cosa resterà delle tecnologie nella didattica

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Cosa resterà delle tecnologie nella didattica?Orientamenti e disorientamenti negli usi didattici delle tecnologie

Castel del Piano – 28 maggio 2016

Gianni Marconato

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Il mio intervento

1. Le tecnologie didattiche non sono «nuove», hanno già una storia

2. Gli errori vecchi e nuovi e il loro ripetersi

3. Le questioni aperte che minacciano la scuola

4. La rotta da tenere per salvare le tecnologie da politiche e pratiche inadeguate

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Non riesco a immaginare una scuola senza tecnologiePremessa 1

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Le tecnologie a scuola sono (ancora) un problema ma il problema della scuola non sono le tecnologiePremessa 2

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1. Abbiamo una storia con cui fare il conto

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Multilab 1995

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PSTD 1997 -2000

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FORTIC 1 -2001

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FORTC 2 - 2006

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PNSD 2007

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Piano LIM -2009

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Classi 2.0 - 2009

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PNSD 2015

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Tante tappe di una scommessa perduta?

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Le tecnologie non sono una novità nella scuola italiana

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Those who do not study history are destined to repeat its mistakes

George Santayana

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2. Gli errori

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Gli errori strategici • Ogni piano per la scuola (anche «digitale») si é basato

sulla consapevolezza che al momento si aveva del problema

• Ogni piano veniva (e viene) proposto come il superamento degli errori precedenti

• Si sono (forse) superati gli errori precedenti ma se ne sono fatti dei nuovi

• L’errore (grave) dell’ultimo piano digitale è di essere ….digitale

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Errori concettuali • Pensiero magico: le tecnologie come strumenti o approcci capaci di risolvere i

problemi della scuola e della didattica

• La funzione: le tecnologie come fine non come strumento.

• La connotazione: scuola digitale, didattica digitale ….esiste solo scuola, didattica, insegnante …

• La pedagogia: le tecnologie sono adatte ad una pedagogia costruttivista: no, sono pedagogy free, sono utilizzabili a supporto di tutti i paradigmi pedagogici

• La formazione: integrazione di formazione tecnologica e metodologica

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SAVE TECHNOLOGIES Il messaggio

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Le tecnologie vanno salvate

• Da preclusioni sconsiderate (vedi le sempre più frequenti opposizioni/contrarietà)

• Da errori (sono sempre più numerosi i dietrofront)

• Da entusiasmi ingenuità/infantili

• Da strumentalizzazioni soprattutto politiche ed economiche

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3. Questioni aperte

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Domande• Si può cambiare la scuola a partire dalle tecnologie?

• Le tecnologie sono innovazione?

• Le tecnologie sono alleate dell' insegnante. O l’insegnante è ostaggio delle tecnologie? Cosa fa la differenza?

• Le tecnologie aumentano o diminuiscono lo spazio didattico dell'insegnante?

• Chi c'ha guadagnato: l'industria, la scuola?

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Nuove linee di sviluppo a partire

•dagli errori commessi e dagli sprechi

•dai risultati ottenuti

•dalle illusioni, degli abbagli

•dalle evidenze

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4. Per una nuova rotta

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Alcune (modeste) idee per dare lunga vita alle tecnologie didattiche 1. Non parlare più di tecnologie didattiche; solo quando saranno

diventate trasparenti, avranno veramente trovato un loro posto stabile a scuola

2. Partire sempre da un obiettivo, un problema di insegnamento e apprendimento e identificare una strategia didattica coerente, strumenti inclusi

3. Usare solo strumenti che si sappiano usare con disinvoltura, che siano accessibili a scuola e dagli studenti

4. Domandarsi sempre a chi giova. Quanto giova alla scuola? Quanto ai politici di turno? E l'industria? Serve tutta questa tecnologia? Consumismo tecnologico?

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Si impara meglio

A. Se si ha un ruolo attivo

B. Se si svolge una attività

C. Se si costruisce

D. Se si collabora

E. Se si rappresenta ciò che è stato appreso

Per fare tutto questo le tecnologie sono un partner insostituibile

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Le tecnologie per

• investigare,

• esplorare,

• scrivere,

• costruire modelli,

• costruire comunità,

• comunicare con altre persone,

• progettare e visualizzare gia

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Finalità (Canini e Musco)

A. Gestire cartelle e file in locale;

B. Utilizzare ambienti cloud;

C. Lavorare con i video;

D. Lavorare con l’audio;

E. Lavorare con le immagini;

F. Realizzare presentazioni;

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G. Costruire elaborati da stampare o pubblicare sul web;

H. Costruire mappe da stampare o pubblicare sul web;

I. Realizzare attività di collaborazione in ambienti on-line;

J. Gestire attività in rete;

K. Coding. gia

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Concludendo

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Il cambiamento è troppo importante per lasciarlo in mano degli opportunisti

La sfida pedagogica di Antoine de La Garanderie pubblicato su Educazione Democratica, n. 1/2011

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La scuola va rispettata

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giannimarconato@gmail.com

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