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Sintesi della Storia del RestauroTRANSCRIPT
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Ogni epoca ha avuto diversi atteggiamenti nei confronti del passato e lattenzione non stata rivolta sempre
ad una stessa categoria di oggetti. Il passato ha una storia e il restauro dipende strettamente da questa storia.
La STORIA pu aiutare a comprendere il restauro nelle finalit e nei metodi. un concetto legato alla
religione: la concezione cristiana (direzione temporale percorsa nei due versi) e la concezione orientale
(eterno presente): passato e presente coincidono, dunque, non si conserva il passato semplicemente perch
non esiste (la tradizione scintoista vuole che i santuari vengano ricostruiti ogni vent'anni nello stesso luogo per
assecondare l'ideale di rinnovamento e di purezza). A seconda dellidea del passato un monumento si
rifatto, riparato, mantenuto o demolito: non si sempre restaurato allo stesso modo, n sono sempre stati
restaurati gli stessi oggetti non esiste un solo modo di restaurare.
RESTAURO [ambiguit etimologica del termine: origine indoeuropea: re (ritorno) stavros (elemento verticale)
e origine latina: restauro, -are (rinnovare, trasformare); re-instauro, -are (ristabilire, rifondare)]: una disciplina
dallidentit difficile, dove confluiscono molte competenze ed in continuo movimento. Significa rinnovamento,
rifacimento, rimessa in efficienza. Non solo riferito alla produzione artistica (oggetto, utensile, edificio, forma
di governo) e comporta scelte storiche e scelte estetiche. Si occupa di rimettere in ordine, col fine di arginare il
processo naturale di disfacimento. I metodi possibili (2 filoni): la riconoscibilit (dal XX secolo in poi) (segni
diacritici: guasti o abrasioni, aggiunte o interpretazioni) e la dissimulazione (XIX secolo). Oggi, si tende a
sostituire il termine restauro con il termine conservazione. In passato si poteva distruggere e rifare senza che
ci fosse ritenuto un oltraggio. Il rapporto utilitario con il passato ad un certo punto (XVIII sec.) si interrotto.
MONUMENTO (Monumentum) (da Moneo, ere: ammonire, ricordare un avvenimento o un personaggio): da
valore di ricordo a modello artistico da imitare. Esso pu avere due aspetti: testimonianza storica e
testimonianza artistica.
ESTETICA (da Aestesis: senso, sensibilit, percezione): studia lorigine e la ragione del bello. E diventato
un metodo per definire il bello di ogni periodo storico. La diversa concezione del bello condiziona il restauro:
Il 500: la perfezione ideale e l 800: il sublime e la predilezione per il rudere.
CONSERVAZIONE: volta a continuare il ricordo senza alterare uno stato. E tuttavia un termine velleitario, in
quanto un intervento comporta sempre una alterazione. un termine recente (del 1800) e tende ad eliminare
lambiguit del restauro. La conservazione non va separata dal restauro che da essa va controllato. Con il
tempo il concetto stato esteso ad una categoria di oggetti sempre pi ampia.
RIPRISTINO (da re, ritorno, e dal latino pristinus, affine a primus, primo) ritorno allo stato primitivo: riporta il
manufatto, attraverso aggiunte o sottrazioni, allaspetto primitivo o presunto tale.
RECUPERO, RIUSO dal latino recupero, -ere; re-cipio, -ere; re-capio,-ere = riavere, riacquistare, riprendersi,
riprendere lefficienza): si occupa dellaspetto funzionale. Si opera una selezione in funzione dello sfruttamento
economico delloggetto. Da qui, il termine RIUSO, il cui fine laccrescimento del valore economico a
discapito del monumento.
Il RIADATTAMENTO nel mondo antico: in generale, trasformazione anzich conservazione; se si conserva
per motivi devozionali o politici. Foro Romano: il tempio di Saturno (501-498 a.C.) viene rifatto pi volte (IV
a.C.; I a.C.; III d.C.), la Curia Senatus (VII a.C.) riparata, ampliata e ricostruita pi volte (dal 52 a.C. fino al
305 d.C.), la statua di Giano nel 46 a.C. fu modificata di modo che reggesse in una mano il n. 300 e nellaltra
il n. 65.
Distruzione e riutilizzo nel MEDIOEVO (V - XIV secolo): le preesistenze vengono riplasmate per motivi pratici,
politici, rappresentativi.
- Basso Medioevo (V-VIII sec.): invasioni barbariche, calo demografico, abbandono delle citt (abbandono
degli edifici, distruzioni e spoliazioni). Il tempio di Atena (Siracusa, V sec. a.C.) viene trasformato in S. Maria
del Piliero nel VII sec. d. C.; il tempio Santa Maria sopra Minerva (Assisi, I secolo a. C.) viene trasformato
nel VI secolo prima in chiesa di S. Donato, poi adattato a carcere ed infine riconsacrato a S. Maria e
restaurata nel 1539.
- Medioevo (IX-X sec.): Carlo Magno e la rinascita politica e culturale (ripresi i modelli dellAntichit classica,
riproduzione di monete, riproposizione di manufatti e di fonti antiche; ma anche reimpiego di colonne, marmi
pregiati, ecc.) Il tempio della Fortuna Virile (edificato da S. Tullio a Roma nel 557 a.C.) viene ricostruito nel
212 a.C. dopo un incendio, trasformato nella chiesa dedicata a Santa Maria Vergine nel IX secolo d.C. e
ripristinato nel 1916 da A. Munoz.
- Alto Medioevo (XI-XIV sec.): nascita dei Comuni (ampliamento e trasformazione delle citt di fondazione
romana, attraverso distruzione e/o adattamento di preesistenze; ma anche distruzioni, spoliazioni, reimpiego).
San Pietro ad Alba Fucens (LAquila) costruita nel XII secolo sui resti del tempio di Apollo del II sec. a. C.
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Il Teatro di Marcello (Roma, iniziato da Cesare e concluso da Augusto, I sec. a.C.- I sec. d.C.) viene adattato
ad un cambio di destinazione duso: in epoca medievale viene occupato da piccole costruzioni e si trasforma
in un castello fortificato, inizialmente di propriet dei Pierleoni, poi passato ai Faffo e quindi, dal XIII secolo ai
Savelli, che fecero edificare da B. Peruzzi il palazzo tuttora esistente sopra le arcate della facciata. Nel XVIII
ne divennero proprietari gli Orsini. A Lucca lanfiteatro romano trasformato in piazza del Mercato: la piazza
del mercato sorge sui resti dellanfiteatro romano, edificato fra il I e il II secolo d.C., ma parzialmente distrutto
durante le invasioni barbariche. In epoca medievale le casetorri furono erette sullanello perimetrale
conservando linvaso ellittico dellanfiteatro.
Il RIUTILIZZO dettato anche da ragioni simboliche: si riutilizzano marmi ed elementi decorativi antichi per
nobilitare il presente, immortalare il passato autorevole in un nuovo monumento che si ammanta di potere e
prestigio. Si reimpiega la statuaria antica, esibendola allesterno dei nuovi edifici, per attribuire autorit e
potere alla citt medievale, come nel Palazzo dei Priori a Perugia (le due sculture bronzee, il grifone ed il
leone, forse appartenute alla fontana degli Assetati di Arnolfo di Cambio, sono esibite sulla facciata del
palazzo).
Col RINASCIMENTO (seconda met del XIV secolo - XVI secolo) avvengono profonde trasformazioni nella
vita e nel costume europeo: - passaggio dalle strutture feudali agli stati moderni - scoperte geografiche - le
nuove invenzioni (stampa e polvere da sparo) - concezione laica della vita
Gli studia humanitatis, volti alla conoscenza delluomo: al centro dellattenzione vi luomo con la sua libert
e dignit. La libert creativa che riplasma la realt a misura delluomo. Trasformazione nelle arti visive:
- naturalismo (lantico insegna come interpretare la natura: cfr. i Trattati)
- razionalizzazione geometrica e matematica dello spazio
- creazione artistica con gli strumenti della conoscenza matematica e fisica
- calcolo delle proporzioni con le leggi della prospettiva
Renovatio (mito di un ritorno alla civilt del mondo antico): riferimento ai modelli architettonici e scultorei della
classicit e interesse per i principi teorici dellarchitettura classica (Vitruvio).
Affinit con il mondo antico, che non imitazione, ma mimesis, che vuol dire creare e ricreare.
Riferimento ai modelli ideali e non ad oggetti concreti. Si predilige non una forma fisica, ma un principio, una
forma ideale. Tuttavia conosciuta la contraddizione degli artisti rinascimentali: essa sta nellattribuire
allantico un valore strumentale, infatti i reperti antichi erano soltanto fonte dispirazione per creare, gli antichi
originali venivano disegnati e rilevati per poi essere distrutti. Le maggiori distruzioni vengono documentate tra
1530 e 1540 (la Basilica Emilia o il Tempio di Marte Ultore nel foro romano). I disegni sono appunti per il
mestiere, interpretazioni, non rilievi. I reperti antichi venivano riprodotti, correggendoli e migliorandoli.
In tale clima singolare la maturazione di interessi conservativi: a Roma, prima della fine del XV secolo,
furono emanate dai pontefici una lunga serie di bandi e norme a tutela delle opere d'arte, atti a frenare la
dispersione e la distruzione del patrimonio. Leone X nel 1515 nomin Raffaello Sanzio Ispettore generale
delle Antichit e Belle Arti. La Lettera di Raffaello a Leone X (1520) unesortazione a proteggere gli antichi
resti: le vestigia antiche sono una testimonianza, una memoria , sono fonte dispirazione per nuove creazioni.
Spesso gli interventi sulle preesistenze si configurano come aggiornamenti e la preoccupazione quella di
dare una funzione e una forma attuale alledificio antico. La configurazione originaria di Santo Stefano
Rotondo a Roma fu trasformata col restauro voluto da Nicol V (1453) su progetto di B. Rossellino (egli
chiude anche alcune finestre aprendo bifore); i Dioscuri (Castore e Polluce) in piazza Quirinale (Roma, V sec.
a.C., rielaborazione in epoca imperiale) integrazioni di L. Somanzi, P. Olivieri e F. Vacca (fine XVI secolo): la
reintegrazione allantica in questo caso contravviene la consuetudine di completare senza distinguere;
La Dama con Liocorno (Raffello Sanzio,1506) trasformata nel ritratto di Santa Caterina (forse Solinai, fine
1500) e cos conservata fino al 1927: lopera pu essere modificata tanto da cambiare perfino il soggetto.
La prassi rinascimentale tende ad attualizzare forma e funzione: in genere, si interviene sullantico per
trasformarlo. Prevale il gusto di abbellire, rendere nuovo, contemporaneo. Erwin Panofsky (1892-1968)
individua 3 categorie dintervento: 1) Recupero del passato attualizzandolo 2) Intervento goticizzante (si
tende a non variare le regole della concinnitas) 3) Intervento di compromesso
La chiesa di San Francesco, a Rimini, viene trasformata in Tempio Malatestiano (Leon Battista Alberti,
1450): recupero del passato attraverso un processo di attualizzazione, si punta a superare i modelli classici
riadattando soluzioni antiche a contesti moderni. La basilica palladiana (A. Palladio, 1546-49, Vicenza):
loriginario palazzo della ragione, realizzato a met del Quattrocento in forme gotiche, viene completato con un
doppio ordine di logge fra il 1481 e il 1494. Due anni dopo la fine del cantiere crolla langolo sud-ovest e per
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oltre quarantanni i vicentini dibatteranno sulle modalit della ricostruzione. La soluzione proposta da Palladio
una struttura per cos dire elastica, in grado di tener conto dei necessari allineamenti con le aperture e i
varchi del preesistente palazzo quattrocentesco. Il sistema si basa sulliterazione della cosiddetta serliana,
vale a dire una struttura composta da un arco a luce costante affiancato da due aperture laterali rettangolari, di
larghezza variabile e quindi in grado di assorbire le differenze di ampiezza delle campate. Ricostruzione del
tepidarium di Diocleziano: il nuovo spazio della chiesa di Santa Maria degli Angeli (Roma, Michelangelo,
1561) all'interno dello spazio voltato del tepidarium delle terme di Diocleziano, ottenuto aggiungendo alcuni
setti murari e un profondo presbiterio, garantendo il rispetto dei resti archeologici. La chiesa ha un insolito
sviluppo trasversale, che sfrutta tre campate contigue coperte a crociera, a cui sono aggiunte due cappelle
laterali quadrate. Roma, chiesa di San Marco (nel 1740 Filippo Barigioni duplica i sostegni lasciando distinte
le parti antiche da quelle moderne). Firenze, la cupola di Santa Maria del Fiore (F. Brunelleschi,1420-1436).
il completamento di Brunelleschi, che parte dalla preesistenza arnolfiana, perseguito con libert di ideazione,
ponendosi come esempio di artisticit e sincerit. Brunelleschi attinge ora dalla tradizione costruttiva romana,
ora fiorentina. Il motivo della spina pesce attinge dalla tradizione veneta e orientale. La costruzione di
arconi e vele deve procedere parallelamente su tutto il perimetro ogni strato di posa si configura come un
anello chiuso autoportante. Si tratta infatti, nonostante la pianta ottagona, di una cupola di rotazione.
Procedendo dal basso verso lalto diminuisce la sezione degli arconi e si passa dalla pietra al mattone
disposto in un apparecchio a spina pesce secondo la corda blanda. Santa Maria delle Grazie (Milano, D.
Bramante - G. A. Amadeo, 1463-1490): Ludovico il Moro intende modificare la chiesa domenicana in sepolcro
di famiglia. Modelli ispiratori per il nuovo nucleo centrico e cubico sono la Sacrestia Vecchia fiorentina e il San
Lorenzo a Milano . La sostituzione dellabside e del transetto con la tribuna triabsidata un esempio di sintesi
ed armonia compositiva. Non mancano rinvii alla tradizione locale come ad esempio lalta finestra rettangolare
con colonna centrale nel tiburio. Pur nellautonomia della concezione evidente il condizionamento della
preesistenza a partire dalla forte dilatazione delle absidi laterali per garantire lallineamento con lampiezza
delle navi minori. Santa Maria Novella a Firenze: il completamento di L. B. Alberti tra il 1458 e il1478,
perseguito con continuit, non rinuncia del tutto alla novit dellideazione. Tutti gli elementi gi eseguiti
vengono ricondotti allinterno di una nuova composizione dove prevale lordine classico, pur rispettando le
preesistenze attraverso un accordo complessivo riconducibile al concetto albertiano di concinnitas. Loriginale
combinazione colonna-pilastro agli estremi della facciata allargata oltre i muri perimetrali della chiesa.
Linterruzione delle arcatelle cieche agli estremi della facciata un indizio a favore dellipotesi sulla loro
preesistenza. Colonna antonina a Roma, criteri statici per il capitello adottati da D. Fontana (1543-1607):
esempio di restauro di un monumento antico, inteso pi come fatto di scultura, in cui prevale linteresse
artistico. Il Duomo di Pienza progettato da B. Rossellino (1459-62): sostituzione di un monumento romanico
con lintento di fare unopera completamente nuova. Basilica di San Pietro a Roma: demolizione e
ricostruzione, in questo caso listanza progettuale supera quella conservativa.
La CONTRORIFORMA le tesi di Martin Lutero, questioni dibattute: il primato del papa, la figura della
Vergine, il culto delle reliquie, in discussione il tema dellautenticit dei fondamenti della Chiesa, scisma e
guerre di religione, 1548: Concilio di Trento. Riorganizzazione della Chiesa per recuperare la purezza e
lautenticit perdute. Limpegno di cardinali ed intellettuali cattolici: - Antonio Bosio (1575-1629) (visita le
catacombe e riscopre i simboli cristiani) - Carlo Maria Borromeo (1538-1584) (riscopre le chiese
paleocristiane: quadriportico, nartece) - Cesare Baronio (1538-1607) (Scrive gli Annales che rappresentano
una delle prime vere e proprie opere di storia ecclesiastica in campo cattolico, basata su una attenta e
scrupolosa analisi critica delle fonti documentarie. Studia le cronache dei primi martiri cristiani; promuove
restauri di molte chiese medievali: ripropone i mosaici, lambone, il pulpito, la cattedra episcopale). Attenzione
filologica e intento apologetico. SS. Nereo e Achilleo, Roma, IX sec., XV sec., interventi di restauro e
decorazione, 1597. Dietro l'altare c' il trono episcopale in stile cosmatesco, sul quale sono iscritte le ventotto
omelie di papa Gregorio I. Il cardinale Baronio, ne ordin l'iscrizione, ma non sapeva della traslazione delle
reliquie dalle catacombe, e pens dunque che fosse questo il luogo riferito da Gregorio Magno. Il seggio
episcopale viene realizzato impiegando elementi di recupero. Il Laocoonte, Roma, Musei Vaticani, II sec. a.C.
Il restauro del 1532 e il restauro del 1906: la ricostruzione di Giovanni Antonio Montorsoli (1507-1563), pur
suscitando molti dubbi, incontr un ampio favore (tanto che venne mantenuta per molto tempo), sacrificando
cos alla seduzione di un gesto tanto carico di suggestioni la consapevolezza di un errore filologico.
Il BAROCCO (XVII secolo) Roma, il Pantheon: G. L. Bernini demolisce il campanile romanico sostituendolo
con due campanili di gusto barocco, conservati fino al 1883, quando si decide di demolirli, in nome di un
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ritorno allantico. Il lato sinistro del pronao viene restaurato da G. L. Bernini, il quale rimette in piedi la colonna
dangolo (ante 1632) rifacendo il capitello corinzio segnandolo con il simbolo araldico di Urbano VIII Barberini
e sostituisce gli altri due (1667) segnandoli con il simbolo araldico di Alessandro VII Chigi. Roma, S. Giovanni
in Laterano (F. Borromini, 1644-1650). Innocenzo X, non volendo abbattere le antiche strutture murarie per
non cancellare le testimonianze costantiniane, impose a Borromini il rispetto non solo formale, ma anche
materiale delle antiche murature. In questo caso consolidamento, restauro e progettazione sono strettamente
integrati. Borromini ingabbi le precedenti rovinatissime colonne a due a due entro grandi pilastri.
Racchiudendo le vecchie pareti in muri doppi aperti da finestre ovali, nella navata principale pose nicchie
incurvate verso l'esterno e le racchiuse tra i pilastri, mentre le navate laterali furono coperte con vari tipi di
volte a botte e ribassate con cupolette. Per salvare le lapidi e le memorie medievali e rinascimentali egli oper
nel successivo pontificato di Alessandro VII un capillare lavoro di smontaggio dei monumenti antichi,
inserendo gli elementi caratterizzanti dei primi in monumenti commemorativi da lui creati. Le rielaborazioni
incontravano un tale favore da essere valutate positivamente anche dai classicisti pi rigorosi, come Orfeo
Boselli (15971667) il quale nonostante professasse una rigida obbedienza allAntico e disprezzasse
apertamente le sculture di Bernini, ne apprezz i restauri giocati sulla combinazione di antico e moderno. I
restauri del Bernini, infatti, mostrano la chiara tendenza ad allontanarsi dal linguaggio antico per lasciare libero
corso allimmaginazione barocca. Roma, Ares Ludovisi, fine IV secolo: restauro di G.L. Bernini (1622).
Roma, Hermes Loghios, copia romana delloriginale greco: restauro di A. Algardi (1631); egli integra le parti
mancanti aggiungendo la verga del dio Mercurio nella mano destra ed un borsellino nella mano sinistra, poi
rimossi agli inizi del XX secolo. La statua un tipico esempio di rielaborazione barocca perch completa un
torso nella posa di antico oratore con libere integrazioni probabilmente ispirate ad un Mercurio in bronzo
realizzato, sebbene in stile antico, nel Rinascimento.
Il SETTECENTO un secolo di riforme e grandi trasformazioni per la nuova classe borghese, la revisione dei
tradizionali principi e la diffusione della nuova ideologia tra vasti strati di popolazione. Unico criterio di verit ed
elemento stabile di certezza la ragione, la verifica critica : ricerca delle leggi che presiedono alla vita
attraverso il metodo matematico-scientifico. I dati che provengono dal passato vengono sottoposti a verifica
critica. LIlluminismo abbraccia tutto lo scibile dalla scienza alla filosofia, si afferma una capacit razionale
In grado di illuminare i temi cruciali della cultura contemporanea [lo stato di diritto (rivoluzione francese), la
filosofia moderna (Kant)] Antonio Ludovico Muratori e la storia, come pubblicazione di fonti: la necessit di
studiare il documento originale edizione filologica delle fonti. Il nuovo approccio si trasferir dalla
storiografia agli altri campi, compreso il restauro. Eruditi, storici e antiquari cominciano a studiare lantichit
sulla base delle fonti originali, ci si chiede se le opere da sottoporre a restauro rispettino il principio
dellautenticit, e di conseguenza si richiede che il restauratore non sia un artista ma un tecnico per evitare
che riplasmi lopera. In Francia nel 1751 viene pubblicata lEncyclopdie (il testo su cui si fonda la cultura
settecentesca): lintento quello di organizzare in modo chiaro, razionale e scientifico le conoscenze raggiunte
nelle singole attivit pratiche e fra queste larte che, dopo il Settecento, smette di essere unattivit legata alla
capacit immaginativa del singolo artista; invece larte fatta di pennelli, colori, materia. NellEncyclopdie
compaiono le descrizioni degli strumenti dellartista e tavole grafiche che mostrano le modalit di lavorazione.
In architettura si cerca di capire scientificamente come stanno in piedi gli edifici e quindi anche come possono
essere restaurati. Quanto prima era frutto di un sapere empirico, ora viene razionalizzato e compreso
scientificamente. Larte un fenomeno che pu essere studiato e il restauro la tecnica che si inserisce in
questo sapere razionale. Il rinnovamento settecentesco investe anche il campo dellestetica. Il filosofo
Baumgarten pubblica Aesthetica (1750) che segna lavvento della filosofia dellarte. Giambattista Vico
riconosce la ragione come principale strumento conoscitivo, rivendica accanto al ruolo di scienziati e
filosofi anche quello dei poeti: si pu indagare la realt tramite la poesia e lintuizione; arte, scienza e ragione
hanno una funzione conoscitiva. Il ruolo intuitivo dellarte nel Settecento tende ad assumere maggiore dignit
con Immanuel Kant (Critica del giudizio, 1790): larte ha la facolt di conoscere il bello ed ha la stessa dignit
della scienza e della filosofia (tanto che Shelling considerer larte la massima forma di conoscenza).
La rivalutazione dellarte classica e gli scavi archeologici: Ercolano (1709), Villa Adriana (1734), Pompei
(1748). Nel campo della storiografia artistica il rinnovamento legato a Johann Joachim Winckelmann (La
storia dellarte presso gli antichi, 1763) il quale mostra una diversa e nuova impostazione della Storia dellArte
(moderna): non pi biografie di artisti, ma ciclo evolutivo. W. in Italia a servizio dei cardinali Archinto e
Albani: viene nominato Prefetto delle Antichit (1736); ordina, classifica, suddivide: epoche, artisti, opere;
sposta lattenzione dal modello ideale allesempio concreto; distingue le culture artistiche suddividendole in
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periodi (arcaico, dello splendore, della decadenza). Per la prima volta un oggetto darte si colloca
consapevolmente in precise condizioni di tempo e di luogo: lapprofondimento degli studi archeologici diventa
indagine scientifica. Winckelmann amplia la visione dellarte antica: integra la visione storica con la
valutazione artistica e pone le basi scientifiche alla ricerca archeologica (impostazione scientifica nello studio
dei reperti). Le opere darte sono oggetto di valutazioni storico-artistiche e diventano oggetto delle prime cure
conservative. Da qui, il restauro moderno. Il distacco tra passato e presente: il passato ha un valore storico
permanente (anche se pu essere sottoposto alla relativit del giudizio). Lopera del passato non pu ricevere
ulteriori rielaborazioni formali ed ha un valore storico concluso perch documenta una cultura irriproducibile e
quindi deve rimanere quel che . Se il valore storico permanente, si pone lesigenza della conservazione.
Nasce il restauro modernamente inteso, che un atto distinto e storicamente autonomo rispetto al processo di
definizione dellopera: un atto teso alla conservazione e trasmissione al futuro di unopera. Al Settecento
risale lodierna organizzazione dei musei con accesso al pubblico e opere spesso disposte secondo un
percorso che segue un criterio cronologico. Tra il 1739 e 1750 diventano accessibili le collezioni di opere
darte (Roma, museo capitolino; Vaticano, museo Pio - Clementino).
La Legislazione precisa il concetto di bene culturale: - 30 settembre 1704: editto del cardinale G. Battista
Spinola (1681-1752) Sono importanti le antiche memorie ed ornamenti di questalma citt di Roma, quali
tanto conferiscono a promuovere la stima della sua magnificenza e splendore appresso le nazioni straniere;
come pure vagliono mirabilmente a conferire ed illustrare le notizie appartenenti allIstoria (attrattive turistiche,
fonti documentarie) - 10 settembre 1733: editto del cardinale Alessandro Albani (1692-1779) questa alma
citt, a cui sommamente importa il conservarsi in essa le opere illustri di scultura e pittura, e specialmente
quelle, che si rendono pi stimabili e rare per la loro antichit, la conservazione delle quali non solo conferisce
molto allerudizione s sacra che profana, ma ancora porge incitamento a forestierie d norma sicura di
studio a quelli che si applicano allesercizio di queste nobili arti(fonti di erudizione, attrattive turistiche, fonti
di ispirazione per artisti).
Il RESTAURO NELLA PITTURA: il restauratore anche un tecnico, capace di proporre soluzioni scientifiche,
non inventa pi, non ricrea la forma originaria. In pittura era consuetudine pulire i dipinti con il vino greco, per
poi ridipingere sopra loriginale. Carlo Maratta viene incaricato del restauro degli affreschi della Galleria di
Raffaello nella villa Farnesina a Roma, che esegue nel modo tradizionale, ovvero ridipingendo sui colori
antichi. I colori spenti vengono ravvivati ricorrendo alla sanguigna. Le porzioni di intonaco degradate vengono
consolidate con grappe a T. Giovanni Bottari critica il restauro perch aveva compromesso lautenticit. Egli
chiede un atteggiamento neutrale. Luigi Crespi (1709-1779) introduce il concetto di patina (il dipinto vecchio
ha preso la sua patina dalla calce, dallaria, dalla polvere e dallumido: la qual patina difficilissima, per non
dire impossibile, da imitarsi); si oppone alluso del vino greco perch compromette la patina; distingue la
conservazione dal restauro: non si possa fare altro che attendere a conservare, al meglio che si pu,
avendosi cura, invece, di rimuovere le cause del danno; anticipa il concetto di reversibilit: Trattasi di
unaggiunta che pu ad ogni ora levarsi a piacimento senza lesione del vecchio; supera lidentificazione
rinascimentale dellArtista con il Restauratore: un artista pu essere perito ed eccellente nella sua maniera,
ma incapace di ritoccare una pittura in maniera diversa dalla propria; promuove il minimo intervento: debban
rispettarsi, n aver lardimento di mettervi mano; distingue lintegrazione dallautentico.
Pietro Edwards (1744-1821), Direttore di un Istituto, sorto a Venezia, che si occupa della Conservazione dei
Monumenti e dei Dipinti della Repubblica enuncia i principi cui attenersi nei lavori di restauro: cautela nelluso
di nuovi materiali, divieto di ritoccare, integrare le lacune con materiali reversibili.
Il RESTAURO NELLA SCULTURA: Antonio Canova (1757-1822) contrario ad ogni aggiunta integrativa
delle opere darte antiche, e, consapevole dellalterit dellantico, si oppone alla pulitura dei marmi fidiaci del
Partenone: un sostenitore del non-restauro. Bartolomeo Cavaceppi (1717-1799) la mano operativa di
Winckelmann ed il pi noto restauratore di statue di fine 1700. Nel 1786 enuncia una sorta di decalogo per i
restauratori: astinenza dal completamento in caso di dubbio; seguire la maniera antica e non il virtuosismo fine
a se stesso; divieto di mutilare loriginale per le integrazioni; integrare con la stessa materia, ma adeguarsi allo
stile; le commessure devono essere irregolari e casuali; divieto di lustrare le superfici corrose dal tempo.
Il RESTAURO IN ARCHITETTURA: linteresse per i principi teorici dellarte classica e la pubblicazione dei
trattati: Vitruvo, De architectura; Jacopo Barozzi da Vignola, Regola delli cinque ordini darchitettura;
Francesco Milizia, Principi di architettura civile. F. Fuga (1699-1782), uno dei promotori del Neoclassicismo,
attinge da P. da Cortona (1596-1669): aggiunge allantica facciata di Santa Maria Maggiore a Roma, decorata
con mosaici duecenteschi, una seconda facciata che non intacca quella preesistente. Concepisce un fronte
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aperto che unisce i due edifici adiacenti creando un diaframma al di l del quale permane lantica facciata; A.
Galilei (1691-1736) attinge dal repertorio palladiano; G. Battista Piranesi (1720-1778) trasformazione di S.
Maria del Priorato di Malta (1764-67): la piccola chiesa, dallimpaginato classico, evoca all'esterno il modello
architettonico di un tempio romano, arricchito da una decorazione fortemente sperimentale: una bizzarra
rielaborazione dellantico composta di elementi, qui fortemente simbolici, recuperati a nuova vita. Allinterno
riecheggia soluzioni barocche: le volte a lacunari esangolari sono una chiara citazione delle celebri cupole
borrominiane. G. Quarenghi, il rifacimento interno di S. Scolastica (1769 c.): entrato in possesso di una copia
dei Quattro Libri d'Architettura di Andrea Palladio, Quarenghi decise di indirizzarsi verso lo studio dell'antico,
disegnando e rilevando gli edifici di Roma antica. La chiesa medievale viene trasformata in una basilica con
volta a lacunari e con una soluzione absidale che riecheggia gli antichi ninfei Le due colonne in marmo
cipollino che sostengono la tribuna dingresso provengono dalla villa di Nerone. Il coro risale al XVII secolo e
apparteneva alla precedente chiesa romanico-gotica, le cui strutture murarie risultano ben visibili dal cortile
dellAssunta e dalla volta della chiesa attuale; Citt del Vaticano, cupola di San Pietro: fine 1600 i primi
allarmismi e nel 1740 papa Benedetto XIV consulta architetti, capomastri e matematici, oltre a G. Poleni e L.
Vanvitelli: Poleni e Vanvitelli affrontano il problema ricorrendo ad un metodo scientifico. Studiano lequilibrio
ricorrendo al modello della catenaria. Registrano tutte le lesioni mettendo a punto un vero e proprio quadro
fessurativo. Le cause vengono imputate allinvecchiamento delle malte e alla insufficiente sezione del
tamburo. Poleni suggerisce 5 cerchiature da aggiungere alle 2 esistenti messe in opera da G. Della Porta e
Vanvitelli traduce lidea di Poleni progettando cerchiature con un giunto a forchetta. Vengono aggiunti tiranti
a tre occhielli per consolidare i contrafforti allaltezza del tamburo. La novit dellintervento sta nel metodo e
nellobiettivo che consolidare conservando, dunque, evitando ogni revisione formale. Quello che conta la
sicurezza statica.
I RESTAURI ARCHEOLOGICI nel XIX secolo a ROMA: Quadro legislativo nello Stato Pontificio tra Settecento
e Ottocento. 1704: Editto del cardinale G. B. Spinola (i reperti sono testimonianze storiche e attrattiva turistica)
1733: Editto del cardinale A. Albani (i reperti sono anche fonte di ispirazione e norma da rispettare)
1802: Editto del cardinale Doria Pamphili (chirografo di Pio VII) (ripristinata la carica di Ispettore Generale
delle Belle Arti e Antichit; obbligo di notificare ai Commissari ed Ispettori per le Antichit i reperti rinvenuti da
scavi archeologici) 1820: Editto del cardinale Pacca (commissioni centrale e periferiche; vincoli; tassa per le
esportazioni; estensione della tutela agli oggetti darte e di tradizione popolare; diritto di prelazione)
Roma, Colosseo, sottoposto a lavori nel 1806-1807: sperone orientale realizzato da R. Stern (1806-1807),
sperone occidentale realizzato da G. Valadier (1823) (lintervento preceduto da puntellature lignee costituite
da elementi verticali e diagonali, a 45, per contrastare provvisoriamente le spinte degli archi); Roma, Arco di
Tito, lo scavo e il restauro di G. Valadier (1818-1824); Roma, il Tempio di Ercole Vincitore (II sec. a.C.),
detto di Vesta. Nel XII secolo vengono tamponati gli intercolumni ed il tempio trasformato in chiesa dedicata a
Santa Maria del Sole per interessamento dei Savelli. Durante il periodo francese (1809-1814 ) si decide il
ripristino. Restauro di G. Valadier (1809-14): Valadier esegue il consolidamento fondale, la correzione del fuori
piombo delle colonne, la eliminazione dei tamponamenti, la conservazione del muro della cella, la sostituzione
delle travi lignee in copertura. Altre sistemazioni di G. Valadier: arco di Settimio Severo a Roma, tempio di
Antonino e Faustina a Roma. Luigi Canina si occup nel 1848 degli scavi nella via Appia Antica ma anche
della sistemazione dei resti scavati ai lati della via come passeggiata archeologica, con l'inserimento dei
frammenti di decorazioni e sculture in nuove quinte in muratura, che riproponevano la facciata degli antichi
sepolcri. Egli restaura il Portico degli Dei Consenti sotto il Campidoglio. Le colonne originarie vengono
ricomposte e trattenute da cerchiature di ferro. Colonne di travertino, basi e capitelli schematici, reintegrano le
parti mancanti.
I RESTAURI ARCHEOLOGICI nel XIX secolo ad ATENE: I primi tentativi di valorizzazione dellAcropoli
risalgono al 1830, ad avvenuto riconoscimento dellindipendenza dello stato greco dal dominio ottomano
(Ottone I di Monaco di Baviera). Leo von Klenze nel 1834 traccia le linee direttrici degli interventi sullAcropoli:
sistemazione ad area archeologica; scavi e restauri; eliminazione delle aggiunte; allestimento di un museo.
Il tempietto di Athena Nike, 1835-36 (Ludwig Ross, Eduard Shaubert, Christian Hansen) -1844-45 (Pittakis).
Nel 1686 il tempio di Athena Nike viene completamente demolito dai Turchi ed i suoi elementi inseriti nelle
opere fortificate davanti ai Propilei. Nel 1833, quando vengono demolite le fortificazioni, si rinvengono
frammenti del crepidoma, lintero basamento della cella e le basi di due colonne. Dal 1835 al 1836 i due
architetti Shaubert e Hansen e larcheologo Ross eseguono la prima riuscita anastilosi, seppure con alcune
imperfezioni. Le inserzioni nelle colonne sono in pentelico, evitando gli ornati, mentre le murature della cella in
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pietra porosa. Dal 1844 al 1845 Pittakis conclude il lavoro completando le murature ovest e sud, rimontando
parte dellarchitrave del portico. Tra il 1934 e il 1940 iniziano gli studi preparatori per una seconda anastilosi
affidata a Balanos che inizia lo smontaggio, poi proseguito da Orlandos: si realizza un solaio in c.a. al di sotto
del piano di spiccato inclinandolo verso ovest, si restaura il bastione integrandolo sul lato ovest e rifacendolo
sul lato sud, i calchi in terracotta della prima anastilosi vengono sostituiti con calchi in cemento, le integrazioni
vengono fatte impiegando in parte pentelico e in parte marmi antichi, si reintegrano fregio e cornice con
ulteriori frammenti originali, alcuni elementi della cornice vengono collocati in maniera convenzionale (non
essendo certa la loro posizione assoluta). LEretteo nel corso del tempo soggetto ad una serie di modifiche:
inserito un muro con finestre negli intercolumni del lato ovest; subisce due incendi (I e III sec. d.C.); varia la
distribuzione interna a causa della trasformazione in chiesa, con la loggia delle cariatidi adattata a battistero
(V-VI sec. d.C.); sotto il dominio turco usato come abitazione e deposito di munizioni, il che comport il
tamponamento del portico nord; Lord Elgin trafuga la 3^ cariatide (1801-1806), oltre ad una colonna del portico
est. Nel corso dellOttocento lEretteo era ormai gravemente danneggiato: le murature nord e sud erano quasi
completamente crollate, i portici compromessi. Dal 1835 al 1845 L. Ross e K. Pittakis eseguono gli scavi ,
rimuovono in parte il tamponamento del portico nord, rinvengono frammenti di due cariatidi, avviano i restauri.
Pittakis tra il 1837 e il 1840 ricostruisce parte dei muri sud e nord, consolida alcune colonne dei portici nord ed
ovest, ricolloca la 4^ cariatide (4) crollata nel 2 assedio allAcropoli (1827-1833); A. Paccard tra il 1846 e il
1847 ricompone la 6^ cariatide reintegrandola con inserti di marmo e colloca una copia in terracotta della 3^
cariatide trafugata da Lord Elgin. Nel 1852 le tre colonne superstiti della facciata ovest crollarono a seguito di
una violenta tempesta. Negli anni successivi proseguirono gli scavi realizzati da archeologi stranieri e
responsabili dellEforia. Dopo il violento terremoto del 1894 i lavori dellAcropoli vengono affidati a Balanos che
lavora allEretteo dal 1902 al 1909. Il Partenone: i primi restauri a partire dal 1834. Leo Von Klenze prevede
per il Partenone - trasformato prima in chiesa e poi in moschea, ma sostanzialmente inalterato nelle forme - un
restauro per anastilosi, integrandone le parti mancanti per mezzo di blocchi ben riconoscibili, oltre che la
creazione di una zona verde attorno al tempio. Nel 1834 Leo von Klenze propone: la liberazione del tempio
dalle aggiunte e lavvio di scavi che porteranno alla luce nuovi frammenti. Tra il 1834 e il 1898 (da L. Ross fino
a P. Kavvadias) si proseguono gli scavi, si libera il tempio dallabside e dalla moschea e si eseguono alcuni
restauri: 1841 (K. Pittakis esegue anastilosi di alcune colonne sulle pareti nord e sud e consolida con mattoni
le pareti lunghe della cella), 1872 (P. Kalkos esegue un arco di scarico sopra la porta dellopistodomo e N.
Martinelli restaura il fregio ovest ed i sottostanti architravi), 1894 (un forte sisma fa crollare larchitrave
dellopistodomo), 1898 (N. Balanos avvia una prima campagna di restauri, smontando, consolidando,
riassemblando, che si conclude nel 1902). I Propilei: Limmagine ottocentesca la commistione tra gli
elementi del castello fortificato (dominazione franca, 1204-1311) e di un palazzo detto torre di Franchi
(dominazione fiorentina degli Acciaiuoli, 1388-1458). Linsieme (vestibolo, portico est, pinacoteca) era stato
anche compromesso dalle esplosioni in epoca turca, (1640-1687). Alla fine del Settecento erano stati demoliti i
capitelli delle 4 colonne mediane del portico ovest. Infine, Lord Elgin trafuga un rocchio ed una cornice del
vestibolo, sul lato sud. Nel 1834 Ottone I di Baviera e Leo von Klenze optarono per un ritorno allantico,
nonostante alcune proposte alternative, come quella di Shinkel che prevedeva la realizzazione del palazzo
reale proprio sullarea dei Propilei. Iniziarono le liberazioni dalle sovrastrutture, i consolidamenti e le parziali
ricostruzioni, come la gradinata di accesso (1849). Pi tardi, viene restaurato il muro di contenimento del
bastione (1878) e viene demolita la torre dei Franchi (1882). Nel 1909 i restauri passano a N. Balanos il quale,
dopo lo smontaggio, affronta: 1. il restauro del portico est ricorrendo al riassemblaggio dei frammenti mediante
il cemento (dopo aver spianato le superfici di frattura), a reintegrazioni in cemento, al riassemblaggio dei
frammenti dellarchitrave e delle travi secondarie rinforzati con travi in ferro a doppia T inserite allinterno di
scanalature eseguite allestradosso, annegandole nel cemento forte; 2. il restauro del vestibolo attraverso la
reintegrazione dellultima colonna ionica a nord, riassemblando il capitello, la ricomposizione di parte della
copertura rinforzando larchitrave e le due travi secondarie con travi in ferro a doppia T, ed i soprastanti
lacunari con barre di ferro. Le reintegrazioni dei frammenti furono realizzate con marmo anzich cemento e
grappe metalliche.
I COMPLETAMENTI NEOCLASSICI Carlo Barabino (1768-1835) lAnnunziata a Genova : la chiesa, eretta nel
1508 in forme tardo gotiche, poi radicalmente trasformata in periodo post-tridentino, rimase incompiuta nella
facciata, il cui progetto viene messo a punto da Barabino nel 1834 riprendendo una sua prima versione
elaborata nel 1816. Il progetto fu realizzato, con variazioni e incompleto, dallallievo Giovan Battista Resarco
nel 1840. Pasquale Belli (1752-1833) In qualit di economo allAccademia di San Luca, P. Belli amministra il
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lascito napoleonico legato allobbligo di restaurare opere pubbliche di belle arti e antichit. Gli incarichi per il
completamento delle facciate delle due chiese romane sono fra le opportunit professionali avute grazie al
rapporto con il card. Consalvi, segretario di Pio VII. S. Andrea delle Fratte: il 1 ordine di G. Guerra costituisce
il punto di partenza per la soluzione di P. Belli che nel 1826 depura lopera dagli eccessi barocchi attraverso
un processo di semplificazione delle forme. S. Maria della Consolazione: la difficolt aggiuntiva in questo caso
sta nel cercare un equilibrio compositivo fra il 1 ordine ed il 2, dato il considerevole sviluppo orizzontale della
facciata. Giuseppe Valadier (1762-1839) Roma, chiesa dei SS. Apostoli: alle doppie arcate quattrocentesche
G. Valadier sovrappone un terz ordine dichiaratamente neoclassico; fra le diverse soluzioni approntate, V.
sceglie quella pi dichiaratamente neoclassiche; in questo caso V. non riesce a sottrarsi alle suggestione delle
opere palladiane.
Le RICOSTRUZIONI NEOCLASSICHE: Roma, San Paolo fuori le Mura: il 30 dicembre 1823 Valadier
presenta un primo progetto andato perduto, di completa riconfigurazione (ottenuta conservando solo una parte
che si era salvata dallincendio), ma di cui si serba una lettera di accompagnamento, dove chiaro il parere
espresso sullantico edificio giudicato della decadenza, rammantato alla meglio con strutture poco o niente
solide. Nel giugno 1824 elabora due varianti, che in qualche modo riconsiderano il portico.
Carlo Fea, Commissario per le Antichit, insorge contro il progetto di Valadier: il recupero di un edificio cos
antico non pu essere lasciato a chi ha le mani callose perch lavora nei cantieri, ma deve essere affidato
agli studiosi di antichit. Leone XII, 18 settembre 1825: nessuna innovazione dovr introdursi nelle forme e
nelle proporzioni architettoniche, e neanche negli ornamenti del risorgente edificio, se non sia per escludere
altra cosa che in un tempo posteriore alla sua primitiva fondazione, pot introdurvisi dal capriccio dellet
seguente. Nel novembre 1825 G. Valadier indotto a ritirarsi. Il progetto affidato a Pasquale Belli (1825-
1833). Luigi Poletti riprende il progetto di Pasquale Belli, proseguendolo e completandolo (1833 - 1869):
ridisegna le colonne ad unico ordine, riproduce i medaglioni con i pontefici, inventa un soffitto rinascimentale,
proietta lordine principale anche sulla navata estrema, regolarizza i muri, inserisce al secondo ordine paraste,
l dove non erano mai esistite. Il portico, limitatamente alla facciata, viene messo a punto da Vespignani che
conclude i lavori nel 1882.
La FRANCIA tra il XVIII e il XIX secolo. 1789: la Rivoluzione francese. 1792/95: la Repubblica e la
Convenzione Nazionale. I provvedimenti di tutela: inventariare i beni incamerati, distruggere le opere
appartenute alla feudalit purch non abbiano valore artistico, proteggere le opere darte che non hanno
alcuna complicit con il passato. Pubblicazione del Bollettino Monumentale: il 1 numero dedicato al
vandalismo (il vandalismo rivoluzionario, il vandalismo imprenditoriale, il vandalismo dei classicisti). Victor
Hugo (movimento medievalista): guerra ai demolitori. 1794: 1 provvedimento a favore della
conservazione delle opere di propriet della nazione, su proposta di Joseph Lakanal, promulgato da Henry
Gregorie. Le contraddizioni: sfasamento tra i principi e la prassi (la distruzione delle tombe dei Re a Saint
Denis). Arcisse de Caumont fonda lAssociazione francese per la conservazione e la descrizione dei
monumenti storici. La compresenza delle due diverse anime: classicista e medievalista. La formazione
classica degli architetti. La dicotomia tra la cultura dominante (classicista) e i compiti reali da affrontare
concretamente (monumenti medievali da restaurare). 1802: Chateaubriand: il genio (= carattere) del
cristianesimo e il bello morale cristiano contro il bello ideale pagano. Si riconsacrano le chiese, si restituiscono
agli edifici religiosi le sculture sottratte. In Francia non c stata una interruzione traumatica del gotico. La
fiorentissima letteratura gotica (1700 - 1830). I monumenti medievali sono opere darte. La rinascita del gotico
e la protezione dei monumenti. Arcisse de Caumont in un suo articolo suddivide la storia per epoche e
classifica le architettura per modelli. Lapproccio corrente degli architetti verso i monumenti segue leducazione
classicista ed il criterio cronologico. De Laborde, I monumenti di Francia classificati cronologicamente (1816).
(1791-1816): A. Lenoir allestisce il Petit Augustains = museo di antichit medievali (sistema cronologicamente
e progetta in stile lambiente), Quatremere de Quincy e la conservazione in situ. I primi documenti francesi
parlano di manutenzione. spesso si ricorre al restauro che unoperazione permessa dal concetto di stile.
Lunit di stile: restauro= operazione che restituisce al monumento lo stile a lui dovuto.
Il PERIODO DELLEMPIRISMO: Parigi, Saint Denis; Rouen, chiesa di Saint - Ouen.
Il PERIODO DOTTRINARIO: Il restauro ha inizio concretamente in Francia nel 3 decennio del 1800. Nel
1830 lispettore dei monumenti storici visita i Dipartimenti, promuove la manutenzione, lanello di
congiunzione con studiosi e autorit, si informa sulla dispersione degli oggetti mobili. 1830 - 1834: Ludovic
Vitet (1 Ispettore storico) immedesimazione del restauratore nellautore, conoscenza delle tecniche del
passato, restituire laspetto originario per severa induzione (dal frammento allunit dellopera secondo un
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procedimento scientifico), il restauro deve passare inosservato. 1835: Prospere Merime (2 Ispettore):
restaurare = conservare quanto esiste o, al limite, riprodurre quanto esistito, reintegrare secondo le regole
dello stile, in assenza di tracce antiche, copiare motivi analoghi di un edificio dello stesso tempo e dello stesso
luogo. 1840: codificazione del restauro del monumento secondo lo stile a lui dovuto. 1844: relazione su Notre
Dame, di Leon de Melville al Consiglio Generale delle Costruzioni Civili: riprodurre una decorazione mutila o
raddrizzare un pinnacolo vacillante significa far rivivere il monumento e non profanarlo. 1849: pubblicazione di
una istruzione per conservare e manutenere gli edifici diocesani. Il restauro sempre una necessit
incresciosa che pu essere prevenuta da una intelligente manutenzione. Viollet le Duc (1814 - 1879):
distingue tra: costruire unopera nuova e restaurare unopera del Passato. Scrive lEntretiens sur larchitecture
(1869): linteresse per il problema costruttivo e la buona architettura espressione dei principi strutturali,
contro l'arbitrio e le convenzioni delle leggi Accademiche, linteresse per larte gotica, luso appropriato dei
materiali nellarchitettura gotica, gli aspetti tecnici e funzionali, la coerenza tra forma e struttura nellarte gotica.
Viollet, quando progetta ex-novo, reinterpreta il passato assumendolo come riferimento ideale. Progetta opere
moderne. Il duplice concetto di stile in V. Le Duc: insieme di regole liberamente interpretabili, insieme di forme
storicamente determinate da restituire filologicamente attraverso unoperazione scientifica. Nel restauro si
restituisce uninterpretazione gi data. V. Le Duc, come teorico del restauro, 2 presupposti: umilt verso il
monumento, immedesimazione nellarchitetto primitivo. 2 momenti: togliere le aggiunte per riportare lopera
allorigine, colmare le lacune seguendo le regole dello stile o il principio analogico. Restaurare un edificio
ristabilirlo in uno stato di integrit che potrebbe non essere mai esistito. Regola: restituire lunit di stile quando
le aggiunte non costituiscono valori storici o artistici importanti. La deroga al principio dellunit di stile: in tutti
gli altri casi si conserva lesistente (voce restauro: prevalgono le ragioni delle fasi costruttive). Per restaurare
sono necessari: indagine storica, rilievo, conoscenza delle tecniche costruttive, fotografie. Vezelay, la
Madeleine: 3 navate, 10 campate (6 campate romaniche, 4 campate gotiche, coro gotico): lavori di
puntellamento, ricostruzione di parti pericolanti (volte), conservazione del coro gotico, lavori di
sottofondazione, restauro delle parti degradate, rifacimento delle sculture, eliminazione delle tinteggiature,
smontaggio e rimontaggio del finestrone gotico, rinuncia al completamento della torre in facciata. Parigi, Notre
Dame, restauro (1845 - 1864): 1819: incarico a Godde, 1842: rimozione di Godde dallincarico, 1844:
prescelto il progetto di Viollet e Lassus, 1845: inizio lavori, 1864: fine lavori. (Proponiamo il ripristino di tutte le
sculture, perch ogni elemento importante in questo insieme unitario di statue e di bassorilievi. Non si pu
lasciare incompleta una pagina tanto mirabile, senza rischiare di renderla inintelligibile). Malgrado lidea
generale di non completare, si decise la ricostruzione della guglia.1792: distruzione. 1844: progetto ispirato
alla guglia originaria, ma nella realizzazione Viollet si discost dal disegni ed aggiunse le statue degli apostoli
e di Viollet. Viollet e Lassus inserirono alcuni elementi illustranti lo stato anteriore delledificio a titolo di
esempio: le finestre della navata e del coro, risultato di una modifica del XIII secolo, secondo il progetto
dovevano essere ripristinate (XII secolo); furono riaperti alcuni dei rosoni originari antecedenti alle finestre
nella navata, nel transetto e nel coro. Altri restauri di V. Le Duc: Sainte Chapelle; cattedrale di Saint Denis;
Carcassone; il castello di Pierrefonds. Gli epigoni di viollet le duc: Paul Abadie: Chiesa di Santa Croce
(Bordeaux) e Cattedrale di Angoulme.
Gli orientamenti estetici e letterari in INGHILTERRA tra Settecento e Ottocento. XVII secolo - XVIII secolo:
Rivoluzione Industriale: lavoro minorile, inquinamento, urbanizzazione e sradicamento sociale, il prodotto
industriale frutto di un lavoro parcellizzato, lo scalpellino del Medioevo e loperaio del XVIII secolo. Gli
architetti inglesi mantengono un forte legame con la tradizione gotica: il gotico sempre stato lo stile
nazionale. Christopher Wren, classicista, progetter anche in gotico (abbazia di Westminster). Kenneth Klark:
revival gotico (riscoperta) e survival gotico (sopravvivenza). Abbazia di Westminster (Londra, XI - XV sec.)
Progetto per il restauro del transetto nord. Wren propone la rimozione di aggiunte recenti per restituire al
prospetto la forma originaria: interesse di restituire lunit stilistica allinsieme. La sensibilit estetica legata
allidea del sublime. Edmund Burke, A philosophical enquiry into the origin of our ideas of the sublime and
beautiful, 1750. Sublime: conflitto, scontro, tensione fra elementi in contrasto. Si apprezza ci che
decadente, il rudere. Lo scontro tra lopera compiuta delluomo e linfinitezza della natura. Joseph Gandy, la
Banca dInghilterra concepita come rovina. J. Soane colleziona frammenti architettonici e scultorei antichi
riportati dai suoi innumerevoli viaggi allestero. E evidente nellesposizione dei reperti il gusto per il capriccio, il
pittoresco, interpretato in chiave emotiva al contrario dello spirito razionale classificatorio riscontrato invece in
A. Lenoir. J. M. William Turner (1775 - 1851): Ombra e tenebre. La sera del diluvio, 1843 (nella pittura si
predilige lirregolare, lo smisurato, il colossale, lindistinto. il momento in cui le acque stanno per abbattersi
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sulla terra per purificarla. Lincombente coltre di nubi scure e una massa globulare luminosa al centro della
tela. La tela priva di impianto prospettico; mancano contorni e consistenza materiale). Luce e colore, il
mattino dopo il diluvio, 1843 (il mattino dopo il diluvio il giorno della rinascita, lottimismo dellinizio, la
speranza di un nuovo ordine di cose. Vaghe figure umane sono trascinate in un abbandono totale nel vortice
della luce. Il colore asseconda lo stato aurorale e ne enfatizza il valore. Il rosso e il giallo danno vita ad un
cromatismo roteante per sottolineare il potere creatore e vivificante della luce). La sensibilit estetica legata
anche allidea del pittoresco. Pittoresco: bello malinconico, talmente bello da essere dipinto. Laggettivo
riferito a paesaggi naturali, giardini, rovine Il giardino inglese non segue alcuna regola prospettica. Il
progettista ricrea la natura selvaggia. In letteratura si diffonde il gusto per le gothic stories. Sono romanzi
ambientati in castelli medievali (Sir Horace Walpole, The castle of Otranto, 1764). James Wyatt costruisce
Strawberry Hill per H. Walpole, autore di romanzi di gusto gotico (passaggio dalle forme barocche alle forme
neogotiche) e Fonthill Abbey per sir Beckford (si ispira ad unabbazia medievale ridotta a rudere). I materiali
duraturi del gotico e i materiali effimeri del neogotico. XIX sec.: lInghilterra ha assorbito il gusto gotico e
pittoresco. Si scopre una nazione con una religione secolarizzata e abbandonata. Si assiste all inurbamento e
allabbandono di chiese e monumenti antichi. 1818: legge per la costruzione delle chiese Church building act
(molte chiese saranno costruite in gusto gotico). John Soane (1753-1837) propone un modello di chiesa a
pianta longitudinale a 3 navi suggerendo per gli alzati il gotico o il classico. La consacrazione del neogotico e il
ruolo della Camden Society nella progettazione di chiese neogotiche e nel ripristino delle liturgia cattolica.
Augustus W. N. Pugin (1812-1852): promotore del neogotico perch coincidente con la verit estetica e
lorganicit costruttiva. Si lega alla Cambridge Camden Society che aveva fondato la rivista The
Ecclesiologist. I temi trattati: recupero della fede, ritorno alla liturgia cattolica medievale, restauro delle chiese.
La rivista viene chiusa perch dichiarata fuori legge e lattivit di promotore passa a Pugin. Trattato sui veri
principi dellarchitettura ogivale ossia cristiana (sui caratteri del gotico inglese; il gotico larchitettura del
cristianesimo; il gotico veicola il trascendente; il gotico lo stile della fede); Contrasts ( un confronto tra la
citt inglese del XV secolo e quella contemporanea; i valori sono espressi dallarchitettura; la perfezione del
passato e la decadenza del presente). Pugin esorta a guardare del passato non solo i ruderi ma i valori di cui
lantica citt portatrice. Bisogna conservare la citt antica perch portatrice di valori che altrimenti andranno
perduti. Pugin non scrive di restauro, ma sostiene lidea che conservare il passato serve a migliorare il
presente. I restauri procedono in maniera confusionaria, molte le manomissioni. George Gilbert Scott (1811-
1878) soffre la distinzione fra parole e fatti causata da forzati compromessi di natura professionale. Sul piano
teorico difende la conservazione e si oppone al restauro che mina lautenticit dei monumenti. Avversa il fare
troppo e il non sapersi fermare in tempo, come pure il preferire una fase storica rispetto ad altre. Sul piano
operativo diventa il maggiore responsabile delle manomissioni degli antichi monumenti. La cattedrale di
Hereford subisce due restauri (2^ met del XIX secolo e inizio XX secolo); restaurate anche la chiesa di St.
Mary a Stafford e la cattedrale di St. Alban. John Ruskin (1819 - 1900) Seguace eccellente di A. W. N.
Pugin, nellidea di migliorare il presente attraverso la conservazione del passato. Sostenitore dei Preraffaelliti e
capofila del movimento neomedievale in Inghilterra: i suoi disegni sono un inno al medioevo, sono scorci,
accenni; lattenzione si rivolge ai particolari, alle superfici, alla materia. The Stones of Venice, 1851 (le pietre di
Venezia rappresentano i valori dei cittadini, la capacit lavorativa, la bont delle leggi) Il testo, dunque,
unallegoria: le pietre di Venezia rappresentano, oltre che le architetture, i valori su cui si fondava la
Repubblica. Sono qualit come il carattere, lanima, il sentimento; per cui una societ sana produce una
buona architettura. Ispirarsi al gotico produce benfici effetti alla societ contemporanea. Mistica
contemplazione dellopera darte; le opere del passato non ci appartengono; luomo testimone del passato
che deve essere tramandato; conservare la natura autentica degli antichi edifici; conservare le tracce del
tempo (la patina: sublimit parassitaria); la bellezza raggiunge la massima espressione quando ledificio porta
i segni del tempo. The Seven Lamps of Architecture, 1848: le sette lampade, ovvero i sette principi morali che
guidano larchitettura: sacrificio (necessario per il venerabile e il bello), verit (autenticit dei materiali),
potenza (semplicit dei volumi e grandiosit delle masse), bellezza (ispirazione alla natura), vita (artigianalit
delle opere), obbedienza (accettazione universale di uno stile), memoria (larchitettura serve per ricordare il
tempo passato. Ogni architettura trasmette la memoria del passato e si fa carico dello scorrere del tempo).
La lampada della memoria: Conferire allarchitettura una dimensione storica e conservarla (la max
perfezione si raggiunge quando gli edifici diventano commemorativi), La terra ci stata data in consegna;
non la possediamo, La pi grande gloria di un edificio risiede nella sua et, nella dorata patina del tempo. Il
tempo conferisce bellezza, la quale coincide con la decadenza. Questa ben espressa dal pittoresco. Il
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pittoresco sta nella sublimit delle fessure, delle macchie, della vegetazione, Il restauro la peggiore
distruzione. una menzogna. Meglio demolire, sgretolare, fare zavorra delle pietre. Non abbiamo alcun diritto
di toccare i monumenti. William Morris (1834-1896) critica i restauratori e fonda la S.P.A.B. (1877). Il
Manifesto (1878) dal titolo Anti Restoration Movement dice di: rispettare gli edifici di ogni epoca, non alterare
la patina, non eliminare gli strati superficiali n lintonaco antico, non eliminare le lavorazioni superficiali, non
usare la sega elicoidale, rispettare le fasi costruttive, favorire la manutenzione per prevenire il restauro,
ammesse le aggiunte purch non riproducano uno stile passato. RUSKIN: aristocratico e teorico; le istanze
tecniche sono subordinate a quelle estetiche; restauro = distruzione, ammessa solo la manutenzione; non si
sente padrone del monumento; monumento = testimonianza e simbolo di umanit e poesia
VIOLLET le DUC: pubblico dipendente, formazione architettonica e archeologica; i problemi operativi sono
prioritari; nel restauro il ripristino ammesso (eccezionalmente); si sente responsabile della sopravvivenza del
monumento; importanti gli aspetti statici e duso. Marco Dezzi Bardeschi: in linea con il fatalismo ruskiniano,
sostiene la pura conservazione: il restauro pu solo arginare la fine; il restauro non deve mai togliere, ma
aggiungere materia; ne discende una particolare attenzione ai prodotti chimici consolidanti. Milano, Palazzo
della Ragione: ledificio mostra tutte le sue ferite, le lacune non vengono chiuse: lintervento ha previsto il
fissaggio degli intonaci esistenti in luogo della formazione dei rappezzi, si steso un protettivo superficiale
trasparente su tutte le superfici. Paolo Marconi, in linea con latteggiamento retrospettivo, sostiene liper-
manutenzione ripristino. Il restauro una manutenzione di lunga durata, volta a replicare gli strati di sacrificio.
Ma riscoprire gli strati di sacrificio significa tornare allimmagine passata e compiere una operazione di
ripristino formale. I monumenti ereditati dal passato non sono pi quelli originali, in quanto sottoposti a ripetute
manutenzioni. Dal rifacimento delle superfici, si giunge al rifacimento integrale di solai, coperture, ecc.
Un esempio di iper-manutenzione-ripristino: Villa Lante al Gianicolo a Roma, Restauro di P. Marconi
(1980/81): Il colorito rosso mattone del la facciata era stato voluto dal precedente Direttore dell'Institutum
Romanum Finlandiae, in ossequio al colore preferito dalla Roma umbertina fino agli anni '60 del XIX secolo,
ricoprendo con un intonaco rustico gli stucchi originari. Si scoprono gli stucchi e gli intonaci originari.
Lorientamento del nuovo Direttore dell'Institutum Romanum Finlandiae, l'archeologa Margareta Steinby,
prevede di: scoprire gli intonaci originari residui, consolidandoli, e per il resto ripristinare un colorito che
ricordasse il tono "color travertino" degli stucchi originari. La facciata dopo i lavori, in cui si nota il tono pi
cupo degli sfondi, sul quale spiccano le paraste e gli ornati. La stesura delle tinte fu effettuata dalle stesse
maestranze che avevano da poco lavorato a Villa Medici sotto da direzione del grande Balthus, con tocchi di
tono freddo e caldo alternati, sulla falsariga dell'impressionismo di Seurat e Signac.
I criteri-guida, la prassi e il dibattito architettonico in Italia nella seconda met dellOttocento
I completamenti stilistici: Niccol Matas (1798-1872) (Firenze, S. Croce) Emilio De Fabris (1807-1883)
(Firenze, S. Maria del Fiore. Completamento della facciata (1880-1888)
I ripristini stilistici: Carlo Maria Maciachini (1818-1899) (Milano, S. Marco), Cesare Nava (1861-1933), Paolo
Cesa Bianchi (1840-1920) (Milano, S. Babila), Giovanni Battista Giovenale (1848-1934) (Roma, S. Maria in
Cosmedin), Giuseppe Sacconi (1854-1905) (Orvieto, Palazzo del Popolo (1854 - 95), Alfonso Rubbiani (1848-
1913) (Bologna, Palazzo dei Notai, Palazzo di Re Enzo, Loggia dei mercanti, Chiesa di S. Francesco, Chiesa
di San Domenico; Aosta, chiesa di san Michele presso santAmbrogio di Susa; Venezia, campanile di san
Marco) Errico Alvino (1809-1872) (Amalfi, Duomo), Alfredo DAndrade (1839-1915) (Fenis (AO), castello)
diviene Sovrintendente alle Belle Arti di Liguria e Piemonte e dirige tutti i restauri di chiese e castelli effettuati
sino al 1915 in queste regioni. Il materiale accumulato gli permetter di curare la realizzazione del Borgo
Medievale di Torino, al Parco del Valentino, in seno all'Esposizione generale italiana del 1884. Il Borgo
costituisce una delle sue opere di maggiore rilievo poich in essa l'artista ha ricreato un piccolo nucleo urbano
medievale partendo dalle esperienze architettoniche che aveva avuto modo di rilevare. Invece a Genova, a
porta Soprana, effettua scrostamento degli intonaci delle torri, liberazione dalle aggiunte, parziale rifacimento
del paramento lapideo, ricostruzione dei merli, sottomurazione e ricostruzione della base della torre sud.
Federico Berchet (1831- 1909) (Venezia, Fondaco dei turchi). CAMILLO BOITO (1836 - 1914) di formazione
veneziana, allievo di Pietro Selvatico Estense. Secondo il Maestro, il Medioevo il periodo dellunit delle
arti, dove utilit e bellezza si collegano ed i monumenti medievali sono la materializzazione di una dimensione
spirituale e lespressione di vita e di civilt di un preciso momento. Fu docente allAccademia di Brera (1860-
1908), docente al Politecnico di Milano (1865-1908), membro della Giunta Superiore di BB.AA. presso il MPI
e poeta, narratore, pubblicista. [Architettura del Medioevo in Italia, 1880 (introduzione); Ornamenti di tutti gli
stili, 1888; Arte italiana decorativa e industriale, 1892] Lidea della verit nellarte indirizza Boito ad apprezzare
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larchitettura lombarda che, per essere lessenza della razionalit e al tempo stesso della libera fantasia, da
lui ritenuta compiutamente italiana. Si ispira ad un nuovo linguaggio figurativo basato sullo stretto rapporto tra
funzione ed espressione figurativa. Il bisogno di verit diventa pi incisivo quando Boito parla di restauro: non
ingannare n il prossimo n i posteri (1893) [Restaurare e conservare, 1893; Questioni pratiche di Belle Arti,
1893] Il restauro basato sul concetto di monumento come documento storico, connotato dal valore
dellautenticit. Da posizioni inizialmente prossime alla teoria di Viollet, Boito si avvicina progressivamente ai
nuovi orientamenti prossimi alle posizioni inglesi di Ruskin e Morris fino a gettare le basi della moderna scuola
italiana del restauro orientando il pensiero verso un metodo cauto ed equilibrato. Diviene caposcuola del
restauro filologico: conservare senza aggiungere, rispettare le stratificazioni, rendere riconoscibili le
intromissioni solo qualora queste fossero indispensabili. I restauri fatti bene e per tempo assicurano la solidit
di un edificio e non ne snaturano il carattere, invece, fatti tardi e disattentamente mandano ledificio in rovina, o
gli tolgono loriginale bellezza. Boito aderisce ad una esigenza di conservazione lontana da ogni drastico
intervento. Reagisce contro gli arbitri interpretativi, per denuncia lo stato di abulia nei cfr. dei monumenti;
condanna i restauri perfetti quanto ingannatori, ma al tempo stesso rifiuta la fine del monumento. Il fine ideale
per larchitetto la conservazione: meglio consolidare che riparare, meglio riparare che restaurare. Garanzia
per un corretto intervento lindagine filologica: convinto assertore dellindagine diretta e della ricerca storica
ritiene che il monumento il primo documento di se stesso. Ma bisogna restituire o no la fisionomia originaria?
Sul piano teorico cauto e prudente nella liberazione dalle aggiunte. E consapevole che: il lavorare intorno
ad un monumento una tentazione continua: si sa dove si principia, non si sa ove si vada a finire. 1883: IV
Congresso degli ingegneri e degli architetti. Il primo ordine del giorno articolato in otto punti: differenza di stile
fra il vecchio e il nuovo (per le aggiunte); differenza di materiali (per le aggiunte); soppressione di sagome o di
ornati (per le integrazioni archeologiche); mostra dei vecchi pezzi rimossi aperta accanto al monumento;
incisione in ciascun pezzo rinnovato della data del restauro o di un segno convenzionale; epigrafe descrittiva
incisa sul monumento; descrizione e fotografie dei diversi periodi del lavoro, deposte nelledificio o in un luogo
prossimo ad esso, oppure descrizione pubblicata per le stampe; notoriet. I principi teorici enunciati nel 1883
non incidono pi di tanto nella operativit boitiana, dove si registra un sostanziale ritardo. Diversamente, gli
assunti teorici indirizzano verso un ripensamento dellorganizzazione amministrativa dellattivit di tutela e
della normativa. Boito decide di scendere in campo nel 1879: propone la sostituzione delle Commissioni
Conservatrici con otto Ispettorati Regionali le cui funzioni riguardano lo studio, il progetto, la catalogazione, il
controllo; prospetta come struttura direttiva centrale il Consiglio Superiore per i Monumenti di Antichit e Belle
Arti; si impegna perch si sottragga al Genio Civile lattivit di progettazione e restauro di edifici monumentali.
Legge n. 185 del 1902, art. 13 Nei comuni nei quali esistono monumenti soggetti alle disposizioni della
presente legge potranno essere prescritte per i casi di nuove costruzioni, ricostruzioni e alzamenti di edifici, le
distanze e le misure necessarie allo scopo che le nuove opere non danneggino la prospettiva o la luce
richiesta dalla natura dei monumenti stessi. Monumenti di importanza archeologica: Restauro archeologico
(resti antichi) (lunico intervento ammesso lanastilosi, con minime integrazioni semplificate e distinguibili).
Monumenti di apparenza pittoresca: Restauro pittorico (opere medievali) (si parla di restauro invisibile che
preserva i caratteri antichi e limita la quantit di aggiunte). Monumenti di bellezza architettonica: Restauro
architettonico (opere rinascimentali e successive) ( ammessa una maggiore libert di intervento, pur
limitando completamenti e innovazioni). Pur fra dubbi e incertezze, la riflessione di Boito, volto a difendere
lautenticit e loriginalit, sincentra sul rapporto dialettico, a volte contraddittorio, fra conservazione e
restauro. La storia pu legittimare la rimozione dellaggiunta: In Questioni pratiche di belle arti (1893) Boito
affronta, sotto forma di dialogo fra due interlocutori, alcuni nodi concettuali incentrati sulla dialettica antichit-
bellezza. Boito concorda con A. Forcellini che ha chiuso la finestra pi lontana dallo spigolo del Palazzo
Ducale a Venezia perch non sufficientemente antica. Leliminazione dellaggiunta in questo caso legittimata
dalla storia. Boito ritiene sia opportuno riproporre i tamponamenti cinquecenteschi delle arcate eliminati da A.
Forcellini, perch antichi. La conservazione dellaggiunta pu essere legittimata se questa non compromette
lantico. Inoltre approva la rimozione dellaggiunta cinquecentesca (arco trasversale che aveva nascosto le
colonnine binate), intrapresa da A. Forcellini, perch legittimata dallantichit e dalla bellezza e ammette il
rifacimento (della trifora) se legittimato, come lo sarebbe in questo caso, da elementi certi. Murano, chiesa dei
SS. Maria e Donato (1858): una delle iniziali esperienze che consentono di verificare le prime posizioni
assunte da Boito in tema di restauro. Il fine quello di riproporre lassetto originario della chiesa.
Losservazione diretta, anteposta qui alla ricerca darchivio e finalizzata alla ricerca degli indizi materiali certi,
associata alla comparazione con edifici coevi ed alla conoscenza dellorganismo analizzato nella struttura e
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nellornato. Archi, colonne, decori che suggeriscono il disegno di quanto perduto o alterato dagli interventi
seicenteschi vanno preservati. Il restauro consiste nella eliminazione della disomogeneit stilistica e nel
consolidamento delle strutture dissestate. Boito giudica la facciata solida ma brutta e contrastante con il
carattere primitivo della chiesa. Mancando gli indizi certi, nellimpossibilit di ricorrere ad un criterio analogico,
la fronte viene ideata tutta di nuovo. Il progetto non viene realizzato. Il progetto prevede un riassetto generale
che riguarda gli accessi, i percorsi e nuovi elementi funzionali. La demolizione delle appiccicate costruzioni
(abitazione, cappelle, sacrestia) allesterno, i rifacimenti, le aggiunte, la riproposizione di antichi elementi
decorativi allinterno hanno pure questo scopo. Le forme restituite al monumento legano inscindibilmente
lopera di restauro dello stile primitivo alla ricerca dello stile futuro dellarchitettura. Milano, Porta Ticinese
(1861-65) Quando si ridisegna la viabilit urbana la porta, significativo reperto di epoca medievale, rischia di
essere demolita. Gli ingressi al centro antico sembrano inutili e desueti ingombri. Si innesca un vivace dibattito
fra conservatori e demolitori, che si risolve nel 1860 con la delibera di mantenimento e linizio dei lavori di
liberazione dalle stratificazioni. Boito giudica la porta e il colonnato di san Lorenzo permanenze di epoche
gloriose (medioevo e romanit) e riconosce alcuni indizi materiali (gli archi laterali alla base delle torri, i blocchi
lapidei del basamento) che gli suggeriscono di ricomporre la forma prima delledificio. Boito vede nella porta
ticinese un modello architettonico esemplificativo della tradizione medievale lombarda ed esprime il proprio
apprezzamento per il suo carattere pregevole. Oltretutto, prosegue Boito, poich non sostenibile il suo stato
di rudere in quanto non appartiene allet classica, legittimo riportare ledificio a quellaspetto che doveva
presentare al tempo della sua costruzione. Per tramandare la memoria storica necessario restaurare. Per
far conoscere la verit storica spesso non basta solo conservare ma bisogna reintegrare ci che non esiste
pi, reintegrare sulla base di prove sicure. E questo caso mostra una quantit sufficientemente ampia di indizi
da rendere agevole lo svolgimento del restauro. Dal punto di vista funzionale Boito decide di destinare i due
varchi laterali al transito veicolare, aggiungere un passaggio pedonale e dare in locazione gli ambienti ai livelli
superiori per ammortizzare i costi. La torre ovest e la parte centrale vengono coronate da merli guelfi; la torre
est rimane incompiuta. Il paramento in mattoni e gli elementi lapidei (cornici, mostre, finestre, lastre di
coronamento dei merli) confluiranno in quel lessico a cui Boito attinger per i progetti di architettura pubblica in
Lombardia. Progetto ex novo del cimitero di Gallarate (Varese), 1865. Nella progettazione del nuovo, Boito
ricerca un nuovo linguaggio figurativo che attinge dal repertorio medievale lombardo, a cui riconosce il pregio
della sincerit costruttiva. Lessenzialit da lui ricercata perseguita attraverso volumi semplici, pareti levigate,
uso di materiali poveri come mattoni e pietra tagliata. Le ragioni funzionali dellorganismo sono palesi
guardando il recinto di cui sono parte integrante le cappelle. La bicromia affidata alluso del mattone e della
pietra che consentono di attribuire espressivit alle masse murarie. Padova, progetto ex novo delle scuole
elementari di Reggio Carrarese (1880): la chiara distribuzione interna delledificio con impianto ad L si
manifesta in modo palese allesterno anche attraverso le aperture. Le superfici sono articolate attraverso fasce
marcapiano e piedritti (bicromi) ribattuti nella soluzione angolare e raddoppiati in corrispondenza degli
ingressi. Venezia, restauro di Palazzo Cavalli ora Franchetti a Campo San Vidal (1879-83) costruito nel XIV
secolo, il palazzo subisce dei rimaneggiamenti nella seconda met del XIX secolo, che sembra abbiano
riguardato la facciata completamente riformulata con la costruzione di una balaustra neogotica. La facciata
viene smontata quasi totalmente e ricomposta da Boito che ristruttura e regolarizza il piano terra e
lammezzato, elimina il poggiolo (balaustra) sulla pentafora al secondo livello, rimuove labbaino. I lavori si
concludono con la realizzazione dello scalone donore neo-gotico collocato a nord-ovest delledificio.
Lattenzione per i dettagli, luso di materiali pregiati, il gusto floreale nella decorazione delle pareti sembrano
contraddire la semplicit da egli ripetutamente sostenuta. Padova, basilica di SantAntonio, Altare di Donatello
(1893-95). Laltare, realizzato da Donatello nel 1450, fu manipolato una prima volta nel 1579-82, quando viene
distrutta la parte architettonica e reimpiegati alcuni brani scultorei originali, ed una seconda volta, nel 1651-58,
quando viene imbarocchito, traslato verso la cantoria e privato dei brani scultorei sparsi nella basilica. Boito,
che conosce bene le fonti disponibili da cui estrapola notizie circa la posizione dellaltare, lidentificazione degli
elementi scultorei, ma non la struttura architettonica dellinsieme, intende riposizionare gli elementi scultorei
nel loro giusto punto prospettico, distribuendoli su tre livelli: le sculture a forte aggetto e di media grandezza
in basso, i bassorilievi nella zona intermedia e le sculture a tutto tondo in alto. Dunque, una nuova
configurazione che si ispira ai modi donatelliani attinti dalla Cantoria di Santa Maria del Fiore, dal pulpito
esterno della Pieve di Prato, dallAnnunciazione di Santa Croce. Boito interviene laddove avrebbe dovuto
astenersi: come nella sistemazione del Crocifisso che, pur essendo opera di Donatello colloca in una
posizione non pertinente, e come nella posizione dellaltare che sistema sotto la cupola dellAngelo, anzich
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nel coro. Gli ornamenti: il fregio a cerchi e conchiglie si ispira alla cantoria di Santa Maria del Fiore; mentre i
pilastrini a cinque scanalature con base attica e capitello corinzio al pulpito della pieve di Prato. Il motivo
decorativo della corona con le ali ed i nastri si ispirano allanalogo motivo dellAnnunciazione di Santa Croce.
LUCA BELTRAMI (1854-1933) allievo di Boito, teorico, storico, architetto, restauratore, Beltrami ricordato
non tanto per gli scritti, quanto per le esperienze professionali. Svolge la propria attivit con seriet scientifica
e professionale e con impegno civile per la salvaguardia del patrimonio storico-architettonico e la costruzione
di una efficiente amministrazione statale in questo campo (Promuove gli Uffici Regionali per la conservazione
dei monumenti). Sostiene la verit scientifica dei dati documentari validi per la singola opera, oggetto unico e
irripetibile. Rifiuta regole generalizzanti, si oppone alle traslazioni analogiche ed ai rifacimenti in stile delle parti
mancanti, mentre approva regole valide per la singola opera. Ricerca fonti, segni, tracce purch sempre
riconducibili allevento storico specifico: egli sostenitore del restauro storico. La fondatezza scientifica dei
dati autorizza e legittima il ripristino delle parti mancanti doverano e comerano. In questo modo si argina il
rischio della soggettivit e dellarbitrariet. Solo quando la ricerca storiografica non conclusiva, solo allora il
restauro delegabile alle concezioni personali del restauratore che pu raggiungere, come massimo
traguardo, la verosimiglianza. Sul piano teorico difende lautenticit attraverso un metodo basato sulla
documentazione storicamente fedele, mentre operativamente oppone modi ripristinatori al rigore concettuale
del criterio storico. Milano, castello sforzesco (1893-94 / 1901-05). Dalle fonti si apprende che il primo nucleo,
di cui rimane ben poco, fu edificato in et viscontea (XIV sec.). Nel 1450 F. Sforza avvia la ricostruzione e
lampliamento. Nel 1452 Filarete costruisce la torre sul fronte verso la citt. Pi tardi, lapporto di Leonardo e
Bramante contribuisce a fondere in un unico organismo la fortezza con la dimora signorile. Nel 1521 la torre
crolla a causa di un fulmine. Beltrami si oppone alla demolizione del castello, che pu essere adattato a sede
delle Esposizioni Riunite, e redige un progetto di ricostruzione pressoch integrale sulla base del rilievo dello
stato di fatto e una scrupolosa indagine documentaria. La fabbrica era in precarie condizioni statiche e
compromessa da modifiche ed adattamenti. Demolisce le costruzioni giudicate prive di valore, ripristina
paramenti, torri, reintegra profili e decorazioni, legittimando il restauro stilistico con il metodo della
documentazione storicamente fedele. Le porte del Carmine e di Santo Spirito vengono restaurate. La torre di
Bona di Savoia viene riportata alla sua altezza originaria. Nella corte ducale vengono ripristinate le aperture.
La cinta sforzesca (la Ghirlanda) viene demolita, giustificando loperazione con le precarie condizioni dei resti.
Lesperienza della ricostruzione della torre del Filarete mette in evidenza come il metodo storico selezioni i dati
della storia reinventando (o per analogia stilistica o per documentazione filologica) parti andate distrutte
oppure mai completate. La sola storia non pu costituire un dato assoluto poich nuove acquisizioni
potrebbero modificarla. In questo caso Beltrami forza la storia trasformando vaghi indizi, ovverosia documenti
iconografici, in fonti certe. La ricostruzione della torre del Filarete viene intrapresa fra il 1901 e il 1905.
Consapevole che non riesce ad arrivare alla materiale e scrupolosa esattezza originaria della struttura,
Beltrami esegue un ripristino il cui senso affidato al disegno dinsieme e al movimento delle masse. Nella
piazza dArmi sono sistemati i resti di facciate di case demolite durante le ristrutturazioni urbane del XIX
secolo. Beltrami non si preoccupa di salvare un documento materiale, quanto piuttosto di esemplificare un tipo
costruttivo. Il luogo diventa larchivio materiale della citt. Similmente, la Pusterla dei Fabbri, appartenente
alla cinta muraria medievale, viene rimontata reimpiegando le pietre, e posta allingresso alla Biblioteca dArte
del Castello; non solo viene salvata materialmente, ma entra a far parte del museo didattico costituito dal
Castello. GAETANO MORETTI (1860-1938). Venezia, Piazza San Marco (ricostruisce il campanile dopo crollo
del 14 luglio 1902). Il restauro in Europa allinizio del XX secolo: le riflessioni di ALOIS RIEGL (1858 - 1905).
Storico dellarte, esponente della cosiddetta Scuola di Vienna, fondatore del Museo Artistico per lArte
Applicata: supera la tradizionale divisione fra arti maggiori e arti minori. Afferma la piena validit di tutti gli stili
(concetto estetico del Kunstwollen) e sostiene lesistenza del solo valore artistico relativo e non assoluto. Riegl
affronta la questione del rapporto fra l'individualit dell'artista e le tendenze stilistiche del suo tempo, tra il
"gusto" proprio dell'artista e quello della cultura alla quale appartiene, e la risolve affermando che anche il
grande artista parte integrante della tradizione nazionale alla quale appartiene, ma ne costituisce al tempo
stesso la massima e pi genuina espressione. Riegl si dedica anche a studi monografici, come quello della
ritrattistica di gruppo olandese. La formazione e gli influssi culturali: metodo storico dello studio critico delle
fonti, germinato dal terreno della filologia; elaborazione storica basata sullo studio dei fatti materiali. Il suo
originale apporto teorico contribu al precisarsi di una compiuta teoria della conservazione. Rivoluziona
lapproccio al problema della tutela introducendo un nuovo concetto di monumento: il monumento viene
connesso alla nozione di tempo, di divenire, di testimonianza storica, darte, di esperienza, di civilt.
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Monumenti intenzionali (nati come tali) e monumenti non intenzionali (divenuti tali per le vicende della storia e
per la loro qualit darte). Elabora una teoria dello sviluppo dei valori artistici: i valori si possono riconoscere in
ciascun monumento e sono collegati ad un processo storico; attraverso di essi possibile apprezzare le
qualit dei monumenti e orientare latto di tutela e restauro. I primi valori analizzati: valore storico e valore
artistico. Ogni oggetto dellattivit umana, in quanto testimonianza, pu rivendicare un valore storico. Ma
potremmo, indipendentemente dal valore storico, pur sempre riconoscere alloggetto antico un valore artistico
e questo avviene quando si verifica una coincidenza fra il moderno kunstwollen (volont artistica) e lantico
kunstwollen. In tal senso il valore artistico considerato valore contemporaneo. Siamo noi, soggetti moderni,
che attribuiamo un senso alle opere, ai monumenti. Antichi tappeti orientali, 1891: questo scritto la prima
pietra della sua costruzione teorica. Il tappeto una forma di espressione artistica che si comprende
superando la distinzione fra arti maggiori e minori. fuorviante lo stesso aggettivo orientale, vista la
continuit con larte occidentale. Riegl mette a punto unanalisi basata sulla valutazione delloggetto artistico a
partire dai materiali. Egli mette in relazione i motivi decorativi dei tappeti, ma non solo, con i sistemi economici
e sociali che li hanno prodotti. Affronta aspetti storici, stilistici e questioni tecniche; analizza le forme artistiche
superando gli steccati geografici e temporali. Ma Riegl studia anche la ricezione della forma artistica da parte
di sistemi culturali diversi da quello che ha prodotto quella forma. Problemi di stile, 1893: Riegl propone nuovi
criteri per valutare larte ornamentale. Lo studioso parte dallesame diretto delloggetto artistico (i tessuti). La
forma artistica determinata dal Kunstwollen=intenzione darte. Kunstwollen una capacit dellartista di
relazionare la propria opera con la dimensione sociale e culturale in cui lartista agisce. Riegl introduce la
teoria del valore relativo delloggetto darte. Dunque, Riegl afferma la relativit del valore artistico. Lo
studioso dovr confrontare i due Kunstwollen, cio dovr confrontare la dimensione sociale e culturale in cui
lartista dellopera analizzata agisce, con la dimensione sociale e culturale cui il critico appartiene. Lo storico
deve essere storicamente neutrale. Diventa consulente per riorganizzare il servizio di tutela in Austria
1902: Direttore della Commissione Centrale per la Conservazione dei Monumenti Storici e Artistici dellimpero
austro-ungarico. Lobiettivo fissare i criteri cui deve uniformarsi il servizio di tutela nazionale. Il culto moderno
dei monumenti, 1903: lo scritto il saggio introduttivo ad un progetto di legge elaborato dallo stesso Riegl per
la riorganizzazione della tutela in Austria. Nel saggio egli affronta la questione della tutela dei monumenti
attraverso la definizione e lanalisi di un sistema di valori. Prima di Riegl, le cui riflessioni si svolgono
allesterno del settore operativo, la critica storico-artistica era rimasta estranea alle problematiche inerenti la
tutela. Questa una novit e deriva dal metodo di studio del monumento, che viene inteso da Riegl
innanzitutto come documento. E alla luce di queste riflessioni che Riegl, nella duplice veste di Storico dellArte
e di Soprintendente della Commissione centrale per larte e i monumenti storici, affronta il problema della
tutela dei monumenti dellimpero austro-ungarico. Il saggio diviso in tre parti: 1^ parte: analisi dei valori nei
monumenti; 2^ parte e 3^ parte: indagine sugli effetti che i valori producono sui monumenti e studio dei conflitti
tra i valori. Prima affronta il concetto di monumento poi individua i valori cui far riferimento in un restauro. Per
prima cosa definisce il valore artistico di un monument