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237 • ANNO XLI • N. 1 GENNAIO-FEBBRAIO-MARZO 2008 «Beati i puri di cuore»

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Page 1: «Beati i puri di cuore»...mente in questa Lettera: «La Chiesa sa che in certi casi non solo è lecito, ma addirittura inevitabile prendere la decisione di una separazione: per difen-dere

237 • ANNO XLI • N. 1GENNAIO-FEBBRAIO-MARZO 2008

«Beati i puridi cuore»

Page 2: «Beati i puri di cuore»...mente in questa Lettera: «La Chiesa sa che in certi casi non solo è lecito, ma addirittura inevitabile prendere la decisione di una separazione: per difen-dere

Rivista della ParrocchiaS. Giovanni Battista alla Creta

Milano•

ANNO XLI- N. 1 (237)GENNAIO-FEBBRAIO-MARZO 2008

Costo annuo di redazione,stampa e distribuzione: euro 12,00

Redazione: A. RapomiDirettore responsabile:Massimiliano Taroni

Reg.Trib. di Milano, 22.1.1968 - n.17Con approvazione ecclesiastica

e dell’Ordine

Tipografia Milanese - Corsico

2 LA VOCE - GENNAIO-FEBBRAIO-MARZO 2008

PARROCCHIA SAN GIOVANNI BATTISTA ALLA CRETAPiazza San Giovanni Battista alla Creta, 11 • 20147 Milano

e-mail: [email protected]

Questi i numeri di telefono:Fraternità francescana 02.417.266Ufficio parrocchiale 02.417.267Oratorio 02.41.50.053Cinema-Teatro 02.41.53.404Fax e tel. Centro di ascolto 02.41.50.611

La comunità religiosa è composta da:

Fr. Paolo Ferrario parroco

Fr. Paolo Canali guardiano

Fr. Anacleto Mosconi

Fr. Lucio Monti insegnante

Fr. Celeste Vecchi diacono

Fr. Dario Fucilli vicario parrocchiale

Fr. Natale Fiumanò vicario parrocchiale

La chiesa è aperta:- nei giorni festivi dalle 7 alle 19.30- nei giorni feriali dalle 7 alle 19.30

Le messe sono celebrate:- nei giorni festivi alle 8.30 - 10 - 11.30 e 18 (vigiliare alle 18)

in estate alle 8.30 - 11 e 18 (vigiliare alle 18)- nei giorni feriali alle 8 - 9 e 18

in estate alle 9 e 18

I confessori sono disponibili:tutti i giorni, a chiesa aperta: suonando il campanello appositoprimo venerdì del mese: dalle 21 alle 22.30domenica e festivi: nella mezzora che precede ogni messa

Informazioni e indirizzi utili:

La Segreteria parrocchiale (per certificati e documenti) è aperta da lunedì a venerdì: dalle 10 alle 11 e dalle 16 alle 17.30

Il Centro di ascolto riceve ogni lunedì - mercoledì - venerdì dalle 9.30 alle 11distribuzione viveri e indumenti mercoledì dalle 16 alle 17

Suore della Carità di S. Giovanna AntidaCasa di accoglienza - Via Zurigo, 65 02.41.57.866

Circolo A.C.L.I. "Oscar Romero" 02.41.52.632

Centro Diurno Educativo Creta 02.48.300.093

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Cari parrocchiani,

ho pensato di aprire questoprimo numero del Nuovo Anno,

uscito con qualche settimana di ritardo rispet-to al calendario che ci eravamo proposti, con lapreghiera che è stata preparata per la VisitaPastorale del nostro Arcivescovo al nostroDecanato. Sono parole scritte parecchi anni fadall’allora Arcivescovo di Milano, card.Giambattista Montini, diventato poi papa conil nome di Paolo VI, in occasione delle suenumerose visite pastorali alle diverse parroc-chie della Diocesi. Mi sembra di riconoscere inqueste righe i pensieri, i desideri, le aspirazio-ni più belle per essere “chiesa” oggi, crescendonel servizio di Dio e dei fratelli nella comunio-ne e nella collaborazione tra noi.Possa la visita pastorale dell’Arcivescovo e il50° della nostra parrocchia che stiamo prepa-rando e vivendo rendere questa preghiera unapiacevole realtà.

frate Paolovostro parroco

PREGHIERA PER LA VISITA PASTORALEdell’Arcivescovo al nostro Decanato

O Signore nostro Gesù Cristo,concedi a noi tuoi fedelidi comprendere e di accogliereil mistero di graziadella Visita pastorale.Questa Visita risvegli in noi, o Signore,il senso di appartenenza alla Santa Chiesa,la nostra dignità di cristiani,il nostro impegno di membra vive e operosedel tuo Corpo Mistico.Fa’, o Signore, che nella Visita pastoralenoi ravvisiamo la Tua Visita,che viene a manifestarciil Tuo amoroso disegnoper la nostra salvezza.Vieni dunque, o Signore, a visitarcimediante il ministero di chi,nel Tuo Nome, ci è Pastore:le nostre case, e soprattutto,i nostri cuori Ti sono aperti!E possa questo incontro,per l’intercessione di Maria,madre della Chiesa,e dei Santi Patroni Ambrogio e Carlo,essere pegno d’un perenne incontro con Te,nel tempo e nell’eternità.E così sia.

Paolo VI

Lettera dell’Arcivescovo agli sposi in situazionedi separazione, divorzio e nuova unione

Il nostro cardinale ha scrittouna “Lettera” dal titolo IlSignore è vicino a chi ha ilcuore ferito.Entra in punta di piedi nellecase di chi ha vissuto la soffe-renza della separazione o deldivorzio per ascoltare, dialo-gare, confidare, lasciarsi inter-pellare: «Per la Chiesa e per meVescovo, siete sorelle e fratelliamati e desiderati. In voi ci sono domande e sofferen-ze che vi appaiono spesso trascurate o ignorate dallaChiesa».Qualcuno, soprattutto negli anni passati, ha vis-suto un’esperienza di chiusura da parte dellacomunità ecclesiale, ha sentito su di sé un giu-dizio di condanna senza appello da parte diqualche sacerdote, che ha suscitato ulterioresofferenza. L’Arcivescovo si mette in ascoltodelle loro sofferenze e scrive: «La Chiesa non viguarda come estranei che hanno mancato a un patto,ma si sente partecipe delle domande che vi toccanointimamente».Guardando all’amore che finisce, al disagio eagli scontri che si creano nella coppia dice:«Immagino che prima di questa decisione abbiatesperimentato giorni di fatica a vivere insieme: ner-vosismi, impazienze e insofferenza, sfiducia recipro-ca, a volte mancanza di trasparenza, senso di tradi-mento, delusione per una persona che si è rivelatadiversa da come la si era conosciuta all’inizio. Di fronte a situazioni così compromesse occor-re valutare con attenzione. Lo si dice chiara-mente in questa Lettera: «La Chiesa sa che in certicasi non solo è lecito, ma addirittura inevitabileprendere la decisione di una separazione: per difen-dere la dignità delle persone, evitare traumi più pro-fondi, custodire la grandezza del matrimonio, chenon può trasformarsi in un’insostenibile trafila direciproche asprezze». Questo però non vuol direcondividere o addirittura favorire scelte affret-tate, assunte in un momento di sconforto. Sotto-linea a questo proposito l’Arcivescovo: «Non èdetto che tutto sia perduto: ci sono forse ancora ener-gie per comprendere che cosa è accaduto nella propriavita di coppia e di famiglia, forse si può ancora sce-gliere di cercare un aiuto competente per avviare unanuova fase di vita insieme, o forse c’è solo spazio perriconoscere onestamente delle responsabilità che

3LA VOCE - GENNAIO-FEBBRAIO-MARZO 2008

LA VOCE DEL PARROCOIl 50° della nostra parrocchia: la visita pastorale

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hanno compromesso quel patto diamore e di dedizione stipulato colmatrimonio».Un dramma nel dramma è laricaduta delle scelte dei genitorisui figli, sia per i bambini, siaper quelli più grandi. Ma ilCardinale sa di tanti che affron-tano con coraggio le difficoltà. Eincoraggia ad avere sempreun’attenzione particolare verso ipiù piccoli, un vero amore digenitore così forte da far metterein secondo piano i contrasti cheesistono nel rapporto di coppia.E a questo propositi si fa accora-to l’invito: «Voglio raccomandare atutti i genitori separati di non ren-dere la vita dei loro figli più diffici-le, privandoli della presenza e dellagiusta stima dell’altro genitore».Le porte della comunità cristia-na siano dunque aperte per chivive questa situazione, smen-tendo un pregiudizio che pur-troppo è ancora duro a morire.«La Chiesa ha scomunicato i divor-ziati! La Chiesa mette alla porta glisposi che sono separati! Non è così,non deve esserlo!»Certo il Cardinale spiega i moti-vi, che nascono dall’insegna-mento di Gesù, «dell’impossibilitàdi accedere alla Comunione Euca-ristica per gli sposi che vivono sta-bilmente un secondo legame spon-sale», senza che questo significhiun giudizio «sul valore affettivo esulla qualità della relazione che uni-sce i divorziati risposati. Il fatto chespesso queste relazioni siano vissu-te con senso di responsabilità e conamore nella coppia e verso i figli èuna realtà che non sfugge allaChiesa e ai suoi pastori».Anche su questo però l’Arci-vescovo ci tiene a precisare conforza: «È comunque errato ritenereche la norma regolante l’accesso allaComunione Eucaristica significhiche i coniugi divorziati risposatisiano esclusi da una vita di fede e dicarità vissute all’interno dellacomunità ecclesiale». E continuadicendo che: «La vita cristiana hail suo vertice nella partecipazionepiena all’Eucaristia, ma non è ridu-cibile soltanto al vertice. La ricchez-

za della vita della comunità eccle-siale resta a disposizione e alla por-tata anche di chi non può accostarsialla santa Comunione».Da qui l’incoraggiante appello:«Vi chiedo di partecipare con fedealla Messa, anche se non poteteaccostarvi alla Comunione. Anche avostra disposizione sono i moltimezzi della Grazia di Dio. Anche davoi la Chiesa attende una presenzaattiva e una disponibilità a servirequanti hanno bisogno del vostroaiuto. E penso anzitutto al grandecompito educativo che come genito-ri molti di voi sono chiamati a svol-gere, alla testimonianza semplice, sepur sofferta, di una vita cristianafedele alla preghiera e alla carità. Eancora penso anche a come voi stes-si, a partire dalla vostra esperienza,potrete essere di aiuto ad altri cheattraversano situazioni simili allevostre».Con questa Lettera un sincerodialogo è cominciato. Il nostrocardinale desidera che continuicon i sacerdoti nelle parrocchie,per aiutare le persone che vivo-no in situazione di separazione,divorzio e nuova unione «a com-prendere e a vivere con semplicità efede la volontà di Dio».A questo proposito la nostraparrocchia si unisce all’iniziati-va avviata presso il Convento diSant’Angelo, che presentiamo. L’Associazione Nazionale “FA-MIGLIE SEPARATE CRISTIA-NE” da oltre 10 anni raccoglie per-sone di ogni età che vivono la faticadella propria separazione matrimo-niale nell’ottica della fede cristiana.Periodicamente le persone interes-sate si riuniscono in gruppi perascoltare insieme la Parola di Dio,ascoltare se stessi e gli altri e legge-re la propria realtà nell’ottica del-l’insegnamento di Gesù. Anche aMilano esistono diversi gruppi diquesta Associazione. Uno è presen-te nel convento di Sant’Angelo.Ci incontriamo il terzo martedì diogni mese alle ore 21,15 presso ilconvento di piazza Sant’Angelo 2.Informazioni p. Raffaele - fra Luca Tel 02632481 (Sant’Angelo)oppure Donatella 3475096148.

L’ho notato per la primavolta poco più di un annofa, entrato in chiesa, nell’a-

trio a sinistra, di là dal nero can-cello perennemente chiuso delbuio battistero, appena giù daigradini: un minuscolo scrittoiocon tre sedie, con adagiatasopra una copia del Vangelo; afargli compagnia alcuni fogli,qualche libro, un trittico dilegno con immagini sacre epoco altro.Qualcuno, dunque, osava rom-pere il mistero di questo luogo,che i miei più teneri e fantasiosiricordi di bambino ancora oggimi fanno considerare, assieme apochi altri, uno degli angoli piùbui e misteriosi della nostrachiesa! Chi mai apriva quel can-cello, chi entrava e si sedeva aquello scrittoio? Perché?Dopo qualche tempo, tornatoun pomeriggio, appena aperto ilportone, una luce nuova e dis-

NEL BAT TISTERO DELLA NOS TRA CHIESA

RISPL ENDE UNA “LUC E NUOVA”

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suta a Pavia, sua destinazioneprecedente: uno spazio visibile,accogliente ed accessibile a tutticoloro i quali abbiano desideriodi intraprendere un camminospirituale, di confrontarsi e dia-logare con un frate che, nei limi-ti delle sue conoscenze e possi-bilità, risponda ai loro dubbi,alle incertezze su questioni difede e di vita, o sia semplice-mente disposto ad ascoltarli,donando la benedizione delSignore, una parola d’incorag-giamento, di comprensione e,quando serva, se lo conosco,anche di bonario ma convintorimprovero.Mi guardo intorno e un po’ tralo scettico, l’incuriosito e ildivertito, gli chiedo se secondolui “la cosa” possa funzionareanche qui, quasi come se lanostra parrocchia fosse perfetta.Mi risponde che “la cosa” nondeve funzionare per forza e pertutti; il suo è un servizio allacomunità, è donarsi, è mettersi adisposizione degli altri, aspet-tando con pazienza che coloro iquali abbiano bisogno di unaiuto vero, lo trovino semplice-mente recandosi proprio nelluogo dove ci si aspetta debbaessere: una Chiesa. Chi poidovesse sentirsi a disagio al solopensiero di essere sotto gli occhidi tutti, può approfittare di que-sta occasione per chiedere unappuntamento anche in altroluogo e iniziare così una cono-scenza e un dialogo costruttivi.Parliamo un po’ di tutto: salute,famiglia, persone conosciute,esperienze trascorse, propositiper il futuro; mi accorgo cheintanto il tempo scorre sereno,senza ansia, né fretta. Ognitanto, qualcuno alle mie spalleentra e ci interrompe, salutaCeleste e mi fa sentire di troppo.Mi sento in dovere di lasciare ilposto ad un giovane cui vienefatto segno di attendere.

La paziente grazia di DioPrima di congedarmi, mi donaun suo scritto che si intitola “Un

viaggio”; è una meditazione dipoche pagine sul tema dellapazienza, che consiglio a tutti dileggere, chiedendogliene unacopia.Una frase mi colpisce in modoparticolare e reputo sia adatta aquanto detto finora:“Scopro persone nuove nel viaggioche ho intrapreso e, dando la manoalla pazienza, mi sono reso conto diuomini e donne vicini che esprimo-no una sensibilità eccezionale, finoad oggi rimasta nell’ombra, velatadalla poca attenzione… L’esisten-za, la storia personale, quando èlegata all’umile e paziente grazia diDio, assume i colori più belli con lesfumature più delicate”.Sono tornato altre volte a trova-re Celeste, mi ha detto chesegue alcuni gruppi di preghie-ra in parrocchia e cura gli ottoincontri che costituiscono l’iti-nerario in preparazione dellaCresima degli adulti.Non posso fare a meno di nota-re che il luogo è diventato piùaccogliente, arricchendosi di unbel vaso con una composizionedi fiori secchi, alcuni candelieri,una bellissima benedizioneincorniciata e un piccolo separèdi canne che assicura un po’ diprivacy.Gli chiedo timidamente comeproceda il suo servizio d’ascoltoe mi confessa che non avrebbemai immaginato di trovaretante situazioni di difficoltà,soprattutto da parte di giovaniche si rivolgono a lui, con fidu-cia e speranza.Questa per me è la cosa che piùscalda il cuore: quella luce cheillumina la sacralità del nostrobattistero e lo fa tornare vivo ainostri occhi tre volte la settima-na, lunedì, martedì e sabato,dalle ore 16.00 alle ore 17.30, mache ci ricorda la costante presen-za di Dio, che muore per noi mache rinasce con noi ogni giorno.Grazie Celeste, perché, come tuscrivi: “…ogni piccolo e pazientemovimento d’amore crea nuoviorizzonti”.

Danilo Candiloro

creta illuminava quel luogo;nell’aria un buon profumo d’in-censo.Allungo il collo, intravedo unafigura dall’aria familiare, che misorride da dietro le lenti: è FraCeleste Vecchi, conosciuto nel1990, quando, diacono fresco diordinazione, iniziò a prestareservizio nella nostra parrocchiaaffiancando Fra Cesare Vaiani,l’assistente d’oratorio di quelperiodo. Si alza e mi viene incontro, cisalutiamo come sempre: miinvita ad entrare, a sedermi.Provo una strana, nuova ebuona sensazione, e i timori dibambino cominciano a ridimen-sionarsi, anche se non miabbandonano del tutto.

Per camminare nel dialogoMi racconta che questa nuovainiziativa in parrocchia vuoleripercorrere un’esperienza vis-

T TISTERO S TRA CHIESAL ENDE C E NUOVA”

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6 LA VOCE - GENNAIO-FEBBRAIO-MARZO 2008

dell’Arcivescovo presso la par-rocchia del Curato d’Ars contutti i sacerdoti del decanato

• Martedì 26 febbraioalle ore 15,30: Incontro persona-le dell’Arcivescovo presso laParrocchia del Murialdo con iparroci e gli altri sacerdoti

• Martedì 26 febbraioalle ore 18,30: Celebrazione deiVespri presso la Parrocchia delMurialdo con tutti i sacerdoti, ireligiosi e le religiose

• Martedì 26 febbraioalle ore 21,00: Incontro comuni-tario dell’Arcivescovo presso lanostra Parrocchia con tutti iConsigli Pastorali, ConsigliAffari Economici e operatoripastorali del decanato

• Domenica 3 marzoalle ore 16,00: solenne celebra-zione eucaristica dell’Arcive-scovo presso la Parrocchia diSan Benedetto per tutte le par-rocchie del decanato

Ecco il programma

L’Arcivescovo in visita al nostro decanato

Nei giorni 25 e 26 febbraioe 2 marzo l’Arcivescovoha compiuto la visita

pastorale alle parrocchie delnostro decanato del Giam-bellino. E’ stato un momentoimportante della comunioneecclesiale che già esiste tra lesette parrocchie del nostro deca-nato: ci spronerà a crescereancora nella reciproca cono-scenza e nella collaborazione trale diverse comunità parrocchia-li e tra le molteplici attività diapostolato e di servizio che esi-stono in ciascuna parrocchia. La visita del cardinale è statapreceduta dalla visita del deca-no, don Guglielmo parroco delMurialdo. Questo momento diincontro con i frati, con ilConsiglio pastorale parrocchia-le e con la comunità intera rac-colta in preghiera durante lacelebrazione di una Messa festi-va ci porta a conoscere e verifi-care meglio ciò che si vive e siopera nella nostra parrocchia, aproseguire nel bene e a correg-gere tutto ciò che si potrebbe

fare meglio di come lo stiamofacendo. I frutti di tutto questosaranno affidati alla responsabi-lità di ogni parroco, di ognicomunità parrocchiale, di ognisingolo fedele affinché si possaprocedere meglio e con più con-vinzione nella vita e nelle operedi ogni giorno.

Ecco il riepilogo degli appunta-menti con il decano e con il car-dinale:

• Sabato 26 gennaioalle ore 18: Messa della comuni-tà con il decano don Guglielmo

• Lunedì 28 gennaioalle ore 19: Incontro del decanocon la comunità dei fratialle ore 21: Consiglio PastoraleParrocchiale con il decano

• Lunedì 25 febbraioIncontro personale dell’Arci-vescovo con il decano

• Martedì 26 febbraioalle ore 9: Incontro plenario

L’incontro con l’Arcivescovonell’auditorium della Creta

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7LA VOCE - GENNAIO-FEBBRAIO-MARZO 2008

Come abbiamo visto sulnumero precedente, ilGruppo di Ascolto è for-

mato da alcuni cristiani che siincontrano periodicamente inuna casa presso una famiglia“ospitante” e accompagnati daun animatore, per aiutarsi vi-cendevolmente ad ascoltare e acapire meglio un brano dellaSacra Scrittura, per poi pregaree crescere nella vita di fede enella pratica cristiana. Dopoaverne ripercorso la storia, l’ar-ticolazione, la conduzione diuna serata, vediamone ora unodegli elementi caratterizzanti.

LA “LETTURA DIVINA”È il metodo più antico che laChiesa conosce per mettersi inascolto della Parola di Dio.Inventato dai monaci, è diven-tato familiare e accessibile atutti grazie alla diffusione,soprattutto tra i giovani, che neha voluto fare il card. Martiniquando era vescovo di Milano.Si articola in quattro momenti:osservazione, interpretazione, ap-plicazione, preghiera.

OSSERVAZIONEFin dall’inizio è necessario l’ap-porto di tutti i partecipanti aiG.d.A.: ognuno legge, osserva,trova e comunica ciò che ha sco-perto. Per una buona “osserva-zione” cerchiamo di mettere inevidenza innanzitutto CHI ECOSA: cioè quali sono i perso-naggi che compaiono nel brano,come vengono presentati, cosasi dice di loro, cosa dicono ecosa fanno, quali sono i loroatteggiamenti, i loro sentimenti,

le loro reazioni e sopratuttoquali le loro parole, i loro dis-corsi. Per una buona osservazio-ne sono preziosi gli aggettivi e iverbi impiegati. Poi possiamoosservare DOVE E QUANDOavvengono i fatti e dove vengo-no pronunciate la parole? NellaBibbia l’identificazione del luo-go e del tempo naturale o litur-gico ha sempre un significatosimbolico più profondo.In questo modo tutti i parteci-panti, con i loro interventi, met-tono in evidenza, quasi come in

Il metodo dei nostri Gruppi

Come opera un Gruppo di Ascolto

La preghiera attraverso i tempi e le religioni

LLLLAAAA PPPPAAAARRRROOOOLLLLAAAA CCCCHHHHEEEE UUUUNNNNIIIISSSSCCCCEEEESi è tenuto a gennaio l’ottavario di preghiera per l’unità dei cristianiappartenenti alle diverse confessioni. Nel ricordo di questo particolaremomento di unione delle diverse chiese cristiane si riporta qui una pre-ghiera greco-ortodossa (del vescovo di Odessa e patriarca di Antiochiadei Siri, Efrem Rahmani) che da un lato appare mirabilmente condivisibi-le dai cristiani di tutte le confessioni per quel suo rivolgersi al Dio deipoveri e degli umili, al Padre che, nelle parole di Gesù, ha voluto rivelareai semplici e non ai dotti e ai sapienti le verità della fede. Dall’altro, perquell’esaltazione del “magnifico nome di cristiano”, sembra voler mette-re l’accento sul punto che non può non unire tutti i cristiani, quale sia laconfessione a cui appartengono: la fedeltà a Gesù Cristo, l’impegno divivere per operare pienamente secondo il dono ricevuto di essere Suoidiscepoli.

Dio dei poveri, tu sei l’aiuto dei piccoli,tu guardi gli umili,tu sei la forza dei deboli; vieni in mio aiuto,poiché la tua grazia è scesa in me.Io sono il tuo servoe tu mi hai datoil magnifico nome di cristiano.Mi hai strappato alla schiavitùperché io serva per sempre il Dio potentee canti la tua lode.

a cura di Anna Luisa Zazo

una rappresentazione teatrale, ilcontesto storico, letterario e teo-logico della narrazione.

INTERPRETAZIONETutto il lavoro di “osservazio-ne”, ossia di conoscere che cosail testo “dice”, è in funzione diuna corretta “interpretazione” ecioè di capire che cosa il testo“insegna”, quale è il suo messag-gio (ancora, per il momento, alivello oggettivo). Il lavoro inter-pretativo, che anche in questocaso deve essere svolto da tutti i

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partecipanti al G.d.A. (e non dauno solo che propone una lezio-ne o una catechesi). Risultamolto utile ordinare gli spuntid’interpretazione intorno a duecoordinate fondamentali: quel-lo che il brano ci dice di Dio equello che ci dice di noi. Di tutti gli interventi l’animato-re deve poi riuscire ad indivi-duare quelli più adatti ad ope-rarne una sintesi che aiuti a tro-vare ciò che il brano vuole direnella sua sostanza. Occorrericordare che gli autori amanoin genere caricare alcune paroledi un particolare senso, proprioper esprimere la personaleinterpretazione. Ecco allora laricerca da parte di tutti della“parola chiave” o del “versettochiave”. Un aiuto può venirecercando di dare un titolo adat-to al brano.

APPLICAZIONEA questo punto l’esercizio della“Lectio Divina” assume carat-teristica soggettiva. Che cosadice a me, oggi, questo brano ?in quale modo si relaziona conla mia vita di tutti i giorni?potrebbe indurmi a cambiarequalcosa nei miei comporta-menti quotidiani? Occorre mol-ta umiltà e lealtà, evitando peròpubbliche confessioni. Questoconfronto tra la Parola di Dio ela propria esistenza richiedemolta sincerità e diventa indi-spensabile perché questa lettu-ra del Vangelo sia un’occasionemeravigliosa per incontrareDio nella mia vita e fare sì chela mia vita sia orientata a Dio.

PREGHIERAAffinché il dialogo con Dio siacompleto è necessario mettersiin un dialogo aperto e sincerocon Lui. Dio ha parlato a noi nelVangelo: ora noi, istruiti da que-sto stesso Vangelo, ci rivolgia-mo a Dio per esprimere lanostra preghiera di ringrazia-mento, di lode, di supplica, diintercessione.

Bruno

Abbiamo visto nel numeroprecedente della Voceche il SAPORE del

Vangelo di Luca è dato dallapresenza di diversi ingredientifondamentali: SA come «sal-vezza», PO come «poveri» R,come «radicalità» E come «esul-tanza».Il sapore di un cibo, però, non èla semplice somma dei saporidi ogni ingrediente, ma c’è sem-pre qualcosa che li unisce esal-tandone le rispettive caratteri-stiche. Anche nel Vangelo diLuca c’è qualcosa che unisce edesalta tutti gli ingredienti: intutto il Vangelo è disciolta lamisericordia. Fin dall’antichitàLuca è stato definito come “scri-ba mansuetudinis Christi”, scrit-tore della mansuetudine diCristo, evangelista della miseri-cordia di Dio. In ebraico misericordia è khesede ha le sue radici nell'alleanzatra due parti e nella conseguen-te solidarietà di una parte versoquella in difficoltà. Nel NuovoTestamento vengono usati piùvocaboli per rendere, con sfu-mature diverse, la commozionedel cuore e delle viscere mater-ne. Quindi l’evangelista Luca ciparla del cuore (Miseri – cor –dia = dare il cuore ai miseri) edelle viscere materne di Dio cheè messo alle strette dalle diffi-coltà dell’Uomo con cui hastretto un’alleanza.È quella Misericordia che fa sìche la preghiera di Gesù non siasolo un cuore a cuore col Padre,ma divenga preghiera per i di-scepoli che il Maestro vede inpericolo. È la Misericordia delPadre che invia un angelo aconfortare Gesù nel Getsemani(Lc 22,43). E poi, il Creatoredegli astri oscura il sole e facalare la notte nel pomeriggio

luminoso di Palestina quasiavvolgendo Gesù in Croce inuna coperta di misericordia incui il Figlio possa vivere la Suaagonia in quell’intima solitudi-ne che sembra alleviare un pocoil dolore. (Lc 23,44)

MISERICORDIA SENZA FINEÈ la Misericordia che si stendelungo tutto il Vangelo: da Eli-sabetta immersa nella vergognadella sterilità alle donne immer-se nel dolore la mattina di Pa-squa, dai pastori nella notte.È la Misericordia che al tempodi Gesù, e da allora “di genera-zione in generazione”, si stendecon sguardi e con gesti di tene-rezza sui poveri, sui piccoli esugli emarginati innalzandoliquali destinatari principali dellieto annuncio della Sua salvez-za.È soprattutto la Misericordiache brucia nel cuore di Gesùche vorrebbe incendiare ilmondo intero e che, davanti alrifiuto, esprime il suo lamento:“Gerusalemme, Gerusalemmequante volte ho voluto racco-gliere i tuoi figli come una galli-na la sua covata sotto le ali e voinon avete voluto!” (Lc 13,34). Questa urgenza di prendersicura raggiunge il suo apicenell’Ultima Cena, quando Gesùconfida ai discepoli “Ho desi-derato ardentemente di man-giare questa Pasqua con voiprima della mia passione” (Lc22,15), come chi non può perde-re l’ultima occasione di intimitàcon le persone amate: per rive-lare le cose più preziose, gliultimi insegnamenti e offrire ilsucco concentrato di tutta lapropria vita spezzata e versataper la fame e la sete del Mondo.

Donatella

Una parola per ricordarci un intero vangelo

Ancora Luca e il suo “Sapore”

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9LA VOCE - GENNAIO-FEBBRAIO-MARZO 2008

Elisabetta è figlia di Andrea,re d'Ungheria e di Ger-trude, nobildonna di Me-

rano. Nata nel 1207, fu promes-sa in moglie all’età di quattroanni a Ludovico, figlio ed erededel sovrano di Turingia. E subi-to viene condotta nel regno delfuturo marito, per vivere e cre-scere lì, tra la città di Marburgoe Wartburg, il castello pressoEisenach. Sposa a quattordici anni, madrea quindici, restò vedova a 20. Ilmarito Ludovico IV morì adOtranto in attesa di imbarcarsiper la crociata in Terra Santa.Elisabetta aveva tre figli. Dopoil primogenito Ermanno venne-ro al mondo due bambine: Sofiae Gertrude, quest'ultima dataalla luce già orfana di padre. Vedova a vent’anni e con trefigli, Elisabetta riceve indietrola dote, e c’è chi fa progetti perlei: può risposarsi, a quell’età,oppure entrare in un monastero

come altre regine, per vivercida regina, o anche da penitentein preghiera, a scelta. Questo lesuggerisce il confessore. Ma leidà retta a voci francescane chesi fanno sentire in Turingia, perdire da che parte si può trovarela “perfetta letizia”. E per i po-veri offre il denaro della suadote (si costruirà un ospedale).Ma soprattutto ai poveri offrel’intera sua vita. Questo per leiè realizzarsi: facendosi comeloro. Visita gli ammalati duevolte al giorno, e poi raccoglieaiuti fa0cendosi mendicante. Etutto questo rimanendo nellasua condizione di vedova, dilaica.

LA MAMMA DEI POVERIElisabetta era chiamata lamamma dei poveri perchéseguendo l’insegnamento deiprimi frati che predicarono inquella zona, incarnava nellasua vita quotidiana l’amorematerno e la misericordiafacendone la forma di ogni con-vivenza unama. Trattava giosiosamente i poverie si fece povera perché Cristo èpovero.Dopo la sua morte il confessorerivelerà che, ancora vivente ilmarito, lei si dedicava ai malati,anche a quelli ripugnanti: «Nu-trì alcuni, ad altri procurò unletto, altri portò sulle propriespalle, prodigandosi sempre,senza mettersi tuttavia in con-trasto con suo marito». Collo-cava la sua dedizione in unacornice di normalità, che inclu-deva anche piccoli gesti “este-riori”, ispirati non a semplice

Ottocento anni fa

La regina povera

benevolenza ma a rispetto veroper coloro che all’epoca veniva-no considerati “inferiori”: comeil farsi dare del tu dalle donnedi servizio. Ed era poi attenta anon eccedere con le penitenzepersonali che potessero indebo-lirla e renderla meno prontaall’aiuto. Vive da povera e dapovera si ammala, rinunciandopure al ritorno in Ungheria,come vorrebbero i suoi genito-ri, re e regina.Muore il 17 novembre 1231 inMarburgo a 24 anni, subito“gridata santa” da molte voci,che inducono papa Gregorio IXa ordinare l’inchiesta sui prodi-gi che le si attribuiscono. Unlavoro reso difficile da compli-cazioni anche tragiche: muoreassassinato il confessore di lei;l’arcivescovo di Magonza cercadi sabotare le indagini. MaRoma le fa riprendere. E si arri-va alla canonizzazione nel1235, sempre a opera di papaGregorio.L’Ordine Francescano Secolared’Italia nel 2007 ha festeggiatol’ottavo centenario della nascitadi santa Elisabetta d’Ungheria edi Turingia, nostra patrona epatrona del Terz’Ordine Re-golare (TOR), ma soprattuttonel mese di gennaio e febbraiodi quest’anno l’Ofs di Lom-bardia ha vissuto il dono dellaperegrinatio della reliquia disanta Elisabetta. Ed il 5 febbraioè arrivata a Milano, nella nostrazona: in collaborazione con lefraternità vicine ci siamo trova-ti in preghiera nella chiesa deiSanti Nabore e Felice per ren-dere testimonianza della nostrachiamata e per chiederle didifenderci dai pericoli della ric-chezza e della superiorità. A lei chiediamo di proteggere eaver cura della nostra fraternitàe di ogni fratello e sorella che,ispirandosi a san Francesco, simettono sullo stesso camminointrapreso anche da lei otto-cento anni fa.

Cinziaministra ofs S.G.B. alla Creta

Il castello di Wartburg,dimora di Santa Elisabetta.

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10 LA VOCE - GENNAIO-FEBBRAIO-MARZO 2008

3. Ricordati di santificare lefeste.Partecipo alla Messa nei giornifestivi? Vivo questo incontrocon il Signore con attenzione,partecipazione e gioia? Curo ilriposo del corpo, la serenitàdella mente e la pace dell’ani-ma?

4. Onora il padre e la madre.Considero con rispetto, giustaobbedienza e amore i miei geni-tori? Li aiuto e li sostengo nelleloro necessità? Sono capace didialogare con loro e cerco dicomprendere anche i loro limi-ti?

5. Non uccidere.Rispetto la vita mia e degli altricome opera di Dio, unicoSignore della vita? Evito difarmi del male con l’abuso e ladipendenza da alcool, fumo,droga, velocità in auto, giocod’azzardo? Ho praticato o favo-rito l’aborto? Cosa penso dellaguerra, dell’eutanasia, dellapena di morte, del razzismo?Mi impegno per il bene deglialtri? Rispetto la dignità e lalibertà altrui? So amare, aiutareconcretamente, perdonare ilprossimo che mi sta accanto?Anche con le parole sono

Per vivere il 50°

Illuminiamo lanostra coscienza

La celebrazione del 50° dellanostra parrocchia vuole essereun’occasione propizia per

un’autentica conversione personalee comunitaria. Questo però puòavvenire solo se ci sentiamo dispo-sti a fare un sincero e serio esame dicoscienza. In queste pagine vieneproposta una GUIDA ALL’ESA-ME DI COSCIENZA, che ciascu-no di noi può leggere con attenzio-ne e con calma. Può diventareanche un aiuto per prepararci ade-guatamente a una buona confessio-ne e uno strumento semplice edefficace per migliorare la nostravita cristiana.

frate Paolo

L’ESAME DI COSCIENZAL’esame di coscienza è un collo-quio interiore con se stessi, nellapiù grande sincerità, senza ma-schere e senza paure. Per il cre-dente la coscienza è il luogodove Dio fa sentire la Sua voce. Per fare un buon esame dicoscienza è necessario:- guardare con sincerità alla tuavita così come essa è davanti ate stesso e davanti a Dio- lasciar parlare la “voce inte-riore” che è in te e che vuoleilluminare la mente, il cuore e lavolontà per distinguere il benedal male, il giusto dall’errore, ilvero dal falso.

Un buon esame di coscienza habisogno però di un riferimentochiaro e preciso, di una guidasicura. Per il credente questoriferimento è Dio stesso e laguida sicura sono i suoi coman-damenti.

L’antica proposta di DioUNA VITA SECONDOI DIECI COMANDAMENTI

I Dieci Comandamenti raccol-gono le regole fondamentalidella vita umana consegnate daDio e scritte nel cuore dell’uo-mo. Esprimono le diverse for-me di amore: l’amore per sestessi, l’amore per Dio, l’amoreper gli altri uomini. È utile quindi conoscere benequeste “ Dieci Parole” e cioè: - SAPERE A MEMORIA il loro det-tato- COMPRENDERE la profonditàdel loro contenuto- VERIFICARE con calma, sinceri-tà e attenzione la conformitàdella tua vita con queste indica-zioni

Ecco quello che i dieci Co-mandamenti chiedono:

1. Non avrai altro Dio all’in-fuori di me.Riconosco Dio come Signoredella mia vita? Dedico tempo einteresse per conoscerlo meglioe ascoltarlo nella lettura dellasua Parola? Ho il mio cuoreattaccato ad altri “idoli” chediventano per me più impor-tanti di Dio? So impostare lamia vita nell’ottica della fede edella speranza?

2. Non nominare il nome diDio invano. Rispetto il santo nome di Dio,evitando la bestemmia? Mirivolgo a Lui ogni giorno con lapreghiera sincera, attenta e con-vinta?

Icona del Buon Pastore

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11LA VOCE - GENNAIO-FEBBRAIO-MARZO 2008

buono, rispettoso e gentile? Socorreggere il carattere, il mioegoismo nervosismo in ciò chepuò riversare sugli altri parole egesti cattivi?

6. Non commettere atti impuri Comprendo il giusto valore del-la mia sessualità? Rispetto ilmio corpo e quello degli altri,evitando azioni e pensieriimpuri? Come mi pongo nellacultura di oggi, che promuovemodi di pensare, discorsi e spet-tacoli offensivi della dignità del-l’uomo e della donna? Nellavita di coppia rispetto la leggedi Dio? Apprezzo il valore dellacastità come forma impegnativae autentica dell’amore?

7. Non rubareHo preso cose non mie? Se horubato, ho restituito? Svolgo inmodo onesto e responsabile gliimpegni di studio o di lavoro?Amministro con giustizia ildenaro? Sono attento e generosoverso chi è nel bisogno? Usobene il tempo libero? Facciofruttare i talenti che Dio mi hadato? Sostengo le necessità dellaChiesa, mia madre?

8. Non dire falsa testimonianza.Desidero e ricerco la verità?Sono vigilante nei confrontidella mentalità diffusa, spessocontraria alla verità e alla fedecristiana? Sono sincero con mestesso e con gli altri? Evito l’ipo-crisia, i pregiudizi e la mormo-razione? Se ho mentito controqualcuno, ho riparato alla miafalsità? So chiedere scusa? Sonofedele alla parola data? Uso conintelligenza e senso critico latelevisione?

9. Non desiderare il coniuge dialtri.Sono fedele alla persona cheamo? So educare i desideri e lepassioni? Rispetto il mio co-niuge?

10. Non desiderare le cosedegli altri. Sono invidioso e

geloso di quello che gli altrisono o hanno? Ho il cuore attac-cato alle cose? Desidero essere,con semplicità e gioia, come mivuole Dio? Mi affido con fiduciaalla sua volontà?

La nuova proposta di GesùUNA VITA SECONDOLE BEATITUDINI

Gesù nel Vangelo riassume tuttala Legge di Dio nell’unicoCOMANDAMENTO DELL’AMORE:“Amerai il Signore Dio tuo contutto il tuo cuore, con tutta l’animae con tutta la tua mente. Questo è ilpiù grande e il primo dei comanda-menti. E il secondo è simile alprimo: Amerai il prossimo tuocome te stesso” (Matteo 22,37). Aisuoi discepoli Gesù offre se stes-so come esempio di questoamore e racchiude il suo inse-gnamento nella nuova e impe-gnativa proposta, una vitasecondo le Beatitudini. Come “cristiano”, cioè comediscepolo e seguace di GesùCristo, puoi esaminare la tuavita e la tua coscienza secondola proposta delle Beatitudini,verificando il tuo modo di pen-sare e di vivere, il tuo carattere ele tue aspirazioni secondoquanto queste nove strade cheGesù ci propone per essereveramente beati.

Beati i poveri di spirito, perchédi essi è il Regno dei cieli.Beati gli afflitti, perché sarannoconsolati. Beati i miti, perché erediteran-no la terra. Beato chi ha fame e sete dellagiustizia, perché sarà saziato. Beati i misericordiosi, perchéotterranno misericordia. Beati i puri di cuore, perchévedranno Dio. Beati gli operatori di pace, per-ché saranno chiamati figli diDio. Beati i perseguitati per la giu-stizia, perché di essi è il Regnodei cieli. E beati voi quando vi persegui-

teranno per causa mia e delVangelo, perché grande sarà lavostra ricompensa

UNA BUONA CONFESSIONE

Per illuminare, guidare e cor-reggere la nostra coscienza Dioha dato in dono alla sua Chiesail Sacramento della Riconci-liazione. Ecco alcuni suggeri-menti per viverlo bene e confrutto:

Metti te stesso alla presenza diDio che è Padre fedele, miseri-cordioso e giusto, che ti conoscecosì come sei e non si stanca nési spaventa mai di te, dei tuoilimiti e delle tue infedeltà, ma tiama e ti dà nuova fiducia.Esamina la tua coscienza evaluta i tuoi pensieri, le parole,le azioni, gli atteggiamenti e leomissioni nei confronti di Dio,di te stesso e degli altri, confron-tati con i comandamenti di Dioe l’insegnamento di Gesù, con-sidera con sincerità il bene e ilmale di cui sei stato capace.Riconosci i tuoi peccati grandie piccoli che siano e con umiltàmanifestali al sacerdote, che inquesto momento è per te unostrumento della verità e dell’a-more di Dio.Proponiti di diventare migliorecon l’aiuto di Dio, con la consa-pevolezza e l’impegno della tuabuona volontà.Ascolta i suggerimenti che ilsacerdote ti offre ed esegui quelgesto (preghiera o altro) che tipropone come impegno e segnoconcreto della tua conversione.Riprendi la tua vita quotidianacon gioia e libertà, con fiducia enuovo vigore perché Dio ha il-luminato la tua coscienza e harinnovato la Sua amicizia con te.

• Ogni venerdì dalle ore 17alle ore 20 in chiesa è dispo-nibile un frate sacerdote perle confessioni.

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12 LA VOCE - GENNAIO-FEBBRAIO-MARZO 2008

“Se dunque io, il Signore e ilMaestro, ho lavato i vostri piedi,anche voi dovete lavarvi i piedi gliuni gli altri Vi ho dato infatti l’e-sempio, perché come ho fatto io, fac-ciate anche voi […] … come io vi hoamato, così amatevi anche voi gliuni gli altri.” (Gv 13, 14-15; 34)

Credo non siano in molti(mi riferisco come sempreal momento in cui scrivo)

a non avere impressa nellamente l’immagine, per averlaseguita alla televisione o lettanelle colorite descrizioni deigiornali, del comportamento dialcuni dei “padri coscritti”durante la seduta al senato cheha determinato la caduta delgoverno Prodi e degli avveni-menti che l’hanno preceduta, e,almeno come causa immediata,provocata. Non è stata unaprova di come non ci si debbaservire del proprio potere? Pochi giorni prima era apparsasu un giornale questa notizia: inoccasione di uno dei processiper omicidio che ottengono“l’onore” del costante interessemediatico, alle cui udienzeveniva però ammesso il pubbli-co in numero limitato, c’era chi,di prima mattina, si recava neltribunale competente per ritira-re i pochi tagliandi che consenti-vano l’ingresso e li vendeva,come i bagarini a teatro, a quan-ti facevano la coda per poterentrare e seguire dal vivo leudienze. Assistere a un processo per omi-cidio, dove i presunti colpevolie le vittime sono persone vere(so di aver già accennato a que-

sto argomento,perché mi col-pisce molto),come si assistesse a uno spetta-colo non è un modo di servirsidegli altri per il nostro “svago” ,e di altri, per di più, che si tro-vano in una situazione dram-matica?In una scuola media – si appren-de sempre dai giornali -- i gio-vanissimi allievi hanno comemodello, come idolo, comeicona da tenere nel diario e daimitare un boss mafioso, e “gio-cano”, per così dire, alla mafia,prendendo atteggia-menti da boss. Per quanto non siaaccaduto nulla didrammatico, neppureveri episodi di bulli-smo, non sono questiragazzi vittime diqualcuno che si è ser-vito del potere di comunicareattraverso i media in un modoimproprio?E ora proviamo a salire nelladrammaticità dei fatti. I giorna-li riferiscono che il numero delleviolenze sulle donne, o, per nonusare mezzi termini, degli stu-pri, è in aumento, e sembra cheMilano sia una delle città piùcolpite in questo senso. Non è un modo terribile di ser-virsi degli altri?

DRAMMATICI ABUSIE non è un modo altrettanto, senon più, terribile, di usare glialtri come mezzi, come stru-menti per servire al nostro pote-re, al nostro desiderio di fama,al nostro piacere, ai nostri istin-

ti, l’orrendo uso che si fa troppospesso dei bambini, abusandodi loro, o comprandoli per trar-ne, in un modo o in un altro(preferisco non elencare tutti imodi possibili, perché alcunisono agghiaccianti, e vorrei spe-rare che non siano veri), un pro-fitto?Le vittime sul lavoro cresconocontinuamente, e di recente sisono verificati episodi partico-larmente tragici; raggiungono

cifre che superanoquelle delle vittimecivili nelle guerre. Po-tranno esserci casi incui la tragedia è avve-nuta davvero perquella che i giornali(o le persone a cui sene attribuisce la

colpa) chiamano una “tragicafatalità”, o per un’imprudenzadella vittima stessa. Ma certonella maggioranza non è così. Non è, la dimenticanza o la deli-berata trascuratezza nel dotareun’impresa, piccola o grandeche sia, di tutti i possibili sistemidi sicurezza, un modo, un modotragicamente grave, di ignoraregli altri, di servirsene come sem-plici strumenti?Ho ricordato soltanto alcunedelle notizie apparse più direcente sui giornali, e che pur-troppo sono sempre notizied’attualità, perché si ripetono(spero si possa fare un’eccezio-ne per la bagarre al senato, matemo non sia possibile per gliavvenimenti che l’hanno prece-

I segni dei tempi

Servire,non servirsi

Gli altri:non stru-menti,

ma fratelli acui rendereun servizio.

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13LA VOCE - GENNAIO-FEBBRAIO-MARZO 2008

duta) con dolorosa regolarità.Tuttavia, gli esempi potrebberocontinuare, e sono davverotroppo numerosi perché si pensidi farne un elenco esauriente.Gli esempi, intendo, di comesembri perduto – anche tra per-sone che si proclamano ufficial-mente cristiane, che a volte diessere cristiane si fanno unabandiera; di come sembri com-pletamente perduto il senso delservizio. Ogni cristiano dovreb-be sapere (e ogni essere umanodovrebbe avvertire, intuire) chetutti gli altri che lo circondanonon possono, non devono esse-re strumenti, mezzi di cui ser-virsi, ma fratelli a cui rendereun servizio.Gesù, il Figlio di Dio, Dio Eglistesso, non è venuto per farsiservire, neppure per imporsi,ma per servire, per donarsi, e hachiesto, senza possibilità diequivoci nelle sue parole, di farealtrettanto a chi voleva esseresuo discepolo, contrapponen-dosi esplicitamente ai “re dellaterra”, ai potenti che dannoordini e si servono dei loro sud-diti.

SERVIRE TUTTI I FRATELLINon vorrei però che quanto hoappena scritto potesse esserefrainteso e condurre su una stra-da limitativa nel leggere lavolontà di Gesù che i suoi disce-poli si mettano gli uni al servi-zio degli altri (esortazione chePaolo ribadisce spesso nelleEpistole). Perché può essere piùfacile accettare il concetto (ac-cettarlo: metterlo in pratica ènaturalmente un’altra cosa) chesi debbano servire, nel senso diaiutare (magari con una puntadi poca cristiana condiscenden-za, o addirittura servendosi del-l’aiuto dato per contribuire allapropria reputazione, o alla pro-pria fama), quelli che hanno bi-sogno, i più deboli. Non vi èdubbio: i deboli, i poveri sono iprivilegiati nell’ottica cristiana enon possono di conseguenzanon essere anche l’oggetto pri-

vilegiato del servizio. Ma le pa-role di Gesù hanno un senso piùvasto.Egli chiede che l’azione di servi-zio venga praticata “gli uni glialtri”.Si tratta dunque non di compie-re singoli gesti (che possonoessere meritevoli e devonovenir compiuti), magari anchenumerosi. Si tratta di avere unatteggiamento di servizio neiconfronti di tutti i nostri fratelli,vale a dire di tutti gli esseriumani, senza distinzione, per-ché tutti sono nostri fratelli.Non è, tanto vale riconoscerlo,un atteggiamentofacile, ma Gesù hadetto che il suo giogoera leggero, non cheseguire Lui fosse faci-le: sappiamo chediventa possibile sol-tanto con il suo aiuto. Aiutare una, o più persone, chesentiamo bisognose del nostroaiuto non sempre è difficile, epuò essere anche fonte di soddi-sfazione. Sentire che la nostraposizione, nei confronti di tuttigli altri, deve essere una posi-zione di servizio, che noi dob-biamo sentirci al servizio deglialtri, dobbiamo saper mettere lenostre risorse (anche, non sol-tanto, quelle economiche) al ser-vizio, a vantaggio del benecomune, ognuno, si intende,nella misura delle sue possibili-tà e delle sue risorse, è moltomeno facile, perché richiede uncostante atteggiamento di di-sponibilità, di umiltà, di atten-zione agli altri, e di amore.Qui, infatti, come in ogni situa-zione, “amore” è la parola chia-ve . E non molto dopo l’invito a“lavarsi i piedi [a servirsi] gliuni gli altri” viene, nello stessobrano di Giovanni, il comandodi amarsi “gli uni gli altri”.

LO SPIRITO DEL SERVIZIOL’amore infatti, l’amore donati-vo, l’amore cristiano, rende a untempo indispensabile e più faci-le lo spirito di servizio. Se si

ama, ci si sente d’istinto al servi-zio di chi si ama. E d’altra parteuno spirito di servizio vissutoper amore è meno arduo.Quante volte, coloro che hannopotere (e il potere non è soltantoquello politico) si interroghe-ranno su questo tema? Si diran-no che il potere di cui dispongo-no non li autorizza a servirsidegli altri privi dello stessopotere come di altrettanti mezzia proprio vantaggio, madovrebbe obbligarli a usare quelpotere per il bene degli altri, avantaggio degli altri, a serviziodegli altri?

Non so quante voltese lo chiedano; soperò che, se si interro-gassero spesso, sirispondessero nelmodo giusto e si com-portassero di conse-guenza, molte cose

andrebbero assai meglio, inItalia e altrove.E il discorso, si intende, non va-le soltanto per i politici.E (si tratta di un breve accenno)non vale soltanto nei rapportitra uomini e donne. Ho accen-nato prima a quanti si servonodel loro essere cristiani come diuna bandiera. Naturalmente è molto bello pro-clamarsi cristiani con gioia e fie-rezza, purché però non lo si fac-cia per scopi diversi da quellireligiosi. In altre parole, se nonci si deve servire degli altri, nonci si deve servire neppure dellareligione per scopi che non ab-biano nulla di religioso. Come sidevono servire gli altri, così sideve servire la propria fede enon servirsene. E possono esser-vi molti modi per servirsi dellapropria religione.Ma questo voleva essere soltan-to un accenno, perché bisogne-rebbe altrimenti introdurre unnuovo discorso, e, come tuttisappiamo, i tempi e gli spazi (suun giornale) sono e devonoessere quello che sono.

Anna Luisa Zazo

Lo spirito diserviziovissuto per

amore èmeno arduo.

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14 LA VOCE - GENNAIO-FEBBRAIO-MARZO 2008

indipendenza alle persone condisabilità. Gli ausili comprendo-no occhiali, tricicli, sedie a rotel-le, scarpe speciali, stampelle,arti artificiali ecc.E’ molto importante aiutarel’Aifo perché tanti sono i biso-gni che hanno gli ammalati dilebbra.Domenica 27 gennaio c’è statala 55a Giornata mondiale deilebbrosi, organizzata dall’Aifo.Anche quest’anno, nella nostra

I LEBBROSI RIPREN-DONO IL CAMMINO

Leopoldo lavora all’ospedale diCumura, in Guinea Bissau. Si èammalato di lebbra molti annifa. Dopo la guarigione, i missio-nari che gestivano il lebbrosarioe l’ospedale di Cumura glihanno offerto di frequentare uncorso di formazione per la pre-parazione di ausili ortopedici .Dopo la formazione ha iniziatoa lavorare. Suor Valeria, re-sponsabile sanitaria dell’ospe-dale di Cumula, spiega in cosaconsiste il nuovo ausilio cheLeopoldo ha inventato per imalati di lebbra: ”I malati pos-sono subire la paralisi del nervodel piede, che diventa inerte.Durante il cammino viene tra-scinato ed è soggetto a ferirsi acontatto con il terreno. Il piedetende a deformarsi e possonoinsorgere infezioni anche gravicome le osteomieliti che posso-no portare alla amputazione.Per evitare tutto questo, i malatihanno bisogno di scarpe parti-colari che consentano di tenereil piede sollevato, ma costanomolto e non è possibile com-prarle. Gli stessi malati sonomolto poveri e non possonopagarle. Leopoldo ha inventatoun tipo di scarpa per risolverequesto problema”. Leopoldo mostra la scarpa cheha ideato usando materiali sem-plici. La fisioterapista del pro-getto ha fatto vedere le scarpeche servono per gli ammalati:sono state riprodotte. Dall’Italiaarrivano i ganci che si usano perle borse; le gomme vecchie delle

camere d’aria si tagliano sumisura e si fissano alle scarpe ditela. Con questa tecnica il piedesta su, tenuto dall’elastico, e lapersona può camminare senzastrisciare il piede per terra.L’unica difficoltà è procurarsi iganci che in Italia costano poco,ma a Cumura non si trovano:così i frati, quando è possibile, lifanno spedire dall’Italia.Questi ausili sono molto impor-tanti perché danno mobilità e

N O T I Z I E l N O T I Z E l N O T I Z I E l N O T I Z I E

Centro missionario “La Creta”N O T I Z I E l N O T I Z E l N O T I Z I E l N O T I Z I E

RRRREEEENNNNDDDDIIIICCCCOOOONNNNTTTTOOOO DDDDEEEELLLLLLLL’’’’AAAANNNNNNNNOOOO 2222000000007777

ENTRATEIn Cassa al 1° gennaio 2007 euro 4.434,71Somme raccolte- nel corso dell’anno euro 794,84 - nella Giornata Missionaria Mondiale:

banco vendita e offerte al banco euro 1.291,13- nella Giornata di sensibilizzazione malati di lebbra:

banco e offerte euro 1.165,56- raccolte per miele AIFO euro 639,75 Totale Entrate euro 3.891,28Totale euro 8.325,99

USCITESomme distribuite- al Seminarista Okpala - Nigeria euro 622,00- ad AIFO per cura lebbrosi euro 571,00- ad AIFO per vendita miele euro 640,75- a F. Italo – Congo euro 1.000,00

euro 2.833,75

Spese sostenute per:- spedizione 14 pacchi per posta

(Brasile – Kenya) euro 592,79- spedizione Kg. 379 a mezzo container

(Guinea – Tanzania) euro 680,00- abbonamento riviste missionarie euro 68,00- acquisto cancelleria e francobolli euro 34,79- spese per acquisto rosari - libri - miele euro 79,10- acquisto tessuti per S. Giliberti-Brasile euro187,00

euro 1.641,68Totale uscite euro 4.475,43In Cassa al 31 dicembre 2007 euro 3.850,56Totale euro 8.325,99

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15LA VOCE - GENNAIO-FEBBRAIO-MARZO 2008

parrocchia, noi del Gruppo mis-sionario abbiamo allestito unbanco vendita a favore dei ma-lati di lebbra. Abbiamo vendutoanche “il miele della solidarie-tà” in cambio di donazioni infavore dei malati, per costruireassieme un ponte di solidarietàe permettere a tante personemalate di lebbra di guardarecon fiducia al futuro.Vi è ancora tanto da fare e pos-siamo farlo insieme! Perché,come ci ha insegnato RaoulFollereau: “Amare vuol direcondividere la stessa speranza”.

RENDICONTO E NOTIZIECome in tutte le piccole fami-glie, anche nel nostro Gruppomissionario si fa ogni anno ilresoconto delle entrate e delleuscite. Per nostra fortuna, visto itempi difficili in cui viviamo,anche quest’anno abbiamo unfondo cassa.

I FRUTTI DELL’AMOREAbbiamo continuato a sostenereil seminarista da noi adottato.Inoltre abbiamo sostenuto dellecure per i lebbrosi, contribuitoad un progetto in Congo trami-te Frate Italo, comprato e spedi-to dei tessuti in Brasile. Sono stati spediti 14 pacchi conprodotti di vario genere nellemissioni del Brasile e del Kenyae per ultimo, tramite container,sono stati mandati Kg. 379 dioggetti necessari alle varie mis-sioni.Naturalmente se siamo riuscitia dare un minimo di sollievo aquanti hanno chiesto il nostroaiuto è stato anche grazie allasensibilità dei parrocchiani chenon ci abbandonano mai.

Alberto a Rimini diventasempre più una figura digrande rilievo per l’im-

pegno sociale: ha soltanto 26anni, ma sa affrontare i proble-mi con coraggio e competenza esoprattutto con una disponibili-tà senza limiti. E’ per questo chediventa consigliere comunale,assessore ai lavori pubblici,direttore dell’ufficio alloggi,ingegnere del genio civile. E’ tra i fondatori delle ACLI,membro delle conferenze di S.Vincenzo e animatore di varieiniziative di carità fra cui unamensa per i poveri: la domenicali invita a messa, prega con loro,poi serve il pranzo e ascolta iloro problemi e le loro necessi-tià. “Negli ultimi serviva ilSignore” dirà Zaccagnini, suoamico dai tempi della FUCI.Già impegnato in ambito dioce-sano nel settore Giovani di A.C.,nel 1945 il vescovo lo chiama adirigere i laureati cattolici. Attraverso contatti personali,conferenze e dibattiti proponeun serio lavoro culturale con-vinto più che mai che la sua vita“deve essere azione, movimen-to continuo, senza soste; movi-mento ed azione tendenti all’u-nico fine dell’uomo: salvarsi esalvare.”

La spiritualitàLe tappe del suo cammino spiri-tuale sono continuamente scan-dite dal desiderio della santità.Leggendo le pagine del diario èfacile scoprire il segreto dellasua instancabile attività: la pre-ghiera e i sacramenti.Per Alberto, ogni volta che par-

tecipa alla messa e si accostaalla S. Comunione “è un accen-dersi di santi propositi, è comeun fuoco che brucia e consu-ma.”Ricevere l’Eucaristia significaper lui entrare in comunionecon il sacrificio di Cristo, do-nando la vita. Dall’incontroquotidiano con Gesù scaturiscequell’amore per il prossimo chelo spinge sempre più sulle stra-de degli uomini.Quando Zaccagnini gli proponedi lavorare nel partito dellaD.C., Alberto consulta il vesco-vo, poi accetta e si dedica gene-rosamente anche all’attivitàpolitica. Le sue doti ed il suoparticolare carisma esercitanoun fascino su tutti e riscuotesempre rispetto e stima persinodagli stessi avversari. Per l’ele-zione della prima amministra-zione comunale è candidatonelle liste della D.C. La sera del5 ottobre 1946, proprio mentresi sta recando in bicicletta atenere l’ultimo comizio elettora-le viene investito da un camionmilitare.Muore poche ore dopo in ospe-dale, senza aver ripreso cono-scenza, assistito dalla madre edal fratello Giorgio. Avevaragione La Pira quando scrissedi lui: un giorno la chiesa diRimini potrà dire alle nuovegenerazioni: “ecco, vi mostrocom’è l’autentica vitra cristia-na”. Quel giorno è arrivato, sug-gellato dalle parole di GiovanniPaolo II a Loreto. Per AlbertoMarvelli l’A.C. è stata davverouna scuola di santità.

Una Vincenziana

La santità nel quotidiano: Alberto Marvelli

Un testimone per i giovani d’oggi

(quinta parte)

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16 LA VOCE - GENNAIO-FEBBRAIO-MARZO 2008

SPECIALE CRESIMA Mancano due mesi alla Cresima(31 maggio 2008): questo gran-de appuntamento della Confer-mazione del dono dello SpiritoSanto è atteso da 58 ragazzi eragazze della nostra parrocchia.Sarà davvero un giorno specia-le, già se ne pregusta tutta l’effi-cacia, si respira l’aria di unvento intenso e il cuore provaun calore mai sentito prima, gliocchi sono pieni di bellezza...Immagino che siano gli effettidel ritiro cresimandi… Quest’anno siamo andati a Pa-dova (26-27 gennaio 2008), ab-biamo voluto seguire le orme diS. Antonio, un uomo forte epieno di Spirito Santo, che hasaputo accogliere la Parola delSignore con grande umiltà,pronto a cambiare rotta ognivolta che questo Vento soffiavada un’altra parte, uomo dalcuore caldo, tanto coraggioso daaffrontare a viso aperto ognitipo di prepotenza, occhi cosìlimpidi da poter tenere in brac-cio Gesù bambino, la Bellezzache salva il mondo!Cosa farò da grande?Anche i nostri occhi si sonoriempiti di bellezza, alla Basilicadel Santo non si può che rima-nere incantati, siamo entrati inpunta di piedi con la testa all’in-sù in un vero scrigno d’arte.Passare poi vicino a quel sem-plice involucro di pietra checustodisce il corpo del Santo ècome attingere a una fonte ine-sauribile di grazie, si passa conla mano che sfiora una superfi-cie grezza, austera, e si ricevetanta speranza, si scivola via più

leggeri, ci si ritrova pieni di dol-cezza. Le altre reliquie affasci-nano, (la lingua di S. Antonio èquella che tutti i ragazzi ricor-dano di più) lasciano stuporiindelebili più di ogni possibiletraccia e fanno pensare… e iocosa farò da grande? Sarò gran-de come Antonio? Un ritiro cheha offerto molti spunti di rifles-sione, una vicenda, quella diAntonio alla portata dei nostriragazzi e molto attuale. Antonioil Santo dei bambini, perchè perprimi lo hanno proclamatosanto, non poteva non diventareamico anche dei nostri ragazziche iniziano a muovere i primipassi in un cammino di fede chediventa sempre più frutto dellaloro scelta! A Camposampieroabbiamo contemplato i luoghiche testimoniano gli ultimiperiodi della vita di Antonio: ilsantuario del Noce e quello del-l’apparizione di Gesù Bambino.Proprio accanto a questi luoghiabbiamo trovato ospitalità nellacasa di accoglienza dei frati, checon tanta pazienza non hannoguardato al fatto che fossimodavvero tanti e che quindi eraimpossibile non sentire un certovociare…Dal fuoco alla luceCiliegina sulla torta è stata poila visita alla quarta rassegnainternazionale di illustrazioneper l’infanzia “I COLORI DELSACRO. DAL FUOCO ALLALUCE” dedicata a tematichelegate alle tradizioni religiose, lamostra (aperta fino al 13 aprile)raccoglie le opere di 90 illustra-tori provenienti da tutto ilmondo. Visto che il tema era

quello del fuoco e le illustrazio-ni erano pensate per i ragazziperchè non portarci i cresiman-di? Il fuoco affascina, riscalda,purifica, illumina proprio comelo Spirito Santo. Nell’AnticoTestamento il fuoco è una delleimmagini preferite per esprimel’essere e l’agire di Dio. Il fuocolo ritroviamo anche nel NuovoTestamento, nel racconto dellaPentecoste, infatti lo SpiritoSanto è rappresentato come“lingue di fuoco”. Il fuocosegno d’amore e conoscenza.Spirito di… intraprendenza, dilibertà, di osservazione, di giu-stizia, di incoraggiamento, sonoinvece i titoli delle cinque tappeche i cresimandi di tutta la dio-cesi di Milano sono invitati acompiere con l’itinerario chia-mato dei 100 giorni, un sussidioche si propone di animare conlinguaggi e modalità adeguatiallo stile dei ragazzi il camminodi catechesi che a partire dallaQuaresima li porterà alla Cre-sima. Domenica 3 febbraio ab-biamo presentato i nostri cresi-

VITA ORATORIANA

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17LA VOCE - GENNAIO-FEBBRAIO-MARZO 2008

mandi alla comunità parroc-chiale e dopo la S. Messa delle10.00 ai genitori e ai ragazzi èstata fatta la proposta di questoitinerario dei 100 giorni e del-l’incontro con l’Arcivescovo del2 giugno allo stadio di S. Siro. Atutti i ragazzi e alle loro famigliel’augurio di vivere bene questimomenti di gioia, doni delSignore da non perdere!

GIOCAGIOCATTOLODomenica 3 febbraio alle ore15.30 nel nostro cine-teatro si èsvolta una bellissima festa dicarnevale; il tema era quello delgiocattolo in sintonia con il car-nevale proposto dalla FOMGiocagiocattolo. È stato un vero successo… tantefamiglie bambini e ragazzi conuna partecipazione di circa 200persone! Molti bambini hannopresentato la loro maschera rea-lizzata nei laboratori di carneva-le oppure a casa e da un imma-ginario e immenso baule di gio-cattoli si sono riversati sul palcodel nostro cine-teatro bambole esoldatini, carte da gioco e tassel-li del domino, trenini e macchi-nine, la fattoria degli animali epezzi di puzzle, macchinine incartone e giganti aereoplanini dicarta… Tra una sfilata e l’altra,una bella merenda a base dichiacchiere al forno e un po’ digiochini a squadre, premiazionie foto di gruppo, abbiamo pas-sato due ore in allegria. Ungrande grazie agli organizzatoridi questo pomeriggio, alla giu-ria, e soprattutto ai genitori chehanno realizzato i laboratori dicarnevale! Anche gli adolescentihanno fatto la loro festa di car-nevale in oratorio (martedì 5febbraio) e i ragazzi di terza me-dia hanno festeggiato albowling (sabato 2 febbraio), e ilcarnevale dei ragazzi di secon-da media? Quattro giorni adAssisi (7-10 febbraio): ma inquesto caso il carnevale avevagià lasciato spazio alla Qua-resima.

Fr. Dario

Lo scorso dicembre anche ilnostro Centro Culturale havoluto prendere parte ad

una delle iniziative lanciate inoccasione dell’anno europeodelle pari opportunità: la visitaalla mostra L’arte delle donnedal Rinascimento al Sur-realismo, con sede a PalazzoReale. Il gruppo era naturalmen-te composto per lo più dadonne, ma non è mancato anchequalche rappresentante del ses-so forte (?): e uomo - già a noinoto - era la guida che con gran-de competenza ed entusiasmo ciha accompagnato nel percorsodal Rinascimento ai giorninostri. Valorizzare la figura delladonna come pittrice e non piùsolo come soggetto rappresenta-to, assegnandole il ruolo di pro-tagonista della scena artistica alungo dominata dalla figuramaschile: è quello che si propo-ne questa interessante mostraattraverso oltre duecento opere,realizzate tra il XVI e il XX seco-lo, provenienti dai più grandimusei del mondo.Il percorso espositivo prendedunque avvio dal Rinascimentodi Sofonisba Anguissola e La-vinia Fontana, entrambe grandiritrattiste ufficiali delle famiglienobili di mezza Europa. Ma èArtemisia Gentileschi, figlia diOrazio, ad aver ricoperto unruolo fondamentale nell’affer-mazione della donna artista,non solo perché fu grande arti-sta, ma perché ispirò negli anniSettanta del secolo scorso unnuovo interesse di tipo femmini-sta su tutto il mondo femminilenelle arti. Subì infatti violenza

da un collega pittore e, cosa deltutto nuova per l’epoca, lodenunciò. Questo suo atto digrande coraggio la trasformò inuna eroina senza tempo. Arte-misia dipinse scene violente,dove il sangue sgorga purpureo,e lasciò alcune delle più stupefa-centi immagini di Giuditta, eroi-na biblica, Cleopatra ed altredonne eccezionali in cui forseidentificò il proprio destino.Con l’Ottocento le schiere s’in-foltiscono con Berthe Morisot,cognata di Manet e protagonistadell’Impressionismo, SuzanneValadon e la tormentata CamilleClaudel, maggiore scultrice delsecolo, la cui vita fu segnatadalla relazione con AugusteRodin. Ampiamente rappresen-tata è anche la produzione fem-minile del Novecento, doveaccanto a molte artiste italiane estraniere, fra cui Lalla Romano,abbiamo avuto modo di apprez-zare nuovamente alcune operedi due donne straordinarie a noigià note grazie alla mostre lorodedicate negli anni passati:Frida Kahlo e Tamara de Lem-picka.Mi piace anche ricordare che il5% degli incassi di questa mo-stra saranno devoluti allaFondazione Umberto Veronesi asostegno di un nuovo schematerapeutico nel trattamento delcarcinoma della mammell.Infine, non dimentichiamo chel’icona del Crocifisso di SanDamiano che ci accoglie ognivolta che entriamo in chiesa, èopera di una grande artista:Domenica Guidotti.

Betty Casè

L’arte delle donne

L’altra metàdell’arte

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18 LA VOCE - GENNAIO-FEBBRAIO-MARZO 2008

Nel novembre scorso si èvotato per il rinnovo delConsiglio del Circolo,

una scadenza che ricorre ogniquattro anni in occasione deicongressi per il rinnovo dellecariche anche ai livelli provin-ciali, regionali e nazionale. Oltre600.000 soci ACLI, su tutto il ter-ritorio nazionale, si confronte-ranno, nei prossimi anni, suquanto esposto nelle tesi con-gressuali. Al centro del dibattitoci saranno i temi del lavoro,della giustizia sociale, dell’eser-cizio effettivo della democrazia,della dimensione ecclesiale etanti argomenti ancora, segno diun’associazione in cammino.E’ anche l’occasione per ognicircolo di fare un bilancio delquadriennio trascorso, di predi-sporre iniziative per il futuro edi scegliere i soci che avranno laresponsabilità di operare nelprossimo mandato.

Il nuovo Consiglio del nostrocircolo ACLI “Oscar Romero” èdunque così composto:

Presidente Francesco Rollo Vicepresidente Giancarlo Ricotti Responsabile dell’amministrazione

Giancarlo Ricotti Segreteria Olga Pedretti Formazione e ascolto della parola Angelo Ajroldi Progetto giovani Silvio Ziliotto Servizi fiscali Giuseppe Luè Patronato Chiara Bucci

e Francesco De Niglio Rapporti per problemi sul territorio

Leonardo Castiglioni

Consigliere economicoPierluigi Pedretti

Cooperazione Paolo Ricotti Organizzazione Ida Baldassari Rappresentante ACLI, nel consiglio CTA Giancarlo

Ricotti Accompagnatore spirituale

fra Lucio Monti (nominato dal Parroco)

Nel momento del rinnovo dellecariche viene naturale un rin-graziamento ai soci che hannofatto parte del precedente Con-siglio, operando con impegno,e un augurio e un ringrazia-mento ai soci che responsabil-mente hanno accettato di farparte del nuovo Consiglio.A questo proposito è doverososottolineare la grande dedizio-ne di Giancarlo Ricotti. E’ statopresidente del Circolo dalla suafondazione per 25 anni ininter-rotti e nonostante la sua lungamilitanza e la sua nuova resi-denza ad Abbiategrasso si èreso di nuovo disponibile alavorare fattivamente al Cir-colo. A lui va il nostro plauso perquello che ha fatto e per quelloche ancora farà per mantenerevive le nostre attività. Lo rin-grazio molto della sua collabo-razione che per me e per tuttinoi sarà preziosissima.Prima di Natale ha avuto luogola nostra “Festa dell’Impegno”che, come tutti gli anni, è l’occa-sione per lo scambio di augurie per la distribuzione delle tes-sere di iscrizione soci dell’annoa venire. E’ stato un incontromolto partecipato dai soci e

simpatizzanti con la presenzadel nostro parroco fra Paolo edel segretario organizzativodelle ACLI provinciali PaoloPetracca. Si è ribadito che il circolo desi-dera essere parte della Comu-nità parrocchiale ed essere alsuo servizio.Ci è di stimolo mons. Betoriche, nell’ambito del “progettoParrocchie” proposto dalleACLI, afferma “Aiutare ad edu-care al sociale e alla sua complessi-tà è il primo contributo che leACLI possono offrire alle nostreparrocchie”.Continueremo perciò a propor-re alla comunità i servizi chetradizionalmente abbiamo of-ferto e, se possibile, ne aggiun-geremo altri. Proporremo in-contri di formazione aperti atutti: soci e non.

ASCOLTO DELLA PAROLA

“Solo il Vangelo fa nuove le ACLI”(Giovanni Paolo II, 1° maggio 1995)La preghiera comunitaria con laguida di fra Lucio ci aiuterà asviluppare in modo continuati-vo un percorso di spiritualità.Saranno tre le preghiere che siterranno al Circolo alle ore 21aperte a tutti: “Con la Parola trainteriorità e futuro”.Il Padre tuo, che vede nel se-greto, ti ricompenserà19 febbraio – QuaresimaPace a voi, ricevete lo SpiritoSanto15 aprile – PasquaBarnaba si rallegrò, poiché erapieno di Spirito Santo e di fede20 maggio – Pentecoste

Nel cinquantenario della Parrocchia

Circolo Acli:il nuovo Consiglio

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19LA VOCE - GENNAIO-FEBBRAIO-MARZO 2008

tori e pensionati nella compila-zione del mod. 730, mod. Unico,mod. RED, dichiarazioni ISEE,bollettini e dichiarazioni ICI.

CENTRO TURISTICO ACLIIl CTA è una associazione speci-fica delle ACLI senza scopo dilucro che promuove la solida-rietà, il volontariato e l’aggrega-zione sociale attraverso la rea-lizzazione di attività turistico-ricreativo-culturali. Organizzia-

mo visite culturali in città; gite,viaggi e soggiorni in Italia eall’estero. Il programma si puòrichiedere al Circolo.

Francesco Rollo

APERTURA DEL CIRCOLOLunedì 9.30 – 12Martedì 9.30 – 12Mercoledì 9,30 – 12 / 15.30 – 18Giovedì 9,30 – 12 / 15.30 – 18.Per appuntamenti: 02.41.52.632/ 335.46.72.03

Con il battesimosono diventatifigli di Dio

45 2-12-2007 Giorgia EMILII46 2-12-2007 Linda MARCHIANO'47 2-12-2007 Romario Eros ACOSTA TUTASSI

1 13-01-2008 Greta SIMINO2 3-02-2008 Nicolò DOMIZIO3 3-02-2008 Claudia ZANI4 3-02-2008 Stefano SOARES

In nome di Diosi sono unitiin matrimonio

13 15-11-2007Filippo MARASCOIrina Silvia MAGAGNA

14 15-12-2007Davide Oliviero GARUTISimona Giuseppina BRASINI

Sono tornati alla casa del Padre

58 24-11-2007Dante POMAVia d, Capinera 6 - anni 83

59 28-11-2007Maria GRANATAVia Saint Bon 6 - anni 77

60 3-12-2007 Leonardo INTINIVia Zurigo 20 - mesi 18

61 10-12-2007Alessandro SENAIVia d, Capinera 6 - anni 81

62 11-12-2007Maria GRASSIVia Zurigo 20 - anni 84

63 12-12-2007Giuseppino DEROSASVia Inganni 67 - anni 76

64 14-12-2007Peppino MEGLIOLIVia Inganni 103 - anni 84

65 31-12-2007Luigia Tomasina CHINIVia d, Capinera 6 - anni 84

1 5-01-2008 Francesca MERLIVia d. Cardellino 55 - anni 89

2 2-01-2008 Alfredo Luigi PARKERVia Carozzi 5 - anni 88

3 8-01-2008 Carla ROSSI in PAGANIVia d. Ciclamini 41 - anni 73

4 9-01-2008 Maria Grazia ROVEREVia Ciconi 8 - anni 83

5 10-01-2008Giovanna IELOVia Ciconi 8 - anni 68

6 15-01-2008Angela Rita BERGAGLIOVia Ciconi 8 - anni 65

7 13-01-2008Luigi Raffaello PACINIVia Segneri 4 - anni 67

8 11-01-2008Gina ZANONVia d.Capinera 6 - anni 72

9 13-01-2008Elena CAMPENNIVia dei Ciclamini 6 - anni 74

10 14-01-2008Battista ANDERLONIVia Saint Bon 6 - anni 80

11 15-01-2008Rosetta BELLONIVia Inganni 79 - anni 103

12 17-01-2008InesCAVIRANIVia Zurigo 22 anni 95

13 22-01-2008Giovanni VIVALDINIVia Zurigo 20 - anni 73

14 24-01-2008Mario BORGHESANIVia dei Ciclamini 6 - anni 96

15 28-01-2008Paolo DI CIOMMOVia degli Astri 22 - anni 80

16 5-02-2008 Tommaso Tano MIRAGLIAVia Saint Bon 6 - anni 56

17 7-02-2008 Giuseppina CATACCHIOVia d.Cardellino 55 - anni 81

18 13-02-2008Maria Silvana GANDOLFIVia Saint Bon 6 - anni 62

19 19-02-2008Marialuisa TAMAROVia d. Pettirosso 4 - anni 71

20 15-02-2008Carla COLOMBOVia Inganni 52 anni 67

21 22-02-2008Bruno BIANCHIVia dell'Allodola, 10 - anni 83

22 26-02-2008Ida Maria Teresa BONOLDIVia Zurigo 24 - anni 87

23 28-02-2008Angelo CERUTTIVia Inganni 64 - anni 78

APPROFONDIMENTI DI CARATTERE SOCIALE“E’ necessaria la scelta tra la logicadel profitto come criterio ultimo delnostro agire e la logica della condi-visione e della solidarietà. La logicadel profitto, se prevalente, incre-menta la sproporzione tra poveri ericchi, come pure un rovinoso sfrut-tamento del pianeta. Quando inveceprevale la logica della condivisione edella solidarietà, è possibile correg-gere la rotta e orientarla verso losviluppo equo del bene comune”(Benedetto XVI, 23 settembre 2007)Saranno dedicati incontri allaconoscenza dei problemi ri-guardanti aree socialmente de-gradate nel mondo attraversol’esperienza di operatori chevivono e operano in queste real-tà. Insieme desideriamo ricerca-re il bene comune tenendo contodegli interessi di tutti. Il primo appuntamento si è svol-to in febbraio, ed ha riguardato:PACE E GIUSTIZIA IN AFRI-CA: SITUAZIONE ODIERNAE PROSPETTIVE FUTUREPER KENYA E SUDANAll’incontro, introdotto dal Pre-sidente Francesco Rollo e mode-rato da Silvio Ziliotto, sonointervenuti Paolo Ricotti e Cri-stina Sossan, Segreteria Cam-pagna Italiana per il Sudan

PATRONATOServizio di consulenza per lavo-ratori e pensionati in materiaprevidenziale ed assistenziale.Offre assistenza nelle pratichepensionistiche.

Pensione di vecchiaiaNuove norme in vigore dal 1° gen-naio 2008. La legge n 247/2007 diaccompagnamento alla finan-ziaria del 2008, ha introdottorilevanti modifiche sulla decor-renza delle pensioni di vec-chiaia. Per qualsiasi informazio-ne potete fissare un appunta-mento telefonando al numeroverde 800 74 00 44 oppure pre-sentarvi al Circolo ACLI.Si fornisce assistenza fiscale alavoratori dipendenti, collabora-

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DICEVA GIOVANNI ALLA FOLLA: «IN MEZZO A VOI C’È UNO CHE VOI NON CONOSCETE»

PARROCCHIA SAN GIOVANNI BATTISTA ALLA CRETAPiazza San Giovanni Battista alla Creta, 11 • 20147 MilanoTel. 02.41.72.66 • Ufficio parrocchiale: tel. 02.41.72.67

Insiemecon gioia