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Cenni di FISIOLOGIA DEL VOLO di Lino del Pio
Alcune nozioni di carattere generale.
L'essere vivente ha la capacità di «sentirsi», di percepire il proprio intorno
e quindi di rielaborare delle azioni di adeguamento.
Pertanto nella sua struttura osserviamo i seguenti moduli essenziali:
- un apparato ( un complesso di organi) di percezione,
- un apparato motorio,
- un apparato di integrazione e di rielaborazione interconnesso a
detti apparati.
Questi apparati realizzano il rilievo di informazioni, la loro integrazione e
rielaborazione e l'esecuzione di una risposta.
Nell'essere “monocellulare” le tre funzioni sono contemporaneamente
svolte dall'unica cellula che lo costituisce.
Vieppiù si sale la scala della evoluzione biologica, nei vari esseri viventi vanno
aumentando dimensioni e complessità di organi con strutture realizzate da
più cellule strettamente connesse e organizzate.
In questi esseri “pluricellulari” alla primitiva plurivalenza dell'unica cellula
dell'individuo monocellulare subentra la specializzazione delle più cellule
che a gruppi si dedicano a compiere le singole varie funzioni.
Cellule che nel loro sviluppo hanno esaltato la eccitabilità vengono a
realizzare le strutture di percezioni; altre specializzate nella conduzione
dei segnali si interconnettono per realizzare un apparato di trasmissione
rielaborazione e di integrazione (fig. 1), altre che hanno esaltato la capacità
di contrazione realizzano le strutture muscolari degli apparati motori.
FIG 1 Le CELLULE NERVOSE si sono
specializzate nella trasmissione dei
segnali di eccitamento..
FIG 2(sotto)da sx a dx
Idra Sistema a rete nervosa
Planaria e Ape Sistema a doppio cordone
Uomo Il sistema
nervoso è complesso e
altamente
organizzato.Il cordone
nervoso è unico e la sua
espansione anteriore è
il cervello
Il variometro umano 1
Ai vari livelli di complessità d'organizzazione (fig.2) si ripete un modulo
comune:
struttura di percezione via centripeta di informazione - struttura
centrale di interpretazione ed integrazione della informazione e
rielaborazione di risposta via centrifuga di trasmissione di stimolo
apparato effettore di risposta.
Nel nostro organismo le varie strutture periferiche di percezione
costituiscono i cosiddetti organi dei sensi; le strutture centrali di
rielaborazione costituiscono il Sistema Nervoso Centrale; le vie di
trasmissione, centripeta e centrifuga, costituiscono il Sistema Nervoso
Periferico, insieme di fasci di fibre nervose
(i nervi) che appunto si diramano dal e convergono al S.N.C.
Va aggiunto che il rilievo di informazioni avviene su due fronti:
- alla frontiera tra organismo e mondo esterno e
- nella compagine dello stesso organismo.
Si distinguono pertanto:
- una sensibilità esterocettiva, derivata da apparati di percezione di stimoli
esterni,localizzati in superficie, ed
- una sensibilità propriocettiva, derivata da apparati di percezione di
stimoli interni disposte internamente alle strutture dell'organismo.
In ognuno di tali campi si può inoltre distinguere una sensibilità generale,
che raccoglie informazioni di carattere, per così dire, «generico»;
ed una sensibilità speciale che raccoglie informazioni «particolari»
mediante organi particolarmente specializzati, complessi e localizzati in
sedi circoscritte di convenienti regioni del corpo.
Facciamo degli esempi : Sulla superficie e nelle strutture superficiali del
nostro corpo sono disseminate delle particolari microstrutture (recettori
sensoriali) che vengono stimolate in seguito ad azioni meccaniche esterne.
Da esse derivano informazioni di contatto e di pressione dei corpi che
interferiscono o vengono a contatto col nostro corpo.
Il variometro umano 2
Queste realizzano la sensibilità tattile e barica, con carattere di sensibilità
generale, esterocettiva.
Altri recettori sensoriali sono disseminati in profondità nelle varie parti del
corpo in particolare nei muscoli, nelle articolazioni, nei legamenti, nei
tendini.
Da questi deriva la nostra sensibilità profonda, in altre parole la sensazione
«del proprio corpo», la sensazione della contrazione dei muscoli,
l'apprezzamento del reciproco orientamento delle varie parti del corpo e
dei loro movimenti.
Questa sensibilità profonda e senso cinestesico è una sensibilità generale,
propriocettiva.
Dall'apparato visivo, dall'apparato uditivo derivano invece informazioni di
sensibilità esterocettiva speciale.
Sensibilità speciale propriocettiva è invece realizzata dall'apparato
vestibolare.
APPARATO VISIVO.
E' un apparato di percezione del mondo esterno ( sensibilità esterocettiva ,
recettore di distanza. Vedremo nel volo essere un apparato strettamente
connesso coi recettori di contatto, strutture di sensibilità tattile e di
pressione, e col apparato propriocrttivo otovestibolare) ) -
Nell'apparato visivo si riconoscono (fig. 3):
- una struttura periferica di percezione, l'occhio;
- una via di trasmissione dei segnali visivi, le vie ottiche;
- una struttura nervosa centrale deputata al riconoscimento,
interpretazione ed integrazione dei segnali visivi rappresentata da
particolari aree celebrali (corteccia visiva).
Nell'occhio si riconoscono un sistema di lenti ed un sistema di apertura
variabile che convogliano e mettono a fuoco l'immagine del mondo esterno
su una lamina sensibile, la retina,
La fig. 4 evidenzia l'equivalenza ottica dell'occhio ad una macchina
fotografica
Il variometro umano 3
Fig. 4 L'OCCHIO è un organo
otticamente equivalente ad una
macchina Fotografica,
Fig. 3 Schema d'insieme
dell' APPARATO VISIVO
Interessante invece è la struttura della retina per una miglior
comprensione del processo di percezione visiva.
La retina è costituita da una lamina di cellule la cui superficie presenta
qualcosa come oltre cento milioni (circa 125 milioni) di elementi sensibili
ognuno dei quali trasmette il proprio segnale lungo fibre conduttrici che
convergendo vanno a costituire le vie ottiche.
I segnali trasmessi proiettano alle strutture centrali una mappa la cui
interpretazione da parte della corteccia visiva produce due
contemporanei tipi di informazione: La visione centrale e la visione
periferica.
Si riconoscono infatti nella retina due tipi di cellule recettrici , diverse
morfologicamente e funzionai mente: i bastoncelli ed i coni.
I coni sono connessi con le strutture cerebrali da fibre, conduttrici del
segnale, indipendenti; ognuno cioè converge su di una singola fibra di
trasmissione del proprio segnale.
Il variometro umano 4
I coni inoltre sono concentrati in una particolare porzione centrale della
retina detta “fovea“.
I bastoncelli sono invece interconnessi in modo che diversi elementi
utilizzano una stessa fibra di trasmissione e sono prevalentemente
distribuiti nella porzione periferica della retina (nella fovea non vi sono
bastoncelli.) Figg. 5 e 6.
La diversità di percezione dei due diversi insieme di cellule da origine a due
tipi di visione,centrale e periferica, da cui derivano due contemporanei tipi
di informazione.
La visione centrale è caratterizzata da acuità visiva ed è predisposta al fine
rilievo del particolare.
E' pertanto adatta, nella pratica del volo, al rilievo del dato grafico degli
strumenti ed alla valutazione del particolare di rilievo visivo esterno.
Queste informazioni per altro si ricollegano in prevalenza ad una
rielaborazione psichica cosciente per atti operativi decisionali.
La visione distinta però domina un ristretto settore centrale del campo
visivo e per tale motivo necessita di un preciso orientamento dei bulbi
oculari.
Di conseguenza la sua utilizzazione richiede diversi orientamenti dei bulbi
oculari, in successione, e le singole informazioni giungono con discontinuità,
in un succedersi di rilievi multipli.
La visione periferica, d'altro canto, dotata di minor acuità perde il rilievo
del particolare, ma per ciò acquista capacità «di generalizzazione».
Questa peculiarità è rafforzata da un suo più ampio campo visivo mantenuto
con continuità nell'ampio anello visivo periferico mentre i movimenti dei
bulbi oculari orientano la percezione centrale (della fovea).
La visione periferica, in altre parole, mantiene con continuità una
informazione «generica».
Queste sue caratteristiche la rendono adatta alla rielaborazione riflessa
condizionata subcosciente per risposte, per così dire, istintive.
Si profilano (configurano) dunque due contemporanee e distinte funzioni
visive.
Una funzione di raccolta di rilievi particolari, distinti tra loro e specifici,
singolarmente prelevati con discontinuità in tempi successivi e ravvicinati.
In savrapposizione, una seconda funzione, contemporanea, di rilievo di
informazione «generica», con continuità nell'ampio anello esterno del
campo visivo.
Il variometro umano 5
Fig. . 5
I coni ed i bastoncelli
sono le cellule
recettive della retina
Nella quale sono
distribuite come nel
Fig. 6 -
a) connessione di
trasmissione del segnale dei
coni della fovea
B) connessione di
trasmissione dei segnali de
bastoncelli della
retina periferica
Questi cenni di anatomo-fisiologia dell'apparato visivo permettono di
meglio comprendere ed avvalorare la distinzione, nella pratica della nostra
attività di volo, di due principali (fondamentali) tipi di rilievi visivi:
- i riferimenti di orizzonte
- la lettura degli strumenti e l'osservazione esterna.
I riferimenti d'orizzonte consistono come è noto nel rilievo visivo della
posizione e variazione della linea orizzonte/piano suolo ( pendenza,
inclinazione e cadenza).
Questi rilievi vengono adeguatamente soddisfatti dalla percezione visiva
periferica (indicata comunemente come “coda dell'occhio” ).
Tale visione infatti vi si addice per:
- la sua relativa non acuità ( visione indistinta ) che non
riconoscendo i particolari privilegia, per così dire, il riconoscimento di
linea/piano:
- la sua continuità di percezione,che è richiesta dal mantenimento di
assetto di volo;
Il variometro umano 6
-il tipo prevalente delle sue connessione con centri superiori di controllo
adatto alla evocazione di riflessi incoscienti.
L'analisi dell'orizzonte permette la valutazione di qualità del volo (
controllo della costanza degli asseti di volo e delle loro variazioni,
segnalazioni di interferenza di ostacoli e di altri velivoli) .
La precisa determinazione di quantità (velocità, distanza, ecc.) è data dalla
lettura degli strumenti e dalla osservazione esterna diretta.
Per la lettura del cruscotto e la osservazione diretta esterna si addice
invece la visione centrale, distinta caratterizzata da :
- acuità visiva, idonea per il rilievo grafico-numerico degli strumenti,
per l'osservazione esterna (valutazione delle interferenze e della distanza
di ostacoli e di altri velivoli, lettura del cielo e della orografia, controlli di
riferimento di circuitazione e diapproccio al suolo ecc.);
- conseguente discontinuità
- tipo prevalente delle sue connessioni con centri nervosi cerebrali di
cosciente rielaborazione intellettivo-culturale ( interpretazione di
mappe derivate dalle immagini raccolte dal succedersi degli
orientamenti dello sguardo eseguiti ad orientare della macula centrale
della retina).
Abbiamo dunque a disposizione due diverse e contemporanee percezioni
visive: la visione centrale distinta e la visione periferica. La chiara
conoscenza di questo è premessa importante per un proficuo
perfezionamento della loro utilizzazione nel progressivo apprendimento
delle complesse capacità sensitivomotorie richieste dalla nostra attività di
volo.
L'apparato visivo non può esimersi dalla sua integrazione con altri apparati
sensitivi tra i quali grande importanza assume l'apparato vestibolare..
Apparato vestibolare.
E' l'apparato di percezione della posizione
dei movimenti del nostro corpo.
Le sue strutture sono l'utricolo e i canali
semicircolari (fig. 7)
( per semplificazione tralasciamo il sacculo).
IG. 7 Apparato vestibolare
Il variometro umano 7
L'utricolo è sensibile agli effetti di accelerazione di certe sue particelle solide ad alta densità (gli otoliti); i canali semicircolari sono sensibili allo scorrimento, per accelerazione, del liquido in essi contenuto. Dall'utricolo vengono avvertite le accelerazioni lineari, nei canali semicircolari le accelerazioni angolari. Entrando nel particolare, nell'utricolo troviamo in corrispondenza di una certa zona detta “macula” (fig. 8) delle particolari cellule dotate di cilia che rimangono “imprigionate” in un soprastante strato di sostanza gelatinosa. In quella sostanza gelatinosa si trovano immerse masserelle calcifiche, i sopracitati otoliti (fig. 3).
Fibre nervose sensoriali sono intrecciate tutt'attorno alle cellule ciliate della macula le quali quando il peso degli otoliti preme, piega o stira le loro cilia avvertono lo stimolo e trasmettono lungo quelle fibre nervose segnali alle correlate strutture centrali dell'encefalo.
Fig. 8 Otricolo e macula Fig. 9 Struttura della macula.
Le cellule della macula sono orientate in direzioni diverse per cui si hanno “quadri" differenziati di stimolazioni ed i centri superiori cerebrali sanno ricavare dal segnale dei vari quadri informazione sulla direzione ed intensità della forza agente. I canali semicircolari sono formazioni tubulari, disposte su tre piani diversi fra loro ortagonali (figg. 7 e 10).
Il variometro umano 8
L'estremo di ogni canale è dilatato a formare un'«ampolla» in cui è
localizzata una «cresta ampollare» costituita, come nella macula
dell'utricolo, da cellule avvolte da fibre nervose sensitive e dotate di
cilia impigliate in una soprastante «cupula» di sostanza gelatinosa a
forma di ventaglio (fig. 11). Allo scorrimento del liquido nei canali le rispettive creste «sventolano» stimolando le cilia cellulari impigliate e generando segnali (fig.12).
Questi segnali informano del movimento del liquido in ciascuno dei canali
il sistema nervoso centrale che interpreterà il complesso
dell'informazione.
Fig.10 Indicazione
schematica della situazione
dei canali semicircolari
Fig. 11 Cresta ampollare Fig. 12
Il variometro umano 9
Il sistema dei canali semicircolari è sensibile ai moti rotatori in fase di accelerazione durante la quale, per inerzia, il liquido intracanalicolare (linfa) ritardando o proseguendo il suo scorrimento inclina, in un senso o nell'opposto, le creste.
Le creste tenderanno a tornare nella posizione originaria quando il moto
della linfa (per attrito con le pareti) eguaglierà il moto del canale che la
contiene.
Ciò avviene dopo un certo tempo dall'arresto della rotazione o alla
stabilizzazione di moto uniforme.
L'apparato vestibolare è in stretta relazione con l'apparato visivo nel volo a
vista (VFR) nel quale le percezioni vestibolari sono indispensabilmente
integrate dalla percezioni visive.
Nella nostra consuetudine di vita terrestre la percezione di verticalità,
rispetto al suolo, coincide con la valutazione della direzione della forza
gravitazionale che avvertiamo in asse col corpo.
Per questo tendiamo a riferire le forze che agiscono sul nostro corpo
perpendicolari al piano terra considerandole sempre perpendicolari ad essa.
In pratica senza il controllo visivo, che percepisce l'inclinazione
dell'orizzonte (pendenza), non riusciamo a distinguere la situazioni inclinata
di una spirale, in cui la forza dinamica risultante agisce longitudinalmente al
pilota, dalla situazione orizzontale di volo rettilineo.
Una lenta e progressiva rotazione sfugge alla percezione vestibolare per cui
il successivo brusco arresto della rotazione viene a dare la falsa sensazione
di inizio di una rotazione in senso contrario. Il soccorso della visione di
variazione del panorama (cadenza) permette la corretta valutazione del
moto reale.
L'apparato vestibolare è localizzato nel capo e pertanto da informazioni
relative alla situazione del capo. A trasformare le sue informazioni relative
alla situazione dell'intera struttura corporea subentra la sensibilità
somatica che percepisce la posizione delle parti del corpo, la loro posizione
relativa ed i loro relativi movimenti.
Il variometro umano 10
Queste percezioni sono rilevate da particolari recettori sensoriali
disseminati nelle varie parti del corpo, in particolare nei muscoli, nelle
articolazioni, nei legamenti e nei tendini le quali danno per l'appunto “la
sensazione del nostro corpo”.
Quando voliamo facciamo “nostro” il volo dell'aliante trasferendo la
percezione del nostro corpo a percezione dell'aliante, della sua posizione e
dei suoi moti. Possiamo dire che calziamo su di noi l'aliante, come una tuta
attillata, perché non volo io ma l'io-aliante.
Per questo subentrano altri organi sensitivi, recettori di contatto,
costituiti da strutture disseminate nel corpo e sulla sue superficie: i
recettori sensoriali di tatto, di pressione, di deformazione.
Per riassumere, l'informazione vestibolare è riferita al capo, la sensibilità
somatica, che percepisce la relazione capo-corpo, trasferisce
l'informazione al complesso dell'organismo, a sua volta i recettori di tatto,
deformazione, pressione trasferiscono l'informazione alla situazione
dell'aliante (fig.13).
Si ha una complessa integrazione delle informazioni sensitiva tra organi di
percezione proprio ed esterocettiva, di sensibilità speciale e generale.
E' interessante notare che la
microstruttura otolitica, masserelle
accelerate su cilia sensibili, viene
r e p l i c a t a i n u n a s t r u t t u r a
macroscopica costituita dalla massa
del corpo del pilota che “grava” sui
recettori di tatto, pressione,
deformazione ( soprattutto del culo
).
In questo modo viene perfezionata
ed affinata la percezione di direzione
ed intensità della forza che sollecita
il complesso pilota-aliante.
L ' a d e g u a t o a g g i u s t a m e n t o
dell'assetto dell'aliante viene
f inemente contro l l ato da l le
contemporanee percezioni visive
dell'orizzonte, inclinazione, altezza
e scorrimento (cadenza), e del filo di
lana “immerso nel campo visivo”.
Fig 13
Il variometro umano 11
Percezione e valutazione delle ascendenze.
L'accelerazione degli otoliti è relativa al gradiente di velocità da loro subita
indipendentemente dai valori assoluti di velocità al tempo iniziale ed al
tempo successivo. Questo significa che la nostra informazione sensoriale di
accelerazione è «relativa», cioè capace di valutazione relativa ma non
capace di valutazione assoluta (rispetto al suolo)
Di fatto quando, per esempio, passo da 1 m/sec a 2 m/sec a salire ho la
stessa sensazione del passaggio da 2 a 3 m/sec a salire oppure da O a + 1
m/sec o da -1 a O m/sec di velocità a scendere. Questa nostra percezione
sensitiva ha tuttavia l'eccellenza della prontezza, l'esercizio la rende quasi
immediata, e noi possiamo integrarne la valutazione di qualità e quantità col
soccorso dell'indicazione variometrica. A parità di percezione sensitiva il
variometro mi sa dire se stò salendo o scendendo.
Un buon aliante sportivo dispone solitamente di un variometro elettrico ed
un variometro meccanico. II variometro elettrico prevalendo in prontezza
(non ha resistenze meccaniche) e peccando in precisione (instabilità di
taratura) ci propone l'anticipo della sua informazione qualitativa mentre il
variometro meccanico, compensato del proprio ritardo (per la sua
meccanicità) da quello elettrico, ci può disporre la sua precisione.
Per collegare al meglio queste integrazioni d'informazione variometrica è
opportuno utilizzare sia l'apparato uditivo sia l'apparato visivo. Con questi
due sensi siamo in grado di cogliere contemporaneamente l'informazione più
importante dei due strumenti.
Così possiamo cogliere con l'udito il rilevamento del suono (informazione di
qualità dall'altezza ed indicativamente informazione di quantità dalla
frequenza del suono}mentre riserviamo l'occhio al rilevamento di precisa
quantità dal quadrante del variometro meccanico.
I vecchi gufi ripetono: dai retta innanzi tutto al «culo», ascolta il vario
metro elettrico, guarda il variometro meccanico
Il che significa: embricare le informazioni non appena si rendono disponibili
utilizzando la contemporanea possibilità dei rilevamenti propriocettivo,
uditivo e visivo.
Viene impegnata la visione distinta (non necessariamente e non in continuità
), mentre la visione periferica gestisce, costantemente, la corretta
conduzione dell'aliante. La visione distinta viene orientata anche ai controlli
visivi esterni ( sicurezza, strategia di volo ) .
Il variometro umano 12
Nella progressione dell'addestramento si riconosce sempre più
l'importanza dell'osservazione esterna allora che la conduzione del volo
viene ad arricchirsi di tattiche e strategia e si configura viepiù importante
la sicurezza del volo.
Il perfezionarsi del pilotaggio si manifesta con il progressivo “abbandono”
del cruscotto e con l'acquisizione del “volo per assetti” controllato dalla
visione periferica mentre la visione centrale raccoglie le osservazioni
necessarie all'intelligenza della conduzione del volo.
Informazione, apprendimento e conoscenza.
Una definizione di intelligenza è: capacità di cogliere i nessi tra i vari
momenti dell' esperienza.
Con questo significato l'intelligenza rappresenta l'elemento che connette
l'informazione, l'arrivo di dati, con il comportamento, la risposta che ne
segue.
Ne deriva che il comportamento non ha rapporto diretto con l'informazione
ma è mediato dalla intelligenza.
Questo "cogliere i nessi tra i vari momenti dell' esperienza” si svolge
attraverso l'intendere (il percepire l'informazione) e l'apprendere
(associare ed integrare l'informazione) per giungere a rielaborare un
modello di interpretazione della realtà dal quale viene determinato il
comportamento.
Riferendoci al procedimento di un computer diremmo che il nesso tra input
ed output è condizionato dalla modalità di calcolo registrato nel programma.
A differenza di un computer, la struttura nervosa centrale dell'uomo oltre
alla registrazione di preordinati algoritmi e procedure ha la capacità di
generare e di arricchirsi di nuove strutture formali di interpretazione dell'
esperienza (altrimenti detta capacità di imparare dagli errori) e la
conseguente possibilità di rielaborare preconfigurazioni operative.
Questo processo creativo fornisce risultati "nuovi", non puramente
ricordati o percepiti e non costruiti a memoria o per mezzo di una semplice
procedura deterministica. La sua capacità supera l'imitazione o il calcolo.
Così l'uomo anche senza nascere con le ali ha saputo volare e noi facciamo
anche il volo a vela.
Il variometro umano 13
Nella nostra attività sportiva possiamo riconoscere lo svolgersi della triade
informazione-apprendimento-risposta a tre caratteristici livelli:
- a livello somatico sensitivo-motorio,
- a livello intellettivo speculativo-razionale,
- a livello culturale di gruppo,
I tre livelli interagiscono e si integrano replicando una strutturazione ad
archi, a cerchi e a rete, isomorfa all'organizzazione morfologica del
sistema nervoso ed alla struttura intellettiva della conoscenza.
Schematicamente:
Al primo livello l'informazione è prodotta da stimoli sensitivi; alla
percezione di questi segue la rielaborazione e l'apprendimento di schemi
sensitivomotori che vengono a configurare la risposta di azione sui comandi;
al secondo livello l'informazione è data, per esempio, dal comportamento
dell'aliante, l'apprendimento è il suo rilievo ed il suo adeguamento ad un
percorso razionalmente rielaborato e la risposta è la realizzazione del
percorso;
al terzo livello l'informazione giunge dalle esperienze e le conoscenze
individuali dei piloti, l'apprendimento è l'acquisizione culturale del gruppo e
la risposta è produzione di qualità di volo. Analizzando il significato del
termine "apprendimento" ne scopriamo la pregnanza semantica di un suo
triplice significato:
il significato di "afferrare", (sentire), a indicare la percezione
dell'informazione;
il significato di "appigliarsi, attaccarsi" ad indicare l'appropriarsi
dell'informazione e il significato di "insegnare" a indicare la rielaborazione
dello schema, del modello da cui trae origine la risposta che seguirà
l'informazione.
L'epistemologia, lo studio della conoscenza, ha trovato contributi
interessanti nell' aver spostato l'attenzione dal soggetto che conosce e
dall'oggetto conosciuto alla "loro zona di contatto" scoprendone il luogo di
scambio e di interazione nel quale si realizza l'apprendimento.
Qui l'arco informazione-risposta si richiude in anello con l' arco riflesso del
ripetersi di informazione-risposta. Ne segue una cascata di anelli in una
rete di rielaborazione del modello interpretativo che vieppiù tende ad
aggiustare la risposta.
Il variometro umano 14
Al livello che ho chiamato sensitivomotorio, particolarmente evidente nel
pilotaggio di base, domina l'apprendimento che connette stimoli sensitivi ad
atti motori sui comandi.
La "zona di contatto" tra soggetto (pilota) e oggetto (aliante e mondo
circostante) è costituito dai movimenti di pilotaggio.
In ogni movimento coesistono l'atto motorio e la contemporanea percezione
sensitiva. Per questo movimento viene definito atto sensitivo-motorio e ho
chiamato sensitivo-motorio tale livello di apprendimento.
A questo livello il ripetersi di movimenti attiva circuiti nervosi e provoca il
ripetersi di percezione di se e di ciò che ci circonda ed induce l'acquisizione
e la messa a punto di schemi di azioni sui comandi che in successione si
perfezionano e aggiustano il realizzarsi di atti sempre più coordinati e azioni
sui comandi più complesse e complete.
Penso sia opportuno chiarire il significato che attribuisco al termine
“schemi”, atto eseguito, per poi introdurre il significato del termine di
”simbolo”, atto pensato, che si associa al corrispondente schema.
In un assetto elementare, nel Sistema Nervoso Centrale comunemente si
distingue una struttura detta corticale, quale sede di processi mentali
coscienti ed una struttura (o meglio un complesso di strutture)
sottocorticale sede di processi sensitivo-motori non coscienti; il primo
livello è proprio dell'intelligenza speculativo-razionale, il secondo è proprio
dell'intelligenza sesnsitivo-motoria non cosciente.
Accettiamo questa semplificazione adatta ad una più facile comprensione
anche se nella realtà non corrisponde una netta demarcazione e
identificazione di strutture anatomo-funzionali nè si riconosce una netta
barriera di appartenenza di processi speculativo-razionali coscienti e di
processi di rielaborazione degli atti sensitivo-motori non coscienti.
Pensiero cosciente e atti sensitivo-motori, automatici non coscienti, si
sovrappongono e si integrano contribuendo reciprocamente al realizzarsi.
Ora seguiamo l'apprendimento dell' esecuzione di una configurazione di
base nell' addestramento quale per esempio il volo rettilineo con
mantenimento dell'assetto orizzontale delle ali.
A livello razionale, con riferimento al 'modello' acquisito nel corso di
preparazione teorica, si ravvisa la necessità di mantenere una opportuna
velocità e le ali orizzontali.
Il variometro umano 15
Ne segue la preconfigurazione di azioni di spostamento antero-posteriore
della cloche per aggiustare l'assetto longitudinale alla velocità e
contemporaneamente di spostamento laterale per aggiustare l'assetto
laterale.
A questa preconfigurazione si associa il 'presentimento' di percezioni
sensitive (quali, per esempio, l'altezza e l'inclinazione dell'orizzonte nel
campo visivo) di controllo degli effetti delle azioni.
Nella fase di apprendimento dell' esecuzione della configurazione di volo
viene a svolgersi una successione di azioni sui comandi e di percezioni
sensitive associate. Progressivamente si raggiunge il coordinamento azioni-
percezioni in effetti voluti e nel frattempo a livello non cosciente se ne
acquisisce, per attivazione di circuiti nervosi, un automatismo di schema
sensitivo motorio.
Quando ho 'imparato' ad eseguire quella configurazione di volo non ho più
bisogno di un modello teorico di riferimento e lo ”schema” sensitivo motorio
di mantenimento di assetto longitudinale e trasversale, velocità e direzione
istintivamente verrà evocato nel non cosciente dal semplice simbolo "via
dritto" pensato al livello cosciente-razionale.
Nell' esempio considerato l'apprendimento ha trasformato una proposta
cosciente di modello razionale di manovre di comando in schema sensitivo
motorio non cosciente di azioni sui comandi.Il modello sintetizzato in
simbolo razionale evocherà il correlato schema istintivo, non cosciente.
Successivi apprendimenti più complessi ricorreranno a modelli razionali di
insiemi di simboli di azione sui comandi che verranno sintetizzati in simboli
di rango superiore di manovre complesse. Tali simboli di rango superiore
saranno associati ed evocheranno complessi schemi operativi (insiemi
coordinati di schemi) spontanei, non coscienti.
Modelli simbolici razionali più complessi vengono quindi a realizzare
l'apprendimento di livello intellettivo superiore del volo nella complessità
delle sue configurazioni e impostazioni.
L'ulteriore trasferimento nell'istintivo non cosciente di 'tattiche di volo'
apre poi l'orizzonte alla speculazione strategica “dell' aquila solitaria”.
Chi è riuscito a sopportarmi sino a questo punto si chiederà a cosa servono
tutte queste chiacchiere.
Il variometro umano 16
Esse vorrebbero dar significato ed avvalorare l'importanza fondamentale
attribuita nella nostra attività, come d'altra parte in ogni altra, da un lato
alle conoscenze teoriche, al loro approfondimento e loro aggiornamento e
dall' altro lato agli esercizi di volo ed all' addestramento operativo.
Sono le vie dell'informazione intellettiva e sensitivo motoria essenziali per
l'apprendimento, conoscenza e per il comportamento di volo del volovelista
in ogni fase di avanzamento nella sua qualificazione.
Per meglio comprendere quanto ho cercato di esporre vediamo ancora
l'esempio di come i vari livelli di apprendimento, sensitivo motorio,
speculativo razionale e culturale, interagiscono nell'apprendimento della
spirale, la vecchia classica figura del nostro volo e come nel progredire dell'
addestramento una figura di volo tende sempre a riproporsi con nuovi suoi
aspetti di apprensione.
I primi approcci alla spirale, nella scuola di base, vengono preceduti
dall'informazione teorica di interpretazione della sua meccanica di volo.
In questo primo apprendimento speculativo razionale si sottolinea l'aspetto
principale assunto nella figura dall' equilibrio delle forze: la componente
centrifuga influenza la direzione della forza dinamica e pertanto si rende
necessario l'adeguamento dell' assetto trasversale con inclinazione delle
ali.
Per semplificare e ridurre la difficoltà di apprendimento dell' esecuzione,
viene uniformato l'assetto longitudinale ad un regime di velocità standard
di sicurezza del volo.
Col succedersi degli esercizi pratici in volo l'apprendimento sensitivo
motorio di questo primo modello speculativo 'semplificato' rielabora uno
schema di spirale 'corretta in volo sicuro'.
Dopo questa acquisizione il pilota è capace di eseguire una spirale corretta,
in volo sicuro, grazie ad uno adeguato schema sensitivo motorio, istintivo
non cosciente, evocato nel cosciente dal semplice simbolo “girà”.
Va sottolineato come la sintesi simbolica sia essenziale per l'economia della
sfera cosciente cui è deputata la gestione in contemporaneità di compiti
multipli .
L'acquisizione di uno specifico momento del volo si inserisce sempre in una
complessità di apprendimento speculativo razionale articolato in un
concerto di evocazioni simboliche di tutto un insieme di schemi sensitivi
motori.
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Alla decisione ed esecuzione di una spirale, nell' esempio al quale ci
riferiamo, coesiste la contemporaneità di osservazione del suolo per
l'orientamento, di controllo dello spazio circostante per la prevenzione di
collisioni, di osservazioni meteorologiche, di azioni digitali sull' apparato
radio ricetrasmitteme e di regolazione di strumenti sul cruscotto, di
gestione ed osservazione delle cartine, delle eventuali regolazione dei flaps
e quant'altro.
Quando il neovolovelista è convinto di saper spiralare, purtroppo si trova in
sottovento ad annunciare il suo prossimo atterraggio mentre gli sportivi
“stanno su”.
Da ciò viene indotto ad una rivisitazione della spirale con un suo nuovo
approccio speculativo razionale nel quale venga introdotto il confronto del
comportamento e delle caratteristiche dell'ascendenza e la velocità dell'
aliante, variabile da sottoporre all'apprendimento. Velocità, rateo di
discesa e diametro della spirale vengono allora correlati al valore e
dimensione dell'ascendenza.
L'esigenza dell'aggiustamento della spirale con la termica impone d'altro
canto affinamento sensitivo di percezione anche della variazione di
accelerazioni verticali.
Col progredire dell'addestramento successivi schemi verranno appresi
dell'intelligenza sensitivo motoria indotti da modelli razionali via via più
complessi.
L'automatismo dell'uso dei flaps richiede l'anticipazione speculativa di
conoscenza razionale della modificazione della polare dell' aliante per
identificarne i 'punti di transito' e cogliere le relative velocità. In fase
successiva la considerazione dei tempi per ottenere velocità di percorso
aggiusta l'apprendimento della “tiratà” in spirale per tendere a ridurla ad un
giro e scoprire il delfinaggio.
Questi apprendimenti avanzati sono correlati agli apprendimenti dei singoli
individui in avanguardia che alimentano la conoscenza di gruppo.
Importante componente di questa conoscenza è la conservazione delle
informazioni che si accumulano nel tempo. Per questo silenziosi volovelisti
dedicano il loro prezioso apporto alla raccolta della letteratura e di
iconografia per organizzare il centro culturale del club
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