ciclo vita del cantiere e sostenibilità -...
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Ciclo vita del Cantiere e
Sostenibilità Rimini Fiera - Sala Gemini Pad. C 3
4 novembre 2015 h. 14,00 – 17,30
Committenti pubblici e privati sono sempre più sensibili alle tematiche ambientali e tra i criteri che possono determinare la scelta di business dell’imprenditore è entrata prepotentemente la sostenibilità di prodotti e servizi. Un’attenta e oculata politica della sostenibilità può diventare, infatti, un vero e proprio modello di business che, tutelando l’ambiente e la collettività, permette di aumentare i profitti, risparmiare sui costi e migliorare il dialogo con gli Stakeholder. Sarà presentata una sintetica analisi finalizzata a fornire agli imprenditori e agli utilizzatori una carrellata degli strumenti a loro disposizione per valorizzare gli investimenti effettuati relativamente a prodotti e servizi green, per favorire la partecipazione ad appalti green - Leed, Itaca - e per contribuire al miglioramento dell’immagine aziendale.
Premessa
La CPR - nuovo regolamento sulla marcatura CE per la commercializzazione dei prodotti da costruzione è entrato in vigore il1° luglio 2013 e ha mandato «in pensione» la direttiva 89/106 del Consiglio europeo. Il Regolamento riguarda tutti i prodotti - materiali, manufatti, sistemi, ecc. - che sono realizzati per diventare parte permanente di opere di costruzione - edifici ed opere di ingegneria civile - le quali devono assicurare il rispetto dei seguenti requisiti, i primi sei previsti già dalla precedente direttiva CPD 89/106 a cui si aggiunge l’ultimo: • resistenza meccanica e stabilità; • sicurezza in caso di fuoco; • igiene, sicurezza e ambiente; • sicurezza in uso; • protezione contro il rumore; • risparmio energetico; • uso sostenibile delle risorse naturali per la realizzazione delle costruzioni. Articolo 1 Il presente regolamento fissa le condizioni per l'immissione o la messa a disposizione sul mercato di prodotti da costruzione stabilendo disposizioni armonizzate per la descrizione della prestazione di tali prodotti in relazione alle loro caratteristiche essenziali e per l'uso della marcatura CE sui prodotti in questione.
Regolamento prodotti da Costruzione e Sostenibilità
Allegato I – settimo requisito - uso sostenibile delle risorse naturali Le opere di costruzione devono essere concepite, realizzate e demolite in modo che l'uso delle risorse naturali sia sostenibile e garantisca in particolare quanto segue: • il riutilizzo o la riciclabilità delle opere di costruzione, dei loro materiali e delle loro parti
dopo la demolizione; • la durabilità delle opere di costruzione; • l'uso, nelle opere di costruzione, di materie prime e secondarie ecologicamente
compatibili. Nei «consideranda» del CPR • (55) Il requisito di base delle opere di costruzione relativo all'«uso sostenibile delle
risorse naturali» dovrebbe in particolare tener conto della possibilità di riciclo delle opere di costruzione, dei loro materiali e delle loro parti dopo la demolizione, della durabilità delle opere di costruzione e dell'uso di materie prime e secondarie ecologicamente compatibili nelle opere di costruzione.
• (56) Ai fini della valutazione dell'uso sostenibile delle risorse e dell'impatto delle opere di costruzione sull'ambiente si dovrebbe fare uso delle dichiarazioni ambientali di pro-dotto, ove disponibili.
Regolamento prodotti da Costruzione e Sostenibilità
Articolo 2 - Definizioni Prodotto da costruzione: qualsiasi prodotto o kit fabbricato e immesso sul mercato per essere incorporato in modo permanente in opere di costruzione o in parti di esse e la cui prestazione incide sulla prestazione delle opere di costruzione rispetto ai requisiti di base delle opere stesse; Opere di costruzione: gli edifici e le opere di ingegneria civile; Caratteristiche essenziali: le caratteristiche del prodotto da costruzione che si riferiscono ai requisiti di base delle opere di costruzione;
Regolamento prodotti da Costruzione e Sostenibilità
CPD CPR
Requisito 7 Uso sostenibile delle risorse naturali
Requisito 1 Resistenza meccanica e stabilità Requisito 1 Resistenza meccanica e stabilità
Requisito 2 Sicurezza in caso di incendio Requisito 2 Sicurezza in caso di incendio
Requisito 3 Igiene, salute e ambiente Requisito 3 Igiene, salute e ambiente
Requisito 4 Sicurezza nell'impiego Requisito 4 Sicurezza e accessibilità nell'uso
Requisito 5 Protezione contro il rumore Requisito 5 Protezione contro il rumore
Requisito 6 Risparmio energetico e ritenzione di
calore Requisito 6
Risparmio energetico e ritenzione di
calore
Regolamento prodotti da Costruzione e Sostenibilità
CPD CPR
Requisito 3 Igiene, salute e ambiente Requisito 3 Igiene, salute e ambiente
3. Igiene, salute e ambiente
L'opera deve essere concepita e costruita in modo da non
compromettere l'igiene o la salute degli occupanti o dei
vicini e, in particolare, in modo da non provocare:
— sviluppo di gas tossici;
— presenza nell'aria di particelle o di gas pericolosi;
3. Igiene, salute e ambiente Le opere di costruzione devono essere concepite e
realizzate in modo da non rappresentare, durante il loro
intero ciclo di vita, una minaccia per l'igiene o la salute e
la sicurezza dei lavoratori, degli occupanti o dei vicini e da
non esercitare un impatto eccessivo, per tutto il loro ciclo
di vita, sulla qualità dell'ambiente o sul clima, durante la
loro costruzione, uso e demolizione, in particolare a causa
di uno dei seguenti eventi:
a) sviluppo di gas tossici;
b) emissione di sostanze pericolose, composti organici
volatili (VOC), gas a effetto serra o particolato
pericoloso nell'aria interna o esterna;
c) emissioni di radiazioni pericolose;
d) dispersione di sostanze pericolose nelle falde
acquifere, nelle acque marine, nelle acque di
superficie o nel suolo;
e) dispersione di sostanze pericolose o di sostanze aventi
un impatto negativo sull'acqua potabile;
f) scarico scorretto di acque reflue, emissione di gas di
combustione o scorretta eliminazione di rifiuti solidi o
liquidi;
g) umidità in parti o sulle superfici delle opere di
costruzione.
Regolamento prodotti da Costruzione e Sostenibilità
CPD CPR
Requisito 3 Igiene, salute e ambiente Requisito 3 Igiene, salute e ambiente
4. Sicurezza nell'impiego
L'opera deve essere concepita e costruita in modo che la
sua utilizzazione non comporti rischi di incidenti
inammissibili, quali scivolate, cadute, collisioni,
bruciature, folgorazioni, ferimenti a seguito di esplosioni.
4. Sicurezza e accessibilità nell'uso Le opere di costruzione devono essere concepite e
realizzate in modo che il loro funzionamento o uso non
comporti rischi inaccettabili di incidenti o danni, come
scivolamenti, cadute, collisioni, ustioni, folgorazioni,
ferimenti a seguito di esplosioni o furti. In particolare, le
opere di costruzione devono essere progettate e realizzate
tenendo conto dell'accessibilità e dell'utilizzo da parte di
persone disabili.
CPD CPR
Requisito 6 Risparmio energetico e ritenzione di calore Requisito 6 Risparmio energetico ..
6. Risparmio energetico e ritenzione di calore
L'opera ed i relativi impianti di riscaldamento,
raffreddamento ed aerazione devono essere concepiti e
costruiti in modo che il consumo di energia durante
l'utilizzazione dell'opera sia moderato, tenuto conto delle
condizioni climatiche del luogo, senza che ciò pregiudichi
il benessere termico degli occupanti.
6. Risparmio energetico e ritenzione del
calore Le opere di costruzione e i relativi impianti di
riscaldamento, raffreddamento, illuminazione e aerazione
devono essere concepiti e realizzati in modo che il
consumo di energia richiesto durante l'uso sia moderato,
tenuto conto degli occupanti e delle condizioni climatiche
del luogo. Le opere di costruzione devono inoltre essere
efficienti sotto il profilo energetico e durante la loro
costruzione e demolizione deve essere utilizzata quanta
meno energia possibile.
Allegato I – settimo requisito - uso sostenibile delle risorse naturali Le opere di costruzione devono essere concepite, realizzate e demolite in modo che l'uso delle risorse naturali sia sostenibile e garantisca in particolare quanto segue: • il riutilizzo o la riciclabilità delle opere di costruzione, dei loro materiali e delle loro parti
dopo la demolizione; • la durabilità delle opere di costruzione; • l'uso, nelle opere di costruzione, di materie prime e secondarie ecologicamente
compatibili. Nei «consideranda» del CPR • (55) Il requisito di base delle opere di costruzione relativo all'«uso sostenibile delle
risorse naturali» dovrebbe in particolare tener conto della possibilità di riciclo delle opere di costruzione, dei loro materiali e delle loro parti dopo la demolizione, della durabilità delle opere di costruzione e dell'uso di materie prime e secondarie ecologicamente compatibili nelle opere di costruzione.
• (56) Ai fini della valutazione dell'uso sostenibile delle risorse e dell'impatto delle opere di costruzione sull'ambiente si dovrebbe fare uso delle dichiarazioni ambientali di pro-dotto, ove disponibili.
Regolamento prodotti da Costruzione e Sostenibilità
La filiera delle costruzioni si indirizza sempre più verso l’utilizzo di:
• Sistemi;
• Prodotti;
• Materiali
• Cantieri;
che:
• evitino lo sfruttamento di risorse esauribili;
• diminuiscano l’inquinamento;
• riducano gli smaltimenti in discarica.
La sostenibilità rappresenta per l’edilizia, e non solo, la direzione più promettente per un nuovo sviluppo in grado di raccogliere le grandi sfide ambientali e macro-economiche.
Sostenibilità
Sociale Economica
Ambientale
Sostenibilità
40% Materie prime
utilizzate globalmente
14% Uso di Acqua
potabile
38% Emissione
Di CO2
30% Produzione
di Rifiuti
72% Consumo di Elettricità
Fonte dei dati: Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti
L’impatto degli edifici sull’ambiente...
LA SOSTENIBILITA’ DAL PRODOTTO ALL’EDIFICIO
La somma finale del punteggio determina il livello di certificazione dell’edificio. Sono disponibili fino a 110 punti, il punteggio di certificazione minimo prevede almeno 40 punti.
CERTIFIED (40-49 points) SILVER (50-59 points) GOLD (60-79 points) PLATINUN (80 and above)
LA SOSTENIBILITA’ DAL PRODOTTO ALL’EDIFICIO
Protocollo ITACA* Nato nel 1996, ITACA è un’associazione di tipo federale per attivare azioni ed iniziative condivise al fine di garantire il coordinamento tecnico tra le diverse regioni e provincie autonome. 2004: Sistema a rating approvato dalla Conferenza dei presidenti delle Regioni Italiane, adottato da 13 regioni e dalla provincia di Trento 2011: Protocollo Itaca nazionale Aree di valutazione integrata dell’ambiente costruito a tutte le scale : • qualità del sito • consumo di risorse; • carichi ambientali; • qualità ambientale indoor; • qualità del servizio
* istituto per l’innovazione e Trasparenza degli Appalti e la Compatibilità Ambientale
LA SOSTENIBILITA’ DAL PRODOTTO ALL’EDIFICIO
Certificazione di edifici con struttura portante in legno di proprietà di Trentino Sviluppo
Nuove costruzioni e Sopraelevazioni&liamenti
Sono valutate queste aree:
Prestazioni tecniche Gestione dell’edificio Edilizia Sostenibile
LA SOSTENIBILITA’ DAL PRODOTTO ALL’EDIFICIO
La Certificazione volontaria della sostenibilità degli edifici valorizza gli sforzi fatti nella direzione della riduzione degli impatti ambientali, sociali ed economici. - ARCA
- BREEAM
- GBC
- ITACA
- LEED
LA SOSTENIBILITA’ IN EDILIZIA
Un edificio sostenibile ha
bisogno di prodotti sostenibili
Ambientale
Economica Sociale
Sostenibilità
Risparmio energetico
Tutela dell’ambiente
Tutela delle risorse
VOC Radioattività Assorbimento del suono
Trasmittanza termica SRI (Solar Reflectance Index )
Es:
Contenuto di riciclato Durabilità
LA SOSTENIBILITA’ IN EDILIZIA
Per quanto riguarda i prodotti, l’esistenza di diverse certificazioni volontarie permette la valorizzazione delle caratteristiche di sostenibilità degli stessi.
• La sostenibilità, oggi, è un importante fattore di marketing
• Evitare che la pubblicità serva a dare una bella «lavata» a ciò che tanto pulito in realtà non è
• Ma un’immagine verde solo di facciata è molto pericolosa per le aziende
• Esistono associazioni o comunità attrezzate per smascherare i furbi, tra cui anche marchi blasonati
• Fondamentale dimostrare con attendibilità il proprio impegno per la sostenibilità ambientale e i risultati raggiunti
Green o Greenwashing?
IL GREEN WASHING
Occorrono certezze e garanzie
• Come possono gli operatori «seri» dimostrare con attendibilità il proprio impegno nei confronti della sostenibilità ambientale e i risultati raggiunti?
• Come possono i cittadini/consumatori essere tutelati da dichiarazioni ingannevoli?
Garantire le prestazioni e……. …….comunicare!
IL GREEN WASHING
La certificazione di terza parte indipendente
• Garantisce:
– indipendenza
– imparzialità
– competenza
• È condotta secondo le normative internazionali e, laddove possibile, accreditata dall’ente nazionale di accreditamento (ACCREDIA)
• Il marchio dell’organismo di certificazione è la garanzia al mercato della verifica delle prestazioni.
COMBATTERE IL GREEN WASHING
Prodotto
Edificio
FPC
Prestazioni
Progettazione
Realizzazione (Cantiere)
Certificazione di sostenibilità degli edifici (LEED, BREEAM, ITACA,…) (Volontaria)
Regolamento Prodotti da Costruzione (Obbligatorio)
Etichette Ambientali (Volontarie)
LA SOSTENIBILITA’ DAL PRODOTTO ALL’EDIFICIO
Le etichette ambientali sono asserzioni/dichiarazioni/marchi che forniscono informazioni sulle performance ambientali complessive di un prodotto, o uno o più aspetti specifici
• Informazione chiara • Aumenta il potere di scelta del consumatore • Cresce la domanda di prodotti ecologici • Garantiscono un vantaggio competitivo • La Pubblica Amministrazione privilegia
l’acquisto di prodotti ecologici (Green Public Procurement - GPP);
• Gli schemi di sostenibilità degli edifici richiedono informazioni chiare in merito alle caratteristiche ecologiche dei prodotti;
• La sensibilità dei consumatori è in aumento.
• Principi generali UNI EN ISO 14020
• di tipo I (Ecolabel) UNI EN ISO 14024
• di tipo II (Asserzioni Ambientali) UNI EN ISO 14021
• di tipo III (EPD) UNI EN ISO 14025
LE ETICHETTE AMBIENTALI
• Principi generali UNI EN ISO 14020
• di tipo I (Ecolabel) UNI EN ISO 14024
• di tipo II (Asserzioni Ambientali) UNI EN ISO 14021
• di tipo III (EPD) UNI EN ISO 14025
Obiettivo: promuovere la domanda e l’offerta di prodotti o servizi in grado di causare minori danni all’ambiente, stimolando un processo di miglioramento continuo, attraverso la comunicazione di informazioni: • verificabili; • accurate; • non fuorvianti; • pertinenti. Etichetta o dichiarazione ambientale: asserzione (in possibili forme diverse quali dichiarazione, simbolo o elemento grafico) che indica gli aspetti ambientali di un prodotto o servizio. Aspetto ambientale: elemento delle attività, prodotti o servizi di una organizzazione che può interagire con l’ambiente.
LE ETICHETTE AMBIENTALI
• Principi generali UNI EN ISO 14020
• di tipo I (Ecolabel) UNI EN ISO 14024
• di tipo II (Asserzioni Ambientali) UNI EN ISO 14021
• di tipo III (EPD) UNI EN ISO 14025
• Accurate, verificabili, pertinenti, non fuorvianti.
Sono utili solo se forniscono informazioni ambientali affidabili e significative relative all’intero ciclo di vita.
• Non devono creare barriere commerciali
• Metodologia scientifica completa ed
esauriente che produca risultati accurati e riproducibili alla base delle asserzioni
I metodi impiegati devono basarsi su norme riconosciute, metodi commerciali o industriali revisionati da pari
• Trasparenza Procedura, metodologia e criteri disponibili a tutte le parti interessate
LE ETICHETTE AMBIENTALI
Tipo I Tipo II Tipo III
Norma ISO 14024 ISO 14021 ISO 14025
Criterio Multiplo Singolo Multiplo
LCA Semplificato No Si
Verifica Terza Parte
Si No Si
Tipo Volontario Volontario Volontario
Uso B2B B2C B2B e B2C
LE ETICHETTE AMBIENTALI
Dichiarazioni Ambientali di
Prodotto
Etichette di tipo I
Asserzioni Ambientali
Com
ple
ssità
Variabili
LE ETICHETTE AMBIENTALI
• Principi generali UNI EN ISO 14020 • di tipo I (es. Ecolabel)
UNI EN ISO 14024
• di tipo II (Asserzioni Ambientali) UNI EN ISO 14021
• di tipo III (EPD) UNI EN ISO 14025
- REGOLAMENTO (CE) 1980/2000
- REGOLAMENTO (CE) 66/2010
LE ETICHETTE AMBIENTALI
L'Ecolabel UE è il marchio dell'Unione
europea di qualità ecologica che premia i
prodotti e i servizi migliori dal punto di vista
ambientale, che possono così diversificarsi dai
concorrenti presenti sul mercato, mantenendo
comunque elevati standard prestazionali. Infatti,
l'etichetta attesta che il prodotto o il servizio ha
un ridotto impatto ambientale nel suo intero ciclo
di vita.
• Principi generali UNI EN ISO 14020 • di tipo I (es. Ecolabel)
UNI EN ISO 14024
• di tipo II (Asserzioni Ambientali) UNI EN ISO 14021
• di tipo III (EPD) UNI EN ISO 14025
http://www.isprambiente.gov.it/
Possono richiedere il marchio le aziende produttrici di beni e i fornitori di servizi, i venditori all'ingrosso e al dettaglio di prodotti e servizi che utilizzino il proprio marchio e gli importatori. Il Comitato Ecolabel verifica la rispondenza ai
criteri e rilascia l’etichetta.
Una volta ottenuto il marchio, l’azienda è tenuta
al rispetto dei parametri tecnici fissati dalla UE.
LE ETICHETTE AMBIENTALI
• Principi generali UNI EN ISO 14020
• di tipo I (Ecolabel) UNI EN ISO 14024
• di tipo II (Asserzioni Ambientali) UNI EN ISO 14021
• di tipo III (EPD) UNI EN ISO 14025
Asserzioni vaghe o non specifiche Non deve essere utilizzata un’asserzione ambientale vaga o non specifica o che implichi in senso lato che un prodotto è benefico per l’ambiente o benigno per l’ambiente. Pertanto, asserzioni come «sicuro per l’ambiente», «amico dell’ambiente», «amico della terra», «non inquinante», «verde», «amico della natura» e «amico dell’ozono» non devono essere utilizzate.
LE ETICHETTE AMBIENTALI
• Principi generali UNI EN ISO 14020
• di tipo I (Ecolabel) UNI EN ISO 14024
• di tipo II (Asserzioni Ambientali) UNI EN ISO 14021
• di tipo III (EPD) UNI EN ISO 14025
UTILIZZO DI SIMBOLI • Facoltativo • Semplici, facilmente riproducibili, in grado
di essere posizionati/adattati al prodotto • Facilmente distinguibili da altri simboli • Non creare confusione con i Sistemi di
Gestione per l’Ambiente • Gli oggetti naturali devono essere utilizzati
solo se vi è in collegamento diretto e verificabile fra il simbolo e il beneficio asserito.
LE ETICHETTE AMBIENTALI
• Principi generali UNI EN ISO 14020
• di tipo I (Ecolabel) UNI EN ISO 14024
• di tipo II (Asserzioni Ambientali) UNI EN ISO 14021
• di tipo III (EPD) UNI EN ISO 14025
TIPO DI ASSERZIONE • Compostabile • Degradabile • Progettato per il disassemblaggio • Prodotto con durata di vita estesa • Energia recuperata • Contenuto riciclato • Consumo energetico ridotto • Utilizzo ridotto delle risorse • Riutilizzabile e ricaricabile • Riduzione dei rifiuti
LE ETICHETTE AMBIENTALI
OBIETTIVO: Aumentare l’utilizzo di prodotti da costruzione che contengano materiali a contenuto di riciclato, riducendo in tal modo gli impatti derivanti dall’estrazione e dalla lavorazione di materiali vergini.
Proporzione, in massa, di materiale riciclato in un prodotto o imballaggio. Solo i materiali pre-consumer e post-consumer devono essere considerati come contenuto riciclato. • materiale “post-consumer” - materiale generato da insediamenti domestici o da
installazioni commerciali, industriali e istituzionali nel loro ruolo utilizzatori finali del prodotto, che non può più essere utilizzato per lo scopo previsto. Ciò include il ritorno di materiale dalla catena di distribuzione.
• materiale “pre-consumer” - materiale sottratto dal flusso dei rifiuti durante un processo di fabbricazione. E’ escluso il riutilizzo di materiali rilavorati, rimacinati o dei residui generati in un processo e in grado di essere recuperati nello stesso processo che li ha generati.
IL CONTENUTO DI RICICLATO
Demolizione
Più in generale il post consumer coincide con il materiale derivante dalla raccolta differenziata.
Contenuto di riciclato: POST CONSUMER
IL CONTENUTO DI RICICLATO
• Processo di produzione dei blocchi in calcestruzzo
Vendita Scarti che non
possono essere utilizzati
Rifiuti
Aggregati per calcestruzzo
Contenuto di riciclato: PRE CONSUMER
IL CONTENUTO DI RICICLATO
Materiale Classificazione
aggregati di riciclo (da demolizione di edifici) post-consumer
scarti di produzione pre-consumer
ceneri volanti pre-consumer
fanghi (da industrie ceramiche, cartiere, ecc.) pre-consumer
gomma in funzione dell’origine(1)
metalli (acciaio, alluminio) in funzione dell’origine(1)
plastica in funzione dell’origine(1)
polistirolo in funzione dell’origine(1)
scorie di acciaieria pre-consumer
vetro in funzione dell’origine(1)
(1) se il materiale proviene da scarti di produzione (di un processo diverso da quello oggetto di convalida): pre-consumer. Se il materiale proviene dalla raccolta differenziata dei RSU: post-consumer
PRE-CONSUMER O POST CONSUMER?
IL CONTENUTO DI RICICLATO
Il produttore è l’unico responsabile dell’Asserzione. Tuttavia, al fine di dare un vantaggio competitivo al produttore, è possibile che un Ente terzo e indipendente venga chiamato a verificare l’Asserzione per quanto riguarda: • Rispondenza alla UNI EN ISO 14021
• Validità dei contenuti
Per esempio, nel caso di contenuto di riciclato, è possibile verificare come il produttore è arrivato alla determinazione del valore del contenuto pre e post consumer, sia per quanto riguarda la ipotesi di base: • periodo temporale di riferimento; • aggregazione di prodotti simili; • classificazione dei componenti (materie prime) sia per quanto riguarda il bilancio di massa vero e proprio.
IL CONTENUTO DI RICICLATO
L’azienda deve predisporre una procedura per il calcolo della percentuale di riciclato, che include: 1. Identificazione del prodotto oggetto dell’Asserzione ed eventuali criteri per
l’accorpamento di prodotti simili.
Es. ricette di calcestruzzo che differiscono per componenti «secondari» come l’additivo. Compito dell’ispettore è valutare ed esprimere un giudizio sull’accettabilità di questo accorpamento, tenuto conto che lo scopo è la determinazione della percentuale di riciclato.
2. Descrizione del processo produttivo con identificazione dei flussi di materiali in ingresso, dei processi di lavorazione e delle modalità di registrazione dei parametri di processo rilevanti ai fini della determinazione del contenuto di materiale riciclato
IL CONTENUTO DI RICICLATO
L’azienda deve predisporre una procedura per il calcolo della percentuale di riciclato, che include:
3. classificazione dei materiali in ingresso in base all’origine: • rifiuto; • sottoprodotto; • materia prima con riciclato; • materia prima senza riciclato.
4. identificazione del periodo temporale a cui fanno riferimento i dati raccolti
al fine della predisposizione dell’Asserzione L’azienda ha una certa libertà nel definire il periodo di tempo in cui sono raccolti i dati es.: • 1 anno; • 6 mesi; • la durata di uno specifico cantiere. In ogni caso è necessario un minimo si «dati storici» per poter eseguire il calcolo e la convalida.
IL CONTENUTO DI RICICLATO
L’azienda deve predisporre una procedura per il calcolo della percentuale di riciclato, che include: 5. identificazione delle modalità per la raccolta dei dati relativi alla massa di
ciascuno dei materiali in ingresso nel periodo di riferimento. L’azienda deve attuare un «sistema» per la raccolta dei dati relativi al contenuto di riciclato;
6. modalità per la determinazione della percentuale di materiale riciclato nelle materie prime (quando applicabile). Vedi quanto esposto in precedenza per il riciclato nelle materie prime.
7. identificazione delle strumentazione utilizzata per la determinazione dei quantitativi di ciascuno dei materiali in ingresso, della relativa incertezza di misura e delle modalità di taratura. Normalmente si tratta di impianti «di processo» (es. bilance che vengono utilizzate per il peso dei componenti della ricetta). In caso di aziende già certificate FPC o 9001 dovrebbero già essere sotto controllo.
IL CONTENUTO DI RICICLATO
L’azienda deve predisporre una procedura per il calcolo della percentuale di riciclato, che include: 8. identificazione delle modalità di conservazione dei dati e delle relative
evidenze di supporto Sostanzialmente simile alle gestione delle registrazioni prevista dalla ISO 9001 9. gestione delle anomalie e dei reclami Ricordare che si parla sempre di contenuto di riciclato
IL CONTENUTO DI RICICLATO
• Principi generali UNI EN ISO 14020 • di tipo I (Ecolabel)
UNI EN ISO 14024
• di tipo II (Asserzioni Ambientali) UNI EN ISO 14021
• di tipo III (EPD) UNI EN ISO 14025
E’ una etichetta ecologica di tipo III rivista da un verificatore indipendente e senza soglie minime prestabilite per le prestazioni ambientali. La Dichiarazione Ambientale di Prodotto è uno strumento di comunicazione nato per attivare la leva di mercato al fine di sviluppare prodotti più ambientalmente sostenibili. Consente all’utente di valutare le performance ambientali di un prodotto, convalidate da un ente indipendente, in modo oggettivo. Le EPD sono documenti di tipo puramente informativo e non contengono criteri di valutazione, preferibilità e livelli minimi da rispettare.
LE DICHIARAZIONI AMBIENTALI DI PRODOTTO
• Principi generali UNI EN ISO 14020 • di tipo I (Ecolabel)
UNI EN ISO 14024
• di tipo II (Asserzioni Ambientali) UNI EN ISO 14021
• di tipo III (EPD) UNI EN ISO 14025
UNI EN ISO 14025
La norma stabilisce i principi e le procedure per sviluppare: programmi di dichiarazioni ambientali di
tipo III e dichiarazioni ambientali di tipo III
Lo scopo complessivo delle etichette e dichiarazioni ambientali è, mediante la comunicazione di informazioni verificabili ed accurate, che non sia fuorviante, quello di promuovere la domanda e l'offerta di quei prodotti in grado di causare minor danno all'ambiente, contribuendo così a stimolare un processo di miglioramento ambientale continuo guidato dal mercato.
LE DICHIARAZIONI AMBIENTALI DI PRODOTTO
• Principi generali UNI EN ISO 14020 • di tipo I (Ecolabel)
UNI EN ISO 14024
• di tipo II (Asserzioni Ambientali) UNI EN ISO 14021
• di tipo III (EPD) UNI EN ISO 14025
UNI ISO 14025 - definizioni Gestore del programma: Uno o più organismi che conducono un programma di dichiarazione ambientale di Tipo III Nota: Un gestore del programma può essere una società o un gruppo di società, un'associazione industriale o commerciale, un ente o un'autorità pubblica, un organismo scientifico indipendente o un'altra organizzazione. Regole della categoria di prodotto; PCR: Serie di regole, requisiti e linee guida specifici per lo sviluppo di dichiarazioni ambientali di Tipo III per una o più categorie di prodotto
LE DICHIARAZIONI AMBIENTALI DI PRODOTTO
• Principi generali UNI EN ISO 14020 • di tipo I (Ecolabel)
UNI EN ISO 14024
• di tipo II (Asserzioni Ambientali) UNI EN ISO 14021
• di tipo III (EPD) UNI EN ISO 14025
1. Dichiara le prestazioni ambientali di un prodotto
2. Impatti ambientali calcolati su tutto il Ciclo di Vita (LCA)
3. Product Category Rules (PCR) che fissano requisiti per tipologia di prodotto, consentendo di comparare prestazioni ambientali di prodotti analoghi
LE DICHIARAZIONI AMBIENTALI DI PRODOTTO
• Principi generali UNI EN ISO 14020 • di tipo I (Ecolabel)
UNI EN ISO 14024
• di tipo II (Asserzioni Ambientali) UNI EN ISO 14021
• di tipo III (EPD) UNI EN ISO 14025
LE DICHIARAZIONI AMBIENTALI DI PRODOTTO
LE DICHIARAZIONI AMBIENTALI DI PRODOTTO
TIPO I
VANTAGGI: soglia minima, eccellenza, trasparenza,
visibilità del marchio
SVANTAGGI: confrontabilità
TIPO II
VANTAGGI: facilità di calcolo
In caso di Certificazione di Terza Parte
Credibilità, trasparenza mediante il certificato, confrontabilità, è richiamato
dai CAM
SVANTAGGI: è un’autodichiarazione, informazioni ambientali limitate
In caso di Certificazione di Terza Parte
informazioni ambientali limitate
LE DICHIARAZIONI AMBIENTALI DI PRODOTTO
TIPO III
VANTAGGI: Credibilità, trasparenza, studio LCA completo, è
richiamato dai più importanti sistemi di rating della sostenibilità degli
edifici, analisi approfondita dei processi aziendali alla ricerca di
punti di miglioramento
In accordo alla norma ISO 14025, la verifica della EPD serve a garantire
che le informazioni di carattere ambientale in essa contenute siano
affidabili e ottenute, coerentemente alla relativa PCR, mediante uno studio
LCA conforme alle norme ISO 14040 e ISO 14044.
LE DICHIARAZIONI AMBIENTALI DI PRODOTTO
Per questo motivo il processo di verifica riguarda:
• la consistenza dei dati utilizzati nello studio LCA;
• la consistenza del modello utilizzato nello studio LCA;
• la coerenza dello studio LCA (confini, criteri di cut-off, regole di
allocazione, unità funzionale, etc.) con quanto riportato nella PCR di
riferimento e nel presente Regolamento;
• il modo con il quale i dati sono riportati nella EPD;
• la convalida dei dati riportati nella EPD;
• eventuali ulteriori asserzioni di carattere ambientale.
Requisiti dei verificatori: • Indipendenza • Competenza • Riservatezza
L’Organismo di Accreditamento sorveglia sull’attività dei verificatori e ne verifica i requisiti. In Italia l’International EPD Consortium affida le attività di accreditamento ad ACCREDIA.
LE DICHIARAZIONI AMBIENTALI DI PRODOTTO
La Dichiarazione Ambientale di Prodotto (EPD) è quindi un importante
strumento per un produttore che voglia rendere pubbliche le
caratteristiche ambientali dei proprio prodotti.
Il possesso di una EPD convalidata è uno degli aspetti premianti del
sistema di rating per edifici sostenibili Leed v. 4, che comprende due
importanti novità rispetto la precedente versione: l’introduzione della
possibilità di acquisire crediti per LCA (Life Cycle Assessment) ed Epd.
LE DICHIARAZIONI AMBIENTALI DI PRODOTTO
Il Program Operator si occupa di gestire la definizione di regole condivise per le varie categorie di prodotto:
Product Category Rules = PCR
Le PCR definiscono, per ogni prodotto, le «regole del gioco» che portano ad avere studi LCA omogenei e quindi confrontabili. Chiunque (produttore, associazione di categoria, singolo cittadino) può proporre una PCR. L’approvazione della PCR passa per una inchiesta pubblica in cui le parti interessate possono formulare le proprie osservazioni. Il proponente deve analizzare tutte le osservazioni formulate.
LE DICHIARAZIONI AMBIENTALI DI PRODOTTO
Il produttore che vuole sviluppare una EPD deve, per prima cosa, verificare se esistono le PCR per il proprio prodotto. • Se ci sono le deve usare come riferimento per lo studio LCA • Se non ci sono deve farsi carico della loro predisposizione (in questo caso è
ammissibile la redazione di una EPD «provvisoria» che vale un anno e non è rinnovabile.
LE DICHIARAZIONI AMBIENTALI DI PRODOTTO
La Dichiarazione Ambientale di Prodotto (EPD) è quindi un importante
strumento per un produttore che voglia rendere pubbliche le
caratteristiche ambientali dei proprio prodotti.
Il possesso di una EPD convalidata è uno degli aspetti premianti del
sistema di rating per edifici sostenibili Leed v. 4, che comprende due
importanti novità rispetto la precedente versione: l’introduzione della
possibilità di acquisire crediti per LCA (Life Cycle Assessment) ed Epd.
LE DICHIARAZIONI AMBIENTALI DI PRODOTTO
Make It Sustainable è un servizio innovativo, marketing
oriented e nato dall’ingegno italiano, che per primo valorizza
specifici prodotti, servizi cantieri e concept, ideati, realizzati e
gestiti secondo i principi di sostenibilità.
Make It Sustainable contribuisce a un efficace marketing aziendale, in quanto:
valorizza gli investimenti effettuati in coerenza con la strategia di sostenibilità e
riconoscimenti ad oggi eventualmente posseduti;
comunica l'impegno nel rispettare l’ambiente e la collettività;
incrementa la credibilità di specifici prodotti, servizi e cantieri;
migliora i rapporti con gli stakeholder e le autorità di controllo;
mette al centro della sostenibilità l’uomo e le sue azioni.
LA SOSTENIBILITA’ DEL CANTIERE
Il Model è stato sviluppato
in accordo con i principi
fondamentali di riferimenti
normativi internazionali:
• ISO 26000;
• ISO 9004;
• ISO 14004;
• ISO 14040 (LCA);
• GRI (Global Reporting
Initiative);
Make It Sustainable si bassa su Model utilizzato per
valutare l’effettiva applicazione dei principi della
sostenibilità.
LA SOSTENIBILITA’ DEL CANTIERE
Sostenibilità Impresa di costruzioni – Gestione del Cantiere
Gestione del cantiere
SS prerequisito 1 – Prevenzione dell’inquinamento da attività di cantiere
Viene verificato il corretto lay-out del cantiere, in termini di identificazione dei percorsi stradali, di “manutenzione” degli stessi, di gestione delle interferenze con le attività esterne del cantiere, di identificazione dei luoghi di stoccaggio del materiale, e di installazione di eventuali impianti mobili o fissi.
Ad esempio viene verificata:
• la gestione della polverosità diffusa causata dal transito dei mezzi nelle piste di cantiere
• l’installazione o meno di un sistema di lavaggio dei camion in uscita per evitare di sporcare la viabilità ordinaria;
• la gestione delle tematiche relative al livello di rumorosità ed inquinamento atmosferico causato dalla presenza del cantiere;
• la gestione del corretto stoccaggio del materiale;
• la gestione delle autorizzazioni relative all’installazione di impianti fissi o mobili in cantiere.
Sostenibilità Impresa di costruzioni – Gestione delle acque
Gestione delle acque
Viene verificato l’utilizzo o meno di acqua in cantiere per esigenze civili e/o industriali.
Ad esempio viene verificato l’emungimento di acqua da pozzo e lo scarico delle acque civili e/o industriali.
Sostenibilità Impresa di costruzioni – Gestione dei rifiuti
Gestione dei rifiuti
MR credito 2 – Gestione dei rifiuti da costruzione
Vengono verificate le tipologie di rifiuti prodotti in cantiere ed il loro stoccaggio. Inoltre vengono verificate le modalità di gestione dello smaltimento degli stessi in termini di trasporto all’esterno del cantiere e di smaltimento/recupero. Infine vengono verificate le modalità di gestione del calcestruzzo non utilizzato ed il lavaggio delle autobetoniere.
Ad esempio vengono verificati:
• il deposito temporaneo dei rifiuti;
• la compilazione dei FIR (Formulari di Identificazione Rifiuti);
• la gestione dei trasportatori e smaltitori/recuperatori dei rifiuti prodotti e il possesso, da parte di questi, delle autorizzazioni necessarie in funzione dei rifiuti gestiti;
• la presenza e l’idoneità delle aree adibite al lavaggio delle autobetoniere e le aree di scarico del calcestruzzo non utilizzato.
Sostenibilità Impresa di costruzioni – Gestione aria interna
Gestione dell’aria interna e dei prodotti contenenti compositi organici volatili (VOC)
Viene verificata la gestione delle sostanze chimiche utilizzate in cantiere, la loro modalità di stoccaggio e di movimentazione, ed infine l’utilizzo da parte del personale.
Ad esempio vengono visionate le schede di sicurezza dei prodotti utilizzati; vengono verificate le modalità di stoccaggio delle sostanze chimiche presenti; vengono verificate le modalità di utilizzo dei prodotti chimici.
Sostenibilità Impresa di costruzioni – Gestione Fornitori
Criteri di selezione dei prodotti e delle forniture
Viene verificato:
• il criterio di scelta dei fornitori e dei materiali, in relazione anche alle caratteristiche dei prodotti e non solamente al loro costo.
• il criterio di scelta dei materiali privilegiando quelli riciclati, o prodotti con materiali riciclati.
• il criterio di scelta dei materiali in relazione alla distanza dal cantiere;
• se per i prodotti in legno, vengono privilegiati i materiali dotati di certificazione FSC “Forest Stewardship Council” con Catena di Custodia (Chain of Custody COC Certification).
• se vengono privilegiati i prodotti chimici a basso contenuto VOC-COV al fine di salvaguardare la salute dei lavoratori e dei futuri occupanti;
• se vengono privilegiati i prodotti per la riduzione dell’effetto “isola di calore” (differenze di gradiente termico fra aree urbane e aree verdi) per minimizzare l’impatto sul microclima e sull’habitat umano e animale – ad esempio calcestruzzo con alto Indice di riflessione solare (SRI).
Sostenibilità Impresa di costruzioni – Impianti tecnologici e modifiche progettuali
Processi di realizzazione degli impianti tecnologici
Vengono verificati i criteri di progettazione e realizzazione degli impianti, in termini anche di utilizzo dell’opera al termine della realizzazione, per migliorarne le prestazioni ambientali.
Gestione delle modifiche progettuali
Vengono verificati i criteri decisionali in merito alle modifiche progettuali, e se le stesse vengono proposte/effettuate non solamente in ragione di minor costo di realizzazione, ma anche considerando i temi sostenibili in fase di realizzazione e fruizione dell’opera.
Sostenibilità Impresa di costruzioni – esempio gestione rifiuti in cantiere
Cassoni per la raccolta differenziata di legno, ferro e rifiuti misti
Sostenibilità Impresa di costruzioni – lavaggio mezzi in uscita
Lavaggio ruote con vasca di raccolta senza vasca di raccolta
Sostenibilità Complementarietà Servizio di Ispezioni / Make It sustainable
Ispezioni: scopo del servizio è verificare che i processi e le infrastrutture relativi a uno specifico prodotto e/o servizio e/o cantiere sono conformi a determinate specifiche (contratto, norme, procedure); ad esempio è possibile affermare che le prestazioni dichiarate dal produttore, relative ad uno specifico campione, sono state determinate secondo le specifiche prestabilite (Selenice);
Make It Sustainable: scopo del servizio è verificare che i processi relativi a uno specifico prodotto e/o servizio e/o cantiere seguano i principi di sostenibilità coerentemente a quanto espresso nella politica e strategia aziendale. Pertanto l’analisi verte principalmente ad appurare che i processi e le infrastrutture, legati allo specifico prodotto e/o servizio e/o cantiere (dalla sua ideazione alla sua fabbricazione e gestione), siano frutto di scelte bilanciate tra aspetti economici, ambientali e sociali e che i loro impatti siano gestiti e monitorati nel tempo al fine di un loro possibile miglioramento.