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Dr. Maurizio Mari
Master di I°livello
MED/45 Scienze Infermieristiche
Docente: Dr. Maurizio Mari
E-mail: mmari@ares118.it
A.A. 2010 - 2011
Management Infermieristico per le funzioni di Coordinamento
CFU 1
Dr. Maurizio Mari
Chi sono
Maurizio Mari
mmari@ares118.it
Cell. 338 61 39 377
Dr. Maurizio Mari
ORGANIZZAZIONE
E’ una struttura formale che provvede al
coordinamento delle risorse per il
raggiungimento degli obiettivi
Dr. Maurizio Mari
Analisi sistemica dell’organizzazione
Corso di Formazione Residenziale “Il Manuale di Accreditamento della funzione specialistica Nefrologica”
Aprile - Maggio 2006
Dr. Maurizio Mari
di
ORGANIZZAZIONE SANITARIA COME:
UNA MACCHINA ( direzione scientifica)POLITICOUNA PRIGIONE PSICHICA UN SISTEMA CULTURALEFLUSSO CONTINUO ED EVOLUZIONE UNA RETE NEURONALEUN SISTEMA VIVENTE APERTO ( relazioni umane)
(G.Morgan, 93)
Dr. Maurizio Mari
Processo
Successione strutturata di attività, correlate edinterdipendenti, che coinvolge diverse competenzee funzioni, sia di tipo sanitario sia amministrativo,generando un risultato, un servizio, che ha valoreper chi lo riceve.
Insieme di attività, correlate ed interdipendenti, che trasformano entità iningresso (input) in entità in uscita (output), con la produzione di valore aggiunto(outcome)
Dr. Maurizio Mari
MODELLO SISTEMICO
DI VACCANI - TONELLI
input Inside(variabili interne)
output
outcome
Dr. Maurizio Mari
MODELLO SISTEMICO DI TONELLI
Mandato e Contesto
DomandaDomandaDomandaDomanda e BisogniBisogniBisogniBisogni
Struttura
Obiettivi specifici
Procedure e Processi (TGS)
PrestazioniPrestazioniPrestazioniPrestazioni
Risultati
INPUT
INSIDE
OUTPUT
OUTCOME
Dr. Maurizio Mari
Sistema organizzativoAnalisi della configurazione dell’organizzazione
UNO DEI PRIMI REQUISITI DI UN OSPEDALE E’
FAR SI CHE LA MALATTIA NON COSTITUISCA
UN PERICOLO.
Florence Nightingale, 1863
Dr. Maurizio Mari
Analisi della configurazione
dell’organizzazione
Sistema organizzativo
Dr. Maurizio Mari
AssistenzaDomiciliareIntegrata
AssistenzaProgrammata
AssistenzaInfermieristicaServizio
AssistenzaDomiciliare Ospedalizzazione a domicilio
Day Hospital
Day Surgery
Ricoveri urgenti
ResidenzeSanitarieAssistenziali
AnzianiDisabili fisiciDisabili Psichici
Sistema Semiresidenziale
CountryHospital
Residenze Sanitarie Medicalizzate
Hospice
D.S.M.
M.M.G.
POLIAMBULATORIO
OSPEDALE
Visite domiciliari
Ricoveri ordinariRicoveri ordinari AmbulatoriAmbulatori
SERTSERTCONSULTORICONSULTORI
Sis
tem
a o
rga
niz
za
tivo
Analis
i della
configura
zione d
ell’
org
aniz
zazi
one
Dr. Maurizio Mari
Sistema organizzativoAnalisi della configurazione dell’organizzazione
• organizzazione (4M),
• aziende socio-sanitarie
• realtà complessa
Sistema dato da un’insieme di componenti che si distingue dalcontesto in cui è collocato
Aperto in quanto l’integrazione è costante
Quello che connota il lavoro sociale e sanitario è la finalità…….quella di erogare un
Servizio
sistema aperto.
Dr. Maurizio Mari
Input
Risorse umane
Risorse economiche
Leggi di mercato (domanda)
Materie prime
Leggi e normative
ecc.
ANALISI SISTEMICA DELL’ORGANIZZAZIONE
Output
Beni e
servizi
Struttura
Meccanismi operativi
Processi sociali
Dr. Maurizio Mari
L’organizzazione
attese sociali
domanda/bisogni
risorse
informazioni
struttura
procedure
prestazioni
processi gestionali
processi sociali
risultati
Dr. Maurizio Mari
la parola gestione rappresenta “l’elemento dinamico” cioèl’insieme di processi che fanno funzionare “operativamente”l’organizzazione, inducendo adeguati stimoli dicomportamento.
la parola organizzazione rappresenta “l’elemento statico”, cioè l’insieme di elementi finalizzati e coordinati che sono alla base di un lavoro organizzato. Ogni sistema, quindi non può prescindere dalla considerazione dei quattro pilastri che
supportano un’organizzazione: 4MMETODIMEN (gruppo)MEZZIMATERIALI
Struttura organizzativaDimensione e gestione complessiva della funzione svolta
Dr. Maurizio Mari
Nel campo applicativo il gruppo diventa la nuova realtà aggregante che
in seguito ad adeguata formazione ed apprendimento può far fronte a
nuovi compiti anche di natura specialistica.
In ambito sanitario si passa al modello “biopsicosociale” che
considera la persona nella sua interezza garantendo risposte integrate
ai problemi di salute
Nasce il concetto di lavoro in équipe secondo il modello della multiprofessionalità
Elemento dinamico nelle organizzazioni
(?)
Dr. Maurizio Mari
Nel campo applicativo
I ruoli, le competenze e le responsabilità di
ciascun professionista sono individuati e
chiari; [profilo – formazione –codice deontologico]
Il mandato è definito, conosciuto e condiviso
da tutti i professionisti;
Gli obiettivi da raggiungere per realizzare il
mandato sono definiti, conosciuti e condivisi
da tutti i professionisti;
Elemento dinamico nelle organizzazioni
multiprofessionalità
Dr. Maurizio Mari
La condivisione della Mission aziendale, di una Vision forte e di un
Sistema di Valori interni sono oggi l’unico collante naturale capace di
garantire la creatività e la flessibilità necessarie per operare in
contesti differenziati e preservare la “cultura organizzativa distintiva”
Mission
Vision
Value
Perché esistiamo?
Orizzonti che una organizzazione si propone di raggiungere?
Le cose in cui crediamo
Elemento dinamico nelle organizzazioni
Dr. Maurizio Mari
La condivisione della Mission aziendale, di una Vision forte e di un
Sistema di Valori interni sono oggi l’unico collante naturale capace di
garantire la creatività e la flessibilità necessarie per operare in
contesti differenziati e preservare la “cultura organizzativa distintiva”
Mission
Vision
Value
servizio
Elemento dinamico nelle organizzazioni
Dr. Maurizio Mari
Il concetto di servizio
Il servizio è:
� lavorare per il beneficio di qualcuno (Juran)
� un metodo per accrescere la soddisfazione del cliente o
dell’utilizzatore (Feigenbaum)
� Insieme di benefici tangibili/intangibili, espliciti/impliciti
(Normann)
� comportamento umano o attività con benefici e processi, il cui
scopo è soddisfare i bisogni del cliente (Rosander)
Dr. Maurizio Mari
Il servizio è
Un processo di interscambio finalizzato alla soluzione
dei problemi, alla soddisfazione dei bisogni di persone
singole o collettive e imprese che si attua mediante il
trasferimento reciproco di informazioni, conoscenza,
abilità, lavoro, appartenenza, sicurezza o la
disponibilità ad usare individualmente e
temporaneamente
beni /strumenti o il trasferimento di risorse naturali
Dr. Maurizio Mari
il servizio come processo è definito da una sequenza difasi:
•rilevazione dei bisogni
•analisi ed interpretazione dei bisogni espressi elatenti
opportunamente segmentati in classi omogenee
•definizione e allocazione delle risorse: si assegnano
R.U., finanziarie e strumentali
•progettazione qualitativa e quantitativa del sistemadi erogazione del servizio: si definiscono gli standardoperativi attraverso cui il servizio si realizza
Il concetto di servizioIl concetto di servizio
Dr. Maurizio Mari
� il servizio come processo e sequenza di fasi
� erogazione di servizi
� rilevazione del grado di soddisfazione del cliente
Rilevazioni dei bisogni/attese dei clienti
Allocazione delle risorse
Progettazione del sistema di erogazione del servizio
Erogazione dei servizi
Rilevazioni del grado di soddisfazione dei clienti
efficienza
efficaciaQualità
Punti controllo
Dr. Maurizio Mari
Il principio fornitore-fruitore del servizioprocesso sequenziale Q erogata Q percepita
Ottica fruitore servizio
A
BD
C
E
A insieme delle caratteristiche del servizio Q erogata
B attività dissipata per disfunzioni interne Q non percepita
C caratteristiche del servizio riconosciute ed apprezzate dal fruitore Q percepita
D caratteristiche di scarso valore per il fruitore Q erogata e non fruita
E caratteristiche attese dal fruitore e non corrisposte Q attesa
Ottica fornitore servizio
Q
Q
Dr. Maurizio Mari
La relazione tra qualità e servizio
Il sistema di produzione del servizio
•Esigenze personali•esperienze precedenti•immagine aziendale complessiva/locale
•comunicazione esterna
•passaparola•assenza di
comunicazione
cliente
Cultura aziendale orientata al servizio del cliente
Struttura ausiliaria
tecnologie e sistemi di know-how
manager e quadri
funzioni e professionalità
Parte invisibile Parte visibile
Struttura
sistemi e procedure operative
organizzazione
risorse fisicheed
apparecchiature
Dr. Maurizio Mari
Il Processo
Un processo è semplicemente un insieme di attività strutturate e
misurate, è progettato per produrre uno specifico output per un
mercato o un cliente particolare (Davemport, 1994)
Fornitore cliente
risultato
Attività
Organizzazione
input output
MISURE
Valore aggiunto
MISURE MISURE
Dr. Maurizio Mari
La catena cliente-fornitore
Fornitore
input
IOValore aggiunto
output
Cliente
Dr. Maurizio Mari
La catena cliente-fornitore
Il piano sanitario 2003-2005 progetto obiettivo 4
…le organizzazioni utilizzano tre forme di capitale:
umano –sociale – fisico
Dr. Maurizio Mari
Potenziare i fattori di sviluppo (o «capitali») della sanita' Le organizzazioni complesse utilizzano tre forme di «capitale»: umano, sociale e fisico in ordine di importanza. Questo concetto, ripreso recentemente anche nel Piano Sanitario inglese, e' in linea con il pensiero espresso fin dalla meta' del secolo scorso da Carlo Cattaneo, grande filosofo ed «economista pubblico». Nonostante gli sforzi compiuti, nessuna delle tre risorse citate e' stata ancora valorizzata nella nostra sanita' in misura sufficiente. Il «capitale umano», ossia il personale del Servizio sanitario nazionale, e' quello che presenta aspetti di maggiore delicatezza. La Pubblica amministrazione, che gestisce la maggior parte dei nostri ospedali, non rivolge sufficiente attenzione alla motivazione del personale e alla promozione della professionalita' e molti strumenti utilizzati a questo scopo dal privato le sono sconosciuti.
Dr. Maurizio Mari
Un personale aggiornato e' garanzia, per ilmalato, di buona qualita' delle cure, mal'aggiornamento sistematico costituisce anche unpotente strumento di promozione dell'autostima delpersonale stesso, che sa di migliorare in tal modo lapropria immagine professionale e la propriacredibilita' verso la collettivita'.
Dr. Maurizio Mari
� Altrettanto necessaria appare la valorizzazionedella professione infermieristica e delle altreprofessioni sanitarie, per le quali si impone lanascita di una nuova «cultura della professione»,cosi' che il ruolo dell'infermiere sia ricondotto,nella percezione sia della classe medica siadell'utenza, all'autentico fondamentoepistemologico del nursing.
Dr. Maurizio Mari
� Il capitale sociale va inteso come quella rete direlazioni che devono legare in un rapporto dipartnership tutti i protagonisti del mondo dellasalute impegnati nei settori dell'assistenza, delvolontariato e del no profit, dellacomunicazione, dell'etica, dell'innovazione, dellaproduzione, della ricerca, che possonocontribuire ad aumentare le risorse per l'area delbisogno socio-sanitario, oggi largamentesottofinanziato.
Dr. Maurizio Mari
� capitale «fisico» del S.S.N.: gli investimenti per l'ediliziaospedaliera e per le attrezzature risalgono per lamaggior parte alla legge 11 marzo 1988, n. 67 e moltidei fondi da allora impegnati non sono ancora statiutilizzati per una serie di difficolta' incontrate sia dalloStato sia dalle Regioni in fase di progettualita' e direalizzazioni. E' necessario provvedere, come per iLEA, ad una manutenzione continua del patrimoniofisico, partendo da un monitoraggio dello stesso perche'il sistema possa essere effettivamente competitivo intermini di qualita' dell'offerta.
Dr. Maurizio Mari
� Lo scopo del mio lavoro è di realizzare e forniredei servizi
� i destinatari che utilizzano il mio servizio sono imiei clienti
� chi utilizza i miei servizi ha delle aspettative e deibisogni
� faccio qualità se i miei servizi sono conformi aibisogni di chi li utilizza
Il processo
io Valore aggiunto
Dr. Maurizio Mari
Il metodoIl metodo
Dr. Maurizio Mari
Il metodo
la traduzione in campo sanitario vuol dire:
• approccio sistemico al problema• individuazione dei bisogni O G A• definire la risposta attraverso un percorso
logico
razionale
coerente
riproducibile
condiviso
Dr. Maurizio Mari
Il metodo
Avere un approccio sistematico ai PROBLEMICreando le condizioni e la cultura alla comprensione ed applicazione del metodo stesso:
• è fondamentale sempre contestualizzare l’agire,
• prima di agire è importante PDS©A
• non bisogna agire “scollegati” dal contesto
• è utili verificare ….E-E
• è importante V-V rileggere e rielaborare la propria
esperienza
Dr. Maurizio Mari
IL METODO PDCA o ruota di Deming*
* Attivazione di processi ciclici di progettazione attuazione e valutazione
Raccomandazione N° R (97) 17 del Comitato dei Ministri agli Stati Membri sullosviluppo e l'attivazione di Sistemi di Miglioramento della Qualità (SMQ) dell'AssistenzaSanitaria
Dr. Maurizio Mari
IL METODO PDCA o ruota di Deming
Consiste nell’attuazione di cicli ricorrenti di 4 attività fondamentali
P = PLAN pianificare
D = DO fare ciò che è stato pianificato
© S = CHECK [STADY]
verificare i risultati, confrontandoli con ciò che si
era pianificato
A = ACTION decidere cosa fare sulla base dei risultati
della verifica: mantenere e standardizzare oppure
correggere
Dr. Maurizio Mari
PDCA
PLAN - Analisi pianificazione
DO - fare ciò che è stato pianificato
(CHECK) STADY
verificare i risultati, confrontandoli con ciò che si era pianificato
ACT Valutazione dei risultati PDCA
contesto professionale
Dr. Maurizio Mari
BISOGNIBISOGNI
OBIETTIVIOBIETTIVI
PIANO DI INTERVENTIPIANO DI INTERVENTIFASE ATTUATIVA FASE ATTUATIVA
VALUTAZIONEVALUTAZIONE
ANALISI ESIGENZE
PIANIFICAZIONE INTERVENTI VALUTA-ZIONE
Dr. Maurizio Mari
Criticità organizzativa
Come si valuta?Importanza
Dipende dal
grado di
disfunzione
organizzativa
prodotta dalla
criticità
Complessità
Dipende dal grado
di difficoltà a
intervenire
Affrontabilità
dipende dal livello di
potere del soggetto
agente
(Tonelli)
Dr. Maurizio Mari
Strumenti a uso gestionale e decisionale (1)
� alberi decisionaliVisualizzano sinteticamente il processo logico di una scelta, dalla sua origine fino alle sue conseguenze, attraverso l’evidenziazione dei passaggi alternativi e delle relative loro conseguenze.
Prevedono l’utilizzo di elementi statistici di probabilità che permettono una “rappresentazione” realistica delle condizioni operative, proprio perché fanno riferimento all’incertezza (probabilità) dei risultati.
Rappresentazione grafica
Nodi decisionali
Nodi aleatori
Esiti
Collegamenti tra nodi ed esiti
Quadrati
Cerchi
Rettangoli
Linee
Dr. Maurizio Mari
Strumenti a uso gestionale e decisionale : albero decisionale
Fare un picnic
Interno
Esterno
Piove
Non piove
Piove
Non piove
Pigiati ma asciutti
Niente insetti
Fieri della decisione
Pigiati. Ambiente affollato
Manca atmosfera del picnic
Dispiacere per non aver programmato
all’esterno
Partecipanti bagnati
Cibo sciupato
Animi scoraggiati
Piacevole esperienza
Rappresentazione grafica
Dr. Maurizio Mari
Strumenti a uso gestionale e decisionale (2)
� diagramma di GanttSono prospetti molto dettagliati che consentono di visualizzare contemporaneamente più compiti.Consistono in una griglia a colonne dove sono trascritti i vari compiti, le responsabilità assegnate e il tempo stabilito (minuti, ore, giorni, settimane, mesi, ecc.)
Rappresentazione grafica
Compito Responsabile
8.009.00
9.0010.00
10.0012.00
12.0014.00
14.0016.00
16.0018.00
18.0020.00
Raccogliere documentazione Coordinatore infermieristic
o
Preparare le stanze Oss
Predisposizione/aggiornamento piani assistenza
Infermiere
Effettuare visita Medico
Dr. Maurizio Mari
Processo decisionale
-Decision making
Strumenti a uso gestionale e decisionale (4)
� Diagramma causa-effetto di Ishikawa
Dr. Maurizio Mari
Strumenti a uso gestionale e decisionale (4)
� Diagramma causa-effetto di Ishikawa
Dr. Maurizio Mari
Processo decisionale -
Decision making
Strumenti a uso gestionale e decisionale (4)
� Diagramma causa-effetto di Ishikawa
Il diagramma serve a rappresentare in maniera completa, logica ed ordinata le cause di un difetto, o di un problema o di una disfunzione. Questa rappresentazione grafica mette in evidenza le possibili cause di un effetto inesame e come tali cause sono correlate tra loro.Questo strumento può essere costruito secondo due logiche:1. secondo l'analisi delle possibili cause;2. seguendo le fasi del «processo» nelle quali il problema (o effetto) esaminatopuò essere pensato.Con questo secondo tipo si ha il vantaggio di seguire, nell'analisi, la sequenzadel «processo» (produttivo, di nursing, ecc.).Il tipo 1. di questo diagramma nell'industria è indicato come metodo delle 4 M, che costituiscono le 4 categorie di cause principali consigliate per l'impostazione del diagramma, cioè: MANODOPERA-MATERIALI-METODI-MACCHINE
È ovvio che negli adattamenti in altri esempi di analisi le categorie di causepossono essere altre.
Dr. Maurizio Mari
Processo decisionale -
Decision making
Strumenti a uso gestionale e decisionale (5)
� Diagramma di Pareto
Si tratta di una tecnica di supporto al metodo del problem-solving, o metodo
sistematico per la soluzione dei problemi
L'analisi di Pareto ha i seguenti obiettivi:
1. individuare i problemi più importanti;
2. stabilire le priorità d'intervento;
3. sviluppare la mentalità atta a comprendere quali sono le cose più importanti per concentrarsi soltanto su di esse.
L'analisi di Pareto consiste nel cotruire un diagramma che riporta sull'asse verticale (ascisse) i valori assoluti o percentuali della frequenza con cui si presenta il problema e sull'asse orizzontale (ordinate) i problemi individuati.
Non sempre la maggiore frequenza di un problema è indice di priorità, in quanto il «costo» di un problema varia a seconda deltipo o della sua complessità.
In questi casi bisogna suddividere l'asse verticale secondo unità di misura che esprimono i valori in termini di costo, corrispondente al numero di difetti verificatosi: costo unitario moltiplicato per la frequenza.
Costruire un diagramma di Pareto secondo questo principio è molto utile perché non sempre la frequenza con cui si presenta unproblema è indice di gravità e quindi di priorità. Al contrario può rendersi necessario affrontare prima problemi meno frequenti, ma che hanno maggiore rilevanza in termini di costi o di disfunzioni, o di disservizi, o di ricadute sulla qualità della vita, ecc.
Dr. Maurizio Mari
Processo decisionale -
Decision making
Strumenti a uso gestionale e decisionale (5)
� Diagramma di Pareto
Dr. Maurizio Mari
Variabili che incidono sul processo decisionale
� Cultura del dato
� Disponibilità di dati
� Capacità e strumenti per l’elaborazione dei dati
� Capacità di analizzare i dati e produrre informazioni
� Qualità delle informazioni (completezza, accuratezza, tempestività, selettività, destinazione)
� Sistemi informativi in grado di fornire a ogni componente dell’organizzazione tutte le informazioni necessarie per lo svolgimento del proprio mandato ed il raggiungimento degli obiettivi
� Capacità di percezione dei problemi
� Sistema personale dei valori
Dr. Maurizio Mari
Obiettivi dei sistemi informativi
Sistema informativo di supporto alle attività assistenziali quotidiane (scheda infermieristica, cartella infermieristica, procedure e protocolli, piani di lavoro, documentazione per approvvigionamento materiali, schede di trasmissione delle informazioni per Oss
Sistema informativo di supporto alle attività gestionali (necessità formative, mobilità, monitoraggio assenze, ecc)
Sistema informativo di supporto ai processi di programmazione di lungo periodo (turnover del personale, riorganizzazione di servizi, ecc)
Dr. Maurizio Mari
Quali competenze - Quali responsabilità
� Orientamento alla presa in carico olistica della persona
� Esplicitazione modello concettuale di riferimento dell’assistenza infermieristica
� Conoscenza dei modelli organizzativi assistenziali
� Leadership
� Capacità di lavorare per obiettivi
� Capacità di coinvolgere/sostenere/stimolare/motivare
� Capacità di coaching
� Capacità di gestione
� Conoscenza dell’organizzazione
� Conoscenza processi di lavoro
� Conoscenza delle linee di produzione
� Conoscenza e capacità di mobilitare le risorse
� Capacità di innovazione e di progettazione
� Capacità e competenza nel documentare il processo di assistenza
� …………………………………………..
Dr. Maurizio Mari
STRUMENTI Ricerca processo da migliorare
Individuazione aree
“deboli” o priorità
Identificazione verifica cause
Identificazione scelte
operative
Verifica e controllo
Alberi decisionali X
Brainstorming X X X
Benchmarking X X X X
Metodo del percorso critico (Critical Path Method)
X X
Diagramma di Gantt X X
Rete Pert X X
Diagramma di Pareto X X X
Diagramma causa effetto(Ishikawa)
X X
Schema riassuntivo
Dr. Maurizio Mari
Modelli Organizzativi
� Tecnico o per compiti
� PNR
� Piccola Equipé
� Primary Care
� Nursing Modulare
� Etc
Dr. Maurizio Mari
Modello Organizzativo Per Compiti
E’ caratterizzato dall’assegnazione a ciascunoperatore di compiti
Dr. Maurizio Mari
Modello Organizzativo Per Compiti
1. Fare i letti
2. Fare la visita
3. Fare la terapia
4. Fare le medicazioni
5. Etc
Dr. Maurizio Mari
Modello Organizzativo Per Primary Care
Un infermiere prende incarico 4/6 pazienti nelcampo infermieristicoed è lui il responsabiledel piano di nursing finoalla dimissione .
Rapporto come medicopz., avvocato cliente
Dr. Maurizio Mari
Modello Organizzativo Per Primary Care
Estensione del tempo a 24 ore, il paziente si relaziona con un solo infermiere; partecipazione attiva del paziente al piano assistenziale
Dr. Maurizio Mari
PNR(Projet de recherche on Nursing)
Si sforza di personalizzaregli interventiinfermieristici sulla basedi rilevazioni preliminarie continua delle richiesteassistenziali del malato.Prende come metodoconcettuale quello dellaDorothea E. Orem
Dr. Maurizio Mari
PNR (Projet de recherche on Nursing)
� Prende otto grandi
gruppi di bisogni, li
divide in 99
sottogruppi ai quali da
256 punti.
� Ogni punto viene
assegnato un punteggio
pari a 5 minuti.
Dr. Maurizio Mari
PNR (Projet de recherche on Nursing)
� Personale più dinamico
� Costante valutazione dei pazienti
� D.Infermieristico autonomo e flessibile
� Computerizzazione dei dati
Dr. Maurizio Mari
Modello Organizzativo per Piccola Equipé
Gruppi di malati piùo meno ridotti adpiccole equipè (IPOSS OTA AL. IP)che provvedonoalla pianificazionedi pianiassistenziali.
Dr. Maurizio Mari
Modello Organizzativo per Piccola Equipé
1. Pianificazione As. Infermieristica;
2. Momenti e strumenti di integrazione intra e inter Equipè
3. Esigenza di un sistema informativo valido( Cart. Inf.)
4. Possibilità di esprimere professionalità
5. Capo equipè
Dr. Maurizio Mari
Modelli a confrontoconfronto compiti P.C. PNR P. Equipè
Responsabilità
Del risultato— +++ + ++
Pianificazione
A. Inferm.— ++ ++ +++
Utilizzo di
Cartelle Inf.— + + +
Check list
Ed altri Q.I.++ — — —
Benessere del
Paziente— +++ ++ ++
Dr. Maurizio Mari
CONCLUSIONI
Il Modello Organizzativo più usato in Italia è
quello per Compiti, non solo per problemi di
risorse umane, ma anche, a mio avviso, per altri
due motivi:
1. Formativo
2. Organizzativo
Dr. Maurizio Mari
FORMATIVO
Si tratta di impadronirsi di una mentalità che realizzi prima di tutto un’ autonomia capace di:
1. Decidere2. Pianificare3. Progettare 4. ModificareNon timorosa delle proprie responsabilità!
Dr. Maurizio Mari
ORGANIZZATIVO
La capacità di impadronirsi attraverso un’ analisi critica delle soluzioni fin qui realizzate e/o inventarne delle altre che sappiano in maniera proficua interagire tra loro per il raggiungimento dell’ obiettivo finale.
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