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CONTABILIZZARE PER RISPARMIARE: ADEMPIMENTI LEGISLATIVI E OPPORTUNITÀ Iniziativa promossa dal Comune di Verdellino Con la collaborazione di IQS srl - Ingegneria Qualità e Servizi

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CONTABILIZZARE PER RISPARMIARE: ADEMPIMENTI LEGISLATIVI E OPPORTUNITÀ

Iniziativa promossa dal Comune di Verdellino

Con la collaborazione di IQS srl - Ingegneria Qualità e Servizi

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Le tematiche affrontate: Confronto tra impianti di riscaldamento autonomi e centralizzati Che cos’è la contabilizzazione I riferimenti normativi Le tipologie di contabilizzazione La ripartizione delle spese nel condominio Esempi di risparmi di contabilizzazione e regolazione Dispositivi dei sistemi di contabilizzazione Esempi di preventivi di spesa per condominio tipo

CONTABILIZZARE PER RISPARMIARE: ADEMPIMENTI LEGISLATIVI E OPPORTUNITÀ

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Se si esegue un confronto tra un impianto di riscaldamento autonomo e uno centralizzato è possibile osservare vantaggi e svantaggi della scelta del primo sul secondo. Tra i VANTAGGI figurano sicuramente:

• la possibilità di una regolazione autonoma della temperatura domestica nelle fasce orarie di effettivo utilizzo dell’abitazione;

• il pagamento della quantità di combustibile effettivamente consumato, aspetto che porta solitamente ad una maggiore attenzione nelle proprie abitudini di consumo, volta ad una logica di risparmio.

Tra gli SVANTAGGI invece si annoverano soprattutto:

• la necessità di provvedere interamente alle spese di manutenzione dell’impianto; • un rendimento minore di quello che si può in generale ottenere con una caldaia centralizzata correttamente

mantenuta; • possibili problemi di sicurezza legati al senso di responsabilità individuale dei diversi condòmini che debbono

provvedere individualmente a far effettuare i dovuti controlli da parte dei manutentori autorizzati.

Impianti di riscaldamento AUTONOMI e CENTRALIZZATI

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Esiste la possibilità di mantenere i vantaggi di un impianto autonomo sfruttando però una tecnologia centralizzata. Questo grazie all’inserimento di meccanismi di contabilizzazione e regolazione individuale. Si tratta di installare un sistema di apparecchiature che misurano (contabilizzano) la quantità di calore effettivamente consumata in ogni appartamento e consentono di regolare la parte di impianto che è al servizio di ogni alloggio. La contabilizzazione consente infatti di regolare temperatura e tempi di funzionamento del riscaldamento della propria abitazione, pur non avendo un impianto autonomo. Da questo consegue:

• la possibilità di sfruttare il riscaldamento dell’abitazione sulla base delle proprie esigenze di utilizzo; • la ripartizione dell’onere economico della manutenzione su tutti i condòmini, trattandosi di una caldaia

centralizzata; • il pagamento della quantità di combustibile effettivamente consumato e non più quindi contabilizzato sui

millesimi termici.

Impianti di riscaldamento AUTONOMI e CENTRALIZZATI

La contabilizzazione sui millesimi termici comporta spesso diseguaglianze evidenti in quanto non si va a conteggiare l’effettivo consumo di un’abitazione, che è estremamente legato sia al numero di occupanti sia alle abitudini di utilizzo del riscaldamento, bensì si effettua una stima basata sulla volumetria. Installando un conta calorie invece, il singolo nucleo famigliare si troverebbe a dover pagare solo il suo reale consumo. Questo porterebbe allo sviluppo di maggiore attenzione nei confronti delle proprie abitudini di utilizzo e all’acquisizione di una migliore consapevolezza nei confronti del dispendio energetico, in un’ottica di risparmio economico in bolletta.

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La contabilizzazione del calore è la determinazione dei consumi individuali di energia termica utile dei singoli utenti, basata sull’impiego di contatori di calore, ripartitori o altri dispositivi affini, compatibilmente con le indicazioni della normativa di riferimento.

Che cos’è la CONTABILIZZAZIONE ?

La contabilizzazione del calore prevede quindi l’installazione sui caloriferi di valvole cronotermostatiche (che permettono di regolarne il calore) e di un’unità centrale di gestione vicino alla caldaia (che raccoglie i dati provenienti dai singoli appartamenti). In sostanza, negli stabili dove l’impianto di riscaldamento centralizzato dispone di un contabilizzatore di calore, i condòmini possono regolare il riscaldamento nei loro appartamenti programmando la temperatura e gli orari di accensione dei caloriferi (anche diversificando le condizioni di riscaldamento tra le stanze). Con il sistema della contabilizzazione dal 30 al 50% delle spese per il riscaldamento viene diviso fra tutti i condòmini in quote proporzionali alle tabelle millesimali mentre il resto viene ripartito sulla base degli li effettivi consumi che sono stati contabilizzati.

L’adozione di un sistema di termoregolazione e contabilizzazione del calore cosa comporta: • l’installazione di dispositivi atti a misurare il calore (contatori, ripartitori e altri sistemi); • una progettazione (obbligatoria secondo la legge n.10/1991), un’installazione (da parte di professionisti

abilitati) e un collaudo; • un criterio di ripartizione; • una gestione nel tempo che miri anche a una corretta e costante informazione dell’utente finale (letture

dispositivi e relativi consumi).

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Cosa dice la LEGGE ?

UNI 10200:2013 «Impianti di riscaldamento centralizzati - Ripartizione delle spese di climatizzazione invernale». La UNI 10200:2013, rispetto alla precedente versione del 2005, prevede l’utilizzo di una serie di norme: UNI/TS 11300, sulle prestazioni energetiche degli edifici. Tali specifiche, oltre al calcolo dei millesimi di fabbisogno, sono state incluse per la stima del consumo involontario riconducibile alle dispersioni della rete di distribuzione. Inoltre, rimanendo nell’ambito di applicazione delle norme sulle prestazioni energetiche degli edifici, nella prima stagione di attivazione dell’impianto termico, il responsabile dell’impianto, secondo la UNI 10200, deve fornire agli utenti un prospetto previsionale in cui sono contenuti i consumi e i costi presunti, calcolati secondo le parti 1, 2 e 4 della UNI/TS 11300. Ciò di fatto significa che la UNI 10200 richiede una diagnosi energetica che consente di individuare e quantificare le opportunità di risparmio energetico di un edificio.

UNI 9019:2013 e UNI/TR 11388 – 2010 sui sistemi di contabilizzazione indiretta (che fanno riferimento alla UNI EN 834). UNI EN 1434, per la contabilizzazione diretta.

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L’installazione dei dispositivi di termoregolazione e contabilizzazione individuale del calore è regolamentata, a livello nazionale, dalla Legge n. 10/91. Essa dispone che qualsiasi intervento sugli impianti di riscaldamento debba essere progettato a firma di tecnico abilitato iscritto ad Albo Professionale e che di tale progetto debba esserne depositata copia presso il Comune competente.

Cosa dice la LEGGE ?

Art. 26. Progettazione, messa in opera ed esercizio di edifici e di impianti … Omissis… 3. Gli edifici pubblici e privati, qualunque ne sia la destinazione d’uso, e gli impianti non di processo ad essi associati devono essere progettati e messi in opera in modo tale da contenere al massimo, in relazione al progresso della tecnica, i consumi di energia termica ed elettrica. … Omissis… 5. Per le innovazioni relative all’adozione di sistemi di termoregolazione e di contabilizzazione del calore e per il conseguente riparto degli oneri di riscaldamento in base al consumo effettivamente registrato, l’assemblea di condominio delibera con le maggioranze previste dal secondo comma dell’art. 1120 del codice civile (articolo coordinato con la Legge 11/12/2012 n. 220, art. 28 comma 2). … Omissis… Art. 28. Relazione tecnica sul rispetto delle prescrizioni 1. Il proprietario dell’edificio, o chi ne ha titolo, deve depositare in comune, in doppia copia, insieme alla denuncia dell’inizio dei lavori relativi alle opere di cui agli articoli 25 e 26, il progetto delle opere stesse corredate da una relazione tecnica, sottoscritta dal progettista o dai progettisti, che ne attesti la rispondenza alle prescrizioni della presente legge.

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Cosa dice la LEGGE ?

Nel disciplinare la materia, le Regioni e le Province autonome, per promuovere la tutela degli interessi degli utenti attraverso un'applicazione omogenea sull’intero territorio nazionale, possono: a) definire metodologie di calcolo della prestazione energetica degli edifici, diverse da quelle di cui al

comma 1 dell’articolo 3 del DPR 59/2009 ma che trovino in queste stesse metodologie indirizzo e riferimento;

b) fissare requisiti minimi di efficienza energetica più rigorosi attraverso la definizione di valori prestazionali e prescrittivi minimi inferiori a quelli di cui all’articolo 4 del DPR 59/2009

La Legge Regionale della Lombardia 3/2011 (in modifica alla LR 24/2006) impone, a partire dal 2012, che i condomìni in cui sia presente un sistema di riscaldamento centralizzato (non di nuova realizzazione) provvedano all’installazione di sistemi di contabilizzazione autonoma del calore.

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Cosa dice la LEGGE ?

Nello specifico l’ Art. 17, Comma 1-a della LR 3/2011 cita: La Giunta regionale, conformemente alle previsioni della direttiva 2002/91/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 16 dicembre 2002 (Rendimento energetico nell'edilizia) e della direttiva 2010/31/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 maggio 2010 (Prestazione energetica nell'edilizia) e ai principi indicati dalla normativa statale in materia di efficienza energetica detta disposizioni per:

• estendere l'obbligo dei sistemi per la termoregolazione degli ambienti e la contabilizzazione autonoma del calore a tutti gli impianti di riscaldamento al servizio di più unità immobiliari, anche se già esistenti, a far data dal 1° agosto 2012, per le caldaie di maggiore potenza e vetustà, e dall'inizio di ciascuna stagione termica dei due anni successivi alla scadenza del 1° agosto 2012, per le caldaie di potenza e vetustà progressivamente inferiore. Con le stesse disposizioni, la Giunta regionale può definire i criteri e le modalità per riconoscere i casi in cui sussiste l'impossibilità tecnica di adempiere al suddetto obbligo;

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LE PROROGHE CONCESSE Con la Delibera della Giunta regionale n. IX/3855 del 25 luglio 2012, la Regione Lombardia ha disposto di posticipare l'obbligo di dotazione dei sistemi di termoregolazione e di contabilizzazione del calore al 1° agosto 2013 per tutti gli impianti di riscaldamento centralizzato alimentati a gas naturale, con potenza termica superiore ai 350 kW e installati prima del 1° agosto 1997. 1° agosto 2013 Oltre agli impianti succitati, entro questa data devono dotarsi di dispositivi di termoregolazione e contabilizzazione anche gli impianti con potenza maggiore o uguale a 116,4 kW e installati prima del 1° agosto 1998. 1° agosto 2014 Come stabilito dalla Dgr 23 maggio 2012 n. IX/3522, che aveva prorogato le scadenze previste dalla Dgr 30 novembre 2011, n. IX/2601, entro questa data devono dotarsi di dispositivi di termoregolazione e contabilizzazione di calore: • gli impianti termici per i quali il cambio di combustibile sia avvenuto dopo il 1° agosto 1997; • gli impianti termici che sono stati collegati a reti di teleriscaldamento dopo il 1° agosto 1997; • gli impianti per i quali viene approvato un progetto di ristrutturazione complessiva che consenta un

miglioramento dell’efficienza energetica non inferiore al 40% rispetto al rendimento dell’impianto originario.

Per tutti gli altri impianti che non rientrano tra quelli finora elencati, vale la scadenza del 1° agosto 2014.

Cosa dice la LEGGE ?

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L’applicabilità delle SANZIONI La delibera di Giunta regionale n. 1118 del 20 dicembre 2013 conferma l'obbligo di installazione dei sistemi di termoregolazione entro l'1/8/2014. Eventuali casi di impossibilità tecnica possono essere riportati in un’apposita relazione tecnica del progettista o tecnico abilitato. Con la Legge Regionale n. 5 del 31 luglio 2013, all'articolo 9 - comma 3, si è disposto che le sanzioni per il mancato rispetto dell'obbligo di installazione dei sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore non possano essere applicate fino al 31 dicembre 2016. Con il decreto dirigenziale n. 5027 dell'11 giugno 2014 si precisa, tra l'altro, che eventuali inadempimenti rispetto al suddetto obbligo potranno essere fatti rilevare dall'Autorità Competente, ma non potranno essere sanzionati. Le sanzioni potranno essere applicate dal 1° gennaio 2017, solo per gli inadempimenti riscontrati a decorrere dalla stessa data. Conseguentemente, fino a tale data, la mancata installazione dei dispositivi per la termoregolazione e la contabilizzazione del calore non comporta la decadenza automatica del ruolo di Terzo Responsabile, prevista per tutti gli altri casi di mancato rispetto della normativa al punto 11, comma 5 della delibera di Giunta regionale n. 1118 del 20 dicembre 2013.

Cosa dice la LEGGE ?

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La contabilizzazione dell’energia si distingue, in funzione dei dispositivi e dei principi utilizzati, in: • contabilizzazione indiretta • contabilizzazione diretta La contabilizzazione INDIRETTA si basa sulla valutazione dell’energia prelevata dall’utenza, mediante la misura di parametri di proporzionalità con l’emissione termica (temperatura superficiale del corpo scaldante e temperatura ambiente), nota la potenza termica nominale del corpo scaldante. È utilizzata prevalentemente in impianti con distribuzione verticale a colonne montanti, mediante installazione di un ripartitore su ogni corpo scaldante. In questi impianti la soluzione diretta non sarebbe applicabile per via dell’impossibilità di identificare un circuito relativo alla singola unità immobiliare La contabilizzazione DIRETTA si basa sulla misura dell’energia termica prelevata da ogni utenza, attraverso la misura, direttamente sul fluido termovettore, di parametri atti a definire la differenza di entalpia fra l’ingresso e l’uscita del circuito utilizzatore. È facilmente impiegabile in impianti caratterizzati da un unico circuito di alimentazione per unità immobiliare. È quindi adatta a edifici di nuova costruzione o trasformazione di impianti autonomi esistenti in impianti centralizzati con contabilizzazione.

Tipi di contabilizzazione

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Tipi di contabilizzazione

Fonte: Casadei & Pellizzaro

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La contabilizzazione del calore è calcolata sulla base di due norme UNI che regolamentano la misura indiretta: UNI 9019:2013-gradi giorno e UNI TR 11388:2010-contatore compensato. I dati minimi necessari per la contabilizzazione del calore sono:

• le temperature ambiente di mandata/ritorno ed esterna, il tempo di apertura nel caso di valvole elettroniche

• la potenza termica installata in ogni unità immobiliare • l’inerzia termica dei corpi scaldanti.

Calcolo della contabilizzazione

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Il Condominio – il costo del riscaldamento

Il valore dei costi energetici relativi ai 900.000 condomini – stimato nel 2° rapporto ANACI nel 2006 – è di circa 4 miliardi di euro, prevalentemente ascrivibile ai costi di riscaldamento. Nel secondo rapporto sui condomìni del 2006 era emerso il notevole impatto economico del riscaldamento sulla vita dei condomìni. I risultati del sondaggio su quasi 200 amministratori e l’analisi dei bilanci di oltre 50 condomìni indicavano che le spese sostenute per il riscaldamento degli stabili risultavano essere la prima voce di spesa con un’incidenza del 26,8% sul totale delle spese pari a circa 4,0 miliardi di euro. L’analisi compiuta consente di ragionare invece in termini strutturali e di lungo periodo: l’uso razionale della contabilizzazione di calore può generare forti livelli di risparmio. Se si ragionasse anche solo su di un risparmio medio del 10% questo si tradurrebbe in un minore esborso di circa 300 milioni di euro. In tal senso la normativa sulla contabilizzazione di calore è un fondamentale strumento di spinta per adeguare e rinnovare i processi di scelta e facilitare contemporaneamente autonomia e risparmio. (fonte – ANACI Il contenimento dei consumi energetici nel condominio)

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Il Condominio – la ripartizione della spesa

La procedura di ripartizione della spesa totale di riscaldamento e acqua calda sanitaria secondo la UNI 10200 richiede quindi alcuni passaggi che possono essere così riassunti: 1) determinare la spesa totale; 2) determinare l’energia utile prodotta; 3) calcolare il costo unitario dell’energia utile, ovvero il costo dell’energia all’uscita dal generatore; 4) ripartire l’energia utile totale fra consumi volontari e involontari; 5) ripartire l’energia utile volontaria in base alle letture delle apparecchiature; 6) ripartire l’energia utile involontaria in base ai millesimi di riscaldamento.

Fonte UNI Ente Italiano di Normazione

Un tema molto discusso – poiché in qualche modo richiamato anche in Lombardia dalla D.g.r. 30 novembre 2011 n. IX/2601 – è quello delle percentuali, ovvero che la spesa fissa e variabile siano determinate a priori (per esempio rispettivamente 30% e 70%). La UNI 10200 non prevede la determinazione a priori delle due quote, ma fornisce la procedura per calcolare (annualmente) le quantità in gioco. Tale approccio, al contrario del metodo delle percentuali, garantisce quindi una ripartizione della spesa che tiene conto sia delle eventuali variazioni climatiche che si possono registrate da un anno con l’altro, sia del comportamento del singolo utente. Di fatto, si può dire che il metodo delle percentuali non premia il comportamento virtuoso dell’utente.

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Il Condominio – la ripartizione della spesa

Consumo VOLONTARIO e INVOLONTARIO

Consumo volontario: consumo riconducibile all’azione del singolo utente sui sistemi di termoregolazione. Misurato dai ripartitori o contabilizzatori.

Consumo involontario: consumo dovuto alle dispersioni dell’impianto (dispersione delle colonne montanti, bassi rendimenti della caldaia, accumulo) non riconducibile all’azione dei singoli utenti.

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Il Condominio – la ripartizione della spesa

Si ripartisce il COSTO del CALORE UTILE all’USCITA dal GENERATORE, mentre le dispersioni del generatore vanno ad alimentare il COSTO dell’ENERGIA UTILE.

Il CALORE UTILE può essere: Misurato, mediante un CONTACALORIE Calcolato di anno in anno sulla base del CONSUMO di combustibile e del RENDIMENTO

(da progetto dell’impianto di contabilizzazione)

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Il Condominio – la ripartizione della spesa

Se c’è anche l’ ACS (acqua calda sanitaria) è caldamente raccomandato aggiungere un contacalorie anche sul primario dello scambiatore del produttore di acqua calda sanitaria, per determinare la quota di energia utile per riscaldamento e per ACS.

L’ideale sarebbe quindi avere 2 contacalorie, per misurare la quota energetica per la climatizzazione e quella per l’ACS

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Il Condominio – la ripartizione della spesa

Riassumendo …

Fonte: Termoregolazione e contabilizzazione – Focus Torino 06/02/2014

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Il Condominio – i risparmi potenziali

Fonte: Convegno L’efficienza energetica nei condomini con impianto di riscaldamento centralizzato (Padova, 17/05/2013)

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Il Condominio – i risparmi potenziali

Fonte: Convegno L’efficienza energetica nei condomini con impianto di riscaldamento centralizzato (Padova, 17/05/2013)

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I dati relativi ai costi sostenuti per il riscaldamento centralizzato tradizionale degli appartamenti dei condomìni di 9 città gestiti da amministratori associati all’ANACI sono stati elaborati al fine di realizzare una simulazione dei vantaggi energetici ed economici conseguibili attraverso il sistema della contabilizzazione del calore. Si è ipotizzato di applicare il sistema della contabilizzazione del calore prevedendo la ripartizione della spesa totale per il riscaldamento come segue:

• per il 30% in modo equivalente tra i condomini; • per il 70% in proporzione alle ore di accensione dei caloriferi.

Ogni famiglia pagherebbe una quota parte della spesa per il riscaldamento pari alla somma di una quota proporzionale ai millesimi condominiali (calcolata sul 30% della spesa totale) e di una quota variabile in funzione del costo orario medio e del numero di ore di accensione dei caloriferi effettivamente contabilizzate per ciascun appartamento (calcolata sul restante 70% della spesa totale).

Esempio di risparmio da termoregolazione e contabilizzazione in un condomino

Fonte: ANACI

Sulla base dei dati raccolti è possibile calcolare un costo orario medio per il riscaldamento pari a 0,36 €. Nell’ipotesi in cui il sistema della contabilizzazione del calore induca un solo condòmino a tenere spenti i caloriferi del suo appartamento durante il periodo in cui sarà in settimana bianca si può calcolare che saranno risparmiate 100 ore di servizio di riscaldamento. Le spese totali si ridurrebbero quindi per un importo di 36 € a vantaggio del condòmino ma anche, in misura più limitata, per tutti gli altri per i quali si ridurrebbe la quota proporzionale ai millesimi. E’ facile individuare risparmi più rilevanti a fronte di riduzioni personalizzate del riscaldamento più consistenti: 200 ore = 72 € , 300 ore = 108 €).

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Vediamo due casi di differente utilizzo per uno stesso appartamento di 90 metri quadri in classe G: Caso 1 Caso 2 Differenza

Temperatura impostata 22 °C 20 °C 2 °C ogni giorno

Tempo funzionamento giornaliero

15 ore 13 ore 2 ore ogni giorno

Consumo metano annuale 1.170 m3 920 m3 250 m3 all’anno

Consumo energia annuale 11.220 kWh 8.822 kWh 2.398 kWh all’anno

Emissione di CO2 annuale 2.267 kg CO2 1.782 kg CO2 485 kg CO2 all’anno

Spesa annuale media 819 € 644 € 175 € all’anno

Nota:

1 m3 metano = 9,59 kWh

Emissione media per kWh = 0,202 kg CO2 / KWh

Costo medio m3 metano = 0,70 €

Esempio di risparmio da termoregolazione in un appartamento

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Dispositivi per la contabilizzazione INDIRETTA

VALVOLA TERMOSTATICA E RIPARTITORE DI CALORE

Il ripartitore fornisce unità di ripartizione proporzionali ad una determinata quantità di energia erogata dal corpo scaldante che si incrementano nel tempo. La somma delle unità totalizzate in una stagione è proporzionale all’energia termica emessa dal corpo scaldante nello stesso periodo. L'unità di ripartizione rappresenta l’elemento di proporzionalità con l’energia erogata.

La valvola termostatica è un dispositivo che regola l’afflusso dell’acqua calda al corpo scaldante, in relazione alla temperatura dell’ambiente rilevata dal sensore. È un dispositivo concepito per funzionare correttamente con l’aria dell’ambiente che circola intorno al sensore di temperatura, senza ostacoli.

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Dispositivi per la contabilizzazione INDIRETTA

La normativa prevede che il ripartitore elettronico debba essere corredato di un visualizzatore dei dati (display). Le informazioni disponibili sul display sono:

Esistono ripartitori con 1 o 2 sensori di temperatura. Per una corretta contabilizzazione è consigliabile la versione a 2 sensori. In tale versione infatti: • Il primo sensore è sempre dedicato

alla misura della temperatura del radiatore

• Il secondo sensore misura la temperatura ambiente

Nel caso di modello a 1 solo sensore, esso è dedicato alla sola misura della temperatura del radiatore, mentre la temperatura ambiente è fissata a 20 °C. A ogni singolo ripartitore dotato di proprio numero di

matricola univoco sono associate, mediante programmazione, le caratteristiche del corpo scaldante su cui è installato.

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ALTRI Dispositivi per la contabilizzazione INDIRETTA

Schema di funzionamento della termoregolazione con un sistema wireless:

Fonte: EDILCLIMA

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ALTRI Dispositivi per la contabilizzazione INDIRETTA

Schema di funzionamento della raccolta dati con un sistema wireless:

Fonte: EDILCLIMA

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ALTRI Dispositivi per la contabilizzazione INDIRETTA

Applicazione tecnologia wireless per la termoregolazione in un impianto a colonna (distribuzione verticale):

Fonte: EDILCLIMA

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ALTRI Dispositivi per la contabilizzazione INDIRETTA

Applicazione tecnologia wireless per la termoregolazione in un impianto ad anello (distribuzione orizzontale):

Fonte: EDILCLIMA

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ALTRI Dispositivi per la contabilizzazione INDIRETTA

Riassumendo… TERMOREGOLAZIONE. I cronotermostati regolano il comfort desiderato secondo gli orari e le temperature impostate, mediante apertura / chiusura dei corpi scaldanti, e inviano i dati alle unità di memorizzazione. TELECONTROLLO. Le unità di piano memorizzano i dati ricevuti dai dispositivi e li inviano all’unità centrale. L’unità centrale effettua un ulteriore salvataggio dei dati e li elabora ai fini della contabilizzazione. All’unità si può collegare un modem che consente la telelettura dei dati, la visualizzazione di grafici utenza e la ricezione degli allarmi periferici e di centrale. CONTABILIZZAZIONE. I dati possono essere prelevati dall’impianto localmente (chiavetta USB o pc connesso a rete ethernet) oppure da remoto, mediante pc collegato a un modem (GSM, ADSL o PSTN). Con apposito software si producono quindi i tabulati di ripartizione.

Fonte: EDILCLIMA

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Progetto di un impianto di contabilizzazione del calore indiretto

Il progetto, redatto da tecnico abilitato alla progettazione degli impianti termici, consiste in: 1 - Rilievo e certificazione dei corpi scaldanti per determinare la potenza nominale e la nuova tabella millesimale 2 - Determinazione di: • tipologia valvole termostatiche e sensore • diametro valvole termostatiche, dei detentori e del tipo di raccordo alle tubazioni • tipologia e posizione dei ripartitori • curva della temperatura di mandata (per la regolazione della temperatura di ritorno) 3 - Diagnosi Energetica del sistema edificio-impianto, per la determinazione dei parametri richiesti dalla UNI 10200. Inoltre la diagnosi consente una valutazione complessiva dell’intervento di contabilizzazione all’interno delle diverse misure di contenimento energetico applicabili allo stabile. 4 - Mappatura dell’impianto 5 - Istruzioni per l’uso

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Dispositivi per la contabilizzazione DIRETTA

I contatori di calore di tipo diretto sono veri e propri strumenti di misura; sono pertanto soggetti a specifica normativa. Il D.Lgs. 2 Febbraio 2007 n. 22 recepisce la direttiva europea 2004/22/CE relativa agli strumenti di misura (Direttiva MID). L’ allegato MI-004 a tale normativa fornisce i requisiti specifici per i contatori di calore. Tali requisiti sono desunti dalla norma tecnica UNI EN 1434.

Fonte: EDILCLIMA

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Dispositivi per la contabilizzazione DIRETTA

ELEMENTI del contatore di calore diretto Sensori di portata di tipo:

• VOLUMETRICO. Attraverso una turbina a getto singolo o multiplo, l’acqua colpisce tangenzialmente la ventola. La velocità (proporzionale alla portata) è misurata elettronicamente.

• STATICO. Un treno di impulsi viene inviato prima nella direzione del flusso dell’acqua e dopo in senso contrario: la portata è misurata tramite un sistema di ultrasuoni (calcolata in funzione del tempo trascorso tra l’emissione ed il ricevimento di questi segnali).

Coppia di sensori di temperatura. Sono impiegate termosonde “accoppiate” con elemento sensibile al platino (PT500 –PT1000). Unità di calcolo. E’ un dispositivo elettronico che elabora i dati di portata e differenziale di temperatura unitamente alle informazioni di densità ed entalpia per produrre il dato di potenza e quindi energia che transita nella sezione considerata. Eventuale interfaccia per il trasferimento dei dati. E’ un dispositivo che basandosi su un principio ottico od induttivo consente il trasferimento dei dati via Bus (cavo di comunicazione) o via radio verso un sistema di acquisizione centralizzato interfacciabile via modem per la lettura dei dati di consumo da remoto.

Fonte: EDILCLIMA

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I. I contatori di calore vanno scelti in base alle esigenze impiantistiche e non in base al diametro

delle tubazioni. II. La portata di esercizio deve essere prossima alla portata nominale in modo da avere buona

precisione anche per importanti variazioni in diminuzione. III. L’impianto deve essere dimensionato in modo da ottenere portate e differenze di temperatura

compatibili con le caratteristiche del contatore di calore e tali da assicurare l’errore di misura il più possibile limitato.

Con le suddette attenzioni progettuali, in particolare per quanto riguarda le differenze di temperatura, non è normalmente necessario ricorrere alla classe 2, più costosa, (relativa tipicamente ai contatori statici ad ultrasuoni).

Considerazioni progettuali per la contabilizzazione DIRETTA

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Esempio 1

Preventivo per installazione di un sistema integrato di: • programmazione • termoregolazione automatica (di centrale e periferica) • monitoraggio e gestione degli eventi (locale o da remoto) • ripartizione della spesa in base alle scelte di comfort dei singoli

Il sistema modifica il carico idraulico dell’edificio. Questo comporta che il carico statico (tutti i radiatori con valvola manuale in apertura) diviene dinamico poiché il sistema evita sovra temperature e va a chiudere le valvole termostatizzabili ove necessario. Si deve dunque prevedere l’installazione di una valvola di sovra pressione tra mandata e ritorno dopo il circolatore di colonna oppure la sostituzione dei circolatori di colonna a portata fissa con quelli elettronici a portata variabile.

Condominio composto da:

9 scale 135 appartamenti 900 radiatori

Esempi di costi

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Esempio 1

Preventivo per installazione di sistema Termoautonomo WIRELESS:

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Esempio 1

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Esempio 1

Casi particolari:

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Esempio 1

Materiali sistema di contabilizzazione 96.239 euro Fornitura idraulica (pompe inverter) 8.500 euro Manodopera iudraulica 11.260 euro Impianto elettrico 11.800 euro Totale 127.799 + IVA 140 +IVA per radiatore

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Esempio 2

Preventivo per servizio comprensivo di: Calcolo delle potenze nominali dei corpi scaldanti effettuato secondo UNI EN 10200 Rev. 14/02/2013 e definizione

delle caratteristiche dell’elemento di termoregolazione in funzione delle condizioni di installazione Certificazione dei corpi scaldanti installati con produzione delle schede di potenza secondo UNI EN 10200 Rev.

14/02/2013 riportanti: Indicazione di unità immobiliare e locale di installazione di ciascun corpo scaldante Potenza nominale complessiva dei corpi scaldanti installati in ogni unità immobiliare Potenza complessiva dei corpi scaldanti installati nell’intero edificio.

Compilazione di nuova tabella millesimale di potenza installata utilizzando i valori complessivi di potenza di ogni utenza.

Definizione delle caratteristiche della pompa di circolazione dell’impianto di riscaldamento in funzione delle modifiche di cui ai punti precedenti.

Progetto dell’impianto di contabilizzazione del calore secondo UNI 10200 con definizione dei coefficienti di parametrizzazione sulla base del rilevo dei radiatori effettuato. Mappatura dei corpi scaldanti

Eventuale aggiunta di diagnosi energetica e APE (Attestato di Prestazione Energetica) per ciascun appartamento.

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Esempio 2

KIT di termoregolazione numero 1:

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Esempio 2

KIT di termoregolazione numero 1:

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Esempio 2

KIT di termoregolazione numero 2:

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KIT di termoregolazione numero 2:

Esempio 2

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KIT di ripartizione:

Esempio 2

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Sistema di lettura tramite antenna:

Esempio 2

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Prospetto riassuntivo termoregolazione + contabilizzazione:

Esempio 2

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Esempio 2

Prospetto riassuntivo per appartamento tipo (6 radiatori)

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Iniziativa promossa dal Comune di Verdellino

Con la collaborazione di IQS srl - Ingegneria Qualità e Servizi

Grazie dell’attenzione