bullismo e cyberbullismo un triste fenomeno da non ... · chi sono i protagonisti chiunque può...

Bullismo ecyberbullismoun triste fenomeno da non sottovalutare

Incontro con i genitori della parrocchia Santa MariaRegina della Pace Tor Vergata - Roma2 aprile 2017

Il punto di partenza

Lo sviluppo affettivo ed etico di unapersona richiede un’esperienzafondamentale: credere che i proprigenitori sono degni di fiducia. (AL,n.268)L’ossessione non è educativa, non sipuò avere un controllo di tutte le situazioniin cui un figlio potrebbe trovarsi apassare. … Si tratta di generareprocessi più che dominare spazi.

(AL, n. 261)

bullismo e cyberbullismo 02-04-17 2

Bulli ? Cyberbulli? Chi sono ?


Il fenomeno del bullismo c’èed è in crescita

da Telefono Azzurro nel biennio 2013-2014, a fronte di untotale di 3.333 consulenze su problematiche inerenti la salutee la tutela di bambini e adolescenti, le situazionidi bullismo e cyberbullismo riferite sono state 485, il 14,6%del totale.

Analizzando l'andamento annuale degli interventidell'associazione che riguardano questi episodi, si osserva chesi è passati dall'8,4% del 2012, al 13,1% del 2013, per arrivareal 16,5% del 2014.

I bambini e gli adolescenti coinvolti sono principalmente disesso femminile e di età compresa tra gli 11 e i 14 anni, anchese è presente un'alta percentuale di adolescenti. Il 10,2% deibambini e adolescenti coinvolti è di nazionalità straniera.


Come inizia la violenza

Spesso prevale la sottovalutazione: stanno soloscherzando... Ma, purtroppo, non è così!

Una diffusione esponenziale: il 30% dei ragazzi italianiè vittima di bullismo offline o online (ovvero, è statoderiso o umiliato in Rete).

1 ragazzo su 10 (8%) dichiara di aver diffusoinformazioni e/o video che umiliano qualcuno (in una ricerca del 2015) .

Se più di 1 ragazzo su 6 (21%) ha dichiarato di esserestato vittima di bullismo, più di 1 su 10 (12%) individua inInternet il contesto in cui queste violenze avvengono

con maggiore frequenza.


Vittime, spettatori, dove?

il 34,7% dei ragazzi ammette di aver assistito o di essere stato vittimadi episodi di bullismo (alle medie ne è vittima il 30,3%, alle superiori lapercentuale sale al 38,3%). La scuola risulta essere il luogo prevalente incui è presente il bullismo .Ma non è l’unico: se per il 67,9% degliintervistati gli episodi di bullismo si sono verificati nel contestoscolastico, il 10% del campione intervistato ha invece dichiarato di esserestato vittima di bullismo nell’ambiente sportivo.

Il 31,3% dei ragazzi vittima di bullismo ha reagito lasciando perdere; il 29,9% cercando di difendersi. più di 1 su 5 (22,8%) ha avvisato i genitori, con percentuali quasi doppie

tra le ragazze (30,4%) rispetto ai ragazzi (16,4%) il 22,7% (21% dei maschi e 24,7% delle femmine) non lo ha detto a

nessuno e ha tenuto segreto quanto accaduto. soprattutto le ragazze, ritengono che gli aiuti da parte degli adulti siano i

più utili (48,2% sul campione totale, a fronte del 20,9% che ritiene più utileun aiuto da parte degli amici).


Il bullismo


Il cyberbullismo


Un fenomeno sommerso

I casi di cyberbullismo mettono in luce una realtàconosciuta dagli adulti solo nelle suemanifestazioni più conclamate, la cui molerimane però latente e ancora troppo spessoavvolta da un’aura di silenzio.

Si deve necessariamente tenere conto, oltredella sfera relativa all’online, anche del contestosociale, relazionale e affettivo, e cioè gli ambitifamiliari, scolastici e sociali in cui sono inseritivittime, cyberbulli e gruppo dei pari.


La rete oggi

La principale fonte di informazioni, oltreai coetanei, è la Rete.

Tuttavia, nell’enciclopedia di Internet nonsempre si evincono informazioni veritiere,attendibili, educative e soprattutto adattead un pubblico di minori.

Internet è spesso un terreno in cui simuovono i primi passi nell’espressione enella esplorazione della sessualità.


Le motivazioni x “fidarsi” della rete

Anonimato: interagire attraverso il web permette ai giovani di regolare laquantità di dati personali che vengono resi noti all’altro, di osare di più emostrare il lato meno timido ed insicuro, di testare i primi approcci.

Adattabilità: può essere modellata la presentazione che si fa agli altridi sé. Il web consente dimostrare il lato di noi che preferiamo,dando unamigliore impressione, calibrandola in base ai propri desideri e a quellidell’altro.

Accessibilità: Internet è privo di limiti spazio-temporali. L’adolescentepuò facilmente incontrare nuovi amici e nuovi partner; il giovane èlibero di scegliere quali gruppi frequentare,senza dover renderenecessariamente conto agli adulti.Non si può evitare di prendere in considerazione i rischi dell’esternarecontenuti così sensibili nell’online. È relativamente sempliceschiacciare il bottone “invio”, ma allo stesso tempo è molto difficile averecontezza della strada che prenderà il materiale diffuso.


Chi sono i protagonisti

Chiunque può essere vittima di bullismo ocyberbullismo.

Il mondo online e mondo off line rispondono allestesse regole, hanno gli stessi problemi,presentano gli stessi rischi.

Agli adulti non servono competenze specialisticheper aiutare i “nativi digitali” e tutelarli daipericoli che possono incontrare sul web o suisocial. Per guidarli in questo nuovo mondoservono le stesse regole che ci rendono loroeducatori nel mondo offline.


Perché il web piace e attira tanto

Perché i ragazzi lo scelgono come canaleprivilegiato per comunicare?Autenticità, immediatezza, possibilità disperimentare, costruire, documentare inassenza di intermediari e filtri, libertà diraccontare e di condividere il proprio punto divista: queste alcune delle possibilità.Proviamo a parlarne direttamente con loro, nescopriremo certamente di nuove e ulteriori.


Gli strumenti

Gli strumenti che permettono di ferire e offendere la vittima prescelta sono:

smartphone, giochi online e socialnetwork. Attraverso i social, i cyberbullidenigrano, offendono, deridono, isolano leproprie vittime in modo intenzionale eripetuto nel tempo; in aggiunta, i socialfanno sì che il numero di coloro chevengono a conoscenza di quanto staaccadendo sia potenzialmente illimitato.


Differenze tra bullismo e cyberbullismo

Rispetto al bullismo “tradizionale” la componente cyberpresenta alcune caratteristiche specifiche:

PERVASIVITÀ. Il cyberbullismo può avvenire in qualsiasimomento e in qualsiasi luogo.

PERSISTENZA. I contenuti diffusi in Rete rischiano dirimanere online per lungo tempo e sono difficili darimuovere, anche quando gli atti di cyberbullismo cessano.

ANONIMATO E MANCANZA DI EMPATIA.La Rete garantisce in molti casi l’anonimato. La distanzafisica creata dallo schermo riduce l’empatia, e quindi lacapacità di comprendere lo stato d’animo della vittima.


I fattori propri del fenomenobullismo

INTENZIONALITA’:comportamento messo in attoconsapevolmente e volontariamente.

SISTEMATICITA’: comportamento messo in attopiù volte e quindi ripetuto nel tempo.

ASIMMETRIA di potere tra bullo e vittima dovuta aforza fisica, età,numerosità ( quando le aggressionisono fatte in gruppo). La vittima è in difficoltà esperimenta un forte senso di impotenza.


Tipologia di azioni


I ruoli nel bullismo

Bullo: chi prende attivamente l’iniziativa Aiutante: chi agisce in modo prepotente come “aiutante”

del bullo Sostenitore: chi rinforza il comportamento del bullo,

ridendo,incitando,o semplicemente stando a guardare Difensore: chi prende le difese della vittima

consolandola o cercando di far cessare le prepotenze. Esterno: chi non fa niente ed evita il coinvolgimento

diretto o indiretto in situazioni di prepotenza Vittima: chi subisce più spesso l prepotenze.


Identikit del bullo

Proviene da un ambiente familiare problematico che non gli offreattenzione e considerazione (genitori separati, dal comportamentoviolento)

Cerca di ottenere a scuola ciò che gli è negato, ma con l’unico mezzoche ha per farlo: il comportamento aggressivo.

Vorrebbe essere più amato e si fa notare attraverso la sopraffazione eintimidazione.

Offre una immagine di sé spavalda mediante un costanteatteggiamento aggressivo.

Abbigliamento e tratti esteriori sono funzionali all’immagine. Fisico robusto e piazzato ( non sempre) Misterioso e imprevedibile, talora codardo di fronte a ragazzi più forti o

ad adulti Comportamento caratterizzato da gesti aggressivi, prepotenti o di

minaccia a chi è indifeso, sia a livello fisico che verbale.


Identikit della vittima

In genere un ragazzo timido, riservato, tranquillo e sensibile eper ciò vulnerabile, incapace di esprimere i suoi sentimenti econ pochi amici.

Si preoccupa di quello che gli altri pensano di lui e vorrebbeessere simpatico a tutti.

Si sente inferiore agli altri, è insicuro, debole, non ha abilitàfisiche per fronteggiare il bullo. Può,tuttavia, essere un ragazzointelligente e bravo a scuola. Ragazzo spesso lodato per le suequalità oppure un ragazzo con difficoltà scolastiche.

Spesso è più piccolo di età e statura o giudicato uno “sfigato”. Non reagisce, per paura, ai soprusi del bullo facendosi così

sottomettere. Vittima è colui che torna casa e non si lamenta delle prepotenze.


Identikit dell’aiutantee del sostenitore

È uno che ha paura del bullo e teme di diventarevittima.

Uno simile al bullo ma con meno abilità. Aiuta per convenienza e può essere un alleato

momentaneo

Ragazzi che sostengono per paura Ragazzi con le stesse caratteristiche del bullo che

vogliono ottenere gli stessi vantaggi (potere,divertimento)

Sostengono per diventare amici del bullo o Per antipatie con la vittima.


Identikit del difensore

Difende la vittima per amicizia o Per il semplice riconoscimento

dell’ingiustizia in quanto accade,unitamente al

Dispiacere per chi subisce.Per ricoprire questo ruolo occorre: non aver

paura del bullo, avere la capacità diaffrontarlo, essere altruisti e forse aversubito a propria volta l’aggressione delbullo.


Qual è il ruolo degli adulti?

Stabilire da subito un dialogo con i propriragazzi, non attendere – come fanno tanti - che ilproprio figlio abbia 13-14 anni e dire: «Ok, ora seiun adolescente, devo cominciare a parlare con te».

Benjamin Franklin diceva: «I bambini sono deigrandi imitatori. Perché non dare loro qualcosa digrande da imitare?». Bambini e adolescenti nonascoltano quello che diciamo, ma fanno quelloche facciamo. È la nostra

responsabilità di adulti.


Ruolo degli adulti

Dobbiamo insegnare ai bambini e ragazzitra gli 8 e i 14 anni ad ascoltare leproprie emozioni, ad affrontare e reagirealle emozioni negative, che sono poiquelle da cui scattano episodi di bullismoe di violenza, perché solo agendo aquesto livello possiamo costruire qualcosadi duraturo.


Che fare quando si scopre che ilfiglio è un bullo o un cyberbullo?

E’molto importante individuareprecocemente i bulli riconoscendo isegnali, i comportamenti e i tratti dipersonalità per poter intervenireprecocemente e con efficacia.

Il prevaricatore difficilmente parla di ciòche fa con gli adulti, tende sempre anegare e a sminuire i suoi comportamenti,trovando giustificazioni e dando la colpaagli altri.


La foto: valore e significato

Una foto vale più di mille parole, recitaun’espressione idiomatica inglese, citataper la prima volta nel 1911 e oggidiventata estremamente attuale.Un’idea,infatti, può essere piùefficacemente comunicata tramiteun’immagine. La popolarità di Snapchat ed Instagram, i principali social di photo-sharing, confermano il potere che anche iragazzi attribuiscono alle immagini.


Condivisione di foto

I ragazzi condividono foto attraverso i socialnetwork per due principali ragioni (Lobinger, 2016) : 1 - raccontare storie e2 - rimanere in contattocon la propria rete amicale. A volte l’oggetto della foto in sé è

irrilevante, ma può servire a coltivareun’amicizia. Un tempo si usava fare unosquillo al cellulare di un amico


Sharenting

GENITORI, ABBIATE CURA DELLEIMMAGINI DEI VOSTRI FIGLISolo i ragazzi utilizzano immagini percondividere parti di sé intime e private?Scorrendo la bacheca di Facebook, anchedistrattamente, quante sono

le foto di bambini, più o meno piccoli, più o meno vestiti, postate dai loro stessi genitori?


La sovraesposizione di se stessi:il sexting È l’invio di testi, immagini e video a sfondo sessuale. Diverse modalità: postare foto o video su Face book;

lasciarsi convince a farsi riprendere. È un fenomeno altamente distruttivo e dai risvolti molto

pesanti. La diffusione incontrollata di immagini personali e private sul

web può alterare in maniera significativa la vita degliadolescenti ed esplodere in situazioni drammatiche. Tuttociò che circola su internet non rimane sempre privato anzi…

Il miglior intervento e la prevenzione inizia a casa,continua a scuola e nei luoghi di aggregazione giovanileed educativa, a cominciare da un dialogo aperto, chefaccia sentire a proprio agio i ragazzi.


Per uno STOP efficace al bullismo

Il bullismo non è un problema di singoli studenti,ma il risultato di una interazione sociale in cui giadulti educatori e gli spettatori svolgono unruolo essenziale nel mantenere o modificarel’interazione ( Iannaccone e Colombo, 2002).

È importante la collaborazione una alleanzaeducativa tra scuola, famiglia e agenzieeducative e, se del caso, l’intervento dellaPolizia per le emergenze.


Quali strategie di contrasto?


Corretto approccio

I bullismo è un fenomeno multi causale conun’importante incidenza del contesto socio –ambientale. Pertanto è necessaria laprevenzione e la sensibilizzazione: scuola,famiglia e agenzie educative.

La difesa ad oltranza dei propri figli li fa sentirequasi autorizzati nelle proprie azioni ostili.

La prevenzione richiede un programmaeducativo che coinvolge insegnanti, educatori,genitori.


Indicazioni per i genitori

Devono essere stabilite alcune regole dai genitori riguardo all’utilizzo di internet da parte dei figli.Una politica di “tolleranza zero” può ritorcersi contro.

È importante partecipare alle esperienze online: navigare insieme ai figlie discutere di eventuali problemi che si presentano.

Incoraggiare le attività on line inerenti lo studio, installando nel computersoftware di sicurezza appropriati che inibiscono l’accesso a siti porno oa pagamento

Gli adolescenti che discutono con i propri genitori riguardo al propriocomportamento sui social network si comportano in modo più sicuroonline.

Mantenere una comunicazione aperta con i figli: li incoraggia nelraccontare eventuali situazioni minacciose o sconvolgenti che lispaventano.

Spiegargli che è importante conservare le tracce di ciò che accadeonline


Indicazioni per i minori Mettere il computer di casa in aree comuni piuttosto che nelle

stanze da letto dei ragazzi. Speso i cyberbullismo comincia dal PC di casa. Fino ad una certa età

(10-12) la presenza del genitore dovrebbe essere costante peridentificare messaggi inappropriati.

Non condividere informazioni personali, preferire nickname epassword lunghe. Attraverso il dialogo si motivano i ragazzi acomunicare se qualcosa li faccia sentire a disagio durante lanavigazione.

Fornire i necessari chiarimenti rispetto alle tipologie di siti vietati,agli orari di accesso a internet, alle informazioni che si possono o non condividere.

Importante il monitoraggio da parte dei genitori , dei siti web chevisitano i figli e delle persone con cui parlano.

I ragazzi devono essere assolutamente consapevoli che non devono mai incontrare di persona un “amico” conosciuto soloonline.

Non si devono frequentare siti a pagamento come quelli del gioco d’azzardo on line.


Sito-bibliografia

Centro nazionale anti-cyberbullismo (CNAC) http://anticyberbullismo.it/

Telefonoazzurro: http.//azzurro.it/ http://www.generazioniconnesse.it/site/it/home-page/ http://osservatorio-cyberbullismo.blogautore.repubblica.it/ TUTTE LE APP PER CONOSCERE LA VITA DIGITALE DEI VOSTRI FIGLI

(pg.39-40 ebok telefono azzurro) http://nocyberbullismo.it/ http://www.stopalbullismo.it/index.html Sposini Claudia, Il metodo anti-cyberbullismo, san Paolo ed. Anna Oliverio Ferraris, Piccoli bulli e Cyberbulli crescono, Bur parenting – 2017 Marco Deriu-Maria Filomia, Famiglia e nuovi media, San Paolo ed. 2015 Giuseppe Riva, I social network,Il Mulino – 2016 Manfredi Spitzer, Demenza digitale, Corbaccio ed. 2016 Tonino Cantelmi, Tcnoliquidità, San Paolo 2013 Paolo Crepet, Baciami senza rete, Mondadori, 2016 Giulio Meazzini, La famiglia e i nuovi media, Città Nuova- 209


http://www.generazioniconnesse.it/site/it/home-page/



http://osservatorio-cyberbullismo.blogautore.repubblica.it/http:/

http://nocyberbullismo.it/

http://www.stopalbullismo.it/index.html

http://www.stopalbullismo.it/index.html

TUTTE LE APP XCONOSCERE …


DATING (appuntamenti) , CHAT ,STREAMING


Gaming ( gioco d’azzardo)


SOCIAL: Photo sharing(condivisione di foto e contenuti)


CHAT ( conversazioni) e Telefonate


L’appello di Papa Francesco ai giovani: mai farlo e mai permetterlo!

"Per favore, state attenti!fate la promessa al Signoredi mai fare bullying e di maipermettere che si faccia nelvostro collegio, nella vostrascuola e nel vostroquartiere. Capito?!".


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