c'era una svolta - aprile 2014

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anno I aprile 2014 numero 01 UN PAESE DA RICOSTRUIRE

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Mensile del Movimento R.E.T.E San Marino pag. 2 - Eventi e incontri pag. 3 - Editoriale e Scrivi a RETE pag. 4 - Spending review pag . 5 - Lavoro e licenze pagg 6 e 7 - Lavori consiliari pag. 8 - Diritti civili pag. 9 - Spazio Cultura pag. 10 - Flash dal mondo pag 11 - Spazio delle associazioni pag. 12 - A tutta natura, Oltre confine

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anno Iaprile 2014numero 01

UN PAESE DA RICOSTRUIRE

EVENTIE INCONTRIGiovedì 17 aprile 2014ore 21:00Sala Montelupo (Piazza F. da Sterpeto)Domagnano

Incontro con Alessandro Gallo e Giulia Di Girolamoautori del libro

“Non diamoci pace”Diario di un viaggio (il)legale

Alessandro Gallo (scrittore) e Giulia Di Girolamo (studiosa del fenomeno mafioso) ripercorrono l’Emilia Romagna attraverso le storie e i protagonisti dell’antimafia sociale, raccogliendo testimonianze che diventano il quadro e il romanzo di una regione del nord che, come una regione del sud, lotta contro la criminalità e racchiude storie difficili e di speranza.

Un romanzo basato su fatti reali, volti e storie di una mappa che ridisegna l’Emilia Romagna e l’allarme criminalità.

Da Reggio Emilia a San Marino per tracciare la resistenza e la persistenza di undici organizzazioni mafiose nazionali ed internazionali sul territorio emiliano-romagnolo.

Un’infiltrazione nel tessuto economico della regione talmente profonda da non dare pace agli autori.

Vuoi farti pubblicità su“C’era una Svolta”?È mensile, cartaceo e online!Ai nostri fornitori e sponsor richiediamo di dichiarare:

• impiego di personale in regola con adeguata remunerazione

• rispetto diritti umani, civili e pari opportunità

• rispetto norme di sicurezza sul lavoro

• essere in regola con monofase, tasse, contributi, versamenti

• agire in conformità alle leggi riguardanti la protezione ambientale

• non utilizzare gli utili per fini illeciti o eticamente discutibili

• non aver mai subito condanne per bancarotta fraudolenta o reati finanziari in genere

• non aver mai collaborato con personaggi legati alla malavita organizzata né mai aver aggirato le norme vigenti in campo finanziario e tributario

Sono tante cose? A noi sembra il minimo. Vogliamo pubblicizzare solo le attività che fanno bene al paese!Per info: [email protected]. 0549.907777

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EVENTI

numero 01 aprile 2014 2

EDITORIALE

di Marianna Bucci

“Quello che il bruco chiama fine del mondo,il resto del mondo chiama farfalla”. Lao Tze

Quella che per i lettori sarà solo la prima uscita di un giornalino mensile, per RETE è un vero e proprio evento.

Un lieto evento che ha visto la luce dopo mesi di gestazione, dibattiti, riunioni. Perché quando i progetti sono condivisi richiedono tempo. Ma, alla fine, il risultato è fortemente rappresentativo. “C’era una Svolta” è il mensile del nostro movimento, ma non parla solo di politica. Ci sono l’attualità, le associazioni, la satira, gli eventi, le segnalazioni, le notizie dal mondo. E soprattutto c’è un punto di vista nuovo. Rinnovamento, Equità, Trasparenza Ecosostenibilità – i quattro pilastri alla base dell’acronimo RETE – sono i filtri da cui osserviamo e tariamo ogni singola proposta, ogni progetto. Principi che non possono

(e non devono) essere imposti dall’alto ma realizzati attraverso l’impegno di una popolazione che si riappropria ogni giorno del diritto di scegliere consapevolmente il meglio per se stessa.Per questo crediamo che l’unica speranza per il nostro paese sia nelle mani e nell’intelligenza di tutti noi, nel nostro lavoro, nella partecipazione, nell’essere persone oneste e rispettose degli altri. Chiedere favori ai politici, evadere le tasse, lavorare in nero e tenere personale in nero, chiudere gli occhi di fronte a ingiustizie e abusi, non farà altro che alimentare la spirale autodistruttiva. L’indifferenza ha un peso, e lo stiamo pagando a caro prezzo.La classe politica che ci governa ha compromesso il presente e il futuro. Ecco perché c’è bisogno di una svolta. Serve una svolta per recuperare credibilità, una separazione totale della politica dalla P.A. e dal tribunale, servono regole certe, controlli rigorosi e un rinnovamento nel modo di intendere la politica, non come scorciatoia per l’acquisizione di privilegi ma come via maestra per prendersi cura del proprio paese.

Serve gente normale, che voglia vivere (e non sopravvivere) in un paese che ha ancora infinite possibilità.

Anno I - mensile Numero 01 Aprile 2014

Direttore Marianna Bucci

Progetto grafico Andrea Bastianelli

Impaginazione Roberto Giardi

Foto copertina Alessandro Zecchin

Collaboratori quelli di RETE

Indirizzo via dei Pini 1 47895 Domagnano Rep. San Marino

Telefono 0549.907777

E-mail [email protected]

web www.movimentorete.org

Ci trovi anche:su Facebook - Rete Movimento Civicosu Twitter - retesanmarino

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Abusi a Borgo Maggiore?Richiesti accertamenti

In questa rubrica indicheremo mensilmente le segnalazioni che ci giungono in redazione o vengono fatte al

Movimento RETE.In questo primo numero, riportiamo una segnalazione che ci è stata fatta verso la fine del mese di febbraio da due cittadini residenti a Borgo Maggiore.Secondo questi cittadini, il terrazzone posto al di sopra dei portici di Via Oddone Scarito, a Borgo Maggiore, sarebbe stato indebitamente ed abusivamente occupato da alcuni residenti del centro storico che, senza averne il permesso, avrebbero recintato delle porzioni impossessandosene a titolo privato.Invano abbiamo tentato di verificare personalmente questa segnalazione, dato che il terrazzone in questione non è accessibile in quanto la scala dalla quale si può accedere (foto) è sbarrato da un cancello e un’inferriata. Si tratta dunque di un terrazzo di proprietà pubblica (e in tal caso perché ne è impedito l’accesso?) oppure di un terrazzo

di proprietà privata?Sulla scorta di questa segnalazione, il Movimento RETE ha inviato una comunicazione al Direttore dell’Ufficio Urbanistica (che l’ha prontamente inoltrata all’Ispettorato di vigilanza sul territorio che, in base alla legge art. 175 della legge n. 87 del 1995, è competente in materia) nella quale, oltre a chiedere di effettuare delle verifiche sulla veridicità di quanto affermato, abbiamo rivolto alcune domande precise, e cioè: a) se risponde al vero che il terrazzone al di sopra dei portici di via Oddone Scarito è di proprietà pubblica; b) se l’inferriata che impedisce l’accesso all’area del terrazzone sia stata allestita da parte dello Stato oppure da privati; c) nel caso in cui l’area sia di pubblica proprietà, per che motivo dei privati se ne siano impossessati attraverso delle recinzioni che, a questo punto, risulterebbero abusive (a meno che non abbiano ricevuto apposito permesso per la loro costruzione, e in tal caso chiederemmo di verificare le motivazioni che hanno condotto a tale “nulla osta”); d) se l’Ufficio Urbanistica era già al corrente della sussistenza di queste recinzioni, e in tal caso per quale motivo - sempre nel caso che l’area del terrazzone sia di proprietà pubblica - non è intervenuto per porre fine all’abuso in atto.Al momento siamo in attesa delle risposte richieste, delle quali vi daremo

comunicazione su questo mensile.Se anche voi avete segnalazioni su abusi, favoritismi, questioni poco chiare, dubbi di qualsiasi tipo, segnalateli al Movimento RETE: ci mobiliteremo per fare chiarezza. Una sana partecipazione alla cosa pubblica parte proprio dalla capacità di pretendere il rispetto delle leggi da parte di tutti, e anche dal dovere di ogni cittadino di segnalare a chi di competenza ogni eventuale sopruso.Nel caso vogliate, RETE c’è!

EDITORIALEDEL MESE

SCRIVIA RETE

numero 01 aprile 2014 3

Spending Review?Diamo un’occhiata...

Nel corso del 2013 il movimento RETE ha monitorato le spese che lo Stato effettua attraverso le delibere del

Congresso di Stato.

Si va da consulenze, a incarichi, contratti, gruppi di lavoro, sostegno ad attività, spese diplomatiche e chi più ne ha più ne metta.

Il nostro intento non è quello di polemizzare, quanto di fare un resoconto delle spese per verificare dove e se sarebbe possibile risparmiare dei denari pubblici, soprattutto in un periodo storico come quello in cui ci troviamo, dove i soldi non risparmiati in spese magari inutili, esagerate, posticipabili, non strategiche ricadono sui tagli agli stipendi e aumento delle tariffe a carico delle famiglie, sulla privatizzazione dei servizi, sull’aumento delle imposte e delle tasse.

Pensiamo che ci siano grandi margini di risparmio all’interno delle delibere.

Si tratta però di porre dei limiti alla discrezionalità dello strapotere del Congresso di Stato, che nel silenzio impenetrabile del Congresso di Stato (nemmeno un Consigliere può venire in possesso dei verbali del Congresso di Stato, anomalia imbarazzante e sospetta) decidono chi deve ricevere contributi e incarichi, quanto spendere e come.

A titolo di esempio pubblichiamo (tabella a fianco) un resoconto delle spese decise dal Congresso di Stato nella sola giornata del 27 dicembre 2013. Undicimilioni trecentoottantamila settecentosessantanove/93 euro (11.380.769,93) spesi in circa 6 ore, al ritmo di circa €31.600 spesi ogni minuto, circa €526 ogni secondo!

Certo, all’interno ci sono molte spese utili e inderogabili, ma crediamo che anche nel corso di questa unica giornata di fuoco si sarebbe potuto risparmiare molto!

In un anno, come si può vedere nell’altra tabella allegata, con delibera del Congresso di Stato sono stati spesi €381.951.924,54 euro.

Se siete interessati (...siatelo), sul nostro sito internet www.movimentorete.org, nella pagina denominata “Spending stic....!”, trovate il dettaglio di spesa per ogni delibera del 2013. Buona lettura!

GOVERNO,QUANTO CI COSTI!

TRASPARENZA

Mese Spese con delibera

gennaio 2013 € 125.299.560,00

febbraio 2013 € 6.236.969,14

marzo 2013 € 9.631.129,49

aprile 2013 € 1.055.190,51

maggio 2013 € 26.702.818,18

giugno 2013 € 10.389.562,89

luglio 2013 € 54.620.287,84

agosto 2013 € 16.375.351,87

settembre 2013 € 18.812.299,24

ottobre 2013 € 2.592.551,35

novembre 2013 € 7.708.475,46

dicembre 2013 € 102.527.728,17

Totali € 381.951.924,54

TUTTE LE SPESE DEL 27 DICEMBRE 2013

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TRASPARENZA

LAVOROE LICENZECambiare tuttoper non cambiare niente

Tutela del lavoro, legge sulle licenze… il governo porta in Aula una serie di provvedimenti che, di primo acchito, parrebbero testimoniare la volontà di intervenire su settori delicati e vitali.

Settori che, se opportunamente indirizzati, sarebbero in grado di far ripartire San Marino. Da una parte i lavoratori, dall’altra le imprese.

Guardando i progetti di legge un pò più da vicino, ciò che si nota è un’altra volontà: quella di mantenere intatto lo strapotere del Congresso di Stato e di giocare la partita della competitività delle imprese sulla pelle dei lavoratori, sulle buste paga al ribasso, su una defiscalizzazione selvaggia a vantaggio delle imprese “mordi e fuggi”.

La nuova legge presentata dal Segretario Belluzzi per sostenere l’occupazione, in realtà andrà ad acuire le difficoltà di accesso al lavoro e abbasserà tutele e stipendi dei lavoratori nello stesso momento in cui invece aumentano le spese correnti (aumenti delle refezioni scolastiche, spese sanitarie, bolli auto, costo dei carburanti, imposte sui redditi ecc).

La legge sulle licenze portata avanti dal Segretario Arzilli, non tocca minimamente la discrezionalità del Congresso di Stato che, in base al decreto 116/2007, ha il potere di rilasciare il nulla osta a una serie di settori merceologici. Il nulla osta viene rilasciato, dice la legge, “sulla base di un piano aziendale di massima che convinca della sua affidabilità e della sua compatibilità con le esigenze economico-sociali della Repubblica”.

Nella teoria, questa intromissione del Congresso di Stato viene giustificata con la necessità di prevenire distorsioni del contesto socio-economico della Repubblica. Nella pratica, succedono due

cose: prima di tutto, si tolgono al dirigente dell’Ufficio Industria responsabilità che gli appartengono, o che dovrebbero appartenergli, e si frammentano in capo ai nove Segretari di Stato (che cambiano ad ogni tornata elettorale) con il risultato che poi, queste responsabilità, si volatilizzano e non sono più riconducibili ad alcuno.

In secondo luogo, il nulla osta del Congresso di Stato non corrisponde affatto ad una garanzia di affidabilità. Ad esempio, la SB Immobiliare nel 2006 ha ricevuto il nulla osta dal Congresso di Stato, e il suo procuratore speciale Giuseppe Vinciguerra

figura tra i 40 arrestati dell’operazione Tibet (operazione della Squadra Mobile di Milano contro la ‘ndrangheta

in Lombardia per reati di associazione mafiosa, riciclaggio, usura, estorsione, corruzione, esercizio

abusivo del credito e intestazione fittizia di beni e società, che operavano grazie una banca clandestina ed esportavano capitali anche a San Marino).

Stessa cosa per la società del ex console Colombelli, la Finanziaria Infrastrutture,

che nel 2005 aveva ricevuto il nulla osta dal Congresso di Stato e che veniva utilizzata per il

passaggio di fatture false. Lo stesso Tribunale di San Marino ha aperto recentemente l’indagine per riciclaggio

dopo che il Tribunale di Venezia l’ha chiusa con il patteggiamento a un anno e quattro mesi per Colombelli.

Azzeramento della discrezionalità, burocrazia snella, regole certe, controlli rigorosi e certezza della pena: questa sarebbe una impostazione corretta per attrarre imprenditori seri.

E poi, quello che a questo governo manca come a un naufrago in mezzo all’oceano: una direzione (possibilmente verso la riva, non verso gli squali!).

numero 01 aprile 2014 5

LAVORI CONSILIARIMolto rumore per nulla

Dagli ultimi giorni di febbraio fino a fine marzo abbiamo assistito ad un susseguirsi di sessioni Consigliari

(ben 3!), che non ci pare corrispondano ad altrettante ricadute positive sul nostro territorio. RETE ha iniziato questo tour rimarcando l’opportunità politica di sospendere il ruolo istituzionale a coloro che devono chiarire le loro posizioni di fronte ai Tribunali. Un comma comunicazioni (che, ricordiamo, è una parte del Consiglio che non viene trasmessa in radio) infuocato e teso rispetto a posizioni scomode sia del partito storico di maggioranza, la DC, sia dell’opposizione (UPR per il caso Mazzini). Sappiamo già che non è finita qui, visto anche l’esposto che è stato presentato affinché il Tribunale non lasci decadere il caso del conto Mazzini e tutti gli altri casi che vedono mescolarsi interessi privati e politica.

Ancora tasse!

Giunti infatti all’oramai immancabile comma sugli infiniti Decreti da approvare, il governo decide di

aggiornare le tasse di circolazione dei veicoli, con un bell’aumento lineare del 20% su tutti i veicoli: una tassa che va dunque a sommarsi alle altre tristemente note tasse di cui anche l’FMI è tanto contento!

RETE ha proposto un emendamento “semplice” a questo Decreto: anziché un 20% lineare, gli stessi introiti per lo Stato sarebbero stati garantiti con una percentuale progressiva che colpisse meno le auto a minor consumo ed impatto e maggiormente i veicoli più inquinanti. Si sarebbe parlato di differenze minime in realtà, ma capaci di fornire un segnale di indirizzo, di maggiore attenzione per l’ambiente oltre che di maggiore equità. Peccato che la maggioranza abbia preferito la soluzione del taglio lineare e incondizionato. A dimostrazione che fare le cose a volte non basta: è il come si fanno che fa la differenza.

Black Liste sviluppo

L’uscita dalla black list, che tutti abbiamo ovviamente festeggiato, è stata una notizia attesa, sperata,

ma anche carica di aspettative! Dopo anni di immobilismo infatti, ci si attende molto da un paese che è tornato “normale”, che non aspettava altro che ripartire sotto la nuova veste di quella “trasparenza” che finora è stata allontanata neanche fosse una deformazione o una malattia. E ci si aspettava soprattutto un cambio di prospettiva, un nuovo modello verso cui condurre un paese che avrebbe enormi potenzialità per eccellere in molti settori.

Dopo un intervento a dir poco sterile di prospettive da parte del Segretario agli Esteri Valentini, che nulla ha professato nemmeno riguardo alle proposte con cui presentare il nostro paese di fronte ai tavoli di confronto che si terranno a brevissimo con la realtà europea, ci siamo ritrovati a dibattere di argomenti generici e privi di lungimiranza.

Eclatante anche l’inefficienza del governo, che porta in aula il Decreto sullo Sviluppo lo stesso giorno in cui scadono i termini di legge per la sua approvazione, con emendamenti non condivisi dagli stessi membri di maggioranza. È dunque scaduto il tempo per il tipo di sviluppo che propone il governo, con i soliti regali a pioggia a chiunque abbia fatto pressioni anziché proposte di respiro per l’economia del paese. Sviluppo e assistenzialismo ai soliti noti non sono la stessa cosa!

Piazza finanziariae giochi della sorte

I settori protagonisti del Consiglio, quelli che secondo il governo dovrebbero risollevare le sorti del paese sarebbero… indovina

indovinello… piazza finanziaria e giochi della sorte!

Nel primo caso, buona parte della finanza si è ormai dimostrata incapace di sopravvivere senza quegli aiuti da parte dello Stato (cioè noi, i cittadini!), grazie al “decreto salvabanche” del Segretario Felici e grazie agli interventi approvati dalla maggioranza dormiente dell’ultima finanziaria in favore della sopravvivenza di CARISP. E non si parla di noccioline ma ormai di circa 140 milioni di euro a tutela del sistema finanziario pur di far sopravvivere un sistema che molto basa su una speranza: quella del ritorno dei crediti dal caso “Delta”. Ma si sa, chi vive sperando…

CONSIGLIO

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Nel secondo caso, si ripropone un settore che definire ancestrale sarebbe poco: da quanto si sente parlare di case da gioco a San Marino? Se ne parla da talmente tanto che ormai tutti i bar della Repubblica si sono riempiti di quelle “macchinette” che hanno fatto del gioco non tanto un introito quanto una spesa per il nostro Stato.

Infatti la nascita di una nuova frontiera della malattia del gioco, la “ludopatia”, oltre ad aver mandato al lastrico ed aumentato la tensione in molte famiglie sammarinesi, sta anche comportando una serie di costi proprio nel tentativo contraddittorio di prevenire la stessa malattia che dall’altra parte invece si incentiva.

Senza contare che gli introiti dal gioco aprono ampi rischi anche per la facilità dell’elusione dei controlli (settori in cui non ci siamo dimostrati come paese certamente eccellenti!) da parte della criminalità organizzata!

Un paese diverso è possibile

Sono davvero questi i settori su cui il governo (DC-NS-AP-PSD) vuole puntare per una rinnovata trasparenza e un

rinnovato modello economico? Eppure anche buona parte dell’opposizione si è dimostrata accondiscendente firmando i tre Ordini del Giorno (cioè documenti istituzionali che impegnano il governo a fare qualcosa) che ormai come un rituale concludono i dibattiti consigliari e che ancora una volta si sono rivelati generici propositi che nulla hanno a che fare con un preciso impegno a fornire un indirizzo.

RETE ha un’altra idea dei settori da ricercare, non più impostati su illusioni o speranze, ma da inserire in un progetto paese credibile (ad es. filiere di recupero, di riutilizzo, biologiche, banca delle sementi ecc).

RETE ha anche un’altra idea degli Ordini del Giorno… per questo ne ha depositati tre, affatto generici, allo scopo di impegnare il governo a concretizzare la trasparenza:

1. la pubblicazione delle Delibere dei Consigli di Amministrazione delle Aziende Autonome di Stato e dell’ISS (perché anche di qui passa la trasparenza!);

2. la necessità dell’utilizzo del bando di concorso destinati ad agenzie viaggi e tour operator sammarinesi per l’organizzazione

dei viaggi di personale diplomatico e politico;

3. per prevedere anche nel caso dei decreti (e non solo per le leggi) una relazione che ne illustri le intenzioni. Un altro OdG per l’istituzione di una commissione Consiliare di inchiesta sulla vicenda Cassa di Risparmio è stato depositato da RETE assieme a Cittadinanza Attiva.

Intanto, a breve ci ritroveremo a dibattere in aula alcune leggi proposte dal governo e che hanno visto il nostro movimento molto attivo nel tentativo di portare i propri contributi e critiche in sede di Commissione (che, ricordiamo, essere aperte al pubblico!): la legge sull’Efficienza energetica degli Edifici (questo sì uno di quei settori in cui occorrerebbe avere coraggio e magari inserire nel fatidico Parco Scientifico e Tecnologico arzilliano!) e le due leggi che toccano i temi sensibilissimi del lavoro e delle licenze (ne parliamo a pagina 5): ma chissà se si riveleranno àncora di salvezza o al contrario un cappio al collo? Lo scopriremo a brevissimo con i prossimi Consigli, seguiteci e raccontateci cosa ne pensate!

CONSIGLIO

RETE è uno strumento, usatelo!I file audio degli interventi dei Consiglieri sono disponibili sul nostro sito

www.movimentorete.orgsezione LAVORI CONSILIARI

numero 01 aprile 2014 7

DIRITTICIVILISan Marino discriminaAppunti sull’amore negato

Il sammarinese Federico Podeschi, da anni residente in Gran Bretagna, ha sposato il suo compagno Darren Williams. In

Galles ovviamente, perché a San Marino il loro legame non può essere ufficializzato di fronte alla legge e alla comunità. Dal matrimonio nascono diritti e doveri quali l’assistenza morale e materiale, la collaborazione nell’interesse della famiglia, la coabitazione. Ma non a San Marino, l’antica terra della libertà, dove il matrimonio tra Federico e Darren non avrà alcun tipo di riconoscimento.

Ad esempio Darren, pur essendo sposato con un sammarinese, non potrà ottenere un permesso di soggiorno in Repubblica né richiedere la cittadinanza. Oppure nel caso in cui Darren abbia un’emergenza medica mentre si trova in Repubblica, a Federico non sarà riconosciuto il diritto di esprimere consenso per un’operazione chirurgica o un trattamento sanitario, in quanto estromesso dallo stato di famiglia.

Per qualche malsana ragione, i diritti civili sono sempre i primi che l’opinione pubblica – non tutta per fortuna – accorda di lasciare indietro quando si tratta di intervenire a livello politico per renderli effettivi. Perché? Perché è convinzione comune che ci siano “cose più urgenti da risolvere” (disoccupazione, tagli alla sanità, nuove tasse...). Certo è difficile stilare una classifica di priorità in un paese che per decenni si è limitato a bearsi della propria ricchezza senza porsi domande e senza preoccuparsi di progettare il proprio futuro. Il lassismo

dei politici in passato ha trasformato in emergenza tutto ciò che ha a che fare col presente. Anche quello che poteva essere previsto, anche quello che poteva essere evitato. E le conquiste consolidate (“La Repubblica assicura pari dignità sociale e uguale tutela dei diritti e delle libertà” –“I diritti della persona umana sono inviolabili” – “Tutti sono uguali di fronte davanti alla legge, senza distinzioni di sesso, condizioni personali, economiche, sociali, politiche e religiose”) vengono semplicemente aggirate in nome di convinzioni personali, solitamente dettate dall’ignoranza o dall’opportunismo. I diritti civili stabiliscono le libertà individuali di cui deve godere ogni singola persona (diritto alla vita, alla libertà di pensiero e d’espressione, alla cittadinanza ecc.) a

tutela della propria dignità e libertà. Perciò non possono essere ignorati e non sono negoziabili da chi dovrebbe limitarsi a dar loro seguito e garantirne il rispetto.

Per questo motivo, nell’agenda delle priorità, i diritti civili non possono rimanere una voce anonima. Sia perché non devono essere lasciati in balia della discrezionalità del governo di turno (questo governo discrimina i propri cittadini in base all’orientamento sessuale, il prossimo potrebbe decidere di discriminare a seconda del colore della pelle, ad es.), sia perché la loro attuazione non deve essere vista come una perdita tempo. Basterebbe, tanto per cominciare, rispettare le leggi già in vigore e che prevedono la NON discriminazione in base all’orientamento sessuale, e basterebbe intervenire negli ambiti in cui la politica ha già espresso una posizione chiara. Ad esempio, l’istanza d’arengo n. 32/2012 (approvata dal Consiglio Grande e Generale) chiedeva di estendere il diritto alla convivenza a tutti senza discriminazione, quindi anche a coppie formate da una persona sammarinese e una straniera dello stesso sesso.

Sebbene la legge preveda sei mesi di tempo per l’attuazione delle istanze, ancora nulla è stato fatto. I nostri migliori auguri a Federico e Darren. E tanti auguri anche ai sammarinesi… se oggi siete liberi di esprimere liberamente la vostra opinione è solamente perché qualcuno, tanto tempo fa, ha lottato anche per i vostri diritti.

DIRITTI

numero 01 aprile 2014 8

ATTUALITÀ E CULTURA

SPAZIOCULTURAL’inverno della crisiCenni sulle stagioni di Kondratiev*

L’economista russo Nikolaj Dmitrievic Kondratiev è noto per la teorizzazione delle “Onde” che, appunto, prendono

il nome di Onde di Kondratiev.

Non si può dire che gli portarono fortuna, dato che anche per via di questa sua teoria venne prima accusato, poi rinchiuso nei gulag russi e infine condannato a morte dal regime sovietico.

I gerarchi sovietici non potevano accettare una teoria che smentisse il “progresso” della storia, così essenziale e centrale per la teoria comunista dell’avvento del socialismo: se la storia non è progressiva ma si svolge per cicli, come sostenere che il fine ultimo della storia è il socialismo?

In questo articolo non affronteremo questi dilemmi (basti però dire che per numerosi studiosi, tra cui il notissimo Immanuel Wallerstein, il fine del socialismo e la ciclicità dell’economia non si contraddicono), ma cercheremo invece di parlare in brevi cenni della teoria delle Onde.

Le “Onde lunghe nella vita economica” sono una relazione di Kondratiev datata 1926,

seguite ad un’approfondita analisi delle dinamiche capitalistiche.

In essa evidenzia come il sistema economico capitalista presenta cicli simili alle stagioni dell’anno.

Nel capitalismo, insomma, i cicli di crescita e di depressione si succedono per sua stessa natura, dunque le crisi non sono un’eccezione della regola capitalistica, ma una delle sue componenti essenziali: finché ci sarà capitalismo, ci saranno crisi (sarebbe poi da vedere chi le subisce e le paga... provate a indovinare?)!

L’onda lunga di Kondratiev è un ciclo economico che dura in genere tra i 50 e i 60 anni ed è caratterizzato da quattro periodi ben distinti.

Nel dettaglio le stagioni sono:

1) “la primavera” (espansione economica, risparmi piuttosto elevati, tassi di interesse bassi).

2) “l’estate” (alta inflazione, alti tassi di interesse e dalla volatilità).

3) “l’autunno” (creazione di bolle speculative su azioni, obbligazioni, e immobili, con un crollo di commodities, oro e argento. Grave diminuzione del risparmio, aumento di debito, creazione

di squilibri economici fino al punto di rottura).

4) “l’inverno” (elimina gli eccessi dell’autunno, ma ingenera una depressione. Solitamente c’è una crisi bancaria, i fallimenti ed i pignoramenti aumentano, assieme al malcontento sociale).

Inutile puntualizzare che al momento ci troviamo nel bel mezzo di un “inverno”. Tale inverno è iniziato nel 2000, quando i mercati azionari sono crollati sotto la spinta della bolla speculativa dei titoli internet e telefonici. La Federal Reserve USA ha abbassato i tassi di interesse innescando una bolla immobiliare. Il resto è storia dei giorni nostri.

Considerando che gli ultimi tre inverni del ciclo di Kondratiev hanno avuto una durata media di 16 anni, potremmo ipotizzare che l’uscita non avverrà prima del 2016, e potrà avvenire solo quando le sofferenze saranno eliminate (nel senso che il ciclo culmina in una recessione deflazionistica o depressione, con il repulisti dei debiti accumulati, mentre al momento siamo ancora nella fase del tentativo di non fare fallire i “troppo grandi”, e questo fa sì che i patrimoni “sofferenti” non vengano eliminati).

Tuttavia è proprio quando tutto sembra perduto (cioè ora) che la “primavera” di Kondratiev germoglia: durante la fase invernale le nuove tecnologie si sviluppano e alimentano il passo successivo per la stagione primaverile. Le energie alternative e sostenibili, le nanobiotecnologie, l’esplorazione dello spazio e l’economia in scala locale potrebbero essere la base del prossimo ciclo.

*Spunti e dati tratti da www.adolfodiroberto.it

NikolaiKondratiev

numero 01 aprile 2014 9

ATTUALITÀ E CULTURA

Cosa succedein Crimea?

La Crimea, in seguito allo scioglimento dell’URSS, si dichiarò indipendente e accettò di rimanere all’interno

dell’Ucraina come repubblica autonoma, con capitale Simferopoli e un proprio governo.

La situazione, fino a qualche settimana fa, è stata tenuta sotto controllo dalla affinità del governo russo a quello ucraino, sancita negli ultimi anni dalla presidenza del filo-russo Victor Janukovich.

Ma dopo le manifestazioni di protesta degli ucraini e la fuga di Janukovich, sembra di essere ritornati all’epoca della Guerra Fredda.

In seguito al referendum del 16 marzo 2014, la Crimea (con il 96,6% di Sì e un’affluenza del 81,73) ha scelto l’annessione alla Russia e l’indipendenza dall’Ucraina.

Un risultato considerato illegittimo dall’Unione Europea, dagli Stati Uniti e anche dal nuovo governo provvisorio (filo-europeo) di Kiev.

Subito dopo il referendum, il parlamento della Crimea ha votato una risoluzione per chiedere l’annessione alla Russia e per dissolvere le unità dell’esercito ucraino che

Buone notizie dall’Europa

La Commissione Europea voleva vietare il libero scambio e la commercializzazione delle sementi tra i piccoli produttori.

Il Parlamento Europeo ha bocciato la proposta, preferendo tutelare i piccoli coltivatori dall’attacco delle multinazionali dell’agricoltura, che da tempo stanno spingendo per essere le uniche fornitrici di sementi. Un monopolio pericolosissimo che mina le basi della biodiversità e la libertà degli agricoltori di proteggere le sementi, incluse le varietà antiche, che rischiano di essere spazzate via dagli OGM delle multinazionali e dai loro fertilizzanti chimici. Un buona notizia anche per RETE, che sta lavorando già da tempo al progetto di realizzazione di una banca delle sementi a San Marino, la “Banca della Vita”: un progetto che, a partire dalle tematiche virtuose della tutela della biodiversità e delle sementi antiche e autoctone, intende affrontare in modo lungimirante ed innovativo la crisi che anche San

Marino sta vivendo, facendo della nostra piccola Repubblica un fulcro di esperienze multidisciplinari ma collegate all’unico filone della Libertà intesa come Biodiversità. Il Movimento RETE è convinto infatti che la Repubblica di San Marino possa farsi

promotrice ed anticipare risposte concrete da poter mettere sul campo (in tutti i sensi!) per una nuova strategia di sviluppo che, proprio perché parte dalle condizioni esistenti e dalle risorse locali, diventa di respiro internazionale.

sono stanziate nella regione. Inoltre tutti i beni dello stato ucraino in Crimea sono stati nazionalizzati.

Il parlamento ucraino invece ha votato una risoluzione per mobilitare le truppe in vista di una possibile invasione da parte della Russia.

Insomma la situazione – tra le sanzioni che l’UE applicherà alla Russia e le minacce incrociate dei vari capi di stato – è calda. Una dura prova per tutte le istituzioni incaricate di garantire il diritto internazionale e il mantenimento della pace.

FLASHDAL MONDO

numero 01 aprile 2014 10

Osservatorio sui Rifiutisecondo OasiVerde

La Legge 71/2013 ha istituito l’Osservatorio per la gestione dei rifiuti, al cui tavolo siedono anche le

Associazioni ambientaliste, rappresentate da Alessandro Paoloni per OasiVerde e da Raniero Forcellini per Micologica.

Scopo dell’Osservatorio è cercare di realizzare un nuovo piano di gestione dei rifiuti, valutando i progetti dell’AASS e facendo proposte e osservazioni in merito all’implementazione del porta a porta, la tipologia di raccolta differenziata che verrà introdotta entro il 2015 in tutto il territorio di San Marino. Il porta a porta, se ben realizzato, è il sistema che consente di ottenere la più alta percentuale di materiale differenziato, unitamente alla responsabilizzazione della cittadinanza.

Purtroppo, secondo i rappresentanti delle Associazioni ambientaliste, la road map illustrata dall’AASS ha svariate lacune che rischiano di vanificare un’efficace applicazione di tale raccolta.

Questi gli aspetti esecutivi ritenuti più importanti da realizzare:

1) il progetto di gestione della raccolta domiciliare deve essere del tipo “spinto”, ovvero relativo a tutte le tipologie di materiali comunemente differenziati (carta, vetro, plastica, metallo, umido), completo e operativo su tutto il territorio, con tempi brevi di attuazione per coinvolgere tutti i Castelli senza creare differenze nella tipologia di raccolta, senza agire a “macchia d’olio” e specificando chiaramente gli obiettivi in percentuale di raccolta differenziata entro un termine definito;

2) occorre prevedere delle fasi per la riduzione a monte del rifiuto, privilegiando ad esempio il compostaggio domestico dell’umido, incentivato come buona pratica che consente un risparmio per lo Stato, evitando il trasporto e la gestione di una frazione che ognuno può facilmente trattare da sé per ottenere concime per orto e giardino;

3) passare al meccanismo della tariffa puntuale su tutto il territorio in coerenza con la tipologia di raccolta, con una detrazione per chi effettua il compostaggio domestico: il principio è quello di pagare in base al quantitativo di rifiuto prodotto, facendo capire quanto sia importante l’attenzione a ridurre gli sprechi e a non acquistare imballaggi inutili e oggetti non durevoli;

4) chiudere la filiera del rifiuto, con l’impiego del compost in territorio, la vendita dei materiali differenziati da parte dell’AASS con un maggiore valore grazie ai contributi CONAI, la creazione di posti di lavoro in territorio legati anche alla lavorazione dei materiali risultanti;

5) la gestione dei rifiuti deve rimanere con un controllo di maggioranza in ambito pubblico, valorizzando e formando il

personale esistente anche attraverso contatti con gli Amministratori dei Comuni virtuosi italiani.

La preoccupazione è che quanto impostato dall’AASS non sia stato correttamente pianificato, sia nelle tempistiche che nelle modalità applicative e di comunicazione alla cittadinanza, fondamentali per una buona riuscita. Infatti il porta a porta funziona quando sia a monte che a valle della raccolta si applicano conoscenza e responsabilità, con una trasparenza che riguarda anche i risultati conseguiti per merito degli sforzi dei cittadini. L’impegno dei rappresentanti delle Associazioni ambientaliste va proprio nella direzione di portare avanti i suddetti punti e di rendere pubbliche le decisioni che vengono comunicate in Osservatorio.

Acquisire una nuova cultura del rifiuto è semplice, occorre un po’ di impegno ma ripaga ampiamente anche dal punto di vista della civiltà e della sostenibilità ambientale, temi sempre importanti ma spesso troppo poco valorizzati. Come i rifiuti.

SPAZIODELLE ASSOCIAZIONI

ASSOCIAZIONI

AlessandroPaoloniper Oasiverde

numero 01 aprile 2014 11

APRILE: cosa mangiare,cosa piantare

I colori della primavera non sono solo quelli dei fiori, ma anche quelli della frutta! Banane, fragole, limoni, mele e pere fanno bene alla pelle e anche all’umore… E le verdure di stagione? Non può

mancare l’ABC: asparagi, bietole, carciofi ma anche porri e ravanelli, fave e fagiolini. Una botta d’energia per affrontare al meglio un nuovo ciclo dell’anno e preziosi alleati per il fegato.

Piantatela! Aprile è il mese ideale per seminare o coltivare in vaso: bietola da costa e da orto, carota, cavolo estivo, cicoria, cipolla, lattuga a cappuccio e da taglio, spinaci, prezzemolo. Prediligete la seconda metà del mese per seminare: anguria, basilico, cetrioli, fagioli e fagiolini, meloni, pomodori, scarola, sedano, zucca e zucchino… e per proteggere il vostro orto e le piante da giardino da funghi e parassiti, dite no ai rimedi chimici (che inquinano e uccidono gli insetti utili all’ecosistema) e puntate su quelli naturali, da preparare in casa.

Noi stiamo curando il cespuglio di fronte alla nostra sede con un infuso di equiseto (da Equisetum, crine di cavallo). Questo pianta meravigliosa è, insieme alla felce, una della più antiche al mondo e la nostra Repubblica ne è piena! I nostri nonni la utilizzavano per pulire le bottiglie e per lucidare gli oggetti.

Occorrono solo:

• 50 gr. di equiseto secco (si può acquistare anche in erboristeria)

• 1,5 litri di acqua

• 1-2 cucchiai di sapone di Marsiglia liquido o in scaglie (facoltativo)*

Fai macerare l’equiseto nell’acqua per un giorno intero. Poi fai bollire per mezz’ora, togli dal fuoco, sciogli l’eventuale sapone di Marsiglia ed aspetta che si raffreddi. Filtra e diluisci una parte di infuso in 5 parti di acqua e nebulizza sulla pianta e sulle foglie due volte al giorno, mattina e sera.

*Buono a sapersi! Il sapone di Marsiglia rinforza l’effetto di tutti i preparati naturali, aiuta a fissare principi attivi e li protegge dalle piogge che potrebbero lavarli via dalle piante.

Incendio a Sassofeltrio,aggiornamenti

A due mesi dal terribile incendio alla Eco-pfu – deposito di pneumatici fuori uso - di Sassofeltrio, abbiamo ricontattato il Dipartimento Prevenzione dell’ISS per sapere se il

monitoraggio del territorio è proseguito. Ecco cosa ci hanno detto:

1. Il campionamento dell’aria è terminato il giorno in cui l’incendio è stato spento. Si è deciso di non proseguire nel campionamento, dal momento che, i risultati dei prelievi eseguiti durante le fasi dell’incendio non mostravano dati anomali.

2. In data 22 gennaio, si è riunito un tavolo tecnico a cui hanno partecipato i funzionari dell’ARPA Rimini e Pesaro, la Protezione Civile di San marino e lo scrivente Dipartimento, nonché i rappresentanti dei Comuni di Mercatino e Montegrimano.

Durante l’incontro è stato deciso di mettere a disposizione dei tecnici dell’ARPA Emilia Romagna i dati meteorologici e le caratteristiche dei fumi dell’incendio al fine di elaborare attraverso appositi modelli di calcolo diagrammi di ricaduta dei fumi.

Questo al fine di indirizzare i successivi campionamenti del terreno sui siti maggiormente interessati dalla ricaduta dei fumi.

Questo elaborato (disponibile sul sito di RETE ndr) è stato da noi ricevuto il 26 febbraio, e nonostante risulti chiaramente che il territorio di San Marino non è stato minimamente coinvolto dal fenomeno, si è deciso di effettuare ugualmente 2 campioni di terreno, il primo nella zona Montegiardino, la stessa zona del primo prelevamento, il secondo in località Faetano.

Siamo ancora in attesa di ricevere i risultati dal laboratorio, non appena saranno acquisiti vi verranno inviati.

Non sono stati fatti campioni di acqua in quanto le sorgenti attualmente utilizzate per la successiva potabilizzazione sono tutte collocate nel versante del territorio più lontano dal luogo dell’incendio (vedi piantina allegata).

In ogni caso, indipendentemente dall’incendio ECO-PFU, nell’ambito delle competente del Dipartimento di Prevenzione, le acque di sorgente e quelle distribuite vengono controllate dal Laboratorio di Sanità Pubblica, con la seguente frequenza:

_ settimanalmente Entrata e Uscita a Galavotto

_ ogni 15 giorni, 20 punti diversi (terminali) sul territorio

_ mensilmente le singole acque di approvvigionamento

Tutti gli esami dell’ultimo periodo, escludono qualsiasi forma di inquinamento ambientale.

A TUTTANATURA

OLTRECONFINE

NATURA & CO.

numero 01 aprile 2014 12