bilancio sociale coopattiva

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1 Bilancio sociale CoopAttiva 2014 Assemblare per unire

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Prima edizione (2014) del Bilancio sociale di CoopAttiva - Cooperativa sociale ONLUS. Frutto di un lavoro partecipato che ha coinvolto l'intera organizzazione.

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Bilancio sociale CoopAttiva 2014

Assemblareper unire

Assemblare per unireBilancio sociale CoopAttiva 2014

Il nostro primo Bilancio socialePresentiamo, in occasione del trentesimo anno di attività, la prima edizione del Bilancio sociale di Cooperattiva, che da oggi in avanti - in seguito ad una approfondita indagine sulla nostra identità, di cui vi renderemo conto nelle pagine che seguono - abbiamo deciso di chiamare CoopAttiva.

Con questo documento, indispensabile per andare oltre il dato economico e descrivere il valore e la responsabilità sociale di una impresa, intendiamo delineare e approfondire la nostra realtà, la nostra storia, le nostre finalità. Tutto questo attraverso approfondimenti, numeri, testimonianze, immagini. Trent’anni di attività - per una impresa sociale come CoopAttiva, nata piccola e fragile - costituiscono un tempo meritevole di essere evidenziato e raccontato.

⁄ 4

5

Assemblare per unireQuando pensavamo al progetto di questo documento e dell’intero trentennale che con esso andiamo a festeggiare ci è venuto da pensare che questo potrebbe proprio essere il titolo che racconta, con un piccolo gioco di parole, la nostra attività e la nostra essenza.Sì, perché la nostra bella e vitale cooperativa sociale, sintetizzando all’estremo, fa proprio questo: svolge una serie di attività il cui principale filo conduttore è assemblare. Certo non esclusivamente; ma questo lo facciamo da sempre. Oggi per numerosi clienti, molto diversificati per tipologia. Cercando le migliori soluzioni per offrire qualità, rapidità, economicità. Tutto ciò riempie la nostra attività di tutti i giorni.Ma ciò che facciamo - assemblare oggetti e materiali di varia tipologia - così importante, certo, per i nostri clienti come per la vita della nostra cooperativa è in realtà un mezzo. Un fondamentale mezzo che, sopra e oltre a tutto, rende possibile il sogno che da trent’anni è una bella realtà e che costituisce una risposta di alto profilo ai bisogni che nel corso del tempo emergono e mutano. Quello di unire le persone. Tutte le persone. Accogliendo ciascuno con le proprie peculiarità, vulnerabilità, abilità, potenzialità.Tutto questo, attraverso lo svolgimento di un vero lavoro, promuovendo una crescita reciproca e piena di dignità per tutti.

Sentiamo viva la responsabilità nei confronti dei nostri lavoratori, delle loro famiglie, della società. è una missione che ci siamo assunti liberamente fin dalle origini, e che cerchiamo di realizzare costantemente e con tutto l’impegno di cui siamo capaci. Cercando sempre di coinvolgere tutti gli attori in campo: i lavoratori con le loro famiglie certamente, ma con loro i clienti, i fornitori, le associazioni, i servizi, i territori. Spero davvero di coinvolgere tanti di voi nella lettura del nostro primo bilancio sociale trentennale e, per quanto possibile, in un roseo futuro insieme.

Giorgio GarutiPresidente di CoopAttiva

Cooperativa sociale ONLUS

⁄ 6

pag. 9

pag. 15pag. 16pag. 16pag. 18pag. 24pag. 24pag. 25pag. 25pag. 28

pag. 33pag. 34pag. 35pag. 54pag. 54pag. 54pag. 58pag. 58pag. 60pag. 60pag. 62pag. 74pag. 74pag. 74

pag. 79pag. 80pag. 91pag. 96pag. 96

Sommario

premessA metodologICA

1. IdentItà1.1 Chi SiAMo1.2 CoSA fACCiAMo1.3 SToriA1.4 VAlori1.5 ViSione1.6 MiSSione1.7 GoVernAnCe1.8 Gli STAkeholder: MAPPA delle relAzioni

2. AnAlIsI deglI stAKeHolder2.1 SoCi2.2 lAVorATori2.3 SindACATi2.4 MoViMenTo CooPerATiVo2.5 ConSorzio di SolidArieTà SoCiAle2.6 AlTre CooPerATiVe SoCiAli2.7 ASSoCiAzioniSMo, VolonTAriATo, Terzo SeTTore 2.8 reTe TerriToriAle: ModenA e PAVUllo2.9 SerVizi PUBBliCi TerriToriAli2.10 il MerCATo, i ClienTi2.11 forniTori2.12 iSTiTUTi di CrediTo2.13 donATori

3. I lABorAtorI3.1 lABorATorio A3.2 lABorATorio B3.3 lABorATorio di TAGlio3.4 lABorATorio “iVo MonAri”

7sommario ⁄

premessametodologica

⁄ 10

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il presente Bilancio sociale si rifà culturalmente - nell’impostazione e nell’approccio di base - al modello proposto dal GBS fin nel suo ultimo aggiornamento1. Questo per dare un riferimento al lettore. naturalmente, a maggior ragione trattandosi della prima edizione, rispettando la necessaria gradualità richiesta per dar vita ad un lavoro realmente partecipato e condiviso. Tale gradualità rappresenta, del resto, un aspetto chiave per giungere nel corso del tempo ad un lavoro con solide fondamenta2. Per creare le basi di un processo di consapevolezza e di coinvolgimento, prima interni poi esterni, che nel tempo possano portare frutti misurabili di condivisione e relazione. E di efficacia d’intervento. è questo il premio sperato nell’intraprendere questa scommessa del guardarci dentro e del mostrarci, a noi stessi e agli altri, per quello che siamo. dell’investire in un lavoro articolato e impegnativo come quello della redazione di un Bilancio sociale.

il documento che andiamo a presentare è composto da 3 parti essenziali: identità e mappatura degli stakeholder analisi degli stakeholder descrizione dei servizi offerti nei laboratori.

il tutto è legato ad una analisi temporale diacronica per molte parti del bilancio, e all’ultimo triennio (2011-2013) per quanto riguarda una certa parte dei dati esposti. Con incursioni sul passato più lontano, fino ad arrivare alle origini, attraverso approfondimenti (i cosiddetti “focus”) che consentono al lettore di spaziare con libertà e di guardare all’intero trentennio di attività, allo svolgersi degli anni, all’evolversi della cooperativa e del contesto. Scandagliando talvolta - attraverso persone, tappe, elementi salienti o peculiari - aspetti che riteniamo utili per valorizzare il nostro percorso.

Un’ultima annotazione. Le stesse fotografie sono da considerare parte integrante di questo bilancio sociale: anch’esse sono infatti state pensate per integrare le informazioni scritte, documentare le due realtà di Modena e Pavullo. Arricchendo notevolmente il documento con quell’aspetto emozionale che consentirà - a chi lascerà aperta la porta del cuore - di entrare maggiormente in relazione empatica con CoopAttiva, le sue attività, i suoi ambienti, i suoi protagonisti.

11premessa metodologica ⁄

1 Il Bilancio sociale GBS 2013. Standard. Principi di redazione del bilancio sociale. Giuffrè editore, Milano, 2013.2 ibidem, p.14: “la costruzione di un Bilancio Sociale può impegnare il governo dell’azienda per diversi esercizi. Può richiedere un’azione di progressivo coinvolgimento di volontà umane e mezzi tecnici, e può essere caratterizzata da diversi stadi evolutivi”.

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Totale numero sociAnno 2013

3226lavoratori (art.4 legge 381/91)

Anno 2013lavoratori (mercato lavoro ordinario)

Anno 2013

soci lavoratori(art.4 legge 381/91)

soci lavoratori(mercato del lavoro ordinario)

soci fruitori

soci volontari14

13 15

23

Tipologia soci in CoopAttivaAnno 2013

1912

9 155 11

fruitori maschi sede di ModenaAnno 2013

fruitori maschi sede di PavulloAnno 2013

fruitori femmine sede di ModenaAnno 2013

lavoratori Part TimeAnno 2013

fruitori femmine sede di PavulloAnno 2013

lavoratori full TimeAnno 2013

handicap (l.104)

disagio sociale

dipendenze patologiche

12

13

Meccanica

Approfondisci le storie di CoopAttiva e dei suoi lavoratori nella sezione

video sul sitowww.coopattiva.com

CeramicaGomma Plastica

Grande distribuzione

Altro

23%

54%15,4%

6,2%1,4%

Settori di attvitàAnno 2013

soci lavoratori(art.4 legge 381/91)

15

Tipologia disagio/disabilità percorsi formativi a ModenaAnno 2013

fatturato totale CoopAttivaValori in euro

Costi per i lavoratoriValori in euro

1.252.326 932.5111.113.2151.115.386

2011 2012 2013

handicap intellettivo(art. 13 l.68/99)

handicap psichico(art. 9 l.68/99)

handicap (l.104)

disagio sociale

dipendenze patologiche

Carcere e minori

20

1612

110

50Totale utenti

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identitàcapitolo 1

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1.1 Chi siamoCoopAttiva è una cooperativa sociale fondata a Modena nel 1984. dotata di due sedi operative a Modena e a Pavullo nel frignano (Mo) opera principalmente nella Provincia di Modena e nelle province limitrofe. le due sedi ospitano, come effettivi dipendenti e/o in percorsi formativi e socio-occupazionali, oltre 100 persone in gran parte inserite sulla base di progettualità - o in convenzione - con i Servizi socio-sanitari di Modena e Pavullo.Allo stato attuale CoopAttiva collabora stabilmente con oltre 30 aziende.

La peculiarità di CoopAttiva è quella di offrire attraverso i suoi Laboratori contemporaneamente:

ai servizi territoriali un interlocutore affidabile, attento, collaborativo; alle imprese clienti un servizio personalizzato con un eccellente rapporto

qualità-prezzo e un elevato valore sociale aggiunto; ai lavoratori una occupazione stabile, e con essa un’occasione di

autentica accoglienza e integrazione sociale.

1.2 Cosa facciamoPartner di valore al fianco delle imprese, CoopAttiva svolge per conto terzi tutte quelle attività che il cliente ritiene strategico trasferire in outsorcing:

campionatura ceramica taglio piastrelle assemblaggi settore metalmeccanico assemblaggi settore gomma-plastica confezionamenti grande distribuzione organizzata cablaggi elettrici

Svolge inoltre numerose lavorazioni di carattere artigianale caratterizzate da una forte manualità.

Partner di valore al fianco delle imprese, CoopAttiva svolge per conto terzi tutte quelle attività che il cliente ritiene strategico trasferire in outsorcing

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storiaCoopAttiva si è costituita nel 1984,

anticipando i tempi e tracciando il percorso di quella che nel 1991 diventerà per legge

la cooperazione sociale. Quando venne approvata la Legge 381/1991 sulle cooperative sociali, CoopAttiva rispondeva pienamente a

tutti i requisiti che la legge prevedeva.

1984il 22 febbraio 1984, a Modena, nasce la “cooperativa con finalità sociali Cooperattiva”, promossa da Caritas diocesana modenese e Centro di primo ascolto.

1995Anche l’esperienza di

Pavullo cresce. e con essa le strutture: ci si trasferisce

nella struttura industriale che costituisce la sede

attuale. Anche qui si attivano due laboratori a

diverso livello di difficoltà.

1991dopo un lungo e articolato percorso viene approvata la legge 381/1991 sulle Cooperative sociali3.

1988inizia il rapporto tra USl 18 (attuale distretto sanitario 5 di Pavullo) e Cooperattiva, attraverso la convenzione per la gestione del laboratorio “Gesù Bambino mio fratello” attivato presso i locali forniti dalla Comunità dei frati Cappuccini di Pavullo (Mo).

1993la sede modenese di Cooperattiva si

trasferisce in uno spazio industriale strutturato in due laboratori in base al diverso livello di difficoltà e possibilità

degli utenti (primo e secondo livello).

1997A Pavullo si dà il via al terzo laboratorio, dedicato al taglio di piastrelle in ceramica. Si tratta di uno spazio attrezzato con macchine da taglio a dischi diamantati, impianto di depurazione e riciclo acque4.

2003A Modena Cooperattiva si trasferisce dagli spazi di via nonantolana alla attuale sede di Via dei Tornitori.

2006Con l’inserimento di una nuova figura di Responsabile commerciale viene potenziata l’Area Commerciale, Marketing e Comunicazione.

2009Presso il distretto 5 di Pavullo

viene aggiudicata a Cooperattiva la Gara d’appalto per la gestione di

“laboratori per lo svolgimento di attività occupazionali a favore di

persone svantaggiate”.

2013Viene significativamente ampliata la Sede di

Modena, con la ristrutturazione dei capannoni adiacenti. Attivato - relativamente alla Sezione B -

il nuovo laboratorio di assemblaggio e montaggio e relativo magazzino.

2014Si festeggia il trentennale della nascita di

Cooperattiva. Come frutto di una indagine sull’identità, svolta internamente e attuata

nell’ambito di un percorso partecipato di redazione della prima edizione del Bilancio

sociale, si rinnova l’identità di marchio.Cooperattiva diviene “CoopAttiva -

cooperativa sociale onlUS”.

1998Cooperattiva stipula con il Comune di Modena la Convenzione per l’inserimento di persone disabili e svantaggiate in attività di laboratorio. la Convenzione è tutt’ora attiva mediante il laboratorio socio-occupazionale per l’Area handicap.Cooperattiva aderisce al CSS - Consorzio di Solidarietà Sociale, il Consorzio unitario delle cooperative sociali della Provincia di Modena5.

2001Viene modificato e integrato lo Statuto di Cooperattiva: si istituisce la Sezione A (laboratorio socio-occupazionale) nelle sedi di Modena e Pavullo. da questo momento l’applicazione del CCnl e relativo “Accordo sindacale per la definizione delle procedure di inserimento lavorativo e del trattamento economico e normativo dei lavoratori svantaggiati delle cooperative sociali di tipo B della provincia di Modena” riguarda esclusivamente i soggetti disabili e/o svantaggiati assunti nella Sezione B.

nell’ambito dell’Appalto per l’affidamento del Servizio

inserimenti lavorativi e abilitazione professionale

del Comune di Modena - su assegnazione di CSS - viene

affidata a Cooperattiva la gestione del Presidio formativo

“ivo Monari”.

2012Viene confermata presso il

distretto 5 di Pavullo – tramite gara d’Appalto - la gestione di

“laboratori per lo svolgimento di attività occupazionali a favore di

persone svantaggiate”.

3 legge 8 novembre 1991, n. 381, “disciplina delle cooperative sociali” (Pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 3 dicembre 1991, n. 283).4 l’impianto è stato in seguito implementato (anno 2000), grazie a una importante donazione da parte della diocesi di Modena-nonantola. Cfr. p.77 del presente Bilancio sociale.5 Si veda p.54 del presente Bilancio sociale.

La legge 381/1991 sulla cooperazione sociale

La cooperazione sociale ha visto le sue origini nell’Italia degli anni ‘60 e si è diffusa poi con varie modalità in tutta europa.l’idea di fondo fu quella di mettersi insieme (fare cooperazione) per realizzare bisogni spirituali e immateriali (integrazione, realizzazione della persona, istruzione, salute) attraverso lo svolgimento di attività specifiche. Si trattò quindi di fare un coraggioso salto di qualità ampliando il bacino dei protagonisti dello scambio mutualistico. Coinvolgendo cioè soggetti che fino a quel momento erano “tenuti fuori dai giochi”. Quelli che alla prima conferenza della cooperazione sociale in Italia furono definiti “gli altri”.

CoopAttiva, essendo nata nel 1984, fa parte di questo percorso di sperimentazione che ha portato dopo grandi sforzi alla disciplina della cooperazione sociale nel 1991. Con la legge 381/1991 si definisce che “le cooperative sociali hanno lo scopo di perseguire l’interesse generale della comunità alla promozione umana e all’integrazione sociale dei cittadini attraverso:

la gestione di servizi socio-sanitari ed educativi lo svolgimento di attività diverse - agricole, industriali, commerciali o di servizi - finalizzate all’inserimento

lavorativo di persone svantaggiate”.

esistono due tipi di cooperative sociali: le cooperative di tipo A, attive nella gestione dei servizi socio-sanitari e educativi; le cooperative di tipo B, il cui scopo è l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate.CoopAttiva è sia cooperativa sociale di tipo A (con i suoi laboratori socio-occupazionali) che di tipo B (con i laboratori di inserimento lavorativo).

Indagine internaper la definizione

dell’identitànel corso del mese di maggio 2014 è stata condotta una indagine interna sull’identità della cooperativa. Attraverso un questionario composito, somministrato in incontri individuali, si è ritenuto opportuno cogliere l’occasione del trentennale dalla fondazione per affrontare una riflessione sulle seguenti tematiche identitarie:

valori visione missione identità di marchio.

in seguito alla lettura attenta dei risultati il Consiglio di Amministrazione ha aperto un confronto che ha portato a definire e approvare gli elementi identitari riportati di seguito, nonché alla identità di marchio, caratterizzata da una nuova ragione sociale e da un nuovo marchio capace di racchiudere i valori e la missione, descrivere l’evoluzione di un percorso, proiettare la cooperativa verso il futuro.

CoopAttiva - cooperativa sociale ONLUS

l’evoluzione del nome si è rivelata essere un passaggio di stato naturale.Estremamente diffusa, tra le persone coinvolte nell’indagine interna, l’opinione che il nome delle origini, pur convincente nel suo trasmettere l’idea di azione positiva e propositiva, necessitasse di una messa a punto. Questo soprattutto perché tendeva a generare problemi di comprensione e leggibilità da parte degli interlocutori.Quasi unanime la proposta da parte degli intervistati di optare per il proseguimento sul solco della tradizione. Alla ricerca altresì del miglioramento e della maggiore incisività. naturale quindi la scelta di passare dal marchio CoopAttiva, arricchito dalla sottolineatura di un connotato importante e non sempre noto: l’essere onlus.

insieme a tutto ciò è emersa con forza la necessità di rinnovare l’immagine del marchio. dopo un esame attento delle proposte, frutto di una rielaborazione fedele dei risultati dell’indagine interna, si è optato anche in questo caso per innovare con un profondo senso di continuità.

1984 2004

2014

ecco allora un colore arancio che riprende il percorso degli ultimi anni; e un nuovo colore, molto attuale, che riprende il passato e lo proietta in avanti.Una parte iconica che, oltre a riprendere la lettera “C”, iniziale del marchio, è portatrice di numerose chiavi di lettura legate ai valori emersi nel corso dell’indagine. Apertura, ascolto, capacità di dialogo. lavoro inteso come assemblaggio e capacità di mettere insieme ed elaborare. Contenitore tridimensionale che si muove e cambia forma. Che evolve. Tangram, insieme di pezzi differenti verso una forma armonica. Diversità che diventa uno, molteplici forme che si uniscono.

lo stesso font ci riporta alla volontà di concretezza, di chiarezza, di incisività. Ma anche di estrema originalità. forza, carattere, ma non arroganza. Anche qui il doppio colore che riprende la parte iconica e che rafforza la chiarezza e la facile lettura dei diversi livelli contenuti nel nome, enfatizzando l’essenza “attiva”.

⁄ 24

1.4 Valoriil lavoro è un valore per tutti, e il tempo che stiamo vivendo fa emergere e rende ancor più evidente quanto esso sia essenziale: per il sostentamento, certo, ma anche per l’equilibrio della persona, lo sviluppo delle relazioni, l’espressione delle proprie potenzialità.

il lavoro è pertanto da noi inteso come aspetto fondamentale nella costruzione e nel rafforzamento dell’identità. Per questo motivo, anche nell’ambito di percorsi socio-educativi e formativi rivolti alle persone più deboli, riteniamo fondamentale l’utilizzo di un lavoro vero, strutturante nella sua capacità di favorire la relazione delle persone, attraverso il confronto con lavorazioni e attività assegnateci in outsorcing dalle nostre aziende committenti. Un modello che vede quindi ogni persona che lavora in CoopAttiva - indifferentemente dal ruolo svolto - confrontarsi direttamente con il mercato.

Il lavoro non rappresenta per noi il fine, ma lo strumento per attuare i nostri valori: accoglienza, centralità e dignità della persona, ricerca del benessere e del ben vivere, crescita umana e professionale, integrazione.

Perché questi valori possano crescere e diffondersi occorrono trasparenza, efficienza, qualità: per soddisfare il bisogno di benessere delle persone, per rispondere alle esigenze dei servizi, per confrontarsi a testa alta con il mercato.

1.5 Visionela realtà sociale alla quale puntiamo è fatta di persone che lavorano insieme, ciascuno con il proprio ruolo, alla ricerca della migliore espressione di sé nella relazione con chi lo circonda. Tutti abbiamo bisogno di essere accolti per quello che siamo e aiutati a far emergere e valorizzare le nostre qualità.

la nostra visione per il futuro?Un mondo in cui si possa costruire insieme, ciascuno per la sua parte e il suo ruolo, a partire dalle capacità degli individui e non dai limiti6. esprimendosi e costruendo relazioni.lavorando insieme.

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1.6 MissionePer noi di CoopAttiva è essenziale ottenere la fiducia e la soddisfazione dei lavoratori, dei clienti, dei servizi territoriali. Per proseguire, con un progetto capace di futuro, nella nostra Missione:

1.7 GovernanceAssemblea dei Socil’Assemblea dei Soci è l’organo sovrano della cooperativa. Si può riunire in sedute ordinarie e straordinarie e può essere convocata dal Consiglio di Amministrazione ogni qual volta lo si ritenga utile per la gestione sociale. l’Assemblea ordinaria è convocata almeno una volta all’anno, entro 120 giorni dalla chiusura dell’esercizio sociale. normalmente nel mese di maggio viene convocata una assemblea ordinaria dei Soci per l’approvazione del Bilancio. Per migliorare la condivisione e la crescita reciproca questa viene aperta alla partecipazione anche dei familiari dei lavoratori e ai non soci (per esempio ai tirocinanti) che frequentano i laboratori di CoopAttiva. è questa ogni anno anche l’occasione per creare un momento di incontro tra i lavoratori delle due sedi e i loro familiari.

6 dal video Contenti di lavorare. L’esperienza di Modena e Pavullo.(www.coopattiva.net/it/video)

identità ⁄

lavorare per unire.

Utilizzare il lavoro come strumento di coesione sociale, di accoglienza, di inclusione, di confronto con la societàe con il mercato.

Accogliere le donne e gli uomini in situazioni di svantaggio, promuovendo la dignità e l’integrazione di ciascuno attraverso un lavoro di qualità.

⁄ 26

Consiglio di Amministrazioneil Consiglio di Amministrazione è l’organo amministrativo ed esecutivo della coooperativa. esso rappresenta ed esegue la volontà dell’Assemblea dei Soci, nel rispetto dello Statuto e delle leggi. il Consiglio di Amministrazione attualmente in carica è stato nominato il 10 maggio 2014 ed è composto come segue:

gIorgIo gArUtIPresidente

ArtUro norAVicepresidente - Coordinatore educativo Presidente CSS

FABrIZIo nInIConsigliere - responsabile sede di Pavullo - referente gruppo distrettuale del frignano per CSS

Il bilancio (visto dal papà di un lavoratore)

Bilancio. Un concetto che può piacere, preoccupare, infastidire; che può deprimere o esaltare. Ci si domanda: è positivo o è negativo? Ci accompagna comunque sempre nel corso della vita per consentirci di cogliere ed esprimere la consistenza e la validità del nostro operato, del nostro vissuto. Abbiamo affrontato bilanci di ogni genere: da quelli nel campo dello studio e del nostro sapere a quelli nel settore del lavoro, o ancora a quelli nel campo dei rapporti con il genere umano (familiare e non). Poi quelli sul rapporto tra la nostra matrice materiale e quella spirituale...da tempo abbiamo maturato esperienza di bilanci annuali relativamente alla attività di una cooperativa sociale come CoopAttiva; esperienza decisamente gratificante per tutti gli attori...è venuto il momento di fare il bilancio dei primi 30 anni della vita di CoopAttiva e sarà bello partecipare, ancor più perché già sappiamo che sarà lusinghiero.

27

gIorgIo sgArBIConsigliere - responsabile Commerciale - Responsabile ufficio inserimenti CSS

elenA tUrrInIConsigliere - Segretaria amministrativa

mArIA CArlA sCAlAConsigliere - responsabile di produzione e del laboratorio B di Modena

il Consiglio di Amministrazione resta in carica tre anni. Si riunisce di norma presso la sede di Modena, con una frequenza minima di 6 incontri l’anno, convocati in accordo con tutti i consiglieri in maniera tale da puntare sempre al massimo delle presenze.

Direttivoil direttivo, nominato dal CdA, nasce dall’esigenza di dotarsi di un organismo capace di prendere tutte quelle decisioni operative tipiche della ordinaria attività in maniera rapida e funzionale. Questo naturalmente sempre in piena sinergia con il CdA che rimane l’organo di governo della cooperativa.

il direttivo nasce nel 2012 a seguito della necessità di trovare uno spazio di confronto e analisi tra le due sedi di Modena e Pavullo, per puntare a una sintesi operativa capace di indirizzare la cooperativa e fornire risposte autorevoli a istanze urgenti. il CdA talvolta si dimostra infatti non rispondente per modi e tempi alle esigenze operative della cooperativa.

Composto da 3 figure dirigenziali (Vicepresidente, referente della sede di Modena, referente della sede di Pavullo), ha un budget di spesa per acquisti e attrezzature di importo inferiore ai 5.000 euro (per importi superiori è necessario il passaggio formale presso il CdA).

le riunioni avvengono con una frequenza media di un incontro al mese. All’occorrenza si fissano riunioni ulteriori con ordini del giorno particolari e si possono invitare professionisti e persone la cui presenza può essere utile ai fini del raggiungimento degli obiettivi posti dal CdA. Il Direttivo progetta, realizza e avvia tutte quelle azioni necessarie al buon funzionamento delle attività e dei servizi di CoopAttiva. non vengono redatti verbali formali ma ad ogni CdA si rende conto con puntualità dell’attività svolta.

identità ⁄

⁄ 28

Tra le azioni di maggior successo ed efficacia si annovera la progettazione e realizzazione del primo organigramma di CoopAttiva. Un passo importante per la formale gestione unitaria di due realtà operative e territoriali diverse. l’organigramma (di cui diamo dettaglio a p.42 del presente Bilancio) è stato condiviso in Consiglio di Amministrazione e poi esposto al Gruppo di lavoro in una sede dedicata e al di fuori dell’orario di lavoro.

il direttivo è composto da: Arturo nora (Vicepresidente e Coordinatore) Giorgio Sgarbi (responsabile commerciale e responsabile della sede di

Modena) fabrizio nini (responsabile della sede di Pavullo)

1.8 Gli stakeholder:mappa delle relazioniGli stakeholder di CoopAttiva (ovvero i portatori di interessi, interni o esterni, diretti o indiretti) danno vita, nel loro insieme, alla mappa degli stakeholder, che per noi rappresenta anche una importante mappa delle relazioni. in essa si racchiude e si esprime l’importanza dell’esistenza di CoopAttiva per numerosi attori (singoli, imprese, istituzioni) della società nella quale ci muoviamo, dalla quale siamo influenzati, sulla quale incidiamo.

Soci, Assemlea dei Soci, Consiglio di Amministrazione lavoratori familiari Volontari Sindacati Movimento cooperativo Consorzio di Solidarietà Sociale di Modena Associazionismo, Volontariato, Terzo settore Territori: Modena e Pavullo Pubbliche Amministrazioni Servizi socio-sanitari territoriali Mercato e Clienti fornitori istituti di credito donatori

29identità ⁄

Testimonianza diSonia fasano,socia fondatrice Quella che poi divenne Cooperattiva (e oggi CoopAttiva) nacque dall’idea di creare l’opportunità di un futuro lavorativo dignitoso per persone che si trovavano in situazioni di grave difficoltà e disagio.nell’estate del 1984 eravamo a casa mia con Claudio ferrari (presidente della cooperativa dalle origini fino al 1999), Alberto Caldana e alcune altre persone, attorno a questo tavolo. Ed è proprio qui che si è concretizzata l’idea che avevamo in mente. Un’idea inizialmente portata avanti da volontari e obiettori, indispensabili per la buona riuscita dell’impresa fin da subito. Con l’aiuto della Caritas siamo riusciti a partire in via nonatolana, all’interno di un vecchio fabbricato, seguendo i primi ragazzi. Proponendoci in questa nuova ottica di lavoratori, cercando clienti che potessero avere bisogno delle nostre capacità di assemblaggio e montaggio che provavamo ad offrire sul mercato.

Per me iniziare a quantificare i costi e i ricavi, ma soprattutto il compenso che potevamo riconoscere ai nostri ragazzi, è stata davvero una grande emozione: finalmente (e per la prima volta) veniva ricompensato economicamente un loro impegno. Prendeva forma l’idea di rendere consapevoli i ragazzi che il loro lavoro, proporzionalmente alla qualità e quantità, aveva un valore che poteva essere riconosciuto. Che più si impegnavano e più sarebbero riusciti a ottenere un riconoscimento. la crescita della cooperativa - sia in termini di competenze che di qualità - è stata lenta, anche in risposta ai tempi diversi di crescita dei lavoratori. Partendo da lavorazioni elementari, arrivando oggi ad avere laboratori di alto livello.

Mi emoziono guardandomi indietro e pensando che, col passare del tempo, accoglievamo sempre più ragazzi e iniziavamo ad aprirci a figure sempre più professionali. Cominciava lentamente a prendere forma la parte imprenditoriale della nostra idea. Senza smettere di focalizzarci sulle esigenze dei nostri ragazzi: una piccola impresa senza scopo di lucro, con al centro la persona, ma che sapesse camminare con le proprie gambe e le proprie forze.

in 30 anni, da una intuizione di poche persone sedute intorno a un tavolo, CoopAttiva si è trasformata in una molteplicità di persone laboriose che possono ogni anno presentare, discutere e approvare un bilancio. il volto soddisfatto dei lavoratori alle assemblee è una testimonianza importante di questo percorso intorno all’idea che il lavoro è un’opportunità per tutti.

⁄ 32

33

capitolo 2

analisi deglistakeholder

⁄ 34

2.1 Socii soci di CoopAttiva si suddividono in 4 categorie:

soci lavoratori (dal mercato del lavoro ordinario) soci lavoratori (art.4 legge 381/91) soci fruitori (sezione A) soci volontari.

i soci fruitori sono i soci svantaggiati che prestano la loro opera presso i laboratori A di Modena e di Pavullo. la distinzione con i soci lavoratori svantaggiati è necessaria e opportuna. infatti l’attivazione di un percorso presso questi laboratori non si configura come un rapporto di lavoro e all’utente è corrisposto un “sussidio terapeutico” quale contributo per il percorso intrapreso sulla base di parametri condivisi con i Servizi invianti.

i soci volontari prestano la loro opera in maniera gratuita. Sono attualmente iscritti a libro soci esclusivamente volontari operanti sulla sede di Modena. Essi offrono il proprio contributo saltuariamente, qualora si verifichino significativi picchi di lavoro e emergano necessità particolari.

soci lavoratori(art.4 legge 381/91)

soci lavoratori(mercato del lavoro ordinario)

Totale numero sociAnno 2013 soci fruitori

soci volontari14

13

15

23

Alla fine dell’esercizio 2013 i soci complessivamente sono 65, di cui 14 volontari, 23 normodotati e 28 svantaggiati (dei quali 13 sono soci fruitori).A partire dal 2006 è stata improntata una politica di gestione delle domande di ammissione a socio più efficace. Nello specifico per diventare socio occorre inoltrare domanda formale e scritta al Consiglio di Amministrazione, il quale poi delibererà nella prima seduta utile. il mantenimento della quota sociale al valore minimo previsto per legge (euro 25) rappresenta per il CdA un segno di profonda inclusione a favore di chiunque esprima il desiderio di partecipare al Capitale sociale. in passato si proponeva a ogni persona che

35analisi degli stakeholder ⁄

effettuava un percorso in CoopAttiva di diventare, in caso di interesse, socio. Col passare degli anni questa politica di gestione dei soci ha portato ad avere un numero di persone socie che non erano più in CoopAttiva e delle quali non era possibile reperire informazioni. la razionalizzazione successivamente attuata rispetto alle domande di ammissione a socio ha inteso dare spazio all’autentica motivazione del candidato socio e alla reale partecipazione alle attività della cooperativa.

2.2 Lavoratoril’analisi dei lavoratori presenti in cooperativa è stata svolta suddividendo le persone in relazione al ruolo (operai, impiegati), alla mansione svolta (educatori, impiegati amministrativi, impiegati commerciali, etc) e tenendo conto della definizione dell’art.4 della Legge 381/91 che individua le persone svantaggiate7 che devono costituire almeno il 30% dei dipendenti di una cooperativa sociale8.

in base all’analisi della revisione dei conti la percentuale viene calcolata facendo il rapporto dei lavoratori svantaggiati sui normodotati, esclusi gli operatori9. riteniamo d’altra parte di fornire un dato più facilmente leggibile facendo il rapporto percentuale degli svantaggiati sulla somma di svantaggiati e normodotati. in CoopAttiva il dato risulta comunque superiore al dato minimo richiesto (30%), a conferma della missione.

7 l. 381/1991. Art.4. Comma 1 (Persone svantaggiate): “[...] si considerano persone svantaggiate gli invalidi fisici, psichici e sensoriali, gli ex degenti di istituti psichiatrici, i soggetti in trattamento psichiatrico, i tossicodipendenti, gli alcolisti, i minori in età lavorativa in situazioni di difficoltà familiare, i condannati ammessi alle misure alternative alla detenzione [...]”.8 l. 381/1991. Art.4. Comma 2: “le persone svantaggiate di cui al comma 1 devono costituire almeno il trenta per cento dei lavoratori della cooperativa e, compatibilmente con il loro stato soggettivo, essere socie della cooperativa stessa”. nonchè circolare n.42 del 15 Maggio 2009 del Ministero del lavoro.9 Secondo questo calcolo la percentuale, per esempio, del 2013 risulta pari al 145%.

lavoratori(mercato del lavoro ordinario)

incidenza personalesvantaggiato

anno 2011

anno 2012

anno 2013

lavoratori(art.4 legge 381/91)

26 46%

46%

59%

282732

2423

2011

2011

2012

2012

2013

2013

⁄ 36

Sgravi fiscali e incentivi economicinel caso della legge 381/91 le aliquote complessive della contribuzione per l’assicurazione obbligatoria previdenziale e assistenziale dovute dalle cooperative sociali, relativamente alla retribuzione corrisposta alle persone svantaggiate previste all’art. 4, sono ridotte a zero.Ai datori di lavoro che, per esempio, assumano lavoratori disabili, in mobilità o disoccupati da lungo tempo, possono essere concessi incentivi economici: sotto forma di contributi diretti o attraverso sgravi fiscali sul costo del lavoro dei nuovi assunti (legge 92/2012).

Costi per i lavoratoriestraendo alcuni sintetici dati di bilancio di CoopAttiva dell’ultimo triennio è facile comprendere quanta parte delle voci di costo siano direttamente imputabili al personale. nelle tabelle seguenti esponiamo le voci di spesa per la gestione del personale.

2011 2012 2013

fatturato totale 1.115.386 1.113.215 1.252.326

Costi per i lavoratori 777.422 864.834 932.511

2011 2012 2013

Totale retribuzioni nette erogate 579.691 596.867 638.613

retribuzioni personale(mercato del lavoro ordinario) 422.731 432.069 436.976

retribuzione personale(art.4 legge 381/91) 127.370 133.443 171.173

Sussidi erogati a soci fruitori(sede di Pavullo) 29.590 31.355 30.464

è importante rilevare quanto i costi per il personale siano preponderanti rispetto al volume di affari totale della cooperativa. La retribuzione netta percepita dal personale ai sensi della l.381/91 è cresciuta costantemente nel corso del triennio con un incremento dell’8% dal 2011 al 2012 e del 28% dal 2012 al 2013. Anche le retribuzioni nette del personale proveniente dal mercato del lavoro ordinario sono in aumento, seppur lievemente, nel triennio con un incremento dal 2011 al 2013 di oltre il 3%.

dettaglio costi per i lavoratori

37

in un contesto di crisi del lavoro come quello attuale questi dati sono particolarmente significativi. Dimostrano come CoopAttiva stia continuando a creare lavoro, assumendo in particolare personale svantaggiato e perseguendo con determinazione la propria Missione.la voce di costo relativa alla retribuzione di personale ascrivibile all’art.4 l. 381/91 (ovvero di persone svantaggiate e/o disabili) consente peraltro di rilevare come si sia realizzato un importante passaggio di integrazione. Grazie al lavoro in CoopAttiva si è passati infatti dallo status di persone assistite e a carico della comunità a persone talvolta ancora in carico ai Servizi ma tendenti a una stabilizzazione. donne e uomini passati da una situazione socio-economica passiva a una situazione inclusiva, che li vede, per esempio, coinvolti direttamente come cittadini contribuenti attivi.

Ruoli e mansioniSono 2 le tipologie di ruoli presenti all’interno di CoopAttiva:

operai impiegati.

Gli impiegati sono distinti a loro volta in 2 tipologie: educatori amministrativi.

Gli operai addetti alla produzione sono distinti in 3 tipologie: operai provenienti dal mercato del lavoro ordinario operai ascrivibili all’art.4 legge 381/91 fruitori dei servizi educativi (persone che fruiscono dei servizi socio

educativi erogati dalla cooperativa).

Fasce di etàPer la presentazione e l’analisi dei lavoratori all’interno del presente Bilancio sociale si è ritenuto opportuno un raggruppamento per fasce di età anagrafica, partendo dalla suddivisione rispetto alla tipologia di contratto dedicato e a riferimenti normativi nazionali e internazionali:

16-29 anni 30-49 anni over 50.

in relazione alla fascia di età e alla tipologia di condizione sono previsti particolari sgravi e incentivi.Vediamo nelle tabelle riportate di seguito il dettaglio di ciascuna categoria di dipendenti per fascia d’età e sede lavorativa.

analisi degli stakeholder ⁄

⁄ 38

Le fasce di età anagrafica

16-29 anniè la fascia d’età che può usufruire del contratto di apprendistato. rivolto ai giovani tra i 16 e i 29 anni, esso consente di acquisire una qualifica professionale. Regola un rapporto di lavoro nel quale l’azienda si impegna ad addestrare l’apprendista, attraverso fasi di insegnamento pratico e tecnico-professionale.

30-49 anniSi tratta di una fascia che non gode di particolari opportunità di inserimento.

over 50Questa fascia d’età risulta particolarmente fragile - così come previsto all’art.2 comma 18 del regolamento Cee 800/2008. Stato e regioni hanno allo studio agevolazioni economiche per promuovere inserimento, re-inserimento e stabilizzazione lavorativa di alcune categorie di questa fascia che incontrano ulteriori difficoltà nella collocazione nel mercato del lavoro. Supportando peraltro le imprese che scelgono di assumerle.

operai dipendenti dal mercato del lavoro ordinario (modena)

operai dipendenti dal mercato del lavoro ordinario (pavullo)

Età 2011 2012 2013maschi femmine maschi femmine maschi femmine

16-29 2 1 2 - 1 -30-49 7 5 6 7 6 650-65 - 1 1 1 1 1totale 16 17 15

Età 2011 2012 2013maschi femmine maschi femmine maschi femmine

16-29 - 1 - - - -30-49 3 6 3 7 3 750-65 - 1 - 1 - 1totale 11 11 11

39analisi degli stakeholder ⁄

lavoratori dipendenti ascrivibili all’art 4 legge 381/91 (modena)

lavoratori dipendenti ascrivibili all’art 4 legge 381/91 (pavullo)

Età 2011 2012 2013maschi femmine maschi femmine maschi femmine

16-29 3 - 3 - 4 -30-49 4 2 5 2 5 350-65 3 1 2 1 2 4totale 13 13 18

Età 2011 2012 2013maschi femmine maschi femmine maschi femmine

16-29 - - 1 1 1 130-49 8 - 7 - 10 -50-65 1 1 1 1 1 1totale 10 11 14

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tipologia di disagio/disabilità dipendenti modena

2011 2012 2013Invalidi fisici 4 4 7invalidi psichici 5 6 8neurologici 4 3 3doppia diagnosi - - -dipendenze patologiche - - -totale 13 13 18

tipologia di disagio/disabilità dipendenti pavullo

2011 2012 2013Invalidi fisici - - -invalidi psichici 7 9 11neurologici - - -doppia diagnosi 2 2 3dipendenze patologiche 1 - -totale 10 11 14

41

Fruitori modena

Fruitori pavullo

Età 2011 2012 2013maschi femmine maschi femmine maschi femmine

16-29 13 5 13 5 13 530-49 3 3 3 3 3 350-65 3 1 3 1 3 1totale 28 28 28

Età 2011 2012 2013maschi femmine maschi femmine maschi femmine

16-29 4 3 3 1 2 230-49 7 3 8 3 7 350-65 3 - 3 - 3 -totale 20 18 17

OrganigrammaCoopAttiva, assegnando grande peso alla componente educativa, ha da sempre previsto all’interno dei propri laboratori la presenza di due figure di riferimento. Solitamente, salvo le specifiche previste dagli appalti, si tratta di:

una figura con prevalenti compiti di carattere educativo e di orientamento per i lavoratori utenti

una figura con mansioni operative, organizzative e al contempo educative.

Una delle prime attività svolte dal direttivo al momento della sua nascita è stata quella di definire attività e mansioni dei singoli con un chiaro obiettivo di miglioramento: sistematizzare e rendere univoche le procedure e le azioni all’interno delle due sedi di Modena e Pavullo. Per raggiungere tale obiettivo è stato necessario mappare la situazione della cooperativa.

A questo scopo CoopAttiva si è affidata a una consulenza esterna che ha effettuato una analisi del personale, evidenziando punti di forza e criticità e proponendo un organigramma con relativo mansionario adeguato al contesto. la consulenza si è svolta nell’arco di 12 mesi - da giugno 2011 a giugno 2012 - e ha coinvolto 14 dipendenti operanti nelle due sedi di Modena e Pavullo. Al termine del 2012 il consulente ha presentato i risultati dell’analisi e le relative proposte. il direttivo ha acquisito i pareri ed elaborato una sintesi che ha poi condiviso in plenaria con tutti gli operatori di CoopAttiva.

analisi degli stakeholder ⁄

⁄ 42

di seguito l’organigramma aggiornato al dicembre 2013 a cui ha fatto seguito un mansionario suddiviso per ruoli, con indicazione di attività e regolamentato per ciascuna mansione.

- presidente (g.garuti)- Consiglio di Amministrazione

direttivo(A.Nora, F.Nini, G.Sgarbi)

Amministrazione(G.Garuti, E.Turrini)

responsabile sede di modena (g.sgarbi)

Responsabile di Produzione (C.M.Scala)

Responsabile di Produzione (F.Nini)

Responsabile Lab. A (B.Cornia)

2° Educatore Lab. B(L.Pascucci)

Autista/Magazziniere (S.Migliore)

Operai Operai

Responsabile Lab. B (M.C.Monterastelli)

2° Educatore Lab. B(M.C.Monterastelli)

Autista/Magazziniere (M.Ruggeri)

Responsabile Lab. B (C.M.Scala)

2° Educatore Lab. A (F.Borsari - E.Iseppi)

Responsabile Lab. A (N.Gandolfi)

2° Educatore Lab. A (E.Andrighetti)

Responsabile Lab. Taglio (J.Slotwinska)

responsabile CommercialeAcquisti (g.sgarbi)

responsabile sede di pavullo (F.nini)

personale educativo distaccato

responsabile educativo(A.nora)

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Formazionetitoli di studiol’equilibrio attento tra la componente educativa e la componente produttiva conduce ad una piena valorizzazione delle capacità di ogni singola persona impegnata all’interno dei laboratori. Un lavoro che richiede la scelta di personale in possesso di titolo di studio adeguato (laurea in Scienze dell’educazione o titolo equipollente) o di una comprovata esperienza come istruttore di attività manuali.i laboratori in convenzione con le Pubbliche Amministrazioni sono tutti organizzati con almeno un educatore professionale (in alcuni casi, dove richiesto, 2). Gli altri laboratori invece prevedono sempre una duplice presenza con un educatore e un istruttore di attività manuali.

analisi degli stakeholder ⁄

Modena LaboratorioA

LaboratorioB

Laboratorio"Ivo Monari"

numero operatori 2 2 2

Titolo di studio

laurea in Scienze dell'educazione

laurea in Scienze della formazione

laurea in Scienze dell'educazione

diploma tecnico

laurea in Scienze dell'educazione

laurea in Scienze della formazione

Pavullo LaboratorioA

LaboratorioB

Laboratorio"taglio"

numero operatori 2 2 1

Titolo di studio

educatore Professionale

diploma tecnico

educatore professionale

diploma tecnico

diploma professionale

Altre figure professionali

n. 1 Coordinatore educativo laurea Specialistica - educatore Professionale

n. 1 responsabile Commerciale laurea Scienze Politiche - Master Post laurea

n. 1 impiegata Amministrativa diploma di ragioneria

⁄ 44

Percorsi formativiil particolare setting formativo garantito da CoopAttiva (spazi circoscritti, presenza di educatori costante, attività manuali a differente livello di complessità), risulta particolarmente adatto per ospitare percorsi formativi:

di varia natura (dai percorsi di alternanza scuola-lavoro, agli stage relativi a corsi di formazione professionale, ai tirocini formativi)

rivolti a una pluralità di tipologie di persone (giovani in situazione di handicap, adulti con disabilità o svantaggio, fragili)

con differenti obiettivi (ampliamento delle autonomie e delle competenze, osservazione e valutazione, raggiungimento della condizione lavorativa).

di seguito riportiamo alcuni dati sui diversi percorsi formativi ospitati da CoopAttiva, sede Modena, incluso il presidio “ivo Monari” nel triennio 2011-2013. le presenze presso i laboratori della sede di Pavullo non sono inserite perché regolate diversamente all’interno del capitolato d’appalto.

2011

2012

2013

19fascia d’età 16-29Percorsi

formativi

Percorsiformativi

Percorsiformativi

16fascia d’età 16-29

21fascia d’età 16-29

21fascia d’età 30-49

18fascia d’età 30-49

25fascia d’età 30-49

4fascia d’età 50-65

6fascia d’età 50-65

4fascia d’età 50-65

44

40

50

45analisi degli stakeholder ⁄

Età 16/29 30/49 50/653 mesi 6 9 46 mesi 5 10 -9 mesi - 4 -12 mesi e oltre 10 2 -totale percorsi formativi 50

tempi di permanenza per fasce di età 2013

Età 16/29 30/49 50/653 mesi 5 10 36 mesi - 5 29 mesi 1 1 112 mesi e oltre 10 2 -totale percorsi formativi 40

tempi di permanenza per fasce di età 2012

Età 16/29 30/49 50/653 mesi 7 8 26 mesi 1 11 29 mesi 1 1 -12 mesi e oltre 10 1 -totale percorsi formativi 44

tempi di permanenza per fasce di età 2011

⁄ 46

Modalità di accesso ai percorsi formativiLa quasi totalità dei differenti percorsi formativi che CoopAttiva ospita segue un iter lineare e ben definito. Per ciò che concerne la sede di Modena l’interlocutore principale è il Sil (Servizio di inserimento lavorativo) del Comune di Modena che veicola la progettualità rivolta praticamente a tutte le categorie di svantaggio e disabilità. di prassi uno degli educatori del Sil stabilisce un contatto con il responsabile del laboratorio B di CoopAttiva per definire se in quel momento - sulla base dei percorsi già in essere e in relazione alle commesse e alle tipologie di lavoro disponibili - esista la possibilità di dar vita a nuovi ingressi.Qualora sussistano le condizioni, si fissa un appuntamento con il candidato (in compresenza con l’educatore del Sil) per una prima visita conoscitiva. A seguire si procede con la compilazione dei documenti necessari. Contestualmente si stabiliscono - in accordo con il diretto interessato - le modalità di presenza settimanale presso il laboratorio e si definisce il giorno effettivo di inizio del percorso, condividendo con chiarezza gli obiettivi da raggiungere.Il progetto sarà caratterizzato da verifiche in itinere con l’educatore di riferimento. Queste avranno lo scopo principale di monitorare l’andamento del percorso in modo costante e - qualora sia necessario - ridefinire e mettere a punto l’approccio educativo utilizzato e gli obiettivi del progetto individuale.

Come premesso le richieste di inserimento non giungono esclusivamente dal Sil di Modena ma anche da altri enti o servizi invianti. CoopAttiva ha ospitato nel corso degli anni anche utenti inviati direttamente da:

CeiS: per minori in uscita dalla scuola e ospitati presso le comunità di accoglienza

UEPE (Ufficio Esecuzione Penale Esterna) e Casa Circondariale S. Anna: per percorsi rivolti a persone con problematiche di tipo giudiziario

Ser.d e Sil di altri Comuni Enti di Formazione che sviluppano progetti finanziati da Enti pubblici10.

10 Un esempio recente (anno 2012) è dato dai percorsi relativi al “Progetto oro” (opportunità di reinserimento occupazionale) per persone con disabilità acquisita. Si tratta di un progetto promosso dalla Provincia di Ferrara in convenzione con le Province di Modena, Bologna, Forlì-Cesena. L’obiettivo è offrire migliori opportunità di inserimento lavorativo che portino ad una miglior qualità di vita e alla riduzione dei costi assistenziali.

47

tipologia di disagio/disabilità percorsi formativi modena 2011

handicap intellettivo(art. 13 l.68/99)

handicap intellettivo(art. 13 l.68/99)

handicap intellettivo(art. 13 l.68/99)

handicap psichico(art. 9 l.68/99)

handicap psichico(art. 9 l.68/99)

handicap psichico(art. 9 l.68/99)

handicap (l.104)

handicap (l.104)

handicap (l.104)

disagio sociale

disagio sociale

disagio sociale

dipendenze patologiche

dipendenze patologiche

dipendenze patologiche

Carcere e minori

Carcere e minori

Carcere e minori

13

14

20

16

12

16

2

1

1

2

1

2

1

1

1

10

10

10

analisi degli stakeholder ⁄

44

40

50

Totale utenti

Totale utenti

Totale utenti

tipologia di disagio/disabilità percorsi formativi modena 2012

tipologia di disagio/disabilità percorsi formativi modena 2013

⁄ 48

Formazione e supervisionela formazione del personale è sicuramente un punto di forza di CoopAttiva, che intende in questo modo garantire una crescita professionale, ma anche umana a tutto tondo, di ciascun operatore. CoopAttiva è da sempre convinta che questa azione contribuisca alla migliore qualità del servizio svolto, oltre che al senso di appartenenza. Per questo motivo le attività di formazione e aggiornamento, la partecipazione a seminari e convegni, lo stesso confronto interno sono ritenuti strumenti fondamentali per l’esercizio pieno della professionalità di tutti gli operatori.

dal 2011 è stata introdotta l’attività di supervisione interna che, attraverso incontri periodici personalizzati, garantisce a ciascun operatore il supporto psicologico necessario per un esercizio sereno ed equilibrato della propria mansione educativa. l’attività si svolge ogni sei settimane su ciascuna delle due sedi. Si tratta di uno spazio protetto di ascolto e rinforzo del singolo operatore e di confronto oltre che di formazione per l’intero gruppo di educatori. ogni anno viene trasmesso al direttivo il report delle attività e vengono definite eventuali azioni a supporto.

Obblighi formativi: appaltiAll’interno degli appalti e delle convenzioni gestite da CoopAttiva (anche su affidamento del Consorzio di Solidarietà Sociale) esistono specifici obblighi formativi.Sono pertanto documentabili le 30 ore pro-capite annuali previste nell’appalto, per la gestione dei laboratori con attività formative e riabilitative - AUSl, distretto 5 di Pavullo, così come le 20 ore garantite nell’ambito della gestione del presidio “ivo Monari” con il Consorzio CSS.la stessa gestione in convenzione del laboratorio socio-occupazionale con il Comune di Modena, pur in assenza di vincoli specifici, vede CoopAttiva farsi carico degli opportuni spazi formativi e di aggiornamento, a favore del personale educativo impiegato. Ciò secondo una logica improntata a processi di formazione permanente che riteniamo garantiscano il necessario elevato livello di professionalità degli operatori coinvolti.

la tabella riporta le ore di formazione annue prodotte suddivise in: attività di formazione specifica per educatori (solitamente organizzate al

di fuori di CoopAttiva, in collaborazione con CSS, tramite fon.coop e i due enti di riferimento delle Centrali cooperative: Cesvip e irecoop)

attività di supervisione per ciascuna delle due sedi attività di formazione interna (aggiornamenti normativi, contrattuali e in

materia di servizi di inserimento al lavoro) ad opera di personale della cooperativa.

49

Formazione: salute e sicurezzaAll’interno delle ore di formazione sono previste anche le attività obbligatorie in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Tali attività hanno interessato non soltanto operatori, educatori e dipendenti ma - come da normativa vigente - anche le persone in tirocinio formativo ospitate presso i laboratori di CoopAttiva.Questa formazione costituisce un patrimonio dei singoli tirocinanti indipendentemente dal percorso lavorativo che andranno a svolgere. nel caso di persone con disabilità o svantaggio il consulente per la sicurezza di CoopAttiva ha predisposto moduli semplificati, di facile accesso e comprensione.

di seguito il dettaglio delle ore di formazione prodotte in materia di salute e sicurezza sul lavoro nel periodo 2012-2013.

formazione di base: 4 ore - 9 edizioni (coinvolgono dipendenti e tirocinanti)Formazione specifica: 4 ore - 3 edizioniformazione rlS: 32 ore - 1 edizioneformazione preposti: 16 ore - 2 edizioni

2011 2012 2013

Attività di formazione 67,25 409,5 210,5

numero operatori coinvolti 9 13 12

Supervisione Modena 20,5 27,5 22,5

numero operatori coinvolti 5 6 5

Supervisione Pavullo 20,5 22,5 17,5

numero operatori coinvolti 4 4 4

formazione interna 16 10 10

numero operatori coinvolti 9 10 9

Totale ore di formazione partecipata 124,25 469,5 260,5

ore di formazione

analisi degli stakeholder ⁄

⁄ 50

formazione antincendio: 8 ore - 1 edizioneformazione primo soccorso: 12 ore - 1 edizioneformazione carrellisti: 12 ore - 1 edizione (corso interaziendale organizzato da CoopAttiva che ha coinvolto oltre al personale interno anche personale proveniente da varie cooperative di CSS).

Servizio prevenzione e protezioneil tema della sicurezza in una cooperativa sociale di inserimento lavorativo è particolarmente complesso, articolato e delicato.Questa premessa - unitamente alla crescente attenzione del legislatore al tema della sicurezza e della tutela dei lavoratori nei luoghi di lavoro - ha condotto CoopAttiva a intraprendere alcune scelte importanti per confermare l’attenzione verso i propri lavoratori.

dal 2012 la cooperativa ha scelto un consulente della sicurezza esterno con competenze specifiche per il settore delle cooperative sociali.la presenza settimanale, per il primo anno di attività, nelle due sedi di Modena e Pavullo ha consentito la pianificazione di tutte le attività previste dalla normativa vigente; con una particolare attenzione alle categorie di lavoratori con disabilità. nel biennio 2012-2014 è stata realizzata l’attività formativa necessaria, completa di relativi attestati di formazione. l’attività è stata proposta sia ai dipendenti che ai tirocinanti ospitati all’interno dei laboratori.

riportiamo di seguito il dettaglio delle attività svolte dal responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione aziendale. Tali attività hanno riguardato sia azioni rivolte alla cooperativa che azioni rivolte alle aziende esterne che hanno visto inserito il personale con disabilità in forza presso CoopAttiva.

Sopralluoghi in aziendaSi tratta di sopralluoghi finalizzati a differenti necessità: valutazione dei rischi relativi a Movimentazione Manuale dei Carichi (MMC); rischio incendio; censimento attrezzature, macchinari, sostanze chimiche utilizzate.

Redazione del Documento Valutazione Rischi (DVR)Aggiornamento relativo alle diverse attività svolte da CoopAttiva; messa in esercizio del nuovo capannone con magazzino presso la sede di Modena.

Riunione annuale sicurezzaorganizzazione dell’incontro annuale obbligatorio fra datore di lavoro (ddl), Medico competente (Mc), rappresentante dei lavoratori per la Sicurezza (rlS), responsabile servizio prevenzione e protezione (rSPP)11.

51

Sopralluoghi in altre aziendePer la verifica delle condizioni di lavoro dei dipendenti - distaccati o con contratti di inserimento lavorativo - che lavorano presso aziende clienti12.

Benessereda sempre CoopAttiva è attenta, nei limiti anche delle proprie possibilità economico finanziarie, alle esigenze dei propri dipendenti, soci e collaboratori. Si ritiene infatti fondamentale il benessere psicologico di ciascuna risorsa all’interno del contesto lavorativo. Tale benessere, del resto, oltre a rappresentare un patrimonio per il singolo, favorisce il senso di appartenenza e l’adesione ai Valori e alla Missione della cooperativa.

di seguito elenchiamo sinteticamente alcune azioni mirate proprio alla cura e alla valorizzazione delle singole risorse:

impostazione della settimana lavorativa per il personale operativo nei laboratori di tipo B di Modena in 35 ore settimanali e in 30 ore per Pavullo (part-time, rispetto alle 38 ore previste dal CCnl)

determinazione degli orari di accesso ai laboratori di tipo B in coincidenza con gli orari di servizio dei mezzi di trasporto pubblici locali (sede di Pavullo e sede di Modena)

flessibilità nella modificare gli orari di accesso in relazione al variare degli orari dei mezzi pubblici per la stagione estiva (sede di Pavullo)

tutti i lavoratori ascrivibili all’art 4 legge 381/91 sono assunti con contratti di lavoro part time tra le 12 e le 35 ore

possibilità per il personale educativo di gestire l’orario di lavoro con flessibilità sugli orari di ingresso e di uscita (sede di Modena)

dal 2011 è operativa, per entrambe le sedi e per l’intero staff educativo, una attività di supervisione curata da un consulente esterno13

oltre a garantire la formazione minima prevista, ciascun operatore, confrontandosi con il referente di sede, può definire la partecipazione a eventi formativi specifici. Per ogni dipendente esiste la possibilità di accedere alle attività formative del territorio anche a partire da istanze personali.

11 l’ultimo incontro si è svolto nel mese di dicembre 2013.12 Queste attività sono avvenute, nel corso del 2013, presso le seguenti aziende: Pasticceria Modenese, Pasticceria Emiliana, Safim, CNH, Carnevali e Bacillieri, Poker, Graff.13 Cfr. p.48 del presente Bilancio sociale.

2011 2012 2013Part time 16 17 15full time 11 11 11totale lavoratori 27 28 26

tipologia contratti di lavoro per personale proveniente dal mercato del lavoro ordinario

analisi degli stakeholder ⁄

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53

⁄ 54

2.3 Sindacatii rapporti con le organizzazioni sindacali vanno ben oltre le normali relazioni derivanti dal loro ruolo di tutela dei lavoratori dipendenti. in particolare con i sindacati provinciali sono stati raggiunti importanti accordi riguardo le procedure di inserimento dei lavoratori svantaggiati.il più importante è sicuramente l’accordo integrativo del Settore B con l’istituzione di una Commissione paritetica (Centrali cooperative, Consorzio, organizzazioni sindacali) che norma in modo dettagliato le modalità dell’inserimento lavorativo: i tirocini, la malattia, il progetto personalizzato, i salari d’ingresso, le sospensioni terapeutiche, l’uscita dalla cooperativa.Si tratta di uno strumento che progressivamente è divenuto documento di indirizzo nelle relazioni tra CoopAttiva e il lavoratore svantaggiato. rappresenta certamente un elemento di tutela del lavoratore. Al contempo è un riferimento certo per la cooperativa, la quale spesso affronta le complesse procedure di inserimento in un contesto normativo incerto e non sempre chiaro.Va evidenziato come già nel 1999 la Provincia di Modena sia stata tra le prime in italia - e ancor oggi tra le poche - a istituire la Commissione paritetica.

2.4 Movimento cooperativoCoopAttiva - come del resto tutte le cooperative associate a CSS - aderisce ad almeno una delle principali centrali cooperative presenti sul territorio: Confcooperative, legacoop, AGCi. in attesa che si realizzi in modo compiuto l’importante percorso di unificazione delle stesse all’interno dell’Alleanza delle Cooperative italiane (ACi)14.in particolare CoopAttiva, che aderisce a Confcooperative15 - e all’interno di essa al settore specifico delle cooperative sociali (Federsolidarietà)16 - riceve dal proprio organismo di rappresentanza supporto e consulenza negli ambiti: amministrativo, fiscale, legislativo, gestionale, finanziario, di diritto del lavoro, relazioni sindacali.

2.5 Consorzio di solidarietà socialeUna delle espressioni più significative del radicamento di CoopAttiva al territorio provinciale è data senza dubbio dall’appartenenza e partecipazione fin dal 1998 al Consorzio di Solidarietà Sociale della provincia di Modena (CSS).

14 www.alleanzacooperative.it15 www.confcooperative.it e, per quanto riguarda il territorio modenese, www.modena.confcooperative.it16 www.federsolidarieta.confcooperative.it

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CoopAttiva da sempre contribuisce - con proprie figure professionali distaccate - in modo continuativo e crediamo determinante, alla progettazione e promozione di attività e servizi per le cooperative socie; sia nell’ambito dei servizi alla persona che in quello specifico dell’inserimento al lavoro delle fasce più deboli della popolazione.nell’ambito di questa relazione con CSS, abbiamo maturato una ormai ventennale specifica esperienza nella gestione di servizi di inserimento lavorativo a favore di persone svantaggiate e disabili segnalate dai diversi Servizi socio-sanitari presenti sul territorio della Provincia di Modena, sviluppando competenze e un solido know-how in questo campo. rispetto alla gestione di tali servizi CoopAttiva rappresenta una risorsa costante e determinante.

la presenza di CoopAttiva all’interno del Consorzio testimonia una partecipazione attiva e concreta (anche nella gestione di iniziative) nella collaborazione con Servizi, enti locali, Centri di formazione. l’obiettivo primario è valorizzare nel nostro ambito di azione i temi dell’innovazione, della sperimentazione, della sensibilizzazione.CoopAttiva garantisce personale qualificato, in grado di partecipare alla progettazione e gestione dei numerosi servizi gestiti da CSS. non possiamo non citare 3 presenze chiave di CoopAttiva all’interno di CSS:

Arturo nora (Coordinatore del Sil Modena e, da luglio 2013, Presidente di CSS)

Giorgio Sgarbi (Responsabile dell’Ufficio Inserimenti lavorativi di CSS) Patricia nadaud (impiegata amministrativa).

Ufficio Inserimenti e progettazioneL’Ufficio, in stretto rapporto con la Presidenza e il Consiglio di Amministrazione di CSS, è chiamato a svolgere costantemente:

monitoraggio delle attività svolte dal sistema delle Cooperative sociali aderenti;

attività di ricerca e sviluppo mirata a rendere più efficaci le politiche sociali e gli interventi socio-riabilitativi rivolti alle fasce deboli della popolazione (in collaborazione con Assessorati ai Servizi Sociali, regione, Servizi dipendenze patologiche e Centri Salute Mentale, Carcere, enti di formazione, Centri per l’impiego).

Il Responsabile dell’Ufficio è periodicamente invitato alle sedute del Consiglio di Amministrazione a evidenziare la rilevanza del ruolo. L’Ufficio inserimenti coordina le diverse attività di inserimento al lavoro gestite dal Consorzio, monitorandone l’andamento e collaborando alla progettazione in sede di gare pubbliche o di definizione delle convenzioni.

analisi degli stakeholder ⁄

CSS - Consorzio di Solidarietà Sociale

il Consorzio di Solidarietà Sociale di Modena è nato nel 1995.il compito originario di CSS era di fungere da general contractor nei confronti delle Amministrazioni pubbliche e delle Ex municipalizzate, consentendo alle cooperative socie di acquisire nuove e importanti commesse.

Il CSS presenta alcune specificità: l’area di intervento è auto-limitata alla sola provincia di Modena ha carattere unitario, coinvolgendo sia cooperative aderenti a Confcooperative che a legacoop è costituito da cooperative sociali di tipo B, di tipo A e miste (A+B).

CSS è il luogo di confronto delle cooperative socie ed è un soggetto riconosciuto competente dalle Pubbliche Amministrazioni in materia di servizi alla persona e inserimento al lavoro delle fasce deboli. Grazie a questo approccio CSS ha sviluppato il suo ruolo divenendo un luogo dove:

si progettano e gestiscono azioni complesse si generano partnership con altri soggetti (pubbliche amministrazioni e servizi socio-sanitari, enti di

formazione, imprese private, volontariato) si partecipa alla programmazione territoriale si partecipa a ricerche, iniziative pubbliche, progetti europei si promuovono attività formative per i lavoratori delle cooperative.

CoopAttiva crede fortemente nell’importanza della vitalità del Consorzio. Per questo vi partecipa attivamente offrendo il proprio contributo diretto e continuativo di persone e di idee.

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2.6 Altre cooperative socialiL’attività di conto terzi comporta inevitabilmente flussi di lavoro che seguono andamenti non regolari: si passa da momenti di picco di lavoro ad altri di minore attività. Grazie alla rete di cooperative sociali in cui CoopAttiva è positivamente inserita (attraverso la sua adesione a CSS) è possibile affrontare i picchi di attività affidando commesse di lavoro ad altre cooperative sociali. non si tratta certo di entità di lavoro particolarmente elevate; ma comunque di attività che contribuiscono, pur saltuariamente, al mantenimento di altri laboratori di inserimento lavorativo presenti sul territorio.esse testimoniano peraltro la rete di solidarietà attiva tra diverse cooperative aderenti a CSS.

2.7 Associazionismo, volontariato, terzo settoreCoopAttiva, come del resto diverse altre cooperative sociali associate a CSS, aderisce al forum provinciale del Terzo Settore17, la cui missione è quella di assicurare rappresentanza politica e civile al vasto e articolato mondo composto da volontariato, cooperazione sociale, associazionismo di promozione sociale.Il Forum partecipa alla definizione delle politiche sociali, mette in rete le organizzazioni della società civile che operano per la tutela delle fasce deboli, per la promozione dei diritti di cittadinanza, per il benessere e il tempo libero dei cittadini.

importanti protocolli di collaborazione sono stati sottoscritti, in questi anni, tra il forum provinciale e il Comune di Modena, l’Amministrazione provinciale, l’Azienda USl, il Centro Servizi per il Volontariato.inoltre il forum, d’intesa con il Centro Servizi per il Volontariato, designa suoi esponenti all’interno degli organismi di indirizzo e di amministrazione della fondazione Cassa di risparmio di Modena. Un legame questo che ha consentito peraltro di promuovere iniziative comuni su temi quali: integrazione ed evoluzione normativa nel Terzo settore, legge di riforma dell’assistenza, psichiatria, sicurezza e altro ancora. Attualmente il Vicepresidente di CoopAttiva è membro del Consiglio direttivo del forum.

Sul tema della salute mentale CoopAttiva collabora con diversi soggetti del volontariato (CSV, Social point, insieme a noi, etc.). Sin dalla sua prima edizione collabora inoltre - in coordinamento con CSS - all’organizzazione di iniziative nell’ambito di “Màt - Settimana della Salute mentale”.

Appare quindi evidente come questa articolata rete di opportunità e

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Màt - Settimana della salute mentale18

dal 2011 si svolge, a Modena e nell’intera provincia, Màt - Settimana della salute mentale. Secondo uno schema ormai collaudato il programma viene messo a punto con la volontà di raccontare in tutte le sue possibili sfaccettature il multiforme mondo della salute mentale.Il risultato finale è un programma composto da eventi molto diversificati per tipologia, modalità, contenuti. Si tratta di appuntamenti che pongono comunque e sempre al centro il tema della salute mentale.

l’obiettivo è quello di coinvolgere un pubblico eterogeneo e trasversale, dagli addetti ai lavori ai semplici curiosi, per proseguire un intervento culturale che mira a superare i pregiudizi e le diffidenze che spesso nascono proprio a causa della scarsa conoscenza di un argomento delicato come quello della salute mentale.

relazioni possa facilitare e potenziare le azioni di più stretta competenza di una cooperativa sociale come la nostra.

Va inoltre sottolineato come CoopAttiva, al pari della maggior parte delle cooperative sociali, si avvalga della preziosa collaborazione di soci volontari.è perciò naturale che molte cooperative associate abbiano sviluppato nei rispettivi territori rapporti costruttivi e duraturi con associazioni di volontariato e promozione sociale (associazioni di familiari, tempo libero, polisportive, gruppi e associazioni di volontariato, centri anziani). Ciò vale anche per CoopAttiva, che fin dalle origini ha un forte legame con la Caritas di Modena che vede alcuni dei suoi membri come soci fondatori19. Ancor oggi tali soci svolgono, in coordinamento con il personale operativo, attività di supporto e aiuto in coerenza con le loro professionalità e con il tempo che possono offrire.

17 www.forumterzosettoremodena.org18 www.matmodena.it19 Cfr. p.19 del presente Bilancio sociale.

analisi degli stakeholder ⁄

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2.8 Rete territoriale:Modena e Pavullofin dalle origini abbiamo dato grande rilievo al rapporto con i territori in cui operiamo, in particolare quelli di Modena e Pavullo. instaurando gradualmente relazioni costruttive e di reciproca fiducia con Istituzioni, Servizi, Aziende sanitarie. Con un obiettivo: la promozione congiunta di iniziative e progetti per il miglioramento del sistema pubblico di welfare.

ModenaCon il Comune di Modena sono progressivamente maturate importanti collaborazioni che nel tempo hanno assunto forme sempre più strutturate. due importanti esempi:

l’ordinaria accoglienza di percorsi promossi in accordo con i Servizi socio-sanitari e successivamente con il CSS, nella cornice del Sil (Servizio inserimento lavorativo del Comune di Modena)

la gestione pluriennale dal 1998 (all’interno della Sezione A) del laboratorio socio-occupazionale per l’Area handicap.

Pavulloil radicamento sul territorio di Pavullo è testimoniato dalle convenzioni con AUSl e Unione Comuni del frignano, nell’ambito del cosiddetto “progetto triangolo”.dal 1989 (e dal 2012 in appalto), in un’ottica di reale sussidiarietà e senza alcuna interruzione, siamo impegnati a favore di persone svantaggiate e disabili segnalate dall’AUSl, distretto n. 5 di Pavullo, nella progettazione e gestione dei servizi di formazione e inserimento socio-occupazionale e lavorativo.

2.9 Servizi pubblici territorialiCoopAttiva affronta le complesse problematiche correlate all’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate seguendo una metodologia di gestione integrata che vede coinvolti, nella programmazione degli interventi, i diversi attori sul territorio: enti locali, AUSl, Provincia, Associazioni dei familiari, Consorzio di Solidarietà Sociale, Cooperative. in relazione all’attuale metodologia dei cosiddetti Piani di zona ciò rappresenta anche per CoopAttiva un elemento essenziale per sviluppare e creare nuove opportunità a favore delle persone svantaggiate.

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Piani di zona

Il Piano di zona è l’occasione offerta alle comunità locali per leggere, valutare, programmare e guidare il proprio sviluppo. esso va interpretato come piano regolatore del funzionamento dei servizi alle persone. in particolare il Piano di zona è lo strumento promosso dai diversi soggetti istituzionali e comunitari per:

analizzare i bisogni e i problemi della popolazione sotto il profilo qualitativo e quantitativo

riconoscere e mobilitare le risorse professionali, strutturali, economiche pubbliche, economiche private (profit e non-profit ), del volontariato

definire obiettivi e priorità, nel triennio di durata del piano, attorno a cui finalizzare le risorse

individuare le unità d’offerta e le forme organizzative congrue, nel rispetto dei vincoli normativi e delle specificità e caratteristiche proprie delle singole comunità locali

stabilire forme e modalità gestionali tali da garantire approcci integrati e interventi connotati in termini di efficacia, efficienza ed economicità

prevedere sistemi, modalità, responsabilità e tempi per la verifica e la valutazione dei programmi e dei servizi.

i servizi con cui CoopAttiva collabora nella gestione dei progetti di inserimento sono i seguenti:

Servizi Sociali (Comune di Modena, Unione Terre d’Argine, distretti di Carpi, Castelfranco, nonantola, Unione Comuni del frignano)

Centri di Salute Mentale e dipendenze Patologiche (Modena, Pavullo, Castelfranco, Vignola, Carpi)

Casa Circondariale di Modena Ufficio Esecuzioni Penali Esterne del Ministero di Grazia e Giustizia (UEPE)

di Modena Centri per l’impiego della Provincia di Modena Centro Stranieri del Comune di Modena.

è inoltre importante evidenziare l’attuazione di specifiche progettazioni di carattere metodologico e organizzativo presenti nel territorio con le quali CoopAttiva, nell’ambito di CSS, collabora attivamente. esse garantiscono una minore dispersione e una migliore valorizzazione delle risorse.

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Servizio di Orientamento, Formazione e Inserimento LavorativoGestito da CSS, in convenzione con il Comune di Modena, a favore degli Utenti inviati dai Servizi sociali (Area disagio Adulti, handicap, Minori con problematiche psichiatriche e/o dipendenze patologiche). il coordinamento di questo Servizio è a cura di Arturo nora (CoopAttiva).

Servizio specialistico di Collocamento mirato di Persone disabili presso le Politiche del Lavoro della provincia di ModenaCSS, in partnership con CeiS formazione e Umana - Agenzia per il lavoro gestisce il servizio rivolto a lavoratori con disabilità (legge 68/99) e alle imprese.

Fornitura di servizi specialistici di presa in carico e orientamento al lavoro, mediazione linguistica e culturaleifoA e Mediagroup, in partnership con CSS gestiscono servizi rivolti a persone provenienti dal mercato del lavoro ordinario italiani e stranieri e/o con caratteristiche di fragilità.

Servizio di formazione, orientamento, inserimento lavorativo (SFOIL)Gestito in convenzione con l’Area Servizi sociali dell’Unione Terre d’Argine e con il distretto Sanitario di Carpi. Si tratta di un servizio di inserimento al lavoro che per la prima volta comprende le Aree dello svantaggio e della disabilità unificando i precedenti e frammentati servizi di inserimento al lavoro. il servizio è gestito da CSS, in partnership con la cooperativa nazareno. il coordinamento di questo Servizio è a cura di Giorgio Sgarbi (CoopAttiva).

2.10 Il mercato, i clientiLa scelta del mercato privatoCoopAttiva ha sempre scommesso sull’inserimento al lavoro di persone con disagio assistite dai servizi attraverso un rapporto diretto con il mercato produttivo privato. Anche per questa scelta di fondo per niente scontata crediamo di aver intrapreso un percorso innovativo rispetto alle scelte che potremmo definire come tipiche della cooperazione sociale di tipo B, tendenzialmente orientata alla gestione di affidamenti20 di lavori da parte delle Pubbliche Amministrazioni: manutenzione del verde, pulizie, igiene urbana, custodie e altro ancora.

Pur costituendo un importante patrimonio, queste ultime attività legate alle clausole sociali21 rappresentano anche un elemento di criticità della

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Una storia di riscatto e libertà

l. ha una invalidità del 100% e inizia il suo percorso in CoopAttiva attraverso un tirocinio formativo proposto dal servizio di inserimento lavorativo territoriale. l. è ospite presso un centro di accoglienza per persone che hanno una condizione sanitaria simile alla sua. dopo 6 mesi di tirocinio arriva il primo contratto a tempo determinato e l’applicazione del salario di ingresso coerente con le sue capacità operative. Si susseguono le proroghe del contratto e le verifiche per il graduale aumento del salario di ingresso fino al raggiungimento del 100%.Arriva anche il passaggio a tempo indeterminato e il pieno riconoscimento di un percorso che, con fatica e impegno, ha portato a un eccellente risultato. Ma non finisce qui: L., grazie a una richiesta di un anticipo del TFR, riesce ad affittare un proprio appartamento e ad uscire dalla comunità iniziando così un nuovo capitolo della sua vita.

cooperazione sociale. in particolare nel corso degli ultimi anni risulta diminuito l’utilizzo della cooperazione sociale per lo svolgimento di attività con affidamento diretto.Questo senza tener conto di una importante evidenza: la scelta da parte della Pubblica Amministrazione di affidare attività alle cooperative sociali genera un impatto economico (oltre che sociale in senso lato) positivo derivante dall’inclusione lavorativa di soggetti svantaggiati. l’auspicio, in questo senso, è che la recente legge 12 del 17 luglio 2014 (“norme per la promozione e lo sviluppo della cooperazione sociale”), con particolare riferimento all’art.11 sull’esternalizzazione di servizi (“approvvigionamento di un limite minimo del 5% alle coop sociali) produca gli effetti sperati.

Al di là di queste importanti considerazioni CoopAttiva ha voluto e saputo ricercare nuove condizioni culturali, nuove alleanze e sinergie con il sistema produttivo privato. Questo operando comunque in rete con i Servizi per far sì che i lavoratori svantaggiati inseriti possano usufruire della possibilità di confrontarsi con una dimensione lavorativa autentica e non marginale. l’obiettivo è che, una volta formati e rinforzati, possano entrare (o rientrare)

20 Si veda Art. 5 l. 381/91.21 ibidem

analisi degli stakeholder ⁄

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nel mercato del lavoro ordinario lasciando il proprio posto in CoopAttiva per nuovi percorsi di inserimento.

InnovazioneCoopAttiva, nonostante la profonda crisi che sta caratterizzando l’economia e il mercato produttivo dal 2008, prosegue con convinzione nel grande impegno di collaborare con le imprese private. Si tratta di un passaggio in corso già da alcuni esercizi che investe l’intera organizzazione sia dal punto di vista strutturale che organizzativo. l’obiettivo è quello di confermare CoopAttiva come una impresa sociale sempre più qualificata, credibile, visibile, trasparente e accreditata come partner di valore per il mondo produttivo privato. in questo senso vanno visti:

l’implementazione di un nuovo database per l’analisi dei costi di commessa la revisione e puntualizzazione dell’organigramma la celebrazione del trentennale della nostra cooperativa l’impegno per una comunicazione efficace e trasparente.

i recenti investimenti legati al nuovo laboratorio B di Modena ci hanno portato da subito nuove relazioni con imprese private e rappresentano un potenziale continuo ampliamento del portfolio clienti. Questo peraltro rafforza la capacità di integrazione lavorativa con una gamma di attività sempre più diversificata e adeguata al miglioramento del benessere dei lavoratori inseriti.

ClientiCoopAttiva realizza la sua Missione attraverso il reperimento sul mercato di commesse di lavoro provenienti da aziende private. Per ottenere ciò lavora su due linee di azione: verso l’esterno e verso l’interno. Questa duplice azione è la sintesi del lavoro svolto quotidianamente da tutti gli operatori di CoopAttiva.

Verso l’esterno CoopAttiva ha imparato a parlare il linguaggio delle imprese: compiendo grandi sforzi per comprendere appieno le esigenze del mercato adeguandosi con le modalità, i processi, la logistica necessari ricercando i settori economici e produttivi più inclini al conto terzi e

all’outsorcing.

Verso l’interno CoopAttiva ha fatto sintesi e codificato queste esigenze raccolte dall’analisi del mercato. Mirando a garantire alti profili di qualità e di efficienza le ha poste in relazione alle caratteristiche del tutto peculiari della propria forza lavoro.Nell’analizzare un nuovo cliente l’ufficio commerciale valuta innanzitutto il ciclo produttivo. in questo modo, grazie ad una azione in stretto contatto

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con i referenti dei laboratori, è possibile offrire all’azienda cliente la garanzia di esecuzione a regola d’arte della commessa.

I settori economici e produttivi indagati per la definizione dei clienti prospect sono, trasversalmente, i settori tipici della provincia di Modena nei suoi distretti. l’attività di prospezione si sviluppa attraverso il modello tradizionale delle ricerche di mercato:

contatto mail o contatto telefonico definizione appuntamento e visita presso l’azienda analisi del ciclo produttivo verifica di sostenibilità interna analisi dei costi e delle risorse umane definizione finale della commessa.

Occasione di responsabilità socialeAffidare una commessa di lavoro a CoopAttiva non significa semplicemente affidare un lavoro ad un terzista. Vuol dire contribuire concretamente all’inserimento al lavoro di persone svantaggiate e disabili. CoopAttiva, quindi, rappresenta per l’impresa che la sceglie un fornitore ad elevato valore sociale aggiunto.

Operatività mediala tabella di seguito riporta il numero di aziende per sede attive mediamente ogni mese.

2011 2012 2013numero medio mensile aziende clienti Modena

8 9 10

numero medio mensile aziende clienti Pavullo

9 8 8

totale medio mensile clienti 17 17 18

media clienti mensile

analisi degli stakeholder ⁄

CoopAttiva rappresenta per l’impresa che la sceglie un fornitore ad elevato valore sociale aggiunto.

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nell’ultimo triennio complessivamente, per le sedi di Modena e Pavullo, la media di imprese che collaborano con CoopAttiva ha visto un incremento del 12,5%. le variazioni nel tempo sono legate sia all’andamento del mercato che allo sviluppo dell’attività commerciale.

rispetto al totale delle imprese con cui collabora ogni anno CoopAttiva, si può affermare che 20 sono state mediamente acquisite prima del 2011 e che le rimanenti invece sono state acquisite nel triennio di riferimento del presente Bilancio sociale.

2011 2012 2013numero totale annuo di aziende clienti Modena

12 13 18

numero totale annuo di aziende clienti Pavullo

14 13 11

numero totale annuo di aziende clienti

26 26 29

2011 2012 2013

Meccanica 265.607,15 141.191,57 175.026,70

Ceramica 259.751,93 336.476,12 411.268,05

Gomma Plastica 73.958,01 59.751,59 117.611,71

Grande distribuz. organizzata 107.495,90 93.726,47 47.067,43

Artigianato 3.559,26 5.916,06 9.468,00

elettrotecnica - 2.871,53 1.161,24

Alimentare 333,34 - 554,50

totale fatturato da Imprese 710.705,59 639.933,34 762.157,63

totale aziende clienti per anno

ripartizione del fatturato per settore di attività (valore in euro)

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Meccanica

Ceramica

Gomma Plastica

Gdo

Altro

23%

54%15,4%

6,2%1,4%

i settori merceologici verso cui CoopAttiva indirizza la sua azione sono ricercati in base all’analisi delle tipologie di lavorazioni e alla loro sostenibilità all’interno dei laboratori. l’esperienza ha insegnato che qualsiasi settore può offrire possibilità di lavorazioni conto terzi. Occorre condividere con l’impresa un approccio analitico per offrire un autentico supporto in questo percorso.rispetto al territorio di appartenenza la ricerca dei clienti di CoopAttiva si è indirizzata verso i settori di maggior importanza. A questo va aggiunto che ciascuna lavorazione, dopo la ricezione della specifica distinta base di lavorazione, viene analizzata e suddivisa all’interno della cooperativa in relazione alle necessità organizzative e tenendo sempre conto delle capacità residue dei lavoratori. All’interno della sezione A di CoopAttiva, sia a Modena che a Pavullo, trovano ad esempio spazio lavorazioni legate ad attività artigianali e creative, lavorazioni di pre-assemblaggio per settori ceramico, della gomma plastica, della grande distribuzione organizzata, del mercato veterinario.

Convenzione “Articolo 22”la legge regionale 17/2005 art.22 consente ad una azienda in obbligo con la legge 68/99 (collocamento mirato delle persone con disabilità) di poter esternalizzare attività a una cooperativa sociale al fine di coprire il proprio obbligo di legge.Per accedere a questa opportunità l’azienda deve aver assolto almeno al 70% del proprio obbligo. Può pertanto arrivare a coprire al massimo il 30% della propria scopertura con questa modalità.l’importo di commessa deve essere pari al costo annuo di un dipendente come se fosse assunto dall’impresa stessa, maggiorato del 20%. Tale importo consente di affidare alla cooperativa sociale lavorazioni, servizi o attività utili all’impresa richiedente. la convenzione può durare 12 mesi ed è rinnovabile.

analisi degli stakeholder ⁄

settori di attività

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Il lavoratore viene inviato alla cooperativa sociale dall’Ufficio collocamento mirato (Servizio politiche del lavoro della Provincia di Modena) d’intesa con i Servizi territoriali competenti. La cooperativa sociale lo accoglie e definisce il suo progetto personalizzato di inserimento lavorativo. Solitamente le persone inviate a seguito di questa procedura sono persone di difficile collocazione o con disabilità gravi. nello spirito del legislatore regionale, al termine della convenzione il lavoratore dovrebbe essere assunto dall’impresa stessa.

Questa modalità presenta 3 importanti limiti che è qui corretto evidenziare:

a causa della disabilità del lavoratore non sempre questi è in grado, al termine della durata della commessa, di poter eseguire la medesima lavorazione al di fuori della cooperativa in maniera autonoma e affidabile

il servizio esternalizzato molto spesso costituisce qualcosa che già l’impresa sta affidando a un fornitore esterno. Pertanto, al termine della commessa, sarà improbabile che l’impresa abbia interesse a riprendere la medesima attività al proprio interno

le commesse possono essere rinnovate diverse volte e questo tende ad annullare la possibilità che il lavoratore possa vedere stabilizzato il proprio posto di lavoro. in ogni caso, infatti, al termine di 36 mesi il contratto non potrà più essere rinnovato.

numero di postazioni coperte per Convenzioni “Articolo 22” attivate

2011 2012 2013Arag - 2 2

BBS 1 1 1

firem - 1 1

Galvanica nobili 1 1 1

Gold Art - 1 2

Graf - - 1

Cnh financial - - 1

Carnevali & Bacilieri - - 1

Safim - - 1

totale convenzioni realizzate 2 6 11

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QualitàLavorare con le imprese significa anche adottare standard qualitativi coerenti con quanto richiesto dalle imprese. Alcune aziende clienti di CoopAttiva hanno attivato certificazioni e standard qualitativi che incidono a cascata sul lavoro in conto terzi.

In ogni caso e per ogni cliente - indipendentemente dalle specifiche esigenze in materia di qualità - tutti i laboratori di CoopAttiva sono strutturati per garantire un controllo qualità sulla merce in uscita da parte di operatori adeguatamente formati. Questa procedura consente di ridurre al minimo i rischi di materiale difettoso o non conforme.

tipo di attività svolte

Azienda Tipo di attivitàImporto

commessa annuo per unità inserita (Euro)

Arag Assemblaggio - montaggio - collaudo 20.871

BBS Assemblaggio - inscatolamento - etichettature 16.610

firem Assemblaggio meccanico 18.000

Galvanica nobili Preparazione materiale per trattamenti galvanici 15.500

Gold Art Taglio piastrelle - realizzazione di mappe - piccoli montaggi meccanici 18.600

Graf Servizi generali presso l’impresa 14.910

Cnh financial inserimento dati presso l’impresa 19.000

Carnevali & Bacilieri Servizi generali presso l’impresa 9.100

Safim Servizi generali presso l’impresa/lavorazioni conto terzi presso la cooperativa 15.000

analisi degli stakeholder ⁄

tutti i laboratori di CoopAttiva sono strutturati per garantire un controllo qualità sulla merce in uscita da parte di operatori adeguatamente formati

standard qualitativiRiportiamo di seguito, a titolo esemplificativo,

alcuni casi di successo che riteniamo significativi per rappresentare l’esperienza

maturata da CoopAttiva in merito alla qualità richiesta dai singoli clienti.

Arag srlCertificata ISO 9001:2008 effettua sui propri fornitori un check qualità sulla merce consegnata.esso esprime annualmente una valutazione sulla qualità del terzista. lo standard di riferimento è fissato in un punteggio pari o superiore a 80.di seguito i risultati realizzati da CoopAttiva nel triennio di riferimento.

anno 2011: indice 96,592 anno 2012: indice 96,786 anno 2013: indice 96,572

Interdamo srlCertificata UNI EN ISO 9001:2008, azienda specializzata nello stampaggio di materie plastiche. Assegna ai suoi terzisti protocolli di confezionamento e schede tecniche rispetto alla tipologia di errori da non commettere in fase di assemblaggio e controllo del materiale. Tali schede stampate e posizionate nelle postazioni di lavoro favoriscono la vigilanza dei lavoratori per il mantenimento degli standard qualitativi richiesti.

gruppo BoshDefinisce procedure relative a ricezione, stoccaggio,

produzione e spedizione del proprio materiale in conto lavoro. Attraverso schede tecniche e indicazioni operative vengono realizzate le procedure concordate

con i referenti della Qualità e della Produzione. la sede di CoopAttiva Pavullo, in cui si realizza la

specifica produzione, è sottoposta ad un audit tecnico bimestrale per la verifica della idoneità come terzista.

BBs spaCertificata UNI EN ISO 9001:2008 impone ai suoi terzisti

una rigida procedura per la tracciabilità dei prodotti destinati alla grande distribuzione organizzata.

D’intesa con l’Ufficio qualità interno all’azienda, CoopAttiva ha attivato un codice di tracciabilità della

merce e degli articoli che compongono i vari codici di prodotto. Questo si traduce in una procedura di

accoglienza dedicata per la merce ricevuta dal cliente e in un controllo rigido e selettivo per quello che concerne

l’assemblaggio del prodotto finito.

Software gestionale

l’esperienza degli educatori operanti nei laboratori di CoopAttiva ha portato negli anni a scomporre il processo produttivo in fasi adeguate alle diverse persone operanti all’interno dei laboratori. Col passare del tempo e l’ampliarsi delle attività si è reso necessario trasformare questa azione istintiva in una procedura strutturata con caratteristiche utili anche alla determinazione dei costi di commessa.

Per ciascun lavoratore, infatti, si evidenziano limitazioni e potenzialità diverse, che possono emergere in maniera differente a seconda della tipologia di lavoro svolto.Se prendiamo come esempio una semplice attività di etichettatura potremo osservare che due persone con disabilità distinte (ma compatibili con la mansione) raggiungeranno performance differenti, con quantità diverse di prodotto finito. Di conseguenza a una organizzazione del lavoro e a costi di produzione differenti.

l’arrivo in CoopAttiva nel 2011 di un volontario dottorando in ingegneria gestionale ci ha consentito di lavorare sull’implementazione di un software capace di aiutarci nell’affrontare questi aspetti. Un lavoro di equipe tra l’esperto-volontario e i referenti dei laboratori ha consentito la creazione di un data base su cui raccogliere i dati e i costi di ogni singola lavorazione.

Alla base del lavoro esistono schede di lavorazione per ogni singola attività in cui la risorsa umana indica il lavoro svolto, l’ora di inizio e fine attività, il numero di componenti realizzati. Tali schede vengono caricate su un database dove insieme ad un’altra serie di variabili (costi del personale, costi di struttura, costi generali) viene definita una quotazione adeguata per ogni lavorazione.

Questo database consente anche il monitoraggio della performance dei lavoratori e può fornire indicatori utili per le valutazioni di tipo educativo e relazionale messe in atto dal personale educativo.

l’implementazione di questo database ha contribuito alla determinazione di nuove quotazioni dei servizi offerti ai clienti di CoopAttiva, contribuendo così a migliorare la redditività delle singole lavorazioni.

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2.11 Fornitorii fornitori di beni o servizi cui si rivolge CoopAttiva concorrono fattivamente al risultato di Missione. la scelta dei fornitori avviene in base a:

qualità del prodotto vicinanza territoriale convenienza economica.

In alcuni casi la scelta avviene a partire da una specifica indicazione del cliente per il quale si eseguono determinati acquisti.

Per la fornitura di energia elettrica CoopAttiva ha scelto di usufruire dei servizi offerti da Power Energia22, cooperativa di utenza sorta a fine 2006 da una iniziativa di Confcooperative emilia romagna.

Per gli imballi in cartone CoopAttiva utilizza Smurfitkappa, gruppo internazionale con una sede operativa sul territorio, impegnato in procedure aziendali volte alla sostenibilità ambientale, alla riduzione degli scarti di prodotti, all’attenzione al riciclo, a favorire pratiche di silvicoltura sostenibili, allo “sviluppo sociale vantaggioso”23.

2.12 Istituti di creditoi rapporti con gli istituti di credito riguardano l’ordinaria attività di un’impresa delle dimensioni di CoopAttiva. Quelli con i quali ci relazioniamo direttamente come clienti sono i seguenti:

Banca Popolare dell’emilia romagna (per le attività correnti della sede di Modena)

Banco San Geminiano e San Prospero (per le attività ordinarie della sede di Pavullo).

2.13 Donatorii donatori sono un interlocutore fondamentale per l’esistenza di CoopAttiva. raggiungere la marginalità che consente di investire in innovazione, attrezzature e miglioramento delle sedi di lavoro comporta un impegno economico importante.ecco allora che tante attività e opportunità di crescita della nostra cooperativa sono state rese possibili proprio grazie al fondamentale strumento delle donazioni.

22 www.powerenergia.eu23 www.smurfitkappa.com/vHome/it/Sustainability

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Crediamo che tutti i nostri stakeholder rappresentino un potenziale donatore.e contiamo che operazioni di trasparenza e condivisione come questo Bilancio sociale possano contribuire ad aumentare il grado di partecipazione dei donatori a favore delle nostre attività.

Onlus di dirittoCoopAttiva, essendo cooperativa sociale, appartiene alla categoria prevista dal legislatore delle cosiddette “onlus di diritto”. ha pertanto diritto a godere di alcune agevolazioni tipiche delle organizzazioni non lucrative di Utilità Sociale (onlUS).

la categoria delle onlUS gode di un regime tributario speciale. in particolare, con la cosiddetta disposizione “+ dai - versi” si è resa possibile una maggiore deducibilità delle donazioni effettuate a favore delle ONLUS ricercando peraltro l’incentivazione della raccolta fondi.Sulla base di ciò le imprese e le persone fisiche possono detrarre (entro limiti definiti) dal proprio reddito imponibile le eventuali donazioni destinate a favore di onlUS: le cosiddette erogazioni liberali.inoltre dal 2006 le onlUS possono concorrere alla raccolta del 5 per mille.

Donatore Anno di riferimento

Importo(Euro) Sede di destinazione

fondazione Cassa di risparmio Modena 2005-2011 240.000,00 Contributi per progetti Modena e

Pavullo

fondazione lambriana 2004-2014 110.000,00 Contributi per progetti Modena e Pavullo

regione emilia romagna 2007 52.694,95 Contributo per sistemazione capannone Pavullo

CCiAA 2004-2014 45.072,56 Per attrezzature e progetti per Modena e Pavullo

opere Pie 2001-2014 40.911,42 Per progetti Modena e Pavullo

fondazione Vismara 2004-2014 30.000,00 Contributo per sistemazione nuovo capannone Modena

Provincia di Modena 2004-2014 14.105,12 Contributi per assunzione personale

lionS Club 2004 8.640,00 Contributo per progetto Modena

Comune di Modena 2012 3.745,35 Contributi per sostegno all’occupazione

inCo industria Colori Srl Pavullo 2012 1.500,00 erogazione liberale

analisi degli stakeholder ⁄

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5x1000dal 2006 CoopAttiva, inquanto onlus di diritto, ha la possibilità di ricevere dal contribuente italiano una quota pari al 5 per mille dell’imposta sulle persone fisiche. Il medesimo diritto appartiene a tutte le ONLUS, agli Enti di ricerca e ad altri soggetti della Società civile.di seguito riportiamo l’andamento degli importi trasmessi nel corso degli anni dall’Agenzia delle entrate a CoopAttiva.

Attraverso questa semplice scelta compiuta dal singolo contribuente si manifesta un interesse verso la vitalità e sostenibilità di CoopAttiva.Per incentivare la raccolta fondi con questo strumento dal 2013 è stato lanciato il nuovo sito internet con una sezione dedicata proprio al 5 per mille. Contestualmente abbiamo diffuso internamente una lettera in allegato al CUd destinata a tutti i lavoratori e ai loro familiari. in essa descriviamo - insieme alle modalità di partecipazione e al Codice fiscale da inserire nella dichiarazione dei redditi - i progetti che nell’anno vengono sostenuti anche grazie al contributo economico derivante dal 5 per mille.nell’ultima lettera ai lavoratori e familiari (primavera 2014) i progetti presentati sono stati quelli riportati nel focus che segue.

2.828,34

2.114,85 2.136,911.675,51 1.732,27 1.578,12

20052006

20072008

20082009

20092010

20102011

20112012

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Un donatore trentennalerelativamente al tema dei donatori, una menzione particolare va alla Diocesi di Modena-Nonantola, che fin dalla costituzione di CoopAttiva non ha mai fatto mancare il proprio contributo costante. Un fatto determinante per raggiungere il traguardo dei trent’anni di attività.

Basterà ricordare, oltre ai contributi annuali, l’importante donazione destinata all’impianto per il taglio delle piastrelle. donazione, questa, destinataci dalla diocesi in occasione del Giubileo dell’anno 2000. importante innovazione che ha consentito di segnare un decisivo incremento del fatturato della cooperativa.

Un sostegno, quello della diocesi di Modena-nonantola, non solo di tipo economico, in cui si condividono e riaffermano principi e valori comuni legati alla solidarietà, all’accoglienza e all’etica, nell’ambito di una relazione trentennale dove non sono mai venuti meno importanti supporti immateriali e morali. Tutti questi contributi hanno dato e danno tutt’ora a CoopAttiva molta sicurezza.

il sostegno a CoopAttiva è del resto una delle numerose forme di attenzione della diocesi nei confronti delle sempre più numerose situazioni di bisogno: poveri, ragazze madri, anziani, famiglie in difficoltà, detenuti, disabili, migranti e molto altro ancora.

I progetti della campagna 5x1000 (2014)

Grazie alle donazioni del 5 per mille, nel 2014 si è contribuito a due progetti volti al miglioramento della qualità del lavoro e al conseguente benessere dei lavoratori.

progetto modena: nuova bilancia conta pezzil’acquisto di una nuova bilancia conta pezzi ci consente di migliorare la preparazione dei kit, aumentando in precisione e affidabilità.Un nuovo strumento per incrementare la qualità del nostro lavoro.

progetto pavullo: nuovo carrello elevatorel’acquisto del nuovo carrello elevatore ci permette di ridurre sforzi e affaticamenti fisici; oltre che migliorare l’efficienza logistica del laboratorio e ottimizzare le attività di magazzino.

analisi degli stakeholder ⁄

capitolo 3i laboratori

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Abbiamo suddiviso i laboratori in spazi distinti, per finalità e tipologia di utenza.

laboratori A. Socio-occupazionali, educativi e propedeutici all’inserimento lavorativo

laboratori B. di formazione e inserimento lavorativo, secondo i parametri della l.381/91.

3.1 Laboratorio “A”la tipologia di attività all’interno dei laboratori A e la presenza costante di educatori professionali a supporto delle persone inserite nelle diverse tipologie di percorsi previsti hanno consentito di realizzare nel corso del tempo numerosi progetti. Si sono così raggiunti importanti obiettivi, a livello riabilitativo e di benessere delle persone inserite, anche per i percorsi di lungo periodo.

Sono infatti numerose le persone inserite che - in relazione a un quadro di compromissione dei prerequisiti e delle autonomie necessarie per pensare di accedere a una reale dimensione lavorativa - trovano nella dimensione socio-occupazionale offerta dal laboratorio A l’adeguata risposta al loro bisogno mediante il progetto condiviso con il Servizio inviante.

Si utilizza un approccio basato su un progetto personalizzato, pertanto su un tipo d’intervento flessibile e dinamico, basato sulle specificità dei singoli. Si punta ad attivare programmi in cui l’integrazione sociale della persona si realizzi anche grazie alla consapevolezza di essere parte integrante di un sistema produttivo.il lavoro diviene reale strumento di integrazione. Sono numerosi nella nostra esperienza i casi in cui il raggiungimento di una percezione di sé stessi come soggetti in grado di svolgere un compito lavorativo ha prodotto risultati estremamente significativi in termini di:

autostima benessere accrescimento graduale di competenze tecnico-lavorative accrescimento graduale di capacità socio-relazionali.

l’attività dei laboratori presuppone condizioni di vicinanza, interscambio, reciprocità. essendo parte di un gruppo è indispensabile stabilire all’interno dello stesso - con il costante supporto degli educatori - un livello funzionale di relazioni, di interazione, di comunicazione.

Organizzazione delle attivitàUna volta stabilito il contatto con l’azienda committente, il responsabile commerciale sottopone la nuova potenziale lavorazione agli educatori di

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riferimento che hanno il compito di verificare la commessa, in termini di fattibilità e di adeguatezza.

la commessa deve rispondere a esigenze non solo di tipo economico ma anche educativo. Si deve trattare di attività suddivisibili in più fasi di lavorazione, così da poter offrire opportunità anche a chi possiede abilità fortemente compromesse.la suddivisione del lavoro avviene dopo una attenta analisi da parte degli educatori delle capacità dei singoli, delle difficoltà in campo, degli obiettivi definiti in fase di programmazione educativa.

il lavoro viene assegnato ai singoli dopo una fase di osservazione dei prerequisiti di base:

capacità attentiva abilità manuale competenze cognitive capacità relazionali.

Qualora sia necessario un supporto, l’educatore si occupa dell’allestimento dello spazio di lavoro. in caso di sviluppate abilità organizzative della persona, si lavora sul potenziamento di queste.Compatibilmente con le possibilità e in base alle commesse acquisite si tende a variare l’offerta delle attività per rispondere in modo più completo e trasversale possibile agli obiettivi educativi.

evoluzione del percorsoAll’inizio di un percorso l’educatore accompagna il lavoratore in tutte le fasi di inserimento all’interno dell’ambiente lavorativo:

ingresso e inizio attività giornaliera comprensione dei compiti assegnati organizzazione delle attività gestione delle pause controllo finale dell’attività svolta.

Con il trascorrere del tempo l’utente-lavoratore dovrebbe gradualmente essere sempre più capace di rispondere ai principali requisiti:

puntualità frequenza versatilità lavorativa qualità e quantità produttiva organizzazione capacità relazionali.

i laboratori ⁄

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In presenza di una significativa evoluzione di tali requisiti può avvenire il passaggio da laboratorio A a laboratorio B, con conseguente modifica dell’inquadramento24. Anche se va evidenziato che - in ragione dell’alto livello di problematicità delle persone generalmente inserite nella sezione A - si tratta di un esito non facilmente raggiungibile.

Valore educativoil modello educativo adottato nel laboratorio A assume un taglio fortemente condiviso e coerente con il “progetto riabilitativo globale” della persona, in coerenza con le specificità dell’utenza e con gli obiettivi progettuali. I Servizi individuano e concertano con gli educatori di CoopAttiva gli obiettivi di mantenimento, riabilitazione e sviluppo delle capacità dei singoli.l’intensa integrazione professionale e operativa fra tutti gli operatori che interagiscono con l’utente favorisce la possibilità di recuperare sul piano del raccordo interdisciplinare l’unità della persona, spesso frantumata fra le singole discipline.Gli aspetti fondamentali sui quali è improntato il percorso educativo del laboratorio A sono tre: relazione, autonomia, prestazione lavorativa.

Relazionein questo ambito vengono perseguiti obiettivi legati allo sviluppo e al potenziamento delle competenze relazionali e di socializzazione. la relazione con l’altro diviene strumento fondamentale per rinforzare identità, autostima, senso di appartenenza. Questo attraverso un lavoro sulla consapevolezza (di sé e del mondo esterno) e sul riconoscimento delle convenzioni e delle regole sociali.Compito dell’educatore è sollecitare e supportare momenti di socializzazione, effettuando al bisogno interventi di mediazione. Si intende promuovere la tolleranza intesa come capacità di vivere pacificamente con coloro che agiscono e pensano in modo diverso da noi (supporto nella gestione del conflitto e nella modulazione delle emozioni).

AutonomiaCompito dell’educatore è la creazione di opportunità legate al processo lavorativo. opportunità per potenziare il livello di autonomia e indipendenza; legate in prima istanza alla possibilità di sviluppare abilità nell’organizzazione del lavoro e in seconda istanza ad acquisire strumenti e competenze che possano trovare una forte risonanza anche sulla capacità di gestione di alcuni aspetti della vita del singolo.

24 da “fruitore di servizi socio-educativi” a “lavoratore svantaggiato dipendente”. in base al CCnl e al Contratto integrativo provinciale, con particolare riferimento al Trattamento economico e normativo dei lavoratori svantaggiati, che consente l’accesso alla condizione lavorativa reale anche attraverso il cosiddetto “salario di ingresso”. il passaggio può avvenire in modo diretto oppure utilizzando stage formativi presso il laboratorio B, per un passaggio più graduale.

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Prestazione lavorativaAttraverso l’attività lavorativa l’educatore offre uno stimolo cognitivo e un supporto.Uno stimolo, sollecitando funzioni legate all’esecuzione del compito: precisione, concentrazione, abilità manuale. e un supporto, nella ricerca delle strategie personali necessarie per lo svolgimento corretto della lavorazione.è compito dell’educatore analizzare attentamente le lavorazioni, suddividerle in fasi tali da semplificarne l’esecuzione e includere nel ciclo produttivo anche persone con più scarse abilità. Ciò, oltre a ideare in base ai bisogni emersi, eventuali sussidi di sostegno e di facilitazione nell’esecuzione del compito.l’educatore non deve mai superare le possibilità della persona, in termini di abilità manuali e di tenuta emotiva, evitando così il rischio di frustrazione e di eventuali gravi compromissioni dell’autostima.l’educatore, inoltre, aiuta il singolo a comprendere il valore del proprio lavoro: descrivendo nel dettaglio la funzione del prodotto lavorato e l’eventuale destinazione di questo in un ciclo produttivo più ampio.

essendo il laboratorio socio-occupazionale anch’esso vincolato all’acquisizione di commesse lavorative dal mondo produttivo privato, è compito dell’educatore trasmettere a ciascun lavoratore tutte le coordinate necessarie per il raggiungimento dell’obiettivo finale. Ovvero la consegna puntuale, la qualità del prodotto finito, le eventuali necessità di accelerazione della produttività in caso di urgenze. il controllo della qualità delle lavorazioni è eseguito dall’educatore, sia nella fase di esecuzione che nella fase conclusiva. Vengono così garantiti tutti gli standard qualitativi richiesti dai clienti.

relativamente alla prestazione l’educatore raccoglie anche i dati utili per il conseguimento del sussidio mensile e l’elaborazione di dati a favore dei servizi referenti. l’accesso al servizio e le modalità di dimissioni sono di competenza del Servizio inviante, in accordo con il coordinatore-referente del laboratorio.

Laboratorio socio-occupazionale di Modenail laboratorio - sulla base di una convenzione pluriennale con il Comune di Modena - accoglie persone con handicap e problematiche differenti, tali da richiedere un supporto socio-riabilitativo finalizzato all’integrazione sociale.Può ospitare fino ad un massimo di 12 utenti in compresenza, in fascia di età compresa tra i 18 e i 50 anni ed è aperto per un minimo di 220 giorni all’anno. la frequenza del laboratorio copre un orario massimo di 30 ore settimanali, dal lunedì al venerdì, con orario o antimeridiano (dalle 9 alle 12) e/o

i laboratori ⁄

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pomeridiano (dalle 14 alle 17). i programmi di frequenza sono individualizzati e prevedono di norma la presenza settimanale di almeno tre giornate, anche con orario part-time. non essendo il rapporto tra CoopAttiva e utenti regolato da un contratto lavorativo (gli utenti non sono dipendenti) viene assegnato mensilmente dal Comune di Modena un “sussidio terapeutico/motivazionale”, come riconoscimento del percorso riabilitativo intrapreso. CoopAttiva si impegna a fornire mensilmente all’ufficio preposto, l’elenco degli utenti e tutti i dati utili alla successiva erogazione dell’indennità da parte della Pubblica Amministrazione.i progetti degli utenti inseriti nella sezione A di CoopAttiva si caratterizzano per loro natura come percorsi di lunga durata. il criterio di assegnazione a un laboratorio socio-occupazionale in effetti coincide con la non collocabilità lavorativa e con la conseguente impossibilità di accedere ai percorsi legati al “collocamento mirato” (l. 68/99).

dal 1992-2000 dal 2001-2009 dal 2010-20136 14 10

Anzianità lavorativa Utenti nel Laboratorio A (Modena) a fine 2013

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La relazione con la famiglia

il rapporto che si instaura tra educatori, persona inserita e famiglia determina nel tempo complessi processi emotivi. All’interno di questa articolata relazione si lavora sulla costruzione di una base solida di comprensione reciproca. le relazioni e la comunicazione con i familiari richiedono una attenzione specifica. Secondo modalità condivise con i referenti dei Servizi essi vengono costantemente aggiornati su condizioni e attività del congiunto, andamento del progetto, definizione degli obiettivi e del programma educativo individuale. i familiari sono fondamentali per la raccolta delle informazioni di carattere sanitario e sulle abitudini di vita. l’alto livello di condivisione fornisce ai Servizi e alla famiglia un monitoraggio significativo del percorso di vita delle persone inserite. In numerose occasioni il materiale osservativo raccolto si rivela prezioso per i familiari: per esempio avviene che riescano a intravvedere possibilità e potenzialità ulteriori per i loro cari. i familiari vengono coinvolti direttamente anche in occasione della assemblea annuale di presentazione e approvazione del bilancio economico di CoopAttiva. Una occasione, quest’ultima, di informazione, incontro, confronto per utenti, operatori e familiari, oltre che di convivialità.

Azione educativa e monitoraggio

rispetto all’utente l’educatore ha - tra gli altri - il compito di segnalare tempestivamente all’assistente sociale eventuali criticità e problematiche legate al contesto lavorativo o anche alla vita privata. il monitoraggio che il laboratorio socio-occupazionale effettua attraverso i percorsi di lunga durata con gli utenti assicura una preziosa fonte d’informazioni che in altro modo non potrebbero essere raccolte dall’assistente sociale. Ciò soprattutto per l’assidua frequentazione dell’utente grazie allo strumento del lavoro presso il laboratorio. Sovente l’educatore diventa, con naturale gradualità, un punto di riferimento: l’utente condivide con lui riflessioni e racconti, si confronta andando oltre la mera dimensione socio-occupazionale. l’educatore può pertanto divenire depositario di un archivio emotivo di grande valore, oltre che per l’utente stesso, anche per i diversi referenti dei servizi. e sul quale è possibile lavorare per impostare percorsi e interventi mirati.

i laboratori ⁄

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Tipologia del disagio/disabilità25 nel laboratoriosocio-occupazionale di Modena

Laboratorio “A” di Pavulloin analogia con Modena, questo laboratorio ospita persone con disabilità, in possesso di capacità residue tali da non consentirne una collocazione in termini lavorativi reali. in esso è presente una forte valenza di carattere riabilitativo, con un’impostazione che in alcuni casi, risulta propedeutica al passaggio ad una condizione di tipo lavorativo a tutti gli effetti (Tipo B). in questo laboratorio non sono presenti gli aspetti di retribuzione economica previsti per la reale prestazione lavorativa (CCnl), bensì l’erogazione di una “indennità/sussidio terapeutico”, ad incentivo del percorso intrapreso dall’utente sulla base dei diversi parametri condivisi con i Servizi invianti. Tali percorsi hanno di norma una durata massima di 3 anni e possono eventualmente essere rinnovati per periodi diversi, in base al giudizio ed alla valutazione congiunta del referente di CoopAttiva e da quello del servizio di riferimento dell’utente.

25 Per disagio cognitivo si intende il ritardo mentale lieve, medio-grave, grave. Sono comprese anche le sindromi genetiche portatrici di ritardo mentale di variabile intensità. Per disagio neuro-psichiatrico si intendono anche diagnosi d’ingresso come epilessia e spettro autistico. Per disagio legato a doppia diagnosi ci si riferisce a casi in cui si manifesta sia un deficit cognitivo o sensoriale, sia una patologia di tipo psichiatrico che preveda una presa in carico dell’Area della non autosufficienza e del Centro di Salute Mentale.

tipologia del disagio/disabilità

2011 2012 2013Cognitivo 13 13 14

neuropsichiatrico 4 5 5

Psichiatrico 1 1 1

legato a patologie neuro degenerative 1 1 1

Acquisito 2 2 2

Sensoriale - - -

legato a più diagnosi 5 5 6

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Organi di gestione

l’assetto organizzativo della sede di Pavullo prevede l’utilizzo di un modello che punta alla condivisione con i Servizi di riferimento degli obiettivi socio-riabilitativi e socio-educativi relativi alle persone inserite. Questa integrazione si sviluppa attraverso l’utilizzo di gruppi multidisciplinari. Si tratta dei cosiddetti organi di Gestione:

direttivoComposto dai 3 responsabili dei Servizi AUSl e dal responsabile di CoopAttiva. ha competenze sulla gestione complessiva del rapporto convenzionale, in termini di orientamento generale e di linee guida.

equipe operativo/formativaAffronta tematiche di vario genere riconducibili ad aspetti formativi permanenti. Si riunisce su proposta di uno dei referenti delle unità operative o di CoopAttiva.

nucleo tecnico di gestioneConvocato dal Coordinatore delle Politiche del lavoro. ha competenze in merito a progettazione, verifica ed eventuale ridefinizione del progetto personalizzato. Viene convocato in virtù della promozione di un nuovo inserimento e della verifica dello stesso. Composto da: referenti C.S.M., referenti dipendenze Patologiche , referenti Assistenza handicap, referenti Servizi Sociali Comunali, referente CoopAttiva.

UVArHa competenze sulla promozione e verifica di progetti personalizzati di pertinenza delle U.o. Assistenza handicap/Servizi Sociali Comunali. Composta da: responsabile U.o. Assistenza sanitaria handicap, coordinatore Politiche del lavoro, Assistente sociale del Comune di residenza dell’utente, referente CoopAttiva.

equipe allargata del Csmè prevista la partecipazione degli operatori di CoopAttiva, a cadenza mensile, all’equipe interna del CSM per facilitare l’aggiornamento costante e lo scambio di informazioni relative ai pazienti in carico.

i laboratori ⁄

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Iter per l’inserimento in laboratorio

i servizi richiedono la presentazione del potenziale utente da inserire nel laboratorio “socio-occupazionale”

CoopAttiva valuta le tempistiche e in generale le condizioni ambientali per soddisfare al meglio la richiesta

Viene organizzato l’incontro tra educatore del laboratorio e potenziale utente

i diversi soggetti coinvolti (potenziale utente, educatore, Servizio di riferimento) si riservano di effettuare una valutazione successiva

Qualora non insorgano problemi non superabili inizia il percorso di formazione o inserimento lavorativo presso il laboratorio di CoopAttiva.

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3.2 Laboratorio “B”i laboratori B di Modena e Pavullo sono contesti formativi e di reale inserimento lavorativo con conseguente applicazione del CCnl. le persone che nel corso del tempo sono state assunte occupano un posto in questi laboratori che rappresentano a tutti gli effetti il cuore produttivo di CoopAttiva.la funzione formativa - comunque trasversale a ogni singolo inserimento - è invece relativa ai diversi tirocini che ogni anno vengono ospitati con l’obbiettivo di promuovere opportunità a favore di persone disabili, svantaggiate o fragili. Questo anche per poter valutare le capacità produttive, le abilità manuali, le capacità di relazione e di rispetto delle regole, in funzione di un possibile inserimento in CoopAttiva, o all’interno di altre cooperative sociali o nel mercato lavorativo ordinario.

Gestione delle commessela ricerca di commesse lavorative necessarie all’attività in conto terzi viene effettuata dall’ufficio commerciale, che si occupa di avviare i primi contatti commerciali. Una volta stabiliti i termini commerciali della collaborazione, i referenti dei laboratori dialogano direttamente con l’azienda per essere istruiti sulle lavorazioni richieste e su tutte le modalità organizzative delle nuove commesse. da questo momento in poi sarà il responsabile della produzione a mantenere i contatti diretti con i clienti: ritiri, consegne, eventuali problematiche e implementazioni dell’attività.

la peculiarità di questi laboratori - come detto produttivi - è relativa alla capacità di poter comunque integrare persone con differenti caratteristiche personali, abilità manuali e intellettive. A tal proposito rimane presente - come nella sezione A - la necessità di individuare tipologie e sequenze di lavorazioni a differente livello di complessità, accessibili e coerenti con il percorso individuale intrapreso. Un primo passaggio, pertanto, riguarda la valutazione vera e propria della commessa acquisita in base alle caratteristiche della lavorazione, alle modalità di svolgimento tecnico-manuale e ai tempi di consegna.

Si procede creando un campione del prodotto finito, concordando nel dettaglio la filiera con il cliente. Sperimentato personalmente il livello delle difficoltà pratiche esistenti nell’esecuzione, l’educatore si occuperà poi di trasferire il compito al personale del laboratorio.Questo primo passaggio tiene già in considerazione le caratteristiche degli ospiti dei laboratori, il loro progetto individuale, la condivisione necessaria di spazi e materiali. e naturalmente l’obiettivo fondamentale di garantire la qualità del lavoro e i tempi di consegna.

i laboratori ⁄

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in presenza di assemblaggi complessi può accadere che questi vengano suddivisi in numerose fasi, successive le une alle altre così da semplificare il processo e rendere accessibile la lavorazione a tutti gli utenti presenti nei laboratori B.

Attività degli educatoriin un contesto così articolato gli educatori presenti in laboratorio devono svolgere molteplici compiti, trasversali alle due macro-aree di intervento che rappresentano la tipicità di CoopAttiva:

produttiva e gestionale formativa, educativa e di integrazione.

Per quanto concerne l’ambito produttivo, l’addestramento al lavoro verte sulla necessità di trasmettere le istruzioni basilari per svolgere le attività assegnate con l’adeguata qualità e rispettando le indicazioni del cliente. Si continua poi con il controllo accurato dei prodotti finiti, prima che questi vengano consegnati. in seguito si procede alla compilazione dei documenti di trasporto e al contatto con i clienti per la pianificazione delle consegne.Tutto ciò avviene contestualmente al mandato educativo vero e proprio, che vede l’attenzione alla produzione intersecarsi con elementi quali l’osservazione costante, la gestione delle relazioni problematiche, la capacità di accoglienza, di contenimento, di orientamento, di sostegno.Questo in completa, continua e sinergica collaborazione con gli operatori di riferimento dei Servizi invianti. Così da garantire un monitoraggio costante dei processi e degli obiettivi condivisi per i singoli lavoratori, verificandone la concreta e graduale realizzazione, nonché le eventuali messe a punto che dovessero rendersi necessarie.

il delicato compito appena descritto assegnato agli educatori viene supportato da uno psicologo che, all’interno di una supervisione mensile, sostiene l’attività formativa ed educativa, permettendo anche la condivisione di stati emotivi di difficile gestione cui un contesto così complesso non può sottrarsi.

Osservazione costante, gestione delle relazioni problematiche, capacità di accoglienza, di contenimento, di orientamento, di sostegno.

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L’educatore

Nei laboratori di CoopAttiva l’educatore è una figura chiave che - rivestendo un delicato ruolo multidisciplinare - si interfaccia con:

la cooperativa stessa l’utente il cliente i servizi.

l’educatore: accoglie osserva e valuta le capacità residue ascolta rassicura contiene affronta con chiarezza le situazioni impreviste aiuta il singolo a interagire in modo adeguato all’interno del gruppo aiuta a valorizzare i punti di forza del singolo e del gruppo definisce modalità e regole per raggiungere gli obiettivi organizza il lavoro del singolo e del gruppo risponde alle esigenze del cliente.

Esistono diverse occasioni di programmazione e verifica dei progetti in atto, che coinvolgono i diversi attori in campo:

educatori - utente educatori - utente - servizi educatori - famiglia educatori - servizi.

esistono inoltre incontri periodici di confronto, aggiornamento, verifica:

equipe settimanali tra educatori incontri costanti degli educatori con tutti gli utenti del laboratorio,

loro operatori di riferimento, loro familiari attività di supervisione periodica degli operatori.

i laboratori ⁄

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95

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3.3 Laboratorio di taglioelemento fortemente caratterizzante l’attività produttiva di CoopAttiva è il laboratorio di taglio piastrelle collocato presso la sede di Pavullo, che rappresenta un’altra possibile tappa del percorso educativo, formativo e lavorativo proposto da CoopAttiva.

in questo contesto, maggiormente competitivo, sono richieste agli addetti maggiori autonomie, con il conseguente ridimensionamento dell’intervento educativo. il setting è quello di un ambiente di lavoro vero e proprio, dove la giornata lavorativa viene organizzata da un responsabile di reparto e il personale svantaggiato - seppure coadiuvato e monitorato da un responsabile educativo - lavora in autonomia a fianco di altri operai all’interno di una vera e propria squadra di lavoro.

nel laboratorio vengono principalmente svolte le seguenti attività: taglio e asciugatura piastrelle in ceramica confezionamento e blisteratura prodotti finiti provenienti da laboratorio

A e laboratorio B.

All’interno di questo laboratorio sono richiesti elevati livelli di capacità operative, autonomia e versatilità. nel corso del ciclo produttivo infatti vengono svolte molteplici attività: taglio piastrelle, gestione magazzino con attrezzature, preparazione scorte, blisteraggio.

Sono necessari pertanto requisiti specifici quali: buona manualità, capacità di distinguere sfumature di colori, caratteristiche e sigle dei materiali. Occorre inoltre una buona tenuta psico-fisica, per far fronte ai ritmi di lavoro costanti e ripetitivi indotti dai macchinari.

3.4 Laboratorio “Ivo Monari”Si tratta di un presidio formativo istituito dal Comune di Modena e attivo dal 1975 per la formazione al lavoro a favore di giovani in situazione di handicap. la gestione del presidio “ivo Monari” è operativa dal 2009 presso la sede di CoopAttiva di Modena26.

nella fascia mattutina sono ospitati progetti di formazione e addestramento al lavoro riguardanti giovani con differenti problematiche27. Progetti che nella maggioranza dei casi vengono avviati nell’ambito dei percorsi di alternanza scuola lavoro previsti dagli “Accordi di Programma Provinciali per l’integrazione degli alunni disabili nelle scuole di ogni ordine e grado, con il coinvolgimento nel progetto di Scuola, n.P.i. e Servizi Sociali”.Si tratta quindi di giovani che - pur in possesso di sufficienti autonomie

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motorie e sensoriali, cognitive e comportamentali - necessitano di un particolare e adeguato supporto in termini di progressiva acquisizione di capacità e competenze, nell’approccio al gruppo di lavoro e al compito assegnato.

nella fascia pomeridiana il laboratorio è riservato a percorsi relativi a utenti inviati dal Centro di Salute Mentale. Si tratta in questo caso di persone adulte con problematiche psichiatriche, che si ritiene opportuno sperimentare dal punto di vista lavorativo nell’ambito di un contesto protetto. Questo per verificare tenuta, affidabilità e stabilità; in proiezione dell’inserimento in contesti caratterizzati di più elevate richieste.

le lavorazioni sono le medesime del laboratorio A, e in parte del laboratorio B. Cambiano invece gli obiettivi sul singolo e gli approcci educativi.

26 nell’ambito dell’Appalto di servizi per la realizzazione e il sostegno di progetti di orientamento, formazione, tirocinio e inserimento lavorativo rivolti a persone disabili, in condizioni di svantaggio, con problematiche psichiatriche e/o dipendenze patologiche acquisito da CSS. 27 Nella quasi totalità disabili con minorazioni fisiche, psichiche, sensoriali, handicap psichici e/o intellettivi (invalidità superiore al 45% accertata dall’apposita Commissione medica integrata l.r. 64/2008) e (così come definito nel comma 1 art. 3 della Legge 104/92 e nel comma a dell’art. 1 della legge 68/99) iscritte alle liste di collocamento mirato che necessitano di mediazione per l’inserimento lavorativo.

i laboratori ⁄

la storiadi Mirela

Veronica, mamma di Mirela, è di origine rumena. Ha tre figlie, due delle quali vivono in romania. Mirela, che si è trasferita con lei in italia, è stata inserita nel laboratorio socio-occupazionale di Modena nel 2009. Quello che segue è il racconto scritto a quattro mani che ci hanno regalato Veronica e Mirela. Crediamo opportuno riportarlo fedelmente.

Veronica Si potrebbe partire dall’inizio della nostra storia...Sono arrivata in Italia nel 2004 da sola, mentre Mirela finiva la scuola in romania. le mancavano due anni.finita la scuola mi ha raggiunto in italia e nel frattempo ho trovato lavoro.Sono venuta in italia per dare una possibilità di vita migliore a Mirela.Mirela era una ragazza molto chiusa, da sempre. Timida anche con me. era molto riservata e faceva molta molta fatica a comunicare con me, a dirmi che cosa voleva, quali fossero i suoi bisogni.Una volta imparata la lingua italiana Mirela si confidava molto di più con i suoi educatori che con me.

MirelaIn effetti quando sono arrivata in Italia non riuscivo a esprimere quello che volevo e mi veniva meglio parlare con la mia educatrice.Mi sentivo più sicura con l’educatrice, in romania non avevo mai avuto una educatrice. Questo incontro mi ha aiutata ad aprire la mente e dopo piano piano sono riuscita ad aprirmi e parlare di me anche con mia madre.

Veronicail cambiamento di Mirela era il mio sogno realizzato: vedere Mirela così cambiata con me...Ho dovuto affrontare momenti difficili, una parte di me aveva molta paura a lasciarla andare e la volevo sempre proteggere.

Mirelaio invece mi arrabbiavo tanto tanto con lei perché volevo fare da sola. Volevo uscire, andare in autobus, volevo essere un po’ più autonoma, volevo un po’ più di spazio.

Poi tre anni fa, dopo un intervento che mi ha permesso di essere più sicura nel camminare, la mamma ha iniziato a fidarsi di me. Io ho iniziato ad andare in autobus, ad uscire con le mie amiche da sola, a lavorare.Alla fine la mamma è riuscita a darmi fiducia.io volevo anche lavorare ed essere autonoma economicamente. il mio lavoro è molto importante per me. Poter impegnare il tempo facendo qualcosa di diverso che non stare sempre in casa.Al lavoro, nel laboratorio, ho conosciuto persone con le quali mi trovo bene e con le quali mi confronto.Questo mi ha fatto crescere e mi ha reso più forte: mi sono alzata sia fisicamente che psicologicamente.

VeronicaDevo dire che il lavoro ha reso Mirela più serena, realizzata: è come un fiore sbocciato ed io sono molto felice per questo sogno realizzato.Poi una grossa crisi. ho rischiato di perdere il lavoro. Questo mi ha fatto pensare di ritornare in romania con Mirela, e non pensavo assolutamente alla possibilità di lasciarla qua in italia. Come avrebbe fatto senza di me?Ma Mirela aveva un altro progetto...

Mirelaio invece quando ho sentito che la mamma voleva tornare in romania con me sono riuscita a dirle, con l’aiuto degli operatori, che volevo rimanere qua in italia da sola. Che in romania per me non ci sarebbe nessuna possibilità, né di lavoro, né di far nulla.la mamma mi ha ascoltata, capita e ha accettato la cosa...

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In copertinaMani al lavoro, in azione, che spostano una pila di “tozzetti” appena tagliati. intorno tanti contenitori pieni.le mani, le braccia, il corpo.il valore del lavoro del singolo. il muoversi in un contesto pieno di dignità, accogliente, efficiente. Il tempo che passa (l’orologio, ma anche l’insieme di pezzi l’uno sull’altro)...

Tra le tante belle immagini scattate dalla fotografa Barbara Pasquariello - che qui ringraziamo per il lavoro di elevato spessore estetico ed etico che ha svolto per noi e con noi - abbiamo scelto questa.

Sappiamo bene che qui non c’è un volto. Perché sono tanti (tutti) i volti (ovvero le persone) che così vogliamo rappresentare. nella pienezza della dignità di un vero lavoro che è una autentica occasione. Ci piacciono questi guanti puliti, i colori, la gestualità. Tutto assume qui un connotato di eleganza e di bellezza. Mentre con grande concentrazione si lavora. Ciascuno con la propria cicatrice...

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Creditshanno contribuito a questo progetto

per la stesura dei contenutiAlessandro BaraldiBarbara CorniaGiorgio Garutifabrizio niniArturo noraCarla Maria ScalaGiorgio Sgarbielena Turrini

per il lavoro sull’identitàelena Andrighettifabrizio Borsarielena CescaBarbara CorniaNorma GandolfiGiorgio Garutielena iseppiPatricia nadaudMartina Malagoli lanzoniMaria Cristina Monterastellifabrizio niniArturo noraluca PascucciMichele ruggeriCarla Maria ScalaGiorgio SgarbiJadwiga Slotwinskaelena Turrini

Coordinamento progettoAlessandro Baraldi (responsàbilmèdia)

Assistentedaniele leonardi

Grafica e impaginazioneStudio grafico kinA

FotoBarbara Pasquariello

stampaTipolito Salvioli

credits ⁄

i contenuti del presente Bilancio sociale sono stati approvati dal Consiglio di Amministrazione di Coopattiva il 17 settembre 2014

Finito di stampare il 26 Novembre 2014

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