cristo risorge - suore di san gaetano | consacrate a dio e ... · quando noi ripetiamo per la...

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Periodico della Congregazione delle suore Povere Figlie di San Gaetano Anno 59 - Gennaio-Marzo - “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Torino” nr 1/2015 Taxe perçue - Tassa riscossa - Torino CMP Nord La vita rinasce CRISTO RISORGE AUGURI Buona Pasqua

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Periodico della Congregazione delle suore Povere Figlie di San Gaetano

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La vita rinasce

CRISTO RISORGE

AUGURIBuona Pasqua

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Fiamma di CaritàFiamma di Carità2

Anno 59 - Gennaio-Marzo - “PosteItaliane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale -D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1,comma 2, DCB Torino” nr 1/2015

Direttore responsabile: Padre Antonello ErminioEquipe di redazione

Questo bollettino si invia a tutti coloro che lo desi-derano: si sostiene con le libere offerte dei lettorisul c/c postale 00362103 specificando la causaledel versamento.Videoimpaginazione e stampa: Maja - Torino

Per testimonianze, relazioni di “grazie”, richieste di immagini, informazioni,

biografie, abbonamenti a questo bollettino, critiche, consigli, articoli e qualsiasi tipo di corrispondenza

scrivere a:

“Fiamma di Carità”“Fiamma di Carità”presso

Suore Povere Figlie di San Gaetanovia Giaveno 2 - 10152 Torino

Tel. - Fax 011.851.567E-mail: [email protected]

www.suoresangaetano.it

San Gaetano Thiene

Fiamma di Carità

L’Amore più grande pag. 3Cielo tra le sbarre « 4Signora della pasqua « 4Pasqua a Cristo Re 2015 « 5Rivivere le origini e respirare il futuro « 7Testimoni: Venerabile Madre Gaetana del SS. Sacramento « 9Giovani: Giornata di Gioia con Papa Francesco « 13Racconto: Aldi la « 14

Cronaca- da Montaldo Scarampi (AT)130° Anniversaio di Fondazione « 15

- da TorinoCristo Re, il Beato Giovanni Maria Boccardo « 17

- da Torino - Santuario di Cristo ReI due fratelli Beati Giovanni Maria e Luigi Boccardo « 20

- da TorinoOcchi mani cuore per amare « 22

Missioni- dal Togo (Africa) - Lettera al Papa « 23Un grazie sincero all’Associazione AMAR Onlus « 26

- dal BrasileLe Piccole Sorelle Gaetanine in Brasile « 28Incontro della madre generale con le Sorelle Missionarie « 29

- dall’EcuadorIncontro della madre generale con le sorelle Missionarie « 32Grazie Madre « 34

- dallo Sri Lanka - Missione: raccolto e attesa... « 35

Amici dei Beati Boccardo Piemonte Pellegrinaggio al Santuario del SS. Crocifisso in Como « 38

Ricordiamo nella preghiera Suor Maria Clara di S.Cecilia « 40Ricordiamo nella preghiera Mango Antonietta « 41Ricordiamo nella preghiera Caro Amico Beppe « 42

Sommario

In copertina: “La Vita Rinasce”Redazione chiusa al 9/3/2015

La nostra Madre scrive...

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quella frase? Il volto di un Dio cro-cifisso, che si lascia inchiodare peramore dell’uomo che ha creato,emerge in tutto il Suo splendore.Lasciamoci avvolgere da questeparole: “L’amore più grande”, perassaporare tutto quello che scaturi-sce da una frase così: gratuità, be-nevolenza, dono, condivisione,amore totale, fedeltà.Il silenzio della Croce rivela la ca-pacità dell’amore. Non c’è amorepiù grande di questo: dare la vitaper i propri amici (Gv. 15,13).Sgorga dal nostro cuore il Graziepiù grande verso chi ha dato Sestesso per noi.Sia la Pasqua l’occasione per con-templare questo “AMORE PIU’GRANDE”.

Con stimaSuor Teresa Ponsi

L’Amore più grandeE’ lo slogan scelto dalla Diocesi diTorino in occasione dell’esposi-zione della Sindone che avverrà dal19 aprile al 24 giugno 2015.

Significativo, e soprattutto, pienodi PRESENZA, perché, in quelleparole, è nascosto il Dio fattouomo, che offre la sua vita per cia-scuno di noi.Sentite quale calore sgorga da

A U G U R I

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4 Fiamma di CaritàFiamma di Carità 5

Pasqua! A che cosa pensa la maggiorparte di coloro che non partecipano allavita della Chiesa quando sente la parola“ P a s q u a ” ?Provo ad in-d o v i n a r e .Certamentepensa ad unafesta. Gli stu-denti, ad unafesta prece-duta e seguitada giorni divacanza. I lavoratori, pensano ad unpossibile “ponte” di almeno tre giornisenza lavoro, per stare in famiglia o acasa o in montagna o al mare o altrove,magari all’estero. Molti penseranno conrammarico che nessuna di queste coseè possibile per mancanza di soldi.Quanti penseranno come le suore cheabitano in Lungo Dora Napoli 76? È la prima Pasqua che vivo qui comeRettore della Chiesa di Cristo Re. Macredo di non sbagliare se penso che lesuore, vedenti e non vedenti, conoscanoil significato della parola “Pasqua”. Pa-squa significa “passaggio”. Già gli ebreicelebravano la Pasqua ricordando il“passaggio” di Dio che aveva reso pos-sibile il loro “passaggio” alla libertàdalla schiavitù d’Egitto. (Leggere inEsodo 12-15). Dio quando “passa”nella nostra vita, nella nostra storia,porta sempre libertà. Gesù, in quella

che noi chiamiamo “Ultima Cena”,stava celebrando con gli apostoli que-sto “passaggio” con la Cena Pasquale.

Ma Dio cis o r p r e n d esempre.A n c h equando noir i p e t i a m oper la cente-sima o mil-lesima voltauna celebra-

zione, Egli fa qualcosa di nuovo e se noiabbiamo la mente e il cuore aperto riu-sciamo a capire. In quella sera cambiò ilrito della cena pasquale e come avevapreannunciato più di una volta, ma noncapito dagli apostoli, mise un segnodella sua passione e morte: “inventò”l’Eucaristia. Mistero della fede! Lo af-fermiamo in ogni messa. Egli indicava,cambiando il pane e il vino nel suoCorpo e nel suo Sangue, il suo “passag-gio” finale: dalla vita alla morte e dallamorte alla vita. Terribile e crudele “passaggio” il primo,dalla vita alla morte. Noi portiamo alcollo e nelle case e attaccato alla coronadel rosario il crocifisso. Ma tutti noi co-nosciamo bene, perché l’abbiamo sen-tito descrivere per anni e anni il martiriodi Gesù sulla croce e prima della crocee avremo la possibilità di ricordarlo an-cora nella prossima settimana santa e

Cielo tra le sbarre

….. Vi dono un umile pensiero…. Dare sfogo alla mia sofferenza....

Giorno per giorno,sento che la mia vita mi sfuggesempre più.

La preghiera mi è di grande conforto,ma nelle lunghe notti insonnii momenti più felici del passatoritornano alla mente,si affollano, nitidi.

Guardando verso le sbarredella finestra,scorgo un quadratino di cielo,e nel profondo di esso,una stella.

La lacrima che mi sgorgala fa brillare di una luce intensa,poi chiudo gli occhie mi abbandono al sonno.

P. B. 2014

“Più buia è la notte,più splendenti sono le stelle”

(Papa Francesco 2014)

Madre, un grido ha “svegliato” l’aurora:“Il Signore è risorto!”Questo grido, nel cielo della tua anima,- avvolta dalle nebbie dell’angoscia nel ricordare il Figlio tuo morente incroce, nel ricordarlo esangue tra le tuebraccia prima di affidarlo al sepolcro, -ha riportato la gioia.

Madre, la tua attesa non è stata vana.Il Tuo Figlio e Signore, come aveva pro-messo, è risorto.La fede che Tu avevi in Lui,come la speranza che portavi nel cuore,non sono andate deluse.

Non sei più la Signora del Sabato Santo,delle attese deluse:ora sei la Signora della Pasqua.La vita ha avuto il sopravvento,l’amore ha trionfato.

L’insegnamento del Cristo,tuo Figlio e Maestro: “Chi vuol essere ilpiù grande, sia colui che serve”, puòcontinuare, e Tu, la “Serva del Signore”,ne sarai “memoria” per ogni discepoloche, nel mettersi alla sequela del tuoFiglio, ne farà la sua norma di vita.

Padre Gino Alberto Faccioli

SIGNORA DELLA PASQUA Pasqua a Cristo Re 2015

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6 Fiamma di CaritàFiamma di Carità 7

partecipando alla ostensione della Sin-done. Egli, che era apparso sempre vin-citore contro il male, sorprendente-mente proprio dagli apostoli e discepoliviene ritenuto uno sconfitto. Lui, cheaveva fatto del bene a tante persone, chenon aveva fatto del male a nessuno, ècrocifisso come un malfattore. Fuoridella città santa, Gerusalemme, comemaledetto anche da Dio. Muore, vienesepolto e sigillato nel sepolcro. Tutto fi-nito?No, niente finito. Tutto incomincia.Ecco il secondo “passaggio”, quellodalla morte alla vita, anch’esso prean-nunciato, ma non ricordato dai suoiamici. L’aveva detto che sarebbe ri-sorto. Ma loro, teste dure, non ci ave-vano creduto. E quindi non l’avevanomemorizzato! Non ci vogliono credereneppure quando risorto appare, si fatoccare, parla con loro. Ci vuole deltempo prima che si convincano, primache credano. Sarà necessario lo SpiritoSanto a Pentecoste, non solo perché cre-dano, ma perché abbiano il coraggio diannunciare di essere testimoni della ri-surrezione di Gesù, disposti a morireper questo.Ma Gesù non risorge solo per sé, per di-mostrare che era vero e buono tutto ciòche aveva detto e fatto. Egli fa partecipianche noi del “passaggio” della risurre-zione. E noi siamo partecipi della risur-rezione, quando “rinasciamo” nelBattesimo, nella Confessione e in modidiversi negli altri sacramenti. Anchequando viviamo con coraggio l’amoreche Gesù ha predicato e comandato, noi

facciamo il “passaggio” ad una vita“nuova”, siamo dei “risorti”.Qui, a Cristo Re, abbiamo delle personeche vivono la risurrezione: le Povere Fi-glie di San Gaetano e le Figlie di GesùCristo Re, le suore non vedenti. Con laloro “professione religiosa” per sempreci dicono che è possibile vivere comeGesù ha comandato: è il modo nuovo,legato al comandamento nuovo: “Ama-tevi gli uni gli altri, come io ho amatovoi” (Gv 15,12). Se ci dicono che è pos-sibile e lo dimostrano, perché non vo-gliamo provare anche noi? Buona Pasqua, buon “passaggio “a vitanuova!

Don RomoloDue anni dopo l’ingresso di Don Gio-vanni Maria Boccardo come Parrocoa Pancalieri, il paese venne colpito dalcoléra. Passata l'epidemia, tra i so-pravvissuti rimasero anziani soli,senza famiglia, bambini rimasti or-fani, vedove e poveri nullatenenti,senza una casa né risorse economichee materiali. Durante il flagello dellaepidemia egli stesso in prima personasi prodigò, anche a rischio della pro-pria vita, per i colerosi, cercando disoccorrerli e non tirandosi mai indie-tro, neanche nelle cure e in certe pra-tiche a volte ripugnanti richieste dallasituazione di emergenza. Successivamente si presentò subito ilproblema conseguente, e non menograve, che riguardava come prendersicura di quelle povere creature. Fu al-lora che nacque, il 21 novembre 1884,pochi giorni dopo la fondazione del-l'Ospizio di carità, (6 novembre 1884),

la Congregazione costituita da alcuneragazze locali, che in un secondotempo divennero le suore “Povere Fi-glie di San Gaetano” da lui fondate, ein collaborazione con la prima Supe-riora Generale, Madre Gaetana, al se-colo Carlotta Fontana, una giovanepancalierese; il nostro Beato, cheaveva avuto l'approvazione diocesanadelle Costituzioni da lui scritte, prov-vide premurosamente al consolida-mento e allo sviluppo della Famigliareligiosa e successivamente aprì nu-merose case per l'assistenza degli an-ziani, dei malati, degli orfani e perl'educazione dei bambini e delle gio-vani e per le opere parrocchiali. Dio diventò così il centro della suavita e dei suoi affetti, e il prossimo ilcentro delle sue premure e attenzionidi Pastore.Sempre pronto a compiere le opere dimisericordia corporale e spirituale, ilpievano Giovanni Maria Boccardo ir-radiò ovunque la luce di Cristo e siguadagnò la stima e la venerazione deisuperiori e dei sacerdoti, del popolo esoprattutto dei bisognosi e dei soffe-renti, che giustamente lo considera-vano il padre dei poveri, il consolatoredegli afflitti, il fratello che sapevacondividere le gioie e le pene deglialtri. Fu assiduo nell'assistenza reli-giosa dei malati e dei moribondi, nelladirezione spirituale. In parrocchia efuori da essa predicò con chiarezza eassiduità la Parola di Dio e le verità

RIVIVERE LE ORIGINI E RESPIRARE IL FUTURO

Continua da Fiamma di Carità n. 4-2014

DOLORE INNOCENTE

Dolore innocentesenza umana risposta…..Mistero di buio….Con nascosta una luce…..Accesa da Chi su una Croce,Innocente, ha portatoil dolore e la morte di tutti….Per dare….Risorto….Speranza e certezza di una vitaper sempre e felice.

Grazie mio Signore.Bondi Pio

Febbraio 2015

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T e s t i m o n i

I destini umani spesso sono contrasse-gnati da segni premonitori che lascianointravvedere il futuro. Battute che ac-cennano i motivi che determinerannola sinfonia della vita.- Dio… ditemi, chi è Dio?

Il ragazzo che ai monaci di Montecas-sino rivolge ripetutamente questa do-manda sarà domani Tommasod’Aquino.Nell’infanzia di Carlotta Fontana nonc’è ombra di questi segni. Si sa solo

“La serenità è un indice dello stato interiore di madre Gaetana Fontana, di quelloslancio che l’ha portata a gustare la presenza di Dio negli ultimi. L’esperienza diCristo, che lei viveva, è fonte del suo equilibrio umano, per cui risultava unadonna di grande affabilità e di grande carità (…). La sua dolcezza ed il sorrisoerano fonte di grande aiuto nelle difficoltà (…). L’Onnipotente, attraverso di lei,ha voluto visitare il suo popolo, e conoscerla significa riconoscere la grazia che èstata donata a lei, e per lei a tutta la Chiesa. (…).Madre Gaetana può essere un modello per la vita religiosa. La dedizione el’amore alla Chiesa sono vissute in lei in un’esistenza semplice, dove rifulge labellezza di seguire Gesù in povertà e castità”.

(Cfr. Relatio et Vota Super Virtutibus: Relazione sulle Virtù Eroichedella Serva di Dio Madre Gaetana Fontana, Roma, 2013, pp. 21.22.23).

1935 - 25 marzo - 2015 80° della sua morte

Venerabile

MADRE GAETANAdel SS. Sacramento

(MARIA CARLOTTA FONTANA)

Dio prepara chi vuole per sé

Fiamma di Carità 98 Fiamma di Carità

cristiane, facendo precedere questoministero dallo studio e della pre-ghiera. Nonostante i costanti impegnidel servizio parrocchiale, unitamentea quelli della Congregazione da luifondata, spese tempo ed energie ancheal di fuori di queste opere, perchémolto spesso era chiamato nelle vicineparrocchie, in altre Congregazioni re-ligiose e anche nelle carceri a predi-care gli esercizi spirituali. A talproposito va considerata la situazionecarceraria dell'epoca, che era preva-lentemente costituita da persone contasso di alfabetizzazione pressochéinesistente, e tale era anche il livellod'istruzione e quello culturale.Parallelamente all'attività svolta nellesvariate opere sociali, caritative e reli-giose, sorrette da un notevole carismapersonale che lo rendeva credibile ecoinvolgente in base alla scelta del ri-gore e della povertà, alla quale uni-

formò la sua vita, don Giovanni MariaBoccardo intrattenne sempre, duranteil corso di tutta la sua esistenza, rap-porti costanti e continui anche con lanobiltà e la borghesia, non solo locali,esortandoli in modo discreto ma con-vincente alla generosità e coinvolgen-doli non solamente sotto il profiloeconomico, bensì sollecitandoli anchea contribuire attivamente e operativa-mente al suo progetto di sostegnoverso le categorie più bisognose e ab-bandonate. Frequenti erano le visite diqueste dame e dei notabili dell'epocapresso la nascente Congregazione,come risulta riportato nel “Quadernogiornaliero” della Casa. Nel 1885 ilparroco Giovanni Maria Boccardo in-crementò fortemente l'Asilo infantiledi Pancalieri fondato precedentementenel 1875 dal parroco Don G. PietroCamerlo.

Michelino Ferrero - PancalieriContinua nel prosssimo numero.

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Fiamma di Carità10

che alla grazia comune dei bambini erain lei unito qualche cosa di amabileche le attirava il cuore di tutti. Dai suoiocchi neri, profondi, si sprigionava unagran luce di bontà, e molti, contem-plandola, si chiedevano che cosa sa-rebbe diventata un giorno. La madre, Margherita Colombano, ot-tima educatrice, racconta un episodio:“C’era una volta un santo che passò vi-cino ad un povero, il quale avevafreddo…”. Carlotta ascolta la storia diSan Martino e s’innamora della carità.Vedere un povero e sentirsi il cuoresobbalzare di commozione sarà per leila stessa cosa: quando non poteva darenulla ai poveri piangeva di dolore. “Avrei desiderato essere tanto, tantoricca per asciugare tante lacrime!”. “Inmancanza di quella ricchezza, che nonpossedevo, donavo ai poveri un piattodi minestra od una bella fumante fettadi polenta che, grazie a Dio, in casanon mancava mai”.Intanto le scuole elementari finisconoe bisogna pensare a dare un lavoro allaragazza. Con accurata prudenza lamamma cerca in paese la possibilità dipoter collocare la sua Carlotta per av-viarla alla professione di sarta.In Pancalieri e non molto lungi dal-l’abitazione dei Fontana, due signorinegià in età matura tengono un piccololaboratorio di cucito. L’ambiente sa-turo di pietà sembra fatto apposta perla piccola.“Carlotta, come mai oggi non hai fattomerenda? – La piccola s’incendia involto, non vuole svelare il suo segreto,

ma le signorine presso cui lavorahanno compreso tutto.La piccola sta scalando i primi gradinidella mortificazione cristiana.Carlotta ha quindici anni. Suo direttorespirituale è il parroco di Pancalieri, ca-nonico Giovanni Maria Boccardo. Egliesige che quella figliola sia anzituttoun angelo nella sua famiglia. Le tracciaquindi un regolamento di vita, che ar-monizzi la sua intima unione con Dioed i suoi doveri di figlia e di sorella. Diquesta osservanza deve rendere contoal direttore spirituale. Appunto perchéha preso a pregare di più, deve essereanche più buona in famiglia e lavoraredi più. Solo così si avrà il miracolo diuna pietà che fiorisce in carità. Così Carlotta farà il lavoro delle so-relle occupate da un lungo orario in fi-landa, aiuterà la mamma, accudirà ilpollaio, rattopperà, rigovernerà la cu-cina, riassetterà le camere. Tutto esempre col sorriso più radioso sullelabbra.Quando più tardi dirà: “La santità con-siste nel dovere compiuto bene e peramore”, penserà agli anni trascorsinella sua casa di Pancalieri.“Per me, la santità consiste nel com-piere bene il nostro quotidiano lavoronel silenzio, nel sacrificio, nel nascon-dimento: lavorare serenamente sotto losguardo di Gesù”. In quell’avverbio:“serenamente” echeggiano i ritornellidelle canzoni che ritmavano il suo la-voro, sia in casa come in laboratorio.Carlotta si è preparata per il momentodell’impegno.

Fiamma di Carità 11

Nel destino degli uomini c’è spessoun’occasione che rivela una vocazionee determina un indirizzo di vita. PerCarlotta l’occasione si chiama “il co-lera”. Nel 1884 l’epidemia del colerasi abbatte su Pancalieri seminandomorti e lutti. Non c’è casa che nonpianga la perdita di un familiare. Il canonico Giovanni Maria Boccardo,vedendo che molti dei suoi parroc-chiani sono rimasti senza aiuto e chemolti anziani non hanno assistenza,decide di fondare un Ospizio di carità.In breve l’ospizio è pronto grazie allaprestazione solerte della “Pia Unione”(di giovani parrocchiane da lui fon-data, in cui opera anche Carlotta) edaccoglie i primi ricoverati e… leprime giovani generose che più tardidiventeranno, tra le suore “Povere Fi-glie di San Gaetano”, l’avanguardiadella Congregazione: Madre Gaetana(la nostra Carlotta), Suor Giuseppina,Suor Angela, Suor Agnese, Suor Con-solata, Suor Serafina, Suor Fortunata,Suor Emilia, Suor Beniamina, SuorGabriella, ecc….. Prima fra loro, Car-lotta. Quando arriva Carlotta, è unafesta per tutti i ricoverati: sempre se-rena, allegra, gioviale. Vero raggio disole in quel mondo di vecchiezza e disofferenza. Ciò che più commuovequei vecchietti è vedere l’amore concui la ragazza li cura. Più tardi, parlando di quei suoi primi

contatti col mondo degli anziani, dirà:“Il Padre (il Fondatore ora Beato, pie-vano Giovanni M. Boccardo: n.d.r.)desiderava che nei poveri vedessimoGesù. Lo esigeva dalle altre e lo esi-geva da me. Ci veniva in aiuto congrandi pensieri di fede…. Gesù è na-scosto in quel povero”.E se le sue figlie insistevano, Carlotta,ora Madre Gaetana del SS. Sacra-mento, proseguiva: “Parlarvi di queitempi non è cosa facile…. Non era-vamo ancora Suore. La Congrega-zione era chiusa nel pensiero delPadre. Egli esigeva da noi un grandespirito di dedizione alla cura dei rico-verati. Bisognava onorare Gesù neipoveri, ripeteva spesso, onorarlo comenel Santissimo Sacramento…”.Per dare forma concreta a questa fedeche vede e serve Gesù nel povero, pertradurre nella pratica la carità con uncerto timbro eroico che fosse ancheper gli altri autentica testimonianza, ilcanonico Giovanni Maria Boccardoardiva talvolta proporre addirittural’eroismo: - Figliuola, perché non assaggi la mi-nestra nella stessa scodella dei poveri,usando il loro cucchiaio?”.La ragazza si sente rivoltare lo sto-maco.- Preferirei qualunque altra cosa…- Gesù sulla croce non ha detto: “pre-ferisco!”.

Primi eroismi

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Fiamma di Carità 13Fiamma di Carità12

PREGHIERAPer la glorificazione dellaVenerabile Madre Gaetana

Padre misericordioso,che attraverso la fedele testimo-nianza della Venerabile MadreGaetana hai manifestato il tuoamore misericordioso verso i po-veri ed i sofferenti, suscita e so-stieni in noi la generosa dedizionea Te ed ai fratelli, concedi alle fa-miglie salute, armonia costante epace, sicurezza e prosperità nel la-voro; semina nei cuori giovanili ildesiderio di consacrarsi al tuo ser-vizio.Donaci di vedere glorificata anchein terra la Venerabile Madre Gae-tana e la sua intercessione ci ot-tenga da Te la grazia che, pieni difiducia, imploriamo.Per Cristo, nostro Signore. Amen.

Con approvazione ecclesiasticaTorino, 8 dicembre 2014

Mons. Valter Danna,Vicario generale

Chi ottenesse grazieper intercessionedella Venerabile

Madre Gaetana Fontana è pregato di informare

la Postulazione delle suore“Povere Figlie di San Gaetano”

Via Giaveno, 2 – 10152 - Torino Tel/fax: 011 851567 – E-mail:[email protected].

Il Crocifisso che pende dalla parete havinto. La mano di Carlotta porta allabocca il cucchiaio e la tazza che i po-veri hanno usato.La natura è vinta? No. Ogni volta cheripeterà questo gesto si sentirà sempreintimamente rivoltare. Dovrà sempreimporsi un sacrificio terribile, Ma Carlotta Fontana ha scelto ormaicome regola il sacrificio: “Fare contutto il cuore quello che con tutto ilcuore non vorrei fare”. Il sacerdoteche ha preso in mano quest’anima perforgiarla, sta dando gli ultimi tocchialla sua opera.

Giovanni Barra – profilo biografico della Serva di Dio M. Gaetana

del SS. Sacramento tratto da “Suore d’oggi”,

1959 - Borla, Torino).

G.d.G Giornata di Gioia G.d.G Giornata di Gioia

GIOVANI

In questo anno in cui abbiamo lagioia di avere tra noi a Torino PapaFrancesco e precisamente Domenica21 giugno 2015 anche i giovani,anzi, soprattutto i giovani hanno lagrande opportunità di incontrarlo!Anche noi, come gruppo dellaG.d.G. (Giornata di gioia), ci ritro-veremo già nella mattinata dalle ore09,00 in Lungo Dora Napoli n.76 –Torino.

Il programma della giornata saràmolto intenso ed entusiasmante, sialternerà tra momenti di dialogo,musica, amicizia, testimonianze, iltutto per accogliere con gioia PapaFrancesco, insieme a tanti altri ra-gazzi e adulti, che incontreremo

Bring Joy and Peace to Pope Francis !

lungo il percorso.Vi attendiamo cari giovani, nellamattinata di Domenica 21 giugno,per portare a tutti la gioia e l’entu-siasmo di vivere da persone impe-gnate per i grandi ideali. Questoinfatti è il segreto di una vita vissutain pienezza: essere giovani profondie radicali, moderni ed autentici, alle-gri ed ottimisti, pienamente immersinel mondo, ma senza essere delmondo. Allora a tutti un grande arri-vederci!

Èquipe voc.

Giornata di Gioia conPAPA FRANCESCO

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Fiamma di Carità 1514 Fiamma di Carità

R a c c o n t o R a c c o n t o R a c c o n t o R a c c o n t o

Un uomo che aveva vissuto lussuosamentela sua vita, tramite guadagni disonesti, ungiorno che non se lo aspettava muore. La sua anima si distacca dal corpo e si ri-trova in un’altra dimensione, detta comune-mente Aldilà. Vede un luogo bellissimodove la gente è contenta, lì si canta e si ballae ci si abbraccia….. Anche lui vuole entrarein questo posto e tutto entusiasta s’incam-mina con slancio, prende la rincorsa ma hauna brutta sorpresa, - sbangh - e sbatte con-tro un vetro trasparente. Sì quel bel am-biente era circondato da una parete di vetro,non a tutti era possibile l’accesso. Ma luinon si arrende, fa qualche passo più in là sislancia e – sbangh - risbatte di nuovo controla parete di vetro. Allora sente una voce:“Arioldo non ti hanno insegnato che nonchiunque e a qualsiasi condizione può en-trare qui in Paradiso?”- Lui inquieto ma si-curo di sé incomincia a guardarsi intorno esaltellando e lanciando pugni nel vuoto con-tro l’Invisibile dice: “Dove sei eh? Fatti ve-dere…..” Siccome tutto taceva e nessuno appariva, glivenne un’idea. Pose la sua mano sinistrasulla parete di vetro e si mise a correre al-l’impazzata e pensava: “Appena troverò unvuoto d’entrata mi ficcherò dentro”. Corree confida in se stesso, nella sua salute e nellasua resistenza, spera che la sua idea sia larealtà e non bada a quelli che incontra nellasua folle corsa. A un certo punto incominciaad affaticarsi e a perdere le sue forze, stanco

si slancia prono sul suolo e affannato re-spira, si gira supino e guardandosi attornoscopre d’esser solo e lacrimando grida:“Non voglio essere solo. Dio parla, perchése non parli io sono niente”. Allora Dio gli pone davanti uno schermo sucui compare una sintesi del film della suavita. Da piccolo e poi da adolescente avevafrequentato il catechismo per ricevere i Sa-cramenti dell’iniziazione e da qui in avantiDio gli commenta: “Tante volte ho cercatodi parlarti tramite catechisti, suore e preti,ma tu eri distratto da altre cose. Da giovanei buoni esempi li hai visti, ma non li hai vo-luti imitare. Ai genitori hai obbedito quandoti conveniva. Da adulto hai più o menoamato tua moglie e i tuoi figli, per il restoeri tutto devoto al denaro e alla lussuria, acui hai dedicato il tuo tempo, i tuoi pensieri,la creatività e la tua vita”.

Lui calmatosi domanda: “Ma ora che cosadevo fare per entrare lì….” Dio risponde:“Devi fare come ha fatto il buon ladrone,che ha riconosciuto le proprie colpe e l’in-nocenza di Gesù crocifisso”. (Luca 23, 39-43) E in tanto scorreva sullo schermo comeun film le scene della Passione di Cristo…..Udendo le offese che recavano a Gesù, glivengono alla mente i dispregi che lui avevarivolto ai deboli e sulla faccia del Cristoscorrevano quelle facce che aveva insultato.Sentendo che dicevano – Ha salvato gli altrie ora salva te stesso! – Lui dice a Gesù: “Si-gnore salvami da me stesso”.

Così, da allora in poi, il nostro protagonista,non pianse più di rabbia ma di pentimentoper i suoi sbagli.

M. B.

Semplice e modesta, ma viva e sentitala festa di Anniversario per il 130° diFondazione delle Suore di San Gae-tano. Alle ore 10,00 la S. Messa cele-brata dal Parroco Don Giovanni Contie partecipata da una numerosa assem-blea, tra cui amici e benefattrici. Al-trettanto semplice ecordiale il momento difesta che ha fatto seguitoalla celebrazione, nellasala comunale benevol-mente concessa dal Sig.Sindaco per l’occasione.A tutti esprimiamo la no-stra sentita gratitudine. Al termine della Celebra-zione Eucaristica abbiamoportato a conoscenza del-l’assemblea un altrogrande avvenimento perla nostra Congregazione: il Decretosulle Virtù Eroiche, da parte dellaCongregazione delle Causa dei Santi,di MADRE GAETANA del SS. Sa-cramento. “La Madre che portava ilsole!” ora è Venerabile. Ecco alcunicenni dalla lettura del Decreto.«Sarò tutta del Signore». Questo è il proposito che la Serva di

Dio Maria Gaetana del SS. Sacra-mento (al secolo Carlotta Fontana)espresse sin da bambina e che cercò direalizzare nel corso della vita. Cristofu il centro della sua spiritualità che,nel fecondo dono di sé, rifulse per lacarità verso il prossimo.

La Serva di Dio nacquel'11 gennaio 1870 a Panca-lieri (Torino), fu battezzatacon il nome di Maria Car-lotta. Fin da bambinacrebbe con un intensoamore alla preghiera e aipoveri, che aiutava se-condo le sue umili condi-zioni: Nel 1882 faingresso a Pancalieri ilnuovo parroco: Don Gio-vanni Maria Boccardo(oggi Beato), che tanta im-

portanza avrà nella sua vita.Nell'estate del 1884 il paese fu colpitodall'epidemia di colera. In presenza deidisagi e lutti che funestarono Panca-lieri, Don Boccardo aprì un Ospizio diCarità per gli anziani abbandonati,opera in cui egli coinvolse un gruppodi ragazze, la “Pia Unione”, orientan-dole in una via di particolare dedizione

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da Montaldo Scarampi (AT)

130° Anniversario di Fondazione

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Fiamma di CaritàFiamma di Carità16 17

Sabato 22 no-vembre 2014.Ore 17,00.Il maestoso ebel Santuariodi Gesù CristoRe, in LungoDora Napoli76 a Torino,si anima perfesteggiar ilSuo Re Di-vino, SuoOspite e Suo

Signore, Colui che siede sul trono el’Agnello Immolato. È la solennità diCristo Re dell’universo, e in questo San-tuario a Lui dedicato, (il primo in Pie-monte), certamentegioiscono i Beati fratelliGiovanni Maria e LuigiBoccardo (che nel 1931l’ha voluto edificare).Tutta la corte Celeste ècon noi, che stiamo periniziare la solenne Cele-brazione Eucaristica insuo onore, a sua eternagloria e a nostra salvezzae gioia.Il nostro nuovo Rettore,

a Dio e all'apostolato: a questo grupposi associò anche Carlotta, quindicenne.Fu la prima giovane Volontaria in unopera sociale tanto necessaria in quelpaese.Nel 1886 Carlotta si unì ad altre duegiovani che operavano a tempo pienoall'Ospizio: iniziò così a prendereforma il primo nucleo della comunitàdelle Suore “Povere Figlie di San Gae-tano”, presso la quale Carlotta diven-tata suora, assunse il nome di SuorMaria Gaetana del SS. Sacramento el'incarico di maestra delle novizie. Il suo nome fu anche il suo pro-gramma, diceva: “In ginocchio davantiai poveri, come davanti al SS. Sacra-mento!”.Per loro non si vergognò di chiedereaiuti. Li serviva con la signorilità e lafinezza che si deve al Signore stessoEra solita dire: “Passiamo per le stradedel mondo portando quella serenità egioia che fanno fiorire la fraternità! Dovunque c'è un povero, un malato daassistere, un bambino da educare, lì èla nostra patria”.Alla Serva di Dio non furono rispar-miati momenti di difficoltà e ama-rezze, ella mai si scoraggiò, anzi, nellaprova seppe cogliere un'occasione pro-pizia per crescere nell'adesione alla vo-lontà del Signore, secondo ciò che siera proposta, di “fare con tutto il cuore,quello che con tutto il cuore non vorreifare”. Muore a Pancalieri il 25 marzo1935, la sua fama di santità si diffonde

rapidamente. In virtù di questa fama,dal 23 luglio 1996 al 22 novembre2000 presso la Curia Ecclesiastica diTorino fu celebrata l’Inchiesta Dioce-sana, per la beatificazione, la cui vali-dità giuridica è stata riconosciuta dallaCongregazione per le Cause dei Santi,con Decreto del 6 luglio 2001.Successivamente i Padri Cardinali eVescovi della Sessione Ordinaria il 17giugno 2014, hanno riconosciuto chela Serva di Dio ha esercitato in gradoeroico le virtù teologali, cardinali edannesse.Presentata la relazione accurata alSanto Padre Francesco, egli ha dichia-rato e dato disposizione che questo De-creto sia pubblicato e trascritto negliatti della Congregazione delle Causedei Santi. Ora M. Gaetana è VENERABILE!Ecco allora la nostra preghiera: invo-chiamo la sua intercessione, per le no-stre famiglie, per i nostri malati, e perle necessità di ciascuno.Già tante sono state le segnalazioni diaiuto e di grazie ottenute dal Signoreper intercessione della V.le MadreGaetana Fontana.Questa celebrazione è da parte nostralode e ringraziamento per quanto il Si-gnore ha voluto farci gustare con la suagrazia e le sue benedizioni nell’arcodei 130 anni di vita.

Sr. Domenica L.

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da Torino

Cristo Re,Il Beato Giovanni Maria Boccardo

e la “sua” Congregazione, le Suore di San Gaetano

don Romolo Chiabrando, entra solen-nemente nella processione iniziale dellaCelebrazione, coi Concelebranti donNino Salietti, don Cosimo Tondo, donNazario Kossou.La nostra Madre Generale, M. TeresaPonsi, all’inizio, ci offre una presenta-zione dei tre motivi che ci uniscono inFesta oggi: CRISTO RE, la festa litur-gica del nostro Beato Fondatore GIO-VANNI MARIA BOCCARDO e i 130ANNI DALLA FONDAZIONEDELLA NOSTRA CONGREGA-ZIONE.La Madre continua ricordando che que-sta Solennità è stata preceduta da unasettimana intensa di preghiera di prepa-razione, che noi Suore chiamiamo

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dell’«Unità Gaetanina», e da un triduodi predicazione del nostro Rettore.All’omelia, Don Romolo ci presenta su-bito Gesù come un Re particolare, cheregna dalla croce come suo trono e che

è vestito come Sommo Sacerdote of-frendo se stesso come Vittima d’Amore.Nessun altro re può mettersi a confrontocon Lui, perché ha vinto anche la morteed è risorto, è il Re della vita, non soloper se stesso, ma per tutti noi, destinatiad entrare nel suo Regno in una vita chenon finirà. Il nostro Beato Giovanni M.Boccardo, come tutti i Santi, era “fis-sato” nell’eterno, e predicava la Vitache non finisce. Tutti abbiamo pauradella morte e ci aggrappiamo ai ricordi,quando la morte ci porta via qualcunoche ci è caro. Ma essi sono nella Vitaperché con Gesù la morte non ha l’ul-tima parola. Egli ci conduce ai pascoli della Vitaperché è un Re Pastore, il Pastore deiPastori, il Buon Pastore, che dà la vitaper noi sue pecorelle e che va in cercadella pecora smarrita, la cura, la fascia,

la disseta, la nutre, la ristora, la consola.Questo amore che si fa dono l’ha vis-suto il nostro Beato, anche lui Pastorebuono, e chiede alle sue Figlie di do-narsi, di uscire verso i poveri, i malati

del coléra, e quellegiovani della PiaUnione diventanocosì le “Povere Fi-glie di San Gae-tano”, che sispendono in uncontinuo serviziodi amore.Il Beato GiovanniMaria voleva chenelle case delle sueFiglie si baciasseroi piedi dei ricove-rati, perché sono i

piedi di Gesù! Anni di storia, che sono130 anni di amore, di tenerezza, di ca-rezze, di sacrifici, di generosità, di mi-sericordia, di perdono, nella gioia deldono di sé. Il nostro, è un Re che ci giudicherà sul-l’amore concreto: “Io avevo fame, e miavete dato da mangiare,… avevo sete emi avete dato da bere…avevo bisognodi una carezza… di un vestito… di unacasa…. di una parola di conforto…. diun sorriso…. L’avete fatto a Me!”.

Il Beato GiovanniMaria ha vissuto que-sto amore in una storiadi piccoli gesti, e l’hainculcato alle sue Fi-glie, che l’hanno conti-nuato nel tempo.Non basta acconten-tarsi dell’elemosina,ma occorre guardarealla dignità di ogni per-sona, che riflette ilVolto di Cristo.Se così faremo, conti-nueremo anche noi tutti, la bella operadi amore iniziata dal Beato GiovanniMaria Boccardo e dalle sue Suore diSan Gaetano. Alla Consacrazione, Suor Gendi e al-cune Suorine indiane, hanno offerto iprofumi dell’Oriente al Re delle genti.All’omelia di domenica, 23 novembre2014, don Romolo ha sottolineato che,come il Beato Giovanni M. Boccardoha preso sul serio le parole di Gesù:“Avevo fame, avevo sete, …..” di Mat-teo 25, 40, anche oggi, c’è urgenza diprendere sul serio questo accorato ap-pello perché 806 milioni di persone sof-frono la fame cronica, 106 milioni dibimbi non possono avere una crescitanormale e 6 milioni di essi muoionoprima di compiere un anno di età….Mentre più di un miliardo di personesono supernutrite e 500 milioni sonoobese…. Il nostro peccato più grande èquello di non avere lo sguardo di Dio,quello che ha mosso i Santi come il no-stro Beato Giovanni Maria che ha“visto” il volto di Dio nel volto del po-vero e gli ha dato da mangiare, da bere,

l’ha soccorso e aiutato in ogni modo.Oggi, più del 50 % dei nostri assistitisono stranieri, e nelle nostre parrocchie,occorre guardare alla dignità delle per-sone, di tutte, non solo dei cristiani, madi ogni fratello e sorella, in cui vediamoGesù: è Lui il Volto del Padre, che si fa“vedere” nell’umanità.Siamo pecore smarrite, ma non sono lenostre fragilità che hanno il soprav-vento, bensì l’amore di Gesù nostro Pa-store bello, buono, che ci guarda conamore, con uno sguardo personale suognuno di noi come se fosse l’unico almondo, e ci invita ad amarlo e a farloconoscere, servirlo nel prossimo condedizione sempre più grande, ognigiorno, ogni istante della nostra vita,con tanta pazienza, certi che Lui è connoi sempre, e non ci abbandona mai!Anche noi avremo l’unzione regale diCristo Re, se sapremo donare il pro-fumo del balsamo della carità ad ognipersona che incontriamo, che serviamocon amore o per cui soffriamo, of-friamo e preghiamo!

Sr. L. P.

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Fiamma di Carità20

I due fratelli BeatiGiovanni Maria eLuigi Boccardo

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Il sabato 27 dicembre 2014, e la dome-nica 28, sono giorni di gratitudine pernoi, Suore di San Gaetano, nei 130 annidella nostra Fondazione. Siamo nate dalcuore di un Padre, Pastore secondo ilCuore di Dio, il Beato Giovanni MariaBoccardo, e continuate nel tempo dalfratello di lui, il Beato Luigi Boccardo:da questi due fratelli, vissuti inuna famiglia cristiana di metà ot-tocento, è sbocciata la carità cheha fondato la loro santità. Agiorni, ricorderemo anche lamorte del nostro Beato Fonda-tore, deceduto il 30 dicembre1913. Alla Celebrazione Eucari-stica delle ore 17,00 del sabato 27dicembre u.s., nel Santuario diCristo Re in Torino, Padre Mas-similiano Taroni, francescano,presenta la biografia divulga-

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da Torino - Santuario di Cristo Re

tiva da lui scritta dei nostri due Fon-datori, i Fratelli Beati GIOVANNIMARIA e LUIGI BOCCARDO. Nell’Omelia della Celebrazione in San-tuario, P. Massimiliano incastona moltobene la figura dei due Beati, vissuti inuna santità familiare, nella Festa dellaSanta Famiglia, rilevando come i duefratelli Boccardo, hanno trovato in fa-miglia i valori della Santa Famiglia diGesù, Maria e Giuseppe, vivendo lafede trasmessa loro dai santi genitori.Hanno potuto così maturare e realiz-

zare la loro vocazione sacerdotale, di-

ventando a loro volta, padri spiritualidella Famiglia dei figli di Dio: uno, par-roco, padre e pastore buono dei suoiparrocchiani, fondatore di Suore per lacura e il servizio dei più poveri; l’altro,direttore spirituale, formatore di sacer-doti e, successivamente, direttore del-l’Istituto ciechi, Superiore delle Suoredi San Gaetano, alle quali affiancal’anno dopo la costruzione del Santua-rio di Gesù Re, le Suore non vedenti Fi-glie di Gesù Re. Il senso della ordinarietà èil messaggio che ci offronoquesti due Beati fratelli sa-cerdoti, che hanno vissutola loro santità nel quoti-diano, straordinari nell’or-dinario, nelle occupazionitante volte ripetitive diogni giorno. Le piccolecose, se vissute nella fede enell’amore, acquistano co-lore e diventano grandi esante.

“Questo libretto, chepresento – afferma ilPadre Massimiliano –parla di entrambi i fra-telli Boccardo, una retedi santità famigliare chesi intreccia per farci ve-dere la mano della infi-nita e misericordiosaProvvidenza di Dio chesi offre all’umanità, fe-rita e piagata, sofferente

e sola, attraverso questi due fratelli, uo-mini di grande fede, speranza e carità”.Il giorno dopo, domenica 28 dicembre,Padre Massimiliano concelebra col par-roco Don Stefano Cheula, nella par-rocchia del SS. Crocifisso e Madonnadelle Lacrime, nel cui territorio sonosituati il Santuario di Cristo Re e la no-stra Casa Generalizia, e alla fine, pre-senta ai parrocchiani, la biografia deiFratelli Beati Boccardo.

Sr. L. P

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Illustrissima Sua SantitàPAPA FRANCESCOc/o Casa Santa Marta

00120 CITTA’ DEL VATICANOCarissimo Papa Francesco,

è con grande emozione che provo a scriverLe queste righe, da tempo sentivoil desiderio di farlo. Mi chiamo Anna Re, ed ho la passione della cooperazione in-ternazionale, mi sono recata come volontaria in diverse Missioni in Zambia, Tanza-nia ed ora in Togo, per seguire dei progetti di sviluppo.

[…] Ho conosciuto tanti missionari nei miei viaggi in Africa, tutte personestraordinarie, una parte davvero bella della Chiesa! Portano in mezzo agli ultimi lasperanza del Vangelo, educazione, sviluppo, conforto e sentimenti di pace; com-pensano con il loro amore e con le loro concrete opere di bene, secoli di uno sfrut-tamento che ancora continua, e di cui l’Occidente è a dir poco complice!

[…] I missionari sono tanto amati dalla gente, ma sono scomodi per coloroche vogliono lasciare gli ultimi affamati, ammalati ed ignoranti…

[…] Nel settembre scorso ero appena tornata dal Togo, quando ho appresodella uccisione delle tre suore in Burundi: Suor Bernardetta, Suor Lucia, Suor Olga;ho provato una grandissima sofferenza, non le conoscevo, ma le suorine del Togoche avevo appena lasciato, hanno circa la stessa età, badano poco ai loro ac-ciacchi, sono infaticabili fin dal mattino presto e si spendono con amore incre-dibile per i loro poveri, bambini in modo particolare; sono delle mammemeravigliose, veri angeli….La società civile e la Chiesa dovrebbero fare molto di più per questi eroi veri! La vor-rei pregare di continuare a sollecitare tutti i cristiani ed i parroci ad avere maggioreattenzione per loro…con la preghiera, la vicinanza e aiuti concreti […].

Nel villaggio di Fiata (Togo, Stato dell’Africa occidentale), parrocchia di

Stralcio di Lettera a Papa Francesco inviata da Anna Re, Vo-lontaria e Consulente, con la regione Marche e l’AssociazioneAloe Onlus, per la realizzazione del progetto CRISF (Centro Ria-bilitativo per Bambini Disabili) nel Togo dove operano le Suoredi San Gaetano

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MISSIONI

dal Togo (Africa)da Torino

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OCCHI MANI CUORE PER AMARE

Siamo un gruppo diVolontari e affian-chiamo Don GiorgioMangalath, il cap-pellano dell’Ospe-dale Civile “CardinalMassaia” di Asti,nell’assistenza spiri-tuale ai malati inospedale. Il 7 marzo scorso, cisiamo recati presso lacomunità delle Suore di San Gaetano aTorino, per un ritiro spirituale. Siamo ri-masti colpiti per l’accoglienza calorosadelle Suore e in particolare della MadreGenerale Suor Teresa Ponsi. Madre Teresa ci ha aiutati nella rifles-sione del ritiro, soffermandosi sul servi-zio fatto con amore, senza paura ditoccare gli ammalati, prendere le mani,guardare negli occhi, far sentire la nostravicinanza, trasmettendo amore, affetto,consolazione, far sentire che non sonosoli nella loro sofferenza.Ha citato ancora Papa Francesco, di comeLui va incontro alle persone senza pauradi toccarle,trasmettendoamore.Quell’amoreche Gesù dà anoi e che noidobbiamo ri-

versare sulle personeattraverso il contatto eil sorriso.Abbiamo partecipato,nel Santuario di Cri-sto Re, alla Celebra-zione Eucaristica cheil Rettore del Santua-rio Don RomoloChiabrando ha con-

celebrato con il nostroCappellano Don Giorgio.

Il Rettore D. Romolo ci ha parlato comeun padre ai figli, esortandoci tra l’altro alperdono e ad amare sempre come Gesù.E’ seguito l’incontro con le Suore non ve-denti “Figlie di Gesù Re”. I loro volti tra-smettevano serenità e pace, segnoevidente del valore della sofferenza vis-suta con Gesù, stimolo per noi a viverebene ogni giorno, nella certezza che met-tendoci nelle mani del Signore, “noi fa-remo cose grandi”. E’ stata una bellissima esperienza, mette-remo a frutto i vostri insegnamenti, conla gioia sul volto e nel cuore. Nell’attesadi poterci incontrare nuovamente, ringra-

ziamo e salu-tiamo tutticon tanto af-fetto

Anna Maria

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Qui a fianco la risposta di Papa Francescoe la Sua Benedizione Apostolica.

Missione hanno fattocon entusiasmo laloro parte! […]Al Centro arrivanotanti bambini con di-sabilità, ma spessosono orfani oppure leloro famiglie sonopoverissime e nonpossono pagare lecure…. Suor Lucianae Suor Anna ripetonoche la Provvidenzanon farà certo man-care l’aiuto necessa-rio!

Carissimo PapaFrancesco, quanto cifarebbe bene un Suo

incoraggiamento ed una Sua benedizione![…] Ringraziando il Signore per averci donato Lei, Papa Francesco, Le siamo tantovicine ogni giorno con la nostra preghiera econ il nostro pensiero ricolmo di affetto e digratitudine!!!Corridonia (MC) li 01/ 11/ 2014

Anna Maria ReSuor Luciana Maulo

Re Anna Maria, Via Cigliano, 16 b R62014 Corridonia MCTel 345 6111212 / 347 4079054

Anfoin / Aneho sono pre-senti da oltre 20 anni lesuore della Congrega-zione “Povere Figlie diSan Gaetano”, la loroMissione è come un’oasiin questo territorio; findal mattino presto moltepersone vengono a bus-sare per chiedere aiuti diqualsiasi tipo, e sostegnomorale; le suore accol-gono tutti anche privan-dosi del necessario, maconfidando nella Provvi-denza non lasciano mai

nessuno a mani vuote. Da inizio 2011, in collaborazione con la Regione Marche econ l’Associazione Aloe onlus, ho lavorato (come volontaria) alla formulazione erealizzazione di un progetto di sviluppo per la costruzione di un centro Riabilitativoper bambini disabili, attività di formazione alle mamme, sensibilizzazione all’in-clusione sociale dei disabili e laboratorio artigianale per la costruzione di protesi esandali in cuoio, al fine di avviare al lavoro dei giovani locali. Grazie anche alle do-nazioni di tante persone generose il centro è stato ultimato.

Il 7 agosto 2014, festa di San Gaetano Thiene, a Fiata, è stato inauguratoil Centro di Riabilitazione CRISF.Dopo tanto lavoro, una grande gioia per tutta la Comunità e per me! Il parroco P. An-toine ha celebrato la S. Messa epoi ha benedetto il CentroCRISF, intanto i ragazzi suona-vano coi loro strumenti […].Davvero una bella festa ed unsegno di speranza!Le Responsabili della Missione,Suor Luciana e Suor Anna (en-trambe marchigiane) hanno tantolavorato per ottenere questo ri-sultato, ma anche le giovani po-stulanti locali e ragazzi vicini alla

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alimenti, (per avere un’idea, ci vo-gliono 3 sacchi di 25kg di riso almese) la piccola colazione del mat-tino in denaro e che loro gestisconopiano piano e che per molti è giàanche pranzo.E’ da sapere inoltre che nella nostraregione una inchiesta dei servizisociali ha rilevato che la maggiorparte della gente fa un pasto soloal giorno.Già molti giovani, ragazze e ra-gazzi grazie all’aiuto ricevuto dal-l’Associazione “AMAR” sonodiventati indipendenti svolgendo illoro lavoro: pettinatrici, sarti, cal-zolai, meccanici ecc.

Un “GRAZIE” sincero da questepagine al Presidente Aldo Dugherae alla sua valente équipe per il lorozelante lavoro e a tutte le personeche aiutano specialmente donandoil 5x1000 per questa opera alta-mente umanitaria in Africa.

Suor Luciana Maulo

I bambini con le MAGLIETTE e il logo dell’Associazione AMAR

Vogliamo da queste pagine presen-tare, l’Associazione “AMAR”Onlus che da anni collabora nellanostra Missione “Suore di S. Gae-tano - Fiata –TOGO per aiutarepresentemente 137 orfani .Siamo in una zona molto poveradel Togo, sul Golfo di Guinea a 13km dall’Oceano Atlantico e dallafrontiera col Benin. Noi Suore di S. Gaetano siamo pre-senti dal 1992 in questa zona e ge-stiamo un Dispensario (Prontosoccorso), un Centro di rieduca-zione, specialmente per bimbi eadolescenti disabili“CRISF”. Li seguiamoinoltre, fino a 25 anni,affinché diventino in-dipendenti economi-camente. Finorasono oltre 120 igiovani disabili.Abbiamo volutoascoltare l’appellorivolto ai religiosi ea tutti dai Vescovidell’Africa che hannodetto: “Occupatevi deimolti bimbi rimasti orfaniin Africa”!

Con l’Associazione “AMAR” ab-biamo fatto dei Progetti per i piùgrandi perché avessero un futuro disperanza. Si trattava di imparare unmestiere per due o tre anni, pagarecioè un contratto di apprendistato, einfine, avere un’ “atelier “ o luogoper svolgere la propria professione,con attrezzi appropriati, per dive-nire poi indipendenti economica-mente e mantenere col loro lavorofratelli e sorelle orfani.

Per i più piccoli e scolarizzati,è dato un pacco

mensile di

Bambine vestite a festa

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MISSIONI

dal Brasile

Incontro dellaMadre Generalecon le SorelleMissionarie

Brasile, terra im-mensa, ricca di bellezze naturali e di di-stese, di abbondanza e di povertà, dicontraddizioni e di spontaneità, di ca-lore umano sprizzante che permette disentirti vivo e di sentirti a tuo agio, dovela gente è amichevole e cordiale, dove ilritmo della samba mette energia e fa vi-brare, dove i profumi e i sapori della

BRASILE“Churrascaria” conquistano, dove la re-ligiosità anima la vita e la speranza diun popolo ti contagia con la sua fiduciae il suo sorriso aperto, sempre positivoe carico di tanta simpatia.Siamo partite, Suor Rosalia ed io, congioia, per incontrare le nostre SorelleBrasiliane che lavorano tra la gente,mosse dallo stesso ideale di portare laLieta Notizia del Vangelo e di stare ac-canto alla sofferenza umana.Abbiamo trovato comunità giovani,piene di vita e di entusiasmo, Sorelleche, nel loro stile fresco e brasiliano, si

MISSIONI

dal Brasile

Il Gruppo di Laiche Consacrate, chevive nel mondo lo stile e il Carisma delFondatore, il Beato Giovanni M. Boc-cardo, ha preso forma anche in Brasile.Abbiamo avuto la gioia, durante la miavisita canonica alle Sorelle, di vivere in-sieme l’esperienza degli esercizi spiri-tuali e alcuni giorni intensi di scambio,di incontri personali e comunitari, perapprofondire la spiritualità Gaetanina edare voce alle tante possibilità di beneche queste “Piccole Sorelle” stannoportando avanti come lievito, là dovesono chiamate a vivere.Cristina, Amarilda, Gloria… alle quali,sicuramente, si aggiungeranno altrinomi, hanno “raccontato” il loro vissutoquotidiano, evidenziando alcuni episodiche mi hanno fatto esclamare: “Quante

Le Piccole Sorelle Gaetanine in Brasilemeraviglie sta compiendo il Signore at-traverso queste Sorelle!”. Vicinanza aiVescovi, accanto ai medici che si con-vertono al cristianesimo per l’esempio

di vita; animazione nelle parrocchie conumiltà e discrezione, presenza signifi-cativa nelle Comunità più vicine, vici-nanza ai poveri più poveri con quellostile di delicatezza e di signorilità che ilBeato Giovanni Maria Boccardo ri-chiede alle sue figlie. Rendo lode a Dio perché, nelle più sva-riate forme, continua a percorrere lestrade del mondo per manifestare il Suoamore all’umanità, e ringrazio per ilramo delle “PICCOLE SORELLEGAETANINE” che sanno dare gusto esapore alla loro vita consacrata.

M. Teresa Ponsi

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stanno impegnando per trasmetterel’amore di Dio, soprattutto all’uomoche soffre.Il carisma Gaetanino che il Beato Gio-vanni M. Boccardo ha trasmesso a noi,sue figlie, è apparso più che mai attualee concretamente vissuto: un servizioche dà vita ai più deboli, che rialza eriabilita, che sostiene e si prende curadei piccoli e dei deboli, un servizio fattocon stile e con “signorilità” verso coloroche vengono emarginati e poco valoriz-zati. Abbiamo vissuto inoltre unagrande esperienza di fraternità. Piùvolte hanno riecheggiato le parole delPapa Francesco: “Siate donne e uominidi comunione”, “esperte di comunione,testimoni e artefici di quel progetto dicomunione…”.È lì nella condivisione, nell’accetta-zione reciproca, nell’accoglienza dellediversità, che si sperimenta l’efficaciadella PRESENZA di Dio, Colui che hala capacità di “riempire il cuore”, di“rendere felici”, di dare motivo al no-stro vivere e sentire attuali le parole diPapa Francesco: «Dove ci sono i reli-giosi c’è gioia». “Siamo chiamati a spe-rimentare e mostrare che Dio è capace

di colmare il nostro cuore e di rendercifelici, senza bisogno di cercare altrovela nostra felicità; che l’autentica frater-nità vissuta nelle nostre comunità ali-menta la nostra gioia; che il nostro donototale nel servizio della Chiesa, delle fa-miglie, dei giovani, degli anziani, deipoveri, ci realizza come persone e dàpienezza alla nostra vita” e che “LaChiesa non cresce per proselitismo maper attrazione”. (Benedetto XVI) –(Lettera apostolica in occasione del-l’anno della Vita Consacrata - A tutti iconsacrati). Davvero bella ed arric-chente è stata questa esperienza. La missione di Madre che il Signore miha affidato, mi è apparsa in tutta la suabellezza. Ho sentito cuori di sorelle e difiglie vibrare e gioire, desiderosi di con-solazione e di conferma, di stimolo e disicurezza, di solidità e di unione.Dio, sorgente di ogni bene, benedica illavoro e le fatiche apostoliche, e rendafecondo il vostro passaggio tra le genteche servite con tanto amore e ci facciasentire unite in un sol cuore.

Madre Teresa Ponsie Suor Rosalia

Madre con le Novizie

Consiglio Regionale di Candido Mota

Comunità Residenza Anziani Candido Mota

Rsidenza Anziani Catanduva

Comunità Creche (scuola dll’Infanzia)Comunità Catanduva

Residenza anziani Candido Mota

Comunità Marilena (Paranà)

Comunità “Le Juniores”

Comunità Minas Gerais

Comunità Casa Regionale di Candido Mota

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Il Parroco di SanPablo, Padre De-smond DaltonOliver, pastorecon l’odoredelle pecore, hadato vita a que-sta comunitàcon numeroseopere sociali: ilcentro medico,

il liceo, la scuola dell’infanzia, la stessachiesa parrocchiale e la casa delleSuore, scaturite tutte dall’ardore e dallapassione sacerdotale di questo prete ir-landese, missionario da tanti anni interra ecuadoriana.Le nostre Sorelle collaborano nell’atti-vità pastorale e stanno accanto alla fa-

tica e alla fragilità dei grandi e dei pic-coli. Un solo grido sgorga dal nostrocuore, grido che già il Fondatore, a suotempo soleva dire: “Oh! Se potessimomoltiplicarci e far tanto del bene ai no-stri fratelli!”.Preghiamo il Padrone della Messe, per-ché mandi nuove vocazioni con la pas-sione per la salvezza del mondo, mentredico GRAZIE per il tanto bene che leSorelle stanno facendo, sia in Ecuador,in Brasile, in Africa, in Italia e in tanteparti del mondo.Piccole “Madri Teresa” che, nel silen-zio e nell’umiltà, sollevano la soffe-renza umana.

Madre Teresa Ponsie Suor Rosalia Cancio da Silva

MISSIONI

dall’Ecuador

ECUADOR

Ed eccoci nella bella terra dell’Ecuador.Terra baciata dal sole e rinfrescata dalleacque dell’Oceano Pacifico. Quale pro-fumo di mare! Le nostre Suore lavorano a San Pablo,proprio sulla riva del mare, a pochi chi-lometri dalla famosa città di Salina, e acirca 200 Km da Guayaquil.Il sudore dei pescatori che di buon mat-tino salpano le acque per il vivere quo-tidiano, la fatica del vivere, la terrasecca e arida che non permette neppuredi avere un piccolo orto, immettono im-mediatamente nella dura realtà nella

Incontro della Madre Generalecon le Sorelle Missionarie

quale lavorano le nostre Sorelle. Ma ilsorriso costante e la serenità sul volto,dà colore e sapore alle giornate.

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35Fiamma di Carità34

SRI LANKAHa una popolazione giovane, aperta, unanatura meravigliosa, sia per la vegetazioneche per la varietà degli animali.La gente ama la musica e la danza. Nelnord, dopo trent’anni di guerra civile, sivive un periodo relativamente tranquillo,anche se esiste ancora un sottile velo di di-stinzione tra tamiliani e cingalesi. Per que-sto Papa Francesco, durante la sua visita nelgennaio scorso, sottolinea nei suoi discorsiil perdono, la tolleranza e la riconciliazione.La Chiesa locale è una chiesa viva e gio-vane, la stessa visita del Santo Padre ce lotestimonia. Le famiglie cristiane sono radi-cate nella tradizione, vivono intensamentela loro fede nutrita nella preghiera anche fa-miliare.Abbiamo avuto la gioia, di essere in SriLanka, durante la Visita di Papa Francesco.Abbiamo partecipato alla Santa Messa eCanonizzazione del Beato Giuseppe Vaz aColombo. La popolazione anche di religione diversa,ha vissuto questi momenti celebrativi, conentusiasmo. Si percepiva in loro il ricordodell’incontro Interreligioso avuto tra PapaFrancesco e i rappresentanti delle varie re-ligioni. Durante la nostra permanenza abbiamo in-

Suor Emmanuel Chu, diorigine cinese, di HongKong, da vari anni Suoradi San Gaetano e Suor Je-yanthi Soosai, cingalese,juniore, Suora di San Gae-tano, partono per lo SriLanka.L’invito che ci è stato ri-volto, ha dato motivo di ri-spondere con entusiasmoper un periodo di esplora-zione, come facevano iprimi missionari, per sco-prire, secondo la Volontà diDio, quando e dove realiz-zare le proposte fatte.

Avere nella nostra casa in occa-sione della Visita canonicaMadre Teresa e Suor Rosalia, èstato veramente per noi un grandono di Dio.Sono giunte provenienti dal Bra-sile, le abbiamo accolte festantiall’aeroporto di Guayaquil e sono arri-vate nella nostra casa a sera avanzata.La loro presenza ci ha fatto sentire nelcuore della Congregazione.Preghiera, notizie, letture, colloqui in-dividuali, partecipazione al nostro la-voro nella missione, visita ad alcunefamiglie e anche a incantevoli luoghilungo la riva dell’Oceano Pacifico.Insieme abbiamo maggiormente ap-prezzato il grande dono della vita reli-giosa e ci siamo sentite vive nellaChiesa di Cristo.GRAZIE MADRE carissima, le ripe-tiamo che la visita canonica per noisuore operanti nell’Ecuador, per la no-

stra parroc-chia, per ilnostro dispen-sario medico,per le personeche l’hannoincontrata èstata un me-

raviglioso dono del Signore.Sia la preghiera a tenerci unite annul-lando ogni distanza.Veramente, come si dice della nostraVenerabile Madre Gaetana Fontana “Latua permanenza è stata una splendidagiornata di sole”.Con tanto affetto noi tue figlie

Suor Angelina e Suor LauraSan Pablo (Ecuador)

Visita Canonica “0-27 gennaio 2015

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Vuoi alimentare anche tu il bene che si fanelle terre di Missione con la tua goccia?

Sarà la tua piccola offerta per la quale con i Fratelliti diciamo GRAZIE! La tua ricompensa è nei cieli.

L’oceano è fatto di tante gocce d’acqua

In TOGO (AFRICA)1. Contribuire alla continuità del nostro Di-

spensario S. Gaetano di FIATA, per l’ac-quisto di medicinali per bambini e adulti,latte e alimenti per i bimbi in stato di de-nutrizione.

2. Sostenere il nuovo Centro “CRISF”(Centro di Rieducazione e InserimentoSociale a Fiata) per bimbi diversamenteabili e orfani; per fisioterapie, apparec-chi ortopedici, ecc.

3. Sostenere le Famiglie in difficoltà permotivi di salute o di lavoro, in partico-lare quelle colpite dall’AIDS.

In BRASILE1. Contribuire alla continuità della Casa di

Riposo in Candido Mota (San Paolo),per le necessità indispensabili del vitto evestiario degli anziani poveri.

2. Sostenere lʼassistenza dei bambini po-veri e bisognosi con lʼacquisto di ali-menti e medicine, materiale didattico eogni necessità nella Crêche - scuola ma-terna di Candido Mota (San Paolo).

In ECUADOR 1. Contribuire all’assistenza degli anziani e ma-

lati nel dispensario e nella visita alle famiglie.2. Partecipare all’educazione dei bambini,

contribuendo al necessario aiuto per lascuola e il sostentamento, così da avereuna crescita armonica di sviluppo per unsereno domani.

SEMINARISTI e ASPIRANTI1. Aiutiamo i giovani che si preparano alla

vita sacerdotale e religiosa e che sa-ranno i testimoni, annunciatori del Van-gelo nella loro terra di Missione.

Attenzione! A chi desidera contribuire, chiediamo di specificare chiaramente, nella causale delversamento, la Missione che si vuole sostenere.

MODALITA’ DI VERSAMENTO

POSTA: Tramite bonifico postale presso Poste Italianedall’Italia codice IBAN IT55 I076 0101 0000 0001 7159 781dall’Estero codice IBAN IT55 I076 0101 0000 0001 7159 781 BIC: BPPIITRRXXXIntestato a: Istituto Povere Figlie di San Gaetano I.A.A.D. Via Giaveno 2 – 10152 TORINO

BANCA: Tramite bonifico bancario presso Banca Prossima dall’Italia codice IBAN IT56 S033 5901 6001 0000 0019 757dall’Estero codice IBAN IT56 S033 5901 6001 0000 0019 757 BIC: BCITITMXIntestato a: Istituto Povere Figlie di San Gaetano CTO - I.A.A.D. Via Giaveno 2 – 10152 TORINO

PER INFORMAZIONI CHIEDERE di SUOR FEDERICA BATTISTELLATel. 011 85 15 67 – E-Mail: [email protected]

Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo dei miei fratelli più piccoli,l’avete fatto a me.

(Mt. 25,40)

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contrato diversi parroci, sacerdoti ealcuni Vescovi. Tutti ci hanno ac-colto con molta cordialità interes-sandosi al nostro Carisma Gaetaninoe per conoscere sempre di più la fi-gura del nostro Fondatore, il BeatoGiovanni M. Boccardo.

Il nostro grazie sinceroAl termine della missione a noi affi-data, vogliamo esprimere il nostroGRAZIE SINCERO, alla Madre e alsuo Consiglio e a tutte voi Sorelle,dopo aver ringraziato Iddio, laMamma Celeste, i Santi, soprattuttoi nostri Beati e la V.le Madre Gae-tana Fontana. La nostra ricono-scenza, in particolare, per aversentito la vostra vicinanza attraversola preghiera, la presenza di Dio conla sua Provvidenza che come si diceabitualmente «sorge prima del sole enon manca mai…».

Il soggiorno in Sri Lanka è statotutto un canto alla Provvidenza. Oranon resta che pregare lo SpiritoSanto, affinché illumini i Superiorinelle loro decisioni.Nuovamente da parte nostra un rico-noscente GRAZIE, un caloroso efraterno abbraccio, con affetto

Suor Emmanuel e Suor Gendiin Sri Lanka

GRAZIE!Suore “Povere Figlie di San Gaetano”

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Fiamma di Carità38Fiamma di Carità 39

Giunti a Como, si presentava con labellissima giornata di sole, uno scena-rio stupendo. Abbiamo partecipato allaS. Messa nel Santuario, dopo la quale,il direttore dello stesso ci ha fatto dacicerone.

Si racconta ancora nella storia: La cittàdi Como uscitaincolume dalledevastazionidella secondaguerra mon-diale, in segnodi ringrazia-mento per loscampato peri-colo dalle de-vastazioni dellaguerra realizzòuna corona re-

gale che fu posta sul capo del Croci-fisso il 17 giugno 1945 dal Card.Ildefonso Schuster. La corona reca in-cisa la scritta: 'Cives comenses gratiasreferunt tibi protegenti - i cittadini co-maschi da te protetti ti rendono grazie'.Ogni anno i fedeli,le autorità e il Ve-scovo rinnovano illoro ringrazia-mento al Croci-fisso con lacelebrazione della'Giornata della Ri-conoscenza' cheattualmente coin-cide con la solen-

nità di Cristo Re.Ogni anno in occasione della Setti-mana Santa, l'immagine miracolosaviene esposta al devoto bacio dei fe-deli: il Crocifisso è innalzato su un pic-colo Calvario; la gente semprenumerosa, sale lentamente le rampedel palco e con devozione si accostaper il bacio di ringraziamento e sup-plica. Il Venerdì santo il SS. Crocifissoviene portato in processione per le viedella città, sulla quale il Vescovo pro-nuncia la benedizione. A completare ilnostro pellegrinaggio, siamo andati avisitare il Duomo di Como. Maestosoe bellissimo, antico nella costruzione,del quale abbiamo potuto avere unadescrizione dettagliata. In conclusione, ci siamo rilassatipresso il Lago, tra luoghi incantevoli ela bella compagnia, mentre alcuni dinoi, hanno potuto fare un bel giro inbarca.La bellissima giornata è rimasta persempre nel nostro ricordo.

Pina Minutella

Pellegrinaggio al Santuario

del SS. Crocifisso in Como

canonico di riconoscimento del mira-colo, dissero: '...cento paia di buoi nonavrebbero tratto fuori detto anello... ' eancora '... le pietre ove era infissol'anello erano murate con calce stabilee ferma...'.

Con tale prodigio veniva premiata lafede dei Confratelli dell'Annunciata eda quel momento numerosi fedeli si ri-volgono al Crocifisso per invocare lasua protezione e rendergli grazie. Sulluogo del miracolo venne eretta unapiccola cappella demolita nel XVIIIsecolo.La virtù prodigiosa del Crocifisso è at-testata dai quadri exvoto conservatinella Galleria del santuario e dai pelle-grinaggi votivi di gruppi di fedeli osingole persone che si susseguono nelcorso dell'anno.

Il giorno 1° febbraio 2015, al mattinopresto ci siamo ritrovati per la partenzaal Santuario di Como, dove è custoditoil SS. Crocifisso miracoloso, come ciracconta la storia: La sera del giovedìsanto, che quell'anno ricorreva il 25marzo, solennità dell'Annunciazione aMaria, i Confratelli dell'Annunciata sirecavano processionalmente, cometutti gli anni, guidati dal Crocifisso avisitare le 'sette chiese' dove era ripo-sto il SS. Sacramento. Giunti al pontedi san Bartolomeo e diretti alle chiesedi santa Chiara e di san Rocco, trova-rono la strada sbarrata da due grossecatene sovrapposte, fatte apporre dalgovernatore spagnolo, le cui estremitàattaccate ad anelloni di ferro, erano im-piombate nei muri laterali.Le catene avevano lo scopo di impe-dire l'entrata in città alle scorribandedella cavalleria francese stanziata nelmilanese. Il capitano delle guardienegò ai confratelli il passaggio; non ri-maneva altro da fare che passare sottole catene. All'inchinarsi della croce, lacatena superiore si strappò trascinandodietro di sé la pesante pietra alla qualeera infissa. I testimoni, nel processo

Amici dei Beati Boccardo

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Fiamma di Carità40

GRAZIE, MAMMA ANTONIETTA!“Come la pioggia e la neve scendono giùdal cielo e non vi ritornano senza aver ir-rigato la terra, senza averla fecondata eaverla fatta germogliare…”, ( Is 55, 6 –10), così “nel dono che hai offerto nel soledi un mattino – una figlia consacrata al Si-gnore – la tua vita ha avuto compimento,perché da Dio siamo nati e a Dio ritor-niamo (dall’omelia di sepoltura).La vita non ti ha risparmiato lacrime, do-lori, fatiche e sofferenze fin dalla primainfanzia, insieme alla bontà e alla sempli-cità che tutti hanno apprezzato e godutonell’avvicinarti; la voce del tuo canto, lagioia, il sorriso, la speranza dell’attesa.Hai fatto dell’onestà, della lealtà, dellabontà e della semplicità l’ornamento dellatua esistenza.Nel ricordo della tua vita, come risuonanole parole del canto! È quello che noi rivi-viamo di te, MAMMA.Signore, ti ringraziamo per avercela do-nata.

“Non fiori ma opere di bene”Raccolta offerte alla celebrazione di se-poltura euro 275,00, destinati alla Mis-sione Suore di San Gaetano in Ecuador

Ricordiamo nella preghiera

Mango Antonietta

Fiamma di Carità 41

Nel ricordo di mia mamma

CHE RESTERA’ DI TE(canto alla Celebrazione)

Che resterà di te? Ciò che tu hai donatoinvece di tenerlo chiuso in un forziere.Che resterà di te? Un fiore del tuo campo:profumo di una festa che non svanirà.

Ciò che tu hai donato in altri fiorirà.Chi perde la sua vita un giorno la riavrà.

Che resterà di te? La voce del tuo cantoDonato a chi passava nel deserto.Che resterà di te? Un vento nella sera e nella notte un grido che non tacerà.

La voce del tuo canto in altri risuonerà.Chi perde la sua vita un giorno la riavrà.

Che resterà di te? Il dono che hai offertoaprendo le tue braccia nel sole del mattino.Che resterà di te? Le cose che hai atteso e un gesto di speranza che non finirà.

Il dono che hai offerto in altri rivivrà.Chi perde la sua vita un giorno la riavrà.

Che resterà di te? Le lacrime, il tuo piantoE l’ombra di un sorriso sugli occhidel tuo cuore.Che resterà di te? Ciò che hai seminato,un pane condiviso e dato in povertà.

Ciò che hai seminato in altri crescerà.Chi perde la sua vita un giorno la riavrà.

ved. Larocca, di anni 91Nata il 21 gennaio 1923 - Morta il 18 gennaio 2015

Mamma di Suor Domenica Larocca

L’ultimo tratto del cammino della sua vita,Suor Clara l’ha vissuto molto lentamente,dando l’impressione più volte che lo Sposofosse lì, per incontrarla. Invece si ripren-deva, quasi a dire: “Non è ancora ora”.Chissà come era la sua attesa!!!Si consumava fisicamente come una can-dela, si dice comunemente. E quel giorno, il4 gennaio 2015, alle ore 14 del pomeriggio,l’attesa finisce, lo Sposo arriva e lei, sere-namente, accompagnata dalle preghiere ditutta la comunità che stava accanto al suoletto, entra nell’eternità, non per un nuovocammino, ma per raggiungere la meta ul-tima del suo viaggio. “Guardate le cose del cielo” dice San Paoloe la religiosa è la persona che, pur cammi-nando con i piedi per terra, la sua mèta è ilcielo, dove può contemplare eternamenteDio, al quale ha consacrato tutta la sua vita.Vissuta così la vita, non importa se il pas-saggio è lento o veloce, ma la tensione co-stante di ogni giorno verso lo Sposo che siama e da cui ci si sente amata, del quale sivuole comunicare l’amore, la rende gioiosa,

Ricordiamo nella preghiera

“Io sono la risurrezione e la vita. Chi crede in me, anche se muore, vivrà;e chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno”. (Gv 11,25/26)

Suor Maria Clara

caritatevole versoi fratelli, amabile e premurosa perché inognuno di loro vede il suo volto.Questa è già lo specchio di Suor Clara nellasua lunga vita religiosa. Ha operato in mol-tissime comunità, segno di una Suora di-sponibile e docile all’obbedienza e lei,sull’esempio della Vergine Maria, sapevadire sempre il suo Sì ad ogni richiesta.Tutto questo è il riflesso della sua fiducia inDio, frutto di una costante preghiera, che larendeva abbandonata alla Sua Volontà. Sa-pendo essere se stessa in ogni circostante,secondo la necessità: forte o comprensiva,accogliente o sbrigativa, sempre nel donodi sé e nella carità.Anche durante l’ultimo periodo della suavita, obbligata a restare a letto, alle sorelleche andavano a farle visita diceva: “Sto me-glio grazie, ma tu sei stanca, vai a riposare,non preoccuparti di me”.Amava la Congregazione e desiderava farlaconoscere, dimostrando sempre l’entusia-smo per la sua vita consacrata e di esserePOVERA FIGLIA DI SAN GAETANO.

di S.Cecilia (Liberati Artemisia)

Nata a Montegiorgio (AP) il 07 OTTOBRE 1921.Di anni 93 e 70 di PROFESSIONE RELIGIOSA.Deceduta a Porto San Giorgio (FM) il giorno 04 gennaio 2015.

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ISTITUTO SUOREPOVERE FIGLIE DI SAN GAETANO

Via Giaveno 2 - 10152 TORINOTel. 011.851.567 - C.C. Postale 00362103

ATTENZIONEIn caso di mancato recapito inviare allʼufficio di TORINO CMP Nordper la restituzione al mittente, che si impegna di pagare la tassa stabilita.

Con permissione eccles.direttore responsabile

Padre Erminio Antonello

Registrato Cancelleria Tribunale diTorino n. 838 del 7-7-1953

Anno 59 - Gennaio-marzo“Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in

Abbonamento Postale - D.L. 353/2003(conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Torino” nr 1/2015

Taxe perçue - Tassa riscossaTorino CMP Nord

Per ricevere copie, rivolgersi a Suor Federica BattistellaVia Giaveno, 2 - 10152 TORINOEmail: [email protected]

Tel. 011.851567 Cell. 338.3559078

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Fiamma di Carità 43Fiamma di Carità42

Ricordiamo nella preghiera di suffragio i nostri cari:• ANTONIETTA MANGO ved. Larocca, mamma di Suor Domenica

• GIUSEPPE MISSAGLIA, fratello di Suor Agnese• ELCINIA CANCIO DA SILVA, sorella di Suor Rosalia (Brasile)

• CAFARO NICOLA, cugino di Suor Domenica Larocca• ANGELA, sorella di Giuseppina Ceresa, Piccola Sorella Gaetanina

• GIUSEPPE FORLANI, (Amici dei Beati Boccardo - Chialamberto)

“I nostri cari scomparsi, non sono degli assenti, ma solo degli invisibili, che fissano i loro occhi pieni di luce nei nostri colmi di lacrime...”

(Da: “Se mi ami, non piangere”) Saremo grati a chi ci segnala i cambiamenti d’indirizzo, avendo sempre cura di indicare il vec-chio recapito e di segnalare l’indirizzo completo di via, numero civico, codice postale. Avver-tiamo i Lettori che il 7 di ogni mese viene celebrata una Messa per i Benefattori vivi e defunti.P. S.: Segnalare se necessario anche il cognome del coniuge per evitare disguidi postali.

N.B.: I dati e gli indirizzi per l’invio del giornalino “Fiamma di carità” sono gestiti uni-camente dall’équipe di redazione e spedizione della rivista e nel rispetto della legge196/03 i dati personali dei nostri lettori non saranno oggetto di comunicazione o dif-fusione a terzi se non per ciò che riguarda la spedizione del giornalino. In ogni mo-mento potranno essere richieste modifiche, aggiornamenti o cancellazioni.

Vogliamo esprimere la più sentita riconoscenza atutti i nostri lettori che con le loro offerte, con laloro cordialità, con la loro preghiera sostengonoquesto nostro semplice bollettino, che vuol portarea chi lo accoglie un “piccolo seme di bene”.

I loro nomi sono scritti in Cielo!

Grazie!

Il Padre GAUDENZIO PAVAN, del GAM, che ci ha predicato gliEsercizi spirituali l’estate scorsa a Chialamberto, ci ha inviato uncaro ricordo della Sua mamma:AFRA MIGLIORANZA in PAVAN, tornata alla Casa del Padre il 28 DICEMBRE 2014.Mamma Afra ha avuto la gioia di donare alla Chiesa un figlio sa-cerdote! Ora dal Cielo, con la Mamma Celeste, continuerà a ve-gliare sulla sua famiglia, sul marito e sui 5 figli; ma sicuramenteavrà un’attenzione particolare sul suo caro don Gaudenzio, chela sentirà ancor più come “Angelo” che cammina al suo fianco.Grazie, Mamma Afra!

A nome della Madre Generale MadreTeresa Ponsi e di tutte le Suore “PovereFiglie di San Gaetano”, nonché miopersonale, voglio ricordare l’AmicoBeppe con alcuni pensieri.“Non è facile scrivere ciò che si prova

per la scomparsa improvvisa di unAmico. Sì, perché Beppe Forlani nonera solo il Volontario dell’AssociazioneAmici dei Beati Boccardo che dedicavamolto del suo tempo in modo gratuitoalla nostra Struttura, Casa di RiposoSan Giuseppe, ma soprattutto unAmico. Quell’Amico che tutti vorreb-bero avere, quell’Amico di cui ci si po-teva fidare, quell’Amico che mai si ètirato indietro di fronte a nulla, quel-l’Amico che, quando chiedevi qualcosa,rispondeva semplicemente: “Certo!”.La sua semplicità è stata sicuramente lasua eredità più grande a tutti noi. Quellasemplicità che connota le persone vere.

Da Chialamberto (TO)

E lui era vero di fronte a tutti.Ricordando Beppe non può non venircialla mente un passo del testo di SaintExupéry nel libro “Il Piccolo Prin-cipe”: «L’essenziale è invisibile agliocchi».Grazie, dunque, alla sua famiglia e inparticolar modo a Candida, Volontariaanche lei della Struttura, che ci hannopermesso di passare del tempo con illoro caro papà e marito.Si è soliti accompagnare nell’ultimoviaggio i nostri Ospiti con alcune strofedi una canzone di Battiato, dal titolo:“La cura”, che a Candida piace molto.Non avrei mai pensato di leggerla perBeppe, ma con grande affetto lo faccio,sperando che l’emozione non prenda ilsopravvento.

Grazie ancora Beppe, arrivederci!

Laura PeiroloCeres (TO), 28 gennaio 2015.

Caro Amico Beppe…

“Ti porterò soprattutto il silenzio e la pa-zienza, percorreremo insieme le vie cheportano all’essenza. I profumi d’amore inebrieranno i nostricorpi, la bonaccia d’agosto non calmerài nostri sensi.Tesserò i tuoi capelli come trame di uncanto, conosco le leggi del mondo e te nefarò dono.Supererò le correnti gravitazionali,lo spazio e la luce per non farti invec-chiare.Ti salverò da ogni malinconia. Perché tusei un essere speciale.Ed io avrò cura di te…. Io sì, che avròcura di te……”

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