comunità nuova 2012

44
ANNO XLII SETTEMBRE 2012 190 Comunità Nuova Periodico della comunità di Camisano L’ANNO DELLA FEDE IN CRISTO CREATURE NUOVE E PIETRE VIVE L’ANNO DELLA FEDE IN CRISTO CREATURE NUOVE E PIETRE VIVE

Upload: venturelli-fabio

Post on 29-Mar-2016

218 views

Category:

Documents


0 download

DESCRIPTION

Comunità nuova 2012

TRANSCRIPT

Page 1: comunità nuova 2012

ANNO XLIISETTEMBRE 2012

190Comunità NuovaPeriodico della comunità di Camisano

L’ANNO DELLA FEDEIN CRISTO CREATURE NUOVE

E PIETRE VIVE

L’ANNO DELLA FEDEIN CRISTO CREATURE NUOVE

E PIETRE VIVE

Page 2: comunità nuova 2012

Orari ss. MesseLunedì ore 15Martedì ore 20Mercoledì ore 15Giovedì ore 20Venerdì ore 20Sabato ore 18Domenica ore 10.30 - 18.00

PARROCCHIA DI SAN GIOVANNI BATTISTA DECOLLATOPiazza Maggiore, 5Parroco: don Ernesto Mariconti - Tel.: 0373 77335 - Cell. 328 4663394E-mail: [email protected] - www.parrocchiadicamisano.com

Vita ParrocchialeOrario apertura oratorioLunedì giorno di chiusuraMartedì ore 20.30 - 24Mercoledì ore 20.30 - 24Giovedì ore 20.30 - 24Venerdì ore 20.30 - 24Sabato ore 14 - 17.30; 20.30 - 24Domenica ore 14.30 - 17.30; 20.30 - 24

LA FESTA DELLE MAMME

‘SITO’ DELLA PARROCCHIA

Cinquemilaquattrocentoventiquattro. E’ il numero di contatti al sito della parroc-chia (www.parrocchiadicamisano.com) da quando abbiamo aperto nel dicembrescorso. Si tratta di una opportunità per far conoscere la nostra Parrocchia attra-

verso uno strumento rivolto soprattutto alle fasce dei più giovani e delle famiglie.Nessuno comunque degli internauti attraverso questo strumento diventerà più santo(purtroppo la via alla santità è un’altra), tuttavia può essere una finestra attraverso laquale sia possibile entrare in contatto con la nostra comunità cristiana.

Page 3: comunità nuova 2012

COMUNITÀ NUOVA 1

Con la festa del nostro Patrono inizia un nuovo anno pastorale. Cadequesto nuovo inizio a cinquant’anni dall’apertura del ConcilioVaticano II che, obbedendo al soffio dello Spirito Santo, ha dato impul-

so alla Chiesa così come la conosciamo noi, così come storicamente la stiamovivendo con le nostre vite, con le nostre storie. Non solo! Vent’anni fa è stato affida-to ai credenti il “Catechismo dellaChiesa universale” e noi vogliamovivere questi anniversari così impor-tanti come occasione per risponderealla domanda: “Chiesa di Camisano,ma chi sei veramente?” La nostra è una comunità che haun’età media piuttosto alta, conpochi bambini e un solo matrimonioreligioso in un anno intero. Tendenzialmente il numero degliammalati in casa (normalmente benaccuditi!) è più alto della media. Abbiamo una identità di paese bencementata da tradizioni ed abitudiniconsolidate. La fascia d’età dei giovani e giovaniadulti, 25 – 45 anni, mi sembra pocopresente alla vita della comunità cri-stiana, forse anche nella vita socialeed economica del paese stesso. Forse ci stiamo accontentando? Subiamo tempidifficili? Stiamo bene insieme: feste, tornei, tombola, europei, gite, grest… ma cosadiciamo come cristiani alle persone che gravitano nei nostri ambienti, nelnostro oratorio, che partecipano alle nostre iniziative? Qual e’ il nostro stile dicredenti? Cosa diciamo gli uni degli altri? Quali sfide stiamo affrontandocome comunità cristiana? Quali sfide proponiamo come credenti alla classe politica locale di governo edi opposizione? Come possiamo diventare segno di rinnovamento per le asso-ciazioni presenti sul nostro territorio? E’ una comunità viva e generosa che tende a proteggere i propri talenti piut-tosto che a credere nelle possibilità che custodisce.

L’invito a guardarci nell’animaANNO DELLA FEDE: CHE CREDENTI SIAMO?

San Giovanni Battista, patrono della parrocchia

Page 4: comunità nuova 2012

COMUNITÀ NUOVA 2

Una comunità che non risparmia le forze nel lavoro e nel creare occasioni perincontrarsi, ma non altrettanto velocemente si apre per accogliere la novità delVangelo che obbliga a mettere in discussione la vita, il passato, forse il futuro. Amo moltissimo questo paese, questa comunità cristiana, ma sento il bisognodi convertire il mio cuore diventando sempre più accogliente, missionario,giovane! Non so se ci stiamo battendo ancora insieme per superare la tentazione di pen-sare che il cristianesimo diventerà in futuro sempre più marginale dentro unmondo dove il cambiamento verrà perché saranno altri a determinarlo, dovela nostra fede non necessariamente esige un cambiamento di vita. Mi chiedo che immagine stiamo dando di chiesa, di comunità cristiana sulnostro territorio? Cosa diciamo noi di noi stessi? Cosa dicono di noi gli “altri”?

Siamo ancora figli di un Patrono cosìcaustico, ma così incisivo, anchenelle vicende dei potenti o viviamoda rassegnati, sordomuti come il per-sonaggio del Vangelo prima di averricevuto da Cristo il soffio delloSpirito? O piuttosto siamo gente cheurla, ma che in fondo non dice nien-te perché si squalifica da sé? Il Papa ha indetto l’”Anno dellaFede”. La Fede e’ adesione ad una Persona,e’ frutto di un incontro con Gesù. E’stato così per tutti noi, la fede avvie-ne per contagio! Ciò che di bello Dio ci ha dato diven-ta segno della Presenza del Risortonella nostra vita e gli altri non posso-no che vederlo e riconoscerlo. Si tratta di capire sempre meglio chisiamo noi veramente e se ricordiamoda dove veniamo.

E’ inoltre necessario ritornare a conoscere il dato della fede: leggere e com-prendere. Fede che ci ha educato e che ci mette in discussione. Fede che ti fa sperare in un presente con orizzonti più ampi di quelli che sem-brano, per te e per i tuoi figli!Buon Anno a tutti, mettiamoci in cammino.

Don Ernesto

La nostra comunità raccolta in chiesa

Page 5: comunità nuova 2012

COMUNITÀ NUOVA 3

La proposta di papa Benedetto: occasione di crescitaANNO DELLA FEDE, INDICAZIONI DEL VESCOVOAi fedeli laici della Chiesa di Dio che è in Crema,ai sacerdoti e alle persone consacrate;a quanti “cercano Dio” con cuore sincero;a quanti fanno fatica a crederea causa di una testimonianza tiepida di noi cristiani;a quanti attendono un’occasione propizia per (ri-)cominciare a credere.

La pace e la gioia di Dio nostro Padre e del Signore nostro Gesù Cristo siano donate a tuttivoi!

L’Anno della fede è una felice sorpresa che il Papa Benedetto ci ha regalato, quindi unagrazia inattesa che senza alcun merito ci viene donata: è una nuova occasione di crescita, chepotrà avere effetti insperati, se avremo l’umiltà e il coraggio evangelico di accoglierla e di farlafruttificare nella vita ordinaria e nel tessuto comunitario della nostra Chiesa cremasca.

Nessuno di noi può dirsi adulto nella fede o giunto a maturità. Nel cammino della fedesiamo sempre dei principianti che ricominciano, sia individualmente, sia come membri delCorpo di Cristo che è la Chiesa, nella quale viviamo e ci santifichiamo.

Con l’Anno della fede a tutti è offerta la possibilità di crescere nella fede, confortati dal-l’esempio dei Santi, uomini e donne fragili come noi, ma testimoni della gioia di Dio, soprattut-to sostenuti da santa Maria di Nazareth, “Colei che ci precede nel cammino della fede”.

E’ un ritorno alle sorgenti: sia per chiarire a noi stessi “le ragioni della fede”, qualerisposta ragionevole e piena di speranza agli interrogativi che ci pone la storia degli uomini,sia per imparare ad affidarci con rinnovata fiducia a Cristo, che ci conduce nello Spirito alPadre, facendoci gustare la gioia di essere suoi figli e tra noi fratelli.

La meraviglia starà nello scoprire che mentre noi “cerchiamo di credere” impegnan-do mente, cuore e volontà, in realtà è Dio che per primo ci viene incontro, è Lui che ci cerca eci trova. Da qui lo stupore di essere amati da sempre, anche se “figli prodighi” che spesso lomettono da parte per attingere ad altre sorgenti, per poi dolorosamente accorgerci di essereingannati da false promesse.

Ecco allora, con l’Anno della fede, una nuova prova dell’amore di Cristo per noi, unappello a ritornare a Lui con tutto il cuore, per testimoniarlo con gioia ai fratelli, anche aquanti fanno fatica a credere, spesso per le ferite che i membri del popolo di Dio infliggono alcorpo di Cristo che è la Chiesa, la quale invece è chiamata ad essere sempre più santa per lagrazia di Dio che la accompagna e arricchita per l’ardore di tutti i suoi figli.

L’anno della fede sarà così il contesto più favorevole per entrare nella nostraCattedrale rinnovata, attingendo da essa quei tesori di fede che le sono propri, che vogliamoscoprire con grato stupore, per poi viverli e annunciarli. Non sarà un semplice riappropriar-ci delle pietre con le quali la Cattedrale è costruita, ma una più profonda lettura dei segni inessa contenuti, che ci aiutano a trasformare noi stessi in “pietre vive” e diventare così “tem-pio dello Spirito”, figli e fratelli che lodano il Signore con l’offerta della loro vita.

+ il vostro Vescovo Oscar

Page 6: comunità nuova 2012

COMUNITÀ NUOVA 4

Anniversari di matrimonio, la festaSEDICI “SÍ” CON NUOVE EMOZIONI

Domenica 6 maggio 2012 la parrocchia di Camisano ha invitato le coppie spo-sate a festeggiare gli anniversari di matrimonio con la celebrazione dellasanta messa.

Al nostro arrivo in chiesa, abbiamo trovato ad attenderci la comunità tutta, tanti bel-lissimi fiori e nastri bianchi. Eravamo sedici coppie desiderose di ringraziare il Signore per il bellissimo dono rice-vuto: Teresa e Guido Tonetti, Gigliola ed Enrico Doldi, Annamaria e Luigi Lucini,Elena e Gianfranco Spini, Raffaella ed Erasmo Luni, Carla e Ferruccio Testa,Celestina e Antonio Longo, Elisabetta e Patrizio Gariboldi, Claudia e GianmarioLivraga, Valeria e Paolo Bertoletti, Nazzarena e Marco Spoldi, Emanuela eFrancesco Timpano, Simona e Francescantonio Timpano, Daniela e Dario Bigoni,Chiara e Davide Albergoni, Laura e Alfredo Sterni.Al nostro arrivo, don Ernesto ci ha invitato a mettere le fedi in un piattino d’argento eha dato il via alla celebrazione accompagnandoci in un momento denso di significato.Riprendendo le parole di San Paolo (Ef 5,21-32) ci ha portato a riflettere sulla gran-dezza e il mistero del sacramento del matrimonio, ricordandoci che il marito e lamoglie scelgono ogni giorno di essere sottoposti l’un l’altra in un vicendevole pattodi amore, rispettandosi, amandosi e sacrificandosi l’uno per l’altra, come Cristo hafatto per la Chiesa e la Chiesa cerca di fare ogni giorno per Cristo.Fortificati dalla parola e commossi, abbiamo rinnovare le promesse matrimonialiscambiandoci gli anelli benedetti per poi portare all’altare le gioie e le fatiche di ognigiorno con la processione offertoriale. A conclusione della bellissima celebrazione abbiamo ricevuto in dono il libretto“Questo mistero è grande. L’esperienza dell’amore.” di don Franco Mandonico e unapreghiera per l’unità della coppia. Ricordare la nostra cerimonia nuziale è stato un po’ come rinnovare il “sì” al proget-to che Dio aveva su di noi.

Annamaria Chioda

Page 7: comunità nuova 2012

COMUNITÀ NUOVA 5

Anniversari di matrimonio, la riflessioneL’UOMO, QUOTIDIANA DOMANDA D’AMORE

Può risultare sorprendente, ma poi la sorpresa diventa stupore, gioia, accor-gersi che all’attesa più viva dell’uomo, cioè amare e essere amati, corrispon-de la definizione, la sintesi che Dio da di sé e del proprio agire: Dio è amore.

Se Dio si rivela come amore e l’uomo vive per amore, significa che l’ambito del-l’amore è l’ambito proprio dell’incontro tra Dio e l’uomo.È sempre rischioso dare delle definizioni perché l’uomo percepisce di essere piùgrande di qualsiasi classificazione, perciò il tentativo di riassumere l’uomo nel-l’amore non vuole essere né l’unica né la più esaustiva definizione delle persona.Tuttavia a noi sembra quella più significativa e significante. Anche la Scritturaqualifica-riassume l’uomo dal cuore. È l’esperienza ad imporci la scelta di questa categoria.Ogni esperienza, ogni desiderio, ogni gesto è segnato dalla domanda di amore.Dalla forma più scoperta a quella più camuffata, emerge sempre un’attesa di acco-glienza e di affetto. “Siamo mendicanti dell’amore”; nella forma della stima, dell’attenzione, dell’esse-re utili o cercati, del saluto o del ricordo, l’uomo invoca una presenza che lo accol-ga, lo ami, lo identifichi.Si ripete la storia di Adamo: aveva a sua disposizione tante realtà, ma non “trova-va un aiuto che gli fosse simile” (Gn 2,20). Solo quando gli viene donata la donnaesclama: “questa volta essa e- carne della mia carne” (Gn 2,23). Nel ricevere dall’altro si chiarisce ciò che si cercava e si raggiunge la propria identità. Dall’altro l’uomo domanda ciò che gli consenta di identificarsi, di compiersi. Ciòche fa nascere e maturare, ciò che rende sicuri e solidi è l’acquisizione di esserevoluti, cercati e amati dall’altro (famiglia, amici).Il cuore dell’uomo cerca una “casa” dove depositarsi, una “casa” che riproduca lasituazione originaria, che stia sempre innanzi come nostalgia e attesa. La riprovaè l’esperienza: i momenti più vivi e fecondi della nostra vita sono quelli della per-cezione consapevole o inconsapevole di vivere circondati da attenzione, stima,premure, cordialità; i momenti più amari e privi di senso sono quelli della solitu-dine, del non sentirci di nessuno, dell’essere dimenticati, non accolti.L’amore nel manifestare l’identità dell’uomo rivela pure la sua incompiutezza;nella ricerca dell’altro che lo accolga e gli si rivolga, l’uomo rivela di non bastarea sé, di non essere autosufficiente. Proprio per questo l’amore rivela l’identitàdella persona perché, mentre gli dona senso, gli fa ammettere che solo aprendosi,uscendo da sé, vincendo l’attaccamento a se stesso può trovare il compimento delproprio desiderio. Per essere capaci di amare occorre accettare e ammettere chenon si è il tutto: dall’altro/Altro giunge all’uomo “l’aiuto che gli sia simile (che glisia adatto)”.

Don Franco Mandonico

Page 8: comunità nuova 2012

COMUNITÀ NUOVA 6

Il 14 maggio, nel corso di una impegnativa riunione, i componenti del Consigliopastorale hanno definito il programma di importanti attività e di significativeiniziative da avviare soprattutto nel corso dell’estate sia nell’ambito parrocchia-

le, sia in quello più specifico dell’oratorio, con resoconti di contatti a livello diocesa-no e locale e con il rinnovo di impegni per continuare nell’aiuto a mons. Rosolino.

1) Lavori in OratorioIntervento del geometra Ferruccio Stocchetti a supporto di don Ernesto per ripercor-rere le tappe salienti della riflessione sui lavori all’oratorio, riflessione iniziata anovembre 2011 e terminata in aprile 2012 con la presentazione del progetto inComune. Obiettivo: la riqualificazione della zona esterna all’oratorio anche in fun-zione delle tante iniziative estive previste, cercando e ottenendo il coinvolgimen-to di professionisti residenti a Camisano.

2) Ministri straordinariTale figura è già presente in Diocesi da diversi anni: un laico che si occupa delladistribuzione dell’eucarestia (eventualmente anche agli anziani ed ammalati qua-lora ne facessero richiesta) e dell’animazione di alcuni momenti di preghieracon l’esposizione dell’Eucarestia. Sono stati individuati Marco Bosetti eMassimo Ferro, che hanno accettato l’invito di don Ernesto a prepa-rarsi per ricoprire questo ministero nella nostra parrocchia.

3) Notizie dalla Zona PastoraleEmanuele Borghi e Rosangela Grossi, rappresentanti delnostro consiglio nel consiglio zonale, raccontano dell’espe-rienza mensile degli incontri zonali, in cui si respira unambiente molto familiare. Si avverte in ogni parrocchia ildesiderio di maturare una comunione tra le varie realtà, nono-stante le molte difficoltà nel tradurre poi tale desiderio in opere all’in-terno delle singole parrocchie. I tre incontri svolti fin ora si sono focalizzati in parti-colar modo sulle unità pastorali e sulla corresponsabilità dei laici nelle parrocchie.

4) Rapporti con la ‘Papa Giovanni’Luigi Fusi e Cesira Festini relazionano dell’incontro avuto con i responsabili dellaComunità Papa Giovanni in merito alla questione dell’utilizzo del vecchio oratorio,di cui la comunità stessa possedeva le chiavi e di cui disponeva. Attualmente la par-rocchia è tornata ad entrare in possesso di tutte le chiavi e si è resa disponibile a qual-siasi richiesta motivata che la comunità Papa Giovanni vorrà avanzare sull’utilizzodella parte della struttura non fatiscente.Don Ernesto ha incontrato l’educatore della nuova comunità, Elia, comunità conven-zionata con lo Stato.

Proposte e indicazioni del Consiglio PastoralePARROCCHIA E ORATORIO: IMPEGNI 2012

Page 9: comunità nuova 2012

COMUNITÀ NUOVA 7

5) Feste estiveDon Ernesto ha sentito la necessità di ricordare a chi partecipa all’organizzazionedelle feste l’importanza che queste rivestono per la comunità, per l’apertura e l’acco-glienza che la parrocchia mostra verso l’intera comunità civile. Don Ernesto sarà ilresponsabile delle feste coadiuvato da responsabili. Nelle scorse settimane si sonotenuti gli incontri con tutti gli operatori e con i responsabili.

6) GrestPurtroppo gli spazi sono un limite per il Grest estivo dei ragazzi; per questo motivo,grazie alla nuova ristrutturazione, sarà possibile ruotare il tendone e avere spazio nelcampetto per le attività dei ragazzi. Per don Ernesto è fondamentale essere presenteal Grest sempre, per poter costruire e crescere un legame forte con gli adolescenti.Titolo del Grest 2012 sarà ‘PassparTU’, ovvero la chiave di accesso alla Parola. Il Grestsi svolgerà dal 18 giugno al 15 luglio e vedrà coinvolti i ragazzi dalla prima elemen-tare alla terza media, mentre dalla prima superiore sarà possibile fare l’animatore.

7) Monsignor RosolinoIl gruppo missionario propone una vendita di torte dato il successo riscosso conl’ultima vendita di alimentari fatti in casa. E’ proposto anche in sede di consiglio

di proporre la costituzione di un gruppo di donne volontarie che attraversoesperienze di condivisione e di gruppo si ritrovino regolarmente in ora-

torio per preparare dei mercatini di Natale, dove il lavoro a magliapotrebbe essere il mezzo per trascorrere insieme del tempo e pervendere poi prodotti di artigianato. Simpaticamente qualcuno deiconsiglieri ha proposto il nome: ”dame della carità”, se non è troppo

altisonante.

8) Ritiro del Consiglio PastoraleDon Ernesto sente l’esigenza che il consiglio Pastorale rafforzi i legamitra i suoi membri. Propone pertanto un incontro il 17 giugno a

Caravaggio per cercare di rispondere alla domanda: come ciascuno dinoi vive dentro la comunità parrocchiale come risorsa e come limite?

9) Family DayNonostante 2 famiglie abbiano dato la loro disponibilità per ospitare, oltre alla casaparrocchiale, Milano sarà in grado di assorbire tutte le richieste di ospitalità pervenu-te e pertanto Crema non accoglierà nessuna famiglia. Giovedì 17 maggio si terrà lapresentazione del programma diocesano delle giornate del 1 e 2 giugno. Legate a taleproposta si riconosce comunque che la nostra parrocchia ha attuato parecchie inizia-tive volte al coinvolgimento delle famiglie.

10) Orari messe estiveData la presenza di don Ernesto al Grest, il consiglio ha ritenuto opportuno postici-pare tutte le Messe del pomeriggio della settimana alle ore 20,00. Al termine delGrest, il lunedì e mercoledì la Messa verrà celebrata alle 8.30 del mattino. Al sabatoe alla domenica la Messa sarà mantenuta alle ore 18.

La Segretaria del Consiglio Pastorale

Page 10: comunità nuova 2012

COMUNITÀ NUOVA 8

Festa Mondiale, presenti ventun camisanesi PAPA E FAMIGLIE: L’INCONTRO

Sabato 2 giugno alcune famiglie di Camisano (21 perone in tutto) sono partite allavolta di Bresso per incontrare Papa Benedetto XVI. E’ stata una giornata impe-gnativa, ma molto bella ed emozionante.

Arrivati nella spianata, già la festa era iniziata. C’erano musica, canti, balli di ogni gene-re. Svolazzavano bandiere di ogni nazionalità e si sentiva parlare in molte lingue.Ci siamo accomodati tutti insieme sopra le nostre coperte in attesa del Papa chesarebbe arrivato alle 20.30. Abbiamo mangiato insieme, condiviso il cibo, i bambinihanno ballato e cantato, i grandi hanno tentato di riposarsi…Poi il grande applauso. Il Papa arriva sul palco e accoglie alcune testimonianze di famiglie dal mondo, lamaggior parte in difficoltà a causa della crisi economica: colpiscono in particolare leparole di un padre greco, piccolo imprenditore, con moglie e due figli che racconta-no di quanta poca speranza sia rimasta nel loro Paese. Il Papa, che è apparso molto stanco e provato, tenta di dare una risposta alle pauredi tutti, alle incertezze, ai timori, alla disillusione. E la risposta è guardare sempre aLui, essere solidali, stringersi forte in una grande famiglia.Il Papa lascia il palco dopo circa un’ora, ma la festa prosegue con uno spettacolo chedura a lungo. Noi camisanesi ce ne andiamo prima per affrontare ancora l’ora emezza di strada per arrivare al pullman. Arriviamo a casa alla una di notte, stanchima felici e con un po’ più di speranza nel cuore.

Debora Tinelli

Il Papa alla Giornata della Famiglia

Page 11: comunità nuova 2012

COMUNITÀ NUOVA 9

Festa Mondiale, testimonianza di una mamma “PAROLE ENTRATE NEL CUORE”

Il 2 Giugno, insieme a mio marito e mia figlia, mi sono recata a Milano per parte-cipare alla Giornata Mondiale della Famiglia e all’incontro con Benedetto XVI. L’impatto con tutta questa gente proveniente da tutto il mondo e stato emozionan-

te. In attesa del Papa abbiamo pregato e intonato canti.Il Santo Padre è stato accolto con un grande applauso molto caloroso. Benedetto XVI ha ribadito l’ importanza della famiglia, dell’ amore cristiano ed haesortato tutti i credenti ad avere fede inDio: mentre lo ascoltavo, mi sono senti-ta felice per avere una famiglia unita. Ilmio pensiero, poi, si è rivolto a quellepersone che non hanno questa mia for-tuna. Ho pregato perché, con l’aiuto diDio, possano ritrovare il valore dellafamiglia che in questo periodo si stapian piano estinguendo.Sicuramente le parole del Papa sonoentrate nel cuore di tutte le persone pre-senti, emozionandole e lasciando in loro un meraviglioso ricordo e molti insegna-menti importanti.

Stefania Testa

I camisanesi alla Giornata della Famiglia e un momento dell’attesa del Papa

Page 12: comunità nuova 2012

COMUNITÀ NUOVA 10

Due nuove figure arricchiranno la nostra bella comunità cristiana conun servizio importante e delicato: il ministro straordinario dellaComunione. Il ministero straordinario della Comunione eucaristica è affine

a quello dell’accolito, tuttavia se ne differenzia per il campo più ristretto e per le cir-costanze in cui si svolge. Nella nostra diocesi – su richiesta dei rispettivi parroci – èattualmente affidato a religiose e ad alcuni laici (XXII Sinodo diocesano, n. 149).Il ministero straordinario della Comunione eucaristica non è un compito da affidareoccasionalmente da parte del parroco. Egli presenta al Vescovo candidati di provatavita morale, di sufficiente maturità umana e cristiana, bene accetti, disponibili (XXIISinodo diocesano, n. 153).

I compiti di questo ministerosono:- Portare la Comunione

eucaristica agli ammalati,preferibilmente nel giornodel Signore, possibilmentepartendo dalla celebrazio-ne della Messa per diriger-si nelle case degli infermi.

- Nella Messa: aiutare ilsacerdote a distribuire laComunione quando è ele-vato il numero dei comuni-candi e mancano altri mini-stri ordinati o accoliti isti-tuiti; oppure quando – cosada promuovere – si vuoledistribuire la Comunionesotto le due specie.

- Esposizione del SS. Sacramento per l’adorazione in assenza di un ministroordinato o di un accolito istituito: il ministro straordinario può fare l’esposi-zione aprendo il tabernacolo, deponendo la pisside sull’altare, o collocandol’ostia nell’ostensorio. Al termine dell’adorazione, ripone il Sacramento nel tabernacolo. Non può però impartire la benedizione con il SS. Sacramento né usarel’incenso.

Un ‘servizio’ importante e delicato: i compitiCOMUNIONE, MINISTRI STRAORDINARI

Page 13: comunità nuova 2012

COMUNITÀ NUOVA 11

Un ‘servizio’ importante e delicato: gli incaricatiMARCO E MASSIMO, CON EMOZIONE

“Esultai, quando mi dissero…..”. Così è scritto nelSalmo 121, ma non era certo il mio stato d’ani-mo il giorno in cui don Ernesto mi domandò di

partecipare alla vita della Parrocchia quale ministro straor-dinario della Comunione Eucaristica e la prima cosa che glichiesi fu: perché io? Infatti non potevo pensare che volessescegliere una persona da poco residente a Camisano, quan-do in paese possono essercene altre più meritevoli. Presi

tempo per riflettere sull’impegno richiestomi. Anche se don Ernesto miaveva detto le sue ragioni per la scelta fatta, la domanda che mi ponevoera: come mi accoglieranno i Camisanesi, che di me sanno poco o niente?Sì, mi vedono e mi seguono quando leggo la Parola del Signore durante laS. Messa del sabato, e poi? Dove abitavo e lavoravo prima, ossia neicomuni di Sarezzo e di Gardone Val Trompia, sapevo che le persone miavrebbero accolto nelle loro case perché mi conoscevano o conoscevanomia moglie Agnese; ma qui? Alla fine risposi di sì, considerando che, se lovogliono, gli ammalati in attesa della Comunione posso riceverla attraver-so il mio servizio (e qui ho pensato alla mia mamma che aspetta la domeni-ca per ricevere il Santissimo e qualche volta vi deve rinunciare, perché miofratello, parroco di una Chiesa di Brescia, per i suoi impegni non può portar-glielo). Come ho ringraziato don Ernesto, rin-grazio altresì il Consiglio Pastorale per la fiduciaaccordatami e prego il Signore, e voi fatelo insie-me a me, di aiutarmi nello svolgimento di que-sto Ministero.

Marco Bosetti

Don Ernesto ha pensato anche ame per questo ruolo ed io hoaccettato con gioia, anche senon sono per nulla degno diquesto compito.Ringrazio il Signore e don Ernesto per la fiducia accordata-mi e spero che Gesù m'aiuti ad essere il meno indegno pos-sibile.

Da parte mia, mi ritengo solamente un piccolo e fragile strumento all'om-bra di Qualcuno enormemente più grande di noi tutti.

Massimo

Page 14: comunità nuova 2012

COMUNITÀ NUOVA 12

Andare a Lourdes è sempre stato un mio desiderio e, non appena se ne è pre-sentata l’occasione, non ho esitato a coglierla. Molta gente, di ritorno da que-sta esperienza, mi aveva descritto un luogo quasi magico, in grado di dare sol-

lievo ad ogni tormento e sofferenza. In effetti, una volta giunta ai piedi della Grotta incui, nel 1858, la Vergine apparve a Bernadette, allora appena quattordicenne, ho subi-to capito cosa intendessero: un’incredibile sensazione di pace ti invade l’anima; i tantipensieri spariscono, per dare spazio al desiderio di affidarsi alla Madonna, attraversola preghiera. E’ come se, in un solo istante, nella testa emergano, chiare come mai,quelle che sono le cose veramente importanti nella vita.

Davanti a quella Grotta, dove scorre un’impressionante fiume di persone malate esofferenti, ciò che più ho avvertito non è il loro dolore, bensì la loro fede, il lorodesiderio di affidarsi alla Vergine nella speranza di trovare un qualche sollievo.

Si parte pesanti, carichi di tormenti, dispiaceri, incertezze, dubbi e si torna ric-chi di speranza, rafforzati nella fede e

più sereni nell’anima. Ovenessuno ti può consolare, solola fede è in grado di asciugarele lacrime ed è un validorimedio al tuo dolore.A Lourdes amore e solidarietàaleggiano nell’aria; c’è qualcosadi particolare nell’atmosfera,una sensazione che non sospiegare bene, ma che dà pace:non ho avvertito disperazione,

nonostante le centinaia di persone malate, invalide e sofferenti. Ho invece percepito unforte senso di condivisione e comunione: durante la processione serale, dove migliaia dipersone, ognuno con una piccola candela in mano, si uniscono nella preghiera, è come seuna sola voce si innalzasse al cielo. E’ stato molto emozionante.Altrettanto emozionante il bagno nelle piscine riempite con l’acqua scaturita dallafonte che Bernadette trovò ai piedi della Grotta, su indicazione della Madonna stessa.Ogni giorno, migliaia di malati e fedeli si immergono in queste acque miracolose,completamente nudi, avvolti solo da un telo: è una sorta di atto di totale affidamentoa Maria Santissima. L’acqua è molto fredda, eppure nessuno pare aver mai lamentatoproblemi di alcun tipo o contratto malattie. Io, personalmente, ho provato una bellasensazione di pace e serenità e sono riemersa da quelle acque come rigenerata e arric-chita nello spirito. Solo chi ha vissuto questa esperienza può veramente capire le emo-zioni che è in grado di suscitare; è difficile tradurle in semplici parole. E’ per questoche invito caldamente tutti ad accostarsi alla Madonna di Lourdes e a quei luoghi concuore fiducioso e sincero. Io non vedo l’ora di ritornarci!

Elisabetta Ferro

Alla grotta dove è apparsa la Madonna, il senso di paceLOURDES, UN’ESPERIENZA DA VIVERE

I camisanesi in pellegrinaggio a Lourdes

Page 15: comunità nuova 2012

COMUNITÀ NUOVA 13

«Per la miseria di mamma e papà, per la rovina del mulino, per queltavolone della sventura, per il vino versato, per le pecore rognose,grazie, mio Dio. Per la bocca di troppo che ero da sfamare, per i

bambini che ho accudito, per le pecore cheho pascolato, grazie.Grazie, mio Dio, per il procuratore, per igendarmi, per le parole rudi di PadrePeyramale.Per i giorni in cui siete venuta, per quelli incui non siete venuta, non potrò mairingraziarVi abbastanza che in Cielo...Grazie perché se ci fosse stata una giovanepiù insignificante di me, non avreste sceltome…Grazie per aver colmato di amarezze ilcuore troppo tenero che mi avete dato.Per Madre Josephine, che mi ha definitobuona a nulla, grazie…Per i sarcasmi della Madre Superiora, la suavoce dura, le sue ingiustizie, le sue ironie eper le umiliazioni, grazie.Grazie di essere stato l’oggetto privilegiatodei rimproveri, per cui le Sorelle dicevano:“Che fortuna non essere Bernadette”.Grazie di essere stata Bernadette, minaccia-ta di prigione perché Vi aveva vista, VergineSanta, di essere stata guardata dalla gentecome una bestia rara: questa Bernadette tal-mente insignificante, che quando la si vede-va, si diceva: “Quella là? ”.Per questo corpo mingherlino che mi avetedato, per questa malattia di inferno, per lemie carni incancrenite, per le mie ossa caria-te, per i miei sudori, per la mia febbre, per imiei dolori sordi e acuti, grazie, mio Dio.E per questa anima che mi avete dato, per il deserto dell’aridità interiore, perla Vostra oscurità e le Vostre rivelazioni, per i Vostri silenzi e i Vostri lampi, pertutto, per Voi, assente o presente, grazie Gesù».

Alla grotta dove è apparsa la Madonna, il ringraziamentoLOURDES, TESTAMENTO DI BERNADETTE

La grotta di Massabielle e Bernadette

Page 16: comunità nuova 2012

COMUNITÀ NUOVA 14

Dal 23 Luglio al 4 Agosto ho avuto la gioia di sostituire don Ernesto Mariconti aCamisano. Queste due settimane sono state per me un’occasione per cambiarearia, di respirare l’aria della campagna e di lasciare la vita frenetica e caotica di

Milano dove abito, studio e do una mano nella parrocchia san Giovanni Battista. Sono arrivato a Milano 2 anni fa per motivi di studio nell’ambito della teologia pastora-le e della tipografia. La convenzione con la diocesi di Milano prevede tre anni, il mio sog-giorno italiano avrà fine nel 2013. Tornerò in Burkina Faso l’Estate dell’ anno prossimo. Il mio paese, il Burkina Faso, è uno stato dell’Africa dell’Ovest. Fino a 1984 si chiamavaAlto Volta. Il paese conta 16 milioni di abitanti. Circa la metà della popolazione è di fedeislamica, 30% di cristiani e 20% sono seguaci della religione tradizionale africana. Lamaggior parte della popolazione vive di agricoltura e di allevamento in un paese dove lasiccità costituisce un freno allo sviluppo socio-economico.

Ho scoperto fortuitamente un legame fra Camisano e la mia dioce-si di Ouagadougou (leggere UAGADUGU) in Burkina. IlCardinale Paul ZOUNGRANA, Arcivescovo di Ouagadougouha celebrato nel 1965 a Camisano la messa della prima comunio-ne di ragazzi e ragazze dell’epoca tra i quali c’era la signoraCesira che mi ha fatto vedere le foto fatte e le immagini registra-

te all’occasione della venuta del Cardinale. E’ difficile per me fare un bilancio del mio soggiorno a Camisano

perché da una parte 2 settimane non bastano a farsi un idead’un posto e dall’altra il periodo delle vacanze non è ilmomento giusto perché la gente è via e le attività sonoridotte al minimo. Quello che mi ha colpito è il ruolocentrale della chiesa, della parrocchia nella vita del pae-sino: la piazza intorno alla chiesa e l’oratorio costituisco-

no i luoghi per sentire il polso di Camisano. La gente gira più sulla piazza della chiesache all’interno della chiesa; sono più attaccati, legati alla “ Beck’s” che alla pisside e alcalice alzato dal prete durante la messa feriale. Sono rimasto meravigliato dall’impegnodi persone che, dopo il lavoro, accettano di dedicare il loro tempo per le cose dellaChiesa. Non posso dimenticare la voce angelica della piccola Giulia che accompagna lecelebrazioni liturgiche.A Camisano ho ritrovato un po’ il volto della chiesa del mio paese attraverso una comu-nità dove tutti si conoscono; dove si pensa a pregare per i cari defunti della famiglia par-tecipando alla messa celebrata con l’intenzione del defunto; dove ci sono anche delle dif-ficoltà come quella della pulizia della chiesa.Ho imparato a leggere attraverso la ristrutturazione dell’oratorio parrocchiale e le giteche la pastorale non è solo la celebrazione dei sacramenti ma è anche il consolidamentodei legami fra parrocchiani. Vorrei ringraziare tutte le persone che ho potuto incontrare durante il mio breve soggior-no: quelli con i quali ho condiviso una parola, un’esperienza, il dolore, il pane e la pasta-sciutta. Grazie a don Ernesto e a tutti i parrocchiani. Dio vi benedica!

Don Mathurin Ouangraoua

“Chiesa e piazza: ecco cosa mi porto via da Camisano”DON MATHURIN: I MIEI GIORNI CON VOI

Page 17: comunità nuova 2012

COMUNITÀ NUOVA 15

Non è la prima volta che scrivo sul bollettino di Camisano e spero di non ripetere le stessecose. Sono Suor Elena Drera (Pina per chi mi conosce ancora a Camisano), suora delCottolengo dal 1958. Oltre a dire grazie al Signore per avermi chiamata alla vita consacra-

ta, devo dire grazie all’accompagnamento delle nostre care suore. Sono cresciuta in una famiglia numerosa di figli, le risorse economiche erano poche, ma si respira-va tanto spirito di fede. Erano tempi duri per tutti, però la consapevolezza che tutti vivevano allostesso modo ci faceva dimenticare le difficoltà e la nostra povertà. Si cresceva all’ombra dell’orato-rio, si partecipava alle iniziative dell’Azione Cattolica e non ci mancava quindi l’aiuto per una for-mazione umana e cristiana. Ricordo le nutrite catechesi di don Augusto, la preparazione ai sacra-menti molto curata e approfondita dalle nostre suore, gli esami e le gare di catechismo che donAugusto, nella sua tipica genialità, ci faceva svolgere attraverso il gioco. Chi ha la mia età, lo sabenissimo. La mia vocazione, pertanto, non è stata un colpo di fulmine, ma respirando l’atmosfe-ra di semplicità e di fede in cui vivevo sono arrivata alla decisione di farmi suora del Cottolengo.All’inizio non è stato facile. Erano anni duri. Al Cottolengo vivevano persone con ogni sorta didisabilità e problemi; le corsie e i luoghi di raduno erano stracolmi. Tutto ciò richiedeva una gran-de disponibilità e generosità al servizio: la sveglia suonava alle ore 4 del mattino e di corsa si anda-va al nostro ‘impiego’, convinte che servire i poveri era servire Gesù, come aveva insegnato ilCottolengo, secondo il Vangelo. Ho trascorso parecchi anni della mia vita da Suora fuori Torino, ingrandi scuole materne dell’interland milanese e torinese. Ho sempre collaborato con i parroci e iviceparroci nei vari oratori, cercando di dare con l’aiuto del Signore e con grande entusiasmo tuttociò che potevo e sapevo, ricevendo in cambio sempre tanta riconoscenza ed affetto. Dopo l’età della pensione, i superiori mi hanno chiamato a svolgere un servizio di economato inuna nostra casa di riposo a Giaveno, un bel paese del Piemonte; anche qui sono stata invitata dalparroco a collaborare in parrocchia. Ho trascorso 10 anni intensi, vivendo in uno stile di chiesa unpo’ diverso da quello lombardo, ma che mi è piaciuto molto.Siamo nel 2004: ecco una nuova chiamata dei superiori. Mi trovo così, dopo 42 anni di vita aposto-lica nelle parrocchie, a svolgere al Cottolengo di Torino (la Piccola Casa della Divina Provvidenza,che è la Casa Madre di tutta l’opera cottolenghina) un servizio completamente diverso da quellovissuto fino allora. In questa grande realtà, che comprende anche varie succursali in Italia e in altriPaesi del mondo, la diminuzione delle Suore si era fatta sentire ormai da tempo; perciò era neces-sario assumere personale laico (per noi cosa insolita nel passato). Nel contempo era essenziale chequalcuno accompagnasse queste persone, in modo che, oltre al lavoro giustamente retribuito,potessero acquisire un ‘pizzico’ di spirito cottolenghino, tutto riassunto nella fiducia in DIOPADRE PROVVIDENTE e nel motto paolino CARITAS CHRISTI URGET NOS. Così, anche nella grande cucina restaurata e messa a norma secondo le leggi vigenti, che sfornaquasi 3.000 pasti giornalieri (di cui 500 ogni giorno per la mensa dei poveri) sono stati assuntidipendenti laici che ad oggi sono 47. In questo contesto, lavoro anch’io con un’altra Suora, che s’in-teressa degli acquisti e del coordinamento delle derrate. La mia responsabilità è invece quella delcoordinamento del personale. Tra alti e bassi, devo dire che i dipendenti svolgono il loro lavoro conentusiasmo, consapevoli che i clienti da servire sono solo i poveri e gli ammalati. Non tutti i gior-ni sono facili, ma chiedo costantemente al Signore la grazia di saper stare vicino ai dipendenticome una loro compagna che cammina verso la santita’.

Ai camisanesi, che porto sempre nel cuore e che ricordo nella mia preghiera, auguro che siano sempre bravicristiani e buoni collaboratori del Parroco, una presenza che non si lascia vincere dalle difficoltà. La chiesainsegna sempre, come dice il Papa, ad orientare la nostra vita a Dio e a credere nel suo amore, sorgente dibontà, speranza e forza. A tutti un forte abbraccio!

Sr. Elena Drera

I ricordi, la scelta religiosa, la lunga dedizioneSUOR ELENA: GLI ANNI AL COTTOLENGO

Page 18: comunità nuova 2012

COMUNITÀ NUOVA 16

La solita ma sempre nuova emozione mi accompagna ad ogni viaggio la cui destina-zione è Roma, Domus Pacis, sede dell'Azione Cattolica Nazionale e, ad inizio mag-gio 2012, sede del Convegno Presidenze dal titolo intrigante: "Esperti in umanità: il

Concilio, l'associazione, la formazione". Nomi illustri preannunciano interventi che nondeludono le aspettative: Enzo Bianchi, priore di Bose, il cardinale Bagnasco, presidentedella CEI, Lorenzo Ornaghi, ministro per i Beni e le Attività Culturali, Paul Bhatti, mini-stro per l’Armonia Nazionale in Pakistan, Stella Morra, docente di Teologia alla PontificiaUniversità Gregoriana, Pierpaolo Triani, docente di Didattica generale all’UniversitàCattolica di Piacenza. Sono tutti chiamati a dar luce, secondo le diverse angolature, alle treesperienze fondanti che l’Azione Cattolica ha voluto rimettere al centro dell’attenzione deipartecipanti al Convegno: il Concilio, l’associazione, la formazione.

Quale vocazione di uomini e donneemerge dal Concilio, di cui noi tuttisiamo eredi? Perché l’11 ottobre 1962– data di apertura del ConcilioVaticano II – ha segnato l’inizio di uncambiamento epocale, di un eventoche ha modificato il corso della sto-ria? E ancora: L’Azione Cattolica èfiglia della Chiesa disegnata daidocumenti conciliari, è figlia di quel-lo statuto rinnovato, voluto daVittorio Bachelet, che faceva dellascelta religiosa lo stile associativo diincontro con il mondo. Quali sono leforme e le strade che l’Associazione

è chiamata a percorrere oggi, alla luce dell’insegnamento conciliare, per continuare a pro-muovere vissuti significativi, relazioni vere, senso di corresponsabilità, passione e creativi-tà; per proporre cammini formativi graduali e progressivi, grazie ai quali sviluppare quel-la vita interiore che sola rende tutti veramente all’altezza della nostra umanità? E, nello stile dell'associazione, i nodi vengono sviscerati a gruppetti con uno stile laboratoria-le: giovani responsabili, educatori, presidenti più datati, tutti attorno a tavoli di lavoro (concartelloni e pennarelli alla mano!) per poter individuare le ricchezze dell'associazione in ter-mini di attenzione alle fragilità, ai passaggi della vita, alla complessità dei linguaggi dell'uo-mo di oggi per farne rete e renderle buone prassi per i gruppi parrocchiali e diocesani.Cade a pennello anche la beatificazione a cui partecipiamo il 29 aprile di Giuseppe Toniolo,che solo in apparenza (complice anche la fotografia in bianco e nero proiettata sui muri)sembra distante dai giorni nostri, ma si rivela in realtà, alla lettura della biografia, un padreattento e premuroso, che trova nella famiglia il luogo privilegiato dell'incontro con Dio, unprofessore che cerca e insegna la verità, un cittadino degno del Vangelo, che mette al primoposto l'etica prima dell'economia.Un uomo di speranza: una straordinarietà la sua che si gioca nel vivere all'altezza delSignore l'ordinarietà della vita quotidiana.

Laura Borghi

Da Camisano a Roma per il convegnoAZIONE CATTOLICA, TRE GRANDI BASI

Laura Borghi, al centro, con Chiara Fiocchetti e Luisa Bidin

Page 19: comunità nuova 2012

COMUNITÀ NUOVA 17

"Io sarò con te, accompagnerò i tuoi passi,strade di speranza nel deserto aprirò,non sarai mai solo sulle strade della vita:va e non temere"

Questa è la frase che mi sono portata nel cuore per tutto il cammino. Mai avreipensato che in vita mia mi sarei fatta colpire da questo 'tipo' di gita, ed inve-ce eccomi qua a raccontare questa bel-

lissima esperienza.Siamo partiti da Spello, carichi di zaini, pienid'energia e con il cuore libero e pronto adaccogliere nuove emozioni.E cosi è stato, si camminava, si parlava, siascoltava, si pregava, il tutto accompagnatoda una bellissima visuale: i colori ed i suonidella natura facevano da sottofondo ai nostripensieri L'interesse verso le persone che micircondavano e il confronto delle nostre emo-zioni, hanno saputo alleggerire il peso cheportavamo in spalla.Passo dopo passo abbiamo raggiunto Trevi,per poi continuare verso Spoleto ed infine arri-vare ad Assisi Qui mi si è aperto il cuore, inquesti luoghi per me la Sua presenza è viva inogni angolo, in tutto quello che vedo.Abbiamo visitato i posti più caratteristici e,carichi più che mai, siamo arrivati a SantaMaria degli Angeli dove abbiamo conclusocon la messa. Sono stati 5 giorni pieni di gioia e serenità, in compagnia di belle per-sone e coccolata da un Amico Speciale!

Samantha

In cammino, parlando, ascoltando, pregandoASSISI, E MI SI È APERTO IL CUORE

Domenica 9 Settembre Samantha Facchi, circondata dall'affetto dei pre-senti e letteralmente circondata e "protetta" dai catechisti ha salutato lasua comunità cristiana dove svolge da alcuni anni il servizio di Lettore

e Catechista. La comunità cristiana nella Messa delle 10,30 le ha risposto "arri-vederci a presto!", in attesa di rivederla verso Natale, dopo un esperienza di tremesi a servizio di una comunità della chiesa del Messico. Svolgerà il compitodi catechista e lavorerà mettendosi a servizio dei più poveri. Non la lasciamoandare da sola! Le abbiamo affidato la corona del rosario che la statua dellaVergine che veneriamo in chiesa regge tra le mani. La nostra giovane è un faronella notte. Grazie Samantha, a presto.

La tua comunità

Samantha in cammino e Assisi, la meta del viaggio

Page 20: comunità nuova 2012

COMUNITÀ NUOVA 18

Ventitre agosto: un gruppo di parrocchiani stressati (prete escluso) partonoalla volta di Moena per una vacanza comunitaria all'insegna del relax. Adattenderli all'ambita meta, oltre ad una splendida giornata di sole, alcuni

camisanesi che li hanno preceduti sulla via di Damasco per allungare un po' lavacanza.Lasciata con gioia l'afa padana, tra una cantata e l'altra, raggiungono il santuariodi Pietralba tentando di lasciare per strada il parroco, sceso per un attimo dal pul-lman per verificare i motivi di una inaspettata coda.Dopo una visita al santuario, una preghiera e una visita guidata alla mensa dove ilprete tenta più volte di rubare il cibo ai bambini presenti, il gruppo riprende il pul-lman per raggiungere l'Hotel.Volendo liberarsi degli anziani presenti, gli organizzatori hanno pensato bene discegliere un albergo dove l'ultima salita prima della meta ammazzerebbe ancheBolt.Nonostante tutto, alcune impavide guerriere decidono di fare una passeggiata perconoscere Moena: al rientro, dopo la Messa, li attende una cena abbondante, nono-stante il prete abbia tentato di svuotare tutti i vassoi dell'antipasto a buffet primadell'arrivo degli ospiti. A pancia piena li attende una dura decisione: cosa fare lagiornata successiva? Che mondo difficile!

In gita al lago di Carezza

Paesaggi mozzafiato, gite e tentativi.. fallitiMOENA, CRONACA DI UN RELAX

Page 21: comunità nuova 2012

COMUNITÀ NUOVA 19

Ventiquattro agosto: dopo un dolce risveglio al profumo di torte, caffè, yogurt equant'altro (quant'altro sta per tutto quello che don Ernesto ha mangiato prima chegli altri se ne accorgessero), i parrocchiani tentano la fuga prima delle 9, ora dellapreghiera mattutina: niente da fare. Il parroco resta al tavolo della colazione dalle7.30 fino alle 8.57.Successivamente ciascuno prende la propria strada: chi va a Canazei, chi a fare unapasseggiata, chi rimane in albergo sperando che si presenti Bolt e lo porti sullespalle su e giù dalla discesa.Dopo pranzo il gruppo parte con i mezzi pubblici alla volta del Gardeccia. E quidon Ernesto tenta nuovamente di liberarsi degli anziani e dei bambini, scendendodue fermate prima di quella esatta e correndo all'impazzata fino alla biglietteriadella seggiovia.Per evitare che qualcuno lo butti giù dalla seggiovia, decide di salire da solo.Arrivati a 2000 metri, il paesaggio che si presenta è da mozzare il fiato: uno splen-dido momento di relax, interrotto nel momento in cui alcuni camisanesi decidonodi togliersi le scarpe e mozzano definitivamente il fiato a tutti. Al rientro cena tipi-ca ladina, mea culpa e una Messa un po' particolare...Venticinque agosto: ultima giornata piena e di sole da godersi fino in fondo.Passeggiata nei pressi di Moena, visita ad un negozio di giocattoli in legno, tenta-tivo di una parrocchiana di acquistare un grosso mestolo in legno per eliminare ilprete e sosta davanti ad un gruppo di asinelli affamati. Alcuni del gruppo tentanodi dar loro dell'erba, ma il parroco mangia anche quella. Nel pomeriggio, dopo unennesimo abbondate pasto dove per l'ennesima volta don Ernesto chiede macedo-nia con tanto gelato e poca macedonia, dove una parrocchiana tenta per l'ennesi-ma volta di sedurre il cameriere, tutti partono per il lago di Carezza. Stupendoposto, ma troppa poca acqua per pensare di annegare il/la consorte. Trovato unluogo all'aperto nel quale celebrare la Messa, la chierichetta pensa bene di improv-visare un balletto e dei mimi per il pubblico in sala. Il resto della serata si svolgecome le altre, nell'ennesimo vano tentativo di far capire a signore dure di compren-donio come si gioca a briscolone.Ventisette agosto: Purtroppo si avvicina la partenza e gli anziani sono ancora vivi,i bambini anche, il prete c'è ancora (con qualche chilo in più), il cameriere si ènegato e la donna che ha tentato di stringere amicizia con chiunque passasse nonci è riuscita. Dopo la Messa domenicale nella chiesa parrocchiale di Moena (cele-brata da un prete dall'accento vagamente romano), un giretto per le botteghe delpaese alla ricerca di souvenir in negozietti tipici dai quali alcuni fuggono per lapuzza del Puzzone di Moena, tutti all'Hotel a svuotare le camere e riempire il pul-lman per il rientro serale.….Va bene dai, adesso basta scherzi! Era per farvi respirare il clima che abbiamovissuto in vacanza! La compagnia, il sole, le preghiere, il riposo, le risate, il buoncibo, una splendida natura tutto intorno: cosa chiedere di più?Esperienza da ripetere e, magari, più numerosi ancora e attaccandoci qualche gior-no in più.

Debora Tinelli

Page 22: comunità nuova 2012

COMUNITÀ NUOVA 20

La scorsa primavera, la Parrocchia ha effettuato dei lavori per rendere più belloed accogliente l’oratorio.Di seguito possiamo trovare una sintesi dell'operato.I lavori hanno interessato il rifacimento della recinzione, la riqualificazioneambientale e la razionalizzazione degli spazi esterni.

Anovembre 2011, sono avvenuti i primi incontri con Marco e il Parroco, alfine di valutare se e come intervenire nell'area, in parte adibita a orto,posta dietro ai locali dell'oratorio e all'abside della nostra chiesa.

L' idea iniziale era quella di rifare la recinzione esistente, ormai fatiscente, riqua-lificare parte della pavimentazione esterna ed, eventualmente, budget permetten-do, effettuare la sola predisposizione dei vari impianti nel futuro giardino. Ho da subito condiviso la necessità di intervenire sulla recinzione, ma ero scetti-co nel merito delle pavimentazioni e delle predisposizioni degli impianti, ho peròcambiato opinione quando ho appreso le motivazioni che sostenevano la volontàdi tale intervento. Dei primi incontri, il ricordo più vivo è quello della volta in cui, ormai buio, stavoguardando la recinzione e mi sono sentito chiedere: “Ma.... secondo te, quanto spen-diamo per la recinzione?”. Ci ho pensato un attimo, ho fatto un breve calcolo e ho risposto: “Considerandoche è per la parrocchia, euro più euro meno, saranno circa 25.000 €”. Nonostantefosse buio, mi è parso di notare un cambio del colorito nel richiedente che, dopouna breve pausa, rivolgendosi a me e a Marco, ha affermato: “Sì, dai, ce la faccia-mo lo stesso!”. Ho allora aggiunto: “Trattandosi di lavori per la parrocchia, magari, segiustamente sensibilizzati gli appaltatori, risparmiamo ancora qualcosina”. Da novembre 2011 a marzo 2012, un po' per inerzia, un po' per motivi e valuta-zioni tecniche e anche perché inverno, le operazioni da espletarsi sono andate arilento. Ma eccoci ad aprile, il mese della svolta: fino a quel momento si era sem-pre pensato di appaltare i lavori in questione ad una sola ditta di Camisano(quella che avrebbe redatto il preventivo più conveniente), poi, invece, è stataavanzata l'ipotesi di ingaggiare più imprese, all'insegna della collaborazione.Sorgeva, però, la grande preoccupazione che, dovendo lavorare a stretto contat-to, potessero nascere attriti tra le stesse. Si è proceduto, in ogni caso, a proporrel'idea ai diretti interessati, i quali, da subito, si sono mostrati favorevoli.Anche con gli artigiani è stato seguito lo stesso iter, con il medesimo risultato.A fine aprile si è tenuta la riunione decisiva, allo scopo di far instaurare i primirapporti tra le imprese e di definire le modalità di svolgimento delle opere, nellasperanza che tutto procedesse per il meglio, con serenità. L'esito si è rivelato al disopra di ogni aspettativa: tutte le ditte hanno concordato spontaneamente dirimettersi alle decisioni del direttore dei lavori, senza bisogno di motivazioni.

Dal “diario” di cantiereORATORIO: TAPPE DI UN’IMPRESA

Page 23: comunità nuova 2012

COMUNITÀ NUOVA 21

Tutti pronti, quindi, per l'inizio dei lavori: sabato 5 maggio 2012, alle ore 7.30.Primo giorno di lavoro: alla grande! Gli addetti ai lavori si sono presentati sul cantiere in anticipo rispetto all'orariostabilito, il mio grande timore di poter offendere qualcuno nell'assegnazione diuna mansione piuttosto che di un'altra si è dileguato nel momento in cui ognunoha trovato, di propria iniziativa, previo mio consenso, il ruolo a lui più congenia-le. Non solo: ben consci di essere retribuiti “a ore” e per una modica somma, oaddirittura di lavorare gratuitamente, tutti davano il meglio di sé, al 110%!Le giornate hanno continuato ad andare a gonfie vele: il tempo è sempre statofavorevole, ogni lavoratore ha dato il massimo, impiegandosi duramente e aritmo sostenuto per parecchie ore. Tutto ciò al fine di ultimare il progetto intempo per il Grest 2012, traguardo reso ancora più arduo dall'aggiunta di ulterio-ri opere non programmate.Ovviamente non sono mancate alcune difficoltà tecniche, come quella che si èpresentata nel momento in cui si e dovuto effettuare il riempimento dell'area. Vi erano alcuni dubbi sul fatto che i camion riuscissero a transitare per un passag-gio così stretto, ma in tanti, autisti compresi, erano ottimisti : “Ci passiamo, ci pas-siamo!”. Conclusione: si son resi necessari innumerevoli trasporti con mezzi più piccoli!Comunque....tutto risolto.Anche se non si tratta di opere prettamente edili, non va dimenticata la pazienzache hanno cortesemente portato le “ signore della cucina” ogni volta che i localisi riempivano di polvere.È da ammirare anche la generosità che hanno mostrato molti volontari, che sisono prestati alle opere di finitura del giardino.Per ultimo, ma non meno importante, il prezioso contributo di Don Ernesto, cheha rivestito più ruoli, dimostrando premure verso i lavoratori, pazienza nel sop-portare i miei scarichi di tensione, improvvisandosi escavatorista ecc.Devo dire che non sono mancati anche momenti di ilarità.Ricordo con particolare simpatia, a lavori ormai ultimati, l'ultima sera della festadi “Benvenuta Estate”, quando a tarda ora, io e Don Ernesto abbiamo appeso l'en-nesimo cartellone dei ringraziamenti, che veniva modificato e sostituito ogniqualvolta ci si accorgesse di aver involontariamente tralasciato un nominativo.“Ora abbiamo messo proprio tutti!” abbiamo esclamato compiaciuti; ci siamo vol-tati per tornacene a casa e, salutata una persona, che era lì vicino, ci siamo guar-dati increduli: avevamo dimenticato anche lei!!!Concludo esternando ciò che mi ha più colpito e rasserenato in questo percorso,ossia la collaborazione, la solidarietà, la generosità dimostrate da tante personeunite nel lavoro che hanno saputo concretizzare un grande spirito comunitario. Che per una volta Raffaele Itlodeo del Tommaso Moro si sia sbagliato?

La Direzione Lavori

Page 24: comunità nuova 2012

COMUNITÀ NUOVA 22

IL FILM

DELL

ACO

LLAB

ORAZ

IONE

Page 25: comunità nuova 2012

COMUNITÀ NUOVA 23

La spesa per l'esecuzione di tutte le opere eseguite è stata pari a €56.462,37 iva compresa. Questo importo si può sommariamente suddi-videre in:

• 14.679,61 euro per la razionalizzazione degli spazi destinati a oratorio;• 16.541,48 euro per il rifacimento della recinzione e dell'accesso pedonale;• 25.241,28 euro per la riqualificazione ambientale (giardino, pavimentazioni

esterne, illuminazione, rete di fognatura ecc.).Da una stima resa oggettiva dall’esperienza che ho maturato negli anni delmio lavoro, sento gratitudine verso le ditte, gli artigiani, i fornitori (anche noncamisanesi) per aver lavorato e fornito materiali sottocosto o addirittura gra-tuitamente. La spesa complessiva che ha prodotto un risultato così soddisfa-cente sarebbe stata, senza la generosità di così tante persone, di circa 112.000euro: quasi il doppio!

Il Direttore dei lavori

Oratorio: ora è più bello e più accoglienteGRANDI LAVORI, GRANDISSIMA GENEROSITÀ

Dovremmo scrivere un bollettino a parte per citare tutti i nomi di colo-ro che dovremmo ringraziare. Meglio, quindi, alzare sempre il tiro. Ilnostro oratorio diventa sempre più bello ed accogliente, ma ha biso-

gno costante di manutenzione. Piccole cose forse, una vite allentata, l’erba ogni tanto, due (dico due…) voltel’anno montare e smontare il tendone, raccogliere qualche cartaccia che unbambino distrattamente butta e la mamma non se ne accorge subito.Forse solo l’amore di gente come… (non li posso citare perché so che non gra-direbbero…) che non si lamenta mai, che piega la schiena e si accontenta di ungrazie frettoloso ogni 3 mesi. So che ci sono pensionati che gradirebbero averequalche piccolo impegno per trascorrere il tempo. Vi vedo e ho stima dei vostri capelli bianchi.Abbiamo bisogno del vostro tempo.Abbiamo bisogno del vostro amore per il nostro oratorio.Per il pagamento del vostro lavoro, dopo aver chiesto ai genitori, passateogni tanto ad accarezzare una testa sudata dei nostri bambini quando siarrampicano sullo scivolo. Vi sentirete pieni di vita.Sempre.

Don Ernesto

A tutti i “capelli bianchi”: “ABBIAMO BISOGNO DEL VOSTRO TEMPO E DEL VOSTRO AMORE”

Page 26: comunità nuova 2012

COMUNITÀ NUOVA 24

Grazie

Page 27: comunità nuova 2012

COMUNITÀ NUOVA 25

Nella settimana che ha preceduto la Solennità della Festa del nostro Patrono, SanGiovanni Battista Decollato, abbiamo pregato e siamo stati invitati ad accostarci aisacramenti. Nella sera di Giovedì abbiamo visto in oratorio un film che racconta la

vita e il martirio di un contemporaneo, Don Pino Puglisi, ucciso dalla mafia perché uomoscomodo. Don Puglisi, parroco di Brancaccio un quartiere di Palermo, era un uomo cheamava la Verità. Per questo è stato ucciso da chi vive nell'ombra. Ci onoriamo di averloricordato in una settimana così importante per noi camisanesi.

Pensieri di un uomo che amava la VeritàDON PUGLISI, UCCISO DALLA MAFIA

Il Signore sa aspettare. "Nessun uomo è lontano dalSignore. Il Signore ama la libertà, non impone il suoamore. Non forza il cuore di nessuno di noi. Ogni cuoreha i suoi tempi, che neppure noi riusciamo a compren-dere. Lui bussa e sta alla porta. Quando il cuore è pron-to si aprirà".Il senso della vita. "Ognuno di noi sente dentro di séuna inclinazione, un carisma. Un progetto che rendeogni uomo unico e irripetibile. Questa chiamata, questavocazione è il segno dello Spirito Santo in noi. Soloascoltare questa voce può dare senso alla nostra vita".Ho fatto del mio meglio. "Bisogna cercare di seguire la nostra vocazione, il nostro progettod'amore. Ma non possiamo mai considerarci seduti al capolinea, già arrivati. Si riparte ognivolta. Dobbiamo avere umiltà, coscienza di avere accolto l'invito del Signore, camminare, poipresentare quanto è stato costruito per poter dire: sì, ho fatto del mio meglio".Come le tessere di un mosaico. "Pensiamo a quel ritratto di Gesù raffigurato nel Duomo diMonreale. Ciascuno di noi è come una tessera di questo grande mosaico. Quindi tutti quantidobbiamo capire qual’é il nostro posto e aiutare gli altri a capire qual'è il proprio, perché siformi l'unico volto del Cristo".Le parole e i fatti. "E' importante parlare di mafia, soprattutto nelle scuole, per combatterecontro la mentalità mafiosa, che è poi qualunque ideologia disposta a svendere la dignità del-l'uomo per soldi. Non ci si fermi però ai cortei, alle denunce, alle proteste. Tutte queste inizia-tive hanno valore ma, se ci si ferma a questo livello, sono soltanto parole. E le parole devonoessere confermate dai fatti".Dio ci dà forza. "L'amore per Dio purifica e libera. Ciò non vuol dire che veniamo spersona-lizzati ma, anzi, la nostra personalità viene esaltata e potenziata, cioè viene data una nuovapotenzialità alle nostre facoltà naturali, alla nostra intelligenza. Viene data una luce nuova allanostra volontà".Se ognuno fa qualcosa. "Le nostre iniziative e quelle dei volontari devono essere unsegno. Non è qualcosa che può trasformare Brancaccio. Questa è un'illusione che non possia-mo permetterci. E' soltanto un segno per fornire altri modelli, soprattutto ai giovani. Lo fac-ciamo per poter dire: dato che non c'è niente, noi vogliamo rimboccarci le maniche e costrui-re qualche cosa. E se ognuno fa qualche cosa, allora si può fare molto...".La testimonianza che diventa martirio. "Il discepolo di Cristo è un testimone. La testimo-nianza cristiana va incontro a difficoltà, può diventare martirio. Il passo è breve, anzi è pro-prio il martirio che dà valore alla testimonianza. Ricordate San Paolo: "Desidero ardentemen-te persino morire per essere con Cristo". Ecco, questo desiderio diventa desiderio di comunio-ne che trascende persino la vita".

Page 28: comunità nuova 2012

COMUNITÀ NUOVA 26

‘PassparTU’ – scritto rigorosamente all’italiana – è la parola di partenza, la chiave cheapre ogni porta e che consente di dar vita a rapporti, progetti e nuove idee. Si è rea-lizzato un progetto, insomma, che girava intorno all’intenzione educativa di dare

valore alla parola, con la quale possiamo entrare dappertutto: nel nostro cuore per dare unnome ai sentimenti e consistenza ai pensieri, nel cuore delle cose per usare le parole giuste eadatte, nel cuore degli altri per costruire relazioni buone e positive, nel cuore di Dio se impa-riamo a capire quando e come ci fa arrivare la sua Parola.E’ quanto ci ha guidato quest’anno durante le settimane di Grest, un Grest ben riuscito che haraggiunto gli obiettivi specifici che la parrocchia si era prefissata: ha favorito la partecipazionecon costi popolari, ha coinvolto gli adolescenti, primi veri destinatari dell’esperienza perché ilsenso ultimo è il servizio all’altro, l’accoglienza e il rispetto delle differenze e in questo i bambi-ni e i ragazzi sono stati reciprocamente chiamati ad accogliersi e condividere, il sano diverti-mento espresso molto bene nei sorrisi dell’ultima serata alla presenza dei genitori e degli amici.Ciò che mi ha reso più felice è stata la fedeltà all’esperienza, i numeri hanno confermato la fre-quenza media e giornaliera. L’inconveniente più grave è stata la puntura di un ape!Il nostro Grest quest’anno a potuto beneficiare di uno spazio dell’oratorio esterno triplicato:oltre al campo di basket e pallavolo finalmente utilizzabili per i nostri ragazzi ha visto nellanuova collocazione del tendone uno spazio dove giocare e ripararsi dal sole, oltre al nuovoparchetto con il verde dell’erba che è rimasta tale per tutta questa afosissima estate. Una bella e lieta sorpresa: i 26 adolescenti presenti. Sarebbe bello avere la possibilità di far loroproposte invece che guardarli in tralice scuotendo la testa e dimenticando che forse anche noianni fa… Ho trascorso con loro un mese intero, un mese di impegno ma di entusiasmantecoinvolgimento e responsabilità condivise. Ho imparato i nomi finalmente e conosciuto qual-cuna delle loro storie che rivelano piano piano… Non ho dubbi che la loro presenza è statafavorita dalla costanza con la quale i nostri catechisti delle superiori hanno accompagnato igiovani durante tutto l’autunno, l’inverno e la primavera. Le esperienze educative non siimprovvisano ma sono sempre concatenate, se salta un anello la catena si rompe e ricostruirecosta molta fatica.Desiderata: un’attenzione e una presenza più numerosa da parte delle famiglie anche duran-te la serata di presentazione della proposta e in genere delle proposte che escono dall'orato-rio. Partecipare attivamente anche a questi momenti significa avere notizie certe e di primamano e non riportate in modo frammentario e non corretto. Non dobbiamo dare per sconta-to nulla, si lavora insieme per raggiungere obiettivi comuni. La parrocchia non è una stazio-ne di servizio ma una comunità dove ognuno, facendo un pezzettino di strada con altri, con-divide gioie e dolori, carichi di responsabilità e gioie come quelle che abbiamo condiviso que-st’anno con i nostri figli. Coraggio… L’oratorio è aperto a tutti coloro che, sul territorio, sen-tono la necessità di educare e prendersi cura l’uno dell’altro, le risorse ben distribuite posso-no ottimizzare gli sforzi e forse offrire qualcosa di bello come servizio alla società e noi cre-denti dobbiamo continuare a fare la nostra parte nonostante tutto. Chi entra con un sorriso econ le mani aperte troverà sempre accoglienza, ma senza dimenticare che questo luogo chie-de rispetto e tanta voglia di servire con generosità e pazienza.Il grest è costato 7815 euro. Sono rientrati con iscrizioni, contributi e la disponibilità di genteche lavora gratuitamente, 7708 euro. E’ stato bellissimo…

Don Ernesto

Un mese di entusiasmante coinvolgimento1‘PASSPARTU’: LA CHIAVE DEL GREST

Page 29: comunità nuova 2012

COMUNITÀ NUOVA 27

II Grest è certamente una delle attività più importanti dell'animazione del tempolibero dell'oratorio. E' una realtà molto conosciuta e gradita alle famiglie e airagazzi della nostra comunità: raccoglie in oratorio un grande numero di bambi-

ni e preadolescenti e attira anche una grande quantità di animatori e assistenti. In questo periodo di divertimento ci siamo lasciati alle spalle ogni tipo di problemae preoccupazione e abbiamo dedicato ogni istante al divertimento, facendo gite e gio-chi di gruppo, aggiungendo al tutto un po’ di competizione tra le squadre: i ragazzidavano il meglio per riuscire a portare a casa punti preziosi. Sotto la guida preziosa di don Ernesto e Beppe, noi animatori ci siamo migliorati sem-pre più durante questo periodo dandoci responsabilità che ci hanno aiutato a crescere.Io personalmente non ho niente da dire tranne che è durato troppo poco e per noiragazzi il divertimento non ha fine: spero solo che l’ anno prossimo si possa arrivarea cinque settimane per la gioia di tutti. Naturalmente anche quest’ anno non sono mancati screzi, piccole diatribe tra ragaz-zi e animatori che si sono poi concluse con segni di pace e un buon ghiacciolo cheCarla provvedeva a non farci mancare.Il Grest mi ha fatto vivere un’esperienza bellissima, dalle giornate in oratorio a quel-le in piscina, fino alle gite del venerdì, un’ esperienza magnifica che trascorsa contutti gli amici non ha prezzo.

Giorgio Gariboldi

Un mese di entusiasmante coinvolgimento2‘UNA BELLISSIMA ESPERIENZA’

Page 30: comunità nuova 2012

COMUNITÀ NUOVA 28

Incontri molto attesi e vissuti intensamenteLA NOSTRA COMUNIONE, LA NOSTRA CRESIMA

Gioia, qualche naturale trepidazione e molta emozione per il primo incon-tro: ma Gesù si è fatto subito ancora ‘più amico’. Ecco cosa ha riempito, inquel momento, il cuore, che ‘batteva forte’, e la mente dei comunicandi.

Marco Sono stato contento di avere ricevuto Gesù nella mia vita. Dopo avere ricevutoGesù dentro di me ho detto: “Grazie, sono contento di essere più vicino a Te!”

DaianeDomenica 13 maggio era ilgiorno della mia primacomunione. All'inizio eraun po' nervosa ma poi misono calmata. Durante lamessa ero felice quando nelmomento di ricevere Gesù,quando si fa Corpo e Sangue,mi sono ricordata di nonmasticare ma ammorbidire.Sono molto contenta.Valentina Domenica 13 ho ricevutol'Eucaristia. Il momentopiù bello è stato prima diricevere il Corpo diCristo. Sono felice diRitrovarti nell'Eucaristia.

Luigi Sono stato contento perché ho ricevuto Gesù nella mia vita.Gabriele V.Ero emozionato quando il Don ci ha dato la particola perché ho ricevuto il Corpodi Cristo. Ho ringraziato Gesù perché è diventato più mio amico.Riccardo G.Ho provato gioia quando ho ricevuto il Corpo di Cristo. Ho avuto vergogna quando sonosalito sull'altare a dire la preghiera.Riky Ho provato tanta gioia dopo la Prima Comunione. Ho chiesto scusa alle maestredi catechismo.Luca M. Il giorno della mia Comunione ho provato tanta gioia ed ero molto agitato ed emozionato.Quando il Don mi stava per dare la particola e il vino mi batteva molto il cuore. Ero molto

In alto don Ernesto e le catechiste: Raffaella Comandulli, Jasmine Facchi, Rosangela Grossi. Fila centrale: Daiane Stocchetti, Alessandro Rancati, Lorenzo Russo, Luca Montini,

Manuel Albergoni, Riccardo Guardavilla, Marco Maffi, Luca Bertoletti. In prima fila: Valentina Zennaro, Lorenzo Manzoni, Luigi Timpano, Gabriele Vescovi,

Mattia Borzi, Riccardo Brunofero

Page 31: comunità nuova 2012

COMUNITÀ NUOVA 29

“Il 21 aprile alle ore 18 noi ragazzi di 1° media abbiamo ricevuto lo SpiritoSanto con ilSacramento

della Riconferma-zione. Attendavamocon ansia l’arrivodel Vescovo Oscar,eravamo molto agi-tati anche se consa-pevoli di esserepronti per un passocosì importante.Purtroppo succedespesso che poi iragazzi si perdano,non frequentandopiù il catechismo,convinti di avercompletato un’ope-ra che invece, secondo noi, deve essere l’inizio di un lungo cammino cristiano”.

Roberta e Giulia

Don Ernesto, il vescovo mons. Cantoni, i catechisti Romina Cinquanta e Massimo Ferro. I cresimati: Desireè Venturelli, Alyssa Rusconi, Roberta Spini, Giulia Ferla, Michela Locatelli, Marco Bosi, Francesco Valcarenghi, Francesca Timpano,

Giulia Locusti Mostacchetti, Maribel Panzetti

felice anche perché ho ricevuto Gesù! Poi ero molto agitato quando sono andato sull'alta-re per dire Padre nostro perché vedevo molta gente.Lorenzo R.Ho provato tantissima gioia perché ho ricevuto il Corpo e il Sangue di Gesù e hochiesto perdono perché a volte ne combino una.Mattia Ho provato gioia e anche molta contentezza quando ho ricevuto Gesù e quando ho man-giato la particola intinta nel vino. Era amara. Ho ringraziato Gesù perché dopo essermipreparato tanto tempo l’ho ricevuto.Luca B. Ero emozionato quando ho ricevuto l’Eucarestia perché ho ricevuto il Corpo diCristo. Ho chiesto il perdono dei peccati.Alessandro Ero emozionato perché ho ricevuto Gesù, perché sono diventato ancora più suo amico.Manuel Ero molto emozionato ed ero molto agitato e sono stato felice di incontrare Gesù per-ché prima ero amico di Gesù ma ora lo sono di più! Ho promesso di fare il bravo. Perme fare il bravo vuol dire rispettare le catechiste, la mamma, il papà, tutti insomma…LorenzoPrima di fare la Comunione era un po' agitato e quando ho ricevuto Gesù ero molto feli-ce e ho detto: “Grazie Gesù, sai adesso sono un po' più tuo amico e sto attento alla TuaParola e alla Messa”.

Page 32: comunità nuova 2012

COMUNITÀ NUOVA 30

Una bella serata di fine estate. Di solito prima di andare a dormire passo a salutare igiovani che stazionano in piazza, davanti al nostro oratorio. Mi viene un’idea.Giuseppe, Marco (infiltrato), Chicco, Nicholas e Giorgio che hanno appena festeggia-to il 18 accettano un’intervista.

Cos’è la cosa più importante per te? A cosa non rinunceresti mai? “La salute, isoldi… Devo motivare?” Nicholas aggiunge: “La famiglia e basta, poi gli amici comeseconda cosa”.

Anche Marco e Giuseppe con forza ribadiscono il concetto.Gli amici chiamano Mandotti, altro 18enne in carriera. Legge le domande, poi vede il

mio iphone usato come una clava amo’ di registratore, si intimorisceun po’ e si allontana fumando unasiga.Si sciolgono e allora insisto: Cosapensi quando immagini il tuofuturo? Cosa faresti con 20.000euro all’anno frutto del tuo lavo-ro?Giorgio dice: “Vado nel panico…Con 20.000 euro li spenderei per lafamiglia e per ciò che ho”.Nicholas: “Sarà da operaio, gestirò lefaccende casalinghe”.

Marco spera di riuscire a far qualcosa per la società, un’impresa sua, comprare unacasa, e “manterrei la mia famiglia”. Lo incalzo e gli dico che sono pochi 20000 per tuttequeste cose, mi risponde “Si spera di farcela”. Giuseppe: “Un futuro felice…”. Gli chiedo se per lui sono tanti o pochi. Mi rispon-de…”Normali”. Poi aggiunge “Aiuterei la mia famiglia in caso di bisogno”. Allora chiedo:“La tua, quella che costruirai o intendi quella da dove provieni”? “Entrambe”dice.Cosa ti aspetti dagli adulti? Come vedi i cinquantenni?Giorgio dice: “Li vedo “spensierati senza grilli per la testa”. Allora penso di non essermiespresso bene e chiedo come vede quelli dell’età di suo papà e allora corregge il tiro…“Penso che sono anni che fanno sacrifici e che si meriterebbero di più”.Nicholas: (sorride… e secondo me pensa a cosa direbbe suo papà se lo sentisse ora..)Aggiunge pacato: “Sono persone con la testa e tutto, ma hanno le loro idee, a seconda delperiodo in cui sono nati…”.Marco: “Sono esempi sia positivi che negativi”(mi guarda sornione e disincantato), poiaggiunge: “Imparerei dai loro errori per vivere la mia vita e migliorare guardando loro.Infondo io non ho ancora vissuto”.Giuseppe: “Seri e di esperienza”. Poi però mi sorprende dicendo: “Speriamo che sianod’esempio….”.

Una bella serata di fine estateDICIOTTO ANNI: I PENSIERI NASCOSTI

I nostri diciottenni impegnati a…farsi strada

Page 33: comunità nuova 2012

COMUNITÀ NUOVA 31

Si intrufola Andrea, ma decide si ascoltare per poter sfottere dopo gli amici, a fine“intervista”.Come pensi di cambiare il mondo con la tua vita? Cosa ti servirebbe?Giorgio si fa ripetere la domanda come se lui non c’entrasse niente con il futuro delmondo… Alla fine aggiunge: “Qualsiasi cosa per migliorare il futuro”. Non lo mollo, glichiedo se ha un’idea precisa? “No”.Nicholas, il più deciso del gruppetto è categorico: “Mi astengo da questa domanda perchénon so dare una risposta”. Poi con un sorriso amaro e stranamente rassegnato aggiunge“Io con la mia vita non posso fare molto, da come immagino la mia vita lavorativa posso solosperare di non sporcare molto”.Sorrido perché quella di Nicholas è una battuta, tuttavia provo a fargli notare che deveavere più fiducia, oltre al fatto che è un tipo sincero e con cuore caldo!Marco ha una visione più ampia: “Fisioterapia mi piacerebbe. Aiuterei anche coloro che ven-gono da me per un problema”.Giuseppe: “Costruire qualcosa per tutto il paese!” Tipo? Arriva Chicco, altro diciottenne e da buon amico suggerisce tra i denti… un negozio. PoiGiuseppe trova la via e dice “ Un parchetto per i bambini con i giochi”…Il gruppetto gli dà pacche sulla spalla, ridiamo insieme e gli dico “Giuseppe l’abbiamoappena fatto”.Chicco: “Immagino il mio futuro a Camisano, con una famiglia ed un lavoro (sottolinea trevolte) fisso ed essere felice. Una cosa semplice”.

Siamo alla tornata finale: Cosa pensi della fede? Chi è per te Dio?Giorgio: “Non ho un pensiero chiaro, sono ancora giovane, non ho un pensiero stabile. Seguola massa…”.Vorrei reagire ma decido di ascoltare…Però vedo che gli altri ragazzotti ridacchiano alpensiero di “seguire la massa”.“La fede? Boh.. Ogni persona ha la sua - dice Nicholas-, poi uno crede in Dio, crede in altrecose”. Gli chiedo: ma per te chi è Dio? “Non l’ho mai visto, non so nemmeno se è vero o no per laverità”.Marco: “Qualcosa che è superiore all’uomo e in qualcosa potrebbe aiutarmi. Giuseppe inve-ce è sicuro e dice:” Credo che Dio sia l’origine di tutto e grazie a Lui esiste tutto ciò che ècreato”. Chicco: “Dio esiste per me”. Però non trova giusto “tutte queste fedi così diverse”. Si lanciapoi in una filippica contro il fanatismo che indubbiamente è una deviazione della fedenell’unico Dio. Mi trova d’accordo (non nella filippica ma sicuramente nel pensare che un credentenon può odiare un altro”. Il Papa proprio oggi nel suo viaggio apostolico in Libanodice “ un credente non può uccidere un altro”.

In coda. Cosa ti sarebbe piaciuto che ti chiedessi?Ridono, ma uno dei quattro dice: “Cosa faccio stasera ma soprattutto una risposta… Chiccova sul sentimentale: come va la mia vita affettiva. Rispondo che leggo facebook e lo so già…

Sono veramente grato ai ragazzi. Bella serata

Page 34: comunità nuova 2012

COMUNITÀ NUOVA 32

L’entrata alla Scuola dell'Infanzia per i bambini di tre anni rappresenta unatappa di grande importanza: é la conferma di una crescita che é avvenuta, é illuogo in cui il bambino si rende conto di avere un bagaglio di abilità e di espe-

rienze che può mettere a confronto con gli altri. L'inserimento e l'accoglienza rappresentano un punto privilegiato di incontro tra scuo-la e famiglia, in quanto forniscono preziose opportunità di conoscenza e collaborazio-ne reciproca. Nel corso dell'anno non mancheranno momenti di incontro e di scambionei quali consolidare e ampliare i positivi rapporti creati.Un saluto nostalgico e un augurio di un sereno percorso scolastico ai bambini della clas-se del 2006 che affrontano la scuola primaria; un gioioso bentornati alle "coccinelle e aiconiglietti" delle classi 2007 e 2008; un caloroso abbraccio ai "pulcini" della classe 2009.Sicuramente sarà un anno impegnativo, ma ricco di soddisfazioni e di gratificazioniper bambini, genitori, e insegnanti.Buon anno alle colleghe dell'Infanzia e della Primaria e a tutto il personale delle scuo-le di Camisano.

Raffy

‘Pulcini’ all’incontro con ‘coccinelle’ e ‘coniglietti’ SETTEMBRE, È TEMPO DI ... SCUOLA!!!

Page 35: comunità nuova 2012

COMUNITÀ NUOVA 33

Senza enfasi e sicuramente con sguardo disincantato! Ma e' così. Ad occhioe croce sono circa una settantina le persone che lavorano per giorni interi.Gratis. Alcuni addirittura prendono le ferie per lavorare per la sagra. Lo

sguardo disincantato: e' bello e piace, il tornaconto personale e' la gratificazionedi sentirsi parte di un gruppo, di reggere le sorti di un compito importante enobile come servire gli altri. E le imprese nobili per fortuna nobilitano. Pocoimporta se si tratta da far bollire, friggere, trasportare o montare un capannone:è condividere e questo significa volere il bene dell’altro! Chiaro che ciò che cideve contraddistinguere sempre meglio e rendere diversi da qualsiasi altra festa(noi non siamo ne' un gruppo politico che si ritrova per autofinanziarsi o pro-porre la propria ideologia ne' tanto meno l'Oktober Fest) e' il motivo di fondo:noi siamo una comunità cristiana che si apre per accogliere e che si mette a ser-vizio di chi magari non si riconosce come credente o non si riconosce nellanostra comunità e viene a trovarci per stare bene qualche ora, godere di un buonpiatto di tortelli e soprattutto della presenza dell'altro. Io rimango sempre moltoammirato di quanto lavori la nostra comunità per la nostra Sagra e per il nostrooratorio! Ho ben presente i volti. Ringrazio Dio per l'esempio e la dedizione dicui sono testimone. Non dobbiamo dimenticare che, proprio perché e' una vetri-na, forse meglio una porta attraverso la quale magari anche i non credentientrano in contatto con noi cristiani, siamo osservati e forse il nostro stile fanascere domande sul motivo di tanta generosità. Da come ci comportiamo tra dinoi, cosa diciamo gli uni degli altri diventa una formidabile testimonianza dellanostra fede in Gesù Cristo! Altro che pastasciutta, allora, qui si tratta di testimo-niare il nostro Battesimo attraverso un sorriso ed una parola. Oppure smentirlo.Vorrei che fosse sempre una buona testimonianza nonostante sappia bene che ilparadiso che ci e' promesso e' un'altra cosa rispetto ai nostri tentativi di viverela fede. Le prime comunità cristiane erano dileggiate e messe in difficoltà da giu-dizi sferzanti, ma molte altre persone dicevano: "guarda questi come si voglio-no bene, forse hanno capito della vita qualcosa che ancora non ho compreso,forse esiste altro che il mio tornaconto, le mie idee, i miei pregiudizi". Cosa dico-no gli altri di noi? Cosa mostriamo agli altri? Cosa diciamo di bello e di buonoquando parliamo di chi come noi ha ricevuto il Battesimo?

Dal servizio all’accoglienzaLA VETRINA DELLA NOSTRA COMUNITÀ

Con infinita gratitudine, grazie a tutto coloro che hanno risposto allachiamata di servire i fratelli e che lo fanno, nonostante, tutto con gioia.Con ammirazione e grande gratitudine, grazie di cuore.

Don Ernesto

Page 36: comunità nuova 2012

COMUNITÀ NUOVA 34

Negli articoli di questo numero di Comunità Nuova, si può leggere anche unasorta di ‘fotografia’ dei camisanesi del 2012: una descrizione molto profondasui comportamenti religiosi e sociali viene fatta nell’articolo sulla fede. Note

attente vengono sottolineate da don Mathurin e ricordi di un tempo vengono ripropo-sti da suora Elena Drera. Negli spazi dedicati ai lavori in oratorio e alle feste, vengo-no sottolineati atteggiamenti di grande generosità e di voglia di comunità.Se questi sono i pregi e i difetti dei camisanesi d’oggi, nasce la curiosità di sapere comeerano i nostri antenati, metti nel 1700, nel 1600, nel 1500…Ne dà risposta un ‘ritratto’ che emerge dalla visita pastorale di monsignor Lombardifatta nel 1756. I nostri ‘avi’ (allora il paese contava meno di settecento abitanti) doveva-no essere dei tipi da prendere con le molle: si parla addirittura di ‘ferocia’, di contrastifrequenti con i parroci del tempo (tanto che qui nessuno voleva venirci), e di abitudinimalandrine, come quella di… andare a messa armati di archibugi e mazze ferrate…

Dicevano di noi…: visita pastorale del 1756QUEI CAMISANESI CON L’ARCHIBUGIO

Nota a margine del parroco di 254 anni dopo: io lo sapevo già di non essere tanto buono,non c’era bisogno di scriverlo…

“Non sappiamo spiegare come a Camisano (come in nessun'altra parrocchiadella diocesi) ci sia questo singolare movimento di sacerdoti che vengono evanno: non c'è aria cattiva nella zona, c'è un rilevante beneficio parrocchia-

le da poterci vivere comodamente, più che in altre parrocchie. Qualche malalinguaaccusa il popolo di Camisano di grande durezza e ostinazione, tali che mai nessunRettore è riuscito a vincere. Purtroppo è questo il carattere della gente di confine……che potendo facilmente espatriare per sottrarsi alla giustizia, non rispetta la legge enon teme le pene. Un indice della indocilità e della ferocia del popolo l'abbiamo negliatti delle visite apostoliche, dove si afferma che gli uomini erano soliti portare anchein chiesa archibugi e lance. E inutilmente i vescovi, specialmente Monsignor Diedo nel1608, hanno severamente proibito tale uso. Anzi, ancora in questi tempi, perduraqualcosa di simile e siamo nel 1756. A questa durezza della popolazione ha contribui-to la presenza dei soldati. Infatti da Camisano passarono quasi sempre i soldati delpresidio di Crema, sia in partenza che in arrivo. Anzi, anche parte della cavalleria citta-dina si rifugia a Camisano: qui ha comode stalle e pascoli. E poiché la gente responsabi-le dei castelli non usa tanto la pietà nel governo della fortezza, molte abitudini venneroassorbite dagli abitanti del posto; così i Rettori delle anime, impotenti a cambiarle con leparole e gli esempi, come rimedio disperato preferiscono abbandonare e lasciare ad altritale parrocchia. Si dice che i più cattivi di Camisano esultino per questo! Il nostro parere sulle cause di queste situazioni pensiamo di trovarle nella distanzadalla città di questa parrocchia, staccata e perciò senza occasione di provare una con-vivenza più civile ordinata. Qualunque ne sia la causa, del fatto si è avuta confermaanche qualche mese fa prima della visita pastorale, quando, rimasta vacante la par-rocchia, mentre in Diocesi molti sacerdoti aspettano di essere promossi alla responsa-bilità di parrocchia, uno solo ha concorso per Camisano e non era il più buono (!), ilquale perciò è stato eletto e continua ad esserlo per quanto è possibile”.

Page 37: comunità nuova 2012

COMUNITÀ NUOVA 35

Dopo la pausa estiva, con il mese di settembre sono ripresi, con una‘puntata’ in valle Imagna alla Madonna della Cornabusa, gli appunta-menti con le gite “fuori porta” che hanno riscosso tanto successo lo

scorso anno!È bello ricordare il folto gruppo di partecipanti che ha aderito ai pellegrinag-gi di mezza giornata versoalcuni santuari della zona(Viboldone, Trezzo d’Adda,Stezzano), e alle giornatepassate ai mercatini diNatale di Trento e, lo scorsomese di luglio, sul TreninoRosso del Bernina.Queste gite rappresentanosenz’altro una buona occasio-ne per conoscere nuove città,visitare santuari e le loroopere d’arte, godere del magi-co spettacolo offerto dallanatura e dai suoi paesaggi.Ma non solo: ciò che di par-ticolare e di esclusivo taligite possono offrire è la pos-sibilità di passare del tempocon chi di norma si incontrasolo di sfuggita per strada econ cui non c’è mai occasio-ne di scambiare quattrochiacchiere perché siamosempre di corsa; di condivi-dere esperienze con una per-sona che “Ma guarda un po’:credevo fosse antipatica, e invece…”; di cucinare una torta per dividerla conquella persona che era seduta vicino a noi in chiesa ma che non sapevamoneppure come si chiamasse; di cantare a squarciagola sul pullman con quellastonata della nostra vicina di casa e di riderne insieme; di capire che in fondo,nonostante le differenze e qualche difficoltà, ci piace stare insieme!!!

Marika Benatti

Con la ‘puntata’ alla Madonna della CornabusaANCORA IN GITA, PER STARE INSIEME

Il trenino rosso del Bernina e la gita a Trento

Page 38: comunità nuova 2012

COMUNITÀ NUOVA 36

Page 39: comunità nuova 2012

COMUNITÀ NUOVA 37

Page 40: comunità nuova 2012

COMUNITÀ NUOVA 38

BATTESIMI

Francesca Franzelli • 29-I-2012 Luigi Brambilla • 27.XI.2011

Giovanni Sterni • 27-V-2012 Viola Doldi1-VII-2012

Kouassi Famien Andy Willis8-IV-2012

Andrea Paolo Guerini Rocco4-III-2012

Asia Gualtieri17-VI-2012

Andrea Policella20-V-2012

Page 41: comunità nuova 2012

COMUNITÀ NUOVA 39

CI HANNO LASCIATO

Maria Gandelli16-II-2012

Angela Cisarri16-II-2012

Lucia Pace12-XII-2011

Maria Trapattoni19-I-2012

Giovanna Bianchetti10-VI-2012

Giuseppe Cerioli18-XI-2011

Page 42: comunità nuova 2012

COMUNITÀ NUOVA 40

CI HANNO LASCIATO

Franco Bianchi18-VI-2012

Gina Caprioli27-VIII-2012

Carla Perolini8-IV-2012

Marco Roffinoli14-IV-2012

Lucia Bonizzi16-III-2012

Giuseppe Ceruti31-III-2012

Vittorio Bianchetti7-V-2012

Antonia Riboli15-II-2012

Page 43: comunità nuova 2012
Page 44: comunità nuova 2012

TE

RR

A S

AN

TA

25 Aprile - 2 Maggio

1° giorno: Bergamo - Tel Aviv - Nazareth (oTiberiade). Ritrovo all’aeroporto e partenzaper Tel Aviv. All’arrivo sosta all’acquedotto diCesarea Marittima e partenza per la Galilea.Visita alla chiesa di Stella Maris sul monteCarmelo. Arrivo a Nazareth (o Tiberiade) inserata. Sistemazione in albergo: cena e pernot-tamento.2° giorno: Nazareth - esc. Sefforis. Pensionecompleta in albergo. Al mattino partenza per ilTabor, il monte della Trasfigurazione e salita inminibus. Proseguimento per la visita diSefforis, capitale della Galilea ai tempi di Gesù:nel sito archeologico si trovano importantireperti giudaici e cristiani. Nelpomeriggio visita di Nazareth:basilica dell’Annunciazione,chiesa di San Giuseppe,museo Francescano, Fontanadella Vergine.3° giorno: Lago di Galilea.Mezza pensione in albergo.Giornata dedicata alla visitadei luoghi della vita pubblicadi Gesù attorno al lago diGalilea. Si raggiunge il monte delle Beatitudini,poi a Tabga visita delle chiese del Primato edella Moltiplicazione dei pani e dei pesci.Arrivo a Cafarnao per la visita degli scavi del-l’antica città con la sinagoga e la casa di Pietro.Traversata in battello del lago e sosta per il pran-zo. Nel rientro sosta a Cana. In serata possibilitàdi partecipare alla fiaccolata mariana.4° giorno: Nazareth (o Tiberiade) - Gerico -Gerusalemme.Colazione. Scendendo la valle del Giordano sigiunge al Mar Morto: sosta. Visita di Qumrandove, nelle grotte, furono trovati antichimanoscritti della Bibbia. Pranzo a Gerico.Salendo a Gerusalemme sosta a Wadi el Qeltdove il panorama sul deserto è particolarmen-te suggestivo e transito nei pressi del caravan-serraglio del Buon Samaritano. Arrivo aGerusalemme. Sistemazione in albergo: cena epernottamento.5° giorno: Betlemme - Gerusalemme. Mezzapensione in albergo. Al mattino si raggiungeBetlemme: visita del Campo dei Pastori e dellabasilica della Natività. Pranzo in ristorante.Nel pomeriggio prima visita di Gerusalemme:valle del Cedron, chiesa di San Pietro in

Gallicantu, il Sion cristiano con il Cenacolo e lachiesa della Dormizione di Maria.6° giorno: Gerusalemme. Pensione completa.Al mattino visita del monte degli Ulivi: edico-la dell’Ascensione, grotta del Padre Nostro,Dominus Flevit, basilica del Getzemani. Si ter-mina con la visita alla tomba della Madonnaed alla grotta dell’arresto di Gesù. Nel pome-riggio: chiesa di Sant’Anna e Piscina Probatica,chiesa della Flagellazione, Via Dolorosa, basi-lica della Resurrezione con il Calvario ed ilSanto Sepolcro.7° giorno: Gerusalemme. Pensione completa.Al mattino salita alla Spianata del Tempio,

visita al Muro della Preghierae al quartiere Ebraico. Nelpomeriggio giro panoramicodella città moderna e visita aisantuari di Ein Karem chericordano la visita di Maria aSanta Elisabetta e la nascita diSan Giovanni Battista.8° giorno: Gerusalemme - TelAviv - Bergamo. Colazione. Inmattinata trasferimento all’ae-

roporto di Tel Aviv per il rientro.

La quota comprende:Passaggio aereo in classe turistica Bergamo /Tel Aviv / Bergamo con voli noleggiati - Tassed’imbarco - Trasferimenti in pullman da/perl’aeroporto in Israele - Alloggio in alberghi diprima categoria (a Nazareth al RimonimHamaayan, a Gerusalemme al Ramada o simi-lari) in camere a due letti con bagno o doccia -Vitto dalla cena del 1° giorno alla colazionedell’8° giorno - Tour in pullman, visite, escur-sioni e ingressi come da programma - Gliingressi compresi sono: Sefforis, museo france-scano di Nazareth, Cafarnao, chiese di S. Pietroin Gallicantu e di Sant’Anna, Ascensione, PaterNoster, Qumran, il minibus per il monte Tabore il battello sul lago. Ogni altro ingresso è daconsiderarsi extra e quindi da regolare diretta-mente in loco - Animatore biblico del pellegri-naggio - Radioguida con auricolare - Assistenzasanitaria, assicurazione bagaglio e annullamen-to viaggio Europ Assistance

INDICATIVAMENTE LA CIFRA SI AGGI-RA SUI 1400 euro

Per ebrei, cristiani e musulmani, Israele è la Terra Santa.Un paese minuscolo, ma incredibilmente carico di storia.

Pellegrinaggio parrocchiale