castellaneta 2

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Progettazione ed esecuzione delle attività archeologiche: archeoRes s.r.l. di Avezzano (L’Aquila) (sotto la direzione tecnica di Roberta Cairoli) Archeologi: Cosima Castronovi (coordinamento Settore III), Giacomo D’Elia (coordinamento Settori I-II), Marialucia Amadio, Michele Baldo, Antonella Cassano, Francesca Delle Grazie, Alessandra De Natale, Serena De Simone, Marco D’Onofrio, Raffaella Guerrieri, Claudia Loffredo, Alessandro Marsilio, Andrea Pedone, Alessandra Ricci, Cinzia. Romani, Lorena Trivigno Rilievi e documentazione grafica: Andrea Pedone, su matite di Marialucia Amadio, Alessandra De Natale, Alessandra Ricci, Lorena Trivigno, Francesca Delle Grazie, Raffaella Guerrie- ri, Alessandro Lupi, Andrea Pedone Committente: Snam Rete Gas e Tre Colli SpA Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia Direzione scientifica: Teresa Schojer; Assistenza tecnica: Sandro Spinazzola 2 3 4 5 6 7 8 9 1 Durante lavori svolti per la realizzazione del metanodotto SNAM Massafra – Biccari, tra il 2010 e il 2011 sono state ef- fettuate indagini archeologiche sulla sommità di una altura di scarsa elevazione, ubicata in contrada Le Grotte, a sud-ovest di Castellaneta (6). La frequentazione più antica dell’area risale almeno al VI secolo a.C., periodo al quale sono riferibili frammenti di impasto, di ceramica a fasce arcaica e di coppe di tipo ionico, rinvenuti in fosse di scarico. Tra gli inizi del IV ed il III secolo a.C. la zona è risultata parzialmente utilizzata a scopi funerari: sono state mese in luce complessivamen- te otto tombe a fossa, pertinenti probabilmente a distinti nuclei di necropoli (4). Di particolare interesse sono risultate due delle sepolture (tombe 18 e 19), contenenti oggetti di pregio, tra cui un cinturone di bronzo (1), un anello di ferro con castone ed un anello in argento, la cui presenza farebbe ipotizzare l’appartenenza dei due de- funti ai ceti abbienti dell’insediamento. In una fase successiva, tutta l’area è occupata da una fitta rete di fosse rettangolari allungate di varie dimensioni, spesso intersecate ortogonalmente, ad intervalli regolari, da altre di dimensioni più limitate. Interpretabili come im- pianti per vigneti (5), vanno datate (in assenza di materiali diagnostici) ad epoca posteriore alle tombe di IV/III secolo a.C., alle quali si sovrappongono, ma potrebbero essere attribuite, almeno in parte, anche ad età romana, fase atte- stata da numerosi rinvenimenti. Tra questi, va citata una struttura muraria costituita da due file affiancate di pietre, affiancata da una massicciata stradale (8); al muro si appoggiava uno strato di crollo, tra le cui pietre sono state rin- venute 21 monete di età romana, di cui ben 13 in argento (2-3), databili quasi tutte al I secolo a.C. e in eccellente stato di conservazione. Sempre a questa fase può essere riferita una tomba ad incinerazione a cassetta, rinvenuta violata e priva di materiali, ma databile sulla base di confronti tra il I secolo a. C. e il II d.C. Nel settore settentrionale dell’area è stato indagato in maniera estensiva un edificio costituito da un corpo principa- le, con un ingresso sul lato sud, articolato in almeno tre vani allineati in senso E-O, e da un avancorpo lungo il lato sudorientale, costituito da altri due vani di piccole dimensioni, affiancati e non comunicanti tra loro (7). L’edificio (databile al II/III secolo d.C. in base ai frammenti di sigillata africana A e A/D rinvenuti tra i componenti delle struttu- re murarie) era destinato probabilmente ad attività produttive e non residenziali, come sembrerebbe indicare la tec- nica edilizia piuttosto corsiva dei muri, realizzati con filari irregolari di pietre approssimativamente sbozzate, spesso alternate a blocchi di reimpiego. Poco a nord di esso è stata inoltre rinvenuta una piccola area di lavorazione (9), composta da un piano in laterizi e malta impostato su due spallette (forse un pigiatoio per la premitura dell’uva), in- clinato verso un recipiente costituito dalla metà superiore di un’anfora commerciale MR 5 (databile al II/III d.C. e quindi in fase con gli ambienti), capovolta e inserita in una buca praticata nel banco roccioso, impermeabilizzata all’interno con uno strato di malta e provvista ancora del tappo; la metà inferiore del vaso, allestita nella stessa ma- niera, era ubicata a poca distanza. La parte centrale dell’edificio (parzialmente obliterato in età tardoantica) viene utilizzata ancora nel VII secolo d.C., quando nell’area si installa un piccolo impianto artigianale, attestato da fornelli in laterizi e da scarichi di fornace caratterizzati dalla presenza di scorie di ferro. Cinturone in bronzo, dalla tomba 18. Denario in argento, 40 a.C. circa D/ Testa di Cesare laureata, scarsamente leggibile (non riprodotta). R/ Vitello. Q VOCONIUS VITULUS Q DESIGN Denario in argento, 115 a.C. circa D/ Testa elmata di Roma. Dietro: ROMA e Legenda: EX S C R/ Cavaliere con spada e testa tagliata nella destra. Davanti: Q Sotto: M SERGI Nell’esergo: SILUS. Nucleo di necropoli (IV-III a.C.). Impianti per vitigni. Panoramica dell’area di scavo lungo la trincea del metanodotto in costruzione. Edificio produttivo di età imperiale (il nord è a sinistra della foto). Si notano le fosse delle tombe della fase ellenistica; dalla più occidentale proviene il cinturone in bronzo. Struttura muraria e massicciata stradale di età romana. Probabile pigiatoio per la premitura dell’uva: piano in laterizi e malta inclinato verso un recipiente costituito dalla metà superiore di un’anfora commerciale, impermeabilizzata all’interno con malta e ancora provvista del suo tappo. A poca distanza, l’altra metà della stessa anfora, anch’essa inserita in una buca scavata nella roccia. 2 3 4 5 6 7 8 9 1 Leporano Pulsano Faggiano Roccaforzata Monteparano Lizzano Fragagnano Carosino San Giorgio Jonico Monteiasi San Marzano di San Giuseppe Oria Sava Manduria Torricella Maruggio Avetrana Taranto Montemesola Grottaglie Villa Castelli Francavilla Fontana Latiano Ceglie Messapica San Michele Salentino Statte Crispiano Massafra Palagiano Mottola Palagianello Castellaneta Castellaneta Palagianello Contrada Le Grotte Contrada Le Grotte SS7 SS7 A14 SC65 SP13 SP13 SP15 SP14 SP26 Contrada Le Grotte castellaneta

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Progettazione ed esecuzione delle attività archeologiche: archeoRes s.r.l. di Avezzano (L’Aquila) (sotto la direzione tecnica di Roberta Cairoli)Archeologi: Cosima Castronovi (coordinamento Settore III), Giacomo D’Elia (coordinamento Settori I-II), Marialucia Amadio, Michele Baldo, Antonella Cassano, Francesca Delle Grazie,Alessandra De Natale, Serena De Simone, Marco D’Onofrio, Raffaella Guerrieri, Claudia Loffredo, Alessandro Marsilio, Andrea Pedone, Alessandra Ricci, Cinzia. Romani, Lorena TrivignoRilievi e documentazione grafica: Andrea Pedone, su matite di Marialucia Amadio, Alessandra De Natale, Alessandra Ricci, Lorena Trivigno, Francesca Delle Grazie, Raffaella Guerrieri,Alessandro Lupi, Andrea PedoneCommittente: Snam Rete Gas e Tre Colli SpASoprintendenza per i Beni Archeologici della PugliaDirezione scientifica: Teresa Schojer; Assistenza tecnica: Sandro Spinazzola

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Page 1: Castellaneta 2

Progettazione ed esecuzione delle attività archeologiche: archeoRes s.r.l. di Avezzano (L’Aquila) (sotto la direzione tecnica di Roberta Cairoli)Archeologi: Cosima Castronovi (coordinamento Settore III), Giacomo D’Elia (coordinamento Settori I-II), Marialucia Amadio, Michele Baldo, Antonella Cassano, Francesca Delle Grazie, Alessandra De Natale, Serena De Simone, Marco D’Onofrio, Raffaella Guerrieri, Claudia Loffredo, Alessandro Marsilio, Andrea Pedone, Alessandra Ricci, Cinzia. Romani, Lorena TrivignoRilievi e documentazione grafica: Andrea Pedone, su matite di Marialucia Amadio, Alessandra De Natale, Alessandra Ricci, Lorena Trivigno, Francesca Delle Grazie, Raffaella Guerrie-ri, Alessandro Lupi, Andrea PedoneCommittente: Snam Rete Gas e Tre Colli SpA

Soprintendenza per i Beni Archeologici della PugliaDirezione scientifica: Teresa Schojer; Assistenza tecnica: Sandro Spinazzola

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Durante lavori svolti per la realizzazione del metanodotto SNAM Massafra – Biccari, tra il 2010 e il 2011 sono state ef-fettuate indagini archeologiche sulla sommità di una altura di scarsa elevazione, ubicata in contrada Le Grotte, a sud-ovest di Castellaneta (6). La frequentazione più antica dell’area risale almeno al VI secolo a.C., periodo al quale sono riferibili frammenti di impasto, di ceramica a fasce arcaica e di coppe di tipo ionico, rinvenuti in fosse di scarico. Tra gli inizi del IV ed il III secolo a.C. la zona è risultata parzialmente utilizzata a scopi funerari: sono state mese in luce complessivamen-te otto tombe a fossa, pertinenti probabilmente a distinti nuclei di necropoli (4). Di particolare interesse sono risultate due delle sepolture (tombe 18 e 19), contenenti oggetti di pregio, tra cui un cinturone di bronzo (1), un anello di ferro con castone ed un anello in argento, la cui presenza farebbe ipotizzare l’appartenenza dei due de-funti ai ceti abbienti dell’insediamento.In una fase successiva, tutta l’area è occupata da una fitta rete di fosse rettangolari allungate di varie dimensioni, spesso intersecate ortogonalmente, ad intervalli regolari, da altre di dimensioni più limitate. Interpretabili come im-pianti per vigneti (5), vanno datate (in assenza di materiali diagnostici) ad epoca posteriore alle tombe di IV/III secolo a.C., alle quali si sovrappongono, ma potrebbero essere attribuite, almeno in parte, anche ad età romana, fase atte-stata da numerosi rinvenimenti. Tra questi, va citata una struttura muraria costituita da due file affiancate di pietre, affiancata da una massicciata stradale (8); al muro si appoggiava uno strato di crollo, tra le cui pietre sono state rin-venute 21 monete di età romana, di cui ben 13 in argento (2-3), databili quasi tutte al I secolo a.C. e in eccellente stato di conservazione. Sempre a questa fase può essere riferita una tomba ad incinerazione a cassetta, rinvenuta violata e priva di materiali, ma databile sulla base di confronti tra il I secolo a. C. e il II d.C.Nel settore settentrionale dell’area è stato indagato in maniera estensiva un edificio costituito da un corpo principa-le, con un ingresso sul lato sud, articolato in almeno tre vani allineati in senso E-O, e da un avancorpo lungo il lato sudorientale, costituito da altri due vani di piccole dimensioni, affiancati e non comunicanti tra loro (7). L’edificio (databile al II/III secolo d.C. in base ai frammenti di sigillata africana A e A/D rinvenuti tra i componenti delle struttu-re murarie) era destinato probabilmente ad attività produttive e non residenziali, come sembrerebbe indicare la tec-nica edilizia piuttosto corsiva dei muri, realizzati con filari irregolari di pietre approssimativamente sbozzate, spesso alternate a blocchi di reimpiego. Poco a nord di esso è stata inoltre rinvenuta una piccola area di lavorazione (9), composta da un piano in laterizi e malta impostato su due spallette (forse un pigiatoio per la premitura dell’uva), in-clinato verso un recipiente costituito dalla metà superiore di un’anfora commerciale MR5 (databile al II/III d.C. e quindi in fase con gli ambienti), capovolta e inserita in una buca praticata nel banco roccioso, impermeabilizzata all’interno con uno strato di malta e provvista ancora del tappo; la metà inferiore del vaso, allestita nella stessa ma-niera, era ubicata a poca distanza. La parte centrale dell’edificio (parzialmente obliterato in età tardoantica) viene utilizzata ancora nel VII secolo d.C., quando nell’area si installa un piccolo impianto artigianale, attestato da fornelli in laterizi e da scarichi di fornace caratterizzati dalla presenza di scorie di ferro.

Cinturone in bronzo, dalla tomba 18.

Denario in argento, 40 a.C. circa

D/ Testa di Cesare laureata, scarsamente leggibile (non riprodotta).

R/ Vitello. Q VOCONIUS VITULUS Q DESIGN

Denario in argento, 115 a.C. circa

D/ Testa elmata di Roma. Dietro: ROMA e Legenda: EX S C

R/ Cavaliere con spada e testa tagliata nella destra. Davanti: Q Sotto: M SERGI

Nell’esergo: SILUS.

Nucleo di necropoli (IV-III a.C.).

Impianti per vitigni.

Panoramica dell’area di scavo lungo la trincea del metanodotto in costruzione.

Edificio produttivo di età imperiale (il nord è a sinistra della foto). Si notano le fosse delle

tombe della fase ellenistica; dalla più occidentale proviene il cinturone in bronzo.

Struttura muraria e massicciata stradale di età romana.

Probabile pigiatoio per la premitura dell’uva: piano in laterizi e malta inclinato verso un

recipiente costituito dalla metà superiore di un’anfora commerciale, impermeabilizzata

all’interno con malta e ancora provvista del suo tappo. A poca distanza, l’altra metà della

stessa anfora, anch’essa inserita in una buca scavata nella roccia.

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LeporanoPulsano

Faggiano

Roccaforzata Monteparano

Lizzano

Fragagnano

CarosinoSan GiorgioJonico

Monteiasi

San Marzano di San Giuseppe

Oria

Sava Manduria

Torricella

Maruggio

Avetrana

Taranto

Montemesola

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Villa Castelli

FrancavillaFontana

Latiano

Ceglie Messapica San MicheleSalentino

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