bruxelles san francisco u.s.a. belgioibelgium yves bkhar...

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Bruxelles BelgioIBelgium "Design for All and Assistive Technologyl1 Competition Scadenza consegnalSubmission deadline 15.9.2004 European Commission DG Employment and Social Affairs www.dfa-at-awards.org "Se foste in grado di mettervi nei panni di uno dei quarantacinque milioni di handicappati europei, capireste quanto 6 importante che I'autobus, che vi conduce al lavoro, sia facilmente accessibile". La Commissione Europea, per promuovere il concetto di un design piU consono alle esigenze di tutti ("Design for All"), ha indetto un concorso internazionale di progettazione, invitando a partecipare designer, ingegneri, student! ed aziende. 1.6. 1 "Can you imagine what it is like to be one of the forty-five million disabled people in Europe?How important is it that the bus that takes you to work is easily accessible?"With the aim of promotingthe idea of design that meets everyone's needs ('~esign for ~ll'), the European Commission has set up an international design competition and is inviting designers, engineers, students and manufacturers to take part. 1.5. Tokyo - GiapponeIJapan Colors: Viktor & Rolf & KC1 Fino a1Until 5.12.2004 Mori Art Museum, Rappongi Hills Mori Tower, 6-10-1 Rappongi, Minato-ku T +81-3-57778600 www.mori.art.museum "La moda 6 p i i di un semplice abito, d i vita all'atmosfera, alla fuga dalla realti, alla fantasia, al sogno". Un'idea fantastica, quindi, ma con una presenza ben precise nel reale, come racconta la mostra "Colors" del Mori Art Museum di Tokyo allestita, in collaborazione con il Kyoto Costume Institute, dalla coppia di stilisti olandesi Viktor & Rolf. II materiale a disposizione dei curatori 6 stato selezionato nell'archivio dell'istituzione giapponese: circa 11.000 abiti e complementi, che ricostituisconola storia del costume dal Settecento a oggi. Organizzata in cinque sezioni tematiche, che corrispondono alle tonaliti del nero, blu; rossolgiallo, multicolore e bianco, "Colors" mescola abiti di diverse epoche, scegliendo per ogni cromia un disegno rappresentativodi un certo mod0 di interpretare lo stile: come il "little black dress" di Coco Chanel del1920, che identifica ancora oggi il concetto di eleganza. 1.5. 1 "Fashion is more than just a simple garment, it gives life to atmosphere, an escape from reality, to fantasy, to dreams." A notion based on fantasy that nonetheless has a real presence with notable economic returns, as illustrated by the exhibition 'Colors'. On display at the Mori Art Museum in Tokyo, the show is organised by the Kyoto Costume Institute in collaboration with fashion design duo Viktor & Rolf. The contents of the exhibition have been taken from the archives of the Japanese institution; there are around 11,000 garments and accessories that describe the history of costume from the eighteenth century to the present. Organised in five subject groups that correspond to the colours black, blue, redlyellow, multicoloured and white, 'Colors1mixes clothing from different periods, displaying in each colour a design representative of a particular way of interpreting style. These include the 'little black dress1 by Coco Chanel from 1920, which is still identified today with the notion of elegance. L.B. Barcelona SpagnaISpain The beauty of failure1The failure of beauty Fino alUntil24.10.2004 Fundad6Joan Mir6, Parc de MontjuTc T +34-934439470 www. bcn.fjmir0.e~ Perch6 Ie grandi utopie sono votate al fallimento? Indaga su questo tema la mostra alla Fondazione Mir6 organizzata da Harald Szeemann, critic0 dfarte, storico ed ex direttore di due delle ultime biennali veneziane. La risposta suggerita 6 owia: per concretizzarsi, tutti i grandi sogni avrebbero bisogno di una societi completamente diversa da quella reale, impossibile dunque da realizzare. L'unica via di fuga per gli artisti contemporanei sembra, dunque, quella di concentrarsi sulla quotidianiti. L'esposizione 6 uno degli appuntamenti culturali del Forum di Barcellona, tutti legati da un unicofilo conduttore: i presuppostie Ie condizioni della pace. E.S. 4 domus Settembre September 2004 1 Why were the great utopias doomed to failure? Looking into the subject is an exhibition at the Mir6 Foundation organised by super-curator Harald Szeemann, art critic, historian and director of two Venice Biennales. The answer given is obvious: in order to be built, all the great dreams would need a completely different society from the real one, making it an impossible task. The only way out for contemporary artists then is to concentrate on everyday life. The exhibition is one of the cultural events that make up the Barcelona Forum, all of which are centred around the theme of what conditions are required for peace. E.S. San Francisco - U.S.A. Yves Bkhar series 2 Fino alUntil3.10.2004 San Francisco Museum of Modern Art 151 Third Street T +1-415-3574000 www.sfmoma.org Per la sua abiliti nel volatilizzare la tecnologia, all'interno di prodotti dall'aspetto piacevole e user-friendly, Wired I'ha g i i definito il re degli illusionisti. "Sto cercando di fare scomparire la tecnologiarl recita la New York - U.S.A. Un campo minato di melodie A minefield of melodies Lo spettatore 6 accotto all'ingresso da una roca vocemaschile cne into- na Avanti popolo. Basta un passo o qualche spettatore in p i i per far levare altre voci, alte e determinate, indifferenti all'ambiente e al pubblico. God Bless Ame- rica, La Marseillese, Deutschland uber alles, I'inno svizzero, bulgaro, canadese, i canti portoricani, catalani, iugoslavi, si intrecciano fino a confondersi e a diven- tare irriconoscibili. Avanti popolo i! il titolo dell'installazione sonora che I'artista bosniaca Maja Bajevic presenta, insieme al video Double Bubble, alla sua prima personale presso il PSI di New York. Le canzoni prescelte sono composizioni na- zionaliste di contenuto patriottico, condivise da ogni nazione e da ogni regi- me. Esaltando il senso dell'appartenenza e della partecipazione, costituiscono 'identiti nazionale e I'iconografia del paese. Si tratta di canti che incitano al- 'azione, allo scontro e alla rivendicazione, che invitano la popolazione ad unir- si. II loro messaggio i! chiaro: per Ifaffermazione della propria passione e iden- t i t i bisogna schierarsi I1unocontro I'altro. Maja Bajevic i! nata e cresciuta a Sarajevo, nella Bosnia multietnica, dove un tempo Ie diversiti nazionali e culturali convivevano armoniosamente. Un sog- giorno di studio a Parigi si trasforma, perb, in esilio volontario. Da quel mo- mento, dalle sue opere emerge la forza e la sensibiliti di chi ha vissuto in pri- ma persona gli effetti infami di un falso patriottismo. Bisogna prestare atten- zione ad ogni accenno di nazionalismo, ci avverte I'artista, anche al pih bana- Ie ed innocuo; come pub essere una canzone. Anzi, perdendo ogni connota- zione lirica ed espressione individuale, gli inni diventano strumenti politic! con potere trascinante e persuadente. II pubblico, aggirandosi tra una serie di fonti sonore, attiva trenta canzoni di questo genere. Con il passaggio degli spettatori, quello che all'inizio pub sem- brare un labirinto di lettori CD, un intreccio di prese e fili, si trasforma ben pre- sto in un campo minato di melodie che, sentite e ripetute ad nauseam, rivelano la propria natura aggressiva, finiscono per essere assurde, perdono il senso e il contenuto fino ad azzerarsi. II frastuono risulta stordente, la cacofonia k insop- portabile, slinsinua un senso di malessere e non resta che abbandonare la stan- za. Nei suoi lavori, Bajevic cerca spesso di realizzare scambi e contatti per atti- vare e creare una nuova presa di coscienza riguardo all'intersezione tra ambit0 pubblico e private, tra identita e sensibiliti individuale e collettiva. Cosciente che il senso di sradicamento, la ricerca delle radici e un nomadism0 impost0 rendono spesso problematico il concetto di 'identiti', I'artista sente la necessiti fessano I1aspirazion L'importanza e il senso di appartenenza ad una comuniti possono assume- re forme molto sinistre, come testimonia la seconda opera presentata al PSI, il video Double Bubble (2001) incentrato sul concetto di religione. Element! carat- terizzanti delle attuali confessioni religiose sono, infatti, il nazionalismo e I'odio mascherati da dottrina. Qualsiasi cosa si fa e si giustifica net nome di Dio. Le contraddizioni che emergono sono evidenti, ma non sembrano allarmare piU nessuno. I personaggi interpretati dallfartista pronunciano, infatti, frasi come "I don't drink during the Ramadan but I take ecstasy" on bevo certo durante il Ramadan, prendo I'ecsta~y~~), "I go to the church, I rape ~omen~~("Vado in chie- sa e stupro Ie donne"), "When I go to the church I leave my gun outside" ("Quando entro in una chiesa, lascio sempre fuori la pistola"). Questeopere sostengono che ogni principio che richiede un'adesione asso- luta e incondizionata opprime inevitabilmente qualsiasi aspirazione individua- Ie. La dimensione collettiva (sostenuta spesso da una ca za dell'individuo, nel poter Ana Janevski, critica d'arte, A t the museum entrance the viewer is greeted by a hoarse, male voice chanting Avanti popolo. One step, or a few more visitors, are enough to raise other loud and resolute voices, indifferent to place and public. God Bless Amer- ica, La Marseillese, Deutschland uber alles, the Swiss, Bulgarian and Canadian anthems, the songs of Puerto Rico, Catalonia and the former Yugoslavia gradu- ally merge until they are unrecognisable. Avanti popolo is the title of the sound installation mounted, alone with her video Double Bubble, bv the Bosnian artist

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Bruxelles BelgioIBelgium "Design for All and Assistive Technologyl1 Competition Scadenza consegnalSubmission deadline 15.9.2004 European Commission DG Employment and Social Affairs www.dfa-at-awards.org

"Se foste in grado di mettervi nei panni di uno dei quarantacinque milioni di handicappati europei, capireste quanto 6 importante che I'autobus, che vi conduce al lavoro, sia facilmente accessibile". La Commissione Europea, per promuovere il concetto di un design piU consono alle esigenze di tutti ("Design for All"), ha indetto un concorso internazionale di progettazione, invitando a partecipare designer, ingegneri, student! ed aziende. 1.6. 1 "Can you imagine what it is like to be one of the forty-five million disabled people in Europe? How important is it that the bus that takes you to work is easily accessible?" With the aim of promoting the idea of design that meets everyone's needs ('~esign for ~ l l ' ) , the European Commission has set up an international design competition and is inviting designers, engineers, students and manufacturers to take part. 1.5.

Tokyo - GiapponeIJapan Colors: Viktor & Rolf & KC1

Fino a1Until 5.12.2004 Mori Art Museum, Rappongi Hills Mori Tower, 6-10-1 Rappongi, Minato-ku T +81-3-57778600 www.mori.art.museum

"La moda 6 p i i di un semplice abito, d i vita all'atmosfera, alla fuga dalla realti, alla fantasia, al sogno". Un'idea fantastica, quindi, ma con una presenza ben precise nel reale, come racconta la mostra "Colors" del Mori Art Museum di Tokyo allestita, in collaborazione con il Kyoto Costume Institute, dalla coppia di stilisti olandesi Viktor & Rolf. II materiale a disposizione dei curatori 6 stato selezionato nell'archivio dell'istituzione giapponese: circa 11.000 abiti e complementi, che ricostituiscono la storia del costume dal Settecento a oggi. Organizzata in cinque sezioni tematiche, che corrispondono alle tonaliti del nero, blu; rossolgiallo, multicolore e bianco,

"Colors" mescola abiti di diverse epoche, scegliendo per ogni cromia un disegno rappresentativo di un certo mod0 di interpretare lo stile: come il "little black dress" di Coco Chanel del1920, che identifica ancora oggi i l concetto di eleganza. 1.5. 1 "Fashion is more than just a simple garment, it gives life to atmosphere, an escape from reality, to fantasy, to dreams." A notion based on fantasy that nonetheless has a real presence with notable economic returns, as illustrated by the exhibition 'Colors'. On display at the Mori Art Museum in Tokyo, the show is organised by the Kyoto Costume Institute in collaboration with fashion design duo Viktor & Rolf. The contents of the exhibition have been taken from the archives of the Japanese institution; there are around 11,000 garments and accessories that describe the history of costume from the eighteenth century to the present. Organised in five subject groups that correspond to the colours black, blue, redlyellow, multicoloured and white, 'Colors1 mixes clothing from different periods, displaying in each colour a design representative of a particular way of interpreting style. These include the 'little black dress1 by Coco Chanel from 1920, which is still identified today with the notion of elegance. L.B.

Barcelona SpagnaISpain The beauty of failure1The failure of beauty Fino alUntil24.10.2004 Fundad6 Joan Mir6, Parc de MontjuTc T +34-934439470 www. bcn.fjmir0.e~

Perch6 Ie grandi utopie sono votate al fallimento? Indaga su questo tema la mostra alla Fondazione Mir6 organizzata da Harald Szeemann, critic0 dfarte, storico ed ex direttore di due delle ultime biennali veneziane. La risposta suggerita 6 owia: per concretizzarsi, tutti i grandi sogni avrebbero bisogno di una societi completamente diversa da quella reale, impossibile dunque da realizzare. L'unica via di fuga per gli artisti contemporanei sembra, dunque, quella di concentrarsi sulla quotidianiti. L'esposizione 6 uno degli appuntamenti culturali del Forum di Barcellona, tutti legati da un unicofilo conduttore: i presupposti e Ie condizioni della pace. E.S.

4 domus Settembre September 2004

1 Why were the great utopias doomed to failure? Looking into the subject is an exhibition at the Mir6 Foundation organised by super-curator Harald Szeemann, art critic, historian and director of two Venice Biennales. The answer given is obvious: in order to be built, all the great dreams would need a completely different society from the real one, making it an impossible task. The only way out for contemporary artists then is to concentrate on everyday life. The exhibition is one of the cultural events that make up the Barcelona Forum, all of which are centred around the theme of what conditions are required for peace. E.S.

San Francisco - U.S.A. Yves Bkhar

series 2 Fino alUntil3.10.2004 San Francisco Museum of Modern Art 151 Third Street T +1-415-3574000 www.sfmoma.org

Per la sua abiliti nel volatilizzare la tecnologia, all'interno di prodotti dall'aspetto piacevole e user-friendly, Wired I'ha g i i definito il re degli illusionisti. "Sto cercando di fare scomparire la tecnologiarl recita la

New York - U.S.A. Un campo minato di melodie A minefield of melodies

Lo spettatore 6 accotto all'ingresso da una roca vocemaschile cne into- na Avanti popolo. Basta un passo o qualche spettatore in p i i per far levare altre voci, alte e determinate, indifferenti all'ambiente e al pubblico. God Bless Ame- rica, La Marseillese, Deutschland uber alles, I'inno svizzero, bulgaro, canadese, i canti portoricani, catalani, iugoslavi, si intrecciano fino a confondersi e a diven- tare irriconoscibili. Avanti popolo i! i l titolo dell'installazione sonora che I'artista bosniaca Maja Bajevic presenta, insieme al video Double Bubble, alla sua prima personale presso i l PSI di New York. Le canzoni prescelte sono composizioni na- zionaliste di contenuto patriottico, condivise da ogni nazione e da ogni regi- me. Esaltando il senso dell'appartenenza e della partecipazione, costituiscono ' ident i t i nazionale e I'iconografia del paese. S i tratta di canti che incitano al- 'azione, allo scontro e alla rivendicazione, che invitano la popolazione ad unir- si. II loro messaggio i! chiaro: per Ifaffermazione della propria passione e iden- t i t i bisogna schierarsi I1uno contro I'altro.

Maja Bajevic i! nata e cresciuta a Sarajevo, nella Bosnia multietnica, dove un tempo Ie diversiti nazionali e culturali convivevano armoniosamente. Un sog- giorno di studio a Parigi si trasforma, perb, in esilio volontario. Da quel mo- mento, dalle sue opere emerge la forza e la sensibiliti di chi ha vissuto in pri- ma persona gli effetti infami di un falso patriottismo. Bisogna prestare atten- zione ad ogni accenno di nazionalismo, c i avverte I'artista, anche al pih bana- Ie ed innocuo; come pub essere una canzone. Anzi, perdendo ogni connota- zione lirica ed espressione individuale, gli inni diventano strumenti politic! con potere trascinante e persuadente.

II pubblico, aggirandosi tra una serie di fonti sonore, attiva trenta canzoni di questo genere. Con il passaggio degli spettatori, quello che all'inizio pub sem- brare un labirinto di lettori CD, un intreccio di prese e fili, si trasforma ben pre- sto in un campo minato di melodie che, sentite e ripetute ad nauseam, rivelano la propria natura aggressiva, finiscono per essere assurde, perdono il senso e il contenuto fino ad azzerarsi. II frastuono risulta stordente, la cacofonia k insop- portabile, slinsinua un senso di malessere e non resta che abbandonare la stan- za. Nei suoi lavori, Bajevic cerca spesso di realizzare scambi e contatti per atti- vare e creare una nuova presa di coscienza riguardo all'intersezione tra ambit0 pubblico e private, tra identita e sensibiliti individuale e collettiva. Cosciente che il senso di sradicamento, la ricerca delle radici e un nomadism0 impost0 rendono spesso problematico il concetto di 'identiti', I'artista sente la necessiti

fessano I1aspirazion L'importanza e il senso di appartenenza ad una comuniti possono assume-

re forme molto sinistre, come testimonia la seconda opera presentata al PSI, i l video Double Bubble (2001) incentrato sul concetto di religione. Element! carat- terizzanti delle attuali confessioni religiose sono, infatti, il nazionalismo e I'odio mascherati da dottrina. Qualsiasi cosa si fa e si giustifica net nome di Dio. Le contraddizioni che emergono sono evidenti, ma non sembrano allarmare piU nessuno. I personaggi interpretati dallfartista pronunciano, infatti, frasi come "I don't drink during the Ramadan but I take ecstasy" on bevo certo durante il Ramadan, prendo I'ecsta~y~~), "I go to the church, I rape ~omen~~("Vado in chie- sa e stupro Ie donne"), "When I go to the church I leave my gun outside" ("Quando entro in una chiesa, lascio sempre fuori la pistola").

Queste opere sostengono che ogni principio che richiede un'adesione asso- luta e incondizionata opprime inevitabilmente qualsiasi aspirazione individua- Ie. La dimensione collettiva (sostenuta spesso da una ca za dell'individuo, nel poter Ana Janevski, critica d'arte,

A t the museum entrance the viewer is greeted by a hoarse, male voice chanting Avanti popolo. One step, or a few more visitors, are enough to raise other loud and resolute voices, indifferent to place and public. God Bless Amer- ica, La Marseillese, Deutschland uber alles, the Swiss, Bulgarian and Canadian anthems, the songs of Puerto Rico, Catalonia and the former Yugoslavia gradu- ally merge until they are unrecognisable. Avanti popolo is the title of the sound installation mounted, alone with her video Double Bubble, bv the Bosnian artist

filosofia di Yves Bihar. Un credo che sembra ben applicarsi ai progetti pib recenti del designer di origine svizzera, come il nuovissimo laptop Toshiba. Al suo approccio emblematic0 e innovativo, concentrate sugli aspetti comunicativi ed emozionali di prodotti e aziende, il MOMA di San Francisco dedica un'ampia retrospettiva. In mostra, Ie realizzazioni, ma anche, e soprattutto, progetti e prototipi mai esposti prima d'ora e ideati da Bihar e dal suo studio fuseproject per una lunga e importante lista di clienti: da Microsoft a Herman Miller, dalla Mini a Nike e Birkenstock. E.S. 1 For his ability to make technology vanish inside attractive and user friendly products, Wired has already described

him as the king of illusionists. "I'm trying to make technology disappear" maintainsyves Bihar. It is a belief that has been applied in the most recent projects by the Swiss born designer such as the brand newToshiba laptop. His emblematic and innovative approach that concentrates on the communicative and emotional aspects of products and companies is the subject of an exhibition organised by the San Francisco MOMA. On show are his products alongside designs and prototypes presented for the first time that Behar and his studio fuseproject have designed for a long list of notable clients including Microsoft, Herman Miller, Mini, Nike and Birkenstock. E.S.

DELTA DE PLATA 2001

AD1 FAD

Maja Bajevic for her first solo show at the PSI in New York. The songs selected are nationalistic, patriotic compositions common to every nation and every regime. By exalting the sense of belonging and involvement, they express a country's national identity and iconography inciting action, hostility and vindication while

ging a population to unite. Their message is clear: i f a population is to assert passion and identity, it must take sides against another. Maja Bajevic was born and raised in Sarajevo, i n a multi-ethnic Bosnia

the infamous effects of phoney patriotism. She warns us that a careful needs to be kept on every sign of nationalism, even the most common-

thirty songs of this kind, with the result that what may at first seem like a maze of CD readers, a tangle of plugs and wires, is quickly transformed into a minefield of melodies. Heard and repeated ad nauseam, they steadily unleash their aggressiveness until they become ridiculous and meaningless and eventu- ally erase one another. The din sends you into a daze and the cacophony leaves you feeling more and more uneasy. In the end it only remains to abandon the room. In her works Bajevic often tries to bring about exchanges and contacts to set off and foster a fresh awareness of the intersection between public and pri- vate, between individual and collective identity and sensitivity. She is conscious that the feeling of eradication, the search for roots, and an imposed nomadism often make the concept of 'identity' problematic. That is why she is anxious to avoid falling into the trap of stereotypes, simplifications and taking sides osten- sibly in order to renew and redefine that concept.

The importance and the sense of belonging to a community can take on very sinister forms, as witnessed by the artist's second work shown at the PSI, the video Double Bubble (2001)~ which hinges on the concept of religion. Distinctive features of today's religious confessions are in fact nationalism and hate, dis- guised as doctrine. Whatever people do is justified in the name of God. The en- suing contradictions are evident, but they don't seem to alarm anybody any more. The characters interpreted by the artist in fact pronounce phrases like "I don't drink during Ramadan but I take ecstasy", "I go to church, I rape women", "When I go to church I leave my gun outside." These works maintain that every principle entailing absolute abidance will inevitably oppress all individual aspi-

tragedy (often sustained by a song). For this reason Bajevic believ of the individual, the power of art and its capacity to mark reality Ana Janevski is a n art critic based in Paris

i o a/Until 27.9.20 PSI Contemporary A

Alfonso Xll 429-431 Badalona Spain T + 3 4 9 3 4 6 0 2 0 6 7 F+34934601089 i nfoamarset .com www. marset.com

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