che smontava - maxxi · si rende conto ,fin dall ' inizio , che è impossibile fotografare una...
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fotografo-intellettuale che smontava le immagini MICHELESMARGIASSI
ROMA hirroglifici non sono difficili da decifrare ,
anzi : ci aiutano a
decifrare il mondo . Dal viaggio nelle trecento fotografie della retrospettiva di Luigi Ghirri al MAXXI diRoma ,Pensareperimmagini ,si M esce con la sensazione di conoscere una lingua in più , di possedere un giocattolo magico , un
110 Ghirroscopio con cui finalmente
comprendere quel che vediamo.
Siesce con lo sguardo finalmente vaccinato , desaturato dall '
assedio dei segni selvaggi . Si esce con in tasca una medicina omeopatica
, una Ghirrospirina che cura la
patologiadellavisioneconlarigenerazione della visione ,che
allevia il mal di testa di un mondo ridondante di icone.
Ventun anni dopo la scomparsa prematura , a soli 49 anni , con questo omaggio il mite entusiasta colto eclettico geometra reggiano-modenese che prendeva le
misure al mondo ( come facesse ,
poi , con quegli occhiali sempre appannati dalle ditate... ) ha finalmente il posto che gli è dovuto nella cultura italiana . Uno dei rari intellettuali della nostra fotografia ,
che mise finalmente sullo stesso piano di dignità degli altri linguaggi , vedi le sue collaborazioni trasversali con Gianni Celati ,Aldo Rossi , gli artistidelle neoavanguardie . Saggista , editore ,
curatore , coordinatore di progetti
collettivi , un produttore di pen
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sierovisuale : per lui le fotografie non sono puri manufatti estetici
,
ma strumenti dialettici , euristici , conoscitivi . Fotografie con uno scopo , perseguito con coerenza
:
rinnovare la freschezza dello sguardo incrostato dalla ( in )civiltà delle immagini
, praticare
un' ecologiadellavisione ,
ritrovare il piacere adolescenziale del bere il mondo con gli occhi.
Le fotografie di Ghirri sono aperte , godibili al primo sguardo ,
popolari , serene :c' è chi le haperfino proposte come strumenti per terapie analitiche . Ma non sono facili , come qualche banalizzazione in questi anni ha cercato di renderle. Ghirri non è il poeta delle nebbie , non è il
fotografo dei colori pastello , e i curatori della mostra ( Laura Gasparini ,
Francesca Fabiani ,
Giuliano Sergio )
ricorrendo in modo non mercantile ma filologico a stampe vintage ( benché alcune un po' sofferenti )
smentiscono i cliché : Ghirri adatta lo stile all '
oggetto , al progetto , sa alternare acquerelli e tempere , toni sfumati e saturi.
In realtà Ghirri negli anni Settanta è un onnivoro
, curioso
,
intelligente uomo della sua epoca ,
ama la musica ( da Bach a Dylan ) ,
il cinema , la letteratura , l ' arte ,
guarda alla fotografia americana dei " nuovi topografi "
, e soprat
tutto respira a piene narici l ' aria della ribellione postmoderna contro il predominio del simulacro . Si rende conto ,fin dall ' inizio
,
che è impossibile fotografare una realtà ormai nascosta dalle immagini della realtà . I suoi paesaggi ,
i suoi personaggi nuotano in acquari di cartone , il mare è dipinto , i monti sono cartoline , il cibo è una réclame , tutto sembra già messo in cornice . Certe sue immagini paiono pure ironie ,
divertenti trompe-l ' oeil , «
sembrano fotomontaggi » ammetteva lui
t . . 3!
Alcune delle immagini di Luigi Ghirri esposte al Maxxi di Roma La retrospettiva intitolata " Pensare per immagini " resterà aperta fino al 27 ottobre
stesso : «e invece sono fotosmontaggi
» . Ghirri legge Baudrillard e
Derrida , usa le immagini per decostruirele immagini , smaschera l
' ossessiva messa in codice del reale , nonsilimitaasorriderne , va all ' attacco , nota un amico , Franco Vaccari : « affronta il nemicosegno dove sembraaverepiùsuccesso ».
Masuipensatoripostmoderni ,
che alla fine restano prigionieri dei simulacri che hanno denunciato
, Ghirri ha un vantaggio . Lui
,
i segni selvaggi , li adora . Anche se
I visitatosi della settimana
« Tiziano »
Scuderie del Quirinale Roma fino al 16 giugno
« Modigliani , Soutine
e gli artisti maledetti. La collezione Nettar »
Milano fino all settembre
« Da Boldini a De Pisis , Firenze accoglie i capolavori di Ferrara »
Galleria d ' arte moderna e Villa Bardini Firenze fino al 19 maggio
Brueghel . Meraviglie dell 'arte fiamminga »
Chiostro del Bramante Roma fino al 2 giugno
Palazzo Strozzi
« La primavera del rinascimento »
a cura di Silvia Silvestri
Firenze fino al 18 agosto
ne temela prepotenza . E un collezionista di oggetti kitsch , di cartoline , capiscel
' estetica della foto di massa , chiamerà Kodachrome uno dei suoi lavori capitali . ? cresciuto con le immagini , sa viaggiare (e a farci fare viaggi estatici )
ingrandendo i dettagli dell '
atlante di sua figlia , come quellepalmine che sulla mappa simboleggiano le oasi ma nella mente rappresentano l
' esotico e l ' avventura.
Nonpossiamo rinnegarelabulimia semantica dello sguardo in cuisiamo nati . Possiamo per? decongestionarla . Dopo aver decostruito , Ghirri ricostruisce . L '
arma è lo stupore : « vedere ogni cosa come se fosse la prima e l
'
ultima volta » . Non annoiarsi , non cedere all ' abitudine che acceca
nonaverepauradiosservareilbanale « banale è lo sguardo che relegaun oggetto nelghetto delnon dignificante »
. Con ironia e curiosità , i segni perdono la loro arroganza , e il mondo reale torna ad essere visibile . C' è sempre un' Italia ailati , la realtà è palindroma
,
rovesciala e ti sorprenderà. « Niente di antico sotto il sole »
,
questa la mission che assegn? ai suoi grandi colleghi fotografi ( da Basilico a Chiaramonte , da Fossati a Cresci
, Jodice , Guidi ) di
Viaggio in Italia , progetto
collettivo più unico che raro di riscoperta del paesaggio italiano.
Ma fece tutto così , conuna dolcezza che ci fa uscire rasserenati dalle sale del museo . Una consapevole strategia della tenerezza.
Quel che lodava nel suo maestro Walker Evans
, Ghirri l
' ha praticato : ci ha restituito la facoltà di guardare il mondo , facendogli le carezze.
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LUIGIGHIRRI ( 1943-1992 )
Lo sguardo del pioniere Unmostra al Maxxi ricostruisce lo spessore intellettuale del grande fotografo formatosi nel triangolo geografico
, umano e culturale che unisce Modena ,
Reggio Emilia e Ferrara
di Laura Leonelli
Saranno
sette mesi difficili ,
mai così lunghi , mai così
incerti e confusi nella storia del nostro Paese . Da aprile a ottobre l ' Italia e chi la governa dovrà , tenterà , sognerà di
decidere che fare di sé e di noi . E in questo periodo che comprende tre stagioni ,
dalla primavera all 'estate , all ' autunno,
dalla crescita al raccolto e al riposo , sarà illuminante visitare la mostra « Luigi Ghirri . Pensare per immagini .Icone Paesaggi Architetture »
, aperta dal 24 aprile al 27 ottobre al Maxxi di Roma , e curata da Francesca Fabiani , responsabile delle collezioni di fotografia del Maxxi Laura Gasparini , curatrice della Fototeca della Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia , che ospita l
' Archivio Ghirri - vengono da questa raccolta di iSomil a negativi e diapositive la maggior parte delle 300 immagini ,
vintage e nuove , e i preziosi materiali in mostra - e da Giuliano Sergio , curatore indipendente .? una mostra epocale perché riassume un' epoca artistica e sociale ,
dagli anni ' 70 agli anni ' 90 , di cui Luigi Ghirri ,scomparso nel 1992 , è stato uno dei massimi interpreti . Ma è epocale anche perché parla di noi , di quello che non siamo più
, o fatichiamo a essere , e cioè un progetto
, un' idea grande , a braccia
aperte ,e non vigliaccamente sempre e
solo a gamba tesa . Epocale , ancora , perché questa mostra pu? essere letta in molti modi , dal dritto e al rovescio , da sinistra a
PERLA VISITA
" Sede Museo nazionale delle arti del XXI secolo Via Guido Reni 4a . Roma
" Orari 11 : 00 - 19 ( martedì , mercoledì ,
giovedì , venerdì , domenica )
11 : 00 - 22 : 00 ( sabato )
chiuso il lunedì ,
il i° maggio e 1125 dicembre Apertura straordinaria lunedì 29 aprile 2013 ,
ore ii o0-19 00
" Biglietti Intero e 11 ,00 , ridotto 8 ,00. La biglietteria chiude un' ora prima del museo
" Info + 39 a6399 67 35 o ;
+39 0632 Sia ;
info@fond a zionemaxxi.it www.fond a zionemand.it
PAGINE A CURA DI
Antonia Bordignon
destra e viceversa , come aveva già felicemente intuito Luigi Ghirri , quando nel 1979 espose la sua ricerca Italia Ailati
L ' Italia e il suo contrario , il centro e i
lati , l ' inizio e la fine , il concetto e le sue parti . Fin dai suoi esordi nei primi anni '
70 , quando lascia la professione di geometra
, mestiere che gli insegna a guardare per misurare il mondo , e passa alla fotografia , Ghirri entra nei meccanismi del pensiero e dell ' azione artistica , li smonta e con quella lucidissima dolcezza che lo ha sempre contraddistinto li rimonta ,
inserendoli in una visione personale più ampia . Ghirri concettuale , Ghirri postmoderno
, Ghirri autore , ma anche curatore ,
critico , editore ,grafico , Ghirri bulimico ,
in anni in cui avere idee voleva dire non solo fare e cambiare , ma fare e cambiare insieme , Uno dei meriti più significativi e generosi della rassegna romana , nel settantesimo anniversario della nascita dell ' autore e a due anni dalla scomparsa di Paola Borgonzoni Ghirri , l ' altra metà di Luigi
, è quella di aver ricostruito con
pazienza , affetto e un lungo lavoro l '
atlante vero e proprio - un altro anniversario visto che nel 1973 Luigi pubblic? uno dei suoi lavori più innovativi , Atlante appunto - la rete vivacissima di artisti ,
critici , riviste , gallerie ,
istituzioni , che ha
guidato e sollecitato il fotografo emiliano al suo esordio , in quel triangolo geografico ,
umano e culturale senza eguali che unisce Modena ,
Reggio Emilia e Ferrara. Responsabile di questa preziosa
mappatura , che vanta alle spalle l ' opera di digitalizzazione completa della raccolta di volumi di Ghirri , consultabile on line nel sito della Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia è Laura Gasparini . Tocca alci , negli interventi del catalogo edito da Electa ,
ricostruire con densità di ricerca « lo spessore intellettuale di Luigi , a partire dalle sue frequentazioni
, da amici artisti come Franco Guerzoni
, Claudio Parmiggiani e Giuliano Della Casa ,
responsabili della gaileria " Alpha " a Modena , fino a Luciano Anceschi che attraverso la rivista di estetica
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1""?"
MME=51
IL MARE « Marina di Ravenna » ,1986 da : Paesaggio italiano (198o-1992 ) ;
da : II profilo delle nuvole (1989 ) C-print vintage cm . .17,8 x 22 ,5. Fototeca Biblioteca Panizzi
Reggio Emilia
Innovatoredi livello europeo
Eranato a Sc indiano , in provincia di Reggio Emilia , il5 gennaio19.4.3 e aveva cominciato a dedicarsi ali a fo tografi a nel 197o ,
scegliendo subito il paesaggio come tema elettivo . Da allora , attraverso ricerche seminali e di attualità internazionale
, se non in
anticipo , Luigi Ghirri ha rinnova to
il nostro modo di guarcfrtre e di pensare la fotografia . Per avvicinarsi a quest' artista straordinario
. scomparso nella
sua casa di Roncocesi nel1992 C prepararsi a questa splendida mostra , è utile , e bellissimo ,
il t ul ir « tu Gli i rri Lezioni di fotngiptitt Quodlibet.
. 272 . e 22.4 ,0 . Mit postyazitrt Cicrttnicela( ,ciinicoe compagno di vii.iggio . cosi ire Gh irri : »L
' un coni empia torc. un uomo disarmato
, sospeso nella sua aria ».
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II Verri , Su Cui si innesta il Gruppo 63 , nato a Palermo ma di sede a Reggio Emilia ,
stimolerà l ' attenzione di Ghirri verso la
parola scritta come segno , geroglifico , icona e immagine . E poi sarà decisiva la lunga amicizia con Franco Vaccari , di cui Ghirri pubblica nel 1978 Fotografia e inconscio tecnologico ,
saggio che teorizza l '
Esposizione in tempo reale n . 4 . Lascia su queste pareti una traccia fotografica del suo passaggio , allestita alla Biennale diVenezia ».
Le prime , bellissime ricerche di Ghirri ,Kodachrome , Vedute , Infinito , In scala , Identikit , Stili-fife , si sviluppano dunque in un clima concettuale forte e all ' avanguardia in Europa , che invita a riflettere sul rapporto tra parola e immagine , ma soprattutto sul principio di autorialità e sul suo rifiuto , non con superficialità infantile ,
ma con l ' atteggiamento maturo e profondo di chi vuole valorizzare la vita di ognuno di noi e « ricerca , attraverso un paziente accumulo di segni e di tracce ,lungo percorsi , magari quotidiani e apparentemente banali , ma in larga parte inesplorati come scrivono Luigi Ghirri e Vittore Fossati nella presentazione della collana Panorami di cui fa parte anche Viaggio initalia - la nuova identità dell ' uomo
contemporaneo e la mappa di un moderno e con
sape?oleviaggiatore » . un caso se a
guidare questa ricerca nelle pieghe minori e rivelatrici del paesaggio italiano fossero anche le cartoline anonime degli anni ' 60 ,
gli atlanti e le storie della letteratura illustrate , che Ghirri collezionava con grande passione?« All apparenza sembravano acquisti casuali - precisa Laura Gasparini ,
che custodisce anche le duemila cartoline del fondo Ghirri - ma in realtà facevano parte di un percorso mentale ben preciso. Erano parte di un sistema , il suo sistema linguistico e visivo ».
Sistema , parola-segno nella vita e nell ' opera di Ghirri . E perché ci fosse un sistema di visione in grado di comprendere la storia di tutti , la storia lontano dal centro , la storia " ai lati "
, era necessario precisava il fotografo - « trovare il fine comune come strategia di attenzione
, non
distinguerei diversi Sguardi , e cercare invece unità di sentimenti per quei luoghi
,
domestici , monumentali non importa ,
dove sia ancora possibile percepire e nutrire questo senso semplice e stupefatto di appartenenza » .Abbiamo sette mesi per riflettere su queste parole
,
appartenenza , sentimento , sistema , fine
comune .Poi potrebbe essere tardi . E non solo perché la mostra chiude.
Nd1973 uscì « Atlante » uno dei suoi lavori più Innovativi . Tutti i volumi dell ' artista sono stati digitalizzati dalla Biblioteca Panizzi e sono visibili on line
Leimmagini da non perdere « La fotografia è una grande avventura del pensare e del vedere , un grande giocattolo magico che riesce a coniugare miracolosamente la nostra adulta consapevolezza con il
fiabesco mondo dell '
infanzia »
Con questa definizione di Luigi Ghirri possiamo iniziare il viaggio attraverso queste immagini imperdibili e e riuscire come dice lui « contemporaneamente a meravigliarsi , o a restare stupiti , come fosse N prima volta che guardiamo questo territorio stracolmo di storie , segni e memorie ».
ATTESA« Parigi » . 1972 . da : fotografie del periodo iniziale
1969-1972 new C-print ( 2013 ) cm . 20 X 30 . Fototeca Biblioteca Panizzi
, Reggio Emilia
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LA TORRE «Pisa » , 1979 da : Paesaggio italiano ( 1980-1992 ) da : Topgrafia-lconografia (198o-1981 )
C-print Fototeca Biblioteca Panizzi , Reggio Emilia
MONTAGNA
« Alpe di Situi » , 1979 , da : Topografia-Iconografia ( 1980-81 ) C-print vintage cm_ 25 ,7 x 37 ,3 . Istituto Nazionale per la
Grafica , Roma
VESTITO« Modena ».
1973 da : Italia ai lati
( 1971? C-p int vintage , cm. 16 ,8 X 11 ,2
Eredi Ghirri
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LA REGGIA
VerSaliieS » , 1985 , C-print vintage cm . 40 x50. Fototeca Biblioteca Panizzi
, Reggio Emilia INVERNO« Modena » , Cimitero di Aldo Rossi , 1985 C-print vintage cm . 40 x 50 . Eredi Ghirri
BIANCO« Capri » ,1981 da :Paesaggio italiano (1980-1992 ) new C-print ( 2013 ) , cm . 20 X30 . Fototeca Biblioteca Panizzi
, Reggio Emilia INTERNO I « Masone Casa Benati » 1985 da : Paesaggio italiano ( 19819-1992 ) C-print vintage cm . 40 3 c50 ,5 . Fototeca Biblioteca Panizzi
, Reggio Emilia
IG.lhereia' tèoraetutti assoluto
'
t stiollitoe
pdeitutinuanvinsinoonveaptorojO
Margherita Guccione ,Direttore Maxxi Archiettura
uno
visioneprofondamente rinnovata contemporanea. del
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PERCORSI INEDITI
di Francesca Fabiani
Clhirri ha
inciso profondamente sulla cultura visiva
internazioTnale
soprattutto grazie alla sua capacità di immaginare l '
esercizio della fotografia come accesso al mondo e alle sue rappresentazioni
.La sua ricercalo porta a esplorare percorsi inediti :
l ' ambiguità dei processi percettivi , la
sovrapposizione di realtà e finzione , la
componente " etica " del guardare , il reagente
affettivo come elemento di conoscenza e la capacità di stupirsi come antidoto al pregiudizio e alla cecità.
Per Ghirri la realtà è uno spettacolo da decifrare e interpretare : muovendosi tra oggetti ,
riproduzioni , spazi , il fotografo opera
uno " smontaggio " progressivo del grande collage che appare nell ' inquadratura ridu
Come ti smonto la realtà cendolo a segni
, icone , immagini ricorrenti e straordinariamente semplici.
L ' apparente semplicità rivela tuttavia
una presa di posizione molto consapevole :
Ghirri rifiuta la pretesa creativa della fotografia
" artistica " optando per un linguaggio vicino a quello amatoriale che implica la rinuncia a ogni virtuosismo tecnico a favore di una visione più diretta , benché intensamente meditata ( tutto , in Ghirri , è sempre intensamente meditato ).
Il disinteresse per l ' immagine fine a se stessa spiega la modalità di lavoro per "
serie "
: come un sistema linguistico in continua elaborazione
, per Ghirri le sequenze
fotografiche sono progetti aperti , concepiti per essere di volta in volta reinterpretati seguendo nuovi percorsi visivi ,
Ghirri esplora con curiosità tutte le situazioni che amplificano l ' ambiguità del visivo : trompe-l oeil , filtri ,
sovrapposizioni
, ombre , riflessi , cambi di scala ,
notturni e nebbia ; e ancora mappe e atlanti , a
suggerireun viaggio immaginario nell ' universo dei segni.
Ma il viaggio nel paesaggio reale . Ghirri sembra indicare che lo spazio ai margini
,
senza qualità né peculiarità , è il vero paesaggio da analizzare per una visione più autentica , che superi lo stereotipo e il luogo comune . Compito del fotografo diventa allora la ricerca dell ' identità residua dei luoghi , da conoscere e ri- conoscere anche grazie a quel sentimento di affetto che sembra l
' unico modo per trovare con essi una sintonia , allo scopo di comprenderli.
I suoi paesaggi sublimi , le straordinarie immagini dell ' ordinario ,
gli edifici d
' autore e quelli banali , la presenza umana assente ma sottintesa , si ricompongo così in una visione misurata e partecipe dei luoghi , attraverso una ricerca coloristica via via più raffinata.
Negli anni' So la ricerca sul paesaggio vede Ghirri attivarsi anche come promotore di progetti collettivi che rappresentarono
PROFILO LACUSTRE I Argine Agosta Cornacchia 1989 , da : Il profilo delle nuvole ( 1980-1992 ) , C-print vintage cm 42 x 5' o ,5 Collezione privata , Verona
un punto di svolta per la fotografia italiana e per la stessa idea di paesaggio
, entrambi oggetto di una ponderata ridefinizione
. A
quella generazione di fotografi si deve laridefinizione delle modalità di percezione e rappresentazione dei luoghi nonché l '
attestazione della fotografia come strumento
complesso per indagare la realtà. Non è un caso che molti di quegli autori
siano oggi nelle Collezioni del Maxxi ripartire da quell ' impostazione è stato un punto di riferimento imprescindibile per tentare di definire il volto del paesaggio contemporaneo_ In occasione di questa
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mostra è stato chiesto ad alcuni di loro di restituire un ritratto di Ghirri attraverso ricordi e pensieri . « Come in una fiaba ,
nell ' ornino con gli occhiali appannati dalle impronte delle dita , si nascondeva uno dei più grandi scrutatori dell ' universo »
racconta Mario Cresci - « Era un piccolo e grande mago che , quando guardava nel mirino della macchina , trasformava in ricerca di senso tutte le cose che vedeva per reinventarle senza enfasi o estetismi. Scrutava il mondo con lo sguardo , ma ancora prima con la mente.. . Il piccolo Mago era grande perché non pensava solo a se stesso ma anche agli altri , come protagonisti di un immaginario collettivo che ,
anche nell ' ambito della fotografia , avevano idee da discutere e progetti in comune ».
Un percorso complesso ,quello di Ghirri ,
il cui ascendente supera di gran lunga il contesto territoriale e temporale ( peraltro assai limitato ) entro cui egli oper? la sua "
rivoluzione " visiva.
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diGiuliano Sergio
Raccontare
l ' opera di Luigi Ghirri significa prima di tutto seguire la ricerca dell ' autore senza imporre criteri cronologici o
stilistici . La mostra « Luigi Ghirri . Pensare per immagini » offre un percorso inedito ,
suddiviso in tre sezioni - Icone , Paesaggi ,
Architetture - una lettura aperta e circolare ,
ispirata a quell « ars combinatoria » che tanto ci affascina . Ghirri ha sempre sovvertito gli stereotipi del linguaggio fotografico :
nei suoi lavori il reportage , il paesaggio ,
l ' architettura , Io stili Life sono occasioni
per scomporre gli immaginari collettivi e dialogare con la nostra memoria.
In Icone la fotografia amatoriale a colori è il punto di partenza per indagare i luoghi quotidiani e svelare i Paesaggi di carto
ICONE ,PAESAGGI , ARCHITETTURE
Un percorso circolare ne che popolano il mondo contemporaneo
.Così le foto di foto , le pubblicità , le vetrine , gli specchi e le mappe incontrati nei suoi " viaggi domenicali minimi " ci coinvolgono con un' ironia sottile che rivela un sentire comune.
Nei Paesaggi lo sguardo del fotografo si allarga : i capannoni ,
le stazioni di servizio
, le periferie anonime sono segni di una società che Ghirri guarda con "
affetto
"
e che accosta all ' Italia dei parchi giochi , dei souvenir e delle cartoline . Negli anni Ottanta l ' artistasarà il principale animatore di un rinnovamento della foto -
Negli anni Ottanta l ' artista si confronta con la tradizione
iconografica del Belpaese e la rigenera cercando una nuova identità territoriale
grafia di paesaggio ; Ghirri si confronta con la tradizione iconografica del Belpaese e la rigenera cercando una nuova identità territoriale dove i panorami si susseguono agli interni , le chiese ai teatri , le piazze ai traguardi dei cancelli . Le Architetture sono elementi familiari nelle sue fotografie :Ghirri si sofferma sui dettagli dei palazzi popolari degli anni Settanta ,
interpreta gli edifici d ' autore nel
confronto intellettuale con gli architetti e rivela le prospettive dei giardini di Versailles e di Caserta con una solenne e irripetibile leggerezza.
L ' architettura degli interni apre una
dimensione intima : Identikit , autoritratto composto fotografando la propria casa , è presentato in mostra assieme alle immagini dell ' atelier di Giorgio Morandi e dello studio di Aldo Rossi , due maestri che Ghirri ha molto amato e ai quali attribuisce l
' omaggio più alto di cui è capace. AD RIP RODUZ IONEF<MINATA
NATURA MORTA I Bologna , Studio di Giorgio Morandi
, 1989-1990 C-print , vintage , cm
24x36 Courtesy Eredi Ghirri
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MAGICA QUOTIDIANIT?
L ' atlante
del flàneur Girovagava per la città per estrarre il mondo che aveva dentro di se . Le immagini di Ghirri un po' estraniate e avulse dalla realtà oggi fanno pensare alle opere di Struth e Gursky
di Bice Curiger
Nei testi su Luigi Ghirri
viene sempre evocatala figura delfitineur colui che gironzola per la città in uno stato di concentrazione involontaria , puntando la
macchina fotografica su accadimenti nascosti , poco spettacolari e dunque anche su se stesso , sui propri riflessi della percezione e del pensiero . In verita , la figura del flàneur che rimanda a Charles Baudelaire e a Walter Benjamin è oggi scomparsa , è divenuta impossibile . Si è dissolta nei gorghi degli accessi immateriali , dei flussi , delle ritmizzazioni ,
degli assedi mentali cui siamo esposti in un mondo che sta radicalmente cambiando e in cui si pu? girovagare soltanto in Internet . Paradossalmente , tuttavia , proprio oggi un
artista come Ghirri risulta elettrizzante . Sarebbe
sbagliato considerare l '
irresistibile fascinazione che emana dalle sue opere solo come un nostalgico aggrapparsi aun modo di essere e vedere divenuto ormai obsoleto.
Al contrario , le sue opere sono attuali perché rivelano interrogativi estetici visionari e stimolanti Quello di Ghirri è un modo pacato di occuparsi della realtà ,un confronto che nasce quasi per gioco ma , nello stesso tempo ,
molto profondo . Quando guarda , Luigi Ghirri resta volutamente ai margini , è estremamente ricettivo masi lascia guidare dal senso dell ' essenziale
. Nei luoghi in cui l ' antico
mondo agricolo , il mondo industriale e quello
dell' intrattenimento entrano in collisione ,
Ghirri produce fotografie di paesaggi ,
microcosmi urbani , incontri fra vita e arte , fra realtà e illusione , prive di drammaticità e anzi caratterizzate da un consapevole distacco .
In questo modo la fotografia sviluppa la forza del memento e un grandioso potenziale metaforico . Come per esempio l ' immagine erotica e suggestiva che forse ritrae un nudo sullo sfondo di un piroscafo che sta scomparendo. In effetti il soggetto della foto è costituito da
Le sue opere testimoniano un rapporto con l ' arte concettuale ma giocano anche con i meccanismi dell ' inganno dell ' arte cinquecentesca
un pezzo di cartone e un frammento di carta strappati in modo meravigliosamente perfetto , creando una linea orizzontale ondulata La nave scompare quasi dietro un' onda ; è un po' ma re , un po' corpo eternamente seducente , un fianco , forse il grembo di una donna sdraiata? Ghini ha uno sguardo filosofico , un
approccio introspettivo nei confronti del suo mezzo espressivo ( che considera un' esten.sione della visione ) e dello sguardo guidato dalla sua soggettività . Un' altra fotografia raffigura una recinzione in rete metallica.
La rete sembra quasi coincidere con la foto ,se non fosse per uno strano riquadro lasciato libero , dove pende uno straccio . Lo straccio conferisce da un lato all ' immagine la profondità spaziale e la gravità illusionismo fotografico , dall '
altro indica la rete come limite del nostro campo visivo ,
definendo un davanti e un dietro .Come se quello straccio fosse per il fotografo un pennello ( per ricordare Cézanne insieme a lui ) .Ghirri si muove agilmente fra generi diversi , tanto nell
' ambito della fotografia quanto dell ' arte ,
delle arti . Le sue opere testimoniano un rapporto con l ' arte concettuale e , nello stesso tempo , giocano coni meccanismi dell '
inganno dell ' arte cinquecentesca e del détournement situazionista
. Senza traccia di
estremismi o di ribellione , le sue fotografie rivelano l
' inganno dello sguardo irrimediabilmente condizionato dalla visione fotografica. L
' umorismo delle immagini di Ghirri è un umorismo che si manifesta letteralmente al passaggio , auno sguardo attento , e che confida nell '
aspetto comunicativo , dal momento che ogni soggettività è condivisa con altri. L ' arte di Luigi Ghirri sviluppa la sua " gaia scienza " in istantanee collage di frammenti della realtà come in un volo.
La grande e quasi maestosa quiete delle sue immagini viene generata nell ' attimo stesso dell ' impulso visivo . Con Ghirri ci soffermiamo in questi spazi distillati di normalità ed energia , nei quali gli aspetti apparentemente marginali della vita quotidiana assumono una potenza magica . Buona parte del suo girovagare Luigi Ghirri lo compiva in un raggio di tre chilometri da casa . Quanto un simile comportamento possa apparire eccentrico e tenace lo comprendiamo solo oggi , in questa nostra epoca di forze centrifughe globalizza riti . Negli anni settanta la fotografia a colori era ancora considerata « una cosa da turisti »
, non un mezzo di espressione
artistica professionale . E a questo punto ci chiediamo : il turista è l ' ultimo , sommo nera?
Oppure è solo un animale che si muove in branco? Ghirri riprende spesso delle persone di
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spalle , nell ' atto di osservare , un quadro o qualcosa che ai nostri occhi resta nascosto ,
in gruppo o in solitaria contemplazione .
Oppure ci mostra , sempre di spalle , una coppia di pensionati che cammina , in un banale abbigliamento sportivo , mano nella mano , in un maestoso scenario di monti . Guardate oggi , a distanza di tempo , queste immagini di Luigi Ghirri fanno pensare allo sguardo antropologico di Thomas Struth (penso alle fotografie ambientate nei musei
) e Andreas
Gursky ( le prime fotografie di montagna e i suoi paesaggi scarsamente popolati )
. Le figure di Ghirri appaiono leggermente estraniate , avulse dal contesto quotidiano.
Avolte sono semplicemente sottratte al nostro sguardo , avvolte nella nebbia , dietro una finestra di vetro opalina oppure rapite in contemplazione di un quadro .
"
Rapimento
" significa anche assenza , simboleggiata
per esempio da un vestito appeso a una gruccia che pende letteralmente dalla facciata di un edificio sulla saracinesca chiusa di un negozio . Ci? che i fotografi della Scuola di Diisseldurf hanno introdotto nell ' arte sono ambizione verso un rigore strutturale e la relazione fra fotografia e dibattito pittorico .
Appare stranamente ironico che ci siano volute le loro fotografie di grande formato per liberare Luigi Ghirri dall '
angolo dei maestri del piccolo formato e rivelare in un contesto adeguato la forza visionaria del suo intenso mondo artistico.
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esi identificava con l ' omino che appariva negli atlanti a lui così cari negli anni dell ' infanzia ed era « inuno stato di continua contemplazione del mondo »
spesso « sovrastato « dacascate ,
rocce ,monti , alberi altissimi e palme grandiose , o sul ciglio di un burrone » oppure effigiato « nelle cartoline che rappresentavano piazze celebri o arrampicato su monumenti storici o disperso nel Foro di Roma ». Questo stupore conquista con forza ipnotica l ' osservatore che ammira capolavori come i cieli di Modena o la campagna ferrarese , i giardini di Versailles e le nevi del rifugio Grostè , lo studio di Giorgio Morandi e quello di Aldo Rossi , poster degli anni 70 e foto di vita quotidiana ,
accomunando in un ideale album-diario visivo il linguaggio della fotografia amatoriale , oggetti di uso comune ritenuti kitsch e invece « carichi di desideri , di sogni , di memorie collettive »
, luoghi d '
arte indimenticabili e gli scenari della provincia di struggente bellezza
. Ha scritto : « Perme il banale quotidiano è lo sguardo che non riesce a discernere , kitsch è il gesto che relega acriticamente un oggetto nel ghetto del non dignificante ».
Ecco , il cuore della lezione e dell
' arte di Ghirri : per il solo fatto di esistere , tutto è degno di meraviglia e di incondizionata attenzione
, anche quel mondo senza qualità che ingiustamente disprezziamo
. Come ha sottolineato il suo amico Gianni Celati ,
per lui « tutto pu? avere interesse perché fa parte dell ' esistente »
.
Viene in mente un memorabile sermone di Paul Tillich sulle parole rivolte da Cristo a Marta « che s' affatica e s' affaccenda per tante cose » mentre conta soprattutto
, come fa Maria , « essere
interessati » .Avere attenzione.
Mssimo Di Forti RIPRODUZIONE RISERVATA
LA MOSTRA
Che occhi , quelli di Luigi Ghirri. Che sguardo , il suo . Lavorava per sottrazione
, less is more , fino alla purificazione della materia. Terreno e celestiale , fotografava l
' essenza delle cose , la loro ineffabile verità . E' come un sogno la straordinaria mostra curata con appassionato rigore da Francesca Fabiani , Laura Gasparini e Giuliano Sergio che il Maxxi dedica a questo maestro della visione ( Luigi Ghirri . Pensare per immagini .Icone Paesaggi Architetture , in via Guido Reni , fino al 27 ottobre ,catalogo Electa ) in collaborazione con il comune di Reggio Emilia e la Biblioteca Panizzi.
LO SPAZIO Sì ,
gli oltre 300 scatti di Ghirri ( scomparso nel ' 92 a soli 49 anni per un infarto ) attraversano le bianche sinuose pareti degli spazi creati da Zaha Hadid ( c' è
ancora qualcuno che non li considera idonei alla loro funzione espositiva
, rimpiangendo le sale-scato
le-contenitoridei palazzi di un tempo nati secoli prima di un' arte a noi contemporanea? ) in una dimensione onirica che coinvolge e produce stupore . E' una galassia composta da vetrine ,
specchi , cartoline , giardini ,
monumenti ,finestre ,stelle , atlanti ,
libri ,porte...
LO STUPORE Ghirri stupiva e stupisce perché aveva mantenuto intatto il sublime dono della Meraviglia , quello stato di grazia che è fonte di conoscenza e spinge ogni bambino a farsi domande anziché presumere di offrire risposte . Vedeva nella fotografia « un linguaggio per porre domande sul mondo »
IL MAESTRO EMILIANO
SCOMPARSO NEL 1992
SOSTENEVA : TUTTO
E DEGNO DI ATTENZIONE
ANCHE QUELLA PARTE
DI MONDO SENZA QUALIT?
FOTOGRAFIA
Ghirri al Maxxi sguardi di meraviglia ?Nell '
esposizione romana aperta fino al 27 ottobre trecento scatti del fotografo che considerava il suo lavoro « un modo per porre domande al mondo »
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SGUARDI Tre suggestive fotografie tra quelle esposte al Maxxi nella mostra " Luigi Ghirri . Pensare per immagini. Icone Paesaggi Architetture "
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ddi I Afii
.1?.?
Inventory Un video interamente girato nella casa dell ' architetto del neoclassicismo inglese John Some è al centro della mostra che il Maxxi dedica all ' artista Fiona Tan . Nata in Indonesia ma olandese d
' adozione la Tan testimonia la passione che Soane ebbe per la Roma antica e per un collezionismo meticoloso e visionario . Altri tre video rimandano a Piranesi. >Mani , via Guido Reni 4
Laura Mattioli
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