controsommario dai rifiuti organici energia per il...

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IA controsommario Negli ultimi anni, l’approccio indi- vidualistico ai differenti aspetti del- la tematica ambientale ha lascia- to spazio ad una visione più am- pia ed organica, dove i flussi di materia ed energia costituiscono l’organizzatore cognitivo di un uni- co sistema. Pertanto, ambiti appa- rentemente molto distanti, come la gestione dei rifiuti urbani e la produzione di energia, vengono messi in stretta connessione at- traverso un approccio integrato. In quest’ottica va letta la case history del Polo Ecologico di Pinerolo. Il sistema impiantistico Il Polo Ecologico di Pinerolo si configura come un’unica realtà im- piantistica interconnessa per i ser- vizi relativi al trattamento acque, fanghi/digestato, recupero ener- getico termico ed elettrico. Rap- presenta un esempio di integra- zione del trattamento anaerobico- aerobico della frazione organica dei rifiuti solidi urbani per una ca- pacità annua pari 83.000 tonnel- late di cui 50.000 tonnellate della sola FORSU. Dal 2006 la linea umido del Polo Ecologico è strut- tura di riferimento dell’ATO-R per il trattamento della FORSU, ser- vendo così gran parte della pro- vincia di Torino per un totale di 800.000 abitanti (un terzo della po- polazione provinciale). Il processo anaerobico-aerobico Il sistema di trattamento finalizza- to alla produzione di energia e compost è costituito da una fase anaerobica, che avviene presso una linea dedicata dell’Impianto di Valorizzazione, seguita dalla fase aerobica, svolta presso l’impianto di compostaggio. Il materiale in ingresso è costitui- to dalla frazione organica prove- niente dalla raccolta porta a porta e dalla raccolta stradale di prossi- mità. La FORSU conferita alla li- nea umido dell’Impianto di Valo- rizzazione è contenuta in sacchet- ti che, attualmente, sono in preva- lenza di materiale plastico. Lo schema di flusso della linea “umido” dell’impianto di valorizza- zione è riportato in Figura 2. La FORSU, conferita nella fossa di ricevimento, viene sottoposta innanzitutto a pre-trattamenti di ti- po meccanico per rimuovere la fra- zione non organica (sacchetti di plastica, metalli inerti). Dalla fossa, attraverso un piano mobile, il materiale viene avviato a una macchina rompisacchi, che apre i sacchetti e contestualmen- te effettua una blanda triturazio- ne. La fase successiva consiste nella vagliatura, che consente di separare il sovvallo, costituito prin- cipalmente da residui plastici. Il sovvallo (anche per via della por- DAI RIFIUTI ORGANICI ENERGIA PER IL TELERISCALDAMENTO Fig. 1 Polo Ecologico Integrato

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Negli ultimi anni, l’approccio indi-vidualistico ai differenti aspetti del-la tematica ambientale ha lascia-to spazio ad una visione più am-pia ed organica, dove i flussi dimateria ed energia costituisconol’organizzatore cognitivo di un uni-co sistema. Pertanto, ambiti appa-rentemente molto distanti, comela gestione dei rifiuti urbani e laproduzione di energia, vengonomessi in stretta connessione at-traverso un approccio integrato. Inquest’ottica va letta la case historydel Polo Ecologico di Pinerolo.

Il sistema impiantisticoIl Polo Ecologico di Pinerolo siconfigura come un’unica realtà im-piantistica interconnessa per i ser-vizi relativi al trattamento acque,fanghi/digestato, recupero ener-getico termico ed elettrico. Rap-presenta un esempio di integra-zione del trattamento anaerobico-

aerobico della frazione organicadei rifiuti solidi urbani per una ca-pacità annua pari 83.000 tonnel-late di cui 50.000 tonnellate dellasola FORSU. Dal 2006 la lineaumido del Polo Ecologico è strut-tura di riferimento dell’ATO-R peril trattamento della FORSU, ser-vendo così gran parte della pro-vincia di Torino per un totale di800.000 abitanti (un terzo della po-polazione provinciale).

Il processo anaerobico-aerobicoIl sistema di trattamento finalizza-to alla produzione di energia ecompost è costituito da una faseanaerobica, che avviene pressouna linea dedicata dell’Impianto diValorizzazione, seguita dalla faseaerobica, svolta presso l’impiantodi compostaggio. Il materiale in ingresso è costitui-to dalla frazione organica prove-niente dalla raccolta porta a porta

e dalla raccolta stradale di prossi-mità. La FORSU conferita alla li-nea umido dell’Impianto di Valo-rizzazione è contenuta in sacchet-ti che, attualmente, sono in preva-lenza di materiale plastico.Lo schema di flusso della linea“umido” dell’impianto di valorizza-zione è riportato in Figura 2.La FORSU, conferita nella fossadi ricevimento, viene sottopostainnanzitutto a pre-trattamenti di ti-po meccanico per rimuovere la fra-zione non organica (sacchetti diplastica, metalli inerti).Dalla fossa, attraverso un pianomobile, il materiale viene avviatoa una macchina rompisacchi, cheapre i sacchetti e contestualmen-te effettua una blanda triturazio-ne. La fase successiva consistenella vagliatura, che consente diseparare il sovvallo, costituito prin-cipalmente da residui plastici. Ilsovvallo (anche per via della por-

DAI RIFIUTI ORGANICI ENERGIAPER IL TELERISCALDAMENTO

Fig. 1 Polo Ecologico Integrato

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zione di organico che aderisce al-le pareti dei sacchetti) costituiscela maggiore fonte di scarto.Il materiale proveniente dalla va-gliatura viene sottoposto a defer-rizzazione, prima di essere avvia-to all’impianto di miscelazione edomogeneizzazione Florawiva MO-RETM, in cui viene diluito con le ac-que provenienti dal limitrofo depu-ratore. Nell’impianto FlorawivaMORETM si realizza anche un’ul-teriore intercettazione di materia-le indesiderato, eventualmentesfuggito ai pretrattamenti, median-te una trappola per l’estrazione incontinuo degli inerti e un sistemadi sgrigliatura/aspirazione del ma-teriale flottante. La miscela prodot-ta in continuo, caratterizzata da uncontenuto di solidi pari al 10-12%in secco, viene avviata in un ser-batoio di stoccaggio/polmonazio-ne (volume utile di 185 m3), nelquale avviene la correzione dellatemperatura, prima dell’alimenta-zione ai digestori. Il processo di di-gestione è di tipo termofilo (tem-peratura di processo di 50-55°C)

e l’alimentazione avviene in di-scontinuo. Ciascun digestore, dicapacità utile pari a 2.600 m3, ècoibentato, ma non riscaldato edè dotato di un sistema di agitazio-ne meccanico accoppiato ad unsistema di ricircolo del biogas conlance. Il volume dei reattori assi-cura il tempo di permanenzaidraulico necessario per la gassi-ficazione della sostanza organicasolubile. Il biogas prodotto vieneprelevato dalla sommità dei dige-stori ed inviato alla linea di filtra-zione e depurazione con deumi-dificazione a freddo.Il digestato è scaricato a gravità inun serbatoio intermedio e pompa-to ad un sistema di grigliatura peruna prima fase di separazione delmateriale grossolano dal digesta-to. Quest’ultimo viene poi avviatoa disidratazione. Il materiale cosìottenuto è trasferito al limitrofo im-pianto di compostaggio, dove haluogo la fase aerobica.Un terzo delle acque madri di di-sidratazione viene recuperata perdiluire la FORSU, mentre la re-

stante parte è avviata all’impiantodi depurazione.

Dal biogas alla trigenerazioneLo sviluppo e la promozione del-le FER (Fonti di Energia Rinno-vabile) è un obiettivo comunitariostrategico che, oltre a ridurre ladipendenza energetica, perseguegli adempimenti previsti nel pro-tocollo di Kyoto. In questa lineaprogrammatica, la valorizzazionedella FORSU ai fini energetici as-sume un ruolo di grande rilievo,ancor più in presenza di sistemidi digestione anaerobica, chepresenta minori impatti sia in ter-mini di emissioni climalteranti,che di eutrofizzazione ed acidifi-cazione.Non va dimenticato che uno dei li-miti che si riscontra negli impiantiche utilizzano il biogas è la produ-zione votata alla generazione lo-cale di energia elettrica, dissipan-do totalmente o in parte il poten-ziale termico. Non di rado, inoltre,gli impianti di trattamento sono lo-calizzati in zone distanti dalle aree IA

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Fig. 2 Schema di flusso della linea Umido – Digestione Anaerobica

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popolate o industriali dove si con-centra il fabbisogno di calore.Anche in questo senso, il caso delPolo Ecologico Acea si presentacome soluzione innovativa ed in-tegrata. Infatti, il biogas prodottodalla digestione, così come quel-lo da discarica e proveniente daireflui civili viene convertito in ener-gia elettrica, ma anche il caloreprodotto dalla combustione vienerecuperato ed efficacemente uti-lizzato.Il biogas viene innanzi tutto imma-gazzinato in un gasometro da3300 m3. Da qui viene aspirato e,previo trattamento termico con ungruppo frigorifero, avviato a tremotori a ciclo otto. Il sistema di re-cupero energetico è completatoda due cicli di recupero termico,uno ad olio diatermico sui fumi discarico dei motori, per la produ-zione di vapore, ed un altro per laproduzione di acqua calda. L’ener-gia elettrica prodotta è erogata inisola sui tre impianti all’interno delPolo Ecologico, mentre l’eccessoè ceduto alla rete, sfruttando il si-stema di incentivazione dei certi-ficati verdi. L’energia termica è aservizio del processo di biodige-stione e del digestore del depura-tore e viene utilizzata per il riscal-damento ed il raffrescamento deivari spazi operativi ed adibiti ad uf-fici. In questo caso il sistema haaccesso ai certificati bianchi.

Il teleriscaldamento tra presen-te e futuroDalla stagione termica 2008/2009il surplus termico è utilizzato perassicurare il riscaldamento e l’ac-qua calda sanitaria ad un centrocommerciale di 30.000 m2 (unipermercato e 52 negozi) e di un’a-rea di 4.800 m2 adibiti a civile abi-tazione. L’impianto è attualmente costitui-to da tre cogeneratori di potenzainstallata complessiva pari a 3.148kWelettrici e 3.300 KWtermici. Lastruttura è dotata anche di duecaldaie ad olio diatermico – ali-mentate a gas naturale – per sop-perire alle fermate legate ai mo-tori. La centrale di produzione si-tuata al Polo Ecologico è collega-

ta all’area servita con una rete adacqua surriscaldata. Il circuito èregolato da una stazione di pom-paggio. Nella configurazione attuale, l’im-pianto conta 1.300 metri di rete giàin funzione. È in avanzata fase disviluppo l’ampliamento delle po-tenzialità, con un rete che si esten-derà per 2.500 metri, raggiungen-do un centro studi ed un polo spor-tivo situato in zona limitrofa al cen-tro cittadino di Pinerolo. La composizione dell’energia pri-maria della centrale termica nellastagione termica 2009/2010 è sta-ta: il 68% recupero da cogenera-zione e 32% da gas naturale. Laprevalenza del recupero da coge-nerazione rispetto all’uso di gas,evidenzia il risparmio di energiaprimaria da origine fossile.La Figura 3 rappresenta i dati didistribuzione dei consumi di ener-gia termica nella stagione termica2009/2010. La disponibilità di un surplus ter-mico generato dal trattamento deirifiuti organici ha permesso di as-servire alla nascente rete di tele-riscaldamento di Pinerolo anche ilPolo Ecologico Integrato. Il funzionamento della rete ad ac-qua surriscaldata (120°C) consen-te in futuro di utilizzare la stessarete anche per il teleraffrescamen-to, sfruttando nei mesi estivi il sur-plus di energia termica prodottadai cogeneratori. Oggi l’unica ap-plicazione di trigenerazione è re-lativa al raffrescamento degli uffi-ci del Polo Ecologico.

Fin dalle prime fasi di progettazio-ne si è tenuto conto dell’importan-za di creare un canale di dialogocon la comunità locale ed infattil’impianto è stato dotato di appo-site strutture per consentire visitea scopo didattico. Tale elementosi rivela fondamentale per creareconsenso. In presenza di scelte tecnologicheefficienti, la visione integrata checontempla tutti i differenti aspettidel sistema, senza trascurare ilcoinvolgimento della comunità, siconfigura come il vero elementovincente.

Per informazioni rivolgersi a:Acea Pinerolese Industriale SpASede legale:Via Vigone, 4210064 Pinerolo (TO)Polo Ecologico:C.so della Costituzione, 1910064 Pinerolo (TO)Tel. 0121.236400, Fax 0121.236402E-mail: [email protected] www.ambiente.aceapinerolese.it

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Fig. 3 Dati di distribuzione dei consumi di energia termica nella sta-gione termica 2009/2010

Fig. 4 Gasometro

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