capitolo 3people.unica.it/stefanomatta/files/2018/02/lez03.pdf · capitolo 3 ottimizzazione: la...

15
Capitolo 3 (c) Pearson Italia S.p.A. - Anita Woolfolk, Psicologia dell'educazione 1 Ottimizzazione: la scelta migliore © Pearson Italia S.p.A. – S. Robbins, T. Judge, D. Bodega, Comportamento organizzativo

Upload: vananh

Post on 17-Feb-2019

221 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: Capitolo 3people.unica.it/stefanomatta/files/2018/02/lez03.pdf · Capitolo 3 Ottimizzazione: la scelta migliore Due tipi di ottimizzazione: una questione di messa a fuoco • L’ottimizzazione

Capitolo 3

(c) Pearson Italia S.p.A. - Anita Woolfolk, Psicologia dell'educazione1

Ottimizzazione:la scelta migliore

© Pearson Italia S.p.A. – S. Robbins, T. Judge, D. Bodega, Comportamento organizzativo

Page 2: Capitolo 3people.unica.it/stefanomatta/files/2018/02/lez03.pdf · Capitolo 3 Ottimizzazione: la scelta migliore Due tipi di ottimizzazione: una questione di messa a fuoco • L’ottimizzazione

Capitolo 3 Ottimizzazione: la scelta miglioreDue tipi di ottimizzazione:

una questione di messa a fuoco

• Gli economisti ritengono che l’ottimizzazione descriva il modo in cui sonocompiute le scelte di persone, famiglie, imprese, governi.

• Gli economisti non presumono che tutti ottimizzino sempre con successo,ma credono che gli agenti economici cerchino di ottimizzare e solitamenteci riescono piuttosto bene, date le informazioni a loro disposizione.

• In altre parole, gli economisti ritengono che il comportamento dellepersone sia approssimato all’ottimizzazione.

• Gli esseri umani non sono ottimizzatori perfetti perché l’ottimizzazionenon è facile, anzi spesso è molto complessa.

Microeconomia2

Page 3: Capitolo 3people.unica.it/stefanomatta/files/2018/02/lez03.pdf · Capitolo 3 Ottimizzazione: la scelta migliore Due tipi di ottimizzazione: una questione di messa a fuoco • L’ottimizzazione

Capitolo 3 Ottimizzazione: la scelta miglioreDue tipi di ottimizzazione:

una questione di messa a fuoco

• L’ottimizzazione può essere implementata usando due tecniche di analisicosti-benefici:

1. l’ottimizzazione nei livelli calcola il beneficio netto totale di differentialternative, e poi sceglie l’alternativa migliore;

2. l’ottimizzazione nelle differenze calcola la variazione dei beneficinetti quando una persona passa da un’alternativa all’altra e poi usa questiconfronti marginali per scegliere l’alternativa migliore.

• Un campo dell’economia – l’economia comportamentale – identificasituazioni specifiche in cui le persone non riescono ad ottimizzare.

Microeconomia3

Page 4: Capitolo 3people.unica.it/stefanomatta/files/2018/02/lez03.pdf · Capitolo 3 Ottimizzazione: la scelta migliore Due tipi di ottimizzazione: una questione di messa a fuoco • L’ottimizzazione

Capitolo 3 Ottimizzazione: la scelta miglioreOttimizzazione nei livelli

• Esploriamo più in profondità l’ottimizzazione dei livelli.

• Immaginate di essere alla ricerca di un appartamento e che avete ristrettola scelta ad una rosa di quattro candidati principali. La figura 3.1 sintetizza questa scelta, includendo due informazioni fondamentali per ogni appartamento: l’affitto mensile e l’ammontare mensile del temponecessario per andare e venire da lavoro.

• Nella figura, l’affitto diminuisce quanto più siete lontani dal luogo di lavoro.

• Esiste quindi una relazione tra ammontare dell’affitto e distanza dallavoro.

Microeconomia4

Page 5: Capitolo 3people.unica.it/stefanomatta/files/2018/02/lez03.pdf · Capitolo 3 Ottimizzazione: la scelta migliore Due tipi di ottimizzazione: una questione di messa a fuoco • L’ottimizzazione

Capitolo 3 Ottimizzazione: la scelta miglioreOttimizzazione nei livelli

Microeconomia5

Page 6: Capitolo 3people.unica.it/stefanomatta/files/2018/02/lez03.pdf · Capitolo 3 Ottimizzazione: la scelta migliore Due tipi di ottimizzazione: una questione di messa a fuoco • L’ottimizzazione

Capitolo 3 Ottimizzazione: la scelta miglioreOttimizzazione nei livelli

Microeconomia6

• Si noti che in questo esempio ci stiamo concentrando soltanto sui costi:il tempo di percorrenza casa-lavoro e il costo dell’affitto. Stiamoassumendo che i benefici di questi appartamenti siano gli stessi, allo scopo di semplificare l’analisi costi-benefici.

• Nella normale analisi di questo tipo il decisore trova l’alternativa conil più alto valore del beneficio netto, cioè beneficio meno costo.

• Quando i benefici sono gli stessi per tutte le alternative, l’analisi costi-benefici si semplifica, riducendosi alla ricerca dell’alternativa conil costo più basso.

• Ma la figura 3.1 non contiene le informazioni che ci permettono discegliere il migliore appartamento.

Page 7: Capitolo 3people.unica.it/stefanomatta/files/2018/02/lez03.pdf · Capitolo 3 Ottimizzazione: la scelta migliore Due tipi di ottimizzazione: una questione di messa a fuoco • L’ottimizzazione

Capitolo 3 Ottimizzazione: la scelta miglioreOttimizzazione nei livelli

Microeconomia7

• Non abbiamo ancora un modo per sommare il costo dell’affitto e iltempo di trasferimento. Bisogna sommare quei costi per calcolare ilcosto totale di ogni appartamento: questo comprende il costo direttodell’affitto e il costo indiretto del tempo di trasferimento.

• Per sommare questi due costi scegliamo come comune unità di misura i dollari.

• Se il tempo di percorrenza andata/ritorno occupa 20 ore al mese e il costoopportunità del tempo è $10/ora, allora il costo in dollari di questitrasferimenti casa-lavoro sarà:

(20 ore/mese) x ($ 10/ora) = ($ 200/mese)

Page 8: Capitolo 3people.unica.it/stefanomatta/files/2018/02/lez03.pdf · Capitolo 3 Ottimizzazione: la scelta migliore Due tipi di ottimizzazione: una questione di messa a fuoco • L’ottimizzazione

Capitolo 3 Ottimizzazione: la scelta miglioreOttimizzazione nei livelli

Microeconomia8

• Lo stesso risultato si può evincere anche rappresentando i costi totali su undiagramma.

• La figura 3.2 riporta in un grafico il costo totale di ciascuno dei quattroappartamenti. E’ facile notare che l’appartamento lontano è il migliore. Gli economisti chiamano la migliore scelta possibile l’ottimo, indicato sullacurva dei costi totali.

• Per riepilogare, l’ottimizzazione nei livelli consiste di tre fasi:1. tradurre tutti i costi e i benefici in unità comuni, come dollari al mese;2. calcolare il beneficio netto totale di ogni alternativa;3. scegliere l’alternativa con il più elevato beneficio netto.

Page 9: Capitolo 3people.unica.it/stefanomatta/files/2018/02/lez03.pdf · Capitolo 3 Ottimizzazione: la scelta migliore Due tipi di ottimizzazione: una questione di messa a fuoco • L’ottimizzazione

Capitolo 3 Ottimizzazione: la scelta miglioreOttimizzazione nei livelli

Microeconomia9

Page 10: Capitolo 3people.unica.it/stefanomatta/files/2018/02/lez03.pdf · Capitolo 3 Ottimizzazione: la scelta migliore Due tipi di ottimizzazione: una questione di messa a fuoco • L’ottimizzazione

Capitolo 3 Ottimizzazione: la scelta miglioreStatica comparata: Ottimizzazione nei livelli

Microeconomia10

Page 11: Capitolo 3people.unica.it/stefanomatta/files/2018/02/lez03.pdf · Capitolo 3 Ottimizzazione: la scelta migliore Due tipi di ottimizzazione: una questione di messa a fuoco • L’ottimizzazione

Capitolo 3 Ottimizzazione: la scelta miglioreOttimizzazione nei livelli

Microeconomia11

Page 12: Capitolo 3people.unica.it/stefanomatta/files/2018/02/lez03.pdf · Capitolo 3 Ottimizzazione: la scelta migliore Due tipi di ottimizzazione: una questione di messa a fuoco • L’ottimizzazione

Capitolo 3 Ottimizzazione: la scelta miglioreOttimizzazione nelle differenze: analisi marginale

Microeconomia12

• �L’ottimizzazione nelle differenze scompone un problema di ottimizzazione concentrandosi sul modo in cui costi e benefici cambianoquando, ipoteticamente, vi spostate da un’alternativa all’altra.

• Gli economisti usano il termine marginale per indicare una differenza tra alternative, solitamente una differenza che rappresenta un “gradino” o “un’unità” in più.

• Un calcolo costi-benefici che si concentri sulle differenze traun’alternativa fattibile e un’altra alternativa fattibile prossima alla prima,viene chiamato analisi marginale e consiste nel confronto delleconseguenze – i costi e i benefici – di compiere una scelta.

Page 13: Capitolo 3people.unica.it/stefanomatta/files/2018/02/lez03.pdf · Capitolo 3 Ottimizzazione: la scelta migliore Due tipi di ottimizzazione: una questione di messa a fuoco • L’ottimizzazione

Capitolo 3 Ottimizzazione: la scelta miglioreOttimizzazione nelle differenze: analisi marginale

Microeconomia13

Page 14: Capitolo 3people.unica.it/stefanomatta/files/2018/02/lez03.pdf · Capitolo 3 Ottimizzazione: la scelta migliore Due tipi di ottimizzazione: una questione di messa a fuoco • L’ottimizzazione

Capitolo 3 Ottimizzazione: la scelta miglioreOttimizzazione nelle differenze: analisi marginale

Microeconomia14

• �L’obiettivo dell’ottimizzatore è migliorare il più possibile la propriacondizione.

• Il principio di ottimizzazione al margine è il principio secondo il qualeun’alternativa ottima fattibile ha la proprietà seguente: avvicinarsi a essamigliora la situazione dell’agente, mentre allontanarsi da essa la peggiora.

• L’ottimizzazione che utilizza l’analisi marginale selezionerà sempreun’unica alternativa ottima quando la curva del costo totale ha la formaconcava che si osserva nella figura 3.5, dove il costo totale (in viola)diminuisce, il costo marginale (in rosso) sarà negativo e l’analisi marginaleraccomanderà di muoversi dal centro cittadino verso l’esterno per ridurre il costo totale.

Page 15: Capitolo 3people.unica.it/stefanomatta/files/2018/02/lez03.pdf · Capitolo 3 Ottimizzazione: la scelta migliore Due tipi di ottimizzazione: una questione di messa a fuoco • L’ottimizzazione

Capitolo 3 Ottimizzazione: la scelta miglioreOttimizzazione nelle differenze: analisi margina

Microeconomia15