i sass i di matera di emanuele pasquini

Post on 07-Jul-2015

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Il 25 agosto, con la mia famiglia, sono stato a visitare una città, Matera, patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO “un ecosistema urbano straordinario, capace di perpetuare dal più lontano passato preistorico i modi di abitare delle caverne fino alla modernità”.

I SASSI DI MATERA

 I Sassi sono davvero un paesaggio culturale, per citare la definizione con cui sono stati accolti nel Patrimonio mondiale dell'Unesco.

 Il Sasso Barisano è il più ricco di portali scolpiti e fregi che ne nascondono il cuore sotterraneo. Il Sasso Caveoso, che guarda a sud, è disposto come un anfiteatro romano, con le case-grotte che scendono a gradoni, e prende forse il nome dalle cave e dai teatri classici. Al centro la Civita, sperone roccioso che separa i due Sassi, sulla cui sommità si trova la Cattedrale. Ed infine di fronte, sul versante opposto della Gravina di Matera, l'altopiano della Murgia con le numerose chiese rupestri sparse lungo i pendii delle gravine protette dall'istituzione del Parco archeologico storico-naturale delle Chiese rupestri del Materano.

 Un paesaggio in parte invisibile perché si perde in dedali di gallerie dentro la  collina, una città che sembra uscita dal mistero di una fiaba orientale. "Grotte naturali, architetture ipogee, cisterne, enormi recinti trincerati, masserie, chiese e palazzi, si succedono e coesistono, scavati e costruiti nel tufo delle gravine" 

 Carlo Levi spedito al confino in Lucania dal regime fascista, visitò i Sassi quando erano all'apice di un collasso demografico che era iniziato quattro secoli prima. Gli abitanti erano aumentati in maniera esponenziale e la pastorizia era in declino: sulle case nella roccia erano stati sopraelevati più piani, erano spariti gli orti e i giardini pensili, e le cisterne erano state riadattate a monolocali in cui intere famiglie convivevano con muli e pecore in condizioni igieniche estremamente precarie.

Con De Gasperi Matera divenne “la grande vergogna “d'Italia e fu così che per legge si ebbe lo sfollamento forzato dei Sassi negli anni cinquanta.

Lo sfollamento avvenne a partire dal 1952 in seguito all'opera di sensibilizzazione avviata dal libro di Carlo Levi che portò diversi uomini di cultura e del mondo politico a visitare la città, tra cui Alcide De Gasperi che firmò la prima Legge Speciale; tale operazione fu resa necessaria dalle cattive condizioni di vita in cui versava la popolazione (basti pensare che la mortalità infantile era quattro volte superiore alla media nazionale).

L'abbandono forzato delle loro vecchie abitazioni da parte di molti cittadini fu comunque doloroso, per quanto i nuovi quartieri progettati dai più grandi architetti, sociologi ed antropologi del tempo,  fossero indubbiamente più confortevoli. 

Oggi i Sassi sono tornati ad essere abitati. Le foto si riferiscono alla "Civita" … l'aspetto esterno delle case non può essere modificato perché Patrimonio dell'Umanità.

Anche nel Caveoso abitano ancora le persone. La roccia con cui sono fatte le case è molto particolare perché risale ai tempi del Paleolitico. E' di origine vulcanica e si chiama Arenaria , infatti sembra sabbia ricompattata.

Nel Barisano ci sono ancora le grotte dei cavernicoli!!!

LE CASE

Nelle case del Caveoso anticamente per riscaldare le case si usavano animali e letamai. Il letame raccolto andava in fermentazione e la casa si riscaldava. Anche l’acqua piovana veniva raccolta nelle cisterne.

Oggi le case sono dotate di tutti i comfort quali l'acqua, il gas e la luce.

Stiamo per entrare in una casa museo, testimonianza di tempi passati!

LA ABITA UNA FAMIGLIA DI DIECI PERSONE!

LA CUCINA

Il tavolo

Gli utensili per coltivare

UN'ARMA DA CACCIA

I LETTI…Questo letto era per

quattro persone!!!

I piccoli

dormivano dentro i

Cassetti o nelle culle

SIAMO ENTRATI DENTRO QUATTRO CHIESE

Questa è una cisterna per conservare l'acqua dopo che le chiese diventarono dei magazzini a causa della sparizione dei monaci

Una croce scolpita sul tetto di una chiesa

SANT'AGOSTINO SANT'ANTONIO ABATE

E NON MANCA IL TOCCO DEGLI ARTISTI DI OGGI!

ED ORA LE DELIZIE LUCANE!!!

IL CANYON

AL RITORNO CI SIAMO FERMATI A TRANI,PICCOLA CITTÀ DELLA PUGLIA

LE MIE ISTANTANEE..

Emanuele PasquiniEstate 2013

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