cittadini & salute dicembre 2013

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Un Natale che ci trova con meno soldi in tasca, meno voglia di fe- steggiare, ma con il diritto alla salute inalterato. E allora si può festeggiare, spen- dere meno e fare prevenzione per la propria salute. Innanzitutto, nelle prelibatezze a tavola: evitare ingredienti come uova, latte, burro e zucchero. Al loro posto: olio d’oliva, frutta fresca e secca, latte di riso. Di ricette per utilizzare ingre- dienti come questi ce ne sono molte. Una vita sana, regolata da cor- rette abitudini alimentari, cam- minare, tenersi in forma, controllare i valori con analisi diagnostiche fatte sistematica- mente, questo è il modo per al- lontanare il più possibile indesi- derati interventi del medico. In questa fase di crisi che ri- guarda anche il servizio pubblico della Sanità, la prevenzione deve essere una pratica quotidiana. Il nostro augurio di Natale è questo: prevenire, fin quando si può. A tavola! Prima che dal medico

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Magazine Cittadini & Salute Dicembre 2013

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Un Natale che ci trova con menosoldi in tasca, meno voglia di fe-steggiare, ma con il diritto allasalute inalterato. E allora si può festeggiare, spen-dere meno e fare prevenzioneper la propria salute.Innanzitutto, nelle prelibatezze atavola: evitare ingredienti comeuova, latte, burro e zucchero.

Al loro posto: olio d’oliva, fruttafresca e secca, latte di riso. Di ricette per utilizzare ingre-dienti come questi ce ne sonomolte. Una vita sana, regolata da cor-rette abitudini alimentari, cam-minare, tenersi in forma,controllare i valori con analisidiagnostiche fatte sistematica-

mente, questo è il modo per al-lontanare il più possibile indesi-derati interventi del medico. In questa fase di crisi che ri-guarda anche il servizio pubblicodella Sanità, la prevenzione deveessere una pratica quotidiana. Il nostro augurio di Natale èquesto: prevenire, fin quando sipuò.

A tavola! Prima che dal medico

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L’informazione sulla Sanità quasi sempre schematizza.Si legge “settore pubblico” e “ambito del privato” comefossero due compartimenti in competizione mentrenon si intende che, senza retorica, il fine di entrambi èil benessere del paziente. Sia questo un paziente po-tenziale, come nel caso della diagnostica, sia questo unpaziente effettivo, nel senso già ammalato. La dimostrazione di come i due ambiti siano pro-

fondamente connessi è l’esperienza avuta nel mio am-bito professionale della diagnostica. I miei laboratori sono nell’asse est della provincia

romana. Ho recentemente osservato che da martedì 3dicembre il laboratorio di Guidonia ha registratoun'importante ed insolita affluenza di clienti prove-nienti dalle zone di Tivoli, Palombara, Tiburtina. Naturale, quindi, per noi, domandare cosa fosse ac-

caduto, per quali motivi si fossero rivolti alla nostrastruttura. Abbiamo appreso allora che il sistema informativo

dei laboratori pubblici ospedalieri era in avaria.Quindi le persone che si sono presentate per l’accet-tazione presso quei laboratori (a digiuno e con rac-colta di urine, feci ecc.) sono state respinte. Inoltre anche il centro prelievo pubblico del Gua-

landi, sempre a Guidonia, ha chiuso i battenti in at-tesa del trasferimento presso altra sede.La mia struttura nonostante l’abbattimento delle ta-

riffe, a fine novembre ha raggiunto il budget nella Re-gione con un gran numero di impegnative scartate,nonostante ciò il grande numero di impegnative scar-tate, ha comunque fatto fronte alla situazione contin-gente venutasi a creare. Questo ad ulteriore dimostrazione che se lavorare

nella Sanità non esonera dai requisiti di efficienza,pubblico e privato sono sulla stessa barca. Entrambisono titolari della stessa missione: diffondere la curaper la salute. Quanto accaduto rappresenta l’ennesimo segnale di

come le strutture private siano una base solida ed ef-ficiente sulle quali il comune cittadino può semprecontare.

L’editoriale di Mario Dionisi

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Sono laureato in filosofia ed ho il tesserino da giorna-lista professionista. Manderò il mio curriculum al Mi-nistero della Salute per concorrere alla commissione divalutazione sul metodo Stamina. Se, infatti, un comunicatore - indagato dalla procura

di Torino per truffa - può ideare un palliativo a una ma-lattia (non una terapia né una cura) non vedo perché ilsottoscritto non possa essere nominato a controllore delsuo funzionamento.L’autopromozione, chiaramente, è ironica. Vuole

semplicemente essere provocatoria. Questo paese haadottato la magistratura come indirizzo di governo.Tra un po’ saranno i giudici a dirci anche se prendereo no alcune medicine, se accedere a una cura oppurerinunciarci perché inadeguata o dannosa. Se questofunzionasse, andrebbe bene tutto.Ma in mezzo c’è la persona e il suo diritto costitu-

zionale a seguire il sistema di cura preferito come re-cita il secondo comma dell’articolo 32: “Nessuno puòessere obbligato a un determinato trattamento sanita-rio se non per disposizione di legge. La legge non puòin nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto dellapersona umana”.Qui c’è il diritto inviolabile della persona a rifiutare

certe cure ma anche a preferirne altre. Ma il diritto sullapropria persona, inviolabile, è ben poca cosa, in questocaso, davanti al diritto di conoscere. Certe materie nonsono intuitive. Davanti all’evidenza del miglioramentodello stato di salute di un figlio qualsiasi genitore èpronto a aprire una guerra. Ma ha il diritto di sapere eil dovere di non illudersi quando questi miglioramentisono solo un prolungamento verso l’inevitabile. Qui è la mancanza di autorevolezza a farsi sentire.

Nessuno ha la forza di affermare questa verità. Tutti spaventati davanti al “dolore”. Ed è in questo pa-norama che si perde il senso del governo della cosapubblica, tanto più in fatti che riguardano la cura dellasalute. Di questo governo necessario delle cose umanediventa quindi concessionario, non depositario, il giu-dice ordinario che si trova a decidere.

di Angelo Nardi

I giudici sulle cose della salute

Il Tar boccia la cancellazione del

metodo Stamina daimetodi finanziati

dallo Stato. Si dovràformare un’altra

commissione perdecidere

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RICERCA

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Prima di andare a dormire,l’aspirinetta salva-cuore ha un ef-fetto anti-infarto migliore che sepresa al mattino. L’aspirinetta al-tro non è l’aspirina a basse dosiche si dà come terapia anticoa-gulante per ridurre il rischio di in-farto in pazienti con problemicardiovascolari. A pubblicare laricerca è stato un giornale in-glese: Health News Report. Gli esperti hanno confrontato gli ef-

fetti del farmaco se preso a orari di-versi, al risveglio o prima di andare adormire. L’orario in cui si assume ilfarmaco non è una variabile inin-fluente sulla sua efficacia, non soloper come l’organismo lo metabolizza,ma anche perché l’organismo stesso facose differenti a orari differenti.

Per esempio l’attività piastrinica (dicoagulazione del sangue e quindi pe-ricolosa per l’infarto) è più intensa almattino e per questo è più comuneavere un infarto al mattino.Però gli esperti hanno dimostrato

che prendendo l’aspirina alla sera l’at-tività piastrinica si riduce in modo con-sistente, di 22 unità (secondo una scalaad hoc), risultando così più efficace. Ma sempre sull’aspirina, non sono

nuove le sue propensioni alla difesacontro il cancro. L’argomento è statoportato nuovamente in auge duranteil congresso della Società italiana dimedicina generale.L’assunzione regolare, secondo una

ricerca su oltre ventitremila pazienti,ha dato risultati inequivocabili. Assunte le dosi tipiche per prevenire

eventi cardiovascolari, con una ridu-zione della mortalità per tumori del34% dopo 5 anni e del 20% dopo 20anni. Il dato è stato presentato a Fi-renze il 22 novembre. Il 2014 sarà l’anno della preven-

zione oncologica e cardiologica pro-mosso dalla nostra società.Un risultato che non è nuovo, anzi,

appare come un conferma di altre ri-cerche. Si inizia a profilare l’ipotesi diproporre l’aspirina anche contro altrepatologie. Sì, perché i primi dati hanno offerto

un quadro di miglioramento dellaprognosi per pazienti con tumore delcolon-retto. I dati si estendono anche a benefici

di altri tipi di cancro: gli adenocarci-nomi in generale. Dolcino da Novara

Aspirinetta, meglio la sera, prima di dormireI risultati di una ricerca presentata al congresso della Associazione Americanadi cardiologia da Tobias Bonten del Policlinico Universitario di Leiden, in Olanda

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CURIOSITÀ

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Quanto più i soggetti mangiano noci, arachidi ecce-tera, tanto minore è la probabilità che muoiano nel pe-riodo di follow-up di 30 anni. Secondo una ricerca del DanaFarber Cancer abbassano la mortalità dovuto a tutte le causepossibili, fino al 20 per cento. Un’affermazione forte. L’importante è che ha molti dati a

supporto, ma la cosa più divertente consiste in un cartone ani-mato che, senza togliere nulla al piacere del macabro chehanno gli inglesi, riesce ad essere molto divulgativo. D’altra parte non è nuova la rilevazione sulle qualità di noci,

arachidi, mandorle e simili e un minor rischio di malattie car-diache, diabete di tipo 2, cancro del colon, calcoli biliari e di-verticolite. Ottime qualità anche per la capacità di ridurrecolesterolo, stress ossidativo, infiammazione, adiposità e svi-luppo di insulino-resistenza. Questa ricerca ha un livello campionario molto vasto. Si basa

su un numero molto alto di rilevazioni statistiche. I ricercatorisono riusciti addirittura a togliere dai risultati l’effetto di altrifattori che potevano influire in modo positivo sulla mortalità, in

modo da stimare il beneficio netto apportato dalla dieta a basedi noci e simili. Sì, perché la riduzione della mortalità è apparsasimile per arachidi, noci, nocciole, mandorle, noci del Brasile,anacardi, noci macadamia, noci pecan, pistacchi e pinoli. Chiaramente alla versione della frutta secca come alimenta-zione perfetta si unisce anche la rivista che ha tutto l’interessea difendere questa tesi, Nutifruit. Secondo questa ricerca coloro che consumavano regolarmente

noci hanno il vantaggio di una vita più lunga, anche se non pra-ticano sport e non mangiano frutta e verdura. Hanno il 29% inmeno di probabilità di morire di malattie cardiache, l’11% inmeno di probabilità di morire di cancro, il 16% in meno di pro-babilità di morire di diabete, il 24% in meno di probabilità dimorire di malattie respiratorie. I vantaggi sono per il sistemacardiovascolare, che viene protetto, ad esempio, dalla sindromemetabolica, dall’infarto e dall’ictus. I pistacchi invece aiutano adallontanare il diabete di tipo 2. Ma i vantaggi sono per tutto il si-stema cardiovascolare. La sindrome metabolica, l’infarto e l’ic-tus sono le malattie che allontana. Giovanna Visconti

“Consumo di noci e mortalità”Noci, pistacchi e frutta secca, insieme a noccioline, mandorle e altra fruttaoleosa sono un salvavita prodigioso

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ATTUALITÀ

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Cittadini & Salute

Voce per voce ecco quali sono lemodifiche apportate ai precedentistanziamenti o i nuovi effettuati inSanità.- Il Fondo per la non autosufficienza e

per persone affette da SLA sale a 275milioni per l’anno 2014. Inoltre vengonostanziati ulteriori 75 milioni, sempre peril 2014, da destinare espressamente agliinterventi per l’assistenza domiciliare ainon autosufficienti e malati di SLA;- Finanziamento di 1 milione di euro

all’Istituto nazionale di genetica mole-colare per il 2014;- Cinque milioni di euro per il 2014

per l’avvio sperimentale nelle Regionidello screening neonatale per la dia-gnosi precoce di patologie metabolicheereditarie per la cui terapia farmacolo-gica e dietetica esistano evidenze scien-tifiche di efficacia o del fatto che ladiagnosi precoce faciliti l’acceso a tera-pie in sperimentazione;- Viene istituita l’Anagrafe nazionale

degli assistiti al fine di rafforzare il mo-nitoraggio della spesa sanitaria, accele-rare l’automazione amministrativa emigliore i servi per i cittadini e la PA.Tale Agenzia subentrerà alle anagrafi eagli elenchi degli assistiti delle singoleASL che manterranno però la titolarità

dei dati e ne dovranno comunque assi-curare l’aggiornamento. Per la nuovaAgenzia vengono stanziati 2 milioni per2014 e 1 a decorrere dal 2015;- Stanziamento di 3,5 milioni di euro

a decorrere dal 2014 per l’Istituto medi-terraneo di ematologia (IME);- Tre milioni di euro per il 2014 an-

dranno al Centro Nazionale di Adrote-rapia Oncologica dedicato al trattamentodei tumori mediante l’adroterapia;- Dal 2014 sarà un decreto dell’Eco-

nomia, d’intesa con la Stato Regioni, adecidere il riparto delle somme finaliz-zate ai controlli da parte delle ASL sulleassenze di malattia. Tali somme sa-ranno vincolate a questo uso esclusivo eche pertanto non potranno essere usatedalle Regioni per altre finalità;- Previsto il concorso statale alle at-

tività strumentali dei policlinici uni-versitari privati. In tutto 400 milioni dieuro, di cui 50 nel 2014 e poi rate da 35milioni l’anno fino al 2024;- Rifinanziata l’attività dell’ospedale

pediatrico Bambino Gesù per il 2014per un totale di 30 milioni;- Stanziati 4 milioni di euro per cia-

scuno anno nel 2014 e 2015 per com-pletare l’attività di monitoraggio erevisione dei fabbisogni e dei costi

standard delle funzioni e dei servizi diRegioni ed Enti locali;- Ricompare nel maxiemendamento

la norma, precedentemente bocciatadalla Commissione Bilancio, che stabi-lisce che sono idonei a operare nellereti per le cure palliative pubbliche oprivate accreditate i medici che, indi-pendentemente dal possesso di unaspecializzazione, alla data dell’entratain vigore della presente legge docu-mentino un’esperienza almeno trien-nale nel campo delle cure palliative,previa certificazione dell’attivitàsvolta rilasciata dalla regione sullabase di criteri determinati con DPCM,su proposta del Ministro della salute,previa intesa con la Conferenza Stato-Regioni;- Aggiornamento annuale del PTH

(Prontuario della continuità assisten-ziale ospedale territorio) da parte del-l’AIFA. Si provvederà ad abbassare iltetto della spesa farmaceutica ospeda-liera e alzare contestualmente quellodella territoriale;- Per le misure sul pubblico im-

piego, il finanziamento a carico delloStato per la sanità viene ridotto di 540milioni per il 2015 e di 610 milioni peril 2016. Matilde di Canossa

Legge di stabilità, le novità per la SanitàNelle misure economiche le innovazioni riguardanti il pianeta della cura per la salute

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“Nonostante la diminuzione di in-fezioni da HIV sia diminuita in venti-sei paesi, tra il 2001 e il 2012, cisono due milioni trecentomilanuove infezioni nel mondo”.Questo è l’ordine dei problemi da af-

frontare per l’organizzazione mondialedella sanità nell’affrontare questo pro-blema che assume sempre più i tratti diuna malattia globale, per cui c’è bisognodi soluzioni globali, non semplicementeattinenti alle rispettive realtà territoriali.“Il quadro della malattia, oggi, è ben

diversa dall’impatto che ebbe dopo iprimi anni in cui fu conosciuta - ha chia-rito Fabrizio Oleari, presidente dell’Isti-tuto Superiore di Sanità - Le previsionitragiche derivate dall’analisi della si-tuazione in Africa guardavano più alsoccorso che alla vera e propria assi-stenza sanitaria. Sul tema farmaci e an-che vaccino è importante saper che lapatologie possono riemergere, quindil’attenzione deve rimanere costante edeve guardare fortemente al comporta-mento sessuale consueto. Il problemaper il nostro sistema sanitario è che nonsia difficile l’accesso al test, ma anche al-l’ascolto coi numeri verdi, in realtà con-solidate come una grande città.Soggetti sieropositivi da tempo si ac-

corgono di essere sieropositivi quandol’infezione è avanzata da anni. Questoè il principale problema, perché ab-biamo una terapia che consente di con-vivere con la malattia nelle diagnosi

eseguite con tempestività - ha dettoMaria Grazia Pompa, direttore dell’Uf-ficio Prevenzione nel Ministero della Sa-lute - Avere delle indicazioni da partedella commissione anti Aids sull’usodei farmaci generici, anche quelli il cuibrevetto è scaduto, è un versante dellalotta alla malattia importante.Con questa malattia è possibile con-

vivere - con questa premessa MassimoAndreoni, docente di Malattie Infettive al-l’Università di Tor Vergata, vuole eviden-ziare che qualcosa è cambiato - E laricerca italiana ha fatto tantissimo. Arrivare tardi alla diagnosi fa perdereanni di vita. Oggi abbiamo cinque classidi farmaci per venti farmaci complessi-vamente. Oggi sappiamo scegliere i far-maci esatti, a misura della patologiaspecifica della persona in questione af-fetta dalla malattia. Oggi è possibileavere anche tre farmaci in un’unica pa-sticca. Si tratta di un passo avantienorme perché il trattamento farma-ceutico chiede massima precisione nellasomministrazione della pasticca. Ma oggi non si muore più di Aids, madi malattie che derivano da uno statoinfiammatorio generale. Quindi è im-portante il trattamento con farmaci di

nuova produzione e ideazione, proprioper tenere sotto controllo il livello deilinfociti. Il fattore di contagio più forte èquello per via sessuale, in particolaretra persone omosessuali. Un dato im-portante riguarda anche la casualità concui si ravvisa la presenza dell’infezione. Ineludibile la prospettiva europea.

Ebbene più di 130 mila nuove infezionirispetto l’anno precedente pari all’8% -ha detto Andrea Antinori, direttore deldipartimento clinico dell’Istituto nazionaleper le malattie infettive del nosocomio Laz-zaro Spallanzani di Roma - Importantechiarire la quota di pazienti inconsa-pevoli, quelli che non sanno di esserepositivi all’Hiv. Questa persona-tipo èun fattore moltiplicatore della malattiaperché agisce senza precauzioni inquanto inconsapevole. L’aspetto del trattamento, oggi, è di-

ventato un tratto saliente nella preven-zione. Anche la circoncisione in tantipaesi è un’acquisizione importante. La riduzione dei comportamenti a ri-schio è un altro fattore fondamentaledi strategia. Con comportamenti con-formi alla profilassi la possibilità delpositivo all’Hiv di contagiare partner èridotto al 95%.

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HIV. Combattere Comportamenti corretti per evitare farmaci, poi. È il mantra ripetuto durante la Giornata mondiale

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Franca Biondelli della Commissionedella Camera dei deputati agli Affari socialiha rilevato che se negli anni Ottanta ilfattore di contagio principale era de-terminato dalla tossicodipendenza,oggi il fattore di contagio principale èquello per via sessuale con incrementodei casi di contagio in donne. Nel con-fronto con i dati in tutta Europal’Olanda è il paese che ha fatto passi dagigante in termini di prevenzione. E questo perché in Olanda non si è maiinterrotta la diffusione delle informa-zioni utili che sono i fattori di contagioprincipali della malattia.Sul rapporto tra HIV e genere, donna,

nello specifico, è intervenuta AntonellaD’Arminio Monforte che evidenzia leproblematiche di genere nell’infezioneda Hiv, direttore del Dipartimento ma-lattie infettive dell’Ospedale San Paolodi Milano. La scarsa conoscenza è ilprimo problema. A cominciare dalla su-scettibilità non riguarda solo fattori fi-siologici ma anche la diseguaglianza elo stigma sociale. Le donne rappresen-tano la metà della popolazione infetta. I dati italiani dimostrano che l’epide-

mia, pur aumentando tra uomini consessualità con altri uomini, le donne la

contraggono da partner stabili, mentregli uomini da partner donne occasionali. Le donne una volta che si scoprono

infette restano col proprio partner. Le donne arrivano a una diagnosi piùtardiva. Nel 12% di donne con HIV ladiagnosi arriva nel corso della gravi-danza. Con una corretta terapia antire-trovirale la trasmissione della malattiaal figlio in gestazione è dell’uno percento. Ma nonostante i grandi successidei farmaci un loro limite consiste nelfatto che sono stati testati su uomini,quindi si pone anche qui un problemadi Medicina di genere. Non a caso ledonne interrompono più spesso i far-maci per effetti collaterali degli stessifarmaci.

Stefano Vella, direttore del Diparti-mento del Farmaco dell’Istituto Superioredi Sanità nelle vesti di insostituibilemoderatore, tra un intervento e l’altro,ha sancito ogni passaggio per cui dallamalattia, considerata come peste delnuovo millennio, oggi la malattia è di-ventata cronicizzata. L’indice di morta-lità somiglia sempre più a quello dellepersone che non hanno la malattia.Vella interviene sulla globalità dellamalattia.

Questo virus ha infettato ottanta mi-lioni di persone in poco tempo e ne hauccisi quaranta, molto più della peste.Oggi si muore di meno grazie ai far-maci, ma anche perché per la primavolta è stato affrontato il problema dellediseguaglianze per questa malattia.Si è iniziato a portare i farmaci nel

Sud del mondo. Ma nell’Est europeo ifarmaci non arrivano. Se è vero chequesta terapia funziona, nei nostripaesi evoluti, è vero anche che lo stessosta avvenendo in Africa. Con l’Aids è stato inventato un modello

di salute globale perché la salute è diven-tato sempre più un problema interconnessocon ciascun paese del mondo.Ed è anche vero che nel Sud del

mondo non si possono dare medicinedi serie B. Questo è l’allineamento conl’Europa.Un vaccino che blocca solo la pro-

gressione della malattia non è suffi-ciente. Se hai il virus comporta altrepatologie prima di tutte quelle che pos-sono portare all’infarto.Sarebbe importante che l’Italia rientri

nel Global Fund per la lotta a questa ma-lattia. Una petizione è stata firmata dadeputati di tutte le formazioni politiche.Si tratta di un biglietto da visita impor-tante per il nostro paese perché dimo-strerebbe che non è in ginocchio ed, apari titolo di altri paesi, fa parte del ta-volo generale per la programmazionesanitaria. Alagia Fleschi

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l’epidemia. Prima!

contro l’Aids e al convegno organizzato dall’Osser-vatorio Sanità e Salute il 3 dicembre a Palazzo Marini

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Il disavanzo 2012 si è attestato a 605 milioni di euro. Il disavanzo 2013, nonostante il taglio di 97 milioni rice-vuto sul Fondo Sanitario Nazionale, è in ulteriore calo a540 milioni di euro. Di qui, secondo il Presidente della Re-gione Lazio bisogna passare dai tagli alla trasformazione. Sem-pre Zingaretti alla Pisana martedì 19 novembre: “Possiamosuperare il paradosso di una Regione dove si forma il 25% deimedici italiani e che ha un saldo della mobilità sanitaria pas-sivo, con i propri cittadini”. “Quello che vogliamo costruire -ha detto Zingaretti - è un modello di sanità innovativo”. In tal senso nega ogni intenzione di adottare tagli alle strut-

ture nosocomiali, così come scritto su Il Tempo. Scrive in unanota divulgata da un’agenzia stampa. “Molti degli ospedali ci-tati (Oftalmico, Cto, Nuovo Regina Margherita, Eastman e For-lanini) come “prossimi alla chiusura” sono stati oggetto dirilancio o individuazione di nuove missioni: citiamo per tutti ilCTO che, con il protocollo firmato con l’Inail, avrà una nuovaimportante missione. Il nuovo Regina Margherita con nuoviposti a gestione infermieristica.

L’Oftalmico proprio in questi giorni ha visto la ripresa di la-vori infrastrutturali grazie all’impegno della Asl RmE. Circa ilfuturo del Forlanini intervenne una legge regionale del 2006per dichiarare esaurita la sua funzione sanitaria e il futuro diquesta struttura riguarderà la riqualificazione di un intero qua-drante della città. Infine, per quanto riguarda l’ospedale Ea-stman la Regione Lazio interverrà firmando un protocollo conl’Università La Sapienza. Il recupero dei posti letto per stare neiparametri del 3,7 per mille/abitanti previsto dalle norme na-zionali avverrà con una razionalizzazione sulla base dell’esi-stente, soprattutto eliminando doppioni di medesimi reparti”. Il problema per un rapporto di verità col cittadino - poten-

ziale paziente o già paziente delle strutture ospedaliere - con-siste in un messaggio di verità. Poco differisce se questemodificazioni sottostanno alla trasformazione di un ospedale inun grande ambulatorio organizzato. Forse bisognerebbe direche la Sanità sta cambiando e si può svolgere in luoghi diversidall’ospedale. Ed anche con maggiore profitto per la salute. Ma questo bisogna avere il coraggio di dirlo. Natalia Albensi

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Zingaretti, nuova programmazione sulla sanitàIl Consiglio regionale specificamente dedicato alla discussione sui problemidella cura della salute ha riportato la sfera al punto di partenza, difendendoil sistema e smentendo chiusure di ospedali

REGIONE LAZIO

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CURIOSITÀ

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Cittadini & Salute

La polmonite è la principalecausa di morte nei bambini di tutto ilmondo: secondo le stime più re-centi, ogni 20 secondi un bambinomuore a causa di questa patologia.Che, però, colpisce anche gli adulti, inparticolare gli over65, fortemente a ri-schio di contrarre la malattia a causa diuna riduzione delle difese immunitariedovuta all’età o alla presenza di malat-tie croniche cardiache, respiratorie edepatiche, rischio che aumenta conl’avanzare dell’età.La polmonite pneumococcica è, in-

somma, un grave problema di saluteglobale, potenzialmente prevenibile conlo sviluppo di specifiche iniziative. In questa direzione va l’accordo che nelluglio scorso l’azienda americana Pfizerha siglato con l’Unicef per fornire un to-tale di 740 milioni di dosi di Prevenar 13a favore dei Paesi più poveri del mondoad un prezzo ridotto fino al 2025. L’azienda distribuirà al Fondo delle

Nazioni Unite altre 260 milioni di dosidi Prevenar 13, che si aggiungono a 480milioni di dosi già assegnate attraversodue precedenti contratti.Tali accordi nascono nell’ambito del-

l’Advanced market commitment (Amc), unmeccanismo innovativo di finanzia-

mento della sanità pubblica e ammini-strato dalla GAVI Alliance, una par-tnership per la salute globale che hacome obiettivo quello di accelerare l’ac-cesso alle vaccinazioni nei Paesi più po-veri del mondo.Con oltre 10 anni di esperienza nella

prevenzione di patologie nei bambininei primi anni di vita in tutto il mondo,con più di 500 milioni di dosi sommini-strate nei bambini piccoli a partire dal2001, nel 2011 ha ottenuto l’estensioned’uso per le malattie invasive causatedallo pneumococco anche negli adultiover 50.A gennaio di quest’anno la Commis-

sione europea ha approvato l’estensionedi indicazione di Prevenar 13 a bambinie adolescenti dai 6 ai 17 anni per l’im-munizzazione attiva e, più di recente,nello scorso mese di luglio, ha ottenutoanche l’estensione d’uso anche negliadulti dai 18 ai 49 anni.Dal fronte della ricerca, intanto, arri-

vano notizie promettenti: una ricercaaustraliana getta luce sul meccanismocon cui lo zinco blocca il progrediredello Streptococcus pneumoniae, il bat-terio responsabile della polmonite. Lostudio delle università di Adelaide e delQueensland, pubblicato sulla rivista

Nature Chemical Biology, indica che lozinco previene l'assorbimento di man-ganese: ciò rallenta la crescita battericae la rende vulnerabile all'attacco dellecellule immunitarie.“Era noto da tempo che lo zinco svolge un

ruolo importante nella capacità dell’organi-smo di proteggersi da infezioni batteriche,ma ora per la prima volta sappiamo come lozinco di fatto blocca un percorso essenziale,“affamando” i batteri” scrive il principaleautore dello studio, ChristopherMcDevitt della Scuola di Scienze mole-colari e biomediche dell’Università diAdelaide. “Senza manganese, questi bat-teri possono essere facilmente soppressi dalsistema immunitario”.Una scoperta che aiuterà a formulare

la prossima generazione di agenti anti-batterici, osserva McDevitt.L’associazione fra zinco e immunità

è ben conosciuta, ma il meccanismocon cui lo zinco offre protezione con-tro le malattie infettive era finora sco-nosciuto. Va inoltre osservato,aggiunge lo studioso, che carenza dizinco è un problema di salute globaleche colpisce quasi due miliardi di per-sone, favorendo infezioni respiratoriecausate da batteri come lo Streptococcuspneumoniae. Gemma Donati

Polmonite, una malattia in ripresaSi afferma come un problema nel mondo. Le autorità mondiali per la curadella salute se ne sono accorti e cercano di porre rimedio

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Cittadini & Salute

C’è uno sport praticato nel dire che in Sanità tutto vamale. Come ogni approssimazione generica allontanagrandemente dalla verità, ma anche dalla soluzione deiproblemi. Il 3 dicembre a Roma si è tenuto il convegno orga-nizzato da Agenas: Trasparenza, legalità ed etica nel serviziosanitario. C’è un problema che però è costitutivo del mondodella Sanità. Questo si chiama discrezionalità. Difficile, spesso, valutare se una spesa è esagerata oppure se

al momento della sua scelta aveva ragioni per essere effettuata.La parola chiave guarda espressamente ai risultati, piuttostoche ai presupposti per cui si decide di spendere o non si decide.La parola chiave è appropriatezza. Ma anche trasparenza.Nel convegno sono stati evidenziati i risultati del monito-raggio sull’amministrazione trasparente. Il 92% delle 237strutture (Asl, Ao e Irccs) interpellate hanno sul proprio sitouna parte dedicata alla trasparenza. Ma sono gli enti regionea a sprecare risorse. Qusto ci dice il Congresso della Corte diGiustizia Popolare per il Diritto alla Salute.

Spese per pulizie e lavanderia, mensa, riscaldamento, assi-curazioni sono le maggiori fonti di sperpero. Sull’argomentoFederanziani, il primo dicembre, ha organizzato un convegnosulla crisi del settore della Sanità a Rimini. Lo sperpero su que-ste voci è di 1,4 miliardi di euro l’anno. Mentre nelle Marche sispende 8,3 euro per paziente, ogni giorno, in Campania sispende 16,6 euro. Nella Sanità di Bolzano si spende 1,7 euromentre in Toscana il costo sale a 11 euro. Ma è anche chiara un’evidente discrasia nel sistema di con-

teggio della spesa - la qual cosa deve aggravare la preoccupa-zione sui sistemi di rilevazione spese perché determinati dacriteri labili. Tutti sanno che gli operatori debbono giustamenteassicurarsi in quella che tristemente è conosciuta come Medi-cina difensiva. Ebbene, i premi assicurativi in Friuli VeneziaGiulia rispondono a 4,2 euro contro i 14,2 euro dell’Abruzzo.Ciascun dipendente del servizio sanitario in Friuli Venezia Giu-lia spende duecento euro pro capite per telefonate. Nel Lazio sispendono 500 euro l’anno per ogni dipendente. Vanni Fucci

La corruzione fa ammalare la sanitàCirca cinque miliardi dedicati ad attività illecite. Ma le stime si sovrap-pongono tanto da far apparire l’evidenziazione dei mali come una garaa indicare mali imprecisati

ATTUALITÀ

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Secondo una ricerca, quella che prima era consideratacome la parte fisica dove si determina la depressione, peri ricercatori è alla base dei processi decisionali.La ricerca si basa basata sull’osservazione delle reazioni dei

topi di laboratori. Nella ricerca li si induce a scegliere tra un pre-mio piccolo (una pallina di cibo) e uno potenzialmente più con-sistente (4 palline) più raro. In determinate condizioni chepossono dare una prevedibilità alla risposta, gli amici roditoriscelgono la ricompensa più grande, ma quando l’abenula late-rale è spenta i ratti cominciavano a prendere decisioni a caso. Inquesto modo lo studio suggerisce che la comunità scientifica hafrainteso il reale funzionamento di questa misteriosa ma im-portante regione del cervello. Ma c’è anche un altro modo per velocizzare i tempi di deci-

sione, specialmente nelle persone anziane. Sono i videogames.A dirlo è il Journal of Gerontology. I giochi elettronici del com-puter migliorano la prontezza di riflessi mentali ma anche la po-stura fisica. Una dimostrazione che il cervello è alla base della

percezione di sé, quindi della prestanza fisica. Cinquantuno an-ziani ultraottantenni sono stati sottoposti a giochi sul computerche oltre ad averne risvegliato la dinamica della memoria, delledecisioni, dell’articolazione del linguaggio ne hanno anche mi-gliorato la capacità di muoversi nel loro ambiente.Il metodo per arrivare a queste conclusioni è il solito. Si for-

mano due gruppi. In uno per dieci settimane si è sottoposti aprove con giochi elettronici, all’altro gruppo, invece, non sonostati sottoposti giochi di questo tipo.Quindi se da una parte si rileva quali sono le effettive fonti ce-

rebrali dalle quali si sviluppa il delicato meccanismo della de-cisione, dall’altra le decisioni sono più veloci, abili, spontanee,se queste facoltà sono sollecitate. Il doppio versante del mondointerno e delle sollecitazione create dal mondo esterno, fa con-tinuamente motivo tornante nelle ricerche. Ed anche il motivotornante è una sollecitazione. Conforta il cervello perché dàconferme e in contempo aiuta a concentrare sulle piccole diffe-renze in ogni ritorno. Natalia Albensi

Le scelte arrivano con l’abenula lateraleUna delle più piccole parti del cervello ci consente di scegliere, valutare,selezionare. Lo scrive Nature Neuroscience. Ma c’è anche bisogno disollecitazioni a decidere

RICERCA

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Mensile di informazione Socio-SanitariaEditore e Direttore Generale Mario Dionisi Direttore Responsabile Angelo Nardi Redazione Via Carlo Del Prete, 6 Tel. 0774.081389 Stampa Fotolito Moggio strada Galli, 5 Villa Adriana (Roma). Registrazione n. 31 del 29/06/2010 presso il Tribunale di Tivoli. Tutte le collaborazioni sono considerate a titolo gratuito, salvo accordi scritti conl’editore. Tutto il materiale cartaceo e fotografico consegnato alla redazione, non verrà restituito. Chiuso il 07/12/2013

L’abitudine ad utilizzare il web cambia il funzionamentodel cervello. Nel senso che, lo migliora. Tutto! Riflessi, ri-sposte immediate e memoria flessibile. Questo perché lamemoria che appesantisce certi automatismi e una certa elasti-cità rimane custodita nel computer, secondo una ricerca diScientific American. Un dato su tutti. Cresce la presupponenza delle conoscenze

intellettuali in ciascuno degli utenti. Questo per motivi positivi.Si intende il fatto che qualsiasi nozione può essere facilmenteletta e facilmente compresa su Wikipedia o su Google. Ma ilfatto che le nozioni semplificate diano chiarezza di sé non si-gnifica il padroneggiamento di queste conoscenze e il possessoin memoria cerebrale. Non si consulta chi ne sa di più perchéquesto esperto ce lo abbiamo nel tablet o nello smartphonepronto ogni attimo della giornata.Tutto questo non può che cambiare e influire sulle dinami-

che cerebrali. Questa la ricerca scientifica la cui precisa letturasi consiglia cliccando in basso a la fonte - per non incorrere nel-l’errore ritenuto ossessivo e deformante nel mondo di internet.Cresce la stima di sé, la latitudine presunta del proprio ego,

la soggettività, quindi, e la pretesa di controllare il mondo. Que-sto eccesso di autostima porta a comportamenti erronei, adipercriticità nei confronti di quelli che un tempo erano ritenuticolor che sanno. Difficilmente l’accesso a una grande quantitàdi nozioni stimola la ricerca all’approfondimento.

Il fatto di immagazzinare in hard-disk quello che prima si do-veva ritenere, quindi memorizzare come le vecchie poesie delleelementari, rende la mente molto più agile e veloce, quasi fossequella di un ragazzino che non ha appesantimenti intellettualie non soffre di pastoie dovute a giudizi preconfezionati. Ma la macchina del cervello non può permettersi di stare

ferma. Ed allora si consiglia la ginnastica aerobica. Questo tipodi pratica tiene sveglio il cervello. Si tratta dell’ennesima speri-mentazione che dimostra l’importanza di questa pratica per lasalute neurologica pubblicata però su Frontiers of Neuroscience,un periodico scientifico ben autorevole che non si occupa disport. Chi fa ginnastica gode di maggiore o più proficuo flussodi sangue in aree dedicate alla cognizione e alla memoria. Nello specifico: cingolato anteriore ed ippocampo. Quindi bi-

sogna fare attività aerobica, specialmente quando si è in etàavanzata. La sperimentazione è stata dedicata, infatti, a personein stato di salute normale con età che va dai cinquantasette aisettantacinque anni di età. A fronte un altro gruppo con unavita comunque sana, ma senza allenamenti aerobici. Sono statisufficienti sei settimane di lavori con camminate, tapis roulante cyclette, per rilevare, allo stretto esame diagnostico della ri-sonanza magnetica, un interessamento maggiore delle regioniinerenti le capacità di reazione agli stimoli e di relazione. Ed oramai gli studi confermano il legame tra forma fisica e

capacità cognitive. Beatrice Portinari

Cervello sveglio e agilePronto e propulsivo grazie a internet. Elastico e dinamico con la ginnasticaaerobica. Due ricerche danno nuova propulsione dinamica al nostro software

CURIOSITÀ

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