bollettino delle giunte e delle commissioni...

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207 GIOVEDÌ 27 MARZO 2014 XVII LEGISLATURA BOLLETTINO DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI INDICE GIUNTA DELLE ELEZIONI ........................... Pag. 3 COMMISSIONI RIUNITE (I e XIV Camera e 1 a e 11 a Senato) . » 5 COMMISSIONI RIUNITE (X Camera e 10 a Senato) ....... » 6 COMMISSIONI RIUNITE (V e VI) ..................... » 7 COMMISSIONI RIUNITE (V e XI) ..................... » 135 COMMISSIONI RIUNITE (V e XII) .................... » 144 AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI (I) ................................ » 145 DIFESA (IV) ................................... » 160 BILANCIO, TESORO E PROGRAMMAZIONE (V) ............. » 161 CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE (VII) ................ » 162 AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI (VIII) ......... » 173 TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI (IX) ........... » 200 ATTIVITÀ PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO (X) ........ » 209 LAVORO PUBBLICO E PRIVATO (XI) ................... » 219 CAMERA DEI DEPUTATI N. B. Sigle dei gruppi parlamentari: Partito Democratico: PD; MoVimento 5 Stelle: M5S; Forza Italia - Il Popolo della Libertà - Berlusconi Presidente: (FI-PdL); Scelta Civica per l’Italia: SCpI; Sinistra Ecologia Libertà: SEL; Nuovo Centrodestra: (NCD); Lega Nord e Autonomie: LNA; Per l’Italia (PI); Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale: (FdI-AN); Misto: Misto; Misto-MAIE-Movimento Associativo italiani all’estero-Alleanza per l’Italia: Misto-MAIE-ApI; Misto-Centro Democratico: Misto-CD; Misto-Minoranze Linguistiche: Misto- Min.Ling; Misto-Partito Socialista Italiano (PSI) - Liberali per l’Italia (PLI): Misto-PSI-PLI.

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207 GIOVEDÌ 27 MARZO 2014

XVII LEGISLATURA

BOLLETTINODELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI

I N D I C E

GIUNTA DELLE ELEZIONI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 3

COMMISSIONI RIUNITE (I e XIV Camera e 1a e 11a Senato) . » 5

COMMISSIONI RIUNITE (X Camera e 10a Senato) . . . . . . . » 6

COMMISSIONI RIUNITE (V e VI) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 7

COMMISSIONI RIUNITE (V e XI) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 135

COMMISSIONI RIUNITE (V e XII) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 144

AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E

INTERNI (I) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 145

DIFESA (IV) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 160

BILANCIO, TESORO E PROGRAMMAZIONE (V) . . . . . . . . . . . . . » 161

CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE (VII) . . . . . . . . . . . . . . . . » 162

AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI (VIII) . . . . . . . . . » 173

TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI (IX) . . . . . . . . . . . » 200

ATTIVITÀ PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO (X) . . . . . . . . » 209

LAVORO PUBBLICO E PRIVATO (XI) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 219

CAMERA DEI DEPUTATI

N. B. Sigle dei gruppi parlamentari: Partito Democratico: PD; MoVimento 5 Stelle: M5S; Forza Italia - Il Popolodella Libertà - Berlusconi Presidente: (FI-PdL); Scelta Civica per l’Italia: SCpI; Sinistra Ecologia Libertà:SEL; Nuovo Centrodestra: (NCD); Lega Nord e Autonomie: LNA; Per l’Italia (PI); Fratelli d’Italia-AlleanzaNazionale: (FdI-AN); Misto: Misto; Misto-MAIE-Movimento Associativo italiani all’estero-Alleanza perl’Italia: Misto-MAIE-ApI; Misto-Centro Democratico: Misto-CD; Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling; Misto-Partito Socialista Italiano (PSI) - Liberali per l’Italia (PLI): Misto-PSI-PLI.

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AFFARI SOCIALI (XII) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 225

AGRICOLTURA (XIII) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 231

COMMISSIONE PARLAMENTARE PER LA SEMPLIFICAZIONE . . . . . » 232

COMMISSIONE PARLAMENTARE PER L’ATTUAZIONE DEL FEDERALI-SMO FISCALE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 255

COMMISSIONE PARLAMENTARE PER L’INDIRIZZO GENERALE E LA

VIGILANZA DEI SERVIZI RADIOTELEVISIVI . . . . . . . . . . . . . » 256

COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SUL FENOMENO DELLE

MAFIE E SULLE ALTRE ASSOCIAZIONI CRIMINALI, ANCHE

STRANIERE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 277

COMMISSIONE PARLAMENTARE DI CONTROLLO SULLE ATTIVITÀ

DEGLI ENTI GESTORI DI FORME OBBLIGATORIE DI PREVIDENZA

E ASSISTENZA SOCIALE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 278

COMMISSIONE PARLAMENTARE PER L’INFANZIA E L’ADOLESCENZA . » 280

COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SUI FENOMENI DELLA

CONTRAFFAZIONE, DELLA PIRATERIA IN CAMPO COMMERCIALE

E DEL COMMERCIO ABUSIVO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 281

INDICE GENERALE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 282

— 2 —

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GIUNTA DELLE ELEZIONI

S O M M A R I O

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI . . . . . . . . . . . 3

GIUNTA PLENARIA:

Verifica dei poteri nella IX Circoscrizione (Friuli-Venezia Giulia) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3

Verifica dei poteri nella XI Circoscrizione (Emilia-Romagna) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO

DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Giovedì 27 marzo 2014.

L’ufficio di presidenza, integrato dairappresentanti dei gruppi, si è riunitodalle 9.35 alle 9.45.

GIUNTA PLENARIA

Presidenza del presidente GiuseppeD’AMBROSIO.

La seduta comincia alle 9.45.

Verifica dei poteri nella IX Circoscrizione

(Friuli-Venezia Giulia).

Adriana GALGANO (SCpI), relatore, ri-ferendo sulla verifica dei poteri nella IXCircoscrizione Friuli-Venezia Giulia, illu-stra i dati relativi alla Circoscrizione.

Osserva che è stato presentato in data20 marzo 2013 un ricorso, che fa seguitoa un esposto inviato all’Ufficio ElettoraleCentrale Nazionale presso la Corte diCassazione e da questa trasmesso allaCamera, da parte di Manuela Di Centa,candidata prima dei non eletti della listaIl Popolo della Libertà nella circoscrizione

Friuli-Venezia Giulia. Il ricorso – che difatto investe più Circoscrizioni elettorali –verte, in particolare, sull’interpretazione esull’applicazione dei criteri per la com-pensazione dei seggi fra le coalizioni e leliste eccedentarie nel numero dei seggiassegnati e le coalizioni e le liste defici-tarie nel numero dei seggi assegnati aisensi dell’articolo 83, comma 1, numeri 8)e 9) del decreto del Presidente della Re-pubblica n. 361 del 1957. Tale ricorso,unitamente ad altri ricorsi vertenti suanaloga materia, sarà oggetto di valuta-zione da parte della Giunta in sede diesame della relazione nazionale.

Evidenzia che, in conformità ai risultatidelle verifiche compiute e non sussistendocontestazioni o ricorsi pendenti relativi néalla convalida dei deputati proclamati, né,per il profilo esaminato, alle operazionielettorali, la cifra elettorale circoscrizio-nale di ciascuna lista è determinata atermini dell’articolo 77, comma 1, n. 1, deltesto unico 30 marzo 1957, n. 361, delleleggi per l’elezione della Camera dei de-putati.

Poiché, ai sensi dell’articolo 83 del testounico 30 marzo 1957, n. 361, delle leggiper l’elezione della Camera dei deputati, laripartizione dei seggi attribuiti alle Circo-scrizioni ed alle liste ammesse al riparto sieffettua in sede nazionale, le posizioni ditutti i deputati proclamati nella Circoscri-

Giovedì 27 marzo 2014 — 3 — Giunta delle elezioni

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zione saranno prese in esame, ai sensidell’articolo 11, comma 10, del regola-mento della Giunta, a conclusione dellaverifica delle elezioni in tutte le Circoscri-zioni del territorio nazionale – con l’esclu-sione della XXVII Circoscrizione Valled’Aosta – e rimangono pertanto subordi-nate all’esito della verifica dei calcoli edelle assegnazioni effettuate su base na-zionale.

In conclusione, in assenza di ricorsiesclusivamente riferibili alla IX Circoscri-zione Friuli-Venezia Giulia, propone allaGiunta di sospendere, fino all’esito dellaverifica dei calcoli e delle assegnazioni subase nazionale, l’approvazione delle mo-difiche ai valori delle cifre elettorali cir-coscrizionali conseguite dalle liste nellaCircoscrizione, come riportate nel pro-spetto allegato alla presente relazione,nonché la formulazione della propostaall’Assemblea di convalida dei deputatiproclamati eletti nella Circoscrizione.

La Giunta concorda.

Verifica dei poteri nella XI Circoscrizione

(Emilia-Romagna).

Guglielmo VACCARO (PD), relatore, ri-ferendo sulla verifica dei poteri nella XICircoscrizione Emilia-Romagna, illustra idati relativi alla Circoscrizione, eviden-ziando che, in conformità ai risultati delleverifiche compiute e non sussistendo con-testazioni o ricorsi pendenti relativi né allaconvalida dei deputati proclamati, né, peril profilo esaminato, alle operazioni elet-

torali, la cifra elettorale circoscrizionale diciascuna lista è determinata a terminidell’articolo 77, comma 1, n. 1, del testounico 30 marzo 1957, n. 361, delle leggiper l’elezione della Camera dei deputati.

Poiché, ai sensi dell’articolo 83 del testounico 30 marzo 1957, n. 361, delle leggiper l’elezione della Camera dei deputati, laripartizione dei seggi attribuiti alle Circo-scrizioni ed alle liste ammesse al riparto sieffettua in sede nazionale, le posizioni ditutti i deputati proclamati nella Circoscri-zione saranno prese in esame, ai sensidell’articolo 11, comma 10, del regola-mento della Giunta, a conclusione dellaverifica delle elezioni in tutte le Circoscri-zioni del territorio nazionale – con l’esclu-sione della XXVII Circoscrizione Valled’Aosta – e rimangono pertanto subordi-nate all’esito della verifica dei calcoli edelle assegnazioni effettuate su base na-zionale.

In conclusione, in assenza di ricorsiesclusivamente riferibili alla XI Circoscri-zione Emilia-Romagna, propone allaGiunta di sospendere, fino all’esito dellaverifica dei calcoli e delle assegnazioni subase nazionale, l’approvazione delle mo-difiche ai valori delle cifre elettorali cir-coscrizionali conseguite dalle liste nellaCircoscrizione, come riportate nel pro-spetto allegato alla presente relazione,nonché la formulazione della propostaall’Assemblea di convalida dei deputatiproclamati eletti nella Circoscrizione.

La Giunta concorda.

La seduta termina alle 10.

Giovedì 27 marzo 2014 — 4 — Giunta delle elezioni

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COMMISSIONI RIUNITE

I (Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni)e XIV (Politiche dell’Unione europea) della Camera dei deputati

e 1a (Affari costituzionali, affari della Presidenza del Consiglioe dell’Interno, ordinamento generale dello Stato

e della Pubblica Amministrazione)e 11a (Lavoro, previdenza sociale) del Senato della Repubblica

S O M M A R I O

INCONTRI CON DELEGAZIONI DEL PARLAMENTO EUROPEO:

Incontro con una delegazione della Commissione per i diritti delle donne e l’uguaglianza digenere (FEMM) del Parlamento europeo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5

INCONTRI CON DELEGAZIONI

DEL PARLAMENTO EUROPEO

Giovedì 27 marzo 2014.

Incontro con una delegazione della Commissione per

i diritti delle donne e l’uguaglianza di genere

(FEMM) del Parlamento europeo.

L’incontro informale si è svolto dalle13.45 alle 15.10.

Giovedì 27 marzo 2014 — 5 — Riunite I-XIV C. e 1a-11a S.

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COMMISSIONI RIUNITE

X (Attivita produttive, commercio e turismo)della Camera dei deputati

e 10a (Industria, commercio, turismo)del Senato della Repubblica

S O M M A R I O

AUDIZIONI:

Audizione del Ministro dello sviluppo economico, Federica Guidi, sulle linee program-matiche del suo dicastero (Svolgimento, ai sensi dell’articolo 143, comma 2, delregolamento, e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6

AUDIZIONI

Giovedì 27 marzo 2014. — Presidenzadel presidente della X Commissione Gu-glielmo EPIFANI. – Interviene il ministrodello sviluppo economico Federica Guidi.

La seduta comincia alle 13.40.

Audizione del Ministro dello sviluppo economico,

Federica Guidi, sulle linee programmatiche del suo

dicastero.

(Svolgimento, ai sensi dell’articolo 143,comma 2, del regolamento, e rinvio).

Guglielmo EPIFANI, presidente, avverteche la pubblicità dei lavori della sedutaodierna sarà assicurata anche attraversol’attivazione di impianti audiovisivi a cir-cuito chiuso, la trasmissione televisiva sulcanale satellitare della Camera dei depu-

tati e la trasmissione diretta sulla web-tvdella Camera dei deputati.

Non essendovi obiezioni, così rimanestabilito.

Introduce quindi l’audizione.

Il ministro Federica GUIDI svolge unarelazione sui temi oggetto dell’audizione.

Interviene quindi il deputato IgnazioABRIGNANI (FI-PdL).

Guglielmo EPIFANI, presidente, avverteche i colleghi del Senato si devono allon-tanare per l’imminente inizio della sedutadell’Assemblea.

Rinvia quindi il seguito dell’audizionead altra seduta.

La seduta termina alle 14.45.

N.B.: Il resoconto stenografico della se-duta è pubblicato in un fascicolo a parte.

Giovedì 27 marzo 2014 — 6 — Commissioni riunite X-C. e 10a-S.

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COMMISSIONI RIUNITE

V (Bilancio, tesoro e programmazione)e VI (Finanze)

S O M M A R I O

SEDE REFERENTE:

DL 16/2014: Disposizioni urgenti in materia di finanza locale, nonché misure volte a garantirela funzionalità dei servizi svolti nelle istituzioni scolastiche C. 2162 Governo (Seguitodell’esame e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7

ALLEGATO (Emendamenti ed articoli aggiuntivi presentati) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18

SEDE REFERENTE

Giovedì 27 marzo 2014. — Presidenzadel presidente della VI Commissione Da-niele CAPEZZONE, indi del presidente dellaV Commissione Francesco BOCCIA.

La seduta comincia alle 14.

DL 16/2014: Disposizioni urgenti in materia di

finanza locale, nonché misure volte a garantire la

funzionalità dei servizi svolti nelle istituzioni scola-

stiche.

C. 2162 Governo.

(Seguito dell’esame e rinvio).

Le Commissioni proseguono l’esame delprovvedimento, rinviato, da ultimo, nellaseduta del 25 marzo scorso.

Daniele CAPEZZONE, presidente, av-verte che sono state presentate circa 620proposte emendative (vedi allegato), alcunedelle quali presentano profili di criticitàrelativamente alla loro ammissibilità.

In proposito, ricorda che, ai sensi delcomma 7 dell’articolo 96-bis del Regola-mento, non possono ritenersi ammissibili

le proposte emendative che non sianostrettamente attinenti alle materie oggettodei decreti-legge all’esame della Camera.

Tale criterio risulta più restrittivo diquello dettato, con riferimento agli ordi-nari progetti di legge, dall’articolo 89 delmedesimo Regolamento, il quale attribui-sce al Presidente la facoltà di dichiarareinammissibili gli emendamenti e gli arti-coli aggiuntivi che siano estranei all’og-getto del provvedimento. Ricorda, inoltre,che la lettera circolare del Presidente dellaCamera del 10 gennaio 1997 sull’istrutto-ria legislativa precisa che, ai fini del vagliodi ammissibilità delle proposte emenda-tive, la materia deve essere valutata conriferimento « ai singoli oggetti e alla spe-cifica problematica affrontata dall’inter-vento normativo ».

La necessità di rispettare rigorosa-mente tali criteri si impone ancor più aseguito delle sentenze della Corte Costitu-zionale n. 32 del 2014 e n. 22 del 2012 edi alcuni richiami del Presidente dellaRepubblica nel corso sia della precedentesia di questa Legislatura.

In particolare, nella sentenza n. 32 del2014 la Corte Costituzionale, nel dichia-rare l’illegittimità costituzionale degli ar-

Giovedì 27 marzo 2014 — 7 — Commissioni riunite V e VI

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ticoli 4-bis e 4-vicies ter del decreto-leggen. 272 del 2005, in materia di disciplinapenale dei delitti riguardati le droghe, haevidenziato come « ogni ulteriore disposi-zione introdotta in sede di conversione diun decreto-legge deve essere strettamentecollegata ad uno dei contenuti già disci-plinati dallo stesso decreto-legge ovveroalla ratio dominante del provvedimentooriginario considerato nel suo complesso »,determinandosi, in caso contrario, un viziodi procedura relativo alla legge di conver-sione, sanzionabile con la dichiarazione diillegittimità costituzionale delle norme in-trodotte, ai sensi dell’articolo 77, secondocomma, della Costituzione.

Nella sentenza n. 22 del 2012 la Corte,nel dichiarare l’illegittimità costituzionaledel comma 2-quater dell’articolo 2 deldecreto-legge n. 225 del 2010, in materiadi proroga dei termini, introdotto nelcorso dell’esame parlamentare del disegnodi legge di conversione, ha sottolineatocome « l’innesto nell’iter di conversionedell’ordinaria funzione legislativa possacertamente essere effettuato, per ragioni dieconomia procedimentale, a patto di nonspezzare il legame essenziale tra decreta-zione d’urgenza e potere di conversione ».« Se tale legame viene interrotto, la viola-zione dell’articolo 77, secondo comma,della Costituzione, non deriva dalla man-canza dei presupposti di necessità e ur-genza per le norme eterogenee aggiunte,che, proprio per essere estranee e inseritesuccessivamente, non possono collegarsi atali condizioni preliminari (sentenzan. 355 del 2010), ma per l’uso improprio,da parte del Parlamento, di un potere chela Costituzione gli attribuisce, con specialimodalità di procedura, allo scopo tipico diconvertire, o no, in legge un decreto-legge ».

Il principio della sostanziale omoge-neità delle norme contenute nella legge diconversione di un decreto-legge è statoaltresì richiamato nel messaggio del 29marzo 2002, con il quale il Presidentedella Repubblica, ai sensi dell’articolo 74della Costituzione, ha rinviato alle Camereil disegno di legge di conversione deldecreto legge 25 gennaio 2002, n. 4, ed è

stato ribadito nella lettera del 22 febbraio2011, inviata dal Capo dello Stato aiPresidenti delle Camere ed al Presidentedel Consiglio dei ministri nel corso delprocedimento di conversione del decreto-legge. Il 23 febbraio 2012 il Presidentedella Repubblica ha altresì inviato un’ul-teriore lettera ai Presidenti delle Camere eal Presidente del Consiglio dei Ministri, incui ha sottolineato « la necessità di atte-nersi, nel valutare l’ammissibilità degliemendamenti riferiti ai decreti-legge, acriteri di stretta attinenza, al fine di nonesporre disposizioni a rischio di annulla-mento da parte della Corte Costituzionaleper ragioni esclusivamente procedimen-tali ». Da ultimo il Presidente della Re-pubblica, in una missiva del 27 dicembrescorso, inviata sempre ai Presidenti delleCamere, ha riproposto la necessità di ve-rificare con il massimo rigore l’ammissi-bilità degli emendamenti ai disegni di leggedi conversione.

Inoltre la Giunta per il regolamentodella Camera, in un parere recentementeespresso nella Legislatura in corso, haaffermato che: « a) ad eccezione dei dise-gni di legge che compongono la manovraeconomica e che rechino disposizioni in-cidenti su una pluralità di materie, lenorme di copertura che intervengono sumaterie non strettamente attinenti a quelleoggetto di un decreto-legge sono da rite-nersi normalmente inammissibili. In par-ticolare, gli emendamenti contenentinorme di copertura finanziaria, anche acarattere compensativo, sono consideratiammissibili ove la clausola di coperturaabbia carattere accessorio, strumentale eproporzionato rispetto alla norma princi-pale cui si accompagna e non ecceda lasua funzione compensativa; b) ove invecela parte di copertura rappresenti il con-tenuto prevalente dell’emendamento, essasarà ritenuta ammissibile solo quando ri-sulti strettamente attinente alle materietrattate dal decreto-legge ».

In tale contesto, rileva come le Presi-denze siano pertanto chiamate ad appli-care rigorosamente le suddette disposi-

Giovedì 27 marzo 2014 — 8 — Commissioni riunite V e VI

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zioni regolamentari e quanto previstodalla citata circolare del Presidente dellaCamera dei deputati del 1997.

Con riferimento al contenuto propriodel provvedimento in esame, esso, inestrema sintesi, oltre a recare disposizionitributarie in materia di TARI e TASI e dicontabilizzazione delle entrate IMU, inter-viene sulla disciplina dei rapporti finan-ziari tra Stato e enti locali, sui vincolifinanziari relativi alla contrattazione col-lettiva del pubblico impiego, sulla situa-zione finanziaria di Roma Capitale, sualcuni aspetti della normativa del patto distabilità interno, sul finanziamento di ser-vizi ferroviari regionali, nonché sull’affi-damento dei servizi di pulizia nelle scuolee sull’affidamento di lavori di ediliziascolastica.

In particolare, l’articolo 1 reca modi-fiche alla disciplina sostanziale della TASIe della TARI ed alla relativa normativa peril versamento e la riscossione, nonché inmateria di contributi statali ai comuni.

L’articolo 2 modifica norme della leggedi stabilità 2014 concernenti il regime IVAdei servizi di pubblicità on line, la defi-nizione agevolata di somme iscritte aruolo, la dismissione di partecipazioniazionarie della PA, nonché, ancora, ilregime della TARI e della TASI.

L’articolo 3 modifica la disciplina sulleprocedure di riequilibrio finanziario deglienti locali.

L’articolo 4 interviene sulla disciplinarelativa ai vincoli finanziari della contrat-tazione collettiva integrativa.

L’articolo 5 modifica i limiti posti al-l’accensione di nuovi mutui da parte deicomuni.

L’articolo 6 interviene sulla contabiliz-zazione in bilancio delle entrate IMU,mentre l’articolo 7 prevede norme per laverifica delle entrate IMU.

Gli articoli da 8 a 10 incidono suimeccanismi di regolazione finanziaria traStato e comuni: in particolare l’articolo 8prevede un anticipo delle risorse delFondo di solidarietà comunale in favoredei comuni delle regioni Sicilia e Sarde-gna, l’articolo 9 rende permanenti alcuneriduzioni del contributo ordinario agli enti

locali, mentre l’articolo 10 modifica lemodalità di riparto del Fondo sperimen-tale di riequilibrio per le province.

L’articolo 11 modifica la disciplinadella relazione di fine mandato cui sonotenuti gli amministratori comunali e pro-vinciali.

L’articolo 12 disciplina le modalità dierogazione del contributo straordinarioprevisto nel caso di fusioni di comuni.

L’articolo 13 interviene sulle modalitàdi erogazione delle risorse del Fondo disviluppo delle isole minori per il Comunedi Lampedusa.

L’articolo 14 interviene sulle modalitàdi riparto del Fondo di solidarietà comu-nale.

L’articolo 15 modifica le regole perl’assoggettamento al patto di stabilità in-terno delle province di nuova istituzione.

L’articolo 16 interviene sulla situazionefinanziaria del Roma Capitale, prevedendoun piano per il riequilibrio strutturale,nonché incidendo sui rapporti finanziaritra Roma Capitale e la gestione commis-sariale.

L’articolo 17 regola il pagamento aTrenitalia di somme per lo svolgimento delservizio ferroviario nella Regione Valled’Aosta, nonché prevede il blocco delleazioni esecutive in relazione alla situa-zione del trasporto ferroviario regionale inCampania.

L’articolo 18 limita l’applicazione ditaluni sanzioni previste dalla disciplina sulpatto di stabilità nei confronti dei comunidi Venezia e Chioggia.

L’articolo 19 differisce i termini per laprosecuzione di contratti di pulizia stipu-lati da istituzioni scolastiche statali, incre-mentando altresì il limite di spesa previstoper l’acquisto di tali servizi. Inoltre ladisposizione differisce il termine per l’af-fidamento di lavori di edilizia scolastica.

L’articolo 20 esclude l’applicazione ditaluni sanzioni previste dalla disciplina sulpatto di stabilità nei confronti del Comunede L’Aquila, oltre a prevedere la nonapplicazione delle riduzioni di stanzia-menti previsti dalla disciplina della spen-

Giovedì 27 marzo 2014 — 9 — Commissioni riunite V e VI

Page 10: BOLLETTINO DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIdocumenti.camera.it/leg17/resoconti/commissioni/... · liste eccedentarie nel numero dei seggi assegnati e le coalizioni e

ding review per il Comune e la Provinciade L’Aquila, nonché per i comuni colpitidal sisma dell’aprile 2009.

Per quanto riguarda specificamentel’articolo 2, ricorda che esso reca modifi-che ad alcuni commi della legge di stabi-lità 2014: pertanto le Presidenze hannoritenuto di considerare ammissibili sol-tanto quegli emendamenti che riguardanostrettamente le materie oggetto delle mo-difiche recate dal medesimo articolo 2.

Alla luce dei predetti criteri, sono dun-que da considerarsi inammissibili le se-guenti proposte emendative, che non re-cano disposizioni strettamente connesse oconsequenziali a quelle contenute nel testodel decreto-legge:

Paglia 1.72, limitatamente al comma3-ter, che modifica la disciplina relativaalla perdita della qualifica di ente noncommerciale prevista a fini IRPEF dall’ar-ticolo 149, comma 4, del decreto delPresidente della Repubblica n. 917 del1986 (TUIR);

Palese 1.06, che reintroduce la dedu-zione IRPEF del 15 per cento per i redditida locazione;

Palese 1.07, che esenta dall’impostadi bollo e di registro i contratti di loca-zione in caso di accordo fra le partifinalizzato alla riduzione del relativo ca-none;

Caso 2.1, che abroga i commi da 18a 21 della legge di stabilità 2014, relativialle assunzioni di 120 unità di personaleper la gestione dei fondi strutturali;

Brugnerotto 2.3, che abroga il comma43 della legge di stabilità 2014, relativo aicontributi in favore dell’Istituto italianoper gli studi storici e dell’Istituto italianoper gli studi filosofici;

Busin 2.4 e 2.5, che modificano ilcomma 50 della legge di stabilità 2014relativamente al pagamento dei canoni dilocazione con l’esclusione dell’uso del con-tante;

Bruno Bossio 2.6, 2.7 e 2.10, concer-nenti l’efficacia temporale del contratto diprogramma con Poste italiane Spa;

Bruno Bossio 2.8 e 2.9 concernenti ilservizio postale universale;

Cariello 2.11, che abroga il comma 99della legge di stabilità 2014, relativo alpagamento dei debiti per le opere pubbli-che ex Agensud;

Ruocco 2.12, che abroga il comma100 della legge di stabilità 2014, relativo almonitoraggio e alla analisi della spesa inmateria di attuazione delle opere pubbli-che;

Pesco 2.13, che abroga il comma 110della legge di stabilità 2014, concernente ilfinanziamento della Fiera di Verona;

Alberti 2.19, che abroga il comma217 della legge di stabilità 2014, relativo alfinanziamento del Piano d’azione straor-dinario contro la violenza sessuale e digenere;

Castelli 2.20, che abroga il comma221 della legge di stabilità 2014, il qualeautorizza una spesa triennale in favoredell’Istituto Gaslini di Genova;

Pesco 2.21, che abroga il comma 260della legge di stabilità 2014, relativo alfinanziamento delle scuole non statali;

Villarosa 2.22, che abroga il comma262 della legge di stabilità 2014, relativo alfinanziamento dell’emittenza radiotelevi-siva locale;

Barbanti 2.23, che riduce il finanzia-mento di cui al comma 266 della legge distabilità 2014, relativo al fondo per l’effi-cienza dello strumento militare;

Brugnerotto 2.24, che abroga ilcomma 271 della legge di stabilità 2014,relativo ai contributi in favore di associa-zioni combattentistiche;

Caso 2.25, che abroga il comma 272della legge di stabilità 2014, relativo alfondo per le celebrazioni del 70o Anniver-sario della resistenza e della Guerra diLiberazione;

Brugnerotto 2.26, che abroga i commi308 e 309 della legge di stabilità 2014,

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relativi al finanziamento delle celebrazionidel centenario della prima guerra mon-diale;

Alberti 2.27, che abroga il comma328 della legge di stabilità 2014,relativo alfinanziamento dell’orchestra « I virtuosiitaliani » di Verona;

Ruocco 2.28, che abroga il comma345 della legge di stabilità 2014,relativo alfinanziamento in favore delle minoranzelinguistiche slovene;

Brugnerotto 2.29, che abroga ilcomma 374 della legge di stabilità 2014, ilquale assegna risorse al Centro poliedricoper le donne de L’Aquila;

Pesco 2.30, che abroga il comma 386della legge di stabilità 2014, il quale as-segna risorse all’Orchestra del Mediterra-neo presso il teatro San Carlo di Napoli;

gli identici Borghesi 2.31 e Guerra2.32 che, novellando il comma 530 dellalegge di stabilità 2014, posticipano i ter-mini per l’esercizio obbligatorio in formaassociate delle funzioni fondamentali deipiccoli comuni;

Galati 2.33 che, mediante modificheal comma 550 della legge di stabilità 2014,estende l’ambito applicativo delle norme inmateria di mobilità del personale tra so-cietà controllate dalle pubbliche ammini-strazioni e di dismissione da parte dipubbliche amministrazioni di partecipa-zioni vietate;

Censore 2.34, che modifica le dispo-sizioni di cui al comma 551 della legge distabilità 2014, relativo ai vincoli impostiagli enti territoriali finalizzati al ripiana-mento delle perdite conseguite da aziendespeciali, istituzioni e società da questipartecipati;

Marco Di Stefano 2.35 e 2.36, cheintervengono in materia di mobilità delpersonale tra società controllate dalle pub-bliche amministrazioni;

Causi 2.50, che impedisce alle societàin house di deferire ad arbitri specifichetipologie di controversie relative all’esecu-zione di contratti pubblici;

Laffranco 2.100 e 2.102, che postici-pano di un anno il parziale assoggetta-mento a IRPEF del reddito fondiario degliimmobili « a disposizione »;

Palese 2.101, che elimina il parzialeassoggettamento a IRPEF del reddito fon-diario degli immobili « a disposizione »;

Fragomeli 2.108, che estende l’ambitooperativo delle agevolazioni disposte dalcomma 737 della legge di stabilità 2014, inmateria di imposte di registro, ipotecaria ecatastale per trasferimenti gratuiti di benitra enti appartenenti alla stessa strutturaorganizzativa;

Busin 2.109, che modifica il TUEL inmateria di rieleggibilità, numero di man-dati dei sindaci e composizione dei consiglicomunali nei piccoli comuni;

Busin 2.110, che intende rendere laTASI parzialmente deducibile ai fini IRAP;

Carbone 2.111, che intende ridurrel’accisa sui prodotti da fumo e loro suc-cedanei;

Bargero 2.01, che reca un’articolatadisciplina del pagamento dei debiti scadutidegli enti dissestati;

Marchetti 2.02, che destina quotaparte delle risorse derivanti dall’aliena-zione degli immobili degli enti territorialialla riduzione del debito degli stessi;

Guerra 2.03, che assoggetta ad im-posta di registro in misura fissa i trasfe-rimenti immobiliari nei confronti delloStato e degli enti territoriali;

Lodolini 2.05, in materia di ripartodei proventi derivanti dalle multe perinfrazione al codice della strada;

gli identici Lavagno 3.35, Borghesi3.36, Censore 3.37, che recano modifichealla disciplina dettata dall’articolo 9 deldecreto-legge n. 102 del 2013 per le re-gioni a statuto ordinario che hanno ade-rito alla sperimentazione di cui all’articolo36 del decreto legislativo n. 118 del 2011,in materia di armonizzazione dei sistemicontabili;

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gli identici Palese 3.86 e Censore3.87, che intervengono in materia di fondosvalutazione crediti degli enti locali, pre-vedendo: la soppressione del comma 17dell’articolo 1 del decreto-legge n. 35 del2013, volto a stabilire una dimensioneminima di tale fondo per gli enti localibeneficiari dell’anticipazione di liquiditàda parte della Cassa depositi e prestiti peril pagamento dei debiti commerciali sca-duti; la modifica del comma 3-bis dell’ar-ticolo 187 del decreto legislativo n. 267 del2000, al fine di stabilire che l’avanzo diamministrazione non vincolato non puòessere utilizzato per il finanziamento delfondo svalutazione crediti;

Catalano 3.88, volto a prevedere lapossibilità per gli enti locali, a determinatecondizioni ed entro certi limiti, di accet-tare buoni emessi da associazioni senzascopi di lucro per il pagamento di tasse,tariffe e tributi locali, servizi a domandaindividuale, di canoni per l’utilizzazionedel patrimonio comunale e di ogni altroservizio a pagamento;

Fregolent 3.96, volto a prevedere larevoca per giusta causa per gli ammini-stratori di società partecipate da enti localiche contabilizzino nel proprio conto eco-nomico ricavi superiori ai corrispondentiimpegni di spesa assunti dall’ente;

gli identici Paola Bragantini 3.97,Censore 3.98 e Palese 3.99, volti a ridurreper gli enti locali la dimensione minimadel fondo svalutazione crediti, prevedendoche gli enti locali iscrivono nel bilancio diprevisione un fondo svalutazione creditinon inferiore al 10 per cento (e non più al25 per cento come attualmente previstodal comma 17 dell’articolo 6 del decreto-legge n. 95 del 2012) dei residui attiviaventi anzianità superiore a 5 anni;

Palese 3.102, che, con riferimento aglienti territoriali in sperimentazione perquanto riguarda l’armonizzazione dei si-stemi contabili e degli schemi di bilancio,prevede, all’articolo 9, comma 4, del de-creto-legge n. 102 del 2013, che possonoavvalersi dello stesso termine (30 settem-bre 2013) per presentare la domanda di

partecipazione al terzo anno di sperimen-tazione anche gli enti già in sperimenta-zione che non abbiano ancora ultimato ilriaccertamento dei residui;

Rubinato 3.104, volto a prevedere,per i comuni che abbiano rispettato ilpatto di stabilità interno nell’ultimo trien-nio e non abbiano fatto ricorso nellostesso periodo ad anticipazioni di tesore-ria, la possibilità di utilizzare, per l’anno2014, l’avanzo di amministrazione nonvincolato, per le spese di messa in sicu-rezza degli edifici scolastici e delle strade;

De Menech 3.105, che, con riferi-mento ai comuni in sperimentazione perquanto riguarda l’armonizzazione dei si-stemi contabili e degli schemi di bilancio,prevede che non si applica il limite finan-ziario del patto di stabilità interno agliavanzi di amministrazione derivanti dal-l’adozione del nuovo sistema contabile;

Palese 3.01, recante una serie diprevisioni per gli enti locali in sperimen-tazione per quanto riguarda l’armonizza-zione dei sistemi contabili e degli schemidi bilancio, tra cui: la non applicazionedelle disposizioni sugli enti locali deficitario dissestati; il ripiano, per una quota parialmeno al 10 per cento annuo, del disa-vanzo di amministrazione derivante dalriaccertamento straordinario dei residui.

Lodolini 4.1, limitatamente al comma5, e gli identici Lodolini 4.26 e Carrescia4.27, limitatamente al comma 3-ter, i qualirecano una disposizione di interpretazioneautentica dell’articolo 4, comma 26, dellalegge n. 183 del 2011 riguardante il mec-canismo di allineamento stipendiale pre-visto dall’articolo 41, comma 5, del con-tratto collettivo nazionale di lavoro deiSegretari comunali e provinciali;

Russo 4.31, il quale esclude dal com-puto della media della spesa corrente aifini della determinazione dello specificoobiettivo di saldo finanziario del patto distabilità interno le spese effettuate dalleprovince e dalla regione Campania per lagestione del segmento provinciale del ciclodei rifiuti;

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Palese 4.03, Parrini 4.04 e gli identiciCensore 4.01 e Guerra 4.02, i quali recanodisposizioni in materia di assunzioni didirigenti a tempo determinato degli entilocali;

Caso 5.8, il quale prevede l’obbligoper gli enti locali di pubblicare sul propriosito internet le informazioni riguardantitutte le operazioni finanziarie realizzate;

Saltamartini 5.17, che individual’ente nazionale per il Microcredito qualecentro nazionale di competenza e coordi-namento delle attività degli enti localifinalizzate ad attivare processi di sviluppoeconomico attraverso progetti di microcre-dito;

Fabbri 5.01, che prevede l’esenzioneda imposizione fiscale, fatta salva l’appli-cazione dell’IVA, e l’assoggettamento inmisura fissa alle imposte di registro, degliatti e delle operazioni posti in essere infavore delle pubbliche amministrazioni inseguito allo scioglimento delle società,delle aziende speciali e le istituzioni deglienti locali di cui all’articolo 1, commi 561e 562, della legge n. 147 del 2013;

Fabbri 5.02, che estende agli atti ealle operazioni poste in essere in favoredelle pubbliche amministrazioni in seguitoallo scioglimento di società o di altri entipartecipati le agevolazioni di cui all’arti-colo 1, comma 737, della legge n. 147 del2013, aventi ad oggetto trasferimenti gra-tuiti di beni di qualsiasi natura, effettuatinell’ambito di operazioni di riorganizza-zione tra enti appartenenti per legge, re-golamento o statuto alla medesima strut-tura organizzativa politica, sindacale, dicategoria, religiosa, assistenziale o cultu-rale;

Fabbri 5.03 e Fauttilli 19.02, chemodificano il decreto del Presidente dellaRepubblica n. 131 del 1986, recante iltesto unico delle disposizioni concernentil’imposta di registro, con riferimento, ri-spettivamente, ai trasferimenti in favoredegli enti pubblici territoriali e dei con-sorzi e in favore delle ONLUS;

Censore 5.04 e Fauttilli 9.01, i quali,nel modificare l’articolo 56-bis, comma 11,del decreto-legge n. 69 del 2013, disciplinain maniera diversa la destinazione dellerisorse nette derivanti dall’alienazione delpatrimonio immobiliare disponibile deglienti territoriali;

Busin 7.8, volto a prevedere la de-ducibilità dell’IMU dal reddito di impresae dal reddito derivante dall’esercizio diarti e professioni a fini IRPEF e a finiIRAP;

gli identici Borghesi 7.03 e Censore7.04, i quali stabiliscono che per i trasfe-rimenti immobiliari a favore dello Statodelle Regioni e degli enti locali, l’impostadi registro si applica nella misura fissa di200 euro;

Ginato 11.01, il quale modifica l’ar-ticolo 8, comma 5, del decreto legislativon. 39 del 2013 prevedendo che gli incari-chi di direttore generale, direttore sanita-rio e direttore amministrativo nelleaziende sanitarie locali non possono essereconferiti a coloro che, nei due anni pre-cedenti, abbiano fatto parte della giunta odel consiglio di una provincia, di un co-mune con popolazione superiore ai 30.000abitanti anziché, come previsto dal testovigente, con popolazione superiore ai15.000 abitanti;

Arlotti 12.5, il quale dispone che lesomme iscritte nel conto residui per l’anno2014 del fondo per l’erogazione di contri-buti alle persone fisiche per la riduzionedel prezzo della benzina e del gasolio perautotrazione alla pompa siano destinatealla regione Emilia Romagna quale con-tributo straordinario da impiegare per ilfinanziamento di interventi connessi alpassaggio dei comuni specificamente indi-cati dalla regione Marche alla regioneEmilia Romagna;

Palese 12.01, il quale prevede l’appli-cazione dell’imposta di registro in misurafissa nel caso di trasferimenti in favoredello Stato, dei comuni, delle unioni deicomuni, delle province o delle regioni;

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Misuraca 13.7, il quale prevede lapossibilità per i comuni che hanno sedegiuridica nelle isole minori di istituire, conregolamento, un’imposta di sbarco;

Misuraca 13.8, il quale modifica l’ar-ticolo 6, comma 19, della legge n. 135 del2012, che disciplina gli schemi di conven-zioni di Tirrenia di navigazione Spa eSiremar-Sicilia regionale marittima Spa;

Parrini 14.01, il quale prevede chel’ANCI si avvalga, per le proprie finalitàistituzionali, dell’Istituto per la finanza el’economia locale;

Fragomeli 14.02, il quale conferisceall’ANCI la titolarità della rappresentanzaistituzionale dei comuni e delle loro formeassociative, nonché delle città metropoli-tane;

Palese 14.04, il quale prevede l’isti-tuzione di una nuova tassa sui servizi;

Marco Di Stefano 16.79, volto a pre-vedere che al personale di Roma Capitalee al personale delle società partecipate cherisulti eccedentario nell’ambito dei piani dirazionalizzazione si applicano, ai fini dellamaturazione dei requisiti per il pensiona-mento, le disposizioni di cui all’articolo 2,comma 11, lettera a), del decreto-leggen. 95 del 2012, che prevedono, per le unitàdi personale delle pubbliche amministra-zioni risultanti in soprannumero in pos-sesso di determinati requisiti anagrafici econtributivi, la possibilità del pensiona-mento in base alla disciplina precedentealla cosiddetta « riforma Fornero »;

Borghesi 16.110, che prevede che, adecorrere dal 1o gennaio 2014, l’incre-mento dell’addizionale comunale all’impo-sta sul reddito delle persone fisiche nonrilevi ai fini della determinazione del li-mite massimo della variazione dell’ali-quota di compartecipazione dell’addizio-nale di cui alla suddetta imposta sulreddito;

Palese 16.01, volto a prevedere chel’erogazione dei finanziamenti e trasferi-menti in conto capitale delle Regioni e deiMinisteri a favore degli enti locali deve

essere effettuata entro 30 giorni e comun-que entro la fine dell’esercizio finanziariodalla presentazione dello stato avanza-mento lavori, stabilendo apposite sanzioniper i dirigenti che violini tale disposizione;

Fragomeli 18.4, Censore 18.5, Lava-gno 18.6, i quali prevedono che agli entilocali che non hanno rispettato nel 2013 ivincoli del patto di stabilità interno inconseguenza del pagamento dei debiti dicui all’articolo 1 del decreto-legge n. 35del 2013, le sanzioni vigenti a legislazionevigente si applichino limitatamente all’im-porto non imputabile ai predetti paga-menti;

Dallai 18.7, volto a istituire un fondoper il finanziamento dell’esclusione dalpatto di stabilità interno delle spese so-stenute dai comuni per la realizzazione diinterventi di bonifica nei siti mineraridismessi ubicati nel territorio dei comunimedesimi;

Dallai 18.8, volto ad escludere dalsaldo finanziario rilevante ai fini del pattodi stabilità interno le spese sostenute dalcomune di Abbadia San Salvatore per larealizzazione di interventi di bonifica nelsito minerario dismesso sito nel territoriodel comune medesimo;

gli identici emendamenti Censore18.10, Pelillo 18.11 e Palese 18.15, i qualiescludono l’applicazione delle sanzionipreviste per gli enti locali dall’articolo 31della legge n. 183 del 2011 in caso diviolazione delle regole del patto di stabilitàinterno, con riferimento alle spese finan-ziate attraverso i fondi pluriennali ed imutui contratti per il completamento delladiga foranea di Molfetta;

Spessotto 18.13, il quale prevede chei comuni di Venezia e Chioggia possanodestinare risorse aggiuntive alla contratta-zione integrativa;

Gallo 19.1 e 19.2, limitatamente allaparte consequenziale, la quale prevede chea decorrere dal 1o aprile 2014 non pos-sano essere esternalizzati i servizi corri-spondenti alle mansioni spettanti al per-sonale ATA, nonché modifiche all’articolo

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29 della legge n. 488 del 2001, recantemisure di efficienza delle pubbliche am-ministrazioni, e misure di stabilizzazionedel personale predetto;

Giordano 19.8, il quale prevede che ilGoverno debba attivare entro il 30 aprile2014 un tavolo di confronto tra le ammi-nistrazioni, gli enti locali, le organizzazionirappresentative dei lavoratori interessati edei lavoratori della scuola per individuaresoluzioni ai problemi occupazionali e difunzionamento delle istituzioni scolasti-che;

Antezza 19.7, il quale autorizza unaspesa di 3,5 milioni di euro per ciascunodegli anni 2014, 2015 e 2016, per l’indi-viduazione di un modello unico di rileva-mento e potenziamento della rete di mo-nitoraggio e di prevenzione del rischiosismico al fine di predisporre il piano dimessa in sicurezza degli edifici scolastici;

Migliore 19.9, il quale destina alFondo unico per l’edilizia scolastica lemaggiori entrate relative agli anni 2015,2016, 2017 e 2018 per utili e dividendianche derivanti dalla distribuzione di ri-serve per una quota pari al 50 per centodel valore complessivo versati all’entratadel bilancio dello stato da società parte-cipate e istituti di diritto pubblico;

Taglialatela 19.01, il quale disponeuna deroga al blocco del turn-over per ilpersonale tecnico amministrativo delleUniversità;

Fauttilli 19.03 e Ottobre 20.07, i qualimodificano disposizioni in materia dicoordinamento delle strutture amministra-tive territoriali della Croce Rossa italiana;

Basso 19.04 e De Micheli 19.05, re-canti disposizioni in materia di concessionidemaniali marittime;

Ferraresi 20.2, il quale estende ledisposizioni di cui al comma 2 dell’articolo20, che escludono dai tagli derivanti dallaspending review la provincia e il comunede L’Aquila, nonché gli altri comuni delcratere interessati dal sisma del 2009,anche ai comuni colpiti dal sisma del

maggio 2012 e al Comune di Bastigliacolpito dall’alluvione del gennaio 2014;

Sani 20.3, il quale prevede l’esten-sione dei benefici economici previsti dal-l’ordinanza del 31 dicembre 2012 anche aristoro dei danni subiti dalle scorte dimaterie prime, semilavorati e prodotti fi-niti danneggiati o distrutti in seguito aglieventi alluvionali verificatesi nel novembre2012 in alcuni comuni della Toscana;

Carrescia 20.4, il quale modifica l’ar-ticolo 67-quater, comma 5, del decreto-legge n. 83 del 2012 che prevede modalitàper il riconoscimento di un contributo perla riparazione e per il miglioramento si-smico delle unità immobiliari site nelComune de L’Aquila e danneggiate a causadel sisma del 2009;

gli identici Palese 20.5, Marchi 20.6 eCensore 20.7, i quali prorogano di unbiennio le disposizioni recate dall’articolo3-bis, comma 8-bis, del decreto-leggen. 135 del 2012, che consentono ai comunicolpiti dagli eventi sismici del maggio 2012di incrementare le risorse per finanziare iltrattamento accessorio del personale as-sunto con contratti di lavoro flessibile perle strette finalità connesse alla situazioneemergenziale;

Pes 20.01, il quale dispone che ipagamenti di tributi e di adempimentisospesi in seguenti agli eventi calamitosiche hanno colpito la regione Sardegna,qualora effettuati entro il 30 giugno 2014,non sono soggetti all’applicazione di san-zioni e interessi;

gli identici Fragomeli 20.03 e Censore20.04 e 20.05, che recano disposizioni inmateria di assunzioni e di mobilità delpersonale nelle società a partecipazionepubblica;

Castricone 20.06, il quale prevede cheil Fondo per le emergenze nazionali vengaimplementato con le risorse stanziate peralcuni interventi in materia di adegua-mento di strade statali assegnate con de-libere del CIPE e non impiegate.

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Sottolinea, quindi, come la valuta-zione circa l’ammissibilità delle proposteemendativa sia stata svolta dalle presi-denze, oltre che nel pieno rispetto deipredetti criteri regolamentari, seguendo unapproccio di ragionevolezza.

Avverte inoltre che il termine per lapresentazione dei ricorsi avverso i giudizidi inammissibilità testé pronunciati è fis-sato alle ore 18 di oggi.

Segnala altresì che le presidenze, allaluce dell’unanime avviso in tal sensoemerso nel corso della riunione congiuntadi ieri degli uffici di presidenza, integratidai rappresentanti dei gruppi, delle Com-missioni riunite, hanno chiesto alla Presi-denza della Camera di posticipare l’avviodella discussione in Assemblea, attual-mente previsto per lunedì 31 marzo, al-meno al pomeriggio di giovedì 3 aprile:conseguentemente avverte che l’esame insede referente del provvedimento ripren-derà nel pomeriggio di lunedì 31 marzo.

Marco CAUSI (PD), in relazione allaprogrammazione delle prossime sedutedelle Commissioni, chiede se risulti fon-data l’ipotesi che la Conferenza dei pre-sidenti di gruppo intenda fissare l’iniziodella discussione in Assemblea sul prov-vedimento per la giornata di lunedì 7aprile, ritenendo che in tal caso occorraorganizzare conseguentemente i lavoridelle Commissioni, in termini tali da as-sicurare un sufficiente numero di seduteper l’esame delle numerose proposteemendative presentate.

Daniele CAPEZZONE, presidente, conriferimento al quesito posto dal deputatoCausi, rileva come, secondo notizie da luiinformalmente acquisite, che tuttavia nonsono ancora ufficiali, l’inizio della discus-sione in Assemblea del provvedimento do-vrebbe aver luogo nella giornata di lunedì7 aprile.

Rocco PALESE (FI-PdL), concordandocon il presidente ed evidenziando la ne-cessità di consentire anche all’altro ramodel Parlamento di esaminare il provvedi-

mento in tempi congrui, ritiene ragione-vole riprendere l’esame in sede referentedel provvedimento nel primo pomeriggiodi lunedì 31 marzo.

Daniele CAPEZZONE, presidente, con-sidera opportuno mantenere l’organizza-zione dei lavori già indicata, anche inragione del fatto che, nel corso dellaprossima settimana, a causa della rile-vanza dei provvedimenti in discussione inAssemblea, gli spazi di lavoro per le Com-missioni potrebbero risultare non partico-larmente ampi.

Maino MARCHI (PD) osserva che, qua-lora l’avvio dell’esame del provvedimentoda parte dell’Assemblea dovesse esseredifferito per decisione della Conferenzadei presidenti di gruppo, sarebbe oppor-tuno fissare la seduta delle Commissioniriunite per la mattina di martedì 1o aprile;ciò, anche allo scopo di consentire alGoverno di valutare tutte le proposteemendative presentate al provvedimento inesame, ai fini dell’espressione del parere dicompetenza.

Daniele CAPEZZONE, presidente, ri-tiene che le considerazioni del deputatoMarchi possano essere ragionevoli, segna-lando, tuttavia, come il numero delle pro-poste emendative ammissibili da discutererisulti pari a circa 500 e come appaiaquindi prudente prevedere di iniziarnel’esame già nel pomeriggio di lunedì 31marzo, al fine di assicurare alle Commis-sioni tempi adeguati, evitando di doverproseguire i lavori anche nel fine setti-mana compreso tra il 4 ed il 6 aprile.

Rocco PALESE (FI-PdL) ricorda che ilrappresentante del Governo ha garantitodi poter esprimere, già nella giornata delprossimo lunedì, il parere di competenzasulle proposte emendative presentate o,quanto meno, su di una parte consistentedelle stesse. Ribadisce, pertanto, la neces-sità di iniziare l’esame delle proposteemendative già nella giornata di lunedì 31marzo, come testé proposto dai presidentiBoccia e Capezzone.

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Marco CAUSI (PD) ritiene importantesapere, prima di stabilire che l’esame delprovvedimento proseguirà nel pomeriggiodi lunedì prossimo, se il Governo e irelatori siano in grado di esprimere inquella data i pareri sulle proposte emen-dative presentate, o se non sia inveceopportuno concedere loro più tempo peresaminare i numerosi emendamenti.

Pietro LAFFRANCO (FI-PdL), condivi-dendo le considerazioni del deputato Causicirca la necessità di verificare se il Go-verno e i relatori siano pronti a esprimeregià nella giornata di lunedì il parere sualmeno alcune delle proposte emendative,ritiene utile che i gruppi parlamentaristabiliscano fin d’ora l’ordine con cui in-tendono procedere all’esame degli articolie dei relativi emendamenti, al fine diorganizzare nel modo più razionale eproduttivo il prosieguo dei lavori, evitandocomunque di prevedere sedute nel finesettimana compreso tra il 4 ed il 6 aprile.

Giovanni PAGLIA (SEL), pur non espri-mendo alcuna contrarietà rispetto all’ipo-tesi di riprendere l’esame sul provvedi-mento nella giornata di lunedì prossimo,ritiene tuttavia opportuno affidare allepresidenze il compito di accertare se irelatori e il Governo siano effettivamentein condizione di esprimere in quella datai pareri sugli emendamenti, al fine di

assicurare un ordinato svolgimento deilavori.

Daniele CAPEZZONE, presidente, con-corda con le considerazioni del deputatoPaglia, ritenendo al momento opportunomantenere l’indicazione di convocare leCommissioni riunite nel pomeriggio di lu-nedì 31 marzo e riservandosi comunque lepresidenze di verificare se nel pomeriggiodi lunedì i relatori ed il Governo sarannoin grado di esprimere il parere almeno sualcune delle proposte emendative presen-tate.

Fabio MELILLI (PD), relatore per la VCommissione, fa presente che verosimil-mente già nella giornata di domani irelatori ed il Governo saranno in gradofornire indicazioni sulle proposte emen-dative riferite ai primi articoli del prov-vedimento in esame.

Francesco BOCCIA, presidente, conve-nendo con le affermazioni del presidenteCapezzone, avverte che le presidenze, al-l’esito dell’incontro dei relatori e del Go-verno previsto per domani, verificherannose sussistano le condizioni per avviarel’esame delle proposte emendative nel po-meriggio di lunedì 31.

Nessun altro chiedendo di intervenire,rinvia quindi il seguito dell’esame ad altraseduta.

La seduta termina alle 14.20.

Giovedì 27 marzo 2014 — 17 — Commissioni riunite V e VI

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ALLEGATO

DL 16/2014: Disposizioni urgenti in materia di finanza locale, nonchémisure volte a garantire la funzionalità dei servizi svolti nelle

istituzioni scolastiche (C. 2162 Governo).

EMENDAMENTI ED ARTICOLI AGGIUNTIVI PRESENTATI

ART. 1.

Sopprimere il comma 1.

1. 1. Palese, Galati, Alberto Giorgetti, La-tronico, Milanato, Prestigiacomo.

Al comma 1, alla lettera a), premettere laseguente:

0a) il comma 661 è sostituito dalseguente: « 661. Per la parte variabile iltributo non è dovuto in relazione allequantità di rifiuti assimilati che il produt-tore dimostri di aver avviato al recuperoprevia comunicazione da inoltrare all’Enteimpositore entro il 30 giugno di ognianno ».

1. 2. Fanucci, Coppola.

Al comma 1, apportare le seguenti mo-dificazioni:

a) sopprimere la lettera a);

b) alla lettera b), capoverso comma688, primo periodo, sopprimere le paroleda: Il versamento della TASI fino a: inquanto compatibili e al quarto periodosopprimere le parole: e della TASI e leparole: e alla TASI;

c) alla lettera d), sopprimere le parole:e della TASI;

d) sopprimere il comma 3.

Conseguentemente:

all’articolo 2, comma 1, apportare leseguenti modificazioni:

dopo la lettera d) aggiungere leseguenti:

d-bis) al comma 639, le parole: « diuna componente riferita ai servizi, che siarticola nel tributo per i servizi indivisibili(TASI), a carico sia del possessore chedell’utilizzatore dell’immobile, e nella »sono sostituite dalle seguenti: « della »;

d-ter) il comma 640 è abrogato;

sostituire le lettere f), g) e h) con laseguente: f) i commi da 669 a 679 sonoabrogati;

dopo la lettera h) aggiungere leseguenti:

h-bis) il comma 681 è abrogato;

h-ter) al comma 682 la lettera b) èsoppressa;

h-quater) al comma 683 le parole da:« e le aliquote della TASI » fino a: « desti-nazione degli immobili » sono soppresse;

h-quinquies) il comma 687 è abro-gato;

h-sexies) al comma 688 le parole: « edella TASI » e le parole: « e alla TASI »sono soppresse;

h-septies) al comma 730 le parole: « edell’istituzione della TASI » sono sop-presse;

h-octies) il comma 731 è abrogato;

Giovedì 27 marzo 2014 — 18 — Commissioni riunite V e VI

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dopo l’articolo 2, aggiungere il se-guente:

ART. 2-bis.

1. All’articolo 2 del decreto-legge 13agosto 2011, n. 138, convertito, con mo-dificazioni, dalla legge 14 settembre 2011,n. 148, dopo il comma 6 sono aggiunti iseguenti:

« 6-bis. Le ritenute, le imposte sostitu-tive, ovunque ricorrano, sugli interessi,premi e ogni altro provento, di cui all’ar-ticolo 44 del decreto del Presidente dellaRepubblica 22 dicembre 1986, n. 917, esui redditi diversi di cui all’articolo 67,comma 1, lettere da c-bis) a c-quinquies),del medesimo decreto sono stabilite nellamisura del 25 per cento.

6-ter. Le ritenute, le imposte sostitutive,ovunque ricorrano, sugli interessi, premi eogni altro provento, di cui all’articolo 44del decreto del Presidente della Repub-blica 22 dicembre 1986, n. 917 e suiredditi diversi di cui all’articolo 67,comma 1, lettere da c-bis) a c-quinquies),del medesimo decreto, realizzati con ope-razioni di compravendita concluse entro le48 ore sono stabilite nella misura del 27per cento ».

2. Le dotazioni finanziarie iscritte nelloStato di previsione del Ministero delladifesa a legislazione vigente, per compe-tenza e per cassa, per ciascuno degli annidel triennio 2014-2016, ivi inclusi i pro-grammi di spesa relativi agli investimentipluriennali per la difesa nazionale, sonoaccantonate e rese indisponibili su indi-cazione del Ministro della difesa per unimporto non inferiore a 1000 milioni an-nui, per essere riassegnate all’entrata delMinistero dell’economia e finanze.

3. A decorrere dal 1o gennaio 2014 unaquota non inferiore a 1000 milioni di euroannui delle entrate derivanti dai giochipubblici è destinata alle finalità della pre-sente legge. Al fine di assicurare le pre-dette risorse il Ministero dell’economia efinanze-Amministrazione autonoma deiMonopoli di Stato è autorizzato ad ema-

nare, con propri decreti dirigenziali, entrosessanta giorni dall’entrata in vigore dellapresente legge, disposizioni volte a modi-ficare la misura del prelievo erariale unicoattualmente applicato ed eventuali addi-zionali, nonché la percentuale del com-penso per le attività di gestione ovvero perquella dei punti vendita.

4. All’articolo 3, della legge 28 dicembre1995, n. 549, apporre le seguenti modifi-che:

a) al comma 24 dopo la parola « di-scarica » sono aggiunte le seguenti: « el’incenerimento »;

b) al comma 25 dopo la parola:« discarica » sono aggiunte le seguenti:« l’incenerimento anche con recuperoenergetico »;

c) al comma 26 dopo le parole:« stoccaggio definitivo » sono aggiunte leseguenti: « o il gestore dell’impianto diincenerimento »;

d) il comma 27 è sostituito dal se-guente:

« 27. Il tributo è dovuto alle regioni;una quota del 10 per cento di esso spettaalle province; una quota del 50 per centospetta allo Stato. Il gettito derivate dal-l’applicazione del tributo, al netto dellaquota spettante alle province e allo Stato,affluisce in un apposito fondo della re-gione destinato a favorire la minore pro-duzione di rifiuti, le attività di recupero dimaterie prime seconde, la bonifica deisuoli inquinati, ivi comprese le aree indu-striali dismesse, il recupero delle areedegradate per l’avvio ed il finanziamentodelle agenzie regionali per l’ambiente e laistituzione e manutenzione delle aree na-turali protette. L’impiego delle risorse e’disposto dalla regione, nell’ambito delledestinazioni sopra indicate, con propriadeliberazione, ad eccezione di quelle de-rivanti dalla tassazione dei fanghi di ri-sulta che sono destinate ad investimenti ditipo ambientale riferibili ai rifiuti del set-tore produttivo soggetto al predetto tri-buto. »;

Giovedì 27 marzo 2014 — 19 — Commissioni riunite V e VI

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e) al comma 28 dopo le parole: « con-feriti in discarica » sono aggiunte le se-guenti: « o avviati all’incenerimento »;

f) il comma 29 è sostituito dal se-guente:

« 29. L’ammontare dell’imposta è fis-sato, con legge della regione entro il 31luglio di ogni anno per l’anno successivo,per tonnellata di rifiuti conferiti in disca-rica o agli impianti di incenerimento:

a) in misura non inferiore ad euro 5e non superiore ad euro 15 per i rifiutiinerti;

b) in misura non inferiore ad euro 10e non superiore ad euro 50 per i rifiutisolidi diversi di cui alla lettera precedente.

In caso di mancata determinazione del-l’importo da parte delle regioni entro il 31luglio di ogni anno per l’anno successivo,si intende prorogata la misura vigente. Iltributo è determinato moltiplicando l’am-montare dell’imposta per il quantitativo,espresso in tonnellate, nonché per uncoefficiente di correzione che tenga contodel peso specifico, della qualità e dellecondizioni di conferimento dei rifiuti aifini della commisurazione dell’incidenzasul costo ambientale da stabilire con de-creto del Ministro dell’ambiente e dellatutela del territorio e del mare, di concertocon il Ministero dello sviluppo economicoentro sei mesi dalla data di entrata invigore della presente legge »;

g) il comma 30 dell’articolo 3 dellalegge 28 dicembre 1995, n. 549, è sosti-tuito dal seguente:

« 30. Il tributo è versato alla regione inapposito capitolo di bilancio dal gestoredella discarica o dell’impianto di incene-rimento entro il mese successivo alla sca-denza del trimestre solare in cui sono stateeffettuate le operazioni di deposito. Entroi termini previsti per il versamento relativoall’ultimo trimestre dell’anno il gestore ètenuto a produrre alla regione in cui èubicata la discarica o l’impianto di ince-nerimento una dichiarazione contenentel’indicazione delle quantità complessive

dei rifiuti conferiti nell’anno nonché deiversamenti effettuati. La regione trasmettecopia della predetta dichiarazione allaprovincia, nel cui territorio è ubicata ladiscarica o l’impianto di incenerimento,nonché ai Ministeri dell’ambiente e dellatutela del territorio e del mare e dellosviluppo economico. Con legge della re-gione sono stabilite le modalità di versa-mento del tributo e di presentazione delladichiarazione. Per l’anno 1996 il termineper il versamento del tributo alle regioni,relativo alle operazioni di deposito effet-tuate nel primo trimestre, è differito al 31luglio 1996. »;

h) al comma 31 dopo le parole: « diconferimento in discarica » sono aggiuntele seguenti: « presso impianti di inceneri-mento » e le parole: « lire duecentomila alire un milione » sono sostituite dalle se-guenti: « euro 1000 a euro 5000 »;

i) al comma 32 dopo le parole: « de-posito incontrollato di rifiuti » sono ag-giunte le seguenti: « o effettua qualunqueattività di gestione di rifiuti non autoriz-zata »;

l) il comma 40 è abrogato;

5. Al comma 3 dell’articolo 205 deldecreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, leparole: « venti per cento al tributo diconferimento dei rifiuti in discarica » sonosostituite dalle seguenti: « cento per centoal tributo di conferimento dei rifiuti indiscarica o avviati agli impianti di ince-nerimento ».

1. 3. Pesco, Ruocco, Alberti, Barbanti,Cancelleri, Villarosa, Pisano, Castelli,Sorial, Currò, Cariello, D’Incà, Brugne-rotto, Caso.

Al comma 1, apportare le seguenti mo-dificazioni:

e) sopprimere la lettera a);

f) alla lettera b), capoverso comma688, primo periodo, sopprimere le paroleda: Il versamento della TASI fino a: in

Giovedì 27 marzo 2014 — 20 — Commissioni riunite V e VI

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quanto compatibili e al quarto periodosopprimere le parole: e della TASI e leparole: e alla TASI;

g) alla lettera d), sopprimere le parole:e della TASI;

h) sopprimere il comma 3.

Conseguentemente:

all’articolo 2, comma 1, apportare leseguenti modifiche:

dopo la lettera d) aggiungere leseguenti:

d-bis) al comma 639, le parole: « diuna componente riferita ai servizi, che siarticola nel tributo per i servizi indivisibili(TASI), a carico sia del possessore chedell’utilizzatore dell’immobile, e nella »sono sostituite dalle seguenti: « della »;

d-ter) il comma 640 è abrogato;

sostituire le lettere f), g) e h) con laseguente: f) i commi da 669 a 679 sonoabrogati;

dopo la lettera h) aggiungere leseguenti:

h-bis) il comma 681 è abrogato;

h-ter) al comma 682 la lettera b) èsoppressa;

h-quater) al comma 683 le parole da:« e le aliquote della TASI » fino a: « desti-nazione degli immobili » sono soppresse;

h-quinquies) il comma 687 è abro-gato;

h-sexies) al comma 688 le parole: « edella TASI » e le parole: « e alla TASI »sono soppresse;

h-septies) al comma 730 le parole: « edell’istituzione della TASI » sono sop-presse;

h-octies) il comma 731 è abrogato;

dopo l’articolo 2, aggiungere il se-guente:

ART. 2-bis.

1. All’articolo 13, comma 6, del decre-to-legge 6 dicembre 2011, n. 201, conver-

tito, con modificazioni, dalla legge 22 di-cembre 2011, n. 214, le parole: « 0,3 puntipercentuali » sono sostituite con le se-guenti: « 0,465 punti percentuali ».

1. 4. Pesco, Ruocco, Alberti, Barbanti,Cancelleri, Villarosa, Pisano, Castelli,Sorial, Currò, Cariello, D’Incà, Brugne-rotto, Caso.

Al comma 1, sostituire la lettera a) conle seguenti:

a) al comma 639, dopo le parole: « acarico sia del possessore che dell’utilizza-tore dell’immobile, » sono inserite le se-guenti: « , escluse le abitazioni principali ele relative pertinenze, ad eccezione delleabitazioni di lusso aventi le caratteristicheindividuate dal decreto del Ministro per ilavori pubblici 2 agosto 1969, pubblicatonella Gazzetta Ufficiale n. 218 del 27 ago-sto 1969, e comunque dei fabbricati clas-sificati nelle categorie catastali A/8 eA/9, »;

a-bis) al comma 669, le parole: « , ivicompresa l’abitazione principale come de-finita ai sensi dell’imposta municipale pro-pria, » sono soppresse;.

Conseguentemente, dopo il comma 1inserire i seguenti:

1-bis. A decorrere dalla data di entratain vigore della legge di conversione delpresente decreto, per i consumi intermedie per l’acquisto di beni, servizi e fornitureprodotti dai produttori market, le ammi-nistrazioni inserite nel conto economicoconsolidato della pubblica amministra-zione, come individuate dall’Istituto nazio-nale di statistica (ISTAT) ai sensi dell’ar-ticolo 1 della legge 31 dicembre 2009,n. 196, ricorrono ai sistemi di acquistomessi a disposizione da Consip S.p.A. o daaltre centrali di committenza anche regio-nali, in modo da assicurare risparmi noninferiori a 4,5 miliardi di euro a decorreredall’anno 2014.

Giovedì 27 marzo 2014 — 21 — Commissioni riunite V e VI

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1-ter. Al fine di conseguire i risparmi dispesa di cui al comma 1-bis, gli entiricompresi nel conto economico consoli-dato delle amministrazioni pubbliche ri-corrono ai sistemi centralizzati di acquistodi beni, servizi e forniture in misura noninferiore al 50 per cento delle spese an-nuali complessive per l’acquisto di beni,servizi e forniture. Gli enti di cui alcomma 1-bis sono tenuti a specificare nelrendiconto dell’esercizio finanziario di cia-scun anno l’ammontare delle spese effet-tuate avvalendosi dei sistemi di acquistocentralizzati, nonché l’ammontare dellespese effettuate ai sensi del comma 1-sep-ties.

1-quater. Al fine di conseguire i ri-sparmi di spesa di cui al comma 1-bis,entro il 30 giugno di ogni anno, a partiredal 2014, tutti gli enti di cui al comma1-bis definiscono e inviano a Consip S.p.Al’elenco dei beni, servizi e forniture di cuinecessitano per l’espletamento delle pro-prie funzioni istituzionali e per lo svolgi-mento di ogni altra attività. I comuni e leprovince provvedono alla trasmissione ditale elenco rispettivamente tramite l’ANCIe l’UPI.

1-quinquies. Entro il 30 novembre diogni anno, a partire dal 2014, ConsipS.p.A. individua e aggiorna, ove necessario,mediante un sistema di benchmarking, ilrapporto di qualità e prezzo in relazionealle tipologie di beni, servizi e fornitureindicate negli elenchi di cui al comma1-quater.

1-sexies. Per il 2014, il termine di cui alcomma 1-quater è fissato al 31 maggio e iltermine di cui al comma 1-quinquies èfissato al 31 luglio.

1-septies. In deroga a quanto previstonei commi da 1-bis a 1-sexies, gli enti dicui al comma 1-bis possono stipulare con-tratti di acquisto solo a un prezzo piùbasso di quello individuato da ConsipS.p.A. con i criteri di cui ai commi da1-bis a 1-sexies.

1-octies. In caso di mancato rispettodegli obiettivi di risparmio di spesa di cuial comma 1-bis, ai fini del patto di sta-bilità interno, sono ridotti i trasferimentistatali a qualunque titolo spettanti alle

regioni a statuto ordinario, i trasferimenticorrenti dovuti alle province, ai comuni ei trasferimenti alle regioni a statuto spe-ciale e alle province autonome di Trento eBolzano in misura pari alla differenza trail risultato registrato e l’obiettivo program-matico predeterminato.

1-novies. In caso di mancato rispettodegli obiettivi di risparmio di spesa di cuial comma 1-bis, e degli obblighi di cui aicommi da 1-bis a 1-duodecies, il soggettoinadempiente, nell’anno successivo aquello dell’inadempienza, non può:

a) impegnare spese correnti in mi-sura superiore all’importo annuale mediodei corrispondenti impegni effettuati nel-l’ultimo triennio;

b) ricorrere all’indebitamento per gliinvestimenti, i mutui e i prestiti obbliga-zionari posti in essere con istituzioni cre-ditizie o finanziarie per il finanziamentodegli investimenti, i quali devono esserecorredati da apposita attestazione da cuirisulti il rispetto degli obblighi di cui aicommi da 1-bis a 1-duodecies nell’annoprecedente; l’istituto finanziatore o l’inter-mediario finanziario non può procedere alfinanziamento o al collocamento del pre-stito in assenza della predetta attestazione;

c) procedere ad assunzioni di perso-nale a qualsiasi titolo, con qualsivogliatipologia contrattuale, ivi compresi i rap-porti di collaborazione coordinata e con-tinuativa e di somministrazione, anche conriferimento ai processi di stabilizzazionein atto; è fatto altresì divieto agli enti distipulare contratti di servizio con soggettiprivati che si configurino come elusividella presente disposizione.

1-decies. I contratti stipulati in viola-zione degli obblighi di cui ai commi da1-bis a 1-duodecies sono nulli, costitui-scono illecito disciplinare e sono causa diresponsabilità amministrativa.

1-undecies. I soggetti di cui al comma1-bis comunicano trimestralmente al Mi-nistero dell’economia e delle finanze laquota di acquisti effettuata secondo lemodalità di cui ai commi da 1-bis a1-decies, in modo da consentire la verifica

Giovedì 27 marzo 2014 — 22 — Commissioni riunite V e VI

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del rispetto degli obblighi previsti, nonchédei relativi risparmi di spesa.

1-duodecies. Gli ulteriori risparmi dispesa che dovessero realizzarsi in attua-zione dei commi da 1-bis a 1-undeciessono comunque destinati esclusivamentealla riduzione della pressione fiscale sta-tale.

1-ter-decies. Con decreto di natura nonregolamentare, adottato dal Ministero del-l’economia e delle finanze di concerto conil Ministero dell’interno entro 30 giornidalla data di entrata in vigore della leggedi conversione del presente decreto, sonostabilite le disposizioni attuative deicommi 1-bis a 1-duodecies.

1. 5. Capezzone, Palese, Sandra Savino,Laffranco.

Al comma 1, sostituire la lettera a) conle seguenti:

a) al comma 639, dopo le parole: « acarico sia del possessore che dell’utilizza-tore dell’immobile, » sono inserite le se-guenti: « , escluse le abitazioni principali ele relative pertinenze, ad eccezione delleabitazioni di lusso aventi le caratteristicheindividuate dal decreto del Ministro per ilavori pubblici 2 agosto 1969, pubblicatonella Gazzetta Ufficiale n. 218 del 27 ago-sto 1969, e comunque dei fabbricati clas-sificati nelle categorie catastali A/8 eA/9, »;

a-bis) al comma 669, le parole: « , ivicompresa l’abitazione principale come de-finita ai sensi dell’imposta municipale pro-pria, » sono soppresse.

Conseguentemente, dopo il comma 1inserire il seguente:

1-bis. Con decreto del Presidente delConsiglio dei ministri, da emanare entro il30 settembre 2014, su proposta del Mini-stro dell’economia e delle finanze, previadeliberazione del Consiglio dei ministri eprevio parere delle Commissioni parla-mentari competenti per i profili finanziari,è disposta una riduzione delle dotazionifinanziarie, iscritte a legislazione vigente

nell’ambito delle spese rimodulabili di cuiall’articolo 21, comma 5, lettera b), dellalegge 31 dicembre 2009, n. 196, delle mis-sioni di spesa di ciascun Ministero, tale daassicurare minori spese in termini di in-debitamente netto pari a 4.500 milioni dieuro a decorrere dal 2014. Le misure dicui al periodo precedente non sono adot-tate o sono adottate per importi inferioria quelli indicati ove, entro la data iviindicata, siano approvati provvedimentinormativi che assicurino, in tutto o inparte, i predetti importi attraverso inter-venti di razionalizzazione e revisione dellaspesa pubblica.

1. 6. Capezzone, Palese, Sandra Savino,Laffranco.

Al comma 1, lettera a), apportare leseguenti modificazioni:

a) sostituire le parole da: Per lo stessoanno fino a: a condizione siano finanziatecon le seguenti: Al fine di finanziare;

b) aggiungere, in fine, le parole: entrosessanta giorni dalla conversione in leggedel presente decreto al fine di assicuraremaggiori risorse dalle entrate derivanti daigiochi, in misura non inferiore a 3.000milioni, da destinare alla copertura deglioneri di cui al presente comma, il Mini-stero dell’economia e finanze-Amministra-zione autonoma dei Monopoli di Stato èautorizzato ad emanare, con propri de-creti dirigenziali entro sessanta giorni dal-l’entrata in vigore della presente legge,disposizioni per introdurre nuove modalitàdei giochi già esistenti compresi il Lotto ei giochi numerici a totalizzazione nazio-nale, modificare la misura del prelievoerariale unico attualmente applicato edeventuali addizionali, nonché la percen-tuale del compenso per le attività di ge-stione ovvero per quella dei punti vendita.

1. 7. Ruocco, Pesco, Alberti, Barbanti,Cancelleri, Villarosa, Pisano, Castelli,Sorial, Currò, Cariello, D’Incà, Brugne-rotto, Caso.

Giovedì 27 marzo 2014 — 23 — Commissioni riunite V e VI

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Al comma 1, lettera a), sostituire leparole da: Per lo stesso anno fino a: 0,8 permille con le seguenti: Per l’anno 2014 nelladeterminazione delle aliquote IMU pos-sono essere superati i limiti stabiliti dal-l’articolo 13, comma 6, del decreto-legge 6dicembre 2011, n. 201, convertito, conmodificazioni, dall’articolo 1, comma 1,della legge 22 dicembre 2011, n. 214, perun ammontare complessivamente non su-periore allo 0,14 per cento.

1. 8. Pesco, Alberti, Barbanti, Cancelleri,Villarosa, Pisano, Castelli, Sorial,Currò, Cariello, D’Incà, Brugnerotto,Caso.

Al comma 1, lettera a), sostituire leparole: lo stesso anno 2014 con le seguenti:gli anni 2014 e 2015.

1. 9. Villarosa, Pesco, Ruocco, Alberti,Caso, Barbanti, Cancelleri, Pisano, Ca-stelli, Sorial, Currò, Cariello, D’Incà,Brugnerotto.

Al comma 1, lettera a), dopo le parole:delle aliquote TASI inserire le seguenti: , adeccezione di quelle relative agli immobilinon produttivi di reddito fondiario ai sensidell’articolo 43 del testo unico delle im-poste sui redditi di cui al decreto delPresidente della Repubblica 22 dicembre1986, n. 917.

1. 10. Marco Di Maio, Taranto, Donati.

Al comma 1, lettera a), sostituire leparole: 0,8 per mille con le seguenti: 0,5per mille.

1. 11. Busin, Borghesi, Guidesi.

Al comma 1, lettera a), sostituire leparole: 0,8 per mille con le seguenti: 0,6per mille.

1. 12. Busin, Borghesi, Guidesi.

Al comma 1, lettera a), dopo le parole:a condizione che inserire le seguenti: ciònon comporti un aggravio d’imposta pergli immobili strumentali ad uso produttivosuperiore allo 0,2 per cento e che.

1. 13. Busin, Borghesi, Guidesi.

Al comma 1, lettera a), dopo le parole:a condizione che inserire le seguenti: ciònon comporti un aggravio d’imposta pergli immobili strumentali ad uso produttivosuperiore allo 0,1 per cento e che.

1. 14. Busin, Borghesi, Guidesi.

Al comma 1, lettera a), dopo le parole:a condizione che inserire le seguenti: ciònon comporti un aggravio d’imposta pergli immobili strumentali ad uso produttivoe che.

1. 15. Busin, Borghesi, Guidesi.

Al comma 1, lettera a), dopo le parole:a condizione che inserire le seguenti: ciònon comporti alcun aggravio d’imposta pergli immobili delle strutture ricettive eturistico alberghiere superiore allo 0,2 percento e che.

1. 16. Busin, Borghesi, Guidesi.

Al comma 1, lettera a) dopo le parole: acondizione che inserire le seguenti: ciò noncomporti alcun aggravio d’imposta per gliimmobili delle strutture ricettive e turi-stico alberghiere e che.

1. 17. Busin, Borghesi, Guidesi.

Al comma 1, lettera a), dopo le parole:a condizione che inserire le seguenti: ciònon comporti alcun aggravio d’imposta pergli immobili ad uso sanitario e di ricercain ambito sanitario e che.

1. 18. Busin, Borghesi, Guidesi.

Giovedì 27 marzo 2014 — 24 — Commissioni riunite V e VI

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Al comma 1, lettera a), sostituire leparole: che siano finanziate con le seguenti:che le maggiori entrate siano integral-mente destinate a finanziare.

Conseguentemente, dopo il comma 1inserire il seguente:

1-bis. Al fine di assicurare la massimatrasparenza circa l’effettiva, integrale de-stinazione delle maggiori entrate per icomuni derivanti dall’incremento delle ali-quote della TASI disposto ai sensi dellalettera a) del comma 1 all’introduzione didetrazioni dalla stessa TASI a favore del-l’abitazione principale, delle pertinenzedella stessa e delle unità immobiliari adessa equiparate di cui all’articolo 13,comma 2, del decreto-legge 6 dicembre2011, n. 201, convertito, con modifica-zioni, dalla legge 22 dicembre 2011,n. 214, al bilancio consuntivo dei comuniche approvano il predetto incremento, adecorrere dell’esercizio nel quale è stataincrementata l’aliquota, è allegato unospecifico prospetto, redatto secondo unmodello stabilito dal Ministero dell’econo-mia e finanze e oggetto di specifica deli-berazione del consiglio comunale, nelquale sono indicate analiticamente le mag-giori entrate riscosse dall’ente locale afronte dell’incremento, nonché le modalitàattraverso cui tali risorse sono state de-stinate alle detrazioni dalla TASI, conindicazione delle diverse tipologie di de-trazione e delle risorse rispettivamenteattribuite alle singole tipologie di detra-zione. I dati contenuti nel prospetto sonocertificati dal responsabile del serviziofinanziario dell’ente locale e dall’organo direvisione contabile di cui all’articolo 234del Testo unico delle leggi sull’ordina-mento degli enti locali approvato con ildecreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.Il predetto prospetto è pubblicato sul sitoInternet istituzionale del comune ed èinviato al Ministero dell’economia e dellefinanze, nonché alla Sezione di controllodella Corte dei conti territorialmente com-petente.

1. 19. Capezzone, Palese, Sandra Savino,Laffranco.

Al comma 1, lettera a), dopo le parole:equivalenti inserire le seguenti: o inferiori.

1. 20. Busin, Borghesi, Guidesi.

Al comma 1, lettera a) sostituire leparole: determinatisi con riferimento al-l’IMU relativamente alla stessa tipologia diimmobili, con le seguenti: determinati dal-l’IMU applicabile sulle abitazioni princi-pali e alle unità immobiliari ad esse equi-parate in base alle aliquote fissate per il2013.

1. 21. Lodolini.

Al comma 1, lettera a), dopo le parole:con riferimento all’IMU inserire le se-guenti: effettivamente riscossa nell’anno2013.

1. 22. Busin, Borghesi, Guidesi.

Al comma 1, lettera a), aggiungere, infine, il seguente periodo: Le detrazionid’imposta o le altre misure agevolativepreviste dal precedente periodo, devonoessere riferite in particolare alle famiglienumerose e alle giovani coppie.

1. 23. Sammarco, Cicchitto, Saltamartini.

Al comma 1, dopo la lettera a) inserirele seguenti:

a-bis) il primo periodo del comma684 è sostituito dal seguente: « I soggettipassivi presentano la dichiarazione IUCentro 90 giorni dalla data di inizio delpossesso o della detenzione dei locali edelle aree assoggettabili al tributo, o dalladata in cui sono intervenute variazionirilevanti ai fini della determinazione dell’imposta. »;

a-ter) il comma 685 è sostituito dalseguente: « 685. La dichiarazione, redattasu modello messo a disposizione dal co-mune, ha effetto anche per gli anni suc-cessivi sempre che non si verifichino mo-dificazioni dei dati ed elementi dichiarati

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cui consegua un diverso ammontare del-l’imposta dovuta. Al fine di acquisire leinformazioni riguardanti la toponomasticae la numerazione civica interna ed esternadi ciascun comune, nella dichiarazionedelle unità immobiliari devono essere ob-bligatoriamente indicati i dati catastali, ilnumero civico di ubicazione dell’immobilee il numero dell’interno, ove esistente. Ilcomune, con il regolamento del tributo,stabilisce i modelli e le modalità di pre-sentazione della dichiarazione, anche dif-ferenziate con riferimento alla Tari e allaTasi, tenendo anche conto delle specificitàdi cui ai commi 686 e 687. ».

* 1. 24. Fragomeli, Marchetti, Giulietti,Moretto.

Al comma 1, dopo la lettera a) inserirele seguenti:

a-bis) il primo periodo del comma684 è sostituito dal seguente: « I soggettipassivi presentano la dichiarazione IUCentro 90 giorni dalla data di inizio delpossesso o della detenzione dei locali edelle aree assoggettabili al tributo, o dalladata in cui sono intervenute variazionirilevanti ai fini della determinazione dell’imposta. »;

a-ter) il comma 685 è sostituito dalseguente: « 685. La dichiarazione, redattasu modello messo a disposizione dal co-mune, ha effetto anche per gli anni suc-cessivi sempre che non si verifichino mo-dificazioni dei dati ed elementi dichiaraticui consegua un diverso ammontare del-l’imposta dovuta. Al fine di acquisire leinformazioni riguardanti la toponomasticae la numerazione civica interna ed esternadi ciascun comune, nella dichiarazionedelle unità immobiliari devono essere ob-bligatoriamente indicati i dati catastali, ilnumero civico di ubicazione dell’immobilee il numero dell’interno, ove esistente. Ilcomune, con il regolamento del tributo,stabilisce i modelli e le modalità di pre-sentazione della dichiarazione, anche dif-ferenziate con riferimento alla Tari e alla

Tasi, tenendo anche conto delle specificitàdi cui ai commi 686 e 687. ».

* 1. 25. Lavagno, Paglia, Boccadutri, Mar-con, Melilla.

Al comma 1, dopo la lettera a) inserirele seguenti:

a-bis) il primo periodo del comma684 è sostituito dal seguente: « I soggettipassivi presentano la dichiarazione IUCentro 90 giorni dalla data di inizio delpossesso o della detenzione dei locali edelle aree assoggettabili al tributo, o dalladata in cui sono intervenute variazionirilevanti ai fini della determinazione dell’imposta. »;

a-ter) il comma 685 è sostituito dalseguente: « 685. La dichiarazione, redattasu modello messo a disposizione dal co-mune, ha effetto anche per gli anni suc-cessivi sempre che non si verifichino mo-dificazioni dei dati ed elementi dichiaraticui consegua un diverso ammontare del-l’imposta dovuta. Al fine di acquisire leinformazioni riguardanti la toponomasticae la numerazione civica interna ed esternadi ciascun comune, nella dichiarazionedelle unità immobiliari devono essere ob-bligatoriamente indicati i dati catastali, ilnumero civico di ubicazione dell’immobilee il numero dell’interno, ove esistente. Ilcomune, con il regolamento del tributo,stabilisce i modelli e le modalità di pre-sentazione della dichiarazione, anche dif-ferenziate con riferimento alla Tari e allaTasi, tenendo anche conto delle specificitàdi cui ai commi 686 e 687. ».

* 1. 26. Censore, D’Attorre.

Al comma 1, sopprimere la lettera b).

1. 27. Busin, Guidesi, Borghesi.

Al comma 1, sostituire la lettera b), conla seguente:

b) il comma 688 è sostituito dalseguente: « 688. Il versamento della TASI èeffettuato, in deroga all’articolo 52 deldecreto legislativo n. 446 del 1997, se-

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condo le disposizioni di cui all’articolo 17del decreto legislativo 9 luglio 1997,n. 241, nonché, tramite apposito bollettinodi conto corrente postale al quale si ap-plicano le disposizioni di cui al citatoarticolo 17, in quanto compatibili. Il ver-samento della TARI e della tariffa dinatura corrispettiva di cui ai commi 667 e668, è effettuato secondo le disposizioni dicui all’articolo 17 del decreto legislativon. 241 del 1997 ovvero tramite le altremodalità di pagamento offerte dai servizielettronici di incasso e di pagamento in-terbancari e postali. Con decreto del Di-rettore generale del Dipartimento dellefinanze del Ministero dell’economia e dellefinanze, sono stabilite le modalità per larendicontazione e trasmissione dei dati diriscossione, distintamente per ogni contri-buente, da parte dei soggetti che provve-dono alla riscossione, ai comuni e alsistema informativo del Ministero dell’eco-nomia e delle finanze. Il comune stabiliscele scadenze di pagamento della TARI,prevedendo di norma almeno due rate ascadenza semestrale e in modo anchedifferenziato con riferimento alla TASI. Ilversamento della TASI è effettuato neitermini individuati dall’articolo 9, comma3, del decreto legislativo 14 marzo 2011,n. 23. È consentito il pagamento dellaTARI e della TASI in unica soluzioneentro il 16 giugno di ciascun anno. Ilversamento della prima rata della TASI èeseguito sulla base dell’aliquota e delledetrazioni dei dodici mesi dell’anno pre-cedente; il versamento della rata a saldodell’imposta dovuta per l’intero anno èeseguito, a conguaglio, sulla base degli attipubblicati nel sito informatico di cui al-l’articolo 1, comma 3, del decreto legisla-tivo 28 settembre 1998, n. 360 e successivemodificazioni, alla data del 28 ottobre diciascun anno di imposta; a tal fine ilcomune è tenuto ad effettuare l’invio,esclusivamente in via telematica, delle de-liberazioni di approvazione delle aliquotee delle detrazioni, nonché dei regolamentidella TASI, entro il 21 ottobre dello stessoanno mediante inserimento del testo deglistessi nell’apposita sezione del Portale delfederalismo fiscale, per la pubblicazione

nel sito informatico di cui al citato decretolegislativo n. 360 del 1998; in caso dimancata pubblicazione entro il terminedel 28 ottobre, si applicano gli atti adottatiper l’anno precedente. Per il primo annodi applicazione della TASI, il versamentodella prima rata è effettuato con riferi-mento all’aliquota di base di cui al comma676, il versamento della rata a saldodell’imposta dovuta per l’intero anno èeseguito a conguaglio sulla base delle de-liberazioni del consiglio comunale fermorestando il rispetto delle modalità e deitermini indicati nel periodo precedente ».

1. 28. Marco Di Maio, Taranto, Donati.

Al 1, sostituire la lettera b) con laseguente:

b) il comma 688 è sostituito dalseguente: « 688. Il versamento della TASI,della TARI e della tariffa di natura cor-rispettiva di cui ai commi 667 e 668, èeffettuato secondo le disposizioni di cuiall’articolo 17 del decreto legislativo n. 241del 1997 ovvero tramite le altre modalitàdi pagamento offerte dai servizi elettronicidi incasso e di pagamento interbancari epostali. Con decreto del Direttore generaledel Dipartimento delle finanze del Mini-stero dell’economia e delle finanze, sonostabilite le modalità per la rendicontazionee trasmissione dei dati di riscossione, di-stintamente per ogni contribuente, daparte dei soggetti che provvedono allariscossione, ai comuni e al sistema infor-mativo del Ministero dell’economia e dellefinanze. Il comune stabilisce le scadenze dipagamento della TARI e della TASI, pre-vedendo di norma almeno due rate ascadenza semestrale e in modo anchedifferenziato con riferimento alla TARI ealla TASI. E consentito il pagamento inunica soluzione entro il 16 giugno diciascun anno ».

1. 29. Fragomeli, Marchetti, Giulietti,Moretto, Marco Di Maio.

Al comma 1, lettera b), dopo le parole:è effettuato inserire le seguenti: senza al-

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cun costo aggiuntivo, commissione, o altraforma di versamento agli intermediari,.

1. 30. Busin, Guidesi, Borghesi.

Al comma 1, lettera b), sostituire leparole: in deroga all’articolo 52 del decretolegislativo n. 446 del 1997, con le seguenti:tramite procedura di autoliquidazione, ov-vero.

1. 31. Fragomeli.

Al comma 1, lettera b), dopo le parole:in quanto compatibili inserire le seguenti:ovvero tramite le altre modalità di paga-mento offerte dai servizi elettronici diincasso e di pagamento interbancari epostali.

1. 32. Villarosa, Pesco, Ruocco, Alberti,Caso, Barbanti, Cancelleri, Pisano, Ca-stelli, Sorial, Currò, Cariello, D’Incà,Brugnerotto.

Al comma 1, lettera b), dopo le parole:, in quanto compatibili, aggiungere le se-guenti: In fase di prima applicazione, perl’anno 2014, non sono applicabili sanzioniqualora il contribuente incorra in erroneiversamenti o errori formali.

1. 33. Rubinato, De Menech, Ginato, Mo-retto.

Al comma 1, lettera b), capoverso 688,quarto periodo, dopo le parole: stabilisceinserire le seguenti: entro il 15 maggio2014.

1. 34. Busin, Guidesi, Borghesi.

Al comma 1, lettera b), capoverso 688,quarto periodo, dopo le parole: stabilisceinserire le seguenti: entro il 31 marzo.

1. 35. Busin, Guidesi, Borghesi.

Al comma 1, lettera b), sopprimere leparole da: , prevedendo di norma fino allafine della lettera.

1. 36. Busin, Guidesi, Borghesi.

Al comma 1, lettera b), capoverso 688,quarto periodo, sopprimere le parole: dinorma.

1. 37. Busin, Guidesi, Borghesi.

Al comma 1, lettera b), capoverso 688,quarto periodo, sopprimere le parole: e inmodo anche differenziato.

1. 38. Busin, Guidesi, Borghesi.

Al comma 1, dopo la lettera b) aggiun-gere la seguente:

b-bis) il comma 689 è sostituito dalseguente: « 689. Con uno o più decreti deldirettore generale del Dipartimento dellefinanze del Ministero dell’economia e dellefinanze, di concerto con il direttore del-l’Agenzia delle entrate, previo accordosancito presso la Conferenza Stato-città eautonomie locali, possono essere stabilitele modalità di versamento, assicurando inogni caso la massima semplificazione degliadempimenti da parte dei soggetti interes-sati, e facilitando l’invio di modelli dipagamento preventivamente compilati daparte degli enti impositori, con particolareriferimento alla TARI. »;

* 1. 39. Fragomeli, Marchetti, De Menech,Rubinato, Giulietti, Moretto, Marco DiMaio.

Al comma 1, dopo la lettera b) aggiun-gere la seguente:

b-bis) il comma 689 è sostituito dalseguente: « 689. Con uno o più decreti delDirettore generale del Dipartimento dellefinanze del Ministero dell’economia e dellefinanze, di concerto con il Direttore del-l’Agenzia delle entrate, previo accordosancito presso la Conferenza Stato-città e

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autonomie locali, possono essere stabilitele modalità di versamento, assicurando inogni caso la massima semplificazione degliadempimenti da parte dei soggetti interes-sati, e facilitando l’invio di modelli dipagamento preventivamente compilati daparte degli enti impositori, con particolareriferimento alla TARI. ».

* 1. 40. Censore, D’Attorre.

Al comma 1, sostituire la lettera c) conla seguente:

c) il comma 691 è sostituito dalseguente: « 691. I comuni possono, in de-roga all’articolo 52 del decreto legislativon. 446 del 1997, affidare l’accertamento ela riscossione della TARI e della tariffa dicui ai commi 667 e 668 ai soggetti ai qualirisulta attribuito nell’anno 2013 il serviziodi gestione dei rifiuti, fino alla scadenzadel relativo contratto, nonché la gestionedell’accertamento e della riscossione dellaTASI ai soggetti ai quali, nel medesimoanno, risulta attribuito il servizio di ac-certamento e riscossione dell’IMU, finoalla scadenza del relativo contratto. I co-muni che applicano la tariffa di cui aicommi 667 e 668 disciplinano, con proprioregolamento, le modalità di versamentodel corrispettivo ».

1. 41. Villarosa, Pesco, Ruocco, Alberti,Caso, Barbanti, Cancelleri, Pisano, Ca-stelli, Sorial, Currò, Cariello, D’Incà,Brugnerotto.

Al comma 1, dopo la lettera c) aggiun-gere la seguente:

c-bis) dopo il comma 728 è inserito ilseguente:

« 728-bis. A decorrere dall’anno d’im-posta 2013, per i beni immobili sui qualisono costituiti diritti di godimento a tempoparziale, di cui all’articolo 69, comma 1,lettera a), del decreto legislativo 6 settem-bre 2005, n. 206, il versamento dell’impo-sta municipale propria è effettuato dal-l’amministratore del condominio o della

comunione. L’amministratore è autoriz-zato a prelevare l’importo necessario alpagamento dell’imposta municipale pro-pria dalle disponibilità finanziarie del con-dominio attribuendo le quote al singolotitolare dei diritti di cui al comma 1 conaddebito nel rendiconto annuale ».

1. 42. Schullian, Alfreider, Gebhard,Plangger, Ottobre.

Al comma 1, lettera d) dopo le parole: èattribuito ai comuni inserire le seguenti: adesclusione dei comuni che abbiano giàottenuto negli anni 2012 o 2013 contributistatali a qualunque titolo finalizzati aripianare debiti o disavanzi di gestione.

1. 43. Grimoldi.

Al comma 1, lettera d) dopo le parole: èattribuito ai comuni inserire le seguenti: adesclusione dei comuni che non dimostrinodi essere in grado di riscuotere almeno il60 per cento del gettito fiscale di propriacompetenza.

1. 44. Molteni.

Al comma 1, lettera d) dopo le parole: èattribuito ai comuni inserire le seguenti: adesclusione dei comuni interessati da ge-stioni commissariali.

1. 45. Allasia.

Al comma 1, lettera d), sostituire leparole: 625 milioni di euro con le seguenti:655 milioni di euro, da destinarsi peralmeno il 10 per cento ad interventi per lasicurezza urbana.

Conseguentemente al comma 2 sostituirele parole: 6,844 milioni con le seguenti:36,844 milioni.

1. 46. Guidesi, Borghesi, Busin.

Giovedì 27 marzo 2014 — 29 — Commissioni riunite V e VI

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Al comma 1, lettera d) sostituire leparole: 625 milioni con le seguenti: 655milioni.

Conseguentemente al comma 2 sostituirele parole: 6,844 milioni con le seguenti:36,844 milioni.

1. 47. Guidesi, Borghesi, Busin.

Al comma 1, lettera d), capoverso 731,secondo periodo, dopo le parole: è stabilitainserire le seguenti: inderogabilmente entroil 15 Aprile 2014.

1. 48. Busin, Guidesi, Borghesi.

Al comma 1, lettera d), capoverso 731,secondo periodo, dopo le parole: è stabilitainserire le seguenti: entro il 15 Maggio2014.

1. 49. Guidesi, Busin, Borghesi.

Al comma 1, lettera d), capoverso 731,secondo periodo, sostituire la parola: sen-tita con: d’intesa ed aggiungere infine ilseguente periodo: In caso di mancato in-tesa, il contributo di cui al primo periodoviene ripartito entro il 30 Aprile 2014 trai Comuni sulla base dei fabbisogni stan-dard approvati dalla Commissione parite-tica per l’attuazione del federalismo fiscaledi cui all’articolo 4 della Legge 5 Maggio2009, n. 42.

1. 50. Borghesi, Busin, Guidesi.

Al comma 1, lettera d), capoverso 731,secondo periodo, sostituire la parola: sen-tita con le seguenti: d’intesa.

1. 51. Guidesi, Busin, Borghesi.

Al comma 1, lettera d), capoverso 731,secondo periodo, sopprimere le parole da:tenendo conto fino alla fine del periodo.

1. 52. Busin, Guidesi, Borghesi.

Al comma 1, lettera d), capoverso 731,secondo periodo, sostituire le parole: te-nendo conto dei gettiti standard ed effettividell’IMU e della TASI, con le seguenti:tenendo conto della differenza tra il gettitodell’IMU, calcolato in base alle aliquotefissate per il 2013 e il gettito della TASI,calcolato in base all’aliquota massima, re-lativi alle abitazioni principali e alle unitàimmobiliari ad esse equiparate di cui al-l’articolo 13, comma 2, del decreto-legge 6dicembre 2011, n. 201, convertito, conmodificazioni, dalla legge 22 dicembre2011, n. 214.

1. 53. Lodolini.

Al comma 1, lettera d), capoverso 731,secondo periodo, sostituire le parole da:tenendo conto fino alla fine del periodo conle seguenti: ed ispettivi contributi sonotrasferiti entro e non oltre il 30 aprile2014.

1. 54. Busin, Guidesi, Borghesi.

Al comma 1, lettera d), capoverso 731,secondo periodo, inserire, in fine, le parole:nonché della stima del mancato incasso,per ogni Comune, dell’imposta e derivantedall’abusivismo immobiliare, così come de-sunto dai dati in possesso dell’Agenziadelle Entrate.

1. 55. Borghesi, Busin, Guidesi.

Al comma 1, lettera d), capoverso 731,secondo periodo, inserire, in fine, le parole:nonché, laddove verificatesi negli ultimitre anni, del mancato gettito conseguentead imprevisti eventi calamitosi accadutinel territorio comunale.

1. 56. Guidesi, Busin, Borghesi.

Al comma 1, lettera d), capoverso 731,secondo periodo, inserire, in fine, le parole:nonché del gettito degli immobili classifi-cati in categoria catastale D, ripartito perciascun Comune, ed incassato diretta-mente dall’erario.

1. 57. Busin, Guidesi, Borghesi.

Giovedì 27 marzo 2014 — 30 — Commissioni riunite V e VI

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Al comma 1, lettera d), capoverso 731,secondo periodo, inserire, in fine, le parole:e della necessità di attribuire un contri-buto maggiorato ai comuni che evidenzinoun rapporto tra i dipendenti dell’ente ed ilnumero degli abitanti inferiore alla medianazionale.

1. 58. Guidesi, Borghesi, Busin.

Al comma 1, lettera d), capoverso 731,secondo periodo, inserire, in fine, le parole:e dei criteri di virtuosità della gestionedegli enti stessi.

1. 59. Guidesi, Borghesi, Busin.

Al comma 1, dopo la lettera d) inserirele seguenti:

d-bis) per l’anno 2013, in deroga aquanto stabilito dall’articolo 151 del de-creto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, edall’articolo 1, comma 169, della legge 27dicembre 2006, n. 296, sono valide le de-liberazioni relative al bilancio di previ-sione, alla modifica delle tariffe e dellealiquote dei tributi e dei servizi comunali,nonché alla relativa regolamentazione, chesi sono perfezionate in data successiva altermine stabilito per l’approvazione delbilancio di previsione;

d-ter) per l’anno 2013, il terminefissato al 20 dicembre, ai sensi dell’articolo14, comma 8, primo periodo, del decretolegislativo 14 marzo 2011, n. 23, è proro-gato al 31 dicembre 2013.

*1. 60. Palese, Galati, Alberto Giorgetti,Latronico, Milanato, Prestigiacomo.

Al comma 1, dopo la lettera d) inserirele seguenti:

d-bis) per l’anno 2013, in deroga aquanto stabilito dall’articolo 151 del de-creto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, edall’articolo 1, comma 169, della legge 27dicembre 2006, n. 296, sono valide le de-liberazioni relative al bilancio di previ-sione, alla modifica delle tariffe e delle

aliquote dei tributi e dei servizi comunali,nonché alla relativa regolamentazione, chesi sono perfezionate in data successiva altermine stabilito per l’approvazione delbilancio di previsione;

d-ter) per l’anno 2013, il terminefissato al 20 dicembre, ai sensi dell’articolo14, comma 8, primo periodo, del decretolegislativo 14 marzo 2011, n. 23, è proro-gato al 31 dicembre 2013.

*1. 61. Borghesi, Guidesi, Busin.

Al comma 1, dopo la lettera d) inserirele seguenti:

d-bis) per l’anno 2013, in deroga aquanto stabilito dall’articolo 151 del de-creto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, edall’articolo 1, comma 169, della legge 27dicembre 2006, n. 296, sono valide le de-liberazioni relative al bilancio di previ-sione, alla modifica delle tariffe e dellealiquote dei tributi e dei servizi comunali,nonché alla relativa regolamentazione, chesi sono perfezionate in data successiva altermine stabilito per l’approvazione delbilancio di previsione;

d-ter) per l’anno 2013, il terminefissato al 20 dicembre, ai sensi dell’articolo14, comma 8, primo periodo, del decretolegislativo 14 marzo 2011, n. 23, è proro-gato al 31 dicembre 2013.

*1. 62. Lavagno, Paglia, Boccadutri, Mar-con, Melilla.

Al comma 1, dopo la lettera d) inserirele seguenti:

d-bis) per l’anno 2013, in deroga aquanto stabilito dall’articolo 151 del de-creto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, edall’articolo 1, comma 169, della legge 27dicembre 2006, n. 296, sono valide le de-liberazioni relative al bilancio di previ-sione, alla modifica delle tariffe e dellealiquote dei tributi e dei servizi comunali,nonché alla relativa regolamentazione, chesi sono perfezionate in data successiva altermine stabilito per l’approvazione delbilancio di previsione;

Giovedì 27 marzo 2014 — 31 — Commissioni riunite V e VI

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d-ter) per l’anno 2013, in deroga aquanto stabilito dall’articolo 14, comma 8,primo periodo, del decreto legislativo 14marzo 2011, n. 23, sono valide le deliberedi istituzione o variazione dell’addizionalecomunale all’imposta sul reddito delle per-sone fisiche pubblicate entro il 31 dicem-bre 2013.

1. 63. Censore.

Al comma 1, dopo la lettera d) inserirela seguente:

d-bis) dopo il comma 731 è aggiuntoil seguente:

« 731-bis. Per l’anno 2015, è attribuitoai comuni un contributo di 300 milioni dieuro finalizzato a finanziare la previsione,da parte dei medesimi comuni, di detra-zioni dalla TASI a favore dell’abitazioneprincipale e delle pertinenze della stessa,nonché dei familiari dimoranti abitual-mente e residenti anagraficamente nel-l’unità immobiliare adibita ad abitazioneprincipale. Le risorse di cui al precedenteperiodo possono essere utilizzate dai co-muni anche per finanziare detrazioni infavore dei cittadini italiani iscritti nel-l’Anagrafe degli italiani residenti all’estero(AIRE). Con decreto del Ministro dell’eco-nomia e delle finanze, di concerto con ilMinistro dell’interno, sentita la ConferenzaStato-città e autonomie locali, da adottareentro il 30 settembre 2014, è stabilita laquota del contributo di cui al periodoprecedente di spettanza di ciascun co-mune, tenendo conto dei gettiti standarded effettivi dell’IMU e del gettito standarddella TASI, relativi all’abitazione princi-pale, e della prevedibile dimensione delledetrazioni adottabili da ciascun comune. ».

Conseguentemente, dopo il comma 2aggiungere il seguente:

2-bis. All’onere di cui al comma 1,lettera d-bis), si provvede mediante corri-spondente riduzione della dotazione per il2015 del Fondo per interventi strutturalidi politica economica, di cui all’articolo 10,comma 5, del decreto-legge 29 novembre

2004, n. 282, convertito, con modifica-zioni, dalla legge 27 dicembre 2004,n. 307.

1. 64. Librandi, Mazziotti Di Celso.

Dopo il comma 1, inserire i seguenti:

1-bis. Per l’anno 2013, in deroga aquanto stabilito dall’articolo 151 del de-creto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, edall’articolo 1, comma 169, della legge 27dicembre 2006, n. 296, sono valide le de-liberazioni relative al bilancio di previ-sione, alla modifica delle tariffe e dellealiquote dei tributi e dei servizi comunali,nonché alla relativa regolamentazione, chesi sono perfezionate in data successiva altermine stabilito per l’approvazione delbilancio di previsione.

1-ter. Per l’anno 2013, in deroga aquanto stabilito dall’articolo 14, comma 8,primo periodo, del decreto legislativo 14marzo 2011, n. 23, sono valide le deliberedi istituzione o variazione dell’addizionalecomunale all’imposta sul reddito delle per-sone fisiche pubblicate entro il 31 dicem-bre 2013.

1. 65. Giulietti, Fragomeli, Guerra, Ma-riano, Matarrelli, Martelli, Paris, Giu-lietti, Moretto, Ginato, Ribaudo, MarcoDi Maio.

Dopo il comma 1, inserire il seguente:

1-bis. Agli enti locali che non hannorispettato nell’anno 2013 i vincoli del pattodi stabilità interno in conseguenza delpagamento dei debiti di cui al comma 1dell’articolo 1 del decreto-legge 8 aprile2014, n. 35, convertito, con modificazioni,dalla legge 6 giugno 2013, n. 64, per iquali non siano stati richiesti o ottenuti glispazi finanziari di cui al predetto comma,la sanzione prevista dall’articolo 31,comma 26, lettera a), della legge 12 no-vembre 2011, n. 183, ferme restando lerimanenti sanzioni, si applica limitata-mente all’importo non imputabile ai pre-detti pagamenti.

Giovedì 27 marzo 2014 — 32 — Commissioni riunite V e VI

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Conseguentemente alla rubrica dell’arti-colo 1 aggiungere le seguenti parole: eriduzione delle sanzioni a carico degli entilocali che non hanno rispettato nell’anno2013 i vincoli del patto di stabilità internoin conseguenza della procedura paga-mento dei debiti di cui al decreto-leggen. 35 del 2013.

1. 66. Misuraca.

Al comma 3, primo periodo dopo leparole: dagli enti del servizio sanitarionazionale aggiungere le seguenti: dalle isti-tuzioni pubbliche di assistenza e benefi-cenza (IPAB), incluse quelle trasformate inaziende pubbliche di servizi alla persona(APSP), ai sensi del decreto legislativo 4maggio 2001, n. 207.

1. 67. Marco Di Stefano.

Al comma 3, dopo il primo periodo,inserire il seguente: Sono altresì esclusi irifugi alpini inseriti negli appositi elenchiprevisti dalle leggi regionali.

*1. 68. Marguerettaz, Busin, Borghesi,Guidesi.

Al comma 3, dopo il primo periodo,inserire il seguente: Sono altresì esclusi irifugi alpini inseriti negli appositi elenchiprevisti dalle leggi regionali.

*1. 69. Nicoletti, Naccarato, Narduolo,Pastorino, Zanin, Borghi, Berlinghieri,Guerini, Bazoli, Zardini, Cominelli,Guerra, Gasparini, De Menech, Rotta,Gandolfi, Gribaudo.

Al comma 3, secondo periodo, soppri-mere le parole: ed i) e le parole da: ai finidell’applicazione fino alla fine del periodo.

Conseguentemente, dopo il comma 3inserire il seguente:

3-bis. È istituito un Fondo per la ri-duzione della TASI per gli immobili concategorie catastali C/1, C/1, C/3 nel qualeconfluiscono le maggiori entrate derivantidalle disposizioni di cui al comma 3.

1. 70. Ruocco, Pesco, Alberti, Barbanti,Cancelleri, Villarosa, Pisano, Castelli,Sorial, Currò, Cariello, D’Incà, Brugne-rotto, Caso.

Al comma 3, aggiungere, in fine, ilseguente periodo: Le esenzioni dalla TASIper i soggetti di cui alla lettera i), deldecreto legislativo 30 dicembre 1992,n. 504, è subordinata, in ogni caso, alprevio invio della dichiarazione di cuiall’articolo 91-bis, comma 3, del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito,con modificazioni, dalla legge 24 marzo2012, n. 27.

Conseguentemente dopo il comma 3 in-serire il seguente:

3-bis. È istituito un Fondo per la ri-duzione della TASI per gli immobili concategorie catastali C/1, C/2, C/3 nel qualeconfluiscono le maggiori entrate derivantidalle disposizioni di cui al comma 3.

1. 71. Pesco, Ruocco, Alberti, Barbanti,Cancelleri, Villarosa, Pisano, Castelli,Sorial, Currò, Cariello, D’Incà, Brugne-rotto, Caso.

Dopo il comma 3 aggiungere i seguenti:

3-bis. All’articolo 16, lettera a), dellalegge n. 222 del 1985, le parole: « , all’edu-cazione cristiana, » sono soppresse.

3-ter. All’articolo 149, comma 4, deldecreto del Presidente della Repubblican. 917 del 1986, le parole: « agli entiecclesiastici riconosciuti come persone giu-

Giovedì 27 marzo 2014 — 33 — Commissioni riunite V e VI

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ridiche agli effetti civili ed » sono sop-presse.

1. 72. Paglia, Lavagno, Boccadutri, Me-lilla, Marcon.

Dopo il comma 3, inserire il seguente:

3-bis. All’articolo 9, comma 8, del de-creto legislativo 14 marzo 2011, n. 23,dopo le parole: « dalle comunità montane »sono inserite le seguenti: « dalle associa-zioni e dagli enti comunque denominatigestori di demani civici collettivi ».

1. 73. Mazzoli.

Al comma 4, primo periodo, sostituire leparole: tutti i tributi locali con le seguenti:tutti i tributi comunali.

*1. 74. Lavagno, Paglia, Boccadutri, Mar-con, Melilla.

Al comma 4, primo periodo, sostituire leparole: tutti i tributi locali con le seguenti:tutti i tributi comunali.

*1. 75. Busin, Guidesi, Borghesi.

Al comma 4, secondo periodo, sostituirele parole: Ministero dell’economia e dellefinanze, di concerto con il Ministero del-l’interno con le seguenti: Ministro dell’eco-nomia e delle finanze, di concerto con ilMinistro dell’interno.

1. 76. Taglialatela, Cicu, Balduzzi, Busi-narolo, Fabbri, Giorgis, Sannicandro,Turco.

Al comma 4, secondo periodo, sostituirele parole: sentita la con le seguenti: d’intesacon la.

1. 77. Busin, Guidesi, Borghesi.

Dopo il comma 4 aggiungere i seguenti:

4-bis. All’articolo 13, comma 7, primoperiodo, del decreto-legge 6 dicembre2012, n. 201, convertito, con modifica-zioni, dalla legge 22 dicembre 2011,n. 214, sono aggiunte, in fine, le seguentiparole: « nonché per gli immobili locaticon contratti stipulati ai sensi dell’articolo2, comma 3, della legge 9 dicembre 1998,n. 431 ».

4-ter. All’articolo 1, comma 137, dellalegge del 27 dicembre 2006, n. 296, ilsecondo periodo è soppresso.

*1. 78. Pagano.

Dopo il comma 4 aggiungere i seguenti:

4-bis. All’articolo 13, comma 7, primoperiodo, del decreto-legge 6 dicembre2012, n. 201, convertito, con modifica-zioni, dalla legge 22 dicembre 2011,n. 214, sono aggiunte, in fine, le seguentiparole: « nonché per gli immobili locaticon contratti stipulati ai sensi dell’articolo2, comma 3, della legge 9 dicembre 1998,n. 431 ».

4-ter. All’articolo 1, comma 137, dellalegge del 27 dicembre 2006, n. 296, ilsecondo periodo è soppresso.

*1. 80. Palese, Galati, Alberto Giorgetti,Latronico, Milanato, Prestigiacomo.

Dopo il comma 4 aggiungere il seguente:

« 4-bis. All’articolo 1 della legge 27dicembre 2013, n. 147, i commi da 641 a668 sono sostituiti dai seguenti:

641. Il presupposto della TARI è laproduzione di rifiuti.

642. La TARI è dovuta da chiunqueproduca rifiuti urbani.

Giovedì 27 marzo 2014 — 34 — Commissioni riunite V e VI

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643. In caso di detenzione temporaneadi durata non superiore a sei mesi nelcorso dello stesso anno solare, la TARI èdovuta soltanto dal possessore dei locali edelle aree a titolo di proprietà, usufrutto,uso, abitazione o superficie, in misuracorrispondente alla quantità dei rifiuticonferita allo smaltimento finale.

644. Nel caso di locali in multiproprietàe di centri commerciali integrati il soggettoche gestisce i servizi comuni è responsabiledel versamento della TARI dovuta per laquantità di rifiuti urbani prodotti e desti-nata allo smaltimento finale, fermi re-stando nei confronti di questi ultimi glialtri obblighi o diritti derivanti dal rap-porto tributario riguardante i locali e learee in uso esclusivo. Per l’applicazionedella TARI si considerano le quantità deirifiuti destinate allo smaltimento finale.

645. Per l’applicazione della Tari siconsiderano le quantità di rifiuti destinatiallo smaltimento finale accertate ai fini deiprecedenti prelievi sui rifiuti. Relativa-mente all’attività di accertamento, il co-mune, per le unità immobiliari iscritte oiscrivibili nel catasto edilizio urbano, puòconsiderare come quantità assoggettabilealla Tari quella determinata secondo icriteri stabiliti dal regolamento di cui aldecreto del Presidente della Repubblica 27aprile 1999, n. 158.

646. Per le unità immobiliari diverse daquelle a destinazione ordinaria iscritte oiscrivibili nel catasto edilizio urbano laquantità assoggettabile alla TARI rimanequella effettivamente prodotta o desumi-bile dalle quantità medie dei rifiuti.

647. Nella determinazione della TARInon si tiene conto dei rifiuti speciali, al cuismaltimento sono tenuti a provvedere aproprie spese i relativi produttori, a con-dizione che ne dimostrino l’avvenuto trat-tamento in conformità alla normativa vi-gente. Per i rifiuti speciali assimilati che siproducono nei magazzini di materie primee di prodotti finiti la TARI è dovuta nellamisura del 40 per cento. Sono assimilabilii rifiuti prodotti negli uffici, nelle mense,negli spacci, nei bar e nei locali al servizio

dei lavoratori o comunque aperti al pub-blico, le cui superfici sono soggette allaTARI per intero. Non sono assimilabili irifiuti che si formano nelle aree produt-tive.

648. La TARI è corrisposta in base atariffa commisurata ad anno solare coin-cidente con un’autonoma obbligazione tri-butaria.

649. Il comune, nella commisurazionedella tariffa, applica i criteri determinaticon il regolamento di cui al decreto delPresidente della Repubblica 27 aprile1999, n. 158, in particolare quanto stabi-lito agli articoli 4, 5 e 6.

650. In fase di prima applicazione ed,in ogni caso, non oltre un anno dalla datadi entrata in vigore della presente legge, ilcomune, in alternativa ai criteri di cui alcomma precedente e nel rispetto del prin-cipio « chi inquina paga », sancito dall’ar-ticolo 14 della direttiva 2008/98/CE delParlamento europeo e del Consiglio, del 19novembre 2008, relativa ai rifiuti, puòcommisurare la tariffa alle quantità equalità medie ordinarie di rifiuti prodottiper unità di superficie, in relazione agli usie alla tipologia delle attività svolte nonchéal costo del servizio sui rifiuti. Le tariffeper ogni categoria o sottocategoria omo-genea sono determinate dal comune mol-tiplicando il costo del servizio per unità disuperficie imponibile accertata, previstoper l’anno successivo, per uno o più coef-ficienti di produttività quantitativa e qua-litativa di rifiuti.

651. A partire dal 2016, nella determi-nazione dei costi di cui al comma 455, ilcomune deve avvalersi anche delle risul-tanze dei fabbisogni standard.

652. In ogni caso deve essere assicuratala copertura integrale dei costi di investi-mento e di esercizio relativi al servizio,ricomprendendo anche i costi di cui al-l’articolo 15 del decreto legislativo 13 gen-naio 2003, n. 36, ad esclusione dei costirelativi ai rifiuti speciali al cui smalti-mento provvedono a proprie spese i rela-tivi produttori comprovandone l’avvenutotrattamento in conformità alla normativavigente.

Giovedì 27 marzo 2014 — 35 — Commissioni riunite V e VI

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653. Resta ferma la disciplina del tri-buto dovuto per il servizio di gestione deirifiuti delle istituzioni scolastiche, di cuiall’articolo 33-bis del decreto-legge 31 di-cembre 2007, n. 248, convertito, con mo-dificazioni, dalla legge 28 febbraio 2008,n. 31. Il costo relativo alla gestione deirifiuti delle istituzioni scolastiche è sot-tratto dal costo che deve essere copertocon il tributo comunale sui rifiuti.

654. La TARI non è dovuta in caso dimancato svolgimento del servizio di ge-stione dei rifiuti, ovvero è dovuta nellamisura massima del 20 per cento dellatariffa, in caso di effettuazione del serviziodi gestione dei rifiuti in grave violazionedella disciplina di riferimento, nonché diinterruzione del servizio per motivi sinda-cali o per imprevedibili impedimenti or-ganizzativi che abbiano determinato unasituazione riconosciuta dall’autorità sani-taria di danno o pericolo di danno allepersone o all’ambiente. Le mancate en-trate dovute a tali disservizi sono realiz-zate attraverso le penali previste o daprevedere nei rispettivi contratti di servi-zio stipulati tra ente locale e società affi-dataria del servizio stesso.

655. Nelle zone in cui non è effettuatala raccolta, la TARI si applica quantodisposto dal comma precedente.

656. Nella modulazione della tariffasono assicurate riduzioni per la raccoltadifferenziata riferibile alle utenze dome-stiche.

657. Il tributo non è dovuto in rela-zione alle quantità di rifiuti assimilati cheil produttore dimostri di aver avviato alriciclaggio di cui all’articolo 183, comma 1,lettera u), del decreto legislativo 3 aprile2006, n. 152.

658. Per il servizio di gestione dei rifiutiassimilati prodotti da soggetti che occu-pano o detengono temporaneamente localiod aree pubbliche o di uso pubblico, icomuni stabiliscono con il regolamento lemodalità di applicazione della TARI, inbase a tariffa giornaliera. L’occupazione ola detenzione è temporanea quando siprotrae per periodi inferiori a 60 giorninel corso dello stesso anno solare.

659. L’obbligo di presentazione delladichiarazione è assolto con il pagamentodella TARI da effettuare con le modalità enei termini previsti per la tassa di occu-pazione temporanea di spazi ed aree pub-bliche ovvero per l’imposta municipalesecondaria di cui all’articolo 11 del de-creto legislativo 14 marzo 2011, n. 23, apartire dalla data di entrata in vigore dellastessa.

660. Per tutto quanto non previsto daicommi da 459 e 460 si applicano inquanto compatibili le disposizioni relativealla TARI annuale.

661. È fatta salva l’applicazione deltributo provinciale per l’esercizio dellefunzioni di tutela, protezione ed igienedell’ambiente di cui all’articolo 19 deldecreto legislativo 30 dicembre 1992,n. 504. Il tributo provinciale, commisuratoalla quantità di rifiuti destinati allo smal-timento finale, è applicato nella misurapercentuale deliberata dalla provincia sul-l’importo del tributo.

662. Con regolamento da emanare en-tro 30 giorni dalla data di entrata in vigoredella presente legge, ai sensi dell’articolo17, comma 1, della legge 23 agosto 1988,n. 400, e successive modificazioni, su pro-posta del Ministro dell’ambiente e dellatutela del territorio e del mare, di concertocon il Ministro dell’economia e delle fi-nanze, sentita la Conferenza Stato-città edautonomie locali, sono stabiliti criteri, lemodalità e le tecnologie per la realizza-zione da parte dei comuni di sistemi dimisurazione puntuale della quantità dirifiuti conferiti al servizio pubblico e disistemi di gestione caratterizzati dall’uti-lizzo di correttivi ai criteri di ripartizionedel costo del servizio, finalizzati ad attuareun effettivo modello di tariffa commisu-rata al servizio reso a copertura integraledei costi relativi al servizio di gestione deirifiuti urbani e dei rifiuti assimilati, svoltonelle forme ammesse dal diritto del-l’Unione europea.

1. 79. Alberti, Pesco, Ruocco, Barbanti,Cancelleri, Villarosa, Pisano, Castelli,Sorial, Currò, Cariello, D’Incà, Brugne-rotto, Caso.

Giovedì 27 marzo 2014 — 36 — Commissioni riunite V e VI

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Dopo il comma 4, aggiungere il seguente:

4-bis. In via straordinaria per l’anno2013, in deroga alle disposizioni di cuiall’articolo 1, comma 169, della legge 27dicembre 2006, n. 296, le delibere dellevariazioni delle aliquote dell’addizionalecomunale all’Irpef, hanno effetto dal 1o

gennaio dell’anno di riferimento anche seapprovate in data successiva al 30 novem-bre 2013, purché siano state pubblicate sulsito informatico entro il termine di cuiall’articolo 14, comma 8, del decreto legi-slativo 14 marzo 2011, n. 23.

1. 81. Mariano, Fragomeli, Matarrelli,Guerra, Giulietti, Moretto, Ginato, Ri-baudo.

Dopo il comma 4, aggiungere il seguente:

4-bis. Per l’anno 2013, in deroga a quantostabilito dall’articolo 14, comma 8, primoperiodo, del decreto legislativo 14 marzo2011, n. 23, sono valide le delibere di istitu-zione o variazione dell’addizionale comu-nale all’imposta sul reddito delle persone fi-siche pubblicate entro il 31 dicembre 2013.

1. 82. Martelli, Guerra, Mariano, Paris,Giulietti, Moretto, Ginato.

Dopo l’articolo 1, aggiungere il seguente:

ART. 1-bis.

(Misure di razionalizzazione della spesa).

1. All’articolo 1 della legge 27 dicembre2006, n. 296, dopo il comma 557-ter èinserito il seguente:

« 557-quater. Ai fini dell’applicazionedel comma 557, a decorrere dall’anno2014 gli enti assicurano, nell’ambito dellaprogrammazione triennale dei fabbisognidi personale, il contenimento delle spese dipersonale con riferimento al valore mediodel triennio precedente all’entrata in vi-gore della presente disposizione. La spesadi personale è da considerarsi compren-siva della spesa corrispondente alle assun-zioni programmate ai sensi dell’articolo39, comma 1, della legge 27 dicembre1997, n. 449, senza che ciò comporti unaprenotazione d’impegno contabile ».

2. All’articolo 76, comma 7, del decre-to-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito,con modificazioni, dalla legge 6 agosto2008, n. 133, il primo periodo è sostituitodal seguente: « È fatto divieto agli enti neiquali l’incidenza delle spese di personale èpari o superiore al 50 per cento delle spesecorrenti di procedere ad assunzioni dipersonale a qualsiasi titolo e con qualsi-voglia tipologia contrattuale; i restanti entipossono procedere, a decorrere dal 1o

gennaio 2014, nel limite del 50 per centodella spesa corrispondente alle cessazionidell’anno precedente, del 60 per centonell’anno 2016, dell’ 80 per cento nell’anno2017 e del 100 per cento a decorreredall’anno 2018 ».

3. Al comma 562 dell’articolo 1 dellalegge 27 dicembre 2006, n. 296, dopo leparole: « non sottoposti alle regole delpatto di stabilità interno » sono aggiunte leseguenti: « , i comuni con popolazione finoa 5000 abitanti e le Unioni di Comuni » ele parole: « dell’anno 2008 » sono sostituitedalle seguenti: « dell’anno 2004 ».

4. All’articolo 19 del decreto-legge 6luglio 2012, n. 95, convertito, con modifi-cazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135,dopo il comma 2 è inserito il seguente:« 2-bis. I processi associativi di cui prece-denti commi sono realizzati garantendoforme di compensazione fra le spese dipersonale e le possibilità assunzionali degliEnti coinvolti, fermi restando i vincolicomplessivi previsti dalle vigenti disposi-zioni ».

*1. 01. Fragomeli, Marchetti, Rubinato,De Menech, Ginato, Guerra, Giulietti,Moretto.

Dopo l’articolo 1, aggiungere il seguente:

ART. 1-bis.

(Misure di razionalizzazione della spesa).

1. All’articolo 1 della legge 27 dicembre2006, n. 296, dopo il comma 557-ter èinserito il seguente:

« 557-quater. Ai fini dell’applicazionedel comma 557, a decorrere dall’anno

Giovedì 27 marzo 2014 — 37 — Commissioni riunite V e VI

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2014 gli enti assicurano, nell’ambito dellaprogrammazione triennale dei fabbisognidi personale, il contenimento delle spesedi personale con riferimento al valoremedio del triennio precedente all’entratain vigore della presente disposizione. Laspesa di personale è da considerarsi com-prensiva della spesa corrispondente alleassunzioni programmate ai sensi dell’ar-ticolo 39, comma 1, della legge 27 di-cembre 1997, n. 449, senza che ciò com-porti una prenotazione d’impegno conta-bile ».

2. All’articolo 76, comma 7, del decre-to-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito,con modificazioni, dalla legge 6 agosto2008, n. 133, il primo periodo è sostituitodal seguente: « È fatto divieto agli enti neiquali l’incidenza delle spese di personale èpari o superiore al 50 per cento delle spesecorrenti di procedere ad assunzioni dipersonale a qualsiasi titolo e con qualsi-voglia tipologia contrattuale; i restanti entipossono procedere, a decorrere dal 1o

gennaio 2014, nel limite del 50 per centodella spesa corrispondente alle cessazionidell’anno precedente, del 60 per centonell’anno 2016, dell’ 80 per cento nell’anno2017 e del 100 per cento a decorreredall’anno 2018 ».

3. Al comma 562 dell’articolo 1 dellalegge 27 dicembre 2006, n. 296, dopo leparole: « non sottoposti alle regole delpatto di stabilità interno » sono aggiunte leseguenti: « , i comuni con popolazione finoa 5000 abitanti e le Unioni di Comuni » ele parole: « dell’anno 2008 » sono sostituitedalle seguenti: « dell’anno 2004 ».

4. All’articolo 19 del decreto-legge 6luglio 2012, n. 95, convertito, con modifi-cazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135,dopo il comma 2 è inserito il seguente:« 2-bis. I processi associativi di cui prece-denti commi sono realizzati garantendoforme di compensazione fra le spese dipersonale e le possibilità assunzionali degliEnti coinvolti, fermi restando i vincolicomplessivi previsti dalle vigenti disposi-zioni ».

*1. 02. Censore, D’Attorre.

Dopo l’articolo 1, aggiungere il seguente:

ART. 1-bis.

(Misure di razionalizzazione della spesa).

1. All’articolo 1 della legge 27 dicembre2006, n. 296, dopo il comma 557-ter èinserito il seguente:

« 557-quater. Ai fini dell’applicazionedel comma 557, a decorrere dall’anno2014 gli enti assicurano, nell’ambito dellaprogrammazione triennale dei fabbisognidi personale, il contenimento delle spese dipersonale con riferimento al valore mediodel triennio precedente all’entrata in vi-gore della presente disposizione. La spesadi personale è da considerarsi compren-siva della spesa corrispondente alle assun-zioni programmate ai sensi dell’articolo39, comma 1, della legge 27 dicembre1997, n. 449, senza che ciò comporti unaprenotazione d’impegno contabile ».

2. All’articolo 76, comma 7, del decre-to-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito,con modificazioni, dalla legge 6 agosto2008, n. 133, il primo periodo è sostituitodal seguente: « È fatto divieto agli enti neiquali l’incidenza delle spese di personale èpari o superiore al 50 per cento delle spesecorrenti di procedere ad assunzioni dipersonale a qualsiasi titolo e con qualsi-voglia tipologia contrattuale; i restanti entipossono procedere, a decorrere dal 1o

gennaio 2014, nel limite del 50 per centodella spesa corrispondente alle cessazionidell’anno precedente, del 60 per centonell’anno 2016, dell’ 80 per cento nell’anno2017 e del 100 per cento a decorreredall’anno 2018 ».

3. Al comma 562 dell’articolo 1 dellalegge 27 dicembre 2006, n. 296, dopo leparole: « non sottoposti alle regole delpatto di stabilità interno » sono aggiunte leseguenti: « , i comuni con popolazione finoa 5000 abitanti e le Unioni di Comuni » ele parole: « dell’anno 2008 » sono sostituitedalle seguenti: « dell’anno 2004 ».

4. All’articolo 19 del decreto-legge 6luglio 2012, n. 95, convertito, con modifi-cazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135,

Giovedì 27 marzo 2014 — 38 — Commissioni riunite V e VI

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dopo il comma 2 è inserito il seguente:« 2-bis. I processi associativi di cui prece-denti commi sono realizzati garantendoforme di compensazione fra le spese dipersonale e le possibilità assunzionali degliEnti coinvolti, fermi restando i vincoli com-plessivi previsti dalle vigenti disposizioni ».

*1. 03. Palese, Galati, Alberto Giorgetti,Latronico, Milanato, Prestigiacomo.

Dopo l’articolo 1, aggiungere il seguente:

ART. 1-bis.

(Misure di razionalizzazione della spesa).

1. All’articolo 1 della legge 27 dicembre2006, n. 296, dopo il comma 557-ter èinserito il seguente:

« 557-quater. Ai fini dell’applicazionedel comma 557, a decorrere dall’anno2014 gli enti assicurano, nell’ambito dellaprogrammazione triennale dei fabbisognidi personale, il contenimento delle spese dipersonale con riferimento al valore mediodel triennio precedente all’entrata in vi-gore della presente disposizione. La spesadi personale è da considerarsi compren-siva della spesa corrispondente alle assun-zioni programmate ai sensi dell’articolo39, comma 1, della legge 27 dicembre1997, n. 449, senza che ciò comporti unaprenotazione d’impegno contabile.

1. 04. Parrini.

Dopo l’articolo 1, aggiungere il seguente:

ART. 1-bis.

1. L’aliquota base della IUC di cui alcomma 639 dell’articolo 1 della legge 27dicembre 2013, n. 147, è raddoppiata pergli immobili privi di dichiarazioni di ac-catastamento. La disposizione opera a de-correre dall’esercizio finanziario nel qualeviene riconosciuto il mancato accatasta-mento da parte degli organi comunalipreposti, ovvero dell’Agenzia del territoriodegli immobili.

2. La disposizione di cui al comma 1opera per un numero di esercizi finanziaridefinito dal comune con apposita delibe-razione di consiglio. Il maggior gettitoderivante dalla disposizione di cui allalettera precedente è assicurato intera-mente al comune ove si trova l’immobilenon censito, ed è utilizzato prioritaria-mente dall’ente per rimodulare l’imposi-zione fiscale immobiliare a carico:

a) della unità immobiliare possedutaa titolo di proprietà o di usufrutto daanziani o disabili che acquisiscono la re-sidenza in istituti di ricovero o sanitari aseguito di ricovero permanente, a condi-zione che la stessa non risulti locata;

b) della unità immobiliare ove risie-dono disabili non autosufficienti o, inalternativa nuclei familiari di cui faccianoparte gli stessi disabili, purché con ISEEnon superiore a 20.000 euro annui;

c) degli immobili strumentali;

3. Le disposizioni di cui ai commi 1 e2 integrano quanto previsto dall’articolo 2,comma 12, del decreto legislativo 14marzo 2011, n. 23, e successive modifica-zioni.

1. 05. Busin, Guidesi, Borghesi.

Dopo l’articolo 1 aggiungere il seguente:

ART. 1-bis.

(Ripristino della deduzione Irpef del 15 percento per i redditi da locazione).

1. All’articolo 37, comma 4-bis, deltesto unico delle imposte sui redditi, ap-provato con decreto del Presidente dellaRepubblica 22 dicembre 1986, n. 917, leparole: « 5 per cento » sono sostituite dalleseguenti: « 15 per cento ».

2. All’articolo 1, comma 137, della leggedel 27 dicembre 2006, n. 296, il secondoperiodo è soppresso.

1. 06. Palese, Galati, Alberto Giorgetti,Latronico, Milanato, Prestigiacomo.

Giovedì 27 marzo 2014 — 39 — Commissioni riunite V e VI

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Dopo l’articolo 1 aggiungere il seguente:

ART. 1-bis.

(Esenzione da ogni imposta per gli accordidi riduzione dei canoni di locazione).

1. In caso di accordo fra le partifinalizzato alla riduzione del canone rela-tivo a un contratto di locazione, la relativaregistrazione è esente dalle imposte diregistro e di bollo.

1. 07. Palese, Galati, Alberto Giorgetti,Latronico, Milanato, Prestigiacomo.

Dopo l’articolo 1 aggiungere il seguente:

ART. 1-bis.

1. All’articolo 9 del decreto legislativon. 23 del 2011, il comma 7 è sostituito dalseguente: « 7. Per l’accertamento, la riscos-sione coattiva, i rimborsi, le sanzioni e gliinteressi si applica l’articolo 1, commi da692 a 701, della legge 27 dicembre 2013,n. 147 ».

1. 08. Censore, D’Attorre.

ART. 2.

Al comma 1 premettere alla lettera a) laseguente:

0a) i commi da 18 a 21 sono abrogati;.

2. 1. Caso, Cariello, Currò, Castelli, So-rial, D’Incà, Barbanti, Ruocco, Pesco,Pisano, Alberti, Villarosa, Brugnerotto.

Al comma 1, sostituire la lettera a) conla seguente:

a) al comma 33, capoverso: « articolo17-bis », dopo il comma 2, aggiungere ilseguente: 2-bis. L’entrata in vigore delledisposizioni di cui ai commi 1 e 2 èsubordinata alla previa verifica di compa-

tibilità con il diritto dell’Unione europeada compiersi, da parte del Governo, entroe non oltre il 30 giugno 2014.

2. 2. Boccadutri, Paglia, Lavagno, Melilla,Marcon.

Al comma 1 dopo la lettera a) aggiungerela seguente:

a-bis) il comma 43 è abrogato;.

2. 3. Brugnerotto, Caso, Cariello, Currò,Castelli, Sorial, D’Incà, Barbanti,Ruocco, Pesco, Pisano, Alberti, Villa-rosa.

Al comma 1, dopo la lettera a), aggiun-gere la seguente:

a-bis) Al comma 50, dopo le parole:residenziale pubblica, sono aggiunte le se-guenti: e per quelli situati in localitàturistiche.

2. 4. Busin, Guidesi, Borghesi.

Al comma 1, dopo la lettera a), aggiun-gere la seguente:

a-bis) Al comma 50, dopo le parole:residenziale pubblica, sono aggiunte le se-guenti: e per quelli locati per un periodoinferiore a quattro settimane.

2. 5. Busin, Guidesi, Borghesi.

Al comma 1, dopo la lettera a) inserirela seguente: a-bis) Dopo il comma 73 èinserito il seguente: 73-bis. Il contratto diprogramma approvato dall’articolo 33,comma 31, della legge 12 novembre 2011,n. 183, dispiega la propria efficacia nonoltre la data del 31 dicembre 2014.

2. 6. Bruno Bossio, Censore.

Al comma 1, dopo la lettera a) aggiun-gere la seguente: a-bis) Dopo il comma 80è inserito il seguente: 80-bis. Il contratto diprogramma approvato dall’articolo 33,

Giovedì 27 marzo 2014 — 40 — Commissioni riunite V e VI

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comma 31, della legge 12 novembre 2011,n. 183, dispiega la propria efficacia nonoltre la data del 31 dicembre 2014.

2. 7. Bruno Bossio, Censore.

Al comma 1, dopo la lettera a) aggiun-gere la seguente:

a-bis) Dopo il comma 97 sono inseritii seguenti:

97-bis. In ottemperanza della decisionedella Commissione europea C(2012) 8230del 20 novembre 2012, le spedizioni postalidi cui agli articoli 17 e 20 della legge 10dicembre 1993, n. 515, sono assicurate dalfornitore del servizio postale universaleindividuato ai sensi dell’articolo 3, comma11, del decreto legislativo 22 luglio 1999,n. 261, e successive modificazioni, e sonogarantite dallo stesso per una durata paria quella dell’affidamento del servizio uni-versale, al fine di permettere l’ammorta-mento delle attività necessarie per fornireil servizio.

97-ter. All’articolo 17 della legge 10dicembre 1993, n. 515 le parole da: di unatariffa a periodici settimanali sono sosti-tuite con le seguenti: di un servizio dispedizione dedicato, con accettazione erecapito in ciascun punto del territorionazionale, garantito dal fornitore del ser-vizio postale universale pro tempore inca-ricato, ad una tariffa postale agevolata dieuro 0,04, per plico di peso non superiorea grammi 70, per l’invio di materialeelettorale per un numero massimo di co-pie pari al totale degli elettori iscritti nelcollegio per i singoli candidati, e pari altotale degli elettori iscritti nella circoscri-zione per le liste di candidati. Tale tariffapuò essere utilizzata unicamente neitrenta giorni precedenti la data di svolgi-mento delle elezioni e dà diritto ad otte-nere dal fornitore del servizio postaleuniversale l’inoltro dei plichi ai destinataricon tempi uguali a quelli relativi alladistribuzione degli invii promozionali fis-sati dall’articolo 5, comma 10, della deli-berazione 22 novembre 2001 del Ministrodelle comunicazioni, per le spedizioni de-

stinate al territorio nazionale, ed a quellidelle spedizioni del servizio economy fis-sati dall’articolo 6, comma 7, della mede-sima deliberazione, per le spedizioni de-stinate all’estero. La tariffa complessiva dacorrispondere al fornitore dei servizio uni-versale per la spedizione degli invii elet-torali è pari ad euro 0,20 per ciascun inviodestinato al territorio nazionale e ad euro0,50 per ciascun invio destinato all’estero.La differenza tra la tariffa complessiva ela tariffa agevolata è corrisposta dalloStato ed è liquidata annualmente al for-nitore del servizio postale universale.

97-quater. All’articolo 12 del decreto-legge 28 dicembre 2013, n. 149, convertitodalla legge 21 febbraio 2014, n. 13, sonoabrogati i commi 6-bis e 6-ter.

2. 8. Bruno Bossio, Censore.

Al comma 1, dopo la lettera a) aggiun-gere la seguente:

a-bis) Dopo il comma 97 è inserito ilseguente: 97-bis. In ottemperanza delladecisione della Commissione europeaC(2012) 8230 del 20 novembre 2012, lespedizioni postali di cui agli articoli 17 e20 della legge 10 dicembre 1993, n. 515,sono assicurate dal fornitore del serviziopostale universale individuato ai sensi del-l’articolo 3, comma 11, del decreto legi-slativo 22 luglio 1999, n. 261, e successivemodificazioni, e sono garantite dallo stessoper una durata pari a quella dell’affida-mento del servizio universale, al fine dipermettere l’ammortamento delle attivitànecessarie per fornire il servizio.

2. 9. Bruno Bossio, Censore.

Al comma 1, dopo la lettera a) aggiun-gere la seguente: a-bis) Dopo il comma 97è inserito il seguente: 97-bis. Il contratto diprogramma approvato dall’articolo 33,comma 31, della legge 12 novembre 2011,n. 183, dispiega la propria efficacia nonoltre la data del 31 dicembre 2014.

2. 10. Bruno Bossio, Censore.

Giovedì 27 marzo 2014 — 41 — Commissioni riunite V e VI

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Al comma 1 dopo la lettera a) aggiungerela seguente:

a-bis) il comma 99 è abrogato;.

2. 11. Cariello, Brugnerotto, Caso, Currò,Castelli, Sorial, D’Incà, Barbanti,Ruocco, Pesco, Pisano, Alberti, Villa-rosa.

Al comma 1 dopo la lettera a) aggiungerela seguente:

a-bis) il comma 100 è abrogato;.

2. 12. Ruocco, Brugnerotto, Caso, Ca-riello, Currò, Castelli, Sorial, D’Incà,Barbanti, Pesco, Pisano, Alberti, Villa-rosa.

Al comma 1 dopo la lettera a) aggiungerela seguente:

a-bis) il comma 110 è abrogato;.

2. 13. Pesco, Brugnerotto, Caso, Cariello,Currò, Castelli, Sorial, D’Incà, Barbanti,Ruocco, Pisano, Alberti, Villarosa.

Al comma 1, dopo la lettera a), aggiun-gere la seguente:

a-bis) al comma 178 le parole: e aveicolare la partita IVA del beneficiariosono soppresse.

* 2. 14. Palmieri.

Al comma 1, dopo la lettera a), aggiun-gere la seguente: a-bis) al comma 178 leparole: e a veicolare la partita IVA delbeneficiario sono soppresse.

* 2. 15. Capezzone, Palese, Sandra Sa-vino, Laffranco.

Al comma 1, dopo la lettera a), aggiun-gere la seguente:

a-bis) al comma 178 le parole: e aveicolare la partita IVA del beneficiariosono soppresse.

* 2. 16. Marco Di Maio, Coppola.

Al comma 11, dopo la lettera a), aggiun-gere la seguente:

a-bis) al comma 178 dopo le parole: ea veicolare la partita IVA del beneficiarioaggiungere: qualora disponibile.

** 2. 17. Palmieri.

Al comma 1, dopo la lettera a), aggiun-gere la seguente:

a-bis) al comma 178 dopo le parole: ea veicolare la partita IVA del beneficiarioaggiungere: qualora disponibile.

** 2. 18. Marco Di Maio, Coppola.

Al comma 1 dopo la lettera a) aggiun-gere, la seguente:

a-bis) il comma 217 è abrogato;.

2. 19. Alberti, Barbanti, Brugnerotto,Caso, Cariello, Currò, Castelli, Sorial,D’Incà, Ruocco, Pesco, Pisano, Villa-rosa.

Al comma 1 dopo la lettera a) aggiungerela seguente:

a-bis) il comma 221 è abrogato;.

2. 20. Castelli, Brugnerotto, Caso, Ca-riello, Currò, Sorial, D’Incà, Barbanti,Ruocco, Pesco, Pisano, Alberti, Villa-rosa.

Al comma 1 dopo la lettera a) aggiungerela seguente:

a-bis) il comma 260 è abrogato;.

2. 21. Pesco, Brugnerotto, Caso, Cariello,Currò, Castelli, Sorial, D’Incà, Barbanti,Ruocco, Pisano, Alberti, Villarosa.

Giovedì 27 marzo 2014 — 42 — Commissioni riunite V e VI

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Al comma 1 dopo la lettera a) aggiungerela seguente:

a-bis) il comma 262 è abrogato;.

2. 22. Villarosa, Brugnerotto, Caso, Ca-riello, Currò, Castelli, Sorial, D’Incà,Barbanti, Ruocco, Pesco, Pisano, Al-berti.

Al comma 1 dopo la lettera a) aggiungerela seguente:

a-bis) al comma 266 le parole: 30milioni sono sostituite con le seguenti: 15milioni.

2. 23. Barbanti, Brugnerotto, Caso, Ca-riello, Currò, Castelli, Sorial, D’Incà,Ruocco, Pesco, Pisano, Alberti, Villa-rosa.

Al comma 1 dopo la lettera a) aggiungerela seguente:

a-bis) il comma 271 è abrogato;.

2. 24. Brugnerotto, Caso, Cariello, Currò,Castelli, Sorial, D’Incà, Barbanti,Ruocco, Pesco, Pisano, Alberti, Villa-rosa.

Al comma 1 dopo la lettera a) aggiungerela seguente:

a-bis) il comma 272 è abrogato;.

2. 25. Caso, Brugnerotto, Cariello, Currò,Castelli, Sorial, D’Incà, Barbanti,Ruocco, Pesco, Pisano, Alberti, Villa-rosa.

Al comma 1 dopo la lettera a) aggiungerela seguente:

a-bis) i commi 308 e 309 sono abro-gati;.

2. 26. Brugnerotto, Caso, Cariello, Currò,Castelli, Sorial, D’Incà, Barbanti,Ruocco, Pesco, Pisano, Alberti, Villa-rosa.

Al comma 1 dopo la lettera a) aggiungerela seguente:

a-bis) il comma 328 è abrogato;.

2. 27. Alberti, Brugnerotto, Caso, Ca-riello, Currò, Castelli, Sorial, D’Incà,Barbanti, Ruocco, Pesco, Pisano, Villa-rosa.

Al comma 1 dopo la lettera a) aggiungerela seguente:

a-bis) il comma 345 è abrogato;.

2. 28. Ruocco, Brugnerotto, Caso, Ca-riello, Currò, Castelli, Sorial, D’Incà,Barbanti, Pesco, Pisano, Alberti, Villa-rosa.

Al comma 1 dopo la lettera a) aggiungerela seguente:

a-bis) il comma 374 è abrogato;.

2. 29. Brugnerotto, Caso, Cariello, Currò,Castelli, Sorial, D’Incà, Barbanti,Ruocco, Pesco, Pisano, Alberti, Villa-rosa.

Al comma 1 dopo la lettera a) aggiungerela seguente:

a-bis) il comma 386 è abrogato;.

2. 30. Pesco, Brugnerotto, Caso, Cariello,Currò, Castelli, Sorial, D’Incà, Barbanti,Ruocco, Pisano, Alberti, Villarosa.

Al comma 1 dopo la lettera a), aggiun-gere la seguente:

a-bis) al comma 530 le lettere b) eb-bis) sono sostituite dalla seguente let-tera:

b) entro il 31 Dicembre 2014, conriguardo a tutte le altre funzioni fonda-mentali, previste dal comma 27.

* 2. 31. Borghesi, Busin, Guidesi.

Giovedì 27 marzo 2014 — 43 — Commissioni riunite V e VI

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Al comma 1, dopo la lettera a) aggiun-gere la seguente:

a-bis) al comma 530 le lettere b) eb-bis) sono sostituite dalla seguente:

b) entro il 31 dicembre 2014, conriguardo a tutte le altre funzioni fonda-mentali, previste dal comma 27.

* 2. 32. Guerra.

Al comma 1, dopo la lettera a), aggiun-gere la seguente:

a-bis) al comma 550, sostituire ilperiodo: « dei commi da 551 a 562 » con ilseguente: « dei commi da 551 a 570 ».

2. 33. Galati.

Al comma 1 dopo la lettera a) aggiungerela seguente:

a-bis) Alla fine del comma 551 sonoaggiunti i seguenti periodi: « In alternativaa quanto stabilito al presente comma e dalcomma 552, la pubblica amministrazionelocale socia, nel caso in cui i soggetti di cuial comma 550 riportano un risultato diesercizio o saldo finanziario negativo, puòapprovare, entro il 31 dicembre 2015, unpiano di rientro ovvero di razionalizza-zione degli stessi soggetti, avente la duratamassima di quattro anni. Nel caso in cuiper due anni consecutivi i soggetti di cuial periodo precedente, si discostano insenso peggiorativo dai parametri definitinel piano di rientro ovvero di razionaliz-zazione, l’ente socio applica le disposizionisull’accantonamento di cui al presentecomma ».

2. 34. Censore, D’Attorre.

Al comma 1, dopo la lettera a) aggiun-gere le seguenti:

a-bis) al comma 563, primo periodo,le parole: in coerenza con il rispettivoordinamento professionale sono soppresse.

a-ter) dopo il comma 568 è inserito ilseguente:

« 568-bis. Le amministrazioni pubbli-che procedenti, in applicazione dei prin-cipi di cui al comma 6 dell’articolo 47della legge 29 dicembre 1990, n. 428,possono riservare, nell’ambito delle pro-cedure concorsuali pubbliche da bandirenel triennio successivo all’anno in cui siconcludono i processi di cui ai commiprecedenti, una quota non superiore al50 per cento dei posti da bandire alpersonale delle società in esubero che,dopo l’applicazione dei commi 565, 566,567 e 568, risulti privo di occupazione. Ilmedesimo personale ha titolo di prece-denza, a parità di requisiti, per l’impiegonell’ambito di missioni afferenti a con-tratti di somministrazione di lavoro sti-pulati, per esigenze temporanee o straor-dinarie, proprie o di loro enti strumen-tali, dalle stesse pubbliche amministra-zioni. Fermo restando il rispetto dellimite di incidenza della spesa di perso-nale stabilito dall’articolo 76, comma 7,del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112,convertito con modificazioni dalla legge 6agosto 2008, n. 133, nonché gli obblighidi contenimento delle spese di personale,alle riserve di cui al precedente periodonon si applicano le vigenti disposizionilimitative alle assunzioni a tempo inde-terminato ».

2. 35. Marco Di Stefano.

Al comma 1, dopo la lettera a) aggiun-gere la seguente:

a-bis) al comma 563 l’ultimo periodoè sostituito dal seguente: « La mobilitàdeve primariamente avvenire tra le societàdi cui al presente comma. In assenza disufficiente capienza la mobilità è consen-tita tra le società e le pubbliche ammini-strazioni, e quindi gestita secondo quantoprevisto dagli articoli 33 e 34 del decretolegislativo 30 marzo 2001, n. 165 ».

2. 36. Marco Di Stefano.

Giovedì 27 marzo 2014 — 44 — Commissioni riunite V e VI

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Al comma 1, dopo la lettera a) aggiun-gere la seguente:

a-bis) dopo il comma 568 è aggiuntoil seguente:

568-bis. Le pubbliche amministrazionilocali indicate nell’elenco di cui all’articolo1, comma 3, della legge 31 dicembre 2009,n. 196 e le loro società controllate diret-tamente o indirettamente possono proce-dere:

a) allo scioglimento della società con-trollata direttamente o indirettamente. Selo scioglimento è deliberato entro e nonoltre 12 mesi dalla data di entrata invigore del presente decreto, gli atti e leoperazioni posti in essere in favore dipubbliche amministrazioni in seguito alloscioglimento della società sono esenti daimposizione fiscale, ivi compresa l’impostasul valore aggiunto, e assoggettati in mi-sura fissa alle imposte di registro, ipote-carie e catastali. In tal caso i dipendenti inforza alla data del presente decreto sonoammessi di diritto alle procedure di cui aicommi da 563 a 568 della presente legge.Ove lo scioglimento riguardi una societàcontrollata indirettamente, la plusvalenzaeventualmente generata in capo alla so-cietà controllante è esente da imposizionefiscale, la minusvalenza eventualmente ge-nerata può essere ripartita nei cinqueesercizi successivi alla cessione;

b) all’alienazione, a condizione chequesta avvenga con procedura di evidenzapubblica deliberata entro e non oltre 12mesi dalla data di entrata in vigore delpresente decreto, delle partecipazioni de-tenute alla data di entrata in vigore delpresente decreto ed alla contestuale asse-gnazione del servizio per cinque anni adecorrere dal 1o gennaio 2014. In caso disocietà mista al socio privato detentore diuna quota di almeno il 30 per cento alladata di entrata in vigore del presentedecreto deve essere riconosciuto il dirittodi prelazione. La plusvalenza eventual-mente generata è esente da imposizionefiscale; la minusvalenza eventualmente ge-nerata può essere ripartita nei cinqueesercizi successivi alla cessione.

2. 37. Causi, Marchi.

Al comma 1, sopprimere la lettera b).

* 2. 38. Borghesi, Guidesi, Busin.

Al comma 1, sopprimere la lettera b).

* 2. 39. Sammarco, Pagano.

Al comma 1, sopprimere la lettera b).

* 2. 40. Cariello, Brugnerotto, Caso,Currò, Castelli, Sorial, D’Incà, Barbanti,Ruocco, Pesco, Pisano, Alberti, Villa-rosa.

Al comma 1, sopprimere la lettera b).

* 2. 41. Ruocco, Pesco, Alberti, Caso,Barbanti, Cancelleri, Villarosa, Pisano,Castelli, Sorial, Currò, Cariello, D’Incà,Brugnerotto.

Al comma 1, sopprimere la lettera b).

* 2. 42. Pinna.

Al comma 1, sopprimere la lettera b).

* 2. 43. Da Villa.

Al comma 1 sostituire la lettera b) conla seguente:

b) al comma 569 dopo le parole:« quattro mesi » sono aggiunte le seguenti:« per le società per azioni che produconosoltanto beni di consumo interamente de-stinati al mercato in regime di concor-renza e di dodici mesi per tutte le altre ».

2. 44. Pagano, Sammarco.

Al comma 1, lettera b), sostituire leparole: dodici mesi con le seguenti: seimesi.

* 2. 45. Borghesi, Guidesi, Busin.

Giovedì 27 marzo 2014 — 45 — Commissioni riunite V e VI

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Al comma 1, lettera b), sostituire leparole: dodici mesi con le seguenti: seimesi.

* 2. 46. Sammarco, Pagano.

Al comma 1, lettera b), sostituire leparole: dodici mesi con le seguenti: settemesi.

2. 47. Librandi, Mazziotti Di Celso.

Al comma 1, lettera b), sostituire leparole: dodici mesi con le seguenti: ottomesi.

2. 48. Borghesi, Guidesi, Busin.

Al comma 1, lettera b), dopo le parole:dodici mesi aggiungere le seguenti: in modoinderogabile.

2. 49. Busin, Guidesi, Borghesi.

Al comma 1, dopo la lettera b) aggiun-gere la seguente:

b-bis) Dopo il comma 569 è aggiuntoil seguente: 569-bis. Le società « in house »non possono deferire ad arbitri le contro-versie su diritti soggettivi, derivanti dal-l’esecuzione dei contratti pubblici relativia lavori, servizi, forniture, concorsi diprogettazione e di idee, comprese quelleconseguenti al mancato raggiungimentodell’accordo bonario previsto dall’articolo240, se non previa e motivata autorizza-zione degli organi di amministrazione del-l’ente controllante.

2. 50. Causi.

Al comma 1, apportare le seguenti mo-dificazioni:

1) dopo la lettera b), è inserita laseguente:

b-bis) al comma 618 dopo le parole:31 ottobre 2013 sono aggiunte le seguenti:ovvero ai debiti comunque maturati a

quella data, e alla lettera a) del medesimocomma 618, dopo le parole: residuo inse-rire le seguenti: nonché all’importo deldebito maturato al 31 ottobre 2013 ed altermine del periodo sono aggiunte le se-guenti: e delle relative sanzioni;

2) alla lettera c) le parole: Entro il 31marzo 2014 sono sostituite dalle seguenti:Entro la data di conversione del presentedecreto.

2. 51. Palese.

Al comma 1, dopo la lettera b), inserirela seguente:

b-bis) al comma 618 dopo le parole:31 ottobre 2013 sono aggiunte le seguenti:ovvero ai debiti comunque maturati aquella data, e alla lettera a) del medesimocomma 618, dopo la parola: residuo inse-rire le seguenti: nonché all’importo deldebito maturato al 31 ottobre 2013 ed altermine del periodo sono aggiunte le se-guenti: e delle relative sanzioni.

2. 52. Palese.

Al comma 1 sopprimere le lettere c) e d).

2. 53. Borghesi, Guidesi, Busin.

Al comma 1 sostituire la lettera c) conle seguenti:

c) al comma 618 le parole: 31 ottobre2013 sono sostituite dalle seguenti: 31 di-cembre 2013;

c-bis) al comma 620 le parole: 28febbraio 2014 sono sostituite dalle seguenti:30 giugno 2014.

2. 54. Pagano.

Al comma 1 apportare le seguenti mo-difiche:

1) alla lettera c) le parole: 31 marzo2014, sono sostituite dalle seguenti: 31dicembre 2014;

Giovedì 27 marzo 2014 — 46 — Commissioni riunite V e VI

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2) alla lettera d) le parole: 31 marzo2014, sono sostituite dalle seguenti: 31dicembre 2014;

3) dopo la lettera h) è aggiunta laseguente: i) al comma 624, dopo le parole:si applicano anche sono inserite le se-guenti: nel caso in cui il debito tributarioderivi da ingiunzione fiscale e;.

2. 55. Laffranco.

Al comma 1, lettera c), sostituire leparole: entro il 31 marzo 2014 con leseguenti: entro la data di conversione delpresente decreto.

2. 56. Palese.

Al comma 1, lettera c), sostituire leparole: 31 marzo 2014 con le seguenti: 30giugno 2014.

2. 57. Villarosa, Pesco, Ruocco, Alberti,Caso, Barbanti, Cancelleri, Pisano, Ca-stelli, Sorial, Currò, Cariello, D’Incà,Brugnerotto.

Al comma 1, dopo la lettera c), aggiun-gere le seguenti lettere:

c-bis) ai commi 621 e 622, le parole:« entro il 30 giugno 2014 » sono sostituitedalle seguenti: « entro il 31 luglio 2014 »;

c-ter) al comma 624, dopo le parole:« si applicano anche » sono inserite leseguenti: « nel caso in cui il debito tribu-tario derivi da ingiunzione fiscale e »;.

2. 58. Guidesi, Busin, Borghesi.

Al comma 1 dopo la lettera d) inserirela seguente:

d-bis) Al comma 645 è aggiunto ilseguente periodo: « L’utilizzo delle super-fici catastali per il calcolo della TARIdecorre dal 1o gennaio successivo alla datadi emanazione di un apposito provvedi-mento del Direttore dell’Agenzia delle en-trate, previo accordo da sancire presso la

Conferenza Stato città e autonomie locali,che attesta l’avvenuta completa attuazionedelle disposizioni di cui al comma 647.

* 2. 59. Fragomeli, Marchetti, Giulietti,Moretto.

Al comma 1 dopo la lettera d) inserirela seguente lettera:

d-bis. Al comma 645 è aggiunto ilseguente periodo: « L’utilizzo delle super-fici catastali per il calcolo della TARIdecorre dal 1o gennaio successivo alla datadi emanazione di un apposito provvedi-mento del Direttore dell’Agenzia delle en-trate, previo accordo da sancire presso laConferenza Stato città e autonomie locali,che attesta l’avvenuta completa attuazionedelle disposizioni di cui al comma 647.

* 2. 60. Censore, D’Attorre.

Al comma 1 sostituire la lettera e) conle seguenti:

e) Al comma 649, al secondo periodosostituire le parole « il comune, con pro-prio regolamento, può prevedere riduzionidella parte variabile proporzionali allequantità che i produttori stessi dimostrinodi avere avviato al recupero » con le parole« il comune esenta dalla parte variabile iproduttori che dimostrino di aver provve-duto al loro recupero »;

e-bis. il comma 661 è soppresso.

2. 61. Busin.

Al comma 1, sostituire la lettera e) conle seguenti:

e) al comma 649 l’ultimo periodo èsostituito dal seguente: « La quota variabiledel tributo non è dovuta in relazione allequantità di rifiuti assimilati che il produt-tore dimostri di avere avviato al recupero,secondo le modalità ed i termini fissati dalregolamento comunale »;

e-bis) il comma 661 è soppresso.

2. 62. Fregolent.

Giovedì 27 marzo 2014 — 47 — Commissioni riunite V e VI

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Al comma 1, sostituire la lettera e) conla seguente:

e) il comma 661 è abrogato.

* 2. 63. Palese, Galati, Alberto Giorgetti,Latronico, Milanato, Prestigiacomo.

Al comma 1, sostituire la lettera e) conla seguente:

e) il comma 661 è abrogato.

* 2. 64. Fauttilli, De Mita, Sberna.

Al comma 1, sostituire la lettera e) conla seguente:

e) il comma 661 è abrogato.

* 2. 66. Paglia, Lavagno, Boccadutri, Me-lilla, Marcon.

Al comma 1, sostituire la lettera e) conla seguente:

e) il comma 661 è abrogato.

* 2. 67. Censore, D’Attorre.

Al comma 1, sostituire la lettera e) conla seguente:

e) il comma 661 è abrogato.

* 2. 68. Marchi, Causi, Bonavitacola,Paola Bragantini, Capodicasa, Censore,De Micheli, Fanucci, Fassina, CinziaMaria Fontana, Giampaolo Galli, Giu-lietti, Guerra, Laforgia, Losacco, Mar-chetti, Misiani, Parrini, Preziosi, Rubi-nato, Bargero, Bonifazi, Capozzolo,Carbone, Carella, Colaninno, De Maria,De Menech, Marco Di Maio, Marco DiStefano, Fragomeli, Fregolent, Ginato,Gutgeld, Lodolini, Moretto, Pelillo, Pe-trini, Ribaudo, Sanga.

Al comma 1, dopo la lettera e), aggiun-gere la seguente:

e-bis) al comma 652, aggiungere infine il seguente periodo: « Nelle more dellarevisione del decreto del Presidente dellaRepubblica 27 aprile 1999, n. 158, al finedi semplificare l’individuazione dei coeffi-cienti relativi alla graduazione delle tariffeil comune può prevedere per gli anni 2014e 2015 l’adozione dei coefficienti di cui alcitato decreto del Presidente della Repub-blica 158, Allegato 1, tabelle 2, 3a, 3b, 4ae 4b, inferiori ai minimi o superiori aimassimi ivi indicati del cinquanta percento e può altresì non considerare icoefficienti di cui alle tabelle 1a e 1b delmedesimo Allegato 1. »

2. 69. Fragomeli, Senaldi, Pastorino.

Al comma 1, dopo la lettera e) aggiun-gere la seguente:

e-bis. Al comma 652, aggiungere allafine il seguente periodo: « Nelle more dellarevisione del decreto del Presidente dellaRepubblica 27 aprile 1999, n. 158, al finedi semplificare l’individuazione dei coeffi-cienti relativi alla graduazione delle tariffeil comune può prevedere per gli anni 2014e 2015 l’adozione dei coefficienti di cui alcitato decreto del Presidente della Repub-blica 158, Allegato 1, tabelle 2, 3a, 36, 4ae 4b, inferiori ai minimi o superiori aimassimi ivi indicati del trenta per cento epuò altresì non considerare i coefficientidi cui alle tabelle 1a e 1b del medesimoAllegato 1. ».

* 2. 70. Lavagno, Paglia, Boccadutri,Marcon, Melilla.

Al comma 1, dopo la lettera e) aggiun-gere la seguente:

e-bis. Al comma 652, aggiungere allafine il seguente periodo: « Nelle more dellarevisione del decreto del Presidente dellaRepubblica 27 aprile 1999, n. 158, al Finedi semplificare l’individuazione dei coeffi-cienti relativi alla graduazione delle tariffe

Giovedì 27 marzo 2014 — 48 — Commissioni riunite V e VI

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il comune può prevedere per gli anni 2014e 2015 l’adozione dei coefficienti di cui alcitato decreto del Presidente della Repub-blica 158, Allegato 1, tabelle 2, 3a, 36, 4ae 4b, inferiori ai minimi o superiori aimassimi ivi indicati del trenta per cento epuò altresì non considerare i coefficientidi cui alle tabelle 1a e 1b del medesimoAllegato 1. ».

* 2. 71. Marchetti, Guerra, Giulietti, Mo-retto.

Al comma 1, dopo la lettera e) aggiun-gere la seguente:

e-bis. Al comma 652, aggiungere allafine il seguente periodo: « Nelle more dellarevisione del decreto del Presidente dellaRepubblica 27 aprile 1999, n. 158, al Finedi semplificare l’individuazione dei coeffi-cienti relativi alla graduazione delle tariffeil comune può prevedere per gli anni 2014e 2015 l’adozione dei coefficienti di cui alcitato decreto del Presidente della Repub-blica 158, Allegato 1, tabelle 2, 3a, 36, 4ae 4b, inferiori ai minimi o superiori aimassimi ivi indicati del trenta per cento epuò altresì non considerare i coefficientidi cui alle tabelle 1a e 1b del medesimoAllegato 1. ».

* 2. 72. Censore, D’Attorre.

Al comma 1, dopo la lettera e) aggiun-gere la seguente;

e-bis) al comma 659, primo periodo,le parole: « può prevedere » sono sostituitedalla parola: « prevede »;

Conseguentemente, al medesimo comma,sostituire la lettera h) con la seguente;

h) al comma 679, primo periodo, leparole: « può prevedere » sono sostituitedalla parola: « prevede » e la lettera f) èsoppressa.

2. 73. Paglia, Lavagno, Melilla, Marcon,Boccadutri.

Al comma 1, dopo la lettera e), aggiun-gere la seguente:

e-bis) il comma 660 è sostituito dalseguente:

« 660. Il Comune può deliberare, conregolamento di cui all’articolo n. 52 delcitato decreto legislativo n. 446 del 1997,ulteriori riduzioni ed esenzioni rispetto aquelle previste alle lettere da a) ad e) delcomma 659. La relativa copertura puòessere disposta attraverso apposite auto-rizzazioni di spesa e deve essere assicurataattraverso il ricorso a risorse derivantidalla fiscalità generale del comune. ».

2. 74. Pastorino, Fragomeli.

Al comma 1, dopo la lettera e) è aggiuntala seguente:

e-bis) il comma 661 è soppresso.

2. 65. Carrescia.

Al comma 1, dopo la lettera e) aggiun-gere la seguente:

e-bis) il comma 661 è così sostituito:

« 661. La quota variabile del tributonon è dovuta in relazione alle quantità dirifiuti assimilati che il produttore dimostridi avere avviato al recupero, secondo lemodalità ed i termini fissati dal regola-mento comunale. »

* 2. 75. Borghesi, Busin, Guidesi.

Al comma 1, dopo la lettera e) aggiun-gere la seguente:

e-bis) il comma 661 è così sostituito:

« 661. La quota variabile del tributonon è dovuta in relazione alle quantità dirifiuti assimilati che il produttore dimostridi avere avviato al recupero, secondo lemodalità ed i termini fissati dal regola-mento comunale. »

* 2. 76. Monchiero, Mazziotti Di Celso,Librandi.

Giovedì 27 marzo 2014 — 49 — Commissioni riunite V e VI

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Al comma 1, dopo la lettera e) aggiun-gere la seguente:

e-bis) il comma 661 è così sostituito:

« 661. La quota variabile del tributonon è dovuta in relazione alle quantità dirifiuti assimilati che il produttore dimostridi avere avviato al recupero, secondo lemodalità ed i termini fissati dal regola-mento comunale. »

* 2. 77. Pastorino, Fragomeli.

Al comma 1, dopo la lettera e), è inseritala seguente:

e-bis) dopo il comma 661 sono inse-riti i seguenti:

« 661-bis. Non sono assimilabili agli ur-bani i rifiuti che si formano nelle aree pro-duttive e di lavorazione, comprese le super-fici dei magazzini e depositi, anche scopertie aree logistiche adiacenti, di materieprime, di prodotti grezzi, semilavorati efiniti. All’interno delle predette attività, ri-mangono assoggettate alla TARI le superficidegli uffici, dei locali mensa o simili e deglialtri locali al servizio dei lavoratori, qualispogliatoi e servizi igienici.

661-ter. In conformità a quanto sopra,non sono altresì assimilabili agli urbani irifiuti che si formano presso le superficidegli impianti che svolgono attività distoccaggio, trattamento, recupero e smal-timento di rifiuti prodotti da terzi, enti oimprese, ivi comprese le superfici dei cen-tri di raccolta di veicoli fuori uso. Ledisposizioni dell’ultimo periodo delcomma precedente si applicano anche agliimpianti del presente comma ».

2. 78. Marco Di Maio, Taranto, Donati.

Al comma 1, lettera f), sostituire ilcapoverso « 669 » con il seguente: 669. Ilpresupposto impositivo della TASI è ilpossesso o la detenzione, a qualsiasi titolo,di fabbricati e di aree edificabili, comedefiniti ai sensi dell’imposta municipalepropria; ad eccezione dei terreni agricoli edell’abitazione principale e relative perti-

nenze salvo, in ogni caso, gli immobiliclassificati nelle categorie catastali A/1,A/8, A/9 e le relative pertinenze.

Conseguentemente, aggiungere in fine ilseguente comma:

2. All’articolo 2 del decreto-legge 13agosto 2011, n. 138, convertito, con mo-dificazioni, dalla legge 14 settembre 2011,n. 148, dopo il comma 6 sono aggiunti iseguenti:

« 6-bis. Le ritenute, le imposte sostitu-tive, ovunque ricorrano, sugli interessi,premi e ogni altro provento, di cui all’ar-ticolo 44 del decreto del Presidente dellaRepubblica 22 dicembre 1986, n. 917 e suiredditi diversi di cui all’articolo 67,comma 1, lettere da c-bis) a c-quinquies)del medesimo decreto sono stabilite nellamisura del 25 per cento.

6-ter. Le ritenute, le imposte sostitutive,ovunque ricorrano, sugli interessi, premi eogni altro provento, di cui all’articolo 44del decreto del Presidente della Repub-blica 22 dicembre 1986, n. 917 e suiredditi diversi di cui all’articolo 67,comma 1, lettere da c-bis) a c-quinquies)del medesimo decreto, realizzati con ope-razioni di compravendita concluse entro le48 ore sono stabilite nella misura del 27per cento.

2. 79. Ruocco, Pesco, Alberti, Barbanti,Cancelleri, Villarosa, Pisano, Castelli,Sorial, Currò, Cariello, D’Incà, Brugne-rotto, Caso.

Al comma 1, sostituire il capoverso« 669 » con il seguente: 669. Il presuppostoimpositivo della TASI è il possesso o ladetenzione, a qualsiasi titolo, di fabbricatie di aree edificabili, come definiti ai sensidell’imposta municipale propria; ad ecce-zione dei terreni agricoli e dell’abitazioneprincipale e relative pertinenze.

Conseguentemente, aggiungere in fine ilseguente comma:

2. All’articolo 2 del decreto-legge 13agosto 2011, n. 138, convertito, con mo-

Giovedì 27 marzo 2014 — 50 — Commissioni riunite V e VI

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dificazioni, dalla legge 14 settembre 2011,n. 148, dopo il comma 6 sono aggiunti iseguenti:

« 6-bis. Le ritenute, le imposte sostitu-tive, ovunque ricorrano, sugli interessi,premi e ogni altro provento, di cui all’ar-ticolo 44 del decreto del Presidente dellaRepubblica 22 dicembre 1986, n. 917 e suiredditi diversi di cui all’articolo 67,comma 1, lettere da c-bis) a c-quinquies)del medesimo decreto sono stabilite nellamisura del 25 per cento.

6-ter. Le ritenute, le imposte sostitutive,ovunque ricorrano, sugli interessi, premi eogni altro provento, di cui all’articolo 44del decreto del Presidente della Repub-blica 22 dicembre 1986, n. 917 e suiredditi diversi di cui all’articolo 67,comma 1, lettere da c-bis) a c-quinquies)del medesimo decreto, realizzati con ope-razioni di compravendita concluse entro le48 ore sono stabilite nella misura del 27per cento.

2. 80. Ruocco, Pesco, Alberti, Barbanti,Cancelleri, Villarosa, Pisano, Castelli,Sorial, Currò, Cariello, D’Incà, Brugne-rotto, Caso.

Al comma 1, lettera f) sopprimere leparole: o la detenzione.

Conseguentemente, dopo la lettera f)aggiungere le seguenti:

f-bis) il comma 671 è sostituito dalseguente:

« 671. La TASI è dovuta da chiunquepossiede a qualsiasi titolo, le unità immo-biliari di cui al comma 669. In caso dipluralità di possessori essi sono tenuti insolido all’adempimento dell’unica obbliga-zione tributaria. »;

f-ter) il comma 673 è soppresso;

f-quater) il comma 681 è soppresso.

2. 81. Paglia, Lavagno, Marcon, Melilla,Boccadutri.

Al comma 1, apportare le seguenti mo-dificazioni:

a) alla lettera f), dopo le parole: « deiterreni agricoli » aggiungere le seguenti: « ,dei fabbricati rurali ad uso strumentale edei fabbricati rurali ad uso abitativo »;

b) dopo la lettera f) aggiungere leseguenti:

f-bis) il comma 678 è soppresso;

f-ter) al comma 679 la lettera e) èsoppressa.

Conseguentemente, aggiungere infine ilseguente comma:

2. All’articolo 13, comma 6, del decre-to-legge 6 dicembre 2011, n. 201, conver-tito, con modificazioni, dalla legge 22 di-cembre 2011, n. 214, sostituire le parole:« 0,3 punti percentuali » con le seguenti:« 0,32 punti percentuali ».

2. 82. Gallinella, Ruocco, Pesco, Alberti,Barbanti, Cancelleri, Villarosa, Pisano,Castelli, Sorial, Currò, Cariello, D’Incà,Brugnerotto, Caso.

Al comma 1, apportare le seguenti mo-dificazioni:

a) alla lettera f), dopo le parole: « deiterreni agricoli » aggiungere le seguenti: « ,dei fabbricati rurali ad uso strumentale »;

b) dopo la lettera f) aggiungere ilseguente:

f-bis) il comma 678 è soppresso;

Conseguentemente, aggiungere infine ilseguente comma:

2. All’articolo 13, comma 6, del decre-to-legge 6 dicembre 2011, n. 201, conver-tito, con modificazioni, dalla legge 22 di-

Giovedì 27 marzo 2014 — 51 — Commissioni riunite V e VI

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cembre 2011, n. 214, sostituire le parole:« 0,3 punti percentuali » con le seguenti:« 0,31 punti percentuali ».

2. 83. Gallinella, Ruocco, Pesco, Alberti,Barbanti, Cancelleri, Villarosa, Pisano,Castelli, Sorial, Currò, Cariello, D’Incà,Brugnerotto, Caso.

Al comma 1 dopo la lettera f), aggiungerela seguente:

f-bis) dopo il comma 669 è inserito ilseguente:

« 669-bis) Sono esclusi i rifugi alpiniinseriti negli appositi elenchi previsti dalleleggi regionali ».

2. 84. Borghesi, Busin, Guidesi.

Al comma 1 sopprimere la lettera g).

* 2. 85. Palese, Galati, Alberto Giorgetti,Latronico, Milanato, Prestigiacomo.

Al comma 1 sopprimere la lettera g).

* 2. 86. Borghesi, Guidesi, Busin.

Al comma 1 sopprimere la lettera h).

2. 87. Borghesi, Guidesi, Busin.

Al comma 1, aggiungere in fine la se-guente lettera:

« i) al comma 681, il secondo e ilterzo periodo sono così sostituiti: « L’oc-cupante è assoggettato alla TASI nellamisura, stabilita dal comune nel regola-mento, compresa fra il 10 e il 30 per centodell’ammontare complessivo della TASI,calcolato applicando l’aliquota di cui aicommi 676 e 677. La restante parte èdovuta dal titolare del diritto reale sul-l’unità immobiliare, che provvede al pa-gamento dell’intera imposta con diritto dirivalsa sull’occupante per la quota daquesti dovuta. »

* 2. 88. Borghesi, Guidesi, Busin.

Al comma 1, aggiungere in fine la se-guente lettera:

« i) al comma 681, il secondo e ilterzo periodo sono così sostituiti: « L’oc-cupante è assoggettato alla TASI nellamisura, stabilita dal comune nel regola-mento, compresa fra il 10 e il 30 per centodell’ammontare complessivo della TASI,calcolato applicando l’aliquota di cui aicommi 676 e 677. La restante parte èdovuta dal titolare del diritto reale sul-l’unità immobiliare, che provvede al pa-gamento dell’intera imposta con diritto dirivalsa sull’occupante per la quota daquesti dovuta. »

* 2. 89. Censore, D’Attorre.

Al comma 1, dopo la lettera h), aggiun-gere le seguenti:

h-bis) al comma 682, lettera b) ilnumero 2) è abrogato.

h-ter) al comma 683 le parole da: « inconformità » fino a: « del comma 682 e »sono sostituite dalla seguente « che ».

** 2. 90. Fragomeli, Rubinato.

Al comma 1, dopo la lettera h), aggiun-gere le seguenti:

h-bis) al comma 682, lettera b) ilnumero 2) è abrogato.

h-ter) al comma 683 le parole da: « inconformità » fino a: « del comma 682 e »sono sostituite dalla seguente « che ».

** 2. 91. Censore, D’Attorre.

Al comma 1, dopo la lettera h), aggiun-gere la seguente:

h-bis) al comma 682 sono apportatele seguenti modificazioni:

alla lettera a), numero 4), le parole:« tengano conto » sono sostituite da: « pos-sono tenere conto »;

Giovedì 27 marzo 2014 — 52 — Commissioni riunite V e VI

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alla lettera b), numero 1), le parole:« tengano conto » sono sostituite da: « pos-sono tenere conto »;

* 2. 92. De Menech, Rubinato.

Al comma 1, dopo la lettera h), aggiun-gere la seguente:

h-bis) al comma 682 sono apportatele seguenti modificazioni:

alla lettera a), numero 4), le parole:« tengano conto » sono sostituite da: « pos-sono tenere conto »;

alla lettera b), numero 1), le parole:« tengano conto » sono sostituite da: « pos-sono tenere conto »;

* 2. 93. Censore, D’Attorre.

Al comma 1, dopo la lettera h), è inseritala seguente:

h-bis) al comma 684, le parole: « deitributi » sono sostituite dalle seguenti:« della TARI » e la parola: « IUC » è sop-pressa.

2. 94. Taranto, Marco Di Maio, Donati.

Al comma 1 dopo la lettera h), è inseritala seguente:

h-bis) al comma 687, è aggiunto in-fine il seguente periodo: « Con uno o piùdecreti del Ministro dell’economia e dellefinanze, sentita l’Associazione NazionaleComuni Italiani, è approvato il relativomodello di dichiarazione. »

2. 95. Taranto, Marco Di Maio, Donati.

Al comma 1, dopo la lettera h), aggiun-gere la seguente:

h-bis) al comma 688 dell’articolo 1della legge 27 dicembre 2013, n. 147, neltesto modificato dalla lettera b) dell’arti-colo 1, comma 1, sono apportate le se-guenti modificazioni:

a) il primo periodo è soppresso;

b) al secondo periodo, dopo leparole: « Il versamento » sono aggiunte leparole: « della Tasi, ».

2. 96. Censore, D’Attorre.

Al comma 1, dopo la lettera h) aggiun-gere la seguente:

i) il comma 691 è sostituito daiseguenti:

691. In considerazione delle finalitàdella TARI in ordine al finanziamentodegli oneri derivanti dal servizio di ge-stione dei rifiuti, i comuni possono, inderoga all’articolo 52 del decreto legisla-tivo n. 446 del 1997, affidare le attività digestione della riscossione della TARI odella tariffa di cui al comma 468, even-tualmente comprensive dell’accertamento,ai soggetti ai quali è affidato il servizio digestione dei rifiuti.

691-bis. La gestione dell’accertamento edella riscossione della IUC, anche nel casodi adozione della tariffa di cui al comma668 e ferma restando la facoltà di cui alcomma 691, può essere affidata, anchedisgiuntamente, ai soggetti ai quali, alladata del 31 dicembre 2013, risulta affidatoil servizio di accertamento e riscossionedel tributo comunale sui rifiuti e suiservizi di cui all’articolo 14 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito,con modificazioni, dalla legge 22 dicembre2011, n. 214, ovvero della tassa smalti-mento rifiuti nei casi di adozione dellafacoltà di cui al comma 4-quater, ultimoperiodo, dell’articolo 5 del decreto-leggen. 102 del 2013. L’affidamento può pro-seguire fino alla scadenza del contratto inessere, previa eventuale rinegoziazione deiservizi resi e delle condizioni economichee può riguardare anche disgiuntamente lecomponenti TARI e TASI.

* 2. 97. Paglia, Lavagno, Boccadutri,Marcon, Melilla.

Giovedì 27 marzo 2014 — 53 — Commissioni riunite V e VI

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Al comma 1, dopo la lettera h) aggiun-gere la seguente:

i) il comma 691 è sostituito daiseguenti:

691. In considerazione delle finalitàdella TARI in ordine al finanziamentodegli oneri derivanti dal servizio di ge-stione dei rifiuti, i comuni possono, inderoga all’articolo 52 del decreto legisla-tivo n. 446 del 1997, affidare le attività digestione della riscossione della TARI odella tariffa di cui al comma 468, even-tualmente comprensive dell’accertamento,ai soggetti ai quali è affidato il servizio digestione dei rifiuti.

691-bis. La gestione dell’accertamento edella riscossione della IUC, anche nel casodi adozione della tariffa di cui al comma668 e ferma restando la facoltà di cui alcomma 691, può essere affidata, anchedisgiuntamente, ai soggetti ai quali, alladata del 31 dicembre 2013, risulta affidatoil servizio di accertamento e riscossionedel tributo comunale sui rifiuti e suiservizi di cui all’articolo 14 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito,con modificazioni, dalla legge 22 dicembre2011, n. 214, ovvero della tassa smalti-mento rifiuti nei casi di adozione dellafacoltà di cui al comma 4-quater, ultimoperiodo, dell’articolo 5 del decreto-leggen. 102 del 2013. L’affidamento può pro-seguire fino alla scadenza del contratto inessere, previa eventuale rinegoziazione deiservizi resi e delle condizioni economichee può riguardare anche disgiuntamente lecomponenti TARI e TASI.

* 2. 98. Censore, D’Attorre.

Al comma 1, dopo la lettera h) aggiun-gere la seguente:

h-bis) il comma 708 è abrogato;

Conseguentemente, all’articolo 5, dopo ilcomma 1, aggiungere i seguenti:

1-bis. Sono esclusi dai vincoli del pattodi stabilità interno per un importo com-

plessivo di 64 milioni di euro i pagamentieffettuati nel corso del 2014 e 2015 a valeresugli investimenti di cui al comma 1.

1-ter. Ai fini della distribuzione dellapredetta esclusione tra i singoli enti locali,i comuni, le province e le regioni comu-nicano mediante il sito web « http://patto-stabilitainterno.tesoro.it » della Ragioneriagenerale dello Stato, entro il termine pe-rentorio del 30 giugno 2014, gli spazifinanziari di cui necessitano per sostenerei pagamenti di cui al comma 1-bis. Ai finidel riparto, si considerano solo le comu-nicazioni pervenute entro il predetto ter-mine.

1-quater. Con decreto del Ministerodell’economia e delle finanze, sulla basedelle comunicazioni di cui al comma 1-ter,entro il 15 giugno 2014 sono individuati,prioritariamente, per ciascun ente locale,su base proporzionale, gli importi deipagamenti da escludere dal patto di sta-bilità interno.

2. 99. Castricone.

Al comma 1, dopo la lettera h) aggiun-gere la seguente:

i) al comma 718 la parola: « 2013 » èsostituita dalla seguente: « 2014 ». Ai finidella determinazione dell’acconto delleimposte sui redditi dovute per l’anno 2014,si tiene conto delle disposizioni di cui allapresente disposizione.

Conseguentemente agli oneri derivantidalla presente disposizione pari a 297,4milioni di euro, le dotazioni di parte cor-rente, relative alle autorizzazioni di spesa,di cui alla Tabella C della legge 27 dicembre2013, n.147, sono ridotte in maniera lineareper l’anno 2014.

2. 100. Laffranco.

Al comma 1 dopo la lettera h) è aggiuntala seguente:

i) i commi 717 e 718 sono soppressi.

Giovedì 27 marzo 2014 — 54 — Commissioni riunite V e VI

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Conseguentemente, aggiungere infine ilseguente comma:

L’articolo 1, comma 137, della legge 27dicembre 1996, n. 296 è soppresso.

2. 101. Palese, Galati, Alberto Giorgetti,Latronico, Milanato, Prestigiacomo.

Al comma 1, dopo la lettera h) aggiun-gere la seguente:

i) al comma 718 la parola: « 2013 » èsostituita dalla seguente: « 2014 ».

2. 102. Laffranco.

Al comma 1, dopo la lettera h) aggiun-gere la seguente:

« h-bis) dopo il comma 728 inserire ilseguente:

728-bis. A decorrere dall’anno d’impo-sta 2013, per i beni immobili sui qualisono costituiti diritti di godimento a tempoparziale, di cui all’articolo 69, comma 1,lettera a), del decreto legislativo 6 settem-bre 2005, n. 206, il versamento dell’impo-sta municipale propria è effettuato dal-l’amministratore del condominio o dellacomunione. L’amministratore è autoriz-zato a prelevare l’importo necessario alpagamento dell’imposta municipale pro-pria dalle disponibilità finanziarie del con-dominio attribuendo le quote al singolotitolare dei diritti di cui al comma 1 conaddebito nel rendiconto annuale. ».

2. 103. Schullian, Alfreider, Gebhard,Plangger, Ottobre.

Al comma 1 dopo la lettera h) aggiun-gere la seguente:

h-bis) al comma 730, capoverso« comma 380-ter », lettera a), il quartoperiodo è soppresso.

* 2. 104. Marchetti, Fragomeli, Rubinato,De Menech, Ribaudo, Guerra, Marco DiMaio, Giulietti, Moretto.

Al comma 1 dopo la lettera h) aggiun-gere la seguente:

h-bis) al comma 730, capoverso« comma 380-ter », lettera a), il quartoperiodo è soppresso.

* 2. 105. Censore, D’Attorre.

Al comma 1 dopo la lettera h) aggiun-gere la seguente:

h-bis) al comma 730, capoverso« comma 380-ter », lettera a), sono ag-giunte, in fine, le seguenti parole: « , sullabase di una metodologia concordata conl’ANCI e tenendo conto delle effettivepossibilità di recupero di eventuali paga-menti insufficienti o omessi ».

** 2. 106. Marchi, Marchetti, Fragomeli,De Menech, Rubinato, Ribaudo,Guerra, Marco Di Maio, Giulietti, Mo-retto.

Al comma 1 dopo la lettera h) aggiun-gere la seguente:

h-bis) al comma 730, capoverso« comma 380-ter », lettera a), sono ag-giunte, in fine, le seguenti parole: « , sullabase di una metodologia concordata conl’ANCI e tenendo conto delle effettivepossibilità di recupero di eventuali paga-menti insufficienti o omessi ».

** 2. 107. Censore, D’Attorre.

Al comma 1, dopo la lettera h), aggiun-gere la seguente:

h-bis) al comma 737 è aggiunto, infine, il seguente periodo: « Le agevolazionidi cui al presente comma trovano appli-cazione anche nei confronti degli atti edelle operazioni posti in essere in favoredelle pubbliche amministrazioni in seguitoallo scioglimento di società o di altri entipartecipati. ».

2. 108. Fragomeli.

Giovedì 27 marzo 2014 — 55 — Commissioni riunite V e VI

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Aggiungere infine i seguenti commi:

2. All’articolo 51 del Testo Unico delleLeggi sull’Ordinamento degli Enti locali dicui al Decreto legislativo 18 Agosto 2000n.267, sostituire i commi 2 e 3 con iseguenti:

« 2. Chi ha ricoperto per due mandaticonsecutivi la carica di Sindaco di Comunecon popolazione sopra i 5.000 abitanti e diPresidente della Provincia non è, allo sca-dere del secondo mandato, immediata-mente rieleggibile alle medesime cariche.Nei Comuni con popolazione pari o infe-riore a 5.000 abitanti il limite dei mandaticonsecutivi è tre.

3. È consentito un terzo mandato con-secutivo o un quarto nel caso di Comunicon popolazione pari o inferiore a 5.000abitanti, se uno dei mandati precedenti haavuto durata inferiore a due anni, sei mesie un giorno, per causa diversa dalle di-missioni volontarie ».

3. All’articolo 16, comma 17 del De-creto-Legge 13 Agosto 2011, n. 138, con-vertito, con modificazioni, dalla Legge 14Settembre 2011, n. 148, le lettere a), b), c),e d) sono sostituite dalle seguenti:

« a) per i Comuni con popolazionefino a 3.000 abitanti, il Consiglio Comu-nale è composto, oltre che dal Sindaco, dadieci Consiglieri e il numero massimo degliAssessori è stabilito in due;

b) per i Comuni con popolazionesuperiore a 3.000 e fino a 10.000 abitanti,il Consiglio Comunale è composto, oltreche dal Sindaco, da dodici Consiglieri e ilnumero massimo di Assessori è stabilito inquattro ».

4. I Comuni interessati dalla disposi-zione di cui al comma 3 provvedono,prima di applicarla, a rideterminare conpropri atti gli oneri connessi con le attivitàdi cui al titolo III, capo IV (Status degliamministratori locali), della parte primadel Testo Unico, al fine di assicurareinvarianza della relativa spesa in rapportoalla legislazione vigente, previa specifica

attestazione del collegio dei revisori deiconti.

2. 109. Busin, Guidesi, Borghesi.

Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:

2. La TASI relativa agli immobili stru-mentali è deducibile ai fini della determi-nazione del reddito di impresa e delreddito derivante dall’esercizio di arti eprofessioni e ai fini dell’imposta regionalesulle attività produttive nella misura del50 per cento per il periodo d’imposta incorso al 31 Dicembre 2014.

All’onere derivante dalla presente di-sposizione, e fino all’importo massimo di200 milioni di euro, si provvede mediantecorrispondente riduzione delle dotazionifinanziarie di parte corrente iscritte, nel-l’ambito delle spese rimodulabili di cuiall’articolo 21, comma 5, lettera b), dellalegge n. 196 del 2009, nel programma« Programmazione economico-finanziariae politiche di bilancio » della missione« Politiche economico finanziarie e di bi-lancio » dello stato di previsione del Mi-nistero dell’economia e delle finanze.

2. 110. Busin, Guidesi, Borghesi.

Dopo il comma, 1 aggiungere il seguente:

1-bis. Al fine di assicurare la tenutadelle entrate erariali derivanti dai prodottida fumo e loro succedanei, a decorreredalla data di entrata in vigore della pre-sente legge, le aliquote di accisa e diimposta di consumo che gravano sui pre-detti prodotti, previste dal Decreto Legi-slativo 26 ottobre 1995, n. 504 e successivemodificazioni, sono ridotte dello 0,7 percento. Dall’attuazione di questa disposi-zione non possono derivare aumenti digettito né nuovi o maggiori oneri per lafinanza pubblica ».

2. 111. Carbone.

Aggiungere infine il seguente comma

1-bis. Il termine per la deliberazionedel bilancio annuale di previsione 2014degli enti locali, di cui all’articolo 151 del

Giovedì 27 marzo 2014 — 56 — Commissioni riunite V e VI

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Testo unico delle leggi sull’ordinamentodegli enti locali, di cui al decreto legislativo18 agosto 2000, n. 267, già differito daldecreto ministeriale 13 febbraio 2014 al 30aprile 2014, è ulteriormente differito al 31luglio 2014.

2. 112. Censore, D’Attorre.

Dopo il comma 1 aggiungere il seguente:

1-bis. All’articolo 1 del decreto legge 30novembre 2013, n. 133, convertito, conmodificazioni, dalla legge 29 gennaio 2014,n. 5, il comma 12-bis è soppresso.

2. 113. Taranto, Marco Di Maio, Donati.

Dopo l’articolo 2, aggiungere il seguente

« ART. 2.

(Pagamento dei debiti scadutidegli enti dissestati).

1. Al fine di sostenere la grave situa-zione delle imprese creditrici e degli altrisoggetti creditori dei comuni dissestati e diridare impulso ai relativi sistemi produttivilocali, per gli anni 2013 e 2014, ai comuniche hanno deliberato il dissesto finanzia-rio nei ventiquattro mesi precedenti ladata di entrata in vigore del decreto-legge8 aprile 2013, n. 35, convertito, con mo-dificazioni, dalla legge 6 giugno 2013,n. 64, e che hanno aderito alla procedurasemplificata prevista dall’articolo 258 deltesto unico di cui al decreto legislativo 18agosto 2000, n. 267, è attribuita, previaapposita istanza dell’ente interessato,un’anticipazione fino all’importo massimo,per ciascun anno, di 100 milioni di euroda destinare all’incremento della massaattiva della gestione liquidatoria per ilpagamento dei debiti ammessi con le mo-dalità di cui al medesimo articolo 258, neilimiti dell’anticipazione erogata, entro cen-toventi giorni dalla disponibilità delle ri-sorse.

2. L’anticipazione di cui al comma 1 èripartita, nei limiti della massa passivacensita, in base ad una quota pro capite

determinata tenendo conto della popola-zione residente, calcolata alla fine delpenultimo anno precedente la dichiara-zione di dissesto secondo i dati fornitidall’Istat.

3. L’anticipazione di cui al comma 1 èconcessa con decreto del Ministero dell’in-terno, da adottare entro il 31 gennaio2014, nei predetti limiti di 100 milioni dieuro annui a valere sulla dotazione, per glianni 2013 e 2014, del fondo di rotazionedi cui all’articolo 243-ter del testo unico dicui al decreto legislativo 18 agosto 2000,n. 267.

4. L’importo attribuito è erogato al-l’ente locale, il quale è tenuto a metterloa disposizione dell’organo straordinario diliquidazione entro trenta giorni dall’ero-gazione. L’organo straordinario di liquida-zione provvede al pagamento dei debitiammessi, nei limiti dell’anticipazione ero-gata, entro centoventi giorni dalla dispo-nibilità delle risorse.

5. La restituzione dell’anticipazione èeffettuata, con piano di ammortamento arate costanti, comprensive degli interessi,in un periodo massimo di venti anni adecorrere dall’anno successivo a quello incui è erogata la medesima anticipazione,con versamento ad appositi capitoli dellostato di previsione dell’entrata del bilanciodello Stato, distinti per la quota capitale eper la quota interessi, fatta eccezione perle anticipazioni a valere sulla sezione2013, pur erogate nel 2014, per le quali laprima rata di restituzione decorre dalnovembre 2014. Gli importi dei versamentirelativi alla quota capitale sono riassegnatial fondo per l’ammortamento dei titoli diStato. Il tasso di interesse da applicare allesuddette anticipazioni è determinato sullabase del rendimento di mercato dei buonipoliennali del tesoro a cinque anni incorso di emissione, con comunicato delDirettore generale del tesoro da pubblicarenel sito internet del Ministero dell’econo-mia e delle finanze. In caso di mancatarestituzione delle rate entro i termini pre-visti, le somme sono recuperate a valeresulle risorse a qualunque titolo dovute dalMinistero dell’interno e sono versate alpredetto stato di previsione dell’entrata del

Giovedì 27 marzo 2014 — 57 — Commissioni riunite V e VI

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bilancio dello Stato e riassegnate, per laparte capitale, al medesimo fondo perl’ammortamento dei titoli di Stato.

6. Alla copertura degli oneri di cui alcomma 1 si provvede mediante corrispon-dente riduzione dello stanziamento di cuiall’articolo 1, comma 10, del decreto-legge8 aprile 2013, n. 35, convertito, con mo-dificazioni, dalla legge 6 giugno 2013,n. 64, relativo alla « Sezione per assicurarela liquidità per pagamenti di debiti certi,liquidi ed esigibili degli enti locali », nonerogato dalla Cassa depositi e prestiti Spanegli anni 2013 e 2014.

7. Il comma 17-sexies dell’articolo 1 deldecreto-legge 8 aprile 2013, n. 35, conver-tito, con modificazioni, dalla legge 6 giu-gno 2013, n. 64, è abrogato.

8. Il Ministro dell’economia e dellefinanze è autorizzato ad apportare, conproprio decreto, le occorrenti variazioni dibilancio.

9. Per quanto non previsto nel presentearticolo trova applicazione il decreto delMinistro dell’interno 11 gennaio 2013,pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 33dell’8 febbraio 2013, adottato in attuazionedell’articolo 243-ter, comma 2, del testounico di cui al decreto legislativo 18 agosto2000, n. 267. »

2. 01. Bargero, Giulietti, Moretto, Frago-meli.

Dopo l’articolo 2, aggiungere il seguente:

« ART. 2-bis.

(Risorse derivanti dall’alienazione degli im-mobili del patrimonio).

1. Al comma 11 dell’articolo 56-bis deldecreto-legge n. 69 del 2 giugno 2013,convertito dalla legge n. 98 del 9 agosto2013, le parole da: « è altresì » sino allafine del comma sono sostituite dalle se-guenti: « il 10 per cento delle risorse nettederivanti dall’alienazione dell’originariopatrimonio immobiliare disponibile degli

enti territoriali, è destinato alla riduzionedel debito dell’ente ».

2. 02. Marchetti, Fragomeli, De Menech,Rubinato, Ribaudo, Guerra, Giulietti,Moretto.

Dopo l’articolo 2, aggiungere il seguente:

« Art. 2-bis.

(Imposta di registro).

1. Nei casi di cui al comma 1, lettera a),dell’articolo 10 del Decreto Legislativo 14marzo 2011 n. 23, se il trasferimentoavviene a favore dello Stato, dei comuni,delle unioni di comuni, delle province odelle regioni, viene applicata l’impostafissa di euro 200,00.

2. L’articolo 10, primo comma, n. 16,del decreto del Presidente della Repub-blica 26 ottobre 1972, n. 633, è sostituitodal seguente:

16) le prestazioni del servizio postaleuniversale, ad esclusione delle prestazionidi servizi le cui condizioni sono negoziateindividualmente ovvero fornite a operatorieconomici. L’esenzione si applica altresìagli enti pubblici individuati all’articolo114 della Costituzione.

3. L’Autorità per le garanzie nelle co-municazioni vigila sulla puntuale osser-vanza della disposizione di cui al comma2 e commina, in caso di violazioni, lesanzioni previste dall’articolo 1, comma31, della legge 31 luglio 1997, n. 249, esuccessive modificazioni. »

2. 03. Guerra, Fragomeli, Marchetti, Gi-nato, Ribaudo, Rubinato, De Menech,Giulietti, Moretto, Plangger.

Dopo l’articolo 2, aggiungere il seguente:

« ART. 2-bis.

(Bilancio di previsione).

1. Il termine per la deliberazione delbilancio annuale di previsione 2014 degli

Giovedì 27 marzo 2014 — 58 — Commissioni riunite V e VI

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enti locali, di cui all’articolo 151 del Testounico delle leggi sull’ordinamento deglienti locali, di cui al decreto legislativo 18agosto 2000, n. 267, è ulteriormente dif-ferito al 31 luglio 2014. ».

2. 04. Marchi, Causi, Giulietti, Moretto,Marco Di Maio, Bonavitacola, PaolaBragantini, Capodicasa, Censore, DeMicheli, Fanucci, Fassina, Cinzia MariaFontana, Giampaolo Galli, Guerra, La-forgia, Losacco, Marchetti, Misiani,Parrini, Preziosi, Rubinato, Bargero,Bonifazi, Capozzolo, Carbone, Carella,Colaninno, De Maria, De Menech,Marco Di Stefano, Fragomeli, Frego-lent, Ginato, Gutgeld, Lodolini, Pelillo,Petrini, Ribaudo, Sanga.

Dopo l’articolo 2 aggiungere il seguente:

« ART. 2-bis.

(Ripartizione dei proventi derivanti dallemulte per infrazione al codice della strada).

1. Al fine di agevolare l’attività deglienti locali nella predisposizione degli atticonseguenti all’entrata in vigore delle di-sposizioni di cui ai commi 12-bis, 12-ter e12-quater dell’articolo 142 del codice dellastrada, di cui al decreto legislativo 30aprile 1992, n. 285, in caso di mancataemanazione del decreto di cui all’articolo25, comma 2, della legge 29 luglio 2010,n. 120, entro novanta giorni dalla data dientrata in vigore della legge di conversionedel presente decreto, le disposizioni di cuiai citati commi 12-bis, 12-ter e 12-quaterdell’articolo 142 del codice della stradatrovano comunque applicazione a decor-rere dall’esercizio finanziario in corso al31 dicembre 2014. Conseguentemente, ilcomma 16 dell’articolo 4-ter, del decretolegge 2 marzo 2012, n. 16, convertito, conmodificazioni, dalla legge 26 aprile 2012,n. 44, è abrogato.

2. 05. Lodolini.

ART. 3.

Sopprimerlo.

* 3. 1. Cariello, Brugnerotto, Caso, Currò,Castelli, Sorial, D’Incà, Barbanti,Ruocco, Pesco, Pisano, Alberti, Villa-rosa.

Sopprimerlo.

* 3. 2. Guidesi, Busin, Borghesi.

Sopprimere il comma 1.

3. 4. Guidesi, Busin, Borghesi.

Al comma 1 sopprimere le parole da: e,nel caso fino a: relativa decisione.

3. 5. Guidesi, Busin, Borghesi.

Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:

1-bis. All’articolo 243-quater del testounico delle leggi sull’ordinamento deglienti locali di cui al decreto legislativo 18agosto 2000, n. 267, e successive modifi-cazioni dopo il comma 6 è aggiunto ilseguente:

« 6-bis. L’ente locale nella relazionesemestrale può prevedere eventuali misurecorrettive al piano di riequilibrio in corso,senza variarne i termini, qualora venisseromeno i presupposti di cui all’articolo 243-bis. La proposta di modifica del piano, chepuò prevedere anche la richiesta di ac-cesso al fondo di rotazione di cui all’ar-ticolo 243-ter, è trasmessa alla Commis-sione di cui all’articolo 155, la quale, entroil termine di sessanta giorni dalla data dipresentazione del piano modificato, svolgela necessaria istruttoria. All’esito del-l’istruttoria, la Commissione redige unarelazione finale, con gli eventuali allegati,che è trasmessa alla sezione regionale dicontrollo della Corte dei conti ».

* 3. 6. Fauttilli, De Mita, Sberna.

Giovedì 27 marzo 2014 — 59 — Commissioni riunite V e VI

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Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:

1-bis. All’articolo 243-quater del testounico delle leggi sull’ordinamento deglienti locali di cui al decreto legislativo 18agosto 2000, n. 267, e successive modifi-cazioni, dopo il comma 6 è aggiunto ilseguente:

« 6-bis. L’ente locale nella relazionesemestrale può prevedere eventuali misurecorrettive al piano di riequilibrio in corso,senza variarne i termini, qualora venisseromeno i presupposti di cui all’articolo 243-bis. La proposta di modifica del piano, chepuò prevedere anche la richiesta di ac-cesso al fondo di rotazione di cui all’ar-ticolo 243-ter, è trasmessa alla Commis-sione di cui all’articolo 155, la quale, entroil termine di sessanta giorni dalla data dipresentazione del piano modificato, svolgela necessaria istruttoria. All’esito del-l’istruttoria, la Commissione redige unarelazione finale, con gli eventuali allegati,che è trasmessa alla sezione regionale dicontrollo della Corte dei conti ».

* 3. 7. Mazziotti Di Celso, Librandi.

Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:

1-bis. All’articolo 243-quater del testounico delle leggi sull’ordinamento deglienti locali di cui al decreto legislativo 18agosto 2000, n. 267, e successive modifi-cazioni, dopo il comma 6 è aggiunto ilseguente:

« 6-bis. L’ente locale nella relazionesemestrale può prevedere eventuali misurecorrettive al piano di riequilibrio in corso,senza variarne i termini, qualora venisseromeno i presupposti di cui all’articolo 243-bis. La proposta di modifica del piano, chepuò prevedere anche la richiesta di ac-cesso al fondo di rotazione di cui all’ar-ticolo 243-ter, è trasmessa alla Commis-sione di cui all’articolo 155, la quale, entroil termine di sessanta giorni dalla data dipresentazione del piano modificato, svolgela necessaria istruttoria. All’esito del-l’istruttoria, la Commissione redige una

relazione finale, con gli eventuali allegati,che è trasmessa alla sezione regionale dicontrollo della Corte dei conti ».

* 3. 8. Palese, Galati, Alberto Giorgetti,Latronico, Milanato, Prestigiacomo.

Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:

1-bis. All’articolo 243-quater del testounico delle leggi sull’ordinamento deglienti locali di cui al decreto legislativo 18agosto 2000, n. 267, e successive modifi-cazioni, dopo il comma 6, è aggiunto ilseguente:

« 6-bis. L’ente locale nella relazionesemestrale può prevedere eventuali misurecorrettive al piano di riequilibrio in corso,senza variarne i termini, qualora venisseromeno i presupposti di cui all’articolo 243-bis. La proposta di modifica del piano, chepuò prevedere anche la richiesta di ac-cesso al fondo di rotazione di cui all’ar-ticolo 243-ter, è trasmessa alla Commis-sione di cui all’articolo 155, la quale, entroil termine di sessanta giorni dalla data dipresentazione del piano modificato, svolgela necessaria istruttoria. All’esito del-l’istruttoria, la Commissione redige unarelazione finale, con gli eventuali allegati,che è trasmessa alla sezione regionale dicontrollo della Corte dei conti. ».

* 3. 9. Fragomeli, Marchetti, Ribaudo,Giulietti, Moretto.

Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:

1-bis. All’articolo 243-quater del testounico delle leggi sull’ordinamento deglienti locali di cui al decreto legislativo 18agosto 2000, n. 267, e successive modifi-cazioni, dopo il comma 6 è aggiunto ilseguente:

« 6-bis. L’ente locale nella relazionesemestrale può prevedere eventuali misurecorrettive al piano di riequilibrio in corso,senza variarne i termini, qualora venisseromeno i presupposti di cui all’articolo 243-bis. La proposta di modifica del piano, chepuò prevedere anche la richiesta di ac-

Giovedì 27 marzo 2014 — 60 — Commissioni riunite V e VI

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cesso al fondo di rotazione di cui all’ar-ticolo 243-ter, è trasmessa alla Commis-sione di cui all’articolo 155, la quale, entroil termine di sessanta giorni dalla data dipresentazione del piano modificato, svolgela necessaria istruttoria. All’esito del-l’istruttoria, la Commissione redige unarelazione finale, con gli eventuali allegati,che è trasmessa alla sezione regionale dicontrollo della Corte dei conti. ».

* 3. 10. Censore, D’Attorre.

Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:

1-bis. Al comma 573 dell’articolo 1della legge 27 dicembre 2013 n. 147 sonoapportate le seguenti modifiche:

le parole: « entro il termine perento-rio di trenta giorni dalla scadenza deltermine di cui all’articolo 243-bis, comma5, del testo unico » sono sostituite con leseguenti: « entro il termine perentorio dinovanta giorni dalla data di entrata invigore della presente legge »;

le parole: « qualora dimostrino di-nanzi alla competente sezione regionale dicontrollo della Corte dei Conti un miglio-ramento della condizione di ente struttu-ralmente deficitario » sono sostituite con leseguenti: « qualora sia stato certificato nel-l’ultimo rendiconto approvato che l’entenon si trova nella condizione di deficita-rietà strutturale »;

le parole: « In pendenza del terminedi trenta giorni » sono sostituite con leseguenti: « In pendenza del termine dinovanta giorni ».

3. 11. Palese, Galati, Alberto Giorgetti,Latronico, Milanato, Prestigiacomo.

Sopprimere il comma 2.

3. 12. Guidesi.

Sostituire il comma 2, con i seguenti:

2. All’articolo 1 della legge 27 dicembre2013, n. 147, il comma 573 è sostituito daiseguenti:

« 573. Per l’esercizio 2014, gli enti localiche hanno avuto il diniego d’approvazioneda parte del consiglio comunale del pianodi riequilibrio finanziario, come previstodall’articolo 243-quater, comma 7, del te-sto unico di cui al decreto legislativo 18agosto 2000, n. 267, e che non abbianodichiarato il dissesto finanziario ai sensidell’articolo 246 del medesimo testo unico,e successive modificazioni, possono ripro-porre, entro il 31 luglio 2014, la proceduradi riequilibrio finanziario pluriennale dicui all’articolo 243-bis del testo unico,qualora sia stato certificato nell’ultimorendiconto approvato che l’ente non sitrova nella condizione di deficitarietàstrutturale ai sensi dell’articolo 242 deltesto unico, secondo i parametri indicatinel decreto del Ministro dell’interno. Inpendenza del termine di novanta giorninon trova applicazione l’articolo 243-bis,comma 3, del citato testo unico.

573-bis. Per l’esercizio 2014, agli entilocali che abbiano presentato, nel 2013, ipiani di riequilibrio finanziario previsti dal-l’articolo 243-bis del testo unico di cui aldecreto legislativo 18 agosto 2000 n. 267,per i quali sia intervenuta una delibera-zione di diniego da parte della competenteSezione regionale della Corte dei Conti, èdata facoltà di riproporre un nuovo pianodi riequilibrio, previa deliberazione consi-liare, entro il termine perentorio di novantagiorni dalla comunicazione del diniego.Tale facoltà è subordinata all’avvenuto con-seguimento di un miglioramento, inteso siacome aumento dell’avanzo di amministra-zione che come diminuzione del disavanzodi amministrazione, registrato nell’ultimorendiconto approvato. Nelle more del ter-mine previsto per presentazione del nuovopiano di riequilibrio, e sino alla conclusionedella relativa procedura, non si applica l’ar-ticolo 243-quater, comma 7, del predettotesto unico.

Giovedì 27 marzo 2014 — 61 — Commissioni riunite V e VI

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2-bis. All’articolo 1, comma 10-bis, deldecreto-legge 8 aprile 2013, n. 35, conver-tito, con modificazioni, dalla legge 6 giugno2013, n. 64, dopo le parole: « anche se rico-nosciuti in bilancio in data successiva » sonoinserite le seguenti: « ivi inclusi quelli conte-nuti nel piano di riequilibrio finanziario plu-riennale, di cui all’articolo 243-bis del de-creto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, ap-provato con delibera della sezione regionaledi controllo della Corte dei conti ».

3. 13. Causi, Ribaudo, Capodicasa, Giu-lietti, Moretto.

Sostituire il comma 2 con il seguente:

2. All’articolo 1 della legge 27 dicembre2013, n. 147, dopo il comma 573 è inseritoil seguente:

« 573-bis. Per l’esercizio 2014, agli entilocali che abbiano presentato, nel 2013, ipiani di riequilibrio finanziario previstidall’articolo 243-bis del testo unico di cuial decreto legislativo 18 agosto 2000n. 267, per i quali sia intervenuta unadeliberazione di diniego da parte dellacompetente Sezione regionale della Cortedei conti, o dalle sezioni riunite, è datafacoltà, in alternativa alla dichiarazione didissesto ex articolo 6, comma 2, decretolegislativo n. 149 del 2011, di riproporreun nuovo piano di riequilibrio sulla scortadei rilievi della magistratura contabile,previa deliberazione consiliare, entro iltermine perentorio di novanta giorni dallacomunicazione del diniego, ovvero dalladecisione emessa ai sensi dell’articolo 243-quater, comma 5, oppure dalla data dientrata in vigore della legge di conversionedel presente decreto. Nelle more del ter-mine previsto per presentazione del nuovopiano di riequilibrio, e sino alla conclu-sione della relativa procedura, non si ap-plica l’articolo 243-quater comma 7 delpredetto testo unico. ».

3. 17. Ribaudo, Rigoni, Rocchi.

Sostituire il comma 2 con il seguente:

2. All’articolo 1 della legge 27 dicembre2013, n. 147, dopo il comma 573 è inseritoil seguente:

« 573-bis. Per l’esercizio 2014, agli entilocali che abbiano presentato, nel 2013, ipiani di riequilibrio finanziario previstidall’articolo 243-bis del testo unico di cuial decreto legislativo 18 agosto 2000n. 267, per i quali sia intervenuta unadeliberazione di diniego da parte dellacompetente Sezione regionale della Cortedei conti, è data facoltà, in alternativa alladichiarazione di dissesto ex articolo 6,comma 2, del decreto legislativo n. 149 del2011, di riproporre un nuovo piano diriequilibrio sulla scorta dei rilievi dellamagistratura contabile, previa delibera-zione consiliare, entro il termine perento-rio di novanta giorni dalla comunicazionedel diniego, ovvero dalla decisione emessaai sensi dell’articolo 243-quater, comma 5.Nelle more del termine previsto per pre-sentazione del nuovo piano di riequilibrio,e sino alla conclusione della relativa pro-cedura, non si applica l’articolo 243-qua-ter, comma 7, del predetto testo unico. ».

* 3. 14. Fauttilli, De Mita, Sberna.

Sostituire il comma 2 con il seguente:

2. All’articolo 1 della legge 27 dicembre2013, n. 147, dopo il comma 573 è inseritoil seguente:

« 573-bis. Per l’esercizio 2014, agli entilocali che abbiano presentato, nel 2013, ipiani di riequilibrio finanziario previstidall’articolo 243-bis del testo unico di cuial decreto legislativo 18 agosto 2000n. 267, per i quali sia intervenuta unadeliberazione di diniego da parte dellacompetente Sezione regionale della Cortedei conti, è data facoltà, in alternativa alladichiarazione di dissesto ex articolo 6,comma 2, del decreto legislativo n. 149 del2011, di riproporre un nuovo piano diriequilibrio sulla scorta dei rilievi dellamagistratura contabile, previa delibera-zione consiliare, entro il termine perento-rio di novanta giorni dalla comunicazionedel diniego, ovvero dalla decisione emessa

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ai sensi dell’articolo 243-quater, comma 5.Nelle more del termine previsto per pre-sentazione del nuovo piano di riequilibrio,e sino alla conclusione della relativa pro-cedura, non si applica l’articolo 243-qua-ter, comma 7, del predetto testo unico. ».

* 3. 15. Censore, D’Attorre.

Sostituire il comma 2 con il seguente:

2. All’articolo 1 della legge 27 dicembre2013, n. 147, dopo il comma 573 è inseritoil seguente:

« 573-bis. Per l’esercizio 2014, agli entilocali che abbiano presentato, nel 2013, ipiani di riequilibrio finanziario previstidall’articolo 243-bis del testo unico di cuial decreto legislativo 18 agosto 2000n. 267, per i quali sia intervenuta unadeliberazione di diniego da parte dellacompetente Sezione regionale della Cortedei conti, è data facoltà, in alternativa alladichiarazione di dissesto ex articolo 6,comma 2, del decreto legislativo n. 149 del2011, di riproporre un nuovo piano diriequilibrio sulla scorta dei rilievi dellamagistratura contabile, previa delibera-zione consiliare, entro il termine perento-rio di novanta giorni dalla comunicazionedel diniego, ovvero dalla decisione emessaai sensi dell’articolo 243-quater, comma 5.Nelle more del termine previsto per pre-sentazione del nuovo piano di riequilibrio,e sino alla conclusione della relativa pro-cedura, non si applica l’articolo 243-qua-ter, comma 7, del predetto testo unico. ».

* 3. 16. Palese, Galati, Alberto Giorgetti,Latronico, Milanato, Prestigiacomo.

Sostituire il comma 2 con il seguente:

2. All’articolo 1 della legge 27 dicembre2013, n. 147, dopo il comma 573 è inseritoil seguente:

« 573-bis. Per l’esercizio 2014, agli entilocali che abbiano presentato, nel 2013, ipiani di riequilibrio finanziario previstidall’articolo 243-bis del testo unico di cuial decreto legislativo 18 agosto 2000

n. 267, per i quali sia intervenuta unadeliberazione di diniego da parte dellacompetente Sezione regionale della Cortedei conti, è data facoltà, in alternativa alladichiarazione di dissesto ex articolo 6,comma 2, del decreto legislativo n. 149 del2011, di riproporre un nuovo piano diriequilibrio sulla scorta dei rilievi dellamagistratura contabile, previa delibera-zione consiliare, entro il termine perento-rio di novanta giorni dalla comunicazionedel diniego, ovvero dalla decisione emessaai sensi dell’articolo 243-quater, comma 5.Nelle more del termine previsto per pre-sentazione del nuovo piano di riequilibrio,e sino alla conclusione della relativa pro-cedura, non si applica l’articolo 243-qua-ter, comma 7, del predetto testo unico. ».

* 3. 18. Ribaudo, Giulietti, Moretto.

Sostituire il comma 2 con il seguente:

2. All’articolo 1 della legge 27 dicembre2013, n. 147, dopo il comma 573 è inseritoil seguente:

« 573-bis. Per l’esercizio 2014, su ri-chiesta degli enti locali, che abbiano pre-sentato nel 2013 i piani di riequilibriofinanziario previsti dall’articolo 243-bis deltesto unico di cui al decreto legislativo 18agosto 2000, n. 267, per i quali sia inter-venuta una deliberazione di diniego daparte della competente Sezione regionaledella Corte dei conti, la medesima puòriesaminare un nuovo piano di riequilibriorafforzato, da presentare entro novantagiorni dal diniego, giustificato da un mi-glioramento dell’avanzo di amministra-zione, ovvero una riduzione del disavanzo,registrati nell’ultimo rendiconto appro-vato, che la medesima Sezione ritengaidonei per l’accesso alla procedura diriequilibrio finanziario. Nelle more delriesame della Sezione regionale della Cortedei conti, la Corte dei conti provvedeall’adozione delle misure correttive di cuial comma 6 dell’articolo 243-bis. ».

3. 19. Currò, Cariello, Brugnerotto, Caso,Castelli, Sorial, D’Incà, Barbanti.

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Al comma 2, capoverso 573-bis, primoperiodo, dopo le parole: per i quali, ag-giungere la seguente: non.

3. 20. Borghesi, Busin, Guidesi.

Al comma 2, capoverso 573-bis, primoperiodo, sostituire le parole: di novantagiorni dalla comunicazione del diniego,con le seguenti: del 30 marzo 2014.

3. 21. Borghesi, Busin, Guidesi.

Al comma 2, capoverso 573-bis, primoperiodo, sostituire le parole: novanta giornicon le seguenti: trenta giorni.

3. 22. Marcolin.

Al comma 2, capoverso 573-bis, primoperiodo, sostituire le parole: novanta giornicon le seguenti: quaranta giorni.

3. 23. Caon.

Al comma 2, capoverso 573-bis, primoperiodo, sostituire le parole: novanta con laseguente: sessanta.

3. 24. Busin, Guidesi, Borghesi.

Al comma 2, capoverso 573-bis, sosti-tuire il secondo periodo con il seguente:

« Tale facoltà è subordinata all’avve-nuto conseguimento di un miglioramento,inteso sia come aumento dell’avanzo diamministrazione sia come diminuzione deldisavanzo di amministrazione registratonell’ultimo rendiconto approvato, nonchéalla previsione nel piano di riequilibriodella riorganizzazione delle società parte-cipate in un unico gruppo secondo criteridi efficienza ed economicità e della di-smissione e messa in liquidazione di tuttele società partecipate che non abbianocome fine sociale attività di servizio pub-blico. ».

3. 25. Mazziotti Di Celso, Librandi.

Al comma 2, capoverso 573-bis, secondoperiodo, dopo le parole: Tale facoltà èaggiungere la seguente: obbligatoriamente.

3. 26. Busin, Guidesi, Borghesi.

Al comma 2, capoverso 573-bis, secondoperiodo, sostituire le parole: inteso sia conle seguenti parole: inteso e le parole: checome con le seguenti: e contemporanea.

3. 27. Guidesi, Busin, Borghesi.

Al comma 2, capoverso 573-bis, secondoperiodo, dopo le parole: disavanzo di am-ministrazione, aggiungere le seguenti: non-ché come rispetto dei limiti all’incidenzadella spesa di personale sulla spesa cor-rente, di cui all’articolo 76 del decreto-legge n. 112 del 2008 e successive modi-ficazioni.

3. 28. Borghesi, Busin, Guidesi.

Al comma 2, capoverso 573-bis, secondoperiodo, dopo le parole: disavanzo di am-ministrazione, aggiungere le seguenti: non-ché un aumento delle percentuali di ri-scossione dei tributi propri.

3. 29. Rondini.

Al comma 2, capoverso 573-bis, secondoperiodo, dopo le parole: disavanzo di am-ministrazione, aggiungere le seguenti: non-ché una diminuzione della spesa per ilpersonale.

3. 30. Invernizzi.

Al comma 2, capoverso 573-bis, secondoperiodo, dopo le parole: disavanzo di am-ministrazione, aggiungere le seguenti: non-ché una razionalizzazione delle spese.

3. 31. Matteo Bragantini.

Al comma 2, capoverso 573-bis, secondoperiodo, dopo le parole: disavanzo di am-

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ministrazione, aggiungere le seguenti: non-ché una razionalizzazione delle partecipa-zioni societarie dell’ente.

3. 32. Prataviera.

Al comma 2, capoverso 573-bis, secondoperiodo, sostituire le parole: nell’ultimorendiconto approvato con le seguenti: negliultimi tre rendiconti approvati.

3. 33. Guidesi, Busin, Borghesi.

Al comma 2, capoverso 573-bis, soppri-mere il terzo periodo.

3. 34. Grimoldi.

Dopo il comma 2 aggiungere il seguente:

2-bis. All’articolo 9 del decreto legge 31agosto 2013, n. 102, convertito, con mo-dificazioni, dalla legge 28 ottobre 2013,n. 124, sono apportate le seguenti modi-ficazioni:

a) al comma 9-bis, alla fine del primoperiodo, sono aggiunte le seguenti parole:« e il Consiglio o l’organo decisionale entroil successivo 31 maggio »;

b) dopo il comma 9, sono aggiunti iseguenti:

« 9-bis. Per gli enti in sperimentazione,di cui all’articolo 36 del decreto legislativo23 giugno 2011, n. 118, e comunque nellemore dell’entrata in vigore dell’armoniz-zazione dei sistemi contabili e degli schemidi bilancio di cui al decreto legislativo 23giugno 2011, n. 118, non si applicano gliarticoli 242 e 243 del decreto legislativo 18agosto 2000, n. 267.

9-ter. Per gli enti in sperimentazionel’eventuale disavanzo di amministrazionederivante dal riaccertamento straordinariodei residui di cui all’articolo 14 del decretodel Presidente del Consiglio dei ministri 28dicembre 2011 e dal primo accantona-mento al fondo crediti di dubbia esigibilitàè ripianato per una quota pari almeno al10 per cento l’anno.

9-quater. In fase di prima applicazionedelle disposizioni recate dal decreto legi-slativo 23 giugno 2011, n. 118, al fine diconsentire una graduale applicazione delledisposizioni concernenti il bilancio conso-lidato recate dal decreto del Presidente delConsiglio dei ministri 28 dicembre 2011 glienti in sperimentazione non consideranole società quotate e quelle da esse con-trollate ai sensi dell’articolo 2359 del co-dice civile. A tal fine, per società quotatedagli enti di cui al presente articolo siintendono le società emittenti strumentifinanziari quotati in mercati regolamentatiche redigono il bilancio consolidato con lesocietà non quotate degli enti locali e delleregioni a partecipazione pubblica localetotale di controllo. Il bilancio consolidatodeve essere approvato entro il 30 settem-bre dell’anno successivo.

9-quinquies. Nelle more dell’introdu-zione a regime delle disposizioni contenutenel decreto legislativo 23 giugno 2011,n. 118, gli enti in sperimentazione possonotenere conto nella determinazione delpiano finanziario di cui al decreto delPresidente della Repubblica 27 aprile 1999n. 158, del fondo crediti di dubbia esigi-bilità istituito dal comma 2 dell’articolo 9,lettera c) del decreto-legge 31 ottobre2013, n. 102, convertito, con modifica-zioni, con la legge 28 ottobre 2013,n. 124 ».

* 3. 35. Lavagno, Paglia, Boccadutri, Mar-con, Melilla.

Dopo il comma 2 aggiungere il seguente:

2-bis. All’articolo 9 del decreto-legge 31agosto 2013, n. 102, convertito, con mo-dificazioni, dalla legge 28 ottobre 2013,n. 124, sono apportate le seguenti modi-ficazioni:

a) al comma 9-bis, alla fine del primoperiodo, sono aggiunte le seguenti parole:« e il Consiglio o l’organo decisionale entroil successivo 31 maggio »;

b) dopo il comma 9, sono aggiunti iseguenti:

« 9-bis. Per gli enti in sperimentazione,di cui all’articolo 36 del decreto legislativo

Giovedì 27 marzo 2014 — 65 — Commissioni riunite V e VI

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23 giugno 2011, n. 118, e comunque nellemore dell’entrata in vigore dell’armoniz-zazione dei sistemi contabili e degli schemidi bilancio di cui al decreto legislativo 23giugno 2011, n. 118, non si applicano gliarticoli 242 e 243 del decreto legislativo 18agosto 2000, n. 267.

9-ter. Per gli enti in sperimentazionel’eventuale disavanzo di amministrazionederivante dal riaccertamento straordinariodei residui di cui all’articolo 14 del decretodel Presidente del Consiglio dei ministri 28dicembre 2011 e dal primo accantona-mento al fondo crediti di dubbia esigibilitàè ripianato per una quota pari almeno al10 per cento l’anno.

9-quater. In fase di prima applicazionedelle disposizioni recate dal decreto legi-slativo 23 giugno 2011, n. 118, al fine diconsentire una graduale applicazione delledisposizioni concernenti il bilancio conso-lidato recate dal decreto del Presidente delConsiglio dei ministri 28 dicembre 2011 glienti in sperimentazione non consideranole società quotate e quelle da esse con-trollate ai sensi dell’articolo 2359 del co-dice civile. A tal fine, per società quotatedagli enti di cui al presente articolo siintendono le società emittenti strumentifinanziari quotati in mercati regolamentatiche redigono il bilancio consolidato con lesocietà non quotate degli enti locali e delleregioni a partecipazione pubblica localetotale di controllo. Il bilancio consolidatodeve essere approvato entro il 30 settem-bre dell’anno successivo.

9-quinquies. Nelle more dell’introdu-zione a regime delle disposizioni contenutenel decreto legislativo 23 giugno 2011,n. 118, gli enti in sperimentazione possonotenere conto nella determinazione delpiano finanziario di cui al decreto delPresidente della Repubblica 27 aprile 1999n. 158, del fondo crediti di dubbia esigi-bilità istituito dal comma 2 dell’articolo 9,lettera c) del decreto-legge 31 ottobre2013, n. 102, convertito, con modifica-zioni, con la legge 28 ottobre 2013,n. 124 ».

* 3. 36. Borghesi, Busin, Guidesi.

Dopo il comma 2 aggiungere il seguente:

2-bis. All’articolo 9 del decreto legge 31agosto 2013, n. 102, convertito, con mo-dificazioni, dalla legge 28 ottobre 2013,n. 124, sono apportate le seguenti modi-ficazioni:

a) al comma 9-bis, alla fine del primoperiodo, sono aggiunte le seguenti parole:« e il Consiglio o l’organo decisionale entroil successivo 31 maggio »;

b) dopo il comma 9, sono aggiunti iseguenti:

« 9-bis. Per gli enti in sperimentazione,di cui all’articolo 36 del decreto legislativo23 giugno 2011, n. 118, e comunque nellemore dell’entrata in vigore dell’armoniz-zazione dei sistemi contabili e degli schemidi bilancio di cui al decreto legislativo 23giugno 2011, n. 118, non si applicano gliarticoli 242 e 243 del decreto legislativo 18agosto 2000, n. 267.

9-ter. Per gli enti in sperimentazionel’eventuale disavanzo di amministrazionederivante dal riaccertamento straordinariodei residui di cui all’articolo 14 del decretodel Presidente del Consiglio dei ministri 28dicembre 2011 e dal primo accantona-mento al fondo crediti di dubbia esigibilitàè ripianato per una quota pari almeno al10 per cento l’anno.

9-quater. In fase di prima applicazionedelle disposizioni recate dal decreto legi-slativo 23 giugno 2011, n. 118, al fine diconsentire una graduale applicazione delledisposizioni concernenti il bilancio conso-lidato recate dal decreto del Presidente delConsiglio dei ministri 28 dicembre 2011 glienti in sperimentazione non consideranole società quotate e quelle da esse con-trollate ai sensi dell’articolo 2359 del co-dice civile. A tal fine, per società quotatedagli enti di cui al presente articolo siintendono le società emittenti strumentifinanziari quotati in mercati regolamentatiche redigono il bilancio consolidato con lesocietà non quotate degli enti locali e delleregioni a partecipazione pubblica localetotale di controllo. Il bilancio consolidatodeve essere approvato entro il 30 settem-bre dell’anno successivo.

Giovedì 27 marzo 2014 — 66 — Commissioni riunite V e VI

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9-quinquies. Nelle more dell’introdu-zione a regime delle disposizioni contenutenel decreto legislativo 23 giugno 2011,n. 118, gli enti in sperimentazione possonotenere conto nella determinazione delpiano finanziario di cui al decreto delPresidente della Repubblica 27 aprile 1999n. 158, del fondo crediti di dubbia esigi-bilità istituito dal comma 2 dell’articolo 9,lettera c) del decreto legge 31 ottobre 2013,n. 102, convertito, con modificazioni, conla legge 28 ottobre 2013, n. 124 ».

* 3. 37. Censore.

Dopo il comma 2, aggiungere il seguente:

2-bis. All’articolo 1 comma 10-bis deldecreto-legge 8 aprile 2013, n. 35, conver-tito, con modificazioni, dalla legge 6 giu-gno 2013, n. 64, dopo le parole: « anche sericonosciuti in bilancio in data succes-siva », sono inserite le seguenti: « ivi inclusiquelli contenuti nel piano di riequilibriofinanziario pluriennale, di cui all’articolo243-bis del decreto legislativo 18 agosto2000, n. 267, approvato con delibera dellasezione regionale di controllo della Cortedei conti.

** 3. 38. Palese, Galati, Alberto Giorgetti,Latronico, Milanato, Prestigiacomo.

Dopo il comma 2, aggiungere il seguente:

2-bis. All’articolo 1 comma 10-bis deldecreto-legge 8 aprile 2013, n. 35, conver-tito, con modificazioni, dalla legge 6 giu-gno 2013, n. 64, dopo le parole: « anche sericonosciuti in bilancio in data succes-siva », sono inserite le seguenti: « ivi inclusiquelli contenuti nel piano di riequilibriofinanziario pluriennale, di cui all’articolo243-bis del decreto legislativo 18 agosto2000, n. 267, approvato con delibera dellasezione regionale di controllo della Cortedei conti.

** 3. 39. Censore, D’Attorre.

Sopprimere il comma 3.

3. 40. Busin, Guidesi, Borghesi.

Sostituire il comma 3 con il seguente:

3. All’articolo 243-bis, comma 1, deltesto unico delle leggi sull’ordinamentodegli enti locali, di cui al decreto legislativo18 agosto 2000 n. 267, l’ultimo periodo èsostituito con il seguente: « La predettaprocedura non può essere iniziata fino ache il Prefetto non abbia proceduto anotificare a tutti i consiglieri il provvedi-mento previsto dall’ultimo periodo dell’ar-ticolo 6, comma 2, del decreto legislativo 6settembre 2011 n. 149.

* 3. 41. Censore, Giulietti, Moretto, D’At-torre.

Sostituire il comma 3 con il seguente:

3. All’articolo 243-bis, comma 1, deltesto unico delle leggi sull’ordinamentodegli enti locali, di cui al decreto legislativo18 agosto 2000 n. 267, l’ultimo periodo èsostituito con il seguente: « La predettaprocedura non può essere iniziata fino ache il Prefetto non abbia proceduto anotificare a tutti i consiglieri il provvedi-mento previsto dall’ultimo periodo dell’ar-ticolo 6, comma 2, del decreto legislativo 6settembre 2011 n. 149.

* 3. 42. Palese, Galati, Alberto Giorgetti,Latronico, Milanato, Prestigiacomo.

Al comma 3, sostituire le parole da: siadecorso il termine assegnato dal Prefetto,con lettera notificata a singoli consiglieri,per la deliberazione del dissesto fino allafine del comma medesimo con le seguenti:in sezione regionale della Corte dei contiabbia già provveduto, a decorrere dalladata dell’entrata in vigore della presentedisposizione, ad assegnare un termine perl’adozione delle misure correttive.

3. 44. Guidesi, Busin, Borghesi.

Giovedì 27 marzo 2014 — 67 — Commissioni riunite V e VI

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Dopo il comma 3, aggiungere il seguente:

3-bis. All’articolo 1 del decreto-legge 8aprile 2013 n. 35, convertito con la legge6 giugno 2013 n. 64, il comma 13 èsostituito dal seguente:

« 13. Gli enti locali che non possono farfronte ai pagamenti dei debiti certi liquidied esigibili, inclusi i debiti fuori bilancio,di parte corrente, riconosciuti ai sensidell’articolo 194 del decreto legislativon. 267 del 2000, maturati alla data del 31dicembre 2012, ovvero dei debiti per iquali sia stata emessa fattura o richiestaequivalente di pagamento entro il predettotermine a causa di carenza di liquidità, inderoga agli articoli 42, 203 e 204 deldecreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267,chiedono alla Cassa depositi e prestitiS.p.A., secondo le modalità stabilite nel-l’addendum di cui al comma 11, entro il 30aprile 2013 l’anticipazione di liquidità dadestinare ai predetti pagamenti.

L’anticipazione è concessa, entro il 15maggio 2013 a valere sulla Sezione di cuial comma 11 proporzionalmente e neilimiti delle somme nella stessa annual-mente disponibili ed è restituita, con pianodi ammortamento a rate costanti, com-prensive di quota capitale e quota inte-ressi, con durata fino a un massimo di 30anni, iscrivendo il valore della anticipa-zione concessa ai sensi del decreto delPresidente della Repubblica n. 194 del1996 nella parte entrata del bilancio del-l’ente al codice 5.03 e nella parte al codiceintervento 3.01.03.03, e dall’anno succes-sivo alla erogazione, imputando il valoredell’ammortamento delle rate trentennalie per gli interessi al competente intervento06 della spesa corrente, alle specificheannualità in forza di impegni iscritti nelleannualità dei bilanci pluriennali in cuiricade il rimborso ».

3. 45. Censore, D’Attorre.

Dopo il comma 3, aggiungere il seguente:

3-bis. All’articolo 1 del decreto-legge 8aprile 2013, n. 35, convertito, con modi-

ficazioni, dalla legge 6 giugno 2013, n. 64,dopo il comma 17-sexies, è aggiunto ilseguente:

« 17-septies. I crediti vantati dai comunidi cui al comma 17-sexies nei confrontidell’organismo straordinario di liquida-zione di cui all’articolo 245 del decretolegislativo 18 agosto 2000, n. 267 e suc-cessive modificazioni ed integrazioni, ederivanti da pagamenti effettuati in contoresidui passivi nell’anno di dichiarazionedel dissesto sono integralmente ricono-sciuti, con decreto del Ministero dell’in-terno, quali crediti privilegiati, diretta-mente rimborsati dallo Stato al comune avalere sui trasferimenti del fondo speri-mentale di riequilibrio di cui al decretolegislativo 14 marzo 2011, n. 23, e succes-sive modificazioni ed integrazioni, di com-petenza del comune, per l’esercizio rela-tivo al bilancio stabilmente riequilibrato dicui agli articoli 259 e seguenti del decretolegislativo 18 agosto 2000, n. 267, e suc-cessive modificazioni ed integrazioni. Ilcredito integralmente riconosciuto è gra-vato da vincoli di destinazione di cassa peril pagamento delle imprese creditrici deicomuni medesimi, per forniture e lavorifatturati nei tre esercizi successivi a quellodi dichiarazione del dissesto finanziario.Negli enti con popolazione superiore a60.000 abitanti, nel caso in cui il riequi-librio del bilancio sia significativamentecondizionato dall’esito delle misure di ri-duzione dei costi dei servizi, nonché dallarazionalizzazione di tutti gli organismi esocietà partecipanti, i cui costi incidonosul bilancio dell’ente, sono esonerati dallasanzione di cui all’articolo 31, comma 26,lettera a), della legge 12 novembre 2011,n. 183, comminata dal Ministro dell’in-terno nel terzo esercizio successivo aquello di raggiungimento dell’equilibrio ».

3. 46. Bargero, Ribaudo, Giulietti, Mo-retto.

Dopo il comma 3, aggiungere il seguente:

3-bis. All’articolo 243-bis, comma 5, deltesto unico sull’ordinamento degli enti lo-

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cali, di cui al decreto legislativo 18 agosto2000, n. 267, le parole: « 60 giorni » sonosostituite dalle seguenti: « 90 giorni ».

* 3. 47. Fauttilli, De Mita, Sberna.

Dopo il comma 3, aggiungere il seguente:

3-bis. All’articolo 243-bis, comma 5, deltesto unico sull’ordinamento degli enti lo-cali, di cui al decreto legislativo 18 agosto2000, n. 267, le parole: « 60 giorni » sonosostituite dalle seguenti: « 90 giorni ».

* 3. 48. Paglia, Lavagno, Boccadutri, Mar-con, Melilla.

Dopo il comma 3, aggiungere il seguente:

3-bis. All’articolo 243-bis, comma 5, deltesto unico sull’ordinamento degli enti lo-cali, di cui al decreto legislativo 18 agosto2000, n. 267, le parole: « 60 giorni » sonosostituite dalle seguenti: « 90 giorni ».

* 3. 49. Marchetti, Fragomeli, Giulietti,Moretto.

Dopo il comma 3, aggiungere il seguente:

3-bis. All’articolo 243-bis, comma 5, deltesto unico sull’ordinamento degli enti lo-cali, di cui al decreto legislativo 18 agosto2000, n. 267, le parole: « 60 giorni » sonosostituite dalle seguenti: « 90 giorni ».

* 3. 50. Censore, D’Attorre.

Dopo il comma 3, aggiungere il seguente:

3-bis. All’articolo 243-bis, comma 8,lettera g), del testo unico sull’ordinamentodegli enti locali, di cui al decreto legislativo18 agosto 2000, n. 267, sono aggiunte,infine, le seguenti parole: « fatte salve leeccezioni stabilite dalla legge ».

** 3. 51. Marchetti, Fragomeli, Giulietti,Moretto.

Dopo il comma 3, aggiungere il seguente:

3-bis. All’articolo 243-bis, comma 8,lettera g), del testo unico delle leggi sul-l’ordinamento degli enti locali, di cui aldecreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267,sono aggiunte, infine, le seguenti parole:« fatte salve le eccezioni stabilite dallalegge ».

** 3. 52. Censore.

Dopo il comma 3, aggiungere il seguente:

3-bis. All’articolo 243-bis, comma 9, deltesto unico delle leggi sull’ordinamentodegli enti locali, di cui al decreto legislativo18 agosto 2000, n. 267, le lettere b) e c),sono sostituite dalle seguenti:

« b) entro il termine di un quinquen-nio, riduzione almeno del dieci per centodelle spese per prestazioni di servizi, di cuiall’intervento 03 della spesa corrente, fi-nanziate attraverso risorse proprie, inclusii debiti fuori bilancio classificabili all’in-terno di tale tipologia di spesa. Ai fini delcomputo della percentuale di riduzione,sono osservate le seguenti disposizioni:

1) l’ammontare complessivo dellariduzione deve essere almeno pari allasomma dei risparmi cumulati registrati neicinque anni, calcolati per ciascun annotenendo conto dell’importo risultante, pertali tipologie di spesa, dall’ultimo rendi-conto approvato;

2) dalla base di calcolo vanno eli-minate le somme destinate alla coperturadei costi della gestione del servizio dismaltimento dei rifiuti solidi urbani e delservizio acquedotto, nonché le somme fi-nalizzate al servizio di trasporto pubblicolocale;

c) entro il termine di un quinquen-nio, riduzione almeno del venticinque percento delle spese per trasferimenti, di cuiall’intervento 05 della spesa corrente, fi-nanziate attraverso risorse proprie. Ai finidel computo della percentuale di ridu-zione, sono osservate le seguenti disposi-zioni:

1) l’ammontare complessivo dellariduzione deve essere almeno pari alla

Giovedì 27 marzo 2014 — 69 — Commissioni riunite V e VI

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somma dei risparmi cumulati registrati neicinque anni, calcolati per ciascun annotenendo conto dell’importo risultante, pertali tipologie di spesa, dall’ultimo rendi-conto approvato;

2) dalla base di calcolo vanno eli-minate le somme relative a trasferimentidestinati ad altri livelli istituzionali, adEnti, Agenzie e/o Fondazioni Lirico Sin-foniche;

c-bis) ferma restando la necessità didare comunque attuazione ai tagli richia-mati nei due punti precedenti, l’ente localeha facoltà di procedere a compensazioni,in termini di valore assoluto e mantenendola piena equivalenza delle somme, traimporti di spesa rientranti negli interventi03 e 05. Tali compensazioni dovrannoessere puntualmente evidenziate all’in-terno del piano di riequilibrio appro-vato; ».

* 3. 53. Fragomeli, Marchetti, Giulietti,Moretto.

Dopo il comma 3, aggiungere il seguente:

3-bis. All’articolo 243-bis, comma 9, deltesto unico delle leggi sull’ordinamentodegli enti locali, di cui al decreto legislativo18 agosto 2000, n. 267, le lettere b) e c),sono sostituite dalle seguenti:

« b) entro il termine di un quinquen-nio, riduzione almeno del dieci per centodelle spese per prestazioni di servizi, di cuiall’intervento 03 della spesa corrente, fi-nanziate attraverso risorse proprie, inclusii debiti fuori bilancio classificabili all’in-terno di tale tipologia di spesa. Ai fini delcomputo della percentuale di riduzione,sono osservate le seguenti disposizioni:

1) l’ammontare complessivo dellariduzione deve essere almeno pari allasomma dei risparmi cumulati registrati neicinque anni, calcolati per ciascun annotenendo conto dell’importo risultante, pertali tipologie di spesa, dall’ultimo rendi-conto approvato;

2) dalla base di calcolo vanno eli-minate le somme destinate alla coperturadei costi della gestione del servizio dismaltimento dei rifiuti solidi urbani e delservizio acquedotto, nonché le somme fi-nalizzate al servizio di trasporto pubblicolocale;

c) entro il termine di un quinquen-nio, riduzione almeno del venticinque percento delle spese per trasferimenti, di cuiall’intervento 05 della spesa corrente, fi-nanziate attraverso risorse proprie. Ai finidel computo della percentuale di ridu-zione, sono osservate le seguenti disposi-zioni:

1) l’ammontare complessivo dellariduzione deve essere almeno pari allasomma dei risparmi cumulati registrati neicinque anni, calcolati per ciascun annotenendo conto dell’importo risultante, pertali tipologie di spesa, dall’ultimo rendi-conto approvato;

2) dalla base di calcolo vanno eli-minate le somme relative a trasferimentidestinati ad altri livelli istituzionali, adEnti, Agenzie e/o Fondazioni Lirico Sin-foniche;

c-bis) ferma restando la necessità didare comunque attuazione ai tagli richia-mati nei due punti precedenti, l’ente localeha facoltà di procedere a compensazioni,in termini di valore assoluto e mantenendola piena equivalenza delle somme, traimporti di spesa rientranti negli interventi03 e 05. Tali compensazioni dovrannoessere puntualmente evidenziate all’in-terno del piano di riequilibrio appro-vato; ».

* 3. 54. Censore, D’Attorre.

Dopo il comma 3, aggiungere il seguente:

3-bis. All’articolo 243-ter, comma 2, deltesto unico delle leggi sull’ordinamentodegli enti locali, di cui al decreto legislativo18 agosto 2000, n. 267, è aggiunto, in fine,il seguente periodo: « , fatto salvo perquanto stabilito dall’articolo 13, comma 9,del decreto-legge n. 145 del 2013, in virtù

Giovedì 27 marzo 2014 — 70 — Commissioni riunite V e VI

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del quale il periodo massimo di restitu-zione si intende elevato ad un trentennio ».

** 3. 55. Marchetti, Fragomeli, Giulietti,Moretto.

Dopo il comma 3, aggiungere il seguente:

3-bis. All’articolo 243-ter, comma 2, deltesto unico delle leggi sull’ordinamentodegli enti locali, di cui al decreto legislativo18 agosto 2000, n. 267, è aggiunto, in fine,il seguente periodo: « , fatto salvo perquanto stabilito dall’articolo 13, comma 9,del decreto-legge n. 145 del 2013, in virtùdel quale il periodo massimo di restitu-zione si intende elevato ad un trentennio ».

** 3. 56. Censore, D’Attorre.

Dopo il comma 3, aggiungere il seguente:

3-bis. All’articolo 243-quater del testounico delle leggi sull’ordinamento deglienti locali, di cui al decreto legislativo 18agosto 2000, n. 267, dopo il comma 7 sonoaggiunti i seguenti:

« 7-bis. Qualora, durante la fase diattuazione del piano, dovesse emergere, insede di monitoraggio, un grado di raggiun-gimento degli obiettivi intermedi superiorerispetto a quello previsto, è riconosciutaall’ente locale la facoltà di proporre unarimodulazione dello stesso, anche in ter-mini di riduzione della durata del pianostesso. Tale proposta, corredata dal parerepositivo dell’organo di revisione economi-co-finanziaria dell’ente, deve essere pre-sentata direttamente alla competente Se-zione regionale di controllo della Corte deiconti. Si applicano i commi 3, 4 e 5 delpresente articolo.

7-ter. In caso di esito positivo dellaprocedura di cui al comma precedente,l’ente locale provvede a rimodulare ilpiano di riequilibrio approvato, in fun-zione della minore durata dello stesso.Restano in ogni caso fermi gli obblighiposti a carico dell’organo di revisioneeconomico-finanziaria previsti al comma6 ».

* 3. 57. Fragomeli, Marchetti, Ribaudo,Giulietti, Moretto.

Dopo il comma 3, aggiungere il seguente:

3-bis. All’articolo 243-quater del testounico delle leggi sull’ordinamento deglienti locali, di cui al decreto legislativo 18agosto 2000, n. 267, dopo il comma 7 sonoaggiunti i seguenti:

« 7-bis. Qualora, durante la fase diattuazione del piano, dovesse emergere, insede di monitoraggio, un grado di raggiun-gimento degli obiettivi intermedi superiorerispetto a quello previsto, è riconosciutaall’ente locale la facoltà di proporre unarimodulazione dello stesso, anche in ter-mini di riduzione della durata del pianostesso. Tale proposta, corredata dal parerepositivo dell’organo di revisione economi-co-finanziaria dell’ente, deve essere pre-sentata direttamente alla competente Se-zione regionale di controllo della Corte deiconti. Si applicano i commi 3, 4 e 5 delpresente articolo.

7-ter. In caso di esito positivo della pro-cedura di cui al comma precedente, l’entelocale provvede a rimodulare il piano diriequilibrio approvato, in funzione dellaminore durata dello stesso. Restano in ognicaso fermi gli obblighi posti a carico dell’or-gano di revisione economico-finanziariaprevisti al comma 6 ».

* 3. 58. Mazziotti Di Celso, Librandi.

Dopo il comma 3, aggiungere il seguente:

3-bis. All’articolo 243-quater del testounico delle leggi sull’ordinamento deglienti locali, di cui al decreto legislativo 18agosto 2000, n. 267, dopo il comma 7 sonoaggiunti i seguenti:

« 7-bis. Qualora, durante la fase diattuazione del piano, dovesse emergere, insede di monitoraggio, un grado di raggiun-gimento degli obiettivi intermedi superiorerispetto a quello previsto, è riconosciutaall’ente locale la facoltà di proporre unarimodulazione dello stesso, anche in ter-

Giovedì 27 marzo 2014 — 71 — Commissioni riunite V e VI

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mini di riduzione della durata del pianostesso. Tale proposta, corredata dal parerepositivo dell’organo di revisione economi-co-finanziaria dell’ente, deve essere pre-sentata direttamente alla competente Se-zione regionale di controllo della Corte deiconti. Si applicano i commi 3, 4 e 5 delpresente articolo.

7-ter. In caso di esito positivo della pro-cedura di cui al comma precedente, l’entelocale provvede a rimodulare il piano diriequilibrio approvato, in funzione dellaminore durata dello stesso. Restano in ognicaso fermi gli obblighi posti a carico dell’or-gano di revisione economico-finanziariaprevisti al comma 6 ».

* 3. 59. Censore, D’Attorre.

Sopprimere il comma 4.

3. 60. Borghesi, Busin, Guidesi.

Al comma 4, capoverso 1-ter, sostituirela parola: 20.000 con la seguente:4.000.000.

3. 61. Borghesi, Busin, Guidesi.

Al comma 4, capoverso 1-ter, sostituirele parole: 20.000 abitanti con le seguenti:100.000 abitanti.

3. 62. Borghesi, Busin, Guidesi.

Al comma 4, capoverso 1-ter, sostituirele parole: 20.000 abitanti con le seguenti:60.000 abitanti.

3. 63. Borghesi, Busin, Guidesi.

Al comma 4, capoverso 1-ter, primoperiodo, sostituire la parola: significativa-mente con la seguente: esclusivamente.

3. 64. Borghesi, Busin, Guidesi.

Al comma 4, capoverso 1-ter, primoperiodo, dopo la parola: significativamente

aggiungere le seguenti: così come compro-vato dalla competente sezione regionaledella Corte dei conti.

3. 65. Guidesi, Busin, Borghesi.

Al comma 4, capoverso 1-ter, dopo leparole: di riduzione aggiungere le seguenti:di almeno il 30 per cento.

3. 66. Borghesi, Busin, Guidesi.

Al comma 4, capoverso 1-ter, dopo leparole: di riduzione aggiungere le seguenti:di almeno il 20 per cento.

3. 67. Borghesi, Busin, Guidesi.

Al comma 4, capoverso 1-ter, dopo leparole: dei costi dei servizi aggiungere leseguenti: anche di personale.

3. 68. Borghesi, Busin, Guidesi.

Al comma 4, capoverso 1-ter, dopo leparole: dei costi dei servizi aggiungere leseguenti: e dei costi di funzionamentodell’amministrazione.

3. 69. Borghesi, Busin, Guidesi.

Al comma 4, capoverso 1-ter, dopo leparole: dalla razionalizzazione aggiungerele seguenti: e dismissione.

3. 70. Borghesi, Busin, Guidesi.

Al comma 4, capoverso 1-ter, dopo leparole: società partecipati aggiungere leseguenti: nonché delle relative spese dipersonale.

3. 71. Borghesi, Busin, Guidesi.

Al comma 4, capoverso 1-ter, dopo leparole: costi incidono aggiungere le se-guenti: , per una percentuale non inferioreal 60 per cento.

3. 72. Guidesi, Busin, Borghesi.

Giovedì 27 marzo 2014 — 72 — Commissioni riunite V e VI

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Al comma 4, sopprimere le parole: entrol’esercizio in cui si completa la riorganiz-zazione dei servizi comunali e la raziona-lizzazione di tutti gli organismi partecipatie sostituire le parole: tre anni con leseguenti: entro inderogabilmente un anno.

3. 73. Busin, Guidesi, Borghesi.

Al comma 4, capoverso 1-ter, sostituirele parole: tre anni con le seguenti: dueanni.

3. 74. Borghesi, Busin, Guidesi.

Al comma 4, capoverso 1-ter, sostituirele parole: tre anni con le seguenti: diciottomesi.

3. 75. Borghesi, Busin, Guidesi.

Al comma 4, capoverso 1-ter, dopo ilprimo periodo aggiungere il seguente: Laderoga è consentita a condizione che larazionalizzazione degli organismi parteci-pati preveda la dismissione o messa inliquidazione di tutte le società partecipateche non abbiano come fine sociale attivitàdi servizio pubblico.

3. 76. Mazziotti Di Celso, Librandi.

Al comma 4, capoverso 1-ter, sostituirele parole: Fino al raggiungimento dell’equi-librio con le seguenti: Per un periodominimo di cinque esercizi a decorrere dalraggiungimento dell’equilibrio.

3. 77. Guidesi, Busin, Borghesi.

Al comma 4, capoverso 1-ter, dopo leparole: Fino al raggiungimento dell’equili-brio aggiungere le seguenti: e per i treesercizi consecutivi.

3. 78. Busin, Guidesi, Borghesi.

Al comma 4, capoverso 1-ter, sostituirela parola: trasmette con le seguenti: esponedettagliatamente ed aggiungere, dopo leparole: Ministero dell’interno le seguenti:nonché alle competenti Commissioni Par-lamentari.

3. 79. Guidesi, Busin, Borghesi.

Al comma 4, capoverso 1-ter, sostituirele parole: entro 30 giorni con le seguenti:entro 15 giorni.

3. 80. Borghesi, Busin, Guidesi.

Al comma 4, capoverso 1-ter, aggiun-gere, in fine, il seguente periodo: La me-desima relazione di cui al comma prece-dente, entro 30 giorni dalla scadenza diciascun esercizio, viene altresì esposta allecompetenti Commissioni Parlamentari.

3. 81. Borghesi, Busin, Guidesi.

Dopo il comma 4, aggiungere i seguenti:

4-bis. A decorrere dall’anno 2014 leregioni soggette al piano di stabilizzazionefinanziaria di cui all’articolo 14, comma22, del decreto-legge 31 maggio 2010,n. 78, convertito, con modificazioni, dallalegge 30 luglio 2010, n. 122, sono autoriz-zate a:

a) discaricare i pagamenti eseguiti daitesorieri su ordine della autorità giudizia-ria alla data del 31 dicembre 2013 inattesa di regolarizzazione in quote annualicostanti nell’arco di un quinquennio;

b) effettuare le operazioni di registra-zione contabile delle compensazioni deireciproci debiti e crediti nei confronti disocietà o enti gestori di servizi pubblici,anche se avvenute negli esercizi finanziariprecedenti;

c) ripartire la copertura del disa-vanzo di amministrazione in quote pari aldieci per cento annuo.

Giovedì 27 marzo 2014 — 73 — Commissioni riunite V e VI

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4-ter. Le regioni soggette al piano distabilizzazione finanziaria di cui all’arti-colo 14, comma 22, del decreto-legge 31maggio 2010, n. 78, convertito, con modi-ficazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122,a decorrere dall’esercizio finanziario an-cora da consuntivare alla data di entratain vigore del presente decreto-legge sonoautorizzate a ridurre dalla quota accan-tonata nel risultato di amministrazione laquota vincolata alle anticipazioni concesseai sensi degli articoli 2 e 3 del decreto-legge 8 aprile 2013, n. 35, convertito, conmodificazioni, dalla legge 6 giugno 2013,n. 64, per un importo pari a quello deiresidui attivi eliminati nel medesimo eser-cizio finanziario.

4-quater. Le disposizioni di cui aicommi 4-bis e 4-ter producono effetti ancheai fini del giudizio di cui all’articolo 1,comma 5, il decreto-legge 10 ottobre 2012,n. 174, convertito, con modificazioni, dallalegge 7 dicembre 2012, n. 213, e sulle deci-sioni eventualmente adottate all’esito delsuddetto giudizio prima dell’entrata in vi-gore del presente decreto-legge o della leggedi conversione dello stesso.

Conseguentemente, nella Rubrica dopole parole: Disposizioni per aggiungere leseguenti: le regioni e.

3. 83. Galati.

Dopo il comma 4, aggiungere i seguenti:

4-bis. A decorrere dall’anno 2014 leregioni soggette al piano di stabilizzazionefinanziaria di cui all’articolo 14, comma22, del decreto-legge 31 maggio 2010,n. 78, convertito, con modificazioni, dallalegge 30 luglio 2010, n. 122, sono autoriz-zate a:

a) discaricare i pagamenti eseguiti daitesorieri su ordine della autorità giudizia-ria alla data del 31 dicembre 2013 inattesa di regolarizzazione in quote annualicostanti nell’arco di un quinquennio;

b) effettuare, senza che rilevino aifini del patto di stabilità interno, le ope-razioni di registrazione contabile delle

compensazioni dei reciproci debiti e cre-diti nei confronti di società o enti gestoridi servizi pubblici;

c) ripartire la copertura del disa-vanzo di amministrazione in quote pari aldieci per cento annuo.

4-ter. Le regioni soggette al piano di sta-bilizzazione finanziaria di cui all’articolo14, comma 22, del decreto-legge 31 maggio2010, n. 78, convertito, con modificazioni,dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, a decor-rere dall’esercizio finanziario ancora daconsuntivare alla data di entrata in vigoredel presente decreto-legge sono autorizzatea ridurre dalla quota accantonata nel risul-tato di amministrazione la quota vincolataalle anticipazioni concesse ai sensi degliarticoli 2 e 3 del decreto-legge 8 aprile 2013,n. 35, convertito, con modificazioni, dallalegge 6 giugno 2013, n. 64, per un importopari a quello dei residui attivi eliminati nelmedesimo esercizio finanziario.

4-quater. Le disposizioni di cui aicommi 4-bis e 4-ter producono effettianche ai fini del giudizio di cui all’articolo1, comma 5, decreto-legge 10 ottobre 2012,n. 174, convertito, con modificazioni, dallalegge 7 dicembre 2012, n. 213, e sulledecisioni eventualmente adottate all’esitodel suddetto giudizio prima dell’entrata invigore del presente decreto-legge o dellalegge di conversione dello stesso.

Conseguentemente, nella Rubrica dopole parole: Disposizioni per aggiungere leseguenti: le regioni e.

3. 84. Palese, Laffranco.

Dopo il comma 4, aggiungere il seguente:

4-bis. All’articolo 1 del decreto-legge 8aprile 2013, n. 35, convertito con modifi-cazioni, dalla legge 6 giugno 2013, n. 64, èaggiunto, in fine, il seguente comma:

17-septies. Per lo stesso motivo, i creditivantati dai Comuni di cui al comma pre-cedente nei confronti dell’OrganismoStraordinario di Liquidazione di cui al-l’articolo 245 del decreto legislativo 18

Giovedì 27 marzo 2014 — 74 — Commissioni riunite V e VI

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agosto 2000, n. 267 e successive modifica-zioni ed integrazioni e derivanti da paga-menti effettuati in conto residui passivinell’anno di dichiarazione del dissestosono integralmente riconosciuti, con de-creto del Ministero dell’Interno, quali cre-diti privilegiati, direttamente rimborsatidallo Stato al Comune a valere sui trasfe-rimenti del fondo sperimentale di riequi-librio di cui al decreto legislativo 14 marzo2011, n. 23 e successive modificazioni edintegrazioni, di competenza del Comune,per l’esercizio relativo al bilancio stabil-mente riequilibrato di cui agli articoli 259e seguenti del decreto legislativo 18 agosto2000, n. 267 e successive modificazioni edintegrazioni. Il credito integralmente rico-nosciuto è gravato da vincolo di destina-zione di cassa per il pagamento delleimprese creditrici dei Comuni medesimi,per forniture e lavori fatturati nei treesercizi successivi a quello di dichiara-zione del dissesto finanziario. Negli enticon popolazione superiore a 60.000 abi-tanti, nel caso in cui il riequilibrio delbilancio sia significativamente condizio-nato dall’esito delle misure di riduzionedei costi dei servizi, nonché dalla razio-nalizzazione di tutti gli organismi e societàpartecipati, i cui costi incidono sul bilanciodell’ente, sono esonerati dalla sanzione dicui all’articolo 31, comma 26, lettera a),della legge 12 novembre 2011, n. 183 com-minata dal Ministro dell’interno nel terzoesercizio successivo a quello di raggiungi-mento dell’equilibrio.

3. 85. Censore, D’Attorre.

Dopo il comma 4, aggiungere i seguenti:

4-bis. Il comma 17 dell’articolo 1 deldecreto-legge 8 aprile 2013 n. 35, conver-tito con modificazioni dalla legge 6 giugno2013 n. 64 è soppresso.

4-ter. Al comma 3-bis dell’articolo 187del decreto legislativo n. 267 del 2000sono aggiunte, in fine, le seguenti parole:« e per il finanziamento del fondo svalu-tazione crediti di cui all’articolo 6 comma17 del decreto-legge 6 luglio 2012 n. 95

convertito con modificazioni dalla legge 7agosto 2012, n. 135.

* 3. 86. Palese, Galati, Alberto Giorgetti,Latronico, Milanato, Prestigiacomo.

Dopo il comma 4, aggiungere i seguenti:

4-bis. Il comma 17 dell’articolo 1 deldecreto-legge 8 aprile 2013 n. 35, conver-tito con modificazioni dalla legge 6 giugno2013 n. 64 è soppresso.

4-ter. Al comma 3-bis dell’articolo 187del decreto legislativo n. 267 del 2000sono aggiunte, in fine, le seguenti parole:« e per il finanziamento del fondo svalu-tazione crediti di cui all’articolo 6 comma17 del decreto-legge 6 luglio 2012 n. 95convertito con modificazioni dalla legge 7agosto 2012, n. 135.

* 3. 87. Censore, D’Attorre.

Dopo il comma 4, aggiungere il seguente:

4-bis. All’articolo 27 della legge 8marzo 2000, n. 53, dopo il comma 2, èaggiunto il seguente:

2-bis. Per agevolare l’economia locale, ilsenso di comunità, il supporto alle famigliee lo sviluppo della solidarietà reciproca, glienti locali hanno la facoltà di integrare neipropri bilanci abbuoni passivi e attivirappresentati da buoni locali emessi daassociazioni senza scopo di lucro. L’accet-tazione da parte dell’ente locale potràavvenire per una percentuale da definireogni anno per tasse, tariffe e tributi locali,di servizi a domanda individuale, di canoniper utilizzazione del patrimonio comunalee di ogni altro servizio a pagamento che ilComune potrà definire all’interno dellapropria autonomia gestionale e finanzia-ria. Gli enti locali potranno utilizzare ibuoni in loro possesso per ogni attività cheriterranno idonea agli scopi suddetti.

Conseguentemente, modificare il titolodell’articolo come segue: Articolo 27 (Ban-che dei tempi e buoni locali).

3. 88. Catalano, Zaccagnini.

Giovedì 27 marzo 2014 — 75 — Commissioni riunite V e VI

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Dopo il comma 4, aggiungere il seguente:

4-bis. Al comma 573 dell’articolo 1della legge n. 147 del 2013 sono introdottele seguenti modificazioni:

1) alle parole: « entro il termine pe-rentorio di trenta giorni dalla scadenza deltermine di cui all’articolo 243-bis, comma5, del testo unico » sono sostituite le se-guenti: « entro il termine perentorio dinovanta giorni dalla data di entrata invigore della presente legge »;

2) alle parole: « qualora dimostrinodinanzi alla Corte dei conti un migliora-mento della condizione di ente struttural-mente deficitario » sono sostituite le se-guenti: « qualora sia stato certificato nel-l’ultimo rendiconto approvato che l’entenon si trova nella condizione di deficita-rietà strutturale »;

3) alle parole: « in pendenza del ter-mine di trenta giorni » sono sostituite leseguenti: « in pendenza del termine dinovanta giorni ».

* 3. 89. Lavagno, Paglia, Boccadutri, Mar-con, Melilla.

Dopo il comma 4, aggiungere il seguente:

4-bis. Al comma 573 dell’articolo 1della legge n. 147 del 2013 sono introdottele seguenti modificazioni:

1) alle parole: « entro il termine pe-rentorio di trenta giorni dalla scadenza deltermine di cui all’articolo 243-bis, comma5, del testo unico » sono sostituite le se-guenti: « entro il termine perentorio dinovanta giorni dalla data di entrata invigore della presente legge »;

2) alle parole: « qualora dimostrinodinanzi alla Corte dei conti un migliora-mento della condizione di ente struttural-mente deficitario » sono sostituite le se-guenti: « qualora sia stato certificato nel-l’ultimo rendiconto approvato che l’entenon si trova nella condizione di deficita-rietà strutturale »;

3) alle parole: « in pendenza del ter-mine di trenta giorni » sono sostituite leseguenti: « in pendenza del termine dinovanta giorni ».

* 3. 90. Censore, D’Attorre.

Dopo il comma 4, aggiungere il seguente:

4-bis. All’articolo 1 della legge 27 di-cembre 2013, n. 147, sono apportate leseguenti modificazioni:

Al comma 573, le parole: « trenta giornidalla scadenza del termine di cui all’arti-colo 243-bis, comma 5, del testo unico »,sono sostituite dalle seguenti: « novantagiorni dall’entrata in vigore della presentelegge » e le parole: « in pendenza deltermine di trenta giorni » sono sostituitedalle seguenti: « in pendenza del terminedi novanta giorni ».

3. 91. Villarosa.

Dopo il comma 4, aggiungere il seguente:

4-bis. Ai comuni di cui al comma 1-terdell’articolo 259 del decreto legislativo 18agosto 2000, n. 267, come introdotto dalcomma 4 del presente articolo, che nonhanno rispettato nell’anno 2012 finanzia-rio i vincoli del patto di stabilità interno,la sanzione di cui all’articolo 31, comma26, lettera a), della legge 12 novembre2011, n. 183, è comminata dal Ministrodell’interno nel terzo esercizio successivo aquello di raggiungimento dell’equilibrio.All’onere derivante dal presente comma,pari a 670.000 euro, si provvede concorrispondente riduzione, nell’anno 2013,dell’autorizzazione di spesa di cui all’ar-ticolo 2, comma 100, della legge 24 di-cembre 2007, n. 244.

3. 92. Balduzzi, Mazziotti Di Celso, Li-brandi, Bargero, Lavagno.

Dopo il comma 4, aggiungere il seguente:

4-bis. Gli enti locali che hanno fattoricorso all’anticipazione di liquidità con-

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cessa dalla Cassa Depositi e Prestiti aisensi del decreto-legge 8 aprile 2013, n. 35convertito con modificazioni dalla legge 6giugno 2013, n. 64 possono, mandando ineconomia l’impegno corrispondente all’an-ticipazione stessa, assunto nel titolo IIIdella spesa, utilizzare tale somma perradiare i residui attivi inesigibili o didubbia esigibilità. In conseguenza deglieffetti derivanti dalla presente disposizioneai sensi di quanto previsto dal comma 1dell’articolo 5 del Contratto di Anticipa-zione tra l’ente e la Cassa Depositi ePrestiti, l’ente si impegna ad iscrivere neipropri bilanci, per tutta la durata dell’an-ticipazione, le somme occorrenti al rim-borso della stessa.

* 3. 93. Palese, Galati, Alberto Giorgetti,Latronico, Milanato, Prestigiacomo.

Dopo il comma 4, aggiungere il seguente:

4-bis. Gli enti locali che hanno fattoricorso all’anticipazione di liquidità con-cessa dalla Cassa Depositi e Prestiti aisensi del decreto-legge 8 aprile 2013, n. 35convertito con modificazioni dalla legge 6giugno 2013, n. 64 possono, mandando ineconomia l’impegno corrispondente all’an-ticipazione stessa, assunto nel titolo IIIdella spesa, utilizzare tale somma perradiare i residui attivi inesigibili o didubbia esigibilità. In conseguenza deglieffetti derivanti dalla presente disposizioneai sensi di quanto previsto dal comma 1dell’articolo 5 del Contratto di Anticipa-zione tra l’ente e la Cassa Depositi ePrestiti, l’ente si impegna ad iscrivere neipropri bilanci, per tutta la durata dell’an-ticipazione, le somme occorrenti al rim-borso della stessa.

* 3. 94. Censore, D’Attorre.

Dopo il comma 4, aggiungere il seguente:

4-bis. I Comuni piccoli con meno di5.000 abitanti che abbiano dichiarato ildissesto negli esercizi finanziari 2010-2013sono autorizzati, in via straordinaria edeccezionale, oltre il piano d’ammorta-

mento per il risanamento già attuato, adaccedere a domanda verificata e validatadal Ministero dell’interno, all’accensione dimutui speciali trentennali con la CassaDepositi e Prestiti, per il pagamento deidebiti certi, legittimi ed esigibili, con spesaa carico dello Stato per la parte capitaleed interessi per un massimale di spesaannua di 200 mila euro e senza che ciòincida sul patto di stabilità interno.

3. 3. Russo.

Dopo il comma 4, aggiungere il seguente:

4-bis. Gli enti locali con meno di 5.000abitanti che abbiano dichiarato il dissestonegli esercizi finanziari dal 2010 al 2013sono autorizzati, in via straordinaria edeccezionale, oltre il piano d’ammorta-mento per il risanamento già attuato, adaccedere a domanda verificata e validatadal Ministero dell’Interno, all’accensionedi mutui speciali trentennali con la CassaDepositi e Prestiti, per il pagamento deidebiti certi, legittimi ed esigibili, con spesaa carico dello Stato per la parte capitaleed interessi per un massimale di spesaannua di 200 mila euro e senza determi-nare effetti sul patto di stabilità interno.

3. 95. Russo.

Dopo il comma 4, aggiungere il seguente:

4-bis. All’articolo 6 del decreto-legge 6luglio 2012, n. 95, convertito con modifi-cazione dalla legge 7 agosto 2012, n. 135,dopo il comma 4, è aggiunto il seguente:« Qualora una società partecipata conta-bilizzi, nel proprio conto economico, ricavisuperiori ai corrispondenti impegni dispesa assunti dall’ente, gli amministratoridella società possono essere revocati pergiusta causa ».

3. 96. Fregolent, Bargero, Ribaudo.

Dopo il comma 4, aggiungere il seguente:

4-bis. All’articolo 6, comma 17, primoperiodo del decreto-legge 6 luglio 2012,

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n. 95 convertito, con modificazioni, dallalegge 7 agosto 2012, n. 135, le parole: « al25 per cento » sono sostituite dalle se-guenti: « al 10 per cento ».

* 3. 97. Paola Bragantini, Bargero, Ri-baudo, Guerra, Giulietti, Moretto.

Dopo il comma 4, aggiungere il seguente:

4-bis. All’articolo 6, comma 17, primoperiodo del decreto-legge 6 luglio 2012,n. 95 convertito, con modificazioni, dallalegge 7 agosto 2012, n. 135, le parole: « al25 per cento » sono sostituite dalle se-guenti: « al 10 per cento ».

* 3. 98. Censore, D’Attorre.

Dopo il comma 4, aggiungere il seguente:

4-bis. All’articolo 6, comma 17, primoperiodo del decreto-legge 6 luglio 2012,n. 95 convertito, con modificazioni, dallalegge 7 agosto 2012, n. 135, le parole: « al25 per cento » sono sostituite dalle se-guenti: « al 10 per cento ».

* 3. 99. Palese, Galati, Alberto Giorgetti,Latronico, Milanato, Prestigiacomo.

Dopo il comma 4, aggiungere il seguente:

4-bis. Per un importo pari ai debitifuori bilancio riconosciuti o che presen-tavano i requisiti per il riconoscimentoalla data del 31 dicembre 2013, l’entelocale è autorizzato ad anticipare per pariimporto ai creditori le somme dovute,garantendo la copertura di dette anticipa-zioni in un periodo non superiore ai 10anni, in deroga all’articolo 194, comma 2del decreto legislativo 267 del 2000.

** 3. 100. Lavagno, Paglia, Boccadutri,Marcon, Melilla.

Dopo il comma 4, aggiungere il seguente:

4-bis. Per un importo pari ai debitifuori bilancio riconosciuti o che presen-tavano i requisiti per il riconoscimento

alla data del 31 dicembre 2013, l’entelocale è autorizzato ad anticipare per pariimporto ai creditori le somme dovute,garantendo la copertura di dette anticipa-zioni in un periodo non superiore ai 10anni, in deroga all’articolo 194, comma 2del decreto legislativo 267 del 2000.

** 3. 101. Censore, D’Attorre.

Dopo il comma 4, aggiungere il seguente:

4-bis. Al comma 4, dell’articolo 9, deldecreto-legge 31 agosto 2013, n. 102, con-vertito, con modificazioni, dalla legge 28ottobre 2013, n. 124, è aggiunto, in fine, ilseguente periodo: « Dello stesso terminepossono avvalersi anche gli enti già insperimentazione che non abbiano ancoraultimato il riaccertamento dei residui.

Conseguentemente, nella Rubrica, dopole parole: difficoltà finanziarie aggiungerele seguenti: e in materia di armonizzazionedei sistemi contabili e degli schemi dibilancio.

3. 102. Palese, Laffranco.

Dopo il comma 4, aggiungere il seguente:

4-bis. Ai fini dell’attuazione dei piani diriequilibrio pluriennale di cui all’articolo243-quater, commi 1 e 3 del 18 agosto2000 n. 267 e del piano triennale per lariduzione del disavanzo e per il riequili-brio strutturale di bilancio di cui all’arti-colo 16, comma 2 del presente decreto, glienti locali interessati da tali piani possonoapplicare le disposizioni di cui all’articolo1, comma 563 della legge 27 dicembre2013, n. 147 in deroga al principio dellacoerenza con il rispettivo ordinamentoprofessionale.

3. 103. Marco Di Stefano.

Dopo il comma 4, aggiungere il seguente:

4-bis. I comuni che abbiano rispettatoil patto di stabilità nell’ultimo triennio e

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non hanno fatto ricorso, nel medesimoperiodo, ad anticipazioni di tesoreria pos-sono utilizzare, per l’anno 2014,l’avanzo di amministrazione non vincolato,in deroga a quanto stabilito dall’articolo187, comma 3-bis, del testo unico delleleggi sull’ordinamento degli enti locali, dicui al decreto legislativo 18 agosto 2000,n. 267, per le spese di messa in sicurezzadegli edifici scolastici e delle strade.

3. 104. Rubinato, De Menech, Ginato,Moretto.

Dopo il comma 4, aggiungere il seguente:

4-bis. Ai Comuni che hanno aderito allanuova contabilità armonizzata di cui aldecreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118,il limite determinato dal patto di stabilitànon si applica agli avanzi di amministra-zione derivanti dall’adozione del nuovosistema contabile.

3. 105. De Menech, Rubinato.

Dopo l’articolo 3 aggiungere il seguente:

ART. 3-bis.

(Armonizzazione dei bilanci).

1. Dopo l’articolo 9 del decreto-legge 31agosto 2013, n. 102, convertito, con mo-dificazioni, dalla legge 28 ottobre 2013,n. 124, è aggiunto il seguente:

« ART. 9-bis.

1. Per gli enti in sperimentazione, di cuiall’articolo 36 del decreto legislativo 23giugno 2011, n. 118, e comunque nellemore dell’entrata in vigore dell’armoniz-zazione dei sistemi contabili e degli schemidi bilancio di cui al decreto legislativo 23giugno 2011, n. 118, non si applicano gliarticoli 242 e 243 del decreto legislativo 18agosto 2000, n. 267.

2. Per gli enti in sperimentazionel’eventuale disavanzo di amministrazione

derivante dal riaccertamento straordinariodei residui di cui all’articolo 14 del decretodel Presidente del Consiglio dei ministri 28dicembre 2011 e dal primo accantona-mento al fondo crediti di dubbia esigibilitàè ripianato per una quota pari almeno al10 per cento l’anno.

3. In fase di prima applicazione delledisposizioni recate dal decreto legislativo23 giugno 2011, n. 118, al fine di consen-tire una graduale applicazione delle di-sposizioni concernenti il bilancio consoli-dato recate dal decreto del Presidente delConsiglio dei ministri 28 dicembre 2001 glienti in sperimentazione non consideranole società quotate e quelle da esse con-trollate ai sensi dell’articolo 2359 del co-dice civile. A tal fine, per società quotatedagli enti di cui al presente articolo siintendono le società emittenti strumentifinanziari quotati in mercati regolamen-tati.

4. Redigono il bilancio consolidato conle società non quotate degli enti locali edelle regioni a partecipazione pubblicalocale totale di controllo. Il bilancio con-solidato deve essere approvato entro il 30settembre dell’anno successivo.

5. Al comma 9-bis dell’articolo 9 deldecreto-legge 31 agosto 2013, n. 102, con-vertito, con modificazioni, dalla legge 28ottobre 2013, n. 124 alla fine del primoperiodo sono aggiunte le seguenti parole:« e il Consiglio o l’organo decisionale entroil successivo 31 maggio ».

6. Nelle more dell’introduzione a re-gime delle disposizioni contenute nel de-creto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, glienti in sperimentazione possono tenereconto nella determinazione del piano fi-nanziario di cui al decreto del Presidentedella Repubblica 27 aprile 1999 n. 158, delfondo crediti di dubbia esigibilità istituitodal comma 2 dell’articolo 9, lettera c) deldecreto-legge 31 ottobre 2013, n. 102, con-vertito, con modificazioni, con la legge 28ottobre 2013, n. 124.

3. 01. Palese, Galati, Giancarlo Giorgetti,Latronico, Milanato, Prestigiacomo.

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Dopo l’articolo 3, aggiungere il seguente:

ART. 3-bis.

(Pagamento dei debiti scaduti degli entidissestati).

1. Al fine di sostenere la grave situa-zione delle imprese creditrici e degli altrisoggetti creditori dei comuni dissestati e diridare impulso ai relativi sistemi produttivilocali, per gli anni 2013 e 2014, ai comuniche hanno deliberato il dissesto finanzia-rio nei ventiquattro mesi precedenti ladata di entrata in vigore del decreto-legge8 aprile 2013, n. 35, convertito, con mo-dificazioni, dalla legge 6 giugno 2013,n. 64, e che hanno aderito alla procedurasemplificata prevista dall’articolo 258 deltesto unico di cui al decreto legislativo 18agosto 2000, n. 267, è attribuita, previaapposita istanza dell’ente interessato,un’anticipazione fino all’importo massimo,per ciascun anno, di 100 milioni di euroda destinare all’incremento della massaattiva della gestione liquidatoria per ilpagamento dei debiti ammessi con le mo-dalità di cui al medesimo articolo 258, neilimiti dell’anticipazione erogata, entro cen-toventi giorni dalla disponibilità delle ri-sorse.

2. L’anticipazione di cui al comma 1 èripartita, nei limiti della massa passivacensita, in base ad una quota pro capitedeterminata tenendo conto della popola-zione residente, calcolata alla fine delpenultimo anno precedente la dichiara-zione di dissesto secondo i dati fornitidall’Istat.

3. L’anticipazione di cui al comma 1 èconcessa con decreto del Ministero dell’in-terno, da adottare entro il 31 gennaio2014, nei predetti limiti di 100 milioni dieuro annui a valere sulla dotazione, per glianni 2013 e 2014, del fondo di rotazionedi cui all’articolo 243-ter del testo unico dicui al decreto legislativo 18 agosto 2000,n. 267.

4. L’importo attribuito è erogato al-l’ente locale, il quale è tenuto a metterloa disposizione dell’organo straordinario diliquidazione entro trenta giorni dall’ero-

gazione. L’organo straordinario di liquida-zione provvede al pagamento dei debitiammessi, nei limiti dell’anticipazione ero-gata, entro centoventi giorni dalla dispo-nibilità delle risorse.

5. La restituzione dell’anticipazione èeffettuata, con piano di ammortamento arate costanti, comprensive degli interessi,in un periodo massimo di venti anni adecorrere dall’anno successivo a quello incui è erogata la medesima anticipazione,con versamento ad appositi capitoli dellostato di previsione dell’entrata del bilanciodello Stato, distinti per la quota capitale eper la quota interessi, fatta eccezione perle anticipazioni a valere sulla sezione2013, pur erogate nel 2014, per le quali laprima rata di restituzione decorre dalnovembre 2014. Gli importi dei versamentirelativi alla quota capitale sono riassegnatial fondo per l’ammortamento dei titoli diStato. Il tasso di interesse da applicare allesuddette anticipazioni è determinato sullabase del rendimento di mercato dei buonipoliennali del tesoro a cinque anni incorso di emissione, con comunicato delDirettore generale del tesoro da pubblicarenel sito internet del Ministero dell’econo-mia e delle finanze. In caso di mancatarestituzione delle rate entro i termini pre-visti, le somme sono recuperate a valeresulle risorse a qualunque titolo dovute dalMinistero dell’interno e sono versate alpredetto stato di previsione dell’entrata delbilancio dello Stato e riassegnate, per laparte capitale, al medesimo fondo perl’ammortamento dei titoli di Stato.

6. Alla copertura degli oneri di cui alcomma 1 si provvede mediante corrispon-dente riduzione dello stanziamento di cuiall’articolo 1, comma 10, del decreto-legge8 aprile 2013, n. 35, convertito, con mo-dificazioni, dalla legge 6 giugno 2013,n. 64, relativo alla « Sezione per assicurarela liquidità per pagamenti di debiti certi,liquidi ed esigibili degli enti locali », nonerogato dalla Cassa depositi e prestiti Spanegli anni 2013 e 2014.

7. Il comma 17-sexies dell’articolo 1 deldecreto-legge 8 aprile 2013, n. 35, conver-tito, con modificazioni, dalla legge 6 giu-gno 2013, n. 64, è abrogato.

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8. Il Ministro dell’economia e dellefinanze è autorizzato ad apportare, conproprio decreto, le occorrenti variazioni dibilancio.

9. Per quanto non previsto nel presentearticolo trova applicazione il decreto delMinistro dell’interno 11 gennaio 2013,pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 33dell’8 febbraio 2013, adottato in attuazionedell’articolo 243-ter, comma 2, del testounico di cui al decreto legislativo 18 agosto2000, n. 267.

3. 02. Balduzzi, Librandi, Bargero, Lava-gno.

Dopo l’articolo 3, aggiungere il seguente:

ART. 3-bis.

(Pagamento dei debiti scaduti degli entidissestati).

1. Al fine di sostenere la grave situa-zione delle imprese creditrici e degli altrisoggetti creditori dei comuni dissestati e diridare impulso ai relativi sistemi produttivilocali, per gli anni 2013 e 2014, ai comuniche hanno deliberato il dissesto finanzia-rio nei ventiquattro mesi precedenti ladata di entrata in vigore del decreto-legge8 aprile 2013, n. 35, convertito, con mo-dificazioni, dalla legge 6 giugno 2013,n. 64, e che hanno aderito alla procedurasemplificata prevista dall’articolo 258 deltesto unico di cui al decreto legislativo 18agosto 2000, n. 267, è attribuita, previaapposita istanza dell’ente interessato,un’anticipazione fino all’importo massimo,per ciascun anno, di 100 milioni di euroda destinare all’incremento della massaattiva della gestione liquidatoria per ilpagamento dei debiti ammessi con le mo-dalità di cui al medesimo articolo 258, neilimiti dell’anticipazione erogata, entro cen-toventi giorni dalla disponibilità delle ri-sorse.

2. L’anticipazione di cui al comma 1 èripartita, nei limiti della massa passivacensita, in base ad una quota pro capitedeterminata tenendo conto della popola-zione residente, calcolata alla fine del

penultimo anno precedente la dichiara-zione di dissesto secondo i dati fornitidall’Istat.

3. L’anticipazione di cui al comma 1 èconcessa con decreto del Ministero dell’in-terno, da adottare entro il 31 gennaio2014, nei predetti limiti di 100 milioni dieuro annui a valere sulla dotazione, per glianni 2013 e 2014, del fondo di rotazionedi cui all’articolo 243-ter del testo unico dicui al decreto legislativo 18 agosto 2000,n. 267.

4. L’importo attribuito è erogato al-l’ente locale, il quale è tenuto a metterloa disposizione dell’organo straordinario diliquidazione entro trenta giorni dall’ero-gazione. L’organo straordinario di liquida-zione provvede al pagamento dei debitiammessi, nei limiti dell’anticipazione ero-gata, entro centoventi giorni dalla dispo-nibilità delle risorse.

5. La restituzione dell’anticipazione èeffettuata, con piano di ammortamento arate costanti, comprensive degli interessi,in un periodo massimo di venti anni adecorrere dall’anno successivo a quello incui è erogata la medesima anticipazione,con versamento ad appositi capitoli dellostato di previsione dell’entrata del bilanciodello Stato, distinti per la quota capitale eper la quota interessi, fatta eccezione perle anticipazioni a valere sulla sezione2013, pur erogate nel 2014, per le quali laprima rata di restituzione decorre dalnovembre 2014. Gli importi dei versamentirelativi alla quota capitale sono riassegnatial fondo per l’ammortamento dei titoli diStato. Il tasso di interesse da applicare allesuddette anticipazioni è determinato sullabase del rendimento di mercato dei buonipoliennali del tesoro a cinque anni incorso di emissione, con comunicato delDirettore generale del tesoro da pubblicarenel sito internet del Ministero dell’econo-mia e delle finanze. In caso di mancatarestituzione delle rate entro i termini pre-visti, le somme sono recuperate a valeresulle risorse a qualunque titolo dovute dalMinistero dell’interno e sono versate alpredetto stato di previsione dell’entrata del

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bilancio dello Stato e riassegnate, per laparte capitale, al medesimo fondo perl’ammortamento dei titoli di Stato.

6. Alla copertura degli oneri di cui alcomma 1 si provvede mediante corrispon-dente riduzione dello stanziamento di cuiall’articolo 1, comma 10, del decreto-legge8 aprile 2013, n. 35, convertito, con mo-dificazioni, dalla legge 6 giugno 2013,n. 64, relativo alla « Sezione per assicurarela liquidità per pagamenti di debiti certi,liquidi ed esigibili degli enti locali », nonerogato dalla Cassa depositi e prestiti Spanegli anni 2013 e 2014.

7. Il comma 17-sexies dell’articolo 1 deldecreto-legge 8 aprile 2013, n. 35, conver-tito, con modificazioni, dalla legge 6 giu-gno 2013, n. 64, è abrogato.

8. Il Ministro dell’economia e dellefinanze è autorizzato ad apportare, conproprio decreto, le occorrenti variazioni dibilancio.

9. Per quanto non previsto nel presentearticolo trova applicazione il decreto delMinistro dell’interno 11 gennaio 2013,pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 33dell’8 febbraio 2013, adottato in attuazionedell’articolo 243-ter, comma 2, del testounico di cui al decreto legislativo 18 agosto2000, n. 267.

* 3. 03. Censore, D’Attorre.

ART. 4.

Sostituirlo con il seguente:

ART. 4.

(Misure conseguenti al mancato rispetto divincoli finanziari posti alla contrattazioneintegrativa e all’utilizzo dei relativi fondi).

1. Le regioni e gli enti locali che nonhanno rispettato i vincoli finanziari postialla contrattazione collettiva integrativasono obbligati a recuperare integralmente,a valere sulle risorse finanziarie a questadestinate, rispettivamente al personale di-rigenziale e non dirigenziale, le sommeindebitamente erogate mediante il gra-duale riassorbimento delle stesse, con

quote annuali e per un numero massimodi annualità corrispondente al doppio diquelle in cui si è verificato il superamentodi tali vincoli. La rateizzazione non puòessere comunque inferiore a dieci annua-lità ove il periodo temporale di cui alprecedente capoverso sia inferiore a diecianni. Nei predetti casi, le regioni devonoobbligatoriamente adottare misure di con-tenimento della spesa per il personale,ulteriori rispetto a quelle già previste dallavigente normativa, mediante l’attuazionedi piani di riorganizzazione finalizzati allarazionalizzazione e allo snellimento dellestrutture burocratico-amministrative, an-che attraverso accorpamenti di uffici conla contestuale riduzione delle dotazioniorganiche del personale dirigenziale inmisura non inferiore al 20 per cento edella spesa complessiva del personale nondirigenziale nella misura non inferiore al10 per cento. Gli enti locali adottano lemisure di razionalizzazione organizzativagarantendo in ogni caso la riduzione delledotazioni organiche entro i parametri de-finiti dal decreto di cui all’articolo 263,comma 2, del decreto legislativo 18 agosto2000, n. 267; ai fini del precedente pe-riodo e per le finalità dello stesso sonofatti salvi i provvedimenti già adottati daglienti locali che abbiano rispettato i para-metri sopra richiamati e, per le Province,quelli conseguenti al commissariamentodelle stesse. Al fine di conseguire l’effettivocontenimento della spesa, alle unità dipersonale eventualmente risultanti in so-prannumero all’esito dei predetti pianiobbligatori di riorganizzazione si appli-cano le disposizioni previste dall’articolo 2,commi 11 e 12, del decreto-legge 6 luglio2012, n. 95, convertito, con modificazioni,dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, nei limititemporali della vigenza della predettanorma. Le cessazioni dal servizio conse-guenti alle misure di cui al precedenteperiodo non possono essere calcolate comerisparmio utile per definire l’ammontaredelle disponibilità finanziarie da destinarealle assunzioni o il numero delle unitàsostituibili in relazione alle limitazioni delturn over. Le Regioni e gli enti localitrasmettono alla Presidenza del Consiglio

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dei ministri – Dipartimento della funzionepubblica, al Ministero dell’economia edelle finanze – Dipartimento della Ragio-neria generale dello Stato e al Ministerodell’interno – Dipartimento per gli affariinterni e territoriali, ai fini del relativomonitoraggio, una relazione illustrativa eduna relazione tecnico-finanziaria che, conriferimento al mancato rispetto dei vincolifinanziari, dia conto dell’adozione deipiani obbligatori di riorganizzazione edelle specifiche misure previste dai mede-simi per il contenimento della spesa per ilpersonale, ovvero delle misure di cui alterzo periodo del presente comma.

2. Le regioni e gli enti locali che hannorispettato il patto di stabilità interno al-meno in uno degli anni del triennio 2011-2013 possono compensare le somme darecuperare di cui al primo periodo delcomma 1, anche attraverso l’utilizzo inte-grale dei risparmi effettivamente derivantidalle misure di razionalizzazione organiz-zativa di cui al secondo, terzo e sestoperiodo del comma 1 nonché di quelliderivanti dall’attuazione dell’articolo 16,commi 4 e 5, del decreto-legge 6 luglio2011, n. 98, convertito, con modificazioni,dalla legge 15 luglio 2011, n. 111.

3. Fermo restando quanto previsto daicommi 1 e 2, non si applicano le dispo-sizioni di cui al quinto periodo del comma3-quinquies dell’articolo 40 del decretolegislativo 30 marzo 2001, n. 165, agli attidi utilizzo dei fondi per la contrattazionedecentrata adottati anteriormente ai ter-mini di adeguamento previsti dall’articolo65 del decreto legislativo 27 ottobre 2009,n. 150, che non abbiano comportato ne’ ilsuperamento dei vincoli finanziari per lacostituzione dei medesimi fondi né il ri-conoscimento giudiziale della responsabi-lità erariale, adottati dalle regioni e daglienti locali che hanno rispettato il patto distabilità interno almeno in uno degli annidel triennio 2011-2013, la vigente disci-plina in materia di spese ed assunzione dipersonale nonché le disposizioni di cuiall’articolo 9 del decreto-legge 31 maggio2010, n. 78, convertito, con modificazioni,dalla legge 30 luglio 2010, n. 122.

4. Le disposizioni del presente articolosi applicano anche alle regioni e agli entilocali che hanno avviato il procedimentodi riduzione del fondo per il salario ac-cessorio a seguito di visita ispettiva delMinistero dell’economia e delle finanze. Lestesse sono autorizzate a variare in au-mento il fondo medesimo per le sommegià decurtate all’esito della visita ispettivastessa per l’importo corrispondente ai ri-sparmi accertati a seguito dei provvedi-menti adottati ai sensi del precedentecomma 2.

5. L’articolo 4, comma 26, della legge12 novembre 2011, n. 183, quale interpre-tazione autentica, non ha effetto retroat-tivo ai sensi dell’articolo 11, comma 1,delle disposizioni sulla legge in generalepreliminari al codice civile.

4. 1. Lodolini.

Sostituirlo con il seguente:

ART. 4.

(Misure conseguenti al mancato rispetto divincoli finanziari posti alla contrattazioneintegrativa e all’utilizzo dei relativi fondi).

1. Le regioni e gli enti locali che nonhanno rispettato i vincoli di contenimentoe riduzione dei fondi per la contrattazionecollettiva integrativa, previsti dalle normevigenti, sono obbligati a recuperare inte-gralmente, a valere sulle risorse finanzia-rie a questa destinate, rispettivamente alpersonale dirigenziale e non dirigenziale,le somme eccedenti indebitamente erogatemediante il graduale riassorbimento dellestesse, con quote annuali e per un numeromassimo di annualità corrispondente aquelle in cui si è verificato il superamentodi tali vincoli. Ai predetti fini, le regionidevono obbligatoriamente adottare misuredi contenimento della spesa per il perso-nale, ulteriori rispetto a quelle già previstedalla vigente normativa, mediante l’attua-zione di piani di riorganizzazione finaliz-zati alla razionalizzazione e allo snelli-mento delle strutture burocratico-ammi-nistrative, anche attraverso accorpamenti

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di uffici con la contestuale riduzione delledotazioni organiche del personale dirigen-ziale in misura non inferiore al 20 percento e della spesa complessiva del per-sonale non dirigenziale nella misura noninferiore al 10 per cento. Ai medesimi fini,gli enti locali adottano le misure di razio-nalizzazione organizzativa garantendo inogni caso la riduzione delle dotazioniorganiche entro i parametri definiti daldecreto di cui all’articolo 263, comma 2,del decreto legislativo 18 agosto 2000,n. 267. Al fine di conseguire l’effettivocontenimento della spesa, alle unità dipersonale eventualmente risultanti in so-prannumero all’esito dei predetti pianiobbligatori di riorganizzazione si appli-cano le disposizioni previste dall’articolo 2,commi 11 e 12, del decreto-legge 6 luglio2012, n. 95, convertito, con modificazioni,dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, nei limititemporali della vigenza della predettanorma. Le cessazioni dal servizio conse-guenti alle misure di cui al precedenteperiodo non possono essere calcolate comerisparmio utile per definire l’ammontaredelle disponibilità finanziarie da destinarealle assunzioni o il numero delle unitàsostituibili in relazione alle limitazioni delturn over. Le Regioni e gli enti localitrasmettono alla Presidenza del Consigliodei ministri – Dipartimento della funzionepubblica, al Ministero dell’economia edelle finanze – Dipartimento della Ragio-neria generale dello Stato e al Ministerodell’interno – Dipartimento per gli affariinterni e territoriali, ai fini del relativomonitoraggio, una relazione illustrativa eduna relazione tecnico-finanziaria che, conriferimento al mancato rispetto dei vincolifinanziari, dia conto dell’adozione deipiani obbligatori di riorganizzazione edelle specifiche misure previste dai mede-simi per il contenimento della spesa per ilpersonale.

2. Le regioni e gli enti locali in regolacon il patto di stabilità interno possonocompensare le somme da recuperare dicui al primo periodo del comma 1, ancheattraverso l’utilizzo dei risparmi effettiva-mente derivanti dalle misure di raziona-lizzazione organizzativa di cui al secondo

e terzo periodo del comma 1 nonché diquelli derivanti dall’attuazione dell’articolo16, commi 4 e 5, del decreto-legge 6 luglio2011, n. 98, convertito, con modificazioni,dalla legge 15 luglio 2011, n. 111.

3. Fermo restando quanto previsto daicommi 1 e 2, non si applicano le dispo-sizioni di cui al quinto periodo del comma3-quinquies dell’articolo 40 del decretolegislativo 30 marzo 2001, n. 165, agli attidi utilizzo dei fondi per la contrattazionedecentrata adottati anteriormente ai ter-mini di adeguamento previsti dall’articolo65 del decreto legislativo 27 ottobre 2009,n. 150, che non abbiano comportato ilriconoscimento giudiziale della responsa-bilità erariale, adottati dalle regioni e daglienti locali in regola con il patto di stabilitàinterno, la vigente disciplina in materia dispese ed assunzione di personale nonchéle disposizioni di cui all’articolo 9 deldecreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, con-vertito, con modificazioni, dalla legge 30luglio 2010, n. 122.

4. 2. Causi.

Apportare le seguenti modificazioni:

a) al comma 1, sostituire le parole: « ivincoli finanziari posti alla contrattazionecollettiva integrativa » con le seguenti: « ilimiti alla costituzione e quantificazionedei fondi del salario accessorio, impostidall’articolo 9, comma 1, del decreto-leggen. 78 del 2010 »;

b) sostituire il comma 3 con i se-guenti:

« 3. Fermo restando quanto previsto daicommi 1 e 2, non si applicano le dispo-sizioni di cui al quinto periodo del comma3-quinquies dell’articolo 40 del decretolegislativo 30 marzo 2001, n. 165, agli attidi costituzione e agli atti di utilizzo deifondi per la contrattazione decentrataadottati anteriormente ai termini di ade-guamento previsti dall’articolo 65 del de-creto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150,che non abbiano comportato né il supe-ramento dei vincoli finanziari di cui alpredetto articolo 9, comma 1, del decreto-

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legge n. 78 del 2010 per la costituzione deimedesimi fondi né il riconoscimento giu-diziale della responsabilità erariale, adot-tati dalle regioni e dagli enti locali chehanno rispettato il patto di stabilità in-terno, la vigente disciplina in materia dispese ed assunzione di personale nonchéle disposizioni di cui all’articolo 9 deldecreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, con-vertito, con modificazioni, dalla legge 30luglio 2010, n. 122.

3-bis. Ai fini della costituzione deifuturi fondi destinati al salario accessorio,le amministrazioni di cui al comma 1,fermi restando i limiti complessivi in ma-teria di spesa del personale, tra cui ilcomma 1 dell’articolo 9 del decreto-leggen. 78 del 2010, hanno libertà di quantifi-cazione delle risorse da destinare al sala-rio accessorio da erogare comunque nelrispetto dei principi sanciti dalla legge 150del 2009 ».

4. 3. Lodolini.

Al comma 1, apportare le seguenti mo-dificazioni:

a) sostituire le parole: « corrispon-dente a » con le seguenti: « corrispondential doppio di »;

b) dopo le parole: « quelle in cui si èverificato il superamento di tali vincoli. »aggiungere il seguente periodo: « La rateiz-zazione non potrà essere comunque infe-riore a 10 annualità nel caso in cui ladurata di quella risultante dall’attuazionedel periodo sia inferiore a 10 anni. »;

c) dopo le parole: « di cui all’articolo263, comma 2, del testo unico di cui aldecreto legislativo 18 agosto 2000,n. 267. » aggiungere il seguente periodo:« Ai fini del precedente periodo sono fattisalvi i provvedimenti già adottati dagli entilocali che abbiano rispettato i parametrisopra richiamati e, per le province com-missariate, quelli conseguenti al commis-sariamento delle stesse. »;

d) dopo le parole: « specifiche misurepreviste dai medesimi per il contenimento

della spesa per il personale, » sono ag-giunte: « ovvero delle misure di cui al terzoperiodo del presente comma ».

4. 4. Carrescia.

Al comma 1, sostituire le parole: corri-spondente a quelle in cui si è verificato ilsuperamento di tali vincoli con le seguenti:corrispondente al doppio di quelle in cuisi è verificato il superamento di tali vincolie dopo il primo periodo aggiungere il se-guente: La rateizzazione non può esserecomunque inferiore a dieci annualità nelcaso in cui la durata di quella risultantedall’attuazione del precedente periodo siainferiore a dieci anni.

4. 5. Lodolini.

Al comma 1, secondo periodo, sostituirele parole: Le Regioni devono obbligatoria-mente adottare con la seguente: Adottano.

4. 6. Taglialatela, Cicu, Balduzzi, Busina-rolo, Fabbri, Giorgis, Sannicandro,Turco.

Al comma 1, al terzo periodo, aggiun-gere, in fine, le seguenti parole: ; ai fini delprecedente periodo sono fatti salvi i prov-vedimenti già adottati dagli enti locali cheabbiano rispettato i parametri sopra ri-chiamati e, per le Province, quelli conse-guenti al commissariamento delle stesse.

4. 8. Lodolini.

Al comma 1 dopo le parole: enti localitrasmettono aggiungere le seguenti: entro il30 aprile di ciascun anno.

4. 10. Guidesi, Borghesi, Busin.

Al comma 1 dopo le parole: enti localitrasmettono aggiungere le seguenti: entro il30 aprile 2014.

4. 9. Guidesi, Borghesi, Busin.

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Al comma 1, aggiungere, in fine, leseguenti parole: ovvero delle misure di cuial terzo periodo del presente comma.

4. 11. Lodolini.

Sostituire il comma 2, con il seguente:

2. Le regioni e gli enti locali che hannorispettato il patto di stabilità interno al-meno in uno degli anni del triennio 2011-2013 possono compensare le somme darecuperare di cui al primo periodo delcomma 1, anche attraverso l’utilizzo inte-grale dei risparmi effettivamente derivantidalle misure di razionalizzazione organiz-zativa di cui al secondo, terzo e sestoperiodo del comma 1 nonché di quelliderivanti dall’attuazione dell’articolo 16,commi 4 e 5, del decreto-legge 6 luglio2011, n. 98, convertito, con modificazioni,dalla legge 15 luglio 2011, n. 111.

4. 12. Lodolini.

Al comma 2, sostituire le parole: chehanno rispettato il patto di stabilità in-terno con le seguenti: che hanno rispettatoil patto di stabilità interno almeno in unodegli anni del triennio 2011-2013.

Conseguentemente, al comma 3 sosti-tuire le parole: che hanno rispettato ilpatto di stabilità interno con le seguenti:che hanno rispettato il patto di stabilitàinterno almeno in uno degli anni deltriennio 2011-2013.

4. 13. Lodolini.

Al comma 2:

dopo le parole: Le regioni e gli entilocali che hanno rispettato il patto distabilità interno sono aggiunte le seguenti:almeno in uno degli anni del triennio2011-2013;

dopo le parole: attraverso l’utilizzo èaggiunta la seguente: integrale;

sostituire le parole: di cui al secondoe terzo periodo con le seguenti: di cui alsecondo, terzo e sesto periodo.

4. 14. Carrescia.

Sostituire il comma 3, con il seguente:

3. Fermo restando quanto previsto daicommi 1 e 2, non si applicano le dispo-sizioni di cui al quinto periodo del comma3-quinquies dell’articolo 40 del decretolegislativo 30 marzo 2001, n. 165, agli attidi utilizzo dei fondi per la contrattazionedecentrata adottati anteriormente ai ter-mini di adeguamento previsti dall’articolo65 del decreto legislativo 27 ottobre 2009,n. 150, che non abbiano comportato ilsuperamento dei vincoli finanziari per lacostituzione dei medesimi fondi, adottatidalle regioni e dagli enti locali che hannorispettato il patto di stabilità interno, lavigente disciplina in materie di spese edassunzione di personale nonché le dispo-sizioni di cui all’articolo 9 del decretolegge 31 maggio 2010, n. 78, convertito,con modificazioni, dalla legge 30 luglio2010, n. 122.

4. 15. Dallai.

Sostituire il comma 3, con il seguente:

3. Fermo restando quanto previsto daicommi 1 e 2, non si applicano le dispo-sizioni di cui al quinto periodo del comma3-quinquies dell’articolo 40 del decretolegislativo 30 marzo 2001, n. 165, agli attidi costituzione e di utilizzo dei fondi perla contrattazione decentrata adottati an-teriormente ai termini di adeguamentoprevisti dall’articolo 65 del decreto legi-slativo 27 ottobre 2009, n. 150, che nonabbiano comportato il riconoscimento giu-diziale della responsabilità erariale, adot-tati dalle regioni e dagli enti locali chehanno rispettato il patto di stabilità in-terno, la vigente disciplina in materia dispese ed assunzione di personale nonchéle disposizioni di cui all’articolo 9 del

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decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, con-vertito, con modificazioni, dalla legge 30luglio 2010, n. 122.

4. 16. Fragomeli, Marchetti, Giulietti,Moretto.

Al comma 3:

dopo le parole: agli atti sono aggiuntele seguenti: di costituzione e;

dopo le parole: che non abbiano com-portato sono soppresse le seguenti: né ilsuperamento dei vincoli finanziari per lacostituzione dei medesimi fondi né.

* 4. 17. Borghesi, Busin, Guidesi.

Al comma 3:

dopo le parole: agli atti sono aggiuntele seguenti: di costituzione e;

dopo le parole: che non abbiano com-portato sono soppresse le seguenti: né ilsuperamento dei vincoli finanziari per lacostituzione dei medesimi fondi né.

* 4. 18. Censore, D’Attorre.

Al comma 3 sono apportate le seguentimodificazioni:

a) dopo le parole: agli atti sono ag-giunte le seguenti: di costituzione e;

b) il seguente periodo: né il supera-mento dei vincoli finanziari per la costi-tuzione dei medesimi fondi né è soppresso.

* 4. 19. Palese, Galati, Alberto Giorgetti,Latronico, Milanato, Prestigiacomo.

Al comma 3, dopo le parole: agli attiinserire le seguenti: di costituzione e.

4. 20. Ginato, Crivellari.

Al comma 3, sopprimere le parole: chenon abbiano comportato né il supera-mento dei vincoli finanziari per la costi-

tuzione dei medesimi fondi né il ricono-scimento giudiziale della responsabilitàerariale.

4. 21. Verini.

Al comma 3, sopprimere le parole: chenon abbiano comportato né il supera-mento dei vincoli finanziari previsti per lacostituzione dei medesimi fondi.

4. 22. Busin, Guidesi, Borghesi.

Al comma 3, dopo le parole: dei mede-simi fondi aggiungere le seguenti parole:ovvero abbiano approvate, ed in corso diapplicazione, le misure stabilite dal pre-sente articolo per il riassorbimento totaledelle maggiori somme erogate al personaledipendente.

4. 23. Bonavitacola.

Al comma 3, dopo le parole: riconosci-mento giudiziale della responsabilità era-riale inserire le seguenti parole: ivi com-presi gli atti di utilizzo delle risorse va-riabili di cui all’articolo 15, commi 2 e 5,dei Ccnl 1o aprile 1999 nel limite di unterzo delle risorse stabili del fondo,.

4. 24. Ginato, Crivellari.

Al comma 3, dopo le parole: hannorispettato il patto di stabilità interno ag-giungere le seguenti: almeno in uno deglianni del triennio 2011-2013.

4. 25. Carrescia.

Aggiungere, in fine, i seguenti commi:

3-bis. Le disposizioni di cui al presentearticolo si applicano anche alle regioni eagli enti locali che hanno avviato il pro-cedimento di riduzione del fondo per ilsalario accessorio a seguito di visita ispet-tiva del Ministero dell’economia e dellefinanze. Le regioni e gli enti locali sonoautorizzati a variare in aumento il fondo

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medesimo per le somme già decurtateall’esito della visita ispettiva stessa perl’importo corrispondente ai risparmi ac-certati a seguito dei provvedimenti adottatiai sensi del precedente comma 2.

3-ter. L’articolo 4, comma 26, dellalegge 12 novembre 2011, n. 183, qualeinterpretazione autentica, non ha effettoretroattivo ai sensi dell’articolo 11, comma1, delle disposizioni sulla legge in generalepreliminari al codice civile.

* 4. 26. Lodolini.

Al comma 3, sono aggiunti i seguenti:

3-bis. Le disposizioni del presente ar-ticolo si applicano anche alle regioni e aglienti locali che hanno avviato il procedi-mento di riduzione del fondo per il salarioaccessorio a seguito di visita ispettiva delMEF. Le regioni e gli enti locali sonoautorizzate a variare in aumento il fondomedesimo per le somme già decurtateall’esito della visita ispettiva stessa perl’importo corrispondente ai risparmi ac-certati a seguito dei provvedimenti adottatiai sensi del precedente comma 2.

3-ter. L’articolo 4, comma 26, dellalegge 12 novembre 2011, n. 183, qualeinterpretazione autentica, non ha effettoretroattivo ai sensi dell’articolo 11, comma1, delle disposizioni sulla legge in generalepreliminari al codice civile.

* 4. 27. Carrescia.

Dopo il comma 3, aggiungere i seguenti:

3-bis. Al fine di prevenire l’insorgere dicontenziosi a carico delle Amministrazionicoinvolte, gli enti locali che, nel periodo2011-2013, hanno attivato, anche attra-verso l’utilizzo dei propri organismi par-tecipati in deroga ai vincoli di finanzapubblica vigenti, iniziative di politica attivadel lavoro finalizzate alla creazione disoluzioni occupazionali dei lavoratori dicui all’articolo 2, comma 1, del decretolegislativo 28 febbraio 2000, n. 81, edall’articolo 3, comma 1, del decreto legi-slativo 7 agosto 1997, n. 280, totalmente o

parzialmente finanziate a carico della fi-nanza pubblica, possono, limitatamente almedesimo periodo, provvedere al paga-mento delle competenze retributive matu-rate, senza l’applicazione delle sanzionipreviste dalla legislazione vigente.

3-ter. Resta fermo quanto previsto dal-l’articolo 4, comma 8, del decreto-legge 31agosto 2013, n. 101, convertito dalla legge30 ottobre 2013, n. 125, e dall’articolo 1,comma 209, della legge 27 dicembre 2013,n. 147 ».

4. 28. Carella.

Dopo il comma 3, aggiungere i seguenti:

3-bis. Gli enti locali e le regioni pos-sono provvedere al pagamento delle com-petenze retributive maturate, senza l’ap-plicazione delle sanzioni previste dallalegislazione vigente, dai lavoratori di cuiall’articolo 2, comma 1, del decreto legi-slativo 28 febbraio 2000, n. 81, all’articolo3, comma 1, del decreto legislativo 7agosto 1997, n. 280, e all’articolo 12, deldecreto legislativo 1o dicembre 1997,n. 468, interessati da iniziative di politicaattiva del lavoro, finalizzate alla creazionedi soluzioni occupazionali, attivate daglienti locali, nel periodo 2011-2013, ancheattraverso l’utilizzo dei propri organismipartecipati, totalmente o parzialmente fi-nanziate a carico della finanza pubblica.

3-ter. Resta fermo quanto previsto dal-l’articolo 4, comma 8, del decreto-legge 31agosto 2013, n. 101, convertito dalla legge30 ottobre 2013, n. 125, e dall’articolo 1,comma 209, della legge 27 dicembre 2013,n. 147.

4. 29. Carella.

Dopo il comma 3 aggiungere il seguente:

3-bis. L’attivazione delle procedure direcupero di cui al comma 1 sospende irelativi giudizi di responsabilità erariale,ove attivati. Detti giudizi si estinguono adavvenuto ed integrale recupero dellesomme indebitamente erogate.

4. 30. Bonavitacola.

Giovedì 27 marzo 2014 — 88 — Commissioni riunite V e VI

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Dopo il comma 3 inserire il seguente:

3-bis. Nel computo della media dellaspesa corrente di cui all’articolo 31,comma 2, della legge 12 novembre 2011,n. 183, come modificata dalla legge 27dicembre 2013, n. 147, non si include laspesa effettuata dalle province della re-gione Campania per la gestione del seg-mento provinciale del ciclo dei rifiuti aisensi della legge n. 26 del 2010.

4. 31. Russo.

Dopo l’articolo 4, è inserito il seguente:

ART. 4-bis.

(Assunzioni di dirigentia tempo determinato).

1. Il comma 1 dell’articolo 110 deldecreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267,è sostituito dal seguente:

« 1. Lo statuto può prevedere che lacopertura dei posti di responsabili deiservizi o degli uffici, di qualifiche dirigen-ziali o di alta specializzazione, possa av-venire mediante contratto a tempo deter-minato. Per i posti di qualifica dirigen-ziale, il regolamento sull’ordinamento de-gli uffici e dei servizi definisce la quotadegli stessi copribile mediante contratti atempo determinato, comunque in misuranon superiore ad un terzo dei posti isti-tuiti nella dotazione organica della mede-sima qualifica e, comunque, per almenouna unità. Fermi restando i requisiti ri-chiesti per la qualifica da ricoprire, gliincarichi a contratto di cui al presentecomma sono conferiti previa selezionepubblica volta ad accertare, in capo aisoggetti interessati, il possesso di compro-vata esperienza pluriennale e specificaprofessionalità nelle materie oggetto del-l’incarico. La selezione è condotta sullabase della previa definizione da parte delcomune del profilo di dirigente richiesto,con riferimento allo specifico incarico ealle esigenze derivanti dalle linee program-matiche del comune. In ogni caso i can-didati devono possedere, oltre agli specifici

requisiti relativi al posto da ricoprire, lalaurea magistrale e un’adeguata esperienzaprofessionale coerente con le disposizionicontenute nell’articolo 19, comma 6, deldecreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.La selezione è compiuta da una commis-sione costituita esclusivamente con espertidi provata competenza nelle materie diselezione, scelti tra dirigenti dell’ammini-strazione, docenti e altri professionistiesterni alla medesima, che non siano com-ponenti dell’organo di direzione politica oricoprano cariche politiche e che nonsiano rappresentanti sindacali o designatidalle confederazioni ed organizzazioni sin-dacali o dalle associazioni professionali ».

2. Il comma 5 dell’articolo 110 deldecreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267,è sostituito dal seguente:

« 5. Per il periodo di durata degliincarichi di cui al commi 1 e 2, i dipen-denti delle pubbliche amministrazionisono collocati in aspettativa senza assegni,con riconoscimento dell’anzianità di ser-vizio ».

3. L’articolo 19, comma 6-quater, deldecreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165,è abrogato.

4. All’articolo 9, comma 28, del decre-to-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertitodalla legge 30 luglio 2010, n. 122, il quartoperiodo è sostituito dal seguente: « Per glienti locali il limite di cui ai precedentiperiodi è fissato al 70 per cento della spesasostenuta nel 2009 ».

* 4. 01. Censore, D’Attorre.

Dopo l’articolo, aggiungere il seguente:

ART. 4-bis.

(Assunzioni di dirigentia tempo determinato).

1. Il comma 1 dell’articolo 110 deldecreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267,è sostituito dal seguente:

« 1. Lo statuto può prevedere che lacopertura dei posti di responsabili dei

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servizi o degli uffici, di qualifiche dirigen-ziali o di alta specializzazione, possa av-venire mediante contratto a tempo deter-minato. Per i posti di qualifica dirigen-ziale, il regolamento sull’ordinamento de-gli uffici e dei servizi definisce la quotadegli stessi copribile mediante contratti atempo determinato, comunque in misuranon superiore ad un terzo dei posti isti-tuiti nella dotazione organica della mede-sima qualifica e, comunque, per almenouna unità. Fermi restando i requisiti ri-chiesti per la qualifica da ricoprire, gliincarichi a contratto di cui al presentecomma sono conferiti previa selezionepubblica volta ad accertare, in capo aisoggetti interessati, il possesso di compro-vata esperienza pluriennale e specificaprofessionalità nelle materie oggetto del-l’incarico, La selezione è condotta sullabase della previa definizione da parte delcomune del profilo di dirigente richiesto,con riferimento allo specifico incarico ealle esigenze derivanti dalle linee program-matiche del comune. In ogni caso i can-didati devono possedere, oltre agli specificirequisiti relativi al posto da ricoprire, lalaurea magistrale e un’adeguata esperienzaprofessionale coerente con le disposizionicontenute nell’articolo 19, comma 6, deldecreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.La selezione è compiuta da una commis-sione costituita esclusivamente con espertidi provata competenza nelle materie diselezione, scelti tra dirigenti dell’ammini-strazione, docenti e altri professionistiesterni alla medesima, che non siano com-ponenti dell’organo di direzione politica oricoprano cariche politiche e che nonsiano rappresentanti sindacali o designatidalle confederazioni ed organizzazioni sin-dacali o dalle associazioni professionali ».

2. Il comma 5 dell’articolo 110 deldecreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267,è sostituito dal seguente:

« Per il periodo di durata degli incarichidi cui ai commi 1 e 2, i dipendenti dellepubbliche amministrazioni sono collocati

in aspettativa senza assegni, con ricono-scimento dell’anzianità di servizio ».

3. L’articolo 19, comma 6-quater, deldecreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165,è abrogato.

4. All’articolo 9, comma 28, del decre-to-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertitocon modificazioni dalla legge 30 luglio2010, n. 122, il quarto periodo è sostituitodal seguente: « Per gli enti locali il limitedi cui ai precedenti periodi è fissato al 70per cento della spesa sostenuta nel 2009 ».

* 4. 02. Guerra, Giulietti, Moretto, Fa-nucci.

Dopo l’articolo 4, è inserito il seguente:

ART. 4-bis.

(Assunzioni di dirigentia tempo determinato).

1. All’articolo 110 del decreto legislativo18 agosto 2000, n. 267, sono apportate leseguenti modificazioni:

a) il comma 1 è sostituito dal se-guente:

« 1. Lo statuto può prevedere che lacopertura dei posti di responsabili deiservizi o degli uffici, di qualifiche dirigen-ziali o di alta specializzazione, possa av-venire mediante contratto a tempo deter-minato. Per i posti di qualifica dirigen-ziale, il regolamento sull’ordinamento de-gli uffici e dei servizi definisce la quotadegli stessi copribile mediante contratti atempo determinato, comunque in misuranon superiore ad un terzo dei posti isti-tuiti nella dotazione organica della mede-sima qualifica e, comunque, per almenouna unità. Fermi restando i requisiti ri-chiesti per la qualifica da ricoprire, gliincarichi a contratto di cui al presentecomma sono conferiti previa selezionepubblica volta ad accertare, in capo aisoggetti interessati, il possesso di compro-vata esperienza pluriennale e specificaprofessionalità nelle materie oggetto del-l’incarico. »;

Giovedì 27 marzo 2014 — 90 — Commissioni riunite V e VI

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b) il comma 5 è sostituito dal se-guente:

« Per il periodo di durata degli incarichidi cui ai commi i e 2, i dipendenti dellepubbliche amministrazioni sono collocatiin aspettativa senza assegni, con ricono-scimento dell’anzianità di servizio ».

2. L’articolo 19, comma 6-quater, deldecreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165,è abrogato.

4. 03. Palese, Galati, Alberto Giorgetti,Latronico, Milanato, Prestigiacomo.

Dopo l’articolo, aggiungere il seguente:

ART. 4-bis.

(Incarichi dirigenziali nei comuni).

1. I comuni possono effettuare, previoavviso pubblico, apposite selezioni per ilconferimento di incarichi a tempo deter-minato di dirigenti comunali. La selezioneè condotta sulla base della previa defini-zione da parte del comune del profilo didirigente richiesto, con riferimento allospecifico incarico e alle esigenze derivantidalle linee programmatiche del comune. Inogni caso i candidati devono possedere,oltre agli specifici requisiti relativi al postoda ricoprire, la laurea magistrale e un’ade-guata esperienza professionale coerentecon le disposizioni contenute nell’articolo19, comma 6, del decreto legislativo 30marzo 2001, n. 165. La selezione è com-piuta da una commissione costituita esclu-sivamente con esperti di provata compe-tenza nelle materie di selezione, scelti tradirigenti dell’amministrazione, docenti ealtri professionisti esterni alla medesima,che non siano componenti dell’organo didirezione politica o ricoprano cariche po-litiche e che non siano rappresentantisindacali o designati dalle confederazionied organizzazioni sindacali o dalle asso-ciazioni professionali.

2. I comuni, previa adozione degli attidi programmazione previsti dall’articolo19, comma 6-quater, del decreto legislativo

30 marzo 2001, n. 165, ultimo periodo,per motivate esigenze organizzative del-l’ente e nel rispetto del patto di stabilitàinterno e della vigente disciplina vincoli-stica in materia di spesa di personale,esclusivamente effettuando le selezioni dicui al comma 1, possono affidare incarichia contratto a tempo determinato di diri-genti, ai sensi dell’articolo 110, comma 1,del testo unico di cui al decreto legislativo18 agosto 2000, n. 267, anche superandole percentuali di cui al citato articolo 19,comma 6-quater, in misura comunque nonsuperiore al 30 per cento delle dotazioniorganiche della qualifica dirigenziale atempo indeterminato e comunque corri-spondente ad almeno una unità ».

4. 04. Parrini, Fanucci.

ART. 5.

Sopprimerlo.

5. 1. Villarosa.

Al comma 1, dopo le parole: degli entilocali inserire le seguenti: in materia diedilizia scolastica.

5. 2. Busin, Guidesi, Borghesi.

Al comma 1, dopo le parole: degli entilocali inserire le seguenti: in materia disicurezza urbana.

5. 3. Guidesi, Borghesi, Busin.

Al comma 1, dopo le parole: degli entilocali inserire le seguenti: per la messa insicurezza del territorio e la prevenzionedel rischio idrogeologico.

5. 4. Guidesi, Borghesi, Busin.

Al comma 1, sostituire le parole: per glianni 2014 e 2015 con le seguenti: a de-correre dall’anno 2014.

5. 5. Guidesi, Borghesi, Busin.

Giovedì 27 marzo 2014 — 91 — Commissioni riunite V e VI

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Al comma 1, dopo le parole: i medesimienti inserire le seguenti: purché negli ultimi5 esercizi abbiano rispettato i vincoli delPatto di Stabilità Interno.

5. 6. Borghesi, Busin, Guidesi.

Al comma 1, dopo le parole: reperibilisul mercato inserire le seguenti: escludendoogni operazione di cartolarizzazione.

5. 7. Pesco, Ruocco, Alberti, Caso, Bar-banti, Cancelleri, Villarosa, Pisano, Ca-stelli, Sorial, Currò, Cariello, D’Incà,Brugnerotto.

Dopo il comma 1, inserire i seguenti:

1-bis. Al fine di garantire la traspa-renza, costruire e far crescere un rapportovirtuoso tra cittadini ed istituzioni, gli entilocali sono obbligati a pubblicare in modopermanente, su apposita sezione del sitoInternet istituzionale, tutte le informazioniriguardanti qualsiasi tipo di operazionefinanziaria realizzata, con specifica indi-cazione degli istituti bancari o finanziariche hanno partecipato all’operazione, dellecaratteristiche del prodotto acquistato e,nel caso di accesso a forme di finanzia-mento sul mercato, la definizione dellefinalità dell’investimento.

1-ter. La pubblicazione di cui al comma1-bis dovrà avvenire entro 60 giorni dal-l’entrata in vigore della legge di conver-sione del presente decreto. Nel caso dimancato adempimento dell’obbligo di pub-blicazione o di pubblicazione parziale, alvertice politico dell’amministrazione ed aidirigenti responsabili del relativo procedi-mento amministrativo, è ridotto di unterzo, con riferimento alle tre successivemensilità, rispettivamente, l’importo del-l’indennità di mandato e degli emolumenti.Il sindaco è, inoltre, tenuto a dare notiziadella mancata pubblicazione della rela-zione, motivandone le ragioni, nella paginaprincipale del sito istituzionale dell’ente.

5. 8. Caso, Brugnerotto, Sorial, Castelli,D’Incà.

Dopo il comma 1, inserire i seguenti:

1-bis. Al fine di favorire lo sviluppo deiterritori, dando piena attuazione alle di-sposizioni di cui all’articolo 39, comma7-bis, del decreto-legge 6 dicembre 2011,n.201, convertito, con modificazioni, dallalegge 22 dicembre 2011, n. 214, è indivi-duato l’Ente Nazionale per il Microcreditoquale centro nazionale di competenza ecoordinamento delle attività degli enti lo-cali finalizzate ad attivare processi disviluppo economico attraverso progetti dimicrocredito.

1-ter. Con decreto di natura non rego-lamentare adottato dal Ministro dello svi-luppo economico, sentito l’Ente Nazionaleper il microcredito, sono definite le dispo-sizioni attuative del comma precedente.

5. 17. Saltamartini.

Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:

1-bis. Il calcolo per gli indennizzi dovutia Cassa Depositi e Prestiti per l’estinzioneanticipata, totale o parziale, dei mutui con-tratti dagli enti locali deve essere comuni-cata, senza subire ulteriori variazioni, daCassa Depositi e Prestiti all’ente locale chene ha fatto richiesta, almeno quarantacin-que giorni prima della data individuatadalle parti per il rimborso del debito. Ilcalcolo dell’indennità da corrispondere aCassa depositi e Prestiti per l’estinzione an-ticipata, totale o parziale, dei mutui con-tratti a tasso fisso dagli enti locali non puòessere superiore all’1 per cento del debitoresiduo al netto di interessi ed oneri acces-sori. La proposta economica complessivaper l’estinzione del mutuo è vincolante peril proponente e non modificabile nei qua-rantacinque giorni antecedenti alla dataconcordata per il rimborso del debito.

5. 9. Fabbri, De Maria, Lenzi, Petitti.

Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:

1-bis. Gli investimenti di cui al comma1 si riferiscono esclusivamente ai seguentiambiti di intervento: edilizia scolastica,

Giovedì 27 marzo 2014 — 92 — Commissioni riunite V e VI

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contrasto al dissesto idrogeologico, tra-sporto pubblico locale, efficientamentoenergetico, salvaguardia del patrimonio ar-tistico, valorizzazione e ampliamento diaree verdi pubbliche, impianti di riciclag-gio e compostaggio.

5. 10. Cariello, Caso, Brugnerotto, Sorial,Castelli, Currò, D’Incà.

Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:

1-bis. Sono esclusi dalle disposizioni dicui al comma 1 gli enti che, a decorrere dal1o novembre 2012, hanno aderito, ai sensidegli articoli 243-bis, 243-ter e 243-quaterdel testo unico di cui al decreto legislativo18 agosto 2000, n. 267, a procedure di rie-quilibrio finanziario pluriennale.

5. 11. Busin, Guidesi, Borghesi.

Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:

1-bis. Le disposizioni di cui al comma1 non si applicano agli enti, definiti negliultimi 3 esercizi, ai sensi dell’articolo 242del testo unico di cui al decreto legislativo18 agosto 2000, n. 267, strutturalmentedeficitari.

5. 12. Busin, Guidesi, Borghesi.

Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:

1-bis. Le disposizioni di cui al comma1 non si applicano agli enti sciolti, negliultimi 10 anni, in conseguenza delle di-sposizioni di cui all’articolo 143 del testounico di cui al decreto legislativo 18 agosto2000, n. 267.

5. 13. Guidesi, Busin, Borghesi.

Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:

1-bis. Sono esclusi dalle disposizioni dicui al comma 1 gli enti i cui consiglicomunali, negli ultimi 10 anni, sono statisciolti per le ragioni di cui all’articolo 143

del testo unico di cui al decreto legislativo18 agosto 2000, n. 267.

5. 14. Guidesi, Busin, Borghesi.

Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:

1-bis. Sono esclusi dalle disposizioni dicui al comma 1 gli enti di cui all’articolo 3del presente decreto.

5. 15. Guidesi, Busin, Borghesi.

Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:

1-bis. Il limite di cui al comma 1dell’articolo 204 del testo unico di cui aldecreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267,per il 2016 e 2017 è elevato, rispettiva-mente, al 10 per cento e al 9 per cento.

5. 16. Castricone.

Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:

1-bis. Sono esclusi dai vincoli del pattodi stabilità interno i pagamenti effettuatinel corso del 2014 e 2015 a valere sugliinvestimenti di cui al comma 1.

5. 18. Saltamartini.

Dopo l’articolo 5 aggiungere il seguente:

ART. 5-bis.

1. Gli atti e le operazioni posti in esserein favore delle pubbliche amministrazioniin seguito allo scioglimento della società inadempimento delle disposizioni di leggeabrogate dall’articolo 1, commi 561 e 562,della legge 27 dicembre 2013, n. 147, sonoesenti da imposizione fiscale, fatta salval’applicazione dell’imposta sul valore ag-giunto, e assoggettati in misura fissa alleimposte di registro, ipotecarie e catastali.

5. 01. Fabbri, De Maria, Lenzi, Petitti.

Giovedì 27 marzo 2014 — 93 — Commissioni riunite V e VI

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Dopo l’articolo 5 aggiungere il seguente:

ART. 5-bis.

1. Le agevolazioni di cui all’articolo 1,comma 737, della legge 27 dicembre 2013,n. 147, trovano applicazione anche neiconfronti degli atti e delle operazioni postiin essere in favore delle pubbliche ammi-nistrazioni in seguito allo scioglimento disocietà o di altri enti partecipati.

5. 02. Fabbri, De Maria, Lenzi, Petitti.

Dopo l’articolo 5 aggiungere il seguente:

ART. 5-bis.

1. All’articolo 1 della tariffa, parteprima, allegata al testo unico di cui aldecreto del Presidente della Repubblica 26aprile 1986, n. 131, sono apportate leseguenti modificazioni:

a) il comma 1 è sostituito dal se-guente:

TARIFFA

1. Atti traslativi a titolo oneroso dellaproprietà di beni immobili in genere e attitraslativi o costitutivi di diritti reali im-mobiliari di godimento, compresi la rinun-cia pura e semplice agli stessi, i provve-dimenti di espropriazione per pubblicautilità e i trasferimenti coattivi: 9 percento.

Se il trasferimento ha per oggetto casedi abitazione, ad eccezione di quelle dicategoria catastale A1, A8 e A9, ove ri-corrano le condizioni di cui alla notaII-bis: 2 per cento.

Se il trasferimento ha per oggetto ter-reni agricoli e relative pertinenze a favoredi soggetti diversi dai coltivatori diretti edagli imprenditori agricoli professionaliiscritti nella relativa gestione previdenzialeed assistenziale: 12 per cento.

Se il trasferimento avviene a favoredello Stato ovvero a favore di enti pubblici,territori o consorzi costituiti esclusiva-mente fra gli stessi ovvero a favore dicomunità montane: euro 200,00.

5. 03. Fabbri, De Maria, Lenzi, Petitti.

Dopo l’articolo 5 aggiungere il seguente:

ART. 5-bis.

1. Al comma 11 dell’articolo 56-bis deldecreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, con-vertito, con modificazioni, dalla legge 9agosto 2013, n. 98, le parole da: « è al-tresì » sino alla fine del comma sonosostituite dalle seguenti: « il 10 per centodelle risorse nette derivanti dall’aliena-zione dell’originario patrimonio immobi-liare disponibile degli enti territoriali, èdestinato alla riduzione del debito del-l’ente ».

5. 04. Censore, D’Attorre.

ART. 6.

Sopprimerlo.

6. 1. Borghesi, Busin, Guidesi.

Al comma 1, sostituire le parole: al nettodell’ con le seguenti: indicando anche l’.

6. 2. Pesco, Ruocco, Alberti, Caso, Bar-banti, Cancelleri, Villarosa, Pisano, Ca-stelli, Sorial, Currò, Cariello, D’Incà,Brugnerotto.

Al comma 1, primo periodo, aggiungere,in fine, le seguenti parole: nonché deiproventi dell’IMU, superiori al 42 percento rispetto ai valori di accertamentodelle entrate dei medesimi Titoli I e IIIesclusi gli accertamenti delle predette ri-sorse a titolo di fondo sperimentale diriequilibrio o di Fondo di solidarietà.

6. 3. Fragomeli.

Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:

1-bis. A decorrere dal 1o gennaio 2014sono esenti dall’imposta municipale pro-pria IMU gli immobili dichiarati inabitabilie di fatto non utilizzati in seguito al

Giovedì 27 marzo 2014 — 94 — Commissioni riunite V e VI

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verificarsi delle calamità naturali chehanno colpito il Veneto tra gennaio efebbraio 2014. L’impossibilità di utilizzaregli stessi è accertata dall’ufficio tecnicocomunale con perizia a carico del pro-prietario, che allega idonea documenta-zione alla dichiarazione. In alternativa, ilcontribuente ha facoltà di presentare unadichiarazione sostitutiva ai sensi del testounico di cui al decreto del Presidente dellaRepubblica 28 dicembre 2000, n. 445. Allacopertura degli oneri si provvede finoall’onere massimo di 10 milioni di euromediante versamento all’entrata del bilan-cio dello Stato delle somme disponibilipresso la Sezione per assicurare la liqui-dità per pagamenti di debiti certi, liquidied esigibili degli enti locali, relative adanticipazioni di cui all’articolo 1, comma13, del decreto-legge 8 aprile 2013, n. 35,convertito, con modificazioni, dalla legge 6giugno 2013, n. 64, non erogate dalla Cassadepositi e prestiti nell’anno 2013.

6. 4. Busin, Guidesi, Borghesi.

ART. 7.

Al comma 1, capoverso 729-bis, sosti-tuire le parole: sentita la con le seguenti:d’intesa con la.

7. 1. Borghesi, Busin, Guidesi.

Al comma 1, capoverso 729-bis, sosti-tuire le parole da: con particolare fino allafine del periodo, con le seguenti: con prio-ritaria considerazione del gettito, incassatoin ciascun Comune, relativo ai fabbricati.

7. 2. Guidesi, Busin, Borghesi.

Al comma 1, capoverso 729-bis, sosti-tuire la parola: particolare con la seguente:prioritaria.

7. 3. Busin, Guidesi, Borghesi.

Al comma 1, capoverso 729-ter, soppri-mere le parole: di natura non regolamen-tare.

7. 4. Taglialatela, Cicu, Balduzzi, Busina-rolo, Fabbri, Giorgis, Sannicandro,Turco.

Al comma 1, sostituire il capoversocomma 729-quater con il seguente: 729-quater. In conseguenza delle variazionirelative all’annualità 2013, di cui alcomma 729-ter, le rettifiche in conto re-sidui devono essere operate entro il 30settembre 2014, in sede di salvaguardiadegli equilibri di bilancio di cui all’articolo193 del decreto legislativo 18 agosto 2000,n. 267. Nel caso in cui, all’esito delleverifiche di cui al comma 729-bis, il Co-mune sia tenuto a versare ulteriori importial fondo di solidarietà comunale, in as-senza di impegni di spesa già contabilizzatidal comune stesso a tale titolo, tali sommepossono essere imputate quale appositoimpegno di spesa, non considerato ai finidel saldo di cui al comma 3 dell’articolo 31della legge 12 novembre 2011, n. 183,sull’annualità 2014.

7. 5. Marchi, Bonavitacola, Paola Bragan-tini, Capodicasa, Censore, De Micheli,Fanucci, Fassina, Cinzia Maria Fon-tana, Giampaolo Galli, Giulietti,Guerra, Laforgia, Losacco, Marchetti,Misiani, Parrini, Preziosi, Rubinato,Moretto, Marco Di Maio.

Al comma 1, capoverso 729-quater ap-portare le seguenti modificazioni:

a) al primo periodo sopprimere leparole da: « per i soli comuni interessati »sino a: « 30 giugno 2014 »;

b) dopo le parole: , di cui al comma729-ter, inserire le seguenti: le rettifiche inconto residui devono essere operate entroil 30 settembre 2014, in sede di salvaguar-dia degli equilibri di bilancio di cui all’ar-ticolo 193 del decreto legislativo 18 agosto2000, n. 267;

Giovedì 27 marzo 2014 — 95 — Commissioni riunite V e VI

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c) dopo le parole: apposito impegnodi spesa inserire le seguenti: , non consi-derato ai fini del saldo di cui al comma 3dell’articolo 31 della legge 12 novembre2011, n. 183.

7. 6. Censore, D’Attorre.

Dopo il comma 1, aggiungere i seguenti:

1-bis. Il comma 9-bis dell’articolo 13del decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201,convertito, con modificazioni, dalla legge22 dicembre 2011, n. 214, è soppresso.

1-ter. È istituito un Fondo per la ridu-zione della TASI per gli immobili concategorie catastali C/1, C/2, C/3, nel qualeconfluiscono le maggiori entrate derivantidall’approvazione del presente emenda-mento.

7. 7. Ruocco, Pesco, Alberti, Caso, Bar-banti, Cancelleri, Villarosa, Pisano, Ca-stelli, Sorial, Currò, Cariello, D’Incà,Brugnerotto.

Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:

1-bis. L’imposta municipale propria re-lativa agli immobili strumentali è deduci-bile ai fini della determinazione del red-dito di impresa e del reddito derivantedall’esercizio di arti e professioni e ai finidell’imposta regionale sulle attività pro-duttive nella misura del 30 per cento peril periodo d’imposta in corso al 31 dicem-bre 2014. All’onere derivante dalla pre-sente disposizione, e fino all’importo mas-simo di 200 milioni di euro, si provvedemediante corrispondente riduzione delledotazioni finanziarie di parte correnteiscritte, nell’ambito delle spese rimodula-bili di cui all’articolo 21, comma 5, letterab), della legge n. 196 del 2009, nel pro-gramma « Programmazione economico-fi-nanziaria e politiche di bilancio » dellamissione « Politiche economico-finanziariee di bilancio » dello stato di previsione delMinistero dell’economia e delle finanze.

7. 8. Busin, Guidesi, Borghesi.

Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:

1-bis. Per l’anno 2014, è sospesa lamodifica del moltiplicatore di cui allalettera d) del comma 4 dell’articolo 13 deldecreto-legge n. 201 del 2011. Conseguen-temente, agli oneri derivanti dalla dispo-sizione e fino al limite massimo di 100milioni di euro per l’anno 2014, si prov-vede mediante corrispondente riduzionedella dotazione del Fondo di cui all’arti-colo 1, comma 139, della legge 24 dicem-bre 2012, n. 228.

7. 9. Busin, Guidesi, Borghesi.

Dopo l’articolo 7, aggiungere il seguente:

ART. 7-bis.

(Altre disposizioni in materia di IMU).

1. Il comma 9-bis dell’articolo 13 deldecreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201,convertito, con modificazioni, dalla legge22 dicembre 2011, n. 214, è soppresso.

2. È istituito un Fondo per la riduzionedella TASI per gli immobili con categoriecatastali C/1, C/2 e C/3, nel quale conflui-scono le maggiori entrate derivanti dal-l’approvazione del presente emendamento.

7. 01. Ruocco, Pesco, Caso, Barbanti,Cancelleri, Villarosa, Pisano, Castelli,Sorial, Currò, Cariello, D’Incà, Brugne-rotto.

Dopo l’articolo 7, aggiungere il seguente:

ART. 7-bis.

(Estensione dell’esenzione Imu per gli im-mobili invenduti).

1. All’articolo 13, comma 9-bis, deldecreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201,convertito, con modificazioni, dalla legge22 dicembre 2011, n. 214, dopo le parole:« i fabbricati costruiti e destinati dall’im-presa costruttrice alla vendita, fintanto chepermanga tale destinazione e non siano inogni caso locati » sono aggiunte le seguenti:

Giovedì 27 marzo 2014 — 96 — Commissioni riunite V e VI

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« , nonché i fabbricati posseduti da im-prese aventi per oggetto della propriaattività la compravendita o la locazione dibeni immobili ».

7. 02. Palese, Galati, Alberto Giorgetti,Latronico, Milanato, Prestigiacomo.

Dopo l’articolo 7, aggiungere il seguente:

ART. 7-bis.

Al comma 1, lettera a), dell’articolo 10del decreto legislativo 14 marzo 2011,n. 23, dopo il n. 1, è inserito il seguente:

« 1-bis. Nei casi di cui al comma 1,lettera a), se il trasferimento avviene afavore dello Stato, dei comuni, delle unionidi comuni, delle province o delle regioni,viene applicata l’imposta fissa di euro200,00 ».

* 7. 03. Borghesi, Busin, Guidesi.

Dopo l’articolo 7, aggiungere il seguente:

ART. 7-bis.

Al comma 1, lettera a), dell’articolo 10del decreto legislativo 14 marzo 2011,n. 23, dopo il n. 1, è inserito il seguente:

« 1-bis. Nei casi di cui al comma 1,lettera a), se il trasferimento avviene afavore dello Stato, dei comuni, delle unionidi comuni, delle province o delle regioni,viene applicata l’imposta fissa di euro200,00 ».

* 7. 04. Censore, D’Attorre.

ART. 8.

Al comma 1, secondo periodo, sostituirele parole da: è pari, per fino alla finedell’articolo con le seguenti: è direttamenteproporzionale al grado di virtuosità diciascun comune, calcolato sulla base dellemaggiori disponibilità di cassa di ciascun

ente, indipendentemente dai limiti al loroimpiego derivanti dal Patto di stabilitàinterno.

8. 1. Guidesi, Borghesi, Busin.

Al comma 1, secondo periodo, sostituirele parole da: è pari, per fino alla finedell’articolo con le seguenti: è direttamenteproporzionale al grado di virtuosità diciascun comune, misurata in termini dipiù basso rapporto tra il numero deidipendenti dell’ente ed il numero dei cit-tadini residenti nel comune.

8. 2. Guidesi, Borghesi, Busin.

Al comma 1, secondo periodo, sostituirele parole da: è pari, per fino alla finedell’articolo con le seguenti: è direttamenteproporzionale al grado di virtuosità diciascun comune, calcolato sulla base deiminori costi di funzionamento pro capitelegati dell’amministrazione.

8. 3. Guidesi, Borghesi, Busin.

Dopo l’articolo 8, aggiungere il seguente:

ART. 8-bis.

All’articolo 1, comma 730, della legge27 dicembre 2013, n. 147, al comma 380-ter, lettera a), quarto periodo, in fine, sonoaggiunte le seguenti parole: « , sulla base diuna metodologia concordata con ANCI etenendo conto delle effettive possibilità direcupero di eventuali pagamenti insuffi-cienti o omessi ».

8. 01. Lavagno, Paglia, Boccadutri, Mar-con, Melilla.

Dopo l’articolo 8, aggiungere il seguente:

ART. 8-bis.

All’articolo 1, comma 730, della legge27 dicembre 2013, n. 147, capoverso 380-

Giovedì 27 marzo 2014 — 97 — Commissioni riunite V e VI

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ter, lettera a), il quarto periodo è sop-presso.

8. 02. Palese, Galati, Alberto Giorgetti,Latronico, Milanato, Prestigiacomo.

ART. 9.

Sopprimerlo.

9. 1. Guidesi, Borghesi, Busin.

Al comma 1, primo periodo, sostituire leparole: a tutti gli enti, con le seguenti: soloagli enti, definiti negli ultimi 3 esercizi,strutturalmente deficitari, così come defi-niti ai sensi dell’articolo 242 del testounico di cui al decreto legislativo 18 agosto2000, n. 267.

9. 2. Borghesi, Busin, Guidesi.

Al comma 1, primo periodo, dopo leparole: a tutti gli enti, aggiungere le se-guenti: i cui consigli comunali sono statisciolti in conseguenza delle disposizioni dicui all’articolo 143 del testo unico di cui aldecreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.

9. 3. Guidesi, Busin, Borghesi.

Al comma 1, primo periodo, dopo leparole: a tutti gli enti, aggiungere le se-guenti: che non hanno rispettato il Patto diStabilità Interno negli ultimi 3 anni.

9. 4. Busin, Guidesi, Borghesi.

Al comma 1, primo periodo, dopo leparole: a tutti gli enti, aggiungere le se-guenti: ad eccezione di quelli con unrapporto tra personale del comune edabitanti inferiore alla media nazionale.

9. 5. Guidesi, Borghesi, Busin.

Al comma 1, primo periodo, dopo leparole: a tutti gli enti aggiungere le se-

guenti: ad eccezione di quelli con unrapporto tra personale del comune e ditutte le controllate ed abitanti inferiorealla media nazionale.

9. 7. Guidesi, Borghesi, Busin.

Al comma 1, primo periodo, dopo leparole: a tutti gli enti aggiungere le se-guenti: ad eccezione di quelli con unrapporto tra spese di funzionamento delcomune ed abitanti inferiore alla medianazionale.

9. 6. Guidesi, Borghesi, Busin.

Al comma 1, primo periodo, dopo leparole: a tutti gli enti, sono aggiunte leseguenti: con esclusione di quelli ai qualiè già stata applicata la riduzione negli anni2011 e 2012,.

9. 8. Fabbri, De Maria, Lenzi, Petitti.

Dopo l’articolo 9 aggiungere il seguente:

ART. 9-bis.

1. Al comma 11 dell’articolo 56-bis deldecreto-legge 21 giugno 2013, n. 69 con-vertito dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, leparole da « è altresì » sino alla fine delcomma sono sostituite dalle seguenti: « il10 per cento delle risorse nette derivantidall’alienazione dell’originario patrimonioimmobiliare disponibile degli enti territo-riali, è destinato alla riduzione del debitodell’ente ».

9. 01. Fauttilli, De Mita, Sberna.

ART. 10.

Dopo il comma 1 aggiungere il seguente:

1-bis. Nell’ambito della ricognizionedelle risorse di cui al comma 1 sonogarantiti integralmente alle province ifondi statali per la gestione delle strade ex

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Anas che rappresentino il corrispettivoeconomico riconosciuto per l’eserciziodelle funzioni conferite dallo Stato allaprovincia per l’esercizio della rete stradaleex Anas.

10. 1. De Menech, Rubinato.

ART. 11.

Sopprimerlo.

11. 1. Cariello, Caso, Currò, Brugnerotto,Castelli, Sorial, D’Incà, Barbanti.

Al comma 1, capoverso comma 3, ultimoperiodo, sostituire le parole: Il rapporto ela relazione di fine legislatura sono pub-blicati con le seguenti: La relazione di finemandato è pubblicata.

11. 2. Taglialatela, Cicu, Balduzzi, Busi-narolo, Fabbri, Giorgis, Sannicandro,Turco.

Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:

1-bis. Al comma 6 dell’articolo 4 deldecreto legislativo 6 settembre 2011,n. 149, l’ultimo periodo è sostituito dalseguente:

« I sindaci, che non adempiono all’ob-bligo di cui al comma 1, non sono can-didabili, per un periodo di cinque anni,alle cariche di sindaco, di presidente diprovincia, di presidente di Giunta regio-nale, nonché di membro dei consigli co-munali, dei consigli provinciali, delle as-semblee e dei consigli regionali, del Par-lamento e del Parlamento europeo, nonchéla carica di assessore comunale, provin-ciale o regionale né alcuna carica in entivigilati o partecipati da enti pubblici ».

11. 4. Ruocco, Caso, Brugnerotto, Ca-stelli, Sorial, D’Incà, Cariello, Currò,Barbanti.

Dopo il comma 1 aggiungere il seguente:

1-bis. Al comma 6, dell’articolo 11, deldecreto legislativo 6 settembre 2011,

n. 149, le parole: della metà sono sostituitedalle seguenti: di due terzi.

11. 3. Caso, Brugnerotto, Sorial, Castelli,Cariello, Currò, D’Incà.

Dopo l’articolo 11, aggiungere il se-guente:

ART. 11-bis.

(Modifiche al decreto legislativo 8 aprile2013, n. 39).

1. All’articolo 8, comma 5, del decretolegislativo 8 aprile 2013, n. 39, le parole:« popolazione superiore ai 15.000 » sonosostituite dalle seguenti: « popolazione su-periore ai 30.000 ».

11. 01. Ginato.

ART. 12.

Sostituirlo con il seguente:

ART. 12.

(Contributo straordinario).

1. Il contributo straordinario di cuiall’articolo 15, comma 3, del testo unicodelle leggi sull’ordinamento degli enti lo-cali, di cui al decreto legislativo 18 agosto2000, n. 267, è erogato dall’esercizio fi-nanziario di decorrenza dell’istituzione delnuovo comune.

12. 1. Guerra, Ginato, De Menech, Ri-baudo, Giulietti, Moretto, Marco DiMaio.

Sostituirlo con il seguente:

ART. 12.

(Contributo straordinario).

1. All’articolo 15, comma 3, del testounico delle leggi sull’ordinamento degli

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enti locali, di cui al decreto legislativo 18agosto 2000, n. 267, le parole: « successivialla » sono sostituite dalle seguenti: « de-correnti dalla ».

*12. 2. Guerra, De Menech, Rubinato,Ginato, Ribaudo, Giulietti, Moretto,Marco Di Maio.

Sostituirlo con il seguente:

ART. 12.

(Contributo straordinario).

1. All’articolo 15, comma 3, del testounico delle leggi sull’ordinamento deglienti locali, di cui al decreto legislativo 18agosto 2000, n. 267, le parole: « successivialla » sono sostituite dalle seguenti: « de-correnti dalla ».

*12. 3. Censore.

Al comma 1, sostituire le parole da:dall’anno successivo alla decorrenza finoalla fine del comma medesimo con leseguenti: dall’esercizio finanziario di de-correnza dell’istituzione del nuovo co-mune.

12. 4. Censore, D’Attorre.

Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:

1-bis. Le somme iscritte nel conto deiresidui per l’anno 2014 sul fondo istituitodall’articolo 41, comma 16-sexies-decies.1,secondo periodo, del decreto-legge 30 di-cembre 2008, n. 207, convertito, con mo-dificazioni, dalla legge 27 febbraio 2009,n. 14, sono destinate alla regione Emilia-Romagna quale contributo straordinariodi 2 milioni di euro da impiegare per ilfinanziamento di interventi di completa-mento del passaggio dei comuni di SanLeo, Pennabilli, Novafeltria, Sant’AgataFeltria, Talamello, Casteldelci e Maiolo

dalla regione Marche, provincia di Pesaro-Urbino alla regione Emilia-Romagna, pro-vincia di Rimini.

12. 5. Arlotti.

Dopo l’articolo 12, aggiungere il se-guente:

ART. 12-bis.

(Deposizioni in materia di impostadi registro).

1. Al comma 1, lettera a), dell’articolo10 del decreto legislativo 14 marzo 2011,n. 23, e successive modificazioni, dopo ilnumero 1 è inserito il seguente: « 1-bis)Nei casi di cui al comma 1, lettera a), seil trasferimento avviene a favore delloStato, dei comuni, delle unioni di comuni,delle province o delle regioni, viene appli-cata l’imposta fissa di euro 200 ».

12. 01. Palese, Galati, Alberto Giorgetti,Latronico, Milanato, Prestigiacomo.

ART. 13.

Sopprimerlo.

13. 1. Busin, Borghesi, Guidesi.

Al comma 1, dopo le parole: realizza-zione di interventi aggiungere le seguenti:in conto capitale.

13. 2. Busin, Borghesi, Guidesi.

Al comma 1, sostituire le parole da:destinati a far fino alla fine del commamedesimo con le seguenti: per l’ammoder-namento e la messa in sicurezza degliedifici scolastici e parascolastici.

13. 3. Busin, Borghesi, Guidesi.

Al comma 1, sostituire le parole da:destinati a far fino alla fine del comma

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medesimo con le seguenti: per la messa insicurezza del territorio.

13. 4. Busin, Borghesi, Guidesi.

Al comma 1, sostituire la parola: pro-fughi con la seguente: migranti.

13. 5. Busin, Borghesi, Guidesi.

Al comma 1, sopprimere le parole: e aibisogni primari della comunità-isolana.

13. 6. Busin, Borghesi, Guidesi.

Dopo il comma 1, aggiungere i seguenti:

1-bis. All’articolo 4 del decreto legisla-tivo 14 marzo 2011, n. 23, il comma 3-bisè sostituito dal seguente:

« 3-bis. I comuni che hanno sede giu-ridica nelle isole minori e i comuni nel cuiterritorio insistono isole minori possonoistituire, con regolamento da adottare aisensi dell’articolo 52 del decreto legislativo15 dicembre 1997, n. 446, e successivemodificazioni, in alternativa all’imposta disoggiorno di cui al comma 1 del presentearticolo, un’imposta di sbarco, da appli-care fino ad un massimo di euro 2,50, aipasseggeri che sbarcano sul territorio del-l’isola minore, utilizzando vettori che for-niscono collegamenti di linea o vettoriaeronavali che svolgono servizio di tra-sporto di persone a fini commerciali, abi-litati e autorizzati ad effettuare collega-menti verso l’isola. Il comune che ha sedegiuridica in un’isola minore e nel cuiterritorio insistono altre isole minori concentri abitati, destina il gettito del tributoper interventi nelle singole isole minoridell’arcipelago in proporzione agli sbarchieffettuati nelle medesime. L’imposta è ri-scossa, unitamente al prezzo del biglietto,da parte delle compagnie di navigazione eaeree o dei soggetti che svolgono serviziodi trasporto di persone a fini commercialie che sono responsabili del pagamentodell’imposta, con diritto di rivalsa suisoggetti passivi, della presentazione della

dichiarazione e degli ulteriori adempi-menti previsti dalla legge e dal regola-mento comunale, ovvero con le diversemodalità stabilite dal comune con regola-mento ai sensi del predetto articolo 52 deldecreto legislativo n. 446 del 1997, inrelazione alle particolari modalità di ac-cesso alle isole. Per l’omessa o infedelepresentazione della dichiarazione da partedel responsabile d’imposta si applica lasanzione amministrativa dal 100 al 200per cento dell’importo dovuto. Perl’omesso, ritardato o parziale versamentodell’imposta si applica la sanzione ammi-nistrativa di cui all’articolo 13 del decretolegislativo 18 dicembre 1997, n. 471, esuccessive modificazioni. Per tutto quantonon previsto dalle disposizioni del pre-sente articolo si applica l’articolo 1, commida 158 a 170, della legge 27 dicembre2006, n. 296. L’imposta non è dovuta daisoggetti residenti nel comune, dai lavora-tori, dagli studenti pendolari, nonché daicomponenti dei nuclei familiari dei sog-getti che risultino aver pagato l’impostamunicipale propria e che sono parificati airesidenti. I comuni possono prevedere nelregolamento modalità applicative del tri-buto, nonché eventuali esenzioni e ridu-zioni per particolari fattispecie o per de-terminati periodi di tempo; possono altresìprevedere un aumento dell’imposta fino adun massimo di euro 5,00 in relazione adeterminati periodi di tempo, possono al-tresì prevedere un’imposta fino ad unmassimo di euro 5,00 in relazione all’ac-cesso a zone disciplinate nella loro frui-zione per motivi ambientali, in prossimitàdi fenomeni attivi di origine vulcanica, edin tal caso l’imposta può essere riscossadalle locali guide vulcanologiche regolar-mente autorizzate o da altri soggetti indi-viduati dall’amministrazione comunalecon apposito avviso pubblico. Il gettito deltributo è destinato a finanziare interventiin materia di turismo e interventi difruizione e recupero dei beni culturali eambientali locali ed altresì interventi inmateria di polizia locale e sicurezza, dimobilità e viabilità, di raccolta e smalti-mento dei rifiuti, nonché dei relativi ser-vizi pubblici locali. I regolamenti comunali

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già adottati alla data di entrata in vigoredella legge di conversione del presentedecreto-legge, sono fatti salvi nella parte incui sono in linea con le disposizioni in-trodotte dal presente comma e sono, co-munque, resi conformi alle medesime di-sposizioni, entro il termine di approva-zione del bilancio di previsione. ».

13. 7. Misuraca.

Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:

1-bis. All’articolo 25 del decreto-legge 21giugno 2013, n. 69, convertito, con modifi-cazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 98,sono apportate le seguenti modifiche:

a) il comma 10 è sostituito dal se-guente:

« 10. All’articolo 6 della legge 7 agosto2012, n. 135, al comma 19, le parole da:“Ogni successiva” a: “regioni interessate”sono sostituite dalle seguenti: “Ogni suc-cessiva modificazione ovvero integrazionedelle suddette convenzioni è approvata condecreto del Ministro delle infrastrutture etrasporti, di concerto con il Ministro del-l’economia e delle finanze, da adottarsid’intesa con la Regione Sardegna o con laRegione Siciliana, per quanto di rispettivointeresse. Le modificazioni o le integra-zioni della convenzione inerenti ai colle-gamenti tra la Sicilia e le isole minori,sono approvate con decreto del Presidentedella Regione Siciliana.” ».

b) il comma 11 è abrogato.

13. 8. Misuraca.

ART. 14.

Sopprimerlo.

14. 1. Guidesi, Busin, Borghesi.

Al comma 1, apportare le seguenti mo-difiche:

1) alla lettera a), sopprimere le parole:delle regioni a statuto ordinario;

2) alla lettera a), sostituire le parole:10 per cento con le seguenti: 40 per cento;

3) alla lettera a), sopprimere le parole:delle capacità fiscali;

4) alla lettera b) sostituire le parole:15 marzo 2014 con le seguenti: 15 aprile2014.

14. 3. Borghesi, Busin, Guidesi.

Al comma 1, lettera a), sopprimere leparole: delle regioni a statuto ordinario.

14. 2. Borghesi, Busin, Guidesi.

Al comma 1, lettera a), sostituire leparole: 10 per cento con le seguenti: 50 percento e sopprimere le parole: sulla basedelle capacità fiscali nonché.

14. 4. Borghesi, Guidesi, Busin.

Al comma 1, lettera a), sostituire leparole: 10 per cento con le seguenti: 40 percento.

14. 5. Guidesi, Busin, Borghesi.

Al comma 1, lettera a), sostituire leparole: 10 per cento con le seguenti: 30 percento e sopprimere le parole: sulla basedelle capacità fiscali nonché.

14. 7. Borghesi, Guidesi, Busin.

Al comma 1, lettera a), sopprimere leparole: delle capacità fiscali.

14. 8. Busin, Guidesi, Borghesi.

Al comma 1, sopprimere la lettera b).

14. 6. Busin, Guidesi, Borghesi.

Giovedì 27 marzo 2014 — 102 — Commissioni riunite V e VI

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Al comma 1, lettera b), sostituire leparole: 15 marzo 2014 con le seguenti: 15aprile 2014.

14. 9. Guidesi, Busin, Borghesi.

Dopo l’articolo 14, aggiungere il se-guente:

ARTICOLO 14-bis.

(IFEL).

1. L’ANCI, per le proprie finalità isti-tuzionali e per le attività di cui all’articolo14, comma 9, del decreto legislativo 14marzo 2011, n. 24, si avvale dell’IFEL(Fondazione Istituto per la Finanza el’Economia Locale) di cui all’articolo 1, deldecreto del Ministero dell’economia e dellefinanze del 22 novembre 2005, cui è ri-conosciuta personalità giuridica di dirittopubblico e nell’ambito delle sue finalità econ le modalità di cui all’articolo 15 dellalegge 7 agosto 1990, n. 241, la stessa IFELpuò realizzare e sviluppare attività e ser-vizi direttamente in cooperazione e perconto delle altre pubbliche amministra-zioni centrali e locali, senza oneri aggiuntiper la finanza pubblica.

14. 01. Parrini.

Dopo l’articolo 14, aggiungere il se-guente:

ARTICOLO 14-bis.

(Rappresentanza istituzionale dei comuni edelle loro forme associative e delle città

metropolitane).

1. Dopo l’articolo 270 del testo unico inmateria di ordinamento degli enti locali dicui al decreto legislativo 18 agosto 2000,n. 267 è aggiunto il seguente: « ART. 270-bis.– (Rappresentanza istituzionale unitaria deicomuni e delle loro forme associative e dellecittà metropolitane). – Al fine di assicurarela costante applicazione del principio dileale e reciproca collaborazione, di garan-tire la massima semplificazione e la mag-

gior efficienza nei processi di interlocu-zione istituzionale, all’Associazione Nazio-nale dei Comuni Italiani (ANCI) ente asso-ciativo con personalità giuridica di dirittopubblico è riconosciuta la titolarità dellarappresentanza istituzionale in via generaleed esclusiva dei Comuni, e delle loro formeassociative, e delle Città metropolitane. Condecreto del Ministero dell’Interno, di con-certo con il Ministero dell’Economia e delleFinanze, sono stabilite le modalità di versa-mento dei contributi associativi dei comuni,e delle loro forme associative, e delle cittàmetropolitane all’Associazione. ».

14. 02. Fragomeli, Giulietti, Moretto, Ri-baudo, Guerra.

Dopo l’articolo 14, aggiungere il se-guente:

ART. 14-bis.

(Istituzione di una tassa sui servizi).

1. È istituito, a decorrere dal 2015, untributo suddiviso nell’ambito, rispettiva-mente, degli utilizzatori e dei proprietari,sulla base di parametri di riferimentostabiliti dalla legge nazionale e la cuiincidenza nella ripartizione del tributo ebase imponibile saranno determinate conregolamento da adottarsi ai sensi dell’ar-ticolo 52 del decreto legislativo 15 dicem-bre 1996, n. 447.

14. 04. Palese, Galati, Alberto Giorgetti,Latronico, Milanato, Prestigiacomo.

ART. 15.

Dopo il comma 1 aggiungere il seguente:

1-bis. In vista della futura trasforma-zione delle province in enti di secondolivello, nel caso in cui il comparto provinceconsegua l’obiettivo di patto di stabilitàinterno ad esso complessivamente asse-gnato per l’anno 2013, la sanzione di cuiall’articolo 31, comma 26, lettera a) dellalegge 12 novembre 2011, n. 183, si applica

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alle Province che non rispettano il pattoper l’anno 2013 nel senso che l’ente me-desimo è assoggettato alla riduzione delfondo sperimentale di riequilibrio in mi-sura pari alla differenza tra il risultatoregistrato e l’obiettivo programmatico ecomunque per un importo non superioreal 3 per cento delle entrate correnti regi-strate nell’ultimo consuntivo.

Conseguentemente, sostituire la rubricacon la seguente: Disposizioni in materia diprovince.

15. 1. Carella.

ART. 16.

Sopprimerlo.

16. 1. Busin, Guidesi, Borghesi.

Sostituirlo con il seguente:

ART. 16.

(Disposizioni concernenti Roma Capitale).

1. Roma Capitale, entro 120 giornidalla data di entrata in vigore del presentedecreto, trasmette al Ministero dell’in-terno, al Ministero dell’economia e dellefinanze e alle Camere un rapporto cheevidenzi le cause della formazione dellosquilibrio strutturale di bilancio.

2. Roma Capitale entro il termine di cuial comma 1, acquisito il parere dell’organodi revisione economico-finanziario, deli-bera e trasmette al Ministero dell’interno,al Ministero dell’economia e delle finanzee alle Camere un piano triennale per ilriequilibrio strutturale di bilancio al cuiinterno sono indicate l’entità e la naturadella massa debitoria da trasferire allagestione commissariale ai sensi del comma5, nonché le misure per il contenimentodei costi e la valorizzazione degli attivi diRoma Capitale prevedendo a tali finil’adozione di specifiche azioni amministra-tive volte a:

a) applicare le disposizioni finanzia-rie e di bilancio, nonché i vincoli in

materia di acquisto di beni e servizi e diassunzioni di personale, previsti dallalegge 27 dicembre 2013, n. 147, a tutte lesocietà controllate con esclusione di quellequotate nei mercati regolamentati;

b) operare la ricognizione dei costiunitari della fornitura dei servizi pubblicilocali e adottare misure per riportare talicosti ai livelli standard dei grandi comuniitaliani;

c) operare una ricognizione dei fab-bisogni di personale nelle società parteci-pate, prevedendo per quelle in perdita ilnecessario riequilibrio con l’utilizzo deglistrumenti legislativi e contrattuali esi-stenti, nel quadro degli accordi con leorganizzazioni sindacali;

d) adottare modelli innovativi per lagestione dei servizi di trasporto pubblicolocale, di raccolta dei rifiuti e di spazza-mento delle strade, anche ricorrendo allaliberalizzazione;

e) procedere, ove necessario per per-seguire il riequilibrio finanziario del co-mune, alla dismissione o alla messa inliquidazione delle società partecipate chenon risultino avere come fine sociale at-tività di servizio pubblico, nonché allavalorizzazione e dismissione di quote delpatrimonio immobiliare del comune.

3. Il tavolo di raccordo interistituzio-nale di cui all’articolo 14, comma 3, deldecreto legislativo 18 aprile 2012, n. 61,esprime parere obbligatorio sulla predi-sposizione del piano triennale di cui alcomma 2 e dei piani pluriennali di cui alterzo periodo del comma 5 e ne verifical’attuazione, tenendo anche conto dei mag-giori oneri connessi al ruolo di Capitaledella Repubblica ove già determinati aisensi dell’articolo 2 del decreto legislativo18 aprile 2012, n. 61. Ove i maggiori onerisiano determinati successivamente alla ap-provazione del piano ai sensi del comma4, il tavolo di cui al primo periodo esprimeil proprio parere ai fini della eventualerevisione del piano stesso.

Giovedì 27 marzo 2014 — 104 — Commissioni riunite V e VI

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4. Con decreto del Presidente del Con-siglio dei ministri, da adottarsi entro 60giorni dalla data di trasmissione del pianodi cui al comma 2, su proposta del Mini-stro dell’interno, di concerto con il Mini-stro dell’economia e delle finanze, sentital’Amministrazione capitolina, ed acquisitoil parere della Sezione regionale di con-trollo della Corte dei conti per il Lazio, èapprovato il piano triennale di cui alcomma 2.

5. Al comma 196-bis dell’articolo 2della legge 23 dicembre 2009, n. 191, sonoaggiunti, in fine, i seguenti periodi: « Ilmedesimo Commissario straordinario èautorizzato ad inserire nella massa passivadi cui al documento predisposto ai sensidell’articolo 14, comma 13-bis del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito,con modificazioni, dalla legge 30 luglio2010, n. 122, le eventuali ulteriori partitedebitorie rivenienti da obbligazioni odoneri del comune di Roma anteriori al 28aprile 2008, alla cui individuazione siprocede con il piano triennale di cui alcomma 4. Roma Capitale può riacquisirel’esclusiva titolarità di crediti, inseriti nellamassa attiva di cui al documento predi-sposto ai sensi del citato articolo 14,comma 13-bis, del decreto-legge 31 maggio2010, n. 78, verso le società dalla mede-sima partecipate anche compensando to-talmente o parzialmente gli stessi conpartite a debito inserite nella massa pas-siva di cui al citato documento. RomaCapitale è autorizzata ad avvalersi di ap-positi piani pluriennali per il rientro daicrediti verso le proprie partecipate cosìriacquisiti. Il medesimo Commissariostraordinario è autorizzato, altresì, ad in-serire nella massa passiva di cui al docu-mento predisposto ai sensi dell’articolo 14,comma 13-bis, del decreto-legge 31 maggio2010, n. 78, convertito, con modificazioni,dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, lesomme introitate dalla gestione commis-sariale in forza del contratto di servizio dicui all’articolo 5 del decreto del Presidentedel Consiglio dei ministri in data 5 dicem-bre 2008, in attuazione di quanto previstodall’articolo 16, comma 12-octies, del de-creto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito,

con modificazioni, dalla legge 7 agosto2012, n. 135, ai fini del loro reintegro afavore di Roma Capitale, dedotte le sommea qualsiasi titolo inserite, dal 31 ottobre2013 fino alla data di entrata in vigore delpresente decreto, nella medesima massaed al fine del loro reintegro a favore diRoma Capitale e che, pertanto, restanonella disponibilità della stessa. Le sommedi cui al periodo precedente sono consi-derate tra le entrate finali di cui all’arti-colo 31 , comma 3, della legge 12 novem-bre 2011, n. 183, rilevanti ai fini del pattodi stabilità interno ».

16. 2. Argentin.

Al comma 1 sostituire le parole da: 90giorni fino a: presente decreto con leseguenti: il 30 aprile.

16. 3. Borghesi, Guidesi, Busin.

Al comma 1, sostituire le parole: 90giorni con le seguenti: 40 giorni.

16. 4. Busin, Guidesi, Borghesi.

Al comma 1 sostituire le parole: 90giorni con le seguenti: 60 giorni.

16. 5. Borghesi, Guidesi, Busin.

Al comma 1, sostituire le parole: 90giorni con le seguenti: 80 giorni.

16. 6. Borghesi, Busin, Guidesi.

Al comma 1, sostituire le parole: entro90 giorni con le seguenti: entro 120 giorni.

* 16. 7. Causi, Fassina, Marco Di Stefano,Argentin, Bonaccorsi, Campana, Coscia,Gasbarra, Marroni, Meta, Miccoli, Mo-rassut, Orfini, Agostini, Chaouki.

Al comma 1, sostituire le parole: entro90 giorni con le seguenti: entro 120 giorni.

* 16. 8. Piazzoni, Pilozzi, Zaratti, Paglia,Lavagno, Boccadutri, Marcon, Melilla.

Giovedì 27 marzo 2014 — 105 — Commissioni riunite V e VI

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Al comma 1, sostituire le parole: e alleCamere con le seguenti: alle Camere e allaCorte dei Conti.

Conseguentemente, al comma 2, sosti-tuire parole: e alle Camere con le seguenti:alle Camere e alla Corte dei Conti.

16. 9. Caso, Brugnerotto, Sorial, Castelli,Cariello, Currò, D’Incà.

Al comma 1, dopo la parola: evidenziinserire la seguente parola: dettagliata-mente.

16. 10. Borghesi, Busin, Guidesi.

Al comma 1, sostituire le parole: neglianni precedenti con le seguenti: dall’anno2000.

16. 11. Busin, Guidesi, Borghesi.

Al comma 1 dopo le parole: negli anniprecedenti inserire le seguenti: il sistemadelle società controllate e partecipate, an-che di secondo livello, del Comune e lerelative situazioni debitorie, ed il costodella loro governance.

16. 12. Guidesi, Borghesi, Busin.

Al comma 1 dopo le parole: negli anniprecedenti inserire le seguenti: le azionirisarcitorie intraprese o da intraprendersinei confronti dei soggetti responsabili.

16. 13. Guidesi, Borghesi, Busin.

Al comma 1 dopo le parole: negli anniprecedenti inserire le seguenti: ed i soggettiresponsabili.

16. 14. Guidesi, Borghesi, Busin.

Al comma 1, dopo le parole: ai sensi delcomma 5 aggiungere le seguenti: nonché leazioni intraprese nel medesimo periodoper la riduzione della medesima massadebitoria.

16. 15. Guidesi, Busin, Borghesi.

Al comma 1, aggiungere, in fine, ilseguente periodo: Il medesimo rapporto ètrasmesso alla Procura generale dellaCorte dei Conti, al fine di valutare ipresupposti di eventuali azioni di respon-sabilità amministrativa per danno erariale.

16. 16. Caso, Brugnerotto, Castelli, Sorial,D’Incà, Cariello, Currò, Barbanti, Can-celleri, Pesco, Alberti, Ruocco, Villa-rosa.

Sostituire il comma 2 con il seguente:

2. Roma Capitale trasmette contestual-mente al Ministero dell’interno, al Mini-stero dell’economia e delle finanze e alleCamere un piano triennale per la ridu-zione del disavanzo e per il riequilibriostrutturale di bilancio al cui interno sonoindicate le misure per il contenimento deicosti e la valorizzazione degli attivi diRoma Capitale prevedendo a tali finil’adozione di specifiche azioni amministra-tive volte a:

a) applicare le disposizioni finanzia-rie e di bilancio, nonché i vincoli inmateria di acquisto di beni e servizi e diassunzioni di personale, previsti dallalegge 27 dicembre 2013, n. 147, a tutte lesocietà controllate con esclusione di quellequotate nei mercati regolamentati;

b) operare la ricognizione dei costiunitari della fornitura dei servizi pubblicilocali e adottare misure per riportare talicosti ai livelli standard dei grandi comuniitaliani;

c) razionalizzare e ridurre i dirigentidelle società partecipate, nonché ad ope-rare una ricognizione dei fabbisogni dipersonale, prevedendo per le società inperdita il necessario riequilibrio con l’uti-

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lizzo degli strumenti legislativi e contrat-tuali esistenti, anche attraverso l’utilizzodello strumento del distacco di cui all’ar-ticolo 30 del decreto legislativo 10 settem-bre 2003, n. 276. Il distacco e l’utilizzo didirigenti e personale possono avvenireesclusivamente nei limiti della spesa con-solidata accertata con riferimento all’annoprecedente nel quadro degli accordi chesaranno adottati con le organizzazioni sin-dacali;

d) adottare modelli innovativi per lagestione dei servizi di trasporto pubblicolocale, di raccolta dei rifiuti e di spazza-mento delle strade, anche ricorrendo allaliberalizzazione; con riferimento al tra-sporto pubblico locale, l’approvazione delPiano comporta l’attribuzione diretta aRoma capitale della relativa quota delFondo nazionale per il trasporto pubblicolocale

e) procedere, ove necessario per per-seguire il riequilibrio finanziario del co-mune, alla dismissione o alla messa inliquidazione entro 6 mesi dall’adozione delPiano triennale delle società partecipateche non risultino avere come fine socialeattività di servizio pubblico ovvero cheabbiano conseguito nell’anno 2013 un fat-turato da prestazione di servizi a favoredell’amministrazione di Roma Capitale su-periore al 90 per cento dell’intero fattu-rato;

f) responsabilizzare i dirigenti dellesocietà partecipate, legando le indennità dirisultato a specifici obiettivi di bilancio econsiderando automaticamente decaduti icomponenti dei consigli di amministra-zione di quelle società che non abbianoconseguito miglioramenti economico-fi-nanziari rispetto al precedente esercizio,con esclusione, in tale ambito delle societàche prestano i servizi essenziali di cuiall’articolo 1 della legge 12 giugno 1990,n. 146, nonché delle società il cui risultatoeconomico, benché negativo, sia coerentecon un piano di risanamento preventiva-mente approvato dall’ente controllante;

g) ad adottare, entro il termine del-l’esercizio finanziario in corso un piano di

cartolarizzazione del patrimonio immobi-liare del comune di importo non inferiorea 280 milioni di euro. Sono compresi nellasuddetta cifra gli immobili che possonoessere direttamente dismessi.

16. 17. Sammarco.

Al comma 2 alinea sostituire le parole:Roma Capitale trasmette contestualmentecon le seguenti: Roma Capitale, sentital’Assemblea Capitolina e le competenticommissioni, trasmette contestualmente.

16. 18. Daga, Busto, De Rosa, Zolezzi,Terzoni, Mannino, Micillo, Segoni.

Al comma 2 alinea sostituire la parola:triennale con la seguente: biennale.

16. 19. Busin, Borghesi, Guidesi.

Al comma 2 alinea dopo le parole: sonoindicate inserire la seguente: precisamente.

16. 20. Busin, Guidesi, Borghesi.

Al comma 2 alinea sostituire le parole:il contenimento con le seguenti: l’abbatti-mento.

16. 21. Guidesi, Busin, Borghesi.

Al comma 2 alinea dopo le parole:l’adozione inserire le seguenti: entro i suc-cessivi 12 mesi.

16. 22. Busin, Borghesi, Guidesi.

Al comma 2 alinea dopo le parole:l’adozione inserire le seguenti: entro i suc-cessivi 6 mesi.

16. 23. Busin, Borghesi, Guidesi.

Al comma 2, lettera a), dopo le parole:società controllate inserire le seguenti: e

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alle partecipate, anche di secondo o ulte-riore livello.

16. 24. Busin, Borghesi, Guidesi.

Al comma 2, lettera a), dopo le parole:società controllate aggiungere le seguenti:anche di secondo o ulteriore livello.

16. 25. Busin, Borghesi, Guidesi.

Al comma 2, lettera a), sopprimere leparole da: con esclusione fino alla finedella lettera.

16. 26. Busin, Guidesi, Borghesi.

Al comma 2, lettera a), sopprimere leparole: con esclusione di quelle quotate.

16. 27. Ruocco, Caso, Brugnerotto, Ca-stelli, Sorial, D’Incà, Cariello, Currò,Barbanti.

Al comma 2, lettera a), sostituire leparole: con esclusione con la seguente:comprese.

16. 28. Borghesi, Busin, Guidesi.

Al comma 2, lettera a), dopo le parole:con esclusione inserire le seguenti: solo perl’anno 2014,

16. 29. Guidesi, Busin, Borghesi.

Al comma 2 dopo la lettera a) inserire laseguente:

a-bis) ridurre di almeno il 50 percento il numero dei consiglieri e degliamministratori delle società controllate,anche di secondo od ulteriore livello;.

16. 30. Busin, Borghesi, Guidesi.

Al comma 2 dopo la lettera a) inserire laseguente:

a-bis) ridurre di almeno il 30 percento il numero dei consiglieri e degliamministratori delle società controllate,anche di secondo od ulteriore livello;.

16. 31. Busin, Borghesi, Guidesi.

Al comma 2 dopo la lettera a) inserire laseguente:

a-bis) ridurre di almeno il 70 percento gli emolumenti dei consiglieri e degliamministratori delle società controllate,anche di secondo od ulteriore livello;.

16. 32. Busin, Borghesi, Guidesi.

Al comma 2 dopo la lettera a) inserirela seguente:

a-bis) ridurre di almeno il 50 percento gli emolumenti dei consiglieri e degliamministratori delle società controllate,anche di secondo od ulteriore livello;.

16. 33. Busin, Borghesi, Guidesi.

Al comma 2 dopo la lettera a) inserire laseguente:

a-bis) rendere pubblici gli esiti dellacommissione d’inchiesta istituita dal Co-mune di Roma sulla truffa dei falsi bi-glietti ATAC, chiarendo al contempo se lacommissione stessa dia luogo ad emolu-menti e/o gettoni di presenza per i com-ponenti;.

16. 34. Busin, Borghesi, Guidesi.

Al comma 2 dopo la lettera a) inserire laseguente:

a-bis) operare la ricognizione di tuttele controllate e partecipate, anche di se-condo od ulteriore livello, del Comune,evidenziando, per le partecipate o control-late che risultino in perdita, il numero deiconsiglieri e degli amministratori, le

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somme totali erogate per ciascuno di essidall’ente, a qualsiasi titolo percepite;.

16. 35. Guidesi, Busin, Borghesi.

Al comma 2 dopo la lettera a) inserire laseguente:

a-bis) operare la ricognizione di tuttele controllate e partecipate, anche di se-condo od ulteriore livello, del Comune,evidenziando, per ciascuna di esse il rap-porto tra il numero di dirigenti e di quadririspetto al totale dei dipendenti, e tra ilpersonale impiegato in mansioni d’ufficioe quello operativo;.

16. 36. Guidesi, Busin, Borghesi.

Al comma 2 dopo la lettera a) inserire laseguente:

a-bis) operare la ricognizione di tuttele controllate e partecipate, anche di se-condo od ulteriore livello, del Comune,verificando per ciascuna di esse la rego-larità di tutte le assunzioni operate dal-l’anno 2000.

16. 37. Guidesi, Busin, Borghesi.

Al comma 2 dopo la lettera a) inserire laseguente:

a-bis) operare una indagine miratasull’assenteismo dei dipendenti del co-mune e delle controllate di primo e disecondo livello e sulle misure per preve-nirlo, contrastarlo e sanzionarlo.

16. 38. Guidesi, Busin, Borghesi.

Al comma 2 dopo la lettera a) aggiungerela seguente:

a-bis) operare una ricognizione ditutte le opere infrastrutturali e gli inve-stimenti in conto capitale programmati,avviati e non conclusi ed avviare la razio-nalizzazione dei progetti e degli obiettivi.

16. 39. Guidesi, Busin, Borghesi.

Al comma 2 dopo la lettera a) aggiungerela seguente:

a-bis) avviare un piano rafforzato dilotta all’evasione degli utenti dei servizi ditrasporto pubblico locale.

16. 40. Guidesi, Busin, Borghesi.

Al comma 2, dopo la lettera a) aggiun-gere la seguente:

a-bis) attivare procedure di trasfor-mazione della società che gestisce il ser-vizio idrico integrato di Roma Capitale dasocietà di diritto privato ad Azienda Spe-ciale di diritto pubblico;

16. 41. Daga, Busto, De Rosa, Zolezzi,Terzoni, Mannino, Micillo, Segoni,Caso, Castelli, Cariello, Brugnerotto.

Al comma 2, sostituire la lettera b) conla seguente:

b) applicazione nella fornitura deiservizi pubblici locali del minore fra i costistandard dei grandi comuni italiani;

16. 42. Ruocco, Caso, Brugnerotto, Ca-stelli, Sorial, D’Incà, Cariello, Currò,Barbanti, Cancelleri, Pesco, Alberti, Vil-larosa.

Al comma 2 lettera b) dopo le parole:per riportare inserire le seguenti: entro 12mesi.

16. 43. Guidesi, Busin, Borghesi.

Al comma 2, lettera b), sostituire leparole: grandi, con le seguenti: più effi-cienti.

16. 44. Borghesi, Busin, Guidesi.

Al comma 2, dopo la lettera b), aggiun-gere la seguente:

b-bis) operare la ricognizione del co-sto medio per dipendente di tutte le so-

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cietà controllate, anche di secondo livello,e adottare entro 12 mesi misure per ade-guarlo al costo medio dei dipendenti dialtre realtà nazionali ed internazionali perlo stesso servizio pubblico.

16. 45. Guidesi, Busin, Borghesi.

Al comma 2, lettera c), sostituire leparole: il necessario, con le seguenti: l’ob-bligo di.

16. 46. Busin, Guidesi, Borghesi.

Al comma 2 lettera c), dopo le parole:con l’utilizzo degli strumenti legislativi econtrattuali esistenti aggiungere le seguenti:, anche attraverso l’utilizzo dello stru-mento del distacco di cui all’articolo 30 deldecreto legislativo 10 settembre 2003,n. 276; il distacco e l’utilizzo di dirigenti epersonale possono avvenire esclusivamentenei limiti della spesa consolidata accertatacon riferimento all’anno precedente nelquadro degli accordi che saranno adottaticon le organizzazioni sindacali.

16. 47. Sammarco, Saltamartini.

Al comma 2, lettera c), dopo la parola:esistenti aggiungere le seguenti: ivi inclusala mobilità interaziendale,.

16. 48. Currò.

Al comma 2, lettera c), sopprimere leparole da: , nel quadro fino alla fine dellalettera.

16. 49. Fedriga.

Al comma 2, lettera c), aggiungere, infine, il seguente periodo: Tale ricognizionedei fabbisogni di personale dovrà in primisriconsiderare le posizioni di manager edirigenti di nomina esterna nonché pro-cedere alla riduzione dei bonus erogati aglistessi, operare un drastico taglio delleconsulenze esterne e, solo successiva-

mente, potrà prendere in considerazionegli altri lavoratori,.

16. 50. Daga, Busto, De Rosa, Zolezzi,Terzoni, Mannino, Micillo, Segoni.

Al comma 2, lettera c) aggiungere, infine, il seguente periodo: Tale ricognizionedei fabbisogni di personale dovrà in primisriconsiderare le posizioni di manager edirigenti di nomina esterna, operare undrastico taglio delle consulenze esterne esolo successivamente potrà prendere inconsiderazione gli altri lavoratori;.

16. 51. Daga, Busto, De Rosa, Zolezzi,Terzoni, Mannino, Micillo, Segoni.

Al comma 2, lettera c), aggiungere, infine, il seguente periodo: Tale ricognizionedei fabbisogni di personale dovrà in primisriconsiderare le pozioni di manager e di-rigenti di nomina esterna e, solo succes-sivamente, potrà prendere in considera-zione gli altri lavoratori. »

16. 52. Daga, Busto, De Rosa, Zolezzi,Terzoni, Mannino, Micillo, Segoni.

Al comma 2, sopprimere le lettere d) ede).

16. 53. Marroni, Campana, Ferro.

Al comma 2, sopprimere la lettera d).

16. 54. Marroni, Campana, Ferro.

Al comma 2, lettera d), sopprimere leparole: anche ricorrendo alla liberalizza-zione.

* 16. 55. Piazzoni, Pilozzi, Zaratti, Paglia,Lavagno, Boccadutri, Marcon, Melilla.

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Al comma 2, lettera d), sopprimere leparole: anche ricorrendo alla liberalizza-zione.

* 16. 56. Ruocco, Caso, Brugnerotto, Ca-stelli, Sorial, D’Incà, Cariello, Currò,Barbanti, Cancelleri, Pesco, Alberti, Vil-larosa.

Al comma 2, lettera d) sopprimere laparola: anche.

16. 57. Borghesi, Busin, Guidesi.

Al comma 2, lettera d), sostituire leparole: anche ricorrendo alla liberalizza-zione con le seguenti: avviando drastichemisure di raccolta differenziata porta aporta e di riciclo, al fine di ridurre i costidi gestione e smaltimento dei rifiuti.

16. 58. Daga, Busto, De Rosa, Zolezzi,Terzoni, Mannino, Micillo, Segoni.

Al comma 2, lettera d), dopo le parole:anche ricorrendo alla liberalizzazione ag-giungere le seguenti: Con riferimento altrasporto pubblico locale, l’approvazionedel Piano comporta l’attribuzione diretta aRoma capitale della relativa quota delFondo nazionale per il trasporto pubblicolocale.

16. 59. Sammarco, Cicchitto.

Al comma 2, sopprimere la lettera e).

* 16. 60. Ruocco, Caso, Brugnerotto, Ca-stelli, Sorial, D’Incà, Cariello, Currò,Barbanti, Cancelleri, Pesco, Alberti, Vil-larosa.

Al comma 2, sopprimere la lettera e).

* 16. 61. Marroni, Campana, Ferro.

Al comma 2, sostituire la lettera e) conla seguente:

e) procedere, per perseguire il riequi-librio finanziario del comune, alla riorga-nizzazione del gruppo Roma Capitale se-condo criteri di efficienza ed economicità,

alla dismissione o alla messa in liquida-zione delle società partecipate che nonrisultino avere come fine sociale attività diservizio pubblico, nonché alla valorizza-zione e dismissione delle quote di patri-monio immobiliare del comune non desti-nate al servizio pubblico. Con riguardoalle società partecipate che hanno comefine sociale sia attività di servizio pubblicoche altre attività, procedere alla dismis-sione o chiusura delle aziende o rami diazienda che svolgono altre attività.

16. 62. Mazziotti Di Celso, Librandi.

Al comma 2, sostituire la lettera e) conla seguente:

e) procedere, ove necessario per per-seguire il riequilibrio finanziario del co-mune, alla dismissione o alla messa inliquidazione, entro 6 mesi dall’adozionedel Piano triennale, delle società parteci-pate che non risultino avere come finesociale attività di servizio pubblico ovveroche abbiano conseguito nell’anno 2013 unfatturato da prestazione di servizi a favoredell’amministrazione di Roma Capitale su-periore al 90 per cento dell’intero fattu-rato.

16. 63. Sammarco, Cicchitto, Saltamar-tini.

Al comma 2 lettera e), sopprimere leparole da: , ove necessario fino a: riequi-librio finanziario del Comune.

16. 64. Borghesi, Busin.

Al comma 2, lettera e), sopprimere leparole: ove necessario ed inserire dopo leparole: in liquidazione, le seguenti: entro180 giorni dalla data di entrata in vigoredel presente decreto.

16. 66. Busin, Guidesi, Borghesi.

Al comma 2, lettera e), sostituire laparola: ove con la seguente: in quanto, e

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dopo le parole: in liquidazione, inserire leseguenti: entro il termine improrogabiledel 31 dicembre 2014.

16. 65. Borghesi, Busin, Guidesi.

Al comma 2, lettera e), sostituire laparola: ove con le seguenti: in quanto.

16. 67. Guidesi, Busin, Borghesi.

Al comma 2, lettera e), dopo le parole:riequilibrio finanziario del comune, inse-rire le seguenti: alla aggregazione per losvolgimento di funzioni omogenee dellesocietà partecipate ovvero.

16. 68. Marco Di Stefano.

Al comma 2, lettera e), sopprimere leparole: nonché alla valorizzazione e di-smissione di quote del patrimonio immo-biliare del comune.

16. 69. Ruocco, Caso, Brugnerotto, Ca-stelli, Sorial, D’Incà, Cariello, Currò,Barbanti, Cancelleri, Pesco, Alberti, Vil-larosa.

Al comma 2, lettera e), sostituire leparole: nonché alla valorizzazione e di-smissione quote del patrimonio immobi-liare del comune con le seguenti: operareuna mappatura delle quote del patrimonioimmobiliare del comune al fine di avviareprogetti di autorecupero a scopo abitativoper sopperire all’emergenza abitativa, inattuazione della legge regionale del Lazion. 55 del 1998.

16. 70. Daga, Busto, De Rosa, Zolezzi,Terzoni, Mannino, Micillo, Segoni.

Al comma 2, dopo la lettera e), aggiun-gere le seguenti:

e-bis) operare una mappatura dellequote del patrimonio immobiliare del co-mune al fine di avviare progetti di auto-recupero a scopo abitativo per sopperire

all’emergenza abitativa in attuazione dellalegge regionale del Lazio n. 55 del 1998;

e-ter) avviare la progressiva rescis-sione dei contratti di locazione dei localiprivati in cui sono ubicati gli uffici am-ministrativi centrali e municipali di RomaCapitale e il conseguente trasferimento inlocali di proprietà del comune;

e-quater) provvedere all’adeguamentoai valori di mercato dei canoni di loca-zione dei locali di proprietà del comuneconcessi in locazione a soggetti privati;

16. 71. Daga, Busto, De Rosa, Zolezzi,Terzoni, Mannino, Micillo, Segoni.

Al comma 2, dopo la lettera e), inserirela seguente:

e-bis) disporre, in particolare, le di-rettive necessarie all’adozione di tutti gliinterventi necessari al conseguimento delriequilibrio finanziario ed economico-ge-stionale delle società controllate operantinella gestione del servizio di trasportopubblico locale e, ove necessario, provve-dendo anche ad una ridefinizione deicontratti di servizio che sia ispirata allariduzione del medesimo con modalità digestione « diretta »; ivi stabilendosi la con-centrazione dell’operatività dell’operatorepubblico sulle sole tratte diurne e/o not-turne che presentino adeguati margini diristoro degli effettivi costi di espletamentodel servizio. Nel contempo, autorizzando,per le rimanenti tratte di collegamento deltrasporto urbano, l’indizione di appositeprocedure di evidenza pubblica finalizzateall’affidamento del relativo servizio di tra-sporto pubblico in concessione ad impreseprivate.

16. 72. Guidesi, Busin, Borghesi.

Al comma 2 dopo la lettera e) inserire laseguente:

e-bis) responsabilizzare i dirigentidelle società partecipate, legando le inden-nità di risultato a specifici obiettivi dibilancio e considerando automaticamente

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decaduti i componenti dei consigli di am-ministrazione di quelle società che nonabbiano conseguito miglioramenti econo-mico-finanziari rispetto al precedenteesercizio, con esclusione in tale ambito,delle società che prestano i servizi essen-ziali di cui all’articolo 1 della legge 12giugno 1990 n. 146, nonché delle società ilcui risultato economico, benché negativo,sia coerente con un piano di risanamentopreventivamente approvato dall’ente con-trollante;

16. 73. Sammarco, Cicchitto, Saltamar-tini.

Al comma 2, dopo la lettera e), inserirela seguente:

e-bis) procedere alla riorganizzazionedel gruppo Roma Capitale secondo criteridi efficienza ed economicità, anche me-diante trasferimento delle partecipazionidetenute ad una società capogruppo inte-ramente controllata dal comune.

16. 74. Mazziotti Di Celso, Librandi.

Al comma 2 dopo la lettera e), inserirela seguente:

e-bis), ad adottare, entro il terminedell’esercizio finanziario in corso, unpiano di cartolarizzazione del patrimonioimmobiliare del comune di importo noninferiore a 280 milioni di euro. Sonocompresi nella suddetta cifra gli immobiliche possono essere direttamente dismessi.

16. 75. Sammarco, Saltamartini.

Al comma 2, dopo la lettera e), inserirela seguente:

e-bis) operare la ricognizione delleesternalizzazioni dei servizi di Roma Ca-pitale e delle esternalizzazioni dei servizidelle società partecipate al fine di valu-

tarne economicità, efficienza ed efficacia el’eventuale riacquisizione dei servizi stessi.

16. 76. Daga, Busto, De Rosa, Zolezzi,Terzoni, Mannino, Micillo, Segoni.

Al comma 2, dopo la lettera e), inserirela seguente:

e-bis) operare la ricognizione delleconsulenze esterne in essere di RomaCapitale nonché l’eventuale rescissione deicontratti stessi.

16. 77. Daga, Busto, De Rosa, Zolezzi,Terzoni, Mannino, Micillo, Segoni.

Al comma 2, dopo la lettera e) inserirela seguente:

e-bis) operare un taglio drastico alleconsulenze esterne e all’esternalizzazionedei servizi di Roma Capitale e partecipate.

16. 78. Ruocco.

Dopo il comma 2, aggiungere il seguente:

2-bis. Nel quadro delle azioni di cui alcomma 2, al personale delle società par-tecipate, anche in attivo che risulti ecce-dentario nell’ambito dei piani di raziona-lizzazione ivi previsti, nonché al personaledel Comune di Roma Capitale, si appli-cano, ai fini della maturazione dei requi-siti di pensionamento, le disposizioni dicui all’articolo 2, comma 11, lettera a), deldecreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, conver-tito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto2012, n. 135, anche ai sensi dell’articolo 2,comma 6, del decreto-legge 31 agosto2013, n. 101 convertito con modificazionidalla legge 30 ottobre 2013, n. 125. Ai finidella liquidazione del trattamento di finerapporto, resta ferma, per il medesimopersonale, la disciplina vigente presso lasocietà o ente di appartenenza.

16. 79. Marco Di Stefano.

Dopo il comma 2, aggiungere il seguente:

2-bis. L’amministrazione di Roma rife-risce semestralmente alle competenti com-

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missioni parlamentari sull’attuazione delpiano triennale di cui al comma 2 esull’evoluzione della massa debitoria affi-data alla gestione commissariale.

16. 80. Guidesi, Borghesi, Busin.

Dopo il comma 2, inserire il seguente:

2-bis. Alle società controllate da RomaCapitale, comprese quelle quotate in mer-cati regolamentati, si applicano le dispo-sizioni di cui al decreto legislativo 14marzo 2013, n. 33.

16. 81. Daga, Busto, De Rosa, Zolezzi,Terzoni, Mannino, Micillo, Segoni.

Sopprimere il comma 3.

* 16. 82. Currò.

Sopprimere il comma 3.

* 16. 83. Guidesi, Borghesi, Busin.

Al comma 3, primo periodo, sostituire leparole: Il tavolo di raccordo interistituzio-nale di cui all’articolo 14, comma 3, deldecreto legislativo 18 aprile 2012, n. 61,esprime con le seguenti: Il tavolo di rac-cordo interistituzionale di cui all’articolo14, comma 3, del decreto legislativo 18aprile 2012, n. 61, e la competente Sezionedella Corte dei Conti esprimono.

16. 84. Caso, Brugnerotto, Sorial, Castelli,Cariello, D’Incà.

Al comma 3, primo periodo, dopo leparole: piano triennale inserire le seguenti:improrogabilmente entro 30 giorni dallapresentazione dello stesso.

16. 85. Guidesi, Busin, Borghesi.

Al comma 3, primo periodo, sopprimerele parole da: tenendo anche conto fino allafine del comma.

16. 86. Guidesi, Borghesi, Busin.

Al comma 3, primo periodo, sostituire leparole: tenendo anche conto dei con leseguenti: escludendo.

16. 87. Borghesi, Busin, Guidesi.

Al comma 3, secondo periodo, sostituirele parole: il tavolo di cui al primo periodocon le seguenti: la Sezione della Corte deiConti, tenuto conto delle osservazioni deltavolo di cui al primo periodo.

16. 88. Caso, Brugnerotto, Sorial, Castelli,Cariello, D’Incà.

Sostituire il comma 4 con il seguente: 4.Con decreti del Presidente del Consigliodei Ministri è approvato il piano triennaledi cui al comma 2 entro 60 giorni dalladata di trasmissione del medesimo, sonodefiniti i criteri contabili con i quali con-sentire l’allineamento del piano triennalecon il bilancio di previsione e sono ap-provate, previo parere del tavolo di cui alcomma 3 a condizione che siano prive dieffetti sui saldi della finanza pubblica,ulteriori ridefinizioni dei rapporti finan-ziari fra il comune di Roma Capitale e lagestione commissariale di cui al comma 5.

16. 89. Causi, Fassina, Marco Di Stefano,Argentin, Bonaccorsi, Campana, Coscia,Gasbarra, Marroni, Meta, Miccoli, Mo-rassut, Orfini, Agostini, Chaouki.

Al comma 4, sostituire le parole da: Condecreto del Presidente del Consiglio deiministri fino a: dell’economia e delle fi-nanze con le seguenti: Con decreto delministro dell’interno di concerto con ilMinistro dell’economia e delle finanze, daadottarsi entro 60 giorni dalla data ditrasmissione del piano di cui al comma 2.

16. 90. Taglialatela, Cicu, Balduzzi, Bu-sinarolo, Fabbri, Giorgis, Sannicandro,Turco.

Giovedì 27 marzo 2014 — 114 — Commissioni riunite V e VI

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Al comma 4, sostituire le parole: 60giorni con le seguenti: 30 giorni.

16. 91. Busin, Guidesi, Borghesi.

Al comma 4, sopprimere le parole: sen-tita l’Amministrazione capitolina.

16. 94. Guidesi, Borghesi, Busin.

Al comma 4, sostituire la parola: sentitacon le seguenti: e anche qualora non fossestata sentita.

16. 92. Borghesi, Busin, Guidesi.

Al comma 4, sostituire le parole: sentital’Amministrazione capitolina con le se-guenti: sentita l’Amministrazione capito-lina, l’Assemblea Capitolina e le compe-tenti commissioni.

16. 93. Daga, Busto, De Rosa, Zolezzi,Terzoni, Mannino, Micillo, Segoni,Caso, Cariello, Currò.

Dopo il comma 4, aggiungere il seguente:

4-bis. La mancata presentazione delpiano entro il termine di cui al comma 2,determina l’applicazione dell’articolo 137del decreto legislativo 18 agosto 2000n. 267.

16. 95. Marco Di Stefano.

Sopprimere il comma 5.

16. 96. Guidesi, Borghesi, Busin.

Al comma 5, dopo le parole: Al comma196-bis dell’articolo 2 della legge 23 di-cembre 2009, n. 191, aggiungere le se-guenti: al secondo periodo le parole: « alfondo ammortamento dei titoli di Stato »sono sostituite dalle seguenti: « a favoredella microimprenditorialità ai sensi del-l’articolo 1, comma 5-ter, del decreto-legge21 giugno 2013, n. 69, convertito, con

modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013,n. 98, per affluire al Capitolo 3693 capo18, del Bilancio dello Stato » e.

16. 97. Villarosa, Castelli, Cariello,D’Incà, Currò, Brugnerotto, Sorial.

Al comma 5, sostituire le parole: 30milioni con le seguenti: 10 milioni.

16. 98. Borghesi, Busin, Guidesi.

Al comma 5, sostituire le parole: 30milioni con le seguenti: 20 milioni.

16. 99. Guidesi, Busin, Borghesi.

Al comma 5, sopprimere le parole: leeventuali ulteriori fino alla fine del pe-riodo.

16. 102. Busin, Guidesi, Borghesi.

Al comma 5, sopprimere le parole da:Roma Capitale può riacquisire fino allafine del periodo

16. 100. Guidesi, Borghesi, Busin.

Al comma 5, dopo le parole: può riac-quisire inserire le seguenti: fino all’importomassimo di 10 milioni di euro.

16. 101. Guidesi, Busin, Borghesi.

Al comma 5, sopprimere le parole da:anche compensando fino alla fine del pe-riodo.

16. 103. Borghesi, Busin, Guidesi.

Al comma 5, sostituire la parola: auto-rizzata con la seguente: obbligata e sosti-tuire la parola pluriennali con la seguente:biennali.

16. 104. Guidesi, Busin, Borghesi.

Giovedì 27 marzo 2014 — 115 — Commissioni riunite V e VI

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Al comma 5, sostituire le parole: appo-siti piani pluriennali con le seguenti: pianibiennali.

16. 105. Guidesi, Borghesi, Busin.

Al comma 5, sopprimere l’ultimo pe-riodo.

16. 106. Guidesi, Borghesi, Busin.

Al comma 5, ultimo periodo, dopo leparole: di cui ai periodi precedenti inserirele seguenti: nonché di quelle che i comuniutilizzeranno per spese in conto capitalenegli anni 2014 e 2015 e sopprimere leparole da: tra le entrate fino a: n. 183.

16. 107. Guidesi, Borghesi, Busin.

Dopo il comma 5, aggiungere i seguenti:

5-bis. Al fine di contribuire al supera-mento della crisi in atto nel ciclo digestione integrata dei rifiuti nel territoriodi Roma Capitale, per assicurare l’attua-zione degli interventi previsti dal Proto-collo d’intesa del 4 agosto 2012, « Patto perRoma », previa validazione da parte delMinistero dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare del programma dilavoro triennale « Raccolta differenziata »,ivi previsto, opportunamente rimodulatosulla base delle risorse rese disponibili,sono finalizzate nel limite di 6 milioni dieuro per il 2013, 6,5 milioni di euro per il2014 e 7.5 milioni di euro per il 2015, me-diante corrispondente utilizzo delle risorseiscritte in bilancio, per i medesimi esercizi, aisensi dell’articolo 10, comma 1, del decretolegislativo 31 marzo 1998, n. 112.

5-ter. Alla compensazione degli effettifinanziari in termini di fabbisogno e diindebitamento netto derivanti dall’attua-zione del comma 5-bis, valutati comples-sivamente in 6 milioni di euro per il 2013,6.5 milioni di euro per il 2014 e 7.5milioni di euro per il 2015, si provvedemediante corrispondente utilizzo delFondo per la compensazione degli effetti

finanziari non previsti a legislazione vi-gente conseguenti all’attualizzazione dicontributi pluriennali, di cui all’articolo 6,comma 2, del decreto-legge 7 ottobre 2008,n. 154, convertito, con modificazioni, dallalegge 4 dicembre 2008, n. 189, e successivemodificazioni.

* 16. 108. Causi, Fassina, Marco Di Ste-fano, Argentin, Bonaccorsi, Campana,Coscia, Gasbarra, Marroni, Meta, Mic-coli, Morassut, Orfini, Agostini,Chaouki.

Dopo il comma 5, aggiungere i seguenti:

5-bis. Al fine di contribuire al supera-mento della crisi in atto nel ciclo di gestioneintegrata dei rifiuti nel territorio di RomaCapitale, per assicurare l’attuazione degliinterventi previsti dal Protocollo d’intesadel 4 agosto 2012, « Patto per Roma », pre-via validazione da parte del Ministero del-l’ambiente e della tutela del territorio e delmare del programma di lavoro triennale« Raccolta differenziata », ivi previsto, op-portunamente rimodulato sulla base dellerisorse rese disponibili, sono finalizzate nellimite di 6 milioni di euro per il 2013, 6,5milioni di euro per il 2014 e 7.5 milioni dieuro per il 2015, mediante corrispondenteutilizzo delle risorse iscritte in bilancio, peri medesimi esercizi, ai sensi dell’articolo 10,comma 1, del decreto legislativo 31 marzo1998, n. 112.

5-ter. Alla compensazione degli effettifinanziari in termini di fabbisogno e diindebitamento netto derivanti dall’attua-zione del comma 5-bis, valutati comples-sivamente in 6 milioni di euro per il 2013,6.5 milioni di euro per il 2014 e 7.5milioni di euro per il 2015, si provvedemediante corrispondente utilizzo delFondo per la compensazione degli effettifinanziari non previsti a legislazione vi-gente conseguenti all’attualizzazione dicontributi pluriennali, di cui all’articolo 6,comma 2, del decreto-legge 7 ottobre 2008,n. 154, convertito, con modificazioni, dalla

Giovedì 27 marzo 2014 — 116 — Commissioni riunite V e VI

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legge 4 dicembre 2008, n. 189, e successivemodificazioni.

* 16. 109. Zaratti, Piazzoni, Pilozzi, Pa-glia, Lavagno, Boccadutri, Marcon, Me-lilla.

Dopo il comma 5 aggiungere il seguente:

5-bis. Al fine di contribuire all’ordinatagestione dei rifiuti urbani generati nelterritorio di Roma Capitale, di cui costi-tuisce fondamentale presupposto lo svi-luppo della raccolta differenziata, anchetenendo conto della insufficienza impian-tistica per il riciclaggio e visto il « Proto-collo d’Intesa » del 4 agosto 2012 « Pattoper Roma » siglato dal Ministero dell’am-biente, della tutela, del territorio e delmare con l’Amministrazione di Roma Ca-pitale, si finalizzano:

a) nel limite di 6 milioni di euro perl’anno 2013, di 6,5 milioni di euro perl’anno 2014 e di 7,5 milioni di euro perl’anno 2015 mediante corrispondente uti-lizzo delle risorse iscritte in bilancio, peri medesimi esercizi ai sensi dell’articolo10, comma 1 del decreto legislativo 31marzo 1998, n. 112;

b) nel limite di 5,5 milioni di euro peril 2014 e di 3 milioni di euro per il 2015, lerisorse finanziarie disponibili nello stato diprevisione del Ministero dell’ambiente edella tutela del territorio e del mare, per imedesimi esercizi a valere sull’autorizza-zione di spesa recata dall’articolo 2, comma323, della legge 27 dicembre 2007, n. 244.

16. 112. Causi, Fassina, Marco Di Ste-fano, Argentin, Bonaccorsi, Campana,Coscia, Gasbarra, Marroni, Meta, Mic-coli, Morassut, Orfini, Agostini,Chaouki.

Dopo il comma 5, aggiungere il seguente:

5-bis. Le disposizioni di cui al comma5 del presente articolo entrano in vigore ilgiorno successivo all’approvazione, ai sensidel comma 4, del piano triennale di cui alcomma 2.

16. 113. Guidesi, Borghesi, Busin.

Dopo il comma 5, aggiungere il seguente:

5-bis. All’articolo 14 del decreto-legge31 maggio 2010, n. 78, convertito, conmodificazioni, dalla legge 30 luglio 2010,n. 122, dopo il comma 18, è inserito ilseguente: « 18-bis. A decorrere dal 1o gen-naio 2014 l’incremento dell’addizionale co-munale all’imposta sul reddito delle per-sone fisiche di cui al comma 14, lettera b),non rileva ai fini della determinazione dellimite massimo della variazione dell’ali-quota di compartecipazione dell’addizio-nale di cui all’articolo 1, comma 3, deldecreto legislativo 28 settembre 1998,n. 360, e successive modificazioni ed in-tegrazioni.

16. 110. Borghesi, Busin, Guidesi.

Dopo il comma 5, aggiungere il seguente:

5-bis. Ai fini della sua approvazione, albilancio del comune di Roma è inseritol’aggiornamento annuale del piano di rien-tro predisposto ai sensi dell’articolo 14.comma 13-bis del decreto-legge 31 maggio2010, n. 78, convertito, con modificazioni,dalla legge 30 luglio 2010, n. 122.

16. 115. Guidesi.

Dopo il comma 5, aggiungere il seguente:

5-bis. Il Commissario straordinariodeve presentare alle Camere il bilanciocompleto della gestione commissariale al31 dicembre 2013 entro 30 giorni dalladata di conversione del presente decreto-legge. In caso di mancato adempimento èapplicata una sanzione pecuniaria parialla riduzione del compenso non inferioread un terzo.

16. 111. Ruocco.

Dopo il comma 5, aggiungere il seguente:

5-bis. In sede di applicazione delcomma 677 dell’articolo 1 della legge 27dicembre 2013, n. 147, come modificatodalla lettera a) del comma 1 dell’articolo 1,

Giovedì 27 marzo 2014 — 117 — Commissioni riunite V e VI

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Roma Capitale applica le detrazioni d’im-posta o le altre misure ivi previste, ancheai proprietari e ai conduttori danneggiatidagli eventi alluvionali del gennaio feb-braio 2014.

16. 114. Sammarco, Cicchitto, Saltamar-tini.

Dopo l’articolo 16, aggiungere il se-guente:

ART. 16-bis.

(Disposizioni in materia di pagamenti).

1. A decorrere dal 1o gennaio 2014l’erogazione dei finanziamenti e trasferi-menti in conto capitale dei Ministeri edelle Regioni a favore degli enti locali èeffettuata entro 30 giorni e in ogni casoentro la fine dell’esercizio finanziario dallapresentazione dello stato avanzamento la-vori, nei limiti del contributo complessi-vamente riconosciuto al comune. Il man-cato rispetto da parte delle Regioni e dellealtre pubbliche amministrazioni alle di-sposizioni di cui al primo periodo rileva aifini della misurazione e della valutazionedella performance individuale dei dirigentiresponsabili e comporta responsabilità di-rigenziale e disciplinare ai sensi degli ar-ticoli 21 e 55 del decreto legislativo 30marzo 2001, n. 165, e successive modifi-cazioni. Nei confronti dei responsabili deiservizi interessati e degli eventuali corre-sponsabili, è irrogata una sanzione pecu-niaria pari a due mensilità del trattamentoretributivo, al netto degli oneri fiscali eprevidenziali.

16. 01. Palese, Galati, Alberto Giorgetti,Latronico, Milanato, Prestigiacomo.

ART. 17.

Dopo il comma 4 aggiungere il seguente:

4-bis. Al fine di consentire la prosecu-zione degli interventi sulla rete ferroviarianazionale e l’attuazione dei relativi pro-

grammi di investimento, fino alla conclu-sione della procedura di approvazione delcontratto di programma-parte investimenti2012-2016, da effettuare entro il terminemassimo del 30 giugno 2014, i rapporti tralo Stato e il gestore dell’infrastrutturasono regolati, nel rispetto degli equilibri difinanza pubblica, sulla base di quantostabilito dal contratto di programma 2007-2011.

* 17. 1. De Micheli.

Dopo il comma 4, aggiungere il seguente:

4-bis. Al fine di consentire la prosecu-zione degli interventi sulla rete ferroviarianazionale e l’attuazione dei relativi pro-grammi di investimento, fino alla conclu-sione della procedura di approvazione delcontratto di programma-parte investimenti2012-2016, da effettuare entro il terminemassimo del 30 giugno 2014, i rapporti tralo Stato e il gestore dell’infrastrutturasono regolati, nel rispetto degli equilibri difinanza pubblica, sulla base di quantostabilito dal contratto di programma 2007-2011.

* 17. 2. Latronico.

Dopo il comma 4, aggiungere il seguente:

4-bis. Al fine di consentire la prosecu-zione degli interventi sulla rete ferroviarianazionale e l’attuazione dei relativi pro-grammi di investimento, fino alla conclu-sione della procedura di approvazione delcontratto di programma-parte investimenti2012-2016, i rapporti tra lo Stato e ilgestore dell’infrastruttura sono regolati,nel rispetto degli equilibri di finanza pub-blica, sulla base di quanto stabilito dalcontratto di programma 2007-2011.

** 17. 3. Corsaro.

Dopo il comma 4, aggiungere il seguente:

4-bis. Al fine di consentire la prosecu-zione degli interventi sulla rete ferroviarianazionale e l’attuazione dei relativi pro-

Giovedì 27 marzo 2014 — 118 — Commissioni riunite V e VI

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grammi di investimento, fino alla conclu-sione della procedura di approvazione delcontratto di programma-parte investimenti2012-2016, i rapporti tra lo Stato e ilgestore dell’infrastruttura sono regolati,nel rispetto degli equilibri di finanza pub-blica, sulla base di quanto stabilito dalcontratto di programma 2007-2011.

** 17. 4. Sammarco.

Sopprimere il comma 5.

17. 5. Guidesi, Borghesi, Busin.

ART. 18.

Sopprimerlo.

18. 1. Guidesi, Busin, Borghesi.

Al comma 1, primo periodo, sostituire leparole: non si applica la sanzione di cui alcomma 26, lettera d), dell’articolo 31 dellalegge 12 novembre 2011, n. 183 e, lasanzione di cui al comma 26, lettera a), delcitato articolo 31, con le seguenti: la san-zione di cui al comma 26, lettera a)dell’articolo 31 della legge 12 novembre2011, n. 183.

18. 2. Caso, Castelli, Cariello, D’Incà,Currò, Brugnerotto, Sorial.

Al comma 1, primo periodo, sopprimerele parole: la sanzione di cui al comma 26,lettera d), dell’articolo 31 della legge 12novembre 2011, n. 183, e.

18. 3. Guidesi, Busin, Borghesi.

Al comma 1, aggiungere, in fine, ilseguente periodo: Agli enti locali che nonhanno rispettato nell’anno 2013 i vincolidel patto di stabilità interno in conse-guenza del pagamento dei debiti di cui alcomma 1 dell’articolo 1 del decreto-legge 8aprile 2013, n. 35, convertito, con modi-

ficazioni, dalla legge 6 giugno 2013, n. 64,per i quali non siano stati richiesti oottenuti gli spazi finanziari di cui al pre-detto comma, la sanzione prevista dall’ar-ticolo 31, comma 26, lettera a), della legge12 novembre 2011, n. 183, ferme restandole rimanenti sanzioni, si applica limitata-mente all’importo non imputabile ai pre-detti pagamenti.

* 18. 4. Fragomeli.

Al comma 1, aggiungere, in fine, ilseguente periodo: Agli enti locali che nonhanno rispettato nell’anno 2013 i vincolidel patto di stabilità interno in conse-guenza del pagamento dei debiti di cui alcomma 1 dell’articolo 1 del decreto-legge 8aprile 2013, n. 35, convertito, con modi-ficazioni, dalla legge 6 giugno 2013, n. 64,per i quali non siano stati richiesti oottenuti gli spazi finanziari di cui al pre-detto comma, la sanzione prevista dall’ar-ticolo 31, comma 26, lettera a), della legge12 novembre 2011, n. 183, ferme restandole rimanenti sanzioni, si applica limitata-mente all’importo non imputabile ai pre-detti pagamenti.

* 18. 5. Censore, D’Attorre.

Al comma 1, aggiungere, in fine, ilseguente periodo: Agli enti locali che nonhanno rispettato nell’anno 2013 i vincolidel patto di stabilità interno in conse-guenza del pagamento dei debiti di cui alcomma 1 dell’articolo 1 del decreto-legge 8aprile 2013, n. 35, convertito, con modi-ficazioni, dalla legge 6 giugno 2013, n. 64,per i quali non siano stati richiesti oottenuti gli spazi finanziari di cui al pre-detto comma, la sanzione prevista dall’ar-ticolo 31, comma 26, lettera a), della legge12 novembre 2011, n. 183, ferme restandole rimanenti sanzioni, si applica limitata-mente all’importo non imputabile ai pre-detti pagamenti.

* 18. 6. Lavagno, Paglia, Boccadutri, Mar-con, Melilla.

Giovedì 27 marzo 2014 — 119 — Commissioni riunite V e VI

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Dopo il comma 1, aggiungere i seguenti:

1-bis. Presso il Ministero dell’interno èistituito un Fondo finalizzato a finanziarel’esclusione dal patto di stabilità internodelle spese sostenute dai comuni per larealizzazione di interventi di bonifica neisiti minerari dismessi che incidono nelterritorio del comune stesso. La dotazionedel Fondo è pari a 10 milioni di euro perciascuno degli anni 2014, 2015 e 2016.

1-ter. Con decreto del Ministro dell’in-terno, da emanare entro il 28 febbraio2014, sono stabilite le modalità attuativedelle misure di cui al comma 1-bis.

1-quater. All’onere derivante dall’attua-zione del presente articolo, pari a 10milioni di euro per ciascuno degli anni2014, 2015 e 2016, si provvede mediantecorrispondente riduzione dello stanzia-mento del fondo speciale di conto capitaleiscritto, ai fini del bilancio triennale 2014-2016, nell’ambito del programma « Fondidi riserva e speciali » della missione« Fondi da ripartire » nello stato di previ-sione del Ministero dell’economia e dellefinanze per l’anno 2014, allo scopo par-zialmente utilizzando l’accantonamentorelativo al Ministero dell’interno. ».

Conseguentemente, sostituire la rubricadell’articolo 18 con la seguente: (Disposi-zioni in materia di Patto di stabilità in-terno).

18. 7. Dallai, Cenni.

Dopo il comma 1, aggiungere i seguenti:

1-bis. Nel saldo finanziario in terminidi competenza mista, rilevante ai fini dellaverifica del rispetto del patto di stabilitàinterno, non sono considerate le spesesostenute dal comune di Abbadia SanSalvatore per la realizzazione degli inter-venti di bonifica del sito minerario di-smesso sito nel territorio del comune me-desimo. L’esclusione delle spese opera neilimiti di 5 milioni di euro per ciascunodegli anni 2014, 2015 e 2016.

1-ter. All’onere derivante dall’attua-zione del presente articolo, pari a 5 mi-

lioni di euro per ciascuno degli anni 2014,2015 e 2016, si provvede mediante corri-spondente riduzione dello stanziamentodel fondo speciale di conto capitaleiscritto, ai fini del bilancio triennale 2014-2016, nell’ambito del programma « Fondidi riserva e speciali » della missione« Fondi da ripartire » nello stato di previ-sione del Ministero dell’economia e dellefinanze per l’anno 2014, allo scopo par-zialmente utilizzando l’accantonamentorelativo al Ministero dell’interno. ».

Conseguentemente, sostituire la rubricadell’articolo 18 con la seguente: (Disposi-zioni in materia di Patto di stabilità in-terno).

18. 8. Dallai, Cenni.

Dopo il comma 1, aggiungere i seguenti:

1-bis. Per gli anni 2015-2016, nel saldofinanziario in termini di competenza mi-sta, rilevante ai fini della verifica delrispetto del patto di stabilità interno, nonsono considerate le spese sostenute dallaprovincia di Mantova per la realizzazionedi infrastrutture a valenza sovracomunalefinalizzate al completamento degli inter-venti di ricostruzione connessi al sisma del20 e 29 maggio 2012. L’esclusione dellespese opera nei limiti di 15 milioni di europer ciascuno degli anni 2015 e 2016.

1-ter. All’onere derivante dal comma1-bis, pari 15 milioni di euro per ciascunodegli anni 2015 e 2016, si provvede me-diante corrispondente riduzione del Fondoper la compensazione degli effetti dell’at-tualizzazione dei contributi pluriennali dicui all’articolo 6, comma 2, del decreto-legge 7 ottobre 2008, n. 154 convertito,con modificazioni, dalla legge 4 dicembre2008, n. 189.

Conseguentemente, sostituire la rubricadell’articolo 18 con la seguente: (Disposi-zioni in materia di Patto di stabilità in-terno).

18. 9. Carra.

Giovedì 27 marzo 2014 — 120 — Commissioni riunite V e VI

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Dopo il comma 1, aggiungere, il se-guente:

1-bis. Agli enti locali per i quali siaaccertata la violazione del patto di stabi-lità interno riferita ad anni precedenti al2014, a causa delle spese finanziate attra-verso i fondi pluriennali ed i mutui di cuiall’articolo 2, della legge 30 luglio 2002,n. 174, ivi incluso il rifinanziamento dellapredetta norma attraverso l’articolo 4,comma 176, della legge 24 dicembre 2003,n. 350, non si applicano le disposizioni dicui ai commi 26, 28 e 31 dell’articolo 31della legge 12 novembre 2011, n. 183.

* 18. 10. Censore, D’Attorre.

Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:

1-bis. Agli Enti per i quali sia accertatala violazione del patto di stabilità internoriferita ad anni precedenti al 2014, a causadelle spese finanziate attraverso i fondipluriennali ed i mutui di cui all’articolo 2,della legge 30 luglio 2002, n. 174, iviincluso il rifinanziamento della predettanorma attraverso l’articolo 4 comma 176della legge 24 dicembre 2003, n. 350, nonsi applicano le disposizioni di cui aicommi 26, 28 e 31 dell’articolo 31 dellalegge 12 novembre 2011, n. 183.

* 18. 11. Pelillo, Giulietti, Moretto.

Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:

1-bis. Agli Enti per i quali sia accertatala violazione del patto di stabilità internoriferita ad anni precedenti al 2014, a causadelle spese finanziate attraverso i fondipluriennali ed i mutui di cui all’articolo 2,della legge 30 luglio 2002, n. 174, iviincluso il rifinanziamento della predettanorma attraverso l’articolo 4 comma 176della legge 24 dicembre 2003, n. 350, nonsi applicano le disposizioni di cui ai

commi 26, 28 e 31 dell’articolo 31 dellalegge 12 novembre 2011, n. 183.

* 18. 15. Palese, Galati, Alberto Giorgetti,Latronico, Milanato, Prestigiacomo.

Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:

1-bis. Gli enti di cui al comma 1, entro90 giorni dalla data di entrata in vigore delpresente decreto, trasmettono al Ministerodell’interno, al Ministero dell’economia edelle finanze, alle Camere e alla Corte deiconti un rapporto che evidenzi le cause delmancato raggiungimento dell’obiettivo delPatto di Stabilità, nonché l’entità e lanatura della massa debitoria dell’ente edelle sue società partecipate. Si trasmettacontestualmente un piano triennale per lariduzione dei debiti e per il riequilibriostrutturale del bilancio al cui interno sonoindicate le misure per il contenimento deicosti e specifiche azioni tese a ridurre laspesa per personale, consulenze e societàpartecipate.

18. 12. Da Villa.

Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:

1-bis. Gli enti di cui al comma 1possono destinare, in ogni caso, risorseaggiuntive alla contrattazione integrativaai sensi dell’articolo 40, comma 3-quin-quies, del decreto-legislativo 30 marzo2001, n. 165.

18. 13. Spessotto.

Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:

1-bis. Le disposizioni di cui al comma1 sono subordinate allo scioglimento, en-tro il 30 giugno 2014, dei consigli degli entie alla nomina di un commissario prefet-tizio secondo le vigenti disposizioni previ-ste dal testo unico delle leggi sull’ordina-mento degli enti locali di cui al decretolegislativo 18 agosto 2000, n. 267.

18. 14. Prataviera.

Giovedì 27 marzo 2014 — 121 — Commissioni riunite V e VI

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Dopo l’articolo 18, aggiungere il se-guente:

ART. 18-bis.

(Esclusione dal saldo finanziario rilevanteai fini del patto di stabilità interno dellespese sostenute dai comuni con risorseproprie per fronteggiare eccezionali eventi

calamitosi).

1. I commi 8-bis ed 8-ter dell’articolo31, della legge 12 novembre 2011, n. 183,sono sostituiti dai seguenti:

8-bis. Le spese per gli interventi rea-lizzati direttamente dai comuni e dalleprovince in relazione a eventi calamitosi inseguito ai quali è stato deliberato dalConsiglio dei ministri lo stato di emer-genza e che risultano effettuate nell’eser-cizio finanziario in cui avviene la calamitàe nei due esercizi successivi, sono esclusedal saldo finanziario rilevante ai fini dellaverifica del rispetto del patto di stabilitàinterno nel limite di 100 milioni per cia-scuno degli anni 2014, 2015 e 2016.

8-ter. Al riparto delle risorse di cui alcomma precedente si provvede:

a) per il 70 per cento del relativoimporto, mediante decreto del Ministrodell’economia e delle finanze da emanarsi,entro il 30 giugno di ciascun esercizio sullabase delle istanze presentate dagli entilocali interessati entro il 30 aprile dellostesso anno;

b) per il restante 30 per cento, me-diante decreto del Ministro dell’economiae delle finanze da emanarsi entro il 15dicembre di ciascun esercizio, con priori-taria destinazione agli enti locali colpiti daeventuali calamità naturali intervenutenella seconda metà di ciascun esercizio.

8-quater. Alla compensazione degli ef-fetti in termini di indebitamento netto e difabbisogno derivanti dall’attuazione deiprecedenti commi 8-bis ed 8-ter del pre-sente articolo si provvede mediante corri-spondente riduzione, entro il limite di 100milioni di euro per ciascuno degli anni2014, 2015 e 2016, delle risorse del fondo

di cui all’articolo 6, comma 2, del decreto-legge 7 ottobre 2008, n. 154, convertito,con modificazioni, dalla legge 4 dicembre2008, n. 189, e successive modificazioni.

18. 01. Nicchi, Zan, Zaratti, Pellegrino,Paglia, Lavagno, Piras, Quaranta, Pi-lozzi, Boccadutri, Marcon, Melilla,Fava, Ricciatti, Lacquaniti, Costantino,Nardi.

ART. 19.

Al comma 1, primo periodo, sostituire leparole: sia nei territori nei quali non èattiva la convenzione Consip per l’acquistodei servizi di pulizia e ausiliari nellescuole, sia nei territori in cui la suddettaconvenzione è attiva, con le seguenti: li-mitatamente ai territori in cui è attiva laconvenzione Consip per l’acquisto dei ser-vizi di pulizia e ausiliari nelle scuole,.

e dopo il primo periodo aggiungere ilseguente: Nei territori in cui la suddettaconvenzione non è attiva, per i servizi dipulizia nelle scuole si provvede utilizzandoil personale ATA inserito in graduatoriaper le stesse mansioni, secondo i criteri ele modalità di cui ai commi 1-bis, 1-ter,1-quater, 1-quinquies del presente articolo;conseguentemente, le risorse previste alperiodo precedente del presente comma,destinate ai servizi esternalizzati, sarannocorrispondentemente ridotte, nei limiti diquelle utilizzate per il contingente ATAimpiegato.

Conseguentemente, dopo il comma 1,inserire i seguenti:

1-bis. A decorrere dal 1o aprile 2014,non possono essere esternalizzati i servizicorrispondenti alle mansioni spettanti aicollaboratori scolastici. Le convenzioni perlo svolgimento di tali servizi, in corso alladata di entrata in vigore della presentedisposizione, conservano efficacia fino allaloro scadenza e non possono essere rin-novate né prorogate. Il personale utilizzatodalle stesse convenzioni stipulate ai sensidell’articolo 10, comma 3, del decreto

Giovedì 27 marzo 2014 — 122 — Commissioni riunite V e VI

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legislativo 1o dicembre 1997, n. 468, esuccessive modificazioni, vigenti alla datain entrata in vigore della presente legge, erelativamente ai livelli retributivo-funzio-nali di cui all’articolo 16 della legge 28febbraio 1987, n. 56, e successive modifi-cazioni, in deroga a quanto previsto dal-l’articolo 45, comma 8, della legge 17maggio 1999, n. 144, assunto anche concontratti di collaborazione, è inserito, adomanda, nell’ambito delle graduatorieprovinciali del settore scolastico in virtùdel servizio prestato presso le scuole, daalmeno 3 anni e con modalità di inseri-mento da calcolarsi su metà punteggio diservizio rispetto a quello del personaleATA già inserito in graduatoria.

1-ter. Per l’attuazione delle misure dipolitiche attive del lavoro finalizzate alladefinitiva stabilizzazione occupazionale, apartire dall’anno scolastico 2014-15, il Mi-nistero dell’istruzione, dell’università edella ricerca (MIUR), prevede un pianotriennale di assunzione di personale ATA,in concomitanza con il graduale scaderedelle convenzioni con le ditte esterne, perla copertura dei posti accantonati per leesternalizzazioni dei servizi corrispondentialle mansioni spettanti al personale ATA.

1-quater. Le risorse destinate ai serviziesternalizzati saranno corrispondente-mente ridotte, nei limiti di quelle utilizzateper il contingente stabilizzato, e che, adinvarianza finanziaria, non potranno su-perare quelle attualmente utilizzate.

1-quinquies. Al comma 1 dell’articolo29 della legge n. 448 del 2001, dopo leparole: « di cui all’articolo 1, comma 2, deldecreto legislativo 30 marzo 2001,n. 165, » sono inserite le seguenti: « adesclusione degli istituti e scuole di ogniordine e grado e le istituzioni educative ».

1-sexies. Al fine di favorire la miglioreofferta formativa del servizio scolastico, ilMinistero dell’istruzione, dell’università edella ricerca è autorizzato, a decorreredall’anno scolastico 2014/2015, nei limitidell’attuale consistenza numerica dei postiin organico accantonati ai sensi dell’arti-colo 4 comma 5 del decreto del Presidentedella Repubblica n. 119 del 22 giugno2009, nel rispetto dei programmati saldi di

finanza pubblica e nell’ambito delle ri-sorse disponibili, ad assumere a tempoindeterminato il personale con funzione diassistente amministrativo o tecnico. Inrelazione a quanto previsto dal presentecomma, sono corrispondentemente ridottele risorse destinate ai sensi del decretoministeriale n. 66 del 2001 nei limiti diquelle utilizzate per il corrispondente con-tingente stabilizzato.

1-septies. I lavoratori impegnati nelleattività socialmente utili, riconducibili afunzioni di assistente amministrativo otecnico nelle istituzioni scolastiche statali,occupati, alla data di entrata in vigoredella presente legge, da almeno tre anni inattività di collaborazione coordinata econtinuativa nelle istituzioni scolastichestatali ai sensi del decreto del Ministrodella pubblica istruzione n. 66 del 20aprile 2001, sono inseriti, a domanda,nelle corrispondenti graduatorie in ambitoprovinciale e con modalità di inserimentoda calcolarsi su metà punteggio di serviziorispetto a quello del personale ATA giàinserito in graduatoria.

19. 1. Luigi Gallo, Marzana, Vacca, Bre-scia, D’Uva, Battelli, Simone Valente, DiBenedetto, Caso, Brugnerotto, Cariello,Currò, Castelli, Sorial, D’Incà.

Al comma 1, primo periodo, sostituire leparole: sia nei territori nei quali non èattiva la convenzione Consip per l’acquistodei servizi di pulizia e ausiliari nellescuole, sia nei territori in cui la suddettaconvenzione è attiva, con le seguenti: li-mitatamente ai territori in cui è attiva laconvenzione Consip per l’acquisto dei servidi pulizia e ausiliari nelle scuole, e, allafine del medesimo periodo, aggiungere ilseguente: Nei territori in cui la suddettaconvenzione non è attiva, per i servizi dipulizia nelle scuole si provvede utilizzandoil personale ATA inserito in graduatoriaper le stesse mansioni, secondo i criteri ele modalità di cui ai commi 1-bis, 1-ter,1-quater, 1-quinquies del presente articolo;conseguentemente, le risorse previste alperiodo precedente del presente comma,

Giovedì 27 marzo 2014 — 123 — Commissioni riunite V e VI

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destinate ai servizi esternalizzati, sarannocorrispondentemente ridotte, nei limiti diquelle utilizzate per il contingente ATAimpiegato.

Conseguentemente, dopo il comma 1,inserire i seguenti:

1-bis. A decorrere dal 1o aprile 2014,non possono essere esternalizzati i servizicorrispondenti alle mansioni spettanti aicollaboratori scolastici. Le convenzioni perlo svolgimento di tali servizi, in corso alladata di entrata in vigore della presentedisposizione, conservano efficacia fino allaloro scadenza e non possono essere rin-novate né prorogate. Il personale utilizzatodalle stesse convenzioni stipulate ai sensidell’articolo 10, comma 3, del decretolegislativo 1o dicembre 1997, n. 468, esuccessive modificazioni, vigenti alla datain entrata in vigore della presente legge, erelativamente ai livelli retributivo-funzio-nali di cui all’articolo 16 della legge 28febbraio 1987, n. 56, e successive modifi-cazioni, in deroga a quanto previsto dal-l’articolo 45, comma 8, della legge 17maggio 1999, n. 144, assunto anche concontratti di collaborazione, è inserito, adomanda, nell’ambito delle graduatorieprovinciali del settore scolastico in virtùdel servizio prestato presso le scuole, daalmeno 3 anni e con modalità di inseri-mento da calcolarsi su metà punteggio diservizio rispetto a quello del personaleATA già inserito in graduatoria.

1-ter. Per l’attuazione delle misure dipolitiche attive del lavoro finalizzate alladefinitiva stabilizzazione occupazionale, apartire dall’anno scolastico 2014-15, ilMinistero dell’istruzione, dell’università edella ricerca (MIUR), prevede un pianotriennale di assunzione di personale ATA,in concomitanza con il graduale scaderedelle convenzioni con le ditte esterne, perla copertura dei posti accantonati per leesternalizzazioni dei servizi corrispon-denti alle mansioni spettanti al personaleATA.

1-quater. Le risorse destinate ai serviziesternalizzati saranno corrispondente-mente ridotte, nei limiti di quelle utilizzate

per il contingente stabilizzato, e che, adinvarianza finanziaria, non potranno su-perare quelle attualmente utilizzate.

1-quinquies. Al comma 1, dell’articolo29 della legge n. 448 del 2001, dopo leparole: « di cui all’articolo 1, comma 2, deldecreto legislativo 30 marzo 2001,n. 165, » sono inserite le seguenti: « adesclusione degli istituti e scuole di ogniordine e grado e le istituzioni educative ».

19. 2. Luigi Gallo, Marzana, Vacca, Bre-scia, D’Uva, Battelli, Simone Valente, DiBenedetto, Caso, Brugnerotto, Cariello,Currò, Castelli, Sorial, D’Incà.

Al comma 1, apportare le seguenti mo-dificazioni:

a) al primo periodo, sostituire le pa-role: 31 marzo 2014 con le seguenti: 30giugno 2014;

b) al secondo periodo, sostituire leparole: euro 20 milioni con le seguenti:euro 80 milioni;

c) sostituire l’ultimo periodo con ilseguente: Al relativo onere si provvedemediante le disposizioni di cui al comma1-bis.

Conseguentemente, dopo il comma 1,aggiungere il seguente:

1-bis. Il Fondo per la compensazionedegli effetti finanziari non previsti a legisla-zione vigente conseguenti all’attualizza-zione di contributi pluriennali, di cui all’ar-ticolo 6, comma 2, del decreto-legge 7 otto-bre 2008, n. 154, convertito, con modifica-zioni, dalla legge 4 dicembre 2008, n. 189, esuccessive modificazioni, è ridotto di 80milioni di euro per l’anno 2014.

19. 3. Giancarlo Giordano, Fratoianni,Costantino, Pannarale, Scotto, Migliore,Di Salvo, Boccadutri, Piazzoni, Marcon,Paglia, Lavagno, Melilla, Zan, Zaratti,Pellegrino.

Al comma 1, apportare le seguenti mo-dificazioni:

a) al primo periodo, sostituire le pa-role: 31 marzo con le seguenti: 30 aprile;

Giovedì 27 marzo 2014 — 124 — Commissioni riunite V e VI

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b) al secondo periodo, sostituire leparole: 20 milioni con le seguenti: 40milioni.

19. 4. Capodicasa, Iacono.

Al comma 1 sostituire l’ultimo periodocon il seguente: Al relativo onere si prov-vede mediante le disposizioni di cui alcomma 1-bis.

Conseguentemente, dopo il comma 1aggiungere il seguente:

1-bis. Il Fondo per la compensazionedegli effetti finanziari non previsti a legi-slazione vigente conseguenti all’attualizza-zione di contributi pluriennali, di cui al-l’articolo 6, comma 2, del decreto-legge 7ottobre 2008, n. 154, convertito, con mo-dificazioni, dalla legge 4 dicembre 2008,n. 189, e successive modificazioni, è ri-dotto di 20 milioni di euro per l’anno2014 ».

19. 5. Giancarlo Giordano, Fratoianni,Costantino, Pannarale, Scotto, Migliore,Di Salvo, Boccadutri, Piazzoni, Marcon,Paglia, Lavagno, Melilla, Zan, Zaratti,Pellegrino.

Al comma 2 sostituire le parole: 30aprile 2014 con le seguenti: 30 giugno2014.

19. 6. Giancarlo Giordano, Fratoianni,Costantino, Pannarale, Scotto, Migliore,Di Salvo, Boccadutri, Piazzoni, Marcon,Paglia, Lavagno, Melilla, Zan, Zaratti,Pellegrino.

Dopo il comma 1 aggiungere il seguente:

1-bis. L’ultimo periodo del comma 748della legge 27 dicembre 2013, n. 147, ècosì sostituito: « Il Governo deve attivareentro il 30 aprile 2014 un tavolo di con-fronto tra le amministrazioni interessate,gli enti locali e le organizzazioni rappre-sentative dei lavoratori interessati e deilavoratori della scuola al fine di indivi-

duare inderogabilmente entro la data del30 giugno 2014 soluzioni normative oamministrative ai problemi occupazionalie di funzionamento delle istituzioni sco-lastiche connessi alla utilizzazione dellesuddette convenzioni ».

19. 8. Giancarlo Giordano, Fratoianni,Costantino, Pannarale, Scotto, Migliore,Di Salvo, Boccadutri, Piazzoni, Marcon,Paglia, Lavagno, Melilla, Zan, Zaratti,Pellegrino.

Dopo il comma 2, aggiungere i seguenti:

2-bis. All’articolo 18 del decreto-legge21 giugno 2013, n. 69, convertito, conmodificazioni, dalla legge 9 agosto 2013,n. 98, il comma 8-bis è sostituito dalseguente:

« 8-bis. Al fine di predispone il piano dimessa in sicurezza degli edifici scolastici,di cui al comma 8, è autorizzata la spesadi 3,5 milioni di euro per ciascuno deglianni 2014, 2015 e 2016, in relazione al-l’articolo 2, comma 329, della legge 24dicembre 2007, n. 244, per l’individua-zione di un modello unico di rilevamentoe potenziamento della rete di monitoraggioe di prevenzione del rischio sismico. Alrelativo onere, pari a 3,5 milioni di europer ciascuno degli anni 2014, 2015 e 2016,si provvede mediante corrispondente ridu-zione delle proiezioni, per gli anni 2014 e2015, dello stanziamento del fondo spe-ciale di conto capitale iscritto, ai fini delbilancio triennale 2013-2015, nell’ambitodel programma “Fondi di riserva e spe-ciali” della missione “Fondi da ripartire”dello stato di previsione del Ministerodell’economia e delle finanze per l’anno2013, allo scopo parzialmente utilizzandol’accantonamento relativo al Ministero del-l’ambiente e della tutela del territorio e delmare. Il Ministro dell’economia e dellefinanze è autorizzato ad apportare, conpropri decreti, le occorrenti variazioni dibilancio ».

2-ter. L’articolo 10, comma 3-bis deldecreto-legge 12 settembre 2013, n. 104,

Giovedì 27 marzo 2014 — 125 — Commissioni riunite V e VI

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convertito, con modificazioni, dalla legge 8novembre 2013, n. 128, è abrogato.

19. 7. Antezza, Folino, Oliverio, Covello,Palma, Amoddio, Iacono.

Dopo il comma 2 aggiungere i seguenti:

2-bis. Le maggiori entrate che si do-vessero realizzare negli anni 2015, 2016,2017 e 2018 per utili e dividendi, anchederivanti da distribuzione di riserve peruna quota pari al cinquanta per cento delvalore complessivo, versati all’entrata delbilancio dello Stato da società partecipatee istituti di diritto pubblico non compresinel settore istituzionale delle amministra-zioni pubbliche di cui all’articolo 1,comma 3, della legge 31 dicembre 2009,n. 196, eccedenti l’ammontare iscritto nelbilancio di previsione dei corrispondentianni e considerate nei saldi di finanzapubblica, sono riassegnate, fino all’importomassimo di 1 miliardo di euro all’anno, alFondo unico per l’edilizia scolastica isti-tuito nello stato di previsione del Ministerodell’istruzione, dell’università e della ri-cerca. L’attuazione del presente commanon deve comportare un peggioramentodei saldi programmatici di finanza pub-blica concordati in sede europea.

2-ter. Le autorizzazioni di spesa i cuistanziamenti annuali non risultano impe-gnati sulla base delle risultanze del ren-diconto generale dello Stato relativo aglianni 2010, 2011, 2012 e 2013 sono defi-nanziate. Con decreto del Presidente delConsiglio dei ministri, su proposta delMinistro dell’economia e delle finanze, daadottare entro il 30 settembre 2014, sonoindividuate per ciascun Ministero le auto-rizzazioni di spesa da definanziare e lerelative disponibilità esistenti alla data dientrata in vigore del presente decreto-legge. Le disponibilità individuate sonoversate all’entrate del bilancio dello Statoper essere riassegnate al fondo di cui alcomma 2-bis.

19. 9. Migliore, Di Salvo, Boccadutri,Piazzoni, Marcon, Paglia, Lavagno, Me-lilla, Zan, Pellegrino, Giancarlo Gior-dano, Fratoianni, Costantino.

Dopo l’articolo 19 inserire il seguente:

ART. 19-bis.

(Personale tecnico-amministrativodelle Università).

1. Per far fronte al riequilibrio delrapporto tra personale tecnico-ammini-strativo, docenti e studenti, le università ilcui indicatore di spesa di personale, aisensi del decreto legislativo n. 49 del 2012,sia inferiore al sessanta per cento, nelquinquennio 2014-2018 possono proce-dere, a valere su proprie risorse di bilan-cio, al reclutamento di personale tecnico-amministrativo in deroga al blocco delturn over e al punto organico, nella misuramassima del venti per cento annuo ri-spetto alla dotazione organica esistenteall’atto di istituzione della stessa universitàe sino al raggiungimento del relativo tettomassimo.

2. Il personale che ha già sostenuto,presso l’ente di riferimento, una proceduraselettiva per un contratto a tempo deter-minato in base alle modalità previste dalcomma 3 dell’articolo 35 del decreto legi-slativo n. 165 del 2001, possono essereassunti anche nella qualifica cui sonoriconducibili le mansioni svolte, previaverifica dell’attività svolta.

3. Sino all’espletamento delle proce-dure di cui ai commi precedenti, e co-munque non oltre il termine del 31 di-cembre 2018, in favore di tale personalepuò essere disposta la proroga dei con-tratti a tempo determinato attualmente inessere in applicazione del decreto legisla-tivo n. 368 del 2001.

19. 01. Taglialatela.

Dopo l’articolo 19, inserire il seguente:

1. All’articolo 1, della tariffa, parteprima, allegata al testo unico delle dispo-sizioni concernenti l’imposta di registro, dicui al decreto del Presidente della Repub-blica 26 aprile 1986, n. 131, sono appor-tate le seguenti modificazioni:

a) al comma 1 è aggiunto, in fine, ilseguente periodo: « Se il trasferimento av-

Giovedì 27 marzo 2014 — 126 — Commissioni riunite V e VI

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viene a favore di organizzazione non lu-crativa di utilità sociale (ONLUS) ove ri-corrano le condizioni di cui alla notaII-ter1): euro 200 »;

b) dopo la II-ter è aggiunta la se-guente: « II-ter1) A condizione che laONLUS dichiari nell’atto che intende uti-lizzare direttamente beni per lo svolgi-mento della propria attività e che realizzil’effettivo utilizzo diretto entro 2 annidall’acquisto. In caso di dichiarazionemendace o mancata effettiva utilizzazioneper lo svolgimento della propria attività èdovuta l’imposta ordinaria nonché unasanzione amministrativa pari al 30 percento della stessa imposta. »

2. Le disposizioni del presente articolosi applica agli atti pubblici formati e allescritture private autenticate a decorreredalla data di entrata in vigore della pre-sente disposizione, nonché alle scrittureprivate non autenticate presentate per laregistrazione dalla medesima data.

3. Agli oneri derivanti dalle disposizionidi cui al comma 1, pari a 12 milioni adecorrere dal 2014 , si provvede mediantecorrispondente riduzione del Fondo perinterventi strutturali di politica economica(FISPE).

19. 02. Fauttilli, Sberna, Santerini.

Dopo l’articolo 19 inserire il seguente:

ART.19-bis.

(Coordinamento delle strutture ammini-strative territoriali della Croce Rossa Ita-

liana).

1. All’articolo 4, comma 10-ter, deldecreto legge 31 agosto 2013, n. 101, con-vertito, con modificazioni, dall’articolo 1,comma 1, della legge 30 ottobre 2013,n. 125, sono apportate le seguenti modi-ficazioni:

a) dopo le parole: « ad eccezionedei comitati » sono inserite le seguenti:« provinciali »;

b) dopo le parole « la legge 7 dicem-bre 2000, n. 383 » sono inserite le se-guenti: « Sono fatti salvi gli effetti delconcorso indetto dalla Croce Rossa ita-liana e già espletato per la copertura deiposti per le Province autonome di Trentoe Bolzano ».

19. 03. Fauttilli, De Mita, Sberna.

Dopo l’articolo 19 inserire il seguente:

ART.19-bis.

(Concessioni demaniali marittime ad usodiverso da quello turistico).

1. Le concessioni demaniali marittimead uso diverso da quello turistico-ricrea-tivo, da quelle aventi finalità sportive, daquelle destinate a porti turistici, approdi epunti di ormeggio dedicati alla nautica dadiporto, da quelle ad uso pesca, acquacol-tura ed attività produttive ad essa con-nesse, nonché da quelle rilasciate ai sensidell’articolo 18 della legge 28 gennaio1994, n. 84, in essere alla data del 31dicembre 2012, sono prorogate fino al 31dicembre 2020, fermo restando quantodisposto all’articolo 1, comma 18, del de-creto-legge 30 dicembre 2009, n. 194, con-vertito con modificazioni dalla legge 26febbraio 2010, n. 25, come successiva-mente modificato dalla legge 17 dicembre2012, n. 221, e dalla legge 24 dicembre2012, n. 228.

19. 04. Basso, Marco Meloni, Giacobbe,Tullo, Bargero.

Dopo l’articolo 19 inserire il seguente:

ART.19-bis.

(Disposizioni in materia di concessioni de-maniali).

1. Il decreto legislativo di cui all’arti-colo 11, comma 2, della legge 15 dicembre2011, n. 217, avente ad oggetto la revisionee il riordino della legislazione relativa alleconcessioni demaniali marittime, è ema-

Giovedì 27 marzo 2014 — 127 — Commissioni riunite V e VI

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nato entro sessanta giorni dalla data dientrata in vigore della legge di conversionedel presente decreto, differenziando leconcessioni di natura imprenditoriale,quali quelle con finalità turistico-balnearie/o ricreative, da quelle di diversa natura,quali le concessioni con carattere abitativoe/o residenziale e prevedendo in ogni casodiverse procedure di assentimento e/o dirinnovo nonché, seppure nel rispetto ditale diversità, i criteri di tutela degli in-vestimenti effettuati dai concessionari pre-cedenti dei quali il nuovo concessionariotrae beneficio.

2. Nelle more dell’approvazione deldecreto legislativo di cui al comma 1, laproroga delle concessioni demaniali ma-rittime prevista dall’articolo 34-duodeciesdel decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 221,convertito, con modificazioni, dalla legge17 dicembre 2012, n. 179, è estesa anchealle concessioni demaniali a carattere abi-tativo e/o residenziale.

19. 05. De Micheli.

ART. 20.

Al comma 1, dopo le parole: comunedell’Aquila inserire le seguenti: e dei Co-muni del Veneto e dell’Emilia colpiti daglieventi calamitosi tra gennaio e febbraio2014.

20. 1. Busin, Guidesi, Borghesi.

Al comma 2, dopo le parole: nella Pro-vincia dell’Aquila, inserire le seguenti: non-ché per i comuni colpiti dal sisma del 20e 29 maggio 2012, di cui all’articolo 1,comma 1, del decreto-legge 6 giugno 2012,n. 74, convertito, con modificazioni, dallalegge 1o agosto 2012 n. 122, e nel comunedi Bastiglia, colpito dall’alluvione del gen-naio 2014.

20. 2. Ferraresi, Dell’Orco, Villarosa, Pe-sco, Ruocco, Alberti, Caso, Barbanti,Cancelleri, Pisano, Castelli, Sorial,Currò, Cariello, D’Incà, Brugnerotto.

Dopo il comma 2, aggiungere il seguente:

2-bis. In considerazione degli eventialluvionali che, dal 10 al 13 novembre e il27 e 28 novembre 2012, hanno colpito icomuni nelle Province di Arezzo, Grosseto,Lucca, Massa Carrara, Pisa, Pistoia eSiena, enucleati nella delibera del Consi-glio dei Ministri dell’11 dicembre 2012, avalere sulle risorse finanziarie di cui al-l’articolo 3 dell’Ordine del Capo del Di-partimento della Protezione Civile n. 32del 21 dicembre 2012, i benefici economicisono concessi anche a ristoro dei dannisubiti dalle scorte di materie prime, se-milavorati e prodotti finiti, danneggiati odistrutti a causa degli eventi eccezionali enon più utilizzabili. L’attività di ricogni-zione è svolta dalle amministrazioni co-munali interessate, sulle base delle proce-dure connesse alla propria struttura or-ganizzativa. Nella attività di ricognizione,di cui al periodo precedente, oltre allegeneralità del dichiarante e dati dell’atti-vità economica/produttiva, devono essereindicati il prezzo di acquisto di scorte dimaterie prime, semilavorati e prodotti fi-niti, danneggiati o distrutti e non piùutilizzabili. La quantificazione dei datirelativi ai fabbisogni finanziari per i benidi cui al periodo precedente avviene conautocertificazione della stima del danno edell’eventuale copertura assicurativa, indi-cando la misura del risarcimento deldanno, ove riconosciuto dall’assicurazione,in conseguenza del sinistro e i premisostenuti nel quinquennio precedente.

20. 3. Sani, Dellai.

Dopo il comma 2, aggiungere i seguenti:

2-bis. Al comma 5 dell’articolo 67-quater del decreto-legge 22 giugno 2012,n. 83, convertito, con modificazioni, dallalegge 7 agosto 2013 n. 134, sono soppressele parole: « La fruizione dei benefici pre-visti dal presente comma è subordinata alconferimento della delega volontaria di cuialla lettera c) del comma 2 del presentearticolo. In caso di mancato consenso èfacoltà del comune procedere all’occupa-zione temporanea degli immobili ».

20. 4. Carrescia.

Giovedì 27 marzo 2014 — 128 — Commissioni riunite V e VI

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Dopo il comma 2, aggiungere il seguente:

2-bis. L’efficacia delle disposizioni re-cate dall’articolo 3-bis, comma 8-bis deldecreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, conver-tito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto2012, n. 135, è prorogata di un biennio.

* 20. 5. Palese, Galati, Alberto Giorgetti,Latronico, Milanato, Prestigiacomo.

Dopo il comma 2, aggiungere il seguente:

2-bis. L’efficacia delle disposizioni re-cate dall’articolo 3-bis, comma 8-bis deldecreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, conver-tito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto2012, n. 135, è prorogata di un biennio.

* 20. 6. Marchi, Guerra, Giulietti, Mo-retto, Marco Di Maio.

Dopo il comma 2, aggiungere il seguente:

2-bis. L’efficacia delle disposizioni re-cate dall’articolo 3-bis, comma 8-bis, deldecreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, conver-tito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto2012, n. 135, è prorogata di un biennio.

* 20. 7. Censore, D’Attorre.

Dopo l’articolo 20, aggiungere il se-guente:

ART. 20-bis.

(Misure per la Regione Sardegna).

1. I pagamenti di tributi e gli adempi-menti sospesi ai sensi del decreto delMinistro dell’economia e delle finanze 30novembre 2013, pubblicato nella GazzettaUfficiale 3 dicembre 2013, n. 283, e deldecreto del Ministro dell’economia e dellefinanze 20 dicembre 2013, pubblicato nellaGazzetta Ufficiale 23 dicembre 2013,n. 300, sono effettuati entro il 30 giugno2014, senza applicazione di sanzioni einteressi.

2. Fermo restando l’obbligo di versa-mento nei termini previsti, per il paga-

mento dei tributi di cui al comma 1, isoggetti ricompresi nell’ambito di applica-zione dei decreti di cui al comma 1 cheabbiano subito danni possono chiedere aisoggetti autorizzati all’esercizio del creditooperanti nei medesimi territori ricompresinell’ambito di applicazione dei decreti dicui al comma 1, un finanziamento assistitodalla garanzia dello Stato, della duratamassima di due anni. A tal fine, i predettisoggetti finanziatori possono contrarre fi-nanziamenti, secondo contratti tipo defi-niti con apposita convenzione tra la so-cietà Cassa depositi e prestiti S.p.A. el’associazione bancaria italiana, assistitidalla garanzia dello Stato, fino ad unmassimo di 90 milioni di euro, ai sensidell’articolo 5, comma 7, lettera a), se-condo periodo, del decreto-legge 30 set-tembre 2003, n. 269, convertito, con mo-dificazioni, dalla legge 24 novembre 2003,n. 326, e successive modificazioni. Nelcaso di titolari di reddito di impresa, ilfinanziamento può essere richiesto limita-tamente ai danni subiti in relazione al-l’attività di impresa. Con decreto del Mi-nistro dell’economia e delle finanze, daadottare entro il 15 aprile 2014, sonoconcesse le garanzie dello Stato di cui alpresente comma, e sono definiti i criteri ele modalità di operatività delle stesse. Legaranzie dello Stato, di cui al presentecomma, sono elencate nell’allegato allostato di previsione del Ministero dell’eco-nomia e delle finanze di cui all’articolo 31della legge 31 dicembre 2009, n. 196.

3. I soggetti finanziatori di cui alcomma 2 comunicano all’Agenzia delleentrate i dati identificativi dei soggetti cheomettono i pagamenti previsti nel piano diammortamento, nonché i relativi importi,per la loro successiva iscrizione, con gliinteressi di mora, a ruolo di riscossione.

4. Per accedere al finanziamento di cuial comma 2, i soggetti ivi indicati presen-tano ai soggetti finanziatori di cui almedesimo comma un autodichiarazione, aisensi dell’articolo 47 del decreto del Pre-sidente della Repubblica 28 dicembre2000, n. 445, volta ad attestare i dannisubiti ed il nesso di causalità con l’eventoalluvionale di novembre 2013, nonché co-

Giovedì 27 marzo 2014 — 129 — Commissioni riunite V e VI

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pia del modello di cui al comma 6, pre-sentato telematicamente all’Agenzia delleentrate, nel quale sono indicati i versa-menti sospesi di cui al comma 2 e laricevuta che ne attesta la corretta trasmis-sione. Ai soggetti finanziatori deve esserealtresì trasmessa copia dei modelli di pa-gamento relativi ai versamenti effettuati.

5. Gli interessi relativi ai finanziamentierogati, nonché le spese strettamente ne-cessarie alla loro gestione, sono corrispostiai soggetti finanziatori di cui al comma 2,nei limiti di spesa di cui al comma 9,mediante un credito di imposta di importopari, per ciascuna scadenza di rimborso,all’importo relativo agli interessi e allespese dovuti. Il credito di imposta è uti-lizzabile ai sensi dell’articolo 17 del de-creto legislativo 9 luglio 1997, n. 241,senza applicazione di limiti di importo,ovvero può essere ceduto secondo quantoprevisto dall’articolo 43-ter del decreto delPresidente della Repubblica 29 settembre1973, n. 602. La quota capitale è restituitadai soggetti di cui al comma 2 a partire dal1o gennaio 2015 secondo il piano di am-mortamento definito nel contratto di fi-nanziamento.

6. Con provvedimento del direttore del-l’Agenzia delle entrate da adottare entro il15 aprile 2014, è approvato il modelloindicato al comma 4, idoneo altresì adesporre distintamente i diversi importi deiversamenti da effettuare, nonché sono sta-biliti i tempi e le modalità della relativapresentazione. Con analogo provvedimentopossono essere disciplinati modalità etempi di trasmissione all’Agenzia delleentrate, da parte dei soggetti finanziatori,dei dati relativi al finanziamenti erogati eal loro utilizzo, nonché quelli di attua-zione del comma 3.

7. Ai fini del monitoraggio dei limiti dispesa, l’Agenzia delle entrate comunica alMinistero dell’economia e delle finanze idati risultanti dal modello di cui al comma4, i dati delle compensazioni effettuate daisoggetti finanziatori per la fruizione delcredito di imposta e i dati trasmessi dalsoggetti finanziatori.

8. In relazione alle disposizioni di cui alcomma 1, le dotazioni finanziarie della

missione di spesa « Politiche-economico-finanziarie e di bilancio » – programma« Regolazioni contabili, restituzioni e rim-borsi d’imposta » sono ridotte di 90 milionidi euro per l’anno 2013. Le predettedotazioni sono incrementate di pari im-porto per l’anno 2014.

9. Agli oneri derivanti dal comma 5,pari a 6,4 milioni di euro per l’anno 2014,si provvede a valere sulle risorse giacentisulla contabilità speciale intestata al com-missario delegato di cui all’articolo 1 del-l’ordinanza del capo del Dipartimentodella Protezione civile 20 novembre 2013,n. 122, che vengono a tal fine versateall’entrata del bilancio dello Stato nelmedesimo anno. Alla compensazione deglieffetti finanziari in termini di fabbisognoe di indebitamento netto derivanti dall’at-tuazione del presente comma, si provvedemediante corrispondente utilizzo delfondo per la compensazione degli effettifinanziari non previsti a legislazione vi-gente conseguenti all’attualizzazione dicontributi pluriennali, di cui all’articolo 6,comma 2, del decreto-legge 7 ottobre 2008,n. 154, convertito, con modificazioni, dallalegge 4 dicembre 2008, n. 189, e successivemodificazioni.

10. I finanziamenti agevolati di cui alcomma 2 sono concessi nel rispetto dellanormativa europea in materia di aiuti diStato. A tal fine, il commissario delegato dicui all’articolo 1 dell’ordinanza del capodel Dipartimento della Protezione civiledella Presidenza del Consiglio del ministri,n. 122, del 20 novembre 2013, verifical’assenza di sovra compensazioni dei dannisubìti per effetto degli eventi alluvionalidel novembre 2013, tenendo anche contodegli eventuali indennizzi assicurativi, isti-tuendo e curando la tenuta e l’aggiorna-mento di un registro di tutti gli aiuticoncessi a ciascun soggetto che esercitiattività economica per la compensazionedei danni causati dai medesimi eventialluvionali.

20. 01. Pes, Mura, Giovanna Sanna,Francesco Sanna, Marrocu, Cani,Marco Meloni, Scanu.

Giovedì 27 marzo 2014 — 130 — Commissioni riunite V e VI

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Dopo l’articolo 20 aggiungere il se-guente:

ART. 20-bis.

(Esclusione dal saldo finanziario rilevanteai fini del patto di stabilità interno dellespese sostenute dai comuni con risorseproprie per fronteggiare eccezionali eventi

calamitosi).

2. I commi 8-bis ed 8-ter dell’articolo31, della legge 12 novembre 2011, n. 183,sono sostituiti dai seguenti:

« 8-bis. Le spese per gli interventi rea-lizzati direttamente dai comuni e dalleprovince in relazione a eventi calamitosi inseguito ai quali è stato deliberato dalConsiglio dei ministri lo stato di emer-genza e che risultano effettuate nell’eser-cizio finanziario in cui avviene la calamitàe nei due esercizi successivi, sono esclusedal saldo finanziario rilevante ai fini dellaverifica del rispetto del patto di stabilitàinterno nel limite di 100 milioni per cia-scuno degli anni 2014, 2015 e 2016.

8-ter. Al riparto delle risorse di cui alcomma precedente si provvede:

a) per il 70 per cento del relativoimporto, mediante decreto del Ministrodell’economia e delle finanze da emanarsi,entro il 30 giugno di ciascun esercizio,sulla base delle istanze presentate daglienti locali interessati entro il 30 apriledello stesso anno;

b) per il restante 30 per cento me-diante decreto del Ministro dell’economiae delle finanze da emanarsi entro il 15dicembre di ciascun esercizio, con priori-taria destinazione agli enti locali colpiti daeventuali calamità naturali intervenutenella seconda metà di ciascun esercizio.

8-quater. Alla compensazione degli ef-fetti in termini di indebitamento netto e difabbisogno derivanti dall’attuazione deiprecedenti commi 8-bis ed 8-ter del pre-sente articolo si provvede mediante corri-spondente riduzione, entro il limite di 100milioni di euro per ciascuno degli anni2014, 2015 e 2016, delle risorse del fondo

di cui all’articolo 6, comma 2, del decreto-legge 7 ottobre 2008, n. 154, convertito,con modificazioni, dalla legge 4 dicembre2008, n. 189, e successive modificazioni ».

20. 02. Nicchi, Zan, Zaratti, Pellegrino,Paglia, Lavagno, Piras, Quaranta, Pi-lozzi, Boccadutri, Marcon, Melilla,Fava, Ricciatti, Lacquaniti, Costantino,Nardi.

Dopo l’articolo 20, aggiungere il se-guente:

ART. 20-bis.

(Assunzioni di personalenelle società partecipate).

1. All’articolo 18 del decreto-legge 25giugno 2008, n. 112, convertito, con mo-dificazioni, dalla legge 6 agosto 2008,n. 133, il comma 2-bis è sostituito dalseguente: « 2-bis. Le aziende speciali, leistituzioni e le società a partecipazionepubblica locale totale o di controllo, siattengono al principio di riduzione deicosti del personale, attraverso il conteni-mento degli oneri contrattuali e delle as-sunzioni di personale. A tal fine l’entecontrollante, con proprio atto di indirizzo,tenuto anche conto delle disposizioni chestabiliscono, a proprio carico, divieti olimitazioni alle assunzioni di personale,definisce, per ciascuno dei soggetti di cuial precedente periodo, specifici criteri emodalità di attuazione del principio dicontenimento dei costi del personale, te-nendo conto del settore in cui ciascunsoggetto opera. Le aziende speciali, leistituzioni e le società a partecipazionepubblica locale totale o di controllo adot-tano tali indirizzi con propri provvedi-menti e, nel caso del contenimento deglioneri contrattuali, gli stessi vengono rece-piti in sede di contrattazione di secondolivello, fermo restando il contratto nazio-nale in vigore al 1o gennaio 2014. Leaziende speciali e le istituzioni che gesti-scono servizi socio-assistenziali ed educa-tivi, scolastici e per l’infanzia, culturali ealla persona (ex IPAB) e le farmacie, sono

Giovedì 27 marzo 2014 — 131 — Commissioni riunite V e VI

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escluse dai limiti di cui al precedenteperiodo, fermo restando l’obbligo di man-tenere un livello dei costi del personalecoerente rispetto alla quantità di servizierogati. Per le aziende speciali cosiddettemultiservizi le disposizioni di cui al pe-riodo precedente si applicano qualora l’in-cidenza del fatturato dei servizi esclusirisulti superiore al 50 per cento del totaledel valore della produzione ».

2. L’articolo 1, comma 557, della legge27 dicembre 2013, n. 147, è abrogato.

* 20. 03. Fragomeli, Marchetti, De Me-nech, Rubinato, Giulietti, Moretto.

Dopo l’articolo 20, aggiungere il se-guente:

ART. 20-bis.

1. All’articolo 18 del decreto-legge 25giugno 2008, n. 112, convertito, con mo-dificazioni, dalla legge 6 agosto 2008,n. 133, il comma 2-bis è sostituito dalseguente: « 2-bis. Le aziende speciali, leistituzioni e le società a partecipazionepubblica locale totale o di controllo, siattengono al principio di riduzione deicosti del personale, attraverso il conteni-mento degli oneri contrattuali e delle as-sunzioni di personale. A tal fine l’entecontrollante, con proprio atto di indirizzo,tenuto anche conto delle disposizioni chestabiliscono, a proprio carico, divieti olimitazioni alle assunzioni di personale,definisce, per ciascuno dei soggetti di cuial precedente periodo, specifici criteri emodalità di attuazione del principio dicontenimento dei costi del personale, te-nendo conto del settore in cui ciascunsoggetto opera. Le aziende speciali, leistituzioni e le società a partecipazionepubblica locale totale o di controllo adot-tano tali indirizzi con propri provvedi-menti e, nel caso del contenimento deglioneri contrattuali, gli stessi vengono rece-piti in sede di contrattazione di secondolivello, fermo restando il contratto nazio-nale in vigore al 1o gennaio 2014. Leaziende speciali e le istituzioni che gesti-

scono servizi socio-assistenziali ed educa-tivi, scolastici e per l’infanzia, culturali ealla persona (ex IPAB) e le farmacie, sonoescluse dai limiti di cui al precedenteperiodo, fermo restando l’obbligo di man-tenere un livello dei costi del personalecoerente rispetto alla quantità di servizierogati. Per le aziende speciali cosiddettemultiservizi le disposizioni di cui al pe-riodo precedente si applicano qualora l’in-cidenza del fatturato dei servizi esclusirisulti superiore al 50 per cento del totaledel valore della produzione.

2. L’articolo 1, comma 557, della legge27 dicembre 2013, n. 147, è abrogato.

* 20. 04. Censore, D’Attorre.

Dopo l’articolo 20, aggiungere il se-guente:

ART. 20-bis.

1. All’articolo 1 della legge 27 dicembre2013, n. 147, al comma 563, primo pe-riodo, le parole: « in coerenza con il ri-spettivo ordinamento professionale » sonosoppresse.

2. All’articolo 1 della legge 27 dicem-bre 2013, n. 147, dopo il comma 568 èinserito il seguente: « 568-bis. Le ammi-nistrazioni pubbliche procedenti, in ap-plicazione dei princìpi evincibili dalcomma 6 dell’articolo 47 della legge 29dicembre 1990, n. 428, possono riservare,nell’ambito delle procedure concorsualipubbliche da bandire nel triennio suc-cessivo all’anno in cui si concludono iprocessi di cui ai commi precedenti, unaquota non superiore al 50 per cento deiposti da bandire al personale delle so-cietà in esubero che, dopo l’applicazionedei commi 565, 566, 567 e 568, risultiprivo di occupazione. Il medesimo per-sonale ha titolo di precedenza, a paritàdi requisiti, per l’impiego nell’ambito dimissioni afferenti a contratti di sommi-nistrazione di lavoro stipulati, per esi-genze temporanee o straordinarie, pro-prie o di loro enti strumentali, dallestesse pubbliche amministrazioni. Fermo

Giovedì 27 marzo 2014 — 132 — Commissioni riunite V e VI

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restando il rispetto del limite di inci-denza della spesa di personale stabilitodall’articolo 76, comma 7, del decretolegge 25 giugno 2008, n. 112, convertitoin legge 6 agosto 2008, 133, nonché gliobblighi di contenimento delle spese dipersonale, alle riserve di cui al prece-dente periodo non si applicano le vigentidisposizioni limitative alle assunzioni atempo indeterminato.

20. 05. Censore, D’Attorre.

Dopo l’articolo 20, aggiungere il se-guente:

ART. 20-bis.

1. Il Fondo per le emergenze nazionaliistituito presso la Presidenza del Consigliodei ministri di cui alla legge 24 febbraio1992, n. 196, viene implementato con lerisorse stanziate e non impiegate, ai sensidell’articolo 25, comma 11-ter, ultimo capoverso, del decreto-legge 21 giugno 2013,n. 69, convertito, con modificazioni, dallalegge 9 agosto 2013, n. 98, con deliberaCipe n. 100/2006 del 29 marzo 2006, equelle a valere sul fondo aree sottoutiliz-zate assegnate con delibera Cipe n. 62/2011 del 3 agosto 2011. »

20. 06. Castricone.

Dopo l’articolo 20, aggiungere il se-guente:

ART. 20-bis.

All’articolo 4, comma 10-ter, del decre-to-legge 31 agosto 2013, n. 101, convertito,con modificazioni, dalla legge 30 ottobre2013, n. 125, dopo le parole: « ad ecce-zione dei comitati » è inserita la seguente:« provinciali ».

20. 07. Ottobre, Gebhard, Alfreider,Plangger, Schullian.

DIS. 1.

Sopprimere il comma 2.

Dis. 1. 1. Guidesi, Busin, Borghesi.

Al comma 2, sostituire le parole: deidecreti-legge con le seguenti: del decreto-legge e sopprimere le parole da: 31 ottobre2013 fino al: territorio, e.

Dis. 1. 2. Guidesi, Busin, Borghesi.

Al comma 2, sostituire le parole: deidecreti-legge con le seguenti: del decreto-legge e sopprimere le parole da: e 30dicembre fino alla fine del comma.

Dis. 1. 3. Guidesi, Busin, Borghesi.

Al comma 2, dopo le parole: nel terri-torio, aggiungere le seguenti: , ad eccezionedi quelle previste dai commi 2, 3 e 4dell’articolo 1 del medesimo decreto.

Dis. 1. 4. Guidesi, Busin, Borghesi.

Al comma 2, dopo le parole: nel terri-torio, aggiungere le seguenti: , ad eccezionedi quelle previste dai commi da 2-bis a2-quinquies dell’articolo 1 del medesimodecreto.

Dis. 1. 5. Guidesi, Busin, Borghesi.

Al comma 2, dopo le parole: nel terri-torio, aggiungere le seguenti: , ad eccezionedi quelle previste dai commi 5, 5-bis, 5-terdell’articolo 1 del medesimo decreto.

Dis. 1. 6. Guidesi, Busin, Borghesi.

Al comma 2 dopo le parole: nel terri-torio, aggiungere le seguenti: , ad eccezionedi quelle previste dal comma 10 dell’arti-colo 1 del medesimo decreto.

Dis. 1. 7. Guidesi, Busin, Borghesi.

Giovedì 27 marzo 2014 — 133 — Commissioni riunite V e VI

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Al comma 2 aggiungere infine le seguentiparole: , ad eccezione di quelle previste daicommi 4 e 5 dell’articolo 2 del medesimodecreto.

Dis. 1. 8. Guidesi, Busin, Borghesi.

Al comma 2, dopo le parole: nel terri-torio, aggiungere le seguenti: , ad eccezionedi quelle previste dal comma 5 dell’arti-colo 2 del medesimo decreto.

Dis. 1. 9. Guidesi, Busin, Borghesi.

Al comma 2, dopo le parole: nel terri-torio, aggiungere le seguenti: , ad eccezionedi quelle previste dal comma 8 dell’arti-colo 2 del medesimo decreto.

Dis. 1. 10. Guidesi, Busin, Borghesi.

Al comma 2 aggiungere infine le seguentiparole: , ad eccezione di quelle previstedall’articolo 3 del medesimo decreto.

Dis. 1. 11. Guidesi, Busin, Borghesi.

Al comma 2, aggiungere infine le se-guenti parole: , ad eccezione di quellepreviste dall’articolo 3, comma 1, letterab), del medesimo decreto.

Dis. 1. 12. Guidesi, Busin, Borghesi.

Al comma 2 aggiungere infine le seguentiparole: , ad eccezione di quelle previstedall’articolo 3, comma 1, lettera c) delmedesimo decreto.

Dis. 1. 13. Guidesi, Busin, Borghesi.

Al comma 2 aggiungere infine le seguentiparole: , ad eccezione di quelle previstedall’articolo 3, comma 6 del medesimodecreto.

Dis. 1. 14. Borghesi.

Al comma 2 aggiungere infine le seguentiparole: , ad eccezione di quelle previstedall’articolo 4.

Dis. 1. 15. Busin, Borghesi.

Al comma 2 aggiungere infine le seguentiparole: , ad eccezione di quelle previstedall’articolo 4, comma 1.

Dis. 1. 16. Borghesi.

Al comma 2 aggiungere infine le seguentiparole: , ad eccezione di quelle previstedall’articolo 4, commi 2 e 3.

Dis. 1. 17. Busin, Borghesi.

Giovedì 27 marzo 2014 — 134 — Commissioni riunite V e VI

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COMMISSIONI RIUNITE

V (Bilancio, tesoro e programmazione)e XI (Lavoro pubblico e privato)

S O M M A R I O

RISOLUZIONI:

7-00313 Saltamartini ed altri: Iniziative urgenti in materia di requisiti per il pensionamentodel personale della scuola (Discussione e conclusione – Approvazione della risoluzionen. 8-00042). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 135

ALLEGATO (Risoluzione approvata) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 143

RISOLUZIONI

Giovedì 27 marzo 2014. — Presidenzadel presidente della V Commissione Fran-cesco BOCCIA. — Intervengono i sottose-gretari di Stato per l’economia e le finanze,Giovanni Legnini, e per il lavoro e lepolitiche sociali, Teresa Bellanova.

La seduta comincia alle 9.25.

7-00313 Saltamartini ed altri: Iniziative urgenti in

materia di requisiti per il pensionamento del per-

sonale della scuola.

(Discussione e conclusione – Approvazionedella risoluzione n. 8-00042).

Francesco BOCCIA, presidente, dopoaver salutato il presidente ed i colleghidella XI Commissione, dà la parola al-l’onorevole Saltamartini per l’illustrazionedella risoluzione n. 7-00313 a sua primafirma.

Barbara SALTAMARTINI (NCD) ri-corda che la materia oggetto della risolu-zione in titolo è già stata ampiamentedibattuta ed approfondita dalla Commis-

sione bilancio nell’ambito dell’esame insede consultiva, avviato sin dal mese diluglio 2013, delle abbinate proposte dilegge n. 249 e n. 1186 recanti modifiche airequisiti di accesso al trattamento pensio-nistico per il personale della scuola, al finedi individuare, per i profili di competenzadella Commissione medesima, le soluzionipiù appropriate ad una questione di par-ticolare rilevanza sociale. Ricorda altresìche nel corso dell’esame delle predetteproposte di legge i rappresentanti delGoverno hanno avuto modo di manife-stare, in più di un’occasione, la volontàdell’Esecutivo di addivenire alla soluzionedelle criticità riguardanti la copertura fi-nanziaria del provvedimento, al fine diporre rimedio, tenuto conto della specifi-cità delle modalità di pensionamento ap-plicabili al personale della scuola, ad unasituazione di ingiustizia derivante dalla« riforma Fornero ». Rammenta, inoltre,come in tale contesto la Commissionebilancio, dimostrando grande senso di re-sponsabilità, abbia convenuto all’unani-mità, nella seduta del 18 marzo 2014,sull’opportunità di presentare un atto diindirizzo al Governo, sottoscritto da tutti igruppi parlamentari, volto essenzialmente

Giovedì 27 marzo 2014 — 135 — Commissioni riunite V e XI

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a determinare il massimo coinvolgimentodell’Esecutivo nella ricerca di una solu-zione a tale delicata questione, tanto piùalla luce delle dichiarazioni rese dal Pre-sidente del Consiglio dei ministri, nel corsodel dibattito fiduciario, circa il ruolo fon-damentale rivestito nel nostro Paese dalleistituzioni scolastiche.

Con riferimento alla parte dispositivadella risoluzione, fa presente che la stessaimpegna il Governo a individuare, entro 20giorni, le risorse necessarie ai fini dell’ado-zione di urgenti iniziative normative voltea prevedere che i requisiti per il pensio-namento, previsti dalla normativa antece-dente alla « riforma Fornero », continuinoad applicarsi ai lavoratori della scuola cheabbiano maturato gli stessi requisiti entrol’anno scolastico 2011-2012. Al riguardo,osserva che la previsione di un esplicitotermine temporale deriva dalla necessità,di natura tecnica prima che politica, dirisolvere il problema concernente il sud-detto personale già a partire dall’anno incorso.

Nel precisare che la presentazione dellarisoluzione non intende minimamentecondizionare in alcun modo le prerogativedel Governo, evidenzia come la stessaabbia l’obiettivo di tutelare una platea dicirca 4 mila lavoratori, ingiustamente pe-nalizzati dalla vigente normativa pensio-nistica, ed auspica che la stessa possaessere rapidamente approvata all’unani-mità dalle Commissioni.

Rocco PALESE (FI-PdL), nel condivi-dere le osservazioni dell’onorevole Salta-martini, ricorda a tutti i colleghi presentied al rappresentante del Governo che laquestione di cui si discute è già stataampiamente dibattuta e che il problemaattiene essenzialmente ai profili di coper-tura finanziaria dell’intervento prospet-tato. A tale riguardo, fa presente che glioneri recati dal provvedimento, di carat-tere pluriennale, non appaiono particolar-mente elevati, e che ad essi potrebbe farsifronte mediante specifiche soluzioni daindividuare, eventualmente, anche nell’am-bito del decreto-legge n. 16 del 2014, at-tualmente all’esame delle Commissioni

riunite bilancio e finanze della Camera deideputati. Ritiene che sia obbligo del Go-verno, e non della Ragioneria Generaledello Stato, cui competono esclusivamentevalutazioni di carattere tecnico, farsi ca-rico di una problematica di tale rilevanzasociale. Osserva, infine, che le risorse ne-cessarie alla copertura finanziaria degliinterventi in materia di accesso al tratta-mento pensionistico per il personale dellascuola potrebbero essere reperite traquelle già stanziate dalla vigente norma-tiva per altre finalità, ma effettivamentenon utilizzate.

Manuela GHIZZONI (PD) sottolineacome nell’esame della risoluzione venganoin rilievo aspetti tanto di carattere tecnico-giuridico quanto di carattere politico.Quanto al primo profilo, evidenzia la ne-cessità di intervenire con urgenza sultema, atteso che è in gioco la specificitàdei lavoratori della scuola, per i quali, inconsiderazione delle particolari modalitàcon cui è organizzata l’attività didattica,esiste una diversa impostazione nella di-sciplina normativa dell’accesso alla pen-sione. Ritiene pertanto non rinviabile unintervento in materia al fine di consentireagli istituti la necessaria programmazionein vista del normale avvio dell’anno sco-lastico, in modo da consentire di deter-minare con precisione le dotazioni orga-niche, anche in previsione di eventualicarenze conseguenti alle uscite dal lavoro.

Rilevato che l’età media del personaledocente italiano è la più elevata d’Europa,evidenzia l’esistenza di una questione po-litica che riguarda l’esigenza di innovare lascuola, per renderla capace di affrontarele sfide della modernità. Ritiene, pertanto,che le riforme del Governo nel settore nonpossano passare solo attraverso la ristrut-turazione degli edifici scolastici, ma deb-bano riguardare, anzitutto, la valorizza-zione del personale docente. Per tale ra-gione, ritiene urgente agevolare un ricam-bio all’interno del sistema dell’istruzione,mettendo il personale nelle condizioni discegliere in tempo il momento del propriopensionamento e ripristinando quelle con-dizioni di specificità che sempre hanno

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contraddistinto tale settore. In conclu-sione, ribadisce l’importanza che il Go-verno definisca la sua posizione sull’argo-mento in tempi certi, al fine di consentirealle istituzioni scolastiche di programmareper tempo le proprie attività.

Maino MARCHI (PD) osserva come lemotivazioni politiche, da ultimo richia-mate dall’onorevole Ghizzoni, che indu-cono ad assumere una decisione nel sensoindicato dall’atto di indirizzo in esame,siano ben note a tutti i componenti delleCommissioni. Pur concordando sulla ne-cessità di adottare tempestivamente inizia-tive in merito ad una questione assaicomplessa, osserva tuttavia come le re-sponsabilità della situazione attuale deb-bano essere ricondotte non solo alla « ri-forma Fornero », ma anche a precedentiinterventi normativi in materia pensioni-stica, tra cui in particolare quello relativoalle ricongiunzioni contributive oneroseintrodotte dal Ministro Tremonti. Ciò pre-messo, reputa di particolare importanzache le Commissioni, attraverso l’unanimeapprovazione della risoluzione in titolo,forniscano indicazioni al Governo rispettoad una problematica che, per la sua de-licatezza, merita una rapida soluzione.

Giuseppe DE MITA (PI) richiama l’at-tenzione dei colleghi in ordine alla neces-sità di considerare di natura perentoria iltermine di 20 giorni cui si fa riferimentonella risoluzione in titolo; ciò al fine dinon determinare ulteriore incertezza ri-guardo ad una questione assai complessa,che coinvolge un’ampia platea di soggetti.

Annalisa PANNARALE (SEL) giudicaurgente un intervento sulla materia, al finedi salvaguardare la specificità dei lavora-tori della scuola e garantire loro un ac-cesso alla pensione secondo le normeprevigenti rispetto alla riforma adottatacon il decreto-legge n. 201 del 2011, che,a suo avviso, ha prodotto evidenti storture.Evidenzia, pertanto, una questione politicanon più rinviabile, che attiene all’esigenzadi porre la scuola al centro del pro-gramma di Governo, alimentando con

energie nuove un settore strategico dellavita pubblica. Si tratta, a suo avviso, dirispondere ai bisogni più profondi dellepersone, rispettando i loro progetti di vita,scongiurando il rischio di una riduzionedelle motivazioni dei docenti, suscettibiledi incidere negativamente sullo stessoesercizio del diritto allo studio. Sottolineacome la discussione sul tema sia in corsoda molto tempo e abbia evidenziato unaunità d’intenti tra i gruppi, emersa anchenella seduta odierna, di cui il Governo nonpuò non tenere conto. Giudica doveroso,quindi, che l’Esecutivo fornisca una rispo-sta chiara evitando ulteriori rinvii, tenutoconto, peraltro, che gli oneri finanziari dacoprire, che è possibile quantificare concertezza, non sono particolarmente elevati.

Maria MARZANA (M5S), evidenzia cheda troppo tempo si discute del tema af-frontato dalla risoluzione e che è giunto ilmomento di agire. Essendo stata raggiuntauna precisa quantificazione degli oneri, asuo avviso occorre ora agire sul versantedella relativa copertura finanziaria. Os-serva che le strade percorribili sono di-verse e il suo stesso gruppo, nell’ambitodell’esame in sede referente, ha propostoforme adeguate di copertura, da realiz-zare, ad esempio, attraverso l’incrementodel prelievo fiscale sulle rendite finanzia-rie, mezzo che dovrebbe essere utilizzatoora dallo stesso Governo per finanziare isuoi provvedimenti in materia di riduzionedel cuneo fiscale, che si prospettano moltopiù costosi di quello in esame.

Francesco CARIELLO (M5S), nell’osser-vare come le Commissioni si stiano fa-cendo carico di una problematica di par-ticolare rilevanza sociale e di un’esigenzaampiamente condivisa da tutte le forzepolitiche, ritiene congruo il termine di 20giorni prospettato dall’atto di indirizzo,del quale auspica pertanto la rapida ap-provazione.

Marialuisa GNECCHI (PD) ricorda chela Commissione lavoro è da molto tempoimpegnata nella discussione di provvedi-menti tesi alla riduzione del danno pro-

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vocato dagli errori commessi nelle passateriforme in materia previdenziale. Fa no-tare, in particolare, che il decreto-leggen. 201 del 2011, prevedendo un innalza-mento generalizzato e drastico dell’etàpensionabile, ha determinato evidenti di-storsioni, soprattutto ai danni di talunecategorie di lavoratori, che presentavanospecificità a suo avviso ignorate dalla ri-forma. Nel quadro della questione di ca-rattere più ampio e sistematico attinentealla salvaguardia dei lavoratori « esodati »,segnala infatti le distorsioni attinenti aspecifiche categorie di personale, quali imacchinisti ferroviari e i docenti, le cuipeculiarità non sono state consideratedalla « riforma Fornero ». Richiama, inparticolare, il lavoro svolto dalla Camerasu questi temi, teso ad impedire che talunecategorie di lavoratori rimangano per unlungo periodo senza alcuna forma di so-stentamento, rilevando tuttavia come tuttele proposte presentate abbiano dovutoconfrontarsi con vincoli di bilancio moltoristretti, attesa l’esigenza di far fronte aoneri ingenti. Rilevato, tuttavia, che nelcaso di specie l’individuazione di una co-pertura finanziaria non appare problema-tica, considerata la ristretta platea degliinteressati, auspica una soluzione sollecitadella problematica, che tenga conto delleparticolari modalità temporali del pensio-namento dei lavoratori della scuola.

Francesco BOCCIA, presidente, sottoli-nea come, al di là del termine di ventigiorni esplicitato nell’atto di indirizzo, lasede privilegiata per interventi sulla ma-teria oggetto della odierna discussione po-trà essere il Documento di economia efinanza 2014, che il Governo è tenuto apresentare entro il prossimo 10 aprile, nonpotendosi in tale occasione prescindere daun’analitica indicazione delle misure con-cernenti anche il settore della scuola nelsuo complesso. Nel ricostruire sintetica-mente l’iter delle abbinate proposte dilegge n. 249 e n. 1186, recanti modificheai requisiti di accesso al trattamento pen-sionistico per il personale della scuola,ricorda peraltro come, a seguito dei rilievisulle coperture finanziarie svolti dal Mi-

nistero dell’economia e delle finanze, laCommissione di merito aveva provveduto,nella seduta del 18 dicembre 2013, adadottare come testo base un ulteriorenuovo testo unificato delle citate propostedi legge, che ha comunque evidenziato,analogamente a quanto avvenuto per leprecedenti formulazioni del provvedi-mento, profili di criticità sul piano finan-ziario. Rileva, pertanto, che l’approvazionedell’atto di indirizzo in esame potrà rap-presentare un costruttivo contributo allasoluzione di una problematica di caratterepolitico, prima ancora che tecnico. Os-serva, infine, che l’eventuale soluzioneadottata sul piano normativo non potràcomunque determinare effetti emulativinei confronti di lavoratori appartenenti adaltri comparti, dal momento che quellarelativa al personale della scuola costitui-sce una fattispecie del tutto peculiare.

Cesare DAMIANO, presidente della XICommissione, fa notare che in materiaprevidenziale si stia determinando unasituazione potenzialmente esplosiva, pereffetto dell’accumulo di una serie di que-stioni problematiche poste dai recenti in-terventi legislativi. Ricorda, in particolare,i problemi connessi alla tutela dei lavora-tori « esodati », alle ricongiunzioni onerosein materia previdenziale, nonché all’ac-cesso al pensionamento del personale delleferrovie e della scuola. Evidenziato che nelcaso in esame la specificità del personaledocente non è stata considerata dal legi-slatore ai fini pensionistici, in pregiudiziodella libertà di scelta dei lavoratori, fanotare che l’individuazione di una solu-zione adeguata alla questione consenti-rebbe, tra l’altro, l’ingresso di 4 mila nuovilavoratori nel settore della scuola, favo-rendo un ricambio generazionale concreto.Ritiene, in ogni caso, necessaria una ri-flessione generale sui temi previdenziali,anche al fine di valutare se sia opportunocontinuare a procedere con interventi par-ziali, ancorché puntuali, ovvero sia prefe-ribile avviarsi verso una soluzione strut-turale, basata su criteri flessibili di uscitadal lavoro. Fa notare, in conclusione, cheoccorre una riflessione sulla coerenza con

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le riforme già attuate di alcune linee diazione preannunciate dal Governo in ca-rica, che ha ipotizzato forme di prepen-sionamento nel settore pubblico, mentreallo stato non è ancora garantita la pienasalvaguardia dei lavoratori « esodati » enon si prospettano interventi sull’età dipensionamento nel settore privato.

Il sottosegretario Giovanni LEGNINIprende atto che tutte le forze politicheparlamentari manifestano in maniera uni-voca l’esigenza di addivenire in tempirapidi alla soluzione della questione affe-rente i requisiti pensionistici del personaledella scuola, così come delineata dallarisoluzione in titolo. Assicura poi che ilGoverno terrà in debito conto le osserva-zioni dianzi svolte sia dal presidente Boc-cia, il quale ha sottolineato l’opportunitàdi affrontare la questione in occasionedell’imminente presentazione del Docu-mento di economia e finanza 2014, sia dalpresidente Damiano, il quale ha messo inluce le peculiarità della normativa previ-denziale del comparto scuola. Nel rilevarela complessità della materia in argomento,chiede di poter disporre di un ulteriorebreve lasso di tempo, allo scopo di svolgeregli approfondimenti istruttori necessari adelineare una idonea ipotesi risolutiva,così come richiesto nell’atto di indirizzo indiscussione.

Barbara SALTAMARTINI (NCD), conriferimento alla richiesta testé avanzatadal sottosegretario Legnini, segnala che larisoluzione in titolo già risponde all’esi-genza di consentire al Governo di disporredel tempo necessario per approntare lesoluzioni richieste, atteso che la stessaimpegna il Governo a individuare le ri-sorse necessarie ai fini dell’adozione diurgenti iniziative normative in materia direquisiti pensionistici dei lavoratori dellascuola nel termine di venti giorni. Eviden-zia, quindi, come tale termine, ai fini degliinterventi richiesti al Governo, rappresentiuna scadenza più che ragionevole, anchein vista della imminente presentazione delDocumento di economia e finanza 2014,che, come già sottolineato da più parti nel

corso del dibattito, è la sede opportuna incui intervenire sulla questione in esame.Pertanto, segnala l’opportunità di non con-sentire alcun rinvio alla votazione dellarisoluzione in titolo.

Maino MARCHI (PD), nel concordarecon l’intervento dell’onorevole Saltamar-tini, ritiene necessario procedere senzaindugio alla votazione della risoluzione inesame, in quanto, a suo avviso, la que-stione inerente ai requisiti pensionistici deilavoratori della scuola va affrontata conurgenza, dal momento che la situazione dicriticità che si è creata è il frutto di sceltepolitiche adottate in passato che oggi nonsono condivise dall’unanimità delle forzepolitiche parlamentari.

Giulio MARCON (SEL) concorda con leosservazioni svolte dall’onorevole Marchi esi associa alla richiesta di non differire lavotazione sulla risoluzione in titolo.

Il sottosegretario Giovanni LEGNINI,nel ribadire la complessità della proble-matica in discussione, chiarisce i terminidella richiesta avanzata nel suo precedenteintervento, facendo presente come la ri-chiesta di un breve rinvio risponda all’esi-genza di consentire al Governo di svolgerei necessari approfondimenti istruttori e diavere piena cognizione della materia inargomento. Al riguardo, segnala come,quella in corso, sia la prima seduta in cuiè affrontato, alla presenza di un rappre-sentante del Governo in carica, un pro-blema ormai annoso, che richiede tempiadeguati per addivenire all’individuazionedi un’idonea soluzione. Da ultimo, mani-festa perplessità con riguardo alla partedispositiva della risoluzione in esame, che,a suo avviso, nel prevedere l’impegno delGoverno ad individuare, entro un terminepreciso, le risorse necessarie ai fini del-l’adozione delle misure richieste, presen-terebbe un carattere eccessivamente pe-rentorio.

Francesco BOCCIA, presidente, nel ri-cordare come la questione relativa allanormativa previdenziale del comparto

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scuola sia stata più volte oggetto di esameda parte delle Commissioni, rileva che lapresentazione dell’atto di indirizzo in ti-tolo rappresenta la soluzione a cui sonoaddivenuti tutti i gruppi parlamentari, aseguito dei profili di criticità evidenziatidalla Ragioneria generale dello Stato inordine alle coperture finanziarie previstedalle proposte di legge di iniziativa par-lamentare, presentate su tale argomento.Al fine di andare incontro alle esigenzemanifestate dal sottosegretario Legnini, se-gnala che la parte dispositiva della riso-luzione in esame potrebbe eventualmenteessere riformulata, prevedendo per il Go-verno l’impegno a riferire alle Commis-sioni, entro venti giorni, in merito alleiniziative adottate ai fini del reperimentodelle risorse necessarie per far sì che irequisiti per il pensionamento, previstidalla normativa antecedente alla « riformaFornero », continuino ad applicarsi, a de-terminate condizioni, ai lavoratori dellascuola.

Il sottosegretario Giovanni LEGNINIribadisce la richiesta di un breve rinviodell’esame della risoluzione in titolo, alfine di svolgere la necessaria attività istrut-toria.

Giulio MARCON (SEL), manifestandonetta contrarietà riguardo alla richiestadel rappresentante del Governo e rile-vando come il tema in esame sia stato piùvolte oggetto di discussione nelle sedi com-petenti, ribadisce la necessità di procederesenza indugio alla votazione della risolu-zione in titolo.

Rocco PALESE (FI-PdL) ritiene oppor-tuno procedere immediatamente alla vo-tazione dell’atto di indirizzo in titolo,senza prevedere alcun rinvio del relativoesame, sottolineando come, a suo avviso, ilGoverno abbia a disposizione un termineragionevole per porre in essere le iniziativerichiamate nella parte dispositiva dell’attostesso. Chiede, inoltre, che il Governoindichi espressamente tali iniziative nel-l’ambito del DEF 2014, che sarà presen-tato nei prossimi giorni.

Francesco CARIELLO (M5S) chiedequale sia la norma del Regolamento invirtù della quale il rappresentante delGoverno ha formulato la richiesta di dif-ferire l’esame della risoluzione in titolo.

Francesco BOCCIA, presidente, in ri-sposta al quesito formulato dall’onorevoleCariello, fa presente che, a norma dell’ar-ticolo 117, comma 3, del Regolamento, ilGoverno, alla fine della discussione, puòsolo chiedere che non si proceda allavotazione di una proposta di risoluzione eche di questa sia investita l’Assemblea. Nelmanifestare la propria volontà a procederein questa sede alla votazione della risolu-zione in titolo, ribadisce la proposta diriformulare la parte dispositiva dell’atto diindirizzo, prevedendo un termine di ventigiorni entro cui il Governo si impegni ariferire alle Commissioni in merito alleiniziative adottate per il reperimento dellerisorse necessarie alla soluzione della pro-blematica in esame.

Mauro GUERRA (PD) concorda con laproposta del presidente di riformulare laparte dispositiva dell’atto di indirizzo, inmodo che il termine di venti giorni siaprevisto esclusivamente al fine di impe-gnare il Governo a riferire alle Commis-sioni sulle iniziative adottate per il repe-rimento delle risorse necessarie alla solu-zione della problematica in esame, non giàad individuare tali risorse.

Francesco CARIELLO (M5S) manifestacriticità in ordine alla riformulazione dellarisoluzione nei termini testé indicati, evi-denziando come il punto centrale dell’im-pegno richiesto al Governo attenga allaindividuazione delle risorse necessarie aifini dell’adozione delle misure volte arisolvere il problema relativo al pensiona-mento dei lavoratori della scuola.

Il sottosegretario Giovanni LEGNINIevidenzia come il Governo, in base allaprassi parlamentare, possa sempre chie-dere, in sede di discussione su un datoatto, un differimento del relativo esame.Nel segnalare come il dispositivo della

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risoluzione in titolo, nel prevedere l’impe-gno del Governo a individuare entro ventigiorni le risorse necessarie a risolvere laquestione dell’accesso al trattamento pen-sionistico del personale della scuola, pre-senti, a suo avviso, un carattere imperativoe non semplicemente sollecitatorio, mani-festa la propria disponibilità ad addiveniread una soluzione di mediazione. Propone,quindi, di riformulare il suddetto disposi-tivo, in modo tale che sia previsto l’impe-gno del Governo a riferire alle Commis-sioni sul reperimento delle predette ri-sorse, entro il termine di venti giorni.

Maria MARZANA (M5S) fa notare chela risoluzione è uno degli strumenti adisposizione del Parlamento per incideresull’azione del Governo, pur nel rispettodei diversi ruoli istituzionali. Ritiene, per-tanto, che il Governo debba prendere attodel consenso unanime manifestato daigruppi su tale atto d’indirizzo assumendol’impegno indicato. A suo avviso, non sus-siste del resto alcuna prassi che osti allavotazione della risoluzione in esame giànella seduta odierna, considerando ancheil supporto unanime di tutti i gruppi el’urgenza di intervenire a favore di lavo-ratori che attendono risposte da anni.Quanto alle esigenze rappresentate dalGoverno, ritiene in ogni caso possibile unariformulazione della risoluzione che, eli-minando l’ultimo capoverso delle pre-messe, renda più chiaro l’impegno, evi-tando di specificare la consistenza dellerisorse che il Governo è tenuto a reperire.

Bruno CENSORE (PD), nel sottolinearecome il tema in argomento sia oggetto didiscussione ormai da diverso tempo, rav-visa l’esigenza di addivenire, entro brevetermine, alla soluzione delle questionitrattate. Auspica pertanto che si trovipresto una soluzione di mediazione tra lerichieste avanzate dal rappresentante delGoverno e le esigenze rappresentate daigruppi parlamentari.

Carlo DELL’ARINGA (PD), associandosialle considerazioni del collega Censore,rileva che sulla risoluzione in esame si

registra una inequivocabile convergenzaunanime dei gruppi, di cui il Governo nonpuò non prendere atto. Ritiene, tuttavia,opportuno, per correttezza istituzionale,raggiungere una mediazione ragionevolecon l’Esecutivo, con il quale appare fon-damentale mantenere una relazione leale,anche in vista della risoluzione delle altrequestioni ancora aperte in materia pen-sionistica.

Francesco BOCCIA, presidente, nel ma-nifestare la propria disponibilità a trovareuna soluzione di mediazione con il rap-presentante del Governo ai fini della vo-tazione della risoluzione in titolo, segnalacome tale mediazione dovrà necessaria-mente trovare l’accordo unanime deigruppi parlamentari. Ribadisce che il Go-verno dovrà affrontare la questione delreperimento delle risorse necessarie insede di presentazione del Documento dieconomia e finanza 2014.

Barbara SALTAMARTINI (NCD), allaluce di quanto emerso nel corso del di-battito, propone quindi di riformulare laparte dispositiva della risoluzione preve-dendo l’impegno del Governo « a riferirealle Commissioni, prima della presenta-zione del DEF 2014, in merito alle inizia-tive adottate in quella sede ai fini delreperimento delle risorse necessarie perl’adozione di urgenti iniziative normativevolte a prevedere che i requisiti per ilpensionamento, previsti dalla normativaantecedente alla « riforma Fornero », con-tinuino ad applicarsi ai lavoratori dellascuola indicati in premessa che abbianomaturato gli stessi requisiti entro l’annoscolastico 2011/2012 ai sensi dell’articolo59, comma 9, della legge 27 dicembre1997, n. 449 ».

Giulio MARCON (SEL) concorda con lariformulazione testé proposta dall’onore-vole Saltamartini, purché venga espunto ilriferimento alle « iniziative adottate inquella sede ».

Maria MARZANA (M5S) dichiara che ilsuo gruppo sarebbe contrario a qualsiasi

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ipotesi di riformulazione della risoluzioneche non contenesse espressamente un im-pegno per il Governo ad individuare lerisorse necessarie per l’intervento prospet-tato.

Maino MARCHI (PD) condivide la ri-formulazione proposta dall’onorevole Sal-tamartini, dal momento che la stessa in-dividua nel Documento di economia efinanze 2014 la sede più idonea per lasoluzione della questione, assicurando alcontempo un quadro temporale precisa-mente delineato.

Carlo DELL’ARINGA (PD) ritiene chela riformulazione proposta costituisca unavalida soluzione di compromesso, che puòsenz’altro favorire una mediazione tra lediverse esigenze prospettate.

Titti DI SALVO (SEL) ritiene che larisoluzione in esame debba favorire, conparole nette e chiare, l’individuazione disoluzioni immediate, tenuto conto che laquestione in oggetto è in discussione inParlamento da troppo tempo. In tal senso,si dichiara favorevole ad una riformula-zione che metta la necessità del reperi-mento delle risorse al centro degli impegni

del Governo. Concorda, pertanto, con leconsiderazioni del collega Marcon.

Francesco CARIELLO (M5S), nel farpresente come il MoVimento 5 Stelle siadisponibile ad un’eventuale riformula-zione, ritiene tuttavia che nella parte di-spositiva dell’atto di indirizzo vada sop-presso il riferimento alle iniziative adot-tate nell’ambito del DEF 2014, in modo daimpegnare immediatamente il Governo areperire le risorse necessarie per urgentiiniziative normative volte a risolvere laquestione.

Barbara SALTAMARTINI (NCD), allaluce anche del dibattito testé svoltosi,riformula il testo della risoluzione 7-00313a sua prima firma (vedi allegato).

Il sottosegretario Giovanni LEGNINI sirimette alle Commissioni sul testo dellarisoluzione come riformulata.

Le Commissioni approvano la risolu-zione in titolo come riformulata, che as-sume il numero 8-00042 (vedi allegato).

La seduta termina alle 10.40.

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ALLEGATO

Saltamartini ed altri: Iniziative urgenti in materia di requisitiper il pensionamento del personale della scuola.

RISOLUZIONE APPROVATA

Le Commissioni V e XI,

premesso che:

il decreto-legge 6 dicembre 2011,n. 201, convertito, con modificazioni, dallalegge 22 dicembre 2011, n. 214, non diffe-renzia la normativa previdenziale relativaal comparto della scuola rispetto a quelladegli altri settori pubblici e privati, nontenendo in alcun conto il fatto che i lavora-tori della scuola possono andare in pen-sione un solo giorno all’anno, il 1o settem-bre, indipendentemente dalla data di matu-razione dei requisiti, per le giuste esigenzedi funzionalità e di continuità didattica;

di tale specificità, espressa anchenel regolamento di cui al decreto delPresidente della Repubblica 28 aprile1998, n. 351, si è invece tenuto sempreconto in tutte le normative in materiapensionistica antecedenti la cosiddetta « ri-forma Fornero »;

è stata ampiamente manifestata datutte le forze politiche in sede parlamen-tare l’esigenza di garantire il rispetto dellaspecificità della condizione del personaledella scuola e, conseguentemente, l’egua-glianza di trattamento tra tutti i lavoratoriin relazione ai requisiti per il pensiona-mento, prevedendo che i requisiti per ilpensionamento, previsti dalla normativaantecedente alla riforma Fornero, conti-nuino ad applicarsi ai lavoratori dellascuola che abbiano maturato gli stessirequisiti entro l’anno scolastico 2011/2012ai sensi dell’articolo 59, comma 9, dellalegge 27 dicembre 1997, n. 449;

la platea dei soggetti interessati datale misura sulla base di una ricognizione

effettuata dal MIUR dovrebbe ammontarea circa 4.000 unità, con un onere stimatodall’INPS in circa 35 milioni di euro perl’anno 2014, 106 milioni di euro per l’anno2015, 107,2 milioni di euro per l’anno2016, 108,4 milioni di euro per l’anno 2017e 72,8 milioni di euro per l’anno 2018;

si tratta, quindi, di risorse consi-stenti che, per essere reperite nel quadrodelle complessive compatibilità finanziarie,richiedono un forte coinvolgimento delGoverno;

impegnano il Governo

a riferire alle Commissioni, prima dellapresentazione del DEF 2014, in merito alreperimento delle risorse necessarie perl’adozione di urgenti iniziative normativevolte a prevedere che i requisiti per ilpensionamento, previsti dalla normativaantecedente alla riforma Fornero, conti-nuino ad applicarsi ai lavoratori dellascuola indicati in premessa che abbianomaturato gli stessi requisiti entro l’annoscolastico 2011/2012 ai sensi dell’articolo59, comma 9, della legge 27 dicembre1997, n. 449.

8-00042 Saltamartini, Gnecchi, Marchi,Castelli, Palese, Marcon, Mi-suraca, Borghesi, Librandi,De Mita, Corsaro, Tabacci, DiSalvo, Airaudo, Placido, Fe-driga, Pizzolante, Mottola, In-certi, Maestri, Gribaudo, Gre-gori, Miccoli, Giacobbe, Si-moni, Zappulla, Albanella,Baruffi, Bargero, Paris, Gior-gia Meloni, Tripiedi, Dellai,Polverini.

Giovedì 27 marzo 2014 — 143 — Commissioni riunite V e XI

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COMMISSIONI RIUNITE

V (Bilancio, tesoro e programmazione)e XII (Affari sociali)

S O M M A R I O

AVVERTENZA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 144

Giovedì 27 marzo 2014.

AVVERTENZA

Il seguente punto all’ordine del giornonon è stato trattato:

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO

DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Giovedì 27 marzo 2014 — 144 — Commissioni riunite V e XII

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I COMMISSIONE PERMANENTE

(Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni)

S O M M A R I O

RELAZIONI ALL’ASSEMBLEA:

Su tutti gli aspetti relativi al fenomeno della decretazione d’urgenza (Esame, ai sensidell’articolo 143, comma 1, del Regolamento, e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 145

SEDE CONSULTIVA:

DL 16/2014: Disposizioni urgenti in materia di finanza locale, nonché misure volte a garantirela funzionalità dei servizi svolti nelle istituzioni scolastiche. C. 2162 Governo (Parere alleCommissioni riunite V e VI) (Seguito dell’esame e conclusione – Parere favorevole concondizione) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 154

ALLEGATO 1 (Parere approvato) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 156

ALLEGATO 2 (Proposta alternativa di parere del gruppo MoVimento 5 Stelle) . . . . . . . . . . . . . . 158

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI . . . . . . . . . . . 155

RELAZIONI ALL’ASSEMBLEA

Giovedì 27 marzo 2014. — Presidenzadel presidente Francesco Paolo SISTO.

La seduta comincia alle 15.15.

Su tutti gli aspetti relativi al fenomeno

della decretazione d’urgenza.

(Esame, ai sensi dell’articolo 143, comma 1,del Regolamento, e rinvio).

La Commissione inizia l’esame.

Francesco Paolo SISTO, presidente erelatore, segnala che i problemi in discus-sione riguardano l’insieme delle questionipolitiche, costituzionali e tecniche relativeall’esercizio della potestà normativa pri-maria in una società complessa comel’attuale e fa presente la Commissioneaffari costituzionali è chiamata a dare uncontributo centrale in materia, perché

viene in considerazione uno dei temi piùrilevanti per lo sviluppo ordinato di unademocrazia moderna.

Auspica che possa aversi da parte delGoverno una collaborazione per giungeread un corretto uso dei poteri previstidall’articolo 77 della Costituzione; e che sipossano, altresì, individuare le modifichecostituzionali, legislative e regolamentariidonee a sciogliere quei nodi che sono oggiall’attenzione non solo del Parlamento, chesi trova nell’impossibilità di dare un as-setto ordinato e compiuto alla propriaattività legislativa, ma anche del Governo,che è interessato ad una produzione nor-mativa organica, nonché della collettivitànel suo insieme e dei singoli cittadini, cheversano in una situazione di grave disagiodi fronte ad una produzione normativaframmentaria, disorganica e, troppospesso, anche precaria.

Evidenzia che le parole da lui appenaricordate, che suonano di scottante attua-lità, sono state pronunciate dal Presidente

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della Commissione Affari costituzionaledella Camera, onorevole Silvano Labriola,nella seduta del 6 ottobre 1983. Sottolineache in quella sede la Commissione avviavaun nutrito dibattito sul tema del correttouso della potestà legislativa d’urgenza. Lequestioni che sono oggi sul tappeto ap-paiono già compiutamente individuate inquella sede.

Rileva che, passando ai giorni nostri,per una valutazione complessiva del feno-meno della decretazione di urgenza, oc-corre innanzitutto partire dai dati.

In proposito risulta utile, a suo avviso,un confronto tra i dati delle ultime 3legislature: la XV legislatura, che ha oc-cupato un arco temporale di due anni(2006-2008), la XVI legislatura, della du-rata di 5 anni (2008-2013) e la XVIIlegislatura in corso, iniziata da un anno.Segnala un primo dato significativo rap-presentato dal fatto che, nella legislaturain corso, il dato percentuale delle leggi diconversione sul totale delle leggi approvateha subito una brusca impennata, passandodal 28,6 per cento della XV legislatura edal 27,1 per cento della XVI legislaturaall’attuale 60 per cento.

Osserva che questa evidenza deve pe-raltro essere considerata congiuntamenteal dato sui cosiddetti « spazi normativi »,misurati in numero di commi, occupatidalla decretazione di urgenza (conside-rando i testi coordinati dei decreti-legge –che includono le modificazioni apportatedalle Camere – e le leggi di conversione).In tal caso, a fronte di un 32,5 per centodi « spazi normativi » occupati dai prov-vedimenti di urgenza nella XV legislatura,si è saliti al 54,8 della XVI legislatura e al65,8 per cento della legislatura in corso.Nel corso della XVI legislatura, si è dun-que registrato un incremento significativo,pari al 22,3 per cento, degli « spazi nor-mativi » occupati dai decreti-legge, a frontedi una leggera riduzione (-1,46 per cento)del numero delle leggi di conversione inrapporto al numero complessivo delleleggi. Questo dato può spiegarsi alla lucedel progressivo aumento di dimensione deisingoli decreti-legge, che hanno via viaampliato i loro ambiti di intervento, inci-

dendo su una pluralità di settori fino adivenire veri e propri decreti « omnibus »,fenomeno quest’ultimo particolarmenteaccentuato nella parte finale della scorsalegislatura, sotto il Governo Monti.

Ricorda che nella legislatura in corso ladecretazione di urgenza si è indiscutibil-mente affermata come lo strumento nor-mativo principale, sia perché l’incidenzaquantitativa delle leggi di conversione sultotale delle leggi è più che raddoppiata,attestandosi al 60 per cento (+32,9 percento rispetto alla precedente legislatura),sia perché gli « spazi normativi » dei prov-vedimenti di urgenza hanno raggiunto il65,8 per cento del totale (+10,9 per centorispetto alla precedente legislatura). Ag-giunge peraltro un’avvertenza di caratteremetodologico: i dati della legislatura incorso sono comunque da considerarecome provvisori, dato l’arco temporalecircoscritto cui essi fanno riferimento.

Altra considerazione che, a suo avviso,emerge è che la decretazione di urgenzaha nelle ultime due legislature eroso« spazi normativi » dapprima di pertinenzadelle leggi finanziarie (ora di stabilità) e dibilancio, che hanno perso di peso sultotale della legislazione, precipitando dal49,3 per cento della XV legislatura al 12,1per cento della XVI legislatura per poirisalire al 26,7 per cento nella legislaturain corso.

Fa presente, infine, che nella attualelegislatura si è ulteriormente accentuata latendenza secondo cui una parte assoluta-mente preponderante di legislazione è ap-provata attraverso la decretazione di ur-genza o attraverso leggi di stabilità o dibilancio, ossia attraverso strumenti nor-mativi che godono di un iter parlamentareaccelerato, dai tempi ben definiti: nella XVlegislatura l’81,8 per cento degli spazinormativi è stato occupato da questa ti-pologia di leggi, nella XVI legislatura il66,9 per cento, nella legislatura in corsoaddirittura il 92,5 per cento.

Osserva che il peso sempre più rile-vante assunto dalla decretazione di ur-genza nel complesso dell’attività legislativaha delle ricadute sull’andamento dei lavori

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parlamentari, provocando alterazioni e ta-lora disfunzioni rispetto al procedimentolegislativo ordinario.

In primo luogo, occorre rilevare, a suoavviso, come si sia affermata una prassi,sviluppatasi soprattutto nel corso dellaXVI Legislatura, per cui la Camera titolaredell’esame in prima lettura di un decreto-legge invia il testo all’altra Camera solopochi giorni prima della scadenza, preclu-dendo all’altro ramo del Parlamento lapossibilità di un esame approfondito. Si ècosì affermato, nei fatti, una sorta di« bicameralismo alternato ». Nella legisla-tura in corso, infatti, su un totale di 24leggi di conversione sinora approvate, inben 17 casi è stata sufficiente una solalettura in ciascun ramo del Parlamento; lemodificazioni sono state apportate esclu-sivamente dalla Camera che ne ha iniziatol’esame (in 10 casi la Camera e in 7 ilSenato).

Evidenzia che un secondo aspetto di cuitenere conto è che gli ampi ed eterogeneicontenuti dei decreti-legge comportano difatto una alterazione del ruolo svolto dalleCommissioni parlamentari, spesso « espro-priate » dell’esame in sede referente dinormative, anche di notevole rilievo, cherientrano nella loro competenza. Se nelcorso della scorsa legislatura, soprattuttonella parte finale, sotto il Governo Monti,si sono verificati diversi casi di veri epropri decreti « omnibus », nel corso del-l’attuale legislatura la prassi si è orientatanel senso di adottare provvedimenti d’ur-genza per lo più macrosettoriali – che sioccupano cioè, con multiformi interventi,di vasti settori dell’ordinamento, quali lapubblica amministrazione – oppure inter-settoriali, investendo una pluralità di set-tori, non sempre affini tra di loro. Ri-corda, al riguardo, che, nell’attuale legi-slatura, su 24 leggi di conversione, ben 11,vale a dire il 45,8 per cento, sono stateassegnate a due Commissioni riunite; in 16casi su 24, inoltre, il procedimento diconversione ha interessato almeno 10commissioni, tra sede referente e sedeconsultiva.

Merita in proposito di essere richia-mata, a suo avviso, l’esperienza maturata

da questa Commissione per l’esame delcosiddetto « decreto del fare » (decreto-legge n. 69 del 2013), assegnato alle Com-missioni riunite Affari costituzionali e Bi-lancio. Si è infatti sperimentata perl’esame di questo decreto, che rientrava atutti gli effetti nella categoria dei decreti’omnibus’ l’introduzione di un’innovazioneprocedurale a regolamento invariato, mi-rata al rafforzamento del ruolo delle Com-missioni competenti in sede consultiva.

Osserva che nella fase istruttoria, ledue Commissioni hanno stabilito di nonsvolgere audizioni per l’approfondimentodelle diverse questioni poste dal testo,rimettendo l’attività conoscitiva alle Com-missioni in sede consultiva. Nell’esamedegli emendamenti, un apposito spazio èstato riservato agli emendamenti riprodut-tivi di condizioni od osservazioni conte-nute nei pareri espressi dalle Commissionicompetenti in sede consultiva e dal Comi-tato per la legislazione. Nel corso del-l’esame degli emendamenti, molti di questiemendamenti sono stati illustrati da de-putati appartenenti alle rispettive Commis-sioni o dai loro Presidenti, che, attraversoapposite sostituzioni, hanno anche potutopartecipare alle votazioni. Ciò ha consen-tito un reale coinvolgimento di tutte leCommissioni competenti sulle singole ma-terie e ha determinato un notevole epositivo arricchimento della discussionesul testo.

Desidera poi svolgere una terza consi-derazione sull’impatto della decretazioned’urgenza sull’iter parlamentare che ri-guarda il non infrequente ricorso allaposizione della questione di fiducia, al finedi assicurare la conversione nei tempiristretti previsti a livello costituzionale. Ilricorso alla questione di fiducia è ingenere stato maggiormente utilizzato allaCamera che al Senato. Nell’attuale legisla-tura, in particolare i 7 casi di posizionedella questione fiducia nell’ambito di pro-cedimenti di conversione sono avvenutitutti alla Camera.

Questo dato può essere ascritto allediverse regole per l’esame parlamentaredei decreti-legge nei due rami del Parla-mento. Presso il Senato al decreto-legge si

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applica in via ordinaria l’istituto del con-tingentamento dei tempi e la prassi è dalungo tempo consolidata nel senso di pro-cedere comunque alla votazione finale intempo utile per garantire il rispetto deitermini costituzionali (cosiddetta « ta-gliola »). Alla Camera invece i decreti-leggenon sono soggetti al contingentamento deitempi e per superare le pratiche ostruzio-nistiche si fa dunque ricorso alla posizionedella questione di fiducia (cosiddetta « fi-ducia tecnica »). La cosiddetta « tagliola » èstata applicata una sola volta, nella sedutadel 29 gennaio 2014.

Fa presente che il quarto dato, proba-bilmente, a suo avviso, il più rilevante, sucui occorre riflettere, riguarda il cospicuoaumento dei contenuti dei decreti-leggenel corso dell’esame parlamentare. Al ri-guardo segnala che nel corso della XVlegislatura (secondo governo Prodi) l’incre-mento medio di tale contenuto, misuratoin base al numero di commi, è stato di benil 51,8 per cento. Nella legislatura succes-siva, il dato è del 45,2 per cento per ilgoverno Berlusconi 4 e del 41,2 per centoper il Governo Monti, mentre nella legi-slatura in corso il dato, relativo al GovernoLetta, si attesta al 41,9 per cento.

Rileva inoltre che la decretazione d’ur-genza ha assunto caratteristiche peculiarie dimensioni molto maggiori rispetto alpassato durante il Governo Monti. I datimensili medi, basati sul numero deicommi, evidenziano come si registri unprogressivo aumento sia delle dimensionidei testi dei decreti-legge licenziati dalConsiglio dei ministri, sia di quelle dei testicome convertiti dalle Camere: il GovernoProdi sottopone al Parlamento una mediadi 57, 6 commi al mese, che diventano 91,5con il Governo Berlusconi e 203,7 con ilGoverno Monti, per poi ridimensionarsi a149,7 con il Governo Letta e a 95 con ilGoverno Renzi. Conseguentemente, ognimese il Parlamento, lavorando sui proce-dimenti di conversione, produce in media78,7 commi durante il Governo Prodi;128,6 durante il Governo Berlusconi; 274,3durante il Governo Monti; 198,8 durante ilGoverno Letta. La questione delle modifi-che introdotte in sede parlamentare deve

inoltre essere a suo avviso valutata allaluce dei più recenti sviluppi della giuri-sprudenza costituzionale.

Fa presente che un secondo ordine diquestioni riguarda appunto i limiti costi-tuzionali alla decretazione di urgenza. Sitratta di un tema molto delicato in quantonegli ultimi anni sono aumentati gli inter-venti della Corte costituzionale volti acensurare l’uso improprio dello strumentodel decreto-legge. Basti pensare che pervizi di carattere procedimentale inerentiproprio all’utilizzo di questo strumento inassenza dei presupposti richiesti dall’arti-colo 77, secondo comma, della Costitu-zione, sono state dichiarate incostituzio-nali due riforme rilevanti quali quelladelle province e quella della disciplina deireati in materia di stupefacenti, quest’ul-tima a distanza di 8 anni dalla sua ap-provazione.

Per quanto riguarda i presupposti distraordinaria necessità ed urgenza, ricordache la Corte costituzionale, con la sen-tenza 29 del 1995, mutando il proprioprecedente orientamento, ha riconosciutola possibilità di verificare in sede di giu-dizio costituzionale la sussistenza di talipresupposti, affermando che tale sindacatopuò essere esercitato soltanto in caso di« evidente mancanza » dei requisiti pre-scritti dall’articolo 77 della Costituzione.

Tali premesse sono state successiva-mente sviluppate nella sentenza n. 171 del2007, con la quale, per la prima volta, laCorte ha dichiarato incostituzionale undecreto-legge per mancanza dei presuppo-sti di necessità e di urgenza, sanzionandola disposizione che introduceva una nuovadisciplina in materia di cause di incandi-dabilità negli enti locali in un decreto-legge relativo a misure di finanza locale.

Evidenzia che nella successiva sentenzan. 128 del 2008, la Corte, per valutare lasussistenza del requisito della straordina-rietà del caso di necessità e di urgenza diprovvedere, si è rivolta agli « indici intrin-seci ed estrinseci alla disposizione impu-gnata », constatando sia il difetto di col-legamento tra la disposizione censurata,relativa all’esproprio del teatro Petruzzellidi Bari, con le altre disposizioni inserite

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nel decreto – che, nella loro eterogeneità,concorrevano alla manovra di finanzapubblica, intervenendo a fini di riequili-brio di bilancio – sia anche l’assenza diogni carattere di indispensabilità ed ur-genza con riguardo alla finalità pubblicadichiarata.

Ricorda che, al riconoscimento dellasussistenza di « casi straordinari di neces-sità e urgenza » quale presupposto inde-fettibile per l’adozione dei decreti-legge, siconnette la disposizione della legge n. 400del 1988, secondo la quale i decreti-leggedevono contenere misure di immediataapplicazione (articolo 15, comma 3).

Osserva che la Corte costituzionale,nella sentenza n. 220 del 2013, ha rico-nosciuto che tale norma, pur non avendosul piano formale rango costituzionale,esprime ed esplicita ciò che deve ritenersiintrinseco alla natura stessa del decreto-legge, che entrerebbe in contraddizionecon le sue stesse premesse, se contenessedisposizioni destinate ad avere effetti pra-tici differiti nel tempo. Alla luce di questaaffermazione deve essere valutato, a suoavviso, il sempre più frequente inseri-mento nei decreti-legge di disposizioni cherinviano ad atti normativi di rango subor-dinato o addirittura ad atti di caratterenon normativo. I termini indicati per laadozione di tali atti sono sempre statipacificamente considerati come mera-mente ordinatori, con la conseguenza chel’attuazione delle misure, che trovano laloro giustificazione nei presupposti costi-tuzionali di straordinaria necessità ed ur-genza, risulta di fatto rimessa ad atti chepossono intervenire a distanza di moltotempo o addirittura possono non essereemanati mai.

Rileva che il monitoraggio effettuatosull’attuazione dei decreti-legge adottati econvertiti sotto il Governo Monti ha mo-strato che, su 606 provvedimenti attuativiprevisti, ne risultano adottati poco piùdella metà (51,7 per cento), ossia 313. Deirestanti 293 provvedimenti, solo per 13 itermini di emanazione non risultano sca-duti. Per 97 adempimenti, invece, i terminisono scaduti, per 135 adempimenti nonerano previsti termini espliciti e 48 prov-

vedimenti risultano addirittura « non adot-tabili ». Sotto un altro profilo, in connes-sione con la previsione di casi straordinaridi necessità ed urgenza quali presuppostiper l’adozione dei decreti-legge, l’articolo77, comma secondo della Costituzione pre-vede una procedura molto celere per lapresentazione e la convocazione delle Ca-mere, secondo la quale i decreti-legge sonopresentati per la conversione alle Camereil giorno stesso dello loro adozione; leCamere, anche se sciolte, sono apposita-mente convocate e devono riunirsi entrocinque giorni.

Segnala peraltro che è invalsa unaprassi per la quale tra la delibera delConsiglio dei ministri e la pubblicazione inGazzetta ufficiale può trascorrere un lassodi tempo non breve, non di rado dovuto adesigenze di coordinamento del testo.

A titolo esemplificativo ricorda, tra icasi più recenti, il decreto-legge 28 dicem-bre 2013, n. 149, relativo all’abolizione delfinanziamento pubblico diretto ai partiti,deliberato dal Consiglio dei ministri il 13dicembre 2013 e pubblicato a quindicigiorni di distanza.

Evidenzia che la questione della sussi-stenza dei presupposti di necessità e ur-genza si interseca con quella dell’omoge-neità e specificità del contenuto dei de-creti-legge, che di essa costituisce unasorta di corollario.

Rileva che nella sentenza n. 22 del2012 la Corte costituzionale ha infatticollegato il riconoscimento dell’esistenzadei presupposti fattuali, di cui all’articolo77, secondo comma, della Costituzione,ad una intrinseca coerenza delle normecontenute in un decreto-legge, o dalpunto di vista oggettivo e materiale, o dalpunto di vista funzionale e finalistico. LaCorte ha affermato che l’articolo 15,comma 3, della legge n. 400 del 1988,che prescrive che il contenuto del de-creto-legge deve essere specifico, omoge-neo e corrispondente al titolo, pur nonavendo, in sé e per sé, rango costituzio-nale, costituisce esplicitazione della ratioimplicita nel secondo comma dell’articolo77 della Costituzione, il quale impone ilcollegamento dell’intero decreto-legge al

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caso straordinario di necessità e urgenza.Sulla base di queste premesse è statadichiarata l’illegittimità costituzionale didisposizioni introdotte nel corpo del de-creto-legge per effetto di emendamentiapprovati in sede di conversione.

In particolare, la Corte ha affermatoche la legge di conversione deve osservarela necessaria omogeneità del decreto-legge.È infatti, lo stesso articolo 77 secondocomma, della Costituzione., ad istituire« un nesso di interrelazione funzionale tradecreto-legge, formato dal Governo edemanato dal Presidente della Repubblica,e legge di conversione, caratterizzata daun procedimento di approvazione pecu-liare rispetto a quello ordinario », in baseal quale è esclusa la possibilità di inserirenella legge di conversione di un decreto-legge emendamenti del tutto estranei al-l’oggetto e alle finalità del testo originario.Rappresenta che l’inserimento di normeeterogenee all’oggetto o alla finalità deldecreto spezza il legame essenziale tradecretazione d’urgenza e potere di con-versione; in tal caso, la violazione dell’ar-ticolo 77, secondo comma, della Costitu-zione, deriva dall’uso improprio, da partedel Parlamento, di un potere che la Co-stituzione gli attribuisce. Nel caso di spe-cie, la Corte ha precisato in ordine aicosiddetti decreti « milleproroghe », che,« sebbene attengano ad ambiti materialidiversi ed eterogenei, devono obbedire allaratio unitaria di intervenire con urgenzasulla scadenza di termini il cui decorsosarebbe dannoso per interessi ritenuti ri-levanti dal Governo e dal Parlamento, o diincidere su situazioni esistenti – pur at-tinenti ad oggetti e materie diversi – cherichiedono interventi regolatori di naturatemporale ». Ed ha conseguentemente ri-tenuto estranea a tali interventi « la disci-plina a regime di materie o settori dimaterie » (la protezione civile).

Ricorda che tale orientamento è statosuccessivamente confermato con l’ordi-nanza n. 34 del 2013 e la sentenza n. 32del 2014, nella quale sono svolte ulterioriargomentazioni a sostegno della coerenzatra decreto-legge e legge di conversione.Quest’ultima segue un iter parlamentare

semplificato e caratterizzato dal rispetto ditempi particolarmente rapidi, che si giu-stificano alla luce della sua natura di leggefunzionalizzata alla stabilizzazione di unprovvedimento avente forza di legge. Dallasua connotazione di legge a competenzatipica derivano i limiti alla emendabilitàdel decreto-legge; ne consegue che la leggedi conversione non può aprirsi a qualsiasicontenuto ulteriore.

La sentenza n. 32 del 2014 ha dunquedichiarato l’illegittimità costituzionaledella nuova disciplina dei reati in materiadi stupefacenti, che introduceva tra l’altrol’equiparazione dei delitti riguardanti ledroghe cosiddette « pesanti » e di quelliaventi ad oggetto le droghe cosiddette« leggere ». Tale disciplina, composta diben 25 articoli, era stata inserita nel corsodell’iter parlamentare del decreto-leggen. 272 del 2005, composto di 5 articoliconcernenti, rispettivamente, l’assunzionedi personale della Polizia di Stato, lafunzionalità dell’Amministrazione civiledell’interno, finanziamenti per le olimpiadiinvernali, recupero dei tossicodipendentidetenuti e diritto di voto degli italianiall’estero. La questione della sostanzialeomogeneità delle norme contenute nellalegge di conversione è stata inoltre affron-tata in interventi ripetuti della Presidenzadella Repubblica.

Segnalando i più rilevanti, ricorda checon messaggio del 29 marzo 2002, il Pre-sidente Ciampi, ha rinviato alle Camere ildisegno di legge di conversione del decre-to-legge 25 gennaio 2002, n. 4, in materiadi agricoltura, perché il testo era statoaggravato nel corso dell’iter parlamentareda tante norme disomogenee, che rende-vano il provvedimento « di difficile cono-scibilità del complesso della normativaapplicabile. Evidenzia che su questo temal’attenzione del Presidente Napolitano èsempre stata costante. In una nota del 18maggio 2007, il Presidente auspicava larapida conclusione dei lavori avviati nellerispettive Giunte per il regolamento ai finidella necessaria armonizzazione delleprassi seguite nei due rami del Parlamento

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per la valutazione di ammissibilità degliemendamenti in sede di conversione deidecreti-legge.

Sui limiti all’emendabilità dei decreti-legge, ricorda che il Presidente Napolitanoè ripetutamente tornato con le lettereinviate il 9 aprile 2009, il 15 luglio 2009,il 22 maggio 2010, il 22 febbraio 2011, il23 febbraio 2012 e, da ultimo, con letteradel 27 dicembre 2013, inviata ai Presidentidelle Camere, relativa all’iter parlamentaredi conversione del cosiddetto decreto « sal-va-Roma », nel corso del quale erano statiaggiunti al testo originario del decreto 10articoli, per complessivi 90 commi. Il Capodello Stato ha sottolineato nuovamente lanecessità di verificare con il massimorigore l’ammissibilità degli emendamentiai disegni di legge di conversione, dichia-rando di non poter più rinunciare adavvalersi della facoltà di rinvio. A seguitodella lettera, il Governo ha rinunciato allaconversione del provvedimento.

Fa presente che, al fine di evitarel’inserimento nei decreti-legge di disposi-zioni di carattere eterogeneo, risulta fon-damentale il vaglio di ammissibilità degliemendamenti affidato ai Presidenti delleCamere. Rileva che si registra sul puntouna asimmetria nella prassi dei due ramidel Parlamento, dal momento che pressola Camera sono seguiti criteri molto rigo-rosi per il vaglio di ammissibilità, laddoveal Senato tali criteri sono – o perlomenosono stati per lungo tempo – meno strin-genti. Al Senato è sempre stata ricono-sciuta infatti una maggiore estensione delpotere di emendamento rispetto alla Ca-mera. Alla luce della più recente giuri-sprudenza costituzionale e, in particolaredella sentenza n. 22 del 2012, e dei ri-chiami del Capo dello Stato, questa prassiapplicativa appare peraltro destinata amutare.

Sottolinea che nella seduta del 9 luglio2013 la Commissione Affari costituzionalidel Senato, ha adottato specifiche lineeguida sulla qualità della legislazione, inparticolare sottolineando, con riferimentoalla decretazione d’urgenza, che « l’omo-geneità è ormai da considerarsi, a seguitodella più recente giurisprudenza costitu-

zionale, un parametro di costituzionalitàche può orientare l’attività consultiva dellaCommissione affari costituzionali in sededi esame degli emendamenti ai decreti-legge ». Ricorda che in data 28 dicembre2013, ossia il giorno successivo all’ultimorichiamo del Presidente della Repubblica,il Presidente del Senato ha inviato unalettera ai Presidenti delle Commissioniparlamentari permanenti, esprimendo unaforte raccomandazione per il più rigorosorispetto dei principi costituzionali, affin-ché il vaglio sulla proponibilità degliemendamenti riferiti ai decreti-legge siaparticolarmente scrupoloso e attento. Sot-tolinea che a questi rigorosi criteri laPresidenza del Senato si è attenuta nellaseduta del 20 febbraio 2014, in occasionedell’esame del disegno di legge di conver-sione del decreto-legge n. 151 del 2013(cosiddetto Salva-Roma 2).

Passando poi al problema dei limiticontenutistici alla decretazione di urgenza,ricorda che l’articolo 77 della Costituzionenon esplicita tali limiti, che sono inveceindividuati, a livello di legislazione ordi-naria, dall’articolo 15, comma 2, dellalegge n. 400 del 1988. Questa disposizioneprevede, in particolare, che il Governo nonpuò, mediante decreto-legge: a) conferiredeleghe legislative; b) provvedere nelle ma-terie per le quali la Costituzione (articolo72, quarto comma) richiede la proceduranormale di esame davanti alle Camera,ossia materia costituzionale ed elettorale,delegazione legislativa, autorizzazione allaratifica di trattati internazionali, approva-zione di bilanci e consuntivi; c) rinnovarele disposizioni di decreti-legge dei quali siastata negata la conversione in legge con ilvoto di una delle due Camere; d) regolarei rapporti giuridici sorti sulla base deidecreti non convertiti; e) ripristinare l’ef-ficacia di disposizioni dichiarate illegittimedalla Corte costituzionale per vizi nonattinenti al procedimento.

Ricorda che un’ulteriore limitazione ècontenuta nella legge n. 212 del 2000,recante lo statuto dei diritti del contri-buente, secondo cui non si può disporrecon decreto-legge l’istituzione di nuovi tri-buti né prevedere l’applicazione di tributi

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esistenti ad altre categorie di soggetti.Nella prassi, la questione è stata affrontatasoprattutto con riferimento al conferi-mento di deleghe e alla materia elettorale,mentre ampiamente disatteso è risultato illimite delineato dallo statuto dei diritti delcontribuente. Un ulteriore limite costitu-zionale implicito è stato individuato dallaCorte costituzionale nella fondamentalesentenza n. 220 del 2013, con cui è statodichiarato illegittimo l’uso del decreto-legge per introdurre riforme di carattereordinamentale, come, nel caso di specie, lariforma delle province prevista dall’arti-colo 23-bis del decreto legge n. 201 del2011. Evidenzia che, secondo il ragiona-mento svolto dalla Corte, tali materie nonpossono essere interamente condizionatedalla contingenza, sino al punto da co-stringere il dibattito parlamentare sullestesse nei ristretti limiti tracciati dal se-condo e terzo comma dell’articolo 77 dellaCostituzione concepiti dal legislatore co-stituente per interventi specifici e puntuali,resi necessari e improcrastinabili dall’in-sorgere di « casi straordinari di necessità ed’urgenza ».

In secondo luogo, sottolinea che latrasformazione per decreto-legge dell’in-tera disciplina ordinamentale di un entelocale territoriale, previsto e garantitodalla Costituzione, è incompatibile, sulpiano logico e giuridico, con il dettatocostituzionale, trattandosi di una trasfor-mazione radicale dell’intero sistema e checerto non nasce, nella sua interezza ecomplessità, da un « caso straordinario dinecessità e d’urgenza ».

Rileva che considerazioni in parte ana-loghe sono svolte nella già richiamatasentenza n. 32 del 2014, sui reati in ma-teria di stupefacenti. In tale sentenza, laCorte rileva infatti che « una tale pene-trante e incisiva riforma, coinvolgente de-licate scelte di natura politica, giuridica escientifica, avrebbe richiesto un adeguatodibattito parlamentare, possibile ove sifossero seguite le ordinarie procedure diformazione della legge. Per quanto ri-guarda la previsione di deleghe nell’ambitodei provvedimenti di urgenza, sottolineache il problema si pone esclusivamente

con riferimento alla possibilità di inserirenel corso dell’esame parlamentare normedi delega nell’ambito del disegno di leggedi conversione. Rileva anche in questocaso diversi criteri di ammissibilità degliemendamenti nei due rami del Parla-mento. Alla Camera il disposto dell’arti-colo 15 della legge n. 400 del 1988 èassunto come parametro di valutazionenel vaglio di ammissibilità degli emenda-menti e gli emendamenti che introducononuove deleghe o modifiche di deleghenell’ambito di disegni di legge di conver-sione sono conseguentemente ritenutiinammissibili. Al Senato la prassi è orien-tata diversamente e consente dunque lavotazione di emendamenti recanti normedi delega. Di fatto numerosissimi sono icasi di previsioni di deleghe inseriti indisegni di legge di conversione.

Sul punto sottolinea che la Corte co-stituzionale ha avuto occasione di pronun-ciarsi recentemente con la sentenza n. 237del 2013 che contiene affermazioni par-zialmente difformi da quelle delle sen-tenze n. 22 del 2012 e n. 32 del 2014. Intale sentenza la Corte rileva la completaautonomia delle disposizioni di delega in-serite nella legge di conversione rispetto aldecreto-legge e alla sua conversione. Essariconosce dunque alla legge di conversioneun duplice contenuto con diversa naturaed autonomia: l’uno di conversione deldecreto-legge, con le modificazioni intro-dotte, adottato in base alla previsionedell’articolo 77, terzo comma, della Costi-tuzione; l’altro, di legge di delega ai sensidell’articolo 76 della Costituzione. La sen-tenza conclude dunque nel senso che « ilParlamento, nell’approvare la legge di con-versione di un decreto-legge, possa eser-citare la propria potestà legislativa ancheintroducendo, con disposizioni aggiuntive,contenuti normativi ulteriori, peraltro conil limite [...] dell’omogeneità complessivadell’atto normativo rispetto all’oggetto oallo scopo (sentenza n. 22 del 2012). ».Ampiamente discussa è anche la possibi-lità che il decreto-legge intervenga in ma-teria elettorale.

Osserva che la Corte costituzionale haaffrontato la questione nella sentenza

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n. 161 del 1995, relativa ad un conflitto diattribuzione sollevato da un comitato pro-motore del referendum avverso la disci-plina recata da un decreto-legge. In talesentenza la Corte ha riconosciuto l’esi-stenza di un divieto di provvedere condecreti-legge in materia elettorale, sancitodall’articolo 72, quarto comma, della Co-stituzione e richiamato dall’articolo 15,secondo comma, lettera b), della leggen. 400 del 1988, e ha rilevato che, ancheammettendo una piena equiparazione tramateria elettorale e materia referendaria,la disciplina posta dal decreto non inci-deva né sul voto né sul procedimentoreferendario in senso proprio – in cui vaidentificato l’oggetto della materia – masolo sulle modalità della campagna refe-rendaria.

Da tale affermazioni può, a suo avviso,desumersi che il divieto di intervenire condecreto-legge in materia elettorale ri-guardi, per così dire, il « nucleo duro »della legge elettorale, essenzialmentequello che regola la determinazione dellarappresentanza politica in base ai votiottenuti, e non incida invece sulla cosid-detta legislazione elettorale di contorno osulla disciplina di aspetti di carattere pro-cedimentale o organizzativo. La prassi èorientata in questo senso.

Sottolinea che merita infine ricordareche in diversi casi, particolarmente deli-cati, il Capo dello Stato ha ritenuto diesercitare le proprie prerogative di garan-zia istituzionale mediante il formale di-niego di emanazione del decreto-legge,ravvisando un uso improprio da parte delGoverno di tale strumento legislativo. Trai casi meno risalenti ricorda che, con uncomunicato del 7 marzo 1993, il Presi-dente Scàlfaro, in rapporto all’emanazionedi un decreto-legge in materia di finan-ziamento dei partiti politici, ha invitato ilGoverno a riconsiderare l’intera questione,ritenendo più appropriata la presenta-zione alle Camere di un provvedimento informa diversa da quella del decreto-legge.Ritiene si debba inoltre richiamare il ri-fiuto del Presidente Napolitano di ema-nare il decreto-legge varato dal Governo inoccasione della dolorosa vicenda di Eluana

Englaro, esplicitato in una lettera del 6febbraio 2009 al Presidente del Consiglio,ritenendo il ricorso al decreto legge solu-zione inappropriata, in considerazioni dielementi di merito, collegati alla specificavicenda, ed al tempo stesso di motivi diillegittimità connessi all’assenza dei pre-supposti per l’adozione del decreto.

Completa il quadro della giurispru-denza costituzionale, la nota sentenzan. 360 del 1996 con la quale è statadichiarata l’illegittimità costituzionaledella reiterazione dei decreti-legge. LaCorte ha ritenuto violato l’articolo 77 dellaCostituzione quando i decreti-legge reite-rati, considerati nel loro complesso o insingole disposizioni, riproducono sostan-zialmente, in assenza di nuovi e soprav-venuti presupposti straordinari di neces-sità ed urgenza, il contenuto normativo diun decreto-legge che ha perso efficacia aseguito della mancata conversione. La sen-tenza, ha avuto l’effetto di impedire laformazione di « catene » di decreti-leggeche si sanavano l’uno con l’altro e didiminuire il numero complessivo di decretiadottati dal Governo, che dai circa 600della XII legislatura scendono ai 204 dellaXIII (il dato è depurato dalle reiterazioniconsentite fino all’ottobre 1996) e ai 216della XIV.

Ricorda che un fenomeno diverso daquello della reiterazione, sviluppatosi nelleultime legislature è quello della confluenzadei decreti-legge non convertiti in altriprovvedimenti. Vi è infatti un consistentenumero di decreti emanati e successiva-mente decaduti senza l’approvazione delrelativo disegno di legge di conversione, ilcui contenuto in molti casi viene trasfuso,prima o anche successivamente alla de-correnza del termine costituzionale per laloro decadenza, in altri disegni di legge incorso di discussione. Tale fenomeno, da unlato, è suscettibile di ingenerare incertezzeinterpretative relativamente alla disciplinaconcretamente operante in un dato pe-riodo nelle materie oggetto di interventolegislativo, e, dall’altro, deve essere valu-tato in relazione ai caratteri di specificità,omogeneità e corrispondenza al titolo delcontenuto dei decreti-legge.

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Conclude ricordando come il problemadella decretazione d’urgenza sia stato ri-petutamente affrontato nell’ambito del piùampio dibattito sulle riforme costituzio-nali. La relazione finale della Commis-sione per le riforme costituzionali istituitadal Presidente del Consiglio Enrico Letta,trasmessa alle Camere il 18 settembre2013, al fine di garantire tempi certi aidisegni di legge ritenuti dal Governo ur-genti e allo stesso tempo di evitare abusinel ricorso alla decretazione d’urgenza,propone il conferimento di veste costitu-zionale o di legge organica, resistente amodifiche con legge ordinaria, ai limiti aidecreti-legge stabiliti dall’articolo 15 dellalegge 400 del 1988, prevedendo in ognicaso il divieto di introdurre disposizioniaggiuntive al disegno di legge di conver-sione. Contestualmente essa prevede unprocedimento che inizia presso la Camera,su richiesta del Presidente del Consiglio aseguito di delibera del Consiglio dei mini-stri, subordinato al voto favorevole dellastessa Camera per l’approvazione di undisegno di legge a data fissa, applicabile adun numero limitato di provvedimenti.

Proposte sostanzialmente analogheerano state elaborate nel documento delgruppo di lavoro sulle riforme istituzio-nali istituito dal Presidente della Repub-blica Napolitano il 30 marzo 2013. Evi-denzia che nella bozza di disegno di leggecostituzionale per il superamento del bi-cameralismo paritario, la riduzione delnumero dei parlamentari e la revisionedel Titolo V, presentata dal Ministro perle riforme costituzionali e i rapporti conil Parlamento dell’attuale Governo nelConsiglio dei ministri del 12 marzo 2014non sono previste modifiche specifichedell’articolo 77 della Costituzione. È in-vece introdotta la disciplina del cosid-detto voto a data fissa, ossia la possibilitàper il Governo di fissare un terminecerto per l’esame dei disegni di legge, cherappresenta una delle novità più rilevantinell’articolo 70 sul procedimento legisla-tivo. Nel mettere a disposizione dei col-leghi il testo del suo intervento introdut-tivo, auspica che sul tema in discussione

possa svilupparsi un ampio e approfon-dito dibattito in vista della relazione dapresentare all’Assemblea.

Rinvia, quindi, il seguito dell’esame adaltra seduta.

La seduta termina alle 15.20.

SEDE CONSULTIVA

Giovedì 27 marzo 2014. — Presidenzadel presidente Francesco Paolo SISTO.

La seduta comincia alle 15.20.

DL 16/2014: Disposizioni urgenti in materia di

finanza locale, nonché misure volte a garantire la

funzionalità dei servizi svolti nelle istituzioni scola-

stiche.

C. 2162 Governo.

(Parere alle Commissioni riunite V e VI).

(Seguito dell’esame e conclusione – Parerefavorevole con condizione).

La Commissione prosegue l’esame delprovvedimento, rinviato nella seduta del26 marzo 2014.

Daniela Matilde Maria GASPARINI(PD), relatore, formula una proposta diparere favorevole con una condizione (vediallegato 1) volta a richiedere che si valuti,all’articolo 16, la compatibilità con l’ordi-namento vigente delle lettere d) ed e) delcomma 2 del medesimo articolo, che in-tervengono sull’autonomia dell’ente Romacapitale, in una materia che riguarda an-che lo svolgimento di servizi alla comunitàterritoriale, alla luce della forma pattiziadel piano di rientro e del ruolo del tavolointeristituzionale di cui al comma 3 delmedesimo articolo 16. Evidenzia, infine,che tale condizione è volta esclusivamentea verificare i profili di compatibilità dellelettere d) ed e) del comma 2 del citatoarticolo 16 senza voler connotare negati-vamente il contenuto delle disposizionimedesime.

Giovedì 27 marzo 2014 — 154 — Commissione I

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Francesco Paolo SISTO, presidente, co-munica che è stata presentata una propo-sta alternativa di parere del Gruppo delMoVimento 5 Stelle, a prima firma del-l’onorevole Dadone (vedi allegato 2). Av-verte che porrà prima in votazione laproposta di parere della relatrice. In casodi sua approvazione, la proposta alterna-tiva a prima firma dell’onorevole Dadoneed altri si intenderà preclusa e non saràposta in votazione.

La Commissione approva la proposta diparere come formulata dalla relatrice.

Francesco Paolo SISTO, presidente, av-verte che, a seguito dell’approvazione della

proposta di parere della relatrice, la pro-posta di parere alternativa a prima firmadell’onorevole Dadone si intende preclusa.

Dichiara, quindi, conclusa la seduta.

La seduta termina alle 15.30.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO

DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Giovedì 27 marzo 2014.

L’ufficio di presidenza si è riunito dalle15.30 alle 15.35.

Giovedì 27 marzo 2014 — 155 — Commissione I

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ALLEGATO 1

DL 16/2014: Disposizioni urgenti in materia di finanza locale, nonchémisure volte a garantire la funzionalità dei servizi svolti nelle

istituzioni scolastiche (C. 2162 Governo).

PARERE APPROVATO

La I Commissione,

esaminato il testo del disegno di leggeC. 2162 Governo, recante « Conversione inlegge del decreto-legge 6 marzo 2014,n. 16, recante disposizioni urgenti in ma-teria di finanza locale, nonché misurevolte a garantire la funzionalità dei servizisvolti nelle istituzioni scolastiche »;

considerato che le disposizioni daesso recate sono, in particolare, ricondu-cibili alle materie « sistema tributario econtabile dello Stato », « perequazionedelle risorse finanziarie », « ordinamento eorganizzazione amministrativa dello Statoe degli enti pubblici nazionali », « ordina-mento civile » che le lettere e), g), l) delsecondo comma dell’articolo 117 della Co-stituzione attribuiscono alla competenzalegislativa esclusiva dello Stato, nonchéalle materie « coordinamento della finanzapubblica e del sistema tributario », « go-verno del territorio » e « grandi reti ditrasporto », attribuite alla competenzaconcorrente tra lo Stato e le regioni, aisensi dell’articolo 117, terzo comma, dellaCostituzione;

richiamati altresì l’articolo 119,quinto comma, della Costituzione, relativoagli interventi speciali dello Stato in favoredi determinati enti territoriali, e l’articolo114, terzo comma, della Costituzione, sul-l’ordinamento speciale di Roma capitale;

richiamato, in particolare, tra i pro-fili di competenza della I Commissione,l’articolo 10, che reca alcune disposizionidi interesse per le province per l’anno2014, relative: alle modalità di riparto del

fondo sperimentale di riequilibrio; alleriduzioni da apportare a ciascuna provin-cia per effetto delle disposizioni di spen-ding review, ai sensi del comma 7 dell’ar-ticolo 16 del decreto-legge n. 95 del 2012,con esclusione della provincia de L’Aquila;alla determinazione dei trasferimenti era-riali non fiscalizzati da corrispondere alleprovince appartenenti alla regione Sici-liana e alla regione Sardegna;

rilevato che talune delle disposizionirecate dal provvedimento hanno un con-tenuto analogo a quelle recate dal decreto-legge n. 126 del 2013, recante misurefinanziarie urgenti in favore di regioni edenti locali ed interventi localizzati nelterritorio. Proroghe di termini previsti dadisposizioni legislative » (C. 1906), e aldecreto-legge n. 151 del 2013, recante di-sposizioni di carattere finanziario indiffe-ribili finalizzate a garantire la funzionalitàdi enti locali, la realizzazione di misure intema di infrastrutture, trasporti ed operepubbliche nonché a consentire interventiin favore di popolazioni colpite da cala-mità naturali (C. 2121), entrambi nonconvertiti in legge;

ribadito quanto evidenziato nel pa-rere espresso dalla I Commissione in sededi esame del disegno di legge di conver-sione del suddetto decreto-legge n. 126 del2013 (C. 1906), relativamente alle lettere e)ed f) del comma 5-ter dell’articolo 1 di taledecreto-legge, e del disegno di legge diconversione del suddetto decreto-leggen. 151 del 2013 (C. 2121), relativamentealle lettere d) ed e) del comma 1-terdell’articolo 4, ora contenute nelle lettere

Giovedì 27 marzo 2014 — 156 — Commissione I

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d) ed e) del comma 2 dell’articolo 16 delprovvedimento in esame;

sottolineata, al riguardo, la necessitàdi una attenta valutazione, relativamentealla coerenza con il quadro istituzionaledei rapporti tra lo Stato e gli enti locali,delle suddette disposizioni di cui alle let-tere d) ed e) del comma 2 dell’articolo 16,che intervengono sull’autonomia dell’enteRoma capitale, in una materia che ri-guarda anche lo svolgimento di servizi allacomunità territoriale;

tenuto altresì conto che il medesimoarticolo 16 prevede che il tavolo di rac-cordo interistituzionale di cui all’articolo14, comma 3, del decreto legislativo 18aprile 2012, n. 61, concorre con parereobbligatorio alla predisposizione e allaverifica dell’attuazione del piano triennalee dei piani pluriennali;

richiamati inoltre i commi 550, 551,553, 555 dell’articolo 1 della legge n. 147del 2013 (legge di stabilità 2014), cheintervengono sulle società che svolgonoservizi pubblici,

esprime

PARERE FAVOREVOLE

con la seguente condizione:

all’articolo 16, si valuti la compatibi-lità con l’ordinamento vigente delle lettered) ed e) del comma 2, che intervengonosull’autonomia dell’ente Roma capitale, inuna materia che riguarda anche lo svol-gimento di servizi alla comunità territo-riale, alla luce della forma pattizia delpiano di rientro e del ruolo del tavolointeristituzionale di cui al comma 3 delmedesimo articolo 16.

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ALLEGATO 2

DL 16/2014: Disposizioni urgenti in materia di finanza locale, nonchémisure volte a garantire la funzionalità dei servizi svolti nelle

istituzioni scolastiche (C. 2162 Governo).

PROPOSTA ALTERNATIVA DI PAREREDEL GRUPPO DEL MOVIMENTO 5 STELLE

La I Commissione,

premesso che:

è da stigmatizzare l’ulteriore reite-razione, pratica illegittima, di misure adot-tate con due precedenti decreti-legge nonconvertiti dalle: diverse misure contenutenel decreto-legge in esame ricalcano quelledei precedenti decreti-legge del 30 dicem-bre 2013, n. 151 e del 31 ottobre 2013,n. 126;

è da ribadire con fermezza che laCorte Costituzionale, già con sentenzan. 360 del 17-24 ottobre 1996 si è espressain modo chiaro, univoco ed inequivocabilesulla illegittimità costituzionale della rei-terazione dei decreti-legge non convertiti;

la possibilità di far salvi alcunieffetti dei decreti-legge non convertiti nonspetta al Governo, tantomeno utilizzandoun ulteriore decreto legge, come ci ricordala già citata Corte costituzionale e laCostituzione stessa, stante l’ultimo commadell’articolo 77 della Costituzione, il qualerecita che « le Camere possono tuttaviaregolare con legge i rapporti giuridici sortisulla base dei decreti non convertiti », nonmenzionando affatto il Governo e la-sciando quindi alla libera iniziativa delleCamere, e solo di esse, la salvaguardia ditali effetti giuridici;

in violazione di quanto richiestodalla giurisprudenza costituzionale, il de-creto-legge in esame non riporta, nelpreambolo, l’esplicitazione dei nuovi mo-tivi di necessità e di urgenti che ne hannocomportato la reiterazione;

assenti risultano anche la relazionesull’analisi tecnico-normativa (ATN) e larelazione sull’analisi di impatto della re-golamentazione (AIR), ma tali praticheelusive si sono ormai tramutate in prassicostante, in barba agli obblighi normativivigenti;

nuovamente, v’è una corrispon-denza solo parziale tra il titolo del decre-to-legge ed il suo contenuto, il quale reca« Disposizioni urgenti in materia di fi-nanza locale, nonché misure volte a ga-rantire la funzionalità dei servizi svoltinelle istituzioni scolastiche », ma contienemisure in ambiti non menzionati e deltutto estranei rispetto al titolo, eterogeneirispetto al contenuto (quali, ad esempioeclatante ma non esaustivo, l’articolo 4, inmateria contrattazione integrativa, e l’ar-ticolo 2, comma 1, inerente alla pubblicitàon line, del tutto fuori contesto);

in spregio della stabilità e certezzadel diritto, ulteriori profili critici riguar-dano le norme introdotte in questo decre-to-legge che ne modificano altrettante in-serite nella legge di stabilità per il 2014,appena approvata; le norme della legge distabilità approvate a ridosso della fine del2013 che sarebbero entrate in vigore il 1o

gennaio 2014, sono state modificate adecorrere dal decreto-legge « numero 1 »(del 30 dicembre 2013) qualche minutoprima della loro entrata in vigore, graziealla forza intrinseca della decretazioned’urgenza ulteriormente dilatata, aggra-vata, dalla reiterazione;

Giovedì 27 marzo 2014 — 158 — Commissione I

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i profili critici del provvedimentoin esame sono numerosi e abbracciano piùdi una violazione, palese o latente, delnostro ordinamento;

in ordine al contenuto si segnala, inparticolare, che:

le disposizioni concernenti la si-tuazione finanziaria di « Roma Capitale »risultano illegittimamente in vigore – non-ché « diversamente » in vigore, nonché« diversamente » decadute, in quanto lenorme, entrate e uscite nelle diverse ver-sioni del decreto-legge, risultano modifi-cate – a decorrere dall’emanazione deldecreto-legge del 31 ottobre 2013, n. 126,che possiamo chiamare « numero 1 », sinoal decreto-legge in oggetto, che possiamochiamare « numero 3 », passando per ildecreto-legge 30 dicembre 2013, n. 151,che possiamo chiamare « numero 2 »;

in riferimento alla massa debito-ria del Comune di Roma Capitale, viene inrilievo il comma 5 dell’articolo 16 chedefinisce un volume passivo di 30 milionidi euro, a fronte dei precedenti 115, inquanto, come illustra la relazione tecnica,la differenza avrebbe trasbordato nellamassa passiva della gestione commissa-riale in forza di una disposizione che haesplicato i propri effetti giuridici in ma-niera illegittima;

in ordine al « piano di salvataggio »finanziario per Roma Capitale di cui alcomma 2, al di là di alcune disposizionicondivisibili, va segnalata l’irragionevo-lezza e l’incongruenza dell’insieme deipunti – vincolanti-semi-vincolanti-consiglialla stregua di « moral suasion » – perl’ente comunale;

è da domandarsi quale possa essereil fondamento giuridico-normativo con ri-guardo, tra gli altri, alla generica « ado-zione di modelli innovativi » per determi-nati servizi pubblici;

è stigmatizzabile la scelta, di cuiall’articolo 16, comma 4, di affidare ad unatto di natura politica e dall’incerta naturagiuridica (così definisce la Corte costitu-zionale i DPCM) l’approvazione del pianotriennale inerente al « cuore » del piano diriequilibrio di Comune di Roma Capitale;

le disposizioni destinate a « sal-vare » Roma Capitale si sustanziano nel-l’approntamento di un piano di salvatag-gio, finalizzato al riequilibrio finanziario,che è del tutto ordinamentale e si proietta,sia per le misure disposte che riguardoall’arco temporale considerato, al di fuoridella legittima portata di un interventoemergenziale,

esprime

PARERE CONTRARIO.

Giovedì 27 marzo 2014 — 159 — Commissione I

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IV COMMISSIONE PERMANENTE

(Difesa)

S O M M A R I O

INDAGINE CONOSCITIVA:

Indagine conoscitiva in materia di servitù militari.

Audizione del sindaco del comune di Decimomannu (Svolgimento e conclusione) . . . . . . . . . . 160

INDAGINE CONOSCITIVA

Giovedì 27 marzo 2014. — Presidenzadel presidente Elio VITO.

La seduta comincia alle 9.05.

Indagine conoscitiva in materia di servitù militari.

Audizione del sindaco del comune di Decimomannu.

(Svolgimento e conclusione).

Elio VITO, presidente, avverte che lapubblicità dei lavori della seduta odiernasarà assicurata anche attraverso la tra-smissione televisiva sul canale satellitaredella Camera dei deputati e la trasmis-sione diretta sulla web-tv della Camera deideputati.

Avverte, altresì, che la dottoressa AnnaPaola Marongiu, sindaco del Comune diDecimomannu, impossibilitata a parteci-pare all’audizione, ha delegato in sua vece,il dottor Leopoldo Trudu, Assessore ailavori pubblici, urbanistica e servizi tec-nologici del medesimo comune al quale dail benvenuto.

Introduce quindi l’audizione.

Leopoldo TRUDU, assessore ai lavoripubblici, urbanistica e servizi tecnologicidel comune di Decimomannu, svolge unarelazione sui temi oggetto dell’audizione.

Intervengono per porre quesiti e for-mulare osservazioni i deputati MichelePIRAS (SEL), Tatiana BASILIO (M5S) eMarco MARCOLIN (LNA).

Leopoldo TRUDU, assessore ai lavoripubblici, urbanistica e servizi tecnologicidel comune di Decimomannu, replica,quindi, ai quesiti ed alle osservazioni for-mulate.

Elio VITO, presidente, ringrazia gli in-tervenuti e dichiara conclusa l’audizione.

La seduta termina alle 9.50.

N.B.: Il resoconto stenografico della se-duta è pubblicato in un fascicolo a parte.

Giovedì 27 marzo 2014 — 160 — Commissione IV

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V COMMISSIONE PERMANENTE

(Bilancio, tesoro e programmazione)

S O M M A R I O

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI . . . . . . . . . . . 161

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO

DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Giovedì 27 marzo 2014.

L’ufficio di presidenza si è riunito dalle14.30 alle 14.40.

Giovedì 27 marzo 2014 — 161 — Commissione V

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VII COMMISSIONE PERMANENTE

(Cultura, scienza e istruzione)

S O M M A R I O

INTERROGAZIONI:

5-00609 Coccia: Sulle iniziative per consentire la piena fruibilità e accessibilità ai disabili dellaReggia di Caserta e dei suoi giardini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 162

ALLEGATO 1 (Testo della risposta) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 165

5-00789 Luigi Gallo: Chiarimenti in merito ad una controversia in materia editoriale . . . . 163

ALLEGATO 2 (Testo della risposta) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 167

5-02026 Ascani: Sulle azioni che si intendono adottare al fine di sostenere il programmadenominato « Europa Creativa » . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 163

ALLEGATO 3 (Testo della risposta) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 169

5-02074 Costantino: Sui finanziamenti a favore del teatro « Vincenzo Bellini » di Catania . 163

ALLEGATO 4 (Testo della risposta) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 171

5-02246 Amoddio: Sulla ricostituzione del consiglio di amministrazione della FondazioneINDA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 164

ALLEGATO 5 (Testo della risposta) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 172

COMITATO RISTRETTO:

Modifiche alla disciplina in materia di contributi universitari. C. 1159 Vacca . . . . . . . . . . . . . 164

AUDIZIONI INFORMALI:

Nell’ambito dell’esame della proposta di legge recante disposizioni per la diffusione del librosu qualsiasi supporto e per la promozione della lettura (C. 1504 Giancarlo Giordano),audizione di esperti del settore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 164

COMITATO RISTRETTO:

Istituzione dell’Unione nazionale dei gruppi sportivi scolastici. C. 576 Ghizzoni e C. 611Centemero . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 164

INTERROGAZIONI

Giovedì 27 marzo 2014. — Presidenzadel presidente Giancarlo GALAN. – Inter-vengono il sottosegretario di Stato alleriforme costituzionali e ai rapporti con ilParlamento, Ivan Scalfarotto, e il sottose-gretario di Stato per i beni e le attivitàculturali e il turismo, Ilaria Carla AnnaBorletti Dell’Acqua.

La seduta comincia alle 9.05.

5-00609 Coccia: Sulle iniziative per consentire la

piena fruibilità e accessibilità ai disabili della Reggia

di Caserta e dei suoi giardini.

Il sottosegretario Ilaria Carla AnnaBORLETTI DELL’ACQUA risponde all’in-terrogazione in titolo nei termini riportatiin allegato (vedi allegato 1). Ricorda inoltreche, in continuità con un’iniziativa intra-presa in qualità di sottosegretario del Go-verno Letta, sta predisponendo l’istituzionedi un apposito tavolo con i soggetti interes-sati che esamini le iniziative utili a permet-

Giovedì 27 marzo 2014 — 162 — Commissione VII

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tere una piena fruibilità dei beni culturalida parte delle persone diversamente abili.

Laura COCCIA (PD), replicando, si di-chiara parzialmente soddisfatta della ri-sposta resa dal rappresentante del Go-verno. Pur prendendo atto, infatti, delleiniziative intraprese dal Ministero dei benie delle attività culturali e del turismo alfine di abbattere le barriere architettoni-che esistenti all’interno del complessodella Reggia di Caserta, evidenzia che,purtroppo, permangono numerose diffi-coltà di fruibilità e accesso alla stessa. Conriferimento, in particolare, alla disponibi-lità, all’interno dei giardini, di un serviziodi affitto di biciclette, fa presente che talesoluzione potrebbe rivelarsi inadeguataper particolari situazioni legate alla disa-bilità, nelle quali sarebbe invece necessa-rio l’utilizzo di un apposito triciclo. Rilevainoltre che non appare opportuno consen-tire l’accesso di autovetture per esigenzeparticolari, in quanto ciò comporterebbel’emissione di sostanze inquinanti. Se-gnala, inoltre, che il sottosegretario nonfornisce una risposta esaustiva relativa alladisponibilità, all’interno della Reggia, distrumenti utili alla fruizione di informa-zioni da parte dei non vedenti. Auspica,infine, che il Ministero si adoperi pereliminare progressivamente le barriere ar-chitettoniche ancora esistenti, analoga-mente con quanto avvenuto in Francianelle residenze di Versailles e Fontaine-bleau, nelle quali non si riscontrano pro-blemi di accessibilità.

5-00789 Luigi Gallo: Chiarimenti in merito ad una

controversia in materia editoriale.

Il sottosegretario Ivan SCALFAROTTOrisponde all’interrogazione in titolo neitermini riportati in allegato (vedi allega-to 2).

Luigi GALLO (M5S), replicando, si di-chiara soddisfatto dell’analitica rispostaresa dal rappresentante del Governo. Ri-leva, comunque, che nella sua visione, l’Ese-cutivo, tramite il Dipartimento per l’infor-

mazione e l’editoria, dovrebbe garantire lalegalità del settore, evitando di stipulareaccordi di dubbia legittimità.

5-02026 Ascani: Sulle azioni che si intendono adot-

tare al fine di sostenere il programma denominato

« Europa Creativa ».

Il sottosegretario Ilaria Carla AnnaBORLETTI DELL’ACQUA risponde all’in-terrogazione in titolo nei termini riportatiin allegato (vedi allegato 3).

Anna ASCANI (PD), replicando, si di-chiara parzialmente soddisfatta della ri-sposta fornita dal sottosegretario Borlettidell’Acqua. Rileva infatti che, nonostantel’articolo 8, comma 9, del decreto-leggen. 91 del 2013, cosiddetto « Valore cul-tura », preveda l’istituzione, presso il Mi-nistero dei beni e delle attività culturali edel turismo, di un tavolo tecnico-operativodestinato al sostegno del programma « Eu-ropa creativa », dalla risposta non emergela costituzione dello stesso: si fa infattiriferimento ad una generica struttura dicoordinamento e di sostegno ai soggettiinteressati, la cui portata non è benchiara.

5-02074 Costantino: Sui finanziamenti a favore del

teatro « Vincenzo Bellini » di Catania.

Il sottosegretario Ilaria Carla AnnaBORLETTI DELL’ACQUA risponde all’in-terrogazione in titolo nei termini riportatiin allegato (vedi allegato 4).

Celeste COSTANTINO (SEL), repli-cando, si dichiara insoddisfatta della rispo-sta resa dal rappresentante del Governo,che considera « cinica » e « supponente »:cinica in quanto non tiene in alcuna consi-derazione la sorte del personale impiegatonel teatro, il quale da diversi mesi nonpercepisce lo stipendio, pur continuando asvolgere la sua attività; supponente inquanto le precisazioni concernenti le com-petenze del Ministero risultano già conte-nute nel testo dell’interrogazione. Ritienequindi necessario intervenire a sostegnodella suddetta istituzione, impiegando le ri-sorse del Fondo unico per lo spettacolo,

Giovedì 27 marzo 2014 — 163 — Commissione VII

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delle quali auspica un significativo incre-mento. Reputa infine necessario che il Go-verno chiarisca se intende intervenire construmenti straordinari in una situazionedrammatica come quella rappresentata, as-sumendosi altrimenti la responsabilità dellesorti del teatro « Bellini » di Catania.

5-02246 Amoddio: Sulla ricostituzione del consiglio

di amministrazione della Fondazione INDA.

Il sottosegretario Ilaria Carla AnnaBORLETTI DELL’ACQUA risponde all’in-terrogazione in titolo nei termini riportatiin allegato (vedi allegato 5).

Celeste COSTANTINO (SEL), repli-cando, si dichiara insoddisfatta della ri-sposta fornita dal Governo. Ricorda che,in data 9 gennaio 2014, il rappresentantedel Governo aveva risposto presso questaCommissione all’interrogazione a suafirma n. 5-00898 del 7 agosto 2013. Sot-tolinea che, in quell’occasione, il Governoaveva precisato, nella risposta, che l’obiet-tivo primario dell’allora Ministro Bray eraquello di consentire all’INDA di avere, nelpiù breve tempo possibile, un consiglio diamministrazione operativo e completonella sua composizione ordinaria: ad oggi,alla vigilia del centenario dell’avvio deglispettacoli classici, tenendo presente che lerelative celebrazioni avranno inizio il...aprile prossimo, non si è ancora provve-duto alla nomina del predetto consiglio diamministrazione, né il comitato promo-tore per le celebrazioni del centenariodell’INDA ha svolto alcuna attività. Pre-cisa, infine, che non è ancora nota l’entitàdel contributo straordinario destinato alfinanziamento di questo evento e che sa-rebbe opportuno preporre a tale istituto ilsindaco di Siracusa, in sostituzione delcommissario straordinario dell’INDA.

Giuseppe ZAPPULLA (PD), dopo averringraziato il presidente per avergli ecce-zionalmente concesso la parola in sede direplica, in qualità di cofirmatario dell’inter-rogazione in titolo, concorda con quantotesté riportato dalla collega Amoddio, evi-

denziando come la situazione appaia deltutto paradossale: risulta infatti difficile airappresentanti di quei territori spiegarecome mai, a tutt’oggi, ancora non siano staticostituiti il consiglio di amministrazione e ilcomitato scientifico dell’istituto, con le cele-brazioni che stanno per avere inizio e inassenza di certezze concernenti i finanzia-menti delle stesse.

Giancarlo GALAN, presidente, dichiaraconcluso lo svolgimento delle interroga-zioni all’ordine del giorno.

La seduta termina alle 9.40.

COMITATO RISTRETTO

Giovedì 27 marzo 2014.

Modifiche alla disciplina in materia di contributi

universitari.

C. 1159 Vacca.

Il Comitato ristretto si è riunito dalle9.40 alle 10.30.

AUDIZIONI INFORMALI

Giovedì 27 marzo 2014.

Nell’ambito dell’esame della proposta di legge re-

cante disposizioni per la diffusione del libro su

qualsiasi supporto e per la promozione della lettura

(C. 1504 Giancarlo Giordano), audizione di esperti

del settore.

L’audizione informale è stata svoltadalle 14.15 alle 15.20.

COMITATO RISTRETTO

Giovedì 27 marzo 2014.

Istituzione dell’Unione nazionale dei gruppi sportivi

scolastici.

C. 576 Ghizzoni e C. 611 Centemero.

Il Comitato ristretto si è riunito dalle15.20 alle 15.50.

Giovedì 27 marzo 2014 — 164 — Commissione VII

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ALLEGATO 1

5-00609 Coccia: Sulle iniziative per consentire la piena fruibilità eaccessibilità ai disabili della Reggia di Caserta e dei suoi giardini.

TESTO DELLA RISPOSTA

Mi riferisco all’interrogazione con laquale l’On.le Coccia chiede quali iniziativeil Ministero intende porre in essere perconsentire ai disabili la piena fruibilità edaccessibilità della Reggia di Caserta e deisuoi giardini.

Vorrei a tale riguardo approfittaredella dettagliata analisi dell’Onorevole in-terrogante per riferire sui singoli puntievidenziati.

Mappe sull’accessibilità: si dà atto dellacircostanza che l’attuale versione deldépliant informativo non contenga lemappe sull’accessibilità, le indicazioni sulluogo sembrano tuttavia chiare e in nu-mero sufficiente ad agevolare la visitaanche a persone con disabilità.

Mappe tattili: effettivamente è un’of-ferta che la Reggia non è ancora in gradodi assicurare ma potrà essere studiato, alriguardo, un apposito itinerario.

Luoghi di sosta: la visita, come è noto,si svolge negli appartamenti storici dellaReggia che non può definirsi un Museo insenso stretto. L’allestimento museale delPalazzo soffre, comprensibilmente, dellecaratteristiche strutturali di un luogo untempo destinato ad abitazione. La didat-tica e la logistica devono pertanto ade-guarsi ad una situazione di fatto che hascarsi margini di adeguamento strutturalestante la natura monumentale del luogo equindi la sua sostanziale immodificabilità.Si cercherà, in ogni caso, un migliora-mento dei percorsi di visita.

Servizio di trasporto: è possibile che lavisita sia avvenuta in un periodo antece-dente il rinnovo della Convenzione, ope-rativa dal 13 settembre scorso, con la ATC

s.r.l. (azienda dei trasporti campani) cheassicurerà il servizio all’interno dei giar-dini della Reggia per i prossimi sei anni.Sono altresì disponibili, all’interno deigiardini, un servizio di affitto di biciclette(a prezzi concordati) ed un servizio ditrasporto a cavalli.

Segnaletica museale: vorrei precisareche la segnaletica è in costante e continuoarricchimento. Mi preme sottolineare, e lofaccio a proposito della segnaletica mavale anche per quanto viene in seguitosottolineato in merito alla funzione mu-seale della Reggia, che, in attuazione diquanto disposto dal decreto « Valore Cul-tura » (il decreto-legge 91 del 2013), laReggia di Caserta rientra ora nell’ambitodi competenza della Soprintendenza spe-ciale per il patrimonio storico, artistico eper il Polo museale della città di Napoliche ha quindi aggiunto alla sua denomi-nazione « e della Reggia di Caserta ».

Questo comporterà la possibilità di po-tersi avvalere delle disponibilità presentinella contabilità speciale della Soprinten-denza nonché dei proventi derivanti dallabigliettazione, anch’essi destinati ad af-fluire interamente in contabilità specialecosì da poter essere direttamente utilizzatiper le finalità legate alla tutela e allaconservazione della Reggia.

Rampa di accesso: questo è uno deiprogetti che dovranno trovare un adeguatofinanziamento per poter essere realizzatoe che è già nella lista delle priorità dellaSoprintendenza.

Dissesto pavimentazione percorso mu-seale: questo è purtroppo un indice dellafragilità degli appartamenti storici. Posso

Giovedì 27 marzo 2014 — 165 — Commissione VII

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assicurare che, da parte della Soprinten-denza, viene effettuata, nonostante l’esi-guità dei fondi ordinari finora accordatialla Reggia, una costante manutenzionedella pavimentazione che tuttavia, saltua-riamente, può presentare, nell’intervallotra un intervento ed un altro, un tempo-raneo dissesto.

Piano di sicurezza: anche per il pianodi sicurezza valgono le argomentazionisopra riferite. Un piano di sicurezza è giàstato redatto ma non è stato ancora pos-sibile darvi attuazione per mancanza difondi.

Condivido la richiesta dell’onorevole in-terrogante e vorrei che fosse percepito losforzo fatto finora per migliorare la frui-

bilità della Reggia, sono state infatti at-tuate tutte le iniziative che potevano essereintraprese senza costi e sono state proget-tate, o sono comunque allo studio, tuttequelle che comportano l’impiego di risorsecomprese quelle iniziative che consenti-ranno ai cittadini disabili la fruibilità edaccessibilità della Reggia.

Il mutato inquadramento organizzativodella Reggia, ora inserita nella Rete Mu-seale, potrà determinare, in prospettive unmaggior apporto di risorse proprie; nelbreve periodo, tuttavia, la realizzazionedelle iniziative programmate comporteràla necessità di acquisire flussi finanziaristraordinari.

Giovedì 27 marzo 2014 — 166 — Commissione VII

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ALLEGATO 2

5-00789 Luigi Gallo: Chiarimenti in meritoad una controversia in materia editoriale.

TESTO DELLA RISPOSTA

A seguito della nota vicenda del con-trollo esercitato dall’On. Antonio Ange-lucci sulle imprese editrici dei quotidianiLibero e Il Nuovo Riformista, accertatocome fattispecie di controllo occulto dal-l’AGCOM per gli anni 2006-2010 e succes-sivamente confermato in via definitiva dalConsiglio di Stato, è stato avviato unprocedimento penale, che prende le mossedagli accertamenti condotti a suo tempodalla Guardia di Finanza e nel quale siipotizza il reato di truffa ai danni delloStato per l’indebita percezione dei contri-buti pubblici corrisposti ai due quotidianinel predetto quinquennio. Va rammentato,in proposito, che una delle condizioniessenziali previste dalla legge per legitti-mare l’erogazione del contributo pubblicoè l’assenza di situazioni di controllo e/ocollegamento tra le imprese editrici richie-denti.

Nell’ambito del procedimento penale èstata di recente emanata la misura cau-telare del sequestro di beni facenti capoall’On. Angelucci per un importo pari acirca 20 milioni di euro, sostanzialmentecorrispondente all’importo che le due im-prese editrici (Libero e Il Nuovo Riformi-sta) devono restituire allo Stato in forzadel giudicato intervenuto.

Organi di stampa hanno riportato uncommento dell’On. Angelucci, che avrebbegiudicato « intempestivo » il sequestro or-dinato dalla Procura, in ragione dei nu-merosi contatti intercorsi con il Diparti-mento dell’editoria ai fini del raggiungi-mento di una intesa e della definizionedella controversia.

L’interrogante, On. Luigi Gallo, chiedequindi di avere chiarimenti in ordine aquesta attività che sarebbe intercorsa tra ilDipartimento e l’On. Angelucci.

Al riguardo, è opportuno premettereche il Dipartimento dell’editoria ha eser-citato la sua azione, nel perimetro dellesue competenze istituzionali, sin dal mo-mento in cui, nel novembre dell’anno2009, sono stati acquisiti dall’Autorità perle Garanzie nelle Comunicazioni i primirisultati delle indagini affidate al NucleoSpeciale per l’Editoria della Guardia diFinanza; non appena acquisiti i primiriscontri all’ipotizzata situazione di con-trollo, il Dipartimento non ha più corri-sposto alcun contributo alle due impresein argomento. In particolare, non sonostati corrisposti i contributi chiesti dalledue imprese per l’anno 2008, e poi anchequelli chiesti per gli anni successivi 2009 e2010, in considerazione del consolida-mento degli accertamenti della Guardia diFinanza.

Questo ha permesso – già in una fasenella quale il giudice amministrativo nonsi era ancora pronunciato sulla vicenda –di contenere l’indebito esborso dello Statoai soli primi due anni (2006 e 2007) cheerano stati pagati in precedenza, quandola situazione di controllo non era stataancora ipotizzata.

Successivamente, a seguito della pro-nuncia definitiva del Consiglio di Stato –intervenuta il 28 maggio 2012 – il Dipar-timento dell’editoria ha interessato l’Avvo-catura dello Stato per procedere all’ese-cuzione del giudicato, fornendo ad essatutti gli elementi relativi alla quantifica-

Giovedì 27 marzo 2014 — 167 — Commissione VII

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zione delle somme da recuperare e chie-dendo anche di avere i necessari chiari-menti di ordine legale ed operativo. Vainfatti ricordato che la situazione delledue imprese si è presentata differenteanche per aspetti che assumono rilievo aifini del recupero delle somme, in ragione,tra l’altro, dei passaggi di proprietà e dellasuccessiva cessazione dell’attività che hacaratterizzato Il Nuovo Riformista, a dif-ferenza di quanto riscontrabile per Libero.

A seguito dell’ulteriore ricorso per re-vocazione esperito, nel frattempo, dall’im-presa editrice di Libero, l’Avvocatura delloStato ha ritenuto di dover sospenderel’emissione del parere richiesto, che è statoad essa sollecitato con note del Diparti-mento del novembre e del dicembre del2012.

Peraltro, in questo arco di tempo, ilegali dell’On. Angelucci hanno fatto per-venire al Dipartimento la richiesta di va-lutare la percorribilità di un possibileaccordo volto a disciplinare le modalità diesecuzione del giudicato; in estrema sin-tesi, la proposta era volta a diluire neltempo l’impatto del giudicato, attraversouna rateazione delle somme dovute edanche attraverso la parziale compensa-zione con le somme che sarebbero even-tualmente spettate all’impresa a titolo dicontributo, negli anni successivi al 2010,sul presupposto della cessazione della si-tuazione di controllo.

A seguito dei contatti intercorsi, labozza recante la proposta di accordo èstata anch’essa sottoposta, come previstodalla legge, al parere dell’Avvocatura delloStato, corredata delle autonome valuta-zioni del Dipartimento, che sul punto ha

ritenuto di doversi muovere con equilibrio,dovendo tutelare – ad un tempo – dueesigenze: quella, imprescindibile, di recu-perare le somme non dovute, ed insiemequella di non pregiudicare irrimediabil-mente la continuità dell’azienda (con lerelative ricadute in termini occupazionali)con un’azione di recupero immediato, pe-raltro di dubbia efficacia dati i valori ingioco.

Nel gennaio 2013 il Consiglio di Statoha respinto anche il ricorso per revoca-zione; l’Avvocatura dello Stato ha quindireso un primo parere interlocutorio, con ilquale ha chiarito uno dei quesiti ad essasottoposti. Peraltro, al fine di individuarele modalità di recupero ed in particolarei soggetti passivi, anche nell’ipotesi divendita della testata, l’Avvocatura ha chie-sto una serie di approfondimenti istruttoriche sono stati demandati all’Autorità perle Garanzie nelle Comunicazioni.

Acquisiti anche questi ulteriori ele-menti, trasmessi all’Avvocatura dello statoil 23 aprile 2013, si è ora in attesa chequesta si pronunci sui quesiti ad essasottoposti e sulla congruità delle clausolecontenute nella bozza dell’accordo.

Non si può, quindi, parlare di attività edi contatti del Dipartimento volti a « ri-solvere la controversia », se non nel senso– molto diverso – che si è appena illu-strato.

Per completezza, va aggiunto che non èstato liquidato, alle due imprese in argo-mento, alcun contributo per gli anni suc-cessivi al 2010, neanche virtualmente (cioèa titolo di parziale compensazione dellesomme da esse dovute all’erario) in quantosono in corso ulteriori indagini dell’Auto-rità per le Garanzie nelle Comunicazioni.

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ALLEGATO 3

5-02026 Ascani: Sulle azioni che si intendono adottare al fine disostenere il programma denominato « Europa Creativa ».

TESTO DELLA RISPOSTA

Mi riferisco all’interrogazione con laquale l’Onorevole Ascani richiede notiziein merito al programma denominato « Eu-ropa Creativa ».

Vorrei precisare che il Ministero deibeni e delle attività culturali e del turismoha piena consapevolezza della necessità diagganciare la Cultura alla Strategia Eu-ropa 2020 e ai suoi tre pilastri fondamen-tali: crescita intelligente, sostenibile e in-clusiva.

Come correttamente riferito dall’onore-vole interrogante, i settori culturali e crea-tivi riflettono il patrimonio culturale del-l’Europa, immensamente ricco e variegato,e contribuiscono allo sviluppo delle nostresocietà. Questi settori svolgono un ruolodeterminante nell’economia europea econtribuiscono a generare crescita e oc-cupazione.

I finanziamenti afferenti a EuropaCreativa sono definiti di tipo « diretto », inquanto direttamente erogati dalla Com-missione Europea al beneficiario, qualoracostui abbia redatto un progetto giudicatodalla Commissione stessa ammissibile ecome tale finanziabile. L’erogazione e ladistribuzione di tali fondi non è quindifrutto di una strategia Ministeriale, ma piùsemplicemente dell’interesse di quelle or-ganizzazioni nazionali, fra cui le piccole emedie imprese, che hanno interesse apartecipare ai bandi europei del Pro-gramma in questione.

Come sottolineato il Programma Eu-ropa Creativa offre al tessuto nazionale diciascuno Stato Membro anche la possibi-lità di usufruire dal 2016 del cosiddetto« Strumento di Garanzia ». In base ad esso,le organizzazioni che vogliono partecipare

al suddetto Programma possono più age-volmente accedere al credito bancario,seguendo un iter procedurale specifico chead oggi è in fase di definizione da partedella Commissione.

Il programma è ben conosciuto:

Protegge e promuove la diversità cul-turale e linguistica europea e incoraggia laricchezza culturale d’Europa.

Contribuisce a realizzare gli obiettivieuropei per una crescita economica intel-ligente, sostenibile e inclusiva.

Aiuta i settori culturali e creativinella fase di adattamento all’era digitaleed alla globalizzazione.

Apre nuove opportunità, mercati epubblici internazionali.

Si fonda sul successo dei ProgrammiMEDIA, MEDIA Mundus e Cultura.

Il Ministero è fortemente determinato eimpegnato nella ricezione e diffusione de-gli Strumenti finanziari attraverso l’orga-nizzazione di una struttura di coordina-mento e di sostegno a tutti i possibiliinteressati.

I caratteri della struttura:

unicità della struttura rispetto al-l’Unione europea (attuata mediante ilcoordinamento del Segretariato generale);

differenziazione nazionale tra le dueanime del programma, media e cultura.

L’azione di diffusione e sostegno av-verrà attraverso apposite giornate infor-mative (info day) alcune già svolte a par-

Giovedì 27 marzo 2014 — 169 — Commissione VII

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tire dal mese di novembre scorso, nonchéattraverso un’azione « di sportello » e difacilitazione nella costruzione dei parte-nariati.

LE ASPETTATIVE DEI BENEFICIARI

Registi, distributori, agenti di vendita ealtri professionisti del settore audiovisivobeneficeranno del supporto allo sviluppo,alla promozione ed alla distribuzione dimigliaia di film europei.

Gli amanti del cinema potranno vederefilm provenienti da ogni parte d’Europa incentinaia di sale cinematografiche e festi-val europei.

Fino a 250.000 artisti e professionistidel settore culturale.

Potranno far conoscere il loro lavorooltre i confini nazionali.

Migliaia di organizzazioni creative e diprofessionisti del settore audiovisivo ac-quisiranno nuove competenze e rafforze-ranno la loro capacità a operare a livellointernazionale.

Le case editrici potranno usufruire difinanziamenti per tradurre oltre 4.500opere letterarie.

Chi ama la lettura potrà leggere i suoiautori stranieri preferiti nella propria lin-gua.

Milioni di persone saranno raggiunteattraverso i progetti finanziati dal Pro-gramma.

Giovedì 27 marzo 2014 — 170 — Commissione VII

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ALLEGATO 4

5-02074 Costantino: Sui finanziamenti a favoredel teatro « Vincenzo Bellini » di Catania.

TESTO DELLA RISPOSTA

Mi riferisco all’interrogazione con laquale l’Onorevole Costantino richiede unintervento del Governo in aiuto del TeatroVincenzo Bellini di Catania.

Vorrei a tale proposito precisare che ilTeatro massimo « Vincenzo Bellini » diCatania è ente non vigilato dal Ministeroma beneficiario di contributi a valere sulFondo Unico dello Spettacolo ai sensidell’articolo 28 della legge 14 agosto 1967,n. 800.

La concessione di risorse finanziariestraordinarie a favore del Teatro in crisiesula dagli strumenti ordinari del Mini-stero e potrebbe eventualmente essere og-getto di uno specifico intervento del legi-slatore.

Per quanto invece attiene alla genericarichiesta di un aumento del Fondo Unicodello Spettacolo vorrei riferire che laquota del Fondo relativa al settore musicagode quest’anno di un lieve aumento, nel-l’ambito del quale le aspettative di tutti gliorganismi potenzialmente beneficiari, fra iquali anche il Teatro Bellini, potrannotrovare soddisfazione.

Vorrei comunque sottolineare il fattoche la ripartizione del FUS si atteggia pursempre quale procedura di tipo concor-suale.

Il contributo a favore del Teatro cata-nese sarà pertanto quantificato a seguitodi una comparazione di tutti i programmipresentati dai consimili Teatri di Tradi-zione.

Giovedì 27 marzo 2014 — 171 — Commissione VII

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ALLEGATO 5

5-02246 Amoddio: Sulla ricostituzione del consigliodi amministrazione della Fondazione INDA.

TESTO DELLA RISPOSTA

Mi riferisco all’interrogazione con laquale l’Onorevole Amoddio richiede noti-zie in merito alla Fondazione IstitutoNazionale del Dramma Antico per rappre-sentare, al riguardo, quanto segue.

La modifica statutaria deliberata dallaFondazione per ridurre il numero deiconsiglieri da otto a cinque, in applica-zione dell’articolo 6 comma 5 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito,con modificazioni, dalla legge 30 luglio2010, n. 122, è stata approvata con de-creto interministeriale del 14 febbraio2014.

La competente Direzione generale hagià avviato la procedura per il rinnovo delconsiglio di amministrazione della Fonda-zione.

Il decreto di nomina del consiglio diamministrazione sarà formalizzato nonappena saranno acquisite tutte le designa-zioni previste dal nuovo testo dell’articolo12 dello statuto dell’INDA, si segnala, inparticolare, che il componente designatoda questo Ministro avrà funzioni di con-sigliere delegato.

Il prefetto Alessandro Giacchetti, giàcommissario straordinario del Comune diSiracusa e già Presidente pro tempore della

Fondazione INDA, è stato nominato dalMinistro Ornaghi, con decreto dell’11aprile 2013, commissario straordinariodella Fondazione sino al 31 dicembre 2013e, comunque, non oltre la ricostituzionedel consiglio di amministrazione dellaFondazione. Nelle more del completa-mento della procedura per la ripresa dellagestione ordinaria, il prefetto Giacchetti èstato invitato dal Ministro Bray a curare,in regime di prorogatio, gli atti di gestionedella Fondazione fino alla ricostituzionedel consiglio di amministrazione.

Le iniziative e le manifestazioni per lecelebrazioni del centenario dell’INDA ri-sultano regolarmente programmate e pub-blicate sul sito istituzionale della Fonda-zione, anche se, a tutt’oggi, il Comitatopromotore per le celebrazioni, istituito dalPresidente del Consiglio dei Ministri, nonè stato convocato. Infine, si fa presente cheil Ministero, tramite la competente Dire-zione generale per lo spettacolo dal vivo,ha provveduto ad impegnare un contributostraordinario da destinare alle celebra-zioni del centenario, in aggiunta del con-tributo ordinario che annualmente vieneassegnato all’INDA sullo stanziamento delFondo unico per lo spettacolo.

Giovedì 27 marzo 2014 — 172 — Commissione VII

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VIII COMMISSIONE PERMANENTE

(Ambiente, territorio e lavori pubblici)

S O M M A R I O

SEDE REFERENTE:

Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per ilcontenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali (collegato alla legge di stabilità 2014).C. 2093 Governo (Esame e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 174

RISOLUZIONI:

7-00285 Mariani: Iniziative urgenti, di tipo amministrativo e normativo, per assicurare la pienaoperatività della Banca dati nazionale dei contratti pubblici (Discussione e rinvio) . . . . . . . . . . 182

INTERROGAZIONI:

5-01407 Narduolo: Sulla realizzazione della autostrada A31 Valdastico Sud . . . . . . . . . . . . . . . 183

ALLEGATO 1 (Testo della risposta) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 186

5-02001 Bordo: Sull’impatto paesaggistico della costruzione di una passerella sull’isolotto diSant’Eufemia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 183

ALLEGATO 2 (Testo della risposta) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 187

5-01973 Gribaudo: Sul collegamento internazionale del Colle della Maddalena . . . . . . . . . . . . 183

ALLEGATO 3 (Testo della risposta) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 189

5-02165 Fossati: Sull’esenzione del pedaggio autostradale ai veicoli di soccorso delleassociazioni di volontariato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 183

ALLEGATO 4 (Testo della risposta) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 191

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA:

5-02349 Matarrese: Iniziative normative urgenti a tutela delle imprese che operano nel settorespecialistico del restauro e degli scavi archeologici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 184

ALLEGATO 5 (Testo della risposta) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 193

5-02350 Pastorelli: Intendimenti circa il rispetto del Protocollo trasporti attuativo dellaConvenzione per la protezione delle Alpi, con particolare riferimento alla realizzazionedell’autostrada d’Alemagna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 184

ALLEGATO 6 (Testo della risposta) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 195

5-02351 Busto: Iniziative urgenti per la verifica del corretto svolgimento delle attività ditrattamento delle terre e rocce da scavo, e per l’accertamento delle eventuali responsa-bilità, nei cantieri per il potenziamento di alcuni tratti della strada statale n. 76 . . . . . . 184

ALLEGATO 7 (Testo della risposta) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 197

5-02464 Grimoldi: Iniziative urgenti a tutela dei diritti dei soci della Cooperativa ediliziaCO.MI di Verona . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 184

ALLEGATO 8 (Testo della risposta) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 199

ERRATA CORRIGE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 185

SEDE REFERENTE

Giovedì 27 marzo 2014. — Presidenzadel presidente Ermete REALACCI. — Inter-

viene il sottosegretario di Stato per l’am-biente e la tutela del territorio e del mare,Silvia Velo.

La seduta comincia alle 14.05.

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Disposizioni in materia ambientale per promuoveremisure di green economy e per il contenimentodell’uso eccessivo di risorse naturali (collegato allalegge di stabilità 2014).C. 2093 Governo.

(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l’esame delprovvedimento in titolo.

Alessandro BRATTI (PD), relatore, ri-corda, anche a nome del relatore Borghi,che La Commissione avvia oggi l’esame deldisegno di legge C. 2093 recante « Dispo-sizioni in materia ambientale per promuo-vere misure di green economy e per ilcontenimento dell’uso eccessivo di risorsenaturali (collegato alla legge di stabilità2014) ».

Ricorda anzitutto che il disegno dilegge in titolo da forma concreta a quantoprevisto dal Governo nella Nota di aggior-namento del Documento di economia efinanza 2013, trasmessa al Parlamento il23 settembre 2013, laddove il Governoaveva « collegato » alla decisione di bilan-cio una serie di disegni di legge tra i quali,appunto, un disegno di legge in materia digreen economy e di lotta agli sprechiambientali (« disposizioni volte a promuo-vere misure di green economy e a conte-nere il consumo eccessivo di risorse am-bientali »).

Fa quindi presente che il disegno dilegge si compone di 31 articoli che siconfigurano, in prevalenza, come novelleal Codice ambientale (decreto legislativon. 152 del 2006).

Nel rinviare alla documentazione pre-disposta dagli uffici per l’approfondimentoanalitico dei contenuti del provvedimento,da conto, quindi, sinteticamente, dell’arti-colato, raggruppando, ove possibile, le di-verse norme negli ambiti su cui le stesseincidono.

In tal senso, osserva che l’articolo 1interviene sulla disciplina relativa all’or-ganizzazione e alla gestione degli entiParco, attraverso alcune significative mo-difiche agli articoli 9 e 21 della leggequadro sulle aree protette (legge n. 394

del 1991). In tal senso, segnalo le dispo-sizioni che, innovando rispetto alla di-sciplina attuale, prevedono: che la no-mina del Presidente avvenga non piùd’intesa, ma sentiti i presidenti delle re-gioni o delle province autonome, nel cuiterritorio ricade in tutto o in parte ilparco nazionale; che i rappresentantidella Comunità del parco facciano partedel Consiglio direttivo degli Enti Parco;che il Direttore del Parco venga nominatodal Consiglio direttivo, anziché con de-creto del Ministro dell’ambiente; che lavigilanza sugli enti gestori delle aree na-turali protette di rilievo internazionale enazionale sia attribuita esclusivamente alMinistero dell’ambiente.

Rileva, quindi, che, allo scopo di rin-novare l’azione del Governo a sostegnodelle politiche di sviluppo sostenibile, l’ar-ticolo 2 del disegno di legge novella l’ar-ticolo 34 del Codice ambientale preve-dendo l’aggiornamento, con cadenza al-meno triennale, della Strategia nazionaleper lo sviluppo sostenibile. In sede diprima attuazione, viene stabilito che siproceda all’aggiornamento entro 90 giornidalla data di entrata in vigore della pre-sente legge.

Il successivo articolo 3 prevede cheagli oneri di missione della Commissionescientifica CITES, vale a dire l’autoritàscientifica nazionale istituita presso ilMinistero dell’ambiente per l’attuazionedegli adempimenti derivanti dalla Con-venzione di Washington sul commerciointernazionale delle specie animali e ve-getali in via di estinzione, si faccia frontecon un’assegnazione di risorse annua paria 20.000 euro.

Gli articoli 4, 5 e 6 intervengono,quindi, sulle procedure di valutazione am-bientale.

In particolare, l’articolo 4 reca normedi semplificazione e unificazione delleprocedure delle autorizzazioni ambientaliriguardanti, da un lato, lo scarico in maredi acque derivanti da attività di prospe-zione, ricerca e coltivazione di idrocarburiliquidi o gassosi in mare (articolo 104 delCodice ambientale) e, dall’altro, l’immer-sione in mare di materiali di escavo di

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fondali marini e la movimentazione deifondali marini derivante dalle attività diposa in mare di cavi e condotte (articolo109 del Codice ambientale). Più in detta-glio, per tali tipologie di interventi, assog-gettati alla valutazione di impatto ambien-tale (VIA), nazionale o regionale, si pre-vede che le autorizzazioni ambientali sonoistruite e rilasciate unicamente dall’auto-rità competente ad emettere il provvedi-mento conclusivo del procedimento.

L’articolo 5, invece, prevede l’istitu-zione della Commissione tecnica unificataper i procedimenti VIA, VAS e AIA, de-nominata « Commissione unificata » (concontestuale soppressione delle due Com-missioni oggi operanti), alla quale è attri-buita la funzione di supporto tecnico-scientifico per l’attuazione delle disposi-zioni concernenti le procedure di valuta-zione ambientale strategica (VAS), divalutazione d’impatto ambientale (VIA) eper l’autorizzazione ambientale integrata(AIA/IPPC).

L’articolo, attraverso l’integrale sostitu-zione dell’articolo 8 del Codice ambientale,disciplina nel dettaglio i compiti dellaCommissione, la composizione, le modalitàdi selezione, la durata in carica, il tratta-mento economico, nonché la coperturadegli oneri connessi al suo funzionamentoai quali si provvede, tra l’altro, con ilversamento, da parte del soggetto commit-tente il progetto sottoposto a valutazionedi impatto ambientale, di una somma pariallo 0,5 per mille del valore delle opere darealizzare.

Lo stesso articolo prevede, inoltre, chela verifica dell’ottemperanza alle prescri-zioni della VIA e della AIA statali siaeffettuata dall’Istituto superiore per laprotezione e la ricerca ambientale(ISPRA). Dalla data di insediamento dellaCommissione unificata sono soppresse,come già segnalato, la Commissione tec-nica di verifica dell’impatto ambientale –VIA e VAS e la Commissione istruttoriaper l’autorizzazione ambientale integrata– IPPC.

L’articolo 6, integrando il comma 1-bisdell’articolo 9 del decreto legislativo n. 49del 2010, dispone l’esclusione dalla verifica

di assoggettabilità alla VAS (valutazioneambientale strategica) della parte dei pianidi gestione del rischio alluvionale, di com-petenza delle regioni in coordinamentocon il Dipartimento nazionale della pro-tezione civile, riguardante il sistema diallertamento, nazionale, statale e regio-nale, per il rischio idraulico ai fini diprotezione civile.

Gli articoli 7 e 8 recano disposizioni inmateria di emissioni e gas a effetto serra.

Più specificamente, l’articolo 7 reca unaserie di novelle al decreto legislativo n. 30del 2013, con cui si è recepita nell’ordi-namento nazionale la direttiva 2009/29/CE, che ha modificato ed esteso il sistemaeuropeo per lo scambio delle quote diemissione dei gas a effetto serra. Oltre acorreggere alcuni errori materiali conte-nuti nel citato decreto legislativo, le mo-difiche sono volte: ad escludere dall’am-bito di applicazione del decreto le attivitàdi volo effettuate con gli aeromobili diStato e con quelli ad essi equiparati per lasicurezza nazionale; a modificare la defi-nizione di « riduzione sostanziale dellecapacità »; a introdurre, tra le attività i cuicosti sono posti a carico degli operatoriinteressati, le attività poste in essere dal-l’ISPRA per l’amministrazione dei registriove vengono contabilizzate le quote diemissione e i relativi trasferimenti.

L’articolo 8 reca, invece, disposizioni inmateria di impianti termici civili finaliz-zate a superare le incertezze interpretativedeterminatesi a seguito dell’entrata in vi-gore di alcune recenti disposizioni. Inparticolare, la norma prevede che, per gliimpianti termici civili di potenza termicanominale superiore al valore di soglia(0,035MW), in esercizio alla data di en-trata in vigore della disciplina attualmenterecata dalla Parte V del Codice ambien-tale, si procede agli adempimenti relativiall’integrazione del libretto di centrale, acura del responsabile dell’esercizio e dellamanutenzione dell’impianto, entro 6 mesidall’entrata in vigore della legge. Viene,inoltre, sostituito l’articolo 285 del Codice,che disciplina le caratteristiche tecnichedegli impianti prevedendo, fra l’altro, il

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rispetto dei requisiti previsti nella Parte IIdell’allegato IX alla Parte V del Codicestesso.

Gli articoli 9 e 10 dettano norme asostegno degli appalti verdi.

In particolare, l’articolo 9 modifica ladisciplina delle garanzie a corredo dell’of-ferta nei contratti pubblici, di cui all’ar-ticolo 73 del Codice degli appalti (decretolegislativo n. 163 del 2006), al fine diprevedere la riduzione del 20 per centodell’importo della garanzia, e del suo even-tuale rinnovo, per gli operatori economiciin possesso di registrazione al sistema diecogestione e audit EMAS e di certifica-zione ambientale ai sensi della normatecnica UNI EN ISO 14001, nonché per glioperatori in possesso del marchio di qua-lità ecologica dell’Unione europea Ecolabel(in relazione ai beni o servizi che costi-tuiscano almeno il 50 per cento delleprestazioni oggetto del contratto).

Il medesimo articolo, inoltre, inseriscetra i criteri di valutazione dell’offertaeconomicamente più vantaggiosa, di cuiall’articolo 83 del Codice degli appalti: ilpossesso di un marchio Ecolabel per leprestazioni di beni e servizi oggetto delcontratto (in misura pari o superiore al 30per cento delle prestazioni oggetto delcontratto); la considerazione dell’intero ci-clo di vita dell’opera, del prodotto o delservizio nel costo di utilizzazione e ma-nutenzione.

L’articolo 10, attraverso l’introduzionedell’articolo 68-bis nel Codice degli appalti,dispone l’obbligo di prevedere nei bandi edocumenti di gara l’inserimento delle spe-cifiche tecniche e delle clausole contrat-tuali contenute nei cosiddetti « criteri am-bientali minimi » (CAM) per l’acquisto deibeni e servizi che hanno maggiori ricadutein termini di consumo di energia e diproduzione di rifiuti. Specifico che taleobbligo si applica per l’intero ammontaredel valore delle forniture dei servizi ener-getici per gli edifici (riscaldamento, raf-frescamento, ecc.), delle attrezzature d’uf-ficio (personal computer, stampanti, ecc.) edelle lampade e impianti di illuminazione,mentre si applica per almeno il 50 percento del valore delle forniture dei beni e

servizi espressamente indicati nell’articolo(es. carta per copia, servizi ristorazionecollettiva e derrate alimentari, servizi dipulizia, arredi per ufficio), nonché degliulteriori beni e servizi indicati dal Pianod’azione per la sostenibilità ambientale deiconsumi nel settore della pubblica ammi-nistrazione, in quest’ultimo caso a far datadall’adozione, con decreto ministeriale, deirelativi criteri ambientali minimi.

L’articolo 11 reca una serie di dispo-sizioni destinate ai prodotti derivanti damateriale post consumo. Tali disposizionisono finalizzate, da un lato, a incentivarela stipula di accordi e contratti di pro-gramma tra soggetti pubblici e privati perl’acquisto dei citati prodotti, e, dall’altro, adettare i principi e i criteri da tenerepresenti nella stipula degli indicati accordie contratti di programma, al fine di defi-nire un vero e proprio sistema di incentiviper l’acquisto e la commercializzazionedei prodotti in questione. Segnalo, al ri-guardo, che si tratta per lo più di prodottirecuperati dalla raccolta differenziata deirifiuti urbani, ovvero derivanti da cartariciclata, plastiche miste riciclate (oggetti-stica per la casa, di prodotti automotive, dipannelli fonoassorbenti, di arredamentiper esterni, di materiali per prefabbricati,di vetro « fine » non avviabile alle vetreriee di compost di qualità). Le indicate di-sposizioni sono introdotte nella legisla-zione vigente, attraverso l’inserimento nelCodice ambientale dei nuovi articoli 206-ter, 206-quater e 206-quinquies. Perquanto concerne le risorse finanziarie dadestinare al finanziamento degli indicatiaccordi e contratti di programma, rilevoche, in sede di prima applicazione dellepredette disposizioni, si prevede che leregioni utilizzino le risorse rivenienti dal-l’attuazione delle disposizioni di cui alsuccessivo articolo 14, concernenti l’addi-zionale al tributo speciale per il conferi-mento in discarica (cosiddetta ecotassa)dovuto dai comuni che non conseguono gliobiettivi minimi di raccolta differenziata.Si prevede, peraltro, che successivi decretiattuativi possano individuare altre fonti difinanziamento da destinare agli accordi econtatti di programma sottoscritti.

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I successivi articoli da 12 a 21 deldisegno di legge recano norme in materiadi gestione dei rifiuti.

Al riguardo, fa presente che l’articolo12 integra il contenuto dell’articolo 216 delCodice ambientale, al fine di assoggettarealle procedure semplificate di recupero(disciplinate dagli articoli 214 e 216) leattività di trattamento disciplinate dai co-siddetti « regolamenti end of waste », ossiadai regolamenti che fissano i criteri perdefinire quando un rifiuto cessa di essereconsiderato tale, a condizione che vi sia ilrispetto di tutti i requisiti, criteri e pre-scrizioni (soggettive ed oggettive) previstidai regolamenti medesimi.

Ulteriori modifiche sono volte a defi-nire il regime di autorizzazioni da appli-care agli enti e alle imprese che effettuanooperazioni di recupero delle cosiddette« materie prime secondarie » da specifichetipologie di rifiuti alle quali sono applica-bili i « regolamenti end of waste », defi-nendo una disciplina transitoria per l’ade-guamento delle relative attività, valevoleper sei mesi dall’entrata in vigore di taliregolamenti.

L’articolo 13 novella in più parti l’ar-ticolo 206-bis del Codice ambientale alfine di eliminare ogni residuo riferimentonel Codice all’Osservatorio nazionale suirifiuti, la cui attività è cessata, e di tra-sferirne le funzioni al Ministero dell’am-biente. Per l’espletamento delle funzioni inprecedenza attribuite dall’Osservatorio ilMinistero dell’ambiente si avvale di unasegreteria tecnica utilizzando le risorse giàpreviste.

L’articolo 14 reca una serie di modi-fiche all’articolo 205 del Codice ambien-tale, che fissa il raggiungimento di precisiobiettivi di raccolta differenziata dei ri-fiuti urbani in ogni ambito territorialeottimale (ATO).

Le modifiche previste dall’articolo sonofinalizzate: a precisare che il raggiungi-mento degli obiettivi di raccolta differen-ziata può essere conseguito a livello co-munale, in alternativa all’ATO; a differiredi 8 anni le scadenze previste per ilraggiungimento degli obiettivi; a sostituirel’attuale disciplina prevista per il mancato

raggiungimento degli obiettivi, con unanuova disciplina che gradua l’importo deltributo speciale per il conferimento indiscarica (cosiddetta ecotassa) dovuto dalcomune in ragione della percentuale di RDraggiunta.

Il comma 3-ter dell’articolo 205 (intro-dotto dalla lettera d) dell’articolo 14) di-spone che l’addizionale all’ecotassa, che icomuni devono pagare qualora non rag-giungano gli obiettivi di RD, è dovuta alleregioni e affluisce in un apposito fondodella regione destinato a finanziare gliincentivi per l’acquisto di prodotti e ma-teriali riciclati la cui disciplina è intro-dotta, come già illustrato, dall’articolo 11del disegno di legge in esame.

L’articolo 15 integra il disposto delcomma 1 dell’articolo 223 del Codice am-bientale al fine di consentire ai produttoridi materie prime di plastica compostabilie ai produttori di imballaggi realizzati conmateriali di plastica compostabili secondola norma tecnica UNI EN 13432 la costi-tuzione di un consorzio operante su tuttoil territorio nazionale.

Le lettere a) e b) del comma 1 dell’ar-ticolo 16 modificano l’articolo 227 delCodice ambientale al fine di inserire irifiuti di pile ed accumulatori nel noverodelle particolari categorie di rifiuti per lequali il Codice rinvia alle disposizionispeciali, nazionali ed europee vigenti. Nelcaso dei rifiuti citati viene fatto rinvio alladisciplina recata dal decreto legislativon. 188 del 2008 di attuazione della diret-tiva 2006/66/CE concernente pile, accumu-latori e relativi rifiuti. Tali modifiche sonofunzionali all’inserimento nel testo dell’ar-ticolo 227, operata dalla lettera c) dell’ar-ticolo in commento, di un comma 1-bische introduce (al fine di garantire lacompleta attuazione delle direttive in ma-teria di pile e di rifiuti elettrici ed elet-tronici – RAEE –) una procedura per lariassegnazione ad un apposito capitolodello stato di previsione del Ministerodell’ambiente dei proventi delle tariffepreviste dalla normativa in materia diRAEE e di rifiuti di pile e accumulatori

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per destinarli alle attività i cui oneri sonocoperti dalle tariffe previste dalle normemedesime.

L’articolo 17 novella l’articolo 191 delCodice ambientale al fine di semplificaregli obblighi di comunicazione connessiall’adozione delle ordinanze contingibili eurgenti in materia di rifiuti. Si prevede,infatti, che le ordinanze siano comunicate,invece che a tutti i soggetti attualmenteprevisti, soltanto al presidente della giuntaregionale, se emanate dal sindaco e dalpresidente della provincia, e solo al Mini-stro dell’ambiente, se emanate dal presi-dente della giunta regionale.

Un’ulteriore modifica è volta a specifi-care che le citate ordinanze, anche se inderoga alle disposizioni vigenti, devonocomunque rispettare le norme previstedalle direttive europee.

L’articolo 18 novella l’articolo 233 delCodice ambientale al fine di circoscriveregli obblighi di adesione al Consorzio na-zionale di raccolta e trattamento degli olie dei grassi vegetali ed animali esausti(CONOE) alle sole imprese che producono,importano o detengono oli e grassi vegetalied animali esausti, rendendo invece facol-tativa la partecipazione degli altri soggettiattualmente obbligati. Si consente, inoltre,il conferimento di oli e grassi vegetali eanimali esausti anche mediante consegna asoggetti autorizzati, in base alla normativavigente, ad esercitare le attività di gestionedi tali rifiuti.

L’articolo 19 introduce nel Codice am-bientale l’articolo 199-bis, che prevedel’emanazione di un decreto interministe-riale finalizzato a individuare gli impiantidi incenerimento di rifiuti urbani indiffe-renziati esistenti, pianificati e in via diaggiudicazione sul territorio nazionale,nonché a determinare il fabbisogno nazio-nale residuo di tali impianti.

L’articolo 20 integra il disposto delcomma 2 dell’articolo 228 del Codice am-bientale, stabilendo che il contributo am-bientale per la gestione di pneumaticifuori uso: è parte integrante del corrispet-tivo di vendita; è assoggettato ad IVA; èapplicato dal produttore o importatore inbase all’importo vigente alla data dell’im-

missione del pneumatico nel mercato na-zionale del ricambio; rimane invariato intutte le successive fasi di commercializza-zione del pneumatico; deve essere ripor-tato in modo chiaro e distinto in fattura.

L’articolo 21 dispone, infine, l’abroga-zione dell’articolo 6, comma 1, lettera p),del decreto legislativo n. 36 del 2003, cheprevede il divieto di smaltimento in disca-rica dei rifiuti con potere calorifico infe-riore (PCI) superiore a 13.000 kJ/Kg.

Gli articoli 23 e 24 si riferiscono, in-vece, alla materia della difesa del suolo.

In particolare, l’articolo 22 detta un’ar-ticolata disciplina volta principalmentealla riorganizzazione, a livello di distrettoidrografico, della governance in materia didifesa del suolo, anche al fine di superarei rilievi delle istituzioni europee. Al ri-guardo, fa presente che tale articolo, fral’altro: integra le definizioni di cui all’ar-ticolo 52 del Codice ambientale; modificala disciplina in materia di autorità distret-tuali di bacino di cui all’articolo 63 delCodice, anche ai fini di una razionalizza-zione della composizione e del funziona-mento degli organi di tali enti; modifica ladisciplina in materia di distretti idrogra-fici, di cui all’articolo 64 del Codice, pre-vedendo una riduzione dei distretti e unariorganizzazione dei relativi ambiti terri-toriali; integra la procedura per l’appro-vazione del piano di bacino prevedendoche il progetto di piano sia sottoposto,anteriormente all’adozione, al parere delladirezione regionale per i beni culturali epaesaggistici territorialmente competente,per i profili di tutela dell’interesse cultu-rale e paesaggistico; modifica le disposi-zioni in materia di monitoraggio previstedall’articolo 118, comma 1, del Codice alfine di riferirle al piano di gestione (che èdi competenza dell’autorità distrettuale) edi prevedere la trasmissione delle risul-tanze del monitoraggio anche alle compe-tenti autorità di bacino distrettuali; con-figura i piani di tutela delle acque comesottopiani integrativi e di dettaglio, suscala regionale, dei più ampi piani digestione e differisce i termini per l’ado-zione dei medesimi piani di tutela; dettauna disciplina transitoria, nelle more del-

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l’emanazione dei decreti volti a discipli-nare il passaggio dalle « vecchie » alle« nuove » autorità di bacino, che prevede lanomina di commissari « distrettuali », en-tro 30 giorni dall’entrata in vigore dellalegge.

L’articolo 23 introduce un meccanismoper agevolare, anche attraverso la messa adisposizione di risorse finanziarie (10 mi-lioni di euro per l’anno 2014), la rimo-zione o la demolizione, da parte dei co-muni, di opere ed immobili realizzati nellearee del Paese classificate a rischio idro-geologico elevato o molto elevato, in as-senza o in totale difformità del permessodi costruire. Le disposizioni contemplatedall’articolo vengono collocate nel nuovoarticolo 72-bis del Codice ambientale. Inparticolare, il comma 1 istituisce, nellostato di previsione della spesa del Mini-stero dell’ambiente, un apposito capitoloper finanziare gli interventi. Sono ammessia finanziamento, sino a concorrenza dellesomme disponibili, gli interventi su opereed immobili per i quali sono stati adottatiprovvedimenti definitivi di rimozione odemolizione non eseguiti nei termini sta-biliti con priorità per gli interventi in areeclassificate a rischio molto elevato, sullabase di un apposito elenco elaborato tri-mestralmente dal Ministero dell’ambiente.

L’articolo disciplina, inoltre, la proce-dura che i comuni devono seguire peraccedere ai finanziamenti, nonché i casiin cui i finanziamenti devono essere re-stituiti. Viene, infine, specificato che ifinanziamenti concessi sono da conside-rarsi aggiuntivi rispetto alle eventuali an-ticipazioni, concesse dalla Cassa depositie prestiti, a valere sul Fondo per ledemolizioni delle opere abusive istituitodall’articolo 32, comma 12, del decreto-legge n. 269 del 2003 (cosiddetto « terzocondono edilizio »).

Gli articoli da 24 a 26 dettano normein materia di gestione delle risorse idriche.

In particolare, l’articolo 24 istituisce, adecorrere dal 2014, presso la Cassa con-guaglio per il settore elettrico, un Fondo digaranzia per gli interventi finalizzati alpotenziamento delle infrastrutture idrichein tutto il territorio nazionale, alla cui

alimentazione viene destinata una speci-fica componente della tariffa del servizioidrico integrato, determinata dall’Autoritàper l’energia elettrica, il gas ed il sistemaidrico (AEEGSI). La norma specifica che ilFondo è finalizzato al rilancio dei pro-grammi di investimento per il manteni-mento e lo sviluppo delle infrastruttureidriche. Si demanda a un appositoD.P.C.M., da emanarsi entro 90 giornidalla data di entrata in vigore della legge,la definizione degli interventi prioritari,dei criteri e delle modalità di utilizzazionedel Fondo, privilegiando la destinazione ainterventi già pianificati e immediata-mente cantierabili. Con riferimento alladefinizione dei criteri, il comma 2 stabi-lisce che essi siano definiti, in particolare,tenendo conto dei fabbisogni del settoreindividuati sulla base dei Piani di Ambitodi cui all’articolo 149 del Codice ambien-tale e delle necessità di tutela dell’am-biente e dei corpi idrici, al fine di pro-muovere la coesione sociale e territoriale eincentivare le regioni, gli enti locali e glienti d’ambito ad una programmazioneefficiente e razionale delle opere idrichenecessarie.

L’articolo 25 prevede che l’Autoritàper l’energia elettrica, il gas ed il sistemaidrico assicuri agli utenti domestici delservizio idrico integrato in condizionieconomico-sociali disagiate l’accesso acondizioni agevolate alla fornitura dellaquantità di acqua necessaria per il sod-disfacimento dei bisogni fondamentali. Atal fine, si prevede l’emanazione, entro 90giorni dall’entrata in vigore della legge, diun D.P.C.M. volto ad individuare i prin-cipi e i criteri cui l’Autorità deve con-formarsi. Al fine di assicurare la coper-tura dei conseguenti oneri, si dispone chel’Autorità definisca le necessarie modifi-che all’articolazione tariffaria per fasce diconsumo o per uso determinando i criterie le modalità per il riconoscimento delleagevolazioni.

L’articolo 26 prevede, infine, che l’Au-torità per l’energia elettrica, il gas ed ilsistema idrico adotti, nell’esercizio deipropri poteri regolatori (ad essa attribuitidalla legge n. 481 del 1995), entro 90

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giorni dall’entrata in vigore della legge,direttive per il contenimento della moro-sità degli utenti del servizio idrico inte-grato sulla base dei principi e dei criteridefiniti con D.P.C.M. su proposta dei Mi-nistri dell’ambiente e dello sviluppo eco-nomico. Tali direttive dovranno, da unlato, salvaguardare la copertura dei costi e,dall’altro, garantire il quantitativo di ac-qua necessario al soddisfacimento dei bi-sogni fondamentali di fornitura di acquaper l’utenza morosa. Viene infine previstoche l’Autorità provveda alla definizionedelle procedure per la gestione del feno-meno della morosità e per la sospensionedella fornitura, assicurando la coperturatariffaria dei relativi costi.

L’articolo 27 modifica l’articolo 93 delCodice delle comunicazioni elettroniche(decreto legislativo n. 259 del 2003), inse-rendovi tre nuovi commi (da 1-bis a1-quater), al fine di consentire la coper-tura, a carico dei soggetti presentatori,degli oneri sostenuti dalla pubblica ammi-nistrazione per l’esame delle istanze diautorizzazione o delle segnalazioni certi-ficate di inizio attività (SCIA) per l’instal-lazione di infrastrutture per impianti ra-dioelettrici di cui agli articoli 87 e 87-bisdel citato Codice delle comunicazioni, chedisciplinano rispettivamente i procedi-menti autorizzatori relativi alle infrastrut-ture di comunicazione elettronica per im-pianti radioelettrici e le procedure sem-plificate per l’installazione di apparati contecnologia UMTS, sue evoluzioni o altretecnologie su infrastrutture per impiantiradioelettrici preesistenti.

Il successivo articolo 28, con l’introdu-zione del comma 7-bis nell’articolo 101 delCodice ambientale, procede ad assimilare,ai fini dello scarico in pubblica fognatura,le acque reflue di vegetazione dei frantoioleari alle acque reflue domestiche. Ladisposizione introdotta prevede, inoltre,che lo scarico di acque di vegetazione inpubblica fognatura è sempre ammesso nelrispetto delle norme tecniche, delle pre-scrizioni regolamentari e dei valori limiteadottati dal gestore del servizio idrico

integrato in base alle caratteristiche eall’effettiva capacità di trattamento del-l’impianto di depurazione.

L’articolo 29 introduce, invece, ilcomma 1-bis nell’articolo 185 del Codiceambientale, al fine di disciplinare la com-bustione di residui vegetali agricoli e fo-restali, consentendo ai comuni, tenutoconto delle specifiche peculiarità del ter-ritorio, con propria ordinanza, di indivi-duare aree, periodi ed orari in cui èconsentita la combustione controllata, sulsito di produzione, del materiale vegetale,fermo restando il rispetto di alcune con-dizioni esplicitate nel medesimo comma.La stessa norma stabilisce, inoltre, che lacombustione di residui vegetali agricoli eforestali è comunque sempre vietata neiperiodi di massimo rischio per gli incendiboschivi individuati dalle regioni e che inalcuni casi i comuni e le altre ammini-strazioni competenti hanno la facoltà disospendere, differire o vietare la combu-stione dei predetti residui all’aperto.

L’articolo 30 istituisce il Comitato per ilcapitale naturale presso il Ministero del-l’ambiente e della tutela del territorio e delmare, al fine di assicurare il raggiungi-mento degli obiettivi sociali, economici eambientali coerenti con l’annuale pro-grammazione finanziaria e di bilanciodello Stato. Il Comitato, presieduto dalMinistro dell’ambiente, è composto daiMinistri dell’economia, dello sviluppo eco-nomico, del lavoro, delle infrastrutture,delle politiche agricole, degli affari regio-nali, della coesione territoriale e dellapubblica amministrazione, dal Governa-tore della Banca d’Italia, dal Presidentedell’ISTAT e dal Presidente del CNR, non-ché da esperti della materia da individuareda parte del Ministro dell’ambiente.

L’articolo 31 istituisce, infine, presso ilMinistero dell’ambiente, il Catalogo deisussidi ambientalmente dannosi e dei sus-sidi ambientalmente favorevoli, al fine diprocedere alla raccolta dei dati e delleinformazioni sugli incentivi, sulle agevola-zioni, sui finanziamenti agevolati, nonchésulle esenzioni da tributi, direttamentefinalizzati alla tutela dell’ambiente. L’isti-tuzione del Catalogo è funzionale ad al-

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cuni adempimenti stabiliti a livello euro-peo e internazionale per l’attuazione degliimpegni derivanti dalla Strategia Europa2020 e dalle Raccomandazioni 2012 e 2013del Semestre Europeo all’Italia, dal rego-lamento europeo n. 691/2011 sui ContiIntegrati Economico-Ambientali (SEEA),in coerenza con le Raccomandazioni con-tenute nel Rapporto OCSE 2013 sulleperformance ambientali dell’Italia e con laDichiarazione della Conferenza delle Na-zioni Unite sullo sviluppo sostenibileRio+20.

Enrico BORGHI (PD) fa presente l’op-portunità di fare in modo che nel prov-vedimento in esame possa trovare sintesi,anche in considerazione della specialitàdella procedura parlamentare che carat-terizza un provvedimento collegato allalegge di stabilità, il lavoro svolto fino adoggi dalla Commissione in materia di greeneconomy, ivi inclusi le risultanze delleaudizioni che la Commissione sta svol-gendo congiuntamente con la X Commis-sione nell’ambito dell’indagine conoscitivasulla stessa green economy. Ritiene quindiche tale obiettivo possa essere opportuna-mente raggiunto procedendo dapprima aun ciclo di audizioni e successivamentenominando un comitato ristretto per lapredisposizione del testo da adottare cometesto di base, in modo da concludere ilavori della Commissione entro una datacerta, che potrebbe essere identificatanella fine di giugno.

Massimo Felice DE ROSA (M5S) di-chiara la disponibilità del Movimento 5Stelle a confrontarsi con le forze politichedi maggioranza sui contenuti del provve-dimento in esame, in primo luogo al finedi inserirvi sia le disposizioni incidenti suquegli ambiti più volte oggetto di atten-zione da parte della Commissione e per lacui regolamentazione normativa si eraconvenuto di attendere il « collegato am-bientale », sia le disposizioni che tradu-cono in norme gli impegni delle risoluzionigià approvate dalla Commissione. Con-clude chiedendo al Governo di pronun-ciarsi sull’effettiva intenzione di confer-

mare il contenuto del provvedimento,stante che si tratta di atto predisposto dalprecedente Esecutivo.

Massimiliano MANFREDI (PD) fa pre-sente l’opportunità di procedere a unaricognizione delle disposizioni del « colle-gato ambientale » che disciplinano aspettioggetto di interventi normativi in altriprovvedimenti in itinere. A tale propositoricorda come l’allora Ministro dell’am-biente e della tutela del territorio e delmare Andrea Orlando, nel corso del-l’esame sul decreto-legge « Terra dei fuo-chi », a seguito della dichiarazione diinammissibilità di emendamenti relativi aspecifici aspetti non connessi al tema deldecreto-legge, si fosse impegnato a pren-dere in considerazione quegli specificiaspetti in sede di esame del « collegatoambientale ».

Filiberto ZARATTI (SEL) invita i col-leghi a valutare attentamente il rischio cheil provvedimento in esame possa divenireoccasione per interventi normativi moltoeterogenei tra loro, facendo così perdere alprovvedimento l’opportuna omogeneità. Sisofferma poi su specifiche questioni inmateria di rifiuti, evidenziando, come, asuo avviso, andrebbe approfondita l’ipotesidi ulteriori aggravi a carico dei contri-buenti, alla luce delle recenti modifichedella tassazione sui rifiuti.

Il sottosegretario Silvia VELO sottolineacome il Governo attuale abbia ereditato ilprovvedimento in esame dal Governo pre-cedente, condividendolo. Nel sottolinearecome siano comunque in corso approfon-dimenti sia di natura politica sia di naturatecnica sui temi trattati dal « collegatoambientale », fa notare come nella pros-sima audizione del Ministro dell’ambientesulle linee programmatiche del dicasterosarà possibile fornire un quadro piùchiaro sugli intendimenti del Governo.

Ermete REALACCI, presidente, nessunaltro chiedendo di intervenire, rinvia ilseguito dell’esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.40.

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RISOLUZIONI

Giovedì 27 marzo 2014. — Presidenzadel presidente Ermete REALACCI. — Inter-viene il sottosegretario di Stato per leinfrastrutture e i trasporti, Umberto DelBasso De Caro.

La seduta comincia alle 14.40.

7-00285 Mariani: Iniziative urgenti, di tipo ammini-

strativo e normativo, per assicurare la piena ope-

ratività della Banca dati nazionale dei contratti

pubblici.

(Discussione e rinvio).

La Commissione inizia la discussionedella risoluzione in titolo.

Raffaella MARIANI (PD), illustra larisoluzione da lei sottoscritta evidenziandocome l’acquisizione della documentazionecomprovante il possesso dei requisiti perla partecipazione alle procedure discipli-nate dal codice dei contratti pubbliciavrebbe dovuto essere effettuata presso laBanca dati nazionale dei contratti pub-blici, istituita presso l’Autorità per la vi-gilanza sui contratti pubblici, dal 1o gen-naio 2013, termine da ultimo differito al1o luglio 2014. Rileva come, nonostantedall’istituzione della Banca dati dovessederivare una riduzione degli oneri infor-mativi per la partecipazione alle gared’appalto, alcuni operatori del settore e lestazioni appaltanti hanno rilevato una se-rie di problemi in sede di applicazione.Richiama l’attenzione sull’importanza deltema della semplificazione e della dema-terializzazione delle procedure per i con-tratti pubblici, che dovrebbe avere unarilevanza di carattere generale, purtroppovanificata dalla continua implementazionedelle norme sui contratti pubblici. Ritieneinfatti che gli interventi frequenti e disor-ganici sul codice degli appalti abbianofinito per rendere molto complesso il si-stema di verifica e di controllo in taleambito, oltre a non garantire la necessaria

trasparenza e celerità delle procedure.Conclude evidenziando come attraverso lapresentazione dell’atto di indirizzo inesame si intenda individuare, anche pro-cedendo ad un ciclo di audizioni, la pos-sibile soluzione normativa alle difficoltàregistrate che potranno essere opportuna-mente affrontate o attraverso modifiche alcodice degli appalti anche in adeguamentodella disciplina italiana alle nuove direttiveeuropee o attraverso modifiche al sistemadella Banca dati dei contratti pubblici, inmodo quindi da dare una risposta efficacealle esigenze di contrasto alla illegalità.

Tino IANNUZZI (PD) osserva come laprevisione della Banca dati si inseriscanell’ambito della filosofia che ispira ilcodice dei contratti pubblici che, in un’ot-tica di semplificazione delle procedure,reca disposizioni dirette a favorire la par-tecipazione di ciascuna impresa alla garapubblica. Fa notare come il differimentodel termine per la piena operatività dellaBanca dati nasce da una serie di proble-matiche non ancora risolte, a causa dellequali l’informazione sui requisiti per lapartecipazione alla gara pubblica non ètrasmessa in tempo reale. Aggiunge comesi sia inoltre registrata una difficoltà nel-l’acquisizione della certificazione antima-fia da parte delle prefetture. Concludeinvitando quindi a valutare, nell’ambitodel ciclo di audizioni suggerito dalla col-lega Mariani, l’ipotesi di audire rappre-sentanti della direzione generale compe-tente in materia di certificazione antimafiadel Ministero dell’interno.

Oreste PASTORELLI (Misto-PSI-PLI)dichiara di voler sottoscrivere la risolu-zione in discussione, condividendone pie-namente i contenuti.

Il sottosegretario Umberto DEL BASSODE CARO esprime parere favorevole su-gli impegni recati dalla risoluzione indiscussione.

Raffaella MARIANI (PD), nel dichia-rarsi soddisfatta per la posizione assuntadal Governo, fa notare come possa essere

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opportuno rendere comunque edotto ilParlamento, attraverso le audizioni, delleproblematiche riscontrate in sede di ap-plicazione della Banca dati.

Ermete REALACCI, presidente, alla lucedelle dichiarazioni del Governo e dellacollega Mariani, propone di procedere aun ciclo concentrato di audizioni la setti-mana prossima, compatibilmente con ilavori dell’Assemblea, in modo da proce-dere successivamente alla votazione sul-l’atto di indirizzo.

La Commissione consente.

Ermete REALACCI, presidente, nessunaltro chiedendo di intervenire, rinvia ilseguito della discussione ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.

INTERROGAZIONI

Giovedì 27 marzo 2014. — Presidenzadel presidente Ermete REALACCI. – Inter-viene il sottosegretario di Stato per leinfrastrutture e i trasporti, Umberto DelBasso De Caro.

La seduta comincia alle 15.

5-01407 Narduolo: Sulla realizzazione della auto-

strada A31 Valdastico Sud.

Il sottosegretario Umberto DEL BASSODE CARO risponde all’interrogazione intitolo nei termini riportati in allegato (vediallegato 1).

Giulia NARDUOLO (PD), replicando, sidichiara insoddisfatta della risposta for-nita dal Governo ritenendo che essa nonrisulti coerente con le notizie emerse dagliorgani di stampa, in base alle quali latratta dell’autostrada nei pressi di Vicenzasarà aperta nell’estate 2015, a causa dicomplicazioni di carattere paesaggistico eambientale, rendendo pertanto difficile lapercorrenza dell’intero tratto autostradale.

5-02001 Bordo: Sull’impatto paesaggistico della co-struzione di una passerella sull’isolotto di Sant’Eu-

femia.

Il sottosegretario Umberto DEL BASSODE CARO risponde all’interrogazione intitolo nei termini riportati in allegato (vediallegato 2).

Piergiorgio CARRESCIA (PD), repli-cando in qualità di cofirmatario dell’in-terrogazione, prende atto della risposta delGoverno.

5-01973 Gribaudo: Sul collegamento internazionale

del Colle della Maddalena.

Il sottosegretario Umberto DEL BASSODE CARO risponde all’interrogazione intitolo nei termini riportati in allegato (vediallegato 3).

Chiara BRAGA (PD), replicando inqualità di cofirmataria dell’interrogazione,prende atto della risposta del Governo.

5-02165 Fossati: Sull’esenzione del pedaggio auto-

stradale ai veicoli di soccorso delle associazioni di

volontariato.

Il sottosegretario Umberto DEL BASSODE CARO risponde all’interrogazione intitolo nei termini riportati in allegato (vediallegato 4).

Filippo FOSSATI (PD), replicando, fanotare come non sia opportuno accomu-nare comportamenti comunque illeciti, chedevono sicuramente essere oggetto di san-zione, con un tema ben diverso che èrelativo alla individuazione delle tipologiedi trasporto autorizzate a transitare aicaselli autostradali senza corrispondere ilpedaggio. Ritiene opportuno che occorraimpegnarsi affinché specifiche tipologie ditrasporto per mutuo soccorso siano pos-

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sibili attraverso un servizio che non gravisull’associazione di volontariato che losvolge no-profit.

Ermete REALACCI, presidente, dichiaraconcluso lo svolgimento delle interroga-zioni all’ordine del giorno.

La seduta termina alle 15.20.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

Giovedì 27 marzo 2014. — Presidenzadel presidente Ermete REALACCI. — Inter-viene il sottosegretario di Stato per leinfrastrutture e i trasporti, Umberto DelBasso De Caro.

La seduta comincia alle 15.20.

Ermete REALACCI, presidente, ricordache, ai sensi dell’articolo 135-ter, comma5, del regolamento, la pubblicità dellesedute per lo svolgimento delle interroga-zioni a risposta immediata è assicurataanche tramite la trasmissione attraversol’impianto televisivo a circuito chiuso. Di-spone, pertanto, l’attivazione del circuito.

5-02349 Matarrese: Iniziative normative urgenti a

tutela delle imprese che operano nel settore specia-

listico del restauro e degli scavi archeologici.

Salvatore MATARRESE (SCpI) illustral’interrogazione in titolo di cui è primofirmatario.

Il sottosegretario Umberto DEL BASSODE CARO risponde all’interrogazione intitolo nei termini riportati in allegato (vediallegato 5).

Salvatore MATARRESE (SCpI) repli-cando, si dichiara soddisfatto della rispo-sta del Governo, anche in considerazionedell’intervento operato dal Governo nel-l’ambito del decreto-legge sull’emergenzaabitativa in corso di pubblicazione.

5-02350 Pastorelli: Intendimenti circa il rispetto delProtocollo trasporti attuativo della Convenzione perla protezione delle Alpi, con particolare riferimento

alla realizzazione dell’autostrada d’Alemagna.

Manfred SCHULLIAN (Misto-Min.Ling.) illustra l’interrogazione in titolodi cui è cofirmatario.

Il sottosegretario Umberto DEL BASSODE CARO risponde all’interrogazione intitolo nei termini riportati in allegato (vediallegato 6).

Manfred SCHULLIAN (Misto-Min.Ling.),replicando, prende atto della chiarezza invia generale della risposta del Governo, evi-denziando come invece non risulti affattochiaro se il Ministero ritenga compatibilecon l’articolo 11 del Protocollo Trasporti ilprogetto stradale fino al confine.

5-02351 Busto: Iniziative urgenti per la verifica del

corretto svolgimento delle attività di trattamento delle

terre e rocce da scavo, e per l’accertamento delle

eventuali responsabilità, nei cantieri per il potenzia-

mento di alcuni tratti della strada statale n. 76.

Patrizia TERZONI (M5S) illustra l’in-terrogazione in titolo di cui è cofirmataria.

Il sottosegretario Umberto DEL BASSODE CARO risponde all’interrogazione intitolo nei termini riportati in allegato (vediallegato 7).

Patrizia TERZONI (M5S), replicando,ringrazia il rappresentante del Governoper la risposta fornita, auspicando comun-que un controllo più incisivo sulla societàQuadrilatero Marche Umbria s.p.a..

5-02464 Grimoldi: Iniziative urgenti a tutela dei

diritti dei soci della Cooperativa edilizia CO.MI di

Verona.

Roberto CAON (LNA) illustra l’interro-gazione in titolo di cui è cofirmatario.

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Il sottosegretario Umberto DEL BASSODE CARO risponde all’interrogazione intitolo nei termini riportati in allegato (vediallegato 8).

Roberto CAON (LNA), replicando,prende atto della risposta del Governosottolineando la necessità di tenere incostante considerazione la questione og-getto dell’atto di sindacato ispettivo.

Ermete REALACCI, presidente, dichiaraconcluso lo svolgimento delle interroga-zioni all’ordine del giorno.

La seduta termina alle 15.50.

ERRATA CORRIGE

Nel Bollettino delle Giunte e delle Com-missioni parlamentari n. 206 del 26 marzo2014:

a pagina 45, prima colonna, allasedicesima riga, le parole: « Testo base C.68 Realacci ed abb » devono intendersisostituite dalle seguenti: « Testo unificatoC. 68, C. 110 e C. 1945 »;

a pagina 47, alla quarta riga, le parole:« base C. 68 ed abb. » devono intendersisostituite dalle seguenti: « unificato C. 68,C. 110 e C. 1945 ».

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ALLEGATO 1

5-01407 Narduolo: Sulla realizzazione della autostradaA31 Valdastico Sud.

TESTO DELLA RISPOSTA

Ritengo opportuno ripercorrere breve-mente l’iter relativo alla realizzazione del-l’opera in esame.

L’intervento in esame, compreso traVicenza e Rovigo (ricadente interamentein regione Veneto, nelle province di Vi-cenza, Padova e Rovigo), si sviluppa inpianura ed è esteso per 53,9 chilometri. Ècaratterizzato da 2 svincoli di intercon-nessione: uno a nord in corrispondenzadello svincolo di interconnessione tra l’au-tostrada A4 e il tratto esistente dell’auto-strada A3 i (tra i caselli di Vicenza est eGrisignano di Zocco) e uno a sud, sulla SS434 Transpolesana, presso Badia Polesinein comune di Canda (provincia di Rovigo).Oltre ai suddetti capisaldi, è previsto an-che uno svincolo di collegamento con la SP499 Rodigina. Prevede, inoltre, 6 caselli eduna barriera di esazione terminale pressoBadia Polesine.

Il tracciato è in rilevato di altezzamodesta con viadotti di scavalco sui corsid’acqua, tre brevi gallerie artificiali e unbreve tratto in trincea.

In base alle norme CNR 78/80, l’auto-strada è del 1o tipo con velocità compresatra 110 e 140 chilometri orari. Si tratta diun’autostrada a pedaggio di tipo chiuso.

Il costo dell’intervento nel periodo2006-2011, previsto dalla ConvenzioneUnica stipulata con Autostrada Brescia-Verona-Vicenza-Padova S.p.A. il 9 luglio2007, ammonta ad euro 990.841.163.

Il 16 maggio 2003, con decreto delPresidente del Consiglio dei ministri èstato approvato l’intervento a seguito dellamancata intesa dei due Ministeri compe-

tenti per il rilascio del parere di VIA. Il 13maggio 2004 il Concedente ha approvato ilprogetto definitivo dell’intera opera. Èstata quindi avviata la procedura per laverifica di ottemperanza delle prescrizionidi VIA del Ministero dell’ambiente e dellaregione Veneto.

Successivamente, è stata avviata l’atti-vità di esame ed approvazione dei progettiesecutivi predisposti dalla Società Conces-sionaria secondo un programma finaliz-zato a dare prioritariamente funzionalitàal tratto iniziale di 7,5 chilometri (lotti 1,2, 3 e parte del lotto 15) ed al tratto finaledi 18 chilometri (lotti 9, 10, 11, 12, 13, 14e parte dei lotti 16 e 17) della nuovaautostrada.

Come è noto all’onorevole interrogantei lavori sono stati sospesi nel 2005 aseguito dell’accoglimento di un ricorsopresentato dal WWF presso il TAR delVeneto; in seguito, il Consiglio di Statoha accolto il ricorso presentato dallaregione Veneto, Società Concessionaria eprovincia di Vicenza contro la sospen-sione dei lavori.

Il 22 settembre 2012 è avvenuta l’aper-tura al traffico dei lotti 1, 2 e 3, mentreil 26 giugno 2013 è avvenuta l’apertura altraffico del lotto 4.

Entro il prossimo giugno verrà apertoal traffico un ulteriore tratto per 7 chilo-metri da Albettone ad Agugliano.

Nel concludere, assicuro che il comple-tamento dell’intervento sull’asse principalerelativa agli ultimi 32 chilometri è previstaper il 31 dicembre di questo anno.

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ALLEGATO 2

5-02001 Bordo: Sull’impatto paesaggistico della costruzionedi una passerella sull’isolotto di Sant’Eufemia.

TESTO DELLA RISPOSTA

Con riferimento ai quesiti posti sonostate assunte dettagliate informazionipresso il locale Ufficio circondariale ma-rittimo per il tramite del Comando gene-rale del Corpo delle Capitanerie di porto.

Con verbale n. 118 del 12 settembre2013, la Capitaneria di porto di Manfre-donia ha affidato in consegna temporaneaal Provveditorato opere marittime di Bariun’area demaniale marittima insistentesull’isola di Sant’Eufemia allo scopo direalizzare un attracco/ormeggio e una pas-serella di camminamento per l’accesso alfaro di Sant’Eufemia.

Tale consegna temporanea in uso av-veniva a seguito di formale autorizza-zione, rilasciata dai competenti uffici delMIT ai soli fini demaniali marittimi, aisensi dell’articolo 34 del codice dellanavigazione e dell’articolo 36 Reg. Cod.Nav., in data 17 luglio 2013, fatte salvequalsivoglia altra autorizzazione di carat-tere ambientale, di sicurezza, urbanisticae doganale eventualmente richieste dallavigente normativa.

La consegna si è svolta nel rispetto didetta autorizzazione ministeriale ed haimmesso de facto nel possesso della pre-detta zona demaniale marittima il citatoProvveditorato che, a sua volta, in data 19settembre 2013, ha consegnato i lavori alladitta incaricata dell’opera.

In merito, informo che l’Ente parco delGargano autorizzava il Provveditoratoconsegnatario dell’area alla realizzazionedell’opera; la competente Agenzia del de-manio e la regione Puglia esprimevanoparere favorevole alla consegna.

In data 15 ottobre 2013, al fine dipreservare la sicurezza della navigazione,

dell’ambiente e degli operatori impegnati,l’Ufficio circondariale marittimo di Viesteha emesso l’ordinanza n. 42 con la qualeha prescritto alcune condotte per scongiu-rare incidenti sui luoghi di lavoro.

In data 21 gennaio 2014, con provve-dimento comunale n. 16 il comune diVieste, anche a seguito di rimostranzecittadine, ha ordinato la sospensione deilavori di installazione della passerella perla mancanza « dell’accertamento di con-formità alle prescrizioni delle norme e deipiani urbanistici ed edilizi » da effettuarsidi intesa Stato-Regione come previsto dal-l’articolo 2 del decreto dei Presidente dellaRepubblica n. 383 del 1994.

Conseguentemente, i lavori di esecu-zione della passerella venivano solo par-zialmente eseguiti e sospesi in base alcitato provvedimento della amministra-zione locale.

In data 23 gennaio 2014, Ufficio operemarittime di Bari, in opposizione al provve-dimento comunale, ha rilevato che il citatodecreto del Presidente della Repubblican. 383 non è applicabile al caso in esame inquanto sia il faro con annesso edificio e siagli interventi in questione, essendo di sup-porto ai primi, quindi strumentali, sono diinteresse militare e perciò non sottoposti alcitato regime autorizzativo.

In merito alla richiesta dell’onorevoleinterrogante di concertare con l’ammini-strazione comunale e la cittadinanza unasoluzione tecnica più sostenibile sotto ilprofilo ambientate, paesaggistico e socialeinformo che lo scorso 4 febbraio si è tenutopresso il comune di Vieste un tavolo tecnicoche ha visto coinvolti gli Enti interessati alla

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problematica nonché il Compartimentomarittimo di Manfredonia.

È stato eseguito un sopralluogo con-giunto sull’isola di Sant’Eufemia al fine diverificare le criticità rilevate dal comuneche avevano determinato il provvedimentodi sospensione dei lavori.

Successivamente, con determina diri-genziale in data 10 marzo 2014 il comune

di Vieste ha dichiarato decaduto il citatoprovvedimento n. 16 del 21 gennaio 2014relativo alla sospensione dei lavori.

Infine, lo scorso 14 marzo, il Provve-ditorato interregionale per le Opere pub-bliche Puglia e Basilicata ha disposto alladitta appaltatrice l’immediata ripresa deilavori per consentire il completamentodegli stessi nei termini contrattuali.

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ALLEGATO 3

5-01973 Gribaudo: Sul collegamento internazionaledel Colle della Maddalena.

TESTO DELLA RISPOSTA

In relazione alla chiusura della stradastatale (SS) 21 « della Maddalena » sonostati assunti precisi elementi presso lasocietà ANAS.

Il percorso della SS 21 « della Madda-lena » termina presso il Colle della Mad-dalena, in corrispondenza del confine diStato tra l’Italia e la Francia, in unterritorio prettamente montano che rag-giunge la quota altimetrica di circa 2.000metri sopra il livello del mare.

Il Colle, a causa della sua configura-zione orografica e dell’assenza di vegeta-zione, risulta interessato, nel periodo in-vernale, da fenomeni valanghivi pericolosiper la circolazione stradale.

Per superare tali criticità, sono staticondotti per anni, anche dalla stessaANAS, studi specifici che hanno consentitodi individuare con precisione, secondoun’analisi storica del fenomeno, le valan-ghe che annualmente si verificano.

Pertanto, a seguito dei numerosi so-pralluoghi effettuati dal personale tecnicoche ha verificato l’impossibilità di un’aper-tura in sicurezza della predetta strada,ANAS ne ha disposto la chiusura anche inassenza del prescritto parere da partedella Commissione valanghe.

In merito alle specifiche richieste ANASha evidenziato che nel periodo di chiusurasi sono mosse tre valanghe, di cui duehanno invaso il piano viabile della statale,arrecando danni alle opere viarie. In par-ticolare, il 26 dicembre 2013 è precipitatala prima slavina, denominata nel PIDAV(Piano interventi distacco Artificiale valan-ghe) redatto dalla provincia di Cuneocome « valanga n. 68 (numero progressivo968) Casa Cantoniera 2 ». Vi è stata, poi,

una seconda slavina, individuata come« valanga n. 72 (numero progressivo 972)Fontana di Napoleone ».

Inoltre, dal 1o gennaio 2014 sino alunedì 13, giorno in cui è intervenuta laCommissione Valanghe, sulla SS 21 sisarebbe potuta verificare un’ulteriore sla-vina individuata come « Valanga n. 70(numero progressivo 970) Bric. SabbieraSW-2 ».

Si precisa, altresì, che in alcuni giornisono state rilevate temperature massimeintorno ai 12 gradi e, pertanto, anche nellezone con pericolo valanghe « moderato »non poteva ragionevolmente escludersi ildistacco di valanghe o lastroni dovute alsovraccarico di neve su pendii o in pros-simità di creste, colli e cambi di pendenza.

Per tali motivi l’apertura della stradanon ha potuto essere immediata ed è statadisposta dal 30 novembre 2013 ad oggi perperiodo non continuativi.

ANAS ha evidenziato che a tutt’oggi, inprossimità del Colle della Maddalena, per-mane il pericolo di caduta valanghe acausa delle avverse condizioni meteorolo-giche, caratterizzate da abbondanti nevi-cate, seguite da giornate con elevati rialzitermici e forte attività eolica.

A conferma della situazione sopra de-scritta, il 21 marzo scorso, il Colle dellaMaddalena è stato nuovamente chiuso altraffico, per la caduta di due slavine, chehanno causato notevoli danni alla sedestradale e in particolare alle barriere disicurezza stradali e alle barriere para-massi.

Pertanto, a causa degli accumuli dineve ancora instabili e per le condizionimeteorologiche attese nei prossimi giorni,

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l’ANAS non è in grado di prevedere lariapertura della strada, che tuttavia vienecostantemente monitorata al fine di valu-tare il cessato pericolo.

Per completezza d’informazione ANASha evidenziato che il predetto PIDAV alcapitolo 4 « Descrizione di sintesi dei fe-nomeni valanghivi », ha individuato nelcomune di Argentera, tratto interessatodalla chiusura del Colle, quattordici feno-meni valanghivi sulla statale « della Mad-dalena », con frequenza almeno annuale.

I lastroni di neve non distaccati e ilcontinuo rialzo termico in particolar modonella settimana dal 7 al 13 gennaio 2014lasciavano, peraltro, presagire ancora unrischio valanghe.

Infine, ANAS ha fatto presente chesono in corso le operazioni di pulizia delpiano viabile nel tratto interessato dallevalanghe del 18 marzo 2014; la commis-sione valanghe si riunirà nei prossimigiorni per valutare eventuali situazione dipericolo ancora in essere.

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ALLEGATO 4

5-02165 Fossati: Sull’esenzione del pedaggio autostradale ai veicoli disoccorso delle associazioni di volontariato.

TESTO DELLA RISPOSTA

Con l’interrogazione in esame vieneevidenziata la circostanza che la societàAutostrade per l’Italia ha dato disdetta, neiconfronti delle associazioni di volonta-riato, tra cui ANPAS (Associazione nazio-nale pubbliche assistenza) e Confedera-zione delle misericordie, dell’Accordo re-lativo alla fornitura di telepass esenti.

Al riguardo, ricordo che il predettoAccordo fa parte di una serie di conven-zioni, rinnovabili di anno in anno, cheAutostrade per l’Italia ha stipulato tra lafine degli anni 90 e i primi del 2000, condiverse associazioni di volontariato per ilrilascio di telepass esenti, che consentonodi transitare ai caselli senza corrispondereil pedaggio autostradale, ai veicoli adibitial soccorso.

Tuttavia, Autostrade per l’Italia riferi-sce che negli ultimi anni sono state ri-scontrate numerose irregolarità nell’usodei suddetti telepass: spostamenti – nonautorizzati e non comunicati – di apparatida un’autoambulanza a un’altra, ancheappartenenti ad altre associazioni, nonchéutilizzo del telepass esente per transiti disemplice trasferimento, per convenzionistipulate dalle associazioni con ASL e/o leRegioni, oppure per trasporti richiesti daprivati, insomma nulla a che vedere con lecondizioni previste al riguardo dal Codicedella strada e dalla circolare del Ministerodei lavori pubblici n. 3973 del 1997, notaall’onorevole interrogante.

Inoltre, Autostrade per l’Italia fa pre-sente che sono emersi casi di illecitoutilizzo dei suddetti telepass, rilasciati perautoambulanze di soccorso, su autovetturedi privati, sia di piccola sia di grossacilindrata, o casi di associazioni di volon-

tariato ormai non più esistenti e i cuitelepass esenti assegnati, invece di essererestituiti, erano utilizzati su motoveicoli eautovetture di privati.

Pertanto, le suddette convenzioni per ilrilascio di telepass esenti non sono staterinnovate ma disdettate da Autostrade perl’Italia con il previsto preavviso di 6 mesi.

In ogni caso, Autostrade per l’Italia haproposto alle Associazioni di Volontariatointeressate a continuare nell’utilizzo deitelepass, di accedere a tale servizio allenormali condizioni contrattuali per poicertificare a posteriori i soli transiti per iquali è prevista l’esenzione dal pagamentodel pedaggio.

Per facilitare la comunicazione di taliinformazioni, Autostrade per l’Italia si èresa altresì disponibile ad implementare, asuo totale carico, una apposita piattaformaweb attraverso la quale le associazionipossono accedere per « certificare » i tran-siti in esenzione.

Ad ogni modo, la delicatezza della que-stione rappresentata merita senza dubbioun urgente approfondimento con la princi-pale concessionaria autostradale, conside-rato, tra l’altro, che in alcune zone d’Italiala rete autostradale costituisce l’unico effi-ciente sistema di collegamento e mobilità.

Occorre tener conto anche della circo-stanza che proprio di recente è entrato invigore il decreto legislativo n. 43 del 2014,di attuazione della direttiva 2011/76/UE(EURO VIGNETTE).

In particolare, l’articolo 2, comma 4,lettera a), di detto provvedimento legislativoprevede, ferme restando, invero, le disposi-zioni di cui al citato articolo 373 del decretodel Presidente della Repubblica n. 495 del

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1992, la possibilità di aliquote di pedaggiridotte o esoneri dall’obbligo di pagare ilpedaggio, tra l’altro, per gli autoveicoli deiservizi di pronto intervento, ivi compresiquelli effettuati mediante ambulanza ancheper il trasporto di feriti o malati.

Nel quadro normativo così venuto adelinearsi, assicuro che il MIT, ben con-sapevole dei disagi cui è sottoposta lasuddetta categoria, si adopererà, al fine diindividuare, in tempi brevi, una idoneasoluzione alla problematica in esame.

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ALLEGATO 5

5-02349 Matarrese: Iniziative normative urgenti a tutela delle impreseche operano nel settore specialistico del restauro e degli scavi

archeologici.

TESTO DELLA RISPOSTA

Gli onorevoli interroganti pongono l’at-tenzione sulle conseguenze derivanti daldecreto decisorio del Presidente della Re-pubblica del 30 ottobre 2013 relativo alricorso straordinario dell’8 aprile 2011,proposto da AGI, emesso in conformità delparere del Consiglio di Stato n. 3909/2011.

Detto decreto ha disposto l’annulla-mento di alcune disposizioni del decretodel Presidente della Repubblica n. 207 del2010 (regolamento di esecuzione del co-dice dei contratti pubblici). L’annulla-mento ha riguardato in particolare gliarticoli 107, comma 2, e 109, comma 2, inrelazione, quest’ultimo, alla tabella sinte-tica delle categorie contenuta nell’AllegatoA del medesimo regolamento. È statoinoltre parzialmente annullato l’articolo85, comma 1, lettera b), nn. 2 e 3.

Gli onorevoli interroganti rilevano chel’annullamento degli articoli sopra men-zionati del regolamento di esecuzione delcodice degli appalti fa venire meno lanecessità che le lavorazioni ad elevatocontenuto specialistico avvengano da partedi imprese in possesso della qualificazionenella corrispondente categoria.

Ciò comporta notevoli ricadute sulmercato degli appalti ed in particolaresulle imprese che operano nel settore delrestauro e degli scavi e attività archeolo-giche; inoltre, compromette la correttaesecuzione a regola d’arte delle suddettespecifiche lavorazioni, garantita, primadell’annullamento delle disposizioni rego-lamentari sopra richiamate, dall’adeguataspecializzazione e qualificazione professio-

nale delle imprese che realizzano lavora-zioni complesse, quali le lavorazioni ine-renti ai beni culturali.

Infatti, per effetto degli annullamentidisposti, le imprese generali in possessodella qualificazione nella sola categoriaprevalente, potrebbero partecipare a garedi affidamento di appalti che compren-dono lavorazioni scorporabili di caratterespecialistico ed eseguire direttamente dettelavorazioni, anche se riconducibili a cate-gorie che richiedono una particolare spe-cializzazione e professionalità, quali lelavorazioni inerenti il restauro speciali-stico (OS 2 A – OS 2 B) e lo scavoarcheologico (OS 25).

Sulla problematica sollevata dagli ono-revoli interroganti, e sulla sua incidenzasul mercato delle imprese del settore degliappalti pubblici, il Governo si è impegnato,sin dal principio, a trovare soluzioni voltea superare la situazione di deregolamen-tazione venutasi a creare per effetto deldisposto annullamento delle norme rego-lamentari sopra richiamate.

A tal fine, come è noto, è stataintrodotta, con provvedimento normativod’urgenza una disposizione di caratteretransitorio, contenuta all’articolo 3,comma 9, del decreto-legge 30 dicembre2013, n. 151, volta a mantenere regolecerte di partecipazione al mercato degliappalti di lavori pubblici, nelle moredell’adozione della nuova disciplina rego-lamentare che adeguasse, in coerenza conquanto rilevato dal Consiglio di Stato,quella annullata.

A seguito della mancata conversionedel decreto-legge 30 dicembre 2013,

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n. 151, si è riproposta la necessità di unnuovo intervento normativo urgente inmateria, oltre all’esigenza di fare salvi, conapposita previsione normativa, gli effettiprodottisi e i rapporti giuridici sorti sullabase delle disposizioni di cui al citatoarticolo 3, comma 9, del decreto-leggen. 151 del 2013, non convertite in legge.

Al riguardo, si evidenzia che, nell’am-bito del decreto-legge sull’emergenza abi-tativa approvato dal Consiglio dei ministrinella riunione del 12 marzo scorso, at-tualmente in corso di pubblicazione, èstata adottata, su iniziativa del Ministrodelle infrastrutture e dei trasporti, unamisura urgente volta a fronteggiare l’at-

tuale situazione di deregolamentazioneconseguente all’annullamento delle citatedisposizioni regolamentari.

La misura è tesa ad evitare, oltre aldisorientamento da parte delle stazioniappaltanti nel redigere i bandi di gara, unanon adeguata esecuzione a regola d’artedelle lavorazioni connotate da un elevatogrado di specializzazione, quali certa-mente possono ritenersi le lavorazioni ri-ferite ai beni culturali relative alle cate-gorie OS 2-A, OS 2-B e OS 25, nonchépesanti impatti negativi per le impreseoperanti nel settore qualificate nelle cate-gorie specialistiche corrispondenti allesuddette lavorazioni.

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ALLEGATO 6

5-02350 Pastorelli: Intendimenti circa il rispetto del Protocollo tra-sporti attuativo della Convenzione per la protezione delle Alpi, conparticolare riferimento alla realizzazione dell’autostrada d’Alemagna.

TESTO DELLA RISPOSTA

Come evidenziato dagli onorevoli inter-roganti la problematica relativa al Proto-collo Trasporti, firmato a Lucerna il 31ottobre 2000, ratificato dall’Italia con leggen. 196 del 2012, e depositato a Vienna il7 febbraio 2013 è stata già affrontata inAula Camera lo scorso 13 febbraio nel-l’ambito della discussione di una interpel-lanza urgente sempre rivolta al MIT.

Come si è già avuto modo di comuni-care in quella sede la Dichiarazione in-terpretativa depositata dall’Italia, a seguitodell’ordine del giorno n. 9/5465/001 rife-rito all’articolo 11 (Trasporto su strada)del citato protocollo, è stata, in effetti,oggetto di dubbi da parte sia dell’Austriache della Germania.

A seguito delle due note verbali, diidentico contenuto, presentate dalle rela-tive Ambasciate, il Ministero degli affariesteri nel ricordare il particolare posi-zionamento geografico del nostro Paeseha confermato, come è noto, la volontàitaliana di dare applicazione al proto-collo.

In particolare, nel precisare che l’Italiasi trova in una situazione diversa daglialtri stati membri della Convenzione delleAlpi in quanto è l’unico Stato a trovarsi asud dell’arco alpino, si è confermato che siintende dare applicazione al ProtocolloTrasporti e che la dichiarazione interpre-tativa non contraddice il testo dell’articolo11 del Protocollo stesso (articolo che nonpregiudica, dove ne ricorrano le condizionidel comma 2, la possibilità di realizzareprogetti stradali di grande comunicazionesul territorio italiano).

Lo scorso 3 febbraio è pervenuta unadichiarazione dell’Austria nella quale, pro-prio in risposta alla sopra citata Dichia-razione interpretativa italiana depositatacontestualmente allo strumento di ratifica,si conferma che il Governo della Repub-blica d’Austria ha preso nota che con laprima frase della sua dichiarazione l’Italianon intende escludere o modificare l’effi-cacia giuridica di disposizioni contrattualidel Protocollo Trasporti, ma che considerala propria dichiarazione del tutto in sin-tonia con la dizione dell’articolo 11 e chesi riferisce solo al traffico interalpino manon transalpino.

Sulla base di queste spiegazioni l’Au-stria conviene che la piena validità delladisposizione di base del Protocollo, arti-colo 11, comma 1, non è inficiata dallaDichiarazione interpretativa italiana; lastessa Austria ha precisato che, dandoseguito a tale interpretazione, la propriadichiarazione va considerata alla streguadi una obiezione che non si oppone tut-tavia alla piena entrata in vigore delprotocollo tra i due Paesi.

Peraltro, per ciò che concerne la rea-lizzazione del prolungamento dell’Auto-strada A27 ricordo che l’ideazione delproseguimento dell’autostrada verso l’Au-stria e la Germania (Monaco di Baviera)risale all’inizio degli anni ’70, nell’ambitodelle iniziative rivolte a conseguire unefficiente assetto della viabilità europea,con l’obiettivo specifico di realizzare unpiù diretto collegamento tra i porti del-l’alto Adriatico ed il sistema delle zoneindustriali del centro Europa.

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Detta ipotesi si basava sulla realizza-zione di una autostrada fra Venezia eMonaco attraverso Treviso-Vittorio Vene-to-Pian di Vedoia Longarone-CarboniaDobbiaco-Brunico-Confine di Stato.

A tal riguardo, nel 1970, fu costituita lasocietà Batia con lo scopo e la ragionesociale di realizzare e gestire la suddettaautostrada.

La stessa società nel 1971 indirizzòall’allora Ministero dei lavori pubblici for-male istanza per ottenere in concessione lacostruzione e l’esercizio dell’autostrada.

Con l’entrata in vigore della legge 16ottobre 1975, n. 492, che vietava la co-struzione di nuove tratte autostradali,l’iter subì una fase di stallo, fino al 1982quando, a seguito della legge n. 531, la

società Batia intraprese di nuovo l’ini-ziativa ai fini dell’ottenimento della con-cessione.

L’opera venne inserita nel Piano Stral-cio, attuativo del Piano decennale 91/93dell’ANAS.

Nel 1992, la Società ha redatto unostudio di fattibilità, corredato da PianoFinanziario, dichiarando la garanzia, sulfinanziamento dell’opera da parte dellaSocietà Batia-Munchen, senza alcun con-tributo da parte dello Stato italiano.

Tuttavia, non c’è stato seguito all’ini-ziativa intrapresa; risulta, tra l’altro, chedetta società sia stata sciolta.

Pertanto, informo che, allo stato, nonesistono iniziative di tal genere in attopresso il MIT.

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ALLEGATO 7

5-02351 Busto: Iniziative urgenti per la verifica del corretto svolgi-mento delle attività di trattamento delle terre e rocce da scavo, e perl’accertamento delle eventuali responsabilità, nei cantieri per il

potenziamento di alcuni tratti della strada statale n. 76.

TESTO DELLA RISPOSTA

Con riferimento a quanto richiesto da-gli onorevoli interroganti sono state as-sunte puntuali informazioni presso la so-cietà Quadrilatero.

Al riguardo, devo premettere che ilavori di competenza di detta società Qua-drilatero, relativi al potenziamento viariodella SS76 tratti Fossato di Vico-Cancelli-Serra San Quirico, approvati dal CIPE condelibera n. 13/2004, sono stati oggetto diun fermo-attività intervenuto nel marzo2013 in coincidenza del concordato pre-ventivo del principale affidatario ImpresaS.p.A. al quale, nel luglio 2013, è suben-trata la procedura di amministrazionestraordinaria (cosiddetta legge Marzano),successivamente estesa anche al Con-traente generale DIRPA.

Ad oggi i lavori sulla SS76 sono ancorafermi, in attesa della conclusione di dettaprocedura prevista nel prossimo aprile2014.

Per quanto riguarda la gestione delmateriale di scavo del tratto Fossato diVico-Fabriano e Albacina-Serra San Qui-rico, la Quadrilatero riferisce di aver agitonel rispetto del quadro normativo di rife-rimento e delle norme contrattuali, inparticolare da quanto previsto dal Capi-tolato Speciale di Affidamento.

Nello specifico:

nella zona di Valtreara, come previ-sto dalla delibera CIPE (Raccomanda-zioni), è stato avviato il deposito del ma-teriale di risulta, non ancora ultimato aseguito del fermo lavori;

per quanto riguarda la commercia-lizzazione del materiale di scavo la so-cietà Quadrilatero ha applicato il dettatocontrattuale del Capitolato Speciale diAffidamento (articolo 24) che in partico-lare stabilisce: « Le quantità in esubero,stanti le caratteristiche pregiate di talimateriali (calcare massiccio, maiolica,scaglia rosata), dovranno essere recupe-rate dal Contraente Generale e destinatealla commercializzazione; i proventi re-steranno a beneficio dello stesso Con-traente Generale, fermo restando il rico-noscimento al Soggetto Aggiudicatore deiseguenti importi forfettari, corrispondentialle quantità stimate ». Stabilisce altresì:« Il corrispettivo forfettario è stato fissatocontrattualmente in euro 6.500.000,00 eviene recuperato dal committente, Qua-drilatero Marche Umbria S.p.A., in formaproporzionale rispetto all’avanzamentodegli scavi delle gallerie ».

In tale disciplina rientra anche il reim-piego per i calcestruzzi.

Preciso, inoltre, che eventuali oneri fi-scali relativi alla commercializzazione delmateriale di scavo (legge regionale n. 71/97), per effetto delle norme contrattuali,sono a carico del Contraente Generale.

In merito, poi, alla realizzazione dei sitidi stoccaggio provvisori ed in particolaredel sito Industriale di Trocchetti, secondoquanto riferito dalla medesima società,informo che i siti di stoccaggio provvisorioattualmente realizzati ed utilizzati sono 12sui 18 previsti nel Progetto Esecutivo.

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Ciò per rispondere ad un concetto diriduzione di impatto ambientale derivantedalla normativa vigente, che prevede diridurre al minimo nel numero e nel tempoi siti di stoccaggio provvisorio. Peraltro, almomento del blocco dei lavori, non tuttele lavorazioni di scavo erano state avviatee/o completate.

In particolare, il sito di Trocchetti èstato realizzato ed impiegato come sito distoccaggio provvisorio del materiale suc-cessivamente riutilizzato per la realizza-zione di rilevati, rinterri eccetera.

Nel concludere, informo che l’Alta Sor-veglianza della società Quadrilatero, intutte le diverse fasi appena indicate, rife-risce di aver effettuato i controlli di pro-pria competenza sul rispetto del piano digestione materiale di cui al progetto ese-cutivo approvato, da ultimo, in sede diconferenza di servizi indetta dalla regioneMarche in data 19 febbraio 2014 sull’ot-temperanza alle prescrizioni di cui aldecreto VIA del Ministero dell’ambienten. 6086 dell’8 maggio 2001 recepite nellarichiamata delibera CIPE n. 13/2004.

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ALLEGATO 8

5-02464 Grimoldi: Iniziative urgenti a tutela dei diritti dei soci dellaCooperativa edilizia CO.MI di Verona.

TESTO DELLA RISPOSTA

Gli onorevoli interroganti pongono al-l’attenzione del Governo la problematicarelativa alla Cooperativa edilizia CO.MI.,costituita da soci appartenenti alle Forzedi polizia ed armate dello Stato.

L’iniziativa che ha dato origine al con-tenzioso con la società Edilcervialto è stataavviata nell’ambito delle previsioni del-l’atto costitutivo della Società cooperativaCO.MI; detto atto, infatti, consentiva lapossibilità di costruire, al piano terrenodei fabbricati destinati ad abitazioni, localidestinati ad uso diverso, da gestire, affit-tare e vendere nelle forme ed allo scopo dicui agli articoli 8 e 9 del testo unico del28 aprile 1938 n. 1165.

Tra i casi disciplinati dagli articoli 8 e9 del citato testo unico rientra, tra l’altro,la possibilità di destinare i proventi all’ab-battimento dei costi di costruzione e dimutuo.

Tale disposizione risulterebbe esserstata rispettata dalla società in quanto gliimmobili commerciali rientrano in talecasistica, peraltro, tale iniziativa non pareessere stata adottata in autonomia deri-vando, invero, dalla richiesta del comunedi Roma che, al fine della convenzioneedilizia, richiamava la necessità/possibilitàdi dotare gli immobili di negozi e diparcheggi ad uso pubblico.

Nell’ambito del noto regime commissa-riale, il MIT ha posto in essere attivitàispettive nell’anno 2008 attraverso unaapposita commissione interna.

Ricostituitisi gli organi nel 2012 edemerso il gravissimo debito a seguito dellasentenza del Tribunale di Roma, nota aglionorevoli interroganti, confermata in ap-

pello, nell’anno 2013 il MIT richiedeva alMinistero dello sviluppo economico, aisensi del decreto legislativo 220/2002, dicollaborare nell’attività di vigilanza dispo-nendo un’ispezione.

Al riguardo, il Ministero dello sviluppoeconomico ha fatto presente di aver di-sposto una ispezione straordinaria ese-guita tra il marzo ed il maggio 2013: leverifiche effettuate evidenziavano un po-tenziale stato di insolvenza e pertantol’ente venne diffidato al tempestivo ripia-namento delle perdite d’esercizio.

A seguito della posizione debitoria ac-certata in carico alla CO.MI. e della gravesituazione di insolvenza della stessa Coo-perativa, il MIT ha emesso in data 18settembre 2013 il provvedimento di liqui-dazione coatta al fine di scongiurare ilpignoramento degli edifici e tutelare ilcontributo pubblico concesso.

Inoltre, per i profili connessi all’accer-tamento di eventuali responsabilità, il Mi-nistero ha inviato la dovuta informativaalla Procura della Repubblica presso iltribunale di Roma e alla Procura regionaledella Corte dei conti per il Lazio.

Assicuro gli onorevoli interroganti cheil MIT, nel prosieguo, avrà cura di vigilareaffinché l’organo liquidatore, in sede diconclusione della formazione dello statopassivo, prenda nella dovuta considera-zione tutte le istanze presenti: proprio atale fine è prevista, in data odierna, unariunione con i legali o i rappresentantidelle varie iniziative edilizie della CO.MI.cui parteciperà anche il Commissario li-quidatore.

Giovedì 27 marzo 2014 — 199 — Commissione VIII

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IX COMMISSIONE PERMANENTE

(Trasporti, poste e telecomunicazioni)

S O M M A R I O

INTERROGAZIONI:

5-01740 Magorno: Gravi disservizi sulla linea ferroviaria Paola-Cosenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 200

ALLEGATO 1 (Testo della risposta) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 202

5-01843 Schullian: Diritto di accesso dei soggetti interessati agli atti amministrativi relativial progetto della galleria di base del Brennero . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 201

ALLEGATO 2 (Testo della risposta) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 206

5-02187 Caparini: Modalità di revisione dei veicoli di massa superiore a 3,5 tonnellateattraverso ponti sollevatori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 201

ALLEGATO 3 (Testo della risposta) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 208

COMITATO RISTRETTO:

Delega al Governo per la riforma del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile1992, n. 285. C. 731 Velo ed altri e C. 1588 Governo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 201

INTERROGAZIONI

Giovedì 27 marzo 2014. — Presidenzadel vicepresidente Ivan CATALANO. – In-terviene il sottosegretario di Stato per leinfrastrutture e i trasporti Umberto DelBasso De Caro.

La seduta comincia alle 9.20.

5-01740 Magorno: Gravi disservizi sulla linea ferro-

viaria Paola-Cosenza.

Il sottosegretario Umberto DEL BASSODE CARO risponde all’interrogazione intitolo nei termini riportati in allegato (vediallegato 1).

Ernesto MAGORNO (PD), replicando,giudica non attendibili le informazionicontenute nella risposta del rappresen-

tante del Governo in ordine alla manu-tenzione, all’efficienza e alla frequenza deitreni, elaborate sulla base degli elementiforniti dalla società Ferrovie dello Stato.Pur conoscendo le inefficienze della re-gione Calabria, evidenziate anche ieri nellavisita del Presidente del Consiglio allaregione medesima, ritiene indispensabilerafforzare i servizi ferroviari regionali dicollegamento, anche per contrastare l’in-cremento del traffico su gomma che si èregistrato negli ultimi anni. Non ritenendoin alcun modo giustificato tale incremento,che non trova di certo ragione nello statodisagevole della rete di viabilità regionale,auspica che venga attivato un tavolo diconfronto tra il Ministero delle infrastrut-ture e dei trasporti, la regione Calabria ela società Trenitalia volto a pervenire adun’offerta di servizio di trasporto ferro-viario efficiente e efficace che dia rispostaalle richieste dei cittadini.

Giovedì 27 marzo 2014 — 200 — Commissione IX

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5-01843 Schullian: Diritto di accesso dei soggettiinteressati agli atti amministrativi relativi al progetto

della galleria di base del Brennero.

Il sottosegretario Umberto DEL BASSODE CARO risponde all’interrogazione intitolo nei termini riportati in allegato (vediallegato 2). Si dichiara altresì disponibile amettere a disposizione del deputato inter-rogante la sintesi della ricerca sulla salutepubblica del 2008 predisposta in relazioneal progetto oggetto dell’interrogazione.

Manfred SCHULLIAN (Misto-Min.Ling.), replicando, prende atto dell’enne-simo rifiuto di mettere a disposizione ladocumentazione completa relativa al pro-getto della galleria del Brennero, che èstata più volte sollecitata dai comuni in-teressati all’infrastruttura. Osserva che lostudio, seppur superato in quanto relativoad un progetto diverso da quello origina-rio, abbia una propria valenza e vadaanalizzato direttamente dai soggetti inte-ressati. Invita quindi il rappresentante delGoverno a mettere a disposizione propriae dei comuni interessati la documenta-zione completa prodotta in relazione alvecchio progetto della galleria del Bren-nero, ai fini di una valutazione delleistituzioni coinvolte.

5-02187 Caparini: Modalità di revisione dei veicoli di

massa superiore a 3,5 tonnellate attraverso ponti

sollevatori.

Il sottosegretario Umberto DEL BASSODE CARO risponde all’interrogazione in

titolo nei termini riportati in allegato (vediallegato 3).

Davide CAPARINI (LNA), replicando,ringrazia il rappresentante del Governoper la risposta puntuale e concisa, dallaquale si evince che l’attività ordinaria direvisione dei mezzi pesanti attraversoponti sollevatori già in esercizio può pro-seguire fino alla data prevista dalla nor-mativa vigente. In relazione alle due sedidella motorizzazione civile cui si fa rife-rimento nell’interrogazione, auspica che ilGoverno si faccia parte attiva affinchévenga prontamente ripresa l’attività al finedi non recare danno agli utenti di quelterritorio.

Ivan CATALANO, presidente, dichiaraconcluso lo svolgimento delle interroga-zioni all’ordine del giorno.

La seduta termina alle 9.45.

COMITATO RISTRETTO

Giovedì 27 marzo 2014.

Delega al Governo per la riforma del codice della

strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992,

n. 285.

C. 731 Velo ed altri e C. 1588 Governo.

Il Comitato ristretto si è riunito dalle13.30 alle 15.30.

Giovedì 27 marzo 2014 — 201 — Commissione IX

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ALLEGATO 1

5-01740 Magorno: Gravi disservizi sulla linea ferroviariaPaola-Cosenza.

TESTO DELLA RISPOSTA

L’onorevole interrogante pone all’atten-zione la delicata questione del trasportopubblico locale con particolare riferimentoalla Regione Calabria.

La problematica ha già formato oggettodi diversi atti di sindacato ispettivo e, alriguardo, come già il precedente Governoaveva avuto modo di affermare, devosenza dubbio riconoscere che quello deltrasporto pubblico locale costituisce unadelle priorità, considerato che la colletti-vità, soprattutto in momenti di crisi comel’attuale, avverte sempre più la necessità dipoter usufruire di mezzi pubblici di tra-sporto.

In primo luogo, per quanto riguarda glispecifici rilievi avanzati dall’onorevole in-terrogante, devo preliminarmente far pre-sente che secondo la normativa vigente(decreto legislativo n. 422 del 1997) laprogrammazione e la gestione dei serviziferroviari regionali, che assicurano prin-cipalmente la mobilità della clientela pen-dolare, sono di competenza delle singoleregioni, i cui rapporti con Trenitalia sonodisciplinati da specifici Contratti di Servi-zio, nell’ambito dei quali vengono definiti,tra l’altro, il volume e le caratteristiche deiservizi da effettuare, sulla base delle ri-sorse economiche rese disponibili, nonchéi relativi standard qualitativi e i meccani-smi di penalità da applicare nei casi dieventuali difformità dai parametri contrat-tualmente stabiliti.

Pertanto, nel caso in esame, le dimen-sioni e le caratteristiche dell’offerta sonostabilite dalla Regione Calabria che, pe-raltro, ha recentemente indicato, con unapropria deliberazione dell’ottobre 2013 re-lativa al « Piano di riprogrammazione dei

servizi di T.P.L. e di trasporto ferroviarioregionale », i livelli di dimensionamentominimo del servizio richiesti.

Come riferisce Ferrovie dello Stato,interessata al riguardo, attualmente, larelazione Cosenza-Paola (e viceversa), spe-cificamente citata dall’onorevole interro-gante, è servita, in un giorno feriale medio,da un’offerta regionale di 44 collegamenti,più frequenti nelle fasce orarie di maggiortraffico pendolare.

Relativamente alla qualità del servizio,Ferrovie dello Stato fa presente che illivello di puntualità dei treni registrato nelperiodo gennaio-dicembre 2013 sulla Co-senza-Paola, si è attestato mediamenteoltre il 92 per cento dei treni giunti adestinazione entro 5 minuti dall’orario diarrivo previsto; su tale relazione, inoltre,sempre nello stesso periodo, su un totaledi quasi 16.000 treni programmati, i casidi soppressione per cause riconducibili aFerrovie dello Stato, come riferisce lamedesima società, sono stati limitati all’1,7per cento circa. Nei primi due mesi del2014 tali valori risultano ulteriormentemigliorati: il 95,5 per cento dei treni perquanto riguarda l’indice di puntualità (en-tro i 5 minuti) e l’1,5 per cento circa ildato delle soppressioni.

Tutto il materiale rotabile impiegatoda Trenitalia nei servizi di trasporto cheinteressano il territorio calabrese, che èconforme ai requisiti di qualità e sicu-rezza previsti dalla normativa vigente,viene regolarmente sottoposto ad opera-zioni di manutenzione programmata se-condo piani manutentivi che ciclicamentesi ripetono, in base alla percorrenza chi-lometrica e/o alla scadenza temporale

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prevista, con varie fasi di controllo, ve-rifiche e interventi effettuati a livelli dif-ferenti, che ne determinano il ciclo diutilizzo.

Per quanto concerne, infine, l’offerta dimedia/lunga percorrenza, Ferrovie delloStato ha fatto presente che ad eccezione didue coppie di « Frecciabianca » e di unacoppia di « Frecciargento » in servizio sullarelazione Roma-Reggio Calabria (e vice-versa), che vengono effettuate in regime dimercato – ovvero, non essendo oggetto dialcun corrispettivo pubblico, sono effet-tuati a rischio di impresa e si sostengonoesclusivamente con i ricavi da traffico – icollegamenti che servono il territorio ca-labrese rientrano, invece, nel cosiddetto« servizio universale ».

Detto servizio comprende quegli altritreni di media lunga percorrenza che perpoter essere effettuati, necessitano di uncorrispettivo, definito nell’ambito di unContratto di Servizio, in quanto presen-tano un conto economico negativo.

Devo precisare che detto Contrattoprevede un’offerta di servizi finanziatiper assicurare il diritto alla mobilità sulterritorio nazionale e, in modo partico-lare, i collegamenti necessari alla conti-nuità territoriale di aree collocate nelSud Italia, caratterizzate da una do-manda particolarmente debole e quindida un elevato differenziale tra costi ericavi.

Pertanto, i collegamenti di media elunga percorrenza nazionali, quali gli In-tercity compresi nel Contratto di Servizio,orientati a tutelare il diritto alla mobilitàsulle tratte nazionali, possono essere uti-lizzati dai pendolari quando gli orari ditransito lo consentono, rivestendo così unarilevante funzione anche per il trasportopubblico locale.

Orbene, tenuto conto che la caratte-ristica dei treni oggetto del Contratto èquella di non essere economicamente so-stenibili da parte di Trenitalia, i Ministericontraenti (MIT-MEF), nell’ambito dellerisorse di cui dispongono, erogano cor-rispettivi in coerenza con quanto stabilitonel Piano economico-finanziario an-ch’esso inserito nel Contratto; in tale

ambito, pertanto, vengono gestiti sia laprogrammazione dei servizi contrattualiz-zati, che comprende, fra l’altro, numeroe tipologia dei collegamenti, itinerari efermate, sia la determinazione delle ta-riffe applicabili.

Per quanto concerne, poi, la program-mazione dei servizi da parte delle Regioni,ricordo che con l’emanazione del citatodecreto legislativo n. 422 del 1997 il set-tore è stato oggetto di una riforma che, adoggi, purtroppo, non ha ancora prodottogli effetti previsti, in quanto, le Regioni,che avrebbero dovuto individuare, secondocriteri di efficienza e razionalità, i cosid-detti « servizi minimi » da garantire allastregua di quelli essenziali, si sono limi-tate, per lo più, alla conservazione deiservizi storici e conseguentemente dellaspesa storica indicizzata, senza procedereall’adeguamento dinamico, sia quantitativoche modale, dell’offerta di servizi al mu-tare della domanda conseguente all’evol-versi socio economico del paese. Tale man-cato adeguamento ha distratto le pocherisorse finanziarie disponibili dai serviziche, proprio in funzione dell’evoluzioneeconomico-sociale del paese, andavano in-crementati qualitativamente e quantitati-vamente (ad esempio, i servizi per pendo-lari in prossimità dei medi e grandi centriurbani).

Per ovviare a tale anomalia, nell’am-bito del più complessivo processo di li-beralizzazione dei servizi pubblici locali,considerata anche la necessità di uncoordinamento tra le regioni e lo Stato,è stato avviato un percorso normativofinalizzato all’efficientamento e alla ra-zionalizzazione dei servizi di trasportopubblico locale, che ha portato al varodella disciplina volta al riordino del set-tore inserita all’interno della legge distabilità per l’anno 2013.

L’articolo 1, comma 301, della legge 28dicembre 2012 n. 228, nel sostituire l’ar-ticolo 16-bis del decreto-legge n. 95 del2012, ha previsto, infatti, a decorrere dal2013, l’istituzione del Fondo Nazionale peril concorso finanziario dello Stato aglioneri del trasporto pubblico locale, ancheferroviario, nelle regioni a statuto ordina-

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rio; tale norma ha lo scopo di incentivarele regioni a riprogrammare i servizi se-condo criteri oggettivi ed uniformi a livellonazionale, di efficientamento e razionaliz-zazione, criteri questi definiti con il de-creto del Presidente del Consiglio dei mi-nistri dell’11 marzo 2013, emanato ai sensidel comma 3 del citato articolo 16-bis.

L’applicazione di tali criteri, superandola cristallizzazione dei servizi storici edella spesa storica, consentirà la progres-siva rispondenza tra offerta e domanda ditrasporto.

Tale programmazione sarà diretta adindividuare e ridurre i servizi scarsamenteutili e sovrapposti o prodotti con modalitàeccessivamente onerosa in relazione alladomanda esistente, secondo i predetti cri-teri di cui all’articolo 16-bis del decretolegge n. 95 del 2012 che dovranno attuarsiin particolare mediante:

un’offerta di servizio più idonea, ef-ficiente ed economica per il soddisfaci-mento della domanda di trasporto pub-blico;

il progressivo incremento del rap-porto tra ricavi da traffico e costi opera-tivi;

la progressiva riduzione dei serviziofferti in eccesso in relazione alla do-manda e il corrispondente incrementoqualitativo e quantitativo dei servizi adomanda elevata;

la definizione dei livelli occupazionaliappropriati;

la previsione di idonei strumenti dimonitoraggio e di verifica.

Solo a seguito di tale programmazionepotranno essere valutati gli interventi dicarattere strutturale proposti dagli onore-voli interroganti.

Il MIT, dal canto suo, avrà cura diverificare, anche per il tramite dell’Osser-vatorio istituito ai sensi dell’articolo 1,comma 300, della legge 244 del 2007, chela regione stia procedendo, secondo i cri-

teri indicati dal citato articolo 16-bis, allariprogrammazione dei servizi per ovviarealle criticità riscontrate dall’utenza.

La verifica è diretta a ripartire tra leregioni a statuto ordinario le somme stan-ziate sul fondo per il finanziamento deltrasporto pubblico locale con la previ-sione, qualora la regione non esegua taleefficientamento e razionalizzazione, di unapenalizzazione corrispondente ad una ri-duzione, nel limite massimo del 10 percento, delle risorse ad essa destinate.

Allo stato, la Regione Calabria ha re-golarmente prodotto la documentazioneafferente la riprogrammazione: gli ufficicompetenti di questo dicastero provvede-ranno a verificare gli effetti di tale ripro-grammazione nell’esercizio dell’anno 2014.

Qualora gli obiettivi di miglioramentodel rapporto ricavi-costi e del load factordei servizi in parola non fossero raggiunti,la regione subirà la penalizzazione, neitermini sopra indicati, delle risorse ad essadestinate.

Devo ricordare, inoltre, che la legge distabilità 2014, oltre alle risorse di cui alcitato Fondo Nazionale, ha disposto l’in-cremento del Fondo per il miglioramentodella mobilità dei pendolari, pari a 300milioni di euro per l’anno 2014 e a 100milioni di euro, per ciascuno degli anni2015 e 2016, da destinare, tra l’altro,all’acquisto di materiale rotabile sugomma e al materiale rotabile ferroviario.

Ricordo, da ultimo, che all’esito dellaconferenza unificata dello scorso 21 no-vembre convocata in seduta straordinariaproprio per discutere sulle iniziative daassumente nel settore del trasporto pub-blico locale, il Governo, le regioni e leprovince autonome hanno concordato, tral’altro, sulla necessità di pervenire rapida-mente alla determinazione dei costi stan-dard per il settore, che rappresenta unpassaggio indispensabile alla razionalizza-zione del settore stesso. Un gruppo dilavoro con la partecipazione di tutti isoggetti istituzionali interessati, apposita-mente costituito a questo fine, è tuttoraall’opera.

In proposito, informo che presso icompetenti uffici del MIT è in via di

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predisposizione il decreto di cui all’arti-colo 1, comma 84, della citata legge distabilità 2014 con il quale, previa intesain sede di Conferenza unificata, verrannodefiniti i costi standard dei servizi ditrasporto pubblico locale e regionale non-ché i criteri per l’aggiornamento e l’ap-plicazione degli stessi. Il successivo

comma 85 della legge prevede, altresì,che a partire dal 2014, al fine di ga-rantire una più equa ed efficiente distri-buzione delle risorse, una quota gradual-mente crescente delle risorse statali peril trasporto pubblico locale è ripartita trale Regioni sulla base del costo standarddi produzione dei servizi.

Giovedì 27 marzo 2014 — 205 — Commissione IX

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ALLEGATO 2

5-01843 Schullian: Diritto di accesso dei soggetti interessati agli attiamministrativi relativi al progetto della galleria di base del Brennero.

TESTO DELLA RISPOSTA

L’onorevole interrogante pone all’atten-zione del Governo l’impatto sulla salutedel progetto BBT e chiede di conoscere lostudio sulla « public-health » svolto al ri-guardo dal professor Lercher.

In merito, sono state assunte dettagliateinformazioni presso la società europea« Galleria di Base del Brennero - BrennerBasistunnel BB 1 SE ».

A seguito dell’approvazione del Pro-getto Preliminare della Galleria di Base delBrennero (BBT), la suddetta Società Eu-ropea « Galleria di Base del Brennero -Brenner Basistunnel BB 1 SE » è statacostituita in data 16 dicembre 2004 perfusione di due società nazionali italiana eaustriaca.

La redazione di studi socio-ambientali(public health) era prevista nell’ambitodelle procedure pre-autorizzative (specifi-camente quelle relative alla Valutazione diImpatto Ambientale) del Progetto Defini-tivo, in vigore in Austria al tempo dell’av-vio degli studi socio-ambientali.

Tali procedure per le autorizzazionisono in seguito state modificate in Austria.Vale oggi quanto disposto dal NovelleBundesgesetzblott I Nr. 153, pubblicato indata 30 dicembre 2004 e successive mo-difiche legislative: pertanto, la redazione distudi socio-ambientali quali quelli redattiper la BBT oggi non è più richiesta.

Gli studi socio-ambientali relativi allaGalleria di Base del Brennero sono statiaffidati nel 2004 ad un consorzio compo-sto dall’Università di Innsbruck, Sezione diMedicina Sociale, Dipartimento di Igiene,Microbiologia e Medicina Sociale, l’Euracdi Bolzano, il Politecnico di Graz, il Po-litecnico di Berlino, il TILAK di Innsbruck

e l’ISAC/CNR di Torino, allo scopo didescrivere gli effetti della situazione ditraffico attuale sulla salute e la qualità divita delle persone che vivono nell’areainteressata dal progetto sia prima (situa-zione attuale) che dopo la realizzazionedel progetto Galleria Base del Brennero(scenari).

Gli studi in oggetto si sono prolungatinegli anni 2004-2005 e si sono conclusi nel2006 quando, come ho appena riferito, nelfrattempo era cambiata la normativa, chenon ne richiedeva più la redazione.

Tali studi preliminari sono stati co-munque portati a conclusione, in base aquanto previsto dal Progetto Preliminaredella Galleria di Base del Brennero, cheprevedeva la messa in esercizio dell’operanel 2015 ed un tracciato molto diverso daquello in seguito elaborato nell’ambito delProgetto Definitivo.

Nello studio sono stati analizzati i datisul traffico relativi all’anno 2004, conparticolare riferimento ai maggiori centriabitati lungo le valli del progetto, Steinachsul versante austriaco, e Vipiteno sul ver-sante italiano. Sempre nell’ambito deglistudi, tali dati sono stati poi confrontaticon le previsioni di evoluzione del trafficoderivanti dalle ipotesi nel periodo dellaelaborazione del Progetto Preliminaredella Galleria di Base del Brennero.

Nel periodo dal dicembre 2005 fino amarzo 2008 è stato affidato e realizzato ilProgetto Definitivo della Galleria di Basedel Brennero, che ha profondamente mo-dificato l’impostazione progettuale dellagalleria. In particolare, i portali delle fi-nestre di accesso che nel Progetto Preli-minare erano previste in prossimità dei

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paesi di Steinach e di Mules sono statispostati verso sud, lontani dal centri abi-tati. La data di ultimazione dei lavori èstata inoltre prevista per il 2022, quella dimessa in esercizio per il 2023.

Il Progetto Definitivo ha dunque pro-fondamente modificato il tracciato dellagalleria e le tempistiche dei lavori previsti,originariamente indicati nel Progetto Pre-liminare ed oggetto degli studi socio-am-bientali (public health).

Tali modifiche al progetto della Galle-ria di Base del Brennero hanno di fattoreso infondati e non applicabili i risultatiottenuti nell’ambito degli studi socio-am-bientali.

Per tale motivo, oltre a fatto che lapresentazione di tali studi non era piùrichiesta dalla normativa, l’intera docu-mentazione risultante dallo studio (circa5.000 pagine) non è mai stata usata epertanto mai resa pubblica nell’ambitodelle procedure di approvazione del Pro-getto Definitivo in Austria ed in Italia.

Per quanto riguarda gli aspetti socio-logici e della salute, è stata redatta ediffusa una specifica relazione di sintesi,che si allega agli atti per la consultazione,basata sui dati del Progetto Definitivo, cheriassume le principali conclusioni relativeagli effetti del traffico stradale e su rotaiasull’inquinamento acustico e sulla qualitàdell’aria.

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ALLEGATO 3

5-02187 Caparini: Modalità di revisione dei veicoli di massasuperiore a 3,5 tonnellate attraverso ponti sollevatori.

TESTO DELLA RISPOSTA

Con riferimento alla problematica se-gnalata dall’onorevole interrogante in-formo che con decreto direttoriale prot.202 del 21 maggio 2013 sono state ema-nate nuove norme tecniche relativamenteai ponti sollevatori per veicoli di massacomplessiva superiori alle 3.5 t. utilizzatiper le revisioni dei veicoli a motore ese-guite ai sensi dell’articolo 80 del decretolegislativo n. 285 del 1992 (Codice dellaStrada).

Con il suddetto decreto si è stabilitoche i ponti sollevatori di nuova costru-zione dovessero essere conformi ai nuovirequisiti tecnici a far data dal 1o no-vembre 2013, mentre per quelli già inuso l’amministrazione si è riservata distabilire un termine di adeguamento allenuove norme.

Detto termine, a seguito dei necessariapprofondimenti tecnici, è stato fissato

con la recente circolare RU 4241 del 24febbraio 2014.

Infatti, al fine di consentire agli ope-ratori del settore di proseguire senza so-luzione di continuità il loro operato e noningenerare turbative che potrebbero osta-colare l’esecuzione delle revisioni deimezzi in questione, è stato consentitoesplicitamente l’uso dei ponti attualmentein uso, ancorché non adeguati, fino al 31dicembre 2014.

Da ciò ne consegue che le verifiche con-dotte con le attuali modalità potranno con-tinuare ad essere eseguite fino all’avvenutoadeguamento delle apparecchiature di sol-levamento e comunque non oltre tale data.

Tutte le indicazioni per una corretta edesauriente utilizzazione dei ponti solleva-tori sono rilevabili dal testo della citatacircolare prot. RU 4241 del 24 febbraio2014.

Giovedì 27 marzo 2014 — 208 — Commissione IX

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X COMMISSIONE PERMANENTE

(Attivita produttive, commercio e turismo)

S O M M A R I O

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA:

5-02474 Lacquaniti: Tutela occupazionale del personale di RetItalia internazionale . . . . . . . . 209

ALLEGATO 1 (Testo della risposta) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 212

5-02475 Da Villa: Criticità negli approvvigionamenti energetici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 210

ALLEGATO 2 (Testo della risposta) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 214

5-02476 Benamati: Tutela del patrimonio tecnologico e industriale dell’azienda FAAC . . . . 211

ALLEGATO 3 (Testo della risposta) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 217

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

Giovedì 27 marzo 2014. — Presidenzadel vicepresidente Davide CRIPPA. — In-terviene il viceministro per lo sviluppoeconomico Claudio De Vincenti.

La seduta comincia alle 9.10.

Davide CRIPPA, presidente, ricorda che,ai sensi dell’articolo 135-ter, comma 5, delregolamento, la pubblicità delle sedute perlo svolgimento delle interrogazioni a ri-sposta immediata è assicurata anche tra-mite la trasmissione attraverso l’impiantotelevisivo a circuito chiuso. Dispone, per-tanto, l’attivazione del circuito.

5-02474 Lacquaniti: Tutela occupazionale

del personale di RetItalia internazionale.

Martina NARDI (SEL), cofirmataria, il-lustra l’interrogazione in titolo, sottoli-neando in particolare un indiscriminatoutilizzo delle procedure di spending review

può ingiustamente penalizzare categorie dilavoratori di elevata professionalità.

Il viceministro Claudio DE VINCENTIdichiara preliminarmente di aver rispostopiù volte ad atti ispettivi di analogo con-tenuto e che nella seduta odierna forniràun aggiornamento della situazione. Ri-sponde quindi all’interrogazione in titolonei termini riportati in allegato (vedi al-legato 1).

Martina NARDI (SEL) replicando, rin-grazia il Viceministro per la risposta esottolinea che il personale di RetItalia hasvolto per più di trent’anni funzioni disupporto del ruolo istituzionale dell’ICE.Ritiene che si debbano fornire garanzie etutela occupazionale a lavoratori alta-mente qualificati, soprattutto in conside-razione del fatto che la legge di stabilità2014 ha eliminato l’obbligo di vendita dellesocietà in house, consentendo lo sposta-mento di personale eventualmente in ec-cedenza ad altra società partecipata dallapubblica amministrazione. Sottolinea al-tresì che nella risposta sono forniti dati

Giovedì 27 marzo 2014 — 209 — Commissione X

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quantitativi in merito alla valutazionedelle offerte, che tengono conto del loroimpatto sui livelli occupazionali, ma nonsono evidenziate garanzie di continuità peri lavoratori coinvolti. Al riguardo, paventache la società che subentrerà a RetItaliapotrebbe decidere di assumere i lavoratoricon contratti penalizzanti rispetto a quelliattuali.

5-02475 Da Villa: Criticità negli

approvvigionamenti energetici.

Marco DA VILLA (M5S) illustra l’inter-rogazione in titolo.

Il viceministro Claudio DE VINCENTI,assicura che il Governo sta seguendo lasituazione in Libia in modo da averecertezza della ripresa delle forniture apieno ritmo. Ricorda che le forniture dallaLibia, dall’Algeria e dal Nord Europa sonoin grado di aumentare il flusso versol’Italia. Vi sono tre rigassificatori in fun-zione e, in particolare, l’ultimo entrato infunzione, quello della società OLT a largodi Livorno, ha in questo momento unacapacità di riserva molto consistente checonsente di guardare con relativa tran-quillità eventuali scenari della crisiucraina. Il problema maggiore si porrà, incaso di aggravamento della situazione inUcraina, nella gestione degli stoccaggi du-rante la prossima estate: i flussi sarannoregolati in modo da avere il riempimentodegli stoccaggi, in vista della prossimastagione invernale.

Più in prospettiva, la Strategia energe-tica nazionale indica alcune linee chiave dirafforzamento della sicurezza degli ap-provvigionamenti nel nostro Paese. Inprimo luogo, l’efficienza energetica equindi il contenimento dei consumi. Ri-corda che nell’audizione svolta lo scorso24 marzo presso la X Commissione, nel-l’ambito dell’indagine conoscitiva sullaStrategia energetica nazionale, ha sottoli-neato come l’obiettivo italiano di una ri-duzione dei consumi del 24 per centorispetto allo scenario di riferimento euro-peo sia molto importante per rendere

l’Italia un Paese all’avanguardia in Europanel perseguimento del risparmio energe-tico. Il secondo elemento forte della Stra-tegia energetica nazionale è lo sviluppodelle energie da fonte rinnovabile. Sulversante del gas e della sicurezza di ap-provvigionamento, cui la SEN attribuisceun ruolo importante nel medio-lungo pe-riodo (mentre prevede un ruolo decre-scente per le energie prodotte da fontifossili), il Governo ha l’obiettivo di svilup-pare nuova capacità di stoccaggio e direalizzare nuove infrastrutture strategichedi rigassificazione. La società OLT ha unacapacità di import di 3,7 miliardi di metricubi l’anno, con il nuovo rigassificatore siraggiunge la capacità di 14 miliardi dimetri cubi l’anno. Lo sviluppo dei rigas-sificatori indicato nella Strategia energe-tica nazionale va nella direzione di unulteriore rafforzamento. Sottolinea che èin corso di preparazione un DPCM cheindicherà le infrastrutture strategiche(stoccaggi e rigassificatori) per la sicurezzadegli approvvigionamenti.

Per quanto riguarda la realizzazione dinuovi gasdotti internazionali, si può con-tare in prospettiva sull’arrivo del gas azeroin Italia attraverso il progetto TAP, che haavuto successo rispetto sul progetto con-corrente West Nabucco, e porterà in unaprima fase 10 miliardi di metri cubi di gasverso l’Europa (8 dei quali verso l’Italia).In prospettiva, a parità di infrastruttura,TAP è in grado di raddoppiare la forni-tura.

Sottolinea che l’Italia è all’avanguardiain Europa per la sicurezza delle strutturedi coltivazione degli idrocarburi e che hadato un apporto fondamentale alla costru-zione della direttiva 2013/30/UE che èmolto stringente soprattutto per altriPaesi, in quanto le nostre regole eranomolto severe già precedentemente all’ado-zione della direttiva. Ritiene che, nel ri-goroso rispetto della direttiva europea, laproduzione di idrocarburi nazionali svol-gerà una funzione importante nell’ambitodella sicurezza energetica. Riportando laproduzione ai livelli degli anni Novanta, siavrà una riduzione delle importazioni dal-l’estero di circa 5 miliardi di euro l’anno.

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Comunica infine che fornirà un’integra-zione scritta alla risposta ora fornita (vediallegato 2).

Marco DA VILLA (M5S), replicando, sidichiara insoddisfatto della risposta, inparticolare per quanto riguarda il versantedella sicurezza degli approvvigionamentirichiamato dal Viceministro. Non intenderiproporre un modello autarchico, ma ri-tiene che il futuro del Paese debba essereorientato a un’indipendenza energetica daperseguire attraverso una drastica ridu-zione dell’utilizzo delle energie da fontifossili. Sollecita quindi il Governo a svi-luppare una politica energetica che privi-legi le esigenze dei cittadini piuttosto chegli interessi delle aziende partecipate.

5-02476 Benamati: Tutela del patrimonio

tecnologico e industriale dell’azienda FAAC.

Gianluca BENAMATI (PD) illustra l’in-terrogazione in titolo.

Il viceministro Claudio DE VINCENTI,risponde all’interrogazione in titolo nei ter-mini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Gianluca BENAMATI (PD), replicando,si dichiara soddisfatto della risposta am-piamente articolata che comunicherà atutti i soggetti interessati. Sottolinea che lasituazione esposta è motivo di preoccupa-zione non tanto per la qualità del lavorosvolto dal commissario – della quale nonha motivo di dubitare – ma perché leregole del mercato richiedono tempi direazione veloci che mal si conciliano conuna gestione commissariale. Assicura checontinuerà a seguire con attenzione l’evol-versi di una vicenda di grande rilievo peril territorio bolognese e che verificheràeventuali intenzioni delle parti interessatead aprire un tavolo presso il Ministerodello sviluppo economico.

Davide CRIPPA, presidente, dichiaraconcluso lo svolgimento delle interroga-zioni all’ordine del giorno.

La seduta termina alle 9.50.

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ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-02474 Lacquaniti: Tutela occupazionaledel personale di RetItalia internazionale.

TESTO DELLA RISPOSTA

In data 20 novembre 2013, l’ICE-Agenzia per la promozione all’estero el’internazionalizzazione delle imprese ita-liane ha pubblicato sulla G.U.R.I. (VSerie speciale, parte 1a) e sul proprio sitoistituzionale il capitolato relativo allagara per, a) l’affidamento del contrattoquinquennale di fornitura di servizi in-formativi a favore dell’Agenzia stessa e,b) per la contestuale alienazione dellacontrollata ReteItalia Spa.

Nel corso del mese di dicembre si èvenuti a conoscenza di quanto dispostomediante emendamento al provvedimentolegislativo Disposizioni per la formazionedel Bilancio annuale e pluriennale delloStato, comma 562, della legge n. 147 del2013 – Legge di stabilità 2014), cioè a direil venir meno dell’obbligo di alienazione dicui all’articolo 4, comma 1, del decreto-legge n. 95 del 2012, convertito, con mo-dificazioni, dalla legge n. 135 del 2012.

Con riguardo alla procedura di garaallora in svolgimento, il Consiglio di Am-ministrazione dell’ICE-Agenzia, con deli-bera n. 143 del 17 dicembre 2013, stabi-liva di darvi comunque corso in virtù delleseguenti considerazioni:

l’esigenza dell’ICE-Agenzia di prose-guire nell’azione di contenimento dei costiin ragione delle numerose misure attuativedella cosiddetta spending review.

l’alienazione della Società avrebbe as-sicurato una maggiore tutela dei lavora-tori: direttamente, salvaguardandone i li-

velli occupazionali e le conoscenze matu-rate; indirettamente, garantendo maggioriopportunità di crescita per la società af-fidataria, che avrebbe potuto avvantag-giarsi della continuità operativa assicuratada un contratto di servizi quinquennale econservare, al contempo, piena capacità dioperare anche nel libero mercato.

Nel ribadire tale scelta, l’ICE-Agenziariteneva opportuno acquisire l’approva-zione del Ministero dello Sviluppo Eco-nomico nella sua funzione di vigilanza econtrollo. Avendo acquisito tutti i parerifavorevoli del Ministero dello SviluppoEconomico, nella propria funzione di vi-gilanza e controllo e non essendo statirilevati motivi ostativi alla proceduradella gara, ha provveduto nella defini-zione della stessa.

Attualmente, la procedura si trova nellafase di stand still ed è in corso la fase diverifica dei requisiti morali di cui all’ar-ticolo 38 del decreto legislativo n. 163 del2006. A conclusione di quest’ultima fasel’ICE Agenzia dovrà procedere con la sti-pula del contratto.

Circa le tutele per i lavoratori incor-porate nella documentazione di gara, giovaprecisare che all’interno dell’offerta tec-nica, ben 40 punti (su 100 complessivi)sono assegnati in base alla valutazionedelle offerte sotto il profilo del loro im-patto su A.1. Livelli occupazionali e svi-luppo del personale (Punto 11.2 del Disci-plinare di gara).

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La concorrente Techshare Srl è stataesclusa proprio per aver conseguito unpunteggio insufficiente in relazione allaconservazione dei livelli occupazionali.

Per quanto attiene alle vicende delGruppo Gepin, giova ricordare che gli

accertamenti consentiti all’ICE-Agenzia investe di stazione appaltante sono defi-niti dal decreto legislativo n. 163 del2006 e circoscritti alla società concor-rente. Peraltro, tali verifiche sono tuttorain corso.

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ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-02475 Da Villa: Criticitànegli approvvigionamenti energetici.

TESTO DELLA RISPOSTA

In merito al progetto Southstream, checonsentirebbe di far giungere all’Italia gliattuali volumi di gas russo attraverso unarotta non transitante per l’Ucraina, siprecisa che esso sta nelle prime fasi direalizzazione, e per il tratto offshore cheattraversa il Mar Nero, la società SouthStream Transport ha annunciato, il 14marzo 2014, l’assegnazione alla Saipem dicontratti per un totale di circa 2 miliardidi euro relativi alla costruzione dellaprima linea offshore della condotta dallaRussia alla Bulgaria attraverso il MarNero.

Per quanto riguarda invece la parteonshore, è necessario rendere compatibileil progetto con le normative europee con-tenute nel « 3o pacchetto » sul mercatointerno del gas. La Commissione europeaha attivato un gruppo di lavoro tecnico UE– Russia per trovare una soluzione ade-guata, che tenga conto anche degli accordibilaterali sottoscritti da alcuni Paesi mem-bri attraversati dal gasdotto (l’Italia nonha alcun accordo in tal senso, essendo ilpaese di arrivo).

L’Italia supporta attivamente tale pro-cesso in sede europea, con l’obiettivo difacilitare una soluzione che consenta larealizzabilità del progetto, visto il suoapporto in termini di diversificazione dellerotte di approvvigionamento.

Ciò premesso, l’Italia non è stata inte-ressata da alcuna interruzione o riduzionedei rifornimenti di gas transitanti dal-l’Ucraina, e attualmente il flusso e l’importdal punto di entrata di Tarvisio risultaregolare.

Il sistema italiano è comunque ingrado, grazie al livello attuale degli stoc-

caggi e alla diversificazione delle fonti diapprovvigionamento, di fare fronte a unariduzione del flusso di gas russo attraversol’Ucraina, mediante importazioni maggiorida altri gasdotti (Algeria, Libia, Nord Eu-ropa) e un maggiore utilizzo della capacitàdi rigassificazione esistente (terminali dirigassificazione al largo di Rovigo, Pani-gaglia e il recente terminale offshore allargo della costa toscana). Se dovesse es-servi una riduzione di lungo periodo, an-drebbe monitorato attentamente il pro-gramma di riempimento degli stoccaggiitaliani durante l’estate per consentirnel’uso nell’inverno prossimo.

Più in prospettiva, per continuare amigliorare la nostra sicurezza ed indipen-denza di approvvigionamento, come stabi-lito dalla SEN, è necessario intervenire su:

efficienza energetica e fonti rinnova-bili. L’efficienza energetica è la primapriorità di intervento, dal momento cheessa contribuisce contemporaneamente alraggiungimento di tutti gli obiettivi dipolitica energetica nazionale. L’efficienzaenergetica ha, infatti, il pregio di essere lostrumento più economico per l’abbatti-mento delle emissioni, con un ritorno sugliinvestimenti positivo per il Paese, di ge-nerare domanda in un mercato dove sonoattive molte imprese italiane, di accrescerela sicurezza energetica e di ridurre ildeficit della bilancia commerciale.L’Unione europea ha evidenziato la neces-sità di aumentare l’efficienza energetica inmodo da raggiungere l’obiettivo di unariduzione dei consumi di energia primariadel 20 per cento entro il 2020, rispetto agliscenari di previsione dei consumi per il

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2020. A brevissimo, il Governo approveràlo schema di decreto di attuazione delladirettiva in materia e lo trasmetterà alleCommissioni parlamentari per il previstoparere. Con l’occasione, non solo si raf-forzeranno gli strumenti di incentivazione,ma si introdurranno dei criteri per orien-tare la regolazione dei mercati e dei settoriregolati in senso sempre più attento al-l’efficienza complessiva del sistema. Rela-tivamente alle fonti rinnovabili, la SEN sipropone di raggiungere al 2020 il 19-20per cento dei consumi finali lordi (rispettoall’obiettivo europeo del 17 per cento),pari a 23-24 MTEP di energia finalel’anno. Nel settore elettrico, l’obiettivo è disviluppare le rinnovabili fino al 34-38 percento dei consumi finali (e potenzialmenteoltre) al 2020, pari a circa 120-130 TWh/anno o 10-11 MTEP. Con tale contributo,la produzione rinnovabile diventerà laprima componente del mix di generazioneelettrica in Italia, al pari del gas, ridu-cendo quindi la dipendenza italiana datale fonte, con vantaggi in termini disicurezza. L’Italia ha inoltrato a inizioanno a Bruxelles il rapporto che riporta irisultati finora conseguiti: da esso si evinceche a fine 2012 la quota di consumienergetici totali coperti da rinnovabili am-monta al 13,5 per cento, a fronte di unamilestone 2012 del 9,86 per cento.

sviluppare nuova capacità di stoccag-gio: occorre proseguire sia i lavori direalizzazione delle capacità già autoriz-zate, sia gli iter autorizzativi in corso perampliare i programmi dei giacimenti esi-stenti e per convertire in stoccaggio altrigiacimenti; Per l’analisi delle necessità distoccaggio da parte del sistema, occorredistinguere le necessità di punta (cioè laportata massima giornaliera che può es-sere erogata per un certo numero digiorni) da quelle di spazio da riempire. Perquanto riguarda poi le necessità di punta,le iniziative in corso di realizzazione distoccaggi, ove tutte realizzate, appaionosufficienti a garantire le necessità di puntasulla base delle analisi condotte nella SEN(incremento di circa 75 milioni mc/giornodi ulteriore capacità di erogazione alla

punta). Per lo sviluppo delle ulteriorinuove capacità di punta di stoccaggio neigiacimenti sarà nei prossimi mesi adottatoil DPCM, previsto dall’articolo 3 del de-creto legislativo n. 93 del 2011 che indi-viduerà, secondo gli indirizzi della SEN, icriteri per consentire la realizzazione ditali infrastrutture, garantendo ad esse unpercorso autorizzatorio semplificato, cer-tezza dei tempi, e un sistema regolatorioincentivante.

realizzare nuove infrastrutture strate-giche di rigassificazione: relativamente alloscenario e agli indirizzi previsti nella SEN,è entrato in funzione nel dicembre 2013 ilnuovo terminale di rigassificazione dellasoc. OLT al largo della costa toscana, conuna capacità di import di 3,7 miliardi dimetri cubi all’anno. Con esso la capacità dirigassificazione italiana è salita a circa 14miliardi di metri cubi all’anno. Anche allaluce delle recenti situazioni di instabilitàche hanno coinvolto nell’ultimo periodo itradizionali fornitori via gasdotto e concontratti di lungo termine, in particolarein Libia, dove l’export di gas e greggioincontra ancora difficoltà, e con le attualitensioni sul transito in Ucraina del gasverso l’Italia e l’Europa, rimane quantomai valida l’esigenza di diversificare sem-pre di più le fonti e le rotte di approvvi-gionamento di gas, in particolare riguardoal GNL che presenta la possibilità di farericorso nei prossimi anni a un mercatoglobale sempre in espansione per lo svi-luppo dello shale gas in USA e anche inaltri Paesi (Canada). Resta perciò ancoravalido lo schema delle infrastrutture stra-tegiche delineato nella SEN per il GNL,con la scelta di incentivare ancora larealizzazione di ulteriore capacità di ri-gassificazione;

realizzare nuovi gasdotti internazio-nali: possiamo ora contare in prospettivadell’arrivo del gas azero in Italia, avendoavuto successo il progetto TAP che porteràin una prima fase 10 miliardi di mc versol’Europa, gran parte dei quali fino inItalia, con previsione di arrivo del gasazero nella rete italiana nel 2019. Essocontribuirà alla diversificazione delle fonti

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e aumenterà la liquidità del mercato na-zionale e permetterà di accrescere il ruolodell’Italia come paese anche di transitodelle rotte del gas, con benefici in terminidi sicurezza degli approvvigionamenti e dicompetitività dei prezzi.

aumentare la produzione di idrocar-buri nazionali: sul fronte della sicurezzaenergetica un ruolo importante deve svol-gere anche la produzione nazionale diidrocarburi. Per questo, la SEN prevede divalorizzare secondo criteri sostenibili lesignificative risorse del nostro sottosuolo,

principalmente gas naturale, la cui pro-duzione nazionale ha coperto, nel 2013,circa l’11,0 per cento della domanda, perriportare entro il 2020 la produzione in-terna di idrocarburi ai livelli degli anni’90; ciò comporterà una sensibile ridu-zione della bolletta energetica italiana dicirca 5 miliardi di euro/anno. La realiz-zazione di questo obiettivo produrrà i suoieffetti su ciascuna delle 4 priorità indivi-duate dalla SEN e non implicherà il ri-corso ad alcuna forma di incentivazionepubblica.

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ALLEGATO 3

5-02476 Benamati: Tutela del patrimoniotecnologico e industriale dell’azienda FAAC.

TESTO DELLA RISPOSTA

Il Gruppo FAAC, creato da GiuseppeManini nel 1965 a Zola Predosa, attraversolo sviluppo conseguito in quasi 50 anni distoria e le numerose acquisizioni, costitui-sce oggi una multinazionale europea diprimo piano nella produzione dei cancelliautomatici.

Il Gruppo FAAC è formato da 30aziende commerciali in 24 paesi con 1.800dipendenti nel mondo su 16 stabilimenti diproduzione e 32 filiali.

Sulla base di quanto comunicato dalMinistero della Giustizia, la controversiagiudiziaria citata dagli interroganti è in-cardinata presso il Tribunale di Bolognae riguarda l’impugnativa del testamentodi Michelangelo Manini, proprietariodella Faac, deceduto a Bologna nel 2012.Essa non riverbera i suoi effetti diretta-mente sulla gestione ordinaria e straor-dinaria della FAAC Spa in quanto ilsequestro ha ad oggetto unicamente ilpatrimonio dell’« eredità MichelangeloManini », nel cui compendio rientra unpacchetto azionario FAAC pari al 66 percento delle azioni, mentre la FAAC nonè sottoposta a sequestro giudiziario.

Il custode nominato dal tribunalesvolge il proprio compito sotto le direttivee le istruzioni rese dal Giudice istruttore eprevia autorizzazione di quest’ultimo perqualunque atto eccedente l’ordinaria am-ministrazione, senza ingerirsi nell’attivitàaziendale che rimane di competenza degliamministratori della società.

Le « soluzioni alternative » alla custodia,di cui vi è cenno nell’interrogazione, non

sono state accolte dal giudice istruttore inquanto il rimedio cautelare adeguato e spe-cifico per tutelare le posizioni giuridichesoggettive nell’ambito di controversie rela-tive alla proprietà o al possesso di beniimmobili è il sequestro giudiziario.

Con riferimento alle notizie pervenutedal Ministero della Giustizia, e fornite dalPresidente del Tribunale di Bologna, il pro-cedimento – iniziato nel settembre 2012 eda cui sono state riunite per connessionealtre quattro cause – viene trattato concelerità: sono state celebrate dal giudiceistruttore ben 26 udienze dal settembre2012 al gennaio 2014. Inoltre il collegio hatenuto in sede cautelare tre udienze perdecidere su altrettanti reclami proposti.

Quanto ai tempi della controversia, lacomplessità della materia e la rilevanzaeconomica del compendio ereditario im-pongono l’espletamento di tutte le attivitàistruttorie necessarie, ivi compresa unaconsulenza tecnica grafologica d’ufficio,affidata ad un collegio di tre periti, chedovrà esaminare quattro schede testamen-tarie, con termine per il deposito dellarelazione sino 20 settembre 2014. Succes-sivamente a tale data sono state calenda-rizzate ulteriori tre udienze (24 settembre,18 novembre e 3 dicembre 2014), oltreall’udienza di precisazione delle conclu-sioni (26 febbraio 2015).

Preso atto dell’informativa pervenutadalla citata Amministrazione, si informa chead oggi il Ministero dello Sviluppo non è

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stato sollecitato da nessuna delle parti inte-ressate ad attivare un tavolo di confronto.

Nel prendere atto della delicata situa-zione illustrata dall’Onorevole interro-gante, si assicura che il Ministero seguirà

con grande attenzione l’evolversi della vi-cenda della FAAC al fine di verificare lepossibili iniziative per salvaguardare larealtà produttiva e occupazionale del-l’azienda.

Giovedì 27 marzo 2014 — 218 — Commissione X

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XI COMMISSIONE PERMANENTE

(Lavoro pubblico e privato)

S O M M A R I O

RISOLUZIONI:

7-00252 Bechis: Sulla gestione dei fondi strutturali europei per il riequilibrio e laredistribuzione delle risorse dedicate alle politiche attive del lavoro (Seguito delladiscussione e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 219

SEDE REFERENTE:

Disposizioni in materia di collocamento al lavoro dei centralinisti telefonici e degli operatoridella comunicazione minorati della vista. C. 435 Mongiello, C. 1708 Di Gioia, C. 1779Gribaudo (Seguito dell’esame e rinvio – Nomina di un Comitato ristretto) . . . . . . . . . . . . . . 220

COMITATO RISTRETTO:

Disposizioni in materia di ricongiunzione pensionistica. C. 225 Fedriga e C. 929 Gnecchi . . . . . . 221

SEDE REFERENTE:

DL 34/2014: Disposizioni urgenti per favorire il rilancio dell’occupazione e per la semplifica-zione degli adempimenti a carico delle imprese. C. 2208 Governo (Esame e rinvio) . . . . . . . . . 221

RISOLUZIONI

Giovedì 27 marzo 2014. — Presidenzadel presidente Cesare DAMIANO. – Inter-viene il sottosegretario di Stato per il lavoroe le politiche sociali, Luigi Bobba.

La seduta comincia alle 14.15.

7-00252 Bechis: Sulla gestione dei fondi strutturali

europei per il riequilibrio e la redistribuzione delle

risorse dedicate alle politiche attive del lavoro.

(Seguito della discussione e rinvio).

La Commissione prosegue la discus-sione della risoluzione in titolo, rinviatanella seduta dell’11 febbraio 2014.

Cesare DAMIANO, presidente, ricordache nella precedente seduta si è svoltal’illustrazione della risoluzione e che ilGoverno si è riservato di intervenire nelprosieguo della discussione. Essendosi nelfrattempo insediato un nuovo Esecutivo,propone alla presentatrice di richiamarebrevemente i contenuti della risoluzione,segnalando sin d’ora che il Governo hapreannunciato la propria intenzione diesprimersi nel prosieguo della discus-sione.

Segnala, peraltro, che, in materia diutilizzo dei fondi strutturali per il pe-riodo di programmazione 2014-2020, èstato assegnato alle Commissioni riuniteV e XIV l’atto n. 86, recante lo schemadi Accordo di partenariato per il mede-simo periodo di programmazione. Per-tanto, fa presente che sarà necessarioorganizzare modalità di prosecuzione del-

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l’esame della risoluzione in oggetto chesiano coordinate con l’esame del citatoatto.

Eleonora BECHIS (M5S) auspica, an-zitutto, che la risoluzione di cui è fir-mataria venga presa in considerazionenell’attuale processo di riscrittura del ci-tato Accordo di partenariato, chiedendoal Governo di definire obiettivi temporali,quantitativi e qualitativi chiari e misu-rabili al fine di sviluppare e migliorare ilmercato del lavoro nel pieno rispetto siadella carta costituzionale sia dei principidi eguaglianza, autodeterminazione e giu-stizia sociale. Chiede, quindi, al Governodi percorrere strade nuove che escludanototalmente la corruzione, ponendosiobiettivi ambiziosi in ambito di politicheattive del lavoro, sia in termini di valo-rizzazione della formazione continua siain termini di acquisizione delle miglioririsorse umane e strumentali da mettere adisposizione della collettività. Ritiene ne-cessario pensare al lavoro non più comeelemento a sé stante, bensì come parte diun sistema con il quale è in costanterelazione sinergica come nel caso delconnubio tra smart working e smart city,che coinvolge urbanistica, lavoro, innova-zione e ricerca, o dell’integrazione nelpercorso scolastico obbligatorio sia diperiodi di lavoro in azienda sia di ele-menti di educazione all’imprenditorialitàetica.

Ricorda, su un piano più generale, chel’Unione europea è nata per garantire lapace e per cercare di attutire divarieconomici, sociali, ideologici, e per ga-rantire il mutuo soccorso tra gli Statimembri. Osserva che l’Europa unita,come ogni strumento creato dall’uomo,deve essere usata seguendo criteri dibuon senso. Fa presente che la presidentedella Commissione occupazione e affarisociali del Parlamento europeo, Berés, hasegnalato che la presenza nei Trattati diuno squilibrio tra diritti sociali e dirittodel mercato interno, rendendosi disponi-bile ad un dialogo sul tema dell’adegua-mento dei trattati nell’ottica dell’uscitadalla crisi.

Segnala che il decreto-legge n. 201 del2011, oltre ad aver spezzato il patto traStato e cittadino, ha creato nuove povertàe dinamiche che la programmazione deifondi strutturali non prende in conside-razione. Si chiede, in conclusione, se cisia la possibilità di aprire un confrontotra la Commissione lavoro della Camerae la Commissione occupazione e affarisociali del Parlamento europeo, con lemodalità che la presidenza ritenga piùopportune, per elaborare proposte con-crete sulle materie di comune interesse.

Il sottosegretario Luigi BOBBA si ri-serva di manifestate il proprio orienta-mento nel prosieguo della discussione.

Cesare DAMIANO, presidente, nessunaltro chiedendo di intervenire, rinvia ilseguito della discussione ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.25.

SEDE REFERENTE

Giovedì 27 marzo 2014. — Presidenzadel presidente Cesare DAMIANO. – Inter-viene il sottosegretario di Stato per il lavoroe le politiche sociali, Luigi Bobba.

La seduta comincia alle 14.25.

Disposizioni in materia di collocamento al lavoro dei

centralinisti telefonici e degli operatori della comu-

nicazione minorati della vista.

C. 435 Mongiello, C. 1708 Di Gioia, C. 1779 Gri-

baudo.

(Seguito dell’esame e rinvio – Nomina diun Comitato ristretto).

La Commissione prosegue l’esame deiprovvedimenti, rinviato nella seduta del 20marzo 2014.

Giovedì 27 marzo 2014 — 220 — Commissione XI

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Cesare DAMIANO, presidente, ricordache nella precedente seduta la relatrice hasvolto un intervento introduttivo nel qualeha illustrato i provvedimenti in titolo,chiede pertanto se vi siano interventi nel-l’ambito dell’esame preliminare.

Il sottosegretario Luigi BOBBA osservache le direzioni competenti del Ministerodel lavoro e delle politiche sociali hannogià avuto modo di esaminare nel dettagliol’articolato dei provvedimenti in esame,formulando al riguardo osservazioni pun-tuali, sulle quali giudica importante av-viare una proficua interlocuzione con laCommissione. Auspica, quindi, che laCommissione approfondisca il contenutodelle proposte di legge in un serenoconfronto con il Governo, valutando an-che l’opportunità di costituire un appo-sito Comitato ristretto, in vista dell’ela-borazione di un testo condiviso.

Chiara GRIBAUDO (PD), relatore,prende atto con favore della disponibilitàtesté manifestata dal Governo, giudicandoutile procedere sin d’ora alla costituzionedi un Comitato ristretto per il seguitodell’istruttoria sui provvedimenti inesame e la predisposizione di un testounificato che possa essere realmente con-diviso.

Cesare DAMIANO, presidente, nessunaltro chiedendo di intervenire, proponeche la Commissione, alla luce degli orien-tamenti emersi nell’odierno dibattito, pro-ceda alla nomina di un Comitato ristrettoper il seguito dell’istruttoria legislativadelle proposte di legge nn. 435, 1708 e1779.

La Commissione delibera di nominareun Comitato ristretto, riservandosi la pre-sidenza di indicarne i componenti sullabase delle designazioni dei gruppi.

La seduta termina alle 14.30.

COMITATO RISTRETTO

Giovedì 27 marzo 2014.

Disposizioni in materia di ricongiunzione pensioni-

stica.

C. 225 Fedriga e C. 929 Gnecchi.

Il Comitato ristretto si è riunito dalle14.30 alle 14.40.

SEDE REFERENTE

Giovedì 27 marzo 2014. — Presidenzadel presidente Cesare DAMIANO. – Inter-viene il sottosegretario di Stato per il lavoroe le politiche sociali, Luigi Bobba.

La seduta comincia alle 14.40.

DL 34/2014: Disposizioni urgenti per favorire il

rilancio dell’occupazione e per la semplificazione

degli adempimenti a carico delle imprese.

C. 2208 Governo.

(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l’esame delprovvedimento.

Cesare DAMIANO, presidente, osservache si avvia oggi l’esame del disegno dilegge di conversione del decreto-leggen. 34 del 2014, recante disposizioni ur-genti per favorire il rilancio dell’occupa-zione e per la semplificazione degli adem-pimenti a carico delle imprese.

Fa presente che, come stabilito nell’uf-ficio di presidenza, integrato dai rappre-sentanti di gruppo, nell’odierna sedutaavrà luogo la relazione introduttiva delrelatore, onorevole Dell’Aringa, ed even-tuali interventi dei deputati che intendanointervenire.

Ricorda, comunque, che dopo la con-clusione delle audizioni informali ripren-derà l’esame preliminare con gli interventiin discussione generale.

Carlo DELL’ARINGA (PD), relatore, os-serva che il decreto-legge n. 34 del 2014

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contiene disposizioni in materia di lavoroa termine, apprendistato, servizi per illavoro, verifica della regolarità contribu-tiva e contratti di solidarietà.

Nel ricordare che il decreto-legge dovràessere convertito in legge entro il 20 mag-gio 2014, passa all’illustrazione delle sin-gole disposizioni, segnalando in primoluogo che l’articolo 1 reca norme in ma-teria di contratti a tempo determinato esomministrazione di lavoro a tempo de-terminato, con l’obiettivo di facilitare ilricorso a tali tipologie contrattuali. A talfine la disposizione modifica in più partiil decreto legislativo n. 368 del 2001 e ildecreto legislativo n. 276 del 2003, preve-dendo, in primo luogo, l’innalzamento dadodici a trentasei mesi, comprensivi dieventuali proroghe, della durata del rap-porto a tempo determinato che non ne-cessita dell’indicazione della causale per lasua stipulazione. Si prevede quindi, che ilcontratto possa essere prorogato fino a 8volte, a condizione che le proroghe siriferiscano alla stessa attività lavorativaper la quale il contratto a tempo deter-minato è stato inizialmente stipulato. In-fine, si introduce un limite quantitativo,stabilendo che il numero complessivo dirapporti di lavoro a termine costituiti daciascun datore di lavoro non può eccedereil limite del 20 per cento dell’organicocomplessivo, ferma restando, per le im-prese che occupano fino a cinque dipen-denti, la possibilità di stipulare comunqueun contratto a tempo determinato. Vienefatta salva, in ogni caso, la possibilità perla contrattazione collettiva nazionale distabilire limiti quantitativi diversi.

Evidenzia che l’articolo 2 contiene di-sposizioni in materia di apprendistato, conl’obiettivo di semplificare la disciplina del-l’istituto. A tal fine, le disposizione modi-fica in più parti il decreto legislativon. 167 del 2011 e la legge n. 92 del 2012,la cosiddetta legge Fornero, prevedendo, inprimo luogo, l’obbligo della forma scrittasolamente per il contratto e per il patto diprova e non più per il piano formativoindividuale. Viene poi soppressa la condi-zione, introdotta dalla legge n. 92 del2012, che per i datori di lavoro che

occupavano almeno 10 dipendenti legaval’assunzione di nuovi apprendisti alla pro-secuzione del rapporto di lavoro, al ter-mine del periodo di apprendistato, dialmeno il 50 per cento degli apprendistidipendenti dallo stesso datore di lavoro.Osserva che la soppressione è estesa anchealla norma che, nel definire i principi perla disciplina contrattuale dell’istituto, pre-vedeva la possibilità di individuare neicontratti collettivi forme e modalità per laconferma in servizio al termine del per-corso formativo, al fine di ulteriori assun-zioni in apprendistato. Fa presente che,per quanto riguarda la retribuzione del-l’apprendista, fatta salva l’autonomia dellacontrattazione collettiva, si prevede che sidebba tener conto delle ore di formazionein misura del 35 per cento del relativomonte ore complessivo. Infine, si prevedela facoltà, e non più l’obbligo, per i datoridi lavoro, di integrare con l’offerta forma-tiva pubblica la formazione di tipo pro-fessionalizzante e di mestiere svolta inazienda.

Rileva che l’articolo 3 è diretto a ga-rantire la parità di trattamento delle per-sone in cerca di occupazione in uno degliStati membri dell’Unione europea indipen-dentemente dal luogo di residenza, non-ché, attraverso l’eliminazione del requisitodel domicilio, ad ampliare la possibilità diusufruire delle azioni di politica attivaposte in essere dai servizi competenti. Inparticolare, fa presente che la norma èvolta a rendere immediatamente operativala Garanzia per i giovani che, per usu-fruire dei relativi percorsi, stabilisce chevengano individuati i requisiti della « re-sidenza » e della « contendibilità » del sog-getto, al fine di consentire che i giovanialla ricerca di occupazione possano rivol-gersi ad un servizio per l’impiego indipen-dentemente dall’ambito territoriale di re-sidenza.

Sottolinea che l’articolo 4 introducedisposizioni volte alla « smaterializza-zione » del Documento unico di regolaritàcontributiva (DURC), attraverso una sem-plificazione dell’attuale sistema di adem-pimenti richiesti alle imprese per la suaacquisizione. In particolare, si prevede che

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la verifica della regolarità contributiva neiconfronti dell’INPS, dell’INAIL e, per leimprese operanti nel settore dell’edilizia,delle Casse edili, avvenga, da parte dichiunque vi abbia interesse, in tempo realee con modalità esclusivamente telemati-che, attraverso un’interrogazione negli ar-chivi dei citati enti che ha una validità dicentoventi giorni a decorrere dalla data diacquisizione. Osserva che la puntuale de-finizione della nuova disciplina della ma-teria è rimessa a un decreto interministe-riale, da emanare entro sessanta giornidall’entrata in vigore del decreto-legge.

Fa notare, infine, che l’articolo 5 de-manda ad uno specifico decreto intermi-nisteriale i criteri per l’individuazione deidatori di lavoro beneficiari delle agevola-zioni, già previste dalla legislazione vi-gente, per i contratti di solidarietà, innal-zando a 15 milioni di euro, a decorrere dal2014, il relativo limite di spesa nell’ambitodel Fondo sociale per l’occupazione e laformazione.

Rinviando all’esito del ciclo di audi-zioni già programmate eventuali conside-razioni di merito sui contenuti del decreto,si limita in questa fase a segnalare che,soprattutto per quanto attiene alle dispo-sizioni in materia di contratti a termine edi apprendistato, di cui agli articoli 1 e 2del decreto, si presenta, dal punto di vistatecnico, l’esigenza di meglio coordinare lanuova disciplina con le parti del quadronormativo che sono rimaste inalterate.

Conclusivamente, osserva che il decre-to-legge interviene su temi complessi, cheinvestono la vita in azienda, le relazioni dilavoro e il funzionamento generale delmercato del lavoro. In questo senso, se-gnala la presenza di aspetti meritevoli diapprofondimento, relativi in particolareall’intreccio con i contenuti dei provvedi-menti che il Governo sta adottando eadotterà sul tema più generale della sem-plificazione e della riforma della legisla-zione del lavoro. Per queste ragioni, ritieneche la Commissione e l’Assemblea dellaCamera dovranno pertanto impegnarsi atrovare quegli aggiustamenti che, senza

stravolgere i principi cui il provvedimentosi ispira, possano consentire di apportaregli opportuni miglioramenti al testo.

Claudio COMINARDI (M5S) manifestaforte preoccupazione per il potenziale ef-fetto di eccessiva liberalizzazione dellastipula dei contratti a termine contenutonell’articolo 1 del provvedimento in esame,in base al quale la durata del contrattosenza indicazione della causale verrebbeestesa a trentasei mesi. Ritiene, infatti, chetale disposizione possa produrre conse-guenze negative per i giovani lavoratori, intermini di ulteriore precarizzazione dellaloro situazione lavorativa. Chiede poi de-lucidazioni al relatore circa la portata delmedesimo articolo 1, nella parte in cui sispecifica che il numero dei contratti atermine non possa eccedere il 20 per centodell’organico complessivo, non essendounivoca a suo avviso la nozione di « or-ganico ».

Giorgio PICCOLO (PD) esprime il ti-more che si prosegua nell’adozione diinterventi suscettibili di ledere i diritti deilavoratori, in continuità con una tendenzalegislativa volta a mettere le generazioni inconflitto tra di loro e a instaurare regimidi tutele diversificati per categorie di la-voratori. Sarebbe necessario, a suo avviso,contenere il fenomeno della precarietà,prevedendo, piuttosto, interventi tesi adaumentare il costo dei contratti atipici, perdisincentivarne l’utilizzo, o stabilendo in-centivi alla stabilizzazione.

Gessica ROSTELLATO (M5S) chiedechiarimenti al relatore in ordine all’arti-colo 1, osservando che, in base all’attualeformulazione della norma, non è chiaroquale sia il limite massimo di contratti cheè possibile stipulare nelle aziende cheimpieghino fino a cinque dipendenti. Pas-sando ad esaminare l’articolo 2, ritiene siada chiarire se ai fini calcolo della retri-buzione dell’apprendista si debba fare ri-ferimento alla formazione interna oesterna, specificando altresì cosa la por-tata della locuzione: « 35 per cento delrelativo monte ore complessivo ». Giudica

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positivo il contenuto dell’articolo 4, rela-tivo alle semplificazioni in materia didocumento di regolarità contributiva, au-spicando, tuttavia, che tali disposizionisiano concretamente applicate, senza chevi siano problemi tecnici in sede di attua-zione. In risposta alle considerazioni svoltenel dibattito odierno in relazione all’esi-genza di aumentare il costo del lavoroflessibile, fa presente che la normativavigente già prevede oneri più elevati pertale tipologia di contratti, auspicando,piuttosto, un intervento di riduzione deicosti sul versante dei contratti a tempoindeterminato.

Cesare DAMIANO, presidente, osservatoche allo stato i contratti flessibili sono piùonerosi per i datori di lavoro rispetto aquelli a tempo indeterminato, fa notare,con riferimento a taluni dubbi espressisulla parte del testo che disciplina l’ap-prendistato, che la formazione esterna –secondo il dettato dell’articolo 2 – divienefacoltativa. Precisando, altresì, che – a suoavviso – il limite del 35 per cento nelcalcolo della retribuzione dell’apprendistadeve riferirsi alle ore di formazione.

Davide TRIPIEDI (M5S) esprime dubbisull’articolo 1 del decreto-legge, segna-lando i gravi effetti destabilizzanti dellanorma nei confronti delle donne lavora-trici che siano in gravidanza al momentodella proroga dei contratti. Osservato chele innovazioni legislative proposte rappre-sentano un disincentivo alla maternità, sichiede perché il legislatore continui apromuovere il contratto a termine a sca-pito di quello a tempo indeterminato,

producendo conseguenze negative per ilavoratori in termini di precarietà.

Eleonora BECHIS (M5S) si soffermasull’articolo 3, evidenziando l’esigenza disvolgere una riflessione sull’elenco anagra-fico del lavoratori e sul concetto di resi-denza. Fa presente, al riguardo, che oc-corre approfondire il fenomeno della per-dita della residenza da parte dei lavora-tori, a seguito della perdita della propriacasa, sottolineando come spesso i cittadiniincontrino molte difficoltà per il riacquistodella residenza, a causa delle difficoltàburocratiche poste a livello locale.

Carlo DELL’ARINGA (PD), relatore, fapresente che il dibattito ha posto all’at-tenzione questioni rilevanti, sulle qualisarà opportuno svolgere i necessari appro-fondimenti di merito, nell’ambito di unainterlocuzione costruttiva tra i gruppi, di-chiarandosi disponibile al confronto contutti i componenti della Commissione alfine di giungere a definire un quadro diinterventi il più possibile efficace e con-diviso.

Cesare DAMIANO, presidente, prendeatto con soddisfazione della disponibilitàal confronto testé manifestata dal relatore,considerato che il provvedimento in esameinterviene su questioni assai delicate sullequali sarà necessario svolgere gli oppor-tuni accertamenti, in un clima che auspicapossa essere di ampia concertazione tra igruppi. Nessun altro chiedendo di inter-venire, rinvia il seguito dell’esame ad altraseduta.

La seduta termina alle 15.

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XII COMMISSIONE PERMANENTE

(Affari sociali)

S O M M A R I O

INDAGINE CONOSCITIVA:

Indagine conoscitiva sull’organizzazione dell’attività dei medici che svolgono gli accertamentisanitari per verificare lo stato di salute del dipendente assente per malattia.

Audizione del sottosegretario di Stato per la salute, Vito De Filippo (Svolgimento econclusione) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 225

SEDE REFERENTE:

Disposizioni in materia di responsabilità professionale del personale sanitario. C. 259 Fucci,C. 262 Fucci, C. 1324 Calabrò, C. 1312 Grillo, C. 1581 Vargiu, C. 1902 Monchiero e C.1769 Miotto (Seguito dell’esame e rinvio – Nomina di un Comitato ristretto) . . . . . . . . . . . . 226

INDAGINE CONOSCITIVA

Giovedì 27 marzo 2014. — Presidenzadel presidente Pierpaolo VARGIU. — Inter-viene il sottosegretario di Stato per lasalute, Vito De Filippo.

La seduta comincia alle 13.45.

Indagine conoscitiva sull’organizzazione dell’attività

dei medici che svolgono gli accertamenti sanitari per

verificare lo stato di salute del dipendente assente

per malattia.

Audizione del sottosegretario di Stato per la salute,

Vito De Filippo.

(Svolgimento e conclusione).

Pierpaolo VARGIU, presidente, proponeche la pubblicità dei lavori sia assicurataanche mediante impianti audiovisivi a cir-cuito chiuso. Non essendovi obiezioni, nedispone l’attivazione.

Introduce, quindi, l’audizione.

Il sottosegretario Vito DE FILIPPO,svolge una relazione sui temi oggetto del-l’audizione.

Intervengono quindi i deputati AnnaMargherita MIOTTO (PD), Paola BINETTI(PI) e Pierpaolo VARGIU, presidente.

Interviene, in replica, il sottosegretarioVito DE FILIPPO.

Pierpaolo VARGIU, presidente, ringra-zia il sottosegretario per il suo interventoe dichiara conclusa l’audizione.

La seduta termina alle 14.10.

N.B.: Il resoconto stenografico della se-duta è pubblicato in un fascicolo a parte.

SEDE REFERENTE

Giovedì 27 marzo 2014. — Presidenzadel presidente Pierpaolo VARGIU. — Inter-viene il sottosegretario di Stato per lasalute, Vito De Filippo.

La seduta comincia alle 14.10.

Giovedì 27 marzo 2014 — 225 — Commissione XII

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Disposizioni in materia di responsabilità professio-nale del personale sanitario.C. 259 Fucci, C. 262 Fucci, C. 1324 Calabrò, C. 1312Grillo, C. 1581 Vargiu, C. 1902 Monchiero e C. 1769Miotto.

(Seguito dell’esame e rinvio – Nomina diun Comitato ristretto).

La Commissione prosegue l’esame delprovvedimento, rinviato, da ultimo, nellaseduta del 5 febbraio 2014.

Pierpaolo VARGIU, presidente e rela-tore, avverte che è stata assegnata allaCommissione, in sede referente, in data 24marzo 2014, la proposta di legge n. 1769,d’iniziativa dei deputati Miotto ed altri:« Modifiche al codice civile e al codicepenale in materia di responsabilità inambito medico e sanitario e altre dispo-sizioni concernenti la sicurezza delle curee il risarcimento dei danni da parte dellestrutture sanitarie pubbliche ».

Poiché la suddetta proposta di leggeverte su materia identica a quella delleproposte di legge in esame, la presidenzane ha disposto l’abbinamento ai sensidell’articolo 77, comma 1, del regola-mento.

Anche in considerazione del fatto che ilsottosegretario De Filippo non ha avutomodo di seguire personalmente l’iter delprovvedimento in titolo fino alla sedutaodierna, reputa opportuno ricordare che,dopo l’avvio dell’esame preliminare, haavuto luogo lo svolgimento di un ciclo diaudizioni al termine del quale si è con-venuto di tenere aperta la discussione perqualche altra seduta, in modo da consen-tire ai deputati di intervenire alla lucedegli ulteriori spunti di riflessione emersinel corso delle audizioni. Chiede, pertanto,se vi siano ancora colleghi che intendanointervenire nel dibattito.

Anna Margherita MIOTTO (PD), evi-denziata la rilevanza e l’oggettiva comples-sità del tema in esame, richiama le diversesoluzioni che sono state prospettate attra-verso le proposte di legge presentate, non-

ché nel corso delle audizioni svoltesipresso la Commissione affari sociali.

Sotto questo profilo, fa riferimento allarevisione delle competenze dei consulentitecnici d’ufficio (CTU), che a suo avvisonon sarebbe comunque sufficiente, occor-rendo parallelamente definire i terminidella responsabilità professionale degliesercenti le professioni sanitarie.

Al riguardo, fa presente che tale pro-blematica è stata posta come priorità as-soluta, nell’ambito di cinque priorità chesono state segnalate al Parlamento e alGoverno da parte dell’intersindacale me-dica. Ricorda, infatti, come gli operatorisanitari siano sottoposti a una pressionefortissima e come le stesse aziende sani-tarie si trovino in una posizione di gravedifficoltà.

Un altro punto critico è costituito dalfatto che diverse regioni scelgono la viadell’autoassicurazione, ciò che non puònon avere forti ricadute sui rispettivi bi-lanci, che saranno evidenti tra qualcheanno.

Con riferimento, poi, alla tendenza ge-nerale emersa dalle audizioni svolte, nelsenso di non procedere alla determina-zione di una specifica forma di responsa-bilità penale e civile dell’esercente la pro-fessione sanitaria, fa presente che in ognicaso non si può prevedere una posizionedi assoluto privilegio per gli operatorisanitari, ciò che comporterebbe inevitabil-mente la compressione della tutela delcittadino.

Rileva, quindi, come da molte parti siastata invocata, al fine di ottenere unsignificativo calo del contenzioso in attotra gli esercenti le professioni sanitarie ei pazienti, la definizione delle tabelle peril risarcimento del danno non patrimo-niale. In proposito, osserva che la Com-missione giustizia sta procedendo al-l’esame della proposta di legge concer-nente la determinazione e il risarcimentodel danno non patrimoniale (A.C. 1063).Ritiene pertanto che attraverso il lavorosvolto presso la Commissione giustiziacongiuntamente al testo del provvedimentoche sarà approvato dalla Commissioneaffari sociali in materia di responsabilità

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professionale del personale sanitario, ilParlamento sarà in grado di fornire unarisposta a un problema avvertito come nonpiù rinviabile.

Pierpaolo VARGIU, presidente e rela-tore, nessun altro chiedendo di intervenire,ed essendosi pertanto chiusa la fase del-l’esame preliminare del provvedimento, dola parola al sottosegretario De Filippoprima di procedere egli stesso alla replica,in qualità di relatore.

Il sottosegretario Vito DE FILIPPO ri-leva preliminarmente che un interventonel settore della responsabilità professio-nale del settore sanitario non può pre-scindere dalla duplice esigenza di assicu-rare, da un lato, la giusta serenità aiprofessionisti dall’altro, il diritto dei cit-tadini ad essere tutelati nei casi di mal-practice. L’allarmante incremento del nu-mero dei contenziosi in ambito sanitarioregistrato negli ultimi anni ha avuto unaricaduta significativa sul sistema in gene-rale, ha infatti comportato una crescitaconsequenziale di comportamenti di tipodifensivo, le cui conseguenze, come sap-piamo, sono devastanti sia in termini disicurezza dei cittadini sia in termini dicosti sulla spesa sanitaria.

Nel corso del dibattito parlamentare edelle audizioni, svolte presso la Commis-sione affari sociali sono emersi alcuninumeri impressionanti: il numero dei con-tenziosi, quello dei costi della cosiddettamedicina difensiva, quello dei costi dellepolizze assicurative.

Un’altra conseguenza drammatica del-l’incremento dei contenziosi è quella del-l’impossibilità, per molti operatori sanitari,di riuscire ad ottenere un’adeguata coper-tura assicurativa sul mercato per i costieccessivamente alti delle polizze, mentrealcune categorie di professionisti corronoil rischio di non trovare compagnie dispo-ste ad assicurarli.

A ciò si aggiunga l’esodo dalle specia-lizzazioni maggiormente esposte a rischio.Presumibilmente, nei prossimi anni, po-trebbe verificarsi anche in Italia, quantogià accaduto in altri Paesi, ovvero l’arrivo

di medici stranieri che si occuperannodelle branche specialistiche rifiutate dagliitaliani.

Tutto questo ci rende consapevoli cheun intervento organico in tale materia nonè rinviabile.

Per tale ragione il Ministero della sa-lute, parallelamente al lavoro che si stasvolgendo in Parlamento, ha avviato unaprofonda riflessione sul tema. A riguardoè stato conferito agli uffici competenti unospecifico mandato al fine di verificarequali modifiche normative sono effettiva-mente necessarie e cosa si può e si devefare in via amministrativa. Sono stati,pertanto, avviati una serie di incontri conrappresentanti dei professionisti, delmondo scientifico e del mondo accademicoda cui sono emersi alcuni punti chiave suiquali sicuramente occorre intervenire alfine di ricondurre il contenzioso a dimen-sioni fisiologiche.

Alcuni aspetti sono già stati affrontatinelle proposte di legge in discussione. Traquesti per esempio non trascurabile è ilproblema degli « errori di sistema » in cuiil professionista spesso si trova ad esserecoinvolto esclusivamente perché parte diuna filiera. L’attenzione andrebbe posta intali casi, oltre che sui professionisti, sulleorganizzazioni dei servizi in particolaresulla loro capacità di orientare le azioni dimiglioramento per migliorare la sicurezzadelle organizzazioni sanitarie e delle atti-vità umane.

Su altri aspetti è in corso un ulterioreapprofondimento al fine di verificare lapiena compatibilità con l’ordinamento co-stituzionale e la sostenibilità dal punto divista economico delle possibili soluzioni(quali l’ipotesi di una fattispecie autonomadi reato colposo o la costituzione di unapposito Fondo di solidarietà per chi hasubito danni derivanti da prestazioni pro-fessionali sanitarie).

Alla luce di tali approfondimenti si sta,pertanto, valutando se e come interveniredal punto di vista normativo, eventual-mente integrando le iniziative già in corso,al fine di giungere ad un intervento a tuttotondo che non si risolva e non sia perce-pito come la ricerca dell’impunità per i

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professionisti che sbagliano, ma che, alcontrario, assicurando la giusta serenità aiprofessionisti, rafforzi il diritto dei citta-dini ad essere tutelati nei casi di malprac-tice.

Contestualmente, si sta lavorando an-che dal punto di vista amministrativo, perdare attuazione alle disposizioni decreto-legge n.158 del 2012 convertito dalla leggen. 189 del 2012 che, come è noto, sonofinalizzate ad agevolare i professionisti chehanno difficoltà a trovare un’adeguata co-pertura assicurativa sul mercato.

Al riguardo, ricorda che la legge n. 148del 2011 ha posto a carico dei professio-nisti l’obbligo di copertura assicurativacontro i rischi derivanti dall’esercizio dellaprofessione. Proprio al fine di favorirecoloro che, per l’attività svolta, sono piùesposti a rischio e che non sono in gradodi sostenere costi assicurativi elevati (sipensi per esempio ai giovani professionistiche accedono al mercato del lavoro) l’ar-ticolo 3 della legge n. 189 del 2012 haprevisto la costituzione di un appositoFondo di garanzia, demandando ad unatto regolamentare la determinazione deicasi e delle modalità con cui il professio-nista possa essere agevolato nel sostenereuna polizza. Lo stesso decreto dovrà det-tare requisiti uniformi per i contratti diassicurazione.

È di tutta evidenza, che si tratta di unmolto testo complesso, che deve tenereconto delle disposizioni esistenti in mate-ria assicurativa, e che pertanto è al vagliodi un tavolo tecnico appositamente costi-tuito che dovrebbe a breve concludere isuoi lavori, per avviare poi i successivipassaggi istituzionali. Per rendere opera-tivo l’obbligo assicurativo solo dopo l’en-trata in vigore del regolamento, il Ministrodella salute nel mese di luglio scorso conun emendamento approvato in occasionedella conversione in legge del decreto-leggecosiddetto « del fare » ha prorogato, dal 15agosto 2013 al 15 agosto 2014, la decor-renza dell’obbligo di stipulare l’assicura-zione già previsto dalla legge n. 148 del2011.

Aggiunge inoltre, che nell’ambito degliapprofondimenti sin qui condotti si è al-

tresì acquisito la consapevolezza della ne-cessità di garantire una maggiore atten-zione al rapporto e alla comunicazione tramedico e paziente, intervenendo anche sullato della formazione.

Quanto più, infatti, i cittadini avrannola percezione di un medico attento ai lorobisogni di cura ed assistenza, e avverti-ranno di essere « considerati » dal profes-sionista cui si sono rivolti, tanto meno cisarà contenzioso.

Reputa, pertanto, necessario che i pro-fessionisti acquisiscano durante il propriopercorso formativo la piena consapevo-lezza che una corretta relazione medico –paziente non è « altro » rispetto all’attivitàsvolta, ma è qualcosa di immanente al-l’attività stessa. Da qui, tra l’altro, l’im-portanza del corretto utilizzo di strumenticome la cartella clinica o il consensoinformato.

Pierpaolo VARGIU, presidente e rela-tore, richiamando l’intervento svolto daultimo dal sottosegretario De Filippo, evi-denzia che, essendo stato istituito presso ilMinistero della salute un tavolo tecnicoconcernente la stessa materia oggetto delprovvedimento in titolo, sarebbe oppor-tuno acquisire la documentazione ivi pro-dotta.

Al termine del dibattito svoltosi pressola Commissione, nell’ambito del qualesono stati acquisiti vari importanti contri-buti, forniti sia da parte di deputati, spessoprofondi conoscitori della materia, sia daparte dei soggetti auditi, intende ricordaresinteticamente i problemi principali che sipongono e chi richiedono, quindi, unasoluzione tempestiva e adeguata. Fa pre-sente che l’urgenza di intervenire attra-verso la predisposizione di una normativaad hoc deriva anche dal fatto che ci sonodelle scadenze come quella fissata al 14agosto 2014, termine entro il quale scattal’obbligo di assicurazione per gli esercentile professioni sanitarie.

Un’altra scadenza è rappresentata dalladeterminazione delle tabelle per il risar-cimento delle invalidità macropermanenti.

Ricorda che un altro problema, sotto-lineato anche dal deputato Miotto, attiene

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al fatto che varie regioni hanno cominciatoad autoassicurarsi, con tutte le conse-guenze che ne derivano in termini diricadute non facilmente quantificabili suirispettivi bilanci, ciò che ha suscitato an-che l’attenzione della Corte dei conti.

Rileva quindi che, se gli esercenti leprofessioni sanitarie si trovano in unaposizione di oggettiva difficoltà, come èemerso chiaramente dalle audizioni, dalpunto di vista generale il problema si ponepiuttosto in termini di effettiva sostenibi-lità complessiva del sistema sanitario na-zionale. Sotto questo profilo, ricorda chela cosiddetta medicina difensiva attiva hacosti elevatissimi, pari al 10 per cento delFondo sanitario nazionale, come già rile-vato dal Ministro della salute pro tempore,Fazio. Si tratta di risorse che evidente-mente vengono distolte da altre prioritàche attengono alla tutela della salute.L’altro aspetto della questione è costituitodalla cosiddetta medicina difensiva pas-siva, per cui molti medici preferiscono nonprendere in carico i pazienti più proble-matici per evitare di correre rischi. Sottoquesto profilo, anche il consenso infor-mato si rivela uno strumento poco efficaceal fine di mettere gli operatori sanitari inuna condizione di serenità dal punto divista professionale.

Fa presente che uno degli effetti piùevidenti della situazione venutasi a creareè quello per cui si assiste a un tendenzialeabbandono della specialità chirurgiche daparte dei giovani medici.

Quanto alla mancanza di una norma-tiva organica della materia fino a oggi,ritiene che ciò sia imputabile soprattuttoal fatto che si tratta di un settore in cuisi riscontrano punti di vista molto lontanil’uno dall’altro e interessi contrapposti. Afronte di tali divergenze, rileva come lesette proposte di legge in esame presso laCommissione affari sociali presentino deglielementi in comune, dai quali bisognapartire per addivenire alla predisposizionedi un testo unificato che possa esserequanto più possibile condiviso.

Uno di tali elementi è costituito dal-l’intento generale di agire sulla fase exante, della prevenzione primaria, dal mo-

mento che allo stato attuale il livello dievoluzione del sistema di prevenzione va-ria da regione e, all’interno della stessaregione, da un’azienda sanitaria all’altra.

Un altro elemento è dato dalla volontàdi intervenire sul termine di prescrizionedell’azione di risarcimento del danno de-rivante da trattamento sanitario, oggi paria dieci anni, per cui occorre ridurre iltermine per l’attivazione del contenzioso,eccessivamente ampio.

Tutte le proposte, inoltre, convergonosull’opportunità di spostare la responsabi-lità dal singolo operatore sanitario allastruttura presso la quale questi svolge lapropria attività, dato che è sempre piùdifficile accertare la responsabilità del sin-golo soggetto. Ciò peraltro non comportala totale esenzione di responsabilità daparte del medico, chiamato comunque arispondere della propria condotta, perdolo o per colpa grave, attraverso l’azionedi rivalsa.

Evidenzia poi che alcune proposte pre-vedono forme di autoassicurazione, men-tre altre contemplano il tentativo obbliga-torio di conciliazione.

Un altro punto ricorrente è quellodell’istituzione di un Osservatorio che ef-fettui un monitoraggio sugli errori incampo sanitario, anche per tenere sottocontrollo il fenomeno delle compagnie diassicurazione, spesso straniere, che inmolti casi non sono in grado di ottempe-rare agli obblighi assunti, creando in talmodo un ulteriore danno al paziente.

Ricorda, quindi, che un’altra soluzioneproposta è quella dell’introduzione delsistema del no fault, che trova applica-zione nei casi in cui ricorre un danno maè molto difficile il relativo accertamento.

Segnala altresì che la maggior partedelle proposte evita di addentrarsi nellemodifiche da apportare ai codici civile,penale e di procedura penale in tema diresponsabilità civile e penale, trattandosidi una materia che andrebbe affrontatainsieme alla Commissione giustizia, quindiin un’altra sede.

Alla luce delle considerazioni svolte,ritiene che vi siano le condizioni perprocedere alla elaborazione di un testo sul

Giovedì 27 marzo 2014 — 229 — Commissione XII

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quale converga il consenso più ampiopossibile, da sottoporre all’esame dell’As-semblea. A tali fini, propone, quindi, diprocedere alla nomina di un Comitatoristretto.

La Commissione delibera di nominareun Comitato ristretto, riservandosi il pre-

sidente di designarne i componenti sullabase delle indicazioni dei gruppi.

Pierpaolo VARGIU, presidente, nessunaltro chiedendo di intervenire, rinvia ilseguito dell’esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.

Giovedì 27 marzo 2014 — 230 — Commissione XII

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XIII COMMISSIONE PERMANENTE(Agricoltura)

S O M M A R I O

AUDIZIONI:

Audizione del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, sullelinee programmatiche del suo Dicastero (Svolgimento, ai sensi dell’articolo 143, comma 2,del Regolamento, e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 231

AUDIZIONI

Giovedì 27 marzo 2014. — Presidenzadel presidente Luca SANI. — Interviene ilMinistro delle politiche agricole alimentarie forestali, Maurizio Martina.

La seduta comincia alle 13.40.

Audizione del Ministro delle politiche agricole ali-

mentari e forestali, Maurizio Martina, sulle linee

programmatiche del suo Dicastero.

(Svolgimento, ai sensi dell’articolo 143,comma 2, del Regolamento, e rinvio).

Luca SANI, presidente, avverte che lapubblicità dei lavori della seduta odiernasarà assicurata anche attraverso l’attiva-zione di impianti audiovisivi a circuitochiuso, la trasmissione televisiva sul canalesatellitare della Camera dei deputati e latrasmissione diretta sulla web-tv della Ca-mera dei deputati.

Introduce quindi l’audizione.

Il Ministro Maurizio MARTINA riferi-sce sui temi oggetto dell’audizione.

Intervengono quindi i deputati FrancoBORDO (SEL), Francesco CATANOSO GE-NOESE detto Basilio Catanoso (FI-PdL),Filippo GALLINELLA (M5S), Mino TA-RICCO (PD), Paolo RUSSO (FI-PdL), Ales-sandra TERROSI (PD), Adriano ZACCA-GNINI (Misto), Massimo FIORIO (PD),Simone VALIANTE (PD), Susanna CENNI(PD), Veronica TENTORI (PD), NicodemoNazzareno OLIVERIO (PD) e Laura VE-NITTELLI (PD).

Avendo Luca SANI, presidente, comu-nicato la disponibilità del Ministro adintervenire in altra seduta per la replica,Marco CARRA (PD) chiede di intervenirenella successiva seduta.

Luca SANI, presidente, avverte che talepossibilità potrà essere consentita ai col-leghi oggi assenti. Rinvia quindi il seguitodell’audizione ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.50.

N.B.: Il resoconto stenografico della se-duta è pubblicato in un fascicolo a parte.

Giovedì 27 marzo 2014 — 231 — Commissione XIII

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COMMISSIONE PARLAMENTAREper la semplificazione

S O M M A R I O

INDAGINE CONOSCITIVA:

Indagine conoscitiva sulla semplificazione legislativa ed amministrativa: esame del documentoconclusivo (Esame e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 232

ALLEGATO (Proposta di documento conclusivo) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 235

INDAGINE CONOSCITIVA

Giovedì 27 marzo 2014. — Presidenzadel presidente Bruno TABACCI.

La seduta comincia alle 14.15.

Indagine conoscitiva sulla semplificazione legislativa

ed amministrativa: esame del documento conclusivo.

(Esame e rinvio).

Bruno TABACCI, presidente, comunicache la seduta odierna è dedicata all’esamedella proposta di documento conclusivodell’indagine, la cui bozza è stata inviata aicomponenti la Commissione ed è pubbli-cata in allegato al resoconto della seduta.

Nel redigerla, ha avuto modo di misu-rare l’imponente lavoro svolto in poco piùdi tre mesi e di apprezzare particolar-mente l’attiva partecipazione di diversicomponenti la Commissione, che con leloro domande e le loro osservazioni hannoconsentito di approfondire diversi temi.

La proposta di documento conclusivo èquindi il frutto di un lavoro collettivo edè strutturata in 7 capitoli.

I primi 3 capitoli danno conto delcontesto dell’indagine dal punto di vistaistituzionale, partendo da una breve pre-

sentazione della Commissione per illu-strare quindi il programma dell’indagineconoscitiva e le audizioni effettuate.

Il capitolo 4 entra nel vivo dell’inda-gine, dando conto, molto per sommi capi,degli argomenti trattati nelle singole au-dizioni, raggruppate in base alle categoriedei soggetti auditi: l’OCSE; l’ambito gover-nativo; il più ampio ambito istituzionale(Consiglio di Stato; Corte dei conti; auto-rità indipendenti; tavolo istituzionale perla semplificazione; regioni, province e co-muni); le organizzazioni imprenditoriali;le organizzazioni della cooperazione; leorganizzazioni sindacali; le organizzazioniprofessionali; le organizzazioni dei consu-matori; gli esperti.

Il capitolo 5 dà quindi conto del quadroemerso dall’indagine, sintetizzando le que-stioni generali più ricorrentemente solle-vate in materia di semplificazione norma-tiva e amministrativa:

la quantità e la volatilità delle norme;

il disordine normativo;

la mancata attuazione;

il non funzionamento delle norme;

la qualità della legislazione;

le complicazioni derivanti dall’assettoterritoriale;

Giovedì 27 marzo 2014 — 232 — Commissione bicamerale

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il mancato funzionamento dellenorme sulla qualità della normazione e lasemplificazione;

i costi per i cittadini e per le imprese;

la funzionalità delle nuove tecnologieinformatiche rispetto alla semplificazione;

le consultazioni pubbliche, la parte-cipazione e l’analisi di impatto.

Il capitolo 6 cerca di passare dalla dia-gnosi, che è emersa chiara e assolutamentecondivisa, alla terapia, che invece è di benpiù difficile individuazione. Il capitolo sisofferma su alcune questioni di ordine ge-nerale, con specifico riguardo ai rapportitra politica ed amministrazione ed ai pro-cessi decisionali che ne conseguono, inca-paci di decollare verso linee strategicheprevalenti rispetto agli interessi particolari.

L’ultimo capitolo traccia le possibili lineedi azione della Commissione, soffermandosi,in particolare, su un’iniziativa legislativa chepotrebbe affrontare alcune macroquestioniemerse nel corso dell’indagine:

1. il riconoscimento alla Commis-sione di un ruolo a tutto campo;

2. l’introduzione di una programma-zione degli interventi legislativi, condivisatra Governo e Parlamento;

3. una drastica riduzione dei tempiper l’adozione dei regolamenti;

4. la modifica di alcune norme vigentiin materia di azione amministrativa.

A questa iniziativa ordinaria si po-trebbe affiancare un’iniziativa legislativacostituzionale che preveda l’introduzionenel sistema delle fonti delle leggi organi-che, così da rafforzare e rendere vincolantiper il legislatore sia le leggi sulla produ-zione normativa sia le leggi sui diritti dicittadini ed imprese.

Invita i colleghi a svolgere interventi dicarattere generale: le questioni di dettagliopotranno essere trattate in maniera infor-male, anche attraverso scambi di mail.

Rammenta che il documento conclusivodovrà essere approvato entro il 31 marzo,

per rispettare i tempi concordati, evitandodi chiedere una proroga e rispettandoanche l’impegno con il Governo di offrireelementi utili per le linee programmatichein materia di semplificazione.

Il senatore Ignazio ANGIONI (PD) rin-grazia il presidente per il lavoro svolto,che contiene spunti interessanti. Avrebbeconsiderato utile uno slittamento di duesettimane per poter meditare meglio ildocumento e consentire a tutti i gruppi didare il proprio contributo.

Bruno TABACCI, presidente, segnalache la richiesta di proroga andrebbe de-liberata formalmente e sottoposta ai pre-sidenti delle Camere e comporterebbequindi un notevole slittamento dei tempi.Considera pertanto opportuno arrivarealla votazione del documento entro lunedì.

Il senatore Ignazio ANGIONI (PD)prende atto delle considerazioni del pre-sidente, impegnandosi, anche a nome delsuo gruppo, a fornire elementi e proposteentro lunedì. Propone di integrare il do-cumento con un riferimento al processoriformatore che si è avviato con l’appro-vazione da parte del Senato, nella sedutadi ieri, del disegno di legge di riforma delleprovince, delle città metropolitane e delleunioni di comuni. Ritiene che il docu-mento conclusivo dovrebbe porsi in sinto-nia con tale processo riformatore e nonpossa quindi prospettare il superamentodelle regioni quando già si stanno supe-rando le province. Invita quindi ad unamaggiore cautela, ferma restando la ne-cessità di una messa a punto del Titolo V.

La senatrice Erica D’ADDA (PD) rin-grazia il presidente per il lavoro svolto,associandosi alle considerazioni del sena-tore Angioni sulla problematica dell’as-setto territoriale: occorrerebbe evitare cheil documento rischi di diventare contrad-dittorio non soltanto rispetto al tema delleprovince, ma anche con riguardo alle pro-spettive di riforma del Senato in Senatodelle autonomie. Né ritiene che si possaaffrontare la questione istituzionale sol-

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tanto sulla base dei costi e degli scandali,ferma restando la necessità di una rifles-sione complessiva sull’argomento.

Il senatore Giorgio PAGLIARI (PD),dopo un riferimento sistematico all’attualequadro costituzionale, che prevede quattrolivelli territoriali (Stato, regioni, province– città metropolitane e comuni), consideraindispensabile sia una riflessione sull’at-tuale assetto delle regioni, anche con ri-guardo al tema della specialità, che, fermirestando gli Statuti speciali, andrebbe co-munque ripensata, sia una semplificazionedei rapporti tra leggi statali e leggi regio-nali, sopprimendo le competenze concor-renti e definendo in maniera precisa lecompetenze statali e quelle regionali.

Per quanto riguarda le conclusioni deldocumento, propone, in una logica co-struttiva, di rendere più incisive le partiriguardanti sia la semplificazione norma-tiva, che va affrontata attraverso una vastaopera di elaborazione di testi unici com-pilativi, sia la semplificazione amministra-tiva, decidendo a monte se si voglia pri-vilegiare un’amministrazione ancora legataalla logica dei controlli preventivi, ovveroun’amministrazione che incentri la suaazione sui controlli successivi.

Da ultimo, considera fondamentale de-finire il ruolo e l’operatività della Com-missione.

Il senatore Francesco BRUNI (FI-PdL)si ritrova in molte delle considerazioni delcollega Pagliari, ribadendo la necessità disistemare la parte relativa alle regioni e diessere più incisivi in ordine alla semplifi-cazione amministrativa, che deve interes-sare tutti i livelli territoriali.

Bruno TABACCI, presidente, prima didare la parola ai deputati, avverte checonvocherà la Commissione lunedì pome-riggio alle 18.30.

Fabio LAVAGNO (SEL) ringrazia per illavoro svolto, riallacciandosi alle conside-razioni già svolte sulla questione regionaleed invitando ad articolare meglio il giudi-zio sulle riforme degli anni novanta, che

comunque hanno avuto un impatto signi-ficativo e che forse sono state in partetradite anche dall’atteggiamento dellaparte politica.

Considera opportuno ampliare la parterelativa al ruolo ed alle linee di azionedella Commissione.

Avrebbe preferito che la Commissioneavesse più tempo a disposizione perl’esame del documento conclusivo, macrede comunque che si possa arrivare Allavotazione entro lunedì.

Bruno TABACCI, presidente, si metteràda subito al lavoro per recepire i sugge-rimenti formulati nella seduta odierna,fermo restando che il documento dovràavere mordente, anche e soprattutto nellaparte relativa all’assetto territoriale, og-getto, nel corso delle audizioni, di unanimie robuste critiche.

Mara MUCCI (M5S) si augura che sipossa pervenire ad un accordo comples-sivo sul documento, superando le perples-sità relative alla parte riguardante l’assettoterritoriale, ferma restando la necessità diuna riforma del Titolo V che ridefinisca, inparticolare, le materie di legislazione con-corrente. Preannuncia quindi che darà ilproprio contributo per ampliare alcuneparti, con specifico riguardo alla necessitàdi una centrale unica e trasparente degliacquisiti per la sanità ed al tema dellainformatizzazione, riguardo alla qualeavanzerà puntuali proposte di integrazionedel documento.

Bruno TABACCI, presidente, dopo unabreve chiosa sul tema della politica sani-taria tra Stato e regioni, rinnova l’invito aicomponenti la Commissione ad inviare ipropri contributi e rinvia il seguito del-l’esame del documento conclusivo alla se-duta che sarà convocata lunedì 31 marzoalle 18.30.

La seduta termina alle 15.10.

N.B.: Il resoconto stenografico della se-duta è pubblicato in un fascicolo a parte.

Giovedì 27 marzo 2014 — 234 — Commissione bicamerale

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ALLEGATO

Indagine conoscitiva sulla semplificazione legislativa ed amministrativa.

PROPOSTA DI DOCUMENTO CONCLUSIVO

1. La Commissione parlamentare per lasemplificazione.

La Commissione parlamentare per lasemplificazione, nell’attuale conforma-zione, è stata prevista dall’articolo 14 dellalegge 28 novembre 2005, n. 246, con spe-cifico riferimento alla procedure denomi-nata « taglia-leggi ». Essa è anche l’erededella Commissione parlamentare previstadall’articolo 5 della legge 15 marzo 1997,n. 59, che fu chiamata a pronunciarsi sututti gli schemi di decreti legislativi iviprevisti, volti a ridefinire, a Costituzionevigente, l’assetto territoriale delle compe-tenze amministrative ed a verificarne lostato di attuazione.

La Commissione ha proceduto all’ele-zione dell’ufficio di presidenza il 15 ottobre2013. Quest’ultimo, già nella prima riu-nione allargata ai rappresentanti deigruppi, svoltasi il 24 ottobre, ha concordatodi procedere ad un’indagine conoscitiva suitemi della semplificazione legislativa edamministrativa. Mentre lavorava alla ste-sura del programma, la Commissione haproceduto, il 31 ottobre, all’audizione delMinistro per la pubblica amministrazione ela semplificazione Gianpiero D’Alia, che hacostituito una sorta di efficace prologo.

Il programma dell’indagine, previa ac-quisizione delle intese con i Presidentidella Camera e del Senato, è stato appro-vato dalla Commissione il 19 novembre.

2. Il programma dell’indagine conoscitiva.

Il programma dell’indagine conoscitiva,approvato all’unanimità dalla Commis-sione, parte dal presupposto che la sem-

plificazione normativa ed amministrativacostituiscono due passaggi fondamentali eobbligati per lo sviluppo del Paese. Obiet-tivo condiviso da tutte le forze politiche erilanciato di volta in volta dal Governo, lasemplificazione deve fare i conti con talunifattori che ne ostacolano il perseguimento:

un sistema di regole sempre più com-plesso e globalmente integrato, compostoda un insieme di linee di indirizzo eregolazioni internazionali, europee, statali,regionali, provinciali e comunali;

prassi legislative statali che privile-giano l’utilizzo della decretazione d’ur-genza anche per la definizione di inter-venti ordinamentali, non consentendo néuna progettazione legislativa a monte néuna adeguata istruttoria parlamentare avalle. Anche da tali prassi discende unadiffusa volatilità dei testi normativi, chediventa difficile implementare;

una sempre più spiccata tendenza atrasformare gli atti legislativi in una sortadi portaerei, sulla cui pista di decollo ven-gono collocati numerosi aerei, che poi sten-tano, per il congestionamento del traffico, aprendere il volo: gli atti legislativi, cioè,sono sempre meno auto applicativi, deman-dando la loro attuazione ad un numerocrescente di adempimenti, talora difficil-mente riconducibili al sistema delle fonti;

la diffusa e convinta aspirazione tra-sversale alla semplificazione amministra-tiva fatica a trovare lineare applicazione,dovendo fare i conti con politiche settorialiove spesso prevalgono i fattori di compli-cazione, dovuti talora anche alla rivendi-cazione di ruolo da parte di soggetti vocatia funzioni di intermediazione;

Giovedì 27 marzo 2014 — 235 — Commissione bicamerale

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un sistema dei controlli e sanziona-torio non sempre adeguato ed efficace.

Negli intendimenti della Commissione,l’indagine conoscitiva avrebbe dovuto con-sentire – e così è stato – una piena presadi coscienza dello stato dell’arte, nella faseiniziale della legislatura, permettendo diindividuare le migliori pratiche da diffon-dere e le criticità da superare, attraversol’interazione con tutti i soggetti interessati:OCSE, istituzioni, imprese, sindacati, liberiprofessionisti, cittadini.

3. Le audizioni svolte nel corso dell’inda-gine.

Le audizioni sono iniziate il 4 dicembree sono proseguite fino al 13 marzo 2014.Nel corso di poco più di tre mesi, nono-stante la pausa dovuta alle festività di fineanno e gli accadimenti politico-istituzio-nali, che hanno portato alla formazione diun nuovo Governo, la Commissione haeffettuato 30 sedute, procedendo all’audi-zione di una vasta platea di soggetti:

in ambito governativo, sono statiascoltati i Sottosegretari alla Presidenzadel Consiglio dei ministri Giovanni Legninie Filippo Patroni Griffi, i Ministri per irapporti con il Parlamento e il coordina-mento dell’attività di Governo Dario Fran-ceschini e per gli affari regionali GrazianoDelrio, nonché il Capo del Dipartimentoper gli affari giuridici e legislativi ed ilCapo del Dipartimento per il ordinamentoamministrativo della Presidenza del Con-siglio. Non è stato possibile procedere,come era negli intendimenti della Com-missione, all’audizione dei Ministri di set-tore e del Ministro per la pubblica am-ministrazione e la semplificazione delnuovo Governo perché la fase conclusivadel ciclo di audizioni si è sovrapposta alcambio della compagine governativa;

nel più vasto ambito istituzionale,sono stati coinvolti i vertici del Consiglio diStato e della Corte dei conti, le autoritàamministrative indipendenti, nonché re-gioni, province e comuni;

è stato audito, all’inizio dell’indagine,il Capo del Direttorato per la Governancepubblica e lo Sviluppo territoriale del-l’OCSE, Rolf Alter;

la Commissione ha avuto un ampioconfronto con le organizzazioni rappre-sentative del mondo imprenditoriale, sin-dacale, cooperativo, delle professioni e deiconsumatori e utenti;

sono stati ascoltati esperti della ma-teria e docenti universitari.

La ricchezza delle audizioni svolte, cuihanno partecipato (con rare eccezioni) lepersonalità di vertice dei soggetti coinvolti,è testimoniata non soltanto dai resocontistenografici delle sedute, ma anche dal-l’approfondito e variegato materiale docu-mentario messo a disposizione della Com-missione. I resoconti stenografici allegatial presente documento evidenziano anchela partecipazione dei componenti la Com-missione a dibattiti sempre ricchi di sti-moli e di riflessioni, che il presente do-cumento cerca di riprendere e rilanciare.

4. Gli argomenti delle audizioni.

Come già accennato, al presente docu-mento sono allegati i resoconti stenograficidelle audizioni svolte nel corso dell’inda-gine conoscitiva. Il presente paragrafo silimita pertanto a dar conto degli argo-menti principali trattati nelle audizioni,raggruppati in base alle categorie dei sog-getti auditi.

OCSE:

Il dottor Rolf Alter, capo del Diretto-rato per la governance pubblica e losviluppo territoriale dell’OCSE, ha rimar-cato l’importanza delle politiche di rego-lazione nell’ottica della competitività, evi-denziando come la semplificazione nonraggiunga risultati concreti, se questi ul-timi non vengono percepiti dagli interes-sati (cittadini ed imprese) e non sonotrasversali a tutti i livelli di governo.

Giovedì 27 marzo 2014 — 236 — Commissione bicamerale

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Ambito governativo:

il Sottosegretario alla Presidenza delConsiglio dei ministri, Filippo PatroniGriffi, ed il Ministro per i rapporti con ilParlamento e il coordinamento dell’attivitàdi Governo Dario Franceschini, si sonosoffermati sull’uso degli strumenti norma-tivi e la relativa attuazione, sottolineandola necessità di introdurre strumenti diprogrammazione legislativa e di progetta-zione dei singoli provvedimenti che con-sentano di migliorarne la qualità e latenuta nel tempo ed evidenziando le ini-ziative assunte dal Governo Letta in questadirezione. Il Ministro Franceschini ha an-che rimarcato la necessità di riforme co-stituzionali e regolamentari.

Il Ministro per gli affari regionali Gra-ziano Delrio ha esordito con il riferimentoalla semplificazione intesa non solo comeriduzione di oneri burocratici, ma anchecome funzionamento più semplificato delsistema istituzionale territoriale multili-vello, che genera un notevole contenziosocostituzionale, che egli ha cercato – consuccesso – di ridurre grazie ad un’azionedi mediazione preventiva con le regioni.Da ultimo, ha segnalato che la riduzione alminimo o l’eliminazione delle materie dilegislazione concorrente, unitamente al-l’istituzione del Senato delle regioni e delleautonomie, potrebbe costituire uno deglielementi più importanti di semplificazioneistituzionale.

Il Sottosegretario alla presidenza delConsiglio Giovanni Legnini ha illustrato leattività di monitoraggio effettuate dall’uf-ficio per l’attuazione del programma diGoverno, soffermandosi sui motivi dellamancata o ritardata attuazione di moltidegli adempimenti previsti, con particolareriguardo alla complessità dei procedimentiattuativi e dell’acquisizione dei concertitra Ministri (soprattutto il Ministro del-l’economia e delle finanze è sovraccaricatoimpropriamente di numerosi concerti, cuinon riesce a far fronte).

Il Capo del Dipartimento per gli affarigiuridici e legislativi, consigliere CarloDeodato, ha integrato tali considerazioni

con ulteriori spunti in materia di analisi everifica di impatto della regolamentazione,rilevandone le criticità e dando conto delnuovo regolamento in materia predispostodal Governo.

Il Capo del Dipartimento per il coor-dinamento amministrativo della Presi-denza del Consiglio, consigliera DianaAgosti, ha descritto le funzioni del Dipar-timento rilevanti ai fini dell’indagine: laverifica della fattibilità delle iniziative le-gislative; l’attuazione in via amministrativadelle politiche del Governo.

Istituzioni:

Consiglio di Stato:

il presidente Giorgio Giovannini hatrattato la semplificazione sia normativasia amministrativa.

Per quanto concerne la semplificazionenormativa, è partito dalla riforma delTitolo V della Costituzione, per soffer-marsi poi sullo stato della legislazioneprimaria, caratterizzato da non pocheoscurità, incoerenze e lacune, che impon-gono di riprendere il cammino della re-dazione di testi unici e della codificazione.

Per quanto riguarda la semplificazioneamministrativa, ha trattato sia gli aspettiorganizzativi, sia quelli procedimentali,soffermandosi sulla conferenza di servizi,sugli sportelli unici e sulla segnalazionecertificata di inizio attività (segnalandonele possibili evoluzioni normative), nonchésull’utilizzo dei mezzi informatici.

Corte dei conti:

il presidente Raffaele Squitieri, pre-messo che il sistema italiano risulta se-gnato da disfunzioni connesse anche congli elementi di accentuato formalismo chetradizionalmente lo caratterizzano, si èsoffermato su quattro questioni principaliche attengono alla semplificazione norma-tiva, alla semplificazione amministrativa,alla semplificazione fiscale e al contributoche i controlli sono in grado di offrire

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all’opera di semplificazione, evidenziandoanche il ruolo giocato dalle nuove tecno-logie informatiche e le relative criticità.

Ulteriori considerazioni hanno riguar-dato i temi della semplificazione e dellatrasparenza delle procedure di bilancio edi quelle per la realizzazione degli inve-stimenti pubblici.

Conferenza della Regioni:

Concettina Ciminiello, assessore dellaRegione Lazio, e Andrea Simi, dirigentedel Segretariato generale della regione La-zio hanno sottolineato i risultati positiviconseguiti dal tavolo istituzionale per lasemplificazione istituito presso la Confe-renza unificata, evidenziando la necessitàche Stato, regioni e autonomie procedanodi intesa tra di loro.

Conferenza dei presidenti delle Assembleelegislative delle regioni e delle provinceautonome:

ha depositato un documento che sot-tolinea, anche con esemplificazioni, l’inte-resse delle Assemblee per la qualità dellaformazione e la semplificazione, eviden-ziando l’importanza della confluenza nelprogramma Normattiva anche delle leggiregionali e la necessità di intensificare ildialogo tra le Assemblee legislative statalie regionali.

Unione delle province d’Italia:

Tiziano Lepri, assessore della provinciadi Firenze e coordinatore nazionale degliassessori dell’area istituzionale, organizza-zione e personale dell’Unione delle pro-vince d’Italia, ha auspicato che la riformadel Titolo V dia effettiva attuazione aiprincipi – in esso contenuti – di sussi-diarietà ed adeguatezza, invitando ad unariflessione sul sistema delle province e leunioni di comuni ed a valutare la necessitàdi disboscare i circa 7.000 enti di varianatura che stanno tra i comuni e le regionie si occupano di moltissimi ambiti.

Associazione nazionale dei comuni ita-liani:

ha depositato un documento che ri-marca l’importanza e le criticità dei pro-cessi di informatizzazione e dematerializ-zazione degli atti in corso, evidenziando glisforzi compiuti per l’attivazione degliSportelli unici per le attività produttive. Leproposte di semplificazione devono inci-dere principalmente sullo svolgimento inmodalità telematica della conferenza diservizi/commissione pareri. Il documentosi conclude con alcune proposte emenda-tive al disegno di legge SD. 958, in materiadi semplificazione.

Tavolo istituzionale per la semplifica-zione:

la consigliera Silvia Paparo ha datoconto delle attività svolte e dei risultaticonseguiti dal Tavolo, che ha lavorato allamisurazione degli oneri amministrativi intaluni settori definendo un cronopro-gramma di attività e con il coinvolgimentodegli stakeholder. Coerentemente con que-sto metodo, il Ministro per la pubblicaamministrazione e la semplificazione halanciato la consultazione telematica sullecento procedure più complicate da sem-plificare. Le imprese hanno indicato nel-l’ordine: fisco; edilizia; autorizzazionid’inizio delle attività di impresa; Docu-mento unico di regolarità contributiva;adempimenti in materia di sicurezza dellavoro; i cittadini hanno indicato: fisco;edilizia; accesso alle prestazioni sanitarie;procedure per i disabili; adempimenti inmateria di lavoro e previdenza.

Autorità indipendenti:

Autorità per l’energia elettrica il gas ed ilsistema idrico:

il presidente Guido Pier Paolo Bortoniha illustrato le azioni intraprese dall’Au-torità, nell’ultimo triennio, in cinque am-

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biti: la valutazione dell’impatto della re-golazione generale; la semplificazionedella disciplina dei procedimenti indivi-duali, la regolazione individuale o l’enfor-cement; la misurazione e riduzione deglioneri amministrativi e, in particolare, degliobblighi informativi a carico degli opera-tori dei tre settori; la facilità di accesso aimercati di gestione dei processi in unambiente liberalizzato come quello del-l’energia; la messa a disposizione di diversistrumenti semplici a supporto delle sceltedei consumatori.

Autorità garante della concorrenza e delmercato:

il presidente Giovanni Pitruzzella, pre-messo che il confronto tra autorità indi-pendenti e Parlamento dovrebbe esserecostante anche perché esiste un’accounta-bility delle autorità nei confronti del Par-lamento, ha affrontato il tema della cer-tezza dei tempi della decisione e quindidelle varie forme di silenzio, evidenzian-done i profili problematici ed auspicandouna responsabilizzazione delle ammini-strazioni, realizzabile anche attraverso ilrecupero di una cultura del risultato. Altrotema centrale concerne la certezza deldiritto, cui sarebbe funzionale lo svolgi-mento delle analisi di impatto della rego-lazione e rendere trasparente il processodi formazione degli atti normativi di at-tuazione delle leggi.

Autorità per le garanzie nelle comunica-zioni:

il presidente Angelo Cardani, dopo aversintetizzato le caratteristiche peculiari del-l’Agcom nel sistema delle Autorità indi-pendenti, ha illustrato le attività poste inessere dall’Autorità stessa in materia disemplificazione amministrativa, accen-nando ad alcuni aspetti problematici re-gistrati nel corso degli anni ed indicandopossibili soluzioni per rendere più effi-ciente l’azione dell’Autorità a beneficiodella collettività.

Commissione nazionale per le società e laborsa (CONSOB):

il vice direttore generale GiuseppeD’Agostino, dopo aver tracciato il quadronormativo e istituzionale di riferimento,particolarmente complesso anche a livelloeuropeo, si è soffermato sulla semplifica-zione normativa e sulla strategia operativadella CONSOB, in chiave di semplifica-zione amministrativa, basata anche sulladigitalizzazione delle procedure.

Banca d’Italia e Istituto di vigilanza sulleassicurazioni:

il direttore generale della Banca d’ItaliaSalvatore Rossi è, in ragione del suoincarico, anche presidente dell’Istituto perla vigilanza sulle assicurazioni. Non èpotuto intervenire in audizione ma hainviato una memoria che traccia un qua-dro delle esperienze di regolamentazionedei due istituti, segnalando l’importanzadelle analisi di impatto e delle pubblicheconsultazioni preventive sui nuovi progettidi regolamentazione, e dà conto delleiniziative adottate per la semplificazionenormativa ed amministrativa. La parteconclusiva della memoria allarga il di-scorso ad una prospettiva generale, evi-denziando la necessità di cambiare inprofondità il modo di produrre nuovenorme, verificandone in anticipo l’impattoe la pronta attuabilità.

Organizzazioni imprenditoriali:

Organizzazioni agricole:

Massimiliano Giansanti, presidente diConfagricoltura di Roma, si è concentratosu tre questioni: il rispetto della propor-zionalità (il carico della burocrazia deveessere proporzionato alla dimensioneaziendale); la misurazione degli oneri am-ministrativi; il monitoraggio dell’impattodegli oneri burocratici sulle aziende agri-cole. Con riguardo a tali questioni, ha

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proposto 4 linee di azione, riguardanti icontrolli amministrativi aziendali (chevanno coordinati, anche per evitare dupli-cazioni), i rapporti tra pubblica ammini-strazione e mondo delle imprese, la sem-plificazione atta a favorire la crescita delleaziende, le misure da adottare in materiaambientale.

Gianfranco Calabria (Coldiretti) ha sot-tolineato le criticità dello Sportello unicoper le imprese (SUAP), richiamando lanecessità di un ruolo sussidiario di agenzieprivate e segnalando le 19 leggi regionaliche attuano in modo organico la sussidia-rietà orizzontale, investendo soggetti pri-vati di funzioni amministrative.

Enrico Fravili (Copagri) ha evidenziatole differenze esistenti da regione a regione,invitando a partire dalle cose più facili.

R.ETE Imprese Italia:

Mario Bussoni, segretario generale diConfesercenti, ha evidenziato che, nel qua-dro della crisi recessiva in atto, portareavanti i processi di semplificazione nor-mativa e di snellimento burocratico èun’azione necessaria per riavviare l’econo-mia, ridisegnando una traiettoria di cre-scita e recuperando il forte gap concor-renziale che separa l’Italia dagli altri Paesieuropei. Ha quindi formulato diverse pro-poste relative a possibili semplificazionisettoriali, segnalando il ruolo che potrebbeessere svolto, in funzione di sussidiarietàorizzontale, dalle Agenzie per le imprese.

Roberto Cerminara (Confcommercio)ha propugnato il modello alternativo e inconcorrenza al SUAP (del quale ha evi-denziato le criticità) rappresentato dalleAgenzie per le imprese.

Confindustria:

il presidente Giorgio Squinzi ha pre-messo che affrontare il tema della sem-plificazione significa riprogrammare le po-litiche pubbliche ripartendo dalla centra-lità dell’impresa e creando le condizioniper valorizzare le capacità di lavorare e

produrre, così da rilanciare crescita eoccupazione, soffermandosi sulla mancataattuazione di tante semplificazioni sol-tanto annunciate, tra le quali cita i SUAP,che non hanno ancora prodotto risultatipercepibili. Ha tracciato quindi un quadrocomplessivo della situazione, auspicandotalune misure, tra le quali: il rispetto deldivieto di gold plating nel recepimentodelle norme europee; che la regolazionesia preceduta da un’analisi di impatto eche sia scritta e diffusa in modo dagarantire la certezza del diritto; la ridu-zione degli oneri burocratici nei settori piùcritici per chi fa impresa (lavoro e previ-denza, salute e sicurezza sul lavoro, in-frastrutture, beni culturali, ambiente, ap-palti, fisco); la riforma del Titolo V, inmodo da evitare che l’intrecciarsi dei di-versi livelli di governo duplichi o triplichile responsabilità su una stessa materia; unrapporto migliore tra pubblica ammini-strazione e imprese.

Federdistribuzione:

il presidente Giovanni Cobolli Gigli haincentrato il proprio intervento sulle dif-ficoltà derivanti dalla difformità norma-tiva a livello regionale e locale e dallaburocrazia, cui la distribuzione modernaorganizzata dedica l’1,15 per cento al-l’anno del suo fatturato, soffermandosi poisu taluni settori (fisco; lavoro; salute esicurezza sul lavoro; concorrenza e libe-ralizzazioni).

Organizzazioni dell’edilizia:

Paolo Buzzetti, presidente dell’ANCE,individuate le ragioni storiche dell’ineffi-cienza della pubblica amministrazione edella complicazione, tra le quali include lariforma del Titolo V della Costituzioneoperata nel 2001, ha segnalato le direttricida seguire, con specifico riguardo allasemplificazione normativa ed alle sempli-ficazioni in ambito fiscale e lavoristico.

Giorgio Spaziani Testa, segretario ge-nerale di Confedilizia, ha ripreso il di-

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scorso relativo alla riforma del Titolo V,estendendolo anche ai poteri regolamen-tari dei comuni e soffermandosi quindi sulsettore fiscale, dove sarebbe necessarioelevare al rango costituzionale alcuni prin-cipi fondamentali contenuti nello Statutodel contribuente, risalenti al 2000, maquasi mai applicati, al fine di imporne ilrispetto anche al legislatore.

Confetra:

il presidente Nereo Marcucci si è sof-fermato su due ambiti tematici: la riformadel Titolo V per quanto attiene alla poli-tica dei trasporti, al fine di superare laframmentazione del Paese, della quale hacitato eclatanti esempi; le cose possibili intempi ragionevoli, con particolare riguardoai controlli doganali, all’archivio uniconazionale dei veicoli, al pagamento delletasse di circolazione ed alla responsabilitàsolidale negli appalti.

Organizzazioni della cooperazione:

Bruno Busacca (Legacoop), ferma re-stando l’importanza di ammodernare leprocedure, ampliare la digitalizzazione,rafforzare i collegamenti telematici tra leimprese e la pubblica amministrazione etra le pubbliche amministrazioni, ha con-siderato necessaria una riflessione a piùampio raggio sul modello istituzionale, conparticolare riguardo al bicameralismo per-fetto ed ai rapporti Stato-regioni.

Toni Della Vecchia (Confcooperative)ha segnalato che negli ultimi anni lepolitiche di semplificazione legislativa sisono concentrate su alcuni settori, dimen-ticandone altri fondamentali, rispetto aiquali i cittadini e le imprese chiedono unagrande rivoluzione semplificatrice. Si èfatto cenno al tema dell’amministrazionedella giustizia; l’altro grande tema è quellodel rapporto con il fisco.

Organizzazioni sindacali:

Susanna Camusso, segretario generaledella CGIL, premesso che semplificazione

non deve significare riduzione dei controllie della cogenza di alcune norme, ha in-dividuato alcuni orizzonti della semplifi-cazione, che dovrebbe essere nel contempoistituzionale, legislativa, burocratica e fi-scale.

Fulvio Giacomassi, segretario generaledella CISL, ha auspicato che tutti gliinterventi frammentari siano riportatidentro una politica strategica nazionale,che dovrebbe interessare lo Stato e le suearticolazioni, anche per superare l’estremavarietà delle situazioni (per esempio, ognicomune ha il suo regolamento edilizio).

Giancarlo Serafini, funzionario dellaUIL, premesso che secondo Confartigia-nato le imprese spendono quasi 31 mi-liardi all’anno in burocrazia, ha conside-rato necessario semplificare l’azione am-ministrativa, anche investendo in nuovetecnologie (in particolare: attivazione diuna rete tra enti; velocità della connes-sione; unicità del PIN per accedere aiservizi on line).

Paolo Varesi, vicesegretario generaledella UGL, ha sottolineato la necessità diripensare la Pubblica amministrazione intermini di fruibilità, segnalando che iltema centrale è la riforma del sistemafiscale.

Organizzazioni professionali:

Claudia Alessandrelli (Confprofessioni)ha evidenziato il ruolo fondamentale delprofessionista come filtro fra gli interessie le aspettative della Pubblica Ammini-strazione e le esigenze sia della societàcivile sia del mondo imprenditoriale, sof-fermandosi, in particolare, sui temi dellasemplificazione normativa (anche con ri-guardo all’assetto delle competenze traStato e regioni) e dell’attuazione degliadempimenti previsti negli atti normativi,formulando tre proposte concrete.

La presidente del Coordinamento dellelibere associazioni professionali EmilianaAlessandrucci ha illustrato il variegatomondo professionale che fa capo all’orga-nizzazione da lei presieduta.

Il presidente dell’Unione nazionale pro-fessionisti pratiche amministrative Nicola

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Testa ha evidenziato che la semplifica-zione passa dal web, sostenendo tale af-fermazione con esempi concreti (SUAP;firma digitale, posta certificata).

Organizzazioni dei consumatori:

Fabio Picciolini (Adiconsum) ha eviden-ziato che la pletora di leggi e di regola-menti comunali si ripercuote sul cittadinoin modo tale che non soltanto è tenuto amoltissimi adempimenti, ma è anche av-viluppato da un’assoluta incertezza.

Vincenzo Barrasso (Asso-Consum) haconsiderato necessaria la semplificazionesia normativa (anche con riguardo al re-cepimento delle norme europee ed all’as-setto dei rapporti tra Stato e regioni) siaamministrativa (a partire dall’accelera-zione dell’Agenda digitale), indicandoquindi ambiti specifici sui quali interve-nire (edilizia, infrastrutture e paesaggio;lavoro e previdenza; salute e sicurezza suiluoghi di lavoro; fisco).

Pasquale Ruzza (Federconsumatori) hasostenuto che va ridotto al minimo ilprocesso autorizzativo delle attività eco-nomiche, prevedendo un successivo e ri-goroso controllo circa il rispetto dellenorme in materia di igiene, di salubrità, diantinfortunistica, di tutela dell’ambiente edel patrimonio artistico e culturale e su-perando così le norme autorizzative pre-ventive, legate a concetti da vecchio pub-blico impiego e a criteri obsoleti.

Esperti:

Il consigliere Luigi Giampaolino, presi-dente emerito della Corte dei conti, haorganicamente collegato i problemi dellasemplificazione alla debolezza della pub-blica amministrazione, che andrebbe af-frontata in maniera strutturale, con unavera e propria rifondazione, mentre siprocede con interventi di carattere proce-durale.

Il dottor Alessandro Pajno, presidentedella V sezione del Consiglio di Stato, haevidenziato le criticità dell’attuale situa-

zione di complessità normativa ed ammi-nistrativa, frutto anche di una crisi siste-mica dei meccanismi portanti del Paese,che si riflette nel progressivo aggrovigliarsidei processi decisionali fino a punte pa-rossistiche, nell’incapacità di definire ge-rarchie di finalità e di interessi, alla cuimancanza suppliscono i meccanismi pro-cedimentali.

Il professor Vincenzo Cerulli Irelli haannotato come gli strumenti messi incampo per migliorare la qualità dellalegislazione (dall’analisi preventiva di im-patto alla verifica ex post) sono quasiignorati da una legislazione che va perconto suo.

Per quanto riguarda la semplificazioneamministrativa, si è soffermato su duequestioni: la prima è quella di stabilirequali attività private necessitano di unprovvedimento amministrativo a carattereabilitativo e quali attività, pur non potendoessere del tutto liberalizzate, possano es-sere assoggettate a un procedimento dicontrollo estremamente semplificato, lacosiddetta SCIA, cioè la Segnalazione cer-tificata di inizio attività; la seconda que-stione attiene al fatto che l’azione ammi-nistrativa coinvolge in genere una pluralitàmolto ampia di interessi pubblici, chedovrebbero essere mediati per arrivare aduna conclusione in tempi certi dei proce-dimenti.

Il professor Filippo Satta ha eviden-ziato la perdita della capacità di indivi-duare e tutelare gli interessi attivi dellapopolazione per affiancarli con misurefrenanti, con misure di tutela di altriinteressi, che si ritiene possano esseretutelati solo attraverso misure conservativee paralizzanti. Nessuna semplificazione è,possibile se non si comincia a chiarirequali sono gli interessi frenanti e comedebbano essere gestiti, partendo magari dasingoli settori.

La professoressa Maria AlessandraSandulli ha compiuto una disamina ditaluni strumenti (il silenzio-assenso, ladenuncia di inizio di attività prima e lasegnalazione semplificata di inizio di atti-vità dopo) che, pensati in un’ottica disemplificazione, in realtà costituiscono ele-

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menti di complicazione, perché non dannoai cittadini ed alle imprese nessuna ga-ranzia e certezza, mantenendo in capo alleamministrazioni un forte potere di auto-tutela. Ha proposto alcuni correttivi ingrado di risolvere tali problemi.

Il professor Nicola Lupo ha tracciatoun bilancio complessivamente negativo diquanto realizzato sul piano della sempli-ficazione legislativa negli ultimi venti anni,evidenziando che gli obiettivi perseguitisono in larga parte falliti e che occorreabbandonare mire palingenetiche, pun-tando su orizzonti più raggiungibili. Haquindi evidenziato che il tasso di comples-sità nei procedimenti normativi è talmenteelevato che occorre trovare un bilancia-mento un po’ diverso tra tecnica e politica,a vantaggio di quest’ultima. A questoscopo, occorre una programmazione legi-slativa, raccordata con il ciclo decisionaleeuropeo.

Il professor Efisio Espa ha rilevato lasituazione di criticità sul piano della sem-plificazione amministrativa (e più diretta-mente dei rapporti Stato-imprese), cheormai travalica le osservazioni di naturapuramente amministrativa e istituzionale,e si traduce in costi veri e propri e inuna immagine, anche nel contesto glo-balizzato, ormai quasi imbarazzante. Haquindi evidenziato le criticità nell’appli-cazione dell’analisi di impatto della re-golamentazione (AIR).

Il professor Giulio Vesperini ha postoin luce talune tendenze, tra le quali: latendenza della normativa sulla semplifica-zione a soffrire della stessa ipertrofia dallaquale è affetta la produzione normativanel suo complesso; la tendenza a compli-care più di quanto si semplifica: tra il1994 ed il 2008 sono state censite 5.868misure di semplificazione e 6.655 di com-plicazione; la tendenza alla dimensioneconoscitiva delle politiche di semplifica-zione; la tendenza alla dimensione poli-centrica delle misure di semplificazione,che non sono più solamente statali, mainteressano anche le regioni da un lato el’Unione europea dall’altro.

Gli ultimi aspetti trattati riguardanol’emergere di taluni elementi positivi e il

modo in cui si conforma un’organizza-zione di governo delle politiche di sempli-ficazione.

5. Le risultanze dell’indagine.

Dalle audizioni emerge un quadrodrammatico, soprattutto in una prolungatasituazione di crisi economico-sociale, cheavrebbe dovuto spronare a porre in esseretutte le misure di semplificazione possibiliper dare nuova energia – a costo zero, edanzi con evidenti risparmi – ai cittadini edalle imprese.

La percezione, ormai unanime, è che ilPaese si sia ormai auto-avviluppato in unamiriade di lacci e lacciuoli, rappresentatida leggi nazionali e regionali, normativeeuropee recepite sempre parzialmente esempre in ritardo dal Parlamento, e prov-vedimenti amministrativi di varia natura,origine e portata, che hanno finito colparalizzarlo, come il Lemuel Gulliver diJonathan Swift.

Indubbiamente occorrerà sciogliere aduno ad uno, e laddove possibile per gruppi– o forse sarebbe ancora più correttoparlare di grumi, sottintendendo i grumidi interessi che spesso si celano dietro lacomplicazione – questi nodi.

Ma ancora più necessario probabil-mente dovrebbe risultare per il Parla-mento risalire alle radici dei problemi,facendo tesoro dell’esperienza degli ultimianni, che insegna che mentre da una partesi tenta di semplificare – non sempre inmodo organico, né ordinato e talvolta coneffetti opposti a quelli preventivati –spesso dall’altra le forze della complica-zione riescono a produrre più norme diquante se ne aboliscano.

Il rapporto tra norme eliminate dal-l’ordinamento e norme che entrano invigore, secondo i dati forniti dalla Cortedei Conti, è di 1,2 nuove norme per ogninorma abrogata.

Risalire alle radici significa allora avereinnanzitutto il coraggio di ridurre il nu-mero dei soggetti dotati di potestà legisla-tiva. Se i rubinetti aperti sono troppi,controllare il flusso dell’acqua in uscita è

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naturalmente molto complesso. Se poiogni rubinetto può essere aperto o chiusoindipendentemente dagli altri, risulta an-cora più palese l’impossibilità di avere unamappatura precisa degli eventuali sprechi,delle perdite, delle inefficienze. Ed è esat-tamente questa la situazione in cui si troval’Italia nel 2014.

Invece, questi anni sono stati sfruttatisoltanto in minima parte, nonostante lenuove sensibilità affermatesi e gli sforzicompiuti a decorrere dall’inizio degli anninovanta.

I risultati raggiunti sono complessiva-mente molto modesti, mentre il quadronormativo ed amministrativo è andatocomplicandosi anziché semplificandosi. Èindubbio che una parte dell’economiapoggi sulla complicazione, che ha compor-tato, negli ultimi decenni, anche la nascitaed il consolidamento di nuove professioni(dal consulente del lavoro al consulenteper la sicurezza sui luoghi di lavoro).

Molto incisive, in questo senso, ap-paiono le parole del dottor SalvatoreRossi, direttore generale della Banca d’Ita-lia e presidente dell’IVASS: « È stato fattonegli ultimi anni qualche progresso lungola strada della semplificazione ammini-strativa e normativa. Cito, fra gli altri, treesempi ben noti: la segnalazione certificatad’inizio attività (SCIA); i programmi dimisurazione e riduzione degli oneri am-ministrativi a carico delle imprese (MOA);gli sportelli unici. I progressi sono tuttaviainsufficienti. Non si è modificata in pro-fondità la percezione negativa che gli im-prenditori italiani e stranieri hanno delfunzionamento dell’apparato amministra-tivo. A radicarla contribuiscono la tortuo-sità e la lentezza dei processi di riforma:si pensi proprio al caso dello sportellounico per le attività produttive, istituitonel 1998 e non ancora pienamente effi-cace. Non basta la regola, prevista daldecreto « Semplifica Italia », secondo cuiper ogni nuovo onere amministrativo chesi ritenga di introdurre occorre eliminarneuno esistente. Bisognerebbe che le ammi-nistrazioni fossero obbligate a una dra-stica semplificazione degli oneri vigenti,

programmata in tempi certi e trasparenti,verificata periodicamente in modi accessi-bili al pubblico ».

Le audizioni, come accennato, hannoconsentito di acquisire un quadro esau-stivo, nel quale hanno trovato posto sia lemacroquestioni attinenti agli snodi istitu-zionali (con particolare riguardo alle com-plicazioni derivanti dall’assetto territo-riale) ed ai rapporti tra politica e ammi-nistrazione, sia questioni di indubbio ri-lievo ma più settoriali.

Lasciando sullo sfondo (per riprenderlonella parte conclusiva) il tema dei rapportitra politica e pubblica amministrazione, lequestioni emerse con maggiore frequenzasono così sintetizzabili:

5.1. La quantità e la volatilità dellenorme.

Anche se la complicazione non è ori-ginata soltanto dal numero delle leggi, puòessere comunque utile qualche dato stati-stico. L’ordinamento continua ad esserecaratterizzato da un numero eccessivo (etutt’oggi inconoscibile) di norme, spessoinstabili e soggette a continue modifiche.

Una quantificazione sicura delle leggivigenti non è in alcun modo possibile, acausa, soprattutto, di una stratificazionenormativa che vede l’accumulo di normenel corso del tempo, in mancanza, spesso,dei necessari raccordi con la legislazionevigente.

Nella XVI legislatura è stato compiutocomunque uno sforzo di semplificazione,dando attuazione alla legge n. 246/2005.

In tutto, sono stati abrogati 67.872 attinormativi, di varia natura.

Come però ha osservato il consigliereAlessandro Pajno, presidente della V se-zione del Consiglio di Stato, « La riduzionedello stock normativo, che pure era unobiettivo importante, ha mostrato i suoilimiti e ha assunto un valore prevalente-mente spettacolare, ma non di sostanza,riducendosi, per di più con una nonindifferente quantità di errori, all’elimina-zione di norme che, in quanto ormai esau-

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rite, non risultavano in concreto più appli-cate e, quindi, obiettivamente non eranorilevanti nei rapporti intersoggettivi ».

È stata anche effettuata una ricogni-zione di tutta la normativa pubblicata finoal 31 dicembre 1969 e considerata tuttoravigente, che sconta però importanti esclu-sioni (per es: codici e testi unici; leggi diratifica).

Il decreto legislativo 1o dicembre 2009,n. 179 contiene negli allegati tutte le di-sposizioni legislative statali anteriori al 1o

gennaio 1970, di cui si ritiene indispensa-bile la permanenza in vigore, a normadell’articolo 14 della legge 28 novembre2005, n. 246, che ammontano a pocomeno di 3.300 (3.236 « salvate dal decretolegislativo; qualche decina salvate succes-sivamente).

Si tratta però di un quadro moltoparziale, perché sconta, come già accen-nato, numerose esclusioni.

Per la normativa pubblicata successi-vamente al 1o gennaio 1970, sono possibilisoltanto stime di larga massima.

5.2. Il disordine normativo.

Sulla delega taglia-leggi contenuta nel-l’articolo 14 della legge n. 246/2005 siinnestava una seconda fase, che avrebbedovuto portare all’emanazione di codicisettoriali e che è stata attuata soltanto inminima parte (codice dell’ordinamentomilitare e testo unico delle norme regola-mentari in materia; codice del turismo).La delega non ha quindi posto rimedio adun altro grave problema strutturale dellalegislazione italiana, dispersa in numero-sissimi provvedimenti, sempre più spesso acontenuto omnibus o multisettoriale. Que-sta evenienza, sommata alla stratificazionenormativa che si sussegue nel tempo senzagli opportuni raccordi, provoca ulterioridifficoltà a chi voglia ricostruire il quadronormativo vigente nei singoli settori. In-fine, anche là dove esistono, codici e testiunici vengono affiancati da normative chene vanificano la loro natura di testi unitaridi riferimento per la disciplina di singolisettori, come denunciato con particolare

forza, tra gli altri, dal Ministro France-schini, dal presidente di Confindustria,Squinzi e dalla professoressa Sandulli.

5.3. La mancata attuazione.

Si tratta di una questione che si puòdeclinare almeno in due modi, con ri-guardo:

agli adempimenti previsti e mai adot-tati o adottati con gravi ritardi (diversi deiquali riguardanti la semplificazione);

alle norme che – nonostante l’ado-zione dei relativi adempimenti – trovanoun’attuazione molto parziale: l’esempio ri-corrente durante tutto il corso dell’inda-gine è stato quello dello sportello unicoper le attività produttive (SUAP), ormaiistituito in moltissime realtà ma realmentefunzionante soltanto in un numero limi-tato di casi.

Riguardo agli adempimenti previsti emai adottati o adottati con gravi ritardi, sipuò annotare che alla data del 4 febbraio2014 risultavano attuati 405 degli 883adempimenti previsti nei provvedimentilegislativi approvati nella vigenza del Go-verno Monti e 57 adempimenti dei 394previsti nella vigenza del Governo Letta (ilbasso numero delle attuazioni sconta inquesto caso la relativa giovinezza delleprevisioni, molte delle quali contenutenella legge di stabilità 2014).

In proposito, il Sottosegretario alla Pre-sidenza del Consiglio dei ministri condelega all’attuazione del programma digoverno, sen. Legnini, ha sottolineato conforza due questioni:

la necessità che le norme sianosempre più auto applicative: siano cioèefficaci di per sé, senza necessità di attiulteriori;

il tema relativo a difficoltà e tem-pistica dei concerti tra Ministeri, soprat-tutto quando coinvolgono il Ministerodell’economia e delle finanze. La previ-sione dei concerti tra Ministri, spessoinevitabile dati gli intrecci tra le compe-

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tenze ministeriali ed il ruolo trasversaledi taluni Dicasteri (a partire da quellodell’economia e delle finanze), si rivelaanche, molte volte, strumentale a renderedifficoltosa o impossibile l’adozione del-l’atto, vanificando così tutte quelle normeche si limitano a rimandare ad un suc-cessivo atto la definizione di determinatemisure.

Confindustria ha consegnato agli attidella Commissione una tabella molto elo-quente, relativa all’attuazione – o meglioalla generalizzata inattuazione – delle mi-sure di semplificazione previste nell’arcodi cinque anni, dal decreto-legge 25 giugno2008, n. 112, fino al decreto-legge 21 giu-gno 2013, n. 69.

Il presidente degli industriali, GiorgioSquinzi, si è in particolare soffermatosugli sportelli unici per le attività produt-tive, definendoli « una misura che avrebbedovuto imprimere una svolta e che non haancora prodotto risultati percepibili. Seb-bene siano stati istituiti in quasi tutti icomuni, tali sportelli non svolgono la fun-zione per cui erano stati pensati, cioègestire integralmente i procedimenti diinteresse delle imprese senza costringerel’imprenditore a una sorta di pellegrinag-gio tra i vari uffici pubblici ».

In più, ha ricordato che « nel 2011 erastata adottata una norma che sanciva ilprincipio dell’acquisizione d’ufficio dei do-cumenti già in possesso delle pubblicheamministrazioni. Peccato che, salvo lode-voli eccezioni, la prassi degli uffici non sisia uniformata a questo principio ».

5.4. Il non funzionamento delle norme.

In altri casi, norme pensate con lafinalità di semplificare non hanno avutogli esiti attesi: l’esempio ricorrente in que-sto ambito è stato quello della conferenzadi servizi, pensata come momento risolu-tore delle controversie tra amministrazionima che ha dimostrato evidenti difficoltà difunzionamento, dovute, essenzialmente, adue problemi ricorrenti: le procedurecomplesse e la tempistica conseguente-

mente dilatata; l’impossibilità di conferirepriorità agli interessi in gioco, con leconseguenze derivanti dal dissensoespresso anche da una sola delle ammi-nistrazioni chiamate in causa.

Le difficoltà sono testimoniate dalfatto che la conferenza di servizi, disci-plinata dalla legge 7 agosto 1990, n. 241(originariamente dal solo articolo 14), èstata via via integrata (la legge 15 maggio1997, n. 127 ha introdotto gli articoli14-bis, 14-ter e 14-quater; la legge 11febbraio 2005, n. 15 ha introdotto l’ar-ticolo 14-quinquies) e modificata da altri11 provvedimenti (inclusi quelli integra-tivi citati).

Sempre con riguardo alla certezza deitempi della decisione amministrativa,un’altra complessa questione problematicaattiene al funzionamento delle diverse di-scipline del silenzio della pubblica ammi-nistrazione come sostitutivo del provvedi-mento amministrativo. In particolare ilprofessor Pitruzzella, presidente dell’Auto-rità garante della concorrenza e del mer-cato, e la professoressa Sandulli hannoevidenziato come sia difficile per i citta-dini e per le imprese – soprattutto inpresenza di investimenti cospicui – fareaffidamento sul semplice silenzio dellapubblica amministrazione, che non limette comunque al riparo da successivecontestazioni.

5.5. La qualità delle norme.

Sotto il profilo qualitativo, nonostantel’attenzione posta anche a livello politico,il quadro presenta molte ombre, dovutea norme di difficile lettura, formulate conricorso ad un dizionario per iniziati,spesso ambigue, il più delle volte com-prensibili soltanto attraverso la consulta-zione delle disposizioni in esse richia-mate, talora così astruse che anche illegislatore necessita che gli vengano spie-gate. In tali condizioni invocare il prin-

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cipio « ignorantia legis non excusat » neiconfronti del cittadino rischia di apparireperfino beffardo, tanto più che già nellontano 1993 la Corte Costituzionale siera espressa ribadendo il dovere delloStato di rendere conoscibili le proprienorme. Ma, al contrario, la tendenza siè orientata nel corso degli anni allacostruzione di norme sempre più detta-gliate e tale dettaglio, molte volte eccessivo,tende a facilitare il contenzioso, obbligacittadini ed imprese ad affidarsi a speciali-sti e infine, può essere potenziale terreno dicoltura della corruzione. Eppure, come hadetto il presidente della’Autorità per le ga-ranzie nelle comunicazioni, Angelo Car-dani, « La semplificazione e la qualità dellaregolazione rappresentano una condizionenecessaria per la creazione di un contestonormativo e amministrativo atto a favorireproduttività, investimenti e innovazione. È,quindi, essenziale per agevolare l’eserciziodei fondamentali diritti di cittadinanza. Inquest’accezione la semplificazione assumeuna valenza strategica e non procrastina-bile per sostenere competitività e crescitanel Paese ».

5.6. Le complicazioni derivanti dall’as-setto territoriale.

Un altro dato costante, emerso in tuttele audizioni, concerne la frammentazionedel quadro regolatorio innescata dalla ri-forma del Titolo V nel 2001. In partico-lare, la potestà legislativa regionale con-corrente con quella dello Stato in unaserie di materie strategiche per lo sviluppocompetitivo del Paese, unitamente alla po-testà regolamentare dei comuni hannodeterminato la scomposizione dell’Italia inun mosaico le cui tessere tendono adallontanarsi sempre di più. L’esempio piùeclatante è stato fornito da Confetra: itrasporti eccezionali hanno bisogno di unpermesso per ogni Regione che attraver-sano. Anche le considerazioni svolte dairappresentanti del tavolo istituzionale perla semplificazione sugli sforzi in essere peruniformare la modulistica tra gli oltre8.000 comuni italiani sono sintomatiche di

una situazione assurdamente frastagliata,che impone a cittadini ed imprenditoricontinui adattamenti: come ha detto An-drea Simi, dirigente del segretariato gene-rale della regione Lazio, « Una delle coseche maggiormente sono lamentate dalleimprese è la diversità delle procedureamministrative, che è attestata da una di-versità oggettiva nella modulistica. Un’im-presa che lavora in più realtà territoriali sitrova a dover esperire dei procedimenti di-versi, a dover riempire moduli diversi e adover acquisire dati diversi, con un evidentegrave dispendio, anche economico, in ter-mini di ore-uomo ». Il presidente di Feder-distribuzione, Giovanni Cobolli Gigli, ha ci-tato una segnalazione dell’Agcom del 2 ot-tobre del 2012, che faceva riferimento ad« una situazione di federalismo confuso eirresponsabile ».

Non da ultimo, inoltre, alla luce degliormai quotidiani scandali che investono leregioni italiane, occorre perfino chiedersise esse abbiano ancora un senso e soprat-tutto se abbia un senso l’esercizio da parteloro di funzioni legislative o se, nell’otticadella semplificazione, non sia il caso diridurre la potestà legislativa ai soli Parla-mento e Governo, nei limiti e nelle formepreviste dalla Costituzione. La domandaappare ancora più legittima nel momentoin cui, proprio in ragione della necessità disemplificare e accelerare i processi decisorie di razionalizzare i costi della politica, ci sipone quale obiettivo – all’apparenza larga-mente condiviso – da un lato l’abolizionedelle province e dall’altro la sostanziale sot-trazione della potestà legislativa ad uno deidue rami del Parlamento.

È pienamente appurato, peraltro, chenella giungla delle leggi, delle leggine, deiregolamenti, si annidi il primo degli in-centivi alla corruzione, male endemico delnostro Paese che viene ormai misurato incirca 60 miliardi di euro all’anno sottrattialla legalità e al buon funzionamento delsistema economico e dello Stato.

L’utilizzo della complicazione norma-tiva con finalità corruttive è oggetto dimolte indagini da parte della magistratura,ad esempio, nel campo della sanità, per-fino nelle regioni in cui i livelli di servizio

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al malato sono più elevati. La suddivisionedel sistema sanitario nazionale in ventisottosistemi, uno per regione, con livelliessenziali di assistenza e costi del tuttodifferenti tra loro senza alcuna plausibilegiustificazione, e la stessa composizionedelle voci di spesa dei bilanci delle am-ministrazioni regionali, con un peso pari acirca l’80 per cento della sanità sul totaledelle uscite, rendono urgente un interventoda parte del Parlamento che da un latoriduca i margini di sprechi e corruzione edall’altro garantisca una regia univoca (acominciare dagli acquisti e dai costi delleprestazioni).

Analogamente merita di essere affron-tato il tema del rapporto tra turismo eRegioni.

Se, dunque, una nuova riforma deltitolo V della Costituzione, auspicata dal-l’attuale Governo, appare utile e indispen-sabile proprio per rimediare agli erroricompiuti, come del resto praticamentetutti i soggetti auditi dalla Commissionehanno inteso ribadire, per raggiungererisultati concretamente efficaci sotto ilprofilo della semplificazione e del conte-nimento dei costi potrebbe essere utile unintervento assai più drastico nella dire-zione suindicata, che ridisegni l’assettoterritoriale dello Stato, valutando l’oppor-tunità dell’abolizione tout court delle re-gioni, piuttosto che il loro accorpamento,e in ogni caso provvedendo alla cancella-zione delle loro competenze legislative inmateria di sanità e turismo. Spetterà na-turalmente in ogni caso al Parlamento e alGoverno valutare quali tra queste solu-zioni adottare.

5.7. Le norme in materia di qualità dellanormazione e di semplificazione.

Non sembrano sfuggire a tutte le pro-blematiche appena richiamate le normeriguardanti la qualità della legislazione ela semplificazione, che costituiscono uncomplesso, stratificato e inattuato corpusnormativo. A titolo puramente esemplifi-cativo si segnalano:

sulla qualità della legislazione:

l’articolo 13-bis (1) della legge n. 400/1988, che stabilisce alcuni principi il cuirispetto garantirebbe norme più leggibili diquanto non siano oggi, a quasi 4 anni dallasua entrata in vigore (l’articolo 13-bis fuintrodotto dalla legge 18 giugno 2009,n. 691;

sulla semplificazione normativa:

l’articolo 17-bis della legge n. 400/1988 (anch’esso introdotto dalla leggen. 69/2009) prevede la possibilità per il

(1) « Art. 13-bis. Chiarezza dei testi normativi.

1. Il Governo, nell’ambito delle proprie compe-

tenze, provvede a che:

a) ogni norma che sia diretta a sostituire,

modificare o abrogare norme vigenti ovvero a sta-

bilire deroghe indichi espressamente le norme sosti-

tuite, modificate, abrogate o derogate;

b) ogni rinvio ad altre norme contenuto in

disposizioni legislative, nonché in regolamenti, decreti

o circolari emanati dalla pubblica amministrazione,

contestualmente indichi, in forma integrale o in

forma sintetica e di chiara comprensione, il testo

ovvero la materia alla quale le disposizioni fanno

riferimento o il principio, contenuto nelle norme cui

si rinvia, che esse intendono richiamare.

2. Le disposizioni della presente legge in materia

di chiarezza dei testi normativi costituiscono princìpi

generali per la produzione normativa e non possono

essere derogate, modificate o abrogate se non in

modo esplicito.

3. Periodicamente, e comunque almeno ogni sette

anni, si provvede all’aggiornamento dei codici e dei

testi unici con i medesimi criteri e procedure previsti

nell’articolo 17-bis adottando, nel corpo del testo

aggiornato, le opportune evidenziazioni.

4. La Presidenza del Consiglio dei ministri adotta

atti di indirizzo e coordinamento per assicurare che

gli interventi normativi incidenti sulle materie oggetto

di riordino, mediante l’adozione di codici e di testi

unici, siano attuati esclusivamente mediante modifica

o integrazione delle disposizioni contenute nei cor-

rispondenti codici e testi unici ».

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Governo, senza necessità di alcuna delegaspecifica, di organizzare le normative set-toriali in testi unici compilativi, la cuielaborazione può anche demandare alConsiglio di Stato; analogamente, l’articolo17, comma 4-ter della stessa legge auto-rizza permanentemente il Governo « alperiodico riordino delle disposizioni rego-lamentari vigenti, alla ricognizione diquelle che sono state oggetto di abroga-zione implicita e all’espressa abrogazionedi quelle che hanno esaurito la loro fun-zione o sono prive di effettivo contenutonormativo o sono comunque obsolete ».

sulla semplificazione amministrativa:

gli articoli 7 e 8 della legge 11novembre 2011, n. 180, riguardanti, ri-spettivamente, la riduzione e trasparenzadegli adempimenti amministrativi a caricodi cittadini e imprese e la compensazionedegli oneri regolatori, informativi e am-ministrativi;

il principio in base al quale « Gli attidi recepimento di direttive comunitarienon possono prevedere l’introduzione o ilmantenimento di livelli di regolazione su-periori a quelli minimi richiesti dalle di-rettive stesse », sancito dall’articolo 14,comma 24-bis (e seguenti) della leggen. 246/2005;

le tre disposizioni che si sono suc-cedute – con formulazioni analoghe madiverse – tra l’estate 2011 e l’inverno 2012in materia di abrogazione delle indebiterestrizioni all’accesso e all’esercizio delleprofessioni e delle attività economiche, cheprevedevano l’adozione di regolamenti didelegificazione, mai adottati (articolo 3 deldecreto-legge 13 agosto 2011, n. 138; ar-ticolo 1 del decreto-legge 24 gennaio 2012,n. 1; articolo 12 del decreto-legge 9 feb-braio 2012, n. 5);

l’articolo 14 del decreto-legge n. 5/2012, da ultimo citato, che, in materia disemplificazione dei controlli, rimanda an-ch’esso a regolamenti di delegificazionemai adottati, che avrebbero dovuto dareconcreta attuazione « ai principi dellasemplicità, della proporzionalità dei con-

trolli stessi e dei relativi adempimentiburocratici alla effettiva tutela del rischio,nonché del coordinamento dell’azionesvolta dalle amministrazioni statali, regio-nali e locali »;

sulle analisi a corredo delle decisioninormative:

da tempo sono entrate in vigore com-piute discipline – di rango legislativo eregolamentare – riguardanti le relazioniper l’analisi tecnico-normativa, l’analisi diimpatto della regolamentazione e la veri-fica dell’impatto della regolamentazione.Sembra prossimo all’emanazione unnuovo regolamento in materia di analisi diimpatto, sottoposto nei mesi scorsi a con-sultazione pubblica. Questi adempimenti,però, vengono spesso vissuti in manierapuramente formale, quando invece – la haricordato Rolf Alter, capo del Direttoratoper la Governance pubblica e lo Sviluppoterritoriale dell’OCSE – « una buona ana-lisi di impatto della regolamentazione ri-chiede un cospicuo investimento dal puntodi vista di tempo e capacità. Inoltre, lavalutazione deve essere realizzata benprima che una legge avanzi lungo l’iter checonduce alla sua approvazione. Ciò signi-fica che bisogna garantire un determinatoassetto istituzionale, ma anche la presenzadi risorse umane in grado di realizzarequeste analisi ». Questo tipo di analisi, hasottolineato il dottor Alter, lungi dal re-stringere il margine di autonomia decisio-nale politica, permette di acquisire le in-formazioni per garantire che l’interventolegislativo sia un intervento di qualità.

5.8. I costi per i cittadini e le imprese.

Tutti gli aspetti sopra evidenziati hannocosti sempre più insostenibili per i citta-dini e le imprese, soprattutto in un pe-riodo prolungato di crisi socio-economicacome quello che stiamo vivendo. GiovanniCobolli Gigli, presidente di Federdistribu-zione, ha segnalato « che la distribuzionemoderna organizzata dedica l’1,15 percento all’anno del suo fatturato, cioè 1,4

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miliardi, per spese di burocrazia. Secondouno studio che noi abbiamo fatto, almenoil 20 per cento di queste spese potrebbeessere risparmiato attraverso un processodi semplificazione e di razionalizzazione ».

Nereo Marcucci, Presidente di Confe-tra, ha riportato « i dati – non sospetti dipartigianeria – del Rapporto annuale dellaBanca mondiale, che quantifica in 18giorni il tempo necessario a importare unadeterminata merce in Italia e in 19 giorniil tempo necessario a fare un’esportazione,contro i 7 giorni dell’Olanda, i 9 dellaGermania e i 10 di Francia e Spagna »: sitratta di un evidente svantaggio competi-tivo per tutto il Paese.

5.9. Digitalizzazione e semplificazione.

Tutti gli auditi hanno sottolineato lafunzionalità della digitalizzazione rispettoad una semplificazione delle procedure ead un abbattimento dei costi, evidenziandola necessità di « rafforzare i collegamentitelematici tra le imprese e la Pubblicaamministrazione e tra le stesse Pubblicheamministrazioni » (così Bruno Busacca, re-sponsabile per le relazioni istituzionali diLegacoop). Il presidente dell’Autorità ga-rante della concorrenza e del mercato,professor Pitruzzella, ha segnalato che « InGran Bretagna, si stanno sperimentandomolte procedure di gara sul Web e questocrea minori costi per la imprese, traspa-renza, evita gli accordi tra le imprese. Nonc’è la situazione della segnalazione diqualche nominativo. È tutto molto piùlineare ».

Sono stati sottolineati due aspetti, at-tinenti alla velocità ed alla semplicità dellaconnessione. Quest’ultimo profilo investela possibilità di registrarsi ai diversi sitiutilizzando sempre gli stessi identificativi ecodici di accesso, che potrebbero esseredesunti dalla carta d’identità.

5.10. Consultazioni pubbliche, partecipa-zione, analisi di impatto.

Digitalizzazione, velocità e semplicitàdella connessione alla rete risultano fon-

damentali anche al fine di facilitare losvolgimento di consultazioni pubbliche te-lematiche, da tempo in uso nelle Autoritàindipendenti e sempre più diffuse a livellogovernativo. Le consultazioni accresconotrasparenza e democraticità dei processidecisionali in quanto:

rappresentano « un bilanciere impor-tante per un’autorità indipendente che,non traendo legittimazione da un’elezionepopolare e, comunque, non emanando di-rettamente dalla sovranità popolare, con-tempera questa sua indipendenza con unacontinua consultazione e partecipazionedal basso, nel senso più largo possibile,alle proprie decisioni », com e ha eviden-ziato l’ingegner Guido Pier Paolo Bortoni,Presidente dell’Autorità per l’energia elet-trica il gas ed il sistema idrico;

costituiscono parte essenziale dell’ana-lisi di impatto della regolamentazione, inassenza della quale – lo ha annotato ilprofessor Pitruzzella – « e quindi di unachiarezza sugli obiettivi che vogliamo per-seguire, difficilmente possiamo migliorareil quadro normativo ».

6. Dalla diagnosi alla terapia.

La diagnosi è chiara ed è stata condi-visa, nel corso dell’indagine, da tutti isoggetti che vi hanno partecipato; sull’ap-proccio terapeutico si sono manifestati dueorientamenti di massima: uno favorevolead interventi di aggiustamento incisivi madi portata limitata; uno volto a prospettareun salto culturale.

La Commissione ritiene che le duedirezioni non siano in contrasto: da unlato, appare evidente la necessità di unradicale salto culturale, che però abbiso-gna della necessaria condivisione e ditempi congrui e può essere anticipato dainterventi più limitati che preparino alsalto stesso.

La necessità di un approccio culturalea tutto campo appare evidente alla lucedella storia dei tentativi di semplificazionecompiuti dall’inizio della metà degli anni

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novanta ad oggi, che hanno permesso diottenere risultati molto parziali, sul dop-pio versante della semplificazione sia le-gislativa, sia amministrativa, con riguardoal pregresso, senza incidere in manierastrutturale, a regime.

Sul fronte della semplificazione legisla-tiva, la pur vasta operazione taglia-leggi hacomportato l’abrogazione di una massaimponente di atti, in notevole misura perògià obsoleti e sconosciuti ai più: essa,pertanto, non ha arrecato reali vantaggi,che si sarebbero potuti conseguire attra-verso una manutenzione costante dell’or-dinamento e una complessiva operazionedi raccolta delle normative settoriali intesti unici.

Sul fronte amministrativo, la semplifi-cazione di numerosi procedimenti è stataaccompagnata dall’imposizione di nuovioneri amministrativi; si è dato luogo a verie propri proclami di difficilissima attua-zione e rimasti inesorabilmente sullacarta; le misure concrete pensate comerisolutive per la semplificazione stentano atrovare attuazione.

Quel che è mancato fino ad oggi è statol’inquadramento della problematica dellasemplificazione nel crocevia dei rapportiche legano politica, amministrazione, ma-gistratura e imprese e cittadini.

Tra politica ed amministrazione vannoristabilite le dovute gerarchie e le recipro-che responsabilità, anche tornando alprincipio fondamentale dell’accesso allapubblica amministrazione per pubblicoconcorso, cui vi possono essere eccezionima che non può essere superato in ma-niera generalizzata. Paradossalmente, lepolitiche legislative volte ad individuare erafforzare la responsabilità dirigenzialehanno prodotto per molti versi l’effettoopposto di deresponsabilizzare i dirigenti.

Nell’ottica di una progressiva perdita diautorevolezza e competenza tecnica dellaPubblica Amministrazione hanno incisonegativamente, sia pur originate da buonipropositi, le cosiddette leggi Bassanini del1997 e, soprattutto, Frattini del 2002, chehanno introdotto nel nostro Paese le re-

gole dello spoils system, pratica mutuatadai Paesi anglosassoni e dagli Stati Uniti inparticolare.

Il continuo, « bulimico », andirivieni didirigenti della Pubblica Amministrazione,orientato dal principio della necessità diassicurare il rapporto fiduciario tra illivello politico eletto pro tempore ed illivello amministrativo, ha inevitabilmenteposto quasi in secondo piano il principiocardine della terzietà della P.A.

Le ricadute sia in termini qualitativiche quantitativi sul piano della produzionenormativa secondaria sono state e sonotutt’ora pesanti.

Maggiore è la garanzia e l’effettivitàdella terzietà di una norma emanata dauna P.A. terza, maggiore è la probabilità diuna sua capacità di rimanere valida neltempo, assicurando certezza e stabilità deldiritto, oggi unanimemente invocate perrestituire attrattività al sistema economicoe ordinamentale italiano.

Al contrario, l’avvicendarsi senza sostadei dirigenti amministrativi, oltre a pro-durre un effetto spaesamento sull’utenza –dei cittadini come delle imprese – portacon sé un inevitabile stimolo a produrread ogni piè sospinto nuove norme e nuoviregolamenti, sia « per lasciare un’im-pronta » del proprio passaggio nell’Ammi-nistrazione, sia per adeguarne il funzio-namento ai nuovi indirizzi politici che viavia si stratificano, quando non si contrap-pongono.

Intervenire anche in quest’ottica, supe-rando il meccanismo dello spoils systemrisulta pertanto indifferibile. Non per so-stituirlo con un’anacronistica inamovibilitàdei dirigenti della PA, ma per renderepossibile un salto di qualità al passo coni tempi della struttura fondamentale cen-trale e periferica dello Stato, introducendosistemi di valutazione periodica del lavoro,del raggiungimento degli obiettivi e delgrado di soddisfazione dei cittadini, daiquali far dipendere la conferma o menodei dirigenti amministrativi. Criteri obiet-tivi ed oggettivamente misurabili, orientatial buon funzionamento dei servizi delloStato e delle sue articolazioni periferiche,

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sicuramente più validi rispetto al criteriodella « fedeltà » al potere politico pro tem-pore.

Per altro verso, invece, la complica-zione normativa ha consentito alla strut-tura burocratica di sottrarsi alle respon-sabilità anche trovando rifugio nella co-pertura legislativa, sempre più a magliestrette, cioè con norme sempre più didettaglio. Il Ministro Franceschini ha par-lato in proposito di una « deresponsabiliz-zazione delle strutture » che fa sì « chespesso i funzionari e i dirigenti dello Statochiedono una norma di legge che copra unrischio da responsabilità, non accorgen-dosi che in questo modo si irrigidiscesempre di più il procedimento ».

Le norme sempre più dettagliate, lungidal rivelarsi efficaci, sono state fertileterreno di coltura per un contenziosogiurisdizionale arrivato a livelli insosteni-bili quando non di diffusi fenomeni cor-ruttivi.

Si è così passati – per usare la feliceformulazione del presidente Giampaolino– dalla identificazione dei dipendenti pub-blici con la struttura amministrativa allapersonalizzazione, scevra però da respon-sabilità.

In assenza di una reciproca fiducia operlomeno di un’apertura di credito trapolitica, amministrazione, magistratura edimprese e cittadini ogni tentativo di sem-plificazione è destinato a naufragare. Que-sta apertura di credito, è stato ribadito piùvolte in Commissione, sia dai parlamen-tari, sia dagli auditi (tra gli altri, la se-gretaria generale della CGIL, Susanna Ca-musso), non va confusa con una debolezzaed una assenza di controlli da parte dellapubblica amministrazione.

Però, soltanto superando le reciprochediffidenze sarà possibile scrivere leggi piùchiare e meno dettagliate ed aprire spaziai cittadini ed alle imprese, passando dal-l’attuale visione burocratica della moltipli-cazione degli adempimenti formali ad unaloro drastica riduzione, per concentrarsi,invece, su una logica di risultato, suicontrolli sul campo e sulla eventuale, tem-pestiva e certa erogazione delle sanzioni.

Questo cambio di approccio facilite-rebbe anche i rapporti diretti tra pubblicaamministrazione e cittadini ed imprese,consentendo di iniziare ad erodere la vastaarea dei soggetti vocati ad intermediare tradi loro.

Strumentale a questo cambio di pro-spettiva è anche un intervento sostanzialee non procedimentale atto a superare laframmentazione normativa, che – lo hadetto il Consigliere Alessandro Pajno – « èun epifenomeno dell’incapacità di una de-cisione politica coerente che si assume neltempo e della responsabilità di una sceltafinale ». Lo stesso Pajno ha sottolineatoche « la complicazione legislativa italiana,ma l’osservazione vale anche per la com-plicazione amministrativa, è dovuta nonsolo alla crisi economica, ma anche a unapiù profonda crisi dei meccanismi portantidel Paese, che si riflette nel progressivoaggrovigliarsi dei processi decisionali finoa punte parossistiche.

Il problema concerne, quindi, i processidecisionali reali, incapaci di decollareverso linee strategiche prevalenti rispetto ainteressi particolari e sezionali e l’incapa-cità di definire prefisse gerarchie di fina-lità e di interessi alla cui mancanza sup-pliscono i meccanismi procedimentali ».Sarebbe quindi fondamentale stabilire unagerarchia degli interessi pubblici, chespesso confliggono tra di loro senza pos-sibilità di soluzione, in modo di averechiaro – anche per periodi di tempodeterminati – gli interessi che devonoprevalere rispetto agli altri. Ciò implicascelte forti e responsabili da parte dellapolitica.

Infine, appare indispensabile unachiara assunzione di responsabilità, supe-rando il più possibile il principio delsilenzio assenso, che ha costituito un mo-mento di svolta importante per i cittadinie le imprese, ma che non li mette al riparoda successivi interventi della pubblica am-ministrazione, lasciandoli indefinitamentenell’incertezza.

Per seguire questa direzione di marcia,occorre un cambio di mentalità che puòessere facilitato da una costante attenzionee vigilanza sui flussi normativi, in sede

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governativa e parlamentare. Da un lato laPresidenza del Consiglio (ed in particolareil Dipartimento per gli affari giuridici elegislativi ed il Dipartimento per la fun-zione pubblica) e dall’altro la Commis-sione parlamentare per la semplificazionepotrebbero giocare un ruolo fondamentalenel vigilare sulla scrittura delle norme esull’introduzione di nuovi, ingiustificationeri a carico di cittadini ed imprese.

7. Le linee di azione della Commissione.

Per incamminarsi sulla strada indicata,la Commissione potrebbe dare seguito al-l’indagine conoscitiva assumendo le se-guenti iniziative:

1. una costante azione di indirizzo neiconfronti del Governo, anche con la pre-sentazione, da parte dei propri compo-nenti, di mozioni, risoluzioni ed ordini delgiorno volti, in primo luogo:

a) a rendere operanti le disposizionigià vigenti in materia di qualità dellalegislazione, di redazione dell’analisi diimpatto della legislazione, dell’analisi tec-nico-normativa, nonché di verifica dell’im-patto della regolamentazione;

b) ad incentivare le migliori pratichein uso nelle amministrazioni, che pure cisono e producono risultati importanti (inparticolare, sono stati evidenziati i risultatiraggiunti attraverso il metodo di misura-zione degli oneri amministrativi);

c) ad un sistematico e costante lavorodi redazione di codici e testi unici, ancheavvalendosi dell’opera del Consiglio diStato e partendo dalla redazione di testiunici compilativi, come primo passo versoil riordino delle normative settoriali, anchenell’ottica della semplificazione ammini-strativa: una mozione in tal senso è statagià presentata dai componenti della Com-missione, sia alla Camera (n. 1-00265), siaal Senato (n. 1-00183);

2. la presentazione di una iniziativalegislativa ordinaria che persegua i se-guenti obiettivi:

a) il riconoscimento alla Commis-sione di un ruolo a tutto campo, che le

permetta di vigilare sulla attuazione dellenorme vigenti, sollecitando il Governo al-l’attuazione delle migliori pratiche e pro-nunciandosi in sede consultiva su tutti iprovvedimenti che incidano sugli oneriamministrativi a carico di cittadini edimprese;

b) la disciplina di una fase di pro-grammazione degli interventi legislativi daporre in essere e della loro progettazione:valorizzando le suggestioni già presentinella legge di contabilità pubblica, si po-trebbe allargare l’orizzonte del DEF edell’attuazione del programma nazionaledi riforma facendo riferimento non sol-tanto ai disegni di legge collegati ma atutte le iniziative del Governo, che do-vrebbe anche indicare il relativo cronoprogramma; un’adeguata progettazione le-gislativa dovrebbe essere garantita dal ri-spetto delle norme già richiamate sullaproduzione normativa, su AIR e ATN,nonché dal pieno rispetto della giurispru-denza della Corte costituzionale in materiadi decretazione d’urgenza. Il DEF stessopotrebbe essere l’ambito nel quale defi-nire, di anno in anno, gli interessi pubblicistrategici, che prevalgono sugli altri;

c) una drastica riduzione dei tempiper l’adozione dei regolamenti, indivi-duando termini e procedure per superareil mancato concerto tra Ministri e Mini-steri;

d) la modifica delle norme vigenti inmateria di azione amministrativa, con spe-cifico riguardo all’attività consultiva, allevalutazioni tecniche, al silenzio assenso edalla SCIA;

3. la presentazione di proposte di mo-difica dei regolamenti parlamentari che,facendo sistema con l’iniziativa legislativa,stabiliscano le procedure per l’eserciziodelle attività della Commissione;

4. la presentazione di una iniziativalegislativa costituzionale che preveda l’in-troduzione nel sistema delle fonti delleleggi organiche, così da rafforzare e ren-

Giovedì 27 marzo 2014 — 253 — Commissione bicamerale

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dere vincolanti per il legislatore sia le leggisulla produzione normativa sia le leggi suidiritti di cittadini ed imprese: dalla legge400 del 1988, sulla potestà normativa delGoverno, alla legge 212 del 2000, ovvero lostatuto del contribuente. Tra l’altro, ilriconoscimento della legge n. 400/1988come legge organica consentirebbe di daremaggiore forza alle disposizioni in essapresenti sui limiti di contenuto dei decreti-legge, limitandone l’uso da parte del Go-verno. Alla categoria delle leggi organichedovrebbero essere anche ascritti codici etesti unici, al fine di porli al riparo dacontinue modifiche, magari operate condecreti-legge.

Sempre sul piano costituzionale, laCommissione prende atto che la bozza di

riforma del Titolo V disponibile sul sitodel Governo affronta in maniera radicalela questione della potestà legislativa con-corrente tra Stato e Regioni, eliminandolacompletamente e così venendo incontroagli auspici espressi dalla massima partedei soggetti auditi nel corso dell’indagineconoscitiva. La riforma dovrebbe consen-tire di chiarire la distribuzione delle re-sponsabilità tra Stato e Regioni e quindi diridurre la conflittualità davanti alla Cortecostituzionale.

A tale riforma, si dovrebbe accompa-gnare una più complessiva rivisitazionedell’assetto delle competenze tra i livelliterritoriali, anche al fine di garantire uni-formità delle procedure e della moduli-stica su tutto il territorio nazionale.

Giovedì 27 marzo 2014 — 254 — Commissione bicamerale

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COMMISSIONE PARLAMENTAREper l’attuazione del federalismo fiscale

S O M M A R I O

AUDIZIONI:

Audizione del direttore generale del Dipartimento delle finanze del Ministero dell’economiae delle finanze, Fabrizia Lapecorella, su attuazione e prospettive del federalismo fiscale(Svolgimento, ai sensi dell’articolo 5, comma 5, del Regolamento della Commissione, econclusione) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 255

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI . . . . . . . . . . . 255

AUDIZIONI

Giovedì 27 marzo 2014. — Presidenzadel presidente Giancarlo GIORGETTI.

La seduta comincia alle 13.55.

Audizione del direttore generale del Dipartimento

delle finanze del Ministero dell’economia e delle

finanze, Fabrizia Lapecorella, su attuazione e pro-

spettive del federalismo fiscale.

(Svolgimento, ai sensi dell’articolo 5,comma 5, del Regolamento della Commis-sione, e conclusione).

Giancarlo GIORGETTI, presidente, pro-pone che la pubblicità dei lavori sia assi-curata anche mediante impianti audiovi-sivi a circuito chiuso. Non essendovi obie-zioni, ne dispone l’attivazione.

Introduce quindi l’audizione.

Fabrizia LAPECORELLA direttore gene-rale del Dipartimento delle finanze delMinistero dell’economia e delle finanze,

svolge una relazione sui temi oggetto del-l’audizione.

Intervengono per formulare quesiti eosservazioni il presidente Giancarlo GIOR-GETTI, la senatrice Maria CeciliaGUERRA (PD) e il deputato Daniele MA-RANTELLI (PD).

Giancarlo GIORGETTI, presidente, av-verte che la professoressa Lapecorella faràpervenire risposta scritta ai quesiti posti.

Ringrazia quindi la professoressa e di-chiara conclusa l’audizione.

La seduta termina alle 14.55.

N.B.: Il resoconto stenografico della se-duta è pubblicato in un fascicolo a parte.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO

DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L’Ufficio di presidenza si è riunito dalle14.55 alle 15.

Giovedì 27 marzo 2014 — 255 — Commissione bicamerale

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COMMISSIONE PARLAMENTARE

per l’indirizzo generale e la vigilanzadei servizi radiotelevisivi

S O M M A R I O

Sulla pubblicità dei lavori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 256

Disposizioni di attuazione della disciplina in materia di comunicazione politica e di paritàdi accesso ai mezzi di informazione relative alla campagna per l’elezione dei membri delParlamento europeo spettanti all’Italia, fissata per il 25 maggio 2014 (Esame e rinvio) . 256

ALLEGATO 1 (Testo proposto dal relatore) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 260

ALLEGATO 2 (Testo degli emendamenti presentati in Commissione) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 270

Giovedì 27 marzo 2014. – Presidenza delpresidente Roberto FICO.

La seduta comincia alle 14.10.

Sulla pubblicità dei lavori.

Roberto FICO, presidente, comunicache ai sensi dell’articolo 13, comma 4, delRegolamento della Commissione, la pub-blicità dei lavori della seduta odierna saràassicurata mediante l’attivazione del si-stema audiovisivo a circuito chiuso.

Disposizioni di attuazione della disciplina in materia

di comunicazione politica e di parità di accesso ai

mezzi di informazione relative alla campagna per

l’elezione dei membri del Parlamento europeo spet-

tanti all’Italia, fissata per il 25 maggio 2014.

(Esame e rinvio).

Roberto FICO, presidente e relatore,prima di procedere all’illustrazione delloschema di delibera, ne segnala l’urgenza,dal momento che la campagna elettoraleper le elezioni europee ha avuto inizio lo

scorso 18 marzo e da questa data trovanoquindi applicazione le disposizioni di cuialla legge n. 28 del 2000, concernenti ladisciplina della par condicio elettorale.

Passando alla descrizione dei puntiprincipali dell’articolato, evidenzia, in par-ticolare, la modifica apportata all’articolo4, comma 2, e che riguarda uno dei criteriper l’individuazione dei soggetti che nellediverse fasi del procedimento elettoralepossono accedere alla comunicazione po-litica. Recependo infatti quanto previstoalla lettera b) del comma 1 dell’articolo 2dello schema di provvedimento dell’Auto-rità per le garanzie nelle comunicazioni, siè previsto che nel periodo compreso tra ladata di convocazione dei comizi elettoralie quella del termine per la presentazionedelle candidature l’accesso sia garantitoalle forze politiche che hanno eletto unrappresentante dell’Italia al Parlamentoeuropeo, nonché alle forze politiche cuidichiari di appartenere almeno un rap-presentante italiano al Parlamento euro-peo e che nell’ultimo quinquennio abbianopartecipato con proprio simbolo a elezioniper il rinnovo del Parlamento nazionale.

Giovedì 27 marzo 2014 — 256 — Commissione bicamerale

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Dopo aver quindi illustrato tutti gliarticoli di cui si compone la delibera,dichiara aperta la discussione generale.

Il deputato Gennaro MIGLIORE (SEL),intervenendo sull’ordine dei lavori, si do-manda come la Commissione potrebbeintervenire sulla disposizione dello schemadi delibera dell’Autorità per le garanzienelle comunicazioni con cui si disciplinacon cadenza bisettimanale il monitoraggiosul rispetto delle norme sulla par condicioda parte delle emittenti. È infatti dell’av-viso che occorra introdurre un intervallotemporale più breve per lo svolgimento ditale attività, considerata l’importanza chein campagna elettorale riveste l’immediatoripristino dell’equilibrio degli spazi di co-municazione, specie per le formazioni po-litiche più piccole, rispetto alla eventualeirrogazione di sanzioni pecuniarie alleemittenti da parte dell’Autorità.

Roberto FICO, presidente e relatore, fapresente che, qualora la Commissioneadottasse in tempi rapidi la delibera inesame, si darebbe la possibilità all’Autoritàper le garanzie nelle comunicazioni ditenerne eventualmente conto nel provve-dimento di sua competenza.

Il deputato Vinicio Giuseppe Guido PE-LUFFO (PD), nel sottolineare la necessitàche la Commissione adotti quanto primala delibera all’ordine del giorno, osservacome anche in passato sia accaduto che laCommissione abbia adottato le propriedisposizioni in materia di par condicioelettorale dopo l’Autorità per le garanzienelle comunicazioni.

Venendo poi alla delibera in esame, nelringraziare il relatore per il prezioso la-voro di sintesi svolto partendo dalle pre-cedenti disposizioni adottate dalla Com-missione, rispettivamente, nel 2009 per leelezioni dei rappresentanti italiani al Par-lamento europeo e nel gennaio 2013 per leelezioni politiche, evidenzia come vi sia lanecessità di approfondire alcuni profili deldocumento predisposto dal relatore, giac-ché la combinazione di norme provenientida differenti delibere può generare effetti

diversi da quelli prodotti nel documentooriginario da cui provengono. Si rendequindi, a suo giudizio, necessaria, purnell’esigenza di adottare in tempi brevi ladelibera, un’attività di approfondimentocui può contribuire la discussione generalee il successivo esame delle proposte emen-dative presentate.

Ringrazia le colleghe Puppato e DeMicheli per i loro emendamenti che af-frontano la questione della parità di ge-nere, argomento di grande attualità e dicui occorre tenere conto anche nello svol-gimento della campagna elettorale. Sitratta solo di valutare, e in ciò si rimetteal giudizio del relatore, se intervenire sullediverse disposizioni della delibera inesame o se non sia piuttosto preferibileintrodurre una norma ad hoc.

Il deputato Mario MARAZZITI (PI) nelringraziare il relatore per il lavoro svolto,con riferimento alla questione della paritàdi genere posta dal collega Peluffo, fapresente che la delibera contiene disposi-zioni volte ad impegnare la RAI, chetuttavia nelle trasmissioni elettorali nonsceglie i soggetti da invitare che sonoinvece indicati dalle singole forze politiche.

Il senatore Maurizio ROSSI (PI) nelprecisare che come già comunicato dalPresidente nella riunione dello scorso 19marzo, si è già in regime di par condicioelettorale, invita la RAI ad applicare lerelative disposizioni, al fine anche di evi-tare che possano verificarsi episodi comequello accaduto in una trasmissione dellaRAI andata in onda due sere fa in cui ilconduttore ha chiesto all’ospite per chiavesse votato nelle passate elezioni e perchi avrebbe votato alle prossime consul-tazioni europee. È del parere che la de-libera in esame debba attenersi rigorosa-mente alle disposizioni della legge sullapar condicio che non potrebbero essere néinterpretate né derogate.

Quanto alla delibera in esame, ritieneche vi sia la necessità, come emerge anchedalle proposte emendative presentate, difare diversi approfondimenti. Circa la que-stione della parità di genere, pur essendo

Giovedì 27 marzo 2014 — 257 — Commissione bicamerale

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in linea di principio d’accordo sulla ne-cessità che debba essere rispettata anchenell’ambito della comunicazione elettorale,condivide le preoccupazioni del collegaMarazziti temendo che all’atto pratico,possano porsi rilevanti problemi.

Il senatore Alberto AIROLA (M5S)rende noto di avere appena ricevuto no-tizia dell’archiviazione di un esposto pre-sentato dal Movimento 5 Stelle all’Autoritàper le garanzie nelle comunicazioni rela-tivamente alla disparità di trattamentonelle trasmissioni della RAI nei mesi diottobre e novembre 2013. Lamenta altresìla totale insoddisfazione per le rispostefornite dalla RAI in argomento. Considerapertanto assolutamente urgente l’approva-zione della presente delibera sulla parcondicio e sulla conseguente necessità daparte della RAI di rispettare rigorosa-mente le relative prescrizioni, adeguandosiagli standard europei.

Il deputato Gennaro MIGLIORE (SEL)ritiene che gli emendamenti presentati inmateria di parità di genere siano partico-larmente utili e innovativi. Condivide leosservazioni del senatore Airola circa ilfatto che l’Autorità per le garanzie nellecomunicazioni non garantisca l’effettivaparità di trattamento tra le diverse forzepolitiche. Considera del tutto inefficace lacomminazione di sanzioni pecuniarie perla violazione della par condicio e priori-taria la certezza nell’applicazione dellenorme. È altresì consapevole che i talkshow abbiano formule non sempre com-patibili con le scelte di determinate forzepolitiche, in quanto non sono previsteinterviste singole. Ritiene evidenti le vio-lazioni perpetrate ai danni del Movimento5 Stelle nei telegiornali, ma ritiene altresìche determinate scelte possano avere in-cidenza sul risultato finale della normativasulla par condicio.

Il deputato Michele ANZALDI (PD)rende noto che in un articolo apparso sulquotidiano « Il Giornale » del 25 marzosono riportati i dati del « Centro di ascoltodella informazione radio-televisiva » che

avrebbe registrato percentuali di presenzain video del Movimento 5 Stelle più elevaterispetto al primo partito del Paese e alGoverno.

Il deputato Mario MARAZZITI (PI),lamenta un linguaggio sconveniente usatodal senatore Airola.

Roberto FICO, presidente e relatore,precisa che le fonti ufficiali sono costituitedai dati trimestrali inviati dall’Autorità perle garanzie nelle comunicazioni e dall’Os-servatorio di Pavia, i quali non sembranocorrispondere a quelli evidenziati dal quo-tidiano in questione. Preannuncia la pre-sentazione di un dossier da lui redattosulle presenze delle diverse forze politichenei principali telegiornali sulla base deidati raccolti dall’Autorità per le garanzienelle comunicazioni.

Il senatore Alberto AIROLA (M5S) so-stiene che i dati cui accennava l’onorevoleAnzaldi siano falsi e invita a riferirsi aquelli ufficiali.

Il senatore Augusto MINZOLINI (FI-PdL XVII) stigmatizza la duplicità dellefonti circa il monitoraggio dei dati diascolto tra l’Osservatorio di Pavia e l’Au-torità per le garanzie nelle comunicazioni,che andrebbe eliminata anche in ragionedegli evidenti risparmi che ne derivereb-bero. Dissente dal senatore Rossi, inquanto la delibera in esame, a suo giudi-zio, avrebbe la possibilità di interpretarela legge in senso evolutivo.

Il deputato Vinicio Giuseppe Guido PE-LUFFO (PD), nel ringraziare l’onorevoleAnzaldi per il fatto di avere riportato datiquantitativi e non opinioni, ritiene cheoccorra soffermarsi sul fatto che determi-nati programmi come i talk show preve-dono una platea di ospiti appartenenti allediverse forze politiche e che se una de-terminata forza decide di non parteciparviciò potrebbe determinare criticità nell’ap-plicazione delle disposizioni attuative delladisciplina della par condicio.

Giovedì 27 marzo 2014 — 258 — Commissione bicamerale

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Invita pertanto a riflettere su quantoaffermato dall’onorevole Migliore circa ilrischio di complicare la realizzazione dicerti programmi e si chiede se occorraintervenire sulla delibera o agire in viainterpretativa.

La senatrice Laura PUPPATO (PD), ri-tiene che nella presente delibera gli emen-damenti concernenti la parità di generepossano considerarsi come un forte invitorivolto ai diversi gruppi politici di farsirappresentare in tal senso nelle varie ap-parizioni televisive.

Il deputato Giorgio LAINATI (FI-PdL)conviene con il presidente Migliore circa ledifficoltà che potrebbero incontrare i talkshow nella quantificazione temporale dellepresenze e, in particolare, in relazione achi vi partecipi direttamente, cui verrebbeassegnata una quota di tempo predeter-

minata, e a chi invece partecipi dal-l’esterno, che avrebbe tempi necessaria-mente ridotti. Pur consapevole della dif-ficoltà di chiedere, da una parte, a una tvpubblica o privata di modificare le carat-teristiche del format e, dall’altra, alle forzepolitiche di scegliere un diverso percorsoper andare in televisione, ritiene oppor-tuno trovare un compromesso che concilile caratteristiche di un programma, leesigenze delle forze politiche e la quanti-ficazione delle presenze.

Il deputato Gennaro MIGLIORE (SEL),si dichiara d’accordo sulla necessità diconteggiare in modo differenziato i tempidel Movimento 5 Stelle.

Roberto FICO, presidente, rinvia il se-guito dell’esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.

Giovedì 27 marzo 2014 — 259 — Commissione bicamerale

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ALLEGATO 1

Documento n. 3 – Disposizioni di attuazione della disciplina inmateria di comunicazione politica e di parità di accesso ai mezzi diinformazione relative alla campagna per l’elezione dei membri delParlamento europeo spettanti all’Italia, fissata per il 25 maggio 2014.

TESTO PROPOSTO DAL RELATORE

La Commissione parlamentare per l’in-dirizzo generale e la vigilanza dei serviziradiotelevisivi:

premesso

che con decreto del Presidente dellaRepubblica del 17 marzo 2014, pubblicatonella Gazzetta Ufficiale n. 64 del 18 marzo2014, sono stati indetti per il giorno 25maggio 2014 i comizi elettorali per l’ele-zione dei membri del Parlamento europeospettanti all’Italia;

visto

a) quanto alla potestà di rivolgereindirizzi generali alla Rai e di disciplinaredirettamente le « Tribune », gli articoli 1 e4 della legge 14 aprile 1975, n. 103;

b) quanto alla disciplina delle tra-smissioni radiotelevisive in periodo eletto-rale e le relative potestà della Commis-sione, la legge 10 dicembre 1993, n. 515, esuccessive modifiche;

c) quanto stabilito nel suo complessodalla legge 22 febbraio 2000, n. 28, esuccessive modifiche;

d) quanto alla tutela del pluralismo,dell’imparzialità, dell’indipendenza, del-l’obiettività e della apertura alle diverseforze politiche nel sistema radiotelevisivo,nonché alla tutela delle pari opportunitàtra uomini e donne, l’articolo 3 del Testounico dei servizi media audiovisivi e ra-

diofonici, approvato con decreto legislativo31 luglio 2005, n. 177, e gli Atti di indi-rizzo approvati dalla Commissione il 13febbraio 1997, il 30 luglio 1997 e l’11marzo 2003;

e) quanto alla disciplina dell’elezionedei membri del Parlamento europeo spet-tanti all’Italia, la legge 24 gennaio 1979,n. 18, e successive modifiche;

considerata la propria prassi pregressae i precedenti di proprie deliberazioniriferite alla disciplina di analoghi periodielettorali, nonché l’esperienza applicativadi tali disposizioni;

consultata l’Autorità per le garanzienelle comunicazioni;

dispone

nei confronti della Rai Radiotelevisioneitaliana, società concessionaria del servizioradiotelevisivo pubblico, come di seguito:

ART. 1.

(Finalità e ambito di applicazione).

1. Le disposizioni della presente deli-bera, finalizzate a dare concreta attua-zione ai principi del pluralismo, dell’im-parzialità, dell’indipendenza, dell’obietti-vità e della completezza del sistema ra-diotelevisivo, nonché ai diritti riconosciutiai soggetti politici dagli articoli 4 e 5 dellalegge 22 febbraio 2000, n. 28, si riferi-

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scono alla campagna per le elezioni deimembri del Parlamento europeo spettantiall’Italia, previste per il giorno 25 maggio2014.

2. Le disposizioni del presente provve-dimento cessano di avere efficacia allamezzanotte del giorno di votazione rela-tivo alla consultazione elettorale di cui alcomma 1.

ART. 2.

(Tipologia della programmazione Raiin periodo elettorale).

1. Nel periodo di vigenza della presentedelibera la programmazione radiotelevi-siva della Rai avente ad oggetto le tra-smissioni di cui alla presente delibera, haluogo esclusivamente nelle forme e con lemodalità indicate di seguito:

a) la comunicazione politica, di cuiall’articolo 4, comma 1, della legge 22febbraio 2000, n. 28, può effettuarsi me-diante forme di contraddittorio, intervistee ogni altra forma che consenta il raf-fronto in condizioni di parità tra i soggettipolitici aventi diritto di cui agli articoli 3e 4 della presente delibera. Essa si realizzamediante le Tribune disposte dalla Com-missione, con i messaggi autogestiti e conle eventuali ulteriori trasmissioni televisivee radiofoniche autonomamente dispostedalla Rai, di cui rispettivamente agli arti-coli 7, 8 e 4 della presente delibera. Letrasmissioni possono prevedere anche lapartecipazione di giornalisti e giornalisteche rivolgono domande ai partecipanti;

b) i messaggi politici autogestiti, dicui all’articolo 4, comma 3, della legge 22febbraio 2000, n. 28, sono realizzati con lemodalità di cui all’articolo 8 del presenteprovvedimento;

c) l’informazione è assicurata, se-condo i principi di cui all’articolo 5 dellalegge 22 febbraio 2000, n. 28, e con lemodalità previste dal successivo articolo 5della presente delibera, mediante i tele-giornali, i giornali radio, i notiziari, irelativi approfondimenti e ogni altro pro-

gramma di contenuto informativo a rile-vante caratterizzazione giornalistica, cor-relati ai temi dell’attualità e della cronaca,purché la loro responsabilità sia ricon-dotta a quella di specifiche testate gior-nalistiche registrate ai sensi dell’articolo32-quinquies, comma 1, del decreto legi-slativo 31 luglio 2005, n. 177 (Testo unicodei servizi media audiovisivi e radiofonici),come modificato dal decreto legislativo 15marzo 2010, n. 44;

d) in tutte le altre trasmissioni dellaprogrammazione nazionale o regionaledella Rai non è ammessa, ad alcun titolo,la presenza di candidati, di esponentipolitici o comunque di persone chiara-mente riconducibili ai partiti e alle listeconcorrenti per il ruolo che ricoprono ohanno ricoperto nelle istituzioni nell’ul-timo anno, e non possono essere trattatitemi di evidente rilevanza elettorale né cheriguardino vicende o fatti personali dipersonaggi politici. È indispensabile garan-tire, laddove il format della trasmissionepreveda l’intervento di un opinionista asostegno di una tesi, uno spazio adeguatoanche alla rappresentazione di altre sen-sibilità culturali in ossequio al principionon solo del pluralismo, ma anche delcontraddittorio, della completezza e del-l’oggettività dell’informazione stessa. Ciò èancor più necessario per quelle trasmis-sioni che, apparentemente di satira o divarietà, diventano poi occasione per dibat-tere temi di attualità politica, senza quelletutele previste per trasmissioni più pro-priamente giornalistiche.

ART. 3.

(Disciplina relativa agli esponenti politici eai titolari di cariche politico-istituzionali).

1. Nel periodo compreso tra la sca-denza del termine per la presentazionedelle candidature e la mezzanotte delsecondo giorno precedente la data delleelezioni, i candidati alle elezioni e gliesponenti dei partiti politici, e comunquele persone chiaramente riconducibili aipartiti e alle liste concorrenti per il ruolo

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che ricoprono o hanno ricoperto nelleistituzioni nell’ultimo anno, possono par-tecipare alle trasmissioni della concessio-naria pubblica esclusivamente nei pro-grammi e con le modalità previste per irappresentanti delle liste e delle coalizioni.

ART. 4.

(Trasmissioni di comunicazione politica adiffusione nazionale autonomamente dispo-

ste dalla Rai).

1. Nel periodo di vigenza della presentedelibera, la Rai programma trasmissioni dicomunicazione politica a diffusione nazio-nale. Per comunicazione politica radiote-levisiva, ai fini della presente delibera, siintende la diffusione sui mezzi radiotele-visivi di programmi contenenti opinioni evalutazioni politiche. Alla comunicazionepolitica radiotelevisiva si applicano le di-sposizioni dei commi successivi. In ognicaso, in tali trasmissioni è assicurata pa-rità di condizioni nell’esposizione di opi-nioni e posizioni politiche e un’equilibratarappresentanza di genere tra le presenze.

2. Nelle trasmissioni di cui al comma 1del presente articolo, nel periodo com-preso tra la data di convocazione deicomizi elettorali e quella del termine dipresentazione delle candidature, è garan-tito l’accesso:

a) alle forze politiche che hannoeletto con un proprio simbolo almeno unrappresentante dell’Italia al Parlamentoeuropeo, nonché le forze politiche cuidichiari di appartenere almeno un rap-presentante italiano al Parlamento euro-peo e che nell’ultimo quinquennio abbianopartecipato con proprio simbolo a elezioniper il rinnovo del Parlamento nazionale.La dichiarazione di appartenenza da partedei rappresentanti italiani al Parlamentoeuropeo deve essere trasmessa alla Com-missione entro il quinto giorno successivoalla pubblicazione del presente provvedi-mento nella Gazzetta Ufficiale. I rappre-sentanti italiani al Parlamento europeonon possono dichiarare l’appartenenza apiù di una forza politica;

b) alle forze politiche, diverse daquelle di cui alla lettera a), che costitui-scono gruppo in almeno un ramo delParlamento nazionale;

c) alle forze politiche, diverse daquelle di cui alle lettere a) e b), cherappresentino in seno al Gruppo Mistodella Camera o del Senato, una compo-nente di almeno tre parlamentari;

d) alle forze politiche, diverse daquelle di cui alle lettere a), b) e c), chehanno eletto con proprio simbolo almenoun rappresentante nel Parlamento nazio-nale e che sono oggettivamente riferibili aduna delle minoranze linguistiche indicatedall’articolo 2 della legge 15 dicembre1999, n. 482;

e) al Gruppo Misto della Camera deideputati e al Gruppo Misto del Senatodella Repubblica, i cui rispettivi presidentiindividuano, d’intesa fra loro, secondo cri-teri che contemperino le esigenze di rap-presentatività con quelle di pariteticità, leforze politiche diverse da quelle di cui allelettere a), b), c) e d), che di volta in voltarappresenteranno i due Gruppi.

3. Nelle trasmissioni di cui ai commi 1e 2 del presente articolo e di cui all’arti-colo 7, i tempi sono ripartiti per il 50% inmodo paritario ai soggetti di cui al comma2, lettere a), b) e c) e per il 50% tra isoggetti di cui al comma 2, lettere a), b),c), d) ed e), in proporzione alla loro forzaparlamentare.

4. Nel periodo compreso tra lo spiraredel termine per la presentazione dellecandidature e la mezzanotte del giornoprecedente la data delle elezioni, le tra-smissioni di comunicazione politica di cuial presente articolo garantiscono spazi alleliste presentate con il medesimo simboloin tanti ambiti territoriali da interessarealmeno un quarto degli elettori. Le listeriferite a minoranze linguistiche, ancorchépresenti in una sola circoscrizione, hannodiritto a spazi nelle trasmissioni di comu-nicazione politica irradiate esclusivamentenelle regioni ove è presente la minoranzalinguistica stessa.

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5. Nelle trasmissioni di cui al comma 2i tempi sono ripartiti per il 70 per centoin modo paritario e per il 30 per cento inproporzione alla loro forza parlamentaretra i soggetti di cui al comma 2, lettere a),b), c), d) ed e).

6. Nelle trasmissioni di cui al comma 4il tempo disponibile è ripartito con criterioparitario fra tutti i soggetti concorrenti.

7. In relazione al numero dei parteci-panti e agli spazi disponibili, il principiodelle pari opportunità tra gli aventi dirittopuò essere realizzato, oltre che nell’ambitodella medesima trasmissione, anche nel-l’ambito di un ciclo di più trasmissioni,purché ciascuna di queste abbia analogheopportunità di ascolto. In ogni caso, laripartizione degli spazi nelle trasmissionidi comunicazione politica nei confrontidegli aventi diritto deve essere effettuatasu base settimanale, garantendo l’applica-zione dei principi di equità e di parità ditrattamento, e procedendo comunque en-tro la settimana successiva alle compen-sazioni che dovessero eccezionalmenterendersi necessarie. È altresì possibile rea-lizzare trasmissioni anche mediante lapartecipazione di giornalisti e giornalisteche rivolgono domande ai partecipanti.

8. Le trasmissioni di cui al comma 1, irelativi responsabili, l’elenco degli aventidiritto, i tempi a loro disposizione e ilcalendario delle partecipazioni sono pub-blicati sul sito www.raiparlamento.rai.it.

9. Al fine di mantenere i rapporti conla Rai che si rendono necessari per losvolgimento delle trasmissioni di comuni-cazione politica di cui al presente articologli aventi diritto indicano un loro rappre-sentante.

10. La responsabilità delle trasmissionidi cui al presente articolo deve esserericondotta a quella di specifiche testategiornalistiche come definite all’articolo 2,comma 1, lettera c) della presente deli-bera.

ART. 5.

(Informazione).

1. Sono programmi di informazione itelegiornali, i giornali radio, i notiziari e

ogni altro programma di contenuto infor-mativo, a rilevante presentazione giorna-listica, caratterizzato dalla correlazione aitemi dell’attualità e della cronaca.

2. Nel periodo di vigenza della presentedelibera, i notiziari diffusi dalla Rai e tuttigli altri programmi a contenuto informa-tivo debbono garantire la presenza pari-taria, coerentemente con quanto previstodall’articolo 5 della legge n. 28 del 2000,dei soggetti politici di cui all’articolo 4della presente delibera, uniformandosi conparticolare rigore ai criteri di tutela delpluralismo, della completezza, della im-parzialità, della obiettività, dell’equilibratarappresentanza di genere e di parità ditrattamento tra le diverse forze politiche,evitando di determinare, anche indiretta-mente, situazioni di vantaggio o svantaggioper determinate forze politiche. I direttoriresponsabili dei notiziari sono tenuti adacquisire settimanalmente i dati del mo-nitoraggio del pluralismo relativi alla te-stata diretta dall’Istituto cui fa riferimentol’Autorità per le garanzie nelle comunica-zioni.

3. In particolare, i direttori responsabilidei programmi di cui al presente articolo,nonché i loro conduttori e registi, osser-vano in maniera rigorosa ogni cautelavolta a dare attuazione al precedentecomma 2, considerando non solo le pre-senze e le posizioni di candidati, di espo-nenti politici o comunque di persone chia-ramente riconducibili ai partiti e alle listeconcorrenti per il ruolo che ricoprono ohanno ricoperto nelle istituzioni nell’ul-timo anno, ma anche le posizioni di con-tenuto politico espresse da soggetti e per-sone non direttamente partecipanti allacompetizione elettorale. Essi curano chel’organizzazione e lo svolgimento del pro-gramma, anche con riferimento ai contri-buti filmati, alla ricostruzione delle vi-cende narrate, alla composizione e al com-portamento del pubblico in studio, risul-tino inequivocabilmente finalizzati adassicurare il rispetto dei criteri di cui alcomma 2.

Essi curano inoltre che gli utenti nonsiano oggettivamente nella condizione dipoter attribuire, in base alla conduzione

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del programma, specifici orientamenti po-litici ai conduttori o alla testata, e che, neinotiziari propriamente detti, non si deter-mini un uso ingiustificato di riprese conpresenza diretta di membri del Governo,di esponenti politici o comunque di per-sone chiaramente riconducibili ai partiti ealle liste concorrenti per il ruolo chericoprono o hanno ricoperto nelle istitu-zioni nell’ultimo anno. Infine, essi osser-vano comunque in maniera particolar-mente rigorosa ogni cautela atta ad evitareche si determinino situazioni di vantaggioper determinate forze politiche o deter-minati competitori elettorali, prestandoanche la massima attenzione alla sceltadegli esponenti politici invitati e alle po-sizioni di contenuto politico espresse daglialtri ospiti; a tal fine, deve essere garantitoil contraddittorio in condizioni di effettivaparità, in assenza del quale non possonoessere trattati temi di chiara rilevanzapolitica ovvero che riguardino vicende ofatti personali di personaggi politici.

4. Per quanto riguarda i programmi diinformazione di cui al presente articolo, irappresentanti delle istituzioni parteci-pano secondo le regole stabilite dalla leggen. 28 del 2000 per tutti i candidati e gliesponenti politici, salvo nei casi in cuiintervengano su materie inerenti all’esclu-sivo esercizio delle funzioni istituzionalisvolte.

5. La Rai pubblica quotidianamente sulproprio sito www.raiparlamento.rai.it idati del monitoraggio del pluralismo rela-tivi ad ogni testata e gli indici di ascolto.

6. Nel periodo disciplinato dal presenteregolamento i programmi di approfondi-mento informativo, qualora in essi assumacarattere rilevante l’esposizione di opinionie valutazioni politico-elettorali, sono tenutia garantire la più ampia ed equilibratapresenza e possibilità di espressione aidiversi soggetti politici.

7. In tutte le trasmissioni radiotelevisivediverse da quelle di comunicazione poli-tica, dai messaggi politici autogestiti e daiprogrammi di informazione ricondottisotto la responsabilità di specifiche testategiornalistiche, non è ammessa, ad alcuntitolo, la presenza di candidati o di espo-

nenti politici o di persone chiaramentericonducibili a soggetti politici, a partiti ealle liste concorrenti e non possono esseretrattati temi di evidente rilevanza politicaed elettorale, né che riguardino vicende ofatti personali di personaggi politici.

8. Il rispetto delle condizioni di cui aicommi precedenti e il ripristino di even-tuali squilibri accertati è assicurato d’uf-ficio dall’Autorità per le garanzie nellecomunicazioni, secondo quanto previstodalle norme vigenti.

9. La Rai pubblica quotidianamente sulproprio sito www.raiparlamento.rai.it idati del monitoraggio del pluralismo rela-tivi ad ogni testata informando altresì suitempi garantiti a ciascuna forza politicanei notiziari della settimana precedente, ilcalendario settimanale delle trasmissionieffettuate, i temi trattati, i soggetti politiciinvitati, la programmazione della setti-mana successiva e gli indici di ascolto.

10. La Rai comunica all’Autorità per legaranzie nelle comunicazioni e alla Com-missione parlamentare il calendario setti-manale delle trasmissioni effettuate indi-cando i temi trattati e i soggetti politiciinvitati, nonché la suddivisione per generedelle presenze, e informa altresì sui tempigarantiti a ciascuna forza politica neinotiziari della settimana precedente.

ART. 6.

(Illustrazione delle modalità di votoe di presentazione delle liste).

1. A far luogo almeno dal decimogiorno precedente il termine di presenta-zione delle candidature, e fino a tale data,la Rai predispone e trasmette, anche neisuoi siti web, una scheda televisiva e unaradiofonica, nonché una o più paginetelevideo, che illustrano gli adempimentiprevisti per la presentazione delle candi-dature e la sottoscrizione delle liste.

2. Nel periodo compreso tra la sca-denza del termine per la presentazionedelle candidature e la mezzanotte delsecondo giorno precedente la data delleelezioni, la Rai predispone e trasmette

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schede televisive e radiofoniche che illu-strano le principali caratteristiche delleconsultazioni in oggetto, con particolareriferimento ai sistemi elettorali e alle mo-dalità di espressione del voto.

3. Nell’ambito delle schede informativedi cui al comma 2 sono altresì illustrate lespeciali modalità di voto previste per glielettori affetti da disabilità, con particolareriferimento a quelle previste per i malatiintrasportabili.

4. Le schede o i programmi di cui alpresente articolo sono trasmessi ancheimmediatamente prima o dopo i principalinotiziari e Tribune, prevedendo la tradu-zione simultanea nella lingua dei segni chele renda fruibili alle persone non udenti.

5. Le schede o i programmi di cui alcomma 1 devono inoltre specificamenteinformare sulle modalità di voto all’esterodei cittadini italiani residenti in altri Paesidell’Unione europea, e su quelle di espres-sione del voto in Italia dei cittadini co-munitari non italiani che vi risiedano.

6. Le schede di cui al presente articolosono messe a disposizione on line per latrasmissione gratuita da parte delle emit-tenti televisive e radiofoniche nazionali elocali disponibili.

ART. 7.

(Tribune elettorali).

1. Per l’elezione dei rappresentanti ita-liani al Parlamento europeo la Rai orga-nizza e trasmette sulle reti nazionali, inorari di buon ascolto, preferibilmenteprima o dopo i principali telegiornali,comunque evitando la coincidenza conaltri programmi a contenuto informativo,Tribune politico-elettorali, televisive e ra-diofoniche, ciascuna di durata non supe-riore ai quarantacinque minuti, organiz-zate con la formula del confronto tra unnumero di partecipanti compreso fra tre esei, e di norma, se possibile, fra quattropartecipanti, curando comunque di assi-curare un rapporto equilibrato fra i rap-presentanti nazionali di lista e raccoman-

dando l’attenzione all’equilibrio di generetra le presenze.

2. Alle Tribune elettorali nazionali, tra-smesse anteriormente alla scadenza deltermine per la presentazione delle candi-dature, prende parte un rappresentanteper ciascuno dei soggetti politici indivi-duati all’articolo 4, comma 2, secondoquanto stabilito dall’articolo 4, comma 3.

3. Alle Tribune di cui al comma 1,trasmesse nel periodo compreso tra lascadenza del termine per la presentazionedelle candidature e la mezzanotte delsecondo giorno precedente la data delleelezioni, prende parte un rappresentanteper ciascuno dei soggetti politici indivi-duati all’articolo 4, comma 4, secondoquanto stabilito dall’articolo 4, comma 6.

4. Alle trasmissioni di cui al presentearticolo si applicano inoltre le disposizionidi cui all’articolo 4, commi 7 e 8.

5. Le Tribune di cui al comma 1, dinorma, sono registrate e trasmesse dallasede di Roma della Rai.

6. La ripartizione degli aventi dirittonelle trasmissioni di cui al presente arti-colo ha luogo mediante sorteggio a cuipossono assistere i rappresentanti desi-gnati dei soggetti aventi diritto, e per ilquale la Rai può proporre criteri di pon-derazione.

7. L’organizzazione e la conduzionedelle trasmissioni radiofoniche, nonché laloro collocazione in palinsesto, devonoconformarsi quanto più possibile alle tra-smissioni televisive, tenendo conto dellerelative specificità dei due mezzi.

8. Tutte le Tribune sono trasmesse diregola in diretta, salvo diverso accordo tratutti i partecipanti; se sono registrate, laregistrazione è effettuata nelle 24 oreprecedenti la messa in onda e avvienecontestualmente per tutti i soggetti cheprendono parte alla trasmissione. Qualorale Tribune non siano riprese in diretta, ilconduttore ha l’obbligo, all’inizio della tra-smissione, di dichiarare che si tratta diuna registrazione.

9. L’eventuale rinuncia di un soggettoavente diritto a partecipare alle Tribunenon pregiudica la facoltà degli altri diintervenirvi, anche nella medesima tra-

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smissione, ma non determina un accresci-mento del tempo loro spettante. Nelletrasmissioni interessate è fatta menzionedella rinuncia.

10. La ripresa o la registrazione delleTribune da sedi diverse da quelle indicatenel presente provvedimento è possibile conil consenso di tutti gli aventi diritto e dellaRai.

11. Le ulteriori modalità di svolgimentodelle Tribune sono delegate alla direzionedi Rai Parlamento, che riferisce alla Com-missione parlamentare tutte le volte che loritenga necessario o che ne viene fattarichiesta. Si applicano in proposito ledisposizioni degli articoli 14 e 15.

ART. 8.

(Messaggi autogestiti).

1. Dalla data di presentazione dellecandidature la Rai trasmette a diffusionenazionale messaggi politici autogestiti dicui all’articolo 4, comma 3, della legge 22febbraio 2000, n. 28 e all’articolo 2,comma 1, lettera b) della presente deli-bera.

2. Gli spazi per i messaggi sono ripar-titi tra i soggetti di cui all’articolo 4,comma 4.

3. Entro il terzo giorno dalla data diapprovazione della presente delibera, laRai comunica all’Autorità per le garanzienelle comunicazioni e alla Commissione ilnumero giornaliero dei contenitori desti-nati ai messaggi autogestiti di cui all’arti-colo 4, comma 3, della legge 22 febbraio2000, n. 28, nonché la loro collocazionenel palinsesto, che deve tener conto dellanecessità di coprire più di una fasciaoraria. La comunicazione della Rai è va-lutata dalla Commissione con le modalitàdi cui all’articolo 14 del presente provve-dimento, garantendo la collocazione deisoggetti aventi diritto nelle stesse fasce diorario e sulla medesima rete.

4. I soggetti politici di cui all’articolo 4,comma 4, beneficiano degli spazi a seguitodi loro specifica richiesta, che:

a) è presentata alla sede di Romadella Rai entro i due giorni successivi alloscadere dell’ultimo termine per la presen-tazione delle candidature;

b) indica la durata di ciascuno deimessaggi richiesti;

c) specifica se e in quale misura ilrichiedente intende avvalersi delle strut-ture tecniche della Rai, ovvero fare ricorsoa filmati e registrazioni realizzati in pro-prio, purché con tecniche e standard equi-valenti a quelli abituali della Rai. I mes-saggi prodotti con il contributo tecnicodella Rai potranno essere realizzati uni-camente negli appositi studi televisivi eradiofonici predisposti dalla Rai nella suasede di Roma.

5. Entro il giorno successivo al terminedi cui al comma 4, lettera a), la Raiprovvede a ripartire le richieste pervenutenei contenitori mediante sorteggio, a cuipossono assistere i rappresentanti desi-gnati dai soggetti aventi diritto.

6. Il calendario dei contenitori e deirelativi messaggi è pubblicato su www.rai-parlamento.rai.it.

7. I messaggi di cui al presente articolopossono essere organizzati, su richiestadella forza politica interessata, con moda-lità che ne consentano la comprensioneanche da parte dei non udenti.

8. Per quanto non è espressamenteprevisto dal presente articolo si applicanole disposizioni di cui all’articolo 4 dellalegge 22 febbraio 2000, n. 28.

ART. 9.

(Interviste dei rappresentantinazionali di lista).

1. Nel periodo compreso tra la data diconvocazione dei comizi elettorali e quelladel termine di presentazione delle candi-dature la Rai trasmette una intervista perciascuna delle forze politiche di cui all’ar-ticolo 4, comma 2, lettere a), b), c), d) ede), evitando di norma la sovrapposizioneoraria con altri programmi delle reti ge-

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neraliste della Rai a contenuto specifica-mente informativo.

2. Ciascuna intervista, a cura di ungiornalista Rai, viene diffusa anche sotto-titolata e tradotta nella lingua dei segni;essa ha una durata di dieci minuti ed ètrasmessa tra le ore 22.30 e le ore 23.30.Qualora nella stessa serata sia trasmessapiù di una intervista, le trasmissioni de-vono essere consecutive.

3. Le interviste sono trasmesse di regolain diretta, salvo diverso accordo tra leparti; se sono registrate, la registrazione èeffettuata entro le 24 ore precedenti lamessa in onda, e avviene contestualmenteper tutti i soggetti che prendono parte allatrasmissione. Qualora le trasmissioni nonsiano riprese in diretta, il conduttore hal’obbligo, all’inizio della trasmissione, didichiarare che si tratta di una registra-zione.

4. Nel periodo compreso tra la sca-denza del termine per la presentazionedelle candidature e la mezzanotte delsecondo giorno precedente la data delleelezioni la Rai trasmette un’intervista perciascuna delle liste di cui all’articolo 4,comma 4, evitando di norma la sovrap-posizione oraria con altri programmi dellereti generaliste della Rai a contenuto spe-cificamente informativo.

5. A ciascuna intervista, condotta da ungiornalista Rai, prende parte il rappresen-tante nazionale della lista, il quale puòdelegare altre persone anche non candi-date.

6. Ciascuna intervista, diffusa anchesottotitolata e tradotta nella lingua deisegni, ha una durata di cinque minuti.

In relazione al numero di soggetti tracui suddividere gli spazi, la Rai può pro-porre criteri di ponderazione. Le intervistesono trasmesse tra le ore 22 e le ore 23.30.Qualora nella stessa serata sia trasmessapiù di una intervista, le trasmissioni de-vono essere consecutive.

7. L’ordine di trasmissione delle inter-viste è determinato in base al numero deirappresentanti di ciascun soggetto politiconel Parlamento nazionale in ordine cre-scente. Sono trasmesse per prime le in-terviste dei soggetti attualmente non rap-

presentati. Nei casi in cui non sia possibileapplicare tali criteri si procede mediantesorteggio.

8. Alle interviste di cui al presentearticolo si applicano altresì, in quantocompatibili, le disposizioni di cui all’arti-colo 4, commi 6 e 7, e quelle di cuiall’articolo 7, commi da 7 a 11.

ART. 10.

(Conferenze stampa dei rappresentantinazionali di lista).

1. Nel periodo compreso tra la sca-denza del termine per la presentazionedelle candidature e la mezzanotte delsecondo giorno precedente la data delleelezioni, in aggiunta alle trasmissioni dicui agli articoli precedenti, la Rai tra-smette, nelle ultime due settimane prece-denti il voto, una serie di conferenze-stampa riservate ai rappresentanti nazio-nali di lista dei soggetti politici di cuiall’articolo 4, comma 4.

2. Ciascuna conferenza-stampa ha ladurata non inferiore a quaranta minuti edè trasmessa a partire dalle ore 21, possi-bilmente in date diverse da quelle delleinterviste di cui all’articolo 9, in orari noncoincidenti. A ciascuna di esse prendeparte un numero uguale di giornalisti,entro il massimo di cinque, individuatidalla società concessionaria del servizioradiotelevisivo pubblico, eventualmenteanche tra quelli non dipendenti dalle te-state della Rai, sulla base del principiodell’equilibrata rappresentanza di genere.

3. La conferenza-stampa, moderata daun giornalista della Rai, è organizzata e sisvolge in modo tale da garantire il rispettodi principi di equilibrio, correttezza eparità di condizioni nei confronti dei sog-getti intervistati. I giornalisti pongono do-mande ciascuna della durata non supe-riore a 30 secondi.

4. Le conferenze-stampa sono tra-smesse in diretta. Si applicano le disposi-zioni di cui all’articolo 4, commi 6 e 7, edi cui all’articolo 7, commi da 7 a 11.

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ART. 11.

(Programmi dell’Accesso).

1. La programmazione nazionale e re-gionale dell’Accesso è sospesa a partire daltermine per la presentazione delle candi-dature per le elezioni dei membri delParlamento europeo spettanti all’Italiapreviste per il 25 maggio.

ART. 12

(Trasmissioni televideoper i non udenti).

1. Nel periodo successivo alla presen-tazione delle liste la Rai, in aggiunta alleulteriori modalità di fruizione delle tra-smissioni da parte delle persone diversa-mente abili, previste dalla presente deli-bera, cura la pubblicazione di pagine ditelevideo recanti l’illustrazione dei pro-grammi delle liste e delle loro principaliiniziative nel corso della campagna elet-torale e le trasmette a partire dal quintogiorno successivo al termine per la pre-sentazione delle candidature.

ART. 13.

(Trasmissioni per i non vedenti).

1. Nel periodo successivo alla presen-tazione delle liste la Rai, in aggiunta alleulteriori modalità di fruizione delle tra-smissioni da parte delle persone diversa-mente abili previste dal contratto di ser-vizio, cura la realizzazione dei programmiprevisti dalla presente delibera per lafruizione dei non vedenti.

ART. 14.

(Comunicazioni e consultazionedella Commissione).

1. I calendari delle Tribune e le loromodalità di svolgimento, incluso l’esito dei

sorteggi, sono preventivamente trasmessialla Commissione parlamentare per l’indi-rizzo generale e la vigilanza dei serviziradiotelevisivi.

2. Entro cinque giorni dalla pubblica-zione della presente delibera sulla Gaz-zetta Ufficiale la Rai comunica all’Autoritàper le garanzie nelle comunicazioni e allaCommissione il calendario di massimadelle trasmissioni di cui all’articolo 2,comma 1, lettere a) e b), pianificate finoalla data del voto oltre che, il venerdìprecedente la messa in onda, il calendariosettimanale delle trasmissioni program-mate.

3. Entro le ore 12 di ogni venerdì, sinoal termine della competizione elettorale, laRai comunica alla Commissione e all’Au-torità per le garanzie nelle comunicazioni,per via telematica, il calendario settima-nale delle trasmissioni di cui all’articolo 2,comma 1, lettere a), b) e c) effettuate,indicando i temi trattati, i soggetti politiciinvitati, la ripartizione dei tempi garantitia ciascuna forza politica, nonché la sud-divisione per genere delle presenze e i datiAuditel degli ascolti medi di ciascuna tra-smissione.

4. La documentazione di cui al prece-dente comma è contestualmente pubbli-cata e scaricabile dal sito www.raiparla-mento.rai.it.

5. Il Presidente della Commissione par-lamentare, sentito l’Ufficio di Presidenza,tiene i contatti con la Rai che si rendononecessari per l’attuazione della presentedelibera, in particolare valutando gli attidi cui ai commi precedenti e definendo lequestioni specificamente menzionate dalpresente provvedimento, nonché le ulte-riori questioni controverse che non ritengadi rimettere alla Commissione.

ART. 15.

(Responsabilità del Consiglio diamministrazione e del direttore generale).

1. Il Consiglio di amministrazione e ildirettore generale della Rai sono impe-gnati, nell’ambito delle rispettive compe-tenze, ad assicurare l’osservanza delle in-

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dicazioni e dei criteri contenuti nella pre-sente delibera, riferendone tempestiva-mente alla Commissione parlamentare.Per le Tribune essi potranno essere sosti-tuiti dal direttore competente.

2. Qualora dal monitoraggio dei datiquantitativi e qualitativi, considerati subase settimanale a partire dalla data diconvocazione dei comizi elettorali, emer-gessero costanti o comunque significatividisequilibri nei programmi a contenutoinformativo non giustificati da oggettiveesigenze informative, la Direzione generaledella Rai è chiamata a richiedere allatestata interessata misure di riequilibrio afavore delle coalizioni o dei soggetti poli-tici danneggiati.

3. La violazione della presente disci-plina costituisce inosservanza agli indirizzidella Commissione di vigilanza ai sensidell’articolo 1, comma 6, lettera c), n. 10,della legge 31 luglio 1997, n. 249.

ART. 16.

(Entrata in vigore).

1. La presente delibera entra in vigoreil giorno successivo alla sua pubblicazionenella Gazzetta Ufficiale della Repubblicaitaliana.

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ALLEGATO 2

Disposizioni di attuazione della disciplina in materia di comunicazionepolitica e di parità di accesso ai mezzi di informazione relative allacampagna per l’elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti

all’Italia, fissata per il 25 maggio 2014.

TESTO DEGLI EMENDAMENTI PRESENTATI IN COMMISSIONE

ART. 1.

All’articolo 1, sostituire il comma 1 conil seguente comma:

1. Le disposizioni del presente provve-dimento si riferiscono alla campagna perle elezioni dei membri del Parlamentoeuropeo spettanti all’Italia previste per ilgiorno 25 maggio 2014.

1. 1. Peluffo.

ART. 2.

All’articolo 2, comma 1, lettera d), dopole parole: ricoperto nelle istituzioni, sop-primere le seguenti: nell’ultimo anno.

2. 1. Relatore.

All’articolo 2, comma 1, sopprimere lalettera d).

2. 2. Peluffo.

All’articolo 2, comma 1, dopo la letterad) aggiungere la seguente lettera:

d-bis) al fine di contrastare la sotto-rappresentazione delle donne in politica edi garantire l’accesso paritario all’informa-zione diretta al grande pubblico da partedelle candidate e dei candidati, permet-tendo alle telespettatrici e ai telespettatoridi usufruire del diritto a un’informazioneplurale e ampiamente rappresentativa,

nelle trasmissioni di cui alle lettere a), b),c) e d) del presente comma è sempregarantita la presenza paritaria di entrambii sessi.

2. 3. De Micheli.

All’articolo 2, comma 1, dopo la letterad) aggiungere la seguente lettera:

e) le eventuali trasmissioni paneuro-pee plurilingue realizzate in collabora-zione con altri servizi pubblici europei,con l’EBU-UER e/o con il ParlamentoEuropeo, per l’illustrazione dei programmieuropei e con la partecipazione di capo-lista europei.

2. 4. Scavone.

ART. 3.

Sopprimere l’articolo 3.

3. 1. Peluffo.

Sopprimere l’articolo 3.

3. 2. Brunetta, Lainati.

All’articolo 3, comma 1, dopo le parole:ricoperto nelle istituzioni, sopprimere leseguenti: nell’ultimo anno.

3. 3. Relatore.

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All’articolo 3, comma 1, dopo le parole:rappresentanti delle liste sopprimere leseguenti: e delle coalizioni.

3. 4. Migliore.

All’articolo 3, dopo il comma 1, aggiun-gere il seguente comma:

2. Nel periodo a partire dalla convo-cazione dei comizi elettorali per tutto ilperiodo elettorale, i politici che ricopronoanche ruoli di partito possono usufruire dispazi sia nei programmi d’informazioneche in quelli di comunicazione politica mail tempo utilizzato viene dedotto dal com-puto di quanto spettante al partito diriferimento.

3. 5. Rossi.

ART. 4.

Sostituire l’articolo 4 con il seguente:

ART. 4.

(Trasmissioni di comunicazione politica adiffusione nazionale autonomamente dispo-

ste dalla Rai).

1. Nel periodo di vigenza del presenteprovvedimento la Rai programma trasmis-sioni di comunicazione politica a diffu-sione nazionale.

2. Le trasmissioni di comunicazionepolitica di cui al comma 1, nel periodocompreso tra la data di pubblicazione delpresente provvedimento nella Gazzetta Uf-ficiale e quella del termine di presenta-zione delle candidature, garantisconospazi:

a) alle forze politiche che hannoeletto con un proprio simbolo almeno duerappresentanti italiani al Parlamento eu-ropeo. La dichiarazione di appartenenzada parte dei rappresentanti italiani alParlamento Europeo deve essere tra-smessa alla Commissione entro il quintogiorno successivo alla pubblicazione delpresente provvedimento nella Gazzetta Uf-

ficiale. I rappresentanti italiani al Parla-mento Europeo non possono dichiararel’appartenenza a più di una forza politica;

b) alle forze politiche, diverse daquelle di cui alla lettera a), che costitui-scono gruppo in almeno un ramo delParlamento nazionale;

c) alle forze politiche, diverse daquelle di cui alle lettere a) e b), che hannoeletto, con un proprio simbolo, almeno trerappresentanti nel Parlamento nazionale oche sono oggettivamente riferibili ad unadelle minoranze linguistiche indicate dal-l’articolo 2 della legge 15 dicembre 1999,n. 482, e che hanno eletto, con un propriosimbolo, almeno un rappresentante nelParlamento nazionale;

d) al Gruppo Misto della Camera deideputati e al Gruppo Misto del Senatodella Repubblica, i cui Presidenti indivi-duano d’intesa fra loro, secondo criteri checontemperino le esigenze di rappresenta-tività con quelle di pariteticità, le forzepolitiche diverse da quelle di cui allelettere a), b) e c), che di volta in voltarappresenteranno i due Gruppi.

3. Nel periodo compreso tra lo spiraredel termine per la presentazione dellecandidature e la mezzanotte del giornoprecedente la data delle elezioni, le tra-smissioni di comunicazione politica di cuial presente articolo garantiscono spazi alleliste presentate con il medesimo simboloin tanti ambiti territoriali da interessarealmeno un quarto degli elettori. Le listeriferite a minoranze linguistiche, ancorchépresenti in una sola circoscrizione, hannodiritto a spazi nelle trasmissioni di comu-nicazione politica irradiate esclusivamentenelle regioni ove è presente la minoranzalinguistica stessa.

4. Nelle trasmissioni di cui al comma 2i tempi sono ripartiti per il 70 per centoin modo paritario e per il 30 per cento inproporzione alla loro forza parlamentaretra i soggetti di cui al comma 2, lettere a),b), c) e d).

5. Nelle trasmissioni di cui al comma 3il tempo disponibile e ripartito con criterioparitario fra tutti i soggetti concorrenti.

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6. In relazione al numero dei parteci-panti e agli spazi disponibili, il principiodelle pari opportunità tra gli aventi dirittopuò essere realizzato, oltre che nell’ambitodella medesima trasmissione, anche nel-l’ambito di un ciclo di più trasmissioni,purché ciascuna di queste abbia analogheopportunità di ascolto. In ogni caso, laripartizione degli spazi nelle trasmissionidi comunicazione politica nei confrontidegli aventi diritto deve essere effettuatasu base settimanale, garantendo l’applica-zione dei principi di equità e di parità ditrattamento, e procedendo comunque en-tro la settimana successiva alle compen-sazioni che dovessero eccezionalmenterendersi necessarie.

7. Le trasmissioni di cui al presentearticolo sono sospese dalla mezzanottedell’ultimo giorno precedente le votazioni.

8. La responsabilità delle trasmissionidi cui al presente articolo deve esserericondotta a quella di specifiche testategiornalistiche registrate ai sensi dell’arti-colo 10, comma 1, della legge 6 agosto1990, n. 223.

e coerentemente modificare i riferimenticontenuti nell’articolo 7, commi 2 e 3,nell’articolo 8, commi 4 e 5, nell’articolo 9,commi 1, 4 e 8 e nell’articolo 10, commi 1e 4.

4. 1. Peluffo.

All’articolo 4, comma 1, dopo le parole:di genere tra le presenze aggiungere leseguenti: , ai sensi dell’articolo 1, comma2-bis della legge 22 febbraio 2000, n. 28.

4. 2. Puppato.

All’articolo 4, comma 1, lettera a), dopole parole: proprio simbolo almeno, sosti-tuire le parole un rappresentante con leseguenti due rappresentanti e dopo le pa-role di appartenere almeno sostituire leparole un rappresentante con le seguentidue rappresentanti.

4. 3. Brunetta, Lainati.

All’articolo 4, sopprimere il comma 3.

4. 4. Fornaro.

All’articolo 4, sostituire il comma 3 conil seguente comma:

3. Nel periodo che intercorre tra laconvocazione dei comizi elettorali e lapresentazione delle liste in tutti i pro-grammi sia di informazione che di comu-nicazione politica, gli spazi devono essereripartiti per il 90 per cento ai partitipresenti nel Parlamento italiano in modoproporzionale, per il 10 per cento aipartiti presenti solo nel Parlamento euro-peo. Dal momento della presentazionedelle liste gli spazi, in tutte le trasmissioni,saranno ripartiti per il 70 per cento aipartiti presenti in Parlamento in propor-zione al peso parlamentare espresso e peril 30 per cento saranno divisi in modoparitetico tra tutti i soggetti ammessi allacompetizione elettorale.

4. 5. Rossi.

All’articolo 4, sostituire il comma 3 conil seguente comma:

3. Nelle trasmissioni di cui ai commi 1e 2 del presente articolo e di cui all’arti-colo 7, i tempi sono ripartiti in modoparitario tra i soggetti di cui al comma 2,lettere a), b), c) ed e).

4. 6. Migliore.

All’articolo 4, sopprimere il comma 5.

4. 7. Rossi.

All’articolo 4, comma 5, sostituire leparole: 70 per cento in modo paritario eper il 30 per cento con le seguenti: 50 percento in modo paritario e per il 50 percento.

4. 8. Brunetta, Lainati.

Giovedì 27 marzo 2014 — 272 — Commissione bicamerale

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ART. 5.

All’articolo 5, sostituire il comma 2 conil seguente comma:

2. Nel periodo di vigenza del presenteprovvedimento, i notiziari diffusi dalla Raie tutti gli altri programmi a contenutoinformativo o di approfondimento si con-formano con particolare rigore ai criteri ditutela del pluralismo, dell’imparzialità,dell’indipendenza, della completezza, del-l’obiettività e di parità di trattamento frale diverse forze politiche. Nei notiziari ipredetti criteri sono declinati sia con ri-ferimento ai tempi di parola che conriferimento ai tempi di notizia, garantendoche l’equilibrio sia proporzionalmente as-sicurato anche in riferimento alle edizionicollocate nelle fasce orarie di maggiorascolto.

5. 1. Peluffo.

All’articolo 5, comma 2, sostituire dalleparole: Nel periodo di vigenza alle parole:legge n. 28 del 2000 con le seguenti: Nelperiodo di vigenza della presente delibera,i telegiornali e gli approfondimenti politicidiffusi dalla Rai, anche a livello di sediregionali, nonché tutti gli altri programmia contenuto informativo debbono garan-tire la presenza paritaria, coerentementecon quanto previsto dall’articolo 5 dellalegge n. 28 del 2000.

5. 2. Rossi.

All’articolo 5, comma 3, primo e terzoperiodo, dopo le parole: ricoperto nelleistituzioni, sopprimere le seguenti: nell’ul-timo anno.

5. 3. Relatore.

All’articolo 5, comma 3, dopo le parole:vantaggio per determinate forze politicheaggiungere le seguenti: e per l’equilibratarappresentanza di genere.

5. 4. Puppato.

All’articolo 5, sopprimere il comma 5.

5. 5. Fornaro.

All’articolo 5, comma 6, dopo le parole:sono tenuti a garantire sostituire le parole:più ampia ed equilibrata presenza e pos-sibilità di espressione ai diversi soggettipolitici con le parole parità di accesso aisoggetti politici aventi diritto.

5. 6. Migliore.

All’articolo 5, comma 6, dopo le parole:la più ampia ed equilibrata presenza ag-giungere le seguenti: anche di genere.

5. 7. Puppato.

All’articolo 5, comma 8, dopo le parole:dall’Autorità per le garanzie nelle comu-nicazioni, aggiungere le seguenti: anche susegnalazione della parte interessata e/odella Commissione parlamentare.

5. 8. Puppato.

All’articolo 5, comma 8, dopo le parole:norme vigenti aggiungere le seguenti: ,anche per quanto riguarda l’equilibratarappresentanza di genere.

5. 9. Puppato.

All’articolo 5, comma 9, dopo le parole:i soggetti politici invitati, aggiungere leseguenti: la suddivisione per genere dellepresenze.

5. 10. Puppato.

All’articolo 5, comma 10, aggiungere infine il seguente periodo: La Commissioneparlamentare garantisce la corretta appli-cazione di tali adempimenti.

5. 11. Puppato.

Giovedì 27 marzo 2014 — 273 — Commissione bicamerale

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ART. 6.

All’articolo 6, sostituire il comma 1 conil seguente comma:

1. Nel periodo compreso tra la data dientrata in vigore della presente delibera equella del termine di presentazione dellecandidature, la Rai predispone e tra-smette, in particolare attraverso le sediregionali, una scheda televisiva e radiofo-nica, da pubblicare anche nei propri sitiweb, nonché una o più pagine televideo,che illustrano gli adempimenti per la pre-sentazione delle candidature e le modalitàe gli spazi adibiti per la sottoscrizionedelle liste.

6. 1. Relatore.

All’articolo 6, comma 1, sostituire leparole: decimo giorno precedente il ter-mine di presentazione delle candidature, efino a tale data, con le seguenti: quintogiorno successivo alla pubblicazione sullaGazzetta Ufficiale del decreto di indizionedei comizi elettorali e fino al termine dipresentazione delle candidature.

6. 2. Migliore.

All’articolo 6, comma 2, dopo le parole:espressione del voto aggiungere in fine leseguenti: , nel rispetto dell’articolo 1,comma 2-bis, della legge n. 28 del 2000.

6. 3. Puppato.

All’articolo 6, comma 4, dopo le parole:sono trasmessi sostituire le parole: ancheimmediatamente prima o dopo i principalinotiziari e Tribune con le seguenti: imme-diatamente prima o dopo i principali te-legiornali, notiziari radiofonici e le Tri-bune.

6. 4. Migliore.

All’articolo 6, sopprimere il comma 5.

6. 5. Fornaro.

All’articolo 6, comma 6, dopo le parole:locali disponibili aggiungere le seguenti:oltre a essere caricate on line sui primidieci siti di video sharing gratuiti.

6. 6. Peluffo.

ART. 7.

All’articolo 7, comma 1, dopo le parole:sulle reti nazionali, in orari di sostituire leparole: buon ascolto con le seguenti: ottimoascolto.

7. 1. Airola.

All’articolo 7, comma 1, dopo le parole:sulle reti nazionali, sostituire le parole: inorari di buon ascolto, preferibilmenteprima o dopo i principali telegiornali conle parole: nelle fasce orarie di buonascolto, preferibilmente prima o dopo iprincipali telegiornali e notiziari radiofo-nici.

7. 2. Migliore.

All’articolo 7, comma 1, dopo le parole:tra le presenze aggiungere in fine le se-guenti: , garantendo anche, nell’intero pe-riodo, un’equilibrata rappresentanza di ge-nere all’interno dei soggetti citati.

7. 3. Puppato.

All’articolo 7, comma 3, dopo le parole:dall’articolo 4, comma 6 aggiungere in finele seguenti: , garantendo anche, nell’interoperiodo, un’equilibrata rappresentanza digenere all’interno dei soggetti citati.

7. 4. Puppato.

All’articolo 7, comma 6, dopo le parole:la Rai può proporre aggiungere le parole:, nel principio della parità di accesso.

7. 5. Migliore.

Giovedì 27 marzo 2014 — 274 — Commissione bicamerale

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All’articolo 7, sostituire il comma 9 conil seguente comma: 9. L’eventuale rinunciadi un soggetto avente diritto a parteciparealle Tribune non pregiudica la facoltà deglialtri di intervenirvi, anche nella medesimatrasmissione. Il tempo spettante al sog-getto rinunciatario viene ripartito tra glialtri soggetti secondo le modalità di cuiall’articolo 4 della presente delibera. Nelletrasmissioni interessate è fatta menzionedella rinuncia.

7. 6. Liuzzi.

All’articolo 7, comma 9, dopo la parola:rinuncia aggiungere le seguenti parole: oassenza.

7. 7. Peluffo.

All’articolo 7, comma 11, dopo le parole:che ne venga fatta richiesta. inserire ilseguente periodo: A sua volta la Commis-sione parlamentare vigila sulla correttaapplicazione di tali modalità, anche ai finidi un’equilibrata rappresentanza di ge-nere.

7. 8. Puppato.

ART. 8.

All’articolo 8, comma 3, sopprimere leparole da: , garantendo la collocazione finoa: sulla medesima rete.

8. 1. Peluffo.

All’articolo 8, comma 3, dopo le parole:necessità di coprire, aggiungere le seguenti:in orari di buon ascolto.

8. 2. Peluffo.

All’articolo 8, dopo il comma 8, aggiun-gere il seguente comma: 9. In caso di eventieccezionali di importanza mondiale, cherichiamano l’attenzione dei media a livellointernazionale, i direttori delle testate pos-sono decidere di mandare in onda edizioni

straordinarie dei telegiornali per garantirela massima informazione possibile. Nel-l’ambito di tali edizioni, in deroga allaripartizione dei tempi garantiti a ciascunaforza politica, e considerata l’importanzadegli eventi, i direttori possono, altresì,invitare esponenti di governo per garantirela rapida e completa diffusione della no-tizia. In tali casi gli esponenti di governolimitano i propri interventi ai soli eventi dicui sopra, evitando la trattazione di argo-menti che possano interferire, in mododiretto o indiretto, con la campagna elet-torale. In caso di violazione della dispo-sizione di cui al periodo precedente, l’Au-torità per le garanzie nelle comunicazioniadotta le necessarie sanzioni nei confrontidella testata giornalistica responsabile.

8. 3. Minzolini.

ART. 9.

All’articolo 9, comma 2, dopo le parole:a una durata di, sostituire la parola: diecicon la parola: cinque.

9. 1. Fornaro.

All’articolo 9, comma 2, sostituire leparole: tra le ore 22.30 e le ore 23.30 conle seguenti: nelle fasce di maggior ascolto.

9. 2. Migliore.

All’articolo 9, comma 6, sostituire laparola: cinque con la seguente: dieci e leparole: tra le ore 22 e le ore 23.30 con leseguenti: nelle fasce orarie di maggiorascolto.

9. 3. Migliore.

All’articolo 9, sopprimere il comma 7.

9. 4. Migliore.

Giovedì 27 marzo 2014 — 275 — Commissione bicamerale

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ART. 10.

All’articolo 10, comma 1, dopo le parole:due settimane precedenti il voto, aggiun-gere le seguenti: secondo un ordine stabi-lito mediante sorteggio.

10. 1. Migliore.

ART. 11.

All’articolo 11, dopo il comma 1, ag-giungere il seguente comma: 2. La Raiparteciperà alle iniziative europee, pro-mosse appositamente per le elezioni eu-ropee 2014, dall’EBU, dal Parlamento eu-ropeo o da altri servizi pubblici, per larealizzazione e trasmissione di dibattitieuropei in varie lingue e con i capolistaeuropei, svolte secondo le regole deonto-logiche europee che verranno stabilite daiservizi pubblici partecipanti di comuneintesa e d’intesa col Parlamento europeo.Tali regole potranno – data la diversadimensione europea – differire parzial-mente da quelle adottate per le trasmis-sioni nazionali.

11. 1. Scavone.

ART. 13.

Dopo l’articolo 13, aggiungere il se-guente:

ART. 13-bis.

(Spazi di comunicazione internetnei domini Rai).

1. La Rai trasmette in diretta e pub-blica tutti i contenuti di informazione ecomunicazione politica negli spazi di co-municazione internet dei domini Rai e nei

social network sotto la responsabilità delletestate di competenza.

La Rai consente il commento del pub-blico negli spazi di informazione e comu-nicazione politica pubblicati in internetnei domini Rai.

La Rai attiva il monitoraggio web re-putation delle testate di competenza, pertutto il periodo elettorale, rilevando al-meno il 90% del traffico generato in in-ternet dalle fonti residenti in Italia e lorende disponibile sul proprio sito.

La Rai può avvalersi per le attività diweb reputation di associazioni professio-nali, o di esperti di web reputation.

13. 1. Minzolini.

ART. 15.

All’articolo 15, comma 2, prima delleparole: qualora dal monitoraggio inserire ilseguente periodo: La Rai è tenuta a forniresettimanalmente alla Commissione il mo-nitoraggio dei dati quantitativi e qualita-tivi.

15. 1. Migliore.

All’articolo 15, comma 2, dopo le parole:riequilibrio a favore, sopprimere le se-guenti: delle coalizioni o.

15. 2. Migliore.

ART. 16.

All’articolo 16, comma 1, sostituire leparole: successivo alla sua pubblicazionenella Gazzetta Ufficiale della Repubblicaitaliana con le seguenti: stesso della suaapprovazione.

16. 1. Migliore.

Giovedì 27 marzo 2014 — 276 — Commissione bicamerale

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COMMISSIONE PARLAMENTAREDI INCHIESTA

sul fenomeno delle mafiee sulle altre associazioni criminali, anche straniere

S O M M A R I O

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI . . . . . . . . . . . 277

Comitato sul semestre di Presidenza italiana della UE e lotta alla criminalità mafiosa su baseeuropea e internazionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 277

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO

DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Giovedì 27 marzo 2014.

L’ufficio di presidenza, integrato dairappresentanti dei gruppi, si è riunitodalle 14.20 alle 15.05.

Comitato sul semestre di Presidenza italiana della

UE e lotta alla criminalità mafiosa su base europea

e internazionale.

Il Comitato sul semestre di presidenzaitaliana della UE e lotta alla criminalitàmafiosa su base europea e internazionalesi è riunito dalle 16.05 alle 16.35.

Giovedì 27 marzo 2014 — 277 — Commissione bicamerale

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COMMISSIONE PARLAMENTAREdi controllo sulle attivita degli enti gestori

di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale

S O M M A R I O

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI . . . . . . . . . . . 278

Indagine conoscitiva sulla funzionalità del sistema previdenziale pubblico e privato, alla lucedella recente evoluzione normativa ed organizzativa, anche con riferimento alla struttu-razione della previdenza complementare.

Audizione di rappresentanti delle OO.SS.: CGIL, CISL e UIL (Svolgimento e conclusione) . . . . . . 278

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO

DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Giovedì 27 marzo 2014. – Presidenza delpresidente Lello DI GIOIA.

L’ufficio di presidenza integrato dairappresentanti dei gruppi, si è riunitodalle 14.20 alle 15.05.

Giovedì 27 marzo 2014. – Presidenza delpresidente Lello DI GIOIA.

La seduta comincia alle 15.10.

Indagine conoscitiva sulla funzionalità del sistema

previdenziale pubblico e privato, alla luce della

recente evoluzione normativa ed organizzativa, an-

che con riferimento alla strutturazione della previ-

denza complementare.

Audizione di rappresentanti delle OO.SS.: CGIL,

CISL e UIL.

(Svolgimento e conclusione).

Il deputato Lello DI GIOIA, presidente,propone che, se non vi sono obiezioni, lapubblicità dei lavori sia assicurata anchemediante l’attivazione dell’impianto audio-visivo a circuito chiuso. Non essendoviobiezioni, ne dispone l’attivazione. Intro-duce quindi i temi all’ordine del giorno.Informa che sono presenti le delegazionidi CGIL, composta da Rita Cavaterra, areawelfare – politiche previdenziali, e Salva-tore Casabona, previdenza complementare,CISL, composta da Maurizio Petriccioli,segretario confederale e Angelo Marinelli,dipartimento politiche fiscali e UIL, com-posta da Domenico Proietti, segretario con-federale, Carlo Lanciano, dipartimento pen-sionati e Marco Abatecola, funzionario, checonsegnano agli atti della Commissionedocumentazione relativa ai temi oggettodell’indagine.

Intervengono Maurizio PETRICCIOLI,segretario confederale CISL, DomenicoPROIETTI, segretario confederale UIL, RitaCAVATERRA, politiche previdenziali CGILe Salvatore CASABONA, previdenza com-plementare CGIL.

Giovedì 27 marzo 2014 — 278 — Commissione bicamerale

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Intervengono per porre domande e for-mulare osservazioni i deputati Lello DIGIOIA, presidente, a più riprese, e Titti DISALVO (SEL).

Interviene in replica DomenicoPROIETTI, segretario confederale UIL.

Il deputato Lello DI GIOIA, presidente,nel ringraziare i rappresentanti sindacali

per la loro partecipazione all’odierna se-duta, dichiara conclusa l’audizione e di-spone che la documentazione prodotta siapubblicata in allegato al resoconto steno-grafico della seduta odierna.

La seduta termina alle 16.35.

N.B.: Il resoconto stenografico della se-duta è pubblicato in un fascicolo a parte.

Giovedì 27 marzo 2014 — 279 — Commissione bicamerale

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COMMISSIONE PARLAMENTAREper l’infanzia e l’adolescenza

S O M M A R I O

AVVERTENZA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 280

Giovedì 27 marzo 2014.

AVVERTENZA

Il seguente punto all’ordine del giornonon è stato trattato:

INDAGINE CONOSCITIVA

Indagine conoscitivasulla prostituzione minorile.

Audizione del Presidente dell’Autorità per laprotezione dei dati personali, Antonello Soro.

Giovedì 27 marzo 2014 — 280 — Commissione bicamerale

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COMMISSIONE PARLAMENTARE

di inchiesta sui fenomeni della contraffazione,della pirateria in campo commerciale e del commercio abusivo

S O M M A R I O

Elezione del presidente, del vicepresidente e del segretario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 281

Giovedì 27 marzo 2014. – Presidenza delpresidente provvisorio Mario CATANIA.

La seduta comincia alle 14.10.

Elezione del presidente, del vicepresidente

e del segretario.

Mario CATANIA, presidente, ricordache la Commissione è convocata per co-stituire l’ufficio di presidenza compostodal presidente, da due vicepresidenti e dadue segretari.

Dopo aver chiamato a svolgere le fun-zioni di segretari provvisori i deputati

Francesco Cariello e Filippo Gallinella,indìce la votazione per l’elezione del pre-sidente.

(Segue la votazione).

Mario CATANIA, presidente, constatache la Commissione non è in numerolegale. Non essendovi obiezioni da partedei gruppi presenti e apprezzate le circo-stanze, comunica che il Presidente dellaCamera, al quale spetta la decisione inmerito, provvederà a fissare la data dellaprossima convocazione.

La seduta termina alle 14.15.

Giovedì 27 marzo 2014 — 281 — Commissione di inchiesta

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INDICE GENERALE

GIUNTA DELLE ELEZIONI

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI . . . . . . . . . . . 3

GIUNTA PLENARIA:

Verifica dei poteri nella IX Circoscrizione (Friuli-Venezia Giulia) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3

Verifica dei poteri nella XI Circoscrizione (Emilia-Romagna) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4

COMMISSIONI RIUNITE (I e XIV Camera e 1a e 11a Senato)

INCONTRI CON DELEGAZIONI DEL PARLAMENTO EUROPEO:

Incontro con una delegazione della Commissione per i diritti delle donne e l’uguaglianza digenere (FEMM) del Parlamento europeo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5

COMMISSIONI RIUNITE (X Camera e 10a Senato)

AUDIZIONI:

Audizione del Ministro dello sviluppo economico, Federica Guidi, sulle linee program-matiche del suo dicastero (Svolgimento, ai sensi dell’articolo 143, comma 2, delregolamento, e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6

COMMISSIONI RIUNITE (V e VI)

SEDE REFERENTE:

DL 16/2014: Disposizioni urgenti in materia di finanza locale, nonché misure volte a garantirela funzionalità dei servizi svolti nelle istituzioni scolastiche C. 2162 Governo (Seguitodell’esame e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7

ALLEGATO (Emendamenti ed articoli aggiuntivi presentati) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18

COMMISSIONI RIUNITE (V e XI)

RISOLUZIONI:

7-00313 Saltamartini ed altri: Iniziative urgenti in materia di requisiti per il pensionamentodel personale della scuola (Discussione e conclusione – Approvazione della risoluzionen. 8-00042). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 135

ALLEGATO (Risoluzione approvata) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 143

COMMISSIONI RIUNITE (V e XII)

AVVERTENZA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 144

I Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni

RELAZIONI ALL’ASSEMBLEA:

Su tutti gli aspetti relativi al fenomeno della decretazione d’urgenza (Esame, ai sensidell’articolo 143, comma 1, del Regolamento, e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 145

Giovedì 27 marzo 2014 — 282 — Indice Generale

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SEDE CONSULTIVA:

DL 16/2014: Disposizioni urgenti in materia di finanza locale, nonché misure volte a garantirela funzionalità dei servizi svolti nelle istituzioni scolastiche. C. 2162 Governo (Parere alleCommissioni riunite V e VI) (Seguito dell’esame e conclusione – Parere favorevole concondizione) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 154

ALLEGATO 1 (Parere approvato) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 156

ALLEGATO 2 (Proposta alternativa di parere del gruppo MoVimento 5 Stelle) . . . . . . . . . . . . . . 158

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI . . . . . . . . . . . 155

IV Difesa

INDAGINE CONOSCITIVA:

Indagine conoscitiva in materia di servitù militari.

Audizione del sindaco del comune di Decimomannu (Svolgimento e conclusione) . . . . . . . . . . 160

V Bilancio, tesoro e programmazione

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI . . . . . . . . . . . 161

VII Cultura, scienza e istruzione

INTERROGAZIONI:

5-00609 Coccia: Sulle iniziative per consentire la piena fruibilità e accessibilità ai disabili dellaReggia di Caserta e dei suoi giardini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 162

ALLEGATO 1 (Testo della risposta) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 165

5-00789 Luigi Gallo: Chiarimenti in merito ad una controversia in materia editoriale . . . . 163

ALLEGATO 2 (Testo della risposta) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 167

5-02026 Ascani: Sulle azioni che si intendono adottare al fine di sostenere il programmadenominato « Europa Creativa » . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 163

ALLEGATO 3 (Testo della risposta) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 169

5-02074 Costantino: Sui finanziamenti a favore del teatro « Vincenzo Bellini » di Catania . 163

ALLEGATO 4 (Testo della risposta) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 171

5-02246 Amoddio: Sulla ricostituzione del consiglio di amministrazione della FondazioneINDA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 164

ALLEGATO 5 (Testo della risposta) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 172

COMITATO RISTRETTO:

Modifiche alla disciplina in materia di contributi universitari. C. 1159 Vacca . . . . . . . . . . . . . 164

AUDIZIONI INFORMALI:

Nell’ambito dell’esame della proposta di legge recante disposizioni per la diffusione del librosu qualsiasi supporto e per la promozione della lettura (C. 1504 Giancarlo Giordano),audizione di esperti del settore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 164

COMITATO RISTRETTO:

Istituzione dell’Unione nazionale dei gruppi sportivi scolastici. C. 576 Ghizzoni e C. 611Centemero . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 164

VIII Ambiente, territorio e lavori pubblici

SEDE REFERENTE:

Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per ilcontenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali (collegato alla legge di stabilità 2014).C. 2093 Governo (Esame e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 174

Giovedì 27 marzo 2014 — 283 — Indice Generale

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RISOLUZIONI:

7-00285 Mariani: Iniziative urgenti, di tipo amministrativo e normativo, per assicurare la pienaoperatività della Banca dati nazionale dei contratti pubblici (Discussione e rinvio) . . . . . . . . . . 182

INTERROGAZIONI:

5-01407 Narduolo: Sulla realizzazione della autostrada A31 Valdastico Sud . . . . . . . . . . . . . . . 183

ALLEGATO 1 (Testo della risposta) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 186

5-02001 Bordo: Sull’impatto paesaggistico della costruzione di una passerella sull’isolotto diSant’Eufemia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 183

ALLEGATO 2 (Testo della risposta) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 187

5-01973 Gribaudo: Sul collegamento internazionale del Colle della Maddalena . . . . . . . . . . . . 183

ALLEGATO 3 (Testo della risposta) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 189

5-02165 Fossati: Sull’esenzione del pedaggio autostradale ai veicoli di soccorso delleassociazioni di volontariato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 183

ALLEGATO 4 (Testo della risposta) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 191

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA:

5-02349 Matarrese: Iniziative normative urgenti a tutela delle imprese che operano nel settorespecialistico del restauro e degli scavi archeologici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 184

ALLEGATO 5 (Testo della risposta) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 193

5-02350 Pastorelli: Intendimenti circa il rispetto del Protocollo trasporti attuativo dellaConvenzione per la protezione delle Alpi, con particolare riferimento alla realizzazionedell’autostrada d’Alemagna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 184

ALLEGATO 6 (Testo della risposta) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 195

5-02351 Busto: Iniziative urgenti per la verifica del corretto svolgimento delle attività ditrattamento delle terre e rocce da scavo, e per l’accertamento delle eventuali responsa-bilità, nei cantieri per il potenziamento di alcuni tratti della strada statale n. 76 . . . . . . 184

ALLEGATO 7 (Testo della risposta) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 197

5-02464 Grimoldi: Iniziative urgenti a tutela dei diritti dei soci della Cooperativa ediliziaCO.MI di Verona . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 184

ALLEGATO 8 (Testo della risposta) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 199

ERRATA CORRIGE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 185

IX Trasporti, poste e telecomunicazioni

INTERROGAZIONI:

5-01740 Magorno: Gravi disservizi sulla linea ferroviaria Paola-Cosenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 200

ALLEGATO 1 (Testo della risposta) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 202

5-01843 Schullian: Diritto di accesso dei soggetti interessati agli atti amministrativi relativial progetto della galleria di base del Brennero . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 201

ALLEGATO 2 (Testo della risposta) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 206

5-02187 Caparini: Modalità di revisione dei veicoli di massa superiore a 3,5 tonnellateattraverso ponti sollevatori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 201

ALLEGATO 3 (Testo della risposta) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 208

COMITATO RISTRETTO:

Delega al Governo per la riforma del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile1992, n. 285. C. 731 Velo ed altri e C. 1588 Governo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 201

X Attivita produttive, commercio e turismo

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA:

5-02474 Lacquaniti: Tutela occupazionale del personale di RetItalia internazionale . . . . . . . . 209

ALLEGATO 1 (Testo della risposta) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 212

Giovedì 27 marzo 2014 — 284 — Indice Generale

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5-02475 Da Villa: Criticità negli approvvigionamenti energetici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 210

ALLEGATO 2 (Testo della risposta) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 214

5-02476 Benamati: Tutela del patrimonio tecnologico e industriale dell’azienda FAAC . . . . 211

ALLEGATO 3 (Testo della risposta) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 217

XI Lavoro pubblico e privato

RISOLUZIONI:

7-00252 Bechis: Sulla gestione dei fondi strutturali europei per il riequilibrio e laredistribuzione delle risorse dedicate alle politiche attive del lavoro (Seguito delladiscussione e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 219

SEDE REFERENTE:

Disposizioni in materia di collocamento al lavoro dei centralinisti telefonici e degli operatoridella comunicazione minorati della vista. C. 435 Mongiello, C. 1708 Di Gioia, C. 1779Gribaudo (Seguito dell’esame e rinvio – Nomina di un Comitato ristretto) . . . . . . . . . . . . . . 220

COMITATO RISTRETTO:

Disposizioni in materia di ricongiunzione pensionistica. C. 225 Fedriga e C. 929 Gnecchi . . . . . . 221

SEDE REFERENTE:

DL 34/2014: Disposizioni urgenti per favorire il rilancio dell’occupazione e per la semplifica-zione degli adempimenti a carico delle imprese. C. 2208 Governo (Esame e rinvio) . . . . . . . . . 221

XII Affari sociali

INDAGINE CONOSCITIVA:

Indagine conoscitiva sull’organizzazione dell’attività dei medici che svolgono gli accertamentisanitari per verificare lo stato di salute del dipendente assente per malattia.

Audizione del sottosegretario di Stato per la salute, Vito De Filippo (Svolgimento econclusione) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 225

SEDE REFERENTE:

Disposizioni in materia di responsabilità professionale del personale sanitario. C. 259 Fucci,C. 262 Fucci, C. 1324 Calabrò, C. 1312 Grillo, C. 1581 Vargiu, C. 1902 Monchiero e C.1769 Miotto (Seguito dell’esame e rinvio – Nomina di un Comitato ristretto) . . . . . . . . . . . . 226

XIII Agricoltura

AUDIZIONI:

Audizione del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, sullelinee programmatiche del suo Dicastero (Svolgimento, ai sensi dell’articolo 143, comma 2,del Regolamento, e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 231

COMMISSIONE PARLAMENTARE PER LA SEMPLIFICAZIONE

INDAGINE CONOSCITIVA:

Indagine conoscitiva sulla semplificazione legislativa ed amministrativa: esame del documentoconclusivo (Esame e rinvio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 232

ALLEGATO (Proposta di documento conclusivo) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 235

COMMISSIONE PARLAMENTARE PER L’ATTUAZIONE DEL FEDERALISMOFISCALE

AUDIZIONI:

Audizione del direttore generale del Dipartimento delle finanze del Ministero dell’economiae delle finanze, Fabrizia Lapecorella, su attuazione e prospettive del federalismo fiscale(Svolgimento, ai sensi dell’articolo 5, comma 5, del Regolamento della Commissione, econclusione) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 255

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI . . . . . . . . . . . 255

Giovedì 27 marzo 2014 — 285 — Indice Generale

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COMMISSIONE PARLAMENTARE PER L’INDIRIZZO GENERALE E LA VIGI-LANZA DEI SERVIZI RADIOTELEVISIVI

Sulla pubblicità dei lavori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 256

Disposizioni di attuazione della disciplina in materia di comunicazione politica e di paritàdi accesso ai mezzi di informazione relative alla campagna per l’elezione dei membri delParlamento europeo spettanti all’Italia, fissata per il 25 maggio 2014 (Esame e rinvio) . 256

ALLEGATO 1 (Testo proposto dal relatore) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 260

ALLEGATO 2 (Testo degli emendamenti presentati in Commissione) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 270

COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SUL FENOMENO DELLEMAFIE E SULLE ALTRE ASSOCIAZIONI CRIMINALI, ANCHE STRANIERE

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI . . . . . . . . . . . 277

Comitato sul semestre di Presidenza italiana della UE e lotta alla criminalità mafiosa su baseeuropea e internazionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 277

COMMISSIONE PARLAMENTARE DI CONTROLLO SULLE ATTIVITA DEGLIENTI GESTORI DI FORME OBBLIGATORIE DI PREVIDENZA E ASSISTENZASOCIALE

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI . . . . . . . . . . . 278

Indagine conoscitiva sulla funzionalità del sistema previdenziale pubblico e privato, alla lucedella recente evoluzione normativa ed organizzativa, anche con riferimento alla struttu-razione della previdenza complementare.

Audizione di rappresentanti delle OO.SS.: CGIL, CISL e UIL (Svolgimento e conclusione) . . . . . . 278

COMMISSIONE PARLAMENTARE PER L’INFANZIA E L’ADOLESCENZAAVVERTENZA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 280

COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SUI FENOMENI DELLACONTRAFFAZIONE, DELLA PIRATERIA IN CAMPO COMMERCIALE E DELCOMMERCIO ABUSIVO

Elezione del presidente, del vicepresidente e del segretario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 281

Stabilimenti TipograficiCarlo Colombo S. p. A.

Giovedì 27 marzo 2014 — 286 — Indice Generale