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ANNO IV N. 17 - 11 APRILE 2014 www.cesenacalcio.it CESENA- SPEZIA VENERDÌ 11 APRILE H. 20:30 CITTADINANZA ONORARIA DI MONTIANO A PIERPAOLO BISOLI. DA SIN. IL SINDACO DI CESENA PAOLO LUCCHI, PIERPAOLO BISOLI E IL SINDACO DI MONTIANO FABIO MOLARI

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Bianconero 17

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anno IV n. 17 - 11 aprIle 2014

IBN4 numero 28-09-2012 7:27 Pagina 2

Colori compositi

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Mattia Graffiedi

www.cesenacalcio.it

Cesena-speziaVenerdì 11 Aprile h. 20:30

CittAdinAnzA onorAriA di MontiAno A pierpAolo Bisoli. dA sin. il sindACo di CesenA pAolo luCChi, pierpAolo Bisoli e il sindACo di MontiAno FABio MolAri

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La nostra forza è il gruppo. Si è creato subito un buon feeling e tutti sono al servizio della squadra”. Quante volte

un calciatore, un allenatore o un dirigente di una squadra di calcio pronuncia una frase di questo tipo? In linea di massima capita a tutti, almeno una volta all’anno (in parti-colar modo ad inizio stagione), di pronun-ciare quella formula di plastica, che sa tanto di risposta diplomatica e poco fantasiosa. In realtà simili frasi di circostanza non sempre poi si rivelano profetiche o del tutto sincere, perché alla fine è sempre il campo a dare la propria sentenza. Dopo 10 punti nelle ultime 4 partite, si può dire con certezza una cosa: il Cesena è un grande gruppo. Al di là di quello che può es-sere il gioco, più o meno spettacolare, o dei risultati, la misura della qualità del collettivo si calcola secondo altri criteri.

Prima di tutto la capacità di soffrire. Il blitz di Terni ha mostrato, una volta di più, che i bianconeri possono anche essere presi d’assedio, ma che non crollano mai. Tirare in ballo la buona sorte è limitativo: un pugile deve saper anche incassare i colpi, per poter giocarsi un posto tra i migliori. Il Cesena è compatto, caparbio ed ultimamente si è sco-perto anche cinico.Secondo punto: la disponibilità e il sacrificio. Una chilometrica lista di infortunati, come quella annotata sulla bacheca bianconera, può stroncare qualsiasi squadra. Solo un grande gruppo ne esce indenne. Capita così di trovarsi di fronte a giocatori magari impie-gati pochissimo prima (ad esempio Ingegne-ri o Garritano) che quando sono chiamati in causa, sfoderano buone prestazioni e riesco-no a mettersi in luce. Senza una grande unio-ne di intenti, questo non sarebbe possibile.

Terzo punto: la pazienza. Il digiuno degli at-taccanti sembrava un problema insormonta-bile fino a due giornate fa, poi in sette giorni sono tornati al gol sia Marilungo che Succi, ritrovando così fiducia nei propri mezzi in un momento fondamentale della stagione. Il gruppo ha saputo aspettare le proprie punte, non scaricando mai responsabilità addosso ad un reparto in difficoltà, ma sostenendolo sempre, anche nelle giornate di bocca più asciutta. Tre indizi formano un prova.Non sempre un buon gruppo riesce a vin-cere ma, questo è certo, chi vince è sempre un buon gruppo. A queste latitudini si inco-mincia a sognare, con la sveglia già puntata a fine maggio: dipende tutto dal gruppo. E il gruppo c’è.

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di AndreA Gori

CoppolA siGlA A terni il 2-0 deFinitiVo

di GioVAnni GuiduCCi

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IL GRUPPO C’È

per l’affermazione dell’ideale sportivo e dei suoi valori

morali e culturali

CesenA

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Colori compositi

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Luca Caldirola

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Massimo Ambrosini

Le prime sfide tra Cesena e Spezia risal-gono al campionato di serie C 1961-‘62 e videro i romagnoli prevalere sia

all’andata che al ritorno. In particolare con la vittoria alla penultima giornata alla Fiorita (1-0) i romagnoli condannarono i liguri alla retrocessione in D. Nella stagione 1967-’68 le due squadre erano invece rivali nella corsa al primo posto del girone B della serie C, l’u-nico che garantiva il salto tra i cadetti. A La Spezia vinsero gli aquilotti (2-0), mentre in Romagna finì 1-1, ma a fine campionato fu il Cesena a concludere in vetta, davanti agli stessi spezzini staccati di 3 punti, e a festeg-giare la serie B.Passarono 33 anni prima di rivedere Cesena e Spezia nello stesso campionato, esattamente fino al 19 novembre 2000 quando al Manuzzi il risultato fu di 1-1 con vantaggio ospite di Zaniolo e pareggio di Taldo dal dischetto. Di anni ne passarono 35 per assistere ad una nuova vittoria del Cesena (campionato di C1 2002-’03). Nel posticipo televisivo ci pensò Bernacci dopo quattro minuti di gioco a sten-dere lo Spezia (1-0). Con un successo romagnolo andò in archi-vio anche il primo confronto a livello di serie B nel torneo 2006-’07. Decise il match Sal-vetti su rigore (1-0), ma non ci fu il tempo di festeggiare perché iniziarono a giungere le prime drammatiche notizie dallo stadio di Catania sulla morte del poliziotto Filippo Raciti. Cesena-Spezia, anticipo del venerdì valido per la prima giornata di ritorno, rima-se così l’unica gara del campionato cadetto disputatasi. Tutti gli incontri del week-end furono infatti annullati in tutta Italia in segno di lutto. Quella vittoria in quel funesto 2 feb-braio 2007 rimane anche l’ultima del Cesena sullo Spezia.

L’ULTIMA VITTORIA FUNESTATA DALLA MORTE DI RACITI

1967-68 serie C, CesenA-speziA 1-1: Quel Anno il CesenA sAlì in B

2002-03 serie C1, CesenA-speziA 1-0: l’esultAnzA di BernACCi dopo il Gol VinCente

2006-07 serie B, CesenA-speziA 1-0: lA rete di sAlVetti su riGore

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Come dipendente del Cesena Cal-cio ha già lavorato con tre pre-sidenti e in quattro sedi diverse

che hanno accompagnato la storia del sodalizio bianconero nell’ultimo quar-to di secolo. Dal 1990 Diletta Sarti è impiegata come segretaria presso gli uffici dell’A.C. Cesena dove vanta una anzianità di servizio inferiore solo a quella di Gabriele Valentini, storico dirigente del Cavalluccio. Quello stes-so Valentini che nel 1988 assunse la carica di Segretario generale della so-cietà dopo l’improvvisa scomparsa di Pietro Sarti, il padre di Diletta.

Cosa significa essere la figlia di pie-tro sarti, che per tanti anni è stato il principale e fidato collaborato-re, prima di Dino Manuzzi e poi di edmeo Lugaresi?In casa nostra si parlava sempre di pallone, perché oltre a mio padre an-che suo fratello, mio zio Giuseppe, era dell’ambiente, essendo un arbitro di calcio.

Da quanti anni lavora nel Cesena?Da 24 anni. Era il 1990 e ricordo che era l’anno della salvezza in serie A con Marcello Lippi in panchina. Iniziai dopo che mia sorella Paola, che già lavorava con mio padre nel Cesena, si sposò (con Pino Lorenzo, ndr) e si trasferì a Catanzaro. Da allora mi sono sempre occupata del lavoro di segre-teria.

Quali sono i suoi compiti all’interno della segreteria della società?È difficile fare un elenco perché sono molteplici. Però ad esempio accolgo e indirizzo le persone che entrano in sede, rispondo al telefono, smisto la corrispondenza e poi aiuto i giocatori nuovi a cercare casa o il medico. E poi tante altre cose a secondo delle esi-genze quotidiane dell’ufficio.

in tutti questi anni ha visto passare

diversi presidenti e cambiato varie sedi. a quali è rimasta più legata?Ho sempre avuto un buon rapporto con tutti anche se i primi mesi con Campedelli ci sono state qualche dif-ficoltà, mentre con Edmeo e Giorgio Lugaresi mi sentivo più in famiglia. Come sedi mi sento probabilmente più legata a quella di via Cesare Montanari (a fianco del teatro Bonci) perché mi ricorda l’ufficio di mio padre.

Oltre a lavorare per il Cesena, segue anche le partite della squadra?Certo e fortunatamente ho trovato un marito tifoso del Cesena come me, al-trimenti sarebbe stato un problema… Così oltre a seguire le partite in casa, andiamo spesso in trasferta anche quando eravamo in serie C, a Brescel-lo come a Crema.

Quale trasferte le sono rimaste più impresse? Ricordo quella volta che io e mio ma-rito andammo in auto fino ad Andria. Era l’anno di Cavasin in panchina, un trascinatore che ti portava a fare certe cose, come quella trasferta così lon-tana. Ricordo anche la grande tensione a Lumezzane nella finale play-off quan-do si verificò la rissa in campo e per 30-40 secondi io rimasi immobile, re-alizzando solo dopo quello che stava succedendo.Tensione ci fu anche a Piacenza quan-do alla fine della partita rimanemmo tutti in attesa di notizie via radio da Padova, prima di festeggiare il ritorno in serie A.Per concludere vorrei rivolgere un rin-graziamento particolare alla famiglia Lugaresi ed in generale a tutte quelle persone che, nonostante le difficoltà che la Società è chiamata quotidiana-mente ad affrontare, riescono con il loro sostegno economico a sopperire a tutte le problematiche.

di GioVAnni GuiduCCi CoordinAMento CluBs CesenA

periodiCo sportiVo CesenA CAlCio Iscr. Reg. Stampa n. 36/010 il 15.10.2010editore Coordinamento Clubs Cesenadirettore responsABile Giovanni GuiducciCAporedAttore Vittorio CalbucciContriButo di redAzione Gabriele Papiin redAzione Andrea Bertozzi, Giampiero Ceccarelli, Roberto Checchia, Davide Cucchi, Matteo Fanesi, Omar Galassi, Giovanni Guiducci,

Giorgio Lugaresi, Daniele Magnani, Marco Valentini, Ettore Pasini, Andrea Gori, Fabio Pagliarani, Luigi BalduccistAMpA Kando, CesenaticoFotoGrAFie Vittorio CalbucciGrAFiCA Lisa CamporesiMArKetinG, puBBliCità e distriBuzione Coordinamento Clubs Cesena tel. 0547.632502 / 0547.313090 / [email protected]

DA 24 ANNI AL SERVIZIO DEL CAVALLUCCIO

Intervista a Diletta Sarti (segreteria A.C. Cesena)

LA NONNA DEI TIFOSI bIANCONERI COMPIE 80 ANNIPer festeggiare i suoi primi 80 si è regalata

la trasferta di Terni insieme ai tifosi del Co-ordinamento Clubs Cesena, poi mercoledì

scorso ha riunito parenti ed amici al ristorante Urbano di Cesenatico. È Giuliana (Adele) Bon-di madre dell’ex capo ultras del Cesena, Jumbo (Moreno Lotti), conosciuta per questo da tutti come la “Jumba” e già premiata negli anni ’80 come supertifosa bianconera, sempre presente in curva e in trasferta. Una passione che è rima-sta immutata nel tempo e che oggi ne fanno la socia sostenitrice più anziana dell’associazione di tifosi “Cesena per Sempre”.“Era da diverso tempo – racconta nonna Giuliana

– che non andavo in trasferta, così per festeggia-re gli 80 anni ho deciso, insieme a mia figlia Om-bretta, di seguire il Cesena a Terni, approfittando del fatto che il viaggio non era lungo. Quando sabato mattina sono andata alla partenza dei pul-lman in tanti mi hanno riconosciuta e mi hanno fatto festa. Mi ha fatto molto piacere. Mi sono proprio divertita e poi dopo la vittoria contro la Ternana in molti mi hanno chiesto di tornare in trasferta perché porto fortuna…”.Per i suoi 80 anni la Jumba esprime un deside-rio: “Mi piacerebbe avere come regalo la maglia di Marilungo”.

DEDICATA A “NICCO”S ono una tifosa di Bellaria e seguo il Cesena

con i miei figli dalla Curva Mare (settore B superiore). Vorrei ringraziare i ragazzi della

Curva per il bellissimo gesto di cui sono stati pro-tagonisti nell’ultima partita casalinga con il Nova-ra. Il loro aiuto è stato fondamentale per realizzare lo striscione che è stato esposto all’inizio del se-condo tempo: “Forza Nicco vinci per noi. La Curva Mare è con te”. Molti si sono chiesti: ma chi è Nicco? Nicco (Nic-colò Matteucci) è un bambino toscano di 9 anni ricoverato presso l’ospedale pediatrico Meyer di Firenze dove combatte contro una grave malattia oncologica, come quella che aveva colpito il mio nipotino di 8 anni e che purtroppo ora non è più con noi. La foto dello striscione è già stata inviata a Nicco e alla sua famiglia a nome di tutta la Curva Mare, dello stadio Manuzzi e della città di Cesena.

Nicco ha già ricevuto anche le visite di alcuni gio-catori della Fiorentina, del C.T. della Nazionale di ciclismo Davide Cassani, di personaggi del mondo dello spettacolo come Leonardo Pieraccioni e Carlo Conti. Inoltre i suoi genitori hanno creato un grup-po su Facebook “Nicco Fan Club” (che conta circa 60.000 iscritti) dove è possibile mandare messaggi

di incoraggiamento per lui e per i bimbi che si tro-vano all’Ospedale Meyer.Concludo ringraziando ancora di cuore gli ultras della Curva Mare, che non sono nuovi a gesti di solidarietà e che hanno confermato che il cuore ro-magnolo è veramente grande. Orgogliosa di voi”.

Monia Gasperoni

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CoordinAMento CluBs CesenA

CRONAChE NON SOLO DI… NARNI

Sabato scorso 5 aprile 2014 allo stadio “Libero Liberati” di Terni il Cesena si è ripreso con gli “interessi” il punto

toltogli giovedì 3 aprile dalla Commissione Disciplinare Nazionale e ha recuperato il ter-zo posto solitario in classifica (il secondo in condominio con l’Empoli per i risultati spor-tivi). Questo risultato in campo del nostro Cesena è stato preceduto da un’altra “vitto-ria” ottenuta dal Coordinamento Club Cesena che, nonostante la sconfitta subita di misura (3-4) in una partita di calcetto disputata pres-so il Centro Sportivo “Ponte San Lorenzo” contro una rappresentativa del Club Rocca Rossoverde, ha vissuto una giornata all’inse-gna dell’ospitalità e della sportività che, non ci stancheremo mai di dirlo, deve sempre di più caratterizzare le nostre trasferte nonché,

sprovincializzandoci, quelle delle tifoserie italiane in generale. Mentre ci cimentavamo in campo, un altro gruppo di tifosi bianconeri è stato accompagnato a visitare Narni, una città che ha una storia definita a “più stra-ti” (romano, medievale e rinascimentale), per la serie “non di solo calcio...”. Ci siamo poi ritrovati tutti insieme appassionatamente all’ora di pranzo attorno ad una tavola imban-dita con prodotti tipici locali, ospiti del Club Rocca Rossoverde. Dopo il pranzo una rap-presentanza di nostri bimbi e bimbe, i quali indossando la maglia della Ternana, hanno accompagnato in campo i propri giocatori “toccandoli con mano”. Per questa giornata vogliamo ringraziare in modo particolare Gianluca Petigliani, presi-dente del Club Rocca Rossoverde, e gli altri

componenti dello staff che hanno reso pos-sibile questo “terzo tempo prolungato”.Dopo la gara una delegazione del Coor-dinamento ha prolungato il week end in Umbria e in serata ha partecipato,  pres-so  la tensostruttura  di  Rocca  San  Zeno-ne,  ad  una  cena  di  beneficenza (organiz-zata  da  Special  Olympics  in  collaborazio-ne  con  Rocca Rossoverde)  nel corso della quale sono stati raccolti 3.300 euro. La dome-nica mattina alcuni  associati  del  Club  Kick Off,  affiliato  al  Coordinamento, hanno  vi-sitato  la  cascata  delle  Marmore  in compa-gnia agli amici di Rocca Rossoverde.Ancora una volta rinnoviamo il nostro mot-to “avversari in campo, amici fuori”

Gabriele evangelisti segretario Coordinamento Clubs Cesena

CoordinAMento CluBs CesenA

1. I ragazzi delle due tifoserie

2. A dx Il Nostro Mister con l’Arciere

3. Il cerimoniale d’ingresso in campo

4. La formazione del Coordinamento

Le Due FOrMaziOni

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Foto Moreno Sforzini

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di ettore pAsini

20 Settembre 1959; prima gior-nata del campionato di IV Serie per il Cesena guidato dal duo

Pantani-Burini; si gioca a Bassano del Grappa. L’avversario? Il Bassano, una squadra di marcantoni che in attacco conta sul centravanti Dal Balcon, atleta forte nel gioco aereo e deciso nei tiri da fuori area. Prima della gara, una volta dentro lo spogliatoio dello sta-dio veneto, Arnaldo Pantani, direttore tecnico della squadra, fa la conta dei disponibili e si accorge che il suo Ce-sena è quasi all’osso come numero di giocatori da mandare in campo. In verità, per riparare alle tante defe-zioni soprattutto per l’attacco, c’è il giovanissimo Florio Cappelletti, sug-gerisce qualcuno… “Ma non ha anco-ra compiuto gli anni di età indispen-sabili per giocare in prima squadra”, borbotta l’accompagnatore del Cesena Decio Candoli. “Niente paura - replica

QUELLA “bUGIA” PER FARLO GIOCARE

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in Collaborazione con:

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il popolo BiAnConero in Quel di terni

CAMpionAto 1959-60: nel CerChietto Florio CAppelletti, oGGi noto iMprenditore CesenAte

prontamente Pantani - sulla lista da presentare all’arbitro (il sig. Schinetti di Brescia) scrivete che Cappelletti ha un anno in più! Tanto, sono certo che il direttore di gara, dopo aver letto la lista, non andrà a chiedere la carta d’identità”. Così è andata. Solo in quel modo il giovanissi-mo Cappelletti riuscì a disputare la sua prima partita nel Cesena, diventando il più giovane esordiente nella storia bianconera.La formazione bianconera di quel giorno? Ri-ghi, Bonci, Moretti, Zanelli, Riva, Brighi, Cap-pelletti, Matassoni, Cucchi, Gasparini, Aguz-zoni. Quel Bassano-Cesena terminò con il risultato ad occhiali; uno 0-0 che rappresentò un buon debutto in quel campionato vincente che portò il Cesena in serie C. La storia di Cap-pelletti calciatore non ebbe un lungo seguito; dopo quella stagione vissuta nel Cesena, fu acquistato dalla Juventus grazie alle sue pro-

mettenti qualità tecniche come attaccante, ma ben presto il mondo del calcio diventò un in-teresse di secondaria importanza. Colpa della nostalgia che aveva per la sua Romagna, lasciò la Juventus e Torino e, spinto dal padre Dino, si dedicò agli studi fino a laurearsi in Economia e Commercio. L’azienda di famiglia, forte negli autotrasporti di latticini (Galbani), aveva biso-gno di un bravo contabile come Florio. Oggi, con i suoi sempre freschi 70 anni sulle spalle, Cappelletti è dedito alla conduzione di un suo albergo (Hotel Casali) e controlla con oculatez-za un centro commerciale (Le Terrazze). La vita insegna che si può fare carriera anche senza il calcio. Siamo certi, comunque, che all’interno del suo ufficio esiste una bacheca contenen-te due maglie bianconere: quella del Cesena e quella delle giovanili della Juventus.

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Stagione: 2006-07, Serie B TimSponsor Tecnico: LottoSponsor Istituzionale: Solo Affitti in VernicettaParticolari: Toppa serie B Tim lextra Notizie: maglia autografata da Maurizio Lauro.

ne vuoi sapere di più?Questa e tante altre divise sono su www.museobianconero-cesena.it, il sito della storia della maglia del Cesena.

di AndreA Bertozzi e MAtteo FAnesi

MUSEO bIANCONERO

La pausa invernale del campionato ca-detto, tanto caldeggiata dai club e dal-la Lega stessa, ha avuto il potere di

rigenerare molti di quei giocatori che, per un motivo o per un altro, non sono riusci-ti ad esprimersi al meglio nei primi quattro mesi del torneo. Tra essi c’è senza dubbio Alejandro Rodriguez, centravanti dalle in-nate qualità tecniche e realizzative, con un solo cruccio, la continuità di rendimento. Ora che anche quest’ultimo aspetto è stato soddisfatto, si candida a diventare uno dei pezzi pregiati della prossima sessione estiva di calciomercato.La società bianconera ne ha saggiamente rinnovato il contratto fino al giugno 2017, ri-tornando a costruire il proprio futuro tecnico

e finanziario sulla valorizzazione dei giovani talenti, con un occhio particolarissimo al bi-lancio. Rodriguez è un capitale valorizzato dalle sapienti mani di mister Bisoli, che dalle giovanili lo ha voluto in prima squadra, for-giandone il talento e allargando il suo raggio d’azione anche al di fuori dell’area di rigore avversaria.Il suo modo di interpretare il ruolo ricorda l’astuzia ed il senso del goal di Pippo Inda-ghi, con la forza e la voracità di Batistuta. Molte delle reti dello spagnolo sono scaturite da palle inattive, essendo egli un attaccante abilissimo a confondersi nel marasma gene-rale, che regna sovrano all’interno dei sedici metri, per poi saltare fuori all’improvviso e scaraventare il pallone in fondo al sacco.

Le sue caratteristiche lo portano ad essere particolarmente incisivo quando subentra a gara in corso, approfittando della stanchez-za fisica e mentale dei difensori avversari, che tendono a concedergli quel centimetro in più, spesso a loro fatale.Le cifre di Rodriguez sono da capogiro: tre-dici presenze e sette reti, alla media di un goal ogni 97 minuti di gioco e un reperto-rio realizzativo assai vario, essendo andato a segno un po’ in tutti i modi. Nessuno in categoria è riuscito a mantenere un ritmo così incalzante, interrotto solamente dai fre-quenti acciacchi fisici (che ne hanno limitato l’impiego anche nelle ultime giornate) e dalla paura cronica di farsi male in campo.

FINALMENTE SI INTRAVEDE UN bOMbER

di FABio pAGliArAni

sponsor del troFeo

per reGolAMento e VotAzioni www.CesenAsenA.CoM

il rAddoppio di rodriGuez, AppenA entrAto,nellA pArtitA Col noVArA

LaurO COn La MaGLia DeL Cesena

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rODriGuez, iL FiuTO DeL GOL

nOn GLi ManCa Di CerTO