by il futuro? co-innovazione sommario tra industria e retail · marketing”. anche per roberto...

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SOMMARIO 02 INNOVARE PER COMPETERE La missione del retailer: anello di congiunzione tra industria e consumatore 03 I TREND DI GDOWEEK 10 trend per innovare il retail 04 SOSTENIBILITÀ Volano per il business di domani 05 SHOPPING CENTER Laboratori di costruzione del futuro 07 THINK TANK Innovazione retail: Elti, lo store del benessere che semplifica la vita 07 TASSINARI “Le imprese affrontino l’innovazione con approccio olistico” 08 IPSE (FORSE) DIXIT Il futuro? Co-innovazione tra industria e retail La distribuzione rappresenta un’area di innovazione spesso trascurata dalle imprese industriali e dal sistema pubblico, tradizionalmente attratto dall’innovazione di prodotto. Una distribuzione efficiente e innovativa rappresenta una garanzia per lo sviluppo del sistema paese e per rendere più efficiente il ‘go to market’ delle imprese industriali. Il futuro sta nella capacita di generare co-innovazione nel sistema industria distribuzione. Sandro Castaldo M&S PUNTA AGLI USA? Il Ceo di Marks & Spencer, Marc Bolland, in un intervista al Financial times ha accennato che potrebbe tornare negli Stati Uniti. “Sì, stiamo guardando agli USA -ha detto by 04 - 29/5 Private Label Store layout e design Learning process Tecnologia in store Social network Esperienze di consumo Mondi di consumo Shopping experience Boots Serum 7 Boots, numero 1 al mondo per le farmacie, ha introdotto, con enorme successo la marca privata Serum 7, grazie ad un accordo tra P&G e Alliance Boots, la marca è “uscita” dall’insegna diventando a tutti gli effetti un brand a se stante distribuito in tutto il mondo. Partnership win-win. Duane Reade Aperti 24/ 24, i drugstore americani hanno segmentato il layout mettendosi nei “panni” del consumatore: “Di cosa ho bisogno?”: beni di prima necessità, alimentari e household, “Come sto?”: cosmetici e cura persona. “Come mi sento?”: farmaci OTC e da banco. Design su misura di bisogni. Geologic Village Nato come centro di Ricerca & Sviluppo dell’insegna Decath- lon -Gruppo Oxylane- il Geologic Villa- ge è anche una struttura di vendita che permette al cliente finale di provare (e testare) i nuovi prodotti che verranno poi commercializzati nella catena. Co-progettazione con il consumatore. Apple Capire il prodotto e apprezzarne il valore mette in condizione il cliente di passare da una locica value ad una logica di value for money. Una lezione che Apple ha imparato alla grande, baste guardare i suoi store, tcenologie a dispo- szione e il Genius Lab a disposizione di cliente. Imparare per comprare. Nature e Découverte Un uni- verso dedicato alla “scoperta”, il tema è trasversale, l’esperienza che il cliente vive negli store è perfettamente coerente con la promessa-mission del retail, fatta di scoperta e natura. Nuove inte- razioni tra cliente e prodotto. Real Future Store Tanta tecnologia per rendere l’esperienza d’acquisto ”convenience”, velocizzazione dei per- corsi con il minucomputer installato sul carrello, tanto “touch” per interagire con l’offerta, casse che “leggono” il carrello per un checkout veloce. Lo store “par- lante” e hi-tech. Ilori Luxottica è il leader mondiale ne- gli occhiali, ha sviluppato una catena di 6.000 store, Ilori, nella segmentazione di insegne di proprietà, è il brand dedicato al lusso. Servizio personalizzato, segmenta- zioni fashion e modelli esclusivi, tra i tratti caratteristici delle boutique dell’insegna. Coerenze tra insegna ed experience. Privalia, Con il suo +141% sul 2009, Privalia, club privato online con vendite a tempo che offrono prodotti con sconti che arrivano al 75%, ci dà la misura di come siano letteralmente esplose queste nuove forme di shopping online. Quando il fattore social si mescola con l’occasione. Bolland- però non nell’immediato” ed ha poi aggiunto che questo lo impone il fatto che la vendita di abbigliamento sta per diventare “un mercato globale senza frontiere di cui Marks & Spencer deve esserne parte”.

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SoMMArio

02

INNOVARE PERCOMPETERELa missione del retailer: anello di congiunzione tra industria e consumatore

03

I TRENDDI GDOWEEK10 trend per innovareil retail

04

SOSTENIBILITÀVolano per il businessdi domani

05

SHOPPING CENTERLaboratori di costruzionedel futuro

07

THINK TANKInnovazione retail: Elti, lo store del benessereche semplifi ca la vita

07

TASSINARI“Le imprese affrontinol’innovazionecon approccio olistico”

08

IPSE (FORSE) DIXIT

Il futuro? Co-innovazionetra industria e retailLa distribuzione rappresenta un’area di innovazione spesso trascurata dalle imprese industriali e dal sistema pubblico, tradizionalmente attratto dall’innovazione di prodotto. Una distribuzione effi ciente e innovativa rappresenta una garanzia per lo sviluppo del sistema paese e per rendere più effi ciente il ‘go to market’ delle imprese industriali. Il futuro sta nella capacita di generare co-innovazione nel sistema industria distribuzione. Sandro Castaldo

m&s PUnta agli Usa?Il Ceo di Marks & Spencer, Marc Bolland, in un intervista al Financial times ha accennato che potrebbe tornare negli Stati Uniti. “Sì, stiamo guardando agli USA -ha detto

by

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Boots Serum 7 Boots, numero 1 al

mondo per le farmacie, ha introdotto, con

enorme successo la marca privata Serum

7, grazie ad un accordo tra P&G e Alliance

Boots, la marca è “uscita” dall’insegna

diventando a tutti gli effetti un brand a se

stante distribuito in tutto il mondo.

Partnership win-win.

Duane Reade Aperti 24/ 24, i drugstore

americani hanno segmentato il layout

mettendosi nei “panni” del consumatore:

“Di cosa ho bisogno?”: beni di prima

necessità, alimentari e household, “Come

sto?”: cosmetici e cura persona. “Come

mi sento?”: farmaci OTC e da banco.

Design su misura di bisogni.

Geologic Village Nato come centro di

Ricerca & Sviluppo dell’insegna Decath-

lon -Gruppo Oxylane- il Geologic Villa-

ge è anche una struttura di vendita che

permette al cliente finale di provare (e

testare) i nuovi prodotti che verranno poi

commercializzati nella catena.

Co-progettazione con il consumatore.

Apple Capire il prodotto e apprezzarne

il valore mette in condizione il cliente

di passare da una locica value ad una

logica di value for money. Una lezione

che Apple ha imparato alla grande, baste

guardare i suoi store, tcenologie a dispo-

szione e il Genius Lab a disposizione di

cliente. Imparare per comprare.

Nature e Découverte Un uni-

verso dedicato alla “scoperta”, il

tema è trasversale, l’esperienza

che il cliente vive negli store

è perfettamente coerente con la

promessa-mission del retail, fatta

di scoperta e natura. Nuove inte-

razioni tra cliente e prodotto.

Real Future Store Tanta tecnologia

per rendere l’esperienza d’acquisto

”convenience”, velocizzazione dei per-

corsi con il minucomputer installato sul

carrello, tanto “touch” per interagire con

l’offerta, casse che “leggono” il carrello

per un checkout veloce. Lo store “par-

lante” e hi-tech.

Ilori Luxottica è il leader mondiale ne-

gli occhiali, ha sviluppato una catena di

6.000 store, Ilori, nella segmentazione di

insegne di proprietà, è il brand dedicato al

lusso. Servizio personalizzato, segmenta-

zioni fashion e modelli esclusivi, tra i tratti

caratteristici delle boutique dell’insegna.

Coerenze tra insegna ed experience.

Privalia, Con il suo +141% sul 2009,

Privalia, club privato online con vendite

a tempo che offrono prodotti con sconti

che arrivano al 75%, ci dà la misura

di come siano letteralmente esplose

queste nuove forme di shopping online.

Quando il fattore social si mescola

con l’occasione.

Bolland- però non nell’immediato” ed ha poi aggiunto che questo lo impone il fatto che la vendita di abbigliamento sta per diventare “un mercato globale senza frontiere di cui Marks & Spencer deve esserne parte”.

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Waitrose, linea Pl convenience Waitrose continua ad investire sull’asse di sviluppo food-to-go, ovvero nell’ambito più ampio del ready meal. La nuova linea di PL Good To Go è stata concepito per chi viaggia e comprende i classici alimenti da consumarsi spostandosi.

Valorizzazione dei localismi, rapporto più diretto con il consumatore, informazioni più leggibili dei prodotti in vendita. Il mondo del retail si muove su vari fronti. Per Mario Maiocchi, Ad Unieuro, la mission del retailer è una: essere anello di congiunzione tra industria e consumatore. “Al primo posto bisogna quindi mettere il prodotto e l’esigenza del consumatore” spiega. Durante il convegno sul tema “Surfing the change: innovare per competere” coordinato da Maria Cristina Alfieri, direttore responsabile di Food, l’ad racconta la sua esperienza. “La revisione dei nostri pdv -aggiunge- è partita dallo studio di una buona visibilità delle referenze. Per il consumatore abbiamo creato un ambiente facilmente navigabile e leggibile.”. E per migliorare il rapporto con la forza vendita uno il segreto: incontrare personalmente i lavoratori. Maniele Tasca, direttore generale di Selex, punta l’attenzione sui localismi. “Stiamo ridefinendo i nostri pdv -afferma- per adattarli alle realtà locali. Come sarà il negozio Selex di domani? Con assortimenti differenziati rispetto alla concorrenza. È importante valorizzare le categorie nelle quali si dice di essere distintivi. Stiamo cercando di convincere gli imprenditori

nostri soci ad ingaggiare chi ha competenze specifiche in vari settori, dal tecnologico al marketing”.Anche per Roberto Masi, direttore generale di McDonald’s, il local è il futuro. “È vero che abbiamo un’immagine standard a livello mondiale -dice- ma operiamo sul territorio. Quindi ritengo che puntare sui cibi locali possa essere un’arma vincente. Stiamo pensando a nuove soluzioni per essere ancora più local e avere una nostra tipologia di ristorazione. Il mio sogno è di far fare a chef italiani le nostre ricette”. Ma per McDonald’s, che sta lavorando anche al riposizionamento della categoria da fast food a casual restaurant, innovare significa anche puntare alla sostenibiiltà ambientale. Ne è un esempio il primo pdv europeo totalmente eco aperto a Lainate. Per comprendere aspettative e comportamenti dei consumatori, come spiega Giovanni Linzi, general manager sales Ibm Italia, “bisogna avvalersi di buoni strumenti di analisi”. Ne è un esempio l’”occhio magico” utilizzato nel settore moda. “Ha consentito di sistematizzare le abitudini dei clienti -sottolinea- La telecamera nelle vetrine dei negozi permette di raccogliere informazioni utili su chi le guarda”. Alessandra Bonaccorsi

La missione del retailer:anello di congiunzionetra industria e consumatoreInformazioni più leggibili nei punti di vendita, relazione più diretta con i consumatori, localismo: sono questi alcuni dei fronti su cui si muove la distribuzione. Centrale il ruolo della tecnologia e degli strumenti di analisi

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Walmart testa servizioconsegna di alimentari ordinati via Web Walmart ha cominciato a testare un servizio online di consegna di generi alimentari, chiamato Walmart a Go in San José, California. Il servizio funziona secondo una modalità classica. Scelti

i prodotti attraverso il sito, si seleziona un tempo di consegna e la spesa viene portata a casa. Le consegne possono essere programmate per il giorno successivo. Come assortimento per ora si propende verso l’offerta di prodotti preconfezionati. I prezzi sono competitivi.

crai: Progetti 2011Efficienza come strumento per migliorare la marginalità, presidio del territorio, studio di nuovi progetti da verificare in store pilota, rinnovo del system grafico delle Pl: passa da questi punti la strategia di rafforzamento di Crai, che nel 2011 prevede un fatturato alle casse di 4.600 mio di euro.

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Dopo dieci anni non hai scelta:o ti rinnovi radicalmente o decadi” Pietro Malaspina

09_Refurbishment

I centri commerciali non solo possono

(e devono) evolvere, ma possono an-

che trasformarsi nella chiave di volta

del refurbishment urbanistico. Uno

spettacolare esempio è il complesso

di Médiacitè, a Liegi, in Belgio. Nato

dal riutilizzo di un’area di 6,5 ettari,

dove sorgeva un centro commerciale

vetusto e a prevalente utilizzo indu-

striale nel quartiere di Longdoz, sulla

riva destra della Mosa.

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Tecnologie interattiveuniscono realtà fisica e virtuale

The Italian Mood: qual è l’umore degli italiani e che colore ha

10_Interaction design

Il Virtual Personal Stylist, grazie all’au-

gmented reality, offre una consulenza

di styling personalizzato basata sul

profilo dello shopper online.

Nordstrom ha realizzato una vetrina

interattiva nel flagship store di Seat-

tle, con l’ausilio della tecnologia a

infrarossi del controller a mani libere

Kinect per Microsoft XBox.

Il nuovo store Sony Electronics nel

Century City Mall di Los Angeles

è stato progettato per catturare im-

mediatamente l’immaginazione dei

clienti

Per Cisco Internet Business So-

lutions I retailer devono proporre ai

consumatori esperienze d’acquisto

combinate web-in-store.

The Wall e un innovativo espositore

per il merchandising delle lenti da

vista ideato da Transitions Optical.

Negli ultimi due anni, il real Future

Store (gruppo Metro) di Toenisvorst/

Duesseldorf ha sviluppato un’articola-

ta strategia di integrazione tra canale

fisico e virtuale con l’introduzione dei

servizi di mobile shopping.

Il progetto The Italian Mood, pro-

mosso da Wired Italia e realizzato

dal Cattid Sapienza in collaborazione

con Expert System, ha l’obiettivo di

raccogliere, analizzare e visualizzare,

automaticamente e in tempo reale, gli

stati d’animo condivisi dagli italiani su

Facebook, per tentare di capire qual è

l’umore del Paese.

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La missione del retailer:anello di congiunzionetra industria e consumatore

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Sostenibilità volano per il business del futuro

Maura Latini, vice presidente di Coop Italia, Giorgina Gallo, amministratore delegato di L’Oréal Italia,Felice La Salvia, presidente di NaturaSì, e Leo Wencel, presidente di Nestlé Italia

Fra le varie iniziative, la partnership con Telethon

Simply festeggia il 50° dall’aperturadel primo supermercato in ItaliaSma raggiunge il traguardo dei 50 anni dall’apertura del primo supermercato in Italia. Per festeggiare questo fatto, l’azienda presenta alcune iniziative. Tra queste: il consolidamento della partnership con Telethon attraverso il lancio della linea private label Simply-Telethon; una mostra fotografica, con immagini tratte dall’archivio dell’azienda che illustra il “com’eravamo” negli anni Sessanta e Settanta sia come organizzazione del pdv che come clientela; il concorso di talenti Un racconto nel carrello, in cui la sfida è quella di comporre un brano in cui si parli di un’esperienza divertente vissuta in un pdv della rete.Inoltre, in occasione del 50° anniversario, Simply ha voluto aggiungere valore alla propria marca lanciando nuovi prodotti a marchio Simply, sui quali il logo della Fondazione Telethon suggella e consolida la partnership e integra le devoluzioni fatte dai clienti.

Gruppo Risparmio Casa: sviluppo come prioritàCon una rete di 112 pdv attiva in 15 regioni italiane, Gruppo Risparmio Casa, oltre 25 anni di storia alle spalle, intende rafforzarsi candidandosi come punto di riferimento nel canale drugstore. “Risparmio Casa è la nostra insegna di riferimento, sviluppata su una superficie tra i 1.000 e i 2.000 mq, con un assortimento di 8-10mila referenze, che comprende detergenza casa, profumeria, casalinghi e giocattoli”, spiega Sergio Conte, direttore commerciale di Gruppo Risparmio Casa. L’insegna viene declinata con altre due firme: Shop Risparmio Casa, insegna di prossimità per store di 400-600 mq e un’offerta di 3.000 item, focalizzata su detergenza casa e igiene persona, e Iper Risparmio Casa, fino a 18.000 articoli in pdv dai 2.200 ai 5.000 mq, con integrazioni nel giocattolo, complementi d’arredo e giardinaggio.

SVILUPPO E NUOVE OPPORTUNITÀQuest’anno il Gruppo prevede di aprire circa 25 store, di cui una decina in Puglia, Basilicata e Calabria, e il resto nell’Italia centrale e settentrionale. “Soprattutto al nord e al centro, intendiamo sviluppare il formato di maggiori dimensioni, in location ad alto traffico, vicino ad altri pdv -discount, ipermercati, gss- in modo da creare maggiore attrazione”, chiarisce Conte. Nei piani di sviluppo di Risparmio Casa, c’è anche la volontà di ampliare l’offerta verso altre categorie. “La nostra identità rimane collegata a detergenza, profumeria e casalinghi, ma stiamo pensando all’inserimento di nuovi mondi, come petfood, make up e anche l’elettronica -precisa Conte-, progetti allo studio per il prossimo futuro”.

Sergio Conte, direttorecommercialeGruppo RisparmioCasa

Non un vincolo, né un aggravio inutile di costo: la sostenibilità è un chiaro volano del business. Dal palco de Linkontro, quattro case history differenti, tra gdo e idm, hanno indicato la strada da seguire per costruire formule di business più attente all’ambiente. Richard Davis, client and project manager di Aegis Media, ha sollecitato Maura Latini, vice presidente di Coop Italia, Giorgina Gallo, Ad de L’Oréal Italia, Felice La Salvia, presidente di NaturaSì, e Leo Wencel, presidente di Nestlé Italia, a confrontarsi su quattro temi specifici, cardini di ogni strategia sostenibile.Chiarezza sugli obiettivi“L’idea di fondare NaturaSì -spiega La Salvia- è nata per salvaguardare l’ambiente da un’agricoltura troppo chimica e la salute dei consumatori che mangiano quei prodotti. Il risultato è entusiasmante. Siamo cresciuti del 20% ogni anno e oggi, con 88 pdv in tutt’Italia, continuiamo a investire per mantenere elevata la loro fiducia”.Anticipare le prospettive“Abbiamo fatto tanto -prosegue Gallo- per migliorare l’impatto dei nostri stabilimenti, ma ci siamo dati obiettivi ambiziosi: entro il 2015, ridurremo del 50% i consumi di acqua ed energia,

ma ragioniamo in un’ottica carbon free, con uno stabilimento in Belgio già alimentato da scarti zootecnici e la prospettiva di convertire il nostro stabilimento torinese al 100% alle energie rinnovabili entro il 2012”.Connettere più attori“Nonostante i vincoli della burocrazia -puntualizza Wencel- dobbiamo mettere in atto tutti gli strumenti a nostra disposizione per ridurre sprechi e impatto, accelerando nel futuro a breve. Credo che energia e riciclo dei packaging saranno gli argomenti nodali verso i quali incentrare la nostra innovazione”.Soddisfare i bisogni del consumatore“Per noi sostenibilità fa rima con cultura -conclude Latini- e con un impegno concreto, così come ci chiedono i nostri clienti. Con Coop for Kyoto abbiamo chiesto ai nostri 150 fornitori di Pl di ridurre le emissioni e i loro consumi energetici. Ma abbiamo anche lavorato sul pack dei nostri prodotti a marchio, introducendo indicazioni sul corretto smaltimento ed avviando ricerche sull’uso del monomateriale, più facile da differenziare”. Davide Bernieri

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Luca Molinari, Università di Napoli

È l’architettura ad off rire il punto di vista innovativo attraverso il quale immaginare il centro commerciale del futuro: “Benvenuti nel 2030”, come recita il titolo della sessione affi data a Luca Molinari, architetto dell’Università di Napoli. I criteri in base ai quali gli shopping center verranno costruiti, infatti, hanno un ruolo rilevante nell’eff ettivo successo di queste strutture. Il modello della scatola brutta e anonima, che consuma territorio e fa perdere la nozione del tempo a chi la frequenta, non è più percorribile.Desiderio e sperimentazione“L’architettura è sostanza di cose sperate”, diceva ai primi del ‘900 il critico d’arte Edoardo Persico, nel senso che si sostanzia attorno al desiderio di chi vive le strutture e di chi le commissiona. Ma come saremo nel 2030? Crescerà la popolazione urbana, la tecnologia assumerà un peso sempre maggiore, cambieranno il rapporto con lo spazio e il tempo, il modo di vivere lo spazio pubblico e quello privato, la relazione con il corpo e con i sensi, l’attenzione all’ambiente. Il centro commerciale del futuro dovrà tenere presenti tutti questi elementi. Secondo Molinari: “Il centro commerciale oggi dovrebbe essere un luogo di potenziale sperimentazione e sfi da, perché è un progetto che dovrà vivere nel futuro”. L’attenzione alla qualità coinvolge già anche i luoghi dove si fanno gli acquisti, per andare

oltre la semplice funzione commerciale, verso un’esperienza di condivisione comunitaria.Modelli possibiliNello scenario prospettato da Molinari, i modelli possibili sono due: lo shopping center costituito da spazi commerciali complessi aggregati dalla rete della metropoli diff usa; oppure il centro commerciale come lo conosciamo, trasformato anche nell’architettura, per costruire esperienze nuove. Per esempio, pensando alla produzione di cibo, si potranno realizzare anche sui tetti di queste strutture orti collettivi mobili, utilizzando materiali di recupero, come il cartone. Luoghi e personeIl centro commerciale dovrà proporre un’esperienza a 360° nella quale sarà molto rilevante la dimensione antropologica, combinata con i temi dell’innovazione. L’essere umano rimane, infatti, l’unica costante di fronte ai cambiamenti imposti dal tempo e le persone hanno bisogno di identità, di luoghi di incontro, di essere coinvolte nella creazione di un futuro possibile. In questo senso quindi, conclude Molinari, il centro commerciale dovrà diventare “un laboratorio di costruzione del futuro, in grado di rivitalizzare il territorio e nel quale l’innovazione si combina con la nostra dimensione antropologica, senza negarla”.

Barbara Trigari

“Shopping center: benvenuti nel 2030” è il titolo della sessione tenuta dall’architetto Luca Molinari durante l’ultima giornata de Linkontro. Anche il centro commerciale dovrà ripensarsi per rispondere alle sollecitazioni del futuro.

Shopping center laboratorio del futuro

dartY oFFre Promo verso gli anzianiI negozi Darty interessati sono quelli di Paderno Dugnano/Mi (presso c.c. Brianza) e Padova (Corso Milano): la promozione prevede la distribuzione, agli abitanti over 60/65 anni, di una special card, che dà diritto a numerosi sconti ed agevolazioni in diversi esercizi convenzionati, tra cui teatri, cinema, negozi, circoli sportivi, iniziative culturali e ricreative della città.

esselUnga Prenota libri scolastici e Per l’UniversitÀGrazie ad Esselunga ora si possono prenotare, nei pdv o direttamente da casa, i libri di testo delle scuole secondarie (medie e superiori) e dell’Università. La comodità della prenotazione online consiste nel permettere di controllare lo stato dell’ordine: il cliente, avvisato con un sms o una e-mail, potrà ritirare i testi scolastici nel supermercato che preferisce, pagando alla consegna. Visti i risultati positivi dello scorso anno, che ha raccolto numerose adesioni, Esselunga ha deciso di incrementare il servizio di prenotazione includendo anche i testi universitari e coinvolgendo tutti i 143 store della catena.

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Elti è il vincitore per la categoria “Il pun-to vendita food” di “Think Tank Award 2010, Young Ideas for Retail. I giovani progettano il retail del futuro”, nuova iniziativa di Gdoweek che ha premiato i progetti realizzati dagli studenti univer-sitari iscritti ad un corso di laurea delle università Bocconi di Milano, Politec-nico di Milano e LUM Jean Monnet di Bari. Il nome del progetto Elti -realizzato dal Gruppo Smartail dell’Università Bocco-ni di Milano, facoltà di Economia- de-riva da un gioco di parole che deriva

Elti, lo store del benessere che semplifica la vita

dall’italianizzazione della parola inglese “Healthy” (sano). Elti si rivolge a celiaci, intolleranti al lattosio, ipertesi, iperco-lesterolemici, diabetici, sovrappeso e obesi. Ma è anche uno store per don-ne e bambini, nonché per gli sportivi. Elti offre loro un assortimento ampio e profondo, con prodotti pensati per esi-genze specifiche, idonei a prevenire o a curare, e che aiutino anche a convi-vere con certe patologie; vuole quindi offrire ai suoi clienti una possibilità di scelta e una semplicità di acquisto mai viste prima. Il concept è stato pensa-to per chi tradizionalmente ha diffi-coltà nel reperire tutti i prodotti di cui ha bisogno, questo perché nei format tradizionali l’assortimento è poco pro-fondo e l’esposizione di questi prodotti risulta disomogenea. Lo store Elti avrà un’estensione di 1.000 mq e si propor-rà di offrire ai clienti un ambiente gra-devole, dove trascorrere una piacevole shopping experience.

Completata la trasformazione della rete Castorama

Leroy Merlin: le priorità sono remodelling, sviluppo e pubblicitàA marzo tre store Castorama sono stati trasformati in Leroy Merlin (Carugate/Mi, Genova e Nova Milanese) ed altre sei trasformazioni sono previste nei prossmi tre mesi: ad aprile è stato il turno di Rimini (19 aprile), cui seguiranno a giugno Marcon (Ve), Piacenza, Arzano (Na), Corsico (Mi) per finire, a luglio, con lo store nel c.c. La Romanina a Roma. Si conclude così il processo di trasformazione della rete Castorama, acquisita nel secondo semestre del 2008 (che ha ottenuto sei mesi più tardi il benestare dell’Antitrust). Con queste aperture e riaperture, la rete totale di Leroy Merlin in Italia raggiunge le 44 unità, in 12 regioni (con una netta prevalenza della Lombardia), destinate a crescere entro la fine dell’anno. Marina Bassi

I cambiamenti che hanno coinvolto i comportamenti del consumatore, e in generale il contesto sempre più competitivo all’interno del quale le aziende si trovano a operare, le obbligano ad affrontare i processi in maniera nuova e più efficiente. IBM propone loro una visione integrata sintetizzata nella soluzione Smarter Commerce.A caccia di strategie“È la capacità di lavorare insieme alle imprese, spiega Elena Gelosa, retail industry leader IBM Italia, per stabilire delle strategie, che poi devono essere abilitate da piattaforme applicative che siano in grado di rispondere in modo efficiente ed efficace a questi bisogni”.La particolarità della proposta IBM consiste infatti nella gestione end-to-end, di tutto il ciclo della catena del valore, dal buy, al sell, al service e al fulfillment. L’elaborazione della soluzione ha comportato investimenti per 5 miliardi di euro dal 2010.Enterprise marketing managementAnche la gestione integrata dei processi di marketing fa parte dello Smarter Commerce: a partire dalla conoscenza dei propri clienti fino ad arrivare all’attuazione concreta delle campagne. “Un’unica soluzione racchiude in sé la gestione della banca dati cliente, l’impostazione e definizione delle campagne, in modo indipendente dall’IT, e anche la fase di execution della campagna stessa”, conclude Gelosa. Spesso infatti le aziende impiegano molto tempo a portare a termine queste operazioni; con il supporto della soluzione IBM le tempistiche si riducono drasticamente, permettendo di attivare campagne marketing in maniera praticamente immediata. Barbara Trigari

Buy, sell, service, fulfillment

Smarter Commerce: soluzione IBM end-to-end

Feltrinelli entranella ristorazionePartnership tra Effe 2005 Gruppo Feltrinelli e Antica Focacceria San Francesco. Avvalendosi dell’esperienza della famiglia

Conticello, proprietaria di questa firma storica di Palermo, che vanta una lunga tradizione nella gastronomia di qualità, oltre che nell’impegno alla lotta contro la mafia, Feltrinelli intende trasformare

le caffetterie già presenti in alcuni store della rete in un servizio di ristorazione servito e integrato con l’offerta di libri e musica, in spazi di 30-50 mq (fino a un massimo di 400 alla Stazione Centrale di Milano).

gabrielli, Piano svilUPPoGruppo Gabrielli ha definito un piano di crescita per arrivare a sviluppare una rete di 183 store e un fatturato di oltre 760 mio di euro.

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Completata la trasformazione della rete Castorama

Leroy Merlin: le priorità sono remodelling, sviluppo e pubblicità

Qual è la definizione di innovazione per Coop?In sintesi estrema, significa essere sostenibili e responsabili nell’interesse dei nostri soci consumatori. In maniera più articolata, per Coop l’innovazione riguarda più dimensioni, ispirate, però, da un’unica filosofia d’impresa: innovare per noi significa garantire ai nostri oltre sette milioni di clienti-soci il miglior servizio, nel rispetto della tutela del potere d’acquisto, della salute, dell’ambiente e dei valori etici. Ciò significa agire su tematiche e aree particolarmente critiche andando, talvolta, anche in controtendenza: ad esempio, vuol dire sostenere iniziative che partano dall’interesse della comunità e non da una visione di vantaggi immediati e particolaristici, come le nostre operazioni sull’acqua e sulla deforestazione.

Quali sono gli assi di sviluppo dell’innovazione per la vostra impresa?In una mia presentazione di qualche anno fa, proprio qui al convegno Nielsen, raffigurai l’innovazione d’impresa con l’immagine di una piramide con, alla base, la relazione con il consumatore, al vertice, la missione e la visione strategica dell’impresa passando per stadi intermedi quali i processi, l’organizzazione, la cultura aziendale, senza dimenticare i prodotti-servizi. Credo che si tratti di una

raffigurazione ancora di grande attualità, soprattutto in questi tempi di crisi -strutturale-, dalla quale dovremo uscire strutturalmente diversi. In altre parole, le imprese dovrebbero affrontare l’innovazione non per singoli pezzi, sia pure importanti, ma con un approccio più “olistico”, in modo che l’intero impianto del nostro “fare impresa” per il futuro sia connotato da forti elementi di discontinuità e di distintività.

Sul tema specifico dello sviluppo di format di vendita, cosa state facendo in termini di innovazione?Vogliamo non solo mantenere, ma aumentare la leadership sul mercato italiano: per raggiugnere questo obiettivo, continueremo prima di tutto in una forte politica di sviluppo. Infatti, nei prossimi due anni, apriremo 37 nuovi punti di vendita, con investimenti superiori ai 500 milioni di euro. Il piano di sviluppo si articolerà su tutto il territorio nazionale -dalla Val di Fiemme alla Val di Noto, come mi piace dire- utilizzando più formati e tipologie di vendita, secondo logiche coerenti con il territorio, compatibili con i piccoli centri così come con le grandi aree metropolitane. Non privilegeremo uno standard unico, ma porteremo format moderni per servire la comunità di quel territorio dove Coop sarà presente.

Quale innovazione per i servizi?Crediamo molto nei servizi, perché rispondono ad un concetto più moderno ed evoluto non solo di essere distributori del prossimo futuro, ma anche di interpretare l’essenza del distributore cooperativo, che opera nell’interesse dei nostri soci-consumatori che meritano risposte più evolute alle loro esigenze. Non è un caso che siamo fra gli operatori più impegnati nell’ampliamento dei business, entrando in mercati di grande rilievo per il consumatore, come la vendita di farmaci OTC e la telefonia mobile. A tutt’oggi abbiamo sviluppato 105 corner Coop Salute, oltre ad essere entrati nel mondo del farmaco da banco con prodotti a marchio Coop. Nella telefonia mobile, abbiamo superato 800.000 utenti, offrendo un servizio conveniente, semplice e trasparente, in un settore dove operano colossi. Stiamo focalizzando la nostra attenzione anche su altri mercati, dai servizi finanziari ai carburanti e altri ancora. Non vi è dubbio che, in questo processo di ampliamento del ruolo della distribuzione moderna, dobbiamo credere, per primi noi distributori, ma anche la politica italiana dovrebbe lavorare per varare un piano efficace di liberalizzazioni, a favore dello sviluppo dell’economia del Paese e nell’interesse dei cittadini italiani. Davide Bernieri

Per il presidente di Coop Italia, innovare significa garantire agli oltre sette milioni di clienti-soci il miglior servizio, nel rispetto della tutela del potere d’acquisto, della salute, dell’ambiente e dei valori etici

Tassinari: “Le impreseaffrontino l’innovazionecon approccio olistico”

Page 8: by Il futuro? Co-innovazione SoMMArio tra industria e retail · marketing”. Anche per Roberto Masi, direttore generale di McDonald’s, il local è il futuro. “È vero che abbiamo

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LA rEDAzionE

EDITORE Il Sole 24 ORESede operativaVia Pisacane 2 20016 Pero - MiTel. 02 3022.1

Coordinamento di redazione: Enrico Sacchi

Contributi: Marina Bassi, Davide Bernieri, Alessandra Bonaccorsi, Cristina Lazzati, Gino Pagliuca, Ugo Stella, Barbara Trigari

Grafica: Laura ItolliStampa: Arti Grafiche Pisano

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Ufficio ViaggiEx ingresso Centro CongressiFronte bungalow Direzione meetingtel. 070.921105-06Direzione del meeting Bungalow 501/502tel. 070 92 17 503

Fabio Attilio Cairoli, Bialetti

Ribilanciare“Credo che quello che che è stato detto ieri sia assolutamente da non sottovalutare: nel breve termine l’aumento dell’iva può solo comportare uno choc sui consumi - spiega il direttore

generale di Bialetti - C’è bisogno di un ribilanciamento”.

“Sono assolutamente d’accordo con la prospettiva fornita da Cobolli Gigli, il tema dell’iva va approfondito allontanandoci dai tavoli teorici. Per quanto riguarda la collaborazione tra industria e

distribuzione, mi auguro che il momento di discontinuità ci porti a fare un passo decisivo in questa direzione”.

“Credo che la collaborazione tra industria e gdo sia importante. Per quanto riguarda la nostra azienda devo dire che la collaborazione c’è. Si può migliorare se si vuole”. L’ Ad di Pasta Rummo spiega: “Oggi c’è anche la competizione globale. Le piccole e medie aziende devono internazionalizzarsi. Per quanto riguarda invece l’Iva, credo che sia un discorso delicato. Non si può pensare di far aumentare pasta o farina del 15% in un momento in cui le famiglie non riescono ad arrivare alla terza settimana del mese”.

Riceviamo e pubblichiamo: freddure by le Formiche de Linkontro

Ipse (forse) dixitNUOVI DEVICELa disintermediazione del retail couponing su smartphone, tablet e digital device”. Boh...

METEOROLOGIALa previsione è certa; sta arrivando il cloud: tornate dalla spiaggia” SOLUZIONINoi di Selex abbiamo sempre la soluzione in Tasca” REDDITOL’economista augura “più Pil per tutti”.

Renato Sciarrillo, P&G

Collaborazione

Massimo Chiappinelli, Salov

Gestire i prezzi

“Accogliano con piacere l’invito ad essere più vicini - sostiene il responsabile relazioni esterne della Procter&Gamble- Industria e distribuzione devono lavorare insieme per rilanciare i consumi

in Italia e uscire più speditamente dalla recessione”.

“Ci sono categorie, come le commodity, in cui passare dal 4% al 10-20% di Iva diventa un problema. Non si può proporre un prodotto con un prezzo maggiore - dice il direttore

vendite Salov - L’olio è un articolo in cui si sta attenti al prezzo. Un aumento di prezzo è difficile da far accettare”.

EDILIZIAUn giorno un viandante incontrò due muratori in piazza Duomo a Milano: “Cosa state facendo? Spostando pietre? Nuova cattedrale della città?” “Costruiamo una moschea” INNOVAZIONEGli italiani, invece delle polpette della mamma, preferiscono quelle della mamma di un falegname svedese” STRATEGIEPianifichiamo il bovino!”

Cosimo Rummo, Pasta Rummo

Le Pmi devono internazionalizzarsi

Lorenzo Potecchi, Nestlé Italia

Iva tema focale