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Comunità Montana Valle Seriana Superiore Piano di emergenza Comunità Montana Valle Seriana Superiore Piano di emergenza Aggiornamento: dicembre 2011 Ing. Mario Stevanin Villa D’Ogna 1 C. 20 C C. 20C omune di Villa D’Ogna omune di Villa D’Ogna Nel Comune di Villa D’Ogna si possono identificare diverse situazioni di rischio di tipo idrogeologico legate sia ai fenomeni sondativi del Serio, sia alle dinamiche di alcuni bacini secondari, sia infine a singoli fenomeni franosi. Sul territorio non sono presenti ditte classificate a rischio di incidente rilevante ai sensi della vigente normativa. Si possono identificare così i seguenti scenari che possono verificarsi anche contemporaneamente. C. 20.a. E C. 20.a. E venti connessi con le dinamiche del Fiume Serio venti connessi con le dinamiche del Fiume Serio Il Fiume Serio percorre un breve tratto del territorio comunale di Villa D’Ogna, rappresentando per circa 1,5 Km il confine occidentale che lo separa dai Comuni di Ardesio a nord e Piario a sud. Nel tratto in oggetto il Fiume riceve i contributi idrici del Torrente Ogna, tributario di sinistra attestando le proprie portate stimate con T=200 anni a circa 450 mc/s. Il grado di pericolosità da esondazione è stato valutato in base ad evidenze morfologiche ed all’esame dei dati storici disponibili. Ad esempio fotografie abbastanza recenti mostrano che la piena del Serio al ponte di Villa d’Ogna può raggiungere l’altezza di circa tre metri e mezzo al di sopra del livello di magra 1 . 1 Fonte: Studio geologico Di supporto al piano regolatore generale Adeguamento art.18 n.d.a- p.a.i.

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Comunit Montana Valle Seriana Superiore Piano di emergenza

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Aggiornamento: dicembre 2011 Ing. Mario Stevanin Villa DOgna 1

C. 20 CC. 20Comune di Villa DOgna omune di Villa DOgna

Nel Comune di Villa DOgna si possono identificare diverse situazioni di rischio di tipo

idrogeologico legate sia ai fenomeni sondativi del Serio, sia alle dinamiche di alcuni

bacini secondari, sia infine a singoli fenomeni franosi.

Sul territorio non sono presenti ditte classificate a rischio di incidente rilevante ai

sensi della vigente normativa.

Si possono identificare cos i seguenti scenari che possono verificarsi anche

contemporaneamente.

C. 20.a. EC. 20.a. Eventi connessi con le dinamiche del Fiume Serio venti connessi con le dinamiche del Fiume

Serio

Il Fiume Serio percorre un breve tratto del territorio comunale di Villa DOgna,

rappresentando per circa 1,5 Km il confine occidentale che lo separa dai Comuni di

Ardesio a nord e Piario a sud.

Nel tratto in oggetto il Fiume riceve i contributi idrici del Torrente Ogna, tributario di

sinistra attestando le proprie portate stimate con T=200 anni a circa 450 mc/s.

Il grado di pericolosit da esondazione stato valutato in base ad evidenze

morfologiche ed allesame dei dati storici disponibili. Ad esempio fotografie

abbastanza recenti mostrano che la piena del Serio al ponte di Villa dOgna pu

raggiungere laltezza di circa tre metri e mezzo al di sopra del livello di magra1.

1 Fonte: Studio geologico Di supporto al piano regolatore generale Adeguamento art.18 n.d.a- p.a.i.

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C. 20.a.1. SC. 20.a.1. Scenario 1: Villa DOgna Fiume Serio cenario 1: Villa DOgna Fiume Serio

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(1) Dinamica del fenomeno Il fenomeno interessa lintero corso del Fiume a seguito di periodi di prolungate ed

intense precipitazioni su tutto il bacino del Serio (tipiche del periodo autunnale, ma

anche estivo).

Il fenomeno pu essere considerato critico quando il livello idrico supera i 585 Cm

sullo zero idrometrico dellidrometro di Ardesio (centrale ENEL) ed anticipa la crescita

dei livelli nelle sezioni interessanti il Comune di Villa DOgna di circa 15 minuti.

Pi a monte, dal gennaio 2011 si pu fare riferimento allidrometro di Grabiasca

(Gandellino) che anticipa la crescita dei livelli nelle sezioni interessanti il Comune di

Villa DOgna di circa 30 minuti; per questo idrometro, stante lassenza di serie

storiche significative e di cause tecniche (tra le quali il fatto che non esiste una scala

di portata aggiornata in quanto il fondo del fiume mobile), non sono state definite

ancora delle soglie ufficiali corrispondenti a diversi livelli di criticit, sebbene si possa

ipotizzare che il valore di +2,75m sullo zero idrometrico possa essere assunto come

riferimento per il passaggio dalla moderata allelevata criticit.

Le portate e la natura del corso dacqua (che si pu considerare ancora torrentizio)

sono tali da determinare velocit della corrente che localmente possono superare i 5-

7 m/s con consistente importante trasporto solido.

Lesondazione avviene, per il comune di Villa DOgna, in destra ed in sinistra

idrografica ed in maniera relativamente rapida a causa della natura dellalveo

incassato nel proprio terrazzo alluvionale, andando ad interessare superfici

relativamente estese, destinate ad un utilizzo prevalentemente agricolo, ma anche a

residenziale e produttivo.

In caso di continuo aumento dei livelli idrici, si potr assistere allesondazione

incontrollata delle acque con una notevole portata extraalveo avente velocit di

flusso e potenzialit di impatto significative.

Lacqua esondata, oltre alle proprie caratteristiche dinamiche pu generare

condizioni critiche anche per la sua presenza statica, permanendo per qualche ora o

per interi giorni a seconda della quota e dal livello idrometrico raggiunto; flussi idrici

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residui possono persistere nel sistema di drenaggio urbano anche dopo il rientro

delle acque nellalveo.

(2) Elementi a rischio I poligoni rappresentanti l'area in oggetto sono distribuiti per una estensione di circa

3Km e coprono una superficie complessiva di circa 420.000 m2 interessando quindi

circa il 10% del territorio comunale e possono coinvolgere i seguenti elementi:

Popolazione Stimata in circa 50 persone possibilmente coinvolte

Abitazioni Stimato in circa 15 edifici residenziali

Produttivo Stimato in circa 4 edifici industriali

Nome strada Localit collegate Lunghezza Note

SP 50 (Via G.

Marconi)

SP 49 SP 51 SS671 250 m

Ponte sul Serio

Via A. De Gasperi 150 m

Via B. Colleoni 550 m

Via G. Festi 200 m

Loc. Broseda 300 m

Viabilit

Reti tecnologiche (life-lines)

Possibile coinvolgimento di reti tecnologiche che solitamente utilizzano il medesimo percorso della strada. Linterruzione delle lifelines pu essere determinata da crisi localizzate nelle attivit produttive Cabina di pompaggio gas (Via Marconi)

Edifici vulnerabili ---

Risorse Campo sportivo

Beni storico-ambientali ---

Altro Attivit agricole

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(3) Sintesi dello scenario Le aree a rischio di esondazione del Serio sono poste, a Villa DOgna, in sinistra ed

in destra idrografica; percorrendo il corso del Fiume da nord verso sud si possono

registrare, oltre a quelli pi generali gi descritti nello scenario di rischio, i seguenti

effetti:

Fenomeni Effetti

In alveo erosioni laterali;

fenomeni di esondazione in corrispondenza di sezioni idrauliche inadeguate;

fenomeni localizzati di deposito del trasporto solido con occlusione parziale delle sezioni di deflusso delle acque, divagazioni d'alveo, salto di meandri occlusioni parziali o totali delle luci dei ponti

Possibile interessamento delle traverse di regimazione presenti in alveo Intasamento di materiale litoide e vegetale in corrispondenza di discontinuit dalveo, infrastrutture, opere di regimazione-derivazione, di re-immissione in alveo (canale Festi-Rasini) Sollecitazioni dinamiche alle spallette ed alle pile in alveo del Ponte della SP 50 (Via Marconi) Forte attivit erosiva delle sponde sia in destra che in sinistra idrografica Possibile sovrapposizione di effetti della piena con il Torrente Ogna in sn idrografica Trasporto e deposito di rifiuti

In ambito urbano: esondazione delle acque con

flusso superficiale anche intenso e carichi idraulici anche superiori al metro

allagamenti nei pressi dei sistemi di smaltimento delle acque piovane, rigurgito dai tombini del sistema sotterraneo di smaltimento delle acque piovane

Danni anche strutturali, a singoli edifici, a capannoni industriali e di distribuzione Alluvionamento di scantinati, rimesse ecc. Interruzione di attivit agricole; Interruzione della viabilit minore Possibile interruzione delle reti di distribuzione di servizi essenziali (luce, gas acqua) Possibile compromissione di pozzi idrici e conseguente impotabilit dellacqua erogata dallacquedotto Possibile presenza di persone ed animali da trarre in salvo, evacuare, assistere, soccorrere, ricercare

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(4) Priorit operative I fenomeni in oggetto hanno una dinamica che, nella maggior parte dei casi sono

prevedibili, in considerazione del legame tra i regimi pluviometrici e quelli idrometrici;

sebbene il regime del Fiume Serio sia ancora da considerarsi a carattere torrentizio,

lestensione e la tipologia del bacino a monte delle sezioni considerate consente,

nella maggior parte dei casi, lindividuazione di eventi precognitori chiaramente

individuabili.

In estrema sintesi si pu affermare che, allinstaurarsi delle condizioni di Moderata

Criticit (codice 1), appare opportuno mantenere elevato il livello di vigilanza sulle

precipitazioni meteoriche e sugli effetti sul territorio in termini di aumenti di portate e

quindi dei livelli idrici riscontrabili nel fiume.

Il passaggio alla fase di Elevata Criticit (codice 2) impone lorganizzazione di un

sistema di monitoraggio ambientale diretto sul territorio nelle aree indicate come

critiche, operando eventuali attivit di mitigazione e salvaguardia della popolazione

quando le soglie idrometriche nella sezione di riferimento (Idrometro di Ardesio) si

presentano prossime a quelle critiche.

In questo caso appare opportuno, anche in considerazione dei tempi necessari per

effettuare le operazioni, mettere in atto misure di salvaguardia della popolazione

attraverso lo sfollamento delle stesse, iniziando da monte verso valle e nelle aree pi

prossime allalveo.

Occorre tenere in debita considerazione che la tempistica prevista per lo sviluppo dei

fenomeni alluvionali pu essere troppo breve per operare in tal senso durante il

verificarsi del fenomeno.

In considerazione delle dinamiche del fenomeno poi da rilevare che le attivit della

fase di emergenza appaiono essere indirizzate soprattutto verso la salvaguardia

della popolazione, mentre solo ad evento conclamato appare necessario operare in

termini di salvataggio di vite a rischio (attivit di SAR del 118- CNSAS e dei VVF).

Successivamente appare necessario predisporre adeguati presidi per la gestione

dellassistenza alla popolazione sfollata.

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In considerazione della presenza di aziende agricole nellarea di esondazione,

possibile prevedere la necessit di un trattamento veterinario specifico anche per le

attivit di evacuazione dei capi di bestiame.

Crit

icit

mod

erat

a

Mantenere aggiornato il rilevamento idrometrico degli strumenti di Ardesio (+585) e Grabiasca (+2,75)2

Svolgere un opportuno e costante monitoraggio delle aree maggiormente a rischio

Mantenere controllate le intersezioni pi sensibili Mantenere operative le comunicazioni tra le squadre sul territorio Verificare le eventuali segnalazioni provenienti dal territorio Reperire informazioni sull'andamento del fenomeno dalla S.O.U. o dal C.O.M. Provvedere all'informazione della popolazione potenzialmente a rischio anche

attraverso in pannello a messaggio variabile Provvedere allinformazione alle aziende a rischio

2 Ricordare che la soglia stata indicata come riferimento NON ufficiale a causa della natura mobile dellalveo

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Crit

icit

ele

vata

Predisporre linfittimento del sistema di monitoraggio ambientale (ponte sulla SP50 area del campo sportivo) ponendo attenzione alla sicurezza degli operatori

Attivare i servizi di soccorso di assistenza alla popolazione (sanit, vitto ed alloggio)

Attivare i servizi di sorveglianza veterinaria Provvedere ad informare i centri produttivi per leventuale evacuazione e la

messa in sicurezza degli impianti Provvedere all'evacuazione ed all'alloggiamento della popolazione dalle aree

a maggiore rischio di deflusso idrico, dalle attivit produttive e commerciali comprese nelle aree a rischio (A.S.L. Servizi sociali, coordinamento C.M.)

Attivare i servizi di assistenza e manutenzione delle reti tecnologiche Informare enti superiori attivit in atto dimensionando leventuale richiesta di

aupporto/aiuto Ricercare informazioni sulla situazione in atto attraverso il contatto con i

Comuni posti a monte dellasta del Serio Predisporre i posti di blocco in corrispondenza con le intersezioni della SP50

con la SP50, SP 50bis, SP51 ed in corrispondenza della SP 49 (sponda dx del fiume)

Verificare la funzionalit della SP50bis per eventuale bypas verso nord

Emer

genz

a

Mettere in atto le misure di difesa provvisionale e di gestione dei flussi extra alveo

Mettere in atto le attivit di ricerca e soccorso della popolazione coinvolta Inibire la circolazione anche attraverso posti di blocco presidiati ed attraverso

l'emissione di ordinanze sindacali estese anche a tutto il territorio comunale (F.S. n7) in particolare in corrispondenza dellincrocio tra le SP50, 50bis e 51, della Via Marconi con la Via De Gasperi e della via Broseda intersezione Pascoli

Garantire alla popolazione evacuata adeguati livelli di assistenza (vitto, alloggio, sanit, igiene, protezione)

Organizzare il sistema di gestione delle problematiche sanitarie e di recupero delle salme

Nel caso di interruzione della viabilit individuare percorsi alternativi per popolazione e soccorritori

Procedere al ripristino della funzionalit dei servizi eventualmente interrotti dando priorit al sistema della viabilit e di distribuzione dellelettricit

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(5) Risorse necessarie Appare fondamentale poter contare su di un sistema di comunicazioni che funzioni

anche in condizioni di emergenza, che consenta una copertura significativa del

territorio ed il collegamento ai livelli di gestione superiori.

Occorre portare linformazione alla popolazione potenzialmente coinvolta

nellevacuazione (vedi Manuale Operativo) ed alla restante porzione di popolazione.

Potrebbe essere necessario lutilizzo di generatori di corrente (sicuramente per il

C.O.C.).

In una successiva fase, a seguito dei ritiro delle acque esondate, la disponibilit di

pompe idrovore appare indispensabile in questarea di alluvionamento.

Con molta probabilit sar necessario operare sia in emergenza che nel post

emergenza con macchine per il movimento terra (pale gommate, terne), ragni e, in

considerazione del consistente trasporto solido, con macchine per la raccolta e

levacuazione dei rifiuti.

Le sollecitazioni subite dagli edifici possono imporre lutilizzo di sistemi di messa in

sicurezza statica provvisori (tubi innocenti, carpenteria in legno).

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C. 20.b. EC. 20.b. Esondazione del reticolo idrografico minore sondazione del reticolo idrografico minore

C. 20.b.1. SC. 20.b.1. Scenario 2: Torrente Ogna cenario 2: Torrente Ogna

(1) Dinamica del fenomeno Il Torrente Ogna, che sottende un bacino di circa 30 km, nasce dalle pendici del

Monte Ferrante e del Monte Zuccone, assumendo un andamento NE-SW e

confluendo, pi a valle, nel Fiume Serio in corrispondenza dellabitato di Villa dOgna.

Il torrente scorre prevalentemente in una valle piuttosto stretta, con versanti acclivi e

impervi, con pendenze che raggiungono 40-45; questi ambiti sono localmente

esposti al rischio di frane e di slavine. Le portate sono generalmente a carattere

torrentizio, cio tendono ad aumentare con il regime delle precipitazioni e durante lo

scioglimento delle nevi con un tempo di corrivazione naturale di circa 2 ore.

Viste le elevate pendenze gran parte delle aste torrentizie denotano una prevalente

azione erosiva; il Torrente Ogna, che dispone di buone portate durante tutte le

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stagioni dellanno, alterna tratti ripidi, in cui attiva lerosione, a tratti pi blandi di

deposizione e, localmente, di sovralluvionamento.

Lalveo dellOgna in corrispondenza dellabitato di Villa DOgna risulta essere

fortemente incassato, sebbene la presenza di notevoli quantit di detriti e di

materiale vegetale riduca drasticamente la sezione disponibile per il deflusso delle

acque. Si possono quindi generare, a seguito di importanti eventi pluviometrici,

fenomeni di forte erosione delle sponde con interessamento delle abitazioni poste

nelle immediate vicinanze dellalveo, in particolare nella sezione terminale del

torrente, dove lo stesso si immette nel Fiume Serio, sia nella sezione in

corrispondenza del ponte della SP 50Bis.

Non si hanno notizie di eventi eccezionali sebbene siano presenti negli annali

giornalistici eventi risalenti al 1987 e luglio 1997.

(2) Elementi a rischio

Popolazione Stimata in circa 10 persone

Abitazioni Stimati in circa 5 edifici residenziali

Produttivo ---

Nome strada Localit collegate Lunghezza Note

SP 50Bis (Via IV

Novembre)

Villa DOgna

Oltressenda Alta

200 m

Vai Fucine 150 m

Viabilit

Reti tecnologiche (life-lines)

Possibile coinvolgimento di reti tecnologiche che solitamente utilizzano il medesimo percorso della strada. Possibile coinvolgimento della rete fognaria

Edifici vulnerabili --- Risorse ---

Beni storico-ambientali ---

Altro ---

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(3) Sintesi dello scenario Lalveo del torrente Ogna incide profondamente il proprio versante, con significative

soprattutto nella parte terminale prima dellingresso nellarea dove sorge labitato di

Villa DOgna, innescando fenomeni erosivi e franamenti di sponda; fenomeni di

soliflusso sono inoltre ben visibili nelle aree ricoperte da depositi eluvio-colluviali.

Questi terreni presentano una permeabilit bassa e lacqua piovana viene in gran

parte convogliata negli impluvi creando piene improvvise in caso di forti precipitazioni

con ingente trasporto solido di materiale litoide rimobilitato dallenergia dellacqua.

In considerazione dello stato di alterazione dei versanti della valle e del grado

infestazione di vegetali allinterno dellalveo, si pu anche ipotizzare la formazione di

sbarramenti temporanei che possono poi cedere al dilavamento idrico generando

onde di piena improvvise che rimobilizzano anche i materiali presenti negli alvei

(ghiaia, massi, alberi), e dallenorme potere di impatto.

Il reticolo idrografico secondario pu apportare il proprio contributo non solo in

termini di flusso liquido, ma anche come trasporto solido di massa in grado in

qualche caso di ridurre in maniera significativa la sezione dellalveo principale.

I fenomeni attesi si presentano con tempistiche evolutive molto rapide, comportando

una notevole difficolt anche della previsione degli stessi.

La compresenza di fenomeni di piena del Fiume Serio pu comportare la formazione

di rigurgiti idrici nella parte terminale del torrente in corrispondenza della sua

immissione nel Serio.

possibile prevedere:

Decessi o ferimenti di parte della popolazione coinvolta

Necessit di ricercare persone potenzialmente sommerse dal flusso

Erosioni spondali che coinvolgono le abitazioni presenti sulle stesse sponde

Possibilit di dover sfollare ed alloggiare un numero di persone che si ritiene

comunque non elevato

Interruzione della viabilit sulle Vie indicate nella precedente tabella per

l'accumulo di materiale trasportato dal flusso idrico o caduto dal versante

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(4) Priorit operative I fenomeni in oggetto hanno una dinamica che non pu essere prevista direttamente

sebbene lemissione di avvisi di criticit meteorologica consenta di prevedere le

possibili condizioni in grado di generare situazioni critiche.

Allinstaurarsi delle condizioni di Moderata Criticit (codice 1) appare opportuno

mantenere elevato il livello di vigilanza sulle precipitazioni meteoriche e sugli effetti

sul territorio.

Il passaggio alla fase di Elevata Criticit (codice 2) impone lorganizzazione di un

sistema di monitoraggio ambientale diretto sul territorio nelle aree indicate come

critiche, operando eventuali attivit di mitigazione e salvaguardia della popolazione

anche in assenza di certezze in ingresso al sistema decisionale; la tempistica

prevista per lo sviluppo dei fenomeni alluvionali infatti pu essere troppo breve per

operare in tal senso durante il verificarsi del fenomeno.

In considerazione delle dinamiche del fenomeno poi da rilevare che le attivit della

fase di emergenza appaiono essere indirizzate non tanto alla salvaguardia, quanto al

soccorso della popolazione coinvolta, dando priorit operativa, specie nelle prime

fasi, alle attivit di SAR (118 e VVF) e successivamente a quelle di assistenza alla

popolazione.

Appare infatti possibile il repentino passaggio a tale fase a causa delle dinamiche

idrologiche del sistema idrogeologico in oggetto.

Crit

icit

mod

erat

a

Mantenere aggiornato il rilevamento meteorologico dellarea di interesse sia attraverso il rilievo diretto delle condizioni meteo che attraverso lutilizzo di informazioni desumibili da siti internet meteo climatici attendibili

Verificare la consistenza delle risorse disponibili sul territorio Testare e mantenere operative le comunicazioni tra le squadre sul territorio Verificare le eventuali segnalazioni provenienti dal territorio Reperire informazioni sull'andamento del fenomeno dalla S.O. della Regione

Lombardia n verde 800 061160 Provvedere all'informazione della popolazione potenzialmente a rischio Provvedere allinformazione alle aziende a rischio

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Crit

icit

ele

vata

Monitorare lalveo in corrispondenza dellintersezione con la SP 50Bis(ATTENZIONE alla sicurezza degli operatori)

Informare la popolazione residente nella abitazioni presenti sulle sponde del torrente in corrispondenza della SP 50Bis anticipando leventualit di un coinvolgimento della stessa

Predisporre linfittimento del sistema di monitoraggio ambientale Attivare i servizi di soccorso di assistenza alla popolazione (sanit, vitto ed

alloggio) per la eventuale predisposizione delle strutture di ricettivit Attivare i servizi di assistenza e manutenzione e le imprese che collaborano

ordinariamente con lAmministrazione comunale (ad es. per la gestione delle reti tecnologiche)

Informare gli enti superiori delle attivit in atto dimensionando leventuale richiesta di supporto/aiuto

Reperire informazioni sull'andamento del fenomeno dalla S.O. della Regione Lombardia n verde 800 061160

Emer

genz

a

Effettuare la valutazione dello scenario di evento definendo i termini delle problematiche e le risorse necessarie

Mettere in atto le attivit di ricerca e soccorso della popolazione Inibire la circolazione anche attraverso posti di blocco presidiati ed attraverso

l'emissione di ordinanze sindacali estese anche a tutto il territorio comunale (F.S. n7)

Procedere allevacuazione della popolazione a rischio garantendone adeguati livelli di assistenza (vitto, alloggio, sanit, igiene, protezione)

Organizzare il sistema di gestione delle problematiche sanitarie e di recupero delle eventuali salme

Nel caso di interruzione della viabilit individuare percorsi alternativi per popolazione e soccorritori

Procedere al ripristino della funzionalit dei servizi eventualmente interrotti dando priorit al sistema della viabilit (dando priorit al ripristino della funzionalit idraulica dei ponti) e di distribuzione dellelettricit e degli altri servizi a rete eventualmente interrotti

Procedere alla valutazione dei danni e delle strutture a rischio (schede Rasda)

(5) Risorse necessarie Appare fondamentale poter contare su di un sistema di comunicazioni che funzioni

anche in queste condizioni e che copra l'intero territorio colpito.

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Le attivit di mitigazione dei possibili danni necessitano di macchine movimento terra

(pale gommate, terne) .ed in particolare di ragni.

Lattivit di evacuazione della popolazione pu avvenire con mezzi propri, ma appare

comunque opportuno valutare leventuale spostamento delle persone con mezzi

differenti

Le attivit di ricerca e soccorso possono necessitare di fotoelettriche.

La stabilit delle abitazioni coinvolte pu risultare compromessa per cui possono

essere necessarie risorse per la messa in opera di strutture di supporto temporanee.

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C. 20.c. SC. 20.c. Scenari di rischio da frane cenari di rischio da frane

C. 20.c.1. SC. 20.c.1. Scenario 3: Villa DOgna SP49 cenario 3: Villa DOgna SP49

(1) Dinamica del fenomeno I dissesti che interessano diversi tratti della SP 49 in territorio di Villa DOgna (a

partire con la frazione di SantAlberto di Parre), sono legati al crollo di porzioni di

bancate di conglomerati cementati quaternari che formano alcune scarpate a monte

dellabitato.

I conglomerati presentano zone fortemente erose dalle acque superficiali e di

infiltrazione: sono diffusi scavernamenti e vuoti che innescano crolli o ribaltamenti di

porzioni anche consistenti delle scarpate anche a causa della sfavorevole

disposizione dei sistemi di frattura dei conglomerati.

I crolli avvengono con periodo di ritorno ventennale; le volumetrie possono essere

consistenti, fino a 80 m3; anche le colate di detrito hanno un periodo di ritorno simile.

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(2) Elementi a rischio

Popolazione Stimata in circa 30 persone

Abitazioni Stimati in circa 8 edifici residenziali

Produttivo Stimati in 2 edifici produttivi

Nome strada Localit collegate Lunghezza Note

SP 49 Valle Seriana 600 m Viabilit

Reti tecnologiche (life-lines)

Possibile coinvolgimento di reti tecnologiche legate allinteressamento dei fabbricati

Edifici vulnerabili --- Risorse --- Beni storico-ambientali --- Altro ---

(3) Sintesi dello scenario Crolli di porzioni delle scarpate conglomeratiche possono causare danni notevoli alle

abitazioni e alle infrastrutture poste in prossimit delle pareti; a rischio in particolare

la strada della Val Seriana, specie in prossimit del ponte allintersezione con la

SP50. In passato sono avvenuti alcuni fenomeni di crollo, tuttavia non registrati con

precisione; tra i pi recenti quello del 20 novembre 1990, quando il crollo di una

porzione aggettante di parete, del volume di circa 100 m3, ha distrutto due capannoni

agricoli.

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Gli effetti derivanti da una frana di crollo, sono normalmente molto localizzati,

sebbene non si possano escludere a priori crolli di volumi che interessano superfici

significative di territorio; i danni riscontrabili possono essere molteplici:

Sulledificato si possono riscontrare, in funzione della dimensione del blocco,

dellenergia accumulata dallo stesso durante la discesa e dalle modalit di

impatto con ledificio, sia danni localizzati a porzioni non strutturali delledificio,

sia danneggiamenti consistenti anche della parte strutturale, sia crolli completi

delledificio. In funzione di questi elementi si pu assistere al coinvolgimento

della popolazione residente anche prevedendo decessi.

Sulle infrastrutture viarie, si pu assistere a localizzate interruzioni fino alla completa

distruzione dellinfrastruttura; si pu assistere al coinvolgimento di veicoli che

transitano sulla strada con conseguente pesante coinvolgimento delle persone

a bordo degli stessi (fino al decesso). Nellimmediato linutilizzabilit della

infrastruttura potrebbe comportare anche problematiche di carattere operativo

per i mezzi di soccorso.

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Sulle infrastrutture tecnologiche, singoli impatti possono provocare linterruzione di

una linea o la distruzione di un nodo o di un terminale di derivazione. Anche

lazione indotta dal crollo di alberi e/o strutture pu determinare la

compromissione dellinfrastruttura con conseguenti danni a tutti i fruitori.

Generalmente il fenomeno non consente di identificare segni premonitori, inoltre le

dinamiche evolutive sono pressoch immediate, per cui limpatto sulla popolazione

coinvolta , normalmente, particolarmente severo.

possibile prevedere:

Decessi o ferimenti di parte della popolazione coinvolta

Necessit di operare la ricerca ed il soccorso delle persone coinvolte

Interruzione della viabilit locale

Potenziale interruzione dei servizi tecnologici per il coinvolgimento di edifici e per

della sede stradale.

(4) Priorit operative I fenomeni in oggetto hanno una dinamica che nella maggior parte dei casi non

consente l'instaurarsi delle condizioni di criticit moderata (codice 1) o elevata

(codice2).

Levento accade generando di per s una condizione di emergenza.

In considerazione delle dinamiche del fenomeno poi da rilevare che le attivit della

fase di emergenza appaiono essere indirizzate non tanto alla salvaguardia, quanto al

soccorso delle popolazione coinvolta, dando priorit operativa, specie nelle prime

fasi alle attivit di SAR (118 e VVF) e successivamente a quelle di assistenza alla

popolazione.

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Emer

genz

a

Operare la verifica ed il controllo delle condizioni di sicurezza dellarea

Individuare leventualit di possibili ulteriori evoluzioni del fenomeno

Mettere in atto le attivit di ricerca e soccorso

Inibire la circolazione privata anche attraverso lattivazione di appositi cancelli

possibilmente presidiati dalle forze dellordine (CC, P.L.)

Organizzare il sistema di gestione delle problematiche sanitarie e di recupero

delle salme

Provvedere allassistenza della popolazione eventualmente evacuata o la cui

casa risulta inagibile e/o a rischio

Provvedere alla verifica delle life lines

Provvedere al ripristino della viabilit e dei servizi eventualmente interessati

(5) Risorse necessarie Il coordinamento tra le forze dellordine e le squadre SAR appare fondamentale per

cui sar necessario istituire un Posto di Comando Avanzato (PCA), inoltre, visto il

potenziale numero di persone coinvolte potrebbe essere necessario installare anche

un Posto Medico Avanzato (PMA).

Inoltre potr essere necessario lutilizzo del campo sportivo in Comune di Villa

DOgna come area di atterraggio dellelisoccorso o dei mezzi di trasporto aereo

alternativo (valutare gli effetti dellelicottero sulla stabilit degli ammassi nella zona di

origine del fenomeno!!!).

Le attivit di ricerca e soccorso possono necessitare di fotoelettriche.

Con molta probabilit sar necessario operare con macchine per il movimento terra

(pale gommate, terne).

I sistemi acquedottistici e fognari potrebbero risultare inutilizzabili per cui potrebbe

essere necessario un approvvigionamento idrico da utilizzarsi anche per le

operazioni di bonifica dellarea.

Appare anche necessario mettere in atto azioni di pronto intervento che prevedano

disgaggi controllati, distruzione di ammassi presenti normalmente lungo la traiettoria

di caduta e reti o puntoni di contenimento di materiale in equilibrio limite.

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C. 20.d. SC. 20.d. Scenari di rischio da cedimento di dighe cenari di rischio da cedimento di digheIl Comune di Villa DOgna non ha, sul proprio territorio comunale dighe registrate al

R.I.D.

Purtuttavia la presenza del Fiume Serio che attraversa il territorio in direzione nord-

sud, determina la possibilit che la popolazione sia interessata delle conseguenze

del cedimento di una delle dighe poste nella parte pi alta del bacino del Serio.

Inoltre la presenza di uno sbarramento localizzato nel Comune di Oltressenda Alta

ma che interessa il corso del Torrente Ogna impone di considerare il rischio

specifico.

Dal Registro Italiano Dighe si sono ottenute le seguenti informazioni relative allunica

diga censita di loro competenza (in territorio di Oltressenda Alta):

Nome diga

Condizione Fiume Uso Classifica

Altezza L.584/94 (m)

Volume L.584/94 (mil. mc)

Quota max regolazione (m s.m.)

Concessionario

Ogna superiore

Esercizio normale Ogna

Idroelettric

o

Gravit ordinaria in

calcestruzzo 25,18 0,14 699,88

Enel produzione

s.p.a.

Mentre dal sito www.ors.regione.lombardia.it si sono ricavati i seguenti dati:

Diga: OGNA SUPERIORE Localit: OGNA SUPERIORE Comune: OLTRESSENDA ALTA Provincia: BG

Aggiornamento: dicembre 2011 Ing. Mario Stevanin Villa DOgna 21

http://www.ors.regione.lombardia.it/

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SBARRAMENTO Anno costruzione

1923 Altezza diga [m] L.584/94

25,18 Lunghezza coronamento [m]

22 Quota coronamento [m s.l.m.]

705,78 Volume diga [mc]

2.450 Tipologia (D.M. 24.3.82)

Diga muraria a volta, ad arco gravit Uso

Idroelettrico Concessionario

Enel Greenpower Spa INVASO

Volume [mc] L.584/94 135.000

Superficie [km2 ] 0,019

Quota massimo invaso [m s.l.m.] 703,6

Corso d'acqua T. Ogna

Bacino di appartenenza Serio

Bacino imbrifero sotteso [km2] 28,5 Bacino imbrifero allacciato [km

2]

Non sono disponibili studi sulleventuale impatto determinato da un cedimento

strutturale dellopera di contenimento, non si quindi in grado di determinare uno

scenario di intervento.

Aggiornamento: dicembre 2011 Ing. Mario Stevanin Villa DOgna 22

http://www.ors.regione.lombardia.it/dighe/DOCUMENTI_ALLEGATI/Classif.pdfhttp://www.ors.regione.lombardia.it/cm/pagina.jhtml?param1_1=N1205ccdb0cc34c88872

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In considerazione della morfologia del territorio e della distanza dallabitato, si pu, in

prima approssimazione ritenere che un eventuale evento di questo genere possa

determinare problematiche simili a quelle descritte nello scenario relativo alle piene

del Torrente Ogna (scenario 20.c.1), il quale pu coinvolgere le abitazioni poste

nellabitato di Villa DOgna in prossimit dellalveo del torrente.

Di seguito si rappresenta invece lo scenario derivante dal rischio di cedimento della

diga del Barbellino che rappresenta, per caratteristiche proprie dellinvaso e delle

conseguenti dinamiche di piena, uno scenario sicuramente pi critico per il territorio

in oggetto.

Aggiornamento: dicembre 2011 Ing. Mario Stevanin Villa DOgna 23

C. 20.d.1. SC. 20.d.1. Scenario 6: Villa DOgna cedimento diga del Barbellino cenario 6: Villa DOgna cedimento diga del Barbellino

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Aggiornamento: dicembre 2011 Ing. Mario Stevanin Villa DOgna 24

(1) Dinamica del fenomeno Il rischio dighe prende in considerazioni diverse ipotesi critiche per gli impianti di

ritenuta tutte connesse comunque con un improvviso e consistente sversamento in

alveo di grandi quantit d'acqua.

Tali operazioni possono essere controllate o meno, in ogni caso il volume immesso

crea, a valle, un'onda di piena con caratteristiche potenzialmente molto distruttive

anche a molti chilometri dalla diga.

La situazioni ipotizzabili sono (dalla meno alla pi critica):

apertura controllata degli scarichi per esigenze di alleggerimento del livello

dell'invaso

piene per precipitazioni eccezionali o per consistenti fenomeni di disgelo con

un superamento della capacit di smaltimento degli scarichi

manifestazioni franose sui versanti del bacino

crolli o minacce di collasso della struttura.

Tutti i fenomeni considerati presentano una probabilit di accadimento molto bassa,

con un conseguente minimo valore di pericolosit.

Si rimanda al Piano provinciale Dighe i contenuti dellanalisi di pericolosit e di

rischio degli impianti in considerazione.

(2) Sintesi dello scenario Le analisi svolte fanno riferimento ai risultati emersi dagli studi di propagazione delle

onde di piena costituenti il piano dighe della Prefettura di Bergamo; in questo piano

lipotesi pi verosimile che londa di piena che percorre la Valle del Serio possa

giungere a Villa DOgna con circa 1h e 30 di ritardo rispetto allevento accaduto.

In questa trattazione viene considerato lo scenario pi critico di quelli proposti nel

paragrafo relativo alla valutazione dei rischi; nonostante il valore di pericolosit sia

infatti costantemente tenuto vicino allo zero, l'impatto sul territorio di un incidente di

questo tipo provocherebbe uno scenario a cui gli operatori non sono normalmente

preparati.

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Aggiornamento: dicembre 2011 Ing. Mario Stevanin Villa DOgna 25

A seguito del collasso di una diga la quasi totalit delle acque si riversa in alveo

creando un'onda di piena che si muove, nel primo tratto, con velocit dell'ordine di

100 - 150 Km/h, subendo una naturale laminazione nel corso del suo spostamento

lungo lalveo.

Durante il suo moto l'onda erode profondamente l'alveo in cui scorre trascinando con

s tutto ci che trova, aumentando progressivamente il proprio volume ed il proprio

potere di impatto.

L'area percorsa da tale onda viene stravolta nei propri tratti fisico-ambientali

caratteristici che risultano omogeneizzati dall'effetto dell'onda; le aree urbanizzate

non si possono distinguere dalle altre.

Spesso, soprattutto in valli strette e con pareti rocciose alte, l'onda di piena

preceduta da una massa d'aria in pressione che si muove con velocit dello stesso

ordine di grandezza dell'acqua e che pu, gi da sola, creare notevoli danni a cose e

persone anche nelle aree non direttamente colpite dall'acqua.

Tutte le infrastrutture, abitative, produttive, tecnologiche, per la viabilit, le

comunicazioni, ecc. sono compromesse per cui l'area interessata ha perso quasi

completamente la propria capacit di autosostentazione

L'effetto distruttivo dell'onda di piena si manifesta per molti chilometri con modalit

sostanzialmente immutate, fino ad esaurirsi assumendo le caratteristiche di un

fenomeno di piena centenario.

Da un punto di vista storico si pu segnalare levento accaduto il 25 settembre 1927

a seguito di un evento pluviometrico eccezionale che provoc il cedimento della diga

a secco di Barbellino; le acque travolsero quasi tutta la Contrada Grumetti. Si verific

una piena eccezionale del Serio la cui onda, integrata a quella proveniente dalla

rottura della diga provvisoria dell'impianto idroelettrico del Barbellino, provoc

profonde modificazioni dell'alveo. Serie lesioni al ponte sul F. Serio a monte della

frazione Torre.

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Aggiornamento: dicembre 2011 Ing. Mario Stevanin Villa DOgna 26

(3) Priorit operative Le conoscenze tecniche attuali e gli obblighi normativi, consentono di attivare con la

necessaria progressione il sistema della protezione civile.

Crit

icit

mod

erat

a

In caso di osservazioni che rilevino l'insorgere di una delle condizioni precedentemente descritte, il gestore dell'invaso ha l'obbligo di comunicare al Prefetto ed al Servizio Nazionale Dighe l'eventuale instaurarsi di condizioni critiche per la stabilit della diga o dei versanti del bacino, attivando una fase di "vigilanza rinforzata" (allerta, codice giallo). Il Prefetto attiver la propria struttura informando anche i Sindaci delle localit potenzialmente interessate e presenti nel piano provinciale dighe. In questa fase la struttura locale di protezione civile gi completamente attivata nelle sue due fasi e dovr predisporre le azioni per una eventuale successiva evacuazione della popolazione (vedi all. E/3 al piano provinciale dighe). Tutte le funzioni di supporto sono operative ed organizzano in primis l'eventuale evacuazione (ricerca dei mezzi di trasporto persone) dando riguardo particolare alle modalit di evacuazione delle persone disabili, all'eventuale approvvigionamento idrico ed alimentare, alla predisposizione dei centri di accoglienza. In questa fase si consiglia di spostare nella sede del C.O.M. della Comunit Montana i registri anagrafici comunali dei comuni potenzialmente interessati; tali registri dovranno trovare una collocazione in una adeguata stanza e saranno presidiati costantemente da un agente di polizia municipale. Si consiglia inoltre di inviare sul posto un agente dei VV.F. che mantenga il contatto diretto con il C.O.M. della Comunit Montana. Fondamentale importanza ha la comunicazione alla cittadinanza circa l'instaurazione dello stato di preallarme.

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Crit

icit

ele

vata

Nel caso in cui il fenomeno evolva in senso critico la struttura locale di protezione civile potr essere avvertita sia dal Prefetto che dal gestore della diga. In questa fase la struttura locale di protezione civile attiva, secondo quanto contenuto nell'allegato E/3 del Piano Provinciale Dighe, le fasi di evacuazione della popolazione, organizzando il trasporto con tutti i mezzi a disposizione. Particolare importanza dovr essere posta sulle infrastrutture di attraversamento dei corsi d'acqua che possono risultare potenzialmente interessati dall'onda di piena prodotta dall'eventuale rapido svuotamento dell'invaso (deciso dalla autorit competenti). Grande importanza dovr essere posta nel controllo che tutte le case interessate siano evacuate e che l'ordine e la sicurezza pubblica vengano garantite. Al centro di raccolta di destinazione una suddivisione della popolazione per comune di appartenenza ed un censimento degli sfollati consentir di gestire al meglio le successive eventuali operazioni di soccorso.

Emer

genz

a

Si verifica all'apparire di fenomeni di collasso dell'opera di ritenuta. Consiste nell'immediata e rapida evacuazione della popolazione potenzialmente coinvolta. Nel caso in cui la strada provinciale n49 (Bergamo Valbondione) non consenta il necessario deflusso delle auto, si consiglia la suddivisione dei flussi lungo le strade Sp46, Sp 35, Sp 50. Nell'eventualit, statisticamente vicina allo zero, in cui si debba operare direttamente nella fase di emergenza a causa di un collasso improvviso delle strutture di ritenuta, si sottolinea come i maggiori problemi alle operazioni di soccorso possono consistere in: mancanza di punti di riferimento fisico - ambientali (il fenomeno ha

completamente cambiato la morfologia e la fisionomia consueta del luogo); difficolt od impossibilit di ricostruzione della situazione anagrafica (qualora

gli edifici comunali venissero interessati); assoluta mancanza di approvvigionamenti tecnici (idrici, elettrici ecc.; la

posizione elevata dei ponti per telefonia cellulare probabilmente consente l'utilizzo di questa tecnologia per le comunicazioni);

entit del fenomeno per superficie e popolazione interessata (tutta l'area dell'alta Valle Seriana potenzialmente interessata dal fenomeno).

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C. 20.e. SC. 20.e. Scenari di rischio da valanghe cenari di rischio da valangheNel territorio del Comune di Villa DOgna non sono stati registrati eventi valanghivi.

C. 20 Comune di Villa DOgnaC. 20.a. Eventi connessi con le dinamiche del Fiume SerioC. 20.a.1. Scenario 1: Villa DOgna Fiume Serio(1) Dinamica del fenomeno(2) Elementi a rischio(3) Sintesi dello scenario(4) Priorit operative(5) Risorse necessarie

C. 20.b. Esondazione del reticolo idrografico minoreC. 20.b.1. Scenario 2: Torrente Ogna(1) Dinamica del fenomeno(2) Elementi a rischio(3) Sintesi dello scenario(4) Priorit operative(5) Risorse necessarie

C. 20.c. Scenari di rischio da franeC. 20.c.1. Scenario 3: Villa DOgna SP49(1) Dinamica del fenomeno(2) Elementi a rischio(3) Sintesi dello scenario(4) Priorit operative(5) Risorse necessarie

C. 20.d. Scenari di rischio da cedimento di digheC. 20.d.1. Scenario 6: Villa DOgna cedimento diga del Barbellino(1) Dinamica del fenomeno(2) Sintesi dello scenario(3) Priorit operative

C. 20.e. Scenari di rischio da valanghe