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Corso di Laurea in PTUA

Analisi della città e del territorio

La città: aspetti e fenomeni urbani

Analisi della città e del territorioProf. Carmelina Bevilacqua

Prof. Carmelina Bevilacqua


L i à i f i b iLa città: aspetti e fenomeni urbaniL ittà è t ll i t d ll i iltàLa città è presente nella maggior parte delle civiltà e spessoviene considerata come la loro espressione più completa. Sicercano le sue origini prima ancora che nella rivoluzione

b it t d G d Child (1957) ll M t iurbana situata da Gordon Childe (1957) nella Mesopotamiadel III millennio a.c., nelle vestigia archeologiche di Gerico odi Catal Hyuk (Anatolia); e si scopre poi che il problema

b è l d ll i i d llurbano è al centro delle preoccupazioni della nostra epoca.Vere Gordon Childe (Sydney, 14 aprile 1892 - Blue Mountains, 19ottobre 1957) è stato un archeologo australiano, ma lavorò per la maggiorparte della sua vita in Gran Bretagna Conosciuto per lo scavo del sitoparte della sua vita in Gran Bretagna. Conosciuto per lo scavo del sitoNeolitico meglio conservato d'Europa, quello di Skara Brae, nelle IsoleOrcadi, egli è noto soprattutto per le sue grandi sintesi sulla preistoriaeuropea. Fu il primo ad introdurre i concetti di cultura archeologica, diRivoluzione Neolitica e di Rivoluzione Urbana È ritenuto il padre dellaRivoluzione Neolitica e di Rivoluzione Urbana. È ritenuto il padre dellamoderna paletnologia ed ha il merito di aver portato la preistoria dasemplice studio antiquario a vera e propria scienza storica..



L i à i f i b iLa città: aspetti e fenomeni urbaniTratto da “I primi stati” di Francesca Giustidi Francesca Giusti



L i à i f i b iLa città: aspetti e fenomeni urbaniL d ll ittà i di i iLa comparsa delle città suppone precise condizioni:produzione di un “surplus” agricolo che consental’alimentazione di tutta o di parte della popolazione inurbata;di i i d l l h i ll b d ll’ tti ità idivisione del lavoro che sia alla base dell’attività economicadella città, la quale a sua volta ne venga rafforzata;specializzazione e gerarchia dei compiti.Le forme urbane sono il prodotto della storiaNel termine città non va riconosciuto tanto un concettorigoroso quanto l’accumularsi di una somma di esperienzerigoroso, quanto l accumularsi di una somma di esperienzestoricheLe categorie che di solito sono utilizzate per definire lo spazio

burbano sono:Rapporti tra centralità e forma urbana (e la dicotomia città – campagna)Rapporti tra teoria e modalità storiche della città



L i à i f i b iLa città: aspetti e fenomeni urbaniL i di ittà i liLa nozione di città implica:

L’agglomerazione di una popolazioneLa concentrazione dell’insediamento e delle attività.

Queste si differenziano dallo sfruttamento diretto del suolo, dal momentoche portano alla specializzazione e contribuiscono agli scambi eall’organizzazione di una società.Si avranno così

un modo di vita o particolari forme di socialitàUn assetto del territorio e degli oggetti urbnai che implicano un’organizzazioneUn assetto del territorio e degli oggetti urbnai che implicano un organizzazionecollettiva.

Nasce così la necessità di individuare criteri di lettura della città:Morfologici che attengono alla forma urbanaMorfologici che attengono alla forma urbanaFunzionali che attengono alle attività e alla natura degli insediamentisocioculturali che attengono alla dimensione demografica e sociale.



L i à i f i b iLa città: aspetti e fenomeni urbaniSecondo tali criteri, tuttavia, il carattere specifico della cittàsi rivelerebbe in due sensi:

1 Da un parte la città non potrebbe essere colta unicamente all’interno1. Da un parte la città non potrebbe essere colta unicamente all’internodei suoi limiti: essa infatti è in relazione più o meno stretta con lospazio che la circonda, con altre città, eventualmente con spazil i i i di i di i l d dilontani e si presenta quindi in diversa misura come la sede di uncontrollo territoriale. Si sviluppano così le nozioni di rete urbana odi armatura urbana

2. D’altra parte, la città non può essere ridotta né a un insieme di oggettiurbani né a una combinazione di funzioni: essa tiene raccolta unapopolazione caratterizzata da una certa composizione demograficapopolazione caratterizzata da una certa composizione demografica,socilae o etnica; è una forma di comunità o di collettività; è perprincipio essenzialmente politica.



L i à i f i b iLa città: aspetti e fenomeni urbaniCittà l i i l li b di f iCittà, agglomerazioni, megalopoli, urbano, aree di frangia, periurbano, espansione, aree dismesse, territori, città diffusa, paesaggi, trasformazioni, metropolizzazione,

di li i f t i i imondializzazione, frammentazione, segregazioni, gentrification, relegazione, esclusione, stigmatizzazione, partecipazione, integrazione, crescita, crisi, sfacelo,

i i i i i à i à istagnazione, sicurezza, competitività, città attrattive, solidarietà, migrazioni, connessioni, mescolanza, mobilità, accessibilità, centralità, “banlieues”, strade, quartieri, distretti, baraccopoli, ghetto, città nuove, nuovi centri, luoghi di incontro, “progetto locale”, alloggi, “villettopoli”, edilizia sociale, patrimonio, conservazione, rinnovo, nuovi materiali, psistemazione, ambiente, pianificazione, domanda pubblica, governance, servizi locali, qualità di vita, rischio, sviluppo sostenibile, eco-urbanismo, identità, cittadinanza…


, , ,


L i à i f i b iC

ittà

La città: aspetti e fenomeni urbanil i l i di i li d ll i d ll il

à e popo

La popolazione è l’indice più semplice dell’importanza e dello sviluppo delle città. Essa ne è la manifestazione potendo essere considerata, attraverso il gioco dei meccanismi demografici e migratori, come un f tt li ti iù ff tt

olazione

fattore esplicativo, causa e non più effetto.Ma quali sono le dimensioni minime, qual è il grado di agglomerazione (valutato attraverso la densità) che consentono di parlare di città?

e: sogli

Partendo dall’esempio di Caen, Jean-Claude Perrot (1975) ha mostrato come nel settecento si affermi poco per volta l’idea di agglomerato che include città e sobborghi, e come questa concezione geografica e

e e limi

funzionale della città sostituisca sia la definizione fondata sulle mura (limiti di difesa e limiti culturali), sia la complessità delle motivazioni giuridiche.

ti dell’u

Eppure, le unità amministrative, quali risultano dall’ancien regime e permangono in seguito, non coincidono con le diverse realtà dell’agglomerato, anch’esse mutevoli.

urbano



L i à i f i b iC

ittà

La città: aspetti e fenomeni urbaniE’ til di ti ll’ ità i i t ti l l i

à e popo

E’ comunque utile distinguere nell’unità amministrativa la popolazione agglomerata dalla popolazione sparsa.L’agglomerazione contemporanea supera nella maggior parte dei casi i limiti amministrativi e non risponde più a criteri così semplici come la

olazionelimiti amministrativi e non risponde più a criteri così semplici come la contiguità e la densità. Con l’espansione delle periferie e dei suburbi, l’assorbimento nell’area delle metropoli delle città satelliti o di quell’insediamento intermedio che

e: soglidelle metropoli delle città satelliti o di quell insediamento intermedio che gli anglosassoni chiamano rural non farm, i rapporti funzionali, la frequenza degli scambi l’unità di mercato del lavoro prevalgono sui criteri puramente topografici.

e e limi

La valutazione delle dimensioni risulta ancora più incerta poiché dipende da molteplici variazioni comprese quelle congiunturali. E’ pertanto del tutto aleatorio cercare una soglia minima atta a definire la ittà

ti dell’u

città. Si cerca piuttosto di delimitare, giocando su molteplici criteri, aree urbane dai contorni molto imprecisi (standard metropolitan area negli Stati Uniti, agglomerati e zone di popolamento industriale e urbano in Francia)

urbano


agglomerati e zone di popolamento industriale e urbano in Francia).Nonostante gli sforzi dell’ONU la pratica statistica è lungi dall’essere unificata.


L i à i f i b iC

ittà

La città: aspetti e fenomeni urbaniL ità i i t ti f ti i f ti

à e popo

Le unità amministrative per fonti informative:Livello territoriale:

EUROSTAT: Stato NUT1 (National Unit Territory), Regioni NUT2;

olazione( y), g ;Province NUT3.ISTAT: Stato, Regioni, Province, Sistemi Locali del Lavoro, Comune

Livello locale

e: sogliLivello localeISTAT Circoscrizione, particella censuaria

La discussione sulle soglie rimanda alle altre due categorie fondamentali dell’analisi urbana:

e e limi

fondamentali dell’analisi urbana:FunzioneCultura

ti dell’u

La coincidenza delle tre categorie – dimensione, funzione, cultura – non è scontata. Talora una funzione di tipo urbano non riesce ad agglomerare un numero di abitanti

urbano


ggsufficiente per far emergere una città.


L i à i f i b iM

isu

La città: aspetti e fenomeni urbaniLivelli di urbanizzazione

ra dell’u

Livelli di urbanizzazioneCrescita urbanaGerarchia urbana

i i diff i

urbanizza

Sono tre nozioni differenti.Se si considera la popolazione, la misura dell’urbanizzazione è espressa innanzitutto dal rapporto tra popolazione urbana e popolazione globale, oppure tra popolazione urbana e popolazione rurale

azione e

oppure tra popolazione urbana e popolazione rurale.Le variazioni di questo tasso mostrano sommariamente il grado di concentrazione del popolamento e i cambiamenti avvenuti nella distribuzione degli abitanti

misura distribuzione degli abitanti.

La crescita della città è tutt’altra cosa: le città possono crescere allo stesso ritmo delle campagne e in questo caso il tasso di urbanizzazione non cambia.

della cre

Esse possono invece ricavare ogni loro forza dall’esodo rurale tanto che, al limite, in un paese dalla popolazione stagnante, lo sviluppo delle città sarebbe legato solo alla migrazione

escita ur


rbana


L i à i f i b iM

isu

La città: aspetti e fenomeni urbaniFi ll fi d l 700 l ittà è ’ i I t tt

ra dell’u

Fino alla fine del 700 la città è un’eccezione. In tutto il mondo il tasso di urbanizzazione si aggira intorno al 10%. Pochi paesi hanno una concentrazione

urbanizzaal 10%. Pochi paesi hanno una concentrazione eccezionale: tra questi l’Italia centrale dove il tasso arriva al 30%.

azione e

Al di qua di queste urbanizzazioni, una miriade di piccole città di qualche migliaio di abitanti. Sullo sfondo si staccano le città più famose l’importanza

misura sfondo si staccano le città più famose, l importanza

delle quali è decisamente superiore al tasso di urbanizzazione.

della cre

La crescita urbana corrisponde essenzialmente a un mutamento di equilibrio tra città e campagna.

escita ur


rbana


L i à i f i b iM

isu

La città: aspetti e fenomeni urbaniS i ff t l’ b i i i i iù ti

ra dell’u

Se si affronta l’urbanizzazione nei suoi più recenti sviluppi dall’accelerazione degli anni ’50 in poi, ci si trova davanti a caratteri diversi; come al solito

urbanizzasi trova davanti a caratteri diversi; come al solito essi contrappongono paesi industrializzati e paesi in via di sviluppo.

azione e

Da una parte sembra che il tasso di urbanizzazione abbia raggiunto il tetto del 75% 80%; dall’altra i meccanismi demografici sono cambiati a causa

misura meccanismi demografici sono cambiati a causa

dell’esaurimento delle riserve rurali; nel complesso la popolazione urbana cresce soprattutto seguendo il

della cre

ritmo del proprio movimento naturale, delle variazioni della natalità e della mortalità, dell’immigrazione straniera

escita ur


dell immigrazione straniera rbana


L i à i f i b iM

isu

La città: aspetti e fenomeni urbaniL’ li i d fi t hi t

ra dell’u

L’analisi demografica mostra chiaramente che la città e l’industria producono un fitto intreccio di conseguenze

urbanizzaintreccio di conseguenze.Al di fuori della sincronia urbanizzazone-mutamento demografico non è facile definire

azione e

mutamento demografico, non è facile definire una demografia urbana. La crescita della città non ha modificato molto i meccanismi

misura non ha modificato molto i meccanismi

demografici. Bisognerebbe analizzare i modelli comportamentali caratteristici delle

della cremodelli comportamentali caratteristici delle classi o delle categorie sociali staccate dalla tradizione.

escita ur


rbana


L i à i f i b iM

isu

La città: aspetti e fenomeni urbani ra dell’u

Urbanizzazione – livello globale

urbanizzaazione e misura della creescita ur


rbana


Misu

L i à i f i b i ra dell’u

La città: aspetti e fenomeni urbaniUrbanizzazione – livello globale



rbana


Misu

L i à i f i b i ra dell’u

La città: aspetti e fenomeni urbaniUrbanizzazione –livello territoriale



rbana


Nota

L i à i f i b i Tecnica

La città: aspetti e fenomeni urbaniP f ti i i t d i l hi id l t d t i ti d

a: le font

Per fonti si intendono i luoghi idealmente determinati dove viene raccolta e accumulata l’informazione.Le fonti indirette sono quelle che forniscono dati già elaborati ti per l’an

q gLe fonti dirette sono quelle che forniscono dati da elaborareL’accessibilità o meno alle fonti dipende da vari fattori e costituisce un elemento importante per la costruzione del nalisi de

costituisce un elemento importante per la costruzione del fabbisogno informativo.Uno studio analitico sulla molteplicità dei fenomeni che si ei fenom

e

verificano a scala urbana e sulla complessità della struttura fisica della città si organizza attraverso una trama concatenata di notizie (fabbisogno informativo) che per semplificazione eni urba

( g ) p ppossono essere accorpate in due blocchi:1. I dati informativi2. I dati descrittivi


ni. dat desc tt v


Nota


La città: aspetti e fenomeni urbaniI d i i f i i d

a: le font

I dati informativi comprendono:Fenomeni demografici Sistema delle attività produttive e terziarie ti per l’an

Sistema delle attività produttive e terziarieFunzioni urbane

Questi rappresentano una specifica interpretazione costruita dei nalisi de

dati informativiI dati descrittivi comprendono

Destinazioni e intensità d’uso

ei fenome

Destinazioni e intensità d usoCondizioni qualitative e dinamiche di crescita del patrimonio edilizioDotazione e fabbisogno di infrastrutture e attrezzature urbane eni urba

Dotazione di strumenti urbanistici generali e attuativi Questi costituiscono una ricognizione critica dei dati descrittivi.


ni


Nota


La città: aspetti e fenomeni urbaniLe fonti dei dati informativi sono ricond cibili ai censimenti ISTAT Dal

a: le font

Le fonti dei dati informativi sono riconducibili ai censimenti ISTAT. Dal 1861 con cadenza decennale sono effettuati i censimenti con aggiornamenti annuali dei dati anagrafici da parte dei singoli comuni.Oltre ai rilevamenti demografici sono disponibili presso l’ISTAT: ti per l’an

Oltre ai rilevamenti demografici sono disponibili presso l ISTAT:Il censimento delle abitazioni dal 1951Il censimento dell’industria e del commercio dal 1927Il censimento dell’agricoltura dal 1960 nalisi de

Il censimento dell agricoltura dal 1960.Nel censimento del 1991 per facilitare l’utilizzazione delle informazioni da parte degli utenti sono stati introdotti alcune differenze importanti sul piano dell’analisi territoriale ed urbanistica: ei fenom

e

pSia il censimento della popolazione che quello delle attività produttive utilizzano le stesse sezioni di censimentoLe sezioni di censimento dovranno contenere al proprio interno caratteristiche omogenee per quanto riguarda le fondamentali categorie urbanistiche (uso del eni urba

omogenee per quanto riguarda le fondamentali categorie urbanistiche (uso del suolo, morfologia degli insediamenti). In aree urbane residenziali di norma coinciderà con l’isolato.


ni


Nota


La città: aspetti e fenomeni urbaniIl C t t è l’i t i l di t tti i b i i bili i t ti l

a: le font

Il Catasto è l’inventario generale di tutti i beni immobili esistenti sul territorio dello Stato.Redatto allo scopo di valutare la quota dell’imposta fondiaria sul reddito

d d i f bb i i h l bi i di il il

ti per l’an

prodotto da terreni e fabbricati, persegue anche l’obiettivo di rilevare il suolo agrario, classificandolo in base alla quantità della produzione e alla qualità delle colture. nalisi de

Il criterio seguito nella compilazione dell’inventario determina il tipo di catasto che, pertanto, può essere descrittivo e/o geometrico.Il catasto è descrittivo quando rappresenta l’ubicazione, la superficie, il ei fenom

e

q pp pnumero dei vani o l’eventuale coltura del bene immobiliare senza il sussidio di allegati grafici, invece è geometrico quando si avvale di rilievi toppgrafici-planimtrici. eni urba

Il materiale cartografico prodotto per l’intero territorio nazionale è in scala 1:2000, fatta eccezione per le aree urbane rappresentate al 1000 e per alcune zone montane dell’Appennino e delle Alpi riportate al 4.000.


ni


Nota


La città: aspetti e fenomeni urbaniRi lt f d t li i ti d ti d l NCT it li

a: le font

Risultano fondamentali i seguenti documenti del NCT italiano:La mappa particellare – che oltre a una rappresentazione del territorio comunale registra i fabbricati, le strade (poderali, vicinali, comunali, provinciali e statali) le servitù (di passaggi di acquedotto) i laghi i fiumi i

ti per l’an

provinciali e statali), le servitù (di passaggi, di acquedotto), i laghi, i fiumi, i canali e gli scoli di bonifica, i luoghi sacri e le proprietà pubbliche (cimiteri chiese e fortificazioni)Lo schedario delle particelle (mappali) e il prontuario dei numeri di mappa nalisi de

Lo schedario delle particelle (mappali) e il prontuario dei numeri di mappa che contiene per ogni singola scheda il numero del relativo foglio di mappa, il mappale, la località, la qualità della coltura, la superficie, la classe di produttività (articolata di regola in cinque soglie), il reddito agrario e il reddito ei fenom

e

dominicaleLo schedario delle partite (dove pr partita si intende generalmente l’insieme dei beni appartenenti a un unico possessore) contenente tra l’altro tutte le variazioni che si sono verificate nel tempo sia rispetto all’intestazione sia eni urba

variazioni che si sono verificate nel tempo, sia rispetto all’intestazione sia rispetto alla consistenza e al reddito in ciascuna particellaLo schedario dei possessori con l’elenco alfabetico delle ditte censuarie e con tutti i dati relativi per la formulazione dell’imposta fondiaria


nitutti i dati relativi per la formulazione dell imposta fondiaria.


Nota


La città: aspetti e fenomeni urbaniIl Nuovo Catasto Edilizio Urbano prende in considerazione ogni unità a: le font

p gimmobiliare esistente, cioè ogni fabbricato o porzione di esso o insieme di fabbricati appartenenti allo stesso proprietario che ai fini tributari possa costituire un cespite di reddito indipendente.Il patrimonio informativo accumulato dagli uffici del catasto registra i vani ti per l’an

Il patrimonio informativo accumulato dagli uffici del catasto registra i vani catastali, differenziando gli accessori diretti da quelli complementari per valutare l’effettiva consistenza di ogni immobile urbano.Le caratteristiche qualitative sono individuate sulla scorta di indagini relative alle t f i i bit d i f bb i ti ll l d t i ll t t di i

nalisi de

trasformazioni subite dai fabbricati, alla loro datazione allo stato di conservazione, alla qualità delle strutture, al grado di rifinitura, alla dimensione dei vani alla dotazione dei servizi al collegamento con i mezzi pubblici .Poiché la classificazione catastale serve fondamentalmente a verificare la rendita ei fenom

e

prodotta da ciascuna unità immobiliare, le eventuali opere di demolizioni ampliamento fusione sopraelevazione frazionamento vengono considerate solo in funzione della variazione di reddito prodotta.Anche la suddivisione del territorio nazionale in zone censuarie cioè in aree che eni urba

Anche la suddivisione del territorio nazionale in zone censuarie, cioè in aree che presentino rispettivamente sufficiente uniformità di caratteristiche ambientali, di tipo ed epoca delle unità immobiliari in esse esistenti, rispecchia l’adozione di un criterio selettivo vincolato piuttosto alle categorie di rendita che all’omogeneità dei caratteri costruttivi tipologici e fruitivi degli edifici: è pertanto comprensibile


nidei caratteri costruttivi, tipologici e fruitivi degli edifici: è pertanto comprensibile il fatto che la capacità divulgativa dei dati catastali si limiti a due ordini di dati: consistenza catastale e classamento.


Nota


La città: aspetti e fenomeni urbaniFonti iconografiche a: le font

Fonti iconograficheLe fonti iconografiche racchiudono tutta la documentazione per immagini fornita tramite:

Cartografia antica e recente

ti per l’an

Cartografia antica e recenteCartografia generale e di baseCartografia tecnica e tematicaS f fi f i

nalisi de

Stampe, fotografie, foto aeree e terrestri.Le carte di base per gli usi urbanistici di solito si ordinano secondo tre grandi raggruppamenti relativamente al rapporto di riduzione ( l ) il l l d li i li

ei fenome

(scala)attraverso il quale vengono rappresentate le grandezze lineari reali:Carte a grande scale: 1:500, 1:1.000, 1:2.000Carte a media scala: 1:5.000, 1:10.000, eni urba

Carte a piccola scala: 1:25.000, 1:50.000, 1:100.000Le carte di base si suddividono inoltre in costruite e derivate.

Le carte costruite sono quelle effettivamente allestite nella scala in cui si


niqpresentanoLe carte derivate risultano invece dalla riduzione di altre a scala maggiore.


Nota


La città: aspetti e fenomeni urbaniGeneralmente ad esempio il 5 000 di un territorio comunale a: le font

Generalmente ad esempio il 5.000 di un territorio comunale deriva da una carta costruita al 2000, e ancora si può ricavare un 50.000 partendo dalla scala immediatamente più grande ti per l’an

p p goppure un 10.000 diminuendo un 5.000.Non è mai possibile procedere all’inverso. nalisi de

Le carte inoltre possono essere distinte in:Carte topografiche quelle con scala compresa tra 1.10.000 e 1:50.000. ei fenom

e

esse rappresentano con molta precissione piccoli tratti della superficie terrestre di cui raffigurano il rilievo, l’idrografia, tutti i centri abitati, le strade, la vegetazione. eni urba

gCarte corografiche quelle con scala compresa tra 1:150.000 e 1:1.000.000. esse rappresentano con molti particolari una regione abbastanza ampia della superficie terrestre


niabbastanza ampia della superficie terrestre.Carte geografiche quelle con scala più piccola di 1:1.000.000.


Nota


La città: aspetti e fenomeni urbaniLa carte topografica fondamentale d’Italia redata dall’IGM in 277 fogli a: le font

La carte topografica fondamentale d Italia redata dall IGM in 277 fogli alla scala 1:100.000, rappresenta con i suoi apparati (fogli al 100.000, quadranti al 50.000 e tavolette al 25.000) la documentazione più completa esistente dal punto di vista geografico. ti per l’an

Gli ingredienti e le forme del paesaggio naturale rappresentato sono riconducibili a quattro categorie:

L’orografia (ove è possibile individuare frane, affioramenti rocciosi, calanchi, canaloni cime e gole); nalisi de

canaloni, cime e gole);L’idrografia continentale (con caratteristiche che permettono di differenziare i fiumi dai torrenti, le fiumare dagli alvei abbandonati, le paludi dagli stagni); Le coste e l’idrografia marina ei fenom

e

gLa vegetazione spontanea (con descrizioni relative ai boschi, alle praterie, alle macchie).

Categorie a sé dotata di simboli particolari il complesso dei dati relativi al i i ill l i i à l d ll’ li

eni urba

paesaggio antropico illustra le attività e le opere dell’uomo: gli insediamenti sparsi e concentrati, la viabilità, gli elettrodotti, le infrastrutture in genere la vegetazione e l’utilizzazione agraria del suolo, le cave e le miniere i limiti amministrativi e politici i ruderi sparsi e le


nile cave e le miniere, i limiti amministrativi e politici, i ruderi sparsi e le strutture monumentali archeologiche.


Nota


La città: aspetti e fenomeni urbaniDati ISTAT a: le font

Demografia (censimento, rilevamento annuale) Popolazione residente distinta per:

Classi di età (0-3anni; 3-13anni; 14-65anni)particelle cens arie circoscri ioni com ne pro incia

ti per l’an

particelle censuarie, circoscrizioni, comune, provinciaSistemi locali del lavoro

Famiglie distinta per:Composizione nucleo familiare

i ll i i i i i i i

nalisi de


Popolazione attiva popolazione in età lavorativa (14-65 anni)In cerca di prima occupazione ei fenom

e

Occupati parte della popolazione attiva occupataAttività produttive (censimento)

Unità locali per settori di attività economica (Agricoltura, Industria, Servizi)particelle censuarie circoscrizioni comune provincia eni urba


Addetti per settori di attività economicaparticelle censuarie, circoscrizioni, comune, provinciaSistemi locali del lavoro


niSistemi locali del lavoro


Le fu

L i à i f i b if i d l i d d ll i l

unzioni d

La città: aspetti e fenomeni urbaniLa funzione è davvero la ragion d’essere della città. In questo senso, la città sembra corrispondere a una necessità che la trascende; essa appartiene a un insieme o a un sistema e si definisce rispetto ad esso.

della città

Strutture interne e relazioni esterne si trovano così rapportate a uno stesso concetto: da una parte le funzioni sembrano determinare il contenuto sociale, il modo di vita della città; dall’altra esse delimitano delle aree di i fl

à: funzio

influenza .Di solito si citano sei o sette funzioni elementari, più o meno interdipendenti

oni e atti

1. La funzione politica,2. Religiosa3. Culturale

vità

4. Commerciale5. Industriale6 Turistico-ricettiva


6. Turistico ricettiva7. Residenziale.


Le fu

L i à i f i b il l ifi i l i i i i ( i

unzioni d

La città: aspetti e fenomeni urbaniTale classificazione lascia spazio a categorie composite (città multifunzionali) o eccezionali (capitali).La città del XIX secolo è più o meno profondamente trasformata dalla

della città

produzione diretta dei beni, dall’officina, dai trasporti pesanti e dall’agglomerarsi di questi fattori.La città del XX secolo respinge all’esterno una parte di questa produzione

à: funziop g p q pdiretta e, insieme a nuovi principi di localizzazione industriale, promuove lo spostamento generale dell’occupazione verso il terziario si tratti di attività di scambio di direzione di servizio o di produzione culturale.

oni e atti

Le ricerche empiriche che hanno tentato di mettere in evidenza la relazione tra le funzioni e di definire, a partire da questa relazione, una tipologia di città, si sono occupate essenzialmente della composizione

vità

p g p pdella popolazione attiva. Il primo esempio è stato proposto da Harris (1943) a proposito delle città americane. Sulla base di soglie variabili a seconda delle attività (60% per l’industria, 20% per il commercio), Harris


definisce la funzione preponderante di ogni città .


Le fu

L i à i f i b iQ t l ifi i è i t bit i hé t l di i i d ll

unzioni d

La città: aspetti e fenomeni urbaniQuesta classificazione è in parte arbitraria perché trascura le dimensioni delle città.La crescita urbana dipende invece più direttamente dai vantaggi della localizzazione, si tratti di manodopera qualificata oppure di economie di scala ed

della città, p q ppesterne, oppure ancora dal ruolo agglomerante di quei beni collettivi e non divisibili che sono le attrezzature la presenza di istituzioni scientifiche o culturali.In tal modo si pone l’accento più sull’offerta che sulla domanda; ma l’articolazione tra i calcoli costi-ricavi della localizzazione e il cumulo urbano

à: funziol articolazione tra i calcoli costi-ricavi della localizzazione e il cumulo urbano delle funzioni rimane impreciso.Struttura sociale e attrezzatura sono strettamente collegate; esse sono sia la base dello sviluppo delle funzioni sia la loro espressione.

oni e atti

Lo studio della composizione per branca o per settore spiega più le le specializzazioni urbane che non i fenomeni di cumulo. Esso lascia inoltre indeterminata l’organizzazione dello spazio intorno alla città e porta a fissare aree particolari – mercato di un’industria, hinterland di un porto, iscrizioni a una

vità

p , p ,università o controllo dei centri finanziari – senza che appaia chiaramente nel suo insieme l’articolazione tra aree funzioni urbane città diverse concorrenti o complementari



Le fu

L i à i f i b iunzioni d

La città: aspetti e fenomeni urbaniGli studi delle gerarchie e delle strutture urbane privilegiano invece l’organizzazione dello spazio e si fondano direttamente sull’analisi funzionale

della cittàdirettamente sull analisi funzionale. Essi si basano in modo più evidente sull’analisi delle relazioni e su una concezione unificate delle funzioni

à: gerarcrelazioni e su una concezione unificate delle funzioni accompagnata dal concetto di centralità.Implicano più direttamente una riflessione teorica e una

chie e arImplicano più direttamente una riflessione teorica e una definizione di modelli

Modelli gravitazionali fanno dipendere la delimitazione tra due città

ree urban

dalle rispettive aree di commercio dalla popolazione di ciscuna di esse e dalla distanza della clientela.Teoria delle località centrali essa trae origine dalla teoria della rendita

ne


Teoria delle località centrali, essa trae origine dalla teoria della rendita e dalla sua applicazione alla ripartizione delle zone di coltura.


Le fu

L i à i f i b iunzioni d

La città: aspetti e fenomeni urbaniLa teoria delle località centraliAll’inizio del XIX secolo l’economista tedesco von Thunen

il ò il i i l i ll i d ll

della città

sviluppò il primo approccio relativamente alla teoria delle località centraliI t d ittà i l t il t d i t ti

à: gerarcIntorno ad una città isolata il prezzo crescente dei trasporti determina zone concentriche a maggiore o minore intensità, supponendo che i terreni siano ugualmente fertili.

chie e arsupponendo che i terreni siano ugualmente fertili. Un secolo dopo Christaller (1933) capovolge il procedimento per spiegare le gerarchie urbane a partire dalla distribuzione

ree urbanp p g g pdei beni e dei servizi, ammettendo una clientela ugualmente ripartita nello spazio.

ne



Città

L i à i f i b iL ittà è d fi it d t i i t i i di

e cultur

La città: aspetti e fenomeni urbaniLa città è spesso definita da una terza nozione, intesa come un insieme di comportamenti e di atteggiamenti. Questo aspetto non è indipendente dalla popolazione o dall’attività funzionale

ra urban

funzionale.L’originalità del modello urbano dipenderebbe secondo Wirth (1938) dalle dimensioni demografiche e dalla densità, da un lato, e dalla eterogeneità sociale dall’altro.

a

eterogeneità sociale dall altro.Questa eterogeneità è a sua volta legata alla divsione e alla moltiplicazione dei compiti, cioè all’esercizio delle funzioni urbane. La descrizione della cultura urbana riassumerebbe e collocherebbe cosìLa descrizione della cultura urbana riassumerebbe e collocherebbe così ambiente, modi di vita e comportamenti, elementi che danno un altro senso all’urbanizzazione se ci s’interessa in primo luogo alla trasformazione e al movimento. La città appare come il luogo della cultura elaborata. Basta fare riferimento alle funzioni urbane e alla composizione della società. I comportamento devono essere reinseriti nel tessuto sociale e nell’insieme delle istituzioni anziché essere raffrontati ai semplici effetti meccanici del


delle istituzioni anziché essere raffrontati ai semplici effetti meccanici del numero e dell’agglomerazione.


Città

L i à i f i b i e cultur

La città: aspetti e fenomeni urbaniLe istituzioni traggono vantaggio dalla loro durata.E’ stata l’organizzazione religiosa a mantenere nell’alto

di l i i i i d i li

ra urban

medioevo le civitas ossia i punti a partire dai quali poteva sorgere una nuova ondata di urbanizzazione. T tt’ lt è l t t i d i bi ti ti

a

Tutt’altra cosa è la constatazione dei cambiamenti avvenuti circa l’importanza relativa delle città, la loro composizione sociale o funzionale, gli eventuali spostamentisociale o funzionale, gli eventuali spostamenti dell’insediamento anche se a breve raggio, oppure la nascita di nuovi nuclei urbani intorno ai portus. Queste civitas sono state doppiamente conservatrici, sia dello schema territoriale, sia della cultura scritta.


Ma cosa accade nel XIX secolo?


Città

L i à i f i b iM l i à di i i d ll’i d i li i

e cultur

La città: aspetti e fenomeni urbaniMolte città di provincia non toccate dall’industrializzazione ripiegano sulla presenza di istituzioni culturali create dall’amministrazione pubblica. Queste città parzialmente ib i d i i di i

ra urban

ibernate sono state in grado in seguito di trarre vantaggio dalla ridistribuzione delle funzioni e delle attività urbane quando le società industriali hanno diversificato i loro

a

processi produttivi ampliando il terziario e quando l’attrezzatura culturale è diventata a sua volta un fattore dell’insediamento di attività produttive.pL’opposizione tra società urbana e società rurale formulata in modo sistematico e scientifico è delle fine del XIX secolo. Effetti dell’urbanizzazione ed effetti dell’industrializzazioneEffetti dell urbanizzazione ed effetti dell industrializzazione si mescolano strettamente nella realtà e ciò avviene anche nell’elaborazione degli schemi



Città

L i à i f i b ill di l b l d ll i h d fi i l ili d ll

e cultur

La città: aspetti e fenomeni urbaniAccanto allo studio globale della città, che definisce l’utilità delle sue funzioni e i motivi della sua crescita, si sviluppa l’analisi interna della città: in che modo la popolazione e le attività si ripartiscono nel tessuto

b è i t t t t

ra urban

urbano e come è organizzato questo tessuto.Il primo procedimento mette l’accento sull’analisi delle funzioni, relegando spesso in secondo luogo quella della popolazione e del modo di

i b

a

vita urbano;Il secondo si sofferma soprattutto sulle forme e sulla maniera in cui il modo di vita si adatta ad esse. In questa seconda prospettiva prende corpo la nozione di morfologia della città.Le forme riportano sempre agli aspetti demografici, funzionali e socialiLe forme riportano sempre agli aspetti demografici, funzionali e sociali della città; ed è proprio attraverso di esse che le culture urbane esercitano il loro potere creativo o più semplicemente le loro pratiche.



Gera

i h il i i ll l li di i ifi i l i

archie ur

Il territorio: relazioni e sistemi urbaniE’ ormai noto che il territorio, nella sua pluralità di significati e valori attribuibili a seconda dell’ambito disciplinare preso a riferimento, è oggetto di continui cambiamenti. Questi, se indagati nella loro

l ità id i l f ti i t l i i i t ti t li l ti

bane, ce

complessità, evidenziano le forti interrelazioni esistenti tra gli elementi, portatori di fenomeni e, quindi, di significati - che si differenziano in base alla loro specificità morfologica, sociale, economica, strutturale -consentendo di individuare le diverse configurazioni del territorio stesso

entralità consentendo di individuare le diverse configurazioni del territorio stesso.Ne discende che connotare il territorio attraverso la locuzione di sistemacomporta il riconoscimento che le variabili che lo identificano hanno di i t ti d d l t t Ci i t t it i l

polarità

diversi comportamenti a seconda del contesto. Ciascun sistema territoriale diviene così unico nella caratterizzazione che assume la combinazione dei fenomeni ascrivibili alle diversi variabili in gioco. Il bi di i i i l è i di l’ l i iIl cambiamento di un sistema territoriale è, quindi, l’evoluzione continua del sistema stesso, così come sono in continua evoluzione gli equilibri dinamici delle strutture che compongono ciascun sistema.



Gera

La genesi di tali cambiamenti è complessa difficilmente racchiudibile in rappresentazioni deterministiche della l à l l di f i fi i i li bi li i i i li h i l

archie ur

Il territorio: relazioni e sistemi urbanirealtà, per la naturale compresenza di fattori fisici, naturali, ambientali, economici e sociali che variano nel tempo e che sono da qualche tempo annoverati nello studio complesso dei sistemi dinamici basati, sostanzialmente sulla modellistica del cosiddetto caos deterministico.[1]Ciò che invece risulta da molti decenni, con una più o meno costante attenzione, al centro di dibattiti politici e accademici riguarda le modalità di risposta che ciascun sistema è in grado di dare a quelle azioni che hanno la

bane, ceg p g qfunzione di governare il cambiamento verso la costruzione di scenari di incremento del benessere sociale, economico della popolazione che insiste su un dato territorio, ovvero, se la risposta del sistema è facilmente direzionata verso i desiderata dell’azione pubblica progettata, pianificata e programmata per quel territorio.In altre parole, ci si chiede, come l’azione pubblica definisce i suoi pattern di sviluppo, come tiene conto dei diversi cambiamenti che caratterizzano ciascun sistema territoriale

entralità cambiamenti che caratterizzano ciascun sistema territoriale. Queste ovvie considerazioni sono state più volte sviluppate enfatizzando aspetti ideologici e teoretici molto forti, ponendo le basi di ciò che oggi e racchiudibile nel concetto di identità locale, sviluppo locale, cultura identitaria, e così via.

[1] “Negli ultimi venti anni, si è parlato molto dei metodi e dei risultati matematici che hanno portato alla definizione di caos deterministico Questi risultati sono stati ottenuti nell'ambito di quel settore della Matematica noto come Teoria qualitativa dei

polarità

deterministico. Questi risultati sono stati ottenuti nell ambito di quel settore della Matematica noto come Teoria qualitativa dei sistemi dinamici e sono stati stimolati dall'esigenza di rappresentare, mediante modelli matematici, i sistemi reali che evolvono nel tempo come il moto dei pianeti, le oscillazioni di un pendolo, il flusso delle correnti atmosferiche, lo scorrere più o menoregolare dell'acqua in un fiume, il numero di insetti che anno dopo anno popolano una certa regione, l'andamento giornaliero deiprezzi delle azioni nei mercati finanziari e così via.L'apparente contraddizione (o paradosso) contenuto nel termine caos deterministico, ha molto incuriosito anche il pubblico dei non specialisti. I modelli matematici di tipo deterministico vengono in genere associati all'idea di fenomeni regolari, prevedibili, che si ripetono nel tempo, mentre il termine caotico viene riferito a situazioni caratterizzate da assenza di regole e da imprevedibilità. La scoperta del caos deterministico spezza questa dicotomia, in quanto mostra come modelli matematici deterministici (cioè privi di ogni elemento aleatorio nelle equazioni che li definiscono) sono in grado di generare andamentiestremamente complessi, sotto molti aspetti imprevedibili, tanto da risultare quasi indistinguibili da sequenze di eventi generati attraverso processi aleatori” tratto da Gian-Italo Bischi, Rosa Carini, Laura Gardini e Paolo Tenti - n. 47 di lettera matematica


p , ,pristem.


Gera

L’azione in un sistema territoriale parte dalla propedeutica identificazione della sua

archie ur

Il territorio: relazioni e sistemi urbanip p p

spazialità, che attiene, cioè, all’organizzazione spaziale delle variabili che ne configurano la struttura.Al di là della questione sul significato epistemologico della differenza tra ambiente e territorio oggetto comunque di un interessante dibattito sviluppatosi negli anni

bane, cee territorio, oggetto comunque di un interessante dibattito sviluppatosi negli anni ’80, ciò che emerge con particolare interesse in questa fase evolutiva della pianificazione territoriale, urbanistica e ambientale e che costituisce l’humus del governo del territorio è la capacità di comprendere come un territorio si trasforma e può essere trasformato in modo che sia attuabile quel “puzzle

entralità può essere trasformato, in modo che sia attuabile quel puzzle combinatorio/mediatorio (declinato dall’UE con lo Spazio Europeo) di nozioni in buona sostanza antinomiche come lo sviluppo, l’equilibrio, la protezione, che comunque tutte dovranno essere combinate attraverso forme, sostanze e pratiche di piano mediatorie delle più svariate necessità in una condizione di interdipendenza

polarità

piano mediatorie delle più svariate necessità in una condizione di interdipendenza tra minuti particolari[1] territoriali, eccessive preponderanze di politiche territoriali, troppo frammentati livelli di competenza amministrativa, e addirittura in (pericolosa) presenza di uno dei sei principi politici concordati nel documento di Li i (1994) i St t b d à ll S h di S il d ll S iLipsia (1994) : ciascun Stato membro darà allo Schema di Sviluppo dello Spazio Europeo il seguito che riterrà opportuno” [Paolillo, 2000].

[1] Colui che vuol fare del bene a un altro lo deve fare nei Minuti Particolari. Il Bene Generale è la scusa del furfante, dell’ipocrita e dell’adulatore [Bateson, 1984]. Questa ff i è i d P lill i T L b d li l i à ll


affermazione è ripresa da Paolillo in Terre Lombarde per puntualizzare la necessità nelle attività di governo del territorio di individuare percorsi dell’agire politico in risposta a specifiche “aree problema” analizzate e catalogate dal punto di vista delle diverse configurazioni territoriali.


Gera

P bl i di ffi i di ffi i d ll liti h bbli h l t li bi tti i di

archie ur

Il territorio: relazioni e sistemi urbaniProblemi di efficacia e di efficienza delle politiche pubbliche legate agli obiettivi di sviluppo regionale sono profondamente connessi al modo con cui le politiche vengono conformate alle specificità locali. Trasformazioni sociali, economiche, tecnologiche e culturali producono effetti diversi a seconda dei sistemi insediativi la

i i l i ib i f i ifi fi i i

bane, ce

cui interrelazione contribuisce a conferire una specifica configurazione economica, sociale e ambientale al territorio di appartenenza.I sistemi insediativi, a loro volta, tendono a mantenere inalterata la loro struttura, che può essere definita dalla distribuzione spaziale della dimensione e delle

entralità che può essere definita dalla distribuzione spaziale della dimensione e delle funzioni degli elementi che la costituiscono (centri urbani, città metropolitane, aree rurali, ecc), in quanto tutte le parti del sistema uniformemente fagocitano gli effetti delle trasformazioni lasciando inalterate le differenze. Questo processo che si basa su regole di distribuzione spaziale dei vantaggi di una

polarità

Questo processo che si basa su regole di distribuzione spaziale dei vantaggi di una trasformazione indotta è spesso compromesso dalla gerarchia urbana che contraddistingue il sistema territoriale e la sua struttura insediativa, facendo catturare dalle aree urbane di dimensione medio-grande i vantaggi comparativamente maggioricomparativamente maggiori.La struttura spaziale di un sistema urbano può essere definita in base al modello di distribuzione di città e centri minori. La struttura insediativa di una regione diventa pertanto il risultato delle interazioni tra diverse situazioni storiche, politiche, sociali,


p ptecnologiche e geofisiche –morfologiche – che caratterizzano la localizzazione, la dimensione e le funzioni degli insediamenti urbani e rurali.


Gera

i hi d l b i i h h h i di i li i di l

archie ur

Il territorio: relazioni e sistemi urbaniRichiamando le basi teoretiche che hanno indirizzato analisi e studi sul comportamento spaziale delle città, a partire dalla teoria delle località centrali (Christaller, 1933) fino a giungere alle evoluzioni delle stesse

ll’ d ll l b li i (S 1997 2003) i t i i id tifi ti i

bane, ce

nell’era della globalizzazione (Sassen, 1997, 2003), i termini identificativi delle gerarchie urbane, delle centralità e delle polarità urbane hanno subito profondi cambiamenti delineando nuovi tassonomie geografiche basate sia su gli aspetti meramente dimensionali popolazione e dimensione

entralità su gli aspetti meramente dimensionali - popolazione e dimensione territoriale - , sia sulle dinamiche di distribuzione del potere nelle sue forme economiche, sociali e pubbliche.L t i d ll l lità t li f l t d Ch i t ll li i ’30

polarità

La teoria delle località centrali formulata da Christaller negli anni ’30 –discreditata successivamente per essere stata utilizzata dalle amministrazioni naziste nella pianificazione dei territori occupati nell’Europa dell’Est [Hall 2001] si basa sul concetto della dominanzanell Europa dell Est [Hall, 2001]- si basa sul concetto della dominanza gerarchica di centri e nuclei abitativi su altri per l’approvvigionamento di beni e servizi. La dominanza gerarchica, inoltre, è regolata da una forte o debole dipendenza in funzione della struttura degli insediamenti


debole dipendenza in funzione della struttura degli insediamenti


Geraarchie ur

Il territorio: relazioni e sistemi urbanibane, ce

Per la prima volta il territorio è oggetto di una strutturazione teoretica degli elementi che ne configurano specificità spaziali e distributive Con Christaller nasce il concetto delle aree

entralità

e distributive. Con Christaller nasce il concetto delle aree mercato in cui la domanda di localizzazione è in funzione dell’offerta dei beni e servizi che esse forniscono. polarità

I Livello

Dominanza forte Dominanza debole

dell offerta dei beni e servizi che esse forniscono.

II Livello

III Livello


VI Livello


Geraarchie ur

Il territorio: relazioni e sistemi urbanibane, ceentralità polarità



Geraarchie ur

Il territorio: relazioni e sistemi urbanibane, ce

Questo modello insediativo è stato successivamente perfezionato da Losch (1940) che sostituisce il concetto delle gerarchie urbane con il concetto della distribuzione meno regolare entralità

dei centri urbani minori intorno ad un’area metropolitana che funge da centro-attrattore di una certa area mercato. Negli anni successivi si assiste ad un proliferare polarità

di modelli esplicativi del comportamento di variabili economiche all’interno di sistemi territoriali delineati da confini amministrativi -area metropolitane, regione, stato – che, basandosi sul concetto del moltiplicatore keynesiano, si concentrano sulle problematiche dello sviluppo economico in base ai settori di specializzazione produttiva.Appartengono a questa famiglia di studi e analisi dello sviluppo economico la teoria della base economica e il modello di reddito regionale, avulse tuttavia dalle questioni di distribuzione


qspaziale formulate da Christaller e Losch.


Geraarchie ur

Il territorio: relazioni e sistemi urbaniNegli anni ’60 Lo r con il s o modello omonimo finan iato bane, ce

Negli anni ’60 Lowry con il suo modello omonimo, finanziato nell’ambito del programma di rinnovo di Pittsuburg dalla Pittsburg Planning Association & Rend Association, sviluppa le interrelazioni tra distribuzione spaziale e variabili economiche responsabili – le entralità

p pinterrelazioni – degli assetti urbani e territoriali [Piemontese, 1979]. Tali assetti risultano spiegati dalle relazioni tra attività economiche, residenze, canali di comunicazione, costi di trasporto ed usi del suolo.S l i d ll l li à li d ll’ di i l d ll’ i d polarità

Se le teorie delle località centrali e dell’ordine spaziale dell’economia da un lato e quella degli usi del suolo e dei trasporti dall’altro costituiscono le basi strumentali per l’indagine conoscitiva dei sistemi urbani, appartenenti a loro volta a contesti regionali specifici l’organizzazioneappartenenti a loro volta a contesti regionali specifici, l organizzazione socioeconomica della produzione di beni e servizi e del capitale sociale, che prende le mosse dall’impostazione dello sviluppo locale di Hirschmann a partire dagli anni ’50, consente di tracciare le evoluzione

i h d ll d li à di i d ll i l i i i i liteoretiche delle modalità di costruzione delle interrelazioni territoriali delle città, dei centri urbani e rurali.



Geraarchie ur

Il territorio: relazioni e sistemi urbaniIl tratto distintivo della distribuzione spaziale bane, ce

Il tratto distintivo della distribuzione spazialedelle attività socioeconomiche riguardal’esistenza di sistemi urbani formati da grandicittà e da piccoli centri urbani relazionati da

t ti l t di

entralità

spostamenti casa-lavoro, casa-studio, casa-tempo libero.La nuova geografia economica – sviluppataattraverso nuove teorie localizzative, da polarità

,Krugman negli anni ’90 e basata sul modellocentro-periferia – teorizza che laconcentrazione spaziale delle industrie è ilprodotto dell’interazione tra forze che agisconop gsu opposte direzioni.Le forze di agglomerazione trovano la loroorigine nella presenza di profitti maggiori, delladomanda sempre più crescente di beni e delladomanda sempre più crescente di beni e dellamobilità degli addetti. La dispersione invecetrova la sua motivazione nell’aumento dei costidi trasporto e nella stazionarietà delle attivitàagricole


agricole.


Geraarchie ur

Il territorio: relazioni e sistemi urbaniIl li ello di rbani a ione che caratteri a i paesi a economia più bane, ce

Il livello di urbanizzazione che caratterizza i paesi a economia più sviluppata è legato ai costi urbani – residenza e trasporto – che rappresentano la maggior parte della spesa che ciascun city-user deve affrontare. entralità

Un recente sudio di Tabuchi e Thisse (2005) – “Regional Specialization, Urban Hierarchy and Commuting costs” – analizzando la crescita dei costi urbani in relazione alla dimensione della città dimostra come essi siano tra l l i i i i i d ddi i l h d i polarità

loro relazionati positivamente, arrivando addirittura a postulare che uno dei maggiori fattori della dispersione delle attività produttive nella moderna geografia economica sia proprio l’aumento dei costi urbani[1].

[1] Nello studio citato si legge infatti che “To take an example, in France the share of housing and transport costs have increased from 23.4 to 42% in consumers’ budget from 1960 to 2000 (Rignols, 2002). In addition, both g ( g , ) ,urban economics and empirical evidence show that such costs rapidly increase with city size. For example, French data show that in 2000 urban costs stand for about 45% of individual incomes in large cities, but for 34% in the small ones Similar data could be presented for other countries and


in the small ones. Similar data could be presented for other countries and explain why we consider urban costs as one of the main forces pushing toward the geographical dispersion of activities in modern economies.”


Geraarchie ur

Il territorio: relazioni e sistemi urbaniQuesto fenomeno sembra legato ai processi di globalizzazione e bane, ce

Questo fenomeno sembra legato ai processi di globalizzazione e dell’informationalization [Hall, 2001] che hanno determinato un forte cambiamento nelle scelte localizzative delle attività produttive: le economie avanzate sembrano caratterizzarsi non più per la produzione di beni, bensì per la capacità di produrre,

i l l i f i i [C t ll 1989 1996] d l di i i

entralità

manipolare le informazioni [Castells, 1989, 1996] creando le condizioni per l’affermarsi con sempre più forza dell’importanza delle cosiddette world cities, global cities. “Nelle società tecnicistiche attuali, …, è diventata banale la constatazione polarità

, ,dell’annullamento dell’opposizione città/campagna e del passaggio all’urbanizzazione generalizzata o a quel complesso rurale urbano per cui si parla a volte di rurbanizzazione. …. Da una parte la città non potrebbe essere colta unicamente all’interno dei suoi limiti: essa infatti, è in relazione più o meno stretta , pcon lo spazio che la circonda, con altre città, eventualmente con spazi lontani, e si presenta, quindi, in diversa misura, come la sede di un controllo territoriale. Si sviluppano così le nozioni di rete urbana o di armatura urbana.”[1] [Roncayolo, 1988].1988].

[1] Marcel Roncaryolo continua “D’altra parte la città non può essere ridotta né ad un insieme di oggetti urbani né a una combinazione di funzioni: essa tiene raccolta una popolazione caratterizzata da una certa composizione demografica ; è una


una popolazione, caratterizzata da una certa composizione demografica, …; è una forma di comunità, di coesistenza di comunità, o di collettività; è per principio essenzialmente politica.”.


Geraarchie ur

Il territorio: relazioni e sistemi urbaniIl processo di

A. ALPHA WORLD CITIES bane, ce

Il processo di globalizzzaione combinato al processo che Hall chiama di infomationalizationdefinisce nuove tipologie di agglomerazione produttiva, quelle delle cosiddette

12: London, Paris, New York, Tokyo

10: Chicago, Frankfurt, Hong Kong, Los Angeles, Milan, Singapore

B. BETA WORLD CITIES

9: San Francisco, Sydney, Toronto, Zurich

entralità

quelle delle cosiddette industrie dell’informazione che si localizzano dove la loro materia prima, l’informazione, è prodotta, ovvero le città.

, y y, ,

8: Brussels, Madrid, Mexico City, Sao Paulo

7: Moscow, Seoul

C. GAMMA WORLD CITIES

polarità

La città si trasforma: i limiti urbani sempre meno definiti creano un nuovo mercato, quello della conoscenza dove i knowledge workeroperano attraverso

6: Amsterdam, Boston, Caracas, Dallas, Dusseldorf, Geneva, Houston, Jakarta, Johannesburg, Melbourne, Osaka, Prague, Santiago, Taipei, Washington

5: Bangkok, Beijing, Rome, Stockholm, Warsaw

4: Atlanta, Barcelona, Berlin, Buenos Aires, Budapest, Copenhagen, Hamburg, Istanbul, Kuala Lumpur, Manila, Miami, Minneapolis, Montreal, Munich, Shanghai p

negoziazioni e accordi per un’immagine di città sempre più attraente nel suo complesso, sempre più frammentata al suo interno.

D. EVIDENCE OF WORLD CITY FORMATION

Di Relatively strong evidence

3: Auckland, Dublin, Helsinki, Luxembourg, Lyon, Mumbai, New Delhi, Philadelphia, Rio de Janeiro, Tel Aviv, Vienna

Dii Some evidence

2: Abu Dhabi, Almaty, Athens, Birmingham, Bogota, Bratislava, Brisbane, Bucharest, Cairo, Cleveland, Cologne, Detroit, Dubai, Ho Chi Minh City, Kiev, Lima, Lisbon, Manchester, Montevideo, Oslo, Rotterdam, Riyadh, Seattle, Stuttgart, The Hague, Vancouver

Diii Minimal evidence


1: Adelaide, Antwerp, Arhus, Athens, Baltimore, Bangalore, Bologna, Brasilia, Calgary, Cape Town, Colombo, Columbus, Dresden, Edinburgh, Genoa, Glasgow, Gothenburg, Guangzhou, Hanoi, Kansas City, Leeds, Lille, Marseille, Richmond, Saint Petersburg, Tashkent, Tehran, Tijuana, Turin, Utrecht, Wellington

analisi della città e del territorio - unirc.it · neolitico meglio conservato d'europa,...

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