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SETIIMANE DI STUDIO DEL CENTRO ITAUANO DI STUDI SULL'ALTO MIDIOEVO XXVIII CRISTIAN IZZAZI 0 NE ED ORGANIZZAZIONE ECCLESIASTICA DELLE CAMPAGNE' NELL'ALTO .MEDIOEVO: ESPANSIONE E RESISTENZE 10-16 aprile 1980 TOMO PRIMO IN BPOLETO PRESSO LA BEDE DEL CENTRO 1982

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SETIIMANE DI STUDIO

DEL CENTRO ITAUANO DI STUDI SULL'ALTO MIDIOEVO

XXVIII

CRISTIAN IZZAZI 0 NEED ORGANIZZAZIONE ECCLESIASTICA

DELLE CAMPAGNE' NELL'ALTO .MEDIOEVO:ESPANSIONE E RESISTENZE

10-16 aprile 1980

TOMO PRIMO

IN BPOLETOPRESSO LA BEDE DEL CENTRO

1982

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RAOUL MANSELLI

RESISTENZE DEI CULTI ANTICRINELLA PRA TICA RELIGIOSA DEI LAICI

NELLE CAMPAGNE

TI problema. delIa. resistenza. alls conversione e dellesopravvivenze pagane nelle masse di fedeli passati 801cristianesimo Clun tema, per oosidire, obbligato a chiunquestudi quel fenomeno di straordinaria importanza ehe e ladiffusione, I'espansione e l'affermazione del cristianesimoin Oriente prima, in Occidente poi 1. Dallo Harnaek dellaMi88ion und Ausbreitung des Christentums in den erstendrei Jahrhunderten 801 libro, rimasto incompiuto, di KurtDietrich Schmidt, Die Bekehrung der Germanen, la que-stione riaffiora. sempre ed insistentemente, anche se unatendenza. storiografica assai diffusa si preocoupa di pre-sentare questo fenomeno come una specie di avanzata.trionfale ed irresistibile della nuova fede, in se dotatadella forza di travolgere ogni ostacolo e di modificareogni diversa mentalitä I.

(I) Non possiamo dare in questa sede indicazioni bibliografiche che pos·sano essere, anche Iontanamente, esaustive, perehe iI problema ~ trattatopuntualmente in tutte le storie della Chiesa e, in particolare, in tutte le storiedei vari regni romano.barbarici dell'Europa, tra la fine del mondo antioo el'inizio del Medio Evo. Anche le opere ohe oitiamo piu oltre Bono le due piurilevanti, ma in nessun caso le uniche.

(2) Ci riferiamo a A. lLutNACK, Mi8non und Ausbreitung des Chri8tentumRin den er8ten drei Jahrhunderten, Berlin 1902, a K. D. SOH1UDT, Die Bekehrungder Germanen, I, Göttingen 1939, 11, ibid., inoompleto, s.d. Comunque Bullastoria dell'espansione del oristianesimo e 8U quella missionaria va visto Kirchen.guchic1lü aLtMi88ÖonBguchichte,lI: Die Kirche desJrii.herenMittelalter,. I.Halb.band, herausg. v. K. SOllÄFEBDIEK, München 1978, ohe Bi intende citato per

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58 RAOUL 1IIA!iSELLI

Ciö si rilevö, anche anni fa, nella XIV Scttimanaehe" appunto, questo Centro dedicö a La conversions alcristianeeimo nell' Europa dell' Alto Jf edioeoo: queste pro-blema era sotteso ad ogni e qualsiasi trattazione e fu poiargomento specifico di ben tre lezioni, a cure di FrancescoDelbuono, di Hans Kuhn, e di llarco Scovazzi, cui seguluna vivace discussione.Proprio il ripensamento di questovolume edella letteratura precedente obbligano a poneil problema in una corretta e rigorose impostazione 'me-todologica: bisogna, infatti, tener presente ehe la questionedi cui ci occupiamo pub, anzi deve, essere postasotto dif-ferenti angolazioni, a seconds del contesto entro il qualeva collocata, risultandone, quindi, varie risposte, diffe-renti, come e ovvio, solo in apparenza, ma ehe debbonoessere corrispondenti si problemi sul tappeto t.

Per questo, nella serie delle opere a cui' abbiamo ae-cennato, il problem a delle. resistenze e eollegato essenzial-mente al fatto aeII'accettazione 0 meno della nu.va '{etIe,dei modi in cui qnests venne, alla fine, acoolta e .reeepita,al numero ed alls qualitä soeiale di coloro ehe la seoolsero,mentre, di solito, non 'ci si preoccups troppo di saperese e MO ache punto vi e stata una. conversione reale.

tutti gli altri argomenti di cui si oocupa • per oui non Caremo rinvii partioolari;di lui vanno viat.i anch. I'articolo aintetieo GermaMflmiuion, in B.A.C •• laparte da lui inaerita nel quadro piil ampio della voc. BeUA",ngllguch~ inBeallexilcon jü,. germani«M AlUnumlobnde. n.•ub vooe. Queati artiooli • iIvolum. suddetto poaeono anoh. aervire per l'ottimo apparato bibliograßoo.ch. ci dispenaa. com. dicevamo nell .. nota I. da ulteriori rinvii.

(3) n volum. di Spoleto. dedicato a Lacont1eP'.wm. 01 eri.ttiGnuimo NI.l'Ewopo dell'Alto Medjoepo dell'anno 1966. ebb. un'introduzion. di ohi mv ••ch. nudiava, ..ppunto. La con......wm. dei popoli germanici 01 cri.tliGnuimo:la d~ noriogmjioo. all. pp. 16.42. nelle quali si _minava IOprattutto ilvalore • il aignificato .torioo di queste. oonveraione. quale venue dibattutodalla atoriograßa romantica. Da ultimo val. la pena di rioordare auch •• pUl'riCerendoai a aeooli _ivi a quelli di cui qui parli ..mo. Beidenmw.wn undK,etIZ%1I9.g~ in d.,. ~ 08tpolila du MiIUlDlUf'., berauag ..... H.BIWlIlAlnf. Darmatadt 1973 (Weg. der For.eAung 7). Queato volum. it moltoimportante per gll ultimä eecoli dell'Alto Medio Evo,

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RESISTE~ZE DEI CULTI NELLA PRATICA RELIGIOSA 59

un consapevole cambiamento di valori, una eoseienzadel mutamento di fede, senza di ehe abbiamo soltantoun fatto formale, valido forse giuridicamente, ma senza Ivera trasformazione spirituale 4.

Nel eontesto allora ehe ci troviamo di dover diseutereI,- quello della formazione della rete istituzionale, a li-vello minore e minimo, della Chiesa - dobbiamo porei itproblema delle resistenze e delle sopravvivenza in terminidi livello culturale modesto e in un'ottiea ehe si riferisee,prima di tutto e soprattutto, all'esercizio ed all'attivitädella cura delle anime 5. Se teniamo presente, come e do-veroso, quest'aspetto dei fatti,· dovremo essere attenti,piu ehe ai grandi ·personaggi ed agli eventi clamorosi,alle masse, troppo spesso silenziose, rna non per questomeno rilevanti e 11.1fatto ehe non si trattava di riceverei1battesimo, ma di operare in un modo eonforme a. quelloehe esigeva ed imponova, appunto, l'aeeettazione del

(4) Ho accennato a questo problema, cbe mi sembra centrale, con dist.in-zione tro. adesione formale alia nuova fede e conversione reale alia steasa inR. l\IANSELLI, La Contler8io~ ccm£ £1lang.lizzazion£ ndl'Alto Medio Evo, inEvongdiz%a%io~ e culture, H, Roma 1976, pp. 160·168. Tengo a preeisare ehequesta relazione e, in qualche modo, sviluppo e eontinuazione di quanto fuallora detto in forma ristretta. e senza diffusione degli atti. Colgo I'occasionsdi aottolinears ehe la distinzione non e mero.mente formale: poiche questa. re.lazione si inserisca nel quadro di una presentazione globale delle fonne minoridi istituzionalizzazione ecclesiBBtica, e opportuno ehiarire ehe la fuilzione eB'senziale di queste Btrutture minori e sto.to. prooiBamente quell a di tro.sformarel'adcsione formo.le ed esteriore 0.1 eristianE.'Simo in uno. vera e propria adesioneo.d uno. fede viBsuta. interiormente.

(5) Questo probloma si riferi80e anche con particolare puntualitA a quantoho giS. detto a propoRito della religi~sitA popolare nel mio lavoro R. MANSELLI,La rdigion populaire a .. Moyen Age. Problem"" de methodu et d'hi"toire, Mon.treal·Po.riB 1975 (Conference Albert.Le·Grand 1973). II non avor co.pito che ilproblema dello. religione popolare nel Medio Evo affonda le Bue radici proprionell'A1t{) Medio Evo, ha co.uaato una serie di incomprensioni, ta.lvolta allimitedei ridicolo, nello. rooensione di R. TREXLER, in Speculum 52 (19i7) alle pp.1019·1022. La perla di queata. ineomprensione b ro.pprosentata. dal rimproveroehe non avrei mato abbasta.nzo. gli arehivi, come se per l'Alto lIIedio Evopotessero esserei documenti di fede popolare, ancora na8costi in arebivi, inquantita tali da rendere poaaibilo una modificazione dei risultati a. oui si put>oggi giungere sui la base di quanto e gill. noto.

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battesimo S. Da questo angolo di visuale il battesimo diClodoveo ci interesserä per la dimensione psioologica ehesembra emergerne relativamente ad un uomo ehe avevaaderite 0.1paganeaimo germanico, ,convertendosi per de-terminate ragioni, e non perehe re. In quanto re, lasua conversione avra. importa.nza perehe stimolo e moti-vazione psicologica. per i suoi sudditi, sui quali avra. eser-citato un effetto esemplare 1. Anelogsmente, sempre perlimitarci ad un altro episodio eeleberrinio, la conversionedei dieeimila angli, annunciate in termini cosl trionfali-stici do. Agostino a Gregorio Magno, ha certo un rilievoehe non vorremo qui sottovalutare; ma a noi importeräsoprattutto come problems di tra.sformazione spiritaalee di mentalita dal punto di vista della cristlanizzaaionedi una massa improvvisa.mente oosl grande di fedeli,ehe dovette suscita.re, 0.1di la dell'entusia.smo di una so-'lenne e grandiose eerimonis, il problem a di una diffusioneper cosl dire eapillsre del cristianesimo in un cosl ingentecomplesso di persone: del resto, la missione del preteMellito presso .Gregorio Magno per. solleeitere rinforzi,le stesse istruzioni ehe ilpontefice manda 0.1BUO Agostino,per ben due volte - sempre ehe vogliamo accettare comesutentice la letters. trasmessaci do. Beda -, indieano nellsmaniera piu ehiara quanti problemi fossero emersi pro-

(6) Non IIi e ancora, almeno neUa bibliograß_ oorrente, operata una preoiaadiatinsione, eonaapevole e cbi_ra, obe .ltro e la convenUone di grandi pemo-naggi, col ~to di quanti BOno tenuti a ripeterne it geeto, per obbedi_ •redeltA, • la traaCormazione interiore ehe queeto gNto riohiedeva. Del reeto,aDObe Dei grandi pel'llOnaggi e ~ raro che la converaione ufBciale IIOgni UD

rivolgimento interiore. Poiabe piü oltre parleremo di Clodovoo, non san. fuoriposto ricordare quanto di gennanioo e di Don-cristiano ci (oue Del oomport&-mentq dei diacendenti di ClodoTOO ate.o, con _inii, tradimen'i, uaurpa-zioni non davvero conformi aua epiritualitA cristiaDa. Quindi, anob. era i po.tenti l'atto di adeeione al crilRianesimo. non Bignifica peroio .teaao rinnovamento.pirituale. .

(7) D problema della oonvenUon. di Clodovoo oon I. bibliografi. relativa ..• tato da me Cliaouaao nell'_nicolo gi~ cit. lA _non. __ ngeliuGzioN.

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RESISTENZE DEI CULTI NELLA ~RATICA RELIGIOSA 61. .prio all'indomani della conversione; ulteriore confermane e il fatto dells distribuzione e sistemazione delle dio-cesi ehe, nel loro vario articola.rsi, sono indizio di esigenzepastorali precise, anche se riesce oggi difficile riconoscemele rsgioni al livello delle necessitä dei fedeli 8.

Proprio perehe abbiamo deierminato come fuoco dellanostra considerazione la massa dei fedeli e un livello cul-turale ehe dobbiamo chiamare .u tipo popolare (oonti-nuamo ad adoperare questo termine ehe, nonostantele sue ben note limitazioni, ci sembra, comunque, piuaderente ehe non le altre di folklorico 0 subsltemo ), anchese dobbiamo coUocarvi, appunto, personaggi di rango80ciale elevato, fosse pur Clodoveo, re dei franchi, 0 Etel-berto, re degli angli, in quanto con quelfermine, comeabbiamo a suo tempo rilevato, non intendiamo riferirciad una ~lasse sociale, ma ad un livello di cultura ehe, per.~ssere rimasto pagano, non e ancora folklorico e ehe, perincludere una elasse politicamente e militarmente domi-nant:e, non mi sento di chiamare subaltema, anehe perehe'reaglra, come vedremo, sulla stessa religione ehe si aooet-tava e che solo in apparenza possiamo dire del tutto do-'minante 9. .

(S) Gli angli e la missione di Ag08tinO di Canterbury seno 8tati dl80U88ida S. DRECBTER, Die Qmlkn :;u, AngeUadummullion Ongor, du O'N3m,Miinater 1941 e dello steaso, Zu, Be1uhrung8f/ucAichle derAngeUocMm, inLa convernone al cn.lianuimo. eit. nella nota 3, pp. 1II1-21G. n problema il,comunque, attualmente in discussione nella storiografia ingleee. Non diamoindicazioni di fonti, per0h8 ben note; in ogni oaeo non polllliamo neppuro too·care il problema dell'autenticitA della letters di Gregorio Magno oontenutanell ..,HUIori4 gfJfllu anglorum di Bada. Per l'organizzazione dell .. Cbi_ in·gl_, all'indomani dell'intervento millllionario di Ag08tino, 8i vada, oltre rar·ticolo oit. nella nota precedente, M. DJIIAlI8LBY. TM Anglolazon ChtweA Gnd

tM PG!»C'J, in TM EngliM Church Gnd ".. PapoetJ in ".. MtdcU. Agu, ad. byC. H. !.AWRENOB. London 1965, pp. 29·62. oon bibi. alle pp. 2'5-246. "

(9) La questione asaai dibattuta in ltalia in queoti ultimi anni, dei rapportotra claaae dominante. el_ 8ubaltema. corno le dieoussioni .ul problem .. dioio ehe sia ,popolare t e, in particolar modo, religiOlita ,popo1&re t, Bi vedaquanto woo in R.lU1f8SLLI.S~ ell ~ deUG religiOfU popotore, inRGf'-prum4G&ioni Mcoidlc deUa ~i&ione popoIGr., Viterbo Ld., ma 1982, pp. 2G.4~.

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In queste eonsiderazioni dobbiamo attribuire moltaImportanza alle indicazioni ancora e sempre metodolo-giehe che diede Hugo Kuhn nel volume spoletino sullaconversione, nella sua lezione DM Fortleben. des germa-niBchen Heidentums nach der ChriBtianisierun:llO. In que-sta, egli parlando, appunto, di tale Fortleben, sottolineavaI'importanza ehe bisognave dare ai due fatti scnza deiquali non si poteva parlare di vero e proprio paganesimo,e cioe la rede nel complesso delle divinitä e il culto pre-stato agli dei. Per lui :...10 disse esplicitamente nella suaIezione e 10 ribadi nella diseussione - parlare di continua-zione 0 di resistenza del paganesimo poteva e dovevasignificare soltanto persistenza della fede negli dei e diun culto. Ogni altra C08&, a 8UO giudizio, tendeva a dis-solversi 0 nci dati della comune psicologia dell'uomo 0 indeterminate manifestazioni della psicologia individuale.E a proposito proprio della religiositä di livello _popolare t,

egli adopera un'espressione decisamente limitativa: _Anes,was zu der niederen Religion in einem weiten Sinne ge-hört, hat für unsere Frage wenige Bedeutung. Es führt ein.viel zäheres Leben a1s der Kult der gro~n Götter, standder Christianisierung kaum im Wege und wurde von ihrdirekt nur wenig berührt. Das meiste kOifute sich der

. ,-(10) H. KUJIN, Dtu ForIkbm du gtmlGnüeMft HeidmtufM tIOCA dw CAri·

.tiGrWri-"9, in La. eon_ftotie GI cn.tiGnuimo. cit. nella nota 3, pp. 7n·7117.n brano eit. ai trava alle pp. 7411-7'6. La posizione dei Kuhn e estremamenteimportante in quanto tende ad iaolars la IOpravvivenza dell a fede paganacome compleeao re!igiOllO. in quanto tale organicamente unitario, da distin.guere dei frammenti deII'antica fede, cbe in qualche modo, quall dWiedG _.bra, poeaono IU88iatere. ~ una posizione estremamente intereaaante e lleDZa .dubbio metodologicamente aignifioativa. Ha, pero, il limite, come .i din. pi~oltre, di non renders poeaibile una comprensione del aentimento • del valore,come delle ragioni, per cui dell'antica fede taluni aapetti (credenze, riti) per-mangano ed aIm non, precludendoai in queeto modo I'approfondimento dell.motivazioni psicologiche deII'aocettazione edel rifiuto dell. nuova fede comedella persistenza di quee10 0 quell'aapetto dell'antica •.

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RESISTE:NZE DEI CULTI NELLA PRATICA RELIGIOSA 63

neuen Lehre auch ohne grosse Schwierigkeiten ein- oderunterordnen •.

Ora, queste giudizio del grande maestro scomparso,mentre non contraddice la Bua linea fondamentale, sucui ora torneremo, ci dice anche, perö, come indiscutibil-mente questa ehe egli chiama la «niedere Religion» eehe io tradurrei come «religiosita. popola ce I), esiste ed hauna sua eomponente ehe entra nel complesso dei fattoristorici in gioco. Il problerna e di vedere allora se e finoa. ehe punto davvero era facile ehe si potesse inserire 0

subordinare 801 cristianesimo 0 se invece, proprio per ilsuo livello, in apparenza, modesto, ma legato, viceversa,a componenti psicologiche individuali e collettive di grandeimpegno, non abbia un suo peso storico ehe indicheremovia via, sia pur, 10 svverto sin d'ora, Iimitandoci a taluniesempi piu signifioativi ll.

o Tenendo presente qusnto finora si e detto, emergono'alcuni dati ehe ci sembrano di importanza essenziale: colKuhn, proprio riconoscendo I'importanza degli dei paganie del loro eulto, diremo ehe nell'Occident'e europeo, delquale dobbismo soprattutto interessarci, almeno trepantheon devono attirare la nostra attenzione: quelloitalico, di tipo greco-romano, quello celtico di gran partedella ilillia-e-delle isole brrtaiiDiche, specialmente I'Irlanda,e quello germanico, anche sedobbiamo ricordare I'impor-tanza, nonostante le scarse conoscenze di cui disponiamo,del paganesimo slsvo e di quello ungaro Ill.

(11) II probleme ehe ci poniamo, quindi, pur tenendo conto delle osserva-zioni del Kahn, mirano a auperarlo neI distinguere e cereare di comprenderequanto si riferisce alla nuova fede cristiana e quanto invece aI paganesimo 'precedente. La vera difficoItA 118r8. - non esitiamo ad affennarIo - il rendoreiconto del come edeI perche quelJte permanenze e queste novitA siano stateaccettate. • 0

(12) Ritengo che non ci sia bisogno di indicazioni particoIari 'per 'qaestomondo religi080 tardoantico e protomcdioevaIe. come per quello sIavo adungaro.

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A questo punto,' perö, dovremo precisare che non ~possibile restringere tali forme di paganesirno al 8010

pantheon ed al solo culto degli dei maggiori, come, inqualehe modo, si intravede dal discorso del Kuhn. Infatti,sia il paganesimo greco-latino, sia quello germanico e.ancor piu diremo, quello celtico, hanno, come fatto carat-teristico e tanto diffuso da far pensare alla comune, lon-tana origine indoeuropea, un alone di divinitä minori emini me, la cui importanza, assai modesta rispetto alledivinitä principali, finisce per avere un rilievo ben mag--giore per quanto riguarda quelli ehe abbiamo chiamatoi semplici fedeli e, in relazione 801 problem a piu ampio egenerale della pslcologia religiosa, ci oonsente di raggiun-gere quel mondo specialmente contadino ehe, come ve-dremo, piu tenacemente rimsse vicino e fedele al paga-nesimo P.

Non dobbiamo, infatti, dimenticare l'importanza ehe

. (13) Quanto al rapporto tra mondo ecntadino e paganesirno, ritengo ehec08tituisca aneore una teatimonianza della peraistenza del mondo non criatianonelle campagne il termine e pegsnua t, anche BeBi vedano le diecussioni in CJm.lIoHBxANN, :Studu ... r k JaI'" du chrUien8, m, Roma 1965, pp. 277.289.

In ogni eaao la peraistenza dei riti e delle eonauetudini pagane nelIe cam.pagne, a mio giudizio, nallCe daUa pennanenn del rapporto tra fede religioaapagana e conauetudini di vita, per oui 8Compariva la relazione tra abitudinee atto rituale, inteao come fatto religioso. In altre parole taluni gesti, alouneazioni originariamente saerifieali 0 dei veri e propri riti diventavano tradizionali,in cui non era piu conaapevole It preeente davvero I'upetto religiOllO.Si ebbe ooelil contraato diffieile da eliminare tra la peraiatenza di questo mondo di abitudiniIt di conauetudini antiehiaaime, ma Bempre pag8ne, anehe lie non piu a livelloeonaapevole, e I'opera dei miaaionari e poi delle istituzioni ecclesiaatiche minori,per aradicare abitudini pag8ne e in taluni casi per IOBtituirle oon altre, cri.stiane. Di queeto &tato d'animo per coal dire intermedio 0 bivalente mi Bembracaratteristica la eerie di dati offerts da Cesario di ArIes, di oui li din. piu oltre.Altrettanto, Be non piu compl_, e la peraistente eredenza neUe divinii& mi.nori, ehe aembravano non comportare di nooe88ii& il peraistere dell. fede pa.gana ed 81 piu comportare una presenza del divino in questa (, in quella coaa(albero, 0 fonte etc.), ma, .1 maaaimo, una preeenza del divino che ai livelli piümodesti implicava 'un quid religiOlO in fondo indefinibile ed oacillante tra ledue fedi. NOIl a caao, ~Iuni miuionari 0 uomini di Chieea _tituirono alle di.vinii& pagane dpi .. nti; oCr. IU di cia piu av. le opere di Gregorio di Toure cit.neIla nota 41. '.

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RESISTENZE DEI CULTI NELLA PRATICA RELIGIOSA 65

. ha. avuto tutto il complesso di divinitä, come i mani 0 i

.larl, nel rnondo romano, di cui costituiscono una. parte'essenziale e ehe erano anohe elementi di una. religiositäprofonda ed intima.. Ne dobbiamo sottovalutare , ancoral'a.ltro fatto ehe nel paganesimo, di qualunque tipo a880

sia, aveva un ruolo importante il mondo delle divinitäinferiori, come quello ehe accompagnava. la vita di ognigiomo, qual'e il caso delle divinitä dells vita pastorale, I

dells vita agrioola, delle fonti, degli alberi e, nelle sue di-verse manifestazioni, della madre terra., Da questo mondodi divinitä minori a minima, nasce inoltre una larga parte.del; mondo magico, ehe, sul piano del nostro discorso, vasenz'altro daconsiderare come parte di quell'alone dicui abbiamo or ora. parlato, rioordando ehe affianoa eeirconda la. religiositä pagana, nel senso" piu specifico deltermine It. , .

Infine, ed e una. delle due ultime considerazioni meto-

(14) Toochia.mo qui il eompleeso problerpa. dell'origine del culto dei ~nti •dell. loro funzione in seno al cristianeaimo di questi secoli, Inoludendo anehel'altro problema, &88aieomplesso, delle leggende dei aanti. Per questo biaognerariprendere, perche nel loro genere non superati, i tre volumi di H. DICLEILLYJII,Lu originu du C1J1e du fMrtyr., Bruxelles 1933, (II ed.); Lu Ugmdu hogiogro-phiquu, Bruxellea 1973 (IV ed.) e SanaU8. E88Gi .urk cult., du Sainu daM:l'antiquiU, Bruxellea 1927, opere cla88iche alle quali VII. affianca.to l'altro volumenon meno imponante di L. DUCBEBNE,Originu du C1J1e c1wetim, Paris 1925'(V ed.). Queste opere sono Btate il punto di 'partenza di una Jung. discU88ioneerudita 8ui santi uel cristianeaimo antioo -flsulla Joro Incidenia Btoriea, in rela.···-

. zione al fatto d~vozionale.-Basterapenaani· alia polemica tra P. SAINTYVES,

Euai de mythologie chrilimm. Lu .ainu 8UCCe8.9eur. d. düw:, Paria 1907 •E. VACANDABD,Originu du culIe du 8Oinu. Lu eain18 .ont-m Zu 1lUCCe88eur.dudüw: t, in Eludu da crilique et d'hütoirs religi.ews, (III B6rie), Paria 1912, pp. 59-212. Questo lavoro discute ampiamente il Saintyvea, giovando8i anche fl so-prattutto degli apporti dei DeJebaye fl di studiosi contemporanei. Non 11tra.acurabile il lavoro, per taluni aspetti provocatorio, di CR. G. LOOMIS, White

, Magic. An IntroduclWn to IM FoUdor. 0/ Christian Legmd, Cambridge, Mass.1948, ove si affronta i1 problema della santitA fl della leggenda dei santi. n pro.blema comunque lI.sempre in diacll88ione come moBtra aDche il recente volumeHagiographie, Ctilturu et 8OCiilU,lY'.Xll' mclu, Paria 1981,in cui, perO, il pro·blema dei culto dei santi come fenomeno di rottura delle resistenz. alla diffu.llione del cristianeaimo e sul 8UO peBOper la converaione dei pagani non emerge 'in primo piano, anche 8e ritom. 8peBBO l'importante queetione deI miraClolo.

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dologiche ehe qui faremo, questo mondo dell a religione, eo-siddetta popolare, costituisce il terreno sul quale, in par-tieolare, si eserciterä la. discussione e la. polemics dei mis-sionari, in quanto il risultato primo della conversionetende ad essere - anche se le testimonianze in propositonon sono in apparenza. molto rieche, ma sono comunquetali da. chiarirci in proposito - una. forma. religiosa. di cui,appunto, il Kuhn parla come di una specie di sincretismoper cui cristianesimo e paganesimo, in taluni casi, eoesi-stono, in altri si combinano, in altri ancora si ooordinano;D'altra parte, il cristlanesimo si presenta, perö, comeuna religione fermamente non pagana, anzi antipagana.,con I'intenzione di eliminare per quanto possibile i residuidi paganesimo 15.

Dopo quanto si e detto, perö, diventa, a nostro avviso,evidente ehe non possiamo considerare questo mondo re-ligioso non cristiano e, cronologicamente parlando, pre-cristiano come qualehe cosa di inerte, di amorfo, e di reli-giosamente inferiore. Non dimentichiamo 'ehe questo ps-ganesimo nelle sue manifestazioni mitologiche per quantorignarda le divinitä maggiori, nolle sue tradizioni parti-

(15) Le oacillazioni e le perpleaaitA della misaiologia dei primi Becoli cri-atiani ai muovono appunto tra un rißuto ed una oondanna totale del pagane.simo ed eventuali 8OIuzioni di oompromeeao, di eolito elaborate eaeo per _.Per queato non dobbiamo restare Btupiti per differenti atteggiamenti • preeedi posizioni; Benza volere risolvere nn problema oh. menta una ben piu attentae vaeta ooneiderazione, ai puo dire in generale ehe, mentre le autoritA piu alte,papali ed epiacopali, tendono IIOprattutto BuI piano teonco ad una eliminazionedel paganeaimo, i miaionari ed iI c1ero piu modeeta propendono per eoluzioni -di volta in volta piu acoomodanti e aperte ad aooogliere quanto fOMe poeaibiledella mentalitA p~ente. Baeta a quOllto propoe.ito vedere iI D. eorreclioncrwlicorum di ?dartin~ di Braga 0 10 Bcarap.w di Pinnino, per rendersi oontoagevolmente di quale proceeeo di adattamento e di eemplificazione Bubisae lateologia crietiana per _re m_ alla portata dei fedeli. Ch. in ogni 0&10 per-aino i teeti eacri pct-..ro _re toccati in funzione di coloro ai quali eranodeetinati, 10 prova iI fatto ben noto dell. attenuazione 0 e1iminazione dallaBibbia di quanto si riferiue a fatti militari nella.ua traduzione in gotieo diWulfila.

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RESISTENZE DEI CULTI NELLA PRATICA RELIGIOSA. 67

colari e in taluni casi locali, per quanto riguarda le divinitäminori, aveva pur corrisposto, e per secoli e socoli, ai bi-sogni religiosi degli uomini, dei loro credenti, e ne avevaformato la vita e la mentalitä 18.

A questo punto giungiamo all'ultima e conclusivadelle nostre considerazioni. Se adesione al paganesimo esua. persistenza possono avere animate ancho contrastiarma.ti - e il caso dei sassoni e di una parte del mondopolacco e, piu tardi, ungaro -, certo, la vera e propria.antitesi, la tensione ehe dovrerno avere sempre presenteha il suo punto focale nella mentalitä 0, diciamo moglio,nelle singole anime, nella quotidianitä della vita, con lesue gioie, i suoi dolori, 10 sue sofferenze, le sue disperazioni.Non possiamo e non do~biamo dimenticare cho questi!individui - uomini, donne, ragazzi -, ehe si trovaronotra due fedi, vissero momenti, di cui dobbiamo rispettarela. dramrnaticitä, di laoerazioni interiori. Cib basterä pereliminate dal mio, ma forse, dobbiamo dire, dal discorsodi tutti noi, accenti trionfalistici, per aceedere al rispettoehe merita ogni dramma umano. In questo senso 19 per-plessitä ehe riscontreremo, i ritorni dalla nuova all'antica.fede, le persistenze eIapermanenze di fatti oultuali, di

___:;_riti.-hanno un sen~oed un significato-profoiido,inquant()sono componenti di una. dimensione religiosa ehe, nel suoespandersi, trova. ostacoli gravi suI suo cammino. E o'b

(16) TI rapporto era mitologia pre- e non-cristiana e fede cristiana, e pro-blema che Bi preciaa e si afferma sin dai primi tempi, come mostra, per dareun esempio ce1eberrimo, la steaso discorso di .. Paolo sull'Aeropago. Ma tuttala ooscienza oristiana Bi e tormentata di fronte al problema della letteraturapagan& come llpecohio di una ooscienza re1igiosa, cbe doveva essere, invooe.ridotta a coscienza letteraria, mentre ilmito dovevo. _ere degradato a raccontafantastico. Rioordiamo appena che 10 stesso fenomeno, con manifestazioni,a quanta ...mbra, A8B&imeno traumatiche, .i ebbero con la conversione al pa-ganesimo dei popoli nordici. Questi, infatti, continuarono le forme di lettera-tura loro proprie mantenendo come argomento dell a loro poeeia le gesta deglian' chi dei, anche se non mancarono possibilita di influenze reoiproohe fraI ede aristiana e fede nordica. Ma di cie}piu oltre.

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da ricordare ehe non abbiamo, se non di rado - e mi rife-risco soprattutto ai druidi - s .una resistenza di tipo sa-eerdotale, un'opposizione e colta s alla cultura. oristiana(non c'e nessuna polemics, come a Roms, per I'altaredella vittoria; non ci sono filosofi neoplatoniei): vi sono,da una parte, semplici fedeli, con i loro bisogni religiosicon una tradizione viva nel loro cuore, dall'altra, missio-nari 11. E di questi ultimi ben pochi sono dell'altezza di

(17) n criatianesimo, aia detto ben ehiaro, incontrö dovu~que tenaci oppo-ewoni, ehe, (uori del mondo greeo-romano, ebbero piuttoeto incideru:a e portataa livello di econtro di fedi, mancando, inveee, del tutto un'~pp08isione di tipooolto. In realtA emerge qui la difforenza profonda tn if Caito den. oonveraiOii ......'al erietianesimo ne) mondo greco-romano e, inveoe,J'altro (atto della convenion.del mondo celtioo e gormanico. Vi ll, per ricorrere a due termini tedeechi beanoti, nna diveraitA _i pro(onda tra H ~ng e Germam.iervng dMCAridcnlunu. La prima, proprio perchll ... unee i propri concetti fiJoeofici da!mondo pagano, ai trove) a dover polemiuare COil quest'ultimo, adoperando gIieteeai etrumenti conoettuali. Vi era con cie}anehe implicita la poeaibilitA dell&polemica, per cui ci troviamo di (ronte a due avver.ari, crietianeaimo e pagane-Bimo, ehe da un certo livello oulturale in poi,.i combattevano oon leeteaee armi,aia pure partendo da poeisioni diverse. Nulla di t.utto questo fu poeaibile oolmondo gormanico, ehe non aveva una lIua fiJ080fia autonoma rillpetto al mondoreligi08o, ma aemplieemente nna eerie di oonvinzioni tradisionali ehe (acevano··parte dell. mentalita germaniea, per non parlare di una oonoezione del mondoappunto germaniea. Ideo come quella del destino, della divinitA oome potensaed altre aimili, non coetituiacono nna fiJ080fla della religione germaniea, ma neIIOno espreeaioni di oonoetti _nziali. Contro di queste il criIItianesimo oom.batfA\ non con la dialettica della teologia, ma con accorgimenti, di volta in voltaiinpostati, per moetrame l'int.rinaeca debolezu. In altre parole, contro I. con.cezione del Dio forte Bi oontrappoee il dato • J'eeperieru:a del Dio orietianocome piu (orte: 10 ai rilev. da epiaodi ehe troviamo di continuo nelle biografiedei miaaionari. Si penai ad eeempio al (.m08O taglio dell'albero nella Yita di

· Bonifacio. Riteniamo di paasaggio ehe il (atto generalmente conatatato del·J'emergere noll'Alto Medio Evo di un dio potente, (orte e vendicatore, qualeera qU8llo rappreeentato dal Veochio Testamento, di (ronte a Dia Padre noatrodel Nuovo Testamento, come ai rileva nell' Alto Media Evo, " &Dcheconaeguenzadell. ~one del divino nelJa mentalitA germanioa. Avverto, infine, conolu.

· aivamente, ehe in questo rapporto di predioazione mieaionaria e reUetenza ad_, nOQ funziona alfatto il rapporto ceto dominante - cl&8lle lubalterna, dicui oggi tanto ai parIa. In reaJtA oi troviamo di (ronte ad una mentalitA reli.gioea, quella pagana, ohe tenacemente reaillte - nel C880 dei _ani dobbiamo·dire combattivamente reagiece - a quell a propoeta dai mieaionari. l:}. (.tto ob.in questa reaiatenza vi Bia anohe nna oomponente etnioo-nazionale. oon(ermaquanto ei diceva. La convenione di Viduchindo non oomportö aaatto il pae.eaggio dei eaaoni in m_ alia nuova (ede. eontinuö la reaistenza di lempre.

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Wirnfried-Bonifazio, 0 di Willibrord-Clemente; il lorolivello medio e, relativamente parlando, modeste, maquesta modestia non e, ne dev'essere considerata con ungiudizio di sufficienzae suporioritä, Diremo, al contrario,ehe edella piu alta importanza il fatto dello sforzo direndere il messaggio cristiano adattato a questi nuovifodeli ed a loro reso accessibile, ridotto alla misura dellsloro mentalitä 18.

A questo punto,' concluse queste considerazioni pre-limina'ri, inevitabili per collocare nell'esatta dimensionsil nostro problema, la domanda ehe non possiamo fare ameno di porci e quale fossero il livello ed i limiti dellacristianizzazione nel momento in oui l'Impero Romano ein crisi e i germani si affacciano minacciosi: in terminicronologici,nel v secclo 19.

Per quanto riguarda I'Italia, bisognerä diro ehe illcristianesimo e .arrivato döViiliqi:ie;ma cheancora rima-

. nevano larghe aree di paganesimo. Per la fine del v secoloe l'inizio del VI non possiamo dimenticare ehe s. Benedettosi trasferisce da Subiaco a Cassino anche per ragioni mis-sionarie: Gregorio Magno doveva ben sapere quel ehe di-cava, quando precisava ehe Benedetto aveva eretto .il.suo monastero nell'aroa di un tempio pagano, 11.1cui dio icampagnoli dei dintomi prostavano ancora la loro fede:non mi rendo conto perehe questa presenza pagana debbaessere di solito attenuata 0 rosa inerte nelle biografie di

(18) Oltre alle opere di atoria mill8ionaria, citate nelIa nota 2, vorrei indi-care in tutta la aua importanza illibro di A. ANOENENDT, Mo_chi peregrini.Studi#:n %11 P'rm'" und den montJ8tÜtcMn VM8tdlungen dM FrüMn M iltelalter.,München 1972 (Münatersche Mittelalter - Schriften, 6).

(19) Per iIcriatianeaimo dei v aecolo, basted rivolgersi all'opera complessivadi E. GRIm, Lo oGuk chr.!li#:nne & "epoque romaiM, 3 volI. Paris-Toulouse1964-19611(II ed.), ehe contiene piu di quanto il titolo indica. Inoltro, .i vedaP. ». ~BIOLLB, G. BABDY, L. Ba1hnEB, G. DE PLINV£L, D. la morl d. Thio·do.. b I'ovenemml d. lhigoir.-k-Gf'Gnd, Pari. (HÜIoir. d. "J:gl". d4 A. Fli.cM- V. Marlin. ').

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Benedetto to. E, del resto, Gregorio di Tours non ci .da.testimonianze diverse per la Gallia 21. Ho appena bisognodi dire ehe nel v secolo Patrizio si reca nella Irlanda anoorapagana .e ehe le invasioni angle hanno spopolato le gia.modeste presenze cristiane in Gran Bretagna D. Certo,per non cadere nell'errore opposto di queIlo ehe abbiamoor ora segnalato, non dobbiamo dimenticare ehiese fiorenti,ove il eristianesimo sembra sicuramente affermato; maquale era anoora, proprio qui, la presenza piu 0 menosilenziosa dei psgani 1 TI fatto ehe fossero eostretti al si-lenzio non signifiea ehe non esistano. Ne bisogna dimen-ticare ehe in Italla, come in Gallia, come in Spagna, eeospieuo il numero degll ariani, sia latini, sia, in misuraessai piu vasta, germani, dieiamo in gran parte goti, ehecostituiscono, va detto senza mezzi termini, un altro cri-

. stianesimo, con sue ehiese, con sue rea.lta di cui non sipub e non si deve sottovalutare tutta I'importanza.

:Ma anehe questi cristiani, ehe cristiani erano t Fino aehe punto l'aver ricevuto il battesimo significava esseredavvero eristiani 1

-A questo scopo serve la vivace descrizione dellssocietä criatiana ehe troviamo in vari scrittori ecclesia-stici. Da molte parti e nel corso di due-tee secoli, daOrigenea Prudenzio, fino ad Ambrogio, Salviano di Marsiglla,ed Agostino, abbiamo una serie di Iagnanze che, da un.punto di vista piu 0 meno pessimistico - ho appena bi-BOgnOdi ricordare il pessimismo consueto dei moralisti

(20) GRBOOBD JUaN! Dialovi. 1. n. cop,vm e L. BUHlE., R. AIOBIN.Gregoire-le Grand, Zu tlaU barbaru d lG eonqtdle Grabs (.580.761), Paria 1938(Hi8uxrs cle Z'EglÜll, cit., 11).

(21) Si veda quanto .i dice piu oltre all .. n. 41.(22) Per I'opera di S. Patrizio in Irlanda Bi veda ora Bai'" Patric1&.Confunor.

d Ldtrs G Coroficu, par R. P. C. HANSOM'e C. BUNO, Paria 1978 [BourcuchritÜftrIU :U9]. Que&ti due teBti di .. P ..trizio BOno fondamentali per la oono.acenza dell .. Chiesa irlandeee. Si ritomera, comunque, .ulla queetione piu oltre,alle pp. 103.104.

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e degli scrittori ecclesiastici -, lamentano la decadenzadei costumi, le colpe di filo-paganesimo ° di comports-mento pagano dei cristiani - e su questo possiamo farela. tara. -j ma non possiamo diminuire il valore delle testi-monianze ehe eonfermano la. presenza di veri e propripagani. Basterä citare in proposito la paganitä dichiaratadei due fra gli ultimi poeti latini dell'Impero, ClaudioClaudiano e Rutilio Namaziano, ehe non esitano ad in-dicare i cristiani responsabili della rovina dell'Impero.Quindi, nel Tardo Impero, ci troviamo di fronte ad uncristianesimo non ancora in grado di trasformare in pienole coscienze almeno di una buona quantitä di fedeli e difronte a. vistose presenze pagane 23.

Che su questo piano siano nate polemiehe vivaci, ri-volte ad affermare la necessitä di un miglioramento pro-fondo di vita, nel senso di una realizzazione piena dei va-lori cristiani, come mostrano, appunto, gli stessi serittoriehe abbiamo or ora ricordati, non c'e da meravigliarsi,come neppure ci meraviglieremo, ehe il paganesimo coltoabbia eompiuto ogni sforzo per dare alla propria fede una.giustifieazione ehe la. rendesse razionalmente accettabile.Non c'e bisogno qui di ricordare ehe l'useita di sicurezza.per queste paganesimo era il ricorso all'interpretazioneallegorica del mito ehe, in quanto interpretazione alle-gorica, era corrente per l'interpretazione dei testi sacrianche fra i cristiani, costituendo u~ piano di discussionenormale e, aggiungiamo, rieeo di una sua validitä. Non ci

(23) Per quest'aspetto del contrasto fra paganesimo e criatianesimo nel-I'Irnpero Romane, va vieto i1 volume di A. D. NOCK, Oonveraion. Society andReligwn in IM Ancienl WOf'ld, Oxford 1961, a cui vanno affiancati, pur rife-rendosi a un diverso momento cronologico, TM Oonflict between Paganism andChristianity in the Fourth Oentury, ed, by A.MOMIGLIANO, Oxford 1963 e E. R.DODD, PagaM and OhriatiaM, in a Epoch of Anxiety, Oxford 1970. Per la storiadell a Chiesa edella fede cristiana nel Tardo Antico'e nel Primo Medio Evo siveda H. VON SeRUDERT, Geschichte der christlichen Kirche im Frilhmittelalter,Tübingen 1921.

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sorprenderemo a queste punto se abbiarno avuto anohedei casi di ritorno 801 paganesimo, come quello ben noto e,per taluni riguardi, paradigmatico di Giuliano I'Apostata SI.

Dei resto, sempre per rimanere nell'ambito dell'Oceidentetra fine dell'Impero e primo formarsi dei regni romano-barbarici, basterä ricordare, a. proposito della coesistenzae della resistenza di cristiani 'e pagani e di pagani controcristiani, l'episodio raccontato da sa.nt'Agostino perl'Africa romana e per la cittadina di Suffeta: egli ci diceehe, avendo i cristiani distrutto una statu a di Eracle, ipagani insorsero, bruciarono la chiesa cristiana, uccidendouna. sessantina. di fedcli!S. Del resto, e ancora piu istruttivo. ,perehe si riferisce ad un episodio dell'etä gotica in Italiae ci viene raccontato da un testimone attento ein questopunto veritiero, Procopio di Cesarca, quello ehe egli ciraoconta 801 tempo in cui era. ormai esplosa la guerra. go-tieo-bizantina, mostrando una preeisa permanenza nondi debole cristianesimo, ma di paganesimo autentico.Ci dice Procopio nella traduzione del Comparetti: e alloraavvenne pure ehe aleuni romani forzarono le porte deltempio di Giano, tentando aprirle di soppiatto. QuestoGiano era iI primo di quegli del antichi che i rornani nellalingua loro chisman 'Penati., Egli ha il suo tempio neIForo, di contro 801 Senate ... Quel tempio e tutto di bronzo,di forma tetragona e grande tanto da coprire la statuadi Giano. Questa statu a di bronzo e alta non meno dicinque cubiti, in tutto il resto ha figura umana, salvo eheha la testa con due facce, delle quali una e volta ad Oriente,I'altra ad Occidente. Dinanzi a ciascuna faccia sonvi portedi bronzo le quali sccondo l'antica costumanza romana

(24) Per l'interpretazione allegorica dei teati il onnai cl_ico H. Dill LUBAc.

B,ugu. mldiftlok. Lu qtUI"" .en. de l'Ecri'ure. , "011., Pari. 1959.1964. V.ancbe D. 27.

(25) AUU:LI1 A'D'o'D'lITINlEp. Claattie H. L, in ?II.P.L. 33, coIl. 190.191.

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RESISTENZE DEI CULTI NELLA PRATICA RELIGIOSA .73

in tempo di pace e di bene si chiudevano, quando, invece,si stesse in guerra si aprivano. Venuta, perö, quantomai in onore presso ·i rornani la fede eristiana, questeporte non si aprivano mai piu, neppur quando fosseroin gueITa; in' quell'assedio tuttavia aleuni ehe avevanoin mente, secondo ioeredo, l'antica religione, si attenta-rono di aprirle di soppiatto, senza perö riuseirvi total-mente, salvo ehe le porte non cornbaciavano tra loro comeprima. Rimasero ignoti eoloro ehe questo tentarono, nein tanto trambusto di cose se ne fece inchiesta veruna, daehe ne fu avvertito dall'autorltä e neppure il volgo ad ecce-zione di ben pochi ne venne a sapere s 26.

TI passo e importante anehe per i rapporti proporzio-nali e le valutazioni implicite: dimostra, comunque, ehe,seppur poehi, durante I'etä gotica vi erano ancora resi-stenze pagane e il tentativo di aprire le porte del tempiodi Giano suppone la convinzione ehe le rovine del tempoerano eonseguenza dell'abbandono degli antiehi dei. Nonminora importanza dobbiamo dare alla polemica ed alIadiscussione della permanenza di quei dati ehe troviamoanch'essi molto frequenti e ehe si riferiscono alle resi-'stenze ad un accoglimento globale e interiormente pro-fondo del cristianesimo. Abbiamo accennato a questoproposito al fatto di fondamentale importanza, a nostrogiudizio, dells distinzione tra it pantheon vero e proprioe quello ehe abbiamo chiamato l'alone di credenze reli-

(26) PBOCOPIO DI CXSAllEA, La guerra gotiCCl, a eura di D. COMPARETTI,

voll. 3, Roma 1895.1898; il passo e nel volume I, pp. 184-185. Si discuterä im.mediatamente l'importanza di queste pesso, - Accanto a quest'episodio, dob-biamo ricordare per 10 stesso tempo la testimonianza di Gregorio Magno aproposito del paganesimo, contro cui agt Benedetto da Norcia, come risulta,dai Dialoghi, II, o. VID.

La teBtimonianza ci Bembra anche piu interessante perche tende apresen.tare Benedetto, oltrecbe come padre di un monacbesimo, ancbe come missio.Dario oontra il paganesimo. Inoltre, 8e non m'inganno, Benedetto opera oonI'azione diretta piuttosto ohe oon la fona della persu8sione.

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giose, relative alle divinitä minori e minime, ehe quelpantheon accompagnava. E dobbiamo ora tentarne un"approfondimento ed una comprensione piu penetrantiai fini anche di quello ehe diremo in seguito a propositodel mondo germanieo e celtico.

Se sono ben note le irenie degIi scrittori eristiani.-contro le innumerevoIi divinitä ehe aeeompagnavano ii romani dalla colla alla tomb a e magari oltre, in ognigesto, si dimentica. in quest'ironia ehe quelle divinita.'formavano intomo ad ogni individuo una dimensionesacrale alla quale il cristianesimo sottra.eva i propri fe-deli, non sempre riusccndo ad offrire un'effettiva ed ope-rante contropartita. Se cerehiamo di collocarci all'intemodelle psicologia religiosa. di un psgano, riusciremo a oo-gliervi la differenza fra. il divino, presente attraverso I'in-tervento di tutte le divinitä, quale era, appunto, il rap-porto col saero inun pagano e il deserto ehe - su un pianodi psicologis, non di teologia, ben inteso - comportava.il monoteismo, Non a caso il eristianeaimo ben presto sipopolö di angeli, e, diciamo pure, di demoni. Molti deiqua.li rima.sero gli antiehi dei degradati, perpetuando,perö - sia pure con segno negativo -, la loro esistenza 17.

Senza poterci estendere ancora su questo punto, di-remo ehe una gran parte degli impegni dei preti e dei

(27) Olue allavoro gill. eit, del DODD, C1wWIÖG'" Gftd Poga. ... , une eoncretaindicazione dell'.ntitesi paganeaimo-criati.nesimo troviamo, • proposito delramOllO eeontro per l'altare dell. vittoria, delle indicazioni aasai significativein 8. llizzABnfo, Tardo cmlico eil eta cona",inÖGna, Bari 1976••

PereoDalitil. emblematica di questo IItBto d'animo e di qUellta poeisione reli.giosa firu-'per e.ere Giuliano l'Apoatata, al oui dramma religioso di ooacienzadeve Bempre rivolge1'8i 10 Btorieo di quest'epaca, Be vuole ben oomprendere lalacerazione interiore di molte delle Bue phi alte peraonalitil.. Giuliano nell'am.bito dei fenomeno dell'apostaaia ~ studiato da G. BAllOT, La con_.rion GU Chri-6Iiani.tme dura", Iu premi~ • .Kclu, Paris 1949, pp. 294.3:11. Curioaamente que-st'opera cbe, in ~nza, si limita a vedere i1 problema quale fu afl'rontato daJIepersonalitil. oolte,l88cia, purtroppO, da parte tutto i1 mondo delle reaiatenze del.1. religiOllitil., cOIIiddei\a • popolare t. Si ha l'impreaaione in qualohe modolIingolare di un eriatianesimo ehe vive tra, teologia oriatiana e fllolOfla pagall8.

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RESISTENZE DEI CULTI NELLA PRATICA RELIGIOSA 75

vescovi viene rivolta allo sforzo di vincere questa vischio-sitä del paganesimo, questo permanere come componented.i una psicologia religiosa di cui costituiseono un aspettoineliminabile. In questo modo ci spieghiamo come ponte-fici, coneili, scrittori, vescovi convergono nel ·rilevare ledeficienze dei loro fedcli e nello sforzo di eliminarli. Na-turalmente - ed e questo un punto ehe non possiamo quifare a meno di porre in rilievo -, in quesb'atfivitä pasto-rale, si fondono in un complesso unico, ma non senzaoperare le necessarie distinzioni, colpe morali, tendenzeeterne della psiehe umana, residui di paganesimo vero eproprio, e, infine, presenze di componenti, magiche 28.

In questo senso ed entro quest'ambito rimangonoesempio assai significativo le prediche di quel grandepastore di anime ehe e stato Cesario di ArIes, la cui con-eretezza e vivacitädi giudizio sono estremamente utili esempre valide a renderci conto del complessodelle ade-sioni edella resistenze opposte ad una piena realizza-zione del cristianesimo, riunite e sintetizzate nelle :Iorodistinte e varie componenti 2~.

Che i pagani ancora esistano nella vasta regione sullaquale Cesarie esercitava la sua autoritä metropolitica,non c'e dubbio, come dubbio non c'e sul fatto ehe la.mag-gioranza degli abitanti ill queste zone e cristiana. Ritorna,allora, la domanda ehe abbiamo gill. fatto: ehe cristlani l

(!!8) Ci rifcriamo per questo alle opere gill.cit. nclle note 2 e 3.(29) Per le opere di Cesario di ArIes cfr. G. MORIN, S. Ca_ii epücopi

.Ar~enm8, Opera omnia, 3 voll., Maretioli 1933·1942; quest'edizione e poistate ristempsta in CCIf'1'U&Chn"tianorom 103·104, ma citiamo dalla precedente.Per l'opera pastorale di s. Cesario, su cui esistono numerosi lavori paraiali,ma non aneora un'opera d'insieme ehe .ne mostri la grandezza nello Bfondodell a realtll. stories della Gallia del suo tempo, rinviamo a quanto ne dice H. G.J. BECII:, The PG8torale Care of SOUUt in South·Ease France during the SizlhCmtury, Romae 1950 [.Anall!Cla Gregoriana 51]. Per ilmondo religi080 dells finedcll'impero e deU'inizio dei regni romano·barbarici vale 8empre iI rapido, m..concreto giro d'orizzonte di E. ?fALB, Laftn du paganisme en Gaule d Zu plU8ondennu banZiquu chretiennu, Paris 1950.

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76 RAOUL IIIANSELLI

- e soprattutto: ehe cristiani speeialmente nel mondocontadino, la cui importanza non sfuggc all'amorevolecura pastorale di Cesarie1

Non c'e dubbio che le esortazioni e i rimproveririvolti ai suoi fedeli fanno pensare ad una presenza mists.di abitanti di cittä e di abitanti di campagna fra i suoiascoltatori e, quindi, taluni amrnonimenti, come quellidi non vestirsi a festa per farsi ammirare, di non ehiacche-rare in chiesa, si riferiscono genericamente a tutti 10. ~Iaal mondo eontadino ci sembra indirizzato, come risultadal contesto, il divieto di danzare e ballare uscendo dallachiesa; il ehe viene classificato, in modo esplicito, comeun'usanza pagana 31. Legats, ancora, 11.1mondo contadinoe inserita profondamente nella coscienza religiosa pagana,e l'abitudine di bere moltissimo vino per' vari giorni;anzi, come poi sappiamo da un altro passo, si prolungavala possibilitä di bere invoeando angeli e santi, eioe ri-prendendo quelle ehe erano le eonsuetudini antiehe dellelibagioni: «tunc quasi novelli et qui ipsa hora superve-nerint, diversis nominibus 'ineipiunt bibere non solurnvivorum hominum et etiam angelorum et reliquorumantiquorum sanctorum estimantes, quod maximum illishonorem impendant si se in illorum nominibus nimiaebrietate sepeliant ... Haec enim si pagani qui Deum igno-rant faeiant, nee mirandum, neo nimis dolendum, quiet in Deo spem non habent et antiquam parentum suorumconsuetudinem servant, 32. •

D'altra parte, il passo ehe, per certi aspetti, piu 00-

ratterizza la resistenza del mondo contadino al proeessonon di conversione, ma di adesione autentiea e profondaa1 cristianesimo risulta do. un rilievo e da una constata.-

(30) Cfr. Cll:8AllU AllEUTBN818 S_onu, Sermo XIV, pp. 67 ... ,(31) Cfr. Op. cit., Sermo XVI, pp. 74-76•.(32) (Jp. eil., Sermo XLVll, pp: 204-205.

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zione, ehe riteniamo dovere citare: • Sed dicit aliquis:Ego homo rusticus sum et terrenis operibus iugiter occu-patus sum; lectionem divinam nee audire possum, neelegere. Quam multi rustici et quam multae mulieres ru-sticanae cantica diabolica amatoria et turpis memoriterretinent et ore decantant! Ista possunt tenere atque pa-rare quae dlabolus docet: et non possunt tenere quodChristus ostendit l Quanto celerius et melius quicumquerusticus vel quaecumque mulier rusticana, quanto utiliuspoterat et symbolum diseere et oration em dominicam etaliquas antiphonas et psalmos quinquagesimum [e ileMiserere s] vel nonagesimum [« Qui habitat in adiutorioAltissimi., preghiera nella fiducia di Dia] et parare ettenere et frequentius dicere, unde animam suam et Deocongiungere et a diabolo liberare l ... Nemo ergo dicat:Non possum aliquid de hoc quod inecclesia Iegitur retinere.Sine dubio enim, si velis, et poteris: ineipe velle, et statimintelleges • 33.

Troviamo in questo brano sintetizzato uno statod'animo del mondo contadino ehe possiamo eonsiderare,per taluni aspetti, paradigmatico e tipico non solo perI'etä di Cesario, ma anche per le forme di resistenza ehetroveremo verso il' culto liturgieo anche in altre aree oul-turali ed in tempi diversi. Da una. parte, adesione 801 pas-sato (i « cantica amatoria et turpia .), dall'altra, riluttanzaad entrare in un mondo di idee, diverso dal tradizionale,se badiamo a quanto ci dice appunto Cesario, di un'istru-zione addirittura elementarissima come quella che si li-mitava 801 Credo, a.l Paler nosier, ad alcune antifone, ed adue salmi che non sono, certo, tra i piu lunghi e i piu dif-

(33) Op. eil., Senno ,~, pp. 32·34. Quant{) alla corrispondenza intercorsafra Bonifacio e papa Zaccaris. verso I'snno 742, efr. R. RAU, Brief" du Bon,-fatitu. W'Uibold. Loben du Bonifatiutt, mb81 einigen zeilgenß .. ilJcMnDokumenlen,Darmstadt 1968, pp. 140·149.

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floili, legati, il primo, alla penitenza ed il seeondo, ispi-ratore di fiducia in Dio.

Senza poterci ulteriormente prolungere su tale proposi-to, aggiungeremo ehe sopravvivono, accanto a questa iner-zia nci riguardi della nuova fede, anche persistenze mas-siccie vere e proprie di tradlzioni pagane, ehe, con un pro-cedimento, di cui abbiamo gia accennato, finiscono con ilformare un complemento, sia pure vanamente combat-tuto, dei riti religiosi cristiani. Si pensi, ad esempio - maqui non c'e espIicita distinzione tra citta. e campagna -ai riti tenacissimi per festeggiare le calende di gennaio,ehe Cesarie combatte in ben due sermoni; eppure, dueseooli dopo, Bonifsoio rimprovera il papa Zacceria pereheaRoma questa consuetudine durava ancora, scandaliz-zando i buoni germani convertiti.

Allimite di quest'area di resistenze emerge poi in Ce-sario - e, di nuovo, ci limitiamo a qualehe indicazione -ilmondo della vera. e propria msgia ehe, naturalmente,oscilla. tra residui pagani e nuova mental ita. cristiana. Inparticolare, la. sua. attenzione ai rivolge alle eosiddettefiIatterie, alle «llgaturae t, ed alla «mensura t. Dal nostropunto di vista sono partieolarmente interessanti le fiIat-terie, ove vediamo la persistenza di una realt&. divinapagana trasferita in area criatiana: si trattava di formulaprotettive, contro mall diversi. Ebbene, Gesario protests.non solo contro quests. consuetudine pagana, ma anohecontro il fatto ehe dei preti facevano fiIatterie servendosidi brani della Saora Scrittura, e contro eiö interviene,ancora una volta, il saggio vescovo, includendo in unastessa condanna «qui enim fiIacteria facit et qui rogan~,ut fiant et quicumque consentiunt, toti pagani efficiun-tur t M.

(3') Cu. Cu.:UBU ARELATKS'SII 01'. eil•• Sermo XllI. pp. 82·87.

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Non insistiamo, per ehe le citazioni sarebbero a questopunto davvero numerosissime, nella condanna di Cesarieper quanto riguarda la magia, neIIe sue forme piu diversee per i fini piu vari. Sarä opportuno, comunque, avvertireehe non abbiarno riscontrato presenza di filtri d'amorene di riti magici per uccidere, di cui pur oonosciamo lapresenza nel mondo anti eo e tardoantico 35.

Ci troviamo, quindi, in pieno in un mondo in cui laeomplessitä dei meocanismi diresistenza ci riconduconotuttavia a quell'alone di divinitä minori e minime giaricordate, ehe costituivano uno degIi aspetti caratteristicidel paganesimo greco-romano, come presenza del divinoin ogni momento della vita individuale.

Non sono meno significativi gli ammonimenti eheGregorio Magno rivolge ai vescovi di Terracina, Corsica eCagllari, ai quali ricords impegni e doveri di pastori diani me nei riguardi di fedeli ehe si allontanano dalla rettafede. Non possiamo soffermarci, per ora, Bulla fondazionedi Montecassino e sulle missioni degli anglosassoni 38.

Con Gregorio Magno, eomunque, siamo cronologica-mente in un momento storico, nel quale, ormai, i regni.romano-barbarici si sono saldamente attestati e hannorealizzato la loro sistemazione politica, ehe rimarrä perlungo tempo sempre valida e permanente. Solo per me-moria ricordo ehe abbiamo in Spagna il regno visigotico,in Gallia il regno dei franchi-merovingi e parte dell'Italiae invasa ormai dai longobardi. In Spagna, comunque,----- _.-------fallite i1 tentativo di ananizzazione del paese, con la mortedel re Leovigildo e I'asoesa 801trono di Reccaredo, iniziato

(35) Altre indicssioni in proposito si trovano in op. ci'., Senno L, pp. 215-217; LI, pp. 218·220; LII, pp. 221·223.

(36) P. EWALD·L.M. HABTlUNlf, (hegonJ I papae Regialrum epüwlorum,1.11, Berolini 1957, ed. secunda, (.\fGH, Epüwlarum 1.11), all'indine dei nomi.Per •• Benedetto e la mieaione per gli angl08&89oni si vedano le note20 e 63.

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ormai il potere concorde della Chiesa e dei sovrsni, si ha, l'impianto di una sistemazione cristiana globale del paese •.

Essa ha avuto nella atoria successiva della Spagna unasua incidenzastorica Innegsbile, anche se, dopo quantaci ha detto Martino di Braga nel De correäione rU8tä-'rorum, dobbiamo sempre pensare ad una permanenzadi credenze e constietudini pagane. Ma proprio l'azionecongiunta, ecclesiastica e politics, anehe per I'impegnodi vescovi di elevate qualitä culturale e spirituale - nonho davvero bisogno di rioordere Leandro edTsidoro di: Siviglia - fa pensare ad una organizzazione ecclesiasticacapace di vineere le piu ostinate resistenze. Semmai bi-.sogna pensare a qualehe sotterranea presenza e persistensadell'arianesimo, riferendoci aI significato ed all'importenzadel saccesaivo adozionismo dell'etä carolingia..Ci sembra,in ogni caso, ehe il cristianesimo nella penisola fberieadovesse essere abbastanza saldamente impiantato, ~pote reggere all'urto dell'invasione islamica. e se ri~cla riunire le proprie forze per quells ehe si chlamera. lareconquista 17. . ' . ,

Un problema molto complesso nasoe dalla eonsidera-zione della realtA religiosa del regno franeo. Dobbiamo aqueste punto partire dalla considerazione di un fatto no-tissimo, ma non per questo meno importante, ehe cioe igoti venuti in' ltalia, nella Francia meridionale e poi iIlSpagna erano ariani, eioo, comunque, cristiani 38, anohe

(37) Per la Spagna tra ariane.nmo viaigotioo e unitt. ~ttolica si ved& illibro ormai claeioo di J. FOIn.un:,l.wore IH BivilH d la ~. elGuique doMI'E~ tMigoIAiqIu, 2 voU., Paria 19119. Sulaigniflcato .torioo del regno vi.aigotioo v .. rioordata la problematica di C. S~CJlEZ ALBOILNOZ,E8pGiio, _IIftIgtna ~, 2 voD., Bueno. Aires .. d.; quanto ana oonversione Bi veda J.FOInAJlOi, COII_ftott • culhlr. eAu la tDVigolM d'E~, in lA_~cit. pp. 87.U7. ', (38) Quanto aU'arianeBimo germanioo. si ved .. K. SOll.l7ÜDu:x, DO. ,..dicAllidM BIell""fl ,,_ .agefttJ"""" g_nüc:AIIft Aria"Umu., in 011. eil. Dell..nota It, pp. 711.1I~.

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RESISTENZE DEI CULTI NELLA PRATICA RELIOIOSA 81,se non vogliamo davvcro diminuire l'importanza dellapresenza di una diversitä all'interno del cristianesimo,ehe era non solo domrnatica, ma anche liturgica e ehe,.per la. presenza della lingua. gotica, costituiva come unmondo chiuso per chi goto non fosse; per' questo non a.torto e stato sottolineato piu volte - ma specialmenteda Wa.lter Baetke, e da Kurt Dietrich Schmidt - il valorenazionale e, quindi, politico piu ehe religioso di questoarianesimo 39. I franchi erano, invece, pegani, anche se,ovviamente, non ignoravano il cristianesimo, se solo sipensa a quanti dei loro capi, a cominciare da Clodoveo,il re, avessero moglie eristiana. Ma proprio Clodoveo,secondo una testimonianza ehe non abbiamo nessuna ra-gione di non accettare, opponeva la piu ferma resistenzaalle sollecitazioni di convertirsi prima dells ben nota.csmpagna contro gli alarnsnni e la non meno nota. scom-messa eon Dio, e il battesimo 40.

La conversione del re, come e noto, comportö quellsdells piu gran parte dei sudditi, ma a questo punto dob-biarno, ancora una. volta, domandarci se e fino achepunto questa conversione fosse segno di una vera trasfor-mazione interiore, sill. pure iniziale e limitata, e se e finoa ehe punto questa venisse effettivamente vissuta. Ba-'sterä, per rispondere a questa domanda, una rilettura diGregorio di Tours, ehe risponde, nella maniera piu chiaraa chi sappia leggerlo da una. angolazione storica, a tuttiquesti nostri quesiti. Se l'aristocrazia gallo-romana ehe,

(39) Per i1significato religiose e politico della eonversione e per la resistenzaariana al eattoliceeimo Biveda, oltre 1101 gia cit. K. D. Sohmidt. anche e epeoial-mente W. BUTKE. Die Aufnahm. du ChNtmtum. durch die Germanen. EinBeitrag zur Frage der Germani&ierung du ChNtentum.. in Die Well az. Guchichte,11(1943). pp. 143.166.

(40) SeDJ:8dover riprendere tutte le queationi relative al batteaimo di CIa-doveo. mi Iimito a rin~iare al mio lavoro La converlione com. svangeliuazione,eit. nella nota 4..

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in qualehe modo, nonostante difficoltä e limitazioni venneaecolta nel nuovo regno germanieo, mantenne per qualehetempo illivello della propria eultura e religiositä, va sen-z'altro detto ehe i franehi neoeonvertiti rimasero nellaloro psicologia.profondamente germani. Basta, come-si egill. detto, percorrere e seguire le lotte feroci, gli assassinii,le disinvolte vicende matrimoniali, gli abusi nei riguardidelle varie ehiese per capire quanto noi ci troviamo difronte ad una conversione, diciamolo pure,· epidermica,sla a livelIo dei sovrani, sia, e non meno, a livello deisemplici fedeli. Ciö risulta soprattutto se noi, dalla piunota. e studiata Historia francorum, ci rivolgiamo allealtre opere, a. quelle di cultura religiosa. ed agiografica,ove 10 stesso rieorso al miracolo - fatto di per se impor-tantissimo in questo piu ampio problema dell'aooetta-zione 0 meno del cristianesimo presso le nuove popolazioni- e raramente racconto di prodigioso, ma e quasi sempreorientato e finalizzato per porre in evidenza la forza delDio cristiano, soprattutto in confronto con quelli pagani.

Sono gli episodi della donna colpevole, ehe non riescea partorire, flnchö, abbandonato il ricorso alla dea Diana,non ottiene l'aiuto di s. Andrea, ehe la libera, ma deveanche indurla ad aeeettare il fatto ehe, per essere punita.del male commesso, il figlio nasca morto. Proprio in unambiente ehe ci viene esplieitamente presentato comerurale si svolge l'episodio della donna ehe viene colpitad'insolazione durante il suo lavoro: si ohiama, allora, unariolus, ehe arriva con le sue eligaturae s e «philacteria »,ma non ottiene nulla; la guarigione verrä immediata quan-do le ungeranno le labbra eon un olio preso da s. Martino.Di una. tensione e di una difficoltä tra veseovo e mondoreligioso popolare, anzi, eontadino - come viene, appunto,sottolineato - ci e testimonianza l'episodio della tombadi s. Benigno nel De gloria martyrum. Polehe il sareofago,

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dove era conservato, costituiva oggetto continuo delculto di rustici, il veseovo ha il dubbio ehe possa esseretombs di un pagano. E costretto, perö, a ricredersi, ancheper un prodigio che vi si verifica.

Il numero e l'irnportanza di questi episodi ei mostranola forza e la. persistenza di una. mentalitä legata alla tradi-zione pagana. e l'irnpegno del clero per estirparla: ebennoto l'episodio del Liber in gloria confessorum, ehe mostracome la Chiesa solo a fatiea riusci ad interrompere il cultorurale ad una. divinitä lacustre, ottenendo, appunto, ehei contadini portassero Ie loro offorte a s. IIario, in unachiesa ehe nei pressi del lago era stata costruita in suoonore.

Ne viene la conferma ehe ilmondo contadino sentivacome piu ristretto, piu angusto, meno ricco e, in fondo,'meno rispondente alle proprie esigenze di vita spiritualeil cristianesimo, avvertendo le necessitä di un divino piua se prossimo, piu pronto' ad intervenire nei loro bisogniparticolari, piu specificamente aperte ai loro sentimentipersonali. Se mai ci fosse bisogno di prove ulteriori, una'ci viene ancora dallo stesso Gregorio di Tours, che nol suoDe miraculis s. Juliani ci riferisce degli animali ehe af-fluivano nelle chiese, sia per esservi benedetti, sia per es-sere conscgnati, in parte, al sacerdote. E una saporosadcscrizione di un vivace chiasso paesano con I'accornpa-gnamento di un miracolo, l'imprevedibile mansuetudopecorum in hac basilica votorum - vi erano nel bestiameanche s cothurnosi tauri s -, quando entrarono in chiesa.E forse in questo miracolo non manes l'ammonimento,appunto, per i rustiei: qucllo di rispettare, come le bestie,la aacralitä delle chiese, essi, ai quali in continuazioneviene rivolto il rimprovero di chiaecherare durante lecerimonie sacre, anzi, di non assistervi finoalla fine; nevalsero ad evitare questi inconvenienti minacce di pene

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spirituell, come neppure quelle materiali di s. Stefsnod'Ungheria ü.

Le masse, infatti, specialmente quelle rurali, non ersno, ,se non a livelli assai modesti, davvero cristiane: anohel'opera tra i franchi di un monaco, come s. Colombano,si pnö spiegare 8010 ed in quanto quelle ersno rimastelargamente intrise di paganesimo.

Quanto questo paganesimo f088e operante, risultain maniera vorrei dire evidente, se per un memento pre-stiamo la nostra attenzione al sermone contenu~' nellavita. di 8: Eligio, soritto da Audoino, 0 se rivolgiamo lanostra attenzione alla personalitä ed all'opera assai di-·scusse, ma non per questo meno fondamentalmente ri-levanti, di Pinnino e del suo Scarapsue, tanto per Iimi-tarci a due perso~lit8. assai no~ u.

(41) Per quanto riguarda la HÜIofWJrGflCOrUm, si veda GUOOJUI .Pl8OOPI'fuBolON8U H~ J_"'"" • oura di B. K1lUIOII, to I, p. I, Hannov_188,(, (MOH, Scriploru reru'" M~m I, 1], ove Bi troveranno, ri.nnnelando qui a indicazioni apeeifiehe, i frequenti raoconti di lotte inteme,f'rateme gelosie. odi reciprOci, violense aontro laioi ad eooleaiaeüoi, mllDÜe-stazioni tutte queste di nn mondo superflciaImente toocato da} oristianeaimo.Appare _i meno in evidensa il mondo galloromano. Per la religiositlt. deltempo di Oregorio sono aucbe pil'l importanti le opere di edificazione ID., MirG-eulo d opcrG miflOl'G, a cura di B. Kruscb ad. eit., t. 1, p. n, Haunoverae 1885.Tra queste ricordiamo il Liber d. miraculu b.Andr_ apoftoli, donde rioaviamoI'episodio cit. Del testo al e. 211,p. 391; iLibri I·lV d. "'rlWibu e. Manini qi.eeopi - per I'epiaodio ei~. efr. it O. 38, alle pp. 208·209 -; ilLiber in gloria many."'''' - il e. 150 .i trova aUe pp. 72-7.( -; ilLib.. in gloria confeuoru", - l'episodiorioordato •• 1o. 2, aUe pp. 299·300 -; il Lib.,. de pauio'M d ",nulibu S. Ivl~fltGnyrie - di oui viene ciL il o. 31, alla p. 127 -I BU Oregorio di Tours Bi vedaI'inaieme di studi raocolti in Gngorio di Tour., Todi 1977 [Contlegnitkl CenIr'odi elvdi .vlla .pörilual~ m«li_'" XU). Per le leggi di .. Stefano d'UngheriaBi rinvia • L. Z!VODBUT,.A SuN I.mill, BuN Ldezl6 U Kdlmdll lora6.li ,/Jr.Mayd: I. uillGli 1aatdnnotol: Jom.ai (Le JOfIli delle leggi dell'etQ Ili e. S~fanO,e. LadulAo. Colomanno. delle ~ .. nodal.), Budapest I~

(,(2) Non potIaiamo dare molta attenzione a queste opere'relative all. con.VeralOll8 od an. miaaione rivolte a pagani 0 a aemioriatiani, perch' Bi tratta dioompoaiuoni rivolte &1olero • non ai fedeli, oome Bi ricava dal fatto eh. sonoaeritte in laÜDo. Inoltn, come ha Dotato a BUO tempo W. BouDBIOT, DM.ale.'_li iteM lWigiaft ill d. amllkMII I:ircAlichen LiIerGlvr du .dbendlandeetoO.$. bit 11. Ja1wlUftdm, Bonn 1928,1. opere di Manino di Brag., di Eligio~

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RESISTE~ZE DEI CULTI NELLA PRATICA RELIGIOSA 85,.

Si tratta. - va. ora. proprio ben chiarito - di opere eheci consentono di cogliere, con una. preeisione abbastanzanotevoIe, il tipo, i modi e le forme di una eultura religiosa

-e di una vita spirituale delle masse, pur avvertendo ehela loro rcdazione in latino ci induce a. ritenere ehe questeoperette non dovessero servire direttamcnte ai fedeli,ma potessero essere piuttosto degli strumenti rivolti aquanti del cIero avevano una diretta relazione con i fedelistessi, ai quali dovevano trasferire, nel loro -volgare,quanto veniva fatto conoseere dal latino di queste ope-rette. Non dimentiehiamo ehe. m questo memento variconosciuta un'importanza. eccezionale anche se, pet'taluni rispetti, documentariamente inafferrabile a quelliehe erano i collaboratori silenziosi, ma attdvi e responsa-bili, delle grandi personalitä missionarie, E doveroso sotto-lineare la funzionc storica dei grandi, come i gill. ricordatiWilibrord-Clemente, Wirnfried-Bonifazio 0, prima diloro, Colombano. Se di qualcuno conosciamo i nomi,come s. Gallo per Colombano 0 Lullo per s. Bonifazio, la.massima parte di questi collaboratori di range inferiorenon ci e nota. 41. :Ma l'importanza e grande, perehe era.~

di Pirrnino sono collegate fra loro e risentono deU'inßuenza di Cesario di Arlee.Comunque, a completamento dol Boudriot, per questi personaggi come per leoro opere, si veda A. ÄNGENENDT, op. cit. nella nota 18. .

(43) Proprio una lettere. di Bonifaeio all'abate Fuldrado di St. Denis del-I'anno 752 ci m08tre. la funzione e l'attivita di questi collaboratori di rango .medio cd inferiore: • Propterea almitatie vestrae clementiam diligenter in Deinomine deprecor, ut filiolum meum et corepiscopum, Lullum, si Deus voluerit,et si elementise vestrae pleeese, in hoc ministerium populorum et aoollesie.rumconponore et constituere ra.oie.tia praedicatorem et doctorem presbiterorum etpopulorum. Et spero. si Dl,lus voluerit, quod in ilIo habeant presbiteri magi.strum et monachi regularem doetorem et populi christiani fidelem predicatoremet pastorem. Propterea hoc maxime autem fieri peto quia presbiteri mei propemaroam paganorum pauperoulam vitam habeant. Panem ad manducandumadquirere possunt, lied vestimenta invenire ibi non p088unt. nisi aliunde consi.lium et adiutorem habeant, ut sustinere et indurare in illis locis ad ministeriumpopuli poesinb. eadem modo siout ego ilI08 adiuvavi •. err. R. RAU, 01'. eil.,p. 314. Ci Bi perdoni questa lungs citazione, ma nells sua conoisione e fra lepiu efficaci, ch'io conosca, ad illustrare la Cunzione di questi collaboratori dei

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no questi ehe contlnuuvano, rassodavano, completavanoe perfezionavano l'opera dei grandi; non solo, ma da unpunto di vista. ecclesiastico e delle istituzioni, proprioquelle a cui e rivolta questa. Settimana, erano preoisa-mente i chierici ai quali veniva affidata la formazione dellarete piu bassa, quella ehe li poneva in rapporto immedia-to e diretto con quanti erano fedeli, insieme con 00101'0

ehe 10 erano assai piu tiepidamente, e, infine, con i veri epropri pagani. Per Ioro, ,come si"e detto, erano Berittequeste operette, ehe dobbiamo eonsiderare come gli stru-menti elementari di una catechesi, nella quale Bi riper-,cuotevano, come in una cassa di risonanza., gli aspetti p0-sitivi e negativi dell'espansione del cristianesimo.

Di quests. catechesi non potremo, certo, 'qui dareindica.zioni particolareggiate, limitandoci piuttosto a ri-eordarne 'l'importanza, che viene' sottolineata, varievolte, in piu di un ca.pitolare e proprio in quelli, ben noti,ai quali gli studiosi hanno rivolto illoro interesse, trovan-dovi l'esortazione a predicate in rmtica Roma:na linguao in Teotisca;ma hanno trascurato di mettere in rilievoquel ehe si deve predieare, quale si rieava da raccolteomiletiche 0 libretti, come, appunto, quello di Pirmino.

grandi missionari, e, nello .teaao tempo, intermediari fra queste 'pel'llOnaliti.di primo rango e gli altri ancora pit! modeati. ,Si noti, in partioolare, la funzionedi Lullo come ,predioator e' doctor presbiterorum et populorum t. D'altN.parte, e in~nte il quadro di diffiooltA oggettive, neUe quall i miaaionariIIi muovevano. Inoltre, aenza dover aggiungere un'altN oitazione lunga della ,~ lettera, vale la pena ricordare ohe pooo prima Bonifaoio avverte ehequesti misaionari .ono, pene omnea peregrini t, ohe taluni Bono preti ed altrimonaci, ehe un certo numero di loro 6 ormai veochio, I qui longo temporemeoum VÜ'entee, laboraverunt et me adiuvabant t; quanto alIa fragilitA diffioiledi qneat'opera miaaionaria, 6 aignificativo ohe Bonifacio preciaa oome I de hieomnibUII .ollicitUII awn. ut polt obitum meum DOtl dieperdantur t e qualo ..oio accada ehe non, Bint diapersi Biout omnes non habentea paatorem et populiprope marcam paganorum Don perdant legem Christi t; cf'r. loco eil. C'. appenabiaogno di .vvertire ehe la sitnaEione IIi riferiace propria • queU'area limite '

• dove IIi operava appunto 'prope marcam paganorum., .iamo oioe •• trettoeontatto 001 mondo pagano.

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Si dice, infatti, nel concilio di Tours dell'813 e poi, in for-ma piu ampia, in quello di l\Iagonza dell'847,' ehe rife-risee anche la decisione precedente al punto 2: « Cumigitur omnia eoncilia canonum, qui recipiuntur, sint a'sacerdotibus legenda et intelligenda et per ea sit eis vi-vendum et praedieandum, necessarium duximus ut' eaquae ad fidem pertinent et ubi de extirpandis vitiis etplantandis virtutibus scribitur, hoc ab eis erebro legaturet bene intelligatur et in populo praedicetur. Et quilibetepiscopus habeat omelias continentes necessarias admoni-tiones, quibus subiecti erudiantur, id est: de fide catholica,prout capere possint, de perpetua retributione bonorum etaeterna damnatione malorum, de resurrectione quoquefutura et ultimo iudicio, et quibus possit promereri beatavita,quibusve excludi. Et ut easdem omelias quisqueaperte transferre studeat in rusticam Romanam linguamaut Teotiscam, quo facilius cuncti possint intellegere,quae dieuntur s 44.

A questo rispondevano assai bene, gia da tempo, ope- .rette, come 10 Scarapsus per cui vale la pena di dare unosguardo alla sua struttura. Questa catechesi si articola sutre punti fondamentali: una conoscenza .elementare distoria sacra - intesa come affermazione della potenza diDio, ehe travolge tutte le forze a lui ostili - non senzavistose lacune, perehe dal peccatodi Adamo, dopo un 'ricordo dei patriarchi, si va all'incarnazione di Cristo edal Suo significato salvifico; segue poi un brevissimo pro-filo della teologia, se cosl possiamo chiamare una serie dirapidi cenni, mentre alla morale viene dedicata la piu

(44) Cfr. Capitularia regum francorum, t. 11, pars prior, ed. A. BORETIUS-V. KRAUSE, Harmoverae 1890 [MGH, Legum sectio 11. Capitularia regumfran.corum t. II, pars prior], n. 248 alIa p. 176. Si avverta oome gli argomentd, didi cui si consiglia la predicazione, eoineidano con quelli dei vari manuali per imissionari.

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large parte, in una logics intuitivamente evidente e ri-spondente allo scopo di tentare una formazione cristianadei fedeli. Non e casuale ehe in queste parte, con Unasignificativa trasposizione di valori, non e il cristiane-simo come manifestazione di amore divino, come frater-nita in Cristo, e filiazione dal Padre ehe trionfa, ma, yi_ceversa, I'immsgine di un Dio, ehe si e detto potente edominstore, ehe. proibisce, proibisce sempre, con variegiustificazioni, ma finendo col dare del cristianesimoI'idea complessiva di una religione di divieti, piuttostoche di una religione d'amore 45.

Sarebbe a queste punto facile accusare questi missio-nari .di una e falsiflcazione t. del messaggio eristiano, masarebbe anche estremamente ingeneroso, perehe significa,appunto, non tener conto proprio di quelle che erano leopposizioni al messaggio eristiano stesso. Quests serie diproibizioni tende a superare, se non a travolgere, le oppo-sizioni ehe venivano dalla naturale tendenza dell'nomoalle sopravvivenze, appunto, deI paganeaimo. Si tratts,ID altre parole, di ottcnere obbedienza, sia pure per forsa.di paura, piu ehe per spinta.d'amore, ai dettami moralidel cristianesimo e questa forza di paura risponde ad una

(411) Non p08BO qui procedere ad DD _me teonioo. dal puntO di mta den.teologia dell'etA carolingia, di qnerie operette. Ripeto qui in ainteai ehe le variaeompilazioni rivolte ai miaaionari per gli uai dell. loro attivitA teudono apre •. _tare UD certo tipo di criatianeeimo di cui brevemente diremo ohe 11 ridotta aIminimo la atoria eacra • I'eepoaizione degli artiooli di fede, mentre ai inaiate,.peao oon energia a atteggiamento addirittura minaoci08i, aulle norm. morali• eopraUutto III1lMUto - e la 008& oh. piu o'intereesa in queste llede - ,di COIl.IlUetudini, riti, religioai • magici del tempo preoriatiano. lIa ritengo ohe nOllaarebbe inopportuno DD _me concreto a preciao di questi teati in (unaiOlladella mentalitA dei popoli .. cui erano rivolti. In ogni 0880 p088OIlo aervire iIBOUDBlOT, ope eil., a l'Alfo.NBND'I. op. eil., ma non poeaiamo laeciare da parteI'ampio nudio di F. lliLBOlfO. lA UtIerGIuro c:a4ecAdicG d, lillgfUJ ,.,_ (11~ ckllo lillgfUJ Nll'~el~), in lA con_none. cit. Della nota 3.all. pp. 697.,.1. ehe • .wdiando aopraUutto i teati giunti fino a noi in linguated_. afrroDta ilproblema del rapporto &a mODdo miaaionario • fedeli. &DOh.in relazione alla monarcbia carolingia.

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concezione del sacro ehe e una concezione di forza e dipotenza, non di amore (6. .

In questo modo, mentre i grandi personaggi dellamissione provvedevano nei rapporti con gli alti personaggi,come e Il caso di Bonifazio con i Pipinidi, ad un'alleanzapolitico·religiosa, ehe, sul piano ecclesiastico, si traducevain una spinta in avanti delle fondazioni di diocesi ehe po-liticamente finivano per essere espansione territorialedel regno merovingico prima e poi carolingio, al ilivellopiu modesto si realizzava la trasformazione delle masse.

Su qucsti piani vari e diversi, ma organicamente col-legati, emerge in tutta la sua importanza un episodio,in cui gioca il ruolo di protagonista Bonifacio nei suoirapporti con la monarchia francs - da cui ha avuto ilcompito di riorganizzare la Chiesa del rcgno -, in quelli.con il papa - chiamato cd ascoltato come giudice in ulti-ma istanza - e, infine, in quelli col mondo locale, di cuivengono posti in evidenza, nello sfondo di una realtärurale, Iimiti e problemi.

Si affrontano, in uno scontro di mentalitä ehe a suavolts include una diversa eoncezione ecolesiologica, unesponente della chiesa franca, per cosl dire tradizionale,un Adalbcrto, prete ordinate da un corepiscopo e il grandeWirnfried-Bonifacio, di cui, del resto, piu oItre torneremoa parlare 47. Si -,tratta di uno soontro ehe ha un suo aspetto

(46) Anche ciö spiega, come, del reeto, ai e gill. aceennato, l'importanzaehe in questi seeoli ha la preaeDZa e l'influenza dell'Antieo Testamento. 11Diod'Israele risponde molto di piu di quelle del Nuovo Testamento alia concezionegermanica dol Dio forte, vincitore, del • Dio dogli ·eserciti •. ",Cfr. au questopunto le osservazioni di A. VAUCHEZ, La .piritualite du Moyen Age occidental,Paria 1975.

(47) Su quest'epiaodio earatteristico e nol suo genere altamente aignifice-tivo la fonte e l'epistolo.rio di s. Bonifo.cio, per cui ai veda red. cit. a nota 33;au Adalberto ai vedano le lottere 60, 61 e gli atti del Binodo romano del 746riapettivamente alle pp. 174.182, 184.189, 394.414. L'episodio e irnportanteanche come segno dell8 aistem8zione antica della Chiesa franea 8 dell8 nuov.

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formale canonico e le sue ripercussioni sul piano dellamentalitä religiosa. TI suo svolgimento poi si concreta esi precisa in una serie di vicende particolari, ehe ci con-sentono un colpo d'occhio sui mondo contadino, quale eraequale, secondo Bonifaeio, sarebbe dovuto diventare.Non mancano, infine, delle conseguenze di natura isti-tuzionale. -

La. prima eircostanza da porre in rilievo e la presenza.e l'attivita dei corepiscopi, di cui non e compitomio par-lare, ma la cui azione, pur con le molte difficoltä e i moltiabnsi a cui dette luogo, si intravede di una qualehe effi-eacia proprio nei riguardi del mondo contadino, per iquali, del resto, furono «inventati t 48. D'altra parte,-mentre sappiamo ehe eanonieamente ai corepiscopi erainterdetta l'ordinazione di sacerdoti, ha anche rilievo10 scandalo di Bonifacio, quando ebbe aecertato ehe ilsuo antagonista, Adalberto, era stato ordinato, appuntoe proprio da un corepiscopo. Personalitä centrale del-l'episodio e, in ogni easo, la figura. di Adalberto stesso,ehe, egallus s di stirpe, avrebbe avuto delle rivelazioni,riuseendo ad ottenere con abili discorsi, con vari prodigie con un'accorta propaganda delle reliquie, «una certafama, quale quelle di un apostolo santo, di un difensoredel popolo t. Egli, per una rivelazione di un angelo delSignore «de 'extremis finibus mundi t, avrebbe ottenuto

e div_ ehe Bonifacio veniva introducendo anche in virtU dei poteri ohe glifurono oonCeritoidal ponteflce aU'atoto della aua nomina epiacopale e per oui ebbeeempre rappoggio deU. monarchia franoa. Per queat.'organizzazione ai auoilivelli pill mod.est.i ai veda il libro di I. DJ: LA ToUB, Lu poroiuu rvralu du4' 0" 11' Nck, Paria 1900.

(48) Sui oorepiooopi nOD abbiamo un'abbondant.e lett.eratura, mentre aonoUD fenomeno ohe merita aenza dubbio att.enzione; Bi vedano, comunque, Ta.GoTrLoB, DM abmdländi«M Chorepä.iopoI, Bonn 1928; DiclioftftG .... cl'A,..~ c1Irll~ ., '" Lilurgü, m, I, ooll. 1'23·1462: OhorCf1'I[IUI,a oura diB. LB:CLDCQ; DiclioftntHr. de drcm eo_iqutJ, m, coU. 686·69151Ohor~ aoura di .1. LB:CLJ:BO; B~ far Ami!:. und O~"., n,coil. 1105·11141~J, a oura di E. :KlwrrJ:N.

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le reliquie di un santo sconosciuto, per la cui intercessionee in grazia del possesso delle reliquie egli riteneva di poteravere da Dio qualsiasi cose Gli avesse chiesto. Ora, Adal-berto si presentava come un apostolo di Cristo e con unasua specifica coseienza religiosa, ehe 10 portava a rifiutarela dedicazione di una chiesa ad un apostolo 0 ad un mar-

• I

tire, a togIiere vslore 801 pcllegrinaggio « ad limina aposto-lorum ., dedicando, invece, una serie di oratori a se stessoin campagna. E qui emerge il tratto caratteristico diqueste predicazione, quella cioe di essere rivolta alla.csmpegna ed a quests, limitata, ottenendo di rimando,di avere I'sdesione di una vera e propria. multitude ru-sticorum .U. E qui, nella pratica religiosa, riscontriamouna sia pur rozza, ma non stupida linea di orientamentoreligioso, rispondente ad esigenze dei contadini. In primoluogo la collocazione di alcune croci e oratori nella cam-

(49) Queat'epiaodio ci aembra abbia una BUll. rilevanza anche sul tema dellainterpretazione di eiö ehe sill. religiOBitApopolara, n eucceeso di Adalberto ~ unaUCCel!110 ehe non dipende DAda potere politico, ehe Don aveva, DAdall'appar-tenere ad un ceto dominante, ma dalla capacitA ehe egli m08tra di aapersi ade-guare alia mentalitA ed alle esigenze religiose dei • rustiei », come, del reeto,notiamo nel testo delle. reluione. n probleme. metodologico che qui emerge 4\quindi di aapere quali erano gli stati d'animo, i bisogni religi08i, le credenzedei contadini steeai. Ci troviamo eioo ell fronte ad uno. religi08itA di cui inter_,per ca.pirla, i1 liveDo euIturale e spirituale, le eirc08tanze di vita con quantooocorre per riaolverle, afIront&rle pOBitivamente, ottenendo ed assicurandosiI'aiuto e I'intervento di Dio. D'altra parte, Adalberto .i presenta ai Buoi • ruati-ci • CODcaratteriaticbe tall quali queati Bi aspettavano di trovare in chi poteBaeloro eaprimere un mondo di idee, di gesti, liturgici 0 non, e di fatti devozionali.,di oui potesaero I18rvirsi per le proprie emergenze personali. quale ehe De fOBBela loro natura, In altre parole, non 0'4\ quello. imposizione di una fedo, ehe troppevolte Bi attribui&ce ai missionari, ma un rapporto tra preelloatore ,e fedeli BU diun piano cbe aembra pariteticci. Vale la peDa di avvertire ehe e proprio 8U queatopunto ehe Bonifaoio Bi 808Ddalizza, avvertendo in Adalberto una mancanza ellvera e propria aacerdotalitA in termini di sacralitA, 88DZa per altro renderaiconto ehe vi erano delle eaigenze a cui bisognsva pur rispondera. ~ earatteri-atica la eircoatanza ehe questo punto ell vista di Bonifaoio, per il quale, come ~noto, Bi rivolae a Roms, Bia rimasto anche nel giudizio dagH storici cbe nonIIODOriuaciti a oogliere l'importanza • popolare" e di popolarita ruatioana.dello. vioenda. 1180, per la religiOBita popolare, Bi veda quantÖ ei dice in 'R.~BELLl, La religion~'r., giJr. ei~

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pagna, vicino alle fonti; e una circostanza ehe non ei.sembrerä casuale, se ripensiamo alle continue proibizionie di Cesarie di Arles e di molti altri missionari e uominidi Chiesa contro il culto delle fonti. Quanto poi allacostruzione dei numerosi oratori, riteniamo di doverviriconoscere, ovviamente in linea di ipotesi, una abba-stanza ohiara posizione polemics contro il sistema dellechiese disposte ad una certa distanza l'una dall'altra,obbligando i contadini a lunghi spostamenti, ehe rite-niamo, per quanto ci sembra di poter dire, anche benmaggiori di quelli ehe riscontriamo, per esempio, nellepievi italiane.

Si spiegherebbe allora il fatto ehe egli ottenevs diriunire intorno a se e donne e « multitudinem rusticorumsin preghiera pubblica, con la conseguenza ehe restavanoabbandonate le altre chiese e i vescovi. II risultato re-ligiosamente interessante e la carismaticitä ehe Adalbertoattribuiva a se stesso distribuendo - e non devo qui sotto-linearne l'aspetto magico addirittura ovvio - unghie eeapelli, ehe venivano unite alle reliquie di s. Pietro, prin-cipe degli apostoli. Inoltre, egli faceva eircolare una let-tera mandata da Cristo agli uomini e delle preghiere, ovevenivano invocati nomi di angeli, conside~ati non orto-dossi.

Ad una vera e propria prassi religiose ed, insieme, aduna conferma di carismaticitä si riferisce, infine l'episodio.che viene considerate da Bonifazio come il piu grave eeioe di intervenire anche nel rito della penitenza, elimi-nando la confessione dei peccati - dal contesto sernbraehe sia confessione pubblica, ma anche inperfetto con-trasto con i « tariffari • dei peniten.ziali -, dieendo ai redeli:..Scio omnia peccata vestra, quia. mihi eognita, sunt oc-cults. vestra.. Non est opus confiteri, sed dimissa. sunt vobis

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peeeata vestra preterits. Seeuri et absoluti reverteminiad domos vestras cum pace. 50.

Che la vicenda di Adalbcrto, diseussa e condannataal concilio di Soissons del 744, per l'espansione fra iImondo contadino avesse una sua gravitä e quindi dovesseessere giudicata 801 di sopra ed oItre le autoritä religiosefranche, 10 prova il fatto ehe Bonifaeio ritenne neeessariodeferire il tutto alla suprema autoritä del papa Zaccaria,ehe riuni a Roma un apposito concilio, il quale, nel 745,dopo la Iettura della lettera di Bonifaeio procedette aduna solenne condanna.

Questo signifiea, insieme con altri elementi sui qualinon e possibile diffondersi, ehe - mondo rustieo 0 non -la Chiesa franca viveva una sua situazione critica, nellaquale i missionari provenienti dalle isole britanniche por-tavano un soffio nuovo di 'rigore, di obbedienza ai canoni,e, insieme, di eollegamento alla Chiesa di Roma. Ma dalloro intervento risulta anche come non vi fosse assolute-mente una situazione soddisfaecnte per la mental ita reli-giosa dei oontadini, e ehe, in ogni caso.. questi avevanouno. formazione cosl superflciale da ascoltare chiunqueriuscisse a presentarsi con un ccrto powre earismatico,mentre, d'altro canto, il successo di Adalberto testimoniaI'apertura di questo mondo contadino ad 'Una carisma-ticita. magico-profetiea e l'incapacitä dei suoi avversari,sia pur eanonicamente in regola ed investiti di poterelegittimo, a contrastarli. Che la situazione fosse, senza

(50) Ritengo ehe questo passo abbia un suo rilievo nella storie della psni-tenn, ehe da pubblica va diventando privata. QUllnta al pa880 apecifioo dioui qui si paria aembra riferirsi alia penitenza pubblica, da oui i fedeli vengonoesentati. Per coal dire l'onniacienza, di oui Adalberto diohiara d'esaere in poa-aeeso, non rende neo_ri .. I.. confe8llione dei peooati, ehe egli puo quindi aa-.olvere. Non'; puo poi fare a meno di rilevare il rifiuto della penitenza tarif·faria, ehe andava aoquiatando sempre piu importanza in Ocoidente, propriacon la diffusione dei miuionari provenienti dal mondo angl08a88one.

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dubbio, delicata e complessa, 10 testimonia l'episodio pa-rallelo, ma ehe qui non ci interessa, dell'altro eretieo,Clemente 51. .

Con Bonifacio, ehe e un riformatore dell a Chiesa.francs e ehe, quindi, ha avuto un'incidenza. profondaanche suI mondo contadino, dobbiarno, d'altra parte.rivolgere la nostra attenzione al problem a dell a missione,ehe non e sol tanto interna, cioe .verso i eristiani, ma eanche rivolta ai non eristiani. Qui il problem a si sdoppiain quelIo della eonversione e della persistenza ed appro-fondimento della conversione stessa l>lI.

Purtroppo non siamo bene informati su quell a ehe ela tecnica di conversione delle masse: dai vari episodigiunti fino a noi si riceve sempre la conferma ehe, anoheper la caratteristica. impostazione della societä germanica,la conversione fosse legata e determinate da quells deicapi, Se ripereorriamo la earatteristica successione deglieventi nella conversione del re del Kent,' Etelredo, cirendiamo conto ehe, al di la. dell'intervento personaledella regina ehe era. giß. cristiana, molto potette una certaabilita. di Agostino a presentarsi come dotato di un po-tere sacrsle maggiere di quello degli dei tradizionaligermanici. La straordinaria aceettazione del battesimoda parte di dieeimila sngli fu diretts conseguenza dellaconversione del sovrano, eppure rese immediatamentenecessaria la richiesta di' altri rinforzi per rassodare edapprofondire la semplice adesione 801 cristianesimo contutta una serie di istruzioni particolari, le quali, per ta-luni riguardi, confrontate con istruzioni, ad esempio, di

(51) crr. ancora R. RAU, 0fJ. eil., pp. 396.410.(52) Per i missionari si veda quanta abbiamo gia. piu volte rioordata alle

note U, 18, 42, 43, 45; per i grandi missionari e it loro aignificato .torioo.va vista l'ampia sinteei di H. LöWE, Pirmi .. , Willibrord und Boni/atiIU. IhreBedeutung für dO. M~uc1IichU ihrtJf' Zeit, in La cotlver.wne oit., aUe pp.217·261, a cui va aggiunta it volumedi A. ANGJ:NENDT, giB oit.

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Cesario di Arles, testimoniano una diversa concezione,sia pure a poehi deeenni di distanza, nei riguardi delmondo pagano. Se, infatti, nell'area franea, Cesario e idecreti del re Childeberto (554) impongono I'opportunitädi distruggere i templi pagani, I'esperienza doveva avereinsegnato - e si ha I'impressione proprio come riperous-sione del mondo germanico - l'opportunitä di sostitui-re al ·tempio pagano la sovrapposizione di una chiesacristiana, cioe la deviazione del sentimento religioso,l'orientamento in una direzione diversa, non piu la suaeliminazione. E importante rilevare ehe tra le due posi-zioni in contrasto, entrambe prospettate da GregorioMagno, questa seconda sembrö avere maggiore rilievo emaggiore seguito.

Una situazione, in parte, diversa, con realizzazioni,per cosi dire, empiriehe, caso per caso, troviamo con imissionari fra le popolazioni germaniche, in particolarefra quelle ehe hanno ricevuto ilbattesimo. Senza ritornaresu quanto si e gia. detto a proposito di Eligio e di Pir-mino, merita sempre la massima attenzione la conversionee, soprattutto, la cristianizzazione dei sassoni, sui qualiuna serie di testi e un infittirsi di studi ci permettono undiscorsopiu ampio. Poeo dobbiamo dire della conversione,anche se va ricordata la resistenza ehe, per vari motivinazionali, e, come e stato recentemente detto, anche so-eiali, ha impedito la cristianizzazionerapids dei sassoni53.

(53) II problema dell a resistenza dei 8&88oniells cristianizzazione rappre-senta uno dei problemi piu discussi della monarchia cerolingia, per quanto ri-guarda sia l'interpretazione dei motivi profondi di tale resistenza, silOI'accani.mento da parte di Carlo Magno. Per il primo come per il secondo • bagno dieangue. gioverS ricordare cbe 80no entrambi conseguenze finali di opers.zionimilitari cbe, Dei easo dei 8888oni, furono ripetute, violente e difficili. In ognicaso ." pera significativo cbe Bio.Btato ribadito in varie oircostanze il divietodi pra.ticbe pagane anobe dopo la c08iddetta conversione. Cie. vuol dire cbe leresistenze eraDO diffuse e • tutti i livelli, anche quando poteva Bombra.re finitoil motivo politico e la resistenza nazionale. Ritengo comunque ehe il problem.

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Qui nessun fenomeno di improvvisa. conversione ill capi.Anzi, va aggiunto ehe anche quando i capi, fosse pure ilfamose Vitichindo si convertl, le popolazioni rimaeero. assolutamente refrattarie come ci mostra la ben notaOapilula.tio de partwus Saxonie, dove la realta religiosadelle campsgne emerge quale fatto negative e resistenza 'tenace alla cristianizzazione. Si dice, infatti, al o. 3, ehenon bisogna entrare in ehiesa con la violenzs, ne commet-tervi furti e ehe non bisogna darla alle flamme; qui l' op-posizione alIa cristianizzazione e il rifiuto del rito cri-·stiano e indicate con inequivocabile ohiarezza. Per l'aspet-to religioso e ancora piu interessante quanto si dice nelcapitolo successivo, ove si prevede esplicitamente la penadi morte per chiunque con deliberato proposito violi « prodespectu ehristianitatis s il digiuno quaresimale, fatto laeui importanza e tanto piü rilevante; in quanto era unodei poehi obblighi collettivi dei neoconvertiti. Ancor piucaratteristici sono i due fatti del eannibalismö relativoalla strega edel rito pagano del rogo, ehe si contrapponevaa quello cristiano del seppellimento. Addirittura segno diresistenza pegsna, neI senso piu preciso del termine, tro-viamo nei cc. 8-9-10, neI quale si parla di chi si rende con-tumace .di fronte al battesimo, perehe vuole rimanerepagsno, - 0 di sacrifici in onore degli dei, ehe nella Oapitu-

della coovenliooe elebba ormai definitivamente - il ONOdei _oni 8 eaempl ....- ~tonare ogni facile trionfaIiamo. La fede oriatiaoa non e una lilee cbediaaipa immediatameote delle tenebre. ma una fede ehe Bi diffoode 000 lenteaa •.

. COD di1DcoltA e aUraverllO opposisioni ed 08tacoli di varianatura ed importaDaa.Ne vione un rilievo ben maggiore ai miaaionari. IIOprattutto a queIli di 1'&Il1Opiu modesto. ma &nolle emerge la tenaoe ade.ione alia fede avita ohe doveva.quindi •• ven un f..moo ben preciao .., otteneva una 00Bl fedele e lunga _,-tasione.-Bi eleve paIB&I'e. quindi. ad una oonoezione drammatioa di qu-w tr&.puBO di fedil ne viene anche. come oo~enza di non pooo rilievo per qUMtaSettimana. il rilievo da dare alle .trutture eoolMiNtiohe inferiori. I. oui realtA,eonaietenza od artioolasione etorioa. aopr&ttutto nel mondo germanioo. e poiepiu tardi. iD queUo e1avo. hanno ooetituito la rete per oui I'acoettasione formaledel aristiaDeaimo e diventata traaformaziooe oriatiana della 800ietA.

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lotio sono chiamati demoni e, infine, 301 limite tra fattoreligioso e politico, la condanna di quanti cospirino controil cristianesimo e il potere politico cristiano.

Se in tutti questi casi e comminata la pena di morte,si ritorna su questi problemi negli ultimi paragrafi, neiquali si prescrive il pagamento delle decime, si obbligaa recarsi in chiesa «ad audiendum verbum Dei s, senzaehe si possano tenere riunioni «et placita pubblioa s. Inoltretutti gli infanti devono essere battezzati entro il primoanno della nascita e chi non 10 faccia e obbligato 301 paga-mento di una multa. Ovviamente questo caso non vaconfuso col precedente, in quanto si riferisce ad una. tra-scuraggine, ehe perö, viene punita pesantemente: se eun nobile deve dare 120 soldi, se e libero 60, se e un lito 30.E si ricordi ehe un soldo: sassone equivsleva ad un bued'un anno, Non e po co interessante ehe vengsnoregolatii rapporti matrimonisli e condannati i saoriflci alle fonti,sgli alberi 0 ai boschi: vi e confermata, cosi, la distinzionefra il complesso degli dei maggiori - il cui sacrificio era.punito con la morte - e la continuitä di presenza di divinitäappartenenti a queUo ehe ho chiamato I'alone religioso -per cui ci si .limita ad una multa, Si ribadisce poi ehe icorpi dei cristiani sassoni devono essere consegnati aicimiteri ecclesiastici «et non ad tumulos paganbrum s.Infine, si condannano gli indovini.

TI .testo, tuttavia, piu interessante per la eonoscenzadel mondo religioso gennanico ncl senso genorale deltermine rimane il cosiddetto Indiculus superstitionum etpaqaniarum, ehe, anch'esso, nella sua apparenza. schele-trica, in realtä e un promemoria, se non un indice, ehedoveva servire alla compilazione di un manuale missio-nario, come mostra la presentazione, appunto, delle su-perstizioni e paganie. II recente lavoro di Holger Homannci dispensa da un'analisi minuta diquesto testo, che egli

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giustamente collocain area franca, piu ancora che sassone,indicando appunto nelle particolaritä tutto quello ehe visi rifcrisce. Naturalmente taluni dati si riportano, senzadubbio, al mondo contadino, come il banchetto ehe sifaceva in febbraio e ehe qui vicne nominate «spurealia t,le cerimonie sacre nei boschi, ehe qui vengono chiamatecol loro norne germanieo di s nimidaa ,., e poi i residui diriti in onore di divinitä pagane, delle quali sembranopersistere particolarmente Mercuric e Giove, cioe Odinoe Tor. Una particolare rilevanza dobbiamo, parlande delmondo contadino, dare al punto 15, in cui si parla del. «lignum fricatum seu Notfyr », ehe e durato a lungo,ed ha avuto una Bua quasi cristianizzazione: consistevanell'aecensione di un fuoeo, strofinando due legni e poifacendo passare degli animali attraverso il fuoco nel giornodi S. Giovanni Battista, per evitare il diffondersi di epi-demie.

Risulta da questo testo del IX secolo ehe, dunque,la religiositä pagana conservava una sua presenza ed inci-denza nel mondo contadino. Diremo anzi ehe, in talunicasi, ha influenzato e provocato riti cristiani. C'e appenabisogno di ricordare come le rogazioni, ehe ancora oggi eo-stituiscono parte della liturgia, riprendano le ambarvaliadell'antica romanitä. Festa giä affermata tra la fine delV e l'inizio del VI seeolo, i1 Natale sostituisce, anche se ilproblema e in diseussione, la festa per l'invictus 80l e sieontrappone, comunque, alla calende di gennaio, 1\la,polehe dobbiamo limitarci al mondo contadino, ricorde-·remo come abbis una funzione santificatrice il suono dellecampane durante le tempeste, che doveva mettere infuga 10 scatenarsi delle potenze malefiche e distoglieregli animi dalla magia - esistente aneora in pienissima eta.carolingia e, nella seconda ondata germaniea, preS80 idanesi -, infine la benedizione dei campi ehe doveva met-

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tere in fuga quanto di maligno potesse ancora sussisterenells vita contadina 54.

Naturalmente non possiamo qui affrontare in tuttala sua eomplessitä il problema della romanizzazione 0

della germanizzazione del eristianesimo, ehe ha una suaprccisa complessitä e ehe si riferisce a tutto il mondo dell aChicsa e non alla sola religiositä contadina. E, in ogni caso,comune a contadini e non, tutta la. religiositä relative 801problema - dolls morte e dell'immediata sorte dell'anima801 momento della dipartita. E questo il lato della liturgianel quale sbbiamo la sensazione ehe, piu ehe mai, abbiaavuto influenza il mondo delle credenze di tipo pagano,e, dobbiarno precisare, del paganesimo sincretistico greeo-romano orientale. Fino 801 Concilio Vaticano II ed ancoroggi, malgrade talune semplificazioni della liturgia, erimasto fermo il convincimento ehe I'anima nella suaascesa a Dio debba attraversare uno spazio ove forzeangeliche e diabollohe la contrastano, a non tener contodi una prima lotta, ehe si ha 801 letto del moribondo, oveforze del bene e del male si incontrano 115.

Su questo piano non si puö tacere l'importanza eheha, con una. stupefacente oontinuitä di millenni, il pro-blema della psicostasia, che .180presenza dell'immagine diMicheie ehe pesa le anime attesta. indubbiamente in area

(54) La Capitulalio de parlibU4 Saxoniae, datata fra 775·790, ~ in CGpilu.lMio r"l1"'" Ira"",",,,,, cit. I, Hannoverae 1883 (MOH, Leg"", .ectw 11. Capt-

, tulMio rtgUm Iranwf"tjm 11, pp. 68·70: per I'lndiculU4 si veda, invece, l'ampiaanalisi di H. D. HOXANli", Der lndiculu. Irtlper.tition"", et ~aniarum undf'er'tDondleDenbnäler, Göttingen 1965, la cui opera e import&nte perohllattraverao l'eeame dell'lndicnlu., paaaa in rBBSegna tutto il problem .. dei·le IIOpravvivenze., Altre indicazioni poaaono trovarai in A, hANz, Dü

. lnrcAlid&cn BeneclietWnen im MitUlalUr, 2 voll., Freiburg i. B. 11109, ohearticola le benedizioni aecondo le materie e le ocoaaioni delle benedizionin-e. "

(55) err. in propo.ito R. lLufULLI, La Chiua fro il crü'iano • la 1IIOI'te;CrtftlorlO • ~-. in Ftzo.ojla • reltgiqM d./ronte alla rnorte, Padova 1981Archivio di FilOllOfial, pp, 4315."15.

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rurale. Si pensi alla chiesa di Bominaoo, in plena campagna:ebbeno in pieno XIII secolo, continua. la tradizione dellapesa delle anime, ehe sembra debba rieondursi al librodei morti egiziano be.

Bisogna, comunque, porre in rilievo ehe, in ogni luogo,I'opera dei missionari e degli ecclesiastici, ehe impianta-rono le nuove diocesi a la rete di chiese nelle area viavia sistemate, dovette affrontaro a superare con grandefatica il mondo ed il complesso mitico di questa germani-citä: ne sempre riusciamo a rendercene conto in tuttala sua complessitä. Non ho bisogno di rioordere come lenostre conoseenze sui miti dei germani di questi seeoliVI-IX siano estrcmamente modeste, per non dire al limitedel nulla, tanto da peter dire ehe, in pratica, tra mondogermanico di Tacito e mondo nordico abbiamo, nono-stante la grandiosa presenza di bavari, turingi, sassoni edaltri popoll ancora, uri vuoto di notizie. Questo vuoto,perö, non c'e per la vita morale e per le pratiche religiose,quotidiane, per le condanne, di cui abbiamo gill.parlato,come anche per I'intervento di quel grandiose apparatodi penitenza pedagogica ehe sono i penitenziali. Ideati edisposti in Irlanda, essi hanno mostrate una cosl vasta'diffusione, una tale presenza e capacitä imperative dadover essere considerati, a fiancoai missionari in quantopersonalitä operanti, come 10 strumento piu efflcace -sempre in quell'orientamento di cui abbiamo colto le.radlci a propositi>dei libretti di missionari - di una. reli-giositä, sentita piu come fede ehe proibisce e ehe, quindi,

(56) Si veda in proposito .lIicha~, Erzen(Jtl, in Lexikon der chNtlic~Ikonographie, hrag. v. E. KIRSCHBAUM, Ill, Rom-Freiburg-Basel-\Vien 1971,coli. 255-265, speeialrnente COme Sulenwäger. SuI oulto di 8. !>Iiohele in Oooi-dente nel Medio' Evo'b onna~ eJassica l'opera di O. ROJDESTVBNSKY, Le cult.de Saint J,1i<:Mlelle M&ytrl Age latin, Paris 1922.

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avendo forza, ricorre alle punizioni ogni qualvolta questevengano violate 67.

E stato questo dei penitenziali uno degli strumentimediante i quali le istituzioni hanno potu to capillarmenteoperare, di luogo in luogo, in maniera organica e coerente.Dobbiamo considerare ehe questi penitenziali diederoluogo Iocalmcnte anche a vere e proprie interrogazioni dipenitenze - in Germania ebbero particolare rilievo comeBeichtformeln -, donde si svilupparono le ben piu impor-tanti serie di domande ehe alla fine neI Oorrector, trove-ranno una loro prima, notevole sistemazione. Non hobisogno qui di dire quanto queste formule e domandeabbiano avuto appIicazione proprio ai livelli ecclesiusticidi pratica deIla penitenza 58 •

. .In una dimensione diversa, aIla quale dovremo pursccennare, anche se, per certi aspetti, andremo al di ladei limiti consueti dell'Alto l\ledioevo, ci porta la con-versione dei popoli nordici. Non ripeteremo quello eheabbiamo gia. rilevato circa talune precise persistenze eresistenze del mondo gerrnanico, ma non potremo tacerecio ehe, sotto un eerto punto di vista, ne costituisceun aspetto caratteristico, Si tratta. dell'opposizione tan-

(57) Quanto ai penitenziali un giro d'orizzonte completo l! in C. VOGIi:L,

Lu • £ibri paenitentialu t, Turnhout 1978 [Typologie du Source« du -'foyen •.1ge accidental, 27]. Sarebbe, perö ingiusto dimenticare l'opera di approfondi-men to, iniziata e portata avanti da R. Köttje, tuttora in eorso. Altro indica-zioni poeaono trovarai nei miei due articoli relativi alia vita eessuale e al ma-trimonio: R. MANSELLI, Vi.. Jamiliale d elhique .exuelle dam lu penitentid<r,in Familie d parente, Rome 1977, pp. 363·378 eID., 11 matrimonio nei perliten.2iali, in 11 matrimonio nella 80Cieea altomediwal .., Spoloto 1977 (SettimanaXXIV), pp. 287·315. .

(58) II Corr«tor merita rilievo proprio oome fonte di vita religiosa, in gene·rale, con attenzione a sopravvivenze magiche e pagane, come hanno mostratoC. VOGEL, Pratiquu IlUperatitiewu au dOlm du XI' aiecle d'apre. le • Corr«lor."v. J,ledicua. d.. Buchard, I.vb[ull de Worma, in Etudu de civili8ation medilvale(IX'.XII· "eclu) ]IUlangu ofJer18cJ E. R. Labande, Poitiers 1974, pp. 7~1.761.eR. MANSELLI, Simboli.tmo 11magia nell'Alto Medioevo, in Sirnboli e .imbologiane!l'Alto Medioevo, Spoleto 1975 (Settimane XXIUI, pp. 293·320.

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to decisa al cristianesimo, ehe un gruppo cospicuo ab-bandonö le terre natie, affrontando un viaggio per mare,arrestandosi in Islanda, per mantenervi la religione avita- come moströ anni or sono Marco Scovazzi - soprat-tutto e specialmente l'adesione e il rispetto per i proprimiti 1>9. Senza entrare nel merito di se e fino ache puntoil cristianesimo abbia esercitato una qualehe influenzanel mondo della poesia edella saga del Nord, non si puöfare a meno di porre in rilievo come, anche dopo aver ade-rito alia nuova fede, il mondo nordico abbia rispettatoe salvato i suoi miti e i suoi racconti tradizionali. Pursenza dare a questa circostanza uno specificovalore reli-gioso, ritengo ehe dobbiamo a questa letteratura rieono-scere di aver ricevuto, da parte dei nordici cristianizzati,quello stesso rispetto per i miti, ehe i latini e i greci aveva-no mentenuto per le loro opere di poesia, di filosofiae diletteratura. Direi di piu: non vi e riscontrabile, almenoad un livello preciso, quella polemiea, che, almeno inparte, dagli scrittori cristiani si levö verso gli autoridella elassicitä, In questo senso mi sembra ehe SnorriSturluson sia nel suo genere un personaggio emblematico,proprio per la considerazione riguardosa di questi mitidel passato, e, per altri rispetti, non meno interessante ela personalitä di Saxo Grammaticus 301 quale, come hamostrato fra gli altri, il Dumezil, dobbiamo la conserva-zione di altri miti nordici, sia pure in un passaggio dalmito 301 romanzo 60 •

• (59) Per l'arrivo dei cristianesimo nel mondo nordico va in primo luogoconsiderato l'ampio studio di L. MUSSET,La penetration chretienne daM "Eu.rope du nord tJt BOn influenctJ sur la .cit>ili8<Jtion8candinat/Il, in La converBione,cit., alle pp. 263.325, a cui va affiancato, specialmente per il problema delleresistenze, M. SCOVA.ZZI,paganllBimo to crialianeaimo nelle aaghe nordiche, inLa conver8ione, cit., alle pp. 759·784. La questione fu parzialmente ripresa inIDEM, Il diritlo ialandll8ll nella Landnamab6k, Milano 1961.

(60) Per S.u::o ORA.MMATICUS,Gll8ta Danorum. si vedal'edizione di J. OLBIlteH. RAEDEB, K0benhaven 1931. Per l'utilizzazione di questi Gesto come fante

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Piu diffieile riesee, invece, in quest'area dcterminarele resistenze al livello della religiositä quotidiana; si ha,eomunque, la sensazione ehe l'impianto e la sistemazionedella Chiesa nei territori del nord, eompiuti fra I'XI e XII

socolo, abbia avuto una. sistematicitä ed una regolaritämaggiori ehe non quella pipinide-carolingia. Ma non man-carono curiosi casi di incomprcnsioni, come quella ehetestimonia. nella Danimarea dell'xr seeolo la permanenzadi una mentalitä pagana, sill. pure nella sua manifesta-zione magica, per la lagnanza ehe troviamo in una. let-tera di Gregorio VII: vi apprendiamo ehe i danesi pie-chiavano duramente preti e donne quando non riusci-vano a regolamentare l'andamento mcteorologico: le donneperehe non avevano fatto bene le loro magie; i pretiperehe dovevano aver pregato male, se il Dio onnipos-·sente non aveva dato loro ascolto 81.

In quanto finora si e detto e rimasto in ombra ilmondoceltico, non senza precise ragioni: in Gallia, infatti, i1mondo religioso celtieo entrö in crisi gia con la presenzadel paganesimo romano e non oppose, proprio in quantomondo celtieo, una preeisa e earatteristiea resistenza,Ciö spiega come esso sia seeso, ben presto, al Iivello folk-lorico: 10 ha ben mostrate in due saggi, ehe aprono inte-ressanti orizzonti di ricerca, Jaeques Le Goff 62. Diverso,ovviamentc, e il caso dell'Irlanda, dove, almeno dalle

per IR eonosc enza dei miti nordici, si veda , in parfioolare, G. DUHtzlL, La lIagade IladingUII (SaxQ Grommaticull, I, V, VIII). Du mytM au roman, Paris 1953,ristampato eol titolo Du mylM au roman, Paris 1970.

(61) Su quest'episodio si veda il mio lavoro R. Mu!SELLl, Gregorio VII d,fronte al paganuimo nordico; la lettera a Hookon, re d, Danimarca (Reg. VII,21), in Rivista di Storia della Chiesa in Italia, 28 (1974), pp. 172.132.

(62) Cfr. J. LE Gon, Culture cliricole et Iraditionl! folkloriquu danl! la ci",·lüation mirOt>ingienne, in Annalell E.s.C. 22 (1967), pp. 780·791; ID., CultureecclUiastique et culture folklorique au M oyen Age. SI.·M arceJ de PaN et le Dragon,in RicercM 8toricM ell economiche, in memoria di C. Barbagallo, n,Napoli 1970,pp. 51·90.

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opere giunte fino a noi di s. Patrizio, si ricava I'impres-sione di un'attivitä ehe, missionaria per gli aspetti eIe'forme a cui era giunta la religione celtica nell'IsoIa,' eeioe di una religiositä magica-druidica, dovette articolarsi. su due piani, sill. pure fra Ioro connessi. Su uno venne .rivolta contro la potenza dei maghi, giovandosi della po-tenza e dell'aiuto di Dio e sull'altro svolse un'opera .dipersuasione e di penetrazione religiosa, ehe dovctte essere,per quanto ci sembra, piu agevolata e facilitata, ehe nonfra i germani, dalla presenza e dall'importanza ehe viaveva avuto la classe sacerdotale. In ogni caso, proprio lesuccessive biografie di Patrizio, ehe insistono e sottolineanosempre non tanto la forza di Dio, quanto la sua potenzaoperatrice, ci indicano entro ehe limiti e quanto a lungo laconcezione magica della religione abbia avuto il suo peso,come mostra il ben noto episodio della gara coi druidi.L'esistenza della classe druidica, con le sue norme di ascesie di cultura, si esprime come influenza nella formazionedi una classe monastica di particolare impegno di vitareligiosa ed ascetica. Quanto eiö abbia inBuito nella for-mazione delle istituzioni religiose in Irlanda, tra diocesi emonastero, e problerna ehe verrä da. altri discusso a.

Per quello ehe riguarda il mondo slavo, anehe se nonsiamo troppo bene informati sugli slavi oecidentali, sars.opportuno preeisare che le resistenze 801 cristianesimo na-scevano in un intreccio di problemi etnici, familiari, nelsenso delle grandi famiglie, e poi poli,tici, manifestandosi

(63) Per s. Patrizio ba8teri~ rinviare a quanto si e gia dE'tto neUa nota 22.Per la societa celtica e per la presenza del mondo religioso druidioo, con rife·. rimento alIa scienza magic., bsstera riferirsi aM. DILLON, N. K. CHADWICK,

CBB. J. GUYONV~C'H, L. roy.... "'. ultique, Paris 1964 (prcferibile aU'edizioneoriginale inglese per una serie di aggiornamenti). Quanto ai rapporti col papato,Bi veda K. HUGBS, TM Celtic Church and IM Papacy in TM Engli8h Churchand Papacy, cit., nella nota 8, pp. 3-28. SuU'organizzazioD8 deUa chiesa celtica,.i veda in questo stesao volume il oontributo di G. ORLANDl, aUe pp. 713-757.

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in episodi celebri, come mostrano i contrasti fra pagani ecristiani nella Polonia del sec. x, 0 come, in manieraancors piu evidente,emergcra nella vicenda di sant'Adal-berto tra Boemia e Polonia 64. Purtroppo le fonti sono ingran parte indirette, come e il pur importantissimo Titmarodi Merseburg; non e facile, quindi, perIo storico raggiun-gere quella dimensione del quotidiano, quelle resistcnzedella vita di tutti i giorni ehe abbiamo potuto cogliereneUa realtä del mondo gcrmunico. Se mi e consentito unesempio, e come se noi dovessimo conoscere, appunto,il mondo germanico dal solo Gregorio di Tours 0 da. Egi-nardo 85.

Sia pur brevemente, non posso non accennare a oppo-sizioni e resistenze pagane in un'area ehe e consideratanell'ambito di questa Settimana e ehe riteniamo tantopiu importante in quanto si tratta di un popolo ehe e fuoridell'area etnico-culturaIc indoeuropea, queIlo ungaro. Laconversione, come e noto, vi ebbe l'aspetto, per eosi dire,'consueto, di cui abbiamo accennato in precedenza, e ehequi ricorderemo fuggevoImente,. Dopo l'osciIIazione trafede avita e cristianesimo neI principe Geza, ehe rimaseperpIesso tra le due fedi, in un atteggiamento ehe abbiarnoriscontrato, piu volte, nel mondo antico ed in quello ger-manico, iI momento decisivo si ebbe conIa fine del se-coIo x, per santo Stefano, re da11001, a cui si accompagnöla conversione di gran parte del popolo, in modo non di-verso da quello che abbiamo in precedenza ricordato per

(64) Per una prima informazione di questi problomi, si 'veda Storia del cri•• Iianuimo in Polonio, a eura di J. KLOCZOW8KI. Bologna 1980. Di Adalbertodi Praga edella Bua attivitA fa un profiJo vivace. A. GIEY8ZTOR, Sancttu elglMi08iasimtu marty,. Ohmti Adalberttu; un etat et une egliae mi8sionai,.u au%alentou,.. de Z'an mille, in La. eon"ersione oit, alle pp. 611.647.

(65) Su Titmaro di Merseburg e Bulla Bua cronaca di importanza fondamen.tale per la conversione al cristian08imo del mondo slavo, posaiamo riferiroi allibro di H. LIPPELT, Thietmar von Mer8WU,.g, KÖln·Wien 1973.

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altri. Che, perö, delle forti resistenze avesse incontratoquesto suo gesto, e ehe non tutti avessero pensato di se-guirlo, risulta dal fatto ehe nel 1046, con Vata si ebbe unritorno del paganesimo ehe comportö il martirio di s.Gerardo di Csanäd es. Ma. proprio la presenza di s. Gerardo,certamente un missionario scco~do una tradizione ehe sipuö eontinuare ad acccttare, mostra una. eerta preocou-pazione ecclesiastica di diffusione e conferma della fede,Comunque in tutta la legislazione, giä ricordata, del se-colo X e. in parte, in quella del XII si avverte la preoeeupa-zione di eliminsre i residui di paganesimo, come sacrificipresso fonti, e le offerte agli alberi, alle fonti e alle pietreehe vengono punite con pene dell'autoritä laica, addirit-.tura con la consegna di un bove. E Iegati 801 mondo di tra-dizioni pagane sono il gettare rami d'albero sui morti perrendere saera la tomba 0 il nutrirsi di carne di cavallo; ehesi collegava al rito sacrificale del sacrificio di un cavallobisneo. Che di riti pagani si tratti, 10 prova il fatto ehequesta came viene Iaseiata da parte con l'affermazionedel cristianesimo e si ricominoia a mangiarla col ritornodel paganesimo 67.

, Dopo quanto abbiamo finora rilevato sara leeito ri-eavare una serie di eonclusioni ehe ci permettono di de-terminare la dimensione religiosa entro cui si e venutosviluppando il proeesso di sistemazione dei fatti istitu-zionali ehe si tratteranno nel corso di questa settimana.

Una parte dell'antico paganesimo romano, germanicoe ce1tieo e stata in qualehe modo cristianizzata; e, quindi.entrata a far parte del mondo religioso eristiano. Non ha \

(66) Per la conversione dell'Ungheria al cristianesimo e i problemi relativial suo regno efr. Gy. Gyöany, 1.'0on kiraly u müt>e (Il re Stefano IS la meaopera), Budapest 197i, mentre pers. Gorardo e il suo IDartirio si veda E. P!snoBin Dictionnaire d'Hi&toire et de Geographie EcclUia81iq~,.tUb OOCII.

(67) Per le leggi a cui qui mi riferisco si veda la nota 41., ' ,

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certo inciso sulle strutture portanti, dommatiche del cri-stianesimo, ma, senza dubbio, ne ha influenzato il eulto -si pcnsi a taluni santi, alla liturgic, acccnnavamo alle ro-gl1zioni - e la. pietä popolare. Un'altra parte venne respintae eondannata, eome e il caso dal vero e proprio pagancsimodegli dei maggiori, ehe si tratti di Giave a di Venere, 0 diOdino a di Tor. Ma rimase ed ha. influito per seeoli un ele-mento intermedio, su eui dovrä ancora esercitarsi l'azionee 10 studio dello storieo per la presenza numerosa di ta-Iuni aspetti pa.rticolari, contro cui si e rivolta con tenaciae oontinuitä l'opera di missionari, di chierici, di sacerdoti,di vcseovi, quella ehe 'si sforzava di eliminare e ill disbin-guere in queste eomplcsso ill credenze, abitudini e « riti »,quanto era possibile salvare, quanto bisognava eliminare.Si e venuto cosl formando il eoncetto di superstizione,con cui e stata via via attenuata o, insieme, precisata laeondanna di tutto quanto non sipotesse ricondurre alpagano divenuto demoniaco. E qui la battaglia e statadifficile, se si pensa alla lunga vita ehe aleune di questesuperstizioni hanno avuto, come le formule magiche, piuo meno ben cristianizzate, le sortes apostolorum 0, addirit-tura, il giudizia di Dio.

Un'altra parte proprio perehe meno vistosa, menoevidente, c, soprattutto, meno consapevolmente legataal mondo del saero e diventata una. serie di elementi ehesono confluiti nel mondo delle tradizioni popolari, nelcosiddetto folklore. Si tratta di complessi di elementiehe non hanno piu la loro giustificazione primitiva e sene sono venute trovando delle altre, al punto di perderela loro oonsapevolezza.

Se poi infine ripcnsiamo rapidamente a quanto finqui si e venuto diccndo, dovremo riscontrare per tutto ilperiodo di tempo ehe sogliamo chiamare Alto Medio Evo,una tensione prccisa fra questo mondo oontadino al qualo

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abbiamo, in prevalenza, rivolto la nostril. attenzione e ilmondo episcopale, a livello delle istituzioni, mentre piudifficile e intensa e la relazione tra fedeli e clero internie-dio. E una tensione di una importanza storiea eceezionale,perehe essa ha mirato, da una parte, da quella del c1ero,alla organizzazione di una. realtä ecclesiastics il piu pos-sibile organica: in qualehe caso almeno, pensiamo all'im-pero carolingio, addirittura con I'aspirazione ad un'unitä,in ogni caso, ad un'articolazione ill rapporti soprattuttoper quanto riguarda il dogma e la morale all'interno dellaChiesa. A questa tendenza, a qucsto impegno hanno oppo-sto una resistenza capillare, e minuta, tranne aleuni casivistosi, qual'e quello dei sassoni, i vari gruppi, tribü epopoli, ciascuno nella. difesa del proprio mondo tradi-zionale.

Concludendo vorrei precisare che siamo di fronte adun'opposizione anche fra tradizioni e eonsuetudini, dauna parte, e istituzioni dall'altra, fra consuetudini par-tieolari ed esigenze unificatrici. Al eentro esseri umani,con i loro problemi personali, ehe in molti casi assurge-:vano a veri drammi e lacerazioni interiori.

Da questo punto di vista il problems delle resistenzeedella vita religiose, soprattutto contadina, diventa unodegli aspetti della formazione della civiltä europea; neleontrasto tra cristianesimo e resistenze al cristianesimofermenta quell'inquietudine spirituale europea, quel col-loearsi tra libertä dcll'individuo e l'autoritä della norma,in una mutua e reciproca difesa, ehe non e uno dei trattimeno importanti della grandezza d'Europa.