capire la seo in pochi step6 gli step che devi seguire sono due: scegli le migliori parole chiave da...
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Introduzione
I motori di ricerca hanno assunto un ruolo fondamentale per chi ha
l’esigenza di trovare un’azienda, un prodotto o un servizio.
La ricerca tradizionale delle informazioni su internet, quella per intendersi
che favorisce una mera ricerca di contatto (vedi Pagine Gialle), è stata
soppiantata dall’esigenza sempre più specifica degli utenti.
Le aziende, i commercianti e più in generale tutti i coloro che hanno la
necessità di essere “trovati su Google”, possono sfruttare il
posizionamento nei motori di ricerca (SEO) e l’inbound marketing con
l’obiettivo di fornire l’esatto contenuto, prodotto o servizio che l’utente
sta cercando in quel momento.
Con la SEO e l’inbound marketing è possibile abbassare notevolmente il
budget destinato all’advertising, producendo dei contenuti di valore che
possano far convertire l’utente in contatto e infine in cliente.
Questo ebook ha l’obiettivo di chiarire le idee su cosa sia una strategia SEO,
come si imposta e perché è fondamentale pianificarla.
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SEO on-page
Gli elementi chiave dell’ottimizzazione
1.1. Cos’è la SEO on-page?
La storia dell’ottimizzazione per i motori di ricerca ci insegna che la
classifica dei migliori risultati (quelli cioè presenti in prima pagina per una
specifica parola chiave), è basata su due principi fondamentali:
● Rilevanza
● Autorevolezza
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Entrambi questi elementi sono associati alla costruzione di contenuti di
valore sul tuo sito web:
“quando ottimizzi i contenuti del tuo sito, devi farlo scegliendo delle
specifiche parole chiave che corrispondono esattamente a quello che le
persone stanno cercando.”
La prima cosa da fare quando organizzi una strategia SEO on-page è
focalizzarti su quello che il tuo target cerca in ottica di parole chiave più
digitate, ed inserirle all’interno del tuo sito.
Questo elemento è fondamentale agli occhi del motore di ricerca, che sia
Google o Bing, affinché riconosca nel tuo contenuto quello che sta
cercando esattamente l’utente.
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Gli step che devi seguire sono due:
● Scegli le migliori parole chiave da inserire nelle tue pagine
● Fai in modo che i motori di ricerca capiscano che quelle pagine
risolvono delle domande degli utenti.
1.2. SEO on-page: il vecchio metodo
I motori di ricerca classificano le pagine web e le organizzano basandosi su
diversi fattori. La premessa operativa della SEO on-page, fino a qualche
anno fa, era basata sul concetto che la ripetizione della parola chiave per
la quale si voleva posizionare un contenuto fosse necessaria.
Molti siti web producevano contenuti e testi con una ripetizione maniacale
della parola chiave principale, strizzando l’occhio ai motori di ricerca,
piuttosto che agli utenti.
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Esistono centinaia di strumenti online che ti consentono di capire la densità
di una parola chiave all’interno di un testo (quanto è presente quella
specifica parola chiave) e gli stessi motori di ricerca non riuscivano
inizialmente a comprendere che ottimizzando le pagine web in questo
modo, veniva restituita una pessima user experience agli utenti.
Veniva praticato un massivo inserimento della parola chiave principale
all’interno degli elementi di ottimizzazione SEO delle pagine:
● La URL
● Il titolo
● La meta descrizione
● I marcatori di testo
● In modo aggressivo all’interno del testo
Questo metodo ha di fatto permesso a molte pagine web di posizionarsi
per la parola chiave principale restituendo risultati discutibili in termini di
soddisfazione della ricerca e ostacolando il posizionamento delle parole
chiave correlate.
1.3. SEO on-page: il nuovo metodo
Se vuoi occuparti di SEO on-site devi necessariamente utilizzare le parole
chiave. Piuttosto che inserire massivamente una singola parola chiave in
tutti gli elementi dell’ottimizzazione di una pagina, dovresti:
● Attribuire un valore alla pagina che vuoi posizionare
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● Scegliere le parole chiave che corrispondono a quel valore
● Usare un set differente di parole chiave affinché il tuo contenuto si
posizioni per diverse intenzioni di ricerca
Eccoti qualche esempio:
Dentista vs. Igienista orale
SEO vs. Posizionamento nei motori di ricerca
Avvocato vs. Difensore
1.4. Le componenti fondamentali della SEO on-page
o Meta Tags
I Meta Tags sono i Tag dati ufficiali per ogni pagina web. Essi si trovano in
apertura e chiusura del tag Head di ogni pagina e sono 3:
1. Il Title Tag
2. La Meta Description
3. Il Keyword Tag
La funzione dei Meta Tags è quella di incentivare l’utente a cliccare su un
determinato risultato di ricerca e a far capire ai motori di ricerca il
contenuto di quella pagina.
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o Tag Title e Meta Description
Il Tag Title e la Meta Description sono i due elementi che orientano l’utente
nella fase di consultazione di una pagina di Google o Bing.
Come è possibile notare dall’immagine sopra, Il Tag Title è una frase che
racconta il contenuto della pagina in breve: “MDL Global | Agenzia di
Comunicazione Digitale”.
È il primo tag HTML che viene scansionato dai motori di ricerca, che lo
usano per indicizzare e analizzare la pagina web.
Fondamentale dunque scriverlo correttamente e soprattutto non
superare i 77 caratteri affinché non venga troncato. Nel Tag Title va
inserita la keyword per la quale la pagina deve posizionarsi e il nome del
brand.
La Meta Description invece è la descrizione che appare sotto ogni link di
un risultato di ricerca. A differenza del Tag Title, il contenuto della Meta
Description non viene utilizzato dal motore di ricerca per attribuire un
ranking alla pagina web, piuttosto serve all’utente per orientarsi in merito
alla pertinenza della pagina rispetto alla sua intenzione di ricerca.
Cerca di immedesimarti nell’utente quando scrivi una Meta Description
perché anche tu, prima di cliccare su un link nei risultati di ricerca, leggi la
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descrizione per capire se quella pagina può interessarti: inserisci la
keyword e una call-to-action (CTA o chiamata all’azione) per indurre il tuo
utente in target a cliccare sul tuo contenuto.
Di solito la lunghezza massima di una Meta Description è di 160 caratteri.
o Contenuto
Il contenuto di una pagina web è uno degli elementi cardine di qualsiasi
progetto SEO professionale.
Attraverso il testo, Google può verificare la corrispondenza tra gli elementi
dell’ottimizzazione di cui abbiamo già discusso e la completezza delle
informazioni utili a soddisfare l’intenzione di ricerca.
Il ragionamento è sempre lo stesso: scegliere le parole chiave giuste e
organizzare il testo in modo tale che vi siano contenute. Quando costruisci
un contenuto, devi pensare all’utilità che può avere per i tuoi utenti,
prima che al posizionamento nei motori di ricerca.
Sappi che la completezza delle informazioni che offri ai tuoi utenti passa,
nella maggior parte dei casi, dalla stesura di copy che superano le 100
parole, ma ovviamente dipende sempre dal caso specifico. Ci sono tante
pagine web che sono ben posizionate nonostante non abbiano dei testi
corposi.
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Questo accade quando il sito web ha già il trust (fiducia) necessario
affinché Google lo consideri autorevole.
Ma cosa vuol dire il trust necessario?
Semplicemente ci riferiamo alla storicità del dominio, al numero di parole
chiave posizionate in prima pagina, al numero di backlink ricevuti, alle
citazioni e a tanti altri elementi che rendono un sito web autorevole.
Se hai intenzione di lanciare un nuovo dominio e posizionarti bene, sappi
che non puoi prescindere da una corretta strategia di ottimizzazione dei
contenuti.
Ricorda anche che riempire le pagine del tuo sito di parole chiave potrebbe
sortire l’effetto contrario a quello che auspichi: potresti essere
penalizzato.
Cosa fare dunque?
Non scrivere un testo ripetendo spasmodicamente la parola chiave
principale. Fai in modo che la descrizione del tuo prodotto o servizio
avvenga in maniera naturale. Rendi il contenuto facile da leggere cercando
di non dilungarti con periodi troppo lunghi (proprio come sto cercando di
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fare io ora!). Cerca di utilizzare termini di facile comprensione sia per gli
utenti che per i motori di ricerca (ovviamente con le dovute specificità: se
hai uno studio medico e vuoi descrivere una patologia, dovrai usare un
linguaggio tecnico ma essere un bravo divulgatore).
Ma soprattutto, cerca di dare un valore aggiunto e soddisfare un bisogno.
o Localizzazione
Se il tuo business ha una specificità territoriale e offre i propri servizi o
prodotti in una determinata zona geografica, è appropriato studiare una
strategia di posizionamento utilizzando delle parole chiave geolocalizzate.
Ma cosa vuol dire?
Semplicemente completare la parola chiave aggiungendo il luogo in cui
desideri essere trovato, in modo che i motori di ricerca sappiano che i tuoi
uffici sono localizzati in una certa zona.
Eccoti un esempio:
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Di fondamentale importanza in tal senso è utilizzare i servizi che offrono
Google e Bing per la registrazione di attività locali: Google My Business e
Bing Places for Business.
Attraverso questi strumenti gratuiti è possibile rivendicare la propria
attività, inserire delle informazioni utili quali indirizzo web, numero di
telefono, orari di apertura e chiusura.
Keywords
Partiamo dalle fondamenta
2.1. Basi della SEO: Comprendere le Keywords
Le keywords sono delle “frasi chiave” o più comunemente dei termini di
ricerca che un utente inserisce all’interno di un motore di ricerca, che sia
Google o Bing, quando deve reperire delle informazioni.
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Le persone utilizzano costantemente le keywords sia per cercare un
prodotto specifico che per acquisire delle informazioni.
2.2. Scegliere le keywords
Le keywords rappresentano il cuore della SEO e scegliere quelle giuste
può determinare l’ottenimento o meno dei risultati prefissati nella tua
SEO strategy.
Compila una lista di parole chiave che pensi possano essere associate al
tuo business e che dunque possano portare sul tuo sito web utenti
interessati ai tuoi prodotti o servizi.
Una volta fatto questo, inserisci queste “frasi chiave” nello strumento di
pianificazione delle parole chiave di Adwords e trova le varianti che credi
possano portare valore alle pagine del tuo sito web.
Utilizza i volumi di ricerca e la competizione come parametri per scegliere
le keywords migliori. Comincia da una lista di 10/15 parole chiave e amplia il
tuo elenco man mano che la tua strategia SEO diventa più chiara e precisa.
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Seo off-page
L’importanza dei links
3.1. Cos’è la SEO off-page?
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I digital marketers hanno sempre distinto la SEO on-page dalla SEO off-
page utilizzando questo paradigma:
● SEO on-page: Keywords
● SEO off-page: Links
Per anni abbiamo visto come la strategia SEO off-page fosse
semplicemente ricondotta al processo che ha come obiettivo
l’ottenimento di link in ingresso verso un sito web: che fossero offerte di
scambio, link pagati o altri schemi di creazione di link.
Ma cos’hanno in comune tutte queste tattiche?
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Semplicemente che sono osteggiate da Google.
È per questo motivo che molti marketers hanno cominciato a cambiare
atteggiamento, privilegiando un’attività in particolare che va sotto il nome
di guest-blogging.
Cerchiamo di capire: cos’è il guest-blogging?
È un’attività che consente di ospitare su un sito web un contenuto
business o semplicemente informativo, collegato con un link ad un altro
sito web pertinente.
Dobbiamo tener presente che Matt Cutts (capo del team anti-spam di
Google) ha più volte sconsigliato la pratica del guest-blogging, asserendo
che sia ormai una pratica “spammosa”.
La domanda a questo punto sorge spontanea: se non possiamo comprare
link, creare dei network di siti e fare guest-blogging, come dobbiamo
muoverci per ottenere link di valore e pertinenti verso il nostro sito web
per aumentarne l’autorevolezza?
La premessa da fare a tutto il ragionamento è banale, ma fondamentale:
alla base di internet e dei motori di ricerca ci sono i collegamenti
ipertestuali.
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I link verso una risorsa esterna rappresentano un giudizio espresso in
termini di autorevolezza e sono dunque necessari, agli occhi di Google o di
Bing, per comprendere se il sito web sia ritenuto autorevole agli occhi degli
altri siti web.
3.2. L’evoluzione della SEO off-page
Non ci resta altro che constatare quanto sia diventato fondamentale
(anche se dal nostro punto di vista lo è sempre stato), costruire una
strategia editoriale che offra reale valore all’utente.
Sarà questo valore a generare dei link spontanei del tuo articolo.
Secondo Google i link naturali verso il tuo sito web rappresentano un
processo spontaneo che fa parte della natura dinamica del web, quando
altri siti reputano il tuo contenuto meritevole di essere offerto quale
contributo di valore alla loro audience.
I link naturali che ottieni attraverso la creazione di contenuti di valore sono
la faccia buona della medaglia che vede dall’altra parte la costruzione di un
profilo backlink innaturale e che ha l’unico scopo di strizzare l’occhio ai
motori di ricerca.
Guest-blogging or not guest-blogging?
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“Se stai usando il guest-blogging come strategia per ottenere link in ingresso,
probabilmente dovresti fermarti. Perché? Nel corso del tempo è diventata la
pratica più usata per fare spam.”
Queste sono le parole di Matt Cutts, sempre lui.
Quindi verrebbe da pensare che, se il guest-blogging viene considerata
una pratica “spammosa” per ottenere link in ingresso, dovremmo di
conseguenza eliminarla dalla nostra strategia SEO?
Non necessariamente!
È il punto di vista che deve cambiare: i guest-posts possono essere
utilizzati per pianificare un’attività di digital PR e community building, ma
solo se messa in pratica con le giuste intenzioni.
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L’obiettivo quindi non deve essere quello di generare links in ingresso,
bensì quello di generare buzz o discussioni, condividere una conoscenza
che può essere utile alla nostra audience.
Sempre secondo Matt Cutts, bisognerebbe pensare al guest-blogging
come veniva fatto nei bei tempi in cui non se ne abusava: il paragone
potrebbe essere quello di concepire quest’attività paragonandola ad una
prefazione di un libro che stai scrivendo, fatta da un autorevole firma che
possa portare valore al tuo scritto.
Ecco una checklist da non dimenticare quando fai guest-blogging:
● Scrivi/ricevi posts solo per/da siti autorevoli
● Prendi in considerazione la possibilità di utilizzare link no-follow
● Non pubblicare un post che sia già stato pubblicato altrove: solo
contenuti originali
● Non fare invii massivi di mail allo scopo di ottenere backlinks
Links
Cosa fare e cosa evitare per costruire backlinks di valore
4.1. La strada giusta per costruire backlinks
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Perchè Google è attento al profilo backlinks?
Gli algoritmi che sono alla base dei motori di ricerca prendono in
considerazione diversi aspetti che contribuiscono a determinare il ranking
dei risultati di ricerca.
La premessa è che molto probabilmente un sito sarà nella prima pagina di
Google per una specifica keyword o per un set di keywords perché
risponde ad una precisa intenzione di ricerca.
Alla base di tutto, come già spiegato in precedenza, c’è quindi la necessità
di scegliere le keywords giuste e saperle inserire correttamente all’interno
del tuo sito web.
Ovviamente molte aziende utilizzano le stesse keywords, perché magari
interessate allo stesso business.
Come fa Google a decidere quale risultato sia più meritevole?
● Dalla quantità del profilo backlinks della singola pagina e del sito
web
● Dalla qualità del profilo backlinks del sito web
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Il valore di un link
Il valore di un link apporta due benefici principali:
● I links aumentano l’autorità e la fiducia dei motori di ricerca nei
confronti di una specifica pagina, che a sua volta aumenta il trust di
tutto il sito web
● I links aiutano i motori di ricerca a comprendere quanto rilevante
sia un contenuto rispetto ad una specifica intenzione di ricerca
analizzando gli anchor-text che collegano le pagine
Cos’è un anchor-text?
È il testo cliccabile in un articolo che ti rimanda ad un’altra pagina. Di solito
al suo interno viene inserita una keyword affinché possa essere di più facile
comprensione ai motori di ricerca.
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“La link building moderna è incentrata sulla qualità di contenuti originali che
apportano valore agli utenti e che ne aumentano il coinvolgimento”
Ovviamente questa è la strada più difficile e tortuosa, ma che allo stesso
tempo mette al riparo da update di Google che tendono a penalizzare chi
costruisce profili backlink artificiali e “spammosi”.
Gli elementi che non devi dimenticare sono quindi:
● Alta qualità
● Contenuti unici
Queste buone abitudini che consentono di essere al riparo da
penalizzazioni da parte del motore di ricerca possono essere messe in
pratica in molte forme come:
● Blog aziendali: pianifica un piano e calendario editoriale di valore
che possa spingere gli utenti a linkare un tuo contenuto
● Visual Content: immagini uniche, divertenti e creative possono
indurre i lettori a linkare il tuo sito web
● Lanci di prodotto: anticipare il lancio di un prodotto con degli
articoli che ne parlano può indurre il lettore interessato a linkare un
tuo articolo
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4.2. La strada sbagliata per costruire Link
Il proposito iniziale dei motori di ricerca di esaminare la quantità e la qualità
dei backlink di un sito web è stato quello di garantire che solo le pagine
migliori, costruite per soddisfare il bisogno di un’intenzione di ricerca
specifica fornendo dei contenuti autorevoli e qualitativi, si sarebbero
posizionate prima di quelle meno credibili.
Purtroppo però, l’auspicio iniziale è stato sovvertito da chi in passato ha
usato questo sistema per costruire enormi quantità di link affinché
venissero classificate meglio di altre.
A tal proposito, vogliamo suggerirti una serie di attività che andrebbero
esaminate attentamente prima di essere messe in campo:
● Directory: l’intento di una buona directory è quello di organizzare
l’universo di internet in categorie e sotto categorie, al cui interno si
dovrebbero linkare dei siti web autorevoli e degni di essere
menzionati.
Esistono numerose directory che effettivamente fanno bene
questo lavoro. Allo stesso tempo, si sono moltiplicati siti web nati
con il solo intento di creare dei grossi contenitori di link in uscita
verso siti di indubbia autorevolezza.
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Molti studi hanno dimostrato come i motori di ricerca, ed in
particolare Google, abbiano cancellato questi siti dai loro indici per
osteggiare questa pratica.
Ciò significa che i link ottenuti da quelle directory non vengono più
considerati da Google per determinare il ranking di una pagina e di
un sito web.
In sintesi, chi decide di affidarsi a questa pratica, deve sapere che
questa strategia è evidentemente valida (ammesso che lo sia) solo
nel breve periodo.
● Link a pagamento: i link a pagamento sono ottenuti attraverso il
pagamento di una somma di denaro.
Essi possono provenire da un network di compratori e venditori che
molto probabilmente vende link da blog di basso profilo.
In altri tempi, era frequente la pratica dello scambio link, attraverso
la quale un network di siti linkava verso altri e viceversa.
Tutte le metodologie sopra citate vanno apertamente contro le
linee guida di Google per una corretta gestione di un sito web.
Possono comportare conseguenze molto difficili da gestire, quali
ad esempio una penalizzazione parziale o totale.
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I motori di ricerca sono in grado di comprendere la natura di queste
attività.
● Article Marketing: questa pratica consiste nello scrivere un
contenuto unico, che viene poi declinato e trasformato in più
articoli con diversi intenti.
Questi articoli vengono nella maggior parte dei casi pubblicati su
siti web poco autorevoli, col solo intento di linkare una risorsa
esterna.
I motori di ricerca hanno imparato a comprendere il cuore di questa
pratica, constatando quanto questi contenuti portino ad un
coinvolgimento nullo da parte degli utenti.
Social Media
Come i social media influenzano la SEO
La “Social Search” rappresenta uno degli ultimi approdi della SEO.
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Ma di cosa si tratta?
Essa rappresenta un’evoluzione rispetto alla modalità attraverso cui i
motori di ricerca mostravano i risultati di ricerca in precedenza: nella social
search, quando un contenuto mostra una connessione “sociale” con te,
diventa prioritario.
La connessione sociale potrebbe essere riferita ad un collegamento o
amicizia sui social network come Facebook, Twitter o altri.
In alternativa, alcune forme di ricerca sociale potrebbero riferirsi a dei
contenuti di Influencer anche se non sono direttamente collegati a te.
È necessario dunque pianificare una strategia SEO e Social pensando che
questi due aspetti sono strettamente interconnessi.
Conclusioni
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Con questo contenuto ti abbiamo fornito delle “pillole” sulla SEO per
consentire anche a te di introdurti in questo complesso mondo e
cominciare a comprenderne le logiche.
Un approccio professionale all’argomento è fondamentale affinché le
attività siano avviate e sviluppate nella maniera migliore per ottenere
risultati positivi ma questi primi spunti ti consentono di affacciarti al
mondo della SEO e capirne i meccanismi.