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GALLERIE Come scegliere e utilizzare correttamente i dispositivi di protezione individuale Il giusto approccio alle attività per evitare il seppellimento degli addetti SCAVI 2 L’adozione ragionata dei DPI PIATTAFORME Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003, conv. L. 46/2004, art. 1, c. 1 - DCB Roma - Supplemento al n. 10 del 29 maggio 2012 di Ambiente&Sicurezza aprile/maggio 2012 aprile/maggio 2012 Quali tutele per la protezione dei lavoratori? VERNICIATURA

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GALLERIECome scegliere e utilizzare correttamente

i dispositivi di protezione individuale

Il giusto approccio alle attivitàper evitare il seppellimento degli addetti

SCAVI

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L’adozione ragionata dei DPIPIATTAFORME

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I

COMASEC ITALIASrl XIV

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KAPRIOL 36

TECNOLOGIE&PRODOTTI

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Lavori in galleriaAmbienti confinati e inquinamento:come scegliere e utilizzare i DPI■

TABELLA 1

RISCHI E MISURE PREVENTIVE NEI LAVORI IN GALLERIA

Frane all’interno delle gallerie

Le manifestazioni franose dipendono dalle condizioni di stabilità del terreno in relazione alle caratteristiche geomeccaniche,all’intensità della fessurazione e alla circolazione delle acque sotterranee.

a - Causa di rischio- armature troppo deboli e malamente sistemate;- intervalli di tempo troppo lunghi intercorsi tra lo scavo e ilrivestimento per cui è favorita la formazione di nuclei di distacco.

b - Misure preventiverealizzazione di tempestive opere di armamento per evitarefranamenti.

Presenza di atmosfere esplosive

Nei lavori in sotterraneo (gallerie) è possibile incorrere nel fenomeno delle emanazioni gassose. Questo fenomeno è molto notonelle miniere di carbon fossile. Tuttavia, emissioni di gas idrocarburi si possono verificare anche in attraversamenti di terreni privi dicarbon fossile dato che questi gas sono rinvenuti comunemente nei sedimenti accumulati in ambienti favorevoli alla naftogenesi e, ingenere, nei sedimenti che possono racchiudere sostanze organiche in decomposizione.Il gas più comune è il metano che, se raggiunge concentrazioni comprese fra il 4,5 e il 16% in termini volumetrici, con l’aria diventaesplosivo. La miscela aria-metano è più nota con il termine “grisou”. È opportuno evidenziare che questa miscela è inodore e, quindi,non avvertibile direttamente.Il metano e gli altri idrocarburi eventualmente presenti, essendo più leggeri dell’aria possono raccogliersi nella zona di calotta. Loscavo di una galleria in terreni geologicamente favorevoli per la presenza di metano deve essere condotto con grande precauzione.

a - Causa di rischioPresenza di metano e di altri idrocarburi eventualmente presentiche, essendo più leggeri dell’aria, si possono raccogliere nellazona di calotta.

b - Misure preventive• utilizzo di sistemi di monitoraggio e apparecchi rilevatori digas;• utilizzo di idonei sistemi di ventilazione della galleria;• utilizzo di attrezzature in assetto antideflagrante;• realizzazione di condotte di acqua in pressione per intervenirecontro eventuali principi d’incendio;• utilizzo di maschere, di cuffie, di guanti, di scarpe antinfortuni-stiche, di casco antinfortunistico;• utensili e di attrezzature regolamentari;• utilizzo di tute antifiamma e ad alta visibilità.

Presenza di acque sotterranee

Nei lavori di scavo per l’apertura di gallerie spesso si incontrano rocce impregnate d’acqua. Le condizioni idrogeologiche delsottosuolo sono sensibilmente diverse a seconda della permeabilità, della porosità e della fessurazione della roccia.Tra le condizioni idrogeologiche più pericolose devono essere annoverate le situazioni stratigrafiche o tettoniche che, nello scavodella galleria, comportano il passaggio brusco da formazioni impermeabili a una formazione molto permeabile, sede di cospicuoaccumulo idrico.

a - Causa di rischioPresenza di rocce fessurate, soprattutto quelle calcaree, chepossono contenere forti quantitativi di acqua in pressione, taloraanche a elevata temperatura (maggiore è la profondità tantomaggiori, a parità di altre condizioni, sono la pressione e latemperatura delle acque).

b - Misure preventive• far precedere lo scavo con fori spia di adatta lunghezza;• realizzare un profilo geotermico per dedurre la temperaturaapprossimata dell’acqua sotterranea;• allontanare le acque con cunicoli di scolo oppure tramitepompe centrifughe azionate ad aria compressa;• utilizzo di maschere, di cuffie, di guanti, di scarpe antinfortuni-stiche o di stivali, di casco antinfortunistico;• utensili e attrezzature regolamentari.

Alta temperatura all’interno delle gallerie

La temperatura della roccia e, di riflesso, quella dell’aria nel cavo aumenta via via che ci si allontana dalla superficie esterna e quandosono superati i 25 °C, soprattutto se in aria satura di umidità come di norma è possibile riscontrare in galleria, occorrono particolarimezzi di ventilazione perché sia garantito il benessere fisico dei lavoratori e non ne sia ridotta l’efficienza fisica, in particolare per chiesegue lavori pesanti. L’aumento di temperatura che è possibile riscontrare per ogni metro di profondità è definito gradientegeotermico.

a - Causa di rischioAumento della temperatura proseguendo con lo scavo.

b - Misure preventive• realizzazione di sistemi di ventilazione;• utilizzo di indumenti idonei (tute antifiamma e ad alta visibilità).

Scarsa illuminazione

Frequente causa d’infortunio nei lavori in sotterraneo è l’illuminazione scarsa e/o non funzionale all’interno dell’ambiente di lavoro.

a - Causa di rischioScarsa illuminazione.

b - Misure preventive• estendere l’illuminazione artificiale a tutti i posti di lavoro ealle vie di transito, usando particolare attenzione per i puntipericolosi indipendentemente dai mezzi di illuminazione indivi-duati;• utilizzare segnalazioni lampeggianti in prossimità dei puntipericolosi;• inserire un adeguato grado di protezione contro la penetra-zione delle polveri e dell’acqua dei corpi illuminanti;• eseguire una manutenzione e una pulitura periodica dei corpiilluminanti in modo tale da garantire il grado di illuminazioneper i quali sono stati progettati;• utilizzo di tute ad alta visibilità.

Presenza di installazioni elettriche

Relativamente agli impianti elettrici, gli scavi in sotterraneo devono essere considerati “ambienti bagnati” ai sensi dell’art. 4, D.P.R. n.320/1956. Da questa affermazione discende che devono essere prese, salvo ulteriori e specifiche misure in caso di presenza di gasesplosivi, tutte le precauzioni dettate dalle norme CEI per gli impianti e i dispositivi a funzionamento elettrico nei luoghi bagnati.

a - Causa di rischio• scoppio;• incendio;• elettrocuzione.

b - Misure preventive• utilizzare idonei sistemi di sostegno e di connessione dei tubie dei cavi elettrici (fissare in modo stabile e sicuro i cavi allepareti di scavo);• non curvare e non sottoporre in modo eccessivo i cavielettrici a sforzi di trazione durante l’installazione;• segnalare immediatamente ogni anomalia, difetto o carenzadell’impianto elettrico;• utilizzo di guanti, di utensili e di attrezzature regolamentari.

Inquinamento dell’aria

Nei lavori in sotterraneo e, in generale, negli ambienti confinati senza possibilità di aerazione naturale, si pone con una certa gravità ilproblema dell’inquinamento dell’aria.Gli inquinanti negli scavi in sotterraneo sono i gas tossici e le polveri.

Gas tossiciI gas tossici più frequenti sono gli ossidi di carbonio e i vapori nitrosi.Un gas che può facilmente essere associato al metano è l’anidride carbonica (CO2) in quanto è complementare al metano nel suoprocesso di trasformazione da cellulosa di vegetale in gas. È un gas incolore e inodore, più pesante dell’aria e molto pericoloso per lasalute fino a essere letale se presente in certe concentrazioni in atmosfera.Gas che possono essere rinvenuti in galleria, ma che differentemente dagli altri sono avvertiti per il loro odore caratteristico, sonol’acido solfidrico (H2S) e l’anidride solforosa (SO2). L’acido solfidrico ha il caratteristico odore di uova marce. Dal punto di vistatossicologico è molto pericoloso non solo per inalazione ma anche per contatto, in particolare per gli occhi e per le piccole ferite.Fra le caratteristiche chimico-fisiche è opportuno ricordare quelle di essere più pesante dell’aria ed essere esplosivo se mescolatocon aria in proporzioni superiori al 6%. L’anidride solforosa è più pesante dell’aria e ha un odore pungente e soffocante. Èestremamente tossica.In questo elenco di gas andrebbe compreso anche il vapor d’acqua che non è un gas e non è certamente tossico, ma che in elevatepercentuali nell’aria può rendere estremamente gravoso il lavoro.

PolveriLe polveri sono ovviamente dello stesso tipo litologico dell’ammasso roccioso che si sta attraversando. Le più pericolose sono quelledi silice, in particolare, quelle di piccole dimensioni (inferiori a 5 micron).

a - Causa di rischio• i gas tossici sono emessi dal processo di combustione internodei motori a scoppio e dai fumi a seguito dell’utilizzo di esplosivi;• le polveri possono formarsi durante i lavori di scavo conl’utilizzo di cariche di esplosivo, le perforazioni con “jumbo”, gliabbattimenti del fronte con mezzi meccanici e durante lamovimentazione del materiale abbattuto con le pale meccanichee, successivamente, con i dumper lungo le vie di transito.

b - Misure preventive• per i gas:

- per limitare l’emissione di monossido di carbonio (CO) daparte dei motori diesel dei mezzi presenti in galleria ènecessario utilizzare macchine equipaggiate con motori inbuono stato di manutenzione e perfettamente regolati nelprocesso di combustione anche in funzione dell’altitudine,tuttavia, devono essere utilizzate macchine con filtri antipar-ticolato;- ricambio di aria;- durante le fasi di scavo con esplosivi, attendere che i fumidell’esplosivo siano sufficientemente diluiti per poter ripren-dere il lavoro;

• per le polveri:- utilizzare utensili di perforazione muniti di dispositivi perl’iniezione di acqua;

- bagnare di continuo durante le operazioni di carico ilmateriale abbattuto;- immettere un’idonea quantità di aria fresca;- utilizzare idonei sistemi di aspirazione della polvere;

• per entrambi:- utilizzo di maschere, di cuffie, di guanti, di scarpeantinfortunistiche, di casco antinfortunistico; di utensili e diattrezzature regolamentari idonei per i lavori in galleria;- utilizzo di autorespiratore ad aria compressa a circuitoaperto.

Rumore

a - Causa di rischioPresenza di macchine all’opera, anche più mezzi contemporanea-mente.

b - Misure preventiveUtilizzo di otoprotettori.

TABELLA 2

CLASSIFICAZIONE DEI DPI

Categoria DPI Certificazione

I categoria DPI di progettazione semplice destinati a salvaguardare darischi di danni fisici di lieve entità. Nel progetto devepresupporsi che la persona che usa il DPI abbia la possibilità divalutarne l’efficacia e di percepire, prima di riceverne pregiudi-zio, la progressiva verificazione di effetti lesivi.

Dichiarazione di conformità CE daparte del costruttore.

II categoria DPI che non rientrano nelle altre due. Conformità CE e attestato di certifi-cazione CE rilasciato dall’organo noti-ficante.

III categoria DPI di progettazione complessa destinati a salvaguardare darischi di morte o di lesione gravi e di carattere permanente.Nel progetto deve presupporsi che la persona che usa il DPInon abbia la possibilità di percepire tempestivamente laverificazione istantanea di effetti lesivi.

Conformità CE e attestato di certifi-cazione CE rilasciato dall’organo noti-ficante e sottoposto a sistemi dicontrollo della produzione da organocompetente.

TABELLA 3

CLASSI DEGLI INDUMENTI

Classe 3 Classe 2 Classe 1

Materiale rifrangente 80% 50% 14%

Materiale retroriflettente 20% 13% 10%

Altro materiale 0 0 20%

ScaviQual è il corretto approccio ai lavoriper evitare il rischio seppellimento?■

TABELLA 1

RIEPILOGO DEI RISCHI PRESENTI PER L’ATTIVITÀ DI SCAVO

Tipologia di pericolo Individuabili in

Generico Ambiente di lavoro Passaggi - Interferenze con viabilità…

Macchine - Attrezzature Utilizzo di attrezzature

Organizzativo Carenza d’informazione e addestramento Personale non sufficientemente informato e addestrato

Interferenze e mancato coordinamento Mancata organizzazione e gestione delle lavorazioni entrospazi confinati

TABELLA 2

INDIVIDUAZIONE DEI RISCHI E CONTRORIFORME ADOTTATE

Arrivo in cantiere

Cosa non fare

Cosa fare

Recarsi sul posto di lavoro ignorando: Prima di arrivare in cantiere, le maestranze

sono tenute a essere informate circa le operazioni che devono essere svolte e, soprattutto, in quali luoghi. Queste informazioni devono essere dedotte da una approfondita e curata lettura dei piani di sicurezza e coordinamento (PSC) nonché dal piano operativo di sicurezza (POS).

Commessa e committente

Tipologia di lavori

Riunione preliminare

Lettura del PSC e del POS

Indossare adeguati DPI

DPI da indossare

Il sopralluogo

Cosa non fare

Cosa fare

Inoltrarsi in cantiere privi di autorizzazione e, soprattutto, privi di informazioni basilari, ignorando fonti di pericolo quali interferenze con altre attività, presenza di traffico veicolare, strutture pubbliche ecc.

Le maestranze, dopo aver ricevuto i permessi per potersi inoltrare nelle aree oggetto dei lavori (meglio se accompagnate dai preposti), mediante un sopralluogo preliminare, dovranno aver cura di osservare con oculatezza lo stato ambientale:

- presenza di altre attività; - presenza di traffico veicolare; - pendenza dello scavo e della natura del terreno; - eventuali accessi allo stesso.

?

La segregazione dell’area

Cosa non fare

Cosa fare

Operare e svolgere le proprie attività senza avere delimitato o fatto delimitare il proprio raggio d’azione e le aree di propria competenza, soprattutto se in presenza di altre attività interferenti o di presenza di traffico veicolare adiacente.

Eseguiti gli accertamenti necessari e stabilita, in base alle esigenze, quale tipologia di segregazione realizzare (rete arancio e paletti di ferro tipo armatura, new- jersey con pannelli sormontati, recinzione rigida con pannelli lignei o altro

ancora), le maestranze possono dare inizio alle attività di scavo solo dopo essersi assicurati dell’avvenuta segregazione dell’area e della posa di adeguata cartellonistica di sicurezza.

Gli scavi

Cosa non fare

Cosa fare

Ignorare l’art. 118 del D.Lgs. 81/08, secondo il quale «Nei lavori di splateamento o sbancamento, se previsto l’accesso di lavoratori… le pareti delle fronti di attacco devono avere una inclinazione o un tracciato tali, in relazione alla natura del terreno, da impedire franamenti».

La presenza di altre maestranze all’interno dello scavo impone di concretizzare delle pareti di scavo tali da evitare franamenti o cadute di materiali sciolti con coinvolgimento di persone; quindi, in fase preventiva, gli addetti devono essere portati a conoscenza della natura del terreno e della pendenza da dare ai fronti di scavo.

Cosa non fare

Cosa fare

Ignorare la natura del terreno o le condizioni meteorologiche del momento che per causa di piogge, di infiltrazione, di gelo o disgelo, possano far temere frane o scoscendimenti.

In presenza di terreni particolari (tipo i granulari) o in presenza di condizioni climatiche sfavorevoli è necessario sospendere le lavorazioni ed eventualmente provvedere all'armatura o al consolidamentodel terreno.

Cosa non fare

Cosa fare

Ignorare la presenza di cavi elettrici aerei.

In presenza di cavi elettrici aerei è necessario:

- valutare la possibilità di sospensione dell’erogazione da parte dell’ente gestore; g - valutare se è possibile rispettare i limiti imposti dalle normative vigenti.

Un (kV) Dist.

minima consentita

(m) < 1 3 10 3,5 15 3,5 132 55 220 7 380 7

Cosa non fare

Cosa fare

Ignorare la presenza di altre maestranze che possono essere investite dal mezzo operatore o dai materiali di riporto.

La presenza di altre maestranze deve imporre:

- un quotidiano coordinamento tra le varie parti, per evitare interferenze pericolose;

- una segregazione dell’area d’intervento del mezzo operatore;

- la vestizione di indumenti ad alta visibilità.

Cosa non fare

Cosa fare

Procedere, nel dover raggiungere quote più alte del fronte scavo, prima verticalmente e poi orizzontalmente.

Per raggiungere le zone desiderate è necessario:

- percorrere orizzontalmente la base

dello scavo; - percorrere verticalmente il tratto che

separa la base dalla zona stabilita.

Cosa non fare

Cosa fare

Accumulare materiali sul ciglio, con possibili cedimenti della parete di scavo.

Stabilire una zona di deposito sicura ovvero garantire una distanza di sicurezza tra il ciglio di scavo e la zona stessa per il deposito temporaneo del materiale.

D > 2 m

TABELLA 4

SCALA DI VALORI DEL DANNO

Valore di danno Definizione Interpretazione della definizione

1 Lieve danno lieve.

2 Medio • incidente che non provoca ferite e/o malattie;• ferite/malattie di modesta entità (abrasioni, piccoli tagli).

3 Grave ferite/malattie gravi (fratture, amputazioni, debilitazioni gravi, ipoacusie).

4 Molto grave • incidente/malattia mortale;• incidente mortale multiplo.

TABELLA 5

STIMA DEL RISCHIO

P(probabilità)

4 4 8 12 16

3 3 6 9 12

2 2 4 6 8

1 1 2 3 4

1 2 3 4 D (danno)

TABELLA 3

SCALA DI VALORI DELLA PROBABILITÀ

Valore di probabilità Definizione Interpretazione della definizione

1 Improbabile • il suo verificarsi richiederebbe la concomitanza di più eventi poco probabili;• non si sono mai verificati fatti analoghi;• il suo verificarsi susciterebbe incredulità.

2 Poco probabile • il suo verificarsi richiederebbe circostanze non comuni e di poca probabilità;• si sono verificati pochi fatti analoghi;• il suo verificarsi susciterebbe modesta sorpresa.

3 Probabile • si sono verificati altri fatti analoghi;• il suo verificarsi susciterebbe modesta sorpresa.

4 Molto probabile • si sono verificati altri fatti analoghi;• il suo verificarsi è praticamente dato per scontato.

TABELLA 6

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE DA ADOTTARE

Rischio: cadute /

schiacciamenti

Attività

1

2 x 3= 6

La probabilità che gli addetti possano cadere, durante lo svolgimento delle proprie attività in condizioni climatiche sfavorevoli, è media.

1 x 3= 3

Quindi bisogna abbassare la probabilità di accadimento (da 2 a 1) mediante la sospensione (anche momentanea) delle operazioni. Alla ripresa occorre effettuare un sopralluogo per verificare se le condizioni al contorno non sono mutate rispetto all’origine.

2

2 x 3= 6

La probabilità che gli addetti possano rimanere folgorati, è media.

1 x 3= 6

Quindi, è necessario abbassare la probabilità di accadimento (da 2 a 1), obbligando gli addetti a porre in prossimità dei cavi elettrici aerei una adeguata barriera lignea o un sistema di segnalazione visivo come le bandierine.

Rischio: investimento/

schiacciamento

Attività

3

3 x 3= 9

La probabilità che gli addetti possano essere investiti dalla caduta di materiali dall’alto, durante lo svolgimento delle proprie attività, è alta.

2 x 3= 6

Quindi, è necessario non scavare eccessivamente la base delle pareti degli scavi, ma procedere dall’alto verso il basso.

4

3 x 3= 9

La probabilità che gli addetti possano essere investiti o travolti dalla caduta di materiali, trascurando la pendenza del fronte scavo, è alta.

2 x 3= 6

Per abbassare la probabilità di accadimento (da 3 a 2) è necessario che l’addetto operatore proceda realizzando le pareti di scavo più oblique.

Rischio: schiacciamento

Attività

5

3 x 3= 9

La probabilità che gli addetti possano ribaltarsi con il proprio mezzo, qualora dispongano il cingolo del mezzo meccanico parallelamente alla scarpata dello scavo (in caso di franamento improvviso della parete) è alta.

2 x 3= 6

Per abbassare la probabilità di accadimento (da 3 a 2) sarà necessario suggerire all’operatore del mezzo meccanico di disporsi con il cingolo sempre perpendicolarmente al fronte di scavo, poiché in caso di franamento improvviso della parete, potrà retrocedere rapidamente verso la parte di terreno solida.

6

3 x 3= 9

La probabilità che gli addetti a terra possano essere investiti dal mezzo escavatore, è alta.

2 x 3= 3

Quindi, per abbassare la probabilità di accadimento (da 3 a 2) è necessario obbligare l’addetto a terra di sostare fuori dal raggio d’azione del mezzo operatore e, possibilmente, rimanere in stretto contatto visivo con l’operatore.

uomo a terra

TABELLA 7

PROCEDURE PER RIDURRE IL RISCHIO RESIDUO

PROCEDURA: RICONOSCERE LA TENUTA DEL FRONTE DI SCAVO Attività e descrizione Le maestranze prima di arrivare in cantiere sono tenute a essere informate circa le operazioni che devono essere svolte e, soprattutto, dove. Queste informazioni devono essere riscontrate da un’approfondita e curata lettura del piano di sicurezza e coordinamento (PSC) nonché dal piano operativo di sicurezza (POS). In modo particolare l’operatore dovrà essere edotto tramite i responsabili della commessa, circa:

- la natura del terreno su cui andrà a esercitare; - le pendenze da realizzare nelle pareti degli scavi come da progetto.

La natura del terreno su cui andrà a esercitare

Al lavoratore converrà descrivere le caratteristiche dei terreni e i relativi problemi di instabilità. Quindi, sarà necessario informarlo circa il comportamento meccanico d’insieme di ciascun terreno che può essere valutato dal livello o dal tipo di coesione (c) che caratterizza le sue componenti. Occorrerà anche ricordare che la coesione di un terreno è la capacità di resistere a sforzi di trazione. Il tema fondamentale che l’operatore non può trascurare è la tenuta del fronte di scavo, l’inclinazione di sicurezza o scarpa è in relazione direttamente con le caratteristiche dei terreni. Quindi, l’operatore dovrà essere sempre portato a conoscenza dei seguenti fattori:

- condizioni geologiche - materiali diversi, circolazione idrica, discontinuità; - caratteristiche geometriche - altezza; - caratteristiche geotecniche - coesione e angolo d’attrito interno; - condizioni al contorno - eventuale presenza di carichi sui cigli di scarpata.

È opportuno informare il lavoratore circa la distinzione delle tipologie di terreno, così suddivise: pp

- terreni granulari (non coesivi) nei quali la stabilità dipende direttamente dalle caratteristiche geotecniche e può essere ricondotta, indipendentemente dall’altezza dello scavo, al valore dell’angolo di attrito interno del materiale non coesivo;

- terreni coesivi nei quali è possibile superare l’inclinazione dell’angolo d’attrito, in virtù della maggiore resistenza interna del materiale, per la presenza di forze di coesione tra le particelle. Risulta particolarmente evidente nei terreni argillosi, dove è possibile, per un tempo limitato, realizzare pareti verticali in grado di auto sostenersi. In tal caso il fattore di controllo della stabilità è costituito dall’altezza della parete verticale (si veda la tabella 8).

TABELLA 8

VALORI DI RIFERIMENTO PER L’ANGOLO D’ATTRITO DI PICCO(IN TERMINI DI SFORZI EFFICACI)

Terreno ’pSabbie uniformi a grani arrotondati 27° - 35°

Limi inorganici poco plastici (ML) 27° - 35°

Sabbie più o meno limose 27° - 35°

Sabbie a spigoli vivi 33° - 45°

Ghiaie più o meno sabbiose 30° - 42°

Ghiaie a spigoli vivi (“pietrischi”) 35° - 45° (50° ?)

Angoli di riferimento per attività di scavo in base alla natura dei terreni

Natura del terreno Gradi di inclinazione

Roccia 90°

Terreno compatto

63°

Terreni di media resistenza

45°

Sabbia compatta 33°

Sabbia sciolta 26°

Terreno

indisturbato

PROCEDURA: VALUTARE LE CONDIZIONI DI STABILITÀ DEI TERRENI

Attività e descrizione

1) Valutazione delle condizioni di stabilità dei terreni granulari

Con l’applicazione di una semplice formula, il lavoratore o i preposti potranno accertarsi se l’inclinazione del fronte di scavo che dovrà essere realizzato è abbastanza sicura o meno. Definito il fattore di sicurezza (FS) di una parete di scavo come:

FS = tg Ø / tg β

dove: Ø = angolo di attrito interno del materiale β = inclinazione della parete di scavo Per valori di FS maggiori o uguali a 1 lo scavo può essere considerato stabile, in assenza di significative variazioni delle condizioni al contorno. Esempio È necessario eseguire uno scavo in un terreno sabbioso, l’inclinazione prevista da progetto è intorno ai 30°. Utilizzando la formula

FS = tg Ø / tg β

Ø = 27° (valore dell’angolo d’attrito dei terreni sabbiosi) β = 30° (valore di progetto) si ottiene:

FS = tg 27° : tg 30° = 0,88 < 1 Il fattore di sicurezza FS non è rispettato, quindi, è necessario ridurre i gradi d’inclinazione, è effettuata la prova con una inclinazione di 25°. Per cui

FS = tg 27 : tg 25° = 1,09 > 1 In questo caso il fattore di sicurezza FS è rispettato.

2) Valutazione delle condizioni di stabilità dei terreni coesivi

Il fattore di controllo della stabilità è costituito dall’altezza della parete verticale. Questo valore può essere velocemente calcolato con la relazione:

Hc = 4 c / n

dove: Hc = altezza critica c = coesione n = densità naturale del terreno Esempio È necessario eseguire uno scavo in un terreno argilloso, bisogna essere sicuri rispetto all’altezza della parete verticale. Utilizzando la formula Hc = 4 c / n e considerando uno scavo con i seguenti parametri = 20

c = 30 è possibile ottenere: Hc = 4 x 30 / 20 = 4 m Il valore ottenuto deve essere considerato a breve termine e non può sostituire una valutazione più approfondita da parte di studi tecnici geologi; quindi, il valore ottenuto (4 m) deve essere considerato come la massima altezza che è possibile dare alla parete di scavo ma solo per breve tempo. PROCEDURA: MODALITÀ DI INTERVENTO

Attività e descrizione

Come primo intervento è necessario eseguire uno scotico superficiale del terreno per asportare il primo strato di terreno e le relative eventuali sterpaglie.

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Il secondo intervento deve prevedere l’effettuazione di una prima parte di scavo che permetta di scendere di quota realizzando una adeguata scarpata.

Il terzo intervento deve prevedere la realizzazione di una fascia di terrazzamento.

Il quarto intervento deve prevedere l’esecuzione dello scavo fino alla quota desiderata e un’inclinazione di scarpa adeguata.

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TABELLA 1

COLORAZIONE DEI FILTRI ANTIGAS

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Tipo B Grigio

Tipo E Giallo

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Tipo SX Violetto

Tipo NO-P3 Blu-Bianco

Tipo Hg-P3 Rosso-Bianco

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RIQUADRO 1

CHECK LIST NEI TEST DI PROVA PER I DIPENDENTI

1. Quanto tempo impiegate a indossare e a togliere i capi protettivi?

2. Come giudicate la loro comodità e il loro peso?

3. Sono coordinabili con altri DPI, come guanti o calzature di sicurezza?

4. Lasciano libertà di manovra per tutte le attività che devono essere svolte quotidianamente?

TABELLA 1

CHECK LIST PER LA SCELTA DEL FORNITORE

Nel pacchetto dei servizi è offerta anche la formazione? Sì No

Esiste un servizio clienti? Sì No

Sono eseguiti controlli di qualità prima della fornitura? Sì No

I procedimenti di manutenzione e di decontaminazione dei capi rispettano le norme? Sì No

Le parti rotte sono sostituite? Sì No

Sono in grado di fornire anche taglie non standard? Sì No

Il fornitore dispone di un magazzino? Sì No

Le modalità di ritiro e di riconsegna dei capi protettivi rispondono alle necessità dell’azienda e deidipendenti?

Sì No

Come è organizzata la distribuzione interna dei capi agli utilizzatori? Sì No

L’abbigliamento protettivo è smaltito in modo sicuro? Sì No

Il corporate design dell’azienda può essere integrato senza compromettere la funzionalità dell’abbigliamentoprotettivo?

Sì No

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RIQUADRO 1ART. 76, D.LGS. N. 81/2008, «REQUISITI DEI DPI»

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