come legare la bicicletta

21
COME LEGARE LA BICICLETTA Rischi anche tu uno di questi 6 errori quando leghi la bici? Negli ultimi mesi in Italia si vendono più bici che auto, e infatti le nostre città si stanno (ri)popolando di biciclette. Uno dei problemi che affliggono i ciclisti urbani è però la piaga dei furti. Rubare una bici è relativamente facile e – a differenza delle auto e delle moto – non ha targa né un proprietario ufficiale: di fatto è di chi se la prende… per questo è molto importante legarla in modo da scoraggiare al più possibile le “appropriazioni indebite”. Purtroppo invece sono ancora tanti i ciclisti che legano le proprie bici in modo così maldestro da rendere la vita particolarmente facile ai ladri , anche i meno attrezzati. Questo è quello che abbiamo trovato ieri in una passeggiata di un quarto d’ora in centro a Bologna: 1. Legare la catena in modo che si sfili con un gesto Piuttosto che legare la bici in modo che la catena possa essere sfilata con un semplice gesto è meglio non legarla affatto: ci si risparmia la fatica ed il risultato è identico. I modi più comuni per legare la catena in modo che si sfili con un semplice gesto sono legarla attorno al piantone della sella (basta sfilarla da sopra, o al peggio sfilare il piantone) o addirittura attorno al manubrio, come in questo caso: Object 1

Upload: markuskaller

Post on 25-Oct-2015

36 views

Category:

Documents


2 download

DESCRIPTION

Come legare la bicicletta

TRANSCRIPT

COME LEGARE LA BICICLETTARischi anche tu uno di questi 6 errori quando leghi la bici?

Negli ultimi mesi in Italia si vendono più bici che auto, e infatti le nostre città si

stanno (ri)popolando di biciclette. Uno dei problemi che affliggono i ciclisti

urbani è però la piaga dei furti. Rubare una bici è relativamente facile e – a

differenza delle auto e delle moto – non ha targa né un proprietario ufficiale: di

fatto è di chi se la prende… per questo è molto importante legarla in modo da

scoraggiare al più possibile le “appropriazioni indebite”. Purtroppo invece sono

ancora tanti i ciclisti che legano le proprie bici in modo così maldestro da

rendere la vita particolarmente facile ai ladri, anche i meno attrezzati.

Questo è quello che abbiamo trovato ieri in una passeggiata di un quarto d’ora

in centro a Bologna:

1. Legare la catena in modo che si sfili con un gesto

Piuttosto che legare la bici in modo che la catena possa essere sfilata con un

semplice gesto è meglio non legarla affatto: ci si risparmia la fatica ed il

risultato è identico.

I modi più comuni per legare la catena in modo che si sfili con un semplice

gesto sono legarla attorno al piantone della sella (basta sfilarla da sopra, o al

peggio sfilare il piantone) o addirittura attorno al manubrio, come in questo

caso:

Object 1

Catena semplicemente appoggiata al manubrio, per sfilarla basta un gesto

La catena (o il cavo) deve invece sempre passare all’interno di una

triangolatura chiusa del telaio, quella che sorregge la ruota posteriore o quella

centrale.

2. Usare una catena o un cavo che “si taglia con un grissino”

Al secondo posto della hit parade troviamo l’uso di catene o cavi d’acciaio di

sezione così ridotta da tagliarsi facilmente in pochi secondi con un tronchese

tascabile, che si può manovrare tenendolo nascosto in mano, in modo da

essere quasi insospettabili, almeno per gli occhi distratti dei passanti:

Una catena con una sezione così ridotta si taglia con un tronchese altrettanto

piccolo

Questa è solo leggermente più resistente

I cavi intrecciati si tagliano più facilmente delle catene, quando sono così sottili

poi…

I cavi d’acciaio devono avere una sezione di almeno 8 mm e le catene di

almeno 5 mm(poi dipende anche dai materiali utilizzati e, nel caso delle

catene, dalla forma della sezione delle maglie) in modo da poter essere tagliati

solo con cesoie di medie/grosse dimensioni difficili da portarsi in giro e da

utilizzare senza destare sospetti.

3. Non ancorare la bici ad un punto fisso

Se si utilizza una buona catena, ma non si lega la bici a nessun punto fisso,

come in questo caso:

Solo la ruota posteriore è legata: la bici si può prendere e portare via senza

problemi.

L’unica cosa che serve ad un ladro è un po’ di faccia di bronzo per prendere la

bici e portarla via a mano, come se fosse sua e avesse dimenticato le chiavi a

casa… Per questo la bici va legata ad un punto fisso ogni volta che è possibile.

4. Legare ad un punto fisso non la bici ma solo una ruota, magari l’anteriore

Qui la bici è ancorata ad un punto fisso e non asportabile senza un minimo di

lavoro:

Se si lega solo la ruota il resto della bici si può rubare svitando 2 viti.

Ma purtroppo serve veramente poco: basta svitare i 2 dadi che fissano la ruota

o, ancora più facile, sbloccare lo sgancio rapido se presente, per portare via la

bici lasciando la ruota al suo posto, come in questo caso:

Questo è quello che succede quando si lega solo la ruota…

Il ladro si ritroverà così con una bici senza una ruota, ma potrà sempre

recuperarla facilmente da una bici legata facendo l’errore seguente.

5. Non legare le ruote

Non esistono solo i furti di bici intere, ma anche di singoli pezzi. Se si lega solo

il telaio ad un punto fisso, come in questo caso:

Solo il telaio è legato ad un punto fisso, le ruote si possono asportare svitando

2 viti.

rubare il telaio è difficile, ma rubare le ruote, in particolare l’anteriore, è un

gioco da ragazzi e il nostro ladro ha una bella ruota da abbinare alla bici rubata

come al punto precedente. Per questo è bene cercare di legare il maggior

numero di componenti possibile, a partire dalle ruote. Con una sola catena è

facile legare assieme ruota e telaio ad un punto fisso. Con una seconda catena

si può legare anche l’altra ruota, innalzando drasticamente la protezione sulla

nostra bici:

Un esempio di come si lega bene una bici: una catena lega la ruota anteriore e

il telaio ad un punto fisso, mentre una seconda catena lega la ruota posteriore

al telaio.

6. Far toccare a terra le catene, i lucchetti o i cavi

Tutto quello che può essere tagliato con una cesoia, come le catene, i cavi

e i lucchetti, non dovrebbe mai toccare terra.

Una catena o un lucchetto che tocca a terra si taglia molto più facilmente

In questo caso, infatti, diventa molto più semplice tagliarlo con una cesoia

appoggiando un braccio a terra e caricando tutto il peso sull’altro braccio. Se,

viceversa, il pezzo da tagliare è sollevato, bisogna stringere la cesoia con le

due mani, e la forza che si riesce ad imprimere è decisamente inferiore.

I buoni esempi

Per finire una carrellata di esempi di bici ottimamente legate. Nessun antifurto

è sicuro al 100%, ma possiamo essere certi che tra una bici legata così e una

legata male un ladro sceglierà sempre quest’ultima.

Una catena con lucchetto lega la ruota anteriore e il telaio ad un punto fisso e

chiude un grosso cavo d’acciaio che lega la ruota posteriore

Qui la ruota e il telaio sono legate ad un punto fisso con un cavo corazzato.

Una catena fissa invece la ruota posteriore.

Il telaio è ancorato ad un punto fisso con un lucchettone ad U che chiude anche

un grosso cavo che assicura le 2 ruote.

Questo è un modo molto semplice ma efficace di legare la bici: una catena con

lucchetto di ottima qualità lega telaio e ruota anteriore (quella più facile da

asportare) ad un punto fisso. Legare una bici in questo modo non richiede più

tempo che legarla male, ma è molto più sicuro!

Come si riconosce un lucchetto di qualità?2 Repliche

Di lucchetti ne esistono di tutti i tipi, forme, dimensioni e prezzi, come fare a

distinguere un buon prodotto da uno scadente?

A parte la fiducia nel produttore e nel rivenditore, ci sono alcune caratteristiche

importanti che si possono verificare.

I materiali

In un lucchetto l’arco (o l’asta) è la parte più esposta e più frequentemente

oggetto di attacchi. Per questo deve essere costruita con materiali tali da

offrire la maggior resistenza possibile al taglio, allo strappo e ai colpi.

Purtroppo i materiali molto resistenti alla trazione sono di norma poco resistenti

al taglio, mentre quelli molto resistenti al taglio tendono ad essere fragili se

sottoposti ad urti. Il materiale con cui costruire archi ed aste deve quindi essere

opportunamente trattato per ottenere la migliore resistenza possibile ai vari tipi

di attacco cui può venire sottoposto.

Il materiale migliore per questo tipo di impieghi è l’acciaio correttamente

Object 2

temprato e cementato. La tempra, che consiste nel portare il metallo ad alte

temperature e poi raffreddarlo rapidamente, conferisce la resistenza

meccanica, mentre la cementazione della superficie, ovvero il suo

arricchimento al carbonio, migliora la resistenza al taglio.

Generalmente i costruttori che utilizzano acciai temprati per costruire archi ed

aste di lucchetti li marcano con la scritta “hardened”, ma purtroppo la sola

presenza di tale scritta non è di per sé sufficiente a garantire che la tempra sia

stata eseguita correttamente: servono infatti impianti di alta tecnologia ed

elevata competenza nel loro utilizzo per ottenere i risultati desiderati. Molti

prodotti economici di importazione vengono invece realizzati in contesti

produttivi (generalmente situati in estremo oriente) nei quali mancano sia gli

impianti che le competenze per mantenere i trattamenti termici uniformi,

compromettendo così la qualità del risultato.

La scritta “hardened” sul’arco indica che si tratta di acciaio temprato

Oltre alla resistenza ai tentativi di scasso, è importante anche la durata nel

tempo e quindi la resistenza all’ossidazione ed alla corrosione, che è fornita dai

trattamenti chimici di ramatura, nichelatura e cromatura.

Un buon lucchetto dura nel tempo, anche se usato all’aperto, e le sue parti in

acciaio non corrodono in pochi mesi, ma grazie ad una corretta nichelatura e

cromatura, resistono parecchi anni.

La forma e le dimensioni del corpo

Tanto i tentativi di scasso con forza bruta, quanto quelli di apertura con

destrezza sono facilitati dalle forme squadrate del corpo. Un corpo squadrato

offre infatti maggiori appigli agli strumenti da scasso, può essere facilmente

immorsato o tenuto fermo mentre si usano attrezzi da taglio o trapani, e

consente di impugnarlo saldamente mentre si lavora con i grimaldelli. Per

questo i lucchetti migliori hanno forme il più possibile arrotondate e angoli

smussati. L’assenza di spigoli ha anche il vantaggio di evitare abrasioni alle

mani degli utilizzatori.

Un lucchetto dalle forme squadrate è più facile da afferrare e manipolare

Un lucchetto dalle forme tonde è invece più difficile da afferrare e manipolare

2 scrocchi

Un lucchetto di qualità blocca l’arco (nel caso di lucchetti ad arco) o

l’asta/perno di chiusura (nel caso di lucchetti per catena o per serranda) in 2

punti, per garantire una migliore resistenza allo strappo.

Uno scrocco singolo è particolarmente vulnerabile anche perché può essere

fatto scattare direttamente, senza agire sulla serratura, introducendo

nel barilotto, soprattutto se privo di protezione posteriore, un ferretto (basta

anche il dente di una forchetta) e muovendo direttamente la molla dello

scrocco.

La presenza dei 2 scrocchi è facilmente verificabile perché sull’arco o sul perno

sono presenti 2 incavi invece di uno.

Sull’arco sono presenti i 2 incavi per i 2 scrocchi

Barilotto con protezione posteriore

I lucchetti di qualità hanno anche una protezione che chiude posteriormente il

barilotto (il rotore nel quale si infila la chiave), in modo da impedire di

raggiungere direttamente il meccanismo di apertura tramite un ferretto.

Piastrina di protezione

Nei lucchetti di scarsa qualità questa protezione è assente e infilando una

sottile leva (basta anche il dente di una forchetta) nel barilotto è possibile

raggiungere e far scattare direttamente lo scrocco senza neppure forzare la

serratura.

Asta rotante antitaglio

Nei lucchetti chiusi da una o più aste, invece che da un arco, come i lucchetti

per catena e per serranda, è fondamentale che le aste siano rotanti, in modo

da contrastare l’azione di strumenti da taglio come seghe e smerigliatrici. Se si

prova a tagliarle, le aste rotanti entrano in rotazione assieme alla lama,

impedendole di fare presa e di affondare.

L’asta rotante può essere resa inefficace se è possibile fermarla con una pinza

od una morsa mentre la si taglia, per questo è fondamentale non lasciare

scoperta l’asta, che deve essere quasi interamente protetta dai punti di

fissaggio in cui si inserisce. Il lucchetto va quindi sempre scelto in relazione ai

suoi punti di fissaggio, in modo che si accoppino nel modo più preciso possibile.

Nei lucchetti in cui la testa esce dal corpo è importante che questa abbia un

punto di rottura programmata, in modo che, se si cerca di tagliare l’asta

tenendola ferma per la testa, questa si spezzi sotto lo sforzo.

Impugnatura dell’asta a rottura programmata

I migliori lucchetti per serranda e per catena hanno l’impugnatura dell’asta a

rottura programmata. Significa che, se si cerca di strappare l’asta afferrandone

l’impugnatura con strumenti da scasso, questa cede in un punto

predeterminato dal costruttore, lasciando l’asta in posizione di chiusura.

L’alternativa per impedire lo strappo dell’asta è fare in modo che non possa

essere afferrata, perché a lucchetto chiuso si trova completamente alloggiata

nel corpo. In questo caso l’apertura avviene tramite una molla che, girando la

chiave, spinge l’asta all’esterno. L’apertura può però diventare problematica se

gli occhielli in cui si infila l’asta tendono a trattenerla in sede. In una serranda,

ad esempio, può capitare facilmente che l’occhiello fissato a terra e quello

fissato alla serranda si disallineino, andando così a stringere l’asta e

impedendo alla molla di apertura di spingerla all’esterno.

Testa dell’asta di un lucchetto per serranda con punto di rottura programmata

Assenza di giochi

Un lucchetto ben costruito è una piccola macchina di precisione, che non

presenta giochi rilevanti tra le parti in movimento: tra arco e corpo, tra corpo e

barilotto e soprattutto tra pistoncini e chiave. La presenza di giochi significativi

è al contrario un indice di lavorazioni approssimative che rendono il lucchetto

vulnerabile sia agli attacchi di forza bruta che alla violazione con destrezza. Un

arco che non sia ben fissato si strappa infatti più facilmente, mentre una

serratura lavorata con abbondanti tolleranze semplifica l’apertura con

grimaldello tramite allineamento manuale dei pistoncini (lockpicking).

La serratura

Come in tutti i sistemi di chiusura, anche nei lucchetti, la serratura è uno degli

elementi fondamentali per la sicurezza e l’affidabilità.

Il numero dei pistoncini

Il numero dei pistoncini e la forma dei contropistoncini sono importanti per

contrastare le aperture con destrezza. Per aprire una serratura con il

grimaldello si devono infatti allineare per mezzo di questo strumento tutti i

pistoncini nella posizione di apertura, il che è tanto più difficile quanto

maggiore è il loro numero. Per allineare con il grimaldello i pistoncini nella

giusta posizione è necessario tastarli e muoverli con lo strumento per trovare la

posizione di apertura. La forma dei contropistoncini può essere studiata in

modo da rendere più difficile questa operazione. Profili “a doppia T” o “a fungo”

fanno sì che sotto l’azione del grimaldello i contropistoncini tendano ad

incastrarsi nelle loro sedi, rendendone difficoltoso il movimento.

Il profilo delle chiavi

La forma di quella parte della chiave che viene inserita nella serratura è il suo

profilo. Quanto più è elaborato il profilo, tanto maggiore è la sua sicurezza,

perché in profili complessi è più difficile inserire strumenti da scasso. Il profilo

più diffuso, chiamato “Paracentrico” o“Universale”, ha la classica forma

arrotondata a “S”, che lascia spazi abbastanza ampi per l’introduzione di

strumenti da scasso.

Profilo paracentrico o universale

Profili più complessi sono invece caratterizzati da svariati angoli acuti o retti

combinati tra loro, che rendono molto più difficile introdurre grimaldelli e altri

strumenti.

Naturalmente l’ottenimento di profili complessi prevede maggior precisione

nelle lavorazioni e conseguente riduzione dei giochi, rispetto al profilo

Universale, per questo i prodotti di scarsa qualità, come molti di quelli

provenienti dell’estremo oriente, non utilizzano profili elaborati.

A ciò si aggiunga che quanto più è controllata la duplicazione della chiave,

tanto più è difficile farne copie abusive. Esistono lucchetti con chiavi a profilo

brevettato e chiavi con profili la cui forma è registrata. In questi casi i duplicati

possono essere effettuati solo presso i Centri Autorizzati. Ne esistono anche

versioni i cui duplicati sono ottenibili solo contattando l’azienda costruttrice.

Questo tipo di lucchetti è praticamente sempre accompagnato da una carta di

proprietà codificata che attesta la legittimità ad effettuare la richiesta di

duplicati.

Una carta codificata per la duplicazione controllata delle chiavi

Oltre a questa carta di proprietà, per incrementare ulteriormente la sicurezza,

in alcuni casi è necessaria anche l’esibizione di un documento di identità del

richiedente.

Sistemi di chiavi

Quando si usano contemporaneamente più lucchetti, ad esempio per chiudere

le varie serrande di un negozio, o quando si vorrebbe semplicemente utilizzare

la stessa chiave per aprire lucchetti diversi, o lucchetti e serrature, è

importante verificare che il modello scelto permetta di realizzare un sistema a

chiave uguale (KA) o a Chiave Maestra (MK).

In un sistema a Chiave Maestra (MK) la chiave maestra apre differenti serrature, ognuna apribile

con una propria chiave (KD)

I lucchetti di qualità sono costruiti in modo da consentire, a richiesta, anche la

creazione di sistemi gerarchici (differenti livelli di chiavi, ciascuna in grado di

aprire uno o più gruppi di lucchetti diversi) che garantiscono diritti di accesso

secondo il programma stabilito e, allo stesso tempo, minimizzano il numero di

chiavi in uso.

La piastrina anti trapano

La serratura di un lucchetto può essere attaccata trapanando il barilotto, per

far fuoriuscire i perni e poi ruotarlo. Per questo i lucchetti migliori hanno la

serratura protetta da una piastrina antitrapano. La piastrina può essere fissa, in

modo da offrire protezione tramite la propria resistenza meccanica, o rotante.

piastrina fissa

Piastrina rotante

In questo caso, oltre alla resistenza dei materiali, la protezione deriva dal fatto

che se si cerca di perforare la serratura con la punta del trapano questa fa

presa sulla piastrina, che inizia a ruotare simultaneamente alla punta stessa,

impedendole di avanzare.

5 caratteristiche da tenere presente percomprare una catena efficace, per proteggere la tua moto o la tua biciLascia una risposta

Una catena è forte quanto il suo anello più debole. Vale per le catene prese da sole, ma vale in

generale per tutti i sistemi di sicurezza composti da più elementi. L’intero sistema è forte quanto il

suo componente più debole. Se leghi la tua bici o la tua moto con un sistema composto da un

lucchetto e una catena, quindi, è importante valutare non solo la qualità del lucchetto, ma anche

quella della catena. Se la catena è il punto debole, un eventuale ladro attaccherà quest’ultima

invece del lucchetto.

Ma come si riconosce una catena di qualità, che sappia resistere efficacemente agli eventuali

attacchi? Le caratteristiche principali da tenere presente sono 5:

1. Sezione delle maglie. Si tratta del fattore più evidente. È facile infatti comprendere che maggiore

è la sezione delle maglie, più queste sono resistenti. La sezione più indicata per una catena

usata per proteggere una moto è nell’ordine di 13 mm, ma anche 10 mm è già una buona

dimensione. Per una bici si può considerare efficace anche una catena di sezione 7mm.

2. Profilo della sezione delle maglie. È un parametro facilmente valutabile ad occhio, anche se la

sua importanza non è così intuitiva come per le dimensioni. Il punto è che le cesoie normalmente in

commercio sono costruite per tagliare sezioni rotonde, come quelle dei tondini di ferro, delle reti

elettrosaldate e delle comuni catene. Per questo le catene con maglie a sezione semiquadra, o

meglio ancora esagonale, sono più difficilmente attaccabili.

Catena con maglie a sezione semiquadra

Object 3

Catena con maglie a sezione esagonale

3. Materiale impiegato e trattamenti termici effettuati. Sono caratteristiche determinanti,

perché catene con maglie di uguale sezione e profilo, ma materiale e trattamenti termici differenti,

hanno caratteristiche meccaniche decisamente diverse. Purtroppo si tratta di un parametro

difficilmente valutabile ad occhio, per cui bisogna affidarsi alle garanzie offerte dal venditore

e dal produttore. Come spesso accade, anche il materiale di una catena deve essere il frutto di un

accurato compromesso tecnico. Da un lato deve essere abbastanza duro da rendere difficile il taglio,

dall’altro non deve essere così duro da essere fragile e rompersi per frattura. Per capire la differenza

tra durezza e fragilità basta pensare al vetro, che è più duro e quindi più difficile da tagliare rispetto

al legno, ma è anche più fragile e quindi più facile da rompere. Gli anelli di una catena devono

ovviamente essere duri per resistere al taglio, ma non devono essere fragili. Per aprire un anello è

infatti necessario tagliarlo su 2 lati, in modo da dividerlo in 2 parti, o tagliare un solo lato e allargare

la fessura così creata, in modo da sfilare l’anello dal successivo. Ma se il materiale è

eccessivamente duro e fragile, tagliandolo da un lato si spezza dall’altro, dimezzando il lavoro

necessario per aprire la catena. I materiali più adatti sono quindi l’acciaio al manganese o

quello al nichel-cromo-molibdeno, cementati, temprati e rinvenuti. Il manganese o gli altri

additivi servono a conferire al materiale maggiore durezza per resistere meglio al taglio, così come

la tempra. Il rinvenimento è invece il processo che riduce l’eccessiva durezza ed evita che il metallo

si fratturi facilmente. La cementazione rende infine la superficie più resistente all’usura.

4. Catene con estremità a cappio. Le catene più raffinate hanno uno dei due anelli terminali più

lungo, in modo da potervi passare all’interno l’altro estremo, che si va poi a chiudere nel lucchetto.

Si ottengono così 2 vantaggi. In primo luogo non rimangono spazi liberi, in cui si possano infilare

leve, fra l’asta del lucchetto e l’anello della catena. Inoltre l’asta del lucchetto viene efficacemente

coperta e protetta dalle 2 maglie. Si aumenta così la sicurezza nel punto di fissaggio della catena al

lucchetto, che è uno dei punti critici.

Catena con estremità a cappio

5. Guaina. La funzione principale della guaina è quella di evitare che la catena e le superfici con cui

viene a contatto si rovinino sfregando o sbattendo l’una sull’altra. Ma le guaine non hanno solo

una funzione estetica. Quelle in tessuto sintetico ostacolano l’azione delle troncatrici e devono

essere tagliate prima di poter attaccare direttamente la catena, contribuendo così a rallentare i

potenziali ladri. Questo tipo di rivestimento rende inoltre la catena molto più flessibile rispetto alle

guaine plastiche, permettendo di ripiegarla facilmente su se stessa e quindi di riporla più

comodamente.

Comprare un lucchetto che costa più della bici: assurdità o scelta saggia?Lascia una risposta

Si possono vedere in città nelle ore di punta: giovani alla moda e professionisti

eleganti che pedalano su biciclette vecchie, scalcagnate e mezzo arrugginite.

Probabilmente sarebbero molto più contenti di utilizzare biciclette migliori, ma

Object 4

in questo modo sperano di riuscire ad evitare una delle piaghe più

fastidiose tra quelle che affliggono i ciclisti urbani: il furto della bici. È

un rischio che tende pericolosamente a trasformarsi in certezza tanto più si è

costretti a lasciare la bicicletta parcheggiata per lungo tempo, magari anche di

notte, in luoghi ad alto rischio, come strade e stazioni. Per questo chi non ha

altre alternative si trova costretto, suo malgrado, ad utilizzare una

bici di scarso valore. La speranza è quella che i ladri si dirigano su qualcosa

di più appetibile. La certezza è che se proprio la dovessero rubare il danno

sarebbe contenuto.

Il problema è che avendo speso poco per la bicicletta viene naturale

pensare di dover spendere poco anche per il lucchetto. Sembrerebbe un

ragionamento logico, ma in questo modo si finisce per acquistare un

prodotto scadente, che rischia di non essere minimamente in grado di

proteggere adeguatamente la bicicletta, e la probabilità del furto aumenta

drasticamente. Lo scarso valore della bici, da solo, non è un deterrente

sufficiente. Se può essere rubata in pochi secondi, anche una bici che

può essere rivenduta per soli 10 o 20 € diventa un buon affare per i

ladri. Il furto di una bici, anche di limitato valore economico, è un grande

problema per chi ci faceva affidamento per andare al lavoro o a scuola e, oltre

ai disagi che crea, costringe ad acquistare un altro mezzo e un altro antifurto,

in una sequenza che purtroppo può non avere fine, e per un costo totale che

nel tempo diventa significativo.

È proprio calcolando quanto possano costare in termini di tempo e di soldi i

furti ripetuti, che si giustifica l’acquisto di un antifurto meccanico di buona

qualità. Un buon antifurto meccanico, anche se non inviolabile in

assoluto, è infatti in genere in grado di scoraggiare i ladri poco

attrezzati che tipicamente prediligono il furto di mezzi economici. Per

questo è un buon investimento. Anche se più costoso del mezzo che deve

proteggere è comunque meno costoso del dover ricomprare ripetutamente bici

e lucchetto, tenendo conto anche dei disagi che questo comporta.