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Centrale Termoelettrica ENEL Civitavecchia Torrevaldaliga Nord Rapporto 2012 OSSERVATORIO AMBIENTALE Direzione Regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche abitative

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Centrale Termoelettrica ENELCivitavecchia Torrevaldaliga Nord

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Rapporto2012

OSSERVATORIOAMBIENTALE

Direzione Regionale Infrastrutture,Ambiente e Politiche abitative

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L’Osservatorio Ambientale della centrale termoelettrica ENEL diCivitavecchia Torrevaldaliga Nord è stato costituito dalla RegioneLazio nel marzo 2010 con il compito di esaminare e di valutare lericadute della centrale sull’ambiente e sulla salute dellapopolazione attraverso l’analisi dei livelli complessivi degliinquinanti provocati dalle diverse fonti (energia, trasporti,industrie).

A tale proposito, l’Osservatorio promuove e realizza programmiintegrati di monitoraggio e studi tecnico-scientifici mirati aspecifiche tematiche ambientali e sanitarie connesse all’attivitàdella centrale nei suoi effetti sul territorio circostante, attraversol’azione degli stessi enti rappresentati nell’Osservatorio e fermerestando le competenze ordinarie dei diversi enti interessati.

L’Osservatorio, inoltre, è incaricato di assicurare il diritto dellapopolazione ad una corretta e documentata informazione sulleattività espletate, sui risultati delle attività di monitoraggio e sulleeventuali criticità derivanti dalle analisi effettuate, in modoparticolare attraverso la predisposizione di report sullo statodell’ambiente e della salute nell’area interessata e la creazionedi un sito web utile alla diffusione dei dati di monitoraggio e deglistessi report.

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Direzione Regionale Infrastrutture,Ambiente e Politiche abitative

Centrale Termoelettrica ENELCivitavecchia Torrevaldaliga Nord

Rapporto2012

OSSERVATORIOAMBIENTALE

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Questo Rapporto è stato curato dal dr. Luigi Chialvo che, in qualità di espertoindividuato dall’ARPA Lazio per conto della Regione Lazio, ne ha curatol’impostazione metodologica e la redazione, coordinando gli specificidocumenti elaborati dai singoli membri dell’Osservatorio Ambientale e dailoro collaboratori che si ringraziano per il prezioso contributo.

Stampa e veste grafica sono a cura dell’ARPA Lazio.

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PREMESSA .............................................................................................................................................................................................................................................. Pag. 5INTRODUZIONE ................................................................................................................................................................................................................................ “ 7L’inquadramento territoriale

Premessa ................................................................................................................................................................................................................................................ “ 13

PARTE I: Le ricadute della centrale sull’ambiente ..................................................................................................................... “ 15I sopralluoghi del 21-27 dicembre 2011 e 3 gennaio 2012 ....................................................................................... “ 15Il sopralluogo del 7 settembre 2012 ......................................................................................................................................................... “ 16Il controllo ordinario del 21-22 novembre 2012 ........................................................................................................................ “ 18

a. Qualità dell’aria ....................................................................................................................................................................................................... “ 19a.1: Il Sistema di Monitoraggio in continuo delle Emissioni (SME) ............................................... “ 19a.2: Le emissioni a camino di microinquinanti (IPA, metalli pesanti),

ammoniaca e alogenuri ........................................................................................................................................................... “ 19a.3: Le stazioni di monitoraggio per il controllo delle emissioni diffuse .............................. “ 20a.4: Le campagne di biomonitoraggio sulle specie vegetali ......................................................... “ 21a.5: Gli effetti della movimentazione di materiali pulverulenti ....................................................... “ 22a.6: La limitazione dei flussi di massa di CO2 ............................................................................................................. “ 24

b. Qualità delle acque .......................................................................................................................................................................................... “ 24b.1: La campagna per il recupero e reinserimento della Posidonia oceanica ... “ 24b.2: Il monitoraggio dell’ambiente marino .................................................................................................................. “ 25b.3: Il monitoraggio degli scarichi in mare ................................................................................................................... “ 25

c. Qualità del territorio ........................................................................................................................................................................................... “ 25c.1: L’indagine sul rumore prodotto dalla centrale ........................................................................................ “ 25c.2: La realizzazione di “parco dei serbatoi”, pista ciclabile e porticciolo .................. “ 26

PARTE II: Le ricadute della centrale sulla salute dei cittadini .................................................................................... “ 29d.1: Studio di coorte dei residenti nel comune di Civitavecchia

nel periodo 2004-2011: Analisi della mortalità per quartiere ............................................... “ 29

LA CENTRALE E GLI ADEMPIMENTI PRESCRITTIVI

CONCLUSIONI ............................................................................................................................................................................................................................ “ 33

APPENDICE TABELLE .......................................................................................................................................................................................................... “ 39

INDICE

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PREMESSA

Il Rapporto 2012 dell’Osservatorio Ambientalesulla Centrale Termoelettrica Enel di Torrevaldali-ga Nord si presenta con un aspetto più snello ri-spetto al rapporto 2010. Ciò è sostanzialmentedovuto a due fattori: in primo luogo il Rapporto2010, in quanto primo della sua specie, aveva lanecessità di descrivere lo “stato delle cose” rela-tivo alla centrale ed al territorio che la ospita, de-finendo innanzitutto quale fosse l’area vasta inte-ressata dalle possibili ricadute ambientali e sani-tarie riconducibili alle centrale, esaminando i nu-merosi fattori che agiscono su quel territorio oltrealla centrale Enel e raccogliendo il maggior nu-mero possibile di dati sulla situazione prima del-l’entrata a regime dei tre gruppi avvenuta tra il2009 ed il 2010. Si è trattato quindi di una sorta ditaratura dello strumento, fondamentale per po-ter valutare e comprendere gli sviluppi della si-tuazione ambientale e sanitaria, ma che non pa-re opportuno ripetere annualmente. Allo stessotempo, questo Rapporto 2012 cerca di risponde-re all’esigenza di fornire dati chiari e quanto piùpossibile aggiornati, ha quindi fondamental-mente carattere di aggiornamento sullo statodegli adempimenti prescrittivi, con le informazio-ni più recenti che le Istituzioni rappresentatenell’Osservatorio avevano a disposizione al mo-mento di andare in stampa. Al fine di semplificarela lettura, si è cercato di mantenere un tono di-scorsivo nel testo, con solo alcuni accenni ai va-lori più significativi rilevati, mentre le tabelle sonostate separate e compongono un’appendicepiuttosto corposa a disposizione degli interessati.La prima parte del Rapporto è quindi dedicata a-gli adempimenti prescrittivi, analizzando con at-tenzione le ricadute della centrale sull’ambientee sulla salute dei cittadini. Dal punto di vista am-bientale, grazie ai controlli effettuati da ARPA La-zio e ISPRA e agli interventi autorizzativi da partedei diversi Ministeri coinvolti, è stato possibile forni-re aggiornamenti in materia di qualità dell’aria,dell’acqua e del territorio. In merito alla qualitàdell’aria, viene fatto il punto sul Sistema di Monito-raggio in continuo delle Emissioni (SME), sulle emis-sioni al camino di microinquinanti (con i risultati va-lidati dei controlli, aggiornati a fine 2012), sulle sta-zioni di monitoraggio delle emissioni diffuse (Ossididi azoto, Biossido di zolfo e polveri fini monitoratedalle 2 centraline appartenenti all’ARPA Lazio efacenti parte della Rete regionale di qualità del-l’aria, e dalle 11 della rete ex-Enel, poi passate alComune di Civitavecchia), sulle campagne dibiomonitoraggio, sugli effetti della movimentazio-ne di materiali pulverulenti (ceneri, gesso, calca-re) all’interno dell’area della centrale e sulla limi-tazione di flussi di massa di anidride carbonica.

Per quanto concerne la qualità dell’acqua, ven-gono presentati gli aggiornamenti della situazio-ne relativamente alla campagna per il recuperodella Posidonia oceanica e sul monitoraggio de-gli scarichi in mare. Trattando infine la qualità delterritorio in generale, questo Rapporto presentaaggiornamenti sullo stato degli adempimenti re-lativi all’indagine sul rumore prodotto dalla cen-trale e sullo stato della realizzazione del Parco deiserbatoi (e porticciolo turistico). La seconda parte del Rapporto, incentrata sullepotenziali ricadute della centrale sulla salute deicittadini, è un’analisi dei tassi di mortalità nei di-versi quartieri del Comune di Civitavecchia tra il2004 ed il 2011, realizzata seguendo la metodolo-gia dello studio di coorte. Tale analisi, corredatada tabelle estremamente dettagliate, è un’otti-ma base di lavoro per valutare gli effetti dellacentrale nel lungo periodo, oltre che una ricercadi grande interesse di per se stessa.Infine l’Appendice riporta tutte le tabelle di cui sidanno nel testo i valori più significativi, con i datipiù aggiornati disponibili in materia di qualità del-l’aria e salute dei cittadini. La scelta di separare letabelle dal testo, come già indicato, nasce dallavolontà di rendere la lettura del Rapporto 2012chiara e allo stesso tempo facilmente fruibile perqualunque categoria di lettori, lasciando peròanche ad esperti o appassionati della materia lapossibilità di confrontarsi con i numeri effettiva-mente rilevati nelle diverse situazioni. Data la na-tura di aggiornamento di questa edizione, non siè ritenuto necessario inserire nuovamente la Bi-bliografia, per la quale si rimanda al Rapporto2010.Nell’auspicare che questo Rapporto possa costi-tuire un utile contributo per la popolazione, lerappresentanze sociali ed economiche e gli Entidi governo locale, e nel prendere atto che an-che il Comune di Allumiere ha nominato un suorappresentante in seno all’Osservatorio, si espri-me ancora una volta rammarico per la mancatapartecipazione ai lavori da parte dei comuni diCivitavecchia, Santa Marinella, Tarquinia e Tolfache più di tutti gli altri sono interessati dalle pro-blematiche trattate.

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INTRODUZIONE

L’inquadramento territoriale:

In questo rapporto viene data solo una descrizio-ne sintetica del territorio che circonda la centraleTVN di Civitavecchia. Per eventuali approfondi-menti, si rimanda al Rapporto 2010, dove tale ar-gomento è stato trattato in maniera dettagliatae completa.La centrale termoelettrica di Torrevaldaliga Nord èubicata in un’area, situata nel territorio del Comu-ne di Civitavecchia, a circa 2 km a N-NW in linead’aria dalla città, tra la costa tirrenica e la linea fer-roviaria Roma-Pisa, che divide il sito in due parti; ol-tre il rilevato ferroviario è situato l’ex parco serbatoicombustibili e la stazione elettrica, mentre l’im-pianto di produzione vero e proprio, fino ai trasfor-matori di macchina, occupa l’area prospiciente lacosta tirrenica. Complessivamente l’area occu-pata dall’impianto è pari a circa 700.000 mq.La zona circostante la centrale, per un raggio dicirca 10 km, è in massima parte pianeggiante.L’assetto geologico-strutturale generale dell’a-rea è la risultante di movimenti tettonici attribuibilia diverse fasi evolutive; la falda superficiale hadeflusso naturale verso il mare. La zona è di tiposia agricolo che industriale, con la presenza nelleimmediate vicinanze del sito di un impianto di pe-scicoltura che utilizza le acque calde di scaricodella centrale e un impianto di floricoltura che u-tilizza il vapore refluo residuo proveniente dallacentrale. Le aree edificate, che coprono com-plessivamente circa il 10% della zona, sono costi-tuite principalmente dai centri abitati, dalla zonaindustriale (lungo la SS n.1) e da infrastrutture qua-li impianti sportivi, autostrade e ferrovie. A nord-est della centrale, ad una distanza di cir-ca 20 km, si trovano i monti della Tolfa la cui areaè classificata ZPS (Zona a Protezione Speciale)dall’Unione europea. L’area in esame presentaun clima di tipo temperato caratterizzato da in-verni miti ed estati non troppo calde grazie al re-gime delle brezze; l’effetto del mare si esercitaanche sull’umidità relativa che si mantiene sem-pre allo stesso livello, intorno al 70%, con leggereoscillazioni (in diminuzione dei mesi di luglio ed ot-tobre e in aumento nei mesi da novembre a gen-naio). Le precipitazioni medie totali annue si ag-girano intorno ai 680 mm con distribuzione tipicadel clima Mediterraneo. Le principali direzioni diprovenienza del vento sono SE e NW.Nell’area limitrofa alla centrale Enel TVN, si trova lacentrale termoelettrica Torrevaldaliga Sud, facen-

te parte della Società Tirreno Power SpA; è stata at-tivata tra il 1964 ed il 1973 e trasforma l’energia chi-mica contenuta nel combustibile in energia elettri-ca ad alta tensione. L’impianto, originariamentecostituito da tre gruppi (1-2-3) da 320 MW elettriciciascuno e da un gruppo da 180 MW elettrici, hasubito profonde modifiche nel tempo ed i gruppi 1-2-3 sono stati trasformati in gruppi a ciclo combina-to – due nuove sezioni denominate TV5 (800 MW) eTV6 (400 MW) – entrando in funzione nel 2005. Laconfigurazione del nuovo impianto prevede 2 mo-duli a ciclo combinato o CCGT (Combined CicleGas Turbine). Tale tecnologia comporta la combu-stione del gas naturale in turbogas con diretta pro-duzione di energia elettrica ed il successivo recu-pero del calore residuo dei fumi di combustione at-traverso la generazione di vapore impiegato perl’ulteriore produzione di energia attraverso una tur-bina a vapore (TV), con connesso turboalternato-re. Tale soluzione permette il raggiungimento di e-levati rendimenti di generazione, pari a circa il 55%.La Sezione TV5 (che ha sostituito i Gruppi 1 e 2),configurata con due linee turbogas e una a vapo-re, ha una produzione totale di 760 MW elettrici eun carico termico di 1472 MW t. La Sezione TV6(che ha sostituito il Gruppo 3) configurata con unalinea turbogas e una a vapore, ha una produzionetotale di 380 MW elettrici ed un carico termico di750 MW t. I nuovi gruppi in ciclo combinato brucia-no come combustibile esclusivamente gas natu-rale, già presente ed utilizzato in Centrale, che arri-va attraverso un metanodotto di proprietà dellaSNAM. Il quarto gruppo (TV4), funzionante con unmix di combustibili gas naturale e olio, risulta nonautorizzato come da AIA del Ministero dell’Am-biente, prot. DVA DEC-2011-0000140 del 5/4/2011.Come prescritto dall’art. 1 comma 3 del suddettodecreto, che prescrive la fermata del gruppo 4 en-tro 10 giorni dalla data di pubblicazione dell’AIA(G.U. - Serie Generale n.108 del 11/05/2011), Tirre-no Power SpA ha comunicato al Ministero dell’Am-biente l’avvenuta fermata del medesimo gruppo4 in data 19 maggio 2011, con lettera prot. n. 3122.In data 16.02.2012, il gestore ha inviato all’AutoritàCompetente una nuova proposta di riconversio-ne del quarto gruppo della centrale.L’ambito territoriale di riferimento del Rapporto,così come dell’azione dello stesso Osservatorio,richiede una definizione su base scientifica, usan-do come criterio base l’individuazione dell’areavasta interessata dalle possibili ricadute ambien-tali e sanitarie connesse direttamente o indiretta-mente all’attività della centrale termoelettrica diCivitavecchia a Torrevaldaliga Nord. A questoscopo è stata svolta una ricostruzione modellisti-ca1 consistente nella determinazione delle aree

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1 ARPA Lazio “Valutazione della dislocazione delle stazioni di misura ENEL rispetto alla ricaduta delle sostanze inquinanti emes-se dalla centrale termoelettrica di Torrevaldaliga Nord (ENEL)” (02/04/2008).

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di massimo impatto sui livelli di concentrazione alsuolo delle emissioni in atmosfera dovute unica-mente alla centrale in esame2, ottenuti tenendopresente la possibile incidenza dell’orografia edelle condizioni meteorologiche della zona. Lostudio ha consentito di distinguere due diverse a-ree di massima ricaduta: un’area localizzata inprossimità della costa, coinvolta durante il perio-do invernale ed un’area nell’entroterra ad estdella centrale (dove insistono i Comuni di Tolfa eAllumiere) coinvolta durante il periodo estivo acausa di fenomeni di brezza marina tipici dellezone costiere. Sulla base di tali risultati, per quan-to costituiscano prime evidenze di carattere pre-liminare, l’ambito territoriale di riferimento delRapporto può collocarsi su tre livelli sovrapposti3:- Area di I impatto – corrispondente al territorio

del Comune di Civitavecchia;- Area di II impatto – corrispondente ai territori dei

5 Comuni presenti in un raggio di circa 10 kmqdalla centrale, cioè Civitavecchia, Allumiere,Santa Marinella, Tarquinia, e Tolfa;

- Area vasta – corrispondente ai territori dei 20Comuni presenti in un raggio di circa 30 kmqdalla centrale (inclusi i territori relativi all’area diII impatto).

L’area di II impatto rappresenta un’area assai e-terogenea per presenza antropica sul territorio,poiché alla elevata densità abitativa di Civita-vecchia e S. Marinella, entrambe poste sulla li-nea costiera, si contrappongono zone a scarsadensità, soprattutto rispetto al valore medio re-gionale. In particolare, il comune di Civitavec-chia è uno dei più popolosi della provincia roma-na, con una popolazione che va crescendo ne-gli ultimi anni, sebbene in modo discontinuo, at-testandosi a +1,16% rispetto al 2001. Ponendo aconfronto la popolazione residente con la super-ficie comunale, emerge da subito un livello dipressione antropica di tipo residenziale che devedestare attenzione, poiché ci troviamo di frontead una densità abitativa assai elevata per Civita-vecchia (752,6 ab/km2), specie se confrontatacon quella dei comuni della provincia di Roma dianaloghe dimensioni o con il dato complessivoregionale (329,8 ab/ km2).Per quanto concerne il traffico veicolare, comenoto i motori costituiscono le principali sorgentid’inquinamento atmosferico nelle aree urbanead intenso traffico, specie per gli strati dell’ariapiù prossimi al terreno. Nei gas da essi scaricati so-no contenuti diversi inquinanti come: monossido

di carbonio (CO), ossidi di azoto (monossido NOe biossido NO2, NOX), una grande varietà di idro-carburi derivanti dalla combustione o decompo-sizione parziale del combustibile (sinteticamentechiamati HC), particelle solide portate in sospen-sione dai gas (generalmente dette particolato) eanidride carbonica.Il porto di Civitavecchia è uno dei principali scalidi riferimento per il traffico di cabotaggio con laSardegna e il primo porto italiano delle crociere.Durante le manovre di ormeggio e in porto i mo-tori a combustione interna delle navi costituisco-no un’intensa fonte emittente di ossidi di azoto, dizolfo e particolato, etc. L’altezza dei camini di e-missione, che gioca un ruolo importante nella di-spersione dei gas nocivi, non è tale in generaleda consentire un rimescolamento con gli strati al-ti dell’atmosfera. Nel 2012 hanno attraccato alporto di Civitavecchia 3284 navi, generando untraffico pari a poco meno di 10,8 milioni di tonnel-late di merci (merci di massa - rinfuse, cereali, pro-dotti forestali, prodotti siderurgici e prodotti chi-mici - auto nuove e container, oltre alle rinfuse li-quide), con un aumento del 18% circa rispetto ai9,2 milioni di tonnellate del 2010. Inoltre sono tran-sitati 4,1 milioni di passeggeri (sommando il tra-sporto di linea e quello crocieristico) e circa770.000 veicoli di varia natura4.Le utenze civili e produttive di norma utilizzanoacqua di buona qualità che restituiscono concaratteristiche qualitative peggiorate, attraver-so i depuratori (se presenti e attivi) e scarichi di va-rio genere. Sul fronte dei consumi, sulla base degliultimi dati forniti dall’Ufficio acquedotti del Co-mune di Civitavecchia il quantitativo di acqua u-tilizzato nel territorio comunale, comprensivo siadelle utenze civile che di quelle industriali, assom-ma a 330 l/sec pari a 546 l/ab/g. Nel recente passato, le attività di produzione in-dustriale (e agricola) hanno comportato non so-lo un peggioramento dell’acqua utilizzata, maanche un deterioramento delle risorse non utiliz-zate, basti pensare alla contaminazione delle fal-de acquifere dovuta alle pratiche agricole e aglieventi di inquinamento acuto, dovuti a processiindustriali non correttamente inseriti nel contestoambientale, che hanno compromesso gran par-te delle “scorte” di acque superficiali (laghi, fiu-mi, acque marine). Inoltre, nell’area di Civitavec-chia, ed in particolare nella zona nord della cittàl’attenzione resta elevata poiché negli ultimi annile analisi sull’acqua proveniente dall'Acquedot-

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2 Scelta obbligata dato che, ad oggi, non si dispone di dati o stime relative ai rilasci in atmosfera provenienti da altre fonti (qua-li il porto, il traffico veicolare, le attività industriali, il riscaldamento domestico etc.) come se fosse l’unica sorgente emissiva in-sistente sul territorio circostante.3 ARPA Lazio “Valutazione della dislocazione delle stazioni di misura ENEL rispetto alla ricaduta delle sostanze inquinanti emes-se dalla centrale termoelettrica di Torrevaldaliga Nord (ENEL)” (02/04/2008).4 Dati forniti dall’Autorità Portuale di Civitavecchia.

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to Medio Tirreno, che rifornisce tale zona, hannorilevato il superamento del valore massimo am-missibile del parametro arsenico, con valori di 12-13 µg/l rispetto ad un massimo di 10 µg/l consen-tito dalla legge5. Per tale situazione il comune diCivitavecchia ha ottenuto la deroga per il supe-ramento del valore massimo ammissibile di taleparametro con scadenza al 31-12-2012. La produzione dei rifiuti è progressivamente au-mentata negli ultimi dieci anni. La diversificazio-ne dei processi produttivi ha generato la moltipli-cazione della tipologia dei rifiuti con effetti sem-pre più nocivi per l’ambiente, colpendo in mododiretto o indiretto le componenti aria, acqua esuolo. A Civitavecchia la produzione di rifiuti ur-bani cresce del 12% tra il 2000 e il 2004, passandoda 25.879 ton a 28.964 ton. Nello stesso intervallodi tempo aumenta (+11%) anche la produzionepro-capite che nel 2004 è pari a 569 kg/ab/anno,dato inferiore a quello provinciale e regionalema superiore a quello medio nazionale.Nell’area di I impatto risultano presenti 27 siti inse-riti nell’elenco di quelli sottoposti a procedura dibonifica ai sensi del D.M. 471/1999 e del D.Lgs152/2006, di cui uno localizzato nell’area dellacentrale di Torrevaldaliga Nord.Nell’ambito dell’area di II impatto (escludendoTarquinia) risultano invece attivati complessiva-mente 20 procedimenti di bonifica di siti conta-minati (ai sensi del Titolo V del D.Lgs. n.152/2006). Le industrie a rischio di incidente rilevante nellaprovincia di Roma sono 25, delle quali il 16% è lo-calizzato nel comune di Civitavecchia, con 3 ti-pologie di impianti che rientrano nell’art. 8 e 1nell’art. 6. Si tratta di stabilimenti che si sono notifi-cati ai sensi dell’art 6 del D.lgs 334/1999 e s.m.i. inquanto a rischio di incidente rilevante. Tra questeanche la centrale di Torrevaldaliga Nord, chenon solo è essa stessa dichiarata impianto a ri-schio incidente rilevante ai sensi degli articoli 6,7e 8 del citato D.Lgs 17 agosto 1999 n° 334, ma chericade a sua volta nelle aree di rispetto di altriquattro impianti inseriti nel medesimo “Inventarionazionale degli stabilimenti suscettibili di causareincidenti rilevanti”.

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5 Avviso del Comune di Civitavecchia, Area tecnico-manutentiva del 24/5/2007 (prot. n. 22874), successivamente ripresonell’avviso della ASL RM/F, Dipartimento di Prevenzione del 31/5/2007 (prot. n. 1104).

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LA CENTRALEE GLI ADEMPIMENTI PRESCRITTIVI

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Premessa

AIA vigente al 31/12/12 e attivitàistruttorie per il suo rinnovo

In adempimento al Piano di Monitoraggio e Con-trollo (PMC), come previsto nel Decreto di Riesa-me dell’AIA del 03.08.2009 ancora vigente, il ge-store deve presentare un rapporto annuale checontenga le principali informazioni circa il funzio-namento, i consumi e le emissioni dell’impianto.Nell’anno 2011, ENEL SPA ha presentato detto rap-porto con nota ENEL-PRO-01/05/2012-0020702, edesso è attualmente consultabile online sul sito delMinistero dell’Ambiente, all’indirizzo http://aia.mi-nambiente.it/AttuazionePub.aspx?id=3974A seguito dell’inoltro, da parte di Enel, della do-manda di rinnovo dell’Autorizzazione IntegrataAmbientale in data 23 giugno 2009, corredatadalla relativa documentazione tecnica allega-ta, acquisita dal Ministero dell’Ambiente e dellaTutela del Territorio e del Mare al prot. DSA - 2009-0016561 del 1° luglio 2009, nel mese di gennaio2010 sono state formulate le prime richieste di in-tegrazioni, alle quali il gestore ha dato riscontronel mese di giugno 2010. Enel ha inoltre fornito ulteriori chiarimenti nel cor-so delle riunioni con il Gruppo Istruttore dellaCommissione nazionale AIA-IPPC in date 28 feb-braio 2011, 23 maggio 2012, 10 ottobre 2012 e 27novembre 2012.Oltre ai predetti incontri ed al sopralluogo pressola Centrale in data 15/03/2011, il Gruppo Istrutto-re ha effettuato riunioni in date 19 maggio 2011,12 settembre 2012, 29 novembre 2012 e 11 di-cembre 2012 per esaminare la documentazionefornita dal gestore e le relazioni prodotte da I-SPRA nell’ambito di uno specifico Accordo diProgramma che garantisce il supporto alla Com-missione nazionale AIA-IPPC.Il 12 marzo 2013 ha avuto luogo la Conferenza diServizi conclusiva della fase istruttoria del proce-dimento e, sentiti gli altri ministri interessati, il prov-vedimento di rinnovo è stato emanato con de-creto del sig. Ministro del 5 aprile 2013 (in corso dipubblicazione).

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I sopralluoghi del 21-27 dicembre2011 e 3 gennaio 2012

Il Comando CCTA NOE di Roma ha effettuato so-pralluoghi nei giorni 21-27 dicembre 2011 avva-lendosi di personale ISPRA, al fine di accertare lapresenza di un circuito provvisorio di recapitodelle acque da trattare contenute nel serbatoioS9 all’impianto ITAR, tramite una tubazione flessi-bile convogliata in una griglia di raccolta delleacque di piazzale, canalizzata tramite rete fo-gnaria nella vasca “acque meteoriche n° 36” incollegamento con l’impianto di trattamento ac-que reflue. ISPRA ed ARPA Lazio hanno svolto successiva-mente nella giornata del 3 gennaio 2012 un so-pralluogo presso l’impianto. In data 10 gennaio2012, presso gli uffici di ISPRA in Roma Via V. Bran-cati 48, è stata acquisita la documentazione ri-chiesta nel corso del suddetto sopralluogo.Sulla base della nota CCTA NOE Roma prot.17/89-3 del 23/12/2011, il serbatoio S9 è stato og-getto di sequestro, per mancata comunicazioneai sensi del comma 1 dell’art.29 nonies delDLgs.152/06 e smi ed ai sensi della prescrizione del§ 10 contenuta a pag. 21 del Parere Istruttorio,parte integrante del decreto autorizzativo, in me-rito all’obbligo di notifica delle eventuali modifi-che da apportare all’impianto ITAR, con succes-siva valutazione ed eventuale integrazione degliatti autorizzativi. Infatti anziché convogliare le ac-que oleose contenute nelle vasche C1/C2/C3 di-rettamente verso l’ITAR, le acque oleose sono sta-te inviate al serbatoio S9, adibito temporanea-mente allo stoccaggio di acqua reflua da inviareal trattamento; in tale funzione è stata verificatala modifica impiantistica dell’assetto autorizzati-vo dell’ITAR in relazione all’utilizzo del serbatoioS9, quale polmone di accumulo dell'acqua re-flua da trattare e potenziale serbatoio di pre-trat-tamento di separazione acqua/olio.Il Ministero dello Sviluppo Economico con prot.25578 del 23/12/2011, ha diffidato ENEL a ripristi-nare la gestione delle acque industriali secondoil progetto autorizzato; il gestore dell’impianto haconfermato l’esecuzione dell'intervento, con let-tera prot. 57356 del 28/12/2011 ed in occasionedel sopralluogo del 3-1-12 ISPRA ha constatatol’avvenuto ripristino della gestione delle acquesecondo il progetto autorizzato, tramite l'interru-zione del circuito provvisorio di recapito delle ac-que oleose contenute nel serbatoio S9.

Nell’ambito del sopralluogo presso l’impianto, siè proceduto anche alla verifica della natura edella corretta gestione del materiale contenutonel capannone prospiciente il lato nord delle va-sche trattamento acque oleose C1/C2/C3. Al fine di verificare l’ottemperanza alle prescri-zioni autorizzative, si è fatto riferimento ai vari di-spositivi autorizzativi, e in particolare al Piano diMonitoraggio e Controllo (PMC) allegato al de-creto DSA-DEC-2009-0000970 del 03/08/2009. Inparticolare è stato preso come riferimento il pa-ragrafo 4.2.4 del citato PMC nel quale sono trat-tati gli aspetti del controllo della polverosità deri-vante dalla movimentazione dei materiali in-coerenti. Nel corso del sopralluogo del 3 gennaio 2012 so-no state accertate le seguenti inosservanze al-l’autorizzazione integrata ambientale :1. mancata comunicazione ai sensi del comma

1 dell’art.29 nonies del DLgs.152/06 e smi ed aisensi della prescrizione del § 10 contenuta apag. 21 del Parere Istruttorio, parte integrantedel decreto autorizzativo, in merito all’obbligodi notifica delle eventuali modifiche da ap-portare all’impianto, per la successiva even-tuale valutazione ed eventuale integrazionedella § 4.2.4 (tabella C8/1-2) del PMC, da par-te dell’Autorità Competente, con particolareattenzione alla significatività di possibili emis-sioni diffuse, provenienti dall’attività di stoc-caggio in regime di deposito temporaneo diceneri pesanti (CER 100101), provenienti dallepolveri e scorie di caldaie, presso il nuovo ca-pannone nell’attuale area parco serbatoi del-la centrale;

2. mancato rispetto delle condizioni previste dalprimo e terzo capoverso del § 4.2.4 del PMC,con riferimento al deposito temporaneo delleceneri pesanti da caldaia nel capannoneprospiciente il lato nord delle vasche tratta-mento acque oleose C1/C2/C3;

3. assenza dello stato di perfetta efficienza, pre-visto dal comma 1 dell’art.4 dell’articolato deldecreto MAP-55-02-2003, per le aree attiguealle vasche di trattamento e per i medesimibacini di trattamento acque oleoseC1/C2/C3, che collegano i drenaggi delle zo-ne potenzialmente contaminate dell’ex par-co serbatoio con l’impianto ITAR.

Con riferimento all’inosservanza numero 2, è sta-to evidenziata, anche nell’ambito del procedi-mento istruttorio in corso per il rinnovo dell’AIA, la

PARTE I: Le ricadute della centrale sull’ambiente

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carenza di informazioni e di chiarezza in meritoalla attivazione del nuovo deposito temporaneoper le ceneri pesanti, costituito dal capannoneoggetto di verifica ispettiva, della documenta-zione tecnica fornita dal Gestore. In particolare,il citato deposito temporaneo è indicato unica-mente nella planimetria con individuazione del-le aree di stoccaggio materie prime e rifiuti, alle-gata alla nota Enel-PRO-18/03/2011-0012670,senza adeguate specifiche tecniche delle ca-ratteristiche di contenimento del nuovo capan-none al fine di evitare o ridurre potenziali emissio-ni diffuse o effetti di dilavamento, generabili dal-lo stoccaggio e dalla movimentazione di caricoe scarico di ceneri pesanti nelle varie condizionimeteorologiche.In riferimento alle inosservanze sopra esposte,con nota prot. ISPRA n. 5618 del 08/02/2012 è sta-ta formulata la proposta all’Autorità Competen-te, ai sensi del comma 6 del art.29-decies delDLgs.152/06 e smi, di procedere a diffida nei con-fronti del gestore ad effettuare le seguenti pre-scrizioni.A) Trasmissione all’Autorità Competente, entro i

tempi tecnici strettamente necessari e co-munque non superiori a trenta giorni dal rice-vimento della diffida, di una relazione tecni-ca che individui le modifiche da apportare alcapannone prospiciente il lato nord delle va-sche trattamento acque oleose C1/C2/C3,adibito a deposito temporaneo delle ceneripesanti di caldaia, al fine di ridurre l’effettodegli agenti atmosferici, sia in termini di emis-sioni diffuse che gli effetti di dilavamento delleceneri verso l’esterno del capannone. La re-lazione dovrà riportare anche il cronopro-gramma attuativo degli interventi di adegua-mento necessari, che dovranno essere com-pletati entro i tempi tecnici strettamente ne-cessari e comunque non superiori a novantagiorni dal ricevimento della presente. La do-cumentazione tecnica richiesta dovrà ancheessere trasmessa, all’Autorità Competente,nell’ambito del procedimento istruttorio incorso per il rinnovo dell’AIA, per la successivavalutazione ed eventuale integrazione degliatti autorizzativi, con particolare attenzionealla significatività di possibili emissioni diffusee/o effetti di dilavamento, generabili dallostoccaggio e dalla movimentazione di cari-co e scarico di ceneri pesanti (CER 100101) incondizioni meteorologiche variabili.

B) Trasmissione all’Autorità Competente, entro itempi tecnici strettamente necessari e co-munque non superiori a trenta giorni dal rice-vimento della diffida, della procedura di ge-stione dei rifiuti, acquisita in forma preliminarenel corso del sopralluogo, dalla quale risulti latipologia di rifiuti depositabili nel capannone,

rispettando le limitazioni in tal senso impostedal Decreto autorizzativo MAP-55-02-2003 in-tegrato dal DSA-DEC-2009-0000970 del03/08/2009. La procedura dovrà includere lemodalità di movimentazione di tali rifiuti all’in-terno del sito della Centrale e sino al depositotemporaneo, con particolare riguardo allaprevenzione delle eventuali dispersioni di ma-teriali pulverulenti nel corso del trasporto e almantenimento della pulizia delle piste e dellearee di movimentazione. È stata segnalataaltresì la necessità che tutta la documenta-zione tecnica richiesta sia trasmessa, all’Au-torità Competente, nell’ambito del procedi-mento istruttorio in corso per il rinnovo del-l’AIA, per la successiva valutazione ed even-tuale integrazione degli atti autorizzativi, conparticolare attenzione alle eventuali propo-ste di integrazione di quanto descritto nel §4.2.4 del PMC relativo al controllo della polve-rosità derivante dalla movimentazione deimateriali incoerenti.

C) Trasmissione all’Autorità Competente, entro itempi tecnici strettamente necessari e co-munque non superiori a trenta giorni dal rice-vimento della diffida, del piano di interventomanutentivo e di eventuale bonifica delle a-ree attigue alle vasche di trattamento e deimedesimi bacini di trattamento acque oleo-se C1/C2/C3, ubicate presso il parco serba-toio combustibili, al fine di ripristinare lo statodi perfetta efficienza prevista. In piano dovràriportare anche il cronoprogramma attuativodegli interventi, che dovranno essere com-pletati entro i tempi tecnici strettamente ne-cessari e comunque non superiori a novantagiorni dal ricevimento della presente.

Enel con nota prot. 13282 del 16/03/2012 ha inol-trato documentazione in risposta alla Diffida delMinistero dello Sviluppo Economico DGENRE/PE-01 del 17/02/2012, a seguito della nota ISPRA n.5618 del 08/02/2012, per i sopra indicati aspettirelativi alla gestione delle ceneri pesanti presso ilcapannone prospiciente il lato nord delle va-sche trattamento acque oleose C1/C2/C3, allaprocedura di gestione rifiuti ed agli interventi dimanutenzione programmata per le vasche e peri medesimi bacini di trattamento acque oleoseC1/C2/C3, ubicate presso il parco serbatoiocombustibili.

Il sopralluogo del 7 settembre2012

Facendo seguito a richieste pervenute dalla Pro-cura della Repubblica di Civitavecchia ed al finedi verificare l’ottemperanza della precedente

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diffida, è stato effettuato un sopralluogo in data7 settembre 2012, rilevando la necessità di ulte-riori valutazioni in merito ai riferimenti autorizzativiprevisti negli atti DEC/VIA correlati con le moda-lità di estrazione e trasporto delle ceneri pesantiumide (CER 10 01 01) provenienti dal fondo di o-gni singola caldaia.Durante il sopralluogo è stata presa visione del si-stema di tramoggia, in prossimità della zona de-nominata “caldaia”, “filtro polveri”, provvisto diuna proboscide per lo scarico di emergenza del-le ceneri pesanti, costituenti rifiuto con codiceCER 10.01.01.È stato verificato che l’informazione in merito allaproduzione di tale rifiuto è anche inserita nella“Procedura Operativa per la Gestione dei Rifiuti”,revisione 10 del 15/03/2012, trasmessa da Enelcon prot. 13282 del 16/03/2012, in risposta alla dif-fida art.29-decies, comma 9, lettera a) delD.Lgs.152/2006 a seguito dell’attività di controllostraordinario dell’ISPRA del 3 gennaio 2012 (notan. 5618 del 08/02/2012). Infatti al § 8.9.2. “Produ-zione ceneri pesanti” (pag. 34 di 52) è indicatoche “… nella camera di combustione, le ceneriche non seguono il flusso dei fumi precipitano sulfondo caldaia dove, mediante idoneo sistemadenominato Magaldi, viene ripresa e umidificataprima dello scarico dalla tramoggia d’emergen-za su idonei mezzi gommati, opportunamenteposizionati …”.Nel corso del sopralluogo è stato verificato, altre-sì, che tale procedura di rimozione tramite tra-moggia e scarico in automezzo dedicato, previ-sta nella vigente procedura di gestione rifiuti soloin caso di situazioni di “emergenza”, costituisceinvece modalità di normale gestione di tale flus-so di rifiuto.Come dichiarato dal gestore, la procedura se-guita è stata adottata, a partire presumibilmentedal 2011, al fine di garantire il conseguimento del-le caratteristiche merceologiche richieste dagliutilizzatori di ceneri leggere, per il riutilizzo nell’in-dustria cementizia, a modifica della soluzioneprogettuale identificata nella documentazionetecnica prodotta dal gestore in sede di acquisi-zione delle autorizzazioni attualmente in vigore.In particolare tale documentazione consiste, so-stanzialmente, negli allegati progettuali allo Stu-dio di Impatto Ambientale (SIA) prodotto in sededi domanda di autorizzazione unica all’esercizio,tuttora operante, decreto MAP-55-02-2003, edalla documentazione tecnica trasmessa all’Au-torità Competente in sede di modifica dell’attoautorizzativo, per effetto del decreto DSA-DEC-2009-0000970 del 03/08/2009, anch’esso vigente.Ad esito di quanto sopra esposto, si è accertatoche la tramoggia per lo scarico delle ceneri pe-santi, provenienti dal fondo di caldaia, non veni-va utilizzata quale dispositivo di emergenza, ma

come modalità alternativa di rimozione delle ce-neri medesime, a causa dell’esigenza commer-ciale di separare le ceneri secche leggere(CER100102) da quelle pesanti di caldaia(CER100101).Sulla base di quanto sopra riportato ISPRA, ai sen-si dell’articolo 29-decies commi 3 del decreto le-gislativo 152/06 e smi, ha accertato la seguente i-nosservanza all’autorizzazione in riferimento: 1. mancata comunicazione ai sensi del comma

1 dell’art. 29 nonies del DLgs.152/06 e smi ed aisensi della prescrizione del § 10 contenuta apag. 21 del Parere Istruttorio, parte integrantedel decreto autorizzativo, in merito all’obbligodi notifica delle eventuali modifiche da ap-portare all’impianto o variazioni delle caratte-ristiche o del funzionamento, con riferimentoall’attuale gestione dell’attività di estrazioneceneri pesanti (CER 100101), costituite da pol-veri e scorie di fondo caldaia.

In riferimento all’inosservanza sopra esposta, laproposta di ISPRA all’Autorità Competente, aisensi del comma 6 del art.29-decies delDLgs.152/06 e smi, è stata di procedere a diffidanei confronti del gestore ad effettuare le seguen-ti prescrizioni.A) Trasmissione all’Autorità Competente, entro i

tempi tecnici strettamente necessari e co-munque non superiori a trenta giorni dal rice-vimento della diffida, di una relazione tecni-ca che individui le modifiche e le eventualivariazioni delle caratteristiche o del funziona-mento dell’impianto, apportate al sistema diestrazione ceneri caldaia dal fondo di cal-daia, illustrando la frequenza e la quantità ditrasferimento di tali ceneri. È stata segnalataaltresì l’opportunità che la documentazionetecnica richiesta sia trasmessa dal gestoreanche nell’ambito del procedimento istrutto-rio in corso per il rinnovo dell’AIA, per la suc-cessiva valutazione ed eventuale integrazio-ne degli atti autorizzativi.

B) Trasmissione all’Autorità Competente, entro itempi tecnici strettamente necessari e co-munque non superiori a trenta giorni dal rice-vimento della diffida, dell’aggiornamentodella procedura di gestione dei rifiuti, ove ven-gano evidenziate le modalità operative adot-tate per il carico delle ceneri sugli automezzitramite la citata proboscide. Al fine di preveni-re eventuali dispersioni di materiali incoerentinel corso del trasporto e al fine del manteni-mento della pulizia delle piste e delle aree dimovimentazione, le modalità di estrazione etrasporto delle ceneri pesanti, all’interno delsito della Centrale e sino al deposito tempora-neo, dovranno evitare e prevenire qualsiasi ti-po di disservizio e/o evento incidentale con

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potenziali effetti sull'ambiente, analizzando lepossibili soluzioni da adottare in presenza didifferenti scenari quali ad esempio anomaliadella tramoggia di scarico, della proboscidedi trasferimento, dell’automezzo telonato perla movimentazione di ceneri. È stato segnala-to anche in questo caso l’opportunità che ladocumentazione tecnica richiesta sia tra-smessa dal gestore anche nell’ambito delprocedimento istruttorio in corso per il rinnovodell’AIA, per la successiva valutazione ed e-ventuale integrazione degli atti autorizzativi.

A seguito della proposta di diffida inoltrata da I-SPRA, sono state promulgati i seguenti atti da par-te delle Autorità Competenti:a. il Ministero dello Sviluppo Economico ha inti-

mato al Gestore di astenersi dal porre in esserequalsiasi modalità di gestione delle ceneri pe-santi di caldaia non conforme alle procedureautorizzate, adottando tutti i provvedimentinecessari (lettera prot. 20071 del 12 ottobre2012);

b. il Ministero dell’Ambiente e della Tutela delTerritorio e del Mare ha diffidato il Gestore adottemperare a quanto richiesto nella propo-sta di diffida formulata da ISPRA (lettera prot.DVA-2012-25673 del 24 ottobre 2012).

Il 18 ottobre 2012, con lettera prot. 48778, il Gesto-re ha segnalato di aver ripristinato dal 15 ottobre2012 le modalità di gestione e movimentazionedelle ceneri pesanti di caldaia in condizioni dinormale funzionamento dell’impianto in confor-mità con le procedure autorizzate e di aver adot-tato tutte le misure tecniche ed operative neces-sarie ad evitare eventuali dispersioni nell’am-biente di materiali incoerenti. Con successiva lettera del 12 novembre 2012,prot. 52573, il Gestore ha trasmesso le informazio-ni richieste nelle note dei due Ministeri. Con notaprot. 53497 del 16/11/2012, Enel ha inoltre tra-smesso la documentazione richiesta agli Enticompetenti nell’ambito dell’istruttoria alla do-manda di rinnovo dell’AIA.Con nota prot. 43487 del 16/11/12, in riscontro al-la richiesta del Ministero dello Sviluppo Economi-co prot. 21545 del 6/11/12, ISPRA ha confermatoche l’attuale configurazione del capannoneAR7, dopo gli interventi prescritti e realizzati dalgestore, risulta adeguata all’utilizzo come depo-sito temporaneo dei rifiuti con codici CER10.01.01 e 10.01.02, attualmente in esso poten-zialmente depositabili.In merito alla diffida del Ministero dell’Ambiente edella Tutela del Territorio e del Mare del 24 ottobreISPRA, con nota prot.48688 del 20/12/12, ha e-spresso il superamento delle problematiche og-getto delle ultime diffide.

Il controllo ordinario del 21-22novembre 2012

Durante il quarto trimestre 2012, in collaborazio-ne con ARPA Lazio, è stato effettuato il terzo con-trollo ordinario presso la centrale termoelettrica,con l’effettuazione di campionamenti e prelievidelle emissioni in aria ed in acqua. Contestual-mente al campionamento delle emissioni, si èproceduto alla verifica, con esito positivo, dellarisposta degli analizzatori dei Sistemi di Monito-raggio in Continuo delle Emissioni in atmosfera,asservito a tutte le unità termoelettriche, me-diante introduzione di gas campione.Nel mese di marzo 2013 l’ARPA Lazio ha trasmessole caratterizzazioni del controllo ordinario, svoltodurante il mese di novembre 2012 presso la cen-trale termoelettrica, relative ai campionamenti eprelievi effettuati, evidenziando per le acque diraffreddamento il rispetto dei valori limite fissatinella Tabella 3 dell’Allegato 5 alla Parte III delDLgs 152/2006 e per le emissioni in aria la confor-mità a quanto autorizzato relativamente agli in-quinanti IPA e metalli provenienti dalla unità ter-moelettrica 4.

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a. La qualità dell’aria

a.1 Il Sistema di Monitoraggio in continuodelle Emissioni (SME)

In premessa è necessario segnalare che il Siste-ma di Monitoraggio delle Emissioni (SME) installa-to su ciascuna delle tre canne metalliche (unaper ogni sezione) interne all’unico camino multiflusso, durante l’anno 2010 è stato oggetto dispecifica attività di verifica da parte di laboratoriaccreditati per le singole metodologie di riferi-mento degli inquinanti regolamentati (polveri to-tali, SOX come SO2, NOX come NO2, ammoniacae CO) oltre al monitoraggio dei parametri (tem-peratura, pressione, umidità e tenore d’ossige-no) necessari alla normalizzazione delle concen-trazioni, unitamente alla portata volumetrica peril calcolo dell’emissione massica.In data 09/03/2011 Enel con nota prot.11290 ave-va già trasmesso i rapporti di taratura e convalidadefinitivi dei sistemi di misurazione automaticasecondo la procedura QAL2 prevista dalla Nor-ma UNI EN 14181:2005.Dopo aver implementato a sistema le ultime ret-te di taratura per SO2, polveri e CO relative alleprove QAL2 (eseguite per le tre unità tra il08/09/2011 ed il 03/11/2011) per l’estensionedell’intervallo di validità delle rette di taratura,successivamente il Gestore ha proceduto ad ef-fettuare nuove verifiche di QAL2, come da co-municazione del 17 e 19 settembre 2012, sulla ba-se delle verifiche settimanali registrate, avendoverificato un ulteriore scostamento delle percen-tuali di tolleranza nell’intervallo di validità dellafunzione di taratura per i seguenti inquinanti mo-nitorati in continuo: CO e polveri per il gruppo 4,per SO2, CO e polveri per il gruppo 2 e per le pol-veri per il gruppo 3. Le rette di taratura derivanti dalle prove effettua-te a settembre e ottobre 2012 sono in fase di ela-borazione da parte di laboratorio esterno accre-ditato per i metodi di riferimento adottati ai sensidella norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025 e sarannoimplementate appena validati i relativi rapportidi prova.L’8 ottobre 2012, con lettera prot. 37734 ISPRA hachiesto al Gestore chiarimenti in merito ai consu-mi di gas dichiarati nel report relativo all’eserciziodell’impianto nel 2011. Il Gestore ha fornito i chia-rimenti richiesti con nota prot. 53103 del 14 no-vembre 2012.In data 01/05/2012, con nota ENEL-PRO--0020702il Gestore, in adempimento a quanto prescrittonel Piano di Monitoraggio e Controllo, come daDSA-DEC-2009 del 03.08.2009, ha trasmesso le ri-sultanze del monitoraggio delle emissioni al ca-mino per l’anno 2011 (Tab. a.1.1). Si noti che per ilcalcolo delle emissioni, che comprendono an-

che quelle relative all’avviamento, sono state u-tilizzate le misure orarie rilevate dallo SME (con-centrazioni e portata).

a.2 Le emissioni al camino di microinquinanti(IPA, metalli pesanti), ammoniaca e alogenuri

Nel mese di marzo 2012 ARPA Lazio ha trasmessole caratterizzazioni relative ai prelievi e ai cam-pionamenti e effettuati nel corso del controlloordinario svolto il 21 e il 22 novembre 2011 pressola centrale, evidenziando per le emissioni in ariala conformità a quanto autorizzato relativa-mente agli inquinanti IPA e metalli provenientidal Gruppo 2.Relativamente alla determinazione dei microin-quinanti ai camini delle tre unità termoelettriche2-3-4, ENEL ha trasmesso i rapporti ISMES relativi aicampionamenti effettuanti nel 2° semestre 2011[relazioni CESI B2007215 (Gr.2), B2007216 (Gr.3) eB2007217 (Gr. 4), datate 10/04/2012] relativi alleprove eseguite su tutte le tre unità produttive e i ri-sultati delle campagne di misura come prescrittodal Piano di Monitoraggio e Controllo (ENEL-PRO-01/05/2012-0020702).In appendice vengono riportate tabelle di sintesidei parametri monitorati con frequenza seme-strale ai camini, con indicazione dei metodi dimisura adottati e dei valori emissivi prescritti non-ché sintesi dei risultati estratti dalle ultime relazio-ni inoltrate.Durante il controllo ordinario effettuato nel mesedi novembre 2012 il Gestore ha comunicato di a-vere già effettuato i campionamenti dei microin-quinanti relativi al primo ed al secondo semestredel 2012 per i gruppi 2 e 3, i cui rapporti, in corso dielaborazione, saranno trasmessi agli Enti di Con-trollo dopo essere stati validati dal laboratorioaccreditato.Il Gestore ha comunicato inoltre che decorsi i pri-mi due anni di funzionamento a carbone dallamessa a regime dei gruppi, come previsto nell’al-legato 2 al Decreto Autorizzativo 55/02/2003, icampionamenti dei microinquinanti saranno e-seguiti con frequenza annuale, come già comu-nicato con le note prot Enel-PRO-01/05/2012-0020700 (gruppo 3) e Enel-PRO-12/12/2011-0054623 (gruppo 4).Durante il suddetto controllo ordinario, ARPA La-zio ha effettuato campionamenti e prelievi delleemissioni in aria, al fine di verificare la concentra-zione dei microinquinanti (metalli e IPA) nei fumidei camini emessi dai gruppi termoelettrici 4, lecui determinazioni analitiche, concluse nel mesedi febbraio 2012, hanno evidenziato la confor-mità ai valori limite di emissione relativamente a-gli inquinanti IPA e metalli.

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a.3 Le stazioni di monitoraggio per il controllodelle emissioni diffuse

La qualità dell’aria nel comprensorio di Civita-vecchia, in cui è inserita la centrale termoelettri-ca Enel di Torrevaldaliga Nord, nel corso del 2011è stata monitorata da 13 postazioni di cui duedell’ARPA Lazio (e facenti parte della Rete Regio-nale della Qualità dell’aria) e le altre 11 facentiparte della rete di rilevamento realizzata dall’E-nel, in esercizio dal 1982 e ceduta al Comune diCivita-vecchia nel 2006. Quest’ultimo ha incari-cato per la gestione e la validazione dei dati del-la rete EX-Enel il Consorzio per la Gestione dell’Os-servatorio Ambientale. Sia la rete EX-Enel, sia lepostazioni dell’ARPA Lazio misurano gli inquinantiprevisti dalla normativa vigente e cioè SO2, NOX,NO2, PM10, PM2.5, BTEX e Ozono. Come previsto dal decreto MAP 55/02/2003 diautorizzazione alla costruzione e all’esercizio del-la centrale di Torrevaldaliga Nord, i dati del moni-toraggio della qualità dell’aria della zona sonodiffusi annualmente alla popolazione secondo ilformat concordato con il Ministero dell’Ambien-te e con l’ARPA Lazio. Per il 2011 è stato redatto ilrapporto CESI B2002480 cui si rimanda per i detta-gli. Va, inoltre, sottolineato che le misure realizza-te dalle centraline ARPA Lazio sono costante-mente disponibili alla popolazione (a livello gior-naliero) nel sito Internet dell’Agenzia (all’indirizzo:http://www.arpalazio.net/main/aria/sci/an-noincorso/rpgg.php?prov=RM), mentre quelledelle centraline della rete Enel sono co-stante-mente disponibili nel sito Internet del Consorzioper la gestione dell’Osservatorio Ambien-tale. Ilfatto che la diffusione al pubblico delle misure diqualità dell’aria della zona venga realizza-ta me-diante siti Internet è un preciso dettame della Co-munità Europea cui ci si deve attenere, consen-tendo al pubblico, agli amministratori pubblici,alle Forze dell’Ordine ed alla Magistra-tura un ac-cesso diretto all’informazione senza alcun tipo dimediazione da parte degli enti che gestiscono isistemi di monitoraggio. In figura è mostrata l’ubi-cazione delle diverse postazioni di monitoraggio,mentre nella Tab. a.3.0 vengono riportate le indi-cazioni di dettaglio della relativa dotazione stru-mentale. Va ricordato che la finalità principaledella rete ENEL è quella di monitorare la qualitàdell’aria della porzione di territorio in cui sonopossibili impatti diretti derivanti dal funzionamen-to della Centrale Enel di Torrevaldaliga Nord. Inrealtà si è potuto verificare che tale rete è in gra-do non solo di soddisfare questi requisiti, ma an-che di tenere sotto controllo gli impatti derivantidall’intero polo energetico e portuale presentenella zona che presenta una pluralità di sorgentidi potenziale impatto ambientale ed una com-plessa interrelazione tra le stesse.

Va subito segnalato che sia la rete ex-ENEL che lepostazioni della Rete Regionale di Qualità dell’A-ria presenti in zona hanno funzionato regolar-mente per tutto l’anno 2011. Comunque, anchenel 2011 la centralina originariamente posta aSanta Marinella è stata sostituita dalla centralinadi Santa Severa, che possiede le medesime ca-ratteristiche e significatività.Nei paragrafi seguenti viene illustrato lo stato del-la Qualità dell’Aria sulla base delle misure ottenu-te dai due sistemi di monitoraggio impiegandogli indicatori previsti per ciascun inquinante dalledisposizioni normative vigenti nell’anno 2011.

La normativa di riferimento

Il riferimento normativo per l’anno 2011 è costitui-to dal D.lgs. 155/2010 che ha recepito in sede na-zionale la Direttiva 2008/50/CE. Per quanto ri-guarda, invece, la normativa in vigore nel Lazio,e che quindi interessa il territorio di Civitavecchia,va poi ricordato anche il Piano di Risanamentodella Qualità dell’Aria della Regione Lazio, adot-tato dal Consiglio Regionale con deliberazione10 dicembre 2009, n. 66.

Analisi dei dati e confronto con i limiti di legge

Ossidi di Azoto

Nella tabella a.3.1 sono riportati i valori raccoltidalle stazioni relativamente agli ossidi di azoto. Inquesta elaborazione sono riportate anche le duepostazioni ARPA Lazio per un migliore confronto alivello di entità e di distribuzione spaziale dellaqualità dell’aria del comprensorio. Come si puònotare, i limiti di legge sono stati rispettati in tuttele centraline della rete ex-ENEL e della rete Regio-nale. Il valore massimo della concentrazione mediaannua di NO2 è stato rilevato nella postazione diCivitavecchia della Rete Regionale della qualitàdell’aria, seguita dalle postazioni di Tarquinia, daCampo dell’Oro, S. Severa e Monte Romano, sta-zioni che presentano una maggiore influenzadelle emissioni legate al traffico veicolare. Ano-malo è il valore riscontrato nella postazione di Tol-fa non spiegabile con le caratteristiche del sitoche ospita tale postazione. Si evidenzia inoltreche il valore riscontrato supera il limite di legge re-lativo alla protezione della vegetazione in unapostazione non rurale, pertanto tali dati possonoritenersi non rappresentativi, anche ai sensi dellanormativa applicabile. L’anomalia verrà ap-profondita nel corso del prossimo monitoraggio. Analizzando separatamente le postazioni prossi-me all’area urbana (da Aurelia, Fiumaretta, Tar-

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quinia, Faro, Civitavecchia) da quelle extraurba-ne (Monte Romano, S. Agostino, Campo dell’O-ro, San Gordiano, Allumiere, Allumiere Regione,S. Severa) si vede chiaramente una differenza ri-levante tra le concentrazioni medie delle duecategorie di stazioni.Il numero di superamenti del limite orario dei 200µg/m3 da non superare per più di 18 volte all’an-no è nullo per tutte le postazioni della rete ex-E-NEL e della rete regionale.Sulla base di tutto ciò, si può concludere che i limi-ti per la salute umana (il valore medio annuale edil numero di superi del valore limite) sono rispettatiin tutte le postazioni di misura presenti nel com-prensorio. Viceversa, si riscontra il superamentodel limite di protezione della vegetazione nellastazione urbana di Civitavecchia (in cui tale limi-te non può essere a rigore applicato) oltre al va-lore riscontrato nella stazione di Tolfa, che si ritie-ne essere un’anomalia strumentale.

Biossido di Zolfo

I parametri statistici della distribuzione dei valoridel biossido di zolfo riscontrati nel 2011 di tutte lepostazioni di misura presenti nel comprensorio so-no riportati nella tabella a.3.2 in cui sono statimessi a confronto con i limiti normativi vigenti pre-visti per questo inquinante. I valori misurati, sia in termini assoluti sia rispetto alvalore limite, sono bassi in tutte le postazioni. A livello spaziale i valori più elevati si riscontranonelle postazioni di Campo dell’Oro, di S. Agostinoe Aurelia. In linea generale, l’andamento tempo-rale delle concentrazioni di SO2, vista la sua mino-re emissione in atmosfera da grandi sorgenti dicombustione, è tipicamente collocato costan-temente su valori decisamente bassi o prossimialla soglia strumentale, mentre si rilevano picchidi concentrazione quando esistono condizionispecifiche locali (emissioni puntiformi di combu-stibili ad alto tenore di zolfo). Considerata la pe-culiarità di Civitavecchia che ha un’intensa atti-vità portuale commerciale e civile, la presenza divalori più elevati di SO2 nell’area urbana può es-sere correlata con l’utilizzo di gasolio sia per il traf-fico pesante sia per quello navale.

Particolato atmosferico PM10 e PM2.5

Per il particolato atmosferico la normativa haprogressivamente spostato l’attenzione, sia a li-vello comunitario che nazionale, dal particolato"totale" (PTS) al particolato fine PM10 e PM2.5 (cioèa quel particolato per il quale il 50% delle particel-le ha un diametro aerodinamico inferiore rispetti-vamente a 10 µm e a 2.5 µm). Il D.Lgs 155/2010 fis-sa ora i limiti per la media annua della concentra-

zione media giornaliera del PM10 e per il numerodi superamenti del valore di 50 µg/m3 della con-centrazione media giornaliera. Fissa inoltre un li-mite per il valore medio annuo (25 µg/m3) diPM2.5 da raggiungere entro il 2015. Nella tabella a.3.3 sono riportati gli indici statisticidi riferimento per il PM10 ricavati dalle misure rea-lizzate in tutte le postazioni della rete regionale edella rete ex-ENEL presenti nel comprensorio.Come si può notare, la variabilità tra la concen-trazione media annua di PM10 riscontrata tra lediverse postazioni di misura è contenuta. Anchese il valore massimo di concentrazione mediaannua lo si riscontra nella postazione di Civita-vecchia, come si può notare tale parametronon supera mai il valore massimo previsto dallanorma. Per quanto riguarda il numero di superidel valore di 50 µg/m3, si può notare come in nes-suna delle postazioni del comprensorio sia supe-rato il limite massimo consentito dalla norma(35). La buona omogeneità delle concentrazio-ni medie di PM10 ed il livello abbastanza contenu-to riscontrato nelle diverse postazioni indica chenella zona del comprensorio di Civitavecchia visono condizioni territoriali e meteorologiche checonsentono una buona dispersione del PM10 sututto il territorio influenzando positivamente laqualità dell’aria.Per quanto riguarda invece il PM2.5, si noti come almomento tale inquinante sia misurato da tre sta-zioni della rete ex-ENEL. In particolare la concen-trazione media annua di PM2.5 riscontrata nellestazioni di Aurelia, Faro e Allumiere vale rispettiva-mente 11.3, 12.9 e 13.5 µg/m3, valori ben lontanidal limite previsto dalla norma per l’anno 2015.

a.4 Le campagne di biomonitoraggio sulle specievegetali

Il piano di biomonitoraggio della qualità dell’aria,previsto nel decreto DEC/VIA/680 dello04.11.2003 VIA, così come approvato nel 2007 dalComitato di Controllo, prevedeva l’installazionedi una rete di biomonitoraggio e lo svolgimento dicampagne suddivise secondo due fasi tempora-li: una “fase pre-operazionale”, negli anni 2007 e2008, per definire la situazione di riferimento inizia-le della qualità dell’aria e una “fase operaziona-le” per valutare la qualità dell’aria dall’entrata inesercizio delle tre sezioni della centrale.In relazione agli adempimenti indicati nel dettopiano, Enel Produzione S.p.A. ha pertanto prov-veduto ad installare la rete e a rilevare la situazio-ne ante operam. Gli esiti di tali rilevamenti sonostati esaminati dalla Commissione Tecnica di Ve-rifica dell’Impatto Ambientale V.I.A. e V.A.S. delMinistero dell’Ambiente che si è espressa con pa-rere n. 636 del 18.02.2011.

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Sulla base di tale parere, il Ministero, con determi-na n. DVA-2011-0007723 del 31.03.2011, si è e-spresso positivamente in merito alle attività fin lìeffettuate dall’Enel indicando, comunque, lanecessità di implementare l’attività attraverso lapresentazione della documentazione attestantegli esiti dei monitoraggi svolti secondo le scaden-ze prefissate. In particolare per i licheni è stataprevista la presentazione dei risultati dopo dueanni e dopo cinque anni dall’entrata in esercizio,e per le specie arboree dopo un anno e dopodue anni dall’entrata in esercizio della centrale.Allo stato, risulta, da informazioni da parte dellaSocietà che le campagne sono proseguite pertutto il 2012 e proseguiranno almeno fino al 2015:gli esiti di tali campagne verranno riportati, nonappena validati e disponibili, nelle prossime edi-zioni di questo Report.

a.5 Gli effetti della movimentazionedi materiali pulverulenti

Con Decreto n. 55/02/2012 PR il Ministero delloSviluppo Economico – Dipartimento per l’ener-gia – Direzione Generale per l’energia nucleare,le energie rinnovabili e l’efficienza energetica –ha assentito alla prosecuzione della movimenta-zione del materiale pulverulento secondo il Pianotransitorio di gestione assentito con nota DSA-2009-0014378 del 9 giugno 2012, di cui al provve-dimento del Ministero dello Sviluppo Economicon. 55/02/2009 PR del 9 giugno 2009 nel rispetto ditutte le prescrizioni previste, fino all’espletamen-to della procedura di valutazione dell’assogget-tabilità a VIA (ex art. 20 del D.Lgs n. 152/2006 ess.mm.ii.), il cui perfezionamento è avvenuto il 15ottobre 2012, con l’emanazione del provvedi-mento di esclusione dalla procedura di Valuta-zione di impatto ambientale, prot. DVA-2012-24726.A fine aprile, con prot. 19912 del 24/4/12, Enel hatrasmesso il rapporto CESI n. B1024866, che ana-lizza su base annua l’esito delle quattro campa-gne sperimentali di caratterizzazione fluodinami-ca dei domes A e B di stoccaggio del carbonesvolte nel 2011, che approfondisce quanto già ri-portato nelle precedenti relazioni stagionali me-diante la valutazione modellistica delle ricadutesulla qualità dell’aria ambiente delle emissioni sti-mate e il confronto dei livelli di PM10 rilevato in a-ree interne ed esterne all’impianto, al fine di unavalutazione complessiva del comportamentodei carbonili al variare delle condizioni climati-che ed operative. ISPRA con lettera prot. 38287del 11 ottobre 2012, in merito ai suddetti risultatidello studio, ha evidenziato che:• in termini di qualità dell’aria ambiente su base

annua, la concentrazione media annua di

PM10 nelle aree esterne all’impianto, associataalle emissioni dei due Dome, è trascurabile;

• in termini di qualità dell’aria ambiente su basegiornaliera, la concentrazione massima giorna-liera di PM10 nelle aree esterne all’impianto, as-sociata alle emissioni dei due Dome, è altresìtrascurabile.

È stato comunque segnalato che nelle aree al-l’interno del perimetro dello stabilimento, conparticolare riferimento a quelle ubicate nelle im-mediate vicinanze dei due Dome, lo studio CESIevidenzia effetti di ricaduta le cui valutazioni pre-scindono da competenze specificatamenteambientali, ma comportano approfondimenti inmerito alla salubrità dei luoghi di lavoro nonchéalla rilevanza, ai fini della tutela della salute, diparticolari esposizioni e condizioni di lavoro. In relazione al monitoraggio delle eventuali fuo-riuscite di gesso e calcare dai depositi di stoccag-gio il gestore ha trasmesso con lettera del 30 luglio2012, prot. 36568 la revisione della procedura emodalità di campionamento individuata al finedi avvalorare la rappresentatività della metodo-logia di indagine, in recepimento delle osserva-zioni formulate dall’Istituto Superiore di Sanità.

a.5.1: I controlli effettuati dalle centraline ARPALazio nell’area del pontile e delle banchine

Come prescritto dal decreto MAP 55/02/2003,nell’area del molo della Centrale di Torrevaldali-ga Nord, sono state attivate, secondo intese conARPA Lazio, una postazione di monitoraggio di in-quinanti convenzionali (nel seguito indicata co-me “C.le TVN Pontile”), collocata alla base delpontile di attracco delle navi carboniere, e dueulteriori postazioni nell’area di banchina, una inprossimità dello scaricatore del carbone lato ma-re (“CSU1”), l’altra in prossimità di quello latomonte (“CSU2”) attrezzate con un polverometrociascuna per il monitoraggio del solo PM10. Talipostazioni sono dedicate alla sorveglianza dellaqualità dell’aria in un luogo di lavoro e devonoquindi fare riferimento ai pertinenti limiti di esposi-zione professionale. Nella presente discussione èparso opportuno utilizzare anche i dati prodottida tali postazioni come ulteriore contributo allavalutazione della qualità dell’aria ambiente,sebbene ciò non sia il loro scopo principale. Quidi seguito vengono riassunti i risultati ottenutinell’anno 2011

Sintesi dei risultati ottenuti

Nel seguito sono stati considerati gli andamentidelle medie giornaliere rilevati trimestralmente

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nel corso dell’anno con la stessa rappresentazio-ne richiesta dall’ARPA Lazio ed in particolare: • il valore medio giornaliero del biossido di zolfo

(SO2) e del biossido di azoto (NO2) con i rispettivivalori orari minimo e massimo riscontrati nellagiornata;

• il valore medio giornaliero del PM10 oltre, la do-ve disponibili i valori orari, sono stati consideratii valori orari minimo e massimo riscontrati nellagiornata. All’interno di questo intervallo, al finedi valutare le condizioni presenti nei diversi turnilavorativi, sono stati considerati anche i valorimedi delle otto ore costituenti ciascuno dei treturni (1-8, 9-16,17-24).

• il valore medio giornaliero del tonnellaggiomovimentato, che indica la presenza di navialla banchina e delle relative operazioni discarico per carbone, calcare e gesso e caricoper ceneri.

Biossido di zolfo e biossido di azoto al Pontile

La SO2 si mantiene regolarmente, con solo qual-che eccezione, su valori molto bassi e con bassavariabilità, mentre l’NO2 presenta rialzi più o me-no regolari ed una elevata variabilità. Non si de-notano, però, associazioni particolari con le atti-vità di scarico/carico.

Polveri al Pontile

Le concentrazioni di PM10 misurate nel primo tri-mestre dell’anno 2011 sono più alte di quelle ri-scontrate nelle altre stazioni della rete ex-ENEL edella rete di monitoraggio regionale e comun-que ben al di sotto dei limiti di legge, ma bisognatener presente che nel corso del 2011 non eranoancora terminate le attività di cantierizzazionenella zona del Pontile e che l’area è da conside-rarsi ambiente di lavoro. Da Aprile in poi i valori sisono mantenuti leggermente inferiori. Dall’analisi di correlazione effettuata tra la con-centrazione delle polveri e i dati di movimenta-zione del carbone in banchina si nota come nonsia evidente una correlazione tra la movimenta-zione del carbone e le concentrazioni di partico-lato rilevato. Va inoltre ricordato come la posizio-ne di questa stazione di misura sia inevitabilmen-te perturbata dalla presenza di spray marino de-rivante naturalmente dal moto ondoso del mare.

Polveri sugli scaricatori

Le misure di PM10 nell’area delle banchine sonopreviste per il controllo della polverosità nelle fasidi scarico del carbone dalla nave, sempre con ri-ferimento all’ambiente di lavoro. Per questo sco-po si impiegano, oltre alla già citata postazionealla base del pontile di attracco delle navi carbo-

niere, anche due polverometri (postazioni CSU1e CSU2) posti sul ballatoio antistante il containerdi distribuzione dell’alimentazione di ciascunodei due scaricatori che viene a trovarsi di frontealla nave durante lo scarico. L’altezza di misura èdi circa 18 m. Entrambi i polverometri sono in fun-zionamento continuo ed effettuano una misura i-stantanea, con registrazione della media oraria. Per valutare la situazione in questo sito, sono staticonsiderati, per le due postazioni degli scaricato-ri, gli andamenti del PM10, relativi all’intero anno2011, unitamente al valore medio giornaliero deltonnellaggio movimentato per i giorni di attrac-co delle navi (trasporto di carbone, gesso, cenerie calcare). Dall’analisi delle misure risulta che l’andamentodelle concentrazioni nei turni di lavoro non evi-denzia una particolare sistematicità di valori me-di più elevati in un turno specifico, ma, sia per C-SU1 che per CSU2 si evidenzia una maggiore va-riabilità per il turno del mattino (1-8). Inoltre dall’a-nalisi di correlazione effettuata non risulta evi-dente una correlazione significativa tra la con-centrazione delle polveri e i dati di movimenta-zione del carbone in banchina.

Confronti con i limiti di legge

Qui di seguito, vengono riportati i valori della con-centrazione media per gli inquinanti gassosi rile-vati nella postazione situata nell’area del pontiledella Centrale di Torrevaldaliga Nord. Questa po-stazione, infatti, oltre a rilevare le condizioni del-l’ambiente di lavoro, risulta ovviamente interes-sante per poter verificare quanto la situazione diinquinamento entro la centrale si discosta dallaqualità dell’aria della zona circostante al di fuoridel luogo di lavoro.Il valore della media annua di NO2 (15.8 µg/m3) ri-sulta ben al di sotto del linite previsto dalla normaper l’ambiente in generale e non si riscontranosuperi del valore limite di 200 µg/m3. Va notatoche tutto ciò è confrontabile con gli analoghi va-lori registrati dalle stazioni della rete ex-ENEL e del-la rete di monitoraggio regionale e rimangono aldi sotto dei limiti ambientali. Il fatto che le con-centrazioni medie al molo degli ossidi di azoto ri-sultino inferiori a quelle dell’ambiente urbano èmolto probabilmente da attribuire alle maggioriinfluenze del traffico veicolare che insistono suqueste ultime. Anche per quanto riguarda il bios-sido di zolfo si ha che le concentrazioni medie alpontile risultano allineate con quelle delle posta-zioni urbane: anche qui è infatti presente trafficopesante all’interno dell’impianto e traffico nava-le. Non è stato riscontrato alcun superamento deivalori limite di legge. Le concentrazioni mediedegli inquinanti gassosi considerati, calcolate

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con riferimento ai valori limite ambientali, riman-gono poi così ampiamente inferiori ai valori limitedi esposizione professionale nelle otto ore (TWA) oper brevi periodi (STEL o ceiling) da far ragione-volmente ritenere che anche i calcoli specificidiano la medesima conferma. Le misure di PM10 nell’area delle banchine sonopreviste per il controllo della polverosità nelle fasidi scarico del carbone dalla nave, sempre con ri-ferimento all’ambiente di lavoro. Per questo sco-po si impiegano, oltre alla già citata postazionealla base del pontile di attracco delle navi carbo-niere, anche due polverometri già citati (posta-zioni CSU1 e CSU2) posti sul ballatoio antistante ilcontainer di distribuzione dell’alimentazione diciascuno dei due scaricatori che viene a trovarsidi fronte alla nave durante lo scarico. Come vie-ne richiesto da ARPA Lazio, si sono considerati ivalori orari rilevati da queste postazioni anchecome indicatori della qualità dell’aria di un am-biente esterno. Nell’anno 2011 la postazione alla base del ponti-le ha registrato una concentrazione media an-nua pari a 39 µg/m3, mentre le due postazioni C-SU1 e CSU2 hanno registrato rispettivamente 24.5e 27.0 µg/m3. Come per gli inquinanti gassosi, an-che per le polveri PM10 i valori medi determinatinell’area del molo e delle banchine sono con-frontabili con gli analoghi valori delle postazionidelle reti di monitoraggio operative nel com-prensorio di Civitavecchia se non superiori nelcaso della postazione del pontile e comunquesempre molto inferiori ai riferimenti relativi alle a-ree di lavoro. Si evidenzia inoltre che il valore an-nuale del PM10 nell’area del molo è stato influen-zato dai lavori civili di fondazione, underground edi viabilità che si sono svolti fino a dicembre 2011in prossimità della banchina secondaria. Anche per quanto riguarda le attività di scaricodel carbone non si evidenziano incrementi di PM10

legati a questa attività. Mentre il valore medio alsuolo della postazione del pontile è più elevato diquelli riscontrati presso le postazioni del compren-sorio di Civitavecchia, le concentrazioni rilevatedai polverometri sugli scaricatori, a 18 metri daterra, sono invece in linea con le concentrazionimedie ambientali e ciò potrebbe essere un indiziodi un avvenuto confinamento della polverositàad un’area limitata in prossimità del suolo da con-fermare nel corso dei futuri monitoraggi.

a.6 La limitazione dei flussi di massa CO2

In relazione alla verifica delle quote di anidridecarbonica la fonte ufficiale a livello europeo e' ilsito CTL (Community Transaction Log) della CE o-ve sono riportati i dati di emissione di tutti gli im-pianti europei soggetti alla direttiva EU-ETS

EC/2003/87. In particolare per ogni anno dal 2005vi sono riportate le emissioni verificate. Le più re-centi sono quelle del 2011 verificate e approvate(Compliance) entro il 30 aprile 2012. In relazionealla centrale Torrevaldaliga Nord, dal sito CTL ri-sulta la corrispondenza tra Allowances surrende-red (quote restituite) e Verified emissions (Emissio-ni verificate) per tutti gli anni registrati. La tabella a.7.1 confronta le emissioni (espresse intonnellate) di anidride carbonica dichiarate daENEL SPA Centrale di Torrevaldaliga Nord al regi-stro nazionale INES/PRTR, con riferimento agli an-ni 2005/2012 con i dati relativi alle emissioni verifi-cate e registrate sul sito CTS per lo stesso periodo.Da notare la corrispondenza tra i valori dei dueregistri, con l’esclusione del periodo 2006-2008quando le centrale era in fase di ristrutturazione ele soglie fissate dal registro PRTR non obbligavanoil gestore alla trasmissione dei dati. A fini informa-tivi e statistici può essere qui utile indicare che ivalori di emissioni dichiarate registrati dal PRT pergli anni 2002-2004 (dati che invece non sono pre-senti nel sito CTS) sono – rispettivamente –7338833, 7549118 e 4338296 tonnellate l’anno.Si noti che i volumi delle emissioni vengono cumu-lati per il periodo 2008-2012, come da piano dimonitoraggio presentato dal gestore. Pertanto ilvalore relativo all’anno 2011 comprende anchele quote relative al 2009 e 2010.

b. La qualità delle acque

b.1 La campagna per il recupero e reinserimentodella Posidonia oceanica

Altra prescrizione prevista dal decreto DEC/VIA/680 è quella relativa al recupero e reinserimentodella Posidonia Oceanica e al piano di campa-gne di biomonitoraggio della qualità dell’aria.Il suddetto decreto prevedeva l’istituzione daparte del Ministero dell’Ambiente e della Tuteladel Territorio di un Comitato di Controllo con lafunzione di verificare l’adeguatezza degli “ela-borati di dettaglio relativi agli interventi di control-lo ambientale, compensazione e piani di gestio-ne” tra i quali erano compresi anche i piani per ilrecupero e reinserimento della Posidonia Ocea-nica. Il Comitato di Controllo, istituito conGAB/DEC/521/2004 del 30.04.2004 ed operativofino al mese di luglio 2007, ha valutato positiva-mente il piano del recupero e reinserimento diPosidonia oceanica anche sulla base delle cam-pagne di monitoraggio effettuate a partire dalmarzo 2005 fino al settembre 2006. Ciò premessoed in relazione agli adempimenti indicati nei dettipiani, la Società Enel Produzione S.p.A. ha prov-veduto ad eseguire ulteriori campagne di moni-toraggio per il periodo successivo al settembre

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2006. La documentazione relativa a tali attività,al fine delle valutazioni del caso, è stata trasmes-sa dalla scrivente alla Commissione Tecnica diVerifica dell’Impatto Ambientale V.I.A. e V.A.S. In data 31.03.2011 con provvedimento DVA-2011-7723 il Ministero dell’Ambiente, sulla basedel parere n. 636 del 18.02.2011, espresso al ri-guardo dalla Commissione Tecnica di Verificadell’Impatto Ambientale V.I.A. e V.A.S., ha ritenu-to di “valutare positivamente lo svolgimento dellecampagne di monitoraggio della Posidonia O-ceanica, effettuate dalla chiusura delle attivitàdel Comitato di Controllo fino al marzo 2010, rac-comandando al Proponente di dare ulteriore se-guito ai risultati del progetto attraverso opportu-ne campagne periodiche di monitoraggio”. In data 30.01.2013 l’Enel ha informato di avereavviato la redazione del nuovo piano che defini-sce le ulteriori campagne che si prevede avran-no corso nel 2013.

b.2 Il monitoraggio dell’ambiente marino

Il decreto VIA ha fatte proprie anche le prescrizio-ni indicate dalla Regione Lazio tra queste quellache prevede che venga effettuato il “Monito-raggio dell’ambiente marino antistante la cen-trale, per quanto riguarda l’inquinamento chimi-co-fisico derivante dall’esercizio della centrale odalle attività ad esso connesse, e l’inquinamentotermico connesso allo scarico a mare delle ac-que di processo”. Il piano relativo al monitorag-gio marino è stato oggetto di esame da parte delComitato di controllo. Il Piano approvato, oltre al-le modalità del monitoraggio, prevedeva l’e-stensione delle attività per un periodo dal 2003 al2007. In ottemperanza a tale prescrizione, EnelSpA ha, pertanto, condotto le campagne di mo-nitoraggio non limitandosi al periodo previsto dalpiano (2003-2007), ma continuando anche oltretale periodo. La documentazione allo stato mes-sa a disposizione degli Enti dall’Enel riguarda in-fatti le campagne effettuate fino a tutto il 2011. Inparticolare, con nota prot.11994 del 12/03/2012Enel ha trasmesso rapporto finale a conclusionedel monitoraggio marino effettuato nel periodo2009-2011 nel tratto di mare antistante la centra-le compreso tra punta S.Agostino e Capo Linaroal fine di valutare gli effetti relativi allo scarico ter-mico dell’impianto. Allo stato attuale non si evi-denziano significativi effetti che possano essereattribuibili al refluo termico dell’impianto. Risultache i monitoraggi sono continuati anche per tut-to il 2012 per di completare la valutazioni sullo sta-to complessivo dell’ecosistema marino e che abreve saranno resi disponibili i relativi dati. Relati-vamente all’insieme dei dati rilevati è in corso at-tualmente una valutazione da parte del Ministe-

ro dell’ambiente e della tutela del territorio e delmare: gli esiti di tali monitoraggi verranno riporta-ti, non appena validati e disponibili, nelle prossi-me edizioni di questo Report.

b.3 Il monitoraggio degli scarichi in mare

In data 21/11/11, l’ARPA Lazio ha effettuato so-pralluoghi presso la centrale TVN per il campio-namento degli scarichi di acque reflue, di sup-porto all’ISPRA. Sono stati prelevati tre campionidi acque di raffreddamento, ai punti di campio-namento individuati con le sigle B-GR 2, B-GR 3 eB-GR 4, in corrispondenza dei canali di scarico eprima che le acque confluiscano al Mar Tirreno.In data 21/11/12, l’ARPA Lazio ha effettuato so-pralluoghi presso la centrale TVN per il campio-namento degli scarichi di acque reflue, di sup-porto all’ISPRA. Sono stati prelevati tre campionidi acque di raffreddamento, ai punti di campio-namento individuati con le sigle B-GR 2, B-GR 3 eB-GR 4, in corrispondenza dei canali di scarico eprima che le acque confluiscano al Mar Tirreno.In entrambi i casi, dall’analisi dei campioni è risul-tato il rispetto dei valori limiti fissati dalla normati-va vigente (Tabella 3, Allegato 5, Parte III DLgs152/2006 e s.m.i.).

c. La qualità del territorio

c.1 L’indagine sul rumore prodotto dalla centrale

La pronuncia positiva di compatibilità ambienta-le in merito al progetto di conversione a carbonedella centrale ENEL di Torrevaldaliga Nord (e-spressa col decreto DEC/VIA/680 del 04.11.2003)era condizionata al rispetto di specifiche prescri-zioni, tra le quali quella che prevede la presenta-zione di un progetto di dettaglio finalizzato a con-tenere i livelli sonori entro i limiti di zonizzazione a-custica vigenti nel Comune di Civitavecchia.Il suddetto decreto prevedeva che alla verificadell’adeguatezza degli elaborati relativi al sopradetto progetto e all’individuazione di eventualiulteriori modalità di controllo in corso d’operaprovvedesse un Comitato di controllo al tal fine i-stituito dal Ministero dell’Ambiente e della Tuteladel Territorio.Il progetto relativo agli interventi di abbattimentodel rumore è stato, pertanto, esaminato e ritenu-to idoneo dal detto Comitato, come da verbaledel 26.07.2007 conclusivo delle attività istruttoriedel Comitato medesimo. In particolare il Comita-to ha ritenuto opportuno coinvolgere l’ISPRA (al-lora APAT) per le campagne di misura per la verifi-ca dl rispetto dei limiti assoluti e differenziali previstidalle norme.

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L’Enel ha inviato i risultati della campagna di ca-ratterizzazione post-operam del rumore ambien-tale, effettuata nel maggio 2011, con il coinvolgi-mento di ISPRA. La documentazione è stata tra-smessa alla Commissione Tecnica di Valutazionedell’Impatto Ambientale VIA-VAS in data01.12.2011.Per quanto di competenza dell’ISPRA, le relazionitecniche conclusive dei monitoraggi, a firma ditecnico competente in acustica, hanno eviden-ziato valutazioni positive rispetto ai limiti previstisia per le emissioni sia per le immissioni assolutepresso i ricettori. Con il provvedimento DVA-2012-2385 del31.01.2012 il Ministero dell’ambiente e della tute-la del territorio e del mare ha determinato l’avve-nuta ottemperanza della prescrizione in questio-ne, avendo al riguardo acquisito il parere n. 813del 25.11.2011 della Commissione tecnica di veri-fica dell’impatto ambientale VIA/VAS, relativoad una ricognizione dello stato di attuazione del-le prescrizioni del decreto VIA n. 680 del06.12.2003, dal quale risultavano non esserci a-dempimenti residui relativamente alla “Progetta-zione di interventi di abbattimento del rumore”.Successivamente al detto provvedimento per-venivano le osservazioni e valutazioni dell’ISPRA“in merito alla campagna di misura per la verificadel rispetto dei limiti assoluti e differenziali previstidalle norme”. Relativamente a tali valutazioni laCommissione Tecnica di verifica dell’impattoambientale VIA/VAS con parere n. n. 893 del16.03.2012, nel sottolineare che “è in corso di i-struttoria il rinnovo dell’AIA per l’impianto, oveverrà definita la frequenza temporale del monito-raggio sul clima acustico”, ha fornito le conside-razioni di seguito riportate:- limiti di immissione: “per quanto riguarda i rilievi

del rumore ambientale condotti in prossimità dipotenziali ricettori situati nell’intorno dell’areadella centrale ENEL (punti P01, P02, P03, P04,P05), si rileva un generale rispetto dei limiti asso-luti di immissione dettati dalla zonizzazione acu-stica del Comune di Civitavecchia, sia nel pe-riodo diurno e sia in quello notturno”;

- limiti di emissione: “dall’analisi dei dati si evinceun rispetto dei limiti di emissione diurni e notturni.Si suggerisce di ampliare il tempo di misurazioneper una maggiore rappresentatività del feno-meno acustico indagato. Per i prossimi monito-raggi si suggerisce di verificare, eventualmente, anche mediante una stima tramite modello, i li-miti anche in corrispondenza dei ricettori limitrofialla centrale magari in corrispondenza dei puntiscelti per la verifica dei limiti di immissione (P01,P02, P03, P04, P05)”;

- limite differenziale: “si assiste ad una diminuzio-ne del livello di rumore ambientale dopo la tra-sformazione da CTE ad olio combustibile a CTE a

carbone. Per confermare tali risultati occorreche nella prossima campagna venga effettua-ta una stima, mediante modello di simulazione,dei livelli differenziali in corrispondenza dei ricet-tori individuati nella campagna di monitorag-gio, prevedendo eventuali misurazioni di verifi-ca in prossimità delle abitazioni ritenute critichee considerando il livello di rumore residuo(im-pianti presenti prima della trasformazione a car-bone che non hanno subito modifiche, sorgentinon Enel, ecc.)”.

Quanto sopra è stato, pertanto, comunicato connota DVA-2012-0010958 del 08.05.2012 dal Mini-stero dell’ambiente all’Enel e alle Amministrazio-ni interessate, per opportuna integrazione delledeterminazioni già assunte con il sopra citatoprovvedimento DVA-2012-2385 del 31.01.2012.

c.2 La realizzazione di “parco dei serbatoi”,pista ciclabile e porticciolo

Altra prescrizione prevista dal decretoDEC/VIA/680 del 04.11.2003, è quella che preve-de la presentazione di una serie di progetti di ca-rattere compensativo tra cui la realizzazione del“Parco dei serbatoi”, della pista ciclabile e delporticciolo da diporto.Il suddetto decreto prevedeva che alla verificadell’adeguatezza degli elaborati relativi a taliprogetti e all’individuazione di eventuali ulteriorimodalità di controllo in corso d’opera provve-desse un Comitato di controllo al tal fine istituitodal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Ter-ritorio. Il progetto preliminare relativo alla siste-mazione a verde del Parco serbatoi e della pistaciclabile è stato, pertanto, esaminato e ritenuto i-doneo dal Comitato. Enel in data 28.06.2011 haprovveduto ad inviare la documentazione pro-gettuale, che è stata trasmessa alla Commissio-ne Tecnica di Valutazione dell’Impatto Ambien-tale VIA-VAS in data 28.07.2011.Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Terri-torio e del Mare, ha acquisito il parere n. 826 del02.12.2011, espresso al riguardo dalla Commissio-ne Tecnica di Verifica dell’Impatto AmbientaleV.I.A. e V.A.S., il quale ritiene “Che la documenta-zione progettuale presentata dal Proponente,con gli aggiornamenti esposti in tabella, e relati-va alla realizzazione di un parco serbatoi e unapista ciclabile sia coerente con quanto previstodalla specifica prescrizione di cui al decreto dicompatibilità ambientale DEC/VIA/680 del06/11/2003”. Il Ministero dell’Ambiente, con notadel 07.02.2012 prot. DVA-2012-0002789 esprime-va le proprie determinazioni in ordine alla realiz-zazione del “Parco Serbatoi” raccomandando,quindi, all’Enel di attivarsi per un rapido avvio dei

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lavori, attenendosi al crono programma allegatoalla documentazione di progetto e quindi entro ilprimo trimestre del corrente anno 2012. Successivamente, a fronte dell’impugnazione in-nanzi al TAR Lazio di detto provvedimento del07.02.2012 da parte del Comune di Civitavec-chia, considerate che tra le motivazioni delladetta impugnazione erano prospettante proble-matiche afferenti la tutela della salute e della si-curezza dei soggetti fruitori del parco, il Ministeroha ritenuto di acquisire ulteriori valutazioni daparte della Commissione Tecnica di Verifica del-l’Impatto Ambientale VIA e VAS.Sulla base delle valutazioni della Commissione, e-spresse con pareri n. 982 del 06.07.2012 e n. 1099del 30.11.2012, il Ministero con nota prot. DVA-2013-0001735 del 22.01.2013 ha comunicato leproprie complessive valutazioni in ordine alla va-lenza della prescrizione del decreto VIA inerentela realizzazione del “Parco Serbatoi”, disponen-do di conseguenza le specifiche modalità di ot-temperanza della prescrizione medesima. Con tale provvedimento il Ministero chiarisceche la prescrizione di cui trattasi riveste un doppioprofilo ovvero quello della “compensazione am-bientale” e quello della “compensazione socioeconomica”, quest’ultima legata alla fruizionepubblica dell’area e alla realizzazione della pistaciclabile; tuttavia, delle due quella preminente èquella ambientale, concernente la realizzazionedell’opera a verde.In ragione di tale assunto con il provvedimentocitato il Ministero dispone quanto di seguito sinte-ticamente riportato:- recupero a verde dell’intera area liberata dai

serbatoi e l’inibizione di tale area alla pubblicafruizione, previa realizzazione di un’indagineper accertare il livello delle concentrazioni so-glia di contaminazione (CSC) in relazione alsuolo, al sottosuolo e alla falde acquifere in re-lazione alla destinazione d’uso;

- la rimodulazione d’intesa con il Comune di Civi-tavecchia degli interventi già previsti nel pro-getto del “Parco Serbatoi” aventi carattere di“compensazione socio-economica” da realiz-zare in aree diverse da quelle di pertinenza del-la centrale.

Si evidenzia che con tale provvedimento il Mini-stero stabilisce oltre alle modalità anche i tempiper l’ottemperanza della prescrizione indicandoun termine di sessanta giorni per l’avvio dei lavoridi recupero a verde dell’area.Per quanto riguarda il porticciolo da diporto, ilprogetto preliminare è stato a suo tempo esami-nato dal già citato Comitato di Controllo che loaveva ritenuto “sostanzialmente adeguato, fat-te salve tutte le autorizzazioni, pareri e nulla ostaprevisti dalla normativa vigente per la realizzazio-

ne dell’opera”. Tuttavia, perplessità sull’attuabi-lità dello stesso venivano già sollevate nel marzodel 2006 dall’Autorità Portuale in quanto il pro-getto non risultava coerente con le linee di svilup-po del nuovo Piano Regolatore Portuale. Proble-matiche relative alla possibilità di dar corso alprogetto venivano successivamente evidenzia-te anche dalla Capitaneria di Porto che con no-ta n. 02.02.34/12603 del 26.07.2010 esprimeva unparere non favorevole in merito all’opera man-cando la localizzazione prescelta “dei requisitiminimi di sicurezza per i diportisti”.Date le posizioni assunte dalle Autorità Maritti-me, il Ministero dell’Ambiente nel febbraio 2011ha chiesto all’Enel quali iniziative intendesse in-traprendere al fine di ottemperare alla prescri-zione in questione. Al riguardo evidenziava che“nel caso di assoluta impossibilità a realizzare ildetto porticciolo, così come da progetto, a suotempo approvato dal Comitato di Controllo, do-vranno essere individuati interventi, di ugualevalore dal punto di vista della compensazioneambientale, atti ad ottemperare alla prescrizio-ne di cui trattasi”.Di conseguenza l’Enel ha presentato al Ministeroalcuni elaborati, relativi ad una proposta alterna-tiva a quella esaminata nel 2006, prevedendo larealizzazione di un porticciolo in una darsena po-sta all’estremità nord del lungomare di Civita-vecchia antistante Corso Garibaldi e immedia-tamente a sud del Forte Michelangelo. Dovendoil Ministero esprimersi in merito alla coerenza diquesta nuova proposta dell’Enel anche dal pun-to di vista della compensazione ambientale, indata 21 febbraio 2012 è stato chiesta alle Ammi-nistrazioni interessate una valutazione in ordinealla fattibilità della stessa. Atteso il silenzio delle varie Amministrazioni inter-pellate sull’argomento, il Ministero dell’Ambientead ottobre 2012 ha chiesto alla CommissioneTecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale V.I.A.e V.A.S. di procedere all’individuazione di unanuova prescrizione di pari valenza socio ambien-tale e che risponda anche a requisiti di fattibilitàe che impegni la Società ad una rapida ed effi-cace realizzazione.

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d.1 Studio di coorte dei residenti nel comunedi Civitavecchia nel periodo 2004-2011:Analisi della mortalità per quartiere

Introduzione

Le aree inquinate o a rischio ambientale sono daanni monitorate e studiate sia dal punto di vistaambientale sia per quanto riguarda la salute del-la popolazione ivi residente. L’epidemiologiaambientale si pone l’obiettivo di indagare la rela-zione tra inquinamento e possibili effetti sulla salu-te della popolazione (mortalità, ospedalizzazio-ne, incidenza di tumori etc.). A tal fine lo studio dicoorte residenziale è certamente il disegno distudio epidemiologico più adatto. Questo, infat-ti, permette di valutare gli effetti a lungo terminedell’esposizione ambientale e di stimare il tempoesatto in cui ogni soggetto è stato a rischio di svi-luppare l’evento in studio (tempo-persona). Glielementi necessari per poter condurre questo ti-po di studio sono l’arruolamento di una coorte dipopolazione, la definizione dell’esposizione am-bientale sulla base della residenza di ogni indivi-duo e l’individuazione e il controllo di una serie difattori, detti confondenti, che potrebbero distor-cere l’associazione che si sta indagando.Gli studi ad oggi disponibili nell’area di Civitavec-chia (1-5) sono stati condotti con un approccio e-cologico: le stime di rischio riportate sono statecalcolate utilizzando i dati provenienti dai sistemiinformativi sanitari (archivi regionali della morta-lità e delle ospedalizzazioni) e usando come de-nominatori i residenti al 1 gennaio di ciascun an-no forniti dall’ISTAT. I risultati, quindi, non potevanotenere conto dei flussi migratori, delle cancella-zioni per decesso e delle iscrizioni per nascita chenormalmente si verificano nelle popolazioni nelcorso di un anno. Gli studi recentemente condot-ti dal Dipartimento di Epidemiologia del serviziosanitario regionale del Lazio in aree a forte pres-sione ambientale (6,7) hanno dimostrato la possi-bilità di ricorrere a metodologie innovative attra-verso l’arruolamento e il follow-up di coorti resi-denziali di popolazione costruite su base anagra-fica. Il disegno epidemiologico di coorte tieneconto, nel calcolo dei tassi, delle modifiche neldenominatore e permette di attribuire ad ogni in-dividuo caratteristiche di esposizione individuale,come la esposizione ambientale, l’occupazione,lo stato socioeconomico. Soprattutto lo stato so-cioeconomico è una caratteristica dell’indivi-

duo di particolare interesse negli studi epidemio-logici perché sono state documentate importan-ti differenze di salute a seconda del livello socia-le, con una generale tendenza al peggioramen-to degli indici di mortalità e morbosità per le po-polazioni più deprivate. Gli indici di deprivazionesono misure multidimensionali dello svantaggio esono solitamente calcolate su aggregati definitisu base geografica. A condizione che il livello diaggregazione scelto sia molto piccolo, ad esem-pio la sezione di censimento, gli indici così ottenu-ti possono essere riferiti ai singoli soggetti appar-tenenti alle unità di aggregazione (8).Lo studio di coorte viene comunemente utilizzatoin epidemiologia per l’analisi degli effetti di salutedi potenziali fattori di rischio, quali la residenza inun territorio nel quali siano presenti fonti poten-zialmente inquinanti (industrie, porti, strade ad al-to traffico). Questo tipo di disegno epidemiologi-co permette di stimare il tempo esatto in cui ognisoggetto è stato a rischio di sviluppare l’evento instudio (tempo-persona), consentendo una stimadei rischi per la popolazione oggetto degli inda-gine non affetta da tale distorsione. Con queste premesse, nell’area di Civitavecchiaè stato avviato uno studio di coorte a partire daidati anagrafici dell’anno 2004, primo anno per ilquale il comune di Civitavecchia ha potuto forni-te dati di popolazione completi. Si riportano di se-guito i risultati relativi all’analisi della mortalità del-la coorte dei residenti nel comune di Civitavec-chia nel periodo gennaio 2004 - dicembre 2011.Lo studio è stato condotto analizzando la morta-lità dell’intera area comunale e quella dei resi-denti nei singoli quartieri utilizzando come riferi-mento i tassi di mortalità osservati nel periodo nel-la provincia di Roma (escluso il comune di Ro-ma). La base dello studio acquisita permetterà disviluppare ulteriori elaborazioni relative a deter-minati ambientali e personali. Questo studio costituisce un aggiornamento del-le analisi sullo stato di salute dei residenti nel com-prensorio di Civitavecchia già pubblicate neiRapporti 2010 e 2011 dell’Osservatorio Ambien-tale di Civitavecchia.

Metodi

Selezione della popolazione in studio, georefe-renziazione degli indirizzi di residenza, attribuzionedel quartiere di residenza e follow-up della coorte

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PARTE II: Le ricadute della centrale sulla salutedei cittadini

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L’archivio informatizzato fornito dall’Ufficio Ana-grafico del comune di Civitavecchia è stato usa-to per selezionare la coorte di popolazione resi-dente nel comune al 1/01/2004 e tutti i soggettisuccessivamente entrati nel comune fino al31/12/2011. Per ciascun soggetto l’indirizzo di residenza all’ini-zio del follow-up è stato georeferenziato attri-buendo le coordinate geografiche. Il territoriocomunale è poi stato suddiviso in quartieri (dalNord al Sud): Pantano, Aurelia, Cisterna Faro, SanLiborio, Centro Storico, Pirgi, Campo dell’Oro eSan Gordiano (Figura 1 in appendice). Per pro-blemi di numerosità è stato necessario accorpa-re alcuni quartieri tenendo conto della adiacen-za geografica. Le aree in studio sono dunque leseguenti: Pantano e Aurelia, Cisterna Faro e SanLiborio ,Centro Storico, Pirgi e Campo dell’Oro, eSan Gordiano.Tutti i soggetti arruolati nella coorte sono stati se-guiti per quanto riguarda il proprio stato in vita fi-no al 31 Dicembre 2011. I soggetti emigrati dalcomune di residenza in altro comune sono staticonsiderati vivi fino al momento della emigrazio-ne, e il follow-up è dunque cessato al momentodella migrazione. L’attribuzione della causa dimorte (codifica ICD IX-CM) per i soggetti dece-duti è stata effettuata con procedure di record-linkage, nella salvaguardia della normativa sullaprivacy, con il Registro Nominativo delle Cause diMorte (ReNCaM) della Regione Lazio.

Analisi statistica

Per ciascun individuo della coorte è stato calco-lato il tempo di osservazione (anni-persona). Lamortalità dei soggetti della coorte è stata con-frontata con quella dei residenti nella provinciadi Roma (escludendo il comune di Roma per ren-dere il confronto più valido). Sono stati dapprimacalcolati i rapporti standardizzati di mortalità(SMR) per tutte le cause e per causa specifica,stratificati per genere, classe d’età e periodo dicalendario per l’intero comune; successivamen-te lo stesso tipo di confronto è stato effettuato a li-vello di quartiere di residenza. Il metodo usato èspiegato in maggior dettaglio nell’appendice diquesto rapporto.

Risultati

Al 2004 erano residenti nel comune di Civitavec-chia 52,902 persone. Nel periodo 2004-2011 si so-no osservati 8930 ingressi (30% nati) e 8307 uscite(41% decessi). La coorte totale è composta di61,832 persone (51.4% femmine). La georeferen-ziazione dell’indirizzo di residenza è stata possibileper il 99.5 % di queste persone (i 334 residenti non

georeferenziati sono risultati tutti in vita alla finedel follow-up). Nella figura 1 sono riportati gli indi-rizzi di residenza georeferenziati suddivisi perquartiere di residenza, le loro caratteristiche (ses-so ed età) per quartiere di residenza sono inveceriportate nella tabella d.1.

Analisi della mortalità

Nella tabella d.2 sono riportati i risultati dello stu-dio della mortalità per causa dell’intera coorte.

Uomini

Nel periodo considerato, tra gli uomini residentinel comune di Civitavecchia si osserva un ecces-so di mortalità per cause naturali (tutte le causeeccetto i traumatismi) (1569 decessi; SMR 1.06 I.C.al 95% 1.01-1.12). Per quanto riguarda la mortalitàper causa, si segnala un eccesso di rischio per tu-mori maligni (SMR 1.11), in particolare per tumoredel polmone (SMR 1.14, al limite della significati-vità statistica) e della pleura (SMR 2.74). Tra le cau-se non tumorali è presente un eccesso di mortalitàper infezioni acute delle vie respiratorie (SMR 2.99)e un difetto della mortalità per traumi (SMR 0.74).

Donne

Nel periodo considerato, tra le donne residentinel comune di Civitavecchia si osserva un ecces-so di mortalità per cause naturali (1573 decessi;SMR 1.13 I.C. al 95% 1.07-1.19). Anche la mortalitàper tumori maligni è in eccesso rispetto a quelladelle donne residenti nella provincia di Roma nel-lo stesso periodo (SMR 1.12). Per quanto riguardala mortalità per causa, si segnala un eccesso ditumori maligni del rene (SMR 2.25), per malattiedel sistema circolatorio (SMR 1.05, al limite della si-gnificatività statistica) e per malattie dell’appa-rato respiratorio (SMR 1.31). Così come osservatotra gli uomini, anche tra le donne della coorte deiresidenti nel comune di Civitavecchia si osservaun aumento di mortalità per infezioni acute dellevie respiratorie (SMR 1.49). A differenza degli uo-mini, tuttavia, le donne hanno una aumentatamortalità, rispetto al riferimento provinciale, pertraumi (SMR 1.32). Nelle tabelle d.3 e d.4 (uomini e donne) sono ri-portati i risultati dello studio della mortalità percausa per quartiere di residenza.

Uomini

Pantano e AureliaTra i residenti in questi quartieri si osserva un ec-cesso di mortalità per tumore della pleura (SMR11.8), tale eccesso tuttavia si basa soltanto su 2decessi.

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Cisterna Faro e San LiborioLa mortalità naturale di questi residenti risulta ineccesso (SMR 1.06), pur non raggiungendo la si-gnificatività statistica. Si osserva un eccesso dimortalità per tumore del fegato (SMR 1.75, al limi-te della significatività statistica) e per infezioni a-cute delle vie respiratorie (SMR 4.22). Nel periodoin studio si segnala inoltre una riduzione del rischiodi mortalità per malattie cardiovascolari (SMR0.80).

Centro StoricoSi osserva un eccesso di mortalità per cause natu-rali (846 decessi; SMR 1.10 I.C. al 95% 1.02-1.17). Sisegnala un eccesso di rischio per tumori maligni(SMR 1.19), in particolare per tumore del polmo-ne (SMR 1.36). Tra le cause non tumorali è presen-te un eccesso di mortalità per infezioni acute del-le vie respiratorie (SMR 2.76) e un difetto dellamortalità per traumi (SMR 0.74).

Pirgi e Campo dell’OroLa mortalità di queste persone, nel periodo in stu-dio, non si discosta dal riferimento provinciale, adesclusione dell’ eccesso di mortalità per infezioniacute delle vie respiratorie (SMR 3.24).

San GordianoLa mortalità dei residenti in questo quartiere nonsi discosta dal riferimento provinciale.

Donne

Pantano e AureliaLa mortalità delle residenti in questi quartieri nonsi discosta, nel periodo in studio, dal riferimentoprovinciale.

Cisterna Faro e San LiborioLa mortalità delle residenti in questi quartieri nonsi discosta, nel periodo in studio,dal riferimentoprovinciale, ad eccezione di un eccesso di mor-talità per malattie dell’apparato respiratorio(SMR 1.63), in particolare per infezioni acute dellevie respiratorie (SMR 2.88).

Centro StoricoCosì come per gli uomini, si osserva un eccesso dimortalità per cause naturali (951 decessi; SMR1.15 I.C. al 95% 1.08-1.22). Si segnala un eccessodi rischio per tumori maligni (SMR 1.15). Tra le cau-se non tumorali è presente un eccesso di morta-lità per infezioni acute delle vie respiratorie (SMR2.09).

Pirgi e Campo dell’OroSi osserva un eccesso di mortalità per cause natu-rali (SMR 1.23). la mortalità per singole sedi tumo-rali evidenza un eccesso di rischio per tumore del-

la vescica (SMR 5.09) e del rene (SMR 4.25). An-che la mortalità per malattie dell’apparato respi-ratorio è in eccesso rispetto al riferimento provin-ciale (SMR 2.09), in particolare si segnala l’ecces-so per malattie polmonari cronico ostruttive (SMR2.26).

San GordianoLa mortalità delle residenti in questo quartierenon si discosta dal riferimento provinciale.Lo studio della mortalità per quartiere sembra e-videnziare un gradiente geografico nord-sud. Ta-le gradiente risulta evidente negli uomini per lamortalità generale, per quella tumorale (special-mente per tumore polmonare) e per patologiedell’apparato respiratorio. Per le donne, il gra-diente nord-sud è evidente per i tumori dellamammella. Interessante tuttavia notare che perla mortalità per tumore del colon retto, il gradien-te sembra invertito con un rischio maggiore che siosserva tra le residenti nella zona più a sud del ter-ritorio comunale. La popolazione del comune diCivitavecchia si concentra soprattutto sulla fa-scia costiera, per cui è difficile evidenziare ungradiente dei rischi di mortalità costa-zone più in-terne; tuttavia i rischi di mortalità per Infezioni a-cute del sistema respiratorio sono più elevati tra iresidenti nei quartieri più interni (Cisterna Faro eSan Liborio).

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CONCLUSIONI

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Con questo rapporto, concepito come aggior-namento sullo stato delle prescrizioni rispetto aquanto presentato nel Rapporto 2011, l’Osserva-torio Ambientale sulla Centrale TorrevaldaligaNord di Civitavecchia ha voluto trasmettere informa sintetica, ma completa, tutte le informa-zioni raccolte nell’ultimo periodo dalle diverseAmministrazioni che lo compongono. Si tratta,come già l’edizione precedente, di dati relativialla qualità dell’aria, alla qualità delle acque,alla qualità del territorio (relativamente ai rischidi inquinamento acustico e alle opere di naturacompensativa previste dal decreto VIA) e allasalute dei cittadini residenti nel Comune di Civi-tavecchia. Su tali tematiche, di seguito si ripor-tano i tratti salienti di quanto esaminato nelrapporto; nell’evidenziare di nuovo che questocontributo assume di per sé connotazioni distret-tuali che però non rientrano nel mandato del-l’Osservatorio Ambientale (e che si rimandanoagli organi competenti), preme solo sottolinearecome l’ottemperanza delle prescrizioni oltre acostituire un atto dovuto nel rapporto control-lore/controllato rappresenti anche (e si auspicasoprattutto) una forma di coazione a tuteladella salute e dell’ambiente da parte di tutti isoggetti coinvolti.

Qualità dell’aria

Il Sistema di Monitoraggio delle Emissioni (SME) èinstallato su ciascuna canna del camino multiflusso dell’impianto di Torrevaldaliga Nord e mi-sura in continuo le concentrazioni di inquinantiregolamentati (polveri, ossidi di zolfo e azoto,ammoniaca, ossidi di carbonio) e i parametrichimico-fisici necessari al loro calcolo. Il sistemaprevede anche un quarto analizzatore, detto “diridondanza” che entra in funzione in caso di in-disponibilità di uno dei sistemi standard. Lo SMEè stato tarato per i diversi parametri da un labo-ratorio accreditato esterno e vengono effet-tuate verifiche costanti sulla validità del sistema.Tutti i dati acquisiti dallo SME sono archiviati susupporto magnetico. I dati sulle emissioni di ma-croinquinanti registrati nel corso del 2011 relati-vamente ai tre gruppi funzionanti sono risultaticonformi ai limiti prescritti.

Le emissioni al camino di microinquinanti ven-gono controllate sia dai tecnici dell’ISPRA edell’ARPA Lazio con campionamenti periodici,sia dall’Enel che ha anche il compito di far vali-dare i propri monitoraggi da laboratori esterniaccreditati e di trasmettere i risultati agli enti in-caricati. Gli ultimi rapporti validati sulla determi-nazione dei microinquinanti ai camini sono statitrasmessi dall’Enel ad aprile 2012 con riferimento

al secondo semestre 2011 e mostrano valoriconformi ai limiti di legge. Sono invece tuttora incorso di validazione i rapporti relativi a primo esecondo semestre 2012. Al fine di divulgare i datidi monitoraggio al camino, relativi ai parametricontrollati in continuo e ai microinquinanti inor-ganici, caratterizzati con frequenza periodica, siauspica che, in occasione del rinnovo dell’Au-torizzazione Integrata Ambientale, sia prescrittoche tali dati siano resi noti al pubblico attraversoun sistema di trasmissione delle informazioni daconcordare con gli enti locali.

Il monitoraggio della qualità dell’aria nel com-prensorio di Civitavecchia per l’anno 2011 è av-venuto attraverso 13 postazioni (due dell’ARPALazio e facenti parte della Rete Regionale diQualità dell’Aria e 11 facenti parte della rete ex-Enel controllata dal Comune di Civitavecchiadal 2006). Nelle varie postazioni sono stati misu-rati i valori di SO2, NOX, NO2, PM10, PM2.5, BTEX eOzono. I dati vengono diffusi alla popolazionesecondo un format concordato con Ministerodell’Ambiente e ARPA Lazio, oltre ad essere di-sponibili sui siti internet dell’ARPA Lazio e del Con-sorzio per la Gestione dell’OsservatorioAmbientale. Nel corso del 2011 tutte le posta-zioni hanno funzionato regolarmente e la cen-tralina originariamente posta a Santa Marinellaè stata sostituita dalla centralina di Santa Se-vera, che possiede le medesime caratteristichee significatività. Per quanto riguarda gli Ossidi di Azoto, nessunastazione ha superato la concentrazione mas-sima oraria, e nessuna ha superato il valoremedio annuo massimo di NO2 consentito dallalegge a protezione della salute umana (40µg/m3); le stazioni di Tolfa e ARPA-Civitavecchiahanno superato il limite per gli ossidi di azoto to-tali previsto a tutela della vegetazione (rispetti-vamente 64,8 e 45 µg/m3 contro un limite di 30µg/m3): nel primo caso si tratta di un’anomalia(forse strumentale) non spiegabile con le carat-teristiche del sito, che verrà approfondita nelcorso del prossimo monitoraggio, mentre nel se-condo caso va ricordato che si tratta di stazioneurbana e per tanto il limite a tutela della vege-tazione non è di rigore applicabile. Per quanto riguarda il Biossido di zolfo, nel corsodel 2011 sono stati registrati valori piuttosto bassiin tutte le centraline di monitoraggio: nessunastazione ha superato i limiti previsti dalla leggeper la concentrazione massima oraria o perquelle medie giornaliera e annua. Per quanto riguarda le Polveri fini, è necessarioricordare che ormai a livello nazionale non siparla più di particolato totale, ma di PM10 ePM2.5, per quest’ultimo la normativa fissa solo unvalore medio annuo di 25 µg/m3 da raggiungere

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entro il 2015. Per quanto riguarda il PM10 nessunastazione ha superato il limite di concentrazionemedia annua di 40 µg/m3, mentre tutte le sta-zioni hanno superato il limite di concentrazionegiornaliera di 50 µg/m3, per un numero di voltevariabile tra 2 (Allumiere, Aurelia, Santa Severa)e 6 (Faro), su un massimo di 35 sforamenti an-nuali consentiti. Relativamente al PM2.5, la con-centrazione media annua riscontrata nelle 3stazioni che lo misurano (Allumiere, Aurelia eFaro) si assesta su valori nettamente inferiori al li-mite previsto dalla norma per l’anno 2015.

La campagna di biomonitoraggio dell’aria ef-fettuata mediante specie vegetali sta proce-dendo come previsto nel piano a suo tempoapprovato dal Comitato di Controllo istituito dalMinistero dell’Ambiente: la rete è stata installata,si è svolta la fase pre-operazionale e la fase ope-razionale è in fase di completamento. Il Ministerodell’Ambiente si è espresso positivamente in me-rito alle attività finora effettuate dall’Enel indi-cando comunque la necessità presentare ladocumentazione attestante gli esiti dei monito-raggi svolti secondo le scadenze prefissate. Lecampagne sono proseguite per tutto il 2012 eproseguiranno almeno fino al 2015: gli esiti ver-ranno riportati, non appena validati e disponibili,nelle prossime edizioni di questo Report.

La movimentazione di materiali pulverulenti èstata effettuata dal 2009 alla fine del 2010 (datadella realizzazione della banchina secondaria)sulla banchina principale con modalità provvi-soria specificamente assentita dal Ministerodell’Ambiente. Nel giugno del 2012 il Ministerodello Sviluppo economico ha acconsentito allaprosecuzione delle attività come da detta mo-dalità transitoria fino all’emanazione del provve-dimento di esclusione dalla procedura di VIAavvenuto ad ottobre 2012, tenuto conto dei pe-riodi di inoperatività della banchina secondariadovuti alla mancata realizzazione delle opere aprotezione della stessa (diga foranea) previstedal progetto di realizzazione della DarsenaGrandi Masse. A seguito di quattro campagnesperimentali sui Dome di stoccaggio del car-bone svolte nel 2011, l’ISPRA ha evidenziato chein termini di qualità dell’aria ambiente, la con-centrazione media annua e la concentrazionemassima giornaliera di PM10 nelle aree esterneall’impianto, associate alle emissioni dei dueDome, sono trascurabili. E’ stato comunque se-gnalato che nelle aree all’interno del perimetrodello stabilimento lo studio evidenzia effetti di ri-caduta le cui valutazioni comportano approfon-dimenti in merito alla salubrità dei luoghi dilavoro. In relazione al monitoraggio delle even-tuali fuoriuscite di gesso e calcare dai depositi di

stoccaggio il gestore ha trasmesso la revisionedella procedura, in recepimento delle osserva-zioni formulate dall’Istituto Superiore di Sanità. In intesa con l’ARPA Lazio sono state poi attivatetre postazioni di monitoraggio nell’area del molodella centrale (una centralina completa al pon-tile e due polverometri ai lati dello scaricatore delcarbone, a 18 metri di altezza) destinate princi-palmente alla sorveglianza della qualità dell’ariain un luogo di lavoro; al pontile il biossido di zolfosi mantiene su valori molto bassi e con bassa va-riabilità, il biossido di azoto presenta rialzi più omeno regolari ed una elevata variabilità e il PM10è al di sotto dei limiti di legge, pur toccando livellisuperiori a quelli registrati dalle altre centraline. Ivalori registrati dai polverometri sono invece inlinea con le concentrazioni medie ambientali eciò potrebbe indicare che la polverosità sia con-finata ad un’area limitata in prossimità del suolo,ipotesi da confermare nel corso di futuri monito-raggi. Nessuna delle postazioni ha evidenziato as-sociazioni particolari con le attività di carico escarico o con la movimentazione del carbone.

La limitazione di flussi di massa CO2 è verificabilesul sito CTL (Community Transaction Log) dell’U-nione Europea che riporta i dati di emissione ditutti gli impianti europei soggetti alla direttiva EU-ETS EC/2003/87. In relazione all’impianto di TVN,risulta la corrispondenza tra Allowances surren-dered (quote restituite) e Verified emissions (Emis-sioni verificate) per tutti gli anni registrati. Risultaanche la corrispondenza tra i dati CTL ed il regi-stro nazionale INES/PRTR con l’esclusione del pe-riodo 2006-2008 quando le centrale era in fasedi ristrutturazione e le soglie fissate dal registroPRTR non obbligavano il gestore alla trasmissionedei dati.

Qualità delle acque

Come da prescrizioni VIA, tra il 2005 ed il 2010 l’E-nel ha compiuto periodiche campagne di moni-toraggio collegate al piano per il recupero ereinserimento della Posidonia oceanica. Il Mini-stero dell’Ambiente nel 2011 ha valutato positi-vamente le campagne svolte fino a quelmomento, raccomandando la prosecuzionedell’attività di monitoraggio. A inizio 2013 l’Enelha informato di avere in corso la redazione delnuovo piano che definisce le ulteriori campagneda effettuare nell’anno.

Come da prescrizioni VIA, l’Enel ha effettuatoanche il monitoraggio dell’ambiente marino an-tistante la centrale. Le campagne di monitorag-gio sono iniziate nel 2003 e proseguite ancheoltre il termine originariamente stabilito. La docu-

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mentazione relativa alle campagne svolte fino al2011 è stata resa disponibile agli enti competenti;i monitoraggi sono continuati anche per tutto il2012 e a breve saranno resi disponibili i relatividati. I monitoraggi effettuati per il periodo 2003-2011 risultano coerenti con il piano approvato ei risultati non evidenziano criticità correlabili all’at-tività della centrale. Relativamente all’insiemedei dati rilevati è in corso attualmente una valu-tazione da parte del Ministero dell’ambiente i cuiesiti verranno riportati, non appena validati e di-sponibili, nelle prossime edizioni di questo Report.

Gli scarichi in mare vengono monitorati periodi-camente dai tecnici dell’ISPRA e dell’ARPA Lazio.A fine novembre 2011 e fine novembre 2012 sonostati presi ed analizzati diversi campioni di acquedi raffreddamento in corrispondenza dei canalidi scarico e prima che le acque confluiscano almare, misurando anche la temperatura dell’ac-qua presso il punto di campionamento. In rela-zione a tutti i suddetti prelievi, i risultati delle analisievidenziano il rispetto dei valori limite.

Qualità del territorio

L’indagine per la caratterizzazione del rumoreprodotto dalla centrale Torrevaldaliga Nord èstata effettuata da Enel e ISPRA nel Maggio2011. La documentazione è stata trasmessa a di-cembre dello stesso anno alla Commissione Tec-nica di Valutazione dell’Impatto AmbientaleVIA-VAS ed a gennaio 2012 il Ministero dell’Am-biente ha determinato l’avvenuta ottempe-ranza della prescrizione in questione. L’ISPRA hapoi fornito le proprie valutazioni ed osservazioni,rispetto alle quali la Commissione Tecnica di ve-rifica ha rilevato un generale rispetto tanto deilimiti assoluti di immissione dettati dalla zonizza-zione acustica del Comune di Civitavecchiaquanto dei limiti di emissione, sia nel periododiurno che in quello notturno; inoltre è stata re-gistrata una diminuzione del livello di rumore am-bientale dopo la trasformazione da CTE ad oliocombustibile a CTE a carbone. La Commissioneha quindi suggerito di verificare i limiti di emis-sione anche in corrispondenza dei ricettori limi-trofi alla centrale (magari in corrispondenza deipunti scelti per la verifica delle immissioni) e di ef-fettuare una stima, mediante modello di simula-zione, dei livelli differenziali in corrispondenzadegli stessi ricettori, prevedendo eventuali misu-razioni di verifica in prossimità delle abitazioni ri-tenute critiche e considerando anche il livello dirumore residuo.

Il progetto per la realizzazione di un Parco deiSerbatoi e di una pista ciclabile, previsti come

aspetti di carattere compensativo, è stato in-viato dall’Enel alle autorità competenti a finegiugno 2011 e (con provvedimento del Ministerodell’Ambiente del febbraio 2012) è stato giudi-cato coerente con quanto previsto dalla prescri-zione di cui al decreto VIA. Il Ministerodell’Ambiente ha in tale occasione raccoman-dato ad Enel di attivarsi per un rapido avvio deilavori di realizzazione del Parco. Il provvedi-mento citato è stato però impugnato al TAR dalComune di Civitavecchia a febbraio 2012 perpreoccupazioni legate alla tutela della salutedei fruitori. Dopo approfondimenti di indagine, afine novembre 2012 il Ministero ha disposto il re-cupero a verde dell’intera area liberata dai ser-batoi e l’inibizione di tale area alla pubblicafruizione; ha altresì disposto la realizzazione diun’indagine per accertare il livello delle concen-trazioni soglia di contaminazione (CSC) e la rimo-dulazione d’intesa con il Comune diCivitavecchia degli interventi aventi carattere di“compensazione socio-economica”.

Per quanto invece relativo alla realizzazione delPorticciolo turistico, previsto dal Decreto VIAcome misura compensativa, stanti anche i pa-reri negativi espressi dall’Autorità portuale (in-compatibile con Piano Regolatore Portuale) edalla Capitaneria di Porto (localizzazione sceltapriva di requisiti minimi di sicurezza per diportisti)il Ministero dell’Ambiente ha chiesto all’Enelquali iniziative intendesse intraprendere, eviden-ziando come, nel caso di assoluta impossibilità arealizzare il porticciolo, si dovessero individuareinterventi di uguale valore dal punto di vistadella compensazione ambientale. Enel haquindi presentato al Ministero una nuova propo-sta per il porticciolo, alternativa a quella esami-nata nel 2006, sulla cui fattibilità il Ministerodell’Ambiente ha chiesto una valutazione alleAmministrazioni interessate. Non ricevendo rispo-sta dalle suddette Amministrazioni, il Ministero adottobre 2012 ha chiesto alla Commissione Tec-nica di Verifica di procedere all’individuazionedi una nuova prescrizione di pari valenza socioambientale e che risponda anche a requisiti difattibilità e che impegni la Società ad una ra-pida ed efficace realizzazione.

Salute dei cittadini

L’analisi della mortalità dei residenti nel comunedi Civitavecchia, effettuata con la metodologiadello studio di coorte e utilizzando come riferi-mento la mortalità dei residenti della provinciadi Roma (comune di Roma escluso), conferma ilquadro già presentato nei precedenti rapportidel Dipartimento di Epidemiologia del Servizio

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Sanitario Regionale. Nel comune si osserva unquadro di mortalità per cause naturali (tutte lecause eccetto i traumatismi) e per tumori maligniin eccesso rispetto al riferimento. Si osserva inoltreun aumento della mortalità per infezioni acutedelle basse vie respiratorie. L’analisi per quartiereevidenzia come questi eccessi siano localizzatisoprattutto nell’area del Centro Storico. Per completare il quadro di salute della coortedi popolazione residente nel comune di Civita-vecchia è in corso l’analisi delle ospedalizzazioni(2006-2011) e un approfondimento metodolo-gico per valutare l’effetto del livello socioecono-mico e dell’occupazione sui rischi osservati. È inoltre in fase di avvio un monitoraggio epide-miologico delle persone residenti nell’area di Ci-vitavecchia che ha l’obiettivo di studiare glieffetti dell’inquinamento atmosferico sulla saluteattraverso l’uso di indicatori biologici. Lo studioABC, Ambiente e Biomarcatori a Civitavecchia,coordinato dal Dipartimento di Epidemiologiadel SSR della regione Lazio, in collaborazionecon il Dipartimento di Prevenzione della ASLRoma F e con il supporto dell’Autorità Portuale(di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta) coinvol-gerà, nel biennio 2013-2014, 1200 persone resi-denti nel comprensorio di Civitavecchia e saràaccompagnato da una valutazione delle rica-dute al suolo delle emissioni atmosferiche degliimpianti industriali presenti nell’area attraversodei modelli di dispersione in collaborazione conARPA Lazio.

Con riferimento all’istituzione del Registro Tumori,la cui costituzione è stata auspicata nel Rap-porto 2011, alla data del 31 Dicembre 2012 nonrisultano essere stati realizzati atti ufficiali volti al-l’istituzione di tale Registro. L’Osservatorio Am-bientale auspica che le strutture competentiattivino al più presto gli atti necessari.

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APPENDICE - TABELLE

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Tab. a.1.1: Emissioni stimate per l’anno 2011, espresse in tonnellate

Anno 2011Biossidodi zolfo

SO2

Ossidi di azotoNOX

(come N02)Polveri

Monossidodi carbonio

(CO)

AmmoniacaNH3

Sezione 2 560.550 916.270 14.363 509.242 5.142

Sezione 3 604.704 966.165 19.462 490.036 6.067

Sezione 4 726.913 1088.882 21.418 641.49 8.436

Intero impianto 1892.167 2971.317 55.243 1640.768 19.645

Limiti massiciautorizzati

2100 t/a 3450 t/a35 t/mese

260 t/a– –

Punto diemissione Parametro Metodo

di misuraValori limite di emissione ex autorizzazione

D.M. 55/2003

CannaGruppo 2

Cannagruppo 3

Cannagruppo 4

Metalli:As, Hg, Cd, Tl, Sb, Pb,Cr, Co, Cu, Mn, Ni, V,Sn

ICP-MSFI/HG/AAS

Hg 0.05 mg/Nm3

Cd+Tl 0.05 mg/Nm3

(As+Sb+Pb+Cr+Co+Cu+Mn+Ni+V+Sn) 0.5mg/Nm3

IPA GC/MS-SIM 0.01 mg/Nm3

PCDD/PCDF HRGC/HRMS 0.1 ng/Nm3

NH3 Cromatografia ionica 5 mg/Nm3

Cloro e suoi composti(espresso come HCl)

Cromatografia ionica 10 mg/Nm3

Fluoro e suoi composti(espresso come HF)

Cromatografia ionica 5 mg/Nm3

Tab. a.2.1: Metodi di misura e valori limite per i parametri monitorati

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Tab. a.2.2: Sintesi dei Monitoraggi del 2° semestre 2011 relativo al gruppo 2 estratto dal rapporto ISMES B2007215 del10/04/2012

Composto Prova 1mg/Nm3 @ 6% O2

Prova 2mg/Nm3 @ 6% O2

Limitemg/Nm3 @ 6% O2

Hg 0.000373 0.000384 0.05

Cd + Tl 0.000438 0.000362 0.05

As + Sb + Pb + Cr + Co + Cu + Mn + Ni +V + Sn

0.0166 0.0237 0.5

Sommatoria IPA 0.000101 0.00001 0.01

Sommatoria PCDD/PCDF 4.4 • 10-09 2.27 • 10-10 0.1 • 10-6

Identificativo Prova Prova 1 Prova 2

LimiteData Prova 16/11/11 17/11/11

Orario Prova 15:36 ÷ 16:38 10:55 ÷ 11:55

Composto mg/Nm3 6% O2 mg/Nm3 6% O2 mg/Nm3 6% O2

HF 0.0385 0.0444 5

HCI 0.232 0.862 10

Identificativo Prova Prova 1 Prova 2

LimiteData Prova 3/11/11 3/11/11

Orario Prova 11:45 ÷ 13:25 13:33 ÷ 14:49

Composto mg/Nm3 6% O2 mg/Nm3 6% O2 mg/Nm3 6% O2

NH3 0.263 0.318 5

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Tab. a.2.3: Sintesi dei Monitoraggi del 2° semestre 2011 relativo al gruppo 3 estratto dal rapporto ISMES B2007216 del10/04/2012

Composto Prova 1mg/Nm3 @ 6% O2

Prova 2mg/Nm3 @ 6% O2

Limitemg/Nm3 @ 6% O2

Hg 0.00105 0.000887 0.05

Cd + Tl 0.000742 0.000670 0.05

s + Sb + Pb + Cr + Co + Cu + Mr + Ni +V+ Sr 0.0514 0.0374 0.5

Sommatoria IPA 0.00000912 0.0000098 0.01

Sommatoria PCDD/PCDF 1.27 • 10-10 2.12 • 10-10 0.1 • 10-6

Identificativo Prova Prova 1 Prova 2

LimiteData Prova 9/11/11 10/11/11

Orario Prova 15:52 ÷ 16:52 11:10 ÷ 12:10

Composto mg/Nm3 6% O2 mg/Nm3 6% O2 mg/Nm3 6% O2

HF 0.0375 0.0423 5

HCI 0.328 0.278 10

Identificativo Prova Prova 1 Prova 2

LimiteData Prova 9/11/11 10/11/11

Orario Prova 15:52 ÷ 16:52 11:10 ÷ 12:10

Composto mg/Nm3 6% O2 mg/Nm3 6% O2 mg/Nm3 6% O2

NH3 0.391 0.0501 5

ArpaLazio_Oss_Amb_Rap_2012_Imp_ArpaLazio_Oss_Amb_Rap_2012_Imp 17/07/13 15.57 Pagina 43

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44

Tab. a.2.4: Sintesi dei Monitoraggi del 2° semestre 2011 relativo al gruppo 4 estratto dal rapporto ISMES B2007217 del10/04/2012

Composto Prova 1mg/Nm3 @ 6% O2

Prova 2mg/Nm3 @ 6% O2

Limitemg/Nm3 @ 6% O2

Hg 0.000378 0.000405 0.05

Cd + Tl n.d. 0.00748 0.05

As + Sb + Pb + Cr + Co + Cu + Mn + Ni+ V + Sn

0.0131 0.0203 0.5

Sommatoria IPA 0.0000159 0.00000963 0.01

Sommatoria PCDD/PCDF 3.67 • 10-10 4.14 • 10-10 0.1 • 10-6

Identificativo Prova Prova 1 Prova 2

LimiteData Prova 27/09/11 28/09/11

Orario Prova 15:01 ÷ 16:05 10:03 ÷ 11:03

Composto mg/Nm3 6% O2 mg/Nm3 6% O2 mg/Nm3 6% O2

HF 0.0375 0.0377 5

HCl 0.886 0.983 10

Identificativo Prova Prova 1 Prova 2

LimiteData Prova 6/10/11 6/10/11

Orario Prova 7:38 ÷ 8:47 12:47 ÷ 13:47

Composto mg/Nm3 6% O2 mg/Nm3 6% O2 mg/Nm3 6% O2

NH3 0.144 0.106 5

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45

Tab. a.2.5: Concentrazioni per l’anno 2011 dei microinquinanti regolamentati, misure espresse in tonnellate

ΣIPA PCDD + PCDF HF HCL NH3 Hg Cd + Tl ΣMetalIi

Limiti AIA(rng/Nm3

6% O2)0.01 0.1 5 10 5 0.05 0.05 0.5

Concentrazioni misurate in mg/Nm3 a 6% O2 sulle tre unità, come media aritmeticadelle misure discontinue eseguite in corso d’anno

conc. GR2 0.000007 0.0000000013 0.044 0.366 0.42 0.000887 0.000254 0.039

conc. GR3 0.000013 0.0000000008 0.042 0.304 0.43 0.000697 0.000769 0.032

conc. GR4 0.000012 0.0000000003 0.043 0.762 0.54 0.000991 0.002627 0.045

Stima delle masse emesse in tonnellate Volume fumiNm3

masse GR2 0.000086 0.000000016 0.528 4.442 5.142 0.011 0.003 0.470 12145650026

masse GR3 0.000171 0.000000010 0.567 4.063 6.067 0.009 0.010 0.423 13388521595

masse GR4 0.000178 0.000000004 0.667 11.712 8.436 0.015 0.040 0.694 15379816280

masse totali 0.000435 0.000000031 1.763 20.217 19.645 0.035 0.054 1.587 40913987901

Tab. a.3.0: Diverse postazioni di monitoraggio nell’area e parametri misurati

Stazione Posizionamenti e Riferimenti Parametri

Aurelia All’interno del potabilizzatore acqua SO2, NO2, PM10, PM2.5

S. Agostino Strada di confine tra la Provincia di Roma e Viterbo SO2, NO2, PM10, O3

Fiumaretta All’interno della ex Centrale di Fiumaretta SO2, NO2, PM10

Faro Strada S. Liborio SO2, NO2, PM10, PM2.5

Campo dell’Oro Via Don Minzoni SO2, NO2, PM10

San Gordiano Via Giacinti (P.zza del Centro Commerciale) SO2, NO2, PM10

Allumiere Via Monte Ronconi SO2, NO2, PM10, PM2.5, O3

Tolfa Via Annibal Caro SO2, NO2, PM10

Santa Marinella Via della Perazzeta (all'interno del depuratore) SO2, NO2, PM10

Tarquinia Via R. Follerau SO2, NO2, PM10

Monte Romano V.le Giovanni XXIII (all’interno della scuola) SO2, NO2, PM10

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46

Tab. a.3.1: Concentrazioni di ossidi di azoto misurate dalle centraline, anno 2011

Stazione

NO2 NOX

Concentrazionemedia annua(Lim 40 μg/m3)

per la salute umana(μg/m3)

Numero di superi delvalore di 200 μg/m3 delleconcentrazioni orarie da

non superare più di 18volte/anno per la salute

umana (μg/m3)

Concentrazionemedia annua

(Lim. 30 μg/m3)per la vegetazione

(μg/m3)

Aurelia 12.3 0 16.3

S. Agostino 8.7 0 11.3

Fiumaretta 14.5 0 23.3

Faro 14.3 0 20.7

Campo dell’Oro 17.0 0 22.7

San Gordiano 15.7 0 22.0

Allumiere 8.6 0 11.7

Tolfa 32.8 0 64.8

Tarquinia 19.7 0 28.3

Monte Romano 14.8 0 21.3

Santa Severa 16.0 0 22.0

Civitavecchia Arpa 30 0 45

Allumiere Arpa 11 0 13

Tabella 1.3.2: Concentrazioni di biossido di zolfo misurate dalle centraline, anno 2011

Stazione

Concentrazionemedia annua(Lim 20 μg/m3)

per gli ecosistemi(μg/m3)

Numero di superidel valore di 350 μg/m3

delle concentrazioniorarie da non superare

più di 24 volte/annoper la salute umana

(μg/m3)

Numero di superidel valore di 125 μg/m3

delle concentrazionigiornaliere da non superare

più di 3 volte/annoper la salute umana

(μg/m3)

Aurelia 6.8 0 0

S. Agostino 6.6 0 0

Fiumaretta 4.0 0 0

Faro 5.9 0 0

Campo dell’Oro 6.5 0 0

San Gordiano 3.3 0 0

Allumiere 4.8 0 0

Tolfa 3.8 0 0

Tarquinia 3.3 0 0

Monte Romano 3.0 0 0

Santa Severa 3.1 0 0

Civitavecchia Arpa 2.0 0 0

Allumiere Arpa 1.3 0 0

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47

Tabella 1.3.3: Concentrazioni di particolato PM10 misurate dalle centraline, anno 2011

StazioneConcentrazione media annua

(Lim 40 μg/m3) per gli ecosistemi(μg/m3)

Numero di superi del valoredi 50 μg/m3 delle concentrazioni

giornaliere da non superarepiù di 35 volte/anno per la salute

umana (μg/m3)

Aurelia 17.7 2

S. Agostino 18.9 3

Fiumaretta 25.6 3

Faro 24.0 6

Campo dell’Oro 22.3 3

San Gordiano 22.3 3

Allumiere 21.2 5

Tolfa 20.0 5

Tarquinia 19.6 3

Monte Romano 23.1 3

Santa Severa 20.5 2

Civitavecchia Arpa 24.0 5

Allumiere Arpa 15.0 2

Tab. a.7.1: Emissioni dichiarate (registro PRTR) e verificate (Registro ETS) per la centrale TVN relativamente al periodo2005-2010

Anno 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

Emissioni dichiarate 2955349Impianto

fermoImpianto

fermoImpianto

fermo2855881 6452316 19104998

Emissioni verificate 2955349 20251 3300 51052 2855881 6452316 19104998

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48

Figura 1: Comune di Civitavecchia, coorte dei partecipanti alla coorte per quartiere di residenza

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49

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