con un fatturato superiore agli 800 milioni di … · realtà. le tasche degli ita-liani sono più...

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CON UN FATTURATO SUPERIORE AGLI 800 MILIONI DI EURO Bilancio positivo per Conserve Italia PERIODICO DI INFORMAZIONE ORTOFRUTTICOLA ORTOFRUTTA ORTOFRUTTA NoTIZIE NoTIZIE NOVEMBRE 2004 ACCORDO INTERPROFESSIONALE PER IL KIWI ITALIANO CAMPAGNA DA DIMENTICARE PER PESCHE E NETTARINE AGRISANTERNO ADERISCE AD APO CONERPO

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CON UN FATTURATO SUPERIORE AGLI 800 MILIONI DI EURO

Bilancio positivoper Conserve Italia

PER IOD ICO D I I N FORMAZ IONE ORTOFRUT T I COLA

ORTOFRUTTAORTOFRUTTANoTIZIENoTIZIE

NOVEMBRE 2004

ACCORDO INTERPROFESSIONALEPER IL KIWI ITALIANO

CAMPAGNA DA DIMENTICAREPER PESCHE E NETTARINE

AGRISANTERNO ADERISCEAD APO CONERPO

Sommario4 Campagna da dimenticare

per pesche e nettarineGABRIELE CHIESA

6 Agrisanterno aderisce ad Apo ConerpoMAURO CARDELLI

7 Una legge quadro per il biologicoMARIO PARISI

10 Accordo interprofessionaleper il kiwi italianoGIAMPIERO REGGIDORI

13 Pera, un concentrato di energiaGIORGIO CALABRESE

14 Navision ottimizza la gestione dell’aziendaNEBOJSA MILADINOVIC

Supplemento al numero 11/04della Rivista di Frutticoltura

e di Ortofloricoltura

ORTOFRUTTANoTIZIE

Direttore responsabile:Roberto Bartolini

Diretto da:Lamberto Mazzotti

Redazione e Pubblicità:Centro StampaComunicazione IntegrataVia Calzoni, 1/340128 BolognaTel. 051 373330Fax 051 357329E-mail:[email protected]

Redattore:Mario Parisi

Segretaria di redazione:Silvia Vecchi

Contenuti:Apo ConerpoVia B. Tosarelli, 15540050 Villanova di Castenaso (BO)Tel. 051 781837Fax 051 782680E-mail: [email protected]: www.apoconerpo.com

Editore:Il Sole 24 ORE Edagricole SrlBologna

Stampa:Cantelli Rotoweb Castel Maggiore - BO

Sped. in abb. post. - 45% - art. 2 comma 20/blegge 662/96 - Filiale di Bologna

Il re è nudo:serve chiarezzaPaolo BruniPresidente Apo Conerpo

La sen-sazio-ne di

non riuscirepiù, con lastessa som-ma di dena-ro, ad acqui-

stare le stesse cose (generialimentari o altri beni eservizi) che qualche meseprima era possibile com-prare ora è diventata unarealtà. Le tasche degli ita-liani sono più vuote, anzi,sono piene come prima,ma il potere d’acquisto èdiminuito. Un fenomeno,questo, legato al fatto chenegli ultimi due anni iprezzi dei beni di consu-mo sono indiscriminata-mente aumentati. In parti-colar modo, vistosi au-menti dei prezzi sono statiregistrati per i prodottiortofrutticoli. Come ènoto, ormai, il prezzo nonè aumentato a livello delproduttore, che, anzi, ri-sulta essersi impoveritocontestualmente all’arric-chimento di altri attoridella filiera, i quali hannopermesso che i prezzi deivari prodotti arrivassero alconsumatore raddoppiatio triplicati. Ora il re è nudo. L’anello della catena checausa lo spaventoso incre-mento dei prezzi dal cam-po alla tavola dei con-sumatori è quello delladistribuzione. Era da tem-po che nel comparto circo-lava questa certezza, maora anche i non “addetti ailavori” hanno scopertocome è costituita una filie-ra e quali e quanti sono ipassaggi che i prodotti, inparticolare quelli ortofrut-ticoli, compiono prima diraggiungere il banco di un

mercato o lo scaffale di unipermercato. A questo punto è necessa-rio utilizzare tutti i mezziaffinché, da un lato, ven-gano tutelati i produttori,vessati dalla distribuzione,e, dall’altro, venga supera-ta l’attuale anomalia cheporta i consumatori a ri-durre in maniera preoccu-pante l’acquisto di prodot-ti ortofrutticoli. Non sipuò permettere che ingen-ti quantità di frutta debba-no essere distrutte piutto-sto che essere immesse sulmercato. Al riguardo, il governo, edin particolare il ministroAlemanno, pare abbianorecepito le istanze delleorganizzazioni agricole edei consumatori, istituen-do un tavolo di discussio-ne con tutti gli attori dellafiliera. Si tratta di un pri-mo, positivo, passo versoun doveroso monitoraggiodei prezzi e verso la realiz-zazione di iniziative volte aridurre la forbice tra la pro-duzione ed il consumo.Ben vengano dunque l’ipo-tesi del doppio cartellino ela vendita diretta, che tral’altro risulta particolar-mente congeniale al mon-do cooperativo, ma occor-re soprattutto percorrere lastrada dell’accordo sull’in-terprofessione, unico stru-mento capace di funziona-re nel lungo termine. Infine, un’ulteriore consi-derazione: non si creda diingannare l’opinione pub-blica con i decantati ac-cordi “di facciata” operatidalla distribuzione.Fotografare la situazioneesistente bloccando i prez-zi è solo un’illusione dirisparmio. E i consumatorilo sanno.

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PREZZI INFERIORI ANCHE DEL 50% AI COSTI DI PRODUZIONE

Campagna da dimenticareper pesche e nettarine

La campagna 2004 è stata unadelle più difficili degli ultimianni per la frutta estiva italiana e

si è conclusa con un bilancio netta-mente negativo a causa di numerosifattori. A fronte di un aumento dellaproduzione (cresciuta rispetto al2003, ma attestatasi su livelli “norma-li” rispetto alla media degli anni pre-cedenti), si è registrata una forte con-trazione dei consumi, provocata dallecondizioni climatiche sfavorevoli chehanno caratterizzato la prima partedell’estate e dalla crisi economica chesta attanagliando tutta l’Europa, inparticolare la Germania, il mercatopiù importante per l’export ortofrutti-colo italiano. A rendere il quadroancora più complesso ha contribuitopoi la strategia di molte catene distri-butive, che, puntando su politicheestremamente aggressive, hannopenalizzato l’anello più debole dellafiliera, vale a dire i produttori.Di conseguenza, le quotazioni dellepesche e nettarine si sono attestate sulivelli nettamente inferiori ai costi diproduzione, creando notevoli proble-mi anche alle aziende più dinamichee moderne dell’Emilia Romagna, unadelle regioni più importanti e vocateper le pesche e nettarine a livello euro-peo. Tutto ciò dopo anni in cui i pro-duttori hanno effettuato ingenti inve-stimenti tesi al miglioramento quali-tativo, all’innovazione, alla certifica-zione ed alla tracciabilità per offrire alconsumatore le migliori garanzie sulla

salubrità delle produzioni.Per cercare di gestire, per quanto pos-sibile, la crisi e garantire un futuro alsettore e all’intera filiera, le principaliOrganizzazioni di produttori ortofrut-ticoli dell’Emilia Romagna hannodato vita ad un apposito Tavolo, che siè riunito settimanalmente per tutta ladurata della campagna. Un’iniziativadecisamente positiva, che non ha pre-cedenti nel panorama ortofrutticolonazionale e ha rappresentato unprimo passo importante nella direzio-ne di ‘fare sistema’.Le riunioni del Tavolo hanno consen-tito alle Organizzazioni di individuare

dei percorsi per favorire importantiaccordi commerciali, sia per il canaledella GDO che per il mercato indu-striale, con un’ampia condivisione perinterventi strutturali tesi a migliorarela regolamentazione del settore. Fin dall’inizio della campagna, i rap-presentanti delle associazioni aderential Tavolo hanno chiesto alle catene disupermercati presenti in Italia disostenere le politiche dei produttori,denunciando la grave situazione chepenalizza prima di tutto gli agricoltorie invitando le autorità competenti,regionali e nazionali, a mettere in attotutti i provvedimenti idonei a tutelareil comparto ortofrutticolo.La risposta delle istituzioni non si è

fatta attendere; la Regione EmiliaRomagna si è infatti schierata subito afianco dei produttori ortofrutticoli,supportandoli nel tentativo di conte-nere i danni. A tale proposito, l’asses-sore regionale all’Agricoltura, GuidoTampieri, coadiuvato dal responsabiledelle produzioni vegetali, LucianoTrentini, ha, tra l’altro, invitato alcuneimportanti catene distributive a ridur-re i propri margini ed a valorizzare leproduzioni nazionali, inserendo tra lereferenze prodotti tipici IGP come lepesche e nettarine di Romagna.Anche il ministro delle Politiche Agri-cole, Giovanni Alemanno, si è ado-perato per sostenere il settore, dura-mente colpito dalla crisi di questaestate. Innanzitutto, Alemanno haproposto di creare un organismo dicontrollo, una sorta di authority defi-nita ‘Comitato di sorveglianza’, chesegua attentamente le dinamiche deiprezzi ortofrutticoli dalla produzionefino al consumo.Il ministro ha anche promesso un’ac-celerazione alla pratica di riconosci-mento formale dell’organizzazioneinterprofessionale, che deve esseremessa nelle condizioni di operare.Raggruppando tutti i diversi attori del-la filiera, l’interprofessione può con-sentire di raggiungere importantiaccordi nella definizione di standardqualitativi e regole commerciali ugua-li per tutti, nonché nell’immissionedel prodotto sul mercato, ottenendoprezzi che non penalizzino né i pro-duttori né i consumatori.Per far fronte alla crisi del settore,Alemanno ha, infine, suggerito l’intro-duzione di un doppio cartellino, che,riportando il prezzo all’origine e quel-lo al dettaglio, potrebbe garantiremaggiore trasparenza al mercato.

Gabriele ChiesaDirettore Generale Apo Conerpo

A causa delle condizioni climatichesfavorevoli e della crisi economica,quest’anno i consumi di pesche enettarine hanno fatto registrare unasensibile diminuzione.

to l i -nea il pre-

sidente della OP, Paolo Bruni – dasempre impegnata nell’ampliamentodella base sociale attraverso l’aggre-gazione di altre strutture italiane e,attraverso l’adesione alla AOP Finaf,anche straniere, nella convinzioneche la convergenza degli obiettivi el’unitarietà dell’azione siano gli stru-menti più efficaci per affrontare consuccesso la concorrenza del mercatoglobale”.“Aumentando la concentrazione del-l’offerta – conclude Bruni – possia-mo incrementare anche il nostropotere contrattuale ed assumere cosìil ruolo di interlocutori importantidegli organismi nazionali e comuni-tari per garantire un adeguato svilup-po al settore e risultati economicisempre più soddisfacenti ai produt-tori”.Grazie all’adesione ad Apo Conerpo,Agrisanterno potrà partecipare aibenefici previsti dal Regolamento Ce2200/96 (che regola l’Organizzazio-ne Comune di Mercato) e svolgereimportanti azioni all’interno del Pro-gramma Operativo 2005/2009.Le principali attività che saranno svi-luppate dalla cooperativa riguarde-ranno essenzialmente lo sviluppodelle misure ambientali; in particola-re saranno aumentate la diffusionedell’assistenza tecnica ai produttori el’adozione di tecniche di coltivazio-ne, utilizzando Disciplinari di Pro-duzione sia integrata che biologica.Altre azioni riguarderanno l’ammo-dernamento delle linee di lavorazio-ne per permettere l’immissione deiprodotti sul mercato rispondendopienamente alle esigenze di distribu-tori e consumatori.

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COOPERATIVA IMOLESE CON UNA PRODUZIONE DI 2.300 TONNELLATE

Agrisanterno aderiscead Apo Conerpo

Continua a crescere la basesociale di Apo Conerpo, la piùgrande associazione europea di

produttori di ortofrutta fresca con unaproduzione di oltre 1 milione di ton-nellate ed un giro d’affari superiore ai500 milioni di euro.Recentemente, ha infatti aderito al-l’OP bolognese la cooperativa Agrisan-terno di Imola (Bo).

“Importante realtà ortofrutticola ubi-cata sulle colline imolesi – dichiara ilpresidente, Luca Sassi – Agrisanternoconta 51 soci, una produzione di2.300 tonnellate e un fatturato di 3/4milioni di euro”.

Marroni e castagnei prodotti di punta

“Per quanto riguarda la gamma – pro-segue Sassi – i nostri prodotti di puntasono marroni e castagne, seguiti daalbicocche, pesche e ciliegie, tutticaratterizzati da un elevato livelloqualitativo; l’offerta della nostracooperativa comprende anche produ-zioni biologiche ed i marroni IGP diCastel del Rio. La zona della Valle delSanterno presenta condizioni pedocli-matiche decisamente favorevoli perquesti frutti e in particolare per l’albi-cocca e la pesca.“L’adesione di Agrisanterno premia lapolitica seguita da Apo Conerpo – sot-

Mauro CardelliResponsabile Progettazione e Sviluppo Apo Conerpo

Con l’adesione della cooperativaAgrisanterno di Imola (Bologna),che conta 51 soci, una produzionedi 2.300 tonnellate ed un fatturatodi 3/4 milioni di euro, cresce labase sociale di Apo Conerpo.Marroni, castagne, pesche, ciliegiee albicocche i prodotti di puntadella nuova socia.La politica di Apo Conerpo puntada sempre sull’aggregazione dellestrutture ortofrutticole per aumen-tare la concentrazione dell’offerta.

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LA HA ANNUNCIATA IL MINISTRO ALEMANNO AL SANA

Una legge quadroper il biologico

Una legge quadro sul bio, laripartizione dei terreni agri-coli biologici in distretti, la

creazione di un logo nazionale, chesi affiancherà a quello europeo: sonoqueste le principali novità sul biolo-gico annunciate dal ministro per lePolitiche Agricole, Giovanni Aleman-no, durante l’inaugurazione del 16°Sana, il Salone Internazionale delNaturale, svoltosi presso il quartierefieristico di Bologna dal 9 al 12 set-tembre.“Le nuove norme – ha dichiarato ilministro – avranno lo scopo di raf-forzare la leadership economica del-l’Italia, che nel biologico è uno deipaesi più importanti a livello euro-peo e mondiale, sia come numero diimprese coinvolte, che come ettari disuperficie coltivata. Il provvedimentosancirà anche la nascita dei distrettibiologici, vale a dire zone coltivateinteramente in modo omogeneo contecniche di produzione bio; la nasci-ta di questi distretti faciliterà i con-trolli abbattendo i costi, a beneficiodegli stessi produttori”.Il ministro ha anche ricordato che laUE ha messo a punto un piano diazione europeo per l’agricoltura bio-logica, che dovrà essere recepito datutti i Paesi membri e che prevede

campagne informative per la promo-zione del bio, incentivi dei consumi,controlli dei marchi, consistenti inve-stimenti in ricerca. Tutti aspetti, que-sti, che potranno contribuire a valo-rizzare le produzioni biologiche eridare slancio al settore, che dopo undecennio di crescita esponenziale stavivendo, almeno nel nostro Paese,un momento di riflessione.L’Italia resta comunque uno dei prin-cipali protagonisti del biologico inEuropa, dove complessivamente siconcentra un quinto della superficieagricola mondiale coltivata con tec-niche bio ed un terzo delle impreseagricole. Nel nostro Paese la superfi-cie agricola bio si attesta a 1.170.000ettari, pari all’8% dell’intera superfi-cie agricola utile nazionale ed al 27%di quella comunitaria. Le impreseagricole sono 49.500 e producono

ogni anno 1.800.000 tonnellate diproduzioni ortofrutticole e cerealico-le, pari a circa il 30% del raccoltoeuropeo; il giro d’affari del bio inItalia è stabile e ha raggiunto 1,6 mi-liardi di euro, mentre a livello euro-peo si attesta sugli 11 miliardi di eu-ro.Nel nostro Paese sono più di 1 milio-ne i consumatori abituali di alimentibiologici e la spesa annuale per fami-glia si attesta sugli 80 euro; per quan-to riguarda i diversi prodotti che en-trano nel carrello degli Italiani, fruttae verdura occupano il secondo posto,dopo il latte e i suoi derivati, rappre-sentando il 16% dei consumi ali-mentari bio.Sono, questi, alcuni dei dati sul set-tore presentati nel corso di Sana, cheha visto gli espositori superare quota1.600, dei quali oltre 500 stranieri

Mario Parisi

Le novità del biologico annunciatedal ministro per le Politiche Agri-cole, Giovanni Alemanno, interve-nuto all’inaugurazione della 16ªedizione di Sana, il Salone Inter-nazionale del Naturale. Bilancio positivo per la rassegna,alla quale hanno partecipato an-che Alegra e Naturitalia, businessunit del Gruppo Apo Conerpo.

Surgelati e gelati 3%Pasta e riso 4%

Altri 1%

Latte e derivati26%

Frutta e verduraconfezionate 16%

Dolcificanti e integratori10%

Bevande 9%

Biscotti e dolci8%

Prodottiper l’infanzia

6%

Uova 6%

Condimenti6%

Panee sostituti 5%

Fonte:ISMEA/AC Nielsen

Consumi bio

(+26% sui 400 del 2003); in aumen-to (+35%) anche i Paesi rappresenta-ti, passati da 34 a 46, ed i visitatori,saliti da 74.000 a circa 75.000.È quindi sempre maggiore il successodella rassegna, considerata ormai unappuntamento irrinunciabile per glioperatori del settore, che in questaampia vetrina del biologico possonoottenere un quadro dettagliato delleprincipali novità del comparto. A questo proposito, l’edizione 2004

di Sana ha tenutoa battesimo la pri-ma Borsa Interna-zionale dei pro-dotti biologici ti-pici e certificati.Scopo dell’inizia-tiva, rivolta a tuttigli operatori delcomparto, era riu-nire i principaliprotagonisti (bu-yers e produttori)del mercato na-

zionale ed internazionale dei prodot-ti biologici e tipici. La Borsa Internazionale prevede,infatti, la partecipazione delle princi-pali catene della Grande Distribu-zione Organizzata e delle più impor-tanti realtà industriali e agricole"bio" d’Italia ed Europa.Con questa iniziativa Sana si è fattastrumento di promozione, a livellonon solo culturale ma anche com-merciale, del biologico e del tipico cer-

tificato, contribuendo ad aumentarele occasioni di incontro e confrontotra operatori nazionali ed esteri.Oltre a questa interessante novità, ilprogramma della rassegna bologneseprevedeva, come al solito, numerosiappuntamenti convegnistici dedicatiagli aspetti produttivi, commerciali enormativi più importanti legati albiologico. I temi affrontati hannospaziato dalla ricerca scientifica ita-liana per l’agricoltura bio ai valori delbiologico, dalla promozione dei pro-dotti bio all’evoluzione del consu-matore, dall’analisi delle coltureOgm e tradizionali in Emilia Roma-gna all’agricoltura bio come modelloeuropeo di sviluppo rurale sostenibi-le, fino alla normativa della produ-zione biologica nell’Unione Euro-pea. Particolarmente interessanti,poi, l’incontro sul tema “Oltre la ri-forma Pac: dove va l’agricoltura euro-pea” e il convegno internazionale sul“Piano d’azione europeo per l’agri-coltura biologica”.

Lo stand Alegra.

Le business unitdi Apo Conerpo

Per quanto riguarda la sezione esposi-tiva, anche quest’anno il settore dell’a-limentazione si è confermato ilmomento centrale dell’intera manife-stazione: aziende produttrici, trasfor-matrici e distributrici hanno offerto aivisitatori un’ampia gamma delle pro-duzioni naturali (biologiche, biodina-miche) ottenute con moderne tecni-che di coltivazione.Tra queste aziende c’era, come ognianno, anche il Gruppo Apo Conerpo,presente alla rassegna bolognese conle due business unit Alegra e Naturita-lia, che offrono una gamma completadi frutta e verdura ottenuta con tecni-che di produzione bio. Ricca di sapore e principi nutritivi,l’ortofrutta bio di Alegra (a marchio“gustaBio”) e Naturitalia (a marchio“Borgosole Bio”) viene coltivata nelpieno rispetto dell’ambiente e della

salute con metodicompletamentenaturali, in con-formità alle nor-mative italiane edinternazionali e aduno specifico ma-nuale di produzio-ne interno.Rispondendo alleesigenze di unmercato globale,sempre più seg-mentato e compe-titivo, i prodotti “gustaBio” e “Bor-gosole Bio” si contraddistinguono peruna qualità superiore e per l’elevatocontenuto di servizi (logistica, referen-ziamento, packaging, merchandising,ecc.). Nonostante il rallentamentoche, anche a causa delle difficili condi-zioni economiche, il settore sta viven-do, Apo Conerpo proseguirà i suoiprogrammi di investimento nel biolo-gico nella convinzione che questocomparto possa offrire ulteriori mar-

Lo stand Naturitalia.

gini di crescita a patto che anche leIstituzioni sappiano garantire il neces-sario sostegno politico attraversoapposite normative.Il Piano di azione europeo sull’agri-coltura biologica emanato dalla Ue ela legge quadro nazionale annunciatadal ministro Alemanno vanno in que-sta direzione ed evidenziando il ruolostrategico di questo tipo di produzio-ni potranno senza dubbio contribuireal loro sviluppo.

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AL CONVEGNO IKO PRESENTATE LE PREVISIONI PRODUTTIVE

Accordo interprofessionaleper il kiwi italiano

Dal 12 al 17 Settembre 2004, aTauranga (Nuova Zelanda) siè svolta l’annuale edizione

del convegno IKO (InternationalKiwi Organisation), che ha puntato iriflettori su numerosi temi, fra iquali, come è ormai consuetudine, leprevisioni di produzione per l’emi-sfero Nord ed un primo bilancioconsuntivo della produzione deipaesi dell’emisfero Sud (NuovaZelanda e Cile).

La situazione produttiva

Per quanto concerne le stime produt-tive, il raccolto italiano dovrebbesuperare le 400.000 tonnellate, mo-strando quindi un discreto aumentorispetto al 2003; particolarmenteconsistente l’incremento atteso inGrecia, dove dopo tanti anni caratte-rizzati da gelate si dovrebbe tornaread una produzione ‘normale’.Anche la produzione complessivamondiale, quindi, dopo un triennioin cui è rimasta pressocché staziona-ria farà registrare un aumento (i datisono riportati nella tabella e si riferi-scono alle quantità di prodotto“commercializzabile al consumo” alnetto delle quantità scartate incampo o nella fase di lavorazione). Dai prossimi anni e in parte anche da

questa campagna sarà necessarioverificare l’impatto delle nuove varie-tà a polpa tendenzialmente gialla econ periodo di maturazione variabi-le dal precoce al normale.

Gli effetti del kiwisulla salute

Nel corso del convegno IKO sonopoi stati nuovamente documentati irisultati dei diversi studi condotti perpiù anni sull’influenza positiva del-l’actinidia sulla riduzione e il conte-nimento del livello di colesterolo equindi sulla prevenzione delle malat-tie cardiovascolari.Sono stati inoltre resi noti i risultatidi vari studi che metterebbero in evi-denza la capacità del kiwi, e in parti-colare di alcuni suoi gruppi funzio-nali, di sviluppare un’azione antios-

sidante del DNA, riducendo i rischidi malattie tumorali.Considerando che nel mondo sonomolti gli studi finalizzati a verificareo dimostrare gli effetti positivi del-l’ortofrutta sulla fisiologia umana, èstato confermato che le ricerche posi-tive in tal senso devono essereampiamente e correttamente divul-gate perché raggiungano il maggior

Giampiero ReggidoriResponsabile Ufficio Tecnico Apo Conerpo

Si è tenuta in Nuova Zelanda, aTauranga, l’edizione 2004 delconvegno IKO. Presentate le pre-visioni produttive dell’EmisferoNord ed i primi consuntivi dellaproduzione dell’Emisfero Sud.Riflettori sui positivi effetti delkiwi sulla salute e sugli standarddi qualità.

Impianto di actinidia con frangivento a rete e impalcatura tendi tranci (NuovaZelanda).

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numero possibile di consumatori.È chiaro comunque che a questo pro-posito occorre verificare attentamen-te l’affidabilità delle informazioni.

Gli standard di qualità

Il tema della definizione di standardqualitativi da regolamentare a livellointernazionale per uniformare alcuniparametri a garanzia della qualitàofferta al consumatore ha raggiuntol’apice della discussione, soprattuttoperché nell’ambito della SezioneSpecializzata per la Standardizzazio-ne della qualità della frutta e dei ve-getali freschi dell’ONU/ECE è stataportata a termine la formulazione diuna regola riguardante l’actinidia giàda gennaio di quest’anno.Le proposte messe a confronto negliultimi tempi prendevano le mossedai comportamenti interni di ognisingolo paese produttore, più omeno regolamentati, e in tal sensosono poi state messe sul piatto almomento di verificare una volontàcomune, valida, comprensibile edapplicabile però a livello internazio-nale.La spinta ad una discussione piùforte sul tema è ormai molto impor-tante soprattutto se si considera che afronte dell’andamento di mercatopositivo registrato negli ultimi anni,

determinato soprattutto da un equi-librio, seppur limitato, fra domandae offerta, è aumentata la tendenzaalla “non qualità” del prodotto.Soprattutto quando si parla diHayward, in particolare del kiwi rac-colto troppo presto rispetto allamaturazione commerciale migliore,che prove e osservazioni di tanti annihanno evidenziato si raggiunge tra lafine di ottobre (al Nord) e l’inizio dinovembre al Centro Sud. In pratica,più i frutti stanno sulla pianta, piùaumentano peso, grado brix, conser-vabilità, qualità sensoriale di lungadurata.Vediamo ora la posizione di partenzadei paesi principali produttori nelmondo, premettendo che esistono

già vincoli relativi alla pezzatura ed algrado °brix minimo alla raccolta, fis-sato in 6,2.Nuova Zelanda: da diversi anni pro-poneva l’applicazione del metododenominato Kiwi Start per regolarela raccolta in funzione della migliorequalità da garantire al consumo. Valea dire fissare l’inizio della raccolta inbase al raggiungimento di alcuniparametri quali il 15,5% di sostanzasecca, la colorazione nera completadei semi, una distanza dalla data dipiena fioritura di almeno 135-140giorni. È chiaro che, seppur valida dalpunto di vista tecnico, la propostapoco si presta alla definizione di unanorma comune di qualità a livellointernazionale, facile da capire, daapplicare e da controllare.Francia: nelle ultime discussioni haoptato per la possibilità che in ognipaese, tramite accordi interprofessio-nali, si fissino ogni anno liberamen-te le regole per la raccolta e per lacommercializzazione.In ogni caso devono essere salvaguar-dati alcuni punti fermi, già oggetto diaccordi di autoregolamentazione frai produttori.La commercializzazione al dettaglioin Europa e nel proprio paese (emi-sfero nord) non deve iniziare primadel 15 novembre. Le spedizioni oltre-mare possono cominciare dal 25ottobre. Occorre comunque rispet-tare il valore minimo di 6,2 gradi°brix alla raccolta e quello non infe-riore a 9,5 gradi °brix all’ingrosso oal dettaglio.Se si vuole commercializzare al det-taglio prima del 15 novembre le con-dizioni sono: un grado °brix mini-mo di 6,2 alla raccolta e 11,0 all’in-grosso, dopo consenso scritto dell’or-ganismo INTERFEL (BIK).Italia: l’accordo di autoregolamenta-zione 2004 (riportato a pagina 12)ricalca i punti già espressi per quellodella Francia, con l’aggiunta che ilgrado °brix del prodotto immessosul mercato (interno ed europeo)destinato al punto vendita al consu-mo non deve essere inferiore al valo-re di 11,0 °brix (o comunque noninferiore a 9,5 °brix all’ingrosso o alporto di importazione).La stessa proposta di base fu presen-

La produzione di kiwinei Paesi secondari

(Tonnellate)Paese 2003 2004Iran 130.000 100.000

(Stima calcolata)

Israele 1.800 2.000Australia 4.500 4.500Argentina 10.000 10.000Brasile 10.000 10.000Sud Africa 2.500 2.500N.B: per Australia e Israele la fonte del datoè la FAO.

La produzione di kiwi nei Paesi più importanti(Tonnellate)

Paese 2001 2002 2003 2004Italia 274.230 348.500 321.430 415.100Nuova Zelanda 260.300 239.400 243.935 274.142Cile 119.400 118.000 115.000 120.000Grecia 38.000 19.500 12.500 60.000Francia 53.000 55.000 63.000 54.400Giappone 41.800 39.700 38.300 36.833Stati Uniti (California) 18.725 18.928 18.993 23.000Portogallo 7.481 11.120 10.000 13.000Spagna 11.000 9.500 11.500 11.140Korea del Sud 11.000 10.000 11.000 10.000Totale 834.936 869.648 845.658 1.017.615N.B: la produzione commercializzabile 2004 dei paesi dell’Emisfero Nord è da intendersi comeprevisione, quella dei paesi dell’Emisfero Sud è quasi il saldo della produzione commercializ-zata nella campagna in esame. Per gli anni 2001, 2002, 2003 i dati si riferiscono al consuntivodel commercializzato.

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tata lo scorso anno.Nella discussione finale da portarealla Commissione di Standardizza-zione ONU/ECE si partì quindianche dalla proposta italiana, consi-derando inoltre che già da tempo sidiceva che per garantire la qualità delprodotto una volta scelti i parametriè meglio fissarne i valori di garanziamolto prossimi al consumo, facil-mente misurabili e controllabili.La proposta finale, di minima,all’IKO 2003, da portare al comitatoONU/ECE fu la seguente:• Il parametro qualitativo più cono-sciuto ed identificabile con semplici-tà a livello internazionale per la qua-lità del prodotto actinidia è il grado°brix.• Il valore minimo per la commer-cializzazione è 9,5 °brix e viene mi-surato all’ingrosso per il prodotto adestinazione continentale o al portodi arrivo per il prodotto proveniente

da oltremare.• È necessario garantire comunqueun minimo grado °brix al valore di6,2 alla partenza per il prodotto cheparte con destinazione oltremare.Oggi con il nuovo Regolamento UE,e prima ancora in sede ONU/ECE agennaio 2004, è stato invece stabilitoche per quanto riguarda le caratteri-stiche minime di maturità i fruttidevono essere sufficientemente svi-luppati e di maturità sufficiente.Per rispettare questa disposizione, ifrutti devono aver raggiunto ungrado di maturità pari a:• almeno 6,2 °brix o 15% di tenoreminimo di sostanza secca allo stadiodi condizionamento nella regione diproduzione e per la lavorazione suc-cessiva effettuata dal condizionatoree nella fase di importazione;• almeno 9,5 °brix in tutte le altrefasi della distribuzione.È chiaro che la possibilità di usare

anche la sola sostanza secca comeindice dell’inizio della raccolta spo-sta la probabile data di raccoltamolto in anticipo rispetto a quelleconsigliate oggi per ottenere migliorequalità, con peggioramento dellecaratteristiche di conservabilità neltempo, di qualità sensoriale e di pez-zatura.Nel corso dell’Iko si è parlato infinedel tema “Certificazione Eurepgap eregole in materia sanitaria ed am-bientale”. A questo proposito, duran-te il convegno si è concordato nuova-mente che occorre un’unica propostavalida a livello internazionale in rela-zione alla certificazione di filiera inmateria igienico-sanitaria e con l’ap-plicazione di tecniche a ridottoimpatto ambientale. Nell’ambito del CSO (Centro ServiziOrtofrutticoli) abbiamo già formula-to e proposto un esempio di proto-collo unico che dovrebbe essereaccettato da tutta la produzione e datutta la distribuzione organizzata.Sarà discusso e verificato a vari livellinazionali ed internazionali, tenendoconto che specialmente nell’ambitodella Comunità a 25 paesi sono ingestazione vari regolamenti che met-teranno a norma tutti gli aspetti lega-ti alla sicurezza alimentare. Tra l’al-tro, anche per quanto riguarda l’au-torizzazione all’immissione in com-mercio dei fitofarmaci andrà inattuazione un nuovo Regolamentospecifico che sostituirà le precedentinorme comunitarie e nazionali.È inoltre in corso la revisione di tuttii fitofarmaci a livello europeo, checomprende anche l’armonizzazionedegli RMA (Residui Massimi Am-messi) di fitofarmaci negli alimenti.Noi aggiungiamo anche che occorreuna linea guida, almeno europea, perla definizione omogenea dei Di-sciplinari di Produzione Integratafinalizzati all’applicazione delle tec-niche a ridotto impatto ambientale.Tutte queste misure devono legarsi inmodo armonico e razionale sullafiliera, sugli aspetti veramente critici,per evitare ripetizioni superflue diadempimenti e interpretazioni diffe-renti delle regole fra i vari paesi. Tral’altro non solo fra quelli europei, maa livello internazionale.

Accordo interprofessionale 2004-2006 per il kiwi italiano

Oggetto del presente accordo interprofessionaleè il miglioramento della qualità del kiwi prodotto in Italia

Articolo 1Definizione delle date di raccolta• Il kiwi (Actinidia Deliciosa di varietà Hayward) non potrà essere raccolto prima

del 15 ottobre.Articolo 2Definizione delle date di commercializzazione • Il kiwi (Actinidia Deliciosa di varietà Hayward) non potrà essere commercia-

lizzato sulle destinazioni oltremare prima del 25 ottobre;• il kiwi (Actinidia Deliciosa di varietà Hayward) non potrà essere commercia-

lizzato al dettaglio, ovvero presentato in vista della vendita o venduto al consu-matore finale, prima del 15 novembre.

Articolo 3 Calibro minimoPer migliorare la qualità del prodotto al consumatore finale non potranno esserecommercializzati al dettaglio frutti di calibro inferiore ai 70 grammi.Articolo 4Parametri di qualitàNel rispetto della normativa in corso e di quella che entrerà in vigore a partire daottobre 2004, potranno essere commercializzati frutti aventi i seguenti parametriqualitativi minimi:a) 6,2 gradi °brix alla raccolta;b) 11 gradi °brix al consumo nei punti vendita.Articolo 5ValiditàIl presente accordo è valido per una durata di tre anni dalla firma dello stesso.Data emanazione: 1 Settembre 2004, dalle OP associate al CSO - Ferrara.

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È UN FRUTTO DALL’ELEVATO POTERE ANTIOSSIDANTE

La pera è unfrutto di origi-ni antiche, co-

me il fico; già all’e-poca dei Romani,infatti, i botanici neelencavano alme-no 40 varietà.Oggi sono più dimille, grazie al la-

voro eseguito dai coltivatori specializ-zati, che hanno creato cultivar mi-gliori, abbandonando via via le tipo-logie meno interessanti. La pera ha il grande pregio di essereuno dei frutti che si adatta meglioall’alimentazione dei bambini inquanto non crea problemi di intolle-ranza e può essere consumata grattu-giata sin dal periodo dello svezzamen-to. Ha una composizione molto simi-le alla mela con un contenuto di zuc-cheri pari all’8,8% (leggermente supe-riore a quello della mela). Per quantoriguarda l’apporto calorico, un etto dipere fornisce le stesse calorie di unetto di mele, vale a dire 35, con un’e-levata quota di acqua, una buonaquantità di carboidrati, soprattuttosemplici, e solamente tracce di protei-ne e grassi. Molto positiva, poi, la pre-senza di buona fibra vegetale, cheforma un impasto estremamente utileper regolarizzare le funzioni intestina-li e, nel contempo, fa diminuire l’as-sorbimento sia dei grassi che deglizuccheri introdotti con gli altri cibiconsumati quotidianamente.La pera contiene dosi non particolar-mente abbondanti di principi nutriti-vi, che, di solito, sono presenti inquasi tutti i frutti.Le caratteristiche nutrizionali sonomolto simili in tutte le varietà più dif-fuse ed apprezzate dai consumatori:

Kaiser, Abate, Passa-Crassana, Wilson,Cotogne, Butirre, che hanno un sapo-re che ricorda l’aroma del burro.La pera contiene molti acidi idrocin-namici, che svolgono una buona azio-ne antiossidante utile a bloccare la for-mazione delle sostanze cancerogene,se si consumano pere in una quantitàmedia pari a 500 grammi al giorno.L’assorbimento di questi acidi avvienetramite il passaggio dall’intestino.Molti studi di laboratorio indicanoche gli acidi idrocinnamici possonoinibire lo sviluppo dei batteri poten-

zialmente patogeni, come la Shigellasonnei, responsabile di una graveforma di gastroenterite.Questi acidi, inoltre, svolgono un’a-zione protettiva nei confronti dell’in-sorgenza dei tumori del colon: uneffetto che si pensa sia ottenuto attra-verso il legame di queste sostanze coni nitrati presenti nello stomaco, che neblocca la conversione in composticancerogenici.Fra questi acidi va segnalato l’acido clo-rogenico, che tende a concentrarsi nellabuccia dei frutti; pertanto, è consiglia-bile lavare le pere e consumarle intere,sia fresche che cotte. In questo modo siassumono anche tutte le fibre vegetali.Le pere contengono molte altre sostan-ze antiossidanti, appartenenti alla clas-se dei flavonoidi e dei tannini conden-sati, entrambi molto importanti dalpunto di vista nutrizionale. I flavonoi-di costituiscono la principale categoriadi polifenoli a cui si devono i diversicolori dei vari frutti, anche del verde ogiallo delle pere; le pere non sono ric-che di sostanze vitaminiche ritenuteindispensabili, come la vitamina C el’acido folico, ma possono comunqueaiutare a mantenere un buon livello dibenessere fisico grazie alla presenza diquesti antiossidanti. Flavonoidi e tan-nini abbassano il colesterolo cattivo,detto LDL, e aiutano a far aumentarequello buono, detto HDL, e inoltre a-giscono sulla minore aggregazionepiastrinica, che aiuta a prevenire l’in-sorgenza della trombosi.Una pera media pesa circa 160 gram-mi e, consumata fresca, è particolar-mente indicata per uno spuntinoenergetico; le pere si possono, comun-que, consumare anche in macedoniafresca oppure al forno o bollite. Sonoindicate anche abbinate a cibi salati.

Giorgio CalabreseMembro dell’Authority Europea della Sicurezza Alimentare

Pera, un concentratodi energia

COMPOSIZIONE E VALOREENERGETICO DELLA PERA(100 grammi di prodotto)

% Parte Edibile 84Acqua (gr) 87,4Proteine (gr) 0,3Grassi (gr) 0,1ZuccheriDisponibili (gr) 8,8Amido (gr) 0Solubili (gr) 8,8Fibra alimentare (gr) 3,8Insolubile (gr) 2,5Solubile (gr) 1,3Energia Kcal 35

Kj 147MineraliSodio (mg) 2Potassio (mg) 127Ferro (mg) 0,3Calcio (mg) 11Fosforo (mg) 15VitamineTiamina (mg) 0,01Riboflavina (mg) 0,03Niacina (mg) 0,01Vitamina A (mg) TracceVitamina C (mg) 4Colesterolo (mg) 0

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ERP DI SECONDA GENERAZIONE MESSO A PUNTO DA GRUPPO SISTEMA

Navision ottimizzala gestione dell’azienda

Perché introdurre l’ERP diseconda generazione alposto di un semplice

gestionale?Per rispondere a questo inter-rogativo partiamo dalle finalitàdei progetti di implementazio-ne di un sistema informativogestionale. A livello aziendale, questi progetti sipropongono di ottenere i seguentiobiettivi:• ottimizzare i processi di business;• migliorare la gestione delle infor-mazioni e rendere le decisioni velocie affidabili; • eliminare l’utilizzo di prodotti soft-ware incapaci di dialogare tra loro eche danno luogo a soluzioni cosid-dette “dipartimentali” (ad esempiomagazzino, contabilità, ecc.) perpoter vedere e gestire l’azienda nelsuo complesso e non come un insie-me di singole parti;• consentire un veloce adattamento aimutamenti delle condizioni del busi-ness;

• creare un rapporto di lavoro basatosulle relazioni collaborative;• adattarsi più facilmente al cambia-mento della domanda di clienti econsumatori;• plasmare il sistema informativo alleesigenze e modalità di operare dell’a-zienda; • realizzare il progetto basato su ERPinternazionale e tecnologie innovati-ve, ma di lunga esperienza e consoli-dato successo in migliaia di aziende; • consentire la collaborazione tra ifornitori e i partner; • fornire le funzionalità collaborativeai clienti ed ai consumatori, nonchéai dipendenti ed ai partner esterni;

• facilitare le comunicazioni ai forni-tori e clienti in modalità integrata(telefono, fax, lettere, email,EDI/XML, ecc.); • consentire un’elevata integrazionetra i prodotti Office Automation(Microsoft Office) e l’ERP II;• ottenere tempi brevissimi di realiz-zazione e implementazione dei pro-getti. Per raggiungere questi obiettivi inostri progetti si basano su Navision,ERP di seconda generazione, ovveroERP II.Gli ERP II coprono tutti i processi e lefunzioni aziendali grazie alle funzio-nalità di:• Gestione delle relazioni con i clien-

ti (CRM);• Gestione collaborativa dei fornitori(SCC);• Gestione delle transazioni econo-miche clienti-fornitori (e-Business);• Analisi dei dati aziendali (BI).Queste funzionalità costituisconol’ERP stesso e sono accessibili in qual-siasi momento e da qualsiasi luogo. Inoltre, sono basate su un motore disviluppo semplice e potente che con-sente di realizzare rapidamente anchele più complesse personalizzazioniove necessarie.Le nostre soluzioni ERP possonoessere installate ed avviate in tempirapidi, riducendo i costi di avviamen-to e l’impegno dedicato dal persona-

le al nuovo sistema.La presentazione dei dati puòessere facilmente personalizza-ta dall’utente per adattarla alleproprie esigenze.I posti di lavoro multilingua,

gestione multi azienda e multivaluta, rendono le nostre soluzio-

ni ideali per società con personale divarie nazionalità o che si sposta fre-quentemente tra le diverse filiali.Fornito e installato da GruppoSistema, Navision è un ERP partico-larmente modulare; si può acquistarela licenza di molti moduli: un’azien-da può così dotarsi gradualmente neltempo delle diverse funzionalità edegli utenti strettamente necessari.Inoltre, più di trecento soluzioni ver-ticali, già realizzate e frutto dellanostra esperienza decennale nelmondo agroalimentare e ortofruttico-lo, ci consentono di portare l’imple-mentazione del nuovo sistema infor-mativo all’interno dell’azienda consucesso in tempi rapidi e con costicontenuti.

Nebojsa MiladinovicProduct Manager Gruppo Sistema

Ottimizzare i processi di busi-ness, migliorare la gestione delleinformazioni e rendere le deci-sioni veloci e affidabili, adattarsipiù facilmente al cambiamentodella domanda di clienti e consu-matori, consentire la collabora-zione tra fornitori e partner: sonoquesti alcuni degli obiettivi deiprogetti di implementazione deiSistemi Gestionali Informativiraggiungibili grazie all’introdu-zione di un ERP, vale a dire unmetodo completo per l’automa-zione aziendale, messo a puntoda Gruppo Sistema.