confluenze magazine anno 1 numero 4

140
Anno 1 - n.4 luglio 2013 www.confluenze.com Confluenze esperienze di pesca a mosca

Upload: flymex

Post on 12-Mar-2016

241 views

Category:

Documents


4 download

DESCRIPTION

Magazine di pesca a mosca, Flyfishing Magazine, Fliegenfischen

TRANSCRIPT

Page 1: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

Anno 1 - n.4 luglio 2013

www.confluenze.com

Confluenzeesperienze di pesca a mosca

Page 2: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

Confluenze 2Contents

Coordinatore Rivista onlineNatalino Costa

Coordinatore Pubblicità per l’ItaliaMarco Feliciani

Coordinatore Pubblicità per l’estero e web masterMassimiliano Lo Faro

Coordinatore Relazioni Italia/esteroPino Messina

Coordinatore ImmagineCorrado Corradini

Page 3: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

3 Confluenze Contents

CONFLUENZEEsperienze di pesca a mosca

Foto di copertina:Un Martin ... pescatoredi Corrado corradini

Ma voi, come vi preparate quando andate ad affrontare un nuovo posto di pesca?Portate con voi anche la casa e il magazzino o vi limitate all’essenziale?Scusate, forse non mi sono spiegato, forse sono stato troppo vago, stavo parlando solodi mosche, mosche artificiali.Allora? Ci state pensando?Ok, mentre voi pensate, vi racconto un po’ come mi preparo io. Mi è appena capitato,per questo voglio esternarvi le mie elucubrazioni mentali per capire se ciò che faccio epenso è quello che fanno anche gli altri.Tema della gita: fiumi montani, torrenti con acque veloci, torrenti medi con lunghelame e buche, qualche giorno. Una scorsa ai siti internet, un paio di telefonate a qual-cuno che c’è già stato poi, apro il mio magazzino: un armadietto più due o tre borsetipo quelle della spesa. In concreto almeno una quarantina di scatole con tantissimi ar-tificiali (per i più giovani … ho i capelli bianchi e le mosche non mi bastano mai!), artifi-ciali divisi per lo più per dimensione e anche per tipologia. Alcune scatole di ninfe dal 6al 20/22, più altri scatolini vari di ninfe singol (perché non si sa mai!), tre quattro sca-tole di streamers dai colori classici nero, bianco, misto, più altre dai colori forti. Unadecina di scatole più sottili per le mosche piccole, quelle da temolo (che vanno beneanche per le trote!) con mini sedge, stone per imitare la leuctra fusca, emergenti, exu-vie, secche, chironomi, spiderini e ninfine. Ora le scatole delle mosche medie, moschebagnate e secche, ninfe galleggianti, emergenti, effimere, spent, sedges e stone, poi lescatole delle grandi sempre bagnate e secche ed infine alcune scatole estive dedicateai terrestri di ogni tipo, ragni, bruchi, vespe, mosche e mosconi, api, piccoli e grandicorazzati, cavallette, artificiali che personalmente amo in modo incondizionato perchérendono, rendono e non deludono. Ecco un elenco delle mie dotazioni per una gita del genere, ma a questo punto, po-nendo sulla bilancia la prossima uscita, devo decidere cosa portare con me e … noncerto tutto.Non è facile porsi davanti alla scelta, ma devo. Appoggio tutto l’armamentario su unpiano ed inizio a pensare e a selezionare.Stagione di mezzo, uguale a mosche di mezzo, non caldo e non freddo, … mezze op-portunità e … mezze mosche! Diciamo, una scelta obbligata da vecchie esperienze cheripercorrono la mia memoria. Scorrono veloci immagini di vecchie pescate di giugno incui le scelte erano cadute su imitazioni specifiche di stagione, su artificiali di medie di-mensioni, molto attrattivi, terrestri di primo pelo rappresentati dai kefar, maggiolinidegli orti con ali nocciola testa verde e corpo nero, da piccoli corazzati tutti neri con

La mosca giusta

Page 4: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

Confluenze 4Contents

corpo arancio o da altri completamente neri. Imitazioni vincenti costruite su ami 14/16da presentare in battuta come se l’insetto cadesse accidentalmente nell’acqua, nei girid’acqua, nei rifugi presunti, nelle acque di sfida, in caccia e per la caccia di bei temolidorati e trote brune! Ma le certezze non sono mai state una buona prerogativa espesso i dubbi hanno invece già risolto situazioni indecifrabili e incerte, così oltre aquelle mosche sicure, ho deciso di raccattare poche mosche diverse, combinazionimiste di emergenti, spider, secche e perché no, ninfe, raccolte in piccoli contenitori ri-posti in una precisa tasca del giubbino. Facendo la conta senza le ultime mini scatoline,addosso avrò quattro o cinque scatole nelle tasche, mentre altrettante saranno infilatein una tracolla per superare eventuali altre difficoltà di pesca. Finitooo? No!Finito no, perché qualche mosca piccola non mi può mai mancare, perché l’imprevistoa certe quote di pesca, è ancora dietro l’angolo e allora raccatto nuovamente nel ma-gazzino una scatola promiscua con imitazioni diverse, piccole e molto piccole. Ora sono pronto, si può partire. Fatto il viaggio, sono sul fiume, un fiume nuovo, bello, invitante. Devo solo pescare.Uno sguardo supplicante all’acqua per avere un segno, ma non c’è verso di collabora-zione. Iniziano ancora i dubbi sulle scelte, sulle mosche: ninfa, emergente o secca? Ma capiterà mai che si possa fare subito la giusta scelta?Provo, metto una mosca e tento, anche i miei amici di merende studiano l’andazzousando per convenienza mosche diverse. Finalmente il giusto evento, <…mangiano su una ninfa!> <… mangiano sulla para-chute!> <… sull’ape!>Perfetto, ho capito tutto! Dubbi? Tanti, tantissimi, ma le mangiate si ripetono riman-dando alla natura ogni decisione. Direi che qui mangiano per fame o per euforia d’ap-petito, non certo per logica. E tutte le mosche che ho portato? Come tante altre volte per ora non sono servite amolto, hanno funzionato solo le “sorprese”, ma fino al momento che sono comparsesul pelo dell’acqua delle piccole effimere che “finalmente”, hanno rimesso le giustecose al loro posto. Da quel preciso momento, ho riabilitato le mie scatole e le mie scelte!E domani? Domani sarà un altro giorno e un altro fiume nello stesso fiume, i nostridubbi riappariranno e la nostra sfida si ripeterà, complicando la nostra vacanza. Pazienza, frugherò ancora nelle mie scatole, cambierò le mie proposte fino a trovareper l’ennesima volta, la mosca giusta.

Natalino Costa

Page 5: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4
Page 6: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

Confluenzeesperienze di pesca a mosca

ANNO 01 N.°04 luglio - agosto

Confluenze 6Contents

di Mario Madonini pag

14

Rane e ...Rane e ...BassBass

PRESENTA:

Di Andrea Modesti

Quando non saiche pesci pigliare

Di Pino Messina

A pesca neiNebrodi

pag

32

pag

48

Page 7: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

7 Confluenze Contents

Di Massimo Ginanneschi

Di Marco Feliciani

PHEASANT TAILUN ARTIFICIALE IN CON-

TINUA EVOLUZIONE E TRASFORMAZIONE: PARTE2: LE SOMMERSE, LE NINFE

EMERGENTI, LE SECCHE

Di Roberto Nera

PESCA IN VAL MASTALLONE “RISERVA LA SELVA”

Una pescata ad Ala di Stura

Di Benedetto Milani

A Permit A Permit in Belizein Belize

pag

62

pag

80

pag

94

pag

116

Page 8: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

Confluenze 8Contents

Hanno collaborato per la realizzazione di questo numero:

Confluenzeesperienze di pesca a mosca

Andrea ModestiNasce a Milano nel luglio del 1980 e all'età di sei anni, ha il suo primo in-contro con la pesca. Fino al periodo universitario calca i Navigli lombardi, ilTicino e l'Adda, poi inizia a frequentare anche il Bacino del Brembo e delSerio. Nel 2005 si laurea in Biologia con una tesi sulla gestione delle popo-lazioni di Trota Marmorata del Fiume Adda. Oggi lavora con Biologo perl’Ente Regionale per i Servizi all'Agricoltura e alle Foreste, ma la sua pas-sione lo porta sempre a tornare ra fare visita ai "suoi Fiumi".

Mario MadoniniDopo tante passioni e tante pesche, negli anni 80 arriva alla pesca amosca alla quale si appassiona completamente. Dedica molto tempo allacostruzione di nuovi artificiali e alla ricerca di nuovi materiali. Pesca quasiogni giorno spaziando dai piccoli corsi d’acqua ai grandi fiumi. Da qualcheanno si dedica anche alla pesca con la due mani con “discreta fortuna”.

Benedetto MilaniVeterinario di professione, pescatore a mosca per passione. Pesca damolti anni ed ha approfondito questa sua "malattia" attraverso moltepliciesperienze in tante parti del mondo. Collabora con diverse riviste del set-tore mosca.

Marco FelicianiE’ nato nel 1959 a Milano, padre di tre figli, Giulia, Giovanni e Luciano,convive da anni con Antonella. Fin da bambino conobbe la pesca a moscaalla quale si dedicò completamente nel 1977: fu amore a prima vista e daallora praticò solo questa meravigliosa tecnica. Attualmente è presidentedel FLY ANGLING CLUB di Milano, è sicuramente uno dei più quotati flytyers Italiani. Da anni collabora con le migliori riviste di pesca a mosca.

Altri collaboratori:Pino Savino - Roberto Facchinetti - Osvaldo Gilli - Paolo Migliorini

Page 9: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

Massimo GinanneschiDi origini Toscane, nato nel 1964, sposato con Gloria e padre di due mera-vigliosi figli, vive e lavora in provincia di Torino; inizia a pescare da giova-nissimo, nel 1970, grazie al suo amico Franco Vaccarino, approda allapesca a mosca, dalla quale resta affascinato. Con un gruppo di amici fondala sezione del CIPM Valli Di Lanzo, è socio dell’A.S. dilettantistica MoucheVallèe (AO), socio e presidente dell’I.F.T.A., “Italian Fly Tyers Association .

9 Confluenze Contents

Roberto NeraNato in Africa nel 1965, vive a Milano e fa l'avvocato, è ufficiale degli alpiniparacadutisti ed ha prestato servizio nelle missioni in Iraq ed Afghanistan.Ama gli sport estremi: paracadutismo, parapendio ed alpinismo; da 30 annipesca a mosca grazie alla passione trasmessagli dal nonno; ha pescato inmolte località nel mondo ed insieme ad altri amici ha portato le esperienzenella gestione della riserva "La Selva". Ama la pesca a mosca e si divideper motivi sentimentali tra Italia e Repubblica Ceca.

Corrado CorradiniHa fatto il fotografo per passione e come professione per otto anni poi, percaso, è entrato in contatto con il meraviglioso universo della pesca aMosca. È' stato un " colpo di fulmine ". Si sta parlando di una trentina dianni fa, oggi, in maniera certamente più matura ed equilibrata, vive paralle-lamente l'amore per la pesca e per la fotografia in funzione alla sua dupliceesperienza.

Natalino CostaNato a Lodi, nella pianura lombarda delle rogge, delle risorgive, dei canalie dell’Adda, risiede ed è sposato con Grazia dalla quale ha avuto due figli.Passata, spinning e poi mosca, l’escalation, della sua pesca. Dal 1983 lascoperta della pesca a mosca che ha poi cambiato non poco le sue abitu-dini e le sue passioni. Nel 2004 ha formato il gruppo di redazione che perotto anni ha curato la pubblicazione di Fly Fishing.

Max Lo FaroLa pesca a mosca è per lui, più che uno svago o un lavoro, un vero e pro-prio stile di vita. Nato nel Friuli nel “73”, per motivi professionali, vive inAustria da più di 15 anni. Le sue esperienze di pesca, hanno varcato spessoi confini europei, partendo dai grandi fiumi dell’Argentina, fino ai fiumi delNord come il Mörrum in Svezia, passando attraverso le flat delle Bahamas,ma il suo cuore rimane per i fiumi nostrani ricchi di trote e temoli.

Pino MessinaLa pesca a mosca a due mani è per lui una vera e propria religione, unapassione che lo porta ad investire tempo e risparmi in continui corsi di ag-giornamento sul lancio tecnico ed in battute di pesca al salmone atlanticoed alle trote di mare in giro per il nord Europa. Istruttore di lancio ed autoredi diversi articoli pubblicati sia su riviste del settore che on-line, da anni sidedica inoltre alla caccia di trote marmorate nei grandi fiumi del piano.

Page 10: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4
Page 11: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4
Page 12: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

Confluenze 12Tying

Page 13: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

13 Confluenze Tying

Black Bass, foto di Natalino Costa

Page 14: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

Tying Confluenze 14

Credo che la maggior parte dei pescatori conosca “personalmente” il black bass e lo stimi per la suascaltrezza e per la difesa che oppone in caso di cattura. Per me è un gran pesce, un pesce adatto allanostra pesca, un pesce che malgrado le strane leggi italiane non proteggano perché non autoctono,io rispetto pienamente e integralmente perché si è ormai adattato perfettamente nei nostri ambientifluviali e lacuali e incrociarlo nelle nostre sfide, è sempre una piacevole avventura.Finalmente la stagione estiva ci propone anche la pesca al black che terminata la riproduzione ed ilperiodo di svezzamento dei piccoli, ritorna ad essere insidiabile. Il bass, infatti in questo suo partico-lare periodo, quando viene insidiato o da noi molestato e allamato, mette in campo tutte le sue difesefino a raggiungere uno stato di stress che per un certo tempo lo rende inerme, mettendo a repenta-glio la protezione della sua prole che potrebbe essere facilmente preda di altri voraci predatori. Ma il periodo critico ora è terminato e siamo pronti a nuove sfide con questo incredibile combattente.Con quale esca?

Testo di Mario Madonini

Fotografie di Natalino Costa e Mario Madonini

Page 15: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

15 Confluenze Tying

Dipende, dipende da tanti fattori, dal periodo,dall’ambiente in cui vive, dalle acque e dalle spe-cie che compongono la sua dieta e anche dallesue dimensioni. I black giovani svolgono perlopiùattività di caccia in superficie cibandosi di insetti,pesciolini, piccoli crostacei, mentre gli adulti pre-feriscono pesci, grossi crostacei, anfibi, serpid’acqua, topolini e a volte anche piccoli uccelli.Una dieta varia che nella preparazione degli arti-ficiali per ingannarlo, da ampio spazio alla grandefantasia dei costruttori. Gli artificiali che di seguito andrò a presentarvi,imitano sicuramente un anfibio che in natura rap-presenta una parte importante del cibo di questopesce, specialmente quando la nostra pesca sisvolge in ambienti come piccoli laghi, stagni, ca-nali e cave: la rana. Imitata in mille modi, proverò a proporvi altri dueartificiali molto semplici, ma veramente efficaci.

La ranaLa rana verde o esculenta, chiamata anche rana comune, appartenente alla specie dei Ranidi, nell’or-dine Anuri. Ha dimensioni varianti tra i 7 e 10 cm, un dorso di colore verde smagliante o bruno oliva,a volte cosparso di macchie nere e con una piega su ogni lato, ricca di ghiandole color bronzo. I fian-chi sono cosparsi macchie nere o brune, presenta inoltre una linea dorsale chiara che parte dallatesta e arriva fino all’ano. La pancia è di colore biancastro punteggiata di nero e grigio. Vive neglierbai, degli stagni, nei corsi d’acqua lenti, generalmente sempre molto vicino alle rive. E’ molto so-spettosa e al primo segnale di pericolo s’immerge nascondendosi nella vegetazione. Si ciba di insetti,farfalle, larve, vermi, lumache, ma anche di giovani rane, piccole lucertole e piccoli roditori.In Italia è diffusa ovunque e si può trovare sino ad oltre 1200 metri.

Page 16: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

Confluenze 16Tying

DUKE NUKEM FROGDressing:Amo: Gamakatsu F314 2/4

Filo di montaggio: filanca color verde

Corpo e testa: foam verde cellula chiusa

spessore 3 mm

Occhi: 3D Epoxy Eye 4 mm

Zampe: elastici in silicone colorato

Anti incaglio: nylon del 40/50

Page 17: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

17 Confluenze Tying

Il montaggio

Tagliata una striscia di foam di dimensione ade-guata alla misura dell’amo, si fissa il filo di mon-taggio e uno spezzone di nylon del 40 o 50 cheservirà poi a formare l’anti incaglio. Quindi, con ilfilo di montaggio si procede a legare il foam (ri-volto verso la curvatura dell’amo) fermandosiproprio ad inizio curva.

Si ribalta ora in avanti e poi indietro il foam cer-cando di fissarlo appena dietro l’occhiello.Si procede a tagliare il foam all’altezza dellacurva smussando i due angoli.

Page 18: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

Confluenze 18Tying

Con una colla cianoacrilica si fissano i due oc-chietti.

Si fissano gli elastici prima da una parte e poidall’altra in corrispondenza del fissaggio prece-dente del foam.

A questo punto si prende il nylon precedente-mente fissato e lo si porta in corrispondenzadell’occhiello a formare l’anti incaglio legandolofortemente.

Page 19: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

19 Confluenze Tying

Si taglia il nylon in eccesso poi con il pennarello indelebile si procede alla finitura dell’artificiale.La nostra rana è pronta per la pesca.

Page 20: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4
Page 21: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

21 Confluenze Tying

Page 22: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

Confluenze 22Tying

FLYPPER FROGDressing:Amo: bass pro shop CPS 3/0

Filo di montaggio: filanca color verde

Zampe posteriori: due hackles di gallo

azzurro contrapposte o altri colori come il giallo,

il verde e altri

Corpo e testa: doppio strato di foam

arancio sopra e giallo sotto a cellula chiusa 2 mm

in alternativa giallo e verde, verde verde e altri

colori a piacere

Occhi: 3D Epoxy Eye 4 mm

Zampe: elastici in silicone colorato

Anti incaglio: nylon del 40/50

Page 23: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

23 Confluenze Tying

Il montaggio

Legato il filo di montaggio all’amo si fi fissa poi ilnylon che servirà da anti incaglio e due piume digallo contrapposte.

Mettiamo alcune gocce di colla ciano acrilica sullalegatura dell’amo che servirà a fissare meglio ilfoam.

Tagliate due strisce di diverso colore, le appog-giamo sopra e sotto l’amo tenendole ferme peralcuni istanti fino a quando non rimarrannoadese all’amo.

Si fissa il foam in due punti, uno circa a metàamo e l’altro appena prima dell’occhiello.

Si ribalta prima una striscia e poi l’altra verso lacurvatura legando il tutto in corrispondeza dellalegatura precedente.

Page 24: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

Confluenze 24Tying

Si taglia ora il foam in corrispondenza della curvadell’amo smussando gli angoli.

Con una colla cianoacrilica si fissano i due oc-chietti.

Page 25: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

25 Confluenze Tying

Si fissano gli elastici prima da una parte e poidall’altra in corrispondenza del fissaggio prece-dente del foam.

Page 26: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

Confluenze 26Tying

A questo punto si prende il nylon precedente-mente fissato e lo si porta in corrispondenzadell’occhiello a formare l’anti incaglio legandolofortemente.

Si taglia il nylon in eccesso poi con il pennarelloindelebile si procede alla finitura dell’artificiale.La nostra rana è pronta per la pesca.

Page 27: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4
Page 28: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4
Page 29: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4
Page 30: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

Confluenze 30Report

Page 31: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

31 Confluenze Report

Bollata, foto di Corrado Corradini

Page 32: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

Confluenze 32Report

Quando non sai chepesci pigliare

di Andrea Modesti

Mi capita spesso, magari davanti ad un caffè, di disquisire con pescatori a mosca di ritorno dalle lorolunghe giornate di pesca, con ancora quella luce magica negli occhi.Immancabilmente qualcuno del gruppo, terminato il racconto della mirabolante cattura avvenutadopo un lancio perfetto con un’imitazione infallibile, conclude dicendo “… eh la pesca a mosca è lapiù nobile delle pesche, dove conta la profonda conoscenza della natura … altro che galleggiante ecagnotti … “.Ed è allora che dentro di me, in un dolce sussulto, sento lo stomaco ridacchiare.

Page 33: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

33 Confluenze Report

Già, perché solitamente a questa frase il miocompagno di “bancone del bar” ha fatto antece-dere un elenco pittoresco di nomi scientifici di in-setti, dove il genere si fonde con la famiglia, laspecie con l’ordine e molto spesso scopri in lui ilnuovo Linneo che li, tra lo zucchero, la tazzina eil biscottino ha scoperto due o tre nuove specie. E ancora più divertente è quando ti mette sotto ilnaso l’album fotografico della giornata ed orgo-glioso ti mostra le catture effettuate esclamando… “guarda qui, queste si che sono Fario autoc-tone … “. Ma mica eri a pescare in Friuli??C’è qualcosa che non va … qui non si sa più chepesci pigliare …La pesca a mosca sarà anche una pesca affasci-nante, di certo però non potrà mai essere nobilese praticata con superficialità, con la presunzionedel sapere e senza la determinazione da partedel pescatore di pretendere una gestione correttadei corsi d’acqua.Non dovremmo accontentarci di fare numerosecatture, magari tutte rigorosamente di taglia; al

contrario dovremmo pretendere di fare le giustecatture, dovremmo pretendere di pescare in uncorso d’acqua in salute, in grado di autososte-nersi, con popolazioni ittiche realmente autoc-tone e con una struttura di popolazione idonea alquel ben preciso ambiente acquatico.Allora si che la pesca a mosca ed il pescatore amosca potrebbero fieramente definirsi ambascia-tori di una nobile arte.Questa premessa, forse un po’ dura nei suoi ter-mini, vuole essere lo spunto per analizzare som-mariamente la classificazione e la zoogeografiadelle popolazioni italiane di Trota, così cheognuno di noi possa prendere coscienza di qualesia ad oggi lo “stato di salute genetico” dalla no-stra preda elettiva.La mia speranza infine è quella di poter sempresorseggiare un caffè con qualcuno di voi, sen-tendo sempre raccontare le solite rocamboleschestorie, sempre con la stessa magica luce negliocchi, ma con la consapevolezza che tanto va an-cora fatto prima di poter parlare di “belle cat-ture”.

Page 34: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

Confluenze 34Report

Fonte fondamentale per la stesura di questo arti-colo è stato un pregevole lavoro promosso dal-l’A.I.I.A.D. (Associazione Italiana Ittiologi AcqueDolci) e realizzato da un nutrito gruppo di lavoroche ritengo doveroso e d’obbligo citare per intero:Presidente: Dott. Zanetti MarcoMembri del gruppo di lavoro:Dott.ssa Battistella Silvia, Dott.ssa Bilò Maria-Fa-biana, Dott. Borghesan Fabio, Dott. Borroni Ivan,Dott. Bronzatti Paolo, Dott. Caricato Gaetano,Dott.ssa Carosi Antonella, Dott.ssa Ciutti France-sca,Dott.ssa De Biaggi Marta, Dott.ssa De CurtisOrnella, Prof. Frantoi Piero, Dott. Gandolfi An-drea, Dott. Gentili Gaetano,Dott. Gibertoni Pier-paolo, Dott. ssa Grava Vanin Barbara, Dott. JelliFederico, Dott. Lorenzoni Massimo, Dott. Marco-

nato Enrico, Dott. Massidda Paolo, Dott. MazzeiGiuseppe, Dott. Merati Fabrizio, Prof. Nonnis Mar-zano Francesco, Dott. Pascale Massimo, Dott.Piccinini Armando, Dott.ssa Pizzul Elisabetta,Dott. Pontalti Leonardo, Dott. Riva Marco An-gelo,Dott. Rossi Simone, Dott. Salviati Stefano,Dott. Spairani Michele, Dott. Stellin Daniele,.Dott.Paolo Turin.Membri partecipanti alla stesura del docu-mento: Dott.ssa Battistella Silvia, Dott.ssa Bilò Maria-Fa-biana, Dott. Borghesan Fabio, Dott. Borroni Ivan,Dott.ssa Carosi Antonella, Dott. Gandolfi Andrea,Dott. ssa Grava Vanin Barbara,Dott. MassiddaPaolo, Dott. Merati Fabrizio, Prof. Nonnis MarzanoFrancesco, Dott. Pascale Massimo, Dott. PiccininiArmando, Dott.ssa Pizzul Elisabetta, Dott. Pon-

Page 35: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

35 Confluenze Report

talti Leonardo, Dott. Rossi Simone, Dott. SalviatiStefano.

I risultati di questo studio sono il prodotto del-l’analisi genetica di differenti popolazioni di troteprovenienti da tutta Italia, unitamente allo studioe alla revisione di lavori e ricerche condotti addi-rittura nei secoli scorsi da illustri Ittiologi. La proposta nomenclaturale che ne deriva, ha in-nanzitutto tenuto conto dell’importanza di doverassegnare una terminologia appropriata ad entitàsistematiche, ossia singole specie, che oggi rive-stono un ruolo importante non solo in ambitoconservazionistico, ma anche in ambito alieutico.Per tale ragione i ricercatori hanno tenuto contodei concetti di ESUs (Evolutionary SignificantUnits ovvero Unità Evolutivamente Significative)

e di MUs (Management Units ovvero Unità di Ge-stione) proposti in biologia della conservazione. Nello specifico per ESU si intende una o più po-polazioni parzialmente differenziate dal punto divista genetico a seguito di una separazione evo-lutiva significativa, mentre per MU si intendeun’ipotetica popolazione all’interno di un grupposistematico (distribuito su un’area geografica piùo meno ampia) che è sufficientemente differen-ziata dalle altre popolazioni da giustificarne unagestione distinta (per fare un esempio banale,ma pratico: una popolazione di trote presenti al-l’interno di un bacino isolato che seppur geneti-camente “identiche” alle trote presenti neltorrente più vicino meritano comunque un atten-zione particolare per le loro peculiari caratteristi-che morfologiche).

Page 36: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

Confluenze 36Report

Detto ciò, lo studio è giunto alle seguenti conclusioni che riporto per intero:

Salmo trutta.Nome comune: trota fario. Distribuzione atlantica e danubiano.

ESU Salmo trutta

Page 37: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

37 Confluenze Report

Salmo marmoratus.Nome comune: trota marmorata. Distribuzione: pianura Padana, Croazia e Slovenia.

ESU Salmo trutta - MU Bacini idrografici delle Alpi orientali: bacino idrografico delfiume Adige

ESU Salmo trutta - MU Bacini idrografici delle Alpi orientali: bacino idrografico delfiume Brenta

ESU Salmo trutta - MU Bacini idrografici delle Alpi orientali: bacino idrografico delfiume Piave

Page 38: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

Confluenze 38Report

ESU Salmo cettii - MU Bacini idrografici della Sardegna

Salmo cettii. Nome comune: trota insulare o trota sarda. Distribuzione: presente in Sardegna eSicilia, laghi di Posta Fibreno e Ninfa e in alcuni corsi d’acqua tirrenici (ex macrostigma).

Salmo ghigii. Nome comune: trota appenninica o adriatica. Distribuzione: bacini appenniniciadriatici e tirrenici.

Page 39: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

39 Confluenze Report

ESU Salmo ghigii - MU Bacini appenninici adriatici

ESU Salmo ghigii - MU Bacini appenninici adriatici: bacino idrografico fiume Tenna

ESU Salmo ghigii - MU Bacini appenninici tirrenici:bacino idrografico del fiume Tevere(fiume Nera)

Page 40: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

Confluenze 40Report

Salmo fibreni (ex macrostigma del Fibreno). Nome comune: carpione del Fibreno. Distribuzione: lago di Posta Fibreno.

ESU Salmo fibreni

La trota morpha lacustris (nome comune: trota di lago) viene considerata un morfotipo (eco-fenotipo) della Salmo trutta e della Salmo marmoratus. Distribuzione: laghi prealpini.

Trota morpha lacustris

Page 41: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

41 Confluenze Report

In assenza di letteratura consolidata a livello internazionale si propone di mantenere la seguente no-menclatura per le entità sistematiche e gestionali sottoindicate:

Salmo carpio. Nome comune: carpione del Garda. Distribuzione: lago di Garda;

ESU Salmo carpio

ESU Salmo carpio - esemplare femmina (in alto) e maschio (in basso)

Page 42: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

Confluenze 42Report

Salvelinus alpinus.Nome comune: salmerino alpino. Distribuzione: laghi alpini e prealpini.

ESU Salvelinus alpinus - MU laghi alpini Trentino - Alto Adige

La terminologia recentemente proposta di Salmo mediterraneus, Salmo farioides, Salmo auseris,Salmo cenerinus, ecc. non trova ad oggi alcun riscontro scientifico o comunque un’appropriata collo-cazione nel panorama sistematico nazionale su base storico-culturale e pertanto non deve esserepresa in considerazione in questo contesto. Eventuali modifiche da apportare nella nomenclatura deiSalmonidi italiani potranno essere prese in considerazione qualora pubblicate su riviste internazionalisottoposte a procedimento di peer reviewing (riviste con impact factor o comunque di elevato valorescientifico).

Dai risultati sopra esposti si comprende come lamia domanda introduttiva “ma mica eri a pescarein Friuli??” non è stata scritta a caso. Infatti lostudio mette chiaramente in luce come l’unicaTrota autoctona dell’intero distretto padano e ditutti i bacini alpini adriatici, sia la Trota Marmo-rata, dunque in Friuli non avremo Trote Fario au-toctone. Ho fatto questo esempio non per “tutelare” mag-giormente la Trota Marmorata rispetto alle altreTrote citate nello studio, ma perché senza ombradi dubbio la massiccia presenza di Trote Fario di-stribuite in ogni corso d’acqua alpino riesce adare concretamente idea di quanto sia stata de-

vastante sino ad ora l’azione errata di gestione it-tica sugli ecosistemi acquatici.Avremo modo nel corso delle prossime uscite delnostro magazine di analizzare gli impatti negatividerivanti dalle pratiche di immissione, così comedi analizzare azioni alternative sicuramente moltopiù etiche dal punto di vista ecologico e moltospesso anche maggiormente efficaci dal punto divista del risultato finale, ossia la presenza dipesce di qualità nei corsi d’acqua.Dal canto nostro come pescatori e soprattuttocome pescatori a mosca, (i quali non devonopeccare di presunzione ritenendosi nobili permaggiori conoscenze ecologiche, ma che indub-

Page 43: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

biamente hanno maggiormente a cuore la tuteladei salmonidi per ovvie ragioni) dovremmo com-piere i primi passi verso il cambiamento. Di sicuro pretendere dagli Enti preposti alla ge-stione ittica (Regioni, Provincie, Comunità Mon-tane, Associazioni Locali di Gestione) e dalle

riserve private l’attuazione di piani di reintrodu-zione attuati con pesci geneticamente certificati eidonei al particolare sito di introduzione, rappre-senterebbe il primo vero atto di nobiltà e di di-mostrazione di una consapevolezza ambientalematura e ragionata.

Page 44: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4
Page 45: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4
Page 46: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

Confluenze 46Report

Page 47: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

47 Confluenze Report

Soddisfazione, foto di Marco Feliciani

Page 48: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

Confluenze 48Report

Page 49: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

49 Confluenze Report

Testo di Pino Messina Foto di Pino Messina e Francesco Li Bianchi

A pesca neiNebrodi

Che cosa hanno in comune dei gustosi cannoli siciliani con delle piccole ninfe piombate? Apparente-mente niente, eppure la scorsa estate ho “fruito” di entrambi nella stessa giornata. Una memorabilegiornata trascorsa nell’entroterra siciliano in compagnia dell’amico Francesco Li Bianchi, alla ricerca difurtive trote iridee che nuotano beate nelle veloci acque che solcano i monti Nebrodi.I Nebrodi costituiscono parte dell’Appennino Siculo, un territorio vastissimo e di sconfinata bellezza.Un autentico paradiso terrestre con fiumi e torrenti le cui acque scorrono limpide tra la fitta vegeta-zione; laghetti montani, prati fioriti in tutte le stagioni, ombrosi boschi secolari, spazi incontaminati dimacchia mediterranea.

Page 50: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

Confluenze 50Report

Questo e molto di più offrono i Nebrodi agli occhiincantati dei visitatori che li scoprono per laprima volta. In quest’area montana di 200milaettari è concentrato il più grande patrimonio fo-restale della Sicilia. La zona si estende nelle tre province di Messina,di Catania ed Enna, ed è limitata a sud da unbraccio del Simeto, a ovest dal fiume Pollina, aest dalla fiumara di Novara di Sicilia e a sud dalvulcano più grande d’Europa, l’Etna. Per proteg-gere questo patrimonio naturale nel 1993 è statoistituito un parco protetto che copre circa 85milaettari di bosco. Si tratta della più vasta area protetta della Siciliae di una delle più estese dell’intero continente;orientarsi autonomamente tra questi monti nel-l’intento di praticare il nostro amato hobby è pos-sibile, ma estremamente difficile, avvalersi di unefficace servizio guide, quale quello offerto da

Francesco Li Bianchi, risulterà la scelta vincente.E’ andata più o meno così .... con i cannoli hofatto colazione, le ninfe le ho usate poco dopoper insidiare le furtive trote iridee che probabil-mente da diversi decenni si riproducono nei tor-renti dei Nebrodi. Già da un po’, durante le mie vacanze estive inSicilia, dedico qualche giorno alla pesca in acqueinterne, fruendo dell’ineccepibile servizio guidadell’amico Francesco Li Bianchi, solitamente peròla mia attenzione si era fino a quel momentosempre rivolta al black bass. Questa volta però,stimolato anche dalle accattivanti descrizione diFrancesco sulla combattività di questi salmonidi,ho deciso di dedicare un’intera giornata alla loropesca. L’azione di pesca in se non è complessa;si pesca “blind” a risalire, lanciando in ogni bucae rivolo di corrente.Quello che occorre avere è un minimo di allena-

Page 51: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

51 Confluenze Report

Page 52: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

Confluenze 52Report

Page 53: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

53 Confluenze Report

Page 54: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

Confluenze 54Report

mento fisico per poter meglio affrontare la risalita dei i tor-renti; spesso, immensi massi ci costringono a raggirare il corsod’acqua anche di diversi metri, obbligandoci ad impegnative,seppur brevi, scalatine. Occorre a mio avviso minimizzare l’at-trezzatura, evitando inutili sovraccarichi di peso. Qui i telefonicellulari non hanno particolare copertura di segnale; per evi-denti aspetti sia di orientamento che di sicurezza, essere indue diventa oggettivamente una necessità. Le trote sono ben distribuite lungo i diversi corsi d’acqua, oc-corre tuttavia conoscere i torrenti giusti per aver maggior suc-cesso. Ed è proprio per questo che le conoscenze el’esperienza di Francesco risultano determinanti! I pesci sono molto furtivi, occorre quindi prestare molta atten-zione alla fase di avvicinamento. Qui, specie nei mesi pù caldi,non occorrono i wader; si pesca in shorts, con camice anti UV,ed un buon paio di scarpe tecniche antiscivolo per meglio af-frontare massi e sassi lungo e sul fondo del torrente, talvoltaricoperti di limo.Viste le ridotte dimensioni degli alvei e la folta vegetazione, hooptato per una canna 7,6 coda DT 4. I finali utilizzati avevanouna lunghezza di 3mt ca, con tip in fluorocarbon non inferioreallo 0.16 di diametro. In luglio l’attività superficiale dei pesci è pressochè assente;pescando a ninfa, si sono rivelate molto efficaci imitazioni conteste piombate e dai colori naturali. In generale, queste irideenon sono apparse particolarmente “schizzinose”, dando ottimerisposte a diverse tipologie di esche, imitazioni però caratteriz-zate da siluette ben proporzionate.I pesci allamati sono tutti molto vigorosi, a prescindere dalla

Page 55: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

55 Confluenze Report

Page 56: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

Confluenze 56Report

loro dimensione; pesci lunghi poco oltre 20cm,se chiaramente ricercati con attrezzatura propor-zionata, risulteranno molto combattivi, regalandopiacevoli emozioni.In piena estate risulterà più difficile insidiareprede di dimensioni importanti. Queste, ed inqueste zone, sembrano ridurre al minino la loroattività durante il giorno, nascondendosi instrette buche ed anfratti. Ho personalmente vistole code di due grosse trote spuntare fuori da unpaio di anfratti appena sotto il pelo dell’acqua.Questi pesci hanno probabilmente maturatocomportamenti che li portano, nei periodi estivi,ad “attivarsi” e cibarsi durante le sole ore not-turne. Altro discorso vale invece nei mesi chevanno da marzo a maggio, periodi in cui gliesemplari più importanti risulteranno attivi anchenelle ore centrali. In questi mesi i torrentiavranno inoltre una maggior portata d’acqua, fa-vorendo la minor diffidenza di queste splendideiridee. In diversi punti il torrente è letteralmenteinghiottito dalla vegetazione; qui l’azione dipesca prevede la precisa esecuzione di lanci abalestra seguita da brevi recuperi anche controcorrente delle ninfe impiegate.Gli ambienti nei quali ci si trova a pescare sonorealmente incontaminati, la pressione piscatoriarisulta quasi nulla e si ha la netta sensazione diessere veramente soli, soli immersi nel verde deiboschi, accompagnati dal fragore dell’acqua e dalcanto degli uccelli.E’ stata una meravigliosa esperienza che vi invito

a provare e che sicuramente replicherò. Per contattare l’autore: [email protected]@confluenze.comPer l’organizzazione logistica e servizio guide:http://www.spinningsicilianord.org/

Page 57: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4
Page 58: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4
Page 59: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4
Page 60: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

Confluenze 60Salt

Page 61: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

61 Confluenze Salt

Los Roques, foto di Roberto Facchinetti

Page 62: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4
Page 63: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

63 Confluenze Salt

A Permit A Permit in Belizein Belize

Per un pescatore a mosca, la cattura di un Permit è un po’ come per un rocciatore raggiungere l’Eve-rest o il K2, insomma, è un traguardo, una chimera che se agguantata, dà una grande soddisfazionepersonale.E ciò, perchè questo pesce è difficilissimo da ingannare con le nostre imitazioni di granchio (granchi,il cibo prediletto!) e quando anche tu hai eseguito un lancio a regola d’arte, una posa leggera e cali-brata, strippi lentamente e lungo, come sempre le guide ti consigliano … lui poi decide all’ultimo mo-mento che tutto ciò che noi gli proponiamo, non è di suo gusto!!

Testo di Benedetto MilaniFotografie di Benedetto Milani e Paolo Migliorini

Page 64: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

Confluenze 64Salt

Page 65: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

65 Confluenze Salt

Questa è la doverosa premessa alla nostra av-ventura in Belize e precisamente a Placencia, pa-tria indiscussa della pesca al Permit, dove in unasettimana, si riescono ad incontrare un gran nu-mero di questi difficili pesci, che ovviamente si-gnifica molte più possibilità di cattura rispetto adaltri spot caraibici dove il nostro amico è pre-sente, ma non in così grande numero.Devo confessare che questa avventura non rien-trava nei miei programmi di pesca, ma poi si è ri-velata una settimana fantastica, a metà marzo. I miei due amici Paolo Migliorini e Vincenzo Pe-trino, avevano da mesi organizzato la vacanza, ioinvece, con un doppio salto mortale, ho schivatolavoro e consorte e ... via per la pazza gioia!!Già due anni fa avevo vissuto l’emozione di tro-varmi a tu per tu con il Permit, in Messico e pre-cisamente ad Ascension bay, ma in sei giorni dipesca, avevo effettuato due, dico, due lanci sola-mente con il risultato di aver visto solo la pinna

caudale in tailing e la immediata la fuga del miopotenziale target. Dai racconti di Paolo che in Be-lize era stato 10 anni fa, dalle notizie raccolte dainternet e dalle riviste specializzate, sapevo chelà, l’incontro del Permit (attenzione l’incontro,non la cattura!) in questo periodo ne fa uno degliHot spot mondiali. Dunque con una perfetta or-ganizzazione che i miei due amici avevano imba-stito, sono partito … carico come una molla!!Dopo un viaggio veramente lungo e faticoso,preso possesso delle nostre spartane, ma pulitecamere presso Dianni’s resort, la nostra avven-tura stava decisamente iniziando. (Abbiamo dor-mito una notte ad Atlanta per poi proseguire lamattina seguente per Belize city ed infine, con unpiccolo aereo della compagnia locale Tropic air,arrivare a Placencia.)Le nostre due guide, Dermin e Daniel, venute adincontrarci tra una birra e l’altra, hanno volutovedere le nostre mosche: Paolo che è un grandis-

Page 66: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

Confluenze 66Salt

simo pescatore/costruttore, ha sfoderato un nu-mero impressionante di imitazioni che le guideguardavano e soppesavano per valutarne la vali-dità, mostrando decisamente interesse. Le miescatole sono state invece quasi irrise, ma fortu-natamente due settimane prima della partenza,avevo ordinato via internet da Puglisi, un piccololotto di vari tipi di Crabs che mi hanno salvato lavita. Infine Vincenzo, non aveva nulla ed io ePaolo, avremmo dovuto fornirgli le mosche per-chè lui, che come sempre, non costruisce, noncompra nulla, ma pretende che gli amici sianogenerosi!!!Finalmente si programma la pesca. La prima no-tizia preoccupante è l’orario previsto per la par-tenza della mattina successiva: alle 5, giàcolazionati!!! Si, perchè bisognava seguire lemaree e i primi giorni, considerando 45 minuti dibarca per raggiungere il reef, dovevamo essere

operativi a quell’ora. Nessun problema, la pescanon è lavoro, dunque 4.30 colazione pressoYolli’s restorant, la proprietaria gentilissima ci hapreparato, come poi nei giorni successivi, deibreakfast deliziosi e poi ready to go!! Raccontare lo spettacolo della pesca nei reef be-lizani è impossibile, … quando la guida ti indicauna school di 7/8 Permit in tailing, è uno quasiun sogno, … poi ti dice dove e come lanciare apochi centimetri dal muso del pesce potenzial-mente catturabile “ fifteen feet eleven oclock “ etu, magari contro vento, fai del tuo meglio. Il piùdelle volte lanci senza aver visto nemmeno ilpesce, ma hai gli occhi di Dermin o Daniel che la-vorano per te e poi quando uno di loro ti urla:“set set”, devi ferrare canna bassa anche se an-cora non hai sentito tirare, … ma loro hanno giàvisto il pesce mangiare la tua imitazione, … ecco,è veramente una pesca entusiasmante anche se

Page 67: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

67 Confluenze Salt

Page 68: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

Confluenze 68Salt

Page 69: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

69 Confluenze Salt

difficilissima. Questo è successo per tutti i seigiorni a Placencia, ognuno di noi ha avuto ognigiorno, 7/8 lanci.Per le nostre guide questo era il target e noi, lamaggior parte della giornata di pesca, la ab-biamo vissuta con queste modalità: ricerca avista del Permit, avvistato, il tuo compagno dipesca lanciava e 98 volte su cento, non catturavail pesce. Quindi era il turno dell’altro pescatore.Ma tutti eravamo coinvolti da fortissime emozionianche a quelli che solo osservavano gli amici pe-scare.E’ ovvio che chi non ha mai provato l’ebbrezzadella pesca in mari tropicali, immagina catture ago go, facili facili, ma quella al Permit non è, peresempio come la pesca al Bonefish! Le nostredue guide ci hanno fatto prendere pochissimibone perchè da quelle parti, ritengono quel tipodi pesca, poco professionale. Abbiamo invececercato e catturati degli Snook, un pesce che

viene ingannato in lagune di acqua bassa, condei popper vistosi, provocando attacchi al fulmi-cotone, veramente entusiasmanti ! Paolo ha poiallamato anche un grosso tarpon che però si è li-berato quasi subito. In definitiva, noi siamo an-dati in Belize con un preciso scopo: prenderealmeno un Permit a testa ed io che, come al so-lito mi distinguo per il fattore c …, ne ho presidue, Paolo uno, ma molto bello, inoltre ha avutouno strike (racconti di pescatore …) di un pesceda record, stimato dalla guida, intorno alle 40 lib-bre. Infine Vincenzo ha portato a casa un belcappottino invernale, anche se per onor del vero,l’ultimo giorno ha agganciato un permit che poi siè slamato, ma la regola dice: pesce “preso”quando lo tocchi!!!In definitiva un’esperienza indimenticabile, da ri-petere sicuramente, consigliata caldamente a chivolesse sfidare l’astuzia di un pesce quasi impos-sibile!

Page 70: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4
Page 71: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

71 Confluenze Salt

Page 72: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

Confluenze 72Salt

La nostra pescaLa pesca avveniva con lanci non molto lunghi,quasi mai sopra i 10/12 metri (molte volte addi-rittura con i pesci in avvicinamento a 4/5 metri!!!), spesso contro vento che rendeva tutto belpo’ difficoltoso. Per la ferrata abbiamo dovuto ri-vedere le nostre abitudini di pescatori di acquadolce: mai ferrare alzando la canna (dobbiamoscordare assolutamente di fare ciò e alcuni pescili abbiamo persi per questo motivo!), la ferrata inmare si deve eseguire sempre con canna e ci-mino quasi radenti l’acqua, tirando energica-mente la coda con la mano sinistra (per i destri,… per me con la destra). Questa info può sem-brare ovvia per chi già ha pescato in mare, ma viassicuro che Paolo Migliorini, che ai tropici ci vadue volte l’anno da dieci anni, l’ho visto io nonferrare un Permit perchè istintivamente ha solle-vato il cimino della canna. Il recupero (stripping)

del Permit avviene sempre dopo un attimo di af-fondamento dell’artificiale. Le guide ti dicono: …“lascia, stop” e poi quando hanno visto che il lan-cio è buono, ti danno l’ok per strippare, semprecon una tensione lenta e lunga, recuperando len-tamente circa 50 cm di coda per volta, poi, se c’èla mangiata, ti urlano: “set, set “! (Il famosopesce da record che Paolo non ha preso, se-condo Daniel, la guida, non l’ha ferrato al suo co-mando e il Permit ha avuto il tempo di sputare ilgranchio.) Per gli Snook invece abbiamo usato dei poppervoluminosi. Quando vedi il pesce (è una pescabellissima!), devi lanciare l’artificiale davanti alsuo muso e strippare molto velocemente percreare “pop” tipico di questi artificiali. Anche perquesta pesca, spesso abbiamo lanciato vera-mente vicini alla barca, 4/6 metri, altre volte ab-biamo eseguito anche dei bei lanci lunghi eprecisi (15/18 metri) in prossimità delle mangro-vie. La pesca in laguna la si fà in piedi sulla prua

Page 73: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

73 Confluenze Salt

Page 74: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

Confluenze 74Salt

per individuare le sagome delle nostre prede, gliattacchi sono molto spettacolari con salti e fugheveloci. Canne usate: 9 piedi per coda 8 per ibone, 9 piedi coda 9 /10 per permit/snook, tuttecon code gallegianti; 9 piedi coda 11/12 per tar-pon con coda intermedia e galleggiante (io li hovisti un solo giorno e uno solo ha preso ilGummy minnow di Paolo, ma si è slamato!)Artificiali: granchi, io ho usato dei Puglisi crabs.Le guide sono sempre molto diffidenti, ti dannoloro, alle volte, delle imitazioni. Il colore domi-nante dei granchi in Belize è il verde con zam-pette marroni, i granchi della sabbia, tipici delleflats dello Yucatan messicano, non vanno bene,a me non li hanno mai fatti usare, ma secondome sono tante le considerazioni che alimentano ituoi insuccessi, alle volte pensi sia il lancio sba-gliato, la posa troppo rumorosa, la mosca nongiusta … in verità sono solo i Permit “furbi e diffi-denti”!!!info pernottamento: Dianni’s guest house www.diannisplacencia.comRistorante per colazioni e cena: Yoli’s bar e grillPhone 5233183 (è a 50 metri dalla guest housee le guide vengono a prenderti sul loro pontile la mattina). Guide di pesca: Dermin Shivers e DanielCabral [email protected]

Page 75: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4
Page 76: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4
Page 77: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4
Page 78: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

Confluenze 78Report

Page 79: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

79 Confluenze Report

Art video, foto di Natalino Costa

Page 80: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

Confluenze 80Report

Page 81: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

81 Confluenze Report

Una pescata ad Ala di Stura

Testo e fotografie di Massimo Ginanneschi

Finalmente … il tempo è clemente e riesco per recarmi ad Ala di Stura nel cuore delle Valli di Lanzo.Quest’anno, è stata istituita una nuova zona di pesca a regolamento speciale, denominataAlafishing Tre Ponti, un suggestivo tratto della Stura di Ala di due Km, suddiviso in due zone, ZRS eZNK.Ala di Stura comune di circa cinquecento abitanti, situato nella vallata centrale delle tre che formanole Valli di Lanzo a 1080 m. S.L.M. a una cinquantina di chilometri da Torino. La vallata si presenta ripida e stretta ed il torrente che la attraversa “Stura di Ala”, ha le vere caratte-ristiche di un corso d’acqua alpino con vivaci correnti e grandi massi che spezzano le turbolenti acquecristalline.

Page 82: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

Confluenze 82Report

Ma torniamo alla pesca. Arrivati in paese con ilmio compagno di pesca Ettore, ci rechiamo nellatabaccheria del centro a fare i permessi, dovetroviamo Giorgio, il gestore, che molto gentil-mente si offre a farci da guida. Dopo aver esple-tato le formalità ed esserci cambiati, ci rechiamosulle rive del torrente. Le condizioni dell’acquasono al limite per la pesca a mosca: acqua ottogradi e temperatura esterna sei. Le trote sonotutte al riparo sotto i grandi massi e quindi saràmolto difficile stanarle. Decidiamo di pescare aninfa, Ettore pescherà con tecnica classica men-tre io decido di provare con la tecnica a filo. Laportata d’acqua è talmente sostenuta che saràpraticamente impossibile guadare, ma con que-sta tecnica, riesco a lanciare i miei artificiali a di-stanza senza farli dragare.Purtroppo il pesce si presenta apatico alle nostremosche, dobbiamo sostituirle più volte per tro-vare quelle giuste. Finalmente Ettore incanna laprima trota, una piccola fario “locale” con bellepinne e colori fantastici e alla buca successiva fi-nalmente una trota degna di nota attacca ancorale ninfe di Ettore, ma dopo una bella lotta e qual-che salto nella schiuma, si slama, lasciandoci conl’amaro in bocca per non essere riusciti a foto-

Page 83: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

83 Confluenze Report

Page 84: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

Confluenze 84Report

grafarla. Continuiamo a provare in ogni angolo dove pensiamo possano es-sere rintanati i pesci, nelle correnti un po’ più lente e dietro i massi, ma lafortuna non ci assiste perché allamiamo altre trote senza mai portarle ariva. Dopo un po’ di arrampicate su e giù per le sponde ricche di alberi egrandi massi, arriviamo nella parte alta della riserva dove il torrente si al-larga riuscendo finalmente a percorrerlo sul greto. In questo tratto sonopresenti alcune Iridee di taglia notevole “residui di immissioni del campogara sovrastante”, comunque anche queste ben pinnate e molto vitali. Lapesca in questo tratto ci è un po’ più amica: un paio di queste belle troterimettono diritta una giornata nata “storta”.Volevo comunque precisare che il gestore attuale della riserva, ha deciso diseminare solo trote Fario.Arriviamo al termine del tratto mosca e nonostante le poche catture, ci rite-niamo soddisfatti della giornata trascorsa immersi in un paesaggio incante-vole dove l’unico rumore che si sente, è il cinguettio degli uccelli e ilrumore dell’acqua che impetuosa batte sui massi.Un bella esperienza limitata da questo tempo inclemente che con pioggecontinue rende poco agevole la pesca; penso che a breve, “condizionimeteo permettendo”, tornerò in questa incantevole valle per riprovare acatturare qualche bella trota.Volevo ancora ringraziare per la loro ospitalità e gentilezza Giorgio Chiappi”gestore della riserva “e Monica Leva “proprietaria della tabaccheria”.Spero che anche voi vogliate provare queste bellissime acque, stimolati daquesto mio itinerario.

Page 85: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

85 Confluenze Report

Page 86: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4
Page 87: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

87 Confluenze Report

Red neckDressing:Amo: TMC 3769 o similare mis. 10-12-14Filo di montaggio: colore rossoCoda: barbule di piuma di pernice grigia omarrone

Corpo: STS Trilobal dub seal CreamHackle: pernice grigiaCollarino: filo di montaggio rossoTesta: gold bead in tungsteno proporzionataall’amoAppesantimento: piombo, 4 o 5 giri da 0,5mm

Fissato l’amo al morsetto siprocede a legare la bead.Di seguito con delle barbuledi pernice, si forma la coda.Si procede poi all’appesan-timento dell’artificiale.Con il procedimento deldubbing ad asola si forma ilcorpo, girando alcune volteil dubbing attorno all’amo. Si fissa ora la hackle di per-nice (per creare le zampe)girandola in prossimitàdella bead.Si forma il collarino con ilfilo di montaggio colorrosso. Un po’ di collanteper fissare tutto e l’artifi-ciale è terminato.

Il montaggio

Calimero Tric chiaro

Page 88: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

Confluenze 88Report

Tratto della Stura molto caratteristico, ideale perchi ama il torrente alpino, la conformazione e ladifficoltà di questo torrente sono l’ideali per chiama il pesce non facile. Composto da raschi ebelle buche, il tratto si presta a tutte le tecnichedi pesca. Nel No kill zona mosca si può pescarecon tutte le tecniche (secca, ninfa e sommersa).Nome del gestore: Giorgio Chiappi, Via Ceres 3Ala di Stura - 347/8012504 - 0123/55124Email: [email protected] – web: F.B. AlafishingTre PontiRegolamento:I buoni di pesca sono di due tipologie, Zona cat-ture (Zona Rossa ZTP), Zona No-Kill (Zona GiallaZNK). Il permesso di pesca è composto da treparti. La prima si deve imbucare la prima parte“inizio Pesca”, la parte centrale è da usare comebuono sconto negli esercizi commerciali conven-zionati (Alberghi, Bar, Ristoranti, Negozi), mentrela terza parte, è da imbucare a fine pesca. Lecassette per imbucare i buoni sono dislocatelungo la riserva ad a tutti e tre i ponti.Zona Catture (Dal Ponte Villar al Ponte Cresto):è consentito l’utilizzo di tutte le tecniche di pescaconvenzionali, (con esche naturali, Spinning,Mosca). Si può utilizzare una canna munita di unsolo amo, ad eccezione della pesca a mosca che

può utilizzare un massimo di due mosche. Sono consentite quattro catture ogni buono; sipuò usufruire di max due buoni al giorno perpersona. Il costo dei buoni è di: 15,00 € buonoda 4 trote, 13,00 € buono da 4 trote riservato adassociazioni, residenti e ragazzi.Zona No-Kill (dal Ponte Cresto al Ponte Tomà)riservata solo alla pesca a mosca.E’ consentito l’utilizzo di max due mosche senzaardiglione o debitamente schiacciatoSi possono utilizzare code galleggianti, interme-die ed affondanti; è vietato l’utilizzo dello strikeindicator ed è vietato piombare il terminale.Le mosche possono essere munite di un soloamo (no Tandem). E’ consentito l’utilizzo del gua-dino. Il costo dei buoni è: Giornaliero 15,00€ eGiornaliero 13,00€ per Associazioni, Residenti eragazzi.Consigli Pesca: pesca a mosca a secca ideali leSedge ed in periodo estivo, le grosse stone fly.Sono presenti buone schiuse di beitis ed ecdionu-ridi, quindi anche le relative imitazioni.Orario di pesca: Zona Kill, dalle 7,30 alle 12,00e dalle 14, alle 19,00Zona No-Kill dalle 7,30 alle 12,00 e dalle 14,00ad un ora dopo il tramontoLicenza di pesca richiesta: licenza governativa

Regolamento riserva Ala Fishing Tre Ponti e notizie utili

Page 89: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

valida per l’anno in corso.A breve sarà istituita una Zona Verde (riservata aiportatori di handicap). Le Zone Rossa e Gialla, susponde o tratti di esse potranno venir istituiti tem-poraneamente campo gara o campo scuola. Reperibilità Permessi: Tabaccheria, via Ceres 3Ala Di stura ed a breve anche nei maggiori esercizicommerciali (Bar, Ristoranti ,ecc.).Viabilità: da Torino tangenziale nord uscita Bor-garo, proseguire per Lanzo, quindi Germagnano,Ceres, Ala di Stura. Dove Dormire e mangiare:Grand Hotel Ala di Stura Via Pian del Tetto 2Ala di Stura 0123 55189 - 0123 55290Albergo Raggio Di Sole Via Ceres, 7Ala di Stura 0123 55191 Albergo Ristorante D`Ala “Da Silla di Domenica De Stefanis Via Villar, 10 Ala di Stura 0123 565028Bar Ristorante Maronero, 12, Piazza Centrale -10070 Ala Di Stura (TO)tel: 0123 565021 Bar Birreria Pizzeria “GiBì”, Via Pian del Tetton°5 Ala di Stura TO - tel 3336652020 - 3383785174Ca Di Pra - Bar Cresto Sig. ra Pinuccia - Bar Martas-sina sig. MatteoNegozio pesca: Angolo della pesca presso la ta-baccheria via Ceres 3 Ala di Stura.

Page 90: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4
Page 91: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4
Page 92: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

Confluenze 92Tying

Page 93: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

93 Confluenze Tying

“Puccini”, foto di Marco Feliciani

Page 94: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

Tying Confluenze 94

La PHEASANT TAIL è molto diffusa e largamente impiegata in pesca anche negli stadi sommersi,emergenti e galleggianti ed a testimonianza di questo, vi è un numero infinito di modelli e varianti re-peribili sul mercato; probabilmente non popolare come le versioni imitanti lo stadio di ninfa, resta co-munque uno degli artificiali di superficie maggiormente conosciuti ed apprezzati.Quando iniziai l’avventura della pesca a mosca, la PHEASANT TAIL comparve da subito tra gli artifi-ciali che ero solito utilizzare e senza alcun dubbio, era uno di quelli maggiormente impiegati nei mesiprimaverili e estivi. Mi regalò le prime grandi soddisfazioni ed emozioni, anche se allora erano quasisempre rappresentate da catture di piccole trotelle fario di torrente.

Testo di Marco FelicianiFotografie di Corrado Corradini

Page 95: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

95 Confluenze Tying

Ben presto le “mie” PHEASANT TAIL mi permi-sero di catturare i primi sospettosissimi cavedaniche ero solito pescare nei fiumi del piano, facil-mente raggiungibili con i miei mezzi di allora:una vespa Primavera 125 mi permise di pescareacque che in motorino e bicicletta, prima, eranodifficilmente raggiungibili, in particolare l’Adda eancor di più il Ticino ed alcune acque minori col-legate a quest’ultimo, con predilezione per il me-raviglioso (allora purtroppo!) Scavizzolo, unastupenda roggia che scorreva in boschi selvaggie che poteva ricordare in alcuni suoi punti un pic-colo Unec. Mi ricordo ancora delle spettacolaripescate di cavedani alla luce della luna e la Phea-sant Tail secca, era quasi sempre la mosca prota-gonista. Nei mie primi anni di pescaprobabilmente non ci fu una sola uscita dove nonveniva da me montata sul finale e questa mia fi-ducia in essa venne sempre ripagata. Per la ve-rità nei primi miei 10 anni la utilizzaiesclusivamente in 2 modelli: una versione som-mersa semplicissima tipo spider, variando le hac-kles (pernice o gallina grigia o nocciola chiaro) efacendole sia con le code che senza. L’altra ver-sione era (è) realizzata come una classicissimasecca, con code e corpo realizzati con 3 / 4 fibredi piuma di coda di fagiano e con 2 hackles, unadi colore grigio medio scuro ed una color mar-rone rossiccio, montate miscelate tra loro. Erosolito utilizzarle su ami classici da secca del 16 e

14, difficilmente erano di misure maggiori (12) ominori (18).In seguito ampliai in modo esponenziale i mo-delli, anche grazie ad una maggior presenza dimateriali ed a una inevitabile maggiore espe-rienza di pesca e di costruzione che iniziavo adavere. Oggi posso affermare che proprio l’univer-salità che contraddistingue la Pheasant Tail, fa diquesto artificiale un “laboratorio” di costruzione edi sperimentazione di nuovi materiali che semprepiù numerosi compaiono sul mercato.Proprio come è stato nella prima parte dedicataalle imitazioni di ninfa, anche in questa secondaparte Vi presenterò numerosi artificiali imitantisommerse, emergenti e secche impiegando nu-merosi materiali sia sintetici che naturali.La rassegna di artificiali che vi verrà qui presen-tata è una serie di miei suggerimenti che, par-tendo dalla classica Pheasant Tail, si realizzanonuovi modelli altrettanto validi quanto l’originale,impiegando materiali alternativi; l’unico comunefilo conduttore di tutti i modelli sono le classichefibre d piuma di fagiano maschio, il materiale cheappunto da il nome a questo fortunatissimo arti-ficiale.Ed ora la rassegna degli artificiali, iniziando nel-l’ordine da quelli sommersi, per passare poi aquelli che imitano lo stadio di “emergenti”, perpoi concludere con quelli totalmente galleggianti,le classiche dries flies.

Page 96: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

Confluenze 96Tying

Page 97: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

97 Confluenze Tying

ARTIFICIALI SOMMERSI

PHEASANT TAIL SOMMERSA PERNICEAmo: Tiemco Tmc 3761, Tmc 3769 o similarenelle misure nr 16, 14 e 12Filo di montaggio: nei colori nocciola o mar-rone scuro, XXF Ultrafine della Benecchi ora di-stribuito da BERTA CHE FILAVACode e corpo: 3 / 4 fibre di piuma di coda di fa-giano maschioRib: sottile tinsel color rame Torace: in dubbing con ice dubbing color olivebrownHackles: 1 piuma di pernice grigia

PHEASANT TAIL SOMMERSA GALLINAAmo: Tiemco Tmc 3761, Tmc 3769 o similarenelle misure nr 16, 14 e 12Filo di montaggio: nei colori nocciola o mar-rone scuro, XXF Ultrafine della Benecchi ora di-stribuito da BERTA CHE FILAVACode e corpo: 3 / 4 fibre di piuma di coda di fa-giano maschioRib: sottile tinsel piatto riflettente color olivagiallastro Hackles: 1 piuma di gallina vaporosa di coloregrigio chiaro girata 2 volte

PHEASANT TAIL TIP TINSEL COPPERAmo: Tiemco Tmc 3761, Tmc 3769 o similarenelle misure nr 16, 14 e 12Filo di montaggio: nei colori nocciola o mar-rone scuro, XXF Ultrafine della Benecchi ora di-stribuito da BERTA CHE FILAVACode e corpo: 3 / 4 fibre di piuma di coda di fa-giano maschioTip: circa ¼ della lunghezza del gambo del-l’amo, realizzato con tinsel piatto coloro rameRib: sottile filo di rameHackles: 1 piuma di pernice grigia

Page 98: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

PHEASANT TAIL SOMMERSA ICEDUBBINGAmo: Tiemco Tmc 3761, Tmc 3769 o similarenelle misure nr 16, 14 e 12Filo di montaggio: nei colori nocciola o mar-rone scuro, XXF Ultrafine della Benecchi ora di-stribuito da BERTA CHE FILAVACode e parte centrale del corpo: 3 / 4 fibredi piuma di coda di fagiano maschioTip e torace: realizzato in dubbing con ice dub-bing coloro olive brownHackles: 1 piuma di pernice marrone o grouse

PHEASANT TAIL SOMMERSA REDAmo: Tiemco Tmc 3761, Tmc 3769 o similarenelle misure nr 16, 14 e 12Filo di montaggio: nei colori nocciola o mar-rone scuro, XXF Ultrafine della Benecchi ora di-stribuito da BERTA CHE FILAVACode e corpo: 3 / 4 fibre di piuma di coda di fa-giano maschioTip: realizzato con seta floss o polyfloss colorrosso arancioRib: facoltativo, in sottile filo di rameTorace: in dubbing con ice dubbing color olivebrownHackles: 1 piuma di gallina vaporosa grigiochiaro girata 2 volte

Page 99: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

99 Confluenze Tying

Page 100: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

Confluenze 100Tying

Page 101: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

101 Confluenze Tying

Page 102: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

Confluenze 102Tying

Dopo questa presentazione di 5 artificiali sommersi, è ora della presentazione di alcuni modelli imi-tanti ninfe nella fase emergente.

NINFE EMERGENTIPHEASANT TAIL NINPH CDCAmo: Tiemco Tmc 3761, Tmc 3769, Tmc 921 o similare nelle misure nr 18, 16 e 14Filo di montaggio: nei colori nocciola o marrone scuro, XXF Ultrafine della Benecchi ora distribuitoda BERTA CHE FILAVACode e corpo: 3 / 4 fibre di piuma di coda di fa-giano maschioRib: in sottile filo di rame o in tinsel piatto colorrameTorace: in dubbing di cul de canard coloro noc-ciola o grigio scuroSacca alare: realizzata con le eccedenze dellefibre di piuma di fagiano già utilizzate per le codeed il corpoNote: artificiale imitante piccole ninfe emergentiimprigionate nella pellicola superficiale che impiegocon molto successo da circa 2° anni, spesso mici-diale con trote e temoli molto selettivi ed in corsid’acqua molto pescati

PHEASANT TAIL NINFA CDC EMERGENTE CON ALIAmo: Tiemco Tmc 3761, Tmc 3769, Tmc 921 o si-milare nelle misure nr 18, 16 e 14Filo di montaggio: nei colori nocciola o marronescuro, XXF Ultrafine della Benecchi ora distribuitoda BERTA CHE FILAVACode e corpo: 3 / 4 fibre di piuma di coda di fa-giano maschioRib: in sottile filo di rame Torace: in dubbing di cul de canard coloro noc-ciola o grigio scuroSacca alare e ali: realizzate con 2 piccole piumedi cul de canard di colore grigio medio o caki mon-tate in avanti e contro ribaltate all’indietro e fissatecon il filo di montaggio dopo aver eseguito il nododi chiusura.

PHEASANT TAIL EMERGENTE CONALI IN YARN

Come il modello appena descritto, ma con lasacca alare e le ali realizzate in Yarn

Page 103: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

103 Confluenze Tying

PHEASANT TAIL NINFA EMERGENTEIN GALLINAAmo: Tiemco Tmc 3761, Tmc 3769 o similarenelle misure nr 18, 16 e 14Filo di montaggio: nei colori nocciola o mar-rone scuro, XXF Ultrafine della Benecchi ora di-stribuito da BERTA CHE FILAVACode e corpo: 3 / 4 fibre di piuma di coda di fa-giano maschioRib: facoltativo, in sottile filo di rame Torace: in dubbing di cul de canard coloro noc-ciola o grigio scuroSacca alare: realizzate con piattina riflettente dicolore oliva giallastroHackles: 2 giri di gallina coloro grigio medioscuro

PHEASANT TAIL NINFA EMERGENTECDCAmo: Tiemco Tmc 3761, Tmc 3769 o similarenelle misure nr 18, 16 e 14Filo di montaggio: nei colori nocciola o mar-rone scuro, XXF Ultrafine della Benecchi ora di-stribuito da BERTA CHE FILAVACode e corpo: 3 / 4 fibre di piuma di coda di fa-giano maschioRib: facoltativo, in sottile filo di rame Torace: in dubbing di cul de canard coloro noc-ciola o grigio scuroSacca alare e zampe: realizzate con 2 piu-mette di cdc che dopo aver formato la saccaalare, le eccedenze vengono poste ai lati dellastessa imitando le zampe della ninfa emergenteche si intende imitare

PHEASANT TAIL NINFA EMERGENTEGALLEGGIANTEAmo: Tiemco Tmc 3761, Tmc 3769 o similarenelle misure nr 18, 16 e 14Filo di montaggio: nei colori nocciola o mar-rone scuro, XXF Ultrafine della Benecchi ora di-stribuito da BERTA CHE FILAVACode e corpo: 3 / 4 fibre di piuma di coda di fa-giano maschioRib: in tinsel piatto color rame Torace: in dubbing di cul de canard coloro noc-ciola o grigio scuroSacca alare: realizzate con piattina riflettentecolor oliva giallastroHackles: in piuma di cul de canard nei colori gri-gio medio scuro o caki girata 2/3 volte

Page 104: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4
Page 105: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

105 Confluenze Tying

Page 106: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

Confluenze 106Tying

Page 107: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

107 Confluenze Tying

Page 108: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

Confluenze 108Tying

ARTIFICIALI GALLEGGIANTI

PHEASANT TAIL PARA FLUOAmo: Tiemco Tmc 100, Tmc 101 o similare nelle misure nr 18, 16 e 14Filo di montaggio: nei colori nocciola o marrone scuro, XXF Ultrafine della Benecchi ora distribuitoda BERTA CHE FILAVACode e corpo: 3 / 4 fibre di piuma di coda di fagiano maschioRib: in tinsel piatto riflettente color oliva giallastroTorace: in dubbing di ice dubbing color OLIVE/BROWNAli: ciuffo di air thrue wing della Tiemco nei colori fuxia fluo o salmone fluoHackles: 1 piuma di gallo colore marrone rossiccio girata a parachute 3 volte

PHEASANT TAIL PARA CDCAmo: Tiemco Tmc 100, Tmc 101 o similarenelle misure nr 18, 16 e 14Filo di montaggio: nei colori nocciola o mar-rone scuro, XXF Ultrafine della Benecchi ora di-stribuito da BERTA CHE FILAVACode e corpo: 3 / 4 fibre di piuma di coda difagiano maschioRib: in tinsel piatto riflettente color oliva gial-lastroTorace: in dubbing di ice dubbing colorOLIVE/BROWNAli: ciuffo di cul de canard nei colori grigioscuro o cakiHackles: 1 piuma di gallo colore marrone ros-siccio girata a parachute 3 volte

Page 109: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

109 Confluenze

PHEASANT TAIL TRICO THORAXAmo: Tiemco Tmc 100, Tmc 101 o similare nelle misurenr 18, 16 e 14Filo di montaggio: nei colori nocciola o marrone scuro,XXF Ultrafine della Benecchi ora distribuito da BERTA CHEFILAVACode e corpo: 3 / 4 fibre di piuma di coda di fagianomaschioAli: realizzate con 2 piccole piumette di cul de canard neicolori grigio scuro o cakiHackles: 1 piuma di gallo colore marrone rossiccio girataa circa metà gambo dell’amo e rasata nella parte bassa

Page 110: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

Confluenze 110Tying

PHEASANT TAIL CLASSICAAmo: Tiemco Tmc 100, Tmc 101 o similare nellemisure nr 18, 16 e 14Filo di montaggio: nei colori nocciola o mar-rone scuro, XXF Ultrafine della Benecchi ora di-stribuito da BERTA CHE FILAVACode e corpo: 3 / 4 fibre di piuma di coda di fa-giano maschioRib: facoltativo con tinsel piatto cdi colore rameo color oliva giallastroHackles: 2 piume di gallo, 1 di colore grigiomedio scuro ed 1 di colore marrone rossiccio

PHEASANT TAIL PALMERATAAmo: Tiemco Tmc 100, Tmc 101 o simi-lare nelle misure nr 16, 14 e 12Filo di montaggio: nei colori nocciola omarrone scuro, XXF Ultrafine della Benec-chi ora distribuito da BERTA CHE FILAVACode e corpo: 3 / 4 fibre di piuma dicoda di fagiano maschioRib: facoltativo con tinsel piatto di colorerame o color oliva giallastroHackles: 1 hackle di gallo marrone ros-siccio girata a palmer lungo il corpo aspire larghe; in testa all’artificiale (vicinoall’occhiello dell’amo) 3 / 4 giri con unapiuma di cul de canard grigio chiaro.

PHEASANT TAIL CLASSICA CON CDCAmo: Tiemco Tmc 100, Tmc 101 o similare nellemisure nr 16, 14 e 12Filo di montaggio: nei colori nocciola o mar-rone scuro, XXF Ultrafine della Benecchi ora di-stribuito da BERTA CHE FILAVACode e corpo: 3 / 4 fibre di piuma di coda di fa-giano maschioRib: facoltativo con tinsel piatto cdi colore rameo color oliva giallastroHackles: 1 piuma di gallo color marrone rossic-cio ed 1 piuma di cul de canard grigio medioscuro

Page 111: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

111 Confluenze Tying

PHEASANT TAIL CDCAmo: Tiemco Tmc 100, Tmc 101 o similare nellemisure nr 16, 14 e 12Filo di montaggio: nei colori nocciola o mar-rone scuro, XXF Ultrafine della Benecchi ora di-stribuito da BERTA CHE FILAVACode e corpo: 3 / 4 fibre di piuma di coda di fa-giano maschioRib: facoltativo con tinsel piatto cdi colore rameo color oliva giallastroAli: 2 piume di cul de canard montate a V dicolor caki o grigio medio scuro

PHEASANT TAIL SPENT CDCAmo: Tiemco Tmc 100, Tmc 101 o simi-lare nelle misure nr 16, 14 e 12Filo di montaggio: nei colori nocciola omarrone scuro, XXF Ultrafine della Benec-chi ora distribuito da BERTA CHE FILAVACode e corpo: 3 / 4 fibre di piuma dicoda di fagiano maschioRib: facoltativo con tinsel piatto cdi colorerame o color oliva giallastroSacca Alare: ricavata con 2 piume di culde canard nei colori caki o grigio medioscuroAli: 2 piume di cul de canard montateaperte e posizionate a spent di colore cakio grigio medio scuro

CONCLUSIONISpero con questa mia ultima presentazione di proposte di artificiali, ispirati più o meno alle classichePheasant Tail, di aver destato curiosità ed interesse nel lettore; la PHEASANT TAIL è uno di quegli ar-tificiali che rientra nel ristretto numero di mosche universali, ovvero di artificiali la cui capacità cattu-rante rimarrà inalterata nel tempo a dispetto delle migliaia e migliaia di nuovi modelli checompariranno in futuro. Del resto il materiale che caratterizza questa tipologia di artificiali è la coda di fagiano maschio, ov-vero uno dei pochi materiali, insieme alle piume di pernice, alle fibre di pavone ed al pelo di lepre,che risulta veramente indispensabile e che permette di realizzare artificiali molto efficaci in pesca.

Page 112: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4
Page 113: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4
Page 114: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

Confluenze 114Report

Page 115: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

115 Confluenze Report

“Masta”, foto di Natalino Costa

Page 116: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

Confluenze 116Report

Page 117: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

117 Confluenze Report

Page 118: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

Confluenze 118Report

Il torrente Mastallone, affluente di sinistradel fiume Sesia, è uno dei migliori fiumiper la pesca a mosca nel nord Italia. Nasce nel territorio del comune di BannioAnzino, ha origine dalle gelide acque di unpiccolo lago di origine glaciale, il lago diBaranca (1.820 m). La storia e la tradizione di pesca a moscain Italia è nata in queste valli molti secolifa. Il tradizionale stile di pesca a moscaqui è molto antico, in particolare, i pesca-tori locali utilizzavano lunghe canne inbambù, senza mulinello e lunghe lenze in-trecciate, fatte con i crini della coda delcavallo maschio. Anche le mosche utiliz-zate in valle sono molto particolari, in ge-nere si tratta di “spiders” con il corpo inseta rosso, grigio, giallo o viola con unapiuma morbida di pernice o di uccelli not-turni.Per molti secoli i pescatori della Val Sesiahanno catturato temoli, trote fario egrandi trote marmorate e questo modotradizionale di pesca, sopravvive fino ainostri giorni. Alcuni anni fa, due amici pescatori amosca, Roberto Nera e Marco Feliciani,con il locale Consorzio della Val Mastal-

Page 119: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

119 Confluenze Report

Page 120: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

Confluenze 120Report

lone, hanno avviato lagestione di una partedel fiume Mastallone,denominata “LaSelva”. Con le loroesperienze di pescacon la mosca e le co-noscenze che hannoacquisito in tutto ilmondo, i due amicihanno visto la possibi-lità di creare in Italiaqualcosa di simile allepiù famose riservedella Slovenia o Au-stria, dove la tradi-zione della pesca amosca è profonda-mente radicata nellaloro storia.Nel fiume Mastallonevi è una massiccia po-polazione di trotefario, iridee e granditrote marmorate. Vi èanche la presenza di alcuni temoli che si ri-tiene risalire dal fiume Sesia.Ogni anno il fiume viene ripopolato con trote diqualità provenienti da allevamenti selezionati. Ilprogetto futuro è quello di immettere sola-

Page 121: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

121 Confluenze Report

mente trote selvati-che provenienti dalceppo autoctono natenella valle. Questipesci saranno allevatiin un nuovo incuba-toio, creato apposita-mente per questoscopo. Il Mastallone è unfiume che scorre inun ambiente montanofantastico, caratteriz-zato da correnti ebuche profonde in cuila presenza degli in-setti è molto varie-gata; infatti durante ilcorso dell’anno è fa-cile vedere schiuseanche massicce digrandi perlidi, may-flies, caddis e stone-

Page 122: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

Confluenze 122Report

fly. Particolare attenzione deve essere data alle schiuse delle grandiperlidi chiamate in dialetto locale “stravacche” tra maggio e la fine disettembre. La presenza di questi insetti di grandi dimensioni caratterizzano lapesca nel fiume, offrendo l’opportunità di catturare con la tecnica dellapesca a mosca secca, le grandi trote che frequentemente bollano sugrosse imitazioni di sedges, plecotteri e altri terrestrial.La pesca a mosca sommersa con gli “spiders” nei colori grigio chiaro e

Page 123: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

123 Confluenze Report

Page 124: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

Confluenze 124Report

Page 125: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

125 Confluenze Report

Page 126: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

Confluenze 126Report

Page 127: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

127 Confluenze Report

verde oliva spesso ri-sulta essere la tec-nica più efficace perla cattura delle trote.Anche la pesca a ninfarisulta essere moltoproduttiva, in partico-lare nella stagioneprimaverile mediantel’utilizzo di imitazionidi grandi dimensioni,riducendo gradual-mente la misura degliartificiali fino ad uti-lizzarne di piccoli du-rante l’estate el’autunno.La pesca a streamer èconsigliata in pre-senza di acqua piùalta e velata, offrendol’opportunità di cattu-rare le grosse trotemarmorate che dimo-

Page 128: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4
Page 129: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

129 Confluenze Report

Page 130: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

Confluenze 130Report

Page 131: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

131 Confluenze Report

rano nelle buche piùprofonde e sotto legrandi rocce.Il fiume Mastallonedà al pescatore conla mosca, la possi-bilità di utilizzaretutte le tecnicheche preferisce,passando da unaall’altra durante iltrascorrere dellagiornata.La valle non è solo interessante da un punto di vista alieutico, ma è anche possibile visitare lelocalità e i caratteristici villaggi che conservano ancora intatte le loro antiche tradizioni stori-che, inoltre i ristoranti tipici presenti in loco, offrono la possibilità di degustare piatti tipicidella cucina genuina e tradizionale e sorseggiare un buon bicchiere di vino rosso.La val Mastallone e la “riserva della Selva” sono facilmente raggiungibili da Milano e da To-rino, e offrono al pescatore a mosca in visita in Italia, l’opportunità di divertirsi e rilassarsi,pescando grandi trote in una valle selvaggia con una antica tradizione alpina di pesca con lamosca. INFO MASTALLONE " LA SELVA":

Page 132: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

Confluenze 132Report

Page 133: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

133 Confluenze Report

Page 134: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

Confluenze 134Report

INFO MASTALLONE" LA SELVA":

La riserva della "Selva"è divisa in due tipologiedi gestione differenti:un tratto denominato"Rosso" riservato esclu-sivamente ad un nu-mero limitato di socisostenitori, che siestende nel comune diCravagliana in località"pian delle fate" finoalla località "la meren-dola", ed un nuovotratto in località "pontedelle due acque" e"bocca di Voi" nel co-mune di Fobello. untratto "verde" riservato ai permessi giornalieri che si estende da circa cento metri a monte dal pontedella Gula fino alla località" pian delle fate"; tre sono le tipologie di permessi giornalieri acquistabili:NO KILL al costo di € 35; " CAPO TROFEO" al costo €40 che consente di trattenere un capo trofeosuperiore a 40 cm; e "COUP DE SOIRE" al costo € 25 che consente, nei soli giorni feriali e nei solimesi di giugno, luglio ed agosto di pescare dopo le ore 16,00 fino al tramonto.

Page 135: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

Ecco un elenco di rivenditori di permessi in valledove si può anche pernottare e degustare i pro-dotti gastronomici tipici:"ALBERGO RISTORANTE DELLA POSTA ": incomune di Fobello, via Roma 19 tel:0163 55 914 Cel. 342 83 35mail: [email protected]"LA SQUARA bed & breakfast":frazione piana deicampelli ,Fobello, tel/fax +39 016355095"RISTORANTE "PIAN DELLE FATE" 13020CRAVAGLIANA (VC)Tel: 0163 560829 Cell: 340 7752709"LOCANDA DEL CACCIATORE" Via provinciale33 - 13020 - Cravagliana (VC) Italia, tel:0163.55366Altri rivenditori di permessi “la selva”:Caffè Stazione a Varallo Sesia, tel. 0163.51805Il Gatto con gli Stivali di Gatti Orazio Achille,Via Bergognone, 27 20144 Milano - ItaliaTel. +39 02 89406796 - Fax. +39 02 89406666GARUE via del Torchio 14 Milano tel: 0039 0286453590ARMERIA BUZZINI Via Antonio Salieri, 6,20131 Milano 02 266 6798SANDRO GHILARDI: Via Alberto da Giussano, 1, Milano Telefono:02 498 0501ARMERIA PARINI:12 V. FERMI, Settimo Milanese, MI 20019 Tel. 02 3350 1265LA VALLATA pesca sportiva: Castelletto di Cuggiono (Mi) – Via Molino Nuovo, 5 Cell. 339 5797606

il guardiapesca Roberto Cucciolacell. 347 8123280

Page 136: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4
Page 137: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4
Page 138: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4
Page 139: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4
Page 140: Confluenze Magazine Anno 1 Numero 4

www.confluenze.com