cosÌ shakespeare a teatro faceva scienza adesso …la fata non più grande di un a-gata all indice...

1
6 GIUGNO 2014 66 scienze ARRIVA LA PIANTA MANGIA-NICHEL Una specie botanica in grado di «mangiare» metallo è stata scoperta di recente dall’Università delle Filippine. La Rinorea niccolifera sarebbe, per esempio, in grado di assorbire e immagazzinare nelle sue foglie grandi quantitativi di nichel, fino a mille volte più di quanto riesca a fare la maggior parte delle piante. Si spera di impiegare la pianta, originaria dell’isola di Luzon, nella bonifica di suoli contaminati ma anche per estrarre metalli a fini commerciali. LA BATTERIA CHE DURA DI PIù (ALIMENTATA DAI RIFIUTI) Un’équipe internazionale guidata dall’Università dell’Arizona ha messo a punto il prototipo di un nuovo accumulatore per auto elettriche. Ha un’alimentazione a base di zolfo, prodotto da comuni rifiuti industriali. E, se in altre batterie avvengono reazioni chimiche che compromettono lo stoccaggio dell’energia, in questa, costruita usando un particolare polimero, il problema è risolto: dopo 500 cicli di ricarica conserva oltre un terzo di elettricità in più rispetto ai tradizionali modelli a litio. PER AVERE ENERGIA PULITA CON UNO SCARTO DI CALORE Un nuovo metallo termoelettrico, ovvero in grado di trasformare uno scarto di temperatura in corrente elettrica, è stato individuato di recente dall’Università di Miami. Si tratta del litio LiPB, e l’idea è usarlo per convertire i disavanzi di calore, come quello prodotto dagli scarichi dei veicoli, per generare elettricità. Nella vita di tutti i giorni, refrigeratori termoelettrici potrebbero sostituire i frigoriferi tradizionali a gas inquinanti. (g.l.) NANO NOTIZIE W illiam Shakespeare (1564-1616), uomo di scienza. Può stupire questa qualifica del Bardo di Stratford-upon-Avon, di cui quest’anno si celebra il 450° an- niversario della nascita, ma il saggio del canadese Dan Falk, giornalista per New Scientist e Boston Globe, intitolato The Scien- ce of Shakespeare: a New Look at the Playwright’s Universe (Tho- mas Dunne Books, pp. 384) offre buone ragioni per sostenere que- sta tesi. Partendo dall’analisi dalle sue opere e dal contesto storico, ci restituisce infatti l’im- magine di uno Shakespeare in- formatissimo sulle più audaci teorie scientifiche dei suoi tempi. «Non è poi così strano che Shakespeare, che nei suoi lavori mostra una conoscenza mirabile della condizione umana, fosse interessato a ciò che veniva sco- perto ai suoi tempi, che sono quelli della prima fase della ri- voluzione scientifica, il momen- to storico in cui, per trarre con- clusioni sul mondo naturale, si cominciavano a fare ragiona- menti basati su prove» spiega Falk. «In quel periodo erano nell’aria, per così dire, nuovi modi di vedere il mon- do: dal corpo umano al cosmo». Una delle idee rivoluzio- narie accolte da Shakespeare è quella dell’infinità dell’univer- so. «Quando Amleto dice “Sta- rei in un guscio di noce e mi reputerei re dello spazio infini- to, se non fosse che ho cattivi sogni” sembra proprio allude- re all’idea dell’universo infinito postulata vent’anni prima dall’astronomo inglese Tho- mas Digges, che fu uno anche dei primi difensori della teoria copernicana. Shakespeare l’a- veva conosciuto in gioventù». Un’attenzione ancora mag- giore il grande poeta e dramma- turgo sembra riservarla a Gali- leo: «Si ritiene che abbia scritto Cimbelino nel 1610, diversi mesi dopo la pubblicazione del Nunzio Sidereo galileiano. Lì descrive il di Giuliano Aluffi LO SPAZIO INFINITO, GLI ATOMI, LE LUNE DI GIOVE... NEI TESTI DEL BARDO SI TROVANO LE PIÙ AUDACI TEORIE DEI SUOI TEMPI COSÌ SHAKESPEARE A TEATRO FACEVA SCIENZA BEAUTIFUL MIND di Simona Regina UN FURGONE PER SMASCHERARE I TRAFFICI DI URANIO Una sentinella per smascherare traffici illeciti di materiale radioattivo e nucleare che, secondo l’Agenzia internazionale dell’energia atomica, rappresentano una minaccia per la sicurezza mondiale. È stata realizzata dal progetto Mobile Detection System for Special Nuclear Material, finanziato dalla Comunità europea. «Abbiamo testato il prototipo sul campo, nei porti di Rotterdam, Dublino e in un aeroporto inglese: dogane e agenzie di controllo delle frontiere hanno apprezzato i risultati ottenuti» spiega Giuseppe Viesti (nella foto), docente all’Università di Padova e coordinatore del progetto. Come funziona? «È un sistema mobile che può essere montato su un furgone e spostato agevolmente. È costituito da una serie di rivelatori di sorgenti radioattive o materiale nucleare speciale, anche uranio o plutonio, che potrebbe essere utilizzato per la preparazione di bombe, e da un software che processa i dati. 6 GIUGNO 2014 67 dio Jupiter mentre scende dai cieli con quattro spiriti che gli danzano intorno, in cerchio. L’a- nalogia con le quattro lune di Giove da poco rivelate da Galileo non può essere casuale, ed è suf- fragata da diversi esperti sia di letteratura che di astronomia». Sembra poi che a Shakespe- are non interessassero solo i grandi corpi celesti, ma anche i più piccoli mattoncini della ma- teria, quegli atomi teorizzati già nell’antichità da Democrito, e poi ripresi da Epicuro e Lucre- zio, ma ritenuti plausibili, al tempo del Bardo, solo dalle menti più aperte. «In Romeo e Giulietta, Mercuzio descrive così la Regina Mab: minusco- la fata “non più grande di un’a- gata all’indice di un dignitario, tirata da una muta di piccoli atomi, lungo il naso degli uomi- ni, mentre sono addormentati” disturba i loro sogni. E poi nella commedia Come vi piace, Celia dichiara: “Contare gli atomi è facile quanto rispondere alle do- mande degli innamorati”». Poetico e razionale al tempo stesso, Shakespeare si scaglia a più riprese contro supersti- zioni come l’astrologia. «Nel Giulio Cesare, Cassio dice: “A volte gli uomini sono padroni del loro destino; la colpa, caro Bruto, non è delle stelle, ma nostra”» nota Dan Falk. «E nel Re Lear, Edmondo così rispon- de a Gloucester, preoccupato che le eclissi portino sfortuna: “Questa è la somma stoltezza del mondo: che quando la for- tuna ci vacilla, diamo al Sole, alla Luna ed alle stelle la colpa della nostra malasorte». Da sempre i cancelli chiudono il mondo. Oggi i cancelletti ne aprono uno nuovo e senza confini. E Twitter è diventato la piattaforma social dalla quale lanciare appelli planetari con un hashtag. Come #bringbackourgirls, che da Michelle Obama ai divi del cinema, è stato mostrato al mondo col favore delle te- lecamere e reso virale dal cinguettio popola- re. Con lo scopo di riportare a casa le duecen- to studentesse nigeriane rapite dal gruppo islamista Boko Haram. È il segno che il social network in- ventato da Jack Dorsey sta cambiando pelle, anzi piume, guadagnando il ruolo di agenzia di comunicazione open source. Dove qualsi- asi utente – ormai gli iscritti sono quasi un miliardo – può mettere in rete informazioni e condividere contenuti multimediali. Così il cancelletto, con le sue augmented words parole aumentate da quell’assenza di spazi che segnala una concentrazione inedita di significati – sta diventando la chiave della comunicazione contemporanea. Insomma, se il web è l’oceano li- quido in cui galleggia il presente, «lo gran mar dell’essere» della tarda modernità, l’hashtag è diventato il «lieve legno» che ci trasporta sulle sue onde in cerca di ap- pigli sicuri e di approdi futuri. Prova ne sia il fatto che lo stormo di fringuelli digitali non è fatto solo di ester- natori che si parlano addosso o di personag- gi che fanno opinione, come Papa Francesco e il Dalai Lama, Matteo Renzi e Obama, ma per il 44 per cento è composto di soggetti in ascolto. Che vogliono saperne di più. Così l’e- voluzione di questo servizio ci porterà presto a dire che le nostre preziose informazioni ce le ha dette l’uccellino. Dipinto di blu. ADESSO LE COSE PIÙ IMPORTANTI CE LE DICE UN UCCELLINO MITI D’OGGI di Marino Niola Michelle Obama ha aderito all’appello #bringback ourgirls su Twitter per riportare a casa le studentesse nigeriane rapite da Boko Haram Se rivela qualcosa di anomalo, dà l’allarme, visivo e sonoro». Esistono altri strumenti di questo tipo... «Sì, ma questo è molto più sensibile, rileva anche concentrazioni di radiazioni molto basse e materiale radioattivo schermato, che passerebbe inosservato ai consueti controlli. Come le sigarette vengono nascoste all’interno di altri carichi per essere contrabbandate, anche il materiale nucleare può essere camuffato. Ma il nostro sistema è in grado di vederlo. Inoltre identifica il tipo di materiale responsabile delle radiazioni rilevate, distinguendo quello non pericoloso da quello invece che deve destare sospetti e ulteriori accertamenti. E funziona anche in remoto: comunica via wireless con l’operatore, che può rimanere distante dalla postazione. È utile quindi anche per operazioni di controllo mascherate». A sinistra, la copertina di The Science of Shakespeare e un ritratto del Bardo. Sopra, un’illustrazione dell’universo copernicano di Thomas Digges, astronomo che Shakespeare conobbe in gioventù

Upload: others

Post on 07-Jun-2021

1 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: COSÌ SHAKESPEARE A TEATRO FACEVA SCIENZA ADESSO …la fata non più grande di un a-gata all indice di un dignitario, tirata da una muta di piccoli ... del mondo: che quando la for

6 G I U G N O 2 0 1466

scienze

■ ArrivA lA piAntA mAngiA-nichel Una specie botanica in grado di «mangiare» metallo è stata scoperta di recente dall’Università delle Filippine. La Rinorea niccolifera sarebbe, per esempio, in grado di assorbire e immagazzinare nelle sue foglie grandi quantitativi di nichel, fino a mille volte più di quanto riesca a fare la maggior parte delle piante. Si spera di impiegare la pianta, originaria dell’isola di Luzon, nella bonifica di suoli contaminati ma anche per estrarre metalli a fini commerciali.

■ lA bAtteriA che durA di più (AlimentAtA dAi rifiuti) Un’équipe internazionale guidata dall’Università dell’Arizona ha messo a punto il prototipo di un nuovo accumulatore per auto elettriche. Ha un’alimentazione a base di zolfo, prodotto da comuni rifiuti industriali. E, se in altre batterie avvengono reazioni chimiche che compromettono lo stoccaggio dell’energia, in questa, costruita usando un particolare polimero, il problema è risolto: dopo 500 cicli di ricarica conserva oltre un terzo di elettricità in più rispetto ai tradizionali modelli a litio.

■ per Avere energiA pulitA con uno scArto di cAloreUn nuovo metallo termoelettrico, ovvero in grado di trasformare uno scarto di temperatura in corrente elettrica, è stato individuato di recente dall’Università di Miami. Si tratta del litio LiPB, e l’idea è usarlo per convertire i disavanzi di calore, come quello prodotto dagli scarichi dei veicoli, per generare elettricità. Nella vita di tutti i giorni, refrigeratori termoelettrici potrebbero sostituire i frigoriferi tradizionali a gas inquinanti. (g.l.)

NANONOTIZIE

William Shakespeare (1564-1616), uomo di scienza. Può stupire

questa qualifica del Bardo di Stratford-upon-Avon, di cui quest’anno si celebra il 450° an-niversario della nascita, ma il saggio del canadese Dan Falk, giornalista per New Scientist e Boston Globe, intitolato The Scien-ce of Shakespeare: a New Look at the Playwright’s Universe (Tho-mas Dunne Books, pp. 384) offre buone ragioni per sostenere que-sta tesi. Partendo dall’analisi dalle sue opere e dal contesto storico, ci restituisce infatti l’im-magine di uno Shakespeare in-formatissimo sulle più audaci teorie scientifiche dei suoi tempi.

«Non è poi così strano che Shakespeare, che nei suoi lavori mostra una conoscenza mirabile della condizione umana, fosse interessato a ciò che veniva sco-perto ai suoi tempi, che sono

quelli della prima fase della ri-voluzione scientifica, il momen-to storico in cui, per trarre con-clusioni sul mondo naturale, si cominciavano a fare ragiona-menti basati su prove» spiega Falk. «In quel periodo erano nell’aria, per così dire, nuovi modi di vedere il mon-do: dal corpo umano al cosmo».

Una delle idee rivoluzio-narie accolte da Shakespeare è quella dell’infinità dell’univer-so. «Quando Amleto dice “Sta-rei in un guscio di noce e mi reputerei re dello spazio infini-to, se non fosse che ho cattivi sogni” sembra proprio allude-re all’idea dell’universo infinito postulata vent’anni prima dall’astronomo inglese Tho-mas Digges, che fu uno anche

dei primi difensori della teoria copernicana. Shakespeare l’a-veva conosciuto in gioventù».

Un’attenzione ancora mag-giore il grande poeta e dramma-turgo sembra riservarla a Gali-leo: «Si ritiene che abbia scritto Cimbelino nel 1610, diversi mesi dopo la pubblicazione del Nunzio Sidereo galileiano. Lì descrive il

di Giuliano Aluffi

lO spAZIO INfINITO, GlI ATOmI, lE lUNE dI GIOvE... NEI TEsTI dEl bArdO sI TrOvANO lE pIù AUdAcI teorie dEI sUOI TEmpI

così shakespearea teatro faceva scienza

bEAUTIfUlmINddi Simona regina

un furgone per smascherare i traffici di uranio

Una sentinella per smascherare traffici illeciti di materiale radioattivo e nucleare che, secondo l’Agenzia internazionale dell’energia atomica, rappresentano una minaccia per la sicurezza mondiale. È stata realizzata dal progetto Mobile Detection System for Special Nuclear Material, finanziato dalla Comunità europea. «Abbiamo testato il prototipo sul campo, nei porti di Rotterdam, Dublino e in un aeroporto inglese: dogane e agenzie di controllo delle frontiere hanno apprezzato i risultati ottenuti» spiega Giuseppe Viesti (nella foto), docente all’Università di Padova e coordinatore del progetto.come funziona?«È un sistema mobile che può essere montato su un furgone e spostato agevolmente. È costituito da una serie di rivelatori di sorgenti radioattive o materiale nucleare speciale, anche uranio o plutonio, che potrebbe essere utilizzato per la preparazione di bombe, e da un software che processa i dati.

6 G I U G N O 2 0 14 67

dio Jupiter mentre scende dai cieli con quattro spiriti che gli danzano intorno, in cerchio. L’a-nalogia con le quattro lune di Giove da poco rivelate da Galileo non può essere casuale, ed è suf-fragata da diversi esperti sia di letteratura che di astronomia».

Sembra poi che a Shakespe-are non interessassero solo i

grandi corpi celesti, ma anche i più piccoli mattoncini della ma-teria, quegli atomi teorizzati già nell’antichità da Democrito, e poi ripresi da Epicuro e Lucre-zio, ma ritenuti plausibili, al tempo del Bardo, solo dalle menti più aperte. «In Romeo e Giulietta, Mercuzio descrive così la Regina Mab: minusco-la fata “non più grande di un’a-gata all’indice di un dignitario,

tirata da una muta di piccoli atomi, lungo il naso degli uomi-ni, mentre sono addormentati” disturba i loro sogni. E poi nella commedia Come vi piace, Celia dichiara: “Contare gli atomi è facile quanto rispondere alle do-mande degli innamorati”».

Poetico e razionale al tempo stesso, Shakespeare si scaglia a più riprese contro supersti-zioni come l’astrologia. «Nel Giulio Cesare, Cassio dice: “A volte gli uomini sono padroni del loro destino; la colpa, caro Bruto, non è delle stelle, ma nostra”» nota Dan Falk. «E nel Re Lear, Edmondo così rispon-de a Gloucester, preoccupato che le eclissi portino sfortuna: “Questa è la somma stoltezza del mondo: che quando la for-tuna ci vacilla, diamo al Sole, alla Luna ed alle stelle la colpa della nostra malasorte».

Da sempre i cancelli chiudono il mondo. Oggi i cancelletti ne aprono uno nuovo e senza

confini. E Twitter è diventato la piattaforma social dalla quale lanciare appelli planetari con un hashtag. Come #bringbackourgirls, che da Michelle Obama ai divi del cinema, è stato mostrato al mondo col favore delle te-lecamere e reso virale dal cinguettio popola-re. Con lo scopo di riportare a casa le duecen-to studentesse nigeriane rapite dal gruppo islamista Boko Haram.

È il segno che il social network in-ventato da Jack Dorsey sta cambiando pelle, anzi piume, guadagnando il ruolo di agenzia di comunicazione open source. Dove qualsi-asi utente – ormai gli iscritti sono quasi un miliardo – può mettere in rete informazioni e condividere contenuti multimediali. Così il cancelletto, con le sue augmented words –parole aumentate da quell’assenza di spazi che segnala una concentrazione inedita di significati – sta diventando la chiave della comunicazione contemporanea.

Insomma, se il web è l’oceano li-quido in cui galleggia il presente, «lo gran mar dell’essere» della tarda modernità, l’hashtag è diventato il «lieve legno» che ci trasporta sulle sue onde in cerca di ap-pigli sicuri e di approdi futuri.

Prova ne sia il fatto che lo stormo di fringuelli digitali non è fatto solo di ester-natori che si parlano addosso o di personag-gi che fanno opinione, come Papa Francesco e il Dalai Lama, Matteo Renzi e Obama, ma per il 44 per cento è composto di soggetti in ascolto. Che vogliono saperne di più. Così l’e-voluzione di questo servizio ci porterà presto a dire che le nostre preziose informazioni ce le ha dette l’uccellino. Dipinto di blu.

adesso Le cose più importanti ce Le dice un ucceLLino

MITID’OGGIdi Marino Niola

Michelle Obama ha aderito all’appello

#bringback ourgirls su

Twitter per riportare a casa le studentesse

nigeriane rapite da Boko Haram

Se rivela qualcosa di anomalo, dà l’allarme, visivo e sonoro».Esistono altri strumenti di questo tipo...«Sì, ma questo è molto più sensibile, rileva anche concentrazioni di radiazioni molto basse e materiale radioattivo schermato, che passerebbe inosservato ai consueti controlli. Come le sigarette vengono nascoste all’interno di altri carichi per essere

contrabbandate, anche il materiale nucleare può essere camuffato. Ma il nostro sistema è in grado di vederlo. Inoltre identifica il tipo di materiale responsabile delle radiazioni rilevate, distinguendo quello non pericoloso da quello invece che deve destare sospetti e ulteriori accertamenti. E funziona anche in remoto: comunica via wireless con l’operatore, che può rimanere distante dalla postazione. È utile quindi anche per operazioni di controllo mascherate».

A sinistra, la copertina di The Science of Shakespeare e un ritratto del Bardo. Sopra, un’illustrazione dell’universo copernicano di Thomas Digges, astronomo che Shakespeare conobbe in gioventù