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COPIA NON VALIDA COPIA NON VALIDA 81 OMISSIS IL SENATO ACCADEMICO VISTO l’art. 1, comma 15, della L. 14 gennaio 1999 n. 4; VISTI gli artt. 3, comma 8, e 7, comma 4, del D.M. 3 novembre 1999, n. 509, Regolamento recante norme concernenti l’autonomia didattica degli Atenei; VISTO il Regolamento Didattico di Ateneo ed in particolare il suo Titolo V; VISTO l’art. 30 dello Statuto dell’Università; VISTA la delibera del Consiglio della Facoltà di Scienze Politiche n. 4/2003 del 9 maggio 2003 in ordine all’approvazione dell’ordinamento didattico dell’istituendo Corso di Master; VALUTATA l’opportunità di affidare al COREP (Consorzio per la Ricerca e l’Educazione Permanente) di Torino l’organizzazione tecnico-amministrativa del corso di studio; CONSIDERATA pertanto, la necessità di regolamentare attraverso una apposita convenzione gli aspetti amministrativi connessi con il rilascio del titolo accademico; VALUTATO favorevolmente, sulla scorsa della positiva esperienza dello scorso anno accademico, il progetto di istituire la II edizione del Master in Sviluppo Locale presso la Facoltà di Scienze Politiche; SENTITO il Direttore Amministrativo; con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità DELIBERA 1. E’ istituito presso la Facoltà di Scienze Politiche, per l’a.a. 2003-2004, la II edizione del Master di I livello in “Sviluppo Locale” secondo l’ordinamento didattico di seguito riportato: MASTER DI PRIMO LIVELLO IN “SVILUPPO LOCALE” ART. 1 Denominazione, attivazione, periodo di svolgimento e obiettivi formativi Il Master in “Sviluppo locale” (MASL) è un Master annuale di I livello . Gli obiettivi formativi del Master consistono nell’acquisizione di competenze scientifiche e tecniche per intervenire nei rapporti tra società locale e sviluppo socio – economico territoriale, con particolare attenzione allo sviluppo del capitale sociale, alla crescita delle capacità relazionali e al funzionamento dei sistemi socio-economici e istituzionali della società locale.

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COPIA NON VALIDA

COPIA NON VALIDA 81

OMISSIS

IL SENATO ACCADEMICO

VISTO l’art. 1, comma 15, della L. 14 gennaio 1999 n. 4; VISTI gli artt. 3, comma 8, e 7, comma 4, del D.M. 3 novembre 1999, n. 509,

Regolamento recante norme concernenti l’autonomia didattica degli Atenei; VISTO il Regolamento Didattico di Ateneo ed in particolare il suo Titolo V; VISTO l’art. 30 dello Statuto dell’Università; VISTA la delibera del Consiglio della Facoltà di Scienze Politiche n. 4/2003 del 9

maggio 2003 in ordine all’approvazione dell’ordinamento didattico dell’istituendo Corso di Master;

VALUTATA l’opportunità di affidare al COREP (Consorzio per la Ricerca e l’Educazione

Permanente) di Torino l’organizzazione tecnico-amministrativa del corso di studio;

CONSIDERATA pertanto, la necessità di regolamentare attraverso una apposita convenzione

gli aspetti amministrativi connessi con il rilascio del titolo accademico; VALUTATO favorevolmente, sulla scorsa della positiva esperienza dello scorso anno

accademico, il progetto di istituire la II edizione del Master in Sviluppo Locale presso la Facoltà di Scienze Politiche;

SENTITO il Direttore Amministrativo; con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità

DELIBERA

1. E’ istituito presso la Facoltà di Scienze Politiche, per l’a.a. 2003-2004, la II edizione del Master di I livello in “Sviluppo Locale” secondo l’ordinamento didattico di seguito riportato:

MASTER DI PRIMO LIVELLO IN “SVILUPPO LOCALE”

ART. 1 Denominazione, attivazione, periodo di svolgimento e obiettivi formativi

Il Master in “Sviluppo locale” (MASL) è un Master annuale di I livello . Gli obiettivi formativi del Master consistono nell’acquisizione di competenze scientifiche e tecniche per intervenire nei rapporti tra società locale e sviluppo socio – economico territoriale, con particolare attenzione allo sviluppo del capitale sociale, alla crescita delle capacità relazionali e al funzionamento dei sistemi socio-economici e istituzionali della società locale.

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ART. 2 Numero massimo dei partecipanti al Master, durata e attività formative

Al corso verrà ammesso un numero massimo di 16 allievi e un numero minimo di 15 allievi. Il corso di Master dovrà essere seguito per intero da tutti gli iscritti e si articola in 1000 ore suddivise in 299 ore di lezione, 201 ore di laboratorio e 500 di stage. Le ore di lezione comprendono le seguenti attività: - Una formazione teorica, comprendente lezioni frontali (di 299 ore complessive) offerta

mediante corsi nelle discipline di base (teorie dello sviluppo locale, istituzioni e sviluppo locale, economia dello sviluppo locale, politiche pubbliche locali, amministrazione e management locale, strutture e norme del governo locale, programmazione negoziata, politiche europee per lo sviluppo locale, sviluppo urbano e marketing territoriale, pianificazione strategica, paesi in via di sviluppo, politiche e negoziazione ambientali, infrastrutture e logistica territoriale,) da parte di docenti interni all’Ateneo o di docenti esterni, esperti in specifiche discipline.

Le ore di laboratorio comprendono le seguenti attività: - I laboratori, organizzati sotto forma di studi di caso, riguardano l’analisi di politiche in

atto e il “montaggio” di progetti di sviluppo locale, guidati da docenti esperti (per 201 ore complessive).

Le ore di stage comprendono le seguenti attività: un’esperienza professionalizzante (500 ore) presso amministrazioni e aziende in convenzione, che si conclude con un project work da parte dello studente, con la supervisione di un docente del Master e di un tutor aziendale.

ART. 3 Insegnamenti e relativi crediti

Il Master si sviluppa su 13 Insegnamenti. L’articolazione degli insegnamenti, suddivisi per settore scientifico disciplinare e per crediti attribuiti, è la seguente:

Insegnamento Settore scientifico-disciplinare n° di crediti

Teorie dello sviluppo locale SPS07 3 Istituzioni e sviluppo locale SPS09 3

Economia dello sviluppo locale SECS-P/06 - Economia applicata 3 Strutture e norme del governo locale SPS03 3

Politiche pubbliche locali SPS04 3 Amministrazione e management locale SPS09 3 Programmazione negoziata SPS09 3 Politiche europee per lo sviluppo locale SPS09 3 Sviluppo urbano e marketing territoriale SPS10 3

Paesi in via di sviluppo ICAR 21-Urbanistica 3 Politiche e Negoziazione ambientali SPS04 3 Infrastrutture e logistica territoriale Ind 35-Ingegneria gestionale 3

Pianificazione strategica SPS04 3 Crediti per i laboratori: 6 Crediti per lo stage: 15

TOTALE 60 CFU

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ART. 4 Requisiti di ammissione al Master

Possono presentare domanda di ammissione al Master i laureati del vecchio ordinamento o i laureati del nuovo ordinamento nelle discipline:

• Economiche • Sociali • Giuridiche • Politologiche • Architettura e pianificazione • Ingegneria

ART. 5

Modalità di selezione dei partecipanti La selezione dei partecipanti consiste nella selezione dei curricula ed eventualmente in un colloquio motivazionale. La Commissione giudicatrice è formata dal Direttore del Master, due docenti facenti parte della Commissione Didattica, e dal Coordinatore.

ART. 6 Esame finale

Al termine del percorso formativo il candidato sarà sottoposto ad una prova finale consistente nella discussione di un elaborato scritto che applica le conoscenze acquisite nel ciclo di formazione didattica al caso empirico analizzato nel corso dello stage.

ART. 7

Titolo di studio rilasciato

Al termine del Corso di Master, ai partecipanti che abbiano frequentato i corsi per almeno i 2/3 delle ore previste e che abbiano superato positivamente la prova finale, sarà rilasciato il titolo accademico di Master Universitario di primo livello in “Sviluppo Locale”.

****************** 4/2003/8.7 Istituzione e approvazione ordinamento didattico del Master in “ Economia dell’ambiente e della sanità”; DIVISIONE AFFARI ISTITUZIONALI Ufficio Dottorati di Ricerca e Scuole di Specializzazione

AL PRESIDENTE DEL SENATO ACCADEMICO

Si chiede di sottoporre all’attenzione di codesto spettabile Senato Accademico la proposta di

istituzione presso la Facoltà di Scienze Politiche, per l’anno accademico 2003/2004, del Corso di

Master Universitario di I livello in “Economia dell’Ambiente e della Sanità”.

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Si tratta della riproposizione di un progetto formativo già promosso nel corso del precedente

anno accademico, durante il quale, però, non è stato possibile attivare il corso di Master per

mancata iscrizione del numero minimo di studenti previsto dal Decreto Rettorale di istituzione.

Si segnala che per la realizzazione di questo progetto formativo si è previsto di stipulare una

convenzione con il COREP (Consorzio per la Ricerca e l’Educazione Permanente) di Torino al fine

di affidare l’attività di gestione amministrativa dell’istituendo corso di Master ad un organismo che

da anni annovera, tra i propri fini istituzionali, la gestione di attività di educazione permanente di

livello universitario in tutti i settori delle scienze applicate.

Si chiede, dunque, a codesto spettabile Senato Accademico di deliberare in merito all’allegata

proposta di delibera volta ad istituire, per l’anno accademico 2003/2004, il Corso di Master

Universitario di I livello in “Economia dell’Ambiente e della sanità” presso la Facoltà di Scienze

Politiche mediante approvazione del relativo ordinamento didattico.

Distinti saluti.

Vercelli, 29 maggio 2003

IL DIRIGENTE Antonino GANCI

f.to Antonino Ganci

OMISSIS

IL SENATO ACCADEMICO VISTO l’art. 1, comma 15, della L. 14 gennaio 1999 n. 4; VISTI gli artt. 3, comma 8, e 7, comma 4, del D.M. 3 novembre 1999, n. 509,

Regolamento recante norme concernenti l’autonomia didattica degli Atenei; VISTO il Regolamento Didattico di Ateneo ed in particolare il suo Titolo V; VISTO l’art. 30 dello Statuto dell’Università; VISTA la delibera del Consiglio della Facoltà di Scienze Politiche n. 4/2003 del 9

maggio 2003 in ordine all’approvazione dell’ordinamento didattico dell’istituendo Corso di Master;

VALUTATA l’opportunità di affidare al COREP (Consorzio per la Ricerca e l’Educazione

Permanente) di Torino l’organizzazione tecnico-amministrativa del corso di studio;

CONSIDERATA pertanto, la necessità di regolamentare attraverso una apposita convenzione

gli aspetti amministrativi connessi con il rilascio del titolo accademico;

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VALUTATO favorevolmente il progetto di riproporre la I edizione del Master in Economia dell’Ambiente e della Sanità presso la Facoltà di Scienze Politiche;

SENTITO il Direttore Amministrativo; con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità

DELIBERA

E’ istituito presso la Facoltà di Scienze Politiche, per l’a.a. 2003-2004, il Master di I livello in “Economia dell’Ambiente e della Sanità” secondo l’ordinamento didattico di seguito riportato:

MASTER IN ECONOMIA DELL’AMBIENTE E DELLA SANITA’

ART. 1

Denominazione, attivazione, periodo di svolgimento e obiettivi formativi

Il Master in “Economia dell’Ambiente e della Sanità” (MEAS) è un Master universitario annuale di I livello. Gli obiettivi formativi del Master consistono nel fornire una conoscenza approfondita dei problemi, dei modelli di analisi, delle alternative di politiche pubbliche e degli strumenti di gestione nel campo dell’Ambiente e della Sanità. In particolare il Master si propone di formare una figura professionale capace, tra l’altro, di svolgere le seguenti attività:

Consulenza economica e gestionale a favore di amministrazioni, enti pubblici e soggetti privati operanti nel campo dell’ambiente e della sanità

Collaborazione alle dipendenze di pubbliche amministrazioni, unità sanitarie locali, enti ospedalieri nelle attività di valorizzazione e tutela delle risorse ambientali o della offerta di servizi sanitari

Formazione e ricerca applicata nell’ambito di corsi di istruzione permanente in questi ambiti Gli iscritti seguono una Parte Generale e una Parte Speciale riferita rispettivamente ad Ambiente o Sanità

ART. 2 Numero massimo dei partecipanti al Master, durata e attività formative

Al corso verrà ammesso un numero massimo di 20 allievi e un numero minimo di 12 allievi. Al di sotto di questo numero minimo il corso di Master non sarà attivato. Il corso di Master dovrà essere seguito per intero da tutti gli iscritti e si articola in 1000 ore suddivise in 320 ore di lezione, 200 di esercitazione e laboratorio, 480 di stage. Le ore di lezione (320) sono dedicate alla formazione teorica nelle discipline di base: strumenti

economici per le politiche pubbliche, metodi quantitativi per l’economia, riforme amministrative, economia della sanità, economia dell’ambiente, e in quelle specifiche: management dell’ambiente, diritto dell’ambiente, economia dell’ambiente II, management della sanità, diritto della sanità, economia della sanità II, da parte di docenti interni all’Ateneo o di docenti esterni, esperti e professionalmente qualificati.

Le ore di esercitazione e laboratorio (200) sono utilizzate per lo studio individuale e di gruppo volto all’approfondimento di aspetti specifici della letteratura, casi di studio, soluzione di problemi, esercizi e attività di autovalutazione.

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Le ore di stage (480 ore, corrispondenti a circa 3 mesi) sono dedicate all’acquisizione di una esperienza professionalizzante presso amministrazioni e aziende in convenzione, che si conclude con un project work da parte dello studente, con la supervisione di un docente del Master e di un tutor aziendale.

ART. 3

Insegnamenti e relativi crediti Il Master si sviluppa su 15 Insegnamenti. L’articolazione degli insegnamenti, suddivisi per settore scientifico disciplinare e per crediti attribuiti, è la seguente:

Insegnamento Settore scientifico-disciplinare n° di

crediti

PARTE GENERALE Strumenti economici per le politiche pubbliche SECSP02 3 Metodi quantitativi per l’economia SECSP06 3 Riforme amministrative JUS10 2 Economia della sanità SECSP03 3 Economia dell’ambiente SECSP03 3 Analisi comparata delle politiche ambientali nei paesi OCSE SECSP02 2 SUB TOTALE 16 PARTE GENERALE (AMBIENTE) Management dell’ambiente SECSP07 2 Diritto dell’ambiente JUS10 2 Economia e politica dell’ambiente II SECSP02 3

Valutazione delle politiche pubbliche SECSS03 2 Negoziazione SPS04 3

Casi di studio di economia e politica dell’ambiente SECS P02 2 SUB TOTALE 14 Management della sanità SECP07 2 Diritto della sanità JUS10 2 Economia e politica della sanità II SECP02 3

Valutazione delle politiche pubbliche SECSS03 3 Negoziazione SPS04 2 Casi di studio di economia e politica sanitaria SECP02 2 SUB TOTALE 14 Esercitazioni (sono riferite alle attività di lezione frontale) 15 Stage 15 TOTALE 60 CFU

ART. 4 Requisiti di ammissione al Master

Possono presentare domanda di ammissione al Master i laureati del vecchio ordinamento o i laureati del nuovo ordinamento.

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ART. 5

Modalità di selezione dei partecipanti La selezione dei partecipanti consiste nella selezione dei curricula ed eventualmente in un colloquio motivazionale. La Commissione giudicatrice è formata dal Direttore del Master, due docenti facenti parte della Commissione Didattica designati dal Direttore, e dal Coordinatore.

ART. 6

Esame finale Al termine del percorso formativo il candidato sarà sottoposto ad una prova finale consistente nella discussione di un elaborato scritto che applica le conoscenze acquisite nel ciclo di formazione didattica al caso empirico analizzato nel corso dello stage.

ART. 7 Titolo di studio rilasciato

Al termine del Corso di Master, ai partecipanti che abbiano frequentato i corsi per almeno i 2/3 delle ore previste e che abbiano superato positivamente la prova finale, sarà rilasciato il titolo accademico di Master Universitario di primo livello in “Economia dell’Ambiente e della Sanità”.

****************** 4/2003/8.8 Istituzione e approvazione ordinamento didattico del Master in “ Nursing Oncologico DIVISIONE AFFARI ISTITUZIONALI Ufficio Dottorati di Ricerca e Scuole di Specializzazione

AL PRESIDENTE DEL SENATO ACCADEMICO

Si chiede di sottoporre all’attenzione di codesto spettabile Senato Accademico la proposta di

istituzione presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia, per l’anno accademico 2003/2004, del Corso

di Master Universitario biennale di I livello in “Nursing Oncologico”.

Si tratta della riproposizione di un progetto formativo iniziato lo scorso anno accademico (la

prima edizione del Master è giunta, infatti, alla fine del primo anno di corso) che si pone in una

linea di continuità rispetto a precedenti esperienze promosse dalla Facoltà di Medicina e Chirurgia

nel settore dell’assistenza a pazienti oncologici, rispetto alle fasi di prevenzione, assistenza,

riabilitazione e accompagnamento dei pazienti in fase terminale.

Si chiede, pertanto, a codesto spettabile Senato Accademico di deliberare in merito

all’allegata proposta di delibera volta ad istituire, per l’anno accademico 2003/2004, la seconda

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edizione del Master Universitario biennale di I livello in “Cure Palliative” presso la Facoltà di

Medicina e Chirurgia mediante approvazione del relativo ordinamento didattico.

Distinti saluti.

Vercelli, 3 giugno 2003

IL DIRIGENTE Antonino GANCI

f.to Antonino Ganci

OMISSIS

IL SENATO ACCADEMICO VISTO l’art. 1, comma 15, della L. 14 gennaio 1999 n. 4; VISTI gli artt. 3, comma 8, e 7, comma 4, del D.M. 3 novembre 1999, n. 509,

Regolamento recante norme concernenti l’autonomia didattica degli Atenei; VISTO il Regolamento Didattico di Ateneo ed in particolare il suo Titolo V; VISTO l’art. 30 dello Statuto dell’Università; VISTE le delibere del Consiglio della Facoltà di Medicina e Chirurgia n. 4/4.1 dell’8

aprile 2003 e n. 3/3.4 del 20 maggio 2003 in ordine alla proposta di istituzione della seconda edizione del Corso di Master biennale in Nursing Oncologico;

CONSIDERATA la positiva esperienza dei progetti formativi realizzati negli scorsi anni accademici;

RITENUTO opportuno introdurre alcune modifiche di carattere formale alla proposta di istituzione deliberata dal Consiglio della Facoltà di Medicina e Chirurgia al fine di rendere l’ordinamento didattico dell’istituendo corso di master maggiormente aderente alle linee-guida estrapolate dalle disposizioni del Regolamento Didattico di Ateneo in materia di redazione di progetti di Master universitari;

SENTITO il Direttore Amministrativo; con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità

DELIBERA E’ istituito presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia, per l’a.a. 2003-2004, il Master biennale di I

livello in “Nursing Oncologico” secondo l’ordinamento didattico di seguito riportato:

CORSO DI MASTER UNIVERSITARIO IN “NURSING ONCOLOGICO”

Art. 1 – Denominazione e tipologia Il master in “Nursing Oncologico” (di seguito “Master”) è un Master universitario biennale di I livello.

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Art. 2 - Finalità ed obiettivi Il Master fornisce una preparazione teorica e pratica a coloro che intendono lavorare nell’assistenza dei pazienti oncologici nel settore della prevenzione, assistenza, riabilitazione e nell’accompagnamento in fase terminale. Obiettivo qualificante del Master è quello di consentire l’acquisizione di strumenti conoscitivi ed operativi idonei a lavorare nell’ambito sopradescritto. Per la definizione del profilo dell’infermiere con un master in oncologia e la definizione delle competenze da far acquisire agli infermieri si fa riferimento agli “Standard for the Advanced Practitioner of Cancer Nursing” recentemente emanati dall’European Oncology Nursing Society (Allegato A). Art. 3 – Struttura ed organizzazione del Master Il corso di Master in Nursing oncologico sarà realizzato in moduli/corsi di perfezionamento. Un modulo o l’insieme di più moduli potrà costituire un Corso di Perfezionamento. La frequenza a uno o più corsi di perfezionamento contribuirà al raggiungimento di CFU per ottenere il numero di crediti necessari per un master. Ciascun modulo o corso di perfezionamento sarà realizzato in modo da poter costituire un’unità di insegnamento indipendente. Alla fine di ciascun modulo è previsto un esame teorico-pratico ed il rilascio di un attestato di partecipazione con possibilità di riconoscimento dei crediti in caso di iscrizione ad altri corsi di master e/o di completamento del percorso per conseguire il titolo di master. Il corso sarà svolto su base regionale, con possibilità di attivare esperienze di tirocinio nelle aree di eccellenza (anche extraregionali). Compatibilmente con le esigenze didattiche e l’organizzazione della attività formative, vanno previste modalità di organizzazione dei corsi che facilitino la frequenza per gli studenti lavoratori, con concentrazione delle lezioni teoriche e possibilità di svolgere parte del tirocinio, guidato e su obiettivi di apprendimento predefiniti, anche nel proprio contesto di lavoro. E’ possibile fare accedere ai singoli moduli studenti non iscritti al Master, con conseguente differenziazione della contribuzione. Art. 4 – Materie di insegnamento Il Master, diviso in due anni, si articola in diversi moduli formativi. L’impegno didattico complessivo comprende, oltre all’attività didattica formale, anche attività di studio guidato, attività di tirocinio formativo e di orientamento al lavoro, supervisione, e preparazione alla tesi finale. Il percorso formativo, articolato in due fasi, è indicato nell’Allegato B (B1 + B2). Art. 5 - Docenti del Master Nella designazione dei docenti, l’Università potrà considerare le competenze disciplinari disponibili presso gli Atenei del Piemonte Orientale e di Torino, nell’ambito della Rete Oncologica e presso il Servizio Sanitario Nazionale, prevedendo anche forme di collaborazione esterna con esperti autorevoli della ricerca formativa segnalati dal Comitato Scientifico del Master. Sarà inoltre attivato un sistema di Tutorato svolto da docenti e da professionisti esperti di didattica tutoriale e clinica in diversi ambiti.

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Art. 6 - Requisiti di ammissione Al Master sono ammessi gli infermieri, ostetrici e infermieri pediatrici, in possesso del titolo che consente l’iscrizione all’Albo professionale (legge 1/2002). Art. 7 - Numero dei partecipanti Per ogni singolo modulo è fissato un numero massimo di 40 partecipanti. L’ammissione al Master avviene previa valutazione dei curricula dei candidati, con particolare attenzione ai titoli acquisiti ed all’esperienza clinica. Art. 8 - Durata del Master Il Master ha durata biennale a decorrere dall’anno accademico 2003/2004. La frequenza del Master è obbligatoria, come espressamente previsto e specificato nell’allegato B1.

Art. 9 – Esame finale e titolo di studio rilasciato Per conseguire il titolo di Master il candidato deve conseguire almeno 60 CFU e sostenere un esame finale, consistente nella produzione e discussione di una tesi, al superamento della quale l’Università degli Studi del Piemonte Orientale rilascerà l’attestato “Master Universitario di I livello in Nursing Oncologico”.

ALLEGATO A Standard per un professionista con competenze avanzate in nursing oncologico Standard 1 Ricerca Un professionista con competenze avanzate in nursing oncologico è attivamente coinvolto nello sviluppo, la realizzazione e l’utilizzo della ricerca. Razionale Il continuo sviluppo del nursing oncologico dipende dalla generazione e dall’utilizzo delle nuove conoscenze scientifiche. L’utilizzo dei risultati delle ricerche rigorose e rilevanti migliora gli esiti del paziente. Misurazione degli esiti Un professionista con competenze avanzate in nursing oncologico: Comprende il processo di ricerca ed è in grado di pensare in modo critico ed indipendente. Conduce ricerche per monitorare la qualità dell’assistenza. Testa i risultati delle ricerche nel contesto clinico e li applica quando appropriato. Partecipa alle ricerche collaborative, assumendo le responsabilità per gli aspetti di competenza. Aiuta gli altri ad applicare le conoscenze scientifiche alla pratica definendo linee guida e politiche assistenziali.

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Identifica i problemi dell’assistenza infermieristica e li traduce in domande di ricerca. Facilita le iniziative di ricerca degli infermieri e di altri operatori nel contesto clinico. Partecipa alla stesura di richieste di finanziamento per la ricerca. Protegge i diritti dei soggetti che partecipano a studi sperimentali. Standard 2 Infermiere esperto Un infermiere con competenze avanzate in nursing oncologico eroga al paziente ed alla famiglia assistenza clinica competente e efficace in termini di costi. Razionale E’ stato dimostrato che un infermiere con competenze avanzate in nursing oncologico ha un impatto diretto sul miglioramento degli esiti del paziente in modo diverso sia quantitativamente che qualitativamente rispetto agli altri operatori sanitari. Per raggiungere questo obiettivo l’infermiere con competenze avanzate in nursing oncologico deve erogare assistenza diretta al paziente. Misurazione degli esiti Un infermiere con competenze avanzate in nursing oncologico: Possiede conoscenze esperte nel suo settore di assistenza e le tiene aggiornate. Ha responsabilità cliniche ed è responsabile di specifici aspetti dell’assistenza. Prende decisioni cliniche indipendenti. Riconosce i confini ed i limiti della propria competenza clinica. Sintetizza le conoscenze cliniche, scientifiche ed esperienziali e le applica alla diagnosi ed alla

gestione di problemi specifici dei pazienti. Stabilisce una relazione terapeutica con il paziente. Agisce come modello di ruolo e guida per i colleghi più giovani. Valuta gli esiti del paziente, a qualità dell’assistenza e la sua efficacia in relazione ai costi. Tiene la documentazione clinica in base agli standard professionali ed ai requisiti di legge. Standard 3 Leadership clinica e professionale L’infermiere con competenze avanzate in nursing oncologico motiva le persone con cui collabora a migliorare gli esiti del paziente e ad allargare I confini dell’assistenza infermieristica in area critica. Razionale Come risultato dell’esperienza clinica e della posizione nel sistema di erogazione dell’assistenza, l’infermiere con competenze avanzate in nursing oncologico ha sia l’autorevolezza che l’obbligo di definire e adattare i confini dell’assistenza infermieristica e favorirne lo sviluppo. Misurazione degli esiti Un infermiere con competenze avanzate in nursing oncologico:

Ha la “vision” di quello che vuole ottenere e deve essere in grado di motivare e convincere gli altri a raggiungere i suoi obiettivi.

Possiede la capacità di correre rischi ed è in grado di attivare interventi che li riducano. Definisce i confini dell’assistenza per migliorare gli esiti del paziente.

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Crea un clima che riconosca e risponda ai bisogni di sviluppo dell’assistenza con attività quali la supervisione, il sostegno di gruppo, la consulenza personale, la creazione di reti e l’identificazione di risorse.

Standard 4 Agente di cambiamento L’infermiere con competenze avanzate in nursing oncologico attiva il cambiamento in modo pianificato e sistematico. Razionale Per migliorare la qualità ed ampliare i confini dell’assistenza, si devono attivare cambiamenti. L’infermiere con competenze avanzate in nursing oncologico ha un ruolo fondamentale nel cambiamento. Un cambiamento non pianificato ha un effetto negativo su tutti coloro che si trovano coinvolti e può creare resistenze a futuri cambiamenti. Per assicurarne il successo è importante attivarlo in modo sistematico. Misurazione degli esiti L’infermiere con competenze avanzate in nursing oncologico: Conosce le teorie del cambiamento. Valuta sistematicamente l’efficacia della pratica clinica ed identifica le aree dove è necessario attivare cambiamenti. Facilita i cambiamenti pianificati. Comprende ed affronta I risultati inattesi del cambiamento. Standard 5 Processi decisionali etici L’infermiere con competenze avanzate in nursing oncologico assume decisioni ed interviene in modo etico. Razionale Numerosi fattori, tra i quali i progressi della tecnologia, l’invecchiamento della popolazione, la presenza diversità e disparità culturali nella popolazione e la scarsità di risorse portano necessariamente l’infermiere a confrontarsi con un numero sempre crescente di dilemmi etici. L’infermiere con competenze avanzate in nursing oncologico ha un ruolo importante nella risoluzione di questi dilemmi attraverso la presa di decisioni etiche. Misurazione degli esiti L’infermiere con competenze avanzate in nursing oncologico: Analizza ed esamina le proprie convinzioni sui problemi etici che si incontrano nell’assistenza ai

pazienti di area critica. Utilizza i principi dell’etica quando prende decisioni. Si attiva perché venga erogata un’assistenza ottimale in area critica. Eroga assistenza in modo non valutativo e non discriminante ed è attento al retroterra culturale del

paziente. Mantiene la confidenzialità delle informazioni sul paziente. Si attiva per proteggere l’autonomia, la dignità ed i diritti del paziente.

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Standard 6 Collaborazione L’infermiere con competenze avanzate in nursing oncologico collabora con gli altri componenti dell’equipe multiprofessionale. Razionale La complessità dell’assistenza in oncologia richiede un approccio coordinato ed interattivo, dove vengono utilizzate le diverse abilità e conoscenze delle differenti componenti per ottimizzare gli esiti del paziente. E’ stato dimostrato che un clima di collaborazione aumenta la soddisfazione professionale. Misure di esito L’infermiere con competenze avanzate in nursing oncologico: Stabilisce una relazione di fiducia e collaborazione con gli altri componenti dell’equipe

multiprofessionale. E’ in grado di dimostrare il contributo che può offrire per migliorare I risultati ottenuti sul paziente. Rispetta e valorizza il contributo di ciascun gruppo professionale per il raggiungimento

dell’obiettivo comune di un esito ottimale sul paziente. Collabora con l’equipe multidisciplinare per trovare strategie di trattamento per il paziente

appropriate e con un buon rapporto costo-efficacia. Utilizza strategie individuali ed organizzative per superare le barriere alla collaborazione e attivare

processi che favoriscano una buona collaborazione. Standard 7 Consulenza Un infermiere con competenze avanzate in nursing oncologico migliora la qualità dell’assistenza mettendo a disposizione dei colleghi meno esperti e degli altri componenti dell’equipe multiprofessionale le proprie conoscenze ed abilità. Razionale I pazienti con problemi oncologici hanno problemi complessi che non possono essere affrontati da infermiere non esperte o da altri professionisti. La consulenza di un infermiere esperto può rendere più efficace la gestione del problema del paziente. Misure di esito L’infermiere con competenze avanzate in nursing oncologico: Possiede esperienza clinica nella propria area di assistenza ed è esperto nei processi di consulenza. Usa i modelli di consulenza adeguati per la situazione in cui si trova. Non si assume responsabilità cliniche per un paziente per il quale si è attivata una richiesta di aiuto. Identifica il tipo di problema e gli obiettivi specifici per la situazione. Contribuisce alla definizione del piano di intervento dando suggerimenti su come risolvere problemi

complessi. Aiuta a sviluppare le competenze necessarie per risolvere il problema. Quando il collega non è in grado di risolvere il problema, suggerisce soluzioni alternative, ad

esempio la gestione integrata del caso o l’invio da uno specialista. Rivede il processo di consulenza e suggerisce altri interventi, se necessario.

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Promuove il ruolo di consulente tra gli infermieri e gli altri colleghi dell’equipe multidisciplinare. Standard 8 Formazione/Guida esperta L’infermiere con competenze avanzate in area critica educa il paziente ed i suoi familiari per aiutarli ad affrontare l’esperienza della malattia. Razionale Una buona educazione del paziente è associata a esiti migliori perchè favorisce l’adattamento alla malattia e promuove la prevenzione e la diagnosi precoce dei problemi legati alla malattia ed al suo trattamento. Misure di esito L’infermiere con competenze cliniche avanzate: Possiede esperienza clinica nell’area in cui opera ed è abile nei processi educative. Stabilisce una relazione terapeutica con il paziente ed i familiari. Valuta i bisogni di apprendimento del paziente e dei familiari. Identifica le variabili che possono interferire con i processi di apprendimento. Utilizza le conoscenze acquisite con la valutazione del paziente e dei familiari, e le conoscenze

acquisite affrontando esperienze simili, per sviluppare programmi educative specifici. Adotta strategie educative adatte alla situazione. Valuta l’efficacia dei processi educative e attivare altri interventi educativi se necessario. ALLEGATO B1

Piano degli studi Il Master si articola in 9 Moduli/Corsi di Perfezionamento, di cui 7 a frequenza obbligatoria ai fini del conseguimento del Titolo, cui si aggiungono 2 moduli/Corsi di Perfezionamento a frequenza opzionale. Si specifica, in accordo con quanto stabilito nell’art. 10, che la scansione dei moduli sarà ripartita nel corso di due anni accademici. I CFU complessivi per i moduli a frequenza obbligatoria sommati ai CFU della tesi sono 64. L’impegno didattico complessivo comprende, oltre all’attività didattica formale, anche attività di studio guidato, stages, supervisione e preparazione della tesi finale. La frequenza al Corso è obbligatoria; l’attestato di frequenza non verrà rilasciato a coloro che abbiano superato il 10% delle assenze rispetto all’impegno complessivo formativo.

MODULI A FREQUENZA OBBLIGATORIA (tot. 58 CFU)

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Modulo 1 (Residenziale) Prevenzione e diagnosi precoce

SSS Università del Piemonte Orientale e di Torino Esperti esterni

CFU 6

Modulo 2 (Residenziale) I profili diagnostico-terapeutici

SSS Università del Piemonte Orientale e di Torino Esperti esterni

CFU 14

Modulo 3 (Residenziale) La gestione dei sintomi

SSS Università del Piemonte Orientale e di Torino Esperti esterni

CFU 14

Modulo 4 (Residenziale)

La relazione di aiuto e l’educazione terapeutica

SSS Università del Piemonte Orientale e di Torino Esperti esterni

CFU 7

Modulo 5 (Residenziale)

La ricerca e le sperimentazioni cliniche in oncologia

SSS Università del Piemonte Orientale e di Torino Esperti esterni

CFU 6

Modulo 6 (Residenziale Organizzazione e gestione

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CFU 6

Modulo 7 (Residenziale

L’assistenza al paziente sottoposto a radioterapia

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CFU 5

MODULI A FREQUENZA OPZIONALE (tot. 14 CFU)

Modulo 1 (Residenziale)

La gestione del paziente in hospice

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CFU 7

Modulo 2 (Residenziale) Il paziente oncologico pediatrico

SSS Università del Piemonte Orientale e di Torino Esperti esterni

CFU 7

È possibile che alcuni dei partecipanti selezionati abbiano già una competenza specifica sui temi suddetti. A questi partecipanti, tramite un sistema di riconoscimento dei crediti acquisiti in precedenti esperienze formative, verrà accordata una abbreviazione del percorso, secondo quanto stabilito dal comitato scientifico. La tesi equivale a 6 CFU. Per poter attivare un modulo opzionale è necessario avere un minimo di quindici partecipanti. ALLEGATO B2 Singoli Moduli / Corsi di perfezionamento

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a) Modulo 1 Prevenzione e diagnosi precoce CFU: 6 L’obiettivo di questo modulo è quello di fornire all’infermiere le conoscenze e competenze per: Educare le persone ad adottare abitudini di vita sane. Progettare e realizzare in collaborazione con altri professionisti, interventi informativi ed educativi

rivolti al singolo e alla collettività sul controllo dei fattori di rischio. Progettare e realizzare in collaborazione con gli insegnanti delle scuola, specifici programmi di

educazione alla salute rivolti agli studenti sul controllo dei fattori di rischio. Individuare con altri professionisti i rischi psico-fisici e sociali connessi alle condizioni di vita. Realizzare in collaborazione con altri professionisti programmi di screening per le popolazioni a

rischio (compresi quelli genetici) Incoraggiare le famiglie a rischio a sottoporsi agli screening Contenuti essenziali epidemiologia dei tumori eziologia e fattori di rischio dei tumori prevenibilità del cancro segni e sintomi precoci del cancro, gruppi a rischio abitudini sociali e culturali che influenzano le abitudini di vita metodi per comunicare le informazioni attraverso i mass media e a livello interpersonale teorie sugli atteggiamenti e le loro modificazioni specificità e sensibilità delle procedure di screening le diverse procedure di screening in relazione al tipo di tumore ( pap-test, esame del seno, controllo

dei nei) aspetti sociali, morali, etici ed economici degli screening informazioni sugli screening per le persone o famiglie a rischio tecniche di sostegno per le persone in attesa dei risultati di uno screening metodologia di progettazione di interventi di educazione alla salute Metodi e ambiti di apprendimento Per raggiungere gli obiettivi sopraelencati lo studente accanto allo studio individuale, alla ricerca bibliografica, al lavoro in piccoli gruppi potrebbe frequentare i seguenti ambiti di esperienza professionale: Osservatorio Epidemiologico, Centri o Associazioni che organizzano campagne di educazione alla salute, Servizi di prevenzione e diagnosi precoce per l’apprendimento di tecniche di screening, e della metodologia dell’intervista. Potrebbe essere utile anche creare l’opportunità di seguire il percorso di alcuni utenti dalla fase di screening e di comunicazione di eventuale esito positivo. Discipline di insegnamento Statistica medica Igiene generale ed applicata Genetica Medica Oncologia Medica Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche b) Modulo 2 I profili diagnostico-terapeutici CFU: 14

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L’obiettivo di questo modulo è quello di fornire all’infermiere le conoscenze e competenze per: Conoscere il percorso diagnostico-terapeutico per i principali tipi di patologia oncologica Accogliere la persona assistita e la sua famiglia nei diversi contesti assistenziali Orientare la persona assistita e la sua famiglia all’interno dei Servizi. Raccogliere un’anamnesi infermieristica Diagnosticare i problemi della persona correlati alla malattia, all’istituzionalizzazione, al suo

trattamento, allo stile di vita, alle modificazioni delle attività di vita quotidiane, alla qualità di vita percepita (ansia, incertezza, alterazione della vita sociale e lavorativa)

Formulare il piano di assistenza individuale registrando gli obiettivi dell’assistenza da fornire e il programma delle attività da realizzare

Supervisionare la qualità dei piani di assistenza Coinvolgere la persona assistita e le persone risorsa nella formulazione e nella realizzazione del

piano assistenziale Richiedere la consulenza ad altri professionisti per affrontare problemi a carattere pluridisciplinare Applicare le procedure tecniche a supporto dei percorsi diagnostico e terapeutici Preparare e assistere la persona durante e dopo l’esecuzione di esami , secondo i protocolli

assistenziali concordati Organizzare i percorsi diagnostici prescritti Organizzare la somministrazione dei trattamenti terapeutici. Informare la persona, la famiglia, altre persone, risorsa sulle opportunità offerte dai servizi

territoriali utilizzabili a supporto delle necessità assistenziali Organizzare la dimissione a domicilio, concordando con il paziente le modalità del suo rientro,

garantendo la continuità assistenziale e segnalando eventuali specifiche necessità ai servizi territoriali

Contenuti essenziali aspetti clinici-diagnostici e terapeutici

processo patologico del cancro e concetto di invasività modalità di diffusione del cancro e segni e sintomi delle ricadute diagnostica e tecniche di stadiazione per le diverse localizzazioni tumorali principi di chemioterapia, radioterapia, ipertermia, immunoterapia, ormonoterapia, trapianto di

midollo e trapianto di cellule staminali principi di chirurgia oncologica per i seguenti tipi di cancro:

* Cancro della mammella * Cancro del polmone * Cancro del colon-retto * I tumori dell’apparato riproduttivo femminile * I tumori della cute * Le neoplasie ematologiche aspetti assistenziali

accertamento e interventi assistenziali dei problemi più frequenti in persone affette da cancro strategie assistenziali per promuovere riabilitazione e adattamento alla malattia applicazione delle teorie infermieristiche all’area oncologica assistenza prima, durante, dopo l’intervento chirurgico o di trapianto accertamento e interventi assistenziali nella gestione delle emergenze cliniche legate al

trattamento e/o alla progressione della malattia principi e interventi per la gestione del paziente immunodepresso in isolamento protettivo

norme di sicurezza per la manipolazione e la somministrazione di farmaci antiblastIci

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strategie di sostegno della famiglia meccanismi di reazione alla malattia del paziente e della famiglia e meccanismi di adattamento in

relazione alle diverse età espressione delle sensazioni e dei sentimenti del paziente: lettura attraverso le teorie della

percezione, della comunicazione, teoria della crisi, teoria dell’attaccamento affettivo e della famiglia

effetti del cancro sull’immagine di sé: concetto di sé, e sessualità, concetti sull’alterazione dell’immagine corporea

tecniche di comunicazione e di counseling durante la fase diagnostica, di trattamento approccio a problemi specifici come ad esempio rabbia, aggressività depressione, ansia e paura,

stati confusionali, silenzio metodologia della decisione etica aspetti etici e legali di alcune situazioni che si possono presentare nell’assistenza oncologica

(rifiuto delle terapie, uso di terapie non convenzionali, accanimento terapeutico, sedazione del dolore e stato di coscienza, consenso informato ai trattamenti, informazione su diagnosi e prognosi, sperimentazioni,..) Discipline di insegnamento Igiene generale ed applicata Oncologia Medica Malattie del sangue Medicina Fisica e Riabilitativa Diagnostica per immagini e radioterapia Neuroradiologia Chirurgia Generale Neurochirurgia Chirurgia Plastica Farmacologia Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche Metodi e ambiti di apprendimento Analisi di casi assistenziali attraverso un lavoro in piccolo gruppo per comprendere e risolvere problemi sulla base delle evidenze scientifiche e delle esperienze. Confronto con esperti su quesiti e aspetti critici incontrati nella discussione dei casi assistenziali Letture e studio individuale Elaborazione di piani assistenziali standard Esperienza in contesti clinici che accolgono persone affette da tumore (sia adulti che bambini) al fine di seguire il percorso assistenziale di alcuni pazienti (scelti per esemplarità formativa) dalla fase diagnostica a quella del trattamento e della riabilitazione. Pianificare e gestire di situazioni assistenziali complesse con la supervisione di infermieri e medici esperti in campo oncologico. c) Modulo 3 La gestione dei sintomi CFU: 14 L’obiettivo di questo modulo è quello di fornire all’infermiere le conoscenze e competenze per: Riconoscere e valutare i principali sintomi legati alla patologia ed ai suoi trattamenti Valutare i segni e sintomi utilizzando scale appropriate Conoscere le basi fisiopatologiche dei sintomi Prevenire le complicanze e gli effetti collaterali dei trattamenti invasivi e non

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Monitorare l’evoluzione nel tempo di segni e sintomi Intervenire, con interventi indipendenti o su prescrizione, per prevenire o controllare i sintomi Contenuti essenziali

meccanismi fisiopatologici dei sintomi legati al trattamento legati alla malattia neoplastica e al trattamento radiante e chemioterapico

principi di terapia di supporto e monitoraggio delle complicanze cardiocircolatorie, neurologiche, renali, legati al trattamento chemioterapico

principi farmacologici per il controllo dei sintomi-problemi componenti biopsicosociali del dolore acuto post operatorio e del dolore cronico neoplastico l’accertamento e il monitoraggio del dolore con scale e strumenti multidimensionali trattamenti farmacologici e non per il controllo del dolore acuto e cronico gestione assistenziale dei principali sintomi-problemi del paziente terminale gestione del dolore cronico: teorie del dolore, scale di valutazione, atteggiamenti culturali,

tecniche assistenziali non farmacologiche del sollievo del dolore (rilassamento, massaggio, visualizzazione, TENS), sistemi chirurgici, radioterapici, blocchi nervosi per la sedazione del dolore, gestione del trattamento farmacologico Discipline di insegnamento Farmacologia Patologia generale Oncologia Medica Medicina Fisica e Riabilitativa Psicologia Generale e sociale Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche Metodi ed ambiti di apprendimento Analisi di casi assistenziali attraverso un lavoro in piccolo gruppo per comprendere e risolvere problemi sulla base delle evidenze scientifiche e delle esperienze. Confronto con esperti su quesiti e aspetti critici incontrati nella discussione dei casi assistenziali Letture e studio individuale Elaborazione di piani assistenziali standard Esperienza in contesti clinici che accolgono persone affette da tumore (sia adulti che bambini) al fine di seguire il percorso assistenziale di alcuni pazienti (scelti per esemplarità formativa) dalla fase diagnostica a quella del trattamento e della riabilitazione. Pianificare e gestire situazioni assistenziali complesse con la supervisione di infermieri e medici esperti in campo oncologico. d) Modulo 4 La relazione di aiuto e l’educazione terapeutica CFU: 7 L’obiettivo di questo modulo è quello di fornire all’infermiere le conoscenze e competenze per: Comunicare con la persona assistita e la sua famiglia utilizzando modalità comunicative

interpersonali verbali e non verbali. Identificare nella persona assistita e nei suoi familiari il tipo e il livello di reazioni alla malattia e al

suo trattamento. Stabilire con l’utente e la famiglia una relazione di aiuto Informare e sostenere psicologicamente la persona assistita nelle fasi riabilitative

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Stabilire una relazione di aiuto per a sostenere la persona assistita nel precisarsi aspettative realistiche e nell’integrare l’esperienza di malattia all’interno della propria vita.

Valutare il tipo di informazioni in possesso della persona e della sua famiglia e il loro grado di comprensione

Identificare i bisogni educativi della persona e della sua famiglia Definire obiettivi educativi riferiti all’acquisizione da parte della persona di corrette abitudini di

vita, tenendo conto alla sua rappresentazione mentale della malattia, e delle differenze comportamentali legate alla cultura di appartenenza

Stabilire con la persona assistita e la sua famiglia un contratto educativo in cui siano definite le strategie per far fronte ai problemi di salute

Predisporre materiale informativo Addestrare la persona assistita e la famiglia ad autoidentificare segni e sintomi di complicanze e a

prevenire o ridurre gli effetti indesiderati dei trattamenti Utilizzare tecniche di counseling per sostenere la persona e la famiglia a cambiare comportamenti

degli stili di vita e assumere decisioni nel controllo dei fattori di rischio e nella gestione dei trattamenti

Identificare gli ostacoli all’apprendimento di comportamenti adattivi, da parte della persona e della famiglia

Utilizzare strategie efficaci per superare gli ostacoli individuali all’apprendimento di comportamenti adattivi

Verificare le capacità che la persona e la sua famiglia hanno di seguire a domicilio il programma terapeutico di identificare segni e sintomi di complicanze, di seguire le procedure per i controlli che dovrà effettuare, di introdurre i cambiamenti negli stili di vita

Contenuti essenziali principi dell’apprendimento e caratteristiche dell’apprendimento dell’ adulto e dei bambini principi sulle teorie degli atteggiamenti e motivazioni e sulle loro modificazioni metodologie e tecniche di comunicazione verbale, non verbale, visiva e multimediale a supporto

degli interventi di educazione all’utente ed alla famiglia progettazione (analisi dei bisogni informativi, definizione obiettivi, scelta dei metodi di

apprendimento e di valutazione) di interventi educativi rivolti al singolo o a gruppi di persone e familiari relativi all’autocontrollo dei sintomi e all’autogestione del trattamento a domicilio

strategie per favorire la comprensione e far ricordare le informazioni effetti dell’ansia prolungata sulle abilità e sulla performance utilizzo di associazioni, volontari, gruppi di mutuo aiuto per motivare l’autogestione dei problemi

correlati alla malattia, ai trattamenti o alla fase riabilitativa valutazione dell'efficacia degli interventi educativi meccanismi di reazione e di elaborazione del lutto da parte della famiglia teorie della separazione e della perdita strategie di sostegno della famiglia teorie e tecniche di gestione dello stress dell’operatore e prevenzione del burn-out, tecniche di

controllo e di adattamento personale Discipline di insegnamento Didattica e pedagogia speciale Psicologia Generale e sociale Psicologia Sociale Oncologia Medica Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche

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Metodi e ambiti di apprendimento Apprendimento basato sui problemi in piccoli gruppi tutoriali, laboratori didattici, studio individuale Durante le esperienze in Oncologia Medica, Chirurgica e Radioterapia prendere in carico alcune persone (es. adulto e bambino ) e preparale alla dimissione accompagnandoli a domicilio o in centri riabilitativi e sperimentando progetti reali di educazione terapeutica. Visite alle Associazioni che offrono supporto per l’autocura e per la fase riabilitativa. e) Modulo 5 La gestione del paziente in hospice (opzionale) CFU: 7 L’obiettivo di questo modulo è quello di fornire all’infermiere le conoscenze e competenze per: Assistere la persona e la famiglia nella fase terminale della malattia Conoscere i principali modelli organizzativi delle cure palliative Essere in grado di lavorare in equipe multidisciplinare di cure palliative Contenuti essenziali

assistenza palliativa con riferimento particolare al ruolo della famiglia, alle équipe interdisciplinare e ai contesti assistenziali ospedalieri, domiciliari e hospice

significato della morte nella società e prospettive religiose, socio-culturali e filosofiche tecniche di comunicazione e di counseling durante terminale approccio a problemi specifici come ad esempio rabbia, aggressività depressione, ansia e paura,

stati confusionali, silenzio reazioni dell’infermiere in situazioni difficili metodologia della decisione etica aspetti etici e legali di alcune situazioni che si possono presentare nell’assistenza oncologica

(medicalizzazione della morte, accanimento terapeutico) Metodi e ambiti di apprendimento Oltre ai metodi già suggeriti, Analisi di casi e applicazione della metodologia di decisione etica, durante le esperienze in ambito professionale tenere un diario per la raccolta delle situazioni incontrate con implicazioni etico-legali e successivo confronto in piccoli gruppi tutoriali con analisi successiva con esperti. Esperienze presso Centri di cure palliative, Hospice e servizi di assistenza domiciliare Discipline di insegnamento Farmacologia Oncologia Medica Medicina Fisica e Riabilitativa Psicologia Generale e sociale Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche f) Modulo 6 Il paziente oncologico pediatrico (opzionale) CFU: 7 L’obiettivo di questo modulo è quello di fornire all’infermiere le conoscenze e competenze per: Assistere il bambino e la famiglia durante tutte le fasi della malattia

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Fornire il sostegno psicologico al paziente ed alla famiglia durante la malattia Riconoscere l’impatto della malattia durante le fasi di crescita e sviluppo Contenuti essenziali I principali tumori pediatrici I bisogni specifici del bambino e dell’adolescente La comunicazione della diagnosi al bambino ed alla famiglia Discipline di insegnamento Farmacologia Pediatria generale e specialistica Oncologia Medica Medicina Fisica e Riabilitativa Psicologia Generale e sociale Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche g) Modulo 7 La ricerca e le sperimentazioni cliniche in oncologia CFU: 6 L’obiettivo di questo modulo è quello di fornire all’infermiere le conoscenze e competenze per: Identificare specifici problemi e aree di ricerca Realizzare ricerche in collaborazione con équipe multidisciplinari e/o collaborare alle

sperimentazioni cliniche Identificare aree problematiche che necessitano di valutazione e revisione Partecipare a programmi di monitoraggio di eventi critici o eventi sentinella Verificare l’applicazione dei risultati delle ricerche per ottenere un miglioramento della qualità

dell’assistenza Guidare l’équipe infermieristica nell’identificazione, interpretazione ed applicazione di risultati di

ricerca nella pratica Diffondere risultati di ricerche e letteratura specifica all’èquipe infermieristica Contenuti essenziali Le sperimentazioni cliniche in oncologia Le sperimentazioni di fase I, II, III L’organizzazione di una sperimentazione clinica in reparto ed il ruolo dell’infermiere Il consenso ai trattamenti La costruzione di prove di efficacia in oncologia Discipline di insegnamento Igiene generale ed applicata Statistica per la ricerca sperimentale e tecnologica Medicina Legale Oncologia Medica Logica e filosofia della scienza Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche

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h) Modulo 8 Organizzazione e gestione CFU: 6 L’obiettivo di questo modulo è quello di fornire all’infermiere le conoscenze e competenze per: Verificare l’applicazione di sistemi di monitoraggio sugli standard assistenziali Delegare ai collaboratori, sulla base della valutazione delle necessità assistenziali dei malati, le

attività assistenziali conformi al loro profilo Definire le priorità per utilizzare in modo ottimale le risorse esistenti Identificare tipologia e costi delle risorse strumentali ed ambientali, necessarie all’assistenza

infermieristica Utilizzare strumenti di integrazione (linee guida, procedure, protocolli assistenziali, piani di

assistenza standard) progettati con l’équipe o da altri servizi per omogeneizzare le modalità operative

Utilizzare metodi di comunicazione interpersonale efficaci nel lavoro di équipe Utilizzare canali di comunicazione efficaci in relazione alla tipologia di informazioni da trasmettere Collaborare con i componenti dell’équipe nella realizzazione delle attività Gestire progetti di cambiamento per il miglioramento della qualità dell’assistenza Facilitare l'accesso dell'utenza ai servizi (informazione, orari, abolizione barriere architettoniche, ...) Coinvolgere i cittadini e le loro associazioni nella valutazione del funzionamento del servizio Favorire la continuità assistenziale nel passaggio tra servizi Favorire l’integrazione tra i servizi ospedalieri e domiciliari del settore sociale e sanitario Valutare l’assistenza infermieristica erogata Contenuti essenziali La valutazione della qualità dell’assistenza in oncologia Gli indicatori di qualità in oncologia e cure palliative La costruzione ed applicazione di protocolli, linee guida Il case management La continuità dell’assistenza (efficacia e modalità per garantirla, dal punto di vista organizzativo e di comunicazione) Discipline di insegnamento Psicologia del lavoro e delle organizzazioni Igiene Generale ed applicata Oncologia Medica Organizzazione aziendale Economia aziendale Psicologia Generale e sociale Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche i) Modulo 9 L’assistenza al paziente sottoposto a radioterapia CFU: 5 L’obiettivo di questo modulo è quello di fornire all’infermiere le conoscenze e competenze per Riconoscere e trattare i problemi provocati dalla terapia radiante e dai trattamenti integrati radio-

chemioterapici nelle diverse forme di cancro Impiegare e somministrare radiosensibilizzanti e radioprotettori Assistere un paziente sottoposto a brachiterapia

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Conoscere le norme di sicurezza da adottare per un paziente sottoposto a brachiterapia e terapia con isotopi radioattivi

Conoscere gli aspetti psicologici del paziente sottoposto a radioterapia ambulatoriale e i rischi psico-fisici e sociali legati all’isolamento durante la brachiterapia

Informare i pazienti e i familiari sui problemi legati a trattamenti con isotopi radioattivi Contenuti essenziali approfondimento sulle diverse forme di terapia radiante interazioni farmaci-radiazioni ionizzanti (radiosensibilizzanti, radioprotettori) modalità di preparazione e somministrazione della terapia radiante principi su cui si basa la brachiterapia e modalità di somministrazione (HDR, LDR, PDR) assistenza infermieristica nella brachiterapia per i vari tipi di tumore problemi fisici e psicologici legati alla radioterapia ambulatoriale e all’isolamento durante la

brachiterapia norme di radioprotezione (per i pazienti e per gli operatori) caratteristiche e organizzazione di un servizio/reparto di radioterapia Metodi e ambiti di apprendimento Per raggiungere gli obiettivi sopraelencati lo studente accanto alla studio individuale, alla ricerca bibliografica, al lavoro in piccoli gruppi deve frequentare un servizio-reparto di radioterapia e seguire pazienti sottoposti a brachiterapia. Discipline di insegnamento Diagnostica per immagini e Radioterapia Igiene generale ed applicata Oncologia Medica Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche Fisica applicata l) Pratica clinica-Tirocinio guidato Per l’approfondimento di aspetti specifici, all’interno di ciascun modulo è prevista la realizzazione di seminari di approfondimento. I metodi di apprendimento suggeriti sono : apprendimento per problemi, lavoro in piccoli gruppi, incontri con esperti, studio indipendente,laboratori didattici sulle abilità comunicative, educative , gestuali, simulazioni, esercitazioni su casi standardizzati o con pazienti, esperienza professionale sul campo, attività di apprendimento in comunità. L’esperienza in ambiti professionali (tirocini) per essere efficace dal punto di vista formativo dovrebbe prevedere le seguenti fasi : sedute di briefing per facilitare lo studente nella definizione del proprio piano di apprendimento

(dove sono ora, quali obiettivi voglio raggiungere, con quali risorse e opportunità formative, chi, quando e come mi valuterà)

frequenti sessioni di debriefing finalizzate alla riflessione e rielaborazione di esperienze significative al fine di evidenziarne i collegamenti teorici, i vissuti e di utilizzare le deduzioni per situazioni analoghe

documentazione degli aspetti professionalizzanti dell’esperienza con report.

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****************** 4/2003/8.9 Istituzione e approvazione ordinamento didattico del Master in “Cure Palliative”; DIVISIONE AFFARI ISTITUZIONALI Ufficio Dottorati di Ricerca e Scuole di Specializzazione

AL PRESIDENTE DEL SENATO ACCADEMICO

Si chiede di sottoporre all’attenzione di codesto spettabile Senato Accademico la proposta di

istituzione presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia, per l’anno accademico 2003/2004, del Corso

di Master Universitario biennale di I livello in “Cure Palliative”.

Si tratta della riproposizione di un progetto formativo iniziato lo scorso anno accademico (la

prima edizione del Master è giunta, infatti, alla fine del primo anno di corso) che si pone in una

linea di continuità rispetto a precedenti esperienze promosse dalla Facoltà di Medicina e Chirurgia

nel settore dell’assistenza e dell’accompagnamento dei pazienti in fase terminale.

L’esperienza didattica dello scorso anno ha suggerito di introdurre alcune modifiche

all’ordinamento didattico del Master che hanno senz’altro reso il progetto maggiormente consono

alle reali esigenze formative del personale operante nel delicato settore sopraccitato.

Si chiede, pertanto, a codesto spettabile Senato Accademico di deliberare in merito

all’allegata proposta di delibera volta ad istituire, per l’anno accademico 2003/2004, la seconda

edizione del Master Universitario biennale di I livello in “Cure Palliative” presso la Facoltà di

Medicina e Chirurgia mediante approvazione del relativo ordinamento didattico.

Distinti saluti.

Vercelli, 29 maggio 2003

IL DIRIGENTE Antonino GANCI

f.to Antonino Ganci

OMISSIS

IL SENATO ACCADEMICO VISTO l’art. 1, comma 15, della L. 14 gennaio 1999 n. 4; VISTI gli artt. 3, comma 8, e 7, comma 4, del D.M. 3 novembre 1999, n. 509,

Regolamento recante norme concernenti l’autonomia didattica degli Atenei; VISTO il Regolamento Didattico di Ateneo ed in particolare il suo Titolo V; VISTO l’art. 30 dello Statuto dell’Università; VISTE le delibere del Consiglio della Facoltà di Medicina e Chirurgia n. 4/4.1 dell’8

aprile 2003 e n. 3/3.4 del 20 maggio 2003 in ordine alla proposta di istituzione della seconda edizione del Corso di Master biennale in Cure Palliative;

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CONSIDERATA la positiva esperienza dei progetti formativi realizzati negli scorsi anni accademici;

RITENUTO opportuno introdurre alcune modifiche di carattere formale alla proposta di istituzione deliberata dal Consiglio della Facoltà di Medicina e Chirurgia al fine di rendere l’ordinamento didattico dell’istituendo corso di master maggiormente aderente alle linee-guida estrapolate dalle disposizioni del Regolamento Didattico di Ateneo in materia di redazione di progetti di Master universitari;

SENTITO il Direttore Amministrativo; con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità

DELIBERA

1. E’ istituito presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia, per l’a.a. 2003-2004, il Master biennale di I livello in “Cure Palliative” secondo l’ordinamento didattico di seguito riportato:

CORSO DI MASTER UNIVERSITARIO IN CURE PALLIATIVE

Art. 1 Denominazione e tipologia

Il Corso in Cure Palliative è un Master universitario biennale di I livello per Medici ed Infermieri, giunto alla seconda edizione.

Art. 2 Finalità ed obiettivi

Il Master fornisce una preparazione teorica e pratica a coloro che intendono lavorare nel settore dell’assistenza e dell’accompagnamento dei pazienti in fase terminale. Si propone altresì di fornire agli studenti che lo desiderino e che si trovino nelle condizioni di poter accedere al modulo 6 (opzionale), gli strumenti idonei ad un’attività di management e di formazione.

Obiettivo qualificante del Master è quello di consentire l’acquisizione di strumenti conoscitivi ed operativi idonei a lavorare nell’ambito sopradetto.

Art. 3 Struttura ed organizzazione del Master

Il corso di Master Universitario in Cure Palliative sarà realizzato in moduli/corsi di perfezionamento. Un modulo, o l’insieme di più moduli, potrà costituire un Corso di Perfezionamento. La frequenza a uno o più corsi di perfezionamento contribuirà al raggiungimento di CFU per ottenere il numero di crediti necessari per l’acquisizione del Master. Ciascun modulo o corso di perfezionamento sarà realizzato in modo da poter costituire un’unità di insegnamento indipendente.

Alla fine di ciascun modulo è previsto un esame teorico-pratico ed il rilascio di un attestato di partecipazione con possibilità di riconoscimento dei crediti in caso di iscrizione ad altri corsi di master e/o di completamento del percorso per conseguire il titolo di Master.

Il Corso consta di una serie di Moduli, di pertinenza eminentemente clinica e socio-assistenziale, la cui frequenza è obbligatoria ai fini dell’acquisizione del Titolo di Master, e di un Modulo a frequenza opzionale, di pertinenza eminentemente di Management e di Formazione (cfr l’Allegato al Decreto 27 aprile 2001 “Istituzione del corso pilota” a carattere nazionale, di alta qualificazione teorico-pratica in cure palliative: gestione di un hospice

reclutamento e selezione del personale analisi dei bisogni di formazione e progettazione della formazione e della formazione dei

formatori)

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alla cui frequenza potranno accedere solo gli studenti interessati ed in possesso dei requisiti più sotto riportati.

Il corso prevede la possibilità di attivare esperienze di tirocinio nelle aree di eccellenza (anche extraregionali). Compatibilmente con le esigenze didattiche e l’organizzazione della attività formative, vanno previste modalità di organizzazione dei corsi che facilitino la frequenza per gli studenti lavoratori, con concentrazione delle lezioni teoriche e possibilità di svolgere parte del tirocinio, guidato e su obiettivi di apprendimento predefiniti, anche nel proprio contesto di lavoro.

E’ possibile far accedere ai singoli moduli studenti non iscritti al Master, con conseguente diversificazione della contribuzione.

Art. 4 Materie di insegnamento

Il Master, della durata di due anni, si articola in diversi moduli formativi. L’impegno didattico complessivo comprende, oltre all’attività didattica formale, anche

attività di studio guidato, attività di tirocinio formativo e di orientamento al lavoro, supervisione, e preparazione alla tesi finale.

Il percorso formativo è illustrato negli allegati A e B del presente articolato.

Art. 5 Docenti del Master Nella designazione dei docenti, l’Università potrà considerare le competenze disciplinari

disponibili presso l’Università del Piemonte Orientale e, ove sia ritenuto opportuno, presso altri Atenei.

Si potrà altresì far ricorso a docenti reperiti nell’ambito della Rete Oncologica e presso il Servizio Sanitario Nazionale, prevedendo anche forme di collaborazione esterna con esperti autorevoli della ricerca formativa segnalati dal Comitato Scientifico del Master.

Sarà inoltre attivato un sistema di Tutorato svolto da docenti e da professionisti esperti di didattica tutoriale e clinica in diversi ambiti. Art. 6 Requisiti di ammissione

Al Master sono ammessi i Medici in possesso della Laurea in Medicina e Chirurgia e dell’abilitazione all’esercizio della professione medica, e gli infermieri in possesso del titolo che consente l’iscrizione all’Albo professionale (L. 1/2002). Art. 7 Numero dei partecipanti

Per ogni singolo modulo è fissato un numero massimo di 40 partecipanti. L’ammissione al Master avviene previa valutazione dei curricula dei candidati, con particolare attenzione ai titoli acquisiti e all’esperienza clinica.

Art. 8 Durata del Master

Il Master ha durata biennale, a decorrere dall’a.a. 2003-2004. La frequenza del Master è obbligatoria. Art. 9 Prova finale e titolo di studio rilasciato Per conseguire il titolo di Master il candidato deve conseguire almeno 60 CFU e sostenere

un esame finale - consistente nella produzione e discussione di una tesi - al superamento del quale l’Università degli Studi del Piemonte Orientale rilascerà l’attestato “Master Universitario di I livello in Cure Palliative”.

A coloro che avranno frequentato uno o più moduli (corsi di perfezionamento) senza seguire l’intero corso, sarà rilasciato, un attestato di partecipazione.

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COPIA NON VALIDA 108

ALLEGATO A Piano degli studi

Il Master si articola in 5 Moduli/Corsi di Perfezionamento, a frequenza obbligatoria ai fini

del conseguimento del Titolo, cui si aggiunge un modulo/Corso di Perfezionamento a frequenza opzionale. Si specifica, in accordo con quanto stabilito nell’art. 10, che la scansione dei moduli sarà ripartita nel corso di due anni accademici.

I CFU complessivi per i moduli a frequenza obbligatoria sommati ai CFU della tesi sono 62. L’impegno didattico complessivo comprende, oltre all’attività didattica formale, anche

attività di studio guidato, stages, supervisione e preparazione della tesi finale. La frequenza al Corso è obbligatoria; l’attestato di frequenza non verrà rilasciato a coloro

che abbiano superato il 10% delle assenze rispetto all’impegno complessivo formativo.

MODULI A FREQUENZA OBBLIGATORIA

Modulo 1 (Residenziale)

Problemi clinici in cure palliative

SSS Università del Piemonte Orientale Esperti esterni

CFU 12

Modulo 2 (Residenziale) I trattamenti palliativi

SSS Università del Piemonte Orientale Esperti esterni

CFU 15

Modulo 3 (Residenziale)

La relazione con il paziente terminale ed i familiari

SSS Università del Piemonte Orientale Esperti esterni

CFU 11

Modulo 4 (Residenziale) La ricerca in cure palliative

SSS Università del Piemonte Orientale Esperti esterni

CFU 9

Modulo 5 (Residenziale) Organizzazione e gestione

SSS Università del Piemonte Orientale Esperti esterni

CFU 9

MODULO A FREQUENZA OPZIONALE

Modulo 6 (Residenziale) Management e Formazione

SSS Università del Piemonte Orientale Esperti esterni

CFU 15

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È’ possibile che alcuni dei partecipanti selezionati abbiano già una competenza specifica sui temi suddetti. A questi partecipanti, tramite un sistema di riconoscimento dei crediti acquisiti in precedenti esperienze formative, verrà accordata una abbreviazione del percorso, secondo quanto stabilito dal Comitato Scientifico.

La tesi equivale a 6 CFU. Per poter attivare un Modulo opzionale è necessario avere un minimo di 15 partecipanti.

ALLEGATO B Moduli-Corsi di perfezionamento

Modulo 1 Problemi clinici in cure palliative CFU: 12 (di cui 3 di tirocinio)

L’obiettivo di questo modulo è quello di fornire a medici ed infermieri le conoscenze e competenze per Identificare i principali problemi clinici dei pazienti in cure palliative Illustrare i fattori prognostici e di sopravvivenza per le malattie terminali Illustrare i criteri di trattamento delle patologie preesistenti e concomitanti nel malato terminale Discutere il concetto di dolore totale nella malattie terminali Indicare gli obiettivi della cura nel malato terminale Illustrare i principali strumenti di valutazione dei sintomi Elencare i sintomi più frequenti nel malato terminale Gestire le crisi sia in ospedale sia a domicilio

Questo modulo prevede alcuni incontri separati per medici ed infermieri Discipline di insegnamento

Igiene generale ed applicata Oncologia Medica Anestesiologia Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche

Metodi e ambiti di apprendimento Per raggiungere gli obiettivi sopraelencati accanto allo studio individuale, alla ricerca

bibliografica, al lavoro in piccoli gruppi è previsto un tirocinio in strutture che si occupano dell’assistenza a pazienti in cure palliative.

Modulo 2

I trattamenti palliativi CFU: 15 (di cui 5 di tirocinio)

L’obiettivo di questo modulo è quello di fornire a medici ed infermieri le conoscenze e competenze per:

Descrivere i principi di somministrazione dei farmaci in cure palliative ed illustrare principali indicazioni e controindicazioni

Approfondire le conoscenze sulla fisiopatologia del dolore e sul suo trattamento Conoscere i principi per la prevenzione ed il trattamento dei principali sintomi-problemi, tra i

quali: tosse e dispnea, disidratazione, nausea e vomito, stipsi ed occlusione intestinale, delirio.

Illustrare indicazioni, controindicazioni, effetti collaterali di radioterapia, chemioterapia e chirurgia palliativa

Discutere indicazioni e controindicazioni della nutrizione enterale e parenterale nei pazienti in cure palliative

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COPIA NON VALIDA 110

Conoscere le indicazioni all’uso dei mezzi fisici, di ausili e ortesi nelle cure palliative Discutere le indicazioni delle tecniche invasive in cure palliative Conoscere l’efficacia e discutere l’utilizzo delle terapie complementari

Questo modulo prevede incontri separati per medici ed infermieri Discipline di insegnamento

Anestesiologia Igiene generale ed applicata Oncologia Medica Malattie del sangue Medicina Fisica e Riabilitativa Neuroradiologia Chirurgia Generale Neurochirurgia Farmacologia Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche Radioterapia

Metodi e ambiti di apprendimento Analisi di casi assistenziali attraverso un lavoro in piccolo gruppo per comprendere e

risolvere problemi sulla base delle evidenze scientifiche e delle esperienze. Confronto con esperti su quesiti e aspetti critici incontrati nella discussione dei casi

assistenziali Letture e studio individuale E’ previsto un tirocinio in strutture che si occupano dell’assistenza a pazienti in cure

palliative, per pianificare e gestire di situazioni assistenziali complesse con la supervisione di infermieri e medici esperti. Modulo 3

La relazione con il paziente terminale ed i familiari CFU: 11 (di cui 3 di tirocinio)

L’obiettivo di questo modulo è quello di fornire le conoscenze e competenze per: Distinguere tra informazione e comunicazione Conoscere le modalità per dare cattive notizie Definire le caratteristiche di una relazione di aiuto Utilizzare le tecniche di counseling con il malato ed i familiari Descrivere modalità ed obiettivi dell’integrazione dei familiari nell’equipe di cure palliative Discutere il ruolo delle reti di supporto non istituzionali nell’assistenza al malato terminale Valutare il tipo di informazioni in possesso della persona e della sua famiglia e il loro grado di

comprensione Addestrare la persona assistita e la famiglia ad identificare segni e sintomi di complicanze e a

prevenire o ridurre gli effetti indesiderati dei trattamenti Utilizzare tecniche di counseling per sostenere la persona e la famiglia a cambiare

comportamenti degli stili di vita e assumere decisioni nel controllo dei fattori di rischio e nella gestione dei trattamenti

Identificare i bisogni educativi della persona e della sua famiglia Applicare i principi etici alla soluzione di conflitti specifici Discutere il modo per attuare un consenso informato in cure palliative Discutere i problemi legati all’applicazione di strategie decisionali quando il paziente non è

cosciente Individuare riti, simboli e comportamenti verso la morte

Modulo comune a medici ed infermieri

COPIA NON VALIDA

COPIA NON VALIDA 111

Discipline di insegnamento Didattica e pedagogia speciale Psicologia Generale e sociale Psicologia Sociale Oncologia Medica Sociologia dei processi culturali e comunicativi Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche Logica e filosofia della scienza Metodi e ambiti di apprendimento Apprendimento basato sui problemi in piccoli gruppi tutoriali, laboratori didattici, studio individuale. Analisi di casi assistenziali attraverso un lavoro in piccolo gruppo per comprendere e risolvere problemi sulla base delle evidenze scientifiche e delle esperienze.

Confronto con esperti su quesiti e aspetti critici incontrati nella discussione dei casi assistenziali.

Visite alle Associazioni di volontariato Modulo 4

La ricerca in cure palliative CFU: 9

L’obiettivo di questo modulo è quello di fornire le conoscenze e competenze per: Identificare specifici problemi e aree di ricerca Illustrare i principali strumenti per valutare la qualità di vita nei pazienti terminali Illustrare gli indicatori di qualità utilizzati in cure palliative Individuare criteri e strumenti per promuovere la qualità dell’assistenza Realizzare ricerche in collaborazione con équipe multidisciplinari Identificare aree problematiche che necessitano di valutazione e revisione Verificare l’applicazione dei risultati delle ricerche per ottenere un miglioramento della qualità

dell’assistenza Illustrare i problemi etici e metodologici sollevati dalla ricerca clinica sul malato terminale Descrivere i campi principali della ricerca clinica, epidemiologica e psicosociale in hospice Preparare un protocollo di ricerca Diffondere risultati di ricerche e letteratura specifica all’èquipe infermieristica

Modulo comune a medici ed infermieri Discipline di insegnamento

Igiene generale ed applicata Statistica per la ricerca sperimentale e tecnologica Medicina Legale Oncologia Medica Logica e filosofia della scienza Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche Modulo 5

Organizzazione e gestione CFU: 9

L’obiettivo di questo modulo è quello di fornire le conoscenze e competenze per: Verificare l’applicazione di sistemi di monitoraggio sugli standard assistenziali Delegare ai collaboratori, sulla base della valutazione delle necessità assistenziali dei

malati, le attività assistenziali conformi al loro profilo Definire le priorità per utilizzare in modo ottimale le risorse esistenti Identificare tipologia e costi delle risorse strumentali ed ambientali

COPIA NON VALIDA

COPIA NON VALIDA 112

Utilizzare strumenti di integrazione (linee guida, procedure, protocolli assistenziali, piani di assistenza standard) progettati con l’équipe o da altri servizi per omogeneizzare le modalità operative

Utilizzare metodi di comunicazione interpersonale efficaci nel lavoro di équipe Collaborare con i componenti dell’équipe nella realizzazione delle attività Gestire progetti di cambiamento per il miglioramento della qualità dell’assistenza Facilitare l'accesso dell'utenza ai servizi (informazione, orari, abolizione barriere

architettoniche, ...) Coinvolgere i cittadini e le loro associazioni nella valutazione del funzionamento del servizio Favorire la continuità assistenziale nel passaggio tra servizi Favorire l’integrazione tra i servizi ospedalieri e domiciliari del settore sociale e sanitario Valutare l’assistenza erogata

Questo modulo prevede alcuni incontri separati per medici ed infermieri Discipline di insegnamento

Psicologia del lavoro e delle organizzazioni Igiene Generale ed applicata Oncologia Medica Organizzazione aziendale Economia aziendale Psicologia Generale e sociale Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche

I moduli sopra elencati costituiscono i moduli obbligatori per il conseguimento del titolo

di Master, alla cui acquisizione è peraltro necessaria la preparazione e discussione di una Tesi per la quale sono previsti 6 CFU. Pratica clinica

Per l’approfondimento di aspetti specifici, all’interno di ciascun modulo è prevista la realizzazione di seminari di approfondimento. I metodi di apprendimento suggeriti sono:

apprendimento per problemi lavoro in piccoli gruppi incontri con esperti studio indipendente laboratori didattici sulle abilità comunicative, educative, gestuali simulazioni esercitazioni su casi standardizzati o con pazienti esperienza professionale sul campo attività di apprendimento in comunità.

L’esperienza in ambiti professionali (tirocini) per essere efficace dal punto di vista formativo dovrebbe prevedere le seguenti fasi :

sedute di briefing per facilitare lo studente nella definizione del proprio piano di apprendimento (dove sono ora, quali obiettivi voglio raggiungere, con quali risorse e opportunità formative, chi, quando e come mi valuterà)

frequenti sessioni di debriefing finalizzate alla riflessione e rielaborazione di esperienze significative al fine di evidenziarne i collegamenti teorici, i vissuti e di utilizzare le deduzioni per situazioni analoghe

documentazione degli aspetti professionalizzanti dell’esperienza con report.

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Modulo 6 - opzionale Management e Formazione

CFU: 15 L’accesso a questo modulo è opzionale ed è consentito solo ai discenti che abbiano

frequentato tutti i moduli obbligatori al conseguimento del titolo di Master. L’accesso al modulo è consentito sia ai Medici sia agli Infermieri (questi ultimi purché in

possesso del titolo che consente l’iscrizione all’Albo professionale -L 1/2002- e del titolo di scuola media superiore) e previa valutazione dei curricula dei candidati, con particolare attenzione ai titoli acquisiti ed all’esperienza clinica.

L’obiettivo di questo modulo è quello di fornire le conoscenze e competenze per (cfr l’Allegato al Decreto 27 aprile 2001 “Istituzione del corso pilota” a carattere nazionale, di alta qualificazione teorico-pratica in cure palliative):

Reclutamento e selezione del personale Illustrare le possibilità e le strategie di reclutamento interno ed esterno per il personale delle UOCP. Identificare i criteri di selezione per il personale delle UOCP. Programmare l’inserimento del personale nelle UOCP. Gestire strumenti per la motivazione di grandi e piccoli gruppi. Impostare sistemi di valutazione e sistemi premianti. Gestione di un hospice Saper effettuare analisi e programmazione organizzativa dell’hospice Impostare l’organizzazione del lavoro per progetti Progettare soluzioni organizzative per favorire l’integrazione e la collaborazione tra le diverse figure professionali Impostare un sistema informativo finalizzato alla gestione operativa Sviluppare meccanismi di comunicazione esterna (associazione di malati, associazioni professionali, rappresentanze sindacali, università e centri di formazione e ricerca, ... ) Differenze fra problemi clinici e gestionali Attuare il percorso di problem solving e decision making Sistemi di budget Illustrare le modalità di controllo economico e gestionale in Sanità Illustrare le modalità di funzionamento della contabilità dei costi Discutere dell’allocazione della responsabilità economica. Metodi di ricerca di fondi Individuare strategie di integrazione dei fondi istituzionali Analisi di bisogni di formazione Descrivere i metodi per individuare i bisogni di formazione consapevoli e inconsapevoli Scelta di obiettivi adattati ai discenti Selezionare dal curriculum base gli obiettivi rispondenti ai bisogni di formazione Metodi di formazione nelle cure palliative Saper utilizzare i metodi adatti alla didattica per piccoli e grandi gruppi

COPIA NON VALIDA

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Progettazione della formazione Individuare le risorse e le soluzioni organizzative per l’insegnamento teorico Individuare le risorse e le soluzioni organizzative per l’insegnamento clinico (tirocinio) Valutazione della formazione Applicare i metodi per valutare la soddisfazione dei discenti Applicare i metodi per valutare la ricaduta organizzativa della formazione Formazione dei formatori Promuovere l’acquisizione di capacità didattiche e tutorali nel personale della UOCP

Alla fine di questo modulo è previsto, al pari che per gli altri, un esame teorico-pratico ed il rilascio di un attestato di partecipazione con possibilità di riconoscimento dei crediti in caso di iscrizione ad altri corsi di master.

****************** 4/2003/8.10 Istituzione e approvazione ordinamento didattico del Master in “Nursing pediatrico” DIVISIONE AFFARI ISTITUZIONALI Ufficio Dottorati di Ricerca e Scuole di Specializzazione

AL PRESIDENTE DEL SENATO ACCADEMICO

Si chiede di sottoporre all’attenzione di codesto spettabile Senato Accademico la proposta di

istituzione presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia, per l’anno accademico 2003/2004, del Corso

di Master Universitario biennale di I livello in “Nursing Pediatrico”

Si tratta di un nuovo progetto formativo volto a fornire agli infermieri competenze

professionali specifiche in ambiti operativi dell’area pediatrica in cui è necessario garantire

assistenza infermieristica rispondente ai bisogni di salute sia del soggetto in età pediatrica che della

famiglia in cui è inserito.

Si chiede, pertanto, a codesto spettabile Senato Accademico di deliberare in merito

all’allegata proposta di delibera volta ad istituire, per l’anno accademico 2003/2004, il Master

Universitario biennale di I livello in “Nursing Pediatrico” presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia

mediante approvazione del relativo ordinamento didattico.

Distinti saluti.

Vercelli, 3 giugno 2003

IL DIRIGENTE Antonino GANCI

f.to Antonino Ganci

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COPIA NON VALIDA 115

OMISSIS

IL SENATO ACCADEMICO VISTO l’art. 1, comma 15, della L. 14 gennaio 1999 n. 4; VISTI gli artt. 3, comma 8, e 7, comma 4, del D.M. 3 novembre 1999, n. 509,

Regolamento recante norme concernenti l’autonomia didattica degli Atenei; VISTO il Regolamento Didattico di Ateneo ed in particolare il suo Titolo V; VISTO l’art. 30 dello Statuto dell’Università; VISTA la delibera del Consiglio della Facoltà di Medicina e Chirurgia n. 3/3.5 del 20

maggio 2003 in ordine alla proposta di istituzione del Corso di Master biennale in “Nursing Pediatrico”;

VALUTATO favorevolmente il progetto di istituire un corso di alta formazione in grado di offrire competenze professionali specifiche negli ambiti operativi dell’area pediatrica;

RITENUTO opportuno introdurre alcune modifiche di carattere formale alla proposta di istituzione deliberata dal Consiglio della Facoltà di Medicina e Chirurgia al fine di rendere l’ordinamento didattico dell’istituendo corso di master maggiormente aderente alle linee-guida estrapolate dalle disposizioni del Regolamento Didattico di Ateneo in materia di redazione di progetti di Master universitari;

SENTITO il Direttore Amministrativo; con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità

DELIBERA E’ istituito presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia, per l’a.a. 2003-2004, il Master biennale di I

livello in “Nursing Pediatrico” secondo l’ordinamento didattico di seguito riportato:

Art. 1 Finalità del master È un corso di formazione universitario nel quale l’infermiere acquisisce competenze professionali specifiche necessarie negli ambiti operativi dell’area pediatrica in cui è necessario garantire assistenza infermieristica rispondente ai bisogni di salute del soggetto in età pediatrica (o-18 anni) e della famiglia visti come: Unità, in interazione dinamica con l’ambiente, in progressivo divenire rispetto alla salute/malattia,

verso l’autonomia, la crescita, lo sviluppo, quindi fortemente personalizzata e sistematicamente revisionata ed adattata alla specifica situazione;

Modulata alla peculiarità dell’espressione dei bisogni/problemi di salute in riferimento alla fascia di età, al grado di sviluppo, alla capacità di autocura e di cura parentale;

Riferita ai bisogni/problemi ad elevata complessità assistenziale e alle particolari condizioni di fragilità del beneficiario delle cure, per età, patologia, stato di avanzamento della malattia, riduzione o mancanza di supporto parentale e sociale;

Declinata a seconda del contesto in cui il bisogno si esprime, quale l’ospedale, le strutture socio-educative, il domicilio;

Incentrata sulla famiglia con l’obiettivo di aiutarla a raggiungere la maggiore autonomia possibile nella risposta ai bisogni del bambino.

Al termine del Master lo studente è in grado di: Partecipare alla identificazione dei bisogni di salute del bambino/famiglia e di gruppi negli specifici

contesti di vita e identificare i correlati bisogni di assistenza infermieristica;

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COPIA NON VALIDA 116

Realizzare un’assistenza infermieristica efficace sulla base dei bisogni e dei problemi di salute del bambino/famiglia e di gruppi in relazione all’età, al grado di autonomia, crescita, sviluppo mediante processi assistenziali appropriati, accettabili, condivisi ed in cooperazione con la famiglia;

Valutare l’efficacia di interventi assistenziali sulla base delle evidenze scientifiche disponibili, del giudizio clinico infermieristico e dell’opinione del bambino/famiglia considerando la variabilità della persona in età evolutiva e le risorse disponibili negli specifici contesti;

Contribuire alla realizzazione di processi assistenziali integrati, mediante sinergie interprofessionali nel gruppo di lavoro, in stretta collaborazione con le strutture proposte ai servizi alla salute in età pediatrica;

Contribuire all’educazione alla salute del bambino/famiglia e dei gruppi per promuovere l’acquisizione di comportamenti favorenti la crescita, lo sviluppo, l’integrazione personale famigliare, sociale ed ambientale del bambino e dell’adolescente nel suo contesto di vita;

Contribuire alla prevenzione delle malattie, dei pericoli, degli abusi, e dei maltrattamenti, favorendo l’adozione di pratiche sanitarie e scio-educative rispettose dei diritti del bambino e dell’adolescente nei diversi ambienti di vita;

Promuovere l’educazione terapeutica del bambino/famiglia in vista della maggiore autonomia nella gestione della propria salute dopo eventi patologici specie quelli cronici e disabilitanti;

Partecipare alle attività di apprendimento clinico degli studenti infermieri e alla formazione di altri operatori in campo sanitario e sociale in area pediatrica;

Partecipare alle attività di ricerca e di sviluppo di qualità.

Art. 2 Ambiti di intervento Gli ambiti operativi dell’infermiere in possesso del master in pediatria sono: Sevizi ospedalieri; Servizi alternativi all’ospedalizzazione ( domicilio, territorio, Day hospital, day surgery; Servizi distrettuali (domicilio, consultorio, ambulatorio); Studio medico pediatrico; Servizio socio-educativo territoriale e scolastico; Strutture riabilitative; Strutture residenziali e semiresidenziali; Ambulatorio infermieristico pediatrico. L’attività può essere esplicata in regime di dipendenza o libero-professionale.

Art. 3 Approccio metodologico al progetto formativo Il metodo utilizzato per la progettazione del master in Nursing pediatrico ha seguito un approccio basato sull’individuazione dei problemi prioritari di salute del bambino/famiglia. La scelta di orientare la formazione ai problemi prioritari di salute, deriva dalla constatazione che il sistema educativo rappresenta uno dei principali sistemi di sostegno del servizio e della politica sanitaria. Allo scopo è fondamentale che esso si orienti dinamicamente versi o problemi prioritari di salute, connessi alle strategie preventive, educative e assistenziali. Tra i problemi prioritari di salute che rappresentano la base della costruzione del programma formativo: malattie a cute e condizioni di criticità vitale( incidenti ed infortuni, intervento chirurgico, malattie

acute e croniche scompensate); Patologie croniche (diabete, celiachia, malattie respiratorie croniche, malattie autoimmuni, fibrosi

cistica; Malformazioni e malattie congenite o ereditarie, handicap e disabilità;

COPIA NON VALIDA

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Patologie emato-oncologiche; Patologie del comportamento e salute mentale: conflitti intrafamiliari, disturbi psicopatici, ansia,

problemi scolastici, esperienza di vita particolari (trascuratezza, maltrattamento, comportamenti a rischio, gravidanze indesiderate), depressione, anoressia, bulimia, attacchi di panico, psicosi.

L’approccio metodologico. È centrato sull’apprendimento; lo studente è da considerare in posizione attiva nel gestire il proprio apprendimento, favorito dall’esperienza e dall’esercizio delle proprie competenze. Gli obiettivi educativi prevedono una suddivisione nelle tre sfere: del processo intellettivo; della comunicazione; delle abilità gestuali. Permettendo a docenti e tutors una scelta differenziata di metodi formativi e valutativi. Gli ambiti di tirocinio. Rappresentano l’aspetto saliente della formazione, prevedendo esperienze nei servizi specifici per il profilo professionale in formazione, dove attività tutoriali, programmi specifici e strumenti di supporto adeguati, creino l’opportunità formativa per l’acquisizione delle attività proprie. Si individua la figura del tutor come risorsa indispensabile per la preparazione, gestione e controllo del contesto favorevole di tirocinio per il raggiungimento degli obiettivi preposti e per la guida specifica alle necessità del singolo studente. Il progetto formativo. Si fonda sulla definizione di obiettivi educativi, cioè sull’individuazione di quelle funzioni ed attività professionali che lo studente deve essere in grado di esercitare al termine del periodo di studi, attraverso esperienze formative integrate. Le attività rappresentano la base per la definizione di obiettivi specifici, dei concetti e relativi settori disciplinari, tempi, metodi di apprendimento e valutazione. Le metodologie di insegnamento/apprendimento. Favoriscono la partecipazione attiva dello studente, con l’attivazione di ambiti di apprendimento quali l’aula, il laboratorio esperienziale con il doppio obiettivo di migliorare le competenze da un lato, nonché di orientare una cultura basata sull’efficienza verso il miglioramento continuo. Il progetto formativo comporta l’utilizzo di validi metodi di valutazione. La valutazione degli studenti ha lo scopo di verificare il raggiungimento degli obiettivi educativi. I metodi di valutazione sono riferiti alle rispettive competenze necessarie per svolgere le attività specifiche dell’area. La scelta dei metodi di valutazione tende a: ridurre la distanza tra momento formativo e momento dell’esercizio professionale, consentendo

l’immediato utilizzo delle competenze acquisite nell’ambito del sistema organizzativo; facilitare i formatori nel garantire la pertinenza della formazione alle competenze professionali

necessarie per affrontare i problemi di qualità dei servizi; esplicitare i concetti essenziali per l’analisi del contesto operativo, per l’identificazione di strategie

di soluzione di problemi, per la progettazione di sistemi atti al superamento dei gap identificati, nonché per valutare e monitorare i risultati conseguiti.

La valutazione per ogni modulo, è prevista a conclusione di ogni corso integrato e al termine di ogni esperienza di tirocinio. Gli esami di corso integrato sono esclusi dal totale delle ore previste nei rispettivi settori disciplinari.

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Art. 4 Struttura complessiva del Master

MODULI ORE CREDITI 1. Epidemiologia, prevenzione, educazione alla salute, formazione, sistema informativo, sviluppo di qualità

350 14

2. Infermieristica basata sulla evidenza scientifica e la ricerca 150 6 3. Infermieristica in Pediatria generale e specialistica 250 10 4. Infermieristica in area critica pediatrica 300 12 5. Infermieristica nelle patologie croniche e disabilitanti in Pediatria 250 10 6. Infermieristica in oncologia Pediatrica 200 8 TOTALE 1500 60

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MODULO 1 Epidemiologia, prevenzione, educazione alla salute, formazione, sistema informativo e sviluppo qualità.

CORSI

INTEGRATI DISCIPLINE ORE CREDITI SETTORI

DISCIPLINARI VALUTAZION

E Diritto di famiglia 5 0,2 IUS/01 Diritto Sanitario 5 0,2 MED/42

Economia aziendale 5 0,2 SECS-P/07 Igiene generale ed

applicata, Epidemiologia

5 0,2 MED/42

Scienze Infermieristiche

generali, cliniche, pediatriche

10 0,4 MED/45

Pediatria generale 10 0,4 MED/38 Pediatria preventiva

e sociale 5 0,2 MED/38

Infermieristica nell’analisi epidemiologic

a in area pediatrica

Antropologia culturale

5 0,2 M-DEA/01

ESAME 1

Psicologia generale 5 0,2 M-PSI/01

Psicologia dello sviluppo

5 0,2 M-PSI/04

Scienze inferm. Didattica e formazione

20 0,8 MED/45

Metodologia di

comunicazione e educazione

alla salute, formazione in

area pediatrica Didattica e

pedagogia speciale 20 0,8 M-PED/03

ESAME 2

Sistema di elaborazione delle

informazioni

5 0,2 ING-INF/05

Statistica per la ricerca sperimentale

e tecnologica

5 0,2 SECS-S/02

Scienze infermieristiche:

ricerca

7,5 0,3 MED/45

Sistema informativo e

sviluppo di qualità

Diritto dell’informazione

2,5 0,1 IUS/01

ESAME 3

Tirocinio 130 5,6 GIUDIZIO Attività

autoformativa 100 4

Totale modulo 350 14

COPIA NON VALIDA

COPIA NON VALIDA 120

MODULO 2 Infermieristica basata sulle evidenze scientifiche e la ricerca

CORSO INTEGRATO

DISCIPLINE ORE CREDITI SETTORI DISCIPLINA

RI

VALUTAZIONE

Sistemi di elaborazione delle

informazioni

5 0,2 ING-INF/05

Statistica sanitaria 5 0,2 MED/42 Statistica per la

ricerca sperimentale e

tecnologica

5 0,2 SECS-S/02

Scienze infermieristiche:

ricerca infermieristica,

etica

20 0,8 MED/45

Metodologia della ricerca infermieristic

a

Inglese scientifico 15 0,6 L-LIN/12

ESAME 4

Tirocinio 50 2 GIUDIZIO Attività

autoformativa 50 2

Totale modulo 150 6

MODULO 3 Infermieristica in pediatria generale e specialistica

CORSI

INTEGRATI DISCIPLINE ORE CREDIT

I SETTORI

DISCIPLINARI

VALUTAZIONE

Diritto 5 0,2 IUS/01

Medicina legale 5 0,2 MED/43

Scienze infermieristiche:

etica, organizzazione, metodologia

20 0,8 MED/45

Le responsabilità

giuridiche, medico legali,

ed etiche nell’assistenza infermieristica

pediatrica Psicologia generale e

dello sviluppo 5 0,2 M-PSI/04

ESAME 5

Pediatria generale e specialistica

15 0,6 MED/38

Scienze infermieristiche

cliniche pediatriche

30 1,2 MED/45

Infermieristica in Pediatria generale e

specialistica

Psicologia della comunicazione

5 0,2 M-PSI/04

ESAME 6

Tirocinio 90 3,6 GIUDIZIO Attività

autoformativa 65 2,6

Totale modulo 250 10

COPIA NON VALIDA

COPIA NON VALIDA 121

MODULO 4 Infermieristica in area critica pediatrica

CORSO INTEGRATO

DISCIPLINA ORE CREDITI

SETTORI DISCIPLINA

RI

VALUTAZIONE

Pediatria generale e specialistica

10 0,4 MED/38

Scienze infermieristiche

cliniche pediatriche

2,5 0,1 MED/45

Scienze infermieristiche: etica

2.5 0,1 MED/45

Anestesiologia 5 0,2 MED/41 Chirurgia pediatrica

ed infantile 5 0,2 MED/20

Fisica applicata alla medicina

5 0,2 FIS/07

Psicologia generale 2,5 0,1 M-PSI/01

Infermieristica

nell’emergenza e Pronto Soccorso

Pediatrico

Medicina legale 2,5 0,1 MED/43

ESAME7

Pediatria generale e specialistica

5 0,2 MED/38

Anestesiologia 10 0,4 MED/41 Chirurgia pediatrica

ed infantile 5 0,2 MED/20

Scienze infermieristiche

cliniche pediatriche

12,5 0,5 MED/45

Scienze infermieristiche: etica

2,5 0,1 MED/45

Igiene generale ed applicata ed

epidemiologia

5 0,2 MED/42

Medicina fisica e riabilitativa

5 0,2 MED/34

Infermieristica nelle cure

intensive generali

pediatriche e neonatali

Medicina legale 2,5 0,1 MED/43

ESAME 8

Medicina fisica e riabilitativa

5 0,2 MED/34

Scienze infermieristiche

cliniche pediatriche

5 0,2 MED/45

Scienze e tecniche riabilitative

5 0,2 MED/48

La care al neonato e nelle cure intensive

pediatriche

Psicologia della comunicazione

2,5 0,1 M-PSI/01

ESAME 9

Tirocinio 110 4,4 GIUDIZIO Attività

autoformativa 90 3,6

Totale modulo 300 12

COPIA NON VALIDA

COPIA NON VALIDA 122

MODULO 5 Infermieristica nelle patologie croniche e disabilità in pediatria

CORSO

INTEGRATO DISCIPLINE ORE CREDIT

I SETTORI

DISCIPLINARI

VALUTAZIONE

Pediatria generale e specialistica

5 0,2 MED/38

Neuropsichiatria infantile

2,5 0,1 MED/39

Scienze infermieristiche

cliniche Pediatriche

5 0,2 MED/45

Scienze infermieristiche:

ricerca

5 0,2 MED/45

Psicologia generale 2,5 0,1 M-PSI/01

Infermieristica nella

prevenzione e nella

riabilitazione in pediatria

Scienze dell’assistenza

sociale

5 0,2 MED/45

ESAME 10

Pediatria generale e specialistica

7,5 0,3 MED/38

Neuropsichiatria infantile

5 0,2 MED/39

Medicina fisica e riabilitativa

5 0,2 MED/34

Scienze infermieristiche

cliniche pediatriche

15 0,6 MED/45

Psicologia 2,5 0,1 M-PSI/01

Infermieristica clinica e di

comunità nelle patologie

croniche in Pediatria

Scienze e tecniche riabilitative

5 0,2 MED/48

ESAME 11

Pediatria generale e specialistica

2,5 0,1 MED/38

Neuropsichiatria infantile

7,5 0,3 MED/39

Ostetricia e ginecologia

5 0,2 MED/40

Malattie infettive 2,5 0,1 MED/17

Infermieristica nella

prevenzione e cura del disagio in età evolutiva

Diritto di famiglia 2,5 0,1 IUS/01

ESAME12

Tirocinio 90 3,6 GIUDIZIO Attività

autoformativa 75 3

Totale modulo 250 10

COPIA NON VALIDA

COPIA NON VALIDA 123

MODULO 6 Infermieristica in oncologia pediatrica

CORSO

INTEGRATO DISCIPLINE ORE CREDITI SETTORI

DISCIPLINARI

VALUTAZIONE

Pediatria generale e specialistica:

oncologia

10 0,4 MED/06

Malattie infettive 2,5 0,1 MED/17 Anestesiologia 2,5 0,1 MED/41

Psicologia generale 5 0,2 M-PSI/01 Pedagogia generale

ed applicata 5 0,2 M-PED/01

Scienze infermieristiche

cliniche Pediatriche

10 0,4 MED/45

Scienze infermieristiche:

etica

2,5 0,1 MED/45

Infermieristica clinica e di

comunità in oncologia pediatrica

Medicina legale 2,5 0,1 MED/43

ESAME 13

Pediatria generale e specialistica

5 0,2 MED/38

Anestesiologia 2,5 0,1 MED/41 Psicologia generale 5 0,2 M-PSI/01

Scienze infermieristiche

cliniche pediatriche

5 0,2 MED/45

Infermieristica clinica e di

comunità nelle cure palliative in

pediatria

Medicina legale 2,5 0,1 MED/43

ESAME 14

Tirocinio 80 3,2 GIUDIZIO Attività

autoformativa 60 2,4

Totale modulo 200 8

Art. 5 Obiettivi e contenuti per ogni modulo e unita’ di apprendimento. MODULO 1 Epidemiologia, prevenzione, educazione alla salute, formazione, sistema informativo e sviluppo qualità. Il Modulo è organizzato in tre unità di apprendimento: METODI E STRUMENTI DI ANALISI SOCIO-EPIDEMIOLOGICA IN AREA PEDIATRICA; LE COMPETENZA COMUNICATIVA, EDUCATIVA E FORMATIVA INFERMIERISTICA IN

AREA PEDIATRICA; SISTEMA INFORMATIVO E SVILUPPO DI QUALITA’

METODI E STRUMENTI DI ANALISI EPIDEMIOLOGICA IN AREA PEDIATRICA Obiettivi

COPIA NON VALIDA

COPIA NON VALIDA 124

Al termine dell’unità di apprendimento lo studente sarà in grado di: Analizzare in collaborazione con altri professionisti il profilo socio epidemiologico della

popolazione pediatrica; Svolgere in collaborazione con altri professionisti attività di promozione alla salute e di prevenzione

delle malattie, disabilità, incidenti, infortuni, disagio, pericolo in età evolutiva; Individuare, in collaborazione con altri professionisti, i rischi reali e potenziali, psicologici, fisici,

sociali connessi alla qualità di vita in età evolutiva, Raccogliere anamnesi di rischio in area pediatrica; Attuare inchieste epidemiologiche in area pediatrica Contenuti Normativa sulla condizione del bambino nella famiglia; Sistema sanitario e sociale italiano ed europeo: integrazione, scelte di politica sanitaria-sociale con

riferimenti all’area materno infantile. Analisi ed interpretazione delle relazioni fra ambiente, persona, salute e malattia in riferimento alla

salute del bambino; Epidemiologia: definizione, finalità, metodi e tecniche, indici di valutazione in Pediatria; Analisi del profilo sanitario sociale del bambino-famiglia nell’attuale contesto italiano ed europeo; Tendenze demografiche e significato socio-sanitario in riferimento alla salute del bambino-

adolescente; Sistemi di sostegno sociale e salute dell’infanzia; Analisi del profilo psicologico della famiglia e della comunità; Concetto di salute/malattia nell’assistenza culturale e istituzionale del bambino, nelle diverse

culture; Promozione della salute, prevenzione, qualità della vita nell’età evolutiva, in relazione ai bisogni di

base e all’ambiente; Stili di vita e comportamenti a rischio, ripercussione sulla salute del bambino-adolescente. LA COMPETENZA COMUNICATIVA, EDUCATIVA E FORMATIVA INFERMIERISTICA IN AREA PEDIATRICA Obiettivi Al termine dell’unità di apprendimento lo studente sarà in grado di:

Identificare il bisogno di comunicazione del bambino/famiglia, espresso e non espresso; Interagire efficacemente con il bambino /famiglia mediante comunicazione non direttiva

aperta, verbale non verbale; Identificare il bisogno di informazione del bambino/famiglia; Definire obiettivi educativi riferiti all’acquisizione di abitudini di vita favorenti la salute

considerando la concezione di salute/malattia del bambino famiglia e le differenze comportamentali legate alla cultura di appartenenza;

Educare il bambino/famiglia per l’autogestione della salute e dei trattamenti; Identificare i bisogni formativi dei collaboratori all’interno dei processi di formazione

aziendale o del servizio di Pediatria; Definire i pertinenti obiettivi di apprendimento rispetto ai bisogni identificati all’interno dei

processi di formazione universitaria, aziendale, o del servizio di Pediatria; Realizzare i pertinenti interventi formativi all’interno dei processi di formazione universitaria,

aziendale, o del servizio di pediatria, Realizzare attività di tutorato nei confronti dei tirocinanti o dei neo assunti inseriti nei servizi

Pediatrici; Definire, in collaborazione con altri professionisti, strategie aziendali e regionali rispetto alle

scelte di politica sanitaria in area pediatrica; Fornire consulenza ad altri operatori non esperti nell’area pediatrica,

COPIA NON VALIDA

COPIA NON VALIDA 125

Valutare l’efficacia dei propri interventi educativi e formativi rispetto alla acquisizione di competenza da parte del soggetto in apprendimento;

Autovalutare il proprio livello di competenza educativa, formativa, clinica, derivandone i relativi bisogni formativi;

Realizzare attività di autoapprendimento, apprendimento guidato e formale secondo i propri bisogni formativi.

Contenuti Metodi e tecniche di comunicazione efficace con il bambino/famiglia; I sistemi di feed-back in rapporto alla fascia di età; La comunicazione non verbale in età neonatale e pediatrica; La relazione di aiuto al bambino /famiglia; La comunicazione in pediatria: i codici comunicativi del bambino e dell’adolescente; La sindrome del burn-out nell’assistenza infermieristica pediatrica; Principi etici e comunicazione in Pediatria; Principi, metodi e tecniche di educazione alla salute del bambino/famiglia; Principi, metodi e tecniche dell’apprendimento/insegnamento; La definizione degli obiettivi educativi; La valutazione dell’apprendimento /adattamento/cambiamento; La funzione tutoriale in area pediatrica; L’apprendimento per problemi nella formazione degli operatori in area pediatrica

SISTEMA INFORMATIVO E SVILUPPO DI QUALITA’ Obiettivi Al termine dell’unità di apprendimento lo studente sarà in grado di: Utilizzare idonei sistemi di raccolta, inserimento ed analisi dei dati pertinenti; Definire in collaborazione con altri professionisti indicatori per la valutazione dell’efficacia dei

servizi pediatrici; Identificare modelli e strumenti di documentazione multiprofessionale integrata negli specifici

contesti assistenziali pediatrici; Realizzare una documentazione infermieristica appropriata per gli specifici ambiti operativi della

pediatria; Redigere relazioni documentate sulle attività pertinenti; Diffondere l’informazione secondo canali appropriati; Applicare modelli e strumenti di sviluppo della qualità dell’assistenza condivisi nell’équipe

multiprofessionale. Contenuti

Il sistema informativo in area pediatrica: principi, metodologia, tecniche e strumenti; Il sistema informativo infermieristico in area pediatrica; Tecniche statistiche per la raccolta dei dati; Organizzazione dei dati, elaborazione, interpretazione, rappresentazione grafica; I flussi informativi, I codici informativi; Il linguaggio scientifico ed il linguaggio comune; Modelli e metodi di elaborazione di resoconti, relazioni; I canali informativi; Le procedure informative; La documentazione integrata multiprofessionale; Tecniche di documentazione delle interazioni infermiere/bambino/famiglia (triplice relazione); Etica dell’informazione; Diritto dell’informazione;

COPIA NON VALIDA

COPIA NON VALIDA 126

I processi di sviluppo della qualità delle prestazioni sanitario-sociali in area pediatrica; La qualità dell’assistenza infermieristica pediatrica: modelli, metodi, strumenti.

MODULO 2 Infermieristica basata sulle evidenze scientifiche e la ricerca Il modulo è organizzato in un’unità di apprendimento: INFERMIERISTICA BASATA SULLA EVIDENZA SCIENTIFICA E LA RICERCA. INFERMIERISTICA BASATA SULLA EVIDENZA SCIENTIFICA E LA RICERCA Obiettivi Al termine dell’unità di apprendimento lo studente sarà in grado di: Realizzare programmi di ricerca nell’èquipe multiprofessionale pediatrica; Identificare i problemi di ricerca infermieristica in campo pediatrico; Realizzare attività di ricerca infermieristica nei diversi contesti e aree della Pediatria; Diffondere i risultati delle ricerche pertinenti attraverso appropriati canali; Identificare i risultati di ricerche pertinenti di area pediatrica, consultando la letteratura

internazionale anche in versione originale. Contenuti Metodologia della ricerca infermieristica; Obiettivi, metodi, strumenti della ricerca quantitativa e della ricerca qualitativa in area pediatrica; Validità ed affidabilità della ricerca; Evidence based medicine e nursing: vantaggi e limiti dell’approccio in pediatria; Etica e ricerca sul campo in pediatria; La ricerca bibliografica: le fonti, di dati, cartacee ed informatiche; L’inglese scientifico nella ricerca bibliografica e nella stesura di resoconti di ricerca; Sistemi e impianti informatici di supporto alla ricerca; Metodi e strumenti statistici per la progettazione e il controllo della ricerca, per il trattamento dei

dati e l’interpretazione dei risultati. MODULO 3 Infermieristica in pediatria generale e specialistica Il Modulo è organizzato in due unità di apprendimento: LE RESPONSABILITA’ GIURIDICHE, MEDICO LEGALI, ED ETICHE NELL’ASSISTENZA

INFERMIERISTICA PEDIATRICA; INFERMIERISTICA CLINICA E DI COMUNITA’ INCENTRATA SULLA FAMIGLIA IN

PEDIATRIA. LE RESPONSABILITA’ GIURIDICHE, MEDICO LEGALI, ED ETICHE NELL’ASSISTENZA INFERMIERISTICA PEDIATRICA Al termine dell’unità di apprendimento lo studente sarà in grado di: Assicurare le pertinenti procedure con valenza giuridico-amministrativa secondo il disposto

normativo specifico; Identificare i rischi correlati alla delega al bambino/famiglia di attività infermieristiche all’interno di

un sistema di assistenza incentrato sulla famiglia; Applicare appropriate strategie in collaborazione con altri professionisti per ottenere il consenso

informato del genitore/tutore e l’approvazione o il consenso del bambino alle prestazioni assistenziali;

COPIA NON VALIDA

COPIA NON VALIDA 127

Analizzare in collaborazione con altri professionisti la capacità del bambino di esprimere l’approvazione o il consenso ai trattamenti che lo riguardano;

Utilizzare sistemi di documentazione infermieristica, appropriati nei diversi contesti assistenziali pediatrici;

Formulare registrazioni infermieristiche che dimostrino l’avvenuta negoziazione con il bambino/ famiglia per stabilire gli ambiti di intervento della famiglia e dell’infermiere;

Identificare e segnalare in collaborazione con altri professionisti i casi di abbandono, maltrattamento, abuso nel bambino;

Identificare i diritti sanciti dalle carte dei diritti del bambino e del bambino in ospedale; Richiedere l’intervento di altri professionisti quando ritiene di non poter agire con sicurezza. Contenuti Responsabilità professionali nell’infermieristica pediatrica incentrata sulla famiglia; Aspetti giuridici, etico-deontologici nell’infermieristica pediatrica; Aspetti medico legali nell’infermieristica pediatrica; Il consenso informato del bambino/famiglia; Aspetti giuridico-amministrativi nelle procedure di ricovero e cura del bambino; I diritti del bambino malato e della sua famiglia; Valutazioni infermieristiche per la delega al bambino/famiglia di attività infermieristiche; La documentazione nell’assistenza infermieristica incentrata sulla famiglia, Strategie comunicative utili a favorire l’espressione del consenso informato da parte del

bambino/famiglia. INFERMIERISTICA CLINICA E DI COMUNITA’ INCENTRTA SULLA FAMIGLIA IN PEDIATRIA Obiettivi Al termine dell’unità di apprendimento lo studente sarà in grado di: Realizzare una comunicazione efficace con il bambino/famiglia; Attuare in collaborazione con altri professionisti appropriate strategie di sostegno al

bambino/famiglia per l’adattamento alla condizione di malattia e per l’adesione ai trattamenti; Riconoscere il bisogno del bambino/famiglia di continuità dei rapporti famigliari e sociali; Informare, in collaborazione con altri professionisti, il bambino/famiglia sui problemi di salute

evidenziati e sui trattamenti dignostico-terapeutici, tenendo conto della sua rappresentazione mentale e del grado di comprensione;

Applicare appropriate strategie di educazione alla salute e di educazione terapeutica al bambino/famiglia secondo i bisogni evidenziati;

Informare il bambino/famiglia sui servizi socio-sanitari disponibili; Definire il piano di assistenza con il bambino famiglia in base ai bisogni evidenziati e alla capacità

di autocura e di cura parentale; Realizzare il piano assistenziale con il bambino/famiglia secondo le modalità concordate

nell’èquipe; Preparare ed assistere il bambino per l’esecuzione dei trattamenti diagnostico-terapeutici secondo

età e condizioni; Applicare tecniche di immobilizzazione del bambino durante trattamenti invasivi appropriate per

età e condizioni; Garantire il contenimento del livello di traumatismo nell’esecuzione di trattamenti diagnostico-

terapeutici; Attuare i trattamenti farmacologici neonatali e pediatrici secondo gli specifici protocolli; Assistere il bambino/famiglia nel preoperatorio, e nel postoperatorio per gli interventi chirurgici

programmati; Applicare appropriate pratiche di isolamento preventivo, cautelativo, infettivo, secondo età e

condizioni;

COPIA NON VALIDA

COPIA NON VALIDA 128

Pianificare il proprio lavoro e quello dei collaboratori in base ai bisogni assistenziali del bambino/famiglia, agli obiettivi di servizio, alle risorse disponibili, alle competenze dei diversi profili;

Formulare ed utilizzare strumenti di integrazione specifici per l’area pediatrica, in collaborazione con altri professionisti o servizi,

Garantire la continuità delle cure a domicilio, all’interno della rete dei servizi pediatrici; Realizzare con altri professionisti progetti di miglioramento della qualità dell’assistenza; Valutare l’assistenza infermieristica erogata, in collaborazione con altri professionisti dell’area

pediatrica. Contenuti Elementi di pediatria generale e specialistica; I più comuni trattamenti terapeutici e diagnostici in pediatria; I bisogni di base del bambino/famiglia secondo età e condizioni, valutazione funzionale in

riferimento ai modelli abituali del bambino; L’accoglienza del bambino/famiglia in ospedale e nei servizi territoriali; Il coinvolgimento del bambino/famiglia nella definizione del piano di assistenza; La preparazione del bambino/famiglia per i trattamenti diagnostici di laboratorio e strumentali; Peculiarità delle tecniche infermieristiche di base in pediatria; La riduzione del traumatismo e l’esclusione del dolore inutile nelle procedure diagnostico-

terapeutiche; Tecniche di immobilizzazione in pediatria, tecniche alternative all’uso della forza; Peculiarità della terapia farmacologica nelle diverse età pediatriche; L’adesione ai trattamenti in area pediatrica; L’attività ludica come bisogno di base come strategia di sostegno per i trattamenti diagnostico –

terapeutici; La sicurezza ed il comfort ambientale nei diversi contesti pediatrici; Assistenza infermieristica nell’intervento chirurgico di elezione in area pediatrica; Pratiche di isolamento nei diversi contesti pediatrici; Il bambino/famiglia e la salute/malattia: variabili da considerare per età, condizioni, grado di sviluppo psico-motorio, situazioni familiari e

sociali; rappresentazione mentale della salute/malattia; capacità di autocura e cura parentale; comprensione delle informazioni sanitarie; coinvolgimento nel piano di assistenza e cura; Educazione alla salute e educazione terapeutica al bambino/famiglia nei diversi contesti

assistenziali: strategie educative e di sostegno al bambino/famiglia; l’adattamento al ruolo di genitore e di bambino ammalato, la delega al bambino/famiglia di attività infermieristiche. MODULO 4 Infermieristica in area critica Il modulo è organizzato in tre unità di apprendimento: LA STABILIZZAZIONE DEL BAMBINO IN CONDIZIONI DI EMERGENZA E CRITICITA’

VITALE; LE CURE INTENSIVE GENERALI IN PEDIATRIA E NEONATOLOGIA; METODI E TECNICHE DI CARE AL NEONATO ENELLE CURE INTENSIVE

PEDIATRICHE.

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LA STABILIZZAZIONE DEL BAMBINO IN CONDIZIONI DI EMERGENZA E CRITICITA’ VITALE Obiettivi Al termine dell’unità di apprendimento lo studente sarà in grado di: Accogliere il Bambino/famiglia all’interno dei servizi di emergenza ed urgenza; Educare la famiglia per la prevenzione ed il trattamento immediato di incidenti, infortuni ed altri

eventi patologici causa di condizioni di emergenza e criticità vitale; Educare i genitori del neonato per la prevenzione ed il trattamento immediato della Sudden Infant

Dead Syndrom e dell’Apparent Life Treathening Event; Applicare i protocolli concordati di triade Pediatrico; Applicare in collaborazione con altri operatori, i protocolli di Pediatric Basic Life Support e

Pediatric Advanced Life support; Attuare, in collaborazione con altri operatori, il piano assistenziale in base ai problemi prioritari

evidenziati; Monitorare sistematicamente le condizioni cliniche del neonato e del bambino in condizioni di

emergenza ed urgenza; Attuare le procedure diagnostiche e terapeutiche secondo gli specifici protocolli

dell’emergenza/urgenza pediatrica; Attuare in collaborazione con altri professionisti il trasporto del neonato e del bambino in

condizioni di emergenza ed urgenza; Utilizzare, secondo specifici protocolli, le tecnologie e le apparecchiature nell’assistenza al neonato

ed al bambino in condizioni di emergenza ed urgenza. Contenuti Criticità, emergenza, urgenza in Pediatria e neonatologia; Il triage pediatrico; Il supporto vitale di base pediatrico PBLS: patogenesi dell’arresto cardio-respiratorio nel bambino,

ostruzione delle vie aeree da corpo estraneo, rianimazione cardio-polmonare precoce, SIDS, ALTE;

Il supporto vitale avanzato pediatrico PALS: riconoscimento bambini compromessi, e a rischio, trattamento avanzato delle vie aeree, shock, trattamento avanzato dell’insufficienza di circolo, trattamento dei disturbi del ritmo, defibrillazione, cardioconversione, politrauma, stabilizzazione, trasporto, coma, convulsioni, farmaci per la rianimazione cardio polmonare e nell’arresto cardiaco.

Misure di sicurezza nei servizi di emergenza e urgenza: apparecchiature bio ed elettromedicali; prevenzione e controllo delle infezioni.

Modelli e strumenti di valutazione delle funzioni vitali; La comunicazione con il bambino/famiglia in situazioni di emergenza ed urgenza; Aspetti medico-legali nell’emergenza ed urgenza pediatrica e neonatali; Aspetti etici nell’emergenza ed urgenza pediatrica e neonatali. LE CURE INTENSIVE GENERALI IN PEDIATRIA E NEONATOLOGIA Obiettivi Al termine del modulo di apprendimento lo studente sarà in grado di: Accogliere il neonato ed il bambino/famiglia nei diversi contesti di cure intensive; Aiutare il bambino/famiglia in cura intensiva nell’affrontare il percorso terapeutico e le situazioni

critiche e infauste mediante appropriate strategie comunicative; Educare il bambino/famiglia nella gestione dei trattamenti successivi alle cure intensive; Identificare i bisogni prioritari del neonato e del bambino nei diversi contesti di cure intensive

coinvolgendo la famiglia; Attuare il piano di assistenza personalizzato per il bambino/famiglia in cure intensive;

COPIA NON VALIDA

COPIA NON VALIDA 130

Attuare le procedure diagnostiche e terapeutiche nei diversi contesti di cure intensive neonatali e pediatriche secondo specifici protocolli;

Assistere il neonato e il bambino nel soddisfacimento dei bisogni di base nei diversi contesti di cure intensive;

Applicare metodi e tecniche per il controllo del dolore nel neonato e nel bambino in cure intensive secondo specifici protocolli;

Applicare schemi e tecniche per un’appropriata stimolazione sensoriale del neonato e del bambino in cura intensiva;

Applicare le procedure di identificazione contestuale neonato e madre dalla nascita alla dimissione. Contenuti Le peculiarità dei bisogni assistenziali del neonato/bambino e della famiglia nelle cure intensive; Modelli e strumenti di valutazione delle funzioni vitali del neonato e del bambino in cura intensiva; Problemi neonatali correlati a patologia materna: gestosi, diabete, infezioni, dipendenza da sostanze

nocive; Il neonato/bambino nel post chirurgico intensivo; Tecnologie specifiche nelle cure intensive neonatali pediatriche: caratteristiche, modalità di utilizzo; Apparecchiature biomedicali, elettromedicali, in uso nei servizi di terapia intensiva neonatali e

pediatrica: caratteristiche, funzionamento, norme di sicurezza; Metodi e tecniche nell’ossigeno terapia nel neonato e nel bambino in cura intensiva; Infezioni neonatali e pediatriche nei servizi di cure intensive; Metodi e tecniche di fisioterapia respiratoria nel neonato/bambino in cure intensive; Fisiopatologia e terapia del dolore nel neonato/bambino; Metodi di contenimento /contatto/cura posturale del neonato/bambino in cure intensive; La comunicazione con il bambino/famiglia nelle cure intensive; Tecniche di counseling nelle cure intensive; La relazione d’aiuto nelle cure intensive neonatali e pediatriche; Ruolo infermieristico nei processi di elaborazione della malattia e della morte in età pediatrica nelle

situazioni critiche o a prognosi infausta; Alterazioni dell’integrità corporea e del concetto di sé negli interventi chirurgici mutilanti ed

invalidanti; Aspetti medico legali delle cure intensive in neonatologia e pediatria; Aspetti etici delle cure intensive in neonatologia e pediatria; Documentazione infermieristica nelle cure intensive neonatali pediatriche. METODI E TECNICHE DI CARE AL NEONATO E NELLE CURE INTENSIVE PEDIATRICHE Obiettivi Al termine dell’unità di apprendimento lo studente sarà in grado di: Attuare appropriate strategie organizzative e comunicative in base ai principi e ai metodi della care; Incoraggiare l’adesione della famiglia e del bambino al piano di cure basato sui principi della care; Assistere il neonato e il bambino in cura intensiva con metodi e tecniche validate di care; Realizzare interventi educativi e formativi pertinenti, in relazione alle dimensioni e all’approccio

della care, nei diversi contesti di neonatologia e cure intensive pediatriche. Contenuti La care: dimensioni, finalità, metodologie; Il soddisfacimento dei bisogni del neonato e del bambino in cure intensive pediatriche in relazione

ai principi della care: metodi e tecniche; Ruolo della famiglia nella care; Strumenti per la documentazione della care; La responsabilità professionale nella care.

COPIA NON VALIDA

COPIA NON VALIDA 131

MODULO 5 Infermieristica nelle patologie croniche e disabilità in pediatria Il modulo è organizzato in tre unità di apprendimento: INFERMIERISTICA NEI PROGRAMMI PREVENTIVI, EDUCATIVI E RIABILITATIVI IN

PEDIATRIA; L’ADATTAMENTO E LA PREVENZIONE DELLE COMPLICANZE NELLE PATOLOGIE

CRONICHE DISABILITANTI; LA PREVENZIONE E LA CURA DEI DISTURBI CORRELATI AL DISAGIO PSICO-

AFFETTIVO IN età EVOLUTIVA. INFERMIERISTICA NEI PROGRAMMI PREVENTIVI, EDUCATIVI E RIABILITATIVI IN PEDIATRIA Obiettivi Al termine dell’unità di apprendimento lo studente sarà in grado di: Progettare, in collaborazione con altri professionisti, interventi preventivi, educativi e riabilitativi

nelle aree della cronicità/disabilità, secondo le caratteristiche psico-fisiche-sociali del bambino/famiglia e di gruppi;

Realizzare in collaborazione con altri professionisti, interventi preventivi, educativi, riabilitativi nelle aree della cronicità/disabilità rivolti al bambino/famiglia e a gruppi;

Attuare, in collaborazione con altri professionisti, programmi di screening di popolazione in pediatria;

Informare il bambino/famiglia sui pertinenti servizi socio sanitari nell’ambito della prevenzione, educazione e riabilitazione;

Informare il bambino/famiglia su consulenze specialistiche per specifiche problematiche correlate alla cronicità e alla disabilità;

Realizzare, in collaborazione con altri professionisti, programmi di prevenzione e educazione all’interno del sistema scolastico;

Valutare il grado di adesione del bambino/famiglia ai programmi preventivi, educativi, e riabilitativi.

Contenuti Fattori di rischio correlati alle patologie croniche e disabilitanti in età evolutiva; Metodi e tecniche della progettazione degli interventi educativi e riabilitativi nella cronicità e

disabilità in età evolutiva; Infermieristica basata sulle evidenze scientifiche nei programmi di prevenzione, educazione,

riabilitazione in età pediatrica; Rete dei servizi socio sanitari: strutture di riferimento per la cronicità e disabilità in pediatria;

integrazione, continuità assistenziale; Counseling negli interventi preventivi educativi e riabilitativi nella cronicità e disabilità in pediatria; Fattori di rischio per la salute del bambino e dell’adolescente: interventi informativi e educativi

nelle scuole; Screening di popolazione in pediatria: i principali screening, attività infermieristiche correlate; L’adesione del bambino/famiglia ai programmi preventivi, educativi, riabilitativi: fattori correlati

all’adesione e alla non adesione; valutazione infermieristica. L’ADATTAMENTO E LA PREVENZIONE DELLE COMPLICANZE NELLE PATOLOGIE CRONICHE E DISABILITANTI Obiettivi Al termine dell’unità di apprendimento lo studente sarà in grado di: Accogliere il bambino con patologie cronico/disabilitanti nei diversi contesti assistenziali;

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COPIA NON VALIDA 132

Assistere il bambino/famiglia nel far fronte ai cambiamenti dei suoi modelli funzionali abituali, alle cure, ai disagi e al dolore correlati alla patologia cronica/disabilitante;

Informare il bambino/famiglia sul programma diagnostico/terapeutico correlato alla patologia cronica/disabilitante;

Educare il bambino/famiglia nell’autogestione della patologia cronica/disabilitante; Realizzare, in collaborazione con altri professionisti, interventi educativi al bambino/famiglia per

l’attuazione di trattamenti, il monitoraggio e l’autovalutazione di segni e sintomi la prevenzione delle complicanze;

Valutare la capacità del bambino/famiglia a seguire nel tempo i trattamenti ed i controlli richiesti; Assistere il bambino/famiglia applicando procedure specifiche per patologia e fase di malattia,

secondo gli obiettivi assistenziali concordati; Attuare, in collaborazione con altri professionisti, le procedure di riabilitazione e rieducazione

funzionale concordate; Assistere il bambino/famiglia a domicilio all’interno dei programmi di intervento

multiprofessionale integrato; Attuare appropriate strategie organizzative per il soddisfacimento dei bisogni socio educativi del

bambino con patologia cronica/disabilitante; Identificare appropriate modalità di trasferimento o dimissione del bambino/famiglia nel contesto

della rete dei servizi. Contenuti Le patologie croniche in età pediatrica: (diabete, celiachia, malattie respiratorie croniche, malattie

autoimmuni, fibrosi cistica), inquadramento, generale, epidemiologia, clica, terapia: Le malformazioni o malattie congenite o ereditarie, handicap e disabilità: inquadramento generale,

epidemiologia, clinica, terapia; Processi di adattamento alla patologia cronica/disabilitante, tecniche comunicative e di sostegno

nella cronicità/disabilità; Assistenza infermieristica al bambino con patologia cronica/disabilitante; Valutazione ed interventi di sostegno all’adesione del bambino/famiglia ai trattamenti cronici; La relazione d’aiuto nell’assistenza bambino/famiglia con patologia cronica/disabilitante; Tecniche infermieristiche nelle patologie croniche/disabilitanti in pediatria; La riabilitazione nelle patologie croniche/disabilitanti nell’età pediatrica: inquadramento generale e

metodologie specifiche; Assistenza infermieristica nella riabilitazione nelle patologie croniche/disabilitanti nell’età

pediatrica; Assistenza domiciliare nelle patologie croniche/disabilitanti in pediatria. LA PREVENZIONE E LA CURA DEI DISTURBI CORRELATI AL DISAGIO PSICO-AFFETTIVO IN età EVOLUTIVA Obiettivi Al termine dell’unità di apprendimento lo studente sarà in grado di: Identificare i fattori di rischio del disagio psico-affettivo nel bambino e nell’adolescente; Attuare, in collaborazione con altri professionisti, interventi preventivi ed educativi al bambino e

all’adolescente con disturbi correlati al disagio psico-affettivo; Realizzare i pertinenti interventi nell’ambito del progetto terapeutico al bambino7adolescente con

disturbi correlati al disagio psico-affettivo; Assistere il bambino/famiglia e l’adolescente con disturbi correlati al disagio psico- affettivo nei

diversi contesti sanitari sociali mediante una pianificazione per obiettivi condivisa con l’equipe multiprofessionale

Contenuti I disturbi correlati al disagio psico-affettivo del bambino/adolescente: inquadramento generale,

epidemiologia, clinica, trattamenti;

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COPIA NON VALIDA 133

Patologie del comportamento e salute mentale: conflitti intrafamigliari, disturbi psicosomatici, ansia, problemi scolastici;

Esperienze di vita particolari : trascuratezza, maltrattamento, comportamento a rischio, gravidanze indesiderate;

Depressione, anoressia, bulimia, attacchi di panico, psicosi; Aspetti giuridici e deontologici nell’assistenza al bambino/famiglia e adolescente nei disturbi

correlati al disagio psico-affettivo:procedure comportamentali specifiche. MODULO 6 Infermieristica in oncologia pediatrica Il modulo è organizzato in due unita di apprendimento: ASSISTENZA INFERMIERISTICA AL BAMBINO CON PATOLOGIA ONCOLOGICA; ASSISTENZA INFERMIERISTICA NELLE CURE PALIATIVE IN PEDIATRIA. ASSISTENZA INFERMIERISTICA AL BAMBINO CON PATOLOGIA ONCOLOGICA Obiettivi Al termine dell’unità di apprendimento lo studente sarà in grado di: Accogliere il bambino/famiglia con patologia oncologica all’interno dei servizi pertinenti; Sostenere il bambino/famiglia nell’affrontare la malattia oncologica mediante tecniche validate; Identificare i problemi del bambino/famiglia correlati alla malattia oncologica, all’ospedalizzazione,

ai trattamenti; Attuare il piano di cura personalizzato mediante strategie di coinvolgimento del bambino/famiglia

appropriate per la fase di malattia; Applicare i programmi di terapia anitumorale secondo i protocolli concordati; Applicare le procedure stabilite per gli esami diagnostici ed i trattamenti invasivi con modalità atte

a ridurre il traumatismo e il dolore nel bambino; Applicare metodi e tecniche validate e concordate nell’equipe multiprofessionale per il controllo del

dolore; Applicare tecniche ludiche adeguate all’età del bambino per la preparazione ed i trattamenti

diagnostico-terapeutici; Educare il bambino/famiglia alla gestione domiciliare della malattia oncologica ; Assistere in collaborazione con altri professionisti il bambino/famiglia nei servizi alternativi

all’ospedalizzazione. Contenuti Le patologie oncologiche in pediatria: epidemiologia, clinica, terapia; La peculiarità dei bisogni del bambino/famiglia in oncologia pediatrica; Indagini diagnostiche e trattamenti invasivi al bambino affetto da patologia oncologica:assistenza

infermieristica, prevenzione di complicanze; Tecnologie specifiche nell’assistenza al bambino con patologia oncologica; Metodi e tecniche del controllo del dolore nel bambino con patologia oncologica; La comunicazione con il bambino/famiglia in oncologia pediatrica: la relazione d’aiuto, tecniche di

counseling, tecniche ludiche e terapia del sorriso; Processi di elaborazione della malattia oncologica e della morte in età pediatrica; Alterazione del’’integrità corporea e del concetto di se nella malattia oncologica; Il born-out in oncologia pediatrica; Aspetti medico legali ed etici delle cure al bambino con patologia oncologica. ASSISTENZA INFERMIERISTICA NELLE CURE PALLIATIVE IN PEDIATRIA Obiettivi Al termine dell’unità di apprendimento lo studente sarà in grado di:

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COPIA NON VALIDA 134

Assistere il bambino nella fase di progressione di malattia e di terminalità con modalità ed elevata personalizzazione;

Utilizzare modelli di valutazione multidimensionale del dolore, specifici per età; Applicare programmi di terapia antalgica, adiuvante, complementare, condivisi nell’equipè di cure

palliative, coinvolgendo il bambino/famiglia; Soddisfare, in collaborazione con altri professionisti, il bisogno di informazione del

bambino/famiglia nella progressione della malattia e nella terminalità; Sostenere il bambino/famiglia nel processo di elaborazione dello stato di terminalità e del lutto

mediante tecniche validate e condivise nell’èquipe di cure palliative. Contenuti Il dolore: basi neurofisiologiche e psicologiche, caratteristiche, evoluzione; Valutazione del dolore nella progressione della malattia: modelli multidimensionale specifici; La terapia del dolore cronico: farmacologica, non farmacologica; Terapia adiuvante nelle cure palliative al bambino, Terapie complementari nelle cure palliative; Il trattamento dei sintomi nella progressione della malattia; I bisogni di base del bambino nella progressione della malattia; La personalizzazione dell’assistenza nelle cure palliative; La comunicazione con il bambino/famiglia nella progressione di malattie e terminalità; L’elaborazione dello stato di terminalità e del lutto nel bambino/famiglia; Aspetti medico legali ed etici nelle cure palliative.

Art 6. Il Tirocinio Costituisce lo spazio operativo principale per implementare le competenze e realizzare forme concrete di collaborazione tra sedi formative e sedi operative, nell’ambito dello sviluppo delle funzioni e attività previste nel curriculum formativo per infermieri in area pediatrica. Le esperienze formative, relative ai tirocini, debbono caratterizzarsi in un programma definito e concordato con lo studente e il tutor tramite il contratto di tirocinio. La programmazione e progettazione del tirocinio rappresenta una funzione fondamentale per definire con chiarezza gli obiettivi generali e intermedi del progetto formativo, in relazione al livello di performance auspicato. Le finalità da raggiungere possono essere così sintetizzate: Individuare ed esplicitare i criteri per l’individuazione degli ambiti di tirocinio, intesi come spazi di

apprendimento rinunciabili; Identificare i servizi, ambiti di tirocinio, in relazione a criteri oggettivi di fabbisogno formativo

degli studenti ed opportunità offerte, con particolare riferimento alle caratteristiche organizzative e gestionali e alla presenza di personale formato ed esperto nelle funzioni di coordinamento e formazione nonche nell’assistenza infermieristica in area pediatrica.

Identificare strategie di miglioramento (formazione del personale esperto e tutor, introduzione di modelli organizzativi), affinché l’ambito di tirocinio possa riprendere alle necessità formative degli studenti, negoziare con gli ambiti di tirocinio le condizioni organizzative e didattiche necessarie per il tirocinio.

La definizione del fabbisogno formativo scaturisce dall’analisi delle competenze richieste ai professionisti nell’area pediatrica. Allo scopo diviene fondamentale l’identificazione delle opportunità formative, intese come casistica e modelli organizzativi e gestionali , da offrire allo studente, per sperimentare nell’operatività quotidiana le attività professionali, definite nel curriculum formativo , rappresentanti gli obiettivi da raggiungere. La definizione del fabbisogno formativo e delle relative opportunità dovrebbe tener conto dei seguenti criteri:

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Il fabbisogno formativo deriva dalle funzioni e d’attività proprie del profilo professionale di base e dalle competenze da acquisire con il corso di formazione in assistenza infermieristica pediatrica;

Le opportunità formative rappresentano occasioni irrinunciabili affinché gli obiettivi del curriculum si concretizzano in risultati.

Art. 7 Scelta degli ambiti di tirocinio

La scelta degli ambiti di tirocinio scaturisce da criteri di accreditamento, in quanto strutture formative. Tali criteri sono relativi alle opportunità offerte, in riferimento ai requisiti strutturali, materiali, alle risorse umane, organizzativo/gestionali, nonché alla casistica presente per la possibilità di attuare /sperimentare le attività proprie del programma. La scelta delle sedi è vincolata, oltre che ai criteri di accreditamento, allo svolgimento di attività /obiettivi espressi in ogni modulo o corso di perfezionamento. A scopo esemplificativo ne riportiamo di seguito un possibile sviluppo. AMBITI DI APPRENDIMENTO/TIROCINIO PER MODULO O CORSO DI PERFEZIONAMENTO AMBITI DI TIROCINIO Mod 1 Mod 2 Mod 3 Mod 4 Mod 5 Mod 6 Direzione sanitaria pediatrica X X Direzione infermieristica ospedaliera e territoriale pediatrica

X X

Centro di formazione X X Centro sviluppo qualità X X Consultorio pediatrico X X Servizio di assistenza domiciliare pediatrica

X X X X X

Struttura di day hospital e day surgery pediatrica

X X X X X

Ambulatorio pediatrico X X X X X Centro nascita X X SOC Pediatria di base X X X SOC malattie infettive pediatriche X X SOC medicina d’urgenza, Pronto soccorso Pediatrico, DEA pediatrico

X X X

SOC area critica pediatrica X X X SOC terapia intensiva neonatali X X SOC oncologia pediatrica X X X SOC chirurgia pediatrica X X X X SOC neuropsichiatria infantile X X X Servizi territoriali socio educativi e scolastici

X X X X

Servizi di riabilitazione pediatrica X X X Struttura pediatrica residenziale e semi residenziale

X X X

Mod 1= Epidemiologia, prevenzione, educazione alla salute, formazione, sistema informativo, sviluppo di qualità. Mod 2= Infermieristica basata sulle evidenze scientifiche e sulla ricerca. Mod 3= Infermieristica in Pediatria generale e specialistica. Mod 4= Infermieristica in area critica pediatrica.

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Mod 5= Infermieristica nelle patologie croniche e disabilitanti in Pediatria Mod 6= Infermieristica in oncologia

Art. 8 Docenti del Master Nella designazione dei docenti, l’Università potrà considerare le competenze disciplinari disponibili presso gli Atenei del Piemonte Orientale e di Torino, e presso il Servizio Sanitario Nazionale, prevedendo forme di collaborazione esterna con esperti autorevole della ricerca formativa segnalati dal Comitato Scientifico del Master. Sara inoltre attivato un sistema di tutorato svolto da docenti e da professionisti esperti di didattica tutoriale e clinica in diversi ambiti.

Art. 9 Requisiti di ammissione Al Master sono ammessi gli infermieri in possesso del titolo che consenta loro l’iscrizione all’albo professionale.

Art. 10 Numero dei partecipanti Il numero minimo degli iscritti occorrente per attivare il Master è di 10, il numero massimo è fissato a 30 iscritti. L’ammissione al Master avverrà previa valutazione dei curricula dei candidati.

Art. 11 Durata del Master Il master ha durata biennale a decorrere dall’anno Accademico 2003/04. La frequenza del Master è obbligatoria.

Art. 12 Prova finale Per conseguire il titolo di Master il candidato deve conseguire almeno 60 CFU e sostenere un esame finale, consistente nella produzione e discussione di una tesi di approfondimento circa le attività didattiche, al superamento della quale l’Università degli Studi del Piemonte Orientale rilascerà l’attestato Master Universitario di I livello in “Nursing Pediatrico”

****************** 4.2003/8.11 Istituzione e approvazione ordinamento didattico del Corso di Perfezionamento in “Counseling”; DIVISIONE AFFARI ISTITUZIONALI Ufficio Dottorati di Ricerca e Scuole di Specializzazione

AL PRESIDENTE DEL SENATO ACCADEMICO Si chiede di sottoporre all’attenzione di codesto spettabile Senato Accademico la proposta di

istituzione, per l’anno accademico 2003/2004, del Corso di Perfezionamento annuale in

“Counseling” presso la facoltà di Medicina e Chirurgia.

Il Corso intende soddisfare un’esigenza di approfondimento culturale in un settore medico-

psichiatrico che sta riscuotendo molto successo e rispetto al quale ci si propone di ripetere

l’esperienza positiva già realizzata negli scorsi anni accademici.

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Si chiede, pertanto, a codesto spettabile Senato Accademico di deliberare in merito

all’allegata proposta di delibera volta ad istituire, per l’anno accademico 2003/2004, il Corso di

Perfezionamento Universitario in “Counseling” presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia e ad

approvare il relativo ordinamento didattico.

Distinti saluti.

Vercelli, 3 giugno 2003

IL DIRIGENTE Antonino GANCI

f.to Antonino Ganci

OMISSIS

IL SENATO ACCADEMICO VISTO l’art. 16 del D.P.R. 10 marzo 1982, n.162; VISTA la legge 19 novembre 1990, n. 341 e successive modificazioni; VISTO l’art. 31 del Regolamento Didattico di Ateneo; VISTO l’art. 30 dello Statuto; VISTA la delibera del Consiglio della Facoltà di Medicina e Chirurgia n. 4.2 dell’8

aprile 2003 in ordine al rinnovo del corso di Perfezionamento in “Counseling”, per l’a.a. 2003/2004;

VALUTATA l’opportunità di istituire ed attivare la terza edizione del corso annuale di Perfezionamento in “Counseling” anche in forza dell’esperienza positiva maturata negli scorsi anni accademici;

SENTITO il Direttore Amministrativo; con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità

DELIBERA

1. E’ istituito ed attivato presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia per l’anno accademico 2003/2004 il Corso di Perfezionamento in “Counseling” della durata di un anno, il cui ordinamento è così articolato:

CORSO DI PERFEZIONAMENTO IN “COUNSELING”

ART. 1

Denominazione, durata e finalità del Corso

Il Counseling è una forma di relazione d’aiuto, che si stabilisce a livello individuale e di gruppo finalizzata a facilitare le capacità decisionali rispetto alle scelte e la valutazione delle diverse modalità utilizzate per far fronte alle situazioni di crisi. Il Counseling permette di attivare le risorse cognitive ed emotivo-affettive attraverso le quali l’individuo valuta in un primo momento le problematiche da affrontare per poi avvicinarsi ed attingere ad una possibile soluzione. Si tratta quindi di un intervento d’accoglimento, d’ascolto, di comprensione, di chiarificazione, che richiede comunque una formazione specifica.

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Scopi del Corso di Perfezionamento in “Counseling” sono: • fornire ai Laureati in qualsiasi disciplina, che si accostano all’attività di “Counseling”, nozioni

teoriche, strumenti culturali e stimoli esperienziali che consentano loro di entrare in relazione più consapevolmente nelle situazioni che li vedono impegnati nell’attività di counselor;

• offrire ai partecipanti l’opportunità di addestrarsi a cogliere il disagio psicologico e relazionale.

ART. 2 Struttura didattica e suddivisione del corso in moduli

Al Corso saranno ammessi allievi fino ad un massimo di trenta. Il Corso dovrà essere seguito per intero da tutti gli iscritti. Il Corso sarà articolato in lezioni teoriche e pratiche per complessive ore 100 così suddivise: • 47 ore di didattica formale volta a sviluppare i seguenti argomenti: la relazione d’aiuto, il

colloquio, la comunicazione, i modelli del counseling, i rapporti tra counseling e psicoterapia, il counseling individuale e di gruppo, il counseling nelle scuole, vocational guidance, il counseling in medicina, il counseling infermieristico, il counseling nelle professioni d’aiuto, in tribunale e nelle carceri, il counseling e le forze dell’ordine, il counseling e mediazione familiare, la formazione al counseling, etica ed aspetti legali e deontologici;

• 53 ore di gruppi eterocentrati. Gli incontri saranno distribuiti nell’arco dell’anno accademico, da gennaio ad ottobre, nel seguente modo: 11 moduli didattici della durata di 9 ore ciascuno, con cadenza settimanale: 1° modulo: La relazione d’aiuto I; Gruppi eterocentrati. 2° modulo: La relazione d’aiuto II; Gruppi eterocentrati. 3° modulo: Il colloquio, la comunicazione; Gruppi eterocentrati.

4° modulo: I modelli del counseling; i rapporti tra counseling e psicoterapia; Gruppi eterocentrati.

5° modulo: Il counseling individuale e il counseling di gruppo; Gruppi eterocentrati. 6° modulo: Il counseling nelle scuole, vocational guidance; il counseling e l’Università;

counseling e Tutorato; Gruppi eterocentrati. 7° modulo: Il counseling in medicina, il counseling infermieristico, il counseling nelle

professioni d’aiuto; Gruppi eterocentrati. 8° modulo Il counseling in tribunale e nelle carceri, il counseling e le forze dell’ordine;

Gruppi eterocentrati. 9° modulo Counseling e mediazione familiare; counseling e handicap; Gruppi

eterocentrati. 10° modulo Etica ed aspetti legali e deontologici; Gruppi eterocentrati.

11° modulo La formazione al counseling; Gruppi eterocentrati.

Art. 3 Insegnamenti impartiti

L'articolazione delle lezioni è la seguente: DOCENTE DENOMINAZIONE DURATA (ORE) DELL’INSEGNAMENTO Prof. E. Torre La relazione d'aiuto I e II 8 Dott. D. Munno Il colloquio, la comunicazione 4

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Dott. P. Zeppegno I modelli del counseling 2 Prof. F. Bogetto I rapporti tra counseling e psicoterapia 2 Dott. F. Crini Counseling individuale e di gruppo 4 Dott. F. Imperatori Vocational guidance 2 Il counseling nelle scuole 2 Prof. I. Viano Il counseling e l’Università 1 Dott. C. Usai Il counseling in medicina 2 Dott. A. Jona Il counseling infermieristico 2

Il counseling nelle relazioni d’aiuto 2 Dott. N. Chieppa Counseling in tribunale e nelle carceri 2

Counseling per le forze dell’ordine 2 Prof. M. Fulcheri Counseling e mediazione familiare 2 Prof. F. Viglino Etica ed aspetti legali e deontologici 2 Prof. E. Torre La formazione al counseling 4 Dott. E. M. Torre Counseling e Tutorato 2 Dott. A. Gogliani Counseling e handicap 2 I gruppi eterocentrati sono condotti dal Prof. Eugenio Torre.

ART. 4 Titoli di accesso e destinatari

Possono presentare domanda di partecipazione al concorso di ammissione al Corso di Perfezionamento: • i Laureati in Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Psicologia; • i Laureati in qualsiasi altra disciplina, comprese le lauree di I livello (triennali); • i possessori di Diploma universitario in qualsiasi disciplina. Non è ammessa la contemporanea iscrizione al Corso di Perfezionamento e alle Scuole di Specializzazione o ad altri Corsi di studio universitari.

ART. 5 Posti disponibili ed eventuale procedura di selezione

Per l’ammissione al Corso, qualora le domande di ammissione siano superiori a 30, è richiesto il superamento di un esame consistente in una prova scritta (tema) ed in una valutazione dei titoli elencati nell’art. 6, in misura non superiore al 30% del punteggio complessivo a disposizione della Commissione. Nessuna prova d’esame è richiesta se il numero dei candidati all’ammissione risulta inferiore a 30.

ART. 6

Modalità dell’esame di ammissione e valutazione dei titoli L’esame di ammissione consiste in una prova scritta (breve elaborato scritto sulle tematiche inerenti alla relazione d’aiuto) ed in una valutazione in misura non superiore al 30% del punteggio complessivo a disposizione della Commissione dei seguenti titoli: - fino ad un massimo di 5 punti per il voto di laurea, 0,30 per punto da 99 a 109, 4 per i pieni

voti assoluti e 5 per la lode; - fino ad un massimo di 10 punti per le pubblicazioni delle materie attinenti al

perfezionamento; - fino ad un massimo di 5 punti per i voti riportati negli esami di corso di laurea attinenti il

perfezionamento (è possibile valutare fino ad un massimo di 7 esami a discrezione motivata dalla Commissione) così attribuibili: 0,25 per esame superato con pieni voti legali (27 a

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29/30); 0,50 per esame superato con i pieni voti assoluti; 0.75 per esame superato con i pieni voti assoluti e la lode;

- fino ad un massimo di 10 punti per la valutazione della tesi di laurea in disciplina attinente il perfezionamento, considerata come lavoro scientifico non stampato (se pubblicata viene valutata in ogni caso una sola volta).

Sono ammessi al corso di perfezionamento coloro che siano collocati in posizione utile nella graduatoria compilata sulla base del punteggio complessivo riportato.

ART. 7

Commissione Esaminatrice La Commissione che valuterà le domande di ammissione al Corso nonché l’eventuale prova scritta sarà composta dal Direttore del Corso e da due Membri del Consiglio del Corso designati dal Direttore.

ART. 8 Titolo di studio rilasciato

Alla conclusione del Corso di Perfezionamento, agli iscritti che a giudizio del Consiglio di Corso abbiano svolto le attività e adempiuto agli obblighi prescritti, è rilasciato dal Direttore del Corso un attestato di frequenza, non valutabile nell’esercizio degli uffici e delle professioni o nell’esercizio della ricerca scientifica (fatte salve le eccezioni previste da modifiche delle vigenti leggi o da regolamenti di Enti o Istituzioni).

ART. 9 Disposizioni transitorie e finali

Per quanto non previsto dal presente decreto si invia alla normativa vigente di cui al D.P.R. 10.03.1982 n. 162 ed alle disposizioni in vigore.

****************** 4/2003/8.12 Accordo attuativo con l’Azienda USL di Aosta per l’integrazione di 10 unità nel Corso di Laurea in Fisioterapista per l’anno accademico 2002-2003; DIVISIONE AFFARI ISTITUZIONALI Ufficio Dottorati di Ricerca e Scuole di Specializzazione

AL PRESIDENTE DEL SENATO ACCADEMICO Si sottopone all’esame del Senato Accademico l’allegata proposta di delibera concernente

l’approvazione dell’Accordo Attuativo con l’Azienda USL di Aosta per l’integrazione di 10 unità

nel corso di laurea in Fisioterapista per l’anno accademico 2002/2003.

Distinti saluti.

Vercelli, 22.05.2003

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Il Dirigente Antonino GANCI

f.to Antonino Ganci

OMISSIS

IL SENATO ACCADEMICO

VISTO l’art. 7, comma 3 del D.lgs. 7/12/1993, n. 517 concernente la formazione del

personale di area sanitaria; VISTO il D.M. 14.09.1994, n. 741 di definizione della figura professionale del Fisioterapista; VISTO il D.M. 03.11.1999 n. 509 recante norme concernenti l’autonomia universitaria; VISTO il D.I. 02.04.2001 di determinazione delle classi delle lauree universitarie delle

professioni sanitarie; VISTO il Protocollo d’Intesa, stipulato in data 17.03.2003, con la Regione Piemonte e la

Regione Autonoma Valle d’Aosta per l’integrazione di 10 unità nel corso di laurea in Fisioterapista per l’anno accademico 2002/2003;

VISTO deliberazione n. 1103 del Direttore Generale dell’Azienda USL della Valle d’Aosta; VISTO lo Statuto di autonomia dell’Università; VALUTATO ogni opportuno elemento; SENTITO il Direttore Amministrativo; con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità

DELIBERA 1. E’ approvato, nel testo sottoriportato, l’Accordo Attuativo tra L’Azienda Unità Sanitaria

Locale di Aosta e l’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro” per l’integrazione di dieci unità nel corso di Diploma Universitario in Fisioterapista per l’anno accademico 2002/2003.

ACCORDO ATTUATIVO TRA L’AZIENDA UNITA’ SANITARIA LOCALE DI AOSTA E

L’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DEL PIEMONTE ORIENTALE “AMEDEO

AVOGADRO” PER L'INSERIMENTO DI N. 10 UNITA’ NEL CORSO LAUREA IN

FISIOTERAPIA (ABILITANTE ALLA PROFESSIONE SANITARIA DI

FISIOTERAPISTA)

ANNO ACCADEMICO 2002/2003

L’Azienda Unità Sanitaria Locale di Aosta C.F. 91001750073, di seguito denominata Azienda,

rappresentata dal Direttore Generale Dott.ssa Carla Stefania Riccardi, nata a Vercelli il 9 luglio

1965, domiciliata ai fini della presente Convenzione ad Aosta, Via Guido Rey n° 1 e

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l’Università degli studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro” C.F. 94021400026, di

seguito indicata come Università, nella persona del Rettore pro-tempore, Prof. Ilario VIANO,

nato a Torino il 14.04.1949, domiciliato ai fini della presente Convenzione a Vercelli, Via

Duomo n. 6, autorizzato in forza della Delibera del Consiglio di Amministrazione

PREMESSO CHE

Con il D.G.R. n° 4069 del 4 novembre 2002 la Giunta Regionale ha approvato il Protocollo d’intesa

fra la Regione Piemonte, la Regione Autonoma Valle d’Aosta e l’Università degli Studi del

Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro” per l'inserimento di dieci unità nel Corso di Laurea

in Fisioterapia (abilitante alla professione sanitaria di Fisioterapista) così come previsto dal

D.L. 502/92 e successive modificazioni ed integrazioni, si conviene e si stipula quanto segue:

Art. 1

L’Università e l’Azienda sulla base di quanto stabilito nel protocollo d’intesa Università-Regioni di

cui al D.G.R. succitato, convengono che nell’ambito del percorso formativo del Corso di

Laurea in Fisioterapia per l’anno 2002/2003 siano realizzate le sotto indicate attività didattiche:

- Insegnamento delle discipline attivate dalla Facoltà, svolte presso la sede del Corso di Laurea

in Fisioterapia in Novara;

- Attività di tirocinio da svolgersi, per il primo anno di corso, presso l’Azienda Unità Sanitaria

Locale della Valle d’Aosta, per il secondo e terzo anno di corso presso la sede di Novara o di

Aosta, e presso altre strutture individuate dal Consiglio di C.d.L. in funzione delle necessità

didattiche, di tutorato e di affiancamento nelle sedi di tirocinio, di cui al D.M. 24.07.1996/tab.

XVIII ter, al Decreto del M.U.R.S.T. del 2 aprile 2001 e Protocollo d’intesa tra Regioni e

Università;

- Attività integrative di complemento alla didattica, svolte presso la sede del Corso di Laurea in

Fisioterapia in Novara.

Art. 2

L’Azienda e l’Università definiscono le risorse didattiche e le Unità Budgetarie per lo svolgimento

delle attività di cui all’Art. 1, così come specificato nell’allegato n° 1.

L’Azienda mette a disposizione dell’Università le proprie strutture assistenziali e didattiche per il

tirocinio, in osservanza della Legge n° 795/73, del D.M. 24.07.1996/tab. XVIII ter e del

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Decreto del M.U.R.S.T. del 2 aprile 2001, ed altre risorse umane, finanziarie e strumentali

come previsto dal già citato Protocollo d’intesa Regioni e Università.

Nella scelta delle sedi di tirocinio, saranno considerate quelle che meglio presentano le condizioni

organizzative e culturali-professionali per il raggiungimento degli obiettivi del corso.

L’Azienda si impegna a garantire la qualificazione e l’aggiornamento professionale ai propri

dipendenti che sono coinvolti per il tutorato e l’affiancamento nelle sedi di tirocinio.

L’Azienda e l’Università individuano il referente amministrativo e le unità del personale con

funzioni di supporto alla segreteria didattica come specificato nell’allegato n°2.

Art. 3

L’Azienda provvede all’accertamento medico nei confronti dei discenti al fine di valutarne

l’idoneità psicofisica e all’accertamento della conoscenza della lingua francese.

Art. 4

L’Azienda e l’Università attuano quanto previsto dagli Art. 5 e 6 del Protocollo d’Intesa Università-

Regioni.

Art. 5

Gli oneri finanziari conseguenti all’attivazione di quanto previsto nella presente Convenzione sono

quantificati secondo il seguente schema:

− numero degli studenti iscritti;

− strutture didattiche (aule, laboratori, attrezzature, arredi e materiali didattici);

− servizi amministrativi;

− servizi per studenti e tutorato;

− attività didattiche teoriche e tecnico-pratiche (tirocini guidati, esercitazioni di laboratorio,

attività professionalizzanti) sulla base di quanto definito all’Art. 5 del Protocollo d’Intesa

Università- Regioni.

Conformemente all’Art. 6 del Protocollo d’intesa Università del Piemonte Orientale-Regione Valle

d’Aosta di cui al D.G.R. n° 4069 del 4 novembre 2002, considerato l’impegno della Regione

Valle d’Aosta, l’Azienda U.S.L. di Aosta sosterrà i seguenti oneri finanziari:

− l’accertamento medico nei confronti dei discenti che frequentano il corso al fine di valutarne

l’idoneità psico-fisica;

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− la retribuzione del personale dipendente dell'Azienda U.S.L. della Valle d'Aosta addetto ad

attività di coordinamento, di didattica integrativa, di supporto formativo oltre che di tutorato ed

affiancamento, di cui all’allegato 3, ed ad altre attività di supporto alla segreteria didattica;

− eventuali rimborsi spese per proprio personale per attività didattiche o di segreteria da

effettuarsi presso la sede dei corsi a Novara;

− un contributo pro-capite a favore della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università del

Piemonte Orientale a copertura dei costi complessivi per la didattica, la mensa e le attività di

tutorato calcolato in Euro 4.100,00 (quattromilacento/00);

− tutti i servizi per gli studenti durante i periodi di tirocinio formativo svolti presso strutture

sanitarie di pertinenza alla Valle d’Aosta (mensa, divise);

− eventuali spese per la formazione e l’aggiornamento dei dipendenti deputati alla formazione

degli studenti in tirocinio.

I fondi relativi ai costi della formazione presso la sede dell’Università saranno trasferiti

dall’Azienda U.S.L. della Valle d'Aosta direttamente al Centro di Gestione Autonoma della

Facoltà di Medicina e Chirurgia.

Gli oneri relativi ai servizi per gli studenti durante i periodi di formazione teorica presso la sede del

Corso di Laurea in Fisioterapia in Novara (compresa la mensa) sono a carico dell’Università.

Art. 6

L’Azienda e l’Università convengono che le verifiche e/o le controversie relative al presente

Accordo Attuativo vedranno, quale Organo competente, la Commissione composta da:

− l’Assessore alla Sanità della Regione Piemonte o suo delegato;

− l’Assessore alla Sanità, Salute e Politiche Sociali della Regione Autonoma Valle d’Aosta o suo

delegato;

− il Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia del Piemonte Orientale o suo delegato.

Art. 7

Gli effetti del presente Accordo Attuativo sono estesi al corso a esaurimento di Diploma

Universitario in Fisioterapista, limitatamente al funzionamento del terzo anno di corso del

medesimo.

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La presente convenzione ha durata annuale ed è rinnovabile ogni anno accademico attraverso

apposito atto formale delle parti contraenti.

Per ogni aspetto non indicato espressamente nel presente Accordo, si fa riferimento al Protocollo

d’intesa Regioni e Università degli studi del Piemonte Orientale.

Letto, firmato e sottoscritto.

Aosta, lì

Per l’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”

IL RETTORE

Prof. Ilario VIANO

Per l’Azienda U.S.L. della Regione Autonoma Valle d’Aosta

IL DIRETTORE GENERALE

Dott.ssa Carla Stefania Riccardi

ALLEGATO N.1

Elenco delle strutture ospedaliere ed extraospedaliere per l’attività di tirocinio

U.B. RECUPERO RIEDUCAZIONE FUNZIONALE

U.B GERIATRIA

AREA TERRITORIALE

Centri di rieducazione convenzionati accreditati

ALLEGATO N. 2

Referente amministrativo

I.I.D. MERY STELLINO

Personale di supporto alla Segreteria Didattica

COAD. AMM.VO ANNA FERRANDO

DOTT.SSA CRISTIANA MALANDRONE

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ALLEGATO 3

Personale coinvolto nel tutorato e nell’affiancamento nelle sedi di tirocinio

TUTOR

DAME’ RENATA

AFFIANCATORI FISIOTERAPISTI

DISTRETTO 1

ALLONZI MICAELA

BORDONE ADOLFO

SANTI ANGELICA

MARLIANI MONICA

DISTRETTO 2

BARMASSE CINZIA

COLLIARD FRANCINE

BONANNO ROSA

LUTTEROTTI MARLENA

BUSCAGLIONE DEBORA

DISTRETTO 3

BELLINI MASSIMO

DONNINI GABRIELLA

DISTRETTO 4

CHASSEUR LOREDANA

U.B. GERIATRIA

DICHITO MARIA

FORNARESIO BIANCA

BERTHOD MARIA PIA

U.B. RECUPERO RIEDUCAZIONE FUNZIONALE

BELLOLI FLAVIO

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SANIN DENISE

2. Il Rettore è autorizzato a stipulare l’Accordo Attuativo di cui al precedente punto 1.

****************** 4/2003/8.13 Frequenza al tirocinio degli studenti iscritti al terzo anno del Corso di Diploma Universitario in Fisioterapista e al primo e secondo anno del Corso di Laurea in Fisioterapia (abilitante alla professione sanitaria di Fisioterapista) per l’anno 2002-2003 presso l’Asilo Nido Comunale di Aosta “Ape Luna” gestito dalla Cooperativa “La Sorgente”; DIVISIONE AFFARI ISTITUZIONALI Ufficio Dottorati di Ricerca e Scuole di Specializzazione

AL PRESIDENTE DEL SENATO ACCADEMICO Si sottopone all’esame del Senato Accademico l’allegata proposta di delibera concernente l’approvazione dei criteri di stesura del testo della convenzione con la Cooperativa “La Sorgente” per la frequenza al tirocinio degli studenti iscritti al terzo anno di corso del Diploma Universitario in Fisioterapista e al primo e secondo anno del corso di laurea in Fisioterapia (abilitante alla professione sanitaria di Fisioterapista) per l’anno accademico 2002/03 presso l’Asilo Nido Comunale di Aosta “Ape Luna”. Distinti saluti. Vercelli, 27.05.2003

Il Dirigente Antonino GANCI

f.to Antonino Ganci

OMISSIS

IL SENATO ACCADEMICO VISTO l’art. 7, comma 3 del D.lgs. 7/12/1993, n. 517 concernente la formazione del

personale di area sanitaria; VISTO il D.M. 29.03.2001 di definizione delle figure professionali di cui all’art. 6, comma 3,

del D.lgs. 30.12.1992 n. 502 e successive modificazioni; VISTA la delibera del Consiglio della Facoltà di Medicina e Chirurgia del 08.04.2003 di

richiesta di stipulazione apposita convenzione per la frequenza al tirocinio degli studenti del corso di laurea in Fisioterapia presso l’Asilo Nido Comunale di Aosta;

VISTO il Regolamento didattico di Ateneo; VISTO lo Statuto di autonomia dell’Università; PRESO ATTO dell’importanza che l’acquisizione dell’esperienza pratica assume nel quadro della

formazione degli iscritti ai corsi di studio abilitanti all’esercizio delle professioni sanitarie;

VALUTATO ogni opportuno elemento; SENTITO il Direttore Amministrativo con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità

COPIA NON VALIDA

COPIA NON VALIDA 148

DELIBERA 1. sono approvati i seguenti criteri di stesura della Convenzione tra l’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro” (Facoltà di Medicina e Chirurgia) e la Cooperativa “La Sorgente” per la frequenza al tirocinio degli studenti iscritti al terzo anno di corso del Diploma Universitario in Fisioterapista e al primo e secondo anno del corso di laurea in Fisioterapia (abilitante alla professione sanitaria di Fisioterapista) - classe SNT/2 delle lauree in professioni sanitarie della riabilitazione - della Facoltà di Medicina e Chirurgia per l’anno accademico 2002/03, presso l’Asilo Nido Comunale “Ape Luna” di Aosta:

- previsione dello svolgimento di attività di tirocinio clinico degli studenti, attività di

tutoraggio pedagogico e clinico, attività di affiancamento al tirocinio clinico degli studenti;

- definizione di risorse finanziarie, strumentali, organizzative e individuazione del personale da adibire ad attività di tutor pedagogico e clinico e di affiancamento per lo svolgimento delle attività didattiche di cui al punto precedente nonché individuazione, d’intesa tra Cooperativa e Università di un operatore o tutor pedagogico o clinico che funga da raccordo tra corso di laurea e diploma e sede del tirocinio;

- oneri e adempimenti a carico dell’università: copertura assicurativa degli studenti, secondo le disposizioni previste dalla normativa sugli infortuni e la Responsabilità civile, nei limiti delle polizze stipulate da questo Ateneo;

- oneri e adempimenti a carico della Cooperativa: predisporre ogni misura in merito alla idoneità dei locali sotto il profilo della sicurezza ai sensi del D. Lgs. del 19.9.94 n. 626, nonché ad assumere ogni onere relativo alla manutenzione e riparazione delle attrezzature e strumentazioni in uso per lo svolgimento delle attività di cui agli articoli precedenti;

- durata annuale della convenzione.

****************** 4/2003/8.14 Utilizzazione delle strutture sanitarie della casa di Cura Villa Pini d’Abruzzo da parte della Scuola di Specializzazione in Radiodiagnostica (anno accademico 2003-2004); DIVISIONE AFFARI ISTITUZIONALI Ufficio Dottorati di Ricerca e Scuole di Specializzazione

AL PRESIDENTE DEL SENATO ACCADEMICO

Si sottopone all’esame del Senato Accademico l’allegata proposta di delibera concernente

l’approvazione dei criteri di stesura della convenzione tra questa Università e la Casa di cura “Villa Pini d’Abruzzo S.r.l.” di Chieti per l’utilizzazione delle strutture sanitarie da parte della Scuola di Specializzazione in Radiodiagnostica della Facoltà di Medicina e Chirurgia, per l’anno accademico 2003/04. Distinti saluti. Vercelli, 29.05.2003

COPIA NON VALIDA

COPIA NON VALIDA 149

Il Dirigente Antonino GANCI

f.to Antonino Ganci

OMISSIS

IL SENATO ACCADEMICO VISTO il D. L.vo 8 agosto 1991 n. 257; VISTO il D. Lgs. 17/08/1999 n. 368; VISTO il D. Lgs. 21/12/1999 n. 517; VISTO il D. Leg. 30/12/1992 n. 502 e successive modificazioni; VISTO il D.P.R. 10 marzo 1982 n. 162, concernente l’ammissione alle Scuole di Specializzazione; VISTA la richiesta casa di Cura “Villa Pini d’Abruzzo S.r.l” di Chieti di stipulazione della convenzione relativa all’utilizzazione, per l’anno accademico 2003/2004, delle proprie strutture da parte della Scuola di Specializzazione di Radiodiagnostica della Facoltà di Medicina e Chirurgia; VISTA la delibera del Consiglio della Facoltà di Medicina e Chirurgia del 20.05.2003; VISTO lo Statuto di autonomia dell’Università; RITENUTO che i rapporti tra Università e Casa di Cura, che derivano dallo svolgimento, da parte degli specializzandi, di attività di tirocinio finalizzate all’acquisizione della necessaria esperienza pratica presso le strutture sanitarie della Casa di Cura, debbano essere opportunamente definiti SENTITO il Direttore Amministrativo; con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità

DELIBERA

di approvare i seguenti criteri di stesura della convenzione con la Casa di Cura “Villa Pini d’Abruzzo S.r.l.” di Chieti per l’utilizzazione delle strutture sanitarie da parte della Scuola di Specializzazione in Radiodiagnostica della Facoltà di Medicina e Chirurgia per l’anno accademico 2003/2004:

- ambito di applicazione della convenzione: svolgimento presso le strutture ospitanti di attività di tirocinio ai fini dell’acquisizione dell’esperienza pratico – applicativa da parte degli specializzandi;

- impegni dell’ente ospitante in merito a: utilizzazione da parte degli specializzandi delle strutture e attrezzature medico-sanitarie, aule, ausili didattici, parcheggi interni e destinazione di attrezzature e spazi a uso esclusivo degli studenti; condizioni di fornitura di pasti, camici e servizio di lavanderia;

COPIA NON VALIDA

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- svolgimento e definizione delle attività didattiche integrative con eventuale affidamento di quelle a prevalente carattere tecnico-pratico a esperti dipendenti dell’Istituto, senza oneri per l’università;

- previsione di un Dirigente di II livello responsabile del U.O. di Radiodiagnostica quale supervisore delle attività di tirocinio degli studenti;

- modalità di svolgimento e calendario delle attività pratiche stabilite, tenuto conto delle esigenze di coordinamento con le attività specifiche dell’ente ospitante, dagli organi Accademici. Ogni attività sarà svolta nel rispetto della normativa vigente e dell’ordinamento didattico della Scuola di Specializzazione in Radiodiagnostica;

- copertura assicurativa degli specializzandi a carico dell’Università, nei limiti delle polizze stipulate, per gli infortuni e le malattie professionali, nonché per responsabilità civile verso terzi per eventuali danni prodotti nello svolgimento delle attività di specializzazione oggetto della convenzione;

- impegni dell’Ospedale in merito agli adempimenti relativi alla predisposizione di ogni misura in merito alla idoneità dei locali sotto il profilo della sicurezza ai sensi del D. Lgs. del 19.9.94 n. 626, nonché relativi alla manutenzione e riparazione delle attrezzature e strumentazioni in uso per lo svolgimento delle attività oggetto della convenzione;

- previsione di eventuali forme di collaborazione per la realizzazione di iniziative a carattere didattico, scientifico e culturale promosse dall’Ospedale; - esclusione di oneri aggiuntivi, derivanti dall’attuazione della convenzione, a carico dell’Università;

- validità annuale della convenzione.

****************** 4/2003/8.15 Utilizzazione delle strutture sanitarie dell’Istituto di Ricovero e Cura a carattere scientifico “Casa sollievo della sofferenza” da parte della Scuola di Specializzazione in Radiodiagnostica (anno accademico 2003-2004); DIVISIONE AFFARI ISTITUZIONALI Ufficio dottorati di Ricerca e Scuole di Specializzazione

AL PRESIDENTE DEL SENATO ACCADEMICO

Si sottopone all’esame del Senato Accademico l’allegata proposta di delibera concernente l’approvazione dei criteri di stesura della convenzione tra questa Università e l’Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di S. Giovanni Rotondo per l’utilizzazione delle strutture sanitarie da parte della Scuola di Specializzazione in Radiodiagnostica della Facoltà di Medicina e Chirurgia, per l’anno accademico 2003/04. Distinti saluti. Vercelli, 29.05.2003

Il Dirigente Antonino GANCI

f.to Antonino Ganci

COPIA NON VALIDA

COPIA NON VALIDA 151

OMISSIS

IL SENATO ACCADEMICO

VISTO il D. L.vo 8 agosto 1991 n. 257; VISTO il D. Lgs. 17/08/1999 n. 368; VISTO il D. Lgs. 21/12/1999 n. 517; VISTO il D. Leg. 30/12/1992 n. 502 e successive modificazioni; VISTO il D.P.R. 10 marzo 1982 n. 162, concernente l’ammissione alle Scuole di Specializzazione; VISTA la richiesta dell’Ospedale “Casa Sollievo della Sofferenza” di S. Giovanni Rotondo di stipulazione della convenzione relativa all’utilizzazione, per l’anno accademico 2003/2004, delle proprie strutture da parte della Scuola di Specializzazione di Radiodiagnostica della Facoltà di Medicina e Chirurgia; VISTA la delibera del Consiglio della Facoltà di Medicina e Chirurgia del 20.05.2003; VISTO lo Statuto di autonomia dell’Università; RITENUTO che i rapporti tra Università e Ospedale, che derivano dallo svolgimento, da parte degli specializzandi, di attività di tirocinio finalizzate all’acquisizione della necessaria esperienza pratica presso le strutture sanitarie dell’Ospedale, debbano essere opportunamente definiti; SENTITO il Direttore Amministrativo; con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità

DELIBERA

di approvare i seguenti criteri di stesura della convenzione con l’Ospedale “Casa Sollievo del Dolore” – Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico – di S. Giovanni Rotondo per l’utilizzazione delle strutture sanitarie da parte della Scuola di Specializzazione in Radiodiagnostica della Facoltà di Medicina e Chirurgia per l’anno accademico 2003/2004:

- ambito di applicazione della convenzione: svolgimento presso le strutture ospitanti di attività di tirocinio ai fini dell’acquisizione dell’esperienza pratico – applicativa da parte degli specializzandi;

- impegni dell’ente ospitante in merito a: utilizzazione da parte degli specializzandi delle strutture e attrezzature medico-sanitarie, aule, ausili didattici, parcheggi interni e destinazione di attrezzature e spazi a uso esclusivo degli studenti; condizioni di fornitura di pasti, camici e servizio di lavanderia;

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COPIA NON VALIDA 152

- svolgimento e definizione delle attività didattiche integrative con eventuale affidamento di quelle a prevalente carattere tecnico-pratico a esperti dipendenti dell’Istituto, senza oneri per l’università;

- previsione di un Dirigente di II livello responsabile del U.O. di Radiodiagnostica quale supervisore delle attività di tirocinio degli studenti;

- modalità di svolgimento e calendario delle attività pratiche stabilite, tenuto conto delle esigenze di coordinamento con le attività specifiche dell’ente ospitante, dagli organi Accademici. Ogni attività sarà svolta nel rispetto della normativa vigente e dell’ordinamento didattico della Scuola di Specializzazione in Radiodiagnostica;

- copertura assicurativa degli specializzandi a carico dell’Università, nei limiti delle polizze stipulate, per gli infortuni e le malattie professionali, nonché per responsabilità civile verso terzi per eventuali danni prodotti nello svolgimento delle attività di specializzazione oggetto della convenzione;

- impegni dell’Ospedale in merito agli adempimenti relativi alla predisposizione di ogni misura in merito alla idoneità dei locali sotto il profilo della sicurezza ai sensi del D. Lgs. del 19.9.94 n. 626, nonché relativi alla manutenzione e riparazione delle attrezzature e strumentazioni in uso per lo svolgimento delle attività oggetto della convenzione;

- previsione di eventuali forme di collaborazione per la realizzazione di iniziative a carattere didattico, scientifico e culturale promosse dall’Ospedale; - esclusione di oneri aggiuntivi , derivanti dall’attuazione della convenzione, a carico dell’Università;

- validità annuale della convenzione.

****************** 4/2003/8.16 Istituzione accesso programmato per corso di laurea Interfacoltà in Biotecnologie e definizione modalità test di ammissione; DIVISIONE AFFARI ISTITUZIONALI Ufficio Ordinamenti Didattici

AL PRESIDENTE DEL SENATO ACCADEMICO

Si chiede al Senato Accademico di approvare l’allegata proposta di delibera, volta a

introdurre, ai sensi della legge 2 agosto 1999 n. 264, la programmazione dell’accesso al Corso di

Laurea Interfacoltà in Biotecnologie, afferente alle Facoltà di Farmacia, Medicina e Chirurgia e

Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali per l’anno accademico 2003/2004, e a disciplinarne il

relativo test per l’ammissione.

Il suddetto Corso di Laurea, appartenente alla Classe n° 1 (“Classe delle Lauree in

Biotecnologie”), prevede «attività di laboratorio»: trova pertanto applicazione l’art. 2 comma 1

lettera a) della citata legge 264/1999, ai sensi del quale «sono programmati dalle Università gli

accessi ai Corsi di Laurea per i quali l’ordinamento didattico preveda l’utilizzazione di laboratori

COPIA NON VALIDA

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ad alta specializzazione, di sistemi informatici e tecnologici o, comunque, di posti–studio

personalizzati».

Il monitoraggio delle strutture che determinano l’offerta formativa potenziale (aule

disponibili per le lezioni, postazioni informatiche, personale docente e personale per le attività

didattiche e di tirocinio) ha portato le Facoltà interessate a ritenere congruo il proposto numero di

studenti iscrivibili al primo anno del Corso di Laurea Interfacoltà in Biotecnologie, pari a 75 unità,

comprensive della quota riservata agli extracomunitari non residenti in Italia.

Distinti saluti.

IL DIRIGENTE Antonino GANCI

f.to Antonino Ganci

Vercelli, 26 maggio 2003

OMISSIS

IL SENATO ACCADEMICO VISTA la legge 19 novembre 1990, n. 341, di riforma degli ordinamenti didattici

universitari; VISTO il D.M. 3 novembre 1999, n. 509 (« Regolamento recante norme concernenti

l’autonomia didattica degli atenei »), pubblicato nella G.U. n. 2 del 4 gennaio 2000;

VISTA la legge 2 agosto 1999, n. 264, recante norme in materia di accessi ai corsi universitari, ed in particolare l’art. 2 comma 1 lett. a);

VISTO il D.Lgs. 25 luglio 1998, n. 286, Testo Unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero;

VISTO il Regolamento Didattico di Ateneo, in particolare il Capo III; VISTA la delibera del Consiglio del Corso di Laurea Interfacoltà in Biotecnologie del

28 febbraio 2003 relativa alla definizione del numero degli studenti ammissibili al Corso di Laurea Interfacoltà in Biotecnologie per l’anno accademico 2003/2004;

VISTA la delibera del Consiglio della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’8 aprile 2003;

VISTA la delibera del Consiglio della Facoltà di Farmacia del 16 aprile 2003; VISTA la delibera del Consiglio della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e

Naturali del 28 aprile 2003; VISTA la delibera del Consiglio del Corso di Laurea Interfacoltà in Biotecnologie del

9 maggio 2003, relativa all’esame di ammissione al corso; VISTA la delibera del Senato Accademico del 14 aprile 2003 n. 3/2003/8.5 relativa ai

criteri della contribuzione studentesca; VISTA la delibera del Consiglio di Amministrazione del 9 maggio 2003 n. 3/2003/6.2

relativa alla contribuzione studentesca;

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CONSIDERATO che per il raggiungimento degli obiettivi formativi del Corso di Laurea in Biotecnologie è prevista l’utilizzazione di laboratori, di sistemi informatici e l’allestimento di posti-studio personalizzati;

CONSIDERATO che il documento 17/2001 del Comitato Nazionale per la valutazione del sistema universitario ha introdotto il numero massimo di 75 studenti per i corsi di laurea appartenenti alla classe 1, (gruppo A), il cui superamento sarà motivo di esclusione del corso dal possesso dei requisiti minimi;

VALUTATA l’opportunità di stabilire una programmazione all’accesso al predetto Corso di Laurea per consentire agli studenti di acquisire un’adeguata preparazione, nonché di limitare il numero dei laureati al fine di non saturare il mercato del lavoro;

SENTITO il Direttore Amministrativo; con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità

D E L I B E R A 1. L’accesso, per l’anno accademico 2003/2004, al primo anno del Corso di Laurea Interfacoltà in

Biotecnologie, (cl.1), è a numero programmato. 2. Il numero degli studenti ammissibili al primo anno del Corso di Laurea Interfacoltà in

Biotecnologie è fissato nella seguente misura: n° 74 studenti italiani, comunitari e non comunitari di cui all’art. 39 comma 5 D.Lgs. 25 luglio

1998, n. 286; n° 1 studente non comunitario che non rientra nella previsione dell’art. 39 comma 5 D.Lgs. 25

luglio 1998, n. 286. L’ammissione al primo anno del Corso di Laurea Interfacoltà in Biotecnologie avviene previo

superamento di un test interattivo individuale al personal computer, volto ad accertare il possesso di adeguate competenze nelle seguenti materie: a) matematica e logica; b) biologia; c) chimica. Sono previsti 45 quesiti (15 di matematica/logica, 15 di biologia, 15 di chimica) per una durata complessiva di trenta minuti.

La prova si svolgerà il 18 settembre 2003, ore 10.00. L’esame avrà luogo a Novara, presso l’aula informatica della Facoltà di Farmacia, Corso Ferrucci

33, quarto piano. Non sono ammessi libri di testo, manoscritti o fotocopie, dizionari, computer portatili, palmari,

telefoni portatili, telefoni cellulari o altri sistemi di comunicazione via etere o via cavo. Sono ammesse le calcolatrici elettroniche portatili. Al corso di laurea in Biotecnologie saranno ammessi studenti provenienti da trasferimento solo

previo superamento del test di ammissione e qualora siano disponibili posti liberi, all’interno del numero massimo di 75 iscritti.

La domanda di ammissione deve essere presentata, su modulo già predisposto, presso la Segreteria Studenti della Facoltà di Farmacia, dal 1° agosto all’8 settembre 2003;

Alla domanda deve essere allegata quietanza di versamento della quota di partecipazione all’esame di ammissione pari ad € 25,00;

I candidati ammessi dovranno perfezionare l’iscrizione –a pena di decadenza- entro e non oltre otto giorni successivi all’affissione della graduatoria;

Gli eventuali posti che risulteranno vacanti a seguito di rinuncia da parte di candidati utilmente collocati in graduatoria, verranno riassegnati secondo l’ordine progressivo della graduatoria stessa; le operazioni di riassegnazione verranno notificate agli interessati mediante affissione presso la Segreteria Studenti della Facoltà di Farmacia, a Novara. I candidati che risulteranno nella graduatoria di riassegnazione dei posti dovranno –a pena di decadenza- perfezionare

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l’iscrizione entro e non oltre i due giorni successivi alla data di affissione della graduatoria di riassegnazione;

Il termine ultimo per tutte le operazioni di riassegnazione è fissato per il giorno 15 ottobre 2003; L’affissione della graduatoria presso i locali della Segreteria Studenti della Facoltà di Farmacia, a

Novara, costituirà formale comunicazione della stessa.

****************** 4/2003/8.17 Trasformazione del Corso di Laurea in Informatica Giuridica in Corso di Laurea Interfacoltà tra le Facoltà di Giurisprudenza e Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali; DIVISIONE AFFARI ISTITUZIONALI Ufficio Ordinamenti Didattici

AL PRESIDENTE DEL SENATO ACCADEMICO

Si chiede a codesto spettabile Senato Accademico di approvare l’allegata proposta di

delibera, volta a trasformare il Corso di Laurea in Informatica Giuridica in Corso di Laurea

Interfacoltà, afferente alle Facoltà di Giurisprudenza e Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali.

Il Corso di Laurea, oggi istituito presso la Facoltà di Giurisprudenza, si svolge con la stretta

collaborazione della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, dal momento che alcuni

insegnamenti sono mutuati in tutto o in parte da quelli tenuti presso il Corso di Laurea in

Informatica.

Si tratterebbe, quindi, di formalizzare un’intesa concretamente già realizzata nelle normali

attività didattiche.

Si segnala, infine, che l’Ordinamento Didattico del Corso di Laurea non subisce alcuna

variazione.

Distinti saluti.

IL DIRIGENTE Antonino GANCI f.to Antonino Ganci

Vercelli, 27 maggio 2003

OMISSIS

IL SENATO ACCADEMICO VISTA la legge 19 novembre 1990, n. 341, di riforma degli ordinamenti didattici

universitari; VISTO il D.M. 3 novembre 1999, n. 509 (« Regolamento recante norme concernenti

l’autonomia didattica degli atenei »), pubblicato nella G.U. n. 2 del 4 gennaio 2000;

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VISTO il Regolamento Didattico di Ateneo; VISTO il D.R. n. 350 del 28 agosto 2002, di istituzione del Corso; VISTA la delibera del Consiglio della Facoltà di Giurisprudenza dell’8 aprile 2003; VISTA le delibere del Consiglio della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e

Naturali del 20 novembre 2001 e del 28 aprile 2003; CONSIDERATO che la collaborazione tra le due Facoltà interessate è già prevista

dall’Ordinamento didattico del corso, nel quale si individua come struttura didattica responsabile la Facoltà di Giurisprudenza, coadiuvata dalla Facoltà di Scienze M.F.N.;

CONSIDERATO che nella Banca Dati RAD dell’Offerta Formativa già compaiono entrambe le Facoltà come referenti del corso;

ATTESO che l’Ordinamento Didattico del Corso di Laurea non ha subito variazioni; VALUTATA la positiva esperienza degli altri Corsi di Laurea Interfacoltà dell’Ateneo, che

esprimono il sempre maggiore interesse verso una preparazione scientifica e didattica trasversale;

SENTITO il Direttore Amministrativo; con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità

D E L I B E R A Il Corso di Laurea in Informatica Giuridica (classe delle lauree in Scienze dei Servizi Giuridici, 2)

viene trasformato in Corso di Laurea Interfacoltà, afferente alle Facoltà di Giurisprudenza e Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali.

****************** 4/2003/8.18 Definizione accesso programmato per corso di laurea in Scienze della Comunicazione; DIVISIONE AFFARI ISTITUZIONALI Ufficio Ordinamenti Didattici

AL PRESIDENTE DEL SENATO ACCADEMICO

Si chiede a codesto spettabile Senato Accademico di approvare l’allegata proposta di

delibera, volta a stabilire, ai sensi della legge 2 agosto 1999 n. 264, il numero massimo di studenti

iscrivibili al Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione per l’anno accademico 2003/2004,

nonché i contenuti del bando per il test di ammissione.

Distinti saluti.

IL DIRIGENTE Antonino GANCI f.to Antonino Ganci

Vercelli, 14 maggio 2003

OMISSIS

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I L S E N A T O A C C A D E M I C O

VISTO il T.U. delle disposizioni di legge sull’istruzione superiore, approvato con

R.D. 31 agosto 1933, n. 1592; VISTA la legge 9 maggio 1989, n. 168 di istituzione del Ministero dell’Università e

della Ricerca Scientifica e Tecnologica; VISTA la legge 19 novembre 1990, n. 341, di riforma degli ordinamenti didattici

universitari; VISTA la legge 2 agosto 1999, n. 264, recante norme in materia di accessi ai corsi

universitari, in particolare l’art. 2; VISTO il D.M. 3 novembre 1999, n. 509, recante norme concernenti l’autonomia

didattica degli atenei; VISTO il D. M. 30 luglio 1998 di istituzione dell’Università degli Studi del Piemonte

Orientale “Amedeo Avogadro”; VISTO il Regolamento Didattico di Ateneo; VISTO lo Statuto; VISTO il D.R. del 26 luglio 2001 n. 291, di attivazione del Corso di Laurea in

Scienze della Comunicazione; VISTA la delibera del Consiglio della Facoltà di Lettere e Filosofia n. 61 del 30 aprile

2003, relativa alla definizione del numero degli studenti ammissibili al Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione per l’anno accademico 2003/2004;

VISTA la delibera del Senato Accademico del 14 aprile 2003 n. 3/2003/8.5 relativa ai criteri della contribuzione studentesca;

VISTA la delibera del Consiglio di Amministrazione del 9 maggio 2003 n. 3/2003/6.2 relativa alla contribuzione studentesca;

VALUTATO il potenziale formativo ed il bisogno di professionalità del sistema sociale e produttivo;

SENTITO il Direttore Amministrativo; con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità

D E L I B E R A

1. Il numero degli studenti ammissibili al primo anno del Corso di Laurea in Scienze della

Comunicazione, (cl. 14 in Scienze della Comunicazione), è fissato nella seguente misura: n° 50 studenti italiani, comunitari e non comunitari di cui all’art. 39 comma 5

D.Lgs. 25 luglio 1998, n. 286; n° 5 studenti non comunitari che non rientrano nella previsione dell’art. 39 comma

5 D.Lgs. 25 luglio 1998, n. 286. La prova si svolgerà il giorno 16 settembre 2003, presso i locali ex Ospedaletto, via G. Ferraris 109,

Vercelli, a partire dalle ore 10.30. Le prove consisteranno nella soluzione di n. 140 quesiti a risposta multipla, con una sola risposta

esatta tra le quattro indicate, sugli argomenti riportati nell’allegato B. Nella valutazione delle prove si tiene conto dei seguenti criteri: 1 punto per ogni risposta esatta, -

0,25 punti per risposta sbagliata, 0 punti per risposta non data. In caso di parità di punteggio, prevale il candidato che abbia ottenuto il maggiore punteggio nei

seguenti argomenti: competenze logico-linguistiche.

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Per lo svolgimento delle prove è assegnato un tempo di tre ore. E’ nominata la Commissione Giudicatrice nelle persone dei Professori Giacomo Ferrari, Dario

Corno e Maurizio Lana. E’ nominata la Commissione per la Vigilanza sul regolare svolgimento delle prove nelle persone dei

professori Diego Marconi, Michele di Francesco e Cristina Meini. E’ nominato, in qualità di responsabile del procedimento, il Prof. Edoardo Tortarolo. I candidati non potranno portare appunti né testi di altro genere, non potranno avere con sé telefoni

cellulari o altri mezzi atti a comunicare con l’esterno, dovranno rimanere nell’aula per tutta la durata della prova salvo motivi di stretta necessità.

La domanda di ammissione deve essere presentata, su modulo già predisposto, presso la Segreteria Studenti della Facoltà nel periodo 4 agosto 2003 – 8 settembre 2003.

Alla domanda di cui al punto precedente deve essere allegata quietanza di versamento della quota di partecipazione all’esame di ammisione, pari a € 25,00;

I candidati ammessi dovranno perfezionare l’iscrizione entro e non oltre otto giorni successivi all’affissione della graduatoria.

Gli eventuali posti che risulteranno vacanti, a seguito di rinuncia da parte di candidati utilmente collocati in graduatoria, verranno riassegnati secondo l’ordine progressivo della graduatoria stessa; le operazioni di riassegnazione verranno notificate agli interessati mediante affissione presso la Segreteria Studenti sita in via G. Ferraris, 109. I candidati che risulteranno nella graduatoria di riassegnazione dei posti dovranno, a pena di decadenza, perfezionare l’iscrizione entro e non oltre i due giorni successivi alla data di affissione della graduatoria di riassegnazione.

Il termine ultimo per le operazioni di riassegnazione è fissato per il giorno 15 ottobre 2003. L’affissione della graduatoria presso la Segreteria Studenti sita in Via G. Ferraris, 109 costituirà

formale comunicazione della stessa.

****************** 4/2003/8.19 Modifica comma 6 art. 3 del Regolamento degli Studenti; DIVISIONE AFFARI ISTITUZIONALI Ufficio Ordinamenti Didattici

AL PRESIDENTE DEL SENATO ACCADEMICO

Si sottopone al Senato Accademico, per l’approvazione, l’allegata proposta di delibera di

modifica di un mero errore materiale nell’articolato del Regolamento per gli studenti che riporta che gli studenti iscritti alle lauree specialistiche che optano per un regime part-time non potranno conseguire un numero di crediti superiore ad 80 nei primi tre anni, anziché 90.

Distinti saluti.

Vercelli, 19 maggio 2003

IL DIRIGENTE (Antonino GANCI)

f.to Antonino Ganci

OMISSIS

COPIA NON VALIDA

COPIA NON VALIDA 159

IL SENATO ACCADEMICO VISTO il T.U. delle disposizioni di legge sull’istruzione superiore approvato con R.D. 31 agosto 1933, n. 1592; VISTO l’art. 16 del R.D.L. n. 1071 del 20.06.1935 in materia di giurisdizione

disciplinare sugli studenti; VISTO l’art. 45 del Regolamento studenti di cui al R.D. 04.06.1938, n. 1269; VISTO il Capo I, rubricato “Norme generali”, del Regolamento per gli Studenti

emanato con D.R. n. 488 del 6.11.2001; VISTO il comma 6 dell’art. 3, rubricato “Studenti con impegno a tempo pieno

o a tempo parziale”, del Regolamento sopraccitato che recita: “Analogamente, lo studente a tempo parziale iscritto ad un corso di laurea specialistica (LS) può concordare una durata di tre o quattro anni, potendo acquisire nei primo due anni un numero di crediti non superiore ad 80 nel primo caso, e non superiore a 60 nel secondo”;

RILEVATO che per mero errore materiale è stato indicato che gli studenti iscritti alle lauree specialistiche che optano per un regime part-time non potranno conseguire un numero di crediti superiore ad 80 nei primi tre anni, anziché 90, diversamente saranno reintegrati d’ufficio nel regime di tempo pieno;

CONSEDERATO che in tutte le deliberazioni precedenti si è indicato un numero massimo di 90 crediti da conseguire nei primi tre anni per gli studenti iscritti al suddetto corso di laurea;

VALUTATA la necessità di modificare il citato articolo del Regolamento per gli Studenti; SENTITO il Direttore Amministrativo; con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità

DELIBERA Il comma 6 dell’art. 3 del Regolamento per gli Studenti emanato con D.R. n. 448 del 6.11.2001 è

cosi riformulato:

“Analogamente, lo studente a tempo parziale iscritto ad un corso di laurea specialistica (LS) può concordare una durata di tre o quattro anni, potendo acquisire nei primo due anni un numero di crediti non superiore ad 90 nel primo caso, e non superiore a 60 nel secondo”

****************** 4/2003/8.20 Lauree specialistiche: termine di iscrizione DIVISIONE AFFARI ISTITUZIONALI Ufficio Ordinamenti Didattici

AL PRESIDENTE DEL SENATO ACCADEMICO

Si sottopone a codesto spettabile Senato l’allegata proposta di delibera Con riferimento all’eventuale posticipazione del termine ultimo per l’immatricolazione ai Corsi di Laurea Specialistica (biennali), si segnala quanto segue:

COPIA NON VALIDA

COPIA NON VALIDA 160

il Senato Accademico, nella seduta del 14 aprile 2003, e il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 9 maggio 2003, hanno già discusso i criteri per la determinazione della contribuzione studentesca e le scadenze amministrative per le immatricolazioni ai Corsi di Laurea del Nuovo Ordinamento;

stabilire un altro termine creerebbe alcune rilevanti problematiche: un aggravio di lavoro per le Segreterie Studenti che trascinerebbero il carico delle immatricolazioni;

significherebbe far perdere completamente o parzialmente il primo semestre di lezione frontale, le cui date sono già state fissate per il 1° ottobre 2003 e, peraltro, già comunicate al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca,

inoltre, l’Amministrazione deve trasmettere al medesimo Ministero la situazione definitiva delle immatricolazioni degli studenti stranieri con elenco particolareggiato e puntuale sulla loro situazione curriculare. Ciò significa che tutti gli Organi competenti devono aver deliberato e deve essere già stato emesso il Decreto Rettorale, pertanto concluso il procedimento amministrativo;

si potrebbero verificare problemi con l’erogazione delle borse di studio all’E.Di.S.U.; le Facoltà dovranno, nell’eventualità di posticipare la data di immatricolazione alle lauree

specialistiche, disporre due test di accesso per i saperi minimi e valutare le eventuali richieste di abbreviazione di corso poiché il bacino di utenza non deriverà solo da studenti provenienti da lauree triennali completamente assorbite, ma anche da studenti provenienti da altri Atenei e studenti in possesso di titolo quadriennale (o del Vecchio Ordinamento in generale). L’Ufficio scrivente ritiene che tale modifica delle scadenze, peraltro già definite, comporterebbe un ritardo in tutte le pratiche e nei rapporti con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca oltre che uno scarso servizio agli studenti che hanno il “diritto” a seguire le lezioni fin dall’inizio.

Distinti saluti. Vercelli, 6 giugno 2003

IL DIRIGENTE Antonino GANCI

f.to Antonino Ganci

OMISSIS

IL SENATO ACCADEMICO

VISTO il T.U. delle disposizioni di legge sull’istruzione superiore, approvato con R.D. 31 agosto 1933;

VISTA la legge 9 maggio 1989, n. 168; VISTA la legge 19 novembre 1990, n. 341; VISTA la legge 2 agosto 1999, n. 264 – art. 4, comma 1 relativa alle “Norme in

materia di accessi ai corsi universitari”; VISTO il D.M. 3 novembre 1999, n. 509 (« Regolamento recante norme concernenti

l’autonomia didattica degli atenei »), pubblicato nella G.U. n. 2 del 4 gennaio 2000;

VISTO il D.M. 28 novembre 2000 di determinazione delle classi delle lauree specialistiche, pubblicato nella G.U. n. 18 del 23 gennaio 2001;

VISTO il Regolamento Didattico di Ateneo; VISTO lo Statuto;

COPIA NON VALIDA

COPIA NON VALIDA 161

VISTA la deliberazione del Senato Accademico del 14 aprile 2003 n. 3/2003/8.5 relativa ai criteri di contribuzione studentesca;

VISTA la deliberazione del Consiglio di Amministrazione del 9 maggio 2003 n. 3/2003/6.2 relativa alla contribuzione studentesca;

VALUTATO ogni opportuno elemento; SENTITO il Direttore Amministrativo con voto espresso nella forma di legge, all’unanimità

DELIBERA 1. di confermare i criteri per le immatricolazioni alle lauree specialistiche, non a ciclo unico, nel

senso che l’iscrizione deve avvenire entro il 30 settembre p.v. Lo studente potrà richiedere l’immatricolazione sino al 31 dicembre con istanza indirizzata al Rettore che valuterà l’ammissione previa acquisizione del parere del Preside.

2. di demandare al Consiglio di Amministrazione la valutazione in ordine all’esonero del pagamento dell’indennità di mora.

****************** 4/2003/8.21 Attività di volontariato e di servizio civile: riconoscimento crediti

OMISSIS

****************** Il Presidente, alle ore 12.35, esaurito l’esame dei punti all’ordine del giorno, dichiara sciolta la seduta. IL DIRETTORE AMMINISTRATIVO-SEGRETARIO IL RETTORE-PRESIDENTE

(Dott. Enzo FRAGAPANE) (Prof. Ilario VIANO) f.to Enzo Fragapane f.to Ilario Viano