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1 Comuni dell’ambito territoriale Distretto n°3 Brescia Est Azzano Mella, Borgosatollo, Botticino, Capriano del Colle, Castenedolo, Flero, Mazzano, Montirone, Nuvolento, Nuvolera, Poncarale, Rezzato, San Zeno Naviglio Rezzato- Villa Fenaroli PIANO DI ZONA PER IL SISTEMA INTEGRATO DI INTERVENTI E SERVIZI SOCIALI TRIENNIO 2006-2008

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Comuni dell’ambito territoriale Distretto n°3

Brescia Est

Azzano Mella, Borgosatollo, Botticino, Capriano del Colle, Castenedolo, Flero, Mazzano, Montirone, Nuvolento,

Nuvolera, Poncarale, Rezzato, San Zeno Naviglio

Rezzato- Villa Fenaroli

PIANO DI ZONA PER IL SISTEMA INTEGRATO

DI INTERVENTI E SERVIZI SOCIALI

TRIENNIO 2006-2008

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CAP. 1 – PREMESSA

La programmazione e gestione associata dei servizi sociali dei Comuni avviata attraverso i Piani

di Zona 2002-2004 ha senza dubbio rappresentato una straordinaria novità che ha dato inizio ad un

processo di evoluzione del sistema di welfare, chiamato ora a svilupparsi ulteriormente in un logica

di crescita e di consolidamento.

Richiamando quindi gli obiettivi e le linee guida contenuti nella Legge 328/2000 (Legge quadro

per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali) oltre che nel primo Piano

nazionale degli interventi e dei servizi sociali 2001-2003 promulgato con D.P.R. del 03/05/2001, i

Comuni sono oggi chiamati ad approvare un nuovo Piano di Zona per il triennio 2006-2008.

Non si tratta tuttavia di una ripetizione del lavoro svolto in passato ma di un nuovo percorso

metodologico, che coinvolge in maniera più incisiva tutti i soggetti, pubblici e privati, presenti nella

rete dei servizi alla persona e che beneficia delle esperienze maturate nel primo triennio.

I singoli Comuni sono infatti stati impegnati nella costruzione e messa a regime di un nuovo

modello di lavoro e di pratiche operative volte a sostenere l’integrazione.

Ciò ha significato:

- ampliare la propria attenzione ad una dimensione sovracomunale ovvero distrettuale;

- condividere obiettivi e sperimentare le prime applicazioni di interventi innovativi quali ad

esempio i titoli sociali;

- assumere titolarità dirette prima delegate ad altri soggetti istituzionali;

- programmare nuovi interventi pur in presenza di minori risorse;

- misurarsi con resistenze e prescrizioni che paradossalmente hanno rallentato questo processo di

assunzione diretta da parte dei Comuni di responsabilità programmatorie e di governo locale

delle politiche sociali del territorio.

E’ in questo contesto che vanno quindi interpretate le indicazioni fornite dalla Regione

Lombardia con le Circolari n°34 del 29.07.2005 e n°48 del 27.10.2005 emanate a cura della

Direzione Generale Famiglia e Solidarietà Sociale.

Il territorio di riferimento permane l’ambito distrettuale così come la programmazione dei Piani

mantiene la sua dimensione triennale mentre gli obiettivi definiti dovranno tenere conto sia della

verifica e valutazione dell’esito delle azioni attuate nella prima triennalità sia della constatazione

che il sistema di welfare lombardo è ormai avviato a ricomprendere sia i servizi che i titoli sociali.

Nel Piano di Zona dovrà pertanto trovare rappresentazione l’intera rete degli interventi di

politiche sociali ovvero quelli realizzati da ciascun Comune, quelli realizzati in forma associata e

tutte quelle attività a carattere progettuale programmate secondo le finalità previste dalle leggi di

settore.

Il finanziamento dei nuovi Piani di Zona dovrà fare riferimento ad un sistema integrato di

risorse:

- risorse autonome di ciascun Comune;

- risorse del fondo sociale regionale (ex circolare 4);

- risorse a carattere aggiuntivo del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali;

- eventuali altre risorse.

Il modello di governance proposto conferma quello messo a punto nella prima triennalità ovvero

un organo politico (assemblea dei Sindaci del Distretto) ed una struttura tecnico-amministrativa.

Al fine di incentivare la partecipazione alla realizzazione del sistema integrato di interventi e

servizi sociali, la Regione Lombardia ha individuato nei Tavoli Tecnici l’ambito per il

coinvolgimento di soggetti del Terzo Settore e di soggetti istituzionali che possono contribuire al

processo di costruzione, ma anche di valutazione, dei Piani di Zona ed ha altresì indicato quale

obiettivo per la prima annualità, ove non ancora attivato, un Tavolo di rappresentanza del Terzo

Settore (ex Circolare n°34/2005).

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Il secondo triennio vedrà fra le priorità in capo ai Comuni quella della individuazione della

forma per la gestione associata. Ogni Zona dovrà adottare la soluzione più adeguata alle proprie

esigenze, alle caratteristiche economico-organizzative ed agli scopi che il sistema locale di servizi

ed interventi intende perseguire.

Superata infatti la sperimentazione del primo triennio è indispensabile individuare la forma

giuridica più adeguata che possa dare continuità al nuovo modello di gestione dei servizi sociali sia

per sollevare i Comuni capofila dai gravosi oneri economici ed organizzativi fino ad ora sostenuti

sia per dare maggiore flessibilità operativa al Sistema.

La programmazione del nuovo triennio dovrà infine essere volta al consolidamento degli

interventi posti in essere con il primo Piano di Zona ed allo sviluppo di quelli introdotti a livello

sperimentale, con particolare riguardo ai Titoli sociali (buoni e voucher).

La Regione Lombardia ha infatti indicato come obiettivo del prossimo triennio l’effettiva

erogazione di buoni e voucher in tutti gli ambiti distrettuali almeno entro l’ultimo anno di

attuazione del nuovo piano di Zona, curando che questo percorso di implementazione si snodi

nell’arco di tutto il triennio.

Appare evidente fin da questa premessa che il compito a cui sono stati chiamati i Comuni in

questi mesi per l’elaborazione del nuovo Piano di Zona ha aperto scenari infiniti di innovazione e

potenziamento del sistema integrato dei servizi alla persona.

Per completare infatti il percorso avviato nel primo triennio e favorire quindi il passaggio da un

sistema gestito dal singolo Comune ad un sistema partecipato e governato dai Comuni si deve ora

investire nelle seguenti direzioni:

- progettare il sistema integrato dei servizi da costruire nel prossimo triennio prestando particolare

attenzione ai luoghi della governance, alle risorse ed all’integrazione socio-sanitaria;

- investire nella conoscenza (sistemi informativi e di monitoraggio);

- investire nei sistemi organizzativi (coordinamento e sussidiarità);

- investire nella costruzione di reti (cooperazione ed integrazione);

- affrontare il tema delle risorse.

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CAP. 2 – ANALISI DEL CONTESTO TERRITORIALE

DI RIFERIMENTO

2.1) Il distretto n. 3 e il suo territorio

L’ambito territoriale n. 3 Brescia Est, comprende 13 Comuni ed ha come capofila il Comune di

Rezzato. Come previsto dalla normativa regionale, gli ambiti della legge 328/2000, coincidono con

i Distretti Socio Sanitari in cui l’ASL di Brescia ha suddiviso il territorio (ex art.9 l.r.31/97)

La zona da un punto di vista fisico territoriale, ha caratteristiche eterogenee con la presenza di 3

bacini: i Comuni dell’hinterland bresciano, ( per lo più nell’area sud- est), e i Comuni a vocazione

agricola assimilabile alla “bassa bresciana”, i Comuni che fanno parte del sistema delle Alpi

Meridionali Italiane .

Vi sono poi territori sovra comunali con caratteristiche peculiari come ad esempio le zone di

estrazione del “ marmo di Botticino” (Comuni di Botticino, Nuvolento, Nuvolera, Rezzato ) e le

zone di coltivazione della vite (Colli dei Longobardi ) e dalla produzione di pregiati vini D.O.C.

(Botticino, Capriano del Colle , Castenedolo, Flero, Montirone, Poncarale e Rezzato ). Le

dimensioni, per n° di abitanti dei Comuni aderenti è molto eterogenea: 5 Comuni sono al di sotto

dei 5.000 abitanti, 4 Comuni tra i 5.000 e i 10.000 e 4 Comuni tra i 10.000 e i 12.000.

Di seguito si riportano alcuni dati relativi ai singoli Comuni.

Il Comune di Rezzato, capofila del Distretto 3 Brescia Est, conta 12.851 abitanti al

31/12/2004. Si estende su un territorio di 18,05 kmq. con un altezza che va dai 128 metri della parte

meridionale ai 485 metri del Monte Marguzzo a nord, il territorio viene a far parte, con i monti

Regogna e Fieno, del sistema delle Alpi Meridionali Italiane.

L’abitato storico, distinto nei due nuclei di Rezzato e Virle (congiunti amministrativamente

dal 1928) è sorto ai piedi di questi rilievi interessandone le pendici con i rilievi più antichi. Il

Comune è attraversato da est a ovest da tre importanti arterie pressoché parallele: l’autostrada

Milano – Venezia, la linea ferroviaria Torino – Venezia e il raddoppio S.S. 11 (tangenziale sud). Ad

est e ad ovest i suoi confini sono invece disegnati dal raddoppio della S.S. Gardesana (tangenziale

est) che prosegue a sud della S.S. 11 nella provinciale per Castenedolo.

Da secoli Rezzato è famosa per la lavorazione del marmo e della pietra grazie alle vicine

cave del "Botticino", e a questa tradizionale attività si sono affiancate importanti aziende

metalmeccaniche, manifatturiere, lavorazione delle calze, materie plastiche, ecc. In questi ultimi

anni inoltre si sono insediati alle porte della città numerose aziende commerciali favorite dalla

presenza della ex statale 11 che conosce un traffico veicolare molto intenso.

Il territorio è nominato in documenti di epoca carolingia, relativi all’attribuzione di

proprietà, con i nomi di “Ragiade” (nel 841) e “Trepontio” (nel 879) ai potenti monasteri di S.

Faustino e di S. Salvatore, da cui si affrancò nel 1299 con la costituzione del libero Comune. Nel

corso del trecento il Comune consolidò la sua importanza anche per il rilievo avuto nelle vicende

religiose legate alle apparizioni sacre del 1399 (Santuario della Madonna di Valverde).

Opere architettoniche di rilievo sono la Villa Avogadro, progettata su una presistenza del

‘400 da G.B. Marchini (il giardino venne invece progettato nell’ottocento dall’Allemagna) e Villa

Provaglio a Virle.

Sono presenti 4 plessi di scuola dell’infanzia statali, 3 plessi di scuola primaria e un plesso

di scuola secondaria di primo grado. E’ presente inoltre la scuola Professionale Vantini,

convenzionata con la Regione Lombardia con corsi di meccanica e di formazione per Ausiliari

socio Assistenziali.

Il Comune di Azzano Mella è, per numero di abitanti ( 2.237 al 31/12/2004 ), il più

piccolo del territorio. Ha una superficie di 10,4 Kmq. Ha una altitudine media di 104 m. s.l.m. Dista

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12 Km. dal capoluogo di provincia. Il nome di questo centro agricolo situato presso il fiume Mella

viene fatto derivare dal romano “Attius” o “Attianus” perché fu certamente latifondo di qualche

signore romano di nome Azziano o Azio.

L’economia del paese è basata essenzialmente sull’agricoltura avvantaggiata da

un’efficiente rete idrica.

Di rilevanza storico-culturale sono sicuramente la chiesa parrocchiale di S. Pietro e Paolo

edificata nel XVIII secolo, che conserva una pala d’altare attribuita a Palma il Giovane, la chiesetta

e il castello di Pontegatello.

Il sistema scolastico del Comune vede la presenza sul territorio di una scuola dell’infanzia

paritaria, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado (riferimento anche per gli

alunni di Capriano del Colle) che dipendono dalle sedi di Flero. Il centro gravitazionale per le

scuole superiori è il capoluogo.

Il Comune di Borgosatollo conta 8.284 abitanti (al 31/12/2004) e ha una superficie di 8,4

Kmq. E’ il comune a più alta densità abitativa di tutto il Distretto (986,19 ab. per Kmq al

31/12/2004). Il territorio del comune risulta compreso tra i 105 e i 119 metri su livello del mare.

Una rete di strade provinciali collega Borgosatollo ai paesi limitrofi (S.P.77, S.P.23 )e, attraverso la

S.S. 45 bis, si collega al capoluogo da cui dista 8 Km. L’unica frazione, Piffione, si trova a

settentrione, poco distante da San Zeno Naviglio. A occidente il territorio comunale è percorso da

una fitta rete di canali.

L’economia del paese è essenzialmente legata alla attività industriale che occupa il 57,69%

della forza lavoro.

Il monumento più significativo è rappresentato dalla parrocchiale dedicata all’Annunciata,

costruita nel 1762 su progetto di Antonio Marchetti.

La rete dei servizi scolastici vede presenti sul territorio scuole dell’infanzia sia statali (2

plessi) che paritarie (1 plesso), la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado. La

vicinanza al capoluogo e il collegamento con lo stesso attraverso efficienti servizi pubblici

permette la frequenza alle scuole superiori della città.

Il Comune di Botticino conta 10.082 abitanti al 31/12/2004. E’ sito a Nord –Est di Brescia

da cui dista 11 km. Si estende sulle pendici del Monte Maddalena e del Monte Fratta dove sono

collocate le frazioni di Botticino Sera e San Gallo e, in parte, nell’ampio fondo valle del rio Rino

dove sorge il nucleo di Botticino Mattina. Il primo dei tre centri a conoscere un insediamento

umano ragguardevole fu Botticino Mattina: nel XVII secolo era già noto in tutta la “ Serenissima

Repubblica di Venezia” per le sue pregiate pietre marmoree.

Ancora oggi l’attività economica è caratterizzata da una forte specializzazione del lavoro del

marmo, da piccole aziende manifatturiere,legate alla produzione di calze, da una attività vitivinicola

per la produzione del “Botticino D.O.C.”

Sul suo territorio si collocano diverse opere artistiche di un rilievo: la romanica chiesa di S.

Faustino e Giovita, la Chiesa della Trinità di San Gallo, la Parrocchiale di Botticino Sera.

Sono presenti in tutte le frazioni scuole dell’infanzia paritarie e sedi della scuola primaria.

La scuola secondaria di primo grado statale ha una unica sede ma è attiva anche una Scuola

paritaria. Polo di riferimento per il sistema delle scuole superiori è la città anche se a Botticino

opera una scuola professionale per il restauro.

Il Comune di Capriano del Colle conta 4.089 abitanti al 31/12/2004. E’ sito nella pianura

centrale bresciana. La zona deve il suo nome al “colle” ovvero il punto di massima altezza (133m.)

formato dalla sovrapposizione di detriti e strati argillosi, trasportati a valle dalle acque dei ghiacciai.

Ha una superficie di 14 Kmq. di cui l’85% è agraria e forestale. Il Comune di Capriano del Colle,

insieme a quelli di Poncarale e Flero, circoscrive la zona del Consorzio dei Vini DOC.

La rete viaria è formata da strade provinciali che la collegano ai Comuni confinanti e,

attraverso la Provinciale “Quinzanese” al capoluogo da cui dista km. 13

Dal punto di vista artistico sono da segnalare il Santuario della Madonna della Neve

risalente al sec. XII, la Chiesa parrocchiale dedicata a S. Michele Arcangelo costruita nel 1675, il

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Palazzo Bocca sede municipale, risalente al 1737, la Torre dei Bornati, costruzione pregiata del

‘500 della famiglia Avogadro, Villa Bertazzoli, nella frazione Fenili Belasi.

Sono presenti due scuole dell’infanzia, una statale e una paritaria; due plessi di scuola

primaria; la scuola media è ubicata ad Azzano Mella.

Il Comune di Castenedolo conta 9.961 abitanti al 31/12/2004. Fa parte della prima cintura

dei Comuni intorno a Brescia da cui dista 9 Km. Si estende su un territorio di 26,23 Kmq con

altitudine minima di m. 117 e massima di m. 152.

Il territorio comunale è attraversato in senso nord- ovest e sud –est dalla Strada Statale 236

Goitese e lambita a Nord_ Est dall’Autostrada A4 Milano – Venezia. In senso ovest-est è

attraversato dalla SP 76 proveniente da Borgosatollo. Dal tracciato della SS236 si distaccano la

Provinciale 66 per Ghedi e la Provinciale 67 per Mazzano. Le frazioni sono: Capodimonte a Ovest,

Macina –Bodea a sud est, Bettole-Taetto a nord a confine con Brescia e Rodenga – S. Giustina al

confine con Ghedi. L’economia del paese si basa sul settore agricolo e in larga parte, industriale.

Dal punto di vista storico si rileva che i primi insediamenti risalgono all’epoca romana.

Possedimento dei Vescovi bresciani sin al sec. XI, Castenedolo divenne libero comune nel sec. XIII

Degna di essere menzionata è la particolare conformazione geologica della zona risalente alle

epoche del Pleistocene e del Miocene cioè alle ere della Pianura Padana. Di particolare rilievo

artistico sono la chiesa parrocchiale di S. Bartolomeo con tele del Moretto, Hayez, Palma il

Giovane; la Chiesa della Disciplina di S. Rocco e S. Sebastiano, ora Sala Civica, edificata nel XVI

secolo; Villa Longhena (fraz. Capodimonte), rinnovata nel 1770 secondo canoni neoclassici.

Il sistema scolastico vede la presenza nel capoluogo di due scuole dell’infanzia, una statale e

una paritaria, di una scuola primaria, e di una scuola media; nella frazione Capodimonte di una

scuola dell’infanzia paritaria e di un plesso di scuola primaria; nella frazione Macina di un plesso di

scuola primaria. Le sedi di riferimento per le scuole superiori sono a Brescia e a Montichiari.

Il Comune di Flero conta 7.638 abitanti al 31/12/2004. Si estende su una superficie di 9,7

kmq, ha una altitudine che va dai 10 ai 106 metri s.l.m. e dista dal capoluogo 7 km. Il nome del

paese viene citato per la prima volta in un documento del 841. Dopo aver lungamente goduto di

autonomia amministrativa, nel 1928 viene unito a Poncarale e riottiene il rango di Comune solo nel

1956. L’economia del paese è basata sia sulla produzione agricola che industriale.

Quattrocentesca è la costituzione della parrocchia, mentre nel secolo seguente viene elevato

il Palazzo Ferodi, ora Prandelli, una delle dimore più eleganti della provincia. Dello stesso secolo

sono il Palazzo Calzaveglia e la chiesa di S. Eusebio ad Onzato, costruita dopo aver abbattuto una

antica cappella. Convertita in villa alla fine dell’ottocento questa Chiesa ha conservato anche opere

d’arte di pregio, tra cui una Madonna con S. Paolo e S. Eusebio dipinta dal Moretto.

Sono presenti sul territorio due scuole dell’infanzia comunali, una sede di scuola primaria il

cui circolo Didattico comprende anche le scuole di Azzano Mella, Capriano del Colle e Poncarale,

una sede di scuola secondaria di primo grado.

Il Comune di Mazzano conta 10.231 abitanti al 31/12/2004. E’ posto a 11 Km da Brescia

verso est in direzione del lago di Garda ad una altitudine di 156 mt. s.l.m., occupa una superficie di

15,36 kmq, compresa tra le ultime pendici delle prealpi e la pianura padana.

Il territorio è attraversato da una capillare distribuzione di canali irrigui (naviglio e rogge)

che hanno favorito l’insediamento di numerosi cascinali e di un antico mulino. La rete viaria

principale è rappresentata dalla S.S.116 Gardesana e dalla S.S.11 per Verona. In corrispondenza

degli incroci stradali della pianura e ai piedi della collina sono sorti i nuclei storici del paese:

Mazzano, Molinetto e Ciliverghe che si estendono attorno alle rispettive Chiese Parrocchiali. La

nascita della prima comunità, autonoma da altri territori limitrofi, sembra risalire al 1218.

Nel territorio sono da segnalare una bella serie di palazzi settecenteschi (Villa Conter, Villa

Bettoni, Villa Emili, villa Ferrata ), ma l’edificio indubbiamente più prestigioso è Villa

Mazzucchelli a Ciliverghe, costruita nel 1741, ricca di elementi palladiani e sede del ”Museo della

Donna”. Di indubbio valore artistico, anche per la presenza di notevoli opere d’arte, sono: la

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Parrocchiale di Mazzano del 1754 che ospita una pala del Moretto, la parrocchiale di Ciliverghe del

1680 e la Parrocchiale di Molinetto, costruita nella seconda metà del seicento.

Sul territorio si rilevano infine 3 plessi di scuola dell’infanzia statali e una paritaria; 3 plessi

di scuola primaria e 1 plesso di scuola secondaria di primo grado.

Il Comune di Montirone conta 4.411 abitanti al 31/12/2004. E’ posto in una zona

pianeggiante, solcato da numerosi corsi d’acqua con una superficie di 12,26 kmq e dista 12 km. dal

capoluogo. L’abitato è composto da un unico nucleo. L’area è di origine alluvionale, anticamente

era boschiva e le bonifiche sono riferibili ai secolo XIII e XIV. Nel contesto territoriale rimangono

inalterati il tracciato viario ed idraulico originali

Dal punto di vista artistico sono da segnalare la torre medioevale “Torre degli Emili” del sec. XIV,

di origine militare, ampliata nel sec. XIX e trasformata in villa residenziale; “ Villa Lechi” (1739 –

1746 ) su disegno dell’architetto luganese Marco Antonio Turbino, con affreschi di importanti

artisti e bel giardino all’italiana.

Sono presenti sul territorio una scuola dell’infanzi, una scuola primaria e una scuola

secondaria di primo grado.

Il Comune di Nuvolento conta 3.628 abitanti al 31/12/2004. E’ posto a 176 metri di

altitudine ai piedi delle colline e dista 14 km. dal capoluogo la sua superficie è di 7,31 kmq. Oltre i

due terzi del territorio sono collocati nell’area della pianura lombarda, poco meno di un terzo

appartiene invece all’area delle Alpi Meridionali. Le principali infrastrutture viarie e di

comunicazione sono costituite dalla strada provinciale 116 che attraversa la zona nord del Comune

in direzione est-ovest e dalla tangenziale S.S.45/bis che attraversa la zona sud della campagna con

direzione est- ovest.

La principale attività economica è costituita dall’escavazione del marmo e dalla sua

lavorazione. Rilevante rimane comunque anche il settore dell’agricoltura.

I primi documenti che parlano del paese di “Nuvulento” risalgono al sec. XI e sono

conservati presso l’Archivio Vaticano. Il paese non ha frazioni ma è suddiviso in contrade: Pieve,

Nebbia, Castello Sera, Castello mattina, Andrea e Sum. Quest’ultima è la più vecchia e si trova

nelle vicinanze dell’ antico convento dell’Arsana.

Altri luoghi di particolare interesse storico sono il vecchi maglio e la Pieve Romanica (sec.

IV ) con annessa zona archeologica di epoca romana.

Le istituzioni scolastiche presenti sul territorio sono la scuola dell’infanzia paritaria e

l’Istituto comprensivo che comprende, una scuola primaria e una scuola secondaria di primo grado

che serve anche il comune limitrofo di Nuvolera. I ragazzi che frequentano le scuole superiori

gravitano su tre centri: Rezzato per la scuola professionale, Brescia e Salò per le altre.

Il Comune di Nuvolera conta 4.010 abitanti al 31/12/2004, ha una superficie di 13,18 kmq.

e si trova ad una altitudine compresa tra i 160 e i 672 metri sul livello del mare. Buona parte del

territorio appartiene all’area delle Alpi Meridionali. Le principali vie di comunicazione sono

costituite dalla Strada provinciale 116 e dalla tangenziale S.S.45/bis

L’economia del paese gravita, per buona parte, attorno al lavoro del marmo.

Le scuole presenti nel Comune sono: una scuola dell’infanzia paritaria e una scuola primaria di

primo grado dipendente dal circolo didattico di Mazzano.

Il Comune di Poncarle conta 4.590 abitanti al 31/12/2004. Centro della pianura centrale

bresciana sorge a 10 Km. a sud- ovest di Brescia a 107 m. sul livello del mare. L’abitato del

capoluogo sorge al margine nord –est del Monte Netto, un modesto rilievo che si erge isolato

nell’aperta pianura. Il Paese e collegato con discrete strade con Brescia, Bagnolo, Capriano del

Colle. Ad un km. a est sono situate le frazioni di Borgo Poncarale e le Chiaviche. Ha una superficie

comunale di 12,42 kmq. Nel territorio scorrono rogge e vasi importanti quali il Garza, il vaso

Garzetta e il Molone e il torrente Orso.

Il monte Netto fu uno dei primi insediamenti dell’uomo in terra bresciana Nel 1971 vennero

rinvenuti reperti dell’età della pietra dal Paleolitico al Mesolitico. Numerosi i ritrovamenti di epoca

romana.

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Comune di San Zeno conta 3816 abitanti al 31/12/2004. Dista 6 chilometri dal capoluogo

in direzione sud, nella zona dell'alta Pianura padana. È attraversato dal canale Naviglio di San Zeno

che fa parte del complesso del Naviglio di Brescia. Ha una superficie di 6,1 chilometri quadrati per

una densità abitativa di 564,92 abitanti per chilometro quadrato. Il territorio del comune risulta

compreso tra i 99 e i 115 metri sul livello del mare.

Dal punto di vista economico l’attività prevalente è quella industriale, seguita dalle attività

di servizio e dal quelle amministrative. È accentuato il fenomeno del pendolarismo soprattutto verso

il capoluogo.

Artisticamente sono da segnalare la chiesa Parrocchiale del XVI secolo, dedicata a San

Zenone; la Cascina Pietà, cascina a corte della quale la prima testimonianza risale al testamento di

Bartolomeo Colleoni; la Cascina Naviglio di proprietà della famiglia Martinengo dal 1666 al 1856;

la Cascina Pontevica, che è una via di mezzo fra una cascina a corte e una fortificazione; la Località

Aspes, posta a circa 2 km sud-ovest dal centro dove si sono trovate numerose testimonianze

archeologiche di un insediamento e si sospetta l'esistenza di un antico mulino.

Sono presenti una scuola per l’infanzia paritaria, una scuola primaria e una scuola

secondaria di primo grado. Gli studenti delle scuole superiori fanno riferimento prevalentemente

alle strutture cittadine.

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2.2) Caratteristiche socio-anagrafiche della popolazione

In generale, la vicinanza alla città ha condizionato certamente lo sviluppo di questi Comuni

e la loro situazione demografica. Negli ultimi anni infatti si è registrato un aumento della

popolazione e relativa densità demografica (tab. 1) per l’affermarsi di questi Comuni come veri e

propri centri residenziali alle porte della città. Il fenomeno sicuramente è ancora in ascesa favorito

anche dall’afflusso dell’immigrazione e dal livello di saturazione, oltre che dal costo elevato delle

abitazioni del territorio della Città.

Tab. 1 - Popolazione residente e densità (dati 2000/2004)

Comune Kmq. Popol. 2000

Densità 2000

Popol. 2001

Densità 2001

Popol. 2002

Densità 2002

Popol. 2003

Densità 2003

Popol. 2004

Densità 2004

Rapp. 00/04

Azzano 10,4 1776 170,77 1876 180,38 2005 192,79 2130 204,81 2237 215,10 125,96

Borgosatollo 8,4 7964 948,10 8032 956,19 8020 954,76 8106 965,00 8284 986,19 104,02

Botticino 18,59 9784 526,30 9781 526,14 9810 527,70 9928 534,05 10082 542,33 103,05

Capriano 13,57 3831 282,31 3867 284,97 3972 292,70 4011 295,58 4089 301,33 106,73

Castenedolo 26,23 9115 347,50 9252 352,73 9570 364,85 9744 371,48 9961 379,76 109,28

Flero 9,87 7552 765,15 7658 775,89 7575 767,48 7607 770,72 7638 773,86 101,14

Mazzano 15,63 9197 588,42 9467 605,69 9735 622,84 9997 639,60 10231 654,57 111,24

Montirone 10,26 3884 378,56 4014 391,23 4160 405,46 4256 414,81 4411 429,92 113,57

Nuvolento 7,45 3513 471,54 3529 473,69 3547 476,11 3575 479,87 3628 486,98 103,27

Nuvolera 13,19 3590 272,18 3719 281,96 3793 287,57 3867 293,18 4016 304,47 111,87

Poncarale 12,63 4202 332,70 4252 336,66 4267 337,85 4422 350,12 4590 363,42 109,23

Rezzato 18 12458 692,11 12520 695,56 12527 695,94 12703 705,72 12851 713,94 103,15

San Zeno 6,15 3470 564,23 3479 565,69 3429 557,56 3473 564,72 3816 620,49 109,97

Totali 170,4 80336 471,54 81446 478,05 82410 483,71 83819 491,98 85834 503,81 106,84

Dal punto di vista demografico, complessivamente la crescita della popolazione dal 2000 al

2004 è stata del 6.84%, con una punta massima ad Azzano Mella (+25,96%) e una punta minima a

Flero (+1,14%).

Tab. 2 - Popolazione residente divisa per sesso e stato civile.

Anno Totale Popol.

Maschi Celibi Coniu gati

Divor ziati

Vedovi Femm. Nubili Coniu gate

Divor ziate

Vedove

2000 80.539 39.861 17.103 21.639 360 759 40.678 13.963 21.447 487 4.781

2001 81.446 40.311 17.366 21.781 404 760 41.135 14.168 21.591 543 4.833

2002 82.410 40.781 17.686 21.928 412 755 41.629 14.445 21.837 503 4.844

2003 83.819 41.474 18.078 22.167 451 778 42.345 14.900 22.002 575 4.868

2004 85.828 42.561 18.648 22.576 528 809 43.267 14.665 22.398 662 4.912

Raffrontando i dati della tabella si possono notare alcuni dati significativi che mostrano

come stia mutando, come sta accadendo a livello generalizzato nella nostra società, lo stato civile

della popolazione. In particolare si evidenzia:

- la diminuzione in percentuale dei coniugati (dal 53,49% al 52,40 % );

- l’aumento costante del numero dei divorziati (da n. 847 dell’anno 2000 a n. 1190 del 2004, con

un aumento del 40,50%, di cui 46,67% di maschi e 35,93 di femmine).

Non è stato possibile rilevare il numero dei separati, ma il dato, da più parti segnalato, è pure di

forte aumento. In definitiva però questi dati segnalano una trasformazione dei sistemi familiari, già

rilevata anche dai servizi sociali dei Comuni. Siamo in presenza non più della “famiglia” ma di una

molteplicità di forme familiari:

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10

- famiglie “monoparentali”, caratterizzata da nuclei di donne sole con figli;

- famiglie “ricomposte”, composte da uomini e donne già genitori che creano nuovi nuclei

familiari;

- famiglie “disgregate”, caratterizzate da genitori separati o divorziati e che manifestano elevati

livelli di conflittualità.

L’impatto per le politiche sociali di sostegno alle famiglie sia per i servizi primari che di

prevenzione, rappresenta uno snodo qualitativo per il prossimo futuro1.

Tab. 3 – Struttura dinamica della popolazione.

Anno Totale Popol.

Immigrati Emigrati Nati Morti Saldo migr.

Saldo nat.

Saldo tot.

Tasso mor.

Tasso nat.

2000 80.539 3.471 2.735 934 596 736 338 1.074 7,40 11,60

2001 81.446 3.035 2.270 940 633 765 307 1.072 7,77 11,54

2002 82.410 3.827 2.667 1.000 577 1.160 423 1.583 7,00 12,13

2003 83.819 4.281 2.966 929 672 1.315 257 1.572 8,02 11,08

2004 85.828 4.728 3.218 955 571 1.510 384 1.894 6,65 11,13

Da quanto riportato dalla Tabella 3 si evidenzia in particolare che:

- il tasso di natalità è pressoché invariato nei 5 anni, ma con significative differenze tra i 13

Comuni: nel 2004 il valore più elevato è stato quello di Azzano Mella (16,9), mentre il più

basso è stato quello di Botticino (8,43);

- il numero dei nati rapportato al numero dei morti produce un saldo naturale positivo che nel

2004 è stato di 384 unità;

- il saldo migratorio (numero degli iscritti alle anagrafi comunali – numero dei cancellati ) è in

costante aumento (da +736 del 2000 a +1510 del 2004) a causa soprattutto della immigrazione

da paesi stranieri come si evince in specifico dalla tabella 4.

La componente di crescita della popolazione, a seguito prevalentemente dei flussi migratori,

segnala un trend strutturale che porta il nostro territorio a confrontarsi con la presenza di nuove

generazioni (minori e famiglie) oltre che al tradizionale invecchiamento della popolazione2.

Tab. 4 – Consistenza della popolazione straniera divisa per sesso e per area geografica di provenienza.

Anno Totale Popol.

Totale Stran.

Maschi Femm. % su totale popol.

Minori Europa comun.

Europa non

comun. Africa Asia America Oceania

2000 80.539 2.804 1.648 1.156 3,48 735 71 755 1.322 547 105 4

2001 81.446 3.304 1.884 1.420 4,06 894 69 904 1.476 738 113 4

2002 82.410 3.763 2.109 1.654 4,57 1.058 68 1.036 1.607 905 146 1

2003 83.819 4.676 2.563 2.113 5,58 1.196 78 1.291 1.845 1.077 191 1

2004 85.828 5.595 3.064 2.531 6,52 1.427 127 1.718 2.062 1.320 203 2

3

1 Per maggiori dettagli vedere le tabelle allegate (da Tabella 2/A a Tabella 2/E).

2 Per maggiori dettagli vedere le tabelle allegate (da Tabella 3/A a Tabella 3/E).

3 Per maggiori dettagli vedere le tabelle allegate (da Tabella 3/A a Tabella 3/E).

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11

Tab. 5 – Consistenza della popolazione straniera divisa per Comune, per sesso e per area geografica di

provenienza.

Comune Totale Popol.

Europa comun. Europa non co. Africa Asia America Oceania

femm. Maschi femm. maschi femm. maschi femm. maschi femm. maschi ma+fe

Azzano 2.237 6 2 12 7 58 66 10 17 0 0 0

Borgosat. 8.284 6 4 94 83 68 102 72 124 13 3 0

Botticino 10.082 6 6 89 69 51 75 47 79 17 3 0

Capriano 4.089 6 3 39 30 29 42 42 45 5 3 0

Castened. 9.961 8 7 102 103 81 112 96 118 16 22 0

Flero 7.638 10 3 67 58 42 83 47 66 4 3 0

Mazzano 10.231 5 1 124 98 130 200 56 83 21 7 1

Montirone 4.411 0 3 36 29 61 85 46 88 10 8 0

Nuvolento 3.628 1 0 80 83 45 97 12 20 7 4 0

Nuvolera 4.010 3 0 42 45 59 107 24 34 10 5 0

Poncarale 4.590 7 1 40 34 18 45 11 33 10 6 0

Rezzato 12.851 16 7 163 153 151 229 73 103 21 6 1

San Zeno 3.816 5 4 47 36 41 64 8 20 15 3 0

Totali 85.828 79 41 935 828 834 1.307 544 830 149 73 2

Dall’esame dei dati della tabella emergono come elementi principali:

- l’aumento della popolazione straniera quasi raddoppiata in 5 anni sia in valore assoluto che in

percentuale sul totale della popolazione (anno 2000 n. 2804 stranieri, pari al 3,48% della

popolazione, con la presenza di 735 minori; anno 2004 n. 5595 stranieri, pari al 6, 52% della

popolazione, con la presenza di 1.427 minori);

- il comune che presenta il maggio numero di stranieri in rapporto alla popolazione (dati al 2004)

è Nuvolento con il 9,65%, mentre il Comune con la presenza minore è Botticino con 4,30 %;

- la maggioranza degli stranieri residenti nel Distretto proviene da Paesi africani, ma nei Comuni

di Borgosatollo, Capriano del Colle e Castenedolo la maggioranza è di origine asiatica, mentre

nei Comuni di Botticino, Nuvolento e Poncarale prevalgono gli stranieri provenienti dall’Europa

non comunitaria;

- in maggioranza la popolazione straniera è di sesso maschile (nel 2004 gli uomini sono stati

3.064 contro 2.531 donne, pari al 54,76%), ma per gli stranieri provenienti dall’Europa e

dall’America è maggiore la presenza femminile in quanto legata più frequentemente alla

professione di “badante”.

Tab. 6 – Struttura demografica della popolazione anziana.

Anno Totale Popol.

Popol. con + di 65 anni

% su tot. popolaz.

Popol. 65/74 anni

% su totale popol.

Popol. con + 75

anni

% su totale popol.

7% pop con + di 75 anni

2000 80.539 11.481 14,26 6.767 8,40 4.714 5,85 330

2001 81.446 11.853 14,55 6.929 8,51 4.924 6,05 345

2002 82.410 12.341 14,98 7.186 8,72 5.155 6,26 361

2003 83.819 12.868 15,35 7.476 8,92 5.392 6,43 377

2004 85.828 13.485 15,71 7.847 9,14 5.638 6,57 395

Nella tabella viene riportata in numeri assoluti e percentuali, il peso dei soggetti

ultrasessantacinquenni e dei “grandi anziani” osservato negli anni dal 2000 al 2004. Come si può

notare vi è stata una crescita consistente della popolazione anziana e in particolare del gruppo degli

ultrasettantacinquenni, notoriamente più bisognosi di interventi socio sanitari (da 4.714, pari al

5,85% della popolazione, a 5.638, pari al 6,57% della popolazione).

Il Comune con la più alta presenza di anziani è Botticino con il 18,36% di

ultrasessantacinqueni, mentre il Comune meno “vecchio” è Montirone con l’11,36 %.

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12

Il dato relativo al 7% della popolazione anziana presente in tabella nell’ultima colonna

“misura” il numero dei posti letto nelle Residenze Sanitarie Assistenziali che, secondo il Piano

Socio Sanitario Regionale, sono il parametro necessario ai territori di riferimento per determinare il

fabbisogno di posti letto. Al 31/12/2004 la dotazione teorica di posti letto nelle R.S.A per il

Distretto n. 3 era pari a 395; in realtà la situazione attuale vede la presenza sul territorio di 7

servizi residenziali per anziani di cui 6 accreditati per un totale di 527 posti letto di cui 439

accreditati. 4

Tab. 7 – Indicatori specifici della popolazione anziana.

Anno Totale Popol.

Popol. con + di 64 anni

Popolaz. 0/14 anni

Indice di vecchiaia

Pop. 0/14 + pop. con + di 64 anni

Popolaz. 15/64 anni

Indice di carico sociale

Indice di dipendenza anziani

2000 80.539 11.481 11.567 99,26 23.048 57.479 40,10 19,97

2001 81.446 11.853 11.872 99,84 23.725 57.675 41,14 20,55

2002 82.410 12.341 12.267 100,60 24.608 57.796 42,58 21,35

2003 83.819 12.868 12.458 103,29 25.326 58.488 43,30 22,00

2004 85.828 13.485 12.917 104,40 26.402 59.418 44,43 22,70

Dal raffronto dei dati 2000/2004 si evidenzia che nei 5 anni in tutti i Comuni si è registrato un

andamento in forte crescita degli indici presi in considerazione:

- l’indice di vecchiaia (che misura il grado di invecchiamento generale della popolazione ed è

espresso dal rapporto in percentuale fra la popolazione oltre i 64 anni e la parte più giovane cioè

sotto i 14 anni) è passato da 99,26 a 104,40;

- l’indice più elevato è a Botticino, quello più basso a Montirone;

- l’indice di carico sociale (che misura il livello di autosufficienza di una popolazione per quanto

riguarda la produzione di reddito e si costruisce rapportando la popolazione delle classi di età

che si considerano”improduttive” a quella di classi che si suppongono attive ai fini della

formazione del reddito ) vede un aumento consistente da 40,10 a 44,43;

- l’indice di carico più elevato si registra a Castenedolo, quello più basso a Flero;

- l’indice di dipendenza degli anziani (che misura il rapporto di dipendenza della popolazione

anziana ultrasessantacinquenne dalla popolazione che va dai 15 ai 64 anni , che si suppone

attiva) passa dal 19,97 al 22,70.

Il Comune con il dato maggiore è Botticino mentre il dato minore si registra a Montirone.

La dimensione strutturale dell’invecchiamento (innalzamento dell’età e una maggiore aspettativa di

vita, basso ricambio generazionale), le statistiche, ci consegnano una popolazione anziana che

richiede sempre più servizi diversificati con attenzioni alle condizioni di salute e alla perdita

dell’autonomia5.

Tab. 8 – Struttura demografica della popolazione minorile e giovanile.

Anno

B C D E F G H I J K L M N O P Q R

Totale Popol.

Pop. 0-2

% C/B

Pop. 3-4

% E/B

Pop. 0-4

% G/B

Pop. 0 -9

% I/B

Pop. 10-14

% K/B

Pop. 15-19

% M/B

Pop. 10-19

% O/B

Pop. 20-29

% Q/B

2000 80.539 2.592 3,22 1.592 1,98 4.184 5,19 7.957 9,88 3.626 4,50 4.124 5,12 7.750 9,62 11.817 14,67

2001 81.446 2.746 3,37 1.590 1,95 4.336 5,32 8.170 10,03 3.762 4,62 3.969 4,87 7.731 9,49 11.500 14,12

2002 82.410 2.812 3,41 1.712 2,08 4.524 5,49 8.463 10,27 3.814 4,63 3.880 4,71 7.694 9,34 11.217 13,61

2003 83.819 2.784 3,32 1.835 2,19 4.619 5,51 8.589 10,25 3.869 4,61 3.808 4,54 7.677 9,16 11.038 13,17

2004 85.828 2.856 3,33 1.927 2,25 4.783 5,57 8.971 10,45 3.946 4,60 3.777 4,40 7.723 9,00 10.814 12,60

4 Per maggiori dettagli vedere le tabelle allegate (da Tabella 6/A a Tabella 6/E).

5 Per maggiori dettagli vedere le tabelle allegate (da Tabella 7/A a Tabella 7/E).

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13

Dal raffronto 2000 /2004 si evidenzia:

- un aumento della popolazione da 0 a 9 anni che va dal 9,88% al 10,45% ( il Comune che rileva

il dato maggiore è Azzano Mella: dal 9,57% al 12,25%; il comune di Botticino in

controtendenza registra una leggera riduzione dal 9,32% al 9,12%;

- una sostanziale stabilità dei minori da 10 a 14 anni (daL 4,50% al 4,59%). La percentuale più

elevata al 2004 è nel Comune di Montirone (5,35%), la minima è a San Zeno (4,03%);

- una riduzione della popolazione dai 15 ai 19 anni (dal 5,12% al 4,40%);

- una contrazione sensibile della popolazione giovanile dai 20 ai 29 anni (dal 14,7% al 12,6 %).

L’andamento generale segnala una leggera inversione di tendenza dovuta ai fenomeni migratori

che se da un lato rappresentano un fenomeno positivo dall’altro presentano nuove problematicità

sociali e di integrazione 6.

Tab. 9 – Popolazione minorile suddivisa per fasce scolastiche.

Anno Totale Popol.

Pop. 0-2

% su totale

Pop. 3-5

% su totale

Pop. 6-10

% su totale

Pop. 11-13

% su totale

Pop. 14-18

% su totale

Pop. 0-18

% su totale

2000 80.539 2.592 3,22 2.329 2,89 3.790 4,71 2.170 2,69 3.945 4,90 14.826 18,41

2001 81.446 2.746 3,37 2.403 2,95 3.819 4,69 2.241 2,75 3.825 4,70 15.034 18,46

2002 82.410 2.812 3,4 5.220 6,33 3.868 4,69 2.218 2,69 3.767 4,57 15.184 18,42

2003 83.819 2.784 3,3 2.651 3,16 3.938 4,7 2.346 2,8 3.718 4,44 15.437 18,4

2004 85.828 2.856 3,3 2.842 3,31 4.047 4,72 2.375 2,77 3.801 4,43 15.921 18,55

Dalla tabella si evince che i minori di età compresa tra 0 e 18 anni dal 2000 al 2004 sono

aumentati in termini assoluti di 1.092 unità, ma in termini percentuali sul totale della popolazione il

dato è rimasto pressoché invariato (dal 18,41 % al 18,55%). Montirone si conferma come il

Comune con la più alta percentuale di minori (22,05%), mentre San Zeno il Comune con la minor

presenza in percentuale (16%).

La lettura dei dati della popolazione divisa per “fasce scolastiche” evidenzia inoltre elementi

significativi per le politiche sociali e di investimento che i Comuni del Distretto dovranno

approntare sia nell’immediato che nei prossimi anni in rapporto ai servizi di supporto alla scuola e,

soprattutto, alle strutture scolastiche. I raffronti 2000 /2004 evidenziano infatti:

- un aumento di 264 minori da 0 a 2 anni (età di potenziale frequenza ai nidi);

- un aumento di 513 minori dai 3 ai 5 anni (età di frequenza alla scuola dell’infanzia);

- un aumento di 257 minori dai 6 ai 10 anni (età di frequenza alla scuola primaria);

- un aumento di 205 minori dagli 11 ai 13 anni (età di frequenza alla scuola secondaria) 7.

Tab. 10 – Indicatori specifici relativi alla popolazione minorile.

Anno

B C D E F G H I J K

Totale Popol.

Pop. 0-14

Pop. 15-64

Indice di dipendenza

Pop. 0-4

Pop. Fem. 15-49

Indice di carico figli

Pop. 0-18

Pop. 0-18 stranieri

% J/I

2000 80.539 11.583 57.479 20,15 41.84 20.694 20,22 14.826 625 4,22

2001 81.446 11.932 57.675 20,69 43.36 20.637 21,01 15.034 903 6,01

2002 82.410 12.987 57.796 22,47 45.24 20.611 21,95 15.184 1066 7,02

2003 83.819 12.458 58.488 21,30 46.19 21.390 21,59 15.437 1196 7,75

2004 85.828 12.917 59.418 21,74 47.83 20.701 23,11 15.921 1427 8,96

Il dato maggiormente significativo, per un orientamento delle politiche sociali di integrazione,

è il notevole aumento della popolazione straniera minorile più che raddoppiata in 5 anni (aumento

in termini assoluti di 802 unità; in percentuale il dato va dal 4,22% del 2000 al 8,96 % del 2004. Il

6 Per maggiori dettagli vedere le tabelle allegate (da Tabella 8/A a Tabella 8/E).

7 Per maggiori dettagli vedere le tabelle allegate (da Tabella 9/A a Tabella 9/E).

Page 14: Azzano Mella, Borgosatollo, Botticino, Capriano del Colle, Castenedolo… · 2015. 9. 1. · Castenedolo, Flero, Mazzano, Montirone, Nuvolento, Nuvolera, Poncarale, Rezzato, San Zeno

14

Comune con la più alta percentuale di minori stranieri e Nuvolera (11,17 %), mentre il Comune

con la minore presenza è Botticino (5,97 %) 8.

In conclusione l’analisi dei dati conferma in linea di massima quanto emerso dal lavoro dei

tavoli e dal confronto tra amministratori, tecnici, forze sociali e terzo settore, vale a dire che

l’intervento sociale e socio-sanitario da prevedere per il prossimo triennio deve essere

programmato tenendo conto che i gruppi di popolazione che sempre più esprimeranno bisogni di

natura sociale e socio-sanitaria sono gli anziani sopra ai 75/80 anni, i giovanissimi e i gruppi etnici e

culturali in minoranza.

8 Per maggiori dettagli vedere le tabelle allegate (da Tabella 10/A a Tabella 10/E).

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15

2.3) LA RETE ATTUALE DEI SERVIZI

Di seguito si presentano le informazioni significative relative all’offerta dei servizi, distinte per

area di intervento e desunte da:

- i piani socio assistenziali dei Comuni;

- le schede regionali di rendicontazione;

- i dati del Distretto socio Sanitario;

- i dati messi a disposizione dal terzo settore.

E’ presente complessivamente una buona rete di servizi per le diverse fasce d’età anche se la

loro distribuzione non è omogenea sul territorio

2.3.1) Area Anziani

A - Servizio di Assistenza domiciliare “S.A.D.”

Il servizio è presente in tutti i 13 comuni della zona :

- ad Azzano Mella il servizio è attivo dal lunedì al venerdi,

- a Borgosatollo, Capriano del Colle, Castenedolo, Flero, Montirone, Nuvolento, Nuvolera,

Poncarale e Rezzato San Zeno, dal lunedì al sabato,

- a Botticino e Mazzano tutti i giorni compreso i festivi.

La gestione è, in tutti i comuni, appaltata a cooperative del territorio; fa eccezione il

Comune di Borgosatollo che, oltre alla cooperativa, ha personale ASA dipendente

Tutti i comuni hanno un regolamento del SAD e prevedono la compartecipazione degli

utenti al costo del servizio anche se con metodologie e quindi con costi ( minimi e massimi )

molto diversificati. Consuntivo 2004 Servizio Assistenza Domiciliare (SAD):

B - Servizi complementari

Al servizio di Assistenza domiciliare sono collegati anche una serie di servizi

complementari, dal servizio pasti, al telesoccorso, alle attività di educazione motoria per

anziani, ai soggiorni vacanza, ai trasporti alle attività di socializzazione dei centri sociali alle

iniziative concordate con le organizzazioni sindacali dei pensionati (legate in particolare a

contributi economici per riscaldamento, tickhet sanitari ecc. ) che, come si evince dalla tabella

seguente; sono presenti nella maggioranza dei Comuni

Comune Utenti ASA

Utenti com

plemen tari

Tot. Ut. SAD

N.ore SAD

Costo servizio

ind. pe- netr.

Tot. min. ASA

Min sett. per ut.

media ore sett per ut.

Costo medio orario

Azzano 4 0 4 283 4.694,13 33,61 16.980 81,63 1.21.38 16,59

Borgosat. 28 20 48 3.973 90.142,34 95,24 238.380 163,72 2.43.43 22,69

Botticino 39 33 72 4.422 69.234,87 88,89 265.305 130,82 2.10.49 15,66

Capriano 7 5 12 419 11.585,91 40,68 25.140 69,07 1.09.04 27,65

Castened. 32 12 44 4.716 87.688,33 57,52 282.930 170,03 2.50.02 18,60

Flero 27 5 32 3.774 44.788,79 70,48 226.440 161,28 2.41.17 11,87

Mazzano 31 8 39 3.297 49.870,45 63,11 197.820 122,72 2.02.43 15,13

Montirone 13 3 16 2.929 44.928,31 86,96 175.740 259,97 4.19.58 15,34

Nuvolento 8 11 19 1.302 18.700,00 80,17 78.120 187,79 3.07.47 14,36

Nuvolera 10 0 10 1.421 23.911,16 39,37 85.260 163,96 2.43.58 16,83

Poncarale 12 0 12 2.875 39.721,06 51,28 172.500 276,44 4.36.27 13,82

Rezzato 33 34 67 3.595 65.202,10 71,05 215.700 125,70 2.05.42 18,14

S. Zeno 18 5 23 3.942 46.870,00 104,07 236.520 252,69 4.12.42 11,89

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16

COMUNI TELE

SOCCORSO PASTI A

DOMICILIO

SOGGIORNI

CLIMATICI

EDUCAZIONE

MOTORIA

ACCORDO

SIND. PENS.

CENTRI

SOCIALI TRASPORTI

Azzano NO NO SI NO. SI NO NO

Borgosat. SI SI SI SI SI SI NO

Botticino SI SI SI SI SI SI SI

Capriano NO SI SI SI SI NO SI

Castened. SI SI SI SI SI SI SI

Flero SI SI NO NO SI SI SI

Mazzano SI SI SI SI SI SI SI

Montirone SI NO SI SI SI SI SI

Nuvolento SI SI SI SI SI SI SI

Nuvolera NO SI SI SI SI SI NO

Poncarale SI NO SI SI SI NO NO

Rezzato SI SI SI SI SI NO NO

S. Zeno SI SI SI SI SI SI SI

Totale 10 10 11 10 13 9 7

C - Centri Sociali e Centri Diurni Integrati

In molti comuni sono presenti centri sociali per anziani, gestiti in collaborazione con le

associazioni di volontariato, che rappresentano una opportunità di socializzazione per le persone

anziane e che dovranno essere sostenuti e potenziati

Sono attivi a Borgosatollo, Botticino (1 a botticino Mattina e 1 a Botticino Sera), Castenedolo,

Flero, Mazzano (1 a Ciliverghe, 1 a Mazzano e 1 a Molinetto ), Montirone, Nuvolento,

Nuvolera e San Zeno Naviglio.

I Centri Diurni integrati presenti sul territorio sono solamente 3, sono gestiti da Enti gestori

di RSA, e ospitano prioritariamente anziani dei rispettivi territori: Fondazione” Casa di Riposo

per anziani” di Botticino con 15 posti, Fondazione” Pio Ricovero Inabili al Lavoro” di

Castenedolo 10 posti, Azienda Speciale “ E. Almici” di Rezzato 15 posti.

D - Servizi Residenziali

Per quanto riguarda la residenzialità , il territorio del Distretto vede la presenza di 8 servizi

di cui 7 con la maggioranza di posti letto accreditati e 1 totalmente non accreditato. In totale i

posti letto sono 527 di cui 439 accreditati.

La particolarità dell’offerta del servizio è data dalla presenza di una struttura “profit”, la

Residenza Anni Azzurri di Rezzato, che ha un numero elevato di posti letto accreditati (175) ma

raramente utilizzati dagli utenti del territorio per gli alti costi della retta. Da qui la “pressione”

nei confronti degli altri enti che hanno costantemente una lunga lista di attesa

Come si può rilevare dalla tabella, alcuni enti offrono anche prestazioni aggiuntive quali i

ricoveri di sollievo o la fisioterapia per esterni.

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17

Strutture di ricovero (prima parte):

Ente

Fondazione S. Maria

Immacolata Borgosatollo

Fondazione casa di Riposo per

anziani di Botticino Onlus

Capriano del Colle

Pio Ricovero Inabili al lavoro

Onlus - Castenedolo

Casa di riposo “A. Fiorini” Onlus -

Mazzano

Natura giuridica Fondazione Fondazione n.d. Fondazione Fondazione

N° posti letto di cui n° accreditati

N°20 posti di cui n. 0 accreditati

N°63 posti di cui n. 63 accreditati

n. 45 posti tutti

accreditati

N°70 posti di cui n. 62 accreditati

N°70 posti di cui n°64 accreditati

Posti letto per dementi No No n.d. Si No

Ricoveri di sollievo No Si (anche per non

residenti) n.d.

Si (anche per non residenti)

Si (anche per i non residenti)

Alloggi protetti No No n.d. No Si (n°8 alloggi)

Soggiorni climatici per parzialmente autosuff.

No No n.d. Si No

Fisioterapia No Si n.d. Si Si

Servizio trasporto No No n.d. Si No

Pasti a domicilio No Si n.d. No Si

Centro diurno integrato No Si n.d. Si No

Animazione per esterni No

No n.d. Si Si

Gruppi auto aiuto per familiari

No No n.d. Si Si

Servizio prestito ausili a domicilio

No Si n.d. Si Si

Presenza volontari Si Si n.d. Si Si

Strutture di ricovero (seconda parte):

Ente

Casa di riposo “Francesco e

Beniamino Porta” – Nuvolera

Azienda speciale “Evaristo Almici” Rezzato

Residenze Anni Azzurri

S.p.a. Rezzato

DATI RIASSUNTIVI

Natura giuridica Privato Azienda speciale Impresa privata

N° posti letto di cui n° accreditati

N°32 posti di cui n°20 accreditati

N°55 posti di cui n°55 accreditati

N°217 posti di cui n°175 accreditati

N° 572 di cui n° 484 accreditati

Posti letto per dementi No n.d. Si Castenedolo Anni Azzurri

Ricoveri di sollievo No Si (solo per residenti)

Si (anche per non residenti)

Alloggi protetti No No No Solo Mazzano

Soggiorni climatici per parzialmente autosuff.

No No No Solo Castenedolo

Fisioterapia No No No

Servizio trasporto No No No Solo Castenedolo

Pasti a domicilio No No No Mazzano Botticino

Centro diurno integrato No Si No Tre centri attivi

Animazione per esterni No n.d. No

Gruppi auto aiuto per familiari

No No No

Servizio prestito ausili a domicilio

Si Si No

Presenza volontari Si Si No

E - Buoni Sociali

Dal 2003 il Tavolo Zonale Permanente di Programmazione ha istituito i Buoni sociali per

anziani non autosufficienti con l’obiettivo di sostenere l’impegno dei familiari nella cura a

domicilio dei propri congiunti in condizioni di fragilità. La concessione e l’erogazione dei buoni

viene gestita dall’Ufficio di piano. Nel 2003 sono stati erogati 100 buoni su 125 domande; nel

2004 sono stati erogati 113 buoni su 127 domande.

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18

Nel 2003, a seguito dell’emanazione della legge “Bossi Fini” sull’immigrazione sono stati

concessi inoltre n. 69 buoni del valore di euro 330 ad anziani non autosufficienti per sostenere

gli oneri per la regolarizzazione delle “badanti “ straniere.

2.3.2) Area Diversa Abilità

1) Servizio Disabilità del Distretto di Rezzato

Il Servizio ha sede a Castenedolo. Analizzando i dati di questo servizio si è passati dai 145

casi seguiti nel 2001 ai 269 del 2004; l’incidenza dei soggetti seguiti dal servizio specialistico

sulla popolazione totale del Distretto è passata dal 0,18% del 2001 al 0,31% del 2004.

Parallelamente sono cresciuti i minori in carico passando dai 60 del 2001 agli 89 del 2004;

in questo caso l’incidenza è passata dal 0,42% allo 0,59%.

L’aumento del numero di minori è dovuto al fatto che oltre agli utenti seguiti solo

dall’Equipe del servizio EOH, si è aggiunta una quota di minori disabili già presenti sul

territorio ma seguiti solo dai medici della Neuropsichiatria degli Ospedali Civili di Brescia. A

partire dal 2001 si è avviata una collaborazione con le Ass. Sociali del servizio EOH che ha

determinato l’aumento dei numeri di minori.

Degli 89 minori seguiti dall’ASL nell’anno solare 2004 il 70% (pari a n° 63 bambini)

frequenta strutture scolastiche con assistenza a personam e più esattamente:

ANNO SCOLASTICO

SCUOLA DELL’INFANZIA

SCUOLA PRIMARIA

SCUOLA SECONDARIA

ISTITUTI SUPERIORI

TOTALE

2004/2005 19 23 16 5 63

Questi dati raffrontati a quelli del 2001 indicano una crescita nella scuola della presenza di

bambini handicap.

ANNO SCUOLA

DELL’INFANZIA SCUOLA

PRIMARIA SCUOLA

SECONDARIA ISTITUTI

SUPERIORI TOTALE

2001 4 20 7 21 52

Per un dettaglio maggiore dei minori presso la scuola si rimanda alla scheda allegata al termine del Piano.

Legge 162 - Progetti di vita indipendente

L’Ufficio di Piano a far tempo dal 2004 si è attivato per la raccolta di tutte le domande

presentate dai 13 Comuni per i progetti di vita indipendente e per il successivo inoltro all’ASL.

Il budget messo a disposizione per il finanziamento di tali progetti ammonta sia per il 2004

che il 2005 a € 35.610,00.

ANNO DI PRESENTAZI

ONE TIPO DI PROGETTO

DOMANDE PRESENTATE

DOMANDE ACCOLTE PERCENTUALE DI FINANZIAMENTO DEL PROGETTO

2004

Progetti di vita indipendente 8 5 70%

Assistenza domiciliare indiretta 2 2 50%

Sollievo 4 0

TOTALE 14 7

2005

Progetti di vita indipendente 7 5 70%

Assistenza domiciliare indiretta 4 4 52%

Sollievo 4 0

TOTALE 15 8

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19

2) Servizi Diurni e Residenziali

2a) Domande accolte provenienti dal Distretto Socio Sanitario

Situazione al settembre 2005

COMUNI C.S.E. S.F.A. RESIDENZIALI TOTALI

Azzano Mella 1 / / 1

Borgosatollo 8 2* 2* 11*

Botticino 10 1 2 13

Capriano d. C. 1 / 1 2

Castenedolo 8 4 1 13

Flero 4 2 2 8

Mazzano 5 1 3 9

Montirone 2 / 1 3

Nuvolento 1 / 1 2

Nuvolera 2 / / 2

Poncarale 3 / 1 4

Rezzato 17 / 9 26

San Zeno N. 1 / 2 3

TOTALI 63 10 25 97

* la stessa persona usufruisce sia del servizio residenziale che dello SFA

SITUAZIONE DEL

2001 C.S.E. S.F.A. RESIDENZIALI Totali

Totali 59 12 19 90

Confrontando i dati del 2001 e del 2005 si metta in evidenza un aumento dei soggetti

che usufruisce dei servizi diurni e residenziali.

Inoltre le strutture sono in grado di accogliere un n° maggiore di casi, ma è

necessario segnalare che rispetto ai CSE, quelli del territorio sono quasi completi e pur

non essendoci utenti in lista d’attesa, a breve si potrebbe verificare questo problema.

2b) L’offerta del nostro Distretto: Il CSE di Rezzato e lo SFA di Mazzano

La rete dei Servizi territoriali nell’area della disabilità è molto esigua; oltre ai Servizi

di Assistenza domiciliare gestiti dai Comuni che sono rivolti anche ai portatori di

handicap, sono presenti 2 servizi diurni:

- il Centro Socio Educativo Comunale, gestito dal Comune di Rezzato: il servizio è

autorizzato al funzionamento per 15 posti ma è accreditato con la Regione per 13

posti;

- il Servizio di formazione all’autonomia (SFA) gestito dalla Cooperatva “ La

Rondine” con sede a Mazzano.

2001 2002 2003 2004 2005

N° utenti CSE 12 12 13 14 13

Il servizio comunque dal 2001 al 2005 è sempre al completo ed emerge l’utilità del

servizio stesso; attualmente non ci sono liste d’attesa.

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20

2001 2002 2003 2004 2005

N° utenti SFA 7 7 7 7 6

Anche per lo SFA si conferma una richiesta che copre completamente la domanda e

il servizio dal 2001 al 2005 eroga prestazioni per 6/7 persone. 3) Servizio di Inserimento lavorativo

Utenti Seguiti dal N.I.L. anni dal 2002 al 30/06/2005

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ll'a

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reced

en

ti)

2002 78 28 21 27 2 20 6 11 6 27

2003 55 32 15 8 0 16 5 5 4 29

2004 75 40 11 20 3 12 3 6 2 28

06/05 69 34 16 19 0 8 5 8 4 19

Per un dettaglio maggiore delle attività del NIL si rimanda alla scheda allegata al termine del Piano.

Emerge che dal 2001 al 2004 è considerevolmente aumentato il numero delle

segnalazioni ricevute dal NIL da parte dei Comuni; indice questo di una maggiore

collaborazione dei tecnici comunali con il servizi dell’ASL.

Inoltre una positiva esperienza effettuata dal tavolo di zona è stata quella della gestione

dell’affidamento per le attività del Nucleo Integrazione lavorativa e del Nucleo servizio

handicap. Dopo una delega pluriennale 2001/2002/2003 gestita in autonomia per ognuno dei

tredici Comuni del tavolo, si è valutata a livello zonale la convenzione per gli anni 2004 e

2005 e per i prossimi 2006/2007.

Oltre alla valutazione delle attività effettuate e condivisa in diversi incontri sia con la

Conferenza dei sindaci, sia con le assemblee di Distretto la novità sono stati gli incontri a

livello tecnico con i referenti di tutti gli uffici di piano della Provincia. Un esempio di

integrazione delle competenze sociali con quelle sanitarie.

2.3.3) Area Minori e famiglia

Nel Distretto è presente una buona rete di servizi, diversificati per le diverse fasce di età. In

molti Comuni, anche grazie ai finanziamenti della legge 285/97, si sono sviluppati servizi

extrascolastici in cui vengono svolte attività finalizzate alla socializzazione, all’integrazione dei

ragazzi stranieri e disabili, alla prevenzione del disagio ed inoltre servizi di consulenza e di

ascolto alle famiglie (sportelli di ascolto), che si ritiene debbano essere consolidati e potenziati

ne prossimo triennio.

1 - Asili Nido e micronido

Nell’arco temporale del primo piano di zona sono aumentate le strutture presenti sul

territorio, dai 6 servizi censiti nel 2000 si è passati a 11 a cui si aggiungono altri 2 servizi,

non propriamente caratterizzati come nidi ma che si rivolgono comunque ad una utenza

della fascia d’età 0-3 anni.

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21

COMUNE TIPOLOGIA DI SERVIZIO

GESTORE N. POSTI RAPPORTI CON IL

COMUNE

Azzano Mella Micronido Privato 16 Convenzione

Borgosatollo Micronido Comunale 15 Titolare

Botticino Micronido/sc mat Ente morale 26 Convenzione

Castenedolo 1 Micronido/sc mat Ente morale 16 Convenzionato

Castenedolo 2 Micronido/sc mat Cooperativa 20 Convenzionato

Castenedolo 3 Baby Parchino Privato 4 Non convenz.

Flero Micronido Privato 25 Non convenz.

Mazzano Micronido/sc mat Ente morale 24 Convenzionato

Montirone Nido Famiglia(l.R. 23) Coop/ Comune 7 Convenzionato

Poncarale Micronido/sc mat Ente morale 15 Convenzionato

Rezzato 1 Asilo nido Comunale 36 Titolare

Rezzato 2 Spazio gioco ( L. R. 23)

Comunale 20 Titolare

San Zeno Asilo Nido Cooperativa 21 Convenzionato

TOTALI 243

Una analisi più dettagliata dei Servizi asilo nido è però stata possibile solamente per i nidi

autorizzati al funzionamento e convenzionati, attraverso i dati di consuntivo dell’anno 2004

della “ex Circolare 4”.

En

te g

esto

re

pri

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C

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Co

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Rett

a m

ed

ia

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nu

a p

er

bam

bin

o

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tto

Sc. Mat. S. Giovanni Bosco (Castenedolo)

16 19 15 0 0 7 4 3 79.366 3.740

Asilo Inf. "Carini" (Botticino)

30 27 23 0 0 7 3 3

159.595 3.069

Sc.mat. G. Garibaldi (Mazzano)

24 28 24 0 1 0 4 1 99.952 1.223

Micronido Crescere Insieme (Castenedolo)

20 20 20 0 0 1 3 1 68.794 3.388

Pro.Ges. Coop. Soc. Onlus

21 24 21 5 0 10 2 2 97.626 5.753

TOTALI 111 118 103 5 1 25 16 10

Page 22: Azzano Mella, Borgosatollo, Botticino, Capriano del Colle, Castenedolo… · 2015. 9. 1. · Castenedolo, Flero, Mazzano, Montirone, Nuvolento, Nuvolera, Poncarale, Rezzato, San Zeno

22

En

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N.

ed

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Co

sti

Rett

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pe

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am

bin

o

iscri

tto

Comune di Rezzato

36 36 29 0 1 3 6 5

366.777

2.882

Comune di Borgosatollo 16 18 16 0 1 5 3 1

122.643

3.052

Totali 52 54 45 0 2 8 9 6 489.42

1 5.934

TOTALI GENERALI

163 172 148 5 3 33 25 16

Popolazione 2004 da 0 a 2 anni 2856

Indicatore di dotazione (n. posti/popol. 0-2) 0,06

Indicatore di assistenza/penetrazione (n. iscr./pop. 0-2x1000) 60,22

Indice di saturazione 105,52

Rapp. Utenti educatori 6,88

Rapp utenti addetti ai serv. 10,75

Indice di morbilità 0,86

Retta media annua € 3.301,00

Retta media annua enti pubblici € 2.967,00

Retta media annua enti privati € 3.434,60

Costo medio anno per strutt. € 142.107,89

Costo medio anno enti pubbl. € 244.710,56

Costo medio annuo enti priv. € 101.066,82

Costo medio anno per utente € 5.783,46

Costo per utente ente pubbl. € 9.063,35

Costo per utente ente privato € 4.282,49

Dalla tabella si può notare che, nonostante l’aumento di posti in questi quattro anni,

l’indicatore di dotazione è solamente del 6 %; tale dato sale al 9% se consideriamo i posti di

tutti i servizi operanti sul territorio.

I Nidi di Mazzano, Botticino e Castenedolo (Crescere Insieme ) non hanno soddisfatto tutte

le domande di iscrizione. La retta media dei nidi privati è di circa 290 euro mensili, la retta

media dei servizi gestiti da privati ( ma che ricevono finanziamenti regionali) è di circa 312 euro

mensili.

2 - Centri di Aggregazione Giovanile

I servizi, con autorizzazione al funzionamento, presenti sul territorio sono 5 (Azzano Mella,

Borgosatollo, Castenedolo, Montirone, Rezzato). Altri Comuni gestiscono, in collaborazione

con il privato sociale, attività aggregative/animative più o meno strutturate, rivolte ad

adolescenti e giovani. Tali attività sono in parte finanziati con i fondi della legge 285/97 o con i

fondi della legge 23 ( Mazzano, Borgosatollo, Botticino, Capriano del Colle)

Di seguito si presentano i dati relativi ai C.A.G. con autorizzazione al funzionamento.

Page 23: Azzano Mella, Borgosatollo, Botticino, Capriano del Colle, Castenedolo… · 2015. 9. 1. · Castenedolo, Flero, Mazzano, Montirone, Nuvolento, Nuvolera, Poncarale, Rezzato, San Zeno

23

Dettaglio utenti.

ENTI PUBBLICI

UTENTI 6-10 ANNI

UTENTI 11-14 ANNI

UTENTI 15-18 ANNI

UTENTI OLTRE 18 ANNI

TOTALE UTENTI MINORI

ABITUALI (A)

TOTALE UTENTI OCCASI ONALI

(B)

TOTALE UTENTI (A+B)

m f m F M f

Castenedolo 14 16 1 0 0 0 0 31 100 131

Montirone 22 11 16 18 20 18 10 105 90 195

Rezzato 13 27 15 15 6 7 17 83 100 183

Totali 49 54 32 33 26 25 27 219 290 509

ENTI PRIVATI

UTENTI 6-10 ANNI

UTENTI 11-14 ANNI

UTENTI 15-18 ANNI

UTENTI OLTRE 18 ANNI

TOTALE UTENTI MINORI

ABITUALI (A)

TOTALE UTENTI OCCASI ONALI

(B)

TOTALE UTENTI (A+B)

m f m F M f

Borgosatollo Parrocchia

12 9 16 15 2 0 54 0 54

Azzano Parrocchia

0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

Totali 12 9 16 15 2 0 0 54 0 54

TOT. GEN. 61 63 48 48 28 25 27 273 290 563

Dettaglio personale e costi.

ENTI PUBBLICI

N. EDUC. E ANIMAT. QUALIFI-

CATI

N. ALTRO PERSO- NALE

N. PERSO- NALE RE- TRIBUITO

VOLONTA- RI E OBIET-

TORI

TOTALE SPESE

RETTE DA UTENTI

Castenedolo 15 0 0 0 82.207 15.360

Montirone 8 0 0 0 60.691 1.974

Rezzato 7 0 0 0 62.350 0

Totali 30 0 0 0 205.249 17.334

ENTI PRIVATI

N. EDUC. E ANIMAT. QUALIFI-

CATI

N. ALTRO PERSO- NALE

N. PERSO- NALE RE- TRIBUITO

VOLONTA- RI E OBIET-

TORI

TOTALE SPESE

RETTE DA

UTENTI

Borgosatollo Parrocchia

2 0 0 0 20.200

Azzano Parrocchia

0 0 0 0 0 0

Totali 2 0 0 0 20.200 0

TOT. GEN. 32 0 0 0 225.449 17.334

Consistenza posti: 273

Numero educatori: 32

Rapporto utenti/educat.: 8,53

Indice di penetrazione (utenti/popolazionex1000):

6 – 10 anni Popolazione 4.047 Utenti 124 Indice 30,64

11 – 14 anni Popolazione 3.172 Utenti 96 Indice 30,26

15 – 18 anni Popolazione 3.004 Utenti 53 Indice 17,64

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3 - Centri Ricreativi estivi

In tutti i 13 Comuni della zona sono attivati nel periodo estivo centri diurni per minori. In

alcuni Comuni vi sono più offerte di servizi in contemporaneità, alcuni gestiti dai Comuni e

altri dalle parrocchie .

Nella maggioranza dei casi sono rivolti alla fascia di età 6/14 anni, ma stanno aumentando

anche servizi che intervengono a favore di minori dai 3 ai 6 anni (Borgosatollo, Botticino,

Castenedolo, Rezzato, San Zeno )

Di seguito si riportano i dati relativi ai consuntivi 2004 dei servizi autorizzati al

funzionamento e finanziati attraverso la ex circolare 4.

ENTE GESTORE

PUBBLICO

N. TOT. UTENTI

DI CUI DISABILI

EDUCATORI ADDETTI

AI SERVIZI TOTALE SPESE

RETTE DA UTENTI

Dip. Vol. Dip. Vol.

Comune di Botticino 58 1 6 0 0 0 27.205,27 9.891,75

Comune di Mazzano 63 2 4 0 2 1 20.015,09 7.614,17

Comune di Montirone 120 0 7 0 coop. 0 25.720,02 11.907,00

Comune di Rezzato 320 0 9 0 coop. 0 68.744,00 28.200,00

Comune di Castenedolo 130 2 10 0 3 0 23.783,21 12.183,22

Totale 691 5 36 0 5 1 165.467,59 69.796,14

ENTE GESTORE

PRIVATO

N. TOT. UTENTI

DI CUI DISABILI

EDUCATORI ADDETTI

AI SERVIZI TOTALE SPESE

RETTE DA UTENTI

Dip. Vol. Dip. Vol.

Coop. Crescere Insieme

(Castenedolo) 27 0 4 0 1 0 4.136,00 € 3.910,00

Parr. SS. Pietro e Paolo

(Azzano Mella) 100 0 0 9 0 0 7.250,00 € 7.000,00

Parr. Conversione di S.

Paolo (Flero) 160 5 0 10 0 9 8.709,00 € 9.450,00

Parrocchia Purificazione di

Maria (Poncarale) 60 1 0 8 0 0 5.004,00 € 1.500,00

Parr. S. Antonio di Padova

(Mazzano) 180 0 0 10 0 7 11.500,00 € 9.500,00

Parr. S. Filippo Neri

(Mazzano) 95 6 0 7 0 0 15.915,55 € 8.320,00

Parrocchia S.Lorenzo

(Montirone) 100 0 0 5 0 0 11.300,00 € 6.600,00

Parr. S. Maria Annunciata

(Borgosatollo) 180 0 7 0 6 0 13.082,08 € 3.600,00

Parr. S. Zenone (S. Zeno) 100 0 5 4 3 17.500,00 € 8.000,00

Scuola materna "F.

CARINI" (Botticino) 35 1 4 0 6 0 13.000,00 € 8.260,00

Totali 1117 13 22 54 17 19 112.054,63 € 68.540,00

TOTALE GENERALE 1.808 18 58 54 22 20 277.522,22 € 138.336,14

Totale minori 6 – 13 anni: 6.422

Utenti disabili: 1%

Indice di penetrazione: (utenti/popolazionex1000) 281,53

Rapp. utenti /educatori 16,14

Rapp. utenti /addetti ai serv. 41,09

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4) Assistenza Domiciliare

Dal 1/1/ 2002 il servizio di ADM è in carico in gestione associata al Tavolo di Zona. Il

Comune capofila di Rezzato ha appaltato il servizio al Consorzio Solco di Brescia. L’ADM

viene attivato sia per minori sottoposti a provvedimenti dell’autorità giudiziaria sia per i minori

a rischio seguiti dal servizio Sociale dei Comuni (In allegato regolamento del Servizio)

Nel 2004 sono stati seguiti 23 minori:

COMUNI N.

MINORI

TOTALE

ORE

Azzano Mella 0 0

Borgosatollo 3 874,5

Botticino 4 541

Capriano D.C. 1 320,5

Castenedolo 3 679

Flero 0 0

Mazzano 1 713

Montirone 3 1086

Nuvolento 0 0

Nuvolera 0 0

Poncarale 1 291

Rezzato 4 957

San Zeno Naviglio 3 34

Totale 23 5496

5) Servizio Tutela Minorile

La gestione del servizio è stata tradizionalmente delegata all’ASL, ma i Comuni del

Distretto hanno deliberato che dal 2006 tale competenza venga gestita direttamente, in forma

associata. Infatti, già dal gennaio 2003 il Comune di Rezzato, per conto dei Comuni, ha

incaricato una prima assistente sociale e da ottobre 2005 una seconda, per favorire la fase di

transizione e il passaggio dei casi.

Le problematiche connesse alla Tutela minorile e alla gestione del servizio sono state

oggetto di un corso di formazione, al quale hanno partecipato gli assistenti sociali dei Comuni e

due operatori della cooperativa che gestisce l’ADM. I dati raccolti e rielaborati in questo corso,

che ha ripensato ad una ipotesi organizzativa di un servizio “Famiglie con minori”, hanno

rappresentato un’utile base di partenza per il gruppo di lavoro con il Terzo settore che si è

occupato di politiche dei minori e della famiglia.

Il numero dei casi di minori con provvedimenti della magistratura è in costante aumento.

Dai dati messi a disposizione dal Distretto Socio Sanitario dell’ASL si rileva che sono stati 125

nel 2002, 141 nel 2003 e 153 nel 2004.

MASCHI FEMMINE STRANIERI ITALIANI TOTALI

98 55 24 129 153

Rispetto alle problematiche che hanno dato origine alla segnalazione, la grave trascuratezza

è sicuramente la più frequente anche se sono in costante aumento i minori per i quali la

motivazione del procedimento è determinata dalla pesante conflittualità tra le figure genitoriali:

Non vi sono state nel 2004 segnalazioni dovute esclusivamente a maltrattamento fisico.

Per quanto riguarda i provvedimenti di affido extrafamiliare adottati dalla magistratura 17

minori sono in affido familiare mentre 11 sono in Comunità educativa.

L’equipe dell’ASL nel 2004 ha preso in carico 336 persone per i quali hanno effettuato

3147 prestazioni.

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6 ) Servizio Adozioni e Affidi

Il servizio è delegato all’ASL e, per scelta dei Comuni dell’ambito, la delega proseguirà

anche nel prossimo triennio.

L’attività svolta nel 2004 ha previsto:

- incontri di gruppo sulle normative e sulle problematiche legate all’adozione nazionale e

internazionale;

- valutazione delle capacità genitoriali adottive;

- rapporti di collaborazione con gli enti autorizzati che curano l’adozione internazionale;

- sostegno al minore e al nucleo adottivo;

Le richieste di adozione sono state 18: 3 di adozione nazionale, 4 di adozione

internazionale e 11 di adozione nazionale e internazionale. I minori in affido preadottivo seguiti

dal servizio sono stati 11.

7 ) Centro di pronto intervento

La cooperativa sociale “ Caravella “ gestisce a Castenedolo un Centro di pronto intervento

per donne maltrattate “ Casa Aurora”.

Il centro è in grado di assicurare un interveto di emergenza offrendo accoglienza e

protezione immediata alla donna e ai figli minori garantendone la tutela e l’incolumità.

Il centro oltre a vitto e alloggio dispone di una èquipe in grado di fornire un sostegno legale,

psicologico , educativo e sociale.

La retta attuale è di € 42 giornaliere con una maggiorazione del 20% per ogni figlio di età

sino ai 3 anni e del 10% per ogni minore sopra i 3 anni.

8 ) Buoni sociali

Con i fondi assegnati dalla regione in sostegno alla natalità e con una quota del Fondo

indiviso, dal 2004 è stato attivato un progetto sperimentale finalizzato all’erogazione di buoni

sociali per famiglie con minori in condizioni di fragilità.

L’iniziativa prevede due diverse tipologie di buono:

- buono A ,per famiglie con minori di età inferiore ai 3 anni

- buono B, per famiglie con figli minorenni, con priorità ai nuclei monoparentali.

La concessione di entrambi i buoni è subordinata alla condivisione , tra il servizio sociale

del comune e il richiedente, di un progetto di fuoriuscita dalla condizione di fragilità a breve,

medio o lungo termine

Nel 2004 sono stati assegnati complessivamente 172 buoni di cui 77 di tipo a e 95 di tipo B.

9 ) Fondo di solidarietà

Già dal 2003 il Tavolo di zona ha istituito il fondo sociale di solidarietà per i comuni facenti

parte dell’ambito per il sostegno degli oneri per gli interventi obbligatori derivanti dall’affido

familiare o dall’ospitalità in strutture residenziali per i minori sottoposti a provvedimenti

dell’autorità giudiziaria in materia civile e amministrativa. Il regolamento del fondo prevede un

rimborso percentualmente più elevato per i comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti

rispetto ai comuni con popolazione superiore.

Nel 2004 sono stati assegnati fondi per un totale di € 47.962,73 per l’inserimento in servizi

residenziali di n. 8 minori e in affido familiare di n. 8 minori.

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2.3.4) Area dell’Emarginazione Adulta

Questa area comprende i settori delle Povertà e dell’Emarginazione, delle Dipendenze, della

Salute mentale e dell’Immigrazione. Di seguito si delinea la situazione esistente quale risulta dai

dati forniti dai Comuni e dalle informazioni messe a disposizione dalle realtà del Terzo settore

che hanno partecipato ai gruppi di lavoro in preparazione del presente Piano.

1 - Povertà ed Emarginazione sociale

Si conferma come un’area nella quale i problemi e i bisogni sono difficilmente definibili,

sono spesso complessi, molto influenzati dai repentini cambiamenti sociali e quindi

difficilmente quantificabili.

Pertanto nella definizione delle problematiche generali relative a questa Area di

intervento si fa riferimento, per una presumibile analogia delle situazioni, alle conclusioni

del “Terzo Rapporto sulle Condizioni di Povertà a Brescia” pubblicato dalla Caritas

Diocesana di Brescia nel giugno 2003 e realizzato in collaborazione con l’Ufficio Statistica

del Comune di Brescia.

Dai dati in esso riportati emerge che, in generale, il problema delle povertà (vecchie e

nuove) si sta riproponendo anche nel nostro territorio in maniera rilevante ed pone

l’evidenza particolarmente sul fenomeno dell’emarginazione femminile dovuto, sempre più

spesso, a separazioni che portano le donne a trovarsi (magari con figli in tenera età) senza

lavoro e senza altri riferimenti certi se non quelli dei servizi sociali.

Tali situazioni sono in buona parte aggravate dalla difficile fase economica che sta

attraversando il nostro Paese e dalla politica dei tagli al welfare state che ne è conseguita.

Anche se quantitativamente l’area degli ultimi, dei “poveri assoluti” risulta

relativamente ristretta, pare importante notare che nella realtà queste persone partono

sempre da condizioni che genericamente si possono definire “normali”, ma, a causa di

eventi relativamente diffusi (la perdita del nucleo familiare, la mancanza del lavoro, la

malattia, la depressione, la droga, l’isolamento sociale), si trovano improvvisamente sole,

senza reddito, senza rete sociale, senza protezioni, senza prospettive.

Più estese appare l’area dei “penultimi”, quelli che le inchieste definiscono working

poor, ossia lavoratori poveri. Essi rappresentano la maggioranza di chi è povero in Italia.

Sono disagiati, in difficoltà, impoveriti, isolati. Quasi sempre non richiedono sussidi, ma

diritti: alla casa, alla qualificazione professionale, all’inserimento occupazionale, alla salute,

ai minimi di assistenza alla persona e ai bambini.

Alla base di tutto questo stanno spesso le difficoltà che sta vivendo la famiglia, intesa

come organizzazione elementare che provvede al soddisfacimento dei bisogni dei suoi

componenti, sempre più fragile e meno autonoma rispetto alla possibilità di rispondere alle

esigenze dei suoi componenti e alla finalità di mutuo supporto che l’ha connotata nel tempo.

In particolare la famiglia con minori risulta spesso avere un grado di autonomia (rapporto tra

numero totale di componenti e numero di componenti con reddito) molto basso e quindi

risulta potenzialmente più a rischio di altre tipologie di famiglia (ad esempio quella formata

da anziani o nella quale vivono ancora figli maggiorenni).

Non esistendo nel distretto servizi strutturati per le problematiche relative a quest’area, i

riferimenti principali sono costituiti principalmente da alcuni servizi della Caritas: il Centro

d’ascolto “Porta Aperta”, il dormitorio maschile “S. Vincenzo”, il centro di accoglienza per

sole donne “Casa Oznam” e la mensa “Madre Eugenia Menni”.

La spesa complessiva sostenuta dai Comuni in quest’ambito è la seguente:

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Spesa distrettuale per settore emarginazione:

ANNO 2002 ANNO 2003 ANNO 2004

SPESA SOCIALE COMPLESSIVA 5.914.466,00 6.292.229,00 6.458.972

SPESA SETTORE EMARGINAZIONE 449.823,00 497.858,00 599.036

% SU SPESA SOCIALE COMPL. 7,61% 7,91% 9,27%

Si tratta prevalentemente di interventi di assistenza economica generica, sostegno oneri

canoni di locazione, iniziative in ambito scolastico, contributi ad associazioni, spese per

gestione centri di accoglienza e consulenze.

2 - Dipendenze

I dati disponibili sul fenomeno conclamato sono unicamente quelli forniti dal SERT 1 di

Brescia. Da questi si evince che l’aumento complessivo dell’utenza nel quadriennio è stato

pari al 20,8%, mentre l’aumento di utenza del Distretto 3 è pari all’11,5%. Nel dettaglio:

UTENTI 2001 2002 2003 2004 2004-2001 %

Utenti U.O. Brescia città 774 819 835 935 20,8

Utenti Distretto 3 113 122 124 126 11,5

% 14,6 14,9 14,85 13,5

Comprendendo sia soggetti tossicodipendenti che alcoldipendenti le persone prese in

carico nel 2004 sono state complessivamente 1660 (1364 maschi e 296 femmine), di cui 436

nuovi (369 maschi e 67 femmine).

Il bacino di utenza del SERT 1 è dato dai Distretti socio-sanitari n. 1,2,3,4,11,12. E’ una

struttura complessa costituita dalle Unità Operative di Brescia città, di Zanano e

Salò/Desenzano a cui si sono aggiunte nell’ultimo trimestre 2004 l’unità Operativa Carcere

e dal Progetto Strada. L’attività relativa al Progetto Strada si rivolge al bacino provinciale

come pure l’attività clinica rivolta ai pazienti detenuti nei due carceri cittadini.

L’Unità Operativa di Brescia città è quella con il maggior numero di operatori e di

pazienti: infatti svolge attività clinica nei confronti di utenti dipendenti da sostanze illegali

per la maggior parte dei casi residenti nei distretti n. 1, 2 e 3. Rappresenta comunque un

punto di riferimento per pazienti provenienti non solo da altri Distretti della provincia, ma

anche da altre realtà regionali e nazionali.

L’Unità Operativa Carcere, costituita dal nuovo Piano Aziendale, rivolge i propri

interventi a pazienti tossicodipendenti e alcoldipendenti detenuti nei due carceri cittadini.

Dal marzo 2004 è stato formalizzato un protocollo tecnico-operativo con l’area educativa

afferente alla direzione del Carcere e il CSSA di Brescia.

L’Unità Funzionale “Unità di Strada” è stata anch’essa prevista dal Nuovo Piano

Aziendale e rivolge la sua attività prevalentemente a quella fascia di tossicodipendenti che

non si rivolgono ai servizi e che vivono in condizione di grave disagio, con l’obiettivo

prioritario di ridurre i rischi sanitari insiti nell’esperienza tossicomania, contribuendo al

contenimento della diffusione dell’infezione da HIV e delle patologie correlate alla

tossicodipendenza.

Il progetto, attivato nel 1994 in collaborazione con Enti del Privato Sociale, Comune di

Brescia e Caritas, nell’anno 2004 ha potuto contare sui finanziamenti del Fondo Nazionale

Lotta alla Droga (legge 45/99) messi a disposizione dalla maggioranza dei Comuni della

provincia, compresi quelli del Distretto 3.

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L’attività dell’Unità Funzionale nel 2004 è così riassumibile:

Pazienti seguiti n. 478 Profilattici richiesti n. 6.725

Contatti n. 10.479 Siringhe consegnate n. 103.829

Prestazioni n. 23.243 Siringhe ritirate n. 95.692*

* Percentuale di scambio 96%

L’ASL di Brescia, attraverso l’attività dell’Equipe di Prevenzione del Dipartimento

Dipendenze, attivo dal 1999, si è inserita nei processi di educazione alla salute rivolti ad

adolescenti e ad adulti seguendo le seguenti linee generali di lavoro:

- Sostegno al protagonismo degli adolescenti;

- Sensibilizzazione sul fenomeno dell’uso di sostanze psicoattive, sia di adolescenti e

giovani che di adulti che con essi interagiscono;

- Formazione e sostegno agli adulti di riferimento per gli adolescenti (insegnanti, genitori,

educatori) rispetto al ruolo educativo;

- Integrazione in una rete progettuale e operativa con altri servizi ASL e con Agenzie

educative che operano sul territorio.

La tipologia degli interventi è rappresentata da consulenza progettuale a un gruppo o a

un sistema, da interventi diretti specifici e di gruppo con adolescenti, giovani ed adulti (per

informazione, sensibilizzazione e formazione), da collaborazioni progettuali ed operative

con altri servizi ed articolazioni ASL.

In concreto nell’Ambito distrettuale di Rezzato nell’anno 2004-2005 sono proseguite le

collaborazioni già attivate in anni precedenti, con le scuole medie inferiori di Azzano Mella

e Poncarale, mentre si sono attivate nuove collaborazioni con le scuole medie di Flero e

Nuvolento. Gli interventi sono stati tutti rivolti agli studenti delle classi terze, coinvolgendo

anche gli insegnanti di riferimento. E’ prevista la prosecuzione della collaborazione anche

per l’anno scolastico 2005/2006. I progetti di prevenzione delle Dipendenze da sostanze

psicoattive prendono in considerazione tutte le sostanze, sia illegali che legali, il cui uso è

legato a rischi per la salute.

Il ruolo dei Comuni del Distretto si è pertanto connotato come sussidiario e collocato

specificamente nell’area della prevenzione aspecifica, attraverso attività di promozione

dell’agio o prevenzione del disagio, e in quella del reinserimento.

Rispetto alla prima area (prevenzione) gli interventi promossi dai Comuni sono stati

numerosi, a carattere non continuativo e difficilmente classificabili (corsi di prevenzione del

disagio, corsi di musica, teatro, cinema; promozione di iniziative aggregative come concerti

e/o spettacoli; messa a disposizione di spazi di ritrovo, iniziative di informazione), sostenute

anche da finanziamenti provenienti dalla legge 285/97 (progetto “Spazio Ragazzi”).

Rispetto alla seconda area (reinserimento) i Comuni sono intervenuti o su situazioni

individuali, generalmente in appoggio a progetti formulati da centri o comunità di recupero

(con contributi economici, supporti per la ricerca di una occupazione o aiuti per il

reperimento di una soluzione abitativa), oppure sostenendo gruppi o associazioni locali (per

sportelli, attività di formazione o informazione, iniziative aggregative).

In merito al recupero delle persone alcooldipendenti va menzionato il prezioso lavoro

dei gruppi dei gruppi di auto-mutuo aiuto. Nel territorio del Distretto 3 sono presenti gruppi

di Alcolisti Anonimi a Botticino Sera e Borgosatollo, che affiancano agli incontri tra

alcolisti e familiari anche attività di informazione come prevenzione secondaria.

3 – Salute Mentale

Trattasi di una area nella quale in particolare il versante della cura è in carico all’ASL.

Negli ultimi anni, in particolare nell’ultimo decennio, si è assistito ad un progressivo e

costante incremento della domanda di salute mentale nei confronti di tutti i servizi sia

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pubblici che privati. Ad una progressiva erosione del personale in dotazione alle Unità

Operative di Psichiatria in generale e dei Servizi Territoriali in particolare ha fatto da

contraltare un costante aumento di servizi gestiti in accreditamento sanitario dal privato

sociale (cooperative sociali) e dall’IRCCS S. Orsola – Fatebenefratelli.

Questo fatto, da una lato ha rappresentato un elemento sicuramente positivo in termini di

accesso alle possibilità di cure per la popolazione, ma dall’altro ha generato un’erosione

delle risorse pubbliche disponibili per poter fronteggiare un tale aumento della richiesta.

Questa tendenza è legata in parte ad una carenza generalizzata di risorse economiche per

la Sanità in generale ma in parte anche allo spostamento di fondi e di risorse verso forme di

assistenza considerate più remunerative per le stesse UOP (vedi residenzialità e semi-

residenzialità).

Il consistente aumento degli accessi e l’esiguità delle risorse a disposizione hanno fatto

sì che i Servizi pubblici territoriali si trasformassero sempre di più in strutture meramente

ambulatoriali, perdendo la possibilità di operare una adeguata e proficua Psichiatria di

Comunità, reale mission di un servizio psichiatrico territoriale.

Contemporaneamente, si è assistito allo sviluppo di servizi accreditati dal privato

sociale e alla sempre maggiore attenzione che il terzo settore ha mostrato nei confronti della

salute mentale e alla necessità di una forte integrazione socio – sanitaria.

A partire da questi due presupposti è stato elaborato in Regione Lombardia il nuovo

“Piano Regionale Triennale per la Salute Mentale 2002-2004” (DGR. 17 Maggio 2004

n.7/17513), in attuazione del Piano Socio-Sanitario Regionale 2002-2004, che rappresenta il

riferimento legislativo, programmatico ed organizzativo su cui verrà impostata l’assistenza

psichiatrica nei prossimi anni.

Per il Piano “il primo obiettivo da perseguire è quello di una psichiatria di comunità,

che operi in un contesto ricco di risorse ed offerte, con programmi di cura improntati a

modelli di efficacia e valutabili, in un territorio concepito come un insieme funzionale

ampio, non rigidamente delimitato, con la possibilità di integrare diversi servizi, sanitari e

sociali, pubblici, privati e non-profit, e di collaborare con la rete informale presente, in una

reale apertura alla società civile.”

Il territorio del Distretto è servito da due diversi Centri Psico Sociali (CPS), entrambi

dipendenti dalla Unità Operativa di Psichiatria (UOP) n. 23 che rappresenta una delle tre

UOP afferenti al Dipartimento di Salute Mentale (DSM) di Brescia.

Al Secondo CPS di Via Romiglia afferiscono i residenti nei comuni di Azzano Mella,

Borgosatollo, Botticino, Capriano del Colle, Flero, Montirone, Poncarale e San Zeno

Naviglio. Al Quarto CPS di Montichiari afferiscono, tra gli altri, i residenti dei comuni di

Castenedolo, Mazzano, Nuvolento, Nuvolera e Rezzato.

Ogni CPS è composto da una équipe multiprofessionale di operatori composta da Medici

Psichiatri (di cui uno Referente), Psicologi, Assistenti Sociali, Infermieri Professionali,

Educatori Professionali. Sulla base della propria composizione multiprofessionale il CPS

fornisce i seguenti interventi:

- visite specialistiche psichiatriche;

- colloqui psicologici e psicoterapie strutturate;

- visite domiciliari;

- interventi riabilitativi e risocializzanti individuali e di gruppo;

- interventi di supporto sul territorio;

- somministrazione di farmaci;

- attività di counseling sociale;

- supporto alle famiglie;

- consulenza per RSA, Comunità, Carcere e altri Enti del territorio di competenza.

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Si riportano di seguito i dati, relativi all’anno 2004, degli utenti dei due CPS suddivisi in

base alle patologie diagnosticate. Essendo le classificazioni dei due servizi differenti, i dati

vengono esposti in due diverse tabelle.

Secondo CPS:

COMUNE PSICOSI DISTURBI

UMORE ANSIA ALTRO TOTALE

Azzano Mella 0 3 2 1 6

Borgosatollo 4 12 3 3 22

Botticino 0 9 5 2 16

Capriano 0 6 3 2 11

Flero 2 5 3 2 12

Montirone 3 6 3 1 13

Poncarale 0 4 0 0 4

San Zeno 0 6 2 0 8

TOTALE 9 51 21 11 92

Quarto CPS:

COMUNE DISTRUBI

MENTALI

ORGANICI

DISTURBI

DA USO DI

SOSTANZE

SCHIZOF.

E ALTRI

DISTURBI

PSICOTICI

DISTURBI

UMORE

DISTURBI

NEVRO

TICI

DISTURBI

PERSONA

LITA’

RITARDO

MENTALE ALTRO TOT.

Castened. 5 4 19 57 22 5 1 2 115

Nuvolento 2 1 5 16 6 0 0 2 32

Nuvolera 2 1 6 21 9 1 1 0 41

Mazzano 2 2 13 42 15 3 0 6 83

Rezzato 2 9 27 56 19 2 1 6 122

TOTALE 13 17 70 192 71 11 3 16 393

Emerge quindi che nel nostro territorio 485 persone, pari a circa lo 0,6% della

popolazione torale, sono colpite da disturbi mentali che necessitano di appropriate terapie.

Rispetto ai nuovi possibili scenari va ribadito che il Piano Sanitario evidenzia, ed in

certo senso riconosce, il crescente impatto dei disturbi psichici sulla popolazione generale

(secondo l’OMS rappresentano il 31% degli anni di vita con disabilità nel mondo e il 43%

in Europa). Nello stesso tempo negli ultimi decenni è emerso il problema della scarsità di

risorse a fronte di bisogni che paiono illimitati.

La spesa sostenuta dai Comuni in quest’ambito è la seguente:

Spesa distrettuale per settore Salute Mentale:

ANNO 2002 ANNO 2003 ANNO 2004

SPESA SOCIALE COMPLESSIVA 5.914.466,00 6.292.229,00 6.458.972

SPESA SETTORE SALUTE MENTALE 46.427,00 70.080,00 38.198

% SU SPESA SOCIALE COMPL. 0,78% 1,11%

Essa è stata prevalentemente destinata alla assistenza economica generica, al sostegno

degli oneri relativi ai canoni di locazione, alla assistenza domiciliare (gran parte), agli oneri

sociali per inserimenti lavorativi, ai contributi ad associazioni operanti nel settore e alle rette

per le comunità alloggio.

3 – Immigrazione

Come è possibile evincere dall’analisi demografica del nostro territorio, nel periodo

2000/2004 la popolazione straniera del distretto ha subito un incremento di 5.289 unità. Essa

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pertanto costituisce attualmente il 6,5% della popolazione totale con una distribuzione che

va dal 4,3% di Botticino al 9,6 € di Nuvolento. In quest’ultimo comune si è registrato il

maggior incremento 120 %, mentre il Comune di Flero ha visto, nel quadriennio, una

riduzione di presenze di 117 unità. Rispetto alla zona geografica di provenienza le presenze

più numerose sono quelle africane, mentre le provenienze dall’Europa non comunitaria sono

quelle che nel quadriennio hanno subito il maggior incremento (963 unità), costituite per la

maggior parte da badanti dell’Est.

Come rileva l’indagine Caritas citata in precedenza, tra le famiglie straniere una elevata

percentuale ha autonomia nulla (8,6% delle famiglie campione e 6,2 % delle persone), con

una forte presenza di famiglie monoparentali. La situazione di precarietà è meno presente

nelle famiglie più integrate nel tessuto socio-economico locale (padre, madre e figli e/o altri

parenti).

Recentemente si è assistito, rispetto al passato, al riequilibrio tra i sessi con un

consistente aumento percentuale di donne straniere. Altro elemento importante è l’ulteriore

abbassamento dell’età degli immigrati, sempre più giovani.

I dati del segretariato migranti evidenziano il permanere come problema principale

quello della casa, che si presenta sopratutto nella forma dell’elevato numero di coabitazioni

precarie.

Le risposte ai bisogni di questa fascia, ormai rilevante di popolazione, fanno capo sia ai

Comuni che all’associazionismo, in particolare alla azione capillare delle varie Caritas.

A livello comunale vanno segnalati come particolarmente significativi:

- la gestione distrettuale degli sportelli stranieri su delega della Questura di Brescia, con

l’impiago di fondi della l.r. n. 40/98 e di fondi appositamente stanziati dal Tavolo

Zonale, con la realizzazione di un servizio di prenotazione centralizzata;

- la attivazione di iniziative di sostegno della integrazione scolastica di alunni stranieri in

tutte le scuole del Distretto (Progetto “Per una comunità educante ed integrante),

parzialmente sostenute dai finanziamenti di cui alla legge 285/97.

Rispetto alla attività svolta dal volontariato, va evidenziato il capillare e costante lavoro

delle Caritas, presenti in tutti i Comuni del Distretto, sia come Gruppi Caritas che come

Caritas Parrocchiali. Esse forniscono una serie di supporti non solo economici per le prime

necessità, ma anche di appoggio nelle difficoltà quotidiane, fornendo mobilio usato, capi di

vestiario e generi alimentari con i pacchi viveri. Non meno importante è l’appoggio che esse

spesso garantiscono per la ricerca dell’alloggio e del lavoro. Viene anche fornita consulenza

legale e svolta una preziosa funzione di segretariato sociale.

Tra le difficoltà e le problematiche registrate, accanto a quelle concrete del vivere

quotidiano, emergono frequentemente gravi problematiche derivanti da difficoltà relazionali

all’interno delle famiglie, segnalate soprattutto dalle donne (per lo più africane) le quali

denunciano spesso violenze sia fisiche che psicologiche.

La spesa sostenuta direttamente dai Comuni in quest’ambito è la seguente:

Spesa distrettuale per settore immigrazione:

ANNO 2002 ANNO 2003 ANNO 2004

SPESA SOCIALE COMPLESSIVA 5.914.466,00 6.292.229,00 6.458.972

SPESA SETTORE IMMIGRAZIONE 144.315,00 164.919,00 47.834

% SU SPESA SOCIALE COMPL. 2,44% 2,62%

Tale spesa è stata effettuata dai Comuni per l’assistenza economica generica ai cittadini

stranieri bisognosi, per il sostegno dei canoni di locazione (nel 2004 questi ultimi interventi

sono stati rendicontati dai comuni nell’area dell’Emarginazione ), per le iniziative di

mediazione linguistica e culturale per adulti e per la gestione di centri di accoglienza.

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33

2.4) Rilevazione e analisi dei flussi di spesa

Sulla base di quanto emerge dalle schede di rendicontazione regionali compilate dai Comuni è

possibile rilevare quanto segue in merito ai flussi di spesa dei servizi socio assistenziali erogati dai

Comuni e dal Tavolo zonale nel 2004

Spesa sociale dei Comuni per area di intervento – Consuntivo 2004

RIPARTI

ZIONE

SPESE

SERV.

SOCIAL

E

AREA

ANZIANI

AREA

DISABILI

AREA

MINORI

AREA

IMMIGR.

AREA

EMARG.

AREA

SALUTE

MENT.

AREA

SERV.

SOCIO

SANIT.

TOTALI

A carico dei

Comuni 786.410 630.335 816.452 1.072.784 40.797 88.200 32.319 633.595 4.100.900

A carico degli

Utenti 0,00 387.518 76.684 234.105 7.037 0,00 4.410 543.097 1.252.850

A carico della

Regione 0,00 180.929 28.888 234.105 0,00 488.771 469 0,00 852.634

A carico

FNPS 100.291 0,00 52.019 46.439 0,00 22.065 1.000 4.440 226.254

A carico

Altri Enti 26.334 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 26.334

TOTALI 913.035 1.198.792 974.043 1.506.903 47.834 599.036 38.198 1.181.132 6.458.972

Spesa per gestione associata dei servizi con risorse del F.N.P.S. – Consuntivo 2004

RIPARTI

ZIONE

SPESE

SERV.

SOCIAL

E

AREA

ANZIANI

AREA

DISABILI

AREA

MINORI

AREA

IMMIGR.

AREA

EMARG.

AREA

SALUTE

MENT.

TOTALI

Fondi assegnati

Ai Comuni 100.291 0,00 52.019 75.425 0,00 22.065 1.000 221.814

Fondi gestiti

Dal Tavolo Z. 57.436 300.318 0,00 221.475 0,00 0,00 0,00 579.229

Entrate da

Circolare 4 0,00 0,00 0,00 39.708 0,00 0,00 0,00 39.708

TOTALI 157.727 300.318 52.019 336.608 0,00 22.065 1.000 869.737

Spesa sociale Comuni Consuntivo 2004

COMUNE pop. 2004

costi a carico

comune %

costi a carico utenti

% costi a carico

regione %

costi a carico FNPS

%

costi a carico altri enti

%

Totali spese

per servizi

Azzano 2237 35.696 78,4 4.609 10,1 0,00 0 5.208 11,4 0 0 45.512

Borgosat. 8284 476.256 70,1 105.185 15,5 77.039 11,3 21.399 3,2 0 0 679.880

Botticino 10082 488.504 57,0 256.623 29,9 92.049 10,7 20.186 2,4 0 0 857.362

Capriano 4089 98.126 73,6 5.870 4,40 23.043 17,3 6.340 4,8 0 0 133.380

Castened. 9961 542.095 65,6 97.137 11,8 152.789 18,5 33.848 4,1 0 0 825.869

Flero 7638 213.636 57,7 86.626 23,4 54.306 14,7 15.686 4,2 0 0 370.254

Mazzano 10231 318.713 53,6 182.681 30,7 66.239 11,1 23.428 3,9 3.988 0,7 595.049

Montirone 4411 290.970 65,2 58.261 13,1 72.407 16,2 7.215 1,6 17.346 3,9 446.200

Nuvolento 3628 129.805 58,1 58.628 26,2 24.612 11,0 10.577 4,7 0 0 223.622

Nuvolera 4016 179.104 74,5 30.666 12,8 23.358 9,7 7.155 3,0 0 0 240.283

Poncarale 4590 151.300 73,8 15.961 7,78 25.989 12,7 6.898 3,4 5.000 2,4 205.148

Rezzato 12851 960.586 63,3 320.502 21,1 182.614 12 54.670 3,6 0 0 1.518.372

San Zeno 3816 235.676 66,2 44.711 12,6 62.184 17,5 13.643 3,8 0 0 356.214

Totali 85834 4.120.466 63,4 1.267.460 19,5 856.630 13,2 226.254 3,5 26.334 0,4 6.497.143

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Spese totali per servizi e carico sociale pro-capite

COMUNE pop. 2004

Spesa totale per

servizi

Spesa pro-capite

Costi a carico comune

per servizi

spesa pro-capite

Azzano 2237 45.512 20,35 35.396 16

Borgosat. 8284 679.880 82,07 476.256 57,5

Botticino 10082 857.362 85,04 488.504 45,2

Capriano 4089 133.380 32,62 98.126 24

Castened. 9961 825.869 82,91 542.095 54,4

Flero 7638 370.254 48,48 213.635 28

Mazzano 10231 595.049 58,16 318.713 31,2

Montirone 4411 446.200 101,2 290.970 66

Nuvolento 3628 223.622 61,64 129.805 35,8

Nuvolera 4016 240.283 59,83 179.104 44,6

Poncarale 4590 205.147 44,69 151.300 33

Rezzato 12851 1.518.372 118,2 960.586 74,7

San Zeno 3816 356.214 93,35 235.676 61,8

Totali 85834 6.464.143 75,31 4.087.466 47,6

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CAP. 3 – GLI OBIETTIVI STRATEGICI

E LE PRIORITA’ DEL PIANO DI ZONA 2006/2008

1) Le fasi del processo di elaborazione e di approvazione del Piano di Zona

Dal punto di vista operativo le modalità con cui sono stati elaborati il Piano di zona per il triennio

2006/2008 sono quelle previste dalle direttive regionali.

Nella seduta del 28/04/2005 il Tavolo Zonale Permanente di Programmazione ha approvato la

costituzioni di 4 Tavoli di lavoro per aree tematiche composti ciascuno da: rappresentanti politici,

componenti tecnici dell’ufficio di piano ,operatori dell’ASL e rappresentanti del terzo settore

A seguito di una assemblea, in data 06/06/05, con tutti gli enti privati, le cooperative e le

associazioni che operano su territorio dell’ambito distrettuale sono stati individuati i referenti del terzo

settore che avrebbero fatto parte dei gruppi di lavoro

I Tavoli sono stati cosi composti :

AREA ANZIANI

- Assessore Comune di Mazzano

- Presidente del Tavolo Zonale

- Componente Ufficio di Piano

- Responsabile area anziani e cure domiciliari del distretto 3 dell’ASL di Brescia

- Delegato SPI.CGIL

- Delegato SPI – CISL

- Rappresentante UNEBA

- Rappresentante UPIA

- Rappresentante cooperative

AREA DIVERSE ABILITA’

- Sindaco Comune di Poncarale

- Presidente del Tavolo Zonale

- Assessore Comune di Rezzato

- Componente Ufficio di piano

- Rappresentante dell’ASL Distretto 3

- Rappresentante UILDM

- Rappresentante Associazionismo

- Rappresentante delle Cooperative

AREA MINORI E FAMIGLIE

- Sindaco del Comune di Montirone

- Presidente del Tavolo Zonale

- Coordinatore Ufficio di Piano

- Rappresentanti Servizio Tutela Minorile dell’ASL, distretto n.3

- Rappresentante del Segretariato Oratori e della Caritas

- Rappresentante del Coordinamento Famiglie Affidatarie

- Rappresentante delle cooperative

AREA EMARGINAZIONE ADULTA

- Assessore del Comune di Botticino

- Presidente del Tavolo Zonale

- Componente Ufficio di Piano

- Rappresentante dell’Asl, Servizio per le Tossicodipendenze

- Rappresentanti della Caritas e della Caritas Migranti

- Rappresentante della Associazione Alcolisti Anonimi

- Rappresentante delle Cooperative.

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I tavoli si sono riuniti almeno tre volte ciascuno, ed hanno elaborato proposte progettuali per il

prossimo triennio che sono state oggetto di presentazione ai sindaci nel Tavolo Zonale Permanente di

programmazione e da cui sono scaturiti gli obiettivi e gli interventi per il Piano di Zona 2006/2008.

2) Obiettivi prioritari nel triennio 2006/2008

2.1 – Area anziani

Il primo obiettivo è costituito dal miglioramento dei servizi esistenti, garantendo le

prestazioni fondamentali in tutti i Comuni della zona ed ampliando alcune prestazioni. Si

individuano come interventi essenziali

1. il Servizio di Assistenza Domiciliare

2. il Telesoccorso

3. il servizio pasti a domicilio.

Si auspica che nel prossimo triennio tutti i Comuni della Zona ne garantiscano l’erogazione.

Il SAD deve essere esteso a tutti i giorni della settimana (inclusi festivi) con una potenziale

copertura giornaliera di almeno 12 ore (7-19). Si tratta di un servizio in taluni Comuni gestito in

forma troppo “standardizzata” poco adattabile alle reali esigenze del cittadino. Si suggerisce

l’attivazione di momenti di confronto e formazione degli Assistenti sociali per sperimentare

forme più flessibili di organizzazione del servizio in una prospettiva di miglior utilizzo delle

risorse professionali ed economiche.

Rispetto al modello organizzativo del Servizio di Assistenza Domiciliare si propone di

avviare in maniera graduale la sperimentazione dell’accreditamento e della

voucherizzazione.( Da luglio potrà partire il sistema dei voucher nei comuni che hanno in

scadenza gli appalti al 30 giugno ; gli altri Comuni aderiranno all’atto della scadenza dei relativi

contratti in essere ).

In un’ottica di miglioramento dei servizi già erogati si ritiene altresì opportuno addivenire

all’elaborazione di un vademecum per l’assistenza a domicilio di persone non autosufficienti,

attraverso cui fornire ai famigliari tutte le informazioni necessarie sui servizi socio-assistenziali,

sanitari, previdenziali etc. (cosa esiste – Comune, ASL, RSA, patronati, associazionismo,

volontariato etc., come vi si accede, ruolo del medico di base, ruolo dell’assistente sociale del

Comune etc.).

Rimanendo nello stesso ambito di intervento i Comuni dovrebbero impegnarsi per elaborare

delle carte dei servizi, dei documenti che in forma chiara e semplice facciano capire ai cittadini

come poter fruire di ogni singolo servizio presente sul territorio.

Sempre nell’ambito dei servizi di assistenza domiciliare si è rilevata l’assenza di interventi

specifici per la gestione dell’anziano demente (non vi sono operatori domiciliari

specificatamente formati, vi è un’assenza di reti di supporto per i familiari, non sempre vi è una

adeguata informazione e formazione neppure fra i professionisti che dovrebbero coordinare i

servizi di cui sopra).

Si suggerisce l’avvio di un tavolo di lavoro specifico che individui nelle cooperative, nelle

RSA e nei Medici di base gli interlocutori privilegiati dei Comuni. Potrebbe essere costituito a

livello zonale o comunque sovracomunale un gruppo di operatori specializzati nell’assistenza

domiciliare agli anziani dementi, così come devono essere assolutamente attivati nelle RSA

della zona posti riservati a questo tipo di ospiti.

A questo proposito pur essendo a conoscenza che la Regione non accrediterà più alcun posto

letto per nuclei Alzhaimer vi deve essere da parte dei Comuni e delle RSA l’individuazione di

almeno due strutture ove attivare questo tipo di disponibilità valutando altresì l’opportunità di

giungere ad una regolamentazione zonale per l’accesso a questi specifici posti.

Il secondo obiettivo è costituito dal tentativo di uniformare i criteri per la fruizione dei

servizi nello stesso ambito territoriale. Pur nel rispetto dell’autonomia politico-gestionale di

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ogni Comune si auspica il raggiungimento nel triennio di due obiettivi ritenuti qualificanti sia

per garantire ai cittadini un’uniformità di trattamento sia per iniziare a dare una configurazione

anche economica alla Zona quale nuovo soggetto istituzionale:

a) individuare un limite ISEE di minimo vitale uguale in ogni Comune (con uguali modalità

di calcolo);

b) individuare un limite ISEE unico per tutti i Comuni ai fini dell’accesso ai benefici di cui

agli accordi con le OOSS dei pensionati. Tale limite potrebbe essere quello già utilizzato

dal Tavolo Zonale per i Buoni sociali.

Il terzo obiettivo punta a rivedere la destinazione dei fondi Legge 328 nell’area anziani.

Pur comprendendo le difficoltà che potrebbero sorgere dal modificare le modalità di erogazione

di alcune prestazioni, soprattutto di tipo economico, già attuate negli scorsi anni il Gruppo di

lavoro suggerisce di avviare un’attenta riflessione rispetto agli obiettivi raggiunti attraverso

l’erogazione dei buoni sociali per anziani. Se infatti dal punto di vista economico le famiglie

sono state aiutate, dal punto di vista assistenziale nessun miglioramento si è registrato

nell’assistenza agli anziani; vengono infatti loro garantite le stesse prestazioni di prima. Forse i

buoni andrebbero sostituti in alcune situazioni con dei voucher utilizzabili esclusivamente per la

fruizione di servizi.

Si ritiene altresì positiva l’esperienza dei corsi di formazione per badanti e per tale motivo se

ne chiede conferma anche per il prossimo triennio.

Il quarto obiettivo è la sperimentazione di nuovi servizi, quali:

- posti letto per anziani dementi (già illustrato in precedenza);

- ricoveri di sollievo e/o pronto intervento. In ogni RSA dovrebbero essere individuati posti

per ricoveri di sollievo e/ di pronto intervento da gestire possibilmente a livello zonale, a

condizione che attraverso un convenzionamento con la Zona o con i singoli Comuni gli Enti

gestori possano sempre recuperare interamente i costi;

- gestione unitaria delle le ammissioni in RSA (Centro Unico di Prenotazione). L’obiettivo,

fortemente auspicato dall’ASL, risulta essere ancora poco condiviso dagli Amministratori

delle RSA soprattutto in considerazione dei notevoli investimenti economici che tutti i

Comuni sede di Casa di Riposo hanno profuso a favore delle strutture e tenuto altresì conto

della prioritaria necessità di non sradicare gli anziani dal proprio ambiente di vita. Vi è

tuttavia la consapevolezza fra tutti gli amministratori delle RSA che la gestione unitaria

semplificherebbe di molto il lavoro burocratico per le ammissioni. Forse il Tavolo Zonale

potrebbe essere il luogo privilegiato in cui individuare alcune disposizioni integrative alla

proposta dell’ASL che salvaguardino il principio della territorialità e diano risposta in una

logica di solidarietà intercomunale (come auspicato dalla Legge 328) anche ai cittadini in stato

di gravi necessità assistenziali e residenti in Comuni privi di RSA (ad esempio attraverso rette

maggiorate per gli ospiti non residenti. In questo caso i maggiori oneri non dovrebbero

gravare sulle famiglie bensì sui Comuni). Sulla base di quanto proposto dal gruppo di lavoro

anziani, si evidenzia l’opportunità che i comuni, unitamente all’ASL, chiedano alla Regione

Lombardia una revisione delle modalità di calcolo dei posti di RSA accreditati, escludendo dal

computo quelli delle strutture gestite da soggetti di natura privatistica aventi scopo di lucro. Si

tratta infatti di una offerta con rette troppo elevate, non accessibili agli utenti ed ai loro

comuni di residenza. Il raggiungimento di questo obiettivo consentirebbe l’accreditamento di

altri posti letto per anziani non autosufficienti presso le RSA della Zona e la conseguente

riduzione delle liste d’attesa, premessa indispensabile per superare le resistenze degli

amministratori locali all’avvio del Centro Unico di Prenotazione;

- organizzazione di soggiorni climatici per non autosufficienti. L’esperienza già

sperimentata a Castenedolo potrebbe essere riproposta anche su base zonale da altre RSA. Si

tratta infatti di inserire nei soggiorni promossi per gli ospiti delle Case di Riposo anche altri

utenti parzialmente autosufficienti solitamente assistiti a domicilio. In tal modo oltre ad aver

offerto un’importante opportunità di vacanza a cittadini che non possono fruire dei consueti

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soggiorni climatici organizzati dai singoli Comuni, l’Ente promotore ha avuto anche un

recupero della spesa a proprio carico. In caso di offerta su base zonale andrebbero individuate

uguali modalità di accesso e di fruizione (costi, contributi etc.);

- fisioterapia per esterni alle RSA. Il servizio è già attivo a Mazzano (seppur con pochi utenti

data la presenza di altre offerte concorrenziali sul territorio) a Castenedolo ed a Botticino

(con elevato numero di utenti). Il Tavolo Zonale potrebbe essere la sede in cui elaborare

proposte di convenzionamento fra RSA e Comuni che oltre a contenere i costi a carico delle

famiglie possano caratterizzare maggiormente queste offerte per la popolazione anziana ad

esempio attraverso l’abbinamento al servizio di trasporto o con la presenza del medico geriatra

etc.;

- centri diurni, attività di animazione, centri diurni integrati. Nel prossimo triennio tutti i

Comuni devono impegnarsi per incrementare la rete di Centri diurni e/o Centri sociali per

anziani. Le esperienze già presenti sul territorio dimostrano infatti la particolare recettività

della popolazione sia rispetto ai servizi autonomi sia per quelli attivati all’interno delle RSA,

che in taluni casi hanno svolto un prezioso ruolo di sensibilizzazione per nuovi volontari e

amici della Casa di Riposo. Obiettivo del triennio deve essere inoltre l’ampliamento della rete

dei centri diurni integrati favorendo attraverso il coinvolgimento delle RSA la presenza del

servizio su tutto il territorio del Distretto;

- educazione motoria per anziani. Nell’ambito della programmazione dei corsi di educazione

motoria promossi nella maggioranza dei Comuni andrebbero ricercate maggiori sinergie con

le RSA per verificare la possibilità di offrire specifiche proposte anche agli anziani over 70;

- potenziamento servizi di trasporto (mezzi, volontari, personale). La discussione sulla

presente proposta ha evidenziato che le RSA sono in prevalenza sprovviste di mezzi propri e

si avvalgono di associazioni esterne. L’ipotesi pertanto che i Comuni possano organizzare i

servizi di trasporto con la collaborazione delle RSA non sembra fattibile; per questo tipo di

necessità bisognerà ricercare nuovi interlocutori magari nel mondo delle Cooperative;

- alloggi protetti /comunità alloggio per anziani ancora autosufficienti. Nella Zona è già

attiva l’esperienza di Mazzano (Fondazione Fiorini) ove sono stati realizzati n. 8 alloggi

protetti per anziani autosufficienti. e di Castenedolo (Fondazione Pio Ricovero Inabili) con 1

alloggio protetto Trattandosi di un’unica offerta che potrebbe forse integrarsi con quella in

programma nel Comune di Botticino nel 2006, la Zona potrebbe pianificare una gestione

unitaria di questi alloggi uniformando anche le modalità di accesso e fruizione;

- servizi di pronto intervento per la fornitura di ausili. Verificata la disponibilità di tutte le

RSA della Zona si propone di attivare su tutto il territorio un servizio gratuito o a tariffa

agevolata di pronto intervento per la fornitura di ausili (letti, carrozzelle, stampelle, etc..)

prevedendo che le richieste vengano inoltrate alle RSA dagli Assistenti Sociali dei Comuni, a

garanzia della restituzione degli ausili dati in prestito. Il servizio è da intendersi ad

integrazione e supporto di quello già garantito dall’ASL per dare risposta immediata alle

richieste urgenti, per soddisfare le eventuali necessità di più ausili non erogabili

contemporaneamente dal servizio pubblico, e per le persone non invalide che, per cause

particolari ( incidenti, interventi )hanno la necessità di ausili per brevi periodi .

- avvio di gruppi di auto aiuto per i familiari di anziani dementi e/o non autosufficienti. Si

propone di avviare in tutte le RSA gruppi di auto-aiuto per i familiari degli ospiti e per i

famigliari che accudiscono al proprio domicilio persone non autosufficienti sul modello delle

esperienze già in atto a Mazzano e Castenedolo. Agli assistenti sociali dei Comuni spetterà il

compito di informare e stimolare alla partecipazione tutti i cittadini potenzialmente interessati.

Il quinto obiettivo è costituito dalla formazione permanente degli operatori e dei

volontari. Infatti un obiettivo qualificante del triennio viene individuato nella costituzione del

gruppo professionale degli Assistenti Sociali dei Comuni. Analogamente a quanto in passato

veniva attuato nell’ambito delle USSL con uno scambio reciproco di informazioni fra operatori

dei Comuni ed operatori delle Unità socio-sanitarie, si propone di ripartire con incontri almeno

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mensili fra tutti gli Assistenti sociali dei Comuni per discutere di nuovi servizi, di gestione di

nuove incombenze o per riprogrammare gli interventi già consolidati. L’Ufficio di Piano,

avvalendosi della collaborazione dell’ASL, andrà a definire un calendario degli incontri

comunicando anticipatamente gli argomenti in discussione.

Si ritiene infine importante avviare in tutti i Comuni percorsi e/o iniziative di

sensibilizzazione e formazione per volontari nell’intento di risvegliare nelle Comunità un

sentimento di solidarietà ed uno spirito di servizio civico e sociale forse un poco assopito.

2.2 – Area Diversa Abilità

Il primo obiettivo è di uniformare le modalità di partecipazione al costo dei servizi

diurni e residenziali.

Da una rilevazione effettuata risulta che 12 comuni su 13 si sono dotati di un regolamento

per la compartecipazione al costo dei servizi residenziali da parte dei familiari tenuti agli

alimenti mentre tutti e tredici i comuni hanno un regolamento per la compartecipazione al costo

dei servizi diurni. La maggior parte dei comuni richiede l’ISEE ai familiari tenuti agli alimenti.

Rispetto alla modalità di partecipazione al costo da parte dei familiari ci sono soluzioni

diversificate che hanno comunque tutte l’obiettivo di calcolare una equa compartecipazione del

costo tra familiari e comune.

Potrebbe essere valutata, per favorire la costruzione di politiche sociali di zona, la redazione

di un unico regolamento di compartecipazione alla spesa degli utenti e dei familiari per i tredici

comuni per i servizi residenziali e quelli diurni.

Il secondo obiettivo è costituito dalla razionalizzazione dei servizi di trasporto. Questo

servizio risulta essere attivo nei 13 comuni con le formule più diverse che vedono una

prevalenza di soluzioni miste, cioè risorse di personale del comune a cui si aggiungono quelle

del terzo settore e dei familiari. La crescita dell’utenza disabile e il decentramento dei servizi

pone la necessità di una riflessione più organica sui servizi di trasporto che veda per esempio la

costruzione di un unico punto di raccolta delle domande e che potrebbe fare da motore per una

crescita del volontariato per questi servizi. Si aggiunga che questo servizio potrebbe essere visto

non solo per la disabilità ma per una utenza più vasta.

Questa ipotesi di organizzazione di un servizio centralizzato potrebbe consentire di:

- erogare un servizio a prezzi più bassi sia grazie a un maggiore coinvolgimento del

volontariato sia per l’ottimizzazione del servizio;

- offrire un servizio organizzato a tutti i Comuni e in particolare a quelli di piccole dimensioni

che hanno maggiori difficoltà nel reperire risorse umane e organizzative.

Il terzo obiettivo è costituito dal tentativo di affrontare in forma associata le risposte ad

alcuni bisogni diffusi emersi dal lavoro di gruppo:

1. la strutturazione del tempo libero. Emerge dagli incontri una difficoltà di integrazione del

disabile nella comunità. Diversamente dalla problematica del “Dopo di Noi” sicuramente

presente ma di difficile previsione temporale e potenzialmente sostenuta dalle risorse del

Terzo settore, il problema più stringente riguarda un “Ora tra noi” cioè il tempo libero dei

disabili minori e no fuori dai servizi istituzionali (scuola, CSE, etc..) e completamente a

carico delle famiglie. Le opportunità sul territorio sono limitate e le proposte sono:

- favorire la crescita del volontariato attraverso il terzo settore. Cooperative sociali che

lavorino per riportare e/o incrementare il mondo del volontariato intorno a loro che sia

poi risorsa nella vita del territorio;

- promuovere azioni tramite le Amministrazioni comunali e\o l’Ufficio di Piano per

“reclutare” volontari (contatti privilegiati con le Università, informative sui siti

comunali);

- sperimentazione di piccole iniziative di sensibilizzazione soprattutto nelle scuole (es.

Progetto Calamaio*).

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*Si tratta di interventi rivolti ai bambini delle scuole primarie e secondarie attuati da soggetti diversamente abili.

Scopo dell’attività è quello di avvicinare i bambini delle scuole alla realtà della disabilità ma vista non solo come

disagio o malattia ma come portatrice di risorse (i bambini sperimentano il gioco, i racconti).

2. le difficoltà legate alla disabilità nella scuola. Emerge il problema della ratifica degli

accordo di programma per l’integrazione scolastica degli alunni handicap, indicando come

problematici:

- la mancata presenza delle Ass. Sociali comunali nei momenti di presentazione e verifica

dei progetti educativi individualizzati (PEI);

- le richieste talvolta eccessive di assistenza a personam da parte della scuola;

- le scarse opportunità di formazione a favore degli insegnanti e degli assistenti

- la individuazione di un operatore di riferimento.

La proposta è quella di promuovere incontri tra tutte le realtà coinvolte nell’integrazione

scolastica, con particolare riguardo ai dirigenti scolastici del territorio, per valutare i nodi

critici dell’integrazione, al fine di pervenire alla stesura di un accordo di programma

territoriale

I 13 comuni dell’ambito intendono inoltre gestire in via sperimentale,a livello associato,

l’erogazione del Servizio di assistenza ad personam attraverso il sistema dei voucher

Il quarto obiettivo riguarda i progetti di vita indipendente; tramite la promozione di

interventi di sostegno alla domiciliarità con particolare attenzione ai progetti di vita

indipendente per persone in situazioni di gravità.

Il quinto obiettivo riguarda il mantenimento dell’affidamento biennale del NIL e NSH

all’Asl, partecipando con un referente dell’ambito al gruppo di lavoro istituito a livello

centrale dall’ASL per progettare e monitorare congiuntamente gli interventi.

2.3 – Area Minori e famiglie

Il primo obiettivo è rappresentato dal sostegno delle famiglie economicamente fragili ed

in particolare delle famiglie a nucleo monoparentale. Si tratta di un obiettivo perseguibile

con il proseguimento dei “ buoni sociali” per famiglie con minori. Gli interventi di sostegno

economico sono attualmente attuati nei confronti dei nuclei familiari con difficoltà socio

economiche e a rischio di emarginazione e in particolare finalizzati a:

- accudimento dei nuovi nati, in alternativa anche all’inserimento al nido;

- garantire ai minori le condizioni di assistenza e di benessere indispensabili per una corretta

crescita psico fisica;

- accudimento e assistenza dei minori negli orari extrascolastici;

- accudimento dei minori ricoverati in ospedale.

La concessione del buono sociale è subordinata alla condivisione tra il servizio sociale

professionale e il richiedente di un progetto di fuoruscita dalla condizione di fragilità a breve,

medio o lungo termine. Si conferma a tal fine la necessità dell’adozione di un unico

regolamento per tutti i Comuni dell’Ambito che fissi sia i requisiti di accesso agli interventi sia

l’entità massima del buono.

Con i “buoni sociali” potranno essere sostenuti finanziariamente anche progetti individuali

promossi dagli organismi del terzo settore o dalle associazioni di solidarietà familiare , in una

logica di rete e sussidiarietà orizzontale.

Il secondo obiettivo è la realizzazione di una gestione integrata dei servizi di sostegno e di

promozione delle funzioni genitoriali della famiglia. In questa direzione le attività previste

sono:

a) la valorizzazione della rete dei servizi per la prima infanzia (asili nidi, micro nido, nidi

famiglia), attraverso:

- la realizzazione di servizi nei Comuni sguarniti;

- la promozione di convenzioni tra i gestori privati e i comuni;

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b) la promozione di iniziative che mettano in rete e potenzino i Centri Ricreativi estivi gestiti

dai comuni, dalle parrocchie e dalle associazioni per ampliare i tempi di utilizzo da parte

delle famiglie;

c) la costruzione di processi di condivisione delle responsabilità educative tra le famiglie, le

istituzioni e le agenzie del territorio, (dalla scuola, alle parrocchie, alle associazioni)

attraverso specifici progetti (legge 285/97) e attraverso la costituzione di Tavoli tematici di

concertazione con il Terzo Settore.

Il terzo obiettivo è la realizzazione di un progetto distrettuale per il trattamento del

disagio dei minori e delle famiglie. Tale obiettivo è attuabile attraverso:

a) la prosecuzione della gestione associata del servizio di assistenza domiciliare educativa. Il

servizio è attualmente svolto tramite appalto ad una cooperativa. Gli obiettivi della gestione

associata devono essere indirizzati ad “internalizzare” le attività di coordinamento,

supervisione e monitoraggio e a potenziare le attività di prevenzione per evitare

l’aggravamento delle situazioni dei minori a rischio. Si prevede di potenziare l’attività di

supervisione e di monitoraggio per valutare l'utilizzo ”appropriato”del servizio ( spesso per

carenza di strumenti si tende a utilizzarlo in modo non adeguato o coerente con le finalità

del servizio educativo domiciliare). A tal fine si ipotizza la consulenza con uno psicologo

che segua i casi di minori non sottoposti a Tutela, la presenza di un mediatore culturale per i

minori stranieri e l’attivazione di uno specifico gruppo di coordinamento supportato da un

operatore della Tutela Minorile per circa 10 ore mensili;

b) L’istituzione del Servizio zonale di Tutela minorile, orientato a:

- attuare interventi sociali nei confronti di minori e delle loro famiglie interessati da

provvedimenti della Magistratura nell’area civile, penale, amministrativa, comprese le

richieste di indagini preliminari all’assunzione di eventuali provvedimenti;

- definire protocolli di intesa con l’ASL per assicurare la gestione integrata del servizio;

- definire collaborazioni con i Servizi della Giustizia Minorile al fine di fornire ai minori e

alla loro famiglie gli strumenti più idonei per far fronte ai gravi problemi che emergono

in occasione dei reati ;

- collaborare con il Servizio Affidi dell’ASL e con i servizi sociali dei Comuni per

organizzare percorsi di sensibilizzazione all’affido etero familiare e all’affido educativo;

- coordinare il servizio di assistenza domiciliare educativa.

L’obiettivo di fine triennio rimane comunque quello di ripensare complessivamente alla

riorganizzazione del servizio sociale professionale nel suo rapporto con le famiglie con

minori, istituendo il servizio” Famiglie con minori”. A tale servizio competerebbero la

organizzazione, la predisposizione e l’attivazione dei seguenti interventi:

- di facilitazione/promozionali/formativi,

- informativi;

- di consulenza;

- di sostegno;

- di tutela (funzione di aiuto in contesti di controllo);

- in situazioni di emergenza;

- di mediazione.

In base al modello organizzativo che sarà scelto, sarà necessario definire quali, tra gli

interventi indicati, saranno gestiti a livello centralizzato e quali in ogni singolo Comune.

c) Il consolidamento del “Fondo sociale di solidarietà” per sostenere gli oneri dei Comuni per

gli interventi obbligatori derivanti dall’affido a comunità o a centri di pronto intervento, di

minori sottoposti a provvedimenti dell’autorità giudiziaria in materia civile e

amministrativa.

d) La gestione delle funzioni relative agli interventi a favore delle madri nubili ( funzione che

verrà acquisita dalla Provincia dal 2006)

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e) L’istituzione del “Pronto Intervento Sociale Minorile” in accordo con gli altri ambiti

territoriali (obiettivo da realizzarsi entro la fine del triennio di validità del piano). Si

evidenzia che il “pronto intervento sociale” è individuato dalla legge 382/2000 come livello

essenziale di assistenza da garantire a livello zonale. Il servizio dovrebbe prevedere:

- l’istituzione della reperibilità sociale con la presenza di una assistente sociale reperibile

il sabato, la domenica e nei giorni festivi dalle 8 alle 22;

- la definizione di protocolli con i gestori dei servizi residenziali per minori per la

definizione di intese che favoriscano la disponibilità di posti nelle strutture;

- la promozione di intese con le associazioni di famiglie affidatarie per la disponibilità alla

accoglienza in pronto intervento.

2.4 – Area dell’Emarginazione Adulta

Il primo obiettivo riguarda gli interventi di contrasto alla povertà e all’emarginazione,

attraverso:

- la costituzione di un Osservatorio distrettuale sulle povertà e sull’emarginazione, affidato in

gestione ad una agenzia specializzata (anche del terzo settore) che individui degli indicatori

significativi (ad esempio dati demografici dei Comuni, tipologia e quantità di interventi

economici e di altro tipo effettuati dai Comuni e dalle Caritas del Distretto per contrastare la

povertà e l’emarginazione; utenti di dormitori o mense pubbliche provenienti dal Distretto 3;

sfratti; andamento dell’occupazione e/o della disoccupazione adulta; dati ISTAT relativi al

nostro territorio sui consumi e su altri parametri; confronto dei dati disponibili con quelli

analoghi di altre zone limitrofi e andamento nel tempo; ecc.). Le risultanze di tale osservatorio

saranno periodicamente elaborate, pubblicate e fornite ai Comuni e al Terzo Settore

nell’ambito di incontri congiunti nel corso dei quali verranno analizzate per diventare elementi

fondanti la programmazione futura dei singoli attori del territorio.

- la revisione e omogeneizzazione dei criteri adottati dai Comuni per contrastare la povertà e

l’emarginazione sociale;

- un coordinamento tra Comuni e Associazioni locali di volontariato attraverso protocolli di

intesa a livello distrettuale finalizzati ad evitare sovrapposizioni e a dare efficacia all’intero

sistema di intervento.

Il secondo obiettivo è costituito dal potenziamento delle azioni di prevenzione e recupero

delle dipendenze, mediante:

- miglior coordinamento e programmazione degli interventi di prevenzione effettuati nelle

scuole e sul territorio dall’Equipe di Prevenzione del Dipartimento Dipendenze dell’ASL di

Brescia;

- il sostegno alle esperienze e delle iniziative dei gruppi di auto-mutuo aiuto sia quelli operanti

nell’ambito delle tossicodipendenze che quelli per alcolisti e loro familiari;

- l’elaborazione e l’attuazione, con il coinvolgimento (e le risorse) del terzo settore, di progetti

comunali e zonali di prevenzione delle dipendenze, finanziati oltre che dalla legge nazionale

285/97 (Promozione dei diritti e opportunità per l’infanzia e adolescenza) anche con le risorse

rese disponibili dalle leggi di settore 45/99 (Prevenzione tossicodipendenze) e 23/99 (Politiche

regionali per la famiglia);

Il terzo obiettivo riguarda il fenomeno della immigrazione e tende a promuovere

l’integrazione dei cittadini stranieri, con particolare attenzione ai minori. Si tratta di un obiettivo

perseguibile attraverso:

- la prosecuzione, qualificazione e implementazione dei progetti già attuati in forma associata e

sostenuti con i finanziamenti delle leggi di settore 285/97 relativi alla integrazione scolastica e

alla mediazione linguistica e culturale per alunni stranieri e 40/98 (Fondo per le politiche

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migratorie) relativi alla gestione di sportelli per la regolarizzazione degli stranieri attuati in

accordo con la Questura di Brescia;

- la stipulazione di accordi con le Associazioni che si occupano dell’immigrazione, ed in

particolare con l’Associazione Centro Migranti della Caritas presente in molti Comuni, per lo

studio ed il monitoraggio del fenomeno, oltre che per il coordinamento e l’ottimizzazione

degli interventi,

- l’istituzione di un servizio di mediazione culturale per famiglie straniere in difficoltà, da

mettere a disposizione dei Comuni in appoggio alla attività degli operatori sociali, spesso in

difficoltà a progettare interventi in mancanza di conoscenze sul contesto sociale e culturale

all’interno del quale l’intervento stesso deve collocarsi;

- il proseguimento delle iniziative già in atto di formazione, qualificazione e sostegno delle

badanti straniere che si occupano di assistenza alle persone non autosufficienti;

- il censimento dei campi nomadi pubblici e privati presenti nel nostro territorio e definizione,

con il terzo settore, di politiche per l’inclusione che puntino soprattutto alla scolarizzazione

dei minori.

Il quarto obiettivo si colloca nell’ambito della salute mentale. Negli ultimi decenni è

emerso il problema della scarsità di risorse a fronte di bisogni che paiono illimitati. Da qui la

necessità di sviluppare nuove politiche per la salute mentale. In primo piano si pone il tema

dell’integrazione e del collegamento tra i diversi soggetti istituzionali e non istituzionali

coinvolti nella tutela della salute mentale (ASL, Aziende ospedaliere, DSM, soggetti erogatori

accreditati, Medici di Medicina Generale, Enti Locali, Scuole, Agenzie del privato sociale e

della rete naturale, associazioni, mondo del lavoro e cooperazione), così come indicato dal

Piano Regionale Triennale per la Salute Mentale 2002-2004” (DGR. 17/05/2004 n.7/17513),

attuato mediante una partecipazione attiva all’Organismo di Coordinamento previsto dal Piano

stesso.

Per la prima volta dunque i soggetti erogatori di assistenza psichiatrica non saranno

esclusivamente i DSM e le loro strutture, ma sono direttamente coinvolti – anche nella

programmazione e nel controllo – nuovi soggetti:

- gli Enti locali. La legge 328/2000 assegna ai Comuni il ruolo di governo del sistema integrato

di interventi e servizi sociali. Questo sistema è finalizzato a eliminare o ridurre le condizioni

di bisogno e di disagio individuale e familiare derivanti da inadeguatezza di reddito, difficoltà

sociali e condizioni di non autonomia;

- l’ASL, alla quale è richiesto di conoscere in modo approfondito lo stato di salute dei suoi

cittadini, la domanda di prestazioni socio-sanitarie e l’evoluzione nel tempo dei bisogni. Ad

essa è dunque attribuito un duplice ruolo di programmazione e di controllo ma anche un ruolo

intermedio di cerniera tra le aziende ospedaliere, gli enti accreditati, i comuni ed il mondo del

terzo settore. Tale funzione organizzativa trova espressione nell’Organismo di Coordinamento

per la Salute Mentale: tale organismo avrà il compito di monitorare i bisogni sanitari e sociali

di un territorio, di definire i budget di spesa, di controllare e verificare le attività erogate, di

promuovere iniziative di tipo culturale e formativo;

- i medici di medicina generale i quali, secondo quanto riportato dal Piano regionale, devono

interagire a vari livelli con le strutture che svolgono attività nel campo della salute mentale,

per assicurare l’iter diagnostico terapeutico e assistenziale degli utenti. Per la Regione sarebbe

auspicabile lo sviluppo di progetti integrati tra i servizi psichiatrici e la medicina generale, che

dovrebbero portare alla definizione di percorsi diagnostico-terapeutici e percorsi di

consulenza, con modalità strutturata tra il DSM e il MMG;

- il Dipartimento di Salute Mentale, il quale, in sintonia col Patto territoriale per la salute

mentale (che dovrà essere elaborato dall’Organismo di Coordinamento per la salute mentale)

ha il compito di mettere in pratica quelli che saranno gli obiettivi di salute mentale. Inoltre

dovrà garantire il collegamento tra le strutture e gli altri soggetti coinvolti. La configurazione

minima di un DSM dovrà essere tale da fornire adeguati interventi terapeutici per le acuzie,

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interventi territoriali garantendo anche l’assistenza domiciliare e interventi riabilitativi

(residenziali e semi-residenziali).

- le strutture private accreditate che erogano attività psichiatrica (nella situazione attuale

corrispondono a tre principali tipologie: le case di cura, le strutture residenziali, le strutture

riabilitative). Il PSSR 2002-2004 prevede la possibilità di organizzare UOP private come

frutto della messa in rete di strutture con diversa funzione, così da garantire la continuità e

l’integrazione del trattamento del paziente grave e complesso;

- le associazioni, il volontariato e il terzo settore. Il Piano regionale sottolinea come da una

parte negli ultimi decenni si sia assistito ad una progressiva contrazione delle risorse

istituzionali disponibili per erogare le prestazioni, dall’altra si è assistito ad una progressiva

affermazione di nuovi soggetti sociali (privato sociale, associazionismo, volontariato,

cooperative sociali) non solo come supporto all’attività degli enti istituzionali ma anche in

quanto autonomi e competenti interlocutori delle agenzie formali. Questo mondo, indicato

anche come “Terzo Settore”) comprende due distinte realtà: le organizzazioni che erogano

servizi accreditati (Cooperative sociali, Enti religiosi, Fondazioni) e le associazioni di utenti,

familiari e volontari, con le quali si possono stabilire rapporti convenzionali.

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CAP. 4 – VERSO UN NUOVO

SOGGETTO GESTIONALE

Nel 2002, in virtù della “legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e

Servizi sociali” n. 328/2000, i 13 Comuni dell’ambito territoriale n. 3 hanno attivato un sistema di

gestione associata dei servizi sociali mediante l’adozione del Piano di Zona e del relativo accordo

di programma per la programmazione, progettazione e realizzazione di un Sistema Integrato dei

Servizi Sociali.

Il Piano di Zona, ha previsto l’istituzione dell’Ufficio di Piano che, negli anni, ha avuto una

composizione diversificata sino a giungere all’attuale che vede la presenza di un Coordinatore a

tempo parziale (12 ore settimanali) di un amministrativo (15 ore settimanali) e di operatori

(responsabili di area e assistenti sociali) dei Comuni che cooperano stabilmente con un rapporto di

collaborazione e fuori dal loro orario di servizio.

L’Ufficio di Piano che opera a livello tecnico è supportato da due organismi interistituzionali:

- il “Tavolo Zonale Permanente di Programmazione” formato dai Sindaci o dagli Assessori delegati

dei 13 comuni e presieduto dal Sindaco del Comune capofila, o suo delegato;

- il “Coordinamento Politico di Ambito” formato dai Sindaci o Assessori delegati dei Comuni di

Montirone, Mazzano, Poncarale e Botticino.

Al tavolo zonale, coordinato dall'ente capofila, sono attribuiti i compiti di:

- verificare annualmente lo stato di attuazione delle opere e degli interventi previsti dal Piano di

Zona sotto il profilo della efficienza e della efficacia;

- supportare la realizzazione dei progetti e verificare i risultati del Piano di Zona a livello

provinciale;

- favorire la circuitazione delle informazioni e dei risultati conseguiti;

- definire gli strumenti e la documentazione per la rendicontazione da parte dei soggetti attuatori;

- decidere i servizi o le attività da gestire a livello associato per tutti i Comuni dell'ambito o per

parte di essi;

- approvare entro il 31 ottobre di ogni anno eventuali modifiche o varianti al piano di zona.

Al coordinamento politico di ambito, in particolare, sono attribuite le seguenti funzioni:

- definizione e ricerca degli indirizzi generali condivisi con il sistema integrato di interventi e

servizi che il piano di zona intende sviluppare per rispondere adeguatamente alle esigenze di

contrasto dei bisogni e di sviluppo sociale;

- individuazione dei soggetti (pubblici, del privato sociale o del volontariato), presenti sul territorio,

a diverso titolo coinvolti nella espressione dei bisogni e nel sistema di offerta dei servizi;

- individuazione delle questioni che richiedono una specifica istruttoria tecnica affidandone lo

svolgimento al tavolo tecnico o a specifici uffici o funzionari;

- valutazione e proposta di eventuali modifiche al Piano di Zona;

- predisposizione, attraverso la collaborazione dell'Ufficio di piano e dei tecnici degli Enti

sottoscrittori, del piano finanziario annuale.

Il primo quadriennio ha visto sia gli organismi tecnici che politici impegnati nella costruzione

di un modello di lavoro e di pratiche operative volte a sostenere :

- una integrazione effettiva tra le diverse comunità locali;

- una integrazione tra il sociale e il sanitario;

- una integrazione interistituzionale;

- una integrazione sussidiaria (costruzione della rete).

La priorità su cui investire nel prossimo triennio è quella di consolidare, anche se in modo

incrementale, il passaggio dal attuale sistema di gestione centrato sul singolo Comune ad una

gestione associata e integrata dei servizi e delle attività socio assistenziali.

Un sistema partecipato e governato dai Comuni nel quale:

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- la governance politica, rappresentata dall’Assemblea dei Sindaci del Distretto (Tavolo Zonale di

programmazione), elabora le linee politiche, definisce gli obiettivi, effettua le verifiche e

predispone le risorse necessarie;

- la direzione tecnica, nelle sue articolazioni, è responsabile dell’organizzazione e della gestione

degli interventi e dei servizi;

- il Terzo settore, attraverso il livello della rappresentanza, può essere presente a livello consultivo,

sia nei luoghi della condivisione politica, quale soggetto portatore di interessi, con la funzione di

ampliare il più possibile la capacità di ascolto del territorio (Tavolo del Terzo Settore) sia a livello

tecnico nei gruppi di lavoro per aree tematiche;

- si sviluppino sinergie nell’uso delle risorse e si investa su processi integrati socio sanitari (ADI,

Tutela, adozioni, ecc.);

- si definiscano luoghi di coordinamento e integrazione a livello provinciale (es. coordinamento

degli Uffici di Piano, conferenza dei Sindaci).

Nel considerare i vantaggi e i nodi critici della diverse forme di gestione l’Assemblea dei

Sindaci del Distretto, riunita nel Tavolo Zonale permanente di programmazione, ha pertanto

stabilito che la gestione associata deve mantenere una essenziale valenza politica e non

assumere meramente una valenza tecnico gestionale.

Il modello che sembra meglio risponde a queste esigenze e che si ritiene possa garantire la

massima efficienza, efficacia ed economicità gestionale è l’Azienda Speciale Consortile.

Entro il primo anno di vigenza del Piano vi è l’impegno dei Comuni a costituire questo nuovo

soggetto politico al quale sarà affidata la gestione e la regia dei seguenti servizi.

- Tutela minorile;

- Assistenza domiciliare minori,

- Buoni per anziani e famiglie con minori;

- Assistenza a favore delle madri nubili (ex OMNI);

- Fondo sociale di solidarietà;

- Progetti delle “Leggi di Settore”;

- Deleghe all’ ASL per la Disabilità e per il servizio Adozioni;

- Assistenza “ad personam” per disabili attraverso il sistema dei voucher;

- Servizi di prevenzione e di animazione per anziani;

- Telesoccorso;

- Assistenza domiciliare per anziani e disabili attraverso i Voucher;

- Funzioni di autorizzazione al funzionamento e di accreditamento dei servizi socio assistenziali;

- Allocazione risorse fondi regionali (ex circ.4).

Tra gli obiettivi e le finalità dell’Ufficio di Piano vi è anche l’avvio e la gestione del

coordinamento stabile degli assistenti sociali. Il coordinamento si concretizza prevalentemente nello

svolgimento di attività formative e aggregative nei confronti degli operatori comunali. Tale

coordinamento si rende necessario per garantire la supervisione e il monitoraggio sull’efficacia e

qualità dei servizi su tutto il territorio.

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CAP. 5 – LE RISORSE FINANZIARIE

Come previsto dalla circolare n.48/13 del 27/10/05 della direzione Generale Famiglia e

Solidarietà Sociale della Regione Lombardia, il sistema di finanziamento delle azioni definite nei

piani di Zona si deve realizzare attraverso:

- le risorse autonome di ciascun Comune;

- le risorse del Fondo sociale regionale;

- le risorse del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali;

- altre risorse (partecipazione dei cittadini, fondi comunitari ecc.).

E’ prevista dalla Regione la piena autonomia della programmazione locale in merito alla

destinazione delle risorse ad eccezione delle risorse del FNPS che devono in parte essere destinate

ai Titoli Sociali (Buoni e voucher) ed alle finalità previste dalle Leggi di settore nazionali.

Pur in assenza di indicazioni precise sulle risorse del F.N.P.S. e del Fondo sociale Regionale, si

ritiene opportuno ipotizzare una previsione destinate al finanziamento del primo anno di

realizzazione del Piano di Zona per i servizi che, allo stato attuale, sono gestiti attraverso l’Ufficio

di Piano.

Tale previsione si basa su:

- risorse del FNPS ridotte del 50% rispetto alla annualità precedente;

- residui annualità precedenti;

- fondi dei comuni in quota capitaria “solidale” per alcuni servizi gestiti in forma associata (es.

Tutela minorile);

- Fondi dei comuni per servizi gestiti in forma associata sulla base del reale utilizzo ( es. Assistenza

Domiciliare Minori).

Di seguito si riportano i dati relativi alle entrate e agli impegni di spesa delle risorse del

FNPS 2001 /2004

ANNO TIPO Entrate Impegni di spesa Differenza

2002 Fondo regionale 2001 516.125,31 123.380,27

2003 Fondo regionale 2002 507.502,07 706.648,70

Fondo riequilibrio 10% 93.282,04

Fondo regionale 2003 452.046,70

2004 Fondo riequilibrio 5% 24.001,65 830.028,97

Buoni natalità 2003 103.571,79

TOTALI 2001/2003 1.696.529,56 1.660.057,94 36.471,62

2005 Fondo regionale 2004 476.592,25

Buoni natalità 2004 114.644,32

Fondo riequilibrio 5% 0,00

TOTALE 2004 591.236,57 613.805,57 -22.569,00

Fondi residui non impegnati al 31/12/2005 13.902,62

Per l’anno 2006, partendo da tali ipotesi di risorse in entrata, la situazione appare la seguente:

ENTRATE DA REGIONE

ENTRATE

REGIONALI

2005

ENTRATE REGIONALI 2006

FNPS 2006

(50%)

FONDI

REGIONALI

AGGIUNTIVI

TOTALE

ENTRATE

DA REGIONE

Risorse indistinte 476.592,25 238.296,13 0,00 238.296,13

Buoni famiglia 114.644,32 57.322,16 0,00 57.322,16

Progetti leggi di settore 253.671,63 126.835,81 0,00 126.835,81

TOTALE 844.908,20 422.454,10 0,00 422.454,10

Residui anni precedenti 13.902,62

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Sulla base di tali risorse, si può ipotizzare la seguente spesa per titoli sociali per il prossimo

anno 2006 (50% spesa 2005):

TITOLI SOCIALI SPESA 2005 PREVISIONE

SPESA 2006

Buoni per anziani 200.000,00 90.486,98

Buoni per famiglie 114.644,32 57.322,16

Voucher 0,00 0,00

TOTALI 314.644,32 147.809,14

La spesa per la rete dei servizi gestiti a livello associato viene pertanto così ipotizzata:

INTERVENTI TOT. COSTO

PREVISTO

A CARICO

F.N.P.S.

A CARICO

COMUNI

A CARICO

CIRC. 4

A CARICO

LEGGI DI

SETTORE

A CARICO

PROGETTO

GESTIONE

ASSOCIATA

A.D.M. 180.000,00 40.000,00 80.000,00 40.000,00 0,00 20.000,00

Tutela minori 110.000,00 0,00 110.000,00 0,00 0,00 15.000,00

Adozioni e affidi 15.000,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

Delega NIL 13.500,00 0,00 13.500,00 0,00 0,00 0,00

Delega NSH 20.775,08 0,00 20.775,08 0,00 0,00 0,00

Gestione U.D.P. 68.000,00 2.900,00 50.000,00 0,00 0,00 15.100,00

Fondo di solidarietà 53.902,62 53.902,62* 0,00 0,00 0,00 0,00

Leggi di settore 176.835,00 50.000,00 da definire 0,00 126.835,00 0,00

Resto da destinare 26.609,14 14.909,14 0,00 0,00 0,00 11.700,00

TOTALE 664621.84 161711.76 274.275,08 40.000,00 126.835,00 61.800,00

(* comprensiva del residuo annualità precedenti)

Le quote che i Comuni dovrebbero conferire a livello zonale per finanziare alcune attività di cui

tutti potranno beneficiare (quota associativa annuale), con la sola esclusione dell’ADM, per i quali

ogni Comune si farà carico degli oneri direttamente legati all’uso del servizio, sarà determinata

sulla base degli abitanti ed avrà i seguenti importi, per un valore di 2,26 euro pro capite:

COMUNE POPOLAZ.

AL 31/12/2004

TUTELA N.I.L. N.S.H. UFF. DI

PIANO TOTALE

110.000 13.500 21.000 50.000

Azzano Mella 2.237 2.866,81 351,84 547,30 1.303,10 5.069,05

Borgosatollo 8.284 10.616,31 1.302,91 2.026,75 4.825,59 18.771,56

Botticino 10.082 12.920,52 1.585,70 2.466,64 5.872,96 22.845,83

Capriano 4.089 5.240,23 643,12 1.000,41 2.381,92 9.265,68

Castenedolo 9.961 12.765,45 1.566,67 2.437,04 5.802,48 22.571,64

Flero 7.638 9.788,43 1.201,31 1.868,70 4.449,29 17.307,72

Mazzano 10.231 13.111,47 1.609,14 2.503,10 5.959,76 23.183,46

Montirone 4.411 5.652,89 693,76 1.383,03 2.569,49 10.299,17

Nuvolento 3.628 4.649,44 570,61 887,62 2.113,38 8.221,05

Nuvolera 4.016 5.146,68 631,64 982,55 2.339,40 9.100,26

Poncarale 4.590 5.882,28 721,92 1.122,98 2.673,77 10.400,95

Rezzato 12.851 16.469,11 2.021,21 3.144,10 7.485,96 29.120,39

San Zeno 3.816 4.890,37 600,18 933,62 2.222,90 8.647,06

TOTALI 85.834 110.000,00 13.500,00 21.000,00 50.000,00 194.500,00

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PIANO DI ZONA

ALLEGATI

Allegato 1 Servizio di Assistenza Domiciliare Anziani e disabili attraverso il voucher

Allegato 2 Buoni Sociali per anziani e per famiglie con minori

Allegato3 Servizi di prevenzione per Anziani: soggiorni climatici e iniziative di educazione alla

salute

Allegato 4 Assistenza ad personam per disabili nelle scuole dell’obbligo attraverso i voucher

Allegato 5 Servizio Tutela Minorile

Allegato 6Assistenza Domiciliare Minori

Allegato 7 Fondo di Solidarietà

TABELLE

Tabelle 2A- 2B- 2C- 2D- 2E : Popolazione residente nei Comuni divisa per sesso e stato civile

Tabelle 3A- 3B- 3C- 3D- 3E :Struttura dinamica della popolazione

Tabelle 4A- 4B- 4C- 4D- 4E: Consistenza della popolazione straniera nei Comuni divisa per età,

sesso e per area geografica

Tabelle 6A- 6B- 6C- 6D- 6E: Struttura demografica della popolazione Anziana nei Comuni

Tabelle 7A- 7B- 7C- 7D- 7E: Indicatori specifici relativi alla popolazione anziana nei Comuni

Tabelle 8A- 8B- 8C- 8D- 8E: Struttura demografica della popolazione minorile e giovanile nei

Comuni

Tabelle 9A- 9B- 9C- 9D- 9E: Popolazione minorile divisa per fasce scolastiche nei Comuni

Tabelle 10A- 10B- 10C- 10D- 10E :Indicatori specifici della popolazione minorile nei Comuni

Tabelle 11A- 11B- 11C- 11D: Utenza seguita per Comune, dal Nucleo Inserimento Lavorativo

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ALLEGATO 1

Servizio di Assistenza domiciliare Anziani e Disabili attraverso il voucher I 13 comuni del distretto Brescia Est si propongono l’obiettivo di sviluppare, attraverso l’utilizzo di

voucher, interventi volti al mantenimento a domicilio di soggetti fragili (anziani, disabili).

Nel panorama nazionale, tali comuni, si pongono quali first mover nel settore al fine di dare

realizzazione al principio della sussidiarietà.

Attività 1: Definizione prestazioni da erogare e individuazione soggetti accreditati

Fase 1: Selezione dei servizi, delle prestazioni da erogare tramite voucher e definizione budget

Il responsabile dell’Ufficio di Piano, con il supporto del gruppo di coordinamento tecnico,

provvederà a selezionare i servizi e le prestazioni da erogare tramite voucher. Inoltre si impegnerà

nella definizione delle risorse economiche da stanziare (budget).

Fase 2: Predisposizione procedure ed indicatori di accreditamento

L’istituto dell’accreditamento è volto a consentire la effettiva libertà di scelta del servizio, pubblico

o privato, che più soddisfa i bisogni differenziati e particolari del cittadino.

L’accreditamento deve avvenire in base al possesso di parametri oggettivi atti a dimostrare il

possesso di requisiti ritenuti essenziali.

In questa fase l’ufficio unico del servizio predispone le procedure e gli indicatori di accreditamento:

- requisiti professionali

- certificazione dei processi

- adeguatezza organizzativa

- carte dei servizi

- prezzo della prestazione/servizio

- etc….

Vanno soddisfatti in particolare criteri di misurabilità delle prestazioni in termini di:

- qualità oggettiva percepita;

- disponibilità dei soggetti accreditati ad inserirsi nella rete territoriale di servizi e prestazioni;

- rispetto e salvaguardia dei principi regolatori della relazione di aiuto tra operatori ed utenti;

- rispetto della privacy e del segreto professionale.

Vengono definiti inoltre quali sono i soggetti abilitati a presentare domanda di “accreditamento”,

predisposta l’apposita modulistica di domanda e prescritti tutti gli obblighi operativi che

disciplinano il servizio.

Fase 3: Costruzione e pubblicazione Albo Enti accreditati

Una volta definite le procedure si provvederà ad emanare un avviso pubblico, a mezzo stampa e con

altri mezzi di comunicazione, con il quale è data diffusione della sperimentazione del nuovo

modulo gestionale, con invito ai soggetti interessati all’ “accreditamento”, a presentare apposita

domanda.

Successivamente il gruppo di coordinamento tecnico provvede alla raccolta, alla selezione e alla

costruzione dell’Albo Enti Accreditati; valuta in sede di prima istanza o riesame, la sussistenza dei

requisiti, nonché i progetti richiesti. I fornitori selezionati verranno raccolti in un database

informatico unico per i 13 Enti. Spetta poi all’Assemblea dei Sindaci dei 13 Enti interessati

approvare definitivamente il suddetto albo, che verrà poi reso pubblico per tipologie di prestazioni.

Attività 2: Definizione delle procedure di accesso ai voucher

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Fase 1: Individuazione requisiti di accesso al servizio voucherizzato

Primo step per la definizione dei requisiti di accesso al servizio voucherizzato consiste nella

precisazione dei macro-parametri a partire dai quali determinare le regole di accesso ai titoli per le

diverse aree di bisogno .

Il gruppo di coordinamento dei servizi sociali dovrà individuare tali macro parametri, che possono

essere:

- età;

- reddito;

- fragilità;

- etc…

Fase 2: Stesura procedura di accesso e gestione del servizio voucherizzato

Si tratta di stendere la procedura, unica per i 13 comuni, per l’accesso da parte del cittadino-utente

al servizio voucherizzato.

Il soggetto ammesso al beneficio riceve:

a) progetto personalizzato di assistenza (progetto assistenziale individualizzato);

b) nota informativa sulle procedure per l'ottenimento del servizio di assistenza domiciliare;

c) fac-simile della modulistica relativa all'erogazione del servizio;

d) voucher;

e) elenco dei fornitori accreditati;

f) documento di sintesi contenente le Carte dei servizi dei soggetti accreditati e tutte le informazioni

relative ai servizi erogati e i relativi prezzi.

Il cittadino-utente, dopo aver ricevuto quanto sopra indicato, individua direttamente e liberamente il

suo fornitore, stipulando con lo stesso, un regolare contratto nelle forme concordate.

Le fasi di accesso al servizio voucherizzato possono essere schematizzate come segue:

1. Richiesta di aiuto rivolta al Servizio Sociale da parte della persona e/o della sua famiglia (La

domanda di aiuto è accolta da un operatore che fornisce informazioni e orienta sulla rete dei servizi

socio-assistenziali e socio-sanitari. Viene consegnata la modulistica informativa che comprende:

- Guida all’uso dei servizi offerti;

- Criteri economici di compartecipazione alla spesa assistenziale ;

- Elenco Fornitori “accreditati” e loro “Schede di presentazione”.

Viene compilata una scheda di segnalazione (dati anagrafici dell’utente e del segnalante, bisogno

espresso, eventuali fasce orarie per fissare il colloquio, numero di telefono del segnalante etc.).

e

determinato il giorno del colloquio o della visita domiciliare, se necessario).

2. Colloquio e Visita domiciliare

3. Progetto assistenziale individualizzato (L’Assistente Sociale Responsabile del Caso, predispone,

in accordo con il cittadino interessato e/o i familiari di riferimento, il progetto assistenziale

individualizzato che deve tener conto in modo globale dei fattori sociali, assistenziali, relazionali e

sanitari e garantire la massima coerenza alle necessità globali di “cura”. Nell’ambito di tale progetto

devono essere esplicitati:

a. gli obiettivi da perseguire;

b. le azioni attivabili dal processo di aiuto con l’individuazione dei soggetti potenziali da

coinvolgere (familiari, vicini, amici, assistenti privati, volontari, ecc.) e definizione degli ambiti e

modalità della loro partecipazione;

c. le strategie e gli indicatori di risultato atteso;

d. i tempi e le modalità delle verifiche.

4. Colloquio con la persona e la sua famiglia di restituzione e condivisione del progetto.

5. Scelta del Fornitore (Il cittadino/utente si attiva per la scelta di un Fornitore accreditato” con il

quale, successivamente alla consegna del voucher, stipula il contratto di servizio)

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6. Il Fornitore prescelto dalla famiglia trasmette al Servizio Sociale copia del contratto stipulato con

la personae/o la sua famiglia, (andranno definiti i tempi e le modalità di invio del contratto)

7. Trasmissione del progetto assistenziale e incontro Assistente Sociale (personale monitorante

dell’Ente) e personale tecnico del Fornitore.

(In seguito alla formalizzazione della scelta del fornitore da parte del cittadino il Servizio Sociale

trasmette il progetto assistenziale individualizzato al Fornitore prescelto).

8. Il Fornitore comunica formalmente al Servizio Sociale la data di

inizio dell’intervento.

9. Incontri di verifica (Per monitorare l’andamento del processo assistenziale in rapporto ai risultati

attesi/raggiunti, il Servizio Sociale comunale e il Fornitore si incontrano alle scadenze previste dal

progetto individuale e ogni qualvolta lo ritengano necessario per la corretta prosecuzione

dell’intervento di aiuto. Le eventuali variazioni del progetto dovranno essere condivise/concordate

con il cittadino/utente e/o la sua famiglia).

Attività 3: Attivazione di procedure di controllo e monitoraggio del piano assistenziale

individualizzato e delle strutture accreditate

Fase 1: Stesura procedura di controllo completamento piano assistenziale individuale

In questa fase si tratta di individuare gli strumenti idonei dedicati e finalizzati alla ricerca della

qualità.

Tale controllo, esercitato dall’assistente sociale, accompagnerà tutte le fasi del percorso

assistenziale, dall’accesso al servizio da parte del cittadino alla sua dimissione.

Tali strumenti devono essere necessariamente condivisi dal gruppo professionale di servizio sociale.

Alcuni strumenti di monitoraggio potranno essere:

- colloqui/incontri (con la persona, con la famiglia, con il Fornitore);

- visite domiciliari;

- etc. …

Fase 2: Stesura procedura di monitoraggio del fornitore

Il fornitore dovrà possedere un bagaglio di strumenti dedicati ad attivare metodologie di lavoro che

sviluppino, al proprio interno, valenze di controllo del processo e dei risultati.

Tali procedure devono essere certe, esplicitate, controllabili e finalizzate anche alla co-costruzione

dell’aiuto.

Alcuni strumenti di documentazione richiesti al fornitore saranno:

- registro mensile da conservare a casa della persona che annoti: nome e firma dell’operatore

che effettua gli interventi, tipo di intervento effettuato, durata dell’intervento, fascia oraria di

esecuzione e sottoscrizione dell’utente e/o del familiare;

- cartella dell’utente presso la sede del fornitore contenente il progetto, il programma

operativo in atto e i riscontri sulle verifiche effettuate;

- registro consegne presso la sede del fornitore in cui vengono segnalate tutte le variazioni

significative dell’intervento assistenziale e le eventuali criticità non previste, rispetto alle

quali l’assistente sociale deve essere tempestivamente informato.

Tale documentazione deve essere consultabile presso la sede del fornitore e consegnata se richiesta.

Sono previsti anche degli incontri tra tutti gli attori a scadenze previste nel piano di assistenza

individuale e ogniqualvolta lo ritengano necessario, al fine di monitorare l’andamento del processo

in rapporto ai risultati attesi/conseguiti, e al fine della segnalazione di eventuali criticità.

I servizi erogati dovranno essere periodicamente monitorati.

L’obiettivo è quello di effettuare un’indagine relativa all’efficacia del servizio per stimare la

capacità di soddisfare i bisogni degli utenti.

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In particolare l’analisi sarà indirizzata a valutare:

- la qualità attesa: conoscere in dettaglio le esigenze dell’utente e che tipo di servizio

vorrebbe venisse attivato (le sue attese);

- la qualità erogata: conoscere e presidiare in modo sistematico e continuo le condizioni di

erogazione del servizio;

- la qualità percepita: conoscere il livello di qualità del servizio percepito dall’utenza e il

grado di soddisfazione.

L’assistente sociale, con il gruppo di coordinamento tecnico del servizio, studierà il metodo più

opportuno per condurre l’indagine; ad esempio attraverso questionari di gradimento relativi ad ogni

servizio, incontri con i cittadini che beneficiano del servizio, interviste telefoniche, cassetta reclami

o box di raccolta suggerimenti presso gli sportelli del servizio presenti in ognuno dei 4 comuni,

ecc…

Fase 3: Stesura definitiva del regolamento

Finita la fase preliminare di analisi e definizione, si procederà alla stesura definitiva del

regolamento ed alla sua adozione. In particolare si prevedono le seguenti aree:

-Parte I - Procedura per la legittimazione dei soggetti

1. Esercizio del Servizio ed “Accreditamento”.

2. Ambito territoriale dell’ “Accreditamento”

3. Validazione dei soggetti che possono richiedere l’ “Accreditamento”

4. Disponibilità ad ulteriori oneri a carico del fornitore

5. Ulteriori oneri a carico del fornitore

6. Commissione di validazione della legittimazione all' “accreditamento”

-Parte II - Disciplina operativa del servizio

1. Fruitori del servizio

2. Voucher

3. Fornitore “accreditato”. Oneri, impegni ed obblighi.

4. Ruolo e funzioni dell’Amministrazione Comunale

5. Luoghi di erogazione del servizio

6. Interventi/servizi non resi

7. Vigilanza e controllo

8. Prezzi degli interventi

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ALLEGATO 2

Buoni sociali per anziani e famiglie con minori

I 13 comuni del distretto Brescia Est gestiscono tramite l’Ufficio di Piano la concessione e la

gestione dei buoni sociali per anziani e per famiglie con minori. Sono stati approvati dal Tavolo di

Programmazione Zonale:

il progetto” buono sociale per anziani”

il progetto” buono per la famiglia in condizioni di fragilità”

Tali progetti verranno mantenuti anche per il prossimo triennio ampliandoli anche ai disabili gravi.

BUONI SOCIALI PER ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI

1. Finalità dell’intervento.

- Cura dell’anziano al proprio domicilio;

- Limitazione dei ricoveri in strutture residenziali;

- Sostegno al reddito familiare.

2. Valore del Buono.

Per l’anno 2005 l’entità del Buono è fissata in 200 € mensili per 12 mensilità annue.

Salvo diversa disposizione da parte delle Amministrazioni competenti, il Buono Sociale

NON costituisce reddito ai fini fiscali e previdenziali. Può essere cumulato con altre

provvidenze erogate degli enti Locali e Previdenziali.

3. Requisiti per la partecipazione al bando.

- Residenza dell’assistito nel comune alla data di indizione del bando;

- Età non inferiore ai 75 anni, compiuti entro il 31/12/2004;

- Non autosufficienza totale, certificata dalla competente commissione Sanitaria per

il riconoscimento dell’Invalidità Civile (invalidità al 100% o al 100% con

accompagnamento);

- Presenza di assistenza continuativa (badante o familiare);

- Nucleo familiare con reddito anno 2003 I.S.E.E. non superiore a € 9.225,00.

4. Modalità di calcolo del reddito I.S.E.E.

Per quantificare il livello del reddito familiare, si applica la disciplina prevista dal D.Lgs.

n. 109/1998 e D.Lgs. n. 130/2000 e successive modificazioni (Indicatore situazione

Economica Equivalente). Sono previsti abbattimenti di tale valore sulla base delle

seguenti variabili:

- Riduzione di 100,00 € per ogni anno di età superiore ai 75;

- Riduzione di 500,00 € per ciascun componente (escluso il richiedente) percettore di

reddito (tra quelli presi in considerazione per il calcolo dell’I.S.E.E.);

- Riduzione di 1.000 € in caso di totale invalidità civile senza diritto all’Indennità di

Accompagnamento.

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5. Modalità di formazione della graduatoria.

Essendo il numero di Buoni disponibili limitato, l’assegnazione avverrà sulla base di una

graduatoria, stilata a livello di distretto, formata in base al reddito I.S.E.E. dei richiedenti.

A parità di reddito prevale la maggiore età.

6. Presentazione della domanda

Le domande potranno essere presentate entro il 31/03/2005 dagli aventi diritto all’Ufficio

di Servizio Sociale del Comune, negli orari e nei giorni di apertura al pubblico, su

apposito modulo. Le condizioni che consentono l’accesso al Buono sono autocertificate

dal richiedente o da un familiare, fatta eccezione che per la condizione di invalidità che

andrà provata allegando copia del Certificato rilasciato dalla competente Commissione

dell’A.S.L. e per la condizione reddituale familiare, che andrà certificata da copia della

dichiarazione dell’I.S.E.E. redatta secondo le forme di legge.

7. Modalità di utilizzo.

Il buono Sociale è finalizzato a garantire l’accudimento continuativo dell’anziano a

domicilio. L’Assistenza continuativa può essere fornita da familiari o da altre figure non

professionali. Unitamente alla domanda dovrà essere presentata una dichiarazione

sostitutiva dell’atto di notorietà attestante l’adempimento delle funzioni assistenziali

continuative (giorno e notte) con l’indicazione del nominativo/i di chi fornisce tali

prestazioni.

Il Comune potrà effettuare, attraverso il suo personale sociale, appositi controlli di

verifica della veridicità dei dati autocertificati e della permanenza dei requisiti che hanno

determinato la concessione del beneficio.

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BUONO PER LA FAMIGLIA CON MINORI IN CONDIZIONI DI FRAGILITA’

1) Norme generali.

Il Tavolo Zonale di Programmazione del Distretto Sociale n. 3 Brescia Est istituisce in forma

sperimentale per l’anno 2005 i buoni sociali per famiglie in condizioni di fragilità e a rischio di

emarginazione con minori (in seguito denominati “buoni sociali”).

La presente iniziativa prevede due diverse tipologie di buono:

A. buono per famiglie in condizioni di fragilità con minori di età inferiore ai 3 anni, che si propone

le finalità e si avvale delle risorse previste dalla delibera della giunta regionale n. 19977 del

23/12/2004 (fondo complessivo € 114.644,32);

B. buono per famiglie in condizioni di fragilità, con particolare riferimento ai nuclei

monoparentali,con figli di età inferiore ai 18 anni , che si propone le finalità e si avvale delle

risorse individuate dal Tavolo Zonale nella seduta del 25/01/2005 (fondo complessivo

70.000,00 euro).

La concessione del buono sociale è subordinato alla condivisione tra assistente sociale e richiedente

di un progetto di fuoriuscita dalla condizione di fragilità, a breve, medio o lungo termine.

Con i buoni di cui al presente documento potranno essere sostenuti finanziariamente progetti

individuali promossi dagli organismi del terzo settore o dalle associazioni di solidarietà familiare,

finalizzati a rimuovere le difficoltà a carattere sociale ed economico che impediscono lo sviluppo

armonico del bambino e a promuovere l’autonomia del nucleo nella cura e nella crescita del

bambino, in una logica di rete e sussidiarietà orizzontale.

I fondi previsti per le due tipologie di buono vengono assegnati direttamente ai Comuni con le

seguenti modalità:

- assegnazione dell’80% del fondo di tipo “A” ai singoli comuni sulla base della popolazione

registrata al 31/12/2003, a titolo di acconto;

- assegnazione della restante quota sulla base delle ulteriori necessità che si evidenziano nei

singoli comuni una volta esaurito il fondo assegnato;

- assegnazione del 100% del fondo di tipo “B” ai comuni sulla base della popolazione registrata

al 31/12/2003;

- i fondi eventualmente non utilizzati verranno considerati residui per le annualità successive.

Il fondo assegnato ai Comuni non può essere inferiore a 4.000,00 euro per la tipologia di buono “A”

e 3.000,00 euro per la tipologia di buono “B”.

E’ possibile per il singolo comune destinare i fondi di cui alla tipologia “B” eventualmente non

utilizzati, per l’iniziativa di cui alla tipologia “A”, mentre non è consentito l’uso dei fondi di cui alla

tipologia “A” per l’iniziativa di cui alla tipologia “B”.

I comuni introiteranno le somme loro assegnate al bilancio corrente 2005.

La concessione del buono è disposta dall’Assistente Sociale del comune attraverso la redazione di

un atto formale di concessione su apposito modello, uniforme per tutti i comuni del Distretto, dal

quale si evinca:

1) la tipologia del buono assegnato (“A” o “B”);

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2) il progetto individualizzato (in forma sintetica, riportante finalità generali, obiettivi specifici e

forme di verifica) che motiva l’assegnazione del buono al nucleo familiare;

3) la situazione reddituale, che dovrà essere conforme ai limiti previsti dal presente regolamento;

4) il periodo di assegnazione;

5) modalità di erogazione, che può anche prevedere l’assegnazione della somma spettante anche a

soggetti diversi, verso cui il richiedente può essere, ad esempio, debitore, ovvero a soggetti del

terzo settore che hanno partecipato alla stesura del progetto;

6) il valore del buono;

7) la presa visione da parte dell’Assessore di riferimento.

Copia dell’atto di concessione, priva dei dati identificativi del richiedente, verrà trasmessa a mezzo

fax all’Ufficio di Piano.

La liquidazione del buono è disposta dagli operatori sociali o dai responsabili di servizio con singoli

atti di liquidazione trasmessi ai rispettivi uffici di ragioneria.

Nella valutazione della situazione socio-economica l’Assistente Sociale dovrà tenere altresì conto

dell’erogazione a favore del medesimo nucleo familiare di qualsiasi altro beneficio a carattere

economico quali ad esempio:

l’assegno di maternità

l’assegno nucleo familiare per il terzo figlio

l’assegno per il secondo nato

l’indennità di accompagnamento o di frequenza in caso di bambini disabili

l’assegno erogato dalla Provincia per le madri nubili

altro buono per la famiglia previsto dal presente progetto.

I buoni per la famiglia non costituiscono reddito ai fini fiscali e previdenziali; non devono quindi

essere considerati nella determinazione delle tariffe per la fruizione dei servizi scolastici o socio-

educativi. Il buono può essere pertanto utilizzato dal Comune per il pagamento di eventuali debiti

arretrati per prestazioni non pagate (scuola materna, scuolabus, mensa, C.A.G. CRED, ect.).

La somma erogata con il buono per la famiglia deve infine essere considerata nella valutazione

economica del nucleo in caso di richiesta integrazione minimo vitale.

Le singole Amministrazioni comunali con apposita deliberazione della Giunta Comunale:

prenderanno atto dall’avvenuto versamento delle somme spettanti da parte del Tavolo Zonale;

recepiranno i contenuti del presente regolamento;

potranno, se ritenuto opportuno, integrare le presenti norme attuative (nel rispetto comunque

delle indicazioni generali di cui al presente regolamento) o per meglio dettagliare le finalità dei

buoni, o per privilegiare interventi verso particolari categorie di utenti, ovvero per specificare

ulteriormente procedure di accesso o di erogazione dei buoni.

2) Intervento “A” per famiglie con minori da 0-3 anni (Legge 289/2002, art. 46, comma 2).

Ai sensi della D.G.R. n. 19977 del 23/12/2004, allegato 4, è istituito un fondo di euro 114.644,32

destinato al sostegno ai nuclei in condizione di fragilità economica/sociale. Tale fondo viene

finalizzato alla istituzione di buoni sociali destinati a nuclei con difficoltà socio-economiche per:

l’accudimento dei nuovi nati;

l’accudimento al domicilio fino al compimento del primo anno di età in alternativa all’asilo

nido, al nido famiglia e al nido aziendale;

l’accudimento dei bambini ricoverati in ospedale, relativamente ai giorni di degenza

ospedaliera;

garantire ai bambini le condizioni di assistenza e benessere indispensabili per una corretta

crescita psico-fisica.

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I buoni previsti dal presente intervento sono erogati alle famiglie residenti nei Comuni del Distretto

n° 3 Brescia Est composte da almeno un minore di età inferiore ai tre anni, con particolare

riferimento ai minori disabili.

Il valore massimo del buono per ogni singolo minore è euro 250 mensili, erogabili a partire dal

primo giorno del mese successivo alla sottoscrizione del progetto. In casi eccezionali,in particolare

legati a problemi di disabilità del minore o a disagio grave del nucleo, l’entità del buono può essere

superiore.

Il reddito ISEE di riferimento del nucleo familiare è di euro 9.225,00. Su proposta motivata

dell’Assistente sociale è possibile superare i limiti di reddito previsti dal Regolamento.

3) Intervento “B” per famiglie con figli minori con priorità alle famiglie monoparentali

(fondo 328/200).

Ai sensi di quanto determinato dal Tavolo Zonale di programmazione nella seduta del 25/01/2005 è

istituito un fondo di euro 70.000,00 finalizzato al sostegno ai nuclei con minori, in condizione di

fragilità economica/sociale con prioritario riferimento alle famiglie a nucleo monoparentale. In

particolare il presente buono è destinato:

al mantenimento e la cura dei figli;

all’accudimento e l’assistenza dei figli negli orari extrascolastici (comprese le rette relative alla

scuola materna, scuolabus, mensa, C.A.G. CRED, ecc.);

all’accudimento dei bambini ricoverati in ospedale, relativamente ai giorni di degenza

ospedaliera.

Il valore massimo del buono per ogni singolo minore è euro 250 mensili, erogabili a partire dal

primo giorno del mese successivo alla sottoscrizione del progetto. In casi eccezionali,in particolare

legati a problemi di disabilità del minore o a disagio grave del nucleo, l’entità del buono può essere

superiore.

Il reddito ISEE di riferimento del nucleo familiare è di euro 7.700. Il buono è erogabile a partire dal

primo giorno del mese successivo alla richiesta.

Su proposta motivata dell’Assistente sociale è possibile superare i limiti di reddito previsti dal

Regolamento

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ALLEGATO 3

Servizi di prevenzione per anziani soggiorni climatici e iniziative di educazione

alla salute

I 13 comuni del distretto Brescia Est si propongono di gestire in forma associata, l’organizzazione e

la gestione di servizi di prevenzione per anziani quali soggiorni climatici e iniziative di educazione

alla salute.

Attività 1: formazione data-base domanda/offerta

Fase 1: Mappatura delle esigenze della popolazione e dei servizi svolti in passato dai comuni

I referenti di ogni Comune provvederanno a fornire i dati relativi alle richieste ed alle esigenze dei

propri cittadini sulla base delle proprie precedenti esperienze.

Il Coordinatore dell’Ufficio di Piano, con il supporto del gruppo di coordinamento tecnico del

servizio, provvederà a definire le modalità di raccolta di ulteriori dati relativi alle preferenze

dell’utenza tramite questionari lasciati presso i principali luoghi di incontro ed aggregazione, studi

medici, luoghi di culto, locali pubblici etc. o in altre modalità da definirsi.

Tale attività ha lo scopo di rilevare quali sono le esigenze da soddisfare e quali sono quelle

soddisfatte attualmente dai singoli Comuni, ciò anche al fine di individuare la positività o meno

dell’innovazione.

Fase 2: Individuazione della offerta e di eventuali possibili convenzioni

I referenti di ogni Comune provvederanno a fornire i dati relativi alle condizioni economiche di cui

usufruivano nelle precedenti esperienze.

Il Coordinatore dell’Ufficio di Piano, con il supporto del gruppo di coordinamento tecnico del

servizio, provvederà a definire le modalità di invito, ai possibili fornitori, alla formulazione di

offerte e proposte.

Se tramite opportuna pubblicità o tramite lettera di invito a proporre o tramite indizione di apposita

gara.

In particolare dovranno essere individuate proposte per convenzioni con agenzie di viaggio, società

per l’assicurazione sportiva (uisp etc.), medici (per visite e certificati medici riguardo ai corsi di

ginnastica), associazioni di volontariato, insegnanti, formatori etc…

Fase 3: Creazione data-base

I risultati e le informazioni così raccolte verranno formalizzati in un database informatico condiviso

e rielaborati in modo da creare un report delle esigenze della popolazione e delle offerte tra cui

scegliere, al fine di valutare le priorità di intervento, la fattibilità e i margini di miglioramento dei

servizi già attivati in passato.

In conclusione l’attuazione di questa fase comporterà:

la disponibilità delle informazioni relative ai bisogni;

la creazione di un database unico per la raccolta dei risultati, utili anche per effettuare in futuro

il monitoraggio continuo delle esigenze;

la disponibilità delle informazioni relative alle offerte e proposte;

l’analisi e il report dei risultati;

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Attività 2: definizione degli interventi e attivazione del servizio in forma associata

Fase 1: Esame e selezione degli interventi da attuare

Il Coordinatore dell’Ufficio di Piano, con il supporto del gruppo di coordinamento tecnico del

servizio procederà alla valutazione, selezione e definizione degli interventi da effettuare, sulla base

del report dei risultati.

Fase 2: Attivazione del servizio in forma associata

In questa fase il Coordinatore dell’Ufficio di Piano, con il supporto del gruppo di coordinamento

tecnico del servizio procederà alla stesura del regolamento del servizio.

Dovranno essere definite in particolare la tempistica delle iniziative, le modalità di iscrizione; le

modalità di pagamento le eventuali procedure di rimborso etc…

Obiettivo della gestione in forma associata di questo servizio è la possibilità di ottenere più

possibilità di aggregazione per gli utenti, più scelta sia dal punto di vista della maggiore varietà dei

corsi o delle proposte di viaggio, sia per la maggiore possibilità di formare gruppi abbastanza

numerosi per viaggi o per corsi, sia per la possibilità di estendere i periodi in cui è possibile

usufruire di questi servizi.

Fase 3: Pubblicità delle iniziative

Il gruppo di coordinamento tecnico con la supervisione del Coordinatore dell’Ufficio i Piano, avrà il

compito di studiare e sviluppare un valido sistema di comunicazione rivolto ai cittadini.

In particolare, dovrà strutturare un piano di comunicazione:

- definire gli obiettivi di comunicazione;

- individuare gli strumenti di comunicazione più adatti al tipo di utenza (opuscoli da inviare

direttamente alle abitazioni, opuscoli da distribuire, locandine da esporre presso i luoghi di

comune interesse, manifesti, pubblicazioni sulla stampa locale, siti dei Comuni, etc….);

- stabilire i tempi di diffusione delle informazioni;

- ricercare eventuali possibili sponsor;

- individuare gli operatori che si occuperanno della diffusione delle comunicazioni etc. …

Attività 3: verifica soddisfazione utenti.

Fase 1: Attivazione sistema di monitoraggio dell’efficacia del servizio

Il gruppo di coordinamento tecnico con la supervisione del Coordinatore dell’Ufficio di Piano

studierà il metodo più opportuno per condurre l’indagine; ad esempio attraverso questionari di

gradimento relativi ad ogni servizio, cassetta reclami o box di raccolta suggerimenti presso gli

sportelli del servizio o presso la sede dei corsi o dell’agenzia di viaggi o della struttura alberghiera

stessa al fine di rilevare i feed-back relativi al livello di qualità del servizio percepito dall’utenza e il

grado di soddisfazione.

Fase 2: Analisi dei dati raccolti

Tali dati verranno inseriti nel data-base informatico al fine di sviluppare il monitoraggio continuo

delle esigenze e il miglioramento dei servizi già attivati.

Verranno poi rielaborati in un report da diffondere alle amministrazioni comunali, agli utenti

interessati, e ai diversi stakeholders e che costituirà un prezioso indicatore di risultato.

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ALLEGATO 4

Assistenza ad personam per disabili nelle scuole dell’obbligo attraverso i

voucher

I 13 comuni del distretto Brescia Est propongono l’obiettivo di passare da una risposta

organizzativa di tipo assistenziale volta a “contenere /sedare” i problemi generati dalla presenza

dell’alunno in situazione di handicap, ad una risposta organizzativa di tipo “educativo” volta a

promuovere condizioni utili per “esprimere/soddisfare” i bisogni emotivo-relazionali connessi alla

integrazione scolastica dell’alunno in situazione di handicap.

Attualmente i minori assistiti sono:

19 nella scuola dell’infanzia, 23 nella scuola primaria, 16 nella scuola secondaria e 5 negli istituti

superiori

Attività 1: Definizione prestazioni da erogare e individuazione soggetti accreditati

Fase 1: Selezione dei servizi e delle prestazioni da erogare tramite voucher e definizione

budget

Dopo il monitoraggio delle esigenze dei soggetti seguiti dai vari Comuni il Coordinatore

dell’Ufficio di Piano, con il supporto del gruppo di coordinamento tecnico del servizio, provvederà

a selezionare i servizi e le prestazioni da erogare tramite voucher. Inoltre si impegnerà nella

definizione delle risorse economiche da stanziare (budget).

Fase 2: Predisposizione procedure ed indicatori di accreditamento

L’istituto dell’accreditamento è volto a consentire la effettiva libertà di scelta del servizio, pubblico

o privato, che più soddisfa i bisogni differenziati e particolari del cittadino.

L’accreditamento deve avvenire in base al possesso di parametri oggettivi atti a dimostrare il

possesso di requisiti ritenuti essenziali.

In questa fase l’ufficio unico del servizio predispone le procedure e gli indicatori di accreditamento:

- requisiti professionali

- certificazione dei processi

- adeguatezza organizzativa

- carte dei servizi

- prezzo della prestazione/servizio

- etc….

Vanno soddisfatti in particolare criteri di misurabilità delle prestazioni in termini di:

- qualità oggettiva percepita;

- disponibilità dei soggetti accreditati ad inserirsi nella rete territoriale di servizi e prestazioni;

- rispetto e salvaguardia dei principi regolatori della relazione di aiuto tra operatori ed utenti;

- rispetto della privacy e del segreto professionale.

Vengono definiti inoltre quali sono i soggetti abilitati a presentare domanda di “accreditamento”,

predisposta l’apposita modulistica di domanda e prescritti tutti gli obblighi operativi che

disciplinano il servizio.

Fase 3: Costruzione e pubblicazione Albo Enti accreditati

Una volta definite le procedure si provvederà ad emanare un avviso pubblico, a mezzo stampa e con

altri mezzi di comunicazione, con il quale è data diffusione della sperimentazione del nuovo

modulo gestionale, con invito ai soggetti interessati all’ “accreditamento”, a presentare apposita

domanda.

Successivamente il gruppo di coordinamento tecnico provvede alla raccolta, alla selezione e alla

costruzione dell’Albo Enti Accreditati; valuta in sede di prima istanza o riesame, la sussistenza dei

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62

requisiti, nonché i progetti richiesti. I fornitori selezionati verranno raccolti in un database

informatico unico per i 13 Enti. Spetta poi all’Assemblea dei Sindaci dei 13 Enti interessati

approvare definitivamente il suddetto albo, che verrà poi reso pubblico per tipologie di prestazioni.

Attività 2: Definizione delle procedure di accesso ai voucher

Fase 1: Stesura procedura di accesso e gestione del servizio voucherizzato

Si tratta di stendere la procedura, unica per i 13 comuni, per l’accesso da parte del cittadino-utente

al servizio voucherizzato.

Il soggetto ammesso al beneficio riceve dall'assistente sociale :

a) progetto individualizzato con la valutazione dell’eventuale monte ore;

b) nota informativa sulle procedure per l'ottenimento del servizio di assistenza domiciliare;

c) fac-simile della modulistica relativa all'erogazione del servizio;

d) voucher;

e) elenco dei fornitori accreditati;

f) documento di sintesi contenente le Carte dei servizi dei soggetti accreditati e tutte le informazioni

relative ai servizi erogati e i relativi prezzi.

Il cittadino-utente, dopo aver ricevuto quanto sopra indicato, individua direttamente e liberamente il

suo fornitore, stipulando con lo stesso, un regolare contratto nelle forme concordate.

Le fasi di accesso al servizio voucherizzato possono essere schematizzate come segue:

Richiesta di assistenza rivolta al Servizio Sociale da parte della persona e/o della sua famiglia.

La domanda è accolta da un operatore che fornisce informazioni e orienta sulla rete dei servizi.

Viene consegnata la modulistica informativa che comprende:

- Guida all’uso dei servizi offerti;

- Criteri economici di compartecipazione alla spesa assistenziale ;

- Elenco Fornitori “accreditati” e loro “Schede di presentazione”.

Viene compilata una scheda di segnalazione (dati anagrafici dell’utente e del segnalante, bisogno

espresso, eventuali fasce orarie per fissare il colloquio, numero di telefono del segnalante etc

2. Colloquio e Visita domiciliare

3. Piano individualizzato (L’Assistente Sociale Responsabile del Caso, predispone, in accordo con

il cittadino interessato e/o i familiari di riferimento, Asl e istituto scolastico, il progetto

individualizzato che deve tener conto in modo globale dei fattori sociali, assistenziali, relazionali e

sanitari e garantire la massima coerenza alle necessità globali di “assistenza”. Nell’ambito di tale

progetto devono essere esplicitati:

a. gli obiettivi da perseguire;

b. le azioni attivabili dal processo ;

c. le strategie e gli indicatori di risultato atteso;

d. i tempi e le modalità delle verifiche.

4. Colloquio con la persona e la sua famiglia di restituzione e condivisione del progetto.

5. Scelta del Fornitore (Il cittadino/utente si attiva per la scelta di un Fornitore accreditato” con il

quale, successivamente alla consegna del voucher, stipula il contratto di servizio)

6. Il Fornitore prescelto dalla famiglia trasmette all’ufficio unico copia del contratto stipulato con la

personae/o la sua famiglia, (andranno definiti i tempi e le modalità di invio del contratto)

7. Trasmissione del progetto individualizzato e incontro Assistente Sociale (personale monitorante

dell’Ente) e personale tecnico del Fornitore.

(In seguito alla formalizzazione della scelta del fornitore da parte del cittadino il Servizio Sociale

trasmette il piano educativo individualizzato al Fornitore prescelto).

8. Il Fornitore comunica formalmente al Servizio Sociale la data di

inizio dell’intervento.

9. Incontri di verifica (Per monitorare l’andamento del processo in rapporto ai risultati

attesi/raggiunti, il Servizio Sociale e il Fornitore si incontrano alle scadenze previste dal progetto

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individuale e ogni qualvolta lo ritengano necessario per la corretta prosecuzione dell’intervento di

aiuto. Le eventuali variazioni del progetto dovranno essere condivise/concordate con il

cittadino/utente e/o la sua famiglia).

Attività 3: Attivazione di procedure di controllo e monitoraggio del piano assistenziale

individualizzato e delle strutture accreditate

Fase 1: Stesura procedura di controllo completamento piano assistenziale individuale

In questa fase si tratta di individuare gli strumenti idonei dedicati e finalizzati alla ricerca della

qualità.

Tale controllo, esercitato dall’assistente sociale, accompagnerà tutte le fasi del percorso,

dall’accesso al servizio da parte del cittadino alla sua dimissione.

Tali strumenti devono essere necessariamente condivisi dal gruppo professionale di servizio sociale.

Alcuni strumenti di monitoraggio potranno essere:

- colloqui/incontri (con la persona, con la famiglia, con il Fornitore);

- visite domiciliari;

- etc. …

Fase 2: Stesura procedura di monitoraggio del fornitore

Il fornitore dovrà possedere un bagaglio di strumenti dedicati ad attivare metodologie di lavoro che

sviluppino, al proprio interno, valenze di controllo del processo e dei risultati.

Tali procedure devono essere certe, esplicitate, controllabili.

Alcuni strumenti di documentazione richiesti al fornitore saranno:

registro mensile da conservare a casa della persona che annoti: nome e firma dell’operatore che

effettua gli interventi, tipo di intervento effettuato, durata dell’intervento, fascia oraria di esecuzione

e sottoscrizione dell’utente e/o del familiare;

cartella dell’utente presso la sede del fornitore contenente il progetto, il programma operativo in

atto e i riscontri sulle verifiche effettuate;

registro consegne presso la sede del fornitore in cui vengono segnalate tutte le variazioni

significative dell’intervento assistenziale e le eventuali criticità non previste, rispetto alle quali

l’assistente sociale deve essere tempestivamente informato.

Tale documentazione deve essere consultabile presso la sede del fornitore e consegnata se richiesta.

Sono previsti anche degli incontri tra tutti gli attori a scadenze previste nel piano educativo

individualizzato e ogniqualvolta lo ritengano necessario, al fine di monitorare l’andamento del

processo in rapporto ai risultati attesi/conseguiti, e al fine della segnalazione di eventuali criticità.

I servizi erogati dovranno essere periodicamente monitorati.

L’obiettivo è quello di effettuare un’indagine relativa all’efficacia del servizio per stimare la

capacità di soddisfare i bisogni degli utenti.

In particolare l’analisi sarà indirizzata a valutare:

la qualità attesa: conoscere in dettaglio le esigenze dell’utente e che tipo di servizio vorrebbe

venisse attivato (le sue attese);

la qualità erogata: conoscere e presidiare in modo sistematico e continuo le condizioni di erogazione

del servizio;

la qualità percepita: conoscere il livello di qualità del servizio percepito dall’utenza e il grado di

soddisfazione.

L’assistente sociale, con il gruppo di coordinamento tecnico del servizio, studierà il metodo più

opportuno per condurre l’indagine; ad esempio attraverso questionari di gradimento relativi ad ogni

servizio, incontri con i cittadini che beneficiano del servizio, interviste telefoniche, cassetta reclami

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o box di raccolta suggerimenti presso gli sportelli del servizio presenti in ognuno dei 4 comuni,

ecc…

Fase 3: Stesura definitiva del regolamento

Finita la fase preliminare di analisi e definizione, si procederà alla stesura definitiva del

regolamento ed alla sua adozione. In particolare si prevedono le seguenti aree:

-Parte I - Procedura per la legittimazione dei soggetti

1. Esercizio del Servizio ed “Accreditamento”.

2. Ambito territoriale dell’ “Accreditamento”

3. Validazione dei soggetti che possono richiedere l’ “Accreditamento”

4. Disponibilità ad ulteriori oneri a carico del fornitore

5. Ulteriori oneri a carico del fornitore

6. Commissione di validazione della legittimazione all' “accreditamento”

-Parte II - Disciplina operativa del servizio

1. Fruitori del servizio

2. Voucher

3. Fornitore “accreditato”. Oneri, impegni ed obblighi.

4. Ruolo e funzioni dell’Amministrazione Comunale

5. Luoghi di erogazione del servizio

6. Interventi/servizi non resi

7. Vigilanza e controllo

8. Prezzi degli interventi

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ALLEGATO 5

TUTELA MINORILE

I 13 comuni del distretto Brescia Est si propongono di gestire direttamente, tramite l’ufficio di

Piano il servizio di tutela dei minori.

Attività 1: Avvio della gestione diretta e assunzione di 2 assistenti sociali a tempo pieno

Fase 1: Definizione delle procedure di gestione del servizio e stesura regolamento del servizio

In questa fase il Coordinatore dell’Ufficio di Piano, con il supporto degli operatori della tutela

minorile procederà alla stesura del regolamento del servizio.

L’ assistente sociale del comune si occupa di tutte le problematiche del territorio di competenza.

Il servizio centralizzato interviene solo su situazioni con decreto e fa consulenza ai colleghi dei

comuni.

Tra i vantaggi di questa scelta importanti sono i seguenti:

1) Gli assistenti sociali che si occupano solo di tutela minori potrebbero sviluppare una maggiore

specializzazione

2) La netta separazione tra chi lavora in un contesto di aiuto e/o di controllo potrebbe semplificare

il rapporto con alcuni utenti

3) Non ci sarebbe discrezionalità tra gli assistenti sociali rispetto alla presa in carico delle

situazioni di difficoltà (gli assistenti sociali del servizio centralizzato interverrebbero, infatti,

solo in presenza di un decreto)

In questa fase sarà necessario stabilire :

- quali interventi, tra tutti quelli indicati, saranno di competenza del servizio centralizzato e quali

dei singoli comuni

- le responsabilità ed i sistemi di controllo

- la metodologia di lavoro: equipe, per quali interventi, competenze di ogni figura professionale,

relazioni tra i singoli professionisti e tra i diversi servizi ecc

- tempi: definire per ogni figura professionale il tempo necessario per svolgere i compiti assegnati

- garantire il passaggio dei casi, dalla gestione ASL al servizio dell’ambito 3

- il rapporto con l’ASL in relazione alla prestazioni di natura psicologia e psicoterapeutica,

essendo tali prestazioni di natura sanitaria e pertanto di sua competenza, ma inscindibili nella

gestione di tute le situazioni di nuclei familiari con minori, particolarmente complesse e

problematiche.

Tale regolamento dovrà essere portato a conoscenza di tutti gli operatori.

Attività 2: incremento delle risorse umane e potenziamento delle attività di supporto agli

operatori

Fase 1: Incremento risorse umane da dedicare al servizio tutela minore.

Attualmente presso il servizio tutela minori del piano di zona operano 2 operatori assistenti sociali

per la presa incarico di minori con disagio e con provvedimento dell’autorità giudiziaria.

Il progetto di gestione associata si pone come obiettivo il miglioramento e potenziamento del

servizio mediante, in un primo tempo, l’incremento delle ore dedicate dagli operatori a tale attività.

In particolare si prevede per la gestione a pieno regime, entro la fine del primo triennio l’assunzione

di un ulteriore operatore a tempo pieno.

Fase 2: Attivazione del servizio di consulenza legale e supervisione agli operatori

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In logica di miglioramento del servizio si procederà al potenziamento delle attività di consulenza

rivolte alle operatrici sul territorio. In particolare si provvederà l’attivazione un servizio di

consulenza ed informazione legale alle assistenti sociali. Il servizio di consulenza ed informazione

verrà fornito alle assistenti sociali in presenza ad esempio di casi di abusi per cui si necessità

l’intervento delle forze dell’ordine, oppure in casi in cui si necessiti un orientamento chiaro sulle

attività di competenza delle operatrici sociali.

E’ prevista anche la creazione di una figura esterna di supervisore a supporto degli operatori.

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67

ALLEGATO 6

ASSISTENZA DOMICILIARE MINORI

I 13 comuni del distretto Brescia Est si propongono di integrare e migliorare il servizio di ADM già

gestito in forma associata.

Attività 1: Integrazione e potenziamento del servizio

Fase 1: Ri-Definizione e analisi degli interventi e stesura regolamento

In questa fase il Coordinatore dell’Ufficio di Piano con il supporto del gruppo di coordinamento

tecnico del servizio procederà alla analisi e alla selezione degli interventi nonché alla stesura del

regolamento del servizio.

L’attività di coordinamento è finalizzata anche alla definizione e informatizzazione delle procedure

per l’attivazione del servizio ADM.

I processi e le procedure verranno analizzati e rivisti in logica di aumento dell’efficienza ed

efficacia del servizio ovvero per la riduzione dei tempi complessivi di risposta al cittadino.

Verrà anche verificata la correttezza della modulistica ed apportate le eventuali variazioni.

Questa fase preliminare è volta anche ad individuare un nuovo monte ore (incrementale) per gli

Educatori professionali. Si ipotizza di prevedere un’integrazione di circa 20 ore settimanali che

corrispondono in linea di massima a ¾ progetti potenziali in più da gestire.

Fase 2: Istituzione attività di coordinamento e monitoraggio ADM

Il perfezionamento del servizio di assistenza domiciliare minori prevede il potenziamento

dell’attività di monitoraggio e la verifica periodica dell’andamento del servizio offerto. Gli elementi

qualitativi in primis che verranno monitorati durante la gestione del servizio sono:

Motivazioni che inducono alla conclusione degli interventi;

Durata degli interventi;

Turn-over degli operatori;

Tipologia di obiettivi educativi;

Numero di ore settimanali di intervento;

Soddisfazione degli utenti;

Problematiche prevalenti.

L’attività di supervisione e monitoraggio verrà condotta da un gruppo di coordinamento specifico

supportato da un operatore della tutela per alcune ore al mese.

Fase 3: Incarico a psicologo per minori soggetti a tutela

E’ intenzione dei 13 Comuni aderenti alla gestione associata promuovere gli interventi a favore dei

minori non ancora soggetti a provvedimenti dell’attività giudiziaria ma in situazione accertata di

forte disagio e/o emarginazione attivando consulenze specialistiche ovvero psicoterapeutiche per i

casi in cui si evidenziano problematiche complesse e non di sola competenza sociale. Va infatti

tenuto presente che l’intervento sul fronte dell’assistenza psicologica viene oggi fornito

direttamente dall’ASL (tramite protocollo d’intesa con i Comuni) solo per i minori soggetti a

provvedimenti dell’autorità giudiziaria.

Il regolamento definirà le modalità per procedere all’affidamento dell’incarico.

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Fase 4: Incarico a intermediatore culturale

In logica di miglioramento del servizio si procederà al potenziamento delle attività di consulenza

rivolte alle operatrici sul territorio.

In particolare si procederà, con modalità definite dal regolamento, al conferimento di incarico ad

un intermediatore culturale.

Tale figura funge da traduttore, oltre che linguistico anche della cultura di appartenenza dello

straniero.

Ha il compito di facilitare la comunicazione e la comprensione, sia a livello linguistico che

culturale, tra l'utente di una etnia minoritaria e l'operatore di un servizio.

Il Mediatore deve favorire gli scambi culturali tra italiani e stranieri fornendo un servizio in uno dei

seguenti ambiti:

- Ambito giuridico: conoscenze relative alla legislazione statale e regionale in materia di

immigrazione ed all’acquisizione di capacità di supportare gli utenti nei loro rapporti con le

istituzioni giudiziarie e amministrative, giudici e avvocati.

- Ambito scolastico: conoscenza del sistema scolastico italiano nella normativa, nella

programmazione e nell’organizzazione della didattica; capacità di agevolare la comunicazione e la

relazione nella classe e con l’insegnante, capacità di mettere in relazione famiglie immigrate con i

docenti e con l’istituzione scuola, e di rendere partecipi i genitori stranieri al processo educativo dei

figli.

- Ambito Socio-Sanitario: competenze necessarie ad affiancare il personale dei servizi sociali e

sanitari sia nella pianificazione d'interventi rivolti ai gruppi target che nel facilitarne le relazioni nel

gestire colloqui informativi con cittadini immigrati; competenze necessarie alla guida e

all’orientamento verso il servizio adeguato alle esigenze espresse o implicitamente manifestate.

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ALLEGATO 7

FONDO DI SOLIDARIETA’

Regolamento:

Tipologia di interventi ammessi al finanziamento (per minori e madri con minori):

1. Inserimenti in Comunità di pronto- intervento ( pronto intervento, gestione emergenze con

tempi indefinibili all’avvio) per minori sottoposti a provvedimenti dell’autorità giudiziaria

minorile

2. Inserimenti in Comunità educativa (comunità alloggio)

3. Inserimenti in Comunità di pronta accoglienza (con fini assistenziali e tempi di permanenza

brevi e definiti)

4. Inserimenti in Comunità di tipo familiare

5. Inserimenti in Gruppo appartamento giovani

Tutti i sopra indicati interventi devono essere posti in essere nei confronti di minori o di almeno

uno dei genitori esercenti la potestà genitoriale residenti in uno dei Comuni della Zona Brescia Est.

Sono altresì ammessi a finanziamento gli interventi protratti fino al 21° anno di età solo in presenza

di specifico provvedimento dell’Organismo competente.

In caso di minori temporaneamente domiciliati in uno dei Comuni della Zona, potranno essere

ammessi al finanziamento interventi di emergenza della durata massima di 7 giorni continuativi e

solo nel caso in cui non sia possibile recuperare la somma dal Comune di effettiva residenza.

Qualora gli Organismi competenti riconducano in capo ad un Comune della Zona Brescia Est

l’onere conseguente ad interventi posti in essere per minori non anagraficamente residenti (es.

nomadi o extra comunitari) gli stessi potranno essere ammessi al Fondo Solidarietà analogamente a

quelli attivati per cittadini residenti.

Modalità di finanziamento

Pronto intervento in Comunità per minori sottoposti a provvedimenti dell’autorità

giudiziaria minorile: copertura del 70% della spesa per i primi 90 giorni di inserimento anche in presenza di più fratelli;

copertura del 50% della spesa per i successivi 60 giorni

in caso di prosecuzione della permanenza si applicano le modalità di calcolo individuate per le

Comunità educative o comunità-alloggio

Inserimento di minori in Comunità educative - Gruppo appartamento giovani – Comunità di

tipo familiare:

per i Comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti:

copertura del 40% della retta mensile per i primi 12 mesi

copertura del 20% della retta mensile per i restanti mesi di inserimento

per i Comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti:

copertura del 30% della retta mensile per i primi 12 mesi

copertura del 15% della retta mensile per i restanti mesi di inserimento

Al fine di non superare il tetto di spesa previsto dal Bilancio di ogni anno, la priorità di

finanziamento viene assegnata agli inserimenti, nella rete dei servizi ipotizzati, di minori sottoposti

a provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria come “Pronto Intervento”.

Solo a consuntivo, sulla base delle risorse rimanenti verranno finanziati gli altri interventi

procedendo ad eventuali riduzioni a quanto previsto dal Regolamento, con criterio proporzionale

nel caso le richieste superino le disponibilità di bilancio.

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TABELLA 2/A – Popolazione residente nei Comuni nell’anno 2000, divisa per sesso e stato civile.

Comune Tot. pop. Maschi Celibi Coniugati Divorziati Vedovi Femm. Nubili Coniugate Divorziate Vedove

Azzano 1.776 899 408 467 6 18 877 303 461 12 101

Borgosatollo 7.964 3.998 1.772 2.126 22 78 3.966 1.370 2.110 44 442

Botticino 9.784 4.697 1.971 2.568 42 116 5.087 1.771 2.598 70 648

Capriano 3.831 1.904 836 1.010 15 43 1.927 697 999 22 209

Castenedolo 9.115 4.526 1.899 2.487 42 98 4.589 1.498 2.424 41 626

Flero 7.755 3.880 1.651 2.140 39 50 3.875 1.310 2.123 42 400

Mazzano 9.197 4.550 1.911 2.526 44 69 4.647 1.547 2.496 60 544

Montirone 3.884 1.945 863 1.034 15 33 1.939 699 1.021 16 203

Nuvolento 3.513 1.758 762 947 15 34 1.755 608 927 21 199

Nuvolera 3.590 1.772 738 978 21 35 1.818 628 966 19 205

Poncarale 4.202 2.098 898 1.153 19 28 2.104 728 1.133 23 220

Rezzato 12.458 6.138 2.660 3.280 68 130 6.320 2.190 3.271 97 762

San Zeno 3.470 1.696 734 923 12 27 1.774 614 918 20 222

TOTALI 80.539 39.861 17.103 21.639 360 759 40.678 13.963 21.447 487 4.781

TABELLA 2/B – Popolazione residente nei Comuni nell’anno 2001, divisa per sesso e stato civile.

Comune Tot. pop. Maschi Celibi Coniugati Divorziati Vedovi Femm. Nubili Coniugate Divorziate Vedove

Azzano 1.876 947 428 493 6 20 929 324 483 15 107

Borgosatollo 8.032 4.019 1.787 2.131 26 75 4.013 1.398 2.125 43 447

Botticino 9.781 4.683 1.969 2.549 53 112 5.098 1.785 2.590 80 643

Capriano 3.867 1.929 860 1.006 19 44 1.938 704 985 28 221

Castenedolo 9.252 4.586 1.939 2.497 48 102 4.666 1.539 2.444 48 635

Flero 7.658 3.830 1.644 2.092 42 52 3.828 1.303 2.085 41 399

Mazzano 9.467 4.687 1.975 2.596 48 68 4.780 1.601 2.556 73 550

Montirone 4.014 2.010 883 1.073 18 36 2.004 728 1.053 17 206

Nuvolento 3.529 1.766 761 952 17 36 1.763 612 932 22 197

Nuvolera 3.719 1.839 766 1.020 17 36 1.880 642 1.009 21 208

Poncarale 4.252 2.117 911 1.155 21 30 2.135 755 1.134 24 222

Rezzato 12.520 6.188 2.704 3.287 73 124 6.332 2.171 3.273 112 776

San Zeno 3.479 1.710 739 930 16 25 1.769 606 922 19 222

TOTALI 81.446 40.311 17.366 21.781 404 760 41.135 14.168 21.591 543 4833

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TABELLA 2/C – Popolazione residente nei Comuni nell’anno 2002, divisa per sesso e stato civile.

Comune Tot. pop. Maschi Celibi Coniugati Divorziati Vedovi Femm. Nubili Coniugate Divorziate Vedove

Azzano 2.005 1.015 466 519 9 21 990 352 505 16 117

Borgosatollo 8.020 4.018 1.795 2.118 32 73 4.002 1.395 2.118 43 446

Botticino 9.810 4.702 1.969 2.564 62 107 5.108 1.785 2.597 86 640

Capriano 3.972 1.968 880 1.017 22 49 2.004 746 997 33 228

Castenedolo 9.570 4.738 2.050 2.544 44 100 4.832 1.625 2.514 53 640

Flero 7.575 3.789 1.636 2.058 44 51 3.786 1.280 2.065 42 399

Mazzano 9.735 4.813 2.036 2.647 61 69 4.922 1.667 2.614 78 563

Montirone 4.160 2.078 918 1.103 21 36 2.082 754 1.101 17 210

Nuvolento 3.547 1.775 761 960 22 32 1.772 617 939 26 190

Nuvolera 3.793 1.865 787 1.022 22 34 1.928 667 1.023 22 216

Poncarale 4.267 2.123 917 1.154 21 31 2.144 776 1.126 25 217

Rezzato 12.527 6.218 2.742 3.317 34 125 6.309 2.194 3.326 39 750

San Zeno 3.429 1.679 729 905 18 27 1.750 587 912 23 228

TOTALI 82.410 40.781 17.686 21.928 412 755 41.629 14.445 21.837 503 4.844

TABELLA 2/D – Popolazione residente nei Comuni nell’anno 2003, divisa per sesso e stato civile.

Comune Tot. pop. Maschi Celibi Coniugati Divorziati Vedovi Femm. Nubili Coniugate Divorziate Vedove

Azzano 2.130 1.072 489 549 12 22 1.058 381 544 17 116

Borgosatollo 8.106 4.045 1.795 2.144 33 73 4.061 1.433 2.145 46 437

Botticino 9.928 4.763 1.999 2.583 69 112 5.165 1.821 2.603 94 647

Capriano 4.011 1.978 897 1.014 21 46 2.033 779 988 33 233

Castenedolo 9.744 4.843 2.098 2.584 53 108 4.901 1.664 2.547 57 633

Flero 7.607 3.809 1.655 2.058 46 50 3.798 1.304 2.049 52 393

Mazzano 9.997 4.953 2.110 2.698 71 74 5.044 1.730 2.647 95 572

Montirone 4.256 2.138 967 1.110 24 37 2.118 773 1.110 22 213

Nuvolento 3.575 1.771 750 968 22 31 1.804 629 955 25 195

Nuvolera 3.867 1.912 813 1.040 23 36 1.955 679 1.035 26 215

Poncarale 4.422 2.197 962 1.182 23 30 2.225 816 1.156 30 223

Rezzato 12.703 6.289 2.805 3.320 36 128 6.414 2.286 3.312 50 766

San Zeno 3.473 1.704 738 917 18 31 1.769 605 911 28 225

TOTALI 83.819 41.474 18.078 22.167 451 778 42.345 14.900 22.002 575 4.868

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TABELLA 2/E – Popolazione residente nei Comuni nell’anno 2004, divisa per sesso e stato civile.

Comune Tot. pop. Maschi Celibi Coniugati Divorziati Vedovi Femm. Nubili Coniugate Divorziate Vedove

Azzano 2.237 1.125 514 569 19 23 1.112 409 564 20 119

Borgosatollo 8.284 4.142 1.848 2.180 39 75 4.142 1.469 2.173 58 442

Botticino 10.082 4.833 2.037 2.606 75 115 5.249 1.863 2.638 108 640

Capriano 4.089 2.026 920 1.031 22 53 2.063 779 1.007 36 241

Castenedolo 9.961 4.969 2.196 2.594 73 106 4.992 1.715 2.571 69 637

Flero 7.638 3.845 1.673 2.066 52 54 3.793 1.277 2.059 56 401

Mazzano 10.231 5.068 2.137 2.773 79 79 5.163 1.769 2.716 104 574

Montirone 4.411 2.216 994 1.160 24 38 2.195 810 1.140 31 214

Nuvolento 3.628 1.799 774 972 24 29 1.829 636 955 30 208

Nuvolera 4.010 2.001 869 1.068 25 39 2.009 78 1.055 27 219

Poncarale 4.590 2.303 1.032 1.219 22 30 2.287 853 1.184 31 219

Rezzato 12.851 6.350 2.846 3.321 49 134 6.501 2.344 3.326 61 770

San Zeno 3.816 1.884 808 1.017 25 34 1.932 663 1.010 31 228

TOTALI 85.828 42.561 18.648 22.576 528 809 43.267 14.665 22.398 662 4.912

TABELLA 3/A – Struttura dinamica della popolazione nei Comuni nell’anno 2000.

Comune Tot. pop. Immigrati Emigrati Nati Morti Saldo migr. Saldo nat. Saldo tot. Tasso mor. Tasso nat.

Azzano 1.776 89 69 27 13 20 14 20 7,32 15,20

Borgosatollo 7.964 229 291 90 49 -62 41 -21 6,15 11,30

Botticino 9.784 343 258 88 101 85 -13 72 10,32 8,99

Capriano 3.831 168 160 42 30 8 12 20 7,83 10,96

Castenedolo 9.115 369 199 109 85 170 24 194 9,33 11,96

Flero 7.755 233 248 62 43 -15 19 4 5,54 7,99

Mazzano 9.197 540 267 115 57 273 58 331 6,20 12,50

Montirone 3.884 247 147 68 20 100 48 148 5,15 17,51

Nuvolento 3.513 133 144 42 26 -11 16 5 7,40 11,96

Nuvolera 3.590 207 112 44 26 95 18 113 7,24 12,26

Poncarale 4.202 192 141 58 25 51 33 84 5,95 13,80

Rezzato 12.458 557 531 152 97 26 55 81 7,79 12,20

San Zeno 3.470 164 168 37 24 -4 13 9 6,92 10,66

TOTALI 80.539 3.471 2.735 934 596 736 338 1.074 7,40 11,60

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73

TABELLA 3/B – Struttura dinamica della popolazione nei Comuni nell’anno 2001.

Comune Tot. pop. Immigrati Emigrati Nati Morti Saldo migr. Saldo nat. Saldo tot. Tasso mor. Tasso nat.

Azzano 1.876 125 40 26 15 85 11 96 8,00 13,86

Borgosatollo 8.032 222 195 95 40 27 55 82 4,98 11,83

Botticino 9.781 357 283 112 99 74 13 87 10,12 11,45

Capriano 3.867 169 139 45 37 30 8 38 9,57 11,64

Castenedolo 9.252 287 173 114 88 114 26 140 9,51 12,32

Flero 7.658 179 229 76 41 -50 35 -15 5,35 9,92

Mazzano 9.467 462 259 126 75 203 51 254 7,92 13,31

Montirone 4.014 180 85 53 22 95 31 126 5,48 13,20

Nuvolento 3.529 92 94 39 17 -2 22 20 4,82 11,05

Nuvolera 3.719 180 77 49 25 103 24 127 6,72 13,18

Poncarale 4.252 143 85 61 27 58 34 92 6,35 14,35

Rezzato 12.520 505 482 118 125 23 -7 16 9,98 9,42

San Zeno 3.479 134 129 26 22 5 4 9 6,32 7,47

TOTALI 81.446 3.035 2.270 940 633 765 307 1.072 7,77 11,54

TABELLA 3/C – Struttura dinamica della popolazione nei Comuni nell’anno 2002.

Comune Tot. pop. Immigrati Emigrati Nati Morti Saldo migr. Saldo nat. Saldo tot. Tasso mor. Tasso nat.

Azzano 2.005 178 64 33 18 114 15 129 8,98 16,46

Borgosatollo 8.020 244 235 84 55 9 29 38 6,86 10,47

Botticino 9.810 389 315 87 90 74 -3 71 9,17 8,87

Capriano 3.972 223 128 43 25 95 18 113 6,29 10,83

Castenedolo 9.570 470 193 121 82 277 39 316 8,57 12,64

Flero 7.575 179 244 72 36 -65 36 -29 4,75 9,50

Mazzano 9.735 533 257 132 50 276 82 358 5,14 13,56

Montirone 4.160 237 121 65 22 116 43 159 5,29 15,63

Nuvolento 3.547 136 141 39 19 -5 20 15 5,36 11,00

Nuvolera 3.793 197 121 46 20 76 26 102 5,27 12,13

Poncarale 4.267 183 128 42 29 55 13 68 6,80 9,84

Rezzato 12.527 730 554 192 116 176 76 252 9,26 15,33

San Zeno 3.429 128 166 44 15 -38 29 -9 4,37 12,83

TOTALI 82.410 3.827 2.667 1.000 577 1.160 423 1.583 7,00 12,13

Page 74: Azzano Mella, Borgosatollo, Botticino, Capriano del Colle, Castenedolo… · 2015. 9. 1. · Castenedolo, Flero, Mazzano, Montirone, Nuvolento, Nuvolera, Poncarale, Rezzato, San Zeno

74

TABELLA 3/D – Struttura dinamica della popolazione nei Comuni nell’anno 2003.

Comune Tot. pop. Immigrati Emigrati Nati Morti Saldo migr. Saldo nat. Saldo tot. Tasso mor. Tasso nat.

Azzano 2.130 172 64 30 14 108 16 124 6,57 14,08

Borgosatollo 8.106 369 299 64 52 70 12 82 6,42 7,90

Botticino 9.928 407 286 103 106 121 -3 118 10,68 10,37

Capriano 4.011 205 173 43 40 32 3 35 9,97 10,72

Castenedolo 9.744 464 305 114 97 159 17 176 9,95 11,70

Flero 7.607 320 244 72 45 76 27 103 5,92 9,46

Mazzano 9.997 564 371 135 78 193 57 250 7,80 13,50

Montirone 4.256 237 121 65 22 116 43 159 5,17 15,27

Nuvolento 3.575 177 162 42 29 15 13 28 8,11 11,75

Nuvolera 3.867 178 136 54 22 42 32 74 5,69 13,96

Poncarale 4.422 325 143 43 23 182 20 202 5,20 9,72

Rezzato 12.703 673 519 135 112 154 23 177 8,82 10,63

San Zeno 3.473 190 143 29 32 47 -3 44 9,21 8,35

TOTALI 83.819 4.281 2.966 929 672 1.315 257 1.572 8,02 11,08

TABELLA 3/E – Struttura dinamica della popolazione nei Comuni nell’anno 2004.

Comune Tot. pop. Immigrati Emigrati Nati Morti Saldo migr. Saldo nat. Saldo tot. Tasso mor. Tasso nat.

Azzano 2.237 163 72 36 19 91 17 108 8,49 16,09

Borgosatollo 8.284 420 294 101 51 126 50 176 6,16 12,19

Botticino 10.082 451 295 85 86 156 -1 155 8,53 8,43

Capriano 4.089 198 137 49 31 61 18 79 7,58 11,98

Castenedolo 9.961 540 366 121 78 174 43 217 7,83 12,15

Flero 7.638 355 328 69 35 27 34 61 4,58 9,03

Mazzano 10..231 505 355 136 52 150 84 234 5,08 13,29

Montirone 4.411 261 150 57 24 111 33 144 5,44 12,92

Nuvolento 3.628 215 183 47 28 32 19 51 7,72 12,95

Nuvolera 4.010 246 133 54 24 113 30 143 5,99 13,47

Poncarale 4.590 285 150 42 21 135 21 156 4,58 9,15

Rezzato 12.851 645 625 114 107 20 7 27 8,33 8,87

San Zeno 3.816 444 130 44 15 314 29 343 3,93 11,53

TOTALI 85.828 4.728 3.218 955 571 1.510 384 1.894 6,65 11,13

Page 75: Azzano Mella, Borgosatollo, Botticino, Capriano del Colle, Castenedolo… · 2015. 9. 1. · Castenedolo, Flero, Mazzano, Montirone, Nuvolento, Nuvolera, Poncarale, Rezzato, San Zeno

75

TABELLA 4/A – Consistenza della popolazione straniera nei Comuni nell’anno 2000, divisa per sesso e per area geografica.

Comune Tot. pop. Totale

Stran. Maschi Femm.

% su tot.

popol. Minori

Europa

comun.

Europa

non com. Africa Asia America Oceania

Azzano 1.776 95 60 35 5,35 25 0 6 73 15 1 0

Borgosatollo 7.964 289 167 122 3,63 83 9 107 96 69 8 0

Botticino 9.784 170 106 64 1,74 37 6 53 72 33 6 0

Capriano 3.831 110 67 43 2,87 30 5 11 62 32 0 0

Castenedolo 9.115 315 186 129 3,46 88 9 77 133 83 13 0

Flero 7.755 202 129 73 2,60 41 4 57 107 27 7 0

Mazzano 9.197 337 194 143 3,66 84 8 90 162 58 18 1

Montirone 3.884 168 101 67 4,33 51 0 26 78 57 7 0

Nuvolento 3.513 212 123 89 6,03 64 2 95 89 20 6 0

Nuvolera 3.590 157 91 66 4,37 43 3 54 84 9 7 0

Poncarale 4.202 102 61 41 2,43 19 2 38 29 22 11 0

Rezzato 12.458 558 316 242 4,48 148 21 123 289 106 16 3

San Zeno 3.470 89 47 42 2,56 22 2 18 48 16 5 0

TOTALI 80.539 2.804 1.648 1.156 3,48 735 71 755 1.322 547 105 4

TABELLA 4/B – Consistenza della popolazione straniera nei Comuni nell’anno 2001, divisa per sesso e per area geografica.

Comune Tot. pop. Totale

Stran. Maschi Femm.

% su tot.

popol. Minori

Europa

comun.

Europa

non com. Africa Asia America Oceania

Azzano 1.876 119 70 49 6,34 33 0 10 82 26 1 0

Borgosatollo 8.032 332 185 147 4,13 94 8 123 107 85 9 0

Botticino 9.781 191 112 79 1,95 42 6 61 77 41 6 0

Capriano 3.867 142 75 67 3,67 52 5 24 67 44 2 0

Castenedolo 9.252 428 243 185 4,63 127 8 107 152 146 15 0

Flero 7.658 225 141 84 2,94 43 6 62 112 38 7 0

Mazzano 9.467 397 220 177 4,19 106 9 99 190 84 14 1

Montirone 4.014 206 117 89 5,13 63 0 27 93 76 10 0

Nuvolento 3.529 237 137 100 6,72 71 2 106 102 21 6 0

Nuvolera 3.719 210 116 94 5,65 57 3 65 122 14 6 0

Poncarale 4.252 112 67 45 2,63 21 2 45 29 23 13 0

Rezzato 12.520 608 342 266 4,86 162 20 155 288 124 18 3

San Zeno 3.479 97 59 38 2,79 23 0 20 55 16 6 0

TOTALI 81.446 3.304 1.884 1.420 4,06 894 69 904 1476 738 113 4

Page 76: Azzano Mella, Borgosatollo, Botticino, Capriano del Colle, Castenedolo… · 2015. 9. 1. · Castenedolo, Flero, Mazzano, Montirone, Nuvolento, Nuvolera, Poncarale, Rezzato, San Zeno

76

TABELLA 4/C – Consistenza della popolazione straniera nei Comuni nell’anno 2002, divisa per sesso e per area geografica.

Comune Tot. pop. Totale

Stran. Maschi Femm.

% su tot.

popol. Minori

Europa

comun.

Europa

non com. Africa Asia America Oceania

Azzano 2.005 138 78 60 6,88 36 0 11 99 24 4 0

Borgosatollo 8.020 375 206 169 4,68 112 8 121 117 122 7 0

Botticino 9.810 242 138 104 2,47 58 5 72 87 73 5 0

Capriano 3.972 163 86 77 4,10 57 4 30 59 65 5 0

Castenedolo 9.570 485 264 221 5,07 154 8 132 157 170 18 0

Flero 7.575 241 147 94 3,18 51 10 62 115 48 6 0

Mazzano 9.735 459 244 215 4,71 132 6 112 213 98 29 1

Montirone 4.160 253 143 110 6,08 78 0 39 111 91 12 0

Nuvolento 3.547 255 149 106 7,19 72 2 113 112 21 7 0

Nuvolera 3.793 234 132 102 6,17 71 3 77 125 21 8 0

Poncarale 4.267 124 68 56 2,91 22 2 53 35 20 14 0

Rezzato 12.527 695 393 302 5,55 196 19 196 322 136 22 0

San Zeno 3.429 99 61 38 2,89 19 1 18 55 16 9 0

TOTALI 82.410 3.763 2.109 1.654 4,57 1.058 68 1.036 1607 905 146 1

TABELLA 4/D – Consistenza della popolazione straniera nei Comuni nell’anno 2003, divisa per sesso e per area geografica.

Comune Tot. pop. Totale

Stran. Maschi Femm.

% su tot.

popol. Minori

Europa

comun.

Europa

non com. Africa Asia America Oceania

Azzano 2.130 153 80 73 7,18 48 1 20 108 21 3 0

Borgosatollo 8.106 451 246 205 5,56 121 9 144 127 159 12 0

Botticino 9.928 345 182 163 3,48 82 11 122 113 88 11 0

Capriano 4.011 188 97 91 4,69 49 5 53 60 62 8 0

Castenedolo 9.744 553 305 248 5,68 155 9 169 157 189 29 0

Flero 7.607 341 193 148 4,48 83 13 118 129 75 6 0

Mazzano 9.997 590 323 267 5,90 154 0 0 266 118 31 1

Montirone 4.256 297 170 127 6,98 72 1 54 131 99 12 0

Nuvolento 3.575 283 155 128 7,92 71 2 130 111 32 8 0

Nuvolera 3.867 269 150 119 6,96 74 3 79 142 33 12 0

Poncarale 4.422 191 105 86 4,32 36 5 68 61 42 15 0

Rezzato 12.703 867 471 396 6,83 224 18 296 363 159 31 0

San Zeno 3.473 148 86 62 4,26 27 1 38 77 0 13 0

TOTALI 83.819 4.676 2.563 2.113 5,58 1196 78 1.291 1845 1077 191 1

Page 77: Azzano Mella, Borgosatollo, Botticino, Capriano del Colle, Castenedolo… · 2015. 9. 1. · Castenedolo, Flero, Mazzano, Montirone, Nuvolento, Nuvolera, Poncarale, Rezzato, San Zeno

77

TABELLA 4/E – Consistenza della popolazione straniera nei Comuni nell’anno 2004, divisa per sesso e per area geografica.

Comune Tot. pop. Totale

Stran. Maschi Femm.

% su tot.

popol. Minori

Europa

comun.

Europa

non com. Africa Asia America Oceania

Azzano 2.237 168 85 83 7,51 47 8 19 114 27 0 0

Borgosatollo 8.284 569 316 253 6,87 123 10 177 170 196 16 0

Botticino 10.082 434 232 202 4,30 106 12 158 126 126 12 0

Capriano 4.089 244 123 121 5,97 69 9 69 71 87 8 0

Castenedolo 9.961 665 362 303 6,68 195 15 205 193 214 38 0

Flero 7.638 384 214 170 5,03 108 13 125 125 114 7 0

Mazzano 10.231 726 389 337 7,10 196 11 178 269 85 19 1

Montirone 4.411 366 213 153 8,30 87 3 65 146 134 18 0

Nuvolento 3.628 350 196 154 9,65 92 2 163 142 32 11 0

Nuvolera 4.010 329 191 138 8,20 88 3 87 166 58 15 0

Poncarale 4.590 204 118 86 4,44 33 8 73 63 44 16 0

Rezzato 12.851 923 498 425 7,18 233 24 316 380 175 27 1

San Zeno 3.816 233 127 106 6,11 50 9 83 97 28 16 0

TOTALI 85.828 5.595 3.064 2.531 6,52 1427 127 1.718 2.062 1.320 203 2

TABELLA 6/A – Struttura demografica della popolazione anziana nei Comuni nell’anno 2000.

Comune Totale

Popol.

Popol. con +

di 65 anni

% su tot.

popolaz.

Popol.

65/74 anni

% su totale

popolaz.

Popol. con +

75 anni

% su totale

popolaz.

7% pop con

+ di 75 anni

Azzano 1.776 256 14,41 143 8,05 113 6,36 8

Borgosatollo 7.964 1.043 13,10 645 8,10 398 5,00 28

Botticino 9.784 1.632 16,68 920 9,40 712 7,28 50

Capriano 3.831 539 14,07 276 7,20 263 6,87 18

Castenedolo 9.115 1.545 16,95 848 9,30 697 7,65 49

Flero 7.755 952 12,28 600 7,74 352 4,54 25

Mazzano 9.197 1.216 13,22 725 7,88 491 5,34 34

Montirone 3.884 404 10,40 261 6,72 143 3,68 10

Nuvolento 3.513 500 14,23 327 9,31 173 4,92 12

Nuvolera 3.590 486 13,54 281 7,83 205 5,71 14

Poncarale 4.202 518 12,33 327 7,78 191 13

Rezzato 12.458 1.890 15,17 1.099 8,82 791 6,35 55

San Zeno 3.470 500 14,41 315 9,08 185 5,33 13

TOTALI 80.539 11.481 14,26 6.767 8,40 4.714 5,85 330

Page 78: Azzano Mella, Borgosatollo, Botticino, Capriano del Colle, Castenedolo… · 2015. 9. 1. · Castenedolo, Flero, Mazzano, Montirone, Nuvolento, Nuvolera, Poncarale, Rezzato, San Zeno

78

TABELLA 6/B – Struttura demografica della popolazione anziana nei Comuni nell’anno 2001.

Comune Totale

Popol.

Popol. con +

di 65 anni

% su tot.

popolaz.

Popol.

65/74 anni

% su totale

popolaz.

Popol. con +

75 anni

% su totale

popolaz.

7% pop con

+ di 75 anni

Azzano 1.876 274 14,61 153 8,16 121 6,45 8

Borgosatollo 8.032 1.081 13,46 655 8,15 426 5,30 30

Botticino 9.781 1.663 17,00 931 9,52 732 7,48 51

Capriano 3.867 553 14,30 275 7,11 278 7,19 19

Castenedolo 9.252 1.548 16,73 853 9,22 695 7,51 49

Flero 7.658 978 12,77 606 7,91 372 4,86 26

Mazzano 9.467 1.244 13,14 753 7,95 491 5,19 34

Montirone 4.014 435 10,84 287 7,15 148 3,69 10

Nuvolento 3.529 515 14,59 321 9,10 194 5,50 14

Nuvolera 3.719 511 13,74 290 7,80 221 5,94 15

Poncarale 4.252 543 12,77 335 7,88 208 4,89 15

Rezzato 12.520 1.983 15,84 1.138 9,09 845 6,75 59

San Zeno 3.479 525 15,09 332 9,54 193 5,55 14

TOTALI 81.446 11.853 14,55 6.929 8,51 4.924 6,05 345

TABELLA 6/C – Struttura demografica della popolazione anziana nei Comuni nell’anno 2002.

Comune Totale

Popol.

Popol. con +

di 65 anni

% su tot.

popolaz.

Popol.

65/74 anni

% su totale

popolaz.

Popol. con +

75 anni

% su totale

popolaz.

7% pop con

+ di 75 anni

Azzano 2.005 280 13,97 161 8,03 119 5,94 8

Borgosatollo 8.020 1.145 14,28 684 8,53 461 5,75 32

Botticino 9.810 1.726 17,59 965 9,84 761 7,76 53

Capriano 3.972 580 14,60 293 7,38 287 7,23 20

Castenedolo 9.570 1.620 16,93 910 9,51 710 7,42 50

Flero 7.575 1.011 13,35 623 8,22 388 5,12 27

Mazzano 9.735 1.337 13,73 791 8,13 546 5,61 38

Montirone 4.160 462 11,11 308 7,40 154 3,70 11

Nuvolento 3.547 530 14,94 326 9,19 204 5,75 14

Nuvolera 3.793 523 13,79 283 7,46 240 6,33 17

Poncarale 4.267 558 13,08 343 8,04 215 5,04 15

Rezzato 12.527 2.024 16,16 1.157 9,24 867 6,92 61

San Zeno 3.429 545 15,89 342 9,97 203 5,92 14

TOTALI 82.410 12.341 14,98 7.186 8,72 5.155 6,26 361

Page 79: Azzano Mella, Borgosatollo, Botticino, Capriano del Colle, Castenedolo… · 2015. 9. 1. · Castenedolo, Flero, Mazzano, Montirone, Nuvolento, Nuvolera, Poncarale, Rezzato, San Zeno

79

TABELLA 6/D – Struttura demografica della popolazione anziana nei Comuni nell’anno 2003.

Comune Totale

Popol.

Popol. con +

di 65 anni

% su tot.

popolaz.

Popol.

65/74 anni

% su totale

popolaz.

Popol. con +

75 anni

% su totale

popolaz.

7% pop con

+ di 75 anni

Azzano 2.130 297 13,94 169 7,93 128 6,01 9

Borgosatollo 8.106 1.209 14,91 727 8,97 482 5,95 34

Botticino 9.928 1.791 18,04 1.010 10,17 781 7,87 55

Capriano 4.011 599 14,93 303 7,55 296 7,38 21

Castenedolo 9.744 1.676 17,20 932 9,56 744 7,64 52

Flero 7.607 1.066 14,01 658 8,65 408 5,36 29

Mazzano 9.997 1.397 13,97 815 8,15 582 5,82 41

Montirone 4.256 484 11,37 316 7,42 168 3,95 12

Nuvolento 3.575 552 15,44 333 9,31 219 6,13 15

Nuvolera 3.867 535 13,84 290 7,50 245 6,34 17

Poncarale 4.422 595 13,46 373 8,44 222 5,02 16

Rezzato 12.703 2..098 16,52 1.192 9,38 906 7,13 63

San Zeno 3.473 569 16,38 358 10,31 211 6,08 15

TOTALI 83.819 12.868 15,35 7.476 8,92 5.392 6,43 377

TABELLA 6/E – Struttura demografica della popolazione anziana nei Comuni nell’anno 2004.

Comune Totale

Popol.

Popol. con +

di 65 anni

% su tot.

popolaz.

Popol.

65/74 anni

% su totale

popolaz.

Popol. con +

75 anni

% su totale

popolaz.

7% pop con

+ di 75 anni

Azzano 2.237 288 12,87 169 7,55 119 5,32 8

Borgosatollo 8.284 1.269 15,32 765 9,23 504 6,08 35

Botticino 10.082 1.851 18,36 1.041 10,33 810 8,03 57

Capriano 4.089 624 15,26 329 8,05 295 7,21 21

Castenedolo 9.961 1.719 17,26 954 9,58 765 7,68 54

Flero 7.638 1.144 14,98 690 9,03 454 5,94 32

Mazzano 1.0231 1.508 14,74 890 8,70 618 6,04 43

Montirone 4.411 510 11,56 326 7,39 184 4,17 13

Nuvolento 3.628 563 15,52 326 8,99 237 6,53 17

Nuvolera 4.010 563 14,04 309 7,71 254 6,33 18

Poncarale 4.590 629 13,70 395 8,61 234 5,10 16

Rezzato 12.851 2.187 17,02 1.244 9,68 943 7,34 66

San Zeno 3.816 630 16,51 409 10,72 221 5,79 15

TOTALI 85.828 13.485 15,71 7.847 9,14 5638 6,57 395

Page 80: Azzano Mella, Borgosatollo, Botticino, Capriano del Colle, Castenedolo… · 2015. 9. 1. · Castenedolo, Flero, Mazzano, Montirone, Nuvolento, Nuvolera, Poncarale, Rezzato, San Zeno

80

TABELLA 7/A – Indicatori specifici relativi alla popolazione anziana nei Comuni nell’anno 2000.

Comune Totale

Popol.

Popol.

con + di 64

anni

Popolaz.

0/14 anni

Indice di

vecchiaia

Pop. 0/14 +

pop. con + di

64 anni

Popolaz.

15/64 anni

Indice di

carico sociale

Indice di

dipendenza

anziani

Azzano 1.776 256 239 107,11 495 1.272 38,92 20,13

Borgosatollo 7.964 1..043 1.145 91,09 2.188 5.776 37,88 18,06

Botticino 9.784 1.632 1.362 119,82 2.944 6.790 43,36 24,04

Capriano 3.831 539 590 91,36 1.129 2.702 41,78 19,95

Castenedolo 9.115 1.545 1.239 124,70 2.784 6.331 43,97 24,40

Flero 7.755 952 1.023 93,06 1.975 5.780 34,17 16,47

Mazzano 9.197 1.216 1.304 93,25 2.520 6.677 37,74 18,21

Montirone 3.884 404 695 58,13 1.099 2.785 39,46 14,51

Nuvolento 3.513 500 541 92,42 1.041 2.472 42,11 20,23

Nuvolera 3.590 486 543 89,50 1.029 2.561 40,18 18,98

Poncarale 4.202 518 654 79,20 1.172 3.030 38,68 17,10

Rezzato 12.458 1.890 1.811 104,36 3.701 8.754 42,28 21,59

San Zeno 3.470 500 421 118,76 921 2.549 36,13 19,62

TOTALI 80.539 11.481 11.567 99,26 23.048 57.479 40,10 19,97

TABELLA 7/B – Indicatori specifici relativi alla popolazione anziana nei Comuni nell’anno 2001.

Comune Totale

Popol.

Popol.

con + di 64

anni

Popolaz.

0/14 anni

Indice di

vecchiaia

Pop. 0/14 +

pop. con + di

64 anni

Popolaz.

15/64 anni

Indice di

carico sociale

Indice di

dipendenza

anziani

Azzano 1.876 274 276 99,28 550 1.376 39,97 19,91

Borgosatollo 8.032 1.081 1.117 96,78 2.198 5.773 38,07 18,73

Botticino 9.781 1.663 1.387 119,90 3.050 6.731 45,31 24,71

Capriano 3.867 553 620 89,19 1.173 2.694 43,54 20,53

Castenedolo 9.252 1.548 1.317 117,54 2.865 6.350 45,12 24,38

Flero 7.658 978 1.035 94,49 2.013 5.645 35,66 17,33

Mazzano 9.467 1.244 1.379 90,21 2.623 6.844 38,33 18,18

Montirone 4.014 435 719 60,50 1.154 2.860 40,35 15,21

Nuvolento 3.529 515 548 93,98 1.063 2.466 43,11 20,88

Nuvolera 3.719 511 576 88,72 1.087 2.637 41,22 19,38

Poncarale 4.252 543 677 80,21 1.220 3.032 40,24 17,91

Rezzato 12.520 1.983 1.799 110,23 3.782 8.735 43,30 22,70

San Zeno 3.479 525 422 124,41 947 2.532 37,40 20,73

TOTALI 81.446 11.853 11.872 99,84 23.725 57.675 41,14 20,55

Page 81: Azzano Mella, Borgosatollo, Botticino, Capriano del Colle, Castenedolo… · 2015. 9. 1. · Castenedolo, Flero, Mazzano, Montirone, Nuvolento, Nuvolera, Poncarale, Rezzato, San Zeno

81

TABELLA 7/C – Indicatori specifici relativi alla popolazione anziana nei Comuni nell’anno 2002.

Comune Totale

Popol.

Popol.

con + di 64

anni

Popolaz.

0/14 anni

Indice di

vecchiaia

Pop. 0/14 +

pop. con + di

64 anni

Popolaz.

15/64 anni

Indice di

carico sociale

Indice di

dipendenza

anziani

Azzano 2.005 280 307 91,21 587 1.418 41,40 19,75

Borgosatollo 8.020 1.145 1.204 95,10 2.349 5.670 41,43 20,19

Botticino 9.810 1.726 1.388 124,35 3.114 6.696 46,51 25,78

Capriano 3.972 580 632 91,77 1.212 2.759 43,93 21,02

Castenedolo 9.570 1.620 1.417 114,33 3.037 6.533 46,49 24,80

Flero 7.575 1.011 1.012 99,90 2.023 5.551 36,44 18,21

Mazzano 9.735 1.337 1.457 91,76 2.794 6.941 40,25 19,26

Montirone 4.160 462 767 60,23 1.229 2.931 41,93 15,76

Nuvolento 3.547 530 545 97,25 1.075 2.472 43,49 21,44

Nuvolera 3.793 523 607 86,16 1.130 2.663 42,43 19,64

Poncarale 4.267 558 684 81,58 1.242 3.025 41,06 18,45

Rezzato 12.527 2.024 1.818 111,33 3.842 8.682 44,25 23,31

San Zeno 3.429 545 429 127,04 974 2.455 39,67 22,20

TOTALI 82.410 12.341 12.267 100,60 24.608 57.796 42,58 21,35

TABELLA 7/D – Indicatori specifici relativi alla popolazione anziana nei Comuni nell’anno 2003.

Comune Totale

Popol.

Popol.

con + di 64

anni

Popolaz.

0/14 anni

Indice di

vecchiaia

Pop. 0/14 +

pop. con + di

64 anni

Popolaz.

15/64 anni

Indice di

carico sociale

Indice di

dipendenza

anziani

Azzano 2.130 297 336 88,39 633 1.497 42,28 19,84

Borgosatollo 8.106 1.209 1.198 100,92 2.407 5.699 42,24 21,21

Botticino 9.928 1.791 1.393 128,57 3.184 6.744 47,21 26,56

Capriano 4.011 599 619 96,77 1.218 2.793 43,61 21,45

Castenedolo 9.744 1.676 1.448 115,75 3.124 6.620 47,19 25,32

Flero 7.607 1.066 1.017 104,82 2.083 5.523 37,72 19,30

Mazzano 9.997 1.397 1.536 90,95 2.933 7.064 41,52 19,78

Montirone 4.256 484 788 61,42 1.272 2.984 42,63 16,22

Nuvolento 3.575 552 535 103,18 1.087 2.488 43,69 22,19

Nuvolera 3.867 535 635 84,25 1.170 2.696 43,40 19,84

Poncarale 4.422 595 712 83,57 1.307 3.114 41,97 19,11

Rezzato 12.703 2.098 1.811 115,85 3.909 8.792 44,46 23,86

San Zeno 3.473 569 430 132,33 999 2.474 40,38 23,00

TOTALI 83.819 12.868 12.458 103,29 25.326 58.488 43,30 22,00

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82

TABELLA 7/E – Indicatori specifici relativi alla popolazione anziana nei Comuni nell’anno 2004.

Comune Totale

Popol.

Popol.

con + di 64

anni

Popolaz.

0/14 anni

Indice di

vecchiaia

Pop. 0/14 +

pop. con + di

64 anni

Popolaz.

15/64 anni

Indice di

carico sociale

Indice di

dipendenza

anziani

Azzano 2.237 288 366 78,69 654 1.582 41,34 18,20

Borgosatollo 8.284 1.269 1.238 102,50 2.507 5.777 43,40 21,97

Botticino 10.082 1.851 1.411 131,18 3.262 6.820 47,83 27,14

Capriano 4.089 624 649 96,15 1.273 2.816 45,21 22,16

Castenedolo 9.961 1.719 1.521 113,02 3.240 6.721 48,21 25,58

Flero 7.638 1.144 1.030 111,07 2.174 5.463 39,79 20,94

Mazzano 10.231 1.508 1.587 95,02 3.095 7.136 43,37 21,13

Montirone 4.411 510 798 63,91 1.308 3.103 42,15 16,44

Nuvolento 3.628 563 554 101,62 1.117 2.511 44,48 22,42

Nuvolera 4.010 563 673 83,66 1.236 2.772 44,59 20,31

Poncarale 4.590 629 736 85,46 1.365 3.225 42,33 19,50

Rezzato 12.851 2.187 1.845 118,54 4.032 8.816 45,74 24,81

San Zeno 3.816 630 509 123,77 1.139 2.676 42,56 23,54

TOTALI 85.828 13.485 12.917 104,40 26.402 59.418 44,43 22,70

TABELLA 8/A – Struttura demografica della popolazione minorile e giovanile nei Comuni nell’anno 2000. B C D E F G H I J K L M N O P Q R

Comune Totale

Popol.

Pop.

0-2

%

C/B

Pop.

3-4

%

E/B

Pop.

0-4

%

G/B

Pop.

0 -9

%

I/B

Pop.

10-14

%

K/B

Pop.

15-19

%

M/B

Pop.

10-19

%

O/B

Pop.

20-29

%

Q/B

Azzano 1.776 56 3,15 38 2,14 94 5,29 170 9,57 75 4,22 101 5,69 176 9,91 276 15,54

Borgosatollo 7.964 271 3,40 150 1,88 421 5,29 781 9,81 364 4,57 429 5,39 793 9,96 1.153 14,48

Botticino 9.784 256 2,62 192 1,96 448 4,58 912 9,32 460 4,70 489 5,00 949 9,70 1.279 13,07

Capriano 3.831 119 3,11 72 1,88 191 4,99 398 10,39 192 5,01 212 5,53 404 10,55 522 13,63

Castenedolo 9.115 297 3,26 166 1,82 463 5,08 863 9,47 376 4,13 415 4,55 791 8,68 1.357 14,89

Flero 7.755 200 2,58 126 1,62 326 4,20 685 8,83 338 4,36 473 6,10 811 10,46 1.225 15,80

Mazzano 9.197 317 3,45 196 2,13 513 5,58 901 9,80 403 4,38 448 4,87 851 9,25 1.417 15,41

Montirone 3.884 165 4,25 106 2,73 271 6,98 467 12,02 228 5,87 199 5,12 427 10,99 626 16,12

Nuvolento 3.513 126 3,59 88 2,50 214 6,09 370 10,53 171 4,87 194 5,52 365 10,39 523 14,89

Nuvolera 3.590 127 3,54 79 2,20 206 5,74 393 10,95 150 4,18 174 4,85 324 9,03 542 15,10

Poncarale 4.202 147 3,50 89 2,12 236 5,62 466 11,09 188 4,47 212 5,05 400 9,52 696 16,56

Rezzato 12.458 412 3,31 231 1,85 643 5,16 1252 10,05 559 4,49 609 4,89 1168 9,38 1.694 13,60

San Zeno 3.470 99 2,85 59 1,70 158 4,55 299 8,62 122 3,52 169 4,87 291 8,39 507 14,61

TOTALI 80.539 2592 3,22 1.592 1,98 4.184 5,19 7.957 9,88 3.626 4,50 4.124 5,12 7.750 9,62 11.817 14,67

Page 83: Azzano Mella, Borgosatollo, Botticino, Capriano del Colle, Castenedolo… · 2015. 9. 1. · Castenedolo, Flero, Mazzano, Montirone, Nuvolento, Nuvolera, Poncarale, Rezzato, San Zeno

83

TABELLA 8/B – Struttura demografica della popolazione minorile e giovanile nei Comuni nell’anno 2001.

B C D E F G H I J K L M N O P Q R

Comune Totale

Popol.

Pop.

0-2

%

C/B

Pop.

3-4

%

E/B

Pop.

0-4

%

G/B

Pop.

0 -9

%

I/B

Pop.

10-14

%

K/B

Pop.

15-19

%

M/B

Pop.

10-19

%

O/B

Pop.

20-29

%

Q/B

Azzano 1.876 73 3,89 35 1,87 108 5,76 199 10,61 77 4,10 95 5,06 172 9,17 286 15,25

Borgosatollo 8.032 276 3,43 166 2,07 442 5,50 805 10,02 372 4,63 400 4,98 772 9,61 1.140 14,19

Botticino 9.781 275 2,81 174 1,78 449 4,59 894 9,14 493 5,04 476 4,87 969 9,91 1.210 12,37

Capriano 3.867 138 3,57 73 1,89 211 5,46 417 10,78 203 5,25 199 5,15 402 10,40 499 12,90

Castenedolo 9.252 326 3,52 183 1,98 509 5,50 913 9,87 404 4,37 405 4,38 809 8,74 1.311 14,17

Flero 7.658 183 2,39 141 1,84 324 4,23 682 8,91 353 4,61 428 5,59 781 10,20 1.171 15,29

Mazzano 9.467 350 3,70 203 2,14 553 5,84 978 10,33 401 4,24 438 4,63 839 8,87 1.440 15,21

Montirone 4.014 180 4,48 95 2,36 275 6,85 496 12,36 223 5,56 208 5,18 431 10,74 619 15,42

Nuvolento 3.529 125 3,54 83 2,35 208 5,89 371 10,51 177 5,02 185 5,24 362 10,26 478 13,55

Nuvolera 3.719 137 3,68 73 1,96 210 5,65 407 10,94 169 4,54 159 4,28 328 8,82 568 15,27

Poncarale 4.252 176 4,14 84 1,98 260 6,11 492 11,57 185 4,35 211 4,96 396 9,31 671 15,78

Rezzato 12.520 403 3,22 222 1,77 625 4,99 1216 9,712 583 4,66 605 4,83 1.188 9,49 1.624 12,97

San Zeno 3.479 104 2,99 58 1,67 162 4,66 300 8,62 122 3,51 160 4,60 282 8,11 483 13,88

TOTALI 81.446 2.746 3,37 1.590 1,95 4.336 5,32 8.170 10,03 3.762 4,62 3.969 4,87 7.731 9,49 11.500 14,12

TABELLA 8/C – Struttura demografica della popolazione minorile e giovanile nei Comuni nell’anno 2002. B C D E F G H I J K L M N O P Q R

Comune Totale

Popol.

Pop.

0-2

%

C/B

Pop.

3-4

%

E/B

Pop.

0-4

%

G/B

Pop.

0 -9

%

I/B

Pop.

10-14

%

K/B

Pop.

15-19

%

M/B

Pop.

10-19

%

O/B

Pop.

20-29

%

Q/B

Azzano 2.005 91 4,54 40 1,99 131 6,53 228 11,37 79 3,94 99 4,94 178 8,88 300 14,96

Borgosatollo 8.020 269 3,35 182 2,27 451 5,62 814 10,15 390 4,86 375 4,68 765 9,54 1.069 13,33

Botticino 9.810 270 2,75 171 1,74 441 4,49 898 9,154 490 4,99 473 4,82 963 9,82 1.153 11,75

Capriano 3.972 145 3,65 85 2,14 230 5,79 435 10,95 197 4,96 204 5,14 401 10,10 507 12,76

Castenedolo 9.570 355 3,71 206 2,15 561 5,86 1.007 10,52 410 4,28 422 4,41 832 8,69 1.310 13,69

Flero 7.575 197 2,60 135 1,78 332 4,38 660 8,71 352 4,65 397 5,24 749 9,89 1.115 14,72

Mazzano 9.735 368 3,78 222 2,28 590 6,06 1.037 10,65 420 4,31 412 4,23 832 8,55 1.431 14,70

Montirone 4.160 190 4,57 108 2,60 298 7,16 529 12,72 238 5,72 208 5,00 446 10,72 614 14,76

Nuvolento 3.547 128 3,61 75 2,11 203 5,72 372 10,49 173 4,88 177 4,99 350 9,87 500 14,10

Nuvolera 3.793 140 3,69 85 2,24 225 5,93 426 11,23 181 4,77 158 4,17 339 8,94 551 14,53

Poncarale 4.267 173 4,05 90 2,11 263 6,16 504 11,81 190 4,45 203 4,76 393 9,21 643 15,07

Rezzato 12.527 393 3,14 253 2,02 646 5,16 1.249 9,97 569 4,54 605 4,83 1.174 9,37 1.569 12,53

San Zeno 3.429 93 2,71 60 1,75 153 4,46 304 8,87 125 3,65 147 4,29 272 7,93 455 13,27

TOTALI 82.410 2.812 3,41 1.712 2,08 4.524 5,49 8.463 10,27 3.814 4,63 3.880 4,71 7.694 9,34 11.217 13,61

Page 84: Azzano Mella, Borgosatollo, Botticino, Capriano del Colle, Castenedolo… · 2015. 9. 1. · Castenedolo, Flero, Mazzano, Montirone, Nuvolento, Nuvolera, Poncarale, Rezzato, San Zeno

84

TABELLA 8/D – Struttura demografica della popolazione minorile e giovanile nei Comuni nell’anno 2003.

B C D E F G H I J K L M N O P Q R

Comune Totale

Popol.

Pop.

0-2

%

C/B

Pop.

3-4

%

E/B

Pop.

0-4

%

G/B

Pop.

0 -9

%

I/B

Pop.

10-14

%

K/B

Pop.

15-19

%

M/B

Pop.

10-19

%

O/B

Pop.

20-29

%

Q/B

Azzano 2.130 96 4,51 52 2,44 148 6,95 244 11,46 92 4,32 90 4,22 182 8,54 317 14,88

Borgosatollo 8.106 240 2,96 186 2,29 426 5,25 814 10,04 384 4,74 378 4,66 762 9,40 1.029 12,69

Botticino 9.928 276 2,78 177 1,78 453 4,56 896 9,02 497 5,01 466 4,69 963 9,70 1.151 11,59

Capriano 4.011 138 3,44 101 2,52 239 5,96 433 10,80 186 4,64 201 5,01 387 9,65 518 12,91

Castenedolo 9.744 350 3,59 223 2,29 573 5,88 1.021 10,48 427 4,38 412 4,23 839 8,61 1.282 13,16

Flero 7.607 209 2,75 110 1,44 319 4,19 670 8,81 347 4,56 385 5,06 732 9,62 1.091 14,34

Mazzano 9.997 399 3,99 240 2,40 639 6,39 1103 11,03 433 4,33 418 4,18 851 8,51 1.361 13,61

Montirone 4.256 186 4,37 127 2,98 313 7,35 549 12,90 239 5,62 213 5,00 452 10,62 576 13,53

Nuvolento 3.575 121 3,39 82 2,29 203 5,68 375 10,49 160 4,48 180 5,03 340 9,51 501 14,01

Nuvolera 3.867 145 3,75 86 2,22 231 5,97 446 11,53 189 4,89 155 4,01 344 8,90 533 13,78

Poncarale 4.422 155 3,51 114 2,58 269 6,08 505 11,42 207 4,68 192 4,34 399 9,02 631 14,27

Rezzato 12.703 385 3,03 266 2,09 651 5,12 1.239 9,75 572 4,50 572 4,50 1.144 9,01 1.598 12,58

San Zeno 3.473 84 2,42 71 2,04 155 4,46 294 8,46 136 3,92 146 4,20 282 8,12 450 12,96

TOTALI 83.819 2.784 3,32 1.835 2,19 4.619 5,51 8.589 10,25 3.869 4,62 3.808 4,54 7.677 9,16 11.038 13,17

TABELLA 8/E – Struttura demografica della popolazione minorile e giovanile nei Comuni nell’anno 2004. B C D E F G H I J K L M N O P Q R

Comune Totale

Popol.

Pop.

0-2

%

C/B

Pop.

3-4

%

E/B

Pop.

0-4

%

G/B

Pop.

0 -9

%

I/B

Pop.

10-14

%

K/B

Pop.

15-19

%

M/B

Pop.

10-19

%

O/B

Pop.

20-29

%

Q/B

Azzano 2.237 102 4,56 66 2,95 168 7,51 274 12,25 92 4,11 90 4,02 182 8,14 320 14,31

Borgosatollo 8.284 253 3,05 194 2,34 447 5,40 860 10,38 378 4,56 356 4,30 734 8,86 1.062 12,82

Botticino 10.082 263 2,61 202 2,00 465 4,61 920 9,125 491 4,87 465 4,61 956 9,48 1.129 11,20

Capriano 4.089 140 3,42 96 2,35 236 5,77 451 11,03 198 4,84 194 4,74 392 9,59 506 12,38

Castenedolo 9.961 363 3,64 231 2,32 594 5,96 1.070 10,74 451 4,53 400 4,02 851 8,54 1.243 12,48

Flero 7.638 208 2,72 126 1,65 334 4,37 676 8,85 354 4,63 369 4,83 723 9,47 1.012 13,25

Mazzano 10.231 413 4,04 238 2,33 651 6,36 1151 11,25 436 4,26 423 4,13 859 8,40 1.290 12,61

Montirone 4.411 193 4,37 123 2,99 316 7,16 562 12,74 236 5,35 221 5,01 457 10,36 583 13,22

Nuvolento 3.628 120 3,31 89 2,45 209 5,76 395 10,89 159 4,38 180 4,96 339 9,34 490 13,51

Nuvolera 4.010 162 4,04 98 2,44 260 6,48 474 11,82 199 4,96 153 3,82 352 8,78 539 13,44

Poncarale 4.590 148 3,22 129 2,81 277 6,03 519 11,31 217 4,73 200 4,36 417 9,08 626 13,64

Rezzato 12.851 377 2,93 268 2,08 645 5,02 1.264 9,84 581 4,52 580 4,51 1161 9,03 1.509 11,74

San Zeno 3.816 114 2,99 67 1,76 181 4,74 355 9,30 154 4,04 146 3,83 300 7,86 505 13,23

TOTALI 85.828 2.856 3,33 1.927 2,24 4.783 5,57 8.971 10,45 3.946 4,60 3.777 4,40 7.723 9,00 10.814 12,60

Page 85: Azzano Mella, Borgosatollo, Botticino, Capriano del Colle, Castenedolo… · 2015. 9. 1. · Castenedolo, Flero, Mazzano, Montirone, Nuvolento, Nuvolera, Poncarale, Rezzato, San Zeno

85

TABELLA 9/A – Popolazione minorile suddivisa per fasce scolastiche nei Comuni nell’anno 2000.

Comune Totale

Popol.

Pop.

0-2

% su

totale

Pop.

3-5

% su

totale

Pop.

6-10

% su

totale

Pop.

11-13

% su

totale

Pop.

14-18

% su

totale

Pop.

0-18

% su

totale

Azzano 1.776 56 3,15 47 2,65 73 4,11 48 2,70 91 5,12 315 17,74

Borgosatollo 7.964 271 3,40 219 2,75 371 4,66 214 2,69 399 5,01 1.474 18,51

Botticino 9.784 256 2,62 271 2,77 477 4,88 275 2,81 476 4,87 1.755 17,94

Capriano 3.831 119 3,11 119 3,11 201 5,25 117 3,05 199 5,19 755 19,71

Castenedolo 9.115 297 3,26 240 2,63 415 4,55 224 2,46 398 4,37 1.574 17,27

Flero 7.755 200 2,58 201 2,59 346 4,46 212 2,73 428 5,52 1.387 17,89

Mazzano 9.197 317 3,45 261 2,84 404 4,39 246 2,67 431 4,69 1.659 18,04

Montirone 3.884 165 4,25 136 3,50 224 5,77 125 3,22 208 5,36 858 22,09

Nuvolento 3.513 126 3,59 121 3,44 155 4,41 104 2,96 186 5,29 692 19,70

Nuvolera 3.590 127 3,54 122 3,40 184 5,13 88 2,45 156 4,35 677 18,86

Poncarale 4.202 147 3,50 138 3,28 217 5,16 108 2,57 211 5,02 821 19,54

Rezzato 12.458 412 3,31 361 2,90 588 4,72 340 2,73 601 4,82 2.302 18,48

San Zeno 3.470 99 2,85 93 2,68 135 3,89 69 1,99 161 4,64 557 16,05

TOTALI 80.539 2.592 3,22 2.329 2,89 3.790 4,71 2.170 2,69 3.945 4,90 14.826 18,41

TABELLA 9/B – Popolazione minorile suddivisa per fasce scolastiche nei Comuni nell’anno 2001.

Comune Totale

Popol.

Pop.

0-2

% su

totale

Pop.

3-5

% su

totale

Pop.

6-10

% su

totale

Pop.

11-13

% su

totale

Pop.

14-18

% su

totale

Pop.

0-18

% su

totale

Azzano 1.876 73 3,89 56 2,99 85 4,53 43 2,29 93 4,96 350 18,66

Borgosatollo 8.032 276 3,44 244 3,04 364 4,53 238 2,96 373 4,64 1.495 18,61

Botticino 9.781 275 2,81 268 2,74 466 4,76 284 2,90 472 4,83 1.765 18,05

Capriano 3.867 138 3,57 113 2,92 210 5,43 117 3,03 196 5,07 774 20,02

Castenedolo 9.252 326 3,52 267 2,89 409 4,42 226 2,44 408 4,41 1.636 17,68

Flero 7.658 183 2,39 205 2,68 367 4,79 205 2,68 398 5,20 1.358 17,73

Mazzano 9.467 350 3,70 297 3,14 403 4,26 253 2,67 410 4,33 1.713 18,09

Montirone 4.014 180 4,48 153 3,81 201 5,01 151 3,76 208 5,18 893 22,25

Nuvolento 3.529 125 3,54 127 3,60 158 4,48 104 2,95 179 5,07 693 19,64

Nuvolera 3.719 137 3,68 121 3,25 188 5,06 97 2,61 154 4,14 697 18,74

Poncarale 4.252 176 4,14 128 3,01 229 5,39 107 2,52 196 4,61 836 19,66

Rezzato 12.520 403 3,22 343 2,74 599 4,78 338 2,70 592 4,73 2.275 18,17

San Zeno 3.479 104 2,99 81 2,33 140 4,02 78 2,24 146 4,20 549 15,78

TOTALI 81.446 2.746 3,37 2.403 2,95 3.819 4,69 2.241 2,75 3.825 4,70 15.034 18,46

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86

TABELLA 9/C – Popolazione minorile suddivisa per fasce scolastiche nei Comuni nell’anno 2002.

Comune Totale

Popol.

Pop.

0-2

% su

totale

Pop.

3-5

% su

totale

Pop.

6-10

% su

totale

Pop.

11-13

% su

totale

Pop.

14-18

% su

totale

Pop.

0-18

% su

totale

Azzano 2.005 91 4,5 59 2,94 96 4,79 45 2,24 87 4,34 378 18,85

Borgosatollo 8.020 269 3,4 264 3,29 355 4,43 238 2,97 373 4,65 1.499 18,69

Botticino 9.810 270 2,8 264 2,69 449 4,58 213 2,17 465 4,74 1.661 16,93

Capriano 3.972 145 3,7 123 3,1 206 5,19 106 2,67 203 5,11 783 19,71

Castenedolo 9.570 355 3,7 302 3,16 427 4,46 257 2,69 409 4,27 1.750 18,29

Flero 7.575 197 2,6 187 2,47 350 4,62 196 2,59 383 5,06 1.313 17,33

Mazzano 9.735 368 3,8 326 3,35 432 4,44 245 2,52 413 4,24 1.784 18,33

Montirone 4.160 190 4,6 157 3,77 226 5,43 153 3,68 209 5,02 935 22,48

Nuvolento 3.547 128 3,6 121 3,41 155 4,37 98 2,76 186 5,24 688 19,4

Nuvolera 3.793 140 3,7 120 3,16 207 5,46 119 3,14 150 3,95 736 19,4

Poncarale 4.267 173 4,1 136 3,19 237 5,55 116 2,72 184 4,31 846 19,83

Rezzato 12.527 393 3,1 3.067 24,5 589 4,7 357 2,85 563 4,49 2.268 18,1

San Zeno 3.429 93 2,7 94 2,74 139 4,05 75 2,19 142 4,14 543 15,84

TOTALI 82.410 2.812 3,4 5.220 6,33 3.868 4,69 2.218 2,69 3.767 4,57 15.184 18,42

TABELLA 9/D – Popolazione minorile suddivisa per fasce scolastiche nei Comuni nell’anno 2003.

Comune Totale

Popol.

Pop.

0-2

% su

totale

Pop.

3-5

% su

totale

Pop.

6-10

% su

totale

Pop.

11-13

% su

totale

Pop.

14-18

% su

totale

Pop.

0-18

% su

totale

Azzano 2.130 96 4,5 71 3,33 102 4,79 50 2,3 86 4,04 405 19

Borgosatollo 8.106 240 3 276 3,4 366 4,52 237 2,9 355 4,38 1.474 18,2

Botticino 9.928 276 2,8 267 2,69 454 4,57 301 3 461 4,64 1.759 17,7

Capriano 4.011 138 3,4 133 3,32 201 5,01 120 3 188 4,69 780 19,4

Castenedolo 9.744 350 3,6 319 3,27 438 4,5 268 2,8 396 4,06 1.771 18,2

Flero 7.607 209 2,7 197 2,59 333 4,38 214 2,8 366 4,81 1.319 17,3

Mazzano 9.997 399 4 339 3,39 461 4,61 248 2,5 413 4,13 1.860 18,6

Montirone 4.256 186 4,4 171 4,02 233 5,47 146 3,4 218 5,12 954 22,4

Nuvolento 3.575 121 3,4 119 3,33 161 4,5 105 2,9 172 4,81 678 19

Nuvolera 3.867 145 3,7 133 3,44 199 5,15 123 3,2 151 3,9 751 19,4

Poncarale 4.422 155 3,5 160 3,62 240 5,43 118 2,7 201 4,55 874 19,8

Rezzato 12.703 385 3 373 2,94 598 4,71 338 2,7 573 4,51 2.267 17,8

San Zeno 3.473 84 2,4 93 2,68 152 4,38 78 2,2 138 3,97 545 15,7

TOTALI 83.819 2.784 3,3 2.651 3,16 3.938 4,7 2.346 2,8 3.718 4,44 15.437 18,4

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87

TABELLA 9/E – Popolazione minorile suddivisa per fasce scolastiche nei Comuni nell’anno 2004.

Comune Totale

Popol.

Pop.

0-2

% su

totale

Pop.

3-5

% su

totale

Pop.

6-10

% su

totale

Pop.

11-13

% su

totale

Pop.

14-18

% su

totale

Pop.

0-18

% su

totale

Azzano 2.237 102 4,6 89 3,98 97 4,34 63 2,82 87 3,89 438 19,58

Borgosatollo 8.284 253 3,1 286 3,45 393 4,74 224 2,7 372 4,49 1.528 18,45

Botticino 10.082 263 2,6 289 2,87 452 4,48 305 3,03 467 4,63 1.776 17,62

Capriano 4.089 140 3,4 146 3,57 200 4,89 122 2,98 203 4,96 811 19,83

Castenedolo 9.961 363 3,6 338 3,39 461 4,63 266 2,67 407 4,09 1.835 18,42

Flero 7.638 208 2,7 177 2,32 359 4,7 223 2,92 353 4,62 1.320 17,28

Mazzano 10.231 413 4 365 3,57 459 4,49 265 2,59 419 4,1 1.921 18,78

Montirone 4.411 193 4,4 185 4,19 233 5,28 128 2,9 234 5,3 973 22,06

Nuvolento 3.628 120 3,3 128 3,53 172 4,74 101 2,78 178 4,91 699 19,27

Nuvolera 4.010 162 4 140 3,49 216 5,39 109 2,72 161 4,01 788 19,65

Poncarale 4.590 148 3,2 182 3,97 240 5,23 133 2,9 197 4,29 900 19,61

Rezzato 12.851 377 2,9 405 3,15 606 4,72 347 2,7 583 4,54 2.318 18,04

San Zeno 3.816 114 3 112 2,94 159 4,17 89 2,33 140 3,67 614 16,09

TOTALI 85.828 2.856 3,3 2.842 3,31 4.047 4,72 2.375 2,77 3.801 4,43 15.921 18,55

TABELLA 10/A – Indicatori specifici della popolazione minorile nei Comuni nell’anno 2000. B C D E F G H I J K

Comune Totale

Popol. Pop. 0-14 Pop. 15-64

Indice

dipendenza Pop. 0-4

Pop. Fem.

15-49

Indice di

carico figli Pop. 0-18

Pop. 0-18

stranieri % J/I

Azzano 1.776 245 1.272 19,26 94 859 10,94 315 25 7,94

Borgosatollo 7.964 1.145 5.776 19,82 421 2.027 20,77 1.474 83 5,63

Botticino 9.784 1.372 6.790 20,21 448 2.374 18,87 1.755 37 2,11

Capriano 3.831 590 2.702 21,84 191 971 19,67 755 30 3,97

Castenedolo 9.115 1.239 6.331 19,57 463 2.202 21,03 1.574 88 5,59

Flero 7.755 1.023 5.780 17,70 326 1.955 16,68 1.387 41 2,96

Mazzano 9.197 1.304 6.677 19,53 513 2.459 20,86 1.659 84 5,06

Montirone 3.884 695 2.785 24,96 271 1.042 26,01 858 51 5,94

Nuvolento 3.513 541 2.472 21,89 214 878 24,37 692 64 9,25

Nuvolera 3.590 543 2.561 21,20 206 957 21,53 677 43 6,35

Poncarale 4.202 654 3.030 21,58 236 1.115 21,17 821 29 3,53

Rezzato 12.458 1.811 8.754 20,69 643 2.996 21,46 2.302 148 6,43

San Zeno 3.470 421 2.549 16,52 158 859 18,39 557 22 3,95

TOTALI 80.539 11.583 57.479 20,15 4.184 20.694 20,22 14.826 625 4,22

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88

TABELLA 10/B – Indicatori specifici della popolazione minorile nei Comuni nell’anno 2001.

B C D E F G H I J K

Comune Totale

Popol. Pop. 0-14 Pop. 15-64

Indice

dipendenza Pop. 0-4

Pop. Fem.

15-49

Indice di

carico figli Pop. 0-18

Pop. 0-18

stranieri % J/I

Azzano 1.876 276 1.376 20,06 108 842 12,83 350 33 9,43

Borgosatollo 8.032 1.177 5.773 20,39 442 2.007 22,02 1.495 94 6,29

Botticino 9.781 1.387 6.731 20,61 449 2.357 19,05 1.765 42 2,38

Capriano 3.867 620 2.694 23,01 211 959 22,00 774 52 6,72

Castenedolo 9.252 1.317 6.350 20,74 509 2.219 22,94 1.636 127 7,76

Flero 7.658 1.035 5.645 18,33 324 1.882 17,22 1.358 43 3,17

Mazzano 9.467 1.379 6.844 20,15 553 2.517 21,97 1.713 106 6,19

Montirone 4.014 719 2.860 25,14 275 1.072 25,65 893 63 7,05

Nuvolento 3.529 548 2.466 22,22 208 874 23,80 693 71 10,25

Nuvolera 3.719 576 2.637 21,84 210 974 21,56 697 57 8,18

Poncarale 4.252 677 3.032 22,33 260 1.125 23,11 836 30 3,59

Rezzato 12.520 1.799 8.735 20,60 625 2.967 21,07 2.275 162 7,12

San Zeno 3.479 422 2.532 16,67 162 842 19,24 549 23 4,19

TOTALI 81.446 11.932 57.675 20,69 4.336 20.637 21,01 15.034 903 6,01

TABELLA 10/C – Indicatori specifici della popolazione minorile nei Comuni nell’anno 2002. B C D E F G H I J K

Comune Totale

Popol. Pop. 0-14 Pop. 15-64

Indice

dipendenza Pop. 0-4

Pop. Fem.

15-49

Indice di

carico figli Pop. 0-18

Pop. 0-18

stranieri % J/I

Azzano 2.005 359 1.418 25,32 131 813 16,11 378 36 9,52

Borgosatollo 8.020 1.265 5.670 22,31 451 1.969 22,91 1.499 112 7,47

Botticino 9.810 1.339 6.696 20,00 441 2.352 18,75 1.661 58 3,49

Capriano 3.972 665 2.759 24,10 230 991 23,21 783 57 7,28

Castenedolo 9.570 1.568 6.533 24,00 561 2.297 24,42 1.750 154 8,80

Flero 7.575 992 5.551 17,87 332 1.813 18,31 1.313 51 3,88

Mazzano 9.735 1.627 6.941 23,44 590 2.540 23,23 1.784 132 7,40

Montirone 4.160 827 2.931 28,22 298 1.109 26,87 935 78 8,34

Nuvolento 3.547 575 2.472 23,26 203 870 23,33 688 72 10,47

Nuvolera 3.793 651 2.663 24,45 225 989 22,75 736 71 9,65

Poncarale 4.267 767 3.025 25,36 263 1.121 23,46 846 30 3,55

Rezzato 12.527 1.895 8.682 21,83 646 2.934 22,02 2.268 196 8,64

San Zeno 3.429 457 2.455 18,62 153 813 18,82 543 19 3,50

TOTALI 82.410 12.987 57.796 22,47 4.524 20.611 21,95 15.184 1.066 7,02

Page 89: Azzano Mella, Borgosatollo, Botticino, Capriano del Colle, Castenedolo… · 2015. 9. 1. · Castenedolo, Flero, Mazzano, Montirone, Nuvolento, Nuvolera, Poncarale, Rezzato, San Zeno

89

TABELLA 10/D – Indicatori specifici della popolazione minorile nei Comuni nell’anno 2003.

B C D E F G H I J K

Comune Totale

Popol. Pop. 0-14 Pop. 15-64

Indice

dipendenza Pop. 0-4

Pop. Fem.

15-49

Indice di

carico figli Pop. 0-18

Pop. 0-18

stranieri % J/I

Azzano 2.130 336 1.497 22,44 148 833 17,77 405 48 11,85

Borgosatollo 8.106 1.198 5.699 21,02 426 1.999 21,31 1.474 121 8,21

Botticino 9.928 1.393 6.744 20,66 453 2.363 19,17 1.759 82 4,66

Capriano 4.011 619 2.793 22,16 239 1.006 23,76 780 49 6,28

Castenedolo 9.744 1.448 6.620 21,87 573 2.355 24,33 1.771 155 8,75

Flero 7.607 1.017 5.523 18,41 319 1.775 17,97 1.319 83 6,29

Mazzano 9.997 1.536 7.064 21,74 639 2.578 24,79 1.860 154 8,28

Montirone 4.256 788 2.984 26,41 313 1.109 28,22 954 72 7,55

Nuvolento 3.575 535 2.488 21,50 203 875 23,20 678 71 10,47

Nuvolera 3.867 635 2.696 23,55 231 996 23,19 751 74 9,85

Poncarale 4.422 712 3.114 22,86 269 1.168 23,03 874 36 4,12

Rezzato 12.703 1.811 8.792 20,60 651 3.500 18,60 2.267 224 9,88

San Zeno 3.473 430 2.474 17,38 155 833 18,61 545 27 4,95

TOTALI 83.819 12.458 58.488 21,30 4.619 21.390 21,59 15.437 1.196 7,75

TABELLA 10/E – Indicatori specifici della popolazione minorile nei Comuni nell’anno 2004. B C D E F G H I J K

Comune Totale

Popol. Pop. 0-14 Pop. 15-64

Indice

dipendenza Pop. 0-4

Pop. Fem.

15-49

Indice di

carico figli Pop. 0-18

Pop. 0-18

stranieri % J/I

Azzano 2.237 366 1.582 23,14 168 859 19,56 438 47 10,73

Borgosatollo 8.284 1.238 5.777 21,43 447 2.027 22,05 1.528 123 8,05

Botticino 10.082 1.411 6.820 20,69 465 2.381 19,53 1.776 106 5,97

Capriano 4.089 649 2.816 23,05 236 971 24,30 811 69 8,51

Castenedolo 9.961 1.521 6.721 22,63 594 2.202 26,98 1.835 195 10,63

Flero 7.638 1.030 5.463 18,85 334 1.955 17,08 1.320 108 8,18

Mazzano 10.231 1.587 7.136 22,24 651 2.459 26,47 1.921 196 10,20

Montirone 4.411 798 3.103 25,72 316 1.042 30,33 973 87 8,94

Nuvolento 3.628 554 2.511 22,06 209 878 23,80 699 92 13,16

Nuvolera 4.010 673 2.772 24,28 260 957 27,17 788 88 11,17

Poncarale 4.590 736 3.225 22,82 277 1.115 24,84 900 33 3,67

Rezzato 12.851 1.845 8.816 20,93 645 2.996 21,53 2.318 233 10,05

San Zeno 3.816 509 2.676 19,02 181 859 21,07 614 50 8,14

TOTALI 85.828 12.917 59.418 21,74 4.783 20.701 23,11 15.921 1.427 8,96

Page 90: Azzano Mella, Borgosatollo, Botticino, Capriano del Colle, Castenedolo… · 2015. 9. 1. · Castenedolo, Flero, Mazzano, Montirone, Nuvolento, Nuvolera, Poncarale, Rezzato, San Zeno

90

Tabella 11 A :Utenza seguita per Comune dal N.I.L. dal 01.01.2002 al 31.12.2002

COMUNE TOTALE

seguiti

Segnalati

dal

COMUNE

Segnalati

dall’

E.O.H.

Segnalati

dal C.P.S.

Segnalati

da altro

servizio

TOTALE

collocati

anno

Rifiuto del

soggetto o

autonoma

soluzione

Progetti con

tirocinio

collocativo

Progetti con

tirocinio

addestrativo

Monitorati

(collocati

nell’anno o

in anni

precedenti)

AZZANO MELLA 1 1 0 0 0 1 1 0 0 1

BORGOSATOLLO 7 2 0 5 0 2 0 1 1 2

BOTTICINO 10 0 2 7 1 3 1 1 1 2

CAPRIANO 8 7 0 1 0 1 2 0 0 2

CASTENEDOLO 7 4 1 2 0 2 1 1 0 2

FLERO 5 2 1 2 0 3 0 1 0 2

MAZZANO 11 5 4 2 0 2 0 2 1 5

MONTIRONE 5 0 4 1 0 0 0 0 0 0

NUVOLENTO 2 1 1 0 0 1 1 1 2 1

NUVOLERA 2 0 2 0 0 1 0 0 1 1

PONCARALE 5 2 2 1 0 0 0 0 0 4

REZZATO 11 0 4 6 1 4 0 4 0 3

SAN ZENO 4 4 0 0 0 0 0 0 0 2

TOTALI 78 28 21 27 2 20 6 11 6 27

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91

Tabella 11 B: Utenza seguita per Comune dal N.I.L. dal 01.01.2003 al 31.12.2003

COMUNE TOTALE

seguiti

Segnalati

dal

COMUNE

Segnalati

dall’

E.O.H.

Segnalati

dal C.P.S.

Segnalati

da altro

servizio

TOTALE

collocati

anno

Rifiuto del

soggetto o

autonoma

soluzione

Progetti con

tirocinio

collocativo

Progetti con

tirocinio

addestrativo

Monitorati

(collocati

nell’anno o

in anni

precedenti)

AZZANO MELLA 1 0 1 0 0 1 1 1 0 1

BORGOSATOLLO 4 2 1 1 0 2 0 0 1 3

BOTTICINO 4 0 2 2 0 0 0 1 0 3

CAPRIANO 4 3 0 1 0 1 1 0 0 3

CASTENEDOLO 6 4 1 1 0 3 0 1 0 3

FLERO 4 2 1 1 0 1 0 0 0 2

MAZZANO 10 8 2 0 0 4 2 0 1 5

MONTIRONE 3 2 1 0 0 1 0 1 0 1

NUVOLENTO 4 4 0 0 0 0 1 1 0 0

NUVOLERA 2 0 2 0 0 0 0 0 1 1

PONCARALE 3 2 0 1 0 1 0 0 0 2

REZZATO 5 0 4 1 0 0 0 0 1 3

SAN ZENO 5 5 0 0 0 2 0 0 0 2

TOTALI 55 32 15 8 0 16 5 5 4 29

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92

Tabella 11C: Utenza seguita per Comune dal N.I.L. dal 01.01.2004 al 31.12.2004

COMUNE TOTALE

seguiti

Segnalati

dal

COMUNE

Segnalati

dall’

E.O.H.

Segnalati

dal C.P.S.

Segnalati

da altro

servizio

TOTALE

collocati

anno

Rifiuto del

soggetto o

autonoma

soluzione

Progetti con

tirocinio

collocativo

Progetti con

tirocinio

addestrativo

Monitorati

(collocati

nell’anno o

in anni

precedenti)

AZZANO MELLA 1 0 1 0 0 1 0 0 0 1

BORGOSATOLLO 4 2 0 2 0 0 0 0 1 2

BOTTICINO 7 2 2 2 1 1 0 1 0 3

CAPRIANO 2 1 0 1 0 0 0 0 0 2

CASTENEDOLO 9 6 0 2 1 3 1 0 0 3

FLERO 5 2 1 1 0 0 0 0 1 3

MAZZANO 18 11 2 4 1 2 0 2 0 4

MONTIRONE 5 3 1 1 0 1 0 0 0 0

NUVOLENTO 5 4 0 1 0 1 0 1 0 0

NUVOLERA 2 0 2 0 0 0 0 0 0 2

PONCARALE 4 3 0 1 0 1 1 0 0 2

REZZATO 9 3 2 4 0 2 0 2 0 4

SAN ZENO 4 3 0 1 0 1 0 0 2

TOTALI 75 40 11 20 3 12 3 6 2 28

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93

Tabella 11D Utenza seguita per Comune dal N.I.L. dal 01.01.2005 l 31.6.2005

COMUNE TOTALE

seguiti

Segnalati

dal

COMUNE

Segnalati

dall’E.O.

H.

Segnalati

dal C.P.S.

Segnalati

da altro

servizio

TOTALE

collocati

anno

Rifiuto del

soggetto o

autonoma

soluzione

Progetti con

tirocinio

collocativo

Progetti con

tirocinio

addestrativi

Monitorati

(collocati

nell’anno o

in anni

precedenti)

AZZANO MELLA 2 1 0 1 0 0 0 0 0 0

BORGOSATOLLO 6 0 3 3 0 0 0 0 0 1

BOTTICINO 9 4 3 2 0 2 0 2 0 2

CAPRIANO 1 1 0 0 0 0 0 0 0 1

CASTENEDOLO 7 6 0 1 0 0 1 0 1 2

FLERO 3 1 1 1 0 0 0 1 0 2

MAZZANO 12 6 2 4 0 3 2 3 2 2

MONTIRONE 4 1 2 1 0 0 0 0 0 0

NUVOLENTO 4 3 1 0 0 0 1 0 0 0

NUVOLERA 2 1 1 0 0 0 0 0 0 0

PONCARALE 5 3 1 1 0 0 1 0 0 2

REZZATO 12 6 2 4 0 2 0 2 1 5

SAN ZENO 2 1 0 1 0 1 0 0 0 2

TOTALI 69 34 16 19 0 8 5 8 4 19