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1 Competenza: Giunta Consiglio Seduta: Pubblica – Segreta Votazione: Palese – Segreta art. 3 L. 9-6-1947, N. 520 Pubblicazioni art. 21 speciale CITTA’ DI CASTELLAMMARE DI STABIA UFFICIO PIU’ EUROPA ATTO CONSILIARE N. 68 del 22.07.2008. Protocollo Generale N. Protocollo Speciale n. Oggetto:Approvazione del Documento di Orientamento Strategico (D.O.S.) per l’attuazione e l’elaborazione del Programma Integrato Urbano PIU’ Europa nell’ambito della gestione dei fondi strutturali dell’asse VI PO FESR 2007/2013 Obiettivo Operativo 6.1 A relazione del Sig. Assessore all’Urbanistica Arch. Paolo Pisciotta _______________________________________ Addì, 06.07.09 RELAZIONE DELIBERAZIONE Addì N. del Registro Addì Allegati: SCHEMA DI DELIBERAZIONE CON PARERI ED ATTI IN ESSO RICHIAMATI.

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Competenza: Giunta – Consiglio Seduta: Pubblica – Segreta Votazione: Palese – Segreta

art. 3 L. 9-6-1947, N. 520 Pubblicazioni art. 21 speciale

CITTA’ DI CASTELLAMMARE DI STABIA UFFICIO PIU’ EUROPA

ATTO CONSILIARE N. 68 del 22.07.2008.

Protocollo Generale N. Protocollo Speciale n.

Oggetto:Approvazione del Documento di Orientamento Strategico (D.O.S.) per

l’attuazione e l’elaborazione del Programma Integrato Urbano PIU’ Europa

nell’ambito della gestione dei fondi strutturali dell’asse VI PO FESR 2007/2013

Obiettivo Operativo 6.1

A relazione del Sig. Assessore all’Urbanistica Arch. Paolo Pisciotta

_______________________________________

Addì, 06.07.09

RELAZIONE DELIBERAZIONE Addì

N. del Registro Addì

Allegati:

SCHEMA DI DELIBERAZIONE CON PARERI ED ATTI IN ESSO RICHIAMATI.

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CITTA’ DI CASTELLAMMARE DI STABIA (Provincia di Napoli)

Ufficio PIU’ EUROPA

Oggetto: Approvazione del Documento di Orientamento Strategico (D.O.S.) per l’attuazione e l’elaborazione del Programma Integrato Urbano PIU’ EUROPA nell’ambito della gestione dei fondi strutturali dell’asse VI PO FESR 2007/2013 Obiettivo Operativo 6.1

PREMESSA Predisporre un Documento di Orientamento Strategico è un modo per fare convergere le scelte e le priorità di diversi soggetti ed organizzazioni, siano essi Enti Locali o Imprese, Istituzioni culturali o Associazioni di categoria, con lo scopo di identificare un’idea di sviluppo condivisa per un certo territorio e attuare progetti comuni. Il vantaggio di questo strumento, che porta a definire un vero e proprio programma di lavoro con le indicazioni sugli obiettivi da raggiungere e le azioni utili a questo scopo, è di coordinare risorse non soltanto economiche, ma anche idee, progetti, proposte che i sottoscrittori del patto intendono mettere a disposizione del sistema locale. La filosofia alla base del D.O.S. è di giungere ad uno sviluppo equilibrato, dove la salute economica va di pari passo con la crescita culturale, la qualità sociale, la cura dell’ambiente urbano e naturale, esso è preminentemente il disegno politico dello sviluppo, di medio-lungo periodo, urbano e di area vasta, che persegue la competitività tramite la costruzione di patti tra gli attori istituzionali, sociali ed economici nella città e nel suo territorio e tramite la promozione di reti di alleanze, regionali, nazionali ed europee, tra Città e tra Territori. Il D.O.S. è, contestualmente, lo strumento che, potendo anche superare le barriere dei confini amministrativi, offre alla città l’opportunità di affrontare le

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dicotomie tra le aree di concentrazione dello sviluppo e dell’attrattività e le aree della marginalità sociale e del degrado urbano, riposizionandone le prospettive di rigenerazione fisica, economica e sociale all’interno di una scala territoriale di area vasta. I caratteri fondativi e caratterizzanti di una visione Strategica per l’area stabiese erano stati già delineati con l’atto di G.M. n.194 del 29.12.05 ed ancor prima tale esigenza era stata preannunciata con l’atto di G. M. n.74 del 04.08.05, riconfermata con l’atto di indirizzo di G. M. n.184 del 04.08.06 e n. 269 del 19 Dicembre 2006 che, in sintesi, mirano a definire il disegno politico dello sviluppo sostenibile in una prospettiva di medio periodo, (2015) nonché predisporre le proposte di linee strategiche per lo sviluppo della città e dell’area vasta di riferimento volte alla convergenza locale, a scala di area vasta, di politiche delle opere pubbliche, della mobilità, dell’urbanistica, dei servizi sociali per il welfare, di sostegno all’occupazione, dell’ambiente, della casa. Proprio sulla politica abitativa, in particolare quella connessa con l’Edilizia “ sovvenzionata e convenzionata “ , intesa come parte fondante della strategia di sviluppo e di riassetto e riqualificazione del territorio, è stato dedicato, nel D.O.S., un capitolo specifico, che a partire dall’intervento già previsto ( ed appaltato ) nell’area del Quartiere Savorito, possa assurgere a vero e proprio “Piano Casa” del Comune di Castellammare di Stabia coinvolgendo oltre alle aree della periferia nord, anche il quartiere C.M.I., nell’ottica di un diffuso programma di housing sociale in grado di sostituire (ed incrementare nel numero) vecchi, degradati ed inabitabili alloggi con moderni edifici progettati all’insegna dell’integrazione sociale, dando qualità e civiltà dell’abitare, della sostenibilità ambientale, energetica, urbanistica ed edilizia. In proposito è all’esame del Consiglio Comunale l’atto di adozione di uno studio di fattibilità, redatto in collaborazione con l’Acen di Napoli, relativo ad un programma di Edilizia Residenziale Sociale da realizzarsi nell’ambito della Periferia Nord della città.

LA MISSION DEL DOS Il rango di Città con più di 50.000 abitanti nel contesto europeo, i processi di trasformazione e riqualificazione in atto ed i progetti di sviluppo avviati richiedono, per la loro efficacia e per potenziarne opportunità e prestazioni, di essere ricondotti ad una visione strategica del futuro della città in grado di coinvolgere tutte le forze politiche, economiche, sociali e culturali e di produrre “buone pratiche” di riqualificazione e sviluppo.

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La competizione tra territori per attirare interessi, capitali e persone (fisiche o giuridiche) e assicurare un futuro allo sviluppo della città richiede da parte di tutti i soggetti territoriali coinvolti nel governo del territorio l'adozione di una prospettiva di efficienza programmatica, di efficacia attuativa e prestazionalità di risultato, la quale si traduce nell'acquisizione di nuove capacità tecniche e di nuovi comportamenti amministrativi e progettuali. In particolare il governo del territorio richiede l'incremento di capacità di pianificazione strategica e capacità di promuovere le identità e le risorse all'esterno in modo da alimentare la forza partenariale dell'attuazione degli interventi. L’Amministrazione è quindi chiamata a svolgere nuove e più ampie funzioni rispetto al passato attraverso l'utilizzo di modalità di governo sempre più orientate alla governance dei processi, cioè alla governabilità delle decisioni e delle azioni. L’Amministrazione non può più limitarsi ad essere semplice fornitrice di servizi alla cittadinanza, ma deve essere soggetto attivo nella produzione della qualità ambientale e culturale, della coesione sociale, della sostenibilità economica del progetto complessivo del futuro del territorio. Lo scenario di competività e coesione che si prospetta richiede la forte consapevolezza della necessità di intraprendere politiche contro il declino e comunque legate allo sviluppo in un contesto di innovazione dei processi decisionali, di valutazione permanente degli effetti, di concertazione delle scelte e co-pianificazione delle azioni. La consapevolezza della necessità di uno scenario strategico per l'indirizzo dei processi di riqualificazione e rigenerazione urbana ha mosso il Comune di Csatellammare di Stabia ad avviare un processo di messa a punto metodologica e avvio delle fasi tecniche per la produzione di un Documento di Orientamento Strategico per la riqualificazione, la rigenerazione, lo sviluppo e la promozione della città con valore di orientamento, indirizzo e coerenza delle trasformazioni territoriali, entro una visione a medio-lungo termine dei futuri assetti della città, dei suoi fattori competitivi e delle azioni di riqualificazione fisica, sociale, economica e culturale. L'Amministrazione Comunale vuole avviare un processo capace di agire contemporaneamente sull'intera città individuando le necessarie strategie (locali e sovralocali), attivando le relative politiche urbane, redigendo progetti esecutivi di riqualificazione, rigenerazione e di sviluppo, individuando le conseguenti regole che consentano l'attuazione delle strategie e dei progetti, nella certezza delle decisioni, dei tempi e delle procedure più efficaci.

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Per l'avvio del processo di definizione del D.O.S l'Amministrazione ha costituito un Ufficio di riferimento scientifico e tecnico denominato P.I.U’ Europa Città di Castellammare di Stabia; gli obiettivi generali che declinano la mission del Documento di Orientamento Strategico possono così riassumersi : • incrementare la governance urbana, attivando un processo di codecisione e co-pianificazione tra i gestori e gli attori della trasformazione urbana; • produrre un quadro interpretativo delle risorse patrimoniali, umane e culturali della città, capaci di attivare processi di rigenerazione e promozione; • produrre un quadro conoscitivo e valutativo delle trasformazioni in atto e dei progetti di riqualificazione e sviluppo urbano; • definire metodologie e strumenti per il coordinamento e l'integrazione dei progetti di riqualificazione urbana e per la progettazione di scenari di sviluppo; • sperimentare e mettere in atto pratiche di pianificazione, politiche urbane e progetti di rigenerazione (in alcune aree ed in alcuni settori); • accrescere la competitività e rafforzare il ruolo che la Città di Castellammare avrà nel prossimo futuro all'interno del panorama regionale, nazionale e mediterraneo. L'innovazione del processo pianificatorio, decisionale ed attuativo persegue quindi la finalità di alimentare l'integrazione dei progetti di valorizzazione di alcune aree, rendendo la città più creativa e competitiva e sollecitando l'interesse dei molteplici soggetti che agiscono sul territorio a compartecipare con l'Amministrazione alla realizzazione e gestione dei progetti di riqualificazione e di trasformazione ed al miglioramento dell'efficienza e delle prestazioni dei servizi collettivi. IL DOS COME PRELIMINARE DEL PIU’ EUROPA CITTA’ DI CASTELLAMMARE DI STABIA Il Documento di Orientamento Strategico , identificato nelle Linee Guida dei Programmi Integrati Urbani P.I.U’ Europa come una versione semplificata del Piano Strategico Comunale è il primo passo da compiere per avviare il processo del programma del P.I.U’.Europa. Infatti, si pone come strumento generale di indirizzo e di orientamento del sistema locale di sviluppo, identificando un quadro strategico unitario che il Comune di Castellammare intende assumere costantemente a riferimento per integrare le azioni pubbliche e private per lo sviluppo in ambito locale.

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Nel perseguire l'obiettivo della programmazione economica, della pianificazione e della riorganizzazione produttiva del territorio comunale, il presente documento identifica un quadro strategico unitario, da assumere a riferimento per la coerente programmazione integrata delle politiche di sviluppo territoriali. Il processo di costruzione della visione: il perco rso partecipato di lavoro. Il processo di costruzione del Documento di Orientamento Strategico della Città di Castellammare di Stabia è stato condotto secondo uno schema orientato alla costruzione e alla organizzazione di una strategia condivisa tra collettività e Amministrazione Comunale, frutto di un percorso partecipativo molto fecondo, in particolare modo con le forze politiche, sindacali, imprenditoriali e associative, i cui contributi ne hanno favorito l’articolazione e la stesura. La stesura del documento ha riconosciuto alcune fasi di lavoro “interno”, cioè svoltosi attraverso l’organizzazione di momenti di confronto settoriali e interdisciplinari fra le figure professionali interne al Comune coinvolte dal processo di programmazione e fra queste e la parte politica dell’amministrazione, adottando diverse tecniche di lavoro di gruppo. Le attività hanno riguardato non solo l’impostazione dell’intero processo di pianificazione, ma anche l’analisi territoriale, ambientale, urbanistica, sociale ed economica del territorio. Gli studi e le analisi sono serviti come strumento di riferimento e guida rispetto alle attività di partecipazione. La prima fase esplorativa ha reso possibile, dunque, la delineazione di alcune condizioni di riferimento che evidenziavano una serie di problemi/criticità/potenzialità/luoghi/risorse/persone. Ciò ha favorito una conoscenza approfondita del territorio e dei suoi fabbisogni, permettendo di allestire una griglia di riferimento su cui costruire la strategia del Piano. In seconda battuta il processo di costruzione del DOS è stato imperniato attorno a molteplici attività di partecipazione e coinvolgimento dei diversi attori locali che abitano o fruiscono della Città di Castellammare di Stabia.

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Le indicazioni contenute nel DOS scaturiscono da un'attenta lettura e decodificazione delle risorse endogene, dalla mappatura delle potenzialità e dei bisogni di crescita del territorio della città di Castellammare e da una fase di coinvolgimento dell'intera comunità locale, in particolare il partenariato economico e sociale. Inoltre, dal dibattito e dal confronto sostenuto, di recente, in Consiglio Comunale, sono emerse ulteriori indicazioni, in particolare il convincimento di valorizzare la risorsa acqua attraverso la costituzione del “Parco delle Acque” ed il potenziamento dell’intera Filiera del Polo Termale, che sono state recepite nel Documento e che. Anche se al di fuori dell’area target, potranno trovare copertura finanziaria con la sottoscrizione del protocollo integrativo. Con il presente Documento, pertanto, il Comune di Castellammare intende avviare una nuova fase della programmazione fondata su più robusti presupposti di collaborazione e cooperazione e su un più ampio coinvolgimento degli “attori” locali in una logica di partenariato. L'attività di ascolto del territorio e di identificazione e decodificazione dei bisogni, che ha condotto alla stesura preliminare del DOS, si è avvalsa non soltanto di studi approfonditi relativi alla popolazione e alle dinamiche insediative e all’economia insediata, ma anche di iniziative innovative realizzate sul territorio che hanno consentito di individuare le necessità di intervento. Si pensi, a mero titolo esemplificativo, agli Avvisi Pubblici relativi all’invito a presentare manifestazioni di interesse per la raccolta di proposte progettuali da inserire nell’ambito del programma, ai forum cittadini ed alla istituzione del Laboratorio di Pianificazione Partecipata. Sulla base di tali indirizzi è stata avviata un'attività di ricerca-azione attraverso la quale si è provveduto ad una ricognizione dei bisogni del territorio e all'acquisizione di più specifici elementi per ogni singola area-problema; Il D.O.S. ha inteso interpretare a pieno, pertanto, la domanda di sviluppo del territorio. In rapporto a ciascuna area-problema, pertanto, sono state individuate specifiche priorità, articolate in settori d'intervento. Alle predette priorità di intervento, che rappresentano altrettanti punti di intreccio dei fattori di crisi nell'area comunale, sono riconducibili un insieme di interventi meglio specificati nel D.O.S., declinati e definiti in diversi obiettivi strategici, largamente coerenti con l'impostazione degli obiettivi globali dei

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documenti programmatici della Regione Campania nel periodo di programmazione 2007-2013. In questo senso lo scenario di sviluppo possibile, delineato dal Comune e perfezionato in sede attuativa con le attività concertative del partenariato, ricomprende l’insieme dei problemi emersi dal territorio, li rappresenta in modo unitario e propone soluzioni possibili, efficaci ed utili per l’intera comunità amministrata, facendo leva sul vitalismo e sulla creatività che ciascun attore locale sarà stato capace di esprimere. La strategia delineata è intesa come il susseguirsi di azioni sostenibili nel tempo, individuate perché considerate le più adeguate in rapporto alle opportunità (programmatiche, finanziarie, normative, temporali) e alla “maturità” del contesto. Il disegno comunale, del resto, considera prioritaria, al fine dell’aumento della competitività territoriale, una programmazione convergente delle risorse pubbliche e private, risorse finanziarie locali, nazionali e regionali-europee e l’integrazione tra le politiche di settore, nonché la delineazione di un sistema di azioni in puntuale risposta alla domanda di crescita localmente rilevata, con il preciso scopo di aumentare la capacità competitiva territoriale. Le strategie e gli obiettivi di sviluppo contenuti nel presente Documento, dunque, tendono a raccordare e ad indurre alla unitarietà e alla coerenza l’azione dei molteplici soggetti attori del territorio. Il nuovo ciclo di programmazione della politica regionale unitaria comunitaria e nazionale 2007-2013 rappresenta una rilevante occasione per completare gli sforzi per sostanziare ed accelerare il processo di convergenza. Peraltro, particolarmente preziosa può rilevarsi a tale scopo la stessa specificità metodologica della programmazione comunitaria e nazionale unitaria del nuovo periodo di programmazione, per l’enfasi che essa riserva ai principi della concentrazione, della programmazione, della sussidiarietà, del partenariato. Né va dimenticata l’eguale e contestuale attenzione che, al rapporto tra sviluppo produttivo e qualità della vita, dedica il Documento Strategico per il Mezzogiorno, che ha contribuito ad indirizzare le scelte del Quadro Strategico Nazionale 2007-2013 e il Documento Strategico della Regione Campania. In particolare, nel Quadro Strategico Nazionale 2007-2013 sono stati individuati, in partenariato con le Regioni del Mezzogiorno, alcuni temi per i quali sono stati stabiliti quattro obiettivi di servizio.

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Al raggiungimento dei target prestabiliti, le Regioni del Mezzogiorno potranno disporre di risorse finanziarie premiali che potranno confluire nella programmazione di settore. Del resto, senza l’adozione di quest’ottica di convergenza verso target virtuosi di portata europea da parte delle realtà territoriali del Mezzogiorno, che presentano ancora vistosi problemi infrastrutturali e di tenuta dei servizi, lo sviluppo non risulterebbe né proponibile né perseguibile. Si prospetta pertanto, stante l’eccezionale opportunità offerta al Comune di Castellammare, nel nuovo periodo di programmazione 2007-2013, la possibilità concreta di recuperare un ritardo di sviluppo e mettere in campo una straordinaria occasione di innovazione e di crescita economica e sociale. Tali obiettivi si possono cogliere attraverso la realizzazione di un insieme coordinato di interventi che, agendo con azioni ed impegni ispirati ai principi del partenariato, configurano un obiettivo ambiziosamente superiore al mero rendimento dei singoli investimenti ed uno scenario che promuova, sul territorio, la cittadinanza sociale e lo sviluppo economico. STRUTTURA DEL D.O.S. Il DOS si presta ad essere composto di tre parti concernenti, rispettivamente: - L’ “Analisi dello stato di fatto”; - Le “Linee di sviluppo strategico”; - Il Preliminare del PIU’. La prima parte è finalizzata ad evidenziare i punti di forza della città e del suo territorio e il sistema dei vincoli sulla base delle analisi dello stato all’uopo dedicate ed analizza il contesto geografico di riferimento, descrivendo gli aspetti salienti del quadro geografico e morfolologico del Comune, il profilo demografico, le analisi delle tendenze socio - economiche. La seconda parte è dedicata alla presentazione delle linee strategiche, delle aree tematiche e degli obiettivi, delle categorie di interventi con valenza strutturale ricadenti o comunque direttamente influenti sul territorio del comune ritenuti realisticamente perseguibili nell’arco temporale 2009 - 2015 e costituisce di fatto il Piano Operativo della Città ed ingloba i protocolli integrativi, alcuni degli interventi inseriti nel Parco Progetti Regionale e coerenti con gli assi del POR.

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La terza parte individua l’ambito di intervento, il waterfront – linea di costa Porto Commerciale Porto Turistico - per la definizione del Programma Integrato Urbano PIU’ EUROPA. In sostanza la definizione del DOS della Città di Castellammare di Stabia muove dalla consapevolezza che investire nel recupero del patrimonio territoriale, nell'innovazione culturale e nel potenziamento delle risorse umane è un impegno inderogabile a cui sono chiamati politici ed attori dello sviluppo: strumento efficace per una effettiva competitività tra le città europee sarà l'impegno politico verso un futuro fondato sulle opportunità offerte dalla "società della conoscenza e della partecipazione”. A partire da tale considerazione, il Piano della Città di Castellammare di Stabia si declina in obiettivi sociali, culturali, economici, integrati tra loro nell’obiettivo ultimo della rigenerazione urbana.

A mero titolo esemplificativo si elencano alcune delle Linee strategiche ritenute più significative e dettagliatamente indicate e descritte nel D.O.S. :

Linea strategica B) Per lo sviluppo della cultura quale risorsa strategica - Area tematica 3) Le

forme della cultura - Obiettivo e) Cultura è … Valorizzare e sviluppare il patrimonio culturale e artistico del territorio.

In occasione della predisposizione del Documento di Orientamento Strategico e del Piano della Città, è stata avviata una ricerca relativa al sistema culturale locale, finalizzata ad individuare le aree in cui è identificabile una identità culturale comune ed un sistema di relazioni in atto su cui costruire specifiche strategie di sviluppo. La ricerca ha interpretato e valutato la capacità del patrimonio culturale territoriale di interagire con il complesso sistema dei servizi e delle filiere produttive che vi gravitano intorno, la capacità di costituire risorsa per la progettualità locale, di attivare politiche di rete, di individuare quindi all’interno del sistema locale un vero e proprio “Parco Archeologico”. Il cardine della strategia proposta risiede nella forte integrazione, nell’ambito del Piano della Città, tra le componenti del settore culturale (patrimonio archeologico ed architettonico, centro storico, servizi alla fruizione, attività di conservazione e recupero, ecc.) e quelle dei settori connessi (turismo, comunicazione museale, marketing territoriale, formazione professionale, produzione specializzata, artigianato, ecc.). L’obiettivo, dedicato alla valorizzazione e allo sviluppo del patrimonio culturale ed artistico del territorio, promuove una cultura viva basata innanzitutto sulla preservazione del patrimonio storico architettonico. Il sistema culturale stabiese si fonda prevalentemente su tre “asset”: ♦ Parco Archeologico dell’antica Stabiae;

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♦ Palazzo Reale di Quisisana, da intendersi anche quale “contenitore multifunzionale”;

♦ rete civica museale (Polo museale). Il sistema così delineato rappresenta un esempio di offerta culturale integrata in un contesto ambientale, paesaggistico e turistico di pregio; una sorta di “triangolo turistico - culturale” ai cui vertici troviamo Pompei e l’area vesuviana, Sorrento e la sua penisola e il Parco regionale dei Monti Lattari. Elementi cardine di questo sistema sono: - per quanto riguarda il Parco Archeologico dell’antica Stabiae

♦ le ville romane di Stabiae e il suo parco archeologico; ♦ la raccolta museale di reperti d’epoca preromana, di affreschi ed oggetti

romani e paleocristiani del Museo del Palazzo Reale di Quisisana, tra le più ricche esistenti nell’area dopo quella del Museo Archeologico Nazionale di Napoli;

♦ Ipogeo paleocristiano di Grotta San Biagio (sec. VI-XIV) e area cimiteriale paleocristiana al di sotto del Duomo (sec. II-VIII);

- il Palazzo Reale di Quisisana, totalmente ristrutturato, si presta ad ospitare: ♦ sede di mostre d’arte (antica, moderna e contemporanea) e rassegne di

musica e teatro (Quisisana Festival, uno dei Grandi Eventi della Regione Campania);

♦ il Museo archeologico di Stabiae; ♦ un piccolo “Museo dell’opera” (riallestimento di alcune stanze della

reggia borbonica, con arredi originali oggi conservati a Napoli e Caserta, storia del palazzo, le essenze botaniche del parco, le casine di delizie, i re che hanno soggiornato a Quisisana, la novella del Decamerone, Castellammare nel periodo borbonico).

Infine, nell’ambito della rete civica museale (Polo museale), rientrano:

♦ le tradizioni marinare e delle costruzioni navali e dei più antichi cantieri navali del Mediterraneo ancora attivi (Fincantieri);

♦ le tradizioni religiose, con una presenza paleocristiana e di arte sacra, riferibili alla diocesi di Stabiae, tra le più antiche della Campania;

♦ le tradizioni artistiche nei campi della pittura (Giuseppe Bonito, Ettore Tito, Enrico Gaeta, Giambattista Filosa, Ciro Denza) e dello spettacolo (Luigi Denza, Michele Esposito, Raffaele Viviani, Natale Montillo, Annibale Ruccello);

♦ le tradizioni enogastronomiche, con la produzione del biscotto di Castellammare, le acque termali, l’industria della pasta e la produzione vinicola (zona stabiese e Gragnano).

Mettere in rete le risorse culturali della città, promuovere le arti figurative, diffondere la pratica teatrale e musicale, valorizzare i beni archeologici e le

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opere d’arte, rendere le scuole protagoniste della rinascita culturale, stimolare l’associazionismo, incentivare l’imprenditoria nel settore dei beni culturali, instaurare un confronto permanente con gli intellettuali e gli artisti, progettare un piano di comunicazione, realizzare un programma di marketing territoriale: sono questi gli obiettivi che l’Amministrazione comunale intende perseguire, nella consapevolezza che le risorse culturali e ambientali sono il vero “patrimonio nascosto” di Castellammare di Stabia, capace sia di rilanciare l’industria del turismo sia di concorrere alla riscoperta dell’identità collettiva. Turismo e beni culturali sono, d'altronde, due facce della stessa medaglia. L’Amministrazione Comunale di Castellammare di Stabia, proseguendo nella metodologia di lavoro cui si sono ispirate tutte le azioni del progetto integrato “Grandi attrattori culturali. Pompei - Ercolano e sistema archeologico vesuviano”, nell’ambito dei fondi POR 2000-2006 della Regione Campania, punta a realizzare un sistema integrato di risorse culturali per migliorare l’immagine, l'accoglienza turistica, la ricettività e l’offerta integrata di servizi in tutto il territorio, prevedendo numerose azioni di recupero e riqualificazione dei principali beni culturali della città e l’organizzazione di grandi eventi di promozione del territorio.

Obiettivo g) Valorizzare la risorsa acqua. Il Parco delle acque e il potenziamento della filiera

termale

Il crescente interesse legato alle problematiche ambientali connesse all’utilizzo delle acque presenti nel sottosuolo, ha portato solo di recente alla ribalta la problematica della mancanza di una vera e propria normativa che disciplini questo settore sia relativamente alla tutela delle falde che delle sorgenti, e che di conseguenza integri la normativa che disciplina le modalità di smaltimento degli scarichi. Nella Regione Campania, il problema è stato affrontato con il Piano di Tutela delle Acque, redatto ai sensi dell’art. 44 del D.Lgs. n.152/1999 ed adottato con Delibera di Giunta Regionale N. 1220 del 6 luglio 2007 e divenuta Legge Regionale sulla “Disciplina della ricerca ed utilizzazione delle acque minerali e termali, delle risorse geotermiche e delle acque di sorgente”. Sulla base delle indicazioni normative e programmatiche comunitarie, nazionali e regionali, è stato predisposto la redazione del Piano Regionale di Tutela delle Acque, che in sintesi prevede: ♦ l’individuazione degli obiettivi di qualità ambientale e per specifica

destinazione dei corpi idrici e gli interventi volti a garantire il loro raggiungimento o mantenimento, nonché le misure di tutela qualitativa e quantitativa tra loro integrate, i corpi idrici soggetti a obiettivi di qualità ambientale, i corpi idrici a specifica destinazione ed i relativi obiettivi di qualità funzionale, le aree sottoposte a specifica tutela;

♦ definizione delle azioni per il conseguimento degli obiettivi di qualità fissati per risolvere le criticità ambientali riscontrate nella fase di monitoraggio e caratterizzazione dei corpi idrici e per la verifica delle misure adottate

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sulla base delle classificazioni dei corpi idrici, delle designazioni delle aree sottoposte a specifica tutela e delle analisi effettuate per la predisposizione del Piano;

♦ definizione del programma di misure per il raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale rapportato alla classificazione relativa allo stato della qualità ambientale di ciascun corpo idrico significativo o di interesse, oltre che all’analisi delle caratteristiche del bacino idrografico di pertinenza ed all’analisi dell’impatto esercitato dall’attività antropica sullo stato dei corpi idrici superficiali e sotterranei.

Muovendosi in questa direzione, il Comune di Castellammare di Stabia, con Deliberazione n. 228 del 17/11/2006, ha approvato il progetto di Restauro di Villa Ersilia all’interno del parco delle Nuove Terme di Stabia per la realizzazione di un “Osservatorio delle Acque”, laboratorio fisico-chimico, microbiologico, idrogeologico e geofisico. Il laboratorio ha come “mission” principale la protezione e la salvaguardia del patrimonio idrico termale, con particolare attenzione rivolta al monitoraggio fisico delle fonti ed alla difesa dall’inquinamento e dalle contaminazioni. A tal fine, saranno coordinate e stabilite le azioni di controllo da effettuare sugli scarichi e sui prelievi laddove tali azioni possono incidere sulla qualità delle acque stesse. Oltre ai laboratori vi sono spazi per la ricerca dove saranno individuate le misure necessarie a preservare le fonti nei termini di tutela e salvaguardia della loro varietà chimico-fisica, della qualità e della purezza delle acque. Questa attività di ricerca rappresenta sia il supporto scientifico per la definizione della qualità delle acque che la quantificazione dei valori culturali che esse esprimono che, essendo presumibilmente di notevole entità, potrà consentire la creazione di un Parco delle acque ad integrazione e potenziamento dell’offerta termale di Castellammare. Il Parco delle acque ricomprenderà intere zone della città, a partire dal Centro Antico, da dove una miriade di rivoli e sorgenti sotterranee attraversano il sottosuolo per poi riversarsi in mare. Potranno essere così riscoperte antiche fonti oggi abbandonate se non addirittura dimenticate, a cui associare visite a luoghi di eccellenza presenti nel territorio come appunto il Centro Antico, gli antichi camminamenti, la parte collinare e Monte Faito. Per dare pratica attuazione a quanto innanzi riportato e per valorizzare tali risorse, l’Amministrazione Comunale si è fattivamente adoperata presso la Regione Campania per l’approvazione di un emendamento alla Legge Regionale prevedente l’istituzione dei parchi delle acque minerali con finalità di tutela ambientale e paesistica. Tali parchi saranno gestiti secondo le forme associative previste dal TUEELL di cui al D.Lgsl. 267/00. Entro 90 gg. dall’entrata in vigore della Legge gli enti locali esprimono o confermano la loro volontà associativa.

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Obiettivo l) Rinaturalizzare il territorio. Città verde ed aree protette.

Al fine di conformarsi agli Orientamenti Strategici in materia di coesione, si è ritenuto opportuno prevedere la realizzazione di sinergie potenziali tra sviluppo del territorio e tutela dell’ambiente, definendo linee guida volte ad assicurare al territorio le dotazioni infrastrutturali necessarie non solo a migliorare la qualità del territorio, ma a farne risorsa per l’attrazione di flussi turistici. Anche per la Città di Castellammare di Stabia, pertanto, il consolidamento dello sviluppo del territorio, a cui il Piano della Città mira, non può di certo ignorare la salvaguardia dell’ambiente ed a maggior ragione non può escludere quella significativa fascia territoriale che dal mare si addentra nel Parco Regionale del Faito. Il ridisegno del territorio, denso di iniziative già realizzate e di progetti in itinere per il centro urbano e per il tratto litorale, va pertanto elevato alla connessione collinare attraverso il recupero degli antichi camminamenti che dalla zona bassa del Centro Antico portano in prossimità della Reggia di Quisisana, il restauro del Parco storico, gli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico per la zona che dal Parco conduce al Faito. A ridosso della strada di collegamento che dai boschi dell´area di Quisisana porta al Faito, il Piano della Città prevede la mitigazione del rischio idrogeologico allo scopo di contenere smottamenti del terreno e dissesti. Gli eventi franosi sono causati sostanzialmente dall’assetto geologico e geomorfologico dell’area del Parco Faito, ove all’originario deposito vulcanico vesuviano si sovrappose un substrato calcareo con l’effetto di rendere instabile il terreno di fronte ad eventi intensivi. La soluzione proposta si riferisce all’utilizzo delle correnti tecniche di ingegneria naturalistica per la messa in sicurezza della zona insistente tra il Parco Quisisana ed il Faito. Il territorio della Città e del Parco del Faito offrono una straordinaria ricchezza ambientale ed elevati livelli di eccellenza in termini di offerta paesaggistica, ambientale, enogastronomica; ad essi però corrisponde uno sviluppo turistico povero e disomogeneo. Si rileva infatti che il flusso turistico tende a concentrarsi nel centro urbano e sulla costa mentre v’è una sottoutilizzazione del potenziale di sviluppo nelle aree collinari causata da una scarsa valorizzazione del patrimonio ambientale e delle attrattive naturalistiche. Si intende pertanto spingere all’integrazione tra settori complementari del turismo con la qualificazione di un’offerta turistica equilibrata che, da un lato, miri alla fruizione delle attrattive naturali e dei contesti rurali e, dall’altro, consolidi le potenzialità nell’ambito dei beni culturali, delle risorse termali, della balneabilità, della portualità, della nautica. A tal proposito giova ricordare che la Regione Campania ha rilevato la Società del gruppo Fintecna proprietaria dei beni pubblici del Faito che sarà trasferita all’Ente Parco e per le modalità di gestione i Sindaci del comprensorio dell’Ente Parco saranno chiamati ad esprimere il loro parere.

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Area tematica 6) Spazi per la produzione e polo della cantieristica navale.

L’area stabiese, è un territorio complesso nel quale convivono una presenza produttiva viva e vitale ma anche aree dismesse e degradate, testimonianza di una tradizione industriale ormai passata. Sia pure in una logica diversa, e puntando a risultati di qualità, si intende comunque perseguire l’obiettivo di una più qualificata ed innovativa presenza industriale. Sia valorizzando le tradizioni più consolidate, si fa riferimento alla cantieristica ed alla meccanica, sia coniugando le competenze e le abilità di mestiere presenti con le innovazioni tecniche e tecnologiche attualmente disponibili, sia infine attraverso nuove forme di aggregazione tra imprese e mondo della ricerca scientifica.

Obiettivo n) Potenziare la cantieristica navale.

In Campania, con quasi 500 chilometri di costa e circa metà dell’intera popolazione (due milioni e mezzo) residente in comuni costieri, la “risorsa mare” è sempre più elemento centrale in una strategia di sviluppo produttivo ed occupazionale del territorio. Va infatti considerato che intorno a questa risorsa sono svariati e molteplici i comparti produttivi a cui fare riferimento: si va dalla cantieristica alla nautica da diporto, con un ampio indotto di riferimento, così come ai numerosi servizi ad essi connessi. Parlare di Fincantieri vuol dire inevitabilmente realizzare il bacino di carenaggio, opera necessaria per la vita del cantiere e del suo indotto. All’intesa con i vertici di Fincantieri e al confronto con le organizzazioni sindacali, fa seguito la candidatura di Castellammare di Stabia tra le città che hanno sottoposto alla Regione Campania ed al Governo centrale la richiesta di poter utilizzare i fondi strutturali europei per la realizzazione di grandi opere ritenute strategiche per la Regione. Tutte le successive attività poste in essere ( protocolli, documenti programmatici ) hanno ribadito questo impegno per la realizzazione del grande progetto. Si tratta di un investimento importante: il bacino, infatti, può garantire allo stabilimento stabiese di restare tra quelli in grado di vincere la sfida della competizione sul terreno dell’innovazione e della qualità. E’ così che il discorso del bacino di carenaggio entra in un disegno più ampio volto al rafforzamento dell’indotto della cantieristica da integrare con la nautica e il materferro. Per dare pratica attuazione all’intervento, la Regione Campania ha assunto l’impegno di finanziare, entro la fine del corrente mese, all’Autorità Portuale lo studio di fattibilità. Ulteriore elemento caratterizzante è la creazione di un Centro di ricerca sui materiali e le tecnologie previsto all'interno del documento approvato dal consiglio comunale. In data 29 luglio 2008, a tal proposito, si è sottoscritto un documento d’intesa, tra Comune di Castellammare di Stabia, la Facoltà di Ingegneria dell’Università Federico II di Napoli e con l’Assessorato alle attività produttive della Regione Campania per l’istituzione di un Centro di

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competenza teorico-sperimentale che lavori sull'innovazione e garantisca la formazione alle aziende del settore. Pertanto, la proposta di un Polo industriale nei settori della Nautica e del Ferrotranviario nel territorio di Castellammare di Stabia, Torre Annunziata e Torre del Greco – con antichissime tradizioni marinare e cantieristiche mai spente - nasce dall’esigenza di valorizzare, in chiave attuale, settori storicamente strategici e rilevanti sia dal punto di vista economico che sociale, con importanti ricadute per l’occupazione. La crisi finanziaria internazionale ha investito l’intero sistema economico nazionale e, quindi, il comprensorio Torrese – Stabiese, coinvolgendo l’intero sistema produttivo ed in particolare quello della cantieristica e metalmeccanico (AVIS, Aprea Ferretti). Per fronteggiare tale crisi e per il rilancio dell’intera area, la Regione Campania si è impegnata, tra l’altro, ad intervenire presso il Governo nazionale affinchè rifinanzi il Contratto d’area Torrese Stabiese.

DEFINIZIONE DEL PROGRAMMA INTEGRATO URBANO-“ PIU’ E UROPA” La Regione Campania ha redatto i propri PO FESR e PO FSE in coerenza con tali orientamenti ed ha posto quale prioritaria dimensione territoriale di intervento le Città Medie, proponendo, per quelle con popolazione superiore ai 50.000 abitanti, una strategia di sviluppo strettamente connessa a programmi integrati di riqualificazione e sviluppo urbano. Il POR 2007-2013 dedica l’intero Asse VI allo sviluppo urbano e qualità della vita la cui finalità è proprio quella di contribuire allo sviluppo urbano sostenibile attraverso la valorizzazione delle comunità locali. Tale finalità viene realizzata attraverso un unico obiettivo specifico che è la rigenerazione urbana e la qualità della vita con il quale la Regione Campania intende sviluppare un sistema policentrico delle città attraverso piani integrati di sviluppo finalizzati ad aumentare la coesione sociale ed innalzare il livello della qualità della vita, la competitività e l’attrattività dei sistemi urbani regionali. Destinatari di tali interventi sono le Città Medie che sono chiamate a realizzare, attraverso la promozione del partenariato fra Istituzioni e Soggetti Privati, unitamente al rafforzamento della governance inerente le politiche di sviluppo urbano, Programmi Integrati di Sviluppo Urbano (PIU). I “PIU’ Europa” rappresentano dunque un insieme coordinato di interventi finalizzati al rafforzamento dell’attrattività e la competitività delle città campane, in un’ottica di rivitalizzazione socioeconomica sostenibile e

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realizzati in stretta sinergia con gli indirizzi indicati dalla pianificazione territoriale regionale (PTR). Il Programma, che rappresenta lo strumento di attuazione della strategia regionale per lo sviluppo urbano sostenibile, di cui all’Obiettivo specifico 6.1 dell’Asse prioritario 6 del PO FESR 2007-2013, si basa su un approccio che integra diverse categorie di intervento nel contesto di un programma organico, e che può attingere, ferma restando l’allocazione finanziaria nell’ambito del PO FESR, a diverse altre fonti di finanziamento in maniera complementare (FEASR, FSE, FAS, Fondi ordinari, ecc.).

A tale scopo è stato sottoscritto, in data 25.02.2008, il Protocollo d’Intesa tra la regione Campania ed il Comune di Castellammare di Stabia per il PIU’ EUROPA Città di Castellammare di Stabia, con l’allegato Documento di Sintesi.

In linea con tale documento è opportuno, a tal proposito, evidenziare che l’Amministrazione Comunale già con atto consiliare n.64 del 03.06.2008 aveva dettato alcune linee di indirizzo per la redazione del Programma Integrato Urbano-“PIU’ Europa”, definendo, tra l’altro, quale ambito di intervento per la rigenerazione, la linea di costa che dal Porto Commerciale, attraverso il C.so Garibaldi e C.so de Gasperi, giunge al Porto Turistico di Marina di Stabia. Il MARE E LA LINEA DI COSTA – LO SCENARIO

Il DOS individua il mare come una tematica di fondamentale importanza e indica come prioritario l’obiettivo della riscoperta delle straordinarie e multiformi potenzialità di questa grande risorsa, oggi non pienamente sfruttata, anche attraverso una migliore distribuzione delle diverse attività che si affacciano sulla linea di costa che va vista come grande risorsa economica, sociale, culturale e territoriale attorno alla quale occorre garantire una virtuosa convivenza fra diverse attività.

Il DOS e le attività che da esso ne scaturiscono si pongono l’obiettivo di coniugare le diverse vocazioni - portuale, industriale e diportistica – definendo i corretti limiti entro i quali farle convivere e divenire occasioni di rafforzamento dell’economia della città.

Lo sforzo è quello di centrare sul rapporto con il mare le condizioni strutturali della riqualificazione urbana, innanzitutto con la ridefinizione del waterfront della città, ma anche con l’individuazione di nuove aree della costa da riqualificare, altre da valorizzare e utilizzare in modo più razionale e sostenibile.

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Si intrecciano dunque due diversi livelli strategici: uno di scala territoriale, che tende a risolvere le tradizionali conflittualità tra sviluppo portuale, industriale e sviluppo turistico, compensando anche carenze di natura infrastrutturale e logistica; uno di scala locale, che tende a garantire la compatibilità delle nuove espansioni del waterfront - porto con la vita dei quartieri, prefigurando radicali trasformazioni per restituire condizioni di qualità urbana, incremento di potenzialità produttive ed occupazionali anche con la riconversione verso il turismo e l’indotto cantieristico della diportistica, e perseguire la ricentralizzazione di aree marginali.

E’ sul mare che oggi Castellammare gioca in gran parte il proprio destino.

Infatti non si sono sfruttate appieno, ad oggi, tutte le occasioni di crescita e sviluppo a livello economico, territoriale, paesaggistico, ambientale, culturale e identitario.

Le iniziative imprenditoriali, che gravitano sull’area oggetto dell’intervento, si sono, in parte, sviluppate e si stanno sviluppando cogliendo solo alcuni di questi aspetti, senza valorizzarli e integrarli in rapporto alla città.

Le contraddizioni e i conflitti di questo processo sono evidenti: un porto turistico di alta qualità senza alcun rapporto che le realtà urbane circostanti o assediati da attività di bassa qualità ambientale, infrastrutturale, edilizia; enclave diportistiche poco sostenibili in termini logistici e di reale vivibilità cittadina; un litorale ed un arenile con rilevanti problemi ambientali.

Riappropriarsi del mare significa anche, poter garantire la libera fruizione dell’acqua anche dove si realizzano strutture private.

Far crescere iniziative e sostenere operazioni che sappiano instaurare un più stretto rapporto fisico con la città, una continuità con i suoi tessuti, un riavvicinamento all’acqua dei suoi confini.

Il risanamento ambientale dell’intero golfo ed in particolare lo specchio d’acqua in cui si riflette la linea di costa dovrà consentire, in tempi rapidi, la balneazione, elemento che caratterizza molte città di mare.

Dal Piano di Caratterizzazione recentemente elaborato dall’ARPAC e da ulteriori approfondimenti ed analisi è emerso che solo alcuni piccoli tratti dell’arenile presentano problemi inquinanti che saranno, a breve, rimossi. Per recuperare, comunque, definitivamente l'arenile e il mare occorre però lavorare su più piani, nella consapevolezza che soltanto attraverso un risanamento ambientale complessivo e articolato il lungomare stabiese potrà tornare al suo antico splendore. I principali step sono: - il recupero dell’arenile, attraverso l’attuazione dell'Accordo di Programma Quadro “Difesa del Suolo” con il quale la Regione Campania ha programmato una serie di interventi per la tutela, il ripascimento e la difesa del tratto di costa che va da Portici a Castellammare di Stabia.

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Degli 11 milioni di euro complessivi, cinque sono stati destinati a Castellammare di Stabia. Dopo un lungo iter burocratico la Regione Campania, nel mese di novembre 2008, ha concluso la gara pubblica per appaltare gli interventi ( appalto integrato ); - l’adeguamento dell’impianto di depurazione della Foce del Sarno: nel 2007 sono partiti i primi lavori di adeguamento dell’impianto di depurazione di Foce Sarno da chimico-fisico a biologico, nonché il completamento del collettore fognario anche per i comuni vicini a Castellammare che a conclusione dell’intervento si serviranno dell’impianto. Nel cronoprogramma degli interventi fissati dal Commissariato di Governo la realizzazione dell’intera opera è stata fissata entro il 2010. E’ stato anche stabilito che l’Arpac, di concerto con l’Asl, avvii una campagna di monitoraggio su tutto il tratto costiero, fino al completamento di tutte le opere previste e in corso. In virtù degli impegni assunti dai singoli enti rispetto alla realizzazione dei lavori, il Sindaco di Castellammare di Stabia ha emesso un’ordinanza affinché l’attività del depuratore di Foce Sarno non sia interrotta. Pur tuttavia per i ritardi accumulatisi si è reso necessario indire nuova conferenza di servizi per una verifica dei presupposti del mantenimento del’Ordinanza emanata; - Il completamento e l’ammodernamento della rete fognaria dell’intero territorio cittadino nonché dei comuni limitrofi, che devono essere allacciati all’impianto di depurazione di Foce Sarno. Sono in corso i lavori, partiti nei mesi estivi del 2008, per il completamento della rete fognaria della città, a cura del Commissariato Straordinario di Governo. L’importo complessivo ammonta a 16 milioni di euro, finanziati per il 40% dal Commissariato Delegato, per il 30% dalla Regione Campania e per l’ulteriore 30% da Ato3. Il completamento è previsto entro il 2010. L’intervento doterà di una fondamentale infrastruttura ambientale, necessaria ad elevare la qualità della vita dei cittadini residenti, l’intero quartiere San Marco, tutta la periferia nord, nonché la zona collinare ancora sprovvista di rete fognaria. E’ evidente l’importanza – anche dal punto di vista economico - di tale intervento, atteso da decenni, per i residenti di tali zone, che non saranno più costretti a ricorrere privatamente a ditte per l’espurgo dei pozzi neri, nonché a subire le disastrose conseguenze degli allagamenti registratisi negli anni scorsi. Tale disagio era particolarmente avvertito nei quartieri più densamente popolati, dove la crescita urbanistica non è stata accompagnata da adeguate infrastrutture. Proprio per questo motivo l’Amministrazione Comunale ha insistito con il Commissariato Straordinario di Governo affinché l’intervento iniziasse dal rione San Marco e, in particolare, da via Grotta San Biagio, via Galeno e via Cosenza dove gli allagamenti, puntuali ad ogni pioggia più forte, hanno provocato da sempre maggiori disagi. Il programma ha subito un rallentamento dovuto alla revoca, da parte del Commissariato di Governo, dell’appalto conferito alla ditta aggiudicataria el’avvio delle procedura per un nuovo contratto.

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La trasformazione riveste un carattere strategico per la riqualificazione urbana e ambientale della città, per il riposizionamento a livello di armatura urbana e di offerta di strutture turistiche.

L’Amministrazione Comunale, con il presente documento, intende promuovere un approfondimento progettuale per individuare le linee guida per il riuso di un waterfront urbano, che restituisca alla zona nuove occasioni di riqualificazione e di rilancio, restituendo alla città un nuovo spazio aperto e contemporaneamente una nuova potenzialità di riqualificazione dell’asse urbano che va dal C.so Garibaldi al C.so De Gasperi, dal porto commerciale al porto turistico ed abbracci, contestualmente, anche le altre parti degli ambiti territoriali delle zone collinari, anche se non ricadenti nel’area target.

Si intende poi definire locali e particolari situazioni di recupero di aree a mare in zone e borghi collocati lungo la costa che rispondono in parte alle antiche aspirazioni delle popolazioni di questi luoghi di recuperare un rapporto diretto con il mare ed all’obiettivo complessivo di un progressivo riavvicinamento al mare e di una sua riappropriazione in usi tesi al miglioramento dell’ambiente e della qualità della vita nel suo complesso.

IL MASTER PLAN Lo strumento di scenario attraverso il quale si intende realizzare la strategia di potenziamento infrastrutturale, valorizzazione urbana e sviluppo competitivo è il Master Plan, elaborato portante dell’intero Programma Integrato Urbano.

Questo comprenderà, in un unico piano/progetto, i risultati della pianificazione territoriale e della programmazione economico-finanziaria, della riorganizzazione funzionale e della progettazione urbanistica ed architettonica.

In proposito è in fase di definizione il provvedimento per fornire il supporto tecnico-scientifico all’Ufficio PIU’ EUROPA da parte del Dipartimento di Progettazione Urbana e di Urbanistica dell’Università degli Studi di Napoli Federico II per la redazione ( entro la fine del corrente mese ) di una prima stesura del Master plan che sarà oggetto di confronto e di analisi da parte del Consiglio Comunale.

Il nuovo carattere che si intende assegnare al waterfront è quello della “città̀ degli scambi e dell’innovazione”, cioè una rete di servizi e infrastrutture capaci di potenziare la capacità del commercio e dell'impresa, soprattutto nel campo dell’innovazione e della creatività.

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L’area si trasformerà in un sistema integrato di luoghi e di infrastrutture capaci di funzionare come sorta di “incubatore urbano” per le attività legate all'identità portuale e diportistica o alla qualità̀ del paesaggio, al rilancio delle attività produttive compatibili.

La nuova interfaccia “città-porto” mira a potenziare alcuni "innesti", ridisegnando gli assi di penetrazione e rendendo i varchi più permeabili.

L’intervento progettuale riguarda soprattutto le aree in cui è particolarmente evidente oggi la netta frattura esistente tra la città̀ ed il mare e si evidenzia la necessità di costruire un forte ed attivo sistema di relazioni mare-città.

Partendo da queste premesse il riuso degli insediamenti industriali, di proprietà privata, ha determinato un confronto tra Amministrazione Comunale e proprietari degli immobili con l’intento specifico di definire un masterplan unitario tra intervento pubblico e azioni dei privati e che dovrà confluire nella sottoscrizione di un protocollo d’intesa che è all’o.d.g. del Consiglio Comunale. La consapevolezza che Castellammare non potrà mai essere una città totalmente culturale e turistica, “costringe” a puntare sulla valorizzare delle proprie potenzialità, nell’ottica della diversificazione economica. Pertanto, i settori produttivi ai quali i privati sono chiamati, sono riconducibili prevalentemente alle seguenti attività:

♦ Interventi di potenziamento della cantieristica navale e del suo indotto; ♦ Interventi di riconversione per sviluppo attività turistiche; ♦ Interventi di riconversione per sviluppo e riordino delle attività

commerciali; ♦ Interventi di riconversione per dotazione di strutture direzionali e servizi.

Pertanto gli interventi di riconversione delle volumetrie dismesse andranno utilizzati, in coerenza con gli obiettivi declinati nel D.O.S. e nel Preliminare di P.I.U.’ EUROPA, per le funzioni e gli usi sopra elencati per dare e creare nuove opportunità di sviluppo e di crescita e dotare la città di nuovi spazi pubblici. Ogni altro eventuale diverso utilizzo verrebbe a porsi in contrasto con tali obiettivi.

I risultati attesi

Gli esiti sulla riqualificazione e valorizzazione urbana saranno monitorati e valutati in funzione dei risultati, degli impatti e delle prestazioni derivanti dall’azione congiunta del restauro del patrimonio architettonico, della riqualificazione edilizia, del miglioramento della qualità ambientale, del potenziamento del sistema della mobilità̀ e della crescita di competitività̀ urbana di Castellammare.

Il carattere innovativo del Programma richiede, inoltre, la promozione e il controllo dei processi di integrazione sociale e di empowerment,

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coinvolgendo la popolazione residente in un sistema partenariale attivo per il controllo e la gestione diffusa di alcuni interventi di preminente interesse collettivo.

Finalità generale dell’attuazione del Programma è dunque l’implementazione di un ampio intervento di “riconversione” di aree dismesse, di “recupero ambientale” e produzione di nuovo paesaggio urbano, di "ricentralizzazione" di aree urbane, soprattutto attraverso la riqualificazione del contesto ferroviario, ed infine la “rigenerazione” delle aree di margine ancora dotate di risorse di qualità.

L’approvazione del presente Documento di Orientamento Strategico non rappresenta una tappa di arrivo, ma un processo continuo di confronto pubblico con gli Attori dell'intera comunità locale, in particolare con il partenariato economico e sociale, rafforzando con ciò le fasi attuative dell’intero Programma.

Lo stesso si confronterà con le linee di indirizzo legislativo Regionali in fase di approvazione in relazione all’accelerazione delle procedure, al tema della dismissione delle aree industriali ed al tema dell’housing sociale.

L’intera documentazione, costituente il presente provvedimento, verrà inviata alla Regione Campania Assessorato all’Urbanistica, Politiche del Territorio, Edilizia Pubblica Abitativa e Accordi di Programma-AGC N.16, nonchè al Nucleo Regionale di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici per il relativo parere di competenza, propedeutico alla attivazione delle procedure per le fasi attuative degli interventi pubblici, e successiva sotttoscrizione dell’Accordo di Programma Quadro teso a rendere attuativo l’intero PIU’ e consentire anche l’atterraggio degli investimenti privati.

C.mare di Stabia lì, 06.07.09

Il Responsabile dell’Ufficio

PIU’ EUROPA

Ing. Fulvio Calì

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CITTA’ DI CASTELLAMMARE DI STABIA

(Provincia di Napoli)

Ufficio PIU’ EUROPA Oggetto: Approvazione del Documento di Orientamento Strategico (D.O.S.) per l’attuazione e l’elaborazione del Programma Integrato Urbano PIU’ EUROPA nell’ambito della gestione dei fondi strutturali dell’asse VI PO FESR 2007/2013 Obiettivo Operativo 6.1

IL RESPONSABILE DELL’UFFICIO “PIU’ EUROPA”

Letta la relazione istruttoria che innanzi precede;

Richiamati gli atti di G.M. n.74 del 04.08.05, n. 194 del 29.12.05, n.184 del 04.08.06 e n. 269 del 19 Dicembre 2006, nonché l’atto consiliare n. 64 del 3.06.2008;

Visto il Protocollo d’Intesa sottoscritto in data 25.02.2008 tra la regione Campania ed il Comune di Castellammare di Stabia per il PIU’ EUROPA Città di Castellammare di Stabia, con l’allegato Documento di Sintesi;

Viste le “Linee Guida Regionali per la elaborazione del Programma Integrato Urbano-“PIU’ EUROPA “;

Letto l’atto di G.R.C. n. 1558 del 1.10.2008 in BURC n. 43 del 27.10.2008,

FORMULA LA SEGUENTE PROPOSTA DI DELIBERAZIONE

Prendere Atto ed Approvare l’antescritta relazione istruttoria;

Approvare il Documento di Orientamento Strategico (D.O.S.) per l’attuazione e l’elaborazione del Programma Integrato Urbano-“PIU’ EUROPA” nell’ambito della gestione dei fondi strutturali dell’asse VI PO FESR 2007/2013 Obiettivo Operativo 6.1.

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Precisare che successivamente l’intera documentazione, costituente il presente provvedimento, verrà inviata alla Regione Campania Assessorato all’Urbanistica, Politiche del Territorio, Edilizia Pubblica Abitativa e Accordi di Programma-AGC N.16, nonchè al Nucleo Regionale di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici per il relativo parere di competenza, propedeutico alla attivazione delle procedure per le fasi attuative degli interventi pubblici, e successiva sotttoscrizione dell’Accordo di Programma Quadro teso a rendere attuativo l’intero PIU’ e consentire anche l’atterraggio degli investimenti privati.

Il presente provvedimento non comporta impegno di spesa, pertanto si prescinde dal parere di regolarità contabile.

C.mare di Stabia lì, 06.07.09

Il Responsabile dell’Ufficio “PIU’ EUROPA” Ing. Fulvio Calì

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CITTA’ DI CASTELLAMMARE DI STABIA (Provincia di Napoli)

Ufficio PIU’ EUROPA

Oggetto:Approvazione del Documento di Orientamento Strategico (D.O.S.) per l’attuazione e l’elaborazione del Programma Integrato Urbano PIU’ EUROPA nell’ambito della gestione dei fondi strutturali dell’asse VI PO FESR 2007/2013 Obiettivo Operativo 6.1

VISTA LA PROPOSTA DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE PROT.N.______ DEL_________AD OGGETTO: Approvazione del Documento di Orientamento Strategico (D.O.S.) per l’attuazione e l’elaborazione del Programma Integrato Urbano PIU’ EUROPA nell’ambito della gestione dei fondi strutturali dell’asse VI PO FESR 2007/2013 Obiettivo Operativo 6.1

Il Responsabile dell’Ufficio “PIU’ EUROPA” esprime ai sensi dell’art.49, comma 1 del D.Lgs n. 267/2000, il seguente parere di regolarità tecnica in ordine alla suddetta proposta: PARERE FAVOREVOLE IN ORDINE ALLA REGOLARITA’ TECNICA DEL PRESENTE ATTO.

Addì 06.07.09 Il Responsabile dell’Ufficio

“PIU EUROPA”

Ing. Fulvio Calì

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CITTA’ DI CASTELLAMMARE DI STABIA (Provincia di Napoli)

Ufficio PIU’ EUROPA

Oggetto: Approvazione del Documento di Orientamento Strategico (D.O.S.) per l’attuazione e l’elaborazione del Programma Integrato Urbano PIU’ EUROPA nell’ambito della gestione dei fondi strutturali dell’asse VI PO FESR 2007/2013 Obiettivo Operativo 6.1

IL CONSIGLIO

Letta l’antescritta relazione istruttoria;

Vista la proposta di deliberazione formulata dal Responsabile dell’Ufficio Più Europa;

Visto il parere reso ai sensi del D. Lgs. 267/200 che, allegato al presente Atto ne forma parte integrante e sostanziale;

Richiamati gli atti di G.M. n.74 del 04.08.05, n. 194 del 29.12.05, n.184 del 04.08.06 e n. 269 del 19 Dicembre 2006, nonché l’atto consiliare n. 64 del 3.06.2008;

Visto il Protocollo d’Intesa sottoscritto in data 25.02.2008 tra la regione Campania ed il Comune di Castellammare di Stabia per il PIU’ EUROPA Città di Castellammare di Stabia, con l’allegato Documento di Sintesi;

Viste le “Linee Guida Regionali per la elaborazione del Programma Integrato Urbano PIU’ EUROPA “;

Letto l’atto di G.R.C. n. 1558 del 1.10.2008 in BURC n. 43 del 27.10.2008;

Visto l’emendamento approvato prot. N. 42854 del 16.07.2009;

Con la seguente votazione 16 ( sedici ) voti favorevoli ed 1 (uno) voto di astensione ( Consigliere Castellano ), espressi per appello nominale;

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( al momento della votazione risultano assenti : Banchetti, Cascone, Cuomo Domenico, Cuomo Rosa, De Gennaro, Esposito Lorenzo, Galasso, Ingenito, Longobardi, Ragone, Scarpato, Scevola, Toricco )

D E L I B E R A

Prendere Atto ed Approvare l’antescritta relazione istruttoria;

Approvare il Documento di Orientamento Strategico (D.O.S.) per l’attuazione e la elaborazione del Programma Integrato Urbano-“PIU’ EUROPA” nell’ambito della gestione dei fondi strutturali dell’asse VI PO FESR 2007/2013 Obiettivo Operativo 6., comprensivo dell’emendamento approvato.

Ribadire che per Fincantieri, Avis, e Meb, restano gli attuali vincoli di destinazione e saranno poste in essere le opportune iniziative ed i necessari accorgimenti tesi a potenziare ed implementare le attività, valorizzando e sviluppando con ciò l’intero indotto ad esse collegate.

Precisare che successivamente l’intera documentazione, costituente il presente provvedimento, verrà inviata alla Regione Campania Assessorato all’Urbanistica, Politiche del Territorio, Edilizia Pubblica Abitativa e Accordi di Programma-AGC N.16, nonchè al Nucleo Regionale di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici per il relativo parere di competenza, propedeutico alla attivazione delle procedure per le fasi attuative degli interventi pubblici, e successiva sotttoscrizione dell’Accordo di Programma Quadro teso a rendere attuativo l’intero PIU’ e consentire anche l’atterraggio degli investimenti privati.

Il presente provvedimento non comporta impegno di spesa, pertanto si prescinde dal parere di regolarità contabile.