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3 contenuti Messaggio del Presidente Internazionale Inseguite i vostri sogni Di Barry J. Palmer segue a pagina 8 7 / Settembre 2013 Direttore responsabile Sirio Marcianò mondolions multidistretto D ietro la modesta casa in cui sono cresciuto in Australia, sorgeva un bosco nel quale canguri, wallabies e kookaburra vagavano tra eucalipti e acacie. Mio padre, Jack, era un ragioniere che per recarsi al lavoro prendeva ogni giorno lo stesso treno, sedendosi sempre nello stesso posto. Mi è stato insegnato a sepa- rare la lana e a lavorarla. Ma io sognavo di con- quistare una posizione migliore nel mondo del lavoro. Quindi mi rivolsi al mercato immobi- liare nel quale avviai la mia attività. CONSULTATE IL SITO www.grandhotelterme.it ALBERGO CONVENZIONATO CON LE ASL Vacanze indimenticabili e rigeneranti nella splendida cornice delle Terme Euganee Abano Montegrotto D OLCE V ITA T HERMAE E R ELAX A PARTIRE DA EURO 279 LA CALDA FAMILIARITÀ DI UN SOGGIORNO A 5 STELLE ALLINSEGNA DEL BENESSERE E PER UNA COMPLETA REMISE EN FORMEPACCHETTI BENESSERE 2013 Viale Stazione, 21 - 35036 Montegrotto Terme (Padova) Tel. / fax 049 8911 444 - [email protected] NEW CENTRO RELAX ORIENTALE 3 7 8 9 10 13 Inseguite i vostri sogni di Barry J. Palmer Al di là delle tante parole di Sirio Marcianò Quando i Governatori erano 7 di Giovanni Marzi e Antonio Majello E’ l’ora di cambiare di Roberto Fresia Investire in noi stessi di Enrico Pons MD/I protagonisti 2013/2014 21 25 26 27 28 29 E’ meraviglioso essere lions di Maria Pia Pascazio Carabba Ad Amburgo il segno dei tempi di Massimo Fabio Convention… si torna rigenerati di Carlo D’Angelo La sfilata ad Amburgo di Gimmi Moretti Nei primi tre del mondo di Roberto Fresia Le decisioni del Board tema presidenziale 32/42 43 Insegui il tuo sogno di Barry J. Palmer Il metodo Palmer di Jay Copp 45 47 48 50 50 51 52 54 54 55 55 56 56 Una bella pagina di lionismo italiano di Antonio Suzzi Riflettiamo… sui numeri di Claudio Pasini 41 ragazzi e ragazze al Campo Italia 2013 di Ernesto Zeppa L’addio a “Campo Italia 2013” di Elena Albertini Il logo del Campo Italia di Elena Albertini La famiglia come pietra angolare di Loris Baraldi Avvenimenti, emozioni e ricordi di Ivan Guarducci Special Olympic 2013 L’amministratore di sostegno di Francesco A. Ferraretti 17ª edizione del “Lions Estate So.San” I club nelle mura uniti da 10 anni Acqua per la vita… oro blu per la Tanzania di Piero Manuelli 22 scuole in 5 anni di Sergio Marengo 31 Tema Presidenziale 2013-2014 Presidente Internazionale Barry J. Palmer La leggenda del tempo del sogno

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contenuti Messaggio del Presidente Internazionale

Inseguite i vostri sogni

Di Barry J. Palmer

segue a pagina 8

7 / Settembre 2013Direttore responsabile Sirio Marcianò

mondolions

multidistretto Dietro la modesta casa in cui sono cresciuto in Australia, sorgeva un bosco nel quale

canguri, wallabies e kookaburra vagavano tra eucalipti e acacie. Mio padre, Jack, era un ragioniere che per recarsi al lavoro prendeva ogni giorno lo stesso treno, sedendosi sempre nello stesso posto. Mi è stato insegnato a sepa-rare la lana e a lavorarla. Ma io sognavo di con-quistare una posizione migliore nel mondo del lavoro. Quindi mi rivolsi al mercato immobi-liare nel quale avviai la mia attività. ➤

Messaggio del Presidente Internazionale

CONSULTATE IL SITO www.grandhotelterme.itALBERGO CONVENZIONATO CON LE ASL

Vacanze indimenticabili e rigeneranti nella splendida cornice

delle Terme Euganee Abano Montegrotto

DOLCE VITA THERMAE E RELAX A PARTIRE DA EURO 279

LA CALDA FAMILIARITÀ DI UN SOGGIORNO A 5 STELLE ALL’INSEGNA DEL BENESSERE

E PER UNA COMPLETA “REMISE EN FORME”

PACCHETTI BENESSERE 2013

Viale Stazione, 21 - 35036 Montegrotto Terme (Padova) Tel. / fax 049 8911 444 - [email protected]

NEW CENTRO RELAX ORIENTALE

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Inseguite i vostri sogni di Barry J. PalmerAl di là delle tante parole di Sirio MarcianòQuando i Governatori erano 7 di Giovanni Marzi e Antonio MajelloE’ l’ora di cambiare di Roberto FresiaInvestire in noi stessi di Enrico PonsMD/I protagonisti 2013/2014

212526272829

E’ meraviglioso essere lions di Maria Pia Pascazio CarabbaAd Amburgo il segno dei tempi di Massimo FabioConvention… si torna rigenerati di Carlo D’AngeloLa sfilata ad Amburgo di Gimmi MorettiNei primi tre del mondo di Roberto FresiaLe decisioni del Board

tema presidenziale32/42

43Insegui il tuo sogno di Barry J. PalmerIl metodo Palmer di Jay Copp

45474850505152545455555656

Una bella pagina di lionismo italiano di Antonio SuzziRiflettiamo… sui numeri di Claudio Pasini41 ragazzi e ragazze al Campo Italia 2013 di Ernesto ZeppaL’addio a “Campo Italia 2013” di Elena AlbertiniIl logo del Campo Italia di Elena AlbertiniLa famiglia come pietra angolare di Loris BaraldiAvvenimenti, emozioni e ricordi di Ivan GuarducciSpecial Olympic 2013L’amministratore di sostegno di Francesco A. Ferraretti17ª edizione del “Lions Estate So.San”I club nelle mura uniti da 10 anniAcqua per la vita… oro blu per la Tanzania di Piero Manuelli22 scuole in 5 anni di Sergio Marengo

31

Tema Presidenziale 2013-2014Presidente Internazionale Barry J. Palmer

La leggenda del tempo del sogno

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magazine

distretti e dintorni

rubriche

5 milioni di euro

57585859

Una sacca da golf per un pozzo di Giuseppe InnocentiLions Quest… cambia il country director di Teresa OrrùIl Lions International Stamp Club e il centenario di Antonio MarteIl lionismo ha bisogno di novità anche formali di Bruno Ferraro

61 Tutti uniti… facciamo boom di Sirio Marcianò

6566676869

7071727373747575767677

Service Nazionale/Una mano per prevenire e aiutare di Letizia OngaroStop all’abuso sui minori…Violenza sui bambini, un omicidio dell’anima di Antonio LaurenzanoProteggiamo i bambini… il nostro futuro di Ernesto ZeppaTema di studio Nazionale/Emergenza povertà… in Italia di Maria Antonietta LambertiIl contributo dei Lions italianiI giovani non vanno presi in giro di Giulietta Bascioni BrattiniI figli del cattivo esempio di Pier Giacomo GentaPer i giovani e per i meno giovani di Franco RasiQuando i lions sanno fare informazione di Renzo BraccoE’ utile vivere secondo natura di Carlo Alberto TreguaChi siamo e cosa facciamo? di Giovanni CanuFare il Governatore o essere un Governatore di Carla Tirelli Di StefanoUn’associazione “fuori dagli schemi” di Paolo PiccoloL’importanza della formazione di Leda PuppaAndiamo oltre… di Alba Iacomella

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8383848485858686

Lavoriamo insieme per un obiettivo comune di Ernesto ZeppaIl Lions Day della cultura a Camerino di Corrado Cammarano e Franco SamiWeekend nell’Ya di Sirio MarcianòUn sogno diventa realtà di Giuseppe D’AlessandroSolidarietà “naturale” a Ravenna di Alessandro EmilianiFestival della Valle d’Itria di Domenico RoscinoLa merenda sinòira di Franco RasiVediamoci su youtube di Ernesto ZeppaNovara Host - Salerno 2000Gemallaggio, non solo occasione d’incontro di E. Pontiroli e Z. Fridrichova

1112647887

Posta celere di Pino Grimaldi Visti da dentro di Sergio MaggiLibri Lions di Umberto RoddaMondoleo Lettere

I testi che appariranno su Lion ...Gli articoli proposti per la pubblicazione su “Lion” devono essere inviati per e-mail all’in-dirizzo [email protected] entro il 18 del mese precedente ogni uscita. La redazione si riserva il diritto di eseguire sui testi perve-nuti interventi formali, anche di riduzione, per migliorarne la leggibilità, e di stabilire se, quando e in quale spazio della rivista pubbli-care l’articolo (molte notizie sono più adatte alle riviste distrettuali o interdistrettuali).Il testo degli articoli deve essere conciso, non deve avere sottolineature, né grassetti e nep-pure parole in maiuscolo. I termini stranieri seguono la grammatica italiana, e perciò non hanno la “s” al plurale.La lunghezza degli scritti è legata al posi-zionamento dell’articolo nella rivista. Nel “Mondolions”dovrà essere limitata a 2.800 battute; nel “Multidistretto a 3.800 battute (2.000 nella rubrica dedicata agli aggiorna-menti sui “Service di rilevanza nazionale”); nel “Magazine” 3.500; nei “Distretti e din-torni” 2.500 battute (1.000 per lo spazio dedi-cato alle iniziative significative dei club). In ogni caso non verranno pubblicati testi che superino le 3.800 battute, bianchi inclusi.L’immagine deve identificare e completare il testo. Le foto devono essere nitide, con buon livello di contrasto e con soggetti identifica-bili. Inoltre, devono essere accompagnate da brevi didascalie.

Ai lettori ...La direzione di Lion ringrazia i lettori che inviano articoli e si scusa se, per esigenze redazionali legate al poco spazio disponibile e all’alto numero degli scritti che giungono in redazione, sarà costretta a dilazionare le uscite nel tempo, a predisporre una rotazione delle firme, a ridurre alcuni testi, senza tutta-via modificarne il senso, o ad archiviare quelli che sono più adatti ai periodici distrettuali.A causa dell’alto numero degli scritti giunti in redazione per questo numero di settembre, la direzione ha dovuto far slittare alle uscite successive numerosi testi di soci lions relativi alla rubrica “a parer mio” e allo spazio desti-nato ai “Distretti e dintorni”.Buona lettura, nella speranza che questo numero trasmetta emozioni, conoscenze, entusiasmo e positività e dia la spinta per programmare iniziative che portino verso un futuro ricco di progetti necessari per costruire un mondo più vivibile e più bello.

13

Il nuovo Consiglio dei GovernatoriPubblichiamo una scheda sintetica del Pre-sidente del Consiglio dei Governatori G.B. Enrico Pons e dei Governatori Nicola Car-lone (Ia1), Vittorino Molino (Ia2), Renato Dabormida (Ia3), Letizia Ongaro (Ib1), Achille Mattei (Ib2), Cesare Omodeo Zorini (Ib3), Mario Castellaneta (Ib4), Michele Serafini (Ta1), Anna Dessy Zanazzo (Ta2), Chiara Brigo (Ta3), Fernanda Paganelli (Tb), Raffaele Di Vito (A), Gian Maria De Marini (Ab), Maria Antonietta Lamberti (L), Fio-renzo Smalzi (La), Luigi Buffardi (Ya), Gian-franco Amenta (Yb).

MDMDMDMDMDMDMDMDMDMDMDMDI protagonisti I protagonisti I protagonisti I protagonisti I protagonisti I protagonisti 2013/20142013/20142013/20142013/20142013/20142013/2014

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milioni di euro…

I Lions italiani

gli italianix

Una storia tutta italiana

Un sogno dei Lions italiani

Tutti uniti… facciamo boomOra si fa sul serio! Questo non vuol dire che fino ad oggi abbiamo scherzato, ma vuol dire che dal 25 maggio c’è il nullaosta dei delegati di una assise nazionale per avviare una “Campagna fondi multidistrettuale”. Un nullaosta che demanda al CdG di proporre al congresso nazionale di Vicenza più service tra i quali l’assemblea indi-viduerà quello che porteremo avanti. Un nullaosta che ci spinge a credere che il sogno tutto italiano da 5 milioni di euro si possa realizzare.Parliamoci chiaro, noi lions in 62 anni ci siamo messi assieme per una grande iniziativa tutta italiana solo due volte: per la rifusione della “Campana di Rovereto”, un service del 1963, e per il Centro Sociale di Navelli a favore dei terremotati d’Abruzzo inaugu-rato pochi mesi fa.Ma il vero “colpo grosso” non l’abbiamo mai fatto. E non averlo fatto ci ha resi famosi (sic!) “per quelli che vanno a cena” e ci ha creato attorno un “vuoto” mediatico che nessun’altra associazione italiana, anche la più modesta, può “vantare”.Ne consegue che dobbiamo abbandonare le strade disegnate dagli altri e progettare qualcosa di

nostro che faccia veramente “boom” e porti un po’ di tranquillità a tante persone che vivono tra di noi e che si aspettano un gesto concreto da chi ha la possibilità di farlo.Il lionismo è grande, ma è dispersivo e non ha successo tra la gente e i media. E il successo, parente stretto della fama, checché se ne dica, dà ai soci motivazione, entusiasmo, voglia di stare nell’associazione, gratificazione, senso di appartenenza e l’orgoglio di essere lions. Quell’orgo-glio che non nasce dal nulla, ma si ottiene con l’unione delle forze per puntare su qualcosa di clamoroso, che sia utile alla gente, che sappia colpire favorevolmente l’opinione pubblica e i media, che non costi “nulla” ai club e ai soci (è sui risparmi che si dovrà agire) e che non tolga ossigeno ai service tradizionali del lionismo nazionale e mondiale.Certo, il “sogno da 5 milioni” potrebbe svanire nel nulla, perché i club non hanno l’ob-bligo di aderire ad un progetto tutto italiano, ma io sono ottimista perché tutti noi sappiamo quanto sia determinante per il lionismo nazionale un service che fa clamore e dà un segnale forte dentro e fuori.Pertanto, riflettori puntati sui progetti che verranno presentati a Vicenza. Ci daremo da fare tutti: il Consiglio dei Governatori, la rivista nazionale e chi ha una buona idea da proporre. Ne riparleremo...

Sirio Marcianò[email protected]

Tiber S.p.A. Via della Volta, 179 - 25124 Brescia - Italy Tel. +39 030.354.34.39 Fax: +39 030.34.98.05www.tiber.it - [email protected]

Tiberèun’aziendagraficacheconiugaallaperfezionel’efficienza della tecnologia e l’esperienza dell’uomo.Nasce come solida realtà cartotecnica nel 1967 e sievolve poi negli anni, trasformandosi in un’aziendagrafica altamente specializzata nella stampa rotativae volantini.

“Una macchina può fare il lavorodi cinquanta uomini comuni.Nessuna macchina può fare il lavorodi un uomo eccezionale.”

Elbert GreenHubbard(1856-1915),scrittoreetipografoamericano.

Visto ciano on-lineStampa offsetStampa rotativa

• 350 milioni di copie stampate all’anno• 25.000 tonnellate di carta stampata• Sviluppo progettuale con l’innovativosistema del “visto ciano on line”• Consulenza e valorizzazione del customer care• Sostenibilità e rispetto ambientale

e piana in offset di riviste, cataloghi, libri

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Magazine

Tema di studio nazionale 2013-2014 - “Dall’associazionismo al disegno della società civile, dalle analisi alle proposte: le nuove povertà”.

Emergenza povertà... in Italia I Lions italiani e del mondo sono sensibili alle tematiche sociali.

In questo momento storico un problema noto è l’aumento della povertà soggettiva, oggettiva ed assoluta

ed il divario tra ricchi e poveri. Di Maria Antonietta Lamberti *

Parlare (e riesaminare) del fenomeno povertà sempre in crescita continua con le sue sfaccettature è fina-

lizzato ad individuare strategie e azioni concrete per rallentare la tendenza negativa. L’indirizzo speculativo deve essere rivolto ad una nuova domanda: “perché c’è cosi poca ricchezza distribuita fra le persone?”. Il vero problema è questo: la distribuzione della ricchezza.Sentire frequentemente “i soldi non ci sono più”, è dif-fondere un messaggio negativo che genera nelle per-sone un comprensibile sentimento di resa, imprigiona la creatività e qualsiasi desiderio (sogno) di iniziativa atto a migliorare la propria condizione.Il disegno della società civile e modulato oggi, per molti, dalla variabile indigenza, dove le nuove povertà di giorno in giorno si manifestano in parallelo all’incre-mento del debito pubblico.L’associazionismo di servizio, quale quello dei Lions, può cogliere, in questo contesto, una enorme opportu-nità di rilancio. Dobbiamo proporci quali maestri del

cambiamento promuovendo incontri e dibattiti sul modo nuovo di lavorare per produrre ricchezza, intesa come risorsa atta a mantenere un livello di vita digni-toso.Ai nostri giovani universitari dobbiamo dare indirizzi di formazione atti ad essere competitivi sul mercato del lavoro.Dunque i docenti economisti, e non solo, della nostra associazione possono concordare corsi post laurea per insegnare ai nostri giovani come si deve raggiungere una leadership attrattiva e competitiva finalizzata ad un lavoro autonomo. Il ragazzo deve acquisire differenti abilità imprendito-riali e manageriali e queste gli devono essere insegnate. Il lavoro autonomo e la diffusione equa della ricchezza riequilibreranno il divario ricchi poveri.

*Governatore del Distretto 108 L e delegato dal Consiglio dei Governatori al “tema di studio nazionale”.

Magazine

65

magazineAnche quest’anno, nel congresso nazionale di

Taormina, i Lions italiani hanno scelto di porre al

centro della loro azione un importantissimo problema:

l’abuso sui minori, una realtà che spaventa e che spesso

viene sottaciuta sperando che un evento così terribile

non succeda mai nella propria famiglia, nella propria

comunità, nella propria scuola. E invece è necessario

parlarne.Lo scorso anno l’argomento è stato sviluppato come

tema nazionale ponendo al centro dell’attenzione il

bambino abusato, le parole non dette, il terribile silen-

zio che lo circonda.

Ci sono molti, troppi bambini e giovani che custodi-

scono un segreto doloroso, un segreto che non deve

essere rivelato, legato ad una violenza. E nell’anno pas-

sato ci si è posti l’obiettivo di rompere il silenzio. Nel

momento in cui un bambino sentirà di aver trovato

un alleato capace di aiutarlo, darà voce al suo silenzio,

aprirà una porta al futuro ed alla speranza e inizierà

un nuovo cammino verso la vita, ma non dimenticherà

mai quanto accaduto. E’ un fatto accertato, porterà

questo peso per tutta la sua esistenza.

Per questo, facendo un passo avanti, i Lions italiani

hanno deciso di dare una mano ai bambini di tutte

le età sia a scuola che in famiglia, perché riescano a

difendersi preventivamente dalle situazioni di rischio,

imparino a riconoscere i comportamenti anomali degli

Service nazionale 2013-2014 - “Abuso sui minori:

una mano per prevenire e aiutare attraverso l’informazione e la sensibilizzazione”

Una mano per prevenire

e aiutare

I Lions italiani scelgono di fare un passo

avanti: dare una mano ai minori

per riconoscere le situazioni di pericolo.

Di Letizia Ongaro *

Foto Dreamstime.com

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Il nostro mondo

Editoriale

Di Sirio Marcianò

Al di là delle tante parole

Toh, si ricomincia! Ma come si ricomincia? Con l’intento di cambiare qualcosa nella nostra asso-

ciazione o di ripercorrere le stesse strade degli anni precedenti?Non mi riferisco ai service sul territorio, sono indispen-sabili, anche se dovrebbero rappresentare solo una parte dell’attività lionistica; mi riferisco ai grandi pro-getti che il lionismo italiano non ha, ma che dovrebbe avere, per offrire a chi ne ha bisogno un qualcosa di adeguato alle forze messe in campo dall’associazione e alle necessità di oggi, che sono molto più complesse di quanto lo fossero negli anni precedenti.Tutti noi siamo fieri di affermare che il Lions Interna-tional è la più importante associazione di servizio del mondo. Lo è per il numero di soci, per il numero di club, per il numero di Paesi nei quali opera, ma noi lions italiani che cosa facciamo per tenere alto il livello operativo del lionismo? Maledettamente poco, perché la più importante associazione del pianeta, per restare tale, ha bisogno della condivisione e del sostegno dei suoi soci e del coinvolgimento di tutti i club sia in Italia, nel nostro caso, che nel mondo.Se noi lions usassimo per qualcosa di eclatante a favore

degli altri solo un decimo dei milioni di euro che spen-diamo ogni anno in Italia, state certi che la motivazione dei soci e la voglia di appartenere alla nostra associa-zione non mancherebbero.Già, ma allora perché non lo facciamo? Perché noi lions preferiamo avallare un modello operativo che eviti (è più comodo) gli obiettivi troppo difficili da raggiun-gere e perché interpretiamo male il concetto di “auto-nomia”, escludendo - di fatto - la partecipazione dei club ai progetti importanti del multidistretto. Inoltre, non sappiamo convincere i lions, a cominciare dagli officer, che solo uniti diventeremmo un “potere forte” in grado di far sentire agli associati quella piacevole sensazione di appartenere a qualcosa di “unico” da vivere con entusiasmo e partecipazione.Senza progetti importanti a livello nazionale e senza il sostegno dei 50.000 lions e leo italiani, il lionismo di casa nostra non andrà lontano. Se invece i progetti ci fossero e si portassero avanti con la partecipazione di tutti gli “associati”, dimostreremmo, una volta per tutte a noi stessi e agli altri, chi siamo e quanto valiamo, al di là delle tante parole inutili delle quali spesso, e da tanti anni, ci sentiamo accerchiati.

Io ci credo, io ci stoVe lo ricordate? Sul numero di giugno della nostra rivista l’allora CC Gabriele Sabatosanti Scarpelli aveva lanciato la proposta di costituire “il gruppo dei sognatori”. Per aderire, i soci lions avrebbero dovuto inviare via mail alla nostra rivista il messaggio “io ci credo, io ci sto”. Detto fatto... sono arrivate le prime adesioni e il nostro mensile, favorevole alle inizia-tive che vedono i lions mettersi concretamente in gioco, rende noti i nomi dei “sognatori” e il loro club di appartenenza. Se desideri far parte del “gruppo” invia la tua adesione “io ci credo, io ci sto” a [email protected], indicando nome, cognome, club di appartenenza ed email (l’elenco dei “sognatori” verrà aggiornato tutti i mesi).Ecco i primi 47 sognatori... in ordine alfabeticoAlberti Massimo - LC Bobbio • Aurora Umberto - LC Ara-gonese • Borello Giorgio - LC Torino San Carlo • Bracuto Angela - LC Como Lariano • Brunetti Carlo - LC Udine Host • Buscemi Gaspare - LC Alcamo • Calì Maurizio - LC Genova Host • Camerlengo Maria Stefania - LC Bene-vento Host • Capocasale Enzo - LC Busseto • Carlucci Donato - LC Parma Farnese • Casnici Marcianò Amelia - LC Palazzolo sull’Oglio • Castegnaro Michele - LC Arzi-gnano • Cogotti Guido - LC Quartu Sant’Elena • Colombo Galli Carmen - LC San Vittore Olona • Daniele Antonio

- LC Napoli Host • Dorelli Alessio - LC Città di Castello • Ferradini Gianfranco - LC Milano Borromeo • Franco Rita - LC Eboli Battipaglia Host • Gerardi Marco - LC Roma Mare • Lasagna Laura - LC Fabbrico Rocca Falcona • Lucchese Mariano - LC Alcamo • Luciano Antonio - LC Mercato S. Severino • Ludovici Mauro - LC Val d’Elsa • Magni Franco - LC Bergamo San Marco • Maiotti Marco - LC Verona Cangrande • Manzari Michele - LC Pistoia

• Marcianò Sirio - LC Chiari Le Quadre • Marini Patrizia - LC Roma Augustus • Meltzeid Guglielmo - LC Rivoli Host • Montorsi Alberto - LC Genova San Giovanni Battista • Muratore Maria Luisa - LC Angelo Partecipazio • Musetti Giuliano - LC Novara Ticino • Novati Gianni - LC Bramante Cinque Giornate • Pascali Moccagatta Francesca - LC Tortona

Castello • Passarello Aldo - LC Varese Europa • Quercioli Paola - LC Genova Sant’Agata Alta Val Bisagno • Ram-polla del Tindato Carlo - LC Orbetello I presidi • Rebaudo Gianni - LC Ventimiglia • Rinaldi Guglielmo - LC Ber-gamo San Marco • Santangelo Pino - LC Catania Stesicoro Centrum • Scolaro Attilio - LC Arzignano • Seno Senia - LC Ventimiglia • Signorini Liliana - LC Valdelsa • Silvestri Maurizio - LC Spoleto • Tagliaferri Marco - LC Larino • Valvo Vittorio - LC Pavia Host • Zaro Alberti Doriana - LC Bobbio

DREAM

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Il nostro mondo

Messaggio del Presidente Internazionale

Di Barry J. Palmer (segue da pagina 3)

Inseguite i vostri sogni

Come Lion sognavo di avere un grande impatto sugli altri. Per tale ragione quando un giorno una giovane donna australiana raccontò al mio club dell’orfano-trofio in India presso cui lavorava, io e gli altri soci ci lasciammo coinvolgere senza esitazione. I genitori di molti dei bambini ospitati erano stati uccisi dai ribelli. Trovammo per quei bambini un alloggio migliore e, da allora, molti di loro cominciarono a migliorare il loro rendimento scolastico.Per anni ho continuato a custodire un sogno senza rivelarlo a nessuno. Vedevo la capacità straordi-naria dei Lions di cambiare la vita degli altri e volevo dedicarmi completamente all’as-sociazione. Il sogno si è avverato qualche anno fa, quando ho saputo di essere stato nominato presidente internazionale.Lions, inseguite i vostri sogni. Essi non vi por-teranno mai sulla strada sbagliata. La maggior parte dei grandi successi hanno proprio inizio

da un sogno spudoratamente ambizioso, come quello di portare l’uomo sulla luna, o di percorrere la distanza di un miglio in quattro minuti, o di consentire al mondo intero di comunicare sul web attraverso i computer. Date ascolto al vostro cuore. Non impedite mai ad una grande idea di realizzarsi al momento opportuno. Per me i sogni non sono qualcosa che vediamo nel sonno, ma qualcosa che non ci fa dormire.Trovate il vostro sogno e impegnatevi per realizzarlo. Sta a voi sceglierlo. Piantate il seme e lasciate che cresca.

Lasciatevi ispirare e guidare dagli altri club e dal Lions Clubs International. Come mi piace

dire: “non dire che miro alle stelle quando ci sono delle impronte sulla luna”.Anne e io siamo ansiosi di vedervi all’o-pera, mentre inseguite i vostri sogni nel 2013-2014. Buona fortuna e ricordate: l’ec-cellenza è il risultato inevitabile della ricerca

dei propri sogni.

Sono trascorsi 35 anni da quando si celebrò a Rimini il 26° Congresso Nazionale. In quella

occasione furono presentati ufficialmente i sette nuovi Governatori: Luigi Lacroix (Ia), Giovanni Rigone (Ib), Ezio Terenzani (Ta), Giovanni Marzi (Tb), Michele De Gregorio (A), Domenico Mammoli (L), Antonio Majello (Y). Presidente del CdG il rimi-nese Gino Zannini. Nel corso degli anni, in tempi diversi e con diverse modalità, Gigetto, Michele e Mimmo se ne sono andati, lasciando profondi segni delle loro operosità, per quel lionismo di alto profilo che ha sempre caratterizzato i nostri incontri.1 giugno 2013, due città: Pavia e Udine; due grandi Lions sono stati accompagnati all’ultima dimora, contemporaneamente. E’ certamente un evento singolare, pur nelle opposte condizioni in cui si è manifestato.Infatti da una parte era stato attivo un Congresso Nazionale a Taormina, dove Giovanni Rigone aveva dimostrato ancora una volta di essere depo-sitario di quel rigore che da sempre ha caratteriz-zato la sua bandiera. Ne abbiamo fatto conoscenza

già dal 1978, quando accettò di svolgere le funzioni di segretario del Consiglio. Erano tempi ancora ignari di computer e delle straordinarie potenzialità dell’informatica, ma la sua puntuale sollecitudine ci consentiva di leggere, il giorno dopo il nostro ritorno a casa, il verbale delle riunioni (con la col-laborazione di un servizio postale allora efficiente).Dall’altra c’era Ezio Terenzani, un uomo di grandi qualità ormai costretto a rinunciare alla parola, ai ricordi, agli affetti; Lui, così estroverso, Lui, voce qualificata ed entusiasta del Suo Friuli.Carissimo Giovanni, carissimo Ezio, nel vostro sonno liberatore avete deposto ogni atomo di materia. Vi siete incamminati insieme lungo l’invi-tante sentiero che conduce là dove non esiste più il tempo, dove i pensieri, come trame abbozzate del Vostro vissuto si proiettano nell’infinito dell’eter-nità. Vi accompagni il profondo rimpianto degli amici, orgogliosi di aver diviso con Voi un’impor-tante parentesi di vita, con Voi, impareggiabili mes-saggeri di Lionismo.

Giovanni Marzi e Antonio Majello

Quando i Governatori erano 7

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Il nostro mondo

La nota del Direttore Internazionale

Di Roberto Fresia *

Cari amici, lo scorso 9 agosto a Oak Brook, durante il corso di formazione per i direttori internazionali di

primo anno, il Presidente Palmer ha chiesto di potermi parlare in privato. L’argomento è stata la perdita di soci, che da anni sta colpendo l’Italia e che non accenna ad arrestarsi.Ha chiesto il mio parere e mi ha dato il suo. Il risultato è la richiesta di un forte impegno affinché si interrompa questa perdita di soci e si ritorni agli anni 2003/2004 e 2004/2005, durante i quali il MD 108 Italy superò i 50.600 soci.Qualche volta occorre uno shock e un raffronto per ren-dersi conto che esiste un problema e che occorre l’im-pegno di tutti per risolverlo.Ma come si è evoluto il nostro MD dal 2003/2004? Vediamolo insieme...

E’ l’ora di cambiare

Come si vede, il problema è doppio, non solo i soci che entrano sono in costante decrescita (media del 4%) rispetto all’anno precedente, ma il dato più pre-occupante è che a ciò, si somma la perdita di soci che è ancora più marcata (dal 5 al 10% annuo rispetto all’anno precedente).E’ utile un confronto con il MD 111 Germania: è il secondo MD al mondo per numero di soci e noi siamo il quarto; entrambi, inoltre, apparteniamo all’Area Costituzionale “IV Europa”.Il MD 111 solo tre anni or sono aveva un numero di soci inferiore a quello del nostro MD, ora dopo tre anni vanta quasi 7.000 soci in più.Pensate alla differenza tra i due Multidistretti. E’ come se negli ultimi 5 anni avessimo cancellato tutti i Lions del Piemonte, della Liguria e della Valle d’Aosta o tutti i Lions della Campania, della Calabria, della Basilicata

e della Puglia.Salta immediatamente all’occhio che il MD 111 da 10 anni continua a crescere, pur immettendo nuovi soci in numero nettamente inferiore al nostro (-30%), ma perde soci in misura nettamente inferiore alla nostra (-60%).

Questa è la differenza sostanziale su cui dobbiamo riflettere e su cui dobbiamo intervenire: capire il motivo dell’abbandono dei soci ed attivare iniziative atte a ridurre drasticamente questi abbandoni. Occorre agire senza altro indugio.Il Presidente Palmer ci ha messo a disposizione nuovi strumenti, quali la guida “Semplicemente chiedete” per piani di azione per il reclutamento di nuovi soci e “La soddisfazione dei soci” per mantenere i soci che fanno già parte del club. Il presidente, in particolare, ci chiede di porci il sogno/obiettivo di riuscire a perdere il 20% in meno di soci rispetto all’anno precedente. Qui diventa essenziale il ruolo del “Comitato soci” di ciascun club che, in gran parte dei casi, svolge solo un ruolo di controllo e verifica delle candidature presen-tate dai soci, mentre dovrebbe essere comitato attivo per la ricerca di nuove professionalità e di nuove per-sone con la propensione al servizio, oltre che a curare la soddisfazione dei soci e quindi il non abbandono dell’associazione.Il “Comitato soci” era stato creato insieme al MERL e ne doveva essere la duplicazione nel club, con un membro che si doveva interessare della Leadership, un altro dell’Extention e il terzo della Membership e della Retention. Quanti club lo usano o lo hanno usato in tal senso? Quanti sono i “Comitati soci” nei club che sono

segue a pagina 10

Anno sociale

Soci ad inizio anno

Soci cessati

Soci entrati

Incremento o perdita

Soci a fine anno

2003/2004 49.734 3.201 4.073 872 50.6062004/2005 50.606 4.257 4.280 23 50.6292005/2006 50.629 4.656 4.185 - 471 50.1572006/2007 50.157 4.473 4.266 - 207 49.9502007/2008 49.950 3.873 4.199 326 50,2762008/2009 50.276 4.735 3.644 - 1.091 49.1852009/2010 49.185 4.721 3.824 - 897 48.2882010/2011 48.288 4.656 3.796 - 860 47.4282011/2012 47.428 5.045 3.629 - 1.416 46.0122012/2013 46.012 5.273 3.470 - 1.803 44.209Luglio 2013 44.209 527 328 - 199 44.010

Anno sociale

Soci ad inizio anno

Soci cessati

Soci entrati

Incremento o perdita

Soci a fine anno

2003/2004 42.221 1.625 2.738 1.113 43.3342004/2005 43.334 1.641 2.766 1.125 44.4592005/2006 44.459 1.469 2.524 1.055 45.5142006/2007 45.514 3.803 4.281 478 45.9922007/2008 45.992 2.056 2.930 874 46.8662008/2009 46.866 1.986 2.856 870 47.7362009/2010 47.736 2.005 3.105 1.100 48.8362010/2011 48.836 2.025 2.851 826 49.6622011/2012 49.662 2.014 2.830 816 50.4782012/2013 50.477 2.110 2.714 604 51.081Luglio 2013 51.081 182 258 76 51.157

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Il nostro mondo

La nota del CC

Di Enrico Pons *

Il messaggio del Presidente Internazionale Barry Palmer è chiaro: “la nostra associazione deve cre-

scere”. Ed è chiaro anche il suo obiettivo: raggiungere 1.400.000 soci entro quest’annata (attualmente siamo 1.350.000). La situazione italiana, con la perdita di oltre 1.800 soci nell’ultimo anno, non è brillante. Pertanto, il GLT/GMT sarà chiamato a incrementare le iniziative in tutti i distretti. Ma i risultati potranno essere più consistenti se i presidenti dei club utilizzeranno alcune linee guida che mi permetto di suggerire...• realizzate progetti concordati con la comunità nella quale operate e con le istituzioni; sono i progetti meglio accettati e più visibili; trascurate le piccole cose che ser-vono poco e si dimenticano;• informatevi sulla affezione dei soci al club: troppi lions escono negli ultimi giorni dell’anno senza far sapere perché e quali siano i motivi che li spingono a farlo.• attivatevi nel club e nel distretto per promuovere l’as-sociazione all’esterno.Andate dai sindaci, soprattutto nelle piccole città, e fate sapere loro che vorremmo conoscere le loro esigenze per contribuire a risolverle. Quanto più realizziamo attività di servizio scaturite dalle esigenze sociali del momento storico in cui vive la comunità, tanto più avremo centrato il bersaglio della nostra missione. E tutto questo fa parte dei compiti del CEP, il Club Excel-lence Program, e Barry Palmer dice che ogni club deve fare il suo CEP.E che dire dell’uscita dei soci dall’associazione? Non è possibile che alla fine dell’anno centinaia di lions escano dall’associazione senza che nessuno lo abbia previsto. Vuol dire che il rapporto tra i soci è superficiale; vuol dire anche che i soci dei club non parlano tra di loro.Ma chi dovrebbe intervenire? In primis il presidente, che deve sapere quello che succede nel suo club e deve

saper arginare le uscite e favorire le entrate, e poi il “comitato soci” del club.Per promuovere l’immissione di nuovi soci c’è solo l’imbarazzo della scelta. Prima di tutto dobbiamo essere convinti che ci siano persone che abbiano le nostre stesse qualità e che desiderino raggiungere i nostri stessi obiettivi. Anche se la condizione econo-mica attuale è difficile, c’è tra la gente il desiderio di appartenere a un gruppo che ha ideali ed è costituito da persone valide.E perché non organizzare manifestazioni pubbliche ad hoc solo per dire chi sono i Lions? Certo vanno pro-pagandate con anticipo, utilizzando la location più adatta, con o senza inviti. Se un distretto ha un ufficio di pubbliche relazioni bene, altrimenti può rivolgersi ad uno studio esterno per farsi organizzare l’evento. Abbiamo tanto materiale da proiettare, abbiamo per-sone che sanno parlare in pubblico, possiamo utiliz-zare locandine, depliant illustrativi delle nostre attività principali e testimonial per fare da richiamo. Facciamo sapere quello che il lionismo fa distribuendo migliaia di stampati. Che male c’è ad investire in noi stessi?Infine c’è la possibilità di far nascere un club satellite: bastano 5 persone che si uniscono attraverso una sesta già appartenente al club che sponsorizza la nuova strut-tura. Il club satellite fa parte dell’organigramma del club sponsor, ma ha una vita autonoma e una diversa gestione della quota. Le 5 persone possono essere ex Leo, un gruppo di sole donne, insegnanti, amanti della musica, persone di origine straniera, ormai da molti anni in Italia e affermati professionalmente, collezioni-sti o sportivi.Dimostriamo, con i fatti, che la perdita progressiva di forza della nostra associazione non è ineluttabile.

*Presidente del Consiglio dei Governatori.

Investire in noi stessi

attivi in questi campi? Quanti conoscono le funzioni dei comitati GMT e GLT che hanno sostituito il MERL? Cosa è successo nel nostro MD nell’anno 2008/2009 in cui improvvisamente siamo passati da una crescita associa-tiva (2007/2008 + 326) ad una pesante perdita (- 1.091)? Eppure nell’anno 2007/2008 abbiamo chiuso la CSF II con un bilancio eccezionale e la nostra fondazione (LCIF) è stata riconosciuta come la prima ONG al mondo!A Taormina ho detto che vi avrei ascoltato ed avrei por-

tato avanti le vostre idee. Scrivetemi alla e-mail [email protected] i vostri pareri sugli argomenti che di volta in volta sottoporrò alla vostra attenzione.Incominciate scrivendomi la vostra opinione sulla per-dita dei soci, quale strategia il vostro club sta attuando per contrastarla e, più in generale, i vostri sogni di Lion.Un abbraccio a tutti voi.

*Direttore Internazionale 2013-2015.

E’ l’ora di cambiare (segue dalla pagina precedente)

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Il nostro mondo

Posta celere

Pino Grimaldi *

Buon lavoro e ... sogni d’oro

Nuovo anno sociale (siamo a -3 dal centenario!), nuovo Presidente Internazionale - Australiano

- (era ora) Barry Palmer a presiedere un Board, (nel quale c’è il nostro ID Roberto Fresia - comitato Finanze - auguri!) ben intenzionato a continuare le campagne e di forestazione, che sta dando ottimi risultati, e di lotta alla ignoranza, al suo primo anno dei dieci lungo i quali si svilupperà, ben accolto e dai Lions (80 mila centri!) e da quanti nei vari Paesi toccano con mano il nostro spirito umanitario inteso a creare cittadini con-sapevoli, sapendo leggere, scrivere e far di conto.Ne siamo lieti perché in passato è accaduto che progetti degni di ogni lode siano caduti nell’oblio per ignavia di quanti avvicendandosi li hanno lasciati cadere. Ci si augura che lo stesso spirito di continuità pervada i Governatori che a volte dopo due anni di rispettoso (?) silenzio quali VDG voltano pagine - magari utili ed interessanti - per innovare con ciò che pensano sia il meglio da realizzare in un anno; ed i Clubs dove accanto a vere eccellenze se ne possono vedere di “co-cotte e di co-crude” dimenticando, tutti, che progetti seri - a qualsiasi livello - necessitano tempo, denaro, impegno, costanza: lapalissiano.Senso inverso per i malintendimenti che sono come l’e-dera: dove si attaccano... rimangono! Con reiterazione di comportamenti, fatti, azioni che sono frutto del nostro modo di pensare che, vedi caso, non ha alberi in nessuna delle altre 206 nazioni o aree geografiche dove il lionismo è presente. Che solo noi si sia nel giusto? Libertà di giudizio, ovvio. E poi gli organigrammi distrettuali: in alcuni casi sono

composti fino al 25% dei soci. Come dire - ad esempio - che il governo del nostro paese possa avere quindici milioni di componenti (su 60 milioni di abitanti): forse un po troppo.Ma il problema ritorna sempre nei Clubs ove tanti “gerarchi” impegnati, giustamente, a lavorare per i Distretti, delle loro case (i Clubs) non se neoccupano, anzi. Né appare troppo comprensibile che - ormai da tempo immemorabile - ogni Governatore (ma anche altri a scendere e salire) adotti un proprio motto, (Lions International ne ha uno solo e per tutti: “we serve”) cosa che ha riscontro solo nella Chiesa di Roma: per i Vescovi. E per dirla tutta, stupisce che nonostante appelli, organizzazione capillare ed altro, la media di quanto ogni Club devolve alla LCIF (ma 254 manco un soldo, e dal 2008!) sia di 45 euro (62,63 dollari - vedi rap-porto Fresia) circa il costo di un pasto e mezzo in uno dei meetings che, per invalsa prassi - tranne eccezioni - si tengono a partire da ottobre - ma alcuni dicembre - sottraendo ai Soci la soddisfazione e la responsabilità, di far qualcosa per quanti nel bisogno. Poi ci lamen-tiamo che perdiamo soci.Dice il buon Palmer “segui il tuo sogno” che significa: realizzalo. Ora da noi: o soffriamo di incubi notturni da non realizzare o non sogniamo affatto: nel quale caso non siamo colpevoli di mancare occasioni e vivere a modo nostro. Lungi da me consigliare consulenze psi-cologiche o peggio. Comunque: buon lavoro e… sogni d’oro.

*Presidente Internazionale Emerito.

E’ stato stimato che più di 4 milioni di bambini provenienti da oltre 130 nazioni abbiano par-

tecipato alle 25 edizioni del concorso internazionale “Un poster per la pace”. Questa partecipazione è cresciuta costantemente ogni anno fin dall’inizio procurando quindi ai Lions, agli insegnanti ed ai ragazzi un positivo ritorno.Il tema del concorso 2013-14 è “Il nostro mondo, il nostro futuro” e possono partecipare ragazzi che al 15 novembre abbiano 11, 12 o 13 anni.Ogni anno vengono selezionati 24 finalisti interna-zionali, che rappresentano il lavoro di circa 400.000 giovani partecipanti in tutto il mondo. I poster pas-sano attraverso diversi livelli di selezione (locale,

distrettuale, multidistrettuale e internazionale) e vengono giudicati in base a criteri di originalità, merito artistico ed espressività del tema. A livello internazionale, la giuria, costituita da esperti di arte e giornalisti, sceglierà il vincitore del primo premio e dei 23 segnalati per merito.

Un poster per la pace

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Visti da dentro

I principi ispiratori del lionismoDi Sergio Maggi *

Sesta parte Il ruolo della Chiesa cattolica - A questo punto della storia v’è da chiedersi: ci fu e quale fu il ruolo della Chiesa cattolica in questo partico-lare periodo del cambiamento della società americana? Quale fu l’atteggiamento dei cattolici americani nei confronti del capita-lismo? E’ vero che l’America non conobbe l’influenza del socialismo grazie all’opera di mediazione di cattolici della statura di Gibbons, Ireland e Keane?Va subito detto che la grande esperienza umana del cattolicesimo americano, non ha mai avuto in Europa una vasta eco; ciò per due motivi: da un lato la con-danna da parte della Curia Romana del cosiddetto modernismo o ame-ricanismo cattolico e dall’altro, un certo disprezzo, nel vecchio mondo, verso la cultura americana.In realtà lo sviluppo della Chiesa cattolica in America, corri-

spondeva in quegli anni ad un momento critico per la Chiesa

romana. Siamo intorno al 1870, allor-quando la Chiesa perdeva il potere

temporale e politicamente assumeva una posizione antiliberale e antidemo-

cratica.Secondo quanto riportato dallo storico

americano Aaron I. Abell, nel suo saggio American catholicism and social action”, negli anni successivi alla guerra civile negli Stati Uniti si assistette ad una crescita esponenziale del cattolicesimo, favorito dalla massiccia immigrazione dall’Europa e dal notevole con-tributo offerto dalla Chiesa cattolica al movi-mento per la giustizia sociale. Più che il numero fu la leadership, la intel-

lettualità di alcuni religiosi che contribuì allo sviluppo del Cattolicesimo. Nel Primo Concilio

Plenario, tenutosi a Baltimora nel 1852, i vescovi affermarono “Noi cattolici non solo dobbiamo erigere la Chiesa, il Seminario e la Scuola, ma dobbiamo fondare Ospedali, istituire Orfanotrofi e provvedere a tutti i bisogni dell’umanità soffe-rente”.

In questa attività umanitaria, ancora una volta diventò preminente una figura femminile: Elizabeth Bayley Seton, una vedova di New York, socialmente impor-tante, che aveva costituito nel 1808 la sezione ame-ricana delle Suore della Carità che svilupparono importanti opere istituzionali di misericordia. I grandi problemi sociali riguardanti i lavoratori, gli immigrati, secondo quanto affermato da Lucio Ava-gliano, nel suo saggio “Il cuore del capitalismo americano” indusse un cambiamento sia della cultura della Chiesa cattolica in senso americano e sia della sua attività mis-sionaria, che possiamo così compendiare:• Accettazione del principio liberale e democratico americano.• Promozione dei diritti individuali.• Favorire l’integrazione degli immigrati cattolici nella società americana.• Promuovere piani di aiuto per gli orfani, le vedove, le persone indigenti.• Dare impulso alla costruzione di ospedali e di scuole cattoliche.• Fondare numerose organizzazioni del lavoro.Spiritualisti come padre Hecker, fondatore della società di San Paolo, innovatori come John Ireland, arcive-scovo di San Paolo, mediatori come il vescovo Keane, rettore dell’Università cattolica di Washington, rifor-matori sociali come Ryan, furono i fautori del cattoli-cesimo sociale negli USA. Questi prelati, unitamente ad un cattolico di grande statura quale il cardinale James Gibbons, propugnatore e difensore dei sindacati dei lavoratori e che collaborò alla stesura dell’enciclica “Rerum Novarum”, ebbero una notevole influenza sullo sviluppo sociale e culturale degli USA. Nel 1917 Theodore Roosevelt salutò Gibbons come il più venerato, rispettato e utile cittadino americano. H. L. Mencken, un grande giornalista di Baltimora, scrisse nel 1921 dopo la morte di Gibbons: “Più presi-denti ricercarono il consiglio del cardinale Gibbons: era un uomo della più alta sagacia, un politico nel miglior senso della parola… spesso Roma fu contro di lui, ma alla fine ebbe sempre la meglio ed ebbe sempre ragione”.Il ruolo della Chiesa nel cambiamento della società americana fu notevolmente incisivo. Sebbene minori-taria, la Chiesa cattolica risultò la più organizzata e la più influente dal punto di vista culturale rispetto ad altre organizzazioni riformate.

*Direttore Internazionale 2004-2006.

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Il nuovo Consiglio dei GovernatoriPubblichiamo una scheda sintetica del Pre-sidente del Consiglio dei Governatori G.B. Enrico Pons e dei Governatori Nicola Car-lone (Ia1), Vittorino Molino (Ia2), Renato Dabormida (Ia3), Letizia Ongaro (Ib1), Achille Mattei (Ib2), Cesare Omodeo Zorini (Ib3), Mario Castellaneta (Ib4), Michele Serafini (Ta1), Anna Dessy Zanazzo (Ta2), Chiara Brigo (Ta3), Fernanda Paganelli (Tb), Raffaele Di Vito (A), Gian Maria De Marini (Ab), Maria Antonietta Lamberti (L), Fio-renzo Smalzi (La), Luigi Buffardi (Ya), Gian-franco Amenta (Yb).

MDMDMDMDMDMDMDMDMDMDMDMDI protagonisti I protagonisti I protagonisti I protagonisti I protagonisti I protagonisti 2013/20142013/20142013/20142013/20142013/20142013/2014

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G.B. Enrico PonsPresidente del Consiglio dei Governatori

G.B. Enrico Pons è nato a Vicenza nel 1941 ed è residente a Sesto San Gio-vanni. E’ coniugato con Giulia Cossio, professoressa di lettere in pensione. Ha due figli, Giuseppe, dottore in chimica industriale e dirigente d’a-zienda, e Giulio, ingegnere e libero professionista, e due nipotine.Dopo aver conseguito il diploma al liceo classico di Trapani, città d’origine dei genitori, si è iscritto al Politecnico di Milano dove si è laureato in Ingegneria chimica. E’ stato assunto nel 1968 alle Accia-ierie Falck di Sesto San Giovanni, dove è diventato dirigente e poi Amministratore Unico della Falck Informatica. ln pensione dal 1995 ha costituito una società di servizi informatici che ha cessato l’attività nel 2011, e ha svolto attività di con-sulenza nel settore della Certifica-zione di Qualità.Enrico Pons è socio del Lions Club Sesto San Giovanni Host.Notizie sul Multidistretto - Il Mul-tidistretto 108 è composto da 17 distretti, 1319 club, 44.209 soci.• Segreteria nazionale: responsa-bile Guendalina Pulieri - Piazza Buenos Aires 5 - 00187 Roma - Tel. 0642870778 - Fax 0642870786 - email: [email protected]• Rivista nazionale “Lion”: diret-tore responsabile Sirio Marcianò - LC Chiari Le Quadre.Delega MD: Convention, Forum Europeo, Conferenza del Mediterraneo, Segreteria Nazionale, GLT e GMT, Convention 2019, Incremento femmi-nile, Comitato “Analisi revisione strut-tura MD Italy”, Expo 2015, Rapporti con le istituzioni.

Nicola CarloneDistretto 108 Ia1

Nicola Carlone è nato ad Avigliana (Torino) il 10 agosto 1937 e vive a Chieri. Coniugato con Anna, ha tre figlie, Elena, Alessandra e Lella, e cinque nipoti, Cecilia, Vittorio, Andrea, Lorenzo e Gregorio.Professore ordinario di Microbio-logia all’Università di Torino, è in quiescenza dal 2011. E’ specializ-zato in Microbiologia e Virologia Clinica. E’ stato Direttore del Dipar-timento di Sanità Pubblica dal 1997 al 2003. Autore di 350 pubblica-zioni, ha editato il testo di Micro-biologia Farmaceutica.Nicola Carlone è socio fondatore (1984) del Lions Club Torino la Mole.Notizie sul Distretto - Il Distretto 108 Ia1 è costituito da 4 circoscri-zioni, 16 zone, 74 club, 2540 soci, 21 leo club (circa 250 Leo).• Segretario distrettuale: Fabrizio Brindesi - LC Torino Superga.• Indirizzo email della segreteria: [email protected] - Marinella Ghigo. • Tesoriere distrettuale: Luisa Moli-naro Vincent - LC Torino Valentino Futura.• Cerimonieri distrettuali: Matteo Maldera (Circoscrizioni 1 e 2) - LC Torino Crocetta-Crimea; Corrado Vincent (Circoscrizioni 3 e 4) - LC Torino Augusta Taurinorum.• Direttore della Rivista interdi-strettuale “Lions”: PDG Gianmario Moretti - LC Savona Host.Delega MD: Attività di servizio, Service di rilevanza nazionale, Lions Quest.

Vittorino MolinoDistretto 108 Ia 2

Vittorino Molino nasce ad Asti nel 1940, è coniugato con Marisa, ha un figlio, Roberto, e una nipote, Marta. Terminati gli studi, è diventato imprenditore nel settore alimen-tare piemontese e ha lavorato con multinazionali. E’ passato succes-sivamente a dirigere una agenzia di distribuzione stampa, prima ad Asti, poi ad Alessandria. Attual-mente è presidente del CDA di una società di trasporti e consigliere di una azienda che opera nel settore immobiliare.Vittorino Molino è socio del Lions Club Alessandria Host.Notizie sul distretto - Il distretto 108 Ia2 è costituito da 5 circoscri-zioni, 13 zone, 65 club, 2009 soci, 12 leo club.• Segretario distrettuale: Gianni Gomba - LC Alessandria Marengo.• Indirizzo email della segreteria: [email protected]• Tesoriere distrettuale: Antonella Perrone - LC Alessandria Marengo.• Cerimonieri distrettuali: Marta Brusoni Brancati - LC Genova Dia-mante (I e II circoscrizione), Andrea Brunetti - LC Bosco Marengo S. Croce (III e IV circoscrizione), Marina Ricci Mortola - LC S. Mar-gherita Ligure (V circoscrizione).• Direttore della rivista interdistret-tuale “Lions”: Gianmario Moretti - LC Savona Host.Delega MD: Manifestazioni multidi-strettuali, Lions Day.

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Renato DabormidaDistretto 108 Ia3

Renato Dabormida è avvocato libero professionista, con studio in Alessandria e Acqui Terme. Con-vive con Marinella. Ha un figlio di 18 anni di nome Andrea, stu-dente di ragioneria. Laureato in giurisprudenza magna cum laude a Genova. Mediatore Civile abili-tato. Già professore di Diritto delle Organizzazioni Non Profit nell’U-niversità del Piemonte Orientale. Componente del Comitato scien-tifico e docente alla Scuola di For-mazione Forense G. Ambrosoli di Alessandria. Seconda lingua par-lata e scritta, l’inglese. Conosce il tedesco ed il francese.Renato Dabormida è socio del Lions Club Santo Stefano Belbo Valle Belbo.Notizia sul distretto - Il Distretto abbraccia le provincie di Cuneo, Asti, Savona e Imperia più i terri-tori lionistici di Acqui Terme (Ales-sandria), Arenzano (Genova) e di 9 comuni della Provincia di Torino. E’ costituito da 4 circoscrizioni, 14 zone, 61 club, 2.200 soci, 26 leo club. • Segretario distrettuale: Stefano Bagnasco - LC Asti Alfieri. • La Segreteria ha sede in Costigliole d’Asti, via Salvo d’Acquisto, 5.• Tesoriere distrettuale: Riccardo Cascino - LC S. Stefano Belbo – Vallebelbo.• Cerimoniere distrettuale: Gio-vanni detto “Gian” Costa - LC Acqui Terme Host.• Direttore della rivista interdistret-tuale “Lions”: Gianmario Moretti - LC Savona Host.Delega MD: Cittadinanza umanita-ria attiva.

Letizia OngaroDistretto 108 Ib1

Letizia Ongaro è nata a Monza, dove tuttora risiede, il 13 luglio 1946. E’ coniugata con Giuseppe Mordacci. Ha una sorella e due fra-telli ed è felicemente zia di cinque nipoti e tre pronipoti.Ha compiuto gli studi a Monza è si è laureata in Lingue e Letterature Straniere all’Università Bocconi di Milano. Ha ottenuto l’abilitazione all’insegnamento ed ha insegnato lingue straniere e lettere per parec-chi anni. Parla inglese, francese e spagnolo. E’ appassionata di sci, nuoto, bicicletta, automobilismo, giardinaggio e arte culinaria. Dal 1971 è entrata nell’azienda di fami-glia nella quale presta tuttora la sua attività.Letizia Ongaro è socia fondatrice del Lions Club Monza Duomo.Notizie sul Distretto - Il Distretto 108 Ib1 comprende le province di Como, Lecco, Monza, Sondrio, Varese. E’ costituito da 5 circoscri-zioni, 13 zone, 75 club, 5 club satel-lite, 2460 soci, 12 leo club.• Segretario distrettuale: Vittorio Cristiano Zanotta - LC Desio.• Indirizzo email della segreteria: [email protected]• Tesoriere distrettuale: Dario Colombo - LC Brianza Host.• Cerimoniere distrettuale: Elia Bolandrini - LC Bormio.• Direttore della rivista interdistret-tuale “Vitalions”: Sirio Marcianò - LC Chiari Le Quadre. Delega MD: Service nazionale.

Achille MatteiDistretto 108 Ib2

Achille Mattei è nato a Lonato del Garda nel 1948, risiede a Desen-zano del Garda. E’ sposato con Rina ed è padre di Gaia, farmacista. Dopo gli studi classici, seguendo la tradizione di famiglia, si è lau-reato in Medicina Veterinaria e ha seguito un Master in direzione aziendale IREF Milano. Veterinario Condotto prima, poi dirigente SSN, area ispezione degli alimenti O.A. In quiescenza dal 2011 si occupa delle aziende agrarie di famiglia.E’ stato consigliere dell’Ente Ospe-daliero di Lonato, Delegato pro-vinciale ENCI/ente nazionale cinofilia canina, Presidente del Circolo Garda Bridge, Membro consulta per lo sport di Desenzano d/G, Membro della squadra nazio-nale medici tiro a volo (bronzo, edizione 1992). Pratica la caccia e la nautica da diporto.Achille Mattei è socio del Lions Club Desenzano Lago.Notizie sul Distretto - Il Distretto 108 Ib2 comprende 4 circoscrizioni, 9 zone, 55 club, 1859 soci, 11 leo club.• Segretario distrettuale: Romano Panzeri - LC Bergamo Città dei Mille.• Indirizzo email della segreteria: [email protected]• Tesoriere distrettuale: Luigi Cutrupi - LC Chiari Le Quadre.• Cerimoniere distrettuale: Anto-nio Belpietro - LC Brescia Vittoria Alata.• Direttore della rivista interdistret-tuale “Vitalions”: Sirio Marcianò - LC Chiari Le Quadre.Delega MD: Associazioni sportive e ricreative, Alert team.

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Cesare Omodeo ZoriniDistretto 108 Ib3

Cesare Omodeo Zorini è nato a Vigevano il 17 agosto 1955, dove vive. Laureato in Architettura presso il Politecnico di Milano, è titolare di Studio di Architettura in Vigevano. Leo dal 1980. Lion dal 1987.Sposato con Laura, ha due figli: Alessandro, laureando in Ingegne-ria Edile e Architettura, e Caterina, laureata in Lingue Straniere.Cesare omodeo Zorini è socio del Lions Club Vigevano Colonne.Notizie sul distretto - Il Distretto 108 Ib3 comprende le province di Pavia, Lodi, Cremona e Piacenza. E’ costituito da 5 circoscrizioni, 11 zone, 68 club, 2196 soci, 12 leo club.• Segretario distrettuale: Roberto Felugo - LC Vigevano Colonne. • Indirizzo e-mail della segreteria: [email protected]• Tesoriere distrettuale: Maria Luisa Gasparini - LC Crema Host.• Cerimoniere distrettuale: Fabri-zio Moro - LC Pavia Ultrapadum Ticinum New Century.• Direttore della rivista interdistret-tuale “Vitalions”: Sirio Marcianò - LC Chiari Le Quadre.Delega MD: Leo.

Mario CastellanetaDistretto 108 Ib4

Mario Castellaneta si è laureato in Ingegneria chimica con 110 e lode nel 1970 all’Università di Napoli. Ha sostenuto 24 su 25 esami della seconda laurea in Economia e Com-mercio. Ha frequentato numerosi corsi di management in Italia e all’e-stero. Parla correntemente inglese e francese e ha una conoscenza scola-stica della lingua tedesca. Ha lavo-rato in gruppi multinazionali come manager di staff (Direttore Stra-tegie e Business Development) e come manager di linea (Direttore di Divisione e Direttore filiali estero). Da Direttore Generale di una pic-cola azienda ha trascorso due anni in Francia. Ha lavorato anche nel settore del Private Equity e del Venture Capital interessandosi di operazioni di Mergers & Acquisi-tion. Attualmente è professore a contratto di “Economia e Gestione delle Imprese” all’Università Sta-tale di Milano.Mario Castellaneta è socio del Lions Club Milano Borromeo.Notizie sul Distretto - Il Distretto 108 Ib4 è costituito da 8 zone, 45 club, 1250 soci, 12 leo club.• Segretario distrettuale: Roberto Trovarelli - LC Milano Host.• Indirizzo email della segreteria: [email protected]• Tesoriere distrettuale: Artemio Sironi - LC Sesto San Giovanni Centro.• Cerimoniere distrettuale: Roland Gantes - LC Milano Borromeo.• Direttore della rivista interdistret-tuale “Vitalions”: Sirio Marcianò - LC Chiari Le Quadre.Delega MD: Relazioni internazionali.

Michele SerafiniDistretto 108 Ta1

Michele Serafini ha 48 anni, è veneziano di nascita e risiede dal 1969 a Bolzano. Terminati gli studi inizia nel 1988 la sua attività profes-sionale, entrando nella società fon-data dal padre, imprenditore del settore vinicolo. Nell’ambito delle attività della propria società con sede a Bolzano, si occupa di espor-tazione e distribuzione in Europa di vini imbottigliati per conto di aziende vinicole, cantine sociali e distillerie italiane. E’ consulente di alcune aziende tedesche, per conto delle quali coordina gli acquisti dei vini in Italia. Collabora con riviste specializzate, società di pubbliche relazioni e grafiche d’immagine ita-liane e straniere.Michele Serafini è socio del Lions Club Bolzano Host.Notizie sul Distretto - Il distretto 108 Ta1 è costituito da 4 circoscri-zioni, 8 zone, 52 club, 1992 soci, 10 leo club con un totale di 141 soci.• Segretario distrettuale: Giancarlo Massari - LC Bolzano Host.• Indirizzo email della segrete-ria: [email protected] • Tesoriere distrettuale: Mario Cap-pelletti - LC Bolzano Host.• Cerimoniere distrettuale: Carlo Perseghin - LC Bolzano Host.• Direttore della rivista tridistret-tuale: Tarcisio Caltran - LC Valdal-pone.Delega MD: Congresso nazionale, Microcredito.

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Anna Dessy ZanazzoDistretto 108 Ta2

Anna Dessy Zanazzo è nata a Ponte nelle Alpi (Belluno) 58 anni fa, ha vissuto fino a 17 anni in varie città del nordest. Successivamente, al seguito della famiglia, si è trasferita in Belgio dove ha concluso il liceo classico presso l’École Internatio-nale du Shape e si è iscritta all’École d’Interprètes internationaux di Mons. Rientrata in Italia ha conse-guito nel 1979 il diploma universi-tario di Interprete presso la Scuola Superiore di Lingue Moderne per Traduttori ed Interpreti dell’Uni-versità degli Studi di Trieste. Nel 1980 è diventata socia di uno studio di traduzioni, congressi e pubbliche relazioni in cui opera ancora oggi come amministratore unico. Parla correntemente il francese, bene il tedesco e discretamente l’inglese.Sposata dal 1980, ha due figlie. Anna Dessy Zanazzo è socia del Lions Club Trieste Alto Adriatico.Notizie sul Distretto - Il distretto 108 Ta2 è costituito da 3 circoscrizioni, 9 zone, 55 club, 1766 soci, 12 leo club.• Segretario distrettuale: Nadia Brogi Lupattelli - LC Trieste Mira-mar.• Indirizzo email della segreteria: [email protected]• Tesoriere distrettuale: Franco Ban - LC Trieste Host.• Cerimoniere distrettuale: Cristina Vallon - LC Trieste Alto Adriatico.• Direttore della rivista interdistret-tuale “Tempo di Lions”: Ernesto Zeppa - LC Valdobbiadene Quar-tier del Piave.Delega MD: Segretario del Consiglio dei Governatori, Annuario.

Chiara BrigoDistretto 108 Ta3

Chiara Brigo è nata a Padova nel 1973. Ragioniere Commerciale e Perito Programmatore, laureata in Economia e Commercio, ha chiesto la tesi per conseguire la seconda laurea in Giurisprudenza. Ha uno studio con il padre a Monselice. E’ tributarista, titolare di un Centro di Assistenza Fiscale e di una sub-agenzia di assicurazioni del gruppo Allianz, promotore finanziario iscritta all’albo e mediatore di con-troversie civili e commerciali. E’ abilitata al soccorso di Protezione Civile nelle maxi emergenze ed è dal 1999 Volontario del Soccorso della Croce Rossa dove partecipa attivamente al progetto Penelope di assistenza e prevenzione sanita-ria in strada di tossicodipendenti e prostitute. E’ nubile ed è fidanzata con Mauro Galiazzo.Chiara Brigo è socia del Lions Club Colli Euganei Dogi Contarini.Notizie sul Distretto - Il Distretto 108 Ta3 è costituito da 4 circoscri-zioni, 10 zone, 49 club, 1716 soci, 13 leo club. • Segretario Distrettuale: Roberto Buzzo - LC Spinea.• Indirizzo e-mail della segreteria: [email protected]• Cerimoniere Distrettuale: Gior-gio Brigato - LC Monselice.• Tesoriere Distrettuale: Fabiana Rossetto - LC Colli Euganei Dogi Contarini.• Direttore della rivista interdi-strettuale “Tempo di Lions”: Dario Nicoli - LC Rovigo.

Delega MD: Affari interni.

Fernanda PaganelliDistretto 108 Tb

Fernanda Paganelli è nata e risiede a Finale Emilia (Modena). Ha con-seguito il Diploma di Ragioneria e, nell’anno successivo, ha iniziato il proprio percorso lavorativo presso il Comune di Finale Emilia e si è iscritta alla Facoltà di Giurispru-denza dell’Università di Ferrara.Nel 1972 ottiene il trasferimento presso la Regione Emilia Romagna e nel 1979 consegue la qualifica di dirigente per concorso pubblico. Negli ultimi dieci anni ha diretto il Corecom Emilia Romagna e attual-mente è consulente presso la Con-ferenza Nazionale delle Assemblee Legislative. Ha collaborato con diversi Mini-steri, Università, Fondazione Forense, Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. Fernanda Paganelli è socia del Lions Club Crevalcore Marcello Malpighi.Notizie sul Distretto - Il Distretto 108 Tb è costiuito da 15 zone, 89 club, 3027 soci, 14 leo club.• Segretario distrettuale: Giorgio Bertani - LC Bologna Archiginna-sio.• Indirizzo email della segreteria: [email protected] / [email protected]• Tesoriere distrettuale: Gabriele Linguerri - LC Bologna Irnerio.• Cerimoniere distrettuale: Paolo Borgatti - LC S. Pietro in Casale.• Direttore della rivista distrettuale “Distretto 108 Tb”: Giuliano Musi - LC Crevalcore Marcello Malpighi.

Delega MD: Comunicazione esterna.

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Raffaele Di VitoDistretto 108 A

Raffaele Di Vito è nato a Chieti il 23 maggio del 1953. E’ coniugato con Anna e ha un figlio. Laureato in Medicina e Chirurgia, è Specialista in Nefrologia Medica e Dirigente Medico presso la ASL di Chieti.Raffaele Di Vito è socio del Lions Club Chieti Host.Notizie sul Distretto - Il Distretto 108 A è costituito da 6 circoscrizioni (2 in Romagna, 2 nelle Marche, 1 in Abruzzo e 1 in Molise ), 16 zone, 85 club, 3500 soci, 14 leo club.• Segretario distrettuale: Maurizio Mili - LC Chieti Host.• Indirizzo email della segreteria: [email protected] • Tesoriere distrettuale: Luigi Saba-tini - LC Vasto Host.• Responsabile del cerimoniale: Pietro Maria Di Giovanni - LC Pescara Host.• Direttore della Rivista Distrettuale “Lions Insieme”: PDG Achille Gin-netti - LC Osimo.Delega MD: Lions Clubs Internatio-nal Foundation (LCIF).

Gian Maria De MariniDistretto 108 Ab

Gian Maria De Marini compie gli studi classici presso i Gesuiti del Di Cagno Abbrescia di Bari e si laurea in Medicina e Chirurgia all’Univer-sità Cattolica di Roma. Cardiologo, medico di medicina generale, è Pre-sidente provinciale Snami e com-ponente dell’Ordine dei Medici di Lecce. E’ formatore pre e post laurea. E’ coniugato con Rita e ha due figlie.Gian Maria De Marini è socio del Lions Club Gallipoli.Notizie sul Distretto - Il Distretto 108Ab è costituito da 15 zone, 89 club, 2830 soci, 30 leo club. • Segretario distrettuale: Marcello Bacile - LC Maglie.• Indirizzo email della segreteria: [email protected]• Tesoriere distrettuale: Franco Vinci - LC Gallipoli.• Cerimoniere distrettuale: Franco Stanca - LC Nocera ed Agro (area nord) e Paola Martina - LC Lecce Santa Croce (area sud).• Direttore della rivista distrettuale “108Ab”: Ferdinando Fiore - LC Altamura Host.Delega MD: Comunicazione interna, Informatica.

Maria Antonietta LambertiDistretto 108 L

Maria Antonietta Lamberti è coniugata con Salvatore Pintus, specialista in Urologia, Aneste-sia e Rianimazione, Nefrologia e Dialisi. Laureata in Medicina, è specializzata in Chirurgia Gene-rale e Vascolare, ha svolto l’attività presso l’Università di Sassari. E’ socia FIDAPA e dell’Associazione “Mogli di Medici”.Maria Antonietta Lamberti è socia del Lions Club Sassari Monteoro.

Notizie sul Distretto - Il distretto 108 L è costituito da 9 circoscrizioni, 27 zone, 131 club, 3934 soci, 30 leo club, 1 lioness club.• Segretario distrettuale: Paolo Scipio - LC Viterbo.• Indirizzo email della segreteria: [email protected]• Tesoriere distrettuale: Guido Cogotti - LC Quartu Sant’Elena.• Cerimonieri distrettuali: Gabriella Gonnelli (Roma) LC Roma Nomentanum; Quintino Mezzoprete (Lazio) LC Montefia-scone; Antonio Ansatone (Umbria) LC Perugia Host; Alberto Diana (Sardegna) LC Selargius.• Direttore della rivista distrettuale “Lionismo”: Vincenzo Mennella - LC Perugia Concordia.Delega MD: Tema di studio nazio-nale.

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Fiorenzo SmalziDistretto 108 L

Fiorenzo Smalzi, fin da studente ha desiderato intraprendere una attività propria. Perciò, dopo il diploma all’Istituto Tecnico Indu-striale di Cremona, si trasferisce a Firenze nel 1979 e, a soli 23 anni, acquista e gestisce insieme ai 5 fra-telli la “Pasticceria Gilli”, famoso locale storico di Firenze. Lasciati i fratelli, nel 1991 acquista e dirige un altro locale d’eccellenza di Firenze: il Caffè Storico Letterario Giubbe Rosse, culla del Futurismo di Marinetti. Nei 18 anni di gestione è riuscito a riportare al Caffè molti intellettuali, facendolo ridiventare un “porto franco” per l’arte e la let-teratura contemporanea.Fiorenzo Smalzi è coniugato con Gabriella Guerreschi, ostetrica, socia fondatrice del LC Firenze Stibbert. Hanno due figlie Valen-tina e Cristina, studentesse.Fiorenzo Smalzi è socio del Lions Club Fiesole.Notizie sul Distretto - Il Distretto 108 La è costituito da 7 circoscri-zioni, 15 zone, 92 club, 3536 soci, 19 leo club.• Segretario distrettuale: Paolo Simoncini - LC Prato Curzio Mala-parte.• Indirizzo email segreteria: [email protected]• Tesoriere distrettuale: Marco Pez-zatini - LC Fiesole.• Cerimoniere Distrettuale: Enrico Bausi - LC Firenze.• Direttore della rivista distrettuale “Etruria Lions”: Roberta Capanni - LC Fiesole.Delega MD: Scambi giovanili e Campi giovani.

Luigi BuffardiDistretto 108 Ya

Luigi Buffardi è nato e vive a Napoli. Ha compiuto studi clas-sici a Napoli ed ha conseguito la Laurea in Madicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Napoli. Presso la stessa Università ha conseguito il Diploma di Specia-lizzazione in Ostatricia e Ginecolo-gia. Ha svolto la libera professione di ginecologo con studio in Napoli. Ha due figli medici, entrambi spe-cialisti, e 5 nipoti.Luigi Buffardi è socio del Lions Club Pomigliano d’Arco.Notizie sul distretto - Il Distretto 108 Ya è costituito da Campania, Basilicata e Calabria, comprende 7 circoscrizioni, 26 zone, 130 club con 3701 soci, 38 club leo con 550 soci.• Segretario distrettuale: Bruno Canetti - LC Napoli Svevo.• Indirizzo email della segreteria: [email protected]• Tesoriere distrettuale: Giovanni Ambrosio - LC Pomigliano d’Arco.• Cerimoniere distrettuale: Anto-nio Marte - LC S. Sebastiano al Vesuvio Host.• Direttore della rivista distrettuale “108 Ya: Aristide Bava - LC Locri.

Delega MD: Tesoriere del Consiglio dei Governatori.

Gianfranco AmentaDistretto 108 Yb

Gianfranco Amenta è titolare di ruolo della cattedra di Istituzioni di Diritto Privato presso l’Univer-sità di Palermo e ha detenuto anche la cattedra di Diritto dell’Unione Europea. E’ avvocato cassazioni-sta e consulente di Enti privati, pubblici, a partecipazione statale, Istituti di credito e del Conso-lato Generale U.S.A. in Napoli. E’ componente della Commissione Tributaria Regionale per la Sici-lia, Componente presso la Corte d’Appello di Palermo del Collegio Regionale di garanzia elettorale per la Regione Sicilia, Segretario generale della Fondazione Gaetano Costa, istituita in memoria del Pro-curatore Capo di Palermo ucciso dalla mafia.Gianfranco Amenta è socio del Lions Club Palermo Host.Notizie sul distretto - Il Distretto 108 Yb (Sicilia) è costituito da 8 cir-coscrizioni, 24 zone, 104 club, 4200 soci, 42 leo club. • Segretario distrettuale: Luigi Fri-cano - LC Bagheria.• Indirizzo email della segreteria: [email protected]• Tesoriere distrettuale: Salvatore Mogavero - LC Madonie.• Cerimoniere distrettuale: Ubaldo Ruvolo - LC Alcamo.• Direttore della rivista distrettuale “108Yb”: Nicola Marinaro - LC Mistretta Nebrodi.Delega MD: Vice presidente, Affari legali, Statuti e regolamenti.

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mnemoslineDalla ricerca italiana, l’occhiale per la memoria

Hai problemi di memoria ?

INFO

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Che la stimolazione lumi-nosa intermittente provochi l’innalzamento delle onde alfa, e quindi il riordinamento delle sinapsi, è frutto di studi di importanti luminari della medicina di fama mondiale.Il progetto Mnemosline ha trasferito questa stimola-zione luminosa, in modo costante e continuativo per 4 anni, ad un gruppo di persone selezionate per età, sesso e scolarità. Alla metà di questo gruppo è stata applicata la stimola-zione luminosa presso un ambulatorio, ogni giorno, per 10 minuti. Dal controllo elettroencefalografico iniziale e test della memoria, si è visto che già dopo sei mesi il gruppo trattato ha avuto per il 60% risultati positivi, il 40% è rimasto stazio-nario. L’altra metà del gruppo, non trattata, ha avuto il fatale peggioramento dovuto all’invecchiamento. Oltre al migliora-mento della memoria sono stati riferiti ottimi benefici negli stati depressivi e nell’insonnia.A condurre la sperimentazione e le ricerche, il Prof. Adolfo Porro, già Primario Geriatra ed il Prof. Francesco Ferro Milone già Primario Neurologo a Vicenza.Ha partecipato alla realizzazione del progetto il Prof. France-sco Binda, già primario di Geriatra, Direttore della Prosenec-

250 pubblicazioni, oltre 15 anni di studi e ricerche, di cui gli ultimi 4 di sperimentazione:una terapia veramente innovativa, per combattere la perdita di memoria e l’insonnia e per migliorare gli stati depressivi, che ha portato alla realizzazione di Mnemosline, uno speciale occhiale capace di emet-

tere impulsi luminosi direttamente al cervello per rallentare il decadimento delle cellule neuronali.

tute di Vicenza e, tra l’altro, socio fondatore e per due volte Presidente del Lions Club Vicenza Palladio.Il dispositivo medico MNE-MOSLINE è realizzato in Italia, è brevettato ed inse-rito nella banca dati del Mini-stero della Salute dall’aprile 2011. Il sistema sta racco-gliendo consensi e atten-zione dalle più prestigiose cliniche e sedi universitarie d’Europa e del Nord Ame-rica non soltanto per la sua efficacia sulla memoria ma

anche per gli effetti positivi a breve termine sulla vita quo-tidiana. Grazie alla sua estrema semplicità d’impiego, è possibile utilizzare Mnemosline proprio come strumento di prevenzione già verso i 45 anni. Sono sufficienti 10 minuti di trattamento al giorno; si consiglia di tenere gli occhi chiusi e di stare comodamente sdraiati in poltrona.

Ulteriori informazioni sono disponibili al sito www.mnemosline.it o contattando 0444525272 e [email protected]

Solo per i soci Lions.Direttamente a casa vostra ad un prezzo promozionale.

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mondolionsE’ meraviglioso

essere lionsA questa considerazione saranno pervenuti

i numerosissimi partecipanti alla 96ª Convention Internazionale. La superba cornice di Amburgo,

la rituale parata internazionale, le sessioni plenarie, l’atmosfera di unione, condivisione, rispetto, amicizia, amore

tra diversi per tradizioni, cultura, religioni, hanno evidenziato

la “forza” della nostra, grande associazione.

Di Maria Pia Pascazio Carabba

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Convention Internazionale

Amburgo, capitale dello stato confederato (Land), seconda città della Germania (dopo Berlino), centro

culturale, commerciale, industriale di grande rilevanza, situata alla confluenza dell’Alster con l’Elba è il princi-pale porto tedesco ed uno dei maggiori scali marittimi europei, collegato, tramite vie fluviali e canali naviga-bili, con gran parte dell’Europa centrale e settentrionale.Sabato 6 luglio, dalle 10 alle 14 ha avuto luogo la Parata Internazionale, vinta dall’Indonesia. Hanno sfilato 131 delegazioni attorno al lago Binnenalster, a breve distanza dall’hotel Steingenberger, sede, tra le altre, della delegazione Italiana.Domenica, 7 luglio la Sessione Plenaria d’apertura alla World Hamburg Arena. Il Presidente Internazionale Wayne Madden dopo aver salutato i partecipanti ed esaltato le bellezze della città ospitante (“centro di vita economica per l’Europa e simbolo del progresso”), evi-denziando il duro lavoro svolto dai cittadini, ha conferito una medaglia dell’associazione al Sindaco di Amburgo.Particolarmente significativo il discorso di Laura Bush. L’ex first lady, facendo riferimento anche all’istituto Bush che cura, in particolare, il senso di “libertà”, ha messo in luce l’importanza dell’alfabetizzazione e dell’istruzione, quale strumento che conduce al di fuori della povertà “e rende le popolazioni partecipi del mondo”. Importante l’istruzione delle donne: “istruendo le donne, cresce un Paese”. In un anno sono

stati effettuati 65.000 progetti, tra i quali il sistema Breil che ha raggiunto sei milioni di persone.Il Presidente Madden, ricordando il 25° anniversario del concorso un “Poster per la pace”, ha chiamato sul palco alcuni vincitori delle edizioni passate, tra i quali la nostra Vittoria Sansebastiano di Novi Ligure (ha vinto 10 anni fa), Maura Loberg (2011/2012), Zeynesgulec Ulusoy (94/95) Mustapha Eltayork (25 anni fa). Anny Park, vincitrice dell’edizione 2012/2013, ha donato il premio in denaro alla Chiesa locale in California.Madden, soddisfatto dei service effettuati dal “fir-mamento dei club” del mondo, ha ringraziato anche la moglie Linda, sua ispiratrice. Ha definito i Lions “Autori del cambiamento” e, ponendo la crescita asso-ciativa tra gli obiettivi, ha auspicato il necessario coin-volgimento dei giovani dai 16 ai 24 anni, con necessaria pianificazione delle attività ed un ruolo di guida dei giovani. “Il futuro dei nostri club sono i nostri Leo ed ex Leo. Dopo aver ricordato la Giornata mondiale della vista, gli oltre 5000 interventi di cataratta in un anno, la lotta contro la fame, il Presidente ha affermato che “il mondo di service”, in dieci anni, ha cambiato la vita a sei milioni di persone e ha reso noto di aver avuto da Obama, in forma ufficiale alla Casa Bianca, il riconoscimento di “Campioni del cambiamento”. Catalizzatrice del cambiamento è l’istruzione. Occorre superare i “tabù” ed informatizzarsi. Nei Paesi in via di

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Convention Internazionale

sviluppo occorre risolvere i problemi del sistema edu-cativo. L’alfabetizzazione “accende le luci” nelle per-sone. Il premio per il service “alfabetizzazione” è stato assegnato alla Turchia. Assegnato il premio Giovanni Rigone. Assegnato il premio Lions dell’anno alla cinese Zeran Su e Leo dell’anno al Leo finlandese Pamilo Satu.Domenica sera, presso L’hotel Atlantic Kempinski, al ricevimento della Delegazione italiana, alla presenza del Presidente Internazionale Wayne A. Madden e numerosi ospiti, il nostro Presidente del Consiglio dei

Governatori Gabriele Sabatosanti Scarpelli ed il Pre-sidente Internazionale Emerito Pino Grimaldi hanno ricordato il PID Giovanni Rigone.Lunedì, 8 luglio, Seconda sessione Plenaria. Dopo la cerimonia commemorativa, il discorso del Past Presi-dente Internazionale Wing-Kun Tam, Presidente della LCIF. Tam ha messo in evidenza la funzione di sup-porto umanitario dell’associazione, i cui proventi pro-vengono essenzialmente dai Lions. Sono stati proiettati video a testimonianza, tra i quali quelli del Tornado in

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Convention Internazionale

Oklahoma. “Lavorare insieme per fare la differenza”. Noi siamo in grado di aiutare, di offrire le nostre mani, i nostri cuori, in tutto il mondo. I giovani devono dire “no alla droga“ ed essere buoni cittadini. Occorre costruire scuole e case per orfani. Occorrono vaccini per 158.000 bambini ammalati di morbillo. Le collabo-razioni con i partner ci aiutano ad effettuare i service, occorre pertanto aumentarli.Presentate le candidature per la carica di secondo Vice Presidente e Direttori Internazionali. Tra i 17, il nostro Roberto Fresia.Martedì, 9 luglio, dopo le votazioni effettuate all’Ham-burg Messe und Congress (HMC), alla World Hamburg Arena, il Presidente Internazionale Madden, dopo aver

ringraziato il Comitato organizzatore, ed in particolare Barbara Grewe e tutto il Comitato di accoglienza, ha chiamato sul palco il “Vincitore della disabilità”, il tenore italiano non vedente Andrea Bocelli. Fondatore della “Fondazione Bocelli”, Andrea ha sottolineato che “l’amore può condurre alla giustizia”, che “aiutare è un grande piacere” e che “essere generosi significa essere intelligenti, per non distruggere il nostro mondo e per lasciare un’eredità ai nostri figli”. Dopo il video sulla Fondazione che effettua progetti in favore dei bambini e dopo aver detto che “il mondo è di chi fa e non di chi parla”, Andrea Bocelli ha mandato letteralmente in visibilio l’affollatissima platea cantando l’”Ave Maria” di Schuberth.

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Convention Internazionale

La perfetta efficienza e puntualità della organizzazione dei trasferimenti, che ha consentito ai partecipanti di

raggiungere agevolmente le varie sedi della convention, ci ha fatto capire che eravamo in Germania, mentre la dovi-ziosa presenza di tanti giovani impiegati nella assistenza ai convenuti ci ha dimostrato quanto attenta e generosa fosse la cura dei particolari che i lions tedeschi hanno dedicato alla miglior riuscita dell’evento. Eravamo sicuri che la teu-tonica energia avrebbe dato il meglio di sé e così è stato.Nel segno dell’organizzazione i lavori della convention e le manifestazioni collaterali si sono dispiegati con puntua-lità ed ordine consentendo alle migliaia di lions presenti di godere a pieno i tanti momenti interessanti, commoventi o entusiasmanti che hanno caratterizzato il succedersi degli appuntamenti.Come al solito una variopinta sfilata ha costeggiato le rive del lago al centro della città e la compagine italiana, per quanto variegata nelle divise spesso arrangiate, ha supe-rato l’esame suscitando con il canto l’interesse degli spet-tatori. Non avevamo certo l’ambizione, e forse nemmeno l’intenzione, di partecipare alla gara per le migliori esibi-zioni, ma una sfilata non è una passeggiata e la divisa non è una opzione, ma un modo corretto di rappresentare i lions italiani. Forse in futuro dovremo prepararci meglio se vor-remo competere efficacemente.La sessione inaugurale ci ha lasciati un po’ perplessi per l’an-damento molto simile ad uno show televisivo, con frequenti intrusioni di balletti e canzoncine che intramezzavano le varie parti dell’intervento del Presidente Madden, il quale, dopo due ore, è riuscito a dare il via alla cerimonia delle ban-diere, momento culminante dell’apertura della convention.La seconda sessione è stata quasi interamente dedicata alla celebrazione della Fondazione ed il Presidente Tam ne ha illustrato con grande documentazione l’opera, esaltando i donatori più generosi (a livello di milioni di dollari) e lasciandoci interdetti: in tanti paesi la detrazione fiscale agevola le ricche donazioni mentre in Italia si moltipli-cano gli adempimenti da rispettare anche per quella che potremmo definire una elemosina rispetto alle cifre che altri fanno pervenire alla LCIF.Sempre molto attesi i ricevimenti delle delegazioni, in particolare quella italiana e quella francese. Ci ha sorpreso l’eccessiva sobrietà dei francesi che, a parte una gradevole

piccola formazione musicale, hanno dato la parola alla Console francese di Amburgo che ne ha illustrato abbon-dantemente storia e modernità economica, ma non hanno presentato ufficialmente i governatori come avveniva soli-tamente. Ancora una volta il segno dei tempi!In perfetto stile, invece, il magnifico ricevimento italiano, svoltosi in un ambiente raffinato e predisposto con grande cura dei dettagli: dalle gustose vivande e pregiati vini ai calorosi festeggiamenti per il nostro Roberto Fresia, Diret-tore Internazionale, i complimenti per i governatori uscenti e per il CC Gabriele Sabatosanti e gli auguri ai nuovi con-duttori del lionismo italiano a cominciare dal Presidente del Consiglio Enrico Pons.Tutte le massime cariche, a partire dal Presidente Madden con la signora Linda, fino a Wroblewski, ci hanno onorato con la loro presenza a conferma del prestigio di cui gode il nostro Multidistretto, uno dei più grandi nel mondo, come immagine di una storia che solo l’Italia può vantare per la sua influenza sul cammino della umanità.Siamo arrivati alla sessione conclusiva che ci rivela una graditissima sorpresa: il conferimento dell’Humanitarian Award a Bocelli, o meglio alla fondazione de lui creata per fini umanitari, che ringrazia cantando da par suo l’Ave Maria ed un pezzo specialistico di autore tedesco, eviden-temente rivolto alla Germania ospite della convention. Molta la commozione, inutile la richiesta di un bis. Resta la soddisfazione di veder conferire ad una iniziativa italiana questo prestigioso premio lionistico di cui moltissimi lions del nostro multidistretto ignorano l’esistenza.La sessione procede con grande ritardo e dopo il giu-ramento del nuovo Presidente Internazionale, Barry J. Palmer, si arriva al momento atteso dello “strappo” e del giuramento dei nuovi governatori: ci vorrebbe un po’ più di solennità per questo momento, ma ormai tanti sono in piedi e si avviano all’uscita. Non resta che immortalare con qualche foto il momento in cui ciascun uscente strappa il piccolo drappo e così trasferisce l’impegno al nuovo gover-natore.Si potrebbe fare meglio. Forse... Ma anche la forma non è sostanza?

*Direttore Internazionale 1999-2001 e Segretario-Archivista dell’Osservatorio della Solidarietà Mediterranea.

Ad Amburgo il segno dei tempiDi Massimo Fabio *

Dopo la lettura dei vari rapporti da parte dei presidenti dei comitati, il risultato delle votazioni, evidenzianti l’eletto Vice-Presidente Internazionale nella Persona di Jitsuhiro Yamada (Giappone), i Direttori Internazionali eletti, tra i quali il nostro Roberto Fresia, e l’approvazione dei due emendamenti allo Statuto Internazionale.E’ seguita la presentazione del video sulla vita del Presi-dente Internazionale Barry Palmer e della moglie Anna, e del Teatro dell’opera di Sidney. Il Presidente Interna-zionale Barry Palmer ha frequentato la facoltà di Agraria poiché aveva una fattoria. Ha avuto sempre il coraggio di “inseguire i suoi sogni”, ha aiutato i bambini disabili nella deambulazione, ha lottato contro il cancro infantile. Dopo la presentazione, il giuramento (scopi lionistici e la

consegna dell’anello presidenziale e del martello, sim-bolo dell’autorità internazionale. E’ seguita la lettura dei messaggi di auguri da parte anche di 1.350.000 soci.“Tutti hanno un sogno”, “occorre credere nel sogno, per far si che si avveri”. Follow Your Dream (Insegui il tuo sogno): questo il motto del Presidente Internazio-nale 2013/2014. Dopo aver presentato alcuni grandi personaggi della storia che erano dei sognatori, Barry Palmer ha affermato che i “lions sono sognatori” e che, per realizzare i sogni occorre lavorare insieme, occor-rono collaborazioni e partner.I sogni in archivio: “allontanare dalla povertà donne e bambini”, “aprire la strada nella LCIF a soci di tutte le età”, “far sentire a casa i nostri soci” (“organizzare la

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Convention Internazionale

famiglia lions), “crescita dei soci, 1.400.000 entro luglio, e della leadership”, “fondare club”. Presentato il nuovo club dell’anno: Lions Club Hamburg Leuchihrm. Altro sogno è “aumentare la visibilità” e “go to group”: i meravigliosi Leo, grandissimi volontari. Non dare ordini ma lavorare insieme.Il Presidente Internazionale Palmer ha poi fatto l’esem-pio della Leo Taylor Hersche (Kansas), la quale, pur colpita dal cancro, ha continuato a servire sino all’ul-timo. Il suo sogno era quello di essere presente a luglio: al suo posto erano presenti i suoi 17 Leo.Dopo la Proiezione del video, Barbara Grewe ha con-

Tornando da Amburgo potrei raccontarvi di tutto: orga-nizzazione perfetta, clima eccezionale, accoglienza

da grande città, metropolitana invidiabile, autobus a tre snodi per portare migliaia di persone dal Congress Center agli alberghi, parata internazionale, cerimonia delle ban-diere. Ma al di là della cronaca desidero condividere con voi alcune mie impressioni e riflessioni. Ogni lion dovrebbe partecipare ad una convention inter-nazionale per viverla, comprenderne il significato, assa-porarne tutti gli aspetti e tornare a casa rigenerato nello spirito lionistico, perché, vista da lontano, la convention è solo un momento di incontro di 20-30.000 soci. Durante la convention sei immerso in un insieme di diversità: lingua, cultura, religione, colore della pelle e consuetudini che si annullano nella peculiarità dell’essere lions. Ti ritrovi con un numero impressionante di soci provenienti da tutto il mondo, tutti uniti da un distintivo e dagli ideali della nostra associazione. La prima riflessione è questa: abbiamo una rete mondiale eccezionale di club, di soci e di service che nessuno oggi sarebbe in grado di costruire in poco tempo, estesa dalle grandi città ai centri più sperduti, impostata su due parole magiche, amicizia e solidarietà. Siamo fortunati a farne parte e spesso non ci rendiamo conto dell’importanza di far parte di un contesto così rilevante.La seconda riflessione è proprio sull’amicizia che non è basata su motivi contingenti, ma è un’amicizia basata su

ideali di solidarietà. Alla convention si stringe amicizia con soci di altre nazioni, si intraprendono rapporti epi-stolari, si realizzano “gemellaggi internazionali”, come è avvenuto tra club italiani e club della Turchia del distretto 118 E che permangono dal lontano 1989.Sorgono spontanee allora alcune impressioni. Sono lion da 35 anni ed ho girato il mondo più per lionismo che per turismo. La prima impressione, tornando da una conven-tion, è di sentirmi rigenerato nel mio essere lion: aumenta in me il desiderio di fare di più, costruire di più, collabo-rare con gli amici del club, della zona, del distretto. E’ una ventata di ottimismo, sapendo che altri soci ovunque rea-lizzano attività di servizio in favore dei bisogni umanitari in un mondo da noi globalizzato in nome della solidarietà.La seconda impressione è che davvero non ho sbagliato ad impostare la mia vita nell’ottica lion, usando il mio tempo libero per la nostra associazione. E’ un’impres-sione che mi deriva dall’ascolto in diretta, nelle sessioni plenarie, dei report presentati dal Presidente Internazio-nale e dal vedere sul maxischermo quanto realizzato nel corso del’anno (soccorsi per le vittime di terremoti o di inondazioni, service per lotta al morbillo, per l’acqua per la vita, l’ambiente, il programma di lettura, la conserva-zione della vista etc.).Impossibile riportare tutte le impressioni e le riflessioni, meglio viverle di persona, anche negli aspetti folcloristici od in quelli ufficiali (interventi di illustri ospiti: Laura Busch, la principessa Laurentien d’Olanda ed il nostro Andrea Bocelli, applauditissimo, che oltre ad essersi esi-bito con l’Ave Maria ha portato un messaggio di solida-rietà concreta, realizzando una fondazione mondiale: “Una volta - ha detto Bocelli - vedevamo la povertà in televisione. Oggi la povertà è davanti alla nostra porta, alle nostre case. Noi tutti dobbiamo lavorare per costruire un mondo migliore, per i nostri figli e per i nostri nipoti”.La mia impressione è di aver speso bene il mio tempo ed il mio denaro per partecipare alla convention e spero che molti di voi possano convincersi e partecipare nei pros-simi anni: Toronto 2014, Honolulu 2015, Fukuoka 2016 ed infine Chicago (2017) per festeggiare il centenario della nostra associazione.Ed allora? Cosa dirvi di più? Prepariamoci per tempo ed andiamo a condividere conoscenze, sentimenti, emozioni. La convention è davvero un’esperienza unica, da provare in prima persona, non da sentire soltanto raccontata da chi ha partecipato.

Convention... si torna rigeneratiDi Carlo D’Angelo

segnato la bandiera della Convention al Canada dove avrà luogo (a Toronto) la Convention 2014.

Nelle foto, nell’ordine, l’ingresso dell’Hamburg Messe di Amburgo, sede della 96ª Convention Internazionale; migliaia di Lions provenienti da 120 nazioni, molti dei quali in abito tradizionale, hanno sfilato a fianco del lago Inner Alster durante la spettacolare “Parata delle Nazioni”; l’ID Roberto Fresia con la moglie Raffaella, l’IPCC Gabriele Sabatosanti Scarpelli e il CC Enrico Pons con le mogli Bianca e Giulia; Governatori officer e Lions italiani durante la parata internazionale; il Presidente Inter-nazionale Barry J. Palmer durante il suo discorso programmatico; l’IPIP Wayne Madden con la principessa d’Olanda Laurentien; il tenore italiano Andrea Bocelli mentre riceve il “Premio Umanitario Lions” per il sup-porto fornito con la sua fondazione alle persone non vedenti.

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Convention Internazionale

Per la seconda volta nella storia della nostra associazione, dopo l’esperienza di Birmingham, che risale a 15 anni fa, la vecchia Europa ha ospitato la Convention Interna-zionale. Con felice intuizione è stata scelta una interes-sante città della grande Germania: Amburgo, importante centro portuale posto lungo l’estuario del fiume Elba. Amburgo ha risposto con impegno teutonico, offrendo il meglio di se stessa: un invidiabile ordine urbanistico, grandi spazi verdi per il miglior rispetto della vivibilità umana, ampi canali navigabili in ogni dove, un ammire-vole civismo dei suoi abitanti, ordine e pulizia, servizi di trasporto predisposti per ovviare, in modo eccellente, alla non particolarmente felice, ma inevitabile, dislocazione dei due siti ove si sarebbero svolti gli eventi.Molto apprezzabile il percorso della sfilata delle delega-zioni, forse un po’ lungo, ma la fatica era mitigata dallo splendido scenario cittadino, lungo il viale alberato a corona del Binnenalster (l’attraente laghetto urbano).Monumentale, aristocratica, affascinante ma insuffi-ciente, per la grande massa dei partecipanti, la Rathaus Plan, la Piazza del Municipio, utilizzata per “l’ammassa-mento” ed eccessive le solite lungaggini dei preparativi, ma la convention val bene un sacrificio.La sfilata delle delegazioni nazionali è, da sempre, un momento significativo in quanto rappresenta, al di là di alcuni aspetti folcloristici di cui viene caricato, la massima espressione dell’identità nazionale.Anche per noi italiani sfilare dietro la bandiera trico-lore, indossando la divisa nazionale gratifica o meglio dovrebbe gratificare tutti i partecipanti che accettano, con stoica pazienza, le sempre lunghe attese prima della par-tenza.Non abbiamo, per conformazione morfologica e per scelte di vita, quel che viene definito un portamento pre-stante, ma la divisa, indossata con rigorosità, produce il miracolo di conferirci quell’aspetto di compiacimento partecipativo ad un evento di rilievo.Si potrà disquisire circa l’opportunità di modificare la divisa in ragione della stagione e delle condizioni clima-tiche, ma, senza tema di smentite, il fascino che essa pro-duce va ben oltre agli spetti formali, è identificativo della nostra italianità.E’ una sensazione di grande orgoglio camminare tra

una folla plaudente, sventolando le bandierine tricolori ed intonare, con la voce rotta dall’emozione, l’inno di Mameli, frammezzato dalle varie melodie che ci hanno resi famosi in tutto il mondo, tanto richieste dai nostri emigrati: “Volare”, “Sole mio”, “Ciao, Ciao bambina” e “Vincerò” sono i pezzi che i nostri fratelli invocano a gran voce e che provocano, al di là dal risultato canoro, un forte coinvolgimento emotivo.Non ho vergogna di ammettere che ancor oggi, nono-stante svariate convention, la sfilata mi provoca una forte emozionePer migliorare l’effetto della nostra partecipazione basterà poco. Sarà sufficiente dare maggior ordine al nostro schie-ramento, rispettare un certo ordine, impegnarsi acciocché ogni fila sia composta da un egual numero di partecipanti e le distanze tra una fila e l’altra siano mantenute costanti.Come sono belle quelle delegazioni nazionali (vi lascio immaginare i paesi di provenienza) che sfilano in abbi-namento alternato uomo donna, inappuntabili, magari sotto il medesimo parasole, con il medesimo passo ed il portamento fiero che sprizza orgoglio partecipativo.Bisogna rendersi conto che non si può lasciare tutto all’i-talica improvvisazione, un minimo di sacrificio va dedi-cato alla preparazione e così facendo aggiungeremo un qualche cosa di più all’unanime giudizio di essere una simpatica delegazione.

La sfilata ad AmburgoDi Gimmi Moretti

Il Primo Vice Presidente Inter-nazionale Joseph Preston ha

nominato il Past Direttore Interna-zionale Domenico Messina Group Leader per i Governatori eletti nel 2014 e parlanti la lingua italiana. Il programma di formazione con-dotto dal nostro Domenico Mes-sina nel corrente anno sociale culminerà nel “Seminario di For-

mazione dei Governatori Distret-tuali Eletti” (annata 2014-2015) che avrà luogo a Toronto, in Canada, nelle giornate che precedono la 97ª Convention Internazionale (4-8 luglio 2014).Al “nostro” officer internazionale le congratulazioni della redazione per il significativo incarico interna-zionale.

Domenico Messina Group Leader

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Dopo la lettera di ringraziamenti inviata al multidistretto nello scorso mese

di dicembre dall’allora Presidente della LCIF Wing-Kun Tam, i Lions italiani, con il costante supporto alla lotta contro il mor-billo tramite i versamenti effettuati alla LCIF, hanno raggiunto un importante traguardo: si sono inseriti tra i multidistretti maggiori con-tributori della LCIF, da sempre appannaggio di Taiwan, Corea del Sud e Giappone, anche se solamente per la causale del morbillo. Biso-gna peraltro dare merito ai soci italiani che più hanno contribuito a questo successo (vedi tabella allegata con i versamenti per Distretto).Siamo infatti il terzo MD per fondi versati per la “Cam-pagna contro il morbillo” dopo Taiwan ed uno dei tre MD della Corea del Sud...

1° - MD 300 Taiwan: 5.875.981 dollari2° - MD 354 Korea: 1.333.597 dollari3° - MD 108 Italy: 1.070.603 dollari4° - MD 334 Japan: 799.146 dollari5° - MD 355 Korea: 793.550 dollari

La “Campagna contro il morbillo”, ora estesa anche alla Rosolia continua e, grazie alla partnership con GAVI Alliance, ci fornisce uno stimolo in più per continuare nella raccolta dei fondi. Ogni somma rac-colta, sarà infatti raddoppiata dal “Dipartimento per lo sviluppo internazionale” della Gran Bretagna fino al 2015 e nuovamente, dal 2016, dalla fondazione Bill & Melinda Gates. Il progetto, infatti è stato esteso fino al 2017, quando festeggeremo i 100 anni della nostra associazione, con un obiettivo di raccolta Lions di 30

milioni di dollari e quindi di 60 milioni di dol-lari complessivamente.I Lions italiani, con la loro sensibilità, sicura-mente non si tireranno indietro, ma continue-ranno generosamente a raccogliere fondi ed a versarli alla LCIF a sostegno di questa “cam-pagna”. Ne sono sicuro! Grazie Lions!

Il contributo versato per socio in dollariMultidistretto 108 Italy: media 23,90

Distretti sopra la media nazionaleDistretto 108 Ib1: 57,51Distretto108 Ib4: 46,74Distretto108 Ia2: 40,07Distretto 108 Ta2: 40,07Distretto 108 Ia3: 29,79

Distretti sotto la media nazionaleDistretto 108 Ib2: 23,44Distretto 108 Ya: 22,57Distretto 108 Ab: 22,52Distretto 108 Ia1: 22,18Distretto 108 Ta1: 20,49Distretto 108 Yb: 20,04Distretto 108 Ib3: 18,72Distretto 108 Tb: 15,76Distretto 108 L: 14,98Distretto 108 A: 14,89Distretto 108 Ta3: 14,86Distretto 108 La: 12,45

*Direttore Internazionale 2013-2015 e Coordinatore multidistrettuale della LCIF.

Nei primi tre del mondoI lions italiani ancora protagonisti per la lotta contro il morbillo... Di Roberto Fresia *

Domenica 16 giugno si è riunito a Roma il Comi-tato Promotore della Conferenza Lions del

Mediterraneo “Pescara 2015”. Alla presenza del PDG Aron Bengio e del PID Massimo Fabio, rispet-tivamente Coordinatore e Segretario archivista dell’Osservatorio della Solidarietà Mediterranea, il comitato ha predisposto i primi aspetti organizza-tivi dell’importante manifestazione internazionale.

Il “Mediterraneo” a Pescara... nel 2015

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Comitato verifica del bilancio 1. Il comitato ha esaminato i risultati dell’obbligo di proce-dura concordata relativa al trattamento delle note spese dei governatori distrettuali effettuata da Grant Thorn, facendo presente che non sono state individuate eccezioni di rilievo.

Comitato Statuto e Regolamento 1. Il comitato ha respinto i reclami relativi alle elezioni del 2° vice governatore distrettuale nei distretti 4-L6 (Cali-fornia, USA), Distretto 322-D (India) e Distretto 323-C (India) e ha dichiarato i seguenti Lions secondi vice governatori dei rispettivi distretti per l’anno sociale 2013-2014: Lion John Ruiz - Distretto 4-L6 (California); Lion S.K. Dhar - Distretto 322-D (India); Lion Ashok Gupta - Distretto 323-C (India). 2. Il comitato ha accolto il ricorso relativo all’elezione del 2° vice-governatore distrettuale presentato dal Distretto 301-A2 (Filippine) dichiarando, l’elezione del 2° vice governatore distrettuale del Distretto 301-A2 per l’anno 2013-2014 nulla e non valida. La suddetta carica è stata, pertanto, dichiarata vacante per l’anno sociale 2013-2014 ed è stato, altresì, stabi-lito che la carica del secondo vice-governatore distrettuale di tale distretto sia ricoperta nel rispetto dello Statuto e Regola-mento Distrettuale e che la quota relativa alla presentazione del reclamo meno l’importo di 100 dollari sia rimborsata al reclamante. 3. Il comitato ha accolto il ricorso relativo all’elezione del 2° vice-governatore distrettuale presentato dal Distretto 301-D1 (Filippine) dichiarando, l’elezione del 2° vice governatore distrettuale del Distretto 301-D1 per l’anno 2013-2014 nulla e non valida. La suddetta carica è stata, pertanto, dichiarata vacante per l’anno sociale 2013-2014 ed è stato, altresì, stabi-lito che la carica del secondo vice-governatore distrettuale di tale distretto sia ricoperta nel rispetto dello Statuto e Regola-mento Distrettuale e che la quota relativa alla presentazione del reclamo meno l’importo di 100 dollari sia rimborsata al reclamante. 4. Il comitato ha accolto il ricorso relativo all’elezione del 2° vice-governatore distrettuale presentato dal Distretto 308-A2 (Malesia) dichiarando, l’elezione del 2° vice governatore distrettuale del Distretto 308-A2 per l’anno 2013-2014 nulla e non valida. La suddetta carica è stata, pertanto, dichiarata vacante per l’anno sociale 2013-2014 ed è stato, altresì, stabi-lito che la carica del secondo vice-governatore distrettuale di tale distretto sia ricoperta nel rispetto dello Statuto e Regola-mento Distrettuale e che la quota relativa alla presentazione del reclamo meno l’importo di 100 dollari sia rimborsata al reclamante. 5. Il comitato ha aggiornato la Procedura per la risoluzione delle controversie multidistrettuali contenuta nel Capitolo VII e nel Capitolo XV del Manuale della Normativa del Con-siglio d’Amministrazione, al fine di chiarire le tempistiche per la scelta dei conciliatori.

Comitato Convention 1. Il comitato ha esteso la scadenza per le registrazioni anti-cipate e la scadenza per l’assegnazione degli alberghi alle delegazioni alla seconda settimana di gennaio dell’anno della Convention.

Comitato servizi a distretti e club 1. Il comitato ha nominato un Lion Coordinatore per la Repubblica del Montenegro per l’anno sociale 2013-2014. 2. Il comitato ha approvato una nuova zona provvisoria nella Repubblica Moldova.

3. Il comitato ha definito una norma secondo la quale ai club in status quo deve essere assegnato un Lion Guida Certifi-cato. 4. Il comitato ha modificato la normativa al fine di consentire ai governatori distrettuali di richiedere la messa in status quo fino a 90 giorni prima della data del congresso distrettuale o multidistrettuale. 5. Il comitato ha aggiornato la normativa al fine di consentire ai club con un saldo negativo di 10 dollari o inferiore per il pagamento di quote o imposte, di essere considerati club in regola, purché tali club presentino tutti gli altri criteri richiesti per lo stato in regola. 6. Il comitato ha chiarito che il regolamento di contabilità per i governatori distrettuali prevede la copertura delle spese degli eventi multidistrettuali unicamente nei casi in cui l’evento sia organizzato dal multidistretto. Questo cambiamento entrerà in vigore l’1 luglio 2014. 7. Il comitato ha modificato la normativa affinché le propo-ste di riorganizzazione distrettuale comprendano un piano per la crescita associativa e lo sviluppo della leadership, sta-bilendo, inoltre, che tali proposte siano unicamente valutate nel corso della riunione del Consiglio d’Amministrazione di ottobre. 8. Il comitato ha modificato il numero degli incarichi per il Global Membership Team (GMT) e il Global Leadership Team (GLT), da 40 leader di area a 41.

Comitato finanze e operazioni della Sede Centrale 1. Il comitato ha stabilito di comune accordo che il Respon-sabile del Dipartimento Contabilità potrà firmare la docu-mentazione di routine relativa agli investimenti a nome del Comitato Finanze e Operazioni della Sede Centrale. 2. Il comitato ha approvato la previsione del primo trimestre 2012-2013 da cui risulta un avanzo. 3. Il comitato ha modificato la normativa del Consiglio d’Am-ministrazione riguardo alle proposte presentate al Consiglio d’Amministrazione che hanno un impatto sulla previsione perché queste siano esaminate dal Comitato Finanze e Ope-razioni della Sede Centrale. Le proposte dovranno contenere: • i costi previsti per l’anno in corso e per i due anni successivi; • una breve descrizione dell’impatto nelle iniziative strategi-che della divisione, gli scopi e gli obiettivi.4. Il comitato ha inoltre approvato il bilancio definitivo del 2013-2014 che riflette un avanzo. 5. Considerate le date delle riunioni del Consiglio d’Ammi-nistrazione per l’anno 2013-2014, il comitato ha approvato un’eccezione riguardo alla Normativa del Consiglio d’Am-ministrazione che richiede che il Comitato Finanze e Opera-zioni della Sede Centrale presenti una previsione consigliata per l’intero anno che sarà valutata nella riunione del Comi-tato Esecutivo di gennaio. 6. Il comitato ha approvato un punto relativo all’amministra-zione interna sui controlli medici degli officer amministrativi e dei responsabili di divisione. 7. Il comitato ha approvato la modifica della scadenza per la presentazione delle note spese da 120 giorni a 60 giorni a partire dall’1 luglio 2014 per gli officer esecutivi, i direttori internazionali, i past presidenti internazionali, past direttori internazionali e i governatori distrettuali. 8. Il comitato ha abrogato la delibera 5 del Comitato Finanze e Operazioni della Sede Centrale del 17 - 21 giugno 2012 nella sua interezza e sostituita con la seguente: a. L’immediato past presidente e il primo vice presidente potranno partecipare a tutti i forum di area. Il secondo vice

Le decisioni del BoardRiassunto delle decisioni prese dal Consiglio d’Amministrazione Internazionale del Lions Clubs nella riunione tenutasi ad Amburgo, Germania, dal 30 giugno al 3 luglio 2013.

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presidente potrà partecipare unicamente al forum della sua area. Le spese per i pasti e l’alloggio saranno rimborsate dall’associazione e conteggiati nel budget per i viaggi dell’of-ficer. 9. Il comitato ha abolito la necessità della firma nella nota spese del governatore distrettuale, per gli incarichi di relatore e per i budget distrettuali, salvo in casi le leggi locali vigenti la richiedano. Questa normativa potrebbe non riguardare tutti i budget. Pertanto si suggerisce agli officer di consultare il rispettivo regolamento prima di inviare la nota spese.

Fondazione Internazionale (LCIF)1. Il comitato ha modificato la distribuzione degli utili di Sight First come segue: 30% azioni e 70% a reddito fisso. 2. Il comitato ha approvato la stesura di un memorandum d’intesa (MOU) con Special Olympics a sostegno della dif-fusione delle attività come partner mondiali. Tale memoran-dum ha una validità di cinque anni e presenta un sostegno per l’importo di 7.8 milioni di dollari con un budget che dovrà essere approvato ogni anno. 3. Il comitato ha esteso di due anni fino al 30 giugno 2015 la priorità dei fondi Core 4 per il programma a favore della prevenzione e del controllo del diabete. 4. Il comitato ha approvato un contributo complessivo dell’importo di 200.000 dollari per il rinnovo dei contributi per le partnership comunitarie di Lions Quest. 5. Il comitato ha, inoltre, approvato 29 richieste di contributo tra Standard, di Assistenza internazionale e Core 4, per un totale complessivo di 1,342,203 dollari. 6. Il comitato ha approvato un contributo per catastrofi mag-giori dell’importo di 100.000 dollari a favore del Multidi-stretto 321 per le aree dell’Himalaya colpite dall’alluvione e ha nominato un comitato guida per la direzione dei lavori. 7. Il comitato ha approvato un contributo Sight First (n. 1634/324-A8) dell’importo di 195,328 dollari. 8. Il comitato ha definito una sospensione con decorrenza immediata di tutte le richieste di contributo dei Distretti 318-B e 323-C. Ai due distretti è stato richiesta la restituzione dei fondi dovuti alla LCIF entro il 30 settembre 2013. In caso contrario la sospensione resterà in vigore fino al 31 dicembre 2015. 9. Il comitato ha modificato il Manuale delle Operazioni e della Normativa della LCIF per riflettere i cambiamenti al Comitato Direttivo di LCIF (Steering Committee) per inserire due membri aggiuntivi (members at large) e definire i ruoli e le responsabilità dei membri del comitato affinché possano meglio supportare la struttura volontaria di LCIF. 10. Il comitato ha modificato il Manuale delle Operazioni e della Normativa della LCIF per inserire la versione aggior-nata della normativa e criteri per Sight First. 11. Il comitato ha modificato il Manuale delle Operazioni e della Normativa della LCIF con l’inserimento delle infor-mazioni bancarie per la sezione generale e per Lions Quest e dell’analista finanziario come firmatario autorizzato per entrambe le sezioni. 12. Il comitato ha modificato il capitolo XVI del Manuale della Normativa del Consiglio d’Amministrazione per inse-rire i cambiamenti del Comitato Direttivo della LCIF (Stee-ring Committee) con l’inserimento di due membri aggiuntivi (members at large). 13. Il comitato ha modificato il Capitolo XVI del Manuale della Normativa del Consiglio d’Amministrazione con l’in-serimento delle informazioni bancarie per i conti della fon-dazione e l’aggiunta dell’analista finanziario come firmatario autorizzato.

Comitato Leadership 1. Il comitato ha aggiunto i presidenti di zona e di circoscri-zione (dove in carica) al Global Leadership Team a livello distrettuale (GLT-D).

Comitato sviluppo membership 1. Il comitato ha stabilito che, con decorrenza immediata,

nei casi di omologazione di un club da Leo a Lions, al fine di ricevere un credito per la quota charter, dieci dei Leo che diventano Lions devono essere stati Leo per almeno un anno e un giorno. 2. Il comitato ha inoltre aggiornato la normativa del Consiglio per riflettere il reinserimento della quota d’ingresso per i soci familiari e le modifiche alla procedura di certificazione a par-tire dall’1 luglio 2013. 3. Il comitato ha aggiunto i presidenti di zona ai membri del team del Coordinatore distrettuale GMT con decorrenza immediata. 4. Il comitato ha aggiornato le responsabilità e la descrizione del responsabile soci per il club per utilizzare la struttura distrettuale del GMT/GLT con decorrenza immediata. I cam-biamenti aiuteranno i club a fare della crescita associativa e della soddisfazione dei soci una priorità e favoriranno la cre-azione di un team unito per la guida delle attività del club. 5. Il comitato ha stabilito che il programma club satellite, con decorrenza immediata, conferisca maggiore autonomia ai satelliti di club nell’ambito di contributi, quote, scioglimenti, inviti ai soci, requisiti di presenza nei club.

Comitato relazioni pubbliche1. Il comitato ha stabilito che LCI utilizzerà un’azienda di marketing che fornirà assistenza nell’organizzazione del cen-tenario.

Comitato attività di servizio 1. Il comitato ha nominato i vincitori del Premio Leo dell’Anno 2012-2013. 2. Il comitato ha, inoltre, modificato il testo del Manuale della Normativa del Consiglio d’Amministrazione nella parte riguardante i Programma Lions di Riciclaggio Occhiali per chiarire che con decorrenza dall’1 luglio 2013 i Centri Lions di riciclaggio occhiali (LERC) dovranno conformarsi alla nor-mativa del Consiglio e non alle linee guida per i LERC. 3. Il comitato ha modificato il testo del Manuale della Nor-mativa del Consiglio d’Amministrazione relativo al premio Excellence in Effort da “Conservazione della vista e attività per i non vedenti” con il nome ufficiale del programma “Conservazione, Sensibilizzazione e Attività per la Vista”. 4. Il comitato ha eliminato i riferimenti alla quota per i nuovi soci Leo dal Capitolo XXIII Articolo XI del Manuale della Normativa del Consiglio d’Amministrazione, con decor-renza dall’1 febbraio 2014. 5. Il comitato ha eliminato i riferimenti alla quota per i nuovi soci Leo dal Capitolo XXIII del Manuale della Normativa del Consiglio d’Amministrazione, con decorrenza dall’1 febbraio 2014. 6. Il comitato ha modificato il testo del Capitolo XXIII del Manuale della Normativa del Consiglio d’Amministrazione per indicare che i Lions club sponsor possono procurarsi articoli contenenti il marchio Leo dal dipartimento Club Sup-plies di LCI. 7. Il comitato ha modificato il testo del Capitolo XXIII del Manuale della Normativa del Consiglio d’Amministrazione per indicare che Lions Clubs International fornirà ai soci di club Leo delle carte identificative attraverso il Lions club sponsor a partire dall’1 febbraio 2014. 8. Il comitato ha eliminato il testo dal Capitolo XXIII del Manuale della Normativa del Consiglio d’Amministrazione che si riferisce al contenuto e al costo dei kit per i nuovi soci Leo, a partire dall’1 febbraio 2014. 9. Il comitato ha eliminato i riferimenti alle effettive spese di spedizione per l’invio dei kit per i nuovi soci Leo dal Capitolo XXIII del Manuale della Normativa del Consiglio d’Ammini-strazione, con decorrenza dall’1 febbraio 2014.

Per maggiori informazioni sulle delibere di cui sopra, si prega di fare riferimento al sito di LCI (www.lionsclubs.org) o di contattare la Sede Internazionale allo +1-630-571-5466.

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Tema Presidenziale 2013-2014Presidente Internazionale Barry J. Palmer

La leggenda del tempo del sogno

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Tema presidenziale

Martin Luther King non ha detto: “Ho un obiettivo” oppure “Ho uno scopo”. Le parole più importanti

del suo famoso discorso sono: “Io ho un sogno”.Un sogno è quello che desideriamo maggiormente. Un sogno incarna la nostra vera identità. Spesso, infatti, non ci sentiamo realizzati come esseri umani fino a quando non realizziamo i nostri sogni.L’architetto danese Jorn Utzon, noto per il suo stile innovativo e il suo talento eccezionale, aveva un sogno: realizzare un’opera che sarebbe diventata famosa non solo per il suo design ma per avere sfidato i canoni dell’architettura moderna. Nel 1957 gli è stata offerta questa possibilità.Il suo progetto per il Teatro dell’Opera di Sydney fu scelto fra oltre 200 progetti presentati. Molti erano con-trari al progetto e diversi noti architetti di quegli anni la definirono un’opera irrealizzabile.I lavori ebbero inizio nel marzo del 1959. Nonostante i problemi e le difficoltà, l’Opera House cominciò a

prendere forma e dopo quattordici anni, nel 1973, il teatro fu aperto al pubblico. Oggi l’opera rappresenta il simbolo di Sidney conosciuto in tutto il mondo e il sogno di Utzon è diventato una meraviglia architetto-nica e un perfetto esempio del concetto “Se sogni una cosa puoi realizzarla”.Tutti abbiamo sogni e speranze e durante la nostra vita nascono in noi delle idee riguardo a quello che vor-remmo realizzare negli anni a venire. Pensare a quello che si vuole realizzare in futuro è una tendenza propria dell’essere uomo.Tutti devono avere un sogno, un’idea, uno scopo, qual-cosa di unico proprio come il nostro DNA.La sfida comprende la scelta del proprio sogno e l’im-pegno per realizzarlo. Infatti non c’è niente di più deprimente di un sogno non realizzato.

Non è mai troppo tardi per scegliere il proprio sogno. Tu hai scelto il tuo?

Insegui il tuo sogno“Se puoi sognarlo puoi realizzarlo” (Walt Disney).

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Le nostre campagne mondiali d’azione di service a favore dei giovani (agosto), dei non vedenti e dei

videolesi (ottobre), di quanti soffrono la fame (dicem-bre e gennaio) e per la difesa dell’ambiente (aprile), for-tificano la nostra identità di service, fornendo ai club e ai distretti un’ulteriore opportunità di cambiamento per migliorare la vita di chi ci sta vicino.Ogni anno ognuna delle nostre campagne mondiali di azione di service totalizza oltre 200 milioni di ore di ser-vizio, con un impatto diretto su 16 milioni di persone.Oltre a queste campagne, chiedo ai Lions di tutto il mondo di concentrarsi sulla riduzione della povertà attraverso iniziative di microfinanziamento e di tecno-logia a basso costo per migliorare la qualità di vita e consentire ai bisognosi di spezzare il ciclo di povertà e sfruttare appieno il loro potenziale.

Pur mantenendo il nostro impatto a livello globale, i nostri programmi a favore delle realtà locali portati avanti dai club e dai distretti ci consentono di stabilire un forte legame con il territorio.Oggi, con oltre 46.000 club in tutto il mondo, distribuiti tra centri urbani, aree periferiche e piccoli centri abitati che costellano il paesaggio rurale, la nostra tradizione di service ha creato dei Lions club proprio all’interno dello stesso tessuto sociale a cui si rivolge il nostro service. Soltanto lo scorso anno quando solo la metà dei nostri club ha comunicato le attività di servizio attraverso il nuovo sistema di invio rapporti, abbiamo portato a ter-mine oltre 450.000 service per un totale di 500 milioni di ore di servizio a favore di oltre 200 milioni di persone.

E’ il Lions club locale che sponsorizza le attività spor-tive per i giovani, costruisce parchi o fornisce borse di studio agli studenti. E’ il Lions club locale che distri-buisce pasti alle famiglie bisognose o conduce raccolte di generi alimentari a favore dei centri di accoglienza. Quando qualcuno ha bisogno di un paio di occhiali, è il Lions club che glieli procura. Noi piantiamo alberi, partecipiamo alle attività per incrementare il tasso di alfabetizzazione, sponsorizziamo gli scambi giovanili e i programmi di mentorato a favore dei giovani, assi-stiamo gli anziani e facciamo tanto altro ancora.I Lions hanno grandi sogni che possono essere realiz-zati solo attraverso l’azione. Nel corso degli anni i Lions hanno risposto instancabilmente alla sfida per pro-muovere l’alfabetizzazione attraverso il Programma di azione per la lettura e hanno piantato milioni di alberi

Il service... è più di un sogno è la nostra identitàNoi viviamo per servire gli altri. E’ quello che ci distingue e ci fa essere un’organizzazione. E’ la ragione per la quale siamo oggi considerati i leader mondiali del servizio umanitario.

in tutto il mondo per la salvaguardia dell’ambiente. L’impegno a favore di entrambi i programmi è stato mantenuto, trasformando tali iniziative in programmi dell’associazione. Insieme alle campagne mondiali operative, questi programmi consentono di allargare il nostro raggio d’azione e la nostra impronta di service e di promuovere l’immagine di chi siamo e di quello che facciamo. Quando gli altri vedono i Lions in azione, si sentono attirati e hanno voglia di partecipare al nostro sogno di service.

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Dai continui sondaggi emerge un elevato interesse per il volontariato. Tuttavia, a causa dello scarso

tempo a disposizione, il numero delle ore dedicato al volontariato è minimo. Per tale ragione i volontari desiderano vedere dei risultati immediati e sentirsi subito gratificati quando investono il loro tempo libero a favore degli altri. In altre parole, non è più sufficiente partecipare a riunioni o organizzare una raccolta di beneficenza a favore di una causa specifica. I volontari vogliono rimboccarsi le maniche e partecipare in prima persona a progetti per la comunità. Vogliono vedere con i loro occhi che al termine della giornata qualcosa è cambiato grazie a loro.I volontari vogliono appartenere a un’organizzazione che vuole fare del bene: un Lions club. Vogliono un’or-ganizzazione che abbia esperienza: un Lions club, di portata mondiale ma che agisca a livello locale: un Lions club e che coltivi un’atmosfera familiare e il senso di appartenenza: i Lions club.Siamo quello che molte persone inclini al volontariato a livello locale cercano. Presentate la vostra famiglia, i vostri amici al vostro Lions club.Vorrei chiedere ai Lions di sponsorizzare degli eventi

speciali “Amici e famiglie” nel mese di aprile. Invitate la vostra famiglia e i vostri amici a partecipare a un’atti-vità di service del club, a un’open house o a un incontro informale come un picnic o una grigliata. Non c’è modo migliore per presentare i Lions a quanti non conoscono l’organizzazione di cui fate parte e che amate.

Gli amici e la famiglia possono condividere il sogno di servire gli altri

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Tema presidenziale

Lions Clubs International è una rete globale di soci Lions responsabili, che hanno scelto di dedicarsi al

service, alla costruzione di un mondo senza sofferenza e che inseguono instancabilmente i loro sogni mentre aiutano gli altri a realizzare i loro. Noi siamo una squa-dra e condividiamo il sogno dei Lions. Ognuno di noi è responsabile non solo degli altri soci, ma anche del futuro dell’associazione.I team dei governatori distrettuali collaborano con il Global Membership Team (GMT), il Global Leadership Team (GLT) e con altri Lions per favorire la crescita associativa attraverso il service e il coinvolgimento. Inoltre, individuano e coltivano validi leader Lions dotati di grande motivazione e svolgono un’azione mirata affinché i nostri sogni per un mondo migliore continuino a esistere e a essere alimentati.I veri leader non operano da soli. Essi conoscono l’im-portanza della collaborazione e del raggiungimento del successo grazie al lavoro di squadra. Il primo passo sulla strada per una buona leadership è disporre di un team che collabora per la realizzazione del sogno comune.Mentre inseguite il vostro sogno è anche importante

“Un sogno

che fai da solo

è solo un sogno.

Un sogno che fai insieme

ad altri è realtà”

(John Lennon)

avviare l’azione, promuovere il lavoro di squadra, generare uno slancio e affrontare i rischi. Condividete il vostro sogno con gli altri. Utilizzate tutte le risorse disponibili per far sì che il vostro sogno si realizzi. Lavo-rate sodo, acquisite preziose competenze di leadership, sicurezza e fortificate le fondamenta del futuro grazie ai numerosi corsi on-line tradizionali e alle varie opportu-nità di crescita. Visitate il Centro online di “Risorse per la Leadership” dove troverete idee e suggerimenti da utilizzare per il vostro sogno.

Condividete il sogno

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Responsabilità significa anche gestione: sul da farsi e sul modo in cui va fatto. Significa impegnarsi

a guidare, creare, risolvere i problemi e monitorare i risultati. Questo comporta assunzione di rischi e duro lavoro.Penso alla responsabilità come a qualcosa che ha inizio con la valutazione di quello che ci sta davanti, alle scelte da fare, al controllo e alla prontezza dell’azione. E’ qualcosa che viene fuori creando quello che deside-rate attraverso le vostre scelte personali. E’ importante, tuttavia, essere consapevoli dei confini della nostra responsabilità che segnano l’inizio di quella degli altri. Dobbiamo lasciare che gli altri si assumano le respon-sabilità delle loro sfide e dei loro sogni, per alimentarli e incoraggiarli, riconoscendo i risultati che man mano si ottengono.Il riconoscimento è un elemento chiave per la soddisfa-zione dei soci ed è una consuetudine profondamente radicata nella tradizione dei Lions e del loro service

Le tre “erre”... responsabilità riconoscimento e raggio d’azioneNoi Lions siamo particolarmente attenti ai bisogni altrui e siamo dotati di un grande senso di respon-sabilità che accompagna il nostro continuo impegno a favore delle nostre comunità. Sappiamo che responsabilità significa prendersi cura degli altri, rispondere ai loro bisogni ed essere affidabili.

a cui ricorrere regolarmente. Un puntuale riconosci-mento dei risultati ottenuti e del contributo di tutti i soci mantiene il club vitale e i suoi soci motivati.Ho istituito i premi Dream Achiever per premiare

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i governatori distrettuali, i loro team e i presidenti di circoscrizione e di zona. Questi premi possono essere conseguiti con cadenza trimestrale e richiedono la col-laborazione e il successo a livello di club. I criteri per la loro assegnazione sono disponibili sul sito del Lions Clubs International.I club possono essere premiati per i loro risultati se in possesso dei requisiti del Premio Excellence per Club. I governatori distrettuali, a loro volta, possono qualifi-carsi per il Premio Excellence per il Team del Governa-tore Distrettuale. Entrambi i riconoscimenti premiano l’eccellenza nel servizio, nella gestione, nella crescita della leadership e dei club.E i premi per il singolo socio? Per colui su cui poter sempre contare per la conduzione di un ruolo attivo in un progetto di service? Per colui che contatta i soci che non stanno bene? Per colui che è sempre pronto a con-gratularsi con gli altri per quello che hanno realizzato? Per colui su cui, qualunque cosa accada, poter sempre contare? Voi li conoscete bene. Non dimenticate di pre-miare i loro successi. Talvolta un semplice “grazie” o una stretta di mano sono sufficienti. Perché invece non istituire un premio speciale per il vostro club come, ad esempio, un certificato per premiare “l’Eroe nell’om-bra”? Il riconoscimento e l’elogio contribuiscono note-volmente a mantenere l’entusiasmo e a far sì che i soci vivano un’esperienza associativa positiva.La soddisfazione dei soci è indispensabile per l’allar-gamento della nostra capacità di service e del nostro raggio d’azione globale. I Lions sanno cosa significa raggiungere gli altri. E’ quello che facciamo dal 1917 attraverso i nostri service.Sebbene tutti abbiamo dei sogni e delle aspirazioni individuali, i Lions condividono almeno un sogno: un mondo che non conosce la sofferenza. Nel frattempo i bisogni della comunità continuano ad aumentare. Dob-biamo per questo allargare il nostro raggio d’azione e la nostra portata per raggiungere chi ha bisogno.Spesso faccio riferimento a queste frasi per ricordare a me stesso l’importanza della condivisione del nostro sogno di service e dell’allargamento del nostro raggio d’azione.Il miglior modo per allargare il nostro raggio d’azione è la crescita associativa. Più numerosi saranno i nostri soci, maggiore sarà il service che saremo in grado di offrire. Vedete, lo scopo della nostra crescita associativa non è quello di veder crescere dei numeri. L’obiettivo della crescita della nostra associazione sta nell’accre-scere la nostra capacità di servire, mantenendo il nostro primato di organizzazione di volontariato più grande al mondo. Ogni singola azione di service ci avvicina sempre più al nostro sogno.Invitando le donne, i giovani, le famiglie, gli amici ad associarsi e concentrandoci sulla soddisfazione dei soci grazie a una migliore atmosfera all’interno dei club, potremo mantenere più soci e servire un maggiore numero di persone.

Raggiungere gli altri è parte integrante della nostra eredità e della nostra tradizione. Per meglio comprendere cosa significhi essere un Lion e servire gli altri basta fare riferi-mento agli Scopi e al Codice dell’Etica del Lions Clubs International. Prendete in con-siderazione le seguenti parole...

Dai nostri scopi

Creare e stimolare uno spirito di compren-sione tra i popoli del mondo.Prendere attivo interesse al bene civico, culturale, sociale e morale della comunità.Incoraggiare le persone che si dedicano al servizio a migliorare la loro comunità senza alcun vantaggio personale finanziario.

Dal nostro codice dell’etica

Dimostrare con l’eccellenza delle opere e la solerzia del lavoro, la serietà della voca-zione al servizio.Considerare l’amicizia come un fine e non come un mezzo, nella convinzione che la vera amicizia non non esiste per i vantaggi che può offrire, ma per accettare nei bene-fici lo spirito che li anima.Avere sempre presenti i doveri di cittadino nei confronti del proprio paese, del proprio stato e della propria comunità; prestare loro con lealtà sentimenti, opere, lavoro, tempo e denaro.Essere solidali con il prossimo offrendo l’aiuto ai deboli, i soccorsi ai bisognosi, la simpatia ai sofferenti.

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Tema presidenziale

Diverse sono le ragioni che spingono ad associarsi:• servire la comunità;

• partecipare a un service o agire a favore di una causa specifica;• servire insieme agli amici o alla famiglia;• diventare un leader.I soci spesso abbandonano i club perché tutto questo non si realizza. E’ importante che i nuovi soci si sentano accolti e che si chieda il loro parere. Allo stesso modo è importante coinvolgere i soci nelle attività di club che corrispondono ai loro desideri. Questo potrebbe con-durre a trovare nuovi modi per servire, a modificare le abitudini del club, ad avviare nuove attività di ser-vizio e ad essere aperti a nuove idee. Inoltre, potrebbe significare che a tutti i membri è offerta l’opportunità di ricoprire un ruolo guida sia nelle vesti di officer di club, sia di responsabile di un progetto del club. Mantenere i soci nei nostri club è compito di tutti i Lions.Sebbene il numero delle immissioni sia particolar-mente elevato, mi chiedo quanti soci ancora potremmo immettere e mantenere nei nostri club e quanto potremmo migliorare la loro esperienza di volontariato con la giusta attenzione, con la maggiore creatività e con l’impegno? Immettere nuovi soci non è mai stato un vero problema. Ogni anno registriamo in media 200.000 nuove immissioni. Tuttavia, nei tabulati di fine anno la nostra crescita netta è solo una minima parte di quel numero. Perché? Semplicemente perché non

1 su 5 mantiene vivo il nostro sognotratteniamo i nostri soci. Nel corso degli ultimi cinque anni se avessimo ridotto la percentuale degli abban-doni del 20%, oggi il numero totale di soci sarebbe di quasi 1,5 milioni, con una crescita netta in tutte le aree costituzionali. In altre parole, negli ultimi cinque anni, se avessimo mantenuto un socio ogni cinque soci dimissionari, la nostra compagine associativa sarebbe cresciuta in maniera significativa, consentendoci di stare al passo con la crescente domanda delle nostre comunità.Una positiva atmosfera all’interno del club e dei pro-getti di service di rilievo sono i principali fattori per la soddisfazione dei soci. Uno strumento indispensabile per i club e per il loro successo è il “Processo Club Excel-lence” (CEP), disponibile sul sito di LCI che rappresenta una guida completa a un’esperienza associativa posi-tiva all’interno del club. Due sono i principali elementi del Processo Club Excellence che ricoprono un ruolo fon-damentale: la valutazione dei bisogni della Comunità e il questionario “Quali sono le vostre valutazioni?”. Lo svolgimento di entrambe le attività consentirà di for-nire nuova energia al club e di migliorare il grado di soddisfazione dei suoi soci.Infine, dobbiamo mettercela tutta per non perdere soci e per vedere club che prosperano e continuano a for-nire il service che le comunità si aspettano di ricevere dalla prima organizzazione mondiale di servizi uma-nitari.

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Tema presidenziale

Dal 1987, anno in cui la prima donna è entrata a far parte del Lions Clubs International, la percentuale

delle donne, sebbene in crescita, è sempre stata inferiore a quella maschile. Le donne oggi costituiscono il 24,5% della nostra associazione, nonostante queste ultime costituiscano oltre il 50% della popolazione mondiale. Questo significa che siamo ancora a metà strada verso il raggiungimento delle nostre potenzialità. Il mio sogno è quello di incrementare la percentuale delle donne socie di un ulteriore 5,5% nei prossimi 12 mesi, così da raggiungere il 30% entro la fine dell’anno 2013-2014.Inoltre, desidero raggiungere la parità assoluta (50 e 50) tra il numero di uomini e donne appartenenti alla nostra associazione entro l’anno del nostro centenario.

Secondo un recente studio...• l’83% del campione ha dichiarato di aver acquisito, migliorato o sviluppato delle competenze di leader-ship e il 78% ha dichiarato di aver migliorato le proprie abilità comunicative grazie al volontariato.• Il 50% ha partecipato ad attività di volontariato per oltre cinque anni e il 22% per oltre 10 anni.• Quasi il 40% ha partecipato a un’attività di volon-

Proposta del 50/50 per realizzare il nostro sogno

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Vi ricordate quando avevate 16, 18, 21

anni? Vi ricordate il vostro primo amore, i compiti da fare a casa, la vostra tesi di laurea? Ricordate il vostro primo lavoro o quando all’inizio della vostra carriera dove-vate dedicarvi anche alla vostra nuova famiglia? Questo è quello che fanno i Leo. Tuttavia, anziché dedicarsi esclusiva-mente ai loro numerosissimi impegni, i Leo trovano anche il tempo per dedicarsi al volontariato, spesso anteponendo i bisogni degli altri ai loro. I Leo vogliono aiutare e fare la differenza. Lasciate che vivano la loro gioventù e facciano l’esperienza del volontariato alle loro condizioni. Lunga è la strada che devono ancora percorrere per raggiungere il punto in cui dovranno scegliere se continuare a inseguire i loro sogni, dedi-candosi al volontariato come Lions.I nostri Leo apportano un importante contributo. C’è tanto da imparare da loro come tanto loro devono imparare da noi. Possiamo certamente trarre inse-gnamenti dal loro entusiasmo e dalla loro freschezza, continuando, allo stesso tempo, a svolgere il ruolo di mentori fornendo loro guida, stimoli e riconoscimenti.Il loro service è unico e fonte di ispirazione. Accoglia-molo e accettiamo i Leo come membri della famiglia Lions.

Un ottimo modo per allargare il nostro raggio d’a-zione è quello di fondare nuovi club. Questi,

infatti, creano maggiori opportunità di partecipare a progetti interessanti. La creazione di nuovi club con-sente ai Lions di identificare le aree bisognose di aiuto della comunità e rispondere ai loro bisogni. Inoltre, i nuovi club creano un ambiente variegato, attraendo nuovi soci, tra cui giovani e donne.Numerose sono le storie di successo che raccontano di club creati per rispondere ad un bisogno specifico del territorio. I nuovi club favoriscono la nascita di nuove idee e di nuovi modi di offrire un servizio. Soprattutto ci consentono di raggiungere nuovi soci, fornendo loro la possibilità di generare un reale cambiamento nella vita degli altri.Oltre al nostro impegno rivolto alla creazione di nuovi club, è importante tenere a mente che il numero dei soci che li costituiranno ha una grande importanza. Un recente studio condotto da Lions Club International ha

rivelato che i club con almeno 25 soci fon-datori sono quelli che rimangono attivi per un periodo più lungo. Un maggior numero di soci fondatori favo-risce pertanto la durata e la vitalità del club. Il mio sogno è che i nuovi club siano fondati con un minimo di 25 soci al fine di aumentare le probabilità di una loro lunga durata.

tariato prima dei 16 anni e il 55% si è impegnato nel volontariato prima dei 30 anni.• Oltre il 90% ha dichiarato di essersi dedicato al volon-tariato per sentirsi realizzato e per migliorare la vita degli altri.Lo studio è stato condotto dal settimanale Womens Way e tutte le partecipanti al sondaggio erano donne.Siete sorpresi? Non dovreste esserlo.Nel 2010 Lions Clubs International ha inaugurato il team speciale “per la crescita delle donne e delle fami-glie” al fine di effettuare una valutazione dei bisogni delle donne della nostra associazione. Numerose sono state le scoperte della ricerca condotta dal team e un elemento certo è che le donne si impegnano nel volon-tariato per la stessa ragione che spinge gli uomini a farlo. Infatti, le donne entrano a far parte dei Lions club

per le stessa ragione per la quale gli uomini si asso-ciano: “per servire”.Stiamo facendo progressi. Oggi, come mai nella nostra storia, le donne stanno ricoprendo dei ruoli guida nella nostra associazione a livello di club, di distretto e inter-nazionale. Questo è un buon segno. Ma certamente possiamo fare di più. Dobbiamo continuare su questa strada per raggiungere l’obiettivo finale del 50% di soci donne nella nostra associazione. Ricordatevi che le donne si associano per lo stesso motivo degli uomini e abbandonano i club per le loro stesse ragioni. Tutti i soci vogliono sentirsi appagati dalla loro esperienza di volontariato. Per assisterci nella condivisione del nostro sogno di service con uomini, donne e giovani, l’associazione ha creato un nuovo strumento: “Guida per il reclutamento di nuovi soci per i club”.

Creazione di nuovi club nella comunità

I Leo e i Lions... Condividere il sogno del service

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I tuoi sogni seguono nuove vie?

Ci sono vari modi per realizzare il nostro sogno di allargare la portata del nostro service. Uno di

questi è un’efficace attività di pubbliche relazioni.Dall’inizio del nuovo secolo, Lions Clubs International ha investito diversi milioni di dollari nell’uso dei tradi-zionali canali di comunicazione. Ogni anno abbiamo raggiunto un pubblico di 8 milioni di persone. Nel 2011 abbiamo investito 300.000 dollari, raggiungendo un pub-blico di quasi 30 milioni di persone. Questo rappresenta certamente un notevole ritorno dei nostri investimenti. Come abbiamo fatto? Abbiamo utilizzato i social media.L’uso allargato di questo strumento ha cambiato radi-calmente la modalità di comunicazione e la diffusione delle informazioni. Oggi secondo Facebook il tempo trascorso online è del 12,3% contro il 7,2% del 2011.Le pubbliche relazioni non sono più di competenza dei professionisti della comunicazione. Proprio grazie ai siti web e ai social media, oggi 1 milione e 350 mila soci hanno la possibilità di informare il pubblico su chi siamo e quello che facciamo e di raccontare la storia dei Lions con passione e convinzione. C’è però ancora tanta strada da fare. A oggi numerosi club non dispon-gono ancora di un sito e di una pagina sui social media. Possiamo migliorare. Attraverso l’e-Clubhouse ogni club può essere presente su internet.Sono lieto di annunciare che abbiamo sviluppato una pagina automatica per la creazione di un sito e-Clubhouse per i nuovi club. All’inizio di quest’anno

tutti i nuovi club hanno ricevuto insieme alla charter anche un sito e-Clubhouse. E’ importante che i nuovi club diffondano le loro storie proprio all’inizio del loro sogno di service.Una maggiore presenza in rete attraverso i social media e i siti web ci consentirà di comunicare con maggiore rapidità e facilità con un pubblico più vasto. Con una maggiore presenza sui social media nessuno potrà mai dichiarare che siamo il “segreto meglio custodito al mondo” perché oggi possiamo finalmente far cono-scere le nostre storie e i nostri sogni a milioni di persone.Alcune delle nostre storie migliori sono il risultato di quello che siamo in grado di realizzare grazie alla Fon-dazione Lions Clubs International (LCIF). Grazie alla nostra fondazione, infatti, i nostri sogni diventano realtà.Fin dall’anno della sua costituzione, il 1968, la LCIF ha supportato gli obiettivi di servizio dei Lions in tutto il mondo, assegnando 11.000 sussidi per un totale di oltre 811 milioni di dollari per programmi a favore della vista, dei giovani, dei soccorsi a seguito di disastri e di altre attività di carattere umanitario.Per continuare a realizzare i sogni di altri individui, la LCIF confida sul generoso contributo delle organizza-zioni partner, come la Fondazione Bill e Melinda Gates, la Clinton Global, l’Organizzazione Mondiale della Sanità e le agenzie governative. Ma soprattutto la LCIF confida nel supporto dei Lions. Insieme possiamo rea-lizzare i sogni di milioni di individui di tutto il mondo.

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Molti anni fa, Anne e io abbiamo ospitato una studentessa indonesiana per uno scambio

culturale. Si chiama Meita. Un giorno le chiesi cosa voleva fare nella vita. Lei mi rispose: ”Voglio diventare un medico e curare i poveri del mio villaggio”. Non ho più visto o sentito Meita per più di 25 anni.Quando sono stato eletto direttore interna-zionale ho avuto l’opportunità di tenere un discorso durante la convention che si svolgeva in Indonesia. Ho chiesto se qualcuno dei Lions locali conoscesse Meita, visto che ci trovavamo nella sua città natale. Il giorno seguente, mentre Anne e io eravamo nella hall dell’albergo, si è avvicinata una giovane donna insieme a un signore e a due bambini.Mi chiese: “È Lei Barry Palmer?”, Le risposi di sì e mi disse: “Sono Meita!”. Fummo felici di rivederla e per niente sorpresi di sapere che il suo sogno era diven-tato realtà: Meita era adesso un medico al servizio dei poveri della sua comunitàNonostante le difficoltà e gli ostacoli che ha incontrato nel suo cammino, Meita non si è mai arresa. Non ha mai ascoltato coloro che dicevano che il suo sogno non si sarebbe mai realizzato.

Non lasciate che gli altri distruggano i vostri sogni dicendo che non si realizzeranno mai.

I problemi che incontriamo sono tanti. Quando sogniamo un mondo in cui non ci siano biso-gni, il nostro sogno contrasta fortemente con la realtà. I sogni non si realizzano dall’oggi al domani. Lasciate spazio ai vostri sogni e

impegnatevi al massimo per realizzarli. Ricordate anche che i nostri sogni ci rendono

migliori. Non importa se avete maggiori capacità, carisma o talento di altri. Non importa se le vostre ori-gini sono povere o ricche. I sogni non conoscono limiti di carattere demografico e socio-economico. Quello che conta è avere un sogno e fare di tutto per realiz-zarlo.

Individua il tuo sogno. Credi nel tuo sogno.

Condividi il tuo sogno. E, soprattutto,

“Insegui il tuo sogno”

Continua a sognare

Tema presidenziale

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Per saperne di più …

Barry Palmer ha detto di no, mi dispiace, non potrò essere presente. I Lions dalla Germania sarebbero

andati a visitare il suo club quella stessa sera. “Sei sicuro di non poterci essere?”. Il presidente del club glielo chiese di nuovo. Voleva Palmer e il governa-tore distrettuale, per presentare gli Amici di Melvin Jones, quella sera. Il club era ad un’ora di auto dalla sua casa di Hornsby, vicino a Sydney.“Ci piacerebbe davvero averti”, insisteva il pre-sidente del club. Palmer fece qualche rapido cal-colo mentale circa il viaggio. “Bene, verrò, cercate di cominciare presto la riunione”, disse Palmer. “Appena possibile dovrò andarmene”.Palmer indugiava, dopo aver consegnato i premi, perché non voleva lasciare troppo presto il meeting. Ciò che vide subito dopo però gli sciolse il cuore. I Lions portavano una ragazza su una sedia a rotelle verso un aggeggio a quattro ruote con un sedile in mezzo. La collocarono dolcemente sul sedile della Hart Walker, e la ragazza, legata in posizione tesa, girò per tutta la stanza. A casa il deambulatore atte-nuava la sua disabilità, permettendole di apparec-

chiare la tavola per la cena, afferrare il telefono e visitare i suoi amici.La mattina dopo Palmer chiamò il no-profit nel New South Wales cercando di fornire ad altri bambini le Hart Walkers. Un membro dello staff disse a Palmer che cercavano donatori e una lettera era già stata scritta per il Rotary. “L’avete già inoltrata?” Palmer chiese con ansia. “Sto aspettando che il mio capo la firmi”, rispose lei.“Be’, cambiate una parola”, disse Palmer.“Che cosa?”“Cambiate ‘Rotary’ in ‘Lions’”.Questa spinta di improvvisa spavalderia lasciò Palmer con le gambe tremanti. “Ho messo giù il telefono e ho pensato, Dio, che cosa ho fatto. Ma abbiamo raccolto i soldi in 12 mesi, 300 mila dollari, e da lì è partito tutto”.Le Walkers Hart ora sono uno dei progetti di punta dei Lions australiani. C’è sicuramente un metodo nella follia del Presidente Palmer. Il nostro nuovo Presidente Internazionale sogna in grande e poi trova il modo di realizzare quei sogni. Da quando

Il metodo PalmerIl nuovo Presidente sogna e poi agisce. Il suo obiettivo è quello di tradurre anche i sogni dei Lions in realtà. Di Jay Copp

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Per saperne di più …

è diventato un Lion, ha guidato o svolto un ruolo importante in una serie di progetti di servizio che hanno trasformato la vita e la direzione generale dei Lions in Australia. Con i Lions in Australia ha messo in piedi il programma “L’istruzione costruisce ponti” per fornire una solida formazione ai bambini oppressi in Indonesia. Lui e sua moglie Anne hanno convinto il suo club a sostenere un orfanotrofio in India, con il loro aiuto. Ha rappresentato i Lions australiani, nell’organizzazione delle Paralimpiadi lì nel 2000 e ha patrocinato il generoso sotegno dei Lions all’Istituto per i Tumori Infantili di Sydney.Le persone bisognose, in particolare i bambini, tirano fuori il Lion dal Presidente Palmer. “I bambini fanno sempre uscire una lacrima dai suoi occhi”, dice la Lion Pauline Henebery, che gestisce “L’istruzione costruisce ponti”. “Lui vede un bambino muovere i primi passi in una Hart Walker e gli escono le lacrime”. Altri Lions che lo conoscono bene riferiscono incontri simili. Il Presidente Palmer visitò le zone nel Timor Est colpite dal massiccio tsunami nel 2004. “Si vedeva il suo cuore zampillare nel raccontare ciò che aveva visto”, dice David Thompson dei Lions di Hornsby. “Egli ci disse quello che i Lions avevano fatto e in che modo il finanziamento funzionava. Era sincero e così orgoglioso di quello che stavamo realizzando”.Il Presidente Palmer ripercorre la sua compassione alle sue radici Aussie. “I bambini svantaggiati sono sempre stati la mia passione”, dice. “Credo che sia parte delle radici etiche australiane per i perdenti: coloro che non possono aiutare se stessi. Anche nelle squadre sportive se sei il perdente sei fuori combat-timento. Ed è per questo che sono sempre stato dalla parte dei più deboli per aiutarli ad alzarsi”.Quest’anno il Presidente Palmer vuole che i Lions seguano il suo percorso: sognare in grande e ottenere ancora di più per i bisognosi e i meno abbienti. Ha progettato una sostanziale impresa di microfinanza in India e in altre nazioni, una “Settimana Lions della Famiglia in tutto il mondo” nel mese di aprile per le famiglie e gli amici per divertirsi insieme nel servizio, e un obiettivo annuale sull’incremento di soci donne

nell’associazione. Ma l’attenzione maggiore sarà con-centrata sul metodo - segui il tuo sogno - il suo tema.“Non posso darvi quello che sarà il vostro sogno”, dice. “Sta ai Lions decidere. Può riguardare il vostro club. Può riguardare i Lions oppure no. Potrebbe essere qualcosa nella vostra vita personale. Tutto quello che vogliamo è che piantiate il seme lo seguiate”.L’obiettivo del presidente Palmer è ambizioso, ma amici di lunga data dicono di non scommettere contro di lui. “Ha una mente molto forte e un cuore molto generoso. Ed è un gran lavoratore”, dice Thompson. “E’ una persona che può parlare con la gente per inco-raggiarla a fare cose che non pensano di poter fare. Ma egli ha anche la forza per affrontare le sfide che devono essere affrontate. Se vanno pronunciate parole dure, lui è abbastanza pronto a farlo”.Il Lion Palmer cominciò a fare le riparazioni per i cit-tadini anziani, pulendo i cortili o verniciando i muri. Il Lions diventò uno stile di vita per lui e Anne, ospitando studenti degli scambi giovanili, interessandosi in pro-grammi Lions di educazione sulle droghe e iniziando a viaggiare ed incontrare Lions a livello nazionale e mondiale quando Barry assunse ruoli di leadership.Il giorno in cui diventò veramente un Lion fu quando vide l’effetto che aveva la Hart Walker sui bambini. “Sono molto commosso nel sapere che la vita di un bambino è cambiata”, dice. “C’è stato un caso che ricordo molto bene, di un ragazzino che si rifiutava di camminare (nel Hart Walker). Il medico ha detto, ‘Oh, questo a volte accade’. Così come ricompensa i suoi genitori hanno acquistato un cucciolo. Lo portarono nella stanza e lo tennero appena vicino alla porta. Il ragazzo si alzò e camminò, e afferrò il suo cucciolo”.La sfida di Palmer come presidente è quella di guidare efficacemente i Lions di più di 200 nazioni. “Un buon leader è qualcuno che non ha paura di circondarsi di persone migliori di lui”, dice. “Troppi capi vanno in senso opposto e si circondano di persone che non sono valide quanto loro. L’ultima cosa che voglio è ‘yes men’ o ‘yes women’. Voglio persone che mi mettano alla prova e mi portino le loro idee. Questa è la mia filosofia di base sulla leadership. E’ veramente semplice”.Il suo obiettivo è quello di tradurre i sogni dei Lions - perfino i propri - in realtà. Tra un anno lui starà sul palco della convention internazionale a Toronto e saprà in cuor suo fino a che punto il sogno si è avverato.“Il mio sogno è di consegnare a Peter Lynch (ammi-nistratore esecutivo senior del Lions Clubs Internatio-nal) una busta nella quale c’è scritto il mio sogno. Io gli chiederò di aprirla e di leggerla a Toronto per vedere se il mio sogno si è avverato. Ma in fondo il mio sogno sarà quello di vedere realizzati tutti i sogni dei Lions durante questa annata”.

Nelle foto, nell’ordine, il Presidente Palmer da giovane e con la moglie Anne ai tempi del loro fidanzamento. Barry Palmer con la mamma novantasettenne. Il nostro presidente tra i “suoi” bambini...

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multidistretto22 giugno 2013...

i Lions inaugurano il Presidio Socio-Sanitario di Navelli

Una bella pagina del lionismo italiano

Il Comune di Navelli e i Lions vigileranno affinché il servizio Socio-Sanitario sia fruibile negli anni per il più vasto numero di utenti possibile. Di Antonio Suzzi

Quando, a poche settimane da quell’ormai famoso e drammatico evento tellurico, visitammo questi

luoghi guidati dall’allora CC Salvatore Giacona, pro-babilmente nessuno immaginava che saremmo riusciti a portare a compimento un service di questa rilevanza in tempi, tutto sommato, ragionevoli.Già in quel primo incontro, ascoltando l’allora Sin-daco di Ofena, Anna Rita Coletti, di Caporciano, Ivo Cassiani, di Navelli, Paolo Federico, e diversi altri del circondario, ci si rese conto delle necessità più impor-tanti e ci si orientò quindi, nell’esclusivo interesse della collettività, verso la realizzazione di questa struttura ottenendo la condivisione ed il supporto anche delle nostre assemblee nazionali.Non sono certo mancate le difficoltà lungo questo pur interessante percorso, ma ogni Lion deve sapere che un service è costituito dal giusto mix di solidarietà, di passione, di responsabilità e fermezza. Molti hanno condiviso da subito questa iniziativa contribuendo,

ovviamente proporzionalmente alle proprie capacità, a quella raccolta fondi che ci ha consentito di portare a termine il Presidio Socio-Sanitario completo in ogni sua parte strutturale e di arredo; chiavi in mano come suol dirsi. Un sentito e sincero ringraziamento va per-tanto rivolto, per la loro concreta partecipazione:- ai 15 Distretti italiani (su 17) che negli anni 2009 e 2010 si prodigarono per un’impegnativa raccolta fondi;- al MD 103 francese;- al D 122 (Rep. Ceka + Rep. Slovacca);- al LC Monaco-Montecarlo;- ai Lions golfisti;- al MD Leo Italia;- a tante singole persone che hanno contribuito al pro-getto.In questa struttura saranno permanentemente e sta-bilmente ospitati i servizi medici essenziali (Guardia Medica, 118 ed altri ancora) che la ASL dell’Aquila ero-gherà a beneficio di tutte le Comunità distribuite fra i

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16 Comuni del territorio.Giancarlo Silveri (Direttore Generale ASL “1” Avez-zano-L’Aquila-Sulmona) prendendo la parola, ha ancora una volta sottolineato l’importanza di questo tipo di strutture per un miglior espletamento del Servi-zio Sanitario ed ha ribadito, come già più volte in pas-sato, il suo plauso ed il suo apprezzamento verso quei Lions che hanno saputo materializzare un tale progetto superando non poche difficoltà.Purtroppo lungo questo percorso che ci ha portati sino ad oggi, ci sono stati anche momenti tristi che non avremmo voluto vivere, ma il destino non risparmia neppure i Lions.Era il 22 giugno 2010 ed un caro ed indimenticato amico Lions ci lasciava: Enrico Cesarotti è stato con noi allora e lo sentiamo qui con noi oggi, 22 giugno 2013, mentre gli intitoliamo questa struttura che resterà per sempre nella mente e nel cuore di tutti i Lions di buona volontà.Ad Evy Cesarotti, presente alla cerimonia, auguriamo che questo tangibile segno di riconoscenza possa contri-buire ad alleviare il dolore per la perdita del suo Enrico.In rappresentanza dei Lions italiani era presente il CCE Enrico Pons che è rimasto favorevolmente impressionato da ciò che si è realizzato in questo territorio così forte-mente colpito da una tragedia di notevoli dimensioni.Guido Liris, in rappresentanza del Presidente della Pro-vincia Dell’Aquila, e Gianni Chiodi, Presidente della Regione Abruzzo, hanno espresso profondo apprez-zamento per l’attenzione che i Lions hanno saputo rivolgere alla Collettività mettendo a disposizione una struttura di fondamentale importanza per il territorio

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In primo piano

e dotata di tutto il necessario per renderla operativa e fruibile per l’intera Piana di Navelli.Anche Gianni Letta, Abruzzese DOC, ha elogiato chi, con impegno e determinazione, ha saputo portare a compimento un service che fa onore al Lions dimo-strando una volta di più la sua valenza umanitaria per alleviare i problemi degli altri.S.E. Mons. Giovanni D’Ercole ha rivolto la sua benedi-zione alla struttura ed ai presenti felice di condividere un momento così importante per la gente d’Abruzzo. Paola Di Iorio, che nella sua veste di Sindaco di Navelli ha seguito passo passo l’intero iter tecnico-burocratico, ha affettuosamente ringraziato i Lions presenti e la nostra associazione per ciò che è in grado di fare met-tendo in campo le professionalità e la passione che lei stessa ha potuto verificare giorno per giorno dalla ste-sura del progetto alla realizzazione dell’opera.Il sottoscritto, Presidente del Trust Lions 108 Italy, rin-grazia i partecipanti alla cerimonia e rivolgendosi al Sindaco sottolinea: “Il Comune che rappresenti potrà sentirsi orgoglioso di poter disporre, grazie ai Lions, di una struttura moderna e dotata di tutti i servizi fon-damentali per la Cittadinanza. Mi auguro, e ci augu-riamo, che d’ora in avanti la Comunità Navellese, così come quelle che insistono sulla omonima Piana, ci por-

tino nel cuore così come noi abbiamo preso a cuore le loro sofferenze e necessità e, se è vero che spesso i Lions si concentrano su riassunti di storia passata, possiamo con certezza affermare che qui, oggi, si è iniziata a scri-vere una bella pagina per il futuro della Collettività”.

Nelle foto, nell’ordine, il Presidio Socio Sanitario realizzato dai Lions italiani; l’inaugurazione ufficiale avvenuta il 22 giugno alla presenza del PDG Antonio Suzzi, Presidente del Trust Lions 108 Italy, del Sindaco di Navelli Paola Di Iorio e di S,E, Mons. Giovanni D’Ercole; il cartello che evidenzia i servizi medici essenziali del Centro con ben in evidenza il logo della nostra associazione.

Al termine di un anno di lavoro e di impegno come GMT multidistrettuale, si sente la necessità di dare qualche

dato numerico. Non ritengo, però, che tali dati debbano essere disgiunti da interpretazione e soprattutto debbano allontanarsi dalla possibilità di ottenere degli stimoli utili a cambiare ciò che, forse, non è più accettabile.La perdita di 1006 soci mi lascia sgomento, perché avviene dopo un anno di particolare impegno nella membership.Mi sono permesso di capire se si poteva rilevare una distribu-zione delle perdite legata al territorio geografico e mi pare di poter avanzare qualche ipotesi in questo senso.Dai dati, si mette in evidenza come la somma dei “Piccoli Distretti” in confronto ai “Grandi Distretti” (è una mia arbi-traria, ma stimolante, suddivisione del Multidistretto) ci con-senta di far emergere una realtà amministrativa con questi risvolti tra i due gruppi: una perdita del 25.8% contro un 74,2% del totale delle perdite, lo 0,6% a fronte dell’1,7% del totale dei soci italiani. E ciò nonostante l’impegno importante di tutti in una crescita globale di 2.617 soci che non ci consola della decrescita di 3.623 soci…Mi sorgono delle riflessioni... Si può ipotizzare che l’esten-sione territoriale associata al numero di club sia un freno all’attività a tutto tondo del Governatore? E’ ardito ritenere che impegni troppo gravosi per lui siano di fatto insostenibili e attualmente risolti con incontri “multipli” nei quali si perde l’importanza del rapporto “di lavoro” con i singoli club e le loro caratteristiche peculiari, non assoggettabili a quelle di club più grandi, ad esempio?Non si dà l’impressione ai nostri soci di non voler condividere il loro impegno in prima persona, raffinandolo se necessario, strigliandolo quando non eseguito correttamente (anche se sempre cauto nella critica…)?

A mio giudizio, si corre il rischio di sganciare la ”presenza” del Governatore, come figura non solo rappresentativa dell’associazione, ma anche operativa e coinvolgente, dalla sua appartenenza territoriale.Credo che la “Motivazione” e il “Senso dell’appartenenza” debbano essere coltivate con cura in incontri partecipati con discussioni anche vivaci, espressioni di quella Formazione/Riflessione che con il collega e amico Sandro Castellana cer-chiamo di dimostrare in tutte le sedi.Discorsi mirati con la conoscenza precisa di quel club e non letture di paginette fredde, uguali per tutti e quindi di scarsa efficacia.Parlare a braccio con il cuore… con la gioia di essere tra amici, con i nostri soci, convinti di appartenere ad una associazione che tutti i giorni dobbiamo, attivamente, con l’impegno sincero, in prima persona, dimostrare che è la più grande del mondo!

Claudio Pasini

Riflettiamo… sui numeri

Entrate e uscite dei soci sul territorio al 31/5/13Multidistretto 108 Italy: Soci 45.007 • Media soci per Distretto 2.647,5 • Club 1.316 • Media soci per club 34,2 • Incremento soci in un anno 2.617 • Decrescita soci in un anno 3.623 •Piccoli Distretti (Ia1, Ia2, Ia3, Ib1, Ib2, Ib3, Ib4, Ta1, Ta2, Ta3): Soci 20.040 (44,5%) • Club 593 (45,1%) • Media soci per club 33,8 • Perdite: - 260 soci (25,8%) • Per Distretto: - 26,0% • Media per Distretto: 0,6% • Incre-mento soci in un anno: 1.068 soci su 2.617 (40,8%) • Decrescita soci in un anno: 1.328 soci su 3.623 (36,6%) •Grandi Distretti (Tb, A, Ab, L, La, Ya, Yb): Soci 24,967 (55,5%) • Club 723 (54,9%) • Media soci per club 34,5 • Perdite: - 746 soci (74,2%) • Per Distretto: - 106,6 soci • Media per Distretto – 1,7% • Incremento: 1.549 soci su 2.617 (59,1%) • Decrescita 2.295 su 3.623 (72%) •

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Oggi, nel nostro Paese, contiamo ben 17 Campi della Gioventù Lions, di cui 2 per giovani disabili, che,

per 2/3 settimane, ospitano ragazzi di età compresa tra i 16 ed i 22 anni provenienti da ogni parte del mondo dove ci sia un club Lions che sponsorizzi la loro richie-sta di partecipazione.Domenica 14 luglio è stato inaugurato il “Campo Italia” nella suggestiva ed emozionante location del colle di Miravalle che sovrasta la città di Rovereto. La cerimonia, che ha visto la partecipazione di numerose

autorità Lions e civili, è stata particolarmente toccante perché si è svolta, al tramonto, sull’area sacra del piaz-zale antistante di uno dei monumenti simbolo della cittadina trentina: la “Campana dei Caduti” attorniata dalle 85 bandiere delle Nazioni che si augurano che, nel mondo, siano sempre presenti la pace, la fratellanza e la solidarietà.“Il Campo Italia multidistrettuale, assegnato per il triennio 2013/2015 al distretto 108 Ta1 - ci dice, Gio-vanna Bronzini, socio del LC di Rovereto Host e diret-

41 ragazzi e ragazze al Campo Italia 2013Attraverso l’organizzazione di scambi giovanili e di campi internazionali della gioventù, la nostra associazione tende a sensibilizzare i giovani alle diverse problematiche che la realtà contemporanea presenta loro, ma, soprattutto, a metterli in contatto per far capire quanto sia auspicabile riscoprire e rafforzare alcuni ideali di vita come la pace, i diritti umani, la fratellanza e la comprensione fra i popoli. Di Ernesto Zeppa

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tore del Campo - non poteva avere cornice migliore. Desideriamo, infatti, che i nostri giovani ospiti, - 41 ragazzi e ragazze provenienti da 36 diverse nazioni dei 5 continenti - apprezzino i nobili valori della pace, della fratellanza e della comprensione fra i popoli e Rove-reto, città della Pace per eccellenza, è il mittente natu-rale di questo importante messaggio. Il Campo avrà la durata di due settimane durante le quali avranno modo di rapportarsi con la gioventù locale, conoscere la cultura, le tradizioni e la nostra cucina, visitare alcune rinomate località vicine e, soprattutto, fare un’indi-menticabile esperienza di vita in comune. Come ormai da tradizione, il programma prevede anche un breve viaggio turistico che toccherà alcune fra le più note ed importanti città italiane: Venezia, Verona, Firenze, Pisa e Roma. Un ringraziamento particolare lo voglio rivol-gere a tutti gli Amministratori delle istituzioni locali - Comune, Provincia e Regione - che hanno “sposato” l’iniziativa fornendo un appoggio logistico concreto e qualificato. Grazie a tutti coloro che hanno collaborato e collaboreranno con me e con tutto lo staff per rendere questi giorni indimenticabili e mi auguro che questi ragazzi, tornando nei loro Paesi d’origine, custodi-ranno per sempre nei loro cuori la gioia, la spensiera-

tezza, le amicizie e gli ideali di vita che abbiamo cercato di comunicare e fortificare”.Alla manifestazione, hanno voluto essere presenti altri due Campi della Gioventù: il “Campo Emilia” del distretto 108 Tb con i suoi 24 ragazzi/e guidati dal loro direttore, Paolo Diosy ed il “Campo dei Laghi” dei distretti 108 Ib2, Ib3 e Ib4 con 16 giovani accompa-gnati dal direttore Ivo Benedetti. Nell’insieme, quindi, 81 partecipanti che porteranno, nel mondo, un ricordo indelebile del nostro Paese e, soprattutto, di quegli ideali di pace, amicizia, fratellanza e comprensione internazionale che, in chiusura della cerimonia, i cento rintocchi serali della “Campana dei Caduti” hanno voluto ricordare a tutti.

Nelle foto, nell’ordine, sul Colle di Miravalle, sotto la Campana dei Caduti “Maria Dolens”, che porta sul suo bronzo il logo dei Lions italiani, la sera di domenica 14 luglio si è tenuta la toccante cerimonia di apertura del Campo Italia 2013. Più di 500 persone presenti, Lions, Leo e molti cittadini. Tutti i ragazzi hanno depositato le loro bandiere accompagnati ognuno dalle note dei loro rispettivi inni nazionali. Ha chiuso, con straor-dinaria emozione di tutti, “Maria Dolens” con i suoi 100 rintocchi di pace.Il Presidente Enrico Pons che parla ai ragazzi del Campo Italia 2013 di Rovereto. Visita a Castel Beseno, con saluto dei Sindaci di Calliano e Bese-nello. I giovani del “Campo Italia” nel cuore pulsante delle Dolomiti del Brenta.

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Fra abbracci, sorrisi, scambio di indirizzi mail e tante lacrime, mercoledì 31 luglio si è chiuso, per i 40

ragazzi provenienti da 33 nazioni, il “Campo Italia” 2013, straordinaria esperienza di condivisione e cono-scenza dalla intrinseca forza emozionale e propositiva.Dopo giorni di intensi incontri durante i quali sono stati messi in moto tutti i sensi: la vista, guardando le bellezze incomparabili di cui il Trentino e l’Italia è ricchissima fin nei più piccoli angoli della sua terra; il gusto, assaporando le specialità più conosciute come la pizza e la pastasciutta ma anche le più raffinate; l’udito, ascoltando le voci delle nostre piccole città trentine adagiate fra verdi vallate di vigne e meleti, suonando e cantando nella Piazza del Grano l’addio a Rovereto; il tatto, accarezzando i fiori delle montagne, le acque dei nostri laghi e fiumi; l’olfatto, riempiendo i polmoni dei profumi dei boschi e dei prati che portano sulle cime delle nostre Dolomiti. Ma soprattutto è stato fatto il pieno di emozioni, vivendo il senso dello stare insieme imparando il valore della pace e della fratel-lanza fra gli uomini. Non c’è stato momento nel quale il programma stabilito fin nei minimi particolari dallo staff, del quale hanno fatto parte tutti i tre club Lions di Rovereto, non abbia permesso, a chi ha vissuto in prima persona questa esperienza, di scrivere le prime pagine di una storia fantastica costruita in terra tren-tina.Per i ragazzi è stato fare un pieno di spensieratezza e per gli adulti accompagnatori un pieno di giovinezza. Per tutti è stato un attingere a piene mani alla fonte dell’energia vitale proveniente da un gruppo eteroge-neo ma unito nell’aprirsi allo stupore della bellezza di paesaggi sconosciuti quanto unici al mondo, vedi l’e-teree dolomiti, i canali veneziani, il colore del Garda, i profumi della montagna, la brezza delle serate in maremma, la forza della Campana Maria Dolens, la tristezza della visita al forte di Pozzacchio, sapendo che

li erano morti molti ragazzi come loro, l’imponenza dell’Arno, la grandezza di Roma.Ma il Campo Italia non è stato soltanto questo, cosa che già potrebbe riempire per sempre il cuore e la mente di un giovane, perché è stato anche vivere tutto questo insieme a qualcuno che non avevi mai visto prima ma che da oggi è parte di te per tutta la vita. Questa è la magia del “Campo Italia”, questo è il suo intrinseco valore e questo è quello che rimarrà come traccia inde-lebile nella mente e nel cuore di tutti coloro che hanno dato vita, giorno dopo giorno, a questo piccolo, grande esempio di un microcosmo fatto di una umanità unita nella pace.I bilanci saranno fatti a breve ma oggi non sono le cifre che vogliamo raccontare, né le competenze messe in campo per ottimizzare energie e costi, né la convin-zione di aver dato fondo a tutte le forze psico-fisiche. Quello che ora è importante mettere in rilievo sono le emozioni profonde che via via si sono assaporate: la gioia di lavorare in piena sintonia con tutti i club Lions interessati, sentendosi parte di una grande famiglia; la consapevolezza di uno stare insieme quale modo diverso di vivere il proprio tempo nella conoscenza e nell’apertura al dialogo, unica possibilità di speri-mentare la bellezza della diversità. Scompaiono allora come per incanto le fatiche, le preoccupazioni, le notti insonni, le responsabilità che gestire questo Campo inevitabilmente hanno comportato e rimane l’infinita gioia di aver visto il sorriso aprirsi all’improvviso sul volto di ragazzi che mai si erano incontrati prima, ben sapendo che la fonte di quel sorriso non sarà mai più dimenticata.Qualcosa ci dice che anche per loro il mondo non sarà più quello di prima perché sarà più ricco di amicizia e bellezza.

Elena AlbertiniVicedirettore Campo Italia

L’addio a “Campo Italia” 2013

Il logo del Campo ItaliaA seguito del concorso attivato in collaborazione con l’Istituto d’Arte “Fortunato Depero” di Rovereto e fina-lizzato ad elaborare il logo del “Campo Italia”, sabato 1 giugno, presso l’Urban Center della città, sono stati presentati gli ideatori dei due disegni prescelti. Di Elena Albertini

Per la commissione appositamente attivata è stato un compito difficilissimo scegliere, fra i 22 lavori prodotti

dagli studenti delle classi terze, sia per l’elevato standard qualitativo delle proposte emerse sia per l’originalità dei temi espressi, i loghi che andranno, uno a decorare le magliette donate alle autorità presenti alla cerimonia di apertura, l’altro le magliette dei ragazzi del “Campo Italia”. Riempivano la sala le classi interessate al concorso, gli insegnanti di riferimento, la preside, i genitori e le autorità cittadine e lionistiche. In una atmosfera di grande festa e di grande partecipa-

zione, la coordinatrice, Giovanna Bronzini, ha illustrato, con l’aiuto di fotografie e didascalie, il percorso fatto per avvicinare la realtà dello scambio giovanile lionistico alla realtà scolastica cittadina, perseguendo il progetto di creare un ponte fra due esperienze spesso avvertite come distanti se non antitetiche. Obiettivo pienamente raggiunto perché quasi per magia durante l’incontro sono via via andate scemando le diffi-denze, le ritrosie, le barriere anche generazionali e tutti si sono sentiti parte di un disegno più alto. In una atmosfera empatica si sono annullate le differenze e si è sperimen-

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tata la bellezza dello stare insieme, del “fare” qualcosa per costruire un mondo più umano: unire popoli diversi nell’accoglienza e nella condivisione degli alti valori lio-nistici. I giovani si sono sentiti i protagonisti di una avventura

personale e professionale quanto mai coinvolgente, capace di cambiare la percezione dell’altro non più avver-tito come straniero ma come amico, gli adulti si sono sen-titi parte di un progetto che dà spazio alla partecipazione, alla vicinanza, alla pace. Opportunità, in particolare per i tre Lions della città, Host, Depero e S. Marco, di lavorare insieme in una sinergia di obiettivi e di metodo.Ai prescelti Nicole Caldara, coadiuvata dalla docente Maria Eletta Baroni e Massimiliano Granata, coadiu-vato dalla docente Deborah Lot è andato il premio di un soggiorno gratuito al “Campo Lions” Baviera dal 7 al 20 agosto, agli altri studenti è stato consegnato un buono di 25 euro per l’acquisto di materiale didattico. A dimostrazione della dimensione culturale del lavoro prodotto dagli studenti, accanto all’elaborato grafico ogni logo era accompagnato da alcune parole-chiave, identifi-cative del messaggio valoriale che il disegno voleva espri-mere. Il primo dice: “Unione Uguale Giovane: L’unione dei vari stati è rappresentata dalle mani che si alzano per dire”noi ci siamo”. Il secondo dice: “Fratellana, Condivi-sione, Amicizia, Unione, Uguaglianza: Il simbolo indivi-duato è rappresentazione di unione e fratellanza. Queste sono le principali virtù che legano i giovani partecipanti al campus”.

La famiglia, da sempre, si configura come l’istituzione più stabile della convivenza umana, conservando pressoché

intatta, pur nel mutare dei tempi e delle condizioni storiche, la sua natura fondamentale, costituita da rapporti, vincoli, sentimenti esclusivi e privilegiati. Il ruolo educativo e for-mativo della famiglia è determinante nel processo di crescita e maturazione dei giovani.Ed è partendo dalla consapevolezza di questa centralità della famiglia nella nostra società che, oltre 50 anni fa, quando ci si chiese come si poteva strutturare un’esperienza di scambi culturali tra giovani di diverse nazionalità, si pensò alla famiglia come veicolo irrinunciabile. Ci si appoggiò a fami-

glie felici di accogliere in seno alla propria organizzazione un esponente in più, per un periodo di tempo determinato, durante il quale provare a conoscersi e trasferire reciproca-mente le proprie conoscenze. Solamente in un tempo succes-sivo si è pensato di affiancare un’esperienza, aggiuntiva ma diversa: i campi per la gioventù.Ancora oggi la famiglia è la tessera più importante di questo grande puzzle che sono gli “Scambi Giovanili Lions”. E’ sempre il primo pezzo che si mette sul tavolo e piano piano, intorno a questo, prende forma il progetto. Lo ripetiamo ogni anno: se non avessimo famiglie disponibili ad aprire le porte della propria casa per accogliere un ragazzo da ospitare, potremmo scordarci di fare gli scambi giova-nili. Per fortuna, però, le famiglie ci sono e anche quest’anno oltre 600 ragazzi hanno potuto prendere parte al programma sponsorizzato dal MD 108 Italy e dai 17 Distretti italiani.E’ stato poi il momento delle “host families” alle quali sono state fornite una serie di informazioni su come gestire la per-manenza dell’ospite straniero in casa propria. L’ingrediente logico e consigliato è l’amore. Ogni ragazzo deve essere considerato come un esponente di questa famiglia che per un periodo di tempo si “allarga” e come tale ha diritto ad amore ed attenzione e, solo secondariamente, anche di cibo e alloggio. Le stesse raccomandazioni sono state poi fornite ai ragazzi in partenza. Il rispetto delle regole e la riconoscenza per il gesto di generosità della famiglia ospite debbono sempre guidare il comportamento dei ragazzi che partecipano al nostro pro-gramma. La speranza è che questa esperienza lasci un segno nei loro cuori che porteranno con se per tutta la vita. Qual-cuno potrà decidere di aggiungersi a noi entrando in un club Leo (i ragazzi) o in un Club Lions (le famiglie) per gridare tutti assieme: we serve!

Loris Baraldi

La famiglia come pietra angolare

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Ci sono avvenimenti che ogni anno diventano sempre più importanti e preziosi, grazie alla lun-

gimiranza di chi li ha ideati, alla fermezza di chi for-temente li ha voluti e li vuole e alla passione di chi si lascia coinvolgere.Da 15 anni tutti i Lions d’Italia permettono di stravol-gere l’estate di Domodossola, città tra laghi e montagne a pochi chilometri dalla Svizzera, rendendola capitale europea di solidarietà, accoglienza e volontariato.Anche quest’anno, per 12 giorni, il sistema di scambi gio-vanili Lions ha portato in questa parte d’Italia 19 ragazzi disabili provenienti da tutta Europa, con i relativi accom-pagnatori. Quest’anno la rete di contatti ha coinvolto, oltre che numerose regioni d’Italia (Sicilia, Puglia, Ligu-ria, Abruzzo, Piemonte, Toscana, …), nazioni con culture profonde ma non ancora così conosciute come la Litua-nia, la Georgia, la Slovenia, la Danimarca.Si è creata, in maniera naturale e autentica, un’opportu-nità unica per vivere a fior di pelle i valori di fratellanza, di attenzione alle diversità e di servizio alla comunità, cardini del Lions Clubs International.Già la base logistica scelta anche per questa edizione del Campo dice molto su quanto l’organizzazione dell’avvenimento sia attenta ai progetti sociali: una realtà come la Cooperativa Sociale “La Prateria”, che avvia annualmente circa 50 ragazzi in condizione di svantaggio al lavoro, non è comunque da trovare. Pro-

prio qua i partecipanti al Campo hanno trovato strut-ture belle ed attrezzate per pasti rigeneranti e attività ricreative a contatto con la natura.L’ingrediente fondamentale di questa “vacanza” dal programma entusiasmante è stato il coinvolgimento del Leo Club. Tanti i soci Leo che sono passati dal Campo e hanno soggiornato insieme ai ragazzi.L’ingrediente segreto è il modo giovane e diretto che ha permesso a tutti di sperimentare il sogno e di vivere senza barriere e diseguaglianze, normodotati o meno, Emozioni uniche in posti impensabili: in elicottero, sulle lance della Guardia di Finanza, in treno, in canoa, in aereo o semplicemente fuori a cena per una pizza.Le lacrime della mamma di un ragazzo costretto alla carrozzella dalla tetraparesi spastica, rendono bene la meraviglia e il sollievo nello scoprire grazie a questo service, che ci sono momenti dove i limiti non esistono. Per nessuno.La giostra di emozioni innescata dal Campo ha preso pieghe sempre più coinvolgenti e inaspettate nelle spettacolari giornate patrocinate dai club della zona. I Lions di Omegna, di Domodossola, di Verbania e dei club: Verbano Borromeo e di Arona Stresa hanno creato momenti di magia vera, attraverso attività sportive e ricreative tra le bellezze naturali della provincia del VCO. Non ci sono state barriere nemmeno sulla siner-gia e sulla volontà di far provare il meglio di quanto si

Avvenimenti, emozioni e ricordiA Domodossola, dal 6 al 18 luglio, si è svolta la 15ª edizione del Campo Italia Giovani Disabili. 19 i ragazzi disabili provenienti da tutta Europa con i loro accompagnatori.

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potesse offrire su questo territorio.Proprio per questo si è scelto, per la prima volta, un hotel nel pieno centro storico di Domodossola, nella parte più antica e affascinante della città, al fine di dare la possibilità a tutti durante i tempi liberi, di circolare liberamente nell’ampia isola pedonale, alla scoperta di botteghe e locali tradizionali a diretto contatto con la cittadinanza.Questo è diventato un moltiplicatore di attenzioni, con-tatti e affetto da parte di tutti, verso i giovani ospiti, che hanno riportato a casa al termine dei 12 giorni un baga-glio carico di avvenimenti, emozioni, facce e ricordi di rara intensità.

Ivan GuarducciDirettore Campo Italia Giovani Disabili

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Special Olympics 2013 Dal 18 al 23 maggio, Cagliari e Villasimius hanno ospitato la 29ª edizione dei Giochi Nazionali Special Olympics. Una manifestazione di sport che coinvolge ed emoziona qualsiasi persona, anche se affetta da disabilità intellettiva.

Circa 550 atleti, 60 tecnici e dirigenti, 300 volontari, 300 accompagnatori e familiari provenienti da tutta Italia, 40

giudici e arbitri. Gare di calcio, pallacanestro, tennis e golf, all’interno del villaggio olimpico presso il resort di Villasi-mius, Tanka Village.Da 12 anni affianca la grande kermesse l’equipe di Solcioe (Special Olympics Lions Club International Opening Eyes) Onlus. Una squadra formata da 27 ottici optometristi, 15 studenti dei corsi di laurea in ottica e optometria, 2 oculisti, 1 volontario dei Lions, 6 volontari generici, che fornisce agli atleti completi esami optometrici e, quando necessario, gli occhiali compensativi dei difetti visivi.Il Programma Solcioe Italia Onlus, infatti, è nato con lo scopo di migliorare la qualità della vita delle popolazioni con problemi visivi, attraverso screening optometrici mirati all’ottimizzazione della loro visione. Ha grande importanza l’attenzione alla corretta visione, nell’ambito del ruolo gio-cato dallo sport per raggiungere una piena integrazione delle persone con disabilità intellettiva nella società.E’ sempre un’esperienza fantastica partecipare alle Special Olympics, trascorrere alcuni giorni con i nostri atleti speciali, condividere anche i momenti liberi, sono parecchi gli atleti che da anni si sottopongono agli screening visivi, ritornano sempre volentieri, ci conoscono, si sono affezionati ai volontari.A Villasimius cinque Lions hanno fatto parte della squadra di volontari: Giulio Velati (ottico optometrista, direttore clinico di Solcioe Italia), Silvana Bergamini e Alberto Benzoni (ottici optometristi), Stefano Franchin (oftalmologo) e Michele Ciorra (addetto alla logistica).Questa edizione dei Giochi Nazionali Estivi Special Olym-pics ha visto una massiccia partecipazione di atleti agli scre-ening optometrici: 250 screening visivi effettuati in 2 giorni complessivi, con una media di 125 atleti sottoposti a test al giorno, pari a circa il 50% degli atleti partecipanti ai giochi; 143 occhiali da vista forniti gratuitamente agli atleti per mezzo degli sponsor globali Safilo per le montature e Essilor per le lenti oftalmiche; 50 forniture tra mascherine graduate sportive e occhialini da piscina graduati; 70 forniture occhiali da sole neutri. (G.V.)

L’amministratore di sostegnoI Lions, singolarmente o in associazioni dedicate, potrebbero mettersi a disposizione dei tribunali per offrire un sostegno a persone che si trovino in con-dizioni di infermità fisica o psichica. Di Francesco A. Ferraretti

L’obiettivo di questo articolo è la sensibilizzazione dei soci Lions su un problema delicato, che diventa sempre più

importante a causa dell’invecchiamento della popolazione, della modificazione della composizione delle famiglie e della disponibilità dei suoi componenti a offrire assistenza, nonché a causa delle dipendenze dalle droghe, dall’alcool e dal gioco. Si tratta dell’amministratore di sostegno.L’amministratore di sostegno è la persona che aiuta, sotto il controllo del giudice, una persona che si trova in condizioni - anche solo temporanee - di infermità fisica o psichica. La persona assistita non perde la propria autonomia.Alle necessità della popolazione che invecchia, ai problemi della tossicodipendenza, negli ultimi anni si è aggiunta la dipendenza dal gioco (ludopatia) in tutti gli strati della popo-lazione, a partire dai soggetti più deboli.Sono problemi del genere umano, ma mi pare non siano mai stati trattati nella nostra associazione. Vorrei quindi che molti di noi, singolarmente o in associazioni dedicate, si mettessero a dispo-sizione dei tribunali per offrire un sostegno a queste persone. Si tratta a mio parere di un service operativo di elevato contenuto umanitario e che rientra nello spirito di servizio dei Lions.La prestazione è resa dalla persona indicata come “ammini-stratore di sostegno”, a titolo gratuito e sulla base della fiducia in essa riposta dal diretto interessato quando ancora capace di intendere e volere, ovvero dal giudice, chiamato a intervenire dallo stesso, dal coniuge, dai figli, da conviventi, e altri.Quando nasce l’opportunità di tale iniziativa? Nel momento in cui se ne ravvisa la necessità ovvero si ritiene di instaurare una difesa contro male intenzionati che potrebbero approfit-tare della condizione di debolezza del soggetto.Esistono esempi già realizzati? Una brevissima indagine mi consente di dire che un avvocato, ora socia del Lions Club Castel d’Aiano, da tempo si interessa del problema; altra testimonianza mi è offerta da un socio governatore il quale presta attività di “amministratore di sostegno” nei confronti di tre diverse persone secondo le indicazioni da esse stesse date, quando ancora in condizioni di lucidità, circa il mante-nimento dei loro beni e la destinazione successiva, secondo le volontà testamentarie assieme ad altro soggetto (nel caso particolare un notaio).Ho affrontato questo argomento nel corso della “Conferenza del Mediterraneo”, suscitando vivo interesse. In tale occa-sione ho messo a confronto le legislazioni di alcuni dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo (Francia, Spagna e Grecia).Mi prefiggo di proporlo anche nel corso del “Forum Euro-peo” che si terrà nel prossimo mese di ottobre a Istanbul.Per non esporre tecnicismi e concetti giuridici assai complessi riporto una sintesi di quanto dedotto.Dal raffronto tra le linee guida cui si ispirano le riforme caratterizzanti gli ordinamenti francese, spagnolo e italiano emerge come le stesse siano accomunate dalla flessibilità e proporzionalità delle misure di protezione giuridica, affinché possano essere adattate ai reali bisogni delle persone.Nonostante tutti gli ordinamenti europei presi in esame (contra-

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I club nelle murauniti da 10 anniFinalmente è arrivato il decennale tanto atteso fin da quando nel lontano 2003 l’associazione Internazionale delle Città Murate ha visto la luce ad opera di 6 club coraggiosi che ne hanno consentito la sua realizzazione.

Nel 2003, i Lions club Lucca le Mura, Carcassonne la Citè, Carcassonne Terre d’Aude, Avignone, Mdina di Malta, San

Marino ed Avila, si sono riuniti ed hanno gettato il seme di quella che oggi è l’Associazione Internazionale delle Città Murate Lions che comprende ben 73 club Lions e 3.000 soci distribuiti in 15 nazioni. Tutte le città partecipanti hanno la medesima caratteri-stica, vale a dire la cerchia muraria storica integra o quasi.Ma tornando al decennale, al quale si è arrivati con le pre-

Sabato 27 luglio, nella splendida cornice dell’Hotel Palace di Milano Marittima, si è svolto, come da tradizione, l’an-nuale appuntamento “Lions Estate”, un’iniziativa orga-nizzata dall’associazione So.San., con il patrocinio del Comune di Cervia.Alla serata sono intervenuti Raffaele Di Vito e Fernanda Paganelli, Governatori dei distretti 108 A e Tb, il Direttore Internazionale Roberto Fresia, il Presidente del Consiglio dei Governatori Enrico Pons, Il Past Direttore Internazio-nale Paolo Bernardi. Erano presenti i PCC Gabriele Saba-tosanti Scarpelli, Nando Anselmi, Francesco Tentindo, Cesare Diazzi, Rocco Tatangelo; gli IPDG Giuseppe Rossi, Antonio Bolognesi, Dino Gruppi; i PDG Aron Bengio, Laura De Matté Premoli, Sandro Castellana, Francesco Celante Enrico Corsi, Franco Esposito, Nicola Tricarico. Alla manifestazione hanno partecipato Lions di tutta Italia.Durante la serata sono stati assegnati i “VIP So.San.” a Manlio Leonardi di Catania, Marco Vecchi di Bolo-gna, Antonio Madonna di Ravenna e Franco Esposito di Teramo. Sono stati assegnati anche i “VIP Lions”, a Giu-seppe Rossi e all’Arma dei Carabinieri.Particolarmente emozionante e indimenticabile è stata l’as-segnazione del “VIP Lions” “alla memoria” a Giovanni Rigone. A ritirarlo sono stati la moglie Vittoria (nella foto) con il figlio Paolo e la moglie Francesca.Toccanti sono stati gli interventi di quanti hanno cono-sciuto e si sono onorati dell’amicizia di Giovanni.

17ª edizione del “Lions Estate So.San.”

Roberto Fresia, Enrico Pons, Paolo Bernardi e Franco Ten-tindo hanno voluto ricordare questo grande Lion “del fare” che ha onorato il lionismo italiano in tutto il mondo, fedele alla tradizione, ma proteso ad un lionismo di con-creta solidarietà, in tutti i settori della vita civile, sociale, politica, culturale. La signora Vittoria e suo figlio Paolo visibilmente com-mossi, hanno ringraziato tutti per le belle parole e per l’a-micizia dimostrata. La manifestazione, come ogni anno ha prodotto un ser-vice: quest’anno il ricavato sarà devoluto alla realizzazione di missioni So.San..

riamente a quanto ad esempio accade nell’ordinamento tedesco) abbiano preferito mantenere le figure della tutela e della curatela, emerge la comune tendenza a perseguire i seguenti principi: • il principio di autodeterminazione dell’interessato, tra-mite la possibilità di designare il proprio tutore in vista del momento in cui non sarà più in grado di autogestirsi; • il principio della personalizzazione degli istituti di prote-zione giuridica dei soggetti deboli, tramite l’istituzione di figure modellabili sulla base delle concrete esigenze della persona da tutelare;• il principio della personalità dell’incapace, primario valore dell’ordinamento volto a preservare la capacità d’agire del soggetto, limitando quanto più possibile il novero degli atti riservati al proprio rappresentante legale.

sidenze di Franco Ghio (Lucca le Mura), di Diego Morlin (Marostica) e, oggi, di Massimo Mirk (Viterbo) ci piace qui ricordare le tappe più importanti di questi dieci anni e cioè i congressi fatti e le città che li hanno ospitati.Nel 2004 il primo congresso è stato fatto a Lucca (sede del club fondatore) e, a seguire, a Carcassone in Francia, quindi a Viterbo, poi a Namur-Vauban in Belgio, ancora in Francia a Saint Malò, poi a Marostica, poi a Malta nella città di Mdina, ancora a Lucca, quindi ad Ohrid in Macedonia e, infine, per il decennale a Ferrara.Ma Ferrara è anche il Lions Club Ferrara Host che ha posto un grandissimo impegno nell’organizzare il Congresso del Decennale con un eccellente risultato: abbiamo trascorso tre giorni ricchi di esperienze e abbiamo conosciuto una splen-dida città, i suoi innumerevoli tesori e la sua storia.Tre giorni vissuti in amicizia nel segno del lionismo, come certa-mente avverrà anche per il prossimo Congresso programmato per il maggio 2014 nell’altrettanto splendida città di Bergamo.

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Acqua per la vita... oro blu per la TanzaniaSeconda missione operativa in Tanzania. Quattro lions qualificati, due uomini e due donne decisi, come sempre, a rimboccarsi le maniche ed a lavorare por-tando a casa risultati visibili e toccabili, per dimostrare che l’eccellenza è valore producibile, basta volerlo con passione e tenacia. Di Piero Manuelli

Dal 6 al 16 di giugno, appena scesi dall’aereo presso l’aero-porto di Kilimanjaro, siamo saliti su una Land cruiser Toyota ed abbiamo scorrazzato senza tregua da nord a sud della Tanzania, dal Kilimanjaro agli altopiani di Iringa, percor-rendo su strade sterrate 2974 Km di soli trasferimenti tra le località principali toccate dal nostro viaggio.Un grande safari che ha abbronzato, senza volerlo, le nostre bianche facce, aggiungendo qualche millimetro di cerone polveroso… ma ci sta tutto perché in fondo è cosi’ che ci piace servire… senza limiti.Vi chiederete, ma in fondo cosa hanno fatto i nostri quattro eroi lions, due geologi, un architetto ed una teacher di inglese per la stipula degli accordi governativi?Ecco qua... consegnati e collaudati 3 pozzi profondi equipag-giati con pompa manuale nella regione di Tanga, Distretto di Handeni (Villaggi di Jasin, Kijiru, Mvuumi ), 1 pozzo pro-fondo 160 m con portata di acqua potabile pari a 8 mc/ora presso il villaggio Masai di Lengusero (Handeni) equipag-giato con pompa elettrica sommersa, pannelli solari e serba-toio di riserva di 10 mc.Effettuate le difficili prospezioni geofisiche per la determina-zione delle coordinate di drilling per la costruzione di 3 nuovi pozzi presso il villaggio Masai di Mkindi (regione di Tanga); la missione cattolica delle suore di S.Teresa del bambin Gesù presso Mahuninga (Iringa); la missione cattolica delle suore di S. Teresa del bambin Gesù presso Mtandika (Iringa).Come sempre abbiamo effettuato gli studi per la ricerca idro-geologica e geofisica da impiegarsi in Tanzania per la ricerca degli acquiferi profondi. Abbiamo utilizzato la nostra stru-mentazione per le prospezioni geofisiche ricavandone dati e risultati che ci permetteranno di ridurre drasticamente, anche in questo paese, la piaga delle perforazioni negative che negano a migliaia e migliaia di persone l’accesso all’ac-qua potabile. Abbiamo concluso l’accordo di collaborazione con il Mini-

stero delle Acque e con il Pangani Basin Office che sovrain-tende 4 regioni del nord-centro Tanzania, comprese nel grande bacino del fiume Pangani. In questi giorni è in corso d’opera la costruzione di 10 pozzi in Burkina Faso, per i quali abbiamo già effettuato nella mis-sione del 2012 le prospezioni geofisiche, che saranno collau-dati e consegnati in occasione della prossima missione di novembre.Effettuato l’accordo per la distribuzione in tutti i paesi afri-cani del sistema Roto-tanca che permetterà la distribuzione dell’acqua dai pozzi alle singole abitazioni familiari ed abbiamo già acquisito il finanziamento per la produzione dei primi 100 esemplari.E’ in corso il progetto per la costruzione di un nuovo pozzo strategico in Etiopia (vicino a Soddo) presso la missione cat-tolica delle suore Cabriniane; ancora tanti altri progetti sono già all’orizzonte e cercano la nostra opera per concretizzarsi.Stiamo diventando una vera e propria impresa, competitiva e ricercata per qualità e costi di realizzazione, decisa a per-seguire questo massimo profitto sotto la bandiera Lions… quello di ricevere la gratitudine di uomini, donne e bambini per aver loro permesso di vivere ancora. Questa è la nostra grande motivazione questo è il nostro amatissimo modo di servire. Fatti, fatti ed ancora fatti… le parole lasciamole al vento.

22 scuole in 5 anniLa Onlus “I Lions italiani con i bambini nel bisogno” gestisce operativamente il service multidistrettuale di rilevanza nazionale “Tutti a scuola in Burkina Faso”, uno dei quattro soggetti coinvolti nel “Progetto Italia per i Paesi nel Bisogno”. Di Sergio Marengo

Per ciò che riguarda l’attività svolta, nel corso della mis-sione di febbraio Giancarlo Vecchiati, in rappresentanza

dei Lions e dei Leo italiani e con la presenza delle autorità locali, ha inaugurato due nuovi complessi scolastici a Ban-fora e a Diongolo, località situate nell’estremo sud-ovest del Paese.Grazie al Distretto 108 Ia1 e ai club della Zona C della 4ª Circoscrizione, sempre del Distretto Ia1, salgono così a 20 le scuole operative in Burkina mentre per altre 2, di cui la Onlus ha già la copertura finanziaria, è in corso l’iter progettuale.Saranno quindi 22 le scuole che i Lions e i Leo del Multidi-

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Il 15 giugno 2013 al Golf Club Fiordalisi di Forlì si è svolto il 1° Trofeo di Golf per festeggiare il decennale di

MK Onlus. Si è trattato di una gara di circolo organizzata con la collaborazione dell’Unione Italiana Lions Golfisti e i partecipanti sono stati più di 80 (tra professionisti e dilet-tanti).La giornata si è conclusa con una simpaticissima cena di oltre 130 partecipanti che hanno festeggiato i vincitori delle varie categorie nelle quali era stato suddiviso il torneo.Ma vorrei richiamare l’attenzione su di un fatto singolare e di grande spessore umano e sociale.In tarda mattinata, durante lo svolgimento del Trofeo, si è presentato a noi di MK Onlus il signor Romano Arfeli che ci ha regalato una splendida sacca da golf con la dotazione completa di bastoni.Sollecitato, ha spiegato i motivi del suo gesto e ci ha raccontato dei molti anni vissuti in Africa come responsabile di vendita della Katerpillar (base nel Kenia).Per il suo impegno e per gli ottimi risul-tati conseguiti (anche nel campo sociale di aiuto alla popolazione) nell’anno 1965 un importante dirigente della società, campione di golf, gli ha fatto dono del “completo” riprodotto in questa pagina.Romano Arfeli ha confessato che il golf

non lo ha mai appassionato e pertanto la sacca e i bastoni sono rimasti di fatto inutilizzati.La ragione del suo gesto? Aveva letto sul giornale del torneo di golf e dell’obiettivo di MK di aiutare i bambini del Burkina Faso: d’istinto ha caricato la sacca in macchina

ed ha raggiunto il campo da golf.Si è detto fiducioso che riusciremo a trovare un compratore, fra collezionisti e giocatori,

e potremo ricavare quanto è necessario per la costruzione di un pozzo, così realizzando la con-creta opportunità di investire al meglio il regalo, certamente importante, ma che era e sarebbe rima-sto inutilizzato.Ci stiamo attivando per raggiungere un risultato

significativo anche spronati dalla circostanza che la campionessa italiana e altri giocatori profes-sionisti presenti hanno sottolineato come il set di bastoni sia veramente di valore perché origi-

nale e perché il materiale usato (il legno) è da anni abbandonato e sostituito da mate-riali di nuova generazione.Certamente troveremo un acquirente e per un prezzo significativo così potremo ringraziare il signor Arfeli intestandogli un pozzo in un villaggio i cui abitanti non giocheranno certo a golf ma verso questo sport saranno debitori della salute e del loro benes-sere.

Giuseppe Innocenti

Una sacca da golf per un pozzo

stretto avranno costruito per i piccoli studenti del Burkina Faso in questi ultimi 5 anni. Un risultato di grande valore anche perché frutto di una raccolta complessiva di quasi un milione di euro. Raggiunto questo importante traguardo la Onlus vuole per ora fermarsi, perché proprio il successo di questo service impone di garantire che lo sforzo operativo e finanziario sino ad ora profuso non venga disperso. E’ infatti fonda-mentale dare continuità alla azione con il costante monito-raggio di ciascuna delle scuole Lions sparse per il Paese. E questo sia per rendere ancora più “centrale” il ruolo della scuola nell’economia dei villaggi rurali da esse servite, sia per garantirne la manutenzione, controllare che le classi siano attive e numerose, avere la garanzia dal Ministero che vi sia sempre un corpo insegnante adeguato, portare ulteriori contributi di solidarietà in ambito di educazione e prevenzione sanitaria.A tal fine è però indispensabile poter contare su un budget annuale che permetta alle persone di nostra fiducia, in loco, di verificare e intervenire prontamente con azioni che garan-tiscano il buon funzionamento delle nostre scuole. Invitiamo quindi i club ed i distretti che hanno creduto sin dal primo giorno nel service “Tutti a scuola in Burkina Faso”, a non interrompere le proprie contribuzioni ma, eventualmente, adeguarle alle nuove necessità. “Adotta una scuola in Bur-kina Faso”, potrebbe dunque essere la formula ideale per gestire il mantenimento e la valorizzazione del nostro parco scuole.Un messaggio, questo, già raccolto dai nostri Leo che, oltre ad aver finanziato la costruzione di 4 complessi scolastici hanno

deliberato, a livello multidistrettuale, di dotare ognuna delle 20 scuole attive in Burkina di un orto scolastico, che verranno realizzati nell’ambito alla partnership che da quasi due anni lega la Onlus “I Lions italiani con i bambini nel bisogno” e la Fondazione Slow Food. Ed è proprio quella degli orti scolastici e rurali la nuova sfida che ci attende. Donare un orto ad un villaggio africano significa garantire l’indipendenza alimentare ad una scuola, così come ad una piccola comunità. Significa coinvolgere le donne del villaggio in un impegno a favore dei loro bam-bini e delle loro famiglie. Significa promuovere una positiva evoluzione in campo agricolo grazie alla consulenza di un agronomo, all’utilizzo delle sementi più appropriate per i singoli luoghi e alla disponibilità delle attrezzature adeguate. Significa insomma, risolvere un problema nell’immediato ma, soprattutto, creare la prospettiva per migliori condizioni di vita nel futuro.Se il Burkina Faso è stato dunque “opzionato” dai nostri Leo, ci sono tanti altri Paesi nel bisogno in cui questa iniziativa sarebbe di straordinaria utilità. Saranno quindi preziosi i vostri suggerimenti per segnalare Paesi africani e località in cui, in presenza di contatti affidabili e consolidati, vi fossero le condizioni per donare uno o più orti.“I Lions italiani con i Bambini nel Bisogno” crede che queste due offerte di solidarietà internazionale possano ancora avere il favore di molti soci, club e distretti del mondo Lions e Leo italiano. E’ pertanto sempre attivo il codice IBAN: IT 35 V 02008 01027 000069999999 su cui versare le vostre donazioni, indicando se destinate a “Adotta una scuola in Burkina Faso” o a “Mille orti in Africa”.

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Lions Quest... cambia il country directorIl 9 luglio, col passaggio di consegne alla nuova country director, il PDG Maria Cristina Palma, il PDG Ida Panusa conclude i suoi 6 anni a capo del Lions Quest Italia. Lascia un programma snello ed efficace, frutto di innovazioni e di scelte coraggiose, lo lascia mentre in tutta Italia cresce la voglia di conoscerlo e di sperimentarlo. Di Teresa Orrù *

Sei anni fa, quando prende il timone del Lions Quest, Ida Panusa per prima cosa organizza una segreteria struttu-

rata e funzionale, sobbarcandosene personalmente i costi; successivamente suggerisce ed ottiene che il Lions Quest diventi una onlus, con un proprio Consiglio di amministra-zione. E poi cerca fondi, senza i quali anche i migliori progetti muoiono di sete! Presenta alla LCIF due progetti “Core 4”, ben definiti e circostanziati e ne ottiene i finanziamenti con i quali rinnova e stampa nuovi libri, fa certificare altri due formatori e introduce in Italia il “progetto per crescere” il pro-gramma destinato ai docenti della scuola primaria.Innovativa e determinata, apre il Lions Quest a nuovi spazi: non solo “progetto per crescere”, ma anche appositi corsi per genitori, per dirigenti scolastici, per allenatori e operatori sanitari, con conseguente ampliamento del numero dei corsi e dei beneficiari.Durante tutti questi anni Ida Panusa si rivolge a fondazioni, associazioni, istituzioni, Aps per chiedere finanziamenti con cui aiutare i club ad organizzare sempre più corsi. Nel frattempo firma diversi protocolli d’intesa: con il Mini-stero di Grazia e Giustizia per l’attuazione di corsi per ope-ratori delle carceri minorili, con l’Università Sapienza di Roma per l’istituzione del Lions Quest come Master post Lauream per i laureati di Scienze infermieristiche, presso la Sezione staccata di Terracina. E infine con la Fondazione Col-lodi, l’Università di Firenze, il Ministero dell’Ambiente e la società Cosea, per la realizzazione e diffusione nelle scuole di un diario destinato agli alunni della scuola primaria, in cui il Lions Quest è protagonista assoluto.Grazie a lei tutte queste innovazioni, ai magnifici formatori e a una rete di officer sperimentati ed efficienti, il lions Quest si diffonde ulteriormente in tutta Italia, con decine e decine di

corsi che aumentano di anno in anno. Vengono attuati corsi per docenti, genitori, presidi e non solo, corsi per operatori sanitari, allenatori etc. Il suo distretto di appartenenza è il primo in tutta Italia.E per finire, durante l’ultimo meeting europeo del LQEM, che quest’anno si è tenuto a Sofia, il Lions Quest italiano, in virtù dell’organizzazione ed espansione dei programmi si piazza al secondo posto in Europa! Lo precede solo la Norvegia. E proprio in seguito a questi risultati, l’Italia sarà la sede del LQEM del 2015.Oggi c’è un portale (www.lionsquest-italia-corsi.net), all’in-terno del quale i corsisti possono inserire i dati relativi ai risultati ottenuti con i loro alunni e genitori, così da avere precisi dati statistici. Onore al merito di Emanuela che ha lavorato per più di un anno alla sua costruzione, onore a Ida e alla mitica Teresa per l’idea vincente! L’obiettivo finale, ancora da raggiungere, è quello di realizzare un’agorà vir-tuale in cui corsisti, formatori e country director possano confrontarsi. Bene, Ida Panusa lascia con onore, e noi le siamo grati per la dedizione e l’amore che ha dato al Lions Quest. A Maria Cristina Palma, che conosce e apprezza il Lions Quest e che lo ha sempre promosso con determinazione, noi officer diamo il più affettuoso benvenuto: lavoreremo insieme, all’interno dei nostri distretti, con la stessa passione e con la stessa lealtà che abbiamo assicurato a Ida Panusa.

*Responsabile Lions Quest per il Distretto 108 L.

Il Lions International Stamp Club e il centenarioAlla Convention di Amburgo è stato tutto un fiorire di idee e progetti per celebrare il centenario del 2017 dal punto di vista filatelico. Un’emissione ufficiale Lions non è solo un francobollo, ma corrisponde all’immagine e al prestigio della nostra associazione nel mondo. Di Antonio Marte *

E’ un evento unico, storico, va preparato per tempo perché emettere francobolli ufficiali non è una cosa semplice e

richiede un‘azione adeguata per ogni Stato. Vediamo quali sono i principi emersi dal nostro Board ad Amburgo: sarebbe auspicabile che ogni nazione che abbia club Lions emetta dei francobolli celebrativi; che gli Stati che hanno celebrato il “cinquantenario” ripetano la celebrazione; che il LISC si faccia promotore di supportare ogni iniziativa in tal senso e curi o promuova la elaborazione di bozzetti di un franco-bollo celebrativo; che dal Lions International venga, a partire dall’annata 2014-2015, tutto il supporto possibile per soste-nere le emissioni del 2017.Come dire: senza l’impegno della sede centrale poco o nulla si potrà fare. Naturalmente ogni Multidistretto dovrà sen-tire questa grande ed unica opportunità per elaborare un programma di intervento presso le autorità postali che può essere modulato dalla semplice richiesta attraverso i canali istituzionali, alla preparazione di bozzetti con il contributo di specialisti e/o proposte alle scuole per fornire e proporre un’idea di uno o più francobolli.

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Sarà necessario agire anche perché le Nazioni Unite, che per alcuni anni hanno emesso francobolli della serie “a dream for peace” utilizzando i bozzetti dei disegni vincitori del nostro concorso “Un poster per la pace”, ripetano queste emissioni.Come non ricordare che l’italiana Vittoria Sansebastiano, che quest’anno era presente alla Convention di Amburgo alla premiazione del poster vincitore, vinse nel 2004 e poi il suo lavoro fu celebrato nella emissione delle Nazioni Unite, New York, 21 settembre 2005, con lo splendido francobollo raffigu-rante la ormai celebre candela multicolore accesa. All’epoca, Vittoria di Novi Ligure aveva 12 anni.A ben considerare la strada non è priva di ostacoli anche per le nuove politiche emissive degli Stati: per esempio Svezia e Canada hanno comunicato ufficiosamente, a meno di un ripensamento, che non emetteranno francobolli celebrativi Lions, mentre gli Stati Uniti statutariamente lo escludono. Si tratta insomma, almeno per quel che riguarda noi italiani, di elaborare un’azione corale e di sostegno a questa idea che deve trovare accoglienza al massimo livello nel Multidistretto Italia per non perdere un’occasione storica.

*Vice Presidente Internazionale del LISC.

Il lionismo ha bisogno di novità anche formaliPerché non provarci? Se ne gioverebbe la nostra immagine. Di Bruno Ferraro

Nel mese di giugno mi è capitato di prendere parte ad alcuni passaggi di campana, nella qualità volta a volta

di past governatore o socio onorario o semplice amico del club invitante. Si tratta di incontri che in genere si asso-migliano, costellati di discorsi di circostanza a carattere riepilogativo, di presentazioni degli officer meritevoli, di programmi annunciati senza particolare enfasi, di inviti a rivedersi a breve scadenza per ripartire con nuove idee ed un nuovo governatore.Il 6 luglio, però, nell’ambito del club di Ciampino che ha da poco festeggiato il proprio ventennale, il presidente uscente (Giuseppe Coco) ed il presidente subentrante (Giorgio Basei) ci hanno posto di fronte ad una novità che inizialmente ha sorpreso i presenti ma, di poi, li ha incuriositi creando il desi-derio di conoscere ragioni ed origini dell’iniziativa.Di cosa si tratta è presto detto! Il presidente in scadenza, dopo aver premesso che i nuovi officer avevano ricevuto il materiale informativo necessario per l’espletamento del loro rispettivo incarico, li ha chiamati ad uno ad uno al tavolo della presidenza e, dopo averne raccolto l’accettazione con il fatidico “si”, ha ottenuto una sorta di giuramento del nuovo presidente leggendo la seguente formula:“Lion Giorgio Basei, essendo stato eletto presidente del club, dovrai servire quale capo esecutivo secondo quanto stabilito dallo Statuto e Regolamento dei club, in particolare dovrai convocare e presiedere tutte le riunioni del consiglio direttivo del club e le riunioni ordinarie e straordinarie dell’assemblea dei soci.Sarà tua responsabilità nominare i comitati per lo svolgi-mento delle attività di club e dovrai essere membro ex officio di ciascuno di questi comitati: unitamente ai tuoi vice-presi-denti dovrai verificarne il buon funzionamento, richiedendo

periodiche relazioni sulle attività intraprese.Ti ricordo, inoltre, che, come presidente di club sei un membro effettivo del Comitato Consultivo del Governatore Distrettuale per la seconda Circoscrizione Zona C, quindi dovrai contribuire ai suoi lavori e partecipare alle riunioni trimestrali del Comitato di Zona. Dovrai tenere sempre pre-sente che il tuo mandato segue quello dei tuoi predecessori e non è finalizzato al successo personale, ma al successo del Lions Club di Ciampino e al prestigio del Lions Clubs Inter-national, nonché al servizio della comunità presente sul ter-ritorio e più in generale alla promozione umana e sociale nel mondo.Ora, è giunto il momento per te, caro Giorgio, di esercitare la tua leadership per migliorare il nostro club e di sviluppare tutte le sue potenzialità”.Come può notarsi, nella formula sono insiti e chiaramente menzionati compiti e responsabilità del presidente di club. La solennità del momento, la comprensibile emozione dell’inte-ressato, la presenza di autorità civili e lionistiche, hanno con-ferito alla cerimonia aspetti di alta suggestione. I promotori di tale rinnovato protocollo, da me invitati, hanno riferito che il protocollo adoperato per l’occasione ha la sua fonte nel manuale del Lions International, nella parte inti-tolata “cerimonia dell’installazione di officer di lions club”. Ed allora, se tutto è codificato e se la prassi che si è andata formando è ben altra, perché non proviamo a ripristinare il cerimoniale appena descritto?Ed ancora, riprendendo uno spunto prospettato a Pomezia in occasione della seduta di formazione dei nuovi officer di club, perché non proviamo ad iniziare i nostri meeting pro-iettando la cassettina che documenta le più importanti ini-ziative di servizio dei lions italiani? Si tratta di circa 3 minuti e mezzo che valgono molto più a dare un’idea del lionismo rispetto alle solite giaculatorie di principi e/o scopi!Pensiamoci, cari amici Presidenti e Governatori, la comuni-cazione moderna ci chiama a nuove modalità e nuove for-mule per rappresentare i nostri contenuti lionistici alle troppe persone, anche lions, che non ne hanno adeguata consape-volezza.

I conti... del multidistretto

I Revisori dei Conti del Multidistretto dell’annata 2012/2013 informano i lettori che, al 30 giugno, hanno effettuato sei riunioni a Roma con il Governa-tore Gianfranco Sava, che ha la delega alla tesoreria (a.l. 2012-2013), e una a Bologna, con i Governatori Antonio Bolognesi e Gino Eger, che hanno la delega alle associazioni lionistiche non profit (a.l. 2012-2013), per adempiere puntualmente alle verifiche di loro competenza, così come è previsto dallo statuto e dal regolamento del nostro Multidistretto.I revisori esprimono gratitudine ai Governatori sopra indicati per la grande collaborazione loro prestata e alla signora Guendalina Pulieri per la preziosa collaborazione fornita durante gli incontri.

Giuseppe Pajardi, Luciano Aldo Ferrari e Giuseppe Costanzo

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Per saperne di più …

milioni di euro…

I Lions italiani

gli italianix

Una storia tutta italiana Un sogno dei Lions italiani

Tutti uniti… facciamo boomOra si fa sul serio! Questo non vuol dire che fino ad oggi abbiamo scherzato, ma

vuol dire che dal 25 maggio c’è il nullaosta dei delegati di una assise nazionale per avviare una “Campagna fondi multidistrettuale”. Un nullaosta che demanda al CdG di proporre al congresso nazionale di Vicenza più service tra i quali l’assemblea indi-viduerà quello che porteremo avanti. Un nullaosta che ci spinge a credere che il sogno tutto italiano da 5 milioni di euro si possa realizzare.Parliamoci chiaro, noi lions in 62 anni ci siamo messi assieme per una grande iniziativa tutta italiana solo due volte: per la rifusione della “Campana di Rovereto”, un service del 1963, e per il Centro Sociale di Navelli a favore dei terremotati d’Abruzzo inaugu-rato pochi mesi fa.Ma il vero “colpo grosso” non l’abbiamo mai fatto. E non averlo fatto ci ha resi famosi (sic!) “per quelli che vanno a cena” e ci ha creato attorno un “vuoto” mediatico che nessun’altra associazione italiana, anche la più modesta, può “vantare”.

Ne consegue che dobbiamo abbandonare le strade disegnate dagli altri e progettare qualcosa di nostro che faccia veramente “boom” e porti un po’ di tranquillità a tante persone che vivono tra di noi e che si aspettano un gesto concreto da chi ha la possibilità di farlo.Il lionismo è grande, ma è dispersivo e non ha successo tra la gente e i media. E il successo, parente stretto della fama, checché se ne dica, dà ai soci motivazione, entusiasmo, voglia di stare nell’associazione, gratificazione, senso di appartenenza e l’orgoglio di essere lions. Quell’orgo-glio che non nasce dal nulla, ma si ottiene con l’unione delle forze per puntare su qualcosa di clamoroso, che sia utile alla gente, che sappia colpire favorevolmente l’opinione pubblica e i media, che non costi “nulla” ai club e ai soci (è sui risparmi che si dovrà agire) e che non

tolga ossigeno ai service tradizionali del lionismo nazionale e mondiale.Certo, il “sogno da 5 milioni” potrebbe svanire nel nulla, perché i club non hanno l’ob-

bligo di aderire ad un progetto tutto italiano, ma io sono ottimista perché tutti noi sappiamo quanto sia determinante per il lionismo nazionale un service che fa clamore e dà un segnale forte dentro e fuori.Pertanto, riflettori puntati sui progetti che verranno presentati a Vicenza. Ci daremo da fare tutti: il Consiglio dei Governatori, la rivista nazionale e chi ha una buona idea da proporre. Ne riparleremo...

Sirio Marcianò

[email protected]

Tiber S.p.A. Via della Volta, 179 - 25124 Brescia - Italy Tel. +39 030.354.34.39 Fax: +39 030.34.98.05www.tiber.it - [email protected]

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milioni di euro…

I Lions italiani

gli italianix

Una storia tutta italiana Un sogno dei Lions italiani

Tutti uniti… facciamo boomOra si fa sul serio! Questo non vuol dire che fino ad oggi abbiamo scherzato, ma

vuol dire che dal 25 maggio c’è il nullaosta dei delegati di una assise nazionale per avviare una “Campagna fondi multidistrettuale”. Un nullaosta che demanda al CdG di proporre al congresso nazionale di Vicenza più service tra i quali l’assemblea indi-viduerà quello che porteremo avanti. Un nullaosta che ci spinge a credere che il sogno tutto italiano da 5 milioni di euro si possa realizzare.Parliamoci chiaro, noi lions in 62 anni ci siamo messi assieme per una grande iniziativa tutta italiana solo due volte: per la rifusione della “Campana di Rovereto”, un service del 1963, e per il Centro Sociale di Navelli a favore dei terremotati d’Abruzzo inaugu-rato pochi mesi fa.Ma il vero “colpo grosso” non l’abbiamo mai fatto. E non averlo fatto ci ha resi famosi (sic!) “per quelli che vanno a cena” e ci ha creato attorno un “vuoto” mediatico che nessun’altra associazione italiana, anche la più modesta, può “vantare”.

Ne consegue che dobbiamo abbandonare le strade disegnate dagli altri e progettare qualcosa di nostro che faccia veramente “boom” e porti un po’ di tranquillità a tante persone che vivono tra di noi e che si aspettano un gesto concreto da chi ha la possibilità di farlo.Il lionismo è grande, ma è dispersivo e non ha successo tra la gente e i media. E il successo, parente stretto della fama, checché se ne dica, dà ai soci motivazione, entusiasmo, voglia di stare nell’associazione, gratificazione, senso di appartenenza e l’orgoglio di essere lions. Quell’orgo-glio che non nasce dal nulla, ma si ottiene con l’unione delle forze per puntare su qualcosa di clamoroso, che sia utile alla gente, che sappia colpire favorevolmente l’opinione pubblica e i media, che non costi “nulla” ai club e ai soci (è sui risparmi che si dovrà agire) e che non

tolga ossigeno ai service tradizionali del lionismo nazionale e mondiale.Certo, il “sogno da 5 milioni” potrebbe svanire nel nulla, perché i club non hanno l’ob-

bligo di aderire ad un progetto tutto italiano, ma io sono ottimista perché tutti noi sappiamo quanto sia determinante per il lionismo nazionale un service che fa clamore e dà un segnale forte dentro e fuori.Pertanto, riflettori puntati sui progetti che verranno presentati a Vicenza. Ci daremo da fare tutti: il Consiglio dei Governatori, la rivista nazionale e chi ha una buona idea da proporre. Ne riparleremo...

Sirio Marcianò

[email protected]

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“I Lions italiani gli italiani”… i club aderenti al 31 lugliox

Bobbio Bollate BrenneroEuropabrü-

cke

BresciaHost

Brescia Leonessa X Giornate

Belluno San Martino

BergamoCittà dei

Mille

Arona Stresa

BergamoColleoni

BergamoLe Mura

BergamoSan Marco

Venezia Host

Termini Imerese

Host

Valtrompia

Saronno delTeatro

SegrateMilano

P. Orientale

Soresina TerminiHimera Cerere

VareseEuropa

ParabiagoGiuseppeMaggiolini

PiacenzaSant’Anto-

nino

PiacenzaGotico

QuartùSant’Elena

Ronciglione Sutri Monti

Cimini

RomaTyrrenium

RezzatoG. Zanardelli

Rivalta ValliTrebbia e Luretta

Orzinuovi Rocca

S. Giorgio

Napoli Mediterra-

neo

ChieseMantovano

Cologno MonzeseMedio L.

CodognoCasalpusterlengo

CollebeatoClisis Brixia Erba Gallarate Insubria

Gubbio Piazza Grande

GardaValtenesi

Garda Occidentale

MantovaA. Mantegna

Milanoalla Scala

MilanoGalleria

Massafra Mottola

Le Cripte

MilanoMadonnina

MestreCastelvec-

chio

Montefia-scone Falisco

- Vulsineo

Napoli Castel

Sant’Elmo

MilanoParco Nord

MontorfanoFrancia-

corta

Bologna CasalecchioG. Marconi

CastelfrancoEmilia

Nonantola

Casale LittaValli

Insubriche

Casteggio Oltrepo Pavese

CarpiAlberto Pio

Castiglionedei PepoliValle Sitta

ChiariLe Quadre

Cernusco sul Naviglio

Ceparana

BresciaCidneo

Brusca eValli

Pavia Le Torri

Castel San Pietro

Terme

Mantova Barbara Gonzaga

NapoliMegaride

RomaSistina

Montebel-luna

Perché il tuo club non aderisce?Caro presidente, hai esaminato la possibilità di far ade-rire il tuo club all’iniziativa dei 5 milioni di euro? Ade-rendo il tuo club farebbe parte di un grande gruppo che raggiungerà un grande obiettivo tutto italiano. Che cosa ne pensi del “microcredito” ai nostri artigiani, ai nostri giovani e ai nostri anziani? E se usassimo una parte dei 5 milioni per rimettere in buono stato un importante monumento italiano? Parlane ai soci...

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“I Lions italiani gli italiani”… i club aderenti al 31 lugliox

Bobbio Bollate BrenneroEuropabrü-

cke

BresciaHost

Brescia Leonessa X Giornate

Belluno San Martino

BergamoCittà dei

Mille

Arona Stresa

BergamoColleoni

BergamoLe Mura

BergamoSan Marco

Venezia Host

Termini Imerese

Host

Valtrompia

Saronno delTeatro

SegrateMilano

P. Orientale

Soresina TerminiHimera Cerere

VareseEuropa

ParabiagoGiuseppeMaggiolini

PiacenzaSant’Anto-

nino

PiacenzaGotico

QuartùSant’Elena

Ronciglione Sutri Monti

Cimini

RomaTyrrenium

RezzatoG. Zanardelli

Rivalta ValliTrebbia e Luretta

Orzinuovi Rocca

S. Giorgio

Napoli Mediterra-

neo

ChieseMantovano

Cologno MonzeseMedio L.

CodognoCasalpusterlengo

CollebeatoClisis Brixia Erba Gallarate Insubria

Gubbio Piazza Grande

GardaValtenesi

Garda Occidentale

MantovaA. Mantegna

Milanoalla Scala

MilanoGalleria

Massafra Mottola

Le Cripte

MilanoMadonnina

MestreCastelvec-

chio

Montefia-scone Falisco

- Vulsineo

Napoli Castel

Sant’Elmo

MilanoParco Nord

MontorfanoFrancia-

corta

Bologna CasalecchioG. Marconi

CastelfrancoEmilia

Nonantola

Casale LittaValli

Insubriche

Casteggio Oltrepo Pavese

CarpiAlberto Pio

Castiglionedei PepoliValle Sitta

ChiariLe Quadre

Cernusco sul Naviglio

Ceparana

BresciaCidneo

Brusca eValli

Pavia Le Torri

Castel San Pietro

Terme

Mantova Barbara Gonzaga

NapoliMegaride

RomaSistina

Montebel-luna

Perché il tuo club non aderisce?Caro presidente, hai esaminato la possibilità di far ade-rire il tuo club all’iniziativa dei 5 milioni di euro? Ade-rendo il tuo club farebbe parte di un grande gruppo che raggiungerà un grande obiettivo tutto italiano. Che cosa ne pensi del “microcredito” ai nostri artigiani, ai nostri giovani e ai nostri anziani? E se usassimo una parte dei 5 milioni per rimettere in buono stato un importante monumento italiano? Parlane ai soci...

“I Lions italiani gli italiani”xIl microcredito per gli italianiAumentano le persone che si trovano in difficoltà di fronte a spese improvvise e aumenta il numero delle piccole imprese e degli artigiani che non riescono ad accedere alle risorse finanziarie attraverso i canali tradizionali. Inoltre, ci sono i giovani, che non possono intraprendere piccole attività lavo-rative, e gli anziani, con pochi mezzi a disposizione. I Lions italiani hanno la possibilità di fare qualcosa di concreto per queste persone. Basta volerlo. Così come saranno i lions a portare avanti il progetto, che prevede una fase di selezione e di controllo dei soggetti destinatari del nostro microcredito.

I Lions per PompeiNoi Lions potremmo prenderci cura di un pezzo della città e quindi avviare un’attività concreta di restauro. La zona archeologica di Pompei è Patrimonio mondiale dell’Une-sco dal 1997 ed è una testimonianza unica al mondo di città romana quasi integralmente conservata grazie alla cenere vulcanica che l’ha ricoperta dopo la disastrosa eruzione del Vesuvio, nel 79 d.C.Ovviamente i Lions lavorerebbero in sinergia con il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, con la Soprin-tendenza per i beni archeologici di Pompei, con l’Istituto superiore per la conservazione ed il restauro, con le istitu-zioni cittadine e con l’Unesco.

Arena di Verona... Lavori di sigillatura delle gradinateL’anfiteatro presenta cospicue infiltrazioni d’acqua meteorica che interessano sia la superficie delle volte degli arcovoli che quelle della gallerie interne. Tali infiltrazioni provengono dalle soprastanti gradinate nelle quali le sigillature tra gra-done e gradone non garantiscono la dovuta tenuta. L’inter-vento dei lions potrebbe riguardare il restauro di uno dei 4 “lotti” dell’Arena e comprenderebbe le operazioni di puli-tura delle superfici in pietra dei gradoni; la rimozione del materiale delle giunzioni orizzontali e verticali tra blocchi in pietra; l’applicazione di biocida specifici; le iniezioni per satu-rare le cavità; la chiusura delle diaclasi argillose nei blocchi.Il Comune di Verona, per agevolare l’iniziativa dei lions, met-terebbe a disposizione della nostra associazione “una serata all’arena” a costo zero.

In uno dei prossimi numeri tenteremo di “pianificare” le iniziative relative al microcredito (c’è già nel multidistretto un progetto concreto e un gruppo di coordinamento), a Pompei, all’arena di Verona e ad altro ancora, ma saranno i delegati dei club a dire l’ultima parola al congresso nazio-nale di Vicenza.

Sì del Roma SistinaCaro direttore, mi è graditissimo comunicarti che in data 19 giugno il club da me presieduto ha preso in considerazione la tua proposta in ordine al “progetto per l’Italia, 5 milioni di euro” ritenendo di aderirvi, naturalmente con riserva di valutare le modalità operative, quando queste saranno for-mulate.

Rodolfo Diotalevi Presidente Lions Club Roma Sistina

Sì del MontebellunaCaro direttore, ti allego il nostro guidoncino e la lettera di adesione alla tua iniziativa: “I Lions Italiani x gli Italiani”, votata all’unanimità dall’Assemblea del Lions Club di Mon-tebelluna e firmata dal Presidente Ivana Sartor e dal Past Pre-sidente Lorenzo Tirindelli.Questa tua proposta ha avuto fin dall’inizio il sostegno dell’a-mico lion Antonio Gizzi e mio, perché credevamo nella neces-sità di un intervento lion per l’Italia e lo crediamo ancora di

più oggi tenuto conto della forte crisi che il nostro Paese sta attraversando.Sottoscrivo l’incoraggiamento di “non mollare” e da lion invito tutti i lion ad aderire.

Luigi IossaSegretario Lions Club Montebelluna

Aderiscono personalmenteCaro direttore, ti auguro che la tua iniziativa “5 milioni di euro per un service” vada a buon fine. Proprio di questo ho parlato in una riunione di Past Presidenti del Lions Club Cosenza Host. Nella mia qualità di Presidente dell’anno 2000 e di attuale Presidente del Comitato Soci ho sollecitato l’a-desione al tuo progetto e, con la presente, ti comunico che il sottoscritto già adesso aderisce a titolo personale.

Carlo ZicarelliLions Club Cosenza Host

Egregio direttore, personalmente aderisco con entusiasmo alla tua grande iniziativa “ I Lions italiani X gli italiani” che stai svolgendo con immensa passione e dedizione.

Giorgio ColomboPresidente della IV Circoscrizione del Distretto 108 Ib1

Caro direttore, aderisco personalmente all’iniziativa e farò di tutto perché il mio club aderisca ed il mio distretto (108 Ta2) non sia così latitante (1 club su 54). Sui “danni “ pro-vocati dal cattivo e comodo uso dell’autonomia dei club ho una mia teoria molto semplice e chiara… ma la mia prove-nienza dall’ambiente militare (generale in pensione), limita i miei interventi per evitare facili battute. Ho apprezzato molto la lettera dell’amico lion Giuseppe Silvestri del club di Bon-deno (Lion di giugno, pagina 45). Mi ritrovo in molti punti. Il sistema va rivisto, così non funzioneremo mai. Le vicissitu-dini sulla tua iniziativa ne sono una lampante dimostrazione.

Giorgio MartiniLions Club Sacile

Caro direttore, aderisco volentieri al progetto dei 5 milioni lanciato dalla nostra rivista nazionale.

Angela BracutoLions Club Como Lariano

Non hanno aderito Canonica Lambro (Ib1) • Castello di Serravalle Bononia (Tb) • Piombino (L).

Hanno aderito personalmente Noemi Arnoldi, Angela Bracuto, Giulietta Bascioni Brattini (PDG), Vincenzo Benza, Ermanno Bocchini (PID), Franca Bortolamasi, Ciro Burattino (PDG), Ada Carabba, Amelia Casnici (PDG), Mario Castellaneta (DG), Giorgio Della Chiesa, Giorgio Colombo, Eleonora d’Incicco, Carla Di Stefano (PDG), Bruno Fogliatto (PDG), Serenella Fonsato, Simone Gambacorta, Giovanni Gambino, Cecilia Gattullo, Ada Girolamini, Carmine Grimaldi, Danilo Guerini Rocco (PDG), Antonio Laurenzano, Francesco Libretti, Camilla Mangiarotti, Sirio Marcianò (DRTL), Giorgio Martini, Gian-franco Nassisi, Antonio Pagani, Giuseppe Pajardi (PCC), Maria Pia Pascazio Carabba, Vito Percoco, Roberto Perino, Bruno Peruffo, Mariapia Saggese, Enrico Scarano, Mario Tesio, Ermanno Turletti (PDG), Carlo Zicarelli.

I primi sponsor del progetto Unione Italiani Lions Golfisti, Lions Tennis Trophy.

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Libri Lions

Ci capita sottomano un’intrigante guida-volume dal titolo apparente-mente enigmatico “101 e più cose da… fare, vedere, scoprire a Milazzo” (Lom-bardo editore) scritto a più mani da Loredana Celebre (direttrice del locale Servizio turistico regionale e socia lions), Alessandro Di Bella e Lara Gitto. Un ritratto multiprospettico di Milazzo attraverso lo sguardo di chi la ama e di chi si sente legato a essa: milazzesi e non, residenti e visitatori occasionali,

pendolari e vacanzieri. Non è una guida turistica tradizio-nale, ma qualcosa di più. Il tono confidenziale dell’opera facilita il viaggio del lettore alla scoperta del repertorio arche-ologico, storico, artistico, gastronomico, faunistico, floreale e mitico della città, alla caccia di antiche pietre, gustose ricette, mitologie fiabesche e succosi ingredienti di vita vissuta per ricavarne un romanzo popolare a più voci, modello da imi-tare nella stesura delle guide da viaggio. Lettura agile e veloce che sovente si placa di fronte ad episodi e curiosità insospettati e preziosi. Ecco allora che Milazzo, da piccolo e appartato centro della terra madre Sicilia, si fa pro-tagonista coi racconti in presa diretta dei più anziani (metico-losamente registrati) e le eco, che ancora aleggiano nei vicoli, di personaggi mitologici e in carne e ossa che l’hanno per-corsa nei secoli, tipo Ulisse, Polifemo, Federico II e Garibaldi. Milazzo si fa anche attraente per il verde argento degli ulivi, il profumo di pescato e il ristoro delle granite. (l.c.)

Il libro è in vendita nelle librerie di Milazzo e su Internet al prezzo di euro 14 (sul sito IBS si può prenotare a prezzo scon-tato).

“La corruzione dilaga, o meglio emerge… Di fronte a questo scempio si è alzata una flebile voce della Chiesa di Roma, uno stato straniero nel nostro territorio. Non c’è stato un richiamo di valori da parte della classe dirigente italiana, silenzio da parte dei Club Ser-vices, che hanno come scopo primario la partecipazione attiva al buon anda-mento delle Istituzioni”. Così ha scritto nel dicembre 2012 Carlo Alberto Tregua nel capitolo “Cittadini vittime di corru-

zione e catastrofismo”, pubblicato nel suo volume “La cre-scita dopo la tempesta”, che analizza con oggettività i mali della società italiana e in particolare della Sicilia.Se è rilevante il richiamo alle funzioni che i Club di servizio dovrebbero assumersi, le osservazioni sulla tempesta fiscale del governo Monti, non bilanciata da interventi diretti alla riduzione delle spese pubbliche, assumono rilevanza morale. Sforbiciando fra i numerosi argomenti, in verità tutti degni di considerazione, assume importanza il capitolo “Rinvio del ponte, un atto iniquo”. Si tratta naturalmente del ponte sullo stretto di Messina la cui costruzione renderebbe possibile il corridoio che dall’Europa settentrionale porterebbe fino a Malta passando per la Sicilia. Gli ostacoli che i governi non hanno superato forse per mancanza di coraggio, di inizia-tiva o per altri motivi, risiederebbero nei “falsi ambientalisti, comunisti, sindacati conservatori e, perché no, nella compa-gnia che gestisce i traghetti”.L’opera di Tregua è divisa, oltre all’appendice, in sette parti che facilitano l’orientamento sul tema da preferire. E’ una pubblicazione che merita grande diffusione, particolarmente negli ambienti che condividono le responsabilità sulla situa-zione nazionale. E’ originale e tempestivo il suggerimento d’istituire la patrimoniale sullo Stato e gli Enti locali. Se fos-sero gravati dall’Imu i responsabili “sarebbero portati a ragio-nare sull’utilità di mantenere la proprietà di tali immobili o di dismetterli”. Sarebbe un primo passo verso il risanamento e la crescita sarebbe più concreta.Il Lion MJF Carlo Alberto Tregua, Autore di oltre venti libri, è un apprezzato giornalista direttore del “Quotidiano di Sicilia” che indica “con intuito e rapidità i percorsi necessari alla crescita”.

Carlo Alberto TreguaLa crescita dopo la tempestaEdiservice srl, via Principe Nicola, 22 - 95126 CataniaAprile 2013, euro 11,00

La crescita dopo la tempesta

Significati reali e significati poe-tici appartengono alla vita del Lion Romano Mastrogiacomo, avvocato e poeta, o forse poeta da sempre che si dedica anche all’interpretazione giuri-dica del sociale.Nella raccolta di poesie, che intitolò “Flares”, i due lati della personalità si completano con immagini e simboli che ne illuminano la sensibilità artistica e umana. Si apre così una finestra sull’i-deale di un mondo di pace, “quando -

nei loro occhi atterriti tornerà a fiorire lo sguardo dell’anima - per aver visto l’amore”.E’ un tema ricorrente che dalle espressioni generalizzanti passa a quelle squisitamente individuali, “Così con trepido respiro - sul color rubino - della tua bocca in fiore - accarezzo le tue fresche gote - e lievemente ti bisbiglio: amore”.Ma non sono poesie intimistiche, si rivolgono all’esterno da sé, illuminando o completando i valori interiori del proprio modo di essere. Sono forme d’interpretazione del mondo perché la poetica di Mastrogiacomo è un canto alla vita e per la vita, che diventa anche denuncia con forti espressioni, “che dire d’amore, se lampi di guerra - in prese di rapaci artigli - colando sangue da sinistro orrore - le membra dilaniano e la Terra”. La sua poetica stabilisce così un rapporto ideale fra coscienza, sensibilità e mondo esterno.E’ un poeta importante insignito di prestigiosi riconosci-menti. E’ autore di numerose opere, pubblicate su riviste, collane editoriali, raccolte di poesie e nella “Enciclopedia dei poeti italiani”, ed. 2009.Costituisce un importante riferimento nella letteratura ita-liana contemporanea.

Romano MastrogiacomoFLARES poesieAletti Editore (www.alettieditore.it)Euro 12,00

Flares

Milazzo da raccontare

a cura diUmberto Rodda

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magazineAnche quest’anno, nel congresso nazionale di

Taormina, i Lions italiani hanno scelto di porre al centro della loro azione un importantissimo problema: l’abuso sui minori, una realtà che spaventa e che spesso viene sottaciuta sperando che un evento così terribile non succeda mai nella propria famiglia, nella propria comunità, nella propria scuola. E invece è necessario parlarne.Lo scorso anno l’argomento è stato sviluppato come tema nazionale ponendo al centro dell’attenzione il bambino abusato, le parole non dette, il terribile silen-zio che lo circonda.Ci sono molti, troppi bambini e giovani che custodi-scono un segreto doloroso, un segreto che non deve essere rivelato, legato ad una violenza. E nell’anno pas-sato ci si è posti l’obiettivo di rompere il silenzio. Nel momento in cui un bambino sentirà di aver trovato un alleato capace di aiutarlo, darà voce al suo silenzio,

aprirà una porta al futuro ed alla speranza e inizierà un nuovo cammino verso la vita, ma non dimenticherà mai quanto accaduto. E’ un fatto accertato, porterà questo peso per tutta la sua esistenza.Per questo, facendo un passo avanti, i Lions italiani hanno deciso di dare una mano ai bambini di tutte le età sia a scuola che in famiglia, perché riescano a difendersi preventivamente dalle situazioni di rischio, imparino a riconoscere i comportamenti anomali degli

Service nazionale 2013-2014 - “Abuso sui minori: una mano per prevenire e aiutare attraverso l’informazione e la sensibilizzazione”.

Una mano per prevenire

e aiutare

I Lions italiani scelgono di fare un passo avanti: dare una mano ai minori

per riconoscere le situazioni di pericolo. Di Letizia Ongaro *

Foto Dreamstime.com

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adulti e possano così evitare l’abuso.I bambini devono essere i protagonisti, parte attiva nella prevenzione, devono essere sensibilizzati per poter riconoscere situazioni difficili in cui potrebbero trovarsi.I Lions si rivolgeranno agli addetti ai lavori, educatori, genitori, operatori di associazioni varie, sportive, di volon-tariato dotandoli di competenze per poter riconoscere lo stato di disagio e soprattutto insegnare ai bambini come identificare le circostanze a rischio. Tutti i giorni questi uomini e donne vengono in contatto con migliaia di gio-vani e sono le persone giuste per dare loro i mezzi al fine di riconoscere, manifestare e affrontare il pericolo.E’ assolutamente necessario saper interpretare i disagi prima che un evento doloroso accada e si perpetui nel tempo, prima che una porta dell’anima venga chiusa impedendo di crescere e di essere felici. Basta saper aprire un buco, piccolo, nei cuori e nelle menti dei bam-bini i quali, una volta entrati in sintonia con una per-sona della quale si fidano, scaricheranno una valanga di dubbi ed incertezze. Da quel momento magico di consapevolezza, invertiranno la rotta della loro vita ed inizieranno un percorso di liberazione e di crescita. Per questo motivo i Lions italiani sono tutti uniti ed hanno deciso di attuare questo service finalizzato all’informazione e alla sensibilizzazione sul tema della violenza sui minori in chiave preventiva.

Ora vogliono essere alleati preziosi nell’evitare l’abuso sui minori ed hanno un sogno: aiutare i bambini ad esprimere i loro dubbi, i loro problemi, le loro sensa-zioni prima che sia troppo tardi.

*Governatore del Distretto 108 Ib1 e delegato dal Consiglio dei Governatori al Service Nazionale.

Il service si pone l’obiettivo di trattare un argomento divenuto purtroppo attuale. La situazione sociale di

questi ultimi anni ci pone tutti i giorni davanti ad eventi di cronaca riguardanti gli abusi sui minori.La presa di coscienza è il primo motore per prevenire tali abusi, poiché con il silenzio non si fa altro che tute-lare gli abusanti e favorire il perpetrarsi di ulteriori violenze. I singoli club, sulla base della realtà in cui operano, sono chiamati ad approfondire l’argomento, ad individuare e proporre iniziative mirate ad inter-venire nelle scuole “educando” bambini, insegnanti e genitori al fine di poter individuare preventivamente le situazioni di pericolo presenti nella vita dei minori. Risulta fondamentale cercare di contenere il fenomeno che fa nel sommerso e del sommerso, del silenzio, del non detto, della segretezza, il proprio miglior alleato. L’ipocrisia è il primo tassello di costruzione del teatro di azione della pedofilia.Bisogna ”agire” sui territori, comunicare attraverso le famiglie e gli insegnanti con le potenziali vittime, i bam-bini, fornendo strumenti di lettura, di comprensione del pericolo, al fine di attuare quella “protezione sociale” dalla quale non si può prescindere se si vogliono tute-lare i propri minori, indifesi oggetti di possibili vio-lenze, abusi, maltrattamenti psicologici nonché sevizie, torture fino alle peggiori delle conseguenze possibili.

Stop all’abuso sui minori...

Cosa può fare un Lions Club? • Organizzare uno o più incontri aperti alla cit-

tadinanza (in particolare genitori ed insegnanti)

con il supporto di esperti (ad esempio polizia

postale per gli adescamenti mediante internet,

esperto di pedofilia, psicologo, ecc.) per cono-

scere le modalità più comuni di adescamento e

di pericolo al fine di riconoscerle e mettere in con-

dizioni i bambini di evitarle. • Sensibilizzare l’opinione pubblica in qualun-

que modo ritenga possibile e attuabile nella

propria realtà, ricordandosi che “il silenzio” è il

miglior alleato dei predatori di bambini.

• Organizzare incontri nelle scuole elementari

rivolti a insegnanti, genitori, bambini secondo

uno schema dettagliatamente illustrato nel

progetto operativo che verrà successivamente

inviato a tutti i referenti distrettuali.

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Il fenomeno del maltrattamento e degli abusi contro i minori rappresenta la punta di un iceberg nascosto che

ha il suo fondamento su un rapporto cosciente o incon-scio di strumentalizzazione del bambino da parte del mondo (malato) degli adulti, reso possibile dalla supe-riorità fisica o psichica dell’adulto, dal quale la vita del bambino dipende. Percosse, carenze affettive, mancanza di cure, assenza di sorveglianza, maltrattamento psicolo-gico, pedofilia sono solo alcuni dei possibili esempi di una violenza sistematica e ripetitiva!Il bambino che subisce violenza si trova circondato da un sistema organizzato e rigido fatto di complicità e connivenze che non gli consente di comunicare il suo dramma intimo e che anzi lo fa sentire causa di quanto sta avvenendo. Per un bambino è sempre difficile parlare di un abuso subito, perché non ne capisce il senso, perché teme di averne la colpa, per non ferire l’adulto da cui l’ha subito. La mancata conoscenza dell’intero vissuto familiare che caratterizza la storia del minore porta a relegare nella occasionalità fatti che, al contrario, dovrebbero essere “letti” in tutta la loro reale importanza e che meritereb-bero sempre il giusto approfondimento. Secondo il Censis il 90% dei maltrattamenti e degli abusi è commesso in ambito familiare e molti di questi reati vengono ignorati o restano impuniti: alle vittime non viene prestata alcuna cura, agli autori non viene presentato il conto della giu-stizia! Circa due bambini su mille subiscono mediamente ogni anno una violenza sessuale. Ma il fenomeno è in gran parte nascosto, oscuro, inconfessabile, irraggiungi-bile! E’ il “sommerso” di questo fenomeno che crea ango-scia profonda. Un vero scempio dell’innocenza infantile che matura in un silenzio… assordante! Un oltraggio alla coscienza umana.Bambini che arrivano negli ospedali segnati da lividi, ema-tomi, bruciature rappresentano una squallida realtà: sono vittime innocenti di violenze che maturano lentamente e inesorabilmente nel silenzio più totale, nell’indifferenza più o meno colpevole di vicini, di parenti e persino dei genitori stessi. Che non vedono, non vogliono vedere… maltrattamenti che negano al bambino ogni dignità di individuo, derubandolo di diritti, bisogni e desideri, ma soprattutto della fiducia in chi, con amore, dovrebbe pro-teggerlo e tutelarlo nel suo percorso di vita. Un percorso che viene così macchiato da una violenza che radica nel bambino il germe stesso della violenza: permettere cioè che faccia proprio il linguaggio della paura, dell’indiffe-renza e del non amore al punto estremo da divenire un… “bullo” di una baby-gang. Drammatica equazione: vio-lenza sui minori = violenza tra minori! Chiara la lettura del fenomeno: non si impara ad amare se non si ha un’esperienza, qualitativamente e quantitati-

vamente sufficiente, di amore ricevuto. La socializzazione del bambino è così a rischio: si struttura una immagine negativa e una scarsa fiducia nell’altro con difficoltà com-portamentali e relazionali con ricadute significative nell’a-rea cognitiva (difficoltà di apprendimento, mancanza di creatività, problemi scolastici). Sono i segni premonitori del disagio giovanile!E’ lunga e difficile la strada per arginare questa piaga sociale. La Convenzione di Lanzarote, entrata in vigore il 1° luglio dello scorso anno, impegna gli Stati membri del Consiglio d’Europa a modificare la loro legislazione penale in materia di sfruttamento e di abusi sessuali nei confronti dei minori. La Convenzione disciplina, oltre ai reati già contemplati nel nostro ordinamento (quali l’a-buso sessuale, la prostituzione infantile, la pedoporno-grafia, la partecipazione coatta di bambini a spettacoli pornografici, il turismo sessuale) anche l’adescamento dei minori attraverso internet. Ma non basta una legge per affermare il diritto dei minori ad essere amati, ad essere

Violenza sui bambini, un omicidio dell’animaLa Convenzione di Lanzarote: risposta europea agli abusi sui minori. Il ruolo della prevenzione per la lettura dell’inquietante fenomeno sociale. Le rilevazioni del Censis. Di Antonio Laurenzano

rispettati nella loro dignità. Prevenire! Occorre rafforzare la rete di assistenza, i centri specializzati a supporto delle famiglie a rischio per sensibilizzarle affinché sappiano “vedere” , riconoscere i segni della violenza e rompere il muro dell’omertà. E’ importante per un genitore, per un insegnante, o per le altre figure di riferimento, imparare a indagare su quei segnali che potrebbero essere sintomo di una violenza subita. La capacità di dialogare con i bambini va costruita quotidianamente attraverso un comune percorso emo-tivo. Sarà così possibile affrontare anche temi delicati, dolorosi che richiedono coraggio e fiducia reciproca. Pre-venire è essenziale per salvare il sorriso di tanti innocenti. E’ compito primario di una società che si reputa civile pro-muovere una cultura dell’infanzia a difesa degli… indi-fesi, contro ogni omicidio dell’anima!

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L’argomento prescelto si ricollega, in modo chiaro ed esplicito, al service nazionale dello scorso anno:

“Dall’abuso sui minori alla violenza sulla donne… Com-battiamo il silenzio” e, quindi, ci si potrebbe chiedere il perché di questa scelta che, a qualcuno, potrebbe sem-brare ripetitiva. Personalmente, mi sono fatto un’idea in merito che mi piacerebbe condividere. Ho seguito molto da vicino i vari convegni e dibattiti che hanno voluto approfondire l’argomento suggerito dal ser-vice nazionale 2012/2013 e, molto spesso, l’attenzione si è focalizzata sulla violenza sulle donne, tema di estrema e, purtroppo, di stretta attualità leggendo la cronaca di ogni giorno, lasciando da parte o non dando il dovuto risalto all’altro problema enunciato quello, appunto, dell’abuso sui minori. Bene, quindi, hanno fatto i menzionati Lions club a riproporre, in primo piano, la questione ed un plauso anche ai delegati al congresso che, con estrema sensibilità, hanno colto questo suggerimento di grande interesse. Con sempre maggiore frequenza, i mezzi di comuni-cazione si interessano di fatti esecrabili che si verificano nella nostra quotidianità a cui è difficile dare un senso o trovare una giustificazione plausibile. Fra questi, va con-siderato il problema, in costante aumento, dell’abuso sui bambini che, nonostante venga, di continuo, approfon-dito, studiato e, per quanto possibile, monitorato, non accenna a diminuire. Il più delle volte, parlare di abuso e violenza sui minori genera, nell’opinione pubblica, sentimenti di sconcerto, turbamento, indignazione e rabbia, ma, purtroppo, ancora non è possibile fare un serio programma di pre-venzione perché, molto spesso, soprattutto in Italia, man-cano le opportune conoscenze e le vere dimensioni di questo ripugnante fenomeno. La realtà nota agli addetti ai lavori è piuttosto limitata; conosciamo solo la punta di un iceberg nascosto, una piccola porzione di ciò che accade, spesso, nel silenzio e nei luoghi ritenuti più sicuri come la famiglia, nella quale, per esempio, si registra la stragrande maggioranza degli abusi sessuali e, in base alle poche denunce pervenute e prendendo spunto anche dai dati ricavati dai procedimenti penali del Tribunale di Roma, si può ipotizzare che...• il 90% dei casi di abuso nei confronti dei minori avviene in famiglia e vede, nel ruolo dell’abusante, il padre natu-rale, il patrigno, il nonno e, più raramente, una figura familiare femminile;• l’8% in ambito extra familiare, come la scuola, la palestra e l’abusante risulta essere una persona conosciuta dall’a-busato;• il 2% chiama, invece, in causa abusanti del tutto scono-

sciuti al minore abusato.E’ una situazione allarmante che dovrebbe farci riflettere e, soprattutto, dovrebbe impegnarci a spingerci verso una cultura che ci faccia apprezzare il valore ed il rispetto della dignità umana in ogni individuo al di là dell’età anagra-fica e differenza di genere. Attraverso questo service nazionale, i Lions saranno stimolati a promuovere e sensibilizzare l’opinione pub-blica sulla questione degli abusi sui minori e sull’impor-tanza della prevenzione con incontri, dibattiti, convegni e tavole rotonde per fare emergere e denunciare questo incommensurabile “danno sociale”. Molto interessante potrebbe anche essere l’organizzazione di Corsi di For-mazione, sponsorizzati dai vari Lions club italiani, per coloro che esercitano la loro attività professionale nel campo educativo a contatto con bambini, ragazzi e gio-vani consentendo loro di incrementare e potenziare quelle conoscenze e competenze tecnico-operative neces-sarie per svolgere un compito così importante e delicato. Abbiamo, tra i nostri soci, persone qualificate, specia-lizzate e preparate per affrontare questo specifico argo-mento; basta solo un po’ di buona volontà ed impegno per organizzare qualcosa di significativo ed efficace. Cre-diamoci.Sono convinto che non ci faremo certamente sfuggire quest’ulteriore occasione per promuovere i “diritti dei minori”, caposaldo di una società civile.

Proteggiamo i bambini… il nostro futuroAl Congresso nazionale di Taormina, i delegati presenti hanno scelto il service nazionale “Abuso sui minori: una mano per prevenire ed aiutare attraverso l’informazione e la sensibilizzazione”, condiviso dai Lions Club Como Lariano, Val San Martino, Sondrio Masegra e Palermo Host. Di Ernesto Zeppa

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Tema di studio nazionale 2013-2014 - “Dall’associazionismo al disegno della società civile, dalle analisi alle proposte: le nuove povertà”.

Emergenza povertà... in Italia I Lions italiani e del mondo sono sensibili alle tematiche sociali.

In questo momento storico un problema noto è l’aumento della povertà soggettiva, oggettiva ed assoluta

ed il divario tra ricchi e poveri. Di Maria Antonietta Lamberti *

Parlare (e riesaminare) del fenomeno povertà sempre in crescita continua con le sue sfaccettature è fina-

lizzato ad individuare strategie e azioni concrete per rallentare la tendenza negativa. L’indirizzo speculativo deve essere rivolto ad una nuova domanda: “perché c’è cosi poca ricchezza distribuita fra le persone?”. Il vero problema è questo: la distribuzione della ricchezza.Sentire frequentemente “i soldi non ci sono più”, è dif-fondere un messaggio negativo che genera nelle per-sone un comprensibile sentimento di resa, imprigiona la creatività e qualsiasi desiderio (sogno) di iniziativa atto a migliorare la propria condizione.Il disegno della società civile e modulato oggi, per molti, dalla variabile indigenza, dove le nuove povertà di giorno in giorno si manifestano in parallelo all’incre-mento del debito pubblico.L’associazionismo di servizio, quale quello dei Lions, può cogliere, in questo contesto, una enorme opportu-nità di rilancio. Dobbiamo proporci quali maestri del

cambiamento promuovendo incontri e dibattiti sul modo nuovo di lavorare per produrre ricchezza, intesa come risorsa atta a mantenere un livello di vita digni-toso.Ai nostri giovani universitari dobbiamo dare indirizzi di formazione atti ad essere competitivi sul mercato del lavoro.Dunque i docenti economisti, e non solo, della nostra associazione possono concordare corsi post laurea per insegnare ai nostri giovani come si deve raggiungere una leadership attrattiva e competitiva finalizzata ad un lavoro autonomo. Il ragazzo deve acquisire differenti abilità imprendito-riali e manageriali e queste gli devono essere insegnate. Il lavoro autonomo e la diffusione equa della ricchezza riequilibreranno il divario ricchi poveri.

*Governatore del Distretto 108 L e delegato dal Consiglio dei Governatori al “tema di studio nazionale”.

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Il tema andrebbe affrontato non attraverso una serie di conferenze locali isolate, nel chiuso di uno o due

club, bensì attraverso la creazione di un vero e proprio “puzzle” di incontri, cui la grande maggioranza dei club possa contribuire attraverso l’approfondimento di uno specifico aspetto. Ad esempio: quattro club (di diverse zone affronteranno i rapporti tra scuola e mondo del lavoro; cinque club esamineranno i rap-porti tra banche ed imprenditoria; altri club appro-fondiranno le modalità di inserimento dei giovani nel mondo del lavoro; altri cinque club esamineranno il problema della burocrazia, e così via dicendo. Tutte le relazioni e le risultanze dei dibattiti saranno messe a disposizione prima di tutti i club italiani, per farne oggetto di ulteriore approfondimento. Subito dopo, di enti, scuole, pubbliche amministrazioni, asso-ciazioni diverse, per rendere chiaro e “comunicato” il ruolo e l’impegno dei Lions italiani.

In che modo i Lions potrebbero occuparsene?Con analisi, dibattito, proposte di modifiche

normative o d’interventi concreti, apertura di

sportelli al cittadino mettendo a disposizione

avvocati, medici, psicologi per ottenere aiuti,

consigli, visite mediche o soluzioni di vertenze

a cui gli sfortunati amici si possano rivolgere.

Oltre agli aiuti di solidarietà diffusa e capillare

perché la povertà e il disagio sono situazioni

che riguardano un numero sempre maggiore

di famiglie e persone socialmente fragili, pro-

muovendo la raccolta alimentare itinerante

presso i supermercati o l’accredito presso il

“banco alimenti”, e quant’altro concretamente

possibili nelle diverse realtà territoriali.

II contributo dei Lions italianiTema di studio nazionale 2013-2014

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Il prof. Sangalli è autore di numerose pubblicazioni tra le quali: “Il concetto di persona nella Caritas in veritate”,

“Narrare l’etica e l’economia”, “Fondamenti di etica pub-blica”, “Fedi e globalizzazione”.Uomo di cultura e di fede, che vive a diretto contatto con i giovani, il prof. Sangalli ha ideato il Seminario “Sinde-resi”, un percorso di analisi, studio e confronto che vede i giovani partecipanti protagonisti di un interessantissimo iter formativo. A lui pongo alcune domande.

Oggi si parla molto della disoccupazione giovanile e del disagio che ne deriva, disagio che investe anche il mondo della scuola. Ho avuto modo di conoscere e apprezzare il suo bellissimo progetto rivolto ai giovani, presso il Centro “Alberto Hurtado” della Pontificia Uni-versità Gregoriana. Quando nasce e che cos’è precisa-mente “Sinderesi”?“Sinderesi” è frutto degli incontri avvenuti durante gli anni del mio insegnamento universitario. Alcuni studenti erano interes-sati a proseguire un rapporto di “discernimento sulla società”, oltre che di formazione personale. Così abbiamo iniziato ad incontrarci, la voce si è sparsa “a rete” costituendo un primo gruppo di giovani seriamente intenzionato ad “andare contro-corrente”, ovvero a “lavorare sui tempi lunghi” acquisendo quelle competenze, anzitutto metodologiche e critiche, perché, un domani, potessero diventare cittadini preparati a contribuire attivamente alla vita della “città dell’uomo” negli ambiti, pro-fessionali e familiari, in cui si troveranno a vivere. Con il tempo, “Sinderesi” - termine che evoca la capacità di giudizio sulla realtà - si è trasformato in un autentico Cenacolo di formazione all’impegno socio-politico. In una stagione ove purtroppo, anche nelle Università, i giovani vengono nutriti con l’inconsistenza dell’apparire, il culto dell’individualismo vincente ed incapace di veri legami, lo spietato calcolo della veloce rendita di posizione, “Sinderesi”- che lungo gli anni ha già coinvolto un centinaio di persone - si pone come scuola per una severa costruzione della propria personalità, in relazione operosa e solidale con coetanei ed adulti, ponendo le basi per spendersi, un giorno, insieme, con competenza e generosità, sapendo che il perseguimento del bene comune è un ottimo ideale per cui investire, con passione, le energie della vita.Chi può partecipare al Seminario?Il Seminario, ospitato presso la Pontificia Università Gregoriana - per la benevolenza del Magnifico Rettore che subito ha creduto in noi - è aperto a giovani donne e uomini, fino ai 35 anni, in possesso almeno del Diploma di Scuola Secondaria. Nelle due scorse stagioni abbiamo avuto, ogni volta, una sessantina di iscritti - per la maggioranza già laureati in differenti discipline -

che, guidati dai capogruppo e dai docenti di supporto, sono stati protagonisti delle ricerche e dei dibattiti che hanno poi portato alla pubblicazione summenzionata e ad un’altra, sulla Sussi-diarietà, che verrà alla luce, con il contributo della Fondazione Adenauer, nei primi mesi del prossimo anno. Per la nuova edi-zione, sul rapporto tra solidarietà e democrazia, sono già aperte le iscrizioni che possono essere effettuate online sul sito della Gregoriana. Contiamo di proseguire e di coinvolgere tanti altri studenti alla ricerca di una proposta valida e seria. I giovani non vanno presi in giro con offerte inconsistenti ed incapaci di segnare positivamente la loro vita!Ho letto il volume con il compendio dello studio e delle esperienze degli studenti del corso dell’anno accademico 2011-2012 “Sinderesi: fondamenti di etica pubblica”. Mi ha colpito molto per la profondità dei contributi e l’attualità e l’interesse dei temi sociali. Non crede che questo Progetto meriterebbe una maggiore amplificazione mediatica?Lei ha perfettamente ragione! Noi, puntando anzitutto su un’alta qualità della formazione, abbiamo oggi bisogno di amici che contribuiscano a “farla conoscere” con la loro vicinanza e il loro sostegno. Significativamente i primi ad accostarci, far conoscere e sostenere concretamente il nostro progetto, sono stati gli amici tedeschi della Fondazione Adenauer, che hanno verificato ed apprezzato la serietà della nostra metodologia. Con-tiamo adesso su molti altri, tra i quali ci auguriamo il Lions Club International, proprio per gli scopi umanitari che ci caratteriz-zano: essenzialmente di formazione delle future generazioni di cittadini. Tra i grandi cambiamenti sui quali la crisi attuale si trova a confrontarsi c’è l’accresciuto numero di persone in dif-ficoltà e l’aumentata migrazione dei popoli di culture diverse che debbono coesistere pacificamente. Nel corso dell’anno accademico 2012-2013 il tema del percorso di riflessione di “Sinderesi” è stato proprio “Sussidiarietà: mappe e rotte di esplorazione” e nel 2013-2014 il Semi-nario riguarderà il tema di una democrazia partecipativa e sempre più sociale “Solidarietà e Democrazia - Media-zione e dialogo tra ideali e realtà concrete”. Ce ne può brevemente parlare?Dopo un anno introduttivo in cui abbiamo “fatto l’agenda” delle principali sfide - economiche, politiche e sociali - poste nell’at-tuale contesto di globalizzazione e lette alla luce degli itinerari suggeriti dalla Dottrina Sociale della Chiesa, ci è sembrato opportuno focalizzarci su due principi cardine di quest’ultima, la sussidiarietà e la solidarietà, indagando su come esse vengono vissute nei vari ambiti menzionati. Ne sono nati percorsi di ricerca e di confronto, che hanno stimolato nei giovani non solo

Intervista a monsignor Samuele Sangalli

I giovani non vanno presi in giroIncontro a Roma il prof. Samuele Sangalli, docente titolare di Etica delle professioni e il mondo delle religioni presso la “LUISS Guido Carli” di Roma, docente incaricato di Filosofia della Storia e Direttore del Corso di Etica Pubblica della Pontificia Università Gregoriana di Roma. Di Giulietta Bascioni Brattini

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un’approfondita documentazione ma anche la proposta di “con-tributi originali” provenienti dagli stessi giovani, protagonisti e attivamente partecipi al cammino del seminario. Il tutto secondo la pedagogia innovativa di Sinderesi, che non prevede didattica frontale con le classiche “passerelle” di grandi nomi “da con-ferenza”, ma piuttosto il coinvolgimento dei partecipanti nella ricerca, nel dialogo intenso con i docenti, nel confronto serrato con gli altri iscritti - in dinamiche di gruppo o in assemblea -, e nell’elaborazione e verifica di un comune progetto condiviso. Come vede il futuro dei giovani nello scenario attuale, permeato anche da una diffusa sfiducia nelle Istituzioni e nella Politica?La situazione dei giovani italiani è purtroppo davanti agli occhi di tutti! Sono rimproverati di “inattivismo” rispetto ai loro coetanei dell’altra parte del Mediterraneo - protagonisti delle recenti “primavere” - e costretti spesso ad emigrare per la grave situazione occupazionale nel nostro Paese. A mio modesto parere occorre invece anzitutto amare le nuove generazioni: con i fatti e non a parole! Ovvero dare loro spazio, fiducia e stimo-larli al sacrificio personale verso grandi ideali capaci di riem-pire la domanda di senso sulla vita. Sono sicuro che anche loro sapranno scrivere pagine nobili nella storia di questo Paese che, al presente, neppure possiamo immaginare.

L’impegno ed il Progetto ideato dal prof. Sangalli, i cui scopi ideali si incentrano sulla valorizzazione della dignità della persona e sul bene comune, scopi affini a quelli del Lions Club International, vanno ad incidere profonda-mente e costruttivamente nella formazione dell’Uomo.

Ai miei tempi, al bar dell’università, alternavamo certezze su come cambiare il mondo all’ascolto delle canzoni di

De André, sparate a tutto volume dal jukebox. Ricordo che, in “Bocca di rosa”, il cantautore genovese proclamava: “Si sa che la gente dà buoni consigli quando non sa più dare il cat-tivo esempio”. Sarà questa grande verità, valida per tutti e in ogni tempo, ad impormi uno spirito più caustico e meno indulgente adesso che sono avanti con gli anni? E’ possibile, ma non posso non constatare la grande differenza di com-portamento di alcuni nuovi soci che, all’inizio, partecipano con entusiasmo ad ogni riunione, portano con sé la consorte in tutte le occasioni possibili e danno il proprio contributo fattivo ad ogni service. Poi, lentamente, ma inesorabilmente, le loro frequentazioni si diradano, l’interesse per i service si intiepidisce e le consorti restano sovente a casa.Perché? Forse perché si raccoglie quello che si semina. Magari per la ragione che l’essere umano conforma il proprio com-portamento all’ambiente che lo circonda, assorbendo, come una spugna, i segnali dall’esterno.Molto probabilmente a causa dell’insegnamento involonta-rio di alcuni soci anziani, impartito non tanto a parole, ma negativamente con l’agire. Chi lo sa?Tralasciando di fare commenti sull’emergenza educa-tiva di questo paese dove l’auto-assoluzione è la risorsa nazionale più in voga, non ho dubbi che i buoni esempi contino più delle parole e che i nuovi Lions si adeguino

rapidamente, e quasi istintivamente, al modo di agire dei “vecchi”.Il nuovo arrivato vede il socio anziano come un leader da imi-tare. Se lo scopre poco impegnato, spesso adegua il proprio comportamento modificandolo progressivamente in peggio. Intendiamoci bene, non è possibile né giusto generalizzare. A volte accogliamo persone forti che non modificano in nessun senso il loro essere nonostante il cattivo esempio. Ma molti altri, seguendo i modelli da cui apprendono e con cui si interrelazionano, gradatamente peggiorano o, addirittura, se ne vanno delusi. “Ubi peccat aetas maior, male discit minor” dicevano i romani e Seneca affermava: “Lunga è la strada dei precetti insegnati, breve ed efficace quella degli esempi”. Allora stiamo attenti a frequentare sporadicamente, ad essere tiepidi nella partecipazione ai service e a scomparire quando c’è bisogno di noi. I nuovi soci ci guardano! Non imitiamo quei genitori che sbraitano contro i figli, ma nella vita non esitano a comportarsi ingiustamente, guidando da criminali e, quando capita, prevaricando i più deboli.Ricordiamoci che l’esempio è importante e che il nostro non sentirci abbastanza apprezzati dal club, potrebbe essere figlio della presunzione (o della vanità). Crederci innocenti e vit-time eterne di torti e persecuzioni, sia come individui che come categorie, è il nostro hobby nazionale. Non caschiamoci e continuiamo a seminare. Un giorno potremmo raccogliere con grande soddisfazione.

I figli del cattivo esempioDi Pier Giacomo Genta

Tempi moderni

Ed è in questa direzione che troviamo motivi di ottimi-smo per poter guardare con maggiore fiducia al futuro dei nostri giovani.

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In occasione di una visita ai lions senesi del PID Ermanno Bocchini, accompagnato dal Governatore Marcello Mar-

ziani (a.l. 2012-2013), è stata presentata una interessate pro-posta dal suggestivo titolo “Pro Juventute - i Lions toscani per il diritto al lavoro e per il rilancio dei territori marginali”. Tale proposta prevede la presentazione di una legge di inizia-tiva popolare europea diretta ad ottenere uno stanziamento annuo minimo a valere sul bilancio UE di almeno l’1% del bilancio stesso da destinare alla realizzazione di politiche di formazione professionale giovanile e di sostegno economico ad iniziative di recupero degli antichi mestieri della tradi-zione artigiana, nell’interesse dei territori dell’Unione econo-micamente meno avvantaggiati.Parallelamente a questa proposta, ne è nata un’altra. “De senectutis dignitate - La solidarietà europea per una serena e sana vecchiaia”. Anche in questo caso è prevista una legge di iniziativa popolare con le stesse modalità sopra riportate, per la realizzazione di politiche di protezione socio-sanitarie a favore della popolazione ultrasessantacinquenne stanziata nell’ambito del territorio UE.Queste ambiziose proposte nascono da quanto scritto e letto durante i nostri incontri negli Scopi e nell’Etica del Lionismo. Lo “spirito di comprensione tra i popoli” e la promozione dei “principi di buon governo e di buona cittadinanza” si coniu-gano con i “doveri del cittadino verso la Patria e la comunità nella quale ciascuno vive”. Appare conseguente la solidarietà

verso il prossimo,”mediante l’aiuto ai deboli...”.Noi Lions non abbiamo la bacchetta magica per risolvere di colpo questi problemi, pesanti come macigni e drammatica-mente presenti a chi ci governa, ma possediamo un metodo contenuto nella Carta della Cittadinanza umanitaria euro-pea del 2 ottobre del 2004. Là dove si legge che “la tutela dei diritti umani fondamentali” si realizza attraverso “l’effettiva partecipazione dei cittadini al bene civico, culturale, sociale e morale…”. Tali principi sono stati fatti propri dall’UE, sia nel suo Preambolo, sia in tutti gli articoli del Trattato.I Lions d’Europa attraverso le proprie strutture e i propri leader potrebbero studiare ed approfondire, per poi realizzare, quanto proposto dai Lions senesi e toscani. Il trattato UE attribuisce a tutti cittadini europei, con uguali diritti e doveri, il diritto di essere soggetti attivi nelle proposte di soluzione delle pro-blematiche. L’Unione “promuove la giustizia e la protezione sociale, la solidarietà tra le generazioni, la coesione economica, sociale e territoriale e la solidarietà tra gli Stati membri, …”.Le difficoltà sono molte, ma assai di più sono i Lions in Europa. Una campagna di sensibilizzazione portata avanti dagli oltre 250.000 soci per una raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare è certamente alla nostra portata.Sappiamo impegnarci, abbiamo passione, siamo consape-voli di queste necessità e inoltre abbiamo sempre dimostrato capacità organizzative.Viviamolo, questo sogno, ma per realizzarlo.

Per i giovani e per i meno giovaniI Lions d’Europa attraverso le proprie strutture e i propri leader potrebbero studiare ed approfondire, per poi realizzare, quanto proposto dai Lions senesi e toscani. Di Franco Rasi

Negli ultimi due anni sono stati innumerevoli, nei distretti italiani, gli incontri con il pubblico, la diffu-

sione di volantini, i convegni con gli specialisti, per diffon-dere quello che rappresenta un bellissimo atto d’amore: la donazione del cordone ombelicale.Il service - perché di questo si tratta, anche se non vi sono state le classiche raccolte fondi - ha portato ovunque il messaggio ben riassunto nel titolo: “Una vita che nasce rige-nera una vita”.E le vite salvate in questi due decenni sono state oltre cin-quecento, come conseguenza dei trapianti di staminali in 177 centri sparsi nel mondo. Naturalmente il cammino che resta da fare, nella ricerca, e nella diffusione dell’infor-mazione, è ancora lungo.Il convegno di Milano ha ospitato, tra gli altri relatori, Eliane Gluckman, celebre ematologa, che nel 1988 eseguì a Parigi il primo trapianto di cellule staminali e Alejandro Madrigal, proveniente da Londra, dove dirige un reparto di ricercatori, rivolto in particolare verso i nuovi com-ponenti del sangue cordonale e le prospettive di nuove

applicazioni terapeutiche. In breve, e con parole semplici: a cosa servono le cellule staminali del sangue cordonale? Con il loro trapianto si può intervenire contro leucemie, linfomi, immunodefi-cienze e altri difetti metabolici congenici. Inoltre sono emo-poietiche, cioè in grado di dare origine a tutte le cellule del sangue: globuli rossi, globuli bianchi, piastrine: una risorsa preziosa per rigenerare l’ambiente midollare danneggiato.In chiusura, qualche dato: le donazioni in Italia sono state finora 32.000 (600.000 nel mondo), effettuate in 41 diverse sale parto; i trapianti 526 (30.000 nel mondo). Le banche dove il prezioso sangue cordonale può essere conservato sono 18 in Italia e 150 nel mondo.Ricordiamo infine che il convegno, patrocinato dalla Pro-vincia di Milano, e sostenuto dalla Fondazione Menarini, è stato aperto dal DG Enrico Pons; sono seguiti gli inter-venti del CC Gabriele Sabatosanti, e dei promotori del service Lions Pierluigi Vasilotta, Paolo Di Lavore, Paolo Rebulla, responsabile del Comitato scientifico, e di Mauri-zio Marconi, Direttore della Milano Cord Blood Bank.

Quando i lions sanno fare informazione“La donazione del sangue del cordone ombelicale” è stata oggetto per tutto l’anno sociale 2011-2012 del tema di studio nazionale, ed ha avuto il suo epilogo nel convegno che si è tenuto nel Centro Congressi della Provincia di Milano l’8 giugno, nella ricorrenza del 20° anniversario della fondazione della “Cord Blood Bank” presso il Policlinico di Milano. Di Renzo Bracco

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Magazine

E’ utile vivere secondo naturaVivere secondo natura significa assecondarla, pren-derne le indicazioni e gli indirizzi, non contaminarla, non combatterla. Di Carlo Alberto Tregua

Papa Bergoglio, nell’omelia di domenica 30 giugno, ha esposto una questione inusuale: Gesù non era teleco-

mandato da Dio, egli decideva in base al libero arbitrio di cui tutti gli uomini sono stati dotati dal Padre. Anche il Figlio era un uomo e perciò, giustamente, Bergoglio dice che egli poteva liberamente scegliere. E’ questa la verità, inoppugnabile che la gerarchia curiale vuole nascondere, invitando i fedeli a rivolgersi continua-mente al Supremo anche per questioni banali o per altre serie ma su cui Egli non intende intervenire. Creata la natura, creati gli esseri viventi, stabilite le Regole di funzionamento, tutto va come deve andare, né l’uomo, né la bestia, né il vegetale sono in condizione di mutare tali regole. Solo all’interno di esse è possibile, per chi è dotato di intelligenza, effettuare variazioni nel corso degli eventi che, alla fine, restano come sono.Qualcuno potrebbe obiettare che, dato quanto precede, sarebbe del tutto inutile qualunque sforzo che noi pos-siamo fare per migliorare lo stato delle cose e noi stessi. Non è così, proprio perché siamo dotati del libero arbi-trio possiamo scegliere fra il bene e il male, fra lavorare e oziare, fra essere locomotive o vagoni, fra produrre ric-chezza e dare solidarietà ai bisognosi (o entrambe le cose), oppure no, e via enumerando. Non possiamo intervenire sui grandi eventi che non sono per noi guidabili, però, entro i limiti della nostra pochezza, possiamo fare azioni per migliorarne gli effetti. In questo senso è utile vivere secondo natura, cioè adeguarci ai mec-canismi sani ed evitare le deviazioni che le parti cattive del nostro carattere tentano di mettere in moto, spesso riuscendovi.Le persone umane sono dotate di cromosomi buoni e cat-tivi. E’ proprio l’intreccio fra essi che poi indirizza i com-portamenti. Chi volesse, potrebbe leggere per tentare di

capire che cosa è quell’insieme di meccanismi secondo i quali gli uomini nascono e muoiono in un contesto di con-tinua trasformazione delle sostanze organiche, che inci-dono sui rapporti fra tutti i soggetti viventi. E’ semplice da capire, bisogna volerlo.Vivere secondo natura significa assecondarla, prenderne le indicazioni e gli indirizzi, non contaminarla, non com-batterla. Per fare tutto ciò, le persone dovrebbero gestire il proprio naturale egoismo e comprendere che esso porta all’arretramento dell’umanità, nella quale le differenze sociali ed economiche sono sempre molto elevate.Infatti, su sette miliardi di abitanti della terra, solo due vivono in maniera adeguata. La maggioranza (cinque miliardi) vive al di sotto della media e, in moltissimi casi, in stato di povertà assoluta e di fame. Ma chi sta bene non si preoccupa di chi sta male: ecco come vìola le regole della natura che non osserva, anzi contrasta. Non nominare il nome di Dio invano, e neanche quello dei Santi. Gennarino invocava sempre San Gennaro per fargli vincere il Totocalcio, anche se non giocava la sche-dina. E quanta altra gente invoca il Padre e i Santi per qua-lunque bisogno, con ciò commettendo un atto contrario al comandamento prima indicato. Quando le cellule cessano di vivere, il corpo ha finito la sua funzione come tale, ma continua ad essere elemento che si trasforma in energia. Mentre lo spirito, liberatosi dal corpo, perde le caratteristiche proprie del tempo e dello spazio. Tutti i modelli rappresentati dalle diverse religioni, che sovrappongono le deità agli uomini, sono fatti proprio per spaventarli e indurli non tanto a comportarsi nel solco del bene, quanto a soggiacere al potere temporale di chi dice di rappresentare Dio, fatto che non è per niente vero. Dio non ha bisogno di essere rappresentato da alcuno. Ognuno di noi, nella propria misera dimensione, ha un rapporto diretto con colui che l’ha creato. Deve solo chie-dergli perdono se agisce male, mentre non ha bisogno di fargli vedere le buone azioni perché sono da lui ben cono-sciute. Non sappiamo se queste semplici riflessioni possano essere suscettibili di critiche, pensiamo che lo saranno. Anche in questo versante, il più importante che ci riguarda, ognuno è libero di pensarla come crede, fermo restando che deve fare ogni sforzo per non nuocere agli altri, anche perché non vorrebbe che gli altri nuocessero a lui.

● Etica & Valori

Il successo del lionismo è direttamente proporzio-nale all’utilizzo del suo potenziale, alla cura dei progetti che vorremmo realizzare, al carisma che tra-smettono i nostri leader e al numero dei soci e dei club coinvolti nei progetti. Nulla può essere lasciato al caso e se tutte le condizioni elencate si avverassero contemporaneamente non ci sarebbero limiti al suc-cesso del lionismo, il quale sarebbe in grado di rag-giungere qualsiasi traguardo. (Sirius)

Nulla può essere lasciato al caso

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Chi siamo e cosa facciamo? E dove va la nostra associazione? Facendo una valutazione dell’anno lionistico appena trascorso vorrei proporre a tutti i soci alcuni spunti di riflessione. Di Giovanni Canu

Ho letto un saggio di Thompson nel quale si eviden-zia che la correlazione tra “mezzi” ed “obiettivi” di

un’organizzazione ne decreta il successo o l’insuccesso, quando sia i “mezzi” che gli “obiettivi” sono incerti, regna il “caos”. Partendo dal presupposto che i mezzi a disposizione della nostra associazione sono, per definizione, incerti, diventa necessario, per evitare di finire nel “caos”, definire gli obiettivi che si vogliono raggiungere con il nostro “servi-zio”.Dobbiamo pertanto discutere senza pregiudizi sul futuro della nostra associazione in modo da definire quegli obiettivi che ci rendano riconoscibili e diventino un tratto distintivo dei Lions. “Io non so dove dovremmo condurre la nostra associa-zione, ma so che se io parto con le persone giuste, pongo loro le domande corrette, li stimolo in dibattiti costruttivi, troveremo la strada per consentire alla nostra organizza-zione di crescere e perdurare nel tempo” (adattato da Jim Collins).Non funziona più il modello costitutivo fondato soltanto sui club, nel corso degli anni abbiamo visto che il reclu-

tamento di nuovi soci è diventato sempre più difficile, abbiamo visto calare il numero dei soci, ma la cosa più preoccupante è che molti nuovi soci sono usciti ancor prima di comprendere l’essenza e gli obiettivi della nostra associazione.Un club che funziona può essere assimilato a quello che Cooley chiama “Gruppo Primario”, cioè un gruppo le cui caratteristiche dominanti siano costituite da stretti legami personali; ruoli non specializzati; obiettivi indifferenziati. Queste caratteristiche possono essere individuate nei club di nuova costituzione nei quali la riunione di club è anche una piacevole occasione per vedersi, organizzare gite, partite a burraco, service perché si ha piacere di stare insieme.Per i nuovi soci è difficile entrare in questo “Gruppo Pri-mario”, e quindi si assiste alla disgregazione del club in diversi sottogruppi. Quando, con il passare degli anni, i vincoli personali si attenuano, il club si trasforma in un “Gruppo Secondario”, nel quale l’interazione avviene per raggiungere obiettivi specifici. La mancanza di obiettivi comuni e ben definiti, porta inevitabilmente al declino della partecipazione alle riunioni e all’abbandono dell’as-sociazione. Il compito degli organismi dirigenziali è quello di definire il “Tratto Distintivo” dell’associazione ed associarlo ad uno slogan convincente che sia facile da ricordare e con-dividere, in modo che la risposta alla domanda “chi sono i Lions” sia ovvia per tutti e renda facile progettare quei service che meglio vi si adattano.Gli organismi dirigenziali devono creare occa-sioni per condividere questi obiettivi e cercare di “reclutare”/”valorizzare” le persone migliori per rag-

Quando, il primo luglio di ogni anno, il governatore entra in carica, ha completato un percorso formativo

che è iniziato tre anni prima e che lo mette in condizione di applicare una serie di provvedimenti, regole, consuetudini appresi durante il percorso.Dall’organigramma, alla scelta degli officer, allo sviluppo del programma annunciato durante il congresso elettivo, al dirimere piccole e grandi controversie, alle visite nei club ed alla preparazione dei vari interventi presso i presidenti dei club stessi, ai contatti collaborativi con i DG degli altri distretti, alle riunioni con il CdG, ai congressi del distretto e nazionale, al fronteggiare eventi non previsti è tutto un sus-seguirsi di giornate piene di tante cose da prevedere e fare.Tutto questo inizia il primo luglio e termina il trenta giugno dell’anno successivo quando il governatore lascia il posto al suo successore finendo così di fare il governatore.Ma - e questo è il problema - siamo certi che sia stato anche capace di essere un governatore?Essere un governatore è tutta un’altra cosa. Essere un governatore è una predisposizione del cuore e della testa che nasce prima del necessario ed indispensa-bile percorso formativo e che cresce con l’individuo, arric-chendolo di una particolare sensibilità che lo fa entrare nel mondo lions con intelligente e continua curiosità.

Essere un governatore è pensare sempre all’interesse dell’associazione, è rispettarne e fare rispettare etica e codice, non importa se ciò è faticoso e comporta qualche fastidio, è proporre e perseguire nuovi progetti o idee che migliorino la vita associativa anche quando non si è d’ac-cordo con chi tali progetti o idee ha avuto.Essere un governatore è rispettare i soci ed aiutarli a vivere sempre meglio la loro vita associativa senza annoiarli con inutili e fastidiosi discorsi pieni di parole ma scarsi di signi-ficato, è condividere le loro difficoltà aiutandoli a superarle anche quando potremmo non essere d’accordo.Essere un governatore ha un inizio ma non ha mai una fine dal momento che, anche dopo il termine del mandato, non deve e non può cessare il nostro rispetto verso l’associa-zione ed i soci nel perseguire il nostro “We Serve” al fianco dei più bisognosi. Sarebbe auspicabile che ricordassimo di essere un Governatore sempre ed anche in ogni azione della nostra vita privata.Essere un governatore vuole dire non essere solamente un homo lions ma essere un vir lions e comportarsi di conse-guenza con umiltà, stile, generosità ed onestà di pensiero e di cuore. Tutto qui? No, ci sarebbe ancora altro ma lascia-molo alla immaginazione del singolo lettore.

Carla Tirelli Di Stefano

Fare il Governatore o essere un Governatore…

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Un’associazione “fuori dagli schemi”La ricerca dei soci attraverso la partecipazione delle persone. Di Paolo Piccolo

I lions non sono un ente di cultura ma la cultura che espri-mono testimonia la sensibilità alla solidarietà ed alla

tutela dei diritti umani. Un segnale interessante in questo senso viene dal web: sempre più diffusamente nascono iniziative di finanziamento da parte della folla, questo è un processo collaborativo in cui un insieme di persone supportano individui e organizzazioni nella realizzazione di buone cause sommando donazioni individuali.Nato nel mondo anglosassone e in particolare negli USA, il fenomeno è giunto rapidamente in Italia grazie alle cosid-dette piattaforme di “crowdfunding”, ovvero di quei siti che facilitano l’incontro tra la domanda di finanziamenti

e l’offerta di denaro da parte dei potenziali donatori. Noi Lions dobbiamo pensare di essere concreti e costruttivi per cui si rende indispensabile l’ausilio del web nelle nostre attività con la creazione di un’apposita piattaforma web. L’avventura che si propone parte dal basso e si carat-terizza per una forte natura democratica e partecipativa. Tutti gli aderenti sono chiamati alla partecipazione, alla valutazione, al finanziamento e forse potranno, poi, rien-trare nel progetto “Semplicemente… chiedete”.Diventa essenziale “reclutare” nuovi soci ed è importante che questi si sentano bene accolti e ricevano le informa-zioni sul club e sull’intera associazione per meglio par-teciparvi. Sarà necessario intensificare l’orientamento ai nuovi soci. Se i nuovi soci sono bene informati, è più probabile che si sentano a proprio agio nei club e che si impegnino subito attivamente. Un socio che ha ricevuto un corretto orientamento probabilmente rimarrà nel lioni-smo per molto tempo.L’idea che si propone è quella di promuovere campa-gne Lions di “crowdfunding” con la presenza o meno di incentivi non economici alla donazione: la maggior parte di queste iniziative sono mosse infatti da un obiettivo di business raggiunto attraverso la trattenuta di una percentuale sui finanziamenti ricevuti. Le moti-vazioni diverse dalla prospettiva di possibili guada-gni possono essere incentivi quali il riconoscimento e prestigio sociale derivanti dall’essere accreditati come sostenitori, sulla possibilità di accedere e di parteci-pare al processo creativo (concrete nella nostra asso-ciazione), sulla possibilità di entrare in una relazione privilegiata con i beneficiari della donazione (tanto più “incentivanti” quanto migliore è la reputazione o mag-giore la fama dei beneficiari).Altri vantaggi garantiti sono visibilità e diffusione sulla rete grazie agli strumenti di sharing implementati dalla piattaforma e - non di secondaria importanza in ottica di fundrasing - sicurezza e trasparenza nelle procedure di donazione e di addebito del finanziamento sono garantiti

Che lions vogliamo diventare? Che lions vogliamo nei nostri club? Quanto è importante la “formazione” per

i soci lions, oggi? La risposta a queste domande è meno scontata di quanto possa sembrare. Spesso riteniamo che sia sufficiente la pratica e la parte-cipazione al club per avere un buon socio, nella consi-derazione che egli abbia già innate qualità e conoscenze particolari dovute alla sua professione o ai suoi interessi. Certamente la necessità della pratica è indubbia, tuttavia, troppo spesso, si sottovaluta l’importanza della teoria e dell’insegnamento di metodi che ci danno la possibilità di svolgere meglio il nostro servizio nell’associazione. “Apprendere vuol dire partire dalla conoscenza per sperimen-tare e cercare così la via per migliorare”, come sosteneva Albert Einstein.La formazione serve per dare al socio le basi teoriche su cui fare affidamento per operare in una associazione in linea con le esigenze della società. In una società in continua

evoluzione, è necessario formare i soci per non rischiare di rimanere ancorati a modalità di servizio ormai ineffi-caci, investire sugli stessi affinché siano in grado di servire la comunità perseguendo quelli che sono gli scopi e le finalità del lionismo. In qualsiasi organizzazione, sia essa orientata alla realizza-zione di un utile economico, di un risultato pubblico o alla prestazione di mutuo aiuto, la formazione assolve sempre la funzione di migliorare la persona, di abilitarla a svolgere al meglio il ruolo cui è preposta. Formazione, quindi, come service permanente, come primo punto nel programma di ogni presidente di club. Il lion “formato” lavora in modo più dinamico, libero da azioni inutili, non ha progetti irraggiungibili, non ha velleità personali, non ha atteggiamenti arroganti. Il lion formato sa di essere entrato in una associazione, in un gruppo, il cui motto è noi serviamo e non io…

Leda Puppa

L’importanza della formazione

giungere questi obiettivi. La maggior parte dei Lions sono dei professionisti che svolgono dei lavori appaganti, per far si che si impegnino anche nel lionismo è necessario farli sentire parte di un “Team vincente”, perché essi vogliono contribuire a pro-durre risultati tangibili. Vogliono sentirsi coinvolti in qualcosa che funziona. Una volta definiti gli obiettivi sarà necessario definire anche le modalità per raggiungere questi obiettivi. Non bisogna lasciare soli i club nel perseguimento degli obiet-tivi, ma è necessario che vengano studiati dei format di service, venga definito il campo di azione dei club e la loro autonomia rispetto agli obiettivi generali. Mi rendo conto che si tratta di un lavoro molto impegnativo, ma credo che non si possa prescindere da un’analisi attenta dello status quo per individuare i cambiamenti da apportare per adeguarci alla mutata realtà sociale.

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Andiamo oltre…Uniti nel progetto “I lions italiani per gli italiani”. Il ser-vice saprà dimostrare chi veramente siamo e farà conoscere la storia del lionismo multidistrettuale. Di Alba Iacomella

Nel leggere i pensieri del Presidente Internazionale Emerito Pino Grimaldi nella rubrica “Posta celere”

che appare mensilmente su questa rivista, un lion attento non può non riscontrare “verità” nella sua analisi-sintesi di “realtà” della vita pratica lionistica.Con una forma originale di dialettica tra il docere e il delec-tare e un elegante stile comunicativo in cui la forma - per dirla con De Sanctis - non è un’idea ma una cosa, cioè la realtà stessa, Pino Grimaldi instaura con il lettore un con-tinuo dialogo “a distanza” in cui afferra, con forte sensi-bilità etica e con onestà intellettuale, certi “dati” riferiti a comportamenti pseudo-lionistici. Procede, per così dire, “ab rationato ad rationem” della responsabilità etico-socio-morale, impegnata liberamente nel giuramento di ciascuno di noi e nel contempo sollecita e motiva il tra-scendere intersoggettivo del nostro io soggettivo in congruità tra vita pratica lionistica e finalità civili e sociali dell’asso-ciazione. Ecco alcuni momenti di dialettica valoriale tra etica come tecnica della condotta e diritto come tecnica sociale: “(…) abbiamo liberamente deciso di servire, come libero il nostro impe-gno di dare servizio… ai poveri… agli affamati…” (novembre 2012); (…) nella nostra organizzazione sono emersi gruppi di persone (…) tendenti a creare team di facilitatori più o meno occulti di cariche varie” (aprile 2013); “(…) ancor più interes-sante da noi dove sono i “vote raiser”ad essere maestri che creano gruppi che loro, come bastoni, muovono a volte nella ignavia

dei loro seguaci, ad libitum senza che vi sia ribellione, perché ad ogni voto … corrisponde una promessa già fatta o in fieri. Sono persone che lavorano sempre, super presenzialisti (…): non sempre nell’interesse collettivo, più spesso pro domo propria atque amico”... E conclude: “vorremmo che oltre ai voti fossero abili nel raccogliere fondi per chi soffre (...) (giugno 2013). E allora, in considerazione di tanti italiani che soffrono, senza dire della complessità dello spazio pluridimensio-nale di crisi che attraversa, ahimé, la nostra tanto amata Italia, non si può non fermare “la girandola” - per dirla con Sirio Marcianò (editoriale di maggio), di “se”, “ma”, “forse”, “vedremo”. Un progetto per gli italiani già c’è: “I lions italiani per gli italiani” da 5 milioni di euro, ideato e promosso dal direttore della rivista, fortemente soste-nuto, significativamente argomentato nel suo editoriale e condiviso e analizzato, in diversi aspetti su “Lion”, da tanti lions italiani. Un service modello-italianità che con l’assumere l’identità dell’Italia dei Lions, aprirà una nuova stagione del lionismo italiano, di portata epocale, che nel dialogo tra tanti e tanti uomini di buona volontà, raffor-zerà l’anello della catena italiana nell’offrirsi al mondo del bisogno. La sua superiorità valoriale sta nella forza culturale italiana dell’essere associativo lions, quella forza che nel gra-vitare su un progetto per gli italiani, sa guardare alla cul-tura occidentale come strumento di rinnovamento della vita sociale e individuale per trovare, nell’essenza della conoscenza, gradi e forme epistemologiche delle conoscenze ade-guate alle scelte contenutistiche progettuali con condivisione di significatività sociali prioritarie. Queste, una volta condivise, con l’augurio da tutti i Lions Club - metteranno in moto i simboli del talento italiano coraggioso e passionale con una dialettica costruttiva tra l’intelligibile astratto e l’empirico concreto, tra il reale e l’apparente, tra le direzioni delle scelte e il merito come misura valoriale di validità, per “dare un senso alla vita, - per dirla ancora con Sirio Marcianò (edito-riale di novembre) - un sapore nuovo al lionismo e un futuro all’associazione”. E vi è di più. La superiorità valoriale è tale che restituirà l’entusiasmo ai soci delusi, favorirà la voca-zione associativa, anche in quei soci che si sono staccati o si sentono delusi, incrementerà gli impulsi generosi di tutte le età verso il mondo del bisogno, invigorirà la carica emotiva dell’amicizia fondante la vita sociale del singolo con un rap-porto alla pari basato sul rispetto, la stima, la disponibilità reciproca nel partecipare al bene dell’Italia, attrarrà l’opi-nione pubblica, i mass-media, i mezzi di comunicazione di massa, dalla carta stampata alle reti televisive nazionali che - motu proprio - focalizzeranno l’attenzione sui nostri modelli di costruzione di service ispirati nei nostri scopi e nel nostro codice etico.L’utopia rappresenta una forza di trasformazione della realtà, assume consistenza per trasformarsi in autentica volontà di rinnovamento sociale che dipende da scelte di valore, connessa ad una scelta della concezione della vita e dell’uomo per dar senso all’impegno e all’azione; lega realtà visibili a realtà invisibili con atti di umiltà di fede, propria della ricerca scientifica, nell’intelligibilità del mondo e con sensi di riconoscimento che - per dirla con Einstein - “dietro tutto ciò che si può sperimentare c’è qualcosa che la nostra mente non può afferrare e la cui sublimità ci può raggiungere solo come un debole riflesso”.

dallo staff direttivo dell’associazione.Per realizzare il progetto “semplicemente… chiedete” c’è bisogno di qualcosa in più, di un attrattore emozionale, di una visione concreta, di una prova concreta di traspa-renza delle attività. Se davvero vogliamo che l’individuo possa trasformarsi nel “socio felice” è venuto il momento di pensare a diverse modalità di sensibilizzazione degli individui ed all’ideazione di nuove modalità di coinvol-gimento.Come abbiamo già sostenuto, serve un’associazione “fuori dagli schemi”. Un’associazione che sappia risol-vere problemi nuovi che ieri non esistevano, quelli legati alla nuova economia delle connessioni, che sappia inoltre attivare una passione per un gruppo di interesse che dura tutta una vita.Ancora una volta non bisogna aver paura del fallimento, anzi occorre avere il “gusto” del fallimento e del falli-mento ancora, fino a trovare l’idea giusta. Serve allenare il cervello a particolari situazioni, magari nuove e inaspet-tate, e farlo sperimentando sull’arte, sul saper vendere, sul saper creare idee, sull’inventare e così potremo avere persone che verranno a noi “chiedendo” di partecipare. Questa è la nostra rivoluzione.

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Mondoleo

Benvenuti nell’anno sociale 2013-2014: poche righe non possono riassumere l’entusiasmo dei più di 4000 soci italiani Leo. Sarà un anno caratterizzato dalla voglia di continuare la tradizione nell’innovazione…

il passato al nostro fianco ci guiderà nel presente per un futuro luminoso. La protagonista indiscussa è lei, così timida ma grintosa, tenera ma decisa, dal cuore generoso, Maria Pia Calabrese, votata dall’Italia intera come “portavoce” del Multidistretto Leo. Ha in mente un solo desiderio: il We Serve che le hanno insegnato sin quando era piccola e che riesce a realizzare ogni anno, stupendoci sempre di più. Sarà supportata da un team fantastico che metterà tutte le proprie energie per rendere il Leo Club sempre migliore. Negli articoli che seguono ci sarà la presentazione di tutti i temi che ci renderanno i protagonisti del servire. Saranno valoriz-zate le capacità di ciascuno a beneficio di tutti per poter utilizzare al meglio le tante risorse umane disponibili nel mondo Leo, con la presunzione di voler lasciare un segno, una traccia positiva del nostro passaggio nella storia dell’associazione. Non sarà solo un distintivo a rappresentarci nella società in cui andremo ad operare, ma le nostre azioni quotidiane diranno al mondo chi siamo, con orgoglio di appartenenza, per servire, sempre.

Carla Mastrorilli

Un anno meraviglioso

Da un medico in famiglia… alle corsie del Teresa Masselli-Mascia di San Severo. Dal primo luglio gli oltre 4000 Leo Italiani hanno dato il via al Tema operativo nazio-

nale “Leo 4 children”. I leo italiani per i prossimi tre anni vogliono fare sentire la loro mission e portare un sorriso nei reparti di pediatria con l’obiettivo di far dimenticare, almeno per qualche minuto, ai piccoli pazienti il perché della loro degenza in ospedale grazie alla donazione di un “Kit Leo” compo-sto da un computer lettore dvd peluche della trudi e da tanti giochi. Il tutto sarà allietato dalla presenza straordinaria dei testimonial di questo progetto: dalla nota fiction un medico in famiglia avremo Eleonora Cadeddu ed Edoardo Purgatori, conosciuti dal grande schermo come Annuccia ed Emiliano. La prima uscita ufficiale in loro compagnia è stata fatta lo scorso quindici luglio a San Severo, la mia città, a cui con grande orgoglio ho voluto regalare un sorriso frutto delle capacità e dell’impegno dei Leo Italiani. Peter Pan ci insegna che il pensare a cose straordinarie ci porta in alto, ed io sono sempre più certa che il calore, l’entusiasmo, la grinta e l’emozioni che regalano i nostri progetti ci permetteranno sempre di passare “dall’attenzione all’azione“ come recita il mio motto al fine di offrire grande sostengno alla società civile che a mag-gior ragione in questo periodo di crisi ha davvero bisogno di noi. I believe!

Maria Pia CalabresePresidente del Multidistretto Leo

Tema Operativo Nazionale

Leo 4 children

Il progetto, che nasce da un idea dei 4 Distretti Ib e si concretizza su pro-

posta dall’Ib2, consiste nell’allestire con un “Kit Leo” le sale ricreative degli ospedali italiani. Con lo scopo di allie-tare e distrarre i bambini che devono rimanere in ospedale per brevi o lunghi periodi, abbiamo pensato ad un kit tecnologico, il quale può essere perso-nalizzato prendendo contatto con gli ospedali. A settembre inizieranno le rilevazioni per creare il kit perfetto per ogni esigenza. I Leo Italiani, carichi più che mai, sono pronti a scendere in tutte le piazze italiane con il loro abituale gadget, che in tutti questi anni li ha fatti cono-scere, il Pandorino, sabato 30 novembre e domenica 1 dicembre per raccogliere fondi per il progetto. Inoltre, hanno intrapreso rapporti con le aziende leader in

Eleonora Cadeddu e Edoardo Purgatori testimonial dell’iniziativa.

I BELIEVE !

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Mondoleo

Benvenuti nell’anno sociale 2013-2014: poche righe non possono riassumere l’entusiasmo dei più di 4000 soci italiani Leo. Sarà un anno caratterizzato dalla voglia di continuare la tradizione nell’innovazione…

il passato al nostro fianco ci guiderà nel presente per un futuro luminoso. La protagonista indiscussa è lei, così timida ma grintosa, tenera ma decisa, dal cuore generoso, Maria Pia Calabrese, votata dall’Italia intera come “portavoce” del Multidistretto Leo. Ha in mente un solo desiderio: il We Serve che le hanno insegnato sin quando era piccola e che riesce a realizzare ogni anno, stupendoci sempre di più. Sarà supportata da un team fantastico che metterà tutte le proprie energie per rendere il Leo Club sempre migliore. Negli articoli che seguono ci sarà la presentazione di tutti i temi che ci renderanno i protagonisti del servire. Saranno valoriz-zate le capacità di ciascuno a beneficio di tutti per poter utilizzare al meglio le tante risorse umane disponibili nel mondo Leo, con la presunzione di voler lasciare un segno, una traccia positiva del nostro passaggio nella storia dell’associazione. Non sarà solo un distintivo a rappresentarci nella società in cui andremo ad operare, ma le nostre azioni quotidiane diranno al mondo chi siamo, con orgoglio di appartenenza, per servire, sempre.

Carla Mastrorilli

Un anno meraviglioso

Da un medico in famiglia… alle corsie del Teresa Masselli-Mascia di San Severo. Dal primo luglio gli oltre 4000 Leo Italiani hanno dato il via al Tema operativo nazio-

nale “Leo 4 children”. I leo italiani per i prossimi tre anni vogliono fare sentire la loro mission e portare un sorriso nei reparti di pediatria con l’obiettivo di far dimenticare, almeno per qualche minuto, ai piccoli pazienti il perché della loro degenza in ospedale grazie alla donazione di un “Kit Leo” compo-sto da un computer lettore dvd peluche della trudi e da tanti giochi. Il tutto sarà allietato dalla presenza straordinaria dei testimonial di questo progetto: dalla nota fiction un medico in famiglia avremo Eleonora Cadeddu ed Edoardo Purgatori, conosciuti dal grande schermo come Annuccia ed Emiliano. La prima uscita ufficiale in loro compagnia è stata fatta lo scorso quindici luglio a San Severo, la mia città, a cui con grande orgoglio ho voluto regalare un sorriso frutto delle capacità e dell’impegno dei Leo Italiani. Peter Pan ci insegna che il pensare a cose straordinarie ci porta in alto, ed io sono sempre più certa che il calore, l’entusiasmo, la grinta e l’emozioni che regalano i nostri progetti ci permetteranno sempre di passare “dall’attenzione all’azione“ come recita il mio motto al fine di offrire grande sostengno alla società civile che a mag-gior ragione in questo periodo di crisi ha davvero bisogno di noi. I believe!

Maria Pia CalabresePresidente del Multidistretto Leo

Tema Operativo Nazionale

Leo 4 children

Il progetto, che nasce da un idea dei 4 Distretti Ib e si concretizza su pro-

posta dall’Ib2, consiste nell’allestire con un “Kit Leo” le sale ricreative degli ospedali italiani. Con lo scopo di allie-tare e distrarre i bambini che devono rimanere in ospedale per brevi o lunghi periodi, abbiamo pensato ad un kit tecnologico, il quale può essere perso-nalizzato prendendo contatto con gli ospedali. A settembre inizieranno le rilevazioni per creare il kit perfetto per ogni esigenza. I Leo Italiani, carichi più che mai, sono pronti a scendere in tutte le piazze italiane con il loro abituale gadget, che in tutti questi anni li ha fatti cono-scere, il Pandorino, sabato 30 novembre e domenica 1 dicembre per raccogliere fondi per il progetto. Inoltre, hanno intrapreso rapporti con le aziende leader in

Eleonora Cadeddu e Edoardo Purgatori testimonial dell’iniziativa.

I BELIEVE !

Mondoleo

Service Nazionale

I giovani e la sicurezza stradale

Al recente Congresso Nazionale Lions di Taormina il service “I giovani e la sicurezza stradale” ha assunto

“Rilevanza Nazionale” e durata pluriennale, pertanto il Pre-sidente del Multidistretto Leo, Maria Pia Calabrese, e molti Governatori Lions hanno deciso di dare continuità alle azioni intraprese lo scorso anno.Le cronache quotidiane ci confermano, infatti, che si tratta di un problema di grande attualità se si pensa al numero impressionante di giovani tra i 15 e i 24 anni che perdiamo ogni anno nelle strade del nostro Paese, o perché perdono la vita o peggio perché, e sono la maggior parte, rimangono gravemente invalidi. Davanti a questo grave problema sociale i Lions ed i Leo, avvertito il dovere morale di attivarsi in prima persona, hanno dato vita al service che ha lo scopo di promuovere la cultura della sicurezza stradale per cercare di ridurre, di conseguenza, il numero di morti e feriti da inci-dente stradale. Il service va rivolto a tutti i cittadini, con un occhio di riguardo ai giovani, ed articolato sui principali com-portamenti responsabili della maggior parte degli incidenti: non uso dei sistemi di protezione individuale (cinture e seg-giolini per bambini), eccesso di velocità, consumo di alcool e droghe, mancato rispetto dei pedoni. Noi Leo abbiamo realizzato una pagina su Facebook, convinti che esso sia un ottimo strumento di informazione e di comunicazione, soprattutto tra i giovani, primi destinatari del service, e creato un video consultabile all’indirizzo www.portaleo.it/12313/le-nostre-attivita/21-i-giovani-e-la-sicurezza-stradale.htm Fortemente convinti, altresì, dell’importanza della collabora-

Tema di Studio Nazionale

Progetto Kairòs

Dal 1 luglio 2012 il Progetto Kairòs è il Tema di Studio Nazionale del Multidistretto Leo 108 Italy. Il Progetto

Kairòs si propone di migliorare l’integrazione scolastica e, quindi, anche sociale, delle persone che per inconsape-volezza, timori e pregiudizi, troppo spesso consideriamo “diverse” da noi “presunti normodotati”. Un progetto di integrazione sì, ma di integrazione al contrario.Attraverso la creazione di situazioni in cui i “normodotati”

Italia… come la Trudi per i giocattoli e il Leone alto 15 cm con la maglietta logata.Il progetto sviluppato e gestito interamente dalla nostra asso-ciazione dà la possibilità a tutti i soci Leo Italiani di toccare con mano ciò per cui si sono adoperati e alta visibilità sul ter-ritorio italiano dell’associazione grazie ad un tema operativo che lavora negli ospedali.Siamo fiduciosi che il progetto si realizzerà nel migliore dei modi anche per la collaborazione di due testimonial di ecce-zione: Edoardo Purgatori e Eleonora Cadeddu, attori della fiction “Un medico in famiglia”, che ci aiuteranno a pubbli-cizzare e coinvolgere tantissimi ragazzi. A settembre ci sarà la conferenza stampa a Roma.Abbiamo intrapreso anche la strada per avere il Patrocinio del Ministero della Sanità (aperta l’istruttoria, stiamo aspet-tando la conferma ufficiale).Ci sarà massima collaborazione fra il comitato del multidi-stretto e dei singoli distretti per svolgere al meglio il progetto.Lo staff nominato dal Presidente del Multidistretto 108 Italy è così composto: Elisabetta Bagnasco (Coordinatore Nazio-nale Leo4Children), Fabio Alebardi (Responsabile della comunicazione), Stefania Raineri (Responsabile rapporti con gli ospedali), Enzo Spezia (Responsabile rapporti isti-tuzionali), Filippo Papaleo (Responsabile portale), Fabrizio Rebuffo (Coordinatore nazionale gadget), Marco Paolucci (Responsabile area nord gadget), Antonio Gullotta (Respon-sabile area centro-sud gadget).

zione e della condivisione abbiamo sottoscritto la Carta Euro-pea della Sicurezza Stradale, una piattaforma partecipativa in cui tutti i firmatari possono condividere le iniziative svolte in modo da imparare gli uni dagli altri. In questo modo la sicurezza stradale in Europa può essere migliorata!È in fase di realizzazione il Progetto “Sono in grado di gui-dare stasera?”, che ha lo scopo di contrastare le stragi del sabato sera e far diminuire il numero degli incidenti che coinvolgono i giovani. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di sensibilizzare i giovani ad assumere un comportamento responsabile alla guida ed una maggiore consapevolezza dei danni derivanti dall’uso di sostanze alcoliche.Per far ciò saranno distribuiti degli etilometri monouso, alle uscite dei locali in modo che tutti i ragazzi possano valu-tare il proprio stato alcolemico e capire se possono mettersi al volante. È auspicabile costituire, in ciascun distretto, un coordinamento Lions–Leo (come già fatto dal Governatore dell’Yb) per programmare attività congiunte, la maggior parte delle quali vanno, sicuramente, intraprese nelle scuole di ogni ordine e grado, coinvolgendo un team di esperti for-mato da docenti, funzionari della Polizia Stradale, ingegneri della Motorizzazione Civile e medici (anche Lions).

Enrica Lo MedicoCoordinatore del Service

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Mondoleo

Service Nazionale Permanente Lions-Leo

Progetto Martina

Il 29 giugno si è svolta a Roma, presso la Segreteria Nazio-nale Lions, la riunione dei Coordinatori Distrettuali per il

Progetto Martina con la partecipazione del Presidente del Consiglio dei Governatori per l’annata lionistica 2013-2014, Enrico Pons, del Coordinatore Nazionale Lions, Cosimo Di Maggio e della sottoscritta, Coordinatore Nazionale Leo.

provino ad agire come i “diversi”, l’obiettivo è quello di non rendere il diverso uguale a noi abili ma, piuttosto, pro-

vare a scoprire le meraviglie della sua diversità. Siamo, infatti, profondamente convinti che le persone “normodotate” abbiano davvero bisogno di una maggiore consapevolezza verso la diversità e che, grazie alla conoscenza delle difficoltà che i compagni disabili devono superare nella vita di tutti i giorni, possano condividere sempre più ambiti comuni e pos-sano interiorizzare le esigenze dell’altro affinché la diversità possa essere una fonte di ricchezza interiore per chiunque.Per quanto riguarda le modalità di attuazione del progetto, le abbiamo volute suddividere in due rami principali:• Collaborazione con le scuole primarie e secondarie.• Eventi extra scolastici di sensibilizzazione.Nell’ambito didattico, il Progetto Kairòs si sviluppa fornendo un manuale operativo negli istituti secondari che possa essere di supporto agli insegnanti per la sensibilizzazione nei confronti della disabilità, mentre nelle scuole primarie, oltre ad esso, viene fornito ad ogni alunno il testo “Alla ricerca di Abilian”. Attraverso i manuali viene proposta un’attività ludico-riflessiva che permette ai ragazzi di fare esperienza concreta della disabilità-diversità e di operare delle riflessioni sulle proprie emozioni a riguardo. Giocare o disegnare al buio, scrivere con dei guantoni, met-tersi in gioco per riuscire a comunicare con dei compagni di classe che non vedono o non sentono, giocare con un altro bambino che non può muovere le gambe o le braccia sono attività che ci permettono di vivere un’esperienza di diver-sità, che è normalità per alcune persone.In ambito extra didattico, il progetto Kairòs si adatta con facilità anche ad un pubblico adulto, attraverso canali di comunicazione differenti, che attraverso le emozioni por-tino a riflettere sui modi in cui ci rapportiamo con le persone “diverse” da noi. Ogni distretto, ogni club e ogni socio ha potuto dare libero sfogo alla propria creatività. Sono state organizzate cene al buio, pranzi kairòs, percorsi al buio presso l’istituto ciechi di Milano, cineforum, conferenze, mol-tissimi pranzi e cene con ragazzi diversamente abili, corto-metraggi… Siamo sempre in cerca di nuove idee per attuare il Progetto Kairòs. L’importante è lasciare libero spazio alla fantasia. Il nostro obiettivo è quello che questo “Pensare spe-ciale” diventi pian piano il nostro “pensare normale”.“La diversità è un valore, una reale risorsa a cui fare rife-rimento per provare a cambiare il nostro rapporto con il mondo e le persone”.

Laura ScuccatoCoordinatore Nazionale TESN “Progetto Kairòs”

Il Progetto Martina unisce i Lions e i Leo nell’obiettivo di informare i giovani sulle metodologie della lotta ai tumori attraverso l’adozione di stili di vita sani e corretti, stimolan-doli all’impegno personale nella prevenzione e promozione della salute. L’implementazione che il Progetto Martina ha avuto in questi anni, divenendo service nazionale prima e pluriennale poi, ha avuto tangibile evidenza sul territorio italiano riuscendo a coinvolgere il 42% dei Lions club, rela-zionandosi nel 2013 con 74.195 giovani in ben 754 scuole (rispetto ai 69.000 giovani suddivisi in 715 scuole nell’anno 2012), e facendo sì che, nell’ultimo Congresso Lions tenutosi a Taormina, il Progetto Martina venisse confermato all’una-nimità Service di interesse Nazionale. Vi sono, ormai, molti studi che confermano l’efficacia dell’edu-cazione alla salute dei giovani se c’è la testimonianza di altri giovani e ciò giustifica l’invito riservato ai Leo a convogliare sempre nuove e maggiori energie per questo service. Anche la semplice presenza in aula è apprezzata e richiesta dagli stessi studenti e conia la sinergia d’azione tra Lions e Leo.La peculiarità dell’impegno Leo nel Progetto Martina trova ragione nell’empatia che si stabilisce con gli studenti durante le conferenze, di concerto a far giungere i messaggi dei

relatori Lions, talvolta assemblandoli a un linguaggio com-plementare alle aspettative dei giovani. Durante l’incontro tenutosi a Roma, sono stati valutati i risultati ottenuti dall’a-nalisi dei test che vengono compilati dagli studenti alla fine dell’incontro nelle scuole. I dati evidenziano uno standard elevato di gradimento dei giovani in materia di tematiche sino ad allora scarsamente conosciute; parimenti, la valuta-zione dei test che ogni giovane è invitato a compilare online a un anno dalla conferenza (precisamente sul webform pre-sente sul sito www.progettomartina.it) conferma l’adozione di stili di vita modificati e corretti in base a quanto appreso durante l’incontro. I punti di forza di questo Service restano quelli originali: la facile adozione da parte di ogni singolo club, il costo zero, la disponibilità di un sito internet esplica-tivo, rinnovato e pronto a essere un sito multilingue.L’impegno per il prossimo anno sociale è volto a creare una reciprocità crescente delle azioni e delle collaborazioni tra Lions e Leo, in modo da coinvolgere un numero sempre maggiore di studenti, di scuole e Lions Club attivi, fiduciosi che il Progetto Martina divenga per i Lions e i Leo un Service Senza Tempo. Perché attuare il Progetto Martina dipende solo dalla nostra buona volontà.

Daiana TaddeoCoordinatore Nazionale Progetto Martina

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distretti e dintorni

Obiettivo dell’incontro è stato quello di sottoline-are la necessità di un’azione comune per dare alla

nostra associazione una maggiore visibilità e, soprat-tutto, di essere più incisiva ed efficace nell’organizza-zione di service di qualità che possano avere ricadute positive sul territorio di competenza. Nelle diverse

relazioni, è emersa, altresì, la necessità di mettere insieme le forze per poter meglio intervenire, attra-verso progetti mirati e condivisi, sul tessuto econo-mico e sociale delle nostre comunità, che, sempre più frequentemente, manifestano situazioni contingenti di bisogni da affrontare in breve tempo.

Lavoriamo insieme per un obiettivo comuneSu invito dei tre governatori dei distretti Michele Serafini (Ta1), Anna Dessy Zanazzo (Ta2) e Chiara Brigo (Ta3), si è svolta, domenica 14 luglio presso gli Istituti “Filippin” di Paderno del Grappa, la 1ª Conferenza programmatica dei 3 distretti aperta a tutti i soci. Di Ernesto Zeppa

Mondoleo

Service Nazionale Permanente Lions-Leo

Progetto Martina

Il 29 giugno si è svolta a Roma, presso la Segreteria Nazio-nale Lions, la riunione dei Coordinatori Distrettuali per il

Progetto Martina con la partecipazione del Presidente del Consiglio dei Governatori per l’annata lionistica 2013-2014, Enrico Pons, del Coordinatore Nazionale Lions, Cosimo Di Maggio e della sottoscritta, Coordinatore Nazionale Leo.

provino ad agire come i “diversi”, l’obiettivo è quello di non rendere il diverso uguale a noi abili ma, piuttosto, pro-

vare a scoprire le meraviglie della sua diversità. Siamo, infatti, profondamente convinti che le persone “normodotate” abbiano davvero bisogno di una maggiore consapevolezza verso la diversità e che, grazie alla conoscenza delle difficoltà che i compagni disabili devono superare nella vita di tutti i giorni, possano condividere sempre più ambiti comuni e pos-sano interiorizzare le esigenze dell’altro affinché la diversità possa essere una fonte di ricchezza interiore per chiunque.Per quanto riguarda le modalità di attuazione del progetto, le abbiamo volute suddividere in due rami principali:• Collaborazione con le scuole primarie e secondarie.• Eventi extra scolastici di sensibilizzazione.Nell’ambito didattico, il Progetto Kairòs si sviluppa fornendo un manuale operativo negli istituti secondari che possa essere di supporto agli insegnanti per la sensibilizzazione nei confronti della disabilità, mentre nelle scuole primarie, oltre ad esso, viene fornito ad ogni alunno il testo “Alla ricerca di Abilian”. Attraverso i manuali viene proposta un’attività ludico-riflessiva che permette ai ragazzi di fare esperienza concreta della disabilità-diversità e di operare delle riflessioni sulle proprie emozioni a riguardo. Giocare o disegnare al buio, scrivere con dei guantoni, met-tersi in gioco per riuscire a comunicare con dei compagni di classe che non vedono o non sentono, giocare con un altro bambino che non può muovere le gambe o le braccia sono attività che ci permettono di vivere un’esperienza di diver-sità, che è normalità per alcune persone.In ambito extra didattico, il progetto Kairòs si adatta con facilità anche ad un pubblico adulto, attraverso canali di comunicazione differenti, che attraverso le emozioni por-tino a riflettere sui modi in cui ci rapportiamo con le persone “diverse” da noi. Ogni distretto, ogni club e ogni socio ha potuto dare libero sfogo alla propria creatività. Sono state organizzate cene al buio, pranzi kairòs, percorsi al buio presso l’istituto ciechi di Milano, cineforum, conferenze, mol-tissimi pranzi e cene con ragazzi diversamente abili, corto-metraggi… Siamo sempre in cerca di nuove idee per attuare il Progetto Kairòs. L’importante è lasciare libero spazio alla fantasia. Il nostro obiettivo è quello che questo “Pensare spe-ciale” diventi pian piano il nostro “pensare normale”.“La diversità è un valore, una reale risorsa a cui fare rife-rimento per provare a cambiare il nostro rapporto con il mondo e le persone”.

Laura ScuccatoCoordinatore Nazionale TESN “Progetto Kairòs”

Il Progetto Martina unisce i Lions e i Leo nell’obiettivo di informare i giovani sulle metodologie della lotta ai tumori attraverso l’adozione di stili di vita sani e corretti, stimolan-doli all’impegno personale nella prevenzione e promozione della salute. L’implementazione che il Progetto Martina ha avuto in questi anni, divenendo service nazionale prima e pluriennale poi, ha avuto tangibile evidenza sul territorio italiano riuscendo a coinvolgere il 42% dei Lions club, rela-zionandosi nel 2013 con 74.195 giovani in ben 754 scuole (rispetto ai 69.000 giovani suddivisi in 715 scuole nell’anno 2012), e facendo sì che, nell’ultimo Congresso Lions tenutosi a Taormina, il Progetto Martina venisse confermato all’una-nimità Service di interesse Nazionale. Vi sono, ormai, molti studi che confermano l’efficacia dell’edu-cazione alla salute dei giovani se c’è la testimonianza di altri giovani e ciò giustifica l’invito riservato ai Leo a convogliare sempre nuove e maggiori energie per questo service. Anche la semplice presenza in aula è apprezzata e richiesta dagli stessi studenti e conia la sinergia d’azione tra Lions e Leo.La peculiarità dell’impegno Leo nel Progetto Martina trova ragione nell’empatia che si stabilisce con gli studenti durante le conferenze, di concerto a far giungere i messaggi dei

relatori Lions, talvolta assemblandoli a un linguaggio com-plementare alle aspettative dei giovani. Durante l’incontro tenutosi a Roma, sono stati valutati i risultati ottenuti dall’a-nalisi dei test che vengono compilati dagli studenti alla fine dell’incontro nelle scuole. I dati evidenziano uno standard elevato di gradimento dei giovani in materia di tematiche sino ad allora scarsamente conosciute; parimenti, la valuta-zione dei test che ogni giovane è invitato a compilare online a un anno dalla conferenza (precisamente sul webform pre-sente sul sito www.progettomartina.it) conferma l’adozione di stili di vita modificati e corretti in base a quanto appreso durante l’incontro. I punti di forza di questo Service restano quelli originali: la facile adozione da parte di ogni singolo club, il costo zero, la disponibilità di un sito internet esplica-tivo, rinnovato e pronto a essere un sito multilingue.L’impegno per il prossimo anno sociale è volto a creare una reciprocità crescente delle azioni e delle collaborazioni tra Lions e Leo, in modo da coinvolgere un numero sempre maggiore di studenti, di scuole e Lions Club attivi, fiduciosi che il Progetto Martina divenga per i Lions e i Leo un Service Senza Tempo. Perché attuare il Progetto Martina dipende solo dalla nostra buona volontà.

Daiana TaddeoCoordinatore Nazionale Progetto Martina

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Service

E’, se vogliamo, un recupero del vecchio distretto Ta che, nel 1996, è stato suddiviso negli attuali 3 distretti. “A dire il vero - sottolinea il DG Anna Dessy Zanazzo - c’è sempre stata una certa collaborazione ma ora si intende incentivarla allar-gando i nostri orizzonti e condividendo le varie esperienze. Dobbiamo imparare a lavorare insieme per il bene del pros-simo ma anche per la nostra Fondazione LCIF che deve man-tenere inalterato il suo prestigio”.I DG Michele Serafini e Chiara Brigo hanno rispettivamente relazionato sulla Convention di Amburgo e sul 61° Congresso nazionale di Taormina ricordando ai numerosi soci presenti le diverse deliberazioni assunte che caratterizzeranno questo anno sociale. Nel corso del loro intervento, entrambi hanno ribadito il desiderio e la disponibilità a collaborare per poter, insieme, raggiungere obiettivi economici ed operativi di valore e di qualità.Un intervento gradito ed interessante è stato quello dell’ID Roberto Fresia, che, in questa sua prima uscita ufficiale, ha affrontato il tema dell’internazionalità del LCI eviden-ziandone il valore ed il significato in un mondo sempre più globalizzato, ed ha anche aggiunto: “Non cadiamo nell’ec-cesso. Servendo esclusivamente in ambito internazionale, si rischia di perdere di vista l’Uomo; occupandosi soltanto dei problemi locali, si può cadere nell’individualismo e nell’iso-lamento. Vi invito, perciò, ad operare per il bene del vostro territorio, insieme con altri club per agire più efficacemente e per raggiungere traguardi più prestigiosi senza, comunque, mai dimenticare la valenza della nostra associazione interna-zionale con tutta la forza del suoi 46.600 club e 1.360.000 soci”. A seguire, Sandro Castellana, PDG e coordinatore multidi-stretuale GLT, ha ricordato quanto sia importante ed indi-spensabile non sottovalutare la leadership in una associazione di servizio come la nostra perché l’individuazione di leader capaci e carismatici è fondamentale per poter stimolare e motivare i soci nel loro impegno quotidiano, consentendo loro di rispondere positivamente alle diverse esigenze presenti nel tessuto sociale della Comunità di appartenenza.Stefano Camurri Piloni, PCC e socio del distretto Ta2, ha poi presentato l’Alpine Lions Cooperation (ALC) come esempio di collaborazione interdistrettuale ed alla quale partecipano, per ora, sette distretti - Ta1 e Ta2 Italy, Austria West, Austria Centro, Baviera sud, Baviera Est e Svizzera centro. “Questa associa-zione - ha puntualizzato il PCC - è stata ideata per dar vita ad una collaborazione internazionale, futura e continua, con il fine di un service annuale comune ed un interscambio di idee ed interessi Lions vivace e continuo. E’ un modello percorribile di solidarietà per prevenire e combattere i bisogni di domani”.

Il Lions Day della cultura solidale a CamerinoIl 26 giugno, nel cuore del Distretto A, i Lions sono stati al centro degli eventi, sia come fruitori che come beneficiari della solidarietà. Di Corrado Cammarano e Franco Sami

Sovrastati dalla morsa dei problemi economici e sociali, che investono il nostro Paese e di conseguenza anche noi Lions,

dobbiamo fare il possibile per evitare che la Cultura (Mission del LCI docet) venga considerata, trattata e vissuta come sot-

toprodotto, di inconsistente valore, da relegare in fondo alle priorità di cui occuparsi. Essa può costituire un motore di promozione e di crescita per tante aree dell’Italia dalle poten-zialità enormi, oltre che di naturale arricchimento individuale, ma necessita per tale scopo di una visione lungimirante e di iniziative che nell’insieme superino la dimensione iper specia-listica, incorporando dal sociale tutti gli elementi possibili per renderla stimolante, coinvolgente ed attraente soprattutto per i non addetti ai lavori, senza abbassare gli standard qualitativi dell’offerta; in sostanza mettendo in campo risorse umane e modalità per veicolarla intrise di competenza e passione.Il “Lions Day della cultura” proposto ed organizzato il 26 giugno scorso, nel cuore del Distretto, 108 A, dal club Camerte, con i club della zona, in collaborazione col museo civico, il comune, altre associazioni cittadine e la CCVA di Philadelphia (USA), ha rappresentato una sintesi quasi perfetta della pre-messa precedente. I Lions sono stati al centro degli eventi, sia come fruitori che come beneficiari della solidarietà. I contenuti hanno riguardato la visita guidata della mostra su “Girolamo di Giovanni. Il Quattrocento a Camerino. Dipinti, carpenterie lignee, oreficerie e ceramiche fra Gotico e Rinascimento”; esposi-zione allestita nel complesso monumentale del convento di San Domenico, sede della Pinacoteca e poi lo straordinario concerto di beneficenza, eseguito nel Duomo di Camerino dalla Chester County Voices Abroad; corale composta da una cinquantina di giovani americani di età compresa tra i 15 e i 20 anni, fondata e diretta da Marge Cucculelli Campbell.Se da una parte, la mostra ha offerto ed offre fino al 29 set-tembre 2013 l’opportunità di cogliere attraverso le opere di Girolamo di Giovanni e le guide esperte che le descrivono, alcuni spunti sui fasti artistici della “marca camerte” nel ‘400, il concerto della CCVA ci ha proiettato in una dimensione emozionale inimmaginabile a priori. Solo vivendo l’espe-rienza direttamente, durante e dopo il concerto, si è potuto comprendere il senso profondo ed esaltante di quanto già custodiamo con orgoglio nell’album dei ricordi. Filo conduttore è stata la solidarietà, sottolineata prima del con-certo dal PDG Giulietta Bascioni nel saluto rivolto al numeroso pubblico intervenuto, solidarietà concretizzatasi in una raccolta fondi a favore del service distrettuale 2012-2013 (il Centro di accoglienza a Pesaro), a cui la Direttrice e tutto lo staff della corale hanno aderito con altruismo unico; mentre in tutti noi presenti, durante l’ascolto, si è vissuta la magia di una stretta vicinanza con la dimensione divina, come opportunamente evidenziato nel suo saluto dal 2° VDG Franco Sami, il quale ha voluto condividere con noi il piacere di tutta l’iniziativa.Molto appagati, abbiamo osservato dalla qualità dei risultati, la fiducia che da sempre la direttrice Marge nutre e coltiva nei

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Service

Io mi sono occcupato di uno dei tre interventi programmati il venerdì mattina, “Saper fare e far sapere”, il PCC Luciano

Ferrari ha trattato il tema “We serve: chi, dove, come?”, mentre il PID Massimo Fabio ha intrattenuto gli officer e i soci del Distretto su “Diritti civili e doveri sociali dei Lions verso il territorio”. Quasi 5 ore senza sospensioni per trattare tre modi diversi ma complementari di fare lionismo con-creto, utilizzando il più possibile le forze che annualmente mettiamo in campo sia nei distretti che nel MD.Ovviamente non farò, lo spazio non me lo consentirebbe, la cronaca dei tre giorni vissuti a Squillace Lido, durante i quali si sono susseguiti, coordinati dal PID Domenico Mes-sina, incontri di aggiornamento per tutti (presidenti di circo-scrizione, di zona e di club, segretari, tesorieri, cerimonieri e addetti stampa). Così come non vi farò sapere quanto è avvenuto durante il “gabinetto distrettuale” e durante la premiazione dei partecipanti al Campo giovani “Vesuvio”. E neppure quanto è stato detto nel convegno su “L’aiuto sociale ed economico espresso dal lionismo nel mondo”, con l’introduzione del PID Ermanno Bocchini e la conferenza dell’Europarlamentare Erminia Mazzone, e nelle relazioni del presidente del Distretto Leo Giuseppemario Pisani, del 2° VDG Totò Fuscaldo, del 1° VDG Liliana Caruso, dell’IPDG Gianfranco Sava e del DG Luigi Buffardi.

Ma desidero far sapere ai lettori quanto questo incontro abbia rafforzato la compagine associativa distrettuale: tutti i presenti sono stati coinvolti, il lionismo ha acquistato nuove energie e i programmi dell’annata sono apparsi più accatti-vanti e più semplici da portare avanti. E se tutto è più accatti-vante e più semplice il lionismo diventa una entusiasmante avventura comune.

Sirio Marcianò

Weekend nell’YaHo vissuto tre giorni di intensa attività lionistica all’incontro programmatico organizzato dal Distretto 108 Ya svoltosi a Squillace Lido dal 18 al 20 luglio.

giovani, fiducia che unita all’impegno indispensabile per fare emergere i loro talenti mettendo in gioco se stessa è un esem-pio da imitare. Per non dire quanto sia stato fondamentale il valore della famiglia, difatti soltanto i solidi legami paren-tali tra la presidente Noemi Cucculelli e la direttrice hanno permesso di incastrare una data per un concerto della CCVA a Camerino nel tour italiano 2013. Non ultimo l’entusiasmo genuino col quale sono state stabilite relazioni spontanee coi ragazzi/e-coristi, molti dei quali figli di Lions americani, nel dopo-concerto, sviluppi che hanno palesato la facilità nel creare armonia e allegria tra generazioni e culture diverse, facilitate da emozioni e qualche piccola goliardia culinaria, pur parlando lingue diverse. Tutti presupposti imprescindi-bili per costruire un futuro migliore senza barriere di sorta!

Un sogno diventa realtàGrazie ai Lions un vecchio convento diventerà “Museo civico di Niscemi”. Quando si lavora in siner-gia e per le cose “concrete” i frutti prima o poi arri-vano. Di Giuseppe D’Alessandro

Nella parte nord di Niscemi, a pochi metri dal santuario dedicato a Maria Santissima del Bosco patrona della

città, sorge il convento appartenuto in passato ai Frati France-scani Riformati con annessa chiesa di San Francesco. Questo monastero venne sconsacrato e adibito a ospedale civile, al quale fu attribuito il nome di “Suor Cecilia Basarocco” in

ricordo dell’eroica religiosa che durante lo sbarco degli Ame-ricani rimase da sola a gestire il luogo di cura e riuscì a fer-mare un plotone di esecuzione parandosi davanti.Qualche anno addietro - Niscemi era amministrata da una commissione prefettizia - l’ospedale venne trasferito in una ala nuova e l’ASL cedette la vecchia struttura al Comune. Fu l’occasione per un’iniziativa che sembrava a molti un mirag-gio: riconvertire il vecchio edificio settecentesco in locali ove allocare tutte le realtà museali niscemesi presenti e future.Il Lions Club Niscemi, col presidente pro tempore Gregorio Amato e l’instancabile direttore del Museo Totò Ravalli, si diede da fare, coinvolgendo le istituzioni interessate, al punto da presentare apposito progetto alla regione siciliana.Non sempre i sogni si realizzano, ma stavolta è accaduto: è

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Service

stata stanziata la somma di 4.800.000 euro grazie alla quale il vecchio convento diventerà “Museo civico di Niscemi”, ospi-tando le attuali realtà, quali il Museo della civiltà contadina A. Marsiano, il Museo di Storia naturale, la pinacoteca comu-nale e tutte quella altre raccolte in corso di completamento. L’annuncio è stato dato durante una affollata conferenza stampa dall’attuale presidente del club Salvatore Ravalli, che è stato uno degli artefici del successo nel quale tutti spera-vano, ma che sembrava un sogno, specie in questo periodo di crisi.Il seme di tutta questa operazione è stato l’ottenimento nel 2004 del decreto di vincolo da parte dell’Assessorato regio-nale per i beni culturali per una parte di collezione accu-mulata dal Lions Club Niscemi, ritenendola di alto valore etno-antropologico. Senza di ciò non sarebbe partorito nulla! I successivi protocolli di intesa con le istituzioni e il progetto di massima presentato nei programmi PIST (piani integrati di sviluppo territoriale) hanno completato l’opera burocratica fino all’ottenimento del finanziamento.L’emozione dei partecipanti, dei soci e di tutta la cittadinanza, è giustificata dal fatto che il solo Museo della civiltà conta-dina (attualmente di proprietà del club di Niscemi, ma che sarà donato al costruendo Museo Civico una volta ultimato) raccoglie oltre 2.500 reperti, un quarto dei quali dichiarati di interesse etno-antropologico.

Solidarietà “naturale” a RavennaGrande successo del “Lions Natura 2013”, organiz-zato da Gianfranco Medri del Lions Club Ravenna Host, con incasso devoluto alla ricerca sull’ambiente e all’acquisto di un cane guida per non vedenti. Di Alessandro Emiliani

La natura coniugata a cultura, ambiente, sport, gastrono-mia e, soprattutto, solidarietà (con l’incasso della mani-

festazione, come negli anni precedenti, devoluto alla ricerca universitaria sui temi dell’ambiente). Con questo spirito è stata recentemente organizzata la sesta edizione del Lions Natura, come sempre, nella Clinica veterinaria di Gianfranco Medri (dintorni di Ravenna), socio emerito del Lions Club Ravenna Host, nonché Melvin Jones Fellow.Ricchissimo il programma della giornata (realizzata con il prezioso intervento della moglie di Medri, Emanuela), arti-colato su dotte relazioni naturalistiche, un concerto gospel

(ottimo il coro Gospel Voice of Joy), l’estrazione di biciclette per bambini, una corposa lotteria a premi, una seguitissima dimostrazione pratica di un cane guida per non vedenti, e la presenza di tanti cuccioli amici dell’uomo.Quattro le relazioni in ambito naturalistico, che hanno visto protagonisti il Lion Giovanni Naccarato, Comandante del Corpo Forestale della Provincia di Ravenna (con intervento su “Il Corpo Forestale dello Stato: tutela e benessere degli ani-mali”); Paolo Caramalli, Commissario Capo della Forestale (“L’incendio di Lido di Dante dieci mesi dopo: passato, pre-sente e futuro di un habitat”); Annalisa Zaccaroni, docente di Veterinaria all’Università di Bologna, (“Grandi vertebrati marini come monitor dell’ambiente”); e Dino Scaravelli, anch’egli docente di Veterinaria (ed Agraria) dell’Università di Bologna (“I piccoli mammiferi selvatici come indicatori dello stato ambientale”).Più ancor più che in passato, l’attenzione è stata dedicata ai cani guida per non vedenti, con il consigliere della Scuola Cani Guida Lions di Limbiate, Mario Grossi, impegnato in una dimostrazione pratica (attraverso la simulazione di un per-corso cittadino con tutte le difficoltà che può comportare) sul prezioso ed insostituibile ruolo di questi animali dall’efficienza e dal cuore d’oro. A ciò è stata collegata l’estrazione della Lot-teria Grandi Premi, con il corposo ricavato che ha contribuito all’acquisto, appunto, di un cane guida per non vedenti.

Festival della Valle d’Itria Tra la soddisfazione dei Lions di Puglia e del Ministro della Cultura Massimo Bray conclusa con meritato successo la 39ª edizione del Festival della Valle d’I-tria. Di Domenico Roscino

Ha concluso la 39ª edizione del Festival Internazionale della Valle d’Itria un trionfale e singolare capolavoro

verdiano, qual è la Messa da Requiem, composta nel 1874 per commemorare la morte di Manzoni, eseguito magistral-mente - nell’anno celebrativo per il bicentenario della nascita del genio italiano di Busseto insieme a quella del grande com-positore tedesco R. Wagner, nel suggestivo atrio del Palazzo Ducale di Martina Franca, ormai elevato, come ha anche fatto rilevare il Ministro alla Cultura e al Turismo, on. Mas-simo Bray, in visita alla Città barocca con altre autorità isti-tuzionali della Regione e della Provincia di Taranto, ad una sorta di grembo generatore di sempre più eccellenti novità - dall’Orchestra Internazionale Italiana con il Coro del Teatro Petruzzelli di Bari sotto la generosa e spiritualmente accesa direzione del giovane e valoroso M° Omer Meir Welber. Una serata indimenticabile, durante la quale il ricordo mistico-spirituale di una musica sublime si è fatto spettacolo, con la partecipazione attenta ed entusiastica di un pubblico italiano e straniero, che ha registrato il tutto esaurito, sugel-lando il successo della grande manifestazione festivaliera che conferma il ripetersi del “Miracolo a Martina”, con il suo “Valle d’Itria”, considerato, a giudizio dei più severi critici musicali, uno degli eventi culturali di risonanza internazio-nale, senza dubbio più importanti della Puglia e dell’intero Mezzogiorno. Tanto che i Lions di Puglia, accaniti sosteni-tori del Festival, sono a ben ragione orgogliosi di contribuire alla promozione e valorizzazione di siffatti eventi culturali sull’intero territorio, non mancando tra l’altro di manifestarlo annualmente ai validissimi promotori ed organizzatori, gui-

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Service

Sono accorsi in più di duecento persone domenica 2 giugno a Carezzano nell’alessandrino. Donne, uomini,

bambini, famiglie intere, tutti curiosi di vivere la tendenza conviviale del momento, la merenda sinòira. Che è una via di mezzo fra una merenda e una cena.In passato, quando il ritmo della vita agreste era scan-dito dal volgere del sole, al ritorno dai campi ci si fer-mava a chiacchierare nelle corti o nei porticati delle cascine. Si offriva ai contadini stanchi formaggio di casa o salume o quegli alimenti già preparati per la cena dalle donne di casa. Non mancava mai quel bar-bera rosso rubino e denso di profumi che dalle langhe ha poi conquistato il mondo. C’era il piacere di stare assieme, si ragionava sul raccolto del grano, dell’an-damento della vendemmia, della raccolta del latte, si

discuteva dei prezzi del mercato del bestiame. La fatica e il sacrificio venivano assorbiti da questi momenti di intensa convivialità.I lions del Tortona Castello, coadiuvati dai Leo e dai soci del Tortona Host hanno invitato la cittadinanza a rivivere queste sensazioni. Lo scopo dichiarato era di raccogliere fondi da inviare alla LCIF, la nostra fondazione internazio-nale, finalizzati alla campagna mondiale di vaccinazione contro il morbillo.“One shot, one life”: traducendo liberamente potremmo scrivere “un tiro, una vita”. Il risultato ottenuto è stato cla-moroso: duemila dosi di vaccino sono state acquistate per duemila bimbi africani.E tanti, tanti cittadini hanno potuto conoscere il Lions International e la sue finalità.

La merenda sinòiraLions e leo di Tortona a favore della campagna mondiale di vaccinazione contro il morbillo. Di Franco Rasi

dati dall’instancabile presidente, prof. Franco Punzi del LC di Martina F. Host, e, sotto l’aspetto artistico, dal giovane Diret-tore M° Alberto Triola, i quali con le loro “Visioni oltre confine” (eloquente titolo conferito alla 39ª edizione) hanno avuto la capacità con indiscusso successo di aprire tra la soddisfa-zione generale a nuovi mondi musicali attraverso il recupero del passato di opere classiche meno eseguite nel mondo con un programma intenso ed originale di ben 27 appuntamenti dal 13 luglio al 1 agosto (...)Tutto ciò è stato ampiamente ribadito ed illustrato nel tradi-zionale incontro Lions-Festival, quest’anno svoltosi nel verde Hotel Park S. Michele di Martina F. alla presenza del Gover-natore Distrettuale Gian Maria De Marini, del PID Sergio Maggi con numerosi past Governatori e presidenti ed offi-cer di venti Lions e Leo Club delle province di Bari, Taranto, Lecce e Brindisi, nonché dell’assessore comunale alle Politi-che Culturali Scialpi in rappresentanza del sindaco Franco

Ancona, impegnato in una riunione del Consiglio Comunale. (...)La serata dei Lions si è chiusa nell’atrio del Palazzo Ducale con la partecipa-zione degli intervenuti alla replica della divertente opera inaugurale del Festi-val 2013, il melodramma fantastico-giocoso in 4 atti “Crispino e la comare”, dei fratelli napoletani Luigi e Federico Ricci su libretto di Francesco Maria Piave, andata in scena a Martina dopo 108 anni, in cui si è particolarmente distinto il brillante baritono barese Domenico Colaianni nel ruolo del protagonista Crispino, il medico ciabattino, sotto la direzione impec-cabile del M° Jader Bergamin. La tradizione belcantisica, dunque, fortemente inserita nella storia del Festival, continua la propria mis-sion, riproponendo la sfida per il prossimo futuro in vista del suo

tanto atteso quarantennale.

Vediamoci su youtube…Tra i diversi service organizzati dal Lions Club di Porcia, ce n’è uno particolarmente interessante dal titolo “Ottanta voglia di raccontarmi: Porcia nel suo recente passato raccontata dagli anziani della nostra città. La memoria crea coscienze e conoscenza”. Di Ernesto Zeppa

Nato da un’idea del presidente, Guercello Di Porcia e Bru-gnera, l’iniziativa ha coinvolto un numeroso gruppo di

anziani della cittadina friulana in provincia di Pordenone che, con estrema disponibilità e garbo, hanno fattivamente collaborato alla realizzazione di una ventina di interviste con riprese video caricate, poi, su Youtube, perché possano diventare patrimonio comune. Con questo service, si è cercato, attraverso le nuove tecnologie, di comunicare con i giovani e condividere con loro un passato concretamente vissuto fatto spesso di sacrifici, rinunce e delu-sioni, ma non per questo non ricco di esperienze e di saggezza;

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Service

un passato, quindi, che vale la pena far conoscere per poter affrontare l’oggi con più grinta e forza interiore, nonostante le difficoltà socio-economiche del momento. I temi trattati sono stati diversi: la scuola, la famiglia, la seconda guerra mondiale, il lavoro e l’emigrazione ed i protagonisti, tutti anziani di Porcia, si sono dimostrati all’altezza della situazione e, con semplicità e con un linguaggio familiare, hanno recupe-rato nella memoria alcuni ricordi particolari della loro gioventù. Il service è stato presentato ai docenti ed ai ragazzi della locale scuola media ed ha riscosso notevole successo.“Non è stato facile - ci riferisce il presidente del club - orga-nizzare il lavoro di ricerca, di elaborazione, di videoregistra-zione e di sintesi, ma tutti i soci, condividendone gli scopi, si sono impegnati e mobilitati per raggiungere l’obiettivo: consegnare alla posterità, testimonianze di vita di persone anziane che hanno vissuto la loro giovinezza e maturità in anni molto lontani dai nostri. Si è voluto, attraverso testimo-nianze dirette, far conoscere ai giovani una realtà diversa dalla loro e comunicare che, spesso, la storia non si impara solo sui libri, ma che può essere molto utile e formativo ascol-tare gli anziani ed imparare da loro il rispetto per le istitu-zioni, la dedizione al lavoro e l’amore per la famiglia: concetti che, talvolta, i giovani sottovalutano.In questo momento storico, in cui gli ideali che hanno mosso le passate generazioni sembrano lontani, ma, a nostro avviso, ancora attuali, il LC di Porcia ha voluto fornire il proprio contributo riproponendoli in modo che i giovani possano formare la propria coscienza e fare delle scelte più consapevoli per il loro futuro”.

Novara e Salerno gemelli nel lionismoQuando durante un consiglio del nostro club presieduto

da Fabio Auteri è stato proposto un gemellaggio con i “cugini” di Salerno, dal socio e Presidente di Circoscrizione Marino Viola, immediatamente i pensieri sono corsi alle opportunità e non alle difficoltà.Certo l’organizzazione e messa a punto di un gemellaggio non è cosa da poco, ma l’opportunità di incontrarsi e di pen-sare come due club agli antipodi geografici potessero essere accomunati è stato semplice e naturale: servire.Trovare spunti e punti in comune tra le nostre tradizioni regionali e cittadine prima e l’opportunità di cementare il sodalizio attraverso progetti condivisi, sono stati lo spirito con cui dal 31 maggio al 2 giugno il Novara Host ha ricevuto la visita del Salerno 2000 capitanati dal presidente Antonio Polito e da Ennio Capone coautore del gemellaggio.

Sono stati tre giorni in cui lo spirito conviviale della tavola, la cul-tura e la tradizione delle nostre terre si sono meravigliosamente fuse con lo spirito che accomuna tutti noi: il lionismo.Così, con un pizzico di orgoglio, abbiamo potuto mostre ai nostri amici abituati alle meraviglie del Golfo e della Costiera, le ricchezze culturali della nostra Novara e dell’incantevole Lago Maggiore.Passeggiando tra le vie del centro storico all’ombra della cele-bre Cupola di San Gaudenzio (simbolo della città), tra una visita al Battistero del XI secolo e il Duomo si sono messe le basi per una solida e proficua amicizia e collaborazione, sug-gellata poi dalla “firma delle pergamene” nelle sale storiche della prefettura ospiti di Sua Eccellenza il Prefetto.

Gemellaggio, non solo occasione d’incontroPrendo spunto dall’articolo apparso sulla rivista di maggio

con lo stesso titolo per ribadire l’importanza del gemel-laggio tra popoli e culture diverse. Il club Eleonora Duse di Treviso da 6 anni è gemellato con il club di Tabor della Repub-blica Ceca e da 6 anni svolge un service rivolto ai giovani.La scuola media di Dosson di Casier e la scuola media Zbo-rovska di Tabor hanno scelto di elaborare il Poster a 4 mani. Il tema del concorso cambia ogni anno per dare la possibilità ai ragazzi di confrontarsi su diversi temi sociali e culturali. Il tema proposto per quest’anno era “Importanza della cultura e intercultura per la comprensione tra i popoli”.Ogni scuola elabora 20 bozze a matita. Le bozze vengono scam-biate tra le due scuole e poi colorate. I disegni vengono visio-nati e valutati dai comitati preposti dai club e scelti i migliori. Il concorso termina con la premiazione dei vincitori e la par-tecipazione dei soci dei due club. I disegni sono sempre molto interessanti e dimostrano la maturità crescente dei ragazzi. La conoscenza reciproca degli alunni viene ogni anno raffor-zata da scambi epistolari, fotografie e riflessioni sugli elaborati curati dai loro docenti. La scuola di Dosson ha in programma per l’anno prossimo la gita scolastica nella Repubblica Ceca e i ragazzi si potranno finalmente conoscere di persona.Quest’anno abbiamo avuto i il piacere di ospitare a Treviso i soci del club di Tabor con il loro presidente, perchè la premiazione si è svolta in Italia. Il concorso prevede l’alternanza della sede di premiazione: un anno nella Repubblica Ceca e un anno in Italia.La speranza e l’impegno dei due club sono quelli di far incon-trare le due scuole per realizzare lo scopo di una maggiore e più completa conoscenza tra identità diverse e per il raggiun-gimento di una più completa maturità intellettuale e umana.

Elina Pontiroli Gobbi e Zdenka Fridrichova

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Lettere

Quello che i lions devono sapereCaro direttore,la figura del Past Governatore, in qualche distretto, è stata spregiudicatamente contestata senza che a conforto siano state espresse idonee ragioni. E’ stato detto ed amplificato che i governatori al termine del loro mandato devono ri-entrare nei ranghi, ma cosa vuol dire rientrare nei ranghi? Chiarire cosa significhi “rientrare nei ranghi”, è quanto mai opportuno e urgente.Ogni governatore al termine della sua annata e trascorsa quella di immediato past governatore che ufficialmente lo impegna nel Distretto, torna a vivere l’associazione esclu-sivamente nel suo club e, se richiesto senza aver rivolto particolari sollecitazioni, a collaborare con i successivi governatori nello stesso spirito di servizio che anima (o dovrebbe animare) qualunque lion.Rientrare nei ranghi, dunque, non significa mettersi silen-ziosamente da parte e disinteressarsi delle sorti dell’asso-ciazione. Da sottolineare, è bene che si sappia, che i past governatori tornano ad essere lions con un bagaglio di esperienze e conoscenza degli scopi e finalità dell’asso-ciazione tale da non consentire loro abulia o comunque indifferenza verso il trend del movimento lionistico.Come può, infatti, un past governatore rimanere estra-neo al processo di sviluppo delle attività di servizio e di incremento qualitativo e quantitativo del sodalizio dopo averne affermato con convinzione la necessità di rendere il “movimento” sempre più efficace ed efficiente nel con-testo sociale?Ovvia una precisazione: si giunge alla carica di governa-tore distrettuale (salvo eccezioni che non devono costitu-ire regola) dopo anni di appartenenza e dopo avere rico-perto incarichi impegnativi nell’ambito amministrativo distrettuale tali da consentire una buona (se non ottima) maturazione del modo di essere lions (seria convinzione nell’appartenenza e rilevante senso di responsabilità).Un past governatore, dunque, non sarà mai un anonimo lion che vive il lionismo “galleggiando” ma un esperto navigatore che insieme ai soci del proprio club e distretto contribuisce a portare felicemente in porto tutti gli obietti-vi dell’associazione. In questo senso, e soltanto in questo, deve essere inquadrata la figura del past governatore, un lion come gli altri, e tutti ugualmente impegnati e solidali per esaltare la valenza dell’associazione nel contesto so-ciale.Bene ha fatto, dunque, il CC Gabriele Sabatosanti Scarpel-li (a.l. 2012-2013) a richiamare l’attenzione dei lions italiani sul ruolo dei past governatori, tesa a far rivalutare la loro presenza nell’assetto organizzativo e amministrativo del “movimento lionistico”, il cui trend associativo ormai da diversi anni è in netto calo nonostante la costituzione di nuovi Lions club, parte dei quali nascono dallo smembra-mento di club esistenti e, quindi, senza apportare uno svi-luppo numerico di soci.

Gualberto Del Roso

Altre sette missioni operative di MKCaro direttore,nell’annunciare ai lettori che nel prossimo mese di no-vembre l’associazione “I Lions italiani contro le malattie

killer dei bambini Onlus” (MK Onlus) opererà in Burkina Faso con ben cinque missioni specializzate e due istituzio-nali, desidero rendere noto ai soci Lions che da 10 anni il nostro service di rilevanza nazionale porta avanti con suc-cesso, grazie anche al sostegno di 414 club e della nostra Fondazione Internazionale, tantissime iniziative in quella povera terra africana, con l’obiettivo di rendere più felice e più sana la vita di migliaia di bambini.La nostra onlus ha operato in tutto questo tempo nel ri-spetto delle norme fiscali vigenti e delle regole che la nostra associazione si è data. A questo proposito mi fa piacere ricordare la bella abitudine di rendere pubblici i nostri bilanci e di realizzare e distribuire annualmente un “bilancio di missione” che evidenzia quanto MK ha fatto, il tempo destinato ai service e il dettaglio delle entrate e delle uscite dell’anno solare. Inoltre va sottolineato che la nostra associazione utilizza soltanto il lavoro cosiddetto “benevolo”, che vuol dire nessun “rimborso spese” e/o costi a carico di chi partecipa alle missioni o alle riunioni del consiglio direttivo, del comitato esecutivo e dei revi-sori dei conti.Ovviamente MK è disponibile ad utilizzare le proprie forze in sinergia con le altre associazioni lionistiche che operano, con gli stessi obiettivi e con lo stesso rispetto delle regole, nell’ambito di un progetto multidistrettuale articolato e in grado di portarci verso nuovi e prestigiosi traguardi in Burkina Faso e non solo.

Clelia AntoliniPresidente de “I Lions italiani contro

le malattie killer dei bambini”

Barare al giocoCaro direttore,tra il serio ed il faceto, non va bene barare al gioco nascon-dendo le carte all’avversario. Io ho sempre tuonato con-tro quei Lion (ma si possono chiamare Lion) che vanno ai congressi, magari con i contributi del club, e dopo la cerimonia inaugurale vanno a fare turismo. La dimostra-zione era nei numeri delle votazioni e nelle foto della sala dei congressi alla chiusura.Presenti in massa solo alle votazioni per le proposte di cariche internazionali. E così non mi hai citato i numeri dei votanti alle varie mozioni, solo i contrari, gli astenuti e le bianche. Non sta bene. Ma anche alla votazione per il direttore internazionale, a parte i 57 che non hanno votato fin dall’inizio (già a fare turismo?) ben 408 non hanno par-tecipato al ballottaggio.“Il mio candidato non è andato al ballottaggio, facciano chi vogliono, io vado a vedermi il teatro greco”. Bella eti-ca, quando ci decideremo a fare le cose più seriamente? Non volermene, ho sempre detto pane al pane e vino al vino.Ciao, comunque il tuo impegno per la rivista è da ammi-rare. Io non sarei certamente in grado di fare quello che fai tu.

Gianni Carnevale

Caro Gianni, è vero non ho volutamente messo, pur conoscen-dolo, il numero dei votanti durante i vari punti all’ordine del giorno. E l’ho fatto perché amo il lionismo e perché la penso come te. (S.M.)

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Lettere

The Lions’ bikermesse

Raduno di auto storiche

Il Lions Club Riccione, in collaborazione con il Veteran Car Club Lions Italy, organizza nei

giorni 28 e 29 settembre prossimo un raduno di auto storiche riservato ad autovetture immatri-colate fino al 1983 o comunque iscritte A.S.I.. Il raduno è aperto a tutti i soci lions ed a posses-sori di auto storiche presentati da soci lions o comunque accettati dall’organizzazione, previa compilazione ed invio della scheda di iscrizio-ne che dovrà pervenire entro e non oltre mar-tedì 24 settembre ed è a scopo esclusivamente turistico e finalizzato ad attività di service.Per info: www.lionsriccione.it - [email protected] oppure Claudio Villa 3486600180.

Il Distretto 108 La (Toscana) organizza il “Campionato mondiale di ciclismo Lions”.

La gara si svolgerà sabato 21 settembre ed è aperta ai soci Lions con classifica separata a loro dedicata.“The Lions’ Bikermesse” è il primo Campio-nato Mondiale Ciclistico Lions e permette-rà di concorrere alla classifica generale e ad una speciale classifica dedicata solamente ai nostri soci. Il campionato Lions sarà una irrinunciabile occasione di ritrovo in amici-zia dei ciclisti Lions e dei loro familiari che, se lo desiderano, oltre a correre in bici sulle strade dei mondiali potranno assistere ad al-cune gare iridate soggiornando e visitando una delle più belle regioni italiane, la Tosca-na. The Lions’ Bikermesse è un’occasione da non perdere per i tanti Lions appassionati e amanti di questo bello sport.Potrete trovare il programma completo di tutti gli eventi che abbiamo previsto sul blog (lionsbikermesse.blogspot.it/p/il-program-ma.html).Per maggiori informazioni Franco Baldac-cini (LC Montecatini Terme) al numero 3358196713.Per prenotare: Agenzia Toscana Turismo & Congressi - Stefania Arcangioli 3664091762 - 055282042.

Sono 5 i congressi nazionali svoltisi a TaorminaCarissimo direttore,sul numero di giugno, a pagina 59, della nostra rivista mensile, nel box in cui sono elencati i “numeri…dei lions” a firma di Vito Cilmi, appare una inesattezza o, meglio, una carenza nell’elenca-zione dei congressi nazionali svoltisi a Taormina.Prima del 61° (quello del 2013) a Taormina si sono svolti quattro congressi (cfr a pagina 20 dell’Annuario 2012/2013): il 13° nel 1965, il 23° nel 1975, il 46° nel 1998 e il 53° nel 2005, quello da me presieduto che deve essere citato nel box di cui sopra ad onore dei 17 Governatori 2004-2005 che con me l’hanno celebrato con grande successo.Ti son grato se vorrai procedere all’integrazione delle notizie ivi fornite.

Luciano Ferrari

Abbiamo perso un’occasione unicaCaro direttore,La radio, le TV e i giornali riportano quotidianamente interventi di politici importanti in merito alla prossima apertura dell’Expo a Milano., mettendo in evidenza l’importanza mondiale atta a far conoscere anche le eccellenze della nostra nazione. Ho anche avuto notizia, alcuni mesi addietro che, all’interno dell’esposi-zione mondiale, un box verrà riservato “gratuitamente” ai Lions.Quale delusione, pertanto, il risultato delle votazioni di Taor-mina: per il congresso del 2015 è stata scelta Bologna, una città splendida che ha fatto una presentazione intelligente e sensibi-le delle proprie caratteristiche, ma non aver scelto Milano in un anno così importante, fa perdere un’occasione “unica” al lioni-smo.Negli ultimi tempi si è cercato di promuovere la diffusione delle nostre attività a favore del bene comune, tutto ciò con impegno di tempo e denaro, ma abbiamo trascurato questa gratuita op-portunità. Inconcepibile!

Giorgio Galdabino

Bologna - Milan(o): uno a zero

Ma mi viene da dire Bologna - MD 108 (per non dire Lions In-ternational): uno a zero. A Taormina ha infatti perso l’Italia, non comprendendo né valutando obiettivamente la rara, unica op-portunità di tenere il congresso nazionale 2015 in concomitan-za con un evento di portata mondiale come l’Expo di Milano, soprattutto dopo un suo preciso invito di partecipazione rivolto all’intero lionismo nazionale. Anche i Rotary ci saranno.Sui temi chiave dell’esposizione mondiale, nutrire il pianeta - ener-gia per la vita, si avrà una occasione speciale per far vedere ai visi-tatori cosa i Lions italiani e del mondo sono capaci di fare, hanno fatto e faranno.Expo durerà sei mesi, mentre un congresso, tra annessi e connes-si, dura meno di una settimana; ma proprio in quella si sarebbe potuto concentrare un complesso di attività dimostrative, con il contributo e la presenza di rappresentanti di tutto il MD. Sicuramente i Lions milanesi porteranno ugualmente avanti quello che si deve fare, certi che il contributo nazionale in qual-che modo non mancherà. Ma sarà diverso e meno “bello”; l’esser presenti in tanti alle fasi iniziali di lancio dell’evento ci avrebbe

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Lettere

A margine del congresso di TaorminaQuando l’indimenticabile amico Rosario Cacciola volle fermamente che facessi parte del Comitato Organizzato-re del 61° Comgresso Nazionale, del quale lui era il pre-sidente, pur ritenendomi inadeguato al compito per la mancanza di esperienze precedenti, e limitato come di-sponibilità per motivi professionali e familiari, non riuscii a dirgli di no. Come si faceva a dire di no a Rosario...La prima riunione alla quale partecipai fu organizzata a luglio 2012 proprio nello studio del Governatore Antonio Pogliese (a.l. 2012-2013). Rosario Cacciola partecipò per l’ultima volta ad un altro incontro programmatico tenuto nei primi di agosto, battagliero come sempre, ma ormai minato nel corpo dalla malattia. Infatti il 19 agosto cessò di vivere.La presidenza del Comitato Organizzatore del Congres-so venne affidata a Saro Pellegrino e da quel momento la macchina organizzativa, già avviata in precedenza, co-mincio a camminare a pieno regime.Gli incontri si sono susseguiti ininterrottamente sino al sa-bato antecedente il Congresso. Non avevo idea di quanti aspetti occorreva occuparsi per la gestione di un evento come un Congresso Nazionale dei lions, con una proba-bile partecipazione di oltre 1.500 delegati, ai quali aggiun-gere i familiari.La vera anima dell’organizzazione congressuale è stato il segretario del congresso Tonino Sardo. Sempre presente, sempre instancabile, sempre disponibile con tutti anche a costo di sacrificare il lavoro, la famiglia, i pranzi. A lui va dato atto di essersi circondato di un team adeguato alle necessità, e di aver messo a punto una macchina organiz-zativa puntuale, affiatata ed efficiente.Quando tutto sembrava avviato ad una conclusione splendida dei lavori, con una magistrale conduzione da parte di Gabriele Sabatosanti Scarpelli, con interventi nel-le varie sessioni di lavoro e nell’assemblea congressuale di grandissima qualità, con l’elezione del rappresentante italiano alla Direzione Internazionale dell’Associazione, è arrivato il dramma del malore di Giovanni Rigone, uno dei più rappresentativi lion che l’associazione abbia mai avuto, dramma che si è tradotto in tragedia nel giro di qualche giorno.Avevo ascoltato il suo intervento accanto a mia moglie e commentavamo le qualità di quest’Uomo, di questo vero lion.Ricorderemo questo Congresso oltre che per tutto quello che di bello ci ha potuto offrire, anche e soprattutto per-ché il lionismo italiano ed internazionale hanno perduto, per sfortunata coincidenza durante, o se vogliamo essere precisi solo qualche giorno dopo il suo svolgimento, un Uomo come Giovanni Rigone.

Franco Belfiore

La campana dei Lions italianiCaro direttore,in un tuo editoriale ho letto una frase che non ritengo completamente corretta. Tu scrivi infatti: “Vi siete chiesti perchè in 62 anni di storia lionistica non sia mai stato re-alizzato in Italia un service eclatante fatto dai Lions per gli Italiani?Ora ti ricordo che nell’annata 62-63, Governatore mio zio Oliviero Olivi, fu realizzata dai Lions italiani, come credo in effetti unico service nazionale della nostra storia, la ri-fusione della campana di Rovereto, detta “Mater Dolens” in origine fusa con i cannoni catturati agli Austriaci nella I guerra mondiale e danneggiata dagli eventi bellici della II, che suona anche oggi al tramonto per ricordare i caduti di tutte le guerre.A volte recandomi in montagna mi fermo alla campana e sono preso dalla malinconia per tanti giovani che in guerra hanno perso la vita e per il ricordo di un uomo che ho molto amato, ma sento anche l’orgoglio di essere Lion.L’evento ebbe un grandissimo riscontro mediatico nell’Italia di allora e il camion (nella foto) che portava la campana, partito da Castelnovo nei Monti dove era stata rifusa procedette con lentezza verso Rovereto fer-mandosi spesso, per permettere ai parenti dei caduti di pregare per i loro cari davanti alla campana con grande partecipazione della popolazione. La cosa fu riporta-ta con notevole evidenza dai mezzi di comunicazione dell’epoca.Il proprietario della fonderia è un Lion molto anziano che, in occasione della mia visita al suo club come Governato-re, mi ha ricordato questo episodio e come si senta ancora orgoglioso di quello che ha fatto insieme a mio zio.Purtroppo in quell’anno io ero molto giovane e non ho ducumentazione dell’evento tranne una foto dell’epoca del camion usato per il trasporto con la scritta Lions sulla fiancata.Vedi quindi che almeno una cosa, e per me molto bella, i Lions Italiani sono stati capaci di realizzarla.Ti saluto con amicizia.

Roberto Olivi Mocenigo

Caro Roberto, hai ricordato a tutti noi un’iniziativa significati-va del lionismo italiano. La “campana di Rovereto “ ci fa anche capire che i Lions sanno portare a termine quando si mettono insieme, service importanti e significativi. (S.M.)

dato una maggiore visibilità.Personalmente posso solo aggiungere, e concludere, che a Bologna ci sarò; amo la sua gente, i suoi luoghi, la sua cu-cina, la sua vicinanza a Milano che mi consentirà di pote-re, volendo, tornare a casa a dormire tutte le sere ed essere presente al congresso il mattino successivo.

Gianfranco Lucchi

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Lion - Edizione italiana Mensile a cura dell’Associazione Internazionale dei Lions Clubs, Mul-tidistretto 108 Italy Settembre 2013 Numero 7 Anno LV Annata lionistica 2013/2014

Direttore responsabile: Sirio MarcianòVice direttori: Antonio Laurenzano, Franco RasiDirettore Amministrativo: Luciano Ferrari

Redazione: Giulietta Bascioni Brattini, Vito Cilmi, Alessandro Emiliani, Giuseppe Innocenti, Domenico Laruffa, Marcello Paris, Maria Pia Calabrese (Leo club), Umberto Rodda, Carlo Alberto Tregua, Ernesto Zeppa.

Corrispondenti: Maria D’Apice, Riccardo Delfanti, Ernesto Genoni

Comitato della rivista: Roberto Fresia (Direttore Internazionale), Domenico Messina (presi-dente del Comitato), Ciro Burattino, Alfonso Giambelli (componenti)

Art director: Amelia Casnici Marcianò

Redazione Internet www.rivistathelion.it

Collaboratori: Ginetta Bergodi, Ferdinando Maria Brami, Felice Camesasca, Antonio De Caro, Massimo Fabio, Achille Melchionda, Carlo Padula, Giuseppe Pajardi, Immacolata (Titti) Parisi, Maria Pia Pascazio Carabba, Massimo Ridolfi, Francesco Giuseppe Romeo, Sabato Ruggiero, Maria Solimene Serio, Lucio Vacirca.

Executive Officer Presidente: Barry J. Palmer, Berowra, Australia Immediato Past Presidente: Wayne A. Madden, Indiana, USA Primo Vice President: Joe Preston, Dewey, Arizona Secondo Vice President: Jitsuhiro Yamada, Minokamo-shi, Giappone

International Office: 300, 22nd Street, Oak Brook - Illinois - 8842 – USAInternational Headquarters Personnel - Managing Editor: Patrick F. Cannon - Senior Editor: Robert Kleinfelder - Associate Editor: Pamela Mohr - Assistance Editor: Lee Anne Guetler - Graphics Menager: Connie Schuler - Production and advertising Manager: Mary Kay Rietz - Circulation Manager: Robert Hass - Advertising Sales Chicago: Mary Kay Rietz

Direttori internazionali 2013-2014Benedict Ancar, Bucharest, Romania • Jui-Tai Chang, Kaohsiung, Taiwan • Jaime Garcia Cepeda, Bogotà, Colombia • Fabio de Almeida, Sau Paulo, Brasile • Lawrence A. “Larry” Dicus, Dicus, California • Kalle Elster, Tallin, Estonia • Roberto Fresia, Albissola Marina, Italia • Stephen Michael Glass, Bridgeport, W. Virginia, USA • Alexis Vincent Gomes, Ponte Noire, Congo • Cynthia B. Gregg, Vernon, Pennsylvania, USA • Judith Hankom, Hampton, Iowa, USA • John A. Harper, Cheyenne, Wyoming, USA • Sangeeta Jatia, Kolkata, India • Sheryl May Jensen, Rotorua, New Zeland • Stacey W. Jones, Miami Gardens, Florida, USA • Byung-Gi Kim, Gwangju, Korea • Tae-Young Kim, Incheon, Korea • Donal W. Knipp, Auxwasse, Missouri, USA • Sunil Kumar, Secunderabad, India • Esther LaMothe, Michigan, USA • Yves Léveillé, Québec, Canada • Teresa Mann, Hong Kong, China • Raju V. Manwani, Mumbal, India • William A. McKinney, Highland, Illinois, USA • Michael Edward Molenda, Hastings, Minnesota, USA • Ake Kenneth Persson, Vellinge, Svezia • John Pettis, Jr., Merrimac, Mas-sachusetts, USA • Carl Robert Rettby, Neuchatel, Svizzera • Emine Oya Sebük, Istanbul, Turkey • Hidenori Shimizu, Takasaki, Giappone • Ichiro Takehisa, Tokushima, Giappone • Steven Tremaroli, Huntington, New York, USA • H. Hauser Weiler, Kilmaroch, Virginia, USA • Harvey F. Whitley, Monroe, North Caroline, USA •

La rivista “Lion” è una pubblicazione ufficiale del Lions Clubs International e viene pubblicata su autorizzazione del Consiglio d’Amministrazione Internazionale in 20 lingue: inglese, spagnolo, giapponese, francese, svedese, italiano, tedesco, finlandese, fiammingo-francese, coreano, porto-ghese, olandese, danese, cinese, islandese, greco, norvegese, turco, tailandese ed hindi.

Redazione: Lion - via Gramsci 5 - 25086 Rezzato - e-mail: rivistathelion@libero .itOrganizzazione redazionale, stampa e distribuzione a cura della Magalini Editrice Due - Rez-zato (Brescia). Stampa: Tiber S.p.A. - Brescia - Via Volta 179.

Autorizzazione del Tribunale di Brescia n. 45/2000 del 23 agosto 2000.

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