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Applicazioni della Risonanza Magnetica dott. Mario Ricciardi DVM, MS (DICG) Neurologia La risonanza magnetica (RM) è oggi l'esame d’elezione per l’imaging del sistema nervoso centrale e periferico. L’alta risoluzione di contrasto associata ad una elevata sensibilità per le aree patologiche e ad una caratterizzazione tissutale multimodale permette lo studio agevole di qualsiasi tipo di patologia che possa interessare l’encefalo ed il midollo spinale. I vantaggi principali dell’utilizzo della RM rispetto alla TC nello studio del SNC comprendono: - assenza di radiazioni ionizzanti, - assenza di artefatti dovuti alla componente ossea, - ottima definizione tissutale con possibilità di individuare anche piccolissime modificazioni patologiche parenchimali in assenza di modificazioni strutturali (es. infarti territoriali, infarti lacunari, encefaliti, mieliti, meningiti, piccole lesioni metastatiche, patologie degenerative, metaboliche ecc.), - eccellente definizione della patologia compressiva spinale senza la necessità di inoculare alcun mezzo di contrasto nello spazio subaracnoideo. - possibilità di valutazione del danno midollare secondario ad una patologia compressiva ed immediato orientamento prognostico, - eccellente definizione delle patologie dei nervi periferici. I principali svantaggi della RM consistono nella lunghezza dell’esame e nella presenza di artefatti originanti da strutture metalliche eventualmente presenti nelle vicinanze del distretto da esaminare (es. mezzi da osteosintesi, microchips ecc.). Cane meticcio M, 5 aa. Immagine T2 pesata sagittale del rachide cervicale. Mielopatia ischemica (FCE).

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Applicazioni della Risonanza Magnetica dott. Mario Ricciardi DVM, MS (DICG)

Neurologia

La risonanza magnetica (RM) è oggi l'esame d’elezione per l’imaging del sistema nervoso centrale e periferico. L’alta risoluzione di contrasto associata ad una elevata sensibilità per le aree patologiche e ad una caratterizzazione tissutale multimodale permette lo studio agevole di qualsiasi tipo di patologia che possa interessare l’encefalo ed il midollo spinale.

I vantaggi principali dell’utilizzo della RM rispetto alla TC nello studio del SNC comprendono:

- assenza di radiazioni ionizzanti, - assenza di artefatti dovuti alla componente ossea, - ottima definizione tissutale con possibilità di individuare anche piccolissime modificazioni

patologiche parenchimali in assenza di modificazioni strutturali (es. infarti territoriali, infarti lacunari, encefaliti, mieliti, meningiti, piccole lesioni metastatiche, patologie degenerative, metaboliche ecc.),

- eccellente definizione della patologia compressiva spinale senza la necessità di inoculare alcun mezzo di contrasto nello spazio subaracnoideo.

- possibilità di valutazione del danno midollare secondario ad una patologia compressiva ed immediato orientamento prognostico,

- eccellente definizione delle patologie dei nervi periferici.

I principali svantaggi della RM consistono nella lunghezza dell’esame e nella presenza di artefatti originanti da strutture metalliche eventualmente presenti nelle vicinanze del distretto da esaminare (es. mezzi da osteosintesi, microchips ecc.).

Cane  meticcio  M,  5  aa.    

Immagine  T2  pesata  sagittale  del  rachide  

cervicale.  Mielopatia  ischemica  (FCE).  

Apparato muscolo-scheletrico

La Risonanza Magnetica è la metodica di diagnostica per immagini avanzata che consente lo studio di tutte le componenti articolari e periarticolari che non possono essere indagate con l’ausilio della radiologia convenzionale o della tomografia computerizzata. Questo strumento permette di ottenere in maniera non invasiva una chiara e precisa visualizzazione delle strutture muscolo-tendinee, capsulo-legamentose, della cartilagine articolare e dei menischi. Tutte le articolazioni, sia di grandi che di piccole dimensioni, possono essere studiate (spalla, gomito, anca, ginocchio, carpo, tarso). Grazie ad un eccellente dettaglio anatomico delle strutture visualizzate e ad un’elevata sensibilità per le aree patologiche la RM rappresenta oggi la metodica d’elezione per l’imaging dei tessuti molli articolari e periarticolari. Nonostante questi indubbi vantaggi offerti dalla RM, la TC rimane il gold standard per la valutazione della patologia a carico della componente ossea articolare ed extrarticolare per l’eccellente definizione del tessuto osseo che è in grado di offrire. L’elevata risoluzione spaziale richiesta per l’individuazione di piccoli frammenti ossei (es. FCP, OCD) pone un limite all’utilizzo della RM per lo studio di tali patologie. Sulla scorta di tali considerazioni, l’utilizzo combinato di TC ed RM risulta essere la scelta diagnostica più completa per lo studio delle patologie articolari più complesse. Siamo convinti, nonostante le poche pubblicazioni sull’utilizzo della RM per lo studio dell’apparato muscolo-scheletrico in veterinaria, che questa metodica sarà in futuro sempre più utilizzata per ottenere diagnosi sempre più accurate nonchè planning chirurgici ottimali.

Cane meticcio,F, 3 anni – (a) immagine GE-STIR dorsale e (b) GE-STIR sagittale dell’articolazione del ginocchio sinistro. Lesione intrameniscale di secondo grado a livello della porzione latero-caudale del menisco laterale (frecce) in un ginocchio con rottura del LCC.

a

 

b

 

Studi combinati

L’unione delle potenzialità diagnostiche della TC multidetettore e della RM consente di effettuare studi combinati in cui ciascuna metodica integra e completa l’altra offrendo risultati straordinari in termini di precisione ed accuratezza diagnostica. Avere a disposizione RM e TC ci permette, quindi, di garantire al paziente con un’unica anestesia il massimo approfondimento diagnostico evitando che esso venga spostato da una struttura ad altra, e qualche volta da una città all’altra abbreviando molto i tempi ed i costi della diagnosi.

a

 

b  

c   d  

Cane yorkshire terrier, F 14 anni – (a) immagine T1-pesata, (b) T2-pesata e (c) STIR trasversa a livello della limitante caudale di L5; (d) immagine STIR dorsale della regione lombosacrale; (e) immagine TC MPR dorsale della regione pelvica con inclusione degli arti posteriori; (f) 3D volume rendering dell’immagine e (componente muscolare - lato sinistro); (g) 3D volume rendering dell’immagine e (componente muscolare - lato destro); (h) 3D volume rendering dell’immagine e (componente scheletrica). Trauma da investimento con lesione della radice nervosa L5-L6 (frecce rosse). Lo studio RM permette di apprezzare l’iperintensità a carico della radice nervosa lesionata e l’ipotrofia della muscolatura epiassiale corrispondente. Lo studio TC permette di apprezzare l’ipotrofia selettiva delle componenti muscolari dell’arto posteriore sinistro la cui innervazione fa capo alla radice lesionata (quadricipite femorale, sartorio) confermando in tal modo il reperto RM. Lo studio TC garantisce inoltre un eccellente valutazione delle lesioni scheletriche non possibile in RM (h).

e   f  

g   h  

 

 

           

Bulldog   inglese,  M,   5aa.   (a)   immagine  GE   3DT1-­‐pesata   trasversa   pre-­‐   e   (b)   post   gadolinio   dell’encefalo   a   livello   dell’ipofisi:  macroadenoma  ipofisario.  (c)  TC  addome,  MPR  dorsale  volumetrico:  evidenziazione  delle  ghiandole  surrenali.  (d),  (e)  volumetria  surrenalica:  entrambi  i  surreni  presentano  dimesioni  ben  al  di  sopra  del  limite  di  normalità.  

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