restauro di una coppia di tavoli impero

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Presentazione dell'intervento di eseguito dal corso di restauro del legno del Centro Europeo del restauro di Firenze. Corsisti che hanno svolto l'intervento: Ugo Colasanti e Costanza Emmi

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A cura di: Ugo Colasanti e Costanza EmmiCorso Mogano 2009-2011

GLI ARREDI CHE FANNO LA STORIA Sala Ercole e Anteo, Villa Medicea La Petraia

INDICE

Tecniche costruttive adoperate

Stato di conservazione

Interventi di restauro

Tavoli di manifattura lucchese databili 1819 – 1820 provenienti degli arredi del Palazzo Ducale di Lucca nel 1834 furono collocati nella sala della Musica nell’appartamento del

Duca. Successivamente furono inviati a Palazzo Pitti dal Palazzo Ducale di Lucca il 31 marzo 1865 con mandato n. 428, da Firenze, il 3 maggio successivo con mandato n. 32, essi

furono trasferiti alla Villa della Petraia.

Momento1- realizzazione del pianoMomento 2- realizzazione delle gambe.

Momento 1

La struttura portante è costituita da assi di pioppo longitudinali

TECNICHE COSTRUTTIVE

le traverse del piano sono anch’esse di pioppo massello..

La listratura delle traverse e dei bordi del piano offre un esempio di alta ebanisteria, poiché tra le commettiture degli angoli vi è un senso di continuità dato dal taglio a quartabuono delle listre

……unite tra loro con incastri a coda di rondine.

Da analisi macroscopica è deducibile che i legni usati per la costruzione del piano sono:

PIOPPO NOCE

ABETE CILIEGIO

Pioppo per il piano; Noce per il cassetti; Abete per i rinforzi del piano; Ciliegio per i supporti delle gambe

Supporti in ciliegio delle gambe

Rinforzi in abete delle assi del piano

Tutte le listre sono state applicate al supporto di pioppo per mezzo di colla a caldo.

EBANO SATINWOOD

Per la listratura sono:

Momento 2

La realizzazione delle gambe segue diverse fasi evolutive, essendo costituite da più parti unite tra loro e ottenute con tecniche diverse

Le gambe possono essere scomposte in sei parti

IL CALICE LE FOGLIE LANCEOLATE LA COLONNA IL CAPITELLO IL CONO LA SFERA

-il calice è un tornito d’ebano massello

-la sfera è un tornito di pioppo massello dorata a guazzo

-il cono è un tornito di di ebano massello

-il capitello è un tornito di pioppo massello dorato a guazzo

-la colonna è un tornito di acero massello intagliato a scanalature

-le foglie lanceolate, sono di noce intagliate e dorate a guazzo

Tutte le parti realizzate sono state assemblate mediante colla a caldo.

I legni usati per la costruzione delle gambe sono:

EBANO ACERO

PIOPPO

Ebano per i torniti del calice e del cono; Acero per la colonna; pioppo per i torniti del capitello e della sfera;Noce per le foglie intagliate

NOCE

STATO DI CONSERVAZIONE

I due tavoli risultano complessivamente in un discreto stato di conservazione, ma presentano alcune delle classiche problematiche dovute ad esposizione in contesto museale.

strappo della listratura in satinwood del piano

Ritiri strutturali del piano in pioppo

La lettera “N ” come riportato nelle descrizioni inventariali del 1820 indica presumibilmente arredi di Nuovi Fattura

Una selezione dei numeri di inventario riportati sul fondo degli arredi

Macchie dovute a sgocciolature d’acqua

Lacune della listratura nelle fasce del piano sia di ebano sia di satinwood.

Presenza di fori di sfarfallamento causati da attacco di insetti xilofagi

.La vernice a gommalacca presenta delle sbiancature, dovute all’esposizione alla luce,

principalmente sulle fasce listrate del piano.

Ancora sulle fasce, dei 24 bronzi, 2 risultano assenti (1 piccolo per un tavolo ed 1 grande per l’altro), dei presenti, 2 crepati e tutti, con i perni da rifare.

Sulle gambe le parti dorate a guazzo risultano parzialmente consumate e in alcuni punti senza coesione con il supporto ligneo.

Alcune parti intagliate (foglie lanceolate) sono molto danneggiate o addirittura assenti (87 sane su un totale di 96)

PARTICOLARE LUCE RADENTE

I piedini a boccia presentano un ritocco di porporina precedente ossidato.

Tutte le operazioni di restauro sono state affiancate da una documentazione fotografica.

INTERVENTIO DI RESTAURO

l’intervento di restauro è avvenuto secondo i criteri dell’ormai consolidata teoria conservativa, tesa al recupero della leggibilità dell’opera, mantenendo tuttavia la sua originalità e integrità fisica.

FASI OPERATIVE :

Rimozione dei bronzi e del particellato atmosferico mediante pennello in setola

disinfestazione con antitarlo per legno: PER-XIL 10, (permetrina e solvente Isopor j) mediante pennello e siringa fino a completa imbibizione.

Rimozione meccanica dei vecchi stucchi (a colla, gesso e pigmenti) nei ritiri del legno nella parte sottostante il piano e successiva rinverzature in pioppo….

….o applicazione di moderatori in garza di lino

pulitura dei piedini a sfera mediante emulsione grassa neutra finalizzata alla rimozione dello strato di porporina ossidato di un ritocco precedente

PRIMA….. …..DOPO

I residui d’emulsione sono stati rimossi con cotone idrofilo e white spirit

Pulitura dei capitelli dorati per mezzo di emulsione grassa neutra, allo scopo di rimuovere sporco ed untuosità accumulate

I residui d’emulsione sono stati rimossi con cotone idrofilo e white spirit

Gli arredi presentavano stuccature degradate sulle fasce del piano e sulle gambe,pertanto sono stati rimossi meccanicamente e sostituite (stucco a gesso, colla forte e pigmento) e poi rasate con carta abrasiva 360

Le sgocciolature d’acqua sui piani e le sbiancature della vernice sono state rimosse con una pulitura selettiva e non invasiva a base di solvent gel (100 ml di alcol, 20 ml di Ethomean, 2 g di Carbopol, poche gocce d’acqua)…..

i residui di solvent gel sono stati rimossi con whit spirit e cotone idrofilo

reintegrazione di piccole parti mancanti nella listratura

Le foglie lanceolate mancanti nelle gambe(4 per un tavolo e 2 per l’altro) sono state intagliate ex novo usando il legno originale (noce)

La ricostruzione di parti mancanti negli intagli delle foglie dorate, è stata effettuata mediante resina epossidica bicomponente “ Araldite SV 427”

Le tarlature sono state riempite mediante stucco a gesso, colla forte e pigmenti e in seguito rasati con carta abrasiva fine(360) fino a livello

Le scollature della listra del piano e delle fasce sono state fermate riattivando con termocauterio la colla sottostante

fermatura oro mediante colletta 1:20 (1:colla lapin in grani- 20: acqua deionizzata) applicata a siringa e preceduta da imbibizione ad alcol

operazioni di doratura:

stesura dello stucco in proporzione 1:13 (colla di coniglio, acqua e gesso di Bologna)

rasatura dello stucco con carta abrasiva molto fine (360)

stesura del bolo armeno con una colorazione similare a quella originale

brunitura con pietre d’agata

…..DOPO

PRIMA…..

doratura a guazzo con foglia a 23 e 3/4 Kt e colletta di pesce con rapporto 1:10 (colla di pesce 1:24, acqua, alcol)

Invecchiamento dell’oro nuovo, con Alcol e pigmenti (terra di Cipro bruciata)

Operazioni di finitura

Lucidatura a tampone

Ad opera del bronzista Pestelli Fabrizio sono stati ricostruiti 2 bronzi ex novo (mancanti), due spezzati sono stati saldati e a tutti sono stati riapplicati i perni di fissaggio

I bronzi ricostruiti sono stati dorati con bagno galvanico in sostituzione dell'originale doratura al mercurio, altamente tossica ed inquinante

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