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ISOLAMENTO degli ACIDI NUCLEICI AVVERTENZE: Utilizzare tessuti freschi o correttamente conservati La QUALITA’ del materiale di partenza influenza la qualità e la resa del DNA isolato Evitare di agitare fortemente o di pipettare Molecole grandi di DNA sono facilmente danneggiate dalle forze frizionali Lavorare in sterilità per prevenire contaminazioni da nucleasi Autoclavare soluzioni e strumenti Aggiungere alle soluzioni EDTA per chelare gli ioni Mg 2+ necessari per l’attività delle DNasi Trattare materiali e soluzioni con DEPC per inibire le RNasi

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Page 1: ISOLAMENTO degli ACIDI NUCLEICI AVVERTENZE: Utilizzare tessuti freschi o correttamente conservati La QUALITA del materiale di partenza influenza la qualità

ISOLAMENTO degli ACIDI NUCLEICI

AVVERTENZE:

Utilizzare tessuti freschi o correttamente conservati

La QUALITA’ del materiale di partenza influenza la qualità e la resa del DNA isolato

Evitare di agitare fortemente o di pipettare

Molecole grandi di DNA sono facilmente danneggiate dalle forze frizionali

Lavorare in sterilità per prevenire contaminazioni da nucleasi

Autoclavare soluzioni e strumenti

Aggiungere alle soluzioni EDTA per chelare gli ioni Mg2+ necessari per l’attività delle DNasi

Trattare materiali e soluzioni con DEPC per inibire le RNasi

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...ISOLAMENTO degli ACIDI NUCLEICI

Rottura dei tessuti (mortaio e pestello, omogeneizzatori…)

Digestione enzimatica della parete cellulare e lisi della membrana plasmatica

Trattamenti con RNasi e DNasi

Deproteinizzazione mediante soluzioni acquose di fenolo/cloroformio

Le proteine denaturate rimangono all’interfaccia fra la fase organica e quella acquosa

Precipitazione con etanolo o isopropanolo

Conservazione a -20°C/-80°C in un tampone contenente EDTA

Il DNA è soggetto a idrolisi acida se conservato in acqua

PROCEDURA:

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CARATTERIZZAZIONE SPETTROFOTOMETRICA

CONCENTRAZIONE:

A260 = 1 OD

A260 = 1 OD

[DNA]= 50 g/ml

[RNA]= 40 g/ml

Misurazione dell’assorbimento a 260 nm

PUREZZA:

Rapporto A260/A280

A260/A280 = 1.7/1.9 (DNA)

A260/A280 = 1.9/2.1 (RNA)

Le misure spettrofotometriche non differenziano fra DNA ed RNA

Il fenolo ha un massimo di assorbimento a 270-275 nm

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CONTROLLO INTEGRITA’ e TAGLIA

Elettroforesi su gel di agarosio

1 2 3 4 5

28 S26 S

18 S

25 S23 S18 S16 S

M 1 2 3 4 5 6 7 8 M Kb

97.0

48.5

M: Markers1: Sangue2: Cellule HeLa3: Cellule CHO4: E. coli5: B. subtilis6: Coda di topo7: Fegato8: SS. cerevisiae

1: Topo2: Uomo3: Lievito4: Batterio5: Pianta

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Solo gli mRNA possiedono code di poli(A) lunghe 30-150 residui.Le sequenze di oligo(dT) sono immobilizzate su supporti solidi, generalmente di cellulosa.

L’RNA viene denaturato e quindi applicato alla colonna in una soluzione salina concentrata (NaCl 0.5 M).

Si effettuano molti lavaggi con una soluzione salina meno concentrata (NaCl 100 mM) per rendere più selettivo il legame tra RNA e oligo(dT).

Aggiungendo una soluzione di TRIDS/EDTA si recupera l’mRNA legato alla colonna.

AAA

AAA

AAAA

RNA cellulare totale

TTT

TTTTT

Oligo dT-cellulosa

.. ...

AAA

AAAA

...

TTT

TTTTT

....

.. ...

AAA

AAA

AAAA

AAAAAAAA

AAAAAA

NaCl 100 mM

L’mRNA con poli(A) si ibrida con l’oligo(dT)

TRIS 10 mMEDTA 1 mM

Viene eluito l’mRNA

L’rRNA ed il tRNA vengono eluiti

ISOLAMENTO mRNA

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STRUTTURA degli ACIDI NUCLEICI

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ANALISI FISICA

Effetto ipercromico:Aumento dell’A260nm durante il processo di denaturazione del DNA.

Temperatura di melting (Tm):Temperatura in corrispondenza della quale il DNA è denaturato al 50%.

Maggiore è G+C, maggiore è Tm.

Gra

do d

i d

en

atu

razi

on

e

(%)

40 60 80 100

50

0

1.3

1.2

1.1

1.0

Temperatura (°C)

Assorb

an

za a

26

0 n

m

Tm

Curva di fusione

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CINETICA di RINATURAZIONE

Effetto ipocromico:

Diminuzione dell’A260nm durante il processo di rinaturazione del DNA.

Parametri che influenzano la rinaturazione:

1) C0 Concentrazione espressa in nucleotidi/unità di volume

2) Tempo

La misura della velocità di rinaturazione può fornire utili informazioni circa la complessità del DNA

Log CotR

inatu

razi

on

e (

%)

DNA arinaturazionerapida

0

50

100

-2 -1 0 1 2 3 4 5

Curva C0t

DNA arinaturazionelenta

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TECNOLOGIA DEL DNA RICOMBINANTE

Ha reso possibile il CLONAGGIO dei GENI permettendo di

ISOLARE

AMPLIFICARE frammenti di DNA

SEQUENZIARE

Perché manipolare i geni?

1) Per facilitare lo studio dell’espressione genica e della regolazione fisiologica;

2) per identificare il prodotto di un gene e/o per ottenerne la sovraespressione;

3) per studiare la relazione fra struttura e funzione delle proteine;

4) per identificare componenti cellulari che interagiscono con particolari sequenze di acidi nucleici o con particolari domini proteici

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PROCEDURA di CLONAGGIO

ISOLAMENTO del gene

INSERZIONE del gene in un VETTORE PLASMIDICO

INTRODUZIONE del vettore plasmidico IN CELLULE VIVENTI per propagarlo

Le fasi più delicate sono quelle del taglio e dell’unione di sequenze di DNA in modo preciso….…..tutto ciò si ottiene con l’ausilio di ENZIMI

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ENDONUCLEASI di RESTRIZIONE

Si distinguono in due classi:

Enzimi di CLASSE ITagliano il DNA in siti adiacenti alla sequenza riconosciuta

Enzimi di CLASSE IITagliano il DNA all’interno della sequenza riconosciuta

Sono enzimi che tagliano entrambi i filamenti della doppia elica del DNA in corrispondenza di specifiche sequenze.

Riconoscono SEQUENZE PALINDROMICHE di 4 o 6 nucleotidi5’-GAATTC-3’

3’-CTTAAG-5’Entrambe le catene hanno la stessa sequenza se lette in direzione 5’3’

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...ENDONUCLEASI di RESTRIZIONEPossono lasciare estremità:

TRONCHE (o blunt) se il taglio cade al centro della sequenza riconosciuta

SPORGENTI (o 5’/3’ protruding) dette anche ADESIVE (o sticky) se il taglio avviene a posizioni sfalsate sui due filamenti

5’-GTTAAC-3’3’-CAATTG-5’HpaI

5’-GTT AAC-3’3’-CAA TTG-5’

5’-GGATCC-3’3’-CCTAGG-5’BamHI

5’-G GATCC-3’3’-CCTAG G-5’

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MAPPATURA di RESTRIZIONE

E’ il processo di determinazione delle posizioni dei siti di taglio

delle endonucleasi di restrizione all’interno di un pezzo di DNA.

IMPIEGHI COMUNI:

Distinzione di molecole di DNA della stessa lunghezza, ma con sequenze diverse senza doverle sequenziare.

Individuazione di mutazioni geniche responsabili di malattie genetiche.

Identificazione di un frammento di interesse da un digerito in base al suo peso molecolare.

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...MAPPATURA di RESTRIZIONE

62 1

A B

TRATTAMENTO DIMENSIONE deiFRAMMENTI (Kb)

INTERPRETAZIONE

Nessuna digestione

Enzima A

Enzima B

Enzima A+ B

9

A

2 7

A

3 6

B

A

36

B

4 3

A B

2

9

2 + 7

3 + 6

2 + 3 + 4

1 + 2 + 6

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M Markers 7 SstI/NcoI1 pBlueStar 8 HinDIII2 XbaI/SstI9 NcoI/HinDIII3 XbaI 10 NcoI 4 BamHI/XbaI 11 NdeI/NcoI5 NcoI/XbaI 12 BamHI/NcoI6 NcoI

IDENTIFICAZIONE del FRAMMENTO di INTERESSE mediante Southern blotting

M 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 M 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 121 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12

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OH

OH P

P

OH

OHP

P

DNA LIGASI

Forma legami covalenti fra il gruppo fosfato 5’ di una estremità ed il gruppo ossidrilico 3’ della catena adiacente.

L’enzima comunemente utilizzato è la T4 DNA Ligasi perché stabile e poco costosa.

CARATTERISTICHE DELLA REAZIONE:

Presenza di ATP

10° C o.n. oppure temperatura ambiente, poche ore

OH

POH

P

BamHI

5’-G GATCC-3’3’-CCTAG G-5’

OH

P OH

P

EcoRI

5’-G AATTC-3’3’-CTTAA G-5’

La bassa temperatura è consigliata in quanto, diminuendo l’energia cinetica delle molecole, riduce la possibilità che le estremità appaiate si separino prima di venir stabilizzate dalla ligazione.

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DNA LIGASI

OH

OH P

P

OH

OH

P

P

OH

OH P

P

OH

OHP

P

FOSFATASI ALCALINA

OH

POH

P

BamHI

5’-G GATCC-3’3’-CCTAG G-5’

HpaI

5’-GTT AAC-3’3’-CAA TTG-5’

OH

P OH

P

OH

OH

Blunt ends ligationoppure trattamento conTransferasi terminale

OH

OH

Sticky ends ligation

OH

OH P

P

+ dATP

OH

OH+ dTTP

AAA P

P AAA

TTT

TTT

Sticky ends ligation

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DNA LIGASI

OH

OH P

POH

OHP

P

OH

OHP

P OH

P

P

OH

NUCLEASI S1

blunt ends ligationoppure

legame con un linker

BamHI

5’-G GATCC-3’3’-CCTAG G-5’

-GGAATTCC CCTTAAGG-

P

P

EcoRI

5’-G AATTC-3’3’-CTTAA G-5’

OH

OHP

P +OH

POH

P

EcoRI

digestione

OH

OH P

P

sticky ends ligation

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PLASMIDI

Per essere un buon vettore di clonaggio, un plasmide deve avere:

Dimensioni contenute

Un sito di origine della replicazione di tipo batterico controllato in maniera “rilassata” o “stringente”

Due geni che conferiscono resistenza a due antibiotici

Siti unici di restrizione

Piccole molecole di DNA batterico extracromosomico, circolare.

In natura conferiscono vantaggi selettivi ai ceppi che li contengono.

Ingegnerizzati per l’uso di laboratorio.

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TRASFORMAZIONE delle CELLULE BATTTERICHE

Solo le cellule che hanno incorporato il plasmide formeranno delle colonie.

METODO CHIMICO METODO ELETTRICO

SHOCK TERMICO

Le cellule sono rese COMPETENTI mediante:

trattamento a freddo con glicerolotrattamento a freddo con ioni Ca2+

Il DNA viene incorporato mediante:

IMPULSO di CORRENTE ELETTRICA

PIASTRAMENTO SU TERRENO SELETTIVO

INATTIVAZIONE INSERZIONALE

Quelle che hanno incorporato il plasmide con l’inserto possono essere individuate grazie alla perdita di una

funzione metabolica

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ANALISI dei PLASMIDI RICOMBINANTI

PIASTRAMENTO PER REPLICA

Crescono solo le cellule contenenti il

plasmide privo dell’inserto

Colonie sviluppatesi su terreno contenente

ampicillina

Piastra con terreno contenente tetraciclina

Recupero delle colonie contenenti il plasmide

ricombinante dalle piastre con ampicillina

Tampone di velluto Pistramento per replica

Incubazione

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…ANALISI dei PLASMIDI RICOMBINANTI

SCREENING BLU/BIANCO

pcslacZgene che codifica per la -galattosidasiinterrotto dal sito di clonaggio multiplo (pcs)

L’enzima -galattosidasi è in grado di metabolizzare il substrato incolore X-Gal formando un composto di colore blu.

Un ceppo batterico lac-, trasformato con il plasmide ricombinante pUC19, è in grado di metabolizzare il substrato X-Gal solo se il plasmide è privo dell’inserto e forma colonie di colore blu.

Piastra con terreno contenente X-Gal

Colonie di batteri lac- che contengono plasmidi ricombinanti

Colonie di batteri lac+ che contengono plasmidi senza inserto

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Curva di crescita di E. coli

INTERVALLO (Lag phase)

I batteri vengono diluiti nella coltura iniziale; la divisione procede lentamente in quanto le cellule si stanno adattando al terreno fresco.

FASE LOGARITMICA

4 - 5 ore

I batteri crescono esponenzialmente.

10 - 11 ore

FASE STAZIONARIA

La densità cellulare rimane costante. La coltura può anche entrare in una fase di declino in cui le cellule si lisano ed il DNA si degrada parzialmente.

Tempo (h)D

ensi

tà c

ellu

lare

(O

D6

00)

5.0

4.5

4.0

3.5

3.0

2.5

2.0

1.5

1.0

0.5

0

0 5 10 15 20

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PURIFICAZIONE del DNA PLASMIDICO

LISI ALCALINA

1. RISOSPENSIONE

E. coli

2. LISI

NaOH / SDS

RNasi

DNA cromosomico

DNA plasmidico

Centrifugazione

3. NEUTRALIZZAZIONE

KAc

Precipitato contenente DNA genomico, proteine, detriti cellulari

Supernatante contenente il DNA plasmidico

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DNA cromosomico DNA plasmidico

Bromuro d’etidio Bromuro d’etidio

Svolgimento della doppia elica e diminuzione della densità

idrodinamica

Svolgimento della doppia elica compensato dall’introduzione di

supereliche

...PURIFICAZIONE del DNA PLASMIDICO

ULTRACENTRIFUGAZIONE in gradiente di densita’ di CsCl in presenza di EtBr

Il superavvolgimento indotto nel DNA plasmidico dall’intercalazione del bromuro d’etidio fra le basi ne impedisce progressivamente il legame

rendendo la densità idrodinamica del DNA plasmidico maggiore di quella del DNA cromosomico.

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VETTORI di ESPRESSIONE

OTTENERE NUMEROSE COPIE IDENTICHE di un certo frammento di

DNA

CLONARE

MA,

CLONARE IN UN VETTORE DI ESPRESSIONE

OTTENERE DISCRETE QUANTITÀ del PRODOTTO PROTEICO codificato dal gene di interesse

INSULINAORMONE DELLA CRESCITA UMANO

INTERFERONI sono solo pochi esempi di proteine

commercializzate prodotte da batteri

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...VETTORI di ESPRESSIONE

PROPRIETA’:

SEQUENZA PROMOTRICE

SEQUENZA SHINE-DALGARNO a monte di uno o più siti di inserzione del DNA estraneo

Oltre alle normali caratteristiche di un vettore di clonaggio, un vettore per l’espressione di geni in cellule batteriche

DEVE POSSEDERE:

AVVERTENZE:

UTILIZZARE il cDNA

CLONARE il cDNA nella CORRETTA CORNICE di LETTURA

CONSIDERAZIONI:

I batteri non sono in grado di eseguire modificazioni post-traduzionali

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T7 RNApolimerasi

promotore T7

lac o

gene target

pET

T7 RNA polimerasi

gene lac I

repressore lac

lac o promotore lac

T7 gene 1

E. coli RNApolimerasi

DE3

genoma di E. coli

gene lac I

repressore lac

IPTG IPTG

CELLULA OSPITE

ESPRESSIONE di GENI ETEROLOGHI in sistemi batterici

Per esempio,

viene spesso

usato un sistema

che accoppia al

sistema lac di E.

coli una RNA

polimerasi di

batteriofago.

Alcuni ceppi ospite sono stati opportunamente ingegnerizzati per l’espressione regolata dei geni.

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PLASMIDI per la TRASFORMAZIONE GENETICA delle PIANTE

Derivano da modificazioni del plasmide naturale Ti (Tumor inducing) del batterio del suolo A. tumefaciens che trasforma geneticamente le piante con un processo che rientra normalmente nel suo ciclo vitale.

Confine destro

Confine sinistro

Geni vir

Auxina

Citichinina

OpinaT-DNA

Plasmide Ti

ori

Catabolismo dell’opina

STRATEGIA:

Sostituire i geni che causano il tumore con il gene di interesse, lasciando intatti i confini dx e sx necessari all’integrazione del DNA nel genoma della pianta.

Introdurre nel plasmidio:

un gene marcatore selezionabile, sia vegetale che batterico;

un’origine di replicazione che consenta al plasmidio di duplicarsi in E. coli ;

un sito di clonaggio multiplo compreso fra i confini dx e sx.

Page 30: ISOLAMENTO degli ACIDI NUCLEICI AVVERTENZE: Utilizzare tessuti freschi o correttamente conservati La QUALITA del materiale di partenza influenza la qualità

...PLASMIDI per la TRASFORMAZIONE GENETICA delle PIANTE

SISTEMA VETTORE BINARIO SISTEMA VETTORE COINTEGRATO

Un plasmide Ti modificato

contenuto in A. tumefaciens reca i

geni vir, indispensabili all’integrazione

del DNA compreso fra i confini dx e sx

nel genoma della pianta.

Confine destro

Gene bersaglio

Gene marcatore selezionabile

vegetale

E. coli ori

Gene marcatore per E. coli e A. tumefaciens

Confine sinistro

A. tumefaciens ori

Geni vir

Vettore cointegrat

o

Plasmide Ti

disarmato

Sequenza DNA omologaRICOMBINAZIONE

Confine destro

Confine sinistro

A. tumefaciens

ori

Gene bersaglioGene marcatore selezionabile vegetale

E. coli ori

Gene marcatore per E. coli e A. tumefaciens

Vettore binario

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TRASFORMAZIONE GENETICA delle PIANTE

Il nuovo plasmide entra nelle cellule dal bordo del

ritaglio

Dischetti di foglie poste su una sospensione di cellule di Agrobacterium

Dischetti di foglie cresciute su un terreno nutriente selettivo; solo le cellule trasformate si moltiplicano

Vengono riprodotte intere piante contenenti il gene introdotto

Trasformazione mediata da A. tumefaciens

➺➺

➺➺

➺➺

Bombardamento con microproiettili

Microproiettili di oro o tungsteno rivestiti di DNA plasmidico

Elettroporazione

Alto voltaggio

protoplasti

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OLTRE AI PLASMIDI...

I plasmidi sono i vettori di elezione per clonare piccoli frammenti di DNA (5-10 Kb).

INFATTI,

Plasmidi di grandi dimensioni sono instabili e possono andare incontro a delezioni spontanee.

La trasformazione non avviene efficentemente.

Per clonare frammenti più grandi si impiegano come vettori del DNA dei batteriofagi (virus batterici)che consentono di iniettare grosse molecole di DNA nelle cellule batteriche per infezione.

QUINDI,

VETTORI FAGICI

VETTORI COSMIDICI

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DNA VIRALE come VETTORE DI CLONAGGIO

Regione non essenziale (circa

20 Kb)

Eliminazione del DNA non essenziale

DNA da clonare

DNA ricombinante

Teste e code del

virus

Assemblaggio in vitro delle

particelle virali

Il DNA virale entra nelle cellule, viene replicato e dirige la sintesi delle proteine virali. La lisi delle cellule rilascia le nuove particelle virali assemblate Recupero delle particelle virali e

isolamento del DNA clonato

Infezione dei batteri

DNA virale

Un vettore comunemente utilizzato è il batteriofago , lungo 49 Kb.

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COSMIDI

Sono PLASMIDI, ma contengono, oltre alle caratteristiche essenziali di un plasmide, anche un

SITO COS

La presenza di questo elemento è determinante per consentire

l’inserimento della molecola di DNA ricombinante nella testa del

virus che, a sua volta, la inietta in una cellula batterica per

infezione.

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IMPACCHETTAMENTO del DNA VIRALE

Il DNA virale a doppia elica entra nelle cellule batteriche durante l’infezione come molecola lineare

Estremità coesive Estremità

coesive All’interno della cellula,

le estremità si appaiano originando una molecola di DNA

circolare

Sito cos

Concatameri di copie di DNA virale

Cicli ripetuti di replicazione con il

meccanismo del cerchio rotante

Il DNA codifica per le proteine della testa e della coda del virus

Il DNA viene inserito nelle teste del virus e tagliato a livello del sito cos

Sono aggiunte le

code Particella virale infettiva.I virus sono rilasciati per lisi delle cellule e possono infettare altre cellule batteriche.

5’•

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VETTORI COSMIDICI

DNA da clonare

Sito cos

Gene per la resistenza

all’antibiotico Sito di restrizione

Taglio del plasmide e del DNA da clonare con lo stesso enzima di

restrizione

Ligasi (i frammenti sono inseriti a caso fra due

cosmidi)

Impacchettamento in vitro solo se la distanza fra i due siti cos è compresa

fra 37 e 52 Kb

Infezione di E. coli con i fagi e selezione delle colonie resistenti all’antibiotico

Batterio

Il DNA ricircolarizza attraverso i siti cos e viene replicato all’interno del batterio come un plasmide

ori

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COSTRUZIONE BIBLIOTECHE GENOMICHE

PROCEDURA:

Isolamento del DNA genomico

Frammenti di 10-40 Kb

Restrizione parziale con un enzima che riconosca sequenze tetranucleotidiche

Clonaggio in un vettore

Bisogna produrre un numero discreto di cloni per far sì che ogni singolo gene sia presente almeno in un clone.

Per il clonaggio di frammenti di centinaia di migliaia di basi si utilizzano come vettori i cromosomi artificiali di lievito.

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CROMOSOMI ARTIFICIALI di LIEVITO

Caratteristiche dei plasmidi:

Centromero

Sequenze telomeriche

Origine di replicazione autonoma

Geni marcatori di selezione

Siti di clonaggio

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COSTRUZIONE BIBLIOTECHE di cDNA

PROCEDURA:

Isolamento RNA messaggero

Clonaggio in un vettore

AAA

AAA

AAAA

AAA

AAAA

AAA

AAA

AAAA

Sintesi DNA complementare Trascrittasi inversa

Questo tipo di biblioteche sono particolarmente utili per l’espressione dei geni tessuto-specifici.

AAAAA-3’

7-mG

TTTT-5’

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AAAAA-3’mRNA 7-mG

Oligo (dT)TTTTT

AAAAA-3’7-mGTTTT-5’

OHTrascrittasi inversa

dATP, dCTP, dTTP, dGTP

AAAAA-3’7-mGTTTT-5’

OH-3’

AAAAA-3’7-mGTTTT-5’

OH-3’

AAAAA-3’7-mGTTTT-5’

AAAAA-3’7-mGTTTT-5’

Frammento di KlenowdATP, dCTP, dTTP, dGTP

TTTT-5’TTTT-5’

Rnasi HNucleasi S1

cDNA completo cDNA incompleto

SINTESI cDNA

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SCREENING mediante IBRIDIZZAZIONE SU PLACCA

Placche di lisi

Punti di riferimento per l’orientazione della replica al termine dell’esperimento

•• •

• •Replica su filtri di nitrocellulosa(conservare le piastre originali)

Denaturazione, neutralizzazione elegame

del DNA al filtro

• •

Ibridizzazione con sonda marcata e lavaggio della sonda non legata

32P

32P

• •

32P32P 32P

32P

Sonda non legata

Sonda ibridizzata

• •Autoradiografia

Autoradiogramma che mostra la posizione delle

sonde ibridizzate

Recupero delle placche positive dalla piastra

originale

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SONDE OLIGONUCLEOTIDICHE

Una sonda è un filamento di DNA complementare a quello che si vuole isolare dalla biblioteca.

STRATEGIE DI SINTESI:

E’ nota la sequenza amminoacidica della proteina codificata dal gene

Si sintetizzano chimicamente le sequenze nucleotidiche (degenerate) più appropriate

osi amplifica un frammento del gene di interesse mediante

PCR

E’ nota la sequenza nucleotidica del gene di

interesse

CASO 1: CASO 2:

Si predice la sequenza nucleotidica che dovrebbe codificare per quella proteina

Nello screening di una libreria genica il cDNA può essere utilizzato come sonda per l’isolamento del corrispondente gene.

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MARCATURA delle SONDE OLIGONUCLEOTIDICHE

RANDOM PRIMING Metodo dell’innesco casuale

NICK TRANSLATIONSpostamento dell’incisione

3’- -5’

-3’3’- -5’5’-

DNA

denaturazione

aggiunta di inneschi esanucleotidici3’-GCATGC-5’

5’-TGCAGT-3’

5’-GCATAC-3’

3’-TAGCAG-5’

ibridizzazazione

-3’5’-3’-TAGCAG-5’3’-TAGCAG-5’

-5’3’-

5’-TGCAGT-3’ 5’-GCATAC-3’

Frammento di Klenow,dNTP

dATP32P-dCTP

dTTPdGTP Sintesi DNA

-3’5’-3’-TAGCAG-5’

-5’3’-

5’-TGCAGT-3’ 5’-GCATAC-3’

3’-TAGCAG-5’

DNA sonda

marcato

denaturazione

riempimento del buco prodotto con un nucleotide radioattivo e rimozione del

nucleotide successivo

-3’3’- -5’5’-

DNAG C G C A A G

C G C G T T C

-3’3’- -5’5’- G G C A A G

C G C G T T C

-3’

3’- -5’5’- G C C A A G

C G C G T T C

-3’3’- -5’5’- G C G A A G

C G C G T T C

-3’3’- -5’5’- G C G C A G

C G C G T T C

32P-dCTP

32P-dCTP

dGTP il taglio si muove in direzione 5’-3’

taglio di un’elica e rimozione di un nucleotide

mediante la DNA polimerasi I

Pol I