chirurgialaser perlemalattie polmonari - ccocatania · humanitas centro catanese di oncologia ......

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Anno VIII Numero 1 Luglio 2013 Periodico di informazione di Humanitas Centro Catanese di Oncologia Un nuovo tracciante per lo studio del carcinoma prostatico Controllare il dolore cronico nel paziente oncologico Curare il tumore al seno con i farmaci intelligenti Fai meta con la prevenzione! Chirurgia laser Chirurgia laser polmonari polmonari per le malattie per le malattie Le nuove tecnologie consentono interventi meno invasivi e, grazie all’approccio integrato con pneumologi e fisiatri, un recupero più veloce

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Anno VIIINumero 1

Luglio 2013

Periodicodi informazionedi HumanitasCentro Catanesedi Oncologia

Un nuovo traccianteper lo studio delcarcinoma prostatico

Controllare il dolorecronico nel pazienteoncologico

Curare il tumore alseno con i farmaciintelligenti

Fai meta con laprevenzione!

Chirurgia laserChirurgia laser

polmonaripolmonariper le malattieper le malattie

Le nuove tecnologie consentonointerventi meno invasivi e, grazieall’approccio integratocon pneumologi e fisiatri,un recupero più veloce

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LASERCHIRURGIAPER L’ASPORTAZIONEDELLE METASTASIImportanza di rilievo in questo contesto vie-ne data alla tecnica della chirurgia laser, chesta ricoprendo un ruolo sempre più impor-tante soprattutto nella metastasectomia pol-monare: “In passato il laser – spiega il dottorMacrì - era utilizzato in chirurgia toracica

quasi esclusivamente per disostruire i bron-chi quando erano chiusi. Successivamente,si è iniziato ad usare il laser anche per ope-rare sulla parte spugnosa del polmone e si èvisto che aveva ottimi risultati proprio sullametastasectomia, ovvero sull’asportazionedi metastasi polmonari”.Il polmone è infatti un organo particolar-mente esposto alla formazione di metastasi:

Il nuovo gruppomultidisciplinaredi Patologia Toracicadi HumanitasCentro Catanesedi Oncologia puntaalla sinergia tra levarie specialitàcliniche per ottenererisultati sempre piùvantaggiosi per ilpaziente grazie anchealla pneumologiae alla fisiatria

Fare squadra per combattere al megliola malattia in tutti i suoi stadi: è questol’obiettivo principale della nuova

“Lung Unit”, gruppo multidisciplinare diHumanitas Centro Catanese di Oncologiadedicato alla cura del polmone.

La nuova Unità Operativa di Chirurgia Tora-cica, coordinata dal dottor Paolo Macrì, of-fre ad ogni paziente il percorso migliore peraffrontare la patologia polmonare: neopla-sie polmonari o pleuriche; patologie dei lin-fonodi intratoracici o altre patologie del me-

diastino, o versamenti pleurici di sospettanatura neoplastica. Si delinea così un per-corso completo che offre diagnosi e terapiesempre più personalizzate ed accurate gra-zie proprio alla collaborazione tra tutte le fi-gure professionali che ruotano intorno alla

patologia toracica:dal chirurgo all’on-cologo, dal radiote-rapista all’anestesi-sta, dallo pneumo-logo al fisiatra, dalradiologo al medi-co nucleare, dal-l’infermiere pro-fessionale al tecni-co e al fisioterapi-sta. Il gruppo si riu-nisce settimanal-mente per discute-re ogni singolo ca-so, cercando così lamigliore strategiadi cura ed il percor-

so più opportuno per tutti i pazienti: “La col-laborazione tra varie specialità cliniche e tratutte le figure che ruotano attorno al pazien-te – spiega il dottor Macrì - risulta strategicae di fondamentale importanza per la salutedi chi deve affrontare la malattia oncologica”.

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Tumore al polmone, tecnologie e lavoro di squadra

In Italia ci sono250.000 nuovi casi ogni anno.

Ogni anno muoiono di cancro al polmone35.000 persone

da sinistra in piedi:Dr. Vincenzo Bonnici(Pneumologia);Dr. Paolo Macrì(Chirurgia toracica)Dr.ssa Elena Baciu(Strumentista di salaoperatoria);Dr.ssa Anna Parisi(Chirurgia toracica);Dr.ssa ElisabettaSanalitro (Anestesia erianimazione);Seduti da sinistra:Dr. Nicola Ricottone(Radioterapia);Dr.ssa DanielaCaramma (Fisiatria eriabilitazione);Dr. Demetrio Aricò(Medicina nucleare);Dr. Marco Alì(Oncologia medica).

Via V.E. Dabormida, 64 - 95126 CataniaAnno VIII - numero 1 - Luglio 2013Autorizzazione delTribunale di CataniaN. 3/2005, dell’11 gennaio 2005Direttore responsabile: Mario GalliDirettore Comunicazione: Walter BrunoCoordinamento redazione: Laura CapardoniHa collaborato: Roberto CitelliGrafica: Pierluigi Nava, G&R AssociatiImmagini: archivio CCO, ShutterstockStampa: Tipografia F.lli Verderio

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na e si imposta il progetto riabilitativo, cosìpoi da poter gestire meglio il percorso post-operatorio.E’ un lavoro svolto a 360 gradi: si valuta la se-de e l’intensità del dolore (se presente) e siprocede con la valutazione delle limitazionifunzionali. Inoltre, viene svolto anche untest specifico per controllare la capacità re-spiratoria, il ‘sei minuti walking test’. Il pa-ziente deve deambulare per sei minuti su unpercorso misurato e tarato per stabilire l’in-dice di fatica, per valutare le capacità del pa-ziente all’esercizio fisico.Se il paziente è autonomo vengono stabilitigli esercizi di ginnastica respiratoria da ese-guire subito dopo l’intervento: “In questomodo – spiega la dottoressa Daniela Caram-ma, fisiatra di Humanitas Centro Catanese

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una neoplasia primitiva che ha sede, adesempio, nel rene, nel colon, nella mammel-la o in altri organi, può liberare delle cellulenel sangue che possono essere trasportate inaltri organi.La tecnica laser per il trattamento delle me-tastasi polmonari è ormai fondamentaleperché permette di risparmiare tessuto sa-no, rispettando cosi l’armonia polmona-re:“Avere un’apparecchiatura all’avanguar-dia che consente di risparmiare parti di pol-

mone sano togliendo solo la parte malatacon un minimo danno – sostiene

ancora il dottor Macrì - è im-portantissimo: il polmone non

si rigenera; e se noi lo andiamo atoccare, ne riduciamo il volume e

con esso la funzione, in maniera per-manente. Nel togliere la lesione neo-

plastica bisogna considerare che piùtessuto sano si riesce a lasciare e tanto

migliore sarà la funzione polmonare resi-dua all’intervento”.

IL RUOLO DELLO PNEUMOLOGONELLA VALUTAZIONEDEL PAZIENTELo pneumologo ricopre un ruolo fonda-mentale sia nella fase pre-operatoria chepost-operatoria.“Il chirurgo toracico in una fase del tuttopreliminare – spiega il dottor Vincenzo Bon-nici, responsabile del servizio di Pneumolo-gia – lavora in stretta collaborazione con lopneumologo, il cardiologo e l’anestesista.Dopo aver portato a termine tutte le indagi-ni necessarie, gli specialisti devono conse-guire una valutazione quanto più oggettivadel rischio relativo all’intervento e alle fasi

post-operatorie”.La valutazione pneumologica prevede la re-dazione della storia clinica del paziente euna serie di approfonditi esami clinici peruna valutazione funzionale respiratoriacompleta che permette la misura dei volumisia statici che dinamici ed il calcolo della dif-fusione alveolo-capillare dell’ossido di car-bonio. Grazie ai risultati degli esami pneu-mologici pre-operatori è possibile stimare ilvalore presunto di alcuni parametri post-operatori, valutare il rischio e decidere conil chirurgo toracico il tipo di intervento piùappropriato per il paziente.Nella fase immediatamente successiva al-l’intervento, lo pneumologo collabora conl’anestesista, il chirurgo toracico ed il cardio-logo nella valutazione clinica e funzionaledel paziente operato.“Nei pazienti più a rischio, queste sono le fa-si più critiche – spiega il dottor Bonnici - inquanto è necessario prevenire e se necessa-rio trattare eventuali complicanze: l’insuffi-cienza respiratoria, le infezioni polmonari,la patologia cardiovascolare acuta o cronicariacutizzata.”

FISIATRIA E RIABILITAZIONEONCOLOGICA PER UN MIGLIORERECUPERO FUNZIONALEIl servizio di Riabilitazione e fisiatria è im-portante sia per stabilire una corretta e piùcompleta diagnosi che per ridurre le com-plicanze post-chirurgiche, garantendo unrecupero funzionale migliore in tempi rela-tivamente brevi.Nella fase pre-operatoria si effettuata l’esa-me obiettivo, la valutazione dell’autonomiadel paziente nelle attività della vita quotidia-

di Oncologia - il paziente è subi-to informato sugli esercizi chedovrà effettuare durante la fasedi recupero post-operatorio”.Questi esercizi riguardano sia laginnastica respiratoria che lamobilizzazione: è un lavoro glo-bale, che interessa tutto il corpoe che in una seconda fase si con-centra sullo specifico e che il pa-ziente, se autonomo, può svolge-re da solo.Nella fase post-operatoria vieneeffettuata una seconda valuta-zione necessaria per stabilire iltrattamento di fisioterapia respi-ratoria (esercizi di ri-espansionepolmonare, drenaggio bronchia-le e rieducazione motoria) che il fisioterapi-sta, dottor Franco, eseguirà sul paziente.

CONVEGNOSUL CARCINOMACOLORETTALEIl carcinoma colorettale è unadelle neoplasie più frequenti neipaesi occidentali. Una correttavalutazione iniziale ed unadeguato trattamento integratorappresentano importantissimiaspetti di un corretto approccioa questa patologia.Se n’è parlato a Catania, il 21giugno, durante il congressoorganizzato da HumanitasCentro Catanese di Oncologia.Il congresso, rivolto adoncologi, chirurghi,anatomopatologi e biologimolecolari si è posto l’obiettivodi sottolineare l’approcciomultidisciplinare rivolto a questipazienti, definendo inoltre ilgiusto approccio farmacologicoe temporale delle diverseterapie. Particolare attenzione èstata rivolta sia alla valutazionestrumentale di imaging perdefinire con accuratezza i criteridi resecabilità, sia alle tecnichechirurgiche ed al lorocollocamento temporale nellastrategia di intervento.Durante l’incontro sono statieffettuati alcuni collegamenti indiretta audio-video con la salaoperatoria di HumanitasCentro Catanese diOncologia, dove sonostati seguiti alcunimomenti salienti di unintervento diresezionedel retto.

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La PET ormai da tanto tempo è entrataquotidianamente nella pratica clinicae viene utilizzata nel più del 90% dei

casi di patologia oncologica. Il traccianteche viene usato più frequentemente in PETè il fluorodesossiglucosio (comunementenoto come FDG), che permette di studiaregran parte delle patologie oncologiche, adeccezione di alcune: tra queste troviamo ap-

to lungo, in cui ilPSA (antigene pro-statico specifico)normalmente si az-zera. Quando però ilPSA inizia a salire, ilproblema che sipresenta all‘oncolo-go, al radioterapista,all’urologo, è capiredove si è annidata lacellula responsabiledi questo incremen-to, che potrebberappresentare il pri-mo passo verso la ri-comparsa della ma-lattia”.

È a questo punto che la PET con (18F)-Coli-na esprime la massima accuratezza diagno-stica, riuscendo a sopperire ai limiti dellastrumentazione diagnostica tradizionale.L’apporto della fluorocolina in questi casi ri-sulta essere fondamentale perché “il limite

della TAC in fase di re-cidiva – chiarisce ildottor Aricò – è datodal fatto che essa uti-lizza come parametrodi malattia il fattoredimensionale; quin-di, ad esempio, un lin-fonodo che ha dimen-sioni molto piccole, alsuo interno potrebbepotenzialmente con-tenere comunque lamalattia”.Quindi, in tutti i pa-zienti con un rialzodel PSA, la (18F)Coli-na permette di andarea evidenziare dove èricomparsa la malat-tia, guidando i medicinella scelta della tera-pia migliore da intra-prendere.

Si tratta di una prestazione complessa di-sponibile solo in pochi centri a livello nazio-nale che richiede la presenza di un teammultidisciplinare, in grado di effettuare dia-gnosi molto più accurate e precise e conse-guentemente terapie più appropriate per ilpaziente.

Si chiama (18F)-Colinaed è fondamentaleper diagnosticare moltoprecocemente la sededella ripresa dellamalattia tumoraledurante la fasedi follow-up.

4CONSIGLI PERLA PREVENZIONE

1Segui una correttaalimentazione. Limita il

consumo di grassi animali,birra, insaccati, spezie, pepe,alcolici e superalcolici, caffè eprivilegia, invece, frutta everdura.

2Effettua una visitaurologica nelle varie

fasi della vita,soprattutto in etàadulta e terza età.

3Consulta sempre un urologose vedi sangue nelle urine.

Anche un singolo episodio puòrappresentare un sintomoprecoce di patologiedell’apparato urogenitale.

4Effettua, dopo i 50 anni,almeno una volta l’anno un

prelievo di sangue percontrollare il livello di PSA.

CHE COS’È LA PETLa PET, o tomografia di emissione apositroni, è una metodica di medicinanucleare che consente di tracciare ladistribuzione di una sostanza radioattivasomministrata al paziente. Il radiofarmacoviene assorbito da uno specifico bersaglio,identificando così la lesione tumorale.Grazie alla PET la localizzazione del tessutoneoplastico diventa estremamente precisa,consentendo di identificare lesioni tumoralidi dimensioni anche inferiori ai 5 mm,diagnosticando quindi la malattia in fasemolto precoce, quando altri esamidarebbero risultati ancora negativi.E’ un esame sicuro, che è possibile ripeteremolte volte senza alcuna controindicazione,in quanto scarsamente invasivo: la quantitàdi radioattività iniettata è infatti moltopiccola, paragonabile a quella dei piùcomuni esami radiologici.Sottoporsi alla PET non richiede unaparticolare preparazione eccetto una buonaidratazione e il digiuno da 4-6 ore.

punto il carcinoma prostatico, una delleneoplasie più frequenti nella popolazionemaschile, che però garantisce un alto tassodi sopravvivenza.In questa patologia, a causa di alcune suecaratteristiche biomolecolari, l’FDG non ri-sulta adeguato, in quanto non viene “capta-to” dalle cellule tumorali del carcinomaprostatico. L‘utilizzo della (18F)-Colina or-

mai è ben definito in letteratura medica:“L‘indicazione clinica principale per l’utiliz-zo di questo tracciante – spiega il dottor De-metrio Aricò, responsabile del centro PET diHumanitas - è la valutazione della sede del-la recidiva del carcinoma prostatico.

“Il paziente che è stato sotto-posto al trattamento prima-rio per il suo carcinoma pro-statico, entra successivamen-te in un periodo di controllo eosservazione per un tempovariabile, generalmente mol-

Recidiva prostatica in paziente trattatocon radioterapia

La squadra di Medicina Nucleare di Humanitas Centro Catanese di Oncologia

Un nuovo tracciante per lo studio del carcinoma prostatico

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già la diagnosi e soffre quindiun dolore inutile e dannoso.Questo tipo di dolore non vasopportato e anzi deve esserecontrastato”.“Il nostro obiettivo – spiega il

dottor Costa - è fornire al pa-ziente una terapia farmacologi-ca in grado di aiutarlo in tutto ilpercorso della malattia”. All’in-terno della struttura è anchepossibile, previa prenotazione,effettuare ogni martedì pome-riggio visite ambulatoriali perTerapia Antalgica.In Humanitas Centro Catanesedi Oncologia è presente anchela chirurgia del dolore, che inte-gra le cure farmacologiche. At-traverso un intervento di cordotomia è pos-sibile recidere fasci di fibre nervose sensitivedel midollo spinale, puntando ad ottenere laperdita della percezione del dolore cronicoda cancro.

DOLORE, DOMANDEE RISPOSTEÈ possibile controllare efficacementeil dolore provocato dal tumore?Sì, oggi la maggior parte deifarmaci analgesici utilizzati inItalia permette di trattareefficacemente il dolore.Esiste una legislazione checonsente la prescrizione facilitata di questifarmaci e molti Centri di cura oncologicihanno istituito una Unità di Terapia deldolore per combattere anche le forme piùcomplesse di disagi dovuti al tumore.I farmaci per il dolore devono essereassunti al bisogno?No, a differenza di quantoaccade nel controllo deldolore acuto, i farmaci per ildolore cronico devonoessere assunti regolarmenteogni giorno a orari fissi secondo leindicazioni del medico.I farmaci per il dolore che contengonomorfina possono provocare gravieffetti collaterali?Solitamente no, specie se vengono assuntisotto il controllodel medicocurante. In ognicaso gli effetticollaterali più

comuni come la nausea, la confusionementale e la sonnolenza si attenuano finoa scomparire nell’arco di una settimanacirca. La stitichezza, invece, solitamentecontinua per tutto il periodo in cui siassumono farmaci oppioidi. Alcuneformulazioni come i cerotti, ad esempio,presentano in maniera minore questoeffetto collaterale. In ogni caso èdisponibile in Italia un farmaco checombatte efficacemente especificatamente questo disagio.I farmaci oppioidi creano dipendenza?No. Il fenomeno della dipendenza dafarmaci oppioidi è moltodiffuso tra quelle persone chefanno uso di questo tipo difarmaci per usi voluttuari enon per controllare il dolore.

È giusto assumere i farmaci analgesicisin da quando compare il dolore obisogna aspettare i momenti in cui ildolore diventa più forte?E’ giusto che i farmaci per il dolorevengano assunti sindall’inizio in modoadeguato. Se si aspettache il dolore siintensifichi, sarà poi piùdifficile controllarlo inmaniera soddisfacente.Si possono controllare tutti i doloriprovocati dal tumore con i farmaciassunti per bocca o per cerotto?No, i farmaci somministrati attraverso levie più semplici non sempre possonocontrollare efficacemente il dolore. Inquesti casi è possibilesomministrarliattraverso unsottile cateterinoposizionato nellacolonnavertebrale. A volte è possibile utilizzareuna procedura che, attraverso il calore,impedisce di avvertire dolore.Nei casi in cui il dolore interessa levertebre, è possibile rinforzare le stesseposizionandovi del cemento e riducendodi conseguenza la sofferenza.

HUMANITASCCO - LUGLIO 20138

Grazie ai continuiprogressi della medicinadel dolore, è oggipossibile siafarmacologicamente chechirurgicamente ridurree a volte eliminare ilsintomo dolorosocausato dalla malattia,offrendo al paziente unsollievo psicofisicofondamentale durantetutte le fasi dellamalattia neoplastica

La differenza tra dolore acuto e dolorecronico risulta fondamentale percomprendere l’importanza della tera-

pia del dolore: il dolore è un utile meccani-smo quando viene espresso in modo acutoin seguito a un trauma, a un intervento chi-rurgico o ad una malattia molto dolorosa;dunque è un valido meccanismo per salva-guardarci e per difenderci. Diventa invece

un meccanismo inutile e dannoso quandoviene messo in atto nel cosiddetto dolorecronico: “Un paziente oncologico che sentedolore persistente dovuto alla malattia –spiega il dottor Carmelo Costa, responsabiledell’unità operativa di Medicina del Dolore– non ne trae alcun beneficio: in questo casoinfatti il dolore non è un segnale per difen-dersi, perchè il paziente oncologico conosce

Controllare il dolore cronico nel paziente oncologico

HUMANITASCCO - LUGLIO 2013 11HUMANITASCCO - LUGLIO 201310

L’obiettivo è ottenere una guarigione com-pleta su donne con patologia mammaria

localmente avanzata, in cui l’intervento chi-rurgico sarebbe molto pesante per la paziente.Lo studio condotto da Humanitas CentroCatanese di Oncologia, recentemente accet-tato al congresso ASCO (Società americanadi oncologia clinica) che si terrà a Chicago,ha dimostrato l’efficacia del trastuzumab inassociazione alla chemioterapia.Dal 2007 al 2011 è stata condotta una ricercasu pazienti con proteina HER2 positiva chehanno intrapreso un percorso di “terapia in-telligente”, utilizzando cioè il farmaco biolo-gico che agisce bloccando i sistemi che per-mettono alla cellula tumorale di replicarsi.Non solo: il farmaco è anche in grado di ucci-dere la cellula tumorale, provocandone lamorte e assicurando dei vantaggi in terminidi recupero e sopravvivenza: “Abbiamo con-dotto lo studio su pazienti non metastatichecon tumore superiore a 2 cm - spiega il dottorMichele Caruso, responsabile della RicercaClinica di Humanitas Centro Catanese di On-

cologia – e abbiamo conseguito una rispostacompleta nel 26% dei casi, con la scomparsadella malattia a livello della mammella e deilinfonodi ascellari, cioè non riscontrando piùtraccia di cellule tumorali. La somministra-zione del trastuzumab permette un aumentodella possibilità di guarigione della paziente”.Inoltre, in tutti gli altri casi, la cura a base ditrastuzumab, riducendo la massa tumorale,permette comunque di effettuare un inter-vento chirurgico di tipo conservativo, evi-tando così la mastectomia.Il trastuzumab viene attualmente sommini-strato per via endovenosa, ma il futuro è vali-dare una formulazione sottocutanea per ridur-re i tempi di somministrazione, e quindi di at-tesa, e per consentire alle pazienti di effettuarei cicli di cura direttamente a casa propria.“Gli studi clinici hanno dimostrato l’assolu-

ta efficacia del trattamento – spiega il dottorCaruso – e la ricerca clinica sta progredendocon l’obiettivo di giungere a terapie medichesenza chemioterapia, ma utilizzando sol-tanto farmaci biologici”.

Grazie ad una ricercaclinica condotta daHumanitas CentroCatanese di Oncologiaè stata dimostratal’efficacia deltrastuzumab, farmacobiologico monoclonale,nelle pazienti concarcinoma mammario

SPORT E IMPEGNOSOCIALEI Briganti Librino rappresentano unarealtà sociale importante in unquartiere popolare come Librino:“L’obiettivo - racconta AngeloScrofani, capitano della squadra – èutilizzare uno sport come il rugby,pieno di valori, come strumento perfar crescere meglio i giovani delquartiere”.Nati nel 2006 grazie all’attivitàdell’associazione Iqbal Masih, iBriganti Librino stanno cercando direcuperare e far vivere la strutturapolisportiva comunale di SanTeodoro, vera e propria cattedralenel deserto abbandonata a sestessa: “Fino al nostro arrivo –spiega Angelo – la struttura erautilizzata dalla malavita pernascondere armi e droga, spesso ivandali si divertivano a spaccaretutto o a provare le pistole sparandocontro muri e vetri. Adesso invece cisono i ragazzi che si allenano tutti igiorni, cerchiamo di autogestirci almeglio e la struttura verrà apertaanche ad altre polisportive, con lenostre forze stiamo sistemandospogliatoi e palestre”.L’obiettivo è dunque creare un veroe proprio centro di aggregazionenon solo sportivo, ma cherappresenti per il quartiere di Librinoun punto di riferimento per tutti gliabitanti.

Si chiama Movember, è un’iniziativa in-ternazionale nata in Australia alla fine

degli anni ’90 e si è in breve tempo estesa intutto il mondo. L’obiettivo è sensibilizzarel’opinione pubblica sui problemi relativi alcancro alla prostata, patologia tumoralemaschile per eccellenza. Basta farsi crescerei baffi durante tutto il mese di novembre erichiamare l’attenzione con un pizzico dihumour e goliardia maschile, e raccoglierefondi da destinare alla prevenzione e alla ri-cerca.Così, una squadra di rugby catanese di serieC, i Briganti Librino, ha deciso di aderire alprogetto e devolvere i proventi di un bookfotografico ad Humanitas Centro Catanesedi Oncologia.Con l’aiuto di PhotoActionArt, associazionedi fotografi nonprofessionisti, i ra-gazzi della squadrasi sono prestati conentusiasmo e con-sapevolezza a que-sta iniziativa, fa-cendosi crescere ibaffi e posando da-vanti l’obiettivodella macchina fo-tografica: “L’inizia-tiva è importanteed ha un grandeseguito internazio-nale – raccontaGiuseppe Maugeri,fotografo e promo-tore dell’iniziativa –

ed anche noi abbiamo voluto partecipare,allestendo alla fine di un incontro di cam-pionato un piccolo set fotografico sul cam-po. Abbiamo realizzato non solo un bookma anche una mostra fotografica al TeatroCoppola”.La somma raccolta verrà devoluta ad Huma-nitas, che la utilizzerà per organizzare nelquartiere di Librino una giornata di preven-zione e controllo sul tumore alla prostata,iniziativa aperta a tutta la cittadinanza: “Po-tevamo donare i soldi a qualche associazio-ne mondiale, spedirli da qualunque parte,ma – spiega Maugeri - abbiamo volutamen-te scelto di far rimanere il denaro qui in Sici-lia perché Humanitas rappresenta un centrod’eccellenza della nostra regione per la pre-venzione e la cura dei tumori”.

Una giornatadi prevenzioneper combattere iltumore alla prostata:verrà organizzata daHumanitas grazie aiproventi di un bookfotografico legatoad una iniziativainternazionale erealizzato dai“Briganti Librino”,squadra di rugbycatanese

Fai meta con la prevenzione!Curare il tumore al seno con i farmaciintelligenti

IL PERCORSO DELLA PAZIENTE: DALLA DIAGNOSI ALLA CURA

1Visita senologicaPrimo indispensabilepasso per

programmare un iterdiagnostico e terapeutico

personalizzato

2Esami strumentaliPossibilità di effettuaretutti gli accertamenti

necessari per la stadiazionedella malattia: mammografiadigitale, ecografia, risonanzamagnetica, agobiopsia

3TerapiaIndividuazione di un programmacompleto di cura “su misura”, frutto di

consulto multidisciplinare degli specialisticoinvolti (oncologi medici, chirurghi,radiologi, radioterapisti):- intervento chirurgico- terapia farmacologica:

chemioterapia,immunoterapia,terapia ormonale

4Follow-upProgrammazionedei controlli

periodici

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