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Presentazione progettoNatalia e San Salvario

Temi, luoghi, eventi

I luoghi della mostra diffusa

Territorio, cultura, socialità

Aspetti chiave del progetto

Modalità

Allestimento della mostraCatalogo

13 tappe di resistenze

Linee guida

Allestitori

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A partire dal 2005 mi sono dedicata al sociale adottando con altre persone l’Aiuola Donatello, un piccolo giardino tra via Belfiore e via Morgari, creando nel novembre dello stesso anno l’omonima associazione. Tramite eventi di aggregazione sociale abbiamo cercato di riqualificare questo angolo di mondo, all’epoca trascurato. Cercando di aumentare il coinvolgimento, abbiamo anche proposto delle letture pubbliche partendo da Lessico famigliare. Di quel libro avevo un pessimo ricordo perché mi fu assegnato all’esame di terza media.

A leggerlo feci una gran fatica perché non conoscevo la scrittrice, non conoscevo la sua città né la storia sua e di quell’epoca eccezionale. Ricordo che lo lessi più volte per poter almeno imparare a memoria qualche citazione.Finito l’esame promisi a me stessa che quel libro non l’avrei più preso in mano, non solo, ma non avrei mai più letto nulla di Natalìa Ginzburg. Ascoltai così le letture con scarso interesse ma ad un certo punto la mia attenzione cadde sulla frase:

“Ci sposammo Leone ed io e venimmo ad abitare nella casa di via Pallamaglio”

Via Oddino Morgari si chiamava allora via Pallamaglio, e lì per lì non ci avevo fatto caso.Nel marzo del 2011 in occasione dello studio di un progetto di riqualificazione dell’Aiuola Donatello, che vedeva coinvolto quello spazio e richiedeva una piccola indagine storica sul contesto urbano, scoprii che proprio in quell’edificio di via Morgari 11, dove abito io, era vissuta Natalìa Levi, prima con i genitori e poi con Leone. Questa scoperta suscitò in me una sorta di turbamento: rilessi di getto Lessico famigliare, e mi affascinò a tal punto che decisi di fare una piccola ricerca sulla scrittrice. Poco a poco Natalìa mi conquistò completamente.

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Quel personaggio che a scuola, tanti anni prima, non avevo saputo apprezzare, tornava così improvvisamente a rivivere tra le mura del mio palazzo. Natalìa aveva camminato per le strade del nostro quartiere, da una delle nostre finestre aveva guardato la stessa “brutta e grossa chiesa”, giocando e passeggiando aveva calpestato anche quella nostra “Aiuola”.

Non potete neppure immaginare il mio stupore! E fu allora che si decise di iniziare una ricerca sulla scrittrice per organizzare una piccola cerimonia nella piazzetta.Poteva essere il mio modo di domandar scusa a Natalìa per non averla capita ma, soprattutto, per averla trascurata e dimenticata per tanti anni.

Rosalba DurantePresidente Ass. Aiuola Donatello

Aiuola Donatello

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L’Associazione Aiuola Donatello, che da anni cura iniziative culturali legate a Natalìa Ginzburg, intende realizzare una mostra diffusa a lei ispirata, una scrittrice la cui opera è stata espressione di sentimenti, di lotta quotidiana e amore per la libertà.Il progetto verrà realizzato nel quartiere di San Salvario per il suo legame storico e letterario con l’autrice, coinvolgendo le realtà del territorio (associazioni culturali, gallerie d’arte, istituzioni, librerie e biblioteche).La mostra diffusa diventa quindi occasione per scoprire il quartiere di San Salvario con i suoi luoghi attraverso la vita di Natalia. Il progetto vuole inoltre sottolineare e consolidare l’identità culturale del quartiere, le iniziative e le attività delle associazioni.

La scrittrice Natalìa Levi (1916-1991) visse a Torino l’infanzia fino al dopoguerra. In Lessico famigliare, ricorda personaggi ed eventi che segnano la storia della città nel periodo fra le due guerre. Vive con i genitori e successivamente con il marito Leone Ginzburg, nella casa di via Morgari 11 (allora via Pallamaglio), uno dei punti di riferimento del libro, ancora oggi ben visibile nel quartiere di San Salvario. Il lavoro di ricerca e ricostruzione biografica, attraverso le pagine di Lessico famigliare, costituisce il “canovaccio” di una mostra narrata che intende mettere in scena la vita di Natalia Ginzburg, immergendo i visitatori nella sua storia e in quella dei personaggi che ne fanno parte, come Leone, Turati, Pavese, Olivetti, Calvino, Einaudi e altri.

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VIASALUZZO

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In questo schema sono evidenziati in primo luogo i temi trattati dalla mostra diffusa. Sono anche evidenziati i luoghi dove verrà allestita la mostra ed il percorso, cronologico e tematico, attraverso il quartire.La possibilità di dare vita ad una mostra diffusa può scatenare una molteciplità di eventi paralleli.

Le numerose librerie saranno luoghi privilegiati per letture pubbliche; la biblioteca Ginzburg e gli edifici universitari ospiteranno convegni e workshop; le gallerie d’arte ospiteranno mostre; le piazze e i teatri del quartiere daranno vita a proiezioni di filmati film, dibattiti, momenti di socialità.

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è possibile produrre cultura anche se il progetto parte dal basso, da persone comuni ma semplicemente mosse da entusiasmo e, soprattutto, dalla voglia di trasmettere ciò che si è raccolto, mettendolo a disposizione di tutti.

La lettura e la cultura, nel suo rapporto con il territorio, acquisisce voce ed entra in simbiosi con il contesto. Collocare istallazioni nell’Aiuola Donatello, lungo le strade e nelle piazze del quartiere, mira ad avvicinare la mostra e i temi trattati, alla cittadinanza, ai giovani e ai turisti.

Il nucleo sarà l’ambiente del quartiere di San Salvario, dove verrà allestito un percorso espositivo sulla storia della scrittrice. I visitatori, attraverso gli scritti di Natalìa, ripercorreranno le tappe fondamentali della sua vita culturale, storica e familiare. I numerosi oggetti in mostra ne porteranno testimonianza, permettendo la libera interazione fra spazi pubblici e privati, fra cittadini e visitatori.

L’obiettivo condiviso delle realtà coinvolte nella realizzazione di questo progetto è quello della narrazione della memoria. Il progetto punta anche a includere gli abitanti del quartiere nel processo di creazione e allestimento della mostra. Inoltre sarà centrale la collaborazione con le cooperative sociali che lavorano per l’aiuto e il reinserimento lavorativo delle fasce più deboli, soprattutto di donne detenute e persone con disagio mentale, attraverso il design e il recupero di materiali di scarto. Attraverso il loro prezioso supporto verranno creati e reinterpretati gli oggetti in esposizione e i materiali della mostra.

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Caffè dell’orologiovia Morgari

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Via Morgari/Via BelfioreCasa del Quartiere

di San Salvario

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valorizzare l’immagine di Torino come città di cultura.

utilizzare gli spazi pubblici del quartiere come piazze, portici, giardini, musei.

creare percorsi all’interno del quartiere che colleghino queste realtà alla scrittrice.

dare visibilità alle offerte culturali proposte dalle gallerie d’arte presenti sul territorio.

dare al progetto anche valenza sociale , mirando ad integrare persone con disagio mentale attraverso le loro attività artistiche di recuero.

valorizzare le esperienze e i saperi delle varie realtà coinvolte.

coinvolgere gli studenti delle scuole superiori e delle università.

favorire l’attività di socializzazione tra i residenti, finalizzate ad aumentare il loro senso di responsabilità civile nei confronti del territorio in cui vivono. In conclusione il territorio deve rappresentare un punto di partenza in cui sviluppare quelle “politiche per la coesione” che, partendo dalla dimensione materiale del luogo, inneschino processi in grado di attivare relazioni significative, capaci di produrre “reciprocità” nei rapporti fra coloro che abitano il quartiere, anche e soprattutto attraverso l’arte.

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Piazza Primo LeviSinagoga

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Quello che proponiamo non è semplicemente la realizzazione di una mostra, ma un’iniziativa di grande respiro culturale basata sul coinvolgimento di studenti, neolaureati e professionisti di diversi ambiti disciplinari che, mettendo a disposizione le loro conoscenze, daranno forma al progetto.

L’orizzonte che ci siamo posti è quello di andare oltre alla semplice progettazione degli spazi espositivi, cercando di proporre qualcosa di nuovo. Il processo parte dalla redazione di un bando di progetto, dettagliato nello specifico per ciascuna stazione, affidato poi a privati e associazioni che hanno già dimostrato il loro interesse a prendere parte all’iniziativa.

La metodologia è quella di farci promotori di un ampio coinvolgimento nella progettazione e realizzazione, a titolo assolutamente gratuito, di una mostra diffusa in tredici stazioni, passando attraverso gli occhi e la sensibilità di chi quotidianamente vive questi luoghi e di chi non ne ha conoscenza.

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La mostra si svolge secondo macro-temi corrispondenti alle diverse fasi della vita di Natalìa Ginzburg, componendosi di 13 stazioni distribuite in diverse aree del quartiere.Partendo dalle suggestioni di testi, documenti e fotografie, ogni progettista realizzerà un’installazione, intrecciando storia e memoria in uno scenario suggestivo.

La ricerca dei materiali di documentazione è stata realizzata grazie alla collaborazione della famiglia Ginzburg, Levi, Martinoli e Olivetti. Tutto ciò è stato possibile grazie anche alla consultazione dell’Archivio Einaudi, dell’Archivio dell’ Università di Torino, dell’Archivio storico di Torino, dell’ Archivio Centrale di Stato di Roma, dell’Archivio del Liceo D’Azeglio di Torino, dell’ Archivio La Stampa, dell’ Archivio di L’Aquila, dei Fondi Egeli della Compagnia di San Paolo e grazie alla collaborazione della Fondazione Carlo Levi (Roma), della fondazione Olivetti (Roma),del Ministero di Grazia e Giustizia (Roma), del Comune di Pizzoli (Aquila), del Centro Studi Piero Gobetti (Torino) tutto ciò è stato possibile.Grazie a questa attività di ricerca è stato realizzato un volume di 280 pagine circa che, attraverso gli scritti dell’autrice e documenti, in ordine tematico e cronologico, racconta la storia di Natalìa Ginzburg, dalla sua nascita fino al premio Strega.

La mostra, nella sua forma diffusa, apre la possibilità di organizzare una molteciplità di eventi paralleli che si susseguiranno in un programma di trenta giorni di incontri. Le numerose librerie saranno luoghi privilegiati per letture pubbliche; la biblioteca Ginzburg e gli edifici universitari ospiteranno convegni e workshop; le gallerie ospiteranno mostre d’arte; piazze e i teatri del quartiere daranno vita a proiezioni, dibattiti, concerti e momenti di socialità.

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s.f. [dal lat. Tardo resistentia,der. di resistere «resistere»;il sign. è un calco del fr.résistance].

L’azione e il fatto di resistere, il modo e i mezzi stessi con cui si attuano.

Stazione Ginzburg vuole essere un momento di riflessione sulle resistenze, un'operazione per la memoria, come espressione nelle scelte quotidiane.

Ogni momento vorrà essere testimonianza di piccole cose buone fatte bene, cercando di aprire un dibattito sui valori ancora d'ispirazione per il contemporaneo.

Passando attraverso la vita di Natalia, ogni realtà coinvolta dovrà rappresentare questo tentativo di “resistenza contemporanea”.

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Massimo OttolenghiSono stato e resto un resistente, un democratico in

servizio permanente.

Perché si è pensato a ricostruire il benessere e non gli uomini, si è perdonato tutto

Speravo che l’indignazione portasse all’azione, non alla paralisi. Portasse purificazione delle istituzioni, non alla

distruzione.

Solo l’azione che nasce spontanea dall’indignazione muove la storia.

Ecco, perché essere partigiani nell contemporaneità. Ribellarsi non è impossessarsi del potere ma restituire la

legittimità alle istituzioni.

Dico loro di formare dei piccoli gruppi e di perseguire piccoli obiettivi, di avere dei valori da seguire.

Bisogna fare come fanno le pulci e pizzicare qualcuno mentre dorme.

da un’intervista di Mauro Ravarino per Linkiesta

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Pupi AvatiIl difendere e il proporsi attraverso la propria identità e attraverso quello che si fa.

dall’intervento al Festival delle Resistenze Contemporanee

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Stephan Hessel

creare è resistere. resistere è creare!

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Natalia Ginzburg

Devo dire che scrivere della realtà è una

grande tentazione quando ho cominciato a

lasciare indietro la fantasia e abbandonarsi

proprio al corso della memoria è difficile,

penso che possa tornare a quel

meccanismo della fantasiac che ha

qualcosa di un po’ freddo e costruito.

Ricordare è puro abbandono.dal programma televisivo L’Approdo

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ogni allestitore ha a disposizione la documentazione del catalogo relativa alla tappa assegnata.

la documentazione sarà elemento di accompagnamento dell’installazione e verrà fornito un totem contenente i materiali raccolti.

dovrà avere una valenza simbolica, concettuale o espressiva, dovrà essere parte integrante dell’installazione e non valenza documentativa (es. le lettere scritte da lei al marito diventano le lenzuola della sua stanza).

la scheda di presentazione del progetto dovrà contenere: breve descrizione dell’allestitore breve descrizione dell’idea di progetto un’immagine sintetica del progetto (schizzi o altri metodi di rappresentazione)

chiediamo inoltre un’immagine per ogni realtà coinvolta da inserire nel sito web. ogni partecipante è invitato a scrivere un breve testo (500/1000 battute) che racconti la propria modalità di resistenza. i testi verranno inseriti sul sito web come integrazione delle bio.

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ZANZARA CURIOSITÁ [anni 1916-1926] albero genealogico, nascita e primi anni di vita

STUDIO 999 FAMIGLIARE[anni 1916-1926] abitazione della scrittrice, si ripercorre la storia della famiglia Levi

PRINTABOUTME LETTERARIA[anni 1916-1926] crescita, opposizione al fascismo, primi scritti

IZMO FERMENTO POLITICO CULTURALE[anni 1916-1926] Leone Ginzburg, politico e letterario

VISENTIN + NECCO PAURA e RABBIA[anni 1916-1926] l’OVRA e i primi arresti del gruppo Giustizia e Libertà

BLOOM CONVIVIALE [anni 1916-1926] la vita quotidiana, le amiche e il matrimonio con Leone Ginzburg

TEA TARAMINO IMPOTENZA[anni 1916-1926] emanazione delle leggi razziali: conseguenze per la famiglia Levi

PLINTO ISOLAMENTO - SOPRAVVIVENZA[anni 1916-1926] Seconda guerra mondiale e il confino nel paese abruzzese di Pizzoli

MARASMADESIGN TERRORE[anni 1916-1926] l’arresto di Leone, la sua morte, l’ultima lettera a Natalia

FARWASTE RINASCITA[anni 1916-1926] Il lavoro all’Einaudi e il Dopoguerra. Natalia torna a vivere in via Pallamaglio

PEPE FOTOGRAFIA DOLORE - RASSEGNAZIONE[anni 1946-1957]morte Pavese

BAM! RINASCITA - NUOVA FASE DI VITA[anni 1950]secondo matrimonio con Baldini

NEARCH SODDISFAZIONE PROFESSIONALE[anni 1963]Lessico Famigliare, Premio Strega

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Laboratorio Zanzara è una cooperativa sociale onlus nata a Torino come progetto d’integrazione per persone con disagio mentale.

Le motivazioni che animano il laboratorio si basano su due principi elementari: creare un ambiente che rispetti i tempi creativi e lavorativi dei soggetti che vi partecipano e riconoscere le persone patrimonio attivo in ogni realizzazione.

La creatività diventa la base dell’azione lavorativa e l’agireattraverso il lavoro si trasforma in elemento essenziale per un ritrovato diritto di cittadinanza.

Questo è stato possibile grazie alla miscela tra la consolidata esperienza in ambito sociale e il coinvolgimento di professionisti del settore della comunicazione visiva, del design e dell’arte.

I prodotti realizzati dai ragazzi e dalle ragazze, rappresentano l’esempio tangibile di un’esperienza allargata e condivisa da tutti ipartecipanti, in un percorso incentrato sul riconoscimento reciproco.

Laboratorio Zanzaras.c.r.l. onlus

via Bonelli 3/a10122 Torino - Italia

[email protected]@pecimprese.it

www.laboratoriozanzara.it

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nel 1999 gli architetti Elena Carmagnani, Giorgio Davì e Gabriele Gatti intrecciano i propri percorsi professionali e aprono lo studio associato Studio999 , con sede a Torino nel quartiere di San Salvario.

Tra il 2000 e il 2007 lo studio si specializza soprattutto nella progettazione di complessi turistici e alberghieri: la realizzazione nel 2000 del resort La Terasse nell’isola di St.Maarten apre la strada a molti altri progetti e realizzazioni e nel 2004 Studio999 apre una sede operativa nell’isola, coordinata dall’architetto Diego Angelotti.

A Torino lo studio opera principalmente nel campo della ristrutturazione. Nel 2004 acquisisce un immobile di metà ottocento nel quartiere di San Salvario e lo ristruttura completamente, destinandolo a residenza co-housing. L’antico cortile, già conglobato in un fabbricato di tipo industriale degli anni ‘30, ospita la nuova sede dello studio.

Nel 2010 lo studio trasforma il tetto piano del fabbricato in un orto, curato dagli architetti e dagli altri abitanti di via Goito 14. L’intervento, battessato OURSECRETGARDEN, viene insignito nel 2010 del Premio all’Innovazione Amica dell’Ambiente di Legambiente Italia. L’orto sul tetto avvia una nuova stagione per Sudio999, indirizzata alla progettazione ecosostenibile.

[email protected] Goito 14, 10125 - Torino

Italia tel: +39 011 6699442

www.studio999.it

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da che ricorda ha sempre fantasticato sullo spazio che lo circonda.negli anni ‘90 anni la sua ricerca si è mossa in campo pittorico, per poi inoltrarsi in forme più tridimensionali fino alla progettazione e realizzazione di veri e propri spazi abitabili, realizzati con materiali di scarto.

Ogni progetto si sviluppa a partire dal luogo che lo ospiterà e dalle funzioni che dovrà avere.Per ogni installazione, dopo la progettazione dettagliata, segue una fase di improvvisazione legata alle caratteristiche del materiale trovato.

Tra i progetti in corso di realizzazione: CasAlbero, una casa sull’albero usufruibile; Living in NY, una libreria che racchiude due sedute a differenti altezze; per Plusdesign l’edizione limitata de Il veliero dei sogni.

[email protected]

www.waltervisentin.com

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è un progetto in difesa della grafica d’arte contemporanea, alternativa e indipendente, curato da Beatrice Zanelli (Arteco), Paolo Berra (laboratorio Inamorarti), Mattia Macchieraldo (Ohne Titel Press), Moisi Guga e Stefano Riba (Van Der gallery). L’idea nasce dall’incontro di giovani artisti, stampatori e curatori che, attraverso una politica di auto-sostenimento e scambio di idee e competenze, hanno dato vita a un progetto internazionale mirato alla promozione della giovane creatività e alla diffusione delle tecniche di stampa calcografiche, xilografiche, litografiche, serigrafiche e tipografiche. PrintAboutMe nasce come bando internazionale di stampa d’arte rivolto ad artisti under 40 che si tiene a scadenza annuale. La prima edizione ha selezionato 28 lavori che hanno composto una mostra itinerante partita da Torino nel dicembre 2011 e successivamente ospitata a Milano, Rovereto, Bolzano, Roma. Nel 2012, oltre a promuovere la seconda edizione del bando, PrintAboutMe diventa progetto editoriale con le edizioni PrintAboutMe micro-press.Nel maggio dello stesso anno inaugura la prima edizione di Ménage à trois, residenza d’artista dedicata alla creazione di un’opera di grafica d’arte, i cui protagonisti sono uno stampatore, un artista e un video-maker.

[email protected] Zanelli / Associazione Arteco

tel: +39 3474112008Paolo Berra / Inamorarti

tel: +39 3496624189Mattia Macchieraldo / Ohne Titel Lab

tel: +39 3482113698Stefano Riba / Van Der

tel: +39 3335205386Moisi Guga/ tel: +39 3403214797

www.printaboutme.it

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nasce nel 2006 a Torino e si occupa di sviluppo locale, processi partecipativi, pianificazione e progettazione urbana, design e ICT.

izmo prende il suo nome dall’assonanza con l’istmo, una linea sottile di terra che unisce due territori. Il nostro ambito di ricerca è infatti il territorio, luogo di relazioni tra individui e spazi.

La nostra missione è unire i territori tra di loro, i cittadini con il territorio e i cittadini tra di loro. Questo lo facciamo, ad esempio, attraverso interventi di riqualificazione urbana e installazioni; organizzazione di seminari, incontri, workshop; sviluppo di piattaforme web collaborative.

In tutti i casi, le attività e le azioni di izmo provengono dalla lettura e dall’ascolto dei luoghi e dei cittadini interessati dagli interventi.

FITZLAB Via Aosta, 8 – 10152 – Torno

ItaliaAlessandro Grella: +39 328 4838858

Giulia Carlone: +39 335 [email protected]

www.izmo.it

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è un collettivo che si occupa di progettazione sostenibile. Sostenibile in tutti i suoi possibili significati, da quello ambientale a quello sociale e culturale, attraverso una progettazione di spazi d’incontro, di oggetti d’arredo prodotti con materiale di recupero e la diffusione di cultura tramite l’organizzazione di workshop, eventi e collaborazioni con gruppi e personalità attive e creative.

Ogni progetto portato avanti ha necessariamente una componente sociale, in quanto andrà a far parte di un ambiente vissuto da persone e dai loro desideri; che sia lo spazio privato o lo spazio pubblico, ciò che caratterizza parte del nostro mondo sono le relazioni, con le persone e con gli oggetti; marasma progetta spazi e arredi in modo da coinvolgere tutti questi aspetti.

L’autoproduzione e l’artigianalità sono per noi parte dell’alternativa a un sistema industriale massivo, energivoro e inquinante; la condivisione di conoscenze e abilità come via di diffusione di cultura e coesione sociale; l’uso di materiale di recupero come primo passo verso una riprogettazione dell’intera catena produttiva, nell’ottica di un futuro senza scarti, ma solo materie prime.

marasma è:Carmine Basile Jacopo ScannapiecoLudovico CanaleMaria Luce LupettiMatteo LaminiMichela RegisSebastiano Pirisi

www.marasmadesign.com

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una riflessione critica sulla distanza che separa la pratica creativa dalla società ha portato alla formazione di farwaste, uno studio nato nell’estate del 2012 dall’unione di cinque giovani architetti e designer.

Centrale è l’obiettivo di controllare l’intero percorso costruttivo, dalla concezione alla realizzazione, e di beneficiare delle sinergie che l’unione di queste due dimensioni apporta. Questo permette di riportare l’uomo al centro del processo creativo, allontanando il progettista dalla standardizzazione e dalla specializzazione che oggi lo caratterizzano e restituendo ai fruitori la possibilità di un’interazione con l’oggetto.

Il controllo su ogni fase del progetto permette di ampliare la ricerca a tutti i livelli, da quello materico, attraverso la sperimentazione delle tecnologie e dei materiali impiegati, a quello formale e concettuale, come nell’integrazione tra programmazione informatica e spazio fisico. Questa concezione si unisce all’attenzione sulle componenti ambientali, economiche e sociali che il lavoro mette in campo, portando a un approccio serio sui temi del riciclo e del riuso, così come sul coinvolgimento della società nell’ideazione e costruzione dei prodotti e delle opere.

farwaste è: Samuele AngeliniDavide CarafaGiorgio CesteGiulio CesteRoberto MagnaniniAlessandro PiazzaRoberto Varvello

10100 -Torinotel: +39 347 44 26 830 +39 340 341 7640

[email protected]

www.farwaste.it

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bam! bottega di architettura metropolitana è un collettivo di giovani architetti torinesi che operano nei diversi settori dell’architettura.

Il nome riflette da un lato l’approccio al progetto, che dedica molta attenzione al concetto di Origine e Comunità, dall’altro rimanda all’operatività della piccola dimensione.L’aggettivo nel nome invece connota il contesto, quello urbano, nel quale viviamo e operiamo.

La combinazione di questo approccio, unito alla forte volontà di sperimentazione e all’intensa e costante ricerca multidisciplinare, definisce le basi del modo di lavorare al progetto.La sperimentazione segue molteplici chiavi di lettura, adattandosi in maniera flessibile ai diversi contesti. In generale la filosofia progettuale dello studio mette al centro del progetto l’esperienza e l’interazione tra le persone e l’architettura.

bam! considera la qualità degli spazi indivisibili dalla riflessione e ricerca sulla società che li vivono.Per bam! nel progetto architettonico è intrinseca la relazione con il paesaggio che lo accoglie, sia esso urbano,naturale, culturale, sociale. Alla base di ogni progetto c’è la definizione di un piano di confronto critico tra l’architettura e il contesto in cui questa è inserita.

bam! è:Alberto BotteroValeria BruniSimona Della RoccaFabio Vignolo

via Saluzzo, 4910125 Torino

Italyt. +39 011 58 26 822f. +39 011 58 26 822

m. [email protected]

www.bamstudio.it

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una raccolta formata sia da opere, video e filmati in animazione, prodotti all’interno del laboratorio La Galleria, Circoscrizione 8 sia da disegni e dipinti recuperati “andando casa per casa“, presso cooperative e associazioni, oppure opere custodite come lascito di atelier non più attivi (raccolti in Torino e provincia, dai primi anni ‘80 ad oggi).

In particolare opere realizzate da persone con disabilità intellettiva, autori singolari che hanno tratto ispirazione dalla personale esperienza e non da modelli dell’arte ufficiale. Sono custoditi migliaia di manufatti realizzati più di 150 autori tra cui spiccano alcune personalità interessanti per tematiche, soluzioni estetiche e procedure.

Permanenza nel tempo di schemi, ritmi e figure, preziose variazioni e rari cambiamenti, è quello che si può cogliere da tale inventario di segni. Forme e parole utili per dare senso alla comprensione di storie personali e allo sguardo operativo ad esse dedicato osservandone i fili conduttori, le insistenze e le trasformazioni.

Segni sottratti alla noncuranza del tempo e degli autori, raccolti con quotidiana premura da alcuni educatori dei diversi servizi, persone in grado di vedere in tali ripetizioni non solo l’impasse, ma il segno di una presenza, di un’identità spesso fornita di grande suggestione. Tali segni possono essere interessanti sia dal punto di vista artistico sia da quello specifico dell’indagine sull’espressività di persone con disagio psichico e intellettivo.

La Galleria è:Tea TaraminoAngela RobertLidia Del Zoppo

Laboratorio la GalleriaCircoscrizione 8, Città di Torino:

Tea Taraminotel. +39 0114429264

Fax +39 [email protected]

http://www.comune.torino.it/pass/arteplurale/

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nasce nel 2011 a Torino con l’intento di occuparsi di architettura, ricerca, edilizia e design. il nome composto da near+arch, vuol sintetizzare come l’associazione voglia avvicinare le tematiche trattate sia alla cittadinanza che alle istituzioni, ponendosi come mediatrice tra i vari soggetti interessati.

L’associazione è attenta a creare i propri interventi nel campo del design ridando nuova vita a scarti industriali e di uso comune, sviluppando le capacità professionali di ogni associato alla ricerca personale del bello, immaginando un oggetto a 360°, utile, pratico esteticamente attraente e di tendenza.

Via Lombroso 3, 10125 TorinoTel. 011 0371420

[email protected]

www.nearchassociazione.it

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è uno studio di graphic design.Ha realizzato progetti in diversi ambiti, dall’illustrazione alla tipografia, dall’editoria all’exhibit design; sempre più cercando (non senza incertezze) di integrarli e di renderli complementari.Elyron è piccolo ma interessante: quando riesce svolge attività di ricerca sulla comunicazione, sul linguaggio grafico, sulla tipografia.

Nel 2009 ha vinto il primo premio al Fedrigoni Award, categoria publishing soft cover, e l’anno successivo il terzo premi nella categoria Cataloghi. Nel 2011 ha vinto la medaglia d’oro all’European Design Award nella categoria “signs and displays” per il progetto “The Museum Of Everything”. Nel 2012, due poster di Elyron sono stati selezionati per la Biennale Internazionale del Poster di Varsavia.

corso San Maurizio 7310124 Torino

tel: +39 011.884817+39 [email protected]

www.elyron.it

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nasce a Torino. L’associazione si rivolge prevalentemente alla città di Torino, pur rimanendo aperta a collaborazioni esterne. Ambisce ad entrare in contatto con altre realtà con cui crescere e fare rete e a operare attivamente sul territorio attraverso le sue iniziative mirando a coinvolgere studenti e cittadini.

tocca le sfere della progettazione e della creatività. La sua attitudine è il confronto con spazi sempre differenti, inseriti in relazioni complesse e proiettati a cambiamenti futuri.

L’associazione include studenti e laureati in architettura presso il Politecnico di Torino, e si rivolge alla città e ai suoi cittadini con finalità progettuali legate ai temi della città, dell’architettura, del design e della comunicazione.

Plinto per Stazione Ginzburg è:Simone CasaMarco GraziosoSara SemeraroRoberto Le Serre

[email protected]

www.plinto.org

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ISIDRO FERRER

è un illustratore e grafico, si laurea in arti drammatiche e scenografia. Nasce come attore teatrale, ma trova nella creazione grafica la sua strada. Artista di rilievo nel panorama nazionale e internazionale dagli anni ‘80, vince nel 2002 il National Design Award e nel 2006 il Premio Nazionale di illustrazione.Coinvolto in una vasta gamma di progetti, da manifesti per le istituzioni culturali, alle illustrazioni per adulti e bambini, fino a fumetti, cartoni animati televisivi, packaging e cartelli segnaletici.

Ha pubblicato più di 30 libri e partecipato a numerose mostre. Nelle sue opere le immagini giocano con significati diversi e gli oggetti di uso quotidiano assumono un’importanza eccezionale. Gli utensili si ricoprono di contenuti e linguaggi nuovi, diventando spesso rappresentazione di loro stessi. In modo surreale combina la fotografia aggiungendo una nuova dimensione alla sua arte. essenziale nelle composizioni la ricerca dei materiali: le texture prendono vita e si animano trasformandosi in personaggi unici.

Il workshop di Isidro Ferrel si terrà nella Sala Molinari della Biblioteca Ginzburg prima della manifestazione. I risultati del lavoro saranno esposti durante la mostra, con la collaborazione di DIVIETO DI AFFISSIONE.

Tel. 974 228 732Plaza del Justicia 1, bajo22001 HuescaEspaña [email protected]

www.isidroferrer.com

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DIVIETO DI AFFISSIONE è un progetto curato da Gianfranco Torri e pensato per un quartiere di Torino, il Quadrilatero romano.

DIVIETO DI AFFISSIONE nasce dall’originale collaborazione tra da due delle più vivaci associazioni del centro di Torino: Riquadrilatero, che unisce caffé, ristoranti, locali del quartiere; e l’ Associazione culturale Zanzara, che alle attività di sostegno nell’ambito del disagio mentale, unisce da quest’anno la progettazione di eventi culturali.

DIVIETO DI AFFISSIONE si misura con una doppia scommessa: utilizzare i muri del quartiere per esporre, come se fossero le pareti di una galleria. Ipotizzare un nuovo spazio urbano in cui i muri delle case, come le pagine di un giornale, diventino un modo per fare informazione, per raccontare storie, di casa nostra, e anche per aprire - come una sorta di televisione di strada finestre sul mondo.

DIVIETO DI AFFISSIONE intende restituire al manifesto la sua funzione tradizionale che non è quella di pubblicizzare un prodotto necessariamente in vendita, ma quella di essere strumento di pubblica utilità. Il manifesto è un “programma visivo”: un supporto fisico alla portata di tutti, che concentra in poche parole e condensa in un’immagine la capacità di catturare l’attenzione di chi passa, parlando direttamente a tutti.

33 manifesti, (formato 70x100, 100x140 e 140x200) che raccontano la Rivoluzione dei Gelsomini a Tunisi.

Realizzati in poche copie, spesso fatti a mano, più raramente serigrafati, stampati e affissi sui muri di notte, i manifesti raccontano i fatti quotidiani, le paure, le preoccupazioni e le speranze che hanno caratterizzato i giorni della Rivoluzione dei Gelsomini ma sono anche stati uno strumento di informazione per la rete e le televisioni.

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è il nome dello studio di comunicazione guidato da Roberto Maria Clemente.

Avrebbe potuto chiamarsi Bellissimo2, essendo registrato come Bellissimo Snc e cointestario del marchio Bellissimo ®, oggi suddiviso in tre unit: per evitare sovrapposizioni e confusioni, per dare una nuova direzione alla seconda vita di Bellissimo, lo studio firma oggi i propri lavori aggiungendo una componente animale nel proprio nome.

In questo sito sono stati inseriti solo lavori recenti, con poche eccezioni legati all’area social e culture e inevitabilmente alla musica, essendo Roberto membro dei Larsen e degli XiuXiuLarsen.

Alcuni dei progetti più vecchi con la stessa direzione creativa si possono comunque vedere nel vecchio sito di Bellissimo.

via Conte Verde, 910122 Torino

+ 39 011 [email protected]

www.bellissimoandthebeast.it

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Un libraio itinerante. Il suo progetto, Profumi per la Mente, rappresenta un nuovo modo di fare il libraio: con una libreria viaggiante targata EDT – Lonely Planet porta i libri nelle case, a scuola, a teatro , in azienda e nei festival letterari con l’obiettivo di dare voce ai libri e rigenerare la curiosità dei lettori. Conduce un programma radiofonico e collabora con la Scuola Librai Italiani.

Libraio itinerante da dieci anni, guida una Book Car con la quale viaggia per l’Italia creando librerie dove non ci sono. Con Davide Ferraris conduce la serata spettacolo Il libraio suona sempre due volte.

Profumi perla Mente

LIBRI . EVENTI . FORMAZIONE

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iniziativa promossa daAssociazione Aiuola Donatellopresidente rosalba durante

a cura di LABORATORIO ZANZARA

direzione artisticagianluca cannizzo

coordinamento di progettorosalba duranteguglielmo giachinomarilivia minnici

progetto graficoLABORATORIO ZANZARAmarilivia minnici

illustrazioni a cura diLABORATORIO ZANZARA

ufficio stamparita rapisardi

relazione con gli sponsorcaterina avataneo

con la collaborazione digiulia la delfamaria glionna