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ANNO 50 N.10 OTTOBRE 2019

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ANNO 50 N.10 OTTOBRE 2019

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- Ottobre 2019 -

Editoriale pag.1

Vita di parrocchia pag.3

Calendario parrocchiale pag.5

Pagina della famiglia - Radio Punto pag.9

Notizie dall’oratorio pag.12 Si ricomincia

Caritas parrocchiale pag.16 Ogni mercoledì la nostra occasione

Errando si impara pag.18 Il complesso monumentale di Galliano

Lo sapevi che…? pag.22

L’angolo del nutrizionista pag.25 La vitamina A: indispensabile ma occhio alle dosi

Archivio parrocchiale pag.27

Spazio aperto pag.28

S

O

M

SOMMAR I

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Editoriale

Carissimi, arrivo con il mio “bagaglio” e spero che non sia né pe-sante né ingombrante. È mio desiderio continuare una storia che ha fonda-mento nel desiderio di Dio: la Felicità per ogni sua cre-atura e quindi per ognuno di noi. Quali sono le mete da perseguire per essere felici? È quella enorme specificità di ogni persona, indipenden-

temente dalla sua condizione: Immagine e Somiglianza con Dio, cioè la Li-bertà e farsi Dono.

+ Libertà non è fare ciò che voglio, è fare il bene in ogni circostan-za, così come è l’agire di Dio. La Libertà è fare il bene sempre, la modalità la troviamo con lo sguardo sulla croce: il profeta Isaia5 in nome del Signore dice “Che cosa devo fare ancora alla mia vigna che io non abbia ancora fatto?” Dopo circa 7 secoli si è visto quello che il centurione ha contemplato, abituato a vedere morire dei condannati “questi è veramente il Figlio di Dio”. Che cosa ha visto di diverso? Morire non un disperato, ma uno che si affida “Padre nelle tue mani affido il mio spirito”; uno che perdona ai soldati e i mandanti che lo inchiodano “Padre perdona loro che non sanno quello che fanno”; uno che accoglie chi riconosce che per essere uomo è necessario la comunione “Maestro ricordati di me quando sarai nel tuo regno. Oggi sarai con me in paradiso”. Cosa vede il centurione? La Libertà e con gli occhi di Pilato un Uomo Libero. Cioè un Uomo che non ha barriere per fare il bene e non è schiavo della situazione. Una dignità che avevano espresso i Magi prostrandosi davanti ad un Bambino in una mangiatoia e gli offrono dei doni, questa, di-gnità, è dono di Dio indipendente dal nostro agire. Questa è la Pasqua di Gesù e la Pasqua di ognuno di noi, passare dalla morte alla vita e la vita piena e per sempre.

+ farsi Dono, è essere per…, ancora è Dio che ha creato ogni cosa gratuitamente, senza chiedere nessuna condizione o vincolo

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se non quello della felicità. Dono che ha il suo vertice nel Triduo: diventa cibo “prendete e mangiate questo è il mio Corpo”; si con-segna nelle mani degli uomini fino all’obbrobrio della croce; entra nella terra per attirare a sé i nostri avi, il male fatto finisce nel niente. Questo è Dono, non c’è nessuna pressione o ricatto o inte-resse, per questo agire. È l’Essere di Dio e noi siamo Figli di Dio e non semplici creature o servi, cosa vuol dire questo? Dice S. Gio-vanni 1Gv 3 “… in questo si distinguono i figli di Dio dai figli del diavolo: chi non pratica la giustizia non è da Dio, e neppure lo è chi non ama il suo fratello”. Giustizia non è solo essere ligi alle leggi (necessario ma non suffi-ciente), ma c’è la coscienza, la legge del cuore che è avvolto dall’Immagine e Somiglianza di Dio. Fratello che unisce l’umanità (sempre l’Immagine e Somiglianza) e per i cristiani il fonte battesimale e il crisma, con questa immis-sione e unzione si è come Gesù re, sacerdote e profeta. Dio vuole l’uomo vivente, non il mortificato o il morto.

Questa bellezza, grandezza la osserviamo a partire dall’armonia che c’è nel-la creazione: a partire dal sasso più piccolo, al fiore, alle scoperte spaziale. Ogni cosa se non presa con superficialità o banalità è utile per il nostro be-ne; ogni creatura è per il bene dell’altro, compreso ognuno di noi, siamo felici e realizzati quando facciamo ogni cosa all’insegna della gratuità, del bene (vedi i genitori per i loro figli).

Certo non è una scoperta immediata e istintiva, necessita l’unione con se stessi, con gli altri, con il creato e con il Creatore.

Buon mese di ottobre, all’insegna della veglia missionaria e della dedica-zione del Duomo. Grazie

don Giuseppe

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LA VITA DI PARROCCHIA Appuntamenti e riflessioni

Lettera pastorale 2019-2020 LA SITUAZIONE È OCCASIONE – per il progresso e la gioia della vostra fede lettera suddivisa in 6 tempi dell’anno liturgico:

1. Mese Missionario (ottobre) «Purché il Vangelo venga annunciato», la Pa-rola di ogni giorno, Battezzati e Inviati e gli appuntamenti riportati sotto.

2. Avvento: «Corro verso la meta» e la Parola di ogni giorno 3. Tempo di Natale: «E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia» 4. Quaresima: «Umiliò se stesso, facendosi obbediente fino alla morte e a

una morte di croce» 5. Tempo di Pasqua: «Siate sempre lieti nel Signore» 6. Dopo Pentecoste: «La grazia del Signore Gesù Cristo sia con il vostro

spirito»

La Lettera Pastorale e la Parola di ogni giorno si possono trovare sul tavolo all’uscita della chiesa (le offerte nelle cassette). Sono degli strumenti che aiutano la nostra crescita personale e comunitaria e un riferimento concre-to nel cammino diocesano.

Ottobre: mese missionario

Di seguito alcune proposte di incontro e preghiera per vivere al meglio il mese di ottobre, mese missionario:

5 ottobre - Redditio Symboli in Duomo: quest’anno la veglia organizza-ta dalla Pastorale giovanile dal titolo «Generare scintille – La fede si rafforza donandola (Rm2)» è in collaborazione anche con l’Ufficio dioce-sano per la Pastorale missionaria.

7 ottobre - Rosario missionario nei principali Santuari mariani dioce-sani: sarà possibile pregare il Rosario missionario in comunione con la Chiesa di Roma che lo pregherà in Santa Maria Maggiore.

19-20 ottobre - Incontra-MI: i giovani della diocesi di Milano si incontra-no per vivere insieme la Missione con testimonianze, condivisioni, spettacoli e un grande gioco-evento nella città che si concluderà a Citylife (info: www.missioneinrete.it)

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26 ottobre - Veglia missionaria diocesana in Duomo: momento dioce-sano di preghiera nel quale l’Arcivescovo consegna il mandato missionario a presbiteri, religiosi e laici che si mettono a disposizione per l’annuncio del Vangelo nelle Chiese sorelle sparse per il mondo. Testimo-nianza di padre Corrado Dalmonego, missionario della Consolata che vive nella foresta amazzonica brasiliana a fianco del Popolo degli Yano-mami.

31 ottobre - Notte dei Santi: esperienza di incontro che mette in gioco gli adolescenti alla vigilia della festa di Tutti i Santi, in una serata che va al cuore della loro decisione di essere veri discepoli del Signore Gesù. L’itinerario proposto dalla FOM quest’anno prevede testimonianze mis-sionarie lungo il percorso.

Appuntamenti di catechesi per giovani e adulti

Da ottobre ricominciano gli incontri formativi di catechesi per giovani e a-dulti con le serate bibliche che saranno come di consueto la domenica sera dalle 21.00 al Centro Sacra Famiglia. Quest’anno rifletteremo sul vangelo di Marco. Primo appuntamento sarà domenica 20 ottobre con l’incontro dal titolo: “Il tempo propizio”.

Approfondimenti Culturali

Prosegue anche quest’anno il duplice appuntamento legato alla cultura proposto dalla parrocchia presso la sala multimediale al centro sacra fami-glia con il “Cineforum” e i “Pomeriggi all’opera”.

Sabato 12 ottobre, primo incontro con la proiezione del film Hamlet 2000 di Michael Almereyda con Ethan Hawke. Per l’appuntamento dei pomeriggi all’opera invece, si comincia lunedì 21 ottobre alle ore 15.00 con l’opera di Puccini TOSCA.

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CALENDARIO PARROCCHIALE Ottobre 2019

3 giovedì ore 21.00 in parrocchia inizio delle sante 40 ore con Messa e adorazione fino alle 24 4 venerdì S. Messa alle ore 9.00, nel pomeriggio adorazione eucari-

stica per elementari e medie

Ore 21.00 incontro in oratorio per ragazzi e genitori di prima media

5 sabato Nel pomeriggio in parrocchia, adorazione eucaristica; S. Messa prefestiva delle 18.00 e chiusura Sante Quarantore

6 domenica 6^ DOMENICA DOPO IL MARTIRIO DI S.GIOVANNI IL

PRECURSORE

Ore 11.00 Professione di Fede

Raccolta “Operazione Zaccheo” per le famiglie bisognose della parrocchia

INIZIO DEL CATECHISMO PER I RAGAZZI

7 lunedì ore 17.00 Catechismo 2^ elementare

8 martedì ore 17.00 Catechismo 3^ elementare

9 mercoledì ore 17.00 Catechismo 5^ elementare 10 giovedì ore 17.00 Catechismo 4^ elementare

11 venerdì ore 18.00 Catechismo classi medie

ore 18.00 in Chiesa san Giovanni incontro di preghiera con il diacono

ore 21.00 Catechismo adolescenti

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12 sabato Ore21.00 Serata Culturale al centro sacra famiglia con la proiezione del film: Hamlet 2000 regia di Michael Almere-yda

13 domenica 7^ DOMENICA DOPO IL MARTIRIO DI S.GIOVANNI IL

PRECURSORE

Ore 11.00 Anniversari di matrimonio 14 lunedì ore 21.00 Consiglio pastorale parrocchiale al centro sacra

famiglia 17 giovedì ore 21.00 al centro sacra famiglia, condivisione del viaggio

in Sicilia 19 sabato Veglia missionaria diocesana in Duomo 20 domenica DEDICAZIONE DEL DUOMO DI MILANO

Ore 16.30 incontro per i genitori e bambini dai 0 a 6 anni in oratorio

ore 21.00 al centro sacra famiglia serata biblica: “Il tempo propizio”

21 lunedì ore 15.00 al centro sacra famiglia: un pomeriggio all’opera

con la proiezione della TOSCA di Puccini

ore 21.00 Consiglio d’oratorio

24 giovedì ore 21.00 al centro sacra famiglia, incontro del gruppo li-turgico

26 sabato dalle 10.00 alle 12.00 in oratorio incontro genitori, padrini e

madrine dei cresimandi

ore 21.00 serata montagna in oratorio

27 domenica 1^ DOMENICA DOPO LA DEDICAZIONE DEL DUOMO

In oratorio ritiro dei cresimandi dalla messa delle 9.00 fino alle 12.00

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28 lunedì ore 21.00 Consiglio affari economici al centro sacra fami-glia

30 mercoledì ore 10.30 Riunione Caritas e San Vincenzo

RROCCHI

Novembre 2019

1 venerdì FESTIVITA’ DI TUTTI I SANTI

ore 15.30 Vespri in parrocchia, al termine, processione al cimitero

Nel pomeriggio castagnata in oratorio

2 sabato Commemorazione dei fedeli defunti Sante messe alle ore 9.00 in parrocchia e alle 15.00 al cimi-

tero

3 domenica 2^ DOMENICA DOPO LA DEDICAZIONE DEL DUOMO

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Per aggiornamenti e modifiche del calendario,

si rimanda al foglietto settimanale disponibile in chiesa.

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Ogni domenica alle ore 10.00 su RADIO PUNTO dopo il radiogiornale Tino t’invita all’ascolto della PAGINA DELLA FAMIGLIA: un punto d’incontro su temi di attualità che coinvolgono direttamente o indiret-tamente la sfera familiare.

Ecco gli argomenti delle prossime trasmissioni:

6 ottobre Turismo lento sulle orme degli antichi pellegrini 13 ottobre Davanti a migranti e rifugiati è in gioco la nostra umanità 20 ottobre Mentre gli altri parlano la chiesa lavora 27 ottobre Una battaglia culturale per vincere le paure 3 novembre L'amore e la compassione

E-mail: [email protected]

Radio Punto si può ascoltare alle frequenze FM 88.15 – 89.10 – 88.80

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NOTIZIE DALL’ORATORIO Si ricomincia

Questo mese di settembre sicuramente lo ricorderemo per le tante emozioni che abbiamo vissuto. Che emozione l’abbraccio del nostro seminarista Riccardo con il papà e il fra-tello allo scambio della pace durante la celebrazione in Duomo di sabato 7 settembre. Riccardo ha detto il suo primo ed importante “SI” per il suo cammino. Emozioni che si sono moltiplicate durante la Mes-sa di somenica quando davanti a tutta la comunità ha indossato la veste tra le lacrime e la gioia dei familiari e di tutti noi. Per Riccardo inizia un nuovo percorso in semina-rio quello del Quadriennio, anni che saranno segnati da tappe impor-tanti e noi saremo come sempre al suo fianco. Ma questo settembre 2019 lo ricorderemo soprattutto per il saluto a don Da-vide. Tutti noi abbiamo ancora in mente quando prima dell’estate ci ha dato la comunicazione della sua scelta. Tristezza, sconforto e anche un po’ di paura. “ E adesso cosa facciamo, chi ar-riverà?”. Ma come sempre don Davide è riuscito a dare un senso anche a questa diffici-le scelta all’inizio poco comprensibile per tutti noi. In questi cinque anni si sono creati legami che rimarranno solidi nel tempo, di questo ne siamo sicuri. Porteremo avanti tutto quello che abbiamo costruito insieme e ci ricorderemo di tutti gli insegnamenti che ci ha dato, le parole dette e i gesti fatti e purtrop-po ci ricorde- remo anche delle sue battute!

L’estate con le settimane di Koinè e i giorni pre-cedenti alla sua partenza sono stati segnati da tanti “Grazie”, detti con il cuore. Vogliamo riportare la lettera che gli adole-scenti e i giovani hanno letto durante la Messa del 15 settembre, perché racchiude tutto quel-lo che ha significato “Dondolo” (come lo

chiamano loro) per i ragazzi del nostro Oratorio.

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“Caro Dondolando, le cose da ricordare sono tante, anche troppe da scrivere tutte qui su questo semplice foglio di carta, ma pensiamo che sia importante farti capire cosa sei stato tu per noi in questi cinque anni. Quanti posti belli abbiamo visitato insieme… Ci hai insegnato a guardare il mondo con occhi diversi, mettere da parte il pregiudizio, a conoscere ed apprezzare il diverso. Come quella volta a Napoli quando ci hai portati a vedere il quartiere di Scampia. Eravamo insicuri e diffidenti, ma ci siamo fidati e sei riu-scito a mostrarci come il bello sia visibile solo a chi guarda con il cuore. Quante vette abbiamo raggiunto insieme: te la ricordi quella volta al Confinale? 3370 m di pura fatica e immensa bellezza, sempre con te lì davanti a farci da guida e ad indicarci la via. Dovete sapere che tutti gli oratori hanno un Don, ma non tutti pos-sono vantare di averlo Vip! La tua capacità di riuscire a simpatizzare pure con uno spaventapas-seri in un campo di grano ci ha permesso di conoscere persone che non avremmo mai avuto occasione di incontrare… che meraviglia quella mattina con D’Avenia. Quante risate ci siamo fatti insieme, ma dopo cinque anni, adesso che siamo in confidenza ci sentiamo in dovere di confessarti che… NON FAI RIDERE! E adesso il momento dei grazie: Grazie, perché ci hai insegnato a guardare dentro noi stessi. Grazie per non aver mai chiuso la porta. Grazie per averci insegnato a stare in Koinè, nonostante le differen-ze. Grazie per averci fatto capire che l’altro è un dono, non un ostacolo. Grazie perché nonostante i tuoi mille impegni hai sempre trovato tempo per ognuno di noi. Le parole non bastano, ma speriamo che in questi cinque anni insie-me tu sia riuscito a capire cosa sei stato tu per NOI. Ti auguriamo uno splendido nuovo cammino. Tu resterai per sempre nei nostri cuori e speriamo che sarà lo stesso per te. I tuoi ragazzi.”

Grazie Don, per tutto!

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Ma settembre è anche mese di nuovi inizi, tutto ricomincia con una nuova carica dopo il riposo estivo. La Festa dell’Oratorio di domenica 29 settembre ha dato ufficialmente ini-zio alle attività oratoriane per questo anno 2019-2020. il tema scelto dalla “Fome” è “ ORACORRI”. Questo Oracorri, indica il momento pre-sente (ORA) che è slancio verso il futuro ( CORRI). Ora è anche abbreviazione della parola oratorio, il desiderio è che l’oratorio colga l’occasione di proiettarsi in avanti, con uno slancio in avanti per conoscere Gesù. Leggiamo insieme il Messaggio del nostro Arcivescovo Mario Delpini:

perché hai preso le scarpe?

“Ci sono quelli che comprano le scarpe solo perché ci sono i saldi e le offerte speciali. Hanno le scarpe per la montagna, perché erano quasi gratis, ma non sono mai andati in montagna. Hanno le scarpe con i tacchetti per il calcio, perché c’è stata una svendita, ma non hanno ancora deciso se iscriversi a cal-cio. Hanno le scarpe per la danza classica, ma con i balletti si annoiano. Hanno una scarpa. Ci sono, invece, quelli che prendono le scarpe perché hanno ricevuto una pro-messa, una specie di chiamata e si affrettano a procurarsi quello che serve per non perdere l’occasione: è stata organizzata la conquista di una vetta e sanno di essere attesi; sono stati convocati per una partita e vogliono far parte della squadra.

L’oratorio rivolge un invito a mettersi in cammino. Fai parte di una squadra, sei atteso e apprezzato. Procurati le scarpe. Cioè non perdere l’occasione per essere dei nostri: un’ impresa affascinante ci aspetta.

dov’è la meta?

Ci sono anche quelli che corrono per tenersi in esercizio: non vanno da nessu-na parte. Però ogni giorno dedicano del tempo a correre. Più o meno sempre lo stesso percorso, più o meno lo stesso tempo. Più o meno la stessa gente. Poi, a un certo punto si stancano e lasciano perdere: perché poi dovrei fare tutti i

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giorni questa fatica? Ci sono quelli che corrono per allenarsi. Fanno esercizi e movimenti talora un po’ bizzarri. Si stancano, talora si innervosiscono perché l’allenatore ha pretese e non risparmia rimproveri. Accettano però la fatica. Si preparano alla partita o alla corsa o al concorso. Ma, se dopo tanto allena-mento non sono convocati, si arrabbiano e hanno l’impressione di aver perso tempo: l’allenamento non è servito a niente! Ci sono quelli che corrono perché hanno una meta, un luogo in cui sanno di essere attesi, non vogliono arrivare tardi alla festa. La meta non è un risultato; la meta non è un successo; la meta è dove è bello stare, l’amicizia che merita di essere coltivata, la vita che merita di essere vissuta, il bene di cui si può essere fieri, la salvezza desiderata, dove si può riposare, vivere felici.

chi ci crede?

Mi capita di incontrare adulti (genitori, educatori, preti e consacrate) che con i loro discorsi sembrano scoraggiati e inducono allo scoraggiamento. Sembra che l’impresa di educare sia un investimento fallimentare: i ragazzi d’oggi so-no distratti, irrequieti e non ascoltano; le famiglie d’oggi sono indaffarate in una vita frenetica e non hanno tempo né energie per educare i figli; il mondo d’oggi è insidioso, invadente, prepotente e dispone di mezzi enormi per attrar-re i giovani: noi siamo così pochi e così sprovveduti di risorse che non abbiamo speranza. Ammiro invece coloro che ci credono: credono che il Signore conti-nui ad attrarre tutti; credono che l’oratorio e la proposta educativa cristiana abbiano delle risorse straordinarie; credono che i ragazzi d’oggi, come quelli di ieri, siamo come un terreno promettente che attende un seminatore per pro-durre molto frutto. Il Messaggio per la Festa di apertura degli oratori di quest’anno, nel pieno dell’operazione Oratorio 2020, chiama i ragazzi a consi-derare la bellezza della meta e a procurarsi scarpe adatte all’impresa e chiede agli adulti di credere nel Signore e di aver fiducia nei ragazzi e nelle ragazze che, in verità, sono chiamati alla pienezza della gioia, la gioia di Dio. La Chiesa di Milano lancia questo messaggio per i ragazzi, le ragazze e per i loro genitori: «C’è la meta, sei attrezzato, c’è chi ti sta accanto e ti incoraggia: ora corri!».

Seguendo le parole del nostro arcivescovo siamo pronti a metterci in mo-vimento per dare vita a questo nuovo anno oratoriano a guardare verso il futuro senza rimanere fermi al glorioso passato, tenendo bene i piedi saldi nel nostro presente, che corre veloce ed è in continuo cambiamento.

Veronica

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CARITAS PARROCCHIALE Ogni mercoledì la nostra occasione

La gloria di Dio non è una parola magica che trasfigura la storia in una favola, ma è la grazia dello Spirito Santo, l’amore che rende capaci di amare e trasfi-gura la storia nell’occasione propizia: il Regno di Dio è vicino, è in mezzo a noi. La situazione, per coloro che sono guidati dallo Spirito di Dio, è occasione (dalla lettera pastorale dell’arcivescovo, la situazione è occasione). Come, quando e dove riparte l’impegno di Cari-tas parrocchiale? Ogni mercoledì ore 9,30/12 presso la Casa del-la Carità del nostro paese, qui troviamo i volontari del Centro di Ascolto Caritas contenti di accogliere e ascoltare chiunque abbia biso-gno di aiuto; è un appuntamento, un luogo, bello, utile e importante ma sarebbe nulla senza quel primo luogo di vero appuntamento che è la nostra persona. Innanzitutto, infatti, l’impegno di carità riprende ogni mattina in ciascuno di noi, nel luogo del nostro io che si rende dispo-nibile all’azione dello Spirito, alla comunione con Gesù. Nasce così il luogo della Chiesa che incontra e accompagna gli uomini nell’avventura della vita, compresi i poveri, i malati, gli stranieri. Accompagnare non significa solo aiutare in senso materiale, ma ascoltare, suggerire, confortare e informare, per un percorso che per-metta a ognuno di affrontare la vita in modo più consapevole. Io potrei obiettare “ma non sono capace di aiutare un altro in difficoltà, so-no timido, diffidente…. E poi tanti potrebbero imbrogliarmi….”. E’ un pensiero normale, comprensibile in quanto nessuno di noi è capace sponta-neamente di un vero gesto di carità; non a caso ci siamo sentiti dire “Senza di Me non potete far nulla”.

Come allora può ripartire la carità? Spinta, guida, proposta ci viene dalla nostra Chiesa ambrosiana, diocesana e locale, con il servizio della sua Caritas, che sa invitarci a gesti di sostegno

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verso famiglie o persone sole che vivono vicino a noi e appartengono alla nostra stessa comunità, oppure sono lontane dalla Chiesa, magari proprio non appartengono alla comunità cristiana: la carità è anche missione! E’ per i vicini ma è anche per quei lontani che qui tra di noi, nei nostri asili, nelle nostre scuole, nelle nostre farmacie… con noi compiono i passi della vita.

Così, non è necessario essere preoc-cupati delle mie capacità in materia di aiuto ai bisognosi, possiamo aderire ad alcune proposte parrocchiali sem-plici e significative se vissute nell’unità: l’operazione Zaccheo con il contributo di 5 euro al mese, la rac-colta di generi alimentari e di altri ge-neri (come l’abbigliamento per bambini) nelle domeniche e con le modalità indicate sugli avvisi parrocchiali. Se poi vogliamo provare a dare un po’ di tempo nel lavoro più specifico di incontro delle persone e di affronto del loro problemi, possiamo farlo in-sieme, aiutandoci e sorreggendoci vicendevolmente. E allora scopriamo che è vero quello che dice il Vangelo:

“date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata in grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio”

(Lc 6, 37-38) Marialetizia

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Errando si impara Il complesso monumentale di Galliano

“Gita relativamente vicina e veloce al complesso monumentale di Galliano a Cantù, una chiesa e un battistero con più di mille anni di storia e al cui interno sono racchiusi dei cicli di affreschi di grande importanza per la civiltà figurati-va dell’ XI secolo.”

L: Allora Franco per il lungo viaggio di oggi ho preparato la schiscetta con il pranzo, lo zaino, gli scarponi e ho chiesto tre giorni di ferie, tu invece come ti sei preparato? F: Ho preso le chiavi della macchina e il portafoglio con la patente, oggi ti porto a Cantù sono circa 35 minuti di macchina e siamo tranquillamente di ritorno per pranzo.

-Poco dopo a Galliano quartiere di Cantù-

F: Eccoci davanti al complesso monumentale di Galliano, bene di interes-se nazionale e che all’interno della chiesa ospita dei cicli di affreschi datati al 1007. L: Intendi 1700 vero? F: No no… intendo proprio 1007, ma andiamo con ordine iniziando la visita dal battistero qui affianco. L: Che affascinante am-biente! Se non sbaglio la pianta di questo battistero è un quadriconco? F: Non sbagli è la struttura tipica dei battisteri alto-medievali risale circa all’epoca della chiesa e presenta una vasca centra-le semi-interrata, sopra l’edificio, è chiuso da una cupoletta ottagonale che si iscrive sulla pianta qua-drata della zona centrale e raccordata tramite quattro pennacchi. L: Ehi! Guarda Franco si può salire di sopra con queste scale!

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F: Nello spessore dei muri perimetrali sono ricavati i gradini che conducono al deambula-torio… L: Il Che? F: Il deambulatorio, forse lo conosci meglio con il termine di matroneo, per quanto sia oggi appurato trattarsi di un termine impro-prio. Qui, nella parte superiore del battistero, con ogni probabilità era messo forse un alta-re e i cantori prendevano posto per le cerimonie. L: Vedo dei resti di affreschi, peccato siano andati perduti… F. Eh si! Devi immaginare che tutto l’edificio internamente fosse per la maggior parte affrescato, anche se in maniera in gran parte aniconica. L: Per astemi? F: Aniconica vuol dire, in particolare, senza figure umane, in questo caso con semplici riempitivi a fiori o stelle. L: Ma il pezzo più importante è la Basilica di S. Vincenzo. F: Si infatti. Ora scendiamo da qui ed entriamo in chiesa, ma prima soffer-miamoci davanti alla facciata. L. Gli manca chiaramente un pezzo! F: Esatto! La chiesa fu costruita inizialmente nell’VIII secolo su questo colle e poi risistemata dal famoso Ariberto da Intimiano al principio dell’XI seco-lo… L: Aspetta un attimo è per caso quello della croce che sta sul carroccio il giorno del Palio? F: Sì è stato un importante Arcivescovo per Milano e siccome era origina-rio di questi luoghi ne rimase legato e fece risistemare la chiesa ed affrescarla.

L: Ma non si spiega la mancanza della navata destra… F: Semplicemente con la sua morte e la perdita di importanza di Gallia-no nei confronti della vicina Cantù la chiesa che era parrocchiale di-venne solo un santuario, in particolare frequentata per la de-vozione alla locale Madonna del latte, ma nel 1801 fu sconsacrata e

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trasformata in casa colonica snaturandone l’aspetto e coprendo gli affre-schi all’interno, è in questa fase che va perso il quadriportico anteriore e la navata di destra, ora commemorati solo dal selciato che ne ricalca gli in-gombri. L: Ma Ariberto divenne vescovo solo nel 1018, tu invece mi dici che già pri-ma mise mano all’ edificio. F: Ariberto all’epoca era suddiacono e custode della chiesa, che ricordo era già stata costruita su una cimiteriale più antica, addirittura del V secolo, lui la ingrandì aggiungendo abside con cripta e le navate laterali, oltre al porti-co e al campanile ora scomparso. L: Da fuori non sembra particolarmente affascinante, ma mi dicevi che è dentro che si trova il meglio… F: Attualmente l’interno risulta molto sottotono rispetto all’antico i colori, dove si sono conservati, sono molto scialbati o scoloriti solo l’abside con-serva gran parte della verve pittorica originale. L: Comunque le pareti ne sono letteralmente ricoperte vedo che in partico-lare ai lati sono raffigurate scene di vita di qualche santo… F. Sulla parete sinistra dall’alto sono rappresentate scene bibliche riguar-danti le donne come le storie di Eva e Giuditta. Al di sotto invece sempre al femminile, le storie agiografiche di S. Margherita di Antiochia.

L: Interessante il fatto che invece sulla parete di fron-te ci siano le storie simili ma al maschile con episodi della vita di Sansone e di S. Cristoforo. F: Nel catino absidale in-vece sotto la grande mandorla con Cristo in piedi ed abbigliato con vesti imperiali e che tiene un libro, ai suoi lati profeti

e arcangeli gli fanno da “corte” con altri santi sullo sfondo a rappresentare le schiere celesti. L: Sotto invece? Vedo un’altra sequenza narrativa… F: Sono le storie della vita del titolare della basilica, San Vincenzo, con par-ticolare attenzione al suo martirio, a destra di questa invece l’immagine di Sant’Adeodato che tenuto per mano da un angelo fa come per presentare

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a Cristo Ariberto, questi in abiti da suddiacono, reca in mano il model-lino della chiesa nel gesto di offrirla. Fu infatti il ritrovamento del corpo di questo santo a spronare Ariberto a eseguire i lavori. L: Particolari i fregi decorativi fanno sembrare il ciclo un’immensa mi-niatura. F: Infatti, puoi notare inoltre che nella cornice dell’abside sono rappresentate vari animali acquatici a signifi-care le acque sopra il cielo separate da quelle terrestre da Dio nella Genesi. L: Quindi si può dire che l’abside ha un significato nel complesso cosmolo-gico? F: Questo è caratteristico di una civiltà come quella medievale che ha nella simbologia un forte richiamo per la decorazione e la spiegazione della pa-rola. Unitamente a messaggi più chiari come quelli delle agiografie ai lati che servono a invitare il fedele ad un percorso di vita che lo conduca verso l’abside che è il luogo dove si celebra il miracolo eucaristico, in un cammino di redenzione nei rapporti con le prove della vita e volto al superamento del peccato originale. L: Ma vediamo quindi la cripta. F: Del tipo ad oratorio, presenta volte a crociera che si innestano su 4 co-lonne a formare un ambiente ampio, puoi vedere nel lato sotto l’altare un’apertura posta in alto da dove si potevano scorgere le reliquie dei santi ivi deposte. L: Dai resti scarsi di affresco si vede che era decorata come il battistero… F: Infatti gli attuali santi e la Madonna del Latte veneratissima sono di alcu-ni secoli dopo, compresi gli affreschi staccati e ora posti in controfacciata. L. Per poco non dimenticavamo gli affreschi del parapetto, vedo una Ma-donna in trono fra vari santi. F: Fanno parte della stessa gloria dell’abside, solo che per il loro carattere più riconoscibile di santi celebri rappresentano l’intermediazione tra le due sfere del divino e del terreno. L: E ricordiamo le info per la visita: Mar-dom 15-18 sab 9-12/15-18

Samuele

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LO SAPEVI CHE…? Oro nero

La parola petrolio deriva dal latino petroleum che significa “olio di roccia”. Il motivo è semplice: il petrolio altro non è che un mix naturale di idrocarburi (in particolare idrogeno e carbonio, a cui si aggiungono ossigeno, azoto e zolfo) che si trova in giacimenti presenti nella crosta terrestre; ed è da que-sta sorta di “magazzini”, situati a profondità variabili da poche decine di metri a qualche km, che il cosiddetto “oro nero” viene estratto. Il petrolio si presenta come un liquido oleoso, viscoso e di densità più o meno corposa, il suo colore può assumere svariate sfumature: dal bruno scuro al nero princi-palmente, fino al giallo, con fluorescenze dal verde all’azzurro. La formazione. Sull’origine del petrolio sono state fatte diverse ipotesi a causa infatti della differente composizione dei petroli, tuttavia la teoria più accreditata vede il petrolio formarsi sotto la superficie terrestre in seguito alla decomposizione degli organismi e delle piante che nascono, crescono e vivono nei fondali marini, in particolare in quelli degli oceani. Semplifi-cando, moltissimi anni fa, e in misura minore ancora oggi, i mari e gli oceani erano affollati da una grande abbondanza di fauna marina: il petrolio deriva appunto dalla decomposizione dei resti biologici di questi organismi, rima-sti “sepolti” sotto la superficie terrestre in epoche assai remote, in particolare nel paleozoico, ma anche nel mesozoico e nel terziario. Avendo il petrolio una densità minore rispetto all’acqua salata del mare, riesce ad attraversare perfino i più piccoli pori dei più grandi sedimenti soprastanti e tende a risalire in direzione della superficie della crosta terrestre, tanto che a volte ne fuoriesce in maniera del tutto spontanea grazie alla forte pres-sione dei gas presenti nel sottosuolo. L’industria petrolifera. Nei campi della Pennsylvania, esattamente a Titusville, il 27 agosto 1859 si vide salire al cielo il primo getto di “oro ne-ro”. Quel pozzo, profondo 21 metri e ribattezzato Oil Creek, fu il primo a essere scavato con il sistema del tubing, utilizzando cioè un tubo vuoto all’interno, attraverso il quale passava il liquido, spinto in alto dalla pressio-ne. A congegnarlo ci pensò Edwin Laurentine Drake, ex bigliettaio di battelli a vapore. Quel getto inaugurò una nuova era nel settore dell’energia e dei trasporti (portando alla nascita di nuovi materiali, come la

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plastica). Intuita ben presto l’enorme potenzialità del petrolio, in meno di due anni vennero realizzati oltre 340 pozzi e nel 1870 nacque la prima compagnia petrolifera, la Standard Oil dell’affarista J. D. Rockefeller, de-stinata a diventare la prima grande compagnia petrolifera a livello mondiale, conosciuta oggi come Esso. Unità di misura. Iniziata la produzione del petrolio nel 1859, seppur mode-sta, nasceva il problema di dove metterlo per il trasporto e la vendita. A quei tempi il consumo di whisky in Pennsylvania era notevole, i barili di le-gno vuoto che lo contenevano erano quindi ampiamente disponibili per il trasporto del petrolio. Nonostante l’impiego di barili di legno ebbe vita bre-ve, visto il rapido aumento della produzione che richiese mezzi tecnici più idonei (oleodotti, vagoni cisterna, ecc.), l’uso del barile resta tuttora l’unità di misura del petrolio, e la capacità produttiva dei pozzi e degli impianti si misura ancora in barili per giorno (barrels per stream day). Un barile contie-ne convenzionalmente 159 litri di greggio, pari a circa 135 kg. Secondo alcune stime di tecnici del settore, metà del barile finisce in carburanti: da un barile si ricavano circa 50 litri di benzina e altrettanti di gasolio. Da un barile di petrolio, si possono inoltre ricavare ben 1.750 bottiglie di plastica da un litro e mezzo, quelle comunemente usate per acqua minerale e bibi-te. Ambiente. La transizione energetica è in atto: governi, istituzioni, associa-zioni chiedono energie più rinnovabili e una mobilità sempre più sostenibile e le imprese, dalle case auto a quelle dell’energia, provano a rispondere alla chiamata. Ma, bisogna ammetterlo, la transizione è più lenta di quello che immaginiamo e il sistema energetico mondiale fa ancora (troppo) affida-mento alle fonti energetiche fossili. Ed il petrolio è ancora il campione indiscusso del settore. A beneficiare della situazione dovrebbero essere i Paesi con le maggiori riserve, ma non sempre è così. Il Venezuela, con 300,9 miliardi di barili di riserve, è il primo paese al mondo per risorse natu-rali di greggio, eppure questa ricchezza naturale non è stata sufficiente per salvare il paese dalla sua recente crisi economica e umanitaria. Avere una grande quantità di risorse naturali, infatti, non sempre basta: un paese po-trebbe non essere in grado di produrre e vendere quel petrolio. Paesi come il Canada e il Venezuela sono ostacolati dalla geologia che rende difficile l’estrazione del petrolio e dunque più costosa (rispettivamente 11.56 dollari al barile e 7.94). Costi altissimi anche per il Regno Unito: 17.36 dollari al ba-

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rile. In Arabia Saudita, invece, estrarre petrolio costa circa 3 dollari al bari-le, e questo rende la risorsa sfruttabile e strategia per l’economia del Paese. Il caso europeo. La Norvegia è il più grande esportatore di petrolio d’Europa e uno dei maggiori del mondo. Secondo le stime del 2010, esporta quotidianamente circa 1,6 milioni di barili, più del doppio del secondo pae-se europeo della classifica (il Regno Unito). Il paese ha usato la ricchezza del petrolio per trasformare un’economia che nel secondo dopoguerra era ancora basata sul pesce e sullo sfruttamento delle foreste. Ma questa storia è relativamente recente: fino al 1968 la Norvegia nemmeno sapeva di ave-re del petrolio. Anche se negli anni Sessanta non era certo un paese povero, i dati economici per il 2010, anno in cui molti paesi europei combat-tevano contro le conseguenze più dure della crisi, dicono che la Norvegia aveva un avanzo di bilancio del 10% circa del PIL. Nel 1960 il primo ministro pro tempore Einar Gerhardsen concepì l’idea di un fondo petrolifero, ma il sogno apparve concreto solo all’antivigilia di Natale del 1969, quando fu ufficializzato l’annuncio che le acque nazionali serbavano un tesoro d’oro nero: Ekofisk, il più grande giacimento sottomarino fino allora mai rilevato. Nel 1990, a fronte anche di una popolazione sempre più anziana, il governo decise di istituire un Fondo nel quale riversare il surplus dei ricavi petrolife-ri, con investimenti a lungo termine ma utilizzabili in situazioni di necessità: negli anni il governo norvegese ha mantenuto con diligenza l’obbiettivo ini-ziale di versare i proventi dell’estrazione in un fondo e di usare per la spesa pubblica soltanto i proventi degli investimenti creando così una sorta di “assicurazione nazionale” che oggi vale due volte l’intera economia del pa-ese. Il Fondo ha un motto, leggibile sulla homepage della Norges Bank Investment Management che lo gestisce insieme al Ministero delle Finan-ze, proprio al di sotto del suo valore espresso in tempo reale e in corone norvegesi (9 721 411 695 992 NOK al 29/09). Un motto che ne spiega gli scopi con la migliore delle sintesi: “Lavoriamo alla tutela e alla costruzione del benessere finanziario per le future generazioni”. Fino al ’97 si compravano esclusivamente bond governativi, ma da quella data l’esecutivo decise di destinare il 40% agli investimenti in titoli azionari. Quando nel 2006 il ‘Pe-troleum Fund’ cambiò nome in Fondo pensioni governativo della Norvegia la sua filosofia restò immutata: “Un giorno il petrolio si esaurirà, ma i proventi messi sul Fondo continueranno a beneficiare la popolazione nor-vegese.” Vale

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L’ANGOLO DEL NUTRIZIONISTA La vitamina A: indispensabile ma occhio alle dosi

La vitamina A, o retinolo, è una vitamina li-

posolubile indispensabile per le molteplici

funzioni che svolge.

È presente nella sua forma attiva solo in ali-

menti di origine animale, quali burro, fegato,

uova, formaggi, latte ma, in alimenti di ori-

gine vegetale quali ortaggi e verdure di colo-

re giallo, arancione o rosso, possiamo trova-

re i suoi precursori, i carotenoidi.

Ma veniamo ora alle sue importantissime funzioni:

- consentire la visione notturna, essendo un componente dei pigmen-

ti visivi delle cellule della retina. Una sua carenza comporta il rischio di

cecità notturna. Una carenza grave, invece, può portare la xeroftalmi-

a, una secchezza patologica della cornea;

- funzione antiinfiammatoria, poiché svolge un ruolo importante nel

differenziamento delle cellule dell’epitelio, il tessuto che riveste e pro-

tegge superfici esterne e interne del nostro organismo e che

costituisce barriera di difesa dagli agenti patogeni. In mancanza di vi-

tamina A, infatti, aumenta la probabilità di infezioni;

- antiossidante, per la sua azione antiossidante contro i radicali liberi;

- riproduttiva, sostenendo la spermatogenesi dell’uomo e impedendo

il riassorbimento del feto nelle donne;

- sviluppo osseo, favorendone la crescita in quanto è coinvolta nella

mineralizzazione del calcio

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La vitamina A ricopre anche un ruolo importante nella farmacologia clinica:

un suo derivato infatti, l’acido retinoico, oltre ad essere una valida cura per

acne e psoriasi, è stato dimostrato essere una efficace cura una delle più

aggressive forme di tumore del sangue, la leucemia acuta promielocitica.

Alla luce di quanto appena descritto appare evidente l’importanza di questa vitamina, tuttavia però, a differenza di tutte le vitamine idrosolubili, una sua assunzione eccessiva può portare ad una intossicazione, l’ipervitaminosi A. Infatti, trattandosi di una vitamina li-posolubile, viene accumulata dal no-stro organismo come un qualsiasi lipi-de. In caso di intossicazione si corre il ri-schio di danni permanenti a fegato e milza, nonché di tumore al cervello. I-noltre, non dovrebbero assumerne quantità eccessive le donne incinta, poiché rischierebbero malformazioni del feto. Il consiglio e di evitare un’assunzione giornaliera che superi i 800 μg di reti-nolo, 2 uova ad esempio ne contengono 600 μg

Prof. Fossati

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ARCHIVIO PARROCCHIALE

BATTESIMI

24 Edry Sopy Patrick di Sob Edry Prosper e Lath Yei Celestine

25 Yophiel Brian Okichi di Mel Elvis e Okaingni Guessan

26 Noemi di Fumagalli Marcello e Buratti Marzia

27 Serena di Ballotta Luca e Morelli Susanna

28 Mattia di Fumagalli Marcello e Buratti Marzia

29 Antonio di Pontoriero Giuseppe e Parini Raffaella

30 Edoardo di Tomasetto Lorenzo e dell’Oro Michela

31 Ludovica di Paletti Luca e Bersaglio Viviana

32 Gabriele e Baroni Alberto e Quintana Daniela

33 Mattia di Lorusso Andrea e Gennari Marta

34 Anna di Moretti Davide e Ambrosetti Simona

35 Santiago di Rossi Alessandro e Vegezzi Silvia

UNITI IN MATRIMONIO

8 Lenzi Riccardo con Pellizzaro Alice 9 D’Elia Giuseppe con Dati Lucia 10 Balbo Giovanni con Rottondi Francesca 11 Sob Edry Sopy Patrick Olivier con Kouassi Adjoua Edwige 12 Olgiati Federico con Galimberti Giulia 13 Balsamo Matteo con Montanari Martina 14 Giusto Simone Giuseppe con Casarotto Debora

DEFUNTI 65 Sangregorio Giorgio di anni 80 66 De Santis Ida di anni 87 67 Saibene Maria di anni 96 68 Tsatsarangu Eufrosina di anni 99 69 Galliano Maria Annunziata di anni 86 70 Carenzio Adele di anni 99

UN GRAZIE PER CHI SI È RICORDATO

DELLA PARROCCHIA: S. Messe € 1.375– Funerali € 250 – Battesi-mi € 540 - Matrimoni € 550 – € Vari offerenti € 600

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SPAZIO APERTO Scrivi alla redazione

Aspettiamo le vostre riflessioni, pensieri, fotografie e suggerimenti circa

eventi o iniziative all’indirizzo della redazione ([email protected])

che dovranno arrivare entro il 25 ottobre per poter essere pubblicati sul

numero Novembre.

Arriva il nuovo parroco

Dino Meda 2019

Già dopu pochi ann ga riva un curadu nö e num ga batum i man Al sò predecesur gan da da fa nö e impurtanti misiun inscì da veghi tanti cunversiun Un pretu in una comunità a tuti i ür a l’è sempar un regal dal Signur Num l’acogium cun fedi e ga augurum una permanensa lunga, giuiusa e frutusa Ga sarà modu da incuntras e da parlas anca cun scriti sia in dialetu che in prösa parchè la me pena quandu la vedi un föi biancu la scrii sensa pensaghi penser e parol a iosa Benvenuto don Giusepu

Già dopo pochi anni arriva un nuovo parroco e gli battiamo le mani Il suo predecessore è passato a nuove importanti missioni e otterrà tante conversioni Un pastore in una comunità a tutte le ore è sempre un dono del Signore Lo accogliamo con fede e gli auguriamo una permanenza lunga, gioiosa e fruttuosa Ci sarà modo di incontrarsi di colloquiare anche con epistole sia in dialetto che in prosa perché la mia penna quando vede un foglio bianco scrive senza pensare frasi e parole a iosa Benvenuto don Giuseppe

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Parrocchia San Vittore Martire Zona Pastorale IV - Decanato di Legnano

Sacerdoti Parroco don Giuseppe Pediglieri Riceve presso il Centro Sacra Famiglia Lunedì – Mercoledì – Sabato: ore 10.00 – 11.30 Per altri giorni e orari chiamare per un appuntamento al 339 2999479

Tel. 0331.518383 Cell. 339 29 99 479 e-mail: [email protected]

don Giancarlo Greco Cell. 340 60 85 722 E-mail: [email protected]

don Alain Youssoufa Cell. 327 26 593 41 E-mail: [email protected]

Sfefano Pozzati - diacono Cell. 328 88 30 323 E-mail: [email protected] presente ogni venerdì in S.Giovanni dalle 18.00 alle 19.00 con recita dei vespri

Mons. Sergio Maio corepiscopo Tel. 0331.424924

Segreteria parrocchiale Per informazione in merito alla vita della parrocchia, per richieste di certificati, per intenzione S. Messe

Presso Centro Sacra Famiglia via Verdi Aperto il Lunedì – Mercoledì – Venerdì dalle ore 9.30 alle 11.30 Tel. 0331.518383 E-mail: [email protected] - Sito internet: parrocchiasanvittoreolona.com

Segreteria oratorio Per ogni informazione in merito alla vita dell’oratorio e al catechismo

Aperto da Lunedì al Venerdì dalle ore 16.00 alle 18.30 Tel. 0331.519432

Orario Sante Messe Vigiliare Ore 18.00 in chiesa parrocchiale Festive Ore 9.00 e 11.00 in chiesa parrocchiale Ore 18.00 in santuario Feriali Lunedì - Martedì - Giovedì - Venerdì Ore 9.00 in chiesa parrocchiale (Nel periodo invernale in chiesa san Giovanni)

Mercoledì Ore 9.30 in San Giovanni con ospiti Casa Famiglia

Presso la chiesina delle suore: Ore 7.00 da lunedì a venerdì Ore 8.00 sabato Confessioni in chiesa parrocchiale (nel periodo invernale in chiesa san Giovanni) Da lunedì a Venerdì Ore 8.00 - 9.00 Sabato Ore 15.00 – 18.00

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39° Anniversario del Santuario

della Madonna del Rosario

17-10-1980

Registrato presso il Tribunale di Milano con autorizzazione n. 265 del 29.07.1974 Direttore Responsabile Bertocchi don Davide – Stampato in proprio