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Chiara Dionedi Valentina Ferrari Matteo Schiavi Mattia Stopelli
LICEO SCIENTIFICO TECNOLOGICOClasse 5TBA.S. 2009/2010
Centocinquant’ anni … e non li dimostra!
La teoria dell’evoluzione oggi
“Niente in biologia ha un senso, se
non nella prospettiva evolutiva.”
Theodosius Dobzhansky
“Niente in evoluzione ha senso se non nella prospettiva della biologia dello sviluppo e dello studio del genoma.”
Gabriel Dover
Prospettive di ieri e prospettive di
oggiNonostante i tentativi di
screditarla, ridicolizzarla,
avversarla, l'idea
dell'evoluzione biologica non
può essere negata: ciò su cui
si può discutere sono i
meccanismi e le modalità
con cui si realizza, perchè
questi sono ambiti in cui le
conoscenza si ampliano e si
aggiornano nel tempo, grazie
alla ricerca e all'affinarsi
delle tecnologie di indagine.
Il punto di partenza di ieri e di
oggi:
la biodiversitàDarwin, attento e curioso
osservatore, fu subito
attratto dalla grande
varietà di forme di vita
presenti nei diversi
ambienti del nostro
Pianeta
e da lì iniziarono le riflessioni e
gli studi che lo portarono
all'elaborazione della sua
Teoria.
Oggi quella varietà di forme è indicata col termine di BIODIVERSITA’ e si sa che tale concetto non si limita alle caratteristiche morfologiche e funzionali degli organismi,
... la biodiversità
ma coinvolge anche i genomi, le loro sequenze e la loro attività.
La teoria dell’ evoluzione di
Darwin è stata nel tempo
aggiornata in una visione più
ampia e moderna con i
contributi di tutte le discipline
biologiche : Genetica,
Ecologia, Fisiologia, Anatomia,
Microbiologia, Paleontologia,
Biochimica, Biologia
molecolare e, soprattutto
negli ultimi anni, dalla
Genomica e dalla Biologia dello
sviluppo.
Il contributo della Genomica
Lo studio dei genomi in base alla sequenza dei loro DNA ha consentito:
1) L’utilizzo delle divergenze tra acidi nucleici come orologi molecolari per studiare le parentele tra specie.
Per orologio molecolare si intende un modello matematico che in base al numero e al tipo di differenze tra genomi riesce a quantificare il grado di parentela tra due specie e il momento in cui si sono separate.
... la Genomica
2) l’ampliarsi delle conoscenze sull'organizzazione del genoma e sul controllo dell'attività genica con la scoperta:a) di famiglie di geni che si assomigliano
per struttura e talvolta ruolo, organizzate gerarchicamente e presenti in specie anche molto lontane dal punto di vista tassonomico;
b) di geni che rivestono una diversa importanza rispetto ad altri, come ad esempio i Master Control Genes (geni regolatori di alto livello gerarchico) che regolano l'attività di altri geni con meccanismi di attivazione o di disattivazione;
... la Genomica
... la Genomica
c) di geni, detti omeotici o geni Hox o geni architetto, da cui dipende l'identità di determinate regioni corporee, il cui sviluppo viene da essi diretto attraverso la regolazione di geni esecutori, presenti in tutte le specie e molto simili tra loro; d) di regioni contenute nei
geni omeotici dette homeobox, cioè di piccole sequenze che consentono alle proteine corrispondenti di legarsi a precise regioni del DNA dei geni che controllano; anch'esse sono simili in specie diverse;
... la Genomica
e) dell’ esistenza di un
ulteriore livello di regolazione,
detto codice
“epigenetico”perché non
contenuto
nel DNA, ma determinato
dalle
proteine e dalle sostanze
chimiche che lo circondano e
che influenzate
dall’ambiente possono legarsi
ad
esso attivandolo o
disattivandolo.
Il contributo della Biologia dello sviluppo
Con lo studio dei processi di sviluppo si è scoperto che:
a) il differenziamento cellulare è il risultato della attivazione e del silenziamento di determinati geni;
b) l'attivazione dei geni si attua attraverso una serie di segnali molecolari intercellulari e intracellulari;
c) a guidare lo sviluppo concorrono alcune vie
metaboliche, alcune delle quali sono conservate
anche in organismi evolutivamente molto lontani
e che quindi avrebbero un progenitore comune;
d) la stessa via metabolica può dirigere lo sviluppo
di organi diversi.
… Biologia dello sviluppo
… Biologia dello
sviluppo
In questo campo di ricerca si muove la Biologia evolutiva dello sviluppo nota con l'acronimo
EVO - DEVO
La selezione naturale determina quali fenotipi possono trasmettere il loro genoma alle generazioni successive
Il genoma determina il fenotipo attraverso i processi di sviluppo
I geni che controllano lo sviluppo giocano un ruolo “chiave” nell'evoluzione, perché le mutazioni che avvengono in essi possono originare rapidamente novità fenotipiche in grado di produrre adattamenti evolutivi o forme di preadattamento o fenomeni di exaptation.
Ad esempio, mutazioni dei geni Hox possono provocare lo sviluppo di segmenti corporei in posizioni sbagliate: in seguito a mutazioni indotte su geni Hox di Drosophila melanogaster si sono osservati organismi con zampe al posto delle antenne (antennapedia) o con due toraci (bitorax) ed altri mutamenti.
Le mutazioni omeotiche:
- rivelano la profonda condivisione dei meccanismi genetico - molecolari che regolano lo sviluppo in organismi anche molto diversi riflettendone la comune origine;
- suggeriscono come le modificazioni nello spazio e nel tempo di un progetto di sviluppo inizialmente condiviso possano aver causato variazioni di grande rilievo evolutivo.
Ciò potrebbe spiegare come si originino e si affermino le novità genomiche che determinano l’acquisizione di strutture complesse e nuove forme tra i viventi nell'ambito della macroevoluzione.
Fonti
C. Darwin, “L'orgine delle specie”, Norton & Compton ed.;
C. Darwin, “Taccuini”, Ed. Laterza;
E. Boncinelli, “Perché non possiamo dirci darwinisti”, Rizzoli, 2009;
T. Pievani, “La teoria dell'evoluzione”, Il Mulino;
Redi, Garagna, Zuccotti, “L'altro genoma”, in Le Scienze, settembre 2002;
W. Wayt Gibbs, “Il genoma invisibile: oltre il DNA”, in Le Scienze, gennaio 2004;
Redi, Zuccotti, Garagna, “Evo-Devo, alle frontiere del pensiero biologico”, in Le Scienze, settembre 2004;
E. Boncinelli, “La genetica dell'evoluzione”, in Le Scienze, febbraio 2009;
D. Kingsley, “Dagli atomi ai caratteri”, in Le Scienze, febbraio 2009.
Alcune immagini sono state tratte da:
D.Krogh “Biologia oggi” Le Monnier
A.J.Tobin-J.Dusheck “Nuovo Bios” B. Mondadori
Campbell-Reece-Taylor-Simon “Immagini dalla Biologia” Zanichelli