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    CARLO DOROFATTI

    Perch voler cambiare

    questa realt?

    Serate e incontri di meditazione,

    tra dialoghi, silenzi e intuizioni

    verso una nuova consapevolezza

    (vol. 2)

    SELEZIONE ESTRATTI DA ALCUNI INCONTRI DEL 2013

    www.accademiaacos.it

    http://www.accademiaacos.it/http://www.accademiaacos.it/http://www.accademiaacos.it/
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    Carlo DorofattiIncontri del 2013

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    La legge di attrazione quella legge

    per la quale attraici che ha bisogno di Te,e non ci di cui tu pensi

    di aver bisogno

    Carlo, durante i tuoi incontri parli spesso di possibilit come il sogno lucido, il viaggio astrale, di

    aprirsi ad una coscienza pi allargata, superiore: io ti seguo da alcuni mesi e vorrei davvero

    passare ad una fase pi pratica; vorrei vivere tutto questo e non solo parlarne o immaginarlo.

    Le pratiche e le tecniche di esplorazione e di risveglio delle proprie facolt spirituali, dallaguarigione ai viaggi astrali, dai sogni alla divinazione, dallalchimia psico-fisica alle disciplinemagiche, la stessa meditazione, le canalizzazioni e la medianit, il lavoro su di s in senso ermetico

    e gnostico, lo stesso accostarsi ad una certa conoscenza, sono tutte cose che non possonofunzionare. E come minimo non possono funzionare come ti aspetti, tra laltro dopo alcuni mesi.In questi termini non sono reali. Non esistono. Sono solo suggestioni mentali, dinamiche psichiche,fantasie. Sono fandonie che alimentano lillusione globale, lincantesimo, nel quale siamo tuttiinvischiati. Sono droghe sofisticate, placebo e surrogati da supermercato. Non possono esserecose reali. Possono essere espedienti, stimoli, ma anche giochi pericolosi. Pseudo-soluzioni per ipropri disagi esistenziali pi o meno gravi, per le proprie nevrosi. Ma niente di pi. Niente di quelloche pretendi o si pretende che siano.

    Non stiamo parlando di imparare qualche posizione di yoga, di cucina, di cosmesi, di botanica

    Stiamo parlando di risvegliare quelle che sono o possono essere le nostre facolt spirituali, giusto?

    Spirituali. questa la parola, giusto?

    Ebbene, se tali ricerche, pratiche e discipline, vengono accostate (o proposte) di per se stesse,ovvero avulse da una contemporanea e radicale rivisitazione della propria vita, delle propriescelte, abitudini, modi di fare e di essere, comportamenti, consumi, credenze, convinzioni, ovverodella propria realt personale e contestuale, rivisitazione che deve riflettersi in un cambiamentoconcreto e del tutto coerente con il rendersi veramente pronti, aperti, disponibili e totali nelproprio approccio ad unesperienza che pretende di essere superiore e spirituale, quindi sacra, se

    questa coerenza e questa totalit non la si comprende e non la si persegue prima di tutto, comeprioritaria nella vita, con perseveranza e dedizione, e soprattutto con totalit e infinita pazienza,allora poco senso avranno scuole, corsi, pratiche, studi e discipline. E soprattutto ancor menosenso avranno esperienze vissute cos nel week end durante il corso di turno con il guretto diturno, che vi riempie la testa con le sue trovate da ipnotista, con i suoi prodotti e, tutto sommato,con i suoi limiti.

    Anzi, sono esperienze illusorie che faranno danno perch provocheranno solo inquietudine,uninquietudine malsana risultato di aspettative malsane,piuttosto che portarvi ad una realeapertura, educandovi alla spiritualit di consumo anzich ad una visione veramente spirituale

    che vi permetta davvero di mettervi in discussione e di orientarvi verso una radicale rivoluzione di

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    coscienza. come pretendere di avere la chiave e di infilarla nel muro, senza che ci sia unaserratura nella quale farla girare. Senza che ci sia veramente una porta di fronte a s, da aprire.

    Inutile frequentare corsi e seminari, inutile studiare ed acquisire conoscenze di caratterespirituale se siamo bestie tra bestiein un recinto di fango.

    Stiamo qui parlando di facolt spirituali. Di valori del Sacro. Del Graal! Non di psicologia, non diginnastica, non di sopravvivenza urbana! Stiamo parlando di Dio! Di noi come spirito, come anima,come essenza, come energia e volont divina resa manifesta nei mondi della vita.

    Vuoi fare il viaggio astrale? Ti dicono che puoi farlo? Che puoi impararlo? Vuoi diventare canale alprana o dialogare con entit superiori? Vuoi uscire da Matrix? Vuoi imparare a Sognare? AVedere? Vuoicapire?

    Ma TU chi sei? Dove vivi? Come vivi?

    Ti rendi conto?Se ti rendi conto allora cominciamo a capirci. Se noforse hai bisogno di pensarci suallora lasciastare: non parliamone neanche.

    Nei miei corsi non ti far fare viaggi astrali, guarigioni, sogni, canalizzazioni, no non possoprenderti in giro cos. Parler invece di come rendere possibili e reali queste cose. Di come TU puoirenderle vere. Parler della loro sacralit. Della loro portata totale e totalizzante. Di quantodovremmo sciacquarci la bocca prima anche solo di nominarle. E poi, forse, se nel tempo nesaremo capaci, proprio nel senso di capacit di contenimento, se avremo (certo, vale anche perme!) se avremo reso ancora possibile, accessibile, irrorabile questa forza,questa energia, entro

    le vene della nostra mente, del nostro corpo e della nostra vita, nel nostro quotidiano finalmentearmonico e colmo di amore e di saggezza, allora s viaggeremo e sogneremo insieme. Allora s,parleremo con gli di

    Hai rapporti con la Massoneria o con Ordini Iniziatici? Se s, di che tipo?

    Io sono assolutamente indipendente. Non ho mai avuto rapporti con la Massoneria mentre hointrattenuto rapporti di dialogo e collaborazione, sul fronte culturale/divulgativo, con alcuni Ordinidi matrice thelemica, presso i quali ho conosciuto persone certamente di spessore. Sono moltocontento di questo e soddisfatto delle iniziative che abbiamo avuto modo di portare avanti

    insieme in passato e per quelle che magari svilupperemo anche in futuro. Sono molto aperto edove incontro apertura e intelligenza mi sta bene creare dei contesti di confronto e dicondivisione, senza per questo legarmi a qualcuno o a qualcosa.

    Conosci lOTO?

    Non pi di tantone conosco la storia, fino a un certo punto perch poi ci sono molteramificazioni, quindi bisogna capire a cosa ti riferisci. In ogni caso colgo loccasione per fare unariflessione pi ampia. Certi ambienti, soprattutto quelli pi conosciuti e numerosi, sono sempremolto legati a forme, modi, gusti e atmosfere che non incontrano pi di tanto il mio modo di

    essere: una certa insistenza verso la formalit, direi burocrazia persino, e poi il tenebroso, il gotico,il dark, il nero tutto questo non mi entusiasma per niente. Credo che pi che arte sia moda e che

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    vada a compromettere una certa autenticit e profondit spirituale, a vanificare magari tanta bellacultura e preparazione indirizzandola verso circuiti ombrosi, dove alla fine legoismo, ilpersonalismo, un certo degrado, la fanno da padroni. Quella che si trasmette viene colorato datutto questo la frequenza piuttosto bassa, anche se i contenuti, il dialogo, le persone sonobelle, certamente Che si voglia o no, alla finesecondo la mia esperienza e capacit critica

    un appesantimento inutile. Laspirazione spirituale va sostenuta da un ambiente che si rivolga albene, al bello, allamore, non voglio dire alla luce, perch la new age con tutta la sua luce secondome proietta unombra spaventosa, ma piuttosto verso una certa saggezza, sobriet s, viatagliamo la testa al drago e diciamo comunque verso la luce, luce che per come si presentanocerte persone e certi ambienti non mi sembra possa essere pi di tanto ispirata. Comunque,massimo rispetto, ci mancherebbe rispetto per il percorso, per la preparazione, per la fede concui i pi seri portano avanti le loro cose ma personalmente preferisco vibrare su altre frequenzee consiglio vivamente ai ricercatori seri di liberarsi da tutta quella cupezza, da quelle immagini, daquei colori credo che abbiano fatto il loro tempo e che sia ora il tempo di concedersi a qualcosadi pi bello, armonico tutta questa ribellione nera, con i suoi inni ai vari mostri e ai vari demoni,

    va lasciare andare.

    Cosa pensi di questo rinnovato interesse per le culture sciamaniche e per il paganesimo?

    Lo sciamanesimo rappresenta bene questa voglia di autenticit, di natura, di un pi semplice ediretto rapporto con il sacro fuori e dentro di noi. Anche il recupero del senso del gruppo passaattraverso il recupero di valori che lo sciamanesimo rappresenta bene. Per questo credo che sipresti bene per rappresentare lesigenza moderna del recupero di antiche formule sociali espirituali che le religioni, un certo tipo di esoterismo o la new age non sono in grado dirappresentare con la dovuta libert da dogmi o da formule preconfezionate che sentiamo vecchie.

    Nello sciamanesimo, pur nella sua tradizione antica e senzaltro da rinnovare alla luce diesperienze diverse, troviamo una spontaneit e una conoscenza che pone lindividuo al centro delsuo universo, alla ricerca di unarmonia dellinsieme.

    Nel paganesimo ritroviamo invece quella complessit perduta che i monoteismi hanno ridotto alladevozione verso un dio che abbiamo scoperto falso, violento, prevaricatore, specchio di unasociet maschile e ipocrita che ha prodotto il risultato che abbiamo tutti sotto gli occhi. Quello nonera Dio, ma uno dei tanti istinti elevato a potenza che ci hanno legato ad una visione distorta,materialistica ed egoica della vita. Tuttavia prima di recuperare il senso degli di, ovvero quellacomplessit che gli antichi ben rappresentavano con i loro pantheon di forze superiori che

    rappresentavano e governavano gli equilibri del mondo naturale e umano, si debba rintracciarequel sole centrale attorno al quale questa complessit si muove: ovvero quel Dio che tutto ,che siamo, che sentiamoadombrato dalle molteplici dinamiche della vita e del pensiero. Pensoche la nuova epoca porti con s potenzialmente un'opportunit di rinascita, di rinnovamento dalprofondo, al di l di vecchi schemi e paradigmi che esigono ormai una sintesi e un trascendimentoin funzione dell'emancipazione e del risveglio della coscienza, indipendentemente da forze eproiezioni che hanno fatto il loro tempo, ma che possono senzaltro essere recuperate nel loroverso autentico se sappiamo ricollocarle in un quadro armonico, senza dipendenze, senzastrumentalizzazioni, senza autoinganni, per ritrovare in quegli di, in quelle forze cosmiche - checertamente esistono! - lesaltazione ideale delle nostre facolt umane e divine finalmente

    ritrovate e rinnovate con maggiore lucidit e capacit di prospettiva. Potremo risvegliare erecuperare il rapporto con il divino e con le sue straordinarie emanazionisolo se sapremo

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    ristabilire i giusti rapporti. Inutile e fuorviante quindi insistere con nomi, schemi, etichette tutto vero, tutto possibile e tutto valido se ne recuperiamo il senso alla luce di un senso autentico e

    pi maturo di noi stessi.

    Da alcuni divulgatori riesco a ricevere risposte concrete: sento che sto meglio, sono pi felice,

    posso imparare a stare bene con me stesso, con gli altri. Quando ascolto te invece mi agito, le

    mie domande si moltiplicano

    Ti leggo un post di una mia amica, Camilla, che ho letto proprio oggi e che mi ha fatto riflettere.Credo sia pertinente con la tua osservazione.

    Io credo che prima di cimentarsi in analisi mentali e di introspezione di chiss quale tipo edenergia, occorra sapersi mostrare presenti, etici, pratici... Perch senza questa "base", tutto il restonon ha senso, anzi, diventa strumento di decadenza.

    Ho sofferto per anni di dolori, ma la prima cosa che ho ricevuto, non trovandosi causa ufficiale,sono state sentenze "psicoanalizzanti" da parte di famigliari e medici. Quando bastava magari fareun po' di yoga, correggere l'alimentazione, o sostenermi nei momenti di difficolt.Io per prima quindi ho sofferto di questa mentalit dilagante da cui oggi riesco a difendermi solo

    perch l'ho "vista", ma tanti altri vi stanno ancora infognati come panni in una lavatrice...

    Vedo negli uffici il modo in cui si stressano i dipendenti e si abbatte la loro voglia di "far bene", mapoi si punta il dito contro di loro, giudicandoli "inadeguati", quando cedono...Vedo coppie che si autoaffliggono giudizi...Vedo persone che creano giorno dopo giorno i semi della propria infelicit e poi si lamentano

    perch sono infelici... o cominciano a chiedersi quale parte della legge dell'attrazione nonfunziona... Prima ancora, magari, di chiamare una persona cara e dirle "Ti voglio bene"...!!!Vedo questa mente che, solo perch in grado di far qualche ragionamento del piffero (nulla, inconfronto all'intelligenza che lo stesso corpo umano detiene) crede di conoscere, sapere,controllare tutto... E invece non controlla un bel niente.Trova solo modi contorti per continuare a non fare, a non agire, a non essere.Questa una societ dove noi creiamo le condizioni per la malattia esteriore e interiore, e poigiudichiamo il malato perch diventato tale.

    Abbiamo perso il contatto con le cose essenziali.Abbiamo dimenticato di andare al parco con i figli, di far conoscenza delle persone in piazza, di

    incontrarsi alla sera per giocare insieme a carte...Ecco che una donna scrive un messaggio su facebook per denunciare un atteggiamento pococarino nei suoi confronti da parte di un uomo, e le si risponde - come prima cosa - di guardarsidentro (per legge d'attrazione, legge di specchio ecc...) ...Ma la capite la follia? Questa non evoluzione, non esoterismo, semplicemente disumanit.

    Quindi, attenzione a chi ti da troppe risposte, a chi pretende di curarti, di renderti felice,assecondando tutto questo, anzi facendone un mercato. E attento a come ti poni tu, soprattutto.Discernimento: ci vuole davvero discernimento.

    Tra laltro, visto che molti ancora mi fanno domande in tal senso, cio sulla questione guruspirituali, sesso, soldi e politica, alcuni per condannare certe brame e certi comportamenti, altri

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    invece per difendere un discorso libertario, io penso questo: penso, molto semplicemente, che ame basta quello che mi sufficiente per vivere dignitosamente, senza necessit di lussi n diabbondanza. E, avuto questo, sposto la mia attenzione e le mie energie decisamente altrove.

    Per quanto riguarda il sesso, sento che, nella migliore delle ipotesi, per quanto in una condizione

    di piena libert, rispetto e responsabilit, e senza moralismi, se si resta comunque sul piano delsoddisfacimento dellistinto e dellemozione, pur sacralizzandolo (ma, probabilmente ce la stiamogi raccontando), anche nel modo pi bello e sublime, si resta comunque su quel piano. Pur nellamigliore estasi spirituale, comunque gira e rigira ti ritrovi in un certo tipo di condizioneenergetica. E non vado oltre.

    Quindi, non c molto da commentare: se stai comunque a menartela con il piaceredellabbondanza e della sensualit, fai quello, persegui quello, su quel livello. Anche la politicasono tutte pastoie, sempre quel certo tipo di terreno al quale ti dai come fertilizzante e dal qualenascer la solita erbaccia.

    Una volta certamente realizzata una condizione esistenziale dignitosa e piacevole, se hai ancorabisogno di ricchezza e sesso, perch certamente bello, o pensi di intrallazzare, vendere, farepolitica, e ti piace stare l, prosperare l, perch questo ti permette di esplorare, di capire dellecose, o perch ti fa sentire - e magari diventare - potente e libero, allora stai pure l niente dimale: stai felice, abbonda pure. Impegnati anche! E raccontatela: trova pure, per te stesso e per glialtri, tutti gli argomenti che riesci a trovare...

    Va bene. Ho capito il senso di quello che mi dici. Eppure il percorso iniziatico deve essere

    qualcosa di molto pratico, deve partire da me, da come sono adesso, dalle mie possibilit attuali,

    anche dai miei limiti, giusto?

    Hai usato una parola impegnativa: iniziatico. Oggi una persona mi ha chiesto di fare unaconferenza sull'Iniziazione. Impossibile. Perch entreremmo nel discorso del magico, e delmeraviglioso. E noi oggi non siamo pi capaci n del magico, n del meraviglioso, per quanti libriletti, conferenze ascoltate o fatte, corsi frequentati o insegnati.

    Puoi fare un esempio?

    Tu, s proprio TU: sei pronto a lasciare tutto? Famiglia, casa, lavoro, per presentarti ad un

    appuntamento e per andare chiss dove e chiss per quanto tempo? Adesso? Lo sei? Lo farestiquando ti venisse chiesto, inaspettatamente? Sei pronto a mollare la presa sulle tue quattrostupidaggini, preoccupazioni e interessi, idee e impegni che pensi di avere ed essere cosimportanti, per abbracciare l'Assoluto? O il Nulla? ... Sei pronto a gettare le tue reti? A spogliarti?A soffrire? Puoi dare la vita per... andare? Fatevi un esame di coscienza, prima di chiedermi una"conferenza" sull'Iniziazione, o sul Graal o sulla Magia: non confondiamo le tante belle chiacchiereo quelle quattro pratiche in croce che imparate a fare, e magari che neanche fate, con quello chesignifica davvero tutto questo! Questo discorso vi quadra? Vi risuona dentro? Allora vedrete cheprima o poi qualcosa di magico e di meraviglioso verr a bussare alla porta della vostra bellacasettina...

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    Nella "spiritualit alternativa", che va dilagando nell'ultimo periodo, sembra esserci scarsa

    attenzione nei confronti dei grandi "classici" e degli autori che hanno fatto la storia

    dell'esoterismo. Credi che questa attitudine possa rappresentare un limite, o un semplice

    "segno dei tempi"?

    Prima di tutto mi piacerebbe capire alternativa a cosa? A quella seria? A quella che ti impegna,che ti mette di fronte ai tuoi limiti, ai tuoi demoni? A quella per la quale c da farsi il mazzo,investirci tempo, risorse, energie, volont? A quella delle scelte difficili e scomode? Sicuramente,nellultimo periodo va dilagando una paccottiglia di sciocchezze alternative alla noia di una vita dimerda che ci siamo confezionati per la sopportazione della quale non bastano pi il calcio e leveline (per qualcuno almeno). Oppure come ultima spiaggia dopo essere stati licenziati o lasciatidal partner, per sperare nelle cazzate da baraccone di recuperare un briciolo di autostima (oalmeno un surrogato!), per trovare una terapia, o una droga, pi consolatoria e meno cara diquella dello psicologo, o come alternativa al suicidio. Oppure in alternativa a tanti altri vezzipassati di moda, che magari ci faccia sentire meno inutili. Questo sicuramente un segno dei

    tempi: il segno dellesaurimento di una civiltal suo collasso. Finalmente. Ben venga: facciamo infretta e togliamoci il pensiero. Tutta sta roba va solo lasciata andare e se in questa roba ci siamodentro anche noi va bene lasciamo che la piazza pulita porti via anche noi, anche me, te, equelle parti vecchie e stante che hanno prodotto tutto questo. Va bene: non c giudizio, ciabbiamo provato, questo quello che abbiamo saputo dare al mondo ma adesso ci siamo rotti.

    Lasciamo che tutte le nostre parti che corrispondono a questo crollino, non c spiritualitalternativa. In questa presa di coscienza, recuperare il senso della spiritualit, lunica che esiste, cruciale: certo, meditando da s e per s, attualizzando concetti e insegnamenti, ricollocando leconoscenze, le esperienze e gli stimoli, ma non c niente di nuovo sotto il sole e il recupero, la

    meditazione e la comprensione dei classici di grande significato: senza per questo cadere nellatrappola del nozionismo e del collezionismo. I classici sono soprattutto quei testi sacri, i cuiautori sono pressoch sconosciuti, che sono sacri proprio perch stanno parlando proprio a tein quel momento, mentre li stai leggendo. E ti muovono dentro. Dai Vangeli alla Bhagavad Gita, dalPistis Sophia a Savitri, dalle Upanishad al Liber Al vel Legis, passando dal Pimandro e dal Kyballion.Dal Timeo al Popol Vuh, al Tao Te Ching. Recuperiamo il senso della Gnosi universale, il filo doro diun discorso e di un percorso rintracciandone il bandolo laddove lo avevamo perduto ericostruiamo noi stessi e il nostro mondo su rinnovate intuizioni dalle fondamenta solide che, unavolta disintossicati (senza paura dellastinenza da cazzate), possiamo svelare e trarre dal passatoautentico e sacro della nostra storia universale, cos come dal profondo del nostro animo.

    Capita sempre pi spesso che alcune tecniche pratiche tratte dall'oriente o dalla cultura

    esoterica vengano messe al servizio del benessere, del superamento di problematiche personali

    o di una non meglio specificata "felicit". Non trovi che sia "fuorviante" far retrocedere la

    "conoscenza di se stessi" sul terreno di una presunta "felicit" o "pace", dimenticando che la

    visita degli inferi personali pu essere estremamente dolorosa? E' cos scontato che la crescita

    personale coincida con la felicit?

    La domanda contiene gli indizi per la risposta, o almeno per la risposta che intendo dare.Lesoterismo, ma direi la ricerca, la vocazione spirituale in linea generale, non si mai posta e non

    si pone proprio il problema della felicit, per lo meno cos come noi oggi intendiamo questotermine. Certo si pone il problema di una sofferenza radicale (come ad esempio accade nel

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    buddismo), ma la cui soluzione (e non rimedio!) sta non gi nel soddisfare se stessi, manellannullarsi, non gi nellaccontentare i propri desideri di felicit, amore, salute e ricchezza, masradicandoli!

    Per liniziato, per il maestro, la questione della felicit e del benessere non centrale e

    lesoterismo ne trascende ampiamente il concetto e laspirazione. Siamo proprio fuori tema. un fenomeno molto recente quello a cui assistiamo e che viene descritto bene nella domanda, chesviliscee ci lascia sfuggire - senzaltro la portata degli insegnamenti esoterici e spiritualiriducendoli a pillole per sedare le proprie menate esistenziali e lenire i propri disagi e le proprieinquietudini, curare le proprie nevrosi, distrarsi dalle noie ed assecondare i propri vizi, propriomentre, invece, tutto questo, compresi tutti i suoi palliativi luccicanti e le immancabili delusioniche si portano dietro, va oggi affrontato e ingoiato pi che mai! E vomitato.La via spirituale ed esoterica non un percorso psicoterapico, n una nuova droga tanto persballarsi un po; non si pone il problema della felicit ed vergognoso non solo che dei buffonipensino di farne un prodotto per labbondanza e la prosperit, ma che implicitamente educhino

    a tale visione e a tali aspirazioni!

    Lesoterismo una via di gioia, eppure insegna a non temere la sofferenza, la malattia,linquietudine, il dolore, perch semplicemente segni di una comprensione ancora carente, chesolo quella conoscenza spietatamente reale di s, fonte di ogni guarigione e vera felicit, pucolmare. una via impegnativa, complessa, profonda, che fa crollare le finte certezze, le falsepercezioni, le convenzioni sociali, amorale, priva di dogmi e di riferimenti certi se non quel Sestessi, unico per ognuno e in ognuno, che, se stiamo un po zitti e ci liberiamo dal desiderio diessere sani, belli, forti, brillanti, di successo, ricchi, santi e se togliamo anche di mezzo non solo lafelicit ma anche Dio, allora possiamo sentire.

    L'enfatizzazione sul "qui ed ora", sulla "presenza" e sull'attenzione, oggi viene scambiata per un

    fine, anzich per un passaggio, un transito per il superamento della veglia. Ci sono persone che si

    sentono "risvegliate" perch stanno attente mentre sono in coda alla posta, o perch si

    ricordano che stanno mangiando mentre mangiano. Non si sta rischiando di cancellare i veri

    pilastri di ogni dottrina spirituale, che spingono invece verso un superamento della veglia

    conscio-razionale? Non si rischia di scambiare l'illusione per la libert, o la propria casa per il

    mondo intero? Come porre rimedio?

    Il rimedio necessario e si pone recuperando eventualmente tali pratiche nel pi ampio e pi

    maturo contesto di una ricerca spirituale autentica, che non quella che superficialmentepensiamo sia quando la vediamo con gli occhi delle nostre personalit illusorie, quelle che fanno agara per essere nel qui e ora, ma quella aspirazione profonda riconducibile a quellassoluto cheveramente siamo, che ognuno di noi (ma che ancora non finch non lo riscopre!), per il quale ilqui e ora tutto lUniverso e leternit. Quello che accade quando queste bellissime pratichevengono propinate con superficialit, che si alimenti lidentit illusoria anzich quella reale. Se ilbaricentro ancora lontano dal nostro s reale, e quindi non si fatto un certo lavoro, si rischiadi metter il carro davanti ai buoi, ovvero insistere in pratiche e in affermazioni di presenzaformulate non dallosservatore o dal testimone interiore (come di solito si usa dire), ma a turnodalla maschera del momento, ben felice di affermare se stessa. E infatti si alimentano i conflitti, le

    dispersioni di energia e di focus, ci si svuota a vantaggio del guru di turno, dentro e, ovviamente,fuori di noi. Il rimedio sta nel concetto di conversione. Cos la conversione? lo spostamento

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    del proprio baricentro dalle identit fittizie che crediamo di essere allunica e pi profonda, eretrostante, coscienza che siamo alla quale, ricordandosi di s, il qui e ora non pu certobastare! Detto questo, riportando un po di ordine dentro di s, adottate pure tutti gli espedientiche volete: il ricordo di s, il qui e ora mentre si fanno le cose, certo, va bene ma sentite come diverso il respiro?

    "Tutto dipende da se stessi", "ognuno autore unico della propria vita", "gli altri sono solo

    proiezioni di parti di s", "ci che ti accade te lo sei, in una certa misura, voluto". Questi discorsi,

    se non sono accompagnati da un costante esercizio di destrutturazione dell'Ego, di superamento

    dell'identit, possono portare alla deificazione dell'Ego. Sembra che siano tutti impegnati nel

    cercare la Luce, e dimenticano l'importanza del ruolo delle Tenebre. Quali pratiche consigli di

    portare avanti per evitare che ci si traduca in una vanificazione dei risultati spirituali?

    Io penso che ci sia del vero in tali affermazioni, secondo una certa prospettiva e senza pretenderedi applicarle senza senso rispetto a come la realt ora ci appare evolenti o nolentifunziona,

    ma attenzione a come vengono proposte e utilizzate. Se da una parte pu essere illuminantecapire che siamo stati noi a fare tutto questo, che siamo noi, ognuno di noi, gli artefici di tutta larealt che ci circonda e che viviamo, delle sue cause, dei suoi effetti, del nostro stato attuale, chenon c nessuno da incolpare, ma che possiamo assumerci e accogliere tutta questa responsabilitcome fonte di consapevolezza del potere che possiamo avere, che possiamo risvegliare, allora puessere un discorso interessante, utile, senza attaccarcisi troppo Ma se non si pronti a questaintuizione, si pu rischiare di essere soverchiati da uninformazione del genere che, da una partepu portarci al suo rifiuto per levidente banalit e inconsistenza alla prova del confronto con laquotidianit che siamo abituati a percepire e ad interpretare, dallaltra ad una profondissimafrustrazione quando si scopre che la fonte della mia malattia, o della mia vita di merda, o di quel

    tale accidente che mi riguarda o che riguarda qualcuno a me caro, sono io!

    Questo tipo di concetti sono molto, molto delicati, complessi: banalizzarli, usarli in modomaldestro o addirittura strumentalizzarli per ributtare sugli altri giustificando se stessi davverodisdicevole e pericoloso.

    Detto questo, ammettendo comunque che luomo sia artefice del proprio destino, cosa che,ripeto, ha una suo senso e che possiamo ritenere in linea filosofica come vera, il problema che ladomanda pone evidente quando, per lennesima volta, aspiriamo a (o ci riteniamo quindidepositari di) poteri e facolt assolute che, esplicate dallego di turno, non possono essere che

    causa di disastri, prima per gli altri, e poi per noi stessi.

    Il discorso sulla Luce e sulle Tenebre rientra in quel buonismo e in quei percorsi consolatori che lanew age, attuale religione mondiale, attraverso i suoi sacerdoti in giacca e cravatta se non quandovestono allorientale, sta inculcando per rinnovare quellincantesimo che ormai le religioni (daquelle monoteiste a quelle atee) non riescono pi a sostenere. Noi siamo sotto incantesimo! Equella luce lennesima droga, molto sofisticata, che nei centri new age che non amano maidefinirsi tali! - si sta vendendo, di volta in volta, astutamente, in confezioni diverse: gli angeli, lateosofia, i vangeli, padre Pio, lesoterismo, gli abbracci, lalchimia, lo yoga, un pizzico di Gurdjieff,limmancabile Castaneda, Crowley per i pi temerari, venghino venghino siorre e siorri apri il

    pacchetto e dentro c la luce Ruote colorate per instancabili criceti! Poi lindomani si tornain ufficio, o quello che

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    Hai vissuto molto tempo a Damanhur, una realt molto chiacchierata... Come hai iniziato a farne

    parte?

    Nel 1991 sono andato ad una conferenza sulla storia della Magia che si teneva presso il Centro

    Damanhur di Vigevano, dove abitavo. L ebbi modo di conoscere persone ottime, di grandeumanit e di grande spessore spirituale, in particolare una persona che di fatto fu il miomentore, che ha lasciato il corpo fisico gi da molti anni ormai. In quel contesto mi avvicinai nontanto al discorso spirituale ed esoterico, che gi faceva parte delle mie ricerche personali, quantoallidea comunitaria. Di Damanhur non avevo mai sentito parlare prima e mi piaceva lidea di uncontesto sociale impegnato ad esprimere nella vita di tutti i giorni lanelito spirituale. Dopoqualche tempo mi avvicinai tanto da entrare a far parte della Comunit, in toto. stataunesperienza importante, alla quale ho dato e che mi ha dato molto.

    Che cosa si aspetta di trovare una persona che ne entra a far parte?

    Io mi aspettavo proprio di partecipare attivamente ad un progetto sociale a 360 gradi che fosseispirato alla ricerca esoterica e spirituale e che nel quotidiano ti permettesse di sviluppare una vitaperfettamente coerente con questo sentire e con una serie di valori.

    Molte testimonianze di persone che ne sono uscite, ne parlano come una realt settaria...

    Dopo pi di dieci anni di vita intensamente vissuta a Damanhur, mi accorsie questo un pareresquisitamente personale, si tratta infatti del mio sentire e della mia percezione delle cosechetutta una serie di scelte e priorit sociali, comunitarie, commerciali e politiche prendevano

    progressivamente il sopravvento sui valori che ispirarono il progetto originale, svuotando dicontenuti il percorso di Conoscenza e di crescita personale. Per questo motivo ho preferitoproseguire la mia ricerca e la mia pratica di vita in maniera pi indipendente, autodeterminata, masoprattutto salvaguardando, in me stesso, quellautenticit che in Damanhur non riuscivo pi atrovare, forse sopraffatta da troppi compromessi e da direttive, ripeto, commerciali e politiche ame non affini e nelle quali non potevo pi riconoscermi.

    Parlaci della tua esperienza con lo sciamanesimo...

    Lesperienza diretta lho vissuta in Africa, in Camerun, circa un anno dopo il mio allontanamento

    da Damanhur. Era il 2005. Fu qualcosa di molto semplice: il contatto diretto con la figura di unostregone che mi permise di vivere e quindi di capire, al mio livello, il rapporto con il magico, conil sogno e con lo straordinario. Secondo lui eravamo noi a vivere in uno stato alterato dicoscienza e non loro, in armonia con la natura e con una percezione della vita, della morte edelle cose che noi civilizzati abbiamo dimenticato. Lesperienza non descrivibile a parole, maposso dire che si trova in sintonia perfetta con quello che oggi sappiamo dai racconti di Castendapiuttosto che di altri sciamani o ricercatori, cercando di tenerci tuttavia alla larga da elaborazionitroppo mentali e da quel certo sciamanesimo di plastica tipico della moderna new age.

    Ti occupi anche di ufologia. Qual la tua posizione rispetto alle interferenze aliene?

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    Penso che, se parliamo di interferenze aliene (definizione che fa da contenitore a tantissimifenomeni anche molto diversi tra loro), queste siano lo specchio collettivo e personale di tuttequelle interferenze e quegli smarrimenti interiori, oggi forse al loro estremo, che ci impediscono divivere una vita umana degna delle sue potenzialit reali. Il fenomeno si ripropone fuori di noi,sempre pi violentemente, sempre pi fisicamente, alimentando dinamiche distorsive (mentali,

    percettive e fenomeniche) che, anche al di l dei loro connotati eventualmente soprannaturali,procurano quellalienazione collettiva che la societ moderna in tutti i suoi aspetti: che dinaturale e di umano ha sempre meno. Ma anche questo fa parte del gioco, fa parte dei cicli delpossibile. Sta sempre e comunque a noi, ad ognuno di noi, ritrovare il proprio filo doro: a pattoche riusciamo a prendere le distanze da tutta una serie di sensazioni e immagini, oggi molto dimoda, e volgere lo sguardo oltre le apparenze, le illusioni, le suggestioni e le paure, risvegliandodentro di noi un rinnovato modo di percepire che non dia corda e consistenza ai fantasmi che sonodestinati a dissolversi insieme ad una realt ormai al collasso, che possiamo lasciare andareinsieme a tutte quelle parti di noi che la rappresentano e che la alimentano inevitabilmente.

    Cos' che tiene bassa la vibrazione della coscienza?

    Non la coscienza ad avere una vibrazione bassa. Sono tutte le cose nelle quali ostiniamo adidentificarci che ci trattengono entro i confini angusti di un basso livello di consapevolezza.

    "Volont", una parola molto usata, ma quanta volont serve per liberarsi dai programmi

    mentali?

    Deve essere lassoluta priorit della propria vita. Non un briciolo di meno. Niente e nessuno puessere messo davanti a questa priorit. Perch sappiamo che niente e nessuno reale dove in

    questo momento crediamo di vivere, mentre quella Volont lunica porta per cominciare avivere nel mondo reale. Non pu essere un hobby o la trovata per passare una domenicadiversa, oppure per esaltare la propria autostima, per curarsi o per essere felici e prosperi. necessario essere totali. Anche liberarsi dai programmi mentali sta diventando un programmamentale. Bisogna restituire la dovutaprofondita questa straordinaria avventura.

    In cosa consiste per te il risveglio della coscienza?

    Non lo so. Credo che questa sia una domanda insidiosa perch ci induce a classificare, a definire.Credo che il miglior modo perprocederesia quello di non trovare mai la risposta a questa

    domanda. Pur continuando a farsela ma anche no.

    Sembrerebbe una guerra che, questa volta, si combatte nei "piani sottili". Tra chi, e qual la tua

    visione?

    Tutto si riflette sempre sui piani sottili e dai piani sottili ricade, in una continuit senza soluzionecausale. Da sempre le pi diverse circostanze generano e si generano su diversi pianicontemporaneamente, dove operano leggi e dinamiche anche molto diverse da come possiamoimmaginarcele. Direi che tutto il pattume sottile e astrale sia ora di dissolverlo, ovveroriconoscerlo, reintroitarlo in un pi maturo livello di coscienza, ed eliminare tutti quei piani e quei

    fantasmi (siano essi di, demoni o alieni, defunti o spiriti, angeli, santi o maestri) che tantoaffolano le menti, ottenebrano la vista e ingombrano un reale cammino di consapevolezza e,

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    soprattutto, di Vita. Pi che sui piani sottilile cui apparenze potrebbero anche non interessarcicos tanto! - direi che, questa eventuale guerra, ognuno dovrebbe finalmente muoverla verso ipropri piani interiori e lasciar perdere tante altre storie.

    Quali sono, secondo te, le nuove formule sociali che possono contribuire ad unamaggior presa di coscienza?

    Secondo me non ce ne sono. Il percorso adesso davvero personale. Certo, si possonoimmaginare dei contesti dove tutto questo possa rendersi pi facile, pi accessibile: ma ogni voltache cerco di farmene unidea precisa, sento di ricadere immancabilmente in cose gi fatte, giviste puntualmente ricascate nei soliti schemi. Quindi mi astengo, pur nel piacere di pensarci, dalmettermi allopera insieme ad altri che, come me, comunque sentono questa esigenza dirinnovamento sociale, e preferisco davvero non mettere il solito carro davanti ai soliti buoi, mapercorrere un cammino di intuizione, di ispirazione direi, diverso. E poi vedremo. E questo gi un

    fare, non un procrastinare o un sottrarsi: , secondo me, lunicofarepossibile.

    Che seguito sta avendo l'idea che esponi in questo video?1

    Ci sono state evoluzioni, ri- evoluzioni, passi indietro, e cos via. Perch? Perch molto delicata laquestione!In effetti un discorso ancora tutto da avviare: s, c' un gruppetto di persone interessate, tuttaviase ne sta ancora "parlando", sebbene in termini seri e con maturit, ma non ancora in terminidefiniti. Gli strumenti e le risorse non ci mancano. Il motivo sta nel fatto che stiamo ancoralavorando sulla sintonia tra di noi, e soprattutto sul "modo" affinch un'idea del genere possaprendere s corpo, ma rappresentare davvero qualcosa di nuovo, di reale, di autentico, superandotutte quelle insidie che ben conosciamo. Per questo abbiamo deciso di non avere fretta e dilavorare bene su noi stessi e sul gruppo, perch l'ispirazione, la percezione e l'intento possanoaffinarsi avvalendosi davvero di sensi rinnovati e quindi possa la realt muoversi a sua volta, egiustapporsi al nostro lavoro interiore, in modo sincronico. Siamo sul filo del rasoio: facciamo manon facciamo, non facciamo, ma vediamo che le cose si muovono. Forse quella una strada, maforse anche no!, sicuramente non come adesso la pensiamo.

    Il gruppetto - a volte ci siamo tutti altre volte no - si incontra in occasione della meditazionemensile a Terni.

    Mi piace molto lidea del gruppo,del laboratorio, come occasione di confronto e di scambio

    costruttivo. Questo s. Eppure tu stesso poni sempre lenfasi sul fatto che il cammino e deve

    essere squisitamente individuale e personalmente condivido questa affermazione e ribadisco che

    per quanto mi riguarda io mi vedo e voglio restare su un cammino individuale. Se porti delle

    proposte per una progettualit di gruppo, forse come condizione necessaria, mi sembra che

    contraddici questo principio. Puoi aiutarmi a capire meglio in che senso intendi il percorso di

    gruppo?

    1Vedi:http://www.youtube.com/watch?v=o_SqMIrsvq4

    http://www.youtube.com/watch?v=o_SqMIrsvq4http://www.youtube.com/watch?v=o_SqMIrsvq4http://4.bp.blogspot.com/-j0jB1sxMrNI/UiDByvA76_I/AAAAAAAAAcI/AOLaGNxjyTc/s1600/love2.jpg
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    Cosa intendi per individuale? Cos individuale? Come e fino a che punto un percorso diespansione della coscienza pu ritenersi una questione individuale? Chi sei tu comeindividuo? Cos (e chi ) un individuo dal punto di vista dellesperienza di una coscienza?

    Pensi che sia qualcosa di limitato a te come ti vedi ora? Il tuoS Superiore credi di poterlo

    confinare in quello che adesso tu pensi e percepisci di essere come individuo, in questo spazio, inqueste dimensioni, in questo specifico tempo? In questo tuo corpo e in questa tua mente? Credi diessere cos limitato? E che il cammino debba essere cos limitato?

    Credi davvero di essere, ora come ora, una Monade distinta e distinguibile, a s stante, in quantotale? Vuoi limitare alla tua percezione attuale, che vuoi difendere a tutti i costi comeindividuale, linfinito corpo interconnesso oltre lo spazio e il tempo che veramente sei? Che

    siamo?

    Certo che la presa di coscienza e la responsabilit del proprio percorso sono questioni

    squisitamente tue, come riflessione personale, intima, indipendente e autodeterminata, ma talepresa di coscienza dove ti porta? Se pensi che il cammino debba essere individuale perch tupossa finalmente farti gli affari tuoi, per conto tuo, nel tuo giardinetto, credo che sia una visionemolto limitata, tra laltro impossibile: non reale.

    Certo che puoi desiderare vivere una fase di centratura tua, di raccoglimento. anche vero che nelcammino ci sei tu, con te stesso, con la tua capacit di autodeterminarti in forma libera eindipendente. Soprattutto responsabile in prima persona. Su questo siamo daccordo. cos, deveessere cos e sar sempre cos. Ma ridurre allattuale percezione di s il risultato diCoscienza, chepu e deve fiorire dal tuo profondo, un equivoco: diventa un limite enorme, una giustificazione!

    Da un concetto che ha indubbiamente il suo valore, diventa di fatto una resistenza. Proprio comequando, dallaltra parte,si sposta tutto il baricentro sul gruppo: anche in quel caso, se si perde divista se stessi, si produce il problema opposto. Ricordatevi che siamo qui per conciliare gli opposti,con intelligenza, oltre le apparenti contraddizioni. Bisogna intendersi ed essere molto sinceri conse stessi quando ci si ferma ad una formula per pretendere che sia solo quella: una trappola.

    Ci possono essere delle fasi, ma il discorso sempre nel S e, tuttavia, pi ampio del s.

    Quali sono i nuovi paradigmi?

    Non lo so. Non lo possiamo sapere con la mente di adesso. Possiamo intuire delle cose, farcidelle rappresentazioni audaci e a volte verosimili, per avere dei buoni spunti, delle ipotesi dilavoro. Ma finch non modifichiamo il nostro modo di vedere, di pensare, di essere, attraverso unassiduo e delicato lavoropersonale, anche in questo caso ispirato ad un sentire intimo pi che aqualcosa di predeterminato sotto la forma di vecchie dottrine, non possiamo vedere e sapere, anzinon possiamo creare nuovi paradigmi. Non possiamo vedere cose nuove con occhi vecchi.Bisogna ritirarsi in un profondo ascolto interiore, personale, intimo, e perseverare verso questoritorno a se stessi, senza ostentazioni n esaltazioni personali o, tantomeno, pubbliche. unimpegno molto delicato e difficile. Se lo faremo, se gli individui, ed eventualmente gruppi di

    individui che si ritroveranno spontaneamente e sincronicamente sulla stessa vibrazione, losapranno fare, allora si potranno vedere cose nuove e si potr creare la nuova era veramente.

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    Sono in collegamento con progetti concreti e coraggiosi, di cui forse alcuni di voi sono aconoscenza e di cui ho molto rispetto ma che sento ancora parte di qualcosa di vecchio: centri,ecovillaggi, comunit, sebbene le si voglia definire in modo nuovo, sono ancora qualcosa di givisto.

    La creazione lo specchio perch l'occhio possa vedersi.

    Sri Bhagavan

    Lunica possibilit quella prima di APRIRE GLI OCCHI e poi di pensare che sia possibile VEDEREqualcosa che non siano solo immagini fantasiose proiettate sullo schermo delle nostre palpebrementali abbassate.

    Non possiamo sapere ADESSO cosa sar quel nuovo possibile, quel risveglio possibile, che tuttiquanti noi sentiamo e vogliamo desiderare. Non possiamo saperlo perch la nostra mente, ilnostro cuore, il nostro corpo, vibrano tutti ancora troppo qui, in questo luogo di sogni e di incubi,luogo che non ha niente a che fare con la realt delle cose e della vita.Possiamo cogliere tutte le occasioni per far circolare nella mente, nel cuore e nel corpo, un'energiadiversa, un suono diverso che ci dia il LA per modificare le nostre frequenze. Solo coscominceremo a VEDERE qualcosa di diverso, che si staglier davanti a noi: sempre stato l, certo,ma solo allora potremo vederlo e quindi sapremo cosa volere davvero e come rivoluzionare lanostra esistenza alla luce di una presa di coscienza lampante e inequivocabile.Prima di questo, da qui, sar tutto vano. Forse potremo preparaci, darci degli stimoli, fare dei

    tentativi, ma sar tutto vano in ultima analisi. Soluzioni economiche, iniziative politiche e sociali,cambiamenti di vita, di consumi, di abitazione, di relazione, rendersi autonomi, studiare e farericerche di confine, sono tutte cose che possono andare anche bene, sempre che noncorrispondano allennesimo inganno ben mascherato, ma del tutto vane, perch ancora riferibiliad una percezione delle cose, della vita e di noi stessi che non corrisponde a niente di reale!La possibilit pu essere solo quella di fare un lavoro disciplinato, assiduo e instancabile su di s:da soli e insieme per confrontarci ed aiutarci, grazie allamicizia che pu permetterci di esseresinceri e genuini gli uni nei confronti degli altri e che ci consenta di sentirci un po al sicuro,senzapaura. Fermate il dialogo mentale, slegatevi dal passato, lasciate che il futuro venga da s,accorgetevi del presente, tenete dacconto le vostre energie, pazientate e sostenete la visionedellincubo che sembra circondarvi. Meditate, tenete in salute e in forma il corpo erendetevi inaccessibili agli stimoli, alle mode, alle informazioni, alle immagini... a tutta questasituazione.

    Vediamoci: dicevo, le occasioni non mancano, sia quelle pubbliche, sia quelle pi tra di noi (gliincontri di meditazione, le gite) e vedremo poi di avviare i ritiri spirituali da viversi sia insieme siaindividualmente, in assoluto silenzio e solitudine, per recuperare il senso della fede nellincertezzadella nostra identit e del nostro futuro.

    A questo punto una domanda ve la pongo io:Perch voler cambiare questa realt?

    La realt che vivi una delle tante possibili: se non ti piace quel che ti circonda perch giunto ilmomento di spostarti in una realt, che ti piaccia di pi. Una realt che a te non piace, magari

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    utile e funzionale per altri. Volerla cambiare presunzione; come cambiare una trasmissione tvdipingendo sullo schermo. Cambia canale e fai prima.

    La frase sopra riportata di un mio vecchio amico, Cinabro Zady. una bella frase: moltoazzeccata, che qualche giorno fa Zady ha scritto su facebook per commentare un post, forse uno

    dei soliti post lamentosi, non ricordo Penso che sia riuscito, come poche ed efficaci parole, adinquadrare molto bene una questione che mi sta molto a cuore, di cui ho molte volte parlato nellemie conferenze, ma che spesso tendo a dare per scontata, anzi a volte me ne dimentico, e che ora,cogliendo la sincronica imbeccata, intendo riprendere e approfondire, anche per chiarire la miaposizione su certe questioni, idee e progetti.

    Io parlo sempre di vibrare altrove.Sar persino il titolo del mio prossimo libro! Il concetto sicuramente vicino a quello del Transurfingdi Zeland (vedi Appendice), molto letto e poco capito,cos come tipico dellesoterismo orientale, ma anche occidentale se pensiamo al misticismo,fenomeno ed esperienza ben lungi dallessere semplicemente astratta. Vibrare altrove significa,

    in estrema sintesi, produrre quella metamorfosi, dentro cos come, naturalmente, fuori di s, cheporta lessere umano a permeare altri piani del possibile, piani interiori ma, per naturale riflesso,piani della realt che va manifestandosi per la sua esistenza. Senza brama.

    Non sono cose nuove. Ma cerco nuove parole per dirle e per entrarci dentro davvero.Se crediamo, capiamo, scegliamo, raccontiamo ad altri di credere, essere o, per lo meno, di voleressere in sintonia con la conoscenza spirituale(esoterica, iniziatica, mistica, magica, chiamiamolacome vogliamo), significa che scegliamo, o dovremmo scegliere, un preciso paradigma (o forselassenza di paradigmi), comunque ben diverso da quello che, per intenderci, potremmo definire ilparadigma ordinario, ovvero tipico di questa realt attuale, che percepiamo come sempre pi

    angusta e di cui, in fin dei conti, non siamo contenti, ci lamentiamo, alla quale vogliamo ribellarciin qualche modo.

    Attenzione per, perch qui sta il punto: o pensiamo in modo magico, esoterico, spiritualeoppure pensiamo in modo ordinario. O vibriamo in un modo, oppure nellaltro. O crediamo in certiassunti, oppure in altri. O compiamo delle scelte e delle azioni coerenti con un paradigma e stiamoalla realt di quel paradigma, oppure siamo nellaltro, alimentiamo la realt tipica e coerente conquellaltro paradigma. Ok?

    Al di l delle belle parole e delle pensatone di cui ci riempiano la testa, cosa nutriamo poi

    veramente? Dove andiamo a parare e a ri-parare alla fine?

    Se, come mi sembra di capire, vogliamo recuperare una certa conoscenza, una certa visione dellavita, di noi stessi, della realt, e vogliamo dare spazio ad unesistenza nuova, pi armonica eautentica, e tra laltro, avendoli ormai studiati e sentiti in tutte le salse, ne conosciamo pi o menogli assunti (sincronicit vs causa/effetto, progetto evolutivo vs caso, coscienza creante vs eventiche capitano, ecc ecc) allora come possiamo, dopo aver detto e ribadito tutte queste bellecose, ricascare nella solita visione, scivolando sulla buccia di banana dellidea/pretesa di volercambiare questa realt? Del voler fare Politica? Scienza? Medicina? Ecovillaggi? Moneta propria?Gruppi solidali? Organizzarsi? Insomma,fare delle cose per cambiare?Per rivoluzionare (dentro

    o fuori che sia)? Cambiare se stessi? La propria dieta? Le proprie abitudini? Lavorare su di s?

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    Ma, di cosa stiamo parlando? Dove? Di chi? Di quale realt? Volendo cos, pensando cos, a cosastiamo ancora continuando a credere? Al vecchio paradigma. Certamente.

    Non stiamo certo pensando da maghi (che poi comunque chissenefregadi pensare da maghi,anche quella una sega ma faccio per direcapite no?).

    Tutto il nostro bel dire contraddetto in un istante, non appena ci mettiamo in testa lidea divoler cambiare. Di poter fare delle cose. Anzi, addirittura di doverfare delle cose per cambiare. Eattenzione: che questo intento si riferisca a fare e cambiare delle cose dentro di noi piuttosto chefuori di noi, poco importa: la stessa cosa. la stessa idea. Si sta ancora pensando da babbani2.Questa non la realt. Non lo dico per ripetere che unillusione. Lo dico proprio nel senso chequesta non la realt. Bens una realt, con tutta la sua dignit di esistere! (pensa te!)Quindi, ammesso e non concesso che sia migliorabile, correggibile, modificabile: perch farlo?Perch volerlo fare? S certo, noi vogliamo essere dalla parte del bene e fare il bene, ovvio maqui un altro il punto. Molto pi radicale.

    Le cose non funzionano cos. Non si cambia un bel niente. Una realt una realt. Pu essere latua: quella in cui ci stai dentro, coerente con chi sei e con quello che ti pu essere utile (aqualcuno sicuramente utile: s s, proprio questa roba qua, utile!).

    Oppure, pu non essere (pi) la tua, che diventer e potr essere unaltra. Pianopiano... ti spostiperch diventi altro. Anzi, ti avvicini un po di pi a quellaccorgerti di essere altro. Quindi creialtro. Modelli altro, pur sempre qui, adesso. Eppure altrove. Niente da cambiare: accade perch naturale. Ilprimacontinua ad esserci, con la sua funzione divina! Il nuovo si manifesta, connuove funzioni e scopi. Accade.

    Questo se vogliamo essere nel paradigma magico. Altrimenti ok, va bene: fate comunit,ecovillaggi, combattete gli illuminati, battete la vostra moneta, preoccupatevi delle scie chimiche,della sovranit, fate le vostre diete vegetariane, fondate i vostri partiti

    Capite? Come possibile tenere o assistere a centinaia di conferenze e di corsi sul paradigmaspirituale, la visione magica, il potere del pensiero, il s superiore, i piani di realt, la meditazione,lascensione per poi, in preda a chiss quale spasmo, mettersi in testa di volerfaredelle cose perdovercambiare la realt e la propria vita? Fare progetti? Gruppo operativi? Rivoluzioni?Capite il controsenso? Il controsenso sta tutto nel decidere di poter/voler/doverfareper cambiare

    una realt.

    Ecco perch ho tergiversato e sto tergiversando ancora cos tanto sul discorso del contesto, delcentro, del borgo tante cose di cui ho parlato e amo parlare con molte persone, di cui mi piacecondividere lidea, il sogno ma attenzione: gli assunti devono essere quelli giusti! Dobbiamocapire (e scegliere) il fatto che la realt funziona in modo magico, non come pensiamo essa possafunzionare e interagire con noi. E quindi la strada diversa. Non un andare contro, e questo loabbiamo capito. Ma non neanche il pensare di cambiare le cose su questa strada. Perch ancora lo stesso pensiero, che si basa sulle regole di questastrada, per quanto siano nobili egeniali le nostre trovate e potente la nostra disposizione danimo. A parte che Il cucchiaio non

    2Termine ripreso dalla saga di Harry Potter.

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    esiste, ma poi, perch volerlo piegare? A parte che non ci sar bisogno di schivare le pallottole3,ma poi perch preoccuparsene? Perch si muore? Cosa??? Si muore? Ah s? Da quando?Sempre che esista una strada, non cambiare le cose su questa strada, perch va bene cos.Sempre: come pu andare male? Per, se vuoi, tu cambia la strada. Ma qualcosa che accade.Imboccare nuove possibili espressioni esistenziali che si formano sotto i nostri piedi, mentre

    camminiamo. Mentre siamo.

    S per costruire una realt diversa.. .vibrare non abbastanza perch qualcuno deve pur

    costruire citt migliori e case migliori.. ? o no?

    Certo, ma perch siano "migliori" dobbiamo prima di tutto avere noi una visione migliore.

    Io parlo di ribellarsi in qualche maniera, smettere di continuare a accettare tutto.

    Smettere di avere paura.

    Meditiamo su questo:

    1. Si pu governare uno stato con la repressione; le armi possono essere usate con abilit edestrezza; ma si acquisisce il vero comando solo con la libert, data e presa.2. Come posso essere consapevole di questo? Con lesperienza che il moltiplicare leggi restrittivenel regno impoverisce la gente; luso di macchine causa disordine nello stato e allo stesso tempoalla razza. Pi gli uomini usano specializzazione e astuzia, pi ci saranno delle macchine; e pi cisaranno leggi, pi ci saranno criminali.3. Un saggio ha detto questo: Mi tratterr dal fare, e la gente agir correttamente di spontaneo

    accordo; amer il Silenzio, e la gente istintivamente andr alla perfezione; non assumer alcunamisura, e la gente godr della vera ricchezza; frener lambizione, e la gente raggiunger lasemplicit.

    Tratto dal Liber CLVII di Aleister CrowleyPubblicato in italiano sulla Rivista LAShTAL, anno XVIII n1, ed. S.O.T.V.L.

    (altro interlocutore)Qui non si vogliono "negare" i problemi, ma solo spostare il focus daiproblemi a noi stessi. Che se nessuno l'avesse notato, i nostri problemi sono sempre presenti

    quando ci siamo noi... Avranno mica a che fare con quello che siamo?

    (primo interlocutore)Si, per le tasse, le controtasse e le nuove tasse delle tasse se ne freganoalla grande se vibriamo alto! Tra un po' cara grazia se ci lasciano le mutande!

    Quindi? Qual il problema?Vedinella tua lingua io ti capisco benissimo. Ma io sto parlando unaltra lingua. Stiamo parlandodue lingue diverse.

    3Citazioni dal film Matrix.

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    Il regno di Dio pura interiorit ed assurdo anzi, blasfemo auspicarne o attenderne unarealizzazione storica, cos come sciocco e anticristiano sperare in una vittoria del bene, che nonavverr mai4. La guerra tra Cristo e il mondo non avr mai fine ed vano pensare di estendere lavera fede a tutti gli uomini e di far discendere il paradiso sulla terra. Il mondo respinger sempre laverit, come ha respinto Cristo, anche se non riuscir mai, tanto meno con le persecuzioni, a

    estirpare la vera fede. La realizzazione del regno di Dio su questa terra unillusione diabolica: ilregno di Dio dentro di noi, ed Dio stesso5.

    Si dice che esiste la realt assoluta, e in quel caso hai perfettamente ragione, poi esiste la realt

    relativa, condizionata dalla causa-effetto, realt che non va negletta perch si arrischia il

    nichilismo. Nella realt relativa ci siamo noi col nostro modo di essere nel mondo, certo, ma

    anche ogni singola persona che forma il fiume dell'umanit. E mi sembra che ripulire non tanto

    noi stessi singolarmente, ma questo gran fiume, non sia poi tanto detto e fatto. E di sicuro, nel

    frattempo qualcuno ne va pesantemente di mezzo. Non necessariamente noi.

    Qui dobbiamo cercare di capirci: non di avere ragione. Quello che dici ovvio e a nessuno di noisfugge, come potrebbe?

    Ma un'altra la logica che sto cercando di intuire e di trasmettere. Un altro il terreno su cui forseserve spostarsi, proprio per rielaborare ad un livello diverso tutto questo, ci che siamo, ci chefacciamo. Per agire davvero finalmente, e non per re-agire a qualcosa che non voglio pialimentare, che non voglio pi riconoscere e che si nutre proprio della mia re-azione, del nostrostare su questo terreno di impotenza e di complicit. Forse vibrando altrove sapremo vedere cosenuove, anzi, forse, semplicemente, come stanno davvero le cose... cosa siamo noi, cos' tuttaquesta storia veramente... e non filosofeggiare, ma sfilarsi veramente da un meccanismo che

    continua a nutrirsi di noi e dei nostri buoni propositi. Non sono solo parole: del resto pensiamodavvero che scendendo in piazza, fondando nuovi partiti "spirituali", creando nuove comunit, ochiss cos'altro continuando a vibrare in questo modo, a vedere in questo modo, a essere in uncerto modo, ci si possa davvero emancipare da questo incantesimo collettivo? Siamo cos ingenui?O vogliamo raccontarcela? O vogliamo intrallazzare?

    un volgersi. una conversione. Non un fare. un trovarcisi. Ribadisco: non un re-agire, ma unagire, finalmente. Ma puoi agiresolo quando seinel tuo s reale.

    Reagire significa sempre e comunque porre in relazione la tua azione con uno status di

    insoddisfazione, di necessit, riconoscendo quello status, che si alimenter della tua stessareazione. Non pu essere leffetto di una causa. Soprattutto non puoi pretendere un effettosuperiore da una causa che risiede su di un piano inferiore. Devi spostarti di piano. Anzi, nondevi fare nulla: accade nel momento in cui maturi una diversa visione di te stesso.

    E non che da questo agiredobbiamo aspettarci cose belle o cose brutte. sempre un accogliere.Osservare. Crescere, comunque. E la realt cambia: non che cambia la tua interpretazione, o

    4Cfr. Platone, Teeteto, 176.5Cfr. Lc 17,21. e Meister Eckart, sermone Scitote quia prope est regnumdei, presente nelle opere di Taulero stampate

    a Colonia nel 1543 (I Sermoni, p. 474). A questo proposito si leggano anche le opere della straordinaria Simone Weil.Consiglio inoltre, di Piero Martinetti, Ges Cristo e il cristianesimo, nonch i Paradossidi Sebastian Franck. Per unameditazione su questi temi, indispensabili le opere di Marco Vannini, in particolare Prego Dio che mi liberi da Dio.

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    magari te ne freghi delle cose tristi che succedono e vivi nelle tue fantasie. No. unaltra cosaancora. un capire accogliente e silente la trasmutazione possibile. un comprendere unsottinteso. Unaltra realt dei fatti. Unaltra verit permeabile e dalla quale lasciarsi permeare.

    Vibra il tuo pensiero elevato, vola alto. Siamo su unaltra strada: quella del magico, dello

    straordinario. E tutto si sposta. Il baricentro si sposta. Impossibile da spiegare. Ma si pu sentire. Insilenzio. Nel vivere intuendo. Respirando.Tu, individualmente.Non fare nulla. Non cambiare nulla. Non voler cambiare nulla. Non rivoluzionare. Accogli te stesso.Accogli tutto. Stai calmo. Ama.Lascia andare Vedrai.

    La materia diede origine a una passione senza uguali, che procedette da qualcosa che contronatura. Ne venne allora un disordine in tutto il corpo. Per questo motivo vi dissi: Fatevi coraggio! Se

    siete afflitti, fatevi coraggio, in presenza delle molteplici forme della natura.

    Vangelo di Maria

    Io leggo libri, faccio corsi, eseguo pratiche eppure questa realt cos angusta, difficile, pur

    volendo pensare bene, ringraziare, celebrare non cos semplice, cos aulicotu dici che si pu

    vibrare altrove, ma anche queste sono parole, io mi ritrovo sempre qui

    Poco tempo fa ricevo queste domande via email: perch studiare queste cose? Perch fare ricerca

    e cercare lesperienza di tutto questo? Ebbene, mettiamola cos: se ci pensate bene perchtutto, assolutamente tutto, cio la nostra storia individuale e quella collettiva, il comportamentonostro e di tutta lumanit, le scelte, le attitudini, le azioni, il bene e il male, ci che muove i nostripropositi e quelli delle masse, ci che muove la storia, i retroscena, i perch, tutto, in prima ed inultima analisi dipende dalla nostra mente, dai nostri pensieri, dalle nostre congetture, idee,credenze, ideologie. Se vuoi capire te stesso e il mondo, se vuoi AGIRE su te stesso e sul mondo, latua indagine non pu che essere radicale: psicologica, filosofica, ovvero umanista o, meglio, indefinitiva, spirituale. Ecco perch non pu che essere questa la direzione: totale, profonda e,inevitabilmente, metafisica.

    evidente che tutti noi partecipiamo e siamo coinvolti (e sconvolti) dal tipo di realt che descrivinella tua domanda: anche noi qui, che seguiamo un certo sentire, siamo in definitiva vincolati,legati, connessi strettamente a questo sistema, a questo programma sofisticato e a questaproiezione cinematografica cos convincente. Dunque, le possibilit di emancipazione, di risveglio,di ri-evoluzione su altri livelli della consapevolezza, vicini ad una progettualit umana pi autenticae quindi divina, superiore e reale, non sono cos a portata di mano, questo vero.

    Viviamo una realt manipolata, tormentata. Da chi? Perch? E i responsabili di tutto questo, sevogliamo stare al gioco delle parti, perch fanno tutto questo? Non si rendono conto? Non sonoanche loro umani terrestri? Ingenuit? Spietatezza? Incoscienza? No. Tuttaltro. Loro per dirlaalla Icke cos come i saggi illuminati (i buoni, per intenderci), sono semplicementeconsapevoli della strumentalit di questo piano di realt: che di fatto non-! O, per lo meno,

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    hanno questa informazione. Lesperienza duale si estende su tanti livelli. Ma, non bisognaimpressionarsi troppo.

    Anche se viviamo in un momento sicuramente molto speciale, i sottoprogrammi, sofisticatissimi,sono tutti scattati: questi allineamenti, questo fluire di energie potenziali e nuove, viene e verr

    facilmente intercettato da sotto-programmi molto sottili e puntuali. Anche eventualimanifestazioni riconducili al trascendente, allalieno, potranno essere nientaltro che inganni,come tutta questa spiritualit da baraccone. Non assolutamente facile. La notte buia, ildeserto della desolazione, sono ancora di pi fasi profonde e terribili. Sagge e puntualissime leparole di Charles Baudelaire nella sua Introduzione ad Edgar Allan Poe:

    Esiste allora una diabolica provvidenza che prepara l'infelicit nella culla, che gettapremeditatamente esseri angelici ricchi d'intelligenza in ambienti ostili, come martiri nel circo? Visono dunque delle anime sacre, votate all'altare, condannate a camminare verso la gloria e lamorte, calpestando le proprie macerie? L'incubo delle tenebre stringer in una morsa eterna

    queste anime elette? Inutilmente si dibattono, inutilmente si addentrano nel mondo, ai suoi finiultimi, agli stratagemmi; perfezioneranno la loro prudenza, sprangheranno tutte le uscite,barricheranno le loro finestre contro i proiettili del caso; ma il diavolo entrer nella serratura: una

    perfetta virt sar il loro tallone d'Achille, una qualit superiore il germe della loro dannazione.

    Cosa rimane dunque? Lo sapete gi: la porta interiore. Il lavoro non potr essere palese, ma intimoe privato, non evidente perfino a s stessi! Perfino nei confronti delle proprie personalit, dellapropria mente, della propria logica. un lavoro che costruir un filo di coscienza tra gli interstizi:durante il sonno, durante il sogno, durante il post-mortem! Si prende coscienza nel silenzio, senzaparlarne, addirittura senza pensarci troppo, almeno non con la mente. un sentire sottile, che va

    curato e protetto. Non se ne pu parlare.

    Un segno chiaro da riuscire ad ottenere quello della continuit della coscienza: rimanere sveglidormendo, rimanere operativi durante i sogni, rimanere lucidi durante la morte, perch quellisono i piani sui quale possiamo ancora muoverci con una certa sicurezza. Non sto parlando di post-mortem cos come comunemente si pensa, abitato da entit, fantasmi , vampiri e parassiti, dainostri parenti che ci vengono incontro, cos come dai nostri inferni e paradisi. anzi auspicabileuna completa ripulitura, un completo smantellamento di questo astrale. Adesso sto parlando dicontinuit della coscienza tra uno stato e laltro. Loltre(neanche i piani sottili, ma gli interstizitrale manifestazioni del possibile) il canale verso un nuovo sviluppo di realt e di significati. Quello

    il canale per sfilarsi dal Matrix.

    Sto parlando di continuit della presenza, dellattenzione, della propria identit presso statidiversi. una discorso molto complesso, che ha che fare con logiche molto diverse, con non-logiche, con la visione magica. In parte questo concetto potete ritrovarlo nelle tradizionisciamaniche, come nel buddismo tibetano, ma si tratta di qualcosa al quale sto lavorando datempo e che mi sta aprendo frontiere del tutto nuove. Di cui non parlo.

    Del resto, guardatevi attorno: ogni vostra scelta, anche la pi magica!, compiuta nel sistema ilsistema. Diventa il sistema. I piani si riallineano puntualmente. Ma anche ogni vostra scelta

    contraria al sistema, il sistema. Ogni vostra disciplina, via, opera, azione, qualunque effetto ilsistema. E la vostra mente vi fa continuamente riadattare al sistema in modo nuovo, geniale,

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    attraverso inganni, illusioni, in maniera molto sofisticata. Deve crearsi quindi un filo verso altresituazioni, attraverso il canale della continuit della coscienza nei mondi profondi: i mondi delsogno, i mondi della continuit dopo la morte, che non continuit sui mondi astrali, ma la luceche illumina ci che man mano diventiamo sui piani delle precipitazioni spazio-temporali. unacontinuit di luce, come una fibra ottica: ecco, costruire i corpi solari significa costruire questa

    fibra ottica. un lavoro che si comincia a fare durante precisi stati di meditazione e di sogno, unlivello di sogno diverso da quello comunemente inteso.

    Questa realt che conosciamo, nella sua continuit, una circolo vizioso di involuzione edevoluzione. Certo, si apriranno nuovi cicli, che comunque ripercorrono la ciclicit non se ne esce!Millenni, migliaia di anni, milioni di anni non ha alcuna importanza. Siamo sempre sulla ruota delcriceto. Per svincolarsi da tale realt, i metodi ci sono, la Tradizione li riporta, tuttavia va cambiatoun certo modus operandi, proprio per evitare qualunque forma di contaminazione eintercettazione da parte di questo sistema, ormai sofisticatissimo, ampio quanto le strade dellanostra mente, capace di agire su tutti i piani del pensiero. Nel momento stesso in cui si compie

    unazione, ovvero si coordina mente-corpo-azione, siamo gi nel programma.La porta quella interiore. Forse, linsegnamento che, a mio avviso, si avvicinato di pi a questoscenario lo troviamo nel buddismo dzogchen, nella dottrina dei bardo, nel rigpa, nello shi-tro.Ovvero nei tantra interni pi complessi e meno noti. E non neppure quello, visto che qualcosadi indicibile: solo lesperienzae larte della vita adombrano linsegnamento reale. anche un disintossicarsi: ecco, laspetto forse evidente, o che potr rendersi in qualche manieraevidente, esplicito, su questo piano, sar simile a quello di una disintossicazione, che potr anchevoler dire attraversare momenti di dolore, di astinenza, di pressione, per disintossicarci da questastessa realt, da questa percezione drogante.

    Questo processo una delle naturali conseguenze del lavoro esoterico fatto dallaltra parte, tra gliinterstizi: non perdetevi a preoccuparvi di quello che pu essere il manifesto su questo piano.

    Non necessario quindi che vi diate discipline alimentari, o sessuali, o fisiche, o mentali, se noncome disponibilit e apertura nei confronti non di una disciplina, sebbene autoimposta, ma di unaconseguenza naturalela cui causa da riconoscersi su altri piani e i cui effetti ricadono su tutte lemanifestazioni ove il vostro corpo temporale vive, corpoben pi ampio di quello circoscritto dalcorpo fisico e mentale di questa dimensione.

    Se manca questo aggancio profondo, interiore, intimo, e quindi ultra-umano, tutto vano.

    unemancipazione, una realizzazione non derivante da scelte deliberate, ma in quantoconseguenza di intuizioni, energie e cause che lavorano altrove. Le vie del rito, del sogno edellestasi non sono mai state cos vicine.Nel mioAnima e Realt6ho affermato che noi non siamodove dovremmo essere (Tiphereth). Ora rincaro la dose, e dico che non siamo neanche dovecrediamodi essere (Malkuth). Usando la Cabala, possiamo certamente individuare dove siamo.

    Tutta la realt, nel suo insieme divino e demoniaco, umano e animale, ideale e materiale, unorganismo complesso dove ogni cosa al suo posto e assolve alla sua funzione nei confronti di unacoscienza potenziale capace di trascenderne i confini, non solo i pi bassi e angusti, ma anche

    6Vedi a pag. 135.

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    quelli che noi immaginiamo come i pi alti e sublimi. un fenomeno quantico, che non scendedallalto, che non degenera un assoluto ideale e astratto che si fa materia e misura, ma cheirrompe dallinterno di ogni cosa. Perch pervade ogni cosa. lassoluta ed eterna consistenzadellessere che, proprio dalla sua natura immanifesta, rende possibile ogni aspetto di s, affinchsia irrorato dalla sua luce, nel buio dellinferno cos come nel pi alto dei paradisi. La realt, a tutti

    i suoi livelli di percezione e consapevolezza, la geniale e folle creazione in cui e oltre la qualelEssere, fatto carne, pu risolversi, ma nel cui enigma pu smarrirsi e disintegrarsi in eterno.

    Il nostro punto di partenza7 la dimensione di Thagirion, il qliphoth che corrisponde alladisarmonia, alla paura, alloblio di se stessi. il baricentro dellalbero inverso, da dove la ruota delcriceto si snoda in una spirale discendente che ci porta a Thaumiel: la stabilizzazione della naturadualistica dimantenimento e ildefinitivo allontanamentodalla Coscienza. Il

    tradimento di se stessi.

    Ecco dove siamo:

    Eh s viviamo in unmondo alla rovescia! Non solo una questionemetafisica: tutto quelloche crediamo di sapere,che fa parte dellassodato,

    non vero! Le scienze, lastoria non vero niente!Anzi, al contrario! Ce laraccontano al contrario; cela creiamo e figuriamo alcontrario: tutta quanta lafaccenda, dalla pisemplice alla picomplessa, dalla pipersonale alla pi estesa.

    Pensate, quindi, cherisalire e giungere ad unacerta mta, ci renderebbegiusto un pochino pinormali: arriviamo aMalkuth e possiamovedere le cose comestanno. Ma, guai a

    7

    Si tratta del contesto esistenziale nel quale mediamente individuabile lumanit in linea generale. Non mi riferiscoallo status personale, del tale individuo o del talaltro, che soggetto a fluttuazioni e pu certamente essereindividuato altrimenti.

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    fermarsi l: quello s una parvenzadi Uno, rispetto a dove siamo ora, ma, prima di tutto, non lUno (che se mai Ketherma adesso togliamocelo proprio dalla testa), e inoltre Malkuthche,in realt, risulterebbe essere quellUno di cui tanto oggi parlano i newagers proprio la radicedella matrix, e noi siamo ben altro!

    Malkuth il perno dei due sentieri, la radice comune dei due alberi: il punto di partenza delle duedimensioni, tra il Nulla e il Tutto. Tra linferno e il paradiso. il perno di questo meccanismo divinoe perverso, nel suo insieme meraviglioso.

    Malkuth, quello che dovrebbe essere il nostro mondo di partenza, ma che non nemmeno pitale, un purgatorio, un laboratorio alchemico. la mater, la ruota, il samsara e il karma. lacausalit. La natura di mantenimento e degli istinti dove noi umani, nel nostro stato demoniaco,possiamo tuttavia accorgercidella nostra natura reale. Questo accorgersi, questo essere al centrodella ruota, ovvero nel cuore del ciclone, sarebbe gi un grande risultato. Eppure, sarebbe sololinizio. Linizio della fine delle illusioni, dei desideri fittizi, delle nostre maschere e dei nostri ego

    meschini. La fine di questa specie di vita.

    Quando accade questo accorgersi non si prova certo una sensazione piacevole: anzi, si prova unestremo senso di insopportabilit. Ecco allora che i nostri io terrorizzati, i nostri problemi ai qualisiamo cos attaccati, si rivolgono prontamente ai terapeuti, agli psicologi, alla new age! Per farsicurare, benedire, coccolare. Paradossalmente vogliamo curare questa falsa vita, mentre proprioda quel senso di disadattamento radicale che possiamo cominciare a smuovere dentro di noinuova energia, nuova consapevolezza e aprirci allintuizione della vita vera. Oppure crepiamo eche sia finita l.

    ingannevole pensare che la consapevolezza sia unascensione: si tratta piuttosto di una discesanel profondo, nel s quantico dal quale tutto origina. Kether non in alto, ma nel profondo: dentro. Pi andiamo dentro di noi, pi eleviamo la nostra visione. La visione della realt cos comeessa : oggettiva. Pi andiamo fuori, a cercare chiss che, chiss dove, pi abbassiamo la nostravisione, smarrendola nei labirinti della soggettivit.

    Vedete? Quanto lo spiritualismo moderno e le new age hanno dato il cambio alle religioni permischiare le carte e ingannarci per lennesima volta?

    Dal nostro laboratorio umano, da Malkuth, dallinterno dei suoi interminabili cicli, sui quali

    fluttuiamo smarrendo di continuo il nostro baricentro ideale, possiamo tuttavia intraprendere unadirezione.

    Immaginate le sfere dellalbero come fossero degli specchi: in questo momento sono tutti rivoltiverso il basso, verso il manifesto, cio non fanno che riflettere lillusione rimandandola a se stessaallinfinito.In effetti sufficiente che lo specchio di Yesodforse quella Luna che si nutre di noi dicui Gurdjieff parlava8 sia rivolto verso il basso, e il gioco fatto. Stando a questo esempio,

    8La Luna, nostra creazione bastarda, ci ipnotizza per divorarci, circolo vizioso di vampirismo in cui il padre generail figlio per unirsi con lui in un connubio di dissoluzione. Occorre accettare il fatto di essere parto della natura,

    recuperare la salute degli istinti che sono stati corrotti, imparare ad accettare il ritmo del tempo della Terra, che ilsuo respiro, identificarsi col film delle immagini che vagano sulla superficie della Terra e non con quelle proiettate

    dallOrgano Kundabuffer, accettare la contraddizione e la lotta tra la necessit della meccanicit e la possibilit

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    possiamo immaginare il lavoro su di noi, sui nostri chakra, sui nostri centri, chiamatelo pure comevolete, come una sorta di ripulitura (perch gli specchi sono ormai sporchi e incrostati), rimessa afuoco (perch sono distorti) e soprattutto di raddrizzamento di questi specchi, in modo tale cheriacquistino quellangolatura tale per cui la luce, discendente e ascendente, possa nuovamentepassare attraverso il nostro corpo, riflessa da uno specchio allaltro, ognuno con la sua giusta

    posizione e angolazione rispetto agli altri. Ecco cos la Teurgia: il raddrizzamento degli specchi! Lostesso ragionamento potrebbe essere applicato alla struttura delle nostre personalit danima,ognuna delle quali uno specchio da lucidare e orientare verso il fuoco centrale.

    Dal nostro Intelletto, tremenda arma a doppio taglio, date determinate circostanze, pu scatenarsiquello choc addizionale per cui, se da una parte possiamo scendere nelle infime pieghe degliinferni umanoidi (dove siamo adesso!), moltiplicando allinfinito i riflessi della materialit e deinostri spiriti di opposizione, dallaltra possiamo riappropriarci dei misteri della luce, crearelAnima, creare la Vita vera, irrorare il nostro corpo spirituale e vibrare altrove.

    Come si pu raggiungere la coscienza di tutto questo? Qual linsegnamento daperseguire?

    Ognuno e ogni cosa assolve al suo compito. La Coscienza sempre presente e disponibile, ma tu,dove sei? Noi dove siamo ora?

    In una nota che pubblicato su facebook, poi ripresa in un mio ebook9, ho scritto:

    Nella consacrazione di s verso una nuova nascita, potremmo dire di iniziazione, o auto-iniziazione, il concetto fondamentale da tenere presente, tutti i giorni, giorno dopo giorno, istante

    per istante, che lessere umano oggi vive una vita embrionale, funzionale solo al perpetuarsi di sestessa allinterno di questo ciclo continuo e, in ultima analisi, inconcludente se non risolta ad unlivello superiore con il tramite del nostro potenziale reale, ovvero della nostra presenza divina.

    Cosa resta quando si muore? Cosa ne del nostro corpo, delle nostre emozioni, dei pensieri, deinostri ricordi, delle emozioni che abbiamo fatto provare agli altri? Viene tutto re-immesso nelmedesimo circuito: gli atomi si riciclano, dato che nulla si crea e nulla si distrugge, cos come lenostre memorie e i nostri pensieri; tutto viene riconfigurato nel medesimo sistema, attraverso i cicli

    della vita e quella che normalmente viene definita come reincarnazione, di cui non abbiamo alcunacoscienza, n senso di continuit. Tutto questo pu risultare bello o terribile, in ogni caso tuttopiuttosto vano. Vanit delle vanit10. Perch? Perch non vita. Non la vita alla qualedobbiamo nascere come esseri reali e oltre la quale possiamo evolvere nel nostro cammino versolAssoluto. Evolvere non significa reiterare se stessi nei cicli di mantenimento di un piano diesistenza, ma passare di piano in piano attraverso un processo di nascite superiori, ovvero ditrasfigurazione e metamorfosi, durante la vita stessa. Significa, durante questa vita, trasferire il

    della coscienza, tra la necessit di nutrire la Luna e la possibilit di liberarsi della Luna. Trattodal testoGurdjieff, le sue tecniche e la conoscenza di s di Luigi Maggi.9

    Intitolato: Qual il senso reale della mia esistenza?, scaricabile gratuitamente dal sito: www.accademiaacos.it 10Consiglio di leggere e meditare Nella crisi della sapienzaLettura spirituale del Libro di Qoheletdi Pino Stancar S.I.(2012, AdP).

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    baricentro della propria consapevolezza verso un livello di identit di s che vada oltre il corpo e lamente attuale, per, con continuit, spostarsi di piano, proprio come avviene in un salto quantico.

    Non solo e non pi identificati in questo corpo, entro i confini di questa natura e di questa mentetemporale, ci si sposta: si nasce nuovamente in un mondo superiore, risolvendo lesperienza

    precedente in un nuovo livello di coscienza pi vicina allAssoluto verso il quale tendiamo areintegrarci.

    questo il pensiero costante che va tenuto a mente nel momento in cui vogliamo orientarci versoun cammino di risveglio spirituale: qualcosa di molto pratico, che coinvolge il corpo, la mente e ilsignificato che sentiamo e cerchiamo di dare a noi stessi e alla nostra esperienza materiale espirituale. Tenendo presente questo, ecco che ci si pu avventurare alla ricerca di soluzioniesistenziali, individuali e nel contesto di un gruppo che possa costituire una sorta di serra, ovverodi Arca, adatte a questo scopo. Per farlo dovremo imparare a disidentificarci dal corpo materiale eda questo livello di pensieri e di emozioni. Pensare a questa realt come ad una sorta di uovo entro

    il quale sta avvenendo una nostra gestazione. Una volta esplorata lesperienza di questo transito,possiamo andare oltre questo nostro attaccamento al corpo e ai suoi bisogni, cos come oltre lamente e i suoi condizionamenti, istintivi o sovra-strutturati, per trasferire la nostra coscienza versocorpi di un pi elevato livello di vibrazione.

    Significa educarci ad un livello di esistenza che prescinde dal cibo, dal sonno, dal sesso, cio da tuttiquegli aspetti che di fatto ci legano allappartenenza animale e materiale, per traslarci verso unsistema esistenziale diverso, pi raffinato e consistente. Ecco allora che potremo distillare la nostraesperienza, la nostra personalit e tutta quanta questa vita vissuta in un compendio sottile checontinuer (continueremo) ad essere su altri piani, senza dispersione, senza morte. Ecco perch

    coloro che tentarono, sentirono, questa Via sceglievano inevitabilmente una vita nuova, diversa,eremitica, fatta di rinuncia che per non era rinuncia ai sensi e allesperienza del mondo, ma untrascendimento, ovvero la santificazione dellesperienza umana verso una continuit di esistenzareale, non per rinascere continuamente, ma per nascere in mondi via via pi reali, passando didimensione in dimensione, di gestazione in gestazione, di piano in piano, con continuit dicoscienza, in una ri-evoluta e rinnovata consapevolezza dellEssere. il mistero della resurrezionedai morti, della trasfigurazione.

    Non sappiamo se ora qui noi siamo in un abisso senza uscita, cio ormai senza speranza, oppure setutto questo gi accaduto a qualcuno o se accade continuamente: chi passa va altrove ed esce

    dal nostro campo percettivo e mentale. Per sentiamo, per lo meno alcuni di noi sentono ancora, laverit di questo scenario: la possibilit di questa vera nascita che corrisponde alla nostra veranatura. Non una magra consolazione o la voglia di fuggire da questa realt che abbiamo resocos assurda, ma una sensazione che sta a monte. La sentiamo.

    E non un discorso teorico. Le direzioni sono queste: uno sforzo reale, una vita reale, sbocchiconcreti, molto pratici e quindi, se ispirati da questa luce, altrettanto reali. Le chiacchiere stanno azero. O si fa, o non si fa.

    Dopo qualche giorno dalla pubblicazione online, mi arriva questo commento:

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    Dici che un discorso molto pratico...ma in realt non si capisce mai come lo sia. L'unico discorsopratico che ad oggi abbiamo il Metodo Scientifico delle tanto detestate discipline accademiche. l'unico baluardo che ha portato a qualcosa di concreto, prova ne il fatto che stiamo comunicandoqui. Qualcuno ha provato ad inserirlo nelle "discipline di frontiera", ma con esisti, a mio avviso,alquanto poveri e discutibili. Nelle tue anche pregevoli dissertazioni si percepisce sempre

    un'insoddisfazione di base, una sorta di irrequietezza e di ansia adolescenziale.[]Siamo sicuri che tutto ci, sotto sotto, non scaturisca da un male esistenziale che, per daresignificato e sostanza a s stesso, si traveste da nobile "Ricerca Spirituale"? Tessendo cos la tramadi una Tragica Epica che in realt ...banale noia?

    Ebbene, la mia risposta stata:

    Esatto! Insoddisfazione di base, banale noia e ansia esistenziale stanno proprio alla base di quellairrequietezza compulsiva che il punto di partenza.

    Tutto parte da quellaccorgersi! Laccorgersi che qualcosa non quadra. Quellaccorgersi chediventa uno stato di necessit: da starne male, altro che ansia adolescenziale! Oppure, che vieneintercettato dai meandri dei nostri inganni: gli inganni di una sapienza senza gnosi, di unaconoscenza senza coscienza. Dei nostri desideri fittizi, dei nostri mille problemi ai quali siamotanto affezionati.

    Qui non si tratta di capire da dove viene linsegnamento, se quel mito o quellaltra dottrina sianovere o meno, se quei maestri o messia siano esistiti o se sono meravigliose allegorie: non stiamofacendo una lezione di storia. Non stiamo facendo archeologia. N religioni comparate. Non

    perdetevi nei sofismi e nella psicanalisi. Dobbiamo davvero incazzarci, perch ne abbiamo benragione! Altro che irrequietezza. Ma, neanche incazzarci: qui dobbiamo svegliarci11.

    Bob Dylan diceva: Le persone raramente fanno quello in cui credono. Fanno ci che conviene. Epoi se ne pentono. Noi partiamo da quello che siamo. Dai nostri limiti, dai nostri complessi, dallenostre paure e dalla nostra, se siamo ancora fortunati, irrequietezza. Proprio da tutto questo. E pil'apparenza ci rende inadeguati, pi dentro di noi il potenziale divino brilla occultamente. Pi lanostra discesa si fa ripida, pi la sfida divina si fa nobile e gloriosa. Non che questa debba essere lastrada, ma sembra proprio che sia la nostra, e a me piace pensare che gli estremi potrannotoccarsi, e il paradosso potr risolversi.

    Da qui possiamo conquistare con incommensurabile merito tutto l'universo, tutte lemanifestazioni di cui siamo forse sempre di pi il "fondo". Ve lo assicuro, possiamo svegliarci.Possiamo vincere la paura. Possiamo interrompere lincantesimo. Possiamo alzarci e vedere le cose, tutto quanto, finalmente, dal verso giusto, dalla posizione giusta. Dal lato giusto del ricamo.Ed meraviglioso!

    Si manifesta nell'intuizione del Divino, nella spinta verso la perfezione, la ricerca della Verit pura edella Beatitudine incontaminata, il senso di una segreta immortalit.

    11Cfr. NientAltro che S Stessi, prefazione.

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    Le antiche aurore della conoscenza umana ci hanno lasciato testimonianza di questa costanteaspirazione; oggi vediamo un'umanit sazia ma non soddisfatta dell'analisi vittoriosa operata sugliaspetti esteriori della Natura, apprestarsi a tornare alle sue nostalgie primordiali. La pi antica

    formula della Saggezza, Dio, Luce, Libert, immortalit si ripropongono come ultime.

    Questi persistenti ideali della razza umana, se contraddicono la sua normale esperienza, affermanonello stesso tempo esperienze pi profonde e pi alte, anormali per l'umanit e raggiungibili, nellaloro organica interezza, solo mediante uno sforzo di rivoluzione individuale o un generale

    progresso evolutivo.

    Conoscere, possedere e divenire l'essere divino in una coscienza animale ed egoista, trasformare lanostra vaga od oscura mentalit fisica nella piena illuminazione supermentale, instaurare la pace euna felicit autoesistente l dove c' solo una sollecitazione di soddisfazioni effimere minacciatedal dolore fisico e dalla sofferenza mortale, fondare un'infinita libert in un mondo che apparecome un insieme di necessit meccaniche, scoprire e realizzare la vita immortale in un corposoggetto alla morte e a continuo mutamento, questo ci viene offerto come la manifestazione del

    Divino nella Materia e lo scopo della Natura nella sua evoluzione terrestre.

    Sri Aurobindo12

    Dici che siamo gi divini e che lobbiettivo della nostra esperienza qui quello di diventare

    umani. Io per non ci vedo niente di divino in questa umanit. Dici anche di andare oltre le

    emozioni, ma diventare umani non significa proprio vivere le emozioni e i sentimenti?

    Ottima domanda. Faccio una premessa.

    Dio in tutte le cose. Dio tutte le cose. Non un ente in s. in tuttosolo in quanto non identificato in un ente, in un fatto, in qualcosa n in qualcuno per quanto ampia e potente possaessere tale identificazione. Da qui capiamo com