costruisco il mio futuro

Progetto Cofi nanziatodall’Unione Europea

Provincia di Savona

Progetto rivolto astudenti

insegnantie genitori

degli Istituti Secondari Superioridella Provincia di Savona

WDS07009-Opuscolo120x165.indd AWDS07009-Opuscolo120x165.indd A 19/05/10 18:2719/05/10 18:27

Provincia di SavonaAssessorato Politiche Attive del Lavoro,Formazione professionale ed IstruzioneVia al Molinero, Legino - Tel. 019 8313700www.provincia.savona.it

Progetto “Costruisco il mio futuro”Programma Operativo Regionale e OccupazioneFONDO SOCIALE EUROPEOAsse II - Occupabilità - Obiettivo specifi co d)Aumentare l’effi cienza, l’effi cacia, la qualitàe l’inclusività delle istituzioni del mercato del lavoro.

WDS07009-Opuscolo120x165.indd BWDS07009-Opuscolo120x165.indd B 19/05/10 18:2719/05/10 18:27

“Costruisco il mio futuro”Progetto rivolto a

studenti, insegnanti e genitoridegli Istituti Secondari Superiori

della Provincia di Savona

Non importa quanto sia stretta la porta, quanto piena di castighi la vita.Io sono il padrone del mio destino: io sono il capitano della mia anima.

Invictus, William Ernest Henley,poeta e giornalista britannico

WDS07009-Opuscolo120x165.indd 1WDS07009-Opuscolo120x165.indd 1 24/05/10 10:2424/05/10 10:24

Introduzione ..............................................................5Ringraziamenti ...........................................................6Premessa ....................................................................7

Frasi… .........................................................................8

PRIMA PARTEIl progetto .................................................................. 11Il mentore ...................................................................12La determinazione degli obiettivi .............................14Gli errori ....................................................................16La presa di decisione ................................................18La rete di relazioni .....................................................21I risultati .....................................................................22Lavorare in gruppo ...................................................24Ultimi suggerimenti ...................................................26– In quanti modi posso valutare la mia realtà .......26– Il tempo ...............................................................27

SECONDA PARTECosa ti impedisce di essere come vorresti? .............29Quali sono le abilità che devo avere? ......................29– Comunicazione ...................................................31– Comportamento .................................................32– Motivazione .........................................................32– Perseveranza .......................................................33– Creatività .............................................................35– Responsabilità .....................................................37– Autonomia ..........................................................38

TERZA PARTEIl questionario ............................................................41– Gli studenti hanno detto e scritto ......................47– Gli insegnanti hanno detto e scritto ...................51– I genitori hanno scritto ........................................54

QUARTA PARTEIl monitoraggio .........................................................57

QUINTA PARTEAforismi .....................................................................63Bibliografi a ................................................................68

Ind

ice

3


4


Credo che la ricchezza del nostro territorio risieda interamente nei giovani che qui vivono, studiano, imparano e lavorano: mettonoin gioco le loro abilità, creano affetti e relazioni, amano

il proprio paese e, insieme ai genitori e agli insegnanti,lo rendono migliore.

Credo che gli adolescenti abbiano bisogno di molti sostegni e riferimenti utili per diventare adulti, consapevoli, responsabili e soprattutto contenti, perché sono riuscitia realizzare i propri sogni.

Per questi motivi sono lieto di aprire questo vademecum:un libro “saggio” che aiuterà senz’altro i ragazzi e le ragazzedella Provincia di Savona ad acquisire maggiori strumentie tecniche per dare concretezza ai propri desideri.

Il progetto “Costruisco il mio futuro” aveva lo scopo di offrire opportunità di rifl essione su alcune parole quali responsabilità, autonomia e determinazionedegli obiettivi, di metterle a confronto con le opinionidegli insegnanti e dei genitori e di offrire momentidi formazione per proporre metodi e strumenti utiliper migliorare le proprie capacità.

Questo testo aiuterà a rifl ettere, a modifi care il proprio approccio agli avvenimenti della vita, a capire che ognunodi noi è una fonte inesauribile di creatività e competenza che, integrate con gli altri, diventano un potenzialedi opportunità.

Buona lettura! Angelo Vaccarezza Presidente della Provincia di Savona

Int

rodu

zion

e

5


Un ringraziamento agli insegnanti, ai genitori e agli studentiche con la loro vivace partecipazione hanno reso possibilela realizzazione del progetto “Costruisco il mio futuro”.

In particolare

– L’ISS “Giovanni Falcone” di Loano - la classe 2ªA I.G.E.A.con la prof.ssa Marina Frumento

– L’Istituto Alberghiero “Augusto Migliorini” di Finale Ligurele classi 3ªB e 3ªC con la prof.ssa Sara Rizzoli

6


Pre

mes

sa

Far emergere le proprie abilità, scoprirne di nuove, offrire strumenti e metodi per migliorareil proprio potenziale di conoscenze, capacitàe competenze: questi gli obiettivi del progetto

“Costruisco il mio futuro”, rivolto a studenti, insegnanti e genitori di Istituti Secondari Superiori della Provincia di Savona.

Il progetto si è così articolato:

– Focus group con gli studenti e poi, separatamente,con gli insegnanti delle classi– Compilazione del questionario da parte di studenti, insegnanti e genitori– Formazione agli studenti per offrire l’opportunitàdi apprendere strumenti pratici per il raggiungimento dei propri obiettivi e per misurare le proprie capacità relazionali e creative con esercizi specifi cie lavori di gruppo.

Questo testo, come una valigia, contiene le “cose”più importanti per rendere facile il raggiungimentodei propri traguardi: nella prima parte vengono espostii metodi e le tecniche per facilitare il percorso e permettere di individuare e realizzare i propri obiettivi; nella secondasi indaga su quelle che sono le abilità necessarie.Nella terza vengono raccolte le voci dei protagonisti:le opinioni e i suggerimenti che studenti, insegnanti e genitori hanno detto e scritto.

La parte fi nale raccoglie aforismi e una piccola bibliografi a.

Paola Toni Coordinatrice del progetto

7


Voglio diventare importante, famoso…

Nessuno mi capisce…

Vorrei che i miei desiderisi avverassero…

Sono sempre in ritardo

Sono contento di esserecome sono

o Sono sfortunato…

Ho tanti progettiper il futuro...

Tutti ce l’hannocon me…

e sono per il futu

Tutti cco

Non ce la farò mai…

Vorrei andare via… magari all’estero…g

Sono molto creativo

Non ho vogliadi studiare…

Quel /quella profnon mi piace…

8


Fra

si

Vorrei essereun leader…

Mi annoio

Faccio sogni ad occhiaperti…

Ho tanti desideri…

Non mi va mai bene niente…

Voglio essereconsiderato di più…

Se ti riconosci in almeno tre frasi,questo libro è per te!

Vou

Non capiscono niente,sia a casa che a scuola…

Ho tanti amici

Voglio la stimadei miei professori

9


Prima parte


IL progettoLa vita sembra più interessante quando si hanno molti desideri, sogni e progetti che si avvicendano nella nostra mente. Ma come renderli concreti e realizzabili?

Bisogna rifl ettere bene e fare alcune analisi sulla percorribilità.I primi quattro punti fondamentali sono indicati in questo semplice schema:

Esempio: voglio essere promosso e mancano tre mesi alla fi ne dell’anno scolastico… quali sono i miei punti di forza e di debolezza?

Pri

ma p

arte

OOpOpOppopoportrtrtunununiitititàààà

PPePe iriricocolilili

PuPuPuntntntiii ddididi fff forororzazazaddededellll prprprogogogetetettototo/i/i/i/iddedede /a/a/a/sososogngngnooo

PPuPu tntntiii dididi dd d bebeb lololezezzaza

- HoHo m mememororiaia, sosonono a abbbbasastatanznzaa inintetelllligigenentete- Alcune materie mi pip acciono ( (elelenencacarlrle)e)- AlAlcu ini i ins gegna tntii imi stitimano (elencarli)

- SoSonono p pigigroro- HHo sempre sonno- AlAlcucunini i insnsegegnanantntii n nonon m mii ststimimananoo ( ( lelenca lrli)i)

EsEsseserere p proromomossssoo mimi d dararebebbebe::

- lala s stitimama d dii momoltltee pepersrsononee- vavacacanznzee gagararantntititee- regag lli

- EsEsseserere p preresoso i inn gigiroro d da lalcu ini//e compaggng i/i/e s see mimi v vededononoo ststududiaiarere……-- SuSubibirere a ancnchehe f frarasisi i iroroninichchee d da pa trte ddeii gge initto iri/f/frattellllii o di alcuni professori…

Punt

i di f

orza

Opp

ortu

nità

Punt

i di d

ebol

ezza

Peric

oli

11


Prima parte

Questo è solo un esempio.Il desiderio potrebbe essere più ambizioso. Dopo la promozio-ne, andare a lavorare magari anche all’estero, migliorare la conoscenza delle lingue straniere, immaginare di sostituire un familiare nell’attività economica… ma la modalità di approccio al pro-blema è la stessa: analizzare, ragionando sui quattro parametri suggeriti.

Poi bisogna strutturare il progetto e sviluppare un piano di fattibilità (che vedremo in seguito) dove vengono descritte tutte le fasi e gli obiettivi per la realizzazione.

IL mentoreUn’altra domanda fondamentale a cui bisogna dare una risposta è: chi ci può aiutare nella realizzazione del nostro progetto? Chi è il tuo “Mentore”?

Questo temine viene dall’Odissea… te lo ricordi?

Un personaggio con questo nome guidava il giovane eroe Telemaco nel suo viaggio, ma in realtà dietro le sembianze di Mentore si nascondeva Atena, la dea della saggezza! Inizialmente infatti Mentore, Re dei Tafi, fu prescelto da Ulisse per l’affido del piccolo Telemaco prima di partire per la guerra di Troia. Atena prese allora le sembianze di Mentore per sostenere Telemaco e per infondere coraggio a Ulisse e sostenerlo nella battaglia.

Chi è la tua dea o il tuo saggio consigliere? Oggi, dei tuoi pro-getti, con chi parli più spesso? Chi ti dà fi ducia? Il giudizio di chi ritieni più importante?

12


Prova a riempire lo schema mettendo i nomi dentro i rispet-tivi quadrati come nell’esempio:

Se un nome risulta inserito in tutti e quattro i riquadri, quello sarà il tuo consigliere… il tuo mentore!Ma potrebbero essere anche più di uno!

CCon hchii pa lrlo ipiùù vollentiie iri??Francesca,, pprof. di inglg ese,,…GiGiororgigio,o, M Matatteteo,o, m mioio f fraratetellllo,o,etetcc, e etctc.

ChChii hha compep tenze irisppettoal pprogeg tto che voglg iopoportrtararee avavanantiti??MaMatttteoeo, prprofof. didi t tececninicaca,GiGiovan ini, tetc, ettc.

ChChii imi d dàà fifi ddu icia e cr dedein me?LaLa m mamammama,, prprofof.. didi t tececninicaca,,MaMatttteoeo, etetcc, e etctc.

DiDi chihi mii fifi ddo d dii ipip ù?ù?Papàp , , Matteo, , prp of.ssa di italiano,,etetcc, e etctc.

13


Prima parte

LA determinazione degli obiettivi

Rifl etti su queste citazioni:

Il segreto per riuscire nella vita è prefiggersi un obiettivo. E il passo essenziale per il suo conseguimento è riuscire prima a individuarlo.

Ari Kiev, psichiatra statunitense

Un uomo è tanto più libero quanto più è padrone dei suoi desideri e capace di imporsi una regola di vita in visione d’un fine da raggiungere. Più il fine è lontano e difficile a realizzarsi, più esige volontà.

Jean Viollet, scrittore francese

Accendete il vostro fuoco. Perseguite gli obiettivi che vi siete prefissi senza temere l’insuccesso, le critiche o la disapprovazione.


È necessario individuare un traguardo, uno scopo e defi nire le risorse e le azioni necessarie per poterlo raggiungere, tappa dopo tappa, pianifi cando le attività necessarie.Imparare a porsi degli obiettivi aiuta ad acquisire “responsabilità”, quell’abilità che ciascuno di noi deve raggiungere se vuole avere la vita nelle proprie mani e affrontare gli eventi controllando le proprie azioni e reazioni.

Determinanti sono la volontà e l’impegno che metterai in cam-po, perché il solo desiderare una cosa non ti porterà ad ottenerla!

14


Ma come deve essere l’obiettivo?

Realistico ossia raggiungibile, impegnando i propri mezzi e le proprie capacità. Ad esempio per un alpinista potrebbe essere un obiettivo realistico scalare il Monte Bianco ma irrealistico scala-re l’Everest data la preparazione e le condizioni fi siche necessarie. L’unica persona che può stabilire la linea di confi ne tra cosa è realistico e cosa non lo è… sei solo tu!

Specifi co signifi ca porsi un obiettivo alla volta e non allar-gare il campo! Ad esempio dire “vado a lavorare all’estero” è un desiderio… non è ancora un obiettivo. Diventa obiettivo quando è specifi co: es. mando una mail subito ad un amico che lavora a Londra e chiedo informazioni. E ancora “prendo la patente.. ma voglio metterci tre mesi, non di più” o ancora “voglio andare in pale-stra due volte alla settimana per 3 mesi”, “leggere un libro al mese”, “imparare lo spagnolo (o l’inglese, o il tedesco, etc, etc.) in 6 mesi”.

Raggiungibile perché deve esserci la possibilità di verifi care e monitorare i progressi nel tempo per arrivare alla meta. Ad esem-pio alla fi ne del pomeriggio di mercoledì avrò studiato tutto il capitolo per essere pronto all’interrogazione di venerdì (e ho ancora un giorno per ripassare)? Quanto lavori o sei disposto/a a impegnarti per arrivare all’obiettivo?

Misurabile e pianifi cabile nel tempo perché se vuoi fare 50 km di corsa e non sei allenato dopo poco lascerai perdere. Vuoi farcela? Organizza l’obiettivo in piccole tappe e allunga il tem-po. Inizia con 4-5 km… il primo successo ti darà forza ed energia e manterrà viva la motivazione per continuare!

Non dimenticare che l’obiettivo deve anche essere:

Etico in quanto il progetto deve essere moralmente corretto, rispettoso degli altri e dell’ambiente in cui si realizzerà!

15


Prima parte

GLI erroriTutti fanno errori… solo chi non fa non sbaglia!

Ma bisogna imparare ad analizzarli per prevenirli. Come?È necessario ricordarli e capire bene perché si è sbagliato. Gli errori possono avvenire per mancanza di conoscenza e di informazioni, per sbadataggine o dimenticanza. Altri possono riguardare le nostre capacità manuali e l’ambien-te in cui sono accaduti.

Spesso, se le attività di studio e di lavoro vanno bene, tendiamo a ripetere le stesse azioni. Poi però succede che quella “cosa” fatta allo stesso modo non dà i risultati attesi. Come mai? Perché non consideriamo il contesto (cioè il luogo, il tempo, la situazione in cui la performance si realizza), elemento strategico per la buona riu-scita del nostro operato: se questo si è modifi cato anche il risultato si modifi cherà (nel bene e nel male… quindi potremmo avere un risultato peggiore, ma anche uno migliore!).

Esempio: Non ho superato l’esame di guida…

Uno schema per analizzare i nostri errori potrebbe essere questo

16


Viene in nostro aiuto Oscar Wilde, scrittore e poeta irlandese che suggerisce:

L’esperienza è il nome che si dà ai propri errori.

Alcuni errori vengono ripetuti… far scorrer il tempo, non stu-diare quella lezione, non prepararsi al compito in classe, non tenere in ordine le proprie cose, arrivare in ritardo, etc.

Quali sono i tuoi più ricorrenti? Potresti elencarli e concederti il grande privilegio di superarli!Anche in questo caso ci vuole un atto di volontà! E la volontà è requisito fondamentale quando bisogna fare delle scelte.

Ma come si prendono le decisioni?...

gira pagina!!!

17


Prima parte

LA presa di decisione

Interessante è la domanda: cosa mi attira? Cosa mi trattiene? Perché mi piace una cosa, mentre un’altra la trovo fastidiosa e orri-bile? Spesso ci troviamo in situazioni in cui tutto sembra formulato in modo positivo, accattivante, e le prospettive della situazione sono entrambe interessanti.

Una rifl essione ad elastico potrebbe esser utile per capire meglio noi stessi nelle situazioni in cui dobbiamo prendere una decisione.

Possiamo fare alcuni esempi.Il primo, più impegnativo, riguarda le persone: come scegliere tra due compagni di studio, di lavoro o tra due spasimanti?Tra Mario e Giovanni chi preferisci? Tra Maria e Giovanna chi scegli?

Per prima cosa pensa alle qualità che maggiormente ricerchi e che ti piacciono in una persona: bellezza, simpatia, intelligenza, ricchezza, competenza professionale… Ad ognuna di esse devi aggiungere una valutazione in modo da indicare quale im-portanza ha per te quella qualità…

Cos’è più importante? La bellezza, il carattere, l’intelligenza, i soldi… o altro?! Nella tabella di seguito sono riportati le qualità (te ne proponiamo alcune), il valore che diamo a tali qualità (da 1 a 5) e i nomi delle persone.

18


Qualità Valore(da 1 a 5) Giovanni/a Mario/a

Bellezza 3 3 x 3 = 9 4 x 3 = 12Simpatia 5 5 x 5 = 25 3 x 5 = 15Intelligenza 4 4 x 4 = 16 3 x 4 = 12Ricchezza 1 5 x 1 = 5 4 x 1 = 4Totale 55 43

Non devi fare altro che affi ancare le qualità ai nomi dei/delle due persone da te scelte, moltiplicare per il valore che hai assegnato alla qualità (i numeri in rosso) e fare una semplice somma… i totali saranno diversi e immediatamente troverai da solo la risposta che cerchi! È Mario/a o Giovanni/a?!

Ma proviamo con un altro esempio… emotivamente meno coinvol-gente perché non si valutano le persone!

Come trascorro il sabato sera? Vado in pizzeria o al cinema?L’analisi è la stessa… in questo caso al posto delle qualità posso indicare i vantaggi!

Se devo valutare la pizzeria potrò elencarli così

– mi gusto una buona pizza– scelgo la pizzeria in riva al mare– posso stare all’aperto e respirare aria buona.

Se devo valutare la scelta del cinema invece…

– scelgo un fi lm con i miei attori preferiti– mi immergerò in una splendida storia – sarò seduto/a comodamente al buio e mi rilasserò.

19


Prima parte

Poi attiverò il meccanismo delle valutazioni e dopo qual-che moltiplicazione e somma troverò cosa, quella sera, sarà più gradevole per me!Si può fare in gruppo: ognuno dà le proprie valutazioni, fà i calcoli e poi i totali di ciascuno vengono sommati… il più alto vincerà!

Perché darti questo metodo? Noi continuamente prendiamo decisioni, spesso per simpatia, molte volte per istinto. Gli esempi proposti sono semplici decisioni… l’obiettivo è quello di avere un metodo che costringa il nostro cervello ad elaborare analisi e valutazioni. Questo sistema, semplice ma abbastanza dettagliato, è da usare soprattutto nei casi più complicati.

ATTENZIONE: spesso rimandiamo perché abbiamo dei dub-bi… ma non decidere è già una decisione!

Ci pentiamo sempre di quello che non abbiamo fatto.Marcel Proust, scrittore francese

20


LA rete di relazioni Da soli non possiamo raggiungere i nostri obiettivi.Dobbiamo avere una rete di relazioni che ci aiuti a ottenerli con più facilità, sostenendoci, dandoci consigli, orientandoci.

Quanto è grande la tua rete? Disegna l’albero genealogico o i tanti alberi genealogici delle relazioni… scoprirai legami molto interessanti e allo stesso tempo davvero imprevedibili!

Tutti noi siamo legati ad altre persone, come se una catena invisibile ci tenesse insieme… e quanti sono “gli anelli” che ci legano!Un gioco, che si può fare con gli amici, propone di contarli: “Tra te e il Papa, quanti passaggi ci sono? Tra te e Brad Pitt o Angelina Jolie o qualsiasi altro attore/attrice, scrittore, calciatore, etc, etc.…?”. Sembra impossibile arrivare al Papa o a Hollywood e incon-trare queste personalità. Dopo il primo momento di spaesamento si incomincia… a Roma qualcuno conosciamo (un parente, un amico) che a sua volta conosce qualcuno che lavora in Vaticano… ed ecco che la meta diventa improvvisamente raggiungibile… si dirà Roma è facile! Ma Hollywood?… forse è ancora più vicina! Troviamo un amico/parente americano, che a sua volta abita in California, etc, etc.

Giovanni

Mario/a

MatteoGiorgia

LucianoSara

FrancescaMarta

SergioPaola

21


Prima parte

I risultatiOra mettiti al lavoro: hai individuato l’obiettivo, pianifi cato le fasi, organizzato la tua rete di relazioni, hai un mentore, devi pianifi care il tempo… cosa farai nella prima settimana, poi nella se-conda, e così via...?

Esempio: voglio essere promosso… anche se ho poco tempo davanti!

Azioni 1°sett 2°sett 3°sett 4°sett

Elenco le materie in cui ho l’insuffi cienza ×Parlo con i professori × ×Chiedo aiutoal mio mentore × ×Mi organizzo l’agenda per trovare 1-2 ore di studio in più al giorno

× × × ×

Imparo a ripeterea voce alta × × × ×Chiedo di essere interrogato ×Faccio corsidi recuperocercando di essere più concentratoo prendo ripetizioni

× × × ×

MonitoraggioDevo

concentrarmi di più

Devo inserire 1 ora in più di

studio

Inizio a organizzare

la festa di promozione

22


E come capire se sto andando bene? È necessario monitorare l’andamento, ovvero essere attenti e critici su tutte le attività por-tate avanti fi no a quel momento e modifi carle man mano se non si raggiungono gli obiettivi prefi ssati!

Il successo è tutto nella gestione della tua organizzazione, nell’im-pegno e nella concentrazione che metterai in questa avventura!!!

5°sett 6°sett 7°sett 8°sett 9°sett

× ×

× × ×

×

× ×

× × × ×

×

Devo esprimermi

meglio

Inizio a Inizio a organizzare organizzare

la festa di la festa di promozionepromozione

23


Prima parte

LAVORARE in gruppoLavorare in gruppo è come suonare in un’orchestra…Ogni musicista ha il suo strumento, la sua unicità e identità: tut-ti sul palco sono indispensabili al raggiungimento dell’obiettivo comune, la buona riuscita dell’esecuzione!Importante è il direttore d’orchestra che ha la capacità di rendere in un unicum armonico tutti i differenti strumenti.

Allo stesso modo in un progetto di gruppo ciascun componente è fondamentale per apportare idee, creatività, logistica, raziona-lità e fantasia…!Spesso però la voglia di primeggiare, far emergere la nostra personalità, imporre le nostre idee ci porta a una chiusura verso gli altri e a una “non accettazione” di un pensiero diverso dal nostro.

È così che può nascere il confl itto, uno scontro di opinioni di-verse, un ostacolo che impedisce il buon andamento del lavoro e mette a rischio il raggiungimento del risultato.

Qual è la tua esperienza personale? Come ti trovi a lavorare in gruppo? Riesci a portare avanti le tue idee o fai fatica ad esprimer-le e a importi? Accetti le proposte altrui?

Io posso: fuggire… lottare… rinunciare… declinarele responsabilità… raggiungere un compromesso… trovare

consensi… ma soprattutto devo dialogare!

La ricchezza del gruppo è data proprio dai diversi modi di pensare: c’è chi è più analitico e razionale…chi invece è più istintivo… chi più ottimista, chi lo è meno, chi più leader, chi al contrario più… moderatore!

24


E tu come ti defi niresti? Quali sono le tue caratteristiche? Sei orientato all’azione, alla comunicazione… o alla creatività?E quali ritieni essere quelle più apprezzate dagli altri?

Se pensi di avere una buona idea cerca di coinvolgere e convincere i tuoi amici che quell’idea vale… è vero può nascere una discussione per punti di vista differenti, ma non dimenticare l’im-portanza della condivisione e dell’ascolto!

Il nostro fallimento non dipende dalla sconfitta che abbiamo subito, ma dalle discussioni che non abbiamo mai fatto.

(Graffito scritto su un muro di Berna)

25


Prima parte

ULTIMI suggerimenti

IN QUANTI MODI POSSO VALUTARELA MIA REALTÀ? Posso affermare che sia solo come la “vedo” io… o dipende forse dalle diverse angolazioni in cui la guardo? Cerca di captare le differenti sfumature di ciò che quotidianamente vivi!

Ti ricordi di Tom Sawyer? Prova a rileggere questo piccolo passo del racconto di Mark Twain!

…è sabato pomeriggio, vacanza per tutti tranne che per Tom Sawyer che per punizione deve imbiancare 30 jarde* di steccato, alto nove piedi*. La vita gli sembra vuota e l’esistenza solo un pesante fardello.Non è però il lavoro che trova insopportabile, soprattutto lo tormenta l’idea che i suoi compagni gli passeranno accanto e lo prenderanno in giro perché lui deve lavorare. Ma in questo momento buio e senza speranza lo illuminò un’ispirazione. Poco dopo compare un ragazzo, proprio il ragazzo che egli più temeva per i suoi sarcasmi.“Ehi vecchio, un po’ di lavori forzati, vero?”“Oh, sei tu, Ben? Non m’ero neppure accorto che c’eri...”“Senti io vado a nuotare al fiume, adesso. Non ti piacerebbe venirci anche tu? Ma forse tu preferisci lavorare, vero? Ma sicuro che lo preferisci…”Tom fissò il ragazzo per un istante, poi chiese: “Cos’è che chiami lavorare?”Beh, quello che fai adesso, non è un lavoro?”Tom riprese il pennello e rispose con molta indifferenza:“Beh, in un certo senso lo è, e in un certo senso non lo è.“Quello che so di positivo è che a Tom Sawyer gli piace”“Che storia vuoi darmi da bere? Forse che ti diverti a fare l’imbianchino?”“Se mi diverto? Beh, non riesco a capire perché non dovrei divertirmi. Forse che uno steccato da imbiancare lo trovano tutti, ogni giorno?”

26


Ben smise di mordicchiare la mela. Tom passò con estrema cura il pennello in su e in giù, poi si ritrasse a osservare l’effetto, diede un colpetto qui, un colpetto là, ma non pareva ancora soddisfatto. Ben osservava ogni movimento, e si interessava sempre più, si sentiva sempre più attratto da quel lavoro. Improvvisamente disse: “Senti, Tom, lasciami imbiancare un poco anche a me”

* la jarda è una misura americana che equivale a 0,914 metri - 1 piede a 0,304 metri

Cosa è successo? È stata data una nuova visione della realtà, un modo diverso di considerare i fatti, un approccio positivo per affrontare meglio le situazioni… soprattutto guardandole con occhi nuovi! Se prima era una fatica, un lavoro fastidioso, poi è diven-tata una splendida opportunità!Quante volte è capitato a te? Pensaci!

IL TEMPOMeglio tardi che mai. Ma mai tardi è meglio!Fare ogni cosa al momento giusto. Il primo errore è quello di rimandare sempre: quante volte oggi hai risposto “dopo”, “ci penso domani” o “oggi non ne ho voglia”?Valuta sempre la situazione: spesso una cosa è importante ma non urgente (e allora si può decidere quando farlo), è urgente ma non importante (posso farlo fare ad altri), non importante e non urgente (posso tranquillamente farlo dopo).Quindi solo le cose veramente importanti e urgenti vanno fatte subito! Una rifl essione veloce su esperienze simili già vissute potrebbe essere utile: ragionare su quali abilità hai messo in campo, insieme a chi, cosa hai imparato, quali diffi coltà hai superato, chi ti pre-dispone ad affrontare meglio il futuro. Defi nisci un periodo di tempo preciso: quali erano i tuoi obiettivi? Cosa hai appreso? Quali esperienze vissuto?

27


Seconda parte


COSA ti impediscedi essere come vorresti?

I nemici del cambiamento sono la pigrizia, le abitudini, la sfi -ducia nelle proprie capacità, la scarsa motivazione. A volte anche il contesto o un particolare momento della vita… ma…

QUALI sono le abilità che devo avere? Quali capacità, attitudini e competenze bisogna ave-re per raggiungere i propri obiettivi? E soprattutto qual è la differenza?

Ecco i signifi cati.

Abilità: cosa so fare con prontezza, ciò che svolgo con disin-voltura, quasi senza fatica (parlare con gli amici, guidare il motorino, cucinare, scrivere poesie, fare calcoli…).

Attitudini: l’insieme delle capacità innate, quelle per cui sono portato, verso cui ho una propensione (ho una bella voce e can-to, ho una forte resistenza fi sica e non mi stanco mai… oppure sono debole, sono portato per la matematica, per le lingue straniere...).

Capacità: tutto quello che so fare, che ho imparato e messo in pratica.

Competenze: la somma di abilità, propensioni, attitudini, conoscenze, informazioni che, come in un cocktail, si uniscono per dare vita a una bevanda ottima, in questo caso a una persona eccel-lente… che sei TU!

Quindi velocemente analizza le tue!!!

Sec

onda

par

te

29


Seconda parte

Poi non dimenticare MAI l’importanza dell’Intelligenza emotiva (così è stata chiamata dal Dott. Daniel Goleman, psicologo statunitense), cioè la capacità di riconoscere i propri sentimenti e quelli de-gli altri e di gestire positivamente le emozioni.Spesso le nostre reazioni sono dettate da due tipi di intelligenza: razionale o emotiva (l’intelletto infatti si basa sulle elaborazioni degli strati superfi ciali del cervello, la neocorteccia, le emozioni invece si trovano più in profondità negli strati sottocorticali).

Ma quali sono i fattori emotivi e sociali fondamentali? Ecco i più importanti:

Consapevolezza di sé: conoscersi… e guidare le proprie decisioni! Avere una valutazione oggettiva delle nostre abili-tà e fi ducia in noi stessi! Avere conoscenza del nostro “io”, riconoscere le emozioni e i loro effetti, i nostri punti di forza e i nostri limiti, sicurezza nelle nostre capacità, autocontrollo…

Dominio di sé: gestire le emozioni, valutare i pro e i con-tro, essere effi cienti e perseveranti nel raggiungimento degli obiettivi.

Empatia: essere in grado di guardare la realtà con gli occhi degli altri… entrare in sintonia emotiva mettendo in pratica il detto popolare: mettersi nei panni degli altri!

Abilità sociali: sapersi relazionare, interagire con gli altri… essere diplomatici e gestire i confl itti.

bAbAbAbAb lililililititititàààà

CCaCaCapapapap icicicitàtàtàtà CCCoCoCompmpmpp tetetetenenenzezeze

AtAtAtAttitititittututuddidididi ininini

30


Ora però dobbiamo ancora approfondire i signifi cati di al-tre parole importanti: comunicazione, comportamento, motivazione, perseveranza e creatività.

COMUNICAZIONE È la relazione che si instaura tra due persone che devono spiegarsi, capirsi, condividere un pensiero per poi aiutarsi e collaborare. Sembra facile ma spesso non siamo capaci di presentare bene il nostro punto di vista, non riusciamo a spiegare il nostro pensiero e rischiamo di entrare in confl itto. Questo succede a tutte le età. Nell’adolescenza e, purtroppo, anche in età matura!

Scopriamo i segreti della comunicazione.

In presenza di esseri umani… tutto è comunicazione!

Esempio: immaginiamo che una persona si sia chiusa a chiave in una stanza. Non la vediamo, non la sentiamo ma siccome sappiamo che c’è, il nostro modo di fare da quel momento non sarà più lo stes-so. Se pensavamo di uscire, di leggere un giornale, o di guardare la TV, ora tenteremo di metterci in contatto con lei… avvisere-mo anche i vicini… arriveremo al punto, dopo aver gridato, tentato di aprire la porta, di chiamare i carabinieri…

Ogni comportamento infl uenza quello dell’altro in un percorso circolare di infl uenzamento reciproco. Cosa signifi ca? Se entro in un uffi cio e l’impiegato mi parla con voce alterata o con un’espressione cupa sul volto, ecco che in modo assolutamente automatico anche il mio umore cambierà e… forse sarò tentato di rispondere malamente! Senz’altro uscirò da quell’uffi cio pensando (e poi raccontando!) che quella persona è vera-mente antipatica e sgradevole…

E ancora, nella comunicazione bisogna sempre tener presente il contenuto (cioè quello che devo dire) e il modo, cioè il volume e il tono di voce, la gestualità, la mimica. Se ad esempio dico: “Come sei bello/a” può essere un complimento o una presa in giro a seconda del tono di voce con cui la pronuncio e dell’espres-sione del viso con cui l’accompagno.

31


Seconda parte

COMPORTAMENTO È il nostro modo di fare, di atteggiarci, di parlare, di ridere, di affrontare i problemi… ed è strategico per il buon andamento della comunicazione.

Bisogna però sapere che

– il contesto (cioè il luogo in cui avviene l’incontro) modifi ca le nostre azioni. Infatti se entro in una chiesa sarò silenzioso e rispettoso dell’atmosfera mistica che emana, diversamente a come potrei entrare in un pub o in una discoteca!

– nella comunicazione il modo con cui presentiamo “le cose” è importante, se non di più, della cosa stessa (ho studiato e so la lezione, ma se la espongo con tono dimesso, con gli occhi ab-bassati, con una postura agitata rischio di avere un voto inferiore alle aspettative… è importante nella presentazione di sé avere una voce calda, un volume giusto rispetto al contesto, gli occhi rivolti all’interlocutore, il corpo abbastanza fermo e stabile per dare, a chi ci ascolta, un senso di solidità e di autorevolezza!)

– la prima impressione è quella che conta e rimane impressa per molto tempo… se è negativa dimenticarla è molto più diffi cile

– è necessario valutare con obiettività la percezione che gli altri hanno di noi.

MOTIVAZIONE Con questo termine si intende quanto interesse ho nel fare le cose per cui mi impegno, patisco e fatico. Da un punto di vista psico-logico può essere defi nita come l’insieme dei fattori dinamici, aventi una data origine, che spingono il comportamento di un in-dividuo verso una data meta; ogni atto che viene fatto senza motivazioni rischia di fallire! Esiste una scala dei bisogni che ci viene proposta da Abraham Harold Maslow, psicologo statunitense, con la sua “Piramide”.

32


Partendo dal basso inserire

1 Bisogni fi siologicidi base: alimentazione, sonno,avere un riparo

2 Bisogni di sicurezza:avere un lavoro, una casa

3 Rapporti socialie senso di appartenenza: famiglia, amici

4 Riconoscimento sociale: carriera, status, potere, denaro

5 Realizzazione di sé

A seconda del tipo di bisogno che si deve soddisfare abbiamo un comportamento: se sono al primo livello della scala mi adat-terò a qualsiasi lavoro, ma se sono al secondo o al terzo “pretenderò” qualcosa di più!Individuare con certezza a quale livello siamo collocati ci pre-serva da molti insuccessi!

Prova a comporre la tua piramide!

PERSEVERANZANon dimenticare la perse-veranza, ossia l’impegno prolungato nel tempo per perseguire un obiettivo. Da uno a 100, quanto sei perseverante…?Non pensare molto e assegnati il voto!!!

Poi gira pagina!

33


Seconda parte

Se il numero è superiore al 70 puoi ritenerti abbastanza soddisfatto. Meglio sarebbe darsi un 85-90.Ma la perseveranza aumenta facilmente… se si è perseveranti!

Alla perseveranza va abbinata la parola volontà…

Guarda cosa ci suggeriscono grandi pensatori del passato…

Dove c’è una grande volontà non possono esserci grandi difficoltà.

Niccolò Machiavelli, scrittore e politico italiano

La massima fondamentale dell’uomo libero è quella di vivere nell’amore per l’azione e di lasciar vivere avendo comprensione per la volontà altrui.

Rudolf Steiner, pedagogo austriaco

È la volontà che fa l’uomo grande o piccolo.Friedrich Schiller, poeta e storico tedesco

La volontà di pensare l’impensabile richiede il coraggio di restare in solitudine, di correre il rischio del ridicolo. Non tutti possono essere dei Picasso, ma ognuno ha la capacità di distinguersi dall’ambiente che lo circonda.


La volontà può e deve essere motivo d’orgoglio più dell’ingegno.

Honoré de Balzac, scrittore francese

34


CREATIVITÀPer affrontare quanto la vita ci propone, serve anche la creatività, intesa come processo mentale curioso, un po’ geniale e un po’ istintivo, che porta a scelte innovative e alla soluzione dei problemi. È anche un atteggiamento aperto di fronte a idee e informazioni inusuali.Le idee innovative sono rare! Si sviluppano nell’emisfero cere-brale destro (la parte sinistra è sede della razionalità) dove non le si è mai cercate…

Mettiti alla prova! L’esercizio che ti proponiamo è conosciuto in tut-to il mondo e viene utilizzato per verifi care la capacità di essere orientati al cambiamento, cioè di trovare soluzioni originali all’interno di regole date.

Prova!

Unisci i 9 punti con 4 righe rette (anche diagonali) senza staccare la penna dal foglio…

Gira pagina ma non prima di averprovato per almeno 7-8 minuti.

35


Seconda parte

La soluzione

Perché è diffi cile risolvere questo esercizio?

Due essenzialmente i motivi: la nostra mente viene imbrigliata dentro la fi gura quadrata formata dai 9 puntini e la nostra mano ten-ta di unirli tutti, tracciando delle rette sempre dentro lo spazio quadrato.

Ecco che la nostra parte razionale ha prevalso su quella creativa! È solo “uscendo” dallo spazio delimitato dai puntini che riuscia-mo a risolvere il problema!

36


Ritorniamo ora al lavoro iniziale considerando alcune parole che ab-biamo tenuto a margine: responsabilità e autonomia.

RESPONSABILITÀ L’insieme delle conseguenze derivanti da un’azione umana, que-sta la defi nizione. Tutte ciò che facciamo provoca determinate reazioni nelle persone che ci circondano e conseguenze di cui siamo direttamente responsabili.Responsabilità è anche autocontrollo: dominio delle emozioni e degli impulsi distruttivi!

Per gli studenti il termine responsabilità signifi ca…

– avere piena consapevolezza delle proprie azioni– tenere un contegno, un comportamento adeguato nelle varie

situazioni in cui ci si viene a trovare quotidianamente– ottenere le chiavi di casa o il motorino– prendere delle decisioni– le uscite serali– i soldi– amicizia e rapporti umani.

Alcune citazioni:

È vero che non sei responsabile di quello che sei, ma sei responsabile di quello che fai di ciò che sei.

Jean-Paul Sartre, filosofo francese

La responsabilità è il prezzo della grandezza.Winston Churchill, politico e Premio Nobel britannico

Noi siamo responsabili anche per gli altri.Ignazio Silone, scrittore e politico italiano

Quando non si fa nulla, ci si crede responsabili di tutto.Jean-Paul Sartre, filosofo francese

37


Seconda parte

AUTONOMIA Darsi delle regole, impegnarsi, autovincolarsi. Un comportamento volontario è libero ma “funzionale”, cioè fi nalizzato alla realizzazione dei nostri interessi. È la capacità di auto-regolamentarci, decidere ed essere consapevoli delle nostre azioni e scelte, all’interno del nostro campo di esperienza. L’autonomia si identifi ca con la conquista dell’auto-suffi cienza: consapevolezza di sé, padronanza di azione, libertà di scelta, ma anche e soprattutto… rispetto delle regole!

Per gli studenti autonomia vuol dire…– uscite serali– paghetta– chiavi di casa – macchina– farsi una lavatrice da soli!

Ma suggeriscono altre parole…

Rispetto, cioè attenzione, considerazione e riguardo per le persone, le istituzioni e le cose. È la prima categoria d’ogni for-ma educativa che non può essere insegnata, ma che si apprende con l’esempio, la prassi, l’imitazione e l’identifi cazione.

Onestà, ovvero la qualità umana di agire e comunicare in maniera sincera, leale e trasparente, in base a principi morali ritenuti universalmente validi. Questo comporta l’astenersi da azioni riprovevoli nei confronti del prossimo, sia in modo asso-luto, sia in rapporto alla propria condizione, alla professione che si esercita e all’ambiente in cui si vive.

38


… sostenute anche da pensatori illustri…

L’onestà nel raccontare compensa moltissimi difetti stilistici, mentre mentire è il peccato irreparabile in assoluto.

Stephen King, scrittore statunitense

La dignità dell’uomo povero e oscuro ma laborioso ed onesto è maggiore di tutte le altre, e va innanzi a tutte le vanità della terra.

Pietro Thouar, scrittore italiano

La politica migliore è l’onestà.Charles Spurgeon, predicatore britannico

39


Terza parte


IL questionario Una fase importante di questo progetto è stata la compilazio-ne di un questionario rivolto agli studenti, ai loro insegnanti e ai genitori, simile nei contenuti e nella sequenza delle domande, e con lo scopo di indagare su tre parole chiave: responsabilità, autonomia e determinazione degli obiettivi.

Ecco l’esempio di questionario per gli studenti

PRIMA PARTE

1.d. “Costruisco il mio futuro”: sottintende che ogni persona, a qual-siasi età, debba pensare ad impegnarsi per realizzare i propri deside-ri. Tu sei d’accordo?

� SI � NO � Abbastanza� altro ______________________________________________________

2.d. Quali sono gli elementi che determinano la possibilità di rag-giungere gli obiettivi che una persona si prefi gge? (metterli in ordine di importanza, numerandoli)

� fortuna � capacità individuale � ambiente famigliare� tipologia di scuola � amici � altro ______________________________________________________

Ter

za p

arte

41


Terza parte

3.d. Per raggiungere i propri obiettivi è importante che la persona si senta apprezzata per quello che è e per quello che fa. Tu come ti senti?

dalla famiglia

� molto apprezzato � poco apprezzato… perché __________________________________

_____________________________________________________________

dagli insegnanti


_____________________________________________________________

dagli amici


_____________________________________________________________

da altri (indicare chi: es. allenatore, etc.)


_____________________________________________________________

Altro ________________________________________________________

4.d. Cambieresti qualcosa del tuo modo di pensare e di agire?

� SI Indicare cosa ____________________________________________

� NO Perché ________________________________________________

42


5.d. Senti di riuscire a gestire le cose che ti riguardano con senso di responsabilità, intelligenza e perseveranza?

� SI � NO � Abbastanza

6.d. Chi senti che ti è più vicino nella realizzazione dei tuoi progetti?

� famiglia (indicare quale componente) ______________� insegnanti � amici� altro ______________________________________________________

SECONDA PARTE

Il progetto “Costruisco il mio futuro” ha individuato tre temi indi-spensabili: senso di responsabilità, capacità di autonomia e raggiun-gimento degli obiettivi.

7.d. Il senso di responsabilità, cioè la capacità di farsi carico di tutte le azioni che un individuo compie, secondo il tuo punto di vista…(indicare esclusivamente la risposta che più si avvicina al tuo modo di pensare)

� Si deve soprattutto all’esempio in famiglia e alle persone che ci sono vicine� Deriva prevalentemente dalla scuola che da un lato aiuta a capire e dall’altro seleziona� È una dote naturale che si sviluppa quando la vita ci mette alla prova

Eventuali commenti ___________________________________________

____________________________________________________________

43


Terza parte

8.d. Per aumentare il senso di responsabilità nelle persone sarebbe opportuno per prima cosa (indicare esclusivamente la risposta che più si avvicina al tuo modo di pensare)

� Delegare il più possibile anche correndo dei rischi e sopportandone le conseguenze� Aumentare la quantità e la qualità delle informazioni necessarie nelle varie situazioni� Applicare un chiaro sistema di premio e di punizione per comportamenti positivi o negativi

Eventuali commenti __________________________________________

_____________________________________________________________

_____________________________________________________________

_____________________________________________________________

9.d. La capacità di autonomia, cioè la possibilità di svolgere le proprie funzioni senza ingerenze o condizionamenti da parte di altri membri o gruppi esterni, è… (indicare esclusivamente la risposta che più si avvicina al tuo modo di pensare)

� Il frutto di una abitudine acquisita da piccoli per ragioni contingenti o per educazione ricevuta� L’emergere naturale in noi stessi di risorse per risolvere situazioni che ci bloccano� Una consapevolezza dell’età adulta quando ci accorgiamo che dobbiamo cavarcela da soli


_____________________________________________________________

_____________________________________________________________

_____________________________________________________________

44


10.d. Per aumentare la capacità di autonomia nelle persone sarebbe opportuno per prima cosa… (indicare esclusivamente la risposta che più si avvicina al tuo modo di pensare)



_____________________________________________________________

_____________________________________________________________

_____________________________________________________________

11.d. La capacità di costruirsi il proprio progetto di vita e di lavoro, ovvero di darsi e di perseguire con chiarezza degli obiettivi, secondo te… (indicare esclusivamente la risposta che più si avvicina al tuo mo-do di pensare)

� Dipende da un buon educatore nel sistema famigliare e nel sistema scolastico� Dipende dalla capacità di cogliere opportunità dall’ambiente armonizzandole con le proprie caratteristiche� È una abilità che dipende molto dalla fortuna e dal caso e dalla capacità di afferrarli al volo


_____________________________________________________________

_____________________________________________________________

_____________________________________________________________

45


Terza parte

12.d. Per aumentare la capacità delle persone di darsi degli obiettivi sarebbe opportuno per prima cosa… (indicare esclusivamente la ri-sposta che più si avvicina al tuo modo di pensare)



_____________________________________________________________

_____________________________________________________________

Conclusioni

_____________________________________________________________

_____________________________________________________________

_____________________________________________________________

Grazie per le risposte!

Parte anagrafi ca � F � M Età _______

(ai genitori veniva anche chiesta la professione)

46


GLI studenti hanno detto e scritto

La maggioranza ritiene sia necessario impegnarsi sempre per rea-lizzare i propri desideri…

“per la mia vita…decido io!”

“concordo abbastanza sul fatto che alla fi ne ci vuole impegno per arrivare a un obiettivo”

…anche se per qualcuno invece…

“è meglio vivere giorno per giorno e non guardare troppo lontano”

“sono d’accordo in parte perché non si può vivere di sogni”

“non ne sono pienamente convinto…”.

Per raggiungere i propri obiettivi al primo posto è emersa la capacità individuale, al secondo l’ambiente familiare, al terzo la ti-pologia di scuola e la fortuna (che per alcuni è addirittura al primo posto..!) al quarto, e ultimo, il gruppo degli amici.

La quasi totalità degli studenti si sente apprezzata in ambito familiare, solo alcuni pensano di non esserlo. Dagli insegnanti si sente apprezzato solo un gruppo ristretto di studenti… per molti di lorodipende dalle situazioni e dai singoli professori. La valutazio-ne è spesso legata a risultati scolastici poco soddisfacenti.

47


Terza parte

Un aspetto interessante è l’opinione di sé stessi…Molti hanno detto di voler essere:

“meno impulsivo”

“meno timido”

“meno testardo”

“meno permaloso”

“più intelligente…”

e che comunque…

”bisogna migliorarsi sempre”

pochi ritengono che…

“vado bene come sono… se sono così, perché dovrei cambiare?”

In molti pensano di riuscire a gestire abbastanza bene le cose con perseveranza, intelligenza e responsabilità ma precisano:

“spesso dipende dalle situazioni”.

Nella realizzazione dei propri progetti c’è stata grande unanimità di risposte: al primo posto per tutti la famiglia.

“i miei genitori sono il mio punto di riferimento saldo e unico” dichia-ra la maggioranza.

Al secondo posto ci sono gli amici, mentre al terzo gli insegnanti e la scuola in generale.

48


Il senso di responsabilità si sviluppa con l’esempio in famiglia e delle persone vicine:

“si deve all’educazione ricevuta e all’ambiente in cui si cresce”.

Alcuni ritengono invece sia una dote naturale che:

“si sviluppa quando la vita ci mette alla prova”

“è la capacità individuale che si mette in campo in momenti di diffi coltà”.

Per essere più responsabili ed autonomi chiedono mag-giore delega e maggiori informazioni e strumenti per essere in grado di “cavarsela” da soli. Non ritengono utile il sistema del premio/punizione.

La capacità di autonomia, cioè la possibilità di svolgere le pro-prie funzioni senza ingerenze o condizionamenti da parte di altri membri o gruppi esterni, è il frutto di un’abitudine acquisita da piccoli, sull’esempio dei genitori e per educazione ricevuta, ma nella maggior parte dei casi per situazioni contingenti (necessità di aiutare i familiari e quindi prendersi cura dei fratelli più piccoli o dei nonni, svolgere qualche lavoro nell’attività di famiglia..).

Viene valutata positivamente la consapevolezza, tipica dell’età adulta, di sapersela cavare da soli.

49


Terza parte

La capacità di costruirsi il proprio progetto di vita e di lavoro, ovve-ro darsi e perseguire con chiarezza degli obiettivi dipen-de essenzialmente da due fattori:

– un buon educatore, sia nell’ambiente familiare che nel siste-ma scolastico

– dalla capacità personale di cogliere opportunità che ven-gono offerte e saperle armonizzare con le proprie caratteristiche. Solo una piccola minoranza pensa che sia frutto della fortuna o del caso.

Le conclusioni in sintesi del loro pensieroI ragazzi ritengono che si debba:

– “essere autonomi”

– “porsi degli obiettivi per sentirsi poi gratifi cati”

– “credere sempre in se stessi ma allo stesso tempo avere fortuna..!”

– “vivere secondo l’educazione ricevuta e seguendo la passione verso le cose”.

50


GLI insegnanti hanno detto e scritto

Anche i docenti delle due scuole concordano sul fatto di impe-gnarsi per realizzare i propri desideri.

Al primo posto nel raggiungimento degli obiettivi c’è la capacitàindividuale, seguita dall’ambiente familiare, dalla tipologia di scuola, dagli amici e per ultimo dalla fortuna.

Per tutti “il maggior sostegno deve venire dalla famiglia in quanto principale punto di riferimento e presenza costante e quotidiana al fi anco dei ragazzi”.

Gli insegnanti sostengono molto i loro studenti…

“monitorando e cercando di essere al loro fi anco con ascolto e grande disponibilità”.

Danno molta importanza all’aspetto relazionale, infatti dicono:

“si parte da un sistema di regole da rispettare, ma con disponi-bilità verso le diffi coltà sia scolastiche che personali di ogni studente”

“il dialogo è fondamentale per capire i loro bisogni”

“comprensione e fermezza allo stesso tempo. I ragazzi si aspettano dei punti di riferimento”.

51


Terza parte

Puntano a far crescere autostima e clima di fi ducia reciproca:

“cerco di avere con loro un buon rapporto, provando ad accre-scere la loro autostima e il sapersi fi dare e rapportare con gli altri”

“li aiuto ad acquisire consapevolezza delle loro capacità”

“cerco di stargli vicino per superare gli insuccessi, lodandoli per i risultati positivi conseguiti, valorizzando le loro peculiarità”

“apprezzo le diversità che in loro si manifestano”.

Costruiscono progetti didattici ed educativi ad hoc…

“pensando e progettando in “rete” percorsi personalizzati in relazione ai bisogni degli allievi”

“basando il mio intervento educativo e didattico su un realeinteresse verso le loro problematiche”.

Alla domanda “Cambieresti qualcosa del tuo modo di pen-sare e di agire?” Alcuni insegnanti fanno autocritica e dichiarano che vorrebbero mettere in campo maggiore fl essibilità, più tempo da dedicare e più pazienza.

Tutti ritengono di riuscire a gestire le cose con perseveranza, intelligenza e responsabilità.

52


Il senso di responsabilità, poi, si deve soprattutto all’esempio infamiglia, fulcro della vita di ciascun ragazzo e alla dote natura-le, quando la vita mette di fronte alle diffi coltà.

Per aumentare il senso di responsabilità sarebbe oppor-tuno aumentare innanzitutto la quantità e la qualità delle informazioni e poi delegare il più possibile anche correndo qualche rischio.

La capacità di autonomia è, per la maggioranza, frutto diun’abitudine acquisita da piccoli dovuta anche all’educa-zione ricevuta: importante è avere un buon educatore, sia nel gruppofamiliare che nel sistema scolastico, che sproni a migliorare la capacità personale di cogliere le opportunità ambientali.

53


Terza parte

I genitori hanno scrittoSono tutti d’accordo sul fatto di impegnarsi sempre per realiz-zare i propri desideri…

“impegno e volontà stanno alla base della realizzazionepersonale di ognuno”.

Al primo posto nel raggiungimento degli obiettivi c’è la capacità individuale, seguita dall’ambiente familiare, dalla tipologia di scuola e dalla fortuna, infi ne dagli amici.

Per tutti il maggior sostegno deve venire dalla famiglia pre-senza costante per i fi gli e anche dalla scuola.

I genitori sostengono i loro fi gli…

“con dialogo, ascolto e facendogli capire dove sbaglia”

“non facendole mai dimenticare le sue capacità e insegnan-dole l’impegno”

“non facendogli dimenticare la persona che è”.

Li spronano…

“sostenendolo nelle sue idee e nel suo obiettivo per il futuro”

“invogliandolo nello studio”

“seguendola con interesse in tutte le sue attività, scolastiche e non…”

“stimolandolo, punzecchiandolo, cercando di far emergere l’uo-mo che in lui si nasconde ancora…”.

54


Sottolineano l’importanza dei valori della vita…

“cercando di fargli capire l’importanza dell’istruzione in tutti i campi della vita”

“insegnandole i principi primari: rispetto, lealtà, verità e amore”.

C’è anche chi li mette in guardia…

“ho poca autostima… di conseguenza faccio fatica a sostenere solo in positivo una vita futura di mia fi glia, in una società spesso egoista ed egocentrica”

“facendogli capire che la vita è diffi cile, ma che la famiglia lo aiuterà”.

I genitori, per la maggior parte, non cambierebbero il proprio mo-do di agire: si sentono coerenti e tutto quello che fanno lo ritengo-no in linea con il meglio per i fi gli.

Dichiarano che il senso di responsabilità si deve soprattutto all’esempio in famiglia (maggioranza), e che per aumentarlo è im-portante la delega, pur sapendo dei rischi che si corrono. Pochi credono utile applicare un sistema di premio/punizione, molti pensano che la capacità di autonomia si acquisisca già da piccoli con una adeguata educazione.

In sintesi, genitori, insegnanti e studenti pensano che perraggiungere i propri obiettivi siano necessari:

– esempio e sostegno della famiglia– buoni educatori in ambito scolastico

– impegno individuale

– volontà– onestà.

55


Quarta parte


IL monitoraggioIl progetto, in tutte le sue fasi, è stato sottoposto alla valutazione degli studenti che hanno espresso giudizi molto positivi. Ecco la sintesi delle loro risposte.

Gli entusiasti… ringraziano!

“mi hanno aiutato a ragionare su di me e a conoscermi me-glio. Grazie di cuore!”

“ho provato a lavorare sui miei punti deboli e conoscermi. Grazie!”

“questi incontri mi hanno fatto rifl ettere molto. Grazie di tutto…!”

Gli scettici-perplessi… ma anche propositivi…

“sinceramente non sono stati molto utili, ma ho chiarito alcune idee”

“alla fi ne si è parlato di tutto e di niente, è servito a farmi venire un gran mal di testa, non sono sicuro del fatto di ripeterlo. Viene sempre fuori il lato peggiore di tutti, perché si entra sul per-sonale e si litiga”

“non mi sono serviti molto… però grazie a questi incontri sapròcome comportarmi e agire in futuro”

“non lo so se mi sono serviti… avrei preferito fare + ore!”

“ci dovrebbero essere più incontri”

“purtroppo 3 incontri non bastano per aiutare o cambiare… masono stati utili”.

Qua

rta p

arte

57


Quarta parte

Chi dichiara di essere migliorato...!

“ho imparato che bisogna essere sicuri di sé e collaborare con gli altri”

“ho imparato ad avere più autostima, allenare la mente e rifl et-tere prima di agire”

“ho guardato me stessa da un altro punto di vista”

“le cose che sapevo prima le so anche adesso, solo più approfondite”

“sono stata molto contenta di questi incontri. Mi hanno aiutato a rifl ettere e anche a sapermi comportare in certe situazioni, a maturare un po’ di più”

“ho imparato che non bisogna imporre con la forza le proprie idee, perché ognuno può pensarla come vuole. In questi in-contri mi sono confrontata molto quindi sono stati costruttivi e mi hanno fatto rifl ettere su me stessa e sugli altri”

“mi hanno insegnato a capire meglio la mia personalità e migliorarla”

“mi hanno aiutato a capire quali sono le cose giuste da fare un domani, per esempio nel mondo del lavoro, il rapporto con gli altri, conoscere meglio se stessi, la psicologia interna, il nostro subconscio”

“ho imparato ad autogestirmi di più ed essere più convinta di me stessa”

“ho imparato a conoscermi meglio e avere più autostima”

“mi hanno aiutato ad avere fi ducia in me stesso e negli altri, a cercare di risolvere i problemi con le persone e avere fi ducia in quello che faccio”

58


“ho imparato a conoscermi meglio anche nel rapportarmi con le persone”

“ho incominciato a pensare a cosa farò da grande e se ho i valori giusti e le capacità appropriate”

“è stato molto utile per capire degli aspetti di me stessa che non conoscevo e che il lavoro in gruppo è diffi cile ma bello”.

Chi promette di migliorare…

“voglio avere più fi ducia in me e negli altri”

“devo essere più determinata e avere più autostima per poter raggiungere i miei obiettivi”.

Chi ha capito…

“ho capito che la capacità di lavorare insieme aiuta a lavo-rare di più”

“mi hanno aiutato a rifl ettere e ragionare sulle scelte della nostra vita, su come e quali comportamenti usare/avere in certe oc-casioni ben specifi che”

“mi hanno aiutato a rifl ettere su me stessa. Ho riconosciuto le mie capacità, ho dato importanza ai miei valori e ho imparato a rifl ettere sull’autonomia, sulla determinazione degli obiettivi e soprattutto sulla responsabilità”

“ho imparato a conoscere me stessa e ad affrontare in futuro colloqui di lavoro”

“ho imparato ad allargare le mie aspettative e cercare di vo-lere sempre di più. Vincere i miei difetti, problemi o paure. Mi ha aiutato a capire chi sono e cosa voglio veramente”

59


Quarta parte

“ho capito di essere una persona che crede in se stessa”

“nella vita conta essere decisi sul futuro perché parte tuttoda noi”

“ho capito che aiutarsi tra compagni aiuta a crescere tra amici”

“mi hanno aiutato a ragionare su me stessa, su quello che mi circonda e su quello che voglio veramente”.

Chi offre suggerimenti!

“mi hanno fatto capire i comportamenti miei e dei miei compagni.È più utile parlare però che fare dei test…”

“mi sento più sicura, consapevole e decisa nelle cose che devo affrontare. Questi incontri sono utili per rafforzare il carattere, ma se non si ha una buona educazione alla base non serve quasi a nulla”

“ho capito che cercare di conoscere a fondo gli altri non serve se non conosci te stesso”

“mi hanno fatto capire che nella vita bisogna essere sicuri di sé ma an-che prudenti. Bisogna avere degli obiettivi da raggiungere”

“penso di aver imparato a pensare meglio prima di agire, aguardarmi dentro e tirare fuori davvero quello che sono”.

60


61


Quinta parte


Aforismi…

Qui

nta p

arteLa miglior cosa

del futuro è che arriva un giorno alla volta.

Abraham Lincoln,16° Presidente degli

Stati Uniti d’America

È la volontà che fa l’uomo grandeo piccolo.

Friedrich Schiller, poeta e storico tedesco

Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezzadei propri sogni.

Eleanor Roosevelt,“first lady” statunitense

er, sco

L’uomo cresce con il crescere dei suoi scopi.

Friedrich Schiller, poeta e storico tedesco

Stati Uniti d Am

,e

Ecco a cosa serveil futuro: a costruire il presente con veri progetti di vita.

Muriel Barbery, scrittrice francese

Il problema è che se non rischi nulla, rischi ancora di più.

Erica Jong, scrittrice statunitense

ee

Molte cose che sono difficili da progettare si dimostrano facilida realizzare.

Samuel Johnson, poeta e saggista britannico

Sul futuro...

Sulla volontà...

63


Quinta parte

Il prezzo della grandezza èla responsabilità.

Winston Churchill, politico e Premio Nobel

britannico

Sulla responsabilità...

Nulla è più pericoloso di un’idea, quando è l’unica che abbiamo.

Émile-Auguste Chartier, filosofo

e scrittore francese

Gli uomini si fanno influenzare non dalle cose, ma da come essi vedono le cose…

Anonimoste ofoese

vedono le cose…Anonimo

Riflettere è considerevolmente laborioso; ecco perché molta gente preferisce giudicare.

Josè Ortega y Gasset, filosofo spagnolo

f

Il futuro si costruisce un giorno per volta.

Dean Acheson,politico statunitense

...

Ciò che dobbiamo imparare a fare, lo impariamo facendo.

Aristotele,filosofo greco

GlGl

Io credo molto nella fortuna e ne ho conferma in quanto più lavoro e più la fortuna mi sorride.

Thomas Jefferson, scienziato e architetto

statunitense

64


Spesso le grandi imprese nascono da piccole opportunità.

Demostene,politico e oratore greco

Sulla perseveranza...

Senza entusiasmo, non si è mai compiuto niente di grande.Ralph Waldo Emerson,

saggista e filosofo statunitense

Se c’è un modo di far meglio, trovalo.

Thomas Alva Edison, inventore statunitense

SenoniR

Se c’è u

Il successo è l’abilità di passare da un fallimento all’altro senza perdere il tuo entusiasmo.

Winston Churchill, politico e Premio Nobel

britannico

Poche cose sono impossibili se si è diligenti e dotati di capacità. Le grandi opere si compiono non con la forza ma con la perseveranza.

Samuel Johnson, poeta e saggista britannico

65


Quinta parte

La vita non è ciòche ci accade,ma ciò che facciamo con ciò che ci accade.

Fabio Volo, attoree scrittore italiano

La gente è il più grande spettacolodel mondo. E nonsi paga il biglietto.

Charles Bukowski, scrittore e poeta

statunitenseA volte basta un attimo per scordare una vita, ma a volte non basta una vita per scordare un attimo.

Jim Morrison, cantante statunitense e leader

dei “The Doors”

Tutte le cose, anche le meno interessanti, o le più brutte, hanno un lato piacevole. Bisogna solo volerlo vedere.

Hermann Hesse, Premio Nobel per la

Letteratura

Sulla vita...

o le piun latBisognvedere

Pr

Ci sono due modi di vivere la tua vita. Una è pensare che niente è un miracolo. L’altraè pensare che ogni cosa è un miracolo.Albert Einstein, Premio

Nobel per la Fisica

66


Bibliografi a

Io sono Ok, tu sei OK, Thomas Harris, Ed. BurIntelligenza emozionale, Daniel Goleman, Ed. RizzoliTe lo leggo in faccia, Paul Ekman, Amrita EdizioniNon lo conosco più, Eugenia Pelanda, Franco Angeli Ed.L’estro creativo. Creo dunque sono, Hubold Jaoui, Hermes Ed.

68


Idea e progetto Paola Toni

Redazione testi Paola Toni e Paola Sambolino

Supervisione testi Anna Castellano, Chance srl

Editing Paola Sambolino con Sara Di Paolo e Francesca Traverso

Grafi ca e impaginazione Claudio Burlando, Curiositas sas

Stampa Ditta Giuseppe Lang Arti Grafi che srl, Genova

Coordinamento generale Words srl

Ton

steAn

Pao

Paola

Paola Ton

Anna Cast

Sa

l

e Paola

stellano

ee P

To

ast

Ton

ni

P

a C

laPao

ao

ella

Pao

te

b

Ca

oni

Ton

ola T

aol

Pa

P

na An

Sa

Cnn

Paola

Pa

lan

To

stetellas

ola T

oa T

ae PPani e

Toola i

ola

Trascaboa T

C

WDS07009-Opuscolo120x165.indd CWDS07009-Opuscolo120x165.indd C 19/05/10 18:2719/05/10 18:27

WDS07009-Opuscolo120x165.indd DWDS07009-Opuscolo120x165.indd D 19/05/10 18:2719/05/10 18:27

costruisco il mio futuro

Documents