corriere vicentino ottobre 2012

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Non spegniamo I RIFLETTORI Copia omaggio / anno XIII n.10 / ottobre 2012 “Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Vicenza” - 0,42 E L’intervista La mia impresa per Siamo in Filippa Lagerback Gheddafi emergenza idrica? Dominique Malonga Gol d’ebano per Vicenza Paralimpiadi un mese dopo

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Mensile di informazione della provincia di Vicenza

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Page 1: Corriere Vicentino ottobre 2012

Non spegniamoi riflettori

Copia omaggio / anno XIII n.10 / ottobre 2012

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l’intervista la mia impresa per

Siamo in

FilippaLagerback Gheddafi

emergenzaidrica?

Dominique Malonga

Gol d’ebano per Vicenza

Paralimpiadi un mese dopo

Page 2: Corriere Vicentino ottobre 2012

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Page 3: Corriere Vicentino ottobre 2012

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Page 4: Corriere Vicentino ottobre 2012
Page 5: Corriere Vicentino ottobre 2012

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Page 6: Corriere Vicentino ottobre 2012
Page 7: Corriere Vicentino ottobre 2012

La Jaguar era parcheggiata nel posto dedica-to ai disabili. Nessun contrassegno visibile sul cruscotto. Cosa fare? Chiamare la Polizia per far spostare il mezzo sembrava una buo-na idea. I Vigili inseriscono la multa sotto il tergicristallo. In quel momento arriva il pa-drone dell’automobile. Strappa la multa dal vetro la getta sul sedile. Sposta la macchina inviperito e risale nel suo ufficio. L’invalido finalmente può parcheggiare. Quando torna dal suo giro l’amara sorpresa: i pneumatici sono stati bucati. Chi avrà mai fatto uno scherzo simile? Di fronte all’edifi-cio ci sono gli uffici dell’Ater dotati di tele-camere. Non è facile avere i filmati di quella giornata ma alla fine le Forze dell’ordine ci riescono. Le immagini non lasciano dubbi ecco il colpevole: nessun maggiordomo ma lo stesso presidente dell’Ater che guarda caso è anche il proprietario della Jaguar multata.Sembra una storia di pura fantasia e invece è accaduto realmente in quel di Lecco qualche settimana fa. Invece che nascondersi dalla vergogna alla vista dei Vigili che lo multava-no, si è voluto vendicare con chi gli ha rubato il posto. Il presidente dice che non si dimette perché c’è gente che ha fatto peggio di lui, poi assi-cura che non si era mai accorto che quello fos-se un parcheggio per disabili. Alla fine però, incalzato dallo scandalo, si dimette. E noi in-creduli a seguire la vicenda. Il suo è un caso estremo, ma quanti sono in Italia ad utilizza-re falsi tagliandi o ad occupare abusivamente i posti per i disabili? Durante le Paralimpiadi abbiamo gioito con i disabili che mostravano con orgoglio il tricolore. Abbiamo scoperto emozioni nascoste seguendoli in televisione ma poi, appena il tempo di riporre le meda-glie nei cassetti, ecco che tanti progetti sban-dierati dalla politica sull’onda dell’emozione svaniscono. La nostra attenzione, almeno, ri-manga viva perchè la civiltà di un popolo si vede anche da un parcheggio non occupato.

Doppiavergogna

edItorIaledi Stefano Cotrozzi

InChIestaRiflettori sempre accesi 18

l’InterVIstaFilippa Lagerback 22

foCusEmergenza idrica? 24

arzIgnanoSignorin via dalla politica29

nogaroleCento anni per il campanile34

ChIampoChi di loro sarà il nuovo sindaco?36

monteCChIoUna città per lo sport38

42 montorsoUn paese per ciclisti

lonIgoCentro diurnoverso la rinascita?

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saregoIl futuro dell’asilo52

noVentaNovità per il centro storico

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BarBaranoIl genio dei numeri56

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sommarIo

mossanoLa mia impresa per Gheddafi

oVestVICentIno

area

BerICa

Mensile d’informazioneRegistrazione del Tribu-nale di Vicenza n° 965 del 12-01-2000 - Editrice Millennium s.r.l.40.000 copie certificate

Direttore Responsa-bile Stefano Cotrozzi. Caporedattori Nicoletta Mai, Marta Massignan. Caporedattore sportivo Stefano Canola. Caporedattore economia Elisabetta Badiello. Redazione: Alessandra Groppo, Ilaria Boscar-din, Alberto Faedo, Silvia Maculan. Editoria-listi Lino Zonin, Alberto Fabris, Elisabetta Badiel-lo, Gianfranco Sinico, Luisa Nicoli. Art director Alessandra Peretti. Gra-fico Amos Montagna. Stampa: Centro Stampa Editoriale - Grisignano di Zocco (VI)

Redazione e Sede legale Piazza Campo Marzio, 12 - 36071 Arzignano (VI) tel. 0444 450693 fax 0444 478247 e-mail: [email protected] la pubblicità:Alberto Faccin335 5319350 Alex Bertacche349 5183614Aristide Crema 320 0522400 Federico Hanard 335 5293582Monica Dall’Omo 340 6717242 © 2011 Le immagini ed i testi sono di proprietà riservata della rivista. Ne è vietata a tutti la riproduzione totale o parziale e l’uso pubblici-tario in altra sede.L’editore è a disposi-zione dei proprietari dei diritti su eventuali immagini riprodotte, nel caso non si fosse riusciti a reperirli per chiedere debita autorizzazione.

Questo giornale è stampato su carta certificata FSC. Il marchio FSC identifica i prodotti contenenti legno proveniente da foreste gestite in maniera corretta e responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici.

tIro Con l’arCoIl 14enne Leonardo Biolo scocca la freccia tricolore

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sport amatorIalIMountain bike e rugby, non solo passione

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uante volte è capitato di fissare un appunta-mento e di dover aspettare qualcuno spazientiti, guardando ripetutamente l’ora con un senso di irritazione che talvolta comincia a montare, in-controllabile. Magari l’appuntamento è a pranzo.

L’attesa ha l’aggravante che lo stomaco amplifica il senso di rabbia. Da principio il desiderio di cibo è un impercettibile languore, col passare dei minuti la cavità addominale comin-cia a contrarsi desolatamente vuota chiedendo soddisfazio-ne. Quando invece l’appuntamento è del genere “amoroso”, un incontro cui riserviamo particolari aspettative, il ritardo si trasforma in un vero e proprio tormento. Assaliti da dubbi, incertezze e timori, passiamo in rassegna ogni giustificazione

che mitighi l’irrequietezza. In quei momenti di attesa la men-te innesca le ipotesi più insidiose sull’inesorabile passare dei minuti ma ogni pensiero si pacifica alla visione dell’amato. Se poi manchiamo a un appuntamento di lavoro le conseguenze potrebbero essere ben peggiori. Potremo perdere un’occasio-ne o, nella migliore delle ipotesi, passare per non affidabili. Sebbene esista il ritardatario cronico, per il quale farsi atten-dere è la regola, sembra proprio non ci sia un ritardo “di ge-nere”. Uomini e donne si fanno aspettare in egual misura, la parità è ormai raggiunta da tempo! Una cosa è certa però, la vita del puntuale è un inferno!

o cercato un biglietto per andare ad assistere di persona alle Paralimpiadi di Londra, ma non l’ho trovato, avrei dovuto muovermi prima, era tutto esaurito da tempo. In televisione comunque, pur con i limiti delle televisioni a pagamento, l’offer-

ta era alta, qualcuno dice pari a quella delle Olimpiadi. Queste Paralimpiadi sono state un vero successo, e non solo per Pistorius… Tanti i record superati e tante le storie raccon-tate, alla faccia di Villaggio, alla faccia della sua tristezza. In pista si sono visti grandi campioni che sono stati ammirati da tutti. Il cronometro, giudice imparziale, abbatte i limiti e i pregiudizi, finalmente.Ma le Paralimpiadi sono andate oltre lo sport. Londra è cam-biata… Da sempre queste grandi manifestazioni sono un’ot-tima occasione per adeguare le città alle esigenze di tutti, ai rotellati e a chi non ci vede, rendendole più conosciute e più comode, migliori per le mamme con i passeggini, per gli an-ziani, per i bambini... E allora benvenute le Paralimpiadi! Londra è stato uno spartiacque, possiamo dire che c’è un pre-Londra e un post-Londra. Non dimentichiamole troppo in fretta, non spegniamo i riflettori su un cambiamento che è in atto, continuiamo ad abbattere barriere e a spostare l’asticella sempre un po’ più in alto. I limiti sono nella testa di chi li vede. Perciò da parte mia, gra-zie Londra, grazie atleti!

andrea stella *

Quando da piccola mia figlia non

dormiva e voleva sempre giocare

H

Puntualità:siamo pari

VIpera Con garBo

Q

elisabetta Badiello

Grazie Londrae grazie atleti!

made In VICenza

Quando mia figlia ha rotto il centrotavola

comprato da 5 minuti

Quando mia figlia ha rotto il vetro della porta con un pugno

Quando i ragazzi non abbassano la

tavoletta del water

tere

sa dalla barba

s.P. Mussolino

irene negro

Chiampo

stefa

nia nasCita

arzignano

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dana Perazzolo

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Care mamme,quando avete

perso la pazienza?

* Fondatore Onlus Lo Spirito di Stella

Page 9: Corriere Vicentino ottobre 2012

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Page 10: Corriere Vicentino ottobre 2012

Serial thrillerBaldini, Cagni, Beghetto, Di Carlo, Murgita... Sapete cos’hanno in comune questi allenatori (e forse qual-cun altro), oltre al fatto d’aver perso la panchina negli ultimi mesi o negli ultimi giorni? Poco tempo prima dell’esonero, sono stati intervistati sul nostro giornale. Chi sarà il prossimo?

on mi avventuro quasi mai in questioni politiche: come per il calcio, parlare di politica significa ormai disquisire di codice penale. Ed io, dentro dentro, sot-to sotto, sono ancora legato a situazioni chiare, con Rivera da una parte e Mazzola dall’altra, con i co-munisti di là e i democristiani di qua. Mi trovo in dif-

ficoltà quando un calciatore giura fedeltà a una maglia a ottobre, a novembre tarocca un paio di partite e a marzo bacia un’altra maglia, così come mi turbano gli impegni solenni preelettorali dei candidati, sorpresi poi satolli di porchetta e di trebbiano de li castelli in tempo di ramadan. Credo che in politica (ma anche nel calcio) i malandrini siano sempre esistiti, ma l’esasperazione odierna non ha confronti. Non so se questa situazione discenda dalla corsa al sistema elettorale maggioritario degli anni novan-ta, presentato come panacea per la governabilità, fautore della necessità di alleanze un tempo improponibili: scomparvero le competizioni ideologiche e nacquero veri e propri centri di pote-re dove, dimenticando di essere i paladini del popolo, personaggi inquietanti esercitarono (ed esercitano) il loro mandato semplice-mente come raccolta di vantaggi personali. Mi intristisce pensa-re che sia necessaria una legge per contrastare la corruzione: su quegli scranni dovrebbero sedere i migliori, oi aristoi. Per il siste-ma di voto qualcuno sta ripescando l’antico proporzionale con le preferenze, il che mi conferma che i nostri vecchi padri della patria, negli anni cinquanta, non erano così sprovveduti (almeno non quanto gli autori di porcate). Ma penso sia troppo tardi. Non credo che quelli chi ci hanno portato fin qui abbiano la ricetta per toglierci le castagne dal fuoco. Per lo meno non credo che ne abbiano voglia: per loro sarebbe come segare il ramo dove sono seduti, rischierebbero troppo la poltroncina. E in questi tempi di sperequazione, con individui che ciarlano a suon di milioni men-tre la maggioranza è soggetta ad iniqui prelievi salva-banche, non riesco a rimuovere un pensiero: forse ci siamo disfatti troppo frettolosamente di quel flagello chiamato comunismo… Chissà dove sono annidati i duri e puri dei rossi… Che stiano passando il temperamatite sulle punte dei forconi? Mah… Forse non era vero che mangiavano i bambini.

Quando c’erano le due parti

gIanfranCorner

N

Se il Giro ci prende...

sport e dIntornI

aggio 2013, il Giro d’Italia passerà dalle nostre parti. Saremo tutti più o meno interessati, per passione, lavoro, curiosità o semplicemente per forza, perché quel giorno le strade saranno chiu-se e anche le prozie nubili ne parleranno. Sarà l’occasione per vederli in faccia, questi campioni

della bici, ripetendo un rituale vecchio di decenni ma sempre mutevole, come i protagonisti. Eroi della fatica, con migliaia di km nelle gambe in poche settimane, o palloni gonfiati dal doping, che ha nel ciclismo una delle sue frontiere più calde? Magari lo capiremo guardandoli negli occhi in quei brevissimi istanti, men-tre sfrecciano a 60 all’ora verso uno sprint rischiatutto o un arrivo alla spicciolata. Nel 1996 c’erano tre ma-glie rosa a salutare la carovana di passaggio a Lonigo. Erano quelle indossate pochi giorni prima da Davide Rebellin e appese sul terrazzo di casa, col giovanotto in corsa verso una folgorante carriera, pri-ma dello scivolone di Pechi-no. Non facciamoci prende-re in Giro, ma senza vedere, sempre, tutto nero.

M

gianfranco sinico stefano Canola

Quando mio figlio da piccolo fingeva sem-pre il mal di pancia

Ma

ria

grazia Pernig

otto

Chiampo

Quando i bambini diventano dispettosi dopo ore di capricci

Quando la piccola si è spalmata addosso

un barattolo di crema

Quel giorno che avevo mal di testa e i miei figli non la

smettevano di cantare

oria

anna sCaPin

Montebello

M

orena negro

arzignano

Pa

ola Malfatto

barbarano

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Care mamme,quando avete

perso la pazienza?

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| Opinioni

Stagione nuova, televisione vecchia. È arrivato l’autunno, è tempo di migrare e cadono le foglie (come ci ricorda il poeta), riaprono i palinsesti e tutto è come prima. Bruno Vespa è ancora là a “Porta a Por-ta” (Giulio Andreotti, uno che la sa lunga, ha definito il programma di Brunone “Il terzo ramo del Parlamento”) e pontifica ogni sera su tutto e su tutti, immarcescibi-le, indistruttibile, insopportabile. Un paio di reti più in là gli fa eco Giovan-ni Floris, anche lui, con “Ballarò”, sempre uguale a se stesso, con quel ghigno sini-stro da coniglio mannaro e i soliti ospiti politicanti che fanno finta di scannarsi e poi passano dal Fiorito di turno a ritirare il gettone di presenza. Vespa è blu, Floris rosso è ma la sostanza non cambia e il co-lore vero vira sul marroncino. Non rischia niente neanche Fabio Fazio, eterno enfant prodige della tv che dalla scrivania di “Che tempo che fa” dispensa sorrisetti, elogi e leccatine. Chi gli sta se-duto di fronte abbozza e sta al gioco. Sic-come di solito, se è arrivato fin lì è perchè ha un libro da promuovere, tanto vale far finta di divertirsi alle battutine sceme del conduttore e incassare i diritti. Fonti non ufficiali assicurano che un passaggio da Fazio garantisce in libreria vendite supe-riori alle 20 mila copie. Poi, durante l’in-tervallo della partita, arriva Luciana Lit-tizzetto con il suo festival del riciclo: gli uomini ce l’hanno piccolo e gli puzzano i piedi. E poi la Jolanda e il Walter e le so-lite tiritere tra il mega populista e il finto inkazzato. Basta! Aridatece Techetechetè.

Piccolo Skerno

Vinicio trend

Non mollare!Hanno arrestato Batman! Beh, insomma, hanno arrestato ‘Er’ Batman. Che è diverso, nel senso che ‘Er’ Batman, al

secolo Franco Fiorito è l’ex capogruppo Pdl della regione Lazio, quello che prelevava allegramente, per le sue spesucce,

alcuni milioncini dalle casse del partito che lui stesso “ammi-nistrava”. Tutti lo insultano e lo maltrattano, lo scherniscono e lo

irridono, io no! Perché Er Batman è tutti noi, è la quintessenza dell’italia-no che i Vanzina non oserebbero mettere sullo schermo per paura di esagerare, uno che alla contestazione di 88 mila euro per l’acquisto di un fuori strada Bmw X 5, risponde tranquillo: «Avevo un tremendo bisogno di questo Suv». Un tremendo bisogno. Ma tra tutti i mal-versatori profittatori ladruncoli parassiti che infestano le patrie istituzioni, il mio adorato Batman è il più schietto e almeno lui è genuinamente convinto di non aver fatto nulla di male, non lo sfiora neanche il sospetto, le vacanze di lusso a spese del partito? : «La campagna elettorale mi aveva lasciato spossato e depresso. Avevo bisogno di una va-canzona». Fantastico, inarrivabile Francone Fiorito, lascia dire gli invidio-si, i rancorosi e le mezze calzette che negano, nicchiano, storcono il collo e fanno finta di non aver saputo visto sentito niente. Tu no, nobile Batman, tu dici quello che pensi e pensi quello che dici, “le cifre che prendiamo sono vergognose”. Non che la cosa ti turbi, semplicemente la consta-ti, con la leggerezza tipica del puro, dell’innocente che attraversa il mondo e ne fa uso, dato che c’è. Sappi che il tuo grido dal carcere “Urlo forte la mia innocenza!” non rimarrà inascoltato, Bat-man, non mollare!

interno 8

lino zonin

alberto fabris

Via dalla pazza folla

La parola chalet ha una radice pre-indo-europea “Chal”, dal ligure “cala”, ovvero “luogo riparato, rifugio, riparo di mon-tagna”. Nel diciannovesimo secolo l’ari-stocrazia sviluppò un interesse sempre maggiore nei confronti di questa costru-zione tradizionale svizzera e gli Chalet iniziarono così a decorare i giardini delle residenze degli aristocratici. In quel pe-riodo il fiorente turismo fece diffondere lo Chalet molto velocemente, come “casa di

festa”, ovvero una piccola casa - di legno, costruita nel giardino o in pe-riferia - non più ad uso essenziale o come base per le escursioni in mon-tagna, ma anche per feste ed eventi.

Ed è quello che oggi vi propongo: un allestimento elegante, estremamente caldo ma insolito: una festa in uno cha-let, “via dalla pazza folla”. Toni caldi e bianchi, noisette, tortora, cioccolato. Uno sviluppo del colore sia nell’allesti-mento sia nella scenografia, che riporta a quel vero relax dal sapore antico che spesso oggi inseguiamo, senza trovar-lo. Perché il vero lusso sta qui: lasciarsi coccolare, lontano dai rumori, con le montagne che ci abbracciano fuori.

i numeri di Porta a Porta

27/04/2012Puntata numero 2.000

13/10/1998 Intervento telefonico in diretta di Papa Giovanni Paolo II

22/01/1996 Prima Puntata

Tutto torna

Page 13: Corriere Vicentino ottobre 2012

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Page 14: Corriere Vicentino ottobre 2012

nomeSofia Martinietà18Vive aCreazzo situazione sentimentaleImpegnatalavorostudentessa

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Cose di cui non puoi fare a meno lo shoppinghobbyrecitare a teatroCibo preferito Crepes alle nocifilm preferito Colazione da tiffanypersona a cui ti ispirinicole Kidman

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Tutti ladri, meno te.

Pato 2/9/1989

Co

nvalescenza lu

nga, g

uarig

ion

e sicura?

Catherine M

iddleton 9/1/1982

Copriti, ch

e ti vedono!

Vauro Senesi 24/3/1955Se la barca fa acqua, il topo scappa.

Milena Gabanelli 9/6/1956

Gli è tutto sbagliato, gli è tutto da rifare!Carolina Kostner 3/2/1987

Stai vicina al tuo fidanzato.

Antonio Conte 31/7/1969

Scomm

ettiamo che…

porti il parrucchino?

Franco Fiorito 13/7/1971

Sport del mese, il m

agna magna.

Ale

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Zana

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0/19

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Flavia Pennetta 25/2/1982

Dalla Bilancia le prendi.

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L’ Oroscopodi Mago Merlino

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Cari Elena e Paolo,abitavo a Noventa e per motivi di lavoro ho deciso di spostarmi a Vicenza. Non ce la facevo più di quel tempo perso in macchina: ora esco dal lavoro e sono pronta per gli aperitivi e le cene con gli amici Bene, direte voi, ma il “cuore” cosa c’entra? C’entra eccome, perché il mio fidanzato è rimasto a Noventa. Ci siamo conosciuti che entrambi abitavamo da soli e nessuno dei due ha mai voluto traslocare dall’altro. Però abitavamo vicini. Ora che sono a Vicenza non ci vedremo tutti i giorni. Ho sbagliato a trasferirmi? Giovanna

Cara Giovanna,penso che tu abbia fatto benissimo a spo-starti più vicino al tuo lavoro. La tua quali-tà di vita aumenterà di molto e il livello di stress per gli spostamenti quotidiani dimi-nuirà altrettanto. Per quanto riguarda il tuo moroso, penso sia una bella cosa vedersi di meno. Questo vi permetterà di verificare la vostra affinità di coppia e trovare un nuovo equilibrio. Il solo fatto che tu dica che pur abitando a Noventa nessuno aveva mai pensato di traslocare dall’altro è significativo. Buon divertimento e in bocca al lupo al tuo fidanzato: con tutte quelle cene, aperitivi, amici….

Cara Giovanna,solitamente non si trasloca da un giorno all’altro: tempo che

cerchi la casa e ne tro-vi una che ti piace passa

qualche mese. Quindi è già qualche mese che sai che non abiterai più a due passi dal tuo fidanzato e che, con molta probabilità, vi vedrete meno. Non è che per caso è proprio quello che vuoi?! Ora avrai più tempo per te, per la palestra, per le amiche, per la vita socia-le... Io, se permetti, un consiglio lo darei al tuo fidanzato più che a te: se ci tieni davvero a Giovanna, vai a vivere con lei a Vicenza!Elena

Elena Paolo

.it

il post più letto del mese

errore di battitura. Una madre ha scrit-to su Facebook ”sverminare i bambi-

ni” ma il T9 lo ha modificato in “sterminare” e così

la signora si è ritro-vata con i cara-

binieri in casa.

Arie

te

Tor

o

G

emell

i

Cancro L

eone Vergine Bilancia Scorpione Sagittario Capricorno Acquario Pesci

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Page 16: Corriere Vicentino ottobre 2012

Corriere Vicentino | 16 | Notizie in breve

la scena è un classico: suona l’allarme anti­taccheggio del supermercato e il cliente vie­ne bloccato dalla sicurezza che vuole capire cosa è stato rubato. In un supermercato cinese di Vicenza, però, la situazione è degenerata. un cliente, dopo aver fatto scattare l’allarme per ben tre volte, è stato bloccato dagli agenti che lo hanno costretto a spogliarsi lasciandolo in mutande davanti a tutti gli altri clienti. ora i due agenti rischiano una condanna per violenza privata.

Vicenza si veste di rosa. segna­tevi sul calendario la data del 22 maggio, giorno in cui la 17ª tappa del giro d’Italia 2013 toccherà i comuni vicentini di gambellara, montebello, lonigo, alonte, or­giano, sossano, Villaga, Barbara­no, mossano, nanto, arcugnano e per poi concludersi in viale roma a Vicenza. Il tracciato studiato da­gli organizzatori vicentini è lungo 50,7 chilometri e prevede un’asce­sa di 778 metri. Il sindaco di Vi­cenza, achille Variati, durante la conferenza stampa per l’annun­cio della tappa vicentina del giro

d’italia, ha rilanciato la volontà di un altro grande evento: “segnate­vi sul calendario la data del 2014 – ha detto ai giornalisti – il nostro obiettivo è quello di far partire la corsa rosa proprio da Vicenza.”

a quanto pare Venezia, città di musicisti importanti come Vivaldi o luigi nono, non

ama il vicentino Bepi de marzi. Quando, infatti, un gruppo di giovani turisti ciechi hanno voluto rendere omaggio alla Basilica veneziana intonando “signore delle cime”, il bra­

no che de marzi ha composto nel 1958, sono subito intervenuti

i vigili urbani che hanno imme­diatamente zittito e allontanato il coretto.

un mese di notizie in Breve

andrea ghiotto può (per ora) dor­mire sogni tranquilli. a causa del trasferimento del giudice Cristina Berlotti, infatti, il processo a carico del faccendiere arzignanese rischia di ripartire da zero: dovranno essere risentiti i testimoni e dovranno es­sere ridiscussi i passaggi definitivi. la strada, insomma, è ancora lunga!

ha solo 17 anni ma la sua identità è ben nota a tutti i comandi di Ca­rabinieri e di polizia del Veneto. V. J., una ragazzina nata a roma 17 anni fa, anche se ancora minorenne è già stata denunciata ben 99 volte a causa di vari colpi messi a segno in tutto il vicentino e ora che sta per raggiungere la maggiore età dovrà rispondere di furto, rapina impro­pria e porto di arnesi da scasso.

l’americano Jay elliot è stato voce del primo computer creato dal gran­de steve Jobs. Il primo ottobre, però, la sua voce di super esperto informa­tico non è riuscita a far aprire le por­te bloccate del freccia bianca che lo aveva accompagnato a Vicenza per la presentazione del suo libro. risulta­to: l’ex numero 2 della Apple è finito a padova ed ha dovuto prendere un altro treno per tornare a Vicenza.

Furto in Fieramonete antiche d’oro e d’argento per un valore di 500 mila euro: que­sti sono i dettagli del furto messo a segno ai danni di un espositore austriaco alla fiera numismatica di Vicenza. l’austriaco è stato raggi­rato nel parcheggio da una donna bionda che gli ha chiesto se fossero suoi i dollari per terra. neanche il tempo di girarsi e la valigetta con le monete antiche era già sparita.

silenzio, prego! Ti lascio solo le mutande

La porta non si apre

Processo bloccato

17 anni e 99 denuncel a d r I v I c e n t I n I

a r z I G n a n o v I c e n z a

s P o r t

a cura di Alessandra Groppo

il Giro d’italia a Vicenza

Page 17: Corriere Vicentino ottobre 2012

un pomeriggio al cinema si è tra­sformato in una giornata da dimen­ticare per una chiampese in carroz­zina e il figlio, disabile intellettivo. al the space Cinema di torri di Quartesolo mamma e figlio sono stati accusati di imbroglio dal per­sonale di servizio. “avevo acquista­to due biglietti per disabili – spiega la signora – ma hanno contestato la disabilità mentale di mio figlio perché non si vede. l’hanno fatto davanti a tutti e il bimbo piangeva perché non poteva andare al cine­ma.” a risolvere la situazione sono intervenuti i Carabinieri.

I maya dicono che il 21 dicem­bre il mondo finirà. E allora me­glio non rischiare e lasciare il nostro ricordo a chi verrà dopo di noi. È per questo motivo che l’associazione Cieli perduti ha ideato una capsula che conterrà un dvd con varie testi­monianze e che verrà messa a dimore nell’os­s e r v a ­torio di marana il 20 di­c e m b r e . Chiunque può partecipa­re al video che ver­rà registrato nei giorni 12, 19, 20, 26 ottobre e 2 novembre.

ingresso negato

La porta non si apre

c h I a m P o c r e s P a d o r os c u o l aCapsula anti maya

assieme ad altri 9 compagni ha craccato il sistema informatico della scuola per alzare la propria media scolastica. e così un giovane studen­te di informatica di Valdagno è sta­to notato da una nota ditta di inge­gneria informatica di thiene che gli

ha offerto assistenza legale e un posto da stagista. ma per il giova­ne ragazzo, pentito del­la sua ma­rachella, il presente è un altro: la “pena” da scontare per il suo piccolo reato consi­ste nell’orga­n i z z a z i o n e della giorna­ta dell’open source a scuo­

la e nello svolgere servizi di volon­tariato.

Hacker tra i banchi

Page 18: Corriere Vicentino ottobre 2012

QD

Riflettori sempre accesii n c h i e s t a

Archiviate le Paralimpiadi e le grandi emozioni che ci hanno regalato, ora l’obiettivo è quello di non far cadere

nel dimenticatoio il mondo della disabilità. Perché, nonostante i passi in avanti fatti,

tanti restano ancora i problemi da risolvere e le barriere da superare.

di Alessandra Groppo, Ilaria Boscardin, Nicoletta Mai

Da Londra è tornata con una valigia carica di ricordi stupendi: l’emozione delle gare, l’affetto e il sostegno di amici e parenti, l’a-drenalina che solo le Paralimpiadi sanno donare. La montecchiana Valeria zorzet­

to, medaglia d’argento nel tennistavolo ad Atene 2004, dopo Londra si dice pronta a riti-

rarsi dalle gare e a lanciarsi in una nuova sfida: alle-nare i giovani della sua squadra.Come è stata quest’ultima paralimpiade?Bellissima e molto partecipata. So per certo che sono sta-ti venduti moltissimi biglietti e, anche da casa, le persone sono riuscite a seguirci grazie alla Rai che ha trasmesso qualche gara in più rispet-to alle passate edizioni. Mi sono commossa quando alcune persone mi hanno detto di aver seguito più vo-lentieri le Paralimpiadi delle Olimpiadi perché noi atleti Paralimpici siamo più veri e regaliamo più emozioni dato che non abbiamo sponsor.e cosa ci dice, invece, della città di londra?Londra è fantastica anche per le persone disabi-li. Le metropolitane sono accessibili a tutti e si riesce a raggiungere il centro e a girare per ne-gozi senza difficoltà. Mi è piaciuto, poi, vedere i disabili alle prese con lavori normali come il cassiere del supermercato oppure il gestore di punti d’informazione.In Italia, invece, come è vista la disabilità?Purtroppo nel nostro paese c’è ancora una mentalità abbastanza chiusa riguardo alla disabilità: i trasporti pubblici sono poco acces-sibili e molti negozi e marciapiedi hanno gli scalini. Non è facile la vita in carrozzina ma sono convinta che, con un po’ di buona volontà, qualsiasi disabilità possa essere superata.

Quest’anno ha provato per la prima volta il brivido delle Paralimpiadi, ma marco pusinich non è di certo una matricola nel mondo del tiro a segno con pistola: il vicentino, infatti, ha già vinto diverse

competizioni e, attualmente, è il campione italiano in carica.

Dal 2004 Marco si trova su una sedia a rotelle a causa di un incedente stradale ma, dice, “quell’incidente ha migliorato la mia vita perché all’ospedale di Vicenza ho co-nosciuto Barbara, la mia attuale compagna con la quale ho

costruito una splendida famiglia”.lo sport, invece, quando è arrivato?Mi è sempre piaciuto il tiro a segno, ma ho iniziato a praticare questo sport solo nel 2009, dopo aver visto le Paralimpiadi: la gioia nel volto degli atleti mi ha talmente commosso che ho voluto provare anche io.e alle paralimpiadi quest’anno ha partecipato.Esatto, dopo quattro anni passati ad allenarmi tut-ti i giorni sono riuscito a qualificarmi per le gare. Non ho vinto nessuna medaglia, ma vivere il clima

delle Paralimpiadi, gareggiare per la propria nazione e conoscere atleti fantastici è stata un’esperienza che mi porterò sem-pre nel cuore. Qualche critica, invece, la

devo fare al villaggio olimpico.perché?

Abbiamo alloggiato nello stesso villaggio degli atleti delle Olimpiadi e le strutture

erano visibilmente costruite per persone normodotate. Abbiamo trovato stanze pic-

cole, lavandini con i mobili sotto e bagni sen-za i maniglioni: un ambiente poco adatto a chi, come me, sta su una sedia a rotelle.

Come giudica l’attenzione nei confronti delle paralimpiadi?

Purtroppo non fanno notizia e questo è un vero peccato perché vedere una partita a calcio tra

ciechi, per esempio, insegna davvero che nessuna disabilità si può mettere tra te e gli obiettivi che ti sei prefissato.

Corriere Vicentino | 18 | Inchiesta

Page 19: Corriere Vicentino ottobre 2012

Eenrico agosti è il delegato provinciale del Comitato Italiano Paralimpico (CIP). L’ente, tra le altre cose, si impegna per as-sicurare una vigilanza continua sugli impianti sportivi della provincia. “Le palestre e i palazzetti, soprattutto delle scuole, sono solitamente a norma, anche perché spesso veniamo in-terpellati per supervisionare le strutture assieme ai progettisti - spiega Agosti -. A volte, però, capita che ci siano delle sviste. In una piscina, ad esempio, può succedere che siano stati fa-cilitati l’entrata o l’accesso agli spogliatoi, ma che poi ci si sia dimenticati di installare un sollevatore per agevolare l’ingres-so in acqua. Quando poi un disabile si reca in una struttura che non ha le attrezzature adatte tende a sentirsi messo da parte e a non tornarci più. Questo meccanismo va stroncato con continui controlli e richieste di adeguamenti, altrimenti è il solito cane che si morde la coda”.Purtroppo le barriere sono ancora tante, troppe, in tutte le no-stre città. Marciapiedi e piazze non sempre sono accessibili ai disabili e i bar con bagni per disabili sono meno dell’1%, situazione aggravata anche dalla presenza di una legge che non obbliga i locali di metratura inferiore ai 150 mq a realiz-zare servizi accessibili. Altro tallone d’Achille, i mezzi pub-blici, dove la percentuale, se possibile, si abbassa ancora di più rasentando lo 0%. “La nostra associazione collabora con

i Comuni - spiega il presidente di H81 Cristiano saracco - per migliorare l’accessibilità delle nostre città; sul nostro sito è anche possibile segnalare i punti critici, permettendoci di intervenire e cercare di risolvere la situazione”. www.h81.org

L’L’A.S. Delfini di Montecchio Maggiore non ha bisogno di pre-sentazioni: la prima squadra italiana di minibasket in carroz-zina vanta infatti ben tre vittorie ai campionati italiani in soli quindici anni di attività. “I Delfini - ci spiega il presidente ruggero marzotto - sono nati dalla volontà di alcuni genitori che frequentavano l’Avisb (Associazione veneto idrocefalo e spina bifida). Oggi, oltre al minibasket, c’è anche la serie B, ma la grande novità di quest’anno riguarda gli allenatori che

sono due ragazzi in carrozzina”.nicola giuriolo, chiampese di 24 anni, è uno di questi. “Sono entrato a giocare nei Delfini all’età di 8 anni – ci racconta – e da allora non ho più smesso. Il minibasket mi ha regalato grandissime emozioni, mi ha dato la possibilità di girare l’Eu-ropa e di superare i miei limiti. L’anno scorso il mio allenatore mi ha detto che con la mia disabilità non avrei mai potuto giocare ad alti livelli, ma non mi sono perso d’animo: sono andato a giocare nel Bologna dove vivevo da solo e facevo il pendolare a Padova, dove invece studio. È stato un anno dif-ficile, ma mi ha dato la possibilità di dimostrate a tutti quanto valgo. Sono anche il più giovane atleta italiano ad aver preso il brevetto da allenatore di secondo livello, qualifica che mi dà la possibilità di allenare anche squadre di serie A. La gioia più grande me la danno i miei ragazzi quando mi dicono: un giorno vorremo diventare come te”.

“Al primo canestro da parte dei Delfini si è sentito un vero è proprio boato. E alla fine si sono ritrovati tutti a giocare assieme con la “clausola” però che i Delfini non tirassero a canestro, perché in quel caso non ci sarebbe stata storia”.A raccontare le emozioni dell’incontro tra gli alunni della scuola primaria di Alonte e i Delfini è Carla Curti, una dei referenti per la disabilità a scuola dell’Istituto Comprensivo di Orgiano.“Che i ragazzi disabili dovessero partire svantaggiati era un punto di vista opposto rispetto all’opinione comune – spiega Cur-ti -. Il capovolgimento dei punti di vista è l’elemento portante del lavoro che facciamo a scuola sulla disabilità. Poi il contatto diretto è fondamentale. I ragazzi arrivano a questi momenti preparati ma mai con delle risposte. Hanno tante domande e poi dall’esperienza vengono le risposte, spesso spiazzanti, o magari nascono altre domande”.

Una nuova sfida Troppe barriere

Corriere Vicentino | 18 | Inchiesta Corriere Vicentino | 19 | Inchiesta

Page 20: Corriere Vicentino ottobre 2012

LLa profonda crisi che sta inte-ressando tutta l’economia non risparmia le cooperative che in-seriscono nel mondo del lavoro soggetti svantaggiati e disabili e che di questi tempi sono costret-te ad affrontare un vistoso calo di commesse.“La cooperativa 81 di Montec-chio Maggiore è una delle più importanti realtà della zona e segue circa 90 ragazzi – spiega il presidente giovanni dolcetta –. Nonostante la nostra sia un’im-presa senza scopo di lucro, è un’azienda a tutti gli effetti, con un fatturato e un bilancio da presentare. Quest’anno abbia-mo presentato un piano di crisi aziendale e abbiamo previsto delle perdite. Durante l’assemblea dei Soci abbiamo discus-so il piano d’azione arrivando a due conclusioni: o licenzia-vamo tre persone oppure percorrevamo la via del ‘tirare la cinghia’, per cui più ore di volontariato, meno ferie, nessun aumento di salario e una maggiore flessibilità nei compiti assegnati. A parte un astenuto, tutti i soci hanno votato per questa seconda opzione pur di tenere i ragazzi con noi”.pino strano di Piano Infinito, cooperativa che si occupa di persone con grave disabilità, aggiunge: “Ciò che conta è con-tinuare ad andare avanti e ad innovare i servizi offerti. Noi non vogliamo restare fermi ad aspettare che tutto passi, ma vogliamo sviluppare nuovi progetti”.Uno di questi è sicuramente la Fattoria didattica Integrata di Brendola. Lo spazio a disposizione fa parte della Fondazione Famiglia Paolino Massignan che già negli scorsi anni aveva realizzato una casa famiglia dove al momento sono ospitate 10 persone con grave disabilità. L’azienda agricola compren-de 5 ettari di terreno ed è gestita in collaborazione con la Cooperativa 81 e la Cooperativa Piano infinito.

“L’idea della fattoria didattica - ci spiega orfeo rigon presi-dente Fondazione Massignan - è nata anche per dare uno nuovo sbocco economico. Vista la crisi che ha colpito i nostri due settori più forti, cioè l’industria e la cura del verde pubblico, abbiamo de-ciso di lanciarci in questo nuo-vo canale. Lo scopo principale è quello di avviare una serie di attività che hanno come obietti-vo l’integrazione delle persone ospiti della casa famiglia con i nuovi servizi terapeutici, come la pet therapy, l’onoterapia, l’ip-

poterapia e l’ergoterapia. Al contrario del lavoro alla catena di montaggio, qui i ragazzi hanno possono assistere all’ini-zio e alla fine di un lavoro che dà loro maggiori soddisfazioni e permette di creare maggiore socializzazione”.mauro urban, che alla fattoria si occupa dei terreni, degli animali da cortile e della scuderia racconta: “Dopo il diplo-ma di perito agrario ho fatto per 15 anni l’idraulico, anche se avevo sempre nel cuore la terra. Quando mi hanno offerto questo lavoro accanto ai ragazzi disabili non credevo alle mie orecchie. Per me è una missione: mi piace molto e cre-do che anche per i ragazzi sia davvero un’ottima esperienza”.

Ricette contro la crisi

AAgriMeA è la cooperativa di inserimento lavorativo di Crespadoro che aiuta i ra-gazzi con disagi sociali e gli adulti con difficoltà a realizzarsi nella vita sociale. Di AgriMeA si conoscono già i simpatici asinelli che accompagnano i turisti lungo percorsi di trekking a Valdagno, oppure le more romagnole, i docili maiali che ogni anno regalano salami, salsicce e sa-lumi venduti durante le feste del paese. E poi c’è la frutta e verdura di stagione che gli otto soci, quattro dei quali ragazzi

con svantaggi sociali, coltivano e riven-dono attraverso alcuni Gas.Ma la realtà è in crescita.“Sono appena nati una ventina di nuovi maialini e presto sarà possibile il trek-king con gli asinelli anche in Altavalle - ci spiega gianluca lombardi - ; inoltre abbiamo vinto un bando di concorso in-detto dalla comunità montana che ci per-mette di coltivare, essiccare e rivendere attraverso una rete di erboristerie cinque tipi diversi di piante officinali”.

È ad Arzignano

il coordinamento regiona-

le del Movimento europeo dei

disabili. “Ci stiamo impegnando per

riuscire a dare vita ad un osservatorio

sulla disabilità con rappresentanti di tutte

le associazioni - spiega federico padova­

ni -. Fare rete è fondamentale per portare

avanti idee e progetti, soprattutto perché

questo ci permetterebbe di avere un

interlocutore unico con la Regio-

ne e di snellire l’aspetto bu-

rocratico”.

Page 21: Corriere Vicentino ottobre 2012

È ad Arzignano

il coordinamento regiona-

le del Movimento europeo dei

disabili. “Ci stiamo impegnando per

riuscire a dare vita ad un osservatorio

sulla disabilità con rappresentanti di tutte

le associazioni - spiega federico padova­

ni -. Fare rete è fondamentale per portare

avanti idee e progetti, soprattutto perché

questo ci permetterebbe di avere un

interlocutore unico con la Regio-

ne e di snellire l’aspetto bu-

rocratico”.

Page 22: Corriere Vicentino ottobre 2012

Corriere Vicentino | 22 | Intervista

L

FilippaLagerbackIl complimento

che preferisce è quando la definiscono una persona semplice.

Dice che la realtà conferma gli stereotipi sugli italiani.

Poi, però, si dichiara innamorata del nostro paese,

di quel tocco in più che noi abbiamo

e che agli svedesi manca.

dI alessandra dal monte

a conosciamo tutti nei panni dell’assistente bionda e discreta di Fabio Fazio: sorridente e sobria introduce gli ospiti di Che tempo che fa. Ma Filippa Lagerbäck, 39 anni, bellezza svedese in Italia dal 2000, non è mai

stata solo questo. E finalmente ha l’occasione di dimostrarlo: dalla scorsa primavera conduce That’s Italia, programma di costume in onda il sabato pomeriggio su La7d. E poi è mam-ma, blogger, twit-star: sul social network dei cinguettii vanta ben 50mila follower. filippa, ha cominciato come modella, ora è una presentatri­ce apprezzata. Come ci è riuscita?Studiando, preparandomi, cercando di migliorarmi sempre. E poi, certo, ho avuto fortuna.Il ruolo a Che tempo che fa le sta stretto?Io non posso che ringraziare il programma e Fabio Fazio, mi hanno fatto imparare tantissimo. Grazie a quella trasmissione ho conosciuto centinaia di persone e ho avuto molta visibilità. È stata ed è una bellissima esperienza, infatti la sto portando avanti. Ma sapevo che prima o poi sarebbe arrivata l’occasio-ne per potermi esprimere di più. È successo con That’s Italia.lo show sul la7d racconta storie di italiani: iniziative, pro­fessioni, stranezze. Che idea si è fatta di noi?Siete un popolo passionale e molto curioso. Credete di essere coraggiosi invece siete più tradizionalisti di quanto non im-

Page 23: Corriere Vicentino ottobre 2012

Corriere Vicentino | 22 | Intervista Corriere Vicentino | 23 | Intervista

maginiate. Siete un po’ permalosi e un po’ mammoni: sono stereotipi, che però vengono confermati dalla realtà. Comun-que ci ho messo tanto a capirvi, e di sicuro non ce l’ho ancora fatta fino in fondo. I 12 anni in Italia mi sono serviti tutti: per calarmi nella vostra mentalità, per imparare la lingua e avvici-narmi al vostro modo di pensare.E alla fine che conclusioni ha tratto?Io mi sono innamorata dell’Italia, non solo perché qui mi sono fatta una famiglia (Filippa è la compagna di Daniele Bossari, dal quale nel 2003 ha avuto una figlia, Stella, ndr). Amo il vo-stro Paese perché avete un grande entusiasmo, sapete emozio-narvi e appassionarvi. Noi svedesi, invece, siamo più concreti, riservati, ordinati. Ma ci manca quel tocco in più che rende la vita gioiosa. nostalgia di casa? tornerebbe in svezia?Io ho trovato l’America in Italia. Torno comunque spesso a casa, ho anche contatti di lavoro lassù (nel 2004 Filippa ha con-dotto a Stoccolma il reality La Fattoria, ndr). Diciamo che mi sento molto italiana in Svezia e molto svedese in Italia.lei ha un’immagine seria, ben diversa da quella di altre donne che popolano la nostra televisione. Che cosa pensa di certe ragazze che fanno politica, e del «modello velina» che spopola in Italia? Penso che le persone siano diverse tra loro, perciò anche se tante si comportano in un certo modo non vuol dire che tutte debbano fare la stessa cosa. Ognuno deve partire dalle pro-prie regole personali, deve comportarsi in modo da guardarsi allo specchio ogni mattina e poter dire «so che ho fatto le scel-te giuste, magari ci metterò di più a fare carriera ma non ho preso scorciatoie». Mi dispiace che certi atteggiamenti in Italia vengano accettati, ma penso anche che gli italiani ormai siano stufi. Fa un grande uso di internet: ha un blog (www.planetfil.net) e twitta tantissimo.In realtà non sono molto tecnologica, ma ho sempre amato confrontarmi con le persone. Da quando ho scoperto che la rete permette di farlo, ho cominciato a usarla. Sul mio blog parlo con tante donne: mi chiedono cosa succede nel backsta-ge del mondo della moda e della tivù e io lo racconto. Ho an-che organizzato degli incontri, ne sono nate delle belle amici-zie. Anche Twitter è un modo utilissimo per relazionarsi con le persone: ovviamente quelle che hanno un interesse per me, io non voglio convincere nessuno. Il miglior complimento e la peggior critica che abbia mai ricevuto.Il complimento migliore che possano farmi è: «sei una perso-na semplice». Quando me lo dicono mi fa molto piacere. Di critiche ne ho ricevute tante: alcune costruttive, altre gratuite. Ma c’è sempre chi pensa male, non potrò mai piacere a tutti.alle donne però piace: lo dimostra il successo del suo blog.Sì, credo che sia perché mi pongo in modo amiche-vole, non faccio concorrenza, non sono una mangia uomini. Non me la tiro mai: sono una persona nor-male con un lavoro un po’ fuori dal comune.

Page 24: Corriere Vicentino ottobre 2012

Corriere Vicentino | 24 | Focus

L’

f o c u s

Scarsità di precipitazioni e alte temperature hanno fatto

sì che il bilancio idrico regionale sia in deficit di circa

2 miliardi di metri cubi l’anno. Ma com’è, in particolare,

la situazione nel Vicentino?

di Luca Trissino e Nicoletta Mai

“L’emergenza idrica ha interessato la stagione estiva a causa della siccità, in lieve aumento rispetto a quella critica del 2003 – dichiara il presidente del Consorzio di bonifica Alta Pianu-ra Veneta antonio nani – e si ripeterà in stagioni altrettanto colpite dalla siccità, ma la nostra zona è toccata soltanto par-zialmente dalla problematica idrica”.non esiste dunque un problema di siccità cronica?“È necessario dividere la provincia in due macroaree. La par-te a nord è alimentata dalle risorgive e dall’Astico, per cui abbiamo sempre acqua a disposizione e, nel caso in cui non sia sufficiente, attiviamo le pompe che pescano l’acqua nel territorio. Lo stesso vale per la Valle dell’Agno. Nella parte a sud abbiamo l’Adige a salvare la situazione, visto che il Siste-ma Leb (Lessinio-euganeo-berico) prende l’acqua dall’Adige e la distribuisce nel basso veronese, vicentino e padovano, e irriga circa 100 mila ettari di territorio. La scarsità d’acqua è una rarità, grazie all’apporto primario dell’Adige, che finora non ha mai dato problemi, data la sua notevole capienza idri-ca, di circa 600 milioni di metri cubi d’acqua”.Ci sono aree particolarmente a rischio?“Le aree più a rischio sono le zone di alta collina, come ad esempio Gambellara, Montebello e alcune parti di Lonigo”.Quali sono, invece, le aree di risorsa idrica?“Le zone di montagna e le aree nelle quali sono operativi gli otto pozzi bevitori: quattro a Sarcedo, due a Montecchio Pre-calcino e due a Cornedo. Ogni pozzo raccoglie 1,2 milioni di metri cubi d’acqua nei 7-8 mesi all’anno in cui l’acqua viene immessa. Disponiamo così di circa 10 milioni di metri cubi d’acqua come scorta idrica. Quest’anno circa cinque-sei mi-lioni sono stati utilizzati per l’irrigazione agricola”.Come avete affrontato la questione idrica?“Abbiamo dotato il territorio di particolari impianti in gra-do di raccogliere l’acqua che giunge dalle risorgive, dai corsi d’acqua o dal sottosuolo e di impianti di irrigazione in pianu-ra, come quelli di Barbarano, Mossano e Castegnero. Inoltre stiamo studiando come dotare di acqua anche le zone colli-nari”.

Emergenzaidrica?

una rIsorsa da proteggereLa Provincia negli ultimi anni ha intensificato la propria azio-ne a tutela dell’acqua con progetti che vanno dalla ricarica delle falde al monitoraggio della qualità dell’acqua con i mu-schi acquatici passando, doverosamente, per la sensibilizza-zione della comunità ad un uso più responsabile dell’acqua. “Il Vicentino è un vero e proprio serbatoio che fornisce acqua a diverse zone del Veneto – afferma il Commissario Straordi-nario della Provincia attilio schneck- . A noi la responsabili-tà di mantenerlo in salute, il che significa monitorare costan-temente la qualità e la quantità dell’acqua, intervenendo sia nel sottosuolo che nelle acque superficiali. Un compito che diventa sempre più complicato visto che si alternano periodi di siccità ad altri di forti acquazzoni. Certo, non possiamo go-vernare il tempo, ma possiamo e dobbiamo avere più rispetto per il territorio e per le sue risorse naturali, ricordando che non sono inesauribili”.

Page 25: Corriere Vicentino ottobre 2012

Qual È lo stato dI salute delle no­stre falde?“Negli ultimi 40 anni - spiega la dirigente provinciale sandra Brentan - la falda dell’Alto Vicentino, che rappresenta uno dei patrimoni idrici sotterranei più importanti d’Europa, è calata in media di un metro e mezzo causando l’esaurimento di più di un terzo delle nostre sorgenti di pianura, le risorgi-ve. Se, fino a qualche decennio fa, il problema dell’approv-vigionamento veniva risolto semplicemente abbassando il

punto di prelievo, oggi si guarda al futuro e alla necessità di ricaricare la falda prima che sia troppo tardi. La Provincia ha elaborato con tutti gli enti vicentini che si occupano di ac-qua (Acque Vicentine, Alto Vicentino Servizi, Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta, Consorzio Bonifica Pedemon-tano Brenta, Centro Idrico Novoledo, Veneto Agricoltura) il progetto Aquor, finanziato dalla Comunità Europea con circa 700mila euro”.

Che azIonI sono state messe In Cam­po?“Si è ricorsi all’utilizzo delle cave dismesse per invasare le portate di piena e rilasciare lentamente l’acqua in falda (in particolare nell’alta pianura vicentina); inoltre sono stati rea-lizzati “pozzi bevitori” per infiltrare acqua nei terreni agricoli (a Cornedo, in particolare, sono stati costruiti tre pozzi in col-laborazione con il Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta; con il Consorzio Brenta, invece, sono stati realizzati pozzi bevitori a Sarcedo e a Montecchio Precalcino e Aree Forestali di Infiltrazione a Sandrigo)”.“Nell’Ovest vicentino - conclude Brentan - la Provincia ha operato in sinergia con Agenzia Giada. Nel 2001 è partito il primo studio sulle falde che alimentano la grande piscina sotterranea di Almisano, fonte di approvvigionamento di ovest e basso vicentino, nonché di parte del Veronese; lo stu-dio, completato nel 2009, ha rilevato una sofferenza, seppure contenuta, causata dal fatto che i prelievi superano la ricarica. È un deficit che non desta preoccupazione ma che sarebbe sbagliato sottovalutare, tanto che ce ne stiamo occupando at-traverso i pozzi bevitori”.

negli ultimi 40 anni la falda dell’alto vicentino

è calata in media di 1 metro e mezzo

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Page 26: Corriere Vicentino ottobre 2012

F

f o c u s

di Silvia Maron e Nicoletta Mai

Forse in questa storia c’entra la fortuna che alle volte si in-treccia con gli eventi della vita o forse, semplicemente, ogni cosa ha un suo tempo per realizzarsi e basta solo aspettare.Siamo negli anni tormentati della seconda guerra mondiale e il leoniceno Guido Bernardi, classe 1912, viene richiamato alle armi il 15 febbraio del ‘41 per prestare servizio nel 56° reggimento fanteria. Dopo la sua parten-za, la famiglia viene allietata dalla nascita di sua figlia Pierina. Purtroppo, qualche anno più tardi, la moglie viene avvertita della morte del marito in un campo di prigionia in Germania per “deperimento fisico”. E fino a qui la storia sembra rical-care quella che tante altre famiglie italiane hanno vissuto. Senonché la vita, a distanza di tanto tem-po, ha aggiunto altre sorprese a questa vi-cenda.La figlia, che non ebbe la fortuna di cono-scere il padre e del quale possiede soltanto la vecchia foto di un uomo in divisa milita-

Il disperso ritrovatore, posa il suo sguardo su un’indagine condotta da Roberto Zamboni e pubblicata sulle pagine di un quotidiano locale. C’erano i nomi e il luogo di sepoltura dei vicentini deportati che non avevano più fatto ritorno dalle terre del Terzo Reich. E tra questi Pierina ritrova quello del padre. Da qui è nata l’idea di riportare la salma del genitore nel-

la sua Lonigo e poterlo finalmente tumula-re nella tomba di famiglia. Dal 2011 Pierina inizia l’iter burocratico per il trasferimento del militare, inviando le domande al Comune di Lonigo e al Mi-nistero della Difesa, attendendo fiduciosa il nulla osta per il trasferimento del papà dal Cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno.“Cerco di ricomporre la famiglia - chia-risce Pierina - la mamma è morta l’anno scorso… e mi farebbe piacere avere anche il papà qui vicino”. La guerra ha diviso ma la vita ha unito.

L’L’opera che roberto zamboni sta portando avanti per ritrovare il luogo di sepol-tura dei caduti italiani dispersi durante la seconda guerra mondiale è iniziata da una vicenda personale.“Avevo uno zio che nel 1944 fu deportato per motivi politici nel lager di Flos-senburg. La nostra famiglia non seppe più nulla della sua sorte finché non arri-vò dalla Croce Rossa la comunicazione che poteva essere stato seppellito dagli americani nel cimitero comunale. I resti poi erano stati traslati dal Ministero della Difesa nel cimitero italiano di Monaco di Baviera. Negli anni 50, infatti, i cadu-ti italiani sepolti nei cimiteri comunali furono trasferiti nei sei cimiteri militari italiani (quattro in Germania, uno in Austria e uno in Polonia). E probabilmente questa seconda sepoltura non venne comunicata a tutti, facendo in molti casi perdere le tracce dei propri cari”.Sono più di 16 mila i sepolti nei cimiteri militari italiani, 2224 i veneti e 393 i vicentini. “Dopo aver seguito le vicende di mio zio – continua Zamboni - mi sono occupato di avvertire anche i parenti degli altri tre italiani che erano con lui nel lager di Flossenburg. Da lì ho non mi sono più fermato e finora ho identifi-cato la sepoltura di quasi tutti i 16 mila caduti. All’inizio mi occupavo di sentire direttamente i parenti, poi naturalmente è diventato impossibile e ho scelto di pubblicare i nomi sui quotidiani locali, oltre che sul mio blog. Ad oggi in 350 mi hanno contattato per dirmi di aver ritrovato il proprio caro grazie alle mie ricerce.Nel 1999, su mio interessamento, è stata abrogata la legge del 1951 che vietava di riportare i caduti in patria e ora mi sto attivando perchè le spese del rimpatrio non siano più a carico dei richiedenti”. www.robertozamboni.com

Page 27: Corriere Vicentino ottobre 2012

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Page 28: Corriere Vicentino ottobre 2012

di francesco meneghini

a presenza del giudice di pace ad Arzignano è appesa a un filo. La manovra economica bis del 2011, in un’ottica di ra-

zionalizzazione della spesa, prevede infatti la soppressione degli uffici distaccati del giudice di pace, ovve-ro quelli con sede diversa da quella circondariale. Nella lista degli uffici da eliminare, che ne conta più di 600 in tutta Italia, compare anche la sede arzignanese di via Achille Papa, che vedrà i suoi quattro dipendenti più il giudice Nilde Lorenzato ricollo-cati presso il tribunale o la procura di Vicenza. L’assenza del giudice di pace nell’Ovest Vicentino non sarà un problema da poco, vista la mole di procedimenti civili e penali trattati fino ad oggi: sol-tanto l’anno scorso sono stati affrontati 1.488 contenziosi civili e 266 penali, senza con-tare i 582 procedimenti tutt’oggi in lista d’at-

A r z i g n A n o

arzignanoGiostrai schedati

31

ChiampoChi di loro sarà il nuovo sindaco?

36

nogarole100 anni per il campanile

34

montorsoUna paese per... ciclisti

42

zermeghedoUn pellicano per il gruppo Fidas

43

monteCChioUna città per lo sport

38

BrendolaAcque divise

37

ovestviCentino

Ltesa. L’unica speranza di mantenere la sede distaccata arriva dalla stessa legge. I comuni interessati potranno fare richiesta che la sede non venga soppressa, a patto che si facciano ca-rico dei dipendenti e degli uffici. Un ulteriore spesa per le amministrazio-ni già in difficoltà economiche, ma che resta l’unica strada percorribile, come ha dichiarato il sindaco di Arzi-gnano giorgio gentilin in seguito ad un’interrogazione dell’opposizione: “Stiamo ancora aspettando i decreti attuativi per esaminare la situazione, ma sicuramente non ci potremo per-

mettere le spese di mantenimento del personale d’ufficio. Se

altri comuni vorranno fare squadra e divi-dere le spese saremo disponibili a discu-

terne”.

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Cosa ne pensano i sindaCi della zona?

antonio BosChetto, Chiampo“Quello del giudice di pace è un servizio di competenza statale e mi rifiuto di gravare ulteriormente sui cittadini con nuove imposte.”

diego zaffari, Montorso“il giudice di pace offre un servizio importante, quindi cercheremo di tirarci su le maniche e valutare le opzioni per mantenerlo.”

giuseppe CastaMan, zermeghedo“la filosofia di creare una rete di comuni per mantenere i servizi essen-ziali per i cittadini mi sembra giusta e la terremo in considerazione.”

Milena CeCChetto, Montecchio Maggiore“stiamo cercando di capire quale disponibilità economica serva per ga-rantire un servizio così importante per i cittadini.”

Corriere Vicentino | 28 | Ovest Vicentino

Page 29: Corriere Vicentino ottobre 2012

di stefano cotrozzi

a notizia arriva nella quiete della vita politica all’ombra del grifo: gianfranco signo-rin lascia il Consiglio comu-

nale. Dopo 32 anni tra i banchi sopra piazza Libertà l’ex sindaco di Arzi-gnano lascia la politica.“Sono stato poco con la mia famiglia, ho dedicato passione alla politica, mi sono accorto che mio figlio era cre-sciuto quando mia moglie mi ha ricor-dato la data del suo giuramento. Ho deciso di non commettere lo stesso errore, almeno con i miei nipoti. Non potrò rimediare al passato… ma ora voglio stare vicino alla mia famiglia”.Una vita in politica?Ho iniziato nel 1980 come consigliere comunale. la politica al tempo iniziava prima.Nella Democrazia Cristiana non diventavi consigliere comunale se non avevi fatto il tuo tirocinio. Dibattiti, discussioni su temi del-la tua vallata. Gli anni con l’azio-ne cattolica ti forgiavano; arrivavi preparato.la politica è una dro-ga?Una passione, ma post lavoro! Prima devi trovarti un la-voro e poi ti puoi dedicare alla politi-ca. E dopo devi tor-nare al tuo lavoro.Cosa ricorda del suo primo Consi-

Lglio Comunale?Il Sindaco Trevisan, l’ho sempre con-siderato il mio maestro. E poi l’avvo-cato Bettini… mi ricordo le facce. An-che della minoranza, sa, erano tempi diversi. Dopo aver dibattuto, anche ferocemente, in Consiglio si andava tutti assieme a bere un prosecco al bar.È stato assessore e sindaco per due mandati. Di cosa va più fiero?Di tutte le opere pubbliche che abbia-mo fatto, trasformando Arzignano. E del rapporto con la gente, l’ascoltare aveva una grande importanza cercan-do di risolvere grandi e piccoli proble-mi della comunità.e la cosa che l’ha delusa di più?La strumentalizzazione del parcheg-gio sotto il campo del Mattarello. Non c’è stata coerenza di chi allora ammi-nistrava la parrocchia… quel proget-

to ce lo avevano chiesto loro e poi si sono tirati indietro.e il passaggio alla “grande” po-litica? Quando ero segretario provin-ciale della Margherita, avevo

una possibilità. La mag-gior parte dei miei col-leghi in quel ruolo sono ancora in Parlamento. In quel periodo sono stato aggredito dal cancro, la

mia sfida era diventata un’altra. La politica, dopo le cure, mi ha anche aiutato dando-

mi stimoli differenti per concentrarmi in altro.

senza politiCa

Per la prima volta un convegno giornalistico nazionale nel Ve-neto ed è toccato ad Arzignano ospitare 40 testate di tutta Italia.Nelle foto alcuni momenti della giornata nella città del Grifo.

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media memoriae

Corriere Vicentino | 28 | Ovest Vicentino

Page 30: Corriere Vicentino ottobre 2012

a r z i g n a n o

ono da poco iniziati i lavo-ri per la realizzazione di un nuovo marciapiede ciclope-donale nel tratto di via Ca-

staneda compreso tra l’ingresso della chiesa di San Bortolo e via Pelosa.

egli ultimi mesi gli sperperi di denaro pubblico venuti alla luce in giro per il Paese hanno portato la disaffezione

per la politica a livelli mai raggiunti prima. E se quella che vi è sempre stata presentata come tale non fosse vera democrazia? È il nostro un siste-ma che esprime davvero la volontà dei cittadini? Questa è la domanda che si sono posti due giovani avvo-cati, Marco Bernabè da Arzignano e Alessandro Rostello da Montorso. La soluzione a cui sono giunti sarà con-

S

N

l bar Mattarello apre le porte all’arte. “Episodi d’arte in vil-la 2012-2013”, questo il nome dell’iniziativa curata da Miche-

le Cisco, gestore del bar, e dal criti-co d’arte Antonio Carradore. “In una sala appositamente predisposta all’interno del bar, dal 18 ottobre al 26 maggio si succederanno 8 mostre personali di altrettanti artisti locali – ci spiega Antonio Carradore – spa-ziando dal figurativo all’astratto at-

traverso varie tecniche, dall’incisione all’affresco all’olio su tela. L’obiettivo è fare del Mattarello un polo cultu-rale, per riavvicinare gli arzignanesi a questo edificio storico che rimane troppo spesso in secondo piano”. Si parte da giovedì 18 ottobre con Luigi Rossetto, cui seguiranno Virgilio An-toniazzi, Gabriele Vignaga, Raffaello Galiotto, Domenico Scolaro, Giovan-ni Frizzo, Cristina Crestani, Luigino Galiotto. e.c.

I

Manuale di democrazia

Episodi d’arte in villa 2012-2013

A San Bortolo in bici

arzignanese Alessia Spa-gnolo, studentessa al Sar-tori di Lonigo, è stata pre-miata con la borsa di studio

finanziata dalla Pro Loco di Lonigo.

L’Complimenti Alessia!

uando si è preoccupati per il futuro c’è chi si gira dall’altra parte e chi cerca una via da percorrere. È con questo spi-

rito che Antonio De Sanctis, Federico Farinon e un’altra decina di persone hanno fondato un comitato per so-stenere Renzi alle prossime primarie. Credono nella idea di politica del gio-

QNoi sosteniamo Renzi!

vane sindaco, vogliono meno ideolo-gia e più rottamazione, e sono stati ammagliati da un intervento di Baric-co al Big Bang di Firenze: per questa ragione proveranno a convincere gli arzignanesi ad appoggiare Renzi alle primarie del PD. Hanno anche aper-to una pagina su Facebook, guardare per credere. p.t.

tenuta nel volume “Rivoluzionare la politica senza rivoluzione”, e prende il nome di “democrazia annunciati-va”. Si tratta sostanzialmente di un sistema che, tramite una piattaforma online, permetterà agli elettori di au-mentare il controllo sull’attività dei loro rappresentanti, incrementando anche la partecipazione alle decisioni. Un progetto ambizioso, ma per i due ideatori i tempi sono maturi: “Con le tecnologie di comunicazione dispo-nibili pensiamo che un sistema del genere possa diventare presto realtà”. L’uscita del libro e del sito avverrà verso la fine di ottobre. f.m.

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2013

GiostraiSCHEDATIdi francesco meneghini

ovità in vista per i giostrai che arriveranno ad Arzigna-no per la tradizionale Fiera dei Santi. La prima riguarda

il luogo designato per il parcheggio dei caravan dove tutti gli operatori alloggeranno che, ufficialmente per motivi viabilistici, verrà spostato dalla zona stadio di San Zeno a una nuova area attrezzata in via dell’Altura, ai confini con la zona industriale. La no-vità più rilevante però arriva dal fron-te sicurezza: tutti i titolari di giostre, parenti compresi, saranno sottoposti dalla Polizia Locale ad una autentica schedatura fotografica, con annesso controllo di documentazione tecni-ca delle giostre, polizze assicurative, documenti (con eventuali permessi di

soggiorno) e targhe dei veicoli. I con-trolli riguarderanno anche i casellari giudiziari degli operatori, che vedran-no respinta la loro autorizzazione alla

N

partecipazione in caso di illeciti penali gravi. Un’operazione massiccia che si prevede riguarderà più di 100 persone e altrettanti veicoli.

“Abbiamo deciso di aumen-tare i controlli - spiega l’As-sessore alla sicurezza Enrico Marcigaglia - e gli standard di sicurezza in seguito ad alcuni spiacevoli episodi avvenuti durante la scorsa edizione della Fiera”

Page 32: Corriere Vicentino ottobre 2012

Circolo tennis:CoSA SI FARà?di paolo tedeschi

er il futuro del Circolo Tennis di Arzignano (Cta) si respira ottimismo. La convenzione con il Comune, ovvero il pro-

prietario, scadrà a fine anno e, come è noto, dal 1° gennaio 2013 la gestione passerà alla Gis, che ha vinto il ban-do di concorso per costruire e gestire la nuova cittadella dello sport per 30anni.Il Cta, nella persona del presidente Guido Tonin, sta trattando per piani-

ficare il futuro, puntando all’auto-gestione con contratto di locazio-

ne gratuito 6+6 anni. Ottenere la parità di bilancio pagando un affitto e sostenendo costi di gestione ordinaria e stra-

ordinaria – confessa – per noi sarebbe molto difficile. Raffaele Pedon, patron della Gis, sor-ride. “Concessione a titolo gratuito? Mi pare improbabile. Noi non sia-mo mecenati ma imprenditori dello Sport”. Vero e giusto. L’impegno preso è significativo e allo scadere della con-cessione dovranno lasciare al Comune di Arzignano una struttura in perfette condizioni di utilizzo. Ovvero, duran-te i 30 anni bisogna lavorare bene e guadagnare perché ci sono i costi da ammortizzare! “Ma c’è molta stima per il lavoro svolto dal Consiglio di-rettivo nei recenti anni – dice Pedon - quindi c’è la voglia di continuare a lavorare con loro per meglio affronta-re i bilanci e i progetti futuri.”Come stanno davvero le cose?

p

a r z i g n a n o

Al momento le parti sono in fase di attesa: ma si rispettano e cercano una solu-zione soddisfacente.Ad oggi il futuro del Circolo Tennis è ancora da formalizzare ma il presente è tornato collaborativo e roseo come è doveroso che sia e molti adulti si sono riavvicinati al tennis. Insomma, dalle voci dei protagonisti si alza un coro positivo e collaborativo, e noi vogliamo crederci, anzi dobbiamo crederci, almeno fino a fine anno, poi parleranno i contratti: male che vada, con la nuova gestione al ristorante del circolo si mangia molto bene e al giu-sto prezzo!

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Page 33: Corriere Vicentino ottobre 2012

Una borsa di studioPER lA CoNCIAdi alessandra groppo

ent’anni fa la coraggiosa scelta di lasciare tutto per scappare dalla difficile condizione po-litica e sociale del Marocco e

raggiungere l’Italia con la speranza di un lavoro migliore e di una vita più tranquilla. Oggi l’orgoglio di ve-dere il proprio figlio Yassin El Fdali diplomarsi al conciario e ricevere una borsa di studio che gli permetterà di studiare per un anno presso la British School of Leather Technology, presti-gioso ateneo inglese riconosciuto per la formazione nel settore della concia.“Siamo arrivati in Italia carichi di speranze, ma l’inizio è stato davvero duro perchè non avevamo un lavoro – ci raccontano gli arzignanesi Mo-

hamed e Rachidea El Fdali -. Poi le cose pian piano sono andate meglio: il primo impiego nel settore conciario, l’integrazione nel paese e vedere che nostro figlio cresceva circondato da af-fetto e da amici. Il fatto che il figlio di immigrati abbia vinto quella borsa di studio ci rende onore e dimostra che la buona integrazione è possibile.”“Sono veramente un appassionato del settore conciario – ci racconta Yassin - e andare a studiare in Inghilterra è un sogno che si realizza: già due anni fa avevo partecipato ad un incontro con professori e studenti inglesi e in quell’occasioni ho detto “ci vediamo tra due anni…”.E ora la tua valigia è pronta…Ora mi aspetta una grande avventura anche perché la scuola è davvero co-

V stosa e non voglio pesare troppo sulla mia famiglia: penso che mi cercherò un lavoretto per cavarmela da solo.Sai che non sarà facile però…Lo so, ma seguo l’esempio dei miei ge-nitori, persone forti che hanno visto la povertà e la sofferenza. Assieme a Yassin è stato premiato an-che l’amico Filippo Fetta, anche lui emozionato e agitato per la nuova av-ventura londinese. “Con questa borsa di studio ci è stata data davvero una grande possibilità – conclude Filippo – e mi aspetto di dare il massimo e di ricevere il massimo: dopotutto siamo consapevoli di andare in Inghilterra per crescere dal punto di vista profes-sionale e umano.

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Page 34: Corriere Vicentino ottobre 2012

n o g a r o l e

100 anni per il CAMPANIlEdi enrico corato

lvese ne ha da festeggia-re, quest’anno. “Nel 2012 ricorre il centenario dalla

costruzione del campanile - spiega il parroco don Mario Geremia - e sono passati 110 anni esatti dalla costruzio-ne della nostra chiesa parrocchiale, dedicata a San Giuseppe”. Pur sof-frendo la miseria e la fame, le sapien-ti mani della gente del paese hanno saputo creare un gioiello che dopo il recente restauro del 2005 risplende ancora. “Lassù in cima - continua il parroco - è ancora visibile, inciso nel-la pietra, il nome del capomastro, Mi-chele Corato e celebreremo questa ri-correnza a Natale”. Nel frattempo, dal 26 al 28 ottobre, un’ottima occasione per visitare Alvese di Nogarole sarà la “Festa dei Maruni”, appuntamento fisso che quest’anno raggiunge la 30ª edizione. “Tutto è cominciato nel lon-

tano 1983 - spiegano gli organizzatori del Gruppo Alvese Onlus - quando alcuni giovani hanno voluto salutare l’amico e compaesano padre Severi-no Mastrotto, missionario in parten-za per il Giappone, abbrustolendo un po’ di marroni e facendo festa per tutto il paese”. Inizialmente l’evento serviva proprio a raccogliere qualche soldo per padre Severino, ma con il tempo questo momento ha richia-mato sempre più persone attirate dal sapore di un buon bicchier di vino e una manciata di “maruni brustolà”. “Non abbiamo mai perso la volontà di fare del bene – continuano i soci del gruppo – e ancora oggi parte del ricavato va ad alcuni missionari ori-ginari di Alvese, alla parrocchia e ad altre attività benefiche, anche per il nostro paese. Come il bar, nel 2010, sorto nell’edificio completamente ri-strutturato che una volta ospitava le scuole elementari”.

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Page 35: Corriere Vicentino ottobre 2012

Corriere Vicentino | 35 | Ovest Vicentino

a l t i s s i m o

Per i più BRAvI

130

a più anziana del paese è non-na Rosina Dalla Valle che ha da poco spento cento candeli-

ne. Donna dal carattere forte e deciso ha festeggiato il compleanno con la famiglia, con la comunità di San Pie-tro e un omaggio da parte dell’Am-ministrazione comunale. d.d.b.

I 100 di nonna Rosina s . p. m u s s o l i n o

L

di davide dalla barba

iscritti, viaggi a Parigi, crociere, feste di paese, mo-

stre, incontri e soprattutto una borsa di studio riservata agli studenti più meritevoli delle scuole superiori del-la vallata. Sono le attività del Centro culturale Molino di Altissimo.“Siamo un’associazione dinamica e molto attiva nel sociale”, parola del p r e s i d e n t e Guido Dane-se. Nata nel 1992, la sua sede è nell’e-dificio che un tempo ospita-va la “casara”.“L’iniziativa a cui più tenia-mo - continua il presidente

- è l’assegnazione di una borsa di stu-dio agli studenti più meritevoli. È un bando aperto a tutti gli studenti delle scuole superiori residenti a Chiam-po, Crespadoro, Nogarole, San Pietro Mussolino e Altissimo. La famiglia Garavoglia, che da sempre sostiene l’associazione, ogni anno assegna questa borsa ai due studenti più me-ritevoli. Una terza borsa è invece as-segnata con dall’associazione stessa”. La cerimonia di consegna quest’anno

sarà il 1° novembre. L’invito è dunque rivolto a tutti gli studenti interessa-ti, basta consegnare una fotocopia del-la pagella relativa all’anno scolastico 2011/2012 presso la sede del Centro Cul-turale Molino.

Page 36: Corriere Vicentino ottobre 2012

Corriere Vicentino | 36 | Ovest Vicentino

C h i a m p o

di alessandra groppo

on c’è ancora la data ufficia-le per le prossime elezioni, ma in paese circolano già le

prime indiscrezioni e tra una chiacchiera e l’altra può capitare di capta-re il nome di qualche papabile candidato al ruolo di sindaco. Noi ve ne presentiamo tredici: tra questi ci sarà sicu-ramente il nome della persona che guiderà Chiampo nei prossimi cinque anni.

CHI… SÌ DI SICURoL’attuale sindaco, An-tonio Boschetto, è l’u-nico che non nasconde la voglia di ricandidarsi di nuovo. “Ho guida-to Chiampo – ci spiega - tra difficoltà econo-miche, tagli ai finanzia-menti e progetti bloccati per cui mi candiderò per portare a termine il lavoro iniziato”.

SÌ, No, FoRSE, NoN So…Giuliana Fontanella, nonostante ab-bia alle spalle due mandati da sinda-co e grande impegno politico non si sbilancia: “Non so se continuerò l’im-pegno politico ma sicuramente conti-nuerò a lavorare al fianco di questa comunità che mi ha sempre dato tan-tissimo”.Nessuna risposta certa nemmeno da parte di due giovani assessori delle giunta Boschetto.

N

Chi di loro sarà ilNUovo SINDACo?

“Sicuramente mi ricandido - spiega l’assessore Samuele Negro - ma non so in quale veste. Voglio comunque mettermi al servizio del paese”.

“Sto valutando – continua l’assessore Alessandro Tonin – ma dobbiamo aver chiaro gli obiettivi da raggiun-gere.”Al consigliere dell’opposizione vi-nicio Ceriolo, invece, non manca la voglia di candidarsi, ma: “Solo se ci sarà un buon programma politico”, mentre Maurizio Boschetto ci ga-rantisce la continuità per quanto ri-guarda l’impegno civico, ma non si

sbilancia su quello politico… Sui giovani punta invece Andrea Dal Maso, che pensa che Chiampo abbia bisogno di ragazzi preparati e impe-

gnati in senso civico. Giovanissimi sono, infi-ne, gli ultimi due possi-bili candidati: Edoardo Righetto, attuale con-sigliere comunale che sta creando un gruppo di ragazzi preparati e pronti a metterci la fac-cia e luca Macilotti, il quale però non si sbi-lancia perché “nulla è definitivo”.

C’È CHI DICE No!Tra i nomi dei possibili candidati che circolano ci sono poi anche alcune persone che hanno deci-so di rinunciare alla vita politica per dedicarsi alla famiglia, al lavoro o a impegni personali. Come Massimo Con-fente, ex sindaco, che ha rinunciato all’impegno per dedicare più tempo ai suoi bambini, oppure l’assessore Dario Anto-niazzi che ci rivela di la-sciare anche la carica di

assessore per impegnarsi al massimo nel lavoro e nella Fondazione Fibrosi Cistica.Rinunciano alla poltrona da sindaco Dario Faedo e Sandra Benetti: l’av-vocato chiampese da diversi anni or-mai non partecipa alla vita politica, mentre la signora Benetti ricorda la sua candidatura alle ultime elezioni come un’esperienza importante, ma vuole lasciare posto ai giovani.

Forse

ForseSì

No

Page 37: Corriere Vicentino ottobre 2012

Corriere Vicentino | 36 | Ovest Vicentino

Un pullman per la fondazione Massignan

ra qualche mese Chiam-po avrà la terza farmacia. Sarà in piazza papa Gio-

vanni XXIII e sarà una farmacia di proprietà del Comune e data in concessione ad un farmacista chiampese: Simone Negro.“Sarà la farmacia del paese - ci spiega Simone - un punto di rife-rimento per l’acquisto dei farma-ci e per tanti altri servizi pensati per i cittadini”.Ad esempio?“La misura-zione gratu-ita di peso, altezza e pressione, oppure la c o n s e g n a gratuita di far-maci a domicilio di persone anziane o segnalate dai servizi sociali. Or-ganizzeremo, poi, incontri con le scuole e con le associazioni spor-tive per parlare di salute, dell’uso dei farmaci e del doping, incon-tri dedicati alle neo mamme sul mondo dei bambini e dell’allatta-mento materno e incontri di edu-cazione sanitaria aperti a tutta la comunità. Ogni due mesi, poi, distribuiremo un opuscolo con informazioni sulle patologie ti-piche di ogni periodo dell’anno”.Quante novità…“Sì, la farmacia avrà anche orari più flessibili per venire incontro alle esigenze dei lavoratori, sarà possibile il noleggio di strumenti quali aerosol, bilance, stampelle e carrozzine, e ci sarà una sezione per la medicina veterinaria. L’o-biettivo mio e dei miei collabora-tori infatti è quello di creare una rete di servizi capace di aiutare i chiampesi a vivere meglio e a sta-re meglio”. a.g.

razie al contributo di 21 attività commerciali che hanno sponsoriz-zato l’iniziativa il Comune di Brendola ha aderito a Novastrada, un progetto sociale che offre ai comuni un automezzo dedicato al

trasporto di persone anziane e disabili. Il mezzo di trasporto assegnato a Brendola è un Fiat Doblò grigio predisposto per il trasporto di 5 persone a sedere o di 3 persone a sedere e una carrozzina che il Comune ha messo gratuitamente a disposizione della fondazione Paolino Massignan.

T

b r e n d o l a

e forti piogge non saranno più un problema nella zona industriale di Brendola: l’Amministrazione comu-

nale, infatti, ha da poco concluso il primo stralcio di lavori della rete fo-gnaria.Quali interventi avete realizzato?Abbiamo separato la rete fognaria delle acque bianche, ovvero quelle acque di provenienza piovana, da quelle delle acque nere provenienti dagli scarichi industriali grazie alla

realizzazione di una nuova rete fognaria specifica per il flusso delle acque bianche – ci spiega l’as-sessore ai

lavori pub-blici Stefano

Meneghello -. Abbiamo poi ri-pulito le tubature già esistenti per migliorare il flusso dell’acqua. La vecchia rete fognaria, infatti, era sporca, non permetteva

un veloce deflusso dell’acqua e que-sto ingorgo provocava piccoli proble-mi di allagamento all’interno delle fabbriche della zona.A quanto ammontano i costi dell’in-tervento?I lavori sono iniziati ancora nel 2010 e la spesa complessiva dell’intervento è stata di 760.000 euro. Ma il Comune ha contribuito soltanto per 174.000 euro perché i restanti 586.000 euro sono stati finanziati direttamente dalle ditte interessate.

Quali sono i prossimi progetti?Abbiamo in progetto la siste-mazione di altri punti della

rete fognaria, ma per il momento

dobbiamo ve-rificare il buon funzionamen-to di quest’ul-

timo intervento grazie al quale

abbiamo risol-to la maggior parte

dei problemi idraulici dell’intera zona indu-

striale. a.g.

LAcque DIvISEArriva la terza

farmacia

G

Page 38: Corriere Vicentino ottobre 2012

Corriere Vicentino | 38 | Ovest Vicentino

m o n t e C C h i o

di ilaria boscardin

randi notizie per lo sport di Montecchio Maggiore. Il co-mune castellano, infatti, si è candidato al titolo di “Aces-

Europa Town of Sport” ovvero “Città Europea dello sport”, contando sui suoi oltre 30 impianti sportivi per le più diverse attività e su quasi 60 as-sociazioni e gruppi sportivi che ope-rano nel territorio.“Il Sindaco Milena Cecchetto ci ha candidati ufficialmente il 18 aprile scorso - spiega l’assessore allo Sport Gianluca Peripoli – e approfitto per ringraziarla per la sua bravura nell’arrivare alla candidatura, mentre venerdì 28 settembre abbiamo rice-vuto la delegazione Aces con in testa il presidente europeo Lupatelli che ha il compito di valutare i nostri im-pianti e le nostre associazioni sporti-ve”. Durante la conferenza stampa di presentazione del progetto, ogni pre-sidente e delegato ha avuto la possi-bilità di presentare la propria realtà: “È stato davvero emozionante vede-

re che la quasi totalità delle società sportive cittadine erano presenti, se-gno della stretta simbiosi tra società e Amministrazione comunale”.Il 7 novembre a Bruxelles ci sarà l’annuncio della vincitrice “nel caso vincessimo – aggiunge Peripoli – fa-

remo una grande festa e poi valorizzeremo ancora di

più il nostro sport con tanti nuovi progetti, alcuni dei quali già avviati e finanziati come l’ampliamento degli spogliatoi del Calcio S.Vitale, i lavo-ri alla palestra del polisportivo, la struttura di via Veneto, il palazzetto

Gdi via Collodi e le palestre di alcuni istituti scolastici. Per il futuro, siamo già in fase di ap-provazione del progetto preliminare del rifacimento della pista di atletica con risorse per metà nostre e metà della Regione; poi è nostra intenzione finanziare l’ampliamento del circolo Tennis fresco di promozione in A2, l’integrazione dell’area del polispor-tivo con la realizzazione della ‘Cit-tadella dello Sport’, la costruzione degli spogliatoi e delle tribune della pista di pattinaggio per poter acco-gliere i Campionati Europei di Patti-naggio. Infine, il sogno nel cassetto, la costruzione di una nuova palestra, di cui sarei contento di vedere almeno il progetto preliminare prima di fine mandato, per dare un nuovo spazio e risposte alle numerose associazioni che crescono ogni anno di più”.Grandi investimenti, dunque, per un ammontare di circa 700.000 euro a sottolineare l’importanza dello sport a livello non solo fisico, ma anche so-ciale. In bocca al lupo!

Una città per lo SPoRT

di alberto faedo

na vita dedicata allo studio, all’arte, al teatro e alla storia: si può riassumere così l’esi-stenza di Remo Schiavo. Lo

andiamo a trovare a casa sua, in occa-sione del suo 84° compleanno, in via Conti Gualdo. All’interno troviamo le sue passioni: una biblioteca perso-nale ben fornita, che lascerà al Comu-ne di Montecchio Maggiore; quadri, di vario genere artistico; statue di marmo; gatti “i miei figli”…Per chi non ricordasse, Remo è stato un docente di filosofia e storia al Li-ceo classico A. Pigafetta, il responsa-

bile della Villa Cordellina e uno dei membri dell’Accademia Olimpica.Com’è stata la sua formazione?“Ho avuto un curriculum difficile, mio papà voleva che io studiassi ma-terie più scientifiche e meno umani-stiche, per questo ho frequentato il liceo scientifico. Dopo questo percor-so però, ho preso anche la maturità classica, più adatta alla mia passione naturale. Infine, la laurea in filosofia”Il suo rapporto con la tecnologia?“Non so usare il computer, scrivo an-cora a mano con carta e penna, però sono favorevole al progresso tecnolo-gico e al cambiamento.”Cosa ne pensa dell’Italia?

“Posso dire che i problemi della no-stra nazione sono iniziati nel 1848, gli Italiani non sono fatti per essere una nazione, pensano prima a sistema-re la propria famiglia. Quindi non è colpa dei giovani se oggi le cose non vanno bene.”Un consiglio ai ragazzi?“Studiare! La mezza cultura non porta da nessuna parte. Cono-scere la storia è fonda-mentale per impostare al meglio il futu-ro.”

Tanti auguri REMo!

u

Page 39: Corriere Vicentino ottobre 2012

Corriere Vicentino | 38 | Ovest Vicentino

50 anni di ghisa

“Questa azienda ha un’anima”.

Così esordisce il presidente della

società per spiegare lo spirito del-

la due giorni di porte aperte pro-

grammata per venerdì 12 e sabato

13 ottobre. Due occasioni distinte

con lo scopo di celebrare i 50 anni

di attività dello stabilimento e far

conoscere da vicino l’azienda e il

percorso che sta facendo.

“Fonderie di Montorso è stata fon-

data il 1° ottobre 1962 e, attraver-

so varie proprietà e periodi più o

meno felici, è arrivata a 50 anni di

attività. Mezzo secolo di storia che

merita una festa e lo meritano le

persone che ci lavorano e che han-

no contribuito a questo traguardo”.

Tra le prime dieci fonderie di ghisa

in Italia, Fonderie di Montorso sta

vivendo negli ultimi anni un pro-

fondo percorso di trasformazione.

Investimenti sono stati fatti per mi-

gliorare sia l’efficienza sia la qualità

del prodotto, ma molto di più per

minimizzare il proprio impatto sul

territorio e dare ai dipendenti un

miglior ambiente di lavoro.

La comunicazione interna, per

coinvolgere la totalità dei dipen-

denti su obiettivi e progetti, l’atten-

zione alla pulizia dei locali e l’am-

biente, la formazione, sono aspetti

centrali su cui l’azienda lavora con

decisione.

“Crediamo nell’importanza di ope-

rare in un ambiente gradevole,

pulito, ordinato ed efficiente, per-

ché lavorare contenti porta a dare

il meglio e consolida lo spirito di

gruppo. L’azienda è fatta di impian-

ti, di processi, ma soprattutto di

relazioni umane interne fra noi ed

esterne”.

Le due giornate sono state così

pensate: il venerdì 12 ottobre esclu-

sivamente su invito, dedicato a tutti

gli attori esterni coinvolti nella pro-

duzione, i clienti, i fornitori, ban-

che ect.; il sabato 13 ottobre, dalle

11.00 alle 17.00, sarà un porte aper-

te per le famiglie dei dipendenti e

per chiunque abbia il piacere o la

curiosità di visitare lo stabilimento

in tutta tranquillità e conoscerne da

vicino il lavoro.

i.p.FONDERIE DI MONTORSO

via Valchiampo 62 - 36050 Montorso (VI) - tel. +39 0444 [email protected] - www.fonderiedimontorso.com

Page 40: Corriere Vicentino ottobre 2012

Corriere Vicentino | 40 | Ovest Vicentino

m o n t e C C h i o

di alessandra groppo

revisione, prevenzione e soccorso sono i tre concet-ti che guidano il lavoro dei volontari della Protezione

Civile. E per continuare a monito-rare al meglio un territorio in conti-nua evoluzione, la Protezione Civile di Montecchio ha da poco modifica-to il proprio piano comunale, ovvero il documento che analizza i problemi del territorio e che propone come in-tervenire in caso di necessità.Quali sono i pro-blemi che potreb-bero verificarsi?

I problemi di Montecchio – ci spiega Massimo Chiarello - sono legati al maltempo e al traffico stradale.Le abbondanti piogge potrebbero causare la rottura degli argini del Guà con il conseguente riversamento del-le acque sulla zona industriale, op-pure la formazione di piccoli “laghi”

che rendono impratica-bile la statale 246. Ogni giorno, infine, potreb-bero verificarsi degli in-cidenti che coinvolgono i mezzi di trasporto in-dustriale che percorro-no le nostre strade con la conseguente disper-sione di sostanze chimi-che nell’ambiente.Come possiamo affron-tare queste situazioni?Con la calma e la coope-razione. Abbiamo infat-

pti individuato delle persone pronte a se-gnalarci ogni minimo cambia-mento del territorio e speriamo sem-pre che le persone non si facciano prendere dal panico: con questi due accorgimenti riusciremo ad interve-nire tempestivamente.È semplice, però, cadere nel panico.È vero, ma una persona deve conosce il proprio ambiente, riconoscere una situazione di pericolo e non allarmar-si. Ed è quello che anche quest’anno, assieme al gruppo Artemide, inse-gneremo ai bambini delle scuole gra-zie ad un progetto che permetterà ai ragazzi di conoscere l’ambiente, di prendersene cura e di imparare la scurezza e l’autoprotezione. Così, con l’aiuto di tutti, anche noi volon-tari riusciremo a garantire alla citta-dinanza un intervento veloce ed ef-ficiente.

obiettivo SICUREzzA

l gruppo Unitalsi di Montec-chio Maggiore e Brendola ha spento 40 candeline ed ha fe-steggiato questo importante

traguardo l’8 ottobre con una grande festa per la comunità.Quarant’anni sono un bel traguar-do…Sì – ci spiega il capo gruppo Enzo Gaspari – siamo molto orgogliosi di aver spento 40 candeline ma… c’è ancora un alone di mistero sulla nascita del nostro gruppo.Ci spieghi.Non ci sono documenti che attestano la data di nascita dell’Unitalsi di Montecchio, così abbiamo supposto che il gruppo sia nato nel 1972 quando il fondatore Bruno Lampreda portò per la prima volta la figlia a Lourdes.

E in 40 anni a lourdes ci siete stati moltissime volte…Non solo Lourdes ma anche Fatima e Loreto. Lo scopo dell’Unitalsi è, in-fatti, accompagnare i disabili durante questi pellegrinaggi.

Partecipiamo a tre viag-gi l’anno durante i quali noi 12 vo-lontari assistiamo in tutto i malati. Svolgete anche altri servizi?

Certamente. Alcuni di noi, per esem-pio, quest’anno sono stati in Emilia ad assistere gli ammalati nelle terre del terremoto.Cosa regala l’esperienza in Unitalsi

Far parte dell’Unitalsi regala una felicità immensa. Non serve fare grandi cose per-ché il sorriso degli ammalati ti regala emozioni indescri-vibili.Progetti futuri?Uno dei nostri obiettivi principali ora è quello di far conoscere il nostro gruppo, raccogliere fondi per aiuta-re gli ammalati e invogliare

qualche nuovo volontario ad unirsi a noi… Non bisogna avere paura: do-nando un po’ del proprio tempo pos-siamo davvero ricevere molto. a.g.

Quarant’anni di UNITAlSII

Page 41: Corriere Vicentino ottobre 2012

Corriere Vicentino | 40 | Ovest Vicentino

FATTI UN REGALO

ASSOCIAZIONE DIRITTO D’INFORMAZIONE

PIZZERIA GRAZIELLAVIA CHIESA- PIANA DI VALDAGNO

LUNEDI 1 OTTOBRELUNEDI 5 NOVEMBRELUNEDI 3 DICEMBRE

ORATORIO DON BOSCOVIALE VERONA 2 - MONTEBELLO

MERCOLEDI 3 OTTOBREMERCOLEDI 7 NOVEMBREMERCOLEDI 5 DICEMBRE

PIZZA & GRILL CHESTORIAVIA GRUMElL0 2/C3 - CHIAMPO

MARTEDI 16 OTTOBREMARTEDI 20 NOVEMBREMARTEDI 18 DICEMBRE

PATRONATO PARROCCHIALEPIAZZA ALDO MORO,5 CASSOLA VI

MARTEDI 9 OTTOBREMARTEDI 13 NOVEMBREMARTEDI 11 DICEMBRE

DAI LA DISDETTA DEL CANONE TVNOI TI POSSIAMO AIUTARE

PARTECIPA ALLE NOSTRE ASSEMBLEE

ANTICA OSTERIA LA STANBERGAVIA SAN FELICIANO 40 - ALONTE VI

MARTEDI 09 OTTOBREMARTEDI 06 NOVEMBREMARTEDI 04 DICEMBRE

BAR TRATTORIA STANGHELINIVIA ARSO, 59 - CHIAMPOMARTEDI 02 OTTOBRE

MARTEDI 06 NOVEMBREMARTEDI 04 DICEMBRE

PIZZERIA 33VIA S.AGOSTINO 104 S.AGOSTINO (VI)

LUNEDI 01 E 15 OTTOBRELUNEDI 05 E 19 NOVEMBRELUNEDI 03 E 17 DICEMBRE

GLAMOUR CAFFE’PIAZZA MARCONI - CASTELGOMBERTO

MERCOLEDI 17 OTTOBREMERCOLEDI 21 NOVEMBREMERCOLEDI 19 DICEMBRE

BAR GIARDINO DA ELENAPIAZZA POGGI - ARCOLE

LUNEDI 15 OTTOBRELUNEDI 19 NOVEMBRELUNEDI17 DICEMBRE

Piazza Carll, 41 36075 Montecchio Maggiore (VI) C.F.e P. IVA [email protected] www.adi2009.net Tel: 0444/499362 Fax 0444/496449

Page 42: Corriere Vicentino ottobre 2012

Corriere Vicentino | 42 | Ovest Vicentino

obiettivo è la realizzazione di quel centro intermodale di cui da troppi anni parliamo. Entro l’autunno sarà elaborato un piano urbanistico che riorganizzerà l’intero corridoio lungo la strada regionale 11, da Vicenza a Gambellara. Questa situazione è davvero spiace-vole, anche perché in questo periodo difficile significherebbe un’ottima opportunità di lavoro”.

m o n t o r s o

di alessandra groppo

acciamo un giro in bici a Mon-torso? A breve si potrà infor-care la propria due ruote e percorrere tutto il paese in si-

curezza, in lungo e in largo, scopren-do magari punti su cui non ci si era mai soffermati. L’Amministrazione comunale di Montorso, infatti, sta la-vorando ad una serie di progetti che porteranno alla realizzazione di un percorso ciclopedonale che permet-terà di raggiungere scuole, negozi, fabbriche e attraversare la strada pro-vinciale.“Il piano delle piste ciclabili è un progetto che abbiamo steso ancora nel 2007 - ci spiega il sindaco Diego zaffari - e da quasi un mese abbiamo concluso i lavori per la realizzazione del primo tratto di percorso. Questo primo stralcio è il punto più impor-

tante perché collega l’area delle scuole di via IV Novembre con via Villa e la strada provinciale. A breve, poi, partirà il lavoro di completamento di questa pista cicla-bile, con un tratto che permetterà di attraversare la strada provinciale e raggiungere la pista ciclabile lungo l’argine del fiume Chiampo”.Avete altri progetti?

f

Un paese per...CIClISTI

di ilaria boscardin

i ricordate del famoso Cis, il Centro Intermodale Merci e Servizi che dovrebbe sor-

“Certamente. Sono da poco partiti, infatti, i lavori da parte di un privato per un altro tratto di percorso ciclope-donale che permetterà il collegamen-to di via IV Novembre con l’inizio di via Zanella, in direzione nord del pa-ese. Spetterà a noi poi completare il tragitto con un tratto che la colleghi, da un lato, alla zona commerciale di Ponte Cocco e dall’altro alle scuole”.Montorso sarà un paese per ciclisti, insomma.“Il nostro obiettivo – conclude il sin-daco – è dare la possibilità ai cittadini di accompagnare i bambini a scuola, di recarsi al lavoro o di fare la spesa lasciando a casa la macchina e viven-do il paese all’aria aperta”.

m o n t e b e l l o

E allora,Il CIS?

gere tra la regionale 11 e la ferrovia? Bene, ancora tutto fermo se non per il cambio di presidente. Ora, al posto di Zanchetta, c’è Angela Peretto, una commercialista nominata dalla Ca-mera di Commercio e affiancata da due avvocati per far ripartire l’attivi-tà di Cis Spa.“Mi aspetto che il nuovo Cda dia un’accelerata ai lavori – commen-ta il sindaco Fabio Cisco -, il nostro V

Page 43: Corriere Vicentino ottobre 2012

Corriere Vicentino | 42 | Ovest Vicentino

z e r m e g h e d o

l monumento di via Gio-vanni Giolitti, di fronte alle scuole medie di Montebel-lo, realizzato in ricordo dei

caduti sul lavoro, giace da qualche mese disteso sul terreno. È stato danneggiato da ignoti, probabil-

n grande pellicano posi-zionato nel piazzale della chiesa di Zermeghedo: così è stato pensato il monu-

mento al donatore del gruppo FIDAS (Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue) di Montebello e Zermeghedo che è stato inaugurato il 23 settembre.“Il monumento – ci spiega la presiden-te del gruppo Maria Beatrice vezzaro – è formato da un blocco di marmo e da una striscia di bronzo a forma di cuore che av-volge l’intero blocco e che termina con una goccia di sangue sul-la quale è impresso il nome della FIDAS e delle altre due associa-

Il 30 settembre la comunità di Zer-meghedo ha festeggiato la dedica-zione della Chiesa parrocchiale a San Michele.

u

Un pellicano per ilGRUPPo FIDAS

lavori di riparazione per il monumento ai caduti

zioni che hanno lo scopo di migliora-re la vita delle persone attraverso la donazione: l’AIDO e l’ADMO. Sopra il blocco di marmo, infine, è posto un pellicano, simbolo della nostra as-sociazione perché, così come un do-natore rinuncia a qualche goccia del proprio sangue per aiutare gli altri,

questo animale si bec-ca il petto per dar da bere ai propri piccoli.Abbiamo pensato a questo monumento per dare un segno di riconoscimento a tutti gli ex donatori di san-gue e per far conosce-re ai giovani la nostra associazione che conta oggi ben 350 donatori e continua a crescere giorno dopo giorno”. a.g.

mente vandali, alcuni mesi fa. Come ci spiega il sindaco Fabio Cisco, i costi per i lavori di riparazione, già partiti nei giorni scorsi, ammontano a circa 2.000 euro, metà a carico del Comune e metà coperti dall’assicurazione.

Paese in festa per ilcentenario della Chiesa

I

Page 44: Corriere Vicentino ottobre 2012

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Page 45: Corriere Vicentino ottobre 2012

Idee per una casa eco-green

Il connubio è ormai inscindibile: energia deve voler dire anche risparmio. Si parte dagli impianti fotovoltaici e solari, dagli infissi e dagli isolamenti, dall’illuminazione, all’arredo, all’intonaco...

specialeenergia e risparmio

Le luci a led sono il futu-ro dell’illuminazione. Il Led (Light-Emitting Diodes) è un componente elettronico che, al passaggio di una minima corrente, emette una luce priva di infrarossi e ultravioletti, accendendosi immediatamente. Il risparmio ottenuto utilizzando illu-

minazione a LED è di circa il 93% rispetto alle lampade ad In-candescenza; 90% rispetto alle Aloge-ne; 70% rispetto alle

lampade a Ioduri me-tallici; 66% rispetto alle

lampade Fluorescenti. Hanno un’alta efficienza luminosa, ossia il rappor-to tra la quantità di luce

e l’energia necessaria per produrla: se per le fluo-

rescenti arriviamo a valori di 80-90 lumen su watt, con il LED superiamo i 120-130. Altro punto di forza è la du-rata: le fluorescenti possono durare 8-9mila ore, qualcuna arriva a 12mila, le lampade a LED durano circa 40-50mila ore, trascorse le quali non si spengono ma diminuisce la quantità di luce.

Cemento fotocata-litico che mangia lo smog: è una malta a base di biossido di titanio in grado di abbattere i livelli di inqui-

conducibilità termica e le sue caratte-ristiche di igienicità, impermeabilità, durevolezza, incombustibilità e rici-clabilità.

Il Relax è verde. Si chiama Soft rocker ed è la poltrona in legno con celle fotovoltaiche che ricarica cellulare e computer.È un’inventiva poltrona a dondolo inventata da un gruppo di studenti del MIT (Massachussets Institute of Technology): eco-compatibile, rea-

lizzata in legno, è tecnologica con 3 porte usb che ricaricano lettori MP3 o computer. Come? Con la potenza dell’energia prodotta dalle celle foto-voltaiche presenti sul tetto e attraver-so un dispositivo che sfrutta il moto oscillatorio provocato quando qual-cuno si dondola. L’energia prodotta alimenta una batteria che poi ricarica via usb qualsiasi dispositivo tecnolo-gico.

namento atmosferico. Sono masselli che attivano una reazione chimica che abbatte gli agenti inquinanti. Il biossi-do di titanio, infatti, ha la capacità, in presenza di luce naturale e artificiale, di ossidare sostanze organiche e inor-ganiche scomponendole per poi tra-sformarle in nitrati e carbonati. E anche vernice fotoca-talitica, per interni ed esterni: è un particolare rivestimento pitto-rico in grado di trasformare lo smog in aria pulita sempre grazie alla luce. Principio attivo: il biossido di titanio.

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Page 46: Corriere Vicentino ottobre 2012

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Page 47: Corriere Vicentino ottobre 2012

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Cresce la tecnologia verde e del risparmio

Energia quanto ci costiDal 1° ottobre lieve incremen-to dei prezzi di gas ed energia elettrica.Secondo quanto stabilito dall’Autorità per l’energia, il gas aumenterà del 1,1% e l’e-nergia elettrica dell’1,4%. La maggiore spesa su base an-nua sarà rispettivamente di 14 euro per il gas e di 7,6 euro per l’energia elet-trica.A influire sul-le variazioni sono princi-palmente gli inaspettati ri-

alzi delle quotazioni petrolife-re che in meno di tre mesi sono saliti di oltre il 20%. Tuttavia, per il gas, occorre sottolineare che l’applicazione del nuovo metodo di aggiornamento del-la ‘quota energia’ (QE), appro-vato a giugno dall’Autorità, ha consentito di evitare, alla vigilia dei più alti consumi

autunnali, un aumento che sarebbe stato dell’1,7%. Per l’energia elet-trica, oltre ai rialzi del pe-trolio, ha inci-so la necessità

di aumentare il gettito a copertura della voce per l’incentivazione alle fonti rinnovabili e assimilate.

Fotovoltaico 3DUn team di ricerca del MIT (Massachusetts Institute of Technology) ha sviluppato un sistema di cattura solare a tre dimensioni. All’interno di un progetto finanziato anche dall’Enel, infatti, stanno te-stando delle torrette solari sta-tiche che combinano moduli fotovoltaici e riflettori solari che massimizzano la quanti-tà di luce captata in base alle diverse ore del giorno, alle sta-gioni e all’area geografica. Nel team internazionale anche due ricercatori italiani: Marco Ber-nardi e Nicola Ferralis.

Solare low-costAttraverso una telecamera correggere l’angolazione degli eliostati nei sistemi a concen-trazione solare. A proporlo è un’azienda californiana: con controllo simultaneo, compo-nenti di dimensioni ridotte e tecnologia wireless, il risulta-to è abbassare i costi del 50%. L’eliostato è installato sui si-stemi a concentrazione solare per seguire la luce del sole, la telecamera rileva l’angolo dell’eliostato mentre una rete di microprocessori posiziona ogni specchio all’inclinazione ideale.

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Centro diurno versolA RINASCITA?

l o n i g o

loNIGoGiarolo: nell’arte ci vuole tecnica

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SAREGoIl futuro dell’asilo

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NovENTANovità in vista per il centro storico

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SoSSANoFinalmente è differenziata spinta

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BARBARANoIl genio dei numeri

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MoSSANoLa mia impresa per Gheddafi

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AREABERICA

di lino zonin

embra che per il Centro Diurno di via Fiume stiano per finire i giorni dell’incertezza e della precarietà.

Una recente delibera del consiglio co-munale ha infatti affidato la gestione del centro - rimasto per quasi due anni senza una guida dopo la scadenza, nel dicembre del 2010, dell’ultima conven-zione - alla casa di riposo Villa Serena, l’ente che gestisce da tanti anni con ot-timi risultati il centro di ospitalità per anziani e che ha tutte le carte in regola per assicurare uguale funzionalità alla struttura da poco presa in ca-rico.In attesa di vedere come lo staff di Villa

Serena saprà dare nuo-va linfa ai locali di via Fiume, ripercorriamo la strada che ha segnato la nascita, gli splendori, la decadenza e, si spera, la rinascita del Centro Diurno.

Il DEBUTToChi oggi ha più di cin-quant’anni avrà senz’altro ottenuto il battesimo scolastico alla scuola mater-na statale che si trovava proprio nello stesso posto in cui oggi c’è il punto ri-creativo per gli anziani.Ricorda l’allora sindaco Santo Dal Maso: “All’inizio del mio secondo mandato abbiamo deciso di utilizzare quello stabile di proprietà comunale, abbandonato dopo la costruzione del-la nuova scuola materna, per dare una risposta alle esigenze degli anziani che chiedevano di poter avere un luogo nel

Squale incontrarsi. Il centro è stato inau-gurato nel 1992 dopo un importante lavoro di restauro e riconversione e ha immediatamente riscontrato un grande successo attirando utenti non solo da Lonigo ma anche dai comuni vicini. La gestione è stata affidata a una coopera-tiva formata tra gli stessi soci del centro e, per alcuni anni, tutto è filato via per il meglio. Poi sono cambiati i responsa-bili, si è fatto ricorso a soggetti esterni e le cose sono rapidamente peggiorate. Non nascondo la mia delusione nell’a-ver dovuto vedere per tanto tempo ri-dotto a un regime di sopravvivenza il gioiellino che avevamo creato con tanto entusiasmo. Spero che con Villa Serena

le cose vadano meglio. Io resto convinto che la solu-zione migliore sia affidare il centro a chi lo usa, for-mando un comitato inter-no dotato di competenza e, soprattutto, di passio-ne”.

lA CRISILentamente, ma inesora-bilmente, il centro diurno ha co-minciato a perdere appeal e frequentatori. E’ sopravvissuto un gruppo ristretto di fedelissimi, ma le schiere di danzato-ri e di giocatori di briscola e

di tombola dei primi tempi sono diven-tate con gli anni un ricordo. Alla fine del 2010 il Comune ha deciso di non rinnovare la convenzione con gli ultimi gestori, mettendosi alla ricerca di nuo-ve formule per far convivere le scarse risorse di cassa con le esigenze degli an-ziani, i quali rimpiangevano gli antichi splendori e auspicavano un rilancio del centro.È cominciata allora la serie delle trat-tative, delle promesse, delle verifiche e delle rinunce, con l’assessore ai servizi

Credo che la soluzionemigliore sarebbe un

comitato interno

Corriere Vicentino | 48 | Area Berica

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sociali Franco Rebesan alla difficoltosa ricerca di un soggetto in grado di sod-disfare le diverse esigenze. Dopo quasi due anni, sembra che sia riuscito.

Il N Uovo ACCoRDoIn base al regolamento appena sti-pulato e approvato dal consiglio co-munale, Villa Serena si occuperà del Centro Diurno per tre anni a partire dal primo ottobre, “con un sistema di auto gestione e auto finanziamento”.

Il Comune interviene con una somma una tantum di 10 mila euro per favorire l’avvio dell’attività e con un contributo annuo di 20 mila euro per sostenere lo “sportello unico dell’anziano”, servizio di assistenza a vario titolo per le per-sone della terza età che costituisce la vera novità dell’accordo. Anche i costi per utenze e pulizie sono a carico del Comune mentre le altre spese saranno sostenute dal gestore con gli introiti del tesseramento e delle varie attività a pa-

gamento offerte dal centro.Tutto bene, dunque? Ancora non si sa, è presto per dirlo, vedremo. Di sicuro, per ora, c’è che le minoranze consigliari non condividono il piano elaborato da Rebesan e che in consiglio comunale hanno negato la loro approvazione. Una partenza in salita, che complica il lavoro di chi si preso l’impegno di resti-tuire la massima funzionalità a un ser-vizio importante e molto gradito dagli anziani di Lonigo.

Ritorna Gustus Itineris Festa di classe da principia festa per il settant’anni della classe 1942 ha riser-vato a numerosi partecipanti una lieta sorpresa: la presenza del principe Carlo Giovanelli, leoniceno onorario anche

lui nato nel 1942 e giunto appositamente da Roma per salutare i coscritti. In una pausa del pran-zo svoltosi a villa San Fermo – per molti anni dimora della famiglia Giovanelli – posano as-sieme al principe: Attilio Nicoli, Prospero Purelli e Antonio Tognon. l.z.

Litorna a Vicenza l’appuntamento con l’eccellen-za dei prodotti vicentini. Il 20 e 21 ottobre parte Gustus Itineris, la due giorni durante la quale sarà possibile assaporare, direttamente dai produttori,

i migliori vini del territorio e i prodotti tipici della gastro-nomia locale. L’iniziativa, arrivata alla terza edizione, sarà organizzata dalla Strada dei Vini dei Colli Berici nella splendida cornice del Palazzo Valmarana, opera dell’ar-chitetto Andrea Palladio. L’ingresso è di 8 euro ma per gli aderenti all’evento su Facebook è previsto un ingresso ridotto a 5 euro per i quali verrà ritenuta valida la lista partecipanti confermati fino al giorno prima della mani-festazione. i.b.www.gustus-itineris.it www.facebook.com/StradaViniColliBerici

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inizio corsi stagione 2012/13il 1° ottobre 2012Corriere Vicentino | 48 | Area Berica

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l o n i g o

di lino zonin

hi ha seguito nel corso delle ultime estati il “Cinema sotto le stelle”, rassegna ambulan-te che ha animato con le sue

proiezioni i quartieri e le frazioni di Lonigo, ricorderà senz’altro il tipo alto e dinoccolato che, con fare calmo e si-curo, montava lo schermo, regolava il proiettore, seguiva da lontano il film e poi, con la solita flemma, smontava, metteva via e se ne andava.Quel tipo si chiama Pier Paolo Giarolo, ha quarant’anni, abita ad Almisano ed è uno al quale la semplice definizione di addetto al proiettore va molto stretta. Pier Paolo è infatti un artista a tutto ton-do, diplomato in pianoforte al conser-vatorio, ricercatore di nuovi linguaggi, regista e produttore di documentari. “La svolta, dopo qualche anno passa-to a guardarmi in giro, è avvenuta se-guendo un corso di tecnica della narra-zione a Torino con Alessandro Baricco e Gabriele Vacis - racconta -. Lì ho capito che ogni forma espressiva, per rag-giungere il suo obiettivo, deve seguire delle regole ben precise e molto simili tra loro. Per eccellere nella pittura, nel-la scrittura, nella recitazione ma anche per diventare un bravo cuoco, un bravo contadino o un bravo falegname esiste una tecnica universale che conduce al successo. Questa scoperta mi ha aperto la mente e mi ha indicato la strada”.Una strada che lo ha portato ad occu-parsi di arti visive e in particolare di documentari.“Ho accompagnato per circa un anno

Nell’arte ci vuole TECNICAla famiglia tedesca del Circo Soluna lungo il suo viaggio itineran-te nelle varie piazze d’Italia. Ne ho fatto un documentario intito-lato “Un piccolo spet-tacolo” che ha vinto il primo premio al festival del Cinema di Roma del 2005. In seguito ho curato

le riprese e il montaggio del Dvd che racconta la realizzazione del lavoro tea-trale compiuto da Marco Paolini per lo spettacolo “Il sergente” tratto dal libro di Mario Rigoni Stern. Poi, prima di partire per il Perù, dove ho raccolto del materiale per conto del canale culturale franco/tedesco “Arte” che sto montando e che verrà pronto in primavera, ho girato “Tradurre”, un viaggio nel mondo dei traduttori di li-bri, dei musicisti e dei fornai”.Qua una spiegazione in più ci vuole.

C

“Sempre in base al principio di uni-versalità di cui sopra, ho messo a con-fronto le diversità della lingua scritta, il rapporto della sonorità dei vari idiomi con gli strumenti musicali e, compien-do una specie di triplo salto mortale, con il pane che ogni paese produce. Ne è venuto fuori un racconto poetico che, partendo dalle presunte diversità, descrive un’Europa più unita di quanto non sembri”.Resta da capire come Pier Paolo Giarolo riesca a conciliare la sua vena creativa con quella di addetto al telone e al pro-iettore.“Se ci si pensa bene, la distanza non è poi molta. Con il mio “Cinemambu-lante” porto le opere d’arte davanti alla casa della gente, la invito ad uscire, a spegnere la tv con le sue assurdità e a sedersi al fresco e al buio per guardare un bel film. La regola è sempre la stes-sa: fare le cose con passione, seguire il mantra universale secondo il quale se lavori come si deve, se segui le regole e se sei onesto con te stesso, il risultato arriva di sicuro”.

La regola è fareogni cosa

con passione

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er il secondo anno consecutivo la città di Lonigo, nel mese di settembre, ha ospitato

l’adunata degli Alpini “Val del Guà”, coinvolgendo le scuo-le e la cittadinanza tutta attraverso un concerto, uno stand gastronomico allestito al parco ippodromo, sfilate con ga-gliardetti e un incontro presso il teatro comunale. “L’anno prossimo ricorre l’ottantesimo anniversario della fondazione degli Alpini a Lonigo, per cui vorremmo por-

tare nella nostra città l’adunata sezionale che vedrebbe la presenza di circa 10.000 alpini e un mese di incontri - spiega il presidente Sergio Portinari -. Per realizzare questo pro-getto, però, abbiamo bisogno che il Comune ci sostenga economicamente. L’evento dovrebbe svolgersi in seguito al raduno nazionale e a quello del triveneto, dunque verso la fine di giugno o l’inizio di luglio”. s.m.

Cittadinanza onoraria al reggimento Savoia Cavallerial reggimento del Savoia Cavalleria ha ottenuto la cittadinanza onoraria leonicena alla presenza del sindaco Giuseppe Boschetto, del comandante del reggimento colonnello

Giovanni Cafforio e di numerosi rappresentanti d’arma di ieri e di oggi. Le ragioni che uniscono in modo così stretto la città di Lo-nigo e il reggimento che porta il nome della casata reale piemon-tese trovano origine nel lontano 1941, quando i cavalieri del Savoia

prestarono giuramento in piazza Garibaldi prima di partire per il fronte russo. Un anno dopo, durante la battaglia di Izbušenskij, i soldati italiani entrano negli annuali militari

per aver effettuato l’ultima ca-rica di cavalleria della storia. In occasione del settantesimo an-niversario di quell’impresa si è pensato di consolidare lo stori-co legame con il conferimento al Savoia Cavalleria della citta-dinanza onoraria. l.z.

p

I

l’adunata degli Alpini

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resterebbero i problemi di ac-cesso, e poi, appartenendo l’immobile all’Ipab che gestisce la casa di riposo, l’accordo non sarebbe semplice, anche se il consigliere della Lega nord, Biso-gnin pure lui, si sta adoperando per renderlo possibile. Terza: ampliare la scuola dell’infanzia di Monticello di Fara, e non la scuola primaria, come erroneamente è stato scritto. O, in su-bordine, quella di Sarego”.Farete un referendum per far decidere ai cittadini?“Altra voce errata che circola. No, il metodo che seguiremo è un giro di in-contri pubblici coi cittadini, che abbia-mo già iniziato”.

s a r e g o

di giovanni salviati

nche il nuovo asilo di Meledo sconta lo stesso destino di tutte le opere pubbliche necessarie nell’I-

talia di oggi: è a rischio per mancanza di liquidità utilizzabile. “Abbiamo sospeso il progetto – spiega il sindaco Roberto Castiglion - perchè non c’era copertura finanziaria certa e si trattava di un’opera piuttosto costosa (un milione e mezzo di euro) ”.l’ex assessore Faedo dice che in realtà i soldi c’erano.“Il grosso del finanziamento su cui con-tava la passata giunta erano 800mila euro, che dovevano arrivare come indennizzo di legge al Comune per l’utilizzo della miniera di bentonite di Meledo, concessa alla Berica Immobi-liare srl di Dueville. Ma i problemi al riguardo sono due. Primo, non è mai stata firmata la fideiussione bancaria a garanzia di quella cifra, che comunque non doveva arrivare tutta in una volta, ma nel corso di ben 30 anni di gestione della miniera. Secondo, anche se fosse stata firmata, gli accordi stipulati con

la società escavatrice prevedono che se gli introiti saranno minori del previsto, la Berica Immobi-liare potrà richiedere indietro quanto anticipato al Comune. E da colloqui con il titolare Diego Marchioro - continua il sindaco - risulta che la cri-si generale fa prevedere una forte diminuzione del bilan-cio previsto. Anzi, tira aria di chiusura della miniera, o per lo meno di sospensione delle estrazioni per il prossimo anno”.E il finanziamento della Regione?“Il bando del 2010 prevedeva al mas-simo 500mila euro per una spesa di un milione e mezzo, come rimborso a lavori finiti. Stiamo tentando di rinego-ziare l’accordo del bando”.Quali sono le soluzioni possibili?“Allo studio ce ne sono tre, necessa-riamente molto più economiche. Pri-ma: costruire la scuola materna dietro le scuole medie a Meledo, ma ridotta rispetto al progetto esistente. Seconda ipotesi: ristrutturare la struttura attual-mente utilizzata in via Bisognin. Ma

a

di stefano canola

er il suo esordio in pubblico, Aldi-quadelGuà è andato al di là delle aspettative. Il 30 settembre, nella

sala parrocchiale di Meledo, erano in tanti ad assistere alla conferenza sul tema “Alimentazione, amore, formula Caisse*: quale relazione con il cancro?” messa in piedi dal neonato Gruppo per una comunità sostenibile e a fare domande ai relatori Marcello Pamio, Loretta Martello e Ludovico Guarnieri.“C’è stata grande partecipazione con ospiti venuti anche da molto lontano – raccontano gli organizzatori. - Molti hanno espresso interesse per le future

Quelli di AlDIQUADElGUà

pMa chi è questa strana gente di Aldi-quadelGuà?“Siamo residenti del comune di Sarego e ci incontriamo due volte al mese per costruire una realtà territoriale attenta allo stile di vita e di relazione. Parteci-pazione, condivisione, sostenibilità am-bientale, economia consapevole sono le nostre parole d’ordine. Organizziamo corsi, laboratori di autoproduzione, in-contri formativi. Puntiamo ad avere in futuro al nostro interno anche un Gas (gruppo d’acquisto solidale)”.

* Tisana depurativa e disintossicante, che molti utiliz-zano per curare anche i tumori. Proviene da una ricet-ta che l’infermiera Caisse, in Canada, aveva ricevuto dagli indiani del luogo.

attività del gruppo, facendoci sperare in prossime nuove adesioni. Ringraziamo quanti hanno contribuito alla riuscita dell’evento, in particolare il Gas Loni-go. È stato interessante l’accostamento dei diversi punti di vista nel modo di considerare e affrontare la prevenzione e la malattia: l’aspetto fisico-alimentare, l’aspetto animico-spirituale e l’ottica del malato, di chi il percorso lo ha fat-to in prima persona. Ci siamo posti di fronte a questo e ad altri temi conside-rando l’uomo nella sua interezza e con alcune linee guida: investire nella cuci-na per una vera prevenzione, proporsi di risolvere i conflitti dell’anima e cre-dere nelle risorse naturali per curarci”.

Il futuro DEll’ASIlo

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10 settimana della ricerca italiana per la Fibrosi Cistica

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n o v e n t a

Novità in CENTRo

Un autunno dedicato al sociale

ino a pochi anni fa lo chiama-vamo “lo spazzino”. Negli anni 60 girava per le vie del paese su una bicicletta dotato

di bidone e scopa, a pulire i piccoli rifiuti, come le cartacce o le sigarette “nazionali”. Se non ci ricordassimo del personaggio, è possibile ritrovar-lo in un qualsiasi film di Totò!Il comune di Noventa Vicentina, dal luglio scorso, ha intrapreso un nuovo progetto, Spazza città, che consiste nell’utilizzo, da parte di un operatore ecologico (rassegniamoci: lo spazzi-no ormai si chiama così), di una bi-cicletta particolare: un triciclo dotato di quattro porta bidoni per la raccolta differenziata e una ramazza. L’idea è venuta all’assessore all’ambiente Ce-sare Giacomuzzo, dato che, come ci spiega “l’uso di strumenti e tecnolo-gie per provvedere alla raccolta dif-ferenziata di piccoli rifiuti, non aveva del tutto risolto la pulizia del centro storico, ancora carente. Ormai era diventata una necessità”. L’operato-re, dal lunedì al venerdì (o sabato, a seconda delle necessità), passa per le vie del centro e raccoglie i rifiuti la-sciati incivilmente dai cittadini. Intanto i primi risultati cominciano a vedersi. “Il triciclo è un incentivo per la cittadinanza a una presa di coscienza - spiega l’assessore - ed è in corso uno studio per migliorare lo spazzamento stradale estendendolo anche alla periferia”.

f

SpazzaCITTà

arà la tematica sociale la protagonista di una serie di convegni aperti alla cittadinanza con il patrocinio dell’Assessorato alle politiche sociali di Mattia Veronese. Il primo, organizzato dal Servizio Adozioni dell’Ulss n. 6 e curato dal dott. Germano Parlato, sarà “La famiglia adottiva

guarda al futuro. Proposta formativa e di approfondimento sull’adozione. Il percorso scolastico del bambino adottivo: difficoltà e risorse alle diverse età” e si svolgerà nella serata di giovedì 18 ottobre presso Villa Barbarigo. Per il mese di novembre, invece, sono in programma altri tre convegni. Ve-nerdì 16 novembre ci sarà una serata dedicata alla prevenzione del tumore al seno e poi un corso di formazione, suddiviso nei due appuntamenti del 15 e 22 novembre, che tratterà un argomento molto attuale, quello del mondo delle badanti. Il corso sarà rivolto a tutte quelle famiglie che necessitano di tali figure per l’assistenza domiciliare di anziani e disabili in genere. s.m.

S

di silvia maculan

l via l’ultima parte del progetto di riqualificazione del centro storico di Noventa: un centro vivo, moderno, pulito e sicuro.

“Queste sono state le parole d’ordine e le priorità che ci hanno guidato in questi anni di lavori - spiega l’asses-sore Carmine Pasquale Coppola -. Varie e diverse sono le novità legate al centro storico che investono anche quest’autunno caldo”. La prima notizia riguarda la piazza principale, piazza IV novembre, che è stata rimoderna-

ata. I lavori sono pressochè finiti, da ultimare la messa in posa delle pan-chine ai lati ed una serie di fiorere per dare vita e, sicuramente, colore a questo grande foro, che ha sullo sfon-do la spettacolare Villa Barbarigo, ri-portandoci ai fasti di fine Ottocento. Una novità è l’installazione di alcuni strumenti di diffusione sonora, che verranno attivati nei giorni di festa e, in particolar modo, durante le festi-vità natalizie, lungo corso Matteotti, l’arteria principale che attraversa il paese. “Questo sicuramente ci diffe-renzierà dagli altri paesi circostanti e cercherà di rendere Noventa un cen-tro per passeggiare e trascorrere un piacevole pomeriggio, tra un caffè e un po’ di shopping” ci chiarisce Cop-pola. Il Comune ha l’ambizione di di-ventare un punto nevralgico dell’A-rea Berica, dato che è anche un punto di incrocio tra le province e si trova in una posizione lontana dalle città. In-fatti “per la prima volta nei prossimi mesi, Noventa sarà accessibile e visi-tabile da qualsiasi parte del mondo” irrompe l’assessore. Verranno infatti posizionate in piazza IV novembre due webcam collegate ad una linea adsl e il centro sarà online su inter-net 24 ore su 24.

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o r g i a n o

di silvia maculan

n una posizione strategi-ca, sull’estrema propag-gine dei Berici e all’im-boccatura della Val Liona

si trova Orgiano, un antico insediamento romano. I suoi castelli confermano l’esisten-za già intorno al IX – X se-colo, in epoca Longobarda, e viene suggerita l’ipotesi di un’altrettanto antica chiesa di Santa Maria, anche se la sua esistenza è stata accertata alla fine del 1200. Fondamentale Vicariato nel territorio, venne ricostruita nel 1740 ed amplia-ta nel 1859. Nel 1977 il cam-panile, originario del ‘500 e la cuspide sono stati restaurati, ma i problemi statici dell’e-poca non sono mai stati risolti radicalmente e sono tuttora fonte di danni. La Parrocchia di Santa Maria Assunta ha così richiesto alcuni interventi di restauro conservativo e di consolidamento statico della struttura di copertura e delle murature perimetrali.Il campanile presentava mol-te lesioni a causa dell’azione

dei fulmini e la situazione ri-sultava aggravata dall’impo-verimento della malta sulla cuspide e nelle stuccature ce-mentizie della ghiera in pietra dell’orologio di facciata: “Le pietre e gli elementi potevano essere addirittura sfilati e da un momento all’altro la strut-tura sarebbe potuta cedere senza preavviso, anche sul sa-grato, procurando danni alle persone” spiega don Gabrie-le. Anche sulle statue esterne ci sono elementi di degrado, mentre la cella campanaria presenta alcune lacune tecni-che e danni sulla muratura, a causa delle percussioni, sol-lecitazioni e microvibrazioni, generate dal naturale movi-mento delle campane.Per tutti questi motivi la Par-rocchia sta procedendo, da inizio estate, all’integrale re-cupero della torre campana-ria, al restauro e consolida-mento della copertura della cuspide, dalla messa in posa di ammortizzatori per le cam-pane in neoprene alla messa in sicurezza della copertura e all’adeguamento alla norma-

tiva vigente per l’im-pianto parafulmine. Altri piccoli interventi riguardano la Chiesa e l’Oratorio attiguo. E i finanziamenti? “La CEI ci finanzia di-rettamente con circa 80.000 euro. Il resto dei fondi arriva dalla Parrocchia. Ci siamo mossi con richieste al Ministero dei Beni Culturali e alla Regio-ne ma di questi tempi è dura” conclude don Gabriele. s.m.

Restauro ToTAlE

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certa mossa. Che esperienza è stata quella delle olimpiadi?È stato molto bello conoscere ragazzi da tutto il mondo che condividono il mio interesse. Inoltre, la competizio-ne è stata per me un ottimo stimolo per fare del mio meglio.Come ti sei classificato?

Alla prima metà dei concor-renti è stata assegnata, in base al punteggio, una medaglia di bronzo, d’argento o d’oro. Io ho ottenuto una medaglia d’ar-gento.l’emozione più grande?Il sollievo di quando ho scoper-to che la mia soluzione ad un esercizio della gara funzionava. Ne ero veramente ossessionato! Cosa vorresti fare da grande?Ancora non lo so. Comunque

c’entrerà con la mate-matica. le tue passioni?I giochi di strategia per computer, i libri e i film fantasy e un po’ di sport quotidiano.2+2 fa sempre 4?Certo che sì, ma tal-volta può non essere così evidente...

di silvia maculan

n diciottenne come tanti? For-se. Non solo però, perché Da-miano Zeffiro è a dir poco un genio della matematica. Cam-

pione provinciale, ma anche regiona-le, plurimedagliato a livello europeo, Damiano è nella squadra nazionale e, il luglio scorso, ha partecipato alle Olim-piadi svoltesi in Argentina. “La passione per i numeri è senza dubbio qualcosa che ho costruito nel tempo - racconta Damiano, che oggi frequenta il liceo scientifico Masotto di Noventa Vicenti-na -. In questo credo siano state determinanti la mia curosità e un po’ di testardag-gine. Ricordo che, fin dalle scuole medie, ogni volta che non capivo del tutto la spiegazione di un esercizio non smettevo di pensarci finché non riuscivo a padroneggiare completa-mente l’argomento. Un altro stimolo fondamentale mi è arrivato, senza dubbio, dai buoni risultati nelle pri-

ume gare che ho fatto”.Ti capita di usare la matematica nel-la vita di tutti i giorni?Mi può capitare di fare qualche ra-gionamento logico per organizza-re in maniera ottimale il tempo che dedico allo studio; o se gioco a carte posso usare il calcolo delle probabi-lità per stabilire l’aspettativa di una

Il genio DEI NUMERIb a r b a r a n o

lavorando per l’integrazione degli stranieri

iamo nel 2012 ma le notizie di razzismo e prevaricazione dei diritti umani più elementari sulle persone immigrate non mancano. Non mancano le realtà, come Barbarano, che continuano a lavorare silenziosa-mente per l’integrazione, al fine di aiutare gli immigrati a diventar parte del nostro tessuto sociale. Anche quest’anno il Centro Territoriale permanente per l’istruzione e la formazione in età adulta di Noventa Vi-

centina, con il patrocinio del Comune, promuoverà i corsi di lingua italiana per stranieri, da metà ottobre al mese di maggio 2013. Saranno proposti degli orari diversi in modo che gli stranieri possano frequentare i corsi senza rinun-ciare al loro lavoro. Quello generico presuppone un esame finale che servirà per ottenere il permesso di soggiorno a lungo termine e si svolgerà ogni mercoledì e venerdì dalle 17.30 alle 21.30 nella Sala Civica Comunale a Ponte di Barbarano. Un altro interessante progetto è il corso per straniere, destinato alle mamme immigrate, sprovviste di au-tomobile ed impegnate nella crescita dei figli, e si svolgerà sia nel comune di Barbarano presso il Palazzo dei Cano-nici, che nella frazione di Ponte, presso la Sala Civica, in orari mattutini: i lunedì e i mercoledì dalle 9.30 alle 12. s.m.

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ti di attualità che rendono la proposta più frizzante ed apprezzata, per far divertire il pubblico”.Le uscite più significative ad oggi? E i prossimi appuntamenti?“Sono state la partecipazione a “I ve-nerdì in musica” a Lonigo, alla sfilata inaugurale di “La notte rosa delle ter-me” ad Abano Terme, sfilate ad Este e Camisano Vicentino. Tra i prossimi programmi la partecipazione al Gran Galà del 18 ottobre per il congresso Nazionale dei commercialisti in Villa Cordellina a Montecchio Maggiore e lo spettacolo nei saloni del Circolo uf-ficiali dell’esercito a Castelvecchio”.

di silvia maculan

usica barocca in sottofondo, bel canto, storia ed illusioni-smo, tessuti che aleggiano e danze, in continuo movi-

mento: è la Venezia del 1700 riporta-ta in vita dal gruppo Frammenti dal ‘700. Nato recentemente come costo-la della ben consolidata Rievocazio-ne Storica di Ponte di Barbarano, il gruppo è partito in quinta, con forte entusiasmo e consapevolezza.“Siamo circa 50 persone, più coloro che si occupano del backstage e le in-stancabili sarte che ci seguono negli

Mappuntamenti e ci aiutano nelle ve-stizioni - raccontano i fondatori -. Il gruppo fa parte della Pro Loco Pon-te e, in quanto tale, grava su di essa. La speranza è quella di riuscire, con le entrate, a pareggiare le uscite per i costi legati ai vestiti e agli accessori”.Il vostro obiettivo?“Diffondere la cultura veneziana del ‘700. Siamo alla continua ricerca di elementi da proporre, dalla riflessio-ne sui gravi problemi che il bustino procurava alle donne gravide al lin-guaggio del ventaglio e dei nei. Il tut-to, ovviamente, viene condito con gli usi e i costumi del passato ed elemen-

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Corriere Vicentino | 56 | Area Berica

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contattare la ditta di raccolta. Ovvio poi che ogni rivoluzione comporta cambiamenti che necessitano di tem-po per divenire consuetudine: ecco perché godremo di circa tre mesi di tempo per rodare e imparare a suddi-videre i rifiuti nel modo più corretto; successivamente, gli addetti alla rac-colta che noteranno un conferimento scorretto (perché i sacchetti devono essere trasparenti per permettere di esaminarne il contenuto), lo faranno presente alla famiglia interessata. At-tualmente i sossanesi, produttori cia-scuno di 276 chili di immondizia l’an-no, riciclano il 56% dei rifiuti, ma i margini di miglioramento sono anco-ra molto ampi nell’unica regione che supera una media di differenziata del 50%. Per quanto riguarda la spesa, Enzo Trulla, assessore all’ecologia, ci spiega che gli aumenti che avremo da un lato, dall’altro saranno abbattuti, evitando disagi per l’utenza: la nuo-va raccolta ci costa 47.000 euro in più per plastica, carta e vetro porta a por-ta, ma ne spendiamo 11.000 in meno nella raccolta di umido e secco, grazie alla richiesta economica di Padova Tre, più contenuta rispetto a quella dell’azienda precedente. Se fino a ieri lo smaltimento del secco ci costava poi 80.000 euro, da oggi il risparmio è perlomeno, per rimanere fin troppo cauti, del 25%.

di federico tosato

nche a Sossano è ormai tempo di una piccola rivoluzione: la raccolta differenziata spinta, porta a porta. Dopo anni di

scomodi via vai all’ecocentro, spesso con automobili ingombre di rifiuti fino all’inverosimile, è oggi suffi-ciente depositare fuori casa il rifiuto di turno, che sarà raccolto dai mezzi targati Padova Tre. Calendario alla mano, ad essere raccolti porta a porta sono l’umido, il secco, la carta, il ve-tro e la plastica insieme alle lattine. Vi sono come è ovvio alcune novità rela-tive al conferimento: la più rilevante riguarda la tessera identificativa, da applicare al contenitore dell’umido per verificarne il conferimento, men-tre all’ecocentro (aperto il mercoledì e il sabato e per accedere al quale do-vremo presentare un documento di riconoscimento) lasceremo solo gli in-gombranti, gli olii vegetali e minerali, i toner, le lampade al neon, gli inerti, le pile, i medicinali scaduti, gli abiti usati; infine, con la plastica si con-segneranno pure le latte, le lattine, i piatti e i bicchieri usa e getta. Nel sin-tetico opuscolo consegnato alle fami-glie è indicata per ogni tipo di rifiuto la destinazione più appropriata, così come vi sono segnalati i tipi di confe-rimento per effettuare i quali occorre

a

Rifiuti: SI CAMBIA!s o s s a n o

la scuola si rifà il truccoultimo giorno di set-tembre è stato inau-gurato a Colloredo

l’Ente Morale Giovanni Pegoraro, la scuola materna della frazio-ne. Dopo anni di miglioramenti, possibili grazie ai molti bene-fattori e che hanno coinvolto gli

impianti elettrico, idrico, di con-dizionamento, di riscaldamento, la tinteggiatura, i servizi igienici, i pavimenti, i serramenti, il par-cheggio e il marciapiede per la si-curezza dei bambini, il sottotetto e il controsoffitto, la scuola è stata presentata alla comunità. Sorta nel ’29, quando il parroco pensò di accogliere all’interno della canonica un paio di sezioni, fu resa statale negli anni Settanta grazie all’impegno profuso in tal senso dall’allora sindaco e diri-gente scolastico Antonio Boraso. Nel corso della cerimonia sono stati diversi gli interventi in pro-gramma; don Renzo ha parlato della materna come di un am-biente che alimenta “la cultura di umanità in un cammino di rispet-to e di civiltà”, mentre il sindaco Flavio Caoduro l’ha definita “cul-la del nostro futuro”. f.t.

L’

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ma il mio fiore all’occhiello furono le oltre 5mila rose che grazie alla temperatura mite riuscivo a far fiorire per tutto il tempo dell’anno.Il parco piacque a Gheddafi?Sì, piacque molto ai libici in gene-rale: quando passavano le mura di recinzione e vedevano il parco scen-devano dalle macchine e si sdraiava-no sull’erba come se non l’avessero mai vista prima. Ci furono ben tre inaugurazioni alle quali il colonnello presenziò ringraziandoci molto per il lavoro svolto. Mi rimane però il dubbio se fosse davvero lui o uno dei suoi numerosi sosia.Come fu vivere in libia?In estate, durante il giorno si poteva-no raggiungere i 50 gradi all’ombra e lavorare sotto il sole era davvero estenuante. Alle 18 poi scattava il coprifuoco ed eravamo costretti a chiuderci in casa per evitare l’arresto. Quando partii per rientrare in Italia mi furono sequestrati tutti i rullini fo-tografici, perché le autorità libiche te-mevano azioni di spionaggio. Insom-ma, non fu sicuramente semplice.

di manuel mantoan

risaputo che Muammar Gheddafi, il dittatore libico ucciso il 20 ottobre 2011 du-rante la guerra civile, aveva

una particolare predilezione per i giardini: molti ricorderanno le sue due ultime visite in Italia (giugno 2009 e agosto 2010), che fecero scal-pore perché alle sfarzose stanze di Villa Pamphili e dell’Ambasciata libi-ca a Roma, il colonnello preferì come camera da letto una tenda allestita nei giardini delle due residenze.Lo stesso privilegio non spettò però al parco di 50mila metri quadri rea-lizzato in mezzo al deserto libico da Damiano Carboniero, disegnatore meccanico e giardiniere di Mossano. “All’inizio degli anni 80 – spiega Car-boniero – il colosso vicentino Mal-tauro aveva vinto un appalto per la costruzione dell’ospedale militare Salah El Din di Tripoli e l’azienda per cui lavoravo aveva ricevuto l’incarico di realizzare un enorme parco intor-no al perimetro della struttura. Oltre

Èalla funzione estetica, obiettivo dell’opera era contenere la sab-bia del deserto e ab-bassare la temperatu-ra dell’area nei mesi più caldi dell’anno”.In quanto tempo re-alizzaste l’opera?In sei mesi il lavoro era concluso. In tutto rimasi a Tripo-li tre anni per seguire la crescita e la manutenzione di questo immenso parco, poi mi vidi costretto a rien-trare in Italia per l’attacco condotto dagli americani nel Golfo della Sirte, nel 1986.Ci furono difficoltà?Innanzitutto strappare terreno al de-serto, per questo furono erette mura alte quasi tre metri per bloccare l’a-vanzata della sabbia sospinta dai venti. Un altro problema fu importa-re la terra e le piante dall’Italia: la do-gana libica rispedì al mittente i con-tainer di terriccio e numerose piante morirono per la lentezza di sdogana-mento, così dovetti arrangiarmi con sabbia, terra, concimi organici e semi che avevo a disposizione in Libia. Altri problemi furono la reperibilità di acqua, le alte temperature, il vento secco e gli attacchi di cavallette e altri insetti succhiatori.Cosa piantaste oltre all’erba?Mimose, eucalipti, fucus, lantane, la cineraria marittima, l’ibiscus, siepi di conifere, il pino marittimo, le palme,

la mia impresa per GHEDDAFIm o s s a n o

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Particolare, af-fascinante e di-vertente. Ci sono 24 piazzole con i bersagli sparse per il bosco: di 12 di queste piazzole conosci la distanza mentre delle altre 12 devi riuscire, attraverso alcune indicazioni, a cal-colarla da te, per decidere l’intensità con cui scoccare le frecce.Come ti sei preparato ai Tricolori?I campionati italiani si sono svolti in Calabria il primo weekend di settem-bre. Sono arrivato sul campo senza alcuna aspettativa: era la prima vol-ta che provavo questo tipo di gara e non mi ero per nulla allenato… Ave-vo vinto le qualificazioni regionali e per me era già tanto così!E invece poi…Ho vinto l’oro, ma le cose inizialmen-te non sono andate così bene! Appe-na arrivato in albergo ho cominciato a montare l’arco, mi sono accorto di aver dimenticato a casa la mia corda e sono entrato nel panico! Per fortuna il mio maestro mi ha prestato la sua, con la quale mi sono trovato subito benissimo: con le prime frecce ho su-bito fatto centro, ho iniziato la gara al massimo, mi sono rilassato e ho rag-giunto il gradino più alto del podio. A chi dedichi questa prima impor-tante vittoria?A diverse persone: a me stesso per l’impegno di tutti questi anni, ai miei genitori per il continuo sostegno, alla mia società Arcieri Arzignano e ai miei maestri.

Progetti per il futuro?La scuola! E ancora l’arco: sono

ancora euforico per la me-daglia d’oro ma mi devo ri-lassare e tornare in palestra per prepararmi ai prossimi campionati italiani!

SPoRT

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leonardo centra ilTRIColoRE

di alessandra groppo

arco e le frecce sono da sempre la sua passione: a tre anni si divertiva a scoccare frecce di plastica giocando agli indiani

o a Robin Hood, oggi l’arzignanese leonardo Biolo mostra orgoglioso la medaglia d’oro del campionato italia-no di tiro di campagna.A 14 anni sei già tricolore…Sì: è stata un’emozione fortissima vincere l’oro italiano. Avevo già vinto molte competizioni locali prima, ma questa è stata la mia prima vittoria importante.Solitamente i ragazzi della tua età preferiscono il calcio.Anch’io giocavo a calcio da piccolo, ma la mia più grande passione è sem-pre stato il tiro. Ricordo ancora il mio primo vero arco: avevo appena finito la terza elementare e i miei genitori me l’hanno regalato per la promozio-ne. Da quel giorno non ho mai smes-so di allenarmi.Quanto si allena un campione?Scocco frecce circa tre volte a settima-na, d’estate all’aperto e d’inverno in palestra. Ma ora ho iniziato le supe-riori, studio al Pigafetta di Vicenza e ho meno tempo, perciò passerò in palestra due pomeriggi a settimana.Quali sono le caratteristiche del tiro con l’arco?Innanzitutto è uno sport di concen-trazione: inizialmente si impa-ra la tecnica, come tenere l’arco e come tirare bene le frecce, ma una volta fatte proprie queste abilità bisogna im-parare a gestirle, a rimanere concentra-ti e rilassati perchè

L’spesso basta una freccia fuori per compromettere l’intera gara. Questo sport, poi, è particolare anche perché comprende diversi tipologie di pro-ve. Ci sono gli Indoor, i campionati invernali in palestra in cui bisogna colpire un bersaglio posto ad una distanza di 18 metri. Per la stagione estiva, invece, ci sono due possibilità: i FITA, ovvero una serie di tiri a ber-sagli posti a 90, 70, 50 e 30 metri e il tiro di campagna, la specialità che mi ha permesso di vincere l’oro italiano.Spiegaci la tua disciplina.

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di stefano canola

a palla ovale è approdata an-che nell’Area Berica per me-rito della Leonicena Rugby, fondata lo scorso gennaio a

Lonigo e ora ai nastri di partenza del suo primo campionato.“La società conta una quarantina di tesserati senior – spiega il presidente Marco Pace – oltre a un centinaio di bambini e ragazzi delle giovanili nei Leoni del Nord Est, in collaborazione con San Bonifacio. La prima squadra affronterà il campionato amatoriale girone Est, sperando di approdare in serie C nella prossima stagione: match d’esordio il 14 ottobre contro il Sirena Rugby, club trentino; prima partita casalinga il 28”.Intanto è già andato in scena il debut-

Lto ufficiale con la gara amichevole del 30 settembre nell’impianto di San-ta Marina (all’interno della pista di speedway), che ospita pure gli alle-namenti, il lunedì e il mercoledì sera. “La partita ha visto buona affluenza sugli spalti ed è servita alle squadre per prepararsi ai rispettivi campiona-

In campo i leoni DEl RUGBY

passaggio definitivo in FCI – conti-nua Zarantonello. - Le idee sono tan-te, una di è quella di unire le nostre forze col team amatoriale della Banca Popolare di Vicenza (oltre 150 iscrit-

ti), per organizzare tante uscite aperte a tutti. E poi c’è un sogno nel cassetto. Di sicuro saremo ancora al via della Coppa Vene-to e anche in altre corse, il mo-vimento qui non si ferma mai”.Di che sogno sta parlando?Quello di avere una scuola uf-ficiale di MTB che manca nel nostro territorio, sono solo 5 o 6 in tutto il Veneto. Sarebbe un gran colpo per noi, ne abbia-mo parlato con chi di dovere, speriamo di avere presto ri-

sposte positive. Le forze umane sono pronte, capitanate dal nostro atleta e istruttore federale Fornasa, quelle economiche le troveremo strada fa-cendo.

di stefano testoni

tagione da incorniciare per il Punto Bici, team di appassionati che nel 2012 ha raccolto grandi risultati nella mountain bike.

Gli atleti della vallata del Chiampo hanno conquistato un ottimo terzo posto nella classifica finale della Coppa Veneto – Zero Wind, un bronzo di squadra ottenuto nella categoria Grandi Gruppi vinta dal team trevigiano Pedali di Marca. Una stagione racchiusa in sei gare, dal Lago di Garda con la Granfondo Paola Pezzo, attra-versando Tregnago e correndo la Divinus Bike fino alla Prosecchissi-ma di Miane. Doppia tappa anche in terra vicentina quelli del Punto Bici si sono contraddistinti con ottimi risultati nella Granfondo dei Cimbri in Altopiano e nel gran finale della Valleogra a Schio.

S“Grandi risultati per un team che conta 65 aderenti, al cospetto di squa-dre che arrivano anche a trecento – spiega Piergianni zarantonello, uno dei responsabili dell’associazione. – Siamo molto soddisfatti”. Domenica

7 ottobre Punto Bici era presente in massa alla Via dei Berici, gara che ha chiuso la stagione. “Stiamo valu-tando cosa fare per il 2013: in pentola bolle qualcosa di importante come il

Punto Bici BRoNzo vENETos p o r t a m a t o r i a l i

ti – racconta ancora Pace. - Il risulta-to? 42 a 3 per il Valchiampo (serie C), ma l’importante per noi è aver messo in campo tutto quello che abbiamo imparato finora. Il progetto gestito dall’head coach Alessandro Deli e dal preparatore atletico Roberto Zanet-tin è solido”.

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C DominiqueMalonga

i ha messo davvero poco Mim-mo a conquistare i tifosi del Vi-cenza. Che adesso si aspettano molto da lui.

Dominique Malonga, classe 1989, nato a Chatenay-Malabry, nella peri-feria di Parigi, viene da una famiglia numerosa e la passione per il calcio l’ha ereditata dalla mamma Adele, grande tifosa del Diablo Rouge, famo-sa compagine del Congo, e dai fratelli più grandi. Penultimo di sei figli, ha seguito le orme in particolare di Paris, oggi 33enne, considerato una promessa del calcio ma fermato a 17 anni dalla frattura della tibia. Così è il piccolo Dominique che realizza i sogni di una famiglia di sportivi: papà Dominique Camarà in Congo, prima di trasferirsi in Francia, è stato campione di kara-te. Malonga cresce nelle giovanili del Monaco e a soli 18 anni nel 2007 arriva in Italia, al Torino. “Avevo sperato di restare nel Monaco – racconta Dominique Malonga – ma sono contento di aver scelto l’Italia. A Torino mi sono trovato subito bene. Ricordo il debutto in A contro il Siena e il primo gol contro il Catania. L’al-lenatore Novellino mi vedeva bene, sono stati mesi positivi. L’anno dopo, con in panchina De Biasi, ho avuto la mia chance in Coppa Italia contro il Livorno. Ricordo bene quel giorno. Era il 1° ottobre e mi sono rotto il le-gamento collaterale del ginocchio de-stro”. Il recupero non è facile, il ginocchio continua a creare problemi. E nel feb-braio 2009 va al Foggia in Lega Pro. “Avevo appena compiuto 19 anni e lì ho capito quanto stavo bene a Torino. C’erano giocatori bravi come Troia-niello. I playoff però non ho potuto giocarli, per il solito ginocchio. Così sono tornato in Francia per farmi cu-rare. Ho disputato con la Nazionale francese Under 20 i Giochi del Medi-terraneo e ancora problemi al ginoc-chio”. Piano piano però Malonga guarisce e rientra a Torino. In panchina c’è Co-lantuono. Ma qualcosa non gira e nel 2009 va al Cesena. “L’inizio è stato dif-

ficile. Mister Bisoli chiedeva intensità. Io mi allenavo bene ma non giocavo. Poi la prima volta in campo a Manto-va ho fatto bene, contro il Torino ho segnato e da lì ho giocato quasi sem-pre, contribuendo con 8 gol alla pro-mozione in serie A. L’anno dopo, con Ficcadenti, all’inizio non c’era tanto feeling, magari non davo il massimo in allenamento. Poi ho ripreso ad an-dare bene, di gol ne ho fatti 2, però è stata una bella salvezza di gruppo in serie A”. Ed è proprio a Cesena che Dominique diventa “Mimmo”, per i compagni prima e poi per i tifosi. L’anno scor-so però arriva la retrocessione in B. “Black-out. Ho avuto problemi fisici ma già dal ritiro le cose non andava-no, volevo andare via. Erano arriva-ti giocatori importanti come Mutu e Candreva, ma non ero a mio agio. L’allenatore è cambiato più volte, un anno da dimenticare. Che ora però mi spinge a fare di più per non ricader-ci, per non rivivere un periodo come quello. Il presidente del Cesena ha sempre creduto in me e i tifosi mi vo-levano bene, mi è dispiaciuto di non essere esploso in serie A”. Ritornare nella massima serie diventa così il primo obiettivo per Malonga. E intanto a riscattarsi ci prova da Vicen-za. “Mi sono trovato subito bene qui, con il mister e con la squadra. Ho forti motivazioni e sono quelle che conta-no”. E il Vicenza già sogna con Mimmo Gol. Che vuole battere il suo record di 8 reti a Cesena. E che in città si sta ambientando: “Piccolina ma carina” dice, sostenuto dal tifo della famiglia e della fidanzata Paola, di Torino, che lo segue sempre.

Prima o poi però dovrà fare un viag-gio in Congo. “Non ci sono mai stato ma lì vivono tutti i parenti di mamma e papà ”. E anche lì tifano Dominique. E sognano con i suoi gol come a Vi-cenza.

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Società Cooperativa - Via Matteotti, 47 – 36026 Pojana Maggiore (Vicenza) - Codice ABI 8732.0 Albo creditizio 2391.10 - Albo cooperative AI60525 - Registro Imprese di Vicenza, C.F. e P. IVA 00152400248Swift: ICRAITRRKC0 PEC [email protected] - Aderente al: Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo, Fondo Nazionale di Garanzia (art. 62, comma 1 D. Lgs. 23.07.1996, n. 415),

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