corso di chimica fisica ii 2013 marina brustolon 14. molecole 1° parte

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Corso di Chimica Fisica II 2013 Marina Brustolon 14. Molecole 1° parte

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Page 1: Corso di Chimica Fisica II 2013 Marina Brustolon 14. Molecole 1° parte

Corso di Chimica Fisica II

2013

Marina Brustolon

14. Molecole 1° parte

Page 2: Corso di Chimica Fisica II 2013 Marina Brustolon 14. Molecole 1° parte

Molecola di H2: stati eccitati, di singoletto e di tripletto.

Molecole eteronucleari: il metodo variazionale per la costruzione degli OM.

Molecole con legami coniugati

Il metodo di Hartree-Fock

Molecole omonucleari degli elementi della seconda riga.

Page 3: Corso di Chimica Fisica II 2013 Marina Brustolon 14. Molecole 1° parte

Riassunto delle approssimazioni per gli orbitali molecolari

1. Abbiamo assunto che valga l’approssimazione di Born-Oppenheimer.

2. Abbiamo usato la combinazione lineare di OA per costruire gli OM.

3. Abbiamo trascurato l’interazione elettrone-elettrone e quindi assunto che la funzione d’onda di due elettroni sia data dal prodotto delle funzioni d’onda dei singoli elettroni (approssimazione monoelettronica).

Page 4: Corso di Chimica Fisica II 2013 Marina Brustolon 14. Molecole 1° parte

Come descrivere con una funzione d’onda i due elettroni della molecola di H2?

1. Usiamo gli orbitali molecolari costruiti come combinazioni lineari degli orbitali atomici 1s: 1σ e 2σ.2. Costruiamo la configurazione elettronica: per lo stato fondamentale sarà 1σ2, per gli stati eccitati può essere 1σ1 2σ1(stato monoeccitato), o 2σ2 (stato bieccitato).

2σ21σ2 1σ1 2σ1

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3. Scriviamo la funzione d’onda in modo che sia rispettato il principio di Pauli (funzione che cambia di segno allo scambio dei due elettroni).

))2()1()2()1(( )2(1)1(1 2

1)2,1(

funzione spaziale

Snon cambia di segno scambiando 1 e 2

funzione di spin

Acambia di segno scambiando 1 e 2

x = A

Lo stato di spin è di singoletto.

Page 6: Corso di Chimica Fisica II 2013 Marina Brustolon 14. Molecole 1° parte

Singoletto

21

221

2 )(

zzz SSS

SSS

Operatori di

momento di spin totale

02

1

02

12

zS

S

Stato di singolett

o S=0

spin 1

spin 2

Gli spin dei due elettroni sono correlati e sempre antiparalleli

singoletto fondamentale

Page 7: Corso di Chimica Fisica II 2013 Marina Brustolon 14. Molecole 1° parte

Singoletto eccitato

))2()1()2()1(( ))2(1)1(2 )2(2)1(1 ( 2

1)2,1('

funzione spaziale

S

funzione di spin (singoletto)A

))2()1()2()1(( 2

1

è ancora una funzione di singoletto.

singoletto eccitato

Page 8: Corso di Chimica Fisica II 2013 Marina Brustolon 14. Molecole 1° parte

Tripletto eccitato

))2()1()2()1(( ))2(1)1(2 )2(2)1(1 ( 2

1)2,1(''

funzione spaziale

A

funzione di spin (tripletto)

Stripletto eccitato

))2()1(( ))2(1)1(2 )2(2)1(1 ( 2

1)2,1(''

))2()1(( ))2(1)1(2 )2(2)1(1 ( 2

1)2,1(''

Page 9: Corso di Chimica Fisica II 2013 Marina Brustolon 14. Molecole 1° parte

Tripletto

21

221

2 )(

zzz SSS

SSS

Operatori di

momento di spin totale

22

222

222

2)(2

1)(

2

1

2)1(

2)1(

S

SSS

SSS

tripletto eccitato0

z

z

z

S

S

S

1S

Page 10: Corso di Chimica Fisica II 2013 Marina Brustolon 14. Molecole 1° parte

EsercizioUsando le proprietà degli orbitali molecolari valutate la stabilità della molecola di He2.

He2 ha 4 elettroni.

OM

)(1

11

SE

)(1

12

SE

Bilancio dell’energia:

4)(1

12)(

1

12

SSE 0

La molecola non è stabile

Page 11: Corso di Chimica Fisica II 2013 Marina Brustolon 14. Molecole 1° parte

Molecola di H2: stati eccitati, di singoletto e di tripletto.

Molecole eteronucleari: il metodo variazionale per la costruzione degli OM.

Molecole con legami coniugati

Il metodo di Hartree-Fock

Molecole omonucleari degli elementi della seconda riga.

Page 12: Corso di Chimica Fisica II 2013 Marina Brustolon 14. Molecole 1° parte

Le altre molecole biatomiche omonucleari

la molecola di He2 non si può formare, perché si riempiono gli OM sia di legame che di antilegame: questo dipende dal fatto che l’atomo di He ha uno shell completo.Gli orbitali degli shell completi non contribuiscono al legame.

Con il Li si inizia un nuovo shell. Gli orbitali degli shell non completi contribuiscono al legame, e si chiamano quindi shell di valenza.

Page 13: Corso di Chimica Fisica II 2013 Marina Brustolon 14. Molecole 1° parte

2pz 2pz

2py 2py

2px 2px

Gli OM formati dagli OA per molecole biatomiche omonucleari della seconda

rigaGli orbitali atomici che entrano in gioco sono il 2s, e i tre orbitali 2p.

X direzione del legame

Legami Legami

Page 14: Corso di Chimica Fisica II 2013 Marina Brustolon 14. Molecole 1° parte

Orbitali

Gli orbitali sigma non cambiano di segno per una rotazione di 180°.

+ --

+

Page 15: Corso di Chimica Fisica II 2013 Marina Brustolon 14. Molecole 1° parte

Orbitali

Gli orbitali pigreco cambiano di segno per una rotazione di 180°.

-

-

+

+

++

-

Page 16: Corso di Chimica Fisica II 2013 Marina Brustolon 14. Molecole 1° parte

2S 2S

Page 17: Corso di Chimica Fisica II 2013 Marina Brustolon 14. Molecole 1° parte

Orbitali atomici e molecolari degli elementi della seconda riga

2S 2S

2pz

2pz

2py

Page 18: Corso di Chimica Fisica II 2013 Marina Brustolon 14. Molecole 1° parte
Page 19: Corso di Chimica Fisica II 2013 Marina Brustolon 14. Molecole 1° parte

L’ossigeno O2 è paramagnetico: S=1

2*Questo stato di tripletto

ha energia più bassa dello stato di singoletto

2*

L’ossigeno in stato di singoletto è estremamente reattivo.

Page 20: Corso di Chimica Fisica II 2013 Marina Brustolon 14. Molecole 1° parte

Molecole eteronucleari

Come costruire gli OM con LCAO?

jj

iji c

ijc coefficiente dell’OA j-esimo nella

combinazione lineare che dà l’i-esimo orbitale molecolare

?

Metodo approssimato: metodo variazionale

Ora i coefficienti degli orbitali atomici non saranno più uguali. Ci vuole quindi un criterio per trovare i valori che descrivono meglio la molecola.

Page 21: Corso di Chimica Fisica II 2013 Marina Brustolon 14. Molecole 1° parte

Principio variazionale

000 EH stato ad energia più bassa

Principio variazionale: a qualunque altra funzione

corrisponderà un valore medio dell’energia E0.

0EH

pp

pp

rapporto di Rayleigh

Page 22: Corso di Chimica Fisica II 2013 Marina Brustolon 14. Molecole 1° parte

Se p dipende da parametri, variandoli si può minimizzare il rapporto di R. migliorando la funzione.

jj

jp c

ijiji

j

ijiji

j

jjj

jjj

jjj

jjj

cc

Hcc

cc

cHc

,

,

ijij HH

ijij S ijiji

j

ijiji

j

Scc

Hcc

,

,

Page 23: Corso di Chimica Fisica II 2013 Marina Brustolon 14. Molecole 1° parte

ijiji

j

ijiji

j

Scc

Hcc

,

,

Dobbiamo trovare il minimo di derivando rispetto ai ci e ponendo le derivate a zero.

Per semplificare il problema,

supponiamo di avere una

combinazione di soli due OA

Page 24: Corso di Chimica Fisica II 2013 Marina Brustolon 14. Molecole 1° parte

2211

2

1

cccj

jjp

12122121222211

21

12122121222211

21

22112211

22112211

cccccc

HccHccHcHc

cccc

ccHcc

eccS

eccHH

,

,

1111

1111

SS

HHSS

SccSccScSc

HccHccHcHc

12

21122211

211212212221

21

21121221222211

21

1

)(

Page 25: Corso di Chimica Fisica II 2013 Marina Brustolon 14. Molecole 1° parte

)2(2 2122

21122122

2211

21 SccccHccHcHc

Differenziamo l’equazione rispetto a c1:

Derivata del termine di sinistra: 122111 22 HcHc

Se poniamo la equazione diventa:01

c

0)()(

0)22(22

122111

21122111

SHcHc

SccHcHc

Semplificando:

E ripetendo rispetto a c2:

0)()( 222211 HcSHc

Derivata del termine di destra:

)22()2( 212122

21

1

SccSccccc

Page 26: Corso di Chimica Fisica II 2013 Marina Brustolon 14. Molecole 1° parte

Il sistema di equazioni lineari e omogenee0)()( 122111 SHcHc

0)()( 222211 HcSHc

è risolvibile solo se il determinante dato dai coefficienti delle incognite è uguale a zero. Le incognite sono i ci, quindi il determinante è:

02221

1211

HSH

SHH

1 2

1 2

11111 HH

22222 HH

2112 HH

02

1

S

S

determinante secolare

Page 27: Corso di Chimica Fisica II 2013 Marina Brustolon 14. Molecole 1° parte

i

N

i

kik c

1

................................

0)(

0)(

0)(

33

22

11

iii

i

iii

i

iii

i

SHc

SHc

SHc

N equazioni nelle N

incognite ci

Il sistema è risolvibile solo se il determinante secolare (dato dai coefficienti delle incognite) è uguale a zero

Quindi in generale si avrà:

0det ijij SH

Ciascuna delle N radici della equazione di ordine N va inserita a turno nelle equazioni . Inserendo la radice k e risolvendo il sistema troveremo i coefficienti per l’orbitale molecolare k.

Page 28: Corso di Chimica Fisica II 2013 Marina Brustolon 14. Molecole 1° parte

Determinante secolare

0

............

...

...

...

333332323131

232322222121

131312121111

SHSHSH

SHSHSH

SHSHSH

Le radici di che soddisfano questa equazione sono i valori approssimati dell’energia.

Per ogni valore di si ottiene un set di equazioni che dà i coefficienti corrispondenti.

Page 29: Corso di Chimica Fisica II 2013 Marina Brustolon 14. Molecole 1° parte

Poniamo la condizione che il determinante secolare sia eguale a zero:

02

1

S

S

0)()()( 221 S

da cui si ottengono le radici:

2

2/1221

222121

)1(2

)]()1(4)2[(2

S

SSSE

Torniamo al caso della molecola biatomica:

Sviluppando troviamo l’equazione di secondo grado:

Page 30: Corso di Chimica Fisica II 2013 Marina Brustolon 14. Molecole 1° parte

Ponendo 1 = 2 = (molecola biatomica omonucleare) otteniamo:

2

2/12222

)1(2

)]()1(4)22[(22

S

SSSE

che sviluppando e semplificando dà: )1( S

E

come già trovato basandosi sulle proprietà di simmetria e sulla normalizzazione.

Proviamo a vedere se questo risultato è in accordo con quello trovato per la molecola omonucleare biatomica, per la quale ci eravamo basati solo sulle proprietà di simmetria:

Page 31: Corso di Chimica Fisica II 2013 Marina Brustolon 14. Molecole 1° parte

2

2/1221

222121

)1(2

)]()1(4)2[(2

S

SSSE

ponendo formalmente S = 0 (anche se sappiamo che certamente S0 quando si forma un legame chimico). Otteniamo:

Un’importante informazione qualitativa sulla forza di un legame chimico la possiamo ottenere semplificando l’espressione:

2

)]4)[(

2

)(

2

)]442[

2

)](4)[(

2/1222121

2/122121

22

2121

2/1221

22121

E

Page 32: Corso di Chimica Fisica II 2013 Marina Brustolon 14. Molecole 1° parte

Dividendo e moltiplicando il secondo termine per 1 - 2:

2/12

2121

21

2/1

221

2221

2121

)(

21)(

2

1

2

)(

)(

4)()(

2

1

2

)(

E

)(2 21 Se possiamo approssimarexx

2

11)1( 2/1

221

22/12

21 )(

21

)(

21

,21

2

221

2

1

EE

Trovando alla fine:

Page 33: Corso di Chimica Fisica II 2013 Marina Brustolon 14. Molecole 1° parte

Molecole eteroatomiche A-B

0

1

2

21

2

Se 21

la differenza in energia tra gli orbitali atomici e gli orbitali molecolari è molto piccola.

Page 34: Corso di Chimica Fisica II 2013 Marina Brustolon 14. Molecole 1° parte

Energie e OMTrovando le radici di (E ) che annullano il determinante secolare, siamo in grado di costruire i sistemi di equazioni che ci danno i coefficienti per i due OM di legame (che indichiamo con +) e di antilegame (che indichiamo con -).

0)()( 122111

SEHcEHc

0)()( 222211

EHcSEHc

2211

2

1

cccj

jj

0)()( 122111

SEHcEHc

0)()( 222211

EHcSEHc

2211

2

1

cccj

jj

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Per esempio per la molecola HF troviamo:

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• Si noti che a differenza delle molecole omonucleari le molecole eteronucleari hanno l’importante proprietà del momento di dipolo diverso da zero.

• La direzione della polarita’ del legame e’ simboleggiata dal vettore con la convenzione

(positive end) (negative end)

Momento di dipolo

+

H Cl+

H Cl

Page 37: Corso di Chimica Fisica II 2013 Marina Brustolon 14. Molecole 1° parte

MO

The molecular orbital (MO) is an important concept in chemistry, and molecular orbital theory is employed extensively to describe chemical behavior. Not only has MO theory become a ubiquitous set of tools used to explain chemical behavior, such as reactivity and kinetics, but it also provides an indispensable conceptual construct for the description of other phenomenon involving molecular electronic structure including charge transfer processes, photoexcitation, magnetism, and molecular electronics. In fact, it is quite common to extract trends in molecular behavior based on simple MO properties. For example, molecules with large HOMO-LUMO gaps are generally stable and unreactive; while those with small gaps are generally reactive. The highest occupied molecular orbital (HOMO) and lowest unoccupied molecular orbital (LUMO) are the two most important molecular orbitals. At the Hartree-Fock (HF) level, Koopmans’ theorem suggests that the energy of the HOMO is a good approximation to the negative experimental ionization potential (-IP). Similarly, it suggests that the electron affinity (EA) for an N-electron system is equal to the negative of the LUMO energy, assuming that the orbitals do not relax.