cittÀle "smart city", per quanto se ne sia parlato tanto. non è nella tecnologia la...

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1 / 6 Data Pagina Foglio 19-09-2020 64/69 i1) la Repubblica VITA URBANA LA CITTÀ 1/4H BARCELLONA, PARIGI, MILANO. E POI PORTLAND E MEDELLÍN: IN CERCA DI UN NUOVO MODELLO CHE CONSENTA, IN UN SOLO QUARTO D'ORA, DI RAGGIUNGERE TUTTO. SERVIZI, LAVORO, BUROCRAZIA, DIVERTIMENTO, SALUTE di Francesca Sironi Illustrazioni di Maria Corte Maidagan Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

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i1) la Repubblica

VITA URBANA

LA CITTÀ1/4HBARCELLONA, PARIGI, MILANO. E POIPORTLAND E MEDELLÍN: IN CERCADI UN NUOVO MODELLO CHE CONSENTA,IN UN SOLO QUARTO D'ORA, DIRAGGIUNGERE TUTTO. SERVIZI, LAVORO,BUROCRAZIA, DIVERTIMENTO, SALUTEdi Francesca SironiIllustrazioni di Maria Corte Maidagan

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ALLA STAZIONE PIÙ ZAINI che pas-seggeri. Una pila di cubi porta-cibo di Glovo, Deliveroo e Ubersta in bilico di fianco alle bicidei proprietari, fattorini pronti apartire per il turno. Sono le set-

te, le app fibrillano di richieste; i rider sono in attesadel treno per caricare la bici e avvicinarsi al centro.Nel quartiere dove abitano, gli ordini a domicilionon sono frequenti: chi vuole il sushi in salotto haresidenza altrove. Meglio avvicinarsi con la metro-ferrovia passante, e andare a correre fra i click. Vil-lapizzone, quasi-periferia Nord Ovest di Milano,quartiere di cerniera fra il nuovo lusso del Portello,con í grattacieli, e il vecchio stigma di Quarto Og-giaro, con il suo orgoglio da banlieue. Villapizzonesta a metà strada. E indicato dalle proiezioni demo-grafiche dell'ufficio statistico del Comune di Mi-lano come uno dei quartieri a maggior crescita neiprossimi anni. Sarà sempre più popolato. Per que-sto abbiamo scelto Villapizzone per guardare allepromesse di uno dei principi guida della nuova pro-gettazione urbana nel mondo, adottato anche dal

Le motivazioniurgenti per unripensamentourbanodi prossimità?Crisi climatica;emergenzaSARS-CoV-2;diseguaglianze;e ricercadi una maggiorequalità della vita

sindaco Giuseppe Sala come matrice per il capo-luogo lombardo: il modello della città di 15 minu-ti. Ovvero della metropoli capace di offrire a tutti isuoi abitanti sportelli pubblici decentrati, luoghi dicura, di educazione e divertimento entro un quar-to d'ora da casa. Lo slogan della "città di 1/4h" ar-riva da Parigi. È al cuore del programma con cui lasindaca Anne Hidalgo è stata ri-eletta a giugno diquest'anno dopo una votazione slittata per Covid.Nel piano della socialista Hidalgo, già sindacadal 2014, ripensare le infrastrutture pubbliche ela mobilità per rendere meno inquinata e più ac-rresibile la vita a Parigi è una priorità che va resaproposta concreta. La prospettiva è trasformare ilcemento in un'orizzonte di vicinato, dove gli abi-tanti sparpagliati e anonimi della metropoli possa-no ritrovarsi in una comunità. Basta con le lunghecorse pendolari in auto o in metropolitana; bastacon i "distretti finanziari" o quartieri di uffici sepa-rati dagli ambiti residenziali; basta con le 349 per-sone in coda davanti all'ufficio Anagrafe del muni-cipio. I:utopia è la paesizzazione dell'urbe: portarein città i benefici che rendono la vita più semplice

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nei villaggi. Ispiratore del modello è Carlos More-no, professore di impresa e innovazione alla Sorbo-na di Parigi. «Dobbiamo capire che le nuove sfi-de in termini di qualità della vita ci chiedono discegliere in quale città vogliamo abitare. In quelladalla vita frammentaria, anonima, compulsiva? Osiamo pronti a immaginare una città di prossimità,policentrica, più lenta? Non abbiamo bisogno del-le "smart city", per quanto se ne sia parlato tanto.Non è nella tecnologia la risposta. Quello che serveè cambiare paradigma: riconquistare tempo per lepersone. Il tempo è l'elemento più importante perportare qualità della vita nello spazio urbano», spie-gava Moreno il 30 luglio al Ciht (Chartered Insti-tution of Highways & Transportation), ribadendola volontà di «rompere con il concetto tradizionaledella specializzazione delle aree, dei quartieri popo-lari da una parte, le zone diplomatiche dall'altra. Lestrutture stesse dovrebbero essere polifunzionali: lascuola nel weekend può aprirsi ad altro e così il par-co». L'ideale è «arrivare a una città dove gli spazi pervivere, lavorare, fare spese, divertirsi, e stare bene,siano tutti raggiungibili a piedi o in bici. Non è

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una bacchetta magica, ovviamente. Ma un percor-so per sviluppare nel breve, medio, e lungo termineun vero cambiamento». Nel piano di Hidalgo sonodi vicinato anche ordine e disciplina: il program-ma prevede, insieme a investimenti per un miliardosull'abbellimento delle strade, la nomina di respon-sabili per ogni quartiere al servizio degli abitanti,multe più elevate, un codice della strada più rigo-roso e 5mila poliziotti municipali in più «per far ri-spettare le regole della vita quotidiana».Nella visione completa ci sono anche piattafor-me mobili per i concerti e un fondo d'investimen-to pubblico che tolga negozi e vetrine dall'abban-dono per restituirle aí commercianti e agli artigiani.Addio alle imprevedibili e oscure direttrici dellaNew York di Scorsese in Fuori orario: l'immaginariourbano sembra cercare colori pastello. «Il principaleostacolo è il lavoro», riflette Moreno: «Ma siamo difronte a una nuova convergenza: la necessità di dareuna risposta al cambiamento climatico, e ora an-che alla pandemia, ci ha costretti, tutti, a riscopri-re la prossimità, soprattutto per chi ha lavorato dacasa». Il lockdown è stato anche a Milano l'occasio-

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ne per velocizzare alcune trasformazioni immagina-te nel piano Milano 2030 dalla giunta. Oltre alla ri-apertura dei "punti di contatto" con il Municipiosparpagliati nei quartieri, la fase 2 è stata il momen-to degli spazi aperti: con 1.800 permessi concessi insoli due mesi alle attività commerciali del territorioper ampliare i propri spazi esterni, una misura cheha cambiato la vivibilità di intere zone, riaprendoangoli prima sfruttati solo dalle auto. Lungo via Va-resina a Villapizzone di tavolini ce n'è pochi. L'ape-ritivo si concentra sul marciapiede davanti al MiniMarket Ceylon e ai tavoli di soli uomini con Bir-ra Moretti del Kebab Fantasia. Giovani e famigliesono al parco dedicato a Giovanni Testori, lo scrit-tore di Novate Milanese che ha regalato alla peri-feria occidentale di Milano pagine d'amore. Plata-ni e bagolari più vecchi delle Case costruite attornoal parco fanno ombra a una compagnia impegna-ta in un match di pallavolo semi-professionale, cur-va Nord e ginocchiere. Mentre le ragazze schiaccia-no, sulla panchina gli adolescenti ascoltano il rap diun cantante filippino, Flow G. In disparte tre bam-bini provano dei tiri a badminton litigando per-

ché «sbrigati che siamo già in ritardo e vedrai che lamamma ci sgrida». Fra gli anticipatori del modellodei 15 minuti c'è Barcellona, che nel 2016 ha intro-dotto l'idea dei "Superblocks", in catalano Superil-les, come risposta innovativa ai problemi di sosteni-bilità e coesione portati dalla crescita della capitale.Le Superilles sono distretti di 9 isolati, all'internodei quali le strade sono lasciate prioritariamente apedoni e cidisti. Le auto devono rimanere fuori, aiconfini del super-isolato. L'impatto in termini di vi-vibilità dei quartieri, di riduzione dell'inquinamen-to atmosferico e acustico, è stato stimato in mododecisamente positivo da centri di ricerca e istituzio-ni internazionali, che hanno sottolineato gli effet-ti non solo sulla salute generale (la continua espo-sizione ad aria inquinata causa milioni di morti nelmondo), ma anche sul benessere psicologico e ge-nerale dei residenti, grazie alla riduzione delle fon-ti di disturbo e stress, e alla possibilità di aumentareoccasioni e luoghi di incontro. La prospettiva dellamunicipalità guidata dalla sindaca Ma Colau è diarrivare ad aggregare fino a 503 Superilles. A oggi nesono state "cinturate" solo 6, che dopo una prima

Ecco i servizie le risposteche gli abitantidovrebberotrovarein un raggio di 15minuti a piedida casa, secondoil programmadella sindacadi Parigi, AnneHidalgo (a partiredagli studidi Carlos Moreno,docentefranco-colombianodi impresae innovazionedella Sorbona).1) Strutturemediche di base.2) Negozi dialimentari e altro.3) Parchie aree verdi.4) Spazi culturali.5) Scuole,biblioteche,laboratori, centriper l'infanzia.6) Centriper Io sport.7) Divertimenti.8) Luoghiper condivideree reimpiegarematerialie strumenti.I cardini della"città vicina"?Mobilità dolce,

spazimultifunzionali(la scuolache cambia usonel weekend... )e poteredecentralizzato(coinvolgimentodelleamministrazioniiper-locali).

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Ad aprile 2020il Comunedi Milanoha pubblicatouna "Strategiadi adattamento"della cittàal contenimentodel contagio.La prospettivaelabora linee guidagià nel pianodi sviluppo urbano.Per un meseil programmaè stato apertoalla partecipazionedei cittadini,che hanno inviato2.967 spunti,di cui 355 proposteestese.Fra i principalielementidel documento,proprio i cardinidel concetto di unacittà "a 15 minuti".In particolare:rafforzare i servizipubblici,garantendonel'accesso nelraggio di 15 minutia piedi, equilibrarele differenze traquartieri, cooperarecon la Regioneper creare servizidi medicinadi territorio, favorirela consegnadegli acquistia domicilio,sostenendoil commerciolocale... Tra le"Azioni immediate"previste, eranoindicati i centriestivi e l'utilizzotemporaneo degliimmobili pubblici.

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resistenza, con diversi problemi da superare (logi-stica, rafforzamento del trasporto pubblico interno,gestione del traffico sulle arterie di collegamento)sono diventate un esperimento citato nel mondo.Fra gli altri esempi internazionali c'è il quartiere diBarking and Dagenham a Londra, che con la cam-pagna Every One Every Day, sostenuta da fondazio-ni ed enti pubblici e privati, sta costruendo una reteper rendere il quartiere più resiliente, attraverso uncalendario di opportunità di incontro, scambio esostegno reciproco fra i residenti. L'avanguardia acui è più legato Moreno, l'ideatore della città delquarto d'ora per Parigi, è però Medellín. La mega-lopoli colombiana famosa per il cartello criminaledi Pablo Escobar è riuscita a emancipare, in parte,alcuni slum dall'orizzonte di violenza senza futuroin cui sembravano immersi. Con investimenti so-ciali e infrastrutturali importanti, fra cui il Metro-Cable, teleferica che collega la collina del quartieredi Santo Domingo-Savio al centro, rendendo fat-tibili gli spostamenti a piedi. Di fianco al collega-mento urbano, nuove biblioteche, centri per l'at-tività sociale, scuole e le Uvad, Unidades de Vida

Articulada, spazi polifunzionali in un parco aper-to al pubblico. Negli anni scorsi, ricercatori e istitu-zioni da tutto il mondo salutavano Medellín comefaro internazionale della possibilità di integrazio-ne urbana e sociale. Il numero di reati, omicidi, ra-pine e violenze, era calato drasticamente. L'attivitàdi marketing del municipio era riuscita a dare for-za non solo all'esterno, ma anche all'interno, cam-biando la percezione del proprio quartiere da panedei residenti. Negli ultimi due anni però le statisti-che sono cambiate. Una nuova guerra fra gruppicriminali locali ha riaperto la ferita dell'insicurez-za e del controllo mafioso da parte dei trafficantidi stupefacenti, fra micro estorsioni e raid puniti-vi. Non sarà facile resistere alla pressione di proble-mi che superano il confine urbano, per il successodell'operazione municipale. Quanto sta accadendoa Medellín ricorda che le città non sono isole. In-tervenire sul tessuto metropolitano può migliorarela vivibilità di alcune zone, ma non può rimuove-re problemi maggiori o far dimenticare il passato.Non solo. Uno degli errori in cui la prospettive diprossimità volute dai sindaci europei rischia di ca-

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dere è quello dell'esclusione: trasformando la cittàdei 15 minuti in un motore che emargina chi giàsta ai bordi anziché favorime l'inclusione e la par-tecipazione sociale. Le politiche pubbliche devonoinfatti immaginarsi come ponti di collegamento esupporto per tutti i cittadini, non solo per chi puòpermettersi una spesa al negozio bio di zona dopoesser uscito da una riunione via Zoom.Basta guardare a Portland, negli Usa. La piùgrande città dell'Oregon era diventata sinoni-mo di perfezione hipster, negli anni scorsi. Una se-rie Tv, Portlandia, era arrivata a farne un marchiodi commedia. Proprio da Portland era partita unadelle proposte più "antiche" sulla prossimità, come"città da venti minuti", con servizi di vicinato, barecologici e piste ciclabili. Oggi Portland è l'epicen-tro delle proteste contro le discriminazioni razzia-li negli Stati Uniti, uno dei centri dove le manife-stazioni dopo l'uccisione di George Floyd si sonofatte più radicali. Un sondaggio del 2011 avevadimostrato che il 64% dei proprietari di casa di-scriminava i potenziali affittuari neri. «A Portland èstato permesso di avere una reputazione come città

progressista o d'avanguardia perché non ha dovu-to fare i conti con il suo passato razzista e la segre-gazione dovuta al profilo demografico della città»,ha detto l'attivista Gregory McKelve, citato dallaBbc: «E un posto che spinge i neri fuori dai quar-tieri e li rimpiazza con degli striscioni Black LivesMatte»). «Sono politiche che non erano state pen-sate con noi e per noi», aggiungeva un'altra attivi-sta. E questo l'angolo cieco dentro cui non cadere.Al tramonto tre mamme col velo escono dal parcoTestori circondate da bambini. Per tornare a casapassano dalla Quasi Locanda, un locale con tavo-lini all'aperto e candele sulla pianetta pedonale difronte alla stazione di Villapizzone. Stasera non c'èil cinema, ma spesso il centro Mamme a scuola conSos Bambini, che ha preso in gestione una strutturaconfiscata alla mafia in via Varesina, offre spettaco-li all'aperto, momenti di gioco e formazione. In viaMonte Altissimo, dove c'è anche il consolato dellaNamibia, i piloni della luce sono stati trasformati inmatite Crayola. In piazza, nel negozio di giocattoli,il proprietario sudamericano suona la chitarra. Liqualità della vita riparte anche da qui. ■

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