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A pieno ritmo il 2012 avanza... di Diego Marioni …e avanza davvero a pieno ritmo, soprauo quando comincia il cam- pionato di calcio a 5 maschile. Anche stavolta le facoltà di Roma Tre apri- ranno le loro “bocche di fuoco” per ar- rivare a laureare una propria squadra campione di Ateneo. Ma faremmo un torto a tue le altre discipline e al la- voro stesso dell’Ufficio se facessimo di- pendere un’intera stagione dal solo torneo di calcio a 5. In questo numero si parlerà, infa, di una serie di sport che l’Ateneo sta valorizzando e che studen e personale stanno scoprendo per la prima volta. Ci riferiamo in par- colare al dodgeball, che ha riscosso grande successo alla sua prima uscita e che sarà riproposto nei mesi a venire. Tuavia lo sport a R3 non è soltanto tornei, ma anche interfaccia allo stu- dio. Il Sistema Bibliotecario d’Ateneo mee infa a disposizione libri sullo sport e questo è un segnale impor- tante per valorizzare la praca agoni- sca e il gesto atleco come aspeo culturale a tu gli effe. Inoltre, que- sto mese “Il Levriero” può vantare (non è certo la prima volta) un’esclusiva di grande presgio: microfono puntato su Italo Cucci, volto nossimo del gior- nalismo italiano. Si parlerà infine dei 25 anni dell’associazione ambientalista Greenpeace Italia: se sport ed ecolo- gia interagissero di più forse avremmo tu una coscienza più sensibile e più aenta alle temache del pianeta terra. E non crediamo che questa sia un’utopia, ma un preciso e libero ao della volontà, individuale e colleva. IL LEVRIERO - Mensile di informazione sportiva dell’Università degli Studi Roma Tre ANNO 3 - numero 25 di dicembre 2011 Dona il sangue... ...dona la vita L’organizza Roma Tre e vi partecipano gli studen d’Ateneo. Non samo parlando di un corso di studio, ma del Campionato Interfacoltà di calcio a 5 maschile. Siamo arriva alla VII edizione di un evento che coin- volge tua Roma Tre, nessuna facoltà esclusa. Quest’anno, parteciperanno 43 squadre, divise in 7 gironi al- l’italiana. 6 gruppi da 7 squadre, 1 da 8, per via del numero dispari di formazioni presen. Passeranno al turno successivo, ai play-off, le 4 migliori classificate di ogni girone. Le ulme 3 di ogni gruppo (4 nel caso del girone da 8 squadre), invece, connueranno al loro avventura nei play-out di consolazione. Solo chi andrà ai play- off potrà ancora giocare per la vioria finale. Numeri significavi, che fanno di questo torneo uno dei più im- portan del seore a livello nazionale. Nel corso degli anni, il Campionato Interfacoltà di calcio a 5 ha messo in campo almeno una volta quasi 800 studen per stagione. L’edizione 2011-12 è patrocinata da Regione Lazio, Provincia di Roma e Roma Capitale. Ma anche l’Avis Roma (per la donazione del sangue) e la fonda- zione “Giorgio Castelli” onlus (per la sicurezza individuale e colleva negli impian sporvi) affiancano R3 in questa splendida iniziava. Uniroma Tv è il media partner. Il torneo, presentato il 22 novembre... Campionato Interfacoltà di calcio a 5 maschile La VII Edizione di un successo I Campioni sporvi di Roma Tre Denise Dantoni Questo mese indaghiamo nel mondo delle ar marziali e del taekwondo con Denise Dantoni: brillante atleta e studentessa di Scienze Poliche per il Governo e l’Ammini- strazione. Il taekwondo, che rappresenta l’arte marziale... PAG.2 Vecchie Glorie Dario Litrenta, re dei gol di Roma Tre Dario Litrenta, ex punta della squadra degli Ecomenò, è un giocatore di 25 anni che si laureato lo scorso anno in Comunicazione nella Società della Globalizzazione. Come mol studen, anche Dario ha partecipato al torneo di calcio a 5... PAG.5 connua a pag.3

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A pieno ritmoil 2012 avanza...

di Diego Mariottini

…e avanza davvero a pieno ritmo,soprattutto quando comincia il cam-pionato di calcio a 5 maschile. Anchestavolta le facoltà di Roma Tre apri-ranno le loro “bocche di fuoco” per ar-rivare a laureare una propria squadracampione di Ateneo. Ma faremmo untorto a tutte le altre discipline e al la-voro stesso dell’Ufficio se facessimo di-pendere un’intera stagione dal solotorneo di calcio a 5. In questo numerosi parlerà, infatti, di una serie di sportche l’Ateneo sta valorizzando e chestudenti e personale stanno scoprendoper la prima volta. Ci riferiamo in parti-colare al dodgeball, che ha riscossogrande successo alla sua prima uscitae che sarà riproposto nei mesi a venire.Tuttavia lo sport a R3 non è soltantotornei, ma anche interfaccia allo stu-dio. Il Sistema Bibliotecario d’Ateneomette infatti a disposizione libri sullosport e questo è un segnale impor-tante per valorizzare la pratica agoni-stica e il gesto atletico come aspettoculturale a tutti gli effetti. Inoltre, que-sto mese “Il Levriero” può vantare (nonè certo la prima volta) un’esclusiva digrande prestigio: microfono puntatosu Italo Cucci, volto notissimo del gior-nalismo italiano. Si parlerà infine dei 25anni dell’associazione ambientalistaGreenpeace Italia: se sport ed ecolo-gia interagissero di più forse avremmotutti una coscienza più sensibile e piùattenta alle tematiche del pianetaterra. E non crediamo che questa siaun’utopia, ma un preciso e libero attodella volontà, individuale e collettiva.

IL LEVRIERO - Mensile di informazione sportiva dell’Università degli Studi Roma Tre

ANNO 3 - numero 25 di dicembre 2011 ­­­

Dona il sangue... ...dona la vita

L’organizza Roma Tre e vi partecipano gli studenti d’Ateneo. Non stiamo parlando di un corso di studio,ma del Campionato Interfacoltà di calcio a 5 maschile. Siamo arrivati alla VII edizione di un evento che coin-volge tutta Roma Tre, nessuna facoltà esclusa. Quest’anno, parteciperanno 43 squadre, divise in 7 gironi al-l’italiana. 6 gruppi da 7 squadre, 1 da 8, per via del numero dispari di formazioni presenti. Passeranno al turnosuccessivo, ai play-off, le 4 migliori classificate di ogni girone. Le ultime 3 di ogni gruppo (4 nel caso del gironeda 8 squadre), invece, continueranno al loro avventura nei play-out di consolazione. Solo chi andrà ai play-off potrà ancora giocare per la vittoria finale. Numeri significativi, che fanno di questo torneo uno dei più im-portanti del settore a livello nazionale. Nel corso degli anni, il Campionato Interfacoltà di calcio a 5 ha messoin campo almeno una volta quasi 800 studenti per stagione. L’edizione 2011-12 è patrocinata da RegioneLazio, Provincia di Roma e Roma Capitale. Ma anche l’Avis Roma (per la donazione del sangue) e la fonda-zione “Giorgio Castelli” onlus (per la sicurezza individuale e collettiva negli impianti sportivi) affiancano R3 inquesta splendida iniziativa. Uniroma Tv è il media partner. Il torneo, presentato il 22 novembre...

Campionato Interfacoltà di calcio a 5 maschile

La VII Edizione di un successo

I Campioni sportividi Roma TreDenise Dantoni

Questo mese indaghiamo nel mondo dellearti marziali e del taekwondo con DeniseDantoni: brillante atleta e studentessa diScienze Politiche per il Governo e l’Ammini-strazione. Il taekwondo, che rappresental’arte marziale...

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Vecchie GlorieDario Litrenta,

re dei gol di Roma Tre

Dario Litrenta, ex punta della squadra degliEcomenò, è un giocatore di 25 anni che silaureato lo scorso anno in Comunicazionenella Società della Globalizzazione. Comemolti studenti, anche Dario ha partecipatoal torneo di calcio a 5...

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Pag.2 Il Levrierohttp://R3sport.uniroma3.it

Questo mese indaghiamo nelmondo delle arti marziali e deltaekwondo con Denise Dantoni:brillante atleta e studentessa diScienze Politiche per il Governoe l’Amministrazione. Il taek-wondo, che rappresenta l’artemarziale con il maggior numero

di praticanti in tutto il mondo e che, dal 1988 è anche sport olimpico, ha con-quistato Denise fin dalla scuola elementare. La sua lunga carriera sportiva èricca di successi: fa parte della nazionale dall’età di quattordici anni. Ha vintol’open juniores in Spagna, l’open juniores in Belgio, la medaglia di bronzo aimondiali e all’europeo juniores. Alle Universiadi in Cina ha guadagnato il sestoposto.

Denise, per quale motivo hai intrapreso la strada delle arti marziali?Ho provato diversi sport, poi alle elementari due compagni mi invitarono a fre-quentare un corso di taekwondo insieme, loro hanno lasciato, io continuoormai dal 2000. Mi sono appassionata sempre più e questo sport mi ha con-quistato. In particolare mi sono specializzata nella pratica delle forme. Nel ta-ekwondo esistono due tipi di lotta: il combattimento e le forme, ci si specializzain una disciplina per avere più possibilità di andare in nazionale. Come l’attività sportiva ha cambiato la tua vita universitaria?Si tratta di organizzarsi e di avere forza di volontà. Lo sport e l’università sono le mie due passioni, mi organizzo il tempo in base ai periodi più in-tensi di gare con esoneri e anticipando lo studio. Non mi lamento perché mi piace avere tante cose da fare, non sono la persona che resta troppotempo inattiva. Quali emozioni ti regala questo sport e cosa consiglieresti a chi vuole iniziarlo? Il taekwondo ti forma caratterialmente e ti da una preparazione per la vita. Lo sport mi permette di scaricare l’adrenalina, mi tranquillizza. E’ unfattore psicologico che mi aiuta,mi regala sensazioni straordina-rie, solo chi fa sport può capirecosa intendo, perché è indescrivi-bile. Lo sport ti indirizza nella vitae ti sviluppa mentalmente. Il miomotto è “fare sport fa bene sia fi-sicamente sia mentalmente”.

Esiste una cultura sportiva nelleuniversità italiane? Non esiste un buon livello di cul-tura sportiva nelle università ita-liane, ho notato un’enormedifferenza con le Universiadi inCina. E’ stata un’esperienzaunica, mentre in Italia si da im-portanza solo a pochi sport. Que-sto va a discapito dello sportivoche comunque rappresenta il no-stro paese. E’ anche vero che ogninazione ha degli sport preferiti,quindi ci si concentra principal-mente su quelli.

Maria Laura Di Caprio

I Campioni di Ateneo

Denise Dantoni: tra la

politica intesa come

scienza e il taekwondo

Sport e cultura, binomio vincente. La biblioteca delle Arti “Lino Mic-cichè” in via Ostiense 139, ha inaugurato un’area interamente dedi-cata a libri di argomento sportivo. L’iniziativa è stata resa possibilegrazie all'Ufficio Iniziative Sportive dell'Università degli studi Roma Tre.I testi sono disponibili a tutti coloro che vorranno consultarli, perchénon è necessario essere iscritti all'università per accedere alla biblio-

teca. I titoli sono tutti di grande spessore: si va dallo scrittore inglese E. Hemingway con la sua opera “I qua-rantanove racconti” per passare a “Mitologie dello sport” di P. Cervelli. Quest’iniziativa coinvolge da vicinoil lettore, dato che è lui in prima persona che può comunicare l’esistenza di altri titoli da acquisire o può ac-quistarli direttamente ampliando la propria biblioteca personale. Proprio per aiutare il lettore (e conse-guentemente per ampliare l’offerta in base agli eventuali suggerimenti) è stato messo a disposizione l'indirizzo e [email protected]. Nelperiodo invernale visitare labiblioteca è un modo perstare lontano dal freddo eacquisire nuove conoscenzeleggendo libri su temi che ilpiù delle volte vengono la-sciati ai soli addetti ai lavori.In questo modo lo sport inletteratura diventa davveroalla portata di tutti. La bi-blioteca rimane aperta tuttala settimana, dal lunedì alvenerdì. Il lunedì e il mar-tedì chiude alle ore 17,mentre gli altri giorni è pro-lungata l’apertura fino alle19. Questa tipologia di ora-rio renderà più semplicetrovare il modo per dedi-care uno spazio allo sportnon soltanto praticato.

Piergiuseppe Santoro

La Biblioteca “Lino Miccichè” apre alla letteratura di genere

Lo sport che pratichi,

lo sport che leggi

Due dei titoli presenti nella Biblioteca delle Arti

Denise Dantoni sul gradino più alto del podio

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Il Levriero [email protected]

...nella facoltà di Ingegneria, sede dei campioni in carica, iGallagher 4:20, è iniziato lunedì 28 novembre. Le gare sistanno svolgendo sui campi in sintetico del centro sportivo “LeTorri” e sono arbitrate da direttori di gara della LND (Lega Na-zionale Dilettanti). Il tutto accompagnato dal lavoro dell’UfficioIniziative Sportive di Roma Tre, che tiene costantemente in-formati sull’andamento del torneo. Anche quest’anno, oltre aipremi per il miglior portiere, miglior giocatore e per il capo-cannoniere del torneo, verranno messe in palio la Coppa FairPlay e la Coppa Challenge. Quest’ultima rimarrà custodita, perun anno, nella facoltà che si sarà aggiudicato il torneo. Ripe-tiamo, sono tante le squadre che si contenderanno il titolo dicampione. La Vecchia Guardia, squadra nata dalla fusione trai campioni in carica dei Gallagher 4:20 e i già due volte vincitoridella Vecchia Guardia. La piacevole sorpresa dello scorso anno,i Vittorini. Il Csg United, arrivato quarto nell’ultima edizionedel torneo, ottenendo il miglior piazzamento di sempre peruna squadra di Lettere e Filosofia. E poi tutte le altre squadreche hanno fatto la storia del campionato interfacoltà: i Giuri-sti per caso, i Paglia e Fieno, gli Anche se tutti noi no e la ProPatria XI. Tante anche le compagini all’esordio. Ricapitolando,43 squadre, strutture sportive, arbitri, premi e riconoscimenti.Gli elementi per fare anche stavolta un grande evento ci sonotutti. Ora tocca solo giocare e seguire, partita dopo partita, iltorneo. Con voglia di divertirsi e con la curiosità di conoscerele squadre che si contenderanno sul sintetico di R3 la Coppa,il titolo e la gloria eterna. Quella sportiva, s’intende.

Mirko Spadoni

Partita la VII Edizione...segue da pag.1

Cari lettori, le iniziative sportive diRoma Tre si sono concentrate di recentesu un’attività del tutto nuova e insolita, fa-cendoci dimenticare per un pomeriggio ilgrande calcio e la pallacanestro. Ci rife-

riamo dunque al torneo di dodgeball tenutosi presso l’istituto ‘MarcantonioColonna’. Tale torneo, infatti, non era altro che il risultato del tentativo del-l’università di rispolverare una vecchia pratica che andava molto di moda du-rante la nostra tenera età. Perché la parola dodgeball corrisponde nella nostralingua nientemeno che alla... palla avvelenata! Chi, in gioventù, non ha provatoalmeno una volta il piacere di scagliare una forte pallonata contro un gruppodi compagni con le spalle al muro? Molti studenti sono stati più che lieti dipartecipare per ricordare questo vecchio divertimento. Cinque squadre dainomi più originali del solito: Dna, Tommy Dexter, Pincopallino Joe, Ammac-cabanana e i Geni o Pazzi? (questi ultimi reduci da altri tornei tenutisi nellostesso istituto). Le squadre si sono dapprima sfidate tra loro in un unico gi-rone, in partite da cinque minuti ciascuna, tempo sufficiente per eliminareuna delle due squadre. Dal girone sono state selezionate solo due squadre perl’incontro finale, che ha visto trionfare i Geni o Pazzi? sugli Ammaccabanana.Il terzo posto è stato poi assegnato ai Pincopallino, vincitori sui Dexter dopouno scontro decisamente intenso. Il torneo si è quindi concluso con la con-sueta premiazione delle squadre classificate, con la consegna delle medaglieda parte degli organizzatori dell’evento. Anche se il torneo non aveva alcunoscopo preciso per gli interessi dell’università, di certo è servito a intrattenereper un pomeriggio un gruppo di studenti, dimostrando come persino un giocoche una volta veniva giocato dai bambini possa diventare una pratica molto di-vertente.

Matteo Pratticò

Torneo di DodgeBall

L’ultimo trionfo

dei Geni o Pazzi?

I Geni o Pazzi? vittoriosi al Torneo di DodgeballDue giocatori dei SuperSantos

Università da tutta Europa. Più di 1500 studenti. E Roma Tre c’era. L’11° edizione dell’Eu-romilano, torneo internazionale di calcio, calcio a 5, basket, pallavolo e tennis che richiama ase gli Atenei dai quattro angoli della Terra, ha visto tra i protagonisti anche i “nostri” atleti. Cin-zia Carbonara, Pasquale Mollicone e Danilo Scalise, hanno capitanato la truppa compostadalle rappresentative di calcio a 11 maschile, di futsal femminie e dai Gallagher, trionfatori

della 6° edizione dell’Interfacoltà. Il calcio a 5 ha regalato le soddisfazioni maggiori, infatti i Tanzi-boys, gruppo tanto forte quanto unito, al termine diun torneo dal livello estremamente alto, hanno centrato il se-condo posto, battuti solo dall’Università di Lubiana. Nel torneodi calcio a 5 maschile, un’università italiana non superava iquarti di finale da 8 anni. Ma anche le donne non hanno sfigu-rato perché, dopo aver battuto ai quarti di finale le avversariedi sempre, la LUISS, hanno concluso il loro torneo al 4° posto.Purtroppo, la rappresentativa di calcio a 11 ha incontrato av-versari troppo forti sul suo cammino e non ha superato la fasea gironi. Al di là dei risultati sportivi è stata l’atmosfera di que-sto evento ad avere qualcosa di speciale. Ragazze e ragazzi delvecchio continente, la maggior parte dei quali hanno perfinodormito nella palestra dove venivano disputate le gare, hannoformato una babele di lingue e saperi che per 5 giorni ha parlatoun solo idioma: lo sport. Il gioco è linguaggio internazionale, at-traversa i confini e permea le culture. E come sempre, RomaTre è in prima fila quando certi temi vengono toccati. Anche at-traverso la partecipazione a tornei come l’Euromilano, contasolo coinvolgere studentesse e studenti nel creare una nuovacultura sportiva.

Michele Salvatore

EuroMilano 2011

Piccole grandi soddisfazioni al

Torneo Internazionale

La gioia delle ragazze e dei ragazzi di Roma Tre a Milano

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Il LevrieroPag.4 http://R3sport.uniroma3.it

SPAZIO FOTO - Presentazione VII Edizione Campionato Interfacoltà calcio a 5 (22 ottobre 2011)

La Facoltà di Ingegneria ha

ospitato l’evento

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[email protected] Levriero Pag.5

Il giornalista Italo Cucci non è certoestraneo al mondo universitario. Per suastessa ammissione non è laureato ma hainsegnato presso la LUISS di Roma e So-ciologia della comunicazione sportivapresso l 'Università di Teramo. È anchecollaboratore dell 'Università La Sapienzadi Roma, dell'Università della Regione Si-ci l iana di Palermo, dell 'Università degliStudi di Milano-Bicocca, all 'Università di

Udine e Gorizia, nonché della LUMSA di Roma, dove tiene seminari e le-zioni sui vari aspetti dello sport. È sul rapporto fra attività agonistica evita di ateneo che abbiamo voluto ascoltare il suo parere.

Cucci, come giudica il rapporto che nel corso degli anni si è venutoa creare tra mondo dello sport e mondo delle università?

“Per la mia esperienza io r icordo proprio nel primo dopoguerra lacreazione delle Universiadi. Fu un momento particolare, per la primavolta si cominciò a pensare alla cultura americana, in cui era fortissimoil rapporto tra sport e università. Poi questo rapporto si è allentato neglianni. Si è verificato un grande cambiamento del quale l’università non siè accorta o non ha saputo far fronte per mancanza di mezzi. Da anni inItalia lo sport è militare, non è universitario. L’Università non producecampioni. Se vai a vedere le grandi affermazioni, le grandi squadre, igrandi gruppi, gli sportivi olimpici sono finanzieri, carabinieri, poliziotti.Anche le guardie carcerarie hanno una loro forza all ’ interno del CONI,mentre le università hanno investito in altro, forse a causa di altre prio-rità”.

Un suo personale ricordo sportivo legato al mondo degli studi…“Non ho fatto l’università. Nei miei dolcissimi tempi sono diventato

giornalista a 19 anni, avendo scelto di lavorare piuttosto che di studiare.Paradossalmente, non sono dottore ma sono professore. Insegno saltua-riamente a Milano, a Bologna, alla Sapienza, ragion per cui i l mio rap-porto con il passato universitario è semplicemente questo, senza un ricordo particolare o un episodio significativo”.

Stefano Pierro

Intervista a Italo Cucci (giornalista e opinionista sportivo)

“Da anni in Italia

l’Università

non produce

campioni”

Dario Litrenta, ex punta della squadra degli Ecomenò, è un giocatore di 25 anni che si laureato lo scorsoanno in Comunicazione nella Società della Globalizzazione. Come molti studenti, anche Dario ha partecipatoal torneo di calcio a 5 che si svolge annualmente presso il nostro ateneo ed è riuscito a vincere per due anniconsecutivi il titolo di capocannoniere, tanto da meritare il soprannome di Bomber. Con la sua squadra perònon è mai andato oltre i quarti di

finale, questo a sottolineare ancora di più le sue capacità tecniche. Sefosse arrivato a giocare una finale, infatti, chissà quali record avrebbepotuto polverizzare. Le qualità di centravanti le ha acquisite anche gra-zie all’esperienza maturata nel calcio semiprofessionistico. Ha infattigiocato in campionati di Promozione con squadre come il Trigoria, ilRocca di Papa, la Fortitudo Luditur. Nell' ambito del calcio universita-rio è stato iscritto nell'anno 2009/2010 nella squadra dei Magnitudo 11(Lettere e Filosofia) del torneo di calcio, non da tesserato “extra”, macon la squadra formata da giocatori della sua stessa facoltà. La scorsastagione non ha potuto partecipare al torneo di calcio a 5 perché hadiscusso la sua tesi di laurea pochi giorni prima dell' inizio del campio-nato universitario.

Oggi “bomber Litrenta” è iscritto al secondo anno della laurea spe-cialistica presso la facoltà di Scienze Politiche della LUISS di Roma. Con-tinua ad amare il proprio sport anche se non gioca più in torneiuniversitari, ma solo in competizioni private che si svolgono nella Ca-pitale. “Il calcio a 5 universitario mi manca molto – spiega Dario - Civorrebbe un torneo come quelli che ho fatto a Roma Tre”. Sono paroleche sottolineano la capacità di R3 Sport di fidelizzare alle proprie ini-ziative. Sul fronte degli studi, Dario Litrenta conta di riuscire a laure-arsi per la sessione autunnale del prossimo anno in Scienze del Governoe della Comunicazione Pubblica per avere in futuro nel proprio lavorole stesse soddisfazioni che ha avuto nel calcio.

Piergiuseppe Santoro

Dario Litrenta,

il bomber dottore

Dario Litrenta in rovesciata

Italo Cucci (a sinistra)

Le vecchie glorie di Roma Tre

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Pag.6 Il Levrierohttp://R3sport.uniroma3.it

NOSTRO SERVIZIO

Tra le opportunità formative of-ferte dal nostro Ateneo e in parti-colar modo dal nostro Ufficio perle attività sportive, c’è quella deltirocinio (o stage per dirlo allafrancese). Ogni anno gli studentiiscritti ai corsi di Laurea in Scienzedella Comunicazione, triennale emagistrale, si rivolgono a noi perpoter usufruire dell’oppor-tunità di ottenere creditiformativi, partecipando inmodo attivo all’interno diuna vera e propria reda-zione, imparando i trucchie i segreti della profes-sione del giornalista lavo-rando sul campo. Si trattadi una vera e propria pale-stra per tutti coloro i qualivogliono intraprenderequesto tipo di attività infuturo. Tra i tanti chehanno collaborato neglianni passati con il nostroufficio e con la nostra re-dazione, seguendo dalvivo i tornei interfacoltà dicalcio a 5, i campionati in-teruniversitari delle nostrerappresentative di calcio a5 femminile e calcio a 11maschili e tutte le altremanifestazioni sportive edeventi di dialogo, ci sonoTiziano Ottaviani ed EnzoBoldi: il primo, neolau-reato in Comunicazionenella Società della Globa-lizzazione e il secondo, lau-reando in Informazione,Editoria e Giornalismo. Chiediamoa loro una testimonianza su que-st’esperienza formativa.

Perché avete scelto di sostenereun tirocinio presso il nostro uffi-cio?Tiziano – Era un po’ di tempo cheavevo il cruccio di vedere se la car-riera giornalistica sarebbe stataper me una scelta plausibile una

volta ter-minati glistudi. Erogià pas-s a t o

nell’Ufficio per le Iniziative Spor-tive qualche anno prima come gio-catore, così appena ho avutol’occasione ho sostenuto un collo-quio e ho cominciato il mio stage.E’ stato sicuramente un banco diprova importante.Enzo - Ho partecipato per tre annial torneo interfacoltà di calcio a 5organizzato dall’Ufficio attività

sportive e, dopo aver appeso gliscarpini al chiodo, ho deciso di cer-care qualcosa che, oltre a essereutile al mio percorso universitario,unisse le mie due passioni: il calcioe la scrittura. La scelta quindi èstata facile e l’esito sicuramentesoddisfacente.Qual è stato il vostro approccio aquesta nuova esperienza e comevi siete trovati con il personale?

T – Tutto il personale ha manife-stato fin dall’inizio la massima di-sponibilità in qualsiasi aspetto delmio lavoro, dall’aiuto nella stesuradegli articoli alla logistica deglieventi da seguire. Anche con i mieicolleghi si è instaurato sin dall’ini-zio un rapporto di collaborazionesano, in cui è stato semplice farelavoro di squadra.E - L’impatto iniziale è stato moltobuono anche grazie alle personeche già lavorano all’interno dellaredazione e ai miei “colleghi” sta-gisti che sono stati molto disponi-

bili sin dall’inizio aiutando aorientarmi all’interno di questanuova realtà che, fino a quel mo-mento mi era sconosciuta. Anchela redazione mi ha aiutato moltodettandomi le linee guida perpoter sempre migliorare sia il miostile di scrittura che il tipo di ap-proccio con cui affrontare i diversieventi da seguire. Quali sono stati i momenti mi-

gliori e i momenti peg-giori di questaesperienza?T – Le occasioni in cuiho potuto avvicinare eintervistare personalitàcelebri viste solo in te-levisione o sui giornalihanno rappresentatoalcuni dei momenti piùbelli e, professional-mente parlando, soddi-sfacenti che ho vissuto.I momenti peggiori, si-curamente le cronachesotto la pioggia.E - I momenti migliorisono stati tutti glieventi e le partite in cui

non si sono presentate difficoltàinsormontabili per portare a ter-mine il lavoro. Tra le esperienzeche ricorderò con grandissimo pia-cere c’è sicuramente l’intervistafatta a Gianni Minà, uno deigrandi protagonisti del panoramagiornalistico italiano e non solo.Ricordo con dispiacere la mancataintervista a Carlo Verdone. Le si-tuazioni peggiori sono state sicu-ramente le partite disputate sottole violenti piogge dello scorso in-verno e quelle in notturna quandoperfino l’inchiostro si rifiutava di

uscire dalla penna. Ma questi sonopiccoli sacrifici che vanno fatti se sivuole intraprendere questo me-stiere. Che cosa vi lascia questo tiroci-nio?T – Direi molto. Ho scoperto unmondo, quello del giornalismo edel lavoro di redazione, che cono-scevo solo dall’esterno, in cui hopotuto capire quanto lavoro ci siadietro le pagine di un giornale e lacomunicazione in generale. Sicu-ramente ho maturato una mag-giore attenzione alla scrittura, chesono certo in futuro mi torneràutile. E’ stata infine un’esperienzasplendida sotto il profilo umano, eche mi sento di consigliare.E - Oltre ai crediti formativi, ri-tengo che questo tirocinio miabbia dato la consapevolezza dicosa va fatto e di cosa va evitatoper poter svolgere questa profes-sione. Mi ha insegnato alcuni truc-chi del mestiere e, soprattutto neimomenti in cui si presentavanodelle difficoltà, mi ha fatto capireuna cosa molto importante: sevuoi, puoi.

Stage di giornalismo presso l’Ufficio Iniziative Sportive

Enzo e Tiziano: i primi passi di

due futuri cronisti sportivi

Tiziano Ottaviani (il primo da sinistra) e Enzo Boldi (il terzo da sinistra)

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Pag.7Il Levriero [email protected]

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI

ROMATRE

CAMPIONATO INTERFACOLTÀ

TERMINE ISCRIZIONI AL RAGGIUNGIMENTO DELLA 16° SQUADRA O IL 31 gennaio 2012

DI CALCIO A CINQUE FEMMINILECENTRO SPORTIVO “LE TORRI”- LUNGOTEVERE DANTE SNC

gemellato con:media partner:

con il patrocinio di:

in collaborazione con:

INFO: [email protected] - TEL. 0657332860 - HTTP://R3SPORT.UNIROMA3.IT

foto di Marta Cantarelli

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Immaginiamo per un attimo un Messi o un Cri-stiano Ronaldo che all’improvviso non sponsoriz-zano più bevande gassate, shampoo e automobiliinquinanti ma che si mettono a parlare del pia-neta terra. Desertificazione globale, scioglimento

dei ghiacci ai poli, buco dell’ozono, città sempre più invivibili per via dello smog.Che cosa succederebbe in termini di opinione pubblica? Forse poco, forse nulla,ma forse chissà, qualcuno li ascolterebbe. E magari, poco alla volta si comince-rebbe a creare quella mentalità ambientalista che da sempre Greenpeace auspica,giungendo all’obiettivo proprio perché ne è stato portavoce un grande campione.Allora perché non si fa almeno un tentativo serio di mettere lo sport al serviziodell’ambiente (e non il contrario)? In fondo, Marchionne, Obama, Messi, Bill Gates,tutti noi, respiriamo la stessa aria e viviamo sotto lo stesso sole (malato). Forsesarebbe il caso di uscire dal ghetto dorato dell’informazione a circuito chiuso e disfruttare le capacità comunicative del calcio e –in tono minore- delle altre disci-pline sportive.

Non significherebbe, a nostro avviso, sporcarsi le mani con il nemico ma sol-tanto percorrere nuove strade. Madre Teresa di Calcutta, da questo punto di vistaera molto pragmatica: “Non mi domando mai se chi mi aiuta è una brava personao no, se il suo contributo salva una vita in quel momento”. E con questo non vo-gliamo certo dire gli sportivi non siano persone perbene, naturalmente. Green-peace Italia ha compiuto in questi giorni 25 anni: 5 lustri di lavoro incessante emeritorio. Grandi risultati sono stati ottenuti, molto è ancora da fare. Anche per-ché –al di là dei soliti discorsi di facciata- il capitalismo non ama l’ambiente e perdi più non dorme mai. E allora perché non cercare di sensibilizzare le masse con glistessi mezzi di chi distrugge l’ambiente? In fondo, peggio di così è difficile chepossa andare. È dunque sotto forma di modesto suggerimento che intendiamoanche noi celebrare il tuo compleanno, cara Greenpeace. Mille di questi giorni, gio-vane ragazza di 25 anni.

Di. Mar.

Giustizia sportiva nel calcio, è il tema del-l’incontro che si è svolto presso la Facoltàdi Giurisprudenza di Roma Tre. Il conve-gno, patrocinato dalla “Associazione Na-zionale Calciatori Serie A” ha vistoincontrarsi esponenti del mondo sportivoe giudiziario. Hanno preso parte i prof.Riccardo Agabio, Piero Gualtieri, PieroSandulli, Lorenzo Casini, Paco D’Onofrioe i giornalisti Massimo Ugolini e ItaloCucci. I lavori sono stati aperti dal prof.Agabio, che ha enunciato i principi dellagiustizia sportiva. Seguito dal prof. Gual-tieri, che da un lato ha sottolineato comeil calcio sia oggi una realtà di marketingche genera un giro di affari quasi inesti-mabile. Secondo Gualtieri i calciatori, al-l’interno del sistema avrebbero dovutoavere un ruolo centrale, ma di fatto nonsono mai riusciti a incidere realmentesulle regole a tutti i livelli. La parola è poipassata al prof. Sandulli, che ha seguitoda vicino il “caso Catania” del 2003, poi aCasini e D’Onofrio. Il primo si è soffer-mato sul concetto di etica nello sport,raccontando il caso doping, mentre il se-condo ha focalizzato il “caso Juventus”,analizzato dal punto di vista difensivo. Laparola è poi passata al giornalista Ugolini,il quale ha sottolineato come “la giustiziasportiva è stata messa a dura prova, èstata messa a processo la squadra con piùtifosi…è stato un evento mediatico stra-ordinario, radio tv e quotidiani sono statecoinvolte…è stato messo a processo tuttoil sistema calcio in Italia”. Ugolini ha poiconcluso: “La giustizia sportiva deve es-sere rapida, efficace ed esecutiva sin dasubito”. Ha concluso i lavori Italo Cucci,autodefinitosi “il vecchio che avanza”. “Ilcalcio – ha detto Cucci - riesce sempre adare lezioni a questo paese per la suatempistica. Questo Paese non ha maivinto niente in termini assoluti. Abbiamovinto 2 guerre (ne abbiamo vinta una,ndr.) perché all’ultimo minuto abbiamoscelto l’antagonista come alleato, ab-biamo vinto però 4 mondiali di calcio, 1olimpiade calcistica, 1 montagna di titolisportivi che rendono onore al movimentoolimpico italiano più che a quelli di altripaesi. Ci sono tuttavia situazioni chevanno risolte nel mondo del calcio e nellosport in generale, la lealtà viene dimenti-cata in nome dell’obiettivo”.

Stefano Pierro

Pag.8 Il Levriero

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