corsocavour.info: il periodico del pd città di pavia - giugno

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L’intervista al neo presidente della Provincia, Daniele Bosone La proposta popolare: ricostituiamo i quartieri Uomini e onlus che fanno onore a Pavia Genitori in Comune per salvare il Pesciolino rosso Spaziomusica compie 25 anni di storia Dal 24 al 27 giugno 30 band in concerto al Castello visconteo di Pavia PERIODICO DEMOCRATICO GIUGNO 2011 NUMERO 2 3 5 12 14 7 10 EDITORIALE DI ANTONIO MARIA RICCI Il vento del cambiamento è arrivato anche a Pavia e nella sua provincia. La politica del nulla, degli annunci, degli slogan, della rissa e della divisione è stata spazzata via anche qui. Si sta chiudendo un’era politica basata sul mito dell’individuo e della mercificazione a tutti i costi, fondata su un linguaggio aggressivo e carico di paure. continua pag 2 UN CONTAGIO DI CIVILTÀ SI CAMBIA Daniele Bosone è il nuovo Presidente della Provincia di Pavia. Il centrosinistra ha vinto, insieme agli italiani che hanno detto basta al malgoverno 51,20% PD PDL Lega Poma + UdC 9,55% 22,10% 22,31% 23,37% SPECIALE FESTIVAL

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Page 1: Corsocavour.info: il periodico del PD città di Pavia - giugno

L’intervistaal neo presidente della Provincia, Daniele Bosone

La proposta popolare: ricostituiamoi quartieri

Uomini e onlus che fanno onore a Pavia

Genitori in Comuneper salvareil Pesciolinorosso

Spaziomusica compie 25 anni di storia

Dal 24 al 27 giugno30 band in concertoal Castello visconteo di Pavia

periodico democratico giugno 2011 numero 2

3 5 12 14 7 10

editoriale di antonio maria ricci

Il vento del cambiamento è arrivato anche a Pavia e nella sua provincia. La politica del nulla, degli annunci, degli slogan, della rissa e della divisione è stata spazzata via anche qui. Si sta chiudendo un’era politica basata sul mito dell’individuo e della mercificazione a tutti i costi, fondata su un linguaggio aggressivo e carico di paure.

continua pag 2

UN CONTAGIODI CIVILTÀ

SI CAMBIA

Daniele Bosone è il nuovoPresidente della Provincia di Pavia. Il centrosinistra ha vinto, insieme agli italiani che hanno detto basta al malgoverno51,20%

PD PDL Lega Poma + UdC9,55% 22,10% 22,31% 23,37%

SPECIALE FESTIVAL

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giugno 2011numero 2

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Intervista a Daniele Bosone nuovo Presidente della Provincia di Pavia

giugno 2011numero 2

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in agenda L’editoriale di Antonio Ricci L’intervista a Luigi Duse

vicepresidente del Parco del Ticino

Di “Aree protette: innovazione e conservazio-ne. Tutto (o quasi) quello che faremo per le aree protette in Lombardia” si è parlato il 29 aprile scorso a Travacò Siccomario, a due passi dal Tici-no, al convegno organizzato dal gruppo regionale del Partito democratico e dal Forum ambiente del Pd, occasione per presentare proposte su come innovare e conservare le aree protette della Lom-bardia. Presente all’iniziativa nazionale anche Lu-igi Duse, vicepresidente del Parco del Ticino dal 2008 e responsabile del forum lombardo PD Pub-blica Amministrazione. Al centro del suo impegno politico sta la tutela e la conservazione ambienta-le: tra le sue battaglie si segnalano quella contro l’inquinamento del canale scolmatore che si sno-da a nord-ovest di Milano fino al Ticino; contro la costruzione del centro commerciale a Borgarello e per una legge regionale che tuteli i territori e la loro funzione di guida.

Perché avete deciso di organizzare il convegno a Pavia?Il Parco del Ticino rappresenta il parco regionale italiano con la storia più importante e antica, nato grazie ad alcuni amministratori che più di 37 anni lo fondarono a seguito di una raccolta di firme da parte di tantissimi cittadini. È un luogo simbolico di incredibile valore.

L’ambiente? Un motore di sviluppoPriorità al turismo sostenibile e alla Provincia il compito di rilanciare la funzione dei parchi e delle aree protette

L’INTERVISTA - IL VIcEPRESIDENTE DEL PARco DEL TIcINo, LuIgI DuSE

Quali sono le novità emerse al convegno?È nostro preciso obiettivo voler affrontare, consapevoli dell’importanza delle aree protette, dei parchi, delle aree Zps e di tutto ciò che concerne la conservazione e l’am-biente, la questione dello sviluppo sostenibile della pro-

Trovano di nuovo spazio parole che parevano diventate tabù: competenza, analisi dei problemi, solidarietà, bene comune, comunità e soprattutto partecipazione.In queste elezioni amministrative ha vinto una coalizione politica in grado di coinvolgere attivamente i cittadini. Hanno vinto le primarie nella loro dimensione collettiva e plurale, con forte senso civico. Ha vinto il rifiuto dei freddi calcoli e delle vecchie “strategie” tipiche delle scuole di partito del secolo scorso.È possibile per Pavia guardare avanti e soprattutto creare il proprio futuro. È necessario tornare ad ascoltare, discutere, condividere, creare sinergie e reti sociali tra i cittadini, che in questo modo potranno sentirsi realmente parte di una comunità civile. Dobbiamo per questo partire dalla città nella sua interezza, da ogni singolo individuo. Il primo passo dovrebbe essere la costituzione dei comitati di quartiere, uno strumento importante per coinvolgere la gente nella vita della nostra città che può aprire al confronto di idee e progetti tra cittadini e amministrazione comunale, può dare un’anima

al territorio in cui si vive, permettendo di condividere non solo idee ma anche esperienze umane. creare un senso di appartenenza al proprio quartiere e di collaborazione è un elemento fondamentale per far rinascere la città. Solo in una dimensione come questa, che rifiuta esclusioni e divisioni, si possono porre le basi perché lo spirito di condivisione raggiunga anche le istituzioni, dando forza alle nostre e alle loro straordinarie potenzialità. D’altronde, si sa, le emozioni sociali sono contagiose: una politica dell’indifferenza e della divisione raccoglie solo contrapposizioni; una politica della condivisione, del farsi carico della propria città e del proprio vicino di casa raccoglie invece crescita, sviluppo e nuove prospettive. Solo in questo quadro Pavia potrà rinascere, puntando senza più esitazioni e resistenze sulle sue ricchezze: la conoscenza e la bellezza. Tante volte ce lo siamo ripetuti, forse troppe. ora però è arrivato il momento di fare rete tra le diverse istituzioni, troppo spesso concentrate su se stesse. E per fare ciò è necessaria la forza della volontà politica e della comunità, determinate a creare futuro.

Le emozioni sociali sono contagiose:se si lavora per una politica

dell’indifferenza e della divisione si raccolgono solo contrapposizioni.

Durante la campagna elettorale ho constatato che la povertà

delle famiglie è più diffusa di quanto sembri: anche questa è

un’emergenza da affrontare

editoriale di antonio maria ricci segretario cittadino del partito democratico di pavia

continua da pag 1 UN CONTAGIO DI CIVILTÀ

di alessia furia

vincia, in sinergia con le grandi risorse ambientali del Parco del Ticino. Ma questo si può fare solo se al centro dei momenti decisionali rimangono le amministrazioni locali e le Provincie e se non viene accentrato tutto in Regione.

Idee innovative per lo sviluppo del Parco del Ticino?Vogliamo continuare a coniugare lo sviluppo terri-toriale e ambientale a una nuova idea di turismo sostenibile e di agricoltura di qualità. Solo così le grandi aree protette come il Parco del Ticino potranno essere motore di sviluppo, con-temperando il bisogno di limitare il consumo di suolo al bisogno di crescita economica.

Una previsione sul futuro delle aree protette?Ad oggi sono molto preoccupato. Solo una Provin-cia che abbia tra le sue priorità lo sviluppo sosteni-bile potrà essere in grado di rilanciare la funzione dei parchi e delle aree protette. Ma se proseguirà a governare il centrodestra sia in Regione che a livel-lo nazionale, prevedo periodi bui, perché lo svilup-po legato all’ambiente è quanto di più lontano ci sia dalla cultura e dai programmi del centrodestra sia a livello di idee che di investimenti specifici. I tagli sull’ambiente, che sono stati orizzontali e che hanno toccato tutti settori, sono stati devastanti.

Sul suo sito, quello usato per la campagna elet-torale, aveva scritto: “non c’è nulla da inventare, c’è solo da valorizzare e mettere insieme”. E, in effetti, neppure le vittorie s’inventano. Daniele Bosone, neopresidente della Provincia di Pavia, ha vinto le elezioni del maggio 2011 “mettendo insieme” una coalizione di forze che è riuscita in quello che nessuno, o quasi, s’aspettava: batte-re il centrodestra radicato da vent’anni in piazza Italia. Daniele Bosone, 49 anni la maggior parte dei quali trascorsi dividendosi tra la professione di medico al Mondino e l’impegno in politica, prima al liceo poi giovanissimo in comune e dal 2006 in Senato come vicepresidente della commissio-ne Sanità; sostenuto fino alla fine di questa acida campagna elettorale dal suo partito, il Partito de-mocratico, da Sel, dall’Idv e dalla lista civica Boso-ne Presidente, ha smentito tutti i più ragionevoli pronostici capovolgendo con il 51,20% dei voti il risultato del primo turno, fermo tra il 44,12% otte-nuto da Ruggero Invernizzi, politico di lunga data ed ex assessore provinciale di ferrea fede Pdl, e il 33,82% capitalizzato da Bosone. undici punti di distacco che però si sono sciolti come neve al sole durante lo scrutinio del 30 maggio, il lunedì più lungo della storia politica di Bosone, e forse anche di quella di Invernizzi. Più di 104mila le pre-ferenze al neopresidente, su un totale di 210mila votanti e oltre 203mila voti validi, che hanno riba-dito la richiesta di cambiamento consegnata dagli italiani alle urne lo scorso maggio. La Provincia di Pavia cambia giunta e maggioranza in consiglio provinciale, “e neppure io so tanto bene com’è successo”, scherza Daniele Bosone, raggiunto al telefono a Roma, Palazzo Madama, mentre Pavia aspetta di conoscere i nomi dei sette assessori che comporranno la giunta. “Questione di ore”, promette Bosone.

Presidente, lascerà la carica di senatore? No e per un motivo molto semplice: a inizio legisla-tura, nel 2006, quando sono stato eletto al Senato, mi sono assunto delle responsabilità, progetti in corso in commissione Sanità a cui sto lavorando e che i miei elettori si aspettano che porti a termine. Peraltro, col doppio incarico farò risparmiare sol-di alla Provincia, perché per legge gli stipendi non sono cumulabili e percepirò quindi solo quello da senatore.

La sua è una di quelle carriere che bruciano le tappe: assessore comunale a Pavia poco più che ventenne, laurea in medicina, presidente dell’Asm, senatore e oggi presidente della Pro-vincia. Come la vede questa scelta dei pavesi a suo favore? Una conferma o cos’altro?Non credo che la vittoria del centrosinistra sia l’e-spressione solo di un entusiasmo dei pavesi nei confronti del Partito democratico e delle altre forze

della coalizione. Penso che il risultato debba essere spie-gato da più ragioni, tra cui le contrapposizioni all’interno del Partito delle Libertà, più forti in provincia di Pavia che nel resto d’Italia. Ora il nostro compito, del Partito demo-cratico e delle forze di coalizione, dovrà essere quello di fidelizzare il voto, convincendo gli elettori del fatto che il loro voto è andato nella direzione migliore, con un’allean-za di governo che dovrà dare innanzitutto prova di com-pattezza, serietà e coerenza con gli impegni presi.

A proposito di impegni presi: quali saranno le priorità dell’azione di governo in provincia?Nei fatti le priorità sono dettate quasi sempre dalla forza degli eventi, come dimostrano l’emergenza idro-geologica in Oltrepò di questi giorni o la tenuta del ponte della Bec-ca, due problemi su cui stiamo già lavorando, così come stiamo avviando una ricognizione dello stato delle strade in provincia. - Al di là dell’emergenza, comunque, intendo organizzare al più presto un incontro con i sindaci delle tre città capoluogo – Pavia, Vigevano e Voghera – per va-lutare con loro come rafforzare la rete sociale in provincia. “Durante la campagna elettorale ho constatato purtroppo che lo stato di povertà delle famiglie pavesi è molto più diffuso di quanto possa sembrare: anche questa è un’e-

mergenza da affrontare al più presto.” Così come credo si debba far chiarezza in alcuni ambiti come quello della produzione energeti-ca, magari anche con una moratoria che sospen-da i casi più dubbi, per evitare di trovarci ancora di fronte a progetti come quello di Rocca Susella, dove si è prospettata la costruzione di un impianto fotovoltaico su un pendio a rischio di dissesto idro-geologico.

Chiudiamo allora con l’Oltrepò: Giancarlo Abel-li, in un’intervista di pochi giorni fa, ha detto che lei, presidente, non riuscirà a fermare la realizzazione dell’autostrada Broni-Mortara. Cosa risponde?Rispondo semplicemente che la Broni-Mortara non mi sembra una priorità della nostra provincia, che ha bisogno di altri interventi ben più importanti, a partire da quelli per il consolidamento del ponte della Becca, a cui andrebbero i fondi pubblici desti-nati all’autostrada. Ma queste cose le ho già dette in campagna elettorale, no?

ABBIAMo vInto

di eleonora marchiafava

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in primo piano UAU, uno spazio per i giovani

al mercato coperto di Pavia

in primo piano La proposta d’iniziativa popolare:

ricostituiamo i comitati di quartiere

Progettazione comunicazione strategica

grafica e design per la comunicazione

sistemi di identità visivapiani media, ufficio stampaweb e multimedia design

Progettazione e realizzazione allestimenti

design per spazi pubbliciarredo urbanomostre, stands, musei, scuola e didattica

Ideazione e realizzazione eventiprogetti culturaliconvegni e festival

Glifo Associati s.c. | viale Famagosta 75

20142 Milano | t 02.26111640 f 02.2894758

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Gli United Adolescenti Underground stanno per arrivare

È stato finalmente de-positato in Comune UAU, il progetto su cui da circa un anno ragazzi, educato-ri, genitori e associazio-ni stanno lavorando nel-la speranza che il Comune di Pavia lo faccia proprio. UAU prevede infatti di de-stinare la parte del merca-to coperto che tornerà in gestione all’amministra-zione, alla realizzazione di un centro d’aggrega-zione per gli adolescenti. Obiettivo che, se raggiun-to, colmerebbe il vuoto pressoché totale in città di una struttura specifica per questa fascia d’età e di popolazione – gli ado-lescenti – considerata tra le più problematiche e a rischio. Fino ad oggi però da parte del sindaco di Pa-via Alessandro Cattaneo, pur apprezzando la pro-posta, non è ancora arri-vata una risposta definiti-va e certa al progetto. Un silenzio, quello del primo cittadino e degli assesso-ri competenti, di fronte al

quale i promotori - i ragaz-zi delle scuole coinvolte, le associazioni, gli insegnan-ti e l’Ordine degli Ingegne-ri - non si sono arresi, pre-sentando ufficialmente il progetto alle istituzioni lo scorso 27 maggio, pres-so la sede di Apolf. “I ra-gazzi sono stati bravi”, ha commentato Mimmo Da-miani, coordinatore dell’A-rea Progettazione Unicef di Pavia, “così com’è stato ottimo il lavoro degli inge-gneri, prezioso per far ca-pire la validità dell’idea di “UAU” anche dal punto di vista della riqualificazione urbanistica della città. Ab-biamo considerato molto

positivo anche il consenso espresso da Antonio Sac-chi”, capogruppo in con-siglio comunale della lista civica di centrosinistra De-mocrazia e Solidarietà. In rappresentanza del sinda-co e della giunta era inve-ce presente l’assessore al Bilancio Marco Galandra, “che ha accolto con favo-re il progetto”, ci dice Da-miani, “assicurandoci che avremo una risposta a bre-ve”. Il progetto è stato for-malizzato e quindi inviato al protocollo del Comu-ne a nome di tutte le as-sociazioni partecipanti, tra le quali il Centro Ser-vizi Volontariato di Pa-

via, l’Unicef, e dell’Ordine degli Ingegneri. “Se UAU sarà approvato”, assicura Damiani, “la nuova strut-tura rappresenterà per gli adolescenti pavesi un’oasi nel deserto di un contesto urbano cittadino che da sempre soffre la carenza di strutture educative e ri-creative”. E in effetti, a ve-dere le slide del progetto preparate dall’Ordine de-gli Ingegneri, lo stile archi-tettonico è decisamente all’avanguardia, con gran-di sale pratiche e funzio-nali, separate da pannel-li per delimitare le diverse aree destinate a un utilizzo diversificato. “Sull’uso del-le sale i ragazzi hanno le idee ben chiare”, conclude il coordinatore dell’Unicef: “vorrebbero un internet point, uno spazio con gio-chi elettronici e uno spazio creativo dove poter orga-nizzare corsi di fotografia, di danza, di recitazione e di pittura. Non ci resta, dunque, che aspettare con fiducia”.

Presentato ufficialmente a maggio,il progetto coinvolge oltre 40 associazioni di volontariato, l’Unicef e l’Ordine degli Ingegneri, e prevede la realizzazione di uno spazio per gli adolescenti nell’area del mercato coperto in gestione al Comune di Pavia

anno 1 n.2 | giugno 2011Periodico n. 5/2011 registrato il 14 aprile 2011presso il Tribunale di Pavia.Registrazione al Roc n° 21139

Direttore responsabile:Ottavio G. Rizzo

Vicedirettore responsabile:Antonio Sacchi

Redazione:via Taramelli 7 - 27100 Paviatel. 0382 304832email: [email protected]

Hanno collaborato a questo numero: Guido AffiniArmando BaroneAlessia Furia Eleonora Marchiafava

Foto: Ottavio G. Rizzoarchivio spaziomusica

Proprietà:Associazione Pavia Democratica

Editore: Glifo Associati s.c. Milano

Progetto grafico, impaginazione e pubblicità:Glifo Associati s.c.viale Famagosta 7520142 Milanotel. [email protected]

Stampa: SarNub - Cavaglià (BI)Stampato il 6 giugno 2011Tiratura cartacea 10.000

periodico democratico

La struttura sarebbe una vera e propria oasi nel deserto di un contesto urbano che

da sempre soffre la carenza di strutture educative e ricreative

Dare voce a tutti i quartieri di Pavia per dare voce ai suoi cittadini. “Vogliamo che possano poter esprimere le loro opi-nioni, avanzare proposte per rendere la nostra città più vivibile e più bella; che tutti, cioè, possano discutere delle strade, delle scuole, degli asili, dei giardini, della pulizia della propria strada”. Il segretario cittadino del Pd, Antonio Ricci, non ha dubbi: “I quartieri devono tornare a essere elementi di aggregazione sociale per tut-ti, soprattutto per gli anziani e i bambini”. Per questo il Partito Democratico, insieme a Democrazia e Solidarietà, Sinistra Eco-logia e Libertà, Italia dei Valori, Partito Socialista Italiano, Associazione Radicali Pavia, Federazione della Sinistra, Arci pro-vinciale, Lista Civica Insieme per Pavia, Li-bertà e Giustizia Pavia, Circolo Zaninello, Coordinamento per il diritto allo studio-UDU hanno riproposto la costituzione dei comitati di quartiere a Pavia, dopo che la Finanziaria 2008 ha limitato la possibilità di istituire le circoscrizioni ai soli Comuni con più di 100mila abitanti e la legge 42 del 26 marzo 2010 ha completato l’opera, abolendole completamente nei Comuni con popolazione inferiore ai 250.000 abi-tanti. “Pur con i loro limiti, i consigli cir-coscrizionali rappresentavano però una voce dei quartieri della città di Pavia che

potevano mettere in luce le difficoltà e le criticità di ogni singolo quartiere”, dice Francesco Brendolise, capogruppo Pd in consiglio comunale; “erano una possibilità di partecipazione alla vita collettiva per i singoli cittadini, al di là delle appartenen-ze politiche. Siamo però convinti che far rivivere i quartieri sia importante anche

per aumentare la coesione sociale e quin-di la sicurezza dei cittadini”.La proposta: “Abbiamo elaborato un rego-lamento in base a cui i comitati di quar-tiere non risultino un onere per la collet-tività: nessuna carica viene retribuita”, chiarisce subito Ricci. “A Pavia esistono già le strutture delle vecchie circoscrizioni di quartieri con sale e strutture, persona-le decentrato, telefoni”: nessun bisogno, dunque, di costruire nuove strutture ma, più semplicemente, ridare vita e funzio-nalità a strutture già esistenti. “I comita-ti di quartiere non si dovranno neppure trasformare in simil consigli comunali bloccati da sterili schermaglie da vecchia politica, ma devono essere davvero una possibilità concreta di partecipazione dal

basso alla vita della comunità. Per questo abbiamo previsto che l’elezione avvenga non per liste politiche, ma votando le sin-gole persone che si presentano alla cari-ca di membri o presidente del comitato di quartiere”. Così come possono essere un’opportunità per costruire conoscenza e consapevolezza, “uno strumento perché nessuno resti escluso o isolato. Il nostro regolamento prevede infatti che anche gli stranieri in regola possano partecipare alle elezioni; così pure come gli studenti non residenti ma domiciliati a Pavia, che costituiscono una importantissima risor-sa non solo economica ma anche umana e culturale per la città”.Il regolamento è stato presentato al consi-glio comunale e al sindaco di Pavia, Ales-sandro Cattaneo, in forma di proposta di delibera di iniziativa popolare, raccoglien-do le firme tra i cittadini di Pavia.“Il sindaco Cattaneo ci ha risposto che è d’accordo e che firmerà la nostra pro-posta”, dice Brendolise; “peccato però che siamo ancora in attesa della sua fir-ma. Sarà perché non è d’accordo con noi nell’eleggere i rappresentanti dei quartieri, come si fa in ogni vera democrazia; lui ha proposto di nominarli, da buon podestà, o addirittura di estrarli dai primi dei non eletti alle elezioni comunali del 2009”. In-tanto, i cittadini possono ancora firmare per la proposta.

FACCIAMo PARLARE I QUARtIERI

di alessia furia

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25 anni di storia

1986 2011

“Quando ho cominciato a ricevere le prime telefonate da gente famosa, artisti conosciuti in tutto il mondo, ho capito che gestire Spaziomusica sarebbe stato come curare un tempio sacro della musica”. Lui, Simone Marchetti, aveva solo 27 anni quando qualche anno fa decise, insieme agli amici Alessandro Savino e Ioris Delli, di rispondere all’appello di

Daniela Bonanni, “l’altra metà” della mente e dell’anima di Spaziomusica, di quel Bruno Morani dalla barba lunga che mai nessuno dimenticherà. Lei, Daniela, stava cercando nientemeno che qualcuno in grado di continuare l’opera ribelle di Bruno e quella fedele di Simone Gazzotti, che aveva traghettato Spaziomusica nel nuovo millennio. “Avevo 8 anni quando

Spaziomusica aprì, nel 1986”, racconta Simone dal suo “ufficio”, il bancone dello storico locale di via Faruffini; “quando qualche anno fa seppi che Daniela voleva affidarlo a gente nuova, stavo mettendo in piedi un progetto con alcuni miei amici. Volevamo aprire un circolo culturale per offrire un palco a musicisti e artisti che avessero qualcosa d’interessante da dire, ma non trovavamo la struttura che ci potesse ospitare”. Poi, il passaparola e il contatto con Daniela. “Con lei avremmo dovuto metter da parte l’idea di creare qualcosa di nuovo, contribuendo però a mantenere viva una realtà unica e importante per la città. Così abbiamo deciso di accettare l’incarico, a patto di ‘aprire’ Spazio a nuove forme d’espressività”, a partire dalla pittura e dalla fotografia, a cui sono dedicate oggi le pareti della sala centrale del locale. “Una novità che all’inizio è stata accettata con qualche brontolio da parte dei frequentatori più ‘anziani’ perché, per far posto all’esposizione dei quadri e delle foto, abbiamo dovuto togliere le locandine storiche di Spaziomusica”, confessa Simone, “ma così aiutiamo a dare visibilità ai giovani artisti”, che non vengono selezionati ma si autopropongono. “Teniamo le loro opere esposte per un mese, gratuitamente, lasciando piena libertà sui contenuti e sulle tecniche ma chiedendo una presenza più o meno costante, in modo da offrire al pubblico la possibilità di parlare con l’artista.

Due di questi hanno anche già venduto qualche pezzo grazie a Spaziomusica”, ci dice Simone, mentre nell’altra sala un’attrice prova lo spettacolo teatrale in programma per la sera. È martedì, e il martedì è dedicato all’ ‘arte varia’: “Spettacoli teatrali, appunto, e poi serate dedicate all’informazione e alla sensibilizzazione sociale su determinate tematiche d’interesse collettivo, reading letterari e presentazione di libri”. Un altro appuntamento fisso è quello con Cinestesia, la rassegna di cinema muto (da Charlie Chaplin a Buster Keaton, tanto per fare due nomi) “suonato live” dai BluEsForCe, rintracciabili su facebook. Il lunedì sera invece, storica serata di jam session a Spaziomusica, è ora aperto anche ai giovanissimi delle scuole superiori: “Possono esibirsi dalle 22 alle 23: per loro è un modo per fare le prime esperienze, e per noi è un investimento a lungo termine”, spiega con un sorriso Simone, che aggiunge: “Purtroppo sono tempi duri per la musica live: costi sempre maggiori, burocrazia asfissiante e una fruizione virtuale della musica, “consumata” attraverso internet. Noi però siamo convinti che solo la musica suonata e sudata dal vivo suscita grandi emozioni collettive, gioia ed energia. Per questo a Spaziomusica continuiamo a macinare concerti sera dopo sera, e festeggeremo il 25esimo anniversario di Spazio con una quattro giorni live, dal 24 al 27 giugno al Castello visconteo di Pavia, con 30 delle band che sono passate da noi in tutti questi anni e che non hanno nessuna intenzione di finire relegate in rete”.

Simone Marchetti in preda a

disperazione da accanimento

burocraticoper l’organizzazione

del Festival

Appuntamenti giugno

Giovedì 16 - ore 16.00Inaugurazione mostraFranco Cazzaniga Presidente Fondazione Elio QuercioliGiuseppe Vacca Presidente Fondazione GramsciEdoardo Borruso Storico - Università Commerciale BocconiFrancesco Maria Giro Sottosegretario di Statoai Beni e alle Attività CulturaliGiorgio Oldrini Sindaco del Comune di Sesto S. GiovanniBruno Dapei Presidente del Consiglio Provincialedi Milano

Sono stati invitatiGiuliano Pisapia Sindaco del Comune di Milano e Regione Lombardia

Venerdì 17 - ore 18.00Il PCI e gli intellettualiVittorio Spinazzola, Emilia De Biasi, Aldo TortorellaCoordina Ferruccio Capelli

Sabato 18 - ore 16.00Il PCI e il movimento cooperativoLuca Bernareggi, Massimo Ferlini, Silvano Ambrosetti Malvicini Valeria, Aldo TognettiCoordina Mattia Granata

Domenica 19 - ore 18.00Lettura lettere dal carcere di Antonio GramsciCosimo Cinieri

Martedì 21 - ore 18.00Il PCI nella storia d’ItaliaLezione di Paolo Mielicon Silvio Pons

Giovedì 23 - ore 18.00Incontro/aperitivo tra i ricordi dei giovani della FGCI

Venerdì 24 - ore 18.00Milano il terrorismo e lo stragismoAntonio Pizzinato, Gianni Cervetti, Luigi GanapiniCoordina Bruno Enriotti

Sabato 25 - ore 16.00Il PCI - Milano e l’EuropaPiero Graglia, Patrizia Toia, Antonio Panzeri Coordina Matteo Bianchi

Domenica 26 - ore 11.00Presentazione del libro“Pietro Francini. Un operaio del 900” Valter Guazzoni, Maria SciancatiCoordina Roberto Vitali

ore 16.00Il PCI e le donne Milanesi Pomeriggio di incontriLa resistenza, il governo degli enti locali, i diritti e l’impegnoMarilena Adamo, Antonietta SuffrittiAnna Pedrazzi, Eva Cantarella, Daniela BenelliOrnella Piloni, Debora Migliucci, Barbara PollastriniCoordina Nora Radice

Martedì 28 - ore 18.00Giancarlo Bosetti intervistaAchille Occhetto

Giovedì 30 - ore 18.00Presentazione del libro “Francesco Scotti 1910 - 1973.Politica per amore”Giuseppe Scotti, Laurana Lajolo, Ercole Ongaro Coordina Roberto Vitali

ore 20.00 Milano capitale della resistenzaMaurizio Martina, Sandro PollioNadir Tedeschi, Roberto CornelliCoordinano Pierfrancesco Majorino, Arianna Censi

Appuntamenti luglio

Venerdì 1 - ore 18.00Il riformismo delle Giunte di sinistra Carlo Tognoli, Roberto Vitali, Guido Galardi,Fiorenza Bassoli, Roberto Camagni,Luigi Corbani, Riccardo TerziCoordina Franco Mirabelli

Sabato 2 - ore16.00Il PCI e il sindacatoCarlo Ghezzi, Savino Pezzotta, Giorgio Benvenuto,Coordina Marco Cipriano

ore 18.00Tavola rotondaOnorio Rosati, Walter Galbusera, Giuseppe Saronni Coordina Marco Leonardi

Domenica 3 - ore 18.00Presentazione del libro“Le ragazze del 58”Luigia Introini, Marilena Adamo, Barbara PollastriniCoordina Arianna Censi

Martedì 5 - ore 18.00Milano e la satira politicaMichele Serra, Sergio Staino Coordina Righi Riva

Giovedì 7 - ore 20.00Togliatti e il destino dell’uomo Emanuele Macaluso, Giovanni BianchiAlfredo Canavero, Alberto MelloniCoordina Erminio Quartiani

Sabato 9 - ore 11.00ConvegnoMilano e la finanza Domenica 10 - ore 18.00Concerto dell’Orchestra Verdi dell’Auditorium di MilanoGiuseppe Guzzetti, Marco Tognetti, Giovanni Bazoli, Pietro Modiano, Massimo PonzelliniCoordina Filippo Penati

ore 20.00Festa chiusura mostra

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Con il patrocinio di:

Intervista a Simone Marchetti che, insieme a Betty Verri e agli “altri” organizzatori del festival che hanno vissuto la storia di Spaziomusica fin dall’inizio, ci racconta perché Spaziomusica è un pezzo di storia pavese da salvare.

SPECIALE FESTIVAL

Page 5: Corsocavour.info: il periodico del PD città di Pavia - giugno

Era il gennaio 1986: un altro secolo, un altro millennio. La musica si ascoltava su album in vinile e musicassette. Non c’erano i cellulari, non c’era internet. Non c’era il divieto di fumo nei locali. Non c’era nemmeno Berlusconi.Un’avventura nata quasi per gioco, quasi per caso da un gruppo di amici appassionati ed incoscienti, è diventato un locale “storico”.Bruno Morani (l’indimenticato e indimenticabile vecchio ribelle dal grande cuore e dalla lunga barba) e Daniela Bonanni (con il supporto iniziale di Sergio Ferraboschi e Vittoria Dellavalle) hanno creato il marchio-di-fabbrica, lo “Spaziomusica way of life” che ancora – tenacemente – resiste. Simone Gazzotti e Patrizio Diana lo hanno traghettato nel nuovo millennio. Dall’inizio del 2006 Simone Marchetti e Alessandro Savino - che di Spazio sono stati giovanissimi fruitori - con il fondamentale contributo di Ioris

Delli e Vito Savino, si sono assunti l’onere e l’onore di continuare l’avventura “tra novità e tradizione” come è scritto nel sito. Il gruppo iniziale si è ben presto allargato e impreziosito grazie all’inserimento di William Novati.Molte cose sono cambiate nel frattempo – e in peggio – intorno a noi. Questo è un mondo che non ci piace proprio. Un mondo sempre più diseguale, che discrimina e arretra sui diritti. Un mondo diventato più cinico, più cattivo, più arido. Un mondo lontano, oggi ancor più di allora, dai nostri valori e dai nostri ideali. L’aria si è fatta pesante, cupa. E pare non ci siano vie d’uscita. Spazio, a distanza di 25 anni, continua ad essere luogo fisico e luogo dell’anima dove si intrecciano idee e sogni collettivi, incontri, parole e tanta buona musica. Spazio continua ad essere la nostra casa, il nostro mondo: “Il mondo come vorremmo che fosse: un mondo aperto e solidale dove la musica, la fantasia, l’arte del buon vivere e dello stare tra amici sono al potere” .

A dispetto dell’oggi, di un’epoca in cui la musica live è “una traccia dell’i pod”, i live club – a causa dei costi sempre maggiori che gravano sulla musica – si chiudono come ombrelloni in inverno e l’unico palco per i giovani artisti emergenti sembra essere quello della sala prove, Spaziomusica continua a progettare, ad inventarsi il futuro e a resistere, come sempre, “in direzione ostinata e contraria”.La storia l’hanno scritta le migliaia e migliaia di persone, di amici, di ribelli, di bevitori, di appassionati di musica che sono passati da Spazio e i tanti, tantissimi artisti che, fin dall’inizio, ne hanno animato le notti. Alcuni nomi, così come vengono alla mente. L’elenco sarebbe lunghissimo.Gli italiani: Mauro Pagani, Fabio Treves, Ellade Bandini, Joe Sarnataro (alias Edoardo Bennato), Flaco Biondini, Demo Morselli, Maurizio Solieri, Massimo Bubola, Cristiano De Andrè, Tolo Marton, Aida Cooper, i Gang, Freakantoni, Max Pezzali (che a Spazio ci veniva da ragazzo per birra, buona musica e buona compagnia…).

I “local heroes”: Long Horns, Tamboo, i Mandolin, Chicken Mambo, il Terlo, Basna, Setas, la Betti, Lorenzo, Aglieri, Andres, Ivano, Militello, Furio, Dora, Hot Mama, gli Idiots, Rava… Le indimenticabili incursioni di Gene Gnocchi, Ligabue, Francesco Guccini…I musicisti inglesi e americani: Steve Lacy, John Hammond, Bireli Lagrene, Chico Hamilton, John Renbourn, Elton Dean, R.L. Burnside, Country Joe Mc Donald, Joe Ely, Larry Johnson, Lousiana Red, Popa Chubby, Ruth Gerson… e, al Festival Blues, Matt Guitar Murphy e Koko Taylor.Per arrivare all’oggi: Cisco dei Modena City Ramblers che sceglie Spazio per la data zero del nuovo tour, Paola Turci che a Spazio dedica un intenso tributo a Patti Smith, i rockfiles di Ezio Guaitamacchi con ospiti di levatura nazionale ed internazionale, Tonino Carotone, Massimo Zamboni e Angela Baraldi, Geoff Farina, Jon Gomm…La tradizione blues che continua con Eric Sardinas, Bob Margolin, Ian Siegal, Snowy White Project, Sonny

Landreth, Michel Burks, Matt Schofield, Dayna Kurtz, Ronnie Baker Brooks… I gruppi del circuito indipendente italiano: Ministri, Quintorigo, Dente, Marco Notari, Marta sui Tubi, Paolo Benvegnù, Calibro 35, Moltheni, Ex-Otago, Folco Orselli, Mariposa, Circo Abusivo… … e di quello internazionale: You Am I, Marah, Lucero, Tishamingo, Andy White, Will-T-Massey, Clive Bunker…Spazio che continua ad essere luogo di scambio e confronto tra musicisti diversi per età, stili musicali, esperienze: la tradizionale JAM del lunedì (iniziata nel 1994 da Vincenzo Rende), da qualche anno aperta anche a musicisti teen-agers che hanno così la possibilità di sperimentarsi dal vivo.I martedì di Spazioaperitivo: presentazione di cd, libri, testi poetici, spezzoni di filmati legati a tematiche di interesse musicale, di impegno politico e civile. L’imperdibile appuntamento – il terzo martedì di ogni mese – con “Cinestesia”: film muti con commento sonoro suonato dal vivo dai Blues Force.

Spazio che allarga i suoi orizzonti e diventa una ribalta per tutto ciò che è arte ospitando, in una sorta di agorà culturale, opere di pittori, scultori, fotografi e che collabora con altre realtà musicali e culturali di Pavia: Cambiamo, Contesto Arte, Rockline, Downtown Studios.Spazio che, con Downtown Studios, produce “A day in the life”, un cd doppio, una compilation che 24 band pavesi hanno dedicato a John Lennon, interpretando, in modo assolutamente originale, alcuni dei suoi storici brani. Spazio che ha un sito, www.spaziomusicapavia.it, con il calendario aggiornato dei concerti e delle iniziative, un Guest Book su cui intervenire, un archivio. Spazio che su Facebook ha più di 5000 amici. Spazio che si è raccontato in “SpaziomusicaSpaziobruno”, www.spaziobruno.it: un libro di storie e di memorie collettive che è anche un omaggio di cuore a Bruno Morani.

30 concerti, 2 palchi, corteo cittadino, stand informativi, cucina, bar. Vogliamo celebrare l’evento con un’iniziativa all’altezza di un anniversario così significativo: un Festival di tutti e aperto a tutti, secondo la nostra tradizione.Una festa che ha come protagonisti gli artisti, le associazioni e tutti gli amici che hanno contribuito negli anni a fare di Spaziomusica il mondo come vorremmo che fosse, dove la musica, la fantasia, l’arte del buon vivere e stare tra amici sono al potere. In questo momento in cui gli spazi per la musica dal vivo si chiudono come ombrelloni in inverno e l’unico palco per i giovani artisti sembra essere la sala prove, per noi è importante dare un segnale forte, dimostrare che Spaziomusica continua a

progettare per il futuro e resistere, come sempre “in direzione ostinata e contraria”. Lo Staff di SpaziomusicaLe Band: Treves Blues Band, Folco Orselli, Mandolin Brothers, Lowlands, Hot Mama, News For Lulu, The Rude Mood, Jah Love, Alberto Patrucco, Green Like July, Ultraviolet Makes Me Sick, Fungus, Emily Plays, Morning Telefilm, Midnight Rambler, Massaroni Pianoforti, Stephane Tv, T.N.T & Friends, Dora Lee, Corte Dei Miracoli, Elisabetta Citterio, S.E.N.S, Koan, Giuseppe Novelli, Macadam, Compagnia Delle Ance, B.O.S.O.M.U, Iceberg ...

Spaziomusica 1986 - 2011: la storia

Presentazione di: “A DAY IN THE LIFE”: John Lennon revisited. Co-produzione di Downtown Studios e Spaziomusica. Una compilation-tributo a John Lennon cui hanno partecipato 24 band e singoli artisti pavesi, molti dei quali suoneranno al Festival.

SPECIALE FESTIVAL

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Sapevamo da 10 anni che intorno al 2010 avremmo raggiunto il cosiddetto “picco del pe-trolio”, ovvero il momento in cui la produzione non riesce più ad accontentare la domanda. Le risorse migliori sono state consumate, quelle che restano sono più difficili da sfruttare; i costi di estrazione e di raffinazione salgono, la dispo-nibilità si riduce: si crea così uno sbilanciamento tra domanda ed offerta, e il prezzo del greggio comincia irreversibilmente a salire. Nel 2010 abbiamo avuto le conferme ufficiali del raggiun-gimento del picco da parte del Dipartimento dell’Energia americano, del Pentagono, del go-verno inglese e dell’esercito tedesco. Qualche giorno fa anche il FMI è pervenuto alle stesse conclusioni.Secondo quando afferma il Pentagono, nel 2015 avremo un deficit mondiale di petrolio del 10%: si ipotizza un calo approssimativo di circa il 4% su base annua, a fronte di una domanda di ener-gia che cresce del 2,4%. ogni oggetto e servizio di cui siamo consumatori abituali seguirà gli au-menti progressivi del greggio: in primis, andre-mo a pagare sempre di più il cibo, che nel nostro modello di coltivazione intensiva, oggi adottato nel 95% del pianeta, richiede fino a 10 calorie di petrolio per ogni caloria alimentare che viene pro-

dotta. La prima cosa che dobbiamo fare è met-tere in atto delle vigorose politiche di risparmio, di contenimento dello spreco, di miglioramento dell’efficienza, perchè l’era dell’energia a buon mercato è definitivamente finita. Putroppo, non c’è nessuna fonte che in potenza e basso costo si possa paragonare lontanamente al petrolio; e neppure ci sono sostitutivi nella filiera del petrol-chimico, che oggi entra in ogni tipo di produzione e lavorazione. Dobbiamo abituarci all’idea che il petrolio diventa prezioso e va usato con grande parsimonia. Le rinnovabili sono come una barca che ci permette di traghettare sull’altra riva del fiume: dato che ogni dispositivo abbisogna di petrolio per essere prodotto, dobbiamo costru-ire ed installare molto velocemente quante più scialuppe di salvataggio ci sia possibile, onde evitare che per il salire dei costi di produzione, l’altra sponda progressivamente si allontani, ren-dendoci impossibile il raggiungerla.

gabriele Porrati

Per approfondimenti sul temadel picco del petrolioProgetto Cambiamo – www.cambiamo.org

Inizia il declino della risorsa che ha cambiato il volto del mondo

Un giro di boa nel panorama energetico e in tutta l’economia mondialeSempre più raro, sempre più caro

Il progetto Cambiamo si prefigge di creare un punto di incontro permanente tra le varie realtà presenti sul territorio che operano a fini di tutela ambien-tale e animale, nel campo del sociale, e nel contesto scolastico con iniziative ludico-didattiche, informative ed educative.

Si chiama “Idee in Circolo” ed è un laborato-rio culturale aperto a tutti. Il suo presidente, Davide Bianchi, ci scrive per spiegarci cosa fa: “Pensiero critico ed elaborazione di stra-tegie politiche ispirati alla reciprocità e al confronto tra i rappresentanti della politica e delle istituzioni, della società civile in tutte le sue espressioni e sfumature, dell’universo delle associazioni e delle categorie profes-sionali, e tra i rappresentanti del molteplice orizzonte della cultura, della formazione e della spiritualità”.

VENERDÌ 24 GIUGNO

FOLCO ORSELLI & I CANI SCOSSI canzone d’autore, blues

FUNGUSpsycho funk

MORNING TELEFILMfolktronica

STEPHANE TVrock

KOANalternative metal

ELISABETTA CITTERIOcantautrice

ANDRES VILLANI E LA COMPAGNIA DELLE ANCEjazz

CAPOEIRA DA ANGOLA PAVIAcapoeira

SABATO 25 GIUGNO

MANDOLIN BROTHERSclassic rock

LOWLANDSclassic rock

JAH LOVEreggae

GREEN LIKE JULYcountry folk

S.E.N.S.alternative rock

MASSARONI PIANOFORTI cantautore

CORTE DEI MIRACOLIfolk, canzoni di protesta

DOMENICA 26 GIUGNO

SPAZIO ON THE ROADcorteo cittadino

TREVES BLUES BANDblues

ALBERTO PATRUCCOcomico

NEWS FOR LULUindie rock

ULTRAVIOLET MAKES ME SICKinstrumental rock

EMILY PLAYSindie folk

ICEBERGrock

MACADAMcanzone d’autore

GIUSEPPE NOVELLI EI PARECCHIO ACUSTICIcantautore

LUNEDÌ 27 GIUGNO

HOT MAMAsoul

MIDNIGHT RAMBLER L.B. hard rock

RUDE MOODblues

B.O.S.O.M.U.rock

T.N.T. & FRIENDSroots blues

apertura porte ore 18.00ingresso a offerta libera

INFORMAZIONI Simone Marchetti 333 [email protected] Daniela Bonanni: [email protected]

www.spaziomusicapavia.it

Riportiamo i quartieri alla loro dimensionedell’abitare umano

come definire se non ricorrendo al concetto di non luogo le nostre periferie urbane? Risulta infatti alquan-to difficile declinare i nostri spazi periferici – soprattutto alcune aree a latere dei quartieri crosione, Vallone, Ri-one Maestà e Scarpone – nei termini di luoghi di vita, di spazi simbolicamente qualificati e codificati, capaci di riflettere attraverso la loro estetica, la loro struttura ar-chittettonica e urbanistica, una fisionomia riconoscibile, un volto, espressione a sua volta di un ethos determina-to, di un particolare modo di custodire, prendersi cura e valorizzare il proprio ambiente di vita. Proprio in base a questa sua intrinseca espressività, il luogo è un ine-sauribile principio di senso storico, culturale e spirituale sia per coloro i quali eticamente l’abitano e lo praticano, sia per coloro i quali si limitano ad attraversarlo perce-pendone le irriducibili caratteristiche. Quale epicentro di sedimentazioni e incarnazioni simboliche, il luogo di vita si delinea quindi come uno spazio identitario, relaziona-le e storico. In alcune delle nostre periferie assistiamo invece al solo proliferare nevrotico di non luoghi, ossia d’installazioni necessarie al solo consumo, transito e cir-colazione di merci e individui. Lungi dal qualificarsi come spazi identitari, sociali e storici, le nostre periferie si de-clinano sempre più come spazi astratti, artificiali e so-lamente funzionali. Arterie viabilistiche, aree dismesse, centri commerciali, multisale, ecc per loro stessa natura difficilmente possono generare socialità e relazione: tali installazioni rispondono a logiche che restano estranee alle dinamiche d’integrazione culturale e coesione so-ciale in una pratica consapevole degli ambienti di vita, confinando i residenti/utenti all’ipnotico automatismo di un rapporto sempre più contrattuale, solitario e laconi-co con i propri spazi. È dunque necessario ricalibrare i luoghi sulla dimensione simbolica e sociale dell’abitare umano: solo a partire da un senso di appartenenza, di riconoscimento di quegli spazi come parte della propria storia e cultura, si può generare il richiamo etico alla cura e all’amore per il proprio ambiente di vita.

Davide BianchiPresidente “Idee in circolo”Info: [email protected]

lettere approfondiment

i

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SPECIALE FESTIVAL

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A Pavia lo conoscono un po’ tutti, Marco Morani. Dal basket professionistico al bancone di Spaziomusica, dalla facoltà di Scienze Politiche alla Motonautica, sono tanti gli amici e tantissime le conoscenze. Nel 1997 la prima partenza, destinazione Montevideo: vita da ma-nager di una multinazionale. Nel 2002 la svolta, matura-ta proprio a Pavia: si trasferisce a Buenos Aires per IcEI, la ong milanese che dal 1977 si occupa di solidarietà e cooperazione economica nel mondo, e comincia a viag-giare nelle periferie “con lo zainetto” per organizzare i progetti sul territorio.oggi Morani vive a Buenos Aires e dirige IcEI Mercosur, con la responsabilità di gestire i progetti in Argentina, Brasile, Paraguay e uruguay. Lo incontriamo al termine della serata al confluente, il 12 aprile scorso, dedicata ai sorprendenti risultati di Programma Amazzonia, per l’o-nu uno dei 50 migliori progetti sociali in Brasile. un’in-tervista in piena regola, complice l’amico carlo genta di Radio 24, diventata subito un interessante e personale racconto di IcEI e del suo Sudamerica.Alla fine, tutti ti chiedono: “Quando torni?”.Presto, a luglio: in molti mi hanno chiesto di ripetere l’esperienza dell’intervista in pubblico, e mi aspettano diversi appuntamenti “pavesi”. Cosa ti chiedono le persone che dopo tanto tempo ti incontrano nelle vesti di operatore nel sociale, di cooperante?“Ma chi te l’ha fatto fare?”, ma spesso scherzano.E a esser seri cosa risponderesti?Direi un forte senso di stanchezza e rabbia per le ingiu-stizie che regolano il sistema in cui viviamo, mi è tocca-to vivere molto da vicino negli ultimi anni le vicissitudini latinoamericane, in particolare in Argentina e Brasile, due dei paesi piu diseguali al mondo per quanto riguar-da distribuzione di ricchezza e accesso ai servizi fonda-mentali. E poi un certo senso di responsabilità, credo: abbiamo tutti interesse a trovare un’alternativa, un altro modo di intendere e fare le cose. Più vicino alle per-sone. In questo modo prende significato l’espressione

in comunità Onlus che fanno onore a Pavia

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in comunità Uomini che fanno onore a Pavia

StoRIA DI Un PAvESE A BUEnoS AIRES

Dal centro di Pavia alle periferie della capitale argentina: intervista a Marco Morani, direttore di IcEI Mercosur.

cittadini nel mondo (il claim della ong – ndR).Come si realizza secondo te questa cittadinanza?Io credo che organizzazioni come la nostra abbiano un dovere ben preciso, quello di informare nel modo piu completo e trasversale possibile; siamo sul territorio, siamo testimoni diretti soprattutto in realtà spesso di-menticate o trascurate. Noi possiamo e dobbiamo rac-contare, far sapere; io credo che ci sia un forte interesse latente da parte di buona parte dell’opinione pubblica, ma le informazioni non arrivano, se non attraverso ca-nali molto tecnici e destinati quasi esclusivamente agli operatori del settore. Se informiamo in modo corretto e costante possiamo fare in modo che solidarietà e lotta alle ingiustizie diventino un elemento fondante del sen-so di cittadinanza.Eppure si tratta di realtà molto distanti tra loro. Come faranno a comprendersi?Per dirla con un esempio: 30 anni fa c’erano più coope-ranti italiani in Ecuador che ecuadoregni in Italia; oggi ci sono decine di migliaia di migranti ecuadoregni da noi. Ha molto piu senso cercare l’interazione, ben pri-ma dell’integrazione, qui a casa nostra, dove l’intercul-turalità, la reale e reciproca conoscenza, è ancora tutta da costruire. oggi si parla soprattutto di conflittività, di sicurezza, ma la diversità genera opportunità che per paura o ignoranza ci facciamo spesso scappare. Per questo IcEI, parallelamente alle attività nei Paesi in via di sviluppo, sta potenziando in modo molto concreto il lavoro proprio qui, in Italia, con le comunità migranti che insieme a noi lo abitano.E cosa speri dai pavesi?Spero di coinvolgerli. Non è solo questione del 5 per Mille o del sostegno a IcEI – che pure sono fondamen-tali per l’avanzamento dei progetti – ma di riuscire a far scattare nelle persone la consapevolezza che le scelte di ognuno di noi condizionano la vita di tutti. che è poi come dire il futuro di tutti.

di armando barone

Per sostenere IcEI informazioni sul sito www.icei.info

Per destinare a IcEI il 5 per Mille nella dichiarazione dei redditiinserire il codice fiscale 00393400153

L’altra metà del mondo

Da oltre vent’anni opera in Senegal con interventi in ambito sanitario, agricolo e di formazione che coinvolgono un’intera comunità rurale - quella di Coubalan: 13 villaggi e circa 20mila persone - e la zona di Ziguinchor - capoluogo della regione con circa 200mila abitanti. È il Comitato Pavia Asti Sénégal, onlus nata nel 1988 e iscritta al Registro regio-nale del volontariato della Regione Lombardia. Il suo merito, oltre a quello conquistato ogni giorno lavorando per le popolazioni dell’Africa, è di aver contribuito a creare un partenariato tra la regione di Ziguinchor e Regione Lombardia e tra il Comune di Pavia (che dal 1998 appoggia l’associazione attraverso un apposito capitolo di bilancio sulla cooperazione decentrata) e la comunità rurale di Coubalan, e di sostenere il gemellaggio tra l’ospedale di Ziguinchor e il San Matteo di Pavia attraverso missioni di medici, acqui-sto di attrezzature e macchinari, formazione in collaborazione con l’Ordine dei medici di Pavia, il Policlinico San Matteo e l’Università di Pavia. Da cinque anni la sua attività coinvolge poi anche il Piemonte e la provincia di Asti, grazie all’aiuto del Comune e della Coldiretti di Asti. Attualmente sono tre gli specializzandi pavesi in pediatria – Alexandre Diouf, Maria Chiara Leoni e Chiara Visconti – impegnati in uno stage presso l’ospedale regionale di Ziguinchor, mentre da fine maggio a metà luglio Magaye Diasse, internista presso l’Ospedale di Ziguinchor, starà al San Matteo per uno stage sulla fibroscopia. Il CPAS porta inoltre avanti la formazione in agricoltura e l’acquisto di macchinari come trattori e motocoltivatori con l’aiuto di Coldiretti Pavia e Asti e dei Comuni di Pavia e Asti, partecipando con SlowFood al programma di Terra Madre “1.000 orti in Africa”. Altre im-portanti azioni riguardano il rafforzamento delle micro-imprese attive nella produzione di sciroppo di frutta, nell’allevamento e nell’orticoltura; l’accesso a internet e l’informa-tizzazione dell’anagrafe della comunità rurale di Coubalan; la formazione ambientale e il ripopolamento di piante di mangrovie, ronie e palme, mentre è in fase di studio con l’Or-dine degli Ingegneri della Provincia di Pavia un progetto di sistemazione e ampliamento di una diga antisale. “A Pavia e ad Asti”, ci spiegano i promotori, “ci occupiamo di documentazione e infor-mazione nelle scuole e nella società a tutti i livelli sui problemi del Terzo Mondo e dello sviluppo sostenibile, organizzando anche iniziative di scambio culturale e gemellaggi scolastici tra le provincie di Pavia e di Asti e il Senegal”. Tutte le attività in Sénégal sono svolte in accordo e con l’apporto determinante del partner locale KDES-Kalounayes pour le developpment economique et sociale) e di altri partner locali all’interno del piano di sviluppo locale della comunità rurale di Coubalan. Per info: www.cpas.it

La filosofia d’intervento che guida il Comitato Pavia Asti Sénégal è semplice: i problemi di sviluppo riguardano sia il sud che il nord del mondo. Ecco perché serve la cooperazione, e una solidarietà rispettosa nel risolvere i problemie portare aiuto a chi ne ha bisogno.

Se non vuoi stare a guardare, ti basta destinare il 5 per mille allo 01485850182oppure la cifra che vuoi all’iban del ComitatoIT60A0504811302000000032973

Quest’anno Piazza del carmine farà da cornice alla consueta rassegna convivial-musicale. Si susseguiranno: Incontri su cooperazione Sanitaria in Senegal / orti urbani e orti in Africa | Aperitivo con riso e prodotti del territorio (a cura dei produttori coldiretti) | Spazio vino oltrepadano | cena senegalese | Alternativa vegetariana | Spazio informativo raccolta differenziata | Proiezione corti | Stage danza capoeira | Spazio massaggi shiatsu | Nel trentesimo anno dalla scomparsa di Rino gaetano, omaggio musicale al grande cantautore romano-calabrese (Fabbricando case) | Percussioni dal Senegal con gli Jamm Africa (da genova e Torino) | Blues salentino dei The Band - reduci dal Love Explosion Tour | Musiche balcaniche con Roberto Durkovich e i suoi Fantasisti del Metrò

IL CoMItAto PAvIA AStI SEnEGAL organizza con la collaborazione di Centro Servizi volontariato, Auser Pavia, ASM e Coldiretti, la sesta edizione di AFRICAnDo PER IL SEnEGAL

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Due chiusure in 3 mesi: prima la scuola d’infanzia Lan-dini, ora il Pesciolino Rosso. “Non ci sono i soldi”, dico-no in giunta comunale. Ma intanto finanziano consulenze esterne inutili, giornaletti patinati del Comune che costa-no troppo e casette di legno sull’allea di viale Matteotti che rimangono vuote”, ci dicono dal Partito democratico, che resta dalla parte delle famiglie che vogliono il mante-nimento del servizio. I genitori, d’altronde, hanno già det-to la loro: 1100 firme contro la chiusura raccolte in pochi giorni fuori delle scuole. Il Pesciolino Rosso/Tempo per le Famiglie è un luogo dove bambini e adulti possono stare insieme in un am-biente sicuro e accogliente: l’organizzazione degli spazi, la composizione dei gruppi, l’attenzione alle capacità mo-torie e linguistiche, tutto è concepito in base alle esigen-ze di gioco dei bambini. Il Pesciolino accoglie i bimbi di età inferiore ai tre anni che non frequentano l’asilo nido e che devono essere accompagnati dai genitori o dai non-ni: qui il lavoro delle educatrici è di favorire il coinvolgi-mento tra grandi e piccoli, promuovendo la formazione di gruppi di gioco per i bambini e stimolando occasioni di confronto fra gli adulti. “L’assessore Faldini ha però deci-so di chiuderlo per problemi di bilancio: pare che 90mila euro l’anno per mantenere un servizio d’eccellenza e un valido supporto per le famiglie siano troppi”, spiegano i

consiglieri comunali del Pd. “La giunta del sindaco Cat-taneo difende la famiglia nelle parole ma non nei fatti, visto che non ha mostrato nessuna intenzione di cercare una soluzione fra le pieghe del bilancio, agendo peraltro da sola, senza coinvolgere l’opposizione e tanto meno i genitori”. A maggio, su richiesta del Pd, sono state convocate due commissioni consiliari alle quali hanno partecipato mol-tissimi genitori arrabbiati e delusi, che hanno chiesto spiegazioni, trasparenza e coinvolgimento per cercare in-sieme le soluzioni alternative che mantengano in vita i servizi. Durante la commissione Istruzione del 23 maggio una mamma ha ricordato all’assessore Faldini che “solo poche settimane fa, durante il BambinFestival, l’assesso-re ci aveva rassicurato promettendo che nessun servizio sarebbe stato smantellato. Cos’è cambiato nel frattem-po?”. Faldini ha continuato a tessere le lodi del servizio, confermandone l’eccellenza ma annunciandone al con-tempo la chiusura “con grande rammarico”, ha detto l’as-sessore: “Il servizio costa troppo, quasi 100mila euro a fronte di entrate specifiche pari a poco più di un decimo derivanti dalle tariffe pagate dai genitori”. Una settimana dopo, il 30 maggio, sempre in commissione Istruzione (il Pd aveva richiesto la convocazione di una commissione congiunta Bilancio-Istruzione, mai convocata, per appro-

fondire il significato economico di questa decisione), Fal-dini ha confermato la chiusura della scuola materna co-munale Landini di via Folla di Sopra, e la decisione di far gestire il servizio del Pesciolino Rosso a enti esterni. Sa-ranno cioè impiegati educatori non dipendenti dal Comu-ne, coinvolgendo associazioni no-profit o privato socia-le, “ma senza aumenti di tariffe”, ha promesso Faldini, “e garantendo lo standard educativo attuale attraverso una supervisione pedagogica da parte del Comune”. Nessu-na indicazione precisa, invece, su condizioni e modalità della nuova “gestione” anche perché, come ha ammesso lo stesso assessore, “non ci potrà essere continuità nel servizio perché non è possibile mantenere una gestione mista con personale privato affiancato dal personale co-munale”. Insomma, l’intenzione del Comune pare ormai essere quella dell’esternalizzazione del servizio. “Ma come può la ditta che gestirà il servizio mantenere gli standard di qualità applicando le attuali tariffe senza che il Comune contribuisca in alcun modo alla copertura delle spese?”, hanno chiesto i consiglieri comunali del Pd all’assessore Faldini, “che però non ci risponde: lui auspica”, commen-tano sarcastici mentre si preparano a chiedere la convo-cazione di un consiglio comunale dedicato espressamen-te al Pesciolino rosso e aperto, ovviamente, ai genitori.

L’AMoRE In StAMPAtELLo

Per ora sono solo tre titoli e un progetto chia-ro: raccontare una realtà, quello delle famiglie del nostro tempo, dove la re-lazione tra persone che si amano è più forte del-le convenzioni. La casa editrice “Lo Stampatello” nasce dal vuoto che due mamme milanesi hanno riscontrato. Franci e Meri sono due donne con 4 fi-gli: sono una famiglia “ar-cobaleno”, e i loro bam-bini richiedono storie che sappiano raccontare il mondo che loro vedono e che li circonda. Le due mamme, dopo aver riscontrato che man-cano libri utili “per potere permettere ai bambini di specchiarsi”, si sono rim-boccate la maniche e han-no dato vita a questa casa editrice “che vuole propor-re temi anche complessi con un linguaggio sempli-ce, chiaro e diretto”, per l’appunto in stampatello.

La città come spazio pubblico dell’esistenza è questione centrale di qualsivoglia progetto politico-amministrativo. Per il Partito Democratico di Pavia la città è realtà e me-tafora di un continuo processo di assestamento nel quale si intrecciano piani di sviluppo, modi di appartenenza e dinamicità sociale.Al di là delle connotazioni strutturali e delle valenze socio-economiche, a nostro giudizio occorrerebbe dare un ruolo, una missione, alla città: Pavia città diffusa e consapevole. Diffusa perché omogenea, “senza periferie”, in grado di ar-ticolare organicamente le parti in un’unica trama urbana. Consapevole perché con obiettivi chiari come valorizzare attori di rilievo già sulla scena, di cui sono fulcro il sistema ospedaliero e l’Università, e sviluppare le occasioni di in-novazione tecnologica sollecitando il raccordo tra pubblico e privato. Sarebbe allora necessario che il Comune fosse una vera authority di governo capace di reperire risorse e di integrarle per guidare uno sviluppo d’insieme della città. Ma sotto questo profilo, a due anni dal suo insediamen-to, la giunta Cattaneo ci appare bolsa e asfittica, priva di autorevolezza e decisamente carente sul piano dell’imma-ginazione. L’obiettivo dovrebbe essere invece quello di restituire la città ai cittadini tramite la migliore dislocazione del trasporto pubblico, la creazione di piste ciclabili, la pedonalizzazio-ne di un’area del centro storico (incrementando le zone di parcheggio gratuito), senza cedere a patetiche imitazioni di “ramblas” catalane (vedi le casematte dell’allea) o affan-narsi in episodiche chiusure del centro più legate al mute-vole volgere (meteorologico) delle stagioni che a un piano strutturale di riqualificazione ambientale degli antichi assi della città.Pavia non avrebbe nulla da invidiare a un medio capo-luogo europeo come Heidelberg o Grenoble, e potrebbe fare da esempio di democrazia solidale e partecipativa: penso a quel che si potrebbe fare nei quartieri se fossero sostenuti attivamente. Ma il giusto spazio alla città potrebbe essere garantito solo da un effettivo bilanciamento tra la più am-pia partecipazione dei cittadini e un’amministrazione co-munale che avesse un’idea di sviluppo. Non è il caso della giunta Cattaneo. Quello che vorremmo sentirci dire dai cittadini pavesi è semplicemente questo: Pavia è la mia cit-tà e lo sarà sempre perché ci vivo bene. Invece cogliamo in giro disagio e disaffezione, a volte rassegnazione. Eppure si può cambiare il corso delle cose. Basta volerlo.

“Più ricche di un re” e “Pic-cola storia di una famiglia. Perché hai due mamme?” sono le prime proposte editoriali. Temi complessi come l’o-moaffettività e l’omogeni-torialità vengono affron-tati e raccontati, visto che esistono, con stile sempli-ce, adatto a diventare una storia per ragazzi. In Ita-lia ci sono più di 100mila minori che vivono con un genitore omosessuale, e sono circondati da dif-fidenze e pregiudizi che cercano di negare la loro situazione. Parlare del rapporto tra due mamme e i loro figli (o di due pa-dri con i figli o di un sin-golo genitore che ha sco-perto una sessualità che non sa come raccontare in famiglia) significa esami-nare uno degli aspetti più nascosti del rapporto che fonda la famiglia. Il prossimo titolo che stia-mo aspettando in libreria

è illustrato da Altan, noto sia per le sue vignette per adulti che per la bravura con cui ha saputo costru-ire un mondo di semplici racconti con la Pimpa e i suoi amici. Il nuovo libro si intitola “Piccolo uovo” e narra le preoccupazioni di un piccolo uovo sulla fa-miglia, che lo aspetta una volta dischiuso il guscio, e che sono risolte dall’os-servazione che tutte le fa-miglie sono un buon po-sto dove vivere. Trovo che confrontarsi con i bambini sia sempre un buon modo per impara-re. Le loro domande e le loro osservazioni posso-no essere un punto di par-tenza per nuove scoperte: per mettersi in gioco, per osservare diversamente si-tuazioni che ci siamo la-sciati alle spalle, magari in modo insoluto. Non è un caso che la fiaba dei vestiti nuovi dell’imperatore lasci all’innocenza della voce di

un bambino l’osservazio-ne della realtà, che nessun adulto ha il coraggio di af-frontare: “Ma il re è nudo!”. Luciano Comida, scrittore per ragazzi recentemente scomparso, riprendendo Oscar Wilde, affrontava le classi con una frase d’inco-raggiamento: “Non esisto-no domande imbarazzanti, esistono risposte imbaraz-zate”. Ed è questa la filo-sofia della casa editrice Lo Stampatello: fornire rispo-ste per raccontare la real-tà che i ragazzi osservano, consegnare degli strumen-ti per parlare con semplici-tà di temi che, purtroppo, sono ancora scottanti in Italia, oggi. Fornire rispo-ste chiare e consegnabili ai ragazzi, nel nostro caso, significa sdoganare da pu-dori ereditati da una so-cietà basata su pregiudizi assurdi i temi che ci fanno crescere, e che ci aprono al mondo che stiamo co-struendo.

INSIEME A TAVOLA

giugno 2011numero 2

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scuola&futuro Chiude il Pesciolino rosso, tempo per le famiglie Insieme a tavola: buon compleanno Italia!

cultura&oltre Nasce “Lo Stampatello”, nuova casa editrice milanese Restituiamo Pavia ai cittadini. Il commento di Antonio Sacchi

di guido affini, nuova libreria il delfino pavia

di Bezoar

Buon compleanno Italia! Anche a tavola!Stupisce un po’ che in questo 2010 non si sia dato risalto a un perso-naggio così importante nella storia italiana del costume come Pellegri-no Artusi, che ha avuto nel fare gli italiani un’im-portanza paragonabile a quella avuta dal Manzo-ni. Pellegrino è un nome

antico ed oggi non mol-to cool ma è significati-vo, homen nomen, del-le doti umane e culturali dell’Artusi: curiosità, di-sponibilità a provare, non supponenza rispet-to a modi diversi di or-ganizzare e immaginare il piacere a tavola, ca-pacità di ascolto. Sen-za queste doti sarebbe solo noia e tanto basta.

Che noia infatti il celodu-rismo coi deboli e il ser-vilismo coi forti di questi tempi!Ho scelto per voi dall’Ar-tusi una ricetta che dedi-co esclusivamente a tut-ti i mezzosangue italiani, cioè a tutti, compreso il Presidente Napolitano e la siora Tremonti, nostra concittadina e gran colle-zionista di “carabattole”.

dosi per 5 persone

400 gr di spaghettiolio q.b.

60 gr di noci sgusciate60 gr di pangrattato15 gr di zucchero a velo (1 cucchiaino da te)un cucchiaino colmo di spezie (noce moscata, cannella, chiodi di garofano, cardamomo)pepe nero

Pestare le noci insieme al pangrattato, unire lo zucchero a velo e le spezie. Scolare bene gli spaghetti, condirli prima con olio e pepe nero, poi con il pesto “a buona misura”.

Per una città dove poter vivere benedi antonio sacchidi tizietto caietto sempronietto

Pesciolini fuor d’acqua

SPAgHET TI DA QuARESIMA

Page 9: Corsocavour.info: il periodico del PD città di Pavia - giugno

viale Campari - Pavia

Nella partita coNtro la deforestazioNefacciamo il tifo per Gli alBeri.

Coop lancia il progetto Boschi e Foreste: una serie di iniziative concrete per contrastare la deforestazione e favorire l’aumento di produzioni ecosostenibili entro il 2015.